Carlo Felice Tosca, convenienze a rischio ed inconvenienze ......Tosca, convenienze ed inconvenienze...

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n. 93 - Maggio 2010 Periodico di informazione musicale dell’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. Paganini Autorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92 Carlo Felice a rischio DINO BURLANDO ORAFO Pezzi unici di laboratorio 16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10 TEL. E FAX 010 589362 [email protected] Lorenzo Costa (continua in seconda pagina) D opo un inverno insolita- mente calmo e tranquillo (eppure materia di dibatti- to e discussione ce n’era a iosa) si preannuncia al Carlo Felice una pri- mavera agitata. A poche settimane dalla scadenza del commissaria- mento, la situazione è infatti sem- pre più ingarbugliata e difficile. Per la situazione interna: rimbalzano sui giornali notizie relative all’indebi- tamento del Teatro (undici milioni per le gestioni pregresse, tre milio- ni da trovare per chiudere in pa- reggio il bilancio 2010), mentre vo- ci insistenti danno per probabile una proroga del commissariamen- to. E per la situazione generale: il recente annuncio dell’imminente riforma delle Fondazioni liriche ha messo in agitazione i sindacati e creato un ampio (ma non unanime) malcontento. Che si sarebbe arri- vati ad una distinzione fra teatri di serie A (Scala, Opera di Roma, ma- gari si poteva aggiungere il Maggio Fiorentino) e teatri di serie B (gli al- tri) era scontato. Sui criteri di as- Roberto Iovino (continua in quarta pagina) P arafrasando un titolo di Do- nizetti, eccoci nuovamente a parla- re di Tosca. Il perso- nale rapporto con Puccini è quanto mai e sempre più ambi- valente. Torna Tosca in scena al Carlo Feli- ce: che dire? Ralle- grarsene? No. Scan- dalizzarsi. Forse. Ri- proporre prevalente- mente il repertorio più scontato seduce forse il pubblico più abitudinario, ma certo non fa evolvere il gusto. Di Tosca i più conoscono ed ap- prezzano le romanze. “Recondite armonie”, “Vissi d’arte”, “E lucean le stelle” mandano in sollucchero i melomani di ieri ed oggi. Noi italiani, tanto inclini alla commozione, (che le opere ieri e le fiction televisive di oggi stimola- no a piene mani), tendiamo ad ap- prezzare sempre ambientazioni con ingredienti tipici, una storia d’amore, un pò di corna o di trian- golazioni, una malattia o una mor- te. Tosca esprime questo, in mo- do a volte esagerato. Qualcuno l’ha definita “l’apoteosi del veri- smo pucciniano”. Al di là delle definizioni è forse Tosca un’opera di second’ordine, un drammone corrusco e maca- bre, un fumettone musicale che esalta i luoghi comuni? No di cer- to. Tosca è opera di grande inte- Tosca, convenienze ed inconvenienze teatrali Daniela Dessì e Fabio Armiliato, interpreti di "Tosca"

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n. 93 - Maggio 2010

Periodico di informazione musicale dell’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. PaganiniAutorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92

Carlo Felice a rischio

DINO BURLANDOORAFO

Pezzi unici di laboratorio16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10

TEL. E FAX 010 [email protected]

Lorenzo Costa(continua in seconda pagina)

Dopo un inverno insolita-mente calmo e tranquillo(eppure materia di dibatti-

to e discussione ce n’era a iosa) sipreannuncia al Carlo Felice una pri-mavera agitata. A poche settimanedalla scadenza del commissaria-mento, la situazione è infatti sem-pre più ingarbugliata e difficile. Perla situazione interna: rimbalzanosui giornali notizie relative all’indebi-tamento del Teatro (undici milioniper le gestioni pregresse, tre milio-ni da trovare per chiudere in pa-reggio il bilancio 2010), mentre vo-ci insistenti danno per probabileuna proroga del commissariamen-to. E per la situazione generale: ilrecente annuncio dell’imminenteriforma delle Fondazioni liriche hamesso in agitazione i sindacati ecreato un ampio (ma non unanime)malcontento. Che si sarebbe arri-vati ad una distinzione fra teatri diserie A (Scala, Opera di Roma, ma-gari si poteva aggiungere il MaggioFiorentino) e teatri di serie B (gli al-tri) era scontato. Sui criteri di as-

Roberto Iovino(continua in quarta pagina)

Parafrasandoun titolo di Do-nizetti, eccoci

nuovamente a parla-re di Tosca. Il perso-nale rapporto conPuccini è quanto maie sempre più ambi-valente.

Torna Tosca inscena al Carlo Feli-ce: che dire? Ralle-grarsene? No. Scan-dalizzarsi. Forse. Ri-proporre prevalente-mente il repertoriopiù scontato seduceforse il pubblico più abitudinario,ma certo non fa evolvere il gusto.Di Tosca i più conoscono ed ap-prezzano le romanze. “Reconditearmonie”, “Vissi d’arte”, “E luceanle stelle” mandano in solluccheroi melomani di ieri ed oggi.

Noi italiani, tanto inclini allacommozione, (che le opere ieri ele fiction televisive di oggi stimola-no a piene mani), tendiamo ad ap-prezzare sempre ambientazionicon ingredienti tipici, una storiad’amore, un pò di corna o di trian-

golazioni, una malattia o una mor-te. Tosca esprime questo, in mo-do a volte esagerato. Qualcunol’ha definita “l’apoteosi del veri-smo pucciniano”.

Al di là delle definizioni è forseTosca un’opera di second’ordine,un drammone corrusco e maca-bre, un fumettone musicale cheesalta i luoghi comuni? No di cer-to. Tosca è opera di grande inte-

Tosca, convenienze ed inconvenienze teatrali

Daniela Dessì e Fabio Armiliato, interpreti di "Tosca"

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Tosca, convenienze ed inconvenienze teatrali

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la lirica

resse solo che l’interesse non ri-siede dove molti pensano che ri-sieda. La scelta dei soggetti diPuccini mi induce spesso unaqualche diffidenza: la puerilità, lascontata romanticheria che ca-ratterizza le sue eroine, la bana-lità di molte pagine, l’attaccamen-to a soggetti datati, scontati e re-tro per i suoi tempi, i libretti diqualità mediocre.

La musica però si colloca ad unaltro livello: l’originalità della scrit-tura, la capacità di “rubare” in-telligentemente ed originalmentele tendenze musicali e stilistichepiù moderne, la scabra ma effi-cace arte di armonizzare in ma-niera sorprendente, il genio nelcostruire pannelli a mosaico digrandissima efficacia e di gran-dissima perizia compositiva, l’uti-lizzo di una paletta orchestraleestremamente moderna.

Ecco alcune ragioni ed alcunimomenti che ci invitano a riascol-tare Tosca con orecchie attente e“rinnovate”.

Come molti sanno l’opera è ba-sata su leit motiv ricorrenti: il te-ma dell’amore, il tema della mor-te, il tema di Scarpia. Il perfidocapo della polizia è il personaggiopiù originale dell’opera.

Puccini apre l’opera con un

motto musicale di inaudita poten-za che identifica e designa fin dal-l’inizio il vero protagonista. Il temadi Scarpia ritorna dopo poche bat-tute nella scena di Sant’Andreadella Valle. Il primo atto si dipanapiù tradizionalmente con l’incontrodei due amanti corredato di moltiluoghi comuni, dialoghi con la figu-ra del Sacrista, caratterista al pa-ri del Benoit di Bohème, e pervie-ne verso la fine ad un memorabileed affascinante finale.

Con un principio degno di unasinfonia mahleriana (che Pucciniascoltava con interesse!) l’affre-sco finale annovera il coro di ra-gazzi, l’arrivo di Scarpia, “Tre sbir-ri una carrozza” e in ultimo la so-lenne perorazione di Scarpia, so-lenne, drammatica, scandita dalperiodare di violoncelli e contrab-bassi.

Come se non bastasse a sì ge-niale episodio sulla frase “Và To-sca, nel tuo cuor s’annida Scar-pia” Puccini con un colpo di genioinnesca il Te Deum gregoriano,mentre le campane ci fanno in-travedere i grandiosi affreschirussi. Ma la festa non è ancora fi-nita perchè la citazione del TeDeum, gregorianamente citatoad evocare sentimenti di ringra-ziamento spirituale, viene inter-

rotto dal profa-no e sinistro te-ma di Scarpia,che chiude ful-mineamente eviolentementequesto meravi-glioso finale “apannello”.Si vada al se-condo atto doveScarpia gigan-teggia ancora inun quadro chevede lui e Toscatrasportati inun ’a tmos feraquasi espressio-nista (e Elektraè ancora lonta-na, lontana). Laforza del decla-mato, la ruvi-

dezza degli accompagnamenti, lavarietà dei temi musicali ed il ri-torno dei leitmotiv, gli squarci li-beratori (si notino le fanfare allanotizia della vittoria di Napoleonea Marengo), la sovrapposizione dilinee melodiche diverse (nella par-te iniziale il coro fuori scena) fan-no sì che questo quadro sia laparte migliore di Tosca, un affre-sco tragico dove, musicalmenteparlando possiamo cogliere i pro-dromi della già citata Elektra, dicerti passi di Salome, dell’OedipusRex. Ad interrompere e turbarequest’inarrestabile flusso dram-matico si inserisce “Vissi d’arte”.La convenienza teatrale richiede-va un’aria e Puccini la onora, conuna pagina scontata.

Provate ad ascoltare il secondoatto senza il “Vissi d’arte”, pospo-nendolo nel terzo. Vedrete cometutto filerà più lineare e coerentee soprattutto come la tensionedrammatica sarà al calor bianco,fino al finale quando i tamburi mi-litari precedono i mesti accordiche fanno calare il sipario sul ca-davere di Scarpia.

Uscito di scena il protagonistavero, il terzo atto è una “proces-sione” verso la morte in cui lo svi-luppo del tema di “e lucean le stel-le” diventa un altro esempio delgenio di Puccini.

Il tema di Cavaradossi è espo-sto come canto orchestrale all’ini-zio dell’atto e contribuisce a ren-derne l’atmosfera in una sorta diRequiem, in cui l’aria “e lucean lestelle” è paradigma ineluttabile edil duetto Cavaradossi-Tosca ne è ilmomento ritardante.

La musica intensifica la tensio-ne in senso inquietante e minac-cioso, ma sempre realista, utiliz-zando un incedere frammentarioa volte quasi deformato. L’esito èscontato, la fucilazione finta saràvera e sull’ultima citazione del te-ma dell’amore Tosca si getta daCastel Sant’Angelo. Il realismopucciniano non toccherà più esiticosì altri e così prolungati comenel secondo e terzo atto di Tosca.

Lorenzo Costa

Teatro Carlo Felice, martedì 8 giugno, ore 20,30

G. Puccini – Tosca----------

Jari Hamalainen, direttoreRenzo Giacchieri, regiaAdfolf Hohenstein, scene

(ricostruite da Maurizio Varamo e Anna Biagiotti)

Daniela Dessì, ToscaFabio Armiliato, CavaradossiClaudio Sgura, Scarpia

Repliche: 10 (ore 20,30), 12 (ore 15,30), 13 (ore 15,30),15 (ore 20,30), 18 (ore 20,30), 20 (ore 15,30),22 (ore 20,30).

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sati, almeno in par-te, ad un concorsovero e proprio e lapossibilità di offrire alvincitore un palco-scenico di prestigiocome quello dellapiazza di Cervo eradavvero un’opportu-nità imperdibile”.

Una manifestazio-ne affermatasi in po-co tempo come unadelle più dinamiche ebrillanti non solo dellaLiguria: “Il livello deipartecipanti – confer-ma il direttore artisti-co – cresce di annoin anno, anche grazieal concerto del Festi-val. La manifestazio-ne ha anche un ri-flesso significativo alivello turistico. Permolti partecipanti è stata la primavolta da queste parti. L’interesseper la nostra manifestazione confer-ma che Cervo ha un grosso richia-mo tra gli appassionati di musica. Ciprepariamo ora per gli altri due ap-puntamenti, per i quali abbiamo giàricevuto innumerevoli adesioni”.

L’iniziativa proseguirà infatti l’8 e9 maggio con la sezione Professio-nale Junior (sino ai 19 anni d’età),mentre il 15-16 maggio sarà la vol-ta della sezione Amatoriale, noncompetitiva. Intanto Antonio Rosta-gno prosegue la sua attività musi-cologica: “Ho in cantiere – dice –

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l’intervista

Antonio Rostagno, imperie-se, pianista, docente inruolo di storia della musi-

ca presso la Facoltà di Lettere al-l’Università della Sapienza di Roma,parla con soddisfazione della Ras-segna “Giovani Musicisti” di Cervo(di cui è fondatore e direttore arti-stico) la cui prima sezione (Profes-sionale senior, fino a 40 anni) si èconclusa nei giorni scorsi. Vincitri-ce assoluta è stata la ventinovennepianista Cristiana Nicolini cui spet-terà l’onore di esibirsi quest’estatesul Sagrato della Chiesa dei Coralli-ni nell’ambito del 47° Festival Inter-nazionale di Musica da Camera diCervo. La Nicolini aveva vinto nellasezione pianoforte; gli altri vincitorisono stati il violinista albanese Fa-tion Hoxholli (sezione “altri stru-menti solisti”) e il duo “genovese”Niki Fortunato (fagotto) e Fumi Wa-shio (pianoforte) nella sezione “mu-sica d’insieme”. A loro saranno ri-servati due concerti sempre delFestival di Cervo, in decentramen-to. Concerti nell’imperiese avrannoanche i secondi premi (Marco Grie-co, pianoforte e Carlo Fierens, chi-tarra, quest’ultimo vincitore anchedel premio speciale dedicato al No-vecento) e due terzi premi (Federi-co Ceriani, pianoforte e FrancescoMascardi, sassofono).

“La nostra manifestazione – spie-ga Rostagno – era nata come Ras-segna non competitiva per le ragio-ni che ho già spiegato. Cervo ci pa-reva il luogo adatto per la sua riccatradizione musicale. Poi siamo pas-

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un libro critico-biografico per laEpos (per la quale ha pubblicato re-centemente un pregevole studiosul pianoforte di Schumann) dedi-cato a Georges Bizet sul quale nonesiste praticamente nulla in italianoa parte un libro pubblicato in tra-duzione negli anni Sessanta e ri-pubblicato negli anni Ottanta”. Unlavoro interessante che si affiancaalla ricerca avviata da alcuni annida Rostagno nel campo della musi-ca contemporanea: “Ho indagato alungo Berio, per passare poi a Li-geti e recentemente a Kurtag”.

Roberto Iovino

“L’idea è nata nove anni fa per fare spazio ai musicisti del Ponente ligure, troppo spesso isolati. Una città conun Conservatorio ha nell’Istituto il centro di aggregazione musicale. Ma dove non ci sono strutture del genere, èdifficile incontrarsi, dialogare. La nostra iniziativa ha avuto questo obiettivo”.

Antonio Rostagno e il sindaco di Cervo Gian Paolo Giordanocon la vincitrice Cristiana Nicolini (foto Alessandro Torrini)

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l’approfondimento

I l 6 maggio il pubblico del Tea-tro Carlo Felice potrà assiste-re ad un concerto molto par-

ticolare. Il programma prevede alcu-ne composizioni più o meno recenti,quasi tutte basate su frammenti in-compiuti di grandi maestri del XVIII eXIX secolo… frammenti di opere mairealizzate, abbandonati ai flutti dellastoria e sommersi dal tempo, ma ca-richi di potenzialità inespresse, pron-te ad esplodere al contatto con unospirito creativo. Ecco dunque Chopine Beethoven, rivisitati da LorenzoFerrero e Giovanni Sollima, e poi an-cora Schubert e Boccherini, capacidi catalizzare l’energia creativa di Lu-ciano Berio, e infine Pergolesi (o chiper lui, come vedremo fra poco), nel-la folgorante rilettura di Igor Stravin-sky. Prendiamo in considerazione, adesempio, il caso di Pulcinella, l’operadanzante composta da Stravinsky trail 1919 ed il 1920, di cui potremoascoltare la Suite orchestrale: il rap-porto tra la musica originale sette-centesca e la sua rielaborazione of-fre alcuni spunti di riflessione. Sap-piamo come tale rapporto abbia pro-mosso una vera svolta nella sua poe-tica, una svolta capace di influenzarein modo decisivo una parte sostan-ziale del panorama musicale euro-peo, suscitando consensi e polemi-che. Come è noto il balletto era inte-ramente basato su musiche attribui-te a quell’epoca a Giovanni BattistaPergolesi (dopo una ricerca filologicasi rivelarono essere in parte di altriautori, come Domenico Gallo, Fortu-nato Chelleri e Alessandro Parisotti).I soliti dizionari ricordano come Pulci-nella sia stata la sua prima composi-zione neoclassica, anche se da taledenominazione Stravinsky presesempre le distanze. Se è in queste

circostanze che si precisa in lui latentazione di usare la storia musica-le del passato come risorsa stilisticadel presente, neoclassico, tuttavia,Pulcinella non è, trattandosi di un’o-pera interamente composta o, me-glio, ricomposta a partire da musi-che esistenti.

Tutto questo è importante, ma c’èun altro aspetto degno di nota… do-vremmo infatti chiederci quale ten-sione pervada in profondità l’animo diun musicista nel momento in cui siaccinge a rielaborare opere dellagrande tradizione, quale intimo rap-porto si instauri, sia pur a distanza disecoli, fra sensibilità artistiche di ta-le spessore… questione di primariaimportanza, se consideriamo le pa-role dello stesso compositore: “era ilrispetto o il mio amore per la musicadi Pergolesi a dover dettare la mia li-nea di condotta nei suoi confronti?…Credo che il rispetto rimanga sem-pre sterile e che non possa mai di-venire elemento produttore e creato-re. Per creare occorre una dinami-ca, un elemento motore, e quale ele-mento motore è più potente dell’a-more?” Il materiale a sua disposizio-ne, quei frammenti e quei brani di la-vori incompiuti o appena abbozzati,non solo permisero a Stravinsky dicomprendere sempre più profonda-mente l’autentica natura di un’epocastorica a lui così cara e di discerner-ne in modo sempre più netto le affi-nità spirituali, ma di creare anchequalcosa di nuovo ed efficace: amoree rispetto si cedono vicendevolmenteil passo, dando vita ad un’opera incui tradizione, raffinata ironia e sen-sibilità armonica moderna raggiungo-no un mirabile equilibrio. Scelta, que-sta, non di poco conto: negli anni deiprimi esperimenti dodecafonici, di

quelle rivoluzioni armoniche cheavrebbero portato ad un ripensa-mento radicale del senso della musi-ca, Stravinsky trovava stimoli nuovivolgendosi all’indietro, affrontandocon determinazione i rischi di un’op-zione radicalmente controcorrente.

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(segue dalla prima pagina)

Carlo Felice a rischiosegnazione delle quote del FUS se-condo parametri di produttività enon di numero di dipendenti, si puòessere d’accordo se naturalmentei criteri saranno oggettivi e traspa-renti Altri punti suscitano molteperplessità e andranno contrasta-ti. Ma appare chiaro che il CarloFelice, se andrà avanti il commis-sariamento, rischia di arrivare almomento della suddivisione dellatorta ancora una volta in condizionidi debolezza. E se rimarrà questasituazione, bisogna anche doman-darsi chi si accollerà l’onere di ga-rantire la copertura per il 2010.Sponsor privati? Difficile, senzauna giusta e doverosa controparti-ta in consiglio d’amministrazione.Lo Stato? Con la prospettiva dellanuova legge, ancor più difficile. GliEnti locali? Si sono già dissanguatiper salvare pochi mesi fa il teatrodal fallimento del Fondo Pensioni.Cosa succederà? Verrà commissa-riato un Teatro già commissariato?Verrà azzerata la produzione? Belmodo di presentarsi davanti al nuo-vo decreto.

Roberto Iovino

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Giornalista, attrice, autri-ce di testi per program-

mi televisivi, Carla Viazzi de-butta come scrittrice con undivertente libro edito da Libe-rodiscrivere. In “Amoreee…non c’è campo” narra con iro-nia e gusto comico quotidianevicende amorose che leganopersonaggi normali del nostrotempo. Intriga lo stile adottatodalla Viazzi che costruisce ilsuo romanzo come una sce-neggiatura cinematografica,puntando quasi interamentesu dialoghi che i protagonistiintrattengono utilizzando gliattuali mezzi di comunicazio-ne, dai cellulari agli sms, dallemail alle chat. Mezzi che com-portano una scrittura dinami-ca, diversa, giovanile, abbre-viata. Un libro dal ritmo frene-tico, insomma, una “folle gior-nata” che tuttavia l’autrice, ditanto in tanto sospende, inse-rendo qualche pagina di rifles-sione tratta dal diario dellaprotagonista. Una bella co-struzione, da leggere.

Luigi Tenco e il jazz

Carla Viazzi el’amore via sms

All’America non guardava natu-ralmente solo Genova. Anche

Savona subiva il fascino della musicasincopata. E di queste esperienzeparla Fulvio La Cognata nel libro ap-pena uscito “Quando Savona sognaval’America – Storie di musicisti e can-tanti sull’Oceano” edito dalla Erga.Partendo dal sottile filo che legava itanti musicisti che si radunavano alBar Enotria in via Manzoni, reso sim-bolo ideale dei tanti punti di ritrovo intutta Italia a quell’epoca, l’autore (bat-terista e cantante a bordo dei tran-satlantici delle Compagnie Costa, Ita-lia Navigazione, Grimaldi) raccontacon gusto nostalgico e divertito comele speranze e i sogni di una gioventùche usciva dalla guerra fossero lega-ti a un telegramma che chiamava abordo, verso le Americhe, verso l’O-ceano. Riaffiorano da un passato piùo meno lontano, nomi, volti, storie ditanti artisti, professionisti o dilettantiche hanno contribuito a scrivere lastoria del rapporto di una città (con isuoi locali, i suoi teatri, come il Sac-co, autentica culla del jazz savonese)con il jazz e la musica da ballo.

Pippo Barzizza, Romero Alvaro, Natalino Ot-to. Furono genovesi i primi autorevoli artefi-

ci dell’affermazione dello swing in Italia. Cometutte le città di mare, Genova è sempre statanaturalmente, aperta ai commerci e agli scam-bi culturali con gli altri porti, del Mediterraneo,prima, degli oceani, poi. E furono appunto legrandi navi delle rotte transoceaniche a impor-tare i primi musicisti, i primi ritmi sincopati e iprimi, preziosissimi dischi. Oltreoceano guardòanche la generazione successiva a quella dei pio-nieri del jazz: giovanissimi artisti immaginavanouna nuova canzone d’autore sognando i chan-sonniers francesi, ma prestando l’orecchio an-che ai ritmi americani appresi dai “vecchi” o dal-le truppe americane di liberazione. Nelle scorsesettimane è uscito il secondo numero della bel-la e raffinata Rivista “Viaggio in Liguria” edita dal-la Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spet-tacolo, dedicato agli Stati Uniti. In allegato vieneofferto un preziosissimo CD (edito da Devega)contenente registrazioni storiche tratte dall’ar-chivio Neill di proprietà della Fondazione De Fer-rari: tre i gruppi, i “Gate Avenue Strawhatter”, il“Sestetto Moderno Genovese” e l’Hard JazzQuintet. Nel Sestetto, al sax alto figura Luigi Ten-co. Quattro brani, incisi nel 1957 (esattamentedieci anni dopo, l’artista si sarebbe suicidato aSanremo) danno una inedita testimonianza diquesti primi, suggestivi passi di Tenco e regala-no un sax dalla voce nitida, elegante, un po’ om-brosa come ombrosa, cupa e incredibilmenteemozionante sarebbe stata la vocalità di Tenco.

Quando Savonasognava l’America

1954: Luigi Tenco, Bruno Lauzi e Giorgio Pergolo

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attualità

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Il Trio Zemlinsky a Nizza e a GenovaI l 26 aprile scorso il Conservatorio di Nizza ha

ospitato un concerto del Trio Zemlinsky, nato nel2009 all’interno del corso di musica da camera te-nuto da Massimiliano Damerini al Conservatorio “N.Paganini” di Genova.

Il Trio è formato da Jessica Bozzo, clarinetto, Pao-la Siragna, violoncello e Federica Salandra, pianofor-te. Pur ancora giovane il gruppo ha già ottenuto si-gnificativi riconoscimenti al concorso “Nuovi Orizzon-ti” di Arezzo e al concorso internazionale Città diMoncalieri.

Siamo quindi lieti di annunciare che il Trio saràospite della nostra Associazione il 10 giugno prossi-mo alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola nellarassegna “Concerti di Primavera”.

La nostra stagione si è arricchita con la ripresa dei con-certi nei musei: Galleria Nazionale di Palazzo Spinola e

Museo d’Arte Orientale E. Chiossone. Questa serie di con-certi nasce dalla collaborazione tra la nostra Associazione eil Conservatorio N. Paganini che ci segnala alcuni tra i mi-gliori allievi che si sono distinti nel precedente anno di studie che meritano di essere presentati alla ribalta della Città Ab-biamo così incontrato al Chiossone il pianoforte di FrancescoGuido (Chopin e Ravel) al quale è stato attribuito il nostro pre-mio annuale riservato ad un allievo segnalato dalla Direzionedel Conservatorio; e Piermarco Benzi, violino, accompagna-to da Valentina Messa al pianoforte (Beethoven, Brahms eWieniawski). Alla Galleria Spinola abbiamo assistito alle esi-bizioni di Paolo Flora (Haydn, Szimanowski, Chabier, Kabalev-ski e Rachmaninov) e Federica Astengo (Bach, Beethoven,Schumann, Mendelssohn), pianoforte.

A loro si è unito, nel concerto del 1° aprile il nostro “ami-co” pianista Marco Pasini. Marco, che conosciamo da moltianni, torna ogni stagione a presentarci, in segno di amicizia,sempre nuovi programmi. Quest’anno ci ha deliziati con “Seipolacche” di Chopin e “Sei studi da Paganini” di Liszt. Comesempre, oltre alla nostra gratitudine, ha raccolto un vivissi-mo successo con supplici richieste di bis, soddisfatte!

ASSOCIAZIONE AMICI DEL CARLO FELICEE DEL CONSERVATORIO N. PAGANINI

Quote socialiSocio ordinario da € 85,00Socio sostenitore da € 145,00Socio familiare € 50,00Giovani € 30,00(fino al 25° anno di età)

Concerti nei musei

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in anni passati anche nella vestedi solista. Un pomeriggio vera-mente affascinante.

Un trio ha allietato il pome-riggio del 13 aprile con unprogramma interamente

dedicato a Mozart (Sonate 4, 5 e6) e a Haydn (Trii XXIX, XXX eXXI). Il trio era formato da Miche-le Menardi Noguera, flauto, Chia-ra Alberti, violoncello e Franco Gia-cosa al pianoforte. La classe, l’e-sperienza e l’affiatamento del trio,unitamente alla musicalissima in-terpretazione hanno conquistato ilfolto pubblico presente che ha rin-graziato gli artisti per il program-ma raffinato che ha soddisfattoanche i più esigenti. Naturalmentei nostri “Amici” sono stati premiaticon gli applausi più calorosi.

Chiara Alberti, violoncello,questa volta, in Duo conGiovanni Piana al pianofor-

te è tornata con un programmadedicato alla Sonata op. 69 diBeethoven, Adagio e allegro op.70 e Tre pezzi fantastici di Schu-mann e, infine, Romanza senzaparole op. 109 di Mendelssohn.Ogni volta che i nostri due giovaniAmici si presentano alla ribaltadell’Associazione assicurano unaprestazione artistica di alto livelloper le doti musicali che entrambipossiedono e che manifestanocon cura, entusiasmo e eleganzainterpretativa. Come sempre ungrande successo.

va tutto un panorama musicaleche comprendeva anche Paganini,Chopin, Tchaikovskij, Ponchielli eBartok. I giovani artisti hanno sa-puto interpretare l’intero program-ma con attenzione e puntualità di-mostrando notevoli doti musicali.

Avevamo ascoltato a tea-tro Lilia Gamberini e l’ab-biamo ritrovata con un

programma di arie dal “barocco”al “romanticismo” tutte piacevolis-sime e interpretate con rara gra-zia e doti musicali di primissimaqualità. Il folto pubblico di soci ac-corsi al concerto è rimasto rapitodall’interpretazione del sopranogenovese e dalla maestria del suoaccompagnatore, Marco Cecchi-nelli, che avevamo conosciuto già

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vita associativa

I nostri concerti

16149 Genova - via Sampierdarena, 54-2 - tel. 010.6454634 - fax 010.415075E-mail: [email protected] - internet: www.mantelli1948.com

Bach, Dvorak, Liszt, Schu-mann e Borne. Erano que-sti gli autori presentati dal

Duo composto da Silvia Schiaffi-no, flauto e Tito Spinelli, pianofor-te. Avevamo già apprezzato lasensibilità musicale di Silvia e ab-biamo avuto la gradita occasionedi scoprire un nuovo talento piani-stico: Tito Spinelli che si è rivelatosplendido accompagnatore delmusicalissimo flauto di Silvia e hasorpreso e entusiasmato nellaparafrasi da Rigoletto e Remini-scenze da Norma. Applausi a nonfinire e richieste (accolte) di unprossimo ritorno.

I rina Tanasescu, oboe, Cri-stian Budeanu, violino eGiovanni Piana, pianoforte

ci hanno allietato il pomeriggio del30 marzo con un programma cheda Marcello a Sibelius attraversa-

Page 8: Carlo Felice Tosca, convenienze a rischio ed inconvenienze ......Tosca, convenienze ed inconvenienze teatrali 2 la lirica resse solo che l’interesse non ri-siede dove molti pensano

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i nostri appuntamenti

Periodico d’informazione musicale

Direttore responsabileRoberto Iovino

AssociazioneAmici del Carlo Felice

e del Conservatorio N. Paganini

Presidente: Giuseppe IsoleriSegreteria: Adriana Caviglia

M. Elisabetta DaneuTel. (010) 352122 - (010) 3623168

Fax (010) 5221808

www.AmiciCarloFeliceConservatorioPaganini.orgcontatti@AmiciCarloFeliceConservatorioPaganini.org

Stampa: essegraph Genova

Si ringrazia

per la concreta collaborazione

ATTIVITA’ SOCIALE DAL 10 MAGGIO AL 15 GIUGNO 2010Salone di Rappresentanza del Circolo Unificato - Concerti del Martedì, ore 16,00dell’Esercito: - Conferenze Musicali del Martedì e

- Un Palco all’Opera, ore 15,30Auditorium “E. Montale” del Teatro Carlo Felice: - Audizioni discografiche, ore 16,00Biblioteca Berio - Sala dei Chierici: - Storia del Melodramma, ore 16,00Concerti nei Musei, ore 16.30 (Galleria Spinola e Palazzo Reale) e 11 (Museo Chiossone)

Lunedì 10 maggio, ore 17,30 PALAZZO DUCALE, SALA DELLE LETTURE SCIENTIFICHE JOSEPH ANTON BRUCKNER E IL SUO MONDO ( I^ )A cura di Guendalina Cattaneo della VoltaIn collaborazione con Associazione Teatro Carlo Felice,

Martedì 11 maggio, ore 16I “RAGAZZI” DI NEVIO ZANARDIMusica da camera,

Venerdì 14 maggio, ore 15,30UN PALCO ALL’OPERA: LA SPOSA VENDUTA di B. Smetana,a cura di Lorenzo Costa,

Domenica 16 maggio, ore 11CONCERTI NEI MUSEI: MUSEO E. CHIOSSONEELISABETTA ISOLA, soprano e TIZIANA CANFORI, pianoforteMusiche di Berlioz, Saint Saëns, Ravel, Strauss, Reger,in collaborazione con Conservatorio di Musica N. Paganini,

Martedì 18 maggio, ore 15,30VIAGGIO NEL MONDO DELL’OPERETTAa cura di Dario Peytrignet,con Naimana Casanova, soprano, Manuel Pieratelli, tenore,Giuseppe Marchesi, violino, Ugo Armoni, pianoforte,

Venerdì 21 maggio, ore 16INCONTRI ALLA BIBLIOTECA BERIO: STORIA DEL MELODRAMMALE SCUOLE NAZIONALI: GERMANIA (II^)HANS WERNER HENZE E IL TEATRO D’OPERA CONTEMPORANEORelatore Lorenzo Costa,

Lunedì 24 maggio, ore 17,30 PALAZZO DUCALE, SALA DELLE LETTURE SCIENTIFICHE JOSEPH ANTON BRUCKNER E IL SUO MONDO ( II^ )A cura di Guendalina Cattaneo della VoltaIn collaborazione con Associazione Teatro Carlo Felice,

Martedì 25 maggio, ore 16CONCERTO DI GIOVANNI PIANA, pianoforteMusiche di Schubert, Chopin, Schumann,

Giovedì 27 maggio, ore 16,30CONCERTI NEI MUSEI: GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLACINZIA BARTOLI, pianoforteMusiche di Chopin, Schumann,in collaborazione con Associazione Musicale Dioniso,

Sabato 29 maggio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: AUDIZIONI DISCOGRAFICHETOSCA: Arroganza, potere e tragediaRelatore Lorenzo Costa,

Giovedì 3 giugno, ore 16,30CONCERTI NEI MUSEI: GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLARIEKO OKUMA, flauto e LUCA TORRIGIANI, pianoforteMusiche di Gaubert, Fauré, Borne, Franck,in collaborazione con Associazione Musicale Dioniso,

Venerdì 4 giugno, ore 15,30UN PALCO ALL’OPERA: FAUST di C. Gounod,A cura di Maria Luisa Firpo,

Domenica 6 giugno, ore 11CONCERTI NEI MUSEI: MUSEO E. CHIOSSONENIKI FORTUNATO, fagotto e FUMI WASHIO, pianoforte,Musiche di Bozza, Saint Saëns, Tansman,in collaborazione con Conservatorio di Musica N. Paganini,

Martedì 8 giugno, ore 15,30L’ORIENTE NELL’OPERA LIRICAA cura di Athos Tromboni,

Giovedì 10 giugno, ore 16,30CONCERTI NEI MUSEI: GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLATRIO ZEMLINSKY, clarinetto, violoncello, pianoforte,Musiche di Zemlinsky, Sinzi, Chopin, Juol,in collaborazione con Conservatorio di Musica N. Paganini,

Martedì 15 giugno, ore 16CONCERTO DI RAQUEL BOLDRINIMusiche di Schumann, Chopin,in collaborazione con Associazione Musicale Dioniso.

MUSEO E. CHIOSSONE