Carichi di azoto ed impatti in Pianura Padana · acque sotterranee e superficiali. In particolare...
Transcript of Carichi di azoto ed impatti in Pianura Padana · acque sotterranee e superficiali. In particolare...
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015
Carichi di azoto ed impatti in Pianura Padana
Flavia Saccomandi, Nicoletta CalaceISPRA
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Saccomandi, Calace
I contenuti di questa presentazione costituiscono parte dello studio oggetto di una Convenzione MIPAAF-ISPRA finalizzata ad affinare il livello conoscitivo circa l’origine del contenuto dei nitrati nelle acque sotterranee e superficiali.In particolare sono stati valutati i contributi derivanti dalle diverse sorgenti sulla base di conoscenze ambientali e territoriali, e cioè dei numerosi processi fisici, chimici e biologici che intervengono e dei dati, delle informazioni e delle analisi di monitoraggio dello stato dei suoli e delle acque. Lo studio è stato focalizzato sui territori delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia e ha visto il coinvolgimento operativo di ISPRA e delle ARPA.
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
Lo studio ha previsto attività suddivise in due fasi:
- la prima fase relativa allo sviluppo di una metodologia atta ad ipotizzare il pericolo di impatto sull’acquifero delle diverse sorgenti di nitrati di origine agricola e civile che insistono sul e nel suolo attraverso la definizione di un indice parametrico complesso (INDICE SPEC)
- la seconda fase relativa alla sperimentazione di un modello di miscelamento isotopico idoneo a stimare l’apporzionamento dell’impatto dei nitrati nelle acque superficiali e sotterranee rispetto alle sorgenti incidenti sul territorio (apporzionamento isotopico)
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
Il modello parametrico, basato su l’utilizzo di un numero limitato di dati d’ingresso, reperibili in modo omogeneo anche su vaste aree di territorio, ha permesso d’individuare le porzioni di territorio interessate a scala comunale dalle diverse tipologie di sorgenti di nitrati (fertilizzanti minerali, fertilizzanti organici, fanghi e scarichi civili) ed i relativi e conseguenti “impatti” potenziali sulla qualità delle acque.
PRIMA FASE – INDICE SPEC
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
Indice parametrico basato sull’assegnazione dei carichi di azoto a scala comunale (kg di massa in un anno per ettaro) suddivisa per le differenti coperture del suolo definite dal Corine Land Cover 2006.Sono stati assegnati punteggi a: Sorgenti (Fertilizzanti minerali, reflui zootecnici, fanghi di depurazione, perdite fognarie e fosse settiche)Carico di azoto (kg/ha/anno)Fattori ambientali di Controllo che influiscono sulla lisciviazione dei nitrati in falda (Contenuto di N nel suolo, Clima, Metodi di irrigazione, Classificazione granulometrica, Soggiacenza)
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
PRIMA FASE – INDICE SPEC
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
cfomtot HIHIHIHIHI
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
PRIMA FASE – INDICE SPEC (Risultati)
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
LOMBARDIA EMILIA ROMAGNA
PRIMA FASE – INDICE SPEC (Risultati)
distribuzione delle “aree impattate” da nitrati nelle classi di pericolo
Classi
N° aree impattate ricadenti nelle classi di pericolo
Piemonte LombardiaEmilia
RomagnaVeneto
Friuli Venezia Giulia
Minimo 0 0 0 1 0
Basso 2 8 1 2 0
Medio 4 5 17 1 0
Alto 5 2 14 4 4
Elevato 31 18 4 8 2
Totale Aree 42 33 36 16 6
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
PRIMA FASE – INDICE SPEC (Risultati)
Dal calcolo…al confronto con la misura di campo
Rete nitrati
Fertilizzanti mineraliZootecnicoFanghi di depurazioneScarichi civili
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
Mentre il calcolo attraverso lo SPEC dell’Hi tot può trovare riscontro attraverso la rete nitrati (che ci restituisce il valore del nitrato totale in falda), la “validazione” dell’apporzionamento calcolato necessita di altri dati.
cfomtot HIHIHIHIHI
L’analisi isotopica, condotta su atomi il cui rapporto, ad esempio 15N/14N, è facilmente misurabile (rapporto isotopico) ci aiuta nella risoluzione della nostra domanda in quanto nei processi naturali sia chimici, fisici che biologici tali rapporti isotopici variano e le indagini ambientali possono pertanto essere finalizzate alla definizione in termini isotopici di tali variazioni.
Saccomandi, Calace Reggio Emilia, 4 Giugno 2015
APPORZIONAMENTO ISOTOPICOSECONDA FASE
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
-
…. dalla letteratura alla realtà …..
-10
-5
0
5
10
15
20
25
30
-10 -5 0 5 10 15 20 25 30 35
δ 18O (‰)
δ 15N (‰)
CivING
Zoo
Min
Nsuolo
CivUSC
Nacqua
-10
-5
0
5
10
15
20
25
30
-10 -5 0 5 10 15 20 25 30 35
δ 18O (‰)
δ 15N (‰)
CivING
Zoo
Min
Nsuolo
CivUSC
Nacqua
Analisi degli eluati dei suoli per definire i fattori di correzione
Diagramma delle nostre sorgenti
Regioni Aree taratura Tipo di sorgente
Piemonte Bianco
Piemonte Sorgente singola Minerale
Lombardia Sorgente singola Zootecnica
Emilia Romagna Sorgente multipla Minerale + Zootecnica
Veneto Sorgente multipla Minerale + Fanghi di depurazione
Friuli Venezia Giulia Denitrificazione Minerale + Zootecnica Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
6 aree di taratura caratterizzate da pratiche agricole e processi ambientali diversi per individuare gli intervalli dei valori delle marcature isotopiche caratteristiche dell’area d’indagine:§ “bianco”: area caratterizzata dall’assenza di pressioni antropiche, § sorgente singola: area caratterizzata dall’utilizzo di fertilizzanti minerali§ sorgente singola: area caratterizzata dall’utilizzo di effluenti zootecnici§ sorgente multipla: area caratterizzata dall’uso di fertilizzanti minerali e
effluenti zootecnici§ sorgente multipla: area caratterizzata dall’uso di fertilizzanti minerali e fanghi
di depurazione§ denitrificazione: area caratterizzata dall’assenza di impatto da nitrati
nonostante l’insistenza di pressioni antropiche di differente origine.
APPORZIONAMENTO ISOTOPICOSECONDA FASE
Comune NO3 (mg/l) Comune NO3 (mg/l) Comune NO3 (mg/l)CASTEL BOLOGNESE 80,0 LANGHIRANO 41,0 PONTENURE 55,5CASTELFRANCO EMILIA 61,5 MODENA 61,5 RIMINI 81,0CASTELVETRO DI MODENA 43,5 MONTECCHIO EMILIA 16,5 SAN CESARIO SUL PANARO 76,5CESENA 129,5 MONTECHIARUGOLO 65,0 SAN CLEMENTE 14,5CESENA 82,5 NOCETO 61,0 SAN GIOVANNI IN MARIGNANO 56,5COLLECCHIO 87,0 PARMA 100,5 SANTARCANGELO DI ROMAGNA 45,5FAENZA 51,0 PARMA 46,0 SARMATO 56,5FAENZA 41,0 PARMA 70,0 SASSUOLO 64,0FONTEVIVO 42,5 PIACENZA 44,5 SPILAMBERTO 34,0FORMIGINE 61,0 PIACENZA 49,0 VIGNOLA 52,5GAZZOLA 8,0 PIACENZA 42,5 ZOLA PREDOSA 27,5GRAGNANO TREBBIENSE 40,5 PODENZANO 70,5 ZOLA PREDOSA 32,5GRAGNANO TREBBIENSE 35,5 PODENZANO 76,0
84 aree vulnerate individuate sulla base dei seguenti criteri:§ punti di monitoraggio con concentrazione di nitrato maggiore di 40
mg/l§ punti di monitoraggio con un trend crescente della concentrazione di
nitrati§ punti di monitoraggio distribuiti sul territorio, tenendo in
considerazione la definizione dei corpi idrici riportata nei Piani di Gestione regionale;
§ punti di monitoraggio caratterizzati da un elevato grado di incertezza rispetto alle potenziali pressioni incidenti
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
APPORZIONAMENTO ISOTOPICOSECONDA FASE
DATI INPUT: ISOTOPI DELLE ACQUE SOTTERRANEE
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
denitrificazione
…il contributo percentuale di ciascuna sorgente è ciò che non conosciamo e che vorremmo conoscere…
δ 15Nδ 18O
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
dall’analisi qualitativa alla quali-quantitativa…quindi misuriamo il contenuto isotopico delle sorgenti e delle acque….per riuscire a calcolare matematicamente i contributi percentuali
Falda
? x% ? Y% ? w% ? k%
CIV MINSUO ZOO
Falda
? x% ? Y% ? w% ? k%
CIV MINSUO ZOO
Falda
? x% ? Y% ? w% ? k%
CIV MINSUO ZOO
Falda
? x% ? Y% ? w% ? k%
CIV MINSUO ZOO CIV MINSUO ZOO CIV MINSUO ZOO CIV MINSUO ZOO CIV MINSUO ZOO CIV MINSUO ZOO CIV MINSUO ZOOZOOZOO
i risultati delle aree lombarde riportati in termini di concentrazione di nitrato (mg/l) ascrivibile a ciascuna sorgente nei punti di monitoraggio mostrano che, in alcuni casi, il solo contributo zootecnico supera i 20 mg/l, come pure in alcuni punti il contributo minerale sembra da solo poter generare delle situazioni di grave impatto. Busto Arsizio, Cavenago, Mezzago e Saronno presentano un contributo ai nitrati maggiore di 20 mg/l ascrivibile alla fonte civile. Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
LOMBARDIADALLA MISURA ISOTOPICA ALL’ APPORZIONAMENTO
480000 500000 520000 540000 560000 580000 600000 620000 640000 660000 680000
4960000
4980000
5000000
5020000
5040000
5060000
5080000
5100000
5120000
5140000
5160000
NO3_TOT
480000 500000 520000 540000 560000 580000 600000 620000 640000 660000 680000
4960000
4980000
5000000
5020000
5040000
5060000
5080000
5100000
5120000
5140000
5160000
NO3_CIV
480000 500000 520000 540000 560000 580000 600000 620000 640000 660000 680000
4960000
4980000
5000000
5020000
5040000
5060000
5080000
5100000
5120000
5140000
5160000
NO3_ZOO
480000 500000 520000 540000 560000 580000 600000 620000 640000 660000 680000
4960000
4980000
5000000
5020000
5040000
5060000
5080000
5100000
5120000
5140000
5160000
0 to 10 mg/l 10 to 25 mg/l 25 to 45 mg/l 45 to 115 mg/l
NO3_MIN
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
LOMBARDIADALLA MISURA ISOTOPICA ALL’APPORZIONAMENTO
0,0 4,5 5,8 5,4 7,8 1,8 0,2 2,6 6,7 6,1 0,9 3,1 4,3 3,0 8,60,5 0,0 0,7 2,0 4,5 0,0 1,8 4,4 0,9 5,8 3,1 8,6 2,8 0,0
7,2 1,511,7 9,1 8,9 6,8 2,8 0,3
21,5 6,120,0 15,2 8,5
12,84,8 4,3
11,122,0 39,1 36,0
56,6 57,3
17,2 27,1 25,9
50,1
9,7
31,4
20,3
58,0
17,7 25,73,7
0,0
25,2
0,0 0,00,0
19,4
54,444,6
23,5
0,00,0 3,0
34,5
19,8
12,9 21,645,1
19,5
0,0
18,4
21,1
37,22,6 0,0
21,8 19,1
11,1 13,8
34,30,0
4,0
17,9
17,8
1,2
0,00,0
20,048,2
17,2
12,730,6
57,6 26,0
19,4
22,348,6
37,3
26,011,0
0,6
10,15,8
6,9
9,2
1,4
3,0
17,2
16,7
10,6
0,022,0
4,421,1
4,14,6
9,815,0
0,8
10,2
23,4
0,0
11,917,0
23,1
24,510,5
12,1
2,0
15,2
4,1
44,0
6,6 0,0
1,4 27,7
0,1
05
101520253035404550556065707580859095
100105110115120125130
SAR
MA
TO…
GR
AG
NA
NO
TR
EBB
IEN
SE…
PIA
CEN
ZA…
PIA
CEN
ZA…
POD
ENZA
NO
…
GR
AG
NA
NO
TR
EBB
IEN
SE…
GA
ZZO
LA…
PIA
CEN
ZA…
PON
TEN
UR
E…
POD
ENZA
NO
…
FON
TEVI
VO…
NO
CET
O…
CO
LLEC
CH
IO…
PAR
MA
…
LAN
GH
IRA
NO
…
PAR
MA
…
PAR
MA
…
MO
NTE
CH
IAR
UG
OLO
…
MO
NTE
CC
HIO
EM
ILIA
…
SASS
UO
LO…
MO
DEN
A…
FOR
MIG
INE…
SPIL
AM
BER
TO…
CA
STEL
VETR
O D
I MO
DEN
A…
VIG
NO
LA…
SAN
CES
AR
IO S
UL
PAN
AR
O…
CA
STEL
FRA
NC
O E
MIL
IA…
ZOLA
PR
EDO
SA…
ZOLA
PR
EDO
SA…
CA
STEL
BO
LOG
NES
E…
FAEN
ZA…
CES
ENA
…
CES
ENA
…
RIM
INI…
SAN
TAR
CA
NG
ELO
DI R
OM
AG
NA
…
SAN
GIO
VAN
NI I
N M
AR
IGN
AN
O…
SAN
CLE
MEN
TE…
NO3SUO NO3ZOO NO3MIN NO3CIV
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
EMILIA ROMAGNADALLA MISURA ISOTOPICA ALL’APPORZIONAMENTO
Formigine mostra una prevalenzazootecnica e Castel Bolognese chepresentando una prevalenza minerale
Legenda
0 to 10 mg/l 10 to 25 mg/l 25 to 45 mg/l 45 to 130 mg/l
550000 600000 650000 700000 750000 800000
4850000
4900000
4950000
550000 600000 650000 700000 750000 800000
4850000
4900000
4950000
NO3
550000 600000 650000 700000 750000 800000
4850000
4900000
4950000
NO3 CIV
550000 600000 650000 700000 750000 800000
4850000
4900000
4950000
NO3 MIN
NO3 ZOO
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
EMILIA ROMAGNADALLA MISURA ISOTOPICA ALL’APPORZIONAMENTO
SPEC ISOTOPI
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
Modello teorico versus modello sperimentale
CONCLUSIONI
Il metodo isotopico è risultato uno strumento efficace per la stima, seppur probabilistica e affetta da un certo grado di incertezza, dell’apporzionamento della concentrazione di nitrato misurata nelle acque in relazione alle potenziali sorgenti incidenti.I risultati ottenuti nelle aree vulnerate oggetto del presente studio hanno evidenziato:§ la presenza di un valore di fondo di nitrati imputabile al processo
di mineralizzazione della sostanza organica naturalmente presente nei suoli
§ la presenza, in alcuni casi, di un contributo di origine civile non trascurabile
§ la discriminazione dei contributi minerale e zootecnico § aree caratterizzate da fenomeni di denitrificazione
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
I limiti dei risultati sin qui ottenuti dall’applicazione del metodo isotopico “sperimentale”, e della significatività del confronto di questi con quelli ottenuti con il modello parametrico “teorico”, sono:• un’appena sufficiente numero di punti di monitoraggio
utilizzati per i rilievi, le misure e le analisi• la mancanza dell’uso di alcuni ulteriori parametri che,
seppur di non facile definizione e caratterizzazione come i trasferimenti intercomunali di reflui zootecnici, appaiono necessari per confermare la robustezza della modellazione “teorica”
CONCLUSIONI
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
Il confronto tra il metodo parametrico ed il metodo isotopico ha evidenziato, tenuto conto anche delle incertezze associate ad entrambe le metodologie, un sufficiente accordo tra i due. Il metodo parametrico (calcolato) si può configurare come un buon metodo “previsionale”.
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
CONCLUSIONI
L’analisi isotopica del boro produrrebbe un ulteriore passo avanti nella modellizzazione isotopica; la composizione isotopica del boro rappresenta, infatti, un’informazione significativa in termini di identificazione e discriminazione dei contributi derivanti da diverse fonti.
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015 Saccomandi, Calace
Propositi futuri…
http://www.sintai.sinanet.apat.it/
Il Rapporto Nitrati e i contributi completi delle ARPA e della Seconda Università di Napoli, sono pubblicati alla voce “progetto nitrati” del seguente indirizzo:
Grazie per l’attenzione“La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.” A. Einstein
Reggio Emilia, 4 Giugno 2015
[email protected]@isprambiente.it