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Cari Sacerdoti e cari Educatori, anche quest’anno l’Azione Cattolica Diocesana propone un sussidio per l’animazione del Grest parrocchiale, un’esperienza che si svolge nel periodo estivo, un momento di crescita, un’esperienza di vita e di amicizia insieme a Gesù Il Grest è sempre un momento importante dell’anno pastorale, capace di coinvolgere molti ragazzi, adolescenti, animatori e genitori. Un Grest non può essere facilmente spiegato ma deve essere vissuto…!!! È un’occasione da non perdere, è un modo per mostrare ai ragazzi quanto è bello stare insieme. Nello spirito di servizio verso la nostra chiesa locale e sperando che possa essere utile alle vostre parrocchie vi proponiamo una traccia che ha come filo conduttore il divertente cartone animato “Dragon Trainer”. Il protagonista è Hic, un ragazzino vichingo figlio dell'eroico capo villaggio che vorrebbe diventare un cacciatore di draghi. I draghi sono una piaga per il villaggio, ed essere cacciatore significa essere un eroe. Hic non desidera altro, ma il suo fisico mingherlino e la sua goffaggine non gli permettono di ottenere grandi risultati. Una sera, durante un attacco, riesce in un'impresa impossibile: con una catapulta colpisce un Furia Buia in volo, il drago più pericoloso. Quando lo ritroverà ferito nel bosco, invece di ucciderlo e di mostrare al padre e al villaggio il suo valore, cercherà di curarlo, di avvicinarlo e di studiarlo, scoprendo che in realtà i draghi non sono altro che enormi rettili coccolosi. Hic dimostrerà alla scuola di cacciatori le sue doti di addestratore di draghi e cercherà di convincere il suo villaggio, e soprattutto suo padre, a smettere di uccidere quei bestioni, che non sono così cattivi come sembrano. Sono presenti in questa storia diversi temi: • il tema del diverso, con l'amicizia fra un protagonista emarginato e un mostro

che sembra pericoloso, ma si rivela amichevole; • il tema dello scontro generazionale, soprattutto fra padre e figlio; • il tema delle difficoltà di rimuovere preconcetti radicati nella cultura che non

danno la possibilità di essere liberi;

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• il tema della conoscenza dell’altro come arma per affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza.

• Il tema della convivenza civile di razze diverse. La storia è raccontata con un'epica che raramente si vede nei film di animazione, alleggerita da battute frizzanti e personaggi a cui è facile affezionarsi, primo fra tutti il protagonista Hic, un ragazzino un po' nerd dalla battuta pronta e adorabilmente imbranato. C'è anche un personaggio femminile, la tosta Astrid, di cui Hic è perdutamente innamorato e I draghi che riescono a essere spaventosi e simpatici allo stesso tempo. Le giornate, oltre che dal cartone che fa da filo conduttore, sono sempre accompagnate da riferimenti biblici che ci aiutano a riflettere e a guardare la realtà con gli occhi di Gesù. E allora …….. Buon Grest a tutti! Che lo Spirito Santo guidi e illumini sempre il nostro impegno educativo e renda fruttuoso il nostro lavoro per il bene delle nostre comunità parrocchiali.

Un abbraccio fraterno a tutti! Gli amici dell’ Azione Cattolica Diocesana

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L’abito non fa il monaco

Conosci te stesso e fai uscire il bene che

c’è in te Lc 10, 29-37

Dimmi con chi stai e ti dirò chi sei

La scoperta dell’altro (prendere

consapevolezza dell’altro – padre,

amico, diverso da te)

Lc 24,13-35

Vi è più gioia nel dare che nel

ricevere E io perché devo

condividere? At 2, 42-48

Chi trova un amico trova un

tesoro

L’amicizia: accetta il prossimo e

troverai un amico Mt 9, 9-13

Chi la dura la vince!

l’impegno e la perseveranza ci

aiuta a raggiungere gli obiettivi

Lc 19, 1-10

È il coraggio di continuare che

conta

Difficoltà nell’affrontare la

realtà Mt 19, 16-22

Chi di spada ferisce, di spada

perisce

Il richiamo della luce-

dialogo Mt 14, 23-31

Beati gli operatori di pace

La riconciliazione porta alla pace Lc 15, 11-32

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« Questa è Berk. È dodici giorni a nord di disperazione e pochi gradi a sud di morire di freddo. Si trova esattamente sul "meridiano della miseria". Il mio villaggio: in una parola, solido. Ed è qui da sette generazioni, ma ogni singola costruzione è nuova. Abbiamo la pesca, la caccia e un'incantevole vista del tramonto. L'unico problema sono le infestazioni: in molti posti hanno topi o zanzare, noi abbiamo... i draghi! » Sull'isola di Berk, l'occupazione principale di ogni vichingo è dimostrare il suo valore in qualità di uccisore di draghi, che periodicamente rubano il bestiame. Il giovane Hiccup, figlio del capo Stoick, è troppo piccolo e gracile per combattere i draghi, cosi inventa dispositivi meccanici sotto il suo apprendistato con Skaracchio il fabbro. Ma durante un attacco, Hiccup riesce ad abbattere la Furia Buia, il drago più pericoloso e raro. Ma una volta trovata, lo libera e nota la sua incapacità di volare per via della coda ferita (la perdita di metà della membrana caudale), causata dalla trappola creata dal ragazzo. Le visite di Hiccup nella foresta sono sempre più frequenti e pian piano riesce a conquistare la fiducia nel drago, che chiama Sdentato, per via dei suoi denti retrattili (e che lo fanno sembrare senza denti) e che dimostra una grande intelligenza, curiosità e capacità di apprendimento. Ma un drago incapace di volare è un drago che ha poche speranze di sopravvivenza per cui Hiccup gli costruisce una protesi alla coda per permettergli di volare. Ma la protesi è instabile e necessita manutenzione perché funzioni. Dopo diversi tentativi, Hiccup trova una soluzione efficace e impara a cavalcare Sdentato. Hiccup ormai ne è convinto: quello che sanno i vichinghi sui draghi è tutto sbagliato. Studiando il comportamento di Sdentato, Hiccup diventa abile a sottomettere i draghi in cattività custoditi per la formazione dei giovani vichinghi. Insospettita, Astrid (ragazza brava nel combattimento e per la quale Hiccup ha da sempre un debole) comprende l'improvviso e miglioramento di Hiccup, e decide di seguirlo di nascosto, scoprendolo insieme a Sdentato. Ma prima che lo possa dire al villaggio,

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Hiccup la porta a fare un giro per dimostrare il suo rapporto con il drago e che i draghi stessi non sono quello che si pensa. Ma Sdentato inaspettatamente li porta al Nido dei Draghi dove scoprono che tutto il cibo rubato viene usato per nutrire un mostruoso drago chiamato Morte Rossa, che mangia i suoi simili se non adempiono al loro compito. Il trio, con difficoltà riesce a fuggire. Il giorno seguente, Hiccup sostiene l'esame per diventare Vichingo, sottomettendo, con le tecniche apprese, un drago prigioniero davanti a suo padre, tentando di dimostrare la vera natura dei draghi al villaggio. Ma Stoick, furioso, fa arrabbiare erroneamente il drago che sta per attaccare Hiccup se non fosse per l'arrivo di Sdentato, che udito l'amico in pericolo, tenta di proteggerlo, ma nel caos più totale, il drago viene catturato dai vichinghi. Stoick, furiosamente sgrida Hiccup, che accidentalmente gli rivela dove trova il nido dei draghi e che solo un drago può trovare l'isola. Stoick rinnega il figlio e parte per il nido con Sdentato come guida, lasciando Hiccup e gli altri a Berk.Arrivati sull'isola intanto, Stoick e gli altri vichinghi abbattono il fianco della montagna pronti a combattere un'orda immensa di draghi. Con loro enorme sorpresa tuttavia i draghi invece di lottare fuggono senza colpo ferire. I vichinghi festeggiano l'insperata facile vittoria, Stoick però, non convinto, osservando il comportamento spaventato di Sdentato, capisce che qualcosa non quadra e pochi secondi dopo, dal buco, sbuca distruggendo tutto il Morte Rossa, uno spaventoso e gigantesco drago azzurro, con spine rosse, sei occhi, una mazza chiodata a forma di palla e che sputa un fuoco di dimensioni sproporzionate. I Vichinghi si trovano ad affrontarla senza alcuna speranza né di vittoria né di fuga dall'isola, poiché il mostro manda a fuoco l'intera flotta con una sola fiammata. Stoick e Skaracchio sono disposti a sacrificarsi per far fuggire gli altri sul lato opposto dell'isola, ma i ragazzi arrivano appena in tempo e organizzano un assalto al Morte Rossa, che però risulta quasi inutile, mentre Hiccup recupera Sdentato. Raggiuntolo, tenta di liberarlo, ma la barca in fiamme al quale è incatenato affonda. Prima che possano affogare entrambi Stoick interviene prima salvando suo figlio poi Sdentato, che ricambia

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trasportandolo in superficie. Stoick si scusa per tutto e dice che Hiccup non è costretto a combattere se non vuole, ma il ragazzo è determinato a difendere gli altri. Stoick orgoglioso per il suo coraggio, riafferma il suo ruolo di padre. Hiccup e Sdentato soccorrono gli altri ragazzi attirando il Morte Rossa su di loro, e costringendolo a librarsi in aria per inseguirli. Durante la battaglia aerea, Hiccup sfrutta le nubi per nascondersi mentre fa in modo che Sdentato colpisca con il suo fuoco ripetutamente le ali del Morte Rossa danneggiandogliele. Furioso, quest'ultimo apre la bocca sputando fuoco, facendo bruciare l'ala artificiale di Sdentato. Hiccup decide di chiudere la partita e dopo essersi fatti inseguire dal mostro, Sdentato e Hiccup si buttano in picchiata verso il suolo. Quando il Morte Rossa apre di nuovo la bocca per finirli con una fiammata, Sdentato sotto la guida di Hiccup sputa una fiammata nella sua bocca, poiché il ragazzo in precedenza aveva notato che i draghi non sono a prova di fuoco al loro interno. Il Morte Rossa, col fuoco che le divampa sempre più furiosamente all'interno, capisce troppo tardi di stare per schiantarsi al suolo ma è incapace di frenare la sua picchiata con le ali ridotte a un colabrodo da Sdentato, e detona non appena impatta col terreno. La Battaglia è vinta, tuttavia, durante la fuga dall'esplosione verso l'alto, l'ala artificiale di Sdentato, completamente bruciata si stacca e Hiccup cade da Sdentato (poiché urtano contro la coda a mazza del Morte Rossa). Quest'ultimo cerca disperatamente di recuperarlo, ma troppo tardi: le fiamme già avvolgono il ragazzo. Una volta spentosi il fuoco, Stoick cerca disperatamente il figlio ma ritrova solo Sdentato, senza alcuna traccia di Hiccup. Stoick, sopraffatto dal dolore, comincia a piangere la morte del figlio causata da una battaglia che lui stesso ha scatenato. Tutti sono distrutti dalla perdita, persino i draghi ritornati al nido a battaglia conclusa, ma quando Stoick chiede scusa a Sdentato egli apre le ali rivelando che, nell'esplosione, il drago era riuscito ad avvolgere Hiccup. Stoick soccorre il ragazzo, trovandolo vivo, ringraziando di cuore il drago per averlo protetto, anche se Skaracchio fa notare che non tutto è a posto. Qualche giorno più tardi Hiccup si risveglia e scopre di aver perso il piede sinistro nel combattimento, sostituito da una protesi a molla in ferro.

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La sua tristezza si trasforma tuttavia in gioia quando scopre che la guerra tra Vichinghi e draghi è giunta al termine ed ora questi sono divenuti ospiti del villaggio. Dopo aver ricevuto un bacio sulle labbra da Astrid, a Hiccup vien regalata una nuova sella adatta alla sua protesi e una nuova protesi alare per Sdentato, ricostruite da Skaracchio mentre era incosciente. Si mette così in groppa a Sdentato per volare insieme ancora una volta, seguito dagli altri ragazzi. Il film termina, come era iniziato, con la voce fuori campo di Hiccup che dice, questa volta: « Questa è Berk. Nevica per nove mesi all'anno e negli altri tre grandina. Le cose da mangiare che crescono qui sono dure e insapori; le persone che crescono qui lo sono ancora di più. L'unica nota positiva sono gli animali da compagnia: in molti posti hanno pony e pappagallini, noi abbiamo... i draghi! »

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Ciao sono Hiccup (in inglese significa "singhiozzo"), ho 14 anni e vivo in una terra molto lontana dalla vostra. Voi avete il caldo, noi il ghiaccio, voi avete le automobili noi le navi, voi avete la scuola noi abbiamo l’arena di addestramento per il combattimento coi… DRAGHI. La nostra vita è segnata dalla infestazione di questi terribili rettili che rubano il nostro cibo e distruggono le nostre case; il compito di ogni bambino è quello di diventare un buon uccisore di draghi. Il migliore di tutti è Stoick, il capo villaggio, il peggiore… io. Non c’è discussione, sono più piccolo degli altri, più… imbranato e combino sempre un sacco di guai; ad esempio l’ultima volta che i draghi ci hanno attaccato ho distrutto mezzo villaggio facendo rotolare un enorme braciere pieno di pece incandescente; ma ho anche fatto funzionare la mia ultima invenzione (una “ammazza draghi special”) con la quale, sono certo ho colpito un drago , non uno qualsiasi no…. una FURIA BUIA, e l’ho vista cadere nel bosco. Ma nessuno mi ha creduto anzi mio padre, Stoick per l’appunto, si è convinto che io sia un vero e proprio fallimento e mi ha relegato nella bottega di Skaracchio il fabbro. He si, Hiccup (Hic per gli amici) è proprio sconfortato, ma è un ragazzo caparbio, vuole diventare un Vichingo con la V maiuscola quindi appena possibile esce e va a cercare la sua preda… La trova nel bosco imbrigliata nelle corde che la sua arma ha lanciato, il drago è inerme, legato e ferito può essere ucciso con un sol colpo di

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pugnale, Hic è deciso! Voglio essere un Vichingo! Ora lo pugnalo … ora lo…. No! non lo posso fare, lui è li e mi guarda, nei suoi occhi vedo tristezza e rassegnazione, devo liberarlo! Così Hic taglia le corde e il drago scappa via senza aggredirlo…

L’analogia tra il vangelo e questa prima parte del cartone la troviamo nella parte finale di entrambi; cosi come il samaritano ha avuto compassione dell’uomo aggredito anche Hic ha avuto compassione della Furia Nera e viceversa. E’ l’inizio di una vera Amicizia che diventerà ancora più significativa quando si sarà disposti a sacrificarsi l’uno per l’altro.

Un dottore della chiesa chiese a Gesù: «Chi è il mio prossimo?». Gesù disse: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che

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spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».

La riflessione di questo 1° giorno ti guiderà alla scoperta di te stesso, a conoscere chi sei, scoprirti come qualcosa di favoloso e grande. Impegnati, perché forse scoprirai davvero cose molto belle che forse non sapevi neppure di avere. Sei un ragazzo con grandi possibilità, che stai vivendo un periodo della vita molto bello, affascinante, con tante possibilità…. Non smarrirti, non perderti…. Cerca di capirti per vivere “alla grande” la tua adolescenza.

(vedi allegati)

L’AUTORITRATTO Materiale necessario: - 1 striscia di carta di 2 metri Regole:

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I giocatori, singolarmente, riceveranno la striscia di carta dove ognuno di loro dovrà disegnare la sagoma di se stesso mettendo in rilievo le parti di se che più li colpiscono. Dare un tempo a piacere per completare l’autoritratto. PLUVIOMETRO Materiale necessario: - 2 stracci uguali - 2 bottiglie uguali - 2 secchi pieni d'acqua uguali Regole: I giocatori vengono divisi in due squadre. Il primo giocatore di ogni squadra corre a inzuppare uno straccio in un secchio d'acqua, torna indietro e fa finire l'acqua in una bottiglia, strizzando lo straccio. Lo straccio passa al secondo giocatore, che fa la stessa cosa e così via. Vince chi... la squadra con il livello d'acqua più alto nella propria bottiglia. CANESTRO A TERRA Materiale necessario: - palla - scotch - secchio Regole: Si segnano con lo scotch due punti fissi: uno a terra (da dove verrà calciata la palla), l'altro vicino a un muro (dove la palla dovrà rimbalzare). A turno, i giocatori calciano la palla in modo che rimbalzi contro il muro ed entri in un secchio coricato lungo la traiettoria del rimbalzo della palla. Vince chi... fa il maggior numero di centri.

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Preghiera di inizio giornata: “CRISTO non ha mani….” Cristo non ha mani ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro oggi. Cristo non ha piedi ha soltanto i nostri piedi Per guidare gli uomini sui suoi sentieri. Cristo non ha labbra Ha soltanto le nostre labbra Per raccontare di sé agli uomini di oggi. Cristo non ha mezzi Ha soltanto il nostro aiuto Per condurre gli uomini a sé. Noi siamo l’unica Bibbia Che i popoli leggono ancora Siamo l’unico messaggio di Dio, Scritto in opere e parole. Preghiera di fine giornata : Originali sì, ma insieme Sei tu che mi hai creato originale,

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Dio non conosce eguali. Sei tu che mi hai creato in un arcipelago di cuori, Dio non conosce isole. Sei, tu, Dio, che ti sei fatto uomo per amore degli uomini, Sei tu che ci rendi unici perché tuoi figli, cristiani perché fratelli fra noi. La nostra originalità sarebbe vana se non fosse vissuta con gli altri. Non sarebbe straordinarietà la nostra, se non fosse condivisa nella meraviglia dello stare insieme. Per questo, mio Dio, fa' che la mia unicità sia sempre vissuta nella verità: originali sì, ma insieme!

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Hic si era deciso di dire al padre che non voleva più essere un ammazza draghi, ce ne erano tanti di ammazza draghi, mentre poteva diventare magari un bravo fornaio..…, ma il padre cerca di convincerlo che deve diventare un bravo vichingo, parlare e muoversi come un vichingo e sotto consiglio di Skaracchio, decide che dovrà essere addestrato nel combattimento con i draghi nell’arena del villaggio, cercando di dare un’altra possibilità a Hiccup. Il giorno seguente Hiccup si presenta all'addestramento insieme ai suoi coetanei, tutti molto sbruffoni e molto diversi da lui, Skaracchio gli presenta il primo drago da affrontare e quasi senza spiegare le regole del combattimento li getta nel combattimento. Ma i ragazzi sono inesperti e Hic lo è ancora di più degli altri, in un attimo il drago ha la meglio su tutti e Hic finisce quasi per essere ucciso se non fosse per l'intervento di Skaracchio che rinchiude di nuovo il drago, intimando a tutti, ma soprattutto ad Hic di ricordarsi che quando un drago “attacca è sempre per cercare di uccidere” Hic allora torna nella foresta e ritrovando l’arma che gli ha fatto abbattere il drago si domanda il perché’ allora quel drago, la Furia Buia non lo ha ucciso, è allora che lo ritrova, è in una vallata chiusa che non riesce ad uscirne, lo disegna sul suo taccuino

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e capisce che non riesce a volare perché le manca una delle due parti della coda che servono da timone.

Quante volte non conosciamo profondamente le persone che ci camminano a fianco? Quante volte abbiamo su di loro delle convinzioni sbagliate che non ci aiutano a comunicare, anzi ci allontanano? Dobbiamo sempre provare a conoscere nel profondo coloro che incontriamo lungo il nostro cammino per non lasciarci sfuggire le occasioni che ci danno la possibilità di essere migliori. Pensate ai discepoli di Emmaus……….

13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. 15Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 17 Ed egli disse loro: «Che sono

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questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18 uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19 Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno con segnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 23 e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto». 25 Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28 Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29 Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». 33 E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

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Il ragazzo vede negli occhi del drago un essere, è l’altro… come ci poniamo noi nei confronti dell’altro? Questa attività prevede due momenti di conoscenza degli altri nel gruppo e poi un momento di condivisione su una scheda redatta dall’educatore con i nomi dei ragazzi dove a fianco ognuno scrive con una parola, disegno , smile ciò che rappresenta il ragazzo che ha incontrato nell’attività.

(vedi allegato 2a)

Giochi a stand: I giochi pensati per questa giornata riguardano la fiducia che si ha nell’altro: 1) Due bambini alla volta con le caviglie legate aggirano i birilli e saltano l’ostacolo, in un percorso da fare andata e ritorno. Un punto ogni giro; 2) Staffetta bendati a coppie dove ci si aiuta per arrivare alla meta; un ragazzo con gli occhi bendati compie un percorso a slalom con un compagno che lo guida senza toccarlo mai. (4-5 birilli al massimo). Un punti ogni giro di una coppia ;

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3) A coppie i componenti di ogni squadra devono trasportare una pallina tenendola tra una fronte e l’altra. Andata e ritorno attorno ad un birillo (7-8 m). Un punto ogni giro; 4) A coppie i componenti di ogni squadra devono trasportare una piccola palla tenendola tra una schiena e l’altra. Andata e ritorno attorno ad un birillo (5-6 m). Un punto ogni giro; Materiale occorrente: birilli (o simili), lacci per legare le caviglie, bende, palline, cartella per i punteggi.

Preghiera di inizio giornata: C’è un tempo per lavorare e un tempo per riposare, un tempo per pregare e un tempo per aiutare. Fa’ in modo, Signore, che il mio tempo non sia sprecato, che io possa vivere questa vita nello spirito del pellegrino, che è sempre pronto a prendere la bisaccia e il bastone per partire. Fai che il mio tempo abbia spazio per i miei amici, i miei fratelli, le persone che mi sono care, perché a loro non manchi la mia presenza,

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e fai che nel mio tempo ci sia posto anche per aiutare, consolare, far sorridere chi ha bisogno di aiuto. Alla fine della giornata aiutami a contare il mio tempo e a rendermi conto di dove l’ho sprecato perché sappia, domani, impiegare meglio la mia vita. Preghiera di fine giornata: La preghiera dei discepoli di Emmaus

Siamo tristi, camminiamo con la testa bassa. Perché Gesù se n’è andato così ? Siamo pieni di domande; ma davvero quell’uomo era Dio ? Poi tu ti avvicini, la tua compagnia ci scalda. Tu ci ascolti, accogli i nostri tanti perché. Noi lasciamo che tu ci accompagni.

Tu ci parli, noi ascoltiamo la Tua parola e capiamo. Tu ti mostri, noi ti vediamo nel pane e ci nutriamo di te.

Sì, torniamo in mezzo agli altri; abbiamo da raccontare un sacco di cose importanti. Vogliamo che tutti sappiano che Tu sei qui, con noi.

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Hiccup osserva il comportamento della Furia Buia nella foresta e si interroga sul perché essa non voli più. Nel manuale dei draghi che il fabbro ha incaricato di leggere si accorge che non vi è alcuna informazione su questo drago perché chiunque l’ha incontrato non è sopravvissuto per descriverlo. Il suo allenamento nell’arena insieme agli altri giovani vichinghi prosegue senza convinzione e questo lo rende ‘strano’ agli occhi degli altri. Decide di conoscere meglio Furia Buia tanto che gli porta del cibo. In questo primo incontro ravvicinato scopre che ha i denti retrattili e per questo gli dà nome "Sdentato”.

Hiccup non si lascia spaventare dalla pericolosità di Furia Buia, né si arrende di fronte alla sua diversità. Si interessa invece delle sue difficoltà e una volta capito il suo problema agisce, condivide le cose che ha e che sa fare, porta il suo contributo personale. Si rende conto che condividendo stabilisce una relazione; si rende conto che condividere moltiplica. Così era per le prime comunità di cristiani, la condivisone della fede e dei beni materiali portava alla crescita sempre maggiore delle comunità stesse.

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Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

1. 1+1=3 Obiettivo: il ragazzo riflette su che cosa significa per lui condivisione, si confronta con i suoi compagni e impara che condividendo ciò che si è e ciò che si ha si moltiplicano i risultati. Svolgimento. Ogni ragazzo disegna su un foglio cosa significa per lui condivisione . (max 20 minuti). Al termine l’educatore raccoglie tutti i disegni e li attacca a un cartellone per confrontarli. A seguire accoppia i disegni a caso (meglio se hanno esprimono idee contrapposte), riconsegna i disegni a chi li ha eseguiti e chiede alle

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coppie che si sono formate così di rielaborare le loro idee e di trasformarle in uno spot, una scenetta, una danza, una vignetta, scatti fotografici… qualcosa che esprima la condivisione delle loro idee. Al termine ogni coppia presenta il proprio lavoro.

2. La valigia, il comodino, il cestino Obiettivo: il ragazzo confrontando le riflessioni emerse nell’attività 1+1=3 con la Parola di Dio (Atti 2, 42-48) riflette sugli atteggiamenti positivi e su ciò che è possibile migliorare. Svolgimento. L’educatore consegna un foglio verde (la valigia) su cui ogni ragazzo scrive ciò che ha imparato di positivo sulla condivisione, ciò che porta nel cuore. Consegna poi un foglio arancione (il comodino) su cui ciascuno scrive gli atteggiamenti che possono essere migliorati. Infine consegna un foglio rosso su cui i ragazzi scrivono quei comportamenti che non sono segno di condivisione.

La pandemia Gioco da giocare... all'aperto N. giocatori: da 20 a 200 Età: da 8 a 99 Durata media: 120 minuti Tipo gioco: a squadre, grande gioco Ambientazione

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Nel villaggio è scoppiata una pandemia che immobilizza le persone e impedisce loro qualsiasi gesto di condivisione. Occorre sconfiggere la pandemia trovando l'antidoto. L'antidoto è formato dagli atteggiamenti che fanno vivere la condivisione. Le squadre devono superare delle prove; ad ogni prova ricevono parte di una parola (sillaba, lettera) che alla fine si rivelerà essere un atteggiamento che favorisce la condivisione. Le parole: devono essere tante quante sono le squadre es. generosità, solidarietà, dono di sé, sacrificio, accoglienza, semplicità… Le prove: devono essere tante quante sono le parti in cui si divide ogni singola parola. Esempi: • Spegni la fiamma: ogni squadra in fila indiana e a staffetta deve tentare di

spegnere una candela soffiando attraverso un imbuto. Il gioco finisce quando almeno tutta la squadra ha fatto un tentativo ed è riuscita a spegnere la candela più volte.

• Corsa del drago: si stabilisce un percorso e a staffetta la squadra deve percorrerlo saltando come un drago. (Come salta un drago? A voi stabilirlo!)

• Staffetta dello scudo: ogni squadra realizza uno scudo con il proprio simbolo (se non l’ha già fatto nei giorni precedenti); i ragazzi si dispongono in fila indiana; il primo lancia lo scudo avanti a sé e poi corre in fondo alla fila. Il secondo corre a prendere lo scudo lo rilancia e va in fondo alla fila, parte il terzo e così via finché tutti hanno lanciato o hanno coperto la distanza prestabilita.

• La danza del Vichingo: si traccia a terra un intreccio curvilineo come nel film viene fatto da Sdentato. I componenti di ogni squadra dovranno attraversarlo senza toccare le linee, chi sbaglia riparte dall’inizio.

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• Caccia al drago: si realizza la sagoma di un drago, la si pone a una certa distanza, ogni squadra (sempre a staffetta) dovrà cercare di colpirla con palline (da ping pong, da tennis, di carta…).

Preghiera di inizio giornata: Signore aiutaci ad amarci di più Questo è il mio comandamento: amatevi l’uno con l’altro come io ho amato voi Signore aiutaci ad amarci di più Io ve lo dico: se un tuo fratello è prigioniero, soffre, è malato io sono lì. Qualunque cosa avrete fatto anche al più piccolo e al più povero l’avete fatta a me. Signore aiutaci ad amarci di più Il mio comandamento io l’affido a voi e ve lo dico perché voi siete i miei amici. Se no, non ve l’avrei detto. Chi si ricorda di fare queste cose

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avrà la pienezza della gioia. Signore aiutaci ad amarci di più Uno solo è il comandamento nuovo, ma chi lo mette in pratica osserva tutti gli altri e sarà la luce del mondo e il sale della terra. Signore aiutaci ad amarci di più Preghiera di fine giornata: Trova il tempo Trova il tempo di pensare Trova il tempo di pregare Trova il tempo di ridere È la fonte del potere È il più grande potere sulla Terra È la musica dell'anima. Trova il tempo per giocare Trova il tempo per amare ed essere amato Trova il tempo di dare È il segreto dell'eterna giovinezza È il privilegio dato da Dio La giornata è troppo corta per essere egoisti. Trova il tempo di leggere Trova il tempo di essere amico Trova il tempo di lavorare è la fonte della saggezza E' la strada della felicità

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E' il prezzo del successo. Trova il tempo di fare la carità E' la chiave del Paradiso.

(Madre Teresa)

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Hiccup comprende che il problema di Furia Buia è dovuto alla perdita di una parte della coda a causa del colpo che gli ha inferto lui. Consapevole che come dice il fabbro “drago appiedato drago spacciato”, mettendo a frutto la sua abilità di inventore costruisce una protesi per permettere a Sdentato di librarsi in volo; la protesi deve essere manovrata e quindi Hiccup finisce con il cavalcare il drago e volare insieme a lui. Frequentando Sdentato si accorge che ci sono delle cose che inibiscono i draghi; grazie a ciò riesce ad ammansire quelli chiusi nelle gabbie dell’arena, utilizzati per l’allenamento dei giovani vichinghi, suscitando lo stupore dei suoi compagni.

Hiccup non si lascia condizionare dalle apparenze o dalle cose che si dicono sui draghi, continua a costruire la sua amicizia con Furia Buia. Mette a frutto il suo talento e si prodiga per lui. E’ inoltre aperto alla conoscenza, individua i pregi e i punti deboli; questa conoscenza non diventa in lui motivo di superbia o di potere da usare contro altri, ma è una conoscenza che utilizza per il bene comune. Così ci insegna Gesù nel brano di Vangelo, non si fa condizionare dalle apparenze, accetta

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Matteo per quello che è, gli dice semplicemente “seguimi”, offre a lui la sua amicizia; Matteo lo segue e Gesù cambia completamente la sua vita.

9Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. 10Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. 11Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 12Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

1. Amicizia in circolazione Obiettivo: il ragazzo impara a riconoscere i pregi dell’altro e a verbalizzarli. Svolgimento. In cerchio in piedi, mano nella mano. Il primo dice una qualità del compagno alla sua destra; il compagno la ripete, dice a sua volta un pregio di chi sta alla sua destra e si siede. Si continua così finché tutti avranno espresso la qualità

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del vicino e si saranno seduti. Chi ha iniziato si siederà per ultimo. Chi non riesce a esprimere nessuna qualità si siede al centro del cerchio e aspetta che sia finito il primo giro, poi può inserirsi. Si possono fare due o tre giri mescolando l’ordine dei ragazzi nel cerchio. 2. Test: che amico sei? Obiettivo: il ragazzo riflette su come le sue scelte e i suoi atteggiamenti possono consolidare o far affondare un’amicizia.

(vedi allegato 4a)

3. Il processo: amici in situazione Obiettivo: il ragazzo partendo da affermazioni stimolanti, accentuate e provocatorie, impara a prendere posizione, a interagire con gli altri e a confrontarsi con le opinioni degli altri, sviluppa la capacità di comunicare e di verbalizzare. Svolgimento. L’educatore colloca le seggiole del gruppo in due schieramenti contrapposti, alla sua destra e alla sua sinistra. Lui stesso farà la parte del giudice (colui che, alla fine del dibattimento, cerca di tirare le fila e di fare un po’ di sintesi), oppure potrà scrivere le frasi su dei foglietti e, a turno, un ragazzo pesca un foglietto, legge la frase a tutti e svolge la parte del giudice. I ragazzi stanno seduti o in piedi, dove vogliono. L’educatore o un ragazzo legge la frase. Es.: A volte, per dire la verità, bisogna fare la spia! I ragazzi hanno un certo tempo (es. 1 minuto in silenzio) per decidere se sono d’accordo o meno con la frase. Non si accettano vie di mezzo. Sempre in silenzio chi è d’accordo si siederà a destra (poniamo), chi non è d’accordo a sinistra. Il giudice dà la parola agli “avvocati” di una parte e dell’altra, avendo attenzione a far parlare tutti e che non si sovrappongano le voci, come in un vero processo.

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L’educatore avrà attenzione a stimolare un certo spirito di “agonismo” nel sostenere ciascuno le proprie tesi. Alla fine il giudice emette la sentenza. L’educatore sintetizza le posizioni emerse, e cerca di esprimere anche il punto di vista del Vangelo e di Gesù (il riferimento fondante per ogni scelta e decisione). Si prende un’altra frase, si cambia giudice (se necessario). Exempla - Per essere del gruppo tutti devono fare quello che è stato deciso - Elettra è antipatica al mio miglior amico e quindi è antipatica anche a me - Gaetano si veste che ‘nun se po’ guardà’, è uno sfigato, per forza lo prendono in giro. Materiale occorrente: fogli e frasi scritte, seggiole o panche… un campanello o martelletto per richiamare l’attenzione e al silenzio!

Gli anelli della Morte Rossa Ambientazione Nel villaggio di Berk il feroce drago la Morte Rossa ha nascosto tre potentissimi anelli. Il potere di questi anelli rende gli abitanti del villaggio irosi, invidiosi e superbi: ognuno si guarda le spalle e teme per la sua vita. Ogni squadra deve organizzarsi, cercare gli anelli e distruggerli se vuole ritrovare i suoi amici. Svolgimento

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Ogni squadra deve entrare in possesso degli anelli, che sono distinti per colore, ognuna ha i suoi da cercare. Gli anelli possono essere trovati con l’aiuto di Furia Buia che li darà solo dietro il superamento di una prova (il drago-educatore vaga solitario nello spazio a disposizione e deve essere trovato e ammansito). Trovato il drago-educatore la squadra risolverà un enigma e poi riceverà l’anello dell’ira (verrà consegnato sempre un anello per volta). Ottenuto l’anello la squadra si recherà dall’anziana (l’unica in grado di distruggere il potere dell’anello) la quale sottoporrà la squadra a una prova di coraggio-abilità. Successivamente la squadra cercherà di nuovo il drago-educatore (nel frattempo si è spostato) che consegnerà l’anello dell’invidia dopo il superamento di un secondo enigma. Ogni squadra tornerà poi dall’anziana per la distruzione del secondo anello, la quale per la seconda volta la sottoporrà a una prova. Infine per la terza volta la squadra cercherà il drago-educatore per la consegna dell’anello della superbia (il più pericoloso) e andrà per l’ultima volta dall’anziana per la distruzione. Al termine tutte le squadre si esibiranno nella danza vichinga (il ban del grest/campo scuola). Si può movimentare il gioco inserendo i draghi rapitori (educatori di disturbo) che avranno il ruolo di rapire qualche componente delle squadre, per rallentare la loro missione. Infatti la squadra non può giocare se è priva di un suo componente, deve quindi cercarlo e liberarlo con regole che si possono stabilire di volta in volta.

(vedi allegato 4b)

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Preghiera di inizio giornata: Che tristezza sarebbe (tratto da Talità Kum/2) Signore, se fossi solo al mondo che tristezza sarebbe! Non ci resisterei. Signore, perché, allora, così spesso, vivo come se fossi solo? Non guardo, non ascolto, non rispondo. Ci hai dato occhi, bocca, orecchi, ci hai creato come finestre fatte per essere aperte. Se rimango chiuso in me stesso, sono come una stanza buia e sorda. Che occhi sono se non ammirano? Che orecchi sono se non ascoltano? Che bocca è se non comunica? Che mani sono se non accolgono? Che piedi sono se non camminano? Signore, tu hai detto: “Non è bene che l’uomo sia solo!” Fa’ che non lo dimentichi mai. Maschi e femmine, ragazzi e adulti, giovani e vecchi, alti e bassi, mori e biondi… Ci hai fatti diversi, Signore, per farci cercare, per farci ammirare, per farci amare, per farci desiderare te che tutto possiedi.

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Signore, che io sia un’antenna che capta tutte le onde. Non voglio sprecare nemmeno un sorriso, nemmeno una voce. Non voglio esser chiuso a nessuna presenza. Preghiera di fine giornata: Salmo 120 (tratto da: S. CARRARINI, Salmi d’oggi) In certi momenti mi fermo a pensare e mi chiedo: “Su chi posso contare veramente?”. La mia fiducia è in Dio, Signore della vita e della storia. Sono sicuro che mi darà coraggio per superare ogni difficoltà, perché Lui non va in vacanza ma veglia su di me. L’ho constatato: Dio non dorme e non fa l’assenteista, ma è attento alla vita degli uomini. E’ come una sentinella, fedele al suo dovere, come l’ombra che mi accompagna dovunque.

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Il Signore protegge la mia esistenza, mi tiene lontano da grossi sbagli. In qualunque situazione verrò a trovarmi lo sentirò al mio fianco, amico fedele. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

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Stoick, di ritorno da una infruttuosa quanto massacrante ricerca del nido dei draghi, viene informato dei successi di Hic, non solo, ma tutto il villaggio canta le lodi del nuovo eroe; così il capo villaggio è finalmente orgoglioso di suo figlio e lo considera un vero Vichingo, anche l’anziana stregona è meravigliata tanto che lo sceglie per l'esame finale: l’uccisione di un INCUBO ORRENDO!!. Astrid però vuole vederci chiaro e lo stesso giorno segue di nascosto Hiccup nella foresta… scopre così che il ragazzo è diventato amico di un drago. Quando cerca di scappare per rivelare tutto al villaggio, Hiccup e Sdentato la rapiscono e la portano a fare un volo in groppa spiegandole che i draghi in realtà non sono malvagi e attaccano esclusivamente per difendersi, facendole cambiare idea definitivamente, tanto che a un certo punto dice che è tutto meraviglioso, poi però ricorda a Hic che il giorno dopo dovrà affrontare nell’arena il drago ed ucciderlo, è allora che sdentato, non ubbidendo più agli ordini di Hic li porterà…

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La perseveranza di Hiccup, la sua voglia di capire, di cercare di scoprire tutto sui draghi, la sua volontà nel non arrendersi di fronte alle difficoltà lo porterà ad ottenere ciò che voleva……….. Così è stato per Zaccheo, anche lui voleva veder, scoprire quel Gesù’ di cui tanto aveva sentito parlare, non si è arreso di fronte alle difficoltà nel raggiungerlo e alla fine è arrivato a vederlo, e come lui lo ha visto anche Gesù lo ha visto, si è accorto di Zaccheo ed premiato la sua tenacia riempiendo la sua vita.

1Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomoro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6 Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo. 10Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto»

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Si propone la creazione di un acrostico con le parole perseveranza - tenacia e poi alla creazione di uno spot pubblicitario e/o messaggio wathsapp su cosa intendono e/o cosa significa perseveranza e tenacia, magari anche attraverso disegni per i più Piccoli.

(vedi allegati)

Materiale: corde o nastri o nastro per treccia; 10 birilli, 5 cerchi; palloncini, oggetti vari corde ecc. una cartellina per i punti; La treccia di Astrid: la squadra deve sciogliere una lunga treccia annodata, fatta con dei lunghi nastri. La squadra deve recuperare un anello infilato all’inizio della stessa e rifare la treccia annodata. Vincerà la squadra che terminerà nel minor tempo. Quanta tenacia hai?

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La squadra ha a disposizione 10 birilli da centrare con dei cerchi . A turno tutti i giocatori ci provano fino a quando sono stati centrati tutti e 10 i birilli. Vincerà la squadra che avrà centrato i birilli nel più breve tempo. L’albero di Berk Ad una certa altezza (con un filo, su una pianta o un piccolo palo) vengono posizionati alcuni oggetti o premi (caramelle, cioccolato ecc.) che i componenti della squadra a turno dovranno recuperare. Vincerà la squadra che avrà recuperato più oggetti nel tempo a disposizione (da stabilire come meglio credete) Colpisci il drago Vengono appesi ad un filo tirato da una parte all’altra una serie di palloncini (magari ripieni di farina, caramelle ecc. date spazio alla vostra fantasia) che ogni componente bendato della squadra dovrà tutti bucare con un’asta al cui termine è fissato uno spillo. Vincerà la squadra che nel tempo stabilito riuscirà ad uccidere più draghi/palloncini.

Preghiera di inizio giornata: Invito alla santità L’uomo è irragionevole, egocentrico: non importa, amalo! Se fai il bene ti attribuiranno secondi fini egoistici:

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non importa, fa’ il bene! Se realizzi i tuoi obiettivi troverai falsi amici e veri nemici: non importa, realizzali! Il bene che fai verrà domani dimenticato: non importa, fa’ il bene! L’onestà e la sincerità ti rendono in qualche modo vulnerabile: non importa, sii sempre e comunque franco e onesto! Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo: non importa, costruisci! Se aiuti la gente, se ne risentirà: non importa, aiutala! Dai al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci: non importa, continua! Preghiera di fine giornata: Preghiera di Zaccheo Padre buono, quanti modi mi hai donato per comunicare: parole, gesti, espressioni, silenzi… Mantieni vivo nel mio cuore il desiderio di impiegarli al meglio e, come Zaccheo, io possa avere il coraggio per cercare di vedere Gesù e da lui attingere forza per riconoscere i miei errori e coltivare uno stile di comunicazione buono.

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Durante il volo Sdentato viene attirato da un rumore e finisce in uno stormo di draghi carichi di cibo che si dirigono verso l'Isola dei Draghi. Condotti dentro una montagna-vulcano, Hiccup e Astrid scoprono che tutto il cibo rubato dai draghi ai Vichinghi viene usato per nutrire la loro gigantesca e mostruosa regina-drago che mangia persino i suoi simili se non adempiono al loro compito, tant'è un Gronkio, non essendo riuscito a portarle una quantità sufficiente di cibo, lascia cadere nel vuoto un pesciolino fino e leggero che la regina non gradisce e viene così risucchiato. Con difficoltà Hiccup e Astrid riescono a scappare e ritornano al villaggio. Atterrati Astrid bacia Hiccup in segno di riconoscenza e gli augura buona fortuna per la sfida. Il giorno seguente Hic sostiene l'esame per diventare Vichingo a tutti gli effetti, ma quando viene messo contro di lui un Incubo Orrendo, invece di combatterlo lo calma con gli stratagemmi appresi. Nello sconcerto generale però Stoick colpisce con il suo martello una pala di ferro, facendo infuriare il drago e Hic rischia di essere ucciso. Fortunatamente arriva Sdentato che fronteggia il drago. Nella confusione generale Sdentato viene catturato dai Vichinghi. Hic viene sgridato dal padre che è furioso poiché ha tradito tutti loro, facendo scoppiare un litigio durante il quale Hic spiega al padre, anche se non gli crede affatto, che i draghi fanno delle razzie perché sono costretti e fa l'errore di rivelare a Stoick dell'isola. Quest'ultimo cerca quindi di farsi

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dire dal figlio dove si trova il nido e nel difendersi Hic fa un errore peggiore di quello di prima che costerà al suo amico Sdentato la libertà: senza volerlo afferma non solo che il nido l'ha scoperto Sdentato ma che solo un drago può trovare l'isola. A questo punto Stoick decide di partire alla volta dell'isola dei draghi usando lo stesso Sdentato come guida. Hic cerca di avvertirlo della regina dei draghi che lo divorerebbe con tutti i vichinghi ma il padre non solo non gli crede, ma lo getta addirittura in un angolo bruscamente, dicendogli perfino questa frase: « Sei in combutta con loro ormai, tu non sei un vichingo...tu non sei mio figlio!». Hiccup è affranto, ha deluso il padre ed ha messo in pericolo il suo amico, è un buono a nulla, non riesce a fare nulla di buono. Hic entra in crisi, ma Astrid lo costringe a pensare alle sue azioni, ai sentimenti che le hanno generate e al perché lui non “ha voluto” uccidere il drago.

Quanto è difficile scegliere? Siamo spesso attratti da una vita più piena e più vera ma, la routine, le comodità della nostra vita ci fanno restare a bivaccare, ad aspettare che il tempo passi, come se tutto ciò che avviene intorno noi fosse lontano da noi e non ci appartenesse. E quando poi riusciamo a fare delle scelte quanto ci costa viverle fino in fondo? Non nascondiamoci dietro il fatto che siamo ragazzi e che le scelte non competono a noi ma agli adulti; dobbiamo sempre fare delle scelte, anche da piccoli (pensate a come affrontate la scuola, lo sport, i sacramenti) e spesso sono scelte che ci mettono in crisi e/o che cambiano la nostra vita. Guardate ad Hic e alla sua scelta coraggiosa, una scelta che cambierà la sua vita, guardate invece al giovane ricco che per non abbandonare le sue certezze, non sceglie e se ne va via triste.

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17Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna? ”. 18Gesù gli disse: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre”. 20Egli allora gli disse: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza”. 21Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: “Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”. 22Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. 23 Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». 24 I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! 25 È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26 Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». 27 Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio».

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(vedi allegati)

Proposta di CELEBRAZIONE PENITENZIALE DARE PER CREDERE La mia vita non ha prezzo, è come un’opera d’arte: inestimabile! In realtà tanti cercano di “comprare” la mia felicità. Ma nel profondo sento che chi pensa così non ragiona. Ciò che ho di più prezioso non è una cosa, ma sono gli incontri con gli altri, che mi aiutano a gustare la vita, oltre le logiche del dare per avere. È in questi momenti che posso conoscere un po’ di più Dio: ciò che nessuno può darmi e nessuno può comperare, Dio me lo regala gratuitamente. Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica. Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere? Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore. Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola. L’anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all’aurora. Più che le sentinelle l’aurora, Israele attenda il Signore, perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione.

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Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. Dal vangelo secondo Marco Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Per riflettere “Orientamento”: quante volte questa parola ritorna, quando dobbiamo scegliere. E come è difficile scegliere! Forse perché facciamo fatica a trovare persone di cui fidarsi… Quel tale aveva un grande bisogno di capire che cosa fare della sua vita, un desiderio così forte che lo fa correre. Perché si ferma da Gesù? Perché riconosce nel suo modo di vivere qualcosa di speciale, sente che la qualità della sua vita è diversa: con le sue parole, con i suoi gesti, con le sue scelte, Gesù mostra una bontà diversa dal solito. Quel giovane probabilmente nemmeno pensava potesse esistere una vita così! Anche noi allora chiediamo a Gesù: “Che cosa devo fare per avere una vita buona?”. FARE La mia giornata è fatta di tante azioni. La vita è pratica, non mi piacciono le troppe parole o i discorsi lunghi. Mi accorgo con stupore che attraverso le mie azioni la

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realtà può cambiare. Dentro la vita concreta, c’è un’esperienza di gratuità che mi sorprende … Come vivo la mia giornata? Chiedo perdono per… ringrazio per… Quali scelte sto facendo? Chiedo perdono per… ringrazio per… Chi mi vuole bene in questo momento? Ringrazio per … Le mie azioni hanno conseguenze sugli altri… ringrazio perché ho portato del bene, chiedo perdono per una scelta sbagliata… OCCHI “Gesù fissatolo, lo amò”. Sei grande, Gesù: tu hai tempo per me. Tu non sei indifferente alla mia vita. Tu guardi ogni persona con amore. Tu ti ricordi il colore dei miei occhi. Perché così poca gente lo sa? Tu non guardi per giudicare, ma per amare. Forse anch’io non sempre me ne sono ricordato… ma dove trovo questo sguardo? Come vivo la preghiera? Qui trovo Gesù che mi guarda… Come va in questo momento rispetto alla scelta di andare a Messa? Qui scopro lo sguardo di una comunità… Quale parola del Vangelo mi ricordo? È Dio che parla a te… Se mi chiedono “perché vai in parrocchia”, cosa rispondo? DONO Gesù vuole regalare a quel giovane la sua libertà: ha visto nei suoi occhi un grande desiderio di vita, ma ha trovato una paura, quella di perdere qualcosa. “Chi perde la sua vita, la troverà”: così Gesù vuol liberare anche me. Perdere la vita significa donarla. Tante cose, tanto orgoglio, tanti applausi… mi rendono ricco fuori, e povero dentro. Solo ciò che regalo di me – un po’ del mio tempo, dei miei soldi, delle mie capacità – mi rende ricco di incontri e di persone. Solamente così posso accorgermi di essere amato, dagli altri, da Dio. Gratuitamente!

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Che cosa posso dare di mio agli altri? In famiglia, a scuola … Quale povero ho incontrato in questi giorni? Chi può aver bisogno di me in questo momento? In quale esperienza vorrei donare qualcosa in più di me stesso? Ora Gesù ti guarderà con amore nel sacramento della riconciliazione. È lui la felicità che cerchiamo, è lui la vita che non delude. È lui che ti renderà capace di incontrare gli altri e condividere con tutti ciò che è tuo. Padre nostro PREGHIERA Credo, o Signore, di essere alla tua presenza: Ti adoro profondamente. Illumina la mia intelligenza e fortifica la mia volontà affinché la mia vita venga man mano trasformata dall'incontro con Te. Rendimi libero da tante cose che mi distraggono e mi opprimono, attento ad evitare la dispersione in molti interessi superficiali, impegnato nella ricerca continua della tua volontà. Spirito Santo, crea in me un cuore nuovo, capace di amare Cristo e i fratelli. Che la mia preghiera sia sostenuta e accompagnata dalla preghiera di Maria, madre della chiesa e modello di disponibilità. Amen

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(vedi allegati)

LE DRAGON OLIMPIADI Basta paure…basta fare i fifoni! Oggi il vostro coraggio sarà messo a dura prova! Vi troverete ad affrontare una “battaglia” senza precedenti, delle prove da veri VICHINGHI! Siete pronti a gareggiare alle DRAGON OLIMPIADI??? Cerimonia di apertura: Sottofondo musicale e issare la bandiera del campo. Sfilata di presentazione delle squadre con esposizione delle relative bandiere e degli inni delle squadre. Accensione del fuoco olimpico. Benedizione del fuoco (accendere un braciere per la benedizione del fuoco e far si che questo braciere possa sembrare la fiamma olimpica). Accensione dei lumini (ogni bambino avrà un lumino che andrà ad accendere al fuoco olimpico e se vogliono possono dire una preghiera o esprimere un pensiero e andare a formare con queste candele un croce! N.B. E’ un momento molto bello e intenso quindi fate in modo che i ragazzi stiano in silenzio e in meditazione). Di seguito sono riportate le specialità olimpiche che i ragazzi dovranno eseguire:

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Lancio del peso (tutti i componenti delle squadre che partecipano avranno a disposizione 3 tiri, e dopo di che verrà preso in considerazione il lancio maggiore che ogni componente ha effettuato). tiro con l’arco (N.B. l’arco verrà sostituito da freccette per la parete con relativo tabellone per i punti). Si procede come nel gioco dei lanci e cioè, ogni giocatore di ogni squadra lancia le freccette a sua disposizione (almeno 3) e vengono addizionati tutti i punti che fa con i tre lanci eseguiti e chi fa il punteggio maggiore vince la gara. lotta greco- romana ovvero lo scalpo. Si gioca con due giocatori alla volta e si sfidano tutti i concorrenti di tutte le squadre a rotazione. Lo scopo del gioco è quello di prendere il fazzoletto dell’avversario senza farsi sfilare il proprio. Ogni giocatore ha legato intorno al braccio sinistro un elastico, infilato in questo, senza essere annodato, il suo fazzoletto. I giocatori formeranno due file come al gioco del fazzoletto e si disporranno fuori dal quadrato di gioco. Ad ognuno sarà assegnato un numero. Quando l'arbitro chiama un numero i due giocatori interpellati, dopo essere entrati nel quadrato di gioco, dovranno cercare di togliersi a vicenda il fazzoletto. Chi prima vi riesce guadagna un punto per la propria squadra. Durante la sfida la mano sinistra deve essere poggiata sul fianco e solo la mano destra può essere usata per sfilare lo scalpo. La corsa dei 50 mt e 100 mt, qui si andrà a prendere in considerazione il punteggio maggiore effettuato dai singoli di ogni squadra. Vince la squadra che totalizza il miglior tempo! la staffetta: gli educatori prepareranno un percorso non molto lungo (una 40i mt per capirci) in quanto lungo il percorso verranno disposti tutti i giocatori di una squadra, a lunghezze distanti circa 5mt dall’altro giocatore, dato che ogni giocatore dovrà passarsi il testimone senza lanciarlo o prenderlo al volo. L’educatore stabilirà un tempo massimo e chi effettuerà la staffetta senza problemi e nel minor tempo possibile vincerà la gara.

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Il salto in lungo ogni giocatore avrà diritto ad effettuare solo un salto. Dopo una rincorsa raggiungeranno una zona battuta dove faranno un salto cercando di atterrare il più lontano possibile (N.B. per i più grandi non ci sono problemi, mentre per i più piccoli sarebbe l’ideale farli aiutare dagli educatori essendo tenuti per mano per tutto il tragitto per evitare che si facciano male o per evitare che cadano). Vince la gara chi ha effettuato il salto con lunghezza maggiore. Ogni prova superata sono 20 punti guadagnati dalla squadra. Vince la squadra che totalizzerà il punteggio massimo di 120 PUNTI!!!!!!!!! Cerimonia conclusiva dei giochi olimpici e successiva premiazione con tanto di medaglie e corone d’alloro ai primi tre classificati.

Preghiera di inizio giornata Salmo 138

Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri,

osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie.

La mia parola non è ancora sulla lingua ed ecco, Signore, già la conosci tutta.

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Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano.

Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile.

Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza?

Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo negli inferi, eccoti.

Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremità del mare,

anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.

Se dico: “Almeno le tenebre mi avvolgano e la luce intorno a me sia notte”, nemmeno le tenebre per te sono tenebre e la notte è luminosa come il giorno; per te le tenebre sono come luce.

Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.

Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l'anima mia.

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Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra.

Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi; erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno.

Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio!

Se volessi contarli, sono più della sabbia. Mi risveglio e sono ancora con te.

Se tu, Dio, uccidessi i malvagi! Allontanatevi da me, uomini sanguinari!

essi parlano contro di te con inganno, contro dite si alzano invano.

Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano! Quanto detesto quelli che si oppongono a te!

Li odio con odio implacabile, li considero miei nemici.

Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri;

vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità.

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Alla fine Hic e Astrid, insieme agli altri ragazzi, decidono di fermare l'impresa suicida di Stoick e partono alla volta dell'isola cavalcando i draghi, Fortunatamente i ragazzi arrivano appena in tempo per soccorrere i loro genitori e Hic riesce a liberare Sdentato grazie all'aiuto di Stoick, che alla fine si ricrede e inizia a considerare suo figlio un vero Vichingo per il suo coraggio. I giovani ingaggiano una terribile battaglia aerea contro la Morte Rossa, durante la quale Astrid rischia la vita. La Morte Rossa, infatti la risucchia con il suo Uncinato Mortale, ma prima di finire mangiata viva con il suo drago, arriva Hic con Sdentato a salvare entrambi, rischiando per poco di finire imprigionati nelle grandi fauci della regina. Hic e Sdentato attirano la Morte Rossa, che si libra in aria inseguendoli. Durante la battaglia, Sdentato colpisce con il suo fuoco le ali della Morte Rossa che, furiosa, apre la bocca sputando fiamme così grandi che sembrano provenire dall'Inferno, facendo bruciare l'ala artificiale di Sdentato ma che per fortuna resiste ancora. Quando la Morte Rossa apre di nuovo le fauci Sdentato sputa una fiamma energetica nella sua bocca che uccide la Morte Rossa incendiandola all'istante dall'interno all'esterno. Tuttavia, durante la fuga dall'esplosione verso l'alto, l'ala artificiale di Sdentato si stacca e Hic cade da Sdentato (poiché urtano contro la coda a mazza della Morte Rossa), e quest'ultimo cerca disperatamente di recuperarlo, ma troppo tardi: le fiamme già

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avvolgono il ragazzo, ma alla fine, nell'esplosione, il drago riesce ad avvolgere Hic con le ali, salvandolo dalla morte. Tutti credono morto Hic, Stoick però lo ritrova tra le ali di Sdentato e lo soccorre con l'aiuto di Skaracchio.

A volte è veramente difficile trovare il coraggio di fare la cosa giusta, avere fiducia nell’altro e affrontare le situazioni senza pensare sempre e troppo al nostro tornaconto perché’ siamo sicuri che c’è sempre qualcuno vicino a noi pronto a sacrificarsi e a volere il meglio per noi. Hic, come Gesù è stato pronto a dare la sua vita per salvare il suo amico e insieme a lui ha salvato tutta la sua tribù; non ha avuto paura delle conseguenze della sua azione, ma anche gli amici si sono fidati di Hic e non hanno esitato a seguirlo nel progetto che si era prefissato, anche Gesù ci dice di fidarci di lui, di non avere paura di seguirlo perché’, anche se umanamente non sembra, dove c’è Lui c’è la salvezza; ogni volta che siamo in difficoltà, che siamo in crisi Gesù ci dice “Coraggio, sono io, non abbiate paura”. Spesso anche noi meritiamo il rimprovero di Gesù: "Perché avete paura? Non avete ancora fede?". Aver paura di fronte alle prove, significa dubitare di Dio. Cioè essere senza fede. Ma forse più spesso abbiamo una fede sbagliata: pretendiamo che Dio intervenga subito a sbrogliarci dai nostri guai. La fede consiste nell’ abbandono pieno a Gesù. È rischiare di andare a fondo con lui, nella speranza sicura di emergere con lui a nuova vita!

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23 Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. 24 La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 25 Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 26 I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: "E' un fantasma" e si misero a gridare dalla paura. 27 Ma subito Gesù parlò loro: "Coraggio, sono io, non abbiate paura". 28 Pietro gli disse: "Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque". 29 Ed egli disse: "Vieni!". Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30 Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore, salvami!". 31 E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?".

"Ricostruisci la flotta" - si tratta di un Tazebau sul tema il bene e il male, ciascun ragazzo dovrà trovare fra una serie di immagini messe a disposizione (riviste, giornali ecc) alcune immagini che fanno pensare al bene ed incollarle su un foglio a4 e alcune immagini che fanno pensare al male e idem incollarle su un foglio A4 , dando all'interno del gruppo motivazioni sulle motivazioni delle sue scelte, poi tutti i

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fogli A4 con immagini del male andranno a comporre lo scafo di una nave e i fogli A4 con immagini del bene andranno a costituire la vela della nave che rappresenterà il gruppo tutte le navi dei vari gruppi formeranno la flotta, (la nave può anche essere tridimensionale).

Battaglia navale vichinga_1 I giocatori sono divisi in due squadre ed ogni squadra sceglie la propria disposizione tattica sul campo di gioco, costruito realizzando una griglia per terra con utilizzo di scotch o nastro. Una volta posizionati i vari giocatori, che rappresentano le diverse navi, (posizioni che dovranno essere comunicate in segreto alla giuria) i due Capitani, a turno, tirano un pallone morbido tentando di colpire o affondare le nave dell’avversario. I giocatori che compongono la scialuppa(1) , la nave (2) , l’ incrociatore(4) o la portaerei (5) , se saranno colpiti, dovranno urlare: 1) Colpito (se rappresentano una parte di nave), 2) affondato (se rappresentano la scialuppa) o se rappresentano l’ultima parte della nave precedentemente colpita), i giocatori che non rappresentano nessuna nave dovranno, se colpiti, urlare splash. Naturalmente i ragazzi saranno tutti seduti sul campo della battaglia navale e potranno schivare il pallone tirato dall’avversario senza muoversi, potranno solamente schivare la palla spostando la testa e le spalle a destra o a sinistra, in avanti o indietro e abbassare la testa. Vincerà la squadra che sarà riuscita ad affondare tutte le navi per prima. Battaglia navale (variante) nel caso di brutto tempo

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Gioco da giocare... al chiuso Materiale necessario: - una lavagna grande (o un cartellone) - gesso per lavagna (o pennarelli) Regole: Come la battaglia navale, solo che al posto delle navi si inseriscono delle lettere che, una volta trovate dai singoli partecipanti, andranno a comporre una frase del Vangelo. L'animatore, a turno, invita ogni singolo giocatore a scegliere una casella corrispondente a determinate coordinate (ad es. 4-D). Vince chi... chi riesce a guadagnare più punti, tenendo conto che si guadagnerà un punto per ogni lettera trovata.

Battaglia navale vichinga_2 Si uniscono tutte le squadre in due grandi gruppi; si stabilisce lo spazio di gioco che deve essere delimitato. Uno dei due gruppi si organizza per formare la flotta. La flotta può essere distribuita secondo lo schema sottostante: i componenti della stessa imbarcazione si tengono sotto braccio (tranne lo hjortspring) e si posizionano nel campo di gioco. Nel frattempo l’altro grande gruppo si organizza per affondare le varie flotte. Si stabilisce un tiratore per squadra (di quelle che compongono il secondo gruppo) (il ruolo del tiratore può anche ruotare, si possono far lanciare tutti i ragazzi a mo’ di staffetta). Al via i tiratori, armati di pallone, dal perimetro del campo di gioco, cercano di colpire le navi. Le navi possono muoversi finché non vengono colpite, se sono colpite devono bloccarsi nella posizione e la persona colpita deve sedere a terra, la nave si considera affondata quando tutti i membri di essa vengono colpiti. Allo scadere del tempo si contano i superstiti delle navi e si assegna il punteggio alle squadre di appartenenza, proporzionale ai sopravvissuti. Si invertono quindi i ruoli: i tiratori diventano flotta e i componenti della flotta diventano tiratori.

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(Si può anche decidere di far terminare il gioco fino a quando tutte le navi risultano affondate. In questo caso si assegna il maggior punteggio al gruppo che impiega il minor tempo ad affondare l’altro.) hjortspring 1 persona nydam 2 persone kvalsund 3 persone Oseberg 4 persone Drakkar 5 persone

Preghiera di inizio giornata DAMMI FIDUCIA, O SIGNORE! Una fiducia infinita in te anche nelle prove più dure anche negli strazi più orrendi anche quando mi sento terribilmente solo anche quando ho paura anche quando sono debole, e forse cattivo... Dammi fiducia in te nel tuo amore infinito nel tuo perdono illimitato E dammi fiducia nel prossimo

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è sempre mio fratello anche se non lo sa anche se non ci pensa anche se non lo vuole. Fa che io gli creda sempre e che anch' egli mi creda E dammi fiducia in me o Signore ! Hai messo in noi tesori infiniti di grazia e di bene ricchezze immense di carità e di amore. Fammele scoprire fa che le sappia usare per me e per gli altri. Preghiera di fine giornata INNO ALLA VITA La vita è un’opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, conservala. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, godine. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo.

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La vita è una lotta, vivila. La vita è una gioia, gustala. La vita è una croce, abbracciala. La vita è un’avventura, rischiala. La vita è pace, costruiscila. La vita è felicità, meritala. La vita è vita, difendila. ( Madre Teresa)

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Qualche giorno più tardi Hic si risveglia e scopre di aver perso il piede sinistro nel combattimento, ma è comunque felice in quanto la guerra tra Vichinghi e draghi è giunta al termine ed ora questi sono divenuti ospiti del villaggio. Dopo aver ricevuto un altro bacio da Astrid, Hiccup si mette in groppa a Sdentato per volare insieme agli altri ragazzi. « Questa è Berk. Nevica per nove mesi all’anno e per gli altri tre grandina. Le cose da mangiare che crescono qui sono dure e insapori, le persone che crescono qui lo sono ancora di più. L’unica nota positiva sono gli animali da compagnia: in molti posti hanno pony e pappagallini, noi abbiamo... i draghi!

Nel finale della storia vi è la riconciliazione tra Hic e suo padre; stesso epilogo lo possiamo ritrovare nel brano del Vangelo del Padre Misericordioso o più conosciuto come Il figliol prodigo, in cui il padre fa festa per il figlio ritrovato. In entrambi i casi, il Padre comprende le scelte del figlio ed è disposto a perdonarlo, senza giudicarlo ma accogliendolo con amore misericordioso. Si instaura, in questo modo, un clima di pace e di perdono, stesso sentimento che predomina nella scena finale del film.

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Infatti, la tristezza di Hic per aver perso il piede sinistro durante la battaglia si trasforma in gioia quando scopre che la guerra tra Vichinghi e Draghi è giunta al termine e nel villaggio regnano finalmente la pace e l’armonia

11Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. 13Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. 14Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. 16Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla.17Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; 19non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. 20Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. 22Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. 23Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. 25Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la

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musica e le danze; 26chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. 27Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. 28Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. 29Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. 30Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. 31Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”»

Proiezione e ascolto video della canzone di Arisa “Pace”, il cui il link è https://www.youtube.com/watch?v=jyMvix6Rp3A. Dopo aver visto il video, i ragazzi scelgono uno stato emotivo presente nella canzone (ad es. orgoglio, rabbia, amore, noia etc..) in cui si ritrovano maggiormente e motivano al gruppo la loro scelta. A questo punto, su un cartellone in cui è rappresentata una strada che ha come traguardo la PACE, i ragazzi scrivono il “sentimento” da loro scelto e lo posizionano sulla strada che li conduce alla pace.

(vedi allegati)

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1) Staffetta scarabeo Simpatica staffetta che necessita di un buon gioco di squadra. L'animatore prepara una scatola contenente molte lettere dell'alfabeto mischiate (es.10 a, 7 g ...) Al via un componente a turno per squadra si dirige verso la scatola ed estrae una lettera a caso, al suo ritorno al posto di partenza, parte il secondo giocatore e così via... Dopo un tempo stabilito (circa 2 minuti) le squadre sono invitate a formare, con le lettere ottenute, la parola o la frase il più lunga possibile.... Vince chi... riesce a formare la parola o la frase più lunga. Materiale necessario: Fogli con lettere dell'alfabeto, una scatola. 2) MONETE GALLEGGIANTI Il campo da gioco si presenta come un cerchio di circa 3 metri di diametro con al centro una bacinella colma d’acqua. Sull’acqua è posto un piatto di plastica (che forse, ma non è detto, resterà a galla). Ad ogni giocatore vengono assegnate 3 monete. Al via i giocatori dovranno cercare di tirare le monete nel piatto di plastica cercando di centrarlo ma nello stesso tempo evitando di farlo rovesciare. Al termine del tempo (4 minuti) si conteranno le monete PRESENTI IN QUEL MOMENTO nel piatto. Non vanno perciò contate (e nemmeno ripescate) le monete che cascano in acqua per rovesciamento del piatto (che viene rigirato ma sarà ovviamente vuoto!!!) o per scarsa mira dei tiratori. Vengono assegnati 3 punti per ogni moneta rimasta nel piatto. Materiale: - bacinella (possibilmente un po’ larga) - piatto di plastica

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- monete o rondelle (circa 60) - gesso per la linea 3) La tribù dai piedi neri La tribù dai piedi neri ha perso le sue scarpe... le dovrà trovare in fretta!!! Si fanno togliere le scarpe a tutti i componenti delle squadre, le scarpe verranno mischiate formando un grande mucchio! Al via il primo giocatore di ogni squadra dovrà andare alla ricerca di una delle sue scarpe, indossarla e tornare al posto di partenza... partirà il secondo giocatore e così via! Dopo aver recuperato la prima scarpa andranno alla ricerca della seconda.... Vince... la squadra che per prima avrà indossato le scarpe. Materiale necessario: Scarpe

Omaggio a Maria Ringraziamo Maria, mamma di Gesù e mamma nostra, perché ci accompagna sempre con la sua protezione e la sua preghiera. Grazie, Maria, perché vegli sempre, su noi e sulle nostre famiglie. Grazie, Maria, perché al tuo Figlio Gesù presenti ogni nostra preghiera e chiedi per noi che venga esaudita. Tu, che sei la Regina della Pace, prega per noi perché su tutta la terra regni la Pace. Ave, o Maria, …. SALMO 85, 11 2 Sei stato buono, Signore, con la tua terra,

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hai ristabilito la sorte di Giacobbe. 3 Hai perdonato la colpa del tuo popolo, hai coperto ogni loro peccato. 4 Hai posto fine a tutta la tua collera, ti sei distolto dalla tua ira ardente. 5 Ritorna a noi, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi. 6 Forse per sempre sarai adirato con noi, di generazione in generazione riverserai la tua ira? 7 Non tornerai tu a ridarci la vita, perché in te gioisca il tuo popolo? 8 Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. 9 Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiducia. 10 Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. 11 Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. 12 Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. 13 Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; 14 giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino.

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Camminerò, camminerò sulla tua strada Signor. Dammi la mano, voglio restar per sempre insieme a te. Quando ero solo, solo e stanco del mondo quando non c’era l’amor tante persone vidi intorno a me sentivo cantare così. Io non capivo, ma rimasi a sentire quando il Signor mi parlò lui mi chiamava, chiamava anche me e la mia risposta s’alzò. Or non m’importa se uno ride di me lui certamente non sa del gran regalo che ebbi quel dì che dissi al Signore così. A volte son triste, ma mi guardo intorno scopro il mondo e l’amor

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son questi i doni che lui fa a me felice ritorno a cantar.

È bello cantare il Tuo amore è bello lodare il tuo nome. È bello cantare il Tuo amore è bello lodarti Signore, è bello cantare a Te. (2 volte) Tu che sei l’amore infinito che neppure il cielo può contenere Ti sei fatto uomo, Tu sei venuto qui ad abitare in mezzo a noi, allora Tu che conti tutte le stelle, e le chiami ad una ad una per nome da mille sentieri ci hai radunati qui, ci hai chiamati figli Tuoi, allora

Mio Dio, Signore, nulla è pari a Te. Ora e per sempre, voglio lodare il tuo grande amor per me. Mia roccia Tu sei, pace e conforto mi dai, con tutto il cuore e le mie forze, sempre io ti adorerò. Popoli tutti acclamate al Signore, gloria e potenza cantiamo al Re, mari e monti si prostrino a Te,

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al tuo nome, o Signore. Canto di gioia per quello che fai, per sempre Signore con Te resterò, non c'è promessa non c'è fedeltà che in Te.

Come fuoco vivo s’accende in noi un' immensa felicità che mai più nessuno ci toglierà perché tu sei ritornato. Chi potrà tacere da ora in poi, che sei tu in cammino con noi, che la morte è vinta per sempre, che ci hai ridonato la vita? Spezzi il pane davanti a noi mentre il sole è al tramonto: ora gli occhi ti vedono, sei tu! Resta con noi.

E per sempre ti mostrerai in quel gesto d'amore: mani che ancora spezzano pane d' eternità.

Acqua siamo noi, dall'antica sorgente veniamo, fiumi siamo noi, se i ruscelli si mettono insieme, mari siamo noi, se i torrenti si danno la mano,

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vita nuova c'è, se Gesù è in mezzo a noi.

E allora diamoci la mano e tutti insieme camminiamo ed un oceano di pace nascerà. E l'egoismo cancelliamo un cuore limpido sentiamo è Dio che bagna del Suo amor l'umanità.

Su nel cielo c'è, Dio Padre che vive per l'uomo, crea a tutti noi e ci ama di amore infinito, figli siamo noi e fratelli di Cristo Signore, vita nuova c'è, quando Lui è in mezzo a noi.

Nuova umanità, oggi nasce da chi crede in Lui, nuovi siamo noi, se l'amore è la legge di vita, figli siamo noi, se non siamo divisi da niente, vita eterna c'è, quando Lui è dentro a noi.

Sai cosa ti dico, sai cosa ti dico dico che se accogli tu sarai un vero amico puoi comunicare, puoi comunicare balla insieme a noi e poi mettiti a cantare...

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AH, OH, AH, OH, AH, OH, AH Sai sorridere ai colori, sai imitare i professori sai danzare le parole, sai sognare sulle suole sai captare un S.O.S., sai sfidare le promesse sai cuccare in versi o in rima, sai mimare la gallina E allora salta salta, è un mezzo per parlare salta salta, si può decollare... Cosa suona la tua radio, cosa gridi allo stadio cosa vedi a "Chi l'ha visto", cosa aspetti nella posta cosa salvi nel cervello, cosa banfo a mio fratello cosa mandi alla tua zia, cosa piango per Lucia E allora salta salta, È un mezzo per parlare salta salta, si può decollare... Dico ciao per cominciare, dico "Urka! Si può fare!" dico "Alé, we are the champions", dico "I care" mi piace dico basta alla minestra, dico ancora un'altra festa d ico bello io coloro, dico senti il nostro coro E allora salta salta,

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è un mezzo per parlare salta salta, si può decollare...

Apostoli di gioia apostoli d'amore cantiamo insieme alleluia apriamo i nostri cuori ad una vita nuova tutti fratelli dell'umanità

Noi siamo il sorriso che porta la speranza a chi la pace più non ha e se il futuro è incerto tu ci terrai per mano cammineremo insieme a te

Tu sei la vere luce che illumina la strada ai nostri passi stanchi ormai nel buoi della notte, nel sogno di ogni uomo per sempre in noi risplenderà La festa dell'incontro è festa dell'amore trionfo della tua bontà resta con noi signore e non ci abbandonare vogliamo vivere con te.

Non so proprio cosa far per ringraziare il mio Signor: ci ha dato i cieli da guardar e tanta gioia dentro il cuor. Lui ci ha dato i cieli da guardar.

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Lui ci ha dato la bocca per cantar. Lui ci ha dato il mondo per amar e tanta gioia dentro il cuor. Si è chinato su di noi, ed è disceso giù dal ciel per abitare in mezzo a noi e per salvare tutti noi. E quando un dì con lui sarò nella sua casa abiterò, e canterò il suo grande amor con tanta gioia dentro al cuor. E quando un dì con Lui sarem, n ella sua casa abiterem nella sua casa tutta d'or con tanta gioia dentro il cuor.

Era un giorno come tanti altri, e quel giorno Lui passò. Era un giorno come tutti gli altri e passando mi chiamò Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello come mai vedesse proprio me nella sua vita, non lo so era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò. Tu, Dio, che conosci il nome mio fa che ascoltando la tua voce

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io ricordi dove porta la mia strada nella vita, all'incontro con te. Era l'alba triste e senza vita e qualcuno mi chiamò era un uomo come tanti altri, ma la voce, quella no. Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamato, una volta sola l'ho sentito pronunciare con amore era un uomo come nessun altroe quel giorno mi chiamò.

Ho tante, tante cose, tantissimo da fare; ho tutto il giorno pieno, ho anche da studiare! Ma in fondo, in fondo al cuore, non ti scordare che.. Mattone su mattone viene su la grande casa, che fatica, che fatica che si fa! Perché? Mattone su mattone viene su la grande casa, è il Signore che ci vuole abitar con te. Ma fermati un momento, e provati a pensare, che cosa c'è che importa di tutto questo fare? E ti dirò un segreto che è quel che fa per te...

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Spalanca la tua porta, e prova a guardar fuori, e guarda tutti gli altri che stanno ad aspettare un poco del tuo tempo da fare a metà Metà dei miei mattoni io li regalo a te, per fare la tua casa, per far contento te, e intanto la mia casa vien su tutta da se.

Ho un Amico grande grande, di più giusti non ce n'è mi ha donato tutto il mondo, è più forte anche di un re. Se io tremo Lui è sicuro e non ha paura mai è l'Amico più sincero sai e ti segue ovunque vai. Però talvolta io Lo sfuggo e voglio fare da me, ma crolla presto il mio mondo perché... Lui è più forte di me. Una volta io credevo di potere amare da me non pensavo e non sapevo che non può nemmeno un re. Però talvolta io Lo sfuggo e voglio fare da me, ma crolla presto il mio mondo

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perché... Lui è più forte di me.

Annunceremo che tu sei verità, lo grideremo dai tetti delle nostre città, senza paura anche tu lo puoi cantare... E non temere, dai, che non ci vuole poi tanto, quello che non si sa non resterà nascosto, se ti parlo nel buio, lo dirai nella luce, ogni giorno è il momento di credere in me. E con coraggio tu porterai la Parola che salva, anche se ci sarà chi non vuole accogliere il dono, tu non devi fermarti, ma continua a lottare, il mio Spirito sempre ti accompagnerà... Non ti abbandono mai, io sono il Dio fedele, conosco il cuore tuo, ogni tuo pensiero mi è noto, la tua vita è preziosa, vale più di ogni cosa, ed è il segno più grande del mio amore per te...

Le ombre si distendono, scende ormai la sera e s'allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà di un giorno che ora correrà sempre perché sappiamo che una nuova vita da qui è partita e mai più si fermerà. Resta qui con noi, il sole scende già

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resta qui con noi, Signore, è sera ormai. Resta qui con noi, il sole scende già se Tu sei fra noi, la notte non verrà. S'allarga verso il mare il Tuo cerchio d'onda che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell'amore vero. Come una fiamma che dove passa brucia cosi il Tuo amore tutto il mondo invaderà. Davanti a noi l'umanità lotta, soffre e spera come una terra che nell'arsura chiede l'acqua da un cielo senza nuvole, ma che sempre le può dare vita. Con Te saremo sorgente d'acqua pura, con Te fra noi il deserto fiorirà

Tu che abiti al riparo del Signore e che dimori alla Sua ombra di al Signore: “Mio rifugio, mia roccia in cui confido”. E ti rialzerà, ti solleverà su ali d’aquila, ti reggerà, sulla brezza dell’alba, ti farà brillar come il sole cosi nelle sue mani vivrai. Dal laccio del cacciatore ti libererà e dalla carestia che distrugge, poi ti coprirà con le sue ali

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e rifugio troverai. Non devi temere i terrori della notte, né freccia che vola di giorno, mille cadranno al tuo fianco, ma nulla ti colpirà. Perché ai Suoi angeli ha dato un comando, di preservarti in tutte le tue vie, ti porteranno sulle loro mani contro la pietra non inciamperai. E ti rialzerò, ti solleverò su ali d’aquila ti reggerò, sulla brezza dell’alba, ti farò brillar come il sole cosi nelle mie mani vivrai.

Amatevi l'un l'altro come Lui ha amato noi e siate per sempre suoi amici e quello che farete al più piccolo tra voi credete, l'avrete fatto a Lui. Ti ringrazio, mio Signore, non ho più paura perché con la mia mano nella mano degli amici miei, cammino tra la gente della mia città e non mi sento più solo; non sento la stanchezza e guardo dritto avanti a me perché sulla mia strada ci sei tu! Se amate veramente perdonatevi tra voi

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nel cuore di ognuno ci sia pace; il Padre che è nei cieli vede tutti i figli suoi con gioia a voi perdonerà. Sarete suoi amici se vi amate tra di voi e questo è tutto il suo Vangelo; l'amore non ha prezzo non misura ciò che da l'amore confini non ne ha.

Ho visto stamattina mentre andavo a lavorar il lattaio, il postino e la guardia comunal. Per la prima volta vedo gente intorno a me. Ieri non ci badavo non so proprio perché. Viva la gente la trovi ovunque vai viva la gente simpatica più che mai! Se più gente guardasse alla gente con favor avremo meno gente difficile e più gente di cuor avremo meno gente difficile e più gente di cuor. Dal nord e dal sud li vedevo arrivar come grandi fiumi che discendon verso il mar. Quasi una gran festa

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fatta apposta per un re. Vale più delle cose la gente intorno a me. Dentro tutti quanti c'è del bene c'è del mal, ma in fondo ad ogni cuore è nascosto un capital. Ed ora un sol pensiero mi assilla notte e dì: renderli sempre più grandi,

In un mondo di maschere dove sembra impossibile riuscire a sconfiggere tutto ciò che annienta l’uomo. Il potere, la falsità, la ricchezza, l’avidità, sono mostri da abbattere, noi però non siamo soli. Canta con noi, batti le mani, alzale in alto, muovile al ritmo del canto. Stringi la mano del tuo vicino e scoprirai che è meno duro il cammino così. Ci hai promesso il tuo spirito, lo sentiamo in mezzo a noi e perciò possiam credere che ogni cosa può cambiare. Non possiamo più assistere

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impotenti ed attoniti perché siam responsabili della vita intorno a noi.

Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore, di trovare Te di stare insieme a Te: unico riferimento del mio andare, unica ragione Tu, unico sostegno Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Anche il cielo gira intorno e non ha pace, ma c’è un punto fermo è quella stella là: la stella polare fissa ed è la sola, la stella polare Tu, la stella sicura Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Tutto ruota intorno a Te, è in funzione di Te e poi non importa il come, il dove, il se… Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore, il significato allora sarai Tu: quello che farò sarà soltanto amore, unico sostegno Tu, la stella polare Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore, di trovare Te di stare insieme a Te: unico riferimento del mio andare, unica ragione Tu, unico sostegno Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

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Lascia che il mondo vada per la sua strada, Lascia che l’uomo ritorni alla sua casa. Lascia che la gente accumuli la sua fortuna, ma tu, tu, vieni e seguimi, tu vieni e seguimi.

Lascia che la barca in mare spieghi la vela, lascia che trovi affetto chi segue il cuore. Lascia che dall’albero cadano i frutti maturi, ma tu tu vieni e seguimi, tu vieni e seguimi.

E sarai luce per gli uomini, e sarai sale della terra e nel mondo deserto aprirai una strada nuova (2 Volte)

E per questa strada va, va e non voltarti indietro va

FINALE: e non voltarti indietro…

Se sarete sale della terra, se sarete seme che germoglia, se sarete amore che si dona un mondo nuovo nascerà. E se lascerete che l’amore entri in voi e riscaldi il cuore avrete un sorriso da donare e un mondo nuovo nascerà.

L’uomo è come un seme della terra: muore e poi rinasce a primavera,

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cresce e matura sotto il sole e pian piano prende il suo colore.

L’amore è il dono più prezioso che Dio ha donato ad ogni uomo per camminare insieme verso l’unità senza più rancori e divisioni.

L’amore è fedele nel servire e non si stanca mai di perdonare, è immenso e profondo come il mare ed è sempre ciò che dà sapore.

Un giorno sei passato per la via e ti ho riconosciuto tra la gente; con gli occhi di chi ama mi hai guardato e poi mi hai fatto il dono di un sorriso. Ed io già sentivo dentro il cuore la forza delle tue parole: Segui me, segui me! Lascia ciò che hai e vieni dietro di me; ti amerò per sempre ed il regno ti darò, ma tu segui me!

Tu dopo mi hai parlato del tuo regno di pace di giustizia e verità; mi hai detto che la forza dell’amore può cambiare ogni realtà. Ed io già sentivo dentro il cuore la forza delle tue parole:

E poi tu mi hai detto di seguirti

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fidando solo nella tua parola: hai stretto la mia mano nella tua e mi hai promesso la tua fedeltà. Ed io già sentivo dentro il cuore la forza delle tue parole:

Laudato sii Signore mio, laudato sii Signore mio. Laudato sii Signore mio, laudato sii Signore mio.

Per il sole di ogni giorno, che riscalda e dona vita, egli illumina il cammino di chi cerca te Signore. Per la luna e per le stelle, io le sento mie sorelle, le hai formate su nel cielo e le doni a chi è nel buio. Per la nostra madre Terra che ci dona fiori ed erba, su di lei noi fatichiamo per il pane di ogni giorno. Per chi soffre con coraggio e perdona nel Tuo amore, Tu gli dai la pace tua, alla sera della vita.

Per la morte che è di tutti, io la sento in ogni istante ma se vivo nel Tuo amore dona un senso alla mia vita. Per l’amore che è nel mondo

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tra una donna e l’uomo suo, per la vita dei bambini che il mondo fanno nuovo.

Io ti canto mio Signore e con me la creazione, ti ringrazia umilmente perché tu sei il Signore.

Effonderò il mio spirito Su ogni creatura, Effonderò la mia gioia, La mia pace sul mondo.

Vieni, o Spirito Consolatore, vieni effondi sul mondo la tua dolcezza.

Vieni e dona ai tuoi figli la pace, vieni e donaci la tua forza. Vieni, o Spirito Onnipotente, vieni e crea negli uomini un cuore nuovo.

Vieni e dona ai tuoi figli l’amore, vieni, riscalda il cuore del mondo.

È la mia strada che porta a te (3v.) È la mia strada, Signor, che porta a Te, che porta a Te

E mio fratello viene con me (3v.) Per la mia strada, Signor, che porta a Te, che porta a Te

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E mia sorella, viene con me (3v.) Per la mia strada, Signor, che porta a Te, che porta a Te

E la mia gente, viene con me (3v.) Per la mia strada, Signor, che porta a Te, che porta a Te

E batte le mani, chi viene con me (3v.) Per la mia strada, Signor, che porta a Te, che porta a Te

Vivere la vita con le gioie e coi dolori di ogni giorno è quello che Dio vuole da te. Vivere la vita e inabissarsi nell’amore è il tuo destino è quello che Dio vuole da te. Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui correre con i fratelli tuoi scoprirai allora il cielo dentro di te una scia di luce lascerai

Vivere la vita è l’avventura più stupenda dell’amore è quello che Dio vuole da te. Vivere la vita è generare ogni momento il paradiso è quello che Dio vuole da te.

Vivere perché ritorni al mondo l’unità perché Dio sta nei fratelli tuoi

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scoprirai allora il cielo dentro di te una scia di luce lascerai. (2 Volte)

una scia di luce lascerai.

Vogliamo vivere Signore offrendo a Te la nostra vita, con questo pane e questo vino accetta quello che noi siamo.

Vogliamo vivere Signore abbandonati alla Tua voce, staccati dalle cose vane, fissati nella vita vera.

Vogliamo vivere come Maria, l'irraggiungibile, la madre amata che vince il mondo con l'Amore e offrire sempre la Tua vita che viene dal Cielo. Accetta dalle nostre mani come un'offerta a Te gradita i desideri di ogni cuore, le ansie della nostra vita. Vogliamo vivere Signore accesi dalle Tue parole, per riportare in ogni uomo la fiamma viva del Tuo Amore. Vogliamo vivere come Maria, l'irraggiungibile, la madre amata

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che vince il mondo con l'Amore e offrire sempre la Tua vita che viene dal Cielo, e offrire sempre la Tua vita che viene dal Cielo.

Laudato sii Signore mio, laudato sii Signore mio. Laudato sii Signore mio, laudato sii Signore mio.

Per il sole di ogni giorno, che riscalda e dona vita, egli illumina il cammino di chi cerca te Signore. Per la luna e per le stelle, io le sento mie sorelle, le hai formate su nel cielo e le doni a chi è nel buio. Per la nostra madre Terra che ci dona fiori ed erba, su di lei noi fatichiamo per il pane di ogni giorno. Per chi soffre con coraggio e perdona nel Tuo amore, Tu gli dai la pace tua, alla sera della vita. Per la morte che è di tutti, io la sento in ogni istante ma se vivo nel Tuo amore dona un senso alla mia vita.

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Per l’amore che è nel mondo tra una donna e l’uomo suo, per la vita dei bambini che il mondo fanno nuovo. RIT. Io ti canto mio Signore e con me la creazione, ti ringrazia umilmente perché tu sei il Signore.

Fra tutte le donne scelta in Nazareth, sul tuo volto risplende il coraggio di quando hai detto “Sì”. Insegna a questo cuore l’umiltà, il silenzio d’amore, la Speranza nel figlio tuo Gesù Ecco il nostro Sì, nuova luce che rischiara il giorno, è bellissimo regalare al mondo la Speranza. Ecco il nostro Sì, camminiamo insieme a te Maria, Madre di Gesù, madre dell’umanità Nella tua casa il verbo si rivelò nel segreto del cuore il respiro del figlio Emmanuel. Insegna a queste mani la fedeltà,

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a costruire la pace, una casa comune insieme a te. Donna dei nostri giorni sostienici, guida il nostro cammino con la forza di quando hai detto “Sì”. Insegnaci ad accogliere Gesù, noi saremo Dimora, la più bella poesia dell’anima.

Pane del cielo sei Tu, Gesù, via d'amore: Tu ci fai come Te. No, non è rimasta fredda la terra, Tu sei rimasto con noi per nutrirci di Te, Pane di vita; ed infiammare col tuo amore tutta l'umanità. Sì, il Cielo è qui su questa terra; Tu sei rimasto con noi, ma ci porti con Te, nella tua casa dove vivremo insieme a Te tutta l'eternità.

No, la morte non può farci paura; Tu sei rimasto con noi. E chi vive di Te vive per sempre. Sei Dio con noi, sei Dio per noi, Dio in mezzo a noi.

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Tu sei la prima stella del mattino, Tu sei la nostra grande nostalgia, Tu sei il cielo chiaro dopo la paura dopo la paura di esserci perduti, e tornerà la vita su questo mare.

Soffierà, soffierà il vento forte della vita. Soffierà sulle vele e le gonfierà di Te.

Tu sei l'unico volto della pace, Tu sei speranza nelle nostre mani, Tu sei il vento nuovo sulle nostre ali, sulle nostre ali…e soffierà la vita e gonfierà le vele su questo mare.

Prendi nota, prendi nota vuoi volare ad alta quota non fermare la tua mano scrivi tutto piano piano. Prendi un foglio di quaderno una biro e lascia il segno apri bene le orecchie questa storia stai a sentire. Prendi nota prendi nota se non vuoi bucar la ruota io ti parlo piano piano quel che dico non è strano metti punto, scrivi sotto che gridiamo un nuovo motto noi sappiamo cosa fare si, sappiamo ragionare

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Ti racconto la gioia, ti racconto la grande gioia di un bambino che è nato, nei tuoi occhi io l’ho incontrato, Lui ti guarda nel cuore, ti dà forza con il Suo amore, quindi ascoltami amico, dammi retta se io ti dico: portalo agli altri perché adesso sai che Lui è il segreto della gioia-a-a, il segreto della gioia-a-a uoh-o-o-o-o sì sì sì (2 volte) Noi vogliamo raccontare quello che ci piace fare non ci son solo parole, ma tante tante storie, segna bene con il rosso, sottolinea più non posso. i ragazzi san creare e girando san trovare. Quel che noi portiamo dentro, è il più grande sentimento, c'è chi non lo sa mostrare, ma possiamo rimediare, forza dai mettiti in moto, che riempiamo questo vuoto scrivi bene senza errori o lapace o son dolori... allora:

Nel mare del silenzio una voce si alzò Da una notte senza confini una luce brillò Dove non c’era niente quel giorno.

Avevi scritto già il mio nome lassù nel cielo, Avevi scritto già la mia vita insieme a te, Avevi scritto già di me.

E quando la tua mente fece splendere le stelle,

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E quando le tue mani modellarono la terra Dove non c’era niente quel giorno.

E quando hai calcolato la profondità del cielo, E quando hai colorato ogni fiore della terra Dove non c’era niente quel giorno.

E quando hai disegnato le nubi e le montagne, E quando hai disegnato il cammino di ogni uomo L’avevi fatto anche per me. Se ieri non sapevo, oggi ho incontrato te, E la mia libertà è il tuo disegno su di me, Non cercherò più niente perché tu mi salverai.

Oggi sai che cosa ho scoperto È un tam tam che corre nel vento Bocca, orecchio passa il segreto C'è una grande festa e tu: Dammi le tue mani qui fino a domani Non puoi restare solo qui con noi tu prendi il voloo-. Insieme c'è più festa che gioia è bello essere amici, Gridiamo a chi viene all' ACR e anche a chi non è con noi… Se lo vuoi puoi meterti in gioco Tutti insieme siamo un gran fuoco Chi non rischia non si diverte Non pensarci troppo su. E' speciale questa gran festa Nel mio cuore è certo che resta L' ACR tutti ci unisce

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Non la scorderemo mai Io se penso cosa ho scoperto Il mio cuore certo si è aperto Con Gesù amico che accoglie Ho capito cosa far… Io mi sento molto cambiato Tanti volti ho incontrato È una festa da continuare ogni giorno più che mai

Lento lento sulla strada di Gerusalemme, sulla sella di un somaro viene l'uomo di Betlemme. E' un gran santo, un mendicante, un pellegrino, un gran furfante, un'artista non cantante di novelle. Hop hop hop somarello, trotta trotta, il mondo è bello. Hop hop hop somarello, trotta trotta, tu porti l'agnello. I miracoli li fa da se con le sue mani, ma qualcuno per tre volte lo rinnegherà domani. Questo è Pietro il pescatore, poi c'è Giuda il traditore, tutti amici finché si raccoglie gloria e onore. Ma c'è un prezzo per l'amore: tre monete d'oro. No, no, no. Hop hop hop somarello, trotta trotta, il mondo è bello,

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hop hop hop somarello. Sulla piazza l'han portato al giudizio di Pilato, chi sarà questo pezzente, questo uomo è innocente. Per Barabba hanno votato ed il Cristo han condannato, ed il sangue suo ricada sulla nostra gente. Costui parla della pace: muoia sulla croce. Hop hop hop somarello, trotta trotta, il mondo è bello, hop hop hop somarello, trotta trotta, il mondo è bello, hop hop hop somarello, trotta trotta, il mondo è bello.

Siamo andati alla caccia del leon - Pem pem

Singing ja ja yuppj yuppj ja ja Singing ja ja yuppj yuppj ja Singing ja ja yuppj ja ja Yuppj yiuppj ja ja - Yuppj yuppj ja! - Toglie l'ancora la nave per partir – Tu tu... - Sulla riva son gli amici a salutar – Bye bye - Siamo ormai nella foresta equatorial – Brrr brr - Un leone sta dormendo non lontan – Ron ron - Se si sveglia ci divora in un boccon – Gnam gnam - Cari amici non facciamolo svegliar –No no

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Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela e ritenendo la cosa interessante andò a chiamare un altro elefante. Due elefanti si dondolavano... Tre elefanti...

Se sei triste e ti manca l'allegria, scacciare puoi la malinconia vieni con me, ti insegnerò la canzone della felicità, bon bon bon: sbatti le ali, muovi le antenne, dammi le tue zampine, vola di qua, vola di là, la canzone della felicità, bon bon bon.

1 2 Un cocomero tondo tondo che voleva essere il più bello del mondo 3 che voleve tutti quanti superare, un bel dì si mise a cantare: la, la... si mise a cantare . Un cocomero…si mise a mangiare: gnam, gnam... Un cocomero… si mise a volare: flap, flap Un cocomero... parlare: bla bla Un cocomero…nuotare: sciaf sciaf Movimenti: 1. braccia in avanti come per tenere un cocomero 2. prova muscoli 3. indicare tutti gli altri. Di volta in volta si mimeranno tutte le azioni del...cocomero!

1 2 La macchina del capo

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3 4 ha un buco nella gomma (3 v.) 5 ripariamola col chewing-gum. Movimenti: 1. tenere le mani su un volante immaginario e fare bruuumm 2. saluto militare e"mm" 3. indicare con l'indice e fare "pssss". 4. descrivere una circonferenza con le braccia e fare "mm" 5. pasticciare con il chewing-gum. Lo si canta una volta, tutto intero, poi si toglie di volta in volta una delle parti numerate sostituendola con il mimo.

(diversi gruppi, ognuno ha un colore, ci si chiama l’uno con l’altro) 1° Avete fettucce da vendere ? T: Ce n’è, ce n’è, ce n’è. 1° Di che colore sono ? 2° Giallo, giallo, giallo. (chi ha scelto il colore giallo risponde) 3° Che c’è? Che c’è? Che c’è? (ricomincia)

Io ho una zia, una zia che sta a Forlì e quando va a ballare con la gamba fa così, così, con la gamba fa così, così, con la gamba fa così. Io ho... (con il gomito... col sedere ... con il piede ... con la testa...)

Quattro pirati sul mar dei Sargassi sopra una zattera fatta di assi vanno remando dicono loro alla ricerca di un grande tesoro Però... Uno è alto, uno è basso, uno è zoppo mentre il quarto ha una benda sull'occhio vanno remando dicono loro

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alla ricerca di un grande tesoro. Esecuzione: “Quattro pirati” indicare 4 con le mani "Sul mar..." con le mani disegnare nell'aria la superficie del mare, "Sopra una zattera" con le mani disegnare nell'aria una linea retta orizzontale, "Fatta di assi" muovere le mani dall'alto in basso (come se stessimo tagliando qualcosa), "Vanno remando" muovere le mani come se stessimo remando, "Dicono loro" muovere in modo circolare la mano destra a fianco della testa, "Alla ricerca..." disegnare un rettangolo nell'aria, “Però” indicare in alto con l’indice "Un è alto" alzare la mano più in alto della propria testa "Uno è basso" abbassare la mano "Uno è zoppo" alzare la gamba destra e toccarla con la mano, "Ha una benda..." coprirsi l'occhio con la mano.

A cosa serve? Cosa ci faccio? È pieno di alambicchi questo laboratorio Ora ci provo, voglio inventare, cerco un’idea che mi possa ispirare.

Con il mio gruppo tutto si può fare, sei tu il Maestro che ci può guidare!

Tutto da scoprire quello che mi porta a Te! La inventiamo insieme questa formula perché testimoniando la Parola, rendendola ogni volta nuova, con l’ACR “ci riesco anch’io”!

“Eureka!” amici: ora ho trovato il metodo giusto che può funzionare! Forza ragazzi, bisogna assemblare, è un’occasione per collaborare:

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quello che invento è utile e speciale se a tutti quanti Tu lo puoi donare.

Tutto da scoprire quello che mi porta a Te! La inventiamo insieme questa formula perché testimoniando la Parola, rendendola ogni volta nuova, con l’ACR “ci riesco anch’io”!

Serve la manutenzione a ogni singola invenzione, se vuoi farla funzionare non la puoi dimenticare. Tutti siamo una creazione dell’autentico inventore: per la mano Lui ci tiene e non c’è preoccupazione!

Tutto da scoprire quello che mi porta a Te! La inventiamo insieme questa formula perché testimoniando la Parola, rendendola ogni volta nuova, con l’ACR “ci riesco anch’io”!

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DIVISIONE IN SQUADRE

Per la formazione delle squadre, che solitamente avviene durante la prima giornata di grest, consigliamo di assegnare ad ogni squadra una lista dei nomi dei vari drago con la relativa descrizione. Ogni gruppo sceglierà il nome del drago da dare alla propria squadra a seconda delle caratteristiche del drago che suscitano più curiosità ed interesse…insomma il loro drago del cuore! Di seguito riportiamo i nomi e le descrizioni dei draghi: Furia Buia « Furia Buia: velocità sconosciuta, dimensioni sconosciute. È la progenie diabolica nata dall'unione del fulmine e della morte. Mai confrontarsi con questo drago. La vostra unica speranza, nascondetevi e pregate che non vi trovi. »

Nonostante le dimensioni non particolarmente imponenti e la mancanza di corna o di spuntoni, il Furia Buia (Night Fury) è considerato il più misterioso nonché letale di tutti i draghi. Tecnicamente classificato come appartenente alla classe Mystery prima di essere osservato e studiato da Hiccup, diviene poi il rappresentante della classe Strike. Possiede un corpo quasi del tutto nero (che gli permette di essere praticamente invisibile di notte), due paia di grandi ali (che gli conferiscono una grandissima velocità e controllo di volo) e due membrane caudali sulla coda, essenziali all'animale per prendere il volo e controllarlo. La sua potenza di fuoco è superba: una miscela semisolida di ossigeno ed acetilene che esplode con un potente impatto distruggendo ogni cosa e con una precisione di tiro invidiabile. Il Furia Buia può anche controllare l'intensità del colpo sparato, variando da una potente esplosione, annunciata da un caratteristico suono, simile ad un fischio, di carica, ad una semplice e quasi innocua fiammella concentrata in un flusso continuo, usata per riscaldarsi il giaciglio notturno. Escluse le ali, l'ecolocalizzazione e l'occasionale dormita a testa in giù, caratteristiche che ricordano i pipistrelli, la sua

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corporatura ricorda l'Axolotl, mentre il comportamento è quasi identico a quello del gatto. Nonostante la sua natura feroce, è il più intelligente e brillante fra i draghi, capace di analizzare le situazioni e risolvere problemi che metterebbero in difficoltà chiunque. Hiccup possiede un esemplare chiamato Sdentato (Toothless), chiamato così dal ragazzo per via dei denti retrattili; ha subito l'amputazione di metà della membrana caudale a causa di una brutta caduta e perciò è l'unico drago che non riesce a volare senza un cavaliere. Sdentato è come la controparte di Hic: entrambi sono curiosi, intelligenti e qualche volta sarcastici; il fatto che alla fine del film entrambi abbiano perso una loro parte del corpo li rende simbolicamente eguali. Prima della loro amicizia, nessuno aveva mai visto una Furia Buia e, per motivi sconosciuti, Sdentato sembra essere l'unico esemplare della specie presente su Berk. A differenza delle altre specie presentate nel film, il Furia Buia è totalmente originale, non ispirata da materiale proveniente dai libri. Uncinato Mortale Naturalmente una delle specie di drago più belle del mondo, l'Uncinato Mortale (Deadly Nadder) è il rappresentante della classe Sharp. Ha solitamente un'indole aggressiva ed un temperamento molto suscettibile e vanitoso. Sfoggiando inconfondibili squame dai colori brillanti, somiglia moltissimo ad un uccello nell'aspetto e nel comportamento, e nonostante possegga solo le zampe posteriori oltre alle ali, questo drago è un agile e veloce corridore, oltre ad essere un volatore acrobatico e resistente. Relativamente facile da sconfiggere grazie al punto cieco posto proprio davanti a lui, possiede tuttavia il fuoco più caldo di tutti i draghi (anche se è una affermazione dibattuta), derivato dal magnesio, capace di fondere all'istante l'acciaio o di carbonizzare un vichingo. Come se ciò non bastasse sulla coda possiede numerosi spuntoni retrattili, che vengono eretti in segno di minaccia e possono essere lanciati come proiettili contro l'avversario. Un esemplare femmina, Tempestosa (Stormfly), è cavalcato da Astrid.

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Gronkio Rappresentante della classe Boulder, il Gronkio (Gronkle) è tra i più forti della sua classe, soprattutto nelle mascelle; ha una testa enorme e un corpo minuscolo a confronto, con una tozza coda a mazza, fornita di spuntoni a cono smussato, mentre la pelle è durissima e molto bitorzoluta. Le ali del Gronkio ricordano come movimento quelle delle libellule e dei colibrì, e per farlo volare battono ad una cadenza maggiore a qualsiasi colibrì; questo drago è noto per essere capace di dormire mentre vola, volare di lato e persino all'indietro. Generalmente pigro e scontroso, il Gronkio è un combattente spietato e tenace, ma allo stesso tempo molto leale al suo cavaliere. Oltre ai pesci, il Gronkio si ciba di sassi che risputa poi in forma di pietre infuocate (se poco digerite) o lava. Un esemplare femmina, Muscolone (Meatlug), chiamato prima di scoprirne il vero sesso, è cavalcato da Gambedipesce. Incubo Orrendo Presentante un profilo molto più serpentesco di altri draghi e dal dorso sormontato da lunghe spine ondulate, simili a lingue di fuoco, l'Incubo Orrendo (Monstrous Nightmare) è uno dei più feroci e temuti draghi del mondo, oltre a essere il rappresentante della classe Stoker. Differentemente ad altri draghi, le sue zampe anteriori ed ali sono fuse insieme come in uno pterosauro; all'estremità delle ali possiede inoltre lunghissimi artigli a forma di uncini, che gli consentono di aggrapparsi a qualsiasi superficie verticale e strisciare lungo i muri e le pareti. La sua strategia d'attacco preferita è quella di prendere fuoco, abilità derivata dal ricoprirsi preventivamente del suo stesso sputo incendiario; questa tecnica, utilizzabile anche dopo aver terminato i suoi colpi di fuoco derivanti da un gel appiccicoso al cherosene o al napalm (non è chiaro), lo rende un avversario affrontabile solo dai vichinghi più esperti come Stoick. Un esemplare maschio, Zannacurva (Hookfang), è cavalcato da Moccicoso.

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Orripilante Bizippo Sicuramente uno dei draghi meno comuni che si possano incontrare al mondo, l'Orripilante Bizippo (Hideous Zippleback) ha un metodo di sputare fuoco unico nel mondo dei draghi. Il Bizippo ha infatti due teste completamente indipendenti, ognuna con una propria mente e personalità; una produce un gas nocivo ed altamente infiammabile, mentre la seconda genera scintille, creando insieme esplosioni letali. I suoi denti possono inoltre iniettare veleno per predigerire le prede. Ha le ali proporzionate al corpo e possiede pupille molto sottili. Questo drago, che rappresenta la classe Fear, assomiglia al mostro mitologico Idra, e ha una livrea e la forma delle teste che ricordano una pianta carnivora. Un esemplare maschio è cavalcato da TestaBruta, che cavalca la testa sputa-gas chiamata Vomito (Barf), e da TestadiTufo, che cavalca la testa sputa-scintille chiamata Rutto (Belch). Terribile Terrore Uno dei più piccoli draghi esistenti, il Terribile Terrore (Terrible Terror) ha un corpo non più grande di quello di un gatto e due piccole ali. Questo animale sociale si sposta in gruppo solitamente, ed è molto curioso e indagatore pur non brillando per intelligenza o concentrazione. I Terribili Terrori sono anche molto litigiosi e territoriali, e combattono spesso tra di loro come bambini. Anche se è piccolo, questo drago della classe Stoker ha una millimetrica precisione di fuoco e i suoi colpi, annunciati da un sibilo, sono più simili a spari che a zaffate di fuoco, tanto da essere considerato il cecchino del mondo dei draghi. Il Terribile Terrore è stato originariamente progettato per essere una più fedele rappresentazione dello Sdentato originale della serie di libri (un drago comune dei giardini), ma i creatori del film hanno ritenuto che sarebbe stato meglio lasciarli come specie separate e rendere Sdentato la più minacciosa Furia Buia, per dare alla storia di Hiccup un senso di tensione.

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Morte Rossa Il più mostruoso e gigantesco di tutti i draghi, il Morte Rossa (Red Death) è un colosso armato di una grossa mazza chiodata sulla coda e sei orribili occhi, il suo unico scopo è nutrirsi ininterrottamente e procreare altri draghi. Secondo i creatori del film questo drago vive 2 000 anni, durante i quali genera fino a 3 000 uova. I piccoli poi nel corso dei successivi 100 anni si divorano a vicenda finché non ne rimane uno solo (quindi le uova sono partenogenetiche). In accordo con il libretto illustrativo di How to Train your Dragon Live Spectaculars il Morte Rossa, per le sue imponenti dimensioni, lo mettono nella classe Titan. La sua pelle pesantemente corazzata gli consente di resistere al caldo più estremo, e di vivere persino all'interno dei vulcani. A differenza degli altri draghi non ha un punto cieco grazie ai suoi sei occhi, e produce giganteschi torrenti di fuoco da essere più che sufficienti per annientare qualsiasi nemico. Questo particolare Morte Rossa si instaurò nel nido degli altri draghi secoli fa, e da allora li minaccia costringendoli a rubare il bestiame, poiché chi non adempiva al compito di nutrirla veniva a sua volta mangiato. Per questo motivo questa mostruosità si può definire "la regina" del nido dei draghi e gli altri draghi gli "operai", a detta di Astrid; il suo sesso è sconosciuto, ma si crede essere una femmina poiché depone una miriade di uova. La specie Morte Rossa è presente anche nella serie di libri: in questi è conosciuta come Seadragonus Giganticus Maximus, è originaria delle profondità marine ed è più comune rispetto al film (nel film, come il Furia Buia, nessuno aveva prima d'ora visto un simile mostro) seppur rimanendo letale: questi draghi uccidono per sport, e non esitano al cannibalismo con gli esemplari più deboli della loro specie. La controparte letteraria del Morte Rossa si chiama Morte Verde (Green Death, il cui nome viene omaggiato nella colonna sonora del film) o anche Senzapietà (Merciless).

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Allegato 1a Sei contento di te?

Ognuno di noi è protagonista della propria vita, anche quando condivide con altri le esperienze quotidiane. Bisogna però sapere sempre valutare con equilibrio le proprie azioni e verificare se il nostro modo di fare è proprio il migliore- Leggi le affermazioni seguenti e segna

la risposta che ti pare sinceramente corrisponda al tuo modo di agire.

PUNTEGGIO: calcola il totale dei tuoi punti e assegna: sempre: 4 punti; spesso: 3 punti; a volte: 2 punti; raramente: 1 punto; mai: 0 punti

1. Preferisco stare con quelli che la pensano come me ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai 2. Se ho un abito nuovo e gli altri non lo notano, tengo il broncio ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai 3. Quando si tratta di decidere insieme un divertimento, mi piace dire l’ultima parola ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai

4. Ho difficoltà a fare un complimento ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai

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5. Nello studio do la precedenza a ciò che so fare meglio ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai 6. Sto a disagio con persone sicure e decise ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai 7. Faccio regali se so che verranno ricambiati ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai 8. Mi piace ripetere frasi che fanno colpo ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai 9. Sono costante negli impegni, anche se non ottengo i risultati sognati ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai 10. Preferisco i vecchi amici senza cercarne di nuovi ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai 11. Mi infastidisce sbagliare davanti agli altri ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai 12. Mi intrometto facilmente nei discorsi altrui ¯sempre ¯spesso ¯a volte ¯raramente ¯mai

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PROFILI: se hai totalizzato:

+ Più di 36 punti: sei eccessivamente contento del tuo modo di agire. Potrebbe succedere che

ti stimi troppo e che esageri nell’ammirazione di ciò che sei e di ciò che fai. La tua compagnia può

risultare pesante e quindi è bene che ti guardi senza usare la lente di ingrandimento.

+ Da 35 a 20 punti: sai essere realista nei tuoi confronti. Anche quando vorresti

ottenere di più, hai il coraggio di verificare le tue azioni, senza per questo credere di essere una nullità.

Il desiderio di riuscire non soffoca in te la ricerca di un giusto equilibrio.

+ Meno di 20 punti: Hai troppo poca fiducia nelle tue possibilità. Senz’altro possiedi

capacità maggiori di quelle che pensi e il timore dell’errore non deve frenare il tuo slancio nell’agire. Se

è errato ammirarsi troppo, è altrettanto sbagliato non riconoscere le proprie doti, evitando così di

sfruttarle.

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Allegato 1b INDIVIDUALISTA O ATTENTO AGLI ALTRI?

1) In un ritrovo affollato entra un giovane che passa l’intera serata seduto in un angolo a sfogliare

riviste e a guardare fuori dalla finestra. Secondo te, perché si è comportato così e come giudichi il suo comportamento? A Forse aspettava qualcuno che gli rivolgesse semplicemente la parola. B E’ stupido perché non sa vivere con il suo prossimo. C Ha fatto quello che doveva fare perché non conosceva nessuno.

2) Quando vai in gita con la tua classe, sul pullman preferisci: A Ascoltare con attenzione e curiosità tutto quello che si dice. B Stare in un gruppo che canta, ride, scherza. C Guardare il panorama in santa tranquillità.

3) Quanto tempo libero passi da solo con i tuoi hobby e le tue collezioni? A Un po’, solo quando non ho altro da fare. B Molto poco. C Quasi tutto.

4) Saluti tutte le persone che incontri cordialmente e per primo? A Se sono dell’umore giusto. B Si. C Quasi mai.

5) Ti piace passare il tempo a chiacchierare con gli altri? A Dipende dal tipo di discorsi e dalle persone. B Si, moltissimo. C No.

6) Se ti trovi a passare in un luogo dove ci sono delle persone che conosci, cerchi di evitarle? A Si, ma solo se vado di fretta o sono stanco.

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B No, mi fermo a salutare. C Si, cerco semplicemente di non farmi notare.

7) Preferisci passare la domenica pomeriggio: A Fuori se qualcuno mi telefona. B Sicuramente con gli amici a fare un giro. C Con le letture, la TV, le partite, i tuoi hobby preferiti.

8) In un incontro a cui sei stato invitato: A Cerchi di stare vicino a qualcuno che conosci, per chiacchierare un po’. B Partecipi, ti appassioni dell’argomento, stai attento a quanto si dice. C Ti annoi, giri di qua e di la, sei distratto, non vedi l’ora che finisca.

9) Quando sei in gruppo con i tuoi compagni di classe: A Dici qualche cosa ogni tanto sugli argomenti che ti interessano di più. B Hai sempre dei pareri da esprimere, partecipi a tutte le discussioni. C Ascolti quello che dicono gli altri ma non intervieni quasi mai. 10) Sei portato a confidare agli altri i tuoi problemi intimi: A Dipende dai problemi e dalla disponibilità degli altri. B Si, anche se a volte è difficile. C No.

11) Pensi che i lavori di gruppo siano un pasticcio inutile e che sia molto meglio lavorare da soli? A Alcune volte insieme si lavora meglio. B E’ sempre giusto collaborare con gli altri. C Chi fa da se fa per tre. PUNTEGGIO. Tutte le risposte B 2 punti Tutte le risposte A 1 punto Tutte le risposte C 0 punti

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PROFILI:

* DA 0 A 7 PUNTI: Sei individualista, cioè ti piace stare da solo o al massimo con un amico “del cuore”. Non sei ancora aperto agli altri, sei forse un po’ timido o magari solo disinteressato al prossimo. Cerca di avere attenzione per chi ti sta accanto, perché sicuramente il tuo prossimo sta per diventare tuo amico, avrà certamente bisogno di te e tu di lui.

* DA 8 A 17 PUNTI: Sei nel giusto cammino verso gli altri. Puoi essere una presenza costruttiva nel tuo gruppo, ma devi darti ancora più da fare. Forza! Non mollare e pensa che tutti i tuoi amici hanno bisogno di te! Il gruppo non cresce se non partecipano tutti. Tu sei già a buon punto, ma aiuta anche gli amici che ancora sono lontani.

* DA 18 A 22 PUNTI: Sei socievole e attento agli altri. Ti piace stare in compagnia, nel gruppo sei costruttivo e vuoi vedere realizzate tutte le iniziative intraprese. I tuoi amici stanno volentieri con te e la tua presenza nel gruppo è fondamentale perché sei il tipo che riesce a tenere unita tutta la comitiva.

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Allegato 2a Vedere = vedersi Ci proponiamo di VEDERE nel senso + ampio del termine, cioè di : guardare, scorgere, scrutare, notare, individuare, avvistare, osservare, accorgersi… delle persone che ci stanno di fronte e di intuire i loro pensieri, le loro emozioni solo guardandoli, osservandoli, scrutandoli. Quindi ci sediamo in 2 cerchi, uno di fronte all’altro, e ci guardiamo per 2 minuti, per poi postarci dalla sedia verso sinistra e guardare un’altra persona. e così via! Non possiamo usare le parole, o gesti, o altro, solo guardare! Nel percepire, nel capire la persona che abbiamo di fronte, facciamo lo sforzo di riconoscerci nell’altro. Cosa abbiamo in comune? Cosa ci fa comportare allo stesso modo? Cosa vogliamo vedere nell’altro? Cosa vediamo in lui: solo quello che ci mostra o anche quello che tiene nascosto? Cosa c’è dietro a quello che mostra? Poi condivideremo quello che abbiamo sperimentato, che abbiamo percepito dell’altro, quello in cui ci siamo riconosciuti . Come ci siamo sentiti: imbarazzati, curiosi, perplessi? Siamo riusciti a vedere nell’altro qualcosa di noi? o abbiamo visto solo le differenze? Sentire = ascoltare, emozionarsi, empatizzare, rendersi conto Il verbo “sentire” lo possiamo associare a molte cose. E’ un verbo “completo”, che ci mette sulla strada di relazione con gli altri. Per questo esercizio, ci benderemo così da “SENTIRE” la condivisione con gli altri senza essere disturbati dal vedere!

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In cerchio ci bendiamo e ci scambiamo di posto (per non sapere chi abbiamo a fianco) poi il primo inizia a descriversi ,e passa la parola a quello di destra toccandolo con la mano. Essendo bendati non “vediamo” :ma diremo come sentiamo che gli altri ci vedono, come sentiamo di volerci porre noi agli altri, come vorremmo essere visti e la difficoltà di essere fra quello che vogliamo, a quello che siamo e quello che vorremmo essere. Cosa sentiamo di noi? L’ altro che è un , un diverso da noi, e come tale può fare paura o rendere difficile il confronto, ma la cui diversità può al contrario arricchire e dare maggior significato all’esperienza quotidiana. Scheda con tutti i nomi dei ragazzi dove al termine dell’attività ognuno del gruppo a fianco pone uno smile o un disegno su come vede l’altro!

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Allegato 4a Rispondi con sincerità facendo una crocetta sulla lettera corrispondente alla tua risposta. 1. Un tuo amico spesso prende in giro una ragazza poco appariscente: a. Ti stufi e lo riempi di insulti per farlo smettere. b. Ti unisci a lui per rincarare la dose, ridacchiando sguaiatamente. c. Lo prendi da parte e cerchi di fargli capire che sta ferendo una persona più debole di lui. 2. Hai litigato con un tuo compagno di classe: a. Provi a chiedergli scusa, cercando di far pace con lui. b. Non perdi occasione di parlar male di lui. c. Per te lui non esiste più. Se lo vedi, giri la faccia dall’altra parte. 3. Un ragazzo si è fatto male in cortile. È stato un tuo amico. L’adulto responsabile ti chiede di testimoniare il fatto: a. Racconti la verità, per rispetto a chi ha subito il danno, anche se metti a rischio l’amicizia. b. Vuoi difendere il tuo amico che è colpevole, quindi dici di non aver visto bene. c. Ne approfitti per accusare una persona che ti sta antipatica. 4. Un’amica ti chiede di studiare matematica con lei, visto che sei più bravo/a in quella materia: a. Le rispondi che ha soltanto da impegnarsi un po’ di più. b. Questo pomeriggio volevi andare a farti un giro in bici, ma lei ha bisogno di te. c. Trovi una scusa lì per lì per rifiutare, peraltro vera. 5. Due ragazzi di una squadra rivale, dopo una sconfitta a calcetto, ti hanno aspettato fuori per insultarti e spintonarti: a. Chiami qualche adulto con l’intenzione di farli squalificare per il gesto antisportivo. b. Organizzi i tuoi compagni per fargliela pagare ben cara. c. Fai loro capire che stanno perdendo un’altra volta con quel comportamento e lasci correre, visto che si stanno rovinando la vita da soli e sono già stati sconfitti sul campo.

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6. C’è una persona tutte le domeniche che chiede l’elemosina davanti alla chiesa: a. Durante la settimana hai messo via qualche spicciolo di resto delle merendine. Aspetti il momento in cui c’è poca gente e le consegni le monete con un sorriso. b. Ti fai dare un euro dai tuoi genitori e ti fai vedere da tutti mentre glieli consegni, vantandoti per la tua generosità. c. Le passi davanti senza far finta di nulla. In fondo tu non hai reddito. Tocca agli adulti.

7. Per il tuo compleanno vorresti avere il telefonino superaccessoriato dell’ultima genera-zione: a. Programmi la tua paghetta settimanale e con qualche rinuncia giungerai alla cifra necessaria. b. Hai messo qualche soldo da parte, ma un amico ti ha chiesto un prestito. Beh, meglio avere un amico fedele in più che un cellulare nuovo. Per adesso aspetto. c. I tuoi genitori te lo devono comperare. E’ la tua festa, quindi decidi tu.

8. C’è un compagno di classe immigrato che è stato accusato di aver rubato 5 euro da un portafoglio: a. Ti astieni. In fondo nessuno ne ha le prove. b. Provi a conoscerlo meglio. Hai notato che si veste sempre molto male e hai visto la vecchia automobile dei suoi. Se proprio l’avesse fatto, avrebbe avuto delle ragioni comprensibili. c. Organizzi una crociata contro quel compagno, facendogli terra bruciata intorno.

9. Ti fanno piacere i complimenti sinceri. E poi in mezzo al campo hai la grinta di «Rin-ghio» Gattuso: a. Proprio perché ti fanno piacere, immagini che sia così per tutti. Sei il primo ad applaudire per una bella azione o per i miglioramenti dei tuoi compagni. b. Beh, il migliore sei tu. Che senso ha che tu faccia i complimenti agli altri, meno bravi di te? c. Per questo gli altri devono farteli. Sei mica uno qualunque come tutti gli altri.

10. Partecipi regolarmente alla messa e alle attività dei gruppi parrocchiali, ma hai un caratterino... a. Sì, spesso non ti comporti da cristiano, ma almeno provi a pregare e a dar onore a Dio. b. Sei un cristiano d.o.c., perfetto nel suo genere! Gli altri devono prendere esempio da te. c. Ti stai sforzando di migliorare. A messa preghi il Signore perché ti aiuti a limare i tuoi vizi e le tue paure.

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Risultato: Domanda 1 = a.2; b.0; c.5 Domanda 2 = a.5; b.0; c.2 Domanda 3 = a.5; b.2; c.0 Domanda 4 = a.0; b.5; c.0 Domanda 5 = a.2; b.0; c.5 Domanda 6 = a.5; b.0; c.2 Domanda 7 = a.2; b.5; c.0 Domanda 8 = a.2; b.5; c.0 Domanda 9 = a.5; b.2; c.0 Domanda 10 = a.2; b.0; c.5

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Questo test ti aiuterà a conoscere la vicinanza delle tue scelte alle indicazioni di Gesù. Dalla somma dei punti (i valori intermedi tenderanno più ad uno o all’altro colore): Semaforo rosso 0 punti: ci sono delle scelte che sono come i semafori rossi, sono le situazioni in cui sei più lontano da Gesù, se non diametralmente opposto! Semaforo giallo 20 punti: il semaforo però ha anche il giallo, sono scelte non così gravi, ma a volte giustificano un male a fin di bene, altre volte sono aspetti migliorabili. Semaforo verde 50 punti: poi ha il colore verde, sono le scelte che seguono alla lettera i suggerimenti di Gesù, secondo il “Discorso della Montagna” di Matteo (confronta con le frasi del Vangelo: 1) Mt 5,22; 2) Mt 5,25; 3) Mt 5,37; 4) Mt 5,42; 5) Mt 5,44; 6) Mt 6,2; 7) Mt 6,19-21; 8) Mt 7,1; 9) Mt 7,12; 10) Mt 7,21-23).

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Allegato 4b GIOCO GLI ANELLI DELLA MORTE ROSSA

ENIGMI E PROVE

PRIMO ANELLO (IRA, colore dell’anello ROSSO) ENIGMA da risolvere per ricevere l’anello: Rebus (a scelta fra i seguenti in base all’età dei ragazzi)

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PROVA PER DISTRUGGERE L’ANELLO

Staffetta bendati Si stabilisce un percorso, si divide la squadra a coppie. Uno della coppia viene bendato. Al via parte la prima coppia in fila indiana: chi è bendato deve lasciarsi guidare dal compagno che vede posto alle sue spalle; attraverso dei colpi sulla spalla destra (dx), sulla testa (diritto) o sulla spalla sinistra (sx) effettuerà il percorso. Giunti a metà del percorso si scambiano il ruolo e fanno ritorno al punto di partenza in modo da far partire la seconda coppia. Quando tutti i componenti avranno effettuato il percorso l’anziana taglierà l’anello che dovrà essere conservato a dimostrazione della prova eseguita.

SECONDO ANELLO (INVIDIA, colore dell’anello VERDE) ENIGMA PER RICEVERE IL SECONDO ANELLO: RISOLVERE UN SUDOKU (o enigma similare vedi www.giochigratisenigmisticaperbambini.com)

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Allegato 5 A (Approfondimento) Zaccheo ha difficoltà a scorgere Gesù, perché non è molto alto e la folla lo copre. E’ Gesù che cerca Zaccheo o Zaccheo che cerca Gesù? Su che cosa sale Zaccheo per vedere Gesù? Zaccheo vuole vedere chi sia Gesù per una grande curiosità, perché ne sente parlare… Quali sono le difficoltà che mi impediscono di vedere Gesù? Chi o che cosa mi fa da sicomoro? Cioè nella vita chi mi aiuta a salire in alto e mi permette di vedere Gesù? Zaccheo corre avanti, scende in fretta. Sono azioni che si fanno quando c’è qualcosa che ci sta a cuore. Per che cosa tu “corri avanti? ” Per chi tu “scendi in fretta?” Barriere o alberi? Zaccheo vede solo schiene, una barriera di schiene, e non volti, una barriera di schiene che, per uno come lui, piccolo come lui, era muraglia. E si inventa, lui piccolo, un luogo di avvistamento: l'albero del sicomoro. Il sicomoro appartiene alla famiglia dei fichi e i rabbini spiegavano: "Stare sotto il fico significa essere alla ricerca della verità". Zaccheo sale sull' albero. Ci possiamo chiedere dove siano oggi gli alberi di avvistamento di Gesù. Ci sono più alberi o più barriere? Le nostre comunità: barriere o alberi? L'albero è sulla strada. Non ti chiede appartenenze. Non ti fa l'interrogatorio. Sali e poi vai. E un po', tra i rami e le foglie, ti puoi anche nascondere. E però è possibile l’avvistamento di Gesù! Ce n'è, molto più che non in mezzo alle schiene degli osannanti.

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Qualche attività da fare sui verbi chiave del brano del vangelo e le parole chiave legate al tema del giorno VERBI CHIAVE : ATTRAVERSARE – CERCARE – VEDERE – RIUSCIRE – CORRERE AVANTI – SALIRE - SCENDERE IN FRETTA PAROLE CHIAVE : DESIDERIO – CURIOSITA’ - TENACIA – PERSERVERANZA – CORAGGIO – FIDUCIA Per i più piccoli CREA LA COPERTINA ! Inventare e redigere la prima pagina di un libro biblico ( o racconto, parabola) per farne pubblicità e farne percepire il contenuto: Titolo, Sottotitolo, disegno . MATERIALE: brano biblico, foglio A3, pennarelli. Per i più grandi MANDA UN MESSAGGIO DIRETTAMENTE A DIO SMS Narrare una parabola nello spazio di un SMS = 180 caratteri � ogni ragazzo scrivere un sms di 180 caratteri a Gesù con una domanda, una richiesta legata al tema del giorno, i messaggi vengono raccolti ed “inviati” distribuendoli in modo che nessuno ripeschi il suo e ogni ragazzo scrive la risposta al messaggio ricevuto immaginando quale potrebbe essere la risposta di Gesù. In alternativa si possono creare due gruppi, uno che manda i messaggi ed uno che invia le risposte. Al termine si leggono domande e risposte corrispondenti e si crea un piccolo confronto di opinioni guidato dall’educatore

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Allegato 6a Ingabbiamo le paure per non farci ingabbiare L’animatore chiede ai bambini/ragazzi se hanno mai avuto paura di qualcosa o di qualcuno; raccoglie le loro risposte e li invita a disegnare la paura più frequente. I disegni sono poi inseriti in uno scatolone che riproduce una gabbia. Quindi spiega che la paura si nasconde in tante esperienze della propria esistenza e che, se non riusciamo a riconoscerla, le diamo il potere di imprigionarci e di toglierci il gusto e la libertà di fare e di pensare. Smascherare la paura è una operazione che si può fare, se si è disposti a un esercizio da realizzare insieme. Stand delle esperienze paurose L’esperienza introduce emotivamente i ragazzi nel tema della paura. I ragazzi affronteranno tre prove. - Prima prova: La stanza buia In una stanza buia è predisposto un percorso accidentato, in cui ci sono: ostacoli da aggirare, un tunnel da attraversare carponi (si adatta all’uso anche un grande cartone), materassino alto di gommapiuma su cui camminare, il tutto accompagnato da effetti sonori forti e improvvisi (porta che sbatte, boato, cane che abbaia…). In alternativa si può fare lo stesso percorso da bendati. - Seconda prova: la mano nel sacco Ogni partecipante deve infilare una mano in un sacco e riconoscere gli oggetti ivi contenuti, soltanto con l’uso del tatto. Tali oggetti devono suscitare sorpresa e paura (oggetti molto caldi o freddi, pungenti, sostanza gelatinosa, erbe, salsine…) e i ragazzi devono essere bendati. - Terza prova: il salto in avanti Sempre bendati, devono effettuare un salto in avanti, senza sapere da quale altezza (è sufficiente quella di un gradino). Poi si chiederà a ognuno di lasciarsi cadere

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all’indietro, fra le braccia del catechista, senza piegare le gambe e muovere i piedi, tenendo le braccia aperte Alla fine delle prove, i ragazzi rileggono l’esperienza e danno voce a quanto hanno provato e pensato di fronte agli eventi paurosi. Quindi l’educatore aiuta a dare nome alle paure provate, chiede loro quali sono le altre che vivono nelle loro giornate e li invita a scriverle su fogli da inserire nella gabbia, dicendo che il primo passo per affrontare la paura senza fuggirla è chiamarla per nome. Per la comunicazione di gruppo  

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Allegato 6B (approfondimento)

1. Lettura del vangelo del giovane ricco (Mc 10, 17-31) 2. Spiegazione: il desiderio dell’uomo, le esigenze di Dio, il “rischio di perdere” per

avere il centuplo. 3. ATTIVITÀ DIVISI PER ETÀ:

a. III - V elem.: si legge insieme la scheda che segue e si risponde alle domande, facendoli ragionare di volta in volta. Se si stufano, si colorino i disegni.

b. I-II media: si fanno lavorare singolarmente sulla Scheda. Poi ci si trova in gruppo, all’aperto, a rileggere e discutere le risposte.

c. III media- I e II sup.: si fanno lavorare singolarmente sulla SCHEDA. Poi ci si trova in gruppo, all’aperto a rileggere le risposte.

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Prova a rispondere a queste domande e scegli quella che ti sembra vera: 1) CHE SENTIMENTI AVEVA QUESTO GIOVANE QUANDO SI AVVICINA A GESÙ? Era solo curioso di vederlo Aveva desiderio di parlargli e di chiedere qualcosa di importante per la sua vita Era falso: voleva fargli una domanda difficile per metterlo in difficoltà Altro:…. E tu, quando ti avvicini a Gesù, che sentimenti hai? o Sono curioso di vederlo o Ho desiderio di conoscerlo e di parlargli delle cose importanti della mia vita o Non mi fido: voglio metterlo alla prova o Altro:… 2) PERCHÉ GESÙ LO CORREGGE DICENDOGLI “PERCHÉ MI CHIAMI MAESTRO BUONO”? Gesù ha capito che lo chiama “buono” solo per fargli un complimento elegante Gesù lo disprezza perché è ignorante Gesù lo vuole gridare perché ha commesso dei peccati: per questo gli ricorda i

comandamenti Altro:… E tu, quando ascolti la parola di Gesù che la Chiesa proclama e spiega, quale sentimento cogli in queste parole? o Gesù mi corregge perché a volte gli parlo solo in modo formale, per fare un complimento,

ma non come farei ad un amico vero. o Gesù mi disprezza perché sono ignorante sulle cose della religione e della vita o Gesù mi sgrida perché ho commesso dei peccati e mi sbatte in faccia i comandamenti o Altro:….

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3) GESÙ LO FISSA E LO AMA. SOLO DOPO GLI CHIEDE DI LASCIARE TUTTO. PERCHÉ? Perché Gesù ha paura di sentirsi dire di no e allora aspetta, è titubante, Perché Gesù è interessato più ai soldi del giovane che a lui Gesù lo conosce bene, e gli vuole bene. Gesù sa di che cosa quel giovane ha bisogno, e di

che cosa invece può fare a meno. Prima lo fissa e gli fa capire che lo ama, e poi gli dice che cosa può fare per essere veramente felice.

E tu, se qualcuno ti ama, cosa ti aspetti che ti dica? o Che non ti dica niente per non farti dispiacere o Che si offra lui di prendere i tuoi soldi e di gestirteli o Che ti dia una motivazione per usare bene i tuoi soldi e il tuo tempo. 4) GESÙ CHE COSA PROPONE AL GIOVANE? Di vendere tutto e di ritirarsi in un monastero per dedicarsi alla meditazione zen… Di vendere tutto per costruire una società di beneficenza e di assistenza ai bisognosi Di vendere tutto e di seguirlo Qual è la cosa che Gesù propone a te? o Di vendere tutto e di fuggire in Marocco o Di progettare una società multinazionale per risolvere tutti i problemi del mondo: dalla

fame alla estinzione delle balene bianche o Di seguirlo, investendo il tuo tempo e il tuo denaro per stare con lui, imparare da lui, e

poi fare quello che lui ti indicherà di volta in volta o Altro… 5) COSA PROVA IL GIOVANE? Gioia Tristezza Noia Altro:…

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6) COME REAGISCE IL GIOVANE ALLA PROPOSTA DI GESÙ? Il giovane spiega che ci sono dei problemi: si scusa ma non è proprio possibile per il

momento fare quello che Gesù chiede, ma promette che ci penserà e tornerà in seguito. Promette che sicuramente lo richiamerà, che resteranno in contatto e che, appena gli impegni lo permetteranno, si farà qualcosa insieme.

Il giovane se ne va triste, senza dire nulla, perché si vergogna di spiegare che egli ci tiene al suo patrimonio e non è disposto a lasciarlo, neanche in parte.

Il giovane accetta con gioia e vende tutto E tu, come reagisci alla proposte che Gesù ti fa attraverso il Vangelo e la voce della Chiesa? o Mi scuso con gentilezza, ma ho tanti impegni che proprio non c’è spazio neanche per

respirare. Ma certamente se ne riparlerà l’anno prossimo. o Sto in silenzio e poi me la svigno, anche se un po’ mi dispiace o Accetto, e faccio del mio meglio per dare il mio contributo, con la mia testa e il mio cuore. o Altro:… 7) COME REAGISCE GESÙ ALLA RISPOSTA NEGATIVA DEL GIOVANE? Gesù è dispiaciuto e pentito di averlo amato: Dice: «lo sapevo, è tutto tempo perso, era

meglio se lo mandavo via subito» Gesù è dispiaciuto non perché ha perso tempo, ma perché il giovane ha rifiutato ed ora è

triste: si è persa una occasione di fare grandi cose insieme. Gesù non è dispiaciuto, anzi quel giovane se lo merita di andare via, perché è solo un

chiacchierone, uno che parla tanto e poi combina poco. Altro…. E tu, ti è mai capitato di “andare via triste” e di non seguire la via di Gesù? o Si o No o Boh

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Hai mai notato nella tua anima la differenza di sensazioni tra le due scelte? o Si o No o Boh 8) QUAL È LA VERA POSTA IN GIOCO IN QUESTO DIALOGO? Il posto di lavoro nel prossimo anno Tutti i soldi che possiedo La FELICITÀ della mia vita (cioè la SALVEZZA) Ti accorgi che nel tuo dialogo con Gesù non si tratta solo dei sentimenti personali, delle attività quotidiane, dei problemi che ci affliggono, ma di qualcosa di più? o Quando penso e parlo a Gesù… è solo una pratica religiosa, che è meglio se è breve perché

non conta nulla per la mia vita o Quando penso e parlo a Gesù…, lo faccio solo per far piacere alla nonna, che è molto

malata e non voglio darle dispiaceri! o Quando penso e parlo a Gesù… lo faccio per me, perché qui si decide la mia vita, se sarà

pienamente felice o se sarà triste. 9) GESÙ DICE CHE LA FELICITÀ IN TERRA È: possibile agli uomini anche senza Dio, basta impegnarsi e lavorare sodo. impossibile agli uomini ma possibile con Dio impossibile e basta!: nessuno può essere veramente felice sulla terra né in altri luoghi! E Tu, quando pensi alla tua felicità,… o credi che sia possibile agli uomini anche senza Dio, senza la Chiesa e i comandamenti? o Credi che sia impossibile agli uomini se non si lasciano aiutare da Dio, dalla Chiesa di

Gesù e dal Vangelo o Credi che sia impossibile e basta: si può solo cercare di essere il meno infelici possibile

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10) SENTIAMO COSA DICE SAN PIETRO NEL VANGELO. EGLI DICE: se le cose stanno così, io me ne vado: ho capito che a te, Gesù, non ti basta mai quello

che abbiamo dato e vuoi sempre di più! Se le cose stanno così, io resto, ma mi chiedo cosa ne sarà di noi, che abbiamo lasciato

tutto per seguirti. Che cosa ci succederà? Se le cose stanno così, io resto ma facciamo una bella riunione in cui ci dividiamo i

compiti, ci diamo degli orari in cui essere tuoi seguaci, e del tempo solo per noi, perché la religione è una bella cosa, ma la vita è un’altra! E bisogna avere qualche certezza in più sul futuro…

E tu, che tipo di disponibilità dai a Gesù? o “Disponibilità-ombra” = «ci sono se non c’è niente altro da fare, altrimenti…» o “Ti do un dito”: «ditemi da che ora a che ora, però poi basta», «I comandamenti sono 10, se

ne osservo 6 ho comunque la sufficienza» o “ti do una mano”: «eccomi: quello che c’è da fare, lo faccio volentieri» 11) CHE COSA RISPONDE GESÙ A PIETRO? «Se non ti va bene, puoi andartene: non ho bisogno di gente lamentosa per la mia Chiesa» «Conosco la paura degli uomini, e ti prometto che quelli che lasceranno qualcosa per me, per

il mio Vangelo, riceveranno 100 volte tanto e la vita eterna, oltre a persecuzioni» «se vuoi facciamo un contratto di mezza giornata: tu mi segui un po’, dalle 8 alle13, e poi

fai quello che vuoi… però con la morte il contratto finisce, e chi si è visto si è visto….» E Tu, accetti la scommessa del “centuplo”? o no, non mi fido o si, accetto e mi fido: Gesù moltiplicherà per 100 volte la gioia del gioco, dello studio,

degli amici, della famiglia, se io lo seguo e lo metto prima di tutte queste cose. o Scusa, ma adesso ho da fare, grazie...

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Allegato 8a PACE (Arisa) L'orgoglio disse guarda non mi sbaglio non ho torto e non mi pento. La rabbia gli rispose tu sei un pazzo ma stai attento che ti ammazzo. La tristezza stava in un angolo vestita del suo pianto. L'astuzia non diceva quasi niente ascoltava solamente. L'amore diede fiato alla sua voce e disse solamente.. pace cercare solamente un po’ di pace per chi non parla e per chi troppo dice cosi che ogni momento sia felice sapessi amore mio come mi piace quando mi dici ti amo in sottovoce perché la vita sai va via veloce e viverla con te mi fa felice. La noia fece posto all'abbandono salutò se ne andò via E la paura stava li a tremare

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e disse non è colpa mia La gioia saltellando litigava contro la malinconia Poi venne l'odio e disse a tutti quanti ora andatevene via L'amore diede fiato alla sua voce e disse solamente.. pace cercare solamente un po’ di pace per chi non parla e per chi troppo dice cosi che ogni momento sia felice sapessi amore mio come mi piace quando mi dici ti amo in sottovoce perché la vita sai va via veloce e viverla con te mi fa felice. Pace sapessi amore mio come mi piace quando mi dici ti amo sottovoce perché la vita sai con te è felice.

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