CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI …...che la natura del terreno di riporto è da...
Transcript of CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI …...che la natura del terreno di riporto è da...
1. CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI DI FONDAZIONE
1.1 Ricostruzione Stratigrafica
Nella ricerca di una rappresentazione sintetica, ma sufficientemente approssimata, della natura e
delle caratteristiche del sottosuolo si sono individuate 6 unità litologiche distinte, denominate
Riporto R e Terreni T1-T5. La loro descrizione litologica si è ottenuta semplificando e sintetizzando
quella molto dettagliata dei rapporti di perforazione e di laboratorio, sulla base delle osservazioni
dirette delle carote e dei campioni, ponendo in evidenza i caratteri essenziali e più facilmente
identificabili. Le superfici di separazione dei diversi terreni sono state individuate utilizzando
contemporaneamente le descrizioni litologiche delle carote e le prove penetrometriche. Queste
ultime permettono infatti di individuare facilmente le disuniformità granulometriche in base alle
variazioni dei valori di resistenza alla punta e laterale e dei loro rapporti.
La stratigrafia risulta ben definita e l’unica sezione stratigrafica dedotta dalle indagini,
riportata in Figura 1, fornisce un quadro completo e chiaro della descrizione del sottosuolo.
Gli strati sono caratterizzati da una giacitura sostanzialmente orizzontale; in particolare,
facendo riferimento alla quota del piano campagna (circa 18 m s.l.m.), si sono individuate le
seguenti unità litostratigrafiche (Figura 1):
- Riporto R: Terreno di riporto eterogeneo ed eterometrico, poco addensato, costituito da
livelli sabbio-limosi alternati a livelli sabbiosi, con intercalazioni di trovanti tufacei, pozzolane e
laterizi. Lo spessore è di circa 8 m.
- Terreno T1: Limo con argilla debolmente sabbioso di colore verdastro, con screziature
organiche nerastre, mediamente consistente. La frazione sabbiosa tende ad aumentare gradualmente
con la profondità. Lo spessore è pari a 6 m circa.
- Terreno T2: Sabbia limosa poco addensata, con intercalazioni limose e limo-sabbiose, di
colore marrone. Lo strato ha uno spessore di 5 m circa.
- Terreno T3: Sabbie sciolte da fini a medie, di colore grigio, con incluse intercalazioni
limose. Lo spessore è di circa 13.5 m.
- Terreno T4: Limo con argilla di colore grigio-azzurro, consistente, con intercalazioni
sabbiose e rare inclusioni ghiaiose. Sono presenti anche tracce organiche. Lo spessore è di 22 m
circa.
- Terreno T5: Ghiaia a matrice sabbiosa grigiastra, ben addensata, con clasti eterometrici,
prevalentemente carbonatici, non gradati.
Nella sezione stratigrafica è inoltre mostrata l’ubicazione delle celle piezometriche installate
nell’area in esame, unitamente alle quote piezometriche misurate. Dalle osservazioni si deduce, per
i terreni in esame, un regime idrostatico con superficie piezometrica a circa 11 m di profondità dal
piano campagna, praticamente coincidente con il livello del Tevere (circa 7 m slm).
1.2 Caratteristiche Meccaniche dei Terreni
Nel seguito vengono analizzate le caratteristiche meccaniche delle diverse unità litologiche
individuate, come risultano dalle indagini in sito ed in laboratorio effettuate in precedenza, e rese
disponibili per le analisi.
Per ogni terreno sono stati inizialmente esaminati i risultati delle analisi di identificazione e
classificazione geotecnica. Si sono poi esaminate le caratteristiche di resistenza e deformabilità che
hanno maggiore influenza sull’impostazione generale del progetto in esame.
L’analisi è stata eseguita utilizzando le informazioni desunte dalle indagini in sito ed in
laboratorio. I risultati delle prove di laboratorio, riferite alle varie unità stratigrafiche, sono riportati
nelle Tabelle I quelli delle prove in sito nella
La compressibilità degli strati coesivi è stata caratterizzata attraverso l’analisi delle prove
edometriche, dalle quali sono stati ricavati gli indici di compressione e di rigonfiamento Cc e Cs, la
tensione verticale di preconsolidazione σ’ vc, il coefficiente di consolidazione cv e il grado di
sovraconsolidazione OCR.
Le caratteristiche di resistenza espresse in termini di tensioni efficaci (c’, ϕ') sono state
ricavate dall’analisi delle prove di compressione triassiale consolidate non drenate e delle prove di
taglio diretto, effettuate in laboratorio su campioni indisturbati.
La resistenza al taglio in condizioni non drenate è stata valutata utilizzando i risultati delle
prove di compressione triassiale non consolidate non drenate e quelli delle prove penetrometriche
statiche. Per queste ultime la resistenza non drenata Cu è stata determinata attraverso la relazione:
Cq
Nu
c
c
v=− σ
che deriva dall'analogia tra la resistenza alla punta del penetrometro e la capacità portante alla base
di un palo, nelle condizioni di breve termine.
Per la classificazione e la caratterizzazione dei terreni incoerenti, dove è risultato impossibile
il prelievo di campioni indisturbati, ci si è avvalsi di diagrammi e relazioni empiriche, applicabili
alle prove penetrometriche effettuate in sito. In particolare sono stati utilizzati il diagramma di
Robertson & Campanella (1982) che lega la resistenza alla punta al friction ratio (FR) e alla
granulometria del deposito attraversato (Figura 2), e il diagramma di Durgunoglu & Mitchell (1975)
che correla la resistenza alla punta e la tensione efficace verticale all’angolo di attrito.
Per i terreni incoerenti la determinazione dei parametri di deformabilità mediante prove di
laboratorio può essere affetta da notevoli incertezze, risultando estremamente difficile in questo
caso il prelievo di campioni indisturbati. Si è fatto quindi uso di alcune correlazioni empiriche tra
rigidezza e resistenza alla punta misurata in prove penetrometriche statiche. È però opportuno
ricordare che stimare un modulo di rigidezza a partire dalla resistenza alla punta misurata nelle
prove penetrometriche statiche o dinamiche può condurre a valori approssimati per difetto della
rigidezza, considerato che il comportamento meccanico dei terreni è fortemente non lineare a partire
dai bassi livelli di deformazione e che le prove penetrometriche, causando la rottura del terreno
attraversato, generano livelli deformativi decisamente più elevati di quelli tipici dei problemi di
interazione terreno-struttura in condizioni di esercizio.
Le caratteristiche di deformabilità sono state valutate nell’ipotesi che il comportamento
meccanico dei terreni in condizioni distanti dalla rottura sia linearmente elastico. A tale scopo sono
stati selezionati valori medi del modulo di Young E’ e del coefficiente di Poisson ν’ rappresentativi
del campo delle deformazioni che generalmente si producono, in condizioni di esercizio, nei
problemi di interazione terreno-struttura.
A questo fine è stata utilizzata, in prima approssimazione, la correlazione che lega il modulo
di rigidezza al taglio iniziale Go alla resistenza alla punta del penetrometro statico (Robertson e
Campanella, 1982). Il modulo di taglio G è stato valutato nell’intervallo di deformazioni comprese
fra 0.01 e 0.1%, che è quello tipico dei problemi di interazione terreno struttura nelle opere di
scavo, a partire dal valore stimato per Go ; utilizzando la curva di decadimento del modulo di taglio
normalizzato G/G0 in funzione della deformazione di taglio γ e della tensione litostatica efficace
σ’ vo si ottiene G ≅ G0/3. Tali valori della rigidezza possono essere adottati in modelli di
comportamento elasto-plastici.
Alternativamente, è possibile ottenere valori operativi (e più conservativi) del modulo di
Young E’ direttamente a partire dalla resistenza alla punta misurate nelle CPT, tramite relazioni del
tipo E’= k qc; questi valori possono essere adottati nell’ambito di modelli elastici, quali ad esempio
quelli utilizzati per il calcolo dei cedimenti.
Per i terreni coesivi, in ragione dei valori dell’indice di plasticità e del grado di
sovraconsolidazione, si è assunto un valore del rapporto Eu/Cu = 800 (Duncan e Buchigani)
Le osservazioni sperimentali ottenute dalle prove in sito e in laboratorio sono esaminate nel
seguito per ciascuna delle unità litologiche individuate.
Terreno di riporto R
Il terreno di riporto è fortemente eterogeneo. La caratterizzazione di tale strato è possibile solo
mediante le prove penetrometriche eseguite in sito, non avendo a disposizione campioni per
indagini di laboratorio, a causa delle difficoltà di campionamento. I risultati sperimentali mostrano
che la natura del terreno di riporto è da sabbio-limosa a limo-sabbiosa (Figura 2) (Robertson e
Campanella, 1982) con una stima dell’angolo di resistenza al taglio ϕ’ di circa 32° (Durgunoglu e
Mitchell, 1975, Figura 5). Per il peso medio dell’unità di volume si è assunto γ = 19 kN/m3.
Dal diagramma di Figura 11 si ottiene un valore del modulo di taglio iniziale G0 = 30.8 MPa,
e quindi un valore di G = 10 MPa, cui corrisponde (assumendo ν’=0.3) E’ = 26 MPa. Valori
decisamente più bassi della rigidezza (elastica) si ottengono utilizzando la relazione E’= k qc: per
k=2.0 e un valore medio di qc compreso tra 2 e 3 MPa si ha E’= 4.0-6.0 MPa.
Terreno T1 - Limo con argilla
L’unico campione prelevato in questo strato ha fornito valori della frazione argillosa e di quella
limosa pari rispettivamente al 35 % e al 58 %, mentre la percentuale di sabbia è di circa il 7 %. Il
peso unitario medio è γ = 19.5 kN/m3 e il contenuto in acqua è wo = 26.5 %. Il limite di liquidità e
l’indice di plasticità assumono rispettivamente i valori WL = 41 % e Ip = 22%. L’indice di
consistenza vale Ic = 0.64, tipico dei terreni di media consistenza. Il diagramma di Robertson e
Campanella (1982), che lega la resistenza alla punta qc al friction ratio FR, conferma la natura limo-
argillosa dello strato in esame (Figura 2).
L’indice dei pori iniziale, l’indice di compressibilità e l’indice di rigonfiamento, determinati
mediante prova edometrica, valgono eo = 0.720, Cc = 0.28 e Cs = 0.06 mentre il grado di
sovraconsolidazione è OCR = 1.
L’inviluppo di resistenza determinato da prove drenate di compressione triassiale è
caratterizzato da un’intercetta di coesione c’ = 9 kPa e un angolo di resistenza al taglio ϕ’ = 31°.
Le prove triassiali non consolidate non drenate hanno fornito un valore medio della coesione
non drenata Cu = 75 kPa. Dalle prove in sito si è invece ottenuto un valore di Cu maggiore e pari a
circa 114 kPa ( 3), pur avendo utilizzato un valore per Nc pari a 20; si ritiene opportuno impiegare il
valore medio Cu = 95 kPa. Da codesto valore si è ricavato Eu = 76 MPa. Per quanto riguarda i
parametri di rigidezza in condizioni drenate, si farà riferimento a quelli ottenuti dalle prove di
compressione edometrica.
Terreno T2 - Sabbia limosa
Lo strato in esame è a granulometria eterogenea, con la frazione limosa compresa tra il 38.5 % e il
51.5 % e quella sabbiosa fra il 30 % e l’80 % circa. La percentuale di argilla varia fra l’11.5 % e il
17 %. Diagrammando la resistenza alla punta qc in funzione del friction ratio FR (Figura 2) si
ricade nella zona compresa fra le sabbie limose e i limi sabbiosi. I valori medi del peso unitario e
del contenuto in acqua sono γ = 19 kN/m3 e wo = 30.8 %. Visto l’andamento della resistenza alla
punta e del friction ratio con la profondità, si è ritenuto opportuno assimilare questo strato ad un
terreno incoerente, nonostante una non trascurabile frazione limosa gli conferisca una discreta
plasticità.
Sui due campioni prelevati sono state effettuate prove di taglio diretto, i cui risultati,
diagrammati nel piano τ-σ hanno fornito valori medi della coesione e dell’angolo di attrito pari a c’
= 8 kPa e ϕ’ = 33°. Tuttavia la correlazione di Dorgunoglu e Mitchell (1975) (Figura 4) fornisce un
valore minore dell’angolo di attrito ϕ’ < 32°. Si ritiene pertanto ragionevole assumere, a favore di
sicurezza, ϕ’ = 31° e c' = 0.
Il diagramma di Robertson & Campanella (1982) di Figura 11 ha permesso di stimare il
modulo di taglio iniziale Go = 20 MPa a partire dal quale si è ricavato G = 7.0 MPa e quindi
E' = 2 G (1+ν') = 18.2 MPa; valori decisamente più bassi della rigidezza (elastica) si ottengono
utilizzando la relazione E’= k qc: per k=2.0 e un valore medio di qc pari a 2 MPa si ha E’= 4.0 MPa.
.
Terreno T3 - Sabbia
In questo strato, dall’unico campione prelevato non è stato possibile effettuare alcuna prova a causa
dei sensibili disturbi di campionamento. Necessariamente ci si è dovuti avvalere dei risultati delle
prove in sito per poter procedere alla caratterizzazione dell’unità stratigrafica in esame.
Dalla correlazione di Durgunoglu e Mitchell (1975) diagrammata in Figura 4, si ottiene ϕ’ ≅
36°.
Per la determinazione dei parametri di deformabilità, in maniera analoga a quanto fatto in
precedenza si è prima ricavato il valore del modulo di taglio iniziale Go = 113 MPa (Figura 11) e
quindi G = 38 MPa cui corrispondeE G' ( ' )= ⋅ ⋅ + =2 1 99ν MPa.; dalla relazione E’= kqc si ottiene,
per k=2.0 e un valore medio di qc pari a 12 MPa si ha E’=24.0 MPa.
Terreno T4 - Limo con argilla
L’unità litologica in esame è stata caratterizzata esclusivamente mediante prove di laboratorio, dal
momento che le prove penetrometriche statiche sono andate a rifiuto all’altezza del letto dello strato
precedente.
Le frazioni limose e argillose di questo strato, come mostrato nelle Figure 8 e 9, variano fra il
51 % e il 70 % e fra il 23.5 % e il 49 % rispettivamente, mentre la percentuale di sabbia è compresa
tra il 2 % e il 6.5 % circa. Il peso unitario medio è γ = 19.2 kN/m3 e il contenuto in acqua è wo =
27.69%. Il limite di liquidità vale WL = 43 %, l’indice di plasticità Ip = 23 %. L’indice di
consistenza assume un valore Ic = 0.66, caratteristico dei terreni mediamente consistenti.
Dalle prove di compressione edometrica sono stati ricavati i valori dell’indice dei vuoti
iniziale eo = 0.755, degli indici di compressibilità e di rigonfiamento Cc = 0.27 e Cs = 0.04, nonché
il grado di sovraconsolidazione OCR = 1, corrispondente a un deposito normalmente consolidato.
Le prove di compressione triassiale consolidate non drenate hanno fornito le caratteristiche di
resistenza in termini di tensioni efficaci: c’ = 4 kPa e ϕ’ = 28.5° (Figura 10).
La resistenza al taglio in condizioni non drenate, ottenuta dalle prove triassiali non consolidate non
drenate, è risultata pari a Cu = 97.5 kPa. Successivamente si è ricavato E Cuu MPa= ⋅ =800 78 con
G E= =u MPa3 26 . Per quanto riguarda i parametri di rigidezza in condizioni drenate, si farà
riferimento a quelli ottenuti dalle prove di compressione edometrica.
Terreno T5 - Ghiaia
In questo strato, situato a profondità superiori ai 54 m, non è stata effettuata alcuna prova, né in sito
né in laboratorio. Sono stati perciò assunti valori tipici delle proprietà meccaniche : γ = 20 kN/m3, c’
= 0, ϕ’ = 40°, G = 80 MPa cui corrisponde, per ν’ = 0.3, E’ = 208 MPa.
FIGURE E Tabelle
Figura 1 – Sezione geotecnica
Riporto (0 -8.2 m)
0.1
1
10
100
0 2 4 6FR (%)
qc (
MP
a)
CPT1
CPT2S
L-LS
LA-ALA
SL
T1 (-8.2 -13.7 m)
0.1
1
10
100
0 2 4 6FR (%)
qc (
MP
a)
CPT1
CPT2
S
L-LS
LA-ALA
SL
T2 (-13.7 -18.7 m)
0.1
1
10
100
0 2 4 6FR (%)
qc (
MP
a)
CPT1
CPT2
S
L-LS
LA-ALA
SL
T3 ( -18.7 -32.1 m)
0.1
1
10
100
0 2 4 6FR (%)
qc (
MP
a)
CPT1
CPT2
S
L-LS
LA-ALA
SL
Figura 2 – Prove penetrometriche: relazioni empiriche di Robertson & Campanella (1982) per la
determinazione della granulometria.
CPT1
0
5
10
15
20
25
30
35
0 10 20 30
qc (MPa)P
rofo
ndità
(m
)CPT2
0
5
10
15
20
25
30
35
0 10 20 30
qc (MPa)
Pro
fond
ità (
m)
CPT1
0
5
10
15
20
25
30
35
0 10 20 30
FR (%)
Pro
fond
ità (
m)
CPT2
0
5
10
15
20
25
30
35
0 10 20 30
FR (%)P
rofo
ndità
(m
)
Figura 3
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
0 10 20 30 40 50
qc (MPa)
σσ σσ'v
(kP
a)
30° 32°34°36° 38° 40° 42°
Figura 4
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
0 5 10 15 20
qc (MPa)
σσ σσ'v
(kP
a)
30°32°34°36° 38° 40°
Figura 5
CPT1
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
0 1 2 3
Cu (MPa)
Pro
fond
ità (
m)
CPT2
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
0 1 2 3
Cu (MPa)
Pro
fond
ità (
m)
CPT1
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
0 1 2 3
Cu (MPa)
Pro
fond
ità (
m)
CPT2
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
0 1 2 3
Cu (MPa)
Pro
fond
ità (
m)
INTERPRETAZIONE 1
INTERPRETAZIONE 2 Figura 6
0 4 8 12 16 20 24
q (MPa)
R
T1
T2_A
T2_B
T3
T4
T5
11.0
8.2
13.0
16.718.7
32.1
54.0
c Figura 7
18 19 20
γ (kN/m3)
60
50
40
30
20
10
0
pro
fon
dità
(m
)
0 20 40 60
w (%)
15 20 25 30 35
IP (%)
0 20 40 60 80 100
Argilla+ Limo (%)
0 20 40 60 80 100
Sabbia (%)
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
IC
WLWP W
Roma - Via Cardinal De Luca
figura 8
0.6 0.7 0.8 0.9
e0
60
50
40
30
20
10
0pr
ofon
dità
(m
)
0.0 0.2 0.4
Cc
1x10-8 1x10-7 1x10-6
CV (m2/s)
0.001 0.01 0.1
Cαe
0 40 80 120
Cu (kPa)
Roma - Via Cardinal De Luca
figura 9
Figura 10
Campione Provino p'r (kPa) qr (kPa)1 1 143.5 197.5
2 202.5 273.63 321.7 421.3
M 1.2535 0 18.49φ' (°) 31.23 700 895.94
q0 (kPa) 18.490c' (kPa) 9
Campione Provino p'r (kPa) qr (kPa)5 1 188.1 232.5
2 283.5 354.33 463.2 561.2
6 1 342.4 395.52 372.1 426.83 381.1 463.8
7 1 270.5 335.52 400.2 499.13 600.4 691.8
8 1 239.3 230.12 341.5 357.33 601.8 671.9
M 1.1422 0 8.1781φ' (°) 28.67 700 807.718
q0 (kPa) 8.178c' (kPa) 4
Strato T1
Strato T4
y = 1.2535x + 18.49
R2 = 0.9999
0100200300400500600700800900
1000
0 100 200 300 400 500 600 700 800
p' (kPa)
q (k
Pa)
y = 1.1422x + 8.1781
R2 = 0.968
0100200300400500600700800900
0 100 200 300 400 500 600 700 800
p' (kPa)
q (k
Pa)
Strato z zmed Argilla Limo Sabbia Ghiaia γ Gs e Sr w wl Ip Ic Attività Cc Cs Cv Cα e k σ'p OCR c' φ' Cu- (m) (m) (%) (%) (%) (%) (KN/m3) - - - (%) (%) (%) - - - - (m2/s) (m/s) (KPa) - (KPa) (°) (KPa)
R 0-8.2 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 32 100
T1 8.2-13.7 35 58 7 0 19.50 2.69 0.720 1.00 26.52 40.7 22 0.64 0.63 0.28 0.08 1.4E-08 0.083 4.4E-11 110 <1 9 31 110
T2 13.7-18.7 12 38 50 0 19.50 2.69 0.736 1.00 28.44 25.1 - 7.5 34 55
T3 18.7-32.1 93 2 19.00 - - - - - - - - - - - - - - - - 36 -
T4 32.1-54 36 61 3 0 19.25 2.69 0.750 1.00 27.70 43.3 22.9 0.68 0.66 0.27 0.05 1.3E-07 0.005 1.5E-10 340 <1 4 28 100
T5 54-60
Strato z zmed Argilla Limo Sabbia Ghiaia γ Gs e Sr w wl Ip Ic Attività Cc Cs Cv Cα e k σ'p OCR c' φ' Cu- (m) (m) (%) (%) (%) (%) (KN/m3) - - - (%) (%) (%) - - - - (m2/s) (m/s) (KPa) - (KPa) (°) (KPa)
T2A 13.7-16.7 12 38 50 0 19.50 2.69 0.736 1.00 28.44 25.1 - 7.5 34 55
T2B 16.7-18.7 16 49 35 0 19.00 2.68 0.890 1.00 33.11 23.95 - - - 0.30 0.04 - - - 350 1.3 10 32 -
vedi T1
vedi T1
5
Granulometria Proprietà fisiche Limiti di Atterberg
Tabella 1
Riporto
Componente coesiva
Componente incoerente
Prove in sito Cu = 100 kPa ϕ’ = 32° Prove Lab. − −
T1
Componente coesiva
Componente incoerente
Prove in sito Cu = 110 kPa − Prove Lab. Cu = 75 kPa c’ = 9 kPa
ϕ’ = 31° T2_A
Componente coesiva
Componente incoerente
Prove in sito Cu = 55 kPa − Prove Lab. − c’ = 7.5 kPa
ϕ’ = 34.5° T2_B
Componente coesiva
Componente incoerente
Prove in sito − ϕ’ = 32-36° Prove Lab. − c’ = 10 kPa
ϕ’ = 32° T3
Componente coesiva
Componente incoerente
Prove in sito − ϕ’ = 36-37° Prove Lab. − −
Tabella 2
MO
DU
LO D
I DE
FO
RM
AZ
ION
E P
ER
TA
GLI
O G
max
[kg/
cm2 ]
Figura 11. Prove penetrometriche: relazioni empiriche di Robertson e Campanella, 1982 per la determinazione del
modulo di rigidezza a taglio
3000
2500
2000
1500
1000
500
0