Car Fleet | Periodico trimestrale dedicato al Noleggio Auto a Lungo Termine

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UOMINI CHE ODIANO LE MACCHINE Chi è il cliente Volvo? LE CANZONI NASCONO IN MACCHINA Le Emozioni di Mogol LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA SICUREZZA La vision e i progetti di Volvo IL LUSSO SECONDO MILITO Intervista a Diego Milito VOLVO XC60 La Sicurezza a ruote alte VOLVO V60 PLUG-IN HYBRID Il gasolio prende la scossa DRIVe, IL FUTURO COMINCIA DALL’ULTIMA LETTERA Ecologia, Economia, Efficienza QUANDO VIAGGIO PENSO La parola a Beppe Severgnini SUPPLEMENTO AL N.40 GIUGNO 2011 PERIODICO TRIMESTRALE 6,00 EURO SPECIALE VOLVO VOLVO V60 UNA FAMILIARE TUTTA DA VIVERE E DA GUIDARE

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Car Fleet è un periodico trimestrale dedicato al settore del Noleggio Auto a Lungo Termine.

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UOMINI CHE ODIANO LE MACCHINEChi è il cliente Volvo?

LE CANZONI NASCONO IN MACCHINALe Emozioni di Mogol

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIODELLA SICUREZZALa vision e i progetti di Volvo

IL LUSSO SECONDO MILITOIntervista a Diego Milito

VOLVO XC60La Sicurezza a ruote alte

VOLVO V60 PLUG-IN HYBRIDIl gasolio prende la scossa

DRIVe, IL FUTURO COMINCIADALL’ULTIMA LETTERAEcologia, Economia, Efficienza

QUANDO VIAGGIO PENSOLa parola a Beppe Severgnini

SUPPLEMENTO AL N.40GIUGNO 2011PERIODICO TRIMESTRALE6,00 EURO

SPECIALEVOLVO

VOLVO V60UNA FAMILIARE TUTTA DA VIVERE E DA GUIDARE

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1CARFLEET SPECIALE VOLVO | GIUGNO 2011

EDITORIALE

Sono lieto di introdurre Volvo nel primo speciale di questo nuovo corso di CarFleet, che ha vistoun rinnovamento nella grafica e nei contenuti che tutti i lettori stanno apprezzando.È nostro intendimento portare il nuovo spirito della rivista anche nei numeri monografici, quellidedicati alle Case automobilistiche nostre partner. Vogliamo far emergere – unitamenteall’offerta di prodotti e servizi – la filosofia che anima le aziende e le persone che larappresentano. A questo riguardo, non posso non riconoscere che Volvo è una azienda che dedica una specialeattenzione e cura ai propri clienti, non solo nel servizio ma anche nell’ideazione dei prodotti edelle loro caratteristiche – mettendo la Sicurezza avanti ad ogni altra cosa. È la stessa filosofia che anima il rapporto di LeasePlan con i suoi clienti, ulteriormente affermata daquando abbiamo introdotto GreenPlan, l’unica soluzione di mobilità sostenibile globale per leflotte, confermando con entusiasmo di voler guidare insieme lo sviluppo futuro del nostro mercato.In questo “speciale Volvo” abbiamo voluto raccontare, oltre alle auto, la storia della Casa cheproprio recentemente è stata premiata dai concessionari italiani, che hanno indicato Volvo comeil mandato di maggior soddisfazione tra tutti i brand operanti nel nostro Paese.Buona lettura, e buon viaggio.

Jaromír Hájekamministratore delegato di LeasePlan Italia

EMOZIONI(TU CHIAMALE SE VUOI )

È un grande piacere per noi di Volvo presentare questo numero speciale di CarFleet, dedicato ainostri clienti delle flotte. Volvo è stata tra le prime Case a interpretare il rapporto con il noleggio a lungo termine all’insegna della collaborazione. Quando negli anni ’90 molte Case ancora guardavano ai noleggiatori come un’alternativa alleproprie reti, già Volvo beneficiava dei risultati di una partnership consolidata, che per LeasePlan– sono orgoglioso di ricordarlo qui – è addirittura da primato europeo.Non voglio abusare dell’attenzione dei lettori per raccontare i contenuti innovativi delle nostreauto, specialmente in termini di Sicurezza, ma sono personalmente convinto che le nuovetecnologie siano importanti quando sono fruibili per i nostri clienti. Infatti, la caratteristica diVolvo – ciò per cui vogliamo distinguerci da tutti gli altri – è la convinzione che al centro delleattenzioni debba esserci l’uomo, non la macchina. Una flotta richiede tanta tecnologia non solo nel prodotto ma anche nei servizi, e questa riusciamoa garantirla ai nostri clienti nel modo migliore attraverso la collaborazione con i nostri partner,che aggiunge valore proprio dove termina il nostro.Buon viaggio, con Volvo.

Michele Crisciamministratore delegato di Volvo Italia

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UOMINI CHE ODIANO LE MACCHINEChi è il cliente Volvo?

LE CANZONI NASCONO IN MACCHINA Le Emozioni di Mogol

VOLVO V60Una familiare tutta da vivere e da guidare

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA SICUREZZALa vision e i progetti di Volvo

IL LUSSO SECONDO MILITOIntervista a Diego Milito

VOLVO XC60La Sicurezza a ruote alte

VOLVO V60 PLUG-IN HYBRIDIl gasolio prende la scossa

DRIVe, IL FUTURO COMINCIA DALL’ULTIMA LETTERAEcologia, Economia, Efficienza

QUANDO VIAGGIO PENSOLa parola a Beppe Severgnini

GIUGNO 2011

EDITORELEASEPLAN ITALIA SpaViale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707815 email: [email protected] www.leaseplan.it/press/carfleet.php

DIRETTORE EDITORIALE Jaromír Hájek

DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Manzoni

DIRETTORE SCIENTIFICO Pier Luigi del Viscovo

ART DIRECTOR Indro Uttinacci

HANNO COLLABORATOPier Luigi del ViscovoNicola Desiderio Gerardo Di LecceAldo MeccanoAlessandro PalumboPaolo SchembriAlessia Seri

PROVE SU STRADA a cura di Nicola Desiderio

PUBBLICITÀGDN Marketing & Comunicazione [email protected]

STAMPA Modulgraf SrlVia di Santa Procula, 23/23A00040 Pomezia (Roma)

Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997

TIRATURA: 15.000 COPIE

SPECIALE VOLVO

SOMMARIO

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CLIENTE VOLVO

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CLIENTE VOLVO

o, chi guida una Volvo non odia le macchine. Forse non le ama, ma le apprezza e da loro sifa accudire, accogliere, ospitare e proteggere, in tutte le condizioni di viaggio, anche le più

difficili e impegnative: quelle con i bambini, per intenderci. Insomma, certamente non le odia. Nongli dedica un sentimento così forte, intenso, umano. Già, umano. Chi guida una Volvo ha ben chiarala linea di demarcazione: le donne e gli uomini sono una cosa, le macchine un’altra. Non è che lemacchine non gli interessino o non gli piacciano, ma le persone sono ben altro. Le macchine ti ser-vono, le persone sono la vita vera. Una Volvo non te la godi da solo, perché da solo sei solo, c’èpoco da godere. Una Volvo è l’ideale per stare con un’altra persona. Per vivere un momento di vitaumana, relazionale: uomini e donne con uomini e donne. La macchina ti porta, vi porta, insieme,mentre ve la spassate, insieme.Chi guida una Volvo ha una così alta concezione di sé da non immaginare nemmeno di mischiare isentimenti con gli oggetti. In un certo senso, è un po’ snob. Si ritiene superiore, eticamente e civi-camente superiore. Nel traffico tende a rispettare gli altri, non parcheggia nei posti riservati ai por-tatori di handicap, va più piano quando ha bimbi a bordo. Beh, mica solo chi guida una Volvo? Sì,ma a loro piace pensare che siano i soli. Soli o in compagnia, non è questo il punto. Il punto è cheogni macchina viene scelta anche per quello che rappresenta. La grande qualità riconosciuta alle tedesche, quando associata alla sportività, quando al comforte al prestigio. Attributi importanti delle auto, che le posizionano a un prezzo esclusivo, che nontutti possono permettersi di pagare. Distinguersi per censo. Oggi più che mai sembra appagante.Per molti, tra i pochi che possono. Per molti, ma non per tutti. Un po’ volgare? In effetti. Come ne-garlo? E allora? Allora scegli una Volvo. Non per UNA sua qualità, bensì per LE sue qualità. Traqueste sai che c’è il più avanzato livello di protezione e Sicurezza possibile, ma quasi non ci pensi,lo dai per scontato. Volvo è “for life”. La tua Volvo è “for your life”. Sai anche che durerà nel tempo,grazie alla prima scelta dei suoi materiali. Eccome, se lo sai! Ma scegliere un’auto è sempre anche una fatto di emozioni, un po’ “friccicarella”. Quando scegliuna Volvo l’emozione la trovi in te stesso, nel pensiero che tu, proprio tu, sarai alla guida di unaVolvo. Perché lo sai (e sai che anche gli altri lo sanno – non tutti, magari, ma quelli che ti interessanosì). Sai che guidare una Volvo non significa avere qualcosa di più, quanto piuttosto essere in certomodo diversi. Distinguersi non per censo, ma per qualità umana. Molte auto sono diventate delle icone. Tra queste, senz’altro la Volvo station wagon, da un certopunto in poi detta Polar. All’inizio era la 245, non era un’icona, ma piaceva a persone speciali, chevolevano lo spazio per muoversi in tanti, stando insieme. Poi quella SW si rinnovò e divenne la 940SW. Ma quella gente speciale continuava a volere la 245, che nel frattempo era diventata sìun’icona. Un’icona di nome Polar, che continuava a vendere. Passarono gli anni, la 940 lasciò ilposto alla 850 SW. E anche la 245 Polar fece un passo in avanti, prendendo le forme della 940, machiamandosi sempre Polar. Poi anche la 850 SW si rinnovò, divenendo la V70. Un successo senzaprecedenti, forse il culmine del periodo delle station wagon. Eppure c’erano sempre quelli lì, quelliun po’ diversi, che chiedevano il modello di prima, la 850 SW, che assunse il nome di Polar a suavolta. Insomma, usciva la macchina nuova, ma c’erano alcuni clienti che volevano la vecchia. Chegente! Di fronte al nuovo, alle forme più attuali, preferiscono il classico. Evidentemente quelleforme classiche, a cui si sono abituati, non gli dispiacciono. Non sempre tutto quello che abbiamova sostituito. Come dicono gli americani, if it’s not broken, don’t fix it. Magari sono convinti chequello che hanno va bene. Sono così snob che forse ritengono che conservando la macchina di ciòche sono stati, essi stessi continuano ad essere. Si piacciono così tanto che non vogliono cambiare.Le macchine non le odiano. Ma loro si amano.

di Pier Luigi del Viscovo

UOMINI CHE ODIANO LE MACCHINE

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INTERVISTA

Mogol, quindi ha compratouna Volvo?Questa è la seconda Volvo checompro. La prima l’ho com-prata diversi anni fa, era un’ot-tima macchina e mi ha la-sciato un ottimo ricordo.Adesso ho visto questa XC60che è molto bella, è comoda eso che è molto sicura. La Si-curezza peraltro è una carat-teristica tipica di Volvo.Per una persona come me,che va in montagna, avere unamacchina sicura é molto im-portante; poi il fatto che que-sta macchina sia un SUV, larende piacevole e comoda.

La cosa fondamentale per leiè che si faccia spiegare benecome funziona la radio perascoltare la musica?Sì, anche se in generale nonascolto tantissima musica.

Ah, lei non ascolta molta mu-sica?No, non ascolto molta musicaperché non ho tanto tempo.Quando ho tempo disponibilepreferisco trascorrerlo con imiei hobby, costruendo e fa-cendo sport. Quindi ascolto musica princi-palmente in macchina mentreguido metto dei bei CD.

Le è capitato di scrivere can-zoni in macchina?Certo, mi è anche capitato discrivere diverse canzoni inmacchina. Per esempio quellache fa “…io lavoro e penso ate…” oppure Arcobaleno. E anche la seconda metà diEmozioni l’ho scritta in mac-china; ero con i miei bambinie non potevo fermarmi perscriverla, così la canticchiavoa mente e non appena sonoarrivato in casa sono andato

in camera dei miei bambini,mi sono buttato sul letto e misono messo a scriverla su diun pezzo di carta.

Anche in questa macchina po-trebbe nascere qualcosa?Speriamo che nasca qualcosa.

di Alessandro Palumbo

LE CANZONI NASCONO IN MACCHINA

E stringere le mani per fermarequalcosa cheè dentro mema nella mente tua non c'èCapire tu non puoitu chiamale se vuoiemozionitu chiamale se vuoiemozioni… Emozioni (Battisti-Mogol)

Abbiamo intervistatoMogol proprio nelmomento in cuiritirava la sua VolvoXC 60 bianca appenaacquistata

NOME: GiulioCOGNOME: RapettiPSEUDONIMO: MogolCLASSE: ‘36PROFESSIONE: paroliereMIGLIOR SUCCESSO: “Emozioni” scritta con BattistiSEGNI PARTICOLARI: ha una VOLVO XC60

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VOLVO V60

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GAMMA PRODOTTI

na station wagon sicura, dinamicae soprattutto Volvo. È la carta

d’identità della nuova V60, versione conil portellone della S60 che rinnova la tra-dizione della Casa di Goteborg per le vet-ture familiari aggiungendo uno spiccatoaccento sportivo. La V60 è lunga 4.628mm, ha linee filanti e appare forte e atle-tica sommando motori prestanti ed effi-cienti a contenuti tecnologici assoluti inmateria di protezione e prevenzione degliincidenti. La station wagon svedese è in-fatti la prima auto al mondo a essere equi-paggiata del Pedestrian Detection, un si-stema che, grazie a un sensore radarfrontale e a una speciale telecamera, ri-

conosce la presenza di un pedone e frenaal massimo la vettura riuscendo ad evitarel’impatto fino a 35 km/h o a ridurne al-meno i danni a velocità superiori. Il sistema completa il già noto City Safety,introdotto per la prima volta sulla XC60,che evita i micro tamponamenti fino a 30km/h, e rappresenta un ulteriore contri-buto di Volvo alla storia della Sicurezzain auto e alla lista di dispositivi presentisulla V60 tra i quali c’è anche il Child Boo-ster, grazie al quale la seduta del sedileposteriore può essere regolata su due al-tezze diverse per proteggere al meglio ibambini senza bisogno di montare i seg-giolini da 15 fino a 36 kg.

di Nicola Desiderio

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UNA FAMILIARE TUTTA DA VIVERE E DA GUIDARE

La nuova station wagonsvedese ribadisce i valori dirazionalità e Sicurezza in unostile più dinamico, motoriefficienti dotati di grandiprestazioni e con contenutitecnologici assoluti come ilPedestrian Detection, il primodispositivo al mondo cheevita l’impatto con i pedonifino a 35 km/h

Con la V60 la tradizione Volvo per le station wagon diventa sportiva

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La V60 se la cava al meglio anche nellemicromanovre fatte in città grazie alla te-lecamera posteriore e quella anteriore do-tata di vista angolare a 180 gradi, uno deitanti modi nei quali riesce a coniugarecomfort, praticità e Sicurezza. E al sediledi guida tuttavia che rivela tutta la suapersonalità. La plancia è più avvolgente,ma senza rinunciare a un briciolo della ra-zionalità scandinava. Abbondanza di pulsanti e manopole dun-que sul pannello centrale sospeso, leg-germente orientato verso il guidatore, matutti facili e intuitivi per regolare sia l’im-pianto di climatizzazione bizona, dotatodi IAQS (Interior Air Quality System) eClean Zone Interior, sia quello audio, di-sponibile in quattro livelli tra cui il Pre-mium Sound Multi Media con amplifica-tore di classe D da 5x130 Watt, 12altoparlanti, Dolby Pro Logic II Surround,sistema di auto equalizzazione MultEQ

della Audyssey e ogni forma di connetti-vità con fonti esterne (USB, iPod, , Blue-tooth) e formato (mp3, wma ma anchedivX) oltre che completato dallo schermoa colori da 7 pollici. E poi c’è la possibilità di personalizzare apiacimento l’abitacolo scegliendo il coloree il materiale delle modanature oppure iltipo di tessuto e di pelle per i sedili e leportiere, ma anche per il pomello del cam-bio e il volante. Identico connubio tra pra-ticità ed eleganza anche per il vano di ca-rico la cui capacità varia da 430 a 692 litri.Il sedile posteriore è abbattibile 40/20/40e sono disponibili vari tipi di tappetini diprotezione, il sistema di ripartizione at-traverso ganci scorrevoli su rotaie, retifermacarico e persino il frigo portatile.Ampia la gamma motori, tutti turbocom-pressi e con cambi a 6 rapporti. Si vadall’1,6 litri da 150 CV della T3 a quellodella T4 da 180 CV che può essere dotato

anche di cambio Powershift a doppia fri-zione, così come il 2 litri della 2.0T da 203CV o quello da 240 CV della T5. La T6 conmotore 6 cilindri in linea 3 litri da 304 CVha invece l’automatico-sequenziale Gear-tronic e rappresenta il vertice in fatto diprestazioni raggiungendo i 250 km/h ebruciando lo 0-100 km/h in 6,2 secondi.La trazione è integrale AWD, come su altreVolvo, con giunto centrale Haldex a con-trollo elettronico ed è disponibile anchesulla D5 dotata del 5 cilindri 2,4 litri condoppio turbo da 205 CV. Equipaggiabile con l’automatico è anchel’altro 5 cilindri a gasolio, il 2 litri 5 cilindrida 163 CV della D3 mentre il 4 cilindri 1,6litri della versione DRIVe è il campione diefficienza della gamma: consuma 4,5 li-tri/100 km e ha emissioni di CO2 pari a119 g/km. Quattro gli allestimenti disponibili: Kine-tic, Momentum e Summum al quale si èrecentemente aggiunto l’R-Design cheesalta l’anima sportiva di V60 per formae sostanza. Frontale ridisegnato con presed’aria supplementari e griglia anteriore innero satinato, la R-Design ha cerchi Dia-mond Cut a 5 razze da 18 pollici con pneu-matici 235/40 R18 e due terminali di sca-rico per tutte le motorizzazioni. All’interno poi ci sono sedili sportivi conrivestimento in pelle tessuto o accosta-menti a contrasto, la pedaliera in metallo,lo sterzo a 3 razze, il pomello del cambioe i tappetini dedicati. Ma non basta. L’as-setto è più basso di 15 mm con molle piùrigide del 15%, le sospensioni anterioripresentano una barra paraduomi e perquelle posteriori multilink ci sono ammor-tizzatori monotubo, sempre che non pre-feriate il sistema FOUR-C a controllo elet-tronico. Il prezzo parte da 31.080 euro,ovvero 1.200 euro in più rispetto alla S60,ma con tutta la praticità di una stationwagon di Volvo.

Eleganza ed ergonomia per l’abitacolo

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SICUREZZA di Nicola Desiderio

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA SICUREZZAVivere l’automobile vuol dire essere protetti e non provocareincidenti. Così la pensa da sempre Volvo, il cui nome èdiventato sinonimo di Sicurezza e innovazione stabilendocapitoli fondamentali. E la Casa svedese ha per il 2020 untraguardo ambizioso: costruire auto che non provochino némorti né feriti

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SICUREZZA

ici Volvo e dici Sicurezza. NessunaCasa automobilistica al mondo in-

fatti ha legato più di quella di Goteborgla propria immagine e i propri prodotti atutto quello che può prevenire gli incidentistradali o ne riduce le conseguenze per ipasseggeri. Una fama conquistata attraverso primatitecnologici arrivati grazie alla ricerca ealla filosofia che da sempre guida Volvoe trova le proprie radici in una sempliceverità, stabilita con chiarezza nel 1927dai fondatori, Assar Gabrielsson e GustafLarson: le auto sono guidate da personee sono loro che devono essere protette,sia quelle che viaggiano all’interno del-l’automobili sia quelle che vivono nelmondo circostante. Un’armonia cercatacostantemente e che ha un obiettivo pre-ciso per Volvo: costruire entro il 2020vetture capaci di non provocare né mortiné feriti. Un traguardo alla fine di un lungotragitto che parte dagli anni ’40 quandoVolvo applica sulle proprie auto il concettodi scocca come gabbia di protezione.

Nel 1959 è proprio un ingegnere dellaCasa svedese, Nils Bohlin, a brevettare lecinture di Sicurezza a 3 punti diventateavvolgibili con blocco inerziale 10 annidopo. Si tratta ancora oggi del dispositivodi Sicurezza più importante e si calcolache abbia salvato la vita a oltre un milionedi persone. Nel 1964 intanto Volvo speri-menta il primo seggiolino per bambino edue anni dopo inizia a progettare scocchedotate di zone di assorbimento. Tra il1973 e il 1974 vengono introdotti la colonnadi sterzo collassabile e i paraurti ad as-sorbimento d’energia. Nel 1991 è la voltainvece del SIPS, il sistema che aumentala protezione contro gli urti laterali, com-pletato nel 1994 dagli airbag laterali enel 1998 da quelli a tendina. Nel 2000 ar-rivano gli attacchi ISOFIX per i seggiolinidei bambini e il sistema On Call, chechiama automaticamente i soccorsi in

caso di incidente. Nel 2002 sull’XC90 de-butta il sistema contro il ribaltamento enel 2004 il BLIS, il sistema che monitoral’angolo cieco degli specchietti retrovisoriesterni. Si arriva così agli ultimi dispositiviintrodotti da Volvo: il City Safety nel 2008e il Pedestrian Detection nel 2009. Come si vede, l’attenzione si è spostatagradualmente dalla Sicurezza passiva auna visione olistica del problema che pri-vilegia sempre di più i modi per preveniregli incidenti. Le ricerche vengono portateavanti nel modernissimo laboratorio diTorslanda dove sono stati compiuti oltre3mila crash test sin dall’inaugurazioneavvenuta nell’anno 2000 e dove i tecnicistanno già lavorando alle vetture con latecnologia del futuro come la C30 BEVelettrica e la V60 Plugin Hybrid con l’obiet-tivo di offrire livelli di Sicurezza senzacompromessi. Il miglior laboratorio diVolvo è tuttavia la strada sin dal 1970,quando a Goteborg viene costituito ilTraffic Accident Research Team che nelcorso di 35 anni raccoglie i dati provenientida oltre 36mila incidenti veri. La ricerca

sul campo oggi prosegue con il progettoeuropeo euroFOT (Field Operational Tests)all’interno del quale sono impiegate 100tra V70 e XC70 provviste di telecamerache registra tutti i comportamenti di guidadando modo poi ai tecnici di analizzarliidentificando in ogni evento 5 fasi: dallasituazione di normalità che precede l’even-to fino alla chiamata dei soccorsi. Che losi creda o no infatti, il 90% degli incidentisono frutto di errori da parte del guidatore. Capendo come prevenirli e migliorandol’interazione tra uomo e macchina, si puòfare moltissimo per ridurre gli incidenti ele vittime sulle strade fino ad annullarli.Nella filosofia di Volvo la Sicurezza nonriguarda solo l’incolumità del guidatorené tantomeno quella degli altri passeggeri,adulti o bambini che siano, ma anche isoggetti che subiscono la mobilità ovveroi pedoni e per questo Volvo ha creatoBob, un manichino che non siede nellevetture, ma passeggia dove vuole e conla sua imprevedibilità crea situazioni realifacendo emergere il comportamento delguidatore di fronte agli imprevisti. ➔

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1964: Volvo inventa il primo seggiolino

Colori diversi evidenziano tipi di acciaio diversi per la scocca

Prove d’urto al centro Volvo di Torslanda City Safety contro i microtamponamenti

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SICUREZZA

Da questa metodologia nascono il CitySafety e il Pedestrian Detection. Entrambisono sistemi di frenata automatica cheintervengono se il guidatore è distratto ole sue reazioni non sono abbastanzaveloci. Il primo previene i tamponamentifino a 30 km/h perché l’esperienza dimo-stra che il 75% di questo tipo di incidenteavviene al di sotto di questa soglia e nel50% dei casi il guidatore non tenta neppuredi frenare prima della collisione. Facilecapire quanto questo dispositivo contri-buirebbe a ridurre la microincidentalitàin città e le sue conseguenze come, adesempio, il colpo di frusta. Il PedestrianDetection è un’estensione del City Safetyed è il primo dispositivo al mondo capacedi evitare l’investimento di un pedonefino a 35 km/h o di ridurne le conseguenze.Attraverso il sensore radar bimodale, ilsistema avverte la presenza di un oggettoalto almeno 80 cm di fronte alla vettura euna telecamera riconosce se si tratta omeno di una persona. La centralina misurala distanza che separa la vettura dal pe-done e frena al massimo la vettura riu-scendo ad evitare l’investimento entro i35 km/ o almeno a ridurre l’energia del-l’impatto se si viaggia a velocità superiori.La riduzione di velocità rappresenta infattiun fattore fondamentale: basta infatti chel’urto avvenga a 25 km/h invece che a 50km/h perché le probabilità di sopravvi-venza del pedone crescano fino all’85%e le statistiche dicono che la metà degliinvestimenti avviene proprio a 25 km/h.Le stesse statistiche dicono inoltre che inEuropa il 14% degli incidenti riguarda ipedoni, l’11% negli USA e addirittura il26% in Cina. Facile anche in questo casoimmaginare quali potrebbero essere i be-nefici per la Sicurezza se tutte le autofossero dotate di Pedestrian Detection.Per diminuire gli incidenti occorre tuttaviaanche concentrarsi sul traffico extraurbano

e autostradale. Una delle strade più inte-ressanti è il cosiddetto “platooning” por-tato avanti con il progetto SARTRE (SAfeRoad TRains for the Environment) finan-ziato dall’Unione Europea e che vedeVolvo unico costruttore a parteciparvi. Ilplatooning consiste nell’incolonnamentodi più auto in un “trenino” alla cui testac’è un mezzo condotto da un pilota pro-

fessionista. Tutte le auto sono unite dauna specie di gancio elettronico che lemantiene a distanza di Sicurezza, frenando,accelerando e persino sterzando auto-maticamente. Ogni vettura può entrarenel “trenino” quando vuole e, una voltaagganciata al gruppo, il guidatore puòtogliere le mani dal volante e gli occhidalla strada liberandosi completamentedallo stress e dai pericoli della guida. Perrealizzare l’aggancio, le vetture della spe-rimentazione utilizzano il navigatore sa-tellitare e un collegamento radio. In questomodo viene eliminato il rischio dovuto alfattore umano e diminuiscono i consumie le emissioni del 20% perché l’incolon-namento di più veicoli offre meno resi-stenza all’avanzamento , così come quandoin bicicletta si pedala in gruppo, inoltrerende il traffico più fluido. Si somma cosìun vantaggio economico soggettivo adaltri benefici collettivi. Si pensa che il pla-tooning possa diventare realtà entro 10anni perché non obbliga a modificare l’in-frastruttura stradale, ma solo a completareparzialmente la dotazione tecnica dellevetture. Se così fosse, sarebbe un’altrainnovazione targata Volvo.

Frenare in anticipo è un fattore di Sicurezza fondamentale Volvo inventa la cintura di Sicurezza

Il City Safety avvisa il guidatore quando entra in azione

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INTERVISTA

In genere si pensa che i gio-catori viaggino sempre abordo di supersportive o autolussuose. Come ci si sente daidolo delle folle al volante diuna "normale" Volvo?Sinceramente, se la normalitàdi Volvo è la qualità dell'auto-vettura, la sua Sicurezza, lasua comodità e la sua elegan-za, beh, viva la... normalità. Avolte, anche nei giudizi sulleautovetture, come in quelli peri calciatori, i luoghi comuni sisprecano. Forse capita anchea Volvo che, in realtà, è unavera auto di lusso, perlomenocome intendo io il lusso. Un’au-to comoda per me e per lamia famiglia, un’auto moderna,capace di rappresentarti in tut-te le occasioni: lavoro, rap-presentanza, vacanze. Credo che il mio giudizio sialo stesso di molti miei compa-gni, visto che tutti utilizzanola loro Volvo con piacere e,nello spogliatoio, dove si parlae si sparla sempre di tutto,non ho mai ascoltato un giu-dizio negativo. Essere idolodelle folle non vuol dire, perforza, essere diverso da mi-lioni di altre persone. Sei di-verso magari per quello che

fai, perché giochi nell’Inter ehai vinto tutti i più importantititoli calcistici, ma nella vitaquotidiana sono molto... nor-male, sono un marito e unpapà e forse per questo miostile di vita Volvo è perfetta.

Quando ti hanno detto cheavresti guidato una Volvocosa hai pensato?Che ne vedevo tante per le stra-de di Milano e questo volevadire che stavo per guidare un’au-tovettura affidabile. Questo èstato il primo pensiero e que-st’impressione è stata confer-mata dopo pochi chilometri.

Qual è stata la più bella sco-perta al volante di una Volvo?La sensazione di avere sempretutto sotto controllo, di potercontrollare facilmente qualsiasisituazione, da quelle legatealla guida, alla musica. Senza

dimenticare lo spazio, al qualeun papà è sempre attento.

Si dice che una volta cono-sciuta, una Volvo diventa unacompagna fedele. È vero?Sì, anche perché ho cono-sciuto molte persone, anchefuor dal calcio, che utilizzanoVolvo da una vita. E proprioquesto mi hanno detto: Diego,vedrai che non avrai più la vo-glia di cambiare auto.

Da quando Inter viaggia inVolvo avete vinto tutto. Nonè che Volvo è diventata un po'

anche il vostro portafortuna?Mi hanno spiegato che Volvoe l’Inter sono insieme dall’annodel centenario nerazzurro, han-no costruito una storia vin-cente insieme. Però non limi-terei il rapporto al ruolo diportafortuna. Evidentementel’Inter e Volvo hanno dei valoricomuni che li uniscono, che lispingono alla ricerca di conti-nue vittorie. Questa è la sen-sazione che si respira, Volvoè un marchio della famigliaInter e viceversa. Evidente-mente, come si dice in amore,era destino.

di Alessandro Palumbo

SECONDO MILITO

Abbiamo ascoltatoDiego Milito,centravanti dell’Intere della nazionaleargentina, che ciracconta il suorapporto con Volvo

NOME: DiegoCOGNOME: MilitoSOPRANNOME: El PrincipeCLASSE: ‘79PROFESSIONE: attaccanteMIGLIOR SUCCESSO: Coppa del mondo per clubSEGNI PARTICOLARI: ha una VOLVO XC90

IL LUSSOwww.inter.it

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GAMMA PRODOTTI di Nicola Desiderio

LA SICUREZZA A RUOTE ALTEVOLVO XC60

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n SUV compatto con tutta lagrande tecnologia di Volvo. È gra-

zie a questo connubio che la XC60 sin dal2008 ha saputo imporsi rinnovando lostile della Casa di Goteborg e entrandonel 2008 in un segmento prima d’allorainesplorato portandovi per intero i valoritipici del marchio: comfort, personalità,praticità insieme al rispetto dell’ambientee soprattutto contenuti di Sicurezza alvertice. La XC60 è stata infatti la prima auto almondo a far debuttare il City Safety, il di-spositivo che arresta automaticamente lavettura se sta marciando al di sotto dei30 km/h prevenendo così i micro tampo-namenti accidentali che avvengono perdistrazione in città. In più recentementeil SUV di Volvo ha completato la propriadotazione prendendo in prestito dalleS60/V60 il Pedestrian Detection, che pre-viene l’urto con i pedoni al di sotto dei 35km/h e completa i sistemi di frenata au-tomatica del quale la XC60 è dotata tracui il Collision Warning e il Queue Assist.La prima funzione è di Sicurezza e applicafino al 50% della forza frenante in caso dirischio di incidente, la seconda riguardail comfort e, in presenza di cambio auto-matico, permette di arrestare e far ripar-tire automaticamente la vettura quandoè impostato il cruise control adattativo.La XC60 si è messa al passo con i tempianche per quanto riguarda l’efficienzaadottando motori inediti o rivisti, tuttiEuro 5 e con trasmissione a 6 rapporti.Del tutto nuovo il 2 litri turbo ad iniezionediretta proposto nelle declinazioni 2.0T

da 203 CV e T5 da 240 CV, entrambi dotatidi una coppia generosa sin dai bassi re-gimi e accoppiati al cambio Powershift adoppia frizione, capace di assecondareogni stile di guida, dal più rilassato al piùdinamico attraverso la selezione sequen-ziale dei rapporti, con consumi e livelli diemissione davvero interessanti in rap-porto alle prestazioni. Il meglio in questocaso è offerto dalla T6 con il 6 cilindri inlinea 3 litri da 304 CV, dotato di trazioneintegrale con giunto Haldex a controlloelettronico e cambio automatico-sequen-ziale Geartronic, che ha un’accelerazioneda 0 a 100 km/h in 7,3 secondi. Tutti a 5cilindri i motori a gasolio e con cambioautomatico, ma si può scegliere il tipo ditrazione. Si parte dal nuovo D3 2 litri da163 CV e si arriva al D5 di 2,4 litri con dop-pio turbo da 205 CV. Votata all’efficienzaè invece la versione DRIVe da 163 CV concambio manuale e trazione anteriore checonsuma 5,9 litri/100 km e ha emissionidi 154 g/km di CO2. Ce n’è dunque per tutti i gusti, fermo re-stando che da un SUV Volvo ci si aspettacomfort di viaggio e Sicurezza in ogni con-dizione, anche nel fuoristrada dove, oltrealla trazione integrale, viene in aiuto l’HDCche in discesa controlla automaticamentela velocità consentendo di mantenere me-glio il governo della vettura. Il controlloelettronico di stabilità DSTC inoltre è for-nito del Trailer Stability Assist, una fun-zione specifica per il traino, e di sensoreantiribaltamento, per prevenire qualsiasisituazione di pericolo. E per chi ama laluce e l’aria pulita, ci sono il tetto pano-

ramico in vetro e il sofisticato impianto diclimatizzazione bizona, equipaggiabilepersino di un riscaldatore attivabile attra-verso sms. La XC60 non può deludere chida una Volvo si aspetta la praticità of-frendo grande abitabilità e un bagagliaioche varia da 490 a 1.455 litri abbattendouno dopo l’altro le porzioni 40/20/40dello schienale posteriore. Sotto il pianoc’è anche un vano di 33 litri e, volendo, cisono il portellone ad apertura elettricacomandabile anche attraverso la chiave,un comodo sistema portaborse, reti fermacarico e tappetini di rivestimento addizio-nali perché su una Volvo la razionalità èd’obbligo. Comodo il sistema Child Boo-ster che, sollevando le parti esterne delsedile posteriore, le trasforma in seggio-lini per bambini su due livelli: il primo perquelli con altezza tra 115 e 140 cm e pesotra 22 e 36 kg, il secondo per quelli altitra 95 e 120 cm che pesano tra 15 e 25kg. L’abitacolo offre personalità nelleforme, ma senza compromessi con l’er-gonomia e dando la possibilità di sce-gliere colori e materiali per i rivestimentie le modanature. Numerose anche le opzioni per i sistemiaudio e multimediali tra cui il PremiumSound Multi Media con amplificatoreDolby Pro Logic II da 5x130 Watt e 12 al-toparlanti. Per chi invece cerca una carat-terizzazione sportiva, agli allestimenticlassici (Kinetic, Momentum e Summum)si aggiunge anche l’R-Design dotato diassetto e veste specifici, in grado di ap-pagare l’occhio e il “manico”. Chi invecevuole una XC60 capace di adattarsi al-l’istante alle condizioni del fondo, ci sonole sospensioni Four-C a controllo elettro-nico. Il listino parte dai 37.200 euro dellaDRIVe mentre per la D3 a trazione inte-grale occorrono 39.700 euro. Due modidiversi di essere Volvo insieme a molti al-tri, ma tutti siglati XC60.

Il primo SUV compatto di Volvo è stato anche la prima auto almondo dotata di City Safety che frena automaticamente perevitare i micro tamponamenti fino a 30 km/h. Stile, comfort,razionalità ora ancora più efficiente con i nuovi motori e ancorapiù sicura con il Pedestrian Detection

U

Razionalità in plancia per la XC60

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hi fa da sé, fa per tre. Non bisognacerto dirlo a Volvo che ha fatto

della sua indipendenza e della singolaritàdelle sue scelte tecniche sempre un vantofissando primati assoluti nell’industria au-tomobilistica. Il prossimo sarà quello dellaV60 Plug-in Hybrid che all’inizio del 2012sarà la prima auto al mondo con sistemaibrido dotato di motore Diesel, elettrico ebatteria ricaricabile. La Casa svedese è pronta a varare questanuova tecnologia – sviluppata dal 2007insieme alla società di energia svedeseVattenfall all’interno del progetto V2 Plug-in-Hybrid Vehicle Partnership – che pro-mette di mettere insieme il meglio di tremondi: i consumi e le prestazioni del Die-sel, la versatilità dell’ibrido e le emissionizero dell’elettrico. Tre modi di vivere l’autoche hanno un minimo comun denomina-tore: conciliare al meglio il piacere diguida con il rispetto dell’ambiente testi-moniato dai consumi di 1,9 litri/100 km edalle emissioni di CO2 pari a 49 g/km,senza dimenticare la libertà di poter viag-giare per 1.200 km senza fare riforni-mento. Il tutto circondati dallo stessocomfort che caratterizza le V60 dotate dimotorizzazione tradizionale. Le uniche differenze riguardano la spe-ciale pelle Elmo per la selleria e ovvia-mente la strumentazione, per tenere sottocontrollo anche i componenti elettricidella vettura. All’esterno spiccano gli spe-ciali cerchi aerodinamici calzati da pneu-matici Pirelli a bassa resistenza di rotola-mento e la particolare tinta bianca per lacarrozzeria fornita dalla Dupont. Tuttavia i principali protagonisti sonosotto la pelle. II primo è il 5 cilindri a ga-solio di 2,4 litri biturbo, che eroga 215 CVe 440 Nm di coppia, collegato alle ruoteanteriori attraverso un cambio automaticoa 6 rapporti. Il secondo è il motore elet-trico ERAD (Electric Rear Axle Drive), al-

loggiato al retrotreno, che eroga 70 CV e200 Nm ed è alimentato da una batteriaagli ioni di litio da 12 kWh di capacità, ri-caricabile in 4,5 ore dalla presa domesticaa 10 Ampere attraverso lo sportellino chesi trova nei pressi del passaruota ante-riore lato guida. Con 16 Ampere il tempocala a 3 ore, sale a 7,5 ore con 6 ampere.Tutto il processo di ricarica può esserecontrollato e pianificato a distanza attra-verso lo smartphone o il computer. Il si-stema consente anche di attivare il clima-tizzatore a distanza programmando latemperatura voluta e il tempo di accen-sione, in modo da trovare la temperaturadesiderata al momento di partire.

di Nicola Desiderio

VOLVO V60PLUG-IN HYBRID

IL GASOLIO PRENDE LA SCOSSAUn 5 cilindri a gasolio da 215 CV per le ruote anteriori, unelettrico da 70 CV per le ruote posteriori, che lavorano da soli oin tandem, e una batteria ricaricabile agli ioni di litio per averegrandi prestazioni, 50 km a emissioni zero e un consumo di 1,9litri/100 km pari a 49 g/km di CO2.

C

La V60 sarà la prima ibrida plug-in Diesel al mondo

La strumentazione della V60 ibrida

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Tre sono le modalità di guida selezionabilidal guidatore. “Pure”, con la quale la V60marcia con il solo motore elettrico ademissioni zero per i 50 km concessi dal-l’autonomia degli accumulatori. Nella mo-dalità “Hybrid” i due motori collaboranoin modo ottimale rispondendo a turno oinsieme alle richieste del guidatore men-tre in quella “Power” offrono il meglio disé trasformando la station wagon svedesein una gran turismo a trazione integralecapace di accelerare da 0 a 100 km/h in6,9 secondi. Se si desidera avere invecele 4 ruote sempre in presa senza chiedereil massimo delle prestazioni, basta pre-mere il tasto AWD lasciando all’elettronicala gestione dei due motori per avere ilmassimo della Sicurezza. In questocampo Volvo ha adottato, senza alcun

compromesso, gli stessi standard chehanno fatto di tutte le proprie auto unpunto di riferimento. La V60 Plug-in Hy-brid dunque è dotata degli stessi dispo-sitivi che la rendono unica nel panoramamondiale come il Collision Warning consistema di frenata d’emergenza, il City Sa-fety che ha debuttato per la prima voltasulla XC60 e il Pedestrian Detection, tut-t’ora esclusiva mondiale della SerieS60/V60. In più, sono state messe incampo attenzioni particolari che riguar-dano la presenza della batteria. L’im-pianto frenante e il sistema di controllodi stabilità DTSC tengono conto dell’au-mento del peso e l’accumulatore agli ionidi litio è posizionato all’interno della cel-lula indeformabile, lontano sia dalle zonedi assorbimento sia dall’abitacolo e rac-

chiuso in una struttura di acciaio rinfor-zata. In caso di urto violento i contattivengono disabilitati e, qualora dovesseesserci fuoriuscita di gas, sono stati pre-visti condotti inferiori specifici. Volvo haportato avanti queste ricerche in parallelocon lo sviluppo di C30 Electric, altro capi-tolo della strategia “DRIVe Towards Zero"che a breve sarà completata da una nuovagenerazione di propulsori concepiti perl’integrazione all’interno di sistemi ibridi.E se ogni Volvo sarà in grado di emetteresempre meno CO2 fino allo zero, lo stessoobiettivo è assegnato a Volvo impegnatanel dimezzare l’anidride carbonica pro-dotta entro il 2030 e di compensarla inte-ramente nel 2050. Dal 2012 invece è ilturno di Volvo V60 Plug-in Hybrid, per farfare a chi sceglie Volvo la propria parte.

La ricarica della batteria agli ioni di litio avviene in tempi compresi tra 3 e 7,5 ore

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come ecologia, economia ed effi-cienza. Da un po’ di tempo questa

lettera si trova sulle Volvo alla fine dellaparola DRIVe, la denominazione con laquale vengono identificate le vetture piùamiche dell’ambiente della Casa svedese.Ormai è una vera e propria linea di pro-dotti che abbraccia praticamente tutti imodelli e ognuno di essi è dotato di par-ticolari accorgimenti che consentono diconsumare meno carburante ed emetteremeno anidride carbonica. Il primo è averesotto il cofano il motore più efficientedelle rispettive gamme rendendolo piùvirtuoso adottando una diversa cinghiadi distribuzione o il sistema stop&startche da solo può dare un contributo del 4-5% nel ciclo combinato e dell’8% in quellourbano. Anche per ricaricare la batteria,ad esempio, non è necessario scomodareil motore, ma basta fare in modo che l’al-ternatore funzioni solo in rilascio recupe-rando l’energia che altrimenti andrebbesprecata. Per ridurre la resistenza aero-dinamica, l’assetto delle DRIVe è ribas-sato e la griglia anteriore è dotata di unpannello deflettore che ottimizza i flussid’aria all’interno del vano motore, di ca-renature al fondo vettura e deflettori an-

che di fronte alle ruote che montanopneumatici a bassa resistenza di rotola-mento. Anche il cambio riceve cure parti-colari come l’adozione di un olio partico-larmente fluido che ne aumenta lascorrevolezza. Le DRIVe però non possonofare tutto da sole e chiedono anche al gui-datore di fare la loro parte dicendogliquando cambiare con una spia sulla stru-mentazione. Grazie a tutto questo, oggi Volvo può of-frire già una C30 DRIVe che con il Diesel1,6 litri da 115 CV è capace di consumaresolo 3,8 litri/100 km e di avere emissionidi 99 g/km di CO2, ovvero oltre l’11% inmeno dispetto alla versione D2 dotatadello stesso motore e con le stesse pre-stazioni. Con un serbatoio di 52 litri si-gnifica che la C30 DRIVe può percorrere1.268 km. Stesso motore anche per la S40che, sebbene più grande e pesante, può

vantare dati identici mentre la V50 denun-cia comunque un eccezionale 3,9 litri/100km con 104 g/km di CO2. La S60 sale a4,1 litri/100 km e 114 g/km mentre la V60fa segnare rispettivamente 4,5 litri/100km e 119 g/km, dati in ogni caso di asso-luto rilievo per una vettura lunga oltre 4,6metri e che raggiunge 195 km/h. C’è unaversione DRIVe anche per la XC 70 e laXC60, entrambe dotate di motore 5 cilindri2 litri da 163 CV e trazione anteriore conemissioni di 154 g/km, ma Volvo prometteentro il 2011 una XC60 ancora più virtuosada meno di 140 g/km e una S80 da menodi 130 g/km grazie a un nuovo sistemamicroibrido. DRIVe vuol dire anche di piùin termini di prodotto e strategia. Propriol’ammiraglia infatti, con questa denomi-nazione offre già due versioni con alimen-tazione flexfuel, ovvero con biocarburanteE85 (15% benzina e 85% di etanolo):

di Nicola Desiderio

E

IL FUTURO COMINCIA DALL’ULTIMA LETTERA

Nata per le versioni a basso consumo, la denominazione DRIVe indica oggi l’orizzonte di efficienzaper tutti i prodotti Volvo, a cominciare da quelli alimentati conbiocarburante, proseguendo con la Volvo V60 Plug-in Hybrid,la prima ibrida Diesel plug-in del mondo, per finire con la C30Electric a emissioni zero

La presa per la ricarica della C30

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una con motore 4 cilindri 2 litri da 145 CVe una con il 5 cilindri turbo 2,5 litri daben 231 CV. Sotto l’ombrello di DRIVesono ben accette tutte le Volvo che fannodell’efficienza la loro priorità, ma questonome identifica anche lo sforzo della Casasvedese su questo terreno abbracciandole nuove tecnologie come l’ibrido e l’elet-trico che rappresenta il traguardo finaledelle emissioni zero. La V60 Plug-in Hybrid,recentemente presentata al Salone di Gi-nevra, sarà prodotta entro la fine dell’annoed è la prima vettura Diesel ibrida plug-inal mondo. Le ruote anteriori sono spinteda un 5 cilindri D5 biturbo da 215 CV e440 Nm con cambio automatico a 6 rap-porti mentre quelle posteriori hanno un

motore elettrico da 70 CV e 200 Nm ali-mentato da una batteria agli ioni di litioda 12 kWh di capacità che si ricarica dallapresa domestica. Un mix capace di fornireprestazioni formidabili (0-100 km/h in 6,9secondi) con consumi di 1,9 litri/100 kmed emissioni pari a 49 g/km di CO2. Ilguidatore potrà scegliere tre modalità diguida: Pure in solo elettrico per 50 km diautonomia ad emissioni zero, Hybrid perfar usare al meglio la combinazione tra idue motori e infine Power, per avere ilmassimo delle prestazioni. Il prossimopasso è la C30 Electric la cui sperimenta-zione con 250 esemplari inizierà nel corsodella seconda metà dell’anno in Svezia,Norvegia, Belgio, Olanda, Francia, Ger-

mania, Stati Uniti e Cina. La C30 ha unmotore da 82 kW (pari a 111 CV) e 220Nm di coppia, alimentato da due batterieagli ioni di litio che pesano ciascuna 140kg dalla capacità complessiva di 24 kWh,sufficiente per un’autonomia di 150 km.La C30 Electric raggiunge 130 km/h e ac-celera da 0 a 70 km/h in 7,5 secondiinoltre ha una strumentazione specifica,cerchi ultraleggeri con pneumatici a bassaresistenza e ben tre sistemi di climatizza-zione: uno per i passeggeri e uno per labatteria, entrambi elettrici, ma quando ilfreddo può compromettere l’autonomia,entra in azione il terzo alimentato conbiocarburante. Una Volvo senza un toccodi genio davvero non esiste.

La leva della selezione di marcia

Il controllo della ricarica sul display

La C30 Electric raggiunge 130 km/h e accelera da 0 a 70 km/h in 7,5 secondi

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PENSO

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INTERVISTA

A chi le chiede perché Volvocosa risponde?Perché è solida, sicura, potentee non urla. È un’auto, non unantidoto alle frustrazioni. Eccoperché la pubblicità della V60- con la pantera e le giravolte -è sbagliata.

E perché una XC60?È comoda, ha una bella linea,si vede che è stata pensata difresco. Sembra un’auto deglianni Dieci, non un modello de-gli anni Duemila. È grande,ma non è un SUV. E poi il ba-gagliaio piace a Romeo (la-brador) e Luna (dalmata): an-che se quest’ultima vorrebbesedersi davanti e, per farlo,sarebbe disposta anche a met-tersi la cintura.

Lei è uno che carica tantecose in auto?Famiglia. Amici. Figlio, amicie ragazza del figlio (prima chelui prendesse la patente). E poi cani (vedi sopra), sci,borse, casse di libri, lampade,sedie, legna da ardere. Basta?

Si è sempre detto che Volvoè una scelta razionale. Manon c'è anche un pò di emo-zione nel volerla?Certo. Le buone auto in girosono molte, a certi livelli. Ma

la mia XC60 è pure sexy. Ascanso di equivoci: l’ho pa-gata! Sono un cliente affezio-nato, non un testimone.

C’è una Volvo in tantissimifilm. Perché è fotogenica operché è simbolo di valoriforti e quindi costituisce unmessaggio efficace?Perché il vostro ufficio spon-sorizzazioni lavora bene, evi-dentemente. Se la Skoda offrisse condizionimigliori, nei film vedremmoquella: scommettiamo?

C’è chi compone musica abordo di una Volvo, perché ècome essere al riparo, im-mersi nel proprio ambiente.A lei è mai capitato utilizzarlaper altri scopi che non siano

il solo trasporto?Quando viaggio penso: quan-do arrivo l’articolo è già scritto.Anche queste risposte, in fon-do, le ho scritte tra Milano eCrema (SS415 Paullese).

di Alessandro Palumbo

QUANDO VIAGGIO

Beppe Severgnini,cliente affezionatoVolvo, ci spega i motivi della suascelta per XC60

NOME: GiuseppeCOGNOME: SevergniniDETTO: BeppeCLASSE: ‘56PROFESSIONE: giornalista e scrittoreMIGLIOR SUCCESSO: il libro “La testa degli Italiani”SEGNI PARTICOLARI: ha una VOLVO XC60

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