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L’EUROPA VERSO IL XX SECOLO 209 C 4 Capitolo 4 l’eUropa verso il XX seColo 1    Capitalismo e imperialismo I grandi progressi tecnici e scientifici della seconda metà dell’Ottocento che determinano il consi- stente avanzamento economico degli Stati più industrializzati (Gran Bretagna, Germania, Francia, Stati Uniti etc.) vengono favoriti dalla scoperta di nuove fonti di energia e dallo sviluppo dei tra- sporti e delle vie di comunicazione. La crescita delle imprese, la concentrazione degli interessi e il ruolo sempre più importante giocato dalle banche generano un processo che vede il predominio del capitale privato (capitalismo), spesso in mano a poche grandi industrie che dominano da sole il mercato (capitalismo monopolistico). Poiché potere politico e potere economico sono spesso intimamente collegati tra loro, lo sviluppo capitalistico viene a sua volta associato alla politica imperialistica e di conquista coloniale delle grandi potenze in antagonismo tra loro. La politica delle potenze europee è caratterizzata dalla volontà di dominio e di espansione del pro- prio spazio vitale, e si avvale di una serie di giustificazioni teoriche che si rifanno alle maggio- ri correnti filosofiche dell’epoca. Esse sono alla base della cultura nazionalisti- ca che si sviluppa in quegli anni, come totale travisamento dell’ideale romanti- co di nazione. Gli ideali risorgimentali dell’indipendenza dei popoli si trasfor- mano nell’orgogliosa esaltazione del- la superiorità della propria nazionalità. Un simile apparato ideologico trova un terreno particolarmente fertile in Germania, paese nel quale la politica di potenza svolge un ruolo fondamen- tale nella formazione dello stesso Sta- to nazionale nato, secondo l’espres- sione di Bismarck, col ferro e col fuo- co. Qui si sviluppa, alla fine dell’800, la Lega pangermanista, la quale ha un programma espansionistico, coloniale e continentale al tempo stesso, che pre- vede la riunificazione di tutte le popo- lazioni di lingua tedesca sotto l’impe- ro germanico. A cavallo tra XIX e XX secolo gli im- peri coloniali più estesi sono quelli di Inghilterra e Francia. Essi si estendo- no infatti in vaste zone sia dell’Asia che dell’Africa. In particolare su quest’ul- tima, tuttavia, si concentrano le mire Inglesi Francesi Tedeschi Portoghesi Spagnoli Belgi Italiani Africa Occidentale Francese Libia Egitto Algeria Marocco Rio de Oro Tunisia Sudan Anglo-egiziano Somalia Fr. Africa Orientale Britannica Africa Orientale Tedesca Congo Belga Congo Francese Africa Equatoriale Francese Angola Africa Occidentale Tedesca Rhodesia Bechuanaland Colonia del Capo Transvaal Orange Natal Madagascar Rio Muni Camerum Cabinda Senegal Costa d’Avorio Costa d’Oro Togo Gambia Guinea Francese Sierra Leone Guinea Port. Liberia Nigeria Eritrea Somalia Brit. Somalia Italiana Etiopia Mozambico Dahomey Possedimenti e protettorati europei in Africa alla vigilia della prima guerra mondiale

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Capitolo 4l’eUropa verso il XX seColo

1   Capitalismo e imperialismo

I grandi progressi tecnici e scientifici della seconda metà dell’Ottocento che determinano il consi-stente avanzamento economico degli Stati più industrializzati (Gran Bretagna, Germania, Francia, Stati Uniti etc.) vengono favoriti dalla scoperta di nuove fonti di energia e dallo sviluppo dei tra-sporti e delle vie di comunicazione. La crescita delle imprese, la concentrazione degli interessi e il ruolo sempre più importante giocato dalle banche generano un processo che vede il predominio del capitale privato (capitalismo), spesso in mano a poche grandi industrie che dominano da sole il mercato (capitalismo monopolistico).Poiché potere politico e potere economico sono spesso intimamente collegati tra loro, lo sviluppo capitalistico viene a sua volta associato alla politica imperialistica e di conquista coloniale delle grandi potenze in antagonismo tra loro.La politica delle potenze europee è caratterizzata dalla volontà di dominio e di espansione del pro-prio spazio vitale, e si avvale di una serie di giustificazioni teoriche che si rifanno alle maggio-ri correnti filosofiche dell’epoca. Esse sono alla base della cultura nazionalisti-ca che si sviluppa in quegli anni, come totale travisamento dell’ideale romanti-co di nazione. Gli ideali risorgimentali dell’indipendenza dei popoli si trasfor-mano nell’orgogliosa esaltazione del-la superiorità della propria nazionalità.Un simile apparato ideologico trova un terreno particolarmente fertile in Germania, paese nel quale la politica di potenza svolge un ruolo fondamen-tale nella formazione dello stesso Sta-to nazionale nato, secondo l’espres-sione di Bismarck, col ferro e col fuo-co. Qui si sviluppa, alla fine dell’800, la Lega pangermanista, la quale ha un programma espansionistico, coloniale e continentale al tempo stesso, che pre-vede la riunificazione di tutte le popo-lazioni di lingua tedesca sotto l’impe-ro germanico. A cavallo tra XIX e XX secolo gli im-peri coloniali più estesi sono quelli di Inghilterra e Francia. Essi si estendo-no infatti in vaste zone sia dell’Asia che dell’Africa. In particolare su quest’ul-tima, tuttavia, si concentrano le mire

Inglesi Francesi Tedeschi Portoghesi

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Possedimenti e protettorati europei in Africa alla vigilia della prima guerra mondiale

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espansionistiche anche delle altre potenze europee, soprattutto della Germania e, in misura mino-re, di Italia e Belgio.Anche le grandi potenze extraeuropee, stati Uniti e Giappone, si rendono protagoniste in questi anni di decise politiche imperialistiche: nel 1898, ad esempio, gli Stati Uniti sottraggono alla Spa-gna l’isola di Cuba, mentre il Giappone estende il proprio controllo sulla Cina (guerra del 1894-1895, e repressione della rivolta dei boxers, 1900-2001).

2   La situazione internazionale

Negli anni che intercorrono tra l’Unità d’Italia e gli inizi del Novecento, la situazione internazionale è caratterizzata dal ruolo sempre crescente acquisito dalla Prussia di Guglielmo I e del cancelliere Otto von Bismark. In virtù soprattutto della sua forza militare — mostrata nel vittorioso conflitto austro-prussiano del 1866, e più ancora in quello contro la Francia, concluso con l’umiliazione di Napoleone III a Sedan (settembre 1870) — e della determinazione del suo cancelliere, la Prussia di-venta l’arbitro incontrastato nella definizione degli equilibri tra le potenze sullo scacchiere europeo. Dopo Sedan, infatti, viene proclamato il secondo Impero tedesco, e Guglielmo I viene proclama-to imperatore di una struttura federale comprendente tutti i territori dell’area germanica.

3   Prima e Seconda Internazionale

Con lo sviluppo dell’ideologia socialista viene accolto l’appello di Karl marx ad organizzare, a li-vello internazionale, le forze operaie e proletarie. Nel 1864 viene creata la prima Associazione in-ternazionale degli operai, detta comunemente Prima Internazionale, la quale dura solo dodici anni, dilaniata dai contrasti tra i diversi gruppi che la compongono. I maggiori dissidi si verificano tra i marxisti e gli anarchici.La corrente anarchica riprende essenzialmente le idee di Bakunin e le sue teorie sul cosiddetto «anarchismo sociale», in base al quale lo Stato deve essere eliminato non tramite una lotta politica e organizzata, ma attraverso le azioni terroristiche di singole persone. Bakunin si rivolge non tan-to agli operai, come Marx, quanto ai disoccupati e ai contadini senza terra. L’anarchismo si diffon-de, infatti, soprattutto nei paesi economicamente arretrati nei quali gli operai sono ancora poco nu-merosi (Spagna, Russia e Italia).Nel 1889 viene poi fondata, a Parigi, una Seconda Internazionale dalla quale sono subito esclusi gli anarchici. Si apre, comunque, un feroce contrasto tra i marxisti rivoluzionari e i riformisti. I princi-pali argomenti di dibattito nell’ambito della Seconda Internazionale sono le posizioni che i sociali-sti avrebbero dovuto assumere nei confronti dei governi retti dalla borghesia e, soprattutto, l’atteg-giamento da assumere in caso di guerra.

Il cattolicesimo sociale

AnchelaChiesacattolicaèspintaadaffrontareiproblemiderivantidallosviluppoindustrialeedallanascitadelmovimentooperaio.L’espressionefondamentaledelpensierosocialecattolicoèl’enciclicadipapaLeone XIII,Rerum novarum(1891),laqualecondannaladottrinasocialista,lalottadiclasseeloscioperoedifendeildirittoallaproprietàprivata.Nellostessotempoilpaparibadiscecheècompitodeidatoridilavoroquellodidareaglioperaiunsalarioadeguatoallelorofaticheestabiliregiustioraridilavoro.L’enciclicapapalecostituiscelostimoloessenzialeperlanascitadiuncattolicesimo socialecheavrebbefattomoltiproselitinelmondooperaioecontadino.Nascono,quindi,societàoperaiedimutuosoccorso,cooperativeesindacaticattoliciche,permoltiversi,fungonodapreludioallaformazionediveriepropripartitipolitici.

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4   Bismarck

Il periodo che va dalla sconfitta militare della Francia ad opera dei prussiani (1870) fino alle di-missioni del cancelliere tedesco Otto von Bismarck (1890) è comunemente conosciuto col nome di età bismarckiana. La grande abilità politico-diplomatica di Bismarck e la sua decisa personalità caratterizzano completamente un’epoca e permettono alla Germania di rafforzarsi e di consolidare la propria posizione internazionale. Egli riesce ad appianare, per un certo tempo, le rivalità tra Au-stria e Russia sulla questione dei Balcani e, nel 1873, stringe con i due paesi un’alleanza difensiva, il Patto dei tre imperatori, in funzione essenzialmente antifrancese.Il Patto, benché destinato a non durare a lungo, testimonia efficacemente la politica dell’equilibrio che caratterizza l’operato del cancelliere tedesco. Egli, infatti, volge tutta la sua attività alla costru-zione di un sistema di alleanze internazionali che faccia della Germania il punto di equilibrio in fun-zione essenzialmente antifrancese. In questo senso si deve intendere anche la creazione della Tripli-ce Alleanza, sancita nel 1882: un accordo difensivo che impegna reciprocamente Germania, Austria e Italia e che completa il progetto di isolamento della Francia (la quale è così «costretta» ad avvici-narsi alla Russia di Alessandro II, con la quale vengono stipulati importanti accordi commerciali).In seguito alla morte di Guglielmo I (1888) e all’avvento al trono di Germania del nipote Gugliel-mo II, i rapporti di Bismarck con la casa imperiale si deteriorano e, nel 1890, il cancelliere tedesco è costretto alle dimissioni. Alla politica di equilibrio di Bismarck fa da contrappunto la politica di potenza di Guglielmo II, ispirata alle ideologie ipernazionaliste del pangermanesimo e al concet-to di Grande Nazione in base al quale la Germania avrebbe dovuto dominare il mondo. L’aggressività tedesca spinge l’Inghilterra a uscire dall’isolamento e a stringere un’alleanza con il Giappone (1902) in funzione antirussa, oltre ad eliminare, nel 1904, tutti i motivi di disaccordo con la Francia, soprattutto in ambito coloniale e mediterraneo (Entente cordiale). I rapporti tra Gran Bretagna e Germania diventano più problematici sia a causa della penetrazione economica tede-sca nel Medio Oriente che per la concorrenza commerciale esercitata dalla competitiva industria tedesca. Suscita molte preoccupazioni anche la politica di riarmo navale voluta da Guglielmo II.L’Italia, che non ha avuto dalla Triplice Alleanza quell’aiuto in campo coloniale che avrebbe desi-derato, comincia a interpretare meno rigidamente l’alleanza con Austria e Germania, privilegian-done gli aspetti difensivi. Nel 1898 si conclude la guerra doganale con la Francia durata dieci anni e, nel 1900, si raggiunge un accordo tra i due paesi.

Congresso di Berlino

InseguitoallerivoltescoppiateinBulgariaeBoemiacontrol’oppressivadominazioneturca,lozarAlessandroIIintervienemilitarmentecontrolaTurchia(guerra russo-turca)arrivandovittoriosamentefinoalCaucasoealleportediCostantinopoli(1877-78).ConilCongresso di Berlinodel1878Romania,SerbiaeMontenegrodiventano completamente indipendenti; alla Bulgaria è riconosciuta l’indipendenza; la Russia guadagnasoltantolaBessarabiaepartedell’Armenia,mentrel’AustriaimponelapropriaamministrazionesullaBosniaesull’Erzegovina.

5   Stati europei e potenze in ascesa tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del nuovo secolo

La Francia si avvicina sempre più a un regime democratico, ma restano forti le correnti contrarie alle istituzioni repubblicane.In campo estero, la Francia si scontra con la Germania per il controllo del Marocco, uno dei pochi Stati africani ancora indipendenti. Per due volte, nel 1905 e nel 1911, il contrasto franco-tedesco porta l’Europa sull’orlo della guerra. Le crisi marocchine si risolvono con il riconoscimento for-

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male del protettorato francese sul Marocco, mentre la Germania ottiene in cambio una striscia del Congo francese: un risultato, questo, del tutto modesto, che non fa altro che alimentare ulterior-mente le spinte militariste e aggressive.A cavallo tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, in Inghilterra, la politica è dominata dal-la coalizione tra conservatori e liberali-unionisti che cercano di affiancare al programma di espan-sione imperialistica una politica di riformismo sociale tale da non intaccare i privilegi delle clas-si agiate. I governi liberali che si succedono a partire dal 1906 hanno una condotta meno aggressi-va in campo coloniale e attuano una politica di riforme sociali più organica (riduzione dell’orario di lavoro, creazione di uffici di collocamento, pensioni), associata a una politica fiscale progressi-va che mira a colpire i grandi patrimoni.In russia gli zar Alessandro III prima e Nicola II poi accentrano tutto il potere nelle loro mani, in-tensificando il processo di «russificazione» delle minoranze etniche.Sul piano economico, il paese compie il primo tentativo di industrializzazione aumentando il sup-porto statale alla produzione tramite appositi finanziamenti e inasprendo il protezionismo. Tuttavia, si tratta di uno sviluppo fortemente concentrato sia dal punto di vista geografico che sotto il profi-lo della dimensione delle imprese, sicché la società russa rimane fortemente arretrata. In tale situa-zione, le tensioni politiche e sociali crescono pericolosamente; la classe operaia, in particolare, su-bisce l’influenza del Partito socialdemocratico e della propaganda del Partito socialista rivoluzio-nario, nato nel 1900 dalla fusione di gruppi anarchici e populisti.Conseguenza inevitabile di tali tensioni è la rivoluzione del 1905. Il 22 gennaio di quell’anno, una domenica, un corteo di 150.000 persone che si dirige verso il Palazzo d’Inverno per presentare allo zar una petizione viene affrontato dall’esercito, che, sparando sulla folla, uccide più di 100 dimo-stranti. Come reazione a quella che è conosciuta come domenica di sangue, nelle città e nelle cam-pagne si scatena un’ondata di sommosse. Ristabilito l’ordine, lo zar convoca la duma (il parlamen-to) voluta dai rivoluzionari. Con la costituzione di quest’organo, Nicola II si impegna a concedere importanti libertà politiche e a trasformare il regime in senso rappresentativo. Nella penisola balcanica le varie nazioni sono in continuo contrasto tra loro a causa della crisi dell’impero ottomano, aggravata dagli accesi sentimenti nazionalisti presenti nei vari Stati. Nel 1912, Serbia, Montenegro, Bulgaria e Grecia attaccano congiuntamente l’impero turco, sconfig-gendolo in pochi mesi. Risultato della prima guerra balcanica è l’estromissione della Turchia dall’Europa.Al momento della spartizione dei territori conquistati, però, sorgono delle incomprensioni tra la Bulgaria e i suoi ex alleati. Pertanto, nel 1913, i bulgari attaccano la Serbia, a fianco della quale in-tervengono, in un secondo momento, Romania, Grecia e Turchia. Il risultato della seconda guerra balcanica è la sconfitta della Bulgaria, che deve restituire alla Turchia una parte della Tracia e ce-dere alla Romania alcuni territori sul mar Nero. Nasce, inoltre, il principato di Albania, voluto da Austria e Italia per impedire alla Serbia lo sbocco al mare.Negli stati Uniti fino alla prima guerra mondiale, l’imperialismo statunitense rimane rivolto prin-cipalmente verso l’America centrale. La linea politica del presidente Theodore roosevelt è aggres-siva all’esterno, ma aperta ai problemi sociali in patria, come testimonia il varo di importanti prov-vedimenti concernenti la tutela dei lavoratori e le assicurazioni contro gli infortuni. Questa tenden-za contribuisce alla grande popolarità di Roosevelt, ma le divisioni interne al Partito repubblicano portano, dopo la presidenza di William H. Taft (1909-1913), all’elezione del candidato democrati-co Woodrow Wilson (1913-1921), che riprende l’impegno sociale di Roosevelt, inserendolo però in un quadro politico e ideologico assai diverso.

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6   Aspetti e vicende del periodo giolittiano

Negli ultimi anni del XIX secolo, le forze conservatrici italiane cercano di risolvere in senso autoritario le tensioni politiche e sociali che si erano diffuse. Tale tendenza sfocia nella dura repressione militare dei moti per il pane del 1898 e nel tentativo del governo Pelloux di far approvare alcune leggi tese a limita-re il diritto di sciopero e la libertà di stampa e di associazione. La politica repressiva voluta da Umberto I tuttavia fallisce, ed il cambiamento di rotta è confermato — dopo l’assassinio di Umberto I per mano dell’anarchico Gaetano Bresci — dal nuovo re Vittorio emanuele III, che nel 1901 affida il compito di formare il nuovo esecutivo al liberale Giuseppe Zanardelli, che nomina ministro degli Interni Giolitti.Giovanni Giolitti, liberale dalla fama di abile e scrupoloso amministratore, fa la sua prima appari-zione sulla scena politica italiana nel 1892, quando riceve l’incarico di formare un nuovo esecutivo per riempire provvisoriamente il vuoto lasciato da Crispi. In questo breve governo (1892-93), se-guendo il suo istintivo «buon senso», non contrasta le agitazioni operaie, convinto che le lotte so-ciali, anziché costituire un attentato alla sicurezza dello Stato, come pensava Crispi, siano solo un momento dello sviluppo della società. Questa convinzione rimarrà il cardine di tutta la sua attività politica e sociale, favorendo lo sviluppo delle organizzazioni sindacali.Il governo Zanardelli-Giolitti si caratterizza per il varo di importanti riforme sociali quali la tutela del lavoro minorile e femminile, la creazione di assicurazioni per i lavoratori e del Consiglio superio-re del lavoro e, soprattutto, la municipalizzazione dei servizi pubblici. Nel 1903, Giolitti è chiamato a formare il governo. Il suo programma è rivolto a favorire l’industrializzazione del paese e l’inseri-mento del proletariato urbano nella struttura dello Stato liberale. In politica interna, il governo Gio-litti prende comunque rilevanti provvedimenti come la statalizzazione delle ferrovie (1904-1905) per migliorarne la gestione e renderne più efficace il funzionamento; questo progetto, però, incon-tra forti opposizioni che costringono Giolitti a dimettersi.Nel 1906 Giolitti torna alla guida del governo e subito realizza la conversione della rendita, ossia la dimi-nuzione del tasso di interesse versato dallo Stato ai possessori di titoli del debito pubblico (dal 5 al 3,5%); provvedimento, questo, mirante a ridurre le uscite statali. Nel 1911 torna nuovamente al governo, con un programma decisamente orientato a sinistra, il cui punto cardine è il suffragio universale maschile. La vecchia legge elettorale concedeva il diritto di voto a tutti coloro che avevano compiuto 21 anni e soste-nuto il primo corso elementare; la legge voluta da Giolitti, a sua volta, estende il diritto di voto a tutti co-loro che abbiano prestato servizio militare o che comunque abbiano raggiunto il trentesimo anno di età.

7   La conquista della Libia

In politica estera Giolitti si avvicina alla Francia con cui firma un accordo, nel 1902, che pone fine alla «guerra doganale» e divide le sfere di influenza in Africa settentrionale tra le due nazioni: l’Italia ottiene il riconoscimento della legittimità dei suoi interessi sulla Libia e lascia mano libera alla Francia in Marocco.Quando la Francia si appresta a imporre il suo protettorato sul Marocco, Giolitti decide di far valere gli ac-cordi del 1902 e invia un contingente di 35.000 uomini in territorio libico. La conquista delle coste è molto rapida, mentre la guerriglia interna — alimentata da rifornimenti turchi — si rivela più dura del previsto. La Pace di Losanna (1912), tuttavia, costringe la Turchia a riconoscere la sovranità italiana sulla Libia.Sebbene parte dell’opinione pubblica abbia appoggiato il governo nella sua azione di conquista co-loniale della Libia, non mancano decise opposizioni soprattutto da parte dei repubblicani e dei radi-cali. Il governo Giolitti si trova, quindi, in una posizione incerta, aggravata dai mutamenti intervenu-ti nel sistema politico italiano alla vigilia della prima guerra mondiale, quali lo sviluppo del nazio-nalismo, il forte peso ormai raggiunto dai cattolici e la prevalenza degli intransigenti in seno al PSI.Giolitti si dimostra sempre meno in grado di controllare la situazione politica e nel 1914 rassegna le dimissioni, indicando al re, come suo successore, Antonio Salandra.

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Q 1

Questionario 1Letteratura itaLianaI quesiti riportati sono a risposta multipla, con quattro risposte alternative di cui una sola è esatta.

1) Durante il Medioevo, quale lingua iniziò a sostituire il latino?

❑❑ A) Lalinguad’oc ❑ C) Lalinguaprovenzale❑❑ B) Lalinguaitaliana ❑ D)Lalinguavolgare

2) Quale sentimento animò i poeti che composero le chansons de geste?

❑❑ A) Unvivosentimentoreligioso❑❑ B) Un’intensasensualità❑❑ C) Unafortevenasatirica❑❑ D) L’esaltazionedellaterranatìa

3) A quale modello si ispirava la scuola poetica siciliana che si sviluppò alla cor-te di Federico II?

❑❑ A) Allapoesiaprovenzale ❑ C) AllapoesiadiGuinizzelli❑❑ B) Alciclobretone ❑ D) AlleoperediBrunettoLatini

4) Quale delle seguenti opere è una raccolta di racconti brevi in volgare?

❑❑ A) Il libro dei sette savi❑❑ B) Il novellino❑❑ C) Il milione❑❑ D) Il libro della composizione del mondo

5) Con quale altro titolo è conosciuto il Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi?

❑❑ A) Cantico dei Cantici ❑ C) Cantico di Santa Maria❑❑ B) Cantico di Frate Sole ❑ D) Lauda

6) Quale di questi aspetti è estraneo all’orizzonte culturale di Petrarca?

❑❑ A) Strettolegametravirtusanticaecultomodernodellehumanae litterae❑❑ B) Mododiviverelafedecalatoinunorizzontecollettivo❑❑ C) Nostalgiadiunapatriaideale❑❑ D) Rifiutodellaculturascolasticaearistotelica

7) Quale opera di Dante ha come tema centrale l’amore per Beatrice?

❑❑ A) La vita nuova ❑ C) Divina Commedia❑❑ B) De Monarchia ❑ D) De vulgari eloquentia

8) Quale delle seguenti opere di Poliziano è considerata il suo capolavoro?

❑❑ A) L’Orfeo ❑ C) Le Stanze per la giostra❑❑ B) Il trionfo ❑ D) La Nencia di Barberino

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9) Nelle Prose della volgar lingua di Pietro Bembo, quali autori vengono elevati a modello linguistico ed espressivo?

❑❑ A) TuttigliscrittoritoscanidelTrecento❑❑ B) PetrarcaeBoccaccio❑❑ C) DanteePetrarca❑❑ D) CiceroneeVirgilio

10) Il libro del cortigiano di Baldassarre Castiglione è:

❑❑ A) Unasatiradellavitadicorte❑❑ B) UnastoriadellesignorienelXVsecolo❑❑ C) L’autobiografiadell’autore❑❑ D) Untrattatosulperfettouomodicorte

11) Quale di queste opere riesce a dare un’idea sufficientemente chiara della «dot-trina generale dello Stato» elaborata da Machiavelli?

❑❑ A) I discorsi sopra la prima deca di Tito Livio❑❑ B) La mandragola❑❑ C) La vita di Castruccio Castracani❑❑ D) I capitoli

12) In quale forma metrica è composto l’Orlando furioso?

❑❑ A) Terzine ❑ C) Disticielegiaci❑❑ B) Sestine ❑ D) Ottave

13) Quale di queste opere è di Torquato Tasso?

❑❑ A)Aminta ❑ C) Antigone❑❑ B)Rosmunda ❑ D)Canace

14) Cosa caratterizzava il contesto storico della cultura barocca in Italia?

❑❑ A) L’ascesadellaborghesiamercantileelosviluppodeicommerci❑❑ B) Leguerrefralesignoriedellapenisolaperl’egemoniapolitica❑❑ C) Lelottefrapapatoeimpero❑❑ D) Ladecadenzapoliticaedeconomicasottoladominazionespagnola

15) Gli accademici della Crusca si proponevano di:

❑❑ A) Ripristinarel’usodellatinonellalinguadotta❑❑ B) Introdurrevocabolistranierinellalinguaitaliana❑❑ C) Farconosceregliscrittoristranieri❑❑ D)Riportarelalinguaalvolgarefiorentino

16) Quale opera letteraria del Seicento è conosciuta anche come Pentamerone?

❑❑ A) LaVaiasseide diCortese ❑ C) IlDon ChisciottediCervantes❑❑ B) La secchia rapitadiTassoni ❑ D) Lo cunto de li cuntidiBasile

17) A quale corrente letteraria appartiene Giambattista Marino?

❑❑ A) Umanesimo ❑ C) Manierismo❑❑ B) Barocco ❑ D) Neoclassicismo

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Q 118) Metastasio considerava il melodramma:

❑❑ A) Unaversionemodernadellatragediagreca❑❑ B) Ungenereconforticontrastitracomicoetragico❑❑ C) Ungenereincuilapoesiahaunruolopredominanterispettoallamusica❑❑ D) Larispettosaevocazionedell’eroismoclassico

19) Di quale accademia Pietro Verri fu l’animatore?

❑❑ A) Accademiadell’Arcadia ❑ C) AccademiadeiPugni❑❑ B) AccademiadeiTrasformati ❑ D) AccademiadeiQuirini

20) In quale componimento Giuseppe Parini immaginò di essere il precettore di un «giovin signore»?

❑❑ A) NelDialogo sopra la nobiltà ❑ C) NelDiscorso sopra la poesia❑❑ B) NelGiorno ❑ D) NelVespro

21) A quale poeta latino si ispira Parini nelle Odi?

❑❑ A) Virgilio ❑ C) Lucrezio❑❑ B) Catullo ❑ D) Orazio

22) Quale di queste non è una caratteristica dei componimenti tragici di Vittorio Alfieri?

❑❑ A) Unitàd’azione,ditempoediluogo❑❑ B) Suddivisioneincinqueatti❑❑ C) Argomentomitologico,medievaleobiblico❑❑ D) Lunghezzadeidialoghi

23) I letterati dell’Arcadia si proponevano di:

❑❑ A) Produrreunapoesialontanadallacoscienzamoraleecivile❑❑ B) Conservareilcultoeilsentimentogenuinodellapoesia❑❑ C) Rifiutarelatradizioneletterariacinquecentescaepetrarchesca❑❑ D) Svincolarelapoesiadallacompostezzaedalladisciplinaformale

24) Ludovico Antonio Muratori è noto soprattutto per essersi occupato di:

❑❑ A) Storiografia ❑ C) Problemisociali❑❑ B) Problemigiuridici ❑ D) Letteratura

25) Nella Scienza nuova Giambattista Vico non afferma che:

❑❑ A) Laprovvidenzaregolalevicendeumane❑❑ B) Lastoriaumanatendeaunaprogressivainvoluzione❑❑ C) L’etàdelsensodelbambinocorrispondeall’etàdeglidèidelgenereumano❑❑ D) Lastoria,operadell’uomo,èoggettodiverascienza

26) In quale Paese europeo nacque il romanzo moderno?

❑❑ A) Italia ❑ C) Inghilterra❑❑ B) Francia ❑ D) Spagna

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27) Quale delle seguenti tragedie è considerata il punto di arrivo ideale della pro-duzione alfieriana?

❑❑ A) Mirra ❑ C) Merope❑❑ B) Saul ❑ D) Antigone

28) In che anno nacque a Milano «Il Conciliatore»?

❑❑ A) 1817 ❑ C) 1819❑❑ B) 1818 ❑ D) 1820

29) A quale genere appartiene l’opera di Ugo Foscolo Le ultime lettere di Jacopo Ortis?

❑❑ A) Romanzostorico ❑ C) Romanzopsicologico❑❑ B) Romanzoepistolare ❑ D)Romanzosatirico

30) Quale di questi componimenti di Leopardi non appartiene agli Idilli?

❑❑ A) Il sogno ❑ C) Ad Angelo Mai❑❑ B) Alla luna ❑ D) La vita solitaria

31) Quale messaggio era contenuto nell’articolo di Madame de Staël pubblicato sul-la «Biblioteca italiana» nel 1816?

❑❑ A) Ilconservatorismocomevaloredacustodire❑❑ B) Lanecessitàdievitarelaletturadiautoristranieri❑❑ C) Lanecessitàdiun’aperturaallaculturanordicaetedesca❑❑ D) Lanegazionedeiprincìpiilluministici

32) Chi fondò in Lombardia, nel 1839, la rivista «Il Politecnico»?

❑❑ A) CarloTenca ❑ C) CesareCorrenti❑❑ B) CarloCattaneo ❑ D) GianDomenicoRomagnosi

33) In quale contesto storico nacque la poetica degli scapigliati?

❑❑ A) Duranteilperiodocolonialista,aMilano❑❑ B) DuranteilRisorgimento,aRoma❑❑ C) DuranteilRisorgimento,aTorino❑❑ D) Nell’Italiapostunitaria,conlacrisidelsistemadeivaloririsorgimentali

34) Come s’intitola la raccolta di poesie di Carducci pubblicata nel 1882 e domina-ta dall’impegno civile del poeta?

❑❑ A)Rime e ritmi ❑ C) Juvenilia❑❑ B)Odi barbare ❑ D)Giambi ed epodi

35) L’influenza di quale filosofo segnò l’inizio della fase «superomista» dell’attivi-tà di Gabriele D’Annunzio?

❑❑ A) Hegel ❑ C) Freud❑❑ B) Nietzsche ❑ D) Bergson

36) Qual è la tematica comune che rende idealmente affini i romanzi Una vita (1892), Senilità (1898) e La coscienza di Zeno (1923) di Italo Svevo?

❑❑ A) L’analisiossessivaespregiudicatasirivolgeconcostanzaalsubcoscientedeiprotagonisti

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Q 1❑❑ B) L’attenzionedelloscrittoreèsemprerivoltaafattiesterni❑❑ C) Ilveroprotagonistaèsemprel’ambientesociale❑❑ D) Iprotagonistisonouominiumilicheconsacrificioconquistanounaposizione

economicarilevante

37) Come definisce Pirandello l’umorismo?

❑❑ A) Ilsentimentodelcontrario ❑ C) Lacomicità❑❑ B) L’avvertimentodelcontrario ❑ D) Unosguardopenetrante

38) Qual è il tema centrale del romanzo pirandelliano Uno, nessuno e centomila?

❑❑ A) Lasolitudine ❑ C) Ilteatronelteatro❑❑ B) Lamalattia ❑ D) Lacrisidiidentità

39) Di chi è la raccolta Il porto sepolto?

❑❑ A) Ungaretti ❑ C) Quasimodo❑❑ B)Montale ❑ D)Saba

40) Come può essere definito il romanzo Gli indifferenti di Alberto Moravia?

❑❑ A) Un’analisispietatadellacrisidivaloridellaborghesiaitaliananelperiodofa-scista

❑❑ B) Un’analisidellasituazionepoliticaitalianaduranteilfascismo❑❑ C) Unromanzodipuraevasione❑❑ D) Unadenunciadell’incomunicabilitàtragliuomini,chedominalasocietàdel

tempo

41) Il titolo del romanzo di Vittorini Uomini e no sottintende:

❑❑ A) L’ipocrisiadell’uomo❑❑ B) Lacodardiadell’uomoneiconfrontidelnemico❑❑ C) Ilconflittofrailbeneeilmale❑❑ D) Lacondizionedell’uomosuccubedelpotere

42) Come si intitola la raccolta di poesie di Cesare Pavese pubblicata nel 1936?

❑❑ A) Il mestiere di vivere ❑ C) Verrà la morte e avrà i tuoi occhi❑❑ B) Lavorare stanca ❑ D) Paesi tuoi

43) Come si conclude il romanzo di Gadda Quer pasticciaccio brutto de via Merulana?

❑❑ A) Ilromanzos’interrompesenzaunaconclusione❑❑ B) Conlacatturadell’omicida❑❑ C) Conl’arrestodiGiuliano,ilnipotediLiliana❑❑ D) ConlascopertacheilmaritodiAssuntaèl’omicida

44) Chi ha scritto Il partigiano Johnny?

❑❑ A) BeppeFenoglio ❑ C) PrimoLevi❑❑ B) VascoPratolini ❑ D) CarloLevi

45) Chi è Tommaso, protagonista di Una vita violenta di Pasolini?

❑❑ A) Iltipicoteppistadiborgata ❑ C) UnexinternatoadAuschwitz❑❑ B) Unuomoimponenteeautoritario ❑ D) Unpoverocampagnolo

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46) Quale romanzo rappresentò il fortunato esordio di Calvino?

❑❑ A) La nuvola di smog ❑ C) Nostri antenati❑❑ B) La speculazione edilizia ❑ D) Il sentiero dei nidi di ragno

47) Quale tema viene trattato nei romanzi di Sciascia Il giorno della civetta e A cia-scuno il suo?

❑❑ A) Lacronacaisolana❑❑ B) UnfamosocomplottotramatoaPalermonel1862❑❑ C) Lamafiaelesueimplicazioni❑❑ D) Iltragicoepisodiodell’uccisionediunnotopersonaggiopolitico

48) Quale delle seguenti può essere considerata una condizione essenziale per lo sviluppo del neorealismo?

❑❑ A) Ladiffusionedell’ideologiacomunistapropagandatadallarivoluzionerussa❑❑ B) L’ascesapolitico-economicadellaborghesiainEuropa❑❑ C) Lacadutadelfascismo❑❑ D) Lasecondarivoluzioneindustriale

49) Qual è l’opera più nota di Carlo Levi?

❑❑ A) L’orologio ❑ C) Cristo si è fermato a Eboli❑❑ B) Il futuro ha un cuore antico ❑ D) Tutto il miele è finito

50) Qual è l’ultima opera di Cesare Pavese?

❑❑ A) La luna e i falò ❑ C) Il mestiere di vivere❑❑ B) Lavorare stanca ❑ D) Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

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risposte aL Questionario 11) Rispostaesatta:D

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