capitolo 4 - Copyright-Copyleft - diritti e libertà d’autore

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4.Copyright/Copyleft: diritti e libertà d’autore 

Se il valore di un’opera è legato alla

sua diffusione, riconoscere un dirittodi proprietà letteraria non significa

soltanto recare un danno alla società,significa derubarla.

Louis Blanc

1.Diritto o privilegio d’autore?

A chi appartengono veramente le idee, le “opere d’ingegno”, le materie prime immateriali della

conoscena! Sono realmente una proprietà e si possono "uindi chiudere, delimitare e difendere dai

furti!

#al momento in cui "ualcuno decide di basare tutto il suo lavoro, e "uindi il suo sostentamento

economico, sulle idee e sulla produione di cultura, le idee divengono una merce, una proprietà che

va dun"ue difesa. $ome lo stesso %apoleone &&& disse

L’opera intellettuale è una proprietà come un terreno, come

una casa; essa deve quindi godere degli stessi diritti.

1.1.Cenni di storia del diritto d’autore

La "uestione del diritto d’autore cominci' imporsi sulla scena del dibattito politico poco pi( di

trecento anni fa, in particolar modo in "uei paesi che godevano di un’industria fiorente e che

cominciavano ad avviarsi verso un’economia di tipo capitalista. La prima legge a livello mondiale

che si interess' di diritto d’autore fu lo Statute of Anne inglese del )*)+, che introdusse per la prima

volta anche il termine copyright . Letteralmente copright significa “diritto di copia” e lo Statute of 

Anne stabiliva in effetti che solo l’autore di una data opera poteva autoriarne la copia e solo con

delle macchine apposta. -uesto diritto era limitato temporalmente a "uattordici anni, anche se

rinnovabile per altri "uattordici se al termine della scadena l’autore fosse stato ancora vivo. na

volta scaduto, l’opera sarebbe passata da proprietà dell’autore a pubblico dominio e chiun"ue

avrebbe potuto farne "uante copie avesse voluto. Anche se "uesta legge era manchevole sotto molti

aspetti /interessava esclusivamente i libri e ne tutelava solo le copie e non, ad esempio, le opere

derivate0 introdusse un aspetto molto importante1 una durata limitata. -uesto venne fatto in modo

tale che libri preiosi per la cultura potessero presto essere messi in circolaione a prei contenuti,

sena restare destinati a un’2lite di pochi intellettuali economicamente agiati. La durata limitata

mise in luce anche un altro fatto e cioè la natura ambigua del diritto d’autore che è pi( un

compromesso sociale che un diritto naturale ed inalienabile.

n altro importante capitolo della storia del copright fu la decisione del $ongresso Americano di

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creare un registro delle opere coperte da copright, che entr' in vigore nel )*3+, in modo che per 

chiun"ue fosse facile identificare un’opera liberamente utiliabile o tutelata dalla legge. Anche la

legge che introdusse "uesto registro defin4 un termine di "uattordici anni, rinnovabile una volta, al

termine del "uale l’opera sarebbe passata comun"ue al pubblico dominio. %ei primi dieci anni di

vita della legge per' solo il 56 delle opere prodotte venne registrata, e dun"ue coperta dal

copright. -uesto trend si è riconfermato fino alla fine del 77 secolo, fino a "uando cioè anche la

legislaione americana non si è adeguata a "uella europea, eliminando "uindi la necessità di

un’iscriione attiva e assegnando a ogni opera pubblicata l’estensione massima del copright.

La cosa biarra è che nonostante la maggior parte delle opere prodotte dalla nascita del copright

non siano state tutelate o non ne sia stato rinnovato il termine, la durata del copright ha continuato

ad aumentare, sotto la spinta sia degli autori stessi che delle lobb degli editori. 8ggi "ualun"ue

opera venga pubblicata in America o risieda su un server situato negli Stati niti è automaticamentecoperta dalla durata massima del copright, che è arrivata a novantacin"ue anni.

1.2.Proprietà vs Pirateria

&l mondo si trova oggi di fronte a una dilemma nato a seguito delle innovaioni tecnologiche

che stanno cambiando sia la società che l’economia su scala mondiale, ma che dopotutto si è

 presentato ciclicamente nella storia dell’umanità ogni volta che una nuova tecnologia metteva in

discussione interessi economici ritenuti consolidati. $ome Ben9amin nel )3:; affermava nel suo

saggio “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” che la capacità di riprodurre a

 basso costo delle opere d’arte nega a "ueste la loro aura sacrale e inserendole in un contesto di

 produione<fruiione trasforma l’intellettuale in un lavoratore interessato a difendere i propri diritti,

cos4 oggi uno dei due schieramenti che si battono sul fronte dei diritti d’autore nell’epoca digitale

insiste sulla necessità di assicurare ad autori ed editori il completo controllo sulle proprie opere,

garantendo una remuneraione economica adeguata a chi produce cultura. Si potrebbe chiamare

"uesta un’ottica dei “=utti i diritti riservati”. Sul fronte opposto troviamo i “pirati”, "uella massa

sociale che vede nel diritto d’autore cos4 com’è oggi un’istituione arcaica che non fa altro che

ostacolare la circolaione e la diffusione delle informaioni e della cultura e che auspica per il

futuro un’aboliione di ogni diritto d’autore, garantendo cos4 un accesso facile e gratuito alla

conoscena. #ato che la definiione “pirati” è errata chiameremo "uesto fronte "uello dei “%essun

diritto riservato”. & primi insistono che se prendi "ualcosa che ha un valore sena pagare commetti

un furto e dato che le loro opere hanno sicuramente un valore sia culturale che economico, rifiutarsi

di ricompensare l’autore è in primo luogo illegale e in secondo luogo toglie a chi produce

l’incentivo di continuare a farlo. & secondi insistono invece che accedere sena pagare a un

contenuto protetto da copright scaricandolo da &nternet, o facendone una copia digitale, è

completamente diverso da un furto, perch2 chi condivide un file non lo perde e "uindi il valore della

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cosa “piratata” non viene perso, ma solo moltiplicato.

Se il primo gruppo rappresenta ovviamente tutti "uegli artisti che sono all’interno del mercato

mondiale della cultura e il secondo rappresenta "uel gruppo di persone che vedono nella rete un

grande magaino di opere gratuite, sena discriminaioni sulla natura, sul contenuto e sulle

conseguene che "uesta “cultura della gratuità” implica, c’è in gioco un tero gruppo1 "uello degli

artisti o comun"ue autori che non possono o non vogliono entrare nel circuito tradiionale di

 produione e consumo dell’informaione e che spesso nel dibattito su "uello che viene definito il

“#ilemma digitale” vengono dimenticati e lasciati in disparte, ma che sono al centro del nostro

interesse.

-uesti autori indipendenti /indipendenti perch2 non inseriti in un contesto commerciale e "uindi

liberi da ogni vincolo su come o cosa produrre0 sono un gruppo anomalo che sfrutta in molti casi la

 pirateria di materiale coperto da copright per produrre opere originali, ma che al tempo stessovuole riconosciuta l’attribuione della paternità delle proprie creaioni, sono la ona grigia del

dibattito tra i due fronti estremisti1 capiscono l’importana di avere un riconoscimento, ma

contemporaneamente ritengono ingiusto dover pagare un’idea.

2.Questione legale, sociale o tecnologica?

&nternet ha decisamente cambiato la società, ha cambiato il modo di intendere i rapporti all’interno

di essa e data la velocità a cui l’informatica si evolve forse è destinata a cambiare ancora. Se la

società è riuscita ad adeguarsi, le leggi sembrano non riuscire a fare altrettanto, forse proprio a

causa della portata e della velocità dei cambiamenti o forse perch2 ci sono interessi in gioco che non

hanno intenione di accettare un mutamento.

8gnuno degli schieramenti in gioco ha ottime motivaioni che sono riassumibili in due parole1

legge e tecnologia. & difensori del diritto d’autore assoluto si appellano al fatto che le tecnologie

emergenti siano in chiara violaione della legge e debbano "uindi essere controllati e censurati. >er 

gli aboliionisti invece le tecnologie non possono essere fermate solo per preservare gli interessi di

 pochi e "uindi secondo loro il diritto d’autore è un’istituione ormai anacronistica.

La ?ete è per' una società in autonoma evoluione e già stanno nascendo spontaneamente forme di

compromesso1 licene alternative che non elimino il diritto d’autore ma che lo rendano pi( elastico,

concedendo alcune libertà agli utenti, sistemi di marcatura dei file che ora vengono venduti e

distribuiti anche online, strategie che prevedono la distribuione di parti del prodotto finale in

maniera gratuita per valutarne l’ac"uisto fino ad arrivare a iniiativa come "uella dei ?adiohead,

celebre gruppo musicale americano che nel @++* ha deciso di distribuire sul proprio sito il loro

ultimo disco chiedendo agli utenti di versare un’offerta libera, "uella che loro ritenessero adeguata,

 per poi pubblicare nel @++ il disco in maniera classica e distribuirlo nei negoi.

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$ome in altri casi in passato le norme esistenti e le nuove forme di creatività stanno cercando un

modo di convivere, cercando la strada di una regolamentaione pi( che di un controllo.

3.GPL e Creative Commons licen!e alternative

&n linea di principio il $opright permette allautore di impedire ad altri di riprodurre, adattare o

ridistribuire copie del proprio lavoro. &l $opright non è per' lunico tipo di licena possibile e

sempre pi( spesso si sente parlare di licene $opleft.

$oncettualmente il $opleft fa esattamente lopposto di "uanto faccia il $opright1 lascia /“left”, in

inglese, pu' anche significare “lasciato”, oltre che “sinistra”0 a chiun"ue la possibilità di riprodurre,

adattare e ridistribuire copie dellopera originale, a patto che tali copie o opere derivate siano

rilasciate son lo stesso tipo di licena. Se il primo è un #iritto dautore, "uesto è un >ermesso

dautore.& pionieri delle licene $opleft sono stati "uegli stessi hacCer che sognavano una cultura aperta e

gratuita e in particolare fu Stallman1 nel )3+ infatti Stallman aveva rilasciato un interprete Lisp di

 pubblico dominio, che la Smbolics aveva deciso di utiliare e migliorare /e vendere0. -uando

Stallman si sent4 rifiutare laccesso alle migliorie apportate al suo stesso programma, decise di

sfruttare la cornice giuridica esistente elaborando un nuovo tipo di licena che pur mantenendo

alcuni diritti tipici del $opright, rendesse di fatto possibile una distribuione libera e gratuita.

 %ac"ue cos4 la Dmacs Eeneral >ublic License, la prima delle licene alternative al $opright.

3.1.General Pu"lic License # GPL

La Dmacs Eeneral >ublic License venne riscritta da Stallman nel )33 con lintento di

realiare una licena che si potesse applicare a "ualun"ue progetto passato o futuro. #ivenne

"uindi la E% Eeneral >ublic License, o semplicemente E>L, e venne utiliata da subito per 

distribuire tutto il materiale del E% >ro9ect, a cui Stallman lavorava.

La vera spinta alla popolarità fu per' la decisione da parte di Linus =orvald di utiliarla anche

come licena per il Fernel LinuG, nel )33@.

La E>L permette innanitutto di poter ridistribuire liberamente il softHare liceniato e rende in

secondo luogo obbligatoria la possibilità di accedere al codice sorgente. %on fa per' riferimento

alla gratuità della distribuione, affermando che sta solo a chi distribuisce le copie decidere se e

"uanto farsi pagare. &noltre la distribuione è possibile solo se le copie, anche derivate, utiliano lo

stesso tipo di licena E>L.

3.2.Creative Commons Licenses

Le Licene $reative $ommons /$$0 sono in realtà pi( un catalogo di opioni di licena che

delle licene vere e proprie. -ueste opioni vengono scelte e montate fino a ottenere una licena, il

cui nome sarà la somma delle opioni. -ueste licene sono state introdotte nel @++@ dalla $reative

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$ommons Ioundation, organiaione americana no<profit fondata nel @++) e vengono già

utiliate in almeno :J paesi nel Kondo.

Le opioni di base sono "uattro e coprono "uattro aspetti diversi del diritto dautore1 la prima

/Attribution0 prevede che il liceniatario possa fare dellopera "ualsiasi uso, comprese le opere

derivate, fermo restando che lattribuione dellautore originale deve essere chiara la seconda

/%oncommercial0 si interessa invece dellaspetto commerciale dellopera, perchè lautore pu' infatti

ingiungere che lopera possa essere usata per "ualun"ue scopo, purchè non commerciale la tera

opione /%o#erivs0 impedisce che dellopera vengano fatte opere derivate e la "uarta /Share<AliCe0

impone che le opere derivate siano rilasciate con lo stesso tipo di licena $$ dellopera originale.

3.3.$trade Possi"ili

Sia le licene E>L che "uelle $$ dimostrano come strade alternative a un diritto dautore di

tipo tradiionale e chiuso e alla pirateria siano possibili pur aderendo a un corpo giuridico che protegga sia gli interessi degli autori che "uello dei consumatori o di altri autori che vogliono poter 

sfruttare del materiale già esistente.

-ueste possibilità non sono solo aperte da un punto di vista giuridico /sia le E>L che le $$ hanno

già avuto modo di confrontarsi con le corti di alcuni dei paesi dove vengono utiliate, vincendo le

cause0, sono aperte anche da un punto di vista di diffusione di massa1 ogni giorno infatti "ueste

licene vengono utiliate già da migliaia di persone e la conoscena di "uesto tipo di licene, con

la cosciena di "uello che comportano, è sempre pi( diffusa.