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PARTE PRIMA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI ART. 1 Designazione delle opere I lavori oggetto dell'appalto sono quelli di manutenzione ordinaria relativi ad opere murarie, da idraulico, termico, elettricista, fabbro, falegname, vetraio, lattoniere, pittore e pavimentista, in particolare, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, gli interventi consisteranno:

• Revisione di coperture a tetto o a terrazzo, impermeabilizzazioni, gronde e discendenti, rifacimento di pavimentazioni;

• Eliminazione stati di pericolo per cadute di intonaci o di cappottature in facciata con rifacimento degli stessi intonaci o cappottatura e successiva tinteggiatura;

• Manutenzione rete fognaria all’interno dei lotti delle palazzine con pulizia delle stesse, video-ispezione e rifacimento di tratti delle stesse fatiscenti;

• Sistemazione delle aree di pertinenza delle palazzine con rifacimento di pavimentazioni in asfalto;

• Riparazione di impianti sanitari di singole unità immobiliari e/o di parti comuni di fabbricati; • Rifacimento integrale di impianti di impianti sanitari di singole unità immobiliari e/o di parti

comuni di fabbricati; • Riparazione di impianti di riscaldamento di singole unità immobiliari; • Rifacimento integrale di impianti di impianti di riscaldamento di singole unità immobiliari; • Sostituzione delle caldaie autonome; • Riparazione di impianti solari di produzione acqua calda sanitaria; • Manutenzione e riparazione di impianti autoclave ed impianti di sollevamento liquami; • Riparazione di impianti elettrici di singole unità immobiliari e/o di parti comuni di fabbricati; • Rifacimento integrale di impianti elettrici di singole unità immobiliari e/odi parti comuni di

fabbricati; • Sostituzione di corpi illuminanti e/o di lampade di illuminazione di parti comuni di fabbricati; • Riparazione e/o rifacimento completo di impianti per la ricezione televisiva terrestre e/o

satellitare; • Riparazione e/o rifacimento completo di impianti citofonici e/o video citofonici; • Riparazione di serramenti metallici ed in legno interni ed esterni di singole unità immobiliari e/o

parti comuni di fabbricati; • Revisione di serramenti metallici ed in legno interni ed esterni di singole unità immobiliari e/o

parti comuni di fabbricati anche con sostituzione di maniglie, cardini, serrature, fermavetri ed altre parti dei serramenti;

• Sostituzione di serramenti metallici ed in legno interni ed esterni; • Esecuzione di tutte quelle opere di manutenzione ordinaria non meglio identificate che

risulteranno necessarie ed indispensabili, nel periodo di durata dell’appalto, per eliminare stati di pericolo e di disagio ambientale per gli occupanti gli immobili di E.R.P..

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PARTE SECONDA PRESCRIZIONI TECNICHE OPERE EDILI ED IMPIANTISTICHE ART.1 Modalità di esecuzione delle lavorazioni

Scavi e rinterri Scavi a sezione obbligata

Gli scavi a sezione obbligata per la realizzazione della fognatura, dovranno essere solidamente puntellati e sbadacciati con armature in modo da assicurare contro ogni pericolo gli operai ed impedire ogni franamento e smottamento di materia durante l’esecuzione tanto degli scavi che delle murature.

Tali armature dovranno, al minimo, essere costituite da tavole di sbadaccio poste in modo che gli spazi tra le tavole stesse non siano superiori a cm. 30, assicurate alle testate con longarine e contrastate con traverse, anche meccaniche, con interasse non superiore a m. 1,20 il tutto completo di gattelli e di ganasce.

L'Appaltatore rimarrà comunque, oltreché totalmente responsabile di eventuali danni alle persone e alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo cura e spese, alla rimozione delle materie franate.

L'Appaltatore dovrà inoltre provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi nei cavi.

Le materie provenienti dagli scavi, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte (a giudizio insindacabile della Direzione dei lavori), ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate fuori della sede del cantiere, alle pubbliche discariche ovvero su aree che l'Appaltatore dovrà provvedere a rendere disponibili a sua cura e spese.

Qualora le materie provenienti dagli scavi debbano essere successivamente utilizzate, esse dovranno essere depositate all’interno dell’area di cantiere previo assenso della Direzione dei lavori, per essere poi riprese a tempo opportuno. In ogni caso le materie depositate non dovranno essere di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti in superficie.

La Direzione dei lavori potrà fare asportare, a spese dell'Appaltatore, le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni.

Qualora i materiali siano ceduti all'Appaltatore, si applica il disposto del DMLLPP N°145 del 19 aprile 2000. Rilevati e rinterri

Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro, ovvero per riempirei vuoti tra le pareti degli scavi e le murature, o da addossare alle murature, e fino alle quote prescritte dalla Direzione dei lavori, si impiegheranno in generale, e, salvo quanto segue, fino al loro totale esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi di qualsiasi genere eseguiti per quel cantiere, in quanto disponibili ed adatte, a giudizio della Direzione dei lavori.

Quando venissero a mancare in tutto o in parte i materiali di cui sopra, si preleveranno le materie occorrenti ovunque l'Appaltatore crederà di sua convenienza, purché i materiali siano riconosciuti idonei dalla Direzione dei lavori.

Per rinterri da addossarsi alle murature, si dovranno sempre impiegare materie sciolte, o ghiaiose, restando vietato in modo assoluto l'impiego di quelle argillose e, in generale, di tutte quelle che con l'assorbimento di acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte.

Nella formazione dei suddetti rinterri e riempimenti dovrà essere usata ogni diligenza perché la loro esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza, disponendo contemporaneamente le materie bene sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione, in modo da caricare uniformemente le murature su tutti i lati e da evitare le sfiancature che potrebbero derivare da un carico male distribuito.

Le materie trasportate rinterro con vagoni, automezzi o carretti non potranno essere scaricate direttamente contro le murature, ma dovranno depositarsi in vicinanza dell'opera per essere riprese poi al momento della formazione dei suddetti rinterri.

Per tali movimenti di materie dovrà sempre provvedersi alla pilonatura delle materie stesse, da farsi secondo le prescrizioni che verranno indicate dalla Direzione dei Lavori.

È vietato di addossare terrapieni a murature di fresca costruzione.

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Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancata od imperfetta osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a completo carico dell'Appaltatore. Opere e strutture in murature e c.a.

Murature in genere: criteri generali per l’esecuzione Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli e verranno

lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per: - ricevere le testate delle travi (di legno, di ferro); le pietre da taglio e quanto altro non venga messo

in opera durante la formazione delle murature; - il passaggio delle canalizzazioni verticali (tubi pluviali, dell'acqua potabile, canne di stufe e camini,

scarico acqua usata, immondizie, ecc.); - il passaggio delle condutture elettriche, di telefoni e di illuminazione; - gli zoccoli, dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ferriate, ringhiere, davanzali,

ecc. Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature già eseguite. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto

collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le parti di esse. I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata

in appositi bagnaroli e mai per aspersione. Essi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e normali alla superficie

esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure.

La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di otto né minore di 5 mm. I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od alla

stuccatura col ferro. Le malte da impiegarsi per l'esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per evitare

che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato. All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature

in relazione al materiale impiegato. I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di

gelo, durante i quali la temperatura si mantenga, per molte ore, al disotto di zero gradi centigradi. Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria possono essere

eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purché al distacco del lavoro vengano adottati opportuni provvedimenti per difendere le murature dal gelo notturno.

Nel punto di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra sarà eseguito un opportuno strato (impermeabile, drenante, ecc.) che impedisca la risalita per capillarità.

Vespai ed intercapedini Nei locali in genere i cui pavimenti verrebbero a trovarsi in contatto con il terreno naturale potranno

essere ordinati vespai in pietrame o intercapedini in laterizio. In ogni caso il terreno di sostegno di tali opere dovrà essere debitamente spianato, bagnato e ben battuto per evitare qualsiasi cedimento.

Per i vespai in pietrame si dovrà formare anzitutto in ciascun ambiente una rete di cunicoli di ventilazione, costituita da canaletti paralleli aventi interasse massimo di 1,50 m; essi dovranno correre anche lungo tutte le pareti ed essere comunicanti tra loro. Detti canali dovranno avere sezione non minore di 15 cm x 20 cm di altezza ed un sufficiente sbocco all'aperto, in modo da assicurare il ricambio dell'aria.

Ricoperti tali canali con adatto pietrame di forma pianeggiante, si completerà il sottofondo riempiendo le zone rimaste fra cunicolo e cunicolo con pietrame in grossi scheggioni disposti coll'asse maggiore verticale ed in contrasto fra loro, intasando i grossi vuoti con scaglie di pietra e spargendo infine uno strato di ghiaietto di conveniente grossezza sino al piano prescritto.

Le intercapedini, a sostituzione di vespai, potranno essere costituite da un piano di tavelloni murati in malta idraulica fina e poggianti su muretti in pietrame o mattoni, ovvero da voltine di mattoni, ecc.

Solai su travi di ferro con elementi laterizi interposti. Questi solai saranno composti di travi e tavelloni con sovrastante massetto in c.a. provvisto di rete

elettrosaldata - diametro mm. 6, maglia 20x20 - per uno spessore di cm. 8 al disopra del tavellone con finitura in cemento lisciato; fornitura e posa in opera, tramite saldatura nella parte inferiore dei ferri a L, di

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ferri ad L 20x3 a contenimento dell’intonaco dell’intradosso del solaio; realizzazione di intonaco fratazzato e lisciato spessore minimo 1,5 cm previa sbruffatura e finito con strato di colla. Verranno, infine, applicate 2 mani di antiruggine su tutte le parti in ferro scoperte.

Le travi avranno le dimensioni e la distanza tra asse ed asse di cui alla relazione tecnica allegata. Prima del loro collocamento in opera dovranno essere verniciate con 2 mani di antiruggine e forate per l’applicazione dei tondini.

I tavelloni saranno appoggiati alle travi e prima della realizzazione dell’intonaco si dovrà applicare la sbruffatura di malta cementizia, al fine di evitare eventuali distacchi dell’intonaco stesso, previa abbondante bagnatura della faccia di intradosso dei tavelloni. Opere in cemento armato

Nell’esecuzione dei solai in cemento armato, l’Impresa dovrà attenersi a tutte le norme vigenti contenute in Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolari Ministeriali, prescrizioni del CNR, o del Consiglio Superiore dei LL.PP. ivi incluse quelle emanate successivamente alla data di approvazione del presente progetto ed immediatamente vigenti, in modo che tutte le strutture in questione siano sempre rispondenti ai più recenti risultati della scienza e della tecnica, ufficialmente approvati dagli Organi dello Stato.

Avvenuto il disarmo, la superficie delle opere sarà regolarizzata ove occorra, con malta cementizia. L’applicazione si farà previa pulitura e lavatura della superficie delle gettate e la malta dovrà essere ben conguagliata con cazzuola e fratazzo, con l’aggiunta di opportuno spolvero di cemento puro.

Tale applicazione non potrà essere eseguita se prima la Direzione dei Lavori non avrà preso visione dello strato superficiale delle strutture dopo il disarmo.

I laterizi per i solai in c.a. del tipo misto, aventi funzione statica, dovranno rispondere anch’essi a tutte le relative prescrizioni contenute nelle norme vigenti sopra richiamate. Intonaci

Gli intonaci di qualsiasi genere, dovranno essere eseguiti in periodi non soggetti a gelate e dopo aver rimossa dai giunti delle murature la malta poco aderente, ripulita e abbondantemente bagnata la superficie della parete.

Le superfici delle strutture in calcestruzzo di cemento o degli intradossi di solai o volte di qualsiasi tipo dovranno essere preparate con gli adesivi previsti in tariffa prima di essere intonacate, salvo che la Direzione dei Lavori non disponesse diversamente.

Gli intonaci di qualunque specie siano, lisci o a superficie rustica, non dovranno mai presentare cavillature, crepature, irregolarità negli allineamenti e negli spigoli, od altri difetti.

Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovranno essere demoliti e rifatti dall'Appaltatore a sue spese.

La calce da usarsi negli intonaci dovrà essere spenta da almeno sei mesi per evitare i così detti "bottaccioli", sfioriture e screpolature, verificandosi le quali, saranno a carico dell'Appaltatore le riparazioni occorrenti.

Ad opera finita l'intonaco dovrà avere uno spessore non inferiore ai millimetri 15. Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure, usando appositi modini, con opportuno arrotondamento a seconda degli ordini che in proposito darà la Direzione dei Lavori.

Particolarmente per ciascun tipo d'intonaco si prescrive quanto appresso: Intonaco grezzo e arricciature

Predisposte le fasce verticali, solo a mezzo di regoli di guida, in numero sufficiente, verrà applicato alle murature un primo strato di malta detto rinzaffo, gettato con forza in modo che possa penetrare nei giunti e riempirli. Dopo che questo strato sarà alquanto asciutto si applicherà su di esso un secondo strato della medesima malta che si stenderà con la cazzuola o col fratazzo stuccando ogni fessura e togliendo ogni asprezza, sicché le pareti riescano regolari.

Intonaco comune o civile. Appena l'intonaco grezzo avrà preso consistenza, si distenderà su di esso un terzo strato di colla di malta si conguaglierà con le fasce di guida per modo che l'intera superficie risulti piana ed uniforme, senza ondeggiamenti e disposta a perfetto piano verticale o secondo le superfici degli intradossi dei solai o volte.

E’ pertanto tassativamente vietata la lisciatura degli intonaci con calce spenta o con calce in pasta e gesso.

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Intonaco di cemento L'intonaco a cemento sarà fatto nella stessa guisa di quello grezzo o civile impiegando sia per il rinzaffo che per gli strati successivi malta di cemento a lenta presa tipo 325 e sabbia. L'ultimo strato potrà essere lisciato coi ferro o con pezza come sarà ordinato.

Rabboccature Le rabboccature che occorresse eseguire sui muri vecchi o comunque non eseguiti con faccia vista in malta o sui muri a secco saranno formate con malta mezzana composta da tre parti, in volume, di pozzolana vagliata per ramata mezzana ed una di calce spenta in pasta.

Prima dell'applicazione della malta, le connessure saranno diligentemente ripulite, fino ad una conveniente profondità, lavate con acqua abbondante e quindi riscagliate. Controsoffitti

Tutti i controsoffitti in genere dovranno eseguirsi con cure particolari allo scopo di ottenere superfici esattamente orizzontali senza ondulazioni od altri difetti e di evitare in modo assoluto la formazione, in un tempo più o meno prossimo, di crepe, crinature o distacchi nell'intonaco. Al manifestarsi di tali screpolature la Direzione dei Lavori avrà facoltà, a suo insindacabile giudizio, di ordinare all'Appaltatore il rifacimento, a carico di quest'ultimo, dell'intero controsoffitto con l'onere del ripristino di ogni altra opera già eseguita (stucchi, tinteggiature, ecc.).

Dalla faccia inferiore di tutti i controsoffitti dovranno sporgere i ganci di ferro appendilumi assicurati al solaio soprastante o all' armatura principale del controsoffitto stesso.

Qualora si dovessero rivestire superfici curve o comunque centinaio, la rete metallica dovrà seguire le sagome di sostegno retrostanti ed essere ad esse fissate con i necessari accorgimenti per farle assumere la curvatura prescritta. Fognature

Posa in opera delle tubazioni in genere Prima di procedere alle operazioni di posa dei tubi, il fondo della fossa, le cui livellette siano state già

approvate dalla Direzione dei Lavori, sarà preparato col primo strato di calcestruzzo del rinfianco , o con il letto sabbioso di posa.

I tubi, prima di essere calati nei cavi, dovranno essere puliti accuratamente per tutta la loro superficie interna dalle materie che eventualmente vi si fossero depositate e saranno battuti a piccoli colpi di martello per accertare che non vi siano rotture, né soffiature, né camere d’aria.

Tutti i tubi e pezzi speciali, per qualsiasi causa rifiutati, dovranno essere ridotti in rottami o quanto meno venire conservati fino al termine dei lavori previa apposita marcatura di rifiuto.

La posa nella fossa sarà fatta con i mezzi previsti nel piano di sicurezza con squadre formate secondo le prescrizioni del piano stesso. Queste squadre procederanno inoltre all’allineamento dei tubi sul fondo del cavo con tutte le modalità che la Direzione dei Lavori potrà dare sulle operazioni da compiersi. Dette operazioni, sia nel numero che nelle modalità sono state considerate nel formare il prezzo della lavorazione.

La posa in opera dei tubi a cordone e bicchiere entro i cavi all’uopo predisposti , si eseguirà facendo poggiare l’orlo di un tubo contro il fondo del calice successivo, con il distacco prescritto dalla Direzione dei lavori. Dopo di ciò si eseguirà la rettifica della posizione così da ottenere che i vari pezzi risultino concentrici e perfettamente allineati, o con gli assi longitudinali deviati secondo le prescrizioni. Quindi si eseguirà la rincalzatura dei tubi a metà sezione con terra sciolta minuta, costipata con utensile adatto o completando il rinfianco in calcestruzzo.

Fatte le opportune verifiche si passa poi all’esecuzione del giunto. I giunti saranno eseguiti secondo i tipi appresso indicati. Per la situazione in opera dei pezzi speciali ed apparecchi si osserveranno le indicazioni che saranno date

dalla Direzione dei lavori. Le murature di spinta, e cioè i massicci murari di contrasto nei cambiamenti di direzione e di pendenza,

saranno eseguite, con le misure che saranno prescritte, subito dopo che siano eseguite le giunzioni e prima della prova.

Eseguite le giunzioni e le prove si eseguiranno innanzi tutto i lavori di ogni genere che la Direzione Lavori ritenesse necessari in conseguenza dei risultati della prova.

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Si procederà quindi alla prima copertura dei tubi per almeno metri 0,30 sulle loro parti più elevate, con terra sciolta minuta ben pestonata, lasciando scoperti i giunti. Verificata questa prima copertura ed eseguita la seconda prova, la Direzione dei Lavori ordinerà la copertura dei giunti ed il riempimento della residua parte di fossa, o di quella destinata ad essere riempita, secondo le prescrizioni e designerà il materiale da usarsi allo scopo. Se il materiale designato è quello proveniente dagli scavi, esso sarà ripreso dai luoghi di deposito in opera. L’onere di deposito in luogo adatto e di ripresa, qualunque sia lo stato di consistenza delle terre, è previsto nei prezzi dell’elenco. La Direzione dei lavori potrà ordinare che i materiali ripresi di diversa granulazione siano fra loro mescolati prima di metterli in opera; il compenso per tutto ciò è compreso nel prezzo fissato in elenco per il riempimento della fossa. In detto prezzo è altresì compreso il compenso per la pestonatura del materiale di riempimento a strati alti non più di trenta centimetri per la formazione del ripiano superiore delle scarpate e dei fossi di scolo di cui appresso.

Qualora la Direzione dei Lavori non ritenga adatte per il riempimento le terre provenienti dagli scavi, i materiali all’uopo occorrenti saranno prelevati nelle cave di prestito designate, trasportate a piè d’opera e opportunamente mescolati secondo le prescrizioni della Direzione dei Lavori medesima. Le terre così prese a prestito saranno pagate secondo quanto riportato in elenco prezzi.

Riempita la fossa fino al limite prescritto dalla Direzione dei Lavori, la cresta del terrapieno sarà spianata per la lunghezza prescritta.

Se superiormente al piano del terrapieno eseguito rimane una trincea, sui fianchi del riempimento medesimo ed al piede delle scarpate della trincea, saranno praticati fossi di scolo. Analoghi fossi di scolo si praticheranno sul fianco a monte dei tratti a mezza costa ed al piede delle scarpate per i tratti in rilevato. La cresta del terrapieno sarà sistemata con pendenza dell’1:2 verso i fossi di scolo. I tratti in rilevato avranno scarpate non inferiori all’1:1,5.

Ferma restando la piena e completa responsabilità dell’assuntore per la buona riuscita di tutte le opere appaltate, egli dovrà adottare tutte le necessarie cautele per evitare danni alla stabilità delle condotte sia durante la costruzione delle medesime, sia durante e dopo le prescritte opere sino al collaudo.

L’Impresa non potrà sottoporre le porzioni di conduttura eseguite a carichi superiori a quelli stabiliti per le prove, sia facendole comunicare con tratti superiori che in qualsiasi altro modo.

Dovrà, altresì, avere cura di impedire, mediante opportune arginature e deviazioni, che i cavi ove sono posti i tubi siano invasi dalle acque piovane e dovrà parimenti evitare con parziali rinterri eseguiti a tempo debito, che verificandosi nonostante ogni precauzione l’inondazione dei cavi, le condotte, trovandosi chiuse agli estremi possano essere sollevate dalle acque.

Resta in sostanza ben stabilito che qualora per effetto di false manovre o perché l’Impresa abbia mancato di adottare le cautele necessarie, si verificassero danni alle condutture, questi, qualunque ne possa essere l’entità , saranno ad esclusivo carico dell’Impresa.

Esecuzione delle canalizzazioni di fogna Oltre alle prescrizioni generali stabilite nella “ Posa in opera delle tubazioni in genere “, l’Impresa dovrà

osservare le seguenti norme nella esecuzione delle canalizzazioni di fogna. I condotti di qualsiasi tipo dovranno essere immersi in una platea di calcestruzzo secondo i disegni

allegati. I tubi in P.V.C.- P.E.A.D. – PRFV saranno ricoperti da adeguato strato di calcestruzzo e così tutti gli altri tubi troppo superficiali, salvo quanto riportato nell’elenco prezzi unitari.

Tutte le canalizzazioni di fogna dovranno tassativamente avere il livello massimo dei liquami neri al di sotto delle condotte di acqua potabile di almeno 20 cm.. Qualora non fosse rispettata tale precisa disposizione l’Impresa dovrà demolire e ricostruire a totale suo carico i tronchi di canalizzazione igienicamente pericolosi.

Nell’esecuzione degli spechi maggiori, il getto di calcestruzzo dovrà essere effettuato in unica soluzione almeno fino all’imposta della volta e per tronchi sufficientemente lunghi.

L’Impresa ha l’obbligo di formulare a sue spese e sottoporre alla Direzione dei Lavori la tabella ed i campioni delle condotte, pezzi speciali, apparecchiature e rivestimenti di fogna prima dell’ordinazione alle più accreditate ditte nazionali.

L’esecuzione delle canalizzazioni dovrà rispettare planimetricamente ed altimetricamente le prescrizioni progettuali e quelle impartite dalla Direzione dei Lavori.

Non sarà ammessa alcuna contropendenza per breve che sia.

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L’Impresa dovrà altresì assicurare con canalizzazioni provvisorie il flusso dei liquami di canalizzazioni preesistenti che fossero interrotte durante l' esecuzione delle nuove opere essendosi già tenuto conto di tali oneri nella formulazione dei prezzi o nello stabilire il compenso a corpo. Opere di impermeabilizzazione

Per la realizzazione delle opere di impermeabilizzazione si opererà come segue: a) Nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi e alle procedure, si verificherà via via

che i materiali impiegati e le tecniche di posa siano effettivamente quelle prescritte ed inoltre almeno per gli strati più significativi si dovrà verificare che il risultato finale sia coerente con le prescrizioni di progetto e comunque con la funzione attribuita all'elemento o strato considerato.

In particolare si verificheranno i collegamenti tra gli strati, la realizzazione di giunti/sovrapposizioni dei singoli prodotti costituenti uno strato, la corretta esecuzione di risvolti e dei bordi, nonché dei punti particolari quali passaggi di tubazioni, ecc. in modo da evitare possibili zone di infiltrazione e/o distacco. La preparazione del fondo, l'eventuale preparazione del prodotto (miscelazioni, ecc.) le modalità di applicazione ivi comprese le condizioni ambientali (temperatura ed umidità) e quelle di sicurezza saranno quelle indicate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori.

Per quanto applicabili verranno verificati con semplici metodi da cantiere le resistenze meccaniche (punzonamenti, resistenza a flessione, ecc.) la impermeabilità dello strato di tenuta all'acqua, le continuità (o discontinuità) degli strati, ecc.

b) A conclusione dell'opera dovranno essere eseguite prove (anche solo localizzate) per verificare le resistenze ad azioni meccaniche localizzate, l’ interconnessione e compatibilità con altre parti dell'edificio e con eventuali opere di completamento.

Sarà cura della Direzione dei lavori l’ aggiornamento e la raccolta dei disegni costruttivi unitamente alle schede tecniche di prodotti ed eventuali prescrizioni per la manutenzione. Pavimenti. La posa in opera dei pavimenti di qualsiasi tipo o genere dovrà essere perfetta in modo da ottenere piani esatti. Nel collocamento in opera degli elementi saranno scrupolosamente osservate le disposizioni che, di volta in volta, saranno impartire dalla Direzione dei Lavori.

I singoli elementi dovranno combaciare esattamente tra di loro, dovranno risultare perfettamente fissati al sottostrato e non dovrà verificarsi nelle connessure dei diversi elementi a contatto la benché minima ineguaglianza.

I pavimenti si addentreranno per mm. 15 entro l'intonaco delle pareti dell'ambiente da pavimentare, tirato verticalmente sino al pavimento, evitando quindi ogni raccordo o guscio; questo, se prescritto, dovrà sopravanzare interamente sul pavimento e non da costituire ancoraggio.

I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, lavorati e puliti senza macchie di sorta. L'impresa ha l'obbligo, durante il periodo di presa delle malte di allettamento dei pavimenti, di

provvedere a sue spese alle opere provvisionali che si rendessero necessarie perché il transito, nei limiti strettamente indispensabili, possa svolgersi su andatoie con parapetti, palancati o simili, e quando ciò non sia necessario, provvedere agli sbarramenti per impedire il transito abusivo.

In ogni caso ove i pavimenti risultassero in tutto od in parte danneggiati per il passaggio - anche abusivo - di persone, o per qualsiasi altra causa, l'Appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spesa al ripristino.

L'Appaltatore ha l'obbligo di presentare alla Direzione dei Lavori i campioni dei pavimenti che saranno prescritti. Tuttavia l'amministrazione ha piena facoltà di provvedere alla fornitura del materiale di pavimentazione e l'Appaltatore ha l'obbligo di provvedere alla posa in opera al prezzo indicato nell'elenco ed eseguire il sottofondo giuste le disposizioni che saranno impartite dalla Direzione stessa.

E’ a carico dell'Appaltatore il maggiore impiego di malta o di cretonato per ottenere un piano di posa orizzontale e regolare qualora l'Appaltatore stesso avesse eseguito le strutture sottostanti in modo non rispondente a tale precisione.

In qualunque caso, prima della posa in opera del pavimento, delle stratificazioni di asfalto o simili, o dei sottofondi isolanti speciali di qualsiasi tipo, le lesioni eventualmente manifestatesi nel piano di posa saranno, a cura e spese dell'Impresa, riempite e stuccate con un beverone di calce o cemento. Pavimenti di laterizi

I pavimenti in laterizi sia con mattoni di piatto che di costa sia con pianelle, saranno formati distendendo sopra il piano di posa uno strato di malta fina sul quale i laterizi si disporranno poi a filari paralleli od a spina di

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pesce, od a diagonale, comprimendoli affinché la malta rifluisca nei giunti. Le connessure devono essere allineate, stuccate con cemento e la loro larghezza non deve superare mm. 3 per i matto- ni e le pianelle non arrotate, e mm. 2 per quelli arrotati, e mm. 1 per quelli con lati rettificati.

Pavimenti in mattonelle di cemento o di cemento e graniglia. I pavimenti in mattonelle di cui all'oggetto saranno posati sopra letto di malta fina distesa sopra il piano di posa pigiandoli finché la malta rifluisca dalle connessure. Le connessure debbono essere stuccate con cemento naturale o colorato e la loro larghezza non deve superare i mm. 1.

Avvenuta la presa della malta, i pavimenti con graniglia saranno arrotati meccanicamente. Nelle zone ove la macchina non può arrivare l'arrotatura sarà eseguita coi «frullino» o a mano se occorre.

Pavimenti in getto di cemento Sul massetto di sottofondo verrà disteso uno strato di malta cementizia dello spessore richiesto ed un secondo strato di assoluto cemento tipo 325 dello spessore di mm. 5, lisciato, rigato, o rullato secondo quanto prescriverà la Direzione dei Lavori.

Pavimenti a bollettonato Il sottofondo dello spessore dal cm. 2 a 3 sarà eseguito come per i pavimenti alla veneziana, su questo si distenderà un letto di malta cementizia naturale, bianca o colorata, come indicato negli articoli, dove verranno disposti a mano pezzami di marmo e pietre richieste di varie qualità, di dimensioni e forme atte allo scopo, precedentemente approvati e scelti dalla Direzione dei Lavori, disposti in modo da ridurre al minimo, per quanto possibile, gli interspazi di cemento.

Su tale strato di pezzami di marmo, verrà gettata una boiacca di cemento naturale, bianco o colorato, ben battuta sino a rigurgito in modo che il pezzame di marmo o pietra venga circondato da tutti i lati dalla malta stessa. Il tutto sarà poi nuovamente rullato.

Verrà eseguita una duplice arrotatura a macchina con mole di carborundum di grana grossa e fina. Pavimenti di mattonelle di grès Comune e di grès ceramico

Le mattonelle dovranno essere poste in opera sul sottofondo previsto dal relativo articolo, ben livellato e battuto, sul quale, appena eseguito, dovrà essere spolverato cemento assoluto del tipo 325, in ragione di Kg. 1,00 per mq. Le mattonelle previa immersione nell'acqua sino a rifiuto, saranno, subito dopo la spolveratura, poste in opera e battute sino a che la malta di cemento rifluisca dalle connessure. Nel caso che le connessure si presentassero non completamente chiuse, si dovrà provvedere alla loro stuccatura con beverone di cemento.

I pavimenti dovranno presentare le connessure inferiori ad un mm., e risultare perfettamente piani e puliti, privi di qualsiasi incrostazione di cemento, in modo da presentare il colore uniforme proprio originale.

Pavimenti in linoleum Il linoleum può essere applicato su pavimenti esistenti o su sottofondo da approntarsi.

In ogni modo si deve evitare che sia posto a contatto di superfici umide o su terra- pieni senza intercapedine arieggiata (il vespaio di pietrame con cunicoli, non è sufficiente).

In questi casi occorre interporre una stratificazione di asfalto o di altro materiale isolante idoneo. Il sottofondo dovrà essere di cemento e sabbia costituito da Kg. 350 di cemento del tipo 325 per mc. di

inerte, con superficie perfettamente piana e fratazzata stretta, non lisciata con cazzuola. Qualora il linoleum debba applicarsi su pavimenti vecchi, dovrà accertarsi che tutti gli elementi siano

stabilmente fissi. Quando la superficie non sia scabra e tale da non permettere l'ancoraggio dello strato di gesso di preparazione all'applicazione del linoleum, occorre procedere alla lavatura con acido solforico ed alla stesa di vernice bituminosa con superficie sabbiata con arena finissima.

Sul sottofondo o sui pavimenti vecchi come sopra preparati sarà eseguita la spianatura con idoneo materiale, a perfetto livellamento del piano di applicazione del pavimento di linoleum.

Il linoleum dovrà essere applicato da operai specializzati ed incollato su tutta la superficie con mastice di resina o con altre colle speciali.

Il pavimento non dovrà presentare rigonfiamento od altri difetti di sorta e dovrà essere pulito con segatura (esclusa quella di castagno) inumidita con acqua dolce leggermente saponata che verrà passata e ripassata fino ad ottenere la perfetta pulitura, e quindi asciugato passandovi sopra segatura asciutta e pulita, e ripassato con cera solida convenientemente diluita con acqua ragia.

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Rivestimenti I rivestimenti in piastrelle, di qualsiasi genere essi siano, dovranno essere eseguiti a perfetta regola

d'arte con il materiale prescelto dalla Direzione dei Lavori ed eguale ai campioni che verranno volta a volta eseguiti.

Particolare cura dovrà porsi nella posizione in sito dei rivestimenti, in modo che questi, a lavoro ultimato, risultino perfettamente aderenti al retrostante intonaco. Pertanto, prima del loro impiego le piastrelle dovranno essere immerse nell'acqua fino a saturazione e dopo avere abbondantemente innaffiato l'intonaco delle pareti alle quali deve applicarsi il rivestimento, saranno allettate in sito con la necessaria e sufficiente malta cementizia normale sulla preparazione di intonaco fratazzato.

Le piastrelle dovranno perfettamente combaciare fra loro e le linee dei giunti, debitamente stuccate con cemento bianco o colorato se richiesto, dovranno risultare, a lavoro ultimato, perfettamente allineate. Gli spigoli ed i filari terminali superiori saranno eseguiti con pezzi speciali.

Il taglio delle mattonelle a contatto del guscio dello zoccoletto, dovrà essere eseguito con la massima cura in modo di ottenere il perfetto combaciamento.

I rivestimenti in linoleum dovranno essere applicati su intonaco fratazzato assai stretto, perfettamente piano e non tinteggiato, nel qual caso dovrà essere accuratamente scartavetrato sino al rustico.

I rivestimenti dovranno essere puliti, previo lavaggio e raschiatura di qualsiasi traccia di malta o cemento, specialmente nel bordo superiore di raccordo con l'intonaco. Opere in pietra da taglio

Tutte le pietre ed i marmi devono consegnarsi a piè d'opera nella qualità e dimensioni che saranno richieste.

La collocazione in opera dei lavori di pietra da taglio dovrà eseguirsi con l'impiego di malte idonee per composizione e per finezza con l'aggiunta di agglomerante cementi- zio o collanti, se richiesto, senza aumento di prezzo.

Nei paramenti, nei rivestimenti, architravi, riquadrature, pilastri, lesene, ed altre opere, i giunti in vista dovranno risultare regolari e sottili, non maggiori di 2 mm. salvo diversa specificazione.

Per l'allettamento, la malta occorrente per riempire a piano le irregolarità delle strutture murarie e la relativa mano d'opera saranno a carico dell'Appaltatore ove la muratura ordinaria non sia stata da lui eseguita secondo i particolari costruttivi del progetto. Nel caso contrario, qualora fossero state apportate varianti al progetto e le ossature fossero già esistenti, ci considererà a carico dell'Impresa uno spessore medio di cm. 2 e si corrisponderà, per il volume eccedente, soltanto il prezzo della malta, sino allo spessore medio di cm. 3, o. le modifiche alle ossature, secondo quando sarà prescritto dalla Direzione dei lavori, ai prezzi di Tariffa.

Qualunque sia il genere della lavorazione delle facce viste, i letti di posa dovranno essere portati a perfetto piano e le facce di combaciamento lavorate a pelle liscia. Non saranno tollerate smussature agli spigoli, né cavità sulle facce o rattoppi. La pietra da taglio che presentasse tali difetti verrà rifiutata e l'Appaltatore sarà in obbligo di provvedere alla sua sostituzione, anche se le scheggiature si verificassero durante la posa in opera od anche dopo, sino al collaudo.

L'Appaltatore, a richiesta, dovrà presentare i campioni dei vari marmi e pietre e delle loro lavorazioni, e sottoporli all'approvazione della Direzione dei Lavori, alla quale spetterà di giudicare se essi corrispondono alle prescrizioni. Detti campioni, debita- mente contrassegnati resteranno depositati negli Uffici della Direzione quale termine di confronto e di riferimento.

Per quanto ha riferimento con le dimensioni di ogni opera nelle sue parti componenti, la Direzione dei Lavori ha la facoltà di prescrivere, entro i limiti normali consentiti, le misure dei vari elementi di un'opera qualsiasi (rivestimento, copertina, cornice, pavimento, colonna ecc.), la formazione e disposizione dei vari conci e lo spessore delle lastre, come pure di precisare gli spartiti, la posizione dei giunti, la suddivisione dei pezzi; l'andamento della venatura, ecc. secondo i particolari disegni costruttivi che la stessa Direzione dei Lavori potrà fornire all'Appaltatore all'atto dell'esecuzione, e quest'ultimo avrà l'obbligo di uniformarsi a tali norme come ad ogni altra disposizione circa la formazione di modanature, scorniciature, gocciolatoi, ecc.

E’ infine fatto obbligo all'Appaltatore di rilevare e controllare, a propria cura e spese, la corrispondenza delle varie opere ordinate dalla Direzione dei Lavori con le strutture rustiche esistenti, segnalando a quest'ultima ogni divergenza od ostacolo, restando esso Appaltatore, in caso contrario, unico responsabile della corrispondenza dei pezzi all'atto della posa in opera. L'Appaltatore avrà pure l'obbligo di apportare alle stesse, in corso di lavoro, tutte quelle modifiche che potessero essere richieste dalla Direzione dei Lavori.

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Allo scopo di garantire durante il corso dei lavori l'integrità dei pezzi lavorati, essi dovranno essere difesi con tavolati o da altre forme di protezione, e tutto ciò senza alcun corrispettivo speciale oltre i prezzi di Tariffa. Opere metalliche

Nelle opere metalliche il ferro deve essere lavorato diligentemente con maestria, regolarità di forme e precisione di dimensioni, secondo i disegni che fornirà la Direzione dei Lavori, con particolare attenzione nelle saldature e collegamenti. I fori saranno tutti eseguiti col trapano, le chiodature, ribattiture, ecc. dovranno essere perfette, senza sbavature ed i tagli limati.

Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino il più leggero indizio d'imperfezione. Ogni pezzo od opera completa in ferro dovrà essere, di norma, fornita a piè d'opera verniciata con una

mano di minio che sarà pagata a parte. Per ogni opera in ferro, a richiesta della Direzione dei Lavori, l'Appaltatore avrà l'obbligo di presentare il

relativo disegno per la preventiva approvazione. L'Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto le misure

esatte delle diverse opere in ferro, essendo esso responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per l'omissione di tale controllo.

In particolare si prescrive: Le tettoie, pensiline, inferriate, cancellate, cancelli, ecc. saranno costruiti a perfetta regola d'arte secondo

i tipi che verranno indicati all'atto esecutivo. Essi dovranno presentare tutti i regoli ben dritti, spianati in perfetta composizione. I tagli delle connessure per i ferri incrociati mezzo a mezzo dovranno essere della massima precisione ed esattezza, ed il vuoto di uno dovrà esattamente corrispondere al pieno dell'altro, senza la minima ineguaglianza e discontinuità.

Le inferriate con i regoli intrecciati non presenteranno nelle aste fucinate ad occhio nessuna fessura diramantesi oltre il foro.

Il montaggio in sito ed il collocamento delle opere delle grosse armature dovrà essere eseguito da operai specializzati in numero sufficiente e con i mezzi meccanici, ponteggi, ecc. adeguati, affinché il lavoro proceda con la dovuta celerità. Il montaggio dovrà essere fatto con la massima esattezza, ritoccando opportunamente quelle parti che non coincidessero perfettamente e tenendo opportuno conto degli effetti delle dilatazioni

Nel caso di infissi di qualsiasi tipo muniti di controtelaio, l'Appaltatore avrà l'obbligo di eseguirne il collocamento in opera anticipato, a murature rustiche.

Infissi e manufatti vari in alluminio o in lega leggera di alluminio Saranno costruiti con profilati speciali dei tipi e delle sezioni preventivamente approvati dalla Direzione Lavori, salvo l'approvazione definitiva del campione per ciascun manufatto.

Gli elementi dovranno essere perfettamente connessi tra loro con saldatura elettrica in modo che il manufatto presenti caratteristiche di uniformità e rigidità.

I rivestimenti, ove necessario, saranno eseguiti con lastra di spessore adeguato, proporzionato al tipo di manufatto da realizzare in modo che non risulti o fortemente alleggerito od eccessivamente appesantito, ma ben equilibrato in ogni sua parte.

Lo stesso dicasi per le sopra-guarnizioni o elementi decorativi da applicare esternamente nelle porte a vetro di accesso agli edifici (se richieste).

Per quanto riguarda il funzionamento, la ferramenta, la posa in opera ecc., si richiama quanto già precisato per gli infissi ed altri manufatti simili in ferro.

L'ossidazione anodica, dove prescritta, dovrà essere costituita da uno strato di penetrazione non inferiore a 18 micron.

Controtelai. I controtelai in ferro da murare preventivamente siano essi destinati ad infissi in ferro o ad infissi di alluminio, dovranno essere protetti contro l'ossidazione da un opportuno trattamento.

La tenuta d'aria tra infissi e controtelai dovrà essere assicurata da sigillature con mastice elastico inalterabile con o senza coprigiunto.

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Opere da pittore Qualunque tinteggiatura, coloritura e verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente ed

accuratissima preparazione delle superfici, e precisamente da raschiature, scrostature, stuccature, eventuali riprese di spigoli e tutto quanto occorra per uguagliare le superfici medesime.

Nel caso di tinteggiature speciale alla caseina od ad amido o con resine sintetiche o della verniciatura, le dette superfici dovranno essere successivamente levigate con carta vetrata indi rasate con le modalità e sistemi migliori atti ad assicurare la perfetta riuscita dei lavoro.

Per le opere in legno, la stuccatura e la rasatura, _se richiesta, dovrà essere fatta con mastici, e la levigatura e rasatura delle superfici dovrà essere perfetta.

Per le opere metalliche la preparazione delle superfici dovrà essere preceduta dalla raschiatura delle parti ossidate.

Le successive passate di coloriture ad olio e verniciature dovranno essere di gradazioni diverse, in modo che sia possibile, in qualunque momento, controllare il numero delle passate che sono state applicate.

In caso di contestazione, qualora l'Appaltatore non sia in grado di dare la precisa dimostrazione circa il numero di passate applicate, la decisione sarà a sfavore dell'Appaltatore stesso. Comunque esso ha l'obbligo, dopo l'applicazione di ogni passata e prima di procedere alla esecuzione di quella successiva, di farsi rilasciare dal personale della Direzione una dichiarazione scritta.

L'Impresa ha inoltre l'obbligo di eseguire, nei luoghi e con le modalità che le saranno prescritti, i campioni dei vari lavori di rifinitura, sia per la scelta dei colori che per il genere di esecuzione, e ripeterli eventualmente con le varianti richieste sino ad ottenere l'approvazione della Direzione dei Lavori, prima di por mano all'opera stessa. Essa dovrà infine adottare ogni precauzione e mezzo necessario ad evitare spruzzi o macchie di tinte o vernici sulle opere eseguite (pavimenti, infissi, ecc.) restando a suo carico ogni lavoro necessario a riparare i danni eventualmente arrecati.

Le opere complete di rifinitura dovranno eseguirsi di norma secondo le operazioni elementari e le particolari indicazioni che seguono.

La Direzione Lavori avrà la facoltà di variare, a suo insindacabile giudizio, le opere elementari elencate in appresso, togliendone alcune od aggiungendone altre che ritenesse particolarmente adatte al caso specifico. Il prezzo dell'opera stessa subirà in conseguenza di ciò semplici variazioni in meno od in più, in corrispondenza alle varianti introdotte ed alle indicazioni della tariffa prezzi per le varie operazioni elementari, senza che l'impresa possa accampare perciò diritto a compensi speciali di sorta.

Tinteggiatura a calce. - La tinteggiatura a calce degli intonaci interni e la relativa preparazione consisterà in:

1) spolveratura e raschiatura delle superfici; 2) prima stuccatura a gesso e colla; 3) levigatura con carta vetrata; 4) applicazione di più mani di tinta a calce a completa copertura; 5) mano di pompa di conguagliamento e fissaggio della tinta con colle e fissativi sintetici. Gli intonaci da tinteggiare dovranno già avere ricevuto la mano preventiva di latte di calce. Tinteggiatura a colla e gesso. - Sarà eseguita come appresso: 1) spolveratura e ripulitura delle superfici; 2) prima stuccatura a gesso e colla; 3) levigatura con carta vetrata; 4) La prima mano di tinta diluita ad alto tenore di colla od adesivo di qualsiasi tipo idoneo al lavoro da

eseguire; 1) La rasatura dell'intonaco ed ogni altra idonea preparazione 2) Applicazione di tinta a colla e gesso a finire, liscia od a buccia d'arancia, battuta con spazzola. Tale tinteggiatura potrà essere eseguita a mezze tinte oppure a tinte forti con colori fini, ottenendo

sempre coloriture uniformi. Coloriture con pitture lavabili. - Saranno eseguite con gli stessi procedimenti delle tinteggiature a colla e

gesso e con la stessa preparazione accurata della rasatura. Solamente occorrerà impiegare mastici e diluenti conformi alla natura delle pitture lavabili che verranno prescelte.

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Coloriture con quarzo plastico. - Il quarzo plastico è una miscela di polveri di silice di varie granulometrie amalgamate con emulsioni sintetiche acriliche o vinilacriliche e pigmenti inorganici micronizzati stabili alla luce, allo smog, alla salsedine marina ed alle acque dilavanti.

L'impasto dovrà risultare cremoso e perfettamente omogeneo. Il materiale potrà essere applicato su qualsiasi tipo di intonaco, sia civile che rustico e nei modi seguenti:

- Quarzo plastico a pennello - Si applica sul sopporto una mano di sottofondo o aggrappante costituita da quarzo plastico diluito al 50%. Dopo l'essiccazione si applicano due mani di quarzo plastico diluite con acqua rispettivamente al 15% e al 25%.

- Quarzo plastico rullato fìno - Si applica sul supporto una mano di quarzo plastico diluito al 30%. Dopo l'essiccazione si applica una mano di quarzo a pennello grasso con diluizione -non superiore al 10%; subito dopo si rulla con il rullo di spugna o lana.

- Quarzo plastico rullato grosso - Si applica sul supporto una mano di quarzo diluito al 30%. Ad essiccazione avvenuta si distende la pasta, senza aggiunta di acqua, con fratazzo in acciaio inox e si rulla con rullo di spugna o lana. Rivestimenti murali plastici

Granigliato plastico. - Rivestimento murale di prospetti e pareti interni, di qualsiasi colore, con impasto di graniglie di marmo, calibrate e selezionate, resine sintetiche acriliche o vinilacriliche in emulsione ed additivi vari aventi funzioni di stabilizzanti e conservanti. Il rivestimento dovrà essere eseguito su superfici rette o curve, esclusa ogni preparazione dei piani di posa, ma compresa la mano di sottofondo o aggrappante eseguita con quarzo plastico diluito con acqua al 50%, dato a pennello.

L'impasto dovrà avere le seguenti caratteristiche: - Uniformità di pezzatura della graniglia, la quale deve essere ottenuta da pietre compatte e di

colorazione costante; - Elevato potere legante delle resine; - Additivi idonei ad assicurare un perfetto equilibrio tra i leganti ed inerti; - Evitare sedimenti od altri fenomeni fisici o chimici; - Assicurare inalterabilità anche sotto il profilo biologico; - Il rivestimento dovrà risultare insensibile alle acque dilavanti e resistente alla salsedine marina, agli

agenti atmosferici ed all'azione di lavaggio con detersivi e soluzioni alcaline. Graffiato o verminato plastico. - Si esegue con un impasto costituito da materiali silicei, resine acríliche

o vinilacriliche in emulsione, coloranti stabili alla luce ed all'invecchiamento ed additivi vari aventi funzioni di conservanti e stabilizzanti.

Il rivestimento dovrà essere eseguito su superfici rette o curve, esclusa ogni preparazione dei piani di posa, ma compresa la mano di sottofondo o aggrappante eseguita con quarzo plastico diluito con acqua al 50%, dato a pennello. Si intendono trascritte le caratteristiche del granigliato plastico. Verniciature

Le verniciature comuni ad olio saranno eseguite su intonaci interni come appresso: 1) spolveratura e ripulitura delle superfici; 2) prima stuccatura a gesso e colla; 1) levigatura con carta vetrata; 2) spalmatura di colla. Questa non dovrà mai essere applicata su verniciature esistenti; 3) applicazione di una mano preparatoria di vernice ad olio resa liquida con aggiunta di olio di lino cotto e

acquaragia per facilitare l'assorbimento e l'essiccazione; 6) stuccatura con stucco ad olio e rasatura, se richiesta; 7) accurato levigamento con carta vetrata e lisciatura sia per la stuccatura che per la rasatura; 8) seconda mano di vernice ad olio; 9) terza mano di vernice ad olio. Questa potrà essere eseguita anche a buccia d'arancio, battuta con spazzola preparata convenientemente con bianco meudon.

Per la verniciatura comune delle opere in legno le operazioni elementari si svolgeranno come per la verniciatura degli intonaci con l'omissione delle operazioni n. 2 e 4; per le opere in ferro, l'operazione n. 5 sarà sostituita con una spalmatura di minio o altra vernice antiruggine; i nn. 6 e 7 saranno limitati ad un conguagliamento della superficie e si ometteranno le operazioni n. 2 e 4.

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Nel caso di intonaci nuovi si ometteranno le operazioni di cui al n. 1 e 2 . - Le verniciature con vernici a base di resine sintetiche o di smalti opachi si applicano- con gli stessi

procedimenti delle verniciature ad olio, tenendo presente che i diluenti debbono essere conformi al tipo della vernice prescelta. L'impresa è responsabile della scelta e del modo di impiego dei diluenti per la buona riuscita dei lavoro.

Verniciature a smalto lucido. - Saranno eseguite con appropriata preparazione, a seconda del grado di rifinitura che la Direzione Lavori vorrà conseguire ed a seconda dei materiale da ricoprire (intonaci, opere in legno, ferro, ecc.).

La superficie, rasata e levigata perfettamente, sarà preparata con vernici da stabilire - a cementite, ad olio ecc. e successivi levigamenti in modo che con un solo strato di smalto lucido si ottenga la superficie perfettamente coperta e dell'aspetto della porcellana. A tal uopo - quando sarà possibile - le opere da verniciare a smalto dovranno essere poste orizzontalmente in locale caldo, accuratamente chiuso per impedire il deposito della polvere sullo smalto durante il periodo dell'essiccamento.

La seconda mano di smalto dovrà essere specificatamente ordinata dalla Direzione dei Lavori nei casi di particolari esigenze.

Applicazione di carte da parati. - Le pareti sulle quali deve essere applicata la carta da parati saranno preparate diligentemente come prescritto per le tinteggiature, e successivamente sarà passata una spalmatura di colla diluita.

La tappezzeria verrà applicata con colla a freddo, scevra di granuli e dovrà risultare perfettamente distesa ed aderente, senza asperità, con le giunzioni bene sovrapposte ed esattamente verticali, in modo che vi sia esatta corrispondenza nel disegno; sarà, inoltre, completata in alto e in basso con fasce e bordure e con filettature a tinta in corrispondenza dei vani di finestra o di porta.

Quando l'applicazione della carta da parati è richiesta con bordi a connettere, questi, dopo il taglio accurato delle cimose debbono aderire perfettamente per tutta l'altezza del telo.

I teli delle foderature e dei parati debbono risultare di un solo pezzo e mai di due o più pezzi.

Impianti tecnologici (riscaldamento, idrosanitario) Tutti gli interventi dovranno essere realizzati a regola d'arte e completi di ogni accessorio necessario per la

piena funzionalità degli stessi. Le norme e i criteri esecutivi di seguito richiamati sono indicativi delle caratteristiche richieste e le

eventuali assenze di richiami specifichi non giustificheranno in alcun modo il mancato rispetto da parte della ditta esecutrice di normative vigenti al momento della esecuzione.

L’Accordo Quadro comprende interventi di manutenzione di impianti, elencati nella descrizione delle categorie di lavoro e delle forniture, eseguiti secondo la migliore tecnica impiantistica e perfettamente funzionanti.

L'appaltatore dovrà fornire e montare in opera tutti i materiali, le apparecchiature, gli accessori, per rendere gli impianti in oggetto perfettamente funzionanti e completi in ogni sua parte e nel loro complesso.

Nella realizzazione degli impianti si dovrà tenere conto di tutte le normative vigenti in materia di sicurezza, efficienza e qualità di funzionamento, e gli stessi dovranno possedere tutti i requisiti, nessuno escluso, prescritti dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., dalla Legge 186/1968, dal DPR 26/8/93 n. 412, dal D.P.R. 207/2010, dal D.P.R. n. 236/88, dal D.M. n. 443/90, dal D.Lgs. 31/2001, dal D.Lgs. n°37/2008 e Leggi collegate riguardanti la sicurezza degli impianti, norme C.E.I. e UNI in vigore applicabili agli impianti e normativa ISPESL.

Gli impianti e le lavorazioni dovranno essere conformi a quanto stabilito dal DLGS n. 37/2008 e verranno rilasciate tutte le dichiarazioni e certificazioni previste dalla stessa e dotati di tutte le apparecchiature di sicurezza richieste dalle normative vigenti.

Tutte le apparecchiature dovranno essere provviste di conformità CE. I materiali in genere occorrenti per la manutenzione degli impianti, ad insindacabile giudizio della

Direzione, siano riconosciuti delle migliori qualità e rispondano a tutte le prescrizioni stabilite dalla norma di Legge vigente per l'accettazione dei materiali.

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I lavori di lamiera di ferro nera o zincata, di piombo, di ottone, di bronzo, di rame, di alluminio o altri metalli dovranno avere gli spessori, le dimensioni e le forme richieste, ed essere eseguiti a regola d'arte, a perfetta finitura e con la maggiore precisione.

Detti lavori saranno dati in opera, salvo contraria precisazione contenuta nell’ elenco prezzi, completi di ogni accessorio necessario al loro perfetto funzionamento come raccordi di attacco, coperchi, viti di spurgo in ottone o bronzo, pezzi speciali e sostegni di ogni genere, ecc.

Le giunzioni dei pezzi saranno fatte mediante chiodature con chiodi, ribattini zincati, cadmiati o di rame, ribattiture, o saldature secondo quanto prescritto dalla stessa Direzione ed in conformità dei campioni che dovranno essere presentati per l'approvazione.

L'Impresa ha l'obbligo di presentare, a richiesta della Direzione dei lavori, i progetti delle varie opere, tubazioni, reti di distribuzione, raccolta di scarico ecc., con i relativi calcoli, disegni e relazioni, di apportarvi le modifiche che saranno richieste e di ottenere l'approvazione da parte della Direzione stessa prima di iniziare l'esecuzione delle relative opere.

Le tubazioni in genere, dei tipo e dimensioni prescritte, dovranno seguire il minimo percorso compatibile col buon funzionamento di esse e con le necessità dell'estetica; dovranno evitare, per quanto possibile, gomiti, bruschi risvolti, giunti ad essere collocate in modo da non ingombrare e da essere facilmente ispezionabili, specie in corrispondenza a giunti, sifoni, ecc. Inoltre quelle di scarico dovranno permettere il rapido e completo smaltimento delle materie senza dar luogo ad ostruzioni, formazioni di depositi ed altri inconvenienti.

Tutte le condutture non interrate dovranno essere fissate e sostenute con convenienti staffe, cravatte, mensole, grappe o simili, in numero tale da garantire il loro perfetto ancoraggio alle strutture di sostegno. Tali sostegni eseguiti di norma in ferro o ghisa malleabile, dovranno essere in due pezzi, snodati a cerniera o con fissaggio a vite, in modo da permettere la rapida rimozione del tubo, a distanze da ml. 1,00 a ml. 4,00 secondo la natura e dimensioni delle tubazioni.

Le condutture interrate poggeranno, a seconda delle disposizioni della Direzione Lavori, su baggioli isolati in muratura di mattoni o su letto costituito da un massetto di calcestruzzo, di cretonato, ecc., che dovrà avere forma tale da seguire perfettamente la circonferenza esterna del tubo per almeno 60°; in ogni caso detti sostegni dovranno avere dimensioni tali da garantire il mantenimento delle tubazioni nella esatta posizione stabilita.

Nel caso in cui i tubi poggino su sostegni isolati, il rinterro dovrà essere curato in modo particolare. Le tubazioni interrate o internate nelle murature dovranno essere protette con carta di forte spessore (carta dei sacchi di cemento o calce, bene pulita), o con altri mezzi idonei specialmente se trattasi di condutture di acqua a temperatura notevolmente diversa dalla normale.

Tubazioni in ghisa. - Le giunzioni nei tubi in ghisa saranno eseguite con corda di canapa catramata e piombo colato calafatato o con idonei giunti che assicurano la tenuta anche a pressione.

Tubazioni in piombo. -I tubi di piombo dovranno essere di prima fusione e corrispondere esattamente ai diametri interni ed esterni di cui all’elenco prezzi.

Saranno lavorati in modo che il loro spessore e diametro risulti costante anche nelle curve e le saldature a stagno, accuratamente lavorate col sego di lardo e il percalle, abbiano forma a oliva (lavorazione detta all'Inglese). Le tubazioni in piombo non dovranno mai essere poste a contatto diretto con malte cementizie.

Tubazioni in lamiera di ferro zincato. - Saranno eseguite con lamiera di ferro zincato dello spessore che sarà richiesto con l’ unione «Ad aggraffatura» lungo la generatrice e montanti con giunzioni a libera direzione con sovrapposizione di almeno cm. 5.

Tubazioni in ferro. - Saranno del trafilato o saldato, perfettamente calibrate, con giunti a vite e manicotto, con guarnizione di canapa e mastice di manganese.

Non è consentita l'accettazione di tubazioni di tipo leggero. I pezzi speciali necessari dovranno essere in ghisa malleabile di ottima fabbricazione naturali o zincati. Nelle tubazioni zincate non saranno tollerati pezzi speciali non zincati.

I tubi di ferro zincato non dovranno essere lavorati a caldo per evitare la volatilizzazione dello zinco, o in caso diverso la protezione dovrà essere ripristinata, sia pure con stagnatura.

Tubazioni in grès. - Le giunzioni saranno eseguite con corda di canapa imbevuta di litargirio e compressa a mazzuolo e stuccate con mastice di bitume o catrame o con giunti poliuretanici che assicurino la perfetta tenuta anche a pressione.

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Tubazioni in ardesia artificiale o cemento amianto o fibrocemento. - Le giunzioni dovranno risultare eseguite mediante una guarnizione calafatata di canapa catramata e successiva colatura di boiacca semifluida di malta di calce, completata da una stuccatura di malta plastica e sigillando il tutto sino all'orlo del manicotto, oppure con idonei giunti.

Nel caso di condotti di fumo si dovrà invece colare nei giunti malta fluida di terra refrattaria e calce in luogo della malta di calce.

Tubazioni in cemento. - Le giunzioni saranno eseguite distendendo sull'orlo del tubo in opera della pasta di cemento puro, innestando quindi il tubo successivo e sigillando poi tutto all’ in giro, con malta di cemento, in modo da formare un anello di guarnizione, e raschiando qualsiasi residuo di cemento nell'interno del tubo appena eseguito l'innesto.

Docce per pluviali. - Dovranno essere poste in opera con le esatte pendenze necessarie al perfetto scolo delle acque, a seconda degli ordini della Direzione dei Lavori. Saranno in lamiera zincata dello spessore prescritto dalla Direzione dei Lavori, sagomate tonde od a gola con riccio esterno, od a sezione quadra o rettangolare secondo quanto verrà richiesto e fornite in opera con le occorrenti unioni o risvolti per seguire la linea di gronda, i pezzi speciali di imboccatura, ecc., e con robuste cicogne in ferro per sostegno, modellate secondo quanto sarà disposto e murate o fissate all'armatura della copertura a distanze non maggiori di m. 1,00. Le giunzioni dovranno essere saldate a perfetta tenuta; tutte le parti metalliche dovranno essere verniciate con minio di piombo e vernici per esterni da pagarsi a parte. Impianti elettrici Principali Norme CEI di riferimento -CEI-UNEL 00722 Colori distintivi delle anime dei cavi isolati in gomma polivinilcloruro per energia comando e segnalazione con tensioni Uo/U non superiori a 0.6/1KV. -CEI-UNEL 35024 Cavi per energia con conduttori di rame con isolante elastomerico o termoplastico ed aventi grado di isolamento non superiore a quattro . Portate di corrente in regime permanente . -CEI 64-8 (1992) Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V. -CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario -CEI 11-8 Impianti di produzione ,trasmissione ,e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra -CEI 12-13 Apparecchi elettronici e loro accessori collegati alla rete , per uso domestico o analogo uso generale .Norme di sicurezza (quinta edizione). -CEI 17-13 (1980) Apparecchiature costruite in fabbrica . -CEI 20-15 (1966)Cavi isolati con gomma G1, con grado di isolamento non superiore a 4. -CEI 20-19 Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V (terza edizione ). -CEI 20-20(1984) Cavi isolati in PVC con tensione non superiore a 450/750 V . -CEI 20-22(1987) Prove dei cavi non propaganti l’incendio. -CEI 20-28 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 (terza edizione). -CEI 20-25 Cavi flessibili piatti in PVC per ascensori (seconda edizione). -CEI 20-20 Cavi isolati con gomma di uso generale per ascensori (prima edizione). -CEI 20-38 Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi .Parte 1 –Tensione nominale UO/U non superiore a 0,6/KV(prima edizione). -CEI 20-39 Cavi isolati minerali con tensione non superiore a 750V (prima edizione). -CEI 23-3 (1978)Interruttori automatici di sovraccorrente per usi domestici e similari ,per tensioni fino a 1000V. -CEI 23-5 (1972) Prese a spina per usi domestici e similari . -CEI 23-8 Tubi protettivi in PVC e accessori (seconda edizione ) Variante N.2; -CEI 23-9 Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per installazione fissa per uso domestico e similare .Prescrizioni generali (seconda edizione). -CEI 23-11 Interruttori per apparecchi (seconda edizione ). -CEI 23-12 Prese e spina per usi domestici e similari (prima edizione ).Variante 0.1 -CEI 23-13 Connettori per usi domestici e similari . Parte 1: Prescrizioni generali (seconda edizione ).Variante N.1 -CEI 23-14 Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori (prima edizione). Variante N.2

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-CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali con sgangiatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari (prima edizione) .Variante N.1-Variante N.2-Variante N.3-Variante N.4. -CEI 23-19 Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa (prima edizione ).Variante N.1 -CEI 23-20 Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e similari .Parte I: Prescrizioni generali (seconda edizione ). -CEI 23-21 Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e similari .Parte 2.1: Prescrizioni generali (seconda edizione ). -CEI 23-22 Canalette portacavi di materiale plastico per quadri elettrici (prima edizione). -CEI 23-25 Tubi per installazioni elettriche . Parte I: Prescrizioni generali (prima edizione). -CEI 23-26 Diametri esterni dei tubi per installazioni elettriche e filettature per tubi e accessori (prima edizione). -CEI 23-21 Connettori per interconnessione per apparecchiature di uso domestico e similare (prima edizione) -CEI 23-28 Tubi per installazioni elettriche .Parte 2: Norme particolari per tubi sezione I .Tubi metallici (prima edizione). -CEI 23-29 Cavidotti in materiale plastico rigido (prima edizione). -CEI 23-30 Dispositivi di connessione (giunzione e/o derivazione)per installazioni elettriche fisse ,domestiche e similari Parte 2.1 Prescrizioni particolari .Morsetti senza vite per la connessione di conduttori di rame senza preparazione speciale (prima edizione). -CEI 23-31 Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi. Variante 1 -CEI 23-32 Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi per soffitto e parete Variante n.1 -CEI 32-1 Fusibili a tensione non superiore a 1000V per corrente alternata e a 1500V per corrente continua . Parte 1 Prescrizioni generali (quarta edizione). -CEI 32-4 Fusibili a tensione non superiore a 1000V per corrente alternata e a 1500V per corrente continua .Parte 2 : Prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone addestrate (fusibili principalmente per applicazioni industriali ) (seconda edizione) -CEI 32-5 Fusibili a tensione non superiore a 1000V per corrente alternata e a 1500V per tensione continua .Parte 3 : Prescrizioni supplementare per i fusibili per uso da parte di persone non addestrate (fusibili principalmente per uso domestico e similari ) (seconda edizione). -CEI 32-6 Cartucce per fusibili in miniatura (seconda edizione).Variante N.1 -CEI 32-7 Fusibili a tensione non superiore a 1000V per corrente alternata e a 1500V per tensione continua .Parte 4: Norme supplementari per le cartucce per la protezione di dispositivi a semi - conduttori (prima edizione) -CEI 32-8 Supporti di cartucce per fusibili in miniature (prima edizione) -CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione : Prescrizioni generali e prove (terza edizione) -CEI 34-22 Apparecchi di illuminazione : Apparecchi di illuminazione di emergenza (seconda edizione) -CEI 34-23 Apparecchi di illuminazione . Parte 2 .Requisiti particolari .Apparecchi fissi per usi generali (prima edizione) -CEI 34-31 Apparecchi di illuminazione . Parte 2 : requisiti particolari . Apparecchi di illuminazione da Incasso (prima edizione) -CEI 34-45 Sistemi di alimentazione a binario elettrificato a bassissima tensione di sicurezza , per apparecchi di illuminazione (prima edizione) -CEI 61-28 Ventilatori elettrici e loro regolatori di velocità per uso domestico e similare .Norme particolari di sicurezza (prima edizione) . -CEI 61-50 Sicurezza degli apparecchi elettrici d’uso domestico e similare . Norme generali (prima edizione) -CEI 74-2 Apparecchiature per la tecnologia dell’informazione comprese e le apparecchiature elettriche per ufficio . Sicurezza (prima edizione) . Variante N.1 –Variante N.2-Variante N.3. -CEI 74-3 Sicurezza per apparecchiature da collegare alle reti di telecomunicazione(prima edizione). -CEI 101-34 Condizionatori d’aria per ambiente (prima edizione) Impianti speciali -CEI 103-1/1 Impianti telefonici interni .Parte 1:Generalità. -CEI 103-1/2 Impianti telefonici interni .Parte 2:Dimensionamento degli impianti telefonici

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-CEI 103-1/3 Caratteristiche funzionali -CEI 103-1/4 Procedure per i servizi telefonici -CEI 103-1/5 Organi di comando -CEI 103-1/6 Rete di connessione -CEI 103-1/7 Segnalazioni -CEI 103-1/8 Terminazioni -CEI 103-1/9 Qualità di trasmissione -CEI 103-1/10 Impianti telefonici interni Parte 10 : Caratteristiche strutturali -CEI 103-1/11 Impianti telefonici interni Parte 11 : Alimentazione -CEI 103-1/12 Impianti telefonici interni Parte 12 : Protezione degli impianti telefonici interni -CEI 103-1/13 Impianti telefonici interni Parte 13 : Criteri di installazione e reti -CEI 103-1/14 Impianti telefonici interni Parte 14 : Collegamento alla rete in servizio pubblico -CEI 103-1/15 Commutazione automatica -CEI 103-1/16 Esercizio e manutenzione -CEI 103-5 Apparecchi telefonici (seconda edizione) -CEI 103-7 Apparecchi telefonici di tipo speciale e dispositivi ausiliari di utente (seconda edizione) -CEI 79-1 Impianti antintrusione, antifurto, antiaggressione e relativa apparecchiatura (prima edizione). Variante N.1- Variante N.2 -CEI 79-2 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme particolari per le apparecchiature (prima edizione) -CEI 79-3 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione . Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione(prima edizione). Variante N.1 -CEI 79-4 Impianti antieffrazione, antintrusione e antiaggressione. Norme particolari per il controllo degli accessi (prima edizione). 2. Caratteristiche e specifiche tecniche generali degli impianti e dei materiali

Suddivisione dei circuiti L’impianto d’illuminazione esterna degli uffici interessati dai lavori sarà suddiviso in tanti circuiti quante sono le scale formanti gli edifici stessi ;ogni circuito alimenterà una parte dell’impianto totale in maniera da distribuire in maniera equa il carico su ogni scala condominiale , sia per evitare sovraccarichi su alcune scale , sia per uniformare il consumo di energia elettrica . Cavi elettrici e Condutture

Cavi elettrici I cavi impiegati dovranno avere le seguenti caratteristiche : a) isolamento dei cavi : i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (U/U) non inferiori a 450/700V , simbolo di designazione 07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500 V , simbolo di designazione 05. Questi ultimi ,se posati nello stesso tubo ,condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori ,devono essere adatti alla tensione nominale maggiore ; b) colori distintivi dei cavi : i conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712 . In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo - verde . Per quanto riguarda i conduttori di fase , devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l’impianto dai colori : nero , grigio(cenere)e marrone ; c)sezione minima dei conduttori neutri : la sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase .Per conduttori in circuiti polifase , con sezione superiore a 16mm,la sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase ,col minimo tuttavia di 16mm (per conduttori in rame),purchè siano soddisfatte le condizioni dell’art. 3.1.0.7.delle norme CEI 64-8; d)sezione dei conduttori di terra e protezione:

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la sezione dei conduttori di terra e di protezione ,cioè dei conduttori che collegano all’impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti , non deve essere inferiore a quella indicata nella tabella 54F al paragrafo 543.1.2 delle norme CEI 64-8 : e) propagazione del fuoco lungo i cavi : i cavi in aria installati individualmente , cioè distanziati tra loro di almeno 250mm ,devono rispondere alla prova di non propagazione delle norme CEI 20-35. Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di propagazione di un eventuale incendio , essi devono avere i requisiti di non propagazione dell’incendio in conformità alle norme CEI 20-22; f)provvedimenti contro il fumo : allorchè i cavi siano installati in notevole quantità in ambienti chiusi frequentati dal pubblico e di difficile e lenta evacuazione si devono adottare sistemi di posa atti ad impedire il dilagare del fumo negli ambienti stessi o in alternativa ricorrere all’impiego di cavi a bassa emissione di fumo secondo le norme CEI 20-37 e 20-38 ; g)problemi connessi allo sviluppo di gas tossici e corrosivi : qualora cavi in quantità rilevanti siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico ,oppure si trovino a coesistere in ambiente chiuso ,con apparecchiature particolarmente vulnerabili da agenti corrosivi ,deve essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi bruciando sviluppino gas tossici o corrosivi . Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso all’impiego di cavi aventi la caratteristica di non sviluppare gas tossici e corrosivi ad alte temperature secondo le norme CEI 20-37 e 20-38 . Pertanto la tipologia dei cavi previsti saranno le seguenti : - Collegamenti quadri : cavi multipolari con isolamento in elastomero reticolato di qualità G10 e guaina termoplastica speciale M1 tipo FG100M1/0.6-1kV;non propaganti l’incendio ,secondo norme CEI 20-20 III, a basso sviluppo di gas tossici e corrosivi secondo norme CEI 20-38,muniti di marchio italiano di qualità colore nero RAL9005. - Collegamenti utenze e cablaggi interne ai quadri : conduttori unipolari con isolamento in elastomero reticolato di qualità G9 tipo N07G9-K conformi alle norme CEI 20-22 II e 20-38 .

Il dimensionamento delle linee di distribuzione sarà coordinato con i dispositivi di protezione posti a monte di ciascuna linea , con le portate di corrente con gli impianti a regime e con la massima caduta di tensione ammessa che non dovrà essere superiore al 4% per le utenze di FM e del 2% per quelle di illuminazione calcolata dal quadro generale all’utenza più lontana di ciascuna linea .

In particolare ,il dimensionamento della sezione è stato effettuato calcolando la corrente d’impiego (Ib) dalla potenza convenzionale e prendendo quella sezione dalle tabelle UNEL 35024-70 per la quale la corrente (Iz) soddisfi le seguenti condizioni : Ib < In < Iz If < 1.45 Iz

Dove In ed If sono rispettivamente la corrente nominale e quella di funzionamento dell’interruttore posto a protezione del cavo per i sovraccarichi ed il cortocircuito .

Gli interruttori avranno un potere d’interruzione pari alla corrente di corto circuito presunta nel punto d’installazione e dovranno interrompere la corrente in un tempo t sufficiente a soddisfare la seguente condizione

I”t<K”S” Dove I” t è l’integrale di Joule dell’interruttore e K una costante funzione del tipo di isolamento del cavo

ed S la sezione del cavo stesso . La protezione dai contatti indiretti avverrà mediante dispositivi di interruzione differenziale ad alta

sensibilità . In ogni caso non saranno comunque utilizzate sezioni di cavo inferiori a :

- Circuiti luce : 2,5 mmq per le dorsali ,1,5 mmq per le derivazioni - Circuiti f.m. : 4 mmq per le dorsali , 2,5 mmq per le derivazioni - Circuiti di comando , segnalazioni e simili : 0,75 mmq

La sezione del conduttore di terra deve essere non inferiore a quella che si ottiene dal calcolo della sezione minima del conduttore di protezione mediante il metodo analitico indicato al paragrafo a) dell’art. 9.6.01 delle norme CEI 64-8

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Condutture Le condutture non devono essere causa di innesco o di propagazione d’incendio ; a tal scopo devono

essere usati cavi ,tubi protettivi e canalizzazioni aventi caratteristiche di non propagazione della fiamma nelle condizioni di posa .

Nelle vie cavi ,dove è installata una quantità di cavi tale da superare il volume unitario del materiale non metallico, stabilito dalla norma CEI 20-22 , saranno adottate barriere tagliafiamma .

Non è ammessa la posa dei cavi direttamente sotto intonaco anche se previsto dalle normative vigenti . Infine, i cavi devono essere protetti contro la possibilità di danneggiamenti meccanici fino all’altezza di

2,5 mt. I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, devono essere protetti e salvaguardati

meccanicamente . Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passarelle, condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile ecc. Negli impianti industriali , il tipo di installazione deve essere concordato di volta in volta con l’Amministrazione appaltante . Negli impianti in edifici civili e similari si devono rispettare le seguenti prescrizioni:

Tubi protettivi , cassette di derivazione - nell’impianto previsto per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi devono essere in materiale termoplastico serie leggera per i percorsi sotto intonaco, in acciaio smaltato a bordi saldati oppure in materiale termoplastico serie pesante per gli attraversamenti a pavimento; - il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti . Tale coefficiente di maggiorazione deve essere aumentato a 1,5 quando i cavi siano del tipo sottopiombo o sotto guaina metallica; il diametro del tubo deve essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e rinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi . Comunque il diametro interno non deve essere inferiore a 10 mm ; - il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi; - ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea principale e secondaria e in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione, - le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, deve inoltre risultare agevole la dispersione di calore in esse prodotta . Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo ; - i tubi protettivi dei montanti di impianti utilizzatori alimentati attraverso organi di misura centralizzati e le relative cassette di derivazione devono essere distinti per ogni montante . E’ ammesso utilizzare lo stesso tubo e le stesse cassette purchè i montanti alimentino lo stesso complesso di locali e che ne siano contrassegnati per la loro individuazione , almeno in corrispondenza delle due estremità ; - qualora si preveda l’esistenza ,nello stesso locale ,di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi ,questi devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate . Tuttavia è ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purchè essi siano isolati per la tensione più elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi , non amovibili se non a mezzo di attrezzo , tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi . - I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli ,che ospitano altre canalizzazioni devono essere disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti , sgocciolamenti , formazione di condensa ,ecc. E’ inoltre vietato collocare nelle stesse incassature montanti e colonne telefoniche o radiotelevisive . Nel vano degli ascensori o montacarichi non è consentita la messa in opera di conduttori o tubazioni di qualsiasi genere che non appartengono all’impianto dell’ascensore o del montacarichi stesso . - I circuiti degli impianti a tensione ridotta per “controllo ronda “ e “antifurto “, nonché quelli per impianti di traduzioni simultanee o di teletraduzioni simultanee , dovranno avere i conduttori in ogni caso sistemati in tubazioni soltanto di acciaio smaltato o tipo mannesman .

Canali porta cavi Per i sistemi di canali battiscopa e canali ausiliari si applicano le norme CEI 23-19 . Per gli altri sistemi di canalizzazione si applicheranno le norme CEI specifiche (ove esistenti).

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Il numero dei cavi installati deve essere tale da consentire una occupazione non superiore al 50% della sezione utile dei canali ,secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-9 .

Per il grado di protezione contro i contatti diretti , si applica quanto richiesto dalle norme CEI 64-8 utilizzando i necessari accessori (angoli, derivazioni, ecc.) opportune barriere devono separare cavi a tensioni nominali differenti .

I cavi vanno utilizzati secondo le indicazioni delle norme CEI 20-20. Devono essere previsti per canali metallici i necessari collegamenti di terra ed equipotenziali secondo

quanto previsto dalle norme CEI 64-8 . Nei passaggi di parete devono essere previste opportune barriere tagliafiamma che non degradino i livelle

di segregazione assicurati dalle pareti . Le caratteristiche di resistenza al calore anormale ed al fuoco dei materiali utilizzati devono soddisfare

quanto richiesto dalle norme CEI 64-8 per i luoghi a maggior rischio d’incendio .In particolare le canalette in materiale plastico devono essere costruite con materiale plastico resistente alla prova del filo incandescente a 650°C anziché di 550°C . Posa di cavi elettrici isolati ,sotto guaina ,interrati Per l’interramento dei cavi elettrici ,si dovrà procedere nel modo seguente : - sul fondo dello scavo ,sufficiente per la profondità di posa preventivamente concordata con la Direzione

Lavori e privo di qualsiasi sporgenza o spigolo di roccia o di sassi ,si dovrà costituire ,in primo luogo ,un letto di sabbia di fiume ,vagliata e lavata ,o di cava , dello spessore di almeno 10 cm ,sul quale si dovrà distendere poi il cavo (od i cavi)senza premere e senza fare affondare artificialmente nella sabbia ;

- si dovrà quindi stendere un altro stato di sabbia come sopra ,dello spessore di almeno 5 cm ,in corrispondenza della generatrice superiore del cavo (o dei cavi) ;pertanto lo spessore finale complessivo della sabbia dovrà risultare di almeno 15 più il diametro del cavo (quello maggiore , avendo più cavi);

- sulla sabbia così posta in opera si dovrà infine disporre una fila continua di mattoni pieni ,bene accostati fra loro e con il lato maggiore secondo l’andamento del cavo (o dei cavi) se questo avrà diametro (o questi comporteranno una striscia) non superiore a 5 cm od al contrario in senso trasversale (generalmente con più cavi);

- sistemati i mattoni, si dovrà procedere al rinterro dello scavo pigiando sino al limite del possibile e trasportando a rifiuto il materiale eccedente dall’iniziale scavo .

- L’asse del cavo (o quello centrale di più cavi)dovrà ovviamente trovarsi in uno stesso piano verticale con l’asse della fila di mattoni .

- Per la profondità di posa sarà eseguito il concetto di avere il cavo (o i cavi)posti sufficientemente al sicuro da possibili scavi di superficie per riparazioni ai manti stradali o cunette eventualmente sovrastanti, o movimenti di terra nei tratti a prato o giardino .

- Di massima sarà però osservata la profondità di almeno 50cmmisurando sull’estradosso della protezione di mattoni .Tutta la sabbia ed i mattoni occorrenti saranno forniti dalla ditta appaltatrice . Posa di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, in cunicoli praticabili

A seconda di quanto indicato negli elaborati di progetto, i cavi saranno posati : entro scanalatura esistenti sui piedritti dei cunicoli (appoggio continuo), all’uopo fatte predisporre

dall’Amministrazione appaltante ; entro canalette di materiale idoneo, come cemento, cemento amianto, ecc. (appoggio egualmente

continuo) tenute in sito da mensoline in piatto o profilato d’acciaio zincato o da mensoline di calcestruzzo armato;

direttamente sui ganci, grappe, staffe, o mensoline (appoggio discontinuo ) in piatto o profilato d’acciaio zincato ,ovvero di materiali plastici resistenti all’umidità ,ovvero ancora su mensoline di calcestruzzo armato. Dovendo disporre i cavi in più strati ,dovrà essere assicurato un distanziamento fra strato e strato parti ad almeno una volta e mezzo il diametro del cavo maggiore nello strato sottostante con un minimo di 3 cm ,onde assicurare la libera circolazione dell’aria .

A questo riguardo la ditta appaltatrice dovrà tempestivamente indicare le caratteristiche secondo cui dovranno essere dimensionate e conformate le eventuali canalette di cui sopra ,mentre ,se non diversamente prescritto dall’Amministrazione appaltanti, sarà di competenza della ditta appaltatrice di soddisfare a tutto il fabbisogno di mensole ,staffe ,grappe e ganci di ogni tipo, i quali potranno anche formare rastrelliere di convenienza altezza .

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Per il dimensionamento e mezzi di fissaggio in opera (grappe murate, chiodi sparati, ecc.)dovrà esser tenuto conto del peso dei cavi da sostenere in rapporto al distanziamento dei supporti, che dovrà essere stabilito di massima intorno a cm 70. In particolari casi , l’Amministrazione appaltante potrà preventivamente richiedere che le parti in acciaio debbano essere zincate a caldo .

I cavi ,ogni m 15-20 di percorso dovranno essere provvisti di fascetta distintiva in materiale inossidabile con il codice identificativo della linea .

Posa di cavi elettrici, isolati sotto guaina, intubazioni interrate o non interrate, o in cunicoli non praticabili Qualora in sede di appalto venga prescritto alla ditta appaltatrice di provvedere anche per la fornitura e posa in opera delle tubazioni ,queste avranno forma e costituzione come preventivamente stabilito dall’Amministrazione appaltante (cemento ,cemento - amianto ,ghisa , gres ceramico ,cloruro di polivinile , ecc.).

Per la posa in opera delle tubazioni a parete od a soffitto ,in cunicoli ,intercapedini , sotteranei , ecc., valgono le prescrizioni precedenti per la posa dei cavi in cunicoli praticabili ,coi dovuti adattamenti .

I cunicoli portacavi che attraversano zone a compartimentazione antincendio differenti dovranno installarsi dei setti tagliafuoco di classe REI 180 costituiti da sacchetti espansivi e posati a strati avendo cura di sfalsare uno strato dall’altro analogamente alla posa delle murature di mattoni . Prima di procedere alla posa di sacchetti si deve appiattire i sacchetti su di una superficie piana in modo da distribuire uniformemente il materiale in esso contenuto .

Quando lo spazio disponibile della posa diventa limitato si dovrà inserire i sacchetti usando il piatto di metallo o plastica .

Al contrario, per la posa interrata delle tubazioni , valgono le prescrizioni precedenti per l’interramento dei cavi elettrici ,circa le modalità di scavo ,la preparazione del fondo di posa (naturalmente senza la sabbia e senza la fila di mattoni), il rinterro, ecc.

Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o flange, onde evitare discontinuità nella loro superficie interna .

Il diametro interno della tubazione dovrà essere in rapporto non inferiore ad 1,3 rispetto al diametro del cavo o del cerchio circoscrivente i cavi , sistemati a fascia .

Per l’infilaggio dei cavi , si dovranno avere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate ed apposite cassette sulle tubazioni non interrate .

Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette sarà da stabilirsi in rapporto alla natura ed alla grandezza dei cavi da infilare . Tuttavia, per cavi in condizione medie di scorrimento e grandezza, il distanziamento resta stabilito di massima : ogni m 30 circa se in rettilineo;

ogni m 15 circa se con interposta una curva . I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro . In sede di appalto , verrà precisato se spetti all’Amministrazione appaltante la costituzione dei pozzetti o

delle cassette . In tal caso, per il loro dimensionamento, formazione, raccordi, ecc., la ditta appaltatrice dovrà fornire tutte le indicazioni necessarie .

Misure di protezione contro i contatti indiretti Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell’impianto elettrico

e degli apparecchi utilizzatori , normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause accidentali , potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).

Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze (quali portinerie distaccate e simili) deve avere un proprio impianto di terra .A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazione metalliche accessibili destinati ad adduzione ,distribuzione e scarico delle acque ,nonché tutte le masse metalliche accessibili notevole estensione esistenti nell’area dell’impianto elettrico utilizzatore stesso .

Impianto di messa a terra e sistemi di protezione contro i contatti indiretti L’impianto di terra deve essere composto dai seguenti elementi : uno o più dispersori in acciaio ramato infissi nel terreno ed alle cui estremità sarà collegato un cavo isolato con guaina giallo – verde del tipo antifiamma con sezione

non inferiore a 16 mmq e facente capo al nodo equipotenziale ; una o più montanti ,con sezione non inferiore a 16 mmq ,per il collegamento delle utenze con l’impianto di terra .

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Tutte le masse metalliche anche inaccessibili, che potrebbero essere messe in tensione e convogliare correnti di guasto su altre strutture con formazione di scintille o surriscaldamento , quali macchine elettriche, tubazioni e scarichi dell’impianto idrico sanitario, canalizzazioni degli impianti termofluidi, ecc., dovranno essere collegate all’impianto di terra e di equipotenzialità .

Il dispersore di terra sarà posto in un pozzetto di tipo prefabbricato con chiusino carrabile ed ispezionabile e la sua estremità superiore sarà posta ad una profondità del piano calpestabile di almeno 50 cm .

Per la realizzazione dei collegamenti equipotenziali supplementari di tutte le masse estranee con il conduttore di protezione si dovrà far riferimento alla nuova Norma CEI 64-8 e alla guida CEI 64-12 e successivi aggiornamenti .

L’impianto di terra sarà unico per tutto l’edificio . Si richiama pertanto l’attenzione sui seguenti punti :

- la resistenza di terra dovrà essere coordinata con le protezioni ; - l’impianto dovrà essere realizzato in modo da sopportare senza danni le eventuali correnti di guasto e di

dispersione - i materiali impiegati dovranno avere adeguata solidità per resistere nel tempo e dovranno essere protetti

contro azioni meccaniche , termiche e corrosive ; Come dispersore potranno essere utilizzati : - tubi in profilato di acciaio zincato diametro 48 mm – spessore 2,5 mm ; - picchetti a croce spessore 5 mm ; - picchetti in rame diametro 15 mm ; - picchetti in acciaio rivestito di rame diametro 15 mm spessore Cu 100 mm con deposito elettrico o 500 mm

se realizzato per trafilatura ; - corde in rame nude di adeguata sezione posate sul fondo degli scavi e nelle fondazioni – sezione minima 35

mmq – diametro fili elementari mm 1,8 . Il conduttore di terra dovrà essere : - di buona conducibilità elettrica ; - di ottima resistenza meccanica ; - di sezione minima pari a 16 mm – CU se in corda isolata non protetta meccanicamente ; - di sezione minima pari a 25 mmq CU se in corda nuda e quindi non protetta contro la corrosione . Si dovrà prevedere un nodo collettore o piastra collettrice a cui faranno capo : - i conduttori di terra (collegamento al dispersore ); i conduttori di protezione (masse) ; - i conduttori equipotenziali principali (masse estranee).

Sui collegamenti ai dispersori (di terra ) si dovranno prevedere dispositivi di sezionamento per consentire le verifiche periodiche ;il dispositivo di apertura può essere inglobato nella piastra collettrice o nodo e si deve aprire solo con l’ausilio di un attrezzo .

I conduttori di protezione dovranno avere le seguenti sezioni minime : se fanno parte dello stesso tubo o cavo dovranno soddisfare le relazioni : S<16 Sp=S 16<S<35 Sp=16 S<35 Sp=S/2

Dove per S si intende la sezione del conduttore di fase in mmq e per Sp la sezione minima del conduttore di protezione in mmq.

La sezione minima dei conduttori equipotenziali sarà : per quelli principali ,e cioè per la messa a terra di grandi masse metalliche pari a metà di quella del conduttore di protezione di sezione maggiore con un minimo di 6 mmq ed un massimo di 25 mmq ; per quelli supplementari , e cioè per i collegamenti equipotenziali pari a 2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica e 4 mmq nel caso non fosse prevista .

Condutture elettriche nei locali bagno Per il collegamento dello scaldabagno , il tubo , di tipo flessibile , deve essere prolungato per coprire il tratto esterno ,oppure deve essere usato un cavetto tripolare con guaina (fase +neutro +conduttore di protezione)per tutto il tratto dall’interruttore allo scaldabagno ,uscendo ,senza morsetti ,da una scatoletta passacordone.

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Coordinamento dell’impianto di terra con dispositivi di interruzione Una volta attuato l’impianto di messa a terra , la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata con uno dei seguenti sistemi : a) coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima corrente .Questo tipo di protezione

richiede l’installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè magnetotermico, in modo che risulti soddisfatta la seguente relazione :

Rt*Ia<=50V Dove Ia è il più elevato tra i valori in ampere , della corrente di intervento in 5 secondi del dispositivo di protezione ;se l’impianto comprende più derivazioni protette da dispositivi con correnti di intervento diverse, deve essere considerata la corrente di intervento più elevata; b) coordinamento fra impianto di messa a terra e interruttori differenziali. Questo tipo di protezione richiede

l’installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè differenziale che assicuri l’apertura dei circuiti da proteggere non appena eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo.

Affinchè detto coordinamento sia efficiente deve essere osservata la seguente relazione: Rt*Id<=50V Dove Id è il valore della corrente di intervento differenziale del dispositivo di protezione .

Protezione mediante doppio isolamento In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e disposizioni di protezione attiva, la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata adottando : - macchine e apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzione od installazione: apparecchi di

classe II. In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di classe II può coesistere con la protezione mediante

messa a terra ; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche accessibili delle macchine , degli apparecchi e delle altre parti dell’impianto di Classe II .

Quadri elettrici I quadri dovranno essere chiusi in modo da evitare la possibilità di penetrazioni di corpi estranei , disposti in modo che la loro manovra sia facile e possibilmente ubicati in ambienti non accessibili al pubblico, e dovranno essere muniti di cartelli e targhette sia sul fronte che sul retro del quadro che diano chiara indicazione della funzione dei diversi elementi e delle posizioni di aperto e chiuso degli interruttori . Le indicazioni del retro quadro potranno essere costituite da cifre o lettere o simboli in gomma o in PVC di tipo non propagante l’incendio ed a ridotta emissione di gas tossici e corrosivi .I comandi generali e parziali degli impianti elettrici e le relative protezioni devono essere posti e conformati in modo che il pubblico non possa agire su di esse ,ad eccezione di quelli di servizi non essenziali purchè siano derivati da circuiti provvisti di protezione selettive e distinte da quelle dei circuiti che alimentano i servizi essenziali .

Apparecchiature modulari con modulo normalizzato Le apparecchiature installate nei quadri di comando e negli armadi devono essere del tipo modulare e componibile con fissaggio a scatto su profilato preferibilmente normalizzato EN 50022 (norme CEI 17-18) . In particolare : a) gli interruttori automatici magnetotermici da 6 a 63 A devono essere modulari e componibili con potere di

interruzione fino a 6000A , salvo casi particolari secondo norma CEI 23-3 ; b) tutte le apparecchiature necessarie per rendere efficiente e funzionale l’impianto (ad esempio trasformatori,

suonerie, portafusibili, lampade di segnalazione, interruttori programmatori, prese di corrente CEE. ecc.) devono essere modulari e accoppiabili nello stesso quadro con gli interruttori automatici di cui al punto a);

c) gli interruttori con relè differenziali fino a 63 A devono essere modulari e appartenere alla stessa serie di cui ai punti a) e b). Devono essere del tipo ad azione diretta e secondo norma CEI EN 61008 –1 (23-42) e CEI EN 61009-1 (23-44);

d) il potere di interruzione degli interruttori automatici deve essere garantito sia in caso di alimentazione dai morsetti superiori (alimentazione dall’alto) sia in caso di alimentazione dai morsetti inferiori (alimentazione dal basso) . Interruttori Scatolati

Gli interruttori con correnti nominali superiori a 63 A saranno di tipo scatolato e devono risultare conformi alle norme CEI 17-5 . Per agevolare le installazioni sui quadri e l’intercambiabilità , gli apparecchi da 100 a 250 A è preferibile abbiano le stesse dimensioni d’ingombro .

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Nella scelta degli interruttori posti in serie, va considerato il problema della selettività nei casi in cui sia di particolare importanza la continuità di servizio .

Il potere di interruzione deve essere dato nella categoria di prestazione P2 (norme CEI 17-5) onde garantire un buon finanziamento anche dopo 3 corto circuiti con corrente pari al potere di interruzione. Gli interruttori differenziali devono essere disponibili nella versione normale e nella versione con intervento ritardato per consentire la selettività con altri interruttori differenziali installati a valle .

Quadri di comando e distribuzione in lamiera Iquadri realizzati in carpenteria metallica dovranno essere verniciati alle polveri epossidiche di colore grigio chiaro RAL 9002, e saranno realizzati con lamiera d’acciaio pressopiegata di spessore minimo 10/10 in esecuzione per appoggio a pavimento, sporgenti o da incasso a seconda delle diverse situazioni installative.

Inoltre dovranno essere completi di montanti , supporti , guide DIN in profilato d’acciaio per il montaggio delle apparecchiature, di setti di protezione, pannelli di copertura e di segregazione apparecchiature, piastre passacavi, morsettiere canaline di cablaggio, zoccolo di supporto, portaschermi in lamiera d’acciaio e di sportello di tipo smontabile con cerniere regolabili ed apertura superiore a 180° realizzato in cristallo o in lamiera con serratura a chiave in modo da impedire la manovra da persone estranee al personale autorizzato .

Gli apparecchi installati devono essere protetti da pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far sporgere l’organo di manovra delle apparecchiature e deve essere prevista la possibilità di individuare le funzioni svolte dalle apparecchiature .

Il grado di protezione minimo deve essere IP 43 secondo norma CEI 529 e comunque adeguato all’ambiente e classe d’isolamento 1 secondo norme CEI 536 .

I quadri di cui sopra dovranno essere chiusi in modo da evitare la possibilità di penetrazione di corpi estranei, disposti in modo che la loro manovra sia facile e possibilmente ubicati in ambienti non accessibili al pubblico e dovranno essere muniti di cartelli e targhette sia sul fronte che sul retro del quadro che diano chiara indicazione della funzione dei diversi elementi e delle posizioni di aperto e chiuso degli interruttori. Le indicazioni del retro quadro potranno essere costituite da cifre o lettere o simboli in gomma o in PVC di tipo non propagante l’incendio ed a ridotta emissione di gas tossici e corrosivi .

I comandi generali e parziali degli impianti elettrici e le relative protezioni devono essere posti e conformati in modo che il pubblico non possa agire su di esse , ad eccezione di quelli di servizi non essenziali , purchè siano derivati da circuiti provvisti di protezioni selettive e distinte da quelle dei circuiti che alimentano i servizi essenziali .

Quadri di comando e distribuzione in materiale plastico Negli ambienti in cui l’Amministrazione lo ritiene opportuno , al posto dei quadri in lamiera si dovranno installare quadri in materiale isolante .

I quadri in materiale plastico devono essere realizzati in modo conforme alla normativa CEI 23-49 e 23-51.

Il quadro deve essere realizzato in doppio isolamento (classe 2), di colore grigio chiaro RAL 9016 e di materiale autoestinguente secondo la tabella di cui al paragrafo 7.1.03 delle norme CEI 64-8 e le norme UL 94V-1 resistente al calore ed al fuoco fino a 850°C ( GWT , prova del filo incandescente ) secondo norme IEC 695.2.1.

Il grado di protezione minimo deve essere IP 41 e comunque adeguato all’ambiente , devono avere una resistenza agli urti di 2 joule .

La costruzione deve avere delle pretranciature laterali, posteriori , in alto ed in basso per permettere il passaggio dei cavi e deve avere la possibilità di montare la porta opaca o trasparente sia sul lato destro che su quello sinistro avendo una apertura superiore a 180°.

I quadri devono essere composti da cassette isolanti a cui viene fissato un telaio estraibile su cui sono montati i profilati per il fissaggio a scatto delle apparecchiature elettriche (guida DIN) con interasse tra profilati di 125 mm ed un pannello frontale a copertura del telaio . Inoltre , devono avere uno spazio sufficiente tra il fondo della cassetta e la guida DIN per consentire in modo agevole il passaggio dei cavi .

Istruzione per l’utente I quadri elettrici devono essere preferibilmente dotati dello schema elettrico unifilare e di istruzioni semplici e facilmente accessibili atte a dare all’utente informazioni sufficienti per il comando e l’identificazione delle apparecchiature nonché ad individuare le cause di guasto elettrico .

L’individuazione può essere effettuata tramite le stesse apparecchiature o dispositivi separati .

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Qualora tale dispositivo abbia una lampada d’emergenza incorporata , può essere omessa l’illuminazione d’emergenza prevista nel punto successivo . 2.3 Impianti d’illuminazione

Assegnazione dei valori di illuminazione I valori medi di illuminazione da conseguire e da misurare entro 60 giorni dall’ultimazione dei lavori ,su un piano orizzontale posto a m 0,80 dal pavimento , in condizioni di alimentazione normali , dovranno risultare i seguenti : - atri / corridoi : 100-150 lux - servizi : 100-150 lux - aree esterne (giardini , cortili ecc.) 20-50 lux

Per quanto non contemplato si rimanda alle Raccomandazioni Internazionali CEL. Negli ambienti chiusi è ammesso sul piano orizzontale a m. 0,60 dal pavimento, un coefficiente di

disuniformità (inteso come rapporto tra i valori massimo e minimo di illuminazione) non superiore a 1,25 secondo raccomandazione CIE 29-2 . Ove l’amministrazione appaltante intenda che per qualche ambiente tale coefficiente di disuniformità debba avere diverso valore , dovrà farne esplicita richiesta . In linea generale , ambienti adiacenti ,fra i quali si hanno frequenti passaggi di persone dall’uno all’altro , non dovranno , di norma , avere differenze nei valori medi di illuminazione superiore al 50%; non solo, ma la qualità dell’illuminazione dovrebbe essere la stessa o simile .

Tipo di illuminazione (o natura delle sorgenti ) Il tipo di illuminazione sarà prescritto dall’Amministrazione appaltante , scegliendo fra i sistemi più idonei , di cui , a titolo esemplificativo , si citano i seguenti : - ad incandescenza ; - ad fluorescenza dei vari tipi ; - a vapori di mercurio ; - a ioduri metallici ; - a vapori di sodio . In ogni caso , i circuiti relativi ad ogni accensione o gruppo di accensioni simultanee , non

dovranno avere un fattore di potenza inferiore a 0,9 ottenibile eventualmente mediante rifasamento . Per le lampade a scarica devono essere presi opportuni provvedimenti per evitare l’effetto stroboscopico .

Condizioni ambiente L’Amministrazione appaltante fornirà piante e sezioni , in opportuna scala , degli ambienti da illuminare , dando indicazioni sul colore e tonalità delle pareti ,del soffitto e del pavimento degli ambienti stessi , nonché ogni altra eventuale opportuna indicazione .

Apparecchi di illuminazione Gli apparecchi saranno dotati di schermi che possono avere compito di protezione e chiusura atto ad impedire il contatto diretto con la lampada e/o di controllo ottico del flusso luminoso emesso dalla lampada . Soltanto per ambienti con atmosfera pulita è consentito l’impiego di apparecchi aperti con lampada non protetta .

Gli apparecchi saranno in genere a flusso luminoso diretto per un miglior sfruttamento della luce emessa dalle lampade; per installazioni particolari, l’Amministrazione appaltante, potrà prescrivere anche apparecchi a flusso luminoso diretto / indiretto o totalmente indiretto .

Ubicazione e disposizione delle sorgenti Particolare cura si dovrà porre all’altezza ed al posizionamento di installazione , nonché alla schermatura

delle sorgenti luminose per eliminare qualsiasi pericolo di abbagliamento diretto e indiretto . In mancanza di indicazioni , gli apparecchi di illuminazione si intendono ubicati a soffitto con

disposizione simmetrica e distanziati in modo da soddisfare il coefficiente di disuniformità consentito . Flusso luminoso emesso Con tutte le condizioni imposte , sarà calcolato ,per ogni ambiente il flusso totale emesso in lumen dalle

sorgenti luminose, necessario per ottenere i valori di illuminazione in lux prescritti ; per ottenere ciò si utilizzeranno le tabelle dei coefficienti di utilizzazione dell’apparecchio di illuminazione previsto .

Dal flusso totale emesso si ricaverà il numero ed il tipo delle sorgenti luminose ; quindi il numero degli apparecchi di illuminazione in modo da soddisfare le prescrizioni del punto 2.5.1.

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Apparecchiature di comando e prese Generalità

Le apparecchiature di comando saranno di tipo civile o stagne a seconda del tipo di ambiente in cui verranno installate , in ogni caso avranno una portata nominale non inferiore a 10 A . Se non diversamente specificato le prese di tipo stagno saranno con passo unificato CEE .

La portata sarà quella indicata ,non inferiore comunque a 10 A . Ogni circuito di norma non potrà alimentare un numero di prese superiore a 5 , purchè poste nello stesso

locale ; se il circuito dovesse alimentare un numero maggiore di quello indicato tutte saranno singolarmente protette mediante fusibile . Ogni presa che collega un utilizzatore a tensione superiore a 50 V sarà provvista di polo di terra e qualora fosse in materiale metallico avrà il corpo connesso a terra . Inoltre nelle aule e negli altri locali dove espressamente indicato dal progetto o dalla Direzione Lavori tutte le prese di FM dovranno essere del tipo interbloccato e protette da interruttore magnetotermico .

Le prese saranno di tipo civile o stagne a seconda del tipo di impianto previsto . Le prese e gli organi di comando saranno del tipo modulare serie civile da incasso del tipo b - ticino serie

“ magic ” o di primaria marca similare combinati in gruppi funzionali a seconda delle specifiche esigenze . Tutte le spine per distribuzione trifase dovranno essere collegate in modo da ottenere il medesimo senso

ciclico delle fasi . Se non diversamente indicato tutte le prese previste con interruttore di blocco si intendono comprensive di spina .

Le apparecchiature di comando e le prese costruite e collaudate in conformità con le norme CEI o con altre specifiche applicabili.

Modalità di posa Le apparecchiature devono essere sempre complete di scatola o contenitore che protegga i morsetti e le parti in tensione . Qualora gli apparecchi siano composti con elementi metallici (contenitore , telaio di sostegno , mostrina , ecc.) dovrà essere assicurata la messa a terra degli stessi . Dovrà essere prevista la fornitura ed il montaggio di adatte protezioni a perdere ed il fissaggio delle mostrine definitive dopo le operazioni murarie di finitura (tinteggiatura , rivestimenti , ecc.). Sia per i comandi che per le prese il montaggio dei frutti in caso di pareti rivestite in maiolicato deve essere effettuato rispettando i fili della piastrellatura in modo che le apparecchiature risultino perfettamente simmetriche agli stessi . La realizzazione avverrà pertanto in più tempi ovvero : a) posa tubazioni sotto traccia sino al punto di presumibile installazione con eventuale raccordo terminale

flessibile ; b) posa delle piastrelle lasciando un’area libera attorno al frutto ; c) fissaggio della scatola perfettamente a filo ed in asse ; d) completamento del maiolicato . Nel caso di apparecchiature stagne da incasso dovranno essere impiegate cornici perimetrali di battuta in materiale plastico o non ossidabile. ART.2 Qualità e provenienza dei materiali Materiali in genere

Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle località che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.

Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione. Acqua, calci, cementi ed agglomerati cementizi, pozzolane, gesso

a) Acqua – L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida, priva di sostanze organiche o grassi e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva per il conglomerato risultante.

b) Calci – Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al RD 16 novembre 1939, n. 2231; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella Legge 6

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maggio 1965, n. 595 («Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici») nonché ai requisiti di accettazione contenuti nel DM 31 agosto 1972 («Norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche»).

c) Cementi e agglomerati cementizi 1) I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella Legge 6 maggio 1965, n. 595 e

nel DM 3 giugno 1968 («Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova dei cementi») e successive modifiche.

Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella Legge 6 maggio 1965, n. 595 e nel DM 31 agosto 1972.

2) A norma di quanto previsto dal Decreto del Ministero dell'industria del 9 marzo 1988, n. 126 («Regolamento del servizio di controllo e certificazione di qualità dei cementi»), i cementi di cui all'art. 1 lettera A) della Legge 26 maggio 1965, n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della Legge 26 maggio 1965, n. 595 e all'art. 20 della Legge 5 novembre 1971, n. 1086. Per i cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.

3) I cementi e gli agglomerati dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati dall'umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego.

d) Pozzolane – Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o di parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dal RD 16 novembre 1939, n. 2230.

e) Gesso – Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben riparati dall'umidità e da agenti degradanti. Materiali inerti per conglomerati cementizi e per malte

1) Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in proporzioni nocive all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature.

La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature.

La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di paramento o in pietra da taglio.

2) Gli additivi per impasti cementizi si intendono classificati come segue: fluidificanti; aeranti; ritardanti; acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificanti-ritardanti; fluidificanti-

acceleranti; antigelo-superfluidificanti. Per le modalità di controllo ed accettazione il Direttore dei Lavori potrà far eseguire prove od accettare

l'attestazione di conformità alle norme secondo i criteri dell'art. 6. 3) I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di

legge e relative circolari esplicative. Elementi di laterizio e calcestruzzo

Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito.

Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel DM 20 novembre 1987 («Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento»).

Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme a quelle della norma UNI 8942/2.

Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alle prescrizioni del succitato DM 20 novembre 1987.

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La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti i risultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel DM di cui sopra.

È in facoltà del Direttore dei Lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore. Armature per calcestruzzo

1) Gli acciai per l'armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute nel vigente DM attuativo della Legge 5 novembre 1971, n. 1086 (DM 9 gennaio 1996) e relative circolari esplicative.

2) È fatto divieto di impiegare acciai non qualificati all'origine. Malte per murature

L'acqua e la sabbia per la preparazione degli impasti devono possedere i requisiti e le caratteristiche tecniche.

L'impiego di malte premiscelate e premiscelate pronte è consentito, purché ogni fornitura sia accompagnata da una dichiarazione del fornitore attestante il gruppo della malta, il tipo e la quantità dei leganti e degli eventuali additivi. Ove il tipo di malta non rientri tra quelli appresso indicati il fornitore dovrà certificare con prove ufficiali anche le caratteristiche di resistenza della malta stessa.

Le modalità per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nel DM 13 settembre 1993.

I tipi di malta e le loro classi sono definiti in rapporto alla composizione in volume; malte di diverse proporzioni nella composizione confezionate anche con additivi, preventivamente sperimentate, possono essere ritenute equivalenti a quelle indicate qualora la loro resistenza media a compressione risulti non inferiore ai valori di cui al DM 20 novembre 1987, n. 103. Impermeabilizzazioni

Si intendono prodotti per impermeabilizzazioni e per coperture piane quelli che si presentano sotto forma di:

– membrane in fogli e/o rotoli da applicare a freddo od a caldo, in fogli singoli o pluristrato; – prodotti forniti in contenitori (solitamente liquidi e/o in pasta) da applicare a freddo od a caldo su

eventuali armature (che restano inglobate nello strato finale) fino a formare in sito una membrana continua. a) Le membrane si designano descrittivamente in base:

1) al materiale componente (esempio: bitume ossidato fillerizzato, bitume polimero elastomero, bitume polimero plastomero, etilene propilene diene, etilene vinil acetato, ecc.);

2) al materiale di armatura inserito nella membrana (esempio: armatura vetro velo, armatura poliammide tessuto, armatura polipropilene film, armatura alluminio foglio sottile, ecc.);

3) al materiale di finitura della faccia superiore (esempio: poliestere film da non asportare, polietilene film da non asportare, graniglie, ecc.);

4) al materiale di finitura della faccia inferiore (esempio: poliestere non tessuto, sughero, alluminio foglio sottile, ecc.).

b) I prodotti forniti in contenitori si designano descrittivamente come segue:

1) mastici di rocce asfaltiche e di asfalto sintetico; 2) asfalti colati; 3) malte asfaltiche; 4) prodotti termoplastici; 5) soluzioni in solvente di bitume; 6) emulsioni acquose di bitume; 7) prodotti a base di polimeri organici. c) I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura, le modalità di posa sono

trattate negli articoli relativi alla posa in opera. Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere a controlli (anche parziali) su

campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

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Le membrane per coperture di edifici in relazione allo strato funzionale che vanno a costituire (esempio strato di tenuta all'acqua, strato di tenuta all'aria, strato di schermo e/o barriera al vapore, strato di protezione degli strati sottostanti, ecc.) devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza od a loro completamento alle seguenti prescrizioni.

a) Le membrane destinate a formare strati di schermo e/o barriera al vapore devono soddisfare: – le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); – difetti, ortometria e massa areica; – resistenza a trazione; – flessibilità a freddo; – comportamento all'acqua; – permeabilità al vapore d'acqua; – invecchiamento termico in acqua; – le giunzioni devono resistere adeguatamente a trazione ed avere adeguata impermeabilità all'aria. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9380, oppure per i

prodotti non normati, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. b) Le membrane destinate a formare strati di continuità, di diffusione o di egualizzazione della pressione

di vapore, di irrigidimento o ripartizione dei carichi, di regolarizzazione, di separazione e/o scorrimento o drenante devono soddisfare:

– le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza e spessore); – difetti, ortometria e massa areica; – comportamento all'acqua; – invecchiamento termico in acqua. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9168, oppure per i

prodotti non normati, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. c) Le membrane destinate a formare strati di tenuta all'aria devono soddisfare:

– le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza e spessore); – difetti, ortometria e massa areica; – resistenza a trazione ed alla lacerazione; – comportamento all'acqua; – le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed alla permeabilità all'aria. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9168, oppure per i

prodotti non normati, ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. d) Le membrane destinate a formare strati di tenuta all'acqua devono soddisfare:

– le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); – difetti, ortometria e massa areica; – resistenza a trazione e alla lacerazione; – punzonamento statico e dinamico; – flessibilità a freddo; – stabilità dimensionale in seguito ad azione termica; – stabilità di forma a caldo; – impermeabilità all'acqua e comportamento all'acqua; – permeabilità al vapore d'acqua; – resistenza all'azione perforante delle radici; – invecchiamento termico in aria ed acqua; – resistenza all'ozono (solo per polimeriche e plastomeriche); – resistenza ad azioni combinate (solo per polimeriche e plastomeriche); – le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed avere impermeabilità all'aria. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629 (varie parti),

oppure per i prodotti non normati rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori.

e) Le membrane destinate a formare strati di protezione devono soddisfare:

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– le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); – difetti, ortometria e massa areica; – resistenza a trazione e alle lacerazioni; – punzonamento statico e dinamico; – flessibilità a freddo; – stabilità dimensionali a seguito di azione termica; – stabilità di forma a caldo (esclusi prodotti a base di PVC, EPDM, IIR); – comportamento all'acqua; – resistenza all'azione perforante delle radici; – invecchiamento termico in aria; – le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione; – l' autoprotezione minerale deve resistere all'azione di distacco. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629 (varie parti),

oppure per i prodotti non normati rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori.

Le membrane a base di elastomeri e di plastomeri dei tipi elencati nel seguente comma a) utilizzate per impermeabilizzazione delle opere elencate nel seguente comma b) devono rispondere alle prescrizioni elencate nel successivo comma c).

I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 15.1 comma c). a) I tipi di membrane considerati sono: – membrane in materiale elastomerico senza armatura: – membrane in materiale elastomerico dotate di armatura; – membrane in materiale plastomerico flessibile senza armatura. – membrane in materiale plastomerico flessibile dotate di armatura; – membrane in materiale plastomerico rigido (per esempio polietilene ad alta o bassa densità, reticolato o

non, polipropilene); – membrame polimeriche a reticolazione posticipata (per esempio polietilene clorosol fanato) dotate di

armatura; – membrane polimeriche accoppiate; b) Classi di utilizzo: Classe A - membrane adatte per condizioni eminentemente statiche del contenuto (per esempio, bacini,

dighe, sbarramenti, ecc.). Classe B - membrane adatte per condizioni dinamiche del contenuto (per esempio, canali, acquedotti,

ecc.). Classe C - membrane adatte per condizioni di sollecitazioni meccaniche particolarmente gravose,

concentrate o no (per esempio, fondazioni, impalcati di ponti, gallerie, ecc. Classe D - membrane adatte anche in condizioni di intensa esposizione agli agenti atmosferici e/o alla

luce. Classe E - membrane adatte per impieghi in presenza di materiali inquinanti e/o aggressivi (per esempio,

discariche, vasche di raccolta e/o decantazione, ecc.). Classe F - membrane adatte per il contatto con acqua potabile o sostanze di uso alimentare (per esempio,

acquedotti, serbatoi, contenitori per alimenti, ecc.). c) Le membrane di cui al comma a) sono valide per gli impieghi di cui al comma b) purché rispettino le

caratteristiche previste nelle varie parti della norma UNI 8898. I prodotti forniti solitamente sotto forma di liquidi o paste destinati principalmente a realizzare strati di

tenuta all'acqua (ma anche altri strati funzionali della copertura piana) a secondo del materiale costituente, devono rispondere alle prescrizioni seguenti.

I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 15.1 comma c). Bitumi da spalmatura per impermeabilizzazioni (in solvente e/o emulsione acquosa) devono rispondere

ai limiti specificati, per i diversi tipi, alle prescrizioni della norma UNI 4157. Le malte asfaltiche per impermeabilizzazione devono rispondere alla norma UNI 5660 FA 227. Gli asfalti colati per impermeabilizzazioni devono rispondere alla norma UNI 5654 FA 191.

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Il mastice di rocce asfaltiche per la preparazione di malte asfaltiche e degli asfalti colati deve rispondere alla norma UNI 4377 FA 233.

Il mastice di asfalto sintetico per la preparazione delle malte asfaltiche e degli asfalti colati deve rispondere alla norma UNI 4378 FA 234.

I prodotti fluidi od in pasta a base di polimeri organici (bituminosi, epossidici, poliuretanici, epossi-poliuretanici, epossi-catrame, polimetencatrame, polimeri clorurati, acrilici, vinilici, polimeri isomerizzati) devono essere valutate in base alle caratteristiche seguenti ed i valori devono soddisfare i limiti riportati; quando non sono riportati limiti si intende che valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettati dalla Direzione dei Lavori. a) Caratteristiche di comportamento da verificare in sito o su campioni significativi di quanto realizzati in sito. Materiali per pavimentazioni.

I materiali per pavimentazioni avranno i seguenti requisiti:

a) Mattonelle, marmette e pietrini di cemento. - Le mattonelle, le marmette ed i pietrini di cemento dovranno essere fabbricati a compressione meccanica, stagionati da almeno tre mesi, ben calibrati, a bordi sani e piani; non dovranno presentare né carie, né peli, né tendenza al distacco tra il sottofondo e lo strato superiore.

Le marmette di formato cm. 20 x 20 saranno vibrate e pressate, composte di graniglie di marmo o di pietra ben assortite granulometricamente con pezzature varie che possono essere richieste sino a mm. 13 di diametro. Lo strato superiore sarà non inferiore a mm. 7, in cemento ad alta resistenza con l'eventuale aggiunta di coloranti inalterabili, e dovrà presentare in superficie il massimo diametro della pezzatura; l'ultima ripassatura per la levigatura, sarà fatta con mola finissima in modo da ottenere una superficie perfetta.

Le marmette brecciate ed i marmettoni nei formati 20x20, 25x25, 30x30, 40x40, con pezzature di scaglia da mm. 35,50,70 e 100 mm., saranno composti con ghiande informi di marmo o pietre colorate razionalmente assortite e disposte in modo da ottenere in superficie la massima evidenza ed il migliore effetto estetico. Le scaglie di diverse pezzature saranno allettate in cemento ad alta resistenza, eventualmente con l'aggiunta di coloranti inalterabili.

I singoli elementi saranno vibrati e fortemente pressati. Lo strato superficiale sarà di spessore da 8 a 15 mm. e presenterà in vista la massima dimensione delle scaglie e ghiande; l'ultima ripassatura per la levigatura dovrà essere eseguita a mola finissima in modo di ottenere una superficie perfetta. Tutti i componenti debbono presentare i requisiti prescritti dalle Norme richiamate all'inizio del presente capitolo.

I pietrini avranno uno spessore complessivo non inferiore a mm. 20 con lo strato superficiale di assoluto cemento di spessore non inferiore a mm. 8; la superficie dei pietrini sarà liscia, rugosa o bugnata secondo il disegno che sarà prescritto.

b) Pietrini e mattonelle di grès comune o porcellanato. - Le mattonelle ed i pietrini saranno di prima scelta, greificati per tutto intero lo spessore, inattaccabili dagli agenti chimici e meccanici, di forme esattamente regolari, a spigoli vivi ed a superficie piana

Sottoposte ad esperimento di assorbimento, mediante gocce di inchiostro, queste non dovranno essere assorbite neanche in minima misura.

c)Pezzami per pavimenti a bollettonato. - I pezzami di marmo o di altre pietre idonee dovranno essere costituiti da elementi, dello spessore da 2 a 5 cm., di forma poligonale e dimensioni opportune secondo i campioni prescelti.

d)Linoleum. - Il linoleum dovrà corrispondere per la tonalità dei colori ai campioni prescelti e presentare superficie liscia priva di discontinuità, strisciature, macchie e screpolature.

Salvo il caso di pavimentazione da sovrapporsi ad altre esistenti, gli spessori non dovranno essere inferiori a mm. 3,2 con una tolleranza non superiore al 5%.

Lo spessore verrà determinato come media di dieci misurazioni eseguite sui campioni prelevati, impegnando un calibro che dia l'approssimazione di 1/10 di millimetro con piani di posamento del diametro di almeno mm. 10.

Il peso di linoleum a metro quadrato non dovrà essere inferiore a Kg. 1,2 per millimetro di spessore. Il peso verrà determinato sopra provini quadrati del lato di 0,50 con pesature che diano l'approssimazione di un grammo.

Esso dovrà avere stagionatura non inferiore a mesi quattro.

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Tagliando i campioni a 45° nello spessore, la superficie del taglio dovrà risultare uniforme e compatta e dovrà risultare perfetto il collegamento fra il linoleum e la tela juta cui è applicato.

Un pezzo di tappeto di forma quadrata di 0,20 di lato dovrà potersi curvare coi preparato in fuori sopra un cilindro di diametro pari a dieci volte lo spessore, senza che si formino fenditure o screpolature. Opere in pietra da taglio

1) La terminologia utilizzata ha il significato di seguito riportato, le denominazioni commerciali devono essere riferite a campioni, atlanti, ecc.

Granito Roccia fanero-cristallina, compatta, lucidabile, da decorazione e da costruzione, prevalentemente

costituita da minerali di durezza Mohs da 6 a 7 (quali quarzo, felspati, felspatoidi). Travertino Roccia calcarea sedimentaria di deposito chimico con caratteristica strutturale vacuolare, da decorazione

e da costruzione; alcune varietà sono lucidabili. Pietra Roccia da costruzione e/o da decorazione, di norma non lucidabile. 2) I prodotti di cui sopra devono rispondere a quanto segue: a) appartenere alla denominazione commerciale e/o petrografica indicata nel progetto oppure avere

origine dal bacino di estrazione o zona geografica richiesta nonché essere conformi ad eventuali campioni di riferimento ed essere esenti da crepe, discontinuità, ecc. che riducono la resistenza o la funzione;

b) avere lavorazione superficiale e/o finiture indicate nel progetto e/o rispondere ai campioni di riferimento; avere le dimensioni nominali concordate e le relative tolleranze;

c) delle seguenti caratteristiche il fornitore dichiarerà i valori medi (ed i valori minimi e/o la dispersione percentuale):

– massa volumica reale ed apparente, misurata secondo la norma UNI 9724, parte 2ª; – coefficiente di imbibizione della massa secca iniziale, misurato secondo la norma UNI 9724, parte 2ª; – resistenza a compressione, misurata secondo la norma UNI 9724, parte 3ª; – resistenza a flessione, misurata secondo la norma UNI 9724, parte 5ª; – resistenza all'abrasione, misurata secondo le disposizioni del RD 16 novembre 1939 n. 2234; d) per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso (strutturale per

murature, pavimentazioni, coperture, ecc.) si rinvia alle prescrizioni di progetto. Prodotti per isolamento termico

Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termico attraverso le superfici sulle quali sono applicati (vedi classificazione tabella 1). Per la realizzazione dell'isolamento termico si rinvia agli articoli relativi alle parti dell'edificio o impianti.

I materiali vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione per le caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni, delle prove e della valutazione dei risultati sia quella indicata nelle norme UNI ed in loro mancanza quelli della letteratura tecnica (in primo luogo le norme internazionali ed estere).

I materiali isolanti, fabbricati in stabilimento (blocchi, pannelli, lastre, feltri ecc.), si classificano come segue:

1) materiali cellulari – composizione chimica organica: plastici alveolari; – composizione chimica inorganica: vetro cellulare, calcestruzzo alveolare autoclavato; – composizione chimica mista: plastici cellulari con perle di vetro espanso. 2) materiali fibrosi – composizione chimica organica: fibre di legno; – composizione chimica inorganica: fibre minerali. 3) materiali compatti – composizione chimica organica: plastici compatti; – composizione chimica inorganica: calcestruzzo; – composizione chimica mista: agglomerati di legno.

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4) combinazione di materiali di diversa struttura Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si

devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: a) dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate

negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori;

b) spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori;

c) massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori;

d) resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali (calcolo in base alla Legge 16 gennaio 1991 n. 10) ed espressi secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 - FA 3);

e) saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti caratteristiche: – reazione o comportamento al fuoco; – limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; – compatibilità chimico-fisica con altri materiali.

Impianto idrico-sanitario Componenti dell'impianto idrico-sanitario

In conformità al D.M. n.37 del 22.01.2008 gli impianti idrici ed i loro componenti devono rispondere alle regole di buona tecnica: le norme UNI sono considerate norme di buona tecnica. Apparecchi Sanitari

Gli apparecchi sanitari in generale indipendentemente dalla loro forma e dal materiale costituente devono soddisfare i seguenti requisiti: – robustezza meccanica; – durabilità meccanica; – assenza di difetti visibili ed estetici; – resistenza all'abrasione; – pulibilità di tutte le parti che possono venire a contatto con l'acqua sporca; – resistenza alla corrosione (per quelli con supporto metallico); – funzionalità idraulica.

Per gli apparecchi di ceramica la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si intende comprovata se essi rispondono alle seguenti norme: UNI 8949/1 per i vasi, UNI 4543/1 e 8949/1 per gli orinatoi, UNI 8951/1 per i lavabi, UNI 8950/1 per bidet.

Per gli altri apparecchi deve essere comprovata la rispondenza alla norma UNI 4543/1 relativa al materiale ceramico ed alle caratteristiche funzionali previste.

Per gli apparecchi a base di materie plastiche la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si ritiene comprovata se essi rispondono alle seguenti norme UNI EN 263 per le lastre acriliche colate per vasche da bagno e piatti doccia, norme UNI EN sulle dimensioni di raccordo dei diversi apparecchi sanitari ed alle seguenti norme specifiche: UNI 8194 per lavabi di resina metacrilica; UNI 8196 per vasi di resina metacrilica; UNI EN 198 per vasche di resina metacrilica; UNI 8192 per i piatti doccia di resina metacrilica; UNI 8195 per bidet di resina metacrilica. Rubinetti Sanitari

a) I rubinetti sanitari considerati nel presente punto sono quelli appartenenti alle seguenti categorie: – rubinetti singoli, cioè con una sola condotta di alimentazione; – gruppo miscelatore, avente due condotte di alimentazione e comandi separati per regolare e miscelare la portata d'acqua. I gruppi miscelatori possono avere diverse soluzioni costruttive riconducibili nei seguenti casi: comandi distanziati e gemellati, corpo apparente o nascosto (sotto il piano o nella parete), predisposizione per posa su piano orizzontale o verticale; – miscelatore meccanico, elemento unico che sviluppa le stesse funzioni del gruppo miscelatore mescolando prima i due flussi e regolando dopo la portata della bocca di erogazione; le due regolazioni sono effettuate di

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volta in volta, per ottenere la temperatura d'acqua voluta. I miscelatori meccanici possono avere diverse soluzioni costruttive riconducibili ai seguenti casi: monocomando o bicomando, corpo apparente o nascosto (sotto il piano o nella parete), predisposizione per posa su piano orizzontale o verticale; – miscelatori termostatici, elemento funzionante come il miscelatore meccanico, ma che varia automaticamente la portata di due flussi a temperature diverse per erogare e mantenere l'acqua alla temperatura prescelta.

b) I rubinetti sanitari di cui sopra indipendentemente dal tipo e dalla soluzione costruttiva devono rispondere alle seguenti caratteristiche: – inalterabilità dei materiali costituenti e non cessione di sostanze all'acqua; – tenuta all'acqua alle pressioni di esercizio; – conformazione della bocca di erogazione in modo da erogare acqua con filetto a getto regolare e comunque senza spruzzi che vadano all'esterno dell'apparecchio sul quale devono essere montati; – proporzionalità fra apertura e portata erogata; – minima perdita di carico alla massima erogazione; – silenziosità ed assenza di vibrazione in tutte le condizioni di funzionamento; – facile smontabilità e sostituzione di pezzi possibilmente con attrezzi elementari; – continuità nella variazione di temperatura tra posizione di freddo e quella di caldo e viceversa (per i rubinetti miscelatori).

La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta per i rubinetti singoli e gruppi miscelatori quando essi rispondono alla norma UNI EN 200 e ne viene comprovata la rispondenza con certificati di prova e/o con apposizione del marchio UNI.

Per gli altri rubinetti si applica la UNI EN 200 per quanto possibile o si fa riferimento ad altre norme tecniche (principalmente di enti normatori esteri).

c) I rubinetti devono essere forniti protetti da imballaggi adeguati in grado di proteggerli da urti, graffi, ecc. nelle fasi di trasporto e movimentazione in cantiere. Il foglio informativo che accompagna il prodotto deve dichiarare le caratteristiche dello stesso e le altre informazioni utili per la posa, manutenzione, ecc. Scarichi di apparecchi sanitari e sifoni (Manuali, Automatici)

Gli elementi costituenti gli scarichi applicati agli apparecchi sanitari si intendono denominati e classificati come riportato nelle norme UNI sull'argomento.

Indipendentemente dal materiale e dalla forma essi devono possedere caratteristiche di inalterabilità alle azioni chimiche ed all'azione del calore, realizzare la tenuta tra otturatore e piletta e possedere una regolabilità per il ripristino della tenuta stessa (per scarichi a comando meccanico).

La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta quando essi rispondono alle norma EN 274 e EN 329; la rispondenza è comprovata da una attestazione di conformità. Tubi di raccordo rigidi (per il collegamento tra i tubi di adduzione e la rubinetteria sanitaria)

Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva essi devono rispondere alle caratteristiche seguenti: – inalterabilità alle azioni chimiche ed all'azione del calore; – non cessione di sostanze all'acqua potabile; – indeformabilità alle sollecitazioni meccaniche provenienti dall'interno e/o dall'esterno; – superficie interna esente da scabrosità che favoriscano depositi; – pressione di prova uguale a quella di rubinetti collegati.

La rispondenza alle caratteristiche sopraelencate si intende soddisfatta se i tubi rispondono alla norma UNI 9035 e la rispondenza è comprovata da una dichiarazione di conformità. Cassette per l'acqua (per vasi, orinatoi e vuotatoi)

Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva devono rispondere alle caratteristiche seguenti: – troppopieno di sezione tale da impedire in ogni circostanza la fuoriuscita di acqua dalla cassetta; – rubinetto a galleggiante che regola l'afflusso dell'acqua, realizzato in modo che, dopo l'azione di pulizia, l'acqua fluisca ancora nell'apparecchio sino a ripristinare nel sifone del vaso il battente d'acqua che realizza la tenuta ai gas; – costruzione tale da impedire ogni possibile contaminazione della rete di distribuzione dell'acqua a monte per effetto di rigurgito; – contenimento del livello di rumore prodotto durante il funzionamento.

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La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta per le cassette dei vasi quando, in abbinamento con il vaso, soddisfano le prove di pulizia/evacuazione di cui alla norma UNI 8949/1. Tubazioni e raccordi

Le tubazioni utilizzate per realizzare gli impianti di adduzione dell'acqua devono rispondere alle prescrizioni seguenti:

a) Nei tubi metallici di acciaio le filettature per giunti a vite devono essere del tipo normalizzato con filetto conico; le filettature cilindriche non sono ammesse quando si deve garantire la tenuta.

I tubi di acciaio devono rispondere alle norme UNI 6363 e UNI 8863 Fa 199. I tubi di acciaio zincato di diametro minore di mezzo pollice sono ammessi solo per il collegamento di

un solo apparecchio. b) I tubi di rame devono rispondere alla norma UNI 6507; il minimo diametro esterno ammissibile è 10

mm. c) I tubi di PVC e polietilene ad alta densità (PEad) devono rispondere rispettivamente alle norme UNI

7441 e UNI 7612; entrambi devono essere del tipo PN almeno 10. d) I tubi di piombo sono vietati nelle distribuzioni di acqua.

Valvolame, valvole di non ritorno, pompe a) Le valvole a saracinesca flangiate per condotte d'acqua devono essere conformi alla norma UNI 7125. Le valvole disconnettrici a tre vie contro il ritorno di flusso e zone di pressione ridotta devono essere

conformi alla norma UNI 9157. Le valvole di sicurezza in genere devono rispondere alla norma UNI 9335. La rispondenza alle norme predette deve essere comprovata da dichiarazione di conformità completata

con dichiarazioni di rispondenza alle caratteristiche specifiche previste dal progetto. b) Le pompe devono rispondere alle prescrizioni previste dal progetto e rispondere (a seconda dei tipi)

alle norme UNI 6781 P, UNI ISO 2548 e UNI ISO 3555. Apparecchi per produzione acqua calda

Gli scaldacqua elettrici, in ottemperanza della Legge 1° marzo 1978 n. 186, devono essere costruiti a regola d'arte; sono considerati tali se rispondenti alle norme CEI. La rispondenza alle norme predette deve essere comprovata da dichiarazione di conformità (e/o dalla presenza di marchi UNI e/o IMQ). Accumuli dell'acqua e sistemi di elevazione della pressione d'acqua

Per gli accumuli valgono le indicazioni riportate nell'articolo sugli impianti. Impianto di scarico acque usate

In conformità al D.M. n.37 del 22.01.2008 gli impianti idrici ed i loro componenti devono rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di buona tecnica.

- Si intende per impianto di scarico delle acque usate l'insieme delle condotte, apparecchi, ecc. che trasferiscono l'acqua dal punto di utilizzo alla fogna pubblica.

Il sistema di scarico deve essere indipendente dal sistema di smaltimento delle acque meteoriche almeno fino al punto di immissione nella fogna pubblica.

Il sistema di scarico può essere suddiviso in casi di necessità in più impianti convoglianti separatamente acque fecali, acque saponose, acque grasse. Il modo di recapito delle acque usate sarà comunque conforme alle prescrizioni delle competenti autorità.

L'impianto di cui sopra si intende funzionalmente suddiviso come segue: – parte destinata al convogliamento delle acque (raccordi, diramazioni, colonne, collettori); – parte destinata alla ventilazione primaria; - Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i componenti indicati

nei documenti progettuali ed a loro completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti. Vale inoltre quale precisazione ulteriore a cui fare riferimento la norma UNI 9183. 1) I tubi utilizzabili devono rispondere alle seguenti norme: – tubi di acciaio zincato UNI 6363 e UNI 8863 FA 199 (il loro uso deve essere limitato alle acque di

scarico con poche sostanze in sospensione e non saponose). Per la zincatura si fa riferimento alle norme sui trattamenti galvanici. Per i tubi di acciaio rivestiti, il rivestimento deve rispondere alle prescrizioni delle norme UNI esistenti (polietilene, bitume, ecc.) e comunque non deve essere danneggiato o staccato; in tal caso deve essere eliminato il tubo;

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– tubi di ghisa: devono rispondere alle UNI 7385 e UNI ISO 6594, essere del tipo centrifugato e ricotto, possedere rivestimento interno di catrame, resina epossidica ed essere esternamente catramati o verniciati con vernice antiruggine;

– tubi di piombo: devono rispondere alla UNI 7527/1. Devono essere lavorati in modo da ottenere sezione e spessore costanti in ogni punto del percorso. Essi devono essere protetti con catrame e verniciati con vernici bituminose per proteggerli dall'azione aggressiva del cemento;

– tubi di gres: devono rispondere alla UNI 9180/2; – tubi di calcestruzzo non armato: devono rispondere alla UNI 9534, i tubi armati devono rispondere alle

prescrizioni di buona tecnica (fino alla disponibilità di norma UNI); – tubi di materiale plastico: devono rispondere alle seguenti norme: • tubi di PVC per condotte all'interno dei fabbricati: UNI 7443 FA 178; • tubi di PVC per condotte interrate: UNI 7447; • tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate: UNI 7613; • tubi di polipropilene (PP): UNI 8319; • tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all'interno dei fabbricati: UNI 8451. 2) Per gli altri componenti vale quanto segue: – per gli scarichi ed i sifoni di apparecchi sanitari vedere articolo sui componenti dell'impianto di

adduzione dell'acqua; – in generale i materiali di cui sono costituiti i componenti del sistema di scarico devono rispondere alle

seguenti caratteristiche: a) minima scabrezza, al fine di opporre la minima resistenza al movimento dell'acqua; b) impermeabilità all'acqua ed ai gas per impedire i fenomeni di trasudamento e di fuoriuscita odori; c) resistenza all'azione aggressiva esercitata dalle sostanze contenute nelle acque discarico, con

particolare riferimento a quelle dei detersivi e delle altre sostanze chimiche usate per lavaggi; d) resistenza all'azione termica delle acque aventi temperature sino a 90 °C circa; e) opacità alla luce per evitare i fenomeni chimici e batteriologici favoriti dalle radiazioni luminose; f) resistenza alle radiazioni UV, per i componenti esposti alla luce solare; g) resistenza agli urti accidentali; – in generale i prodotti ed i componenti devono inoltre rispondere alle seguenti caratteristiche: h) conformazione senza sporgenze all'interno per evitare il deposito di sostanze contenute o trasportate

dalle acque; i) stabilità di forma in senso sia longitudinale sia trasversale; l) sezioni di accoppiamento con facce trasversali perpendicolari all'asse longitudinale; m) minima emissione di rumore nelle condizioni di uso; n) durabilità compatibile con quella dell'edificio nel quale sono montati; – gli accumuli e sollevamenti devono essere a tenuta di aria per impedire la diffusione di odori

all'esterno, ma devono avere un collegamento con l'esterno a mezzo di un tubo di ventilazione di sezione non inferiore a metà del tubo o della somma delle sezioni dei tubi che convogliano le acque nell'accumulo;

– le pompe di sollevamento devono essere di costituzione tale da non intasarsi in presenza di corpi solidi in sospensione la cui dimensione massima ammissibile è determinata dalla misura delle maglie di una griglia di protezione da installare a monte delle pompe.

- Per la realizzazione dell'impianto si utilizzeranno i materiali, i componenti e le modalità indicate nei documenti progettuali, e qualora non siano specificate in dettaglio nel progetto od a suo completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti.

Vale inoltre quale prescrizione ulteriore a cui far riferimento la norma UNI 9183. 1) Nel suo insieme l'impianto deve essere installato in modo da consentire la facile e rapida

manutenzione e pulizia; deve permettere la sostituzione, anche a distanza di tempo, di ogni sua parte senza gravosi o non previsti interventi distruttivi di altri elementi della costruzione; deve permettere l'estensione del sistema, quando previsto, ed il suo facile collegamento ad altri sistemi analoghi.

2) Le tubazioni orizzontali e verticali devono essere installate in allineamento secondo il proprio asse, parallele alle pareti e con la pendenza di progetto. Esse non devono passare sopra apparecchi elettrici o similari o dove le eventuali fuoruscite possono provocare inquinamenti. Quando ciò è inevitabile devono essere previste

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adeguate protezioni che convogliano i liquidi in un punto di raccolta. Quanto applicabile vale il DM 12 dicembre 1985 per le tubazioni interrate.

3) I raccordi con curve e pezzi speciali devono rispettare le indicazioni predette per gli allineamenti, le discontinuità, le pendenze, ecc.

Le curve ad angolo retto non devono essere usate nelle connessioni orizzontali (sono ammesse tra tubi verticali ed orizzontali), sono da evitare le connessioni doppie e tra loro frontali ed i raccordi a T. I collegamenti devono avvenire con opportuna inclinazione rispetto all'asse della tubazione ricevente ed in modo da mantenere allineate le generatrici superiori dei tubi.

4) I cambiamenti di direzione devono essere fatti con raccordi che non producono apprezzabili variazioni di velocità od altri effetti di rallentamento.

Le connessioni in corrispondenza di spostamento dell'asse delle colonne della verticale devono avvenire ad opportuna distanza dallo spostamento e comunque a non meno di 10 volte il diametro del tubo ed al di fuori del tratto di possibile formazione delle schiume.

5) Gli attacchi dei raccordi di ventilazione secondaria devono essere realizzati come indicato nella norma UNI 9183. Le colonne di ventilazione secondaria, quando non hanno una fuoriuscita diretta all'esterno, possono:

– essere raccordate alle colonne di scarico ad una quota di almeno 15 cm più elevata dal bordo superiore del troppopieno dell'apparecchio collocato alla quota più alta nell'edificio;

– essere raccordate al di sotto del più basso raccordo di scarico; – devono essere previste connessioni intermedie tra colonna di scarico e ventilazione almeno ogni 10

connessioni nella colonna di scarico. 6) I terminali delle colonne fuoriuscenti verticalmente dalle coperture devono essere a non meno di 0,15

m dall'estradosso per coperture non praticabili ed a non meno di 2 m per coperture praticabili. Questi terminali devono distare almeno 3 m da ogni finestra oppure essere ad almeno 0,60 m dal bordo più alto della finestra.

7) Punti di ispezione devono essere previsti con diametro uguale a quello del tubo fino a 100 mm, e con diametro minimo di 100 mm negli altri casi.

La loro posizione deve essere: – al termine della rete interna di scarico insieme al sifone e ad una derivazione; – ad ogni cambio di direzione con angolo maggiore di 45°; – ogni 15 m di percorso lineare per tubi con diametro sino a 100 mm ed ogni 30 m per tubi con diametro

maggiore; – ad ogni confluenza di due o più provenienze; – alla base di ogni colonna. Le ispezioni devono essere accessibili ed avere spazi sufficienti per operare con gli utensili di pulizia.

Apparecchi facilmente rimovibili possono fungere da ispezioni. Nel caso di tubi interrati con diametro uguale o superiore a 300 mm bisogna prevedere pozzetti di

ispezione ad ogni cambio di direzione e comunque ogni 40/50 m. 8) I supporti di tubi ed apparecchi devono essere staticamente affidabili, durabili nel tempo e tali da non

trasmettere rumori e vibrazioni. Le tubazioni vanno supportate ad ogni giunzione; ed inoltre quelle verticali almeno ogni 2,5 m e quelle orizzontali ogni 0,5 m per diametri fino a 50 mm, ogni 0,8 m per diametri fino a 100 mm, ogni 1,00 m per diametri oltre 100 mm. Il materiale dei supporti deve essere compatibile chimicamente ed in quanto a durezza con il materiale costituente il tubo.

9) Si devono prevedere giunti di dilatazione, per i tratti lunghi di tubazioni, in relazione al materiale costituente ed alla presenza di punti fissi quali parti murate o vincolate rigidamente.

Gli attraversamenti delle pareti a seconda della loro collocazione possono essere per incasso diretto, con utilizzazione di manicotti di passaggio (controtubi) opportunamente riempiti tra tubo e manicotto, con foro predisposto per il passaggio in modo da evitare punti di vincolo.

10) Gli scarichi a pavimento all'interno degli ambienti devono sempre essere sifonati con possibilità di un secondo attacco. Tipologie di scarico

Le acque di scarico vengono recapitate in pubbliche fognature secondo le modalità indicate dalla autorità locale che la ditta appaltatrice è obbligata a osservare. Nell'appalto sono comprese anche le opere di all'allaccio finale

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Impianto di scarico acque meteoriche In conformità alla D.M. n.37 del 22.01.2008gli impianti idrici ed i loro componenti devono rispondere

alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di buona tecnica. Si intende per impianto di scarico acque meteoriche l'insieme degli elementi di raccolta,

convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). L'acqua può essere raccolta da coperture o pavimentazioni all'aperto. Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque usate ed industriali.

Esso deve essere previsto in tutti gli edifici ad esclusione di quelli storico-artistici. Il sistema di recapito deve essere conforme alle prescrizioni della pubblica autorità in particolare per

quanto attiene la possibilità di inquinamento. Gli impianti di cui sopra si intendono funzionalmente suddivisi come segue:

– converse di convogliamento e canali di gronda; – punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.); – tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (verticali = pluviali; orizzontali = collettori); – punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.).

Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i componenti indicati nei documenti progettuali. Qualora non siano specificati in dettaglio nel progetto od a suo completamento, si rispetteranno le prescrizioni seguenti:

a) in generale tutti i materiali ed i componenti devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.);

b) gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda oltre a quanto detto in a) se di metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno rispondenti al comma a); la rispondenza delle gronde di plastica alla norma UNI 9031 soddisfa quanto detto sopra;

c) i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere a seconda del materiale a quanto indicato nell'articolo relativo allo scarico delle acque usate; inoltre i tubi di acciaio inossidabile devono rispondere alle norme UNI 6901 e UNI 8317;

d) per i punti di smaltimento valgono per quanto applicabili le prescrizioni sulle fognature date dalle pubbliche autorità. Per i chiusini e le griglie di piazzali vale la norma UNI EN 124.

Per la realizzazione dell'impianto si utilizzeranno i materiali, i componenti e le modalità indicate nei documenti progettuali, e qualora non siano specificati in dettaglio nel progetto od a suo completamento, si rispetteranno le prescrizioni seguenti. Vale inoltre quale prescrizione ulteriore cui fare riferimento la norma UNI 9184.

a) Per l'esecuzione delle tubazioni vale quanto riportato nell'articolo impianti di scarico acque usate. I pluviali montati all'esterno devono essere installati in modo da lasciare libero uno spazio tra parete e tubo di 5 cm; i fissaggi devono essere almeno uno in prossimità di ogni giunto ed essere di materiale compatibile con quello del tubo.

b) I bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono. Quando l'impianto acque meteoriche è collegato all'impianto di scarico acque usate deve essere interposto un sifone.

Tutte le caditoie a pavimento devono essere sifonate. Ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto di un

pluviale; c) per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono

essere prese tutte le precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori trasmessi.

Il Direttore dei lavori per la realizzazione dell'impianto di adduzione dell'acqua opererà come segue: a) nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi ed alle procedure, verificherà via via che

i materiali impiegati e le tecniche di esecuzione siano effettivamente quelle prescritte ed inoltre, per le parti destinate a non restare in vista, o che possono influire irreversibilmente sul funzionamento finale, verificherà che

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l'esecuzione sia coerente con quella concordata (questa verifica potrà essere effettuata anche in forma casuale e statistica nel caso di grandi opere).

Effettuerà o farà effettuare e sottoscrivere in una dichiarazione di conformità le prove di tenuta all'acqua come riportato nell'articolo sull'impianto di scarico acque usate.

b) Al termine dei lavori eseguirà una verifica finale dell'opera e si farà rilasciare dall'esecutore una dichiarazione di conformità dell'opera alle prescrizioni del progetto, del presente capitolato e di altre eventuali prescrizioni concordate.

Il Direttore dei lavori raccoglierà inoltre in un fascicolo i documenti progettuali più significativi, la dichiarazione di conformità predetta (ed eventuali schede di prodotti) nonché le istruzioni per la manutenzione con modalità e frequenza delle operazioni.

Le acque pluviali saranno recapitate in un collettore pubblico secondo le disposizioni dell'autorità locale che la ditta appaltatrice è obbligata a osservare. Nell'appalto sono comprese anche le opere di adduzione allo allaccio finale Prodotti fluidi od in pasta ( intonaci e vernici )

a) Intonaci: gli intonaci sono rivestimenti realizzati con malta per intonaci costituita da un legante (calce-cemento-gesso) da un inerte (sabbia, polvere o granuli di marmo, ecc.) ed eventualmente da pigmenti o terre coloranti, additivi e rinforzanti.

Gli intonaci devono possedere le caratteristiche indicate nel progetto e le caratteristiche seguenti: – capacità di riempimento delle cavità ed eguagliamento delle superfici; – reazione al fuoco e/o resistenza all'antincendio adeguata; – impermeabilità all'acqua e/o funzione di barriera all'acqua; – effetto estetico superficiale in relazione ai mezzi di posa usati; – adesione al supporto e caratteristiche meccaniche. Per i prodotti forniti premiscelati la rispondenza a norme UNI è sinonimo di conformità alle prescrizioni

predette; per gli altri prodotti valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla Direzione dei lavori. b) Prodotti vernicianti: i prodotti vernicianti sono prodotti applicati allo stato fluido, costituiti da un

legante (naturale o sintetico), da una carica e da un pigmento o terra colorante che, passando allo stato solido, formano una pellicola o uno strato non pellicolare sulla superficie.

Si distinguono in: – tinte, se non formano pellicola e si depositano sulla superficie; – impregnanti, se non formano pellicola e penetrano nelle porosità del supporto; – pitture, se formano pellicola ed hanno un colore proprio; – vernici, se formano pellicola e non hanno un marcato colore proprio; – rivestimenti plastici, se formano pellicola di spessore elevato o molto elevato (da 1 a 5 mm circa),

hanno colore proprio e disegno superficiale più o meno accentuato. I prodotti vernicianti devono possedere valori adeguati delle seguenti caratteristiche in funzione delle

prestazioni loro richieste: – dare colore in maniera stabile alla superficie trattata; – avere funzione impermeabilizzante; – essere traspiranti al vapore d'acqua; – impedire il passaggio dei raggi U.V.; – ridurre il passaggio della CO2; – avere adeguata reazione e/o resistenza al fuoco (quando richiesto); – avere funzione passivante del ferro (quando richiesto); – resistenza alle azioni chimiche degli agenti aggressivi (climatici, inquinanti); – resistere (quando richiesto) all'usura. I limiti di accettazione saranno quelli prescritti nel progetto od in mancanza quelli dichiarati dal

fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori.

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ART.3 Norme e modalità di prova per l’accettazione dei materiali Riporti di terre

I riporti potranno eseguirsi o con assestamento naturale o con costipamento artificiale. Nel primo caso sarà data ai rilevati una adeguata maggiore altezza per tenere conto del costipamento naturale delle materie impiegate. Nel secondo caso si dovrà procedere con sovrapposizione di strati da 30 a 50 cm. di altezza, secondo la natura delle terre, che verranno di volta in volta convenientemente annaffiati e compattati con adeguati mezzi meccanici anche vibranti. Tali oneri si intendono compresi nei prezzi d’elenco.

Sia nell'uno che nell'altro caso la misura del riporto sarà sempre effettuata in base alle quote delle livellette definitive.

L'Amministrazione avrà piena ed assoluta facoltà di assegnare le cave di prestito nelle zone in cui ricadono le sedi di nuove strade di P.R. in trincea e l'impresa resta obbligata ad eseguire gli sterri con le modalità e nelle località che saranno all'atto esecutivo indicate dalla Direzione Lavori.

Le dette cave di prestito, da aprire a totale cura e spesa dell'Appaltatore, al quale sarà corrisposto il solo prezzo unitario di elenco per le materie di tale provenienza, dovranno essere coltivate in modo che sia provveduto al loro regolare e completo scolo, evitando ristagni di acqua. A tale scopo sarà a carico dell'Appaltatore, ove occorra, l'apertura eli fossi di scolo di sufficiente pendenza.

Parimenti l' Amministrazione avrà facoltà di convogliare nella zona dei lavori lo scarico pubblico per la formazione di rilevati stradali, senza che l'impresa possa sollevare eccezioni di sorta. In tal caso l'Impresa, per la parte di rilevato eseguito con materie provenienti da scarico pubblico, avrà soltanto diritto al compenso previsto in tariffa.

Le terre di risulta nell'esecuzione di sterri per la costruzione di strade saranno trasportate nelle località che verranno di volta in volta stabilite dalla Direzione dei Lavori, mediante i compensi di cui all’elenco prezzi . Qualora non venga designata la località si pagherà, secondo i casi, il prezzo dell'articolo D.30.

Compattazione meccanica. - Per qualunque riferimento alle terre, per la loro classificazione e per le modalità delle prove e dei controlli sono adottate le prescrizioni del- l'A.A.S.H.T.O. (American Association State higway and Trasport Officials) come nei Capitolati Speciali di appalto dell'A.N.A.S. Le prescrizioni suddette sono riportate in Appendice. Ai fini della classificazione dei terreni prevista negli articoli di tariffa si precisa che il limite fra quelli designati "da ottimo a buono" e quelli designati "da buono a mediocre" cade nelle terre limose, anche miste con ghiaia o sabbia, e viene oltrepassato nel caso che l'indice di plasticità superi il valore percentuale del 10%.

Si precisa inoltre che il controllo delle densità da raggiungersi mediante il lavoro di costipamento come disposto negli articoli nell'elenco prezzi sarà eseguito confrontando il peso specifico di uno o più campioni prelevati dal rilevato compattato con quello ottenuto in laboratorio con la prova A.A.S.H.T.O. Standard e A.A.S.H.T.O. modificata.

Il procedimento della prova e i metodi per il prelevamento dei campioni dovranno essere conformi a quanto stabilito dalle norme emanate dal C.N.R.

Per questi lavori, che necessariamente riguardano rilevati di notevole importanza, l'impresa è tenuta a mettere a disposizione un laboratorio da campo consistente in:

- Serie di Setacci ASTM: 314"; 4 (mm 4,76); 10 (mm 2;) 20 (mm. 0,84); 40 (mm 0,42); 200 (mm 0,074). - Un apparecchio Proctor completo. - Un apparecchio per la determinazione della densità in sito. - Stufetta da campo. - Una bilancia tecnica di portata 10 Kg. e precisione 1 gr.

L'Impresa è altresì tenuta a fare eseguire presso Laboratori ufficiali, a sua cura e spese, tutte le prove di controllo e le altre prove che saranno richieste dalla Direzione dei Lavori. Conglomerati bituminosi

Il conglomerato bituminoso destinato alla formazione dello strato di collegamento dovrà possedere gli stessi requisiti per lo strato di usura, salvo per i valori seguenti richiesti che viene modificato in: - la stabilità Marshall Prova CNR (B.U. a VII n. 30) eseguita a 60°C su provini costipati con 75 colpi di

maglio per ogni faccia, all'atto della distesa, dovrà risultare in ogni caso superiore a 1000 Kg; inoltre il

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valore della rigidezza Marshall, cioé il rapporto tra la stabilità misurata in Kg e lo scorrimento misurato in mm, dovrà essere in ogni caso superiore a 350. Gli stessi provini per i quali viene determinata la stabilità Marshall, dovranno presentare una percentuale di vuoti residui compresa tra 3% e 7%. La prova Marshall eseguita su provini che abbiano subito almeno un periodo di im- mersione in acqua distillata per 15 giorni dovrà dare un valore di stabilità non inferiore al 75% di quello precedentemente indicato, inoltre la stessa prova Marshall eseguita su provini che abbiano subito un periodo di stagionatura all'aria aperta dovrà dare un valore di stabilità non inferiore a 1200 Kg.

Sia per i conglomerati bituminosi tipo usura che per quelli tipo binder nel caso in cui la prova Marshall venga effettuata a titolo di controllo della stabilità del conglomerato prodotto, i relativi provini dovranno essere confezionati con materiale prelevato presso l'impianto di produzione e/o alla stesa ed immediatamente costipato senza alcun ulteriore riscaldamento. Per ogni prova verranno confezionati 5 provini di cui 4 verranno rotti ed 1 accantonato per effettuare successivi ed eventuali controlli;

Il conglomerato bituminoso destinato alla formazione dello strato di usura dovrà possedere gli stessi requisiti per lo strato di collegamento, salvo per i valori seguenti richiesti che viene modificato in: - la stabilità Marshall Prova CNR (B.U. a VII n. 30) eseguita a 60'C su provini co- stipati con 76 colpi di

maglio per ogni faccia, all'atto della distesa, dovrà risultare in ogni caso superiore a 1200 Kg; inoltre il valore della rigidezza Marshall, cioé il rapporto tra la stabilità misurata in Kg e lo scorrimento misurato in mm, dovrà essere in ogni caso superiore a 350. Gli stessi provini per i quali viene determinata la stabilità Marshall, dovranno presentare una percentuale di vuoti residui compresa tra 3% e 7%.

La prova Marshall eseguita su provini che abbiano subito almeno un periodo di immersione in acqua distillata per 15 giorni dovrà dare un valore di stabilità non inferiore al 75% di quello precedentemente indicato; inoltre la stessa prova Marshall eseguita su provini che abbiano subito un periodo di stagionatura all'aria aperta dovrà dare un valore di stabilità non inferiore a 1400 Kg.

Sia per conglomerati bituminosi tipo usura che per quelli binder nel caso in cui la prova Marshall venga effettuata a titolo di controllo della stabilità del conglomerato prodotto, i relativi provini dovranno essere confezionati con materiale prelevato presso l'impianto di produzione e/o alla stesa ed immediatamente costipato senza alcun ulteriore riscaldamento. Impianti idraulici e sanitari

Quando le tubazioni possono venire a funzionare in pressione, anche per breve tempo, dovranno essere sottoposte ad una pressione di prova eguale da 1,5 a 2 volte la pressione di esercizio, a seconda dei casi.

Tanto le tubazioni a pressione che quelle a pelo libero dovranno essere provate, per la tenuta, prima della loro messa in funzione, o dei loro occultamento e nel caso che si manifestassero delle perdite, anche di lieve entità, dovranno essere riparate e rese stagne, il tutto a cura e spese dell'Impresa. Fognature

Saranno seguite le norme e prescrizioni tecniche stabilite daU'Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria - norme non allegate ma che possono richiedersi all'Associazione in Roma, Piazza Sallustio, 24 - particolarmente per quanto riguarda:

a) Norme per l'accettazione collaudo ed impiego dei tubi in amianto cemento.

b) Norme per le saldature dei giunti dei tubi in acciaio. c) Norme per l'accettazione collaudo ed impiego dei tubi in P.V.C. - PE.a.d. PRFV. d)Norme per l'accettazione collaudo ed impiego dei tubi in cemento armato. Si dovranno inoltre rispettare le seguenti norme: e) Norme UNI per i tubi in ghisa centrifugati e ricotti (ISO/R 13). f) Per i tubi in ghisa sferoidale saranno seguite le seguenti norme: Collaudo in officina: alla pressione di 60 Atm (DN 601300); 40 Atm (DN 70011250); Caratteristiche meccaniche: - Carico di rottura unitario a trazione 43 KgMM2. - Allungamento % alla rottura (maggiore) 8% - Durezza Brinelle max 230 KgmM2.

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Per le caratteristiche dimensionali, le tolleranze, ecc., si fa riferimento ai cataloghi dei produttori. Lunghezze nominali di 6 o 7 m. g) Norme UNI per i prodotti di grès ceramico per fognature. h) Norme UNI per le tubazioni, fondelli e raccordi in amianto cemento, per fognature. i) Norme UNI per condotte in P.V.C. PE.a.d. - PRFV per fognature. 1) Per i tubi in calcestruzzo di cemento il dosaggio del cemento tipo 425 non dovrà essere inferiore a q.li 4 per metro cubo d'inerte.

Chiusini in ghisa sferoidale Caratteristiche della ghisa sferoidale e prove.

- La ghisa utilizzata per la fabbricazione dei chiusini dovrà essere una ghisa a grafite sferoidale di prima qualità, conforme alla norma ISO 1083 tipo 500-7 o 400-12. La ghisa deve presentare una fattura grigia a grana fine, compatta, senza presenza alcuna di gocce fredde, screpolature, vene. bolle e altri difetti suscettibili di diminuzione di resistenza. La ghisa dovrà potersi lavorare con una lima o con scalpello e dovrà presentare poco ritiro durante il raffreddamento. - Composizione chimica della ghisa: C: 3,5 - 4,0% Si: 1,8 - 2,7% Mn: 0,05 - 0,30% P: < 0,10% S: < 0,010% Mg: 0,01 - 0,04% Carico di rottura: superiore a 40 kg/mmq.. Dovrà inoltre superare le seguenti prove: a) Resistenza all'urto:

una sbarra di saggio lunga mm. 200, a sezione trasversale quadrata di mm. 40 di lato ,fusa in sabbia molto secca, collocata orizzontalmente su appoggi a coltello, distanti fra loro cm. 16 e fissata all'incudine di ghisa regolamentare, deve sopportare, senza rompersi, l'urto di una palla di 12 kg. cadente da un'altezza di cm. 60 sulla metà dell'intervallo compreso tra i due appoggi. L'incudine di ghisa dovrà avere la lunghezza di mm. 250, la larghezza di mm. 100 ed essere appoggiata su un letto di sabbia di cm. 40 di spessore.

b) Resistenza alla flessione: una sbarra di saggio delle dimensioni sopra indicata di mm. 200 x 40 x 40 posta su due appoggi come sopra fissati e distanti fra loro 160 mm., dovrà sopportare, nel mezzo, un carico di 6000 kg.

c) Resistenza alla trazione e durezza La tabella riportata qui di seguito dà i valori minimi richiesti per le caratteristiche di resistenza alla trazione e

di durezza

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Tipo di ghisa

Caratteristiche meccaniche minime

Resistenza alla trazione ( carico di rottura ) R (N/mmq) (1)

Limite convenzionale di elasticità a 0,2% R.0.002 (N/mmq) (1)

Allungamento percentuale dopo rottura A (2)

Costituente predominante della struttura

Durezza Brinell

500-7 400-12

500 400

320 250

7 12

ferrite perlite ferrite

170-241 = <201

(1)N/mmq = 1Mpa circa0,102 Kgf/mmq (2)Misurata su una lunghezza iniziale fra le tacche di riferimento :Lq=5d I valori di resistenza alla trazione sono misurati su provette lavorate a freddo per mezzo di fresatrice,

tornio o lima, di tipo proporzionale di 14 mm. di diametro (le cui dimensioni sono fissate secondo le IS0 1083). Se sarà necessario, per ragioni tecniche, l'impiego di provette di diametro differente, esse dovranno in

ogni caso soddisfare la relazione: Lo = 5,65 radice quadrata So in cui Lo rappresenta la lunghezza iniziale della provetta tra le tacche di riferimento e So la sua sezione iniziale.

I valori di durezza potranno essere misurati sul manufatto. - I chiusini dovranno essere garantiti ad un carico di prova superiore a 40 tonn. per traffico su strada di prima categoria, secondo la norma europea EN 124 - classe D 400 e saranno, all'occorrenza, provati secondo il procedimento previsto dalla suddetta norma.

Il carico di controllo sarà applicato perpendicolarmente al centro del coperchio per mezzo di un punzone di 250 mm. di diametro (spigolo arrotondato con raggio di 3 mm.), dopo l'interposizione di uno strato di legno tra telaio e supporto e di feltro o cartone tra punzone e coperchio.

La velocità di incremento dei carico potrà variare da 300 a 500 Kg. per secondo, ed il carico massimo verrà mantenuto per 30 secondi.

La prova si intende superata qualora non si verifichino né rotture, né fessurazioni sul telaio e sul coperchio. Opere e strutture di calcestruzzo

Impasti di conglomerato cementizio Gli impasti di conglomerato cementizio dovranno essere eseguiti in conformità di quanto previsto

nell'allegato 1 del DM 14 febbraio 1992. La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell'impasto, devono

essere adeguati alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del conglomerato. Il quantitativo d'acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del

conglomerato tenendo conto anche dell'acqua contenuta negli inerti. Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e quindi il dosaggio del cemento, dovrà

essere scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato. L'impiego degli additivi dovrà essere subordinato all'accertamento dell'assenza di ogni pericolo di

aggressività. L'impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con modalità atte a

garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto.

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Per i calcestruzzi preconfezionati si fa riferimento alla norma UNI 7163; essa precisa le condizioni per l'ordinazione, la confezione, il trasporto e la consegna. Fissa inoltre le caratteristiche del prodotto soggetto a garanzia da parte del produttore e le prove atte a verificarne la conformità.

Controlli sul conglomerato cementizio Per i controlli sul conglomerato ci si atterrà a quanto previsto dall'allegato 2 del DM 14 febbraio 1992. Il conglomerato viene individuato tramite la resistenza caratteristica a compressione secondo quanto

specificato nel suddetto allegato 2 del DM 14 febbraio 1992. La resistenza caratteristica del conglomerato dovrà essere non inferiore a quella richiesta dal progetto. Il controllo di qualità del conglomerato si articola nelle seguenti fasi: studio preliminare di

qualificazione, controllo di accettazione, prove complementari (vedere paragrafi 4, 5 e 6 dell'allegato 2). I prelievi dei campioni necessari per i controlli delle fasi suddette avverranno al momento della posa in

opera dei casseri, secondo le modalità previste nel paragrafo 3 del succitato Allegato 2. Norme di esecuzione per il cemento armato normale Nell'esecuzione delle opere di cemento armato normale l'appaltatore dovrà attenersi alle norme

contenute nella Legge n. 1086/71 e nelle relative norme tecniche vigenti. a) Gli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da escludere pericoli di segregazione dei

componenti o di prematuro inizio della presa al momento del getto. Il getto deve essere convenientemente compatto; la superficie dei getti deve essere mantenuta umida per

almeno tre giorni. Non si deve mettere in opera il conglomerato a temperature minori di 0 °C, salvo il ricorso ad opportune

cautele. b) Le giunzioni delle barre in zona tesa, quando non siano evitabili, si devono realizzare possibilmente

nelle regioni di minor sollecitazione, in ogni caso devono essere opportunamente sfalsate. Le giunzioni di cui sopra possono effettuarsi mediante: – saldature eseguite in conformità delle norme in vigore sulle saldature; – manicotto filettato; – sovrapposizione calcolata in modo da assicurare l'ancoraggio di ciascuna barra. In ogni caso la

lunghezza di sovrapposizione in retto deve essere non minore di 20 volte il diametro e la prosecuzione di ciascuna barra deve essere deviata verso la zona compromessa. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve superare 6 volte il diametro.

c) Le barre piegate devono presentare, nelle piegature, un raccordo circolare di raggio non minore di 6 volte il diametro. Gli ancoraggi devono rispondere a quanto prescritto al punto 5.3.3 del DM 14 febbraio 1992. Per barre di acciaio incrudito a freddo le piegature non possono essere effettuate a caldo.

d) La superficie dell'armatura resistente deve distare dalle facce esterne del conglomerato di almeno 0,8 cm nel caso di solette, setti e pareti, e di almeno 2 cm nel caso di travi e pilastri. Tali misure devono essere aumentate, e al massimo rispettivamente portate a 2 cm per le solette ed a 4 per le travi ed i pilastri, in presenza di salsedine marina, ed altri agenti aggressivi. Copriferri maggiori richiedono opportuni provvedimenti intesi ad evitare il distacco (per esempio reti).

Le superfici delle barre devono essere mutuamente distanziate in ogni direzione di almeno una volta il diametro delle barre medesime e, in ogni caso, non meno di 2 cm.

Si potrà derogare a quanto sopra raggruppando le barre a coppie ed aumentando la mutua distanza minima tra le coppie ad almeno 4 cm.

Per le barre di sezione non circolare si deve considerare il diametro del cerchio circoscritto. e) Il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche. Esso non deve inoltre

avvenire prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto il valore necessario in relazione all'impiego della struttura all'atto del disarmo, tenendo anche conto delle altre esigenze progettuali e costruttive; la decisione è lasciata al giudizio del Direttore dei lavori.

SOLAI Generalità Al fine di posare la nuova fognatura interna dei fabbricati verranno realizzati n. 8 solai misti in ferro

e tavelloni con sovrastante massetto in. c.a. Detti solai saranno composti di travi e tavelloni con sovrastante massetto in c.a. provvisto di rete

elettrosaldata - diametro mm. 6, maglia 20x20 - per uno spessore di cm. 8 al disopra del tavellone con

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finitura in cemento lisciato; fornitura e posa in opera, tramite saldatura nella parte inferiore dei ferri a L, di ferri ad L 20x3 a contenimento dell’intonaco dell’intradosso del solaio; realizzazione di intonaco fratazzato e lisciato spessore minimo 1,5 cm previa sbruffatura e finito con strato di colla. Verranno, infine, applicate 2 mani di antiruggine su tutte le parti in ferro scoperte.

Le travi avranno le dimensioni e la distanza tra asse ed asse di cui alla relazione tecnica allegata. Prima del loro collocamento in opera dovranno essere verniciate con 2 mani di antiruggine e forate per l’applicazione dei tondini.

Solai di cemento armato o misti: generalità e classificazione Nei successivi punti sono trattati i solai realizzati esclusivamente in calcestruzzo armato o calcestruzzo

armato precompresso o misti in calcestruzzo armato precompresso e blocchi in laterizio od in altri materiali. Vengono considerati sia i solai eseguiti in opera che quelli formati dall'associazione di elementi

prefabbricati. Per tutti i solai valgono le prescrizioni già date per le opere in calcestruzzo armato e calcestruzzo armato

precompresso, ed in particolare valgono le prescrizioni contenute nel DM 14 febbraio 1992 «Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in calcestruzzo armato normale e precompresso e a struttura metallica».

I solai di calcestruzzo armato o misti sono così classificati: 1) solai con getto pieno: di calcestruzzo armato o di calcestruzzo armato precompresso; 2) solai misti di calcestruzzo armato, calcestruzzo armato precompresso e blocchi interposti di

alleggerimento collaboranti e non, di laterizio od altro materiale; 3) solai realizzati dall'associazione di elementi di calcestruzzo armato e calcestruzzo armato

precompresso prefabbricati con unioni e/o getti di completamento. Per i solai del tipo 1) valgono integralmente le prescrizioni del precedente articolo . I solai del tipo 2) e 3) sono soggetti anche alle norme complementari riportate nei successivi punti. Solai misti di calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso e blocchi forati di laterizio a) I solai misti di cemento armato normale e precompresso e blocchi forati di laterizio si distinguono

nelle seguenti categorie: 1) solai con blocchi aventi funzione principale di alleggerimento; 2) solai con blocchi aventi funzione statica in collaborazione con il conglomerato. I blocchi di cui al punto 2), devono essere conformati in modo che nel solaio in opera sia assicurata con

continuità la trasmissione degli sforzi dall'uno all'altro elemento. Nel caso si richieda al laterizio il concorso alla resistenza agli sforzi tangenziali, si devono usare

elementi monoblocco disposti in modo che nelle file adiacenti, comprendenti una nervatura di conglomerato, i giunti risultino sfalsati tra loro. In ogni caso, ove sia prevista una soletta di conglomerato staticamente integrativa di altra di laterizio, quest'ultima deve avere forma e finitura tali da assicurare la solidarietà ai fini della trasmissione degli sforzi tangenziali.

Per entrambe le categorie il profilo dei blocchi delimitante la nervatura di conglomerato da gettarsi in opera non deve presentare risvolti che ostacolino il deflusso di calcestruzzo e restringano la sezione delle nervature stesse.

La larghezza minima delle nervature di calcestruzzo per solai con nervature gettate o completate in opera non deve essere minore di 1/8 dell'interasse e comunque non inferiore a 8 cm.

Nel caso di produzione di serie in stabilimento di pannelli di solaio completi il limite minimo predetto potrà scendere a 5 cm.

L'interasse delle nervature non deve in ogni caso essere maggiore di 15 volte lo spessore medio della soletta, il blocco interposto deve avere dimensione massima inferiore a 52 cm.

b) Caratteristiche dei blocchi 1) Spessore delle pareti e dei setti dei blocchi. Lo spessore delle pareti orizzontali compresse non deve essere minore di 8 mm, quello delle pareti

perimetrali non minore di 8 mm, quello dei setti non minore di 7 mm. Tutte le intersezioni dovranno essere raccordate con raggio di curvatura, al netto delle tolleranze,

maggiori di 3 mm. Si devono adottare forme semplici, caratterizzate da setti rettilinei ed allineati, particolarmente in

direzione orizzontale, con setti con rapporto spessore/lunghezza il più possibile uniforme.

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Il rapporto fra l'area complessiva dei fori e l'area lorda delimitata dal perimetro della sezione del blocco non deve risultare superiore a 0,6 ÷ 0,625 h, ove h è l'altezza del blocco in metri.

2) Caratteristiche fisico-meccaniche. La resistenza caratteristica a compressione, riferita alla sezione netta delle pareti e delle costolature deve

risultare non minore di:

– 30 N/mm2 nella direzione dei fori;

– 15 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori; per i blocchi di cui alla categoria a2) e di:

– 15 N/mm2 nella direzione dei fori;

– 5 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori; per i blocchi di cui alla categoria a1). La resistenza caratteristica a trazione per flessione dovrà essere non minore di:

– 10 N/mm2 per i blocchi di tipo a2);e di:

– 7 N/mm2 per i blocchi di tipo a1). Speciale cura deve essere rivolta al controllo dell'integrità dei blocchi con particolare riferimento alla

eventuale presenza di fessurazioni. c) Spessore minimo dei solai. Lo spessore dei solai a portanza unidirezionale che non siano di semplice copertura non deve essere

minore di 1/25 della luce di calcolo ed in nessun caso minore di 12 cm. Per i solai costituiti da travetti precompressi e blocchi interposti il predetto limite può scendere ad 1/30. Le deformazioni devono risultare compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi

costruttivi ed impiantistici ad esso collegati. d) Spessore minimo della soletta. Nei solai del tipo a1) lo spessore minimo del calcestruzzo della soletta di conglomerato non deve essere

minore di 4 cm. Nei solai del tipo a2), può essere omessa la soletta di calcestruzzo e la zona rinforzata di laterizio, per

altro sempre rasata con calcestruzzo, può essere considerata collaborante e deve soddisfare i seguenti requisiti: – possedere spessore non minore di 1/5 dell'altezza, per solai con altezza fino a 25 cm, non minore di 5

cm per solai con altezza maggiore; – avere area effettiva dei setti e delle pareti, misurata in qualunque sezione normale alla direzione dello

sforzo di compressione, non minore del 50% della superficie lorda. e) Protezione delle armature. Nei solai, la cui armatura è collocata entro scanalature, qualunque superficie metallica deve risultare

contornata in ogni direzione da uno spessore minimo di 5 mm di malta cementizia. Per armatura collocata entro nervatura, le dimensioni di questa devono essere tali da consentire il rispetto

dei seguenti limiti: – distanza netta tra armatura e blocco 8 mm; – distanza netta tra armatura ed armatura 10 mm. Per quanto attiene la distribuzione delle armature: trasversali, longitudinali, per taglio, si fa riferimento

alle citate Norme contenute nel DM del 27 luglio 1985. In fase di esecuzione prima di procedere ai getti i laterizi devono essere convenientemente bagnati. Gli elementi con rilevanti difetti di origine o danneggiati durante la movimentazione dovranno essere

eliminati. f) Conglomerati per i getti in opera. Si dovrà studiare la composizione del getto in modo da evitare rischi di segregazione o la formazione di

nidi di ghiaia e per ridurre l'entità delle deformazioni differite. Il diametro massimo degli inerti impiegati non dovrà superare 1/5 dello spessore minimo delle nervature né la distanza netta minima tra le armature.

Il getto deve essere costipato in modo da garantire l'avvolgimento delle armature e l'aderenza sia con i blocchi sia con eventuali altri elementi prefabbricati.

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Pavimentazioni I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei Lavori, ai fini della

loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

Le piastrelle di ceramica per pavimentazioni dovranno essere impiegate tenendo conto che le dizioni commerciali e/o tradizionali (cotto, cottoforte, gres, ecc.) devono essere associate alla classificazione basata sul metodo di formatura e sull'assorbimento d'acqua secondo la norma UNI EN 87.

a) A seconda della classe di appartenenza (secondo UNI EN 87) le piastrelle di ceramica estruse o pressate di prima scelta devono rispondere alle norme seguenti:

_____________________________________________________________________________ Assorbimento d’acqua, E in % Formatura Gruppo I Gruppo IIa Gruppo IIb Gruppo III E � 3% 3% < E � 6% 6% < E < 10% E > 10% Estruse (A)UNI EN 121 UNI EN 186 UNI EN 187 UNI EN 188 Pressate a UNI EN 176 UNI EN 177 UNI EN 178 UNI EN 159 b) Per i prodotti definiti «pianelle comuni di argilla», «pianelle pressate ed arrotate di argilla» e

«mattonelle greificate» dal RD 16 novembre 1939 n. 334, devono inoltre essere rispettate le prescrizioni

seguenti: resistenza all'urto 2 Nm (0,20 kgm) minimo; resistenza alla flessione 2,5 N/mm2 (25 kg/cm2) minimo; coefficiente di usura al tribometro 15 mm per 1 km di percorso.

c) Per le piastrelle colate (ivi comprese tutte le produzioni artigianali) le caratteristiche rilevanti da misurare ai fini di una qualificazione del materiale sono le stesse indicate per le piastrelle pressate a secco ed estruse (vedi norma UNI EN 87), per cui:

– per quanto attiene ai metodi di prova si rimanda alla normativa UNI EN vigente e già citata; – per quanto attiene i limiti di accettazione, tenendo in dovuto conto il parametro relativo

all'assorbimento d'acqua, i valori di accettazione per le piastrelle ottenute mediante colatura saranno concordati fra produttore ed acquirente, sulla base dei dati tecnici previsti dal progetto o dichiarati dai produttori ed accettate dalla Direzione dei Lavori;

d) I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche, sporcatura, ecc. nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa ed essere accompagnati da fogli informativi riportanti il nome del fornitore e la rispondenza alle prescrizioni predette.

I prodotti di calcestruzzo per pavimentazioni a seconda del tipo di prodotto devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza e/o completamento alle seguenti: - Mattonelle di cemento con o senza colorazione e superficie levigata; mattonelle di cemento con o senza

colorazione con superficie striata o con impronta; marmette e mattonelle a mosaico di cemento e di detriti di pietra con superficie levigata. I prodotti sopracitati devono rispondere al RD 2234 del 16 novembre 1939 per quanto riguarda le caratteristiche di resistenza all'urto, resistenza alla flessione e coefficiente di usura al tribometro ed alle prescrizioni del progetto. L'accettazione deve avvenire secondo il punto 13.1 avendo il RD sopracitato quale riferimento.

- Masselli di calcestruzzo per pavimentazioni saranno definiti e classificati in base alla loro forma, dimensioni, colore e resistenza caratteristica; per la terminologia delle parti componenti il massello e delle geometrie di posa ottenibili si rinvia alla documentazione tecnica. Essi devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza oda loro completamento devono rispondere a quanto segue: a) essere esenti da difetti visibili e di forma quali protuberanze, bave, incavi che superino le tolleranze dimensionali ammesse.

Sulle dimensioni nominali è ammessa la tolleranza di 3 mm per un singolo elemento e 2 mm quale media delle misure sul campione prelevato; b) le facce di usura e di appoggio devono essere parallele tra loro con tolleranza ± 15% per il singolo massello e ± 10% sulle medie;

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c) la massa volumica deve scostarsi da quella nominale (dichiarata dal fabbricante) non più del 15% per il singolo massello e non più del 10% per le medie; d) il coefficiente di trasmissione meccanica non deve essere minore di quello dichiarato dal fabbricante; e) il coefficiente di aderenza delle facce laterali deve essere il valore nominale con tolleranza ± 5% per 1 singolo elemento e ± 3% per le medie;

f) la resistenza convenzionale alla compressione deve essere maggiore di 50 N/mm2 per - I prodotti di pietre naturali o ricostruite per pavimentazioni.

Si intendono definiti come segue: – elemento lapideo naturale: elemento costituito integralmente da materiali lapideo (senza aggiunta di leganti); – elemento lapideo ricostituito (conglomerato): elemento costituito da frammenti lapidei naturali legati con cemento o con resine; – lastra rifilata: elemento con le dimensioni fissate in funzione del luogo d'impiego, solitamente con una dimensione maggiore di 60 cm e spessore di regola non minore di 2 cm; a) I prodotti di cui sopra devono rispondere alle prescrizioni del progetto (dimensioni, tolleranze, aspetto, ecc.) ed a quanto prescritto nell'articolo prodotti di pietre naturali o ricostruite. In mancanza di tolleranze su disegni di progetto si intende che le lastre grezze contengono la dimensione nominale; le lastre finite, marmette, ecc. hanno tolleranza 1 mm sulla larghezza e lunghezza e 2 mm sullo spessore (per prodotti da incollare le tolleranze predette saranno ridotte); b) le lastre ed i quadrelli di marmo o di altre pietre dovranno inoltre rispondere al RD 2234 del 16 novembre 1939 per quanto attiene il coefficiente di usura al tribometro in mm; c) l'accettazione avverrà secondo il punto 13.1. Le forniture avverranno su pallets ed i prodotti saranno opportunamente legati ed eventualmente protetti dall'azione di sostanze sporcanti.

Prodotti per isolamento termico Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termico

attraverso le superfici sulle quali sono applicati. I materiali vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della

loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione per le caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni, delle prove e della valutazione dei risultati sia quella indicata nelle norme UNI ed in loro mancanza quelli della letteratura tecnica (in primo luogo le norme internazionali ed estere).

I materiali isolanti si classificano come segue: A) MATERIALI FABBRICATI IN STABILIMENTO (blocchi, pannelli, lastre, feltri ecc.) 1) materiali cellulari – composizione chimica organica: plastici alveolari; – composizione chimica inorganica: vetro cellulare, calcestruzzo alveolare autoclavato; – composizione chimica mista: plastici cellulari con perle di vetro espanso. 2) materiali fibrosi – composizione chimica organica: fibre di legno; – composizione chimica inorganica: fibre minerali. 3) materiali compatti – composizione chimica organica: plastici compatti; – composizione chimica inorganica: calcestruzzo;

– composizione chimica mista: agglomerati di legno. 4) combinazione di materiali di diversa struttura Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si

devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: a) dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure

specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori;

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b) spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori;

c) massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica

ed accettate dalla Direzione dei lavori; d) saranno inoltre da dichiarare :

- reazione o comportamento al fuoco. -

PARTE TERZA NORME PER LA MISURAZIONE DELLE OPERE Scavi in genere. Oltre che per gli obblighi particolari emergenti dal presente articolo, con i prezzi di elenco per gli scavi in genere l'Appaltatore devesi ritenere compensato per tutti gli oneri che esso dovra' incontrare: - per taglio di piante, estirpazione di ceppaie, radici, ecc.; - per il taglio e lo scavo con qualsiasi mezzo delle materie sia asciutte che bagnate, di qualsiasi consistenza ed anche in presenza d'acqua; - per paleggi, innalzamento, carico, trasporto e scarico a rinterro od a rifiuto entro i limiti previsti in elenco prezzi, sistemazione della materie di rifiuto, deposito provvisorio e successiva ripresa; - per la regolazione delle scarpate o pareti, per lo spianamento del fondo, per la formazione di gradoni, attorno e sopra le condotte di acqua od altre condotte in genere, e sopra le fognature o drenaggi secondo le sagome definitive di progetto; - per puntellature, sbadacchiature ed armature di qualsiasi importanza e genere secondo tutte le prescrizioni contenute nel presente capitolato, compresi le composizioni, scomposizioni, estrazioni ed allontanamento, nonche' sfridi, deterioramenti, perdite parziali o totali del legname o dei ferri; - per impalcature ponti e costruzioni provvisorie, occorrenti sia per il trasporto delle materie di scavo e sia per la formazione di rilevati, per passaggi, attraversamenti, ecc.; - per ogni altra spesa necessaria per l'esecuzione completa degli scavi. La misurazione degli scavi verra' effettuata nei seguenti modi: - il volume degli scavi di sbancamento verra' determinato con il metodo delle sezioni ragguagliate in base ai rilevamenti eseguiti in contraddittorio con l'Appaltatore, prima e dopo i relativi lavori; - gli scavi di fondazione saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal prodotto della base di fondazione per la sua profondita' sotto il piano degli scavi di sbancamento, ovvero del terreno naturale quando detto scavo di sbancamento non viene effettuato. Al volume cosi' calcolato si applicheranno i vari prezzi fissati nell'elenco per tali scavi; vale a dire che essi saranno valutati sempre come eseguiti a pareti verticali ritenendosi gia' compreso e compensato con il prezzo unitario di elenco ogni maggiore scavo. Tuttavia per gli scavi di fondazione da eseguire con l'impiego di casseri, paratie o simili strutture, sara' incluso nel volume di scavo per fondazione anche lo spazio occupato dalle strutture stesse. I prezzi di elenco, relativi agli scavi di fondazione, sono applicabili unicamente e rispettivamente ai volumi di scavo compresi fra piani orizzontali consecutivi, stabiliti per diverse profondita', nello stesso elenco dei prezzi. Pertanto la valutazione dello scavo risultera' definita per ciascuna zona, dal volume ricadente nella zona stessa e dall'applicazione ad esso del relativo prezzo di elenco. Rilevati e rinterri. Il volume dei rilevati sara' determinato con il metodo delle sezioni ragguagliate, in base a rilevamenti eseguiti come per gli scavi di sbancamento. I rinterri di cavi a sezione ristretta saranno valutati a metro cubo per il loro volume effettivo misurato in opera. Nei prezzi di elenco sono previsti tutti gli oneri per il trasporto dei terreni da qualsiasi distanza e per gli eventuali indennizzi a cave di prestito. Riempimento con misto granulare.

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Il riempimento con misto granulare a ridosso delle murature per drenaggi, vespai, ecc., sara' valutato a metro cubo per il suo volume effettivo misurato in opera. Paratie di calcestruzzo armato. Saranno valutate per la loro superficie misurata tra le quote di imposta delle e la quota di testata della trave superiore di collegamento. Nel prezzo sono compresi tutti gli oneri per la trivellazione, la fornitura ed il getto del calcestruzzo, la fornitura e posa del ferro d'armatura, la formazione e successiva demolizione delle corree di guida nonche' la scapitozzatura, la formazione della trave superiore di collegamento, l'impiego di fanghi bentonitici, l'allontanamento dal cantiere di tutti i materiali di risulta e gli spostamenti delle attrezzature. Murature in genere. Tutte le murature in genere, salvo le eccezioni in appresso specificate, saranno misurate geometricamente, a volume od a superficie, secondo la categoria, in base a misure prese sul vivo dei muri, esclusi cioe' gli intonaci. Sara' fatta deduzione di tutti i vuoti di luce superiore a 1,00 m2 e dei vuoti di canne fumarie, canalizzazioni, ecc., che abbiano sezione superiore a 0,25 m2, rimanendo per questi ultimi, all'Appaltatore, l'onere della loro eventuale chiusura con materiale in cotto. Cosi' pure sara' sempre fatta deduzione del volume corrispondente alla parte incastrata di pilastri, piattabande, ecc., di strutture diverse, nonche' di pietre naturali od artificiali, da pagarsi con altri prezzi di tariffa. Nei prezzi unitari delle murature di qualsiasi genere, qualora non debbano essere eseguite con paramento di faccia vista, si intende compreso il rinzaffo delle facce visibili dei muri. Tale rinzaffo sara' sempre eseguito, ed e' compreso nel prezzo unitario, anche a tergo dei muri che debbono essere poi caricati a terrapieni. Per questi ultimi muri e' pure sempre compresa l'eventuale formazione di feritoie regolari e regolarmente disposte per lo scolo delle acque ed in generale quella delle immorsature e la costruzione di tutti gli incastri per la posa in opera della pietra da taglio od artificiale. Nei prezzi della muratura di qualsiasi specie si intende compreso ogni onere per la formazione di spalle, sguinci, canne, spigoli, strombature, incassature per imposte di archi, volte e piattabande. Qualunque sia la curvatura data alla pianta ed alle sezioni dei muri, anche se si debbano costruire sotto raggio, le relative murature non potranno essere comprese nella categoria delle volte e saranno valutate con i prezzi delle murature rette senza alcun compenso in piu'. Le ossature di cornici, cornicioni, lesene, pilastri, ecc., di aggetto superiore a 5 cm sul filo esterno del muro, saranno valutate per il loro volume effettivo in aggetto con l'applicazione dei prezzi di tariffa stabiliti per le murature. Per le ossature di aggetto inferiore ai 5 cm non verra' applicato alcun sovrapprezzo. Quando la muratura in aggetto e' diversa da quella del muro sul quale insiste, la parte incastrata sara' considerata come della stessa specie del muro stesso. Le murature di mattoni ad una testa od in foglio si misureranno a vuoto per pieno, al rustico, deducendo soltanto le aperture di superficie uguale o superiori a 1 m2, intendendo nel prezzo compensata la formazione di sordini, spalle, piattabande, ecc., nonche' eventuali intelaiature in legno che la Direzione dei lavori ritenesse opportuno di ordinare allo scopo di fissare i serramenti al telaio anziche' alla parete. Murature in pietra da taglio. La pietra da taglio da pagarsi a volume sara' sempre valutata a metro cubo in base al volume del primo parallelepipedo retto rettangolare, circoscrivibile a ciascun pezzo. Le lastre, i lastroni e gli altri pezzi da pagarsi a superficie, saranno valutati in base al minimo rettangolo circoscrivibile. Per le pietre di cui una parte viene lasciata grezza, si comprendera' anche questa nella misurazione, non tenendo pero' alcun conto delle eventuali maggiori sporgenze della parte non lavorata in confronto delle dimensioni assegnate dai tipi prescritti. Nei prezzi relativi di elenco si intenderanno sempre compresi tutti gli oneri specificati nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione. Calcestruzzi. I calcestruzzi per fondazioni, murature, volte, ecc., e le strutture costituite da getto in opera, saranno in genere pagati a metro cubo e misurati in opera in base alle dimensioni prescritte, esclusa quindi ogni eccedenza, ancorche' inevitabile, dipendente dalla forma degli scavi aperti e dal modo di esecuzione dei lavori.

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Nei relativi prezzi, oltre agli onere delle murature in genere, si intendono compensati tutti gli oneri specificati nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione. Conglomerato cementizio armato. Il conglomerato per opere in cemento armato di qualsiasi natura e spessore sara' valutato per il suo volume effettivo, senza detrazione del volume del ferro che verra' pagato a parte. Quando trattasi di elementi a carattere ornamentale gettati fuori opera (pietra artificiale), la misurazione verra' effettuata in ragione del minimo parallelepipedo retto a base rettangolare circoscrivibile a ciascun pezzo, e nel relativo prezzo si deve intendere compreso, oltre che il costo dell'armatura metallica, tutti gli oneri specificati nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione, nonche' la posa in opera, sempreche' non sia pagata a parte. I casseri, le casseforme e le relative armature di sostegno, se non comprese nei prezzi di elenco del conglomerato cementizio, saranno computati separatamente con i relativi prezzi di elenco. Pertanto, per il compenso di tali opere, bisognera' attenersi a quanto previsto nell'Elenco dei Prezzi Unitari. Nei prezzi del conglomerato sono inoltre compresi tutti gli oneri derivanti dalla formazione di palchi provvisori di servizio, dall'innalzamento dei materiali, qualunque sia l'altezza alla quale l'opera di cemento armato dovra' essere eseguita, nonche' per il getto e la vibratura. Il ferro tondo per armature di opere di cemento armato di qualsiasi tipo nonche' la rete elettrosaldata sara' valutato secondo il peso effettivo; nel prezzo oltre alla lavorazione e lo sfrido e' compreso l'onere della legatura dei singoli elementi e la posa in opera dell'armatura stessa. Solai. I solai interamente di cemento armato (senza laterizi) saranno valutati al metro cubo come ogni altra opera di cemento armato. Ogni altro tipo di solaio, qualunque sia la forma, sara' invece pagata al metro quadrato di superficie netta misurato all'interno dei cordoli e delle travi di calcestruzzo, esclusi, quindi, la presa e l'appoggio su cordoli perimetrali o travi di calcestruzzo o su eventuali murature portanti. Nei prezzi dei solai in genere e' compreso l'onere per lo spianamento superiore della caldana, nonche' ogni opera e materiale occorrente per dare il solaio completamente finito, come prescritto nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione. Nel prezzo dei solai, di tipo prefabbricato, misti di cemento armato, anche predalles o di cemento armato precompresso e laterizi sono escluse la fornitura, lavorazione e posa in opera del ferro occorrente, e' invece compreso il noleggio delle casseforme e delle impalcature di sostegno di qualsiasi entita', con tutti gli oneri specificati per le casseforme dei cementi armati. Il prezzo a metro quadrato dei solai suddetti si applichera' senza alcuna maggiorazione anche a quelle porzioni in cui, per resistere a momenti negativi, il laterizio sia sostituito da calcestruzzo; saranno pero' pagati a parte tutti i cordoli perimetrali relativi ai solai stessi. Controsoffitti . I controsoffitti piani saranno pagati in base alla superficie della loro proiezione orizzontale. E' compreso e compensato nel prezzo anche il raccordo con eventuali muri perimetrali curvi, tutte le forniture, magisteri e mezzi d'opera per dare controsoffitti finiti in opera come prescritto nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione; e' esclusa e compensata a parte l'orditura portante principale. Vespai. Nei prezzi dei vespai e' compreso ogni onere per la fornitura di materiali e posa in opera come prescritto nelle norme sui modi di esecuzione. La valutazione sara' effettuata al metro cubo di materiali in opera. Pavimenti. I pavimenti, di qualunque genere, saranno valutati per la superficie vista tra le pareti intonacate dell'ambiente. Nella misura non sara' percio' compresa l'incassatura dei pavimenti nell'intonaco. I prezzi di elenco per ciascun genere di pavimento comprendono l'onere per la fornitura dei materiali e per ogni lavorazione intesa a dare i pavimenti stessi completi e rifiniti come prescritto nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione, compreso il sottofondo. In ciascuno dei prezzi concernenti i pavimenti, anche nel caso di sola posa in opera, si intendono compresi gli oneri, le opere di ripristino e di raccordo con gli intonaci, qualunque possa essere l'entita' delle opere stesse. Rivestimenti di pareti. I rivestimenti di piastrelle o di mosaico verranno misurati per la superficie effettiva qualunque sia la sagoma e la posizione delle pareti da rivestire.

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Nel prezzo al metro quadrato sono comprese la fornitura e la posa in opera di tutti i pezzi speciali di raccordo, angoli, ecc., che saranno computati nella misurazione, nonche' l'onere per la preventiva preparazione con malta delle pareti da rivestire, la stuccatura finale dei giunti e la fornitura di collante per rivestimenti. Fornitura in opera dei marmi, pietre naturali od ar tificiali. I prezzi della fornitura in opera dei marmi e delle pietre naturali od artificiali, previsti in elenco saranno applicati alle superfici effettive dei materiali in opera. Ogni onere derivante dall'osservanza delle norme, prescritte nel presente capitolato, si intende compreso nei prezzi. Specificatamente detti prezzi comprendono gli oneri per la fornitura, lo scarico in cantiere, il deposito e la provvisoria protezione in deposito, la ripresa, il successivo trasporto ed il sollevamento dei materiali a qualunque altezza, con eventuale protezione, copertura o fasciatura; per ogni successivo sollevamento e per ogni ripresa con boiacca di cemento od altro materiale, per la fornitura di lastre di piombo, di grappe, staffe, regolini, chiavette, perni occorrenti per il fissaggio; per ogni occorrente scalpellamento delle strutture murarie e per la successiva, chiusura e ripresa delle stesse, per la stuccatura dei giunti, per la pulizia accurata e completa, per la protezione a mezzo di opportune opere provvisorie delle pietre gia' collocate in opera, e per tutti i lavori che risultassero necessari per il perfetto rifinimento dopo la posa in opera. I prezzi di elenco sono pure comprensivi dell'onere dell'imbottitura dei vani dietro i pezzi, fra i pezzi stessi o comunque tra i pezzi e le opere murarie da rivestire, in modo da ottenere un buon collegamento e, dove richiesto, un incastro perfetto. Intonaci. I prezzi degli intonaci saranno applicati alla superficie intonacata senza tener conto delle superfici laterali di risalti, lesene e simili. Tuttavia saranno valutate anche tali superfici laterali quando la loro larghezza superi 5 cm. Varranno sia per superfici piane che curve. L'esecuzione di gusci di raccordo, se richiesti, negli angoli fra pareti e soffitto e fra pareti e pareti, con raggio non superiore a 15 cm, e' pure compresa nel prezzo, avuto riguardo che gli intonaci verranno misurati anche in questo caso come se esistessero gli spigoli vivi. Nel prezzo degli intonaci e' compreso l'onere della ripresa, dopo la chiusura, di tracce di qualunque genere, della muratura di eventuali ganci al soffitto e delle riprese contro pavimenti, zoccolatura e serramenti. I prezzi dell'elenco valgono anche per intonaci su murature di mattoni forati dello spessore di una testa, essendo essi comprensivi dell'onere dell'intasamento dei fori dei laterizi. Gli intonaci interni sui muri di spessore maggiore di 15 cm saranno computati a vuoto per pieno, a compenso dell'intonaco nelle riquadrature dei vani, che non saranno percio' sviluppate. Tuttavia saranno detratti i vani di superficie maggiore di 4 m2, valutando a parte la riquadratura di detti vani. Gli intonaci interni su tramezzi in foglio od ad una testa saranno computati per la loro superficie effettiva; dovranno essere pertanto detratti tutti i vuoti di qualunque dimensione essi siano ed aggiunte le loro riquadrature. Nessuno speciale compenso sara' dovuto per gli intonaci eseguiti a piccoli tratti anche in corrispondenza di spalle e mazzette di vani di porte e finestre. Tinteggiature, coloriture e verniciature. Nei prezzi delle tinteggiature, coloriture e verniciature in genere sono compresi tutti gli oneri prescritti nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione del presente capitolato oltre a quelli per mezzi d'opera, trasporto, sfilatura e rinfilatura di infissi, ecc. Le tinteggiature interne ed esterne per pareti e soffitti saranno in generale misurate con le stesse norme sancite per gli intonaci. Per la coloritura o verniciatura degli infissi e simili si osservano le norme seguenti: - per le porte, bussole e simili, si computera' due volte la luce netta del l'infisso, oltre alla mostra o allo sguincio, se ci sono, non detraendo l'eventuale superficie del vetro. E' compresa con cio' anche la verniciatura del telaio per muri grossi o del cassettoncino tipo romano per tramezzi e dell'imbotto tipo lombardo, pure per tramezzi. La misurazione della mostra e dello sguincio sara' eseguita in proiezione su piano verticale parallelo a quello medio della bussola (chiusa) senza tener conto di sagome, risalti o risvolti;

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- per le opere di ferro semplici e senza ornati, quali finestre grandi e vetrate e lucernari, serrande avvolgibili a maglia, saranno computati i tre quarti della loro superficie complessiva, misurata sempre in proiezione, ritenendo cosi' compensata la coloritura di sostegni, grappe e simili accessori, dei quali non si terra' conto alcuno nella misurazione; - per le opere di ferro di tipo normale a disegno, quali ringhiere, cancelli anche riducibili, inferriate e simili, sara' computata due volte l'intera loro superficie, misurata con le norme e con le conclusioni di cui alla lettera precedente; - per le serrande di lamiera ondulata o ad elementi di lamiera sara' computato due volte e mezza la luce netta del vano, in altezza, tra la soglia e la battitura della serranda, intendendo con cio' compensato anche la coloritura della superficie non in vista. Tutte le coloriture o verniciature si intendono eseguite su ambo le facce e con rispettivi prezzi di elenco si intende altresi' compensata la coloritura, o verniciatura di nottole, braccioletti e simili accessori. Infissi di legno. Gli infissi, come porte, finestre, vetrate, coprirulli e simili, si misureranno da una sola faccia sul perimetro esterno dei telai, siano essi semplici o a cassettoni, senza tener conto degli zampini da incassare nei pavimenti o soglie. Le parti centinate saranno valutate secondo la superficie del minimo rettangolo circoscritto, ad infisso chiuso, compreso come sopra il telaio maestro, se esistente. Nel prezzo degli infissi sono comprese mostre e contromostre. Gli spessori indicati nelle varie voci della tariffa sono quelli che debbono risultare a lavoro compiuto. Tutti gli infissi dovranno essere sempre provvisti delle ferramenta di sostegno e di chiusura, delle codette a muro, maniglie e di ogni altro accessorio occorrente per il loro buon funzionamento. Essi dovranno inoltre corrispondere in ogni particolare ai campioni approvati dalla Direzione dei lavori. I prezzi elencati comprendono la fornitura a pie' d'opera dell'infisso e dei relativi accessori di cui sopra, l'onere dello scarico e del trasporto sino ai singoli vani di destinazione e la posa in opera. Infissi di alluminio. Gli infissi di alluminio, come finestre, vetrate di ingresso, porte, pareti a facciate continue, saranno valutati od a cadauno elemento od al metro quadrato di superficie misurata all'esterno delle mostre e coprifili e compensati con le rispettive voci d'elenco. Nei prezzi sono compresi i controtelai da murare, tutte le ferramenta e le eventuali pompe a pavimento per la chiusura automatica delle vetrate, nonche' tutti gli oneri derivanti dall'osservanza delle norme e prescrizioni contenute nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione. Lavori di metallo. Tutti i lavori di metallo saranno in generale valutati a peso ed i relativi prezzi verranno applicati al peso effettivo dei metalli stessi a lavorazione completamente ultimata e determinato prima della loro posa in opera, con pesatura diretta fatta in contraddittorio ed a spese dell'Appaltatore, escluse ben inteso dal peso le verniciature e coloriture. Nei prezzi dei lavori in metallo e' compreso ogni e qualunque compenso per forniture accessorie, per lavorazioni, montatura e posizione in opera. Tubi pluviali. I tubi pluviali potranno essere di plastica, metallo, ecc. I tubi pluviali di plastica saranno misurati al metro lineare in opera, senza cioe' tener conto delle parti sovrapposte, intendendosi compresa nei rispettivi prezzi di elenco la fornitura a posa in opera di staffe e cravatte di ferro. I tubi pluviali di rame o lamiera zincata, ecc. saranno valutati a peso, determinato con le stesse modalita' di cui al comma 19 e con tutti gli oneri di cui sopra. Impianti termico, idrico-sanitario, antincendio, gas, innaffiamento. a) Tubazioni e canalizzazioni. Le tubazioni di ferro e di acciaio saranno valutate a peso, la quantificazione verra' effettuata misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, al quale verra' applicato il peso unitario del tubo accertato attraverso la pesatura di campioni effettuata in cantiere in contraddittorio.

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Nella misurazione a chilogrammi di tubo sono compresi: i materiali di consumo e tenuta, la verniciatura con una mano di antiruggine per le tubazioni di ferro nero, la fornitura delle staffe di sostegno ed il relativo fissaggio con tasselli di espansione. - Le tubazioni di ferro nero o zincato con rivestimento esterno bituminoso saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verra' valutata misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera, comprendente linearmente anche i pezzi speciali. Nelle misurazioni sono comprese le incidenze dei pezzi speciali, gli sfridi, i materiali di consumo e di tenuta e l'esecuzione del rivestimento in corrispondenza delle giunzioni e dei pezzi speciali. - Le tubazioni di rame nude o rivestite di PVC saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verra' effettuata misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, i materiali di consumo e di tenuta, l'esecuzione del rivestimento in corrispondenza delle giunzioni e dei pezzi speciali, la fornitura delle staffe di sostegno ed il relativo fissaggio con tasselli ad espansione. - Le tubazioni in pressione di polietilene poste in vista o interrate saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verra' effettuata misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i vari pezzi speciali, la fornitura delle staffe di sostegno e il relativo fissaggio con tasselli ad espansione. - Le tubazioni di plastica, le condutture di esalazione, ventilazione e scarico saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verra' effettuata misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera (senza tener conto delle parti sovrapposte) comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, gli sfridi, i materiali di tenuta, la fornitura delle staffe di sostegno e il relativo fissaggio con tasselli ad espansione. - I canali, i pezzi speciali e gli elementi di giunzione, eseguiti in lamiera zincata (mandata e ripresa dell'aria) o in lamiera di ferro nera (condotto dei fumi) saranno valutati a peso sulla base di pesature convenzionali. La quantificazione verra' effettuata misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera, misurato in mezzeria del canale, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, giunzioni, flange, risvolti della lamiera, staffe di sostegno e fissaggi, al quale verra' applicato il peso unitario della lamiera secondo lo spessore e moltiplicando per i metri quadrati della lamiera, ricavati questi dallo sviluppomperimetrale delle sezioni di progetto moltiplicate per le varie lunghezze parziali. Il peso della lamiera verra' stabilito sulla base di listini ufficiali senza tener conto delle variazioni percentuali del peso. E' compresa la verniciatura con una mano di antiruggine per gli elementi in lamiera nera. b) Apparecchiature. - Gli organi di intercettazione, misura e sicurezza, saranno valutati a numero nei rispettivi diametri e dimensioni. Sono comprese le incidenze per i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. - I radiatori saranno valutati, nelle rispettive tipologie, sulla base dell'emissione termica ricavata dalle rispettive tabelle della Ditta costruttrice (watt). Sono comprese la protezione antiruggine, i tappi e le riduzioni agli estremi, i materiali di tenuta e le mensole di sostegno. - I ventilconvettori saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive ed in relazione alla portata d'aria e alla emissione termica, ricavata dalle tabelle della Ditta costruttrice. Nei prezzi sono compresi i materiali di tenuta. - Le caldaie saranno valutate a numero secondo le caratteristiche costruttive ed in relazione alla potenzialita' resa. Sono compresi i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. - I bruciatori saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche di funzionamento ed in relazione alla portata del combustibile. Sono compresi l'apparecchiatura elettrica ed i tubi flessibili di collegamento. - Gli scambiatori di calore saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla potenzialita' resa. Sono compresi i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. - Le elettropompe saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata e prevalenza. Sono compresi i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. - I serbatoi di accumulo saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive ed in relazione alla capacita'. Sono compresi gli accessori d'uso, i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. - I serbatoi autoclave saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive ed in relazione alla capacita'. Sono compresi gli accessori d'uso, i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta.

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- I gruppi completi autoclave monoblocco saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive, in relazione alla portata e prevalenza delle elettropompe ed alla capacita' del serbatoio. Sono compresi gli accessori d'uso, tutte le apparecchiature di funzionamento, i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. - Le bocchette, gli anemostati, le griglie, le serrande di regolazione, sovrapprensione e tagliafuoco ed i silenziatori saranno valutati a decimetro quadrato ricavando le dimensioni dai rispettivi cataloghi delle Ditte costruttrici. Sono compresi i controtelai ed i materiali di collegamento. - Le cassette terminali riduttrici della pressione dell'aria saranno valutate a numero in relazione della portata dell'aria. E’ compresa la fornitura e posa in opera di tubi flessibili di raccordo, i supporti elastici e le staffe di sostegno. - Gli elettroventilatori saranno valutati a numero secondo le loro caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata e prevalenza. Sono compresi i materiali di collegamento. - Le batterie di scambio termico saranno valutate a superficie frontale per il numero di ranghi. Sono compresi i materiali di fissaggio e collegamento. - I condizionatori monoblocco, le unita' di trattamento dell'aria, i generatori di aria calda ed i recuperatori di calore, saranno valutati a numero secondo le loro caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata d'aria e alla emissione termica. Sono compresi i materiali di collegamento. - I gruppi refrigeratori d'acqua e le torri di raffreddamento saranno valutati a numero secondo le loro caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla potenzialita' resa. Sono comprese le apparecchiature elettriche relative ed i pezzi speciali di collegamento. - Gli apparecchi per il trattamento dell'acqua saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata. Sono comprese le apparecchiature elettriche relative ed i pezzi speciali di collegamento. - I gruppi completi antincendio UNI 45, UNI 70, per attacco motopompa e gli estintori portatili, saranno valutati a numero secondo i rispettivi componenti ed in relazione alla capacita'. - I rivestimenti termoisolanti saranno valutati al metro quadrato di sviluppo effettivo misurando la superficie esterna dello strato coibente. La valvole, le saracinesche saranno valutate con uno sviluppo convenzionale di 2 m2 cadauna. - Le rubinetterie per gli apparecchi sanitari saranno valutate a numero per gruppi completi secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e dimensioni. Sono compresi i materiali di tenuta. - Le valvole, le saracinesche e le rubinetterie varie saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche e dimensioni. Sono compresi i materiali di tenuta. - I quadri elettrici relativi alle centrali, i tubi protettivi, le linee elettriche di alimentazione e di comando delle apparecchiature, le linee di terra ed i collegamenti equipotenziali sono valutati nel prezzo di ogni apparecchiatura a pie' d'opera alimentata elettricamente. Impianti elettrico e telefonico. a) Canalizzazioni e cavi. - I tubi di protezione, le canalette portacavi, i condotti sbarre, il piatto di ferro zincato per le reti di terra, saranno valutati al metro lineare misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera. Sono comprese le incidenze per gli sfridi e per i pezzi speciali per gli spostamenti, raccordi, supporti, staffe, mensole e morsetti di sostegno ed il relativo fissaggio a parete con tasselli ad espansione. - I cavi multipolari o unipolari di MT e di BT saranno valutati al metro lineare misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera, aggiungendo 1 m per ogni quadro al quale essi sono attestati. Nei cavi unipolari o multipolari di MT e di BT sono comprese le incidenze per gli sfridi, i capi corda ed i marca cavi, esclusi i terminali dei cavi di MT. - I terminali dei cavi a MT saranno valutati a numero. Nel prezzo dei cavi di MT sono compresi tutti i materiali occorrenti per l'esecuzione dei terminali stessi. - I cavi unipolari isolati saranno valutati al metro lineare misurando l'effettivo sviluppo in opera, aggiungendo 30 cm per ogni scatola o cassetta di derivazione e 20 cm per ogni scatola da frutto. Sono comprese le incidenze per gli sfridi, morsetti volanti fino alla sezione di 6 mm2, morsetti fissi oltre tale sezione. - Le scatole, le cassette di derivazione ed i box telefonici, saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologia e dimensione. Nelle scatole di derivazione stagne sono compresi tutti gli accessori quali

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passacavi, pareti chiuse, pareti a cono, guarnizioni di tenuta, in quelle dei box telefonici sono comprese le morsettiere. b) Apparecchiature in generale e quadri elettrici. - Le apparecchiature in generale saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e portata entro i campi prestabiliti. Sono compresi tutti gli accessori per dare in opera l'apparecchiatura completa e funzionante. - I quadri elettrici saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche e tipologie in funzione di: superficie frontale della carpenteria e relativo grado di protezione (IP);numero e caratteristiche degli interruttori, contattori, fusibili, ecc. Nei quadri la carpenteria comprenderà le cerniere, le maniglie, le serrature, i pannelli traforati per contenere le apparecchiature, le etichette, ecc. Gli interruttori automatici magnetotermici o differenziali, i sezionatori ed i contattori da quadro, saranno distinti secondo le rispettive caratteristiche e tipologie quali: a) il numero dei poli; b) la tensione nominale. c) la corrente nominale; d) il potere di interruzione simmetrico; e) il tipo di montaggio (contatti anteriori, contatti posteriori, asportabili o sezionabili su carrello); comprenderanno l'incidenza dei materiali occorrenti per il cablaggio e la connessione alle sbarre del quadro e quanto occorre per dare l'interruttore funzionante. - I corpi illuminanti saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e potenzialità. Sono comprese le lampade, i portalampade e tutti gli accessori per dare in opera l'apparecchiatura completa e funzionante. - I frutti elettrici di qualsiasi tipo saranno valutati a numero di frutto montato. Sono escluse le scatole, le placche e gli accessori di fissaggio che saranno valutati a numero Opere di assistenza agli impianti. Le opere e gli oneri di assistenza di tutti gli impianti compensano e comprendono le seguenti prestazioni: - scarico dagli automezzi, collocazione in loco compreso il tiro in alto ai vari piani e sistemazione in magazzino di tutti i materiali pertinenti agli impianti; - apertura e chiusura di tracce, predisposizione e formazione di fori ed asole su murature e strutture di calcestruzzo armato; - muratura di scatole, cassette, sportelli, controtelai di bocchette, serrande e griglie, guide e porte ascensori; - fissaggio di apparecchiature in genere ai relativi basamenti e supporti; - formazione di basamenti di calcestruzzo o muratura e, ove richiesto, la interposizione di strato isolante, baggioli, ancoraggi di fondazione e nicchie; - manovalanza e mezzi d'opera in aiuto ai montatori per la movimentazione inerente alla posa in opera di quei materiali che per il loro peso e/o volume esigono tali prestazioni; - i materiali di consumo ed i mezzi d'opera occorrenti per le prestazioni di cui sopra; - il trasporto alla discarica dei materiali di risulta delle lavorazioni; - scavi e rinterri relativi a tubazioni od apparecchiature poste interrate; - ponteggi di servizio interni ed esterni; - le opere e gli oneri di assistenza agli impianti dovranno essere calcolate in ore lavoro sulla base della categoria della manodopera impiegata e della quantità di materiali necessari e riferiti a ciascun gruppo di lavoro. Noleggi. Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento. Sono a carico esclusivo dell'Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine. Il prezzo comprende gli onere relativi alla mano d'opera, al combustibile, ai lubrificanti, ai materiali di consumo, all'energia elettrica ed a tutto quanto occorre per il funzionamento delle macchine. Con i prezzi di noleggio delle motopompe oltre la pompa sono compensati il motore, o la motrice, il gassogeno e la caldaia, la linea per il trasporto dell'energia elettrica ed, ove occorra, anche il trasformatore. I prezzi di noleggio di meccanismi in genere si intendono corrisposti per tutto il tempo durante il quale i meccanismi rimangono a pie' d'opera a disposizione dell'Amministrazione e cioè anche per le ore in cui i

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meccanismi stessi non funzionano, applicandosi il prezzo stabilito per meccanismi in funzione soltanto alle ore in cui essi sono in attivita' di lavoro; quello relativo a meccanismi in riposo in ogni altra condizione di cose anche per tutto il tempo impiegato per riscaldare la caldaia e per portare a regime i meccanismi. Nel prezzo del noleggio sono compresi e compensati gli oneri e tutte le spese per il trasporto a pie' d'opera, montaggio, smontaggio ed 'allontanamento dei detti meccanismi. Per il noleggio dei carri e degli autocarri il prezzo verra' corrisposto soltanto per le ore di effettivo lavoro rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo. Trasporti. Con i prezzi dei trasporti si intende compensata anche la spesa per i materiali di consumo, la manodopera del conducente, e ogni altra spesa occorrente. I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e corrispondere alle prescritte caratteristiche. La valutazione delle materie da trasportare è fatta a seconda dei casi, a volume od a peso con riferimento alla distanza.