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    COMMITTENTE: C

    LAVORI di CON

    STRUTTURAL

    ACCESS

    CAPITOLA

    Consegnato il ________________

    IN

    Via Carmelo

    e-mail:

    Ord.

    P.I

    C.F.

    NDOMINIO VIA LINO LIVI

    00124 ROMA

    OLIDAMENTO E INT

    MURO DI SOSTEGN

    O AI BOX CONDOMIN

    TO SPECIALE DA

    Firma per ricevuta____________________

    . LUCA MORETTA

    Maestrini, 102 - 00128 ROMA

    Tel. 340-1417519

    [email protected]

    Ingg. Roma A26650

    A n 10591691000

    RTLCU74T30H501O Data: 27

    BELLA, 97-105

    GRAZIONE

    VIALE DI

    ALI

    PALTO

    ______________________

    /01/2014

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    Lavori di consolidamento e integrazione strutturale muro di sostegno viale di accesso box

    CAPITOLATO SPECIALE DAPPALTO

    1

    IDICE

    ORME TECICO-AMMIISTRATIVE

    Art. 1 Oggetto e ammontare dellappalto p. 3

    Art. 2 Presentazione delle offerte p. 4

    Art. 3 Modalit di aggiudicazione dellappalto e di selezione delle

    offerte p. 4

    Art. 4 Conoscenza delle condizioni dellappalto e delle condizioni locali p. 5

    Art. 5 Descrizione delle opere e principali prescrizioni tecniche p. 5

    Art. 6 Qualit dei materiali e dei componenti p. 14

    Art. 7 Osservanza del Capitolato Speciale e delle ormative vigenti p. 26

    Art. 8 Documenti che fanno parte del Contratto p. 27

    Art. 9 Piano Operativo di Sicurezza e documentazione di cantiere

    Art. 10 Subappalti p. 28

    Art. 11 Direzione dei Lavori, Direzione del cantiere e Coordinatore per la

    Sicurezza per lesecuzione dei lavori p. 28

    Art. 12 Oneri a carico dellAppaltatore p. 29

    Art. 13 Oneri a carico del Committente p. 30

    Art. 14 Disciplina nel cantiere p. 31

    Art. 15 Orario di lavoro e lavoro straordinario p. 32

    Art. 16 Varianti in corso dopera lavori extra-Capitolato p. 32

    Art. 17 Consegna dei lavori Sospensioni e riprese p. 33

    Art. 18 Durata dei lavori Penali per ritardo p. 33

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    2

    Art. 19 Fine lavori Collaudo p. 33

    Art. 20 Accertamento e misurazione dei lavori p. 35

    Art. 21 Conto finale p. 35

    Art. 22 Pagamenti p. 35

    Art. 23 Difetti di costruzione Inadempienze Garanzie p. 36

    Art. 24 Controversie p. 37

    ALLEGATO 1 COMPUTO METRICO

    ALLEGATO 2a ELABORATO GRAFICO : PIATE E PROSPETTI

    ALLEGATO 2b ELABORATO GRAFICO : SEZIOI ATE-OPERAM

    ALLEGATO 2c ELABORATO GRAFICO : SEZIOI POST-OPERAM

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    CONDOMINI

    Lavori di consolidamento

    C

    Lappalto ha per oggetto lesec

    provvisionali e di sicurezza, nonch

    consolidamento e integrazione strutt

    appartenenti al Condominio sito in Ro

    Gli interventi sono stati progetta

    strutturalmente lopera esistente e so

    sicurezza ed efficienza previsti dalle ainterventi si sono resi indispensabili

    redatta dal sottoscritto in data 10-10-12

    Le principali categorie di lavori s

    o OPERE PRELIMIARI E P

    o OPERE DI SCAVO, DEMO

    o

    OPERE MURARIE E DI CA

    oOPERE IDRAULICHE;

    oOPERE DA PITTORE E FI

    Lesecuzione dei lavori avverr

    Speciale dAppalto. Resta inteso che t

    essere di ottima qualit e conformi allo

    e le attrezzature utilizzate dovranno ess

    Limpresa esecutrice dovr fare

    proposte di modifica rispetto a quanto

    e il Computo Metrico (Allegato1).

    Lammontare dellappalto sar

    metrico predisposto in Allegato 1, con

    prezzi indicati nei preventivi non sono

    VIA LINO LIVIABELLA, 97-105 - 0012

    integrazione strutturale muro di sostegn

    PITOLATO SPECIALE DAPPALTO

    Art. 1

    Oggetto e ammontare dellappalto

    zione di tutte le opere strutturali, edili e idraul

    tutte le forniture e provviste occorrenti per

    rale del muro di sostegno lungo il viale d

    a, localit Infernetto, Via Lino Liviabella, 97-1

    i per rispondere allesigenza di mettere in sicur

    o atti al conseguimento di capacit di pres

    ttuali Norme tecniche delle Costruzioni (NTC ,seguito dei fenomeni di dissesto riscontrati

    , di una diffida dei VV.FF. allindomani del nubi

    ono le seguenti:

    OVVISIOALI;

    IZIOE, RITERRO E RIPRISTIO VIALE

    PETERIA, STRUTTURE I C.A.;

    ITURE.

    el rispetto delle prescrizioni e con le modalit

    tti i materiali necessari allesecuzione dei lavor

    spirito del presente Capitolato ed alle normative

    ere marchiate , ove previsto dalla normativa

    capo al Direttore dei Lavori per ogni chiarime

    previsto dal seguente Capitolato. Per maggiori d

    uello risultante dallofferta compilata dalla Im

    i prezzi unitari (a corpo o a misura secondo qu

    omprensivi dellIVA di legge.

    4 ROMA

    viale di accesso box

    3

    iche esterne, comprese le opere

    la realizzazione dei lavori di

    accesso ai box condominiali

    5.

    zza in via definitiva e adeguare

    azione rispondenti ai livelli di

    D.M. 14/01/2008 e s.m.i.). Gliellambito della perizia giurata

    fragio del 20/10/2011.

    ;

    descritte dal presente Capitolato

    i, anche se non descritti, devono

    vigenti; le componenti installate

    vigente.

    to ed approvazione di eventuali

    ttagli sulle lavorazioni cfr. art. 5

    resa direttamente sul Computo

    anto richiesto) ed il TOTALE. I

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    Art. 2

    Presentazione delle offerte

    Le offerte dovranno essere poste in busta chiusa e fatte pervenire direttamente allAmministrazione o

    tramite condmini entro linizio dellAssemblea condominiale del 6 febbraio 2014, ore 18.00.

    Gli importi parziali dovranno essere espressi a corpo o a misura secondo quanto indicato dal Computo

    metrico (allegato 1).

    Lofferta dovr comunque essere corredata da quanto segue:

    dati e organigramma dellImpresa con indicazione del numero e della qualifica dei dipendenti;

    Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio;

    Documento Unico di Regolarit Contributiva in corso di validit (DURC);

    copie di eventuali certificazioni in possesso (UNI EN ISO 9001, SOA, ecc);

    elenco di referenze riguardanti lavori recentemente effettuati dallImpresa stessa;

    dichiarazione relativa ad eventuali categorie di lavoro da subappaltare, con indicazione delle

    relative Imprese subappaltatrici;

    copia di polizza assicurativa per la copertura di danni di esecuzione e responsabilit civile versoterzi, con indicazione dei relativi massimali.

    Art. 3

    Modalit di aggiudicazione dellappalto e di selezione delle offerte

    La gara sar ritenuta valida solo nel caso di presentazione di almeno tre offerte. Le offerte saranno

    ritenute valide se presentate secondo le modalit previste allart. 2 e comunque complete di tutta la

    documentazione richiesta al suddetto articolo.

    Le buste sigillate con le offerte saranno aperte pubblicamente nel corso dellAssemblea e lette e le

    offerte economiche saranno verbalizzate; esse saranno successivamente esaminate e selezionate, come deciso

    dallAssemblea Condominiale, da una commissione nominata dallAssemblea stessa che, con il supporto

    tecnico del Direttore dei Lavori, si riunir e valuter con la dovuta attenzione tutti gli aspetti rilevanti.

    Lofferta sar scelta a votazione dalla Commissione esaminatrice in base allimporto dei lavori pi

    vantaggioso, alla tempistica di esecuzione proposta, nonch in base allaffidabilit dellImpresa stessa e alla

    sua comprovata capacit tecnico-organizzativa.

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    Art. 4

    Conoscenza delle condizioni dappalto e delle condizioni locali

    Lassunzione dellappalto oggetto del seguente Capitolato implica da parte dellImpresa affidataria la

    conoscenza perfetta non solo di tutte le norme generali e particolari che lo regolano, ma anche di tutte le

    condizioni locali che si riferiscono alle opere, quali la natura del luogo, la viabilit e gli accessi, i vincoli e la

    configurazione generale dellarea di cantiere, le esigenze specifiche della Committenza.

    Al momento della presentazione dellOfferta lImpresa, nellaccettare i lavori designati in Capitolato,

    dichiara:

    Di aver preso conoscenza del presente Capitolato in tutte le sue parti e di far proprie le

    condizioni tecnico-economiche in esso contenute;

    Di aver preso conoscenza delle opere da eseguire e di averne constatato lentit, di aver effettuato

    un sopralluogo nel sito interessato dai lavori e di averne accertato lo stato;

    Di aver valutato, nellofferta, tutte le circostanze ed elementi che influiscono tanto sul costo dei

    materiali, quanto sul costo della manodopera, dei noli e dei trasporti.

    Limpresa non potr quindi eccepire durante lesecuzione dei lavori la mancata conoscenza di condizioni

    o la sopravvenienza di elementi non valutati, tranne che tali nuovi elementi si configurino come cause di forza

    maggiore contemplate dalla Legge 415/98 e dal Codice Civile e, comunque, imprevedibili.

    Art. 5

    Descrizione delle opere e principali prescrizioni tecniche

    I lavori prevedono tutte le forniture di materiali e opere accessorie necessarie allesecuzione delle

    lavorazioni previste dal presente Capitolato a perfetta regola darte; il dettaglio delle quantit e la

    localizzazione degli interventi e le modalit specifiche di esecuzione sono riportati nella sezione Computo

    metrico (cfr. Allegato 1) e nellElaborato grafico(cfr. Allegati 2a, 2b, 2c).

    I lavori, in base alla tipologia di interventi previsti dal progetto, si divideranno in due grandi lotti,

    corrispondenti a due porzioni ben precise di muro, che denomineremo dora in poi, ZOA Ae ZOA B. La

    parte di muro che va dallangolo della rampa lato chiesa alla risega (allestrema sinistra guardando il muro dal

    viale dei box), lunga m 19,64, non sar interessata da alcun tipo di intervento poich sia la perizia di parte

    sullo stato del muro sia la recente CTU non hanno evidenziato problemi di dissesto significativi.

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    o La ZOA Acostituisce la parte centrale del muro, quella che ha subito il maggiore dissesto a

    seguito dellalluvione. E lunga m 28,27, alta circa 4,80 m ed costituita da una parte

    basamentale alta circa 1,60 m in cemento armato (C.A.), una fascia superiore costituita da settefile di blocchi di cemento pieno ed unultima in blocchi forati in cemento, dello spessore di 20 cm.

    Il terreno a monte del muro pi alto di circa 60 cm rispetto alla quota media del piano di

    campagna dei lotti adiacenti.

    Questa parte centrale presenta uno stato di degrado superficiale importante soprattutto dovuto alle

    infiltrazioni di acqua (infatti si leggono distintamente le efflorescenze corrispondenti ai successivi

    livelli dacqua alle spalle del muro); riguardo al dissesto strutturale, si evidenziano un fuori

    piombo di tutta la parte superiore in muratura e un quadro fessurativo consistente costituito da

    lesioni sub-verticali e soprattutto da una profonda lesione orizzontale dello spessore medio di 4 cm

    c.a che determina un completo distacco tra il setto in C.A. e la parte superiore in muratura.

    In questa zona, come gi definito nellipotesi 1 illustrata nello Studio di fattibilit e approvata

    dallAssemblea condominiale, prevista la demolizione della parte superiore del muro (quella in

    blocchi e blocchetti) attualmente distaccata e fuori piombo, previo sbancamento parziale del

    terreno a tergo del muro stesso per una profondit di circa m 1,70 dal piano attuale del terreno a

    monte e fino ad una distanza di circa m 1,50 dal muro lato esterno (verso confinante). Resta inteso

    che queste lavorazioni preliminari, che interesseranno anche la propriet del confinante, potranno

    avvenire con il consenso dello stesso o comunque con uneventuale autorizzazione di autorit

    superiori. Una volta demolita la parte di muro pericolante, e ricostruito un muro di blocchetti

    forati di cemento dello spessore di 20 cm fino alla quota del muro della ZONA B adiacente, m

    4,25 circa dal piano del viale (la risega in altezza esistente in precedenza viene eliminata,

    garantendo comunque la sussistenza di almeno 1 m di parapetto di sicurezza dal lato del terreno

    confinante), verr realizzato un nuovo setto in C.A., addossato al lato interno di quello esistente e

    ad esso strutturalmente connesso, dotato di una soletta continua di fondazione realizzata ad una

    profondit di circa 0,90 m dal piano del viale dei box. Il nuovo setto interno arriver circa alla

    quota del terreno retrostante, m 3,30 dal piano del viale, e sar spesso 15 cm (20 cm nella parte

    sommitale al di sopra del muro esistente). Il muro di sostegno sar poi dotato di opportuni fori di

    scolo per le acque ed il riempimento della zona sbancata a tergo sar effettuato con materiale

    drenante. Resta inteso che i fori di drenaggio fanno parte delle prescrizioni indispensabili relative

    alla regola dellarte per la costruzione di muri di sostegno; questo per pone oggettivamente la

    problematica dello smaltimento delleventuale acqua proveniente dal terreno a monte. In assenzadi un impianto di raccolta delle acque bianche, prevedere ulteriori pozzi a dispersione, in caso di

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    forti precipitazioni e di risalita della falda, risulta una soluzione poco efficace. Lunica alternativa

    sarebbe la messa in opera di una pompa ad immersione da collocare in uno dei pozzi esistenti, la

    quale per pone il problema di individuare uno sbocco a norma della relativa tubazione di scarico;per queste motivazioni si lascia ad una eventuale successiva iniziativa condominiale la

    problematica dello smaltimento dellacqua piovana, limitandosi in questa sede a prevedere il

    ripristino della canalina di raccolta longitudinale alla base del nuovo muro, collegata ai pozzi a

    dispersione gi esistenti.

    Nella fig. seguente riportata una Sezione trasversale che esemplifica al livello qualitativo lintervento sulla

    ZOA A.

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    o La ZOA Bcostituisce la parte rimanente di muro (lato destro guardando il muro dal viale dei

    box), quella prevalente in lunghezza (m 73,12) che alta circa 4,25 m, pi bassa quindi di circa 55

    cm rispetto alla quota attuale del muro nella zona B 8alla fine dei lavori il muro sar tutto allastessa quota nelle Zone A e B). In essa il muro costituito dalla stessa stratificazione della parte

    centrale, con lievi differenze di quota; esso presenta un degrado superficiale esteso (analogo alla

    zona A centrale) ma un quadro fessurativo molto pi modesto; la struttura si presenta attualmente

    sostanzialmente a piombo. Sulla scorta dei rilievi e delle verifiche strutturali effettuate sul muro

    attuale, si reso necessario comunque effettuare degli interventi di consolidamento e di rinforzo

    per garantire la messa in sicurezza definitiva e la rispondenza alle attuali Norme Tecniche delle

    Costruzioni anche di questa porzione. A differenza, per, di quanto ipotizzato nello studio di

    fattibilit (setto continuo in C.A. addossato allinterno del muro, seppur con spessore, altezza e

    fondazioni di entit minori rispetto a quello della ZONA A), dopo aver effettuato le indagini

    geologiche e dopo svariate ipotesi progettuali e numerosi tentativi di calcolo, si giunti ad una

    soluzione pi snella e probabilmente meno onerosa che prevede un sottile intonaco armato su

    tutta la superficie del muro esistente (con funzione di consolidamento superficiale e

    regolarizzazione della stessa) e la realizzazione di un telaio di sostegno in C.A. (trave superiore e

    pilastri) addossato ad essa (ma strutturalmente autonomo) con una propria fondazione costituita da

    una trave longitudinale di collegamento e da solettoni in corrispondenza dei pilastri. I pilastri

    avranno una sezione 30X30 cm, alti m 3,03 (la testa del pilastro sotto alla trave superiore alla

    quota di 2,68 m rispetto al piano del viale carrabile dei box) la trave superiore 25X30, la trave

    inferiore di fondazione 45X55(h) cm, i solettoni di fondazione dei pilastri 100X55(h)X250(l). Di

    fatto la nuova struttura di rinforzo arriver a sostenere il muro esistente fino ad una quota

    superiore di circa 30 cm rispetto a quella attuale del terreno a monte del muro. Anche in questo

    caso saranno realizzati i fori passanti di drenaggio ed il ripristino della canalina di raccolta delle

    acque collocata alla base del muro. In questo tratto non prevista alcuna demolizione e alcuno

    sbancamento a monte del muro (non sar quindi necessario coinvolgere in alcun modo i

    confinanti). Si render per necessario lo smontaggio provvisorio ed il rimontaggio, con gli

    opportuni adattamenti alla nuova configurazione, della tubazione della rete di idranti antincendio

    (comprensiva di manichette e relative cassette), che attualmente corre proprio sulla parete del

    muro che sar interessata dai lavori (ZONA A + ZONA B).

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    Nella fig. seguente riportato uno stralcio del modello tridimensionale (utilizzato per il calcolo strutturale)

    che esplica il tipo di intervento che interesser la ZONA B.

    Le opere previste per la realizzazione degli interventi sommariamente sopra descritti sono appresso

    elencate, ferme restando le speciali disposizioni e le particolari indicazioni che, in corso dopera, potranno

    essere impartite dalla Direzione Lavori, in accordo con la Committenza.

    OPERE PRELIMIARI e PROVVISIOALI: Rientrano in questa categoria tutte le opere necessarie

    allinstallazione ed allorganizzazione del cantiere, con particolare riguardo alla predisposizione di tutte quelle OPERE

    PROVVISIOALI necessarie a garantire lo svolgimento delle fasi lavorative in condizioni di massima sicurezza sia per

    le maestranze che per i condomini e in generale gli utenti degli spazi limitrofi a quelli interessati dai lavori.

    Nel merito dei lavori in oggetto, si dovr provvedere in particolare alla recinzione delle aree di scavo per la

    realizzazione delle fondazioni, pur garantendo, per quanto possibile, laccessibilit alle aree di lavoro da parte dei mezzi

    dopera. Durante le lavorazioni non sar garantito il passaggio degli autoveicoli lungo il viale; del resto in atto, fino a

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    completa e definitiva messa in sicurezza del muro (cio fino a fine lavori) linterdizione al transito stabilita dai VV.FF.

    allindomani dellalluvione.

    La rimozione dei puntelli, attualmente in opera per la messa in sicurezza provvisoria del muro, dovr avvenire con

    particolare accortezza e per fasi successive corrispondenti alla demolizione parziale del muro pericolante, seguendo le

    indicazioni che il D.L. prescriver in corso dopera.

    Stante laltezza massima di lavoro (m 4,81 dal piano del viale) non previsto luso di ponteggi, ma di trabattello su

    ruote che arrivi almeno a 5 m compreso il parapetto. Particolare attenzione dovr essere prestata alla messa in sicurezza

    dellarea di sbancamento alle spalle del muro nella zona A, con opportuna recinzione ad una distanza di almeno m 1,5

    dal ciglio dello scavo (m 3,00 dal muro). Questa fase delicata, sar lunica inevitabile fase in tutti i lavori che necessiter

    di lavorare avendo accesso ad aree di propriet non condominiali.

    Tra gli apprestamenti di cantiere sono da considerare il nolo di un bagno chimico, vista la mancata disponibilit nellevicinanze di servizi igienici fruibili dalle maestranze, nonch una baracca di cantiere con funzione di deposito

    attrezzature e spogliatoio, stante lassenza di idonei locali condominiali. Per lapprovvigionamento dellacqua si

    utilizzer il rubinetto presente in basso nella zona centrale della parete del muro.

    OPERE DI SCAVO, DEMOLIZIOE, RITERRO e RIPRISTIO VIALE: Le opere di

    scavo riguarderanno innanzitutto, come gi accennato, lo sbancamento della zona a tergo del muro nella zona

    A. Lo sbancamento dovr avvenire prima della demolizione della parte superiore di muro che sostiene

    attualmente la terra, seppur pericolante. Il terreno di risulta dello scavo sar in minima parte accantonato per

    poi ricostituire lo strato superficiale di sedime a fine lavori mentre il resto sar caricato e portato a discarica

    autorizzata secondo le procedure di legge. A seconda delle condizioni che si presenteranno e dei mezzi

    dopera messi in campo dallImpresa esecutrice la D.L. decider come realizzare fattivamente suddetto

    intervento. Lo sbancamento sar profondo circa 1,70 m dallattuale piano di campagna del giardino retrostante

    il muro e arriver ad una distanza di circa 1,5 m dalla parete esterna del muro stesso. Gli scavi dovranno

    essere segnalati da idonea cartellonistica di pericolo e opportunamente recintati, come gi accennato nel

    precedente paragrafo.

    Dopo lo sbancamento a tergo del muro potr essere effettuata la demolizione completa della parte in muratura

    (blocchi pieni + blocchi forati in cemento) del muro si sostegno ricadente nella ZONA A. Prima della

    demolizione dovr anche essere sezionato e rimosso limpianto idrico degli idranti antincendio ancorato

    proprio alla zona di muro da demolire.

    Una volta eliminate le parti a rischio crollo nella zona A, si potr procedere in sicurezza alle altre lavorazioni

    sottostanti, sempre per tratti e rimuovendo i puntelli progressivamente. Dovendo, infatti, procedere con gliscavi, si va ad interferire con la stabilit alla base del muro, la quale risulterebbe compromessa qualora si

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    effettuasse uno scavo generalizzato in ununica soluzione. La D.L. valuter, tenendo conto delle esigenze

    operative dellImpresa, lestensione in lunghezza e la collocazione dei vari tratti in cui suddividere lo scavo

    progressivo ed il conseguente getto della fondazione. In linea di massima si dovr prevedere una suddivisionedella ZONA A (m 28,72) almeno 7 sub-tratti (di circa 4 m) provvedendo poi allarmatura e al getto delle

    fondazioni, in alternanza pieni/vuoti in due tranches. I puntelli saranno rimossi solo previo consenso esplicito

    della D.L.; alla fine del getto e del riempimento, prima di passare al tratto successivo, saranno eventualmente

    rimessi in opera (se non di ostacolo alle lavorazioni) a scopo precauzionale in attesa che venga a maturazione

    il cls e che quindi sia garantita la capacit portante delle nuove strutture. Per quanto riguarda la zona B (m

    73,12) gli scavi e i getti dei solettoni e della trave di fondazione avverranno verosimilmente per lotti alternati

    di circa 8 m (9 lotti totali, ognuno dei quali comprensivo di 2 solettoni): si scaveranno e si getteranno cio

    contemporaneamente gruppi di 3 lotti (6 solettoni + trave longitudinale), garantendo una congrua alternanza

    di pieni e di vuoti. La D.L. avr facolt di stabilire in corso dopera delle variazioni a questa previsione di

    massima.

    Gli scavi a sezione obbligata per le fondazioni avranno tutti profondit di m 1,00 dal piano del viale e

    potranno essere effettuati previa demolizione con martello demolitore o analoga idonea attrezzatura del

    massetto armato che attualmente costituisce la superficie carrabile del viale stesso. Sar anche rimossa lungo

    tutto il muro (zona A + zona B) la canalina di scolo in cemento situata alla base del muro. Negli scavi

    bisogner prestare particolare attenzione tanto alla presenza delle eventuali canalizzazioni interrate, quanto

    alla presenza dei pozzi di raccolta a dispersione delle acque bianche, situati al centro del viale.

    Per il dettaglio delle dimensioni degli scavi cfr. gli allegati 1 e 2 (a, b, c).

    I materiali di risulta provenienti dallo scavo e dalle demolizioni saranno caricati e trasportati a discarica

    autorizzata secondo le procedure di legge; solo i calcinacci provenienti dalla demolizione della soletta

    preesistente del viale potranno essere reimpiegati per il riempimento dello scavo stesso lungo il viale

    carrabile.

    Una volta effettuati i getti, secondo le indicazione del paragrafo successivo e in osservanza di quanto previsto

    dal progetto esecutivo approvato dal Genio Civile, si proceder alla collocazione in opera, con le opportune

    pendenze allettamento e rinfianchi, della canalina in cemento (larghezza 30 cm, con griglia in ghisa) per la

    raccolta dellacqua piovana a circa 30 cm dal muro attuale (cio subito esterna ai pilastri della zona B) e al

    riempimento dello scavo rimanente con misto stabilizzato o inerti provenienti dal riciclo, utilizzando anche i

    calcinacci provenienti dalla demolizione della soletta armata del viale precedentemente demolita. Verr poi

    gettato un massetto di calcestruzzo dello spessore di cm 10 armato con rete elettrosaldata filo 8, maglia

    20X20, che andr a ricostituire la pavimentazione carrabile del viale.

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    Il riempimento alla spalle del muro nella zona sbancata, dopo naturalmente la ricostruzione del muro in

    blocchi di cemento, avverr con la creazione di un drenaggio in scheggioni di cava, realizzato a mano o con

    mezzi meccanici, fino ad una quota di circa 20 cm al di sotto del piano di campagna. Lo strato superficiale interreno vegetale (h= 20 cm circa) sar ripristinato utilizzando parte del terreno sbancato, previa interposizione

    tra drenaggio e terreno di uno strato filtrante antiradice.

    OPERE MURARIE E DI CARPETERIA, STRUTTURE I C.A.: Prima della realizzazione

    delle opere in C.A. in elevazione, setto della zona A e telaio della zona B, indispensabile realizzare

    rispettivamente il muro in blocchi forati di cemento (s= 20 cm), che avr funzione di sponda esterna per il

    getto del setto, e lintonaco armato di consolidamento nella parte di muro esistente (zona B) dello spessore dicm 3 realizzato con malta di sabbia e cemento e rete elettrosaldata zincata almeno filo 1,5 mm e maglia 2X2,

    previa rimozione del vecchio intonaco ammalorato. Questo intonaco oltre alla funzione di garantire una

    maggiore resistenza superficiale e a conferire maggiore continuit tra i vari strati del muro, avr anche una

    funzione di regolarizzazione della superficie nella parte bassa del muro, il setto in C.A. gettato contro terra,

    che risulta attualmente molto irregolare: in questa zona lo spessore dellintonaco potr anche in alcuni punti

    arrivare a qualche cm.

    In generale di fa notare che il progetto dellintervento strutturale nella zona A implica una stretta

    compartecipazione tra vecchio setto in C.A. esistente ed il nuovo che si andr a realizzare, mentre nella zona

    B il nuovo telaio di pilastri e travi sar solo addossato al muro esistente e costituir un sostegno

    strutturalmente autonomo. La compartecipazione suddetta, che significa trasmissione degli sforzi allinterno

    della struttura, sar realizzata mediante collegamenti strutturali sia al livello delle armature della soletta di

    fondazione sia al livello del setto in elevazione. I collegamenti verranno realizzati creando dei fori inclinati nel

    setto esistente in C.A. (per una profondit di circa 18-20 cm) di opportuno diametro in relazione al diametro

    del ferro di ripresa che verr alloggiato (cfr. Computo metrico). In questi fori verr iniettata della boiacca di

    cemento ad alta resistenza e poi alloggiati i ferri di ripresa, opportunamente piegati e della lunghezza

    sufficiente per garantire un ancoraggio efficace (circa 40 diametri); il diametro dei ferri di ripresa sar uguale

    a quello dei rispettivi ferri di armatura della nuova struttura ai quali si andranno a collegare. Per i collegamenti

    strutturali del setto si considera una densit di 4 ferri di ripresa ogni mq di superficie, per le fondazioni ogni

    ferro principale avr il corrispettivo ferro di ripresa (2 ferri ogni 20 cm).

    Per quanto riguarda i getti, le strutture interrate saranno dotate di magrone sottostante di circa 10 cm e di

    casseri normali mentre le strutture in elevazione saranno armate per quanto possibile con casserature

    metalliche per il C.A. a faccia vista, dotate di opportuni angolari per lo smusso degli spigoli vivi. Allinterno

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    delle cassaforme del setto della ZONA A saranno predisposti i tubi orizzontali in PVC del diametro 100

    mm per i successivi fori di drenaggio da realizzare.

    Il calcestruzzo utilizzato sar C 25/30 (ex Rck 300) per le strutture interrate e C 28/35 (ex Rck 350) per lestrutture in elevazione. Per quanto riguarda lacciaio di armatura, sar del tipo B450C.

    Per le dimensioni dettagliate degli elementi strutturali cfr. gli allegati 2, 2b, 2c. Per tutti i dettagli

    dimensionali delle armature e la loro collocazione si rimanda alle tavole esecutive che verranno fornite in fase

    operativa, una volta presentate e approvate dal Genio Civile. Per la qualit dei materiali e le prescrizioni

    operative cfr. il paragrafo 6.

    Le misure dei fili fissi riportate sul progetto esecutivo delle strutture di C.A., per quanto accurate, dovranno

    essere comunque tutte riverificate in cantiere alla presenza del D.L. il quale sotto la sua responsabilit

    apporter gli eventuali piccoli aggiustamenti necessari.

    A opere concluse dovranno essere realizzati i fori di drenaggio, con carotatrice del diametro di 100 mm,

    leggermente inclinati verso il viale e collocati su due ordini, sfalsati e a distanza di 3 m luno dallaltro; le due

    file orizzontali di fori saranno ad unaltezza di circa 20 cm e 120 cm dal piano finito del viale. I fori dovranno

    essere passanti, cio attraversare vecchie e nuove strutture fino al raggiungimento del terreno alla spalle.

    OPERE IDRAULICHE: In questa voce compreso lo smontaggio ad inizio lavori della tubazione in

    ferro zincato (circa m 76,00) dellimpianto idrico dei 3 idranti antincendio a servizio dei box che

    attualmente collocato proprio sulla parete del muro prospiciente il viale, quasi per tutta la sua lunghezza ed il

    relativo rimontaggio a fine lavori, con le opportune modifiche dettate dalla nuova configurazione del muro. In

    particolare, nel tratto B, la realizzazione dei nuovi pilastri in C.A. addossati al muro render pi comodo il

    passaggio di suddetta tubazione al di sopra della trave superiore di collegamento del telaio, con le calate in

    corrispondenza degli idranti, che saranno collocati ad altezza opportuna, allinterno delle cassette di

    protezione precedentemente rimosse. Il tutto sar realizzato in conformit alle Normative antincendio vigenti

    e limpianto sar collaudato a fine lavori.

    Tra i lavori idraulici si dovr prevedere anche il ripristino della funzionalit (con opportune modifiche) del

    rubinetto dellacqua situato attualmente sulla parete del muro ed utilizzato dalle donne delle pulizie.

    Al termine dei lavori lImpresa esecutrice tenuta per legge ad effettuare un Collaudo dellimpianto, secondo

    le procedure previste dalle norme tecniche UNI, ed al conseguente rilascio di una Dichiarazione di Conformit

    in ottemperanza a quanto previsto dal D.M. n37 del 22-01-2008 come modificato dal D.M. 19-05-2010

    riguardo il nuovo impianto idrico di adduzione realizzato. A corredo di tale Dichiarazione di Conformit,

    come previsto dalla legge, lImpresa installatrice dovr produrre uno schema di impianto corrispondente a

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    quanto realizzato effettivamente (as built), una relazione tecnica con le caratteristiche dellimpianto e dei

    materiali utilizzati e le schede tecniche e le certificazioni dei materiali stessi.

    Nelle opere idrauliche compreso anche il collegamento delle nuove canaline di scolo in cementovibrocompresso posizionate longitudinalmente alla base del muro ai pozzi di raccolta a dispersione esistenti e

    collocati al centro del viale. Non sono compresi in questo Capitolato, per le motivazioni gi espresse in

    precedenza, le eventuali opere idrauliche per lo smaltimento del surplus di acqua piovana proveniente dai

    drenaggi ricavati inevitabilmente nel muro. Dette opere, tutte da definire nella loro consistenza, fattibilit ed

    efficacia, qualora discusse ed approvate in futuro dallAssemblea, verranno quantificate e realizzate in corso

    dopera come interventi extra-Capitolato.

    OPERE DA PITTORE E FIITURE: In questa voce sono compresi la posa in opera delle tegole di

    coronamento sul nuovo tratto di muro (zona A), inclinate come in precedenza verso il viale, lintonacatura, la

    rasatura e la tinteggiatura del lato interno (verso il condominio) della parte di muro di recinzione in blocchi

    forati di cemento costruita fuori terra sporgente al di sopra del nuovo setto (h= 1,00 m), trattamento protettivo

    a rullo con una resina acrilica allacqua, monocomponente, ad elevato contenuto di solidi in volume, pronta

    alluso ( tipo MASTERSEAL 325 della BASF CC ITALIA Spa) delle nuove strutture in C.A. a faccia vista e

    rasatura e tinteggiatura del nuovo intonaco armato realizzato sulla porzione di muro denominata ZONA B.

    E prevista inoltre la sigillatura impermeabile dei due giunti strutturali (uno in corrispondenza del passaggio

    da ZONA A a ZONA B e laltro in corrispondenza circa della mezzeria della ZONA B) con apposita bandella

    elastica in SEBS termoplastico (tipo IDROJOINT 220 flex della KERAKOLL) incollata con saldante in

    gomma sintetica impermeabile monocomponente (tipo Idrojoint Eco Gum della KERAKOLL). A protezione

    dalle intemperie della parte sommitale delle nuove opere in C.A. prevista la fornitura e posa in opera di una

    scossalina in lamiera zincata verniciata (color bianco) opportunamente sagomata con gocciolatoio sporgentedi

    almeno 3 cm dal filo della parete del setto (zona A) o della trave superiore (zona B); la scossalina sar

    incollata con idoneo sigillante.

    Art. 6

    Qualit dei materiali e dei componenti

    MATERIALI I GEERE

    Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materie

    prime e tecnologie tradizionali e/o artigianali , per la costruzione delle opere, proverranno da quelle localit

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    che l'Appaltatore riterr di sua convenienza, purch, ad insindacabile giudizio della Direzione dei lavori,

    rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.

    Nel caso di prodotti industriali e/o innovativi, la rispondenza a questo Capitolato deve risultare dai certificatidi origine e di controllo di qualit previsti dal cap. 11 delle Norme Tecniche di cui al D.M

    14.01.2008.

    ACQUA, CALCI, CEMETI ED AGGLOMERATI CEMETIZI, POZZOLAE, GESSO,

    SABBIA

    L'acquadovr essere dolce, limpida, priva di materie terrose, priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in

    percentuali dannose e non essere aggressiva. Per la definizione dei requisiti cui lacqua deve conformarsi pu

    essere fatto utile riferimento a quanto contenuto nella norma UNI EN 1008:2003, come prescitto al 11.2.9.5

    delle NTC 2008. Riferirsi anche alle UNI EN 459-1/2/3:2002 per le specifiche delle calci per costruzioni. Le

    calci aeree dovranno rispondere ai requisiti di accettazione vigenti al momento dell'esecuzione dei lavori.

    Le calci aereesi dividono in: calce grassa in zolle, di colore pressoch bianco, il prodotto della cottura di

    calcari di adatta composizione morfologica e chimica; calce magra in zolle il prodotto della cottura di calcari

    a morfologia e composizione chimica tali da non dare calci che raggiungano i requisiti richiesti per le calci di

    cui alla lettera a). calce idrata in polvere il prodotto dello spegnimento completo delle calci predette, fatto

    dallo stabilimento produttore in modo da ottenerla in polvere fina e secca. Si dicono calci aeree magnesiache

    quelle contenenti pi del 20% di MgO.

    Le calci idraulichesi dividono in: calce idraulica in zolle, prodotto della cottura di calcari argillosi di natura

    tale che il prodotto cotto risulti di facile spegnimento; calce idraulica e calce eminentemente idraulica naturale

    o artificiale in polvere: prodotti ottenuti con la cottura di marne naturali oppure di mescolanze intime ed

    omogenee di calcare e di materie argillose, e successivi spegnimento, macinazione e stagionatura; calce

    idraulica artificiale pozzolanica: miscela omogenea ottenuta dalla macinazione di pozzolana e calce aerea

    idratata; calce idraulica siderurgica: miscela omogenea ottenuta dalla macinazione di loppa basica di alto

    forno granulata e di calce aerea idratata.

    Luso della calce idratadovr essere preventivamente autorizzato dalla Direzione dei Lavori.

    ammesso un contenuto di MgO superiore ai limiti purch rispondano alla prova di espansione in autoclave.

    Tutte le calci idrauliche in polvere devono: lasciare sul setaccio da 900 maglie/cmq un residuo percentuale in

    peso inferiore al 2% e sul setaccio da 4900 maglie/cmq un residuo inferiore al 20%; iniziare la presa fra le 2 e

    le 6 ore dal principi o dellimpasto e averla gi compiuta dalle 8 alle 4 8 ore del medesimo; essere di

    composizione omogenea, costante, e di buona stagionatura.

    Dallinizio dellimpasto i tempi di presa devono essere i seguenti: inizio presa: non prima di unora; termine

    presa: non dopo 48 ore.

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    I cementi, da impiegare in qualsiasi lavoro dovranno rispondere, per composizione, finezza di

    macinazione, qualit, presa, resistenza ed altro, alle norme di accettazione di cui alla normativa vigente. Come

    prescritto al 11.2.9.1 delle NTC 2008, per le opere strutturali devono impiegarsi esclusivamente i legantiidraulici dotati di certificato di conformit - rilasciato da un organismo europeo notificato - ad una norma

    armonizzata della serie UNI EN 197 ovvero ad uno specifico Benestare Tecnico Europeo (ETA), purch

    idonei allimpiego previsto nonch, per quanto non in contrasto, conformi alle prescrizioni di cui alla Legge

    26/05/1965 n.595.

    Qualora il calcestruzzo risulti esposto a condizioni ambientali chimicamente aggressive si devono utilizzare

    cementi per i quali siano prescritte, da norme armonizzate europee e fino alla disponibilit di esse, da norme

    nazionali, adeguate propriet di resistenza ai solfati e/o al dilavamento o ad eventuali altre specifiche azioni

    aggressive.

    La norma UNI EN 197-1 definisce e specifica 27 distinti prodotti di cemento comune e i loro costituenti. La

    definizione di ogni cemento comprende le proporzioni di combinazione dei costituenti per ottenere questi

    distinti prodotti, in una gamma di sei classi di resistenza. La definizione comprende anche i requisiti che i

    costituenti devono rispettare e i requisiti meccanici, fisici e chimici, inclusi, quando necessario, i requisiti

    relativi al calore didratazione dei 27 prodotti, e le classi di resistenza. La EN 197-1 definisce, inoltre, i criteri

    di conformit e le rispettive regole. Sono indicati, infine, i requisiti di durabilit necessari.

    Il cemento conforme alla EN 197-1, definito cemento CEM, opportunamente dosato e miscelato con

    aggregato e acqua, deve essere in grado di produrre una malta o un calcestruzzo capace di conservare la

    lavorabilit per un periodo di tempo sufficiente e di raggiungere, dopo determinati periodi, livelli di resistenza

    meccanica prestabiliti nonch di possedere una stabilit di volume a lungo termine. Lindurimento idraulico

    del cemento CEM dovuto principalmente allidratazione dei silicati di calcio, ma anche di altri composti

    chimici, per esempio gli alluminati, possono partecipare al processo di indurimento. La somma dei contenuti

    di ossido di calcio (CaO) reattivo e ossido di silicio (SiO2) reattivo nel cemento CEM deve essere almeno il

    50% in massa quando i contenuti percentuali sono determinati in accordo alla EN 196-2. I cementi CEM sono

    costituiti da materiali differenti e di composizione statisticamente omogenea derivanti dalla qualit assicurata

    durante processi di produzione e manipolazione dei materiali. I requisiti per i costituenti sono riportati nella

    norma UNI EN 197-1.

    I 27 prodotti della famiglia dei cementi comuni conformi alla EN 197-1, e la loro denominazione, sono

    indicati nel prospetto 1 della norma. Essi sono raggruppati in cinque tipi principali di cemento come segue:

    - CEM I cemento Portland

    - CEM II cemento Portland composito- CEM III cemento daltoforno

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    - CEM IV cemento pozzolanico

    - CEM V cemento composito

    La composizione di ciascuno dei 27 prodotti della famiglia dei cementi comuni deve essere conforme a quantoriportato nel prospetto.

    La resistenza normalizzata di un cemento la resistenza a compressione a 28 giorni, determinata in accordo

    alla EN 196-1, che deve essere conforme ai requisiti riportati nella tabella seguente. Sono contemplate tre

    classi di resistenza normalizzata: classe 32,5, classe 42,5 e classe 52,5.

    La resistenza iniziale di un cemento la resistenza meccanica a compressione determinata a 2 o a 7 giorni in

    accordo alla EN 196-1; tale resistenza deve essere conforme ai requisiti riportati in tabella.

    Per ogni classe di resistenza normalizzata si definiscono due classi di resistenza iniziale, una con resistenza

    iniziale ordinaria, contrassegnata dalla lettera N, e laltra con resistenza iniziale elevata, contrassegnata dalla

    lettera R.

    Il tempo di inizio presa e lespansione, determinati in accordo alla EN 196-3, devono soddisfare i requisiti

    riportati in tabella.

    Il calore didratazione dei cementi comuni a basso calore non deve superare il valore caratteristico d

    i 270 J/g, determinato in accordo alla EN 196-8 a 7 giorni oppure in accordo alla EN 196-9 a 41 h.

    I cementi comuni a basso calore sono indicati con LH.

    In molte applicazioni, in particolare in condizioni ambientali severe, la scelta del cemento ha una influenza

    sulla durabilit del calcestruzzo, della malta, e della malta per iniezione per esempio in termini di resistenza al

    gelo, resistenza chimica e protezione dellarmatura. La scelta del cemento, nellambito della EN 197-1, con

    particolare riguardo al tipo e alla classe di resistenza per diverse applicazioni e classi di esposizione, deve

    rispettare le norme e/o i regolamenti adeguati relativi al calcestruzzo e alla malta, validi nel luogo di utilizzo.

    La conformit dei 27 prodotti alla EN 197-1 deve essere verificata in maniera continua in base al controllo di

    campioni puntuali.

    Il costruttore ha lobbligo della buona conservazione del cemento che non debba impiegarsi immediatamente

    nei lavori, curando tra laltro che i locali, nei quali esso viene depositato, siano asciutti e ben ventilati.

    Limpiego di cemento giacente da lungo tempo in cantiere deve essere autorizzato dal Direttore dei Lavori

    sotto la sua responsabilit.

    I cementi, gli agglomeranti cementizi e le calci idrauliche in polvere debbono essere forniti o in sacchi

    sigillati; in imballaggi speciali a chiusura automatica a valvola che non possono essere aperti senza

    lacerazione; alla rinfusa.

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    Se i leganti idraulici sono forniti in sacchi sigillati essi dovranno essere del peso di 50 chilogrammi chiusi con

    legame munito di sigillo. Il sigillo deve portare impresso in modo indelebile il nome della ditta fabbricante e

    del relativo stabilimento nonch la specie del legante.Deve essere inoltre fissato al sacco, a mezzo del sigillo, un cartellino resistente sul quale saranno indicati con

    caratteri a stampa chiari e indelebili:

    la qualit del legante;

    lo stabilimento produttore;

    la quantit dacqua per la malta normale;

    le resistenze minime a trazione e a compressione dopo 28 giorni di stagionatura dei provini.

    Se i leganti sono forniti in imballaggi speciali a chiusura automatica a valvola che non possono essere aperti

    senza lacerazione, le indicazioni di cui sopra debbono essere stampate a grandi caratteri sugli imballaggi

    stessi.

    I sacchi debbono essere in perfetto stato di conservazione; se limballaggio fosse comunque manomesso o il

    prodotto avariato, la merce pu essere rifiutata.

    Se i leganti sono forniti alla rinfusa, la provenienza e la qualit degli stessi dovranno essere dichiarate con

    documenti di accompagnamento della merce.

    Le calci idrauliche naturali, in zolle, quando non possono essere caricate per la spedizione subito do

    po lestrazione dai forni, debbono essere conservate in locali chiusi o in sili al riparo degli agenti atmosferici.

    Il trasporto in cantiere deve eseguirsi al riparo dalla pioggia o dallumidit.

    Le pozzolanesaranno ricavate da strati depurati da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o di

    parti inerti: qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dalla normativa

    vigente.

    Agli effetti delle suddette prescrizioni si intendono per pozzolane tutti quei materiali di origine vulcanica che

    impastati intimamente con calce danno malte capaci di far presa e di indurire anche sottacqua e che

    presentano un residuo non superiore al 40% ad un attacco acido basico. Si considerano materiali a

    comportamento pozzolanico tutti quelli che, pur non essendo di origine vulcanica, rispondono alle condizioni

    della precedente definizione.

    Agli effetti delle presenti norme si dividono in pozzolane energiche e pozzolane di debole energia.

    La pozzolana ed i materiali a comportamento pozzolanico devono essere scevri da sostanze eterogenee. La

    dimensione dei grani della pozzolana e dei materiali a comportamento pozzolanico non deve superare 5 mm.

    Il gesso dovr essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non

    lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti

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    alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovr essere conservato in locali coperti e ben riparati dallumidit.

    Luso di esso dovr essere preventivamente autorizzato dalla Direzione dei Lavori.

    Gli inerti, naturali o di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili,privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di gesso, ecc., in proporzioni nocive allindurimento del

    conglomerato od alla conservazione delle armature.

    Gli inerti, quando non espressamente stabilito, possono provenire da cava in acqua o da fiume, a seconda della

    localit dove si eseguono i lavori ed in rapporto alle preferenze di approvvigionamento: in ogni caso dovranno

    essere privi di sostanze organiche, impurit ed elementi eterogenei. Gli aggregati devono essere disposti lungo

    una corretta curva granulometrica, per assicurare il massimo riempimento dei vuoti interstiziali.

    Tra le caratteristiche chimico-fisiche degli aggregati occorre considerare anche il contenuto percentuale di

    acqua, per una corretta definizione del rapporto a/c, ed i valori di peso specifico assoluto per il calcolo della

    miscela dimpasto. La granulometria inoltre dovr essere studiata scegliendo il diametro massimo in funzione

    della sezione minima del getto, della distanza minima tra i ferri darmatura e dello spessore del copriferro.

    La ghiaia o il pietriscodevono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della

    carpenteria del getto ed allingombro delle armature.

    Gli inerti normali sono, solitamente, forniti sciolti; quelli speciali possono essere forniti sciolti, in sacchi o in

    autocisterne. Entrambi vengono misurati a metro cubo di materiale assestato su automezzi per forniture di un

    certo rilievo, oppure a secchie, di capacit convenzionale pari ad 1/100 di metro cubo nel caso di minimi

    quantitativi.

    La sabbia naturale o artificialedovr risultare bene assortita in grossezza, sar pulitissima, non avr tracce di

    sali, di sostanze terrose, limacciose, fibre organiche, sostanze friabili in genere e sar costituita di grani

    resistenti, non provenienti da roccia decomposta o gessosa.

    Essa deve essere scricchiolante alla mano, non lasciare traccia di sporco, non contenere materie organiche,

    melmose o comunque dannose; deve essere lavata ad una o pi riprese con acqua dolce, qualora ci sia

    necessario, per eliminare materie nocive e sostanze eterogenee.

    La ghiaiadeve essere ad elementi puliti di materiale calcareo o siliceo, bene assortita, formata da elementi

    resistenti e non gelivi, scevra da sostanze estranee, da parti friabili, terrose, organiche o comunque dannose.

    La ghiaia deve essere lavata con acqua dolce, qualora ci sia necessario per eliminare le materie nocive.

    Qualora invece della ghiaia si adoperipietriscoquesto deve provenire dalla frantumazione di roccia compatta,

    durissima, silicea o calcarea pura e di alta resistenza alle sollecitazioni meccaniche, esente da materie terrose,

    sabbiose e, comunque, eterogenee, non gessosa n geliva, non deve contenere impurit n materie

    pulverulenti, deve essere costituito da elementi, le cui dimensioni soddisfino alle condizioni indicate per laghiaia. Il pietrisco deve essere lavato con acqua dolce qualora ci sia necessario per eliminare materie nocive.

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    Sono idonei alla produzione di calcestruzzo per uso strutturale gli aggregati ottenuti dalla lavorazione di

    materiali naturali, artificiali, ovvero provenienti da processi di riciclo conformi alla norma europea

    armonizzata UNI EN 12620 e, per gli aggregati leggeri, alla norma europea armonizzata UNI EN 13055-1. Ilsistema di attestazione della conformit di tali aggregati, deve rispettare le disposizioni del D.P.R. n.246/93.

    consentito luso di aggregati grossi provenienti da riciclo, entro certi limiti, a condizione che la miscela di

    calcestruzzo confezionata con aggregati riciclati, venga preliminarmente qualificata e documentata attraverso

    idonee prove di laboratorio. Per tali aggregati, le prove di controllo di produzione in fabbrica di cui ai

    prospetti H1, H2 ed H3 dellannesso ZA della norma europea armonizzata UNI EN 12620, per le parti

    rilevanti, devono essere effettuate ogni 100 tonnellate di aggregato prodotto e, comunque, negli impianti di

    riciclo, per ogni giorno di produzione.

    Per quanto concerne i requisiti chimico-fisici, aggiuntivi rispetto a quelli fissati per gli aggregati naturali, che

    gli aggregati riciclati devono rispettare, in funzione della destinazione finale del calcestruzzo e delle sue

    propriet prestazionali (meccaniche, di durabilit e pericolosit ambientale, ecc.), nonch quantit percentuali

    massime di impiego per gli aggregati di riciclo, o classi di resistenza del calcestruzzo, ridotte rispetto a quanto

    previsto nella tabella sopra esposta si faccia riferimento a quanto prescritto nelle norme UNI 8520-1:2005 e

    UNI 8520-2:2005.

    FERRO TODO PER ARMATURE C.A.

    Ferro per armature

    Gli acciai impiegati, tondi, nervati, in cavo o fili, in rete elettrosaldata dovranno essere conformi al D.M. 14

    gennaio 2008 Nuove norme tecniche per le costruzioni cap. 11.3.2 e relativa circolare 617 del 2 febbraio

    2009.

    Posa in opera delle armature

    Dovranno essere conformi, come materiale ed assemblaggio, a quanto indicato nei disegni.

    Tutte le armature dovranno essere classificate in base al tipo, alla qualit ed al lotto di provenienza

    dellacciaio e dovranno essere corredate dai certificati prescritti dalle leggi e norme vigenti.

    La sagomatura delle barre deve essere effettuata meccanicamente a mezzo di mandrini o con ogni altro

    procedimento che permetta di ottenere i raggi di curvatura stabiliti dal progetto esecutivo, evitando

    accentuazioni locali della curvatura stessa. E' vietata la piegatura a caldo.

    E' obbligatorio il posizionamento di distanziatori in plastica per assicurare il prescritto copriferro che

    obbligatorio nei confronti di tutte le superfici di getto sia verticali che orizzontali (per i solai a resistenza al

    fuoco i distanziatori dovranno essere in calcestruzzo).

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    E' obbligatoria la pulizia delle armature da grassi, oli, terra, polvere, scaglie di ruggine, incrostazioni di

    calcestruzzo provenienti da getti precedenti. E' vietato effettuare giunzioni nelle armature delle travi salvo

    quando indicato dai disegni o autorizzato dalla Direzione Lavori, sentito il parere del progettista.Le saldature di barre d'armatura dovranno essere autorizzate dalla Direzione Lavori e dovranno essere oggetto

    di una nota scritta di prescrizione delle modalit di esecuzione. Le giunzioni potranno essere effettuate

    mediante manicotti. Questi potranno essere sia del tipo a pressare che del tipo filettato, purch certificati da

    opportuna documentazione e verificati mediante lesecuzione di tre provini di giunzione per ogni diametro da

    giuntare. Per le giunzioni pressate i provini dovranno essere eseguiti in cantiere, con la attrezzatura prevista

    per le normali operazioni e possibilmente dallo stesso addetto che operer le giunzioni effettive.

    La distanza fra ferro e ferro e' regolata dalle norme ed indicata nelle tavole esecutive.

    Le legature, i supporti ed i distanziatori devono sopportare tutte le azioni che si generano durante le operazioni

    di getto e costipamento, garantendo che le armature restino nelle posizioni volute.

    Accettazione armature

    I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori e devono essere effettuati entro 30 giorni dalla data di

    consegna del materiale e devono essere campionati, per ciascun lotto di spedizione, in ragione di 3 spezzoni,

    marchiati, di uno stesso diametro, scelto entro ciascun lotto, sempre che il marchio e la documentazione di

    accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento. In caso contrario i

    controlli devono essere estesi ai lotti provenienti da altri stabilimenti. Il prelievo dei campioni va effettuato a

    cura del Direttore dei Lavori o di tecnico di sua fiducia che deve assicurare mediante sigle, etichettature

    indelebili, che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui

    prelevati.

    Qualora la fornitura di elementi sagomati o assemblati, provenga da un Centro di trasformazione, il Direttore

    dei Lavori, dopo aver verificato che sia in possesso dei requisiti di cui al D.M. 14/01/2008, pu recarsi presso

    il medesimo Centro di trasformazione ed effettuare in stabilimento i controlli di cui sopra.

    La domanda di prove di laboratorio deve essere in ogni caso sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve

    contenere precise indicazioni sulla posizione delle strutture interessate da ciascun prelievo.

    I certificati devono riportare anche lindicazione del marchio identificativo rilevato a cura del laboratorio

    incaricato dei controlli, sui campioni da sottoporre a prove.

    Si ricorda inoltre che ogni fornitura in cantiere di elementi presaldati, presagomati o preassemblati deve essere

    accompagnata da:

    dichiarazione, su documento di trasporto, degli estremi dellattestato di avvenuta dichiarazione di attivit,

    rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale, recante il logo o il marchio del centro di trasformazione; attestazione

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    inerente lesecuzione di prove di controllo interno fatte eseguire dal Direttore Tecnico del centro di

    trasformazione, con lindicazione dei giorni nei quali la fornitura stata lavorata.

    Forniture non conformi a quanto sopra riportato devono essere rifiutate dal Direttore dei Lavori.

    CASSERI PER GETTI I OPERA

    Casserature normali

    I casseri dovranno essere eseguiti con legname secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 313-1/97 o con

    pannelli metallici o di legno o di plastica.

    La casserature dovranno essere a buona tenuta per evitare perdite di acqua e cemento ed entro i limiti di

    tolleranza dimensionale indicati alla voce tolleranze. Comunque, fatto salvo ogni eventuale e pi restrittiva

    tolleranza, i casseri dovranno garantire una variazione massima del 4% dello spessore dei getti.

    L'armatura di sostegno dei casseri dovr essere costruita in modo da non agire in modo staticamente scorretto

    sulle strutture sottostanti, in modo da permettere il ritiro del calcestruzzo ed un facile disarmo.

    La responsabilit statica della corretta costruzione dei casseri e' totalmente a carico dell'Appaltato

    re. Le casserature dovranno essere dimensionate altres per sopportare correttamente le sollecitazioni dovute

    ad eventuale vibrazione dei cls. L'uso di prodotti per facilitare il disarmo dovr essere autorizzato dal

    Direttore dei Lavori, su proposta dellAppaltatore.

    I casseri dovranno prevedere tutte le forature previste nei disegni delle strutture e degli impianti tecnologici

    senza alcun onere aggiuntivo per la Committente, a meno che esplicito diverso richiamo venga fatto

    nell'elenco voci del progetto. Particolare riguardo dovr essere posto al corretto fissaggio degli inserti

    metallici ed al rispetto delle tolleranze di posizionamento degli stessi, sia in fase di preparazione che in fase di

    getto.

    Anche se non indicato a disegno, il prezzo dei casseri deve comprendere l'onere per lo smusso degli angoli di

    tutte le strutture che fossero richiesti dalla Direzione Lavori, cos come tutti quelli accorgimenti (sfiati e

    simili) necessari per una esecuzione a regola darte dei getti stessi.

    I casseri delle travature dovranno presentare monta opportuna in funzione della luce di [1/500] x L.

    I casseri verranno disarmati secondo le norme di legge ed in ogni caso sotto l'intera responsabilit

    dell'impresa. Particolare cura dovr essere posta al distacco dei casseri dalle superfici dei getti, per

    minimizzare fenomeni di distacco di parti di calcestruzzo ancora in fase di indurimento.

    Casseri per calcestruzzo a vista

    I casseri per calcestruzzo a vista dovranno essere eseguiti secondo le prescrizioni tecniche seguenti:

    non sar ammesso, sulla superficie a vista del calcestruzzo, l'affioramento ne' dei ferri di armatura, ne' dei ferri

    o fili di ferro usati per il sostegno o la sbadacchiatura dei casseri.

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    Sar ammesso in superficie l'affioramento di terminali in plastica usati per le casserature purch di piccole

    dimensioni, disposti con simmetria, comunque approvati preventivamente dalla Direzione Lavori. In ogni caso

    i casseri in legno dovranno essere piallati e maschiati.L'uso dei disarmanti dovr essere autorizzato per iscritto dal Direttore dei Lavori, su proposta

    dellAppaltatore. A disarmo avvenuto dovranno essere eliminati risalti e sbavature, e riempite le cavit senza

    alterazione dei colori di facciata a vista.

    I requisiti principali del getto saranno legati alla compattezza, allomogeneit di superficie e al colore

    uniforme del getto stesso; saranno pertanto motivi di contestazione le macchie, gli scoloramenti, gli alveoli, i

    nidi d'ape, le fessure, ecc.

    CALCESTRUZZO STRUTTURALE

    L'Appaltatore deve rispettare tutte le leggi, decreti, norme, circolari, ecc. esistenti. In particolare si ricorda il

    sotto indicato elenco senza pertanto esimere l'Appaltatore dalla completa conoscenza ed applicazione di tutta

    la normativa esistente:

    Nuove Norme Tecniche - D.M. 14 Gennaio 2008 (NTC 2008) capitolo 11.2 ;

    Circolare n. 617 del 2 febbraio 2009 Istruzioni per lApplicazione Nuove Norme Tecniche Costruzioni di

    cui al Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008.

    APPROVVIGIONAMENTO ED ACCETTAZIONE DEI MATERIALI

    Cementi

    I requisiti meccanici dovranno rispettare la legge n. 595 del 26 maggio 1965 ed alle norme armonizzate della

    serie UNI EN 197 ed in particolare per le resistenze a flessione e le modalit di prova, per i requisiti chimici

    ed altre caratteristiche vedasi la legge n. 595 del 26 maggio 1965.

    Ghiaia e pietriscocostituenti gli aggregati

    Dovranno essere costituiti da elementi lapidei puliti non alterabili dal freddo e dall'acqua. Dovranno essere

    esenti da polveri, gessi, cloruri, terra, limi, ecc. e dovranno avere forme tondeggianti o a spigoli vivi,

    comunque non affusolate o piatte. Gli aggregati impiegabili per il confezionamento dei calcestruzzi possono

    essere di origine naturale, artificiale o di recupero come da normativa UNI EN 12620 e UNI EN 13055-1.

    La massima dimensione degli aggregati sar funzione dellimpiego previsto per il calcestruzzo, del diametro

    delle armature e della loro spaziatura.

    Orientativamente si possono ritenere validi i seguenti valori:

    fondazioni e muri di grosso spessore: 30 mm

    travi, pilastri e solette: 20 mm

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    solette di spessore < di 10 cm, nervature di solai e membrature sottili: 12/13 mm

    Sabbie (per calcestruzzo)

    Dovranno essere costituite da elementi silicei procurati da cave o fiumi, dovranno essere di forma angolosa,dimensioni assortite ed esenti da materiali estranei o aggressivi come per le ghiaie; in particolare dovranno

    essere esenti da limi, polveri, elementi vegetali od organici.

    Le sabbie prodotte in mulino potranno essere usate previa accettazione della granulometria da parte del

    Direttore Lavori.

    In ogni caso l'Appaltatore dovr provvedere a suo onere alla formulazione delle granulometrie delle sabbie

    usate ogni qualvolta la Direzione Lavori ne faccia richiesta; le granulometrie dovranno essere determinate con

    tele e stacci UNI 2331-2/80 ed UNI 2332-1/79.

    DOSATURA DEI GETTI

    Il cemento e gli aggregati sono di massima misurati a peso, mentre lacqua normalmente misurata a volume.

    LAppaltatore dovr adottare, in accordo con la vigente normativa, un dosaggio di componenti (ghiaia, sabbia,

    acqua, cemento) tale da garantire le resistenze indicate sui disegni di progetto. Dovr inoltre garantire che il

    calcestruzzo possa facilmente essere lavorato e posto in opera, in modo da passare attraverso le armature,

    circondarle completamente e raggiungere tutti gli angoli delle casseforme.

    Dovranno comunque sempre essere raggiunte le caratteristiche e la classe di resistenza previste a progetto.

    Il rapporto acqua/cemento dovr essere indicato e conforme alle prescrizioni di durabilit dettate dalla

    normativa.

    Qualora venga utilizzato un additivo superfluidificante il rapporto acqua/cemento potr essere usato a

    compensazione della quantit dacqua; il dosaggio dovr essere definito in accordo con le prescrizioni del

    produttore, con le specifiche condizioni di lavoro e con il grado di lavorabilit richiesto.

    Come gi indicato luso di additivi dovr essere autorizzato dalla Direzione dei Lavori.

    CONFEZIONE DEI CALCESTRUZZI

    Dovr essere eseguita in ottemperanza al D.M. 14 Gennaio 2008 (NTC2008) capitolo 11.2.2 e 11.2.3 e la

    relativa Circolare n. 617 del 2 febbraio 2009 Istruzioni per lApplicazione Nuove Norme Tecniche

    Costruzioni di cui al Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008.

    E' prescritto l'uso di calcestruzzo preconfezionato. Tutte le cautele e le prescrizioni esposte precedentemente

    dovranno essere applicate anche dal produttore del calcestruzzo preconfezionato. La Direzione dei Lavori si

    riserva comunque il diritto, dopo accordi e con il supporto dellAppaltatore, di accedere agli impianti dipreconfezionamento, eseguendo tutti i controlli e gli accertamenti che saranno ritenuti opportuni.

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    La Direzione dei Lavori richieder comunque documenti comprovanti il dosaggio e la natura dei componenti

    del calcestruzzo fornito.

    L'appaltatore , comunque, responsabile unico delle dosature dei calcestruzzi e della loro rispondenza perl'ottenimento delle resistenze richieste nei disegni e documenti contrattuali.

    Gli impianti a mano sono ammessi per piccoli getti non importanti staticamente e previa autorizzazione del

    Direttore dei Lavori.

    GETTO DEL CALCESTRUZZO

    Il getto verr eseguito secondo le normative contenute nella Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo

    strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non

    distruttive del febbraio 2008 a cura del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il getto dovr essere eseguito

    con cura, opportunamente costipato ed eventualmente vibrato secondo le prescrizioni del Direttore dei Lavori.

    Le interruzioni di getto dovranno essere evitate e comunque autorizzate dal Direttore dei Lavori. Le riprese

    dovranno essere eseguite in modo da trovarsi in zone di momento flettente nullo nelle strutture inflesse ed in

    modo da essere perpendicolari allo sforzo di compressione nelle strutture verticali. Quando la ripresa avviene

    contro un getto ancora plastico, si dovr procedere a previa boiaccatura del getto esistente. Se il getto esistente

    e' in fase di presa, occorre scalpellarlo e mettere a vivo la ghiaia quindi bagnare, applicare uno strato di malta

    di cemento di 1 - 2 cm. e procedere al nuovo getto. Qualora richiesto dalla Direzione dei Lavori, l'appaltatore

    dovr provvedere all'uso di additivi per la ripresa senza onere per il Committente.

    Le strutture in fase di maturazione dovranno essere protette dal gelo, dal caldo eccessivo e dalle piogge

    violente; cos pure sulle strutture suddette dovr essere vietato il transito di persone, mezzi o comunque

    qualsiasi forma di sollecitazione.

    La maturazione con riscaldamento locale diffuso e' ammessa solo previo accordo scritto con la Direzione dei

    Lavori.

    Prescrizioni esecutive

    I getti delle solette a sbalzo dovranno essere sempre eseguiti contemporaneamente al getto del solaio. Per

    sbalzi emergenti da setti o pareti verticali interessanti 1 o pi piani ammesso il getto della soletta in tempo

    successivo a quello delle pareti se previsto dalle prescrizioni di progetto e con gli accorgimenti ivi contenuti.

    Nei getti dovranno essere inserite tutte le casserature, cassette, tubi, ecc. atti a creare i fori, le cavit, i passaggi

    indicati nei disegni delle strutture e degli impianti tecnologici, come pure dovranno essere messi in opera

    ferramenta varia (inserti metallici, tirafondi, ecc.) per i collegamenti di pareti e di altri elementi strutturali e/o

    di finitura.Sono vietati, salvo approvazione della Direzione dei Lavori, i getti contro terra.

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    Indipendentemente dalle dosature, i getti di calcestruzzo eseguiti dovranno risultare compatti, privi di

    alveolature, senza affioramento di ferri; i ferri, nonch tutti gli accessori di ripresa (giunti di neoprene,

    lamierini, ecc.) e tutti gli inserti dovranno risultare correttamente posizionati; tutte le dimensioni dei disegnidovranno essere rispettate ed a tal fine il costruttore dovr provvedere a tenere anticipatamente in

    considerazione eventuali assestamenti o movimenti di casseri ed armature.

    Tutti gli oneri relativi saranno compresi nel costo del calcestruzzo, a meno che esplicito diverso richiamo

    venga fatto nell'elenco voci del progetto.

    I getti delle strutture destinate a ricevere una finitura di sola verniciatura dovranno essere realizzati con casseri

    atti a garantire una superficie del getto la pi liscia possibile. Eventuali irregolarit dovranno essere rettificate

    senza oneri aggiuntivi.

    Provini

    Durante la confezione dei calcestruzzi l'appaltatore dovr prevedere il prelievo e la conservazione dei provini

    di calcestruzzo in numero sufficiente secondo quanto prescritto dalle Nuove Norme Tecniche di cui al D.M.

    14/01/2008 capitolo 11.2.4 e 11.2.5 .

    Vibrazione

    Le norme ed i tipi di vibrazione dovranno essere approvati dal Direttore dei Lavori sempre restando

    l'Appaltatore responsabile della vibrazione e di tutte le operazioni relative al getto, L'onere delle eventuali

    vibrazioni e' sempre considerato incluso nel prezzo del getto.

    Condizioni climatiche

    Sono vietati i getti con temperatura sotto zero e con prevedibile discesa sotto lo zero.

    Fino a temperatura -5 C il Direttore dei lavori, d'accordo con l'Impresa, sar arbitro di autorizzare i getti

    previa sua approvazione degli additivi e delle precauzioni da adottare, sempre restando l'appaltatore

    responsabile dell'opera eseguita; conseguentemente il Direttore dei Lavori e' autorizzato ad ordinare

    all'appaltatore di eseguire a proprio onere (dell'Appaltatore) la demolizione dei getti soggetti a breve termine a

    temperatura eccessivamente bassa e non prevista.

    I getti con temperatura superiore a 32 C dovranno essere autorizzati dalla Direzione Lavori.

    L'appaltatore e' obbligato all'innaffiamento costante dei getti in fase di maturazione per un minimo di 8 giorni

    e/o nei casi di getti massicci secondo indicazioni della Direzione Lavori.

    Tolleranze

    La tolleranza ammessa nella planarit dei getti, misurata con una staggia piana di 3 m, di +/-4 mm per tutti

    gli orizzontamenti.

    La tolleranza ammessa per la verticalit dei getti misurata sull'altezza di un interpiano (intervallo tra dueorizzontamenti parziali o totali) di +/- 1 cm. non accumulabile per piano.

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    La tolleranza globale ammessa per la verticalit dei getti, misurata sullaltezza totale degli elementi, pari a

    1/1000 della altezza stessa.

    La tolleranza ammessa per le misure in piano, riferita ad ogni piano e non cumulabile, pari 1 +/-1 cm. per lamassima dimensione in pianta.

    Art. 7

    Osservanza del Capitolato Speciale e delle ormative vigenti

    Lappalto soggetto allesatta osservanza di tutte le condizioni stabilite dal presente Capitolato Speciale,

    nonch di tutte le leggi vigenti sul territorio nazionale e al livello locale, con particolare riguardo a quelle

    riguardanti la Sicurezza e lIgiene dei luoghi di lavoro (Testo Unico della Sicurezza D. Lgs. 81/08 e s.m.i.), le

    N.T.C. 2008 e le Normative tecniche UNI. LAppaltatore dovr altres rispettare tutte le leggi, disposizioni e

    regolamenti che dovessero entrare in vigore durante lesecuzione dei lavori.

    Art. 8

    Documenti che fanno parte del Contratto

    Fanno parte integrante del contratto dappalto, oltre al presente Capitolato Speciale, il Computo metrico

    e lElaborato grafico progettuale in allegato, nonch tutte le leggi, norme e regolamenti vigenti alla data del

    contratto stesso, anche se non allegate.

    Art. 9

    Piano Operativo di Sicurezza e documentazione di cantiere

    Limpresa affidataria e le eventuali imprese esecutrici in subappalto dovranno redigere il Piano

    Operativo di Sicurezza (ai sensi del Titolo IV art. 89 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. e nel rispetto dei contenuti

    minimi All. XV). I P.O.S. dovranno pervenire al Coordinatore della Sicurezza per lEsecuzione dellopera

    (qualora nominato) entro una settimana dallinizio dei lavori. Il C.S.E. verificher la completezza dei vari

    P.O.S. , la loro congruenza con leventuale P.S.C. e li approva, prima dellinizio dei lavori. Comunque, anche

    in caso di mancata nomina del C.S.E., o di assenza del P.S.C. (cio in presenza di ununica impresa,

    affidataria ed esecutrice) essa dovr consegnare il P.O.S. al Direttore dei Lavori una settimana primadellinizio dei lavori.

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    Limpresa affidataria e le eventuali altre imprese esecutrici in subappalto sono tenute a produrre prima

    dellinizio dei lavori il D.U.R.C. in corso di validit e tutta la documentazione tecnico-amministrativa di

    cantiere obbligatoria per legge che il D.L. ed il C.S.E. richiederanno.

    Art. 10

    Subappalti

    Limpresa aggiudicataria ha facolt di subappaltare parte dei lavori, nei modi e nelle forme previste dalla

    Normativa vigente. Limpresa tenuta a dichiarare in fase di offerta le categorie di lavori per le quali intende

    avvalersi del subappalto e i riferimenti delle Ditte a cui intende affidare i subappalti in modo da consentire

    prima dellinizio dei lavori la procedura di nomina del C.S.E. e la conseguente Notifica Preliminare alle

    autorit competenti.

    In caso di subappalto parziale dei lavori ( escluso espressamente il subappalto totale), resta in ogni caso

    sempre integra la responsabilit dellImpresa affidataria che deve continuare a rispondere, pienamente e

    direttamente, nei confronti della Committenza, della regolare esecuzione dei lavori, del loro coordinamento e

    del preciso adempimento di tutti gli impegni presi. Ove limpresa faccia ricorso ad altre Ditte per la

    manodopera o la fornitura di materiali, essa tenuta a prescegliere Ditte che si impegnino formalmente ad

    osservare nei confronti delle proprie maestranze, per i lavori di cui al presente Contratto, i contratti collettivi

    di lavoro.

    Limpresa aggiudicataria deve inoltre effettuare la valutazione tecnico-organizzativa di tutte le imprese

    subappaltatrici e degli eventuali lavoratori autonomi chiamati a collaborare allesecuzione dei lavori.

    Art. 11

    Direzione dei Lavori, Direzione del cantiere e Coordinatore della Sicurezza per lesecuzione dei lavori

    Il Committente ha lonere di nominare un Direttore dei Lavori, il quale ha il compito di controllare e

    verificare lesecuzione a regola darte dei lavori in conformit alla documentazione dappalto fornita

    allimpresa esecutrice, con lobiettivo ultimo della ottimale realizzazione delle opere, nei tempi previsti e con

    la massima soddisfazione del Committente stesso.

    Allo stesso modo lappaltatore deve affidare la Direzione di cantiere a persona fornita di adeguati

    requisiti di idoneit tecnica e morale, alla quale conferisce i poteri necessari per lesecuzione dei lavori inoggetto e nominare un Preposto, anchegli tecnicamente competente, che sia costantemente presente in

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    cantiere; inoltre tenuto a comunicarne i nominativi ed i recapiti alla Direzione Lavori prima della data di

    inizio dei lavori stessi.

    Il Coordinatore in materia di sicurezza e salute durante la realizzazione dellopera (Coordinatore dellaSicurezza per lesecuzione o CSE) nominato a cura del Committente. Detta figura, in possesso dei requisiti

    previsti dallart. 98 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., esamina e approva il Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.)

    prodotto dallImpresa (o dalle Imprese), ne verifica lapplicazione e collabora con il Direttore dei Lavori con

    opportune azioni di coordinamento e controllo, secondo quanto disposto dallart. 92 del D. Lgs. gi

    richiamato, al fine di garantire la corretta esecuzione delle procedure di lavoro nel rispetto della salute e

    sicurezza dei lavoratori. Il Coordinatore ha facolt di sospendere, in caso di pericolo grave ed imminente

    direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati

    dallImpresa esecutrice.

    Il Coordinatore della Sicurezza per lEsecuzione provvede altres alla redazione delPiano di Sicurezza e

    Coordinamento (P.S.C.)nel caso in cui, pur non essendo stato nominato in fase preliminare il Coordinatore

    della Sicurezza per la Progettazione, sopraggiungano in fase di aggiudicazione dellappalto le condizioni

    previste dal suddetto D. Lgs. 81/08 che obblighino a tale procedura (presenza di pi imprese esecutrici anche

    non simultanee).

    Art. 12

    Oneri a carico dellAppaltatore

    Fanno carico allAppaltatore:

    - lorganizzazione e lallestimento del cantiere, la recinzione dellintera area di lavoro e stoccaggio dei

    materiali in modo da renderla inaccessibile ai non addetti, limpiego dei mezzi dopera, le opere provvisionali

    e tutte le misure e i dispositivi previsti da normative e regolamenti vigenti in materia di sicurezza atti a

    garantire la salute dei lavoratori e ligiene del cantiere in ogni fase esecutiva, nonch a evitare sinistri e/o

    danni a cose o persone estranee allattivit di lavoro;

    - la sorveglianza sulla disciplina delle maestranze di cantiere;

    - lesecuzione di tutti i lavori a regola darte, in conformit al progetto e a quanto contenuto nella

    documentazione dappalto; lAppaltatore o il Direttore di cantiere sono tenuti a chiedere alla Direzione Lavori

    eventuali chiarimenti e tempestive disposizioni circa particolarit che non risultino chiare dalla descrizione

    delle opere e comunque dai documenti contrattuali;

    - la predisposizione delle attrezzature e dei mezzi dopera occorrenti per lesecuzione dei lavoriaffidatigli, nonch degli strumenti necessari per tracciamenti, rilievi, misurazioni e controllo dei lavori stessi;

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    le attrezzature ed i mezzi dopera dovranno essere in buono stato di manutenzione e utilizzati da personale

    addestrato a quel compito, in ottemperanza a quanto previsto dalle normative vigenti;

    - la fornitura di materiali, manodopera e mezzi eventualmente occorrenti per le prove di collaudo;- il costo delle prove di carico dei provini di materiali (calcestruzzo, acciaio) e dellemissione di

    certificati da parte dei laboratori di prova;

    - lo scarico, il trasporto, e lo stoccaggio nellambito del cantiere di tutti i materiali approvvigionati

    necessari allesecuzione delle opere;

    - la rimozione, il carico ed il trasporto a discarica autorizzata di tutti i materiali di rifiuto prodotti

    durante le fasi di lavorazione;

    - la sorveglianza del cantiere, la sua pulizia, la smobilitazione dello stesso, con lo sgombero- a lavori

    ultimati- delle attrezzature, dei materiali residui e di tutto ci che stato utilizzato per lesecuzione delle

    opere.

    - il rispetto del Regolamento condominiale in particolare in merito alla produzione di rumore durante i

    lavori (rispetto degli orari di riposo) e alle interferenze con la fruizione degli spazi condominiali.

    Lesecutore dei lavori inoltre tenuto a stipulare una polizza assicurativa per la copertura di danni di

    esecuzione e responsabilit civile verso terzi nelle forme e nei modi previsti dalla legge, qualora non ne abbia

    gi una idonea.

    LAppaltatore ha lobbligo di sgomberare il cantiere dai materiali, dai mezzi dopera e da impianti di sua

    propriet entro 7 giornidalla data di ultimazione dei lavori, nonch di provvedere alla pulizia finale dei luoghi

    in modo da restituire le aree occupate dal cantiere nello stato di efficienza e di decoro presenti prima

    dellinizio dei lavori stessi.

    Art. 13

    Oneri a carico del Committente

    Fanno carico al Committente:

    - la stesura del Contratto dAppalto, le spese e le eventuali tasse relative;

    - le competenze professionali relative alla Direzione Lavori ed eventualmente ai Coordinatori della

    Sicurezza, come richiesto dal D.Lgs. n81/08 (Testo unico sulla sicurezza) e s.m.i.

    - la disponibilit di un locale spogliatoio per le maestranze e di un luogo riparato e sicuro per lo

    stoccaggio dei materiali deperibili e delle attrezzature da lasciare in cantiere, compatibilmente con la presenza

    di adeguati spazi condominiali;

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    - la disponibilit a facilitare le operazioni di lavoro ed alla collaborazione per assicurare lesecuzione

    delle lavorazioni nella massima rapidit, efficacia e sicurezza possibili; nello specifico, data la natura dei

    lavori previsti, i Condomini saranno pregati di attenersi ai percorsi messi in sicurezza e opportunamentedelimitati e segnalati ad opera dellImpresa su indicazione e sotto la supervisione della Direzione Lavori.

    - lo sgombero preventivo delle aree di lavoro da suppellettili, veicoli e quantaltro ostacoli le

    lavorazioni, e la loro successiva ricollocazione e/o rimontaggio nei luoghi e nelle condizioni di origine a fine

    lavori;

    - la fornitura di acqua ed energia elettrica necessari allesecuzione delle opere;

    - Il pagamento dellI.V.A. sullimporto totale dei lavori.

    Art. 14

    Disciplina del cantiere

    LAppaltatore e responsabile della disciplina e del buon ordine nel cantiere e ha lobbligo di osservare e far

    osservare al proprio personale le norme di legge e di regolamento.

    LAppaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura lorganizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del

    cantiere.

    La direzione del cantiere e assunta dal direttore tecnico dellImpresa o da altro tecnico formalmente

    incaricato dallAppaltatore ed eventualmente coincidente con il rappresen