CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO · 2017. 4. 4. · MISURAZIONE DEI LAVORI CAPO I - CONDIZIONI -...

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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

PARTE SECONDA

OPERE STRUTTURALI

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PARTE SECONDA

CAPO I - CONDIZIONI - NORME E PRESCRIZIONI PER L'AC CETTAZIONE, L'IMPIEGO, LA QUALITÀ, LA PROVENIENZA DEI MATERIALI - 3

Art.2.ED.1 - Norme generali per l'accettazione, qualità ed imp iego dei materiali - 3

Art.2.ED.2 - Norme generali per la provvista dei materiali 3

Art.2.ED.3 - Cementi - 4

Art.2.ED.4 - Malte - 5

Art.2.ED.5 - Agglomerati cementizi - 6

Art.2.ED.6 - Additivi per impasti cementizi - 6

Art.2.ED.7 - Elementi di laterizio e calcestruzzo - 8

Art.2.ED.8 - Materiali e prodotti per uso strutturale - 8

Art.2.ED.9 - Legno lamellare - 10

CAPO II - MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI L AVORO - 12

Art.2.ED.10 - Opere e strutture di muratura - 12

Art.2.ED.11 - Opere e strutture di calcestruzzo - 14

CAPO III - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE D EI LAVORI - 16

Art.2.ED.12 - Norme generali - 16

Art.2.ED.13 - Calcestruzzi e murature in genere - 16

Art.2.ED.14 - Ferro per cementi armati - 17

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PARTE SECONDA

REQUISITI DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI MODALITA’ D I ESECUZIONE E MISURAZIONE DEI LAVORI

CAPO I - CONDIZIONI - NORME E PRESCRIZIONI PER L'AC CETTAZIONE,

L'IMPIEGO, LA QUALITÀ, LA PROVENIENZA DEI MATERIALI -

Art.2.ED.1 - Norme generali per l'accettazione, qua lità ed impiego dei materiali -

I materiali tutti dovranno corrispondere perfettamente alle prescrizioni di Legge e del presente Capitolato Speciale; essi dovranno essere della migliore qualità e perfettamente lavorati. Le caratteristiche dei materiali da impiegare dovranno corrispondere alle prescrizioni degli articoli ed alle relative voci dell'Elenco Prezzi allegato al presente Capitolato. La Direzione Lavori avrà facoltà di rifiutare in qualunque tempo i materiali che fossero deperiti dopo l'introduzione nel cantiere, o che, per qualsiasi causa, non fossero conformi alle condizioni del contratto; l'Appaltatore dovrà rimuoverli dal cantiere e sostituirli con altri a sue spese. Ove l'Appaltatore non effettui la rimozione nel terreno prescritto dalla Direzione Lavori, la Stazione appaltante potrà provvedervi direttamente a spese dell'Appaltatore, a carico del quale resterà anche qualsiasi danno derivante dalla rimozione eseguita d'ufficio. Qualora si accertasse che i materiali accettati e già posti in opera fossero di cattiva qualità si procederà come disposto dal Capitolato Generale d'Appalto. Nel caso di prodotti industriali, la rispondenza a questo Capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione. Queste prescrizioni non potranno in ogni caso pregiudicare i diritti della Stazione appaltante nella collaudazione finale.

Art.2.ED.2 - Norme generali per la provvista dei m ateriali L'Appaltatore assume, con la firma del contratto d'appalto, l'obbligo di provvedere tempestivamente tutti i materiali occorrenti per l'esecuzione di lavori compresi nell'appalto, e comunque ordinati dalla Direzione Lavori, quali che possano essere le difficoltà di approvvigionamento. L'Appaltatore dovrà dare notizia alla Direzione Lavori della provenienza dei materiali e delle eventuali successive modifiche della provenienza stessa volta per volta, se ciò richiesto dalla Direzione Lavori. Qualora l'Appaltatore di sua iniziativa impiegasse materiali di dimensioni eccedenti le prescritte, o di caratteristiche migliori, o di più accurata lavorazione, ciò non gli darà diritto ad aumenti di prezzo. L'Appaltatore resta obbligato a prestarsi in ogni tempo alle prove dei materiali impiegati, o da impiegare, sottostando a tutte le spese per il prelievo, la formazione e l'invio dei campioni presso i lavoratori ufficiali, nonché per le corrispondenti prove ed esami. I campioni verranno prelevati in contraddittorio. Degli stessi potrà essere ordinata la conservazione nei locali indicati dalla Direzione Lavori previa apposizione di sigilli e firme del Direttore Lavori e dell'Appaltatore, nei modi più adatti a garantirne l’autenticità e la conservazione. I risultati così ottenuti saranno i soli riconosciuti validi dalle parti ed ad essi esclusivamente si farà riferimento a tutti gli effetti del presente appalto. Nei casi in cui per materiali e prodotti è obbligat oria la marcatura CE, conformemente a quanto previsto dal D.P.R. 21/04/1993 n°246, di attuazione della Direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione, e successive modificazioni ed integraz ioni di cui al D.P.R. 10/12/1997 n° 499, saranno accettati solo materiali e prodotti rispondenti ad una delle seguenti condizioni:

- conformità ad una norma armonizzata - conformità ad un benestare tecnico europeo - conformità alle norme nazionali riconosciute dalla Commissione tali da beneficiare della

presenzione di conformità e dovrà essere presentato alla Direzione Lavori il corrispondente attestato di conformità, comprovato da idonea documentazione e/o certificazi one. Ogni materiale in fornitura per il quale è richiesta una caratteristica di resistenza e/o reazione al fuoco, va accompagnato dalla relativa Certificazione e/o Omologazione del Ministero dell’Interno in originale o copia

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conforme nonchè dalla copia della bolla di fornitura. La Certificazione e/o Omologazione dovrà corrispondere alle effettive condizioni di impiego del materiale anche in relazione alle possibili fonti di innesco.

Art.2.ED.3 - Cementi -

2.ED.3.1 Fornitura - I sacchi debbono essere in perfetto stato di conservazione; se l'imballaggio fosse comunque manomesso o il prodotto avariato, la merce può essere rifiutata. Se i leganti sono forniti alla rinfusa, la provenienza e la qualità degli stessi devono essere dichiarate con documenti di accompagnamento della merce. La qualità potrà essere accertata mediante prelievo di campioni e loro analisi. 2.ED.3.2 Marchio di conformità - L'attestato di conformità autorizza il produttore ad apporre il marchio di conformità sull'imballaggio e sulla documentazione di accompagnamento relativa al cemento certificato. Il marchio di conformità è costituito dal simbolo dell'organismo abilitato seguito da:

− nome del produttore e della fabbrica ed eventualmente del loro marchio o dei marchi di identificazione;

− ultime due cifre dell'anno nel quale è stato apposto il marchio di conformità; − numero dell'attestato di conformità; − descrizione del cemento; − estremi del decreto.

Ogni altra dicitura è preventivamente sottoposta all'approvazione dell'organismo abilitato. 2.ED.3.3 I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26 maggio 1965, n. 595 e nel DM. 3 giugno 1968 (« Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova dei cementi ») e successive modifiche. Tabella 1 – Requisiti meccanici e fisici dei cementi (D.M. 12 luglio 1999, n.314)

Classe Resistenza alla compressione (N/mm2)

Tempo inizio presa Espansione Resistenza iniziale Resistenza

2 giorni 7 giorni Normalizzata 28 giorni min Mn 32,5 - > 16

≥ 32,5 ≤ 52,5 ≥ 60

≤ 10

32,5 R > 10 - 42,5 > 10 -

≥ 42,5 ≤ 62,5 42,5 R > 20 - 52,5 > 20 -

≥ 52,5 - ≥ 45 52,5 R > 30 -

Tabella 2 –Requisiti chimici dei cementi (D.M. 12 luglio 1999, n.314)

Proprietà Prova secondo Tipo di cemento Classe di resistenza

Requisiti

Perdita al fuoco EN 196-2 CEM I – CEM III Tutte le classi ≤ 5,0% Residuo insolubile EN 196-2 CEM I – CEM III Tutte le classi ≤ 5,0%

Solfati come SO3 EN 196-2

CEM I CEM II (2)

32,5 32,5 R 42,5

≤ 3,5%

CEM IV CEM V

42,5 R 52,5

52,5 R ≤ 4,0%

CEM III (3) Tutte le classi Cloruri EN 196-21 Tutti i tipi (4) Tutte le classi ≤ 0,10%

Pozzolanicità EN 196-5 CEM IV Tutte le classi Esito positivo della prova

1) I requisisti sono espressi come percentuale in massa 2) Questa indicazione comprende i cementi tipo CEM II/A e CEM II/B, ivi compresi i cementi Portland

compositi contenenti solo un altro componente principale, per esempio II/A-S o II/B-V, salvo il tipo CEM II/B-T che può contenere fino al 4,5 % di SO3 per tutte le classi di resistenza

3) Il cemento tipo CEM III/C può contenere fino al 4,5% di SO3 4) Il cemento tipo CEM III può contenere più della 0,100% di cloruri ma in tal caso si dovrà dichiarare il

contenuto effettivo di cloruri Tabella 3 – Valori limite dei cementi (D.M. 12 luglio 1999, n. 314)

Proprietà Valori limite

Classe di resistenza

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32,5 32,5R 42,5 42,5 R 52,5 52,5 R Limite inferiore di resistenza (N/mm2)

2 giorni - 8,0 8,0 18,0 18,0 28,0 7 giorni 14,0 - - - - - 28 giorni 30,0 30,0 40,0 40,0 50,0 50,0

Tempo di inizio presa – limite inferiore (min) 45 40 Stabilità (mm) – Limite superiore 11

Contenuto di SO3 (%)

Limite superiore

Tipo I Tipo II (1) Tipo IV Tipo V

4,0 4,5

Tipo III/A Tipo III/B

4,5

Tipo III/C 5,0 Contenuti di cloruri (%) – Limite superiore (“) 0,11 Pozzolanicità Positiva a 15 giorni

(1) Il cemento tipo II/B può contenere fino al 5 % di SO3 per tutte le classi di resistenza (2) Il cemento tipo III può contenere più dello 0,11% di cloruri, ma in tal caso deve essere dichiarato il

contenuto reale di cloruri 2.ED.3.4 Marchiatura CE per i seguenti prodotti da costruzione già in regime di Marcatura CE obbligatoria. UNI EN 197-1:2011 Cemento - Parte 1: Composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi comuni (M/114) UNI EN 413-1:2011 Cemento da muratura - Parte 1: Composizione, specificazioni e criteri di conformità (M/114) UNI EN 14647:2006 Cemento alluminoso - Composizione, specificazioni e criteri di conformità (M/114) UNI EN 12878:2005 Pigmenti per la colorazione di materiali da costruzione a base di cemento e/o calce - Specifiche e metodi di prova. (M/114) UNI EN 14216:2015 Cemento - Composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi speciali a calore di idratazione molto basso UNI EN 15743:2010+A1:2015 Cemento sovrasolfatato - Composizione, specifiche e criteri di conformità

Art.2.ED.4 - Malte -

2.ED.4.1 Malte tradizionali - L’acqua per gli impasti deve essere limpida, priva di sostanze organiche o grassi, non deve essere aggressiva né contenere solfati o cloruri in percentuale dannosa. La sabbia da impiegare per il confezionamento delle malte deve essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose. Le calci aeree, le pozzolane ed i leganti idraulici devono possedere le caratteristiche tecniche ed i requisiti previsti dalle vigenti norme (R.D. 16 novembre 1939, n. 2230 e R.D. n. 2231; legge 26 maggio 1965, n. 595, D.M. 14.01.2008, D.M. 3 giugno 1968, D.M. 31 agosto 1972). L’impiego di malte premiscelate e pronte per l’uso è consentito purché ogni fornitura sia accompagnata da una dichiarazione del fornitore attestante il gruppo della malta, il tipo e la quantità dei leganti e degli eventuali additivi. Qualora il tipo di malta non rientri tra quelli appresso indicati, il fornitore dovrà certificare con prove ufficiali anche le caratteristiche di resistenza della malta stessa. Le modalità per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nel D.M. 3 giugno 1968 così come modificato dal D.M. 13 settembre 1993. I tipi di malta e le loro classi sono definite in rapporto alla composizione in volume secondo la seguente tabella: Tabella 1 – Classe e tipi di malta (D.M. 20 novembr e 1987)

Classe Tipo di malta

Composizione

Cemento Calce aerea Calce idraulica

Sabbia Pozzolana

M4 Idraulica - - 1 3 - M4 Pozzolanica - 1 - - 3 M4 Bastarda 1 - 2 9 - M3 Bastarda 1 - 1 5 - M2 Cementizia 1 - 0,5 4 - M1 Cementizia 1 - - 3 -

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Tabella 2 – Rapporti di miscela delle malte(AITEC) Tipo di malta Rapporti in volume Quantità per 1 m 3 di malta (kg)

Calce idrata, sabbia 1: 3,5 142-1.300 1: 4,5 110-1.300

Calce idraulica, sabbia 1: 3 270-1.300 1: 4 200-1.300 Calce eminentemente idraulica, sabbia

1: 3 330-1.300 1: 4 250-1.300

Calce idrata, cemento, sabbia 2:1:8 125-150-1.300 2:1:9 110-130-1.300 Cemento, sabbia 1:3 400-1.300 1:4 300-1.300 2.ED.4.2 Alla malta cementizia si può aggiungere una piccola quantità di calce aerea con funzione plastificante 2.ED.4.3 Malte speciali - Le malte speciali a base cementizia (espansive, autoportanti, antiritiro, ecc.) composte da cementi ad alta resistenza, inerti, silice, additivi, da impiegarsi nei ripristini di elementi strutturali in c.a., impermeabilizzazioni, iniezioni armate, devono possedere le caratteristiche indicate nel progetto esecutivo, in caso di applicazione di prodotti equivalenti gli stessi devono essere accettati ed autorizzati dalla direzione dei lavori. Per i prodotti e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture di calcestruzzo si rinvia alla UNI EN 12190. 2.ED.4.4 Marchiatura CE per i seguenti prodotti da costruzione già in regime di Marcatura CE obbligatoria. UNI EN 998-1:2010 Specifiche per malte per opere murarie - Parte 1: Malte per intonaci interni ed esterni (M/116) UNI EN 998-2:2010 Specifiche per malte per opere murarie - Parte 2: Malte da muratura (M/116)

Art.2.ED.5 - Agglomerati cementizi -

2.ED.5.1 Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26 maggio 1965, n. 595 e nel DM. 31 agosto 1972. I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di cui al DM 14.01.2008. A norma di quanto previsto dal D.M. n.314 del 12.07.1999, i cementi di cui all'art. 1 lettera A) della legge 26 maggio 1965, n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza Portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della legge 26 maggio 1965, n. 595 e all'art. 20 della legge 5 novembre 1971, n. 1086. Per i cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi. 2.ED.5.2 Marchiatura CE per i seguenti prodotti da costruzione già in regime di Marcatura CE obbligatoria. UNI EN 13813:2004 Massetti e materiali per massetti - Materiali per massetti - Proprietà e requisiti (M/119) UNI EN 14016-1:2004 Leganti per massetti a base di magnesite - Magnesia caustica e cloruro di magnesio - Parte 1: Definizioni e requisiti (M/119) UNI EN 12620:2008 Aggregati per calcestruzzo (M/125) UNI EN 15167-1:2006 Loppa granulata d’altoforno macinata per calcestruzzo, malta e malta per iniezione – Parte 1: definizioni, specifiche e criteri di conformità

Art.2.ED.6 - Additivi per impasti cementizi -

2.ED.6.1 Gli additivi per impasti cementizi si intendono classificati come segue: 2.ED.6.2 fluidificanti; aeranti; ritardanti; acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificanti-ritardanti; fluidificanti acceleranti; antigelo-superfluidificanti. Per la modalità di controllo ed accettazione il Direttore dei Lavori potrà far eseguire prove od accettare l'attestazione di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione L’impiego di eventuali additivi dovrà essere subordinato all’accettamento dell’assenza di ogni pericolo di aggressività. Gli additivi devono possedere le seguenti caratteristiche:

− essere opportunamente dosati rispetto alla massa del cemento; − non contenere componenti dannosi alla durabilità del calcestruzzo; − non provocare la corrosione dei ferri d’armatura;

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− non interagire sul ritiro o sull’espansione del calcestruzzo, in tal caso si dovrà procedere alla determinazione della stabilità dimensionale.

2.ED.6.3 Additivi acceleranti - Il dosaggio degli additivi acceleranti dovrà essere contenuto tra 0,5 e 2% (ovvero come indicato dal fornitore) sul peso del cemento, in caso di prodotti che non contengono cloruri. Tali valori possono essere incrementati fino al 4%. Per evitare concentrazioni del prodotto prima dell’uso, esso dovrà essere opportunamente diluito. La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima dell’impiego, mediante:

− l’esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo secondo le norme previste dal D.M. 14.01.2008 e norme UNI vigenti;

− determinazione dei tempi di inizio e fine presa del calcestruzzo additivato mediante la misura della resistenza alla penetrazione, da eseguire con riferimento alla norma UNI 7123.

In generale per quanto non specificato si rimanda alla norma UNI EN 934-2. 2.ED.6.4 Additivi ritardanti - Gli additivi ritardanti sono da utilizzarsi per il trasporto del calcestruzzo in betoniera al fine di ritardarne l’indurimento. La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima dell’impiego, mediante:

− l’esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo secondo previste dal D.M. 14.01.2008 e norme UNI

− determinazione dei tempi di inizio e fine presa del calcestruzzo additivato mediante la misura della resistenza alla penetrazione, da eseguire con riferimento alla norma UNI 7123.

Le prove di resistenza a compressione di regola devono essere eseguite dopo la stagionatura di 28 giorni, la presenza dell’additivo non deve comportare diminuzione della resistenza del calcestruzzo. In generale per quanto non specificato si rimanda alla UNI EN 934-2. 2.ED.6.5 Additivi antigelo - Gli additivi antigelo sono da utilizzarsi nel caso di getto di calcestruzzo effettuato in periodo freddo, previa autorizzazione della direzione dei lavori. Il dosaggio degli additivi antigelo dovrà essere contenuto tra 0,5 e 2% (ovvero come indicato dal fornitore) sul peso del cemento che dovrà essere del tipo ad alta resistenza e in dosaggio superiore rispetto alla norma. Per evitare concentrazioni del prodotto prima dell’uso, esso dovrà essere opportunamente miscelato al fine di favorire la solubilità a basse temperature. In generale per quanto non specificato si rimanda alle seguenti norme UNI 7123. La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l’impiego, mediante l’esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo secondo previste dal D.M. 14.01.2008. Le prove di resistenza a compressione di regola devono essere eseguite dopo la stagionatura di 28 giorni, la presenza dell’additivo non deve comportare diminuzione della resistenza del calcestruzzo. 2.ED.6.6 Additivi fluidificanti e superfluidificanti - Gli additivi fluidificanti sono da utilizzarsi per aumentare la fluidità degli impasti, mantenendo costante il rapporto acqua/cemento e la resistenza del calcestruzzo, previa autorizzazione della direzione dei lavori. Il dosaggio degli additivi fluidificanti dovrà essere contenuto tra 0,2 e 0,3% (ovvero come indicato dal fornitore) sul peso del cemento. Gli additivi superfluidificanti vengono aggiunti in quantità superiori al 2% rispetto al peso del cemento. In generale per quanto non specificato si rimanda alla norma UNI EN 934-2. La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l’impiego, con riferimento alle norma UNI EN 12350-5 e UNI 7122 e al D.M. 14.01.2008. 2.ED.6.7 Additivi aeranti - Gli additivi aeranti sono da utilizzarsi per migliorare la resistenza del calcestruzzo ai cicli di gelo e disgelo, previa autorizzazione della direzione dei lavori. La quantità dell’aerante deve essere compresa tra 0,005 e 0,05% (ovvero come indicato dal fornitore) sul peso del cemento. La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l’impiego, con riferimento alle norme: UNI EN 12350-7, UNI 7087, UNI 7122 e al D.M. 14.01.2008. Le prove di resistenza a compressione di regola devono essere eseguite dopo la stagionatura del calcestruzzo e non prima di 28 giorni. 2.ED.6.8 Agenti espansivi - Gli agenti espansivi sono da utilizzarsi per aumentare il volume del calcestruzzo sia in fase plastica che indurito, previa autorizzazione della direzione dei lavori. La quantità dell’aerante deve essere compresa tra 7 e 10% (ovvero come indicato dal fornitore) sul peso del cemento. In generale per quanto non specificato si rimanda alle seguenti norme: UNI 8146, UNI 8147, UNI 8148, UNI 8149, UNI 7123. La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l’impiego con riferimento al D.M. 14.01.2008. Le prove di resistenza a compressione di regola devono essere eseguite dopo la stagionatura del calcestruzzo e non prima di 28 giorni.

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2.ED.6.9 Metodi di prova - In generale per quanto non specificato si rimanda alle seguenti norme: UNI EN 934, UNI 10765 2.ED.6.10 Marchiatura CE per i seguenti prodotti da costruzione già in regime di Marcatura CE obbligatoria. UNI 7123:1972 Calcestruzzo. Determinazione dei tempi di inizio e fine presa mediante la misura della resistenza alla penetrazione. UNI EN 934-1:2008 Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione - Parte 1: Requisiti comuni UNI EN 934-2:2009+A1:2012 Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione - Parte 2: Additivi per calcestruzzo - Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura UNI EN 934-3:2009+A1:2012 Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione - Additivi per malte per opere murarie - Parte 3: Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura UNI EN 934-4:2009 Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione - Additivi per malta per iniezione per cavi di precompressione - Parte 4: Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura UNI EN 934-5:2008 Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione - Parte 5: Additivi per calcestruzzo proiettato - Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura UNI EN 934-6:2007 Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione - Parte 6: Campionamento, controllo e valutazione della conformità

Art.2.ED.7 - Elementi di laterizio e calcestruzzo - Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito. Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel D.M. 14.01.2008. Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme a quelle della norma UNI EN 771-1. La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti i risultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel DM. di cui sopra. E' facoltà del Direttore dei lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore. I manufatti in cemento saranno delle dimensioni, caratteristiche, spessori prescritti, esenti da qualunque anomalia e perfettamente impermeabili, adatti a sopportare il traffico medio-pesante a seconda dei tipi. 2.ED.7.1 Marchiatura CE per i seguenti prodotti da costruzione già in regime di Marcatura CE obbligatoria. UNI EN 1520:2011 Componenti prefabbricati armati di calcestruzzo alleggerito con struttura aperta con armatura strutturale o non- strutturale (M/100) UNI EN 771-1:2011 Specifica per elementi di muratura - Parte 1: Elementi in muratura di laterizio

Art.2.ED.8 - Materiali e prodotti per uso struttura le -

2.ED.8.1 Generalità I materiali ed i prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere soggette al D.M. 14 gennaio 2008 devono rispondere ai requisiti indicati nel seguito. I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere: - identificati univocamente a cura del produttore, secondo le procedure applicabili; - qualificati sotto la responsabilità del produttore, secondo le procedure applicabili; - accettati dal Direttore dei Lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, nonché mediante eventuali prove sperimentali di accettazione. Per i materiali e prodotti recanti la Marcatura CE sarà onere del Direttore dei Lavori, in fase di accettazione, accertarsi del possesso della marcatura stessa e richiedere ad ogni fornitore, per ogni diverso prodotto, il Certificato ovvero Dichiarazione di Conformità alla parte armonizzata della specifica norma europea ovvero allo specifico Benestare Tecnico Europeo, per quanto applicabile. Sarà inoltre onere del Direttore dei Lavori verificare che tali prodotti rientrino nelle tipologie, classi e/o famiglie previsti nella detta documentazione. Per i prodotti non recanti la Marcatura CE, il Direttore dei Lavori dovrà accertarsi del possesso e del regime di validità dell’Attestato di Qualificazione o del Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego rilasciato del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Le prove su materiali e prodotti, a seconda delle specifiche procedure applicabili, devono generalmente essere effettuate da: a) laboratori di prova notificati ai sensi dell’art.18 della Direttiva n. 89/106/CEE; b) laboratori di cui all’art. 59 del D.P.R. n. 380/2001;

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c) altri laboratori, dotati di adeguata competenza ed idonee attrezzature, appositamente abilitati dal Servizio Tecnico Centrale. 2.ED.8.2 Calcestruzzo per Usi Strutturali, Armato e non, Normale e Precompresso. Controllo di Accettazione. Il Direttore dei Lavori ha l’obbligo di eseguire controlli sistematici in corso d’opera per verificare la conformità delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera rispetto a quello stabilito dal progetto e sperimentalmente verificato in sede di valutazione preliminare. Il controllo di accettazione va eseguito su miscele omogenee e si configura, in funzione del quantitativo di calcestruzzo in accettazione come previsto dal D.M. 14 gennaio 2008. Il prelievo dei provini per il controllo di accettazione va eseguito alla presenza del Direttore dei Lavori o di un tecnico di sua fiducia che provvede alla redazione di apposito verbale di prelievo e dispone l’identificazione dei provini mediante sigle, etichettature indelebili, ecc.; la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali deve riportare riferimento a tale verbale. La domanda di prove al laboratorio deve essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve contenere precise indicazioni sulla posizione delle strutture interessate da ciascun prelievo. Le prove non richieste dal Direttore dei Lavori non possono fare parte dell’insieme statistico che serve per la determinazione della resistenza caratteristica del materiale. Le prove a compressione vanno eseguite conformemente alle norme UNI EN 12390-3. I certificati di prova emessi dai laboratori devono contenere almeno: - l’identificazione del laboratorio che rilascia il certificato; - una identificazione univoca del certificato (numero di serie e data di emissione) e di ciascuna sua pagina, oltre al numero totale di pagine; - l’identificazione del committente dei lavori in esecuzione e del cantiere di riferimento; - il nominativo del Direttore dei Lavori che richiede la prova; - la descrizione, l’identificazione e la data di prelievo dei campioni da provare; - la data di ricevimento dei campioni e la data di esecuzione delle prove; - l’identificazione delle specifiche di prova o la descrizione del metodo o procedura adottata, con l’indicazione delle norme di riferimento per l’esecuzione della stessa; - le dimensioni effettivamente misurate dei campioni provati, dopo eventuale rettifica; - le modalità di rottura dei campioni; - la massa volumica del campione; - i valori di resistenza misurati. Per gli elementi prefabbricati di serie, realizzati con processo industrializzato, sono valide le specifiche indicazioni di cui al punto 11.8.3.1 del D.M. 14 gennaio 2008. L’opera o la parte di opera non conforme ai controlli di accettazione non può essere accettata finché la non conformità non sia stata definitivamente rimossa dal costruttore, il quale deve procedere ad una verifica delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera mediante l’impiego di altri mezzi d’indagine, secondo quanto prescritto dal Direttore dei Lavori e conformemente a quanto indicato nel punto 11.2.6. del D.M. 14 gennaio 2008. Qualora gli ulteriori controlli confermino i risultati ottenuti, si procederà ad un controllo teorico e/o sperimentale della sicurezza della struttura interessata dal quantitativo di calcestruzzo non conforme, sulla base della resistenza ridotta del calcestruzzo. Ove ciò non fosse possibile, ovvero i risultati di tale indagine non risultassero soddisfacenti si può dequalificare l’opera, eseguire lavori di consolidamento ovvero demolire l’opera stessa. I “controlli di accettazione” sono obbligatori ed il collaudatore è tenuto a controllarne la validità, qualitativa e quantitativa; ove ciò non fosse, il collaudatore è tenuto a far eseguire delle prove che attestino le caratteristiche del calcestruzzo, seguendo la medesima procedura che si applica quando non risultino rispettati i limiti fissati dai “controlli di accettazione”. Per calcestruzzo confezionato con processo industrializzato, il Direttore dei Lavori, è tenuto a verificare quanto prescritto nel punto 11.2.8. del succitato decreto ed a rifiutare le eventuali forniture provenienti da impianti non conformi; dovrà comunque effettuare le prove di accettazione previste al punto 11.2.5 del D.M. e ricevere, prima dell’inizio della fornitura, copia della certificazione del controllo di processo produttivo. Per produzioni di calcestruzzo inferiori a 1500 m3 di miscela omogenea, effettuate direttamente in cantiere, mediante processi di produzione temporanei e non industrializzati, la stessa deve essere confezionata sotto la diretta responsabilità del costruttore. Il Direttore dei Lavori deve avere, prima dell’inizio delle forniture, evidenza documentata dei criteri e delle prove che hanno portato alla determinazione della resistenza caratteristica di ciascuna miscela omogenea di conglomerato, così come indicato al punto 11.2.3 del D.M. 14 gennaio 2008. 2.ED.8.3 Acciaio - Prescrizioni Comuni a tutte le Tipologie di Acciaio - Gli acciai per l'armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute nel vigente D.M. attuativo della legge 1086/71 (D.M. 14 gennaio 2008) e relative circolari esplicative. E' fatto divieto di impiegare acciai non qualificati all'origine. Forniture e documentazione di accompagnamento

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Tutte le forniture di acciaio, per le quali non sussista l’obbligo della Marcatura CE, devono essere accompagnate dalla copia dell’attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale. Il riferimento a tale attestato deve essere riportato sul documento di trasporto. Le forniture effettuate da un commerciante intermedio devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal Produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante stesso. Il Direttore dei Lavori prima della messa in opera, è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi, ferme restando le responsabilità del produttore. Centri di trasformazione Il Centro di trasformazione, impianto esterno alla fabbrica e/o al cantiere, fisso o mobile, che riceve dal produttore di acciaio elementi base (barre o rotoli, reti, lamiere o profilati, profilati cavi, ecc.) e confeziona elementi strutturali direttamente impiegabili in cantiere, pronti per la messa in opera o per successive lavorazioni, può ricevere e lavorare solo prodotti qualificati all’origine, accompagnati dalla documentazione prevista dalle norme vigenti. Il Direttore dei Lavori è tenuto a verificare la conformità a quanto indicato al punto 11.3.1.7 del D.M. 14 gennaio 2008 e a rifiutare le eventuali forniture non conformi, ferme restando le responsabilità del centro di trasformazione. Della documentazione di cui sopra dovrà prendere atto il collaudatore, che riporterà, nel Certificato di collaudo, gli estremi del centro di trasformazione che ha fornito l’eventuale materiale lavorato.

Art.2.ED.9 - Legno lamellare -

2.ED.9.1 Generalità Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate. Le travature in legno lamellare dovranno rispondere alle seguenti caratteristiche: - sarà utilizzata legname di abete rosso di prima scelta in base alle direttive delle norme DIN 4074; - le lamelle saranno tagliate nel senso delle fibre e successivamente perfettamente piallate; - le lamelle avranno un'umidita' relativa del 9+-3% per ambienti chiusi e riscaldati, del 12+-3% per ambienti chiusi e non riscaldati e del 15+-3% per ambienti all'aperto, secondo le norme DIN 1052. Questo per permetterà una buona adesione della colla sulle superfici da incollare e per evitare tensioni interne che potrebbero dare luogo a deformazioni e fessurazioni; - le lamelle saranno essicate ad alta temperatura al fine di distruggere i parassiti animali e le loro uova contenute nel legno per far loro acquistare maggiore resistenza e durezza. Le lamelle saranno quindi incollate su una faccia con una quantita' di colle pari a 0.6 kg/mq., mediante incollatrice a fili, in modo da formare una superficie omogenea di colla sulla lamella; - le lamelle saranno incollate di testa con giunto a pettine secondo le norme DIN 68140; - la pressione sara' omogenea e di almeno 8.5 kg/cmq., secondo le norme DIN 1052; - le colle impiegate saranno sintetiche con presa a freddo chimicamente neutre. Saranno resine ureiche per ambienti coperti, del Kaurit 234 o equivalente con indurente 70 della BASF o equivalente e resine alla resorcina formadeide per strutture esposte agli agenti atmosferici, del Aerodux 185/P o equivalente con indurente HRP/155 della CIBA o equivalente. Le colle seguiranno le norme DIN 68141; - la trave finita sara' protetta da vernice impregnante a protezione da insetti, funghe e muffe, del Xyladecor della Bayer o equivalente e secondo le norme DIN 68800; - lo stabilimento di produzione dovra' essere in possesso della certificazione di tipo "A" attestante l'idoneità alla produzione del legno lamellare incollato per strutture di grande luce, rilasciato dall'F.M.P.A. rilasciato dall' Istituto OTTO GRAF dell' Università di Stoccarda (Germania) o equivalente; - i chiodi, i bulloni e gli elementi zincati standard per la formazione dei giunti e dei collegamenti, seguiranno le norme DN 1052; - il calcolo delle strutture seguirà le norme italiane ed in mancanza di norme specifiche quelle DIN 1052; - il legno lamellare da conifere europee incollato dovrà avere flessione 140 kg/cmq. trazione assiale 105 kg/cmq. compressione assiale 110 kg/cmq. compressione normale 20 kg/cmq. taglio 9 kg/cmq. Il modulo di elasticità e di taglio (per il legno essicato secondo le norme DIN 4074) saranno le seguenti: - parallelamente alla direzione delle fibre E = 110.000 kg/cmq.; - perpendicolarmente alla direzione delle fibre E = 3.000 kg/cmq.. La fornitura dovrà essere comunque conforme alle caratteristiche e dimensioni previste in progetto nei calcoli strutturali. 2.ED.9.2 Marchiatura CE per i seguenti prodotti da costruzione già in regime di Marcatura CE obbligatoria. UNI EN 14250:2010 Strutture di legno - Requisiti di prodotto per elementi strutturali prefabbricati assemblati con elementi di collegamento di lamiera metallica punzonata (M/112) UNI EN 14374:2005 Strutture di legno - LVL - Requisiti (M/112) UNI EN 15048-1:2007 Bulloneria strutturale non a serraggio controllato - Parte 1: Requisiti generali EN 14080:2013 Strutture di legno - Legno lamellare incollato e legno massiccio incollato – Requisiti

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CAPO II - MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI L AVORO -

Art.2.ED.10 - Opere e strutture di muratura -

2.ED.10.1 Malte per murature. L'acqua, la sabbia, le calci aeree, le pozzolane ed i leganti idraulici per la preparazione degli impasti devono possedere i requisiti e le caratteristiche tecniche esposte nell’apposito articolo. L'impiego di malte premiscelate e premiscelate pronte è consentito, purché ogni fornitura sia accompagnata da una dichiarazione del fornitore attestante il gruppo della malta, il tipo e la quantità dei leganti e degli eventuali additivi. Ove il tipo di malta non rientri tra quelli appresso indicati il fornitore dovrà certificare con prove ufficiali anche le caratteristiche di resistenza della malta stessa. Alla malta cementizia si può aggiungere una piccola quantità di calce aerea con funzione plastificante. Le modalità per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nel decreto ministeriale 13 settembre 1993. I tipi di malta e le loro classi sono definiti in rapporto alla composizione in volume; malte di diverse proporzioni nella composizione confezionate anche con additivi, preventivamente sperimentate, possono essere ritenute equivalenti a quelle indicate qualora la loro resistenza media a compressione risulti non inferiore ai valori: - 12 N/mm2 [120 Kgf/cm2] Per l'equivalenza alla malta M1 - 8 N/mm2 [80 Kgf/cm2] Per l'equivalenza alla malta M2 - 5 N/mm2 [50 Kgf/cm2] Per l'equivalenza alla malta M3 - 2,5 N/mm2 [25 Kgf/cm2] Per l'equivalenza alla malta M4 2.ED.10.2 Murature in genere: criteri generali per l'esecuzione. Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle volte, piattabande, archi, e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per: − ricevere le chiavi ed i capichiavi delle volte: gli ancoraggi delle catene e delle travi a doppio T; le testate

delle travi (di legno, di ferro); le pietre da taglio e quanto altro non venga messo in opera durante la formazione delle murature;

− il passaggio delle canalizzazioni verticali (tubi pluviali, dell'acqua potabile, canne di stufe e camini, scarico acqua usata, immondizie, ecc.);

− per il passaggio delle condutture elettriche, di telefoni e di illuminazione; − le imposte delle volte e degli archi; − gli zoccoli, dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ferriate, ringhiere, davanzali, ecc. Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature già eseguite. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le parti di esse. I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata in appositi bagnaroli e mai per aspersione. L'esecuzione della muratura, di qualunque tipo, deve essere realizzata posizionando i fili verticali mediante filo a piombo e quelli orizzontali mediante livella a bolla se si tratta di eseguire muri piani, o posizionando le sagome curvilinee. Il letto di posa dei mattoni deve essere accuratamente pulito e lavato con acqua, in modo da asportare completamente calcinacci, segatura, residui di olio disarmante, e cominciando a stendere la malta necessaria per 2-3 mattoni o blocchi. I mattoni dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e normali alla superficie esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure. I giunti verticali vanno riempiti anch'essi con malta, spalmandola sull'elemento prima di posizionarlo. È necessario ripulire gli eccessi di malta dalle fughe con la cazzuola per garantire una superficie piana e liscia che faciliti il successivo intonaco. La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di 8 né minore di 5 mm. I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od alla stuccatura col ferro. Le malte da impiegarsi per la esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per evitare che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato. Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi bene allineati e dovranno essere opportunamente collegate con la parte interna. Se la muratura dovesse eseguirsi con paramento a vista (cortina) si dovrà avere cura di scegliere per le facce esterne i mattoni di migliore cottura, meglio formati e di colore più uniforme, disponendoli con perfetta regolarità e ricorrenza nelle connessure orizzontali, alternando con precisione i giunti verticali. In questo genere di paramento i giunti non dovranno avere larghezza maggiore di 5 mm e, previa loro raschiatura e pulitura, dovranno essere profilate con malta idraulica o di cemento, diligentemente compresse e lisciate con apposito ferro, senza sbavatura.

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Le sordine, gli archi, le piattabande e le volte dovranno essere costruite in modo che i mattoni siano sempre disposti in direzione normale alla curva dell'intradosso e la larghezza dei giunti non dovrà mai eccedere i 5 mm all'intradosso e 10 mm all'estradosso. All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al materiale impiegato. I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di gelo, durante i quali la temperatura si mantenga, per molte ore, al disotto di zero gradi centigradi. Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purché al distacco del lavoro vengano adottati opportuni provvedimenti per difendere le murature dal gelo notturno. Le impostature per le volte, gli archi, ecc. devono essere lasciate nelle murature sia con gli addentellati d'uso, sia col costruire l'origine delle volte e degli archi a sbalzo mediante le debite sagome, secondo quanto verrà prescritto. La direzione dei lavori stessa potrà ordinare che sulle aperture di vani e di porte e finestre siano collocati degli architravi (cemento armato, acciaio) delle dimensioni che saranno fissate in relazione alla luce dei vani, allo spessore del muro ed al sovraccarico. Nel punto di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra sarà eseguito un opportuno strato (impermeabile, drenante, ecc.) che impedisca la risalita per capillarità. Quest’onere si ritiene compensato nel prezzo di elenco anche se non espressamente indicato nello stesso. 2.ED.10.3 Murature portanti: tipologie e caratteristiche tecniche. Si dovrà fare riferimento al D.M. 14.01.2008. In particolare vanno tenuti presenti le prescrizioni che seguono: 2.ED.10.3a Muratura costituita da elementi trasversali - La muratura costituita da elementi resistenti artificiali avrà generalmente forma parallelepipeda, posta in opera in strati regolari di spessore costante e legati tra di loro tramite malta. Gli elementi resistenti possono essere di: − laterizio normale; − laterizio alleggerito in pasta; − calcestruzzo normale; − calcestruzzo alleggerito. Gli elementi resistenti artificiali possono essere dotati di fori in direzione normale al piano di posa (elementi a foratura verticale) oppure in direzione parallela (elementi a foratura orizzontale). La muratura è costituita da elementi resistenti naturali - La muratura è costituita da elementi resistenti naturali di pietra legati tra di loro tramite malta avrà le caratteristiche di seguito elencate. Le pietre, da ricavarsi in genere per abbattimento di rocce, devono essere non friabili o sfaldabili, e resistenti al gelo, nel caso di murature esposte direttamente agli agenti atmosferici. Non devono contenere in misura sensibile sostanze solubili o residui organici. Le pietre devono presentarsi monde di cappellaccio e di parti alterate o facilmente rimovibili; devono possedere sufficiente resistenza sia allo stato asciutto che bagnato, e buona adesività alle malte. In particolare gli elementi devono possedere i requisiti minimi di resistenza determinabili secondo le modalità descritte nel D.M. 14.01.2008. L'impiego di elementi provenienti da murature esistenti è subordinato al soddisfacimento dei requisiti sopra elencati ed al ripristino della freschezza delle superfici a mezzo di pulitura e lavaggio delle superfici stesse. Le murature formate da elementi resistenti naturali si distinguono nei seguenti tipi: − muratura di pietra non squadrata composta con pietrame di cava grossolanamente lavorato, posto in

opera in strati pressoché regolari; − muratura listata: costituita come la muratura in pietra non squadrata, ma intercalata da fasce di

conglomerato semplice o armato oppure da ricorsi orizzontali costituiti da almeno due filari in laterizio pieno, posti ad interasse non superiore a 1,6 m ed estesi a tutta la lunghezza ed a tutto lo spessore del muro;

− muratura di pietra squadrata: composta con pietre di geometria pressoché parallelepipeda poste in opera in strati regolari.

2.ED.10.4 Muratura portante: particolari costruttivi. L'edificio a uno o più piani a muratura portante deve essere concepito come una struttura tridimensionale costituita da singoli sistemi resistenti collegati tra di loro e con le fondazioni e disposti in modo da resistere alle azioni verticali ed orizzontali. A tal fine di deve considerare quanto segue: 2.ED.10.4a Collegamenti. I tre sistemi di elementi piani sopraddetti devono essere opportunamente collegati tra loro. Tutti i muri saranno collegati al livello dei solai mediante cordoli e, tra di loro, mediante ammostamenti lungo le intersezioni verticali.

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Inoltre essi saranno collegati da opportuni incatenamenti al livello dei solai. Nella direzione di tessitura dei solai la funzione di collegamento potrà essere espletata dai solai stessi purché adeguatamente ancorati alla muratura. Il collegamento tra la fondazione e la struttura in elevazione sarà di norma realizzato mediante cordolo di calcestruzzo armato disposto alla base di tutte le murature verticali resistenti, di spessore pari a quello della muratura di fondazione e di altezza non inferiore alla metà di detto spessore. 2.ED.10.4b Cordoli. In corrispondenza dei solai di piano e di copertura i cordoli si realizzeranno generalmente in cemento armato, di larghezza pari ad almeno 2/3 della muratura sottostante, e comunque non inferiore a 12 cm, e di altezza almeno pari a quella del solaio e comunque non inferiore alla metà dello spessore del muro. Negli incroci a L le barre dovranno ancorarsi nel cordolo ortogonale per almeno 40 diametri; lo squadro delle barre dovrà sempre abbracciare l'intero spessore del cordolo. 2.ED.10.4c Incatenamenti orizzontali interni. Gli incatenamenti orizzontali interni, aventi lo scopo di collegare i muri paralleli della scatola muraria ai livelli dei solai, devono essere realizzati per mezzo di armature metalliche. Tali incatenamenti dovranno avere le estremità efficacemente ancorate ai cordoli. Nella direzione di tessitura del solaio possono essere omessi gli incatenamenti quando il collegamento è assicurato dal solaio stesso. In direzione ortogonale al senso di tessitura del solaio gli incatenamenti orizzontali saranno obbligatori per solai con luce superiore ai 4,5 m. In tutte le specie di paramenti la stuccatura dovrà essere fatta raschiando preventivamente le connessure fino a conveniente profondità per purgarle dalla malta, dalla polvere, e da qualunque altra materia estranea, lavandole con acqua abbondante e riempiendo quindi le connessure stesse con nuova malta della qualità prescritta, curando che questa penetri bene dentro, comprimendola e lisciandola con apposito ferro, in modo che il contorno dei conci sui fronti del paramento, a lavoro finito, si disegni nettamente e senza sbavature.

Art.2.ED.11 - Opere e strutture di calcestruzzo -

2.ED.11.1 Generalità Impasti di Calcestruzzo Gli impasti di calcestruzzo dovranno essere eseguiti in conformità di quanto previsto dal D.M. 14 gennaio 2008 e dalle relative norme vigenti. La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell'impasto, devono essere adeguati alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del conglomerato. Il quantitativo d'acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del conglomerato tenendo conto anche dell'acqua contenuta negli inerti. Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e quindi il dosaggio del cemento, dovrà essere scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato. L'impiego degli additivi dovrà essere subordinato all'accertamento della assenza di ogni pericolo di aggressività e devono essere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 934-2. L’acqua di impasto, ivi compresa l’acqua di riciclo, dovrà essere conforme alla norma UNI EN 1008. L'impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con modalità atte a garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto. Nei calcestruzzi è ammesso l’impiego di aggiunte, in particolare di ceneri volanti, loppe granulate d’altoforno e fumi di silice, purché non ne vengano modificate negativamente le caratteristiche prestazionali. Le ceneri volanti devono soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata UNI EN 450-1. Per quanto riguarda l’impiego si potrà fare utile riferimento ai criteri stabiliti dalle norme UNI EN 206-1 ed UNI 11104. I fumi di silice devono soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata UNI EN 13263-1. Per i calcestruzzi preconfezionati si fa riferimento alla norma UNI EN 206-1. Controlli sul Calcestruzzo Per i controlli sul calcestruzzo ci si atterrà a quanto previsto dal D.M. 14 gennaio 2008. Il calcestruzzo viene individuato tramite la resistenza caratteristica a compressione secondo quanto specificato nel suddetto D.M. La resistenza caratteristica del calcestruzzo dovrà essere non inferiore a quella richiesta dal progetto. Il controllo di qualità del calcestruzzo si articola nelle seguenti fasi: - Valutazione preliminare della resistenza; - Controllo di produzione - Controllo di accettazione - Prove complementari Le prove di accettazione e le eventuali prove complementari, sono eseguite e certificate dai laboratori di cui all’art. 59 del D.P.R. n. 380/2001. La qualità del calcestruzzo, è controllata dal Direttore dei Lavori, secondo le procedure di cui al punto 11.2.5. del D.M. 14 gennaio 2008.

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Resistenza al Fuoco Le verifiche di resistenza al fuoco potranno eseguirsi con riferimento a UNI EN 1992-1-2. 2.ED.11.2 Norme per il Cemento Armato Normale Nella esecuzione delle opere di cemento armato normale l'Appaltatore dovrà attenersi a quanto contenuto nel D.P.R. 380/2001 e s.m.i., nelle norme tecniche del D.M. 14 gennaio 2008 e nella relativa normativa vigente. Armatura delle travi Negli appoggi di estremità all’intradosso deve essere disposta un’armatura efficacemente ancorata, calcolata per uno sforzo di trazione pari al taglio. Almeno il 50% dell’armatura necessaria per il taglio deve essere costituita da staffe. Copriferro e interferro L’armatura resistente deve essere protetta da un adeguato ricoprimento di calcestruzzo. Al fine della protezione delle armature dalla corrosione, lo strato di ricoprimento di calcestruzzo (copriferro) deve essere dimensionato in funzione dell’aggressività dell’ambiente e della sensibilità delle armature alla corrosione, tenendo anche conto delle tolleranze di posa delle armature. Per consentire un omogeneo getto del calcestruzzo, il copriferro e l’interferro delle armature devono essere rapportati alla dimensione massima degli inerti impiegati. Il copriferro e l’interferro delle armature devono essere dimensionati anche con riferimento al necessario sviluppo delle tensioni di aderenza con il calcestruzzo. Ancoraggio delle barre e loro giunzioni Le armature longitudinali devono essere interrotte ovvero sovrapposte preferibilmente nelle zone compresse o di minore sollecitazione. La continuità fra le barre può effettuarsi mediante: - sovrapposizione, calcolata in modo da assicurare l’ancoraggio di ciascuna barra. In ogni caso la lunghezza di sovrapposizione nel tratto rettilineo deve essere non minore di 20 volte il diametro della barra. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve superare 4 volte il diametro; - saldature, eseguite in conformità alle norme in vigore sulle saldature. Devono essere accertate la saldabilità degli acciai che vengono impiegati, nonché la compatibilità fra metallo e metallo di apporto nelle posizioni o condizioni operative previste nel progetto esecutivo; - giunzioni meccaniche per barre di armatura. Tali tipi di giunzioni devono essere preventivamente validati mediante prove sperimentali. Per barre di diametro Ø >32 mm occorrerà adottare particolari cautele negli ancoraggi e nelle sovrapposizioni. Tutti i progetti devono contenere la descrizione delle specifiche di esecuzione in funzione della particolarità dell’opera, del clima, della tecnologia costruttiva. In particolare il documento progettuale deve contenere la descrizione dettagliata delle cautele da adottare per gli impasti, per la maturazione dei getti, per il disarmo e per la messa in opera degli elementi strutturali. Si potrà a tal fine fare utile riferimento alla norma UNI EN 13670 “Esecuzione di strutture in calcestruzzo”.

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CAPO III - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE D EI LAVORI -

Art.2.ED.12 - Norme generali -

2.ED.12.1 La quantità dei lavori e delle provviste sarà determinata a misura, a peso, a corpo, in relazione a quanto previsto nell'elenco dei prezzi allegato. Le misure verranno rilevate in contraddittorio in base all'effettiva esecuzione. Qualora esse risultino maggiori di quelle indicate nei grafici di progetto o di quelle ordinate dalla Direzione, le eccedenze non verranno contabilizzate. 2.ED.12.2 Tutte le provviste dei materiali per le quantità prescritte dalla Direzione Lavori saranno misurate con metodi geometrici, salvo le eccezioni indicate nei vari articoli del presente Capitolato, o nelle rispettive voci di elenco prezzi le cui indicazioni sono preminenti su quelle riportate nel presente titolo. Gli oneri di cui al presente punto sono compresi nei rispettivi prezzi di cui alle descrizioni di ogni singolo prezzo.

Art.2.ED.13 - Calcestruzzi e murature in genere -

2.ED.13.1 Tutte le murature ed i calcestruzzi, in fondazione od in elevazione, armati o non, verranno misurati a volume con metodo geometrico in base a misura sul vivo, esclusi gli intonaci eventuali e dedotti i vani od i materiali eventuali di natura differente compenetrati nelle strutture. Non verrà dedotto il volume dei ferri di armatura e dei cavi per la precompressione, ed i vani di volume minore od uguale a mc 0.200 ciascuno; con ciò si intende compensato l'eventuale maggiore magistero richiesto, anche per la formazione di feritoie regolari e regolarmente disposta da realizzare nel numero e nelle posizioni che verranno richieste dalla Direzione Lavori. Saranno valutate con i prezzi delle murature rettilinee senza alcun compenso in più anche quelle eseguite ad andamento planimetrico curvilineo. Le murature di mattoni ad una testa od in foglio, si misureranno a vuoto per pieno, al rustico deducendo soltanto le aperture di superficie uguale o superiore a mq 1.00, intendendo nel prezzo compensata la formazione di spalle, piattabande, nonché il collocamento di eventuali intelaiature di legno (controtelai). Saranno considerate muratura in breccia quelle che abbiano una superficie frontale non superiore a mq 2.00, oppure un lato in vista non superiore a cm 50 per qualsiasi profondità. Nei relativi prezzi di elenco sono compresi in particolare: la fornitura a piè d'opera di tutti i materiali necessari (inerti, leganti, acqua, ecc.), la mano d'opera, ponteggi, attrezzatura e macchinari per la confezione, la posa in opera, l'innalzamento dei materiali, qualunque sia l'altezza alla quale l'opera in cemento armato dovrà essere costruita, il getto e la vibratura, la bagnatura, la realizzazione degli angoli smussati a quarantacinque gradi, le scanalature marca piano, i gocciolatoi con l'adozione di idonei profili in legno o di P.V.C., l'armo, il disarmo, i ponteggi, le armature, i controventamenti, gli angolari per la formazione di smussi, lo sfrido, la fornitura e posa del disarmante e dei distanziatori in plastica tra il cassero e l'armatura metallica, i casseri, le casseforme, la rimozione delle armature ad opera ultimata, la pulitura dei casseri a getto effettuato ed ogni altro onere e magistero per dare il getto in opera a perfetta regola d'arte ed a qualsiasi altezza dal piano di campagna. Nelle opere in cui venissero richiesti giunti di dilatazione o contrazione, secondo i tipo approvati dalla Direzione Lavori, il relativo onere si intende compreso nel prezzo di elenco per le murature in genere o conglomerati; la fornitura di piastre, profilati od altro materiale occorrente secondo quanto disposto dalla Direzione Lavori verrà compensato a parte. Tutti gli aeranti, plastificanti, impermeabilizzanti, acceleranti di presa o di altri ingredienti chimici, nei calcestruzzi e nelle malte per murature previsti nel progetto architettonico e nel progetto strutturale sono comunque compresi nel prezzo calcestruzzo. L'impiego di eventuali aeranti, plastificanti, impermeabilizzanti, acceleranti di presa o di altri ingredienti chimici, nei calcestruzzi e nelle malte per murature, non da' diritto ad indennizzi o sovrapprezzi per la relativa miscelazione negli impasti, mentre verrà compensato solo il costo dei detti materiali nel caso in cui non siano stati previsti in fase progettuale e siano indispensabili per la realizzazione dei getti a perfetta regola d’arte. 2.ED.13.2 L'impiego di cemento-tipo "425" in luogo del tipo "325" nei getti di calcestruzzo semplice od armato, ove non sia già previsto nella voce di elenco prezzi, verrà compensato con il solo sovrapprezzo al q.le di cemento. 2.ED.13.3 Le armature di sostegno in genere, le casseforme e le centinature saranno compensate a parte soltanto nel caso in cui ciò sia esplicitamente dichiarato nelle relative voci di elenco prezzi. Negli altri casi tali oneri sono compresi nei prezzi delle varie opere. Per il computo delle casseforme verrà considerata la superficie interna a contatto con il getto di calcestruzzo, mentre per il computo delle centine e delle armature metalliche di sostengo verrà considerata la superficie netta misurata in proiezione come specificato nelle relative voci di elenco prezzi.

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Art.2.ED.14 - Ferro per cementi armati -

2.ED.14.1 Il peso dell'acciaio tondo per l'armatura del calcestruzzo verrà determinato mediante il peso teorico corrispondente ai diametri effettivamente prescritti, trascurando le quantità superiori alle prescrizioni, le legature, gli eventuali distanziatori e le sovrapposizioni per le giunte non previste o non necessarie, intendendosi come tali anche quelle che collegano barre di lunghezza inferiore a quella commerciale. Il peso del ferro in ogni caso verrà determinato con mezzi analitici ordinari, misurando cioè lo sviluppo lineare effettivo di ogni barra (seguendo le sagomature ed uncinature) e moltiplicando per il peso unitario dato dalle tabelle ufficiali U.N.I.. Il tondino sarà fornito e dato in opera nelle casseforme, dopo aver subito tutte le piegature, sagomature e legature ordinate dalla Direzione Lavori, curando che la posizione dei ferri coincida rigorosamente con quella fissata nei disegni esecutivi. 2.ED.14.2 Il peso dell'acciaio ad alto limite elastico sarà determinato moltiplicando lo sviluppo teorico delle barre, tra le facce esterne degli apparecchi di ancoraggio, per il loro peso determinato sull'unità di misura. Nel prezzo si intendono compresi e compensati tutti gli oneri per fornitura dell'acciaio in barre, anche di provenienza estera, eventuali diritti doganali e di brevetto, trasporto, ecc. fornitura di guaine, ancoraggi e manicotti, lavorazione messa in opera, tesature, iniezioni e tutto quanto necessario per dare l'acciaio in opera a perfetta regola d'arte. Il peso dell'acciaio in fili o trefoli per strutture in cemento armato precompresso con il sistema a cavi scorrevoli, sarà determinato moltiplicando lo sviluppo teorico dei cavi, compreso tra le facce esterne degli apparecchi di bloccaggio, per il numero dei tondini componenti il cavo e per il peso di questi determinato sull'unità di misura. Il prezzo dell'acciaio per strutture in cemento armato precompresso compensa la fornitura e posa delle guaine, dei fili di legatura delle stesse guaine, dei ferri distanziatori dei cavi e le iniezioni con malta di cemento nei vani dei cavi stessi, le teste e le piastre di ancoraggio e la mano d'opera ed i mezzi e materiali per la messa in tensione dei cavi nonchè per il bloccaggio dei dispositivi.

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