CAPIRE LA COMPETENZA - 1 Teorie, metodi, esperienze dall’analisi alla certificazione a cura di Pier Giovanni Bresciani

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1.RICONOSCERE E CERTIFICARE LE COMPETENZE

Ragioni, problemi, aporie Pier Giovanni Bresciani

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1.Perché certificare le competenze?

Il mercato del lavoro contemporaneo richiede • lifelong learning: apprendimento continuo • lifewide learning: apprendimento anche in contesti non

strutturati • mobilità: cambiamento frequente di luoghi e spazi di lavoro • flessibilità: mutamento frequente di professione

Ne conseguono: • individualizzazione e personalizzazione dei percorsi di

apprendimento • accentuazione della funzione di tutorato-accompagnamento • affermazione del concetto di competenza

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Competenze: di che cosa stiamo parlando?

Le competenze costituiscono nello stesso tempo:

• l’obiettivo dei curricoli formativi e il loro risultato • ciò che serve agli individui per svolgere le attività lavorative • ciò che serve alle imprese per gestire i processi di produzione • ciò che serve ai servizi di impiego per verificare la possibilità di matching tra domanda e offerta di lavoro

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competenza

scuola

individuo

impresa

servizi

2.L’oggetto della certificazione: competenze «al plurale» o competenza «al singolare»? Bresciani identifica 3 modi di intendere la competenza

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1.Competenze come caratteristiche individuali

2.Competenza come processo di attivazione delle risorse individuali

3.Competenze come esecuzione di attività

- Competenze come caratteristiche individuali (Mc Clelland) • Consistono nell’insieme olistico di conoscenze, capacità,

caratteristiche personali di ciascun individuo • Non le vediamo ma vediamo i loro effetti centralità delle evidenze • Presuppongono la trasferibilità, perché possono essere

messe in gioco anche in contesti diversi • Consentono previsioni attendibili della loro attivazione in

un momento futuro • Sono standardizzabili e descrivibili in modo omogeneo

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Plurali

Input

«Sono entità delle quali inferiamo l’esistenza ... solo indirettamente osservando sul campo un comportamento efficace»

- Competenza come processo di attivazione delle risorse individuali (Le Boterf, ISFOL)

• Consiste nel processo mediante il quale un individuo si attiva, recuperando e mobilitando le proprie risorse

• E’ idiosincratica e individuale (non esistono due competenze identiche) • Necessita di metodi di descrizione qualitativi • E’ trasversale (in quanto modalità operatoria) e trasferibile

anche in altri contesti

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Singolare

Processo

«La competenza esprime la qualità del lavoro che un individuo svolge nel processare tutte le proprie risorse»

- Competenza come esecuzione di attività

• Consiste nella performance, nel risultato di una attività lavorativa bene eseguita

• E’ definibile a priori • Può essere segmentata • Orienta la progettazione dei curricoli e la programmazione didattica • E’ trasferibile

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Output

«Contraddizione logica: la competenza viene descritta come l’attività che risulta dal suo esercizio»

3.Certificare le competenze: che significa?

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1. Attestare le risorse di input?

2.Attestare il processo?

3.Attestare l’output-risultato?

Le imprese prediligono la valutazione in termini di output in quanto 1. gli output presentano caratteristiche di interoperabilità in contesti diversi 2. la valutazione dei risultati evita la descrizione di caratteristiche personali intrinseche, difficilmente identificabili e condivisibili intersoggettivamente

Quale modello operativo per una valutazione in termini di output che sia intersoggettivamente condivisibile?

La VAE (Validazione delle acquisizioni dell’esperienza), che offre

1. descrizione dell’attività 2. descrizione delle conoscenze e capacità correlate 3. descrizione delle evidenze da riconoscere

2.TEORIE DELLA COMPETENZA

Alcune implicazioni nelle pratiche formative e di bilancio Roberto Frega

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Il sé e la competenza Epistemologia tradizionale e visione del mondo sostanziale (fino agli anni ’70):

• Il mondo è costituito di sostanze • Le sostanze sono determinate dalla permanenza degli

attributi • I comportamenti futuri sono soggetti a predittività • Distinzione tra soggetto e contesto

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L’intelligenza è pensata come una facoltà indipendente da considerazioni spazio-temporali e i contesti sono un fattore di disturbo per l’esercizio di ciò che il soggetto è in grado di fare nello stesso modo.

L’educazione è orientata a sviluppare conoscenze e capacità

Teoria della formazione work-based

Epistemologia contemporanea

• Il mondo è costituito di soggetti-in-situazione • Il divenire è continuo • Trasferibilità delle competenze trasversali • Correlazione tra soggetto e contesto

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L’intelligenza è pensata come una risposta efficace alla situazione in essere. I contesti sono la condizione per cui qualcosa può esistere e durare.

Teoria della formazione worker-based

Competenza decisiva è quella di saper costruire i contesti nei quali riuscire a essere competenti.

Il bilancio di competenze

Finalità: condurre gli individui a pensarsi in termini di competenze

Strategia: valorizzazione del ruolo teorico-pratico del contesto e superamento dell’approccio causale dei fenomeni.

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Se rifiutiamo di accettare l’idea che gli individui siano come palle da biliardo e le situazioni siano tavoli da gioco con sponde rigidamente determinate, accediamo a modalità di comprensione in cui alla ricerca dei responsabili si sostituisce la volontà di comprendere le ragioni dei successi/insuccessi

Potenziamento della dimensione relazionale delle cose, percepite non nella loro statica sostanzialità ma in quanto potenzialmente in relazione con i soggetti

Dispositivi per una pratica riflessiva efficace 1. identificazione dei «fuochi di analisi» 2. adozione del principio regolativo «dei vincoli»

3. impostazione del percorso in termini di «progettualità»

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Occorre potenziare la percezione dei sistemi relazionali in cui l’identità di ogni termine varia al variare delle relazioni che intraprende, riconoscendo che le identità sono sistemi dinamici che entrano in risonanza con altri sistemi e che evolvono nel tempo

Se -«Progetto» indica la rappresentazione di un futuro possibile -«Progettualità» indica la capacità di rappresentare se stessi in un contesto professionale possibile

Allora è necessario -Accedere a una nuova modalità di descrizione di sé e trasformare il proprio rapporto con l’esperienza

3.APPROCCIO SEQUENZIALE O NARRATIVO?

La consulenza di processo nel bilancio di competenze Carla Maria Ruffini, Vincenzo Sarchielli

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Bilancio di competenze e approccio consulenziale

Definizione di bilancio di competenze

Quali dispositivi di conduzione?

• Approccio sequenziale • Approccio narrativo

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Il BdC è un percorso di ricostruzione e analisi dell’esperienza socio-professionale che la persona realizza prendendo a riferimento le competenze agite e i contesti attraversati e che sostiene il processo di produzione di strategie concrete di azione per lo sviluppo e modificazione della carriera lavorativa e organizzativa

Approccio sequenziale

• Valutazione quantitativa • Percorso operazionalizzato e sequenziale secondo uno schema

precostituito dal consulente • Analisi di fuochi pre-definiti • Strumenti: colloqui, schede e questionari, griglie Approccio narrativo

• Valutazione qualitativa • Percorso circolare e ricorsivo, co-costruito da consulente e

«cliente» • Analisi dei fuochi che emergono di volta in volta nel corso

dell’analisi • Strumenti: narrazione biografica, domande e quesiti ancorati

alle verbalizzazioni e ai contenuti proposti dal «cliente»

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4.IL «PROGETTO» NEL BILANCIO DI COMPETENZE

Simona Contesini

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Il Bilancio di Competenze: in che cosa consiste?

Il BdC è un intervento di consulenza che si caratterizza per l’accento posto 1. sulla ricostruzione delle competenze e delle risorse di un individuo 2. sulla definizione di un progetto di sviluppo professionale e personale

Il progetto di sviluppo professionale può dare luogo a 1. piccoli aggiustamenti, riposizionamenti, ripresa della propria storia verso un futuro che sia in continuità con il passato 2. una rimessa in discussione della propria vita professionale e personale in vista di un cambiamento importante e radicale

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Il progetto nell’epoca del post-moderno Concetto di tempo Secondo le categorie moderne: esiste un tempo compiuto e infinito, rispetto al quale è possibile operare previsioni con nessi di natura causale

Secondo le categorie post-moderne: non esiste alcun senso generale, il tempo si frammenta e soggettivizza

Progetto: quale senso possibile? In epoca post-moderna il progetto può assumere due opposti significati • una pianificazione dei mezzi tecnici, all’interno di un sistema

dato e non trascendibile • un «andare oltre» per inaugurare nuovi linguaggi, diventare

inventori della propria visione del mondo e costruttori di nuovi contesti in cui utilizzare le risorse e le competenze personali

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Quali dispositivi possono favorire un «cambio di registro» professionale?

• Bilancio di competenze: 6-8 colloqui nell’arco di circa 3 mesi, finalizzati all’elaborazione del progetto di riqualificazione professionale

• Analisi delle acquisizioni professionali: non prevede la formulazione esplicita di un progetto ma lo considera una conseguenza possibile

• Consulenza orientativa: considera il progetto come già definito, e consiste nel supporto al raggiungimento degli obiettivi prefissati

• Accompagnamento all’inserimento lavorativo: il progetto è assente. Consiste nel matching tra domanda e offerta di impiego

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La differenza tra i vari dispositivi consiste nel grado di consapevolezza progettuale richiesta e realizzata

Alcune categorie della progettualità

La progettualità nelle epistemologie post-moderne riconsidera criticamente:

• il principio di razionalità e di coerenza, secondo cui il progetto sarebbe un insieme di passaggi logici e consequenziali in vista di un obiettivo da raggiungere. Piuttosto che di successione, si preferisce oggi parlare di «comunanza» tra aspetti e momenti autonomi

• il principio di ordine. All’idea di ordine è sostituito il concetto di «discontinuità e incertezza». All’interno di questo paradigma, il progetto rappresenta una ipotesi, che potrebbe non realizzarsi o realizzarsi in modi diversi da quelli preventivati

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Progettare: abitare la contingenza senza la possibilità di poter contare su mete e fini universali da raggiungere e sotto la cui direzione iscrivere la propria scelta individuale (Lyotard)

La progettualità nelle epistemologie post-moderne assume come fondamento:

• L’atto immaginativo, che rappresenta una situazione futura in un orizzonte totalmente nuovo

• L’intenzione a eseguire il progetto, per trasformare l’atto immaginativo in atto realizzabile

• L’analisi di fattibilità, che tiene conto della situazione in cui siamo posti, delle conoscenze ed esperienze che abbiamo maturato per riprenderle sotto una luce diversa e inaugurare un nuovo ordine di senso

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5.DOCUMENTARE LE COMPETENZE

Metodologie e strumenti a «portafoglio» Alessia Rossi

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Presupposti per una efficace valutazione delle competenze • Sofisticazione concettuale degli strumenti • Semplicità procedurale e brevità dei percorsi

Strumenti progettati e attualmente impiegabili Molteplici (prove di assessment individuali e di gruppo, processi di feedback a 360°)

Caratteristica comune degli strumenti Parzialità e frammentazione, assenza di uno sguardo di insieme

Organizzazione ottimale di un percorso 1.Fase di ricostruzione e individuazione (narrazione) 2.Fase di descrizione e analisi (rispetto a categorie logiche) 3.Fase di valutazione e misurazione (comunicazione e socializzazione dei risultati emersi)

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Un dispositivo efficace: il portafoglio delle competenze

Significato etimologico Porta-foglio, cartella, repertorio di dati organizzato, dossier

Genealogia • anni ‘70: USA e Canada, descrizione dei percorsi di apprendimento • anni ’80: Francia, descrizione delle acquisizioni professionali

Finalità soggettive • conservare memoria • rinforzare la consapevolezza delle proprie acquisizioni • aiutare a sostenere colloqui di selezione

Finalità oggettive • Riconoscimento personale • Riconoscimento istituzionale • Riconoscimento professionale

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Il portafoglio delle competenze è • un prodotto • un processo

Figure coinvolte (in relazione costante, in un rapporto di circolarità) • consulente • soggetto

Modalità, tempi e contenuti dell’analisi Personalizzati e diversificati in relazione ai committenti/interlocutori coinvolti e ai percorsi attivati

Contenuti di un portafoglio • Profilo biografico e di carriera • Profilo di qualificazione e formazione • Profilo di competenze validate • Profilo di aspirazioni professionali • Profilo di apprendimento (modalità preferite, ritmi)

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Il descrittivo di competenze

Definizione All’interno del portafoglio, il descrittivo delle competenze condensa i dati e le esperienze più significative della storia di una persona

Che cos’è Una scheda cartacea o informatizzata

Fasi di costruzione • Analisi e descrizione delle principali esperienze attuali e passate • Elaborazione dei dati e loro sintesi nelle categorie descrittive della

competenza (conoscenze, abilità o risorse personali) • Formalizzazione per macro aree di competenza

Metodo di costruzione Attraverso domande e risposte

Limiti - Necessita di approfondimenti e ulteriori verifiche da parte aziendale - Rende talvolta complesso incrociare la domanda e l’offerta di competenza

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6.IL SISTEMA INTEGRATO DI CERTIFICAZIONE E RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE PER L’INNOVAZIONE SOCIALE E ISTITUZIONALE

Gabriella Di Francesco

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Certificazione e riconoscimento delle competenze: dai principi alle azioni, nella società dell’incertezza Nella società dell’incertezza è maturata l’esigenza di attuare «infrastrutture di sistema» a sostegno del riconoscimento e valutazione delle competenze:

1. Un sistema nazionale degli standard professionali 2. Un sistema di standard formativi 3. Un sistema di certificazione e riconoscimento dei

crediti 4. Un sistema che assicuri la qualità della formazione e

l’accreditamento degli organismi di erogazione

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A livello europeo, le indicazioni del Consiglio di Lisbona (2000) hanno condotto alla costruzione di alcuni strumenti condivisi:

• 2004, EUROPASS (ex CV) • 2008, EQF (European Qualification Framework: quadro

di riferimento delle qualifiche e dei rispettivi livelli2009, ECVET (European Credit System: sistema europeo di crediti per la formazione e l’istruzione)

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2000, Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente

Enuncia i concetti di lifelong learning e lifewide learning (ribaditi anche dalle Conclusioni del Consiglio europeo del 2004)

Vincoli che ostacolano la realizzazione delle opzioni strategiche nel nostro paese

1.L’assetto istituzionale - 2001 Riforma del Titolo V della Costituzione: trasferimento dei poteri dallo stato agli enti locali Autonomia delle Regioni - Autonomia delle Università - Autonomia degli istituti scolastici - Autonomia contrattuale delle imprese

2. L’assenza a livello nazionale di infrastrutture di ....sistema che definiscano: 1. Le figure professionali coinvolte 2. Gli standard formativi minimi 3. Gli standard per la certificazione 4. La qualità della formazione

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3. L’assenza di dialogo tra i diversi partner: categorie produttive, Regioni, filiere formative

4. Le caratteristiche delle soluzioni adottate - Episodicità delle esperienze - Assenza di dispositivi strutturati - Non omogeneità dei linguaggi - Assenza di informazione e comunicazione tra e agli

stakeholders

5. I costi delle azioni Difficoltà di reperimento delle risorse finanziarie attivazione di sperimentazioni incertezza di fondo

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Le posizioni ufficiali e lo stato dell’arte del dibattito tra i diversi soggetti

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I diversi soggetti socio-istituzionali sembrano, oggi, concordare sulla necessità della implementazione effettiva e a regime, e non solo sperimentale ed episodica, di un sistema di riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali

La questione della certificazione e del riconoscimento dei crediti diventa in tale prospettiva una politica «universale», rivolta non solo alle fasce deboli (disabili, immigrati, soggetti con basso livello di scolarizzazione) ma anche ai soggetti che finora sono stati considerati più forti

Ricorso sempre più frequente e generalizzato a BdC, validazione delle competenze professionali, consulenza orientativa, analisi di ingresso nei percorsi formativi, libretto formativo del cittadino

Le azioni e le misure di accompagnamento per la costruzione di un sistema di certificazione e riconoscimento dei crediti Per rendere effettiva l’azione di valutazione e riconoscimento è necessario operare su:

1. Completamento del quadro normativo 2. Creazione di opportune condizioni tecnico-scientifiche ....(sedi, ruoli, strumenti) 3. Preparazione culturale degli operatori (seminari di ....approfondimento, percorsi di formazione, manualistica) 4. Dimensione contrattuale (normativa sui congedi e 150 ore, ....ammortizzatori sociali) 5. Promozione e comunicazione dei dispositivi ....(organizzazione di eventi pubblici, promozione diffusa su ....internet, pubblicizzazione attraverso gli uffici degli enti locali)

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Le tre priorità per uscire dall’impasse A fronte di un’ampia convergenza di opinioni favorevoli, nel nostro paese riconoscimento e certificazione delle competenze stentano a decollare. Occorre passare dalle parole ai fatti.

Come?

1.Implementazione delle norme, per garantire - diritto all’apprendimento - integrazione tra i sistemi di certificazione esistenti

2.Creazione di concreti dispositivi di certificazione che assumano valore sull’intero territorio nazionale

3.Definizione dei requisiti di qualità dei dispositivi (sul modello francese)

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Verso un sistema nazionale di certificazione e riconoscimento delle competenze In Italia si avverte l’assenza di un dispositivo nazionale di riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite in ambito formale e non formale.

Quali fondamenti per costruire un modello nazionale?

1.Codice deontologico (riservatezza, equità, spendibilità..)

2.Qualità del dispositivo (in fase di input, processo e output)

3.Condizioni infrastrutturali (norme di regolazione, accordi interistituzionali, socio-istituzionali e contrattuali a disciplina della materia)

4.Requisiti soggettivi (coinvolgimento diretto dell’individuo in un’ottica di self-powerment, rielaborazione riflessiva dell’esperienza, utilizzo del dispositivo)

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