CAP.8a Formulazione dell elemento LINK (tirante/puntone)ย ยท Rappresentando lo spostamento di ogni...
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Universitร degli Studi di Cagliari - Facoltร di Ingegneria e Architettura
Metodi agli Elementi Finiti - (AA 2019/โ20)
A cura di Filippo Bertolino: novembre 2019 Pag 1
CAP.8a โ Formulazione dellโelemento LINK (tirante/puntone)
1) Lโelemento LINK a 2 nodi Per dare alla formulazione precedente una giustificazione fisica e controllare la sua validitร , consideriamo
una trave tipo tirante/puntone con due nodi terminali, sezione trasversale ๐ด costante e modulo elastico ๐ธ. Per
semplicitร consideriamo che lโasta sia orientata come lโasse orizzontale ๐ฅ. Lo spostamento ๐ข in direzione ๐ฅ รจ
lโunica componente di spostamento che deve essere presa in considerazione. Ipotizziamo che ๐ข vari
linearmente con ๐ฅ:
{๐ } = ๐ข(๐ฅ) = ๐0 + ๐1 โ ๐ฅ = {1 ๐ฅ} โ {๐0๐1} [8a.1]
Come fatto nel paragrafo 7.9, sostituiamo i parametri ๐0 e ๐1 con i gradi di libertร nodali ๐ข1 e ๐ข2. Lโuso
dellโeq.(8a.1) valutata nei due nodi terminali, conduce alla seguente espressione:
{๐} = {๐ข1๐ข2} = [
1 01 ๐ฟ
] โ {๐0๐1} = [๐ด] โ {๐} [8a.2]
da cui:
{๐ } = {1 ๐ฅ} โ {๐0๐1} = {1 ๐ฅ} โ [๐ด]โ1 โ {๐} = {1 ๐ฅ} โ [
1 0
โ1
๐ฟ
1
๐ฟ
] โ {๐} =
= [1 โ๐ฅ
๐ฟ
๐ฅ
๐ฟ] โ {๐} = [๐] โ {๐} [8a.3]
Lโeq.(8.2.3) diventa:
{๐} = ๐๐ฅ =๐๐ข
๐๐ฅ= {0 1} โ [
1 0
โ1
๐ฟ
1
๐ฟ
] โ {๐} = [โ1
๐ฟ
1
๐ฟ] โ {
๐ข1๐ข2} = [
๐๐1
๐๐ฅ
๐๐2
๐๐ฅ] โ {๐} = [๐ต] โ {๐} [8a.4]
Lโeq.(8.2.9) puรฒ essere adattata al caso in esame modificando la matrice [๐ธ] in modo da esaminare uno stato
di sforzo monoassiale. Per questo caso particolarmente semplice รจ facile notare che:
1. Lโenergia specifica di deformazione elastica per uno stato di sforzo monoassiale vale: ๐0 =1
2โ ๐ธ โ ๐๐ฅ
2;
2. In generale, lโenergia di deformazione dellโelemento vale: ๐ =1
2โ {๐}๐ โ [๐] โ {๐}.
Di conseguenza, possiamo esprimere lโenergia di deformazione elastica e la matrice di rigidezza elementare
nel modo seguente:
๐ = โซ1
2๐ธ๐๐ฅ
2๐ด๐๐ฅ๐ฟ
0=
1
2โซ ๐๐ฅ
๐๐ธ๐๐ฅ๐ด๐๐ฅ =1
2โ {๐}๐ โ โซ [๐ต]๐ โ ๐ธ โ [๐ต] โ ๐ด โ ๐๐ฅ
๐ฟ
0
๐ฟ
0โ {๐} =
1
2โ {๐}๐ โ [๐] โ {๐} [8a.5]
dove
[๐] = โซ [๐ต]๐ โ ๐ธ โ [๐ต] โ ๐ด โ ๐๐ฅ =๐ฟ
0 โซ {โ1
๐ฟ1
๐ฟ
} โ ๐ธ โ {โ1
๐ฟ
1
๐ฟ} โ ๐ด โ ๐๐ฅ =
๐ดโ๐ธ
๐ฟโ [
1 โ1โ1 1
]๐ฟ
0
Per costruire il vettore {๐}, supponiamo che la trave sia inizialmente troppo lunga di una quantitร pari a โ๐ฟ,
per cui sarร sottoposta ad una deformazione iniziale pari a ๐0 = โ๐ฟ ๐ฟโ , e che subisca un riscaldamento pari a
๐ gradi Celsius cosรฌ che lo sforzo termico iniziale รจ pari a ๐0 = โ๐ธ โ ๐ผ โ ๐, dove ๐ผ indica il coefficiente di
dilatazione termica lineare. Supponiamo inoltre che sia presente una forza di massa diretta in direzione ๐ฅ
negativa, pari a ๐พ per unitร di volume ed una forza concentrata ๐๐ in direzione ๐ฅ positiva applicata nel punto di
coordinata ๐ฅ = 2๐ฟ 3โ . Cosรฌ le eq. (8.2.10) e (8.2.11) danno:
{๐} = โซ {โ1
๐ฟ1
๐ฟ
} โ ๐ธ โโ๐ฟ
๐ฟโ (๐ด โ ๐๐ฅ)
๐ฟ
0โ โซ {
โ1
๐ฟ1
๐ฟ
} โ (โ๐ธ โ ๐ผ โ ๐) โ (๐ด โ ๐๐ฅ)๐ฟ
0+
+โซ {1 โ
๐ฅ
๐ฟ๐ฅ
๐ฟ
} โ (โ๐พ) โ (๐ด โ ๐๐ฅ)๐ฟ
0+ {
1 โ2
32
3
} โ ๐๐
[8a.6]
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{๐} = ๐ธ โ ๐ด โโ๐ฟ
๐ฟโ {โ11} + ๐ธ โ ๐ด โ ๐ผ โ ๐ โ {
โ11} +
๐พโ๐ดโ๐ฟ
2โ {โ1โ1} + {
1
32
3
} โ ๐๐ [8a.7]
Chiaramente {๐} รจ un vettore di carichi applicati dagli elementi sui nodi.
Una volta determinati gli spostamenti nodali, gli sforzi a cui sono sottoposti gli elementi seguono la legge di
Hooke:
๐ = ๐ธ โ (๐ โ ๐0) + ๐0 = ๐ธ โ [๐ต] โ {๐} โ ๐ธ โโ๐ฟ
๐ฟโ ๐ธ โ ๐ผ โ ๐ [8a.8]
Ancora una volta non abbiamo fatto alcuna distinzione tra ๐0 e ๐0 ; essi possono essere usati in modo
intercambiabile o contemporaneamente, come risulta piรน conveniente.
Consideriamo la deformazione assiale ๐๐ฅ in un tirante sottoposto ad un carico assiale distribuito.
Immaginiamo di dividere il tirante in elementi di lunghezza โ๐ฅ. Come โ๐ฅ tende a zero, ogni variazione di ๐๐ฅ
entro lโelemento diventa insignificante rispetto al valore della deformazione ๐๐ฅ. Di conseguenza, se in ogni
punto ๐ฅ della trave desideriamo calcolare il valore dello spostamento e della deformazione con una precisione
sempre maggiore man mano che la mesh diventa sempre piรน fitta, ogni elemento deve essere capace di
rappresentare una deformazione costante quando le condizioni lo richiedono.
Risultati teorici di riferimento
๐๐ฅ = ๐(๐ฟ โ ๐ฅ)
๐๐ฅ =๐๐ฅ
๐ด; ๐๐ฅ =
๐๐ฅ
๐ธ๐ด=
๐
๐ธ๐ด(๐ฟ โ ๐ฅ)
๐ข =๐
๐ธ๐ดโซ (๐ฟ โ ๐ฅ)๐๐ฅ =
๐
๐ธ๐ด(๐ฟ๐ฅ โ
๐ฅ2
2+ ๐ถ1)
๐ฟ
0
Poichรฉ ๐ข(๐ฅ = 0) = 0 allora ๐ถ1 = 0
Sintetizzando qui di seguito i risultati dellโanalisi precedente relativa allโelemento LINK a due nodi abbiamo:
{๐ } = ๐ข(๐ฅ) = ๐0 + ๐1 โ ๐ฅ = {1 ๐ฅ} โ {๐0๐1} [8a.1]
{๐} = {๐ข1๐ข2} = [
1 01 ๐ฟ
] โ {๐0๐1} = [๐ด] โ {๐} [8a.2]
{๐ } = [1 โ๐ฅ
๐ฟ
๐ฅ
๐ฟ] โ {๐} = [๐] โ {๐} [8a.3]
๐๐ฅ = [โ1
๐ฟ
1
๐ฟ] โ {
๐ข1๐ข2} = [๐ต] โ {๐} [8a.4]
[๐] =๐ธ๐ด
๐ฟโ [
1 โ1โ1 1
] ; {๐} =๐๐ฟ
2โ {11} [8a.7]
dove nei carichi nodali equivalenti {๐} della formula (8a.7) si รจ posto ๐(๐ฅ) = ๐พ๐ด diretto verso le ๐ฅ positive.
Modellando la trave con un solo elemento abbiamo:
๐ธ๐ด
๐ฟโ [
1 โ1โ1 1
] โ {๐ข1๐ข2} =
๐๐ฟ
2{11}
Dopo avere inserito le condizioni al contorno (๐ข = 0 in ๐ฅ = 0) risulta:
๐ธ๐ด
๐ฟโ [1 00 1
] โ {๐ข1๐ข2} =
๐๐ฟ
2{01}
da cui:
x, u
q(x) L
x
u
x
x
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๐ข2 =๐๐ฟ2
2๐ธ๐ด ๐ข(๐ฅ) = [1 โ
๐ฅ
๐ฟ
๐ฅ
๐ฟ] โ {
๐ข1๐ข2} =
๐๐ฟ
2๐ธ๐ด๐ฅ ๐๐ฅ(๐ฅ) = [โ
1
๐ฟ
1
๐ฟ] โ {
๐ข1๐ข2} =
๐๐ฟ
2๐ธ๐ด
Modellando la trave con due elementi abbiamo:
๐ธ๐ด
โ๐ฟโ [
1 โ1 0โ1 2 โ10 โ1 1
] โ {
๐ข1๐ข2๐ข3} =
๐โ๐ฟ
2{121}
dove โ๐ฟ = ๐ฟ 2โ .
Dopo avere inserito le condizioni al contorno risulta:
๐ธ๐ด
โ๐ฟโ [1 0 00 2 โ10 โ1 1
] โ {
๐ข1๐ข2๐ข3} =
๐โ๐ฟ
2{021}
da cui:
๐ข3 =2๐(โ๐ฟ)2
๐ธ๐ด ๐ข2 =
3๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด
Rappresentando lo spostamento di ogni elemento in funzione della coordinata locale normalizzata ๐ , con
0 โค ๐ โค 1, lo spostamento nei due tratti della trave vale rispettivamente:
๐ข = [1 โ ๐ ๐] โ {๐ข1๐ข2} =
3๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด๐ ๐ข = [1 โ ๐ ๐] โ {
๐ข2๐ข3} =
๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด(3 + ๐)
e quindi la deformazione nei due tratti della trave vale rispettivamente:
๐๐ฅ =1
โ๐ฟ[โ1 1] โ {
๐ข1๐ข2} =
3๐โ๐ฟ
2๐ธ๐ด ๐๐ฅ =
1
โ๐ฟ[โ1 1] โ {
๐ข2๐ข3} =
๐โ๐ฟ
2๐ธ๐ด
Modellando la trave con tre elementi abbiamo:
๐ธ๐ด
โ๐ฟโ [
1 โ1 0 0โ1 2 โ1 00 โ1 2 โ10 0 โ1 1
] โ {
๐ข1๐ข2๐ข3๐ข4
} =๐โ๐ฟ
2{
1221
}
dove โ๐ฟ = ๐ฟ 3โ .
Dopo avere inserito le condizioni al contorno abbiamo:
[
1 0 0 00 2 โ1 00 โ1 2 โ10 0 โ1 1
] โ {
๐ข1๐ข2๐ข3๐ข4
} =๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด{
0221
}
Con la fattorizzazione di Gauss si ottiene:
[
1 0 0 00 2 โ1 00 0 3 โ20 0 0 1
] โ {
๐ข1๐ข2๐ข3๐ข4
} =๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด{
0269
}
da cui: ๐ข4 =9๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด ๐ข3 =
4๐(โ๐ฟ)2
๐ธ๐ด ๐ข2 =
5๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด
In questo caso lo spostamento nei tre tratti della trave vale rispettivamente:
๐ข = [1 โ ๐ ๐] โ {๐ข1๐ข2} =
5๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด๐
๐ข = [1 โ ๐ ๐] โ {๐ข2๐ข3} =
5๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด+3๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด๐ =
๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด(5 + 3๐)
๐ข = [1 โ ๐ ๐] โ {๐ข3๐ข4} =
4๐(โ๐ฟ)2
๐ธ๐ด+๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด๐ =
๐(โ๐ฟ)2
2๐ธ๐ด(8 + ๐)
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mentre la deformazione nei tre tratti della trave vale rispettivamente:
๐๐ฅ =1
โ๐ฟ[โ1 1] โ {
๐ข1๐ข2} =
5๐โ๐ฟ
2๐ธ๐ด
๐๐ฅ =1
โ๐ฟ[โ1 1] โ {
๐ข2๐ข3} =
3๐โ๐ฟ
2๐ธ๐ด
๐๐ฅ =1
โ๐ฟ[โ1 1] โ {
๐ข3๐ข4} =
๐โ๐ฟ
2๐ธ๐ด
Allโaumentare degli elementi, la soluzione converge verso quella teorica: รจ inoltre possibile osservare
lโandamento a gradino delle deformazioni calcolate.
2) Lโelemento LINK a 3 nodi Le coordinate ๐ฅ dellโelemento a tre nodi e i suoi spostamenti ๐ข si possono esprimere in funzione delle
coordinate naturali ๐ nel modo seguente:
๐ฅ = {๐1(๐) ๐2(๐) ๐3(๐)} {
๐ฅ1๐ฅ2๐ฅ3} e ๐ข = {๐1(๐) ๐2(๐) ๐3(๐)} {
๐ข1๐ข2๐ข3}
Per esprimere le funzioni di forma [๐] usiamo i polinomi di Lagrange definiti nel dominio โ1 โค ๐ โค 1:
๐1(๐) =๐2โ๐
2 ; ๐2(๐) =
๐2+๐
2 ; ๐3(๐) = 1 โ ๐
2
La deformazione assiale vale:
๐๐ฅ(๐ฅ) =๐๐ข
๐๐ฅ=๐
๐๐ฅ{๐1(๐ฅ) ๐2(๐ฅ) ๐3(๐ฅ)} {
๐ข1๐ข2๐ข3}
Poichรฉ le funzioni di forma ๐๐ non sono funzioni dirette della coordinata ๐ฅ ma della variabile ๐, abbiamo:
๐๐(๐)
๐๐=
๐๐(๐ฅ)
๐๐ฅ
๐๐ฅ
๐๐ e quindi
๐๐(๐ฅ)
๐๐ฅ=
๐๐(๐)
๐๐
๐๐ฅ
๐๐โ
Per iniziare dobbiamo calcolare lo Jacobiano:
๐ฝ =๐๐ฅ
๐๐=๐
๐๐{๐1 ๐2 ๐3} {
๐ฅ1๐ฅ2๐ฅ3} = {
2๐ โ 1
2
2๐ + 1
2โ2๐} {
๐ฅ1๐ฅ2๐ฅ3} =
๐๐ฅ
๐๐=๐ฅ2 โ ๐ฅ12
+ (๐ฅ1 + ๐ฅ2 โ 2๐ฅ3)๐
La matrice di rigidezza elementare risulta quindi:
0,000
0,050
0,100
0,150
0,200
0,250
0,300
0,350
0,400
0,450
0,500
0 0,5 1
ux
esatto
1 elemento
2 elementi
3 elementi
0,000
0,100
0,200
0,300
0,400
0,500
0,600
0,700
0,800
0,900
1,000
0 0,5 1
x
Esatto
1 elemento
2 elementi
2 elementi
3 elementi
3 elementi
3 elementi
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[๐] = โซ [๐ฉ]๐๐ธ[๐ฉ] โ ๐๐๐๐๐ฃ๐๐
= โซ [๐ฉ]๐๐ธ๐ด[๐ฉ] โ ๐๐ฅ๐ฟ
0
= โซ [๐ฉ]๐๐ธ๐ด[๐ฉ] โ ๐ฝ โ ๐๐1
โ1
dove: [๐ฉ] =๐
๐๐ฅ{๐1 ๐2 ๐3} =
1
๐ฝ
๐
๐๐{๐1 ๐2 ๐3} =
1
๐ฝ{2๐โ1
2
2๐+1
2โ2๐}
Come si puรฒ osservare i coefficienti della matrice [๐ฉ] si ottengono dal rapporto di due polinomi di primo grado
in ๐ dove al denominatore compare lo Jacobiano. Sviluppando abbiamo:
[๐] = โซ๐ธ๐ด
4๐ฝ[
(2๐ โ 1)2 4๐2 โ 1 4(๐ โ 2๐2)
4๐2 โ 1 (2๐ + 1)2 โ4(๐ + 2๐2)
4(๐ โ 2๐2) โ4(๐ + 2๐2) 16๐2] โ ๐๐
1
โ1
Lโintegrazione in forma chiusa dei coefficienti della matrice di rigidezza puรฒ risultare complicata e si ricorre
quindi allโintegrazione numerica. Osserviamo inoltre che:
a) quando ๐ฅ3 = ๐ฅ1 +๐ฟ
4 ๐ฝ =
๐ฅ2โ๐ฅ1
2+ (๐ฅ1 + ๐ฅ2 โ 2๐ฅ3)๐ =
๐ฟ
2(1 + ๐) e in ๐ = โ1 risulta ๐ฝ = 0
b) quando ๐ฅ3 = ๐ฅ1 +3๐ฟ
4 ๐ฝ =
๐ฅ2โ๐ฅ1
2+ (๐ฅ1 + ๐ฅ2 โ 2๐ฅ3)๐ =
๐ฟ
2(1 โ ๐) e in ๐ = 1 risulta ๐ฝ = 0
Ciรฒ indica che se il terzo punto si trova fuori dallโintervallo ๐ฅ1 +๐ฟ
4โค ๐ฅ3 โค ๐ฅ1 +
3๐ฟ
4 allora ci sono dei punti
lungo la trave dove lo Jacobiano รจ negativo o nullo. Ciรฒ puรฒ impedire lโintegrazione della matrice di rigidezza.
Lo Jacobiano non dipende da ๐ solo quando ๐ฅ1 + ๐ฅ2 โ 2๐ฅ3 = 0 ovvero quando ๐ฅ3 =๐ฅ1+๐ฅ2
2 e quindi il terzo
nodo si trova a metร del lato: in tal caso ๐ฝ =๐ฅ2โ๐ฅ1
2=
๐ฟ
2. Se inoltre lungo la trave ๐ธ๐ด รจ costante, la matrice di
rigidezza esatta risulta:
[๐] =๐ธ๐ด
2๐ฟโซ [
(2๐ โ 1)2 4๐2 โ 1 4(๐ โ 2๐2)
4๐2 โ 1 (2๐ + 1)2 โ4(๐ + 2๐2)
4(๐ โ 2๐2) โ4(๐ + 2๐2) 16๐2]
1
โ1
=๐ธ๐ด
3๐ฟ[7 1 โ81 7 โ8
โ8 โ8 16]
Il vettore dei carichi nodali equivalenti nel caso di carico uniformemente distribuito ๐ vale:
{๐} = โซ {
๐1(๐)
๐2(๐)
๐3(๐)} โ ๐ โ ๐ฝ โ ๐๐ = โซ
{
๐2 โ ๐
2๐2 + ๐
21 โ ๐2}
โ ๐ โ๐ฟ
2โ ๐๐
1
โ1
1
โ1
=๐๐ฟ
6{114}
Se discretizziamo la trave con un solo elemento di tipo LINK a tre nodi abbiamo:
๐ธ๐ด
3๐ฟ[7 1 โ81 7 โ8
โ8 โ8 16] {
๐ข1๐ข2๐ข3} =
๐๐ฟ
6{114}
Dopo avere inserito le condizioni al contorno (๐ข1 = 0) abbiamo:
๐ธ๐ด
3๐ฟ[1 0 00 7 โ80 โ8 16
] {
๐ข1๐ข2๐ข3} =
๐๐ฟ
6{014}
Con la fattorizzazione di Gauss si ottiene:
[1 0 00 7 โ80 0 6
] {
๐ข1๐ข2๐ข3} =
๐๐ฟ2
2๐ธ๐ด{019 2โ
} da cui {
๐ข1๐ข2๐ข3} =
๐๐ฟ2
2๐ธ๐ด{
013
4
}
La coordinata ๐ฅ in funzione della coordinata naturale ๐ vale:
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๐ฅ = {๐1(๐) ๐2(๐) ๐3(๐)} {
๐ฅ1๐ฅ2๐ฅ3} = {
๐2 โ ๐
2
๐2 + ๐
21 โ ๐2} {
0๐ฟ๐ฟ 2โ
} =๐ฟ
2(1 + ๐)
da cui: ๐ =2
๐ฟ๐ฅ โ 1
Il campo di spostamento risulta:
๐ข(๐) = {๐1(๐) ๐2(๐) ๐3(๐)} {
๐ข1๐ข2๐ข3} = {
๐2 โ ๐
2
๐2 + ๐
21 โ ๐2}
๐๐ฟ2
2๐ธ๐ด{013 4โ
} =๐๐ฟ2
8๐ธ๐ด[โ๐2 + 2๐ + 3]
mentre la deformata vale:
๐๐ฅ(๐) = [๐ฉ] {
๐ข1๐ข2๐ข3} =
2
๐ฟ{2๐ โ 1
2
2๐ + 1
2โ2๐}
๐๐ฟ2
2๐ธ๐ด{013 4โ
} =๐๐ฟ
2๐ธ๐ด(1 โ ๐)
Esprimendo la coordinata naturale ๐ in funzione di quella reale ๐ฅ si ottiene:
๐ข(๐ฅ) =๐
๐ธ๐ด[๐ฟ๐ฅ โ
๐ฅ2
2] ; ๐๐ฅ(๐ฅ) =
๐
๐ธ๐ด(๐ฟ โ ๐ฅ)
Questi risultati coincidono con quelli teorici di riferimento e confermano che per modellare la trave
sottoposta ad un carico uniformemente distribuito di trazione รจ sufficiente un solo elemento di tipo quadratico.