CANTIERE - SCUOLA · Andy Warhol, con la sua personalità e con la sua immagine, ri˝etteva i...

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Il cantiere-scuola è un luogo dove i ragazzi possono vedere da vicino e toccare con mano gli ambienti scavati nella calcarenite e le tecniche costruttive più comuni dei nostri centri storici. Organizzato proprio a scopo didattico, il cantiere consente di osservare, sotto la guida di tecnici esperti e in condizioni di assoluta sicurezza, le tecniche di rilievo, di lettura e di intervento sui manufatti storici scavati nella pietra. I ragazzi possono cimen- tarsi nel rilievo degli ambienti con l’utilizzo di appositi strumenti e possono osservare da vicino le metodologie di indagini diagnostiche in ambiente ipogeo. Nel cuore dei Sassi di Matera, affacciato sulla Gravina, il cantiere- scuola offre anche una visione d’insieme del sistema costruttivo ed urbanistico dei Sassi ed una testimonianza del modo di vivere in un passato non troppo lontano … PROGRAMMA DELLA GIORNATA 8.05 Appello e partenza dalla scuola con Pullman Gran turismo 8.40 Arrivo a Matera, Piazza della Visitazione (Stazione Centrale) 9.00 Visita guidata della Mostra Universo Pop (gruppo 1) 9.10 Visita guidata Cantiere – Scuola ed inizio attività (gruppo 2) 10.10 Pausa per merenda 10.30 Visita guidata della Mostra Universo Pop (gruppo 2) 10.30 Visita guidata Cantiere – Scuola ed inizio attività (gruppo 1) 11.30 Percorso Turistico nei Rioni Sassi 12.45 Partenza per Laterza 13.15 Arrivo previsto a scuola MATERA 1/2/2018 ISTITUTO COMPRENSIVO “DIAZ” LATERZA GITA DʼISTRUZIONE CANTIERE - SCUOLA

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Page 1: CANTIERE - SCUOLA · Andy Warhol, con la sua personalità e con la sua immagine, ri˝etteva i desideri della cultura consumistica americana e la sua opera non è altro che un prolungamento

Il cantiere-scuola è un luogo dove i ragazzi possono vedere da vicino e toccare con mano gli ambienti scavati nella calcarenite e le tecniche costruttive più comuni dei nostri centri storici. Organizzato proprio a scopo didattico, il cantiere consente di osservare, sotto la guida di tecnici esperti e in condizioni di assoluta sicurezza, le tecniche di rilievo, di lettura e di intervento sui manufatti storici scavati nella pietra. I ragazzi possono cimen-tarsi nel rilievo degli ambienti con l’utilizzo di appositi strumenti e possono osservare da vicino le metodologie di indagini diagnostiche in ambiente ipogeo. Nel cuore dei Sassi di Matera, a�acciato sulla Gravina, il cantiere-scuola o�re anche una visione d’insieme del sistema costruttivo ed urbanistico dei Sassi ed una testimonianza del modo di vivere in un passato non troppo lontano …

PROGRAMMA DELLA GIORNATA8.05 Appello e partenza dalla scuola con Pullman Gran turismo8.40 Arrivo a Matera, Piazza della Visitazione (Stazione Centrale)9.00 Visita guidata della Mostra Universo Pop (gruppo 1)9.10 Visita guidata Cantiere – Scuola ed inizio attività (gruppo 2)10.10 Pausa per merenda10.30 Visita guidata della Mostra Universo Pop (gruppo 2)10.30 Visita guidata Cantiere – Scuola ed inizio attività (gruppo 1)11.30 Percorso Turistico nei Rioni Sassi 12.45 Partenza per Laterza13.15 Arrivo previsto a scuola

MATERA 1/2/2018ISTITUTO COMPRENSIVO “DIAZ” LATERZA

GITA DʼISTRUZIONE

CANTIERE - SCUOLA

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La mostra “Matera Universo Pop” è un percorso completo di trentanove opere dei grandi maestri della Pop Art.Lontano anni luce dalla società contadina che per millenni ha abitato i Sassi di Matera, l’universo dell’Arte Popolare invade le sale della Fondazione Sassi: dai pupazzetti di Keith Haring che abbracciano, amano e danzano alle pitture combinate di Robert Rauschenberg, dal falso retino tipogra�co di Roy Lichtenstein alla genialità di Andy Warhol, �no alla parola che diventa immagine nelle opere di Robert Indiana. Una mostra da percorrere con occhi nuovi, in un alternarsi di serigra�e, arazzi, vinili, sto�e, corde e terracotte

Il linguaggio artistico è inconfondibile ed ha nella ripetizione il suo segno distintivo, trovando proprio nella successione e nella ripetizione un tratto in comune con la magia della città antica: di là sono le icone e i ritratti, oggetti e manifesti pubblicitari, di qua i tetti, i comignoli e le forme stesse delle case scavate nella roccia dove il grigio contrasta con immagini e oggetti coloratissimi.Pop Art: Nata in Inghilterra intorno agli anni ’50, troverà il suo più pieno sviluppo a New York a partire dagli anni ’60. Il suo nome deriva da “popular art” ovvero arte popolare: non intesa come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l’arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone. In un mondo dominato dal consumo, la Pop art respinge l’espressione dell’interiorità e dell’istintività e guarda, invece, al mondo esterno, al complesso di stimoli visivi che circondano l’uomo contemporaneo: il cosiddetto “folclore urbano”. È infatti un’arte aperta alle forme più popolari di comunicazione: i fumetti, la pubblicità, i quadri riprodotti in serie. Con sfumature diverse, gli artisti ripresero le immagini dei mezzi di comunicazione di massa, del mondo del cinema e dell’intrattenimento, della pubblicità. La Pop Art infatti usa il medesimo linguaggio della pubblicità e risulta dunque perfettamente omogenea alla società dei consumi che l’ha prodotta. L’artista, di conseguenza, non trova più spazio per alcuna esperienza soggettiva e ciò lo con�gura quale puro manipolatore di immagini, oggetti e simboli già fabbricati a scopo industriale, pubblicitario o economico. Questi oggetti, riprodotti attraverso la scultura e la pittura, sono completamente personalizzati. Riassumendo si può dire che la Pop Art abbia documen-tato la cultura popolare americana, trasformando in icone le immagini più note o simboliche tra quelle proposte dai mass media. Uno dei primi artisti, non a caso dichiarato padre spirituale della Pop Art, è Robert Rauschenberg. Uno degli artisti più proli�ci della storia, un ricercatore accanito. Attraverso il suo sguardo sperimentatore ha abbracciato il mondo intero racchiudendolo in un unica *combinazione. All’interno delle sue composizioni introduce elementi materici, oggetti, addirittura animali impagliati, operando una fusione fra questi e la pittura alla quale non rinuncia mai. Il nome che l’artista dà alla sua personale unione fra oggetti, cose materiali, quotidiane e pittura è *combine-paintings*, ossia pitture combinate. Rauschenberg adotta la modalità della narrazione, il raccontare delle storie, che siano di persone, di luoghi o di oggetti raccontare storie ha sempre molteplici conseguenze, in chi le racconta, per il piacere, o la necessità, di far conoscere le storie, per chi la ascolta, per il piacere di ascoltare o di vedere, per il piacere o la necessità di conoscenza, per il piacere di poter narrare a sua volta le storie apprese.

Una delle altre �gure preminenti dell’arte americana �n dagli anni ’60 è Robert Indiana. Ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo dell’arte di assemblaggio, della pittura dura e della pop art. Un autoproclamato “pittore americano di segni”, Indiana ha creato un corpo di lavoro molto originale che esplora l’identità americana, la storia personale e il potere dell’astrazione e del linguaggio, creando un’eredità importante che risente nell’opera di molti artisti contemporanei che fanno della parola scritta, elemento centrale della loro opera. Si distingue dai suoi coetanei pop a�rontando importanti questioni sociali e politiche e incorporando profondi riferimenti storici e letterari nelle sue opere.Il 1966 ha segnato un punto di svolta nella carriera di Indiana con il successo della sua immagine LOVE , che era stata rappresentata in una mostra personale alla Stable Gallery. La parola amore, un tema centrale all’opera di Indiana.

Un altro importante esponente, più nostalgico, ma che tramite il suo ra�nato senso della composizione, riesce a riportare nelle sue opere l’infanzia di un universo lontano, così come gli eroi, gli aviatori di guerra e le fanciulle romantiche piangenti è Roy Lichtenstein. Attraverso una leggerezza della precisione, catapulta lo spetta-tore nel mondo di oggetti di utilizzo quotidiano, in un contesto di opulenza economica e benessere generalizzato. Immagini solari, chiaramente descrittive, ironiche, gioiosamente colorate, lontane dalle angosce esistenziali di tanti movimenti precedenti, espressive di un mondo nuovo, spensieratamente consumistico ed entusiasti-camente moderno. L’artista agisce sull’immagine originale non copiandola, bensì rielaborandola secondo i proprio canoni estetici e artistici. La vera genialità di Lichten-stein stava nel falso retino tipogra�co che dava l’impressione che ogni sua immagine fosse l’ingrandimento fotogra�co di un’immagine stampata da una riproduzione.

Il più eclettico del gruppo, la Pop Star per eccellenza Andy Warhol prima di tutto eccellente comunicatore, che meglio di qualsiasi altro artista ha saputo interpretare i cambiamenti rivoluzionari in atto nella società del benessere e dei consumi degli anni ’60, comprendendo i potenti meccanismi della pubblicità e utilizzandoli nell’impostare tutta la sua �loso�a, la sua poetica artistica, ma soprattutto la sua vita, al punto da essere considerato un’opera d’arte a sua volta. Pittore, fotografo, cineasta, produttore cinematogra�co, di gruppi musicali e teatrali, scrittore (�losofo e sociologo) ed editore. Tutti ruoli che ha rivestito alla perfezione portando avanti, con una personalissima visione dell’estetico e della rappresentazione creativa. L’utilizzo di colori accesi e contrapposti, l’esaltazione di idoli rappresentativi in uno schema che si può riassumere nei concetti base di bellezza-potere-moda, il consumismo, la ripetitività, l’arte di Andy Warhol è insomma la ra�gurazione di un’epoca attraverso le sue immagini chiave. Andy Warhol, con la sua personalità e con la sua immagine, ri�etteva i desideri della cultura consumistica americana e la sua opera non è altro che un prolungamento coerente con tutto questo. Le sue serigra�e in serie di personaggi famosi come la Marilyn Monroe o Mao Tse-tung di prodotti di largo consumo come Coca Cola e Campbell diventano il manifesto di un’ attenzione maniacale all’immagine, all’apparenza, e soprattutto s�dano sfacciatamente il mondo dell’arte tradizionalmente intesa. La sua arte, portava gli sca�ali di un supermercato all’interno di un museo o di una mostra , era una provocazione nemmeno troppo velata: Ha spesso ribadito che i prodotti di massa rappresentano la democrazia sociale e come tali devono essere riconosciuti: anche il più povero può bere la stessa Coca Cola che beve Jimmy Carter o Liz Taylor, l’arte doveva essere “consumata” come un qualsiasi altro prodotto commerciale.

Il più giovane Keith Haring elabora anche una propria �loso�a dell’arte, la “Popular art” che deve essere per tutti, per questo egli disegna con il gesso bianco sulla carta nera incollata sui manifesti pubblicitari vecchi nelle stazioni della metropolitana di New York (1981), che diventa il suo atelier e la sua esposizione permanente. Comincia così un’attività frenetica, dipingendo su tutto: plastica, metallo, oggetti di scarto e statue di poco valore. Prestandosi come curatore di mostre di disegni e gra�ti presso il Mudd Club, tiene una Mostra Personale al Club 57 ed esegue murales nel cortile di una scuola del Lower East Side. Il pittore dipinge in metropolitana �no al 1986 e in molti si accorgono di lui, i tipici pupazzetti di Haring, le �gure stilizzate che “abbracciano”, “amano” e “danzano” colpite da raggi che a loro volta irradiano creando il movimento, che crea altro movimento, sono conosciuti e amati dal pubblico. Nel 1983 Keith Haring dipinge il murale per la Marquette University a Milwaukee nel Wisconsin. Partecipa a esposizioni in brasile, a Londra, a Tokio e conosce Andy Warhol. Le sue esposizioni sono sempre seguitissime, come ogni sua manifestazione �gurativa, perchè Haring dipinge non solo su muri o pannelli, ma su qualsiasi cosa gli capiti tra le mani: calzature, automobili, magliette e oggetti svariati.