Campo de’fiori Sommario · Enea Cisbani - Angelo Foglietta - Ugo PAT - Lorenzo Palloni I...

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Campo de’ fiori

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SommarioEditoriale...................................................................3Auguri del Vescovo...................................................5Leggende di Natale...............................................6-7Natale a tavola e Ricette della tradizione.................8Dicembre = Natale. Perchè?..................................11Album dei ricordi...............................................12-13Filastrocche e proverbi...........................................15I cori cantano.....................................................16-17Letterine di Natale..................................................19Vecchie letterine................................................20-21Curiosità.................................................................23O bel Bambinello....................................................24La vera storia della stella cometa e dei Re Magi...25Calendario di Campo de’ fiori............................27-28Buon Natale nel mondo..........................................31

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Campo de’ fiori

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Stefano De Santis Ernico De Santis Luca De Santis Federico e Cecilia Ermelinda Benedetti Alessandro Soli

Sonia Bonamin Riccardo Consoli Giovanni Francola Gianni Bracci Carlo Cattani Letizia Chilelli

M.Cristina CaponiErminio QuadraroliAlfonso Tozzi Cristina Collettini M.Cristina Bigarelli Cristina Evangelisti

Sandro Alessi Sandra Falzone Anna Maria Sambuci Catia Valenti Francesca Celeste Nada Loffredi

Daniele Vessella Roberto Moscioni Fabrizio Angeloro Mauro Topini Debora Attanasio Arnaldo Ricci

Stefano Mascarucci Aldo Piras Andrea Serpa Mario Sardi

Enea Cisbani - Angelo Foglietta - Ugo PAT - Lorenzo Palloni

I collaboratori di Campo de’ fiori augurano Buone Feste

C ari amici,abbiamo voluto regalarvi questo “Speciale Natale” per poter raccogliere, come è nello spiritodi Campo de’ fiori, un po’ delle tante tradizioni di quella che è, da sempre, la festa più sentitaed attesa, e per potervi fare gli auguri più grandi e sinceri di buone feste.Non vi nascondo la mia soddisfazione, ed anche un po’ di sorpresa, nell’accorgermi di poterveli fare, per ilquinto anno consecutivo, attraverso le pagine di questa rivista che ha raccolto, oramai, un inaspettato, quan-to gradito, consenso popolare.Sono convinto, sempre di più, che il segreto del successo derivi, principalmente, dall’amore e dalla passioneche noi mettiamo nelle nostre pagine ed oramai possiamo ben dire, con orgoglio, che Campo de’ fiori è larivista più letta ed amata. Sono onorato di ringraziare tutti i miei validissimi collaboratori e gli sponsor,perché è grazie a loro che possiamo continuare questo affascinante cammino.Ringrazio i nostri fedeli abbonati che rappresentano, a diritto, il nostro pubblico “eletto”.

Rivolgo un pensiero particolare a tutte le persone sole, a quelle ammalate, a coloro che hanno perso il posto di lavoro o che, per leloro condizioni economiche, non potranno trascorrere le feste come avrebbero desiderato. Auguri, auguri veri a tutti, di amore, pace e serenità.

Paolo Moricoli Claudia Mancini

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Campo de’ fiori

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Viterbo - Roma - Civita CastellanaVallerano - Porto D’Ascoli - Teramo

www.lisi-bartolomei.com

BBUU00NNEE

FFEESSTTEE

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Campo de’ fiori

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uando arriva il Natale ci si sente più buoni. Riemergono i sentimenti più nobili. E’ un’atmosfera d’in-canto, come quella che si respira, talvolta guardando una di quelle vecchie immagini dove la neve

si confonde nella luce e tutto è pace.Il Natale è l’occasione per ritrovare se stessi, per dimenticare, almeno per qualche ora, le ansie e lepreoccupazioni e, purtroppo, anche le brutture di questo nostro mondo. Ma il Natale è ben di più che un insieme di sensazioni piacevoli, di ricordi felici, di sogni ad occhi aper-ti.

Chi vuol essere cristiano non può far a meno di porsi la semplice, ma determinante, domanda: Natale, di Chi?Spesso, troppo spesso, si ha la sensazione di aver dimenticato il Protagonista, Colui al quale appartiene il Natale: è il Nataledel Figlio di Dio, che ha voluto farsi uomo attraverso Maria ed è venuto a condividere la nostra condizione, la nostra storia.Senza di Lui, senza quella Venuta, il mondo sarebbe più povero e senza speranza. Con Lui la storia ha cambiato corso e,anche se non è ancor compiuta, procede sicura verso i “cieli nuovi e la terra nuova”.Spetta a noi, però, cogliere quella venuta e lasciarci visitare dall’Emanuele, il Dio con noi.Il mio augurio è che il Natale, questo Natale, possa davvero farci incontrare con Lui.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo nel Signore!

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Cattedrale Santa Maria Maggiore di Civita Castellana

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LL ee gg gg ee nn dd ee a b b oN a t a l e

sembra essererealmente esisti-to e si tratta diun personaggiocristiano appar-tenente alla tra-dizione medie-

vale: San Nicola di Mira. San Nicola nacque a Patara (Turchia) edapparteneva ad una ricca famiglia delluogo. Divenne Vescovo di Mira (in Licia)nel VI secolo d.C.. Quando morì, le suespoglie furono deposte a Mira e, nel 1087,furono trafugate da un gruppo di cavalieriitaliani, camuffati da mercanti, e trasporta-te a Bari, dove sono tuttora conservate,diventandone il Santo protettore.Si narra che San Nicola regalava cibo allefamiglie meno abbienti, calandoglielo,anonimamente, attraverso i camini e lefinestre. Divenne, così, nella fantasiapopolare, “portatore di doni”, compito ese-guito grazie ad un asinello nella notte del6 dicembre (festa di San Nicola, appunto)o addirittura nella notte di Natale.Da qui nasce la credenza di un arzillo vec-chietto che, dopo aver fabbricato giocatto-li per bambini, li distribuisce calandosi dalcamino, spostandosi con l’ausilio di unaslitta trainata da renne.

a Befananon ha

nulla a chefare con lat r a d i z i o n ecristiana, manelle creden-ze popolaric’è una leg-genda che in

qualche modo la inserisce come protago-nista di questa festa religiosa. Si tramanda, infatti, che i Re Magi, mentrestavano andando a Betlemme per rendereomaggio al Bambino Gesù, giunti in pros-simità di una casetta, decisero di fermarsiper chiedere indicazioni sulla direzione daseguire. Bussarono alla porta e venne ad aprireuna vecchina, alla quale chiesero sesapesse la strada per andare a Betlemme,dove era nato il Salvatore.

La donna, che non capì dove stesseroandando, non seppe dare loro nessunaindicazione. I Re Magi, allora, chiesero alla vecchiettadi unirsi a loro, ma lei rifiutò perché avevamolto lavoro da sbrigare. Dopo che i tre se ne furono andati, ladonna capì che aveva commesso un erro-re e decise di unirsi a loro per andare atrovare Gesù Bambino.E così, ogni anno, la sera dell’Epifania, leisi mette alla ricerca di Gesù e si ferma inogni casa dove c’è un bambino, per lascia-re un regalo, se è stato buono, o del car-bone, se, invece, è stato cattivo.

l primov e r o

Presepe dellastoria fu crea-to nella Chiesadi Santa MariaMaggiore aRoma. Questausanza diven-ne poi cosìpopolare chepresto tante

altre Chiese vi aderirono. Ognuna creavaun Presepio particolare e unico. Le scene della Natività erano spesso orna-te con oro, argento, gioielli e pietre pre-ziose. Dobbiamo il “nostro Presepe” attua-le a San Francesco di Assisi, che nel 1224decise di creare la prima Natività come eraveramente descritta nella Bibbia.Il Presepe che San Francesco creò nelpaese di Greccio, era fatto di figure inta-gliate, paglia e animali veri. Il messaggio era diretto e poteva esserecompreso e recepito da tutti, ricchi e pove-ri. La popolarità del Presepe di SanFrancesco crebbe fino ad espandersi intutto il mondo.

olte leg-g e n d e

narrano chel’Abete è unodegli alberi delg i a r d i n odell’Eden, inparticolare, unastoria narra cheesso è l’albero

della “Vita” le cui foglie si avvizzirono finoa divenire aghi quando Eva colse il fruttoproibito, e non fiorì più fino alla Notte incui nacque Gesù Bambino.Altra leggenda racconta che Adamo portòcon sè un ramoscello dell’Albero del Benee del Male dall’ Eden e questo ramoscello,più tardi, divenne l’Abete che fu usato perl’albero di Natale e per la Santa Croce.

Bet lemmec’era un

artista di stradamolto poveroche non avevanemmeno undono per ilBambino Gesù.Così egli andò

dal Bimbo Divino e fece ciò che sapevafare meglio: il giocoliere. Il Piccolo Gesù si divertì tanto nel vederlotirare in aria le palline colorate, ed è que-sto infatti il perché ogni anno sull’Albero diNatale appendiamo le palle di tanti colori edimensioni: per ricordarci dei sorrisi e dellerisate di Gesù Bambino.

na vi-g i l i a

di Natale,q u a n d oG e s ùvenne ab e n e d i r egli Alberi diN a t a l e ,notò chel’albero di

una casa era ricoperto da ragnatele tessu-te da strani ragni.Nel momento stesso in cui Gesù benedissel’albero, trasformò le ragnatele in bellissi-me ghirlande d’oro e d’argento, da alloranoi le usiamo per decorare il nostro Albero.

n picco-lo orfa-

nello vivevapresso alcunipastori, quan-do gli AngeliAraldi glia p p a r v e r oannunciando

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dd ii NN aa tt aa ll eela Lieta Novella della Nascita di Gesù. Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciòuna corona di rami di alloro per il BimboDivino.Ma quando la depose davanti a Gesù, lacorona gli sembrò così indegna che ilpastorello si vergognò del suo dono ecominciò a piangere.Allora il Piccolo Gesù toccò la corona, fecein modo che le sue foglie brillassero di unverde intenso e cambiò le lacrime dell’or-fanello in scintillanti bacche rosse.

pastori si affol-larono a

Betlemme mentreerano in viaggioper omaggiare ilneonato Re. Un piccolo bimbocieco, sedeva sullato della stradamaestra e senten-do l’annuncio degli

Angeli, pregò i passanti di condurlo daGesù Bambino.Nessuno però, aveva il tempo di ascoltar-lo. Quando la folla fu passata e le stradetornarono silenziose, il bimbo udì in lonta-nanza un lieve rintocco di una campanadel bestiame.Pensò allora che la mucca che portavaquella campana si trovasse proprio nellastalla dove era nato Gesù Bambino.Seguì la campana fino alla stalla dove c’erala mucca che, così, lo condusse fino allamangiatoia dove giaceva il Piccolo Gesù.

n piccolouccellino

marrone divide-va la stalla aBetlemme conla Sacra Fami-glia. La notte,mentre Gesù,Maria e Giu-seppe dormiva-

no, l’uccellino notò che il fuoco si stavaspegnendo, così volò verso le braci e colmovimento delle ali tenne vivo il fuoco,per tutta la notte, tenendo al caldo ilPiccolo Gesù. Al mattino, era stato pre-miato con un bel petto rosso brillante,simbolo del suo amore per il neonato Re.

l bastoncino di zucche-ro è stato a lungo il

simbolo del Natale, colsuo caratteristico gusto dimenta.Ma perché i bastoncini dizucchero che spesso met-tiamo tra le decorazionidel nostro Albero sonobianchi a strisce rosse ecosa rappresentano?

La tradizione narra che fossero inventatida un pasticcere che aveva intenzione dicreare un dolce che ricordasse il PiccoloGesù ai suoi clienti.E’ fatto di caramello solido perché “Gesù èla solida roccia su cui sono costruite lenostre vite” (Matteo 16:18).Al caramello diede una forma di “J” per

Jesus, mentre per altri rappresenta laforma di un bastone da pastore, perchéGesù è il “nostro Pastore” (Giovanni10:11).I colori sono stati scelti anche per rappre-sentare l’importanza del Bambino : ilBianco per la purezza e l’assenza di pecca-ti in Gesù e la larga striscia rossa rappre-senta “Il Sangue di Cristo versato per ipeccati del mondo” (Giovanni 19:34-35).Le tre strisce rosse sottili rappresentano lestrisce lasciate “Dalle frustate del soldatoromano”(Isaia 53:5).Il sapore del bastoncino è al gusto dimenta piperita, simile all’issopo, una pian-ta aromatica della famiglia della menta,usata, come si può leggere nel VecchioTestamento, per purificare e sacrificare.Gesù è infatti il Puro Agnello di Dio scesosulla Terra per sacrificarsi per i peccati delmondo.

Prima di salutarvi e di rinnovarvi i mieiauguri, spero che queste mie righe viabbiano allietato e che abbiano contribui-to a rendere questi giorni più “magici” e viabbiano fatto ancora un pochino di piùavvicinare al vero significato del Natale edegli addobbi che troveremo sicuramentein tutte le nostre case.Non mi resta quindi, che “dirvi” BuoneFeste con l’augurio che sotto l’Albero noitutti possiamo trovare gioia, pace e sere-nità.(Fonti: Internet e la mia cara NonnaAnnina alla quale va un mio particolaresaluto e abbraccio).

Letizia Chilelli

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N a t a l e a t a v o l aN a t a l e a t a v o l a

La tavola delle festività natalizienon può essere di certo comequella di tutti i giorni, essenzia-le e sbrigativa, ma deve esseremolto più colorata e curata, perrendere perfetta l’atmosferadella festa più attesa dell’anno. Voglio indicarvi delle idee sem-plici e innovative, che variano leclassiche regole per apparec-chiare la tavola.I colori devono essere scelti inbase al gusto di ciascuno; si vadal classico rosso, unito al bian-co o al verde, alle più particola-ri combinazioni di argento eblu, o dorato e blu, o rosso edorato. Il tovagliolo, invece, anzichéessere piegato e posizionatosotto le posate, può esserelegato con un nastrino dorato oargentato, a seconda dei coloridella tovaglia, unitamente conun ramoscello di abete o unapiccola pallina dell’albero.

Le posate, inoltre, anziché essere affianca-te al piatto, si possono adagiare su di esso,legate insieme con un nastro, ovviamentein accordo con gli altri colori della tavola. Piacevoli da vedere sono, senz’altro, i fiori,ma non troppi, per non disturbare i profu-mi delle pietanze, e le candele, uno deisimboli più significativi del Natale. I segnaposto non sono obbligatori, mapossono essere molto graditi dagli ospiti.Attenzione, comunque, a non sovraccari-care la tavola con questi oggetti decorati-vi, si potrebbe cadere nell’eccesso.Ricordate sempre di accogliere familiari eospiti con un grande sorriso, sarà, in asso-luto, il regalo più gradito, perché il Nataleè, prima di tutto, un’occasione di serenità.

Ermelinda Benedetti

Ricette della tradizioneRicette della tradizioneLa Vigilia del Santo Natale è, forse, unadelle ormai poche vigilie ad essere rispet-tata da tutti, come vuole la tradizione cri-stiana. A pranzo, infatti, si mangia poco oquasi niente, presi, per lo più, dalla frene-sia degli ultimissimi regali, e in attesa delgran cenone, rigorosamente a base dipesce, ottima alternativa alla carne. Una delle ricette più comuni e semplici dapreparare, ma molto appetitosa, è unbuon piatto di spaghetti con le vongole,che qui di fianco proponiamo, una ricettache si tramanda di generazione in genera-zione.Ad esso si fa seguire, spesso, una gustosafrittura mista e l’immancabile capitone,magari arrostito sulla griglia, con unafoglia di alloro, che dà un odore moltoinvitante ed un sapore più forte e deciso,sulla brace di quel caminetto attorno alquale tutti si scaldano in attesa di sedersie mangiare. Si conclude, solitamente, conle tipiche frittelle di Natale a base di bac-calà, cavolfiore, carciofi, borragine e alici. Si tirano fuori, poi, da sotto l’albero il

panettone, il pandoro e i vari tipi di torro-ni, che rimangono sul tavolo mentre si ini-zia a giocare tutti insieme, e verso i qualiqualcuno, ogni tanto, allunga la mano pergustarne ancora un po’.

Spaghetti con le vongole

Questi ingredienti sono per quattro perso-ne, basta aumentare o diminuire la quan-tità in base agli ospiti. Il tempo di prepa-razione è stato stimato intorno ai 90 minu-ti.

Innanzi tutto bisogna ben spurgare 1 kg di

vongole veraci, lasciandole a riposo, per unora, in un recipiente con acqua tiepida esale grosso, dopodiché è necessario sciac-quarle bene sotto l’acqua corrente per eli-minare tutti i fastidiosi granelli di sabbia.Lasciate aprire le vongole pulite a fuocovivo, in una pentola con un bicchiere divino, poi scolatele con un mestolo forato efiltrate il liquido rimasto. Non appena l’ac-qua per la pasta, già salata, bolle, fatecuocere 400 gr. di spaghetti per metà cot-tura. Intanto fate rosolare tre spicchi d’a-glio e un peperoncino spezzettato in unagrande padella, con quattro cucchiai di olioextravergine di oliva. Eliminate l’aglio eaggiungete le vongole. Scolate gli spa-ghetti e passateli nella padella, dove fini-ranno di cuocersi. Versate il liquido primafiltrato e mescolate energicamente peramalgamare tutti gli ingredienti e renderecremosa la salsa. Terminate con un ramet-to di prezzemolo tritato.Attenzione: non esagerate con il sale per-ché le vongole sono già saporite.Buon appetito!

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Augurano a tutti i loro clienti Buone Feste

Protegge i tuoi valoriSilvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25

01033 Civita Castellana (VT)Tel.0761.599444 Fax 0761.599369

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L’ICI, l’Enel, il Gas,L’Assicurazione, ilBollo auto, ilCanone TV, edinoltre: i regali,da inventare ecomprare, letelefonate diauguri dafare, i pa-

renti da invitare,e chi più ne ha, più ne

metta. Arriviamo a questo perio-do che dovrebbe essere il completamentofelice del ripetitivo ciclo annuale, letteral-mente stressati, non ne possiamo più! Poi,con la calma della ragione e il supportodella fede, riusciamo a rientrare in noistessi, in quella quotidianità di gesti edazioni, che fanno del mese di Dicembre unmese particolare: quello del tanto dapagare e del poco da ricevere. Qualcunodirà, un momento però c’è la tredicesima,già la tredicesima. Fino a qualche tempofa, vera e propria “ciambella di salvatag-

gio”, nella tempesta scatenata dalla qua-dratura del bilancio familiare. Ora, piccolo“tappabuchi” di una voragine creatasi conl’avvento della moneta europea, il nostrocaro e adorabile euro, che ci ha costrettoa pagare le cose del valore delle vecchiemille lire appunto, con un euro, che di lirene sono millenovecentotrentasei/27.

Sicuramente andrà bene a qualcuno, mapenso che la maggior parte della gente,tanto per intenderci, quella che vive di sti-pendio fisso o di piccola pensione, ricorde-rà questo Dicembre come uno tra i più

dimessi degli ultimi anni. Allora attacchia-moci alle tradizioni, come ribadisco ormaida tempo nei miei scritti, e voliamo un po’più alti. Iniziamo a guarda-re in su, meravi-gliamoci ancora,come facevamoda bambini,guardando gliuccelli chevolano e siriproduco-no, mal-grado il degradoambientale (che noi stes-si abbiamo causato). Salutiamoe stringiamo la mano al prossimo, siaesso un parente, un amico o il barboneche insiste alla tua tasca, torniamo adessere uomini veri, ed iniziamo a rico-struirci una esistenza ricca dei valori che lanostra civiltà ci ha tramandato.

Alessandro Soli

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A l b u m d

Primi anni del ‘900 - Gallese si sveglia coperta di neve. Civita Castellana- Nevicata del 1956 - La gioia delpiccolo Massimo Perazzoni in mezzo a tanta neve,in Pia.za Quiuntana.

Civita Castellana anni ‘40 - da sinistra Bruno e Giulio Mascarucci con un gruppo di amici.

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d e i r i c o r d i

Civita Castellana - 1956 - Nevicata in piazza Duomo. Foto della sig.ra Cicconi Corinna.

Natale 1965 - foto di Floriana Cingolani

Scuola elementaredi Fabricadi Romaanni ‘60

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AuguraBuone Feste

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FF i l a s t ri l a s t r o c c h e o c c h e

e p re p r o v e ro v e r b ib i

Immaginate che dentro questa piccolacasa, coperta dalla neve e addobbata afesta, davanti ad un gran focolare chetutta la riscalda, ci sia un vecchio nonno,che racconta le sue filastrocche, o le poe-sie, imparate molti anni prima e non anco-ra dimenticate, ai suoi nipotini.Per alcuni, forse, questa immagine puòsembrare un bel ricordo lontano, per altri,più giovani, può essere, invece, solo unafantasia. Noi abbiamo voluto raccogliere qui soloalcune delle tante poesie, filastrocche,detti e proverbi esistenti, che parlano delNatale. Chissà che a qualcuno di voi nonvenga voglia di leggerle ai propri figli onipoti. Potreste far rivivere loro ciò cheavete vissuto nella vostra infanzia, o ciòche avreste voluto vivere, ma non neavete avuta l’opportunità.

Questa che segue è una poesia di fine‘800, tramandata da Giustina Stefanuccial figlio Paolo Carosi, di Fabrica di Roma.

Fuoco fuochellola fiamma traballail bue è nella stallail bue e l’asinelloè nato un Bimbo bello.

Gesù Bambinocol tuo ditinomettimi un fiornel cuoricino:il fiore azzurrodella bontàe benedicimamma e papà.

La befana vien di nottecon le scarpe tutte rottecon le toppe alla sottanaviva viva la befana.

Babbo Natale vien di notte,viene in silenzio a mezzanotte.Dormono tutti i bimbi buonie nei lettini sognano doni.

Babbo Natale vien fra la neve,porta i suoi doni là dove deve.Non sbaglia certo, conosce i nomi:di tutti quanti i bimbi buoni.

Se il Natale si avvicinafai attenzione, mia bambina,che ci sono dieci nanetti,dispettosi e piccoletti.

Con gli occhi ben apertiti controllano solerti.Riconoscerli potrai dai colori che vedrai.

Ninna nanna, ninna nanna,per il Bimbo e per la Sua Mamma.

Vanno i poveri pastoried al Bimbo poverelloportan doni, portan fiori.

Ed il Bimbo le maninetende lor…Notte serena,stelle a mille, luna piena…

Vanno i semplici pastorialla povera capanna…Ninna nanna, ninna nanna

Splendi nella nottestella bianca, stella d’amor:splendi su di noie una speranza cresce nel cuor.

Ti viene la voglia di sognare,per volare lassù, dove vivi tu,stella di Natale.

Stella di Natale portaci la pacee lascia un po’ della tua luce dentro noi.

Stella di Natale resta un po’ di più…fermati lassù.

Natale è festa di gioia e di pace.Ogni rancore si spegne e si tace.Pene ed offese tutto s’oblia.Deve essere un giorno sol d’allegria.Dunque scordate, o miei diletti,le mie mancanze e i miei difetti.Se vi prometto di essere buonomi neghereste quindi il perdono?Tace la mamma, il babbo taceson dunque assolto, è qui chi vi bace.

Natale con i tuoi, Pasqua con chivuoi.

Innocentini so’ finiti li quatrini.

Pasquarella Epifania tutte le feste seporta via.Rispose San Sebastiano “c’è rimastaancora la mia”.

L’uva di Capodannonon porta mai danno.

Natale col sole, Pasqua col tizzone.

Dopo l’Epifania il sole indugia sulla via.

Pasqua Epifania tutte le feste se portavia. Poi vie’ Sant’Antonietto che ne porta‘n’andro sacchetto.

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I cori caAAssttrroo ddeell cciieellIl titolo originale di questo noto cantonatalizio è Stille Nacht. Venne compostonel 1816 da Joseph Mohr, assistenteprete presso Mariapfarr, nel Lungau(Austria), e musicato, due anni dopo, surichiesta dello stesso Mohr, da FranzXaver Gruber, insegnante ad Arnsdorf edorganista ad Oberndorf. Un racconto tra-dizionale riporta che Mohr chiese aGruber di comporre la melodia del brano,per due voci soliste, coro e chitarra, inquanto l’organo della chiesa di SanNicola era guasto. Fu eseguito per laprima volta nella notte del 24 dicembre1818, durante la messa di Natale, nellachiesa di San Nicola di Oberndorf, pressoSalisburgo, con Mohr che eseguiva laparte del tenore ed accompagnava iltutto con la chitarra e Gruber che intona-va la parte del basso. Attualmente si ritiene che sia stata tra-dotta in più di 300 lingue.

TTuu sscceennddii ddaallllee sstteellllee

Tra i canti natalizi più belli e conosciutic’è l’italianissimo “Tu scendi dalle stelle”,di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, di origi-ni napoletane, risalente al 1700. Il Santo, infatti, oltre ad aver compostoun gran numero di opere ascetiche, apo-logetiche, teologiche e morali, rimò can-zonette spirituali. Accanto a “Tu scendi dalle stelle”, com-pose “Quanno nascette Ninno”, in dialet-to napoletano, che non è però una ver-sione in volgare di quella in italiano, mauna creazione del tutto nuova, caratteriz-zata da una liricità più immediata eimmagini più efficaci.A raccontare come nacque il canto nata-lizio è il padre redentorista Berruti, in un

volume del 1896, intitolato “Lo spirito di Sant’Alfonso”: <<Alfonso lo compose inMissone, a casa di D.Michele Zambadelli,che gli dava ospitalità. Quando il cantico fufinito, D. Michele chiese il permesso dicopiarlo, ma il Santo gli rispose che nonpoteva darglielo prima che fosse stampa-to, poi andò in chiesa lasciando il canticosulla tavola. D.Michele lo copiò segreta-mente e se lo mise in tasca. La sera,essendo il tempo di Natale, il Santo intonòil nuovo cantico dinanzi al popolo meravi-gliato e D.Michele l’ascoltava estatico,quando ad un tratto il cantore non ricor-dandosi più di alcuni versi, s’interrompe edice al chierico accanto a lui: andate achiedere a D.Michele la copia della can-zoncina, l’ha in tasca. Nel ricevere questaambasciata, D.Michele divenne rosso e

stava per consegnare il foglio, ma già ilSanto continuava il suo canto. Tornato acasa, disse scherzando a D.Michele, con-fuso e sconfitto, che gli avrebbe intentatoun processo per furto di manoscritto>>.

JJiinnggllee BBeellll

Da cinquant’anni è rimasta una delle can-zoni natalizie più conosciute ed ascoltate.Venne composta, infatti, nel 1957 da JoeBeal e Jim Boothe ed è stata edita daBobby Helms.

Il Coro Polifonico Santa Maria Maggiore di Civita Castellana con il Maestro Mons. Don Giuseppe Bellamaria

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antano...

Corale San Biagio di CorchianoMaestro Ferdinando Giustozzi

Corale Polifonica Teofilo Gargaridi Gallese,

Maestro Gabriele Campioni

Coro Muzio Clementi di Civita Castellana, Maestro Paolo Matteucci

Corale Abbondio Antonelli di Fabrica di RomaMaestro Cristina Morelli

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Augurano a tutti i loro clienti Buone Feste

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Augurano Buone Feste

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LL ee tt tt ee rr ii nn ee Nell’epoca di internet, dove gli auguri di Natale vengono spessoinviati in modo freddo, tramite e-mail o, addirittura, con brevi eripetitivi sms, vi proponiamo, con immenso piacere, alcune tradi-zionali letterine, rigorosamente fatte a mano, che abbiamo fatico-samente reperito fra i nostri lettori.La letterina conteneva, non solo l’augurio del figlio ai genitori, maanche quello del maestro alle famiglie, giacchè aveva necessaria-mente contribuito alla sua realizzazione

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CC uu rr ii oo ss ii tt ààL’ALBERO DI NATALE PIU’ GRANDE DEL MONDO

A Gubbio, cittadina umbra in provincia di Perugia, viene realizzato, da ventotto anni ormai,il più grande albero di Natale del mondo, sulle pendici sud del Monte Igino. Non si trattain realtà di un normale abete, ma di un disegno luminoso con la sagoma di abete, lungocirca 400 metri, allestito con 450 fari policromi, di cui 150 verdi, che delineano il profilodell’albero, e 200 multicolore, disseminate nella sua parte centrale. Sulla punta, ovvia-mente, non poteva mancare la stella cometa, di 40 metri di altezza e 25 di lunghezza, for-mata da altri 200 punti luminosi. L’abete è entrato di diritto nel Guinness dei Primati, nel-l’edizione del 1991.

IL PRESEPE SUBACQUEO

Anziché realizzare il classico presepe, lo scultore di fama internazionale Pietro LuigiRavecca di La Spezia, su progetto dell’Architetto Domingo Tonini e da un’idea di VittorioInnocente famoso recordman ha realizzato un presepe che è stato collocato nella Baia diPonente di Riva Trigoso, in provincia di Genova, su di un basamento in cemento di mt. 2x 2 del peso di oltre 5 tonnellate, su di un fondale di 11,5 metri., è stato patrocinato dalComune di Sestri Levante che si è avvalso della collaborazione del Prof. Giorgio Repossi.Il Presepio dei Delfini consiste in una fusione a cera persa in bronzo, composta di cinquestatue (la più alta è di circa un metro), che rappresentano la Natività.Il posto di solito riservato all’asinello ed al bue è qui occupato da due delfini.

IL TORRONE PIU’ LUNGO DEL MONDO

Il Consorzio M.G.J. Liberi Imprenditori e l’Amministrazione Comunale di Marina di GioiosaJonica, organizzano ogni anno la manifestazione “il Torrone più lungo del mondo”, checerca di superare il record precedente da loro stessi raggiunto. Lo scorso anno sono riusci-ti a superare il record dell’anno precedente che calcolava 366 metri di lunghezza. I pastic-ceri locali si impegnano a lavorare più di 10 quintali di materia prima di alta qualità, (man-dorla, miele, zucchero, cioccolato, aromi naturali). Il Torrone prodotto in bacchette, vieneadagiato su un’impalcatura, lungo il Corso Carlo Maria, per essere poi misurato, tagliato efatto degustare ai presenti.

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