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www.camion-servizi.it VIAGGIO NEL MONDO IRISBUS A VERONA IL SAMOTER 2008 DEBUTTA IL NUOVO MASSIF Camion &Servizi GENNAIO-FEBBRAIO 2008 R I V I S T A D E L L A U T O T R A S P O R T O ANNO 12 - NUMERO 87 - GENNAIO-FEBBRAIO 2008 - 0,52 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. 70% - N. 87/2008

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VIAGGIO NEL MONDO IRISBUS

A VERONA IL SAMOTER 2008

DEBUTTAIL NUOVO MASSIF

Camion & Servizi

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editoriale

l 2008 si prospetta un anno ricco di eventi a cominciare dal Samoter di Verona, primo impor-tante appuntamento fieristico, un salone altamente specialistico, dove Iveco si presenta conun’offerta di prodotto in grado di rispondere a tutte le esigenze di mobilità degli operatoridelle cave e dei cantieri. La rassegna veronese è stata scelta dal costruttore nazionale per lanciare il Massif, il nuovofuoristrada leggero. Oggi Iveco è il costruttore di veicoli commerciali e industriali con lagamma più giovane e all’avanguardia del mercato, ed è anche uno dei pochi a disporre di

un’offerta completa di veicoli destinati al trasporto professionale in tutte le sue declinazioni. Laconferma di una grande vitalità a tutto campo: sono infatti quattro i nuovi modelli presentati solonell’ultimo anno. Dal Nuovo Stralis al Nuovo Trakker, dal Daily 4x4 all’odierno Massif. Segnali positivi giungono anche dai mercati esteri nei quali Iveco è presente da tempo.Nell’intervista con Henk Van Leuven, General Manager UK & Ireland, Benelux, North Europe,ci soffermiamo sul mercato inglese. Una realtà che si prefigura all’avanguardia rispetto allefuture tendenze, non solo per la tipologia della domanda e il massiccio ricorso a innovativi pro-dotti finanziari, ma anche per la specializzazione nell’offerta di servizi al cliente. In ambito euro-peo, prosegue il consolidamento della presenza Iveco nei Paesi dell’Est. Il mercato russo offrepossibilità immense e vi sono state poste le basi per un importante sviluppo produttivo con ilpartner locale Samotlor.Nell’ambito del trasporto persone, visitiamo per la prima volta a Lione il quartier generale diIveco Irisbus, leader europeo nel settore degli autobus urbani, extraburbani e gran turismo. Inquesto numero le testimonianze di Jean Plenat, Irisbus Senior Vice President, e di Danilo Martelli,Sales & Marketing Director, illustrano una tipologia di prodotto dalle grandi implicazioni sull’am-biente che ben si interseca con il mondo dei camion. Infine il focus sulla rete Iveco. La Concessionaria Salaria Carri, è un esempio di grande professiona-lità e attenzione nel rapporto con il cliente. Come testimoniano alcuni operatori della sua area che,con le loro storie di successo, sottolineano la grande creatività e capacità di individuare settori diintervento a grande valore aggiunto.

Silvia Becchelli

retefocus trasporto personeeventi

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Samoter 2008

Al Salone internazionale delle macchinemovimento terra,da cantiere e perl’edilizia di Verona, Iveco è presente con una gamma prodotto interamentededicata al settore

44 Dealer ConventionIveco a Parigi

Iveco lancia il Massif

Con Massif, Iveco entraper la prima volta nel segmento dei fuoristrada leggeria due volumi

10 TrakkerProfessionista in cava e su strada

16 Mercato UKFortementeorientato al servizio

20 25 mila Daily per la Russia

22 La telematica del futuro

Viaggio nel quartier generale di Irisbus

Il trasporto persone è un settore privilegiato nella ricerca di nuove soluzioniper ridurre l’impatto ambientale

16 Ambizioni da leader

Specialisti del veicolo industriale

La Concessionaria Iveco Salaria Carri punta sullaspecializzazione per essere più vicina ai clienti

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DIRETTORE RESPONSABILE SILVIA BECCHELLI COMITATO EDITORIALE STEFANO STERPONE, MARCO MONTICELLI, OTTAVIO GIOGLIO,FRANCESCO ORIOLO COMITATO DI REDAZIONE ALBERTO MONDINELLI (REDAZIONE), ALESSANDRA CELESIA, FEDERICO GAIAZZI,MAURIZIO PIGNATA, LORIANO SIGNORINI COLLABORATORI JESUS CHAVIDA, LUIGI CASETTA, PAOLO DE BERNARDI, GIUSEPPE LISO,GIOVANNI MELLANO, ALESSANDRA NARDINI, MASSIMO REVETRIA, MARCO RICCI, GUALTIERO SANNA EDITORE SATIZ SRL,VIA POSTIGLIONE, 14, 10024 MONCALIERI (TO) REDAZIONE THE EDITOR, VIA SAN MAURIZIO 48, 24065 LOVERE (BG),TEL. 035.961.868, FAX 035.509.6958, E-MAIL [email protected] STAMPA ILTE - MONCALIERI (TO) REGISTRAZIONE TRIB. DI TORINO N. 5446 DEL 10/11/2000 - IN CORSO DI AGGIORNAMENTOÈ VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DI QUANTO PUBBLICATO SENZA AUTORIZZAZIONE

sommarioGENNAIO-FEBBRAIO 2008

Rubriche32 Protagonisti

Titocci SrlCooperativa Trasporti EuropaA.S. ScaviEuronolo SrlGruppo Centorame

42 AllestitoriSilver Car Spa

46 Dal Mondo del TrasportoNicoli Trasporti Spedizioni Spa

48 News50 Grandangolo

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Camion & Servizi

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eventi<A VERONAFIERE IL 27° SAMOTER

Al tradizionale appuntamentotriennale di VeronaFiere,Iveco è come sempre pre-sente con tutta la sua gammadi modelli espressamentededicati agli impieghi più gra-

vosi cava-cantiere e all’off-road professionale.Lo stand è inserito in un’area espositiva di4 mila mq interamente occupata dal GruppoFiat e completata dai veicoli Astra e NewHolland Construction.Ancora una volta esso si ispira al colore nero cherichiama la sponsorizzazione degli All Blacks, lamitica nazionale di rugby neozelandese, di cuil’azienda condivide i valori: Determinazione,Affidabilità, Performance e Spirito di squadra. Iltema della sponsorizzazione, sottolineato dai tat-too Maori di colore rosso, raccorda quest’areacon l’esposizione Astra, mentre i mezzi NewHolland di colore giallo richiamano le tonalitàclassiche di quest’ultima.Il Gruppo Fiat dispone di un’ulteriore super-ficie all’interno della demo area delSamoter, dedicata all'emozione pura con i

veicoli off-road sinonimo di eccellenza tec-nologica ed economia di esercizio.In un ambiente che ricrea le condizioni tipi-che di missioni particolarmente impegnative,i visitatori hanno quindi la possibilità di prova-re il Trakker, con due modelli 8x4 per testdinamici. C’è inoltre un Trakker AD190T41Win esposizione statica. Nella stessa area èpossibile guidare anche il Massif, il nuovo fuo-ristrada leggero a due volumi di Iveco, novitàassoluta del Salone e al quale dedichiamo unservizio completo nelle pagine seguenti.Coloro che vogliono apprezzare a fondo ledoti di questo nuovo veicolo, possono salire afianco dei piloti Iveco per provare forti emo-zioni lungo un percorso estremo dai passaggiparticolarmente tecnici.

DAILY 4X4: FUORISTRADA DA PROFESSIONISTILa gamma Daily 4x4 è rappresentata dalmodello 55S18W in livrea nera con serigra-fie Maori. Il Daily 4x4 riprende i valori essenziali del vei-

IL SALONEDELL’OFF-ROADPROFESSIONALE

Iveco, leader in Italia, è presente al Samoter 2008, il Salone internazionale

delle macchine movimento terra, da cantiere e per l’edilizia con uno stand interamente dedicato

al settore cava-cantiere. In evidenza Daily ed Eurocargo 4x4 e Trakker, grande interesse per il lancio del Massif

di Silvia Becchelli

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colo leggero della gamma Iveco e si propone come la soluzio-ne ideale per cantieri, Protezione Civile, viabilità invernale egestione del territorio.Uno dei suoi punti di forza è il telaio con longheroni a C, chefacilita l’allestimento e garantisce robustezza in ogni tipo dimissione. La struttura scatolata della sezione anteriore deltelaio assicura un’ossatura robusta, in grado di sopportare leforti sollecitazioni imposte dal fuoristrada più estremo. I moto-assali, montati su balestre, garantiscono stabilità e un’elevataarticolazione per la trazione in condizioni impegnative.La cabina, che riprende lo stile del Daily, è rialzata rispetto altelaio per evitare impedimenti all’escursione delle sospensio-ni, mentre i predellini ne facilitano l’accesso. Nel paraurti ante-riore sono alloggiati i fari fendinebbia e anabbaglianti. Sul lato posteriore del telaio è presente un dispositivo antinca-stro che protegge il veicolo in caso di collisione posteriore. Alfine di non compromettere le prestazioni fuoristrada, la barradi protezione antincastro può essere sollevata. L’interno assicura un comfort di guida da veicolo stradale. Ilnuovo Daily 4x4 riprende infatti accorgimenti tipici del Daily,come il finestrino che si abbassa automaticamente di 12 mmper facilitare la chiusura dello sportello. Un’altra novità sono imaniglioni grazie ai quali il conducente e i passeggeri posso-no salire e scendere più agevolmente dalla cabina. Gli interruttori dei blocchi differenziali e i comandi della scatoladi rinvio sono montati a portata di mano del conducente, comepure i vani per riporre documenti e altri oggetti, introdotti con ilnuovo Daily. Sono presenti slot DIN per la radio e il tachigrafo,se richiesti, e un terzo slot facoltativo nel tetto rialzato. Il cuore del Nuovo Daily 4x4 è costituito dal motore HPT da3,0 litri. Questo diesel 16 valvole a quattro cilindri, dotato diturbocompressore a geometria variabile e iniezione common rail

ad alta pressione, garantisce un elevato rendimento: 400 Nm(41 kgm) di coppia da 1250 a 3000 giri/min e una potenzanominale di 176 CV (130 kW) da 3200 a 3500 giri/min. Il motore, certificato Euro 4, utilizza il sistema di ricircolo deigas di scarico (EGR) per controllare gli ossidi di azoto genera-ti dalla combustione e un filtro antiparticolato (DPF). La tra-smissione a sei rapporti ZF 6S400 è collegata alla scatola dirinvio per una trazione integrale continua. La scatola di rinviocontiene un terzo differenziale e un blocco differenziale comedotazione standard. Con la trasmissione dalla scatola di rinvioagli assi anteriore e posteriore si ha una distribuzione di cop-pia del 32% sull’asse anteriore e del 68% sull’asse posterio-re, al fine di garantire un rendimento ottimale su strada e fuo-ristrada in tutte le condizioni di carico. I comandi della scato-la di rinvio selezionano rapporti alti, bassi e neutri con il veico-lo in movimento e, per le condizioni su strada e fuoristrada,con il veicolo da fermo. Si ottengono così complessivamente24 marce avanti e 4 in retromarcia. I motoassali collegati dagli alberi di trasmissione alla scatola dirinvio hanno un rapporto finale di 4.875:1. L’asse posteriorepresenta un blocco differenziale come dotazione standard,mentre il blocco differenziale dell’asse anteriore è disponibilecome opzione. Un’unità di potenza ausiliaria (APU) attiva iblocchi differenziali per mezzo di un sistema di comando elet-troidraulico. I blocchi differenziali possono essere inseriti conil veicolo in movimento e disinseriti manualmente; la disattiva-zione avviene però anche in maniera automatica, in funzionedella velocità del veicolo. È possibile scegliere tra un’ampiagamma di prese di forza (PTO), sia sul cambio sia sulla scato-la di rinvio, disponibili nella produzione di serie. Le molle paraboliche esercitano la doppia funzione di posizio-namento dei motoassali e sospensione del veicolo. Tutti i

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eventi<A VERONAFIERE IL 27° SAMOTER

modelli utilizzano una balestra a 3 fogli per l’asse anteriore euna balestra a 3 o 4 fogli per quello posteriore, rispettivamen-te per i 3,5 t e 5,5 t. Gli ammortizzatori idraulici sono presen-ti sia anteriormente che posteriormente e le barre stabilizzatri-ci delle sospensioni espletano una funzione antirollio. L’impianto frenante per tutte le versioni è dotato di freni adisco a doppia pinza per l’asse anteriore e freni a tamburo perquello posteriore. Il sistema antibloccaggio dei freni (ABS),standard sulle versioni da 5,5 t e opzionale sulle versioni da3,5 t, garantisce la distribuzione elettronica della forza frenan-te con il blocco dei differenziali disinserito. Il sistema ABS puòdisattivarsi in talune condizioni di impiego fuoristrada. Il Daily 4x4 utilizza l’impianto elettrico con architettura CANintrodotto con il nuovo Daily, con una funzionalità aggiuntivaper gestire le prese di forza della scatola di rinvio e il funzio-namento dei blocchi dei differenziali.

EUROCARGO 4X4:TRASPORTARE OVUNQUESempre di colore nero con serigrafie Maori anche l’EurocargoML140E25WS, a cui è affidato il compito di rappresentare lagamma dei medi 4x4 Iveco, costituita da otto modelli da 10 ta 14 t di MTT. Dotato di cabina corta, l’Eurocargo esposto ha un motoreTector a 6 cilindri in linea, Euro 5, di 5880 cc per una potenzadi 185 kW (251 CV) a 2700 giri/min e una coppia di 850 Nm(87 Kgm) da 1250 a 2100 giri/min, il cambio è a 6 marce. Unveicolo che trova il suo principale utilizzo nella posa e manu-tenzione di linee elettriche, sgombero neve e municipalità. Gliallestimenti prevalenti sono quindi: pianale con gru, cestelloaereo, spartineve/spargisale e antincendio. La cabina presen-ta alcune differenze rispetto a quelle stradali: per pulire il para-brezza dal fango c’è un “gradino” frontale, il gradino di salita(il più basso) può ruotare in senso longitudinale per consenti-re il superamento di eventuali ostacoli senza danni e il radia-tore ha una protezione contro gli urti. Il paraurti è in acciaio edè dotato di serie di una griglia protezione fari e di un gancio dimanovra anteriore.All’interno da evidenziare l’ottimo comfort: i rivestimenti lava-bili e resistenti all’acqua, il sedile di guida ergonomico con laregolazione del volante in altezza e inclinazione e tutti icomandi a portata di mano. Molto utile è il “cruise control”, disponibile a richiesta, non soloper controllare la velocità, ma soprattutto per gestire in modopiù comodo e molto più preciso il regime di utilizzo della presadi forza che è anche visualizzato sul display.I modelli off-road Eurocargo sono dotati del solo motore Tector6 cilindri che offre potenze da 183 a 279 CV e valori di cop-pia da 650 a 950 Nm. I nuovi motori Tector Euro 5 adottano latecnologia SCR (Selective Catalityc Reduction) che si traduce inun miglior utilizzo del motore e soprattutto in un sensibilerisparmio di carburante, rispetto al modello Euro 3.

NUOVO TRAKKER: IL PROFESSIONISTA IN CAVA Quattro i modelli esposti. Il Trakker AD410T45 8x4 cabinatoe il trattore AD720T50T/P 6x4 con sospensione pneumaticaposteriore sono di colore nero, bianco è invece il cabinatoAD380T41 6x4. C’è inoltre un Trakker AD190T41W in espo-sizione statica nell’area demo.

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DA ASTRA IL DUMPER RIGIDORD50, IL NUOVO LIMITE

Astra, il brand Iveco specializzato nei mezzi cava-cantiere,completa con il nuovo RD50, novità assoluta, la serie diDumper Rigidi Astra RD28, RD32, RD40. RD50 è la rispo-sta alle richieste di portata sempre maggiore avanzate dalmercato delle macchine movimento terra. Le 49 t di por-tata utile per 87 t di MTT, e le imponenti dimensioni lo ren-dono il grande protagonista dello stand Astra.Oltre al Dumper articolato ADT40, sono esposte anchetre versioni del camion HD8, di cui una HHD (HeavyHeavy Duty) con portata utile di 40 t destinata ai mercatiextra-europei. La serie HD8 è caratterizzata, novità asso-luta, da nuove sospensioni cabina e dalla calandra fronta-le di nuovo design.

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Tutti i comandi sono chiaramente visibili efacilmente raggiungibili per consentire ilcontrollo del mezzo in totale sicurezza ecomfort. I comandi di freno motore adecompressione (che si trova anche sulpavimento), il rallentatore idraulico, la radio,il cruise control del nuovo Trakker si trovanoin una posizione ergonomicamente più effi-cace, sul devio guida, in modo da permette-re l’azionamento senza staccare le mani dalvolante. Nello stesso devio guida - altranovità del Trakker - è integrato il selettoremarce EuroTronic 2, un cambio totalmenteautomatizzato che permette all’autista diconcentrarsi interamente sulla strada e sulcarico. Anche selezionando la modalitàmanuale, la leva del cambio integrata nelpiantone di guida consente un cambiomarce in totale sicurezza. Al comfort di guida contribuisce la leva dicomando frizione su cuscinetti, una novità, chene rende molto dolce l’innesto. Grazie all’effi-ciente impianto di climatizzazione e all’eccel-lente isolamento acustico, si garantisce all’au-tista una guida piacevole e sicura anche incondizioni sfavorevoli. Inoltre, è disponibile arichiesta la sospensione pneumatica dellacabina, novità per la cabina corta (AD).Il nuovo Trakker facilita l’allestimento grazie aopportune dotazioni elettriche e meccani-che. In particolare, oltre alla disponibilità didifferenti catene cinematiche, adotta diserie: l’expansion module (modulo dedicatoalla programmazione per gli allestitori) e lapredisposizione per l’applicazione di presedi forza (PTO), che comprende i collegamen-ti e i relativi comandi elettrici sul quadro stru-menti. La predisposizione PTO, unitamenteall’expansion module, consente di controlla-re e programmare fino a tre prese di forza inmodo indipendente. Minori sono anche i costi di manutenzione, itempi di fermo macchina sono ridotti grazie aintervalli di cambio olio motore estremamen-te elevati (uno all’anno in media) e attraversouna diagnostica di bordo veloce e accurata.

Come per la precedente, la nuova gamma prevede versioni a“pesi legali” e “mezzo d’opera”, queste ultime concepite apposi-tamente per gli impieghi che richiedono telai e catene cinema-tiche adatte a sopportare le condizioni di lavoro più gravose. Laprincipale novità è rappresentata dalle sospensioni pneumati-che posteriori per le versioni “mezzo d’opera”, che vanno adaggiungersi a quelle già disponibili per i modelli a “pesi legali”.La gamma dei cabinati comprende modelli a 2, 3 e 4 assi, conmotore Cursor 8 da 360 CV e Cursor 13 da 410, 450 e 500 CV.Le versioni a 2, 3 e 4 assi nelle configurazioni 4x2, 6x4 e 8x4sono destinate sia all’impiego su strada sia fuoristrada. Imodelli a 3 e 4 assi sono adatti in particolare all’allestimentospecifico per betoniere. Le configurazioni a trazione integrale4x4 e 6x6 sono disponibili con cabina corta o lunga e con

Due aree specifiche sono dedicate alla CustomerService: una interna nello stand Iveco, e l’altra esternanella zona demo. Entrambe sono ispirate al progetto Origin 100% Iveco, lacampagna sulla qualità del ricambio originale e del servi-zio al cliente. In particolare sono evidenziati i concetti dioriginalità del servizio, qualità del Ricambio Originale,competenza della Rete e attenzione al cliente. Nell’areainterna, un info-point chiarisce i quesiti inerenti i ricambi,gli accessori e Assistance Non-stop, il nuovo numeroverde dedicato 00800-48326-000. In quella esterna è

presente un veicolohospitality multiacces-soriato di supporto aiclienti in attesa dieffettuare i test.

CUSTOMER SERVICE

L’evoluzione più recente del Trakker coniuga la tradizionalerobustezza con il comfort di guida e una qualità di vita abordo a livello di veicolo stradale sia per quanto riguarda ibassi livelli di rumorosità interna che le rifiniture dell’internocabina. Lo stretto legame tra il Trakker e lo Stralis si evidenzia nell’utiliz-zo delle cabine Active Day (AD) e Active Time (AT) dello Stralis.Il modello AD è a cabina corta con tetto basso, mentre il model-lo AT è a cabina lunga per missioni che richiedono all’autista ditrascorrere la notte a bordo ed è disponibile con tetto basso oalto. La cabina AT dispone di uno sportello esterno per il vanoportaoggetti situato sul lato passeggero, oltre a quello già pre-sente nella versione precedente sul lato guida. Per entrambi, ilmeccanismo di apertura è controllato elettricamente.

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Al Samoter fa il suo debutto ufficiale Iveco Capital,il nuovo brand dei Servizi Finanziari di Iveco.Iveco Capital rappresenta tutte le società che ope-rano in oltre 14 Paesi offrendo il supporto finanzia-rio al cliente e alle Concessionarie Iveco. Non sitratta solo di un cambio di immagine, ma un rinno-vamento organizzativo, con l’introduzione dinuove figure professionali, che ha l’obiettivo dimigliorare ulteriormente il servizio, rafforzandol’integrazione e le sinergie con il Gruppo. Questopermetterà di introdurre e sviluppare i servizi

finanziari di Iveconei mercati emer-genti e ampliarel’offerta su quellimaturi.

IVECO CAPITAL

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eventi<A VERONAFIERE IL 27° SAMOTER

motori Cursor 8 da 360 CV e Cursor 13 da 410 e 450 CV,mentre la configurazione 8x8 è disponibile solo con cabinacorta e motore Cursor 13 da 450 CV.La gamma dei trattori comprende modelli a 2 e 3 assi. Quellia 2 assi, nella configurazione 4x2, sono disponibili con moto-rizzazioni Cursor 13 da 450 e 500 CV, mentre le versioni 4x4con il Cursor 13 da 410 e 450 CV. I trattori 3 assi, nella confi-gurazione 6x4, sono offerti con motorizzazioni Cursor 13 da450 e 500 CV, mentre i 6x6 esclusivamente con il motoreCursor 13 da 450 CV. Gli assali sono provvisti di freni a disco, mentre i motoassa-li e i ponti sono equipaggiati con freni a tamburo per garan-tire un’eccellente manovrabilità in fuoristrada. Tutte levarianti mantengono il freno motore a decompressioneIveco e, per il motore Cursor 13 da 410 CV, l’efficienza fre-

nante è migliorata dal freno motore combinato.I motori Cursor 8 e 13 montati sul Trakker garantisconopotenze da 360 fino a 500 CV per le missioni più impegna-tive. Tutte le versioni sono equipaggiate con freno motore adecompressione, mentre sul Cursor 13 da 410 CV è statoinserito il nuovo freno motore CEB (Combined EngineBrake) a contropressione costante. La gamma di trasmissio-ni prevista per il nuovo Trakker comprende il cambio auto-matizzato EuroTronic 2 a 12 marce con comandi integratisul piantone di guida e il cambio manuale ZF a 16 marceprovvisto di servo-shift. Tutti i motori Cursor sono conformiai limiti Euro 5 per le emissioni allo scarico raggiunti utiliz-zando il sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), checonsente anche una riduzione del consumo di combustibi-le fino al 5% rispetto alle già economiche versioni Euro 3.

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focus<TEST SU STRADA PER IL TRAKKER

Dopo la prova in cava, pubblicata nello scorso numero, siamo di nuovoalla guida di un Trakker, questa volta la versione AD410T50/P. Motore più potente della gamma, ma soprattutto cambio automatizzato EuroTronic 2 e sospensione pneumatica posteriore. Un nuovo modo di intendere il veicolo da cantiere

Un tempo i camion da cava e da cantiereerano veicoli spartani, pronti a tutti i maltrat-tamenti, semplici ed essenziali. L’evoluzionedegli ultimi anni ha portato a un progressivoe massiccio miglioramento anche in questosegmento, non solo per quanto concerne leprestazioni ma anche per il comfort di guida

e, più in generale, per la qualità di vita dell’autista. Tutto questo si è concretizzato negli ultimi anni attraverso vei-coli di nuova generazione che hanno segnato una svolta, intermini di prestazioni e facilità di guida. Di pari passo sonoevoluti anche i motori, con il traguardo dell’Euro 5 raggiuntoinsieme ai veicoli stradali, a tutto vantaggio dell’ambiente edella redditività dell’autotrasportatore, con significativi risparminel consumo di carburante.

Le missioni a cui sono destinati i veicoli cava-cantiere sono moltodiversificate ed è sempre più frequente, soprattutto nei servizi aicantieri edili, trovare camion che hanno un impiego prevalente sustrada asfaltata.Il rosso Trakker AD410T50/P è il modello ideale per questo tipodi utilizzo. Tutto nel suo allestimento è stato pensato per privile-giare il comfort di marcia anche se, come vedremo, l’utilizzo off-road non ne risulta particolarmente compromesso, anzi.L’aspetto esterno non si discosta dai classici Trakker 8x4. CabinaActive Day, la più utilizzata e l’ideale per veicoli che hanno preva-lentemente un impiego giornaliero, quindi senza l’esigenza diavere un lettino e anche lo spazio in cabina è più che sufficienteper riporre carte e oggetti personali in ordine e ben custoditi incapienti vani chiusi.Le novità sostanziali di questo modello sono però altre. Troviamo la

di Marco Bianchi

Nella pagina a fianco, un momento del testnell’hinterland torinese e, qui sotto, un guado in cava. Sopra dall’alto, tre particolari: la plancia con, a destra, i comandi del cambioautomatizzato EuroTronic 2; il cluster con l’indicazione del peso sugli assi posteriori; un primo piano dellesospensioni pneumatiche

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IN CAVA E SU STRADAPROFESSIONISTA

prima salendo in cabina, dove subito si nota lamancanza della leva del cambio tradizionale sosti-tuita dalla tastiera del cambio automatizzatoEuroTronic 2, ben in vista alla sommità della plan-cia sulla destra del volante. Il suo comando avvie-ne con i tre pulsanti drive, neutral e retromarcia,dove il primo funge anche da selettore tra moda-lità automatica e manuale. Un’opzione quest’ulti-ma molto importante per poter intervenire nelcaso di manovre complesse o passaggi partico-larmente impegnativi. Per farlo si agisce sulla levaposta a destra del volante, la medesima che con-trolla anche il comando del freno motore, altroimportante ausilio nella gestione del veicolo negliimpieghi estremi.Per scoprire la seconda, importante, novità dob-biamo invece guardare tra i due assi posteriori. Alposto delle balestre ci sono i cilindri della sospen-sione pneumatica. La norma per un veicolo stra-dale, un po’ meno per un “mezzo d’opera” anchese sono montati da tempo sul Trakker nelle versio-ni a “peso legale”. Sono invece una novità assolu-ta per il cabinato 8x4, in questo caso allestito conun robusto cassone ribaltabile Adige. A completare la dotazione ottimale per unimpiego prevalentemente stradale, il motoreCursor 13 Euro 5 nella taratura da 500 CV, lapotenza più elevata dell’offerta di gamma.

LA PROVAQuanto il Trakker sia agile nel destreggiarsi incava è un dato consolidato. La curiosità erasemmai verificare questo veicolo su un percor-so misto, tipico dei tragitti per portare il materia-le inerte dai piazzali delle cave fino ai cantieriedili. Per rendere la prova ancora più significati-va scegliamo di viaggiare, oltre che a pieno cari-co, anche con il cassone completamente vuoto,situazione certamente più “critica” ai fini dell’as-setto ma soprattutto del comfort di guida. Per

farlo abbiamo scelto un percorso prevalente-mente stradale alle porte di Torino.A pieno carico l’assetto è autoregolato al livelloprestabilito dalla centralina, così da risultaresempre ottimale. In particolare, i valori e la ripar-tizione del carico sugli assi posteriori sono evi-denziati sul cluster al centro del cruscotto.Nel tragitto stradale si evidenziano il comfortdi marcia e l’esuberante potenza del motoreCursor 13. Il cambio automatizzato è pratico ese ne apprezza la facilità di gestione anchenel traffico extraurbano, caratterizzato dalsusseguirsi di rotonde e semafori, dove nonavere il problema della frizione e della sceltadel rapporto ottimale è certamente apprezza-bile. Da notare che per le manovre è previstauna posizione, sia nella marcia avanti sia nellaretromarcia, specifica per consentire movi-menti realmente millimetrici anche senza l’au-silio della frizione. È il momento di ripetere il test con il veicoloscarico. La sensazione è sorprendete: dossi ebuche si superano in grande scioltezza, senza il“sobbalzo” tipico delle balestre, anche la rumo-rosità complessiva, già molto contenuta con lanuova cabina Trakker, è ulteriormente migliora-ta. Non è neppure il caso di mettere alla provail motore, in queste condizioni i 500 CV sonodavvero esuberanti. Un passaggio in cava con-ferma l’eccellente sensazione anche su sterratoe, in particolare, l’ottima resa della sospensionepneumatica in condizioni estreme.Il Trakker “pneumatico” è quindi promosso apieni voti: eccellente su strada, si destreggiabene anche sullo sterrato e si propone comesoluzione ideale per tutti coloro che, oltre allecave, sono soliti percorrere ampi tratti di stra-da asfaltata. Con questo AD410T50/P avran-no la sensazione di essere alla guida di unveicolo stradale.

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IIveco è uno dei pochi produttori almondo a offrire una gamma comple-ta di veicoli a trazione totale. IlMassif si pone in un segmento deltrasporto professionale completa-mente nuovo, richiamando allamemoria la Fiat Campagnola. Della

sua antenata, il Massif riprende la robustaversatilità e la sobrietà di un veicolo conce-pito per missioni ardue, senza dimenticarel'economia di esercizio. Iveco Massif 4x4 si inserisce all'interno di unapiccola ma importante nicchia di mercato diveicoli da lavoro a trazione integrale. Massif èprodotto in collaborazione con il costruttorespagnolo Santana, il cui veicolo originario èstato completamente rivisto da un team diesperti Iveco. Il veicolo riprende la strutturaoriginaria del fuoristrada, prima che questo si"urbanizzasse" fino a diventare uno "sport uti-lity vehicle" per un utilizzo prevalente su stra-da asfaltata. Un ritorno alle origini del 4x4che si lascia alle spalle il compromesso trastrada e fuoristrada per collocarsi autorevol-mente nel mondo del trasporto professionale. Il tutto senza rinunciare all'estetica dello stileGiugiaro. Massif è un vero e proprio fuori-strada per qualsiasi terreno, in grado di offri-re prestazioni specifiche di livello e affronta-re con disinvoltura percorsi di off-road estre-mo. Questo veicolo vanta una pendenzasuperabile a pieno carico del 100%, ha unangolo di attacco di 50°, un angolo di uscita

di 30° e un angolo di rampa di 24°. La pro-fondità di guado ad assetto standard è di500 mm e la luce libera da terra con pneu-matici e ruote standard è di 200 mm. La tra-zione integrale è disinseribile - e diventa un4X2 a trazione posteriore - per assicurareconsumi decisamente contenuti.

POTENZA E ROBUSTEZZA DA CAMION, STILE GIUGIAROTutte le versioni di Massif possiedono un tela-io scatolato con assi montati su molle a bale-stra paraboliche. Questa soluzione nonammette compromessi. Il telaio garantisceche le forti sollecitazioni strutturali, a cui è

Con Massif, Iveco entra per la prima volta nel segmento dei fuoristradaprofessionali leggeri. Lo fa senza rinunciare alla caratteristicafondamentale di tutti i suoi veicoli: il telaio a longheroni, garanzia di robustezza e affidabilità. L'abbinamento con il motoreturbodiesel 3,0 litri lo pone ai vertici della categoria

PRESENTATO A VERONA IL NUOVO MASSIF

MASSIFPOWER di Maurizio Pignata

Nella pagina a fianco, il Massif nella versione station wagon a cinque porte e, sotto, il modello a tre porteimpegnato in unpassaggioparticolarmenteimpegnativo.Sopra, la plancia presenta un disegno che sa ben conciliare una piacevoleestetica con materialiadatti a impieghiprofessionali

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sottoposto durante l'impiego in fuoristrada,non vengano trasmesse alla carrozzeria com-promettendone la durata. Esteticamente, Massif riprende il family fee-ling dei veicoli Iveco grazie al design della gri-glia del radiatore. La carrozzeria del veicolo èdisponibile da subito nei modelli stationwagon a 5 porte, pick-up, e cabinato. I tremodelli sono disponibili in omologazioneautocarro (N1). A breve sarà disponibileanche la versione station wagon 3 porte.Il design esterno rispecchia lo stile di Giugiaroin modo altamente funzionale, in linea conl'impiego fuoristrada di Massif. I componentiantigraffio attorno agli archi della ruota, a pro-tezione della parte inferiore delle portiere edelle unità di illuminazione posteriore, sonotipici di un veicolo che non può evitare diviaggiare su strade accidentate e di subiregraffi, come è naturale che sia nell'utilizzo fuo-ristrada. Per i clienti che non amano dettaglivistosi, le componenti in materiale sintetico eil tetto sono disponibili nello stesso coloredella carrozzeria, inoltre i finestrini posterioripossono essere bruniti e i cerchi sono dispo-nibili anche in alluminio. La cabina ha i rivestimenti interni in gomma,per chi necessita di ripulire l'interno con stru-menti suscettibili di usurare superfici e rivesti-menti. I sedili sono in tessuto, ma è possibilescegliere versioni con materiali in vinile(come sulle versioni kipper del resto dellagamma Iveco). Il numero dei sedili dipende dalmodello: per le versioni cabinato e pick-up,oltre al posto di guida, è previsto un sedile

passeggero singolo; la station wagon a 3porte avrà quattro sedili (2+2) su due file,mentre la station wagon a 5 porte ha cinquesedili (2+3).Su ordinazione, il veicolo può essere dotato diradio con lettore cd e sistema di navigazionesatellitare.

DRIVE LINE ALL’AVANGUARDIA Il cuore di Massif è il motore 3,0 litri del Daily,un motore 4 cilindri turbodiesel a 16 valvolecon sistema di iniezione common rail tecno-logicamente all'avanguardia, in grado di forni-re eccellenti prestazioni e un consistenterisparmio di carburante. Sulla versione 146 CV HPI la coppia massi-ma è di 350 Nm da 1400 a 2800 giri/min,mentre la massima potenza viene erogatada 3000 a 3500 giri/min. Il motore rispon-de ai requisiti di emissioni Euro 4, utilizzan-do il sistema di ricircolo dei gas di scarico(EGR) per ridurre la formazione di ossido diazoto, e un catalizzatore per completare lacombustione dei composti non completa-mente ossidati. Massif è disponibile anche con motore 3 litriHPT, dotato di turbina a geometria variabileche eroga una potenza di 176 CV da 3200 a3500 giri/min e ha una coppia massima di400 Nm da 1250 a 3000 giri/min. Il migliormotore della sua categoria.Il cambio ZF 6S400 a 6 marce con overdriveè accoppiato a una scatola di rinvio flangiataSantana con la quale si può selezionare la tra-zione 4x2, 4x4 con rapporto lungo o 4x4 con

marce ridotte. In trazione 4x4 lacoppia viene ripartitaal 50% sull'asseanteriore e 50% suquello posteriore.Non necessita quindidi bloccaggio diffe-renziale trasversale. Invece, è di serie unbloccaggio differen-ziale sull'asse poste-riore per l'utilizzo piùimpegnativo e unmozzo a ruota liberasulle ruote anterioriper ridurre i consumiin utilizzo stradale4x2. Con l'abbina-mento cambio a seimarce con scatola dirinvio, sono disponibili12 marce avanti e dueretromarce.Sia nella parte ante-

riore sia in quella posteriore sono presentiponti motore con un rapporto di riduzionefinale di 3.909:1. Il rapporto di riduzionefinale usato sull'asse anteriore è di tipo eli-coidale, mentre sull'asse posteriore è di tipoipoidale al fine di aumentare la luce liberada terra per l'albero centrale. La versione standard monta pneumatici235/85R16 adatti per tutte le superfici, maè anche possibile scegliere pneumatici spe-cifici per il fuoristrada.

SOSPENSIONI E FRENILe molle a balestra paraboliche montatesull'asse anteriore e sull'asse posterioresvolgono il doppio ruolo di sospensionedel telaio e posizionamento dell'asse.Quest'architettura delle sospensioni, relati-vamente semplice, agevola le reazioni allacoppia motrice e frenante senza bisognodi ulteriori collegamenti e forcelle, un van-

taggio importante per i veicoli fuoristrada. Per l'asse anteriore si usano ammortizzatoriidraulici a doppio effetto, mentre l'asse poste-riore monta ammortizzatori ad aria a doppioeffetto. Il sistema è completato da barre stabi-lizzatrici antirollio anteriori e posteriori. Lamassa totale a terra è di 3050 kg con un cari-co massimo dell'asse anteriore di 1072 kgmentre per l'asse posteriore è di 2150 kg, concapacità di traino fino a 3000 Kg,Un doppio circuito idraulico servoassistito adepressione aziona i freni a disco ventilatisull'asse anteriore e a disco semplice sull'as-se posteriore. Il freno di stazionamento è unfreno a tamburo azionato tramite cavo, cheagisce sulla scatola di rinvio, garantendo unamaggiore coppia frenante di stazionamento,perché il fattore di moltiplicazione corrispon-de al rapporto di trasmissione al ponte. Arichiesta, a partire dal secondo semestre2008, sarà disponibile l'ABS.

Un ritorno alle origini del 4x4 che si lascia alle spalle il compromesso tra strada e fuoristrada per collocarsi autorevolmente nel mondo del trasporto professionale. Il tutto senza rinunciareall’estetica dello stile Giugiaro. Massif è un vero e proprio fuoristrada per qualsiasi terreno, in grado di offrire prestazioni specifiche di livello e affrontarecon disinvoltura percorsi di off-road estremo

Sopra, la versione stationwagon a cinque porte che può avere cinque postisu due linee di seduta

Sotto, il Massif nellaversione pick-up esposta

in anteprima statica al RAI di Amsterdam.

Questo modello prevedesedili per l'autista e un passeggero con ampio piano

di carico posteriore

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focus<IVECO IN GRAN BRETAGNA

Ad accoglierci negli uffici di Watford a una tren-tina di chilometri a Nord di Londra troviamoHenk Van Leuven, Iveco General Manager deimercati UK & Ireland, Benelux, North Europe,e Andrea Bucci, Direttore Marketing UK. Conloro vogliamo approfondire per il momento la

realtà britannica, un mercato sofisticato, terreno di applicazio-ne di nuove metodologie di acquisto e gestione dei veicoli.

ATTENZIONE AL SERVIZIO«Il mercato inglese è similare a quello Nord europeo ma conalcune differenze - spiega Van Leuven -. Sostanzialmente sicaratterizza per una forte attenzione all’assistenza post-vendi-ta; il cliente chiede un supporto continuo e immediato daparte della casa costruttrice e lo mette in stretta relazione alleproprie scelte, tanto da farlo diventare un elemento determi-nante nel rapporto commerciale.Una differenza quindi sostanziale rispetto a quelle che sono le

abitudini dei clienti belgi e scandinavi che, pur riservandogrande attenzione al servizio, non hanno richieste così pres-santi. Questo impone una tempistica di reazione maggioreanche da parte di Iveco nel nostro caso specifico.Un altro fondamentale elemento di caratterizzazione è che ilmercato Inglese è un mercato a sé, oserei dire “isolato”.L’Inghilterra è un’isola dove, oltretutto, si guida a destra.Questo impone uno sviluppo dei veicoli con un’altissima per-centuale di personalizzazioni. Inoltre il mondo dell’autotra-sporto deve per forza combinarsi con le altre modalità, in par-ticolare con il trasporto via mare, l’unico sistema di comunica-zione con il resto dell’Europa.Nelle richieste degli operatori è sempre presente questoaspetto, in quanto essi stessi si devono confrontare con que-sti limiti e devono conseguentemente adattare le loro organiz-zazioni logistiche. Per fare un esempio: se un camion arrivatardi al traghetto ne consegue che il veicolo resta fermo tuttoil giorno fino alla partenza successiva. Tutto ciò esaspera le

tempistiche e impone la necessità di disporre di un veicoloaffidabile e performante, poiché un piccolo contrattempo puòtrasformarsi in un ritardo di un giorno intero.C’è infine una ricaduta commerciale: un veicolo con la guida adestra può essere rivenduto solo in Inghilterra. Mentre gli altrimercati europei possono contare sull’acquisto dei veicoli usatida parte dei Paesi emergenti, questo in Inghilterra non succe-de. I veicoli usati devono essere rivenduti in loco: tutto il ciclodi vita del prodotto resta all’interno dello stesso mercato».

UN MERCATO MATURO«L’analisi di un mercato si basa su tre elementi fondamentali- prosegue Van Leuven -. La densità della popolazione, il red-dito pro-capite e le infrastrutture. L’Inghilterra presenta pertutti questi elementi degli indicatori molto elevati e questosignifica che siamo in presenza di un mercato maturo conuna domanda elevata di trasporto. Un mercato in un certosenso “sofisticato”.

Entrando maggiormente nel merito, notiamo che la densitàdella popolazione è in continua crescita seppur con un tassopiuttosto basso: attualmente l’Inghilterra ha 61milioni di abi-tanti. Il reddito pro-capite è invece elevato ed è di poco infe-riore ai 50 mila euro. Eccellente è anche lo sviluppo delleinfrastrutture; è sempre più facile attraversare la Manica, eanche l’offerta interna di mobilità è prossima al livello ottima-le per tutte le modalità. Solo per l’autotrasporto continuanoa sussistere alcune criticità legate ai porti e ai collegamenticon il Continente.Il mercato dell’autotrasporto in UK mostra una forte pro-pensione alla crescita compatibilmente con le nuove nor-mative e la situazione economica generale che, come pertutta l’Europa, è strettamente dipendente da quella degliStati Uniti».C&S. Alla luce di queste considerazioni, quali sono le tenden-ze della domanda di veicoli industriali nei diversi segmenti?«Nella gamma leggera il mercato inglese presenta una nettaprevalenza della domanda di furgoni, sempre più orientataverso veicoli commerciali simili all’auto - interviene Bucci -.Il cliente cerca gli stessi livelli di comfort, di “feeling” con laguida e di maneggevolezza di una vettura. Internet stadiventando perciò un canale di vendita da seguire conattenzione.Esiste poi, sempre nella gamma leggera, un segmento piùridotto che è quello dei cabinati con allestimenti specifici. Unafascia riservata ai professionisti che cercano un rapporto piùstretto con la casa costruttrice e il concessionario. Il mercato dei veicoli medi e pesanti si può analizzare nella sua

Il mercatoinglese presentadelle peculiaritàche lo rendonoun’interessante

anteprima di tendenze

estendibili a tuttal’Europa.

Ne parliamo con Henk Van Leuven,

Iveco GeneralManager

UK & Ireland,Benelux,

North Europe

UN MERCATO FORTEME NTE ORIENTATO AL S ERVIZIO

di Olga Lattuada Sopra, Henk Van Leuven, Iveco General Manager UK & Ireland, Benelux, North Europe. Sotto, Andrea Bucci, Direttore Marketing UK

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focus<IVECO IN GRAN BRETAGNA

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globalità perché presenta caratteristiche comuni. I clienti sonomolto attenti al costo globale del veicolo, quindi sono attrattidalle formule finanziarie che consentano una gestione concosti fissi, su base mensile, a volte addirittura settimanale. C’èda registrare un ricorso sempre più frequente al noleggio e alleasing: queste soluzioni finanziarie consentono di ridurre alminimo anche i rischi per il cliente che sono a carico del ven-ditore o di colui che gestisce tali servizi.A conferma di ciò, circa il 60% delle vendite sono legate a stru-menti finanziari. Di conseguenza sul mercato è nata una nuovafigura professionale che si interpone tra il costruttore e il cliente;è l’intermediatore finanziario, a tutti gli effetti un terzo “operatore”.Questa tendenza è particolarmente marcata in Inghilterra, unasorta di avanguardia a livello europeo e nasce da una motiva-zione prettamente finanziaria, legata all’ottimizzazione delbilancio delle aziende. Oggi per una grande flotta la gestionedei veicoli non è parte integrante del core-business; gliimprenditori del trasporto preferiscono concentrarsi sull’attivi-tà principale e gestire il parco veicolare come un costo fisso.Oggi la quasi totalità dei 15 clienti più importanti nel mercatoinglese, che costituiscono da soli il 30% della domanda, sonosocietà finanziarie.Iveco UK è quindi impegnata ad avere sempre più un rappor-to diretto con gli imprenditori dell’autotrasporto, rafforzandoquel circuito virtuoso tra produttore, concessionario e clienteche è alla base di un ottimo servizio di assistenza e di unagestione ottimale del veicolo».«In Inghilterra ci sono solo grandi flotte e nella scelta d’acqui-sto l’aspetto razionale trascende tutte le altre motivazioni - sot-tolinea Van Leuven -. Economie d’esercizio, affidabilità, costi digestione sono i soli parametri di scelta. Ci sono aziende cheacquistano anche 10 mila veicoli all’anno e mediamente unaflotta inglese non ha mai meno di 100 veicoli».

LA PRESENZA IVECO«Iveco sul mercato inglese è in grande espansione - sottolineaBucci -. Attualmente siamo impegnati in un piano di sviluppoche fissa per il 2011 degli ambiziosi traguardi. Analizziamo lesingole gamme.Il Daily ha una quota di circa il 10% e l’obiettivo è di avere unamaggiore penetrazione nel settore dei furgoni e un potenzia-mento in quello dei veicoli cabinati professionali, dove abbia-mo già una quota interessante. Un aspetto importante saràcostituito dalle emergenze ambientali, soprattutto nei centriurbani. Infatti c’è grande attenzione ai nuovi sistemi di alimen-tazione, in particolare ibridi ed elettrici, soprattutto se hannoricadute positive anche sul costo chilometrico. La quota dell’Eurocargo è del 21% in un mercato in contrazioneper la polarizzazione della domanda sulle due gamme estreme,ovvero leggera e pesante, un po’ come in tutta Europa. Situazionepeggiorata in Inghilterra dalla legge, varata qualche anno fa, chelimita la patente B a 3,5 t di MTT mentre prima erano 7,5 t.Grandi aspettative sono infine riversate sul veicolo pesante:Stralis e Trakker hanno grandi potenzialità che saranno sicura-mente apprezzate. Oggi competono con i top di gamma dellaconcorrenza e sono in assoluto i migliori veicoli che Ivecoabbia mai prodotto in questo segmento».C&S. Spostiamo l’attenzione sulla Rete Iveco in Inghilterra,come è organizzata? «Anche per quanto concerne la rete commerciale e assisten-

ziale siamo in una fase di grande sviluppo - precisa VanLeuven -. In questo momento in Inghilterra operano 25 con-cessionarie, liberi imprenditori partner di Iveco. Gli obiettivifuturi puntano a un potenziamento e una razionalizzazionecon concessionarie di grandi dimensioni sia dal punto di vistacommerciale sia assistenziale. I dealer potranno contare sufiliali e l’ulteriore ramificazione sul territorio sarà affidata allarete delle officine autorizzate. Iveco è oggi considerata in UK il costruttore di veicoli indu-striali in assoluta ascesa, quello con le maggiori potenzialitàdi crescita. Tutto ciò ha creato anche un notevole apprezza-mento intorno al marchio. Non ci sono infatti solo i program-mi, ma anche dati consolidati come una gamma prodotto trale più giovani in assoluto, con modelli che non hanno più diun anno di vita. Questa fervente attività si ripercuote positivamente anchesui servizi su cui può contare un autotrasportatore italianoche opera in Inghilterra. Un’inchiesta ha individuato in 60chilometri il tragitto ideale che un autista è disposto a copri-re quando ha bisogno di raggiungere un’officina autorizzata.Proprio su questa misura si sta disegnando la futura reteassistenziale Iveco e siamo già a un ottimo punto. Gli auto-trasportatori italiani che viaggiano e operano in Inghilterrapossono stare tranquilli. Avranno sempre un’assistenza abreve distanza su cui fare riferimento, basta una telefonata alcall center centrale».

In alto, un Eurocargo, qui e nella pagina

di fianco due furgoni Daily impegnati quotidianamente

al servizio degli autotrasportatori

e degli operatori della logistica inglesi

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focus<NUOVO STABILIMENTO IIVVEECCOO A SEMIONOV

Lo scorso mese di novembre è stato Paolo Monferino,Amministratore Delegato diIveco, ad avvitare simbolica-mente la prima targa indicativadell’area dove sorgerà lo stabi-limento Iveco di Semionov. Al

suo fianco i rappresentanti degli investitorirussi, privati e governativi, che affiancherannoIveco in questa nuova realizzazione.La piccola cittadina russa di Semionov sorgein prossimità di Nizhni Novgorod, sede della

Gaz e del maggior insediamento dell’industriacomponentistica automotive russa. Si tratta diuna zona ricca anche di stabilimenti militari,tutti caratterizzati da un elevato grado di svi-luppo tecnologico. La storia di Semionov è emblematica di unPaese. La piccola città, prevalentementerurale, si trova nella regione di NizhniNovgorod, un tempo nota come Gorki, inonore a Maxim Gorki letterato e drammatur-go amico di Stalin. Sotto il regime sovieticoquesta area era preclusa agli stranieri; inseguito è stata conosciuta per essere la resi-denza del dissidente Andrei Sakharov, poieletto alla Duma e a cui oggi è dedicata unadelle grandi arterie moscovite. Per oltremezzo secolo, una parte (l’altra era inSiberia) dell’imponente apparto militare,nucleare e missilistico era concentrato inquest’area, naturale quindi trovare tecnici eoperai altamente qualificati.

UN PRIMO PASSOLo stabilimento, che sarà ultimato entro la finedi quest’anno, è il primo passo dell’espansio-ne di Iveco in Russia. Il programma prevede di dedicarlo alla produ-zione dei Daily. Secondo un piano ben preci-so, i veicoli leggeri Iveco saranno primaassemblati e poi prodotti, via via con un sem-pre maggior contributo dell’industria locale,fino a raggiungere il traguardo del 70% dicomponenti prodotti in loco. A regime, nel2012, lo stabilimento produrrà circa 25 milaDaily, prevalentemente di gamma alta, da 5,5 te 6,5 t di MTT, minibus, anche 4x4 e con cabi-na doppia. Naturalmente la crescita dei numeri sarà pro-gressiva. In tempi brevissimi sarà attivato unaltro impianto, a poche centinaia di metri daquello nuovo in costruzione, dove sarà ese-guito il montaggio di Daily in CKD (acronimodi Complete Knocked Down, ovvero i kit chevengono realizzati a Suzzara). Nel corso deglianni alcune produzioni di componenti sarannodelocalizzate e lo stabilimento si integrerànella logistica di quello Fiat Powertain (per laproduzione di motori) che sorge poco lontano. Da notare che il numero degli esemplari pro-dotti, circa 100 al giorno, consiglierà di man-tenere alcune lavorazioni molto onerose intermini di investimenti, come lo stampaggiodei lamierati, in Italia: si tratterà quindi di unacatena di montaggio lunga oltre 3 mila km,un record!Nel suo intervento il CEO Paolo Monferino hatenuto a precisare che Iveco si colloca sulmercato russo non in concorrenza con icostruttori locali, il cui mercato di commercia-li - circa 200 mila all’anno - è prevalentemen-te tra le 2,8 t e le 3,5 t di MTT. Il Daily “russo”avrà un “baricentro” commerciale, riferitoquindi al mix di vendite non alla struttura delveicolo, più alto di quanto non abbia in EuropaOccidentale. Circa il 75% dei veicoli sarà oltrele 5,5 t di MTT in tutte le versioni: cabinato acabina singola e doppia, furgone e minibus.Già oggi oltre 1.500 Daily sono stati allestiti invarie configurazioni, principalmente per il tra-sporto persone e il soccorso, nell’unità produt-tiva di Semionov.Quando la produzione sarà a regime, dalnuovo stabilimento i veicoli saranno ancheesportati verso i paesi della CIS (acronimo diCommonwealth of Independent States, ovverola federazione delle ex RepubblicheSovietiche), l’Europa dell’Est e, probabilmente,anche verso l’Africa.Complessivamente l’investimento per la realiz-zazione dello stabilimento è di oltre 50 milionidi euro. A sostenerlo, oltre a Iveco, il sociorusso Samotlor con il quale è stata creata una

società, denominata Saveco, controllata al51% da Iveco. L’impatto a livello locale in ter-mini occupazionali sarà di circa 2.500 posti dilavoro compreso l’indotto. Un dato chedovrebbe ripercuotersi in modo positivoanche in Italia, in quanto sia i lamierati sia moltialtri componenti continueranno ad essere pro-dotti negli stabilimenti Iveco e in quelli dellafiliera del Gruppo Fiat.La scelta della progressiva delocalizzazionedella produzione è resa necessaria da diversimotivi, principalmente costi di trasporto e dazidoganali. Stabilimenti come quello in costru-zione a Semionov non riducono la produzionein quelli di origine, anzi la incrementano. Infattioggi si vendono in Russia meno di mille Daily,mentre il contributo italiano per la costruzionedei futuri 25 mila sarà ben superiore.Le indagini di mercato condotte da Ivecohanno individuato nel Daily 4x4 a doppiacabina da 5,5 t di MTT uno dei modelli piùinteressanti. Pur rappresentando una nicchia,dovrebbe raggiungere il considerevole tra-guardo dei 700 veicoli all’anno. Si tratta infat-ti di un segmento di valore assai elevato perle attrezzature fornite a corredo, con specifi-che dotazioni per sopportare i climi rigidi,impiegato soprattutto per l’ispezione deigasdotti e degli oleodotti.Le difficili e svariate condizioni in cui si tro-vano generalmente ad operare i veicoli inRussia costituiscono un terreno ideale peresaltare le doti del Daily in tutte le sue ver-sioni. Ci sono quindi ottime premesse per losviluppo del nuovo polo industriale diSemionov.

*Direttore di “FAI Service Informa” e “TrasportoCommerciale”

RUSSIA25 MILA DAILY PER LA

È stata posata la prima pietra del nuovo stabilimento Iveco che sorgerà a Semionov, in Russia. Quando sarà a pieno regime produrrà 25 mila Daily,soprattutto di gamma alta e minibus

di Carlo Otto Brambilla*

Nella pagina a fianco, il management di Iveco e di Samotlor osserva il plasticodel nuovo stabilimento. In alto, uno schieramento di Daily. Qui sopra, davanti ai microfoni della tv russa, da sinistra, Paolo Monferino,Amministratore DelegatoIveco e il Governatore di Nizhni Novgorod. Sotto, la targa che segna l’inizio dei lavori

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focus<ITS-INTELLIGENT TRANSPORT SYSTEM

Itrasporti rappresentano un settore nevralgico per lo sviluppoeconomico e sociale di un Paese. È difficile immaginare unacrescita economica forte, creatrice di occupazione e di ric-chezza, in assenza di un sistema di trasporto efficiente. Intutti i Paesi economicamente avanzati negli ultimi decenni siè assistito a un notevole incremento della domanda di mobi-lità sia di persone sia di merci. L’aumento dei volumi di traffi-

co, sopratutto stradali, ha portato a un’esasperazione dei fenomenidi congestione, con conseguente impatto negativo sull’ambiente, laqualità della vita e la sicurezza del trasporto. Il costo pagato giornal-mente dalla collettività in termini di perdita di tempo, inquinamentoe sicurezza è enorme. Il rischio è che la domanda di trasporto incontinua crescita possa rendere tale costo non più sostenibile.

LA SFIDALa sfida che tutti i Paesi industrializzati si pongono è di assicurare aogni cittadino e alle merci la possibilità di viaggiare in modo sicu-ro, efficiente e compatibile con l’ambiente, utilizzando tutti i modidi trasporto disponibili.Le esperienze di molti Paesi europei, degli Stati Uniti e delGiappone hanno dimostrato che questo obiettivo può essere rag-giunto non solo attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture,comunque necessarie, ma intervenendo direttamente sulladomanda di trasporto, distribuendo i flussi di traffico in modo equi-librato tra le varie modalità. È in questo contesto che trovano appli-cazione i Sistemi di Trasporto Intelligenti, comunemente conosciu-ti come ITS, acronimo di Intelligent Transport System.L’applicazione ai trasporti dei metodi e delle tecnologie proprie del-l’informatica e delle comunicazioni ha permesso di svilupparesistemi capaci di affrontare, in modo intelligente, i problemi della

mobilità e del trasporto nella loro globalità. Per ITS si intende l’in-sieme delle procedure e dispositivi che consentono, attraverso laraccolta, elaborazione e distribuzione di informazioni, di migliorareil trasporto e la mobilità di persone e merci nonché la verifica e laquantificazione dei risultati raggiunti.La Commissione Europea classifica come ITS i sistemi per lagestione del traffico e della mobilità, informazione all’utenza,gestione del trasporto pubblico, gestione delle flotte e del traspor-to merci, pagamento automatico, controllo avanzato del veicoloper la sicurezza del trasporto e gestione dell’emergenze.Concentriamoci sulla gestione della logistica e il miglioramentodella sicurezza, i due settori che maggiormente interessano il tra-sporto su gomma, la modalità maggioritaria: dei 210.982 milionidi tonnellate/km trasportate ogni anno per distanze superiori ai50 km, il 65,6% è trasportato su strada, il 16,3% per ferrovia, lo0,5% via aereo e il 17,6% via nave. Questo scenario già sufficien-temente problematico diviene ancora più critico se si passa adanalizzare il trasporto su distanze inferiori ai 50 km.

TRE AREE D’INTERVENTODato per auspicabile un futuro riequilibrio delle modalità di traspor-to, la realtà attuale impone di ricercare tutte quelle soluzioni che sipongono l’obiettivo di ottimizzare le risorse logistiche garantendola fluidità e la sicurezza degli spostamenti.Le aree d’intervento su cui operare si possono riassumere intre punti: i tempi di attesa e di stoccaggio delle merci devo-no essere minimizzati; risorse logistiche utilizzate al meglioeliminando le inefficienze (riduzione dei viaggi a vuoto) efavorendo l’utilizzo di più modalità; la circolazione nei pressidelle aree intermodali deve essere fluidificata per evitare per-

Gli ITS (Intelligent Transport System) sono sempre di piùstrumenti indispensabili per un’efficiente gestione

logistica e il miglioramento della sicurezza. Pubblichiamo alcuni stralci dello studio “I Sistemi ITS:

proposte per una nuova mobilità del Paese”, redatto da TTS Italia, l’Associazione nazionale

per la telematica, i trasporti e la sicurezza

AL SERVIZIO DELLA

LOGISTICAE DELLA

SICUREZZA

dite di tempo e per ridurre gli impatti ambientali.Gli ITS possono fornire un contributo determinante per il coordina-mento delle diverse fasi della catena logistica. Uno dei primi aspet-ti da considerare è l’integrazione fra i sistemi informativi degli inter-porti e dei porti con i sistemi di gestione degli operatori del traspor-to merci. Questo permetterebbe una maggiore ottimizzazionedella gestione dei carichi e, quindi, una riduzione dei tempi di atte-sa e dei viaggi a vuoto. Ne trarrebbe vantaggio la fluidità dell’inte-ra catena logistica, oltre che la possibilità di pianificare per tempole attività di carico/scarico e imbarco dei veicoli e delle merci, conuna significativa riduzione dei tempi e dei costi operativi.Per quanto concerne il monitoraggio delle merci andrebbero mag-giormente utilizzate le tecnologie a microonde e satellitari. L’utilizzodegli ITS per la gestione flotte consentirebbe inoltre la sostituzionedei documenti cartacei di trasporto con archivi digitali.

LA SICUREZZALa sicurezza stradale è una delle priorità della politica dei traspor-ti. L’incidentalità stradale in Italia è tra le più elevate d’Europa, e almomento sono ancora lontani gli obiettivi della CommissioneEuropea sulla sicurezza stradale che indicano il dimezzamento al2010 del numero dei morti per incidenti stradali. La massima sicu-rezza stradale è raggiungibile solo se tutti e tre gli attori (autista, vei-colo e strada) contribuiscono in modo coordinato a tale obiettivo.In un approccio integrato è importante che la strada contribuiscaa migliorare la sicurezza attraverso l’adozione di standard comuninella sua costruzione, manutenzione e segnaletica. Su quest’ultimopunto i sistemi ITS possono promuovere, attraverso la digitalizza-zione delle informative di viabilità e sicurezza, una rapida adozionedi criteri comuni garanti della massima efficacia. È necessario crea-

re una mappatura digitale delle strade su tutto il territorio naziona-le, incluse le informazioni di viabilità e sicurezza quali i limiti di velo-cità, presenza di punti ad elevata incidentalità, passaggi pedonaliecc. Tali informazioni devono essere integrate nei sistemi di navi-gazione, per garantire la massima informazione ai conducenti.Infatti non ci sarebbe alcun beneficio se queste non fossero poi dif-fuse sul parco dei veicoli circolanti e lungo tutta la rete stradale. Altro campo di applicazione degli ITS è quello del controllo delrispetto del codice della strada finalizzato al miglioramento dellasicurezza più che alla mera punizione dei trasgressori. Comeesempio va segnalato il “Tutor” che rileva la velocità media su untratto più che la velocità istantanea in un punto.Inoltre vanno ricordati i sistemi di chiamata di emergenza telemati-ca, meglio noti come sistemi “eCall”, che sono soluzioni ITS integra-te veicolo/infrastruttura che consentono di generare una chiamatadi emergenza in caso di incidente stradale, in forma manuale (attra-verso un apposito pulsante) oppure in forma automatica (attraver-so dei sensori collegati all’attivazione degli airbag). L’utilizzo degli ITS possono fornire informazioni relative allo statodell’autista, del veicolo e dell’ambiente circostante. Le tecnologiedi posizionamento (GPS e in futuro Galileo), i sistemi di comunica-zione mobile (GSM) opportunamente integrati con sensori, con-sentono di avere a bordo vere e proprie “scatole nere”, in grado dirilevare con precisione il luogo dell’evento, il momento esatto non-ché la sua gravità e dinamica.Abbiamo sommariamente tracciato un quadro di alcune possibiliapplicazione degli ITS, riconosciuti universalmente come strumen-to indispensabile per l’attuazione delle politiche della mobilitàsostenibile. Per questo è importante seguire la loro evoluzione eapplicazione.

di Loriano Signorini

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trasporto persone<VIAGGIO NEL QUARTIER GENERALE DI IVECO IRISBUS

«Disponibilità e prezzo del petrolio,emissioni inquinanti, CO2 ed effet-to serra, sono queste le sfide checi attendono nei prossimi anni».Entra subito nel merito Jean Plenat,Iveco Irisbus Senior Vice President.L’occasione è offerta da un incon-

tro con la stampa italiana presso il Centro direzionale di Lione.«Gli analisti dicono che le riserve di petrolio garantiranno l’ap-provvigionamento ancora per circa 40 anni - spiega Plenat -.Un dato da verificare anche alla luce dei crescenti consumidei Paesi emergenti e alla sempre maggiore dipendenza daidiversi cartelli dei Paesi produttori, non solo di petrolio ma, piùrecentemente, anche di gas. Una cosa però è certa: unmondo senza energia è un mondo a mobilità ridotta. Per que-sto la ricerca è incessante e, in particolare, il mondo del tra-sporto persone è il più ricettivo sotto questo aspetto. Unacaratteristica controversa perché da un lato porta allo svilup-po di tecnologie d’avanguardia e, dall’altro, anche a inevitabilidispersioni in ricerche qualche volta infruttuose. Da questopunto di vista sarebbe auspicabile un maggiore impegno daparte delle Autorità che dovrebbero individuare delle linee disviluppo chiare e univoche».

I GRANDI PROGRESSI DEL DIESEL«Questa corsa ai sistemi alternativi ha fatto passare in secon-do piano i grandi progressi fatti dai motori diesel negli ultimi15 anni - prosegue Plenat -. Si pensi che con i veicoli EEV(Enviromentally Enhanced Vehicle) abbiamo un riduzione delNOX dai 16 g/kWh di un motore Euro 0 a 0,4 g/kWh, mentreil famigerato PM10 scende da 0,4 g/kWh a soli 0,01. Questosignifica che 40 veicoli EEV hanno le stesse emissioni di un

solo veicolo Euro 0. Gli enormi risultati ottenuti non hannoperò cambiato l’immagine del diesel, che resta il principaleaccusato soprattutto a causa di un parco circolante troppovecchio. Un dato particolarmente penalizzante per l’Italia chenella classifica europea si colloca in una posizione di fondo,con oltre il 30% di veicoli ancora Euro 0 ed Euro 1.La poca considerazione per i progressi del diesel ha porta-to alla ricerca di altre soluzioni. Da tempo il metano è statoindividuato come la prima alternativa al petrolio. A suofavore c’è il prezzo che è il 50% di quello del gasolio (alnetto delle imposte e dopo la raffinazione) che fa ammor-tizzare il sovrapprezzo del veicolo che è di circa il 20% conun ritorno sull’investimento. Importante è anche la possibi-lità di affrancarsi dalla dipendenza dai Paesi produttoriattraverso il biogas.Proprio i biocarburanti rappresentano un’altra delle stradepercorribili. Per riassumere, il Biodiesel di prima generazione(etere metilico di olio vegetale) è utilizzabile con un mix del30% e determina una riduzione di CO2 del 25%. Il suoimpiego genera un leggero incremento dei costi d’esercizioe ha una potenzialità di produzione in grado di compensareal massimo il 10% del gasolio consumato, sfruttando peròterre agricole “nobili” che andrebbero quindi sottratte adaltre colture. Il Biodiesel di seconda generazione (BiomassTo Liquid - BTL) è utilizzabile addirittura nella concentrazionedel 100%, potrebbe sostituire il 30% del gasolio consuma-to coltivando terre cosiddette “marginali”, una soluzione piùinteressante».

LE SOLUZIONI ESTREMEIl bus resta la modalità di trasporto più virtuosa: se si analizzanole emissioni di CO2 è mediamente da due a tre volte più effica-ce dell’automobile, che diventano ben 10 volte nelle ore dipunta. Dati che si potrebbero ulteriormente migliorare ricorren-do a soluzioni più “estreme” come la propulsione elettrica el’idrogeno.«L’applicazione più diffusa della trazione elettrica sono i filobus- prosegue Plenat -, che garantiscono una riduzione del 66%del costo energetico, ma impongono un investimento in infra-strutture da 700 mila a un milione di euro al km con un’inevi-tabile ricaduta sui costi d’esercizio, in compenso garantisconouna riduzione del 50% circa di CO2 e di 20 dB del rumore. Lebatterie hanno però costi, affidabilità e autonomia non ancorarealisti e sulla trazione elettrica pesa anche un futuro incertonelle scelte: ricarica con colonnine o captazione lungo la linea?Una soluzione potrebbe essere l’ibrido dove Iveco Irisbus vanta12 anni di esperienza e un monitoraggio sul consumo dato da20 milioni di km percorsi. Questa profonda conoscenza ci con-sente di affermare con certezza la necessità di passare subitoalla seconda generazione di ibridi, per rispondere alle sfide sulpeso, indispensabile per migliorare la capacità di carico, sull’af-fidabilità e sicurezza e, infine, nell’ottimizzazione dell’equazioneeconomica acquisto/manutenzione. La commercializzazione dibus ibridi Irisbus di serie di 12 metri è prevista nel 2009.Una soluzione valida per ogni tipologia di veicolo è quella di“dinamizzare” la filiera con la creazione di corsie preferenziali,il cosiddetto “effetto corridoio”, che aumentano la velocità dicrociera (mediamente da 12 a 17 km/h) riducendo le emissio-ni (-13% di CO2) e i costi di esercizio (-30%) aumentando ipasseggeri trasportati di circa il 20%».

IRISBUS E LA TUTELA

DELL’AMBIENTE

Il trasporto persone è un settoreprivilegiato nella ricerca di nuove

soluzioni per ridurre l’impattoambientale dei veicoli. Jean Plenat,Iveco Irisbus Senior Vice President,

ne traccia lo stato dell’arte con granderealismo rifuggendo dai luoghi comuni

C’è poi la soluzione futuribile per eccellenza, l’idrogeno.«L’approccio a breve termine è costituito dall’hythane (20% H2

e 80% gas naturale) per il quale vanno però definite le condi-zioni di sicurezza - ricorda Plenat -. La soluzione a lungo termi-ne è invece la pila a combustibile che non raggiungerà lapiena maturazione di utilizzo prima di 20 anni. I dubbi sonoancora molti: potenza, la filiera di produzione e distribuzione,il fatto che l’idrogeno è “pulito” ma anche 10 volte più costo-so del gasolio e, soprattutto, la concorrenza dei bus elettriciche nel frattempo conosceranno grandi sviluppi».«Per riassumere - conclude Plenat -, Irisbus crede fermamen-te nella possibilità di garantire il trasporto persone tutelandol’ambiente con soluzioni innovative. Un grande aiuto per ridur-re le emissioni inquinanti perseguito da Irisbus, e da tuttaIveco, con grande impegno, investendo ingenti risorse nellaricerca e nello sviluppo delle nuove tecnologie. Iveco Irisbus ha delineato un percorso virtuoso che dovrebbeprevedere, nel 2008, il proseguimento del processo di rinnova-mento del parco circolante: corsie riservate, bus ad alto livellodi servizio (BRT - Bus Rapid Transit), biodiesel e filobus. Nel 2012l’introduzione della normativa Euro 6 con bus a grande capaci-tà e ibridi, nel 2015 l’utilizzo massiccio di biomasse (BTL) e bio-gas e del bus elettrico autonomo e, forse, nel 2020 l’idrogeno. Sarebbe quindi di grande aiuto per i costruttori che le Istituzionie le diverse Municipalità individuassero una direttiva comuneper concentrare gli sforzi della ricerca su una filiera unica senzadisperdere le risorse in varie soluzioni, non tutte efficaci».

Nella pagina a fianco, Jean Plenat, Iveco Irisbus Senior Vice President; sopra, l’ingresso del Centro direzionale Irisbus di Lione. Qui, il trolleybus Cristalis in servizio a Milano e il Citelis a metano (in basso)

di Alberto Mondinelli

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trasporto persone<VIAGGIO NEL QUARTIER GENERALE DI IVECO IRISBUS

Iveco Irisbus è un’organizzazione molto articolata ecomplessa, come è giusto che sia per il secondoproduttore europeo di autobus, con un mercato con-solidato in tutto il continente e significative presenzeanche nel resto del Mondo. È sufficiente questaintroduzione per comprendere come mai, nelmomento in cui la joint-venture con Renault è passa-

ta sotto il controllo totale di Iveco, si sia scelto di mantene-re una struttura che ha in Francia, e in particolare a Lione, ilsuo centro direzionale, oltre all’importante settore legatoalle attività di engineering.

LEADER EUROPEOProprio a Lione incontriamo Danilo Martelli, Irisbus Sales &Marketing Director. Con lui andremo a conoscere la struttu-ra commerciale di Iveco Irisbus e le caratteristiche del mer-cato dei veicoli per il trasporto persone, con le relativequote, alla fine del 2007. «Il nostro impegno - precisa subito Martelli - è quello di svi-luppare un attento processo di integrazione fra le tanteanime di un’azienda globale nata da una joint-venture tradue importanti produttori, uno italiano e l’altro francese.Oggi Irisbus è parte portante di Iveco e quindi del GruppoFiat, si è ritenuto opportuno dare rilievo e autonomia a tuttele varie realtà, a cominciare dai mercati dove Irisbus è lea-der, che sono Italia, Francia, Spagna e l’Europa Centro-Orientale. Non dobbiamo però dimenticare i mercati diGermania (che comprende anche le altre nazioni alpine),Inghilterra e Irlanda, Nord Europa, Medio Oriente e Africa.Di supporto a queste strutture operano gli enti centrali quida Lione dove, complessivamente, lavorano circa 500 per-sone, tra direzione ed engineeering, nell’importante centrodi ricerca di Venissieux».

Esaminiamo il mercato dei veicoli per il trasporto personeda 3,5 t di MTT e oltre, per conoscere le tendenze e i nume-ri di questo importante settore alla fine del 2007.«Nell’Europa a cinque, i Paesi occidentali più importanticon la quota più significativa - prosegue Martelli -, Irisbussi colloca al primo posto, con una penetrazione di oltre il24% in un mercato che ha totalizzato nel 2007 oltre 26mila veicoli registrando un +4,2% con significativi incre-menti in alcuni Paesi: +16,6% in Gran Bretagna, +12,6% inSpagna e +6,2% in Francia. Analizzando i singoli segmen-ti, Irisbus è seconda tra i minibus e i citybus, con una quotarispettivamente del 23,7% e del 22,6%, mentre è leadercon il 25,5% tra gli Intercity.Se guardiamo l’Europa a 17 nazioni, praticamente tuttaquella Centro-Occidentale, le immatricolazioni salgonopoco oltre le 33 mila unità con un incremento del 3% eIrisbus sul complessivo è seconda con una quota del20,5%. Nei singoli segmenti è rispettivamente terza neiminibus con il 22,2% e seconda nei Citybus e Intercity conil 19,2% e il 20,1%. Il mercato dell’Europa Centrale e Orientale vanta circa 5mila immatricolazioni. Irisbus è leader, nel totale con il17,5% di quota, e nei Minibus e Intercity rispettivamentecon il 20,3% e il 20,9%; è invece seconda nei Citybus conl’11,3%. Facendo ora un focus sul mercato italiano, nel2007 sono stati immatricolati 4.414 veicoli, con un calo del9,4% rispetto al 2006, a causa soprattutto della riduzionedegli investimenti in nuovi veicoli da parte delle municipa-lità. Irisbus è l’indiscusso leader con una quota del 43,1%,incrementata di un ulteriore 0,5% rispetto all’anno pre-cedente. Irisbus è la migliore anche nei tre segmenti,con il 56,9% nei Minibus, il 50% nei Citybus e il 29,5%negli Intercity.

Per quanto riguarda le vendite Extra Europa si possono cita-re alcune forniture significative: in Iran 500 EuroriderCitybus, in Marocco a Medina e Casablanca rispettivamen-te 200 e 600 Eurorider Citybus, in Tunisia l’Office duCommerce Tunisien ha acquistato 210 Eurorider Citybus eIntercity Line, a Putco in Sud Africa sono stati consegnati100 Eurorider Intercity.In totale le vendite Irisbus hanno segnato in questi anni unaprogressiva e costante crescita: dagli 8.595 veicoli del2005 ai 10.075 veicoli del 2007, passando per i 9.361 del2006; l’obiettivo per il 2008 è di 10.500 nuove unità».

LA RETE«Come è tradizione di tutta Iveco - prosegue Martelli -, gran-de importanza è data al servizio al cliente e quindi alla Retecommerciale e assistenziale. Il network Irisbus si componedi 118 Concessionarie, la maggior parte sono concentratein Europa Occidentale dove se ne contano ben 84; 21 sonoin Europa Orientale e 13 in Africa e Medio Oriente. Ancorapiù fitta è la distribuzione dei Punti di servizio: 607 in tota-le, dei quali 363 in Europa Occidentale, 73 in quellaOrientale e 171 in Africa e Medio Oriente».«Gli obiettivi prioritari - ha concluso Martelli -, sono raffor-zare la presenza Irisbus in Germania, Gran Bretagna,Nord Europa e nei mercati dell’Europa dell’Est. Nellenazioni dove c’è già una solida posizione (Francia, Italia,Spagna e Repubblica Ceca) il target è mantenere la quotaattuale, consolidandola ulteriormente. Grande attenzioneè riservata anche allo sviluppo di nuove opportunità sullearee Export, come per esempio l’Iran. Il tutto avendo come prioritario l’obiettivo di perfezionarei diversi processi finalizzandoli a una sempre maggioreattenzione al cliente».

Un’azienda internazionale sviluppata in tutta Europa.

In Francia, a Lione, hanno sede la Direzione generale e le

attività di engineering. È qui che abbiamo

incontrato Danilo Martelli, Irisbus Sales & Marketing Director

di Silvia Becchelli

AMBIZIONI DA

LEADER

Nella pagina a fianco, Danilo Martelli,Iveco Irisbus Sales & Marketing

Director. Qui, l’ammiraglia Magelys;sotto, il Crossway e il Daily Way

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rete<VIAGGIO NELLE CONCESSIONARIE IVECO

DEL VEICOLO INDUSTRIALE

SALARIA CARRI SPA

Nell’era della globalizzazio-ne scegliere di operarecon la cura e l’attenzionedell’artigiano potrebbesembrare una scelta con-trocorrente, ma ha le sueprecise motivazioni.

Per una Concessionaria impostare la propriastrategia facendo da consulente ai suoi clienti

vuol dire anticipare e assecondare al meglio leloro richieste. Soprattutto per quanto concer-ne certe mission, molto mirate, che richiedonol’esperienza di personale tecnico e commer-ciale preparato che sia sempre in stretto con-tatto con i migliori allestitori del settore. Senzadimenticare la tempestività nell’offrire un’am-pia gamma di servizi di officina e di assistenzache consenta di fidelizzare il cliente.

STORIA E UOMINISalaria Carri si può definire la primaConcessionaria Fiat a Roma e una delle primein Italia. La sua storia inizia nel 1919, nelquartiere Prati, in anni ancora pionieristici perl’industria dell’automobile e dei veicoli indu-striali. A dare il via a questa avventura ricca digrandi sviluppi fu Giuseppe Ranchi che,scomparso prematuramente, lasciò al fratelloUmberto il compito di concretizzare la suaintuizione e di fondare ufficialmente, nel1923, la Umberto Ranchi & C. In quegli anni,ai lati della Basilica di San Pietro si stendeva-no i prati, dando il nome all’omonimo quartie-re, e la giovane Capitale d’Italia era ben lon-tana dall’immagine attuale. Proprio per questo la Concessionaria FiatRanchi ebbe un ruolo fondamentale nello svi-luppo del trasporto su gomma, diventando laprotagonista di una crescita esponenzialeche si è sviluppata per tutto il secolo scorso.A testimoniare l’importanza di questo ruoloc’è anche una lettera che troneggia in salariunioni dove, nel 1957 in occasione del lan-cio della prima Fiat 500, l’allora Ammini-stratore Delegato Fiat Luigi Gajal de laChenaye, si complimentava con UmbertoRanchi per il raggiungimento del trentesimoanniversario di attività della concessionaria.Di pari passo con le automobili venne svi-luppata in quegli anni anche l’attività nell’au-totrasporto con la commercializzazione el’assistenza dei veicoli industriali Fiat. Fu

così che, nel 1975 al momento della crea-zione di Iveco, la famiglia Capezzuoli Ranchidecise di scindere le due attività, creandouna società specificamente dedicata allacommercializzazione dei veicoli industriali.Nasceva la Salaria Autocarri Spa nominatacosì perché sorgeva proprio sulla via Salaria.Poco dopo venne però ribattezzata SalariaCarri per una maggiore coerenza al prodot-

La Concessionaria Iveco Salaria Carri con sede a Roma ha fatto una precisa scelta strategica: puntare sulla specializzazione per esseresempre più vicini ai propri clienti e alle loro esigenze

SPECIALISTI

di Alberto Mondinelli

Nella pagina a fianco, la sede della Salaria Carri Spa. Qui, uno scorcio del piazzale conl’esposizione dei veicolinuovi e, sotto, Roberto Capezzuoli Ranchi,Amministratore Unico

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rete<VIAGGIO NELLE CONCESSIONARIE IVECO

to rappresentato. L’azienda nel frattempo ègestita dal genero di Umberto Ranchi, AldoCapezzuoli, sotto la cui direzione si decise diconcentrare l’attenzione al solo settore deiveicoli industriali, lasciando la concessioneper le auto. Nel 1980 è la volta della terzagenerazione con l’ingresso in azienda delnipote di Umberto Ranchi e figlio di Aldo,Roberto Capezzuoli Ranchi, attualeAmministratore Unico della Salaria Carri Spa.Nel 1995 c’è da registrare il trasferimentonell’attuale sede, nella zona Nord-Ovest dellaCapitale in una posizione strategica, sullaprincipale direttrice di traffico: il GrandeRaccordo Anulare.

LA STRUTTURA«In una società sempre più votata al giganti-smo - afferma Roberto Capezzuoli Ranchi -dove si pensa che le dimensioni siano l’ele-mento fondamentale di qualificazione diun’azienda, Salaria Carri punta piuttosto sullaqualità del servizio ispirandosi alla filosofia ealla passione per il proprio lavoro tagliato sumisura per ogni singolo cliente. Perseguendoquesta strategia è stato sviluppato anche unteam di personale esperto e dedicato al vei-colo industriale, un mercato di grandi dimen-sioni e con infinite potenzialità. La nostra nonè quindi una scelta riduttiva, ma al contrarioesprime la volontà di fare bene quello chesappiamo fare meglio, nell’interesse dei nostriclienti; in altre parole dei professionisti per iprofessionisti. Salaria Carri vuole quindi esse-re individuata come un’azienda che punta suquesta tipologia di clienti, imprenditori che

gestiscono piccole e medie flotte con specifi-che esigenze di allestimento». La sede si trova sul Grande Raccordo Anulare,nel tratto Aurelia-Pisana, e si sviluppa su unasuperficie di 25 mila mq dei quali 2.500 mqcoperti e divisi in due palazzine. In quella prin-cipale, oltre agli uffici direzionali, c’è l’officinaassistenziale che occupa gran parte dellasuperficie disponibile: 1200 mq . Qui sono alle-stite 12 postazioni di lavoro dotate di tutte lestrumentazioni della diagnostica più avanzata,dal Modus all’Easy, e offre anche il servizioDaily Chrono Service per garantire ai veicoli digamma leggera un’assistenza in tempi brevi,praticamente immediata. Il magazzino ha unasuperficie complessiva di 800 mq su due piani.Nella seconda palazzina si trovano gli ufficicommerciali oltre a una carrozzeria e unaseconda officina specifica per le macchineidrauliche, quindi gru e piattaforme di caricoe scarico merci, con le quali si possonogarantire interventi rapidi anche per gli alle-stimenti. Si può affermare che tutti i settori diintervento individuati dalla Concessionariacome prioritari trovano all’interno di questastruttura una risposta professionale in tutti isuoi aspetti.

IL TERRITORIOConcessionaria Iveco operante nella zonaCentro-settentrionale della provincia di Roma,Salaria Carri ha sviluppato la proprie sceltestrategiche anche in funzione dei clienti.«Roma è una città di servizi e non un poloindustriale - spiega Roberto CapezzuoliRanchi -, da questo ne consegue che la tipo-

LLOO SSTTAAFFFF

SedeGrande Raccordo Anulare 680900166 Romatel. 06/6500641

Responsabile Vendite V.I. NuoviMario Baiocchi06/[email protected]

Responsabile Vendite V.I. UsatiFrancesco Giulitti06/[email protected]

Responsabile Servizio al ClienteLuigi Faiella06/[email protected]

Responsabile RicambiClaudio Fugallo 06/[email protected]

Responsabile AccettazioneOfficina Pietro Chiavari06/[email protected]

Sito Internetwww.salariacarri.com

logia dei clienti della Salaria Carri presen-ta una bassa presenza di grandi flottestradali conto terzi, ma un’alta percentua-le di operatori nel settore cava-cantiere, epiù in generale, di operatori in conto pro-prio. Questo comporta che la gran partedi essi privilegia le mission dove sonorichiesti veicoli dotati di allestimenti speci-fici. La maggioranza delle imprese sono dipiccole e medie dimensioni, strutture cheevidenziano una spiccata sensibilità ad

avere un rapporto privilegiato con laConcessionaria e con il personale commer-ciale e tecnico, e un supporto nella definizio-ne delle caratteristiche dei veicoli e dei rela-tivi allestimenti».Nel 2007 Salaria Carri ha venduto 500 vei-coli nuovi e 300 usati; delle nuove immatri-colazioni il 60% sono di gamma leggera, il25% di gamma pesante, con una netta pre-valenza di veicoli cava-cantiere, e il 15% digamma media.

& 31NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008

Nella pagina a fianco,un’altra vista del piazzale di esposizionedei veicoli nuovi con, sullo sfondo, la sede della Concessionaria. Qui sopra, una vista dell’officina e un’immagine del magazzino ricambi

“Salaria Carripunta sulla

qualità del servizioispirandosi

alla filosofia e alla passione

per il propriolavoro tagliato

su misura per ogni singolo

cliente”

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& 33NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008& 32 NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008

protagonisti<

Il noleggio delle piattaforme aeree a Roma ha nella Titocci un punto di riferimento. Chiunque abbia bisogno di effettuare sollevamenti

di persone o cose, dalle imprese edili all’industria dello spettacolo,trova la risposta ideale nell’ampia offerta dell’azienda capitolina

UN’IMPRESAPER PIÙ IMPRESE

TITOCCI SRL

Le piattaforme aeree sono certamente uno deisettori dove il noleggio ha conosciuto negli ulti-mi anni un grande successo. La storia diAntonio Titocci non è però solo un caso emble-matico delle opportunità che offre questo setto-re ma anche un esempio di lungimiranza e intui-to imprenditoriale.

LE POTENZIALITÀ DEL NOLEGGIOAntonio Titocci era stato per lungo tempo operaio, prima inAfrica, Libia e Sudan, e poi in Italia, lavorando prevalentementeper aziende di costruzioni. Fu così che nel 1983 decise di mettersi in proprio e, con la col-laborazione del fratello Fernando, iniziò occupandosi di rifaci-menti in campo edilizio: grondaie, tetti e facciate, utilizzando deiponteggi tradizionali.

I vantaggi offerti dalla nuova tecnologia del cestello aereo eranoperò tali che, dopo due anni e con grandi sacrifici, decise di acqui-stare il primo camion usato con gru e cestello. Il lavoro fu subitosoddisfacente e, tra il 1985 e il 1992, la piccola azienda diAntonio Titocci divenne uno dei leader dell’area romana in que-sto settore. Alla prima macchina se ne aggiunsero ben prestoaltre, fino ad arrivare a una flotta di 10 camion con piattaforme.«Fu proprio nel 1992 che mi resi conto delle potenzialità delnoleggio - spiega Antonio Titocci -. La domanda per interventispot, ma anche continuativi, era crescente. Ciò mi convinse apotenziare questa offerta che mi permise di superare in manieraabbastanza indolore il periodo critico dei primi anni Novanta,segnato da una crisi del settore edilizio. Nasce così la Titocci srlcon mia moglie Antonella Cerioni, non solo socia, ma ancheresponsabile dell’area amministrativa.Sempre in quegli anni ci fu il cambio della sede, sempre a Roma,

in una collocazione più consona alle dimensioni dei veicoli chedovevamo ospitare. Così alla fine degli anni Novanta, quandoriprese l’attività di costruzione, l’azienda era pronta a risponderealla nuova domanda con una flotta ulteriormente potenziata dicirca 20 veicoli. Dal 1998 in poi la crescita è stata continua conl’acquisto di 25 macchine nuove di media ogni anno».

FEDELTÀ A IVECO«Oggi il parco è di 215 veicoli attrezzati, di cui l’80% su meccani-ca Iveco - prosegue Tatocci -. Ce ne sono di tutti i tipi, dalle auto-gru alle piattaforme aeree che costituiscono il parco principale, epoi veicoli allestiti per il trasporto di attrezzature e delle macchinemovimento terra. Tutti i mezzi sono destinati al noleggio.La nostra area di intervento è costituita da Roma e la sua pro-vincia; come unica struttura siamo tra le più grandi d’Italia,mentre confrontandoci con i grandi noleggiatori a livellonazionale nel 2006 eravamo al 26° posto. Considerandol’espansione dell’ultimo anno pensiamo di avere ulteriormentemigliorato questa posizione».La flotta utilizza tutta la gamma dei veicoli Iveco, dai Daily concassoni per il trasporto delle attrezzature agli Eurocargo eStralis per le piattaforme. «Un rapporto che si è ulteriormente consolidato dopo l’incontrocon la Salaria Carri, che ci ha seguito gli ultimi cinque anni -

spiega Titocci -. Prima il parco era tendenzialmente multimarca,per l’allestimento si sceglievano sempre i veicoli consigliati dachi forniva l’attrezzatura. Ora invece, grazie allo stretto contattocon i tecnici della Salaria Carri, si cerca sempre di utilizzare vei-coli Iveco. Per esempio, il nuovo Stralis a quattro assi presenta-to recentemente al Transpotec è ideale per montare le piattafor-me più grandi. I nostri tecnici seguono i corsi presso la Concessionaria Iveco; tral’officina della Salaria Carri e la nostra officina interna, che cura lamanutenzione soprattutto delle attrezzature, c’è un contatto pra-ticamente quotidiano. I veicoli percorrono pochi chilometri all’an-no, ma devono essere sempre in perfetta efficienza».«Oggi il nostro fiore all’occhiello è una piattaforma da 70 metrisu meccanica Stralis AD260S42 - ricorda Titocci -, che in que-sto momento è la più grande che si possa montare su uncamion a libera circolazione, tutte le altre sono infatti trasportieccezionali. Stiamo potenziando le piattaforme di maggiorealtezza e ce ne sono in preparazione anche una da 60 metri euna da 62 metri; ognuna richiede un investimento di oltremezzo milione di euro.Per il futuro non prevediamo un allargamento del nostro rag-gio d’azione, l’area romana offre tantissimo lavoro, non soloper l’edilizia, ma anche per l’industria dello spettacolo. Infattile piattaforme aeree sono molto utilizzate per il cinema, laproduzione di programmi televisivi Rai e Mediaset e gli spotpubblicitari. La vicinanza di Cinecittà quindi costituisce unimportante bacino di utenza: si pensi che il 40% del fattura-to è proprio legato al mondo dello spettacolo, il 30% all’edi-lizia e il resto agli impieghi più vari, dai traslochi alla potatu-ra delle piante.Il noleggio è definito “a caldo” quando il veicolo è dotato dimanovratore, e “a freddo” quando invece l’utente provvededirettamente alla conduzione del veicolo. In questo secondocaso i clienti sono consolidati, cioè hanno anche piattaformeproprie e ricorrono a quelle a noleggio per particolari carichidi lavoro o per guasti di quelle di proprietà. Noi siamo quindiun’azienda al servizio degli altri, con il cliente al centro dellenostre attenzioni».

Nella pagina a fianco,alcuni veicoli della flotta.Qui, Antonio Titocci e, sotto, un Eurocargo allestitocon piattaforma aerea

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protagonisti<

TRASPORTI EUROPA

Si sente spesso affermare che da una criticitàpossono nascere delle opportunità. La storiadi Sergio Del Tutto e di una ventina di suoicolleghi, autisti di una società di trasportonei primi anni Ottanta, ne può rappresentareun esempio.

INSIEME PER LAVORARE«La nostra storia inizia nel 1980 con la denominazione di“Italia 80” - spiega Del Tutto, che della Trasporti Europa èanche il Presidente -. Io e altri venti autisti, in seguito alla chiu-sura dell’attività dell’autotrasportatore per cui lavoravano,

offrimmo al principale cliente di continuare il servizio di tra-sporto costituendoci in cooperativa. La risposta fu positiva edebbe inizio la nuova avventura.Da quel primo nucleo di 20 autisti oggi la Cooperativa èmolto cresciuta e complessivamente la struttura vanta oltre230 associati divisi per aree di attività. Infatti, oltre al tra-sporto merci c’è anche il servizio di facchinaggio che garan-tiamo presso i centri distributivi di importanti organizzazionidella Grande distribuzione. Questo ha imposto di differen-ziare le diverse società perché, come si può ben immagina-re, le problematiche sono differenti fra il lavoro di gestionedei magazzini e preparazione delle spedizioni e quello ditrasporto. È proprio per questo motivo che nel 2003 è nata

la Cooperativa Trasporti Europa, dedicata esclusivamenteall’attività di distribuzione».«Nel frattempo però non è solo evoluta la tipologia del servi-zio ma anche i clienti sono cambiati - prosegue Del Tutto -.Oggi la movimentazione di derrate alimentari e prodotti diconsumo per la vendita al dettaglio costituisce la parte pre-ponderante delle nostre commesse. L’80% dell’attività dellaTrasporti Europa è legata a importanti gruppi cash&carry cheservono un vasto numero di punti vendita e di supermercatidel Centro Italia. Il nostro raggio d’azione è concentrato pre-valentemente tra Lazio e Abruzzo».

UN MONDO IN EVOLUZIONE«Per eseguire questi servizi abbiamo una flotta che si compo-ne di 65 veicoli - spiega Del Tutto -, il 50% è composto daEurocargo, il 35% da Stralis, mentre il restante 15% è costi-tuito dalla gamma leggera, buona parte Daily. La quasi totali-tà è infatti Iveco, un dato che è strettamente legato al solidorapporto con Salaria Carri. Una collaborazione iniziata allafine degli anni Ottanta. Da allora abbiamo trovato nellaConcessionaria Iveco un fondamentale punto di riferimento.Tra esperti e professionisti del trasporto il confronto è conti-nuo e sempre molto proficuo. Insieme affrontiamo tutti gliaspetti di questo complesso mondo: dalla scelta dei modelliottimali per le nostre esigenze, a quella degli allestimenti.Fondamentale è poi l’attenzione al servizio: per noi un fermomacchina può avere conseguenze pesanti, sino alla perditadel carico nel caso di prodotti freschi o surgelati. Quando

abbiamo un’emergenza, o solamente un contrattempo, sap-piamo di trovare sempre nella struttura assistenziale dellaSalaria Carri una risposta immediata ed efficiente».Il servizio di distribuzione a negozi e supermercati sta cono-scendo una rapida evoluzione che va a incidere anche sullatipologia del trasporto e, di conseguenza, dei veicoli utilizzati. «I punti vendita tradizionali, i classici negozi, stanno lenta-mente sparendo - spiega Del Tutto -, sostituiti dai supermer-cati che però, a loro volta, subiscono sempre di più la con-correnza dei grandi centri commerciali. Tutto questo com-porta una conseguente variazione della domanda di traspor-to e quindi della tipologia dei veicoli, con una estremizzazio-ne delle scelte. Una tendenza particolarmente sentita dallanostra struttura che ha attualmente una netta prevalenza diEurocargo, così tutti quelli che sono in procinto di esseresostituiti lo saranno con veicoli di gamma pesante, quindiStralis. Il motivo è semplice, se i viaggi sono sempre di piùdestinati a supermercati e centri commerciali, le consegnehanno quantità e volumi nettamente superiori, tali da richie-dere veicoli più grandi e con portate maggiori. Contem-poraneamente per raggiungere i pochi negozi rimasti, quasitutti situati all’interno dei centri storici, sono preferiti i piùcompatti e agili Daily. Stiamo affrontando questa fase congrande attenzione, perché comporta investimenti importantiche devono dimostrarsi validi anche negli anni futuri. Avereal fianco la consulenza del personale della Concessionaria epoter contare sulla qualità del prodotto Iveco è motivo dimaggiore tranquillità».

IN COOPERATIVA

PER LA

GDO

Una Cooperativa sorta nel 1980 e poi evolutasi attraverso varie ragioni sociali per arrivare all’attuale struttura, costituita sempre dai soci fondatori e dedita al trasporto per conto della Grande distribuzione laziale

Sopra, Sergio Del Tutto di fianco a un Eurocargo, il modello più utilizzato dalla sua flotta. Qui altri due veicoli della Trasporti Europa

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& 37NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008& 36 NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008

protagonisti<

Andrea e Alessandro

Schiavi sono duefratelli uniti nel

lavoro come nellavita dalla grande

passione per i camion e il

movimento terra.Così hanno creatoun’azienda florida

con una flotta di oltre ottanta

macchine

LA FORZA DI UNA SOLIDA UNIONE

A.S. SCAVI

Il padre era impiegato statale, ma ildiciassettenne Andrea voleva fare altroe, quando cominciò a lavorare, acqui-stò una vecchia pala meccanica ecominciò a servire i cantieri edili da pic-colo “padroncino”. Non abbandonòperò gli studi e la sera frequentò una

scuola tecnica che gli consentì di diplomarsiperito elettronico. Di pari passo, il fratelloAlessandro, di sei anni più giovane, fin dall’etàdi 11 anni appena poteva correva ad aiutare ilfratello maggiore. Questa grande solidarietàfra i due, consolidata dalla comune passione,li ha poi portati a lavorare insieme e a costrui-re passo dopo passo un’impresa.

FEDELI A IVECO«Nel 1991 avevo 21 anni quando ritornai dalservizio militare e decisi di costituire un’attivi-tà più organizzata della precedente - raccon-ta Andrea Schiavi -. Il primo passo fu l’acqui-sto di un Iveco 330.30 usato. Gli inizi furonodifficili, a cominciare dall’iscrizione all’Albo

degli Autotrasportatori, che segnò l’avvio uffi-ciale della mia attività nel 1995. Purtroppoquelli erano anni di crisi per il settore edilizio,quindi i primi lavori furono soprattutto perconto di aziende agricole. Fu un periodoimportante perché ci consentì di consolidarel’azienda ed essere pronti quando, nel 1998,ripartì l’edilizia. Quasi contemporaneamente,complice la crisi dell’industria del latte, cessa-rono gran parte delle collaborazioni con ilsettore agricolo.Nel frattempo, nel 1995, avevamo acquistatoun altro veicolo, sempre usato, un Iveco330.36 blu presso la Salaria Carri. Fu unacquisto che in un certo senso segnò il nostrofuturo: da quel momento i veicoli della flottasarebbero stati tutti di colore blu. Fu anchel’inizio del rapporto con la ConcessionariaSalaria Carri che ci ha accompagnato nellanostra crescita professionale.È una questione di rispetto e stima reciproca.A quei tempi fummo grati alla ConcessionariaIveco che diede fiducia a un ragazzino poco

più che ventenne che non aveva alle spalleuna situazione consolidata. Una partnershipche è cresciuta di pari passo con l’espansio-ne della nostra azienda. Anche oggi che lastruttura è consolidata e siamo inseriti inimportanti appalti pubblici e altrettanto signi-ficative commesse con imprese private, laflotta resta in testa alle nostre attenzioni, cosìcome Iveco e la Salaria Carri sono il punto diriferimento per la fornitura dei veicoli. Unrapporto di piena soddisfazione sia per laqualità dei veicoli sia per il servizio: bastaalzare il telefono e c’è sempre chi risolve inostri problemi».L’azienda ha sempre mantenuto una condu-zione fortemente familiare legata ai due fratel-li. Al fianco di Andrea, responsabile commer-ciale, opera la moglie Giorgia Fontana, che sioccupa dell’amministrazione. Alessandro èresponsabile della parte operativa, con seigeometri coordina i 73 dipendenti, coadiuva-to dalla fidanzata Claudia Di Cosmo.

AL SERVIZIO DELL’EDILIZIANel frattempo l’attività si è allargata. «Oggisiamo impegnati su più fronti - prosegueAndrea Schiavi - oltre al trasporto conto terzidi materiale edile e al movimento terra,abbiamo acquisito i permessi per effettuare iltrasporto dei rifiuti. Eseguiamo inoltre lavoridi sbancamento, demolizioni e costruzionianche di tratti di infrastrutture stradali. Negliultimi anni abbiamo potenziato il settoredelle pavimentazioni stradali, con lavori perconto di pubbliche amministrazioni e impren-ditori privati.Prevalentemente i lavori si svolgono nelCentro Italia. Di pari passo è cresciuta anchela flotta dove un ruolo importante è ricopertodalle 60 macchine movimento terra che necostituiscono la parte numericamente piùimportante. Ma la nostra passione restano icamion ai quali dedichiamo sempre grandeattenzione. Vogliamo che siano sempre pulitie perfetti, non ammettiamo che circolinoanche solo con un fanalino rotto, tutto deveessere in ordine. Lo stesso vale per gli autisti,le loro divise devono essere sempre impec-cabili, guai ad avere una felpa strappata.L’immagine è una cosa importante anche nelnostro settore. È per questo che vogliamo avere veicoli diultima generazione: oggi la flotta si componedi tre trattori Stralis, 15 Trakker, un Eurocargoe otto Daily che svolgono un fondamentaleruolo di supporto alle squadre al lavoro neidiversi cantieri. Sono tutti Iveco perché laqualità del prodotto ci soddisfa. Siamo abba-stanza tradizionalisti e quindi per i trattori stra-dali abbiamo individuato nella motorizzazione

Cursor 13 da 500 CV l’ottimale, così comeper i Trakker preferiamo lo stesso motore manella taratura da 450 CV. Per il cambio abbia-mo apprezzato l’automatizzato EuroTronic 2ma per il momento gli autisti, soprattutto perle manovre, preferiscono quello tradizionale.Abbiamo invece accolto con interesse i moto-ri Euro 5 che ci risolvono tanti problemi per ilavori da effettuare nei centri storici».

Nella pagina a fianco,un’immagine della flotta.Qui sopra, da sinistra,Andrea e AlessandroSchiavi e, in basso, una foto di gruppo con tutti gli autisti e dipendenti

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IL GENIO DELEURONOLO SRL

Una flotta di oltre 400 unità dei quali circa280 veicoli commerciali. Di questi ultimiil 70% è costituito da Daily. Da questosemplice dato si comprende quanto ilbusiness della Euronolo sia indissolubil-mente legato al leggero della gammaIveco: solo nel 2007 sono stati ben 80 i

Daily immatricolati dalla Concessionaria Iveco Salaria Carri.

LA STORIALa Euronolo nacque nel 1992 con un piccolo parco destinatoprevalentemente al noleggio per una clientela privata e perbrevi periodi. L’azienda operava da una sola sede situata nellazona Nord di Roma e l’idea di Francesco Bruno, il titolare, era

quella di consolidare la presenza sul mercato romano. Fu cosìche, alla fine degli anni Novanta, diede inizio al processo di evo-luzione con l’apertura della filiale di Roma Sud e il conseguenteampliamento del parco veicoli.«Dal 2002 al 2003 Euronolo raccolse la sfida del noleggio amedio e lungo termine - spiega Bruno -, si allargò così il targetdella clientela soprattutto con l’apertura alle piccole e medieimprese. Negli anni successivi il parco si ampliò ancora di più efurono inaugurate altre due filiali, la prima in una zona strategi-ca di Roma Ovest e la seconda in via Prenestina a Roma Est.Proprio in questa sede venne insediato il coordinamento dellequattro filiali e si diede inizio alla fase finale di organizzazione. Alcentro c’erano sempre le esigenze del cliente fino a trasformar-lo in un vero e proprio rapporto diretto. Per questo venne attiva-to un particolare “call center” dove un operatore qualificatoanche sotto l’aspetto tecnico era pronto a rispondere e a perso-nalizzare ogni offerta alle specifiche richieste. Siamo così ai gior-ni nostri, abbiamo creato Euronolik, la nostra mascotte e conti-nuiamo a guardare avanti: i programmi futuri prevedonoun’espansione verso il Lazio, in particolare a Pomezia e Viterbo,aree ancora con una scarsa offerta di noleggio, ma dotate di ungrande bacino di potenziale utenza.Una delle caratteristiche salienti di questa continua crescita,con incrementi del fatturato dell’ordine del 30% annuo, è statasoprattutto la conquista di una clientela professionale cherichiede veicoli commerciali con allestimenti specifici. Da quila scelta del Daily, in tutte le motorizzazioni e con vari allesti-menti: furgoni, furgoni coibentati, cabinati con i box isotermi-ci, a cassone fisso e a cassone ribaltabile. Era stata valutataanche la possibilità di avere versioni con gruetta, per ilmomento accantonate per motivi di sicurezza, non avendogaranzie sull’abilità di chi le manovra.

Oggi i nostri Daily sono noleggiati sia a breve sia a lungo termi-ne, con quote equamente divise, l’importante è che siano Daily.Il perché è molto semplice, è il veicolo del segmento leggero piùrobusto sul mercato. È affidabile, ha un servizio efficiente pertutte le 24 ore, un design molto apprezzato, non solo dallaEuronolo, ma anche dai clienti che lo noleggiano. Quindi è unasoluzione perfetta».

UN SERVIZIO MIRATO«Il segreto della Euronolo è quello di offrire un servizio moltomirato al cliente - prosegue Bruno -, le grandi società di noleggionon hanno la flessibilità di seguire i singoli con l’attenzione chepossiamo garantire noi. Per esempio, se un veicolo a lungo ter-mine si guasta, noi siamo in grado di sostituirlo subito utilizzandoil parco dei quelli a breve termine. Questa elasticità è moltoapprezzata, soprattutto dalle aziende per le quali un fermo mac-china comporta spesso delle perdite economiche.Un’elasticità e tempestività che si ripercuote anche nel rappor-to fra Euronolo e Salaria Carri. Spesso la Concessionaria Iveco,quando riceve una richiesta di noleggio, trasferisce la domandadirettamente a noi, una partnership perfetta. Del resto nonpotrebbe essere altrimenti, il nostro rapporto è nato con l’iniziodella mia attività di noleggiatore, ancora prima che fondassi laEuronolo, cioè fin dal 1985.Alla Salaria Carri noi ci rivolgiamo per curare tutti gli aspettirelativi alla manutenzione, e poi per chi noleggia a lungo ter-mine è importante poter contare sulla Rete Iveco. Molti deiveicoli affittati operano lontano da Roma, spesso nel Nordd’Italia, è quindi determinante avere la garanzia di interventiqualificati e tempestivi in qualsiasi regione. E questo è un altropunto a favore del Daily.Per quanto concerne le scelte tecniche, la motorizzazione prefe-

rita è quella da 120 CV, idealeper le mission principali e nelrapporto qualità/prezzo.Apprezzato è anche il cambioautomatizzato Agile che staottenendo un riscontro favo-revole. I clienti che lo hannoadottato non l’hanno piùabbandonato, soprattutto seoperano nella distribuzioneurbana. C’è molto interesseanche per la versione Daily ametano, le perplessità nasco-no dalla scarsa presenza didistributori e quindi dai timorisull’autonomia dei veicoli.Con i nuovi modelli questoproblema sembra risolto equindi si sta valutando anchequesta alternativa che permuoversi nei centri storici èottimale».

NOLEGGIO

Nella pagina a fianco, alcuni veicoli della flotta. Qui, Francesco Bruno posa allaguida di uno dei suoi furgoni

Si chiama Euronolik ed è il genio del noleggio.

A questo simpatico personaggio è affidata la promozione

dell’immagine della Euronolo,un’azienda romana

che ha fatto del Daily il suo veicolo più ricercato

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& 41NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008& 40 NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008

Una tradizione di famiglia. Luigi Centorameiniziò a lavorare sulle orme di papàFrancesco, “padroncino” dagli anniSessanta che, con un Fiat 90.13, faceval’autotrasportatore edile per conto di varieimprese locali. Il camion, dotato di gru,operava al servizio dei cantieri che lavora-

vano nel grande, e anche un po’ confuso, boom edilizio checaratterizzava l’urbanizzazione della Roma di quegli anni.Fu così che, nel 1984, Luigi Centorame acquistò un furgoneche veniva utilizzato come veicolo di supporto al camion dipapà Francesco. Nei primi anni l’attività si sviluppò soprattut-to con veicoli di piccole dimensioni, prevalentemente furgo-ni e cabinati con cassone, ideali per operare nell’ambito delcentro storico, in particolare per interventi di ristrutturazione.

LA CULTURA DEL SERVIZIO«Non furono anni particolarmente significativi dal punto divista imprenditoriale - ricorda Centorame -, ma furono fonda-mentali per comprendere l’importanza di un servizio tempesti-vo e di qualità. Così, anche se lavoravo solo con pochi e pic-coli veicoli, seppi però sviluppare un’offerta caratterizzatadalla totale disponibilità a rispondere alle esigenze di tutti gli

dei rifiuti. Per questa mission acquistammo contemporanea-mente 12 Eurocargo, cinque Stralis e un Trakker. A questi siaggiunsero cinque Stralis a tre e quattro assi con gru fino a40 metri, specifici per il montaggio dei tetti in lamellare; inol-tre avviammo anche un’attività di noleggio di macchine ope-ratrici per gli scavi.Oggi questo processo di allargamento delle mission si è conclu-so e il nostro obiettivo è il consolidamento dei diversi settori».

LA FLOTTA«Attualmente disponiamo di 40 veicoli dei quali l’80% sonoIveco, praticamente tutti quelliche possono essere definiticamion - spiega Centorame -. Inparticolare disponiamo di 10Stralis, un Trakker e 18 Eurocargoe poi ci sono quelli di gamma leg-gera, tra cui due furgoni Daily,oltre alle macchine per il movi-mento terra a noleggio. Il rapporto con Salaria Carri è ini-ziato con il primo camion e poi ècresciuto negli anni anche grazieagli ottimi rapporti personali. Noiabbiamo bisogno di essere consi-gliati e seguiti nelle scelte sulmodello e l’allestimento più ido-neo, e dobbiamo contare suun’officina competente e tempe-stiva per ridurre al minimo il fermomacchina qualora ci sia necessità.Così abbiamo scelto anche lamanutenzione programmata conun servizio personalizzato: disabato un furgone attrezzato dellaSalaria Carri provvede agli inter-

venti sui veicoli direttamente nelle nostre sedi».Nel frattempo la società si è fatta più articolata con una capo-gruppo, la Centorame Srl, a cui fanno capo l’AutotrasportiCentorame Snc, che gestisce praticamente tutta la flotta Iveco,e la Flaminia Servizi Sas.«Oggi il fatturato è dato al 30% dalla raccolta dei rifiuti dif-ferenziati: dai calcinacci agli scarti della potatura, fino airifiuti speciali - conclude Centorame -. Il 25% è legato alsettore gru destinate ai montaggi, tutte dotate di operatorequalificato; un altro 25% al trasporto con furgoni nel centrostorico, con veicoli dotati del permesso per poter operare

nella zona ZTL, la Zona a TrafficoLimitato. Infine il restante 20% alnoleggio delle macchine movi-mento terra; per il loro trasportoè stato allestito un Eurocargospecifico, come richiesto dallerecenti norme di sicurezza cheproibiscono lo spostamento sucassoni generici. Non siamo inmolti a rispettare questa disposi-zione, ma è un altro esempiodella nostra attenzione alla quali-tà e sicurezza del servizio».

L’attività delGruppo Centorame

è estremamentediversificata

e al contempospecialistica.

L’abilità di LuigiCentorame

è stata quella diindividuare

una serie di nicchie dove proporre un

servizioprofessionale e tempestivo

TRASPORTO E

SERVIZIinterlocutori. Bastava quindi una telefonata e, nel giro diun’ora, il cliente aveva a disposizione il veicolo che gli serviva,per trasportare del materiale nel centro storico, oppure perritirare i detriti o le macerie della ristrutturazione. Questa sortadi “prontodrin”, come lo chiamavo scherzosamente allora, èstata un po’ la chiave di volta che ha qualificato l’immaginedella mia attività, consentendomi di dare vita a una vera e pro-pria azienda ben strutturata, creandomi una solida fama di affi-dabilità presso un numero notevole di operatori».Fu così che, nei primi anni Novanta, a fronte della crescenterichiesta di interventi, venne acquistato il primo camion congru, un robusto Iveco 145.17, che segnò anche l’inizio dellacollaborazione con la Concessionaria Iveco Salaria Carri. Fuproprio quella gru a essere in seguito dotata di un cestello,inaugurando un nuovo settore di intervento che consentiva intempi rapidi di mettere in sicurezza cornicioni, oppure tra-sportare ai piani alti le travi e i materiali per i tetti.«Il vero boom dell’azienda avvenne però nel 2000 con i lavo-ri per la preparazione del Giubileo - ricorda Centorame -.Furono anni intensissimi: dal 2000 al 2002 dalle nove macchi-ne originarie arrivammo a 23 e furono attivate anche nuovespecializzazioni. In particolare venne potenziata l’attività di tra-sporto, creando una flotta di veicoli scarrabili per la gestione

protagonisti<

GRUPPO CENTORAME

Nella pagina a fianco, alcuni Eurocargo della flotta. Sopra, Luigi Centorame tra due Stralis. Qui, un Eurocargo con piattaformaaerea in azione a Palazzo Madama a Roma

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& 43NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008& 42 NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008

allestitori<

Da Avezzano, profondaprovincia dell’Aquila nelcentro dell’Abruzzo, allaLituania il passo non è nébreve né agevole. Eppurealla Silver Car hannosaputo creare un ponte

simbolico con la repubblica dell’EuropaOrientale e gli altri Paesi limitrofi fino acostruire una solida collaborazione.L’azienda fu fondata da Vittorio Silvestri, chene è tuttora Presidente, alla fine degli anniCinquanta. Fu proprio lui ad avviare un’attivi-tà artigianale basata soprattutto su lavori dicarpenteria per la produzione di attrezzi

agricoli e macchine per l’agricoltura, in par-ticolare aratri. Nel 1966, a fianco di Vittorio Silvestri, entròin azienda anche il fratello Angelo e insiemefondarono la Fratelli Silvestri per ampliarequella che era a quei tempi la loro attivitàprincipale: produzione di carpenteria inambito locale e soprattutto ribaltabili.

DALL’ARATRO ALLE BISARCHE«Per rispondere alle crescenti esigenze delmercato abruzzese venne potenziata unaproduzione di cassoni ribaltabili - spiegaLuigi Silvestri, figlio di Vittorio e attualeGeneral Manager dell’azienda -. Fu proprio

questa la chiave di volta che diede poi origine, nel 1972, allanascita della Silver Srl, che da allora ha conosciuto una cre-scita costante fino ad arrivare, con il mio ingresso in azien-da, alla creazione della Silver Car Srl. Era il 1989 e la nuovasocietà fu creata per sviluppare la produzione di bisarcheper il trasporto vetture, una specializzazione che era stataavviata qualche anno prima, per la precisione nel 1984.La sede originaria della Silver, diretta erede della FratelliSilvestri, era a Capistrello, un piccolo paesino in provinciadell’Aquila, mentre per la Silver Car venne realizzato un nuovostabilimento ad Avezzano, a pochi chilometri di distanza. Cosìsi diede inizio a questa nuova attività che si è poi sviluppataanche attraverso l’acquisizione di altre aziende, in particolarequelle che fornivano semilavorati e carpenteria metallica. Oggil’insediamento di Avezzano si sviluppa su 100 mila mq deiquali 45 mila mq coperti, vi lavorano 150 dipendenti con unindotto di altre 100 persone. Da pochi mesi è stato inaugura-to un nuovo stabilimento che sorge sempre nell’area diAvezzano: altri 5 mila mq coperti che danno ulteriore sviluppoalla produzione delle bisarche.Lo scorso anno sono stati allestiti 800 veicoli, 250 per il tra-sporto vetture, 150 ribaltabili cava-cantiere, 50 carri soccorso,250 ribaltabili stradali e 100 con gru. Dal 1999 Silver Car ècertificata ISO9001 e, dal 2006, anche ISO14000».

EXPORT IN PARTNERSHIPNegli anni più recenti l’azienda sta conoscendo una forteespansione delle esportazioni soprattutto verso l’Est euro-peo. «Da tre anni abbiamo avviato una partnership con unsocio lituano per la realizzazione di un centro di montaggioin Lituania - prosegue Luigi Silvestri -. Dall’Italia vengonospediti i kit preallestiti che sono completati in loco. Abbiamoscelto di collaborare con operatori locali per avere un con-trollo più diretto in questi Paesi e gestire una produzionelocale, invece in Germania e nel Benelux sono stati indivi-duati dei distributori commerciali che seguono anche laparte assistenziale. Adesso il nostro impegno è di sviluppa-re nuovi accordi commerciali e per i servizi post-vendita.Nell’Est europeo in particolare siamo vicini alla definizione diimportanti contratti.

Per Silver Car quello europeo è infatti un mercato importante,attualmente il 50% del fatturato è garantito dai veicoli espor-tati. Le due linee di prodotto più richieste sono le bisarche egli allestimenti cava-cantiere, mentre i carri soccorso sonosoprattutto richiesti dal mercato domestico». «I punti qualificanti che hanno determinato il successo del-l’azienda sono la flessibilità, l’innovazione e la capacità dipersonalizzazione - conclude Luigi Silvestri -. Infatti l’80%della produzione si sviluppa all’interno dell’azienda e que-sto offre la possibilità, non solo di un controllo di qualitàmolto elevato, ma anche di poter intervenire con persona-lizzazioni che rispondono alle esigenze del cliente. E saran-no queste anche le linee di sviluppo per il futuro. Nei pros-simi anni prevedo un forte potenziamento dell’export;l’Italia è un mercato abbastanza saturo che non sembramantenere completamente le promesse di ripresa previste.In particolare c’è il problema di ritiro dell’usato Euro 0dove sarebbe auspicabile una politica più decisa di rotta-mazione dei veicoli obsoleti e inquinanti. Nell’Europadell’Est, invece, c’è grande dinamismo, grosse potenzialitàe tanta voglia di crescere».

OBIETTIVO

EUROPASILVER CAR SRL

Dalla provinciadell’Aquila puntaai mercatieuropei.Specializzazionee qualità le armi vincenti per conquistarli.Tutto era iniziatocon lavori di carpenteria per l’industriaagricola

Nella pagina a fianco, Luigi Silvestri GeneralManager della Silver Car. Qui, una bisarca su meccanica Stralis e, sotto,un Daily allestito a carro soccorso

di Marco Bianchi

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& 45NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008& 44 NUMERO 87 GENNAIO-FEBBRAIO 2008

eventi<

A PARIGI RIUNITA LA RETE MONDIALE IVECO

Al termine di queste dichiarazioni l’arrivo a sorpresa di SergioMarchionne, CEO Fiat Group, che dopo aver salutato la reteIveco, complimentandosi per i risultati eccellenti del 2007, haripercorso i successi di Fiat Group, una realtà globale di cuipossiamo essere tutti orgogliosi, e ha annunciato che gli obiet-tivi per il 2008 saranno molto ambiziosi.

PREVEDERE, PROGRAMMARE, PIANIFICARENel pomeriggio si è svolta la sessione plenaria Sales &Marketing, durante la quale il Senior Vice President StefanoSterpone, partendo dall’esposizione dei buoni risultati ottenu-ti nell'anno ha illustrato gli obiettivi del 2008.«Nel 2007 Iveco si è posizionata comela realtà emergente del mercato - haspiegato Sterpone -. L’aumento dei vei-coli fatturati, nella nostra area cheesclude Cina e Sudamerica, è stato del15%, e quello degli ordini addiritturadel 32%. Nei leggeri gli ordini e le fat-turazioni hanno seguito la forte crescitadel mercato. Nei medi le fatturazionisono in linea con un mercato in legge-ra flessione, ma la nostra quota è statain crescita. Nei pesanti abbiamo rag-giunto un incremento degli ordini addi-rittura del 70% rispetto all’anno precedente. Siamo cresciutiin tutte le aree geografiche, ma vorrei sottolineare la straordi-naria performance dei mercati dell’Europa Centrale eOrientale: +60% le fatturazioni e +85% gli ordini. In comples-so superiamo la soglia delle 180 mila unità, record di sempreper i mercati del nostro perimetro, e diamo un contributoimportantissimo al superamento delle 200 mila vendite com-plessive citate in precedenza.Nel 2008, il primo anno vero e completo del Nuovo Stralis ele strategie di attacco della nostra più recente gamma pro-dotto ci consentiranno di arrivare alla soglia di 200 mila ven-

dite nella sola nostra area. Per raggiungere questo traguar-do, il segreto è molto semplice, e si riassume in tre “P”:Prevedere, Programmare, Pianificare. Prevedere gli andamen-ti di mercato, programmare le azioni commerciali e pianifica-re per tempo gli ordini.L’eccellenza del prodotto, la forza della comunicazione e del-l’immagine, il valore dei servizi al cliente e soprattutto la nostravera carta vincente, la nostra Rete, un’organizzazione distribu-tiva capillare, forte e motivata che tutti ci invidiano, permette-ranno a Iveco di crescere ulteriormente nello scenario mondia-le dei costruttori di veicoli industriali ».A proposito di Rete a Parigi è stata presentata in anteprima

una nuova “Dealer Identity” che daràalle Concessionarie ulteriore smalto ecompetitivà. A illustrarla CarmeloImpelluso, Direttore Rete Iveco a livel-lo internazionale: «il nostro obiettivo èquello di rafforzare ulteriormente l’im-magine del Brand Iveco facendo inmodo che le sedi eguaglino l’eccellen-za raggiunta dal prodotto».«La percezione del valore Iveco non èmai stata così alta - ha quindi conclusoSterpone -. Adesso dobbiamo saper tra-durre tutto ciò in una giusta remunera-

zione del capitale investito. Questo significa “fare squadra”.Oggi siamo una squadra forte che anche i nostri concorrentipercepiscono. Perché mettiamo insieme la qualità del prodottoe la qualità delle persone, la fame di successo e la capacità digestirlo, la chiarezza della strategia e la forza della passione…Ma che cos’è la passione? La passione è ambizione, voglia diessere meglio di tutti, è metodo, voglia di dimostrarlo. C’è unametrica della passione, ed è quella che la rende più di un sen-timento, che la rende un modo di vivere e di lavorare.Questo è il nostro modo di essere appassionati del BrandIveco ed è la forza che ci guiderà verso i successi del 2008».

Si è svolta a Parigi la Convention della rete mondiale Iveco che ha coinvolto 600 dealer e 500 venditori di 40 Paesi.

Per la prima volta hanno partecipato anche alcune delegazioni cinesi in rappresentanza delle joint venture e dei partner di Iveco

FATTORE CHIAVE

IL TEMPO

La scelta della Francia come sede della conven-tion dealer non è stata casuale per Iveco. AParigi l’Unic, una delle Società storiche chefanno parte di Iveco dalla sua costituzione, nac-que più di 100 anni fa e nell’ottobre 1897 pre-sentò il primo veicolo industriale al “1°Concorso per Autocarri”. È in questa cornice

che lo scorso dicembre, al centro Congressi di Villepinte, neipressi di Roissy, vicino a Parigi, il CEO Iveco Paolo Monferinoha dato il benvenuto ai dealer invitati illustrando i risultati del2007 e introducendo la nuova sfida per il 2008. Monferino haribadito che sarà fondamentale, per conseguire gli obiettivi deiprossimi anni, organizzare il business nei tempi e modi più otti-mali, seguendo la strategia della Double Digit Profitability.«All’inizio del 2007 - ha ricordato Monferino -, avevamo dettosarebbe stato un anno di radicali cambiamenti per Iveco, cheavrebbe segnato significativi avanzamenti in termini di mercato eredditività. A Monte-Carlo avevamo individuato tre principali obiet-tivi: qualità e soddisfazione del cliente, miglioramento dell’imma-gine complessiva del marchio e maggiori profitti. Oggi possiamoaffermare che gli obiettivi sono stati raggiunti: per la prima voltanella storia Iveco sono stati superati i 200 mila veicoli venduti e,rispetto al 2006, c’è da registrare un incremento di circa il 20%degli ordini e delle fatturazioni.In termini di volumi è stato unanno di crescita per l’interagamma Iveco, in particolareper quella pesante che ha regi-strato un + 41%. Siamo leaderin Europa Occidentale per iveicoli leggeri e medi e per ibus; anche la gamma pesante,come ho appena detto, haavuto eccellenti risultati. Il2008 ci offre delle ulterioriopportunità e nel business,

come nella vita, le opportunità vanno colte. Ecco perché abbia-mo voluto intitolare questa Convention “Time is the name of thegame” perché il tempo diventa un elemento fondamentale dicompetitività. Il tempo è sempre di più una variabile strategica.La velocità nel rispondere al mercato e ai clienti sarà nei pros-simi anni uno dei fattori decisivi di successo».Dopo Paolo Monferino tutti i Vice President hanno dato illoro saluto ai presenti illustrando l’impegno del proprio teamper le attività svolte durante il 2007, e le strategie previsteper il 2008.In chiusura della mattinata l’Amministratore Delegato Iveco,ritornando sul podio, ha voluto ribadire l’importanza del fatto-re “tempo”. «Come avete potuto sentire - ha ricordato -, lenostre strategie danno grande importanza al fattore tempo.Del resto, corriamo contro il tempo esattamente come “corro-no” tutti i nostri concorrenti. Il cosiddetto “time to market”,ovvero essere sul mercato al momento giusto, è la chiave disuccesso per i nostri prodotti, pensati esclusivamente per sod-disfare le esigenze dei nostri clienti. Così è importante esseretempestivi nel servizio, specialmente se si tratta di manuten-zione e riparazione, perché questo ci permette di soddisfare inostri clienti e, soprattutto, di conquistare la loro fedeltà».Per quanto concerne il rapporto fra Iveco e la Rete, Paolo

Monferino ha quindi afferma-to: «la prima chiave di suc-cesso di Iveco sono i nostriConcessionari. Insieme a voivogliamo continuare questocammino, tutto in salita, perperseguire un obiettivocomune: far leva sul prodottoe sull’eccellenza del servizioIveco per aumentare ulterior-mente la reputazione delnostro brand e vendere valo-re ai nostri clienti».

Nella pagina a fianco, in basso, Sergio Marchionne, CEO Fiat Group;sopra, Paolo Monferino,AmministratoreDelegato Iveco. In questa pagina,Stefano Sterpone,Iveco Senior VicePresident Sales & Marketing.Qui, la splendidascenografia dellaserata di gala al Grand Palais che ha precedutola Convention

di Silvia Becchelli

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protagonisti<DAL MONDO DEL TRASPORTO

11Stralis e due Eurocargosono stati recentementeconsegnati alla NicoliTrasporti Spedizioni Spa,azienda di autotrasportocon sede ad Albino, inprovincia di Bergamo. Un

evento che sottolinea lo stretto rapporto con laConcessionaria Iveco Autoindustriale Berga-masca di Dalmine, sempre in provincia diBergamo, che da anni è al fianco della Nicolinella fornitura di veicoli ma anche dei servizi perrispondere a tutte le richieste che un operatoredell’autotrasporto deve trovare in un partner fon-damentale come la propria Concessionaria.La cerimonia si è svolta presso la sede dellaConcessionaria Iveco con la tradizionale conse-gna delle chiavi da parte di Paolo Zanardi,Responsabile Commerciale dell’AutoindustrialeBergamasca e Pasqualino Nicoli, Presidente dellaNicoli Trasporti Spedizioni Spa, alla presenza deidue figli Fausto e Roberto Nicoli, membri delConsiglio di Amministrazione della società.Nello specifico sono stati consegnati dieci trat-tori Stralis 440S45 con motore Cursor 10 da450 CV e uno Stralis 440S50 trattore in allesti-

mento ribassato con motore Cursor 13 da 500CV. I primi sono destinati a rafforzare e ampliarela flotta, mentre il modello più potente sarà utiliz-zato principalmente per i trasporti eccezionali.Tutti sono dotati di cambio EuroTronic 2 e rispon-dono alle norme Euro 5. A questi si aggiungonodue veicoli di gamma media, ovvero dueEurocargo, un 180E25 e un 160E25 entrambicon motore Tector da 250 CV. Sono allestiti concassoni e svolgeranno una funzione di supportoall’operatività aziendale.

LA STORIAEra il 1973 quando Pasqualino Nicoli, il fondato-re, decise di proseguire l'attività di famiglia inizia-ta agli albori del secolo quando per il trasporto siutilizzavano carri trainati da cavalli. L'attuale Presidente del Consiglio di Ammi-nistrazione della Nicoli Trasporti Spedizioni Spa,rivoluzionò i mezzi ma anche i metodi, presen-tandosi sul mercato con autocarri destinati al tra-sporto di cereali dotati di cisterne. Una scelta chesi dimostrò vincente, dando una spinta determi-nante alla specializzazione nel trasporto di cerea-li e mangimi e anche all'affermazione dell'imma-gine dell'azienda. Nel breve volgere di pochi anni

i camion diventarono cinque e la Nicoli si impo-se come una delle aziende leader in quella tipo-logia di movimentazioni. Oggi il Gruppo si è molto allargato e consolida-to. Al fianco di Pasqualino Nicoli sono già opera-tivi da tempo i due figli Fausto e Roberto. Proprioil loro ingresso in società ha dato inizio a unimportante processo di diversificazione e ristrut-turazione della nuova realtà. «La fase di sviluppo si è avviata nei primi anniNovanta - spiega Roberto Nicoli -. Insieme a miofratello Fausto ho modificato progressivamentela gestione delle nostre attività, cogliendo leopportunità intraviste sul mercato. La ditta indivi-duale si è prima trasformata in una società innome collettivo e, quasi contemporaneamente,è stata acquisita un’altra società da molto tempoattiva nel settore dei trasporti. Una secondaacquisizione, a distanza di pochi anni, ci ha con-sentito di allargare ulteriormente il nostro ambitodi intervento verso nuove specializzazioni, in par-ticolare il settore siderurgico, con importanticommesse. Nel 1996 è nata ufficialmente laNicoli Trasporti Spedizioni Srl. L'azienda è statapoi oggetto di progressive e continue modificheattraverso le quali ha assunto una struttura sem-pre più articolata, fino alla costituzione dellaSocietà per azioni nel 2005».

LA FLOTTA«Il parco si è ampliato e trasformato per soddisfa-re le più svariate richieste dei nostri clienti - pro-segue Roberto Nicoli -: disponiamo di trattoristradali, semirimorchi, motrici, rimorchi normali econ cassoni allungati, cassoni ribaltabili e attrez-zati per i trasporti eccezionali. La tipologia degliallestimenti è oggi molto diversificata perché rite-niamo che garantendo soluzioni di trasportodiverse potremo modificare la nostra attività a

seconda delle richieste del mercato e guardareal futuro con le giuste ambizioni. Operiamo prevalentemente nel Cento-Nordd’Italia in particolare per l’industria siderurgica,ma con importanti commesse anche per altri set-tori come il trasporto di manufatti di cemento,trattori e servizi per l’industria tessile e meccano-tessile. Di pari passo con la struttura si è svilup-pata anche l’organizzazione aziendale e societa-ria mettendo il cliente al centro delle nostre atten-zioni. Questa scelta ha portato allo sviluppo di unpercorso manageriale e operativo innovativo cheha dato eccellenti risultati: negli ultimi anni il fat-turato è raddoppiato. Un importante riconosci-mento anche per la nostra famiglia che ha dimo-strato con i fatti di saper condurre la NicoliTrasporti Spedizioni a perseguire traguardi ambi-ziosi e ricchi di soddisfazioni».

NICOLI TRASPORTI SPEDIZIONI SPA

PER TRASPORTARE

IL FUTUROImportanteconsegna presso laConcessionariaIvecoAutoindustrialeBergamasca Spadi Dalmine. 11 Stralis e dueEurocargo vannoad arricchire laflotta della NicoliTrasportiSpedizioni Spa,azienda leader in forteespansione

A fianco, lo schieramento deinuovi veicoli. Sotto, da sinistra: Fausto e Pasqualino Nicoli, Paolo Zanardi dellaConcessionaria IvecoAutoindustrialeBergamasca e Roberto Nicoli

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news<

L’iniziativa è della Concessionaria Iveco Trinacria V.I. Spa, dea-ler per il capoluogo siciliano e la sua provincia, che ha sedea Termini Imerese alla porte di Palermo, nel cuore dell’areaindustriale ma inevitabilmente lontano dal centro della città.«Come è stato più volte evidenziato - spiega RosarioBattaglia, Responsabile Marketing della Concessionaria -, iveicoli di gamma leggera hanno delle esigenze commercialidifferenti da quelli medi e pesanti. Un Daily, sia furgone checabinato, ha oggi una clientela con abitudini più automobili-stiche che è poco propensa a raggiungere la periferia, o unazona industriale, per avere informazioni commerciali. Spessosi “ferma” dai concessionari di auto in città. Da qui la scelta diallestire questo show-room di oltre 400 mq nel cuore diPalermo in una zona strategica, tra il porto e il centro storico,inserito tra due importanti vie di comunicazione come viaFrancesco Crispi, un’arteria molto trafficata, e via Cavour, il“salotto” della città. In esposizione tutta la gamma Daily, dalMinivan ai cabinati».All’interno non ci sono solo l’esposizione e gli uffici commercia-li, ma anche un “Fiat Café” che ha subito creato molta curiosi-tà nel quartiere. «Per il momento abbiamo iniziato a offrire uncaffè o un drink ai clienti, ma pensiamo di allargare il servizio atutti coloro che ci fanno visita - prosegue Battaglia -. Il bar potràcosì costituire un ulteriore elemento di richiamo. Un’iniziativainusuale per Palermo che non è certo passata inosservata epromette interessanti sviluppi per il futuro».

UNO SHOW-ROOM A PALERMO

La Bosch è stata la protagonista a gen-naio del Technology Day, denominato“la forza dell’innovazione”, che si èsvolto presso il Customer SupportCenter Iveco a Torino.Il Gruppo Bosch è leader mondialenella fornitura di tecnologie e servizi inambito industriale e automobilistico, haun organico di circa 260 mila dipen-denti e un fatturato di oltre 44 miliardidi euro. Il Gruppo comprende laRobert Bosch GmbH, circa 300 socie-tà controllate e sedi regionali sparse inoltre 50 Paesi. La società fu fondata aStoccarda nel 1886 da Robert Boschcome “Officina per la meccanica diprecisione e l’ingegneria elettrica”.Bosch investe oltre 3 miliardi di euroogni anno in ricerca e sviluppo emediamente deposita oltre 3 mila bre-vetti all’anno in tutto il mondo. La tec-nologia per l’industria automotive è ladivisione più grande del Gruppo; con oltre 160 mila dipen-denti ha un fatturato di quasi 30 miliardi di euro.Le aree di business, al centro dei seminari che si sono tenu-ti durante il Technology Day Iveco, comprendono le tecnolo-gie di iniezione del carburante e il trattamento dei gas discarico, per i motori diesel, a benzina e anche per le alimen-tazioni alternative. Una divisione è dedicata allo studio disistemi per la sicurezza attiva e passiva: freni, abs, esp, airbag

e sistemi di ausilio alla guida. I com-ponenti elettronici sono invece divisiin due grandi settori: i componentielettrici propriamente detti comemotorini di avviamento, alternatori epiccoli motori elettrici; i prodotti perla comunicazione in movimento,radio e navigatori. Sempre nell’ambito della tecnologiaautomotive, Bosch Rexroth offre lesoluzioni più evolute per i sistemi diguida e di movimento, siano questiidraulici, elettrici, meccanici o pneu-matici, oltre a soluzioni integrate indiverse configurazioni. I seminari si sono svolti durante l’interoarco della giornata e vi hanno partecipa-to oltre 550 persone provenienti datutto il Gruppo Fiat. Grande interesse haanche suscitato l’esposizione di alcuniprodotti significativi nello show-roomappositamente allestito. La partnership

tra Bosch, Iveco e CNH è consolidata da tempo e l’incontro haconsentito di presentare i nuovi prodotti sottolineando le benefi-che ricadute che essi avranno in termini di sicurezza, innovazio-ne e facilità d’uso per il cliente finale.Come consuetudine ha avuto luogo un meeting tra i TopManager Bosch e Fiat Group a conclusione della giornata. Tra ipresenti Sam Burman, Loris Spaltini, Mario Sabena, JohnKoszewnik, Dieter Brammertz, Virgilio Cerutti e Nevio Di Giusto.

TECHNOLOGY DAY BOSCH

Si è svolta a Milano la 39ª edizione del KeyAward, il festival della creatività “Made in Italy”che rappresenta il più vasto repertorio dicampagne pubblicitarie. Nell’ambito dellamanifestazione, Iveco si è aggiudicata il pre-mio nella categoria “performance”, il ricono-scimento più prestigioso.A ritirare il premio per Iveco sono stati StefanoSterpone, Senior Vice President Sales &Marketing e Alessandro Cicchetti, DirettoreGenerale Marketing, in una serata che si è svol-ta a Milano davanti a numerose personalità delmondo della comunicazione e del marketing,oltre che dello spettacolo e della televisione.Iveco ha ottenuto il “Performance Key Award”per il “notevole incremento di fatturato nei primi sei mesi di que-st’anno grazie anche a una Marketing Communication partico-larmente efficace”, come si legge nella motivazione del premio.

La campagna pubblicitaria è stata creataper promuovere e lanciare il nuovo Stralis,il primo veicolo pesante Iveco legato allasponsorship con gli All Blacks, e ha contri-buito al successo della strategia commer-ciale dell’azienda. La sponsorizzazionecelebra i primi successi di un’ampia strate-gia aziendale che ha come obiettivo ilmiglioramento dell’immagine di marca, chefa leva sull’eccellente gamma di prodotto eservizi al cliente. Una strategia logica con-seguenza del processo di cambiamentodella cultura aziendale e organizzativa cheIveco ha intrapreso con la profonda riorga-nizzazione di inizio 2006. Il filo conduttore

del nuovo corso è l’attenzione alle aspettative del cliente,intesa come elemento fondante delle strategie commercia-li e di prodotto, dalla progettazione all’offerta.

A IVECO IL PERFORMANCE KEY AWARD 2007

La flotta della palermitana Gambino Group Srl si è arricchita diotto Stralis AS440S50T/P Euro 5. La consegna (nella foto) èavvenuta presso la Concessionaria Trinacria V.I. Spa di TerminiImerese, dealer Iveco per Palermo e la sua provincia.La Gambino è una storica azienda da tre generazioni, unpunto di riferimento per l’autotrasporto siciliano. Il suo fonda-tore fu Giovanni Gambino negli anni Sessanta. Dal 1995 leredini dell’azienda sono gestite dal figlio Francesco Gambino.

«Oggi la nostra flotta è di 82 veicoli di gamma pesante - spie-ga Francesco Gambino, responsabile commerciale e ammini-strativo -. Quando entrai in azienda erano 18 e il grande svilup-po è da individuare nelle scelta adottata di dedicarci al traspor-to a temperatura controllata di merci deperibili e di valore,soprattutto in ambito alimentare. Per questo abbiamo sviluppa-to tutta la filiera, sia del trasporto primario sulla rotta Sicilia-Nord Italia, sia curando direttamente la distribuzione nella

nostra isola come nelle regio-ni dell’Italia settentrionale».«La scelta di Stralis - concludeGambino - è stata dettata,oltre che dal prodotto, anchedalle garanzie nei servizi post-vendita. Per noi la qualità el’affidabilità del veicolo sonoimportanti, ma lo sono altret-tanto i servizi di assistenza.La professionalità e la ramifi-cazione della Rete Ivecosono state determinanti nellanostra scelta».

TRINACRIA V.I. CONSEGNA OTTO STRALIS ALLA GAMBINO GROUP

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& 50 NUMERO 86 NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 51NUMERO 86 NOVEMBRE-DICEMBRE 2007

In questonumeropresentiamotre iniziative a favore deiclienti perl’acquisto di unDaily promossedal MercatoItalia Iveco e dalleConcessionarieaderenti.Proponiamoinoltre dueopportunità di IvecoCapital perfinanziarel’acquisto di uncabinatoallestito di gammamedia epesante oppuredi un Daily“van” ocabinato

&

Iveco Capital lancia una pro-mozione, valida fino al 30 apri-le 2008, che si rivolge a tuttigli acquirenti di veicoli digamma media e pesante alle-

stiti, quindi Eurocargo, Stralis e Trakker, sia che operino inconto proprio sia in conto terzi. L’azione è denominataFormula 10-84-10 poiché il leasing prevede un anticipo del10%, ha una durata di 84 mesi a tasso fisso e un’opzione diriscatto del 10%.Come è consuetudine delle proposte sviluppate da IvecoCapital, l’iniziativa offre la possibilità di inserire delle persona-lizzazioni, quali la durata fino a 60 mesi, la riduzione dell’anti-cipo fino al 5% e la variazione del riscatto fino all’1%. Inoltre, grazie alla collaborazione con importanti gruppi assicurati-

vi, viene offerta la possibilità diabbinare al finanziamento nume-rosi pacchetti assicurativi, dallapolizza Incendio & Furto all’RC,dalla Kasco alla Collisione, alla“Patente sicura”. Quest’ultima èuna novità nell’offerta IvecoCapital: si tratta di una coperturain grado di assistere il conducen-te, e chiunque sia autorizzato alla

guida del veicolo, in tutte le fasi legali e burocratiche conseguentialla sospensione o al ritiro della patente. La copertura rimborsainoltre i canoni del contratto di leasing per il periodo di sospensio-ne della patente di guida, le spese necessarie per seguire i corsi diaggiornamento e l’esame per il recupero dei punti.

FORMULA “10-84-10” PER EUROCARGO, STRALIS O TRAKKER ALLESTITI

FINANZIAMENTI E LEASING PER VAN E CABINATI DAILYIveco Capital propone per il primo tri-mestre del 2008 due campagne dedi-cate al Daily. La prima riguarda tutta lagamma dei furgoni, la seconda è rivoltaai cabinati di maggiore potenza.La campagna denominata Van è riserva-ta a tutta la gamma dei furgoni Daily conl’esclusione dei soli Minivan. L’offertaconsente di stipulare un contratto di lea-sing, o accedere a un finanziamento atasso fisso agevolato, per una durata massima di 60 mesi. La seconda campagna offre la stipula di contratti di leasing o difinanziamento a condizioni particolarmente favorevoli per l’ac-quisto di tutti i cabinati della gamma Daily da 3,5 t di MTT conle motorizzazioni 3,0 litri da 150 e 180 CV. Anche in questo caso è offerta la possibilità di personalizzare ilsingolo contratto di leasing o di finanziamento ed è possibilel’abbinamento con diversi pacchetti assicurativi: Incendio &Furto, RC, Kasco, Collisione e “Patente sicura”.

WWW.DAILYMINIVAN.IVECO.COMPuntando sulle nuove opportunità del web, sul sito www.dailyminivan.iveco.com viene lancia-ta un’offerta per i furgoni di fascia leggera. Grazie anche agli ecoincentivi statali per la rottama-zione di un veicolo con omologazione Euro 0 o Euro 1, fino al 15 aprile 2008 si potrà acqui-stare un Daily Minivan Euro 4 a soli 14.400* euro. Oltre alla presentazione della promozione,sul sito è riportato il numero verde Iveco: chiamando gratuitamente l’800.800.288, il clienteverrà contattato dalla Concessionaria diriferimento.La scelta di proporre l’offerta esclusiva-mente tramite Internet mira a potenziare ladiffusione del marchio Iveco e dei suoi vei-coli sui principali motori di ricerca del web.

* Il prezzo promozionale è riferito al modello DailyMiniVan 29L10V 3000/H1 nei colori di serie, Iva, spesedi trasporto e messa su strada escluse, al netto dellosconto sul veicolo e dei 2.500 euro previsti dall’ecoin-centivo statale in caso di rottamazione di un veicoloEuro 0/1 (D.L. nr 248/2007).

DAILY CABINATO: 16.900 EURO SPESI MEGLIOLa promozione che Iveco rivolge ai clienti della gamma commerciale leggera non riguarda soloi furgoni ma comprende anche i cabinati. Aziende, artigiani e liberi professionisti riceverannouna cartolina dal titolo “30 anni spesi bene…”, in riferimento ai 30 anni del Daily, “16.900 eurospesi meglio”. Grazie agli Ivecoincentivi, sarà possibile acquistare fino al 15 aprile 2008 unDaily Cabinato 29L10 comprensivo di cassone fisso base a un prezzo di assoluta convenien-

za a partire da 16.900** euro. Chiamando il numero verde 800.800.288 ilcliente verrà contattato dalla Concessionariadi riferimento.

** Il prezzo promozionale è riferito al modello Daily 29L10CAB con sospensioni meccaniche e nei colori di serie,comprensivo di cassone fisso base e degli incentivi sta-tali alla rottamazione previsti dal D.L. nr 248/2007, IVA,messa su strada e spese di trasporto esclusi.

“DAILY NEWS” E RISPARMI FINO A 7.500 EUROCon Daily News l’offerta Iveco si rivolge anche ai clienti dei fur-goni di gamma superiore con la promozione degliIvecoincentivi sui furgoni da 3,5 t di MTT con ruota gemellatae motorizzazioni da 150 e 180 CV. Fino al 15 aprile 2008 sirisparmia fino a 7.500*** euro con un veicolo da rottamare,oppure 5.000 euro per chi non sfrutta l’ecoincentivo statalealla rottamazione. Chiamando il numero verde 800.800.288il cliente verrà contattato dalla Concessionaria di riferimento.

*** L’esempio è riferito al prezzo di listino del modello Daily 35C18 VAN passo3950/H3, con sospensioni meccaniche, barra torsione e nei colori di serie, Iva,spese di trasporto e messa su strada escluse, comprensivo dello sconto dell'offer-ta e degli incentivi alla rottamazione previsti dal decreto legge nr.248 del31/12/2007. L'offerta è valida per i modelli Daily 35C VAN con motorizzazione .15e .18 con sospensioni meccaniche e nei colori di serie.

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