CAMINERAS DE ABBA - SENTIERI D'ACQUA

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1 SENTIERI D’ACQUA Salvatore Pintore CAMINERAS DE ABBA SENTIERI D’ACQUA P O E S I E Collana Kairos

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quarta silloge poetica

Transcript of CAMINERAS DE ABBA - SENTIERI D'ACQUA

1SENTIERI D’ACQUA

Salvatore Pintore

CAMINERAS DE ABBASENTIERI D’ACQUA

P O E S I E

Collana Kairos

2 CAMINERAS DE ABBA

1a Edizione

© Copyright 1999, by

Salvatore Pintore

s.v. Montalè,18 - 07100 Sassari Sardegna - Italy

e-mail: [email protected]

IN COPERTINA FOTO DI PATRIZIA CAU

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A mia moglie

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Prefazione

“Nei campi seminati del domani / ci rivolta / il vomere del cambiamento”: questa nuova raccolta di Salvatore Pintore è veramente all’insegna del cambiamento, della maturazione, della svolta. L’assetto strutturale entro cui si colloca ‘Ca-mineras de abba / Sentieri d’acqua’ è infatti quella dell’opera bilingue in cui al sardo spetta la prima battuta. Finora Pintore aveva abituato il suo lettore a sillogi rigorosamente in italiano, dove si enucleavano saperi filosofici, echi e mitologie atti a raccordare il verso con la grande tradizione europea della lirica “colta”. Il sostrato “materno”, la radice culturale sarda di questo scrittore nato a Oliena e passato attraverso vari luoghi ed abiti professionali, si presentava at-traverso descrittività e nominazioni, cifre di identità mediterranea ed insulare. Ma in questo ultimo lavoro, Pintore va alle origini più viscerali del proprio essere sardo, facendo risuonare i suoi versi nella lingua materna, collocata “a fronte” di una ‘versione’ in lingua italiana della medesima poesia.

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Due realtà linguistiche, espressioni della complessa identità del sardo, oggi. Versione a fronte, dunque, non traduzione. Si diceva della novità di questa raccolta: anche dal punto di vista stilistico, i tasselli poetici disseminati lungo i Sentieri d’acqua hanno una misura verbale più contenuta, un ritmo incalzante, una compattezza compositiva che nasconde il lungo lavoro di cesello e lima, oltre che la macerazione dei contenuti. Divisa in tre parti, Arte Poesia e Canto, I sen-tieri dell’amore, Navigando, l’intera raccolta si snoda lungo la metafora acquorea del bere/avere sete, per una ricerca esistenziale e sacra insieme. Illuminanti i versetti di Giovanni “...dammi della Tua acqua / affin-ché non abbia più sete” posti a suggello della silloge. Non è un caso se in una delle liriche “forti”, quella che presenta la condizione anagrafica del poeta, è esplicitata proprio tale ricerca esistenziale, alloggiata nella grande metafora del bere/avere sete: “...Vivi in gole profonde / o su ali di allodole / germogliano questi canti / per consolare la sete”. Dunque l’atto poetico in Pintore è un atto necessitato, di conoscenza e di salvezza. Ancora: “...e tra i versi bevo / la mia fatica”, in cui fatica è in-sieme, pavesianamente, fatica del vivere e fatica del poetare. I sentieri d’acqua in una terra arida e bruciata come la Sardegna sono visibilmente metafora di vita, anelito e tensione verso la fonte della prosperità, ma

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anche rammentano che l’isola è immersa nell’elemento acquoreo e da esso viene delimitata e caratterizzata. Così come la prima parte della raccolta ‘scivola’ natu-ralmente attraverso i “sentieri” dell’amore verso una navigazione oltre e attraverso l’acqua del mare. Ad iniziare dal titolo, tutta la silloge è attra-versata dalla costante metaforica del liquido, sia esso mare, o acqua dei fiumi, liquido che funge da trait-d’union, da collante tra la descrittività naturalistica e l’insorgenza dell’individualità poetica, il suo soffrire ed amare, il suo vivere. Così in numerose liriche assistiamo ad un “travaso” dalla natura all’ “io” poetico, in nome di una liquidità che da mare si fa lacrime e sangue. “Acqua di cieli invecchiati / con sangue di mare... lacrime di sudore in un letto di pietra. (...) Allegra canti / gareggiando col mio sangue / per arrivare al palco del mare”. “... i colori delle emozioni / rami di desiderio / che ubriacano le mie acque...” ecc. La metafora acquorea dialoga ed investe anche luoghi comuni ridonando loro nuova verginità, caricandoli di originalità nell’assunto poetico: “... sul fiume del secolo / affrettate il passaggio”... ecco un esempio in cui ‘lo scorrere del tempo’ della comune connotazione si è abilmente trasformato nell’idiolet-to interno alla raccolta. Queste Camineras de abba contengono, soprattutto nella terza parte, l’ansia del viaggio, la condanna cui l’isolano è legato attraverso un forte rapporto di odio e amore.

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“L’ansia di attraversare il mare” è tale, per Pintore, che non può sfuggire alla mitizzazione odis-seica, riproponendo nel personaggio di Ulisse un potente mito classico e novecentesco insieme. Ancora non è lasciato al caso, ma all’attenta ‘fatica’ del lavoro poetico, il luogo lirico in cui compare il nome di Ulis-se. È nella penultima poesia dove viene siglato il titolo dell’intera raccolta, “Isola nell’Isola / Ulisse riparte e un altro ritorna / mentre i telai cantano / le at-tese delle spose. Il Navigando su sentieri d’acqua / ...”. In un verso solo, ecco riuniti il titolo della terza sezione della raccolta e quello dell’intera opera! Un riecheggiamento filosofico leibniziano ci ricorda la cifra propria delle prime prove poetiche di Pintore. Ma adesso la monade, è diventata più “sardamente” “Isola nell’Isola”, riappropriandosi di una peculiarità geografica che è anche antropologica e culturale. A questo proposito si legga uno dei testi, a mio avviso, più riusciti, “La notte senza sonno”, dove nella strofa centrale il poeta ricorda la sua infanzia, e ci riporta alle strade dei nostri paesi dove si giocava “al gallo che vola/ a giaietti/ alla piastrella/ a piede zoppo e a ‘corodè’/ a pane, salame e riposo...”: in una elenca-zione nominale, ellittica di verbo, il nome del gioco in sardo, ‘corodè’, si unisce naturalmente a quelli della descrizione italiana, in un perfetto parallelismo. Se l’acqua, con le sue implicanze metaforiche e simboliche di vita, viaggio, isola, è il filo rosso con-

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duttore della raccolta, in molte liriche gli si affianca un altro elemento, il vento, anch’esso indicatore semantico d’identità. Vento ma anche aria, e, per traslato metafori-co, volo, uccelli, stretti insieme a rafforzarsi recipro-camente. Nella lirica già citata in cui il poeta dichiara di essere arrivato ad una tappa importante della vita, cinquant’anni, si legge: “Vivi in gole profonde / o su ali di allodole / germogliano questi canti / per consolare la sete”. Ecco coniugati i campi semantici del vento/aria (ali e allodole) insieme all’acqua (sete), collegati alla materia stessa della poesia (questi canti). Se in alcuni passi è il quasi denotativo “Vento del mare”, in altri luoghi poetici l’unione tra acqua e aria è senza dubbio meno scontata.“Il desiderio di averti a fianco / con il vento di chi è solo / scava le vene...” qui, il vento rilancia una presenza molto sobria, quella femminile, la cui connotazione di eroe è riassorbita in sfumature più familiari, spesso collegate ad un vero mito del nido. Come in Mendicanti dove il “tu” e l’ “io” poetici sono legati dal ricordo affettuoso in cui a farsi accoglienza, e nido, non è più scontatamente la donna, ma il poeta stesso: “... nel selciato del destino / i tuoi occhi hanno colmato / il palmo delle mie mani / fatto a nido”. Ancora la medesima dualità, tu/io, accostata

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all’immagine simbolica del nido in “Ostia di luna”: “(...) nelle vertigini del cielo / i voli del tuo sguardo / se nel mio nido / non c’è il tuo respiro? Il poeta non viaggia più, l’Ulisse moderno scambia il ruolo, accoglie l’attesa e il calore della casa che era di Penelope.Il terzo luogo poetico in cui ritorna il mito del nido è significativamente posto alla conclusione della rac-colta, alla fine della sezione Navigando. La conoscenza, l’approfondimento della pro-pria identità, la riflessione religiosa e spirituale, l’inten-sità del sentimento, la dura fatica del lavoro poetico, riempiono la vita di questo Ulisse sardo che dall’acqua ha imparato la saggezza antica del ritorno:“Il mite sentire / come l’acqua / lascia le vie del piacere / la quiete riempie le stanze / la pace si fa nido / in un intreccio di lacrime”.

Neria De Giovanni

Alghero, novembre 1999.

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ARTE POESIA E CANTIGU

ARTE POESIA E CANTO

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13SENTIERI D’ACQUA

“ La maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato,

e più indicibili sono le opere d’arte, misteriose esistenze, la cui vita,

accanto alla nostra che svanisce, perdura.»

Rainer Maria Rilke:Lettere a un giovane poeta

Adelphi, Milano, 1989.

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Dia cherrer essere unu poetadae sa ‘oghe giarapro contare sas cunfidenzias de s’animafaeddare de cussa grascia chi mi ‘ortulatde cuss’incantu chi aberit a s’ispantupresoneri e riscattude una palpitante emossionealchimia de sa mentetra sos brazzos de un’amore.

15SENTIERI D’ACQUA

Vorrei essere un poetadalla voce chiaraper raccontare i segreti dell’animaparlare di quella grazia che mi travolgedi quell’incanto che apre allo stuporeostaggio e riscattodi una palpitante emozionealchimia della mentetra le braccia di un amore.

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Su pensamentu intoppatin sas muridinas de su tempusue sa mente regoglitfarfaruzas de misteriu.Est unu coro de atomoso tremidas de cordassi est già peraula?

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Il pensiero rimbalza tra i confini del tempoladdove la mente raccoglieframmenti di mistero.E’ un coro di atomio vibrano le cordese è già parola?

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Bias in sa carenas’arraighinant comente edra sas venas de sos primos chimbant’annos.

Bios in bulas fungudaso subra alas de chilandrasbrotan custos cantigospro consolare su sidis.

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Vitali nel corpos’aggrappano come edera le vene dei primi cinquant’anni.

Vivi in gole profondeo su ali di allodolegermogliano questi cantiper consolare la sete.

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Canto e bio sa fadiga mia.Piaghère de su mundum’iscurret finas a su neuddua sa entre modde de sa diecundunu dolore cosidu a s’oru de su mare.Sambene lu carignat tra sos remossu pensamentu de s’undasu sero cando torrat a nascher amore inchietucomente lughe e umbraa iscultare camineras chena sonnusutta sos pontes rios imbruttadosin sas domos fogu de ojos esiliados.

21SENTIERI D’ACQUA

Cantoe bevo la mia fatica.Voluttà del mondomi scorre sino al midolloal ventre molle del giornocon un dolore cucito alla riva.Sangue l’accarezza tra i remi il pensiero dell’ondala sera quando risorge inquieto amorecome luce e ombraad ascoltare strade insonnisotto i ponti fiumi inquinatinelle case il fuoco di occhi esiliati.

22 CAMINERAS DE ABBA

In su ‘entu de sos annossi regoglini camineras de abbach’in su adu de sos membros diventanasu limbazzu de sa vida.Lagrimas perdidassunt istadas sas primas carrelas ue est passadu su dolore.Daboi naschet semper s’amoree in s’arte si faghet bidercomente puzone de su Nuddafigura ‘ia in sas telasateru dae biancu e dae niedduperaula in sa peraulasignuchi lassat su disizu nostru.

23SENTIERI D’ACQUA

Nel vortice degli annisi raccolgono sentieri d’acquache nell’alveo delle membra diventanoil discorso della vita.Lacrime persesono state le prime vie dov’è passato il dolore.Dopo nasce sempre l’amoree nell’arte apparecome germoglio del Nullafigura viva nelle telealterità di bianco e di neroparola nella parolasegnoche lascia il nostro desiderio.

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25SENTIERI D’ACQUA

SAS CAMINERAS DE S’AMORE

I SENTIERI DELL’AMORE

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« Mettimi come sigillo sul tuo cuore,come sigillo sul tuo braccio;

perché forte come la morte è l’amore,tenace come gli inferi è la passione:le sue vampe sono vampe di fuoco,

una fiamma del Signore! »

Ct: 8, 6

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Abba de chelos imbezzadoscun sambene de mare e alenu de ‘entufalas longa subra sas dies subra sa mente diventas una camineraunu riu cun ammentos de nuese sabores de milli terraslagrimas de suore indunu lettu de pedra.Bestida de aera e pupuinada de ‘asos de puzonesalimentas sas venaschena sonnu iscurrescarignende sas palas de sos montese sas baddes intrizzidas de peleas.Allegra cantasgareggende cun su sambene meupro arrivare a su palcu de su mare.Finas in custu tempusischis a ue andare e como ite mi contas?

29SENTIERI D’ACQUA

Acqua di cieli invecchiaticon sangue di mare e alito di ventoscendi lunga sui giorni sulla mente diventi un sentieroun fiume con ricordi di nuvolee i sapori di mille terrelacrime di sudore in un letto di pietra.Vestita d’ariae di baci di uccellialimenti le venesenza sonno scorricarezzando i fianchi dei montie le valli intrecciate di pene.Allegra canti gareggiando col mio sangueper arrivare al palco del mare.Anche in questo temposai dove andare e ora cosa mi racconti?

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Attraessare su adu de sa mentesu riu de sos ammentoss’ultimu colore de sas fozasmentres sos ojos de sas pedras abbaidana in sa currentesu tempus de sas bozas.Sa prata de sa luna isolvet sa cara tuain abba pasida de incantos.Falana sos disizosfilos de rios peri sos fiancosagos de pinu subra cabidales de terrae su sole tesset fozas de chercosricamu de vida in sa carena.

31SENTIERI D’ACQUA

Attraversare il guado della menteil ruscello dei ricordil’ultimo colore delle fogliementre gli occhi delle pietre guardano nella correnteil tempo delle voglie.L’argento della luna libera il tuo visonel lago degli incanti.Scendono i desiderifili di ruscelli lungo i fianchiaghi di pino su guanciali di terrae il sole tesse foglie di quercericamo di vita sulla pelle.

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Noisperi sos crastos de santu Marcuaunidos in su piuere de sos seculoscomente archeologos noitolosin mesu a sas ruinase a una ciarra de pizzinnosranos de rosarios e versos mudos cristallos de ametistain roccas de melagranadacun sa ‘oghe de su marein undas de conchiglias biancas. Su ‘entu de sos montescarignaiat su manzanu abertu subra sas ispigassu pettu de sos furfurarzossubra alas de sisias e margheridas in isettu.

Seigh’annos...tessiana sas primas isperasvelas de ammentos e de ispantosricamos de allegrias.

33SENTIERI D’ACQUA

Noitra i sassi di San Marcoradunati nella polvere dei secolicome archeologi inespertitra le rovinein un chiacchierio di ragazzigrani di rosari e muti versicristalli d’ametistain rocce di melogranocon la voce del marein onde di conchiglie bianche.

Il vento dei monti carezzava il mattinoaperto sulle spigheil petto dei passerisopra ali di papaverie margherite in attesa. Sedici anni...tessevano le prime speranzevele di ricordi e di stuporiricami d’allegrie.

34 CAMINERAS DE ABBA

Pedidoresriccos de ojadasin sa trauca de su tempuspassamus cun sos annos.

Deo pedidorein s’impedradu de su destinu:sos ojos tuos han pienadusa giunta de sas manos miasfattas a nidu.

Pedidoreszoccamus a sa janna de sa die cun su punzu pienu de isperase su disizu de vivere.

35SENTIERI D’ACQUA

Mendicantiricchi di sguardinell’asola del tempopassiamo con gli anni.

Io mendicantenel selciato del destino:i tuoi occhi hanno colmatoil palmo delle mie manifatto a nido.

Mendicantibussiamo alla porta del giorno col pugno pieno di speranzee il desiderio di vivere.

36 CAMINERAS DE ABBA

Ponzende fattu a s’oriente ses bennida cun alas de giuventudea isfidare su stempus meue oe in sa carre m’inferchis giaos de lagrimassuspesa a s’ammentu ligas silenzios e peraulascumpidende su momentu.

A sa lughe dia cherrer furaresos colores de sa bellesae daboi cuaremi in su casiddu de sa nottepro ‘incher s’ismarrimentu.

Sa gratia de onzi diehat favoridu s’incontrupiuere de oro subra sa mentelentore de cuntentesa subra su corpus meu.

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Inseguendo l’oriente sei giunta con ali di giovinezzaa sfidare il mio tempoe oggi nella carne mi pianti chiodi di lacrimesospesa al ricordoleghi parole e silenzifrugando ogni secondo.

Alla luce vorrei rubarei colori della bellezzae poi rifugiarmi nell’alveare della notteper vincere lo smarrimento.

La grazia di ogni giornoha propiziato l’incontropolline d’oro sulla menterugiada di gioia sul mio corpo.

38 CAMINERAS DE ABBA

S’arcu de sos ojos tuos tendet su filu de s’ammentue sos ammentos carignados dae su ‘entu de su marefalana che puzonescun lagrimas de asciuttare.Esiliadu in s’andaila pius antigaabberzo cunzados e muros de disamistadese onzi die jagas de carena:cando si tancan faghen sonniareo est su pasu de un’iscuttapro narrer «Adiosu!».

39SENTIERI D’ACQUA

L’arco dei tuoi occhi tende il filo della memoria e i ricordicarezzati dal vento del maresi posano come uccellicon lacrime da asciugare.Esiliato nel sandalo più anticoapro recinti e muri di inimiciziee ogni giorno le parentesi del corpo:quando si chiudono fanno sognareo è la tregua di un attimoper dire «Addio!».

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Su turcassude emossiones e de saltios biraiat...indunu mare mùrinu de Santu Aínibrazzos cuadostendian s’arcu de su sero.

Ojadas imboladas che saettasin su chelu de sa festaa ferrere sa carre pius netta.

Fuidu su coraggiusemus restados solosimboligados de timoriapresoneris in su chisciu de sas boghescun su disizu de mandigarepane modde.

41SENTIERI D’ACQUA

La farètradi emozioni e di slanci straripava...in un grigio mare d’ottobrebraccia nascostetendevano l’arco della sera.

Sguardi lanciati come dardi nel cielo della festaa ferire la carne più pura.

Fuggito il coraggiorimanemmo soliavvolti di pauraprigionieri nel circo delle vocicol desiderio di mangiare pane fresco di forno.

42 CAMINERAS DE ABBA

Non ses inogheumpare a mieue si regoglit su restu de sa die.

Ingalenadaaddaisegus de sa janna de su seroin sa neula chena sonnurendidasos pensamentos t’ighene lezeraaffacca a su disizu de t’aer a fiancu.

Su ‘entu de chie est soluforrojat sas venas de s’atera imbreagherafinas a su coro appedradu dae s’indifferenzia tua.

43SENTIERI D’ACQUA

Non sei quicon medove si raccoglie il resto del giorno.

Addormentatadietro la porta della seranella nebbia insonnearresai pensieri ti portano leggeravicina al desiderio di averti a fianco.

Il vento di chi è soloscava le vene della prossima ebrezzasino al cuore indurito della tua indifferenza.

44 CAMINERAS DE ABBA

Ostia de lunain sas laras de su cheluterras inciuppidas de umbrasisprofundana in sa ‘ula ‘e su silenziu.

S’isterroiat s’ammentutorrendemi sa cara tuama comente rujarein su addine de su chelusos bolos de s’ojada tuas’in su nidu meunon b’est su respiru tou?

Giamados dae sos ojos tuossos nomenes mios torran’ a vidacomente braja toccada dae unu suluch’isperdet in su sambenesa chijina de su tempus.

45SENTIERI D’ACQUA

Ostia di lunanelle labbra dell’orizzonteterre imbevute d’ombresprofondano nella gola del silenzio.

Si distende il ricordoridonandomi il tuo voltoma come incrociarenelle vertigini del cieloi voli del tuo sguardose nel mio nidonon c’è il tuo respiro?

Chiamati dai tuoi occhii miei nomi si ravvivanocome brace toccata da un soffioche disperde nel sanguela cenere del tempo.

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Abbas de ‘eranuabbas de istiumustu assoliaduabbardente dae sa niera de ierrusamunan sas peraulas in su chiliru.

In sa rezzarestat paza de ororizolos de abba nettach’iscriene contos de foghilemutos de amoresas disamistàdes cun su mare.

Sos ojos perdidosin sa luna de una tazzaimbreagos de unu tempus chi ‘olatcun muttinzos de pedrachircana libertade.

47SENTIERI D’ACQUA

Acque di primaveraacque dell’estatemosto assolatoacquavite dalla ghiacciaia dell’invernolavano le parole nel setaccio.

Nella reterimangono pagliuzze d’ororigagnoli d’acqua purache scrivono racconti intorno al focolareversi d’amorele inimicizie con il mare.

Gli occhi persinella luna di un bicchiereubriachi di un tempo che volacon silenzi di pietracercano libertà.

48 CAMINERAS DE ABBA

In sa cursa de sas dies e in su misteriu de sas caraslentu est su mudarepronta sa ‘oza de amarechi dae sos ojos falat in mesu a pedras bias.

In su cuile de s’ojada mia s’accherat s’ominesu durche e su ranziguseguresa e timorìama cale sorte?In sas camineras de su tempusnos isettat serenasa Morte.

49SENTIERI D’ACQUA

Nella corsa dei giornie nell’inconoscibile dei voltilento è il mutamentopronta la voglia d’amareche dagli occhi scorre in mezzo a pietre vive.

Nel recinto del mio sguardo si affaccia l’uomoil dolce e l’amarosicurezza e timorema quale sorte?Nei sentieri del tempoci attende serena la Morte.

50 CAMINERAS DE ABBA

Mascaradassas dies pius galanas torran’ a de nottea visitare sas zittadese imboligadas dae una neula de sonniossas lughes cumpagnas de sas umbras.

Pregadorias sididas de Deusfumu de peraulas in sos zillerisemossiones e alenos de vidachircana unu ‘entu pius forteunu momentu pro fuiredae sas istajones e dae sas tumbascando est già cras.

51SENTIERI D’ACQUA

Mascheratii giorni più belli ritornano la nottea visitare le cittàe avvolte da una nebbia di sognile luci compagne delle ombre.

Preghiere assetate di Diofumo di parole nei baremozioni e aliti di vitacercano un vento più forteun momento per fuggiredalle stagioni e dalle tombequando è già domani.

52 CAMINERAS DE ABBA

Mare e terrasemper in brigaabba salidae manos de mastruiscavana sa cara de una vida.

Ma sas caras cuadas in sas pedras ite narana de nois?

Pensamentos naschidos in sas ispigas de sas diesm’aggiuan’ a viverche fizos los accumpagnosubra su setidorzu de su manzanua intender cantaremesu die.

53SENTIERI D’ACQUA

Mare e terrasempre in contesaacqua salatae mani d’artistascavano il volto di una vita.

Ma i volti nascosti nelle pietre cosa dicono di noi?

Pensierinati nelle spighe dei giornimi aiutano a viverecome figli li accompagno sulla vetta del mattinoa sentir cantare mezzogiorno.

54 CAMINERAS DE ABBA

Sa notte chena sonnufurat sos ammentospro ingannare s’isettu de s’avreschidae comente indunu cinema a s’abertuin su lentolu de s’iscuru‘ido sas caras de su cambiamentus’abberini de nousas carrelas de sa giuventude:

So gioghende ancòra cun su chilciua caddos fortes a su puddu ‘olatcun sos pinnadellosa s’imbrestia a s’angallita e a corodèa pane salame e pasadorzu...

Como un’omine belosucun su coro inchietus’aberit a esperienzias noaschi un’atera notteest pronta a incoronare.

55SENTIERI D’ACQUA

La notte senza sonnoruba i ricordiper ingannare l’attesa dell’albae come in un cinema all’apertonel lenzuolo del buiovedo i volti del cambiamentosi riapronole strade della giovinezza:

Sto giocando ancora con il cerchioa cavalli forti al gallo che volacon i giaiettialla piastrella a piede zoppo e a ‘corodè ’a pane salame e riposo...

Ora un uomo gelosocol cuore inquietosi apre a esperienze nuoveche un’altra notteè pronta a incoronare.

56 CAMINERAS DE ABBA

Fuini sas diesdae sas coas de su tempusuna manu las colorat subra una cicchera ‘e linnaun’atera las aunit a sa patria de s’ammentu.

In sas tancas semenadas de su crasnos bortulats’arvada de su cambiamentumentres rios de sambene abban sa terrae un’atera gherraallargat su campusantu de sas rughes.

57SENTIERI D’ACQUA

Fuggono i giornidal grembo del tempouna mano li colora su di una ciotola di legnoun’altra li riunisce alla patria del ricordo.

Nei campi seminati del domanici rivoltail vomere del cambiamentomentre fiumi di sangue irrigano la terrae un’altra guerraallarga il campo delle croci.

58 CAMINERAS DE ABBA

Omines canto pro ‘oischi a onzi Pascha subra su riu de su seculuponides presse a su passazzue canto pro noistorrados in su mesu de una paghe disizados tra oro e faminedae un’ispera mai ìnchida dae su dolore.Canto pro tefiza de unu mundu malaidumeraculu abertuin sas muridinas de sa lughe.E canto pro tefiore no ancora alluinaducun sos mutos de un’amore chena tempus.

59SENTIERI D’ACQUA

Uomini canto per voiche ad ogni Pasqua sul fiume del secoloaffrettate il passaggioe canto per noirinati nel mezzo di una pacedesiderati tra oro e fame da una speranza mai vinta dal dolore.Canto per tefiglia di un mondo malatoaperto miracolosulle frontiere della luce.E canto per tefiore non ancora abbagliatocon i versi di un amore senza tempo.

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61SENTIERI D’ACQUA

NAVIGHENDE

NAVIGANDO

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63SENTIERI D’ACQUA

« Ho vagato con grande sete:la vita è solo cercare.

Ho composto innumerevoli versiho accumulato innumerevoli pesi.

Potrò portare quello che ancora non ho avutofino alla mèta, sull’altra sponda dell’oceano?

Si spezzerà la corda dell’arpaquando vibrerà per i canti

che non ho ancora cantato? »

Rabindranath Tagore: Sfulingo (Scintille),

Guanda, Parma, 1995.

64 CAMINERAS DE ABBA

S’oriolu de attraessare su marende pigat comente frinadae sas profundidades.Ligada a sa loriga de su reposusa partenzia isettat su saludu toupro azzendere su momentu chi ‘enit.S’ultimu sonniu lassat sos ojos unfiados de silenziusubra su lettu isfattu che libaru abertu.Sos tuos lughentes trapassanasa neula de sos ammentos iscurret sambene de rosas in mesu a sas rigas.

65SENTIERI D’ACQUA

L’ansia di attraversare il marecome brezzadalle profondità risale.Legata all’anello delle sostela partenza attende il tuo salutoper accendere l’istante che viene.L’ultimo sogno lascia gli occhi gonfi di silenziosul letto disfatto come un libro aperto.I tuoi lucenti traffiggonola nebbia dei ricordi scorre sangue di rosetra le righe.

66 CAMINERAS DE ABBA

S’alenu touin sa ena de unu momentucarignat sas fozas de sos annossos colores de sas emossionesratos de disizuch’imbreagana sas abbas miassempere prontas a isventiare in chelu.Intro dies disabitadasdae sa gherra cun tegussas pibiristas si nde ficchinicun s’isposa de s’affannu meuunu segretuchi tra lampos si faghet vela.

67SENTIERI D’ACQUA

Il tuo respirosullo stelo di un momentocarezza le foglie degli annii colori delle emozionirami di desiderioche ubriacano le mie acquesempre pronte a evaporare al cielo.All’interno di giorni inabitatidalla guerra con tele palpebre si rialzanocon la sposa del mio affannoun segretoche tra lampi si fa vela.

68 CAMINERAS DE ABBA

Su jogu animat su viaggiuaccordat su rapportu cun s’ateruue si vivet e si perdet su presente.

Pirata de unu tempuschi tra sas undas mudat coloreaberzo sa cascia de sas possibilidadespiena de sonnios de oroojos de pratacollanas de diesvalzer tangos rock e sinfoniasballos tundos ninnidos e borim-bombò...

Dae mare a maresu fogu de s’avventuraiscaldit su teatru de sos omines.

‘ Boghe de unu in su desertu...’in s’aera semidas de animas perdidascun nois in mesu a sa zentecun sas peraulas chi m’iscoppian’ introcomente fogos de artifiziu a mes’austu.

69SENTIERI D’ACQUA

Il gioco anima il viaggioaccorda il rapporto con l’altrodove si vive e si perde l’adesso.

Pirata di un tempoche tra le onde trascoloraapro lo scrigno delle possibilitàpieno di sogni d’oroocchi d’argentocollane di giornivalzer tanghi rock e sinfonieballi in girotondo cantilene e suoni...

Da mare a mareil fuoco dell’avventurariscalda il teatro degli uomini.

‘Voce di uno nel deserto...’nell’aria tracce di anime persecon noi tra la gentecon le parole che mi scoppiano dentrocome fuochi d’artificio a ferragosto.

70 CAMINERAS DE ABBA

Su fuidittupassat preziosuin s’orolozu de su corpuse a sa foga de su tempus nos isettat.

In su adu de sas diespagu seguru lu perdoma it’est chi ancora chirco?

Non sas trummas e sos isbaglioschi faghene s’orizu a s’umbra miama in sa materia de sa terra in sa bellesa de onzi formachirco s’alenu de sa vidasa manu chi mi carigneitsa prima ‘olta.

71SENTIERI D’ACQUA

L’inafferrabilepassa preziosonella clessidra del corpoe alla foce del tempo ci aspetta.

Nell’alveo dei giorniinsicuro lo perdoma cos’è che ancora cerco?

Non le folle e gli erroriche fanno l’orlo alla mia ombrama nella materia della terranella bellezza di ogni formacerco il soffio della vitala mano che mi accarezzòla prima volta.

72 CAMINERAS DE ABBA

In sa domo de su ‘entuperdidu e torradu a acciapparecun sos amigosappo isfidadu a mie matessi e sos puzones cun su pensamentu in sas puntas de su Tuffudesue in sos fiancos de sa mentecantas garas chirchende s’omine veru.

Esiliaduin sa ‘idda de sas peleas mias frazo s’isettude arrivire a sa fine.

73SENTIERI D’ACQUA

Nella casa del ventoperduto e ritrovatocon gli amiciho sfidato me stesso e gli uccelli col pensierosulle cime del Tuffudesue sui fianchi della mentequante gare cercando l’uomo vero.

Esiliatonel paese dei miei affanniconsumo la speranzadi arrivare alla fine.

74 CAMINERAS DE ABBA

Una ‘oghe a s’abbrazzu de mesanotte m’accumpagnataccherada subra sas laraso settida subra su pabiluin su liminarzu de su tempus chi non torrat:

«Non ses solu a proare sa fadiga e s’ inchietudinesas caras sun velas carazzas e bandelaschi su ‘entu imboligat cun peraulas biase cun peraulas mortas s’oju de su silenziu furriat s’ojadaa sas fozas disisperadasdae una làcana chi non si podet brincareabbaidadas in onzi proacundunu muizu las accultatcundun’ateru las istrejt comente sa fisarmonica sonat...».

Dae s’arvure de su nomenesas carazzas nde falan che fozasistraordinariu attonzude s’ultimu carrasegare.

75SENTIERI D’ACQUA

Una voce all’abbraccio di mezzanotte m’accompagnamanifesta sulle labbrao seduta sulla carta sul limite del tempo che non ritorna:

« Non sei solo a sentire la fatica e l’inquietudinei volti sono vele maschere e bandiere che il vento avvolge con parole vive e con parole morte l’occhio del silenzio alle foglie disperate si rivolge da un confine invalicabilesorvegliate in ogni provacon un soffio le avvicinacon un altro le allontanacome la fisarmonica suona...».

Dall’albero del nomele maschere cadono come fogliestraordinario autunnodell’ultimo carnevale.

76 CAMINERAS DE ABBA

Currene sas istajoness’arcu de su tempuslantat una frizza a onzi coroimbiancat s’erva chena lamentueppuru mi paret ‘eris...

Pius andamus innantispius creschene sas caminerassos silenzios de sa mentee ateras isolas pro sas ideasvelas chi un Anghelu mantenet subra su caminu.

Isola in s’IsolaUlisse andat e un’ateru torratmentres sos telarzos cantanasos isettos de sas isposas.

Navighende in camineras de abbasu movimentu nos liberat dae s’àncora ‘e su coroavrèschida daboi de interighinuunu miraculu continuu nos faghet noos.

77SENTIERI D’ACQUA

Corrono le stagionil’arco del tempo lancia una freccia ad ogni cuore imbianca l’erba senza un lamentoeppure mi sembra ieri...

Più c’inoltriamopiù crescono i sentierii silenzi della mentee altre isole per le ideevele che un Angelo tiene sulla rotta.

Isola nell’IsolaUlisse riparte e un altro ritornamentre i telai cantanole attese delle spose.

Navigando su sentieri d’acquail movimento ci libera dall’àncora del cuorealba dopo tramonto un miracolo continuo ci rinnova.

78 CAMINERAS DE ABBA

Su intendere maseducomente s’abba lassat sas carrelas de su recreusu reposu pienat sas istanziassa paghe si faghet su niduindunu lorumu ‘e lagrimas.

Unu cascu de ‘entue su piantu ‘olatpuzonat sa ‘oghe de su silenziuimboligat sa criadura in su sinu.

Ala de anghelusa vela lassat sas funesunu muccaloru de anima saludatbandela de un’ateru caminu.

79SENTIERI D’ACQUA

Il mite sentirecome l’acqua lascia le vie del piacerela quiete riempie le stanzela pace si fa il nidoin un intreccio di lacrime.

Uno sbadiglio di vento e il pianto volagemma la voce del silenzio riavvolge il bimbo nel grembo. Ala d’angelola vela lascia le cordeun fazzoletto d’anima salutabandiera di un altro cammino.

80 CAMINERAS DE ABBA

« ...dammi della Tua acquaaffinché non abbia più sete...»

Gv 4, 15

81SENTIERI D’ACQUA

INDICE

pag. 5 Prefazione

14 Vorrei essere un poeta 16 Il pensiero rimbalza 18 Vive nel corpo 20 Canto 22 Nel vortice degli anni 28 Acqua di cieli invecchiati 30 Attraversare il guado della mente 32 Noi 34 Mendicanti 36 Inseguendo l’oriente 38 L’arco dei tuoi occhi 40 La farètra 42 Non sei qui 44 Ostia di luna 46 Acque di primavera 48 Nella corsa dei giorni 50 Mascherati 52 Mare e terra 54 La notte senza sonno 56 Cadono i giorni 58 Omines 64 L’ansia di attraversare il mare 66 Il tuo respiro 68 Il gioco anima il viaggio 70 L’Inafferrabile 72 Nella casa del vento 74 Una voce 76 Corrono le stagioni 78 Il mite sentire