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CAMERA DEI DEPUTATI

COSTITUZIONEDELLA REPUBBLICA

ITALIANA

CDSEGRETERIA GENERALE

8 MAGGIO 2012

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CAMERA DEI DEPUTATI

COSTITUZIONEDELLA REPUBBLICA

ITALIANA

CDSEGRETERIA GENERALE

8 MAGGIO 2012

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INDICE

PRINCIPI FONDAMENTALI (artt. 1-12) 2

PARTE IDIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

TITOLO I Rapporti civili (artt. 13-28) 5

TITOLO II Rapporti etico-sociali (artt. 29-34) 9

TITOLO III Rapporti economici (artt. 35-47) 11

TITOLO IV Rapporti politici (artt. 48-54) 16

PARTE IIORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

TITOLO I Il Parlamento 18

Sezione I Le Camere (artt. 55-69) 18

Sezione II La formazione delle leggi (artt. 70-82) 22

TITOLO II Il Presidente della Repubblica (artt. 83-91) 27

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VI INDICE

TITOLO III Il Governo 30

Sezione I Il Consiglio dei ministri (artt. 92-96) 30

Sezione II La Pubblica Amministrazione (artt. 97-98) 32

Sezione III Gli organi ausiliari (artt. 99-100) 33

TITOLO IV La magistratura 34

Sezione I Ordinamento giurisdizionale (artt. 101-110) 34

Sezione II Norme sulla giurisdizione (artt. 111-113) 37

TITOLO V Le Regioni, le Province, i Comuni (artt.114-133) 38

TITOLO VI Garanzie costituzionali 51

Sezione I La Corte costituzionale (artt. 134-137) 51

Sezione II Revisione della Costituzione. Leggi costitu-zionali (artt. 138-139) 53

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI (I-XVIII) 53

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COSTITUZIONEDELLA REPUBBLICA ITALIANA(*)

IL CAPO PROVVISORIO DELLO STATO

VISTA la deliberazione dell’Assemblea Costituente,che nella seduta del 22 dicembre 1947 ha approvato laCostituzione della Repubblica italiana;

VISTA la XVIII disposizione finale della Costituzione;

PROMULGA

la Costituzione della Repubblica italiana nel seguentetesto:

(*) Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 298, ediz. straord., del 27 dicem-bre 1947 e nella Gazzetta Ufficiale n. 2 del 3 gennaio 1948, e aggiornata con lemodificazioni introdotte con le seguenti leggi costituzionali:

9 febbraio 1963, n. 2 «Modificazioni agli articoli 56, 57 e 60 della Costi-tuzione» (Gazzetta Ufficiale n. 40 del 12 febbraio 1963);

27 dicembre 1963, n. 3 «Modificazioni agli articoli 131 e 57 della Costitu-zione e istituzione della Regione Molise» (Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio1964);

22 novembre 1967, n. 2 «Modificazione dell’articolo 135 della Costituzio-ne e disposizioni sulla Corte costituzionale» (Gazzetta Ufficiale n. 294 del 25 no-vembre 1967);

16 gennaio 1989, n. 1 «Modifiche degli articoli 96, 134 e 135 della Costi-tuzione e della legge costituzionale 11 marzo 1953, n. 1, e norme in materia diprocedimenti per i reati di cui all’articolo 96 della Costituzione» (Gazzetta Uf-ficiale n. 13 del 17 gennaio 1989);

4 novembre 1991, n. 1 «Modifica all’articolo 88, secondo comma, dellaCostituzione» (Gazzetta Ufficiale n. 262 dell’8 novembre 1991);

6 marzo 1992, n. 1 «Revisione dell’articolo 79 della Costituzione in materiadi concessione di amnistia e indulto» (Gazzetta Ufficiale n. 57 del 9 marzo 1992);

29 ottobre 1993, n. 3 «Modifica dell’articolo 68 della Costituzione» (Gaz-zetta Ufficiale n. 256 del 30 ottobre 1993);

22 novembre 1999, n. 1 «Disposizioni concernenti l’elezione diretta delPresidente della Giunta regionale e l’autonomia statutaria delle Regioni» (Gaz-zetta Ufficiale n. 299 del 22 dicembre 1999);

23 novembre 1999, n. 2 «Inserimento dei princìpi del giusto processo nel-l’articolo 111 della Costituzione» (Gazzetta Ufficiale n. 300 del 23 dicembre 1999);

17 gennaio 2000, n. 1 «Modifica all’articolo 48 della Costituzione concer-nente l’istituzione della circoscrizione Estero per l’esercizio del diritto di voto deicittadini italiani residenti all’estero» (Gazzetta Ufficiale n. 15 del 20 gennaio 2000);

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2 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

PRINCIPI FONDAMENTALI

ART. 1L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul

lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nel -

le forme e nei limiti della Costituzione.

ART. 2La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviola -

bili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni so-ciali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempi-mento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, eco-nomica e sociale.

ART. 3Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono

eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, dirazza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, dicondizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacolidi ordine economico e sociale, che, limitando di fatto lalibertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pie-no sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipa-zione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese.

23 gennaio 2001, n. 1 «Modifiche agli articoli 56 e 57 della Costituzioneconcernenti il numero dei deputati e senatori in rappresentanza degli italiani all’estero» (Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2001);

18 ottobre 2001, n. 3 «Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione» (Gazzetta Ufficiale n. 248 del 24 ottobre 2001);

30 maggio 2003, n. 1 «Modifica dell’articolo 51 della Costituzione (Gaz-zetta Ufficiale n. 134 del 12 giugno 2003);

2 ottobre 2007, n. 1 «Modifica all’articolo 27 della Costituzione, concernentel’abrogazione della pena di morte» (Gazzetta Ufficiale n. 236 del 10 ottobre 2007);

20 aprile 2012, n.1 «Introduzione del principio del pareggio di bilancio nel-la Carta costituzionale» (Gazzetta Ufficial e n. 95 del 23 aprile 2012). Ai sensi del-l’articolo 6 della legge le sue disposizioni si applicano a decorrere dall’esercizio fi-nanziario relativo all’anno 2014.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 3

ART. 4La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto

al lavoro e promuove le condizioni che rendano effet-tivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo leproprie possibilità e la propria scelta, un’attività o unafunzione che concorra al progresso materiale o spiri-tuale della società.

ART. 5La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e pro-

muove le autonomie locali; attua nei servizi che dipen-dono dallo Stato il più ampio decentramento ammini-strativo; adegua i principî ed i metodi della sua legisla-zione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.

ART. 6La Repubblica tutela con apposite norme le mino-

ranze linguistiche.

ART. 7Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel

proprio ordine, indipendenti e sovrani.I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.

Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, nonrichiedono procedimento di revisione costituzionale.

ART. 8Tutte le confessioni religiose sono egualmente libe-

re davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno

diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quan-to non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per leggesulla base di intese con le relative rappresentanze.

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4 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 9La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura

e la ricerca scientifica e tecnica.Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artisti-

co della Nazione.

ART. 10L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle

norme del diritto internazionale generalmente ricono-sciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolatadalla legge in conformità delle norme e dei trattati in-ternazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paesel’effettivo esercizio delle libertà democratiche garanti-te dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel ter-ritorio della Repubblica, secondo le condizioni stabili-te dalla legge.

Non è ammessa l’estradizione dello straniero perreati politici (*).

ART. 11L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa

alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risolu-zione delle controversie internazionali; consente, incondizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni disovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri lapace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favoriscele organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

ART. 12La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano:

verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali di-mensioni.

(*) L’articolo unico della legge costituzionale 21 giugno 1967, n. 1, stabili-sce: «L’ultimo comma dell’articolo 10 e l’ultimo comma dell’articolo 26 della Co-stituzione non si applicano ai delitti di genocidio».

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 5

PARTE PRIMADIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

TITOLO IRAPPORTI CIVILI

ART. 13

La libertà personale è inviolabile.Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispe-

zione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restri -zione della libertà personale, se non per atto motivatodell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previstidalla legge.

In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicatitassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicu-rezza può adottare provvedimenti provvisori, che de-vono essere comunicati entro quarantotto ore all’auto-rità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle suc-cessive quarantotto ore, si intendono revocati e restanoprivi di ogni effetto.

È punita ogni violenza fisica e morale sulle personecomunque sottoposte a restrizioni di libertà.

La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazio-ne preventiva.

ART. 14

Il domicilio è inviolabile.Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizio-

ni o sequestri se non nei casi e modi stabiliti dalla leg-ge secondo le garanzie prescritte per la tutela della li-bertà personale.

Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanitàe di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali so-no regolati da leggi speciali.

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6 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 15

La libertà e la segretezza della corrispondenza e diogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.

La loro limitazione può avvenire soltanto per attomotivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabi-lite dalla legge.

ART. 16

Ogni cittadino può circolare e soggiornare libera-mente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvole limitazioni che la legge stabilisce in via generale permotivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione puòessere determinata da ragioni politiche.

Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio dellaRepubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.

ART. 17

I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente esenz’armi.

Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico,non è richiesto preavviso.

Delle riunioni in luogo pubblico deve essere datopreavviso alle autorità, che possono vietarle soltantoper comprovati motivi di sicurezza o di incolumitàpubblica.

ART. 18

I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente,senza autorizzazione, per fini che non sono vietati aisingoli dalla legge penale.

Sono proibite le associazioni segrete e quelle cheperseguono, anche indirettamente, scopi politici me-diante organizzazioni di carattere militare.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 7

ART. 19Tutti hanno diritto di professare liberamente la

propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale oassociata, di farne propaganda, e di esercitarne in pri-vato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riticontrari al buon costume.

ART. 20Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di

culto d’una associazione od istituzione non possono es-sere causa di speciali limitazioni legislative, né di spe-ciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacitàgiuridica e ogni forma di attività.

ART. 21Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il

proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altromezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizza-zioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto mo-tivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per iquali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi,o nel caso di violazione delle norme che la legge stessaprescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non siapossibile il tempestivo intervento dell’autorità giudizia-ria, il sequestro della stampa periodica può essere ese-guito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono im-mediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, faredenunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo con-valida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro siintende revocato e privo d’ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere ge-nerale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento del-la stampa periodica.

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8 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spetta-coli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon co-stume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati aprevenire e a reprimere le violazioni.

ART. 22

Nessuno può essere privato, per motivi politici, del-la capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.

ART. 23

Nessuna prestazione personale o patrimoniale puòessere imposta se non in base alla legge.

ART. 24

Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei pro-pri diritti e interessi legittimi.

La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e gradodel procedimento.

Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istitu-ti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giuri-sdizione.

La legge determina le condizioni e i modi per la ri-parazione degli errori giudiziari.

ART. 25

Nessuno può essere distolto dal giudice naturaleprecostituito per legge.

Nessuno può essere punito se non in forza di unalegge che sia entrata in vigore prima del fatto com -messo.

Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurez-za se non nei casi previsti dalla legge.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 9

ART. 26L’estradizione del cittadino può essere consentita

soltanto ove sia espressamente prevista dalle conven-zioni internazionali.

Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici (*).

ART. 27 (**)La responsabilità penale è personale.L’imputato non è considerato colpevole sino alla

condanna definitiva.Le pene non possono consistere in trattamenti con-

trari al senso di umanità e devono tendere alla riedu-cazione del condannato.

Non è ammessa la pena di morte.

ART. 28I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti

pubblici sono direttamente responsabili, secondo leleggi penali, civili e amministrative, degli atti compiutiin violazione di diritti. In tali casi la responsabilità ci-vile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

TITOLO IIRAPPORTI ETICO-SOCIALI

ART. 29

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia co-me società naturale fondata sul matrimonio.

(*) V. nota all’articolo 10.(**) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 2 otto-

bre 2007, n. 1, che alla fine del quarto comma ha soppresso le parole «se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra».

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10 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale egiuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge agaranzia dell’unità familiare.

ART. 30È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire

ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provve-

de a che siano assolti i loro compiti.La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio

ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i dirittidei membri della famiglia legittima.

La legge detta le norme e i limiti per la ricerca del-la paternità.

ART. 31La Repubblica agevola con misure economiche e al-

tre provvidenze la formazione della famiglia e l’adem-pimento dei compiti relativi, con particolare riguardoalle famiglie numerose.

Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, fa-vorendo gli istituti necessari a tale scopo.

ART. 32

La Repubblica tutela la salute come fondamentalediritto dell’individuo e interesse della collettività, e ga-rantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinatotrattamento sanitario se non per disposizione di legge.La legge non può in nessun caso violare i limiti impo-sti dal rispetto della persona umana.

ART. 33

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’inse-gnamento.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 11

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzio-ne ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole edistituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuo-le non statali che chiedono la parità, deve assicurare adesse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scola-stico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

È prescritto un esame di Stato per l’ammissione aivari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di es-si e per l’abilitazione all’esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accade-mie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi neilimiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

ART. 34

La scuola è aperta a tutti.L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto an-

ni, è obbligatoria e gratuita.I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, han-

no diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.La Repubblica rende effettivo questo diritto con

borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvi-denze, che devono essere attribuite per concorso.

TITOLO IIIRAPPORTI ECONOMICI

ART. 35

La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue formeed applicazioni.

Cura la formazione e l’elevazione professionale deilavoratori.

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12 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazio-ni internazionali intesi ad affermare e regolare i dirittidel lavoro.

Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obbli-ghi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutelail lavoro italiano all’estero.

ART. 36

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione propor-zionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ognicaso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’e-sistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabi-lita dalla legge.

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a fe-rie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

ART. 37

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità dilavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempi-mento della sua essenziale funzione familiare e assicu-rare alla madre e al bambino una speciale adeguata pro-tezione.

La legge stabilisce il limite minimo di età per il la-voro salariato.

La Repubblica tutela il lavoro dei minori con spe-ciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il di-ritto alla parità di retribuzione.

ART. 38

Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto deimezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento eall’assistenza sociale.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 13

I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed as-sicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in ca-so di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoc-cupazione involontaria.

Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazio-ne e all’avviamento professionale.

Ai compiti previsti in questo articolo provvedonoorgani ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.

L’assistenza privata è libera.

ART. 39

L’organizzazione sindacale è libera.Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo

se non la loro registrazione presso uffici locali o cen-trali, secondo le norme di legge.

È condizione per la registrazione che gli statuti deisindacati sanciscano un ordinamento interno a base de-mocratica.

I sindacati registrati hanno personalità giuridica.Possono, rappresentati unitariamente in proporzionedei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavorocon efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti allecategorie alle quali il contratto si riferisce.

ART. 40

Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delleleggi che lo regolano.

ART. 41

L’iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale

o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà,alla dignità umana.

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14 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

ART. 42

La proprietà è pubblica o privata. I beni economi-ci appartengono allo Stato, ad enti o a privati.

La proprietà privata è riconosciuta e garantita dal-la legge, che ne determina i modi di acquisto, di godi-mento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzionesociale e di renderla accessibile a tutti.

La proprietà privata può essere, nei casi prevedutidalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivid’interesse generale.

La legge stabilisce le norme ed i limiti della succes-sione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sul-le eredità.

ART. 43

A fini di utilità generale la legge può riservare ori-ginariamente o trasferire, mediante espropriazione esalvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a co-munità di lavoratori o di utenti, determinate imprese ocategorie di imprese, che si riferiscano a servizi pub-blici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di mo-nopolio ed abbiano carattere di preminente interessegenerale.

ART. 44

Al fine di conseguire il razionale sfruttamento delsuolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge im-pone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata,

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 15

fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e lezone agrarie, promuove ed impone la bonifica delleterre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzio-ne delle unità produttive; aiuta la piccola e la mediaproprietà.

La legge dispone provvedimenti a favore delle zo-ne montane.

ART. 45

La Repubblica riconosce la funzione sociale dellacooperazione a carattere di mutualità e senza fini di spe -culazione privata. La legge ne promuove e favoriscel’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, congli opportuni controlli, il carattere e le finalità.

La legge provvede alla tutela e allo sviluppo del-l’artigianato.

ART. 46

Ai fini della elevazione economica e sociale del la-voro e in armonia con le esigenze della produzione, laRepubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collabo-rare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla ge-stione delle aziende.

ART. 47

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio intutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.

Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla pro-prietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatricee al diretto e indiretto investimento azionario nei gran-di complessi produttivi del Paese.

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16 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

TITOLO IVRAPPORTI POLITICI

ART. 48 (*)

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, chehanno raggiunto la maggiore età.

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Ilsuo esercizio è dovere civico.

La legge stabilisce requisiti e modalità per l’eserciziodel diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e neassicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscri-zione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sonoassegnati seggi nel numero stabilito da norma costitu-zionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Il diritto di voto non può essere limitato se non perincapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevo-cabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

ART. 49Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi libera-

mente in partiti per concorrere con metodo democra-tico a determinare la politica nazionale.

ART. 50Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Ca-

mere per chiedere provvedimenti legislativi o esporrecomuni necessità.

ART. 51 (**)Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono

accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in

(*) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 17 gennaio 2000,n. 1.

(**) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 30 maggio 2003, n. 1.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 17

condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabilitidalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne euomini.

La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici ealle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italianinon appartenenti alla Repubblica.

Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha di-ritto di disporre del tempo necessario al loro adempi-mento e di conservare il suo posto di lavoro.

ART. 52

La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi

stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudi-ca la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio deidiritti politici.

L’ordinamento delle Forze armate si informa allospirito democratico della Repubblica.

ART. 53

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubblichein ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di pro-gressività.

ART. 54

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e leleggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche han-no il dovere di adempierle con disciplina ed onore,prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

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18 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

PARTE SECONDAORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

TITOLO IIL PARLAMENTO

SEZIONE ILe Camere

ART. 55Il Parlamento si compone della Camera dei depu-

tati e del Senato della Repubblica.Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei

membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dallaCostituzione.

ART. 56 (*)La Camera dei deputati è eletta a suffragio univer-

sale e diretto.Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici

dei quali eletti nella circoscrizione Estero.Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel

giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque an-ni di età.

La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fattosalvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizioneEstero, si effettua dividendo il numero degli abitantidella Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimentogenerale della popolazione, per seicentodiciotto e di-stribuendo i seggi in proporzione alla popolazione diogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e deipiù alti resti.

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 9 febbraio 1963,n. 2 e successivamente modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 23 gen-naio 2001, n. 1.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 19

ART. 57 (*)Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale,

salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero.Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici,

sei dei quali eletti nella circoscrizione Estero.Nessuna Regione può avere un numero di senatori

inferiore a sette; il Molise ne ha due, la Valle d’Aostauno.

La ripartizione dei seggi tra le Regioni, fatto salvo ilnumero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero,previa applicazione delle disposizioni del precedentecomma, si effettua in proporzione alla popolazione del-le Regioni, quale risulta dall’ultimo censimento genera-le, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.

ART. 58I senatori sono eletti a suffragio universale e diret-

to dagli elettori che hanno superato il venticinquesimoanno di età.

Sono eleggibili a senatori gli elettori che hannocompiuto il quarantesimo anno.

ART. 59È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è

stato Presidente della Repubblica.Il Presidente della Repubblica può nominare sena-

tori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patriaper altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, arti-stico e letterario.

ART. 60 (**)La Camera dei deputati e il Senato della Repubbli-

ca sono eletti per cinque anni.

(*) Così sostituito dall’articolo 2 della legge costituzionale 9 febbraio 1963,n. 2, e successivamente modificato dall’articolo 2 della legge costituzionale 27 di-cembre 1963, n. 3, e da ultimo dall’articolo 2 della legge costituzionale 23 gen-naio 2001, n. 1.

(**) Così sostituito dall’articolo 3 della legge costituzionale 9 febbraio 1963,n. 2.

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20 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

La durata di ciascuna Camera non può essere pro-rogata se non per legge e soltanto in caso di guerra.

ART. 61

Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entrosettanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalleelezioni.

Finché non siano riunite le nuove Camere sonoprorogati i poteri delle precedenti.

ART. 62

Le Camere si riuniscono di diritto il primo giornonon festivo di febbraio e di ottobre.

Ciascuna Camera può essere convocata in viastraordinaria per iniziativa del suo Presidente o delPresidente della Repubblica o di un terzo dei suoicomponenti.

Quando si riunisce in via straordinaria una Came-ra, è convocata di diritto anche l’altra.

ART. 63

Ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti ilPresidente e l’Ufficio di presidenza.

Quando il Parlamento si riunisce in seduta comu-ne, il Presidente e l’Ufficio di presidenza sono quellidella Camera dei deputati.

ART. 64

Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento amaggioranza assoluta dei suoi componenti.

Le sedute sono pubbliche; tuttavia ciascuna delledue Camere e il Parlamento a Camere riunite possonodeliberare di adunarsi in seduta segreta.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 21

Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parla-mento non sono valide se non è presente la maggioran-za dei loro componenti, e se non sono adottate a mag-gioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescri-va una maggioranza speciale.

I membri del Governo, anche se non fanno partedelle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, diassistere alle sedute. Devono essere sentiti ogni voltache lo richiedono.

ART. 65

La legge determina i casi di ineleggibilità e di in-compatibilità con l’ufficio di deputato o di senatore.

Nessuno può appartenere contemporaneamente al-le due Camere.

ART. 66

Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissionedei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ine-leggibilità e di incompatibilità.

ART. 67

Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazio-ne ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

ART. 68 (*)

I membri del Parlamento non possono essere chia-mati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti da-ti nell’esercizio delle loro funzioni.

Senza autorizzazione della Camera alla quale ap-partiene, nessun membro del Parlamento può essere

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 29 ottobre 1993, n. 3.

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22 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, népuò essere arrestato o altrimenti privato della libertàpersonale, o mantenuto in detenzione, salvo che in ese-cuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ov-vero se sia colto nell’atto di commettere un delitto peril quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza.

Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre imembri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasiforma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestrodi corrispondenza.

ART. 69I membri del Parlamento ricevono una indennità

stabilita dalla legge.

SEZIONE IILa formazione delle leggi

ART. 70La funzione legislativa è esercitata collettivamente

dalle due Camere.

ART. 71L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a cia-

scun membro delle Camere ed agli organi ed enti aiquali sia conferita da legge costituzionale.

Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante laproposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, diun progetto redatto in articoli.

ART. 72Ogni disegno di legge presentato ad una Camera è,

secondo le norme del suo regolamento, esaminato da

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 23

una commissione e poi dalla Camera stessa, che l’ap-prova articolo per articolo e con votazione finale.

Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviatiper i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza.

Può altresì stabilire in quali casi e forme l’esame el’approvazione dei disegni di legge sono deferiti acommissioni, anche permanenti, composte in mododa rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamen - tari. Anche in tali casi, fino al momento della sua ap-provazione definitiva, il disegno di legge è rimesso al-la Camera, se il Governo o un decimo dei componentidella Camera o un quinto della commissione richie-dono che sia discusso e votato dalla Camera stessa op-pure che sia sottoposto alla sua approvazione finalecon sole dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle com-missioni.

La procedura normale di esame e di approvazionediretta da parte della Camera è sempre adottata per idisegni di legge in materia costituzionale ed elettoralee per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazionea ratificare trattati internazionali, di approvazione dibilanci e consuntivi.

ART. 73

Le leggi sono promulgate dal Presidente della Re-pubblica entro un mese dall’approvazione.

Se le Camere, ciascuna a maggioranza assoluta deipropri componenti, ne dichiarano l’urgenza, la legge èpromulgata nel termine da essa stabilito.

Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulga-zione ed entrano in vigore il quindicesimo giorno suc-cessivo alla loro pubblicazione, salvo che le leggi stes-se stabiliscano un termine diverso.

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24 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 74Il Presidente della Repubblica, prima di promulga-

re la legge, può con messaggio motivato alle Camerechiedere una nuova deliberazione.

Se le Camere approvano nuovamente la legge, que-sta deve essere promulgata.

ART. 75È indetto referendum popolare per delibera-

re l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richie dono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.

Non è ammesso il referendum per le leggi tributa-rie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizza-zione a ratificare trattati internazionali.

Hanno diritto di partecipare al referendum tutti icittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.

La proposta soggetta a referendum è approvata seha partecipato alla votazione la maggioranza degliaventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei votivalidamente espressi.

La legge determina le modalità di attuazione del re-ferendum.

ART. 76L’esercizio della funzione legislativa non può essere

delegato al Governo se non con determinazione diprincipî e criteri direttivi e soltanto per tempo limitatoe per oggetti definiti.

ART. 77Il Governo non può, senza delegazione delle Ca-

mere, emanare decreti che abbiano valore di legge or-dinaria.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 25

Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgen-za, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, prov-vedimenti provvisori con forza di legge, deve il giornostesso presentarli per la conversione alle Camere che,anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riu-niscono entro cinque giorni.

I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non so-no convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loropubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolarecon legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decre-ti non convertiti.

ART. 78Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferi-

scono al Governo i poteri necessari.

ART. 79 (*)L’amnistia e l’indulto sono concessi con legge delibe-

rata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascu-na Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale.

La legge che concede l’amnistia o l’indulto stabili-sce il termine per la loro applicazione.

In ogni caso l’amnistia e l’indulto non possono ap-plicarsi ai reati commessi successivamente alla presen-tazione del disegno di legge.

ART. 80Le Camere autorizzano con legge la ratifica dei

trattati internazionali che sono di natura politica, o pre-vedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o impor tanovariazioni del territorio od oneri alle finanze o modifi-cazioni di leggi.

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 6 marzo 1992, n. 1.

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26 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 81 (*)Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spe-

se del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avver-se e delle fasi favorevoli del ciclo economico.

Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fi-ne di considerare gli effetti del ciclo economico e, pre-via autorizzazione delle Camere adottata a maggioran-za assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi dieventi eccezionali.

Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneriprovvede ai mezzi per farvi fronte.

Le Camere ogni anno approvano con legge il bilan-cio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.

L’esercizio provvisorio del bilancio non può essereconcesso se non per legge e per periodi non superioricomplessivamente a quattro mesi.

Il contenuto della legge di bilancio, le norme fon-damentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio trale entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del de-bito del complesso delle pubbliche amministrazioni so-no stabiliti con legge approvata a maggioranza assolu-ta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto deiprincìpi definiti con legge costituzionale. (**)

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1.(**) L’articolo 5 della legge costituzionale n. 1 del 2012 così dispone:«1. La legge di cui all’articolo 81, sesto comma, della C ostituzione, come sosti-

tuito dall’articolo 1 della presente legge costituzionale, disciplina, per il complesso del-le pubbliche amministrazioni, in particolare:

a) le verifiche, preventive e consuntive, sugli andamenti di finanza pubblica; b) l’accertamento delle cause degli scostamenti rispetto alle previsioni, distin-

guendo tra quelli dovuti all’andamento del ciclo economico, all’inefficacia degli inter-venti e agli eventi eccezionali;

c) il limite massimo degli scostamenti negativi cumulati di cui alla lettera b) delpresente comma corretti per il ciclo economico rispetto al prodotto interno lordo, alsuperamento del quale occorre intervenire con misure di correzione;

d) la definizione delle gravi recessioni economiche, delle crisi finanziarie e dellegravi calamità naturali quali eventi eccezionali, ai sensi dell’articolo 81, secondo com-ma, della Costituzione, come sostituito dall’articolo 1 della presente legge costituzio-nale, al verificarsi dei quali sono consentiti il ricorso all’indebitamento non limitato atenere conto degli effetti del ciclo economico e il superamento del limite massimo dicui alla lettera c) del presente comma sulla base di un piano di rientro;

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 27

ART. 82Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie

di pubblico interesse.A tale scopo nomina fra i propri componenti una

commissione formata in modo da rispecchiare la pro-porzione dei vari gruppi. La commissione d’inchiestaprocede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri ele stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.

TITOLO IIIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ART. 83Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parla-

mento in seduta comune dei suoi membri.All’elezione partecipano tre delegati per ogni Re-

e) l’introduzione di regole sulla spesa che consentano di salvaguardare gli equili-bri di bilancio e la riduzione del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lor-do nel lungo periodo, in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica;

f) l’istituzione presso le Camere, nel rispetto della relativa autonomia costituziona-le, di un organismo indipendente al quale attribuire compiti di analisi e verifica degli an-damenti di finanza pubblica e di valutazione dell’osservanza delle regole di bilancio;

g) le modalità attraverso le quali lo Stato, nelle fasi avverse del ciclo economico oal verificarsi degli eventi eccezionali di cui alla lettera d) del presente comma, anche inderoga all’articolo 119 della Costituzione, concorre ad assicurare il finanziamento, daparte degli altri livelli di governo, dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzionifondamentali inerenti ai diritti civili e sociali.

2. La legge di cui al comma 1 disciplina altresì:a) il contenuto della legge di bilancio dello Stato; b) la facoltà dei Comuni, delle Province, delle Città metropolitane, delle Regioni

e delle Province autonome di Trento e di Bolzano di ricorrere all’indebitamento, ai sen-si dell’articolo 119, sesto comma, secondo periodo, della Costituzione, come modifi-cato dall’articolo 4 della presente legge costituzionale;

c) le modalità attraverso le quali i Comuni, le Province, le Città metropolitane, leRegioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano concorrono alla sostenibilitàdel debito del complesso delle pubbliche amministrazioni.

3. La legge di cui ai commi 1 e 2 è approvata entro il 28 febbraio 2013.4. Le Camere, secondo modalità stabilite dai rispettivi regolamenti, esercitano la

funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento all’equilibriotra entrate e spese nonché alla qualità e all’efficacia della spesa delle pubbliche ammi-nistrazioni».

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28 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

gione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia as-sicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valled’Aosta ha un solo delegato.

L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogoper scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’as-semblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggio-ranza assoluta.

ART. 84Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni

cittadino che abbia compiuto cinquant’anni d’età e godadei diritti civili e politici.

L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompati-bile con qualsiasi altra carica.

L’assegno e la dotazione del Presidente sono deter-minati per legge.

ART. 85Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni.Trenta giorni prima che scada il termine, il Presiden-

te della Camera dei deputati convoca in seduta comuneil Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovoPresidente della Repubblica.

Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesialla loro cessazione, la elezione ha luogo entro quindicigiorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel frattemposono prorogati i poteri del Presidente in carica.

ART. 86Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni

caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dalPresidente del Senato.

In caso di impedimento permanente o di morte o didimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidentedella Camera dei deputati indice la elezione del nuovoPresidente della Repubblica entro quindici giorni, salvo

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 29

il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte omanca meno di tre mesi alla loro cessazione.

ART. 87Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e

rappresenta l’unità nazionale.Può inviare messaggi alle Camere.Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la pri-

ma riunione.Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di

legge di iniziativa del Governo.Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di

legge e i regolamenti.Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla

Costituzione.Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari del-

lo Stato.Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifi-

ca i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’au-torizzazione delle Camere.

Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consi-glio supremo di difesa costituito secondo la legge, di-chiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.

Presiede il Consiglio superiore della magistratura.Può concedere grazia e commutare le pene.Conferisce le onorificenze della Repubblica.

ART. 88 (*)Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presi-

denti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei me-

si del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto oin parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.

(*) Co sì modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 4 novembre1991, n. 1.

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30 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 89

Nessun atto del Presidente della Repubblica è vali-do se non è controfirmato dai ministri proponenti, chene assumono la responsabilità.

Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indi-cati dalla legge sono controfirmati anche dal Presiden-te del Consiglio dei ministri.

ART. 90

Il Presidente della Repubblica non è responsabile de-gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranneche per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamen-to in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoimembri.

ART. 91

Il Presidente della Repubblica, prima di assumerele sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Re-pubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi alParlamento in seduta comune.

TITOLO III

IL GOVERNO

SEZIONE IIl Consiglio dei ministri

ART. 92

Il Governo della Repubblica è composto del Presi-dente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono in-sieme il Consiglio dei ministri.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 31

Il Presidente della Repubblica nomina il Presidentedel Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i mi-nistri.

ART. 93

Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri,prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nel-le mani del Presidente della Repubblica.

ART. 94

Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia me-

diante mozione motivata e votata per appello nomi nale.Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si

presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.Il voto contrario di una o di entrambe le Camere

su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.

La mozione di sfiducia deve essere firmata da alme-no un decimo dei componenti della Camera e non puòessere messa in discussione prima di tre giorni dalla suapresentazione.

ART. 95

Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la poli-tica generale del Governo e ne è responsabile. Mantienel’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuo-vendo e coordinando l’attività dei ministri.

I ministri sono responsabili collegialmente degli attidel Consiglio dei ministri, e individualmente degli attidei loro dicasteri.

La legge provvede all’ordinamento della Presidenzadel Consiglio e determina il numero, le attribuzioni el’organizzazione dei ministeri.

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32 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 96 (*)

Il Presidente del Consiglio dei ministri ed i mini-stri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per ireati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, allagiurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Sena-to della Repubblica o della Camera dei deputati, se-condo le norme stabilite con legge costituzionale.

SEZIONE IILa Pubblica Amministrazione

ART. 97 (**)Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’or-

dinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibriodei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.

I pubblici uffici sono organizzati secondo disposi-zioni di legge, in modo che siano assicurati il buon an-damento e l’imparzialità dell’amministrazione.

Nell’ordinamento degli uffici sono determinate lesfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilitàproprie dei funzionari.

Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si ac-cede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.

ART. 98I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della

Nazione.Se sono membri del Parlamento, non possono con-

seguire promozioni se non per anzianità.Si possono con legge stabilire limitazioni al dirit -

to d’iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i mili-

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1.

(**) Così modificato dall’articolo 2 della legge costituzionale 20 aprile2012, n. 1.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 33

tari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agen-ti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolarial l’estero.

SEZIONE IIIGli organi ausiliari

ART. 99Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro è

composto, nei modi stabiliti dalla legge, di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive, in misurache tenga conto della loro importanza numerica e qua-litativa.

È organo di consulenza delle Camere e del Gover-no per le materie e secondo le funzioni che gli sono at-tribuite dalla legge.

Ha l’iniziativa legislativa e può contribuire alla ela-borazione della legislazione economica e sociale secon-do i principî ed entro i limiti stabiliti dalla legge.

ART. 100

Il Consiglio di Stato è organo di consulenza giuri-dico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’am-ministrazione.

La Corte dei conti esercita il controllo preventivodi legittimità sugli atti del Governo, e anche quello suc-cessivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Parteci-pa, nei casi e nelle forme stabiliti dalla legge, al con-trollo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Statocontribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente al-le Camere sul risultato del riscontro eseguito.

La legge assicura l’indipendenza dei due Istituti edei loro componenti di fronte al Governo.

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34 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

TITOLO IVLA MAGISTRATURA

SEZIONE IOrdinamento giurisdizionale

ART. 101

La giustizia è amministrata in nome del popolo.I giudici sono soggetti soltanto alla legge.

ART. 102

La funzione giurisdizionale è esercitata da magistratiordinari istituiti e regolati dalle norme sull’ordinamentogiudiziario.

Non possono essere istituiti giudici straordinari ogiudici speciali. Possono soltanto istituirsi presso gli or-gani giudiziari ordinari sezioni specializzate per determi-nate materie, anche con la partecipazione di cittadiniidonei estranei alla magistratura.

La legge regola i casi e le forme della partecipa zionediretta del popolo all’amministrazione della giustizia.

ART. 103

Il Consiglio di Stato e gli altri organi di giustizia am-ministrativa hanno giurisdizione per la tutela nei con-fronti della pubblica amministrazione degli interessi le-gittimi e, in particolari materie indicate dalla legge, anchedei diritti soggettivi.

La Corte dei conti ha giurisdizione nelle materie dicontabilità pubblica e nelle altre specificate dalla legge.

I tribunali militari in tempo di guerra hanno la giuri-sdizione stabilita dalla legge. In tempo di pace hannogiurisdizione soltanto per i reati militari commessi da ap-partenenti alle Forze armate.

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ART. 104

La magistratura costituisce un ordine autonomo e in-dipendente da ogni altro potere.

Il Consiglio superiore della magistratura è presiedu-to dal Presidente della Repubblica.

Ne fanno parte di diritto il primo presidente e il pro-curatore generale della Corte di cassazione.

Gli altri componenti sono eletti per due terzi da tut-ti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle va rie ca-tegorie, e per un terzo dal Parlamento in seduta comu-ne tra professori ordinari di università in materie giuri-diche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio.

Il Consiglio elegge un vicepresidente fra i compo-nenti designati dal Parlamento.

I membri elettivi del Consiglio durano in cari-ca quattro anni e non sono immediatamente rieleg gibili.

Non possono, finché sono in carica, essere iscritti ne-gli albi professionali, né far parte del Parlamento o di unConsiglio regionale.

ART. 105

Spettano al Consiglio superiore della magistratura,secondo le norme dell’ordinamento giudiziario, le assun-zioni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le promozioni e iprovvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati.

ART. 106

Le nomine dei magistrati hanno luogo per concorso.La legge sull’ordinamento giudiziario può ammettere

la nomina, anche elettiva, di magistrati onorari per tuttele funzioni attribuite a giudici singoli.

Su designazione del Consiglio superiore della magi-stratura possono essere chiamati all’ufficio di consiglieridi cassazione, per meriti insigni, professori ordinari di

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università in materie giuridiche e avvocati che abbianoquindici anni d’esercizio e siano iscritti negli albi specia-li per le giurisdizioni superiori.

ART. 107

I magistrati sono inamovibili. Non possono esseredispensati o sospesi dal servizio né destinati ad altre se-di o funzioni se non in seguito a decisione del Consi-glio superiore della magistratura, adottata o per i mo-tivi e con le garanzie di difesa stabilite dall’ordinamen-to giudiziario o con il loro consenso.

Il Ministro della giustizia ha facoltà di promuoverel’azione disciplinare.

I magistrati si distinguono fra loro soltanto per di-versità di funzioni.

Il pubblico ministero gode delle garanzie stabilite neisuoi riguardi dalle norme sull’ordinamento giudiziario.

ART. 108

Le norme sull’ordinamento giudiziario e su ognimagistratura sono stabilite con legge.

La legge assicura l’indipendenza dei giudici dellegiurisdizioni speciali, del pubblico ministero presso diesse, e degli estranei che partecipano all’amministra-zione della giustizia.

ART. 109

L’autorità giudiziaria dispone direttamente dellapolizia giudiziaria.

ART. 110

Ferme le competenze del Consiglio superiore dellamagistratura, spettano al Ministro della giustizia l’organiz-zazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia.

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SEZIONE IINorme sulla giurisdizione

ART. 111 (*)

La giurisdizione si attua mediante il giusto proces-so regolato dalla legge.

Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra leparti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo eimparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.

Nel processo penale, la legge assicura che la perso-na accusata di un reato sia, nel più breve tempo possi-bile, informata riservatamente della natura e dei moti-vi dell’accusa elevata a suo carico; disponga del tempoe delle condizioni necessari per preparare la sua difesa;abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare o difar interrogare le persone che rendono dichiarazioni asuo carico, di ottenere la convocazione e l’interrogato-rio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni del-l’accusa e l’acquisizione di ogni altro mezzo di prova asuo favore; sia assistita da un interprete se non com-prende o non parla la lingua impiegata nel processo.

Il processo penale è regolato dal principio del con-traddittorio nella formazione della prova. La colpevo-lezza dell’imputato non può essere provata sulla basedi dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sem-pre volontariamente sottratto all’interrogatorio da par-te dell’imputato o del suo difensore.

La legge regola i casi in cui la formazione della pro-va non ha luogo in contraddittorio per consenso del-l’imputato o per accertata impossibilità di natura og-gettiva o per effetto di provata condotta illecita.

Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono esseremotivati.

(*) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 23 novembre1999, n. 2.

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Contro le sentenze e contro i provvedimenti sullalibertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizio-nali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso incassazione per violazione di legge. Si può derogare a ta-le norma soltanto per le sentenze dei tribunali militariin tempo di guerra.

Contro le decisioni del Consiglio di Stato e dellaCorte dei conti il ricorso in cassazione è ammesso peri soli motivi inerenti alla giurisdizione.

ART. 112Il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’a zio -

ne penale.

ART. 113Contro gli atti della pubblica amministrazione è

sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti edegli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdi-zione ordinaria o amministrativa.

Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa olimitata a particolari mezzi di impugnazione o per de-terminate categorie di atti.

La legge determina quali organi di giurisdizione pos-sono annullare gli atti della pubblica amministrazione neicasi e con gli effetti previsti dalla legge stessa.

TITOLO VLE REGIONI, LE PROVINCE, I COMUNI

ART. 114 (*)La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Provin-

ce, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3.

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I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Re-gioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e fun-zioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione.

Roma è la capitale della Repubblica. La legge delloStato disciplina il suo ordinamento.

ART. 115 (*)

ART. 116 (**)

Il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, ilTrentino-Alto Adige/Südtirol e la Valle d’Aosta/Valléed’Aoste dispongono di forme e condizioni particolari diautonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottaticon legge costituzionale.

La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituitadalle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia,concernenti le materie di cui al terzo comma dell’articolo117 e le materie indicate dal secondo comma del medesi-mo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazio-ne della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribui-te ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa del-la Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispettodei princìpi di cui all’articolo 119. La legge è approvatadalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sul-la base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata.

ART. 117 (***)

La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dal-le Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei

(*) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3.

(**) Così sostituito dall’articolo 2 della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3.

(***) Così sostituito dall’articolo 3 della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3 e successivamente modificato dall’articolo 3 della legge costituzionale20 aprile 2012, n. 1.

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vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagliobblighi internazionali.

Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti ma-terie:

a) politica estera e rapporti internazionali dello Sta-to; rapporti dello Stato con l’Unione europea; diritto diasilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati nonappartenenti all’Unione europea;

b) immigrazione;c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni reli-

giose;d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; ar-

mi, munizioni ed esplosivi;e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari;

tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tri-butario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bi-lanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie;

f) organi dello Stato e relative leggi elettorali; refe-rendum statali; elezione del Parlamento europeo;

g) ordinamento e organizzazione amministrativadello Stato e degli enti pubblici nazionali;

h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione dellapolizia amministrativa locale;

i) cittadinanza, stato civile e anagrafi;l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento

civile e penale; giustizia amministrativa;m) determinazione dei livelli essenziali delle presta-

zioni concernenti i diritti civili e sociali che devono es-sere garantiti su tutto il territorio nazionale;

n) norme generali sull’istruzione;o) previdenza sociale;p) legislazione elettorale, organi di governo e fun-

zioni fondamentali di Comuni, Province e Città metro-politane;

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q) dogane, protezione dei confini nazionali e profi-lassi internazionale;

r) pesi, misure e determinazione del tempo; coor-dinamento informativo statistico e informatico dei datidell’amministrazione statale, regionale e locale; operedell’ingegno;

s) tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beniculturali.

Sono materie di legislazione concorrente quelle re-lative a: rapporti internazionali e con l’Unione europeadelle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurez-za del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istitu-zioni scolastiche e con esclusione della istruzione e del-la formazione professionale; professioni; ricerca scien-tifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per isettori produttivi; tutela della salute; alimentazione; or-dinamento sportivo; protezione civile; governo del ter-ritorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasportoe di navigazione; ordinamento della comunicazione;produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’e-nergia; previdenza complementare e integrativa; coor-dinamento della finanza pubblica e del sistema tributa-rio; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e pro-mozione e organizzazione di attività culturali; casse dirisparmio, casse rurali, aziende di credito a carattereregionale; enti di credito fondiario e agrario a caratte-re regionale. Nelle materie di legislazione concorrentespetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che perla determinazione dei princìpi fondamentali, riservataalla legislazione dello Stato.

Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferi-mento ad ogni materia non espressamente riservata al-la legislazione dello Stato.

Le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, nelle materie di loro competenza, partecipanoalle decisioni dirette alla formazione degli atti normati-

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vi comunitari e provvedono all’attuazione e all’esecu-zione degli accordi internazionali e degli atti dell’U-nione europea, nel rispetto delle norme di procedurastabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalitàdi esercizio del potere sostitutivo in caso di inadem-pienza.

La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle ma-terie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni.La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni al-tra materia. I Comuni, le Province e le Città metropo-litane hanno potestà regolamentare in ordine alla di-sciplina dell’organizzazione e dello svolgimento dellefunzioni loro attribuite.

Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che im-pedisce la piena parità degli uomini e delle donne nellavita sociale, culturale ed economica e promuovono la pa-rità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive.

La legge regionale ratifica le intese della Regionecon altre Regioni per il migliore esercizio delle propriefunzioni, anche con individuazione di organi comuni.

Nelle materie di sua competenza la Regione puòconcludere accordi con Stati e intese con enti territo-riali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme di-sciplinati da leggi dello Stato.

ART. 118 (*)

Le funzioni amministrative sono attribuite ai Co-muni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, sia-no conferite a Province, Città metropolitane, Regioni eStato, sulla base dei princìpi di sussidiarietà, differen-ziazione ed adeguatezza.

I Comuni, le Province e le Città metropolitane sonotitolari di funzioni amministrative proprie e di quelle

(*) Così sostituito dall’articolo 4 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3.

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conferite con legge statale o regionale, secondo le ri-spettive competenze.

La legge statale disciplina forme di coordinamentofra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) eh) del secondo comma dell’articolo 117, e disciplinainoltre forme di intesa e coordinamento nella materiadella tutela dei beni culturali.

Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini,singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sus -sidiarietà.

ART. 119 (*)

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e leRegioni hanno autonomia finanziaria di entrata e dispesa, nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci, econcorrono ad assicurare l’osservanza dei vincoli eco-nomici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’U-nione europea.

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e leRegioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e ap-plicano tributi ed entrate propri, in armonia con laCostituzione e secondo i princìpi di coordinamentodella finanza pubblica e del sistema tributario. Di-spongono di compartecipazioni al gettito di tributierariali riferibile al loro territorio.

La legge dello Stato istituisce un fondo perequati-vo, senza vincoli di destinazione, per i territori conminore capacità fiscale per abitante.

Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commiprecedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle

(*) Così sostituito dall’articolo 5 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3 e successivamente modificato dall’articolo 4 della legge costituzionale 20aprile 2012, n. 1.

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Città metropolitane e alle Regioni di finanziare inte-gralmente le funzioni pubbliche loro attribuite.

Per promuovere lo sviluppo economico, la coesio-ne e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibrieconomici e sociali, per favorire l’effettivo eserciziodei diritti della persona, o per provvedere a scopi di-versi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Sta-to destina risorse aggiuntive ed effettua interventi spe-ciali in favore di determinati Comuni, Province, Cittàmetropolitane e Regioni.

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e leRegioni hanno un proprio patrimonio, attribuito se-condo i princìpi generali determinati dalla legge del-lo Stato. Possono ricorrere all’indebitamento solo perfinanziare spese di investimento, con la contestualedefinizione di piani di ammortamento e a condizioneche per il complesso degli enti di ciascuna Regione siarispettato l’equilibrio di bilancio. È esclusa ogni ga-ranzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti.

ART. 120 (*)

La Regione non può istituire dazi di importazioneo esportazione o transito tra le Regioni, né adottareprovvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni, né limitare l’esercizio del diritto al lavoro inqualunque parte del territorio nazionale.

Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni,delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuninel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure dipericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica,ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuri-

(*) Così sostituito dall’articolo 6 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3.

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dica o dell’unità economica e in particolare la tutela deilivelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti ci-vili e sociali, prescindendo dai confini territoriali deigoverni locali. La legge definisce le procedure atte a ga-rantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel ri-spetto del principio di sussidiarietà e del principio dileale collaborazione.

ART. 121 (*)

Sono organi della Regione: il Consiglio regionale, laGiunta e il suo Presidente.

Il Consiglio regionale esercita le potestà legislativeattribuite alla Regione e le altre funzioni conferiteglidalla Costituzione e dalle leggi. Può fare proposte dilegge alle Camere.

La Giunta regionale è l’organo esecutivo delle Re-gioni.

Il Presidente della Giunta rappresenta la Regione;dirige la politica della Giunta e ne è responsabile; pro-mulga le leggi ed emana i regolamenti regionali; dirigele funzioni amministrative delegate dallo Stato alla Re-gione, conformandosi alle istruzioni del Governo dellaRepubblica.

ART. 122 (**)

Il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e di in-compatibilità del Presidente e degli altri componenti del-la Giunta regionale nonché dei consiglieri regionali sonodisciplinati con legge della Regione nei limiti dei princì-pi fondamentali stabiliti con legge della Re pubblica, chestabilisce anche la durata degli organi elettivi.

(*) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 22 novembre1999, n. 1.

(**) Così sostituito dall’articolo 2 della legge costituzionale 22 novembre1999, n. 1.

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46 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Nessuno può appartenere contemporaneamente aun Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delleCamere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad al-tra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo.

Il Consiglio elegge tra i suoi componenti un Presi-dente e un ufficio di presidenza.

I consiglieri regionali non possono essere chiamatia rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nel-l’esercizio delle loro funzioni.

Il Presidente della Giunta regionale, salvo che lostatuto regionale disponga diversamente, è eletto a suf-fragio universale e diretto. Il Presidente eletto nominae revoca i componenti della Giunta.

ART. 123 (*)Ciascuna Regione ha uno statuto che, in armonia

con la Costituzione, ne determina la forma di governoe i princìpi fondamentali di organizzazione e funziona-mento. Lo statuto regola l’esercizio del diritto di ini-ziativa e del referendum su leggi e provvedimenti ammi-nistrativi della Regione e la pubblicazione delle leggi edei regolamenti regionali.

Lo statuto è approvato e modificato dal Consiglioregionale con legge approvata a maggioranza assolutadei suoi componenti, con due deliberazioni successiveadottate ad intervallo non minore di due mesi. Per talelegge non è richiesta l’apposizione del visto da parte delCommissario del Governo. Il Governo della Repubbli-ca può promuovere la questione di legittimità costitu-zionale sugli statuti regionali dinanzi alla Corte costitu-zionale entro trenta giorni dalla loro pubblicazione.

Lo statuto è sottoposto a referendum popolare qualo-ra entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia ri-

(*) Così sostituito dall’articolo 3 della legge costituzionale 22 novembre1999, n. 1 e successivamente modificato dall’articolo 7 della legge costituzionale18 ottobre 2001, n. 3.

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chiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione oun quinto dei componenti il Consiglio regionale. Lo sta-tuto sottoposto a referendum non è promulgato se non èapprovato dalla maggioranza dei voti validi.

In ogni Regione, lo statuto disciplina il Consigliodelle autonomie locali, quale organo di consultazione frala Regione e gli enti locali.

ART. 124 (*)

ART. 125 (**)Nella Regione sono istituiti organi di giustizia am-

ministrativa di primo grado, secondo l’ordinamentostabilito da legge della Repubblica. Possono istituirsisezioni con sede diversa dal capoluogo della Regione.

ART. 126 (***)

Con decreto motivato del Presidente della Repub-blica sono disposti lo scioglimento del Consiglio re-gionale e la rimozione del Presidente della Giunta cheabbiano compiuto atti contrari alla Costituzione ogravi violazioni di legge. Lo scioglimento e la rimo-zione possono altresì essere disposti per ragioni di si-curezza nazionale. Il decreto è adottato sentita unaCommissione di deputati e senatori costituita, per lequestioni regionali, nei modi stabiliti con legge dellaRepubblica (****).

(*) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3.

(**) Così modificato per effetto dell’abrogazione del primo comma dispo-sta dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.

(***) Così sostituito dall’articolo 4 della legge costituzionale 22 novembre1999, n. 1.

(****) Si riporta di seguito il testo dell’articolo 11 della legge costituziona-le 18 ottobre 2001, n. 3:

«1. Sino alla revisione delle norme del titolo I della parte seconda della Co-stituzione, i regolamenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubbli-

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48 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Il Consiglio regionale può esprimere la sfiducia neiconfronti del Presidente della Giunta mediante mozio-ne motivata, sottoscritta da almeno un quinto dei suoicomponenti e approvata per appello nominale a mag-gioranza assoluta dei componenti. La mozione non puòessere messa in discussione prima di tre giorni dallapresentazione.

L’approvazione della mozione di sfiducia nei con-fronti del Presidente della Giunta eletto a suffragiouniversale e diretto, nonché la rimozione, l’impedi-mento permanente, la morte o le dimissioni volontariedello stesso comportano le dimissioni della Giunta e loscioglimento del Consiglio. In ogni caso i medesimi ef-fetti conseguono alle dimissioni contestuali della mag-gioranza dei componenti il Consiglio.

ART. 127 (*)

Il Governo, quando ritenga che una legge regiona-le ecceda la competenza della Regione, può promuove-re la questione di legittimità costituzionale dinanzi allaCorte costituzionale entro sessanta giorni dalla suapubblicazione.

La Regione, quando ritenga che una legge o un attoavente valore di legge dello Stato o di un’altra Regione

ca possono prevedere la partecipazione di rappresentanti delle Regioni, delleProvince autonome e degli enti locali alla Commissione parlamentare per le que-stioni regionali.

2. Quando un progetto di legge riguardante le materie di cui al terzo com-ma dell’articolo 117 e all’articolo 119 della Costituzione contenga disposizionisulle quali la Commissione parlamentare per le questioni regionali, integrata aisensi del comma 1, abbia espresso parere contrario o parere favorevole condi-zionato all’introduzione di modificazioni specificamente formulate, e la Com-missione che ha svolto l’esame in sede referente non vi si sia adeguata, sulle cor-rispondenti parti del progetto di legge l’Assemblea delibera a maggioranza asso-luta dei suoi componenti».

(*) Così sostituito dall’articolo 8 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3.

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leda la sua sfera di competenza, può promuovere laquestione di legittimità costituzionale dinanzi alla Cor-te costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblica-zione della legge o dell’atto avente valore di legge.

ART. 128 (*)

ART. 129 (**)

ART. 130 (***)

ART. 131 (****)Sono costituite le seguenti Regioni:

Piemonte;Valle d’Aosta;Lombardia;Trentino-Alto Adige;Veneto;Friuli-Venezia Giulia;Liguria;Emilia-Romagna;Toscana;Umbria;Marche;Lazio;Abruzzi;Molise;Campania;

(*) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3.

(**) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 otto-bre 2001, n. 3.

(***) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 otto-bre 2001, n. 3.

(****) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 27 dicem-bre 1963, n. 3.

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50 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Puglia;Basilicata;Calabria;Sicilia;Sardegna.

ART. 132 (*)Si può con legge costituzionale, sentiti i Consigli re-

gionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o lacreazione di nuove Regioni con un minimo di un mi-lione di abitanti, quando ne facciano richiesta tantiConsigli comunali che rappresentino almeno un terzodelle popolazioni interessate, e la proposta sia appro-vata con referendum dalla maggioranza delle popola-zioni stesse.

Si può, con l’approvazione della maggioranza dellepopolazioni della Provincia o delle Province interessa-te e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sen-titi i Consigli regionali, consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati dauna Regione ed aggregati ad un’altra.

ART. 133Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la

istituzione di nuove Province nell’ambito di una Re-gione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su ini-ziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione.

La Regione, sentite le popolazioni interessate, puòcon sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comu-ni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni.

(*) Così modificato dall’articolo 9, comma 1, della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 51

TITOLO VIGARANZIE COSTITUZIONALI

SEZIONE ILa Corte costituzionale

ART. 134 (*)La Corte costituzionale giudica:sulle controversie relative alla legittimità costituzio-

nale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, delloStato e delle Regioni;

sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato esu quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni;

sulle accuse promosse contro il Presidente della Re-pubblica, a norma della Costituzione.

ART. 135 (**)

La Corte costituzionale è composta di quindici giu-dici nominati per un terzo dal Presidente della Repub-blica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune eper un terzo dalle supreme magistrature ordinaria edamministrative.

I giudici della Corte costituzionale sono scelti fra imagistrati anche a riposo delle giurisdizioni superioriordinaria ed amministrative, i professori ordinari diuniversità in materie giuridiche e gli avvocati dopo ven-ti anni di esercizio.

I giudici della Corte costituzionale sono nominatiper nove anni, decorrenti per ciascuno di essi dal gior-no del giuramento, e non possono essere nuovamentenominati.

(*) Così modificato dall’articolo 2 della legge costituzionale 16 gennaio1989, n. 1.

(**) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 22 novembre1967, n. 2 e successivamente modificato dall’articolo 2 della legge costituzionale16 gennaio 1989, n. 1.

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52 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Alla scadenza del termine il giudice costituzionalecessa dalla carica e dall’esercizio delle funzioni.

La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo lenorme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane incarica per un triennio ed è rieleggibile, fermi in ognicaso i termini di scadenza dall’ufficio di giudice.

L’ufficio di giudice della Corte è incompatibile conquello di membro del Parlamento, di un Consiglio re-gionale, con l’esercizio della professione di avvocato econ ogni carica ed ufficio indicati dalla legge.

Nei giudizi d’accusa contro il Presidente della Re-pubblica intervengono, oltre i giudici ordinari dellaCorte, sedici membri tratti a sorte da un elenco di cit-tadini aventi i requisiti per l’eleggibilità a senatore, cheil Parlamento compila ogni nove anni mediante elezio-ne con le stesse modalità stabilite per la nomina deigiudici ordinari.

ART. 136Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzio-

nale di una norma di legge o di atto avente forza di leg-ge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno succes-sivo alla pubblicazione della decisione.

La decisione della Corte è pubblicata e comunica-ta alle Camere ed ai Consigli regionali interessati, af-finché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelleforme costituzionali.

ART. 137Una legge costituzionale stabilisce le condizioni, le

forme, i termini di proponibilità dei giudizi di legitti-mità costituzionale, e le garanzie di indipendenza deigiudici della Corte.

Con legge ordinaria sono stabilite le altre normenecessarie per la costituzione e il funzionamento dellaCorte.

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Contro le decisioni della Corte costituzionale non èammessa alcuna impugnazione.

SEZIONE IIRevisione della Costituzione. Leggi costituzionali

ART. 138Le leggi di revisione della Costituzione e le altre

leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Cameracon due successive deliberazioni ad intervallo non mi-nore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza asso-luta dei componenti di ciascuna Camera nella secondavotazione.

Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popola-re quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, nefacciano domanda un quinto dei membri di una Came-ra o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regiona-li. La legge sottoposta a referendum non è promulgata senon è approvata dalla maggioranza dei voti validi.

Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Ca-mere a maggioranza di due terzi dei suoi com ponenti.

ART. 139La forma repubblicana non può essere oggetto di

revisione costituzionale.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

ICon l’entrata in vigore della Costituzione il Capo

provvisorio dello Stato esercita le attribuzioni di Presi-dente della Repubblica e ne assume il titolo.

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54 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

IISe alla data della elezione del Presidente della Re-

pubblica non sono costituiti tutti i Consigli regionali,partecipano alla elezione soltanto i componenti delledue Camere.

III

Per la prima composizione del Senato della Repub-blica sono nominati senatori, con decreto del Presi-dente della Repubblica, i deputati dell’Assemblea Co-stituente che posseggono i requisiti di legge per esseresenatori e che:

sono stati presidenti del Consiglio dei ministri odi Assemblee legislative;

hanno fatto parte del disciolto Senato;hanno avuto almeno tre elezioni compresa quella

all’Assemblea Costituente;sono stati dichiarati decaduti nella seduta della

Camera dei deputati del 9 novembre 1926;hanno scontato la pena della reclusione non infe-

riore a cinque anni in seguito a condanna del tribuna-le speciale fascista per la difesa dello Stato.

Sono nominati altresì senatori, con decreto del Pre-sidente della Repubblica, i membri del disciolto Sena-to che hanno fatto parte della Consulta Nazionale.

Al diritto di essere nominati senatori si può rinun-ciare prima della firma del decreto di nomina. L’accet-tazione della candidatura alle elezioni politiche implicarinuncia al diritto di nomina a senatore.

IVPer la prima elezione del Senato il Molise è consi-

derato come Regione a sé stante, con il numero dei se-natori che gli compete in base alla sua popolazione.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 55

V

La disposizione dell’articolo 80 della Costituzio-ne, per quanto concerne i trattati internazionali che importano oneri alle finanze o modificazioni di legge,ha effetto dalla data di convocazione delle Camere.

VI

Entro cinque anni dall’entrata in vigore della Co-stituzione si procede alla revisione degli organi specia-li di giurisdizione attualmente esistenti, salvo le giuri-sdizioni del Consiglio di Stato, della Corte dei conti edei tribunali militari.

Entro un anno dalla stessa data si provvede conlegge al riordinamento del Tribunale supremo militarein relazione all’articolo 111.

VII (*)

Fino a quando non sia emanata la nuova legge sul-l’ordinamento giudiziario in conformità con la Costitu-zione, continuano ad osservarsi le norme dell’ordina-mento vigente.

Fino a quando non entri in funzione la Corte co-stituzionale, la decisione delle controversie indicatenell’articolo 134 ha luogo nelle forme e nei limiti dellenorme preesistenti all’entrata in vigore della Costi -tuzione.

VIII

Le elezioni dei Consigli regionali e degli organielettivi delle amministrazioni provinciali sono indet-

(*) Così modificata per effetto dell’abrogazione dell’ultimo comma dispostadall’articolo 7, primo comma, della legge costituzionale 22 novembre 1967, n. 2.

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56 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

te entro un anno dall’entrata in vigore della Costi -tuzione.

Leggi della Repubblica regolano per ogni ramo della pubblica amministrazione il passaggio delle fun-zioni statali attribuite alle Regioni. Fino a quando nonsia provveduto al riordinamento e alla distribuzionedelle funzioni amministrative fra gli enti locali, restanoalle Provincie ed ai Comuni le funzioni che esercitanoattualmente e le altre di cui le Regioni deleghino lorol’esercizio.

Leggi della Repubblica regolano il passaggio alleRegioni di funzionari e dipendenti dello Stato, anchedelle amministrazioni centrali, che sia reso necessariodal nuovo ordinamento. Per la formazione dei loro uffici le Regioni devono, tranne che in casi di necessità,trarre il proprio personale da quello dello Stato e deglienti locali.

IX

La Repubblica, entro tre anni dall’entrata in vigoredella Costituzione, adegua le sue leggi alle esigenze del-le autonomie locali e alla competenza legislativa attri-buita alle Regioni.

X

Alla Regione del Friuli-Venezia Giulia, di cui al-l’articolo 116, si applicano provvisoriamente le normegenerali del Titolo V della parte seconda, ferma re-stando la tutela delle minoranze linguistiche in confor-mità con l’articolo 6.

XI

Fino a cinque anni dall’entrata in vigore della Co-stituzione si possono, con leggi costituzionali, formare

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altre Regioni, a modificazione dell’elenco di cui all’ar-ticolo 131, anche senza il concorso delle condizioni ri-chieste dal primo comma dell’articolo 132, fermo ri-manendo tuttavia l’obbligo di sentire le popolazioni in-teressate (*).

XII

È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma,del disciolto partito fascista.

In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge,per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto divoto e alla eleggibilità per i capi responsabili del re -gime fascista.

XIII

I membri e i discendenti di Casa Savoia non sonoelettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cari-che elettive.

Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai lo-ro discendenti maschi sono vietati l’ingresso e il sog-giorno nel territorio nazionale (**).

I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex redi Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discen-denti maschi sono avocati allo Stato. I trasferimenti e lecostituzioni di diritti reali sui beni stessi, che siano av-venuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli.

(*) La legge costituzionale 18 marzo 1958, n. 1, ha prorogato il ter-mine fino al 31 dicembre 1963.

(**) L’articolo 1 della legge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1 (Gaz-zetta Ufficiale n. 252 del 26 ottobre 2002), entrata in vigore il 10 novem-bre 2002, stabilisce quanto segue:

«1. I commi primo e secondo della XIII disposizione transitoria e fi-nale della Costituzione esauriscono i loro effetti a decorrere dalla data dientrata in vigore della presente legge costituzionale».

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58 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

XIVI titoli nobiliari non sono riconosciuti.I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre

1922 valgono come parte del nome.L’Ordine mauriziano è conservato come ente ospe-

daliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge.La legge regola la soppressione della Consulta aral-

dica.

XVCon l’entrata in vigore della Costituzione si ha per

convertito in legge il decreto legislativo luogotenenzia-le 25 giugno 1944, n. 151, sull’ordinamento provviso-rio dello Stato.

XVIEntro un anno dall’entrata in vigore della Costitu-

zione si procede alla revisione e al coordinamento conessa delle precedenti leggi costituzionali che non sianostate finora esplicitamente o implicitamente abrogate.

XVIIL’Assemblea Costituente sarà convocata dal suo

Presidente per deliberare, entro il 31 gennaio 1948, sul-la legge per la elezione del Senato della Repubbli ca, su-gli statuti regionali speciali e sulla legge per la stampa.

Fino al giorno delle elezioni delle nuove Camere,l’Assemblea Costituente può essere convocata, quandovi sia necessità di deliberare nelle materie attribuite al-la sua competenza dagli articoli 2, primo e secondocomma, e 3, comma primo e secondo, del decreto legi-slativo 16 marzo 1946, n. 98.

In tale periodo le Commissioni permanenti restanoin funzione. Quelle legislative rinviano al Governo i di-

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segni di legge, ad esse trasmessi, con eventuali osserva-zioni e proposte di emendamenti.

I deputati possono presentare al Governo interro-gazioni con richiesta di risposta scritta.

L’Assemblea Costituente, agli effetti di cui al se-condo comma del presente articolo, è convocata dalsuo Presidente su richiesta motivata del Governo o dialmeno duecento deputati.

XVIII

La presente Costituzione è promulgata dal Capoprovvisorio dello Stato entro cinque giorni dalla suaapprovazione da parte dell’Assemblea Costituente, edentra in vigore il 1° gennaio 1948.

Il testo della Costituzione è depositato nella salacomunale di ciascun Comune della Repubblica per ri-manervi esposto, durante tutto l’anno 1948, affinchéogni cittadino possa prenderne cognizione.

La Costituzione, munita del sigillo dello Stato, saràinserita nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decretidella Repubblica.

La Costituzione dovrà essere fedelmente osservatacome legge fondamentale della Repubblica da tutti icittadini e dagli organi dello Stato.

Data a Roma, addì 27 dicembre 1947

ENRICO DE NICOLA

CONTROFIRMANO

Il Presidente Il Presidentedell’Assemblea Costituente del Consiglio dei ministri

UMBERTO TERRACINI ALCIDE DE GASPERI

V. Il GuardasigilliGRASSI

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 59

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Stab. Tipolit. Ugo Quintily S.p.A.Roma - Giugno 2012

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INDICE

PRINCIPI FONDAMENTALI (artt. 1-12) 2

PARTE IDIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

TITOLO I Rapporti civili (artt. 13-28) 5

TITOLO II Rapporti etico-sociali (artt. 29-34) 9

TITOLO III Rapporti economici (artt. 35-47) 11

TITOLO IV Rapporti politici (artt. 48-54) 16

PARTE IIORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

TITOLO I Il Parlamento 18

Sezione I Le Camere (artt. 55-69) 18

Sezione II La formazione delle leggi (artt. 70-82) 22

TITOLO II Il Presidente della Repubblica (artt. 83-91) 27

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VI INDICE

TITOLO III Il Governo 30

Sezione I Il Consiglio dei ministri (artt. 92-96) 30

Sezione II La Pubblica Amministrazione (artt. 97-98) 32

Sezione III Gli organi ausiliari (artt. 99-100) 33

TITOLO IV La magistratura 34

Sezione I Ordinamento giurisdizionale (artt. 101-110) 34

Sezione II Norme sulla giurisdizione (artt. 111-113) 37

TITOLO V Le Regioni, le Province, i Comuni (artt.114-133) 38

TITOLO VI Garanzie costituzionali 51

Sezione I La Corte costituzionale (artt. 134-137) 51

Sezione II Revisione della Costituzione. Leggi costitu-zionali (artt. 138-139) 53

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI (I-XVIII) 53

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COSTITUZIONEDELLA REPUBBLICA ITALIANA(*)

IL CAPO PROVVISORIO DELLO STATO

VISTA la deliberazione dell’Assemblea Costituente,che nella seduta del 22 dicembre 1947 ha approvato laCostituzione della Repubblica italiana;

VISTA la XVIII disposizione finale della Costituzione;

PROMULGA

la Costituzione della Repubblica italiana nel seguentetesto:

(*) Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 298, ediz. straord., del 27 dicem-bre 1947 e nella Gazzetta Ufficiale n. 2 del 3 gennaio 1948, e aggiornata con lemodificazioni introdotte con le seguenti leggi costituzionali:

9 febbraio 1963, n. 2 «Modificazioni agli articoli 56, 57 e 60 della Costi-tuzione» (Gazzetta Ufficiale n. 40 del 12 febbraio 1963);

27 dicembre 1963, n. 3 «Modificazioni agli articoli 131 e 57 della Costitu-zione e istituzione della Regione Molise» (Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio1964);

22 novembre 1967, n. 2 «Modificazione dell’articolo 135 della Costituzio-ne e disposizioni sulla Corte costituzionale» (Gazzetta Ufficiale n. 294 del 25 no-vembre 1967);

16 gennaio 1989, n. 1 «Modifiche degli articoli 96, 134 e 135 della Costi-tuzione e della legge costituzionale 11 marzo 1953, n. 1, e norme in materia diprocedimenti per i reati di cui all’articolo 96 della Costituzione» (Gazzetta Uf-ficiale n. 13 del 17 gennaio 1989);

4 novembre 1991, n. 1 «Modifica all’articolo 88, secondo comma, dellaCostituzione» (Gazzetta Ufficiale n. 262 dell’8 novembre 1991);

6 marzo 1992, n. 1 «Revisione dell’articolo 79 della Costituzione in materiadi concessione di amnistia e indulto» (Gazzetta Ufficiale n. 57 del 9 marzo 1992);

29 ottobre 1993, n. 3 «Modifica dell’articolo 68 della Costituzione» (Gaz-zetta Ufficiale n. 256 del 30 ottobre 1993);

22 novembre 1999, n. 1 «Disposizioni concernenti l’elezione diretta delPresidente della Giunta regionale e l’autonomia statutaria delle Regioni» (Gaz-zetta Ufficiale n. 299 del 22 dicembre 1999);

23 novembre 1999, n. 2 «Inserimento dei princìpi del giusto processo nel-l’articolo 111 della Costituzione» (Gazzetta Ufficiale n. 300 del 23 dicembre 1999);

17 gennaio 2000, n. 1 «Modifica all’articolo 48 della Costituzione concer-nente l’istituzione della circoscrizione Estero per l’esercizio del diritto di voto deicittadini italiani residenti all’estero» (Gazzetta Ufficiale n. 15 del 20 gennaio 2000);

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2 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

PRINCIPI FONDAMENTALI

ART. 1L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul

lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nel -

le forme e nei limiti della Costituzione.

ART. 2La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviola -

bili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni so-ciali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempi-mento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, eco-nomica e sociale.

ART. 3Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono

eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, dirazza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, dicondizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacolidi ordine economico e sociale, che, limitando di fatto lalibertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pie-no sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipa-zione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese.

23 gennaio 2001, n. 1 «Modifiche agli articoli 56 e 57 della Costituzioneconcernenti il numero dei deputati e senatori in rappresentanza degli italiani all’estero» (Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2001);

18 ottobre 2001, n. 3 «Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione» (Gazzetta Ufficiale n. 248 del 24 ottobre 2001);

30 maggio 2003, n. 1 «Modifica dell’articolo 51 della Costituzione (Gaz-zetta Ufficiale n. 134 del 12 giugno 2003);

2 ottobre 2007, n. 1 «Modifica all’articolo 27 della Costituzione, concernentel’abrogazione della pena di morte» (Gazzetta Ufficiale n. 236 del 10 ottobre 2007);

20 aprile 2012, n.1 «Introduzione del principio del pareggio di bilancio nel-la Carta costituzionale» (Gazzetta Ufficial e n. 95 del 23 aprile 2012). Ai sensi del-l’articolo 6 della legge le sue disposizioni si applicano a decorrere dall’esercizio fi-nanziario relativo all’anno 2014.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 3

ART. 4La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto

al lavoro e promuove le condizioni che rendano effet-tivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo leproprie possibilità e la propria scelta, un’attività o unafunzione che concorra al progresso materiale o spiri-tuale della società.

ART. 5La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e pro-

muove le autonomie locali; attua nei servizi che dipen-dono dallo Stato il più ampio decentramento ammini-strativo; adegua i principî ed i metodi della sua legisla-zione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.

ART. 6La Repubblica tutela con apposite norme le mino-

ranze linguistiche.

ART. 7Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel

proprio ordine, indipendenti e sovrani.I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.

Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, nonrichiedono procedimento di revisione costituzionale.

ART. 8Tutte le confessioni religiose sono egualmente libe-

re davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno

diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quan-to non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per leggesulla base di intese con le relative rappresentanze.

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4 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 9La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura

e la ricerca scientifica e tecnica.Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artisti-

co della Nazione.

ART. 10L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle

norme del diritto internazionale generalmente ricono-sciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolatadalla legge in conformità delle norme e dei trattati in-ternazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paesel’effettivo esercizio delle libertà democratiche garanti-te dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel ter-ritorio della Repubblica, secondo le condizioni stabili-te dalla legge.

Non è ammessa l’estradizione dello straniero perreati politici (*).

ART. 11L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa

alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risolu-zione delle controversie internazionali; consente, incondizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni disovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri lapace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favoriscele organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

ART. 12La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano:

verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali di-mensioni.

(*) L’articolo unico della legge costituzionale 21 giugno 1967, n. 1, stabili-sce: «L’ultimo comma dell’articolo 10 e l’ultimo comma dell’articolo 26 della Co-stituzione non si applicano ai delitti di genocidio».

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 5

PARTE PRIMADIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

TITOLO IRAPPORTI CIVILI

ART. 13

La libertà personale è inviolabile.Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispe-

zione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restri -zione della libertà personale, se non per atto motivatodell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previstidalla legge.

In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicatitassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicu-rezza può adottare provvedimenti provvisori, che de-vono essere comunicati entro quarantotto ore all’auto-rità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle suc-cessive quarantotto ore, si intendono revocati e restanoprivi di ogni effetto.

È punita ogni violenza fisica e morale sulle personecomunque sottoposte a restrizioni di libertà.

La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazio-ne preventiva.

ART. 14

Il domicilio è inviolabile.Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizio-

ni o sequestri se non nei casi e modi stabiliti dalla leg-ge secondo le garanzie prescritte per la tutela della li-bertà personale.

Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanitàe di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali so-no regolati da leggi speciali.

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6 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 15

La libertà e la segretezza della corrispondenza e diogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.

La loro limitazione può avvenire soltanto per attomotivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabi-lite dalla legge.

ART. 16

Ogni cittadino può circolare e soggiornare libera-mente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvole limitazioni che la legge stabilisce in via generale permotivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione puòessere determinata da ragioni politiche.

Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio dellaRepubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.

ART. 17

I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente esenz’armi.

Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico,non è richiesto preavviso.

Delle riunioni in luogo pubblico deve essere datopreavviso alle autorità, che possono vietarle soltantoper comprovati motivi di sicurezza o di incolumitàpubblica.

ART. 18

I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente,senza autorizzazione, per fini che non sono vietati aisingoli dalla legge penale.

Sono proibite le associazioni segrete e quelle cheperseguono, anche indirettamente, scopi politici me-diante organizzazioni di carattere militare.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 7

ART. 19Tutti hanno diritto di professare liberamente la

propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale oassociata, di farne propaganda, e di esercitarne in pri-vato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riticontrari al buon costume.

ART. 20Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di

culto d’una associazione od istituzione non possono es-sere causa di speciali limitazioni legislative, né di spe-ciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacitàgiuridica e ogni forma di attività.

ART. 21Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il

proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altromezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizza-zioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto mo-tivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per iquali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi,o nel caso di violazione delle norme che la legge stessaprescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non siapossibile il tempestivo intervento dell’autorità giudizia-ria, il sequestro della stampa periodica può essere ese-guito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono im-mediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, faredenunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo con-valida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro siintende revocato e privo d’ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere ge-nerale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento del-la stampa periodica.

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8 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spetta-coli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon co-stume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati aprevenire e a reprimere le violazioni.

ART. 22

Nessuno può essere privato, per motivi politici, del-la capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.

ART. 23

Nessuna prestazione personale o patrimoniale puòessere imposta se non in base alla legge.

ART. 24

Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei pro-pri diritti e interessi legittimi.

La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e gradodel procedimento.

Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istitu-ti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giuri-sdizione.

La legge determina le condizioni e i modi per la ri-parazione degli errori giudiziari.

ART. 25

Nessuno può essere distolto dal giudice naturaleprecostituito per legge.

Nessuno può essere punito se non in forza di unalegge che sia entrata in vigore prima del fatto com -messo.

Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurez-za se non nei casi previsti dalla legge.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 9

ART. 26L’estradizione del cittadino può essere consentita

soltanto ove sia espressamente prevista dalle conven-zioni internazionali.

Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici (*).

ART. 27 (**)La responsabilità penale è personale.L’imputato non è considerato colpevole sino alla

condanna definitiva.Le pene non possono consistere in trattamenti con-

trari al senso di umanità e devono tendere alla riedu-cazione del condannato.

Non è ammessa la pena di morte.

ART. 28I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti

pubblici sono direttamente responsabili, secondo leleggi penali, civili e amministrative, degli atti compiutiin violazione di diritti. In tali casi la responsabilità ci-vile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

TITOLO IIRAPPORTI ETICO-SOCIALI

ART. 29

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia co-me società naturale fondata sul matrimonio.

(*) V. nota all’articolo 10.(**) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 2 otto-

bre 2007, n. 1, che alla fine del quarto comma ha soppresso le parole «se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra».

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10 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale egiuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge agaranzia dell’unità familiare.

ART. 30È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire

ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provve-

de a che siano assolti i loro compiti.La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio

ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i dirittidei membri della famiglia legittima.

La legge detta le norme e i limiti per la ricerca del-la paternità.

ART. 31La Repubblica agevola con misure economiche e al-

tre provvidenze la formazione della famiglia e l’adem-pimento dei compiti relativi, con particolare riguardoalle famiglie numerose.

Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, fa-vorendo gli istituti necessari a tale scopo.

ART. 32

La Repubblica tutela la salute come fondamentalediritto dell’individuo e interesse della collettività, e ga-rantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinatotrattamento sanitario se non per disposizione di legge.La legge non può in nessun caso violare i limiti impo-sti dal rispetto della persona umana.

ART. 33

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’inse-gnamento.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 11

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzio-ne ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole edistituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuo-le non statali che chiedono la parità, deve assicurare adesse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scola-stico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

È prescritto un esame di Stato per l’ammissione aivari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di es-si e per l’abilitazione all’esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accade-mie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi neilimiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

ART. 34

La scuola è aperta a tutti.L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto an-

ni, è obbligatoria e gratuita.I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, han-

no diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.La Repubblica rende effettivo questo diritto con

borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvi-denze, che devono essere attribuite per concorso.

TITOLO IIIRAPPORTI ECONOMICI

ART. 35

La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue formeed applicazioni.

Cura la formazione e l’elevazione professionale deilavoratori.

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12 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazio-ni internazionali intesi ad affermare e regolare i dirittidel lavoro.

Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obbli-ghi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutelail lavoro italiano all’estero.

ART. 36

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione propor-zionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ognicaso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’e-sistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabi-lita dalla legge.

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a fe-rie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

ART. 37

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità dilavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempi-mento della sua essenziale funzione familiare e assicu-rare alla madre e al bambino una speciale adeguata pro-tezione.

La legge stabilisce il limite minimo di età per il la-voro salariato.

La Repubblica tutela il lavoro dei minori con spe-ciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il di-ritto alla parità di retribuzione.

ART. 38

Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto deimezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento eall’assistenza sociale.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 13

I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed as-sicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in ca-so di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoc-cupazione involontaria.

Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazio-ne e all’avviamento professionale.

Ai compiti previsti in questo articolo provvedonoorgani ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.

L’assistenza privata è libera.

ART. 39

L’organizzazione sindacale è libera.Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo

se non la loro registrazione presso uffici locali o cen-trali, secondo le norme di legge.

È condizione per la registrazione che gli statuti deisindacati sanciscano un ordinamento interno a base de-mocratica.

I sindacati registrati hanno personalità giuridica.Possono, rappresentati unitariamente in proporzionedei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavorocon efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti allecategorie alle quali il contratto si riferisce.

ART. 40

Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delleleggi che lo regolano.

ART. 41

L’iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale

o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà,alla dignità umana.

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14 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

ART. 42

La proprietà è pubblica o privata. I beni economi-ci appartengono allo Stato, ad enti o a privati.

La proprietà privata è riconosciuta e garantita dal-la legge, che ne determina i modi di acquisto, di godi-mento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzionesociale e di renderla accessibile a tutti.

La proprietà privata può essere, nei casi prevedutidalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivid’interesse generale.

La legge stabilisce le norme ed i limiti della succes-sione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sul-le eredità.

ART. 43

A fini di utilità generale la legge può riservare ori-ginariamente o trasferire, mediante espropriazione esalvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a co-munità di lavoratori o di utenti, determinate imprese ocategorie di imprese, che si riferiscano a servizi pub-blici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di mo-nopolio ed abbiano carattere di preminente interessegenerale.

ART. 44

Al fine di conseguire il razionale sfruttamento delsuolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge im-pone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata,

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 15

fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e lezone agrarie, promuove ed impone la bonifica delleterre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzio-ne delle unità produttive; aiuta la piccola e la mediaproprietà.

La legge dispone provvedimenti a favore delle zo-ne montane.

ART. 45

La Repubblica riconosce la funzione sociale dellacooperazione a carattere di mutualità e senza fini di spe -culazione privata. La legge ne promuove e favoriscel’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, congli opportuni controlli, il carattere e le finalità.

La legge provvede alla tutela e allo sviluppo del-l’artigianato.

ART. 46

Ai fini della elevazione economica e sociale del la-voro e in armonia con le esigenze della produzione, laRepubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collabo-rare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla ge-stione delle aziende.

ART. 47

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio intutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.

Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla pro-prietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatricee al diretto e indiretto investimento azionario nei gran-di complessi produttivi del Paese.

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16 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

TITOLO IVRAPPORTI POLITICI

ART. 48 (*)

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, chehanno raggiunto la maggiore età.

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Ilsuo esercizio è dovere civico.

La legge stabilisce requisiti e modalità per l’eserciziodel diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e neassicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscri-zione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sonoassegnati seggi nel numero stabilito da norma costitu-zionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Il diritto di voto non può essere limitato se non perincapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevo-cabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

ART. 49Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi libera-

mente in partiti per concorrere con metodo democra-tico a determinare la politica nazionale.

ART. 50Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Ca-

mere per chiedere provvedimenti legislativi o esporrecomuni necessità.

ART. 51 (**)Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono

accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in

(*) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 17 gennaio 2000,n. 1.

(**) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 30 maggio 2003, n. 1.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 17

condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabilitidalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne euomini.

La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici ealle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italianinon appartenenti alla Repubblica.

Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha di-ritto di disporre del tempo necessario al loro adempi-mento e di conservare il suo posto di lavoro.

ART. 52

La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi

stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudi-ca la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio deidiritti politici.

L’ordinamento delle Forze armate si informa allospirito democratico della Repubblica.

ART. 53

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubblichein ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di pro-gressività.

ART. 54

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e leleggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche han-no il dovere di adempierle con disciplina ed onore,prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

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18 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

PARTE SECONDAORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

TITOLO IIL PARLAMENTO

SEZIONE ILe Camere

ART. 55Il Parlamento si compone della Camera dei depu-

tati e del Senato della Repubblica.Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei

membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dallaCostituzione.

ART. 56 (*)La Camera dei deputati è eletta a suffragio univer-

sale e diretto.Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici

dei quali eletti nella circoscrizione Estero.Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel

giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque an-ni di età.

La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fattosalvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizioneEstero, si effettua dividendo il numero degli abitantidella Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimentogenerale della popolazione, per seicentodiciotto e di-stribuendo i seggi in proporzione alla popolazione diogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e deipiù alti resti.

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 9 febbraio 1963,n. 2 e successivamente modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 23 gen-naio 2001, n. 1.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 19

ART. 57 (*)Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale,

salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero.Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici,

sei dei quali eletti nella circoscrizione Estero.Nessuna Regione può avere un numero di senatori

inferiore a sette; il Molise ne ha due, la Valle d’Aostauno.

La ripartizione dei seggi tra le Regioni, fatto salvo ilnumero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero,previa applicazione delle disposizioni del precedentecomma, si effettua in proporzione alla popolazione del-le Regioni, quale risulta dall’ultimo censimento genera-le, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.

ART. 58I senatori sono eletti a suffragio universale e diret-

to dagli elettori che hanno superato il venticinquesimoanno di età.

Sono eleggibili a senatori gli elettori che hannocompiuto il quarantesimo anno.

ART. 59È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è

stato Presidente della Repubblica.Il Presidente della Repubblica può nominare sena-

tori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patriaper altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, arti-stico e letterario.

ART. 60 (**)La Camera dei deputati e il Senato della Repubbli-

ca sono eletti per cinque anni.

(*) Così sostituito dall’articolo 2 della legge costituzionale 9 febbraio 1963,n. 2, e successivamente modificato dall’articolo 2 della legge costituzionale 27 di-cembre 1963, n. 3, e da ultimo dall’articolo 2 della legge costituzionale 23 gen-naio 2001, n. 1.

(**) Così sostituito dall’articolo 3 della legge costituzionale 9 febbraio 1963,n. 2.

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20 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

La durata di ciascuna Camera non può essere pro-rogata se non per legge e soltanto in caso di guerra.

ART. 61

Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entrosettanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalleelezioni.

Finché non siano riunite le nuove Camere sonoprorogati i poteri delle precedenti.

ART. 62

Le Camere si riuniscono di diritto il primo giornonon festivo di febbraio e di ottobre.

Ciascuna Camera può essere convocata in viastraordinaria per iniziativa del suo Presidente o delPresidente della Repubblica o di un terzo dei suoicomponenti.

Quando si riunisce in via straordinaria una Came-ra, è convocata di diritto anche l’altra.

ART. 63

Ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti ilPresidente e l’Ufficio di presidenza.

Quando il Parlamento si riunisce in seduta comu-ne, il Presidente e l’Ufficio di presidenza sono quellidella Camera dei deputati.

ART. 64

Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento amaggioranza assoluta dei suoi componenti.

Le sedute sono pubbliche; tuttavia ciascuna delledue Camere e il Parlamento a Camere riunite possonodeliberare di adunarsi in seduta segreta.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 21

Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parla-mento non sono valide se non è presente la maggioran-za dei loro componenti, e se non sono adottate a mag-gioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescri-va una maggioranza speciale.

I membri del Governo, anche se non fanno partedelle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, diassistere alle sedute. Devono essere sentiti ogni voltache lo richiedono.

ART. 65

La legge determina i casi di ineleggibilità e di in-compatibilità con l’ufficio di deputato o di senatore.

Nessuno può appartenere contemporaneamente al-le due Camere.

ART. 66

Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissionedei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ine-leggibilità e di incompatibilità.

ART. 67

Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazio-ne ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

ART. 68 (*)

I membri del Parlamento non possono essere chia-mati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti da-ti nell’esercizio delle loro funzioni.

Senza autorizzazione della Camera alla quale ap-partiene, nessun membro del Parlamento può essere

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 29 ottobre 1993, n. 3.

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22 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, népuò essere arrestato o altrimenti privato della libertàpersonale, o mantenuto in detenzione, salvo che in ese-cuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ov-vero se sia colto nell’atto di commettere un delitto peril quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza.

Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre imembri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasiforma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestrodi corrispondenza.

ART. 69I membri del Parlamento ricevono una indennità

stabilita dalla legge.

SEZIONE IILa formazione delle leggi

ART. 70La funzione legislativa è esercitata collettivamente

dalle due Camere.

ART. 71L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a cia-

scun membro delle Camere ed agli organi ed enti aiquali sia conferita da legge costituzionale.

Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante laproposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, diun progetto redatto in articoli.

ART. 72Ogni disegno di legge presentato ad una Camera è,

secondo le norme del suo regolamento, esaminato da

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 23

una commissione e poi dalla Camera stessa, che l’ap-prova articolo per articolo e con votazione finale.

Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviatiper i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza.

Può altresì stabilire in quali casi e forme l’esame el’approvazione dei disegni di legge sono deferiti acommissioni, anche permanenti, composte in mododa rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamen - tari. Anche in tali casi, fino al momento della sua ap-provazione definitiva, il disegno di legge è rimesso al-la Camera, se il Governo o un decimo dei componentidella Camera o un quinto della commissione richie-dono che sia discusso e votato dalla Camera stessa op-pure che sia sottoposto alla sua approvazione finalecon sole dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle com-missioni.

La procedura normale di esame e di approvazionediretta da parte della Camera è sempre adottata per idisegni di legge in materia costituzionale ed elettoralee per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazionea ratificare trattati internazionali, di approvazione dibilanci e consuntivi.

ART. 73

Le leggi sono promulgate dal Presidente della Re-pubblica entro un mese dall’approvazione.

Se le Camere, ciascuna a maggioranza assoluta deipropri componenti, ne dichiarano l’urgenza, la legge èpromulgata nel termine da essa stabilito.

Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulga-zione ed entrano in vigore il quindicesimo giorno suc-cessivo alla loro pubblicazione, salvo che le leggi stes-se stabiliscano un termine diverso.

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24 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 74Il Presidente della Repubblica, prima di promulga-

re la legge, può con messaggio motivato alle Camerechiedere una nuova deliberazione.

Se le Camere approvano nuovamente la legge, que-sta deve essere promulgata.

ART. 75È indetto referendum popolare per delibera-

re l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richie dono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.

Non è ammesso il referendum per le leggi tributa-rie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizza-zione a ratificare trattati internazionali.

Hanno diritto di partecipare al referendum tutti icittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.

La proposta soggetta a referendum è approvata seha partecipato alla votazione la maggioranza degliaventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei votivalidamente espressi.

La legge determina le modalità di attuazione del re-ferendum.

ART. 76L’esercizio della funzione legislativa non può essere

delegato al Governo se non con determinazione diprincipî e criteri direttivi e soltanto per tempo limitatoe per oggetti definiti.

ART. 77Il Governo non può, senza delegazione delle Ca-

mere, emanare decreti che abbiano valore di legge or-dinaria.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 25

Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgen-za, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, prov-vedimenti provvisori con forza di legge, deve il giornostesso presentarli per la conversione alle Camere che,anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riu-niscono entro cinque giorni.

I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non so-no convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loropubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolarecon legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decre-ti non convertiti.

ART. 78Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferi-

scono al Governo i poteri necessari.

ART. 79 (*)L’amnistia e l’indulto sono concessi con legge delibe-

rata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascu-na Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale.

La legge che concede l’amnistia o l’indulto stabili-sce il termine per la loro applicazione.

In ogni caso l’amnistia e l’indulto non possono ap-plicarsi ai reati commessi successivamente alla presen-tazione del disegno di legge.

ART. 80Le Camere autorizzano con legge la ratifica dei

trattati internazionali che sono di natura politica, o pre-vedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o impor tanovariazioni del territorio od oneri alle finanze o modifi-cazioni di leggi.

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 6 marzo 1992, n. 1.

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26 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 81 (*)Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spe-

se del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avver-se e delle fasi favorevoli del ciclo economico.

Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fi-ne di considerare gli effetti del ciclo economico e, pre-via autorizzazione delle Camere adottata a maggioran-za assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi dieventi eccezionali.

Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneriprovvede ai mezzi per farvi fronte.

Le Camere ogni anno approvano con legge il bilan-cio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.

L’esercizio provvisorio del bilancio non può essereconcesso se non per legge e per periodi non superioricomplessivamente a quattro mesi.

Il contenuto della legge di bilancio, le norme fon-damentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio trale entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del de-bito del complesso delle pubbliche amministrazioni so-no stabiliti con legge approvata a maggioranza assolu-ta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto deiprincìpi definiti con legge costituzionale. (**)

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1.(**) L’articolo 5 della legge costituzionale n. 1 del 2012 così dispone:«1. La legge di cui all’articolo 81, sesto comma, della C ostituzione, come sosti-

tuito dall’articolo 1 della presente legge costituzionale, disciplina, per il complesso del-le pubbliche amministrazioni, in particolare:

a) le verifiche, preventive e consuntive, sugli andamenti di finanza pubblica; b) l’accertamento delle cause degli scostamenti rispetto alle previsioni, distin-

guendo tra quelli dovuti all’andamento del ciclo economico, all’inefficacia degli inter-venti e agli eventi eccezionali;

c) il limite massimo degli scostamenti negativi cumulati di cui alla lettera b) delpresente comma corretti per il ciclo economico rispetto al prodotto interno lordo, alsuperamento del quale occorre intervenire con misure di correzione;

d) la definizione delle gravi recessioni economiche, delle crisi finanziarie e dellegravi calamità naturali quali eventi eccezionali, ai sensi dell’articolo 81, secondo com-ma, della Costituzione, come sostituito dall’articolo 1 della presente legge costituzio-nale, al verificarsi dei quali sono consentiti il ricorso all’indebitamento non limitato atenere conto degli effetti del ciclo economico e il superamento del limite massimo dicui alla lettera c) del presente comma sulla base di un piano di rientro;

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 27

ART. 82Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie

di pubblico interesse.A tale scopo nomina fra i propri componenti una

commissione formata in modo da rispecchiare la pro-porzione dei vari gruppi. La commissione d’inchiestaprocede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri ele stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.

TITOLO IIIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ART. 83Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parla-

mento in seduta comune dei suoi membri.All’elezione partecipano tre delegati per ogni Re-

e) l’introduzione di regole sulla spesa che consentano di salvaguardare gli equili-bri di bilancio e la riduzione del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lor-do nel lungo periodo, in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica;

f) l’istituzione presso le Camere, nel rispetto della relativa autonomia costituziona-le, di un organismo indipendente al quale attribuire compiti di analisi e verifica degli an-damenti di finanza pubblica e di valutazione dell’osservanza delle regole di bilancio;

g) le modalità attraverso le quali lo Stato, nelle fasi avverse del ciclo economico oal verificarsi degli eventi eccezionali di cui alla lettera d) del presente comma, anche inderoga all’articolo 119 della Costituzione, concorre ad assicurare il finanziamento, daparte degli altri livelli di governo, dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzionifondamentali inerenti ai diritti civili e sociali.

2. La legge di cui al comma 1 disciplina altresì:a) il contenuto della legge di bilancio dello Stato; b) la facoltà dei Comuni, delle Province, delle Città metropolitane, delle Regioni

e delle Province autonome di Trento e di Bolzano di ricorrere all’indebitamento, ai sen-si dell’articolo 119, sesto comma, secondo periodo, della Costituzione, come modifi-cato dall’articolo 4 della presente legge costituzionale;

c) le modalità attraverso le quali i Comuni, le Province, le Città metropolitane, leRegioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano concorrono alla sostenibilitàdel debito del complesso delle pubbliche amministrazioni.

3. La legge di cui ai commi 1 e 2 è approvata entro il 28 febbraio 2013.4. Le Camere, secondo modalità stabilite dai rispettivi regolamenti, esercitano la

funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento all’equilibriotra entrate e spese nonché alla qualità e all’efficacia della spesa delle pubbliche ammi-nistrazioni».

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28 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

gione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia as-sicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valled’Aosta ha un solo delegato.

L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogoper scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’as-semblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggio-ranza assoluta.

ART. 84Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni

cittadino che abbia compiuto cinquant’anni d’età e godadei diritti civili e politici.

L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompati-bile con qualsiasi altra carica.

L’assegno e la dotazione del Presidente sono deter-minati per legge.

ART. 85Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni.Trenta giorni prima che scada il termine, il Presiden-

te della Camera dei deputati convoca in seduta comuneil Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovoPresidente della Repubblica.

Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesialla loro cessazione, la elezione ha luogo entro quindicigiorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel frattemposono prorogati i poteri del Presidente in carica.

ART. 86Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni

caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dalPresidente del Senato.

In caso di impedimento permanente o di morte o didimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidentedella Camera dei deputati indice la elezione del nuovoPresidente della Repubblica entro quindici giorni, salvo

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 29

il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte omanca meno di tre mesi alla loro cessazione.

ART. 87Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e

rappresenta l’unità nazionale.Può inviare messaggi alle Camere.Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la pri-

ma riunione.Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di

legge di iniziativa del Governo.Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di

legge e i regolamenti.Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla

Costituzione.Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari del-

lo Stato.Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifi-

ca i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’au-torizzazione delle Camere.

Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consi-glio supremo di difesa costituito secondo la legge, di-chiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.

Presiede il Consiglio superiore della magistratura.Può concedere grazia e commutare le pene.Conferisce le onorificenze della Repubblica.

ART. 88 (*)Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presi-

denti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei me-

si del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto oin parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.

(*) Co sì modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 4 novembre1991, n. 1.

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30 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 89

Nessun atto del Presidente della Repubblica è vali-do se non è controfirmato dai ministri proponenti, chene assumono la responsabilità.

Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indi-cati dalla legge sono controfirmati anche dal Presiden-te del Consiglio dei ministri.

ART. 90

Il Presidente della Repubblica non è responsabile de-gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranneche per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamen-to in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoimembri.

ART. 91

Il Presidente della Repubblica, prima di assumerele sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Re-pubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi alParlamento in seduta comune.

TITOLO III

IL GOVERNO

SEZIONE IIl Consiglio dei ministri

ART. 92

Il Governo della Repubblica è composto del Presi-dente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono in-sieme il Consiglio dei ministri.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 31

Il Presidente della Repubblica nomina il Presidentedel Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i mi-nistri.

ART. 93

Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri,prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nel-le mani del Presidente della Repubblica.

ART. 94

Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia me-

diante mozione motivata e votata per appello nomi nale.Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si

presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.Il voto contrario di una o di entrambe le Camere

su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.

La mozione di sfiducia deve essere firmata da alme-no un decimo dei componenti della Camera e non puòessere messa in discussione prima di tre giorni dalla suapresentazione.

ART. 95

Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la poli-tica generale del Governo e ne è responsabile. Mantienel’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuo-vendo e coordinando l’attività dei ministri.

I ministri sono responsabili collegialmente degli attidel Consiglio dei ministri, e individualmente degli attidei loro dicasteri.

La legge provvede all’ordinamento della Presidenzadel Consiglio e determina il numero, le attribuzioni el’organizzazione dei ministeri.

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32 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ART. 96 (*)

Il Presidente del Consiglio dei ministri ed i mini-stri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per ireati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, allagiurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Sena-to della Repubblica o della Camera dei deputati, se-condo le norme stabilite con legge costituzionale.

SEZIONE IILa Pubblica Amministrazione

ART. 97 (**)Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’or-

dinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibriodei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.

I pubblici uffici sono organizzati secondo disposi-zioni di legge, in modo che siano assicurati il buon an-damento e l’imparzialità dell’amministrazione.

Nell’ordinamento degli uffici sono determinate lesfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilitàproprie dei funzionari.

Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si ac-cede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.

ART. 98I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della

Nazione.Se sono membri del Parlamento, non possono con-

seguire promozioni se non per anzianità.Si possono con legge stabilire limitazioni al dirit -

to d’iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i mili-

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1.

(**) Così modificato dall’articolo 2 della legge costituzionale 20 aprile2012, n. 1.

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tari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agen-ti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolarial l’estero.

SEZIONE IIIGli organi ausiliari

ART. 99Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro è

composto, nei modi stabiliti dalla legge, di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive, in misurache tenga conto della loro importanza numerica e qua-litativa.

È organo di consulenza delle Camere e del Gover-no per le materie e secondo le funzioni che gli sono at-tribuite dalla legge.

Ha l’iniziativa legislativa e può contribuire alla ela-borazione della legislazione economica e sociale secon-do i principî ed entro i limiti stabiliti dalla legge.

ART. 100

Il Consiglio di Stato è organo di consulenza giuri-dico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’am-ministrazione.

La Corte dei conti esercita il controllo preventivodi legittimità sugli atti del Governo, e anche quello suc-cessivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Parteci-pa, nei casi e nelle forme stabiliti dalla legge, al con-trollo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Statocontribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente al-le Camere sul risultato del riscontro eseguito.

La legge assicura l’indipendenza dei due Istituti edei loro componenti di fronte al Governo.

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34 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

TITOLO IVLA MAGISTRATURA

SEZIONE IOrdinamento giurisdizionale

ART. 101

La giustizia è amministrata in nome del popolo.I giudici sono soggetti soltanto alla legge.

ART. 102

La funzione giurisdizionale è esercitata da magistratiordinari istituiti e regolati dalle norme sull’ordinamentogiudiziario.

Non possono essere istituiti giudici straordinari ogiudici speciali. Possono soltanto istituirsi presso gli or-gani giudiziari ordinari sezioni specializzate per determi-nate materie, anche con la partecipazione di cittadiniidonei estranei alla magistratura.

La legge regola i casi e le forme della partecipa zionediretta del popolo all’amministrazione della giustizia.

ART. 103

Il Consiglio di Stato e gli altri organi di giustizia am-ministrativa hanno giurisdizione per la tutela nei con-fronti della pubblica amministrazione degli interessi le-gittimi e, in particolari materie indicate dalla legge, anchedei diritti soggettivi.

La Corte dei conti ha giurisdizione nelle materie dicontabilità pubblica e nelle altre specificate dalla legge.

I tribunali militari in tempo di guerra hanno la giuri-sdizione stabilita dalla legge. In tempo di pace hannogiurisdizione soltanto per i reati militari commessi da ap-partenenti alle Forze armate.

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ART. 104

La magistratura costituisce un ordine autonomo e in-dipendente da ogni altro potere.

Il Consiglio superiore della magistratura è presiedu-to dal Presidente della Repubblica.

Ne fanno parte di diritto il primo presidente e il pro-curatore generale della Corte di cassazione.

Gli altri componenti sono eletti per due terzi da tut-ti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle va rie ca-tegorie, e per un terzo dal Parlamento in seduta comu-ne tra professori ordinari di università in materie giuri-diche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio.

Il Consiglio elegge un vicepresidente fra i compo-nenti designati dal Parlamento.

I membri elettivi del Consiglio durano in cari-ca quattro anni e non sono immediatamente rieleg gibili.

Non possono, finché sono in carica, essere iscritti ne-gli albi professionali, né far parte del Parlamento o di unConsiglio regionale.

ART. 105

Spettano al Consiglio superiore della magistratura,secondo le norme dell’ordinamento giudiziario, le assun-zioni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le promozioni e iprovvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati.

ART. 106

Le nomine dei magistrati hanno luogo per concorso.La legge sull’ordinamento giudiziario può ammettere

la nomina, anche elettiva, di magistrati onorari per tuttele funzioni attribuite a giudici singoli.

Su designazione del Consiglio superiore della magi-stratura possono essere chiamati all’ufficio di consiglieridi cassazione, per meriti insigni, professori ordinari di

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università in materie giuridiche e avvocati che abbianoquindici anni d’esercizio e siano iscritti negli albi specia-li per le giurisdizioni superiori.

ART. 107

I magistrati sono inamovibili. Non possono esseredispensati o sospesi dal servizio né destinati ad altre se-di o funzioni se non in seguito a decisione del Consi-glio superiore della magistratura, adottata o per i mo-tivi e con le garanzie di difesa stabilite dall’ordinamen-to giudiziario o con il loro consenso.

Il Ministro della giustizia ha facoltà di promuoverel’azione disciplinare.

I magistrati si distinguono fra loro soltanto per di-versità di funzioni.

Il pubblico ministero gode delle garanzie stabilite neisuoi riguardi dalle norme sull’ordinamento giudiziario.

ART. 108

Le norme sull’ordinamento giudiziario e su ognimagistratura sono stabilite con legge.

La legge assicura l’indipendenza dei giudici dellegiurisdizioni speciali, del pubblico ministero presso diesse, e degli estranei che partecipano all’amministra-zione della giustizia.

ART. 109

L’autorità giudiziaria dispone direttamente dellapolizia giudiziaria.

ART. 110

Ferme le competenze del Consiglio superiore dellamagistratura, spettano al Ministro della giustizia l’organiz-zazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 37

SEZIONE IINorme sulla giurisdizione

ART. 111 (*)

La giurisdizione si attua mediante il giusto proces-so regolato dalla legge.

Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra leparti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo eimparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.

Nel processo penale, la legge assicura che la perso-na accusata di un reato sia, nel più breve tempo possi-bile, informata riservatamente della natura e dei moti-vi dell’accusa elevata a suo carico; disponga del tempoe delle condizioni necessari per preparare la sua difesa;abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare o difar interrogare le persone che rendono dichiarazioni asuo carico, di ottenere la convocazione e l’interrogato-rio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni del-l’accusa e l’acquisizione di ogni altro mezzo di prova asuo favore; sia assistita da un interprete se non com-prende o non parla la lingua impiegata nel processo.

Il processo penale è regolato dal principio del con-traddittorio nella formazione della prova. La colpevo-lezza dell’imputato non può essere provata sulla basedi dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sem-pre volontariamente sottratto all’interrogatorio da par-te dell’imputato o del suo difensore.

La legge regola i casi in cui la formazione della pro-va non ha luogo in contraddittorio per consenso del-l’imputato o per accertata impossibilità di natura og-gettiva o per effetto di provata condotta illecita.

Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono esseremotivati.

(*) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 23 novembre1999, n. 2.

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38 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Contro le sentenze e contro i provvedimenti sullalibertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizio-nali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso incassazione per violazione di legge. Si può derogare a ta-le norma soltanto per le sentenze dei tribunali militariin tempo di guerra.

Contro le decisioni del Consiglio di Stato e dellaCorte dei conti il ricorso in cassazione è ammesso peri soli motivi inerenti alla giurisdizione.

ART. 112Il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’a zio -

ne penale.

ART. 113Contro gli atti della pubblica amministrazione è

sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti edegli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdi-zione ordinaria o amministrativa.

Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa olimitata a particolari mezzi di impugnazione o per de-terminate categorie di atti.

La legge determina quali organi di giurisdizione pos-sono annullare gli atti della pubblica amministrazione neicasi e con gli effetti previsti dalla legge stessa.

TITOLO VLE REGIONI, LE PROVINCE, I COMUNI

ART. 114 (*)La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Provin-

ce, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.

(*) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 39

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Re-gioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e fun-zioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione.

Roma è la capitale della Repubblica. La legge delloStato disciplina il suo ordinamento.

ART. 115 (*)

ART. 116 (**)

Il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, ilTrentino-Alto Adige/Südtirol e la Valle d’Aosta/Valléed’Aoste dispongono di forme e condizioni particolari diautonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottaticon legge costituzionale.

La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituitadalle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia,concernenti le materie di cui al terzo comma dell’articolo117 e le materie indicate dal secondo comma del medesi-mo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazio-ne della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribui-te ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa del-la Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispettodei princìpi di cui all’articolo 119. La legge è approvatadalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sul-la base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata.

ART. 117 (***)

La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dal-le Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei

(*) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3.

(**) Così sostituito dall’articolo 2 della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3.

(***) Così sostituito dall’articolo 3 della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3 e successivamente modificato dall’articolo 3 della legge costituzionale20 aprile 2012, n. 1.

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40 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagliobblighi internazionali.

Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti ma-terie:

a) politica estera e rapporti internazionali dello Sta-to; rapporti dello Stato con l’Unione europea; diritto diasilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati nonappartenenti all’Unione europea;

b) immigrazione;c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni reli-

giose;d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; ar-

mi, munizioni ed esplosivi;e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari;

tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tri-butario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bi-lanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie;

f) organi dello Stato e relative leggi elettorali; refe-rendum statali; elezione del Parlamento europeo;

g) ordinamento e organizzazione amministrativadello Stato e degli enti pubblici nazionali;

h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione dellapolizia amministrativa locale;

i) cittadinanza, stato civile e anagrafi;l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento

civile e penale; giustizia amministrativa;m) determinazione dei livelli essenziali delle presta-

zioni concernenti i diritti civili e sociali che devono es-sere garantiti su tutto il territorio nazionale;

n) norme generali sull’istruzione;o) previdenza sociale;p) legislazione elettorale, organi di governo e fun-

zioni fondamentali di Comuni, Province e Città metro-politane;

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 41

q) dogane, protezione dei confini nazionali e profi-lassi internazionale;

r) pesi, misure e determinazione del tempo; coor-dinamento informativo statistico e informatico dei datidell’amministrazione statale, regionale e locale; operedell’ingegno;

s) tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beniculturali.

Sono materie di legislazione concorrente quelle re-lative a: rapporti internazionali e con l’Unione europeadelle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurez-za del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istitu-zioni scolastiche e con esclusione della istruzione e del-la formazione professionale; professioni; ricerca scien-tifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per isettori produttivi; tutela della salute; alimentazione; or-dinamento sportivo; protezione civile; governo del ter-ritorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasportoe di navigazione; ordinamento della comunicazione;produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’e-nergia; previdenza complementare e integrativa; coor-dinamento della finanza pubblica e del sistema tributa-rio; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e pro-mozione e organizzazione di attività culturali; casse dirisparmio, casse rurali, aziende di credito a carattereregionale; enti di credito fondiario e agrario a caratte-re regionale. Nelle materie di legislazione concorrentespetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che perla determinazione dei princìpi fondamentali, riservataalla legislazione dello Stato.

Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferi-mento ad ogni materia non espressamente riservata al-la legislazione dello Stato.

Le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, nelle materie di loro competenza, partecipanoalle decisioni dirette alla formazione degli atti normati-

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42 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

vi comunitari e provvedono all’attuazione e all’esecu-zione degli accordi internazionali e degli atti dell’U-nione europea, nel rispetto delle norme di procedurastabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalitàdi esercizio del potere sostitutivo in caso di inadem-pienza.

La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle ma-terie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni.La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni al-tra materia. I Comuni, le Province e le Città metropo-litane hanno potestà regolamentare in ordine alla di-sciplina dell’organizzazione e dello svolgimento dellefunzioni loro attribuite.

Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che im-pedisce la piena parità degli uomini e delle donne nellavita sociale, culturale ed economica e promuovono la pa-rità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive.

La legge regionale ratifica le intese della Regionecon altre Regioni per il migliore esercizio delle propriefunzioni, anche con individuazione di organi comuni.

Nelle materie di sua competenza la Regione puòconcludere accordi con Stati e intese con enti territo-riali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme di-sciplinati da leggi dello Stato.

ART. 118 (*)

Le funzioni amministrative sono attribuite ai Co-muni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, sia-no conferite a Province, Città metropolitane, Regioni eStato, sulla base dei princìpi di sussidiarietà, differen-ziazione ed adeguatezza.

I Comuni, le Province e le Città metropolitane sonotitolari di funzioni amministrative proprie e di quelle

(*) Così sostituito dall’articolo 4 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3.

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conferite con legge statale o regionale, secondo le ri-spettive competenze.

La legge statale disciplina forme di coordinamentofra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) eh) del secondo comma dell’articolo 117, e disciplinainoltre forme di intesa e coordinamento nella materiadella tutela dei beni culturali.

Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini,singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sus -sidiarietà.

ART. 119 (*)

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e leRegioni hanno autonomia finanziaria di entrata e dispesa, nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci, econcorrono ad assicurare l’osservanza dei vincoli eco-nomici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’U-nione europea.

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e leRegioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e ap-plicano tributi ed entrate propri, in armonia con laCostituzione e secondo i princìpi di coordinamentodella finanza pubblica e del sistema tributario. Di-spongono di compartecipazioni al gettito di tributierariali riferibile al loro territorio.

La legge dello Stato istituisce un fondo perequati-vo, senza vincoli di destinazione, per i territori conminore capacità fiscale per abitante.

Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commiprecedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle

(*) Così sostituito dall’articolo 5 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3 e successivamente modificato dall’articolo 4 della legge costituzionale 20aprile 2012, n. 1.

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Città metropolitane e alle Regioni di finanziare inte-gralmente le funzioni pubbliche loro attribuite.

Per promuovere lo sviluppo economico, la coesio-ne e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibrieconomici e sociali, per favorire l’effettivo eserciziodei diritti della persona, o per provvedere a scopi di-versi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Sta-to destina risorse aggiuntive ed effettua interventi spe-ciali in favore di determinati Comuni, Province, Cittàmetropolitane e Regioni.

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e leRegioni hanno un proprio patrimonio, attribuito se-condo i princìpi generali determinati dalla legge del-lo Stato. Possono ricorrere all’indebitamento solo perfinanziare spese di investimento, con la contestualedefinizione di piani di ammortamento e a condizioneche per il complesso degli enti di ciascuna Regione siarispettato l’equilibrio di bilancio. È esclusa ogni ga-ranzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti.

ART. 120 (*)

La Regione non può istituire dazi di importazioneo esportazione o transito tra le Regioni, né adottareprovvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni, né limitare l’esercizio del diritto al lavoro inqualunque parte del territorio nazionale.

Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni,delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuninel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure dipericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica,ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuri-

(*) Così sostituito dall’articolo 6 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3.

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dica o dell’unità economica e in particolare la tutela deilivelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti ci-vili e sociali, prescindendo dai confini territoriali deigoverni locali. La legge definisce le procedure atte a ga-rantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel ri-spetto del principio di sussidiarietà e del principio dileale collaborazione.

ART. 121 (*)

Sono organi della Regione: il Consiglio regionale, laGiunta e il suo Presidente.

Il Consiglio regionale esercita le potestà legislativeattribuite alla Regione e le altre funzioni conferiteglidalla Costituzione e dalle leggi. Può fare proposte dilegge alle Camere.

La Giunta regionale è l’organo esecutivo delle Re-gioni.

Il Presidente della Giunta rappresenta la Regione;dirige la politica della Giunta e ne è responsabile; pro-mulga le leggi ed emana i regolamenti regionali; dirigele funzioni amministrative delegate dallo Stato alla Re-gione, conformandosi alle istruzioni del Governo dellaRepubblica.

ART. 122 (**)

Il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e di in-compatibilità del Presidente e degli altri componenti del-la Giunta regionale nonché dei consiglieri regionali sonodisciplinati con legge della Regione nei limiti dei princì-pi fondamentali stabiliti con legge della Re pubblica, chestabilisce anche la durata degli organi elettivi.

(*) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 22 novembre1999, n. 1.

(**) Così sostituito dall’articolo 2 della legge costituzionale 22 novembre1999, n. 1.

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46 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Nessuno può appartenere contemporaneamente aun Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delleCamere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad al-tra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo.

Il Consiglio elegge tra i suoi componenti un Presi-dente e un ufficio di presidenza.

I consiglieri regionali non possono essere chiamatia rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nel-l’esercizio delle loro funzioni.

Il Presidente della Giunta regionale, salvo che lostatuto regionale disponga diversamente, è eletto a suf-fragio universale e diretto. Il Presidente eletto nominae revoca i componenti della Giunta.

ART. 123 (*)Ciascuna Regione ha uno statuto che, in armonia

con la Costituzione, ne determina la forma di governoe i princìpi fondamentali di organizzazione e funziona-mento. Lo statuto regola l’esercizio del diritto di ini-ziativa e del referendum su leggi e provvedimenti ammi-nistrativi della Regione e la pubblicazione delle leggi edei regolamenti regionali.

Lo statuto è approvato e modificato dal Consiglioregionale con legge approvata a maggioranza assolutadei suoi componenti, con due deliberazioni successiveadottate ad intervallo non minore di due mesi. Per talelegge non è richiesta l’apposizione del visto da parte delCommissario del Governo. Il Governo della Repubbli-ca può promuovere la questione di legittimità costitu-zionale sugli statuti regionali dinanzi alla Corte costitu-zionale entro trenta giorni dalla loro pubblicazione.

Lo statuto è sottoposto a referendum popolare qualo-ra entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia ri-

(*) Così sostituito dall’articolo 3 della legge costituzionale 22 novembre1999, n. 1 e successivamente modificato dall’articolo 7 della legge costituzionale18 ottobre 2001, n. 3.

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chiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione oun quinto dei componenti il Consiglio regionale. Lo sta-tuto sottoposto a referendum non è promulgato se non èapprovato dalla maggioranza dei voti validi.

In ogni Regione, lo statuto disciplina il Consigliodelle autonomie locali, quale organo di consultazione frala Regione e gli enti locali.

ART. 124 (*)

ART. 125 (**)Nella Regione sono istituiti organi di giustizia am-

ministrativa di primo grado, secondo l’ordinamentostabilito da legge della Repubblica. Possono istituirsisezioni con sede diversa dal capoluogo della Regione.

ART. 126 (***)

Con decreto motivato del Presidente della Repub-blica sono disposti lo scioglimento del Consiglio re-gionale e la rimozione del Presidente della Giunta cheabbiano compiuto atti contrari alla Costituzione ogravi violazioni di legge. Lo scioglimento e la rimo-zione possono altresì essere disposti per ragioni di si-curezza nazionale. Il decreto è adottato sentita unaCommissione di deputati e senatori costituita, per lequestioni regionali, nei modi stabiliti con legge dellaRepubblica (****).

(*) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3.

(**) Così modificato per effetto dell’abrogazione del primo comma dispo-sta dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.

(***) Così sostituito dall’articolo 4 della legge costituzionale 22 novembre1999, n. 1.

(****) Si riporta di seguito il testo dell’articolo 11 della legge costituziona-le 18 ottobre 2001, n. 3:

«1. Sino alla revisione delle norme del titolo I della parte seconda della Co-stituzione, i regolamenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubbli-

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48 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Il Consiglio regionale può esprimere la sfiducia neiconfronti del Presidente della Giunta mediante mozio-ne motivata, sottoscritta da almeno un quinto dei suoicomponenti e approvata per appello nominale a mag-gioranza assoluta dei componenti. La mozione non puòessere messa in discussione prima di tre giorni dallapresentazione.

L’approvazione della mozione di sfiducia nei con-fronti del Presidente della Giunta eletto a suffragiouniversale e diretto, nonché la rimozione, l’impedi-mento permanente, la morte o le dimissioni volontariedello stesso comportano le dimissioni della Giunta e loscioglimento del Consiglio. In ogni caso i medesimi ef-fetti conseguono alle dimissioni contestuali della mag-gioranza dei componenti il Consiglio.

ART. 127 (*)

Il Governo, quando ritenga che una legge regiona-le ecceda la competenza della Regione, può promuove-re la questione di legittimità costituzionale dinanzi allaCorte costituzionale entro sessanta giorni dalla suapubblicazione.

La Regione, quando ritenga che una legge o un attoavente valore di legge dello Stato o di un’altra Regione

ca possono prevedere la partecipazione di rappresentanti delle Regioni, delleProvince autonome e degli enti locali alla Commissione parlamentare per le que-stioni regionali.

2. Quando un progetto di legge riguardante le materie di cui al terzo com-ma dell’articolo 117 e all’articolo 119 della Costituzione contenga disposizionisulle quali la Commissione parlamentare per le questioni regionali, integrata aisensi del comma 1, abbia espresso parere contrario o parere favorevole condi-zionato all’introduzione di modificazioni specificamente formulate, e la Com-missione che ha svolto l’esame in sede referente non vi si sia adeguata, sulle cor-rispondenti parti del progetto di legge l’Assemblea delibera a maggioranza asso-luta dei suoi componenti».

(*) Così sostituito dall’articolo 8 della legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 49

leda la sua sfera di competenza, può promuovere laquestione di legittimità costituzionale dinanzi alla Cor-te costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblica-zione della legge o dell’atto avente valore di legge.

ART. 128 (*)

ART. 129 (**)

ART. 130 (***)

ART. 131 (****)Sono costituite le seguenti Regioni:

Piemonte;Valle d’Aosta;Lombardia;Trentino-Alto Adige;Veneto;Friuli-Venezia Giulia;Liguria;Emilia-Romagna;Toscana;Umbria;Marche;Lazio;Abruzzi;Molise;Campania;

(*) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre2001, n. 3.

(**) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 otto-bre 2001, n. 3.

(***) Abrogato dall’articolo 9, comma 2, della legge costituzionale 18 otto-bre 2001, n. 3.

(****) Così modificato dall’articolo 1 della legge costituzionale 27 dicem-bre 1963, n. 3.

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50 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Puglia;Basilicata;Calabria;Sicilia;Sardegna.

ART. 132 (*)Si può con legge costituzionale, sentiti i Consigli re-

gionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o lacreazione di nuove Regioni con un minimo di un mi-lione di abitanti, quando ne facciano richiesta tantiConsigli comunali che rappresentino almeno un terzodelle popolazioni interessate, e la proposta sia appro-vata con referendum dalla maggioranza delle popola-zioni stesse.

Si può, con l’approvazione della maggioranza dellepopolazioni della Provincia o delle Province interessa-te e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sen-titi i Consigli regionali, consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati dauna Regione ed aggregati ad un’altra.

ART. 133Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la

istituzione di nuove Province nell’ambito di una Re-gione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su ini-ziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione.

La Regione, sentite le popolazioni interessate, puòcon sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comu-ni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni.

(*) Così modificato dall’articolo 9, comma 1, della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 51

TITOLO VIGARANZIE COSTITUZIONALI

SEZIONE ILa Corte costituzionale

ART. 134 (*)La Corte costituzionale giudica:sulle controversie relative alla legittimità costituzio-

nale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, delloStato e delle Regioni;

sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato esu quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni;

sulle accuse promosse contro il Presidente della Re-pubblica, a norma della Costituzione.

ART. 135 (**)

La Corte costituzionale è composta di quindici giu-dici nominati per un terzo dal Presidente della Repub-blica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune eper un terzo dalle supreme magistrature ordinaria edamministrative.

I giudici della Corte costituzionale sono scelti fra imagistrati anche a riposo delle giurisdizioni superioriordinaria ed amministrative, i professori ordinari diuniversità in materie giuridiche e gli avvocati dopo ven-ti anni di esercizio.

I giudici della Corte costituzionale sono nominatiper nove anni, decorrenti per ciascuno di essi dal gior-no del giuramento, e non possono essere nuovamentenominati.

(*) Così modificato dall’articolo 2 della legge costituzionale 16 gennaio1989, n. 1.

(**) Così sostituito dall’articolo 1 della legge costituzionale 22 novembre1967, n. 2 e successivamente modificato dall’articolo 2 della legge costituzionale16 gennaio 1989, n. 1.

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52 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Alla scadenza del termine il giudice costituzionalecessa dalla carica e dall’esercizio delle funzioni.

La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo lenorme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane incarica per un triennio ed è rieleggibile, fermi in ognicaso i termini di scadenza dall’ufficio di giudice.

L’ufficio di giudice della Corte è incompatibile conquello di membro del Parlamento, di un Consiglio re-gionale, con l’esercizio della professione di avvocato econ ogni carica ed ufficio indicati dalla legge.

Nei giudizi d’accusa contro il Presidente della Re-pubblica intervengono, oltre i giudici ordinari dellaCorte, sedici membri tratti a sorte da un elenco di cit-tadini aventi i requisiti per l’eleggibilità a senatore, cheil Parlamento compila ogni nove anni mediante elezio-ne con le stesse modalità stabilite per la nomina deigiudici ordinari.

ART. 136Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzio-

nale di una norma di legge o di atto avente forza di leg-ge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno succes-sivo alla pubblicazione della decisione.

La decisione della Corte è pubblicata e comunica-ta alle Camere ed ai Consigli regionali interessati, af-finché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelleforme costituzionali.

ART. 137Una legge costituzionale stabilisce le condizioni, le

forme, i termini di proponibilità dei giudizi di legitti-mità costituzionale, e le garanzie di indipendenza deigiudici della Corte.

Con legge ordinaria sono stabilite le altre normenecessarie per la costituzione e il funzionamento dellaCorte.

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 53

Contro le decisioni della Corte costituzionale non èammessa alcuna impugnazione.

SEZIONE IIRevisione della Costituzione. Leggi costituzionali

ART. 138Le leggi di revisione della Costituzione e le altre

leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Cameracon due successive deliberazioni ad intervallo non mi-nore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza asso-luta dei componenti di ciascuna Camera nella secondavotazione.

Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popola-re quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, nefacciano domanda un quinto dei membri di una Came-ra o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regiona-li. La legge sottoposta a referendum non è promulgata senon è approvata dalla maggioranza dei voti validi.

Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Ca-mere a maggioranza di due terzi dei suoi com ponenti.

ART. 139La forma repubblicana non può essere oggetto di

revisione costituzionale.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

ICon l’entrata in vigore della Costituzione il Capo

provvisorio dello Stato esercita le attribuzioni di Presi-dente della Repubblica e ne assume il titolo.

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54 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

IISe alla data della elezione del Presidente della Re-

pubblica non sono costituiti tutti i Consigli regionali,partecipano alla elezione soltanto i componenti delledue Camere.

III

Per la prima composizione del Senato della Repub-blica sono nominati senatori, con decreto del Presi-dente della Repubblica, i deputati dell’Assemblea Co-stituente che posseggono i requisiti di legge per esseresenatori e che:

sono stati presidenti del Consiglio dei ministri odi Assemblee legislative;

hanno fatto parte del disciolto Senato;hanno avuto almeno tre elezioni compresa quella

all’Assemblea Costituente;sono stati dichiarati decaduti nella seduta della

Camera dei deputati del 9 novembre 1926;hanno scontato la pena della reclusione non infe-

riore a cinque anni in seguito a condanna del tribuna-le speciale fascista per la difesa dello Stato.

Sono nominati altresì senatori, con decreto del Pre-sidente della Repubblica, i membri del disciolto Sena-to che hanno fatto parte della Consulta Nazionale.

Al diritto di essere nominati senatori si può rinun-ciare prima della firma del decreto di nomina. L’accet-tazione della candidatura alle elezioni politiche implicarinuncia al diritto di nomina a senatore.

IVPer la prima elezione del Senato il Molise è consi-

derato come Regione a sé stante, con il numero dei se-natori che gli compete in base alla sua popolazione.

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V

La disposizione dell’articolo 80 della Costituzio-ne, per quanto concerne i trattati internazionali che importano oneri alle finanze o modificazioni di legge,ha effetto dalla data di convocazione delle Camere.

VI

Entro cinque anni dall’entrata in vigore della Co-stituzione si procede alla revisione degli organi specia-li di giurisdizione attualmente esistenti, salvo le giuri-sdizioni del Consiglio di Stato, della Corte dei conti edei tribunali militari.

Entro un anno dalla stessa data si provvede conlegge al riordinamento del Tribunale supremo militarein relazione all’articolo 111.

VII (*)

Fino a quando non sia emanata la nuova legge sul-l’ordinamento giudiziario in conformità con la Costitu-zione, continuano ad osservarsi le norme dell’ordina-mento vigente.

Fino a quando non entri in funzione la Corte co-stituzionale, la decisione delle controversie indicatenell’articolo 134 ha luogo nelle forme e nei limiti dellenorme preesistenti all’entrata in vigore della Costi -tuzione.

VIII

Le elezioni dei Consigli regionali e degli organielettivi delle amministrazioni provinciali sono indet-

(*) Così modificata per effetto dell’abrogazione dell’ultimo comma dispostadall’articolo 7, primo comma, della legge costituzionale 22 novembre 1967, n. 2.

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56 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

te entro un anno dall’entrata in vigore della Costi -tuzione.

Leggi della Repubblica regolano per ogni ramo della pubblica amministrazione il passaggio delle fun-zioni statali attribuite alle Regioni. Fino a quando nonsia provveduto al riordinamento e alla distribuzionedelle funzioni amministrative fra gli enti locali, restanoalle Provincie ed ai Comuni le funzioni che esercitanoattualmente e le altre di cui le Regioni deleghino lorol’esercizio.

Leggi della Repubblica regolano il passaggio alleRegioni di funzionari e dipendenti dello Stato, anchedelle amministrazioni centrali, che sia reso necessariodal nuovo ordinamento. Per la formazione dei loro uffici le Regioni devono, tranne che in casi di necessità,trarre il proprio personale da quello dello Stato e deglienti locali.

IX

La Repubblica, entro tre anni dall’entrata in vigoredella Costituzione, adegua le sue leggi alle esigenze del-le autonomie locali e alla competenza legislativa attri-buita alle Regioni.

X

Alla Regione del Friuli-Venezia Giulia, di cui al-l’articolo 116, si applicano provvisoriamente le normegenerali del Titolo V della parte seconda, ferma re-stando la tutela delle minoranze linguistiche in confor-mità con l’articolo 6.

XI

Fino a cinque anni dall’entrata in vigore della Co-stituzione si possono, con leggi costituzionali, formare

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altre Regioni, a modificazione dell’elenco di cui all’ar-ticolo 131, anche senza il concorso delle condizioni ri-chieste dal primo comma dell’articolo 132, fermo ri-manendo tuttavia l’obbligo di sentire le popolazioni in-teressate (*).

XII

È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma,del disciolto partito fascista.

In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge,per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto divoto e alla eleggibilità per i capi responsabili del re -gime fascista.

XIII

I membri e i discendenti di Casa Savoia non sonoelettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cari-che elettive.

Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai lo-ro discendenti maschi sono vietati l’ingresso e il sog-giorno nel territorio nazionale (**).

I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex redi Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discen-denti maschi sono avocati allo Stato. I trasferimenti e lecostituzioni di diritti reali sui beni stessi, che siano av-venuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli.

(*) La legge costituzionale 18 marzo 1958, n. 1, ha prorogato il ter-mine fino al 31 dicembre 1963.

(**) L’articolo 1 della legge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1 (Gaz-zetta Ufficiale n. 252 del 26 ottobre 2002), entrata in vigore il 10 novem-bre 2002, stabilisce quanto segue:

«1. I commi primo e secondo della XIII disposizione transitoria e fi-nale della Costituzione esauriscono i loro effetti a decorrere dalla data dientrata in vigore della presente legge costituzionale».

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58 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

XIVI titoli nobiliari non sono riconosciuti.I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre

1922 valgono come parte del nome.L’Ordine mauriziano è conservato come ente ospe-

daliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge.La legge regola la soppressione della Consulta aral-

dica.

XVCon l’entrata in vigore della Costituzione si ha per

convertito in legge il decreto legislativo luogotenenzia-le 25 giugno 1944, n. 151, sull’ordinamento provviso-rio dello Stato.

XVIEntro un anno dall’entrata in vigore della Costitu-

zione si procede alla revisione e al coordinamento conessa delle precedenti leggi costituzionali che non sianostate finora esplicitamente o implicitamente abrogate.

XVIIL’Assemblea Costituente sarà convocata dal suo

Presidente per deliberare, entro il 31 gennaio 1948, sul-la legge per la elezione del Senato della Repubbli ca, su-gli statuti regionali speciali e sulla legge per la stampa.

Fino al giorno delle elezioni delle nuove Camere,l’Assemblea Costituente può essere convocata, quandovi sia necessità di deliberare nelle materie attribuite al-la sua competenza dagli articoli 2, primo e secondocomma, e 3, comma primo e secondo, del decreto legi-slativo 16 marzo 1946, n. 98.

In tale periodo le Commissioni permanenti restanoin funzione. Quelle legislative rinviano al Governo i di-

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segni di legge, ad esse trasmessi, con eventuali osserva-zioni e proposte di emendamenti.

I deputati possono presentare al Governo interro-gazioni con richiesta di risposta scritta.

L’Assemblea Costituente, agli effetti di cui al se-condo comma del presente articolo, è convocata dalsuo Presidente su richiesta motivata del Governo o dialmeno duecento deputati.

XVIII

La presente Costituzione è promulgata dal Capoprovvisorio dello Stato entro cinque giorni dalla suaapprovazione da parte dell’Assemblea Costituente, edentra in vigore il 1° gennaio 1948.

Il testo della Costituzione è depositato nella salacomunale di ciascun Comune della Repubblica per ri-manervi esposto, durante tutto l’anno 1948, affinchéogni cittadino possa prenderne cognizione.

La Costituzione, munita del sigillo dello Stato, saràinserita nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decretidella Repubblica.

La Costituzione dovrà essere fedelmente osservatacome legge fondamentale della Repubblica da tutti icittadini e dagli organi dello Stato.

Data a Roma, addì 27 dicembre 1947

ENRICO DE NICOLA

CONTROFIRMANO

Il Presidente Il Presidentedell’Assemblea Costituente del Consiglio dei ministri

UMBERTO TERRACINI ALCIDE DE GASPERI

V. Il GuardasigilliGRASSI

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 59

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Stab. Tipolit. Ugo Quintily S.p.A.Roma - Giugno 2012