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Cambiare punto di vista per una didattica attiva Corso di formazione Ancona 29 ottobre 2010 Paola Veronesi

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Cambiare punto di vista per una didattica attiva

Corso di formazione

Ancona 29 ottobre 2010

Paola Veronesi

Programma della giornata

• Breve condivisione sullo stato delle cose • Come cambiare: spostare il focus sulla costruzione

degli apprendimenti • L’apprendimento mediato dai compagni

• La didattica laboratoriale: non solo aule speciali • Lavorare per modelli:

• Il modello logico R.A.Re.Co. • Le mappe concettuali • Il frame

Cambiare punto di vista

I lavori di gruppo, se opportunamente progettati, si rivelano uno strumento utile e potente tutte le volte che l’insegnante

vuole produrre un apprendimento attivo.

Le metodologie didattiche che fanno ricorso alla mediazione dei compagni … possono essere applicate dagli insegnanti

per rendere più agevole il processo di apprendimento, per adattare l’istruzione a livello di ogni singolo alunno e

per favorire l’aumento del rendimento scolastico. L’istruzione mediata dai compagni può anche soddisfare l’esigenza di sviluppare all’interno della classe rapporti di amicizia tra i diversi gruppi di studenti e di promuovere

l’integrazione fra minoranze e culture diverse e l’accettazione dei portatori di handicap.

(M. Comoglio, Università Pontificia Salesiana,1996)

Certamente i metodi di apprendimento cooperativo non risolvono di per sé tutti i problemi dell’apprendimento, né

vogliono sostituirsi, superandoli, agli altri metodi e modelli d’insegnamento utilizzati nella scuola.

Fondamentalmente essi innestano una riflessione maggiore sugli aspetti sociali e interazionali

dell’apprendimento, enfatizzando gli elementi dell’apprendimento sociale, di gruppo, creativo e

responsabile.

(G. Chiari, Università di Trento, 1998)

Tuttavia si può affermare, con un buon margine di sicurezza, che questa modalità sia più efficace

di altre, soprattutto per quanto riguarda i risultati scolastici, l’autostima, la motivazione e

il recupero degli alunni più deboli.

(M. Comoglio, Università Pontificia Salesiana,1996)

PERCHE’ FAVORIRE L’ISTRUZIONE

IN PICCOLI GRUPPI

In questo tipo d’istruzione c’è spesso un’enfasi sulla diversità dell’istruzione piuttosto che sull’uniformità dell’istruzione.

L’insegnante può dare una singola, breve spiegazione alla classe come un tutto o dare un’istruzione diversa a ciascun gruppo.

L’insegnante può assegnare lo stesso compito ad ogni gruppo o variare il compito da gruppo a gruppo.

Nell’istruzione a piccoli gruppi l’aiuto del compagno è spesso incoraggiato per promuovere l’apprendimento dello studente

L’enfasi su un apprendimento mediato dai compagni significa che l’insegnante può avere più tempo per assicurare assistenza agli studenti che trovano qualche difficoltà o per introdurre attività di arricchimento per coloro che hanno già acquisito buoni livelli

del contenuto prescritto.

Usare i gruppi nella classe significa disporre di un margine di flessibilità maggiore per adattare gli obiettivi di apprendimento

e ritmare l’istruzione in modo da incontrare i bisogni di apprendimento individuali.

Gli studenti in piccoli gruppi possono impegnarsi in attività come ripetere oralmente i contenuti, spiegare i

materiali ad altri, scoprire soluzioni, dibattere e discutere contenuti e problemi procedurali

Il ruolo dell’insegnante nell’apprendimento cooperativo cambia

radicalmente. L’apprendimento deve derivare soprattutto da un

lavoro comune cooperativo e sempre meno dalla relazione

insegnanti – alunni.

• Definisce gli obiettivi in termini di abilità scolastiche e sociali

• Decide le dimensioni dei gruppi

• Decide la composizione del gruppo

• Assegna i ruoli

• Sistema l’aula

• Organizza i materiali

L’INSEGNANTE PRENDE LE DECISIONI PRELIMINARI:

L’NSEGNANTE MONITORA E INTERVIENE

• Favorisce l’interazione costruttiva diretta

• Monitora il comportamento degli studenti

• Interviene per migliorare il lavoro del gruppo e

sul compito

• Chiude la lezione

L’INSEGNANTE VERIFICA E VALUTA

• Valuta l’apprendimento degli studenti

• Valuta il funzionamento dei gruppi

Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi,

domani sapranno farlo da soli (Vygotskji)

Da tradizionale

A cooperativo

• Condivisione di:

• obiettivi

• compiti: chiari e gestibili

• regole e metodi

• ruoli precisi

• valutazione del prodotto e del metodo

I gruppi cooperativi possono essere:

•Informali - Omogenei

•Formali - Eterogenei

•Di base

Verbalizzatore •ricapitola il lavoro

•elenca le difficoltà

Facilitatore •favorisce la partecipazione •aiuta chi è in difficoltà

Gestionali

-

Di stimolo

+

Funzionali

Di apprendimento

Controllore

•controlla il tono di voce •attribuisce la parola •fa attenzione ai tempi

guida •ricorda le istruzioni •fornisce suggerimenti

Quale struttura possiamo applicare se vogliamo ripassare un argomento di studio stimolando contemporaneamente la capacità di prendere

la parola in una discussione di gruppo, di ascoltare e di rispettare le opinioni degli altri

membri del gruppo?

MAPPA NEL MEZZO

Gli studenti organizzati in gruppi di 4 si dispongono attorno a un tavolo sul quale si trova un foglio formato A3 suddiviso secondo il modello presentato.

• Ogni componente del gruppo scrive, in un quadrante, la propria opinione in merito a un tema proposto •I componenti del gruppo condividono quanto scritto e ne fanno una sintesi, “un precipitato”, che riportano nell’ovale centrale. •Il precipitato può lasciare spazio alla creatività: uno slogan, un disegno, uno schema, una mappa...

FINESTRE Gli studenti organizzati in gruppi di 4 si dispongono attorno a un tavolo sul quale si trova un foglio formato A3 suddiviso secondo il modello presentato

• Ogni componente del gruppo, a rotazione, esprime la propria opinione in merito a un tema proposto •Le opinioni dei singoli andranno riportate negli spazi numerati a seconda del livello di condivisione del gruppo (Se solo due persone concordano con l’opinione espressa, questa verrà riportata nello spazio contrassegnato con il numero 2;...) •Lo spazio centrale dovrà contenere una sintesi delle diverse opinioni

THINK PAIR SQUARE •Ogni persona pensa a livello individuale la risposta alla domanda posta •In coppia si confrontano le risposte individuali e si discute. Si può giungere ad una risposta condivisa da entrambi i membri che tenga conto dei contributi di entrambi. •Ogni coppia si confronta con un’altra coppia vicina e il gruppo cerca di arrivare a una risposta condivisa e argomentata. • Un membro del gruppo , chiamato a caso (responsabilità individuale), condivide con tutta l’assemblea la risposta elaborata.

Teste numerate insieme

•I membri del gruppo si assegnano un numero, per esempio da 1 a 4, senza che l’insegnante senta

•L’insegnante individua il gruppo che deve rispondere e chiama a esporre un numero a caso: 1, 2....

•L’insegnante valuta l’esposizione dell’alunno e attribuisce il voto a tutti i membri del gruppo.

Interdipendenza di valutazione

Il Jigsaw Il Jigsaw è una struttura molto utilizzata nel Cooperative Learning

quando un argomento da apprendere può essere suddiviso in parti in modo che ognuna non esiga la conoscenza delle altre per essere appresa.

La Procedura di applicazione della struttura consiste in tre fasi: – Nella prima fase si formano gruppi (gruppi casa) nei quali i

singoli membri assumono la responsabilità di approfondire la conoscenza di una parte dell’argomento da apprendere.

– Nella seconda fase si riuniscono e lavorano insieme i membri che devono approfondire (gruppi esperti) la stessa parte.

– Nella terza fase, questi ultimi, che sono divenuti “esperti” nella loro parte, ritornano al gruppo iniziale e “insegnano” ciò che hanno appreso agli altri membri.

Esempi di possibili argomenti

• Un autore o un personaggio storico: – Biografia

– Opere

– Il contesto

• Anatomia umana: i cinque sensi – Vista

– Udito

– Tatto

– Gusto

– Odorato

Controllo e revisione

Molta importanza è data all'attività di controllo e revisione del lavoro del gruppo e alla pratica delle competenze sociali.

Il controllo-osservazione è svolto dall'insegnante durante il lavoro di gruppo.

La revisione è svolta sia dall'insegnante sia dagli alunni dopo il lavoro di gruppo su come si è lavorato insieme (metodo di studio), si sono praticate le competenze sociali, si vorrà migliorare il lavoro.

ROUNDTABLE ROUNDROBIN

• E’ una struttura semplice che può essere usata per qualsiasi materia.

• I fase: l’insegnante pone una questione che ha molteplici risposte possibili.

• Consegna un foglio al gruppo. • II fase: ciascuno scrive una

risposta e poi passa il foglio al compagno alla sinistra.

• Il foglio, quindi, ruota intorno al tavolo.

• III fase: condivisione, prima nel gruppo e poi a classe intera delle risposte.

• Quando le risposte sono prevedibilmente lunghe, per evitare tempi morti di attesa, vengono fatti girare contemporaneamente tanti fogli quanti sono i membri del gruppo. Ogni foglio pone un quesito diverso

• Per evitare che ciò che ha scritto un alunno condizioni chi riceve successivamente il foglio, si può scrivere la domanda in alto sul foglio e richiedere che la risposta venga scritta in fondo al foglio, che poi verrà ripiegato per coprire la risposta stessa.

• Chi riceve successivamente il foglio, può quindi leggere la domanda, ma non la precedente risposta.

Esempi di domande...

• Ritieni che l’attività svolta sia stata efficace per imparare? Perché?

• Che cosa avresti voluto cambiare dell’attività svolta?

• Secondo te è stato utile lavorare in gruppo con i compagni? Perché?

• Quali attività sono stati più utili per capire gli argomenti? Perché?

Il Modello logico R.A.Re.Co.

Il modello logico R.A.Re.Co., proposto per la prima volta da M. Famiglietti, è uno strumento metodologico che permette di personalizzare il processo di apprendimento.

L’acronimo R.A.Re.Co. significa:

R RAPPRESENTAZIONE

A ANALISI

Re RELAZIONE

Co COMUNICAZIONE

Le diverse fasi del modello RAPPRESENTAZIONE si parte dall’immagine grafica o fotografica, stimolando la capacità di osservazione sia in senso complessivo che analitico. L’immagine muta dell’oggetto che viene proposta, permette allo studente di percepire la struttura come sintesi delle singole parti.

ANALISI è finalizzata alla comprensione della struttura dell’oggetto attraverso l’identificazione, la denominazione e la descrizione delle funzioni e delle caratteristiche delle singole parti. Stimola processi mentali di gerarchia, di appartenenza, di inclusione, avvia all’utilizzo di un linguaggio specifico rigoroso e alla costruzione di una conoscenza di tipo dichiarativo.

RELAZIONE si realizza attraverso la costruzione di una sequenza lineare all’interno di una nuova tabella a doppia entrata ed è finalizzata alla descrizione delle relazioni esistenti fra parti. Promuove una conoscenza di tipo procedurale. La sequenza lineare agevola la comprensione di un processo complesso segmentando e ordinando i diversi stadi all’interno della tabella dove la successione di cifre romane, collocate in ascissa, rappresenta la sequenza temporale del processo a cui contribuiscono le parti riportate in ordinata.

COMUNICAZIONE è caratterizzata da due momenti complementari e sequenziali. Prima gli studenti producono una comunicazione di tipo paratattico che nasce dalla lettura e trascrizione delle singole fasi della sequenza lineare che hanno costruito. Il vettore freccia si trasforma linguisticamente in un verbo – operatore che esprime la relazione esistente tra due o più elementi. Il risultato di questa primo stadio di lavoro è una serie di frasi brevi, ma corrette sul piano lessicale. Si passa, quindi, ad una “pulizia del testo”, eliminando le eventuali ripetizioni, collegando termini, sequenze e operazioni per ottenere, così, una comunicazione discorsiva di tipo ipotattico in cui, al rigore del linguaggio specifico, si unisce l’efficacia sul piano comunicativo

R.A.Re.Co. con la LIM

Gli studenti hanno lavorato sull’immagine muta della cellula osservando la struttura dei diversi organuli, identificandoli e collegando il termine con il riquadro in cui è sintetizzata la funzione.

NUME

RO

NOME PARTE DESCRIZIONE Che cos’è? Che aspetto ha? A che cosa serve?

1 MEMBRANA

CELLULARE

Struttura formata da proteine e lipidi che delimita la cellula. Regola il

passaggio di sostanze dall’interno all’esterno della cellula e

viceversa

2 CITOPLASMA Soluzione costituita prevalentemente da acqua e altre sostanze, occupa lo

spazio interno della cellula e favorisce lo scambio di sostanza tra

una parte e l’altra della cellula.

3 NUCLEO È un organulo di forma tondeggiante delimitato da una membrana detta

membrana nucleare. Contiene il materiale genetico e al suo

interno si nota una parte di colore più scuro detta nucleolo. È

spesso definito il centro di controllo della cellula.

4 RETICOLO

ENDOPLASMAT

ICO

LISCIO

È un organulo costituito da una serie di tubi collegati tra di loro. In

questo organulo vengono sintetizzati e conservati i grassi e

neutralizzate le sostanze tossiche.

5 RETICOLO

ENDOPLASMAT

ICO

RUVIDO

È un organulo costituito da una serie di tubi collegati tra di loro. sulla

membrana esterna si trovano altri piccoli organuli, detti ribosomi,

che ne determinano l’aspetto “ruvido”. In questo organulo sono

sintetizzate e trasportate le proteine elementi indispensabile per la

vita della cellula

6 MITOCONDRI Sono organuli di forma rotondeggiante delimitati da una doppia

membrana. La membrana interna, a sua volta, forma una serie di

pieghe sulle quali avvengono importanti reazioni che producono

l’energia necessaria alla vita della cellula.

7 APPARATO DEL

GOLGI

È u organulo formato da una serie di tubi semicircolari che terminano

con una parte più dilatata che forma delle vescicole. Si trova

generalmente vicino al nucleo. Produce sostanze che si

accumulano nelle vescicole terminali, che staccandosi,

provvedono alla loro distribuzione per tutta la cellula.

ANALISI: CELLULA ANIMALE

Ogni “parte” della cellula viene descritta sinteticamente.

Le domande:

Che cos’è? Che aspetto ha? A che cosa serve?

guidano la costruzione della frase

Mappe Concettuali ... in classe

Le mappe concettuali nascono principalmente per rappresentare il

quadro concettuale dei ragazzi prima e dopo una sequenza di lavoro

scolastico e per osservarne le modifiche strutturali. J.D. Novak,

Dal testo alla mappa

Per cominciare possiamo partire anche da una frase molto

semplice:

L'OROLOGIO SERVE PER MISURARE IL TEMPO; PUO' ESSERE

ANALOGICO O DIGITALE.

Individuiamo le Idee-chiave contenute nella frase:

OROLOGIO - MISURARE IL TEMPO - ANALOGICO - DIGITALE

Mappa con frasi per

correlare i concetti

Mappa

iniziale

Mappa con

informazioni

aggiuntive non

indicate nel testo di

partenza

Mappa con informazioni aggiuntive ed

arricchimenti attraverso idee

non indicate nel testo,

ma derivate da conoscenze

precedentemente acquisite

e da nuovi collegamenti mentali

DALLA MAPPA AL TESTO ...

... per la costruzione di nuove

conoscenze

·Attraverso quale processo si formano i

fossili?

·Come può avvenire la fossilizzazione?

·Da quali fattori può essere influenzata?

·....

La mappa come prova di

verifica

Per riordinare le conoscenze: la mappa concettuale

L’attività di costruzione della mappa concettuale viene condotta con una modalità di apprendimento cooperativo:

1) la classe è suddivisa in piccoli gruppi ciascuno dei quali ha a disposizione un computer portatile

2)Ogni gruppo elabora la propria mappa utilizzando il software c-map

FASE DI COLLABORAZIONE E CO-COSTRUZIONE

3)Dalla mappa al testo: la produzione di un testo che sia la “lettura” della mappa ha anche lo scopo di verificare la correttezza della mappa stessa e in particolare delle “parole legame” utilizzate.

Mappa

Pietro,

Angelo,

Freider

La cellula può essere procariota,eucariota,animale,vegetale; é formata

da:nucleo, mitocondri, parete cellulare, membrana cellulare, vacuolo,

citoplasma, reticolo endoplasmatico liscio/ruvido,cloroplasti.La cellula e

l'unità base dell'organismo;esse insieme formano un'organismo.

Il nome cellula è stato inventato da Robert Hooke.

4)Le diverse mappe vengono visualizzate sulla LIM e commentate 5)La classe “costruisce” una mappa condivisa partendo da quanto elaborato nei gruppi cooperativi

6)Ogni gruppo confronta la mappa di classe con quella proposta dal docente e evidenzia analogie e differenze

FASE DI METACOGNIZIONE

Il frame cognitivo , o cornice di riferimento, (Piaget 1979, Nelson 1982) considera le

conoscenze, sia autobiografiche che scientifico-professionali, che ruotano attorno ad un concetto;

la loro interconnessione ed organizzazione attribuisce significati diversi alle conoscenze

possedute dall'individuo.

La sua rappresentazione grafica, fornendo una struttura atta ad analizzare la rappresentazione

mentale di concetti, delle loro caratteristiche, delle parti strutturali e delle relazioni tra esse, permette di modellizzare le conoscenze dichiarative di un soggetto o di un gruppo. Il suo uso didattico facilita l'analisi e la definizione di un concetto mediante domande-guida e

la sua costruzione cooperativa favorisce lo scambio e la riflessione sui propri processi di pensiero

Il frame è un modello formale che interroga le conoscenze personali in modo piuttosto

rigido e, proprio per questo, facilita i processi di pensiero che portano alla costruzione e all'espansione dei concetti oggetto.

Al centro viene posto il concetto in esame, nei quattro quadranti ne vengono analizzate funzioni, struttura e relazioni, iniziando dal primo quadrante in alto a sinistra e procedendo in senso antiorario.

A. Carletti,

ATTRIBUTI

Da che parti è fatta? Da atomi di idrogeno e di ossigeno Che colore,forma e dimensioni ha? Incolore, allo stato liquido prende la forma del recipiente che la contiene;allo stato gassoso non ha forma. Da che materia è fatta? Da gas

CARATTERISTICHE

Com’e? Incolore, inodore, priva di forma propria quando si presenta allo stato liquido. Come potrebbe essere? Solida, aeriforme Salata, dolce, termale, distillata, inquinata, minerale, profumata, fresca, calda, limpida

Che parti potrebbe avere?

Sali minerali

ACQUA

Cosa fa? Da la vita agli esseri viventi: animali piante e uomo Determina il principio dei vasi comunicanti,, l’osmosi esercita una pressione idrostatica. E una pressione superficiale Evapora dai fiumi, mari ….. forma il vapore acqueo che condensando origina le nubi che danno luogo alle precipitazioni, quindi compie un ciclo. Trasporta le sostanze in soluzione,contribuisce al sostegno delle parti molli,per esempio nei petali dei fiori o nella medusa. Dove? Nell’atmosfera, occupa il 70% della superficie terrestre e il 60% del nostro corpo. In generale è presente con elevata percentuale in tutti gli esseri viventi A che cosa serve? Alla vita degli organismi, alla determinazione del tipo di clima, all’agricoltura, alla navigazione Abbassa la temperatura di congelamento

Che cosa faccio con…. Bevo, nuoto, gioco, mi lavo, innaffio, cucino

Quali sono le conseguenze della sua attività? Fenomeni atmosferici, maremoti, straripamenti, inondazioni,

FUNZIONI

E’ un……… Composto Solvente Soluzione Isolante termico Altri tipi di……. Anidride carbonica, ammoniaca, metano…… Acetone, trielina, acquaragia…… Caffè zuccherato, caffelatte, acqua e vino…… Sughero, polistirolo….. A quali concetti lo puoi collegare? geografia: lo scioglimento dei ghiacci Scienze: il ciclo dell’acqua, l’inquinamento, i fenomeni climatici Storia: irrigazione dei campi

Relazioni

Il frame per approfondire una mappa

Ecco come la procedura di interrogazione del frame può aiutare ad approfondire quanto si è iniziato ad organizzare in una mappa: