Cambiare in Meglio

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Sono deciso a vedere le cose diversamente

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  • 1. Sono deciso a vedere le cose diversamente

    Ci che percepiamo con i nostri sensi fisici una visione limitata della realt,

    distorta dalla paura di rivivere esperienze negative del passato.

    La paura per irreale, una costruzione della nostra mente: in quellistante ed in

    quella situazione unaltra persona avrebbe sicuramente reagito in modo differente

    dal nostro.

    Ci che in realt percepiamo il nostro stato mentale proiettato allesterno: quando

    siamo sereni infatti prendiamo tutto con pi leggerezza e sperimentiamo serenit;

    al contrario, quando non stiamo bene rendiamo tutto pi complicato.

    Noi siamo ci che crediamo. Ognuno di noi dispone di libero arbitrio: abbiamo la

    possibilit di scegliere ci che percepiamo ed i sentimenti che proviamo.

    Ho letto che per riuscire a modificare un atteggiamento del carattere bastano 21

    giorni di pratica costante.

    Quando percepisci che una situazione sta per renderti di cattivo umore prova a

    ribaltare la tua logica abituale. Prova a ripeterti: Non sono un automa, sono libero

    di uscire dalla mia prigione mentale e di vedere le cose diversamente.

    2. Elimino parole negative dal mio vocabolario

    Ci sono alcune parole che interferiscono con lobiettivo che ci siamo posti, ovvero

    migliorare noi stessi per trovare la pace interiore. Sono termini che compaiono in

    seguito alle esperienze negative: ma, se solo, difficile, impossibile, non posso,

    prover ed altre simili.

    Prova ad eliminarle. Fa bene a te (per convincerti che riuscirai a fare quello in cui

    credi) ed alle tue relazioni (per rafforzare il senso di unione con laltro).

    Ogni parola che ti porta a categorizzare, misurare, giudicare, condannare te stesso o

    gli altri deve essere bandita dal tuo vocabolario.

    3. Rieduco la mia mente

    Lo scopo della rieducazione quello di ottenere una totale armonia tra ci che

    pensiamo, diciamo e facciamo. Per fare ci necessario convincersi che:

  • >> dare ricevere

    Se ci aspettiamo che gli altri soddisfino i nostri desideri rischiamo di rimanere

    delusi, in quanto le nostre aspettative sono raramente cos semplici da poter essere

    soddisfatte a pieno. La delusione pu essere vissuta come disappunto, frustrazione,

    rabbia o addirittura malattia.

    Nei momenti in cui ci sentiamo interiormente vuoti, trovare qualcuno che ci dia

    amore non proprio una soluzione: quello che pu aiutare piuttosto amare

    qualcuno senza aspettative.

    Quando infatti diamo agli altri con sincerit (affetto, disponibilit, comprensione) ci

    arricchiamo e, contemporaneamente, ci che diamo ci ritorna: cerchiamo di dare ci

    che vorremmo fosse dato a noi.

    >> non sono mai turbato per il motivo che penso

    Le esperienze passate ci portano a pensare che il mondo esterno sia la causa e noi

    leffetto. Prendiamo in considerazione la possibilit di ribaltare questo modo di

    pensare: i nostri pensieri sono la causa e ci che vediamo leffetto.

    A questo punto non ha pi senso accusare gli altri delle sofferenze di cui noi

    abbiamo esperienza; e questo nemmeno se gli altri intendono veramente farci del

    male, perch quel male solo una percezione: uno specchio, non un fatto.

    Prova ne che, come gi detto, quando la nostra mente in pace anche il mondo e

    le persone ci appaiono pacifiche e nulla pu scalfire la nostra serenit.

    >> non sono la vittima del mondo che vedo

    Per il nostro bene, scegliamo di percepire un mondo in cui tutti sono innocenti.

    Possiamo guardare al passato scegliendo di ricordare come importanti solo le cose

    belle.

    Non stiamo negando che siano successe cose brutte: stiamo semplicemente

    scegliendo di vedere nelle persone qualit piuttosto che debolezze. C un filo di

    sano egoismo in questo: imparare a perdonare sinceramente lunico modo per

    riuscire ad affrancarsi dal passato e smettere di star male per quanto gi sofferto.

    >> libero gli altri dal mio giudizio

    Molte volte facciamo sforzi per correggere gli altri: anche se le chiamiamo critiche

    costruttive, non come tali che vengono percepite, e la maggior parte delle volte a

    ragion veduta: spesso sono infatti modi per attaccarli, per dimostrare loro che

  • sbagliano e che noi abbiamo ragione.

    Se gli altri non cambiano nel modo in cui vogliamo facile considerarli colpevoli:

    smettiamo di voler cambiare gli altri, ma accettiamoli come sono.

    Allo stesso modo non riteniamoci in dovere di cambiare per gli altri, se la nostra

    vocina interiore ci dice che siamo gi sulla strada giusta.

    Prendi la penna e su un foglietto disegna tre colonne. Nella prima segna le cose di te

    (pensieri, atteggiamenti, ) che non ti piacciono. Nella terza colonna scrivi come

    invece vorresti essere (che poi anche come vuoi che gli altri ti vedano dora in

    avanti). Nella colonna centrale appunta le azioni che farai per consentire a te stesso

    di mettere in atto la trasformazione. Porta il foglio sempre con te e rileggilo spesso

    durante la giornata, almeno fino a quando il nuovo atteggiamento ti verr

    automatico.

    4. Il perdono la chiave

    Se la pace della mente lunico obiettivo, il mezzo per raggiungerlo

    necessariamente il perdono.

    La nostra mente divisa: da una parte lego, dallaltra la nostra vera natura.

    Non lasciamo che sia lego ad essere regista della nostra vita: non sono gli altri a

    dover cambiare per permetterci di sperimentare la pace della mente!

    Perdonare lasciar andare rancori che fanno male a noi stessi, ancor prima che agli

    altri: non significa stare su un piedistallo e sopportare stoicamente ci che non ci

    piace solo perch moralmente giusto. Significa piuttosto correggere la falsa idea

    che laltro ci ha fatto del male.

    Una mente che non perdona una mente destinata al tormento: ogni volta che

    consideriamo laltro colpevole non facciamo altro che rafforzare il senso di colpa

    verso noi stessi.

    Focalizza il pensiero su qualcuno (anche te stesso) che per qualche motivo ritieni o

    hai ritenuto colpevole. Prova a riconsiderare quanto vissuto con gli occhi del

    perdono e scegli di lasciar andare tutte le tue vecchie idee su te stesso e sullaltro.

    Ascolta le sensazioni che ne derivano e lascia che il tuo plesso solare si espanda

    sotto il loro influsso.

    5. Rinuncio ai pensieri aggressivi

    Essere sereni come essere vegetariani: questione di scelte.

    Sono i nostri pensieri a costruire il mondo di cui abbiamo esperienza, quindi

    possiamo cambiarli.

  • I pensieri che ci portano ad attaccare gli altri non ci permettono di essere sereni:

    sono solo un banale modo per cercare una giustificazione alla nostra rabbia.

    Pensiamo di essere aggressivi con gli altri ed invece lo siamo solo con noi stessi a

    tal proposito ho in testa una massima che devo aver letto da qualche parte, ma di cui

    non ricordo lautore: linvidia quel veleno che bevi sperando faccia male allaltro.

    Rende lidea?

    Se ti capita di avere pensieri aggressivi nei confronti di qualcuno, ricordati che in

    realt stai attaccando te stesso. Quando sei tentato di ferirti con pensieri dattacco

    quindi fermati un attimo a riflettere e con determinazione scegli di ricercare la pace

    e non il conflitto.

    6. Oggi non giudicher

    Ti sei mai concesso la chance di passare un intero giorno concentrato

    sullaccettazione[1] totale nei confronti di tutto ci che accade?

    Sembra un compito arduo ed invece si tratta semplicemente di avere buona volont

    senza pretendere immediatamente la perfezione.

    La nostra visione delle persone frammentata: non le vediamo nella loro interezza,

    e spesso ricordiamo di loro solo gli aspetti negativi, in quanto siamo storicamente e

    socialmente predisposti a cercare colpe ovunque (la famosa critica costruttiva).

    Quando impariamo a non giudicare gli altri e ad accettarli totalmente senza volerli

    cambiare, impariamo contemporaneamente ad accettare noi stessi.

    Esercitati a non pensare (o almeno inizialmente a non esprimere) giudizi di

    condanna nei confronti di nessuna delle persone che incontrerai: quando sei tentato

    di farlo distrai la tua mente concentrandoti sui loro pregi piuttosto che sui loro

    difetti. Sembra difficile ma col tempo lo sar sempre meno.

    7. Questo istante il solo tempo che c

    Prendiamo i bambini, che fino ad una certa et non hanno un concetto lineare del

    tempo.

    Per loro passato e futuro non esistono: esiste solo il presente, del quale si sentono

    parte integrante.

    Crescendo siamo tutti portati ad assumere una visione adulta della cosa: crediamo

    che il passato continuer a ripetersi nel presente e nel futuro senza possibilit di

    cambiamento. In pratica continuiamo a riciclare colpe e paure passate, rendendo

    difficoltosa la realizzazione di ci che vogliamo: capire questo significa trovare una

    motivazione forte a sufficienza per poter cambiare le carte in tavola.

  • 1. http://www.paroleqb.it/vivere-armonia-mondo/accettazione-migliore-medicina

    2. http://www.paroleqb.it/vivere-armonia-mondo/imparare-vivere-relazioni-serene

    3. http://www.macrolibrarsi.it/libri/__amare_lasciare_andare_la_paura.php?pn=3094

    Se questo istante il solo tempo che c perch non farlo diventare uneternit? Il

    futuro diventa cos unestensione di un presente di pace mentale: un presente

    potenzialmente infinito.

    Oggi scelgo di vivere senza fantasie sul passato o sul futuro: il passato finito ed il

    futuro deve ancora essere. Mi ricorder quindi di vivere ogni nuova situazione con gli

    occhi curiosi ed innocenti di un bambino, senza preconcetti dettati da esperienze

    pregresse.

    Questo articolo, come il precedente[2] sono una rielaborazione personale di Amare

    lasciare andare la paura[3], un libro di Gerald Jampolsky.