CALCIO E SOCIETA

23
1 CALCIO E SOCIETA’ di Luca Parussini A.S. 2008-2009 Storia Nascita del fenomeno calcio Il calcio e lo sport durante il Fascismo La partita della morte (Seconda Guerra Mondiale) Matematica Poliedri regolari non Platonici (Il pallone da calcio) Italiano 5 poesie per il gioco del calcio (U.Saba) A un vincitore nel pallone (G.Leopardi) Inglese The Hooligans Heysel tragedy

Transcript of CALCIO E SOCIETA

Page 1: CALCIO E SOCIETA

1

CALCIO E SOCIETA’di Luca Parussini

A.S. 2008-2009

Storia

Nascita del fenomeno calcio

Il calcio e lo sport durante il Fascismo

La partita della morte (Seconda Guerra Mondiale)

Matematica

Poliedri regolari non Platonici (Il pallone da calcio)

Italiano

5 poesie per il gioco del calcio (U.Saba)

A un vincitore nel pallone (G.Leopardi)

Inglese

The Hooligans

Heysel tragedy

Page 2: CALCIO E SOCIETA

2

IntroduzioneIl mondo del calcio è in piena e costante evoluzione e, se prima i temi centrali erano le tattiche e le caratteristiche tecniche dei giocatori, oggi, a questo sport sono spesso accostati termini quali bilanci, rating, plusvalenza, Opa, fideiussioni, solo per citarne alcuni.

Nato come un gioco, diventato uno sport, trasfigurato in un business, questo è il calcio ai nostri tempi. Ma il pallone, dopo il doping, Calciopoli, la violenza, le bandiere che non ci sono più, i presidenti che comprano e vendono squadre a ripetizione, gli spalti sempre più vuoti, continua a suscitare interesse.

La finale del mondiale di calcio 2006 Italia-Francia è stata seguita da circa un miliardo di persone nel mondo (una su sei). In Italia le persone che hanno cantato l’inno prima della finale erano più di 55 milioni senza contare le persone davanti ai maxi schermi che solo a Trieste erano trentamila.

Calcio, fenomeno sociale?

Calcio italiano secondo per ricchezza in Europa

Secondo le stime di “StageUp Sport&Leisure Business”, il campionato italiano ha raccolto 1.430 milioni di euro, mille milioni in meno della Premier league inglese sempre saldamente in testa alla classifica con i suoi 2.430 milioni di euro di ricavi. Al terzo posto si conferma la Bundesliga: il campionato tedesco toccherà i 1.420 milioni, precedendo la Liga spagnola a quota 1.350 e la Ligue 1 francese a 1.040. In attesa della stagione 2010/2011, che potrà portare a un incremento importante dei ricavi, la serie A si trova a contrastare l’assalto della Bundesliga. Il campionato tedesco, capace di attirare la maggior quantità di risorse economiche dallo sponsor principale (oltre 6,9 milioni di euro di media per club) e il maggior numero di spettatori negli stadi fra i campionati di tutta Europa (quasi 40 mila in media nella stagione 2007/2008), avrà la possibilità di sorpassare la serie A.

Un altro segnale di (relativa) stabilità per il calcio italiano è dato dal fatto che i ricavi da partnership di maglia del massimo campionato di calcio italiano, nell’attuale stagione, non hanno subito effetti negativi dovuti alla crisi economica. Secondo Stage Up, infatti, le 20 società della serie A hanno raccolto da sponsor di maglia e tecnici, poco più di 141 milioni di euro, l’1,6 per cento in più rispetto al 2007/2008.Fra le ragioni più rilevanti si distingue la prolungata durata degli accordi: le sponsorizzazioni principali hanno una vita media oltre i due anni con picchi a tre, se non quattro anni, per i contratti più ricchi. Le sponsorizzazioni tecniche hanno una durata media di cinque anni con rapporti anche ultradecennali. La stagione 2008/2009, nonostante la crisi economica globale, ha portato diverse novità fra gli sponsor principali. Crescono in particolare gli investimenti di aziende estere provenienti dai settori “giochi e scommesse” ed “Automotive”. Del primo comparto fa parte Betshop, nuovo sponsor di maglia del Palermo. La società londinese di scommesse ha affiancato altre aziende del settore già presenti come Bwin, partner del Milan, ed Eurobet, partner del Genoa. Nonostante il calo generalizzato degli investimenti in comunicazione del settore auto, la serie A mantiene il proprio appeal con due nuovi ingressi per questo comparto: quelli della francese Renault Trucks per il Torino e della rumena Dacia per l’Udinese che hanno sostituito due aziende italiane, rispettivamente la compagnia di assicurazioni torinese Reale Mutua, attuale co-sponsor granata, ed il marchio di abbigliamento modenese Gaudì.

Page 3: CALCIO E SOCIETA

3

E' ancora calcio o solo business?

Carta d’identità

Nome: CALCIO

Nato il 1848 a CAMBRIDGE UNIVERSITY

Cittadinanza INGLESE

Residenza INTERNAZIONALE

Stato civile STATO LIBERO

Professione LIBERO PROFESSIONISTA

CONNOTATI E CONTRASSEGNI SALIENTI

gioco sportivo nel quale si scontrano due squadre composte ciascuna da undici giocatori. Per praticarlo sono utilizzati un pallone sferico ed un campo di gioco con due porte.

Page 4: CALCIO E SOCIETA

4

CuriositàIl pallone da calcio o icosaedro troncato

La palla, che in matematica è un sinonimo di sfera, in realtà non è altro che un solido archimedeo o semiregolare. Questi sono solidi convessi con facce poligonali regolari e inscrivibili in una superficie sferica. Solo che le facce sono costituite da due o più tipi di poligoni regolari. Infatti il pallone possiede facce pentagonali frammiste a esagonali e, debitamente gonfiato in modo che i poligoni si incurvino sufficientemente, approssima la sfera in modo notevole. I solidi archimedei traggono il loro nome da Archimede, che li ha trattati in un'opera ora perduta.

Figura 1 Pallone da calcio Figura 2 Icosaedro troncato

La storia del calcio e la sua affermazione

La nascita del calcio

L'antico Giappone col kemari e l'antica Cina con il tsu-chu vantano i più remoti precedenti del gioco del calcio (le tradizioni locali parlano di un migliaio di anni prima di Cristo, ma altre fonti collocano il tsu-chu molto più indietro, attorno al 2600 a.C.). Comune ai due sport era l'uso dei piedi, la presenza di una "porta" rudimentale (de-

finita da due alberi o aste di bambù) e l’utilizzo di una palla. Il termine chu indica infatti una palla di cuoio realizzata con la vescica di animale gonfiata, oppure riempita da capelli femminili. Nel Cinquecento a.C. il tsu-chu faceva parte dei programmi di addestramento militare dell'esercito ed era pertanto finalizzato, come molti altri esercizi, all'efficienza fisica dei soldati.

Il calcio europeo, già in uso presso gli antichi Romani, veniva probabilmente abbozzato, per come lo conosciamo oggi, durante il Medioevo in Italia (Calcio

fiorentino), ma la sua affermazione moderna e codificata si ebbe in Inghilterra, alla metà del XIX secolo e da allora si diffuse in tutto il mondo.E’ infatti ufficialmente nato con la nascita della Football Association, il 26 ottobre 1863. Da qui il calcio assume una sua ben distinta fisionomia, distinguendosi dal rugby (anche se la separazione tra i due sport non fu subito così radicale), soprattutto per quel che concerne l'uso delle mani.

Page 5: CALCIO E SOCIETA

5

Il 26 ottobre del 1863 l'elaborazione plurisecolare del gioco si fissa in un atto ufficiale: undici dirigenti di club e scuole londinesi, riuniti nella Free Masons Tavern sulla Great Queen Street, fondano la Football Association.

Documento a questo proposito molto interessante è la canzone di G. Leopardi “a un vincitore nel pallone”. Essendo stata composta nel 1821, è chiaro segnale di come questo gioco fosse già diffuso nell’ 800. Componimento facente parte de ”i Canti”, dedicato a Carlo Treglia per la sua bravura, si può considerare un canto patriottico. Esso si può dividere in tre parti: nella prima il poeta dice che bisogna rinnovare gli esempi degli antichi, nella seconda c’è una lunga riflessione sulle illusioni e nell’ultima un incoraggiamento ai giovani italiani all’azione. Va ricordato che è un opera di un Leopardi ancora molto giovane.

Figura 3 Giacomo Leopardi (1798 –1837)

La nascita delle società di massa e dei primi sportivi

Agli inizi del XX secolo vi fu l’irruzione delle masse nella storia, la quale diede vita a un nuovo tipo di società, “la società di massa”. Con la nascita dei primi partiti socialdemocratici e dei sindacati, esse riuscirono a inserirsi autonomamente nella lotta politica, ottenendo importanti risultati per i lavoratori medi. Gli operai, avendo paghe più alte e maggior tempo libero per la riduzione delle ore di lavoro, poterono iniziare a praticare sport che prima era ad appannaggio dei soli nobili.

Nacquero e si diffusero numerose discipline sportive , dal pugilato al ciclismo, dall’atletica leggera al football. Questi diventarono di massa, poiché furono praticati da molti e interessarono numerosissimi spettatori.

Nel 1896 si tenne la prima olimpiade dell’età contemporanea e in Italia fu pubblicato il primo numero della Gazzetta dello Sport. Negli anni successivi furono disputate le prime gare ciclistiche a tappe come il Tour de France e il Giro d’Italia.

Page 6: CALCIO E SOCIETA

6

Il calcio arriva in Italia

La diffusione del calcio in Italia risale alla fine del XIX secolo ed è dovuta all'esperienza di alcuni appassionati emigrati di ritorno dall'Inghilterra stessa o su iniziativa degli stessi inglesi che si trovavano per lavoro nel nostro paese.

Era il 1893, quando ad Alassio in Liguria, alcuni ingegneri e tecnici inglesi che lavoravano da quelle parti alla costruzione di una ferrovia fondarono il “Genoa Cricket and Football Club” , creando di fatto la prima società di calcio italiana. Di li a pochi anni in tutto il nord Italia nacquero numerose società come l’AC Milan, il Torino FC, il Bologna FC e solo molti anni dopo il calcio si diffuse nel resto d’Italia. Nel 1898 ebbe luogo il primo campionato con sole 4 squadre.

La crescita fu rapida: nel 1914 le società ammontavano a più di 200 e nel 1910 la prima partita della nazionale ebbe più 4000 spettatori, numero molto elevato per l’epoca.

Gli anni ‘20 e l’arrivo del Fascismo

Con l'inizio degli anni Venti, in sintonia anche con quanto avveniva in altri paesi, lo sport segnò una fase di decisa crescita anche in Italia. Spingevano in questa direzione, in tutti i paesi, una generale evoluzione del costume e della

socievolezza urbana ed in Italia oltre a questo anche il regime nascente. Il fascismo si trovò di fronte ad un fenomeno in grande ascesa e quasi completamente da ridefinire.

Mussolini intuì l'importanza del fenomeno e lasciò a Lando Ferretti, un ex redattore capo della Gazzetta, il compito di tracciarne le coordinate. Laureato in lettere e in legge assunse la presidenza del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha il compito di disciplinare e coordinare l’attività sportiva italiana) dal 1925 al '28.

Page 7: CALCIO E SOCIETA

7

Ferretti si ispirava ad una linea cultural-sportiva che vedeva nell'attività fisica "un mezzo per migliorare l'abilità e la destrezza del corpo, temprandolo alle più ardue fatiche, in una proficua collaborazione con il mondo scientifico".

L’influenza di un regime totalitario

Nei regimi totalitari come il fascismo, sottendendo specifiche finalità propagandistiche, lo stato favorì e coordinò gli impulsi e l'attività dei singoli. Durante il ventennio fascista , lo sport e la sua cultura si diffusero rapidamente, il calcio in particolare. Il fascismo si appropriò dei campi di gioco usandoli come strumento di consenso tra le masse , ma anche come elemento educativo per preparare la "nazione in armi". Il calcio piaceva molto al regime perché esaltava lo “spirito di squadra” così Mussolini si preoccupò di svilupparne tutti gli aspetti che potevano giovare al suo governo.

Furono nazionalizzati i nomi di alcune società, per esempio il Genoa e il Milan cambiarono in Genova e Milano, l’Internazionale poiché ricordava quella comunista fu costretta a chiamarsi Ambrosiana.

Vennero costruiti diversi stadi, alcuni apprezzabili anche sotto l’aspetto architettonico; questo portò effetti benefici perché, insieme alle altre opere pubbliche, creò molti posti di lavoro in un momento di grave bisogno (ricordo infatti che ci troviamo nel periodo della grande crisi economica del ’29).

Figura 4: S. Siro, Milano

Figura 5: Artemio Franchi, Firenze Figura 6: Renato dall'Ara, Bologna

Page 8: CALCIO E SOCIETA

8

La serie A e l’arrivo degli industriali

Nel 1926 fu creata la Serie A. Fu il fascismo che varò il campionato a girone unico con lo scopo di far sentire più uniti gli italiani, in modo da contribuire al senso di appartenenza alla nazione, ancora non molto sviluppato nel Paese.

Per quanto riguarda l’ingresso dell’industria nel calcio, per dare un’idea di quello che intendo basta ricordare che in quegli anni i presidenti del Milan e della Juventus sono, rispettivamente, Piero Pirelli e Edoardo Agnelli.

Di conseguenza, anche la pubblicità fece la sua prima massiccia apparizione negli stadi, l’immagine dei calciatori veniva usata per propagandare ogni sorta di beni. E’ infatti dell’epoca il primo eclatante acquisto per un giocatore di calcio.

La famiglia Agnelli acquista a peso d’oro l’ala italo argentina Raimundo Orsi, offrendogli un contratto da 8000 lire al mese (lo stipendio medio era di 580), alloggio e automobile con autista.

Figura 5 Raimundo Orsi

Page 9: CALCIO E SOCIETA

9

I successi della politica fascista

Nel corso del 21 Congresso della FIFA che si tenne a Stoccolma, i delegati italiani ottennero la designazione ad organizzare nel 1934 la seconda Coppa del Mondo. Le strutture calcistiche erano a quei tempi seconde alla sola Inghilterra. L'occasione fu ampiamente sfruttata dal regime che aveva compreso la rilevanza politica dell'avvenimento, ed era disposto ad ampi sforzi economici pur di conquistare prestigio in campo internazionale. Dai francobolli ai pacchetti di sigarette, tutto in Italia parla di calcio a ridosso dell'evento. Ci fu un successo insperato sia sul piano finanziario che su quello sportivo, fu proprio l’Italia a vincere la coppa del mondo a cui seguirono un’olimpiade e un altro mondiale.

Il regime tentò ovviamente di sfruttare al meglio i grandi risultati sia per dimostrare come in poco tempo l'Italia fosse assurta al ruolo di grande e temuta protagonista internazionale, sia per incrementare a dismisura spirito e orgoglio nazionale.

Mussolini a questo proposito disse:

"Le prodezze sportive accrescono il prestigio della nazione e abituano gli uomini alla lotta in campo aperto, attraverso la quale si misura non soltanto la prestanza fisica, ma il vigore morale dei popoli".

Page 10: CALCIO E SOCIETA

10

Il “Balilla” Peppin Meazza

Per preparare i giovani fisicamente e moralmente per renderli degni della nuova norma di vita italiana fu appositamente creata l'Opera nazionale balilla, che doveva "provvedere ad infondere nei giovani il sentimento della disciplina e dell'educazione militare". “Credere, obbedire, combattere” era il motto che dovevano imparare i giovani balilla e proprio uno di questi divenne la personalità più importante del calcio di quegli anni: si tratta di Giuseppe Meazza, che guidò l’Italia alle importanti vittorie dell’epoca.

Gianni Brera, giornalista e scrittore italiano che grazie alla sua inventiva e alla sua padronanza della lingua italiana, è da molti considerato colui che più di tutti ha influenzato il giornalismo sportivo italiano del XX secolo, in un suo libro “Storia critica del calcio italiano” scrisse così di Meazza:

Benché spensierato e scialacquatore Peppin Meazza non aveva di queste preoccupazioni. Soldato di ventura non si sentiva proprio. Il Peppin ha semplicemente vendicato gli antenati provando a vivere da scior. Con la gloria calcistica gli sono venuti soldi e simpatia. Un giorno, che per disgrazia era domenica, si svegliò stranito in un letto non suo fra

due ragazze che erano anche di molti altri. Guardò l’orologio e gli prese un colpo. Erano le 14 passate. Lui era chissà dove a Milano, e la partita aveva inizio all’Arena pochi minuti dopo! Allora via, giò del lett e su i calzoni, in pigiama: salta su un taxi e arriva che gli altri sono già schierati per il saluto romano. Infila le scarpe, entra a gioco iniziato e deve subito segnare un paio di gol per farsi perdonare, altrimenti pensate che muso il mister e tutti gli altri!

La partita della morte

Page 11: CALCIO E SOCIETA

11

“Fuga per la vittoria” è un film ambientato in Francia durante la seconda guerra mondiale, dove Sylvester Stallone e Michael Caine, ma anche i calciatori Pelè e Bobby Moore, da prigionieri di guerra, giocavano una partita di calcio contro i soldati tedeschi. Ma non molti sanno che il film è basato su una storia vera!!!

La così detta partita della morte è stata una partita di calcio giocata tra ufficiali tedeschi e giocatori ucraini nel 1942 a Kiev durante l’occupazione tedesca. Nella città vi era una forte squadra la “Star” composta da giocatori che militavano, prima della guerra nell’allora fortissime Dinamo Kiev e Lokomotiv. La compagine venne sfidata dagli occupanti, desiderosi di far valere la propria presunta superiorità razziale. Per l’evento la città fu tappezzata di manifesti sorvolando sul fatto che pochi giorni prima i tedeschi erano già stati sconfitti per 5 a 1 e che il match in realtà era l’unica possibilità per salvarsi la vita lasciando la vittoria ai tedeschi.

Infatti prima dell’inizio dell’incontro il team ucraino riceve negli spogliatoi la visita di un ufficiale delle SS designato per arbitrare l’incontro. L’ufficiale nazista lascia intendere senza troppi giri di parole quello che dovrà essere il loro compito quel giorno: perdere.

Aiutati dall’arbitro i tedeschi trovano il vantaggio che però viene ribaltato. A metà partita è 3-1 per la Star che però nell’intervallo viene nuovamente minacciata riscuotendo l’effetto sperato perché i tedeschi pareggiano. Ma l'orgoglio dei campioni ucraini prevalse. Vinsero la partita 5-3 con una formidabile rimonta. L’avevano fatta grossa: sette giocatori finirono in un lager altri furono fucilati dopo la partita. Solo due furono i superstiti che raccontarono l’accaduto facendo entrare gli undici eroi nella leggenda immortalata in un monumento collocato all’esterno dello Zenit di Kiev, che dal 1981 si chiama Start Stadium.

Umberto Saba, “Cinque poesie per il gioco del calcio”

Page 12: CALCIO E SOCIETA

12

Il poeta triestino ha affrontato questo tema , inconsueto per la letteratura italiana, con estrema semplicità. Avvicinatosi in maniera casuale, entra per la prima volta allo stadio solo per accompagnare la figlia desiderosa di vedere la sua squadra di casa, la Triestina.

Fino a quel momento non aveva mai dato molto peso al calcio, anzi tutti quei tifosi che deliravano o si disperavano seguendo le evoluzioni di una sfera di cuoio lo irritavano; non riusciva a capirne il senso; ma da quel giorno tutto cambiò, Saba si senti perduto, avvolto dal calore della folla.

Le «cinque poesie per il gioco del calcio», sono state scritte su un campetto di periferia, durante una festa popolare, per il desiderio del poeta di cantare la vita di tutti e di immettersi nelle loro emozioni. Saba ha voluto cogliere alcuni momenti e impressioni dello spettacolo sportivo: i calciatori, il pubblico, episodi di incontri, vicende di partite vissute, fra gioia e tristezza, insieme con tutta la città. Quel primo incontro di Saba col calcio è narrato in Squadra paesana; Questa lirica ci introduce nello stadio di calcio, qui il poeta si immerge nell’entusiasmo della folla con intensa partecipazione, abbandonandosi alla seduzione della gioventù che sul campo da gioco soffre, combatte, esulta, in un tripudio di emozioni,di colori e di gloria che meglio d’ogni altra immagine incarna l’amore del poeta per la “calda vita”. Se leggiamo i primi versi ”anch’io tra i molti vi saluto, rosso alabardati” ci accorgiamo che con quell’ ”anch’io” il poeta vuole sottolineare insieme la sua partecipazione ma allo stesso momento il suo distacco dagli altri componenti della folla. Quando scrive “V'ama /anche per questo il poeta, dagli altri/ diversamente - ugualmente commosso” fa notare lo scarto fra il sé narrante e il sé partecipante all'evento narrato con un ossimoro, semplice ma raffinato: "diversamente - ugualmente". inoltre, non manca la contraddizione tipica di Saba: il bisogno di immergersi nella folla ma avvertire la distanza che lo separa da questa. Questa sua contraddizione è presente anche in altre sue poesie più celebri, tra le quali “Trieste ”.

Il poeta, rapito da quello spettacolo, continuò a scrivere liriche sull’argomento, prendendo spunto da alcuni momenti che lo avevano colpito maggiormente. Nella seconda composizione, Tre momenti, descrive la gioia e la felicità dei tifosi, la cui brevità è compensata dall’immensità. I tifosi sono pure il tema della Tredicesima partita scritta in occasione di un incontro disputato a Padova del quale il poeta fu spettatore insieme alla figlia. Dopo aver capito che la coppia, nonostante non parli il dialetto locale, tifa per la squadra di casa, i tifosi regalano un mazzetto di fiori alla ragazza e Saba per ringraziarli dedica loro la poesia. Poi fanciulli allo stadio parla di un gruppo di bambini che aspettano i loro idoli e da essi vengono ignorati “tanto eran superbi passavan là sotto” e “tutto vedevano, e non quegli acerbi”. Infine c’è Goal, probabilmente la più famosa fra queste poesie di Saba a soggetto calcistico.

Goal

Il portiere caduto alla difesaultima vana, contro terra celala faccia, a non veder l'amara luce.Il compagno in ginocchio che l'induce,

Umberto Saba , pseudonimo di Umberto Poli, (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957) è stato un poeta e scrittore italiano.

Page 13: CALCIO E SOCIETA

13

con parole e con mano, a rilevarsi,scopre pieni di lacrime i suoi occhi.

La folla - unita ebbrezza - par trabocchinel campo. Intorno al vincitore stanno,al suo collo si gettano i fratelli.Pochi momenti come questo belli,a quanti l'odio consuma e l'amore,è dato, sotto il cielo, di vedere.

Presso la rete inviolata il portiere- l'altro - è rimasto. Ma non la sua anima,con la persona vi è rimasto sola.La sua gioia si fa una capriola,si fa baci che manda di lontano.Della festa - egli dice - anch'io son parte.

The phenomenon of Hooliganism Football hooliganism refers to unruly and destructive behaviour such as brawls, vandalism, and intimidation carried out by Association football club supporters and fans. Fights between supporters of rival teams may take place before or after football matches at pre-arranged locations away from stadiums, in

Page 14: CALCIO E SOCIETA

14

order to avoid arrests by the police, or they can erupt spontaneously at stadium or in the surrounding streets. A football firm is a gang formed to fight with member supporters from other clubs.

They usually avoid using weapon as their sick moral code but they punch and spit. But sometimes they pelt stones or they use knives and clubs.

An old movement The word “hooligan” appeared for the first time in 1898 in a declaration of London Police. For someone probably the word “Hooligan” derives from the surname of an Irish criminal, Patrick Hooligan that lived in the English capital. Others say that come from “ Hooley’s gang”, a mob of young people of Islington district, London.

But this phenomenon first started , in fact in 1314 when Edward II banned football because he believed the disorder surrounding matches might lead to social unrest or even treason.

Hooliganism started attracting widespread media attention in the late 1950s . In the 1955-56 English football season, Liverpool and Everton fans were involved in a number of incidents. By the 1960s, an average of 25 hooligan incidents were being reported each year in England. Football matches started to feature regular fights among fans, and more organized hooliganism emergence. Fans started to form themselves into groups, mostly drawn from local working class areas. They all tended to stand together, usually at the goal-end terrace of their home football ground, which they began to identify as their territory. With the growth of fans travelling to watch their local club play away matches, these gangs became known as hooligan firms, and during matches they focused their attentions on intimidating opposing fans.

Page 15: CALCIO E SOCIETA

15

How to recognize a Hooligan?Starting in the late 1960s in the United Kingdom, the skinhead style was popular among football hooligans. Eventually, the police started cracking down on people wearing typical skinhead clothing styles, so some hooligans changed their image. In the late 1970s, many British hooligans started wearing expensive European designer clothing, to avoid attracting the attention of authorities. This led to the development of the casual subculture. Clothing lines popular with British casuals were included: Pringle, Fred Perry, Le Coq Sportif, Aquascutum, Burberry, Lacoste, Timberland, Henri Lloyd, Lonsdale, Ralph Lauren and Stone Island.

Sometimes they used to wear the colors of their teams and paint their faces.

Heysel tragedy Maybe the most famous tragedy linked to hooliganism is the tragedy of Heysel in 1985. During the final match of Champion’s legue between Juventus and Liverpool in the Heysel Stadium, Brussels, 39 people died and more then 600 were injured.

Page 16: CALCIO E SOCIETA

16

Heysel Stadium was not a suitable venue for a match such as the European Cup Final. The 55-year-old stadium had not been well maintained for several years, and large parts of the stadium were crumbling. The stadium was crammed with 58,000–60,000 supporters, with more than 25,000 for each team. The two ends behind the goals comprised all-standing terraces, each end split into three zones. The Juventus end was O, N and M. At the other end X and Y Liverpool were located, with the Z section (to one side) being reserved for neutral Belgian fans.

Many supporters had spent the day drinking before the match. At around 7pm local time, about an hour before the scheduled kickoff, the trouble started. Fans had been chanting, waving flags and letting off fireworks, but the atmosphere became more violent and a thin line of police was unable to prevent a contingent of Liverpool followers from stampeding towards rival fans. A retaining wall separating the Liverpool followers from Juventus supporters in sector 'Z' collapsed under the pressure and many were crushed or trampled when panicking Juventus fans were trying to escape. Many escaped, however the perimeter wall could not withstand the force of the fleeing Italian supporters and collapsed causing the death of 39 people.

What we can do against Hooliganism?UEFA said "Only the English fans were responsible. There is no doubt about that." British Prime Minister Margaret Thatcher put pressure to withdraw English clubs from European competitions, and then two days later UEFA banned English clubs for "an indeterminate period of time” that would last for five years.

Page 17: CALCIO E SOCIETA

17

Following this fatal incident and others, the UK started fighting hooliganism trough the Football Spectators Act . Now Football violence in British stadiums is declined and British football fans tend to have a better reputation abroad.

In fact, now many countries try to copy the “English Model”. Countries like Italy, Spain or France have the objective to encoruage families to come to stadiums . To do that, they have to restructure stadiums, give responsibility to the football clubs that they have to secure the infrastuctures, give more power to the police and other solutions like forbidding the introduction of alcohol in stadiums.

Bibliografia: Storia critica del calcio italiano di Gianni Brera (primi 13 capitoli) editrice Baldini Castoldi (1998) Testo scolastico “la storia” volume terzo, Aurelio Lepre Testo scolastico “la letteratura” volume sei, Guido baldi Testo scolastico “Corso di analisi matematica”, Bruno Norbedo Enciclopedia Motta Motore di ricerca internet “google”

Page 18: CALCIO E SOCIETA

18

Sito internet “www.wikipedia.it” Sito internet “http://bianconeri.tripod.com/heysel.html” Sito internet “http://news.bbc.co.uk” Sito internet “www.youtube.it” Film in Dvd “Fuga per la vittoria” di John Huston (USA 1981) “Calcio e business” di Marino Petrelli (Panorama Economy Lunedì 8 Giugno 2009)