Calcio Club Junior

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Supplemento a Calcio Club, periodico di sport e tempo libero edito da Società Editrice Nicholaus settembre 2012 Redazione via Dante 279, 70122 Bari [email protected] Tel/fax. 080 5275879 Direttore: Vito Antonio Contento - Stampa: Grafica Squeo Più di una scuola-calcio “Prima si prega poi si gioca” Una società giovane e con tanta voglia di crescere calcioclubjunior.nicholaus.it DI GIORGIO GRUMO In oltre 200 sperando venga fuori un altro Eramo JUVE CLUB GIOIA VIRTUS ARCOBALENO TRIGGIANO Passione, impegno, costanza: “Far capire che il risultato non è tutto” A volte ritornano. La locuzione vale anche per Calcio Club Junior, l’idea editoriale avviata in via sperimentale qualche anno fa e che la Nicholaus ripropone in un progetto editoriale più ampio che comprende anche il web e la tv. Dunque non solo questo “foglio” per dare voce alle tantissime realtà che ogni giorno operano nel vasto panorama del calcio giovanile. Che non è soltanto serbatoio inesauribile delle tante squadre dilettantistiche pre- senti sul nostro territorio. Purtroppo in pochi poi arrivano al professionismo, per dirla alla Morandi: “Uno su mille ce la fa”. E’ soprattutto la maniera più sana per togliere centinaia di ragazzi dalla strada, dalle cattive compagnie e aiutarli a coltivare un sogno: diventare calciatore. A questo mondo intendia- mo dar voce, è questo mondo che vogliamo far conoscere, come da anni ormai facciamo con il calcio dilettanti- stico. Dietro ogni ragazzino c’è una famiglia che fa sacrifici per iscrivere il proprio figlio alla scuola calcio; dietro ogni bambino, c’è un tecnico che, prima di insegnare lo stop, il dribbling e il tiro, deve essere un buon educato- re; e dietro ogni tecnico c’è una socie- tà che si prodiga per rendere una struttura efficiente, accogliente, il luo- go ideale per la crescita psico-fisica di un bambino. Di questo ci occupiamo, con il giorna- le ma anche sul sito calcioclubju- nior.nicholaus.it e in Calcioclubmania, il nostro format che ripartirà dal prossi- mo mese di ottobre su Antenna Sud con tre appuntamenti settimanali che come nella scorsa edizione darà risalto al calcio giovanile. Un vasto mondo da far parlare e raccontare

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Calcio Club Junior del 1 ottobre 2012

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Page 1: Calcio Club Junior

Supplemento a Calcio Club,

periodico di sport e tempo libero

edito da Società Editrice Nicholaus

settembre 2012

Redazione via Dante 279,

70122 Bari

[email protected]

Tel/fax. 080 5275879

Direttore: Vito Antonio Contento -

Stampa: Grafica Squeo

Più di unascuola-calcio“Prima si pregapoi si gioca”

Una societàgiovane e contanta vogliadi crescere

calcioclubjunior.nicholaus.it

DI GIORGIO GRUMO

In oltre 200sperandovenga fuori un altro Eramo

JUVE CLUB GIOIA

VIRTUS

ARCOBALENO TRIGGIANO

Passione, impegno, costanza: “Farcapire che il risultato non è tutto”

A volte ritornano. La locuzione valeanche per Calcio Club Junior, l’ideaeditoriale avviata in via sperimentalequalche anno fa e che la Nicholausripropone in un progetto editoriale piùampio che comprende anche il web ela tv. Dunque non solo questo “foglio”per dare voce alle tantissime realtàche ogni giorno operano nel vastopanorama del calcio giovanile. Chenon è soltanto serbatoio inesauribiledelle tante squadre dilettantistiche pre-senti sul nostro territorio. Purtroppo inpochi poi arrivano al professionismo,

per dirla alla Moran di: “Uno su millece la fa”. E’ soprattutto la maniera piùsana per togliere centinaia di ragazzidalla strada, dalle cattive compagnie eaiutarli a coltivare un sogno: diventarecalciatore. A questo mondo intendia-mo dar voce, è questo mondo chevogliamo far conoscere, come da anniormai facciamo con il calcio dilettanti-stico. Dietro ogni ragazzino c’è unafamiglia che fa sacrifici per iscrivere ilproprio figlio alla scuola calcio; dietroogni bambino, c’è un tecnico che,prima di insegnare lo stop, il dribbling

e il tiro, deve essere un buon educato-re; e dietro ogni tecnico c’è una socie-tà che si prodiga per rendere unastruttura efficiente, accogliente, il luo -go ideale per la crescita psico-fisica diun bambino. Di questo ci occupiamo, con il giorna-le ma anche sul sito calcioclubju -nior.ni cholaus.it e in Calcio club ma nia,il nostro format che ripartirà dal prossi-mo mese di ottobre su Antenna Sudcon tre appuntamenti settimanali checome nella scorsa edizione darà risaltoal calcio giovanile.

Un vastomondo dafar parlare eraccontare

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Più che una semplice scuola calcio,l’ Asd Paolo Di Giorgio di GrumoAppula (Ba) è una scuola di vita, cheinsegna ai ragazzi a crescere e dàloro valori. “Prima di giocare faccia-mo la preghiera. Ringraziamo il Si -gnore per quello che ci dà. Inse gnia -mo il vero spirito dello sport: divertir-si e rispettare gli altri”. Vito Di Gior -gio, presidente e allenatore, ci pre-senta la sua scuola, ultima espressio-ne di calcio a Grumo dopo la scom-parsa della squadra della città, laGrumese, nel 2008.Come nasce questa scuola calcio?“Sembra assurdo, ma è nata da unabattuta con un mio amico, OnofrioColasuonno. Lo ringrazio perché èstato l’artefice e mi ha fatto conosce-re il prof. Naglieri, uno dei tecnicidella scuola. A Grumo, una strutturacosì, mancava da cinque anni. Lascuola è in memoria di mio fratello.Un mio grande tifoso e il propulsoredi questo progetto”.Un bilancio dell’attività.“Dal marzo 2009 siamo cresciuti intermini di organizzazione. Quest’an -

no abbiamo una sede e il pulmino.Ci sono circa 60 ragazzi: 30 tra Allie -vi e Giovanissimi; gli altri tra Esor -dien ti, Pulcini e Piccoli amici. Oltrea sei tecnici, possiamo vantare la

presenza di due cardiologi, un fisio-terapista e anche uno psicologo”.Le novità di quest’anno: c’è qualcheprogetto in cantiere?“Parteciperemo per la prima volta a

un torneo federale con gli Allieviprovinciali. Tra i progetti, lavoriamoper l’affiliazione all’AS Roma”. Una sede tutta vostra ma un campostabile dove allenarsi manca.“Prima ci spostavamo tra Modugno,Bitetto oppure al Palazzetto o in unastruttura privata. Il Palazzetto comelo stadio non li abbiamo più. Scom -parsa la Grumese, lo stadio è andatodistrutto. Insieme al Comune e graziead alcune famiglie ci impegneremoper ristrutturarlo. Ho la fortuna diavere genitori che capiscono le diffi-coltà e si uniscono per aiutarci”. Lo spirito di questa scuola.“E’ un momento di crisi, non soloeconomico ma anche di valori.Insegniamo lo spirito dello sport:rispettare gli altri e divertirsi. Il calciodeve essere un hobby, una passione.Alleno un ragazzo il cui padre mi havisto crescere e ora sono io che vedocrescere suo figlio. Insegnare ai ra -gazzi e vederli crescere è stupendo”.

di Giorgio: “stupendo allenare i ragazzi”. e in cantiere c’è l’affiliazione con la roma

asd ‘paoLo di GiorGio’ Grumo appuLa

più di una sCuoLa CaLCio: si preGa prima di GioCare

Ha visto nascere l’Asd Paolo Di Giorgio ed ha su -bito offerto la sua professionalità e la sua esperien-za come allenatore di settori giovanili. Fran cescoLella, 54 anni, prima di sposare il progetto di VitoDi Giorgio allenava gli Allievi della Grume se.Con quali obiettivi è nata questa scuola calcio?“Volevamo dare ai ragazzi del posto una strutturadove allenarsi. La Grumese è fallita e di conse-guenza il calcio a Grumo è morto. La scuola rap-presenta un luogo al quale i giovani possono rivol-gersi per fare calcio. Vogliamo far crescere i ragaz-zi in maniera diversa. Il paese non offre alternati-ve. Molti vivono per strada. Qui possono cambiarevita”.Non insegnate solo calcio.“Insegniamo ai ragazzi, soprattutto ai più piccoli, acomportarsi con gli altri. I bambini d’oggi vivonoin casa. Molti hanno problemi a socializzare, addi-rittura a muoversi in maniera coordinata. Qui pos-sono stare insieme. Bambini che magari sono timi-di, si aprono e imparano a socializzare. Nel corsodegli anni vediamo i miglioramenti. Alcuni di lorofanno amicizia e s’incontrano anche fuori dal

cam po. Crescono nei rapporti interpersonali. Pernoi è un successo”.Quali fasce d’età allena?“I Giovanissimi. L’anno scorso abbiamo partecipa-to al campionato a sette. Quest’anno a quello a11”. Il sogno di ogni allenatore è vedere il proprio al -lievo essere chiamato da una squadra professioni-stica. E’ così anche per lei?“E’ il sogno di tutti. L’anno scorso abbiamo parte-cipato al “Torneo del Morellino” in Toscana, alquale hanno partecipato anche la Roma e laFiorentina. Non abbiamo sfigurato. Ci sono ragazziin gamba”.Che differenze ci sono tra il suo lavoro alla Gru -me se e quello alla scuola calcio?“Alla Grumese allenavo gli Allievi che erano piùgrandi d’età. Qui dobbiamo formare la squadra tragli iscritti, lavorando sui grandi numeri: ogni squa-dra ha 30/40 ragazzi. Alla Grumese invece eranoventi ragazzi scelti dalla società”. Come ha risposto la città al vostro progetto? “Bene. Dobbiamo tener presente delle difficoltà

economiche. Non tutti possono permettersi dipagare una retta mensile. Notiamo che c’è unarichiesta crescente. Abbiamo quattro fasce orariedi allenamento per via dei molti iscritti”.

Ha visto nascere la società, tre anni fa: “La città risponde bene al nostro progetto”

“Con noi è rinato il calcio a Grumo”Lella, tecnico di grande esperienza, guida i Giovanissimi

Interviste a cura di Stefano Frau

Nella foto, da sinistra: Vito Errico, Francesco Lella, Vito Di Giorgio, OronzoStella e il prof. Nicola Naglieri

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asd JuVe CLuB Gioia deL CoLLe - scuola Calcio “pino Caserta”

Giorgio Losurdo, per tutti “Gi no”,70 anni, è il veterano dei tecniciche ogni giorno seguono, con pas-sione e competenza, gli allievidello Juve Club. Società in cui èda sempre, da 26 anni. Ne ha vistidi ragazzi passare da questa scuo-la. “Un paio di generazioni - dice- considerando che i padri chefurono miei allievi ora mandano iloro figli. E c’è una bella differen-za. Mentre prima su die ci ragazziotto erano predisposti per giocarea pallone, oggi ce ne sono due.Una volta i ragazzi giocavanomolto per strada, adesso sonoincollati davanti al televisore, allaplaystation e ai telefonini”. La strada come palestra. “Non èpiù così e ne vediamo gli effetti -

dice Donato Milano, gestore delcentro sportivo “Padre Semeria” edirettore tecnico della nazionaleitaliana di kickboxing che mette alservizio dello Juve Club la suagrande competenza nello sviluppodell’allenamento nell’età evolutiva.“Spesso i ragazzi non han no capa-cità coordinative. Una volta le ac -qui sivi perché la strada ti mettevadi fronte a certe situazioni: unmuretto da scavalcare, un’auto daevitare, il vigile che voleva togliertiil pallone e quindi dovevi correre.Ora non è più così e vediamobambini impacciati nei movimen-ti”. E da quest’anno la scuola siavvale della professionalità di Lel laRomano, istruttrice motoria che sioccupa di ginnastica posturale, ed

è dotata di un defibrillatore, unmacchinario salva-vita in caso diemergenze cardiache.Altro problema è l’alimentazione.“Noi cerchiamo di inculcare neige nitori l’educazione alimentare.Tra i bambini di oggi c’è un altotasso di obesità”, afferma Losurdo.Malcostume diffuso a livello giova-nile è l’ingerenza dei genitori chespesso vogliono fare gli allenatori.“A dire il vero non me ne sonocapitati molti, forse perchè quandovedo un ragazzo con buone quali-tà, non lo faccio notare”. Losurdoha anche allenato tra i senior, inPrima categoria. Espe rienza duratapoco, il tempo di ca pire che è me -glio insegnare ai ra gazzini: “Mi dàuna gioia immensa”.

parla Gino Losurdo, tecnico 70enne che ha visto crescere due generazioni

“Che gioia allenare i ragazzini”nello staff anche donato milano, esperto di crescita nell’età evolutiva

“E’ un bilancio nettamente positivo”. Duecento -quaranta iscritti, come primo anno di gestione, è unnumero ragguardevole per l’Asd Juve Club Gioiadel Colle, di cui Pino Caserta è presidente dal2011. A ciò si aggiunge la soddisfazione di averceduto un ragazzo del ‘95, il portiere NicolaVerrelli, alla Juniores nazionale del Matera (serie D).Chissà che non possa ripercorrere la strada di MirkoEramo, cresciuto nello Juve Club e poi nelle giova-nili del Bari e ora punto di forza del centrocampodel Crotone, in B. E un altro Caserta si ve de all’oriz-zonte? “Per ora no - risponde l’ex attaccante, 44anni, oltre 400 gol nei campionati semiprofessioni-stici di Puglia e Basilicata - purtroppo ora c’è menovoglia di sacrificarsi, ci sono più svaghi ed i ragazzisono poco propensi a rinunciarvi per intraprenderela carriera di calciatore, come invece accadeva aimiei tempi. Eppure non avevamo la fortuna di avereun centro sportivo come questo”. I campi dell’ex oratorio “Padre Se me ria” sono ilpunto di forza della società che a Gioia vanta unatradizione quasi trentennale, essendo nata nel 1987.Tre sintetici (uno a 8, uno a 7 e uno a 5) dove siallenano Pulcini e Piccoli Amici (che nei mesi piùfreddi usufruiscono della palestra del li ceo scientifi-co). L’attività di Allievi, Giovanissimi ed Esordienti sisvolge al campo comunale “Mar tucci”. “Il centrosportivo Padre Semeria è il nostro fiore all’occhiello- dice Caserta - diamo la possibilità ai ragazzi dicoltivare la loro passione senza spostarsi, essendoin città è raggiungibile anche a piedi”. Il team ditecnici dello Juve Club è altamente qualificato. Tuttiabilitati dalla Federazione, anche quelli che allena-

no i più piccoli. “La qualità degli allenamenti, apartire dalle categorie minori, è la nostra politica.Noi li selezioniamo e dividiamo in gruppi omoge-nei in cui più o meno tutti siano allo stesso livello.Questo per favorire la loro crescita e per agevolareil compito degli allenatori”. La new entry nello stafftecnico, di cui Caserta è il direttore, è Arian Priftiche si occupa di Allievi regionali ed Esordienti; iGio va nissimi (che parteciperanno al campionatoprovinciale) sono allenati da Giorgio Losurdo eAnto nio Cazzolla, che segue anche i Piccoli Amici,mentre Ezio Celiberti e Francesco Tangorra (prepara-

tore dei portieri, anche lui nuovo) si prendono curadei Pulcini. Rispetto all’anno scorso non c’è laJuniores: i ragazzi del ‘94 che l’anno scorso hannoconquistato un ottimo terzo posto nel “provinciale”giocheranno nel campionato regionale per la RealGioia, società di Prima categoria.

Vito Contento

aL “semeria” aLLa sCoperta di un aLtro eram0siamo andati a curiosare laddove iniziò il centrocampista del Crotone

Nella foto in alto Caserta e i suoi allievi alla finedi un allenamento; in basso il tecnico Cazzollaosserva un “pulcino” al tiro

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arCoBaLeno triGGiano Virtus

il tecnico della Juniores campione provinciale

albore “prima di tuttodedizione e costanza”

alle porte di Bari è nata una nuova realtà

milella “Giovani e contanta voglia di crescere”

“Ho sempre detto ai miei ragazzi che potete allenarvi anche cinque giornialla settimana, ma non per questo vuol dire che vincerete la partita. Dipendetutto da quanto vi impegnate, così come nel calcio anche nella scuola. Inogni cosa che si fa bisogna dare il massimo”. Per Nicola Albore, allenatorepresso la scuola calcio Asd Arcobaleno Triggiano, questa è la formula giustaper riuscire, non solo nel calcio, ma anche nella vita. Impegno, dedizione epassione.“Sono al mio secondo anno con la scuola calcio Arcobaleno, felice di essereaccanto a professionisti come il presidente Pontrelli – specifica mister Albore– mi occupo dei ragazzi della Juniores, under 18. Ho sempre cercato di tra-smettere loro l'idea che non bisogna partire cercando immediatamente unrisultato, bisogna basarsi sull'impegno e la costanza”.Un lavoro tecnico sul campo e sulle motivazioni dei giovani calciatori che,nell'Arcobaleno, sembra dare i suoi frutti e soddisfazioni. Lo conferma la vit-toria dello scorso campionato Juniores provinciale, con numeri davveroschiaccianti e imbattibilità casalinga. “I ragazzi si sono sacrificati molto perraggiungere questo traguardo, considerando i loro impegni scolastici e anchelavorativi di qualcuno – racconta il mister – sono orgoglioso della loro presta-zione e sono convinto che hanno dimostrato di meritare la vittoria finale”.Grazie alla passata vittoria, quest'anno i ragazzi di mister Albore si troverannoad affrontare un palcoscenico più ampio e prestigioso come quello del cam-pionato Juniores regionale. “L'ossatura della squadra è ancora quella, anchese abbiamo perso tre ragazzi, per superato limite di età. Siamo fiduciosi cheriusciremo a far bene affidandoci al nostro lavoro ed impegno, e, cosa piùimportante di tutte, siamo sicuri di divertirci sul campo”.

Donatomassimo Sisto

Non ha mai giocato a calcio né alle-nato, ma la sola passione per i bam-bini l’ha portato ha prendere le redi-ni della neonata scuola calcio “Vir -tus”. La società è nata in questi gior-ni e può contare già su circa sessantaiscritti.Presidente Giuseppe Milella, cosal’ha spinta ad aprire una scuola cal-cio?“E’ da due anni circa che sono nelmondo delle scuole calcio. Ho ini-ziato la mia esperienza con la Poli -sportiva Bitonto di Franco Massaricollaborando anche con il presidentedel Bitonto, Antonio De Lucci.Quest’anno ho deciso, da solo, difondare questa società”.Gli obiettivi del suo progetto. “La società è giovane e abbiamo vo -glia di crescere. Sinceramente nonm’interessa lucrare o guadagnare daquesta scuola calcio. L’ho aperta per-ché amo i bambini e mi piace vederligiocare. Ho due figli, uno dei duegioca anche lui nella scuola calcio.Voglio solo fare le cose per bene”.Ci spieghi un po’ com’è organizzatala società.“La scuola calcio può contare su bencinque tecnici: Martino Traversa, Ni -cola Sblendorio, Francesco Santoru -vo, Onofrio Ancona e Stefano Cro;due collaboratori, Francesco Bellavi -sta e Massimo Caiati; e su Nicola DeRasmo, responsabile tecnico.Possediamo un pulmino con il qualeandiamo a prendere i bambini dalle

loro abitazioni. La sede dove ci alle-niamo è al centro Wonderful di Bi -tonto. I tornei li disputiamo invece alcampo “Rossiello”, sempre a Bitonto.I nostri iscritti sono suddivisi in Pic -coli amici, Pulcini, Esordienti e Gio -va nissimi. Abbiamo deciso, visto chesiamo nati da poco, di fermarci qui enon avere anche gli Allievi”.Parteciperete a qualche campionato?“Parteciperemo ai tornei federali coni Pulcini, gli Esordienti e i Gio vanis -simi provinciali per quest’anno. Inprogramma c’è anche qualche torneofuori regione”.

Stefano Frau

Nata nel 2001, per volere di Piero Pontrelli, l’Arcobaleno Triggiano coin-volge ragazzi dai 5 ai 16 anni. I ragazzi sono divisi per età, come prevedela Figc, in categorie: Primi Calci per i bambini dai 5 ai 7 anni; Pulcini perquelli fino ai 10 anni; dai 10 ai 12, Esordienti; dai 12 ai 14 categoriaGiovanissimi; fino ai 16 anni rientrano nella categoria Allievi e partecipa-no al campionato di Terza Categoria. Gli Esordienti e i Pulcini partecipanoai campionati organizzati dalla Figc. La Juniores nella scorsa stagione havinto il Campionato provinciale di categoria, acquisendo il diritto di parte-cipare al regionale. Da quest’anno la società è iscritta an che al campiona-to di Seconda categoria: la squadra è allenata da Vincenzo De Bellis.

La scuola calcio “Virtus” è nata nel settembre 2012. Gli iscritti sono circa60 e sono suddivisi in quattro categorie: 5 e 7 anni Piccoli amici, 8 e 9anni Pulcini fascia B, 10 anni Pulcini fascia A, 11 anni Esordienti fascia B,12 anni Esordienti fascia A e infine 13 e 14 anni Giovanissimi. La societàha una collaborazione con la Libertas Molfetta, squadra di Eccellenza econ la Libertas Palese di III categoria. La sede è a Bitonto al centro“Wonderful”. Lo staff è composto dal presidente Milella, 5 tecnici, unresponsabile tecnico, 2 collaboratori, un segretario e un autista.

Il tecnico Nicola Albore, a sinistra, e il fondatore Piero Pontrelli