Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

194
Rassegna Stampa Calcestruzzi Questo documento contiene gli articoli pubblicati nel 2011 relativi alle attività e ai prodotti di Calcestruzzi Mose e Marine Concrete Ponte della Musica e il Calcestruzzo ad Alta Resistenza Fonisocal e Fonisocal Plus Pavimix Quadrilatero Umbria - Marche Maxxi a Roma SS640 Porto Empedolce Sponsorizzazione: Rocco Papaleo a Taranto Sponsorizzazione: Giro della Puglia in vela Impianto di Taranto certificato Impianto di Rho (Mi) certificato Controlli antimafia a La Spezia: tutto ok Due anni senza infortuni in Campania Una nuova figura della Safety:l’”Animatore della Sicurezza” Visita di studenti alla cava di Casalgrasso (Cn) Ricerca &Sviluppo Interviste varie Per info e approfondimenti potete consultare il sito www.calcestruzzi.it oppure potete scrivere a ufficiostampa@calcestruzzi.it

description

Raccolta di articoli relativi alle attività e ai prodotti di Calcestruzzi

Transcript of Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Page 1: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Rassegna Stampa Calcestruzzi Questo documento contiene gli articoli pubblicati nel 2011 relativi alle attività e ai prodotti di Calcestruzzi

□ Mose e Marine Concrete □ Ponte della Musica e il Calcestruzzo ad Alta Resistenza □ Fonisocal e Fonisocal Plus □ Pavimix □ Quadrilatero Umbria - Marche □ Maxxi a Roma □ SS640 Porto Empedolce □ Sponsorizzazione: Rocco Papaleo a Taranto □ Sponsorizzazione: Giro della Puglia in vela □ Impianto di Taranto certificato □ Impianto di Rho (Mi) certificato □ Controlli antimafia a La Spezia: tutto ok □ Due anni senza infortuni in Campania □ Una nuova figura della Safety:l’”Animatore della Sicurezza” □ Visita di studenti alla cava di Casalgrasso (Cn) □ Ricerca &Sviluppo □ Interviste varie

Per info e approfondimenti potete consultare il sito www.calcestruzzi.it oppure potete scrivere a [email protected]

Page 2: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 3: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

22 • Galileo 202 • Ottobre-Novembre 2011

Calcestruzzi, società leader in Italia nella produzione di calcestruzzo, è intervenutanei lavori presso la bocca di porto di Malamocco al confine con l’estremità settentrio-

nale dell’isola di Pellestrina affidata aGrandi Lavori Fincosit. In questo cantiere so-no realizzati i cassoni sia per la bocca di Malamocco che per una delle due bocche di

Porto di Lido a San Niccolò. Il prodotto messo a punto per questa opera si chiamaMa-rine Concrete, un calcestruzzo innovativo per applicazioni specifiche appositamentesviluppato per l’uso in ambienti marini o esposti a condizioni ambientali soggette

all’azione corrosiva del mare o dell’aria. Pur immerso nell’acqua di mare il prodotto è

in grado di resistere a diverse azioni corrosive quali quelle esercitate da cloruri e sol-

fati, dall’azione meccanica esercitata dalle onde e dal conseguente azione del bagna-

sciuga. È in grado di garantire una vita di esercizio dell’opera di oltre 200 anni. I cas-

soni che contengono le paratie – ciascuno dell’imponente misura di 60 x 35 metri –

sono realizzati conMarine Concrete e rinforzati con barre di acciaio.Per far fronte agli elevati volumi richiesti dall’opera, Calcestruzzi ha installato unacentrale di betonaggio sul litorale dell’isola di Pellestrina all’interno dell’area di cantie-

re composto da due impianti mobili. IlMarine Concrete viene immesso a ciclo conti-nuo nelle autobetoniere e dopo un breve tragitto viene scaricato direttamente nei cas-

soni. Una volta stagionati, i cassoni saranno posati direttamente in mare per la realiz-

zazione dell’opera.

Grazie al dispositivo industriale delGruppo Italcementi, il cemento prodotto dalle ce-menterie di Calusco d’Adda (Bg) e Trieste arriva al Porto Marghera e da lì raggiunge

direttamente via mare l’impianto di produzione del calcestruzzo. Grazie a questa scel-

ta sostenibile è stato completamente eliminato il traffico su ferry boat e su strada nella

zona della laguna. •

innovazione

Marine Concrete

Per il MO.S.E.di Veneziaun calcestruzzoche resistenell’acquadella lagunaoltre 200 anni

A pochi chilometri da Padovac’è il più grande cantiere di in-gegneria idraulica del mondo:il MO.S.E. il sistema di paratoiemobili a scomparsa in costru-zione alle bocche di porto lagu-nari del Lido, di Malamocco edi Chioggia per la difesa di Ve-nezia e dell’intero ecosistemadalle acque alte.Ad oggi è già stato realizzatoper oltre il 60% dell’intera ope-ra. Nei lavori di costruzione so-no impegnati circa 3mila ad-detti tra diretti e indiretti.Le paratoie mobili del MO.S.E.rappresentano il cuore di unvasto sistema che coniuga ladifesa fisica dei centri abitatilagunari dagli allagamenti conil ripristino e la riqualificazioneambientale della laguna.Si tratta del più imponente pro-gramma di difesa, recupero eriqualificazione dell’ambienteche lo Stato italiano abbia maiintrapreso, un impegno cheviene attuato secondo un ap-proccio sistemico e coordinatodal Ministero delle Infrastruttu-re e dei Trasporti, Magistratoalle Acque di Venezia attraver-so il Consorzio Venezia Nuova.La realizzazione del MOSE ri-chiede una produzione di circa220mila metri cubi di calce-struzzo, un quantitativo certa-mente imponente e che hacomportato una particolare at-tenzione nell’impiego di calce-struzzi a prestazioni specifi-che.

Page 4: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

23 • Galileo 202 • Ottobre-Novembre 2011

La tecnologia del prodottoParla Nicola ZuppelliResponsabile Tecnologie e Qualità Zona Nord Est, Calcestruzzi Spa

L’ambiente in cui vengono realizzati questi cassoni può esser considerato a tutti gli effetti marino, soprattutto una volta che saran-

no adagiati lungo il fondale. Fino al momento dell’inabissamento abbiamo hanno previsto una situazione ambientale che rientras-

se nella tipologia della classe di esposizione XS3. Una volta completate le operazioni che porteranno all’affondamento completo

dei cassoni, inquadrabili in un’esposizione ambientale XS2 (perennemente sommersi).

Un altro dato che ha influenzato la realizzazione del mix design è stata la presenza di una fitta rete di armature di acciaio normale e

inox presente all’interno degli elementi del cassone. Da qui la scelta di adottare aggregati con due diametri massimi 25 mm e 16

mm, il primo utilizzato nel calcestruzzo S5 per le strutture orizzontali con l’aggiunta di SRA all’interno del Rck45 XS3, il secondo

per le strutture verticali. Si è deciso di impiegare un calcestruzzo Scc contenente filler di natura calcarea maggiormente competiti-

vo sotto l’aspetto qualitativo rispetto ad altri filler.

Con diciotto mesi di anticipo sull’inizio della produzione del calcestruzzo e quattro centri studi compresi i laboratori universitari, so-

no state effettuate prove di caratterizzazione sulle miscele; prove di Filling Ability (Slump Flow, V-Funnel), Passing Ability e resi-

stenza alla segregazione dinamica (L-Box). Per poter rispondere alle specifiche esigenze del progettista si sono svolte prove in re-

gime adiabatico e semiadiabatico in grado di dare risposte su due temi fondamentali: i ritiri igrometrici e la deformazione viscosa,

andando a ricercare il creep puro (i.e. deformazione viscosa depurato del valore di ritiro igrometrico).L’ambiente marino è fra i più aggressivi per le opere in calcestruzzo armato. All’azione meccanica dovuta ai moti delle masse

d’acqua (onde, spruzzi) si assomma l’azione degradante dei sali contenuti in forte concentrazione nell’acqua di mare. Uno degli e-

lementi principali da tener presente durante le fasi di realizzazione del mix design è l’effetto che il cloruro di sodio (NaCl) produce

sulle strutture, abbreviandone la vita utile di esercizio dell’opera a mare a causa della corrosione indotta sui ferri di armatura. A di-

spetto di altri tipi di cloruro, il NaCl agisce infatti sulle barre d’armatura per corrosione localizzata una volta che è riuscito a raggiun-

gerle attraverso meccanismi di trasporto legati alla porosità diffusa o locale del conglomerato o alle vie preferenziali di veicolazione.

(L’intervista completa è disponibile sul numero di dicembre de Il Nuovo Cantiere, ed. Tecniche Nuove).

L'idea di Marine Concrete nasce a Brindisi

Marine Concrete è stato messo a punto nel Labo-ratorio di Brindisi una struttura collegata al CentroRicerca e Innovazione della sede centrale diBergamo del Gruppo Italcementi. È un centrodedicato allo sviluppo di tecniche e materiali perl’incremento dell’affidabilità e della durabilità dellegrandi infrastrutture. È strutturato in termini di per-sonale e attrezzature in modo da poter intraprende-re la progettazione e lo sviluppo di nuovi prodotti edi nuovi materiali per il mondo delle costruzioni.Dal 2000 ha condotto un progetto di ricerca e svi-luppo, in collaborazione con l’Università FedericoII di Napoli, per migliorare le conoscenze e le tec-niche inerenti la Durabilità delle strutture in calce-struzzo armato esposte all’ambiente marino e lagu-nare a clima temperato. I risultati di questa ricercahanno portato alMarine Concrete che successiva-mente è stato messo a punto per il MO.S.E. di Ve-nezia, con oltre 150 prove nel laboratorio Calce-struzzi di Limena (Pd) e poi ulteriormente testatopresso alcuni laboratori esterni. •

Page 5: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 6: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 7: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

24 INGEGNERI - numero 10 | ottobre 2011

a cura di Mauro Ferrarini

Sulle pagine di questa rivista abbiamo già in passato gettato uno sguardo su cosa sta avve-nendo a Venezia nei cantieri del MO.S.E., l’ambiziosa infra-struttura in grado di isolare (e preservare) il capoluogo veneto dal Mare Adriatico durante gli eventi di alta marea. Nella realizzazione dell’opera è coinvolta Calcestruzzi s.p.a., primo produttore di calcestruz-zo preconfezionato in Italia e parte del Gruppo Italcementi.L’ing. Giuseppe Marchese, di-rettore Tecnologie e Qualità dell’azienda di Bergamo, ha accettato di incontrarci e di rispondere alle nostre doman-de sulle caratteristiche della fornitura di materiale nei lavori del MO.S.E., sugli altri prodotti innovativi dell’azienda e sulla sostenibilità del calcestruzzo.

Ingegneri. Il calcestruzzo ‘so-stenibile’?Giuseppe Marchese. Di primo acchito, affermare che il calce-struzzo è un prodotto ecologi-camente sostenibile può forse creare sconcerto, soprattutto nei non addetti ai lavori. Ma per un tecnico questo è un dato di fatto difficilmente contestabile.

Ingegneri. Si spieghi meglio …GM. Se c’è la necessità di realiz-zare un’infrastruttura, magari imponente e che mantenga per un lungo periodo di tempo la sua utilità, considerando nel ‘conto’ della sostenibilità di un’opera l’intero suo ciclo di vita, l’uso di risorse, la durabilità e la necessità di interventi di manutenzione, l’impiego del calcestruzzo quale materiale da costruzione rappresenta la solu-zione più sostenibile possibile, rispetto alla scelta del legno o dell’acciaio.

Ingegneri. Per esempio il MO.S.E. GM. L’opera in corso di realiz-zazione a Venezia dovrà avere una vita utile superiore ai 200 anni. Per ottenere questo risul-tato Calcestruzzi s.p.a. fornirà complessivamente qualcosa come 220.000 m3 di calcestruz-zo speciale, di cui è già stata prodotta una quota di circa il 60%. La nostra società parteci-pa, nell’ambito del cantiere alla bocca del porto di Malamocco, alla costruzione dei cassoni di soglia, su cui poggeranno le paratie meccaniche che rego-leranno il flusso dell’acqua nei periodi di marea, e i cassoni di spalla sui quali verranno ospi-tate le strutture di servizio e ispezione.

Ingegneri. Può fornirci qualche numero di questa fornitura?GM. Sull’isola artificiale creata presso Malamocco abbiamo installato due impianti mobili di ultima generazione per la produzione e la fornitura in loco del calcestruzzo. Questi impianti sono caratterizzati da un bassissimo impatto am-bientale, poiché non hanno strutture fisse e, al termine dei lavori, saranno smantellate completamente senza lascia-re alcuna traccia della loro presenza. Ciascun impianto ha una capacità produttiva di 120 m3/ora. Tra l’altro, grazie al dispositivo industriale del Gruppo Italcementi, il cemento prodotto dalle cementerie di Calusco d’Adda (Bg) e Trieste arriva al Porto Marghera e da lì raggiunge direttamente via mare l’impianto di produzione del calcestruzzo. Grazie a que-sta scelta sostenibile è stato completamente eliminato il traffico su ferry boat e su strada

Ingegneri. Non si tratta di grossi volumi …

GM. Si tratta dei volumi ideali per garantire la messa in opera con continuità del calcestruzzo, in modo da assicurare le migliori prestazioni tecniche ed econo-miche. In ogni caso, l’impegno di Calcestruzzi in quest’opera non è limitata esclusivamente alla fornitura del calcestruzzo ma anche nella posa in opera dei cassoni sul fondo della laguna, a circa 25 metri di pro-fondità. Lavoreremo anche sui fondali per ottenere la planarità della superficie dove troveran-no collocazione i cassoni.

Ingegneri. Il calcestruzzo sarà dunque in continuo contatto con l’acqua salmastra della la-guna. Si tratta di un ambiente decisamente aggressivo, quali sono i problemi connessi?GM. Per il cantiere di Mala-mocco forniamo calcestruzzi particolari della famiglia dei ‘MarineConcrete’, in grado di assicurare resistenza e durabili-tà pur in presenza dei cloruri e dei solfati. Questi ultimi, in par-ticolare, attaccano la pasta del calcestruzzo. I cloruri, invece, in presenza di ossigeno innescano una reazione redox che ossida i ferri di armatura, provocan-do un aumento del volume e causando l’espulsione del cal-cestruzzo copriferro. Tra l’altro, questo tipo di corrosione non è diffusa ma puntuale e ha un decorso relativamente rapido: la conseguenza è una riduzione della resistenza a trazione della struttura. Per alcuni, in realtà, la ‘minaccia’ all’integrità del calcestruzzo rappresentata dai cloruri in ambiente sottomarino sarebbe trascurabile, poiché verrebbe a mancare l’ossigeno in grado di scatenare la reazio-ne di ossidoriduzione.

Ingegneri. È così?GM. Non esattamente. Ab-biamo condotto degli studi

specifici sulla laguna e, per quanto riguarda la presenza dell’ossigeno, occorre tenere presenti il fenomeno delle ma-ree e la presenza delle alghe. Le maree, ovviamente, posso-no lasciare scoperta all’azione dell’aria parte dei manufatti, mentre la cospicua presenza di flora algale sottomarina rende comunque costante la produ-zione di ossigeno, tramite la fotosintesi clorofilliana.

Ingegneri. Prima accennava ai calcestruzzi MarineConcrete.GM. Si tratta di una famiglia di nuovi calcestruzzi prestazionali, specifici per la realizzazione di elementi strutturali in ambiente marino o esposti a condizioni di elevata salinità.Si tratta di prodotti costituiti da materie prime selezionate e ap-positamente sviluppati per ga-rantire la durabilità di elementi strutturali posizionati diretta-mente nell’ambiente marino o in prossimità della coste – come i porti ad esempio - soggetti quindi all’azione aggressiva del mare o dell’aerosol o dall’azio-ne meccanica esercitata dalle onde e dal conseguente azione del bagnasciuga.Nello specifico caso del MO.S.E. sono utilizzati due prodotti: il MarineConcrete autocompat-tante Rck 45, la cui vita utile, come ricordavo, è superiore ai 200 anni, e il MarineConcrete Lc 44. Quest’ultimo, pur posseden-do le medesime caratteristiche di resistenza del precedente, è molto più leggero ed è im-piegato per la costruzione dei cassoni di spalla, che devono affrontare problemi di galleg-giamento diversi dai cassoni di soglia.

Ingegneri. Da dove nascono questi calcestruzzi così parti-colari?GM. La storia dei MarineConcre-te nasce da lontano. Tra il 1999 e il 2000 il Gruppo Italcementi avviò un progetto di ricerca mirante alla definizione della durabilità del calcestruzzo in ambiente marino e laguna-re. Questo studio fu eseguito a Brindisi, poiché potevamo sfruttare il suo porto naturale, all’interno del quale istallammo delle banchine galleggianti sul-le quali posizionammo strutture costituite da diverse miscele di calcestruzzo, per verificarne il comportamento e la durabilità in condizioni così particolari. I dati poi venivano rilevati in con-tinuo, inviati al nostro laborato-rio e analizzati. Al nostro fianco lavorò l’Università Federico II di Napoli, con una ricerca per mi-gliorare le conoscenze e le tecni-che inerenti la “Durabilità delle strutture in calcestruzzo armato esposte all’ambiente marino e lagunare a clima temperato”. Nello specifico la formulazione

utilizzata al MO.S.E. è stato mes-so a punto ulteriormente con oltre 150 prove nel laboratorio Calcestruzzi di Limena (Pd) e poi testato presso alcuni laboratori esterni.

Ingegneri. Cosa scopriste?GM. Quell’esperienza ha por-tato alla definizione del Mari-neConcrete come lo conoscia-mo oggi e ci permise anche di “correggere” alcuni parametri teorici , per la soluzione della legge di diffusione dei cloruri all’interno del calcestruzzo. Grazie a quegli studi riuscimmo a elaborare modelli molto pre-cisi, che ci consentono, oggi, di fornire calcestruzzi ad hoc per ogni specifica esigenza.

Ingegneri. Con quali vantaggi?GM. Rispetto a un calcestruzzo standard, l’utilizzo di un calce-struzzo progettato ad hoc con-sente, per esempio, di ridurre i tempi di esecuzione e i costi della manodopera, diminuendo nel contempo anche gli oneri di sicurezza.

Ingegneri. Nel campo dell’inno-vazione tecnologica, quali altre ricerche state portando avanti?GM. Negli ultimi anni lo sforzo di Calcestruzzi e più in gene-rale del Gruppo Italcementi si è orientato per proporre solu-zioni all’insegna dello sviluppo sostenibile. Tra i prodotti che ultimamente hanno riscosso maggiore riscontro da parte del mercato vorrei citare Fonisocal e Fonisocal Plus, calcestruzzi im-piegati nell’edilizia residenziale e commerciale per la realizza-zione di massetti alleggeriti. Questo prodotto contiene ma-terie plastiche della frazione

non ulteriormente riciclabile e che, diversamente, sarebbero destinate alla discarica. Per la loro leggerezza assicurano un buon isolamento termico, inol-tre, grazie alla presenza nel mix design di diversi tipi di plastica, ha elevate prestazioni di isola-mento acustico. Consideriamo quindi questi prodotti tre volte sostenibile.Sempre in tema di soluzioni innovative, vorrei citare anche il cemento trasparente, impie-gato nel padiglione dell’Expo di Shanghai e l’ormai noto cemento “mangiasmog” a base di TX Active utilizzato ultima-mente anche nella costruzione dell’i.lab il Centro Ricerca e Innovazione del Gruppo Italce-menti.Proprio i.lab, inserito nel campus del Kilometro Rosso, otterrà la certificazione LEED Platinum, quale miglior edificio d’Italia per efficienza energeti-ca e sostenibilità ambientale. In questa realizzazione sono stati utilizzati prodotti molto sofi-sticati: calcestruzzi auto com-pattanti ad altissima fluidità che hanno tempi di lavorabilità prolungati e che permettono la posa in opera senza nessun intervento del personale. Per la realizzazione dei massetti, delle fondazioni e dei muri perimetrali della struttura sono stati impiegati calcestruzzi con inerti fini riciclati, provenienti da demolizioni edili o scorie d’alto forno, recuperati a una distanza non superiore a 400 chilometri dal cantiere. Per re-alizzare altre parti dell’edificio sono stati utilizzati calcestruzzi con loppa da riciclo, oltre ad altri materiali provenienti al 100% da cascami di lavorazione industriale.

> INTERVIsTA

Il calcestruzzo protagonista del MO.S.E. di Venezia … e non soloA colloquio con l’ing. Giuseppe Marchese, direttore Tecnologie e Qualità di Calcestruzzi s.p.a.

Page 8: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 9: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

SHIP2SHORE www.ship2shore.it Lunedì 21 Novembre 2011

Italcementi, non accontentandosi delle costruzioni on-shore, si è ‘inventata’ un calcestruzzo studiato ad hoc per opere marine e infrastrutture portuali. La prima applicazione in Italia non poteva che essere il Mose, il più grande cantiere di ingegneria idraulica del mondo

che dovrebbe divenire operativo nel 2014. Il sistema di difesa della laguna di Venezia prevede la realizzazione di schiere di paratie mobili a scomparsa, il rafforzamento dei litorali, il rialzo delle rive e la riqualificazione della laguna stessa. Gli interventi rappresentano il più imponente programma di difesa, recupero e riqualificazione dell’ambiente che lo Stato italiano abbia mai intrapreso. L’opera, del valore complessivo di circa 4.700 milioni di euro, vede impegnati

Anche in mare si costruisce con ItalcementiIl calcestruzzo Marine Concrete è già stato impiegato nella realizzazione del

MOSE di Venezia e troverà applicazione in altre infrastrutture portuali

il Consorzio Venezia Nuova in qualità di committente, Grandi Lavori Fincosit come general contractor e Calcestruzzi per la fornitura di Marine Concrete, il calcestruzzo per applicazioni specifiche appositamente sviluppato per l’uso in ambienti marini o esposti a condizioni

ambientali soggette all’azione corrosiva del mare o dell’aria anche in relazione alla temperatura dell’acqua. La realizzazione del Mose richiede una produzione di circa 220.000 metri cubi di calcestruzzo, un quantitativo imponente se si pensa che un palazzo di 6 piani richiede circa 5.000 metri cubi. Dopo attente verifiche il progettista ha deciso di utilizzare Marine Concrete per la realizzazione dei muri perimetrali e centrali dei cassoni destinati a essere

FORNITORI

posati direttamente in mare. Si tratta di un calcestruzzo innovativo a valore aggiunto sviluppato dal Centro Ricerca e Innovazione del Gruppo Italcementi e in grado di resistere a diverse azioni corrosive quali quelle esercitate da cloruri e solfati, dall’azione meccanica esercitata dalle onde e dalla conseguente azione del bagnasciuga. Disponibile in RCK da 40, 45 e oltre 50 è in grado di garantire una vita di esercizio delle opere di circa 250 anni. I cassoni rinforzati con barre di acciaio realizzati con Marine Concrete sono complessivamente 18, ciascuno dell’imponente misura di 60 x 35 metri.Per far fronte agli elevati volumi richiesti dall’opera, Calcestruzzi ha installato un impianto di betonaggio in sito sul litorale dell’isola di Pellestrina all’interno dell’area di cantiere con una capacità produttiva per singolo impianto di 65 metri cubi l’ora. Il Marine Concrete prodotto negli impianti di betonaggio di Calcestruzzi a Pellestrina viene immesso a ciclo continuo nelle autobetoniere, che dopo un breve tragitto lo scaricano direttamente nei cassoni. Una volta stagionati, i cassoni vengono posati direttamente in mare per la realizzazione dell’opera. Grazie al dispositivo industriale del Gruppo Italcementi, il cemento prodotto dalla cementeria di Calusco d’Adda (Bergamo) e Trieste arriva a Porto Marghera e da lì raggiunge direttamente via mare l’impianto di produzione del calcestruzzo. L’obiettivo di Italcementi è ora quello di allargare il mercato del calcestruzzo Marine Concrete anche alle altre opere di sviluppo infrastrutturale che stanno partendo in diversi porti italiani.

Page 10: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-201194

Antonello Gambitta

La mastodontica “sfida di ingegneria idraulica più grande al mondo”è giunta ad oltre il 60% nella realizzazione delle opere a Progetto

LO STATO DELL’ARTEDEL PROGETTO MOSE

PER LA SALVAGUARDIADELLA LAGUNA VENEZIANA

Ingegneria IdraulicaPo

rti&

Idro

vie

Per il prossimo futuro - che auspichiamo confermare e rafforzarel’imponente mole di opere infrastrutturali “in progress” così ne-

cessarie e strategiche per il nostro Belpaese - ora possiamo prende-re a riferimento un progetto che, per la certosina attenzione posta al-le molteplici problematiche, dal rispetto per il delicato ecosistema la-gunare all’esame delle migliori proposte progettuali individuandone“la migliore”, alla cura dei minimi dettagli tecnici, amministrativi, dipianificazione, controllo operativo e mantenimento costante dei cro-noprogrammi risulta essere da esempio.Già agli inizi degli anni Settanta vedeva, pur se in fase embrionale, lasua nascita anche in conseguenza dell’arcinota acqua alta del No-

Il MOSE (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico), cantiere diingegneria idraulica in corso d’opera più grande al mondo,presenta geniali e stupefacenti soluzioni ingegneristiche mes-se in atto per il pieno raggiungimento degli obiettivi prefissa-ti, riassumibili nella parte del titolo del presente articolo “Lasalvaguardia della laguna veneziana”.Come nel Dopoguerra, l’Autostrada del Sole (e in particolarele opere di “alta ingegneria” della tratta appenninica) fu il “fio-re all’occhiello” dell’Ingegneria infrastrutturale italiana, af-frontando una sfida pressoché impensabile a quel tempo, co-sì il Progetto MOSE rappresenta quanto di più avanzato l’Ita-lia, e ci spingeremmo a dire non solo l’Italia, possa mostrarein merito all’altissima qualità delle risorse professionali e tec-nologiche nel campo dell’ingegneria infrastrutturale in gene-re e idraulica nello specifico.

Figura 1 - Gli interventi di riqualificazione e di tutelaambientale nell’ambito della realizzazione del Sistema

MOSE: le attività ultimate e in corso

Vieni a leggere i contenutiextra multimediali su

www.stradeeautostrade.it

Inquadra il codice QR qui sopraseguendo le istruzioni di pag. 10.

Page 11: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011 95

Ingegneria Idraulica

vembre 1966 che evidenziò, nella sua drammaticità, come un pianodi intervento “organico” fosse ormai improcrastinabile.Sebbene con inevitabili omissioni - diversi tomi sarebbero necessariper una cronistoria esaustiva, già efficacemente redatta in trattazionicon le quali non ambiamo a competere per completezza e contenuti -riteniamo comunque utile un preambolo che riassuma i passaggi prin-cipali dell’iter di attuazione.

L’iter politico-amministrativoIl cosiddetto “Progettone” aveva già avuto parere positivo dal Consi-glio Superiore dei Lavori Pubblici nell’ormai lontano 1982, accompa-gnandolo con prescrizioni e raccomandazioni per indagini conoscitivee di sperimentazione.La soluzione individuata prevedeva un sistema di più tipologie diopere per la chiusura temporanea di tutte e tre le bocche di portomediante dispositivi mobili ed interventi di consolidamento e rialzodelle rive.Si è giunti così, dopo innumerevoli “passaggi” e Autorità coinvolte, adun progetto di massima delle opere mobili nel 1992, approvato da tut-ti gli Enti competenti, ivi compreso il Consiglio Superiore dei LavoriPubblici. Nella seconda metà degli anni Novanta è poi stato sottopo-sto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).Il MOSE, parte di un vasto piano di interventi per la salvaguardia di Ve-nezia e della sua laguna, coniuga la difesa dei centri abitati dall’acquaalta con la tutela e il recupero ambientale. Questo insieme di opererappresenta un importantissimo impegno dello Stato italiano per la di-fesa del territorio ed è realizzato dal Ministero dell’Infrastrutture e deiTrasporti - Magistrato alle Acque di Venezia (suo organismo tecnico-periferico) attraverso il Concessionario Consorzio Venezia Nuova. In-fatti, data la vastità e la complessità dell’ecosistema lagunare in cuiera necessario intervenire, si scelse di ricondurre l’unitarietà di azio-ne e di responsabilità ad un unico soggetto attuatore, che garantisseun approccio sistemico e coerente nel tempo e nel territorio.Come richiesto dai Governi via via succedutisi, il Magistrato alle Ac-que di Venezia, tramite il Consorzio Venezia Nuova, ha completato laprogettazione del sistema MOSE e delle opere complementari. Da sot-tolineare l’ampiezza e complessità dell’attività del Magistrato che conil suo Concessionario si è avvalso anche della collaborazione del Mas-sachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston. Il Panel del MIT haseguito gli studi validandone i risultati.Nel Settembre 2002 il Consorzio Venezia Nuova ha consegnato il pro-getto definitivo del sistema di difesa.

La descrizioneNumerosi gli studi preliminari nonché le ipotesi progettuali considera-te; ciò ha permesso le analisi più approfondite, confortando le scelteconclusive nella consapevolezza di aver vagliato ogni possibile alter-nativa, valutandone le “ricadute” in termini di efficienza, durabilità,economicità e, “last but not least”, eco-sostenibilità.Una volta ottenute tutte le risultanze attese, è stato elaborato un Si-stema Integrato di opere con dighe mobili, paratoie per le tre Boc-che di Porto, nonché opere complementari come le scogliere all’e-sterno delle Bocche di Porto, ed il rialzo di rive e pavimentazioni fi-no a +110 cm.Il Consorzio Venezia Nuova, come detto, è l’organismo responsabiledella realizzazione delle opere; alle tre bocche di porto lavorano: Gran-di Lavori Fincosit e Ing. E. Mantovani SpA per le Bocche di Porto di Li-do e Malamocco ed il Consorzio Clodia, con Condotte SpA come ca-pofila, alla Bocca di Porto di Chioggia.

L’organicità degli interven-ti consentirà di contenerele chiusure a 3/5 volte l’an-no, in base alle attuali con-dizioni di marea, minimiz-zando l’impatto sia in ter-mini ambientali che opera-tivi (navigazione).Il livello di marea oggi pre-visto per l’entrata in fun-zione del sistema è di 110cm, in relazione alla succi-tata quota di rialzo delle ri-ve. Non si tratta, lo ricor-diamo, di una quota rigida:essa può infatti essere mo-dificata in relazione alla ge-stione ottimale del sistemalagunare.Le opere mobili sono so-stanzialmente delle schie-re di paratoie posizionatesul fondo delle bocche diporto e definite “mobili”perché, in condizioni “nor-

Figura 2 - La laguna diVenezia: la localizzazionedelle bocche di porto

Figura 3 - Il movimento delle paratoiedel Sistema MOSE

Page 12: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

mali” sono piene d’acqua restando “invisibili” all’interno delle struttu-re “calate” sul fondo. Quando si prevede invece una marea superiorealla “quota di soglia” viene immessa aria compressa nelle paratoieespellendo così l’acqua presente; a seguire, le stesse vengono solle-vate fino all’emersione.Si raggiunge così l’obiettivo di separare “fisicamente” la laguna dalmare solo quando necessario, bloccando quindi il fenomeno “dell’ac-qua alta” provocato dalle maree, e consentendo al tempo stesso il ri-cambio mare-laguna fondamentale per l’ecosistema.Il Sistema MOSE può proteggere la laguna e tutto il suo “abitato” damaree sino a 3 m di altezza!

Molteplici i modelli in scala utilizzati nelle simulazioni “reali” del si-stema in funzione.In caso di allarmanti scenari di innalzamento del mare nei prossimi100 anni, Venezia sarà comunque adeguatamente protetta. Il MOSE,infatti, è stato messo a punto per fronteggiare fino a 60 cm di eusta-tismo. Livello che, peraltro, metterebbe a rischio gran parte del terri-torio italiano.

Il progetto in dettaglio� 18 paratoie alla bocca di Chioggia, 19 a Malamocco, mentre alla

bocca di Lido si realizza un elemento intermedio (nuova isola) tradue schiere di 20 (Lido-Treporti) e 21 (Lido-S. Nicolò) paratoie;

� le paratoie si compongono di struttura scatolare metallica con lar-ghezza di 20 m ed altezze variabili dai 5 sino a quasi 30 m in basealla profondità del canale di bocca;

� le operazioni di “chiusura” delle Bocche di Porto hanno un tempomassimo di esecuzione tra le quattro e le cinque ore complessive.

Paratoie connesse al territorio mediante le apposite“spalle” all’interno delle quali trovano alloggio impian-ti ed edifici dedicati al funzionamento del sistema;� una conca di navigazione alla bocca di Malamoc-

co per il transito delle grandi navi così da garanti-re l’operatività del porto anche con le paratoie infunzione. La conca, protetta dalla scogliera ester-na che crea un bacino di acqua calma riparato dalmoto ondoso, è situata sulla sponda Sud della boc-ca e ha una lunghezza utile di circa 370 m e unalarghezza di 48 m;

� alle bocche di porto di Lido e Chioggia, porti rifu-gio e conche di navigazione per ricovero e transi-to delle imbarcazioni da diporto, mezzi di soccor-so e pescherecci anche con paratoie in funzione;

� le scogliere a Sud delle bocche di porto, per attu-tire le correnti di marea. A Chioggia con lunghez-za circa 520 m e quota di sommità di 2,5 m; aMalamocco, con lunghezza di circa 1.280 m equota di sommità da 3 a 4 m. La scogliera ester-na alla bocca di Malamocco ha anche funzione di

bacino di acque calme per l’ingresso delle navi nella conca di naviga-zione, a paratoie in funzione;� alla bocca di Malamocco, rialzo del fondale da −16 a −14 m.

L’eco-sostenibilitàFra gli sforzi più profusamente dedicati al progetto, quelli rivolti a co-gliere lo spunto per una ulteriore valorizzazione del territorio.Il Magistrato alle Acque di Venezia, con il contributo dell’Istituto Uni-versitario di Architettura di Venezia, ha previsto e realizzato una pro-posta di intervento volta a non intaccare le caratteristiche e la fanta-stica percezione del paesaggio che tutto il mondo ci invidia.

STRADE & AUTOSTRADE 5-201196

Ingegneria Idraulica

Figura 4 - La schiera di paratoie in esercizio

Figura 6 - Il movimento delleparatoie. Normalmente, ledighe restano sul fondopiene d’acqua. Quando siprevede un’acqua alta, vieneimmessa aria compressa chele svuota dall’acqua e le fasollevare fino a emergere,bloccando la marea iningresso in laguna

Figura 5 - La sezione tipo e gli elementi costruttivi della schiera di paratoie

Page 13: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011 97

Ingegneria Idraulica

Gli interventi all’arsenaleOltre alle bocche di porto ed alla costruzione delle barrieresono in pieno svolgimento anche i lavori dell’Arsenale diVenezia, dove verranno localizzate le attività manutentivee di gestione del MOSE.L’area suddetta è stata affidata in concessione dal Demanioal Consorzio Venezia Nuova. Attualmente sono completati ilrestauro e recupero di edifici cinquecenteschi (“Tese”) per

le attività di gestione con le re-lative opere di “infrastruttura-zione”. In realizzazione anchela riorganizzazione funzionaledei bacini di carenaggio gran-de e medio per la manutenzio-ne delle paratoie e altre com-ponenti, nonché dei mezzi na-vali di servizio.Così, dopo l’evidente com-promissione del secolo pas-sato, l’Arsenale si trasformain polo di ricerca e produzio-ne, eccellenza tecnologica edinnovazione, senza tralascia-re i conseguenti sviluppi oc-cupazionali.

Figure 7A e 7B - Un largo canale dove si può notare la situazione pre (7A) e post (7B) consolidamento delle sponde con effetti lampanti

Figura 10 - L’area Nord dell’Arsenale di Venezia in concessione per la gestione del sistema lagunare e lamanutenzione del MOSE

Figura 8 - La localizzazionedell’Arsenale di Venezia

Figura 9 - L’area Nord dell’Arsenale di Venezia

Page 14: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-201198

Ingegneria Idraulica

Le altre lavorazioniFondamentale nella piena riuscita e per il perfetto funzionamentodei meccanismi alla base del sistema “a paratoie” del MOSE - leimmagini a seguire mostrano gli elementi principali per la con-

nessione tra gli elementi paratoia e i sistemi di alloggiamento pre-disposti nei cassoni -, è stata ancora una volta la grande creati-vità e qualità della nostra cara (“vecchia”, ma solo per età ana-grafica) industria manufatturiera che, lo dimentichiamo troppospesso, il mondo guarda con rispetto e ammirazione. A Selvazza-no Dentro (PD), è stata per esempio avviata la produzione del grup-po cerniera-connettore.A Venezia (Porto Marghera) e a Chioggia (Cavarzere) sono stati rea-lizzati gli acropodi per le scogliere delle bocche di Malamocco eChioggia.Gli acropodi non sono che massi in calcestruzzo utilizzati per ri-coprire le parti della scogliera più esposte al moto ondoso, ele-menti utilizzati nelle costruzioni marine per la forma che ne per-mette l’incastro reciproco assicurando grande resistenza alla for-za del moto ondoso.

Lo stato di avanzamento dei lavori (Luglio 2011):il quadro d’insiemeL’avanzamento dei lavori è giunto al 63% e il numero di addetti allerealizzazioni sono 3.000, tra diretti e indiretti:� dighe mobili in corso di realizzazione: due alla bocca di Lido, una a

Malamocco e una a Chioggia;� paratoie previste: 78 complessivamente, di tipo “a ventola a spin-

ta di galleggiamento, oscillante e a scomparsa”;� paratoia “mini”: 18,5 m x 20 m x 3,6 m, lunghezza, larghhezza e

spessore (schiera di Lido - Treporti);� paratoia “maxi”: 29,6 m x 20 m x 4,5 m, lunghezza, larghezza e

spessore (schiera di Malamocco);� conca di navigazione per grandi navi: una alla bocca di Malamoc-

co per l’operatività del porto con paratoie in funzione;� conche di navigazione: tre in totale, due a Chioggia e una a Lido -

Treporti per il transito di pescherecci e imbarcazioni da diporto conparatoie in funzione;

� altezza massima di marea “fronteggiabile”: 3 m (la marea più altaad oggi è giunta a 1,94 m);

� innalzamento del mare previsto: 60 cm in 100 anni, il livello che ilMOSE e 46 km di litorale rinforzato possono fronteggiare;

� lunghezza della scogliera costruita all’esterno della bocca di Mala-mocco: 1.300 m;

� lunghezza della scogliera costruita all’esterno della bocca di Chiog-gia: 650 m;

� lunghezza della scogliera prevista all’esterno della bocca di Lido:1.000 m.

Lo stato di avanzamento dei lavori (Luglio 2011):le tre bocche di porto

La bocca di porto di Lido

1. Il lato Nord - Treporti - porto rifugio e conca di navigazioneIl porto rifugio, formato da due bacini, lato mare e lato laguna, colle-gati da una conca di navigazione, sono entrambi ultimati.Il bacino lato mare, impermeabilizzato e svuotato dall’acqua, viene uti-lizzato come area di cantiere per la prefabbricazione dei cassoni cel-lulari. Per le paratoie di Lido Treporti sono previsti sette cassoni, qua-si tutti ultimati.

La spalla. Lavori in corso per la spalla, elemento di raccordo tra para-toie e territorio.

Figure 11A e 11B - La sezione tipo e gli elementi costruttivi del gruppocerniera-connettore (11A sezione longitudinale e 11B sezionetrasversale): 1) l’elemento maschio e la cerniera; 2) l’elemento femminae gli ancoraggi; 3) il gruppo di aggancio e il connettore

Figura 12 - Il gruppo di aggancio per il bloccaggio degli elementimaschio e femmina del gruppo cerniera-connettore

Page 15: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011 99

Ingegneria Idraulica

2. I canali di Bocca e la nuova isola - area della schiera di paratoie- canale di TreportiCompletati i lavori di predisposizione del fondale dove verranno collo-cate le paratoie. Gli interventi sono volti a evitare fenomeni erosivi at-traverso la realizzazione di una protezione in materiale lapideo al disopra di uno strato di transizione in geotessuto.

La nuova isola. Sono stati ultimati i lavori per la realizzazione del nucleocentrale dell’isola e la formazione delle sponde verso Treporti e San Ni-colò che ospiteranno le “spalle”. E’ stato realizzato anche il canale navi-gabile di collegamento tra Treporti e San Nicolò con paratoie in funzione.

L’area della schiera di paratoie - il canale di San Nicolò. E’ stata rea-lizzata la predisposizione del fondale per le paratoie.

3. Lato Sud - San Nicolò - assetto della spondaConsolidato il tratto iniziale del molo con realizzazione di una scoglie-ra parallela all’esistente.

Figure 13A e 13B - La bocca di porto di Lido prima degli interventi (13A)e con le opere previste dal Sistema MOSE (13B)

Figura 15 - La bocca di porto di Lido: la nuova isola intermedia con le spalleche sosterranno le due schiere di paratoie previste per questo varco

Figura 14 - La bocca di porto di Lido: la bocca con i cantieri in corso. Al centro, la nuova isola intermedia tra le due schiere di paratoie previste perquesto varco e le relative opere di spalla. Sullo sfondo, Venezia

Figura 16 - In primo piano, il molo Sud già rinforzato, le opere di spalla e,al centro della bocca, la nuova isola che collegherà le due schiere diparatoie previste per la sua ampiezza e la presenza di due canali con

due diverse profondità

Page 16: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

La spalla. Sono in fase di completamento i la-vori per la spalla della schiera del canale diSan Nicolò.

4. Il tratto di mare antistante alla bocca diporto - ScoglieraSono in corso di realizzazione la scogliera in mas-si e l’acropodi come a Malamocco e Chioggia.

La bocca di porto di Malamocco

1. Lato Nord - Alberoni - SpallaSono in corso i lavori sul lato Nord della spalla.

2. Canale di bocca - area della schiera diparatoieE’ in corso d’opera la predisposizione del fon-dale dove verranno collocate le paratoie. Gli in-terventi sono volti a evitare fenomeni erosivi at-traverso la realizzazione di una protezione inmateriale lapideo al di sopra di uno strato ditransizione in geotessuto.

3. Lato Sud - Santa Maria del mare - conca di navigazioneE’ quasi ultimata la conca di Malamocco, costruita per accogliere siagrandi navi che rimorchiatori.Gli interventi in corso riguardano la costruzione della “camera”, ele-mento strutturale attraverso il quale transiteranno le navi.

La spalla. In corso i lavori per la realizzazione della spalla Sud.

L’assetto della sponda. In corrispondenza della conca di navigazioneè completata la sponda a ridosso di forte San Pietro.

L’area provvisoria di produzione e interventi accessori. In corri-spondenza dello spazio compreso tra la conca di navigazione e laspiaggia di Pellestrina, si trova l’area per la prefabbricazione e il va-ro dei cassoni di alloggiamento delle paratoie di Malamocco e di Li-do-San Nicolò.

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011100

Ingegneria Idraulica

Figure 17A e 17B - La bocca di porto di Malamocco prima degliinterventi (17A) e con le opere previste dal Sistema MOSE (17B)

Figura 19 - La grande conca di navigazione per il passaggio delle grandinavi dirette a Marghera quando le paratoie saranno alzate

Figura 18 - La bocca con i cantieri in corso. La nuova scogliera ultimata, la conca dinavigazione per il passaggio delle grandi navi quando le paratoie saranno alzate e l’areaprovvisoria attrezzata per la costruzione degli alloggiamenti delle paratoie. Sono in corso ilavori per la protezione dei fondali

Page 17: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011 101

Ingegneria Idraulica

4. Il tratto di mare antistante alla bocca di porto - ScoglieraE’ stata completata la scogliera in massi e acropodi. La nuova sco-gliera di Malamocco è diventata un prezioso habitat per flora e fau-na marine.

La bocca di porto di Chioggia

1. Lato Nord - Ca’ Roman - porto rifugio e conca di navigazioneUltimato il Porto rifugio di Chioggia formato da due bacini, lato mare elato laguna, collegati da una doppia conca di navigazione per il tran-sito dei pescherecci anche con paratoie in funzione.

La spalla. Sono in corso i lavori in corso per le opere di “spalla.

2. Canale di bocca - area della schiera di paratoieE’ stata predisposta l’area del fondale dove verranno collocate leparatoie.

Figura 20 - Un particolare dell’area provvisoria attrezzata per lacostruzione degli alloggiamenti delle paratoie della bocca di porto diMalamocco

Figura 21 - Le spugne del genere Axinella (colore arancio) e Haliclona(colore grigio-azzurro), sulla scogliera di Malamocco

Figura 22 - La vegetazione del fondale della laguna allo stato attuale: laDictyota Dichotoma var. Dichotoma sulla scogliera di Malamocco

Figura 23A e 23B - La bocca di porto di Chioggia prima degli interventi(23A) e con le opere previste dal Sistema MOSE (23B)

Figura 24 - In primo piano, il porto rifugio e la doppia conca di navigazione

Page 18: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

3. Il tratto di mare antistante alla bocca di porto - ScoglieraE’ stata completata la scogliera esterna alla bocca di porto, realizzatain massi e acropodi. Anche la nuova scogliera di Chioggia è diventataun prezioso habitat per flora e fauna marine.

ConclusioniPreme sottolineare - come si evince anche dai box dedicati rispettiva-mente a Doka Italia SpA (Produttore e Fornitore di sistemi di casseratu-ra industrializzati) e a Calcestruzzi (Italcementi Group - Produttore e For-nitore, per i lotti affidati a Grandi Lavori, dell’innovativo calcestruzzo Ma-rine Concrete®) - che il successo di un siffatto Progetto, dalla fase em-brionale sino allo stato attuale, si è reso possibile grazie alle forti e co-struttive sinergie attivate fra tutti gli attori protagonisti della “filiera” di co-struzione. Senza un continuo e propositivo confronto fra Professionisti,Fornitori, Autorità ed Enti di ogni livello che ponesse in modo assoluta-mente prioritario l’obiettivo del “massimo ritorno per la collettività”, in ter-mini di sostenibilità ambientale ed economica, di qualità e durabilità del-le opere, oltre al corretto inserimento in un definito - in special modo par-lando di una città come Venezia - contesto storico-territoriale, un Progettodi tale portata sarebbe stato destinato, se non al fallimento, a estensionitemporali e moltiplicazioni dei costi oggi insostenibili.Fondamentale si è rivelata, operativamente parlando, la brillante sinergiacreata e mantenuta tra i Responsabili, di vario grado, dei cantieri dei trelotti - della Grandi Lavori Fincosit per Malamocco e Lido e della SocietàItaliana per Condotte d’Acqua, capofila del Consorzio Clodia per Chiog-gia - e Progettisti e Fornitori, nel rispetto di un Capitolato redatto “a re-gola d’arte” che ha dato riferimenti certi e inequivocabili - tramite detta-gliate specifiche inerenti le procedure, i materiali, ecc. - per le continuee susseguenti migliorie apportate “day by day”, attraverso l’analisi con-giunta dei vari protagonisti delle risultanze di cantiere emerse durante leoperazioni. Il risultato, oltre al rispetto della tabella di marcia e dei costipreventivati, va nella direzione dell’ottenimento di un sistema infrastrut-turale di altissima qualità prestazionale che - ne siamo certi - il mondoguarderà come un grande esempio di capacità gestionale, tecnica, am-ministrativa ed operativa italiana.Ci ripetiamo ricordando come gli interventi descritti rappresentino il piùimponente programma di difesa, recupero e riqualificazione dell’ambienteche la Repubblica Italiana abbia mai intrapreso. Come i più attenti fra inostri Lettori avranno notato, questo numero di “Strade & Autostrade” havisto la nascita, seguendo la rapida crescita di importanza del settore ma-rittimo anche in “senso lato”, della nuova ma non meno importante se-zione “Porti & Idrovie”; sarà questo un ulteriore stimolo per seguire sem-pre più da vicino il completamento delle opere trattate in queste righe,cogliendo così l’occasione per ulteriori approfondimenti, con il coinvolgi-mento delle Imprese di costruzione e dei loro Responsabili “operativi”,per offrire una panoramica completa del processo costruttivo.

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011102

Ingegneria Idraulica

Figura 25 - La bocca vista dal mare con i cantieri in corso. In primopiano la nuova scogliera esterna ultimata

L’ innovativo calcestruzzo Marine Concrete®, in versione “su misu-ra”, ulteriormente adattata con continui sviluppi e “modellato” in

corso d’opera, è protagonista nella realizzazione dei cassoni termina-li del lotto “Malamocco”, affidato dal Consorzio Venezia Nuova a Gran-di Lavori Fincosit in qualità di General Contractor; è stato ideato, pro-dotto e fornito dalla Società Calcestruzzi del Gruppo Italcementi.Coinvolgente ed esaustiva l’introduzione all’argomento che l’Ing. Giu-seppe Marchese, Direttore Tecnologie e Qualità di Calcestruzzi, non-ché capofila del brillante lavoro di Ricerca e Sviluppo svoltosi, nel-l’arco di un decennio, presso il Laboratorio di Brindisi, ci ha propo-sto in una recente intervista.

Le attività di Ricerca e Sviluppo si sono svolte nella struttura brindi-sina direttamente collegata al Centro Ricerca ed Innovazione dellasede centrale di Bergamo del Gruppo Italcementi, struttura dedica-ta allo sviluppo di tecniche e materiali volti a incrementare affidabi-lità e durabilità della famiglia di prodotti pensata per le grandi infra-strutture, famiglia dalla quale emerge Marine Concrete® per le suepeculiarità, riassumibili nella definizione “Il calcestruzzo per l’acqua”.La nostra - e immaginiamo anche Vostra - “sete” di conoscenza,ci ha fatto chiedere all’Ing. Marchese se e quali grandi infrastrut-ture internazionali siano state prese a riferimento nelle considera-zioni iniziali del progetto, e lo stesso racconta come due opere inparticolare siano state esaminate relativamente all’azione corrosi-va provocata da cloruri e solfati, che penetrano prima nel cls “co-priferro”, per poi concentrarsi in quantità via via maggiori sulle bar-re d’armatura:� il Ponte di Øresund che collega la Danimarca alla Svezia;� il Ponte “De la Confédération” in Canada, che collega l’isola del

Principe Edoardo con la terraferma nel New Brunswick.Pensando alla durabilità delle strutture in c.a., alla resistenza mecca-nica all’azione delle onde ed alle particolari condizioni che si creanonell’elemento acqua, i “campioni” sono suggestivi, ma la differenzadi temperatura, rispetto al nostro “caldo” Mediterraneo, rende facil-mente comprensibile la “location” brindisina dei laboratori di ricerca;temperatura che è, fra i molteplici fattori “scatenanti” le reazioni chi-miche così aggressive per le strutture, uno se non “il” fattore princi-pale. Sin dal 2000, in collaborazione con l’Università Federico II di Na-poli (Dipartimento di Ingegneria dei Materiali), Marchese ha condottoun progetto di ricerca e sviluppo per migliorare le conoscenze e le

Figura 26 - I cassoni realizzati con il Marine Concrete®

Page 19: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011 103

Ingegneria Idraulica

tecniche inerenti la “Durabilità delle strutture in calcestruzzo armatoesposte all’ambiente marino e lagunare a clima temperato”. Il risulta-to della ricerca ha portato alla “nascita” del Marine Concrete®.L’ingegnere, e non possiamo non convenire, ha più volte sottolinea-to come tutta la “filiera”, dal Fornitore al Progettista, dal Costruttoreagli Operatori sul campo, determini la qualità finale dell’opera; al MO-SE abbiamo avuto un esempio concreto dei benefici dati da una pro-gettazione mirata ed accurata, accompagnata da un Capitolato pre-ciso e dettagliato che, se da un lato ha messo a dura prova i prota-gonisti, dall’altro ha permesso obiettivi chiari e precisi riferimenti perstudi e sviluppi conseguenti; finalmente i modelli teutonici e france-si, parlando di specifiche tecniche del calcestruzzo, non sembranopiù lontane chimere.

Basilare il rapporto “day byday” con i protagonisti sulcampo per la rifinitura delprodotto che non ha “una ri-cetta per tutte le stagioni”,bensì specifiche caratteri-stiche “tarate” al singoloprogetto; infatti, venendo al-lo stato attuale dei lavori, peralcuni dei cassoni di Mala-mocco, che per ragionistrutturali ed operative pre-sentano alcune delle cosid-

dette “camere” che li compongono come “piene” e non cave, con au-menti di peso considerevoli, si è giunti all’ultima versione del MarineConcrete®, quella alleggerita, così da contenere in modo significati-vo l’aumento del peso delle strutture (che come sappiamo dovrannoessere “varate” e messe in opera con difficoltà logistiche straordina-rie per “mastodonti” di questo genere).Riassumendo, Marine Concrete® è un calcestruzzo con un rapporto ac-qua/cemento particolarmente basso, compensato - anche in termini dilavorabilità - da additivi di ultima generazione, “ricetta” che ne aumentaconsiderevolmente la resistenza all’aggressione, in particolare dei clo-ruri, dell’ambiente marino; gli innumerevoli test sul campo effettuati neidieci anni di sviluppo del prodotto evidenziano come siano proprio i pri-mi di questi anni che vedono concentrarsi gli effetti dannosi sulle strut-ture, rendendo una “curva” quasi verticale nella fase iniziale con unprogressivo assestamento nel tempo; da qui il concentrarsi su una so-luzione di ricetta che riducesse al minimo la penetrazione nello stratoesterno del calcestruzzo da parte di cloruri e solfati.Difficile dare un’esatta temporizzazione della durabilità, anche per-ché, concordiamo per questo pienamente con l’Ing. Marchese, si trat-

ta di teorie non empirica-mente comprovabili, ma re-sta il fatto che, nonostante iriferimenti normativi italianied europei “inquadrino” in50 anni l’obiettivo del Pro-gettista, nel caso in esameun esercizio teorico più cheplausibile ci porterebbe ol-tre i 200 anni!In effetti, l’imponenza e im-portanza, nonché i grandisacrifici in risorse necessa-ri per la realizzazione, del Si-stema MOSE meritano am-piamente una durata di que-sta entità. Nei numeri a ve-nire di “Strade & Autostra-de” sarà nostro impegno da-re, step by step, aggiorna-menti sul tema e le risultan-ze della citata ultima versio-ne “alleggerita” del MarineConcrete®.Figura 29 - I cassoni realizzati con il Marine Concrete®

Figura 28 - Il ponte di Øresund

Calcestruzzi - Italcementi Group: l’innovativo Marine Concrete® per il MOSE

Figura 27 - Il ponte “De la Confédération”

Page 20: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011104

Ingegneria Idraulica

Le soluzioni costruttive per la realizzazione del sistema MOSE ve-dono la partecipazione in qualità di Partner - termine che non vuo-

le essere un semplice inglesismo, bensì l’evidenziazione della fonda-mentale importanza di un rapporto, appunto, di “partnership” tra Com-mittente e Fornitore onde raggiungere i migliori risultati - di Doka Ita-lia SpA, Azienda specializzata nella produzione e nella commercializ-zazione di sistemi di casseratura industrializzati.I sistemi e il know-how Doka, consolidato in 60 anni di attività su sca-la mondiale come Azienda di riferimento, vengono impiegati nella co-struzione dei cassoni di fondazione delle schiere di paratoie dei can-tieri di Chioggia e Malamocco, nonché per gli “edifici tecnologici” sul-l’isola intermedia di San Nicolò.Lo studio delle soluzioni costruttive è stato affinato con un lungo per-corso, dalla fase di progettazione preliminare sino alla realizzazionein cantiere. Un continuo e proficuo “scambio” di idee ed esperienzecon i Professionisti coinvolti nel processo costruttivo, dai Progettistiai Responsabili di vario grado dei diversi lotti, ha portato alla sceltadelle attrezzature più idonee a soddisfare i requisiti progettuali mas-simizzando la resa produttiva dei cantieri con la minima quantità diattrezzature; obiettivo raggiunto tramite un’accurata analisi delle fa-si costruttive e delle fasi di disarmo “anticipato”, permettendo una“rapida rotazione” delle dotazioni con l’obiettivo primario del rispet-to delle tempistiche di programma.Nonostante la forte similitudine tra i cantieri di Malamocco e Chiog-gia, la scelta delle singole Imprese di adottare differenti metodi di va-ro dei cassoni (Malamocco mediante carrelli speciali e piattaformaascensore - Chioggia per mezzo di un processo di watering in tura)ha comportato differenti soluzioni “ad hoc”, in particolare per il so-stegno delle solette di fondazione degli stessi.Nel cantiere di Malamocco ogni cassone di soglia viene sorretto dapilastri all’interno dei quali si posizioneranno i carrelloni per il tra-sporto alla postazione di varo del sincrolift. La soletta di fondazionesi presenta quindi sopraelevata e deve sostenere, oltre al peso pro-prio, anche il carico derivante dal getto delle elevazioni e del primolivello di solai di tutto il cassone. E’ stato quindi necessario studiareil cassero di fondo (Figura 32) così da consentire un recupero parzia-le del materiale dopo soli sette giorni dal getto, portandolo in avan-zamento per la fase successiva. Per questo motivo il cassero è stato

diviso in aree di colore diverso. I pannelli di rivestimento neri corri-spondono al reticolo dei getti in elevazione che, dovendo sostenere ilpeso delle pareti e del solaio di copertura delle celle, sono stati alle-stiti con un sistema di puntellazione ad alta portata (100 kN). I pan-nelli gialli, invece, corrispondono alla base delle celle dei cassoni e,dovendo portare solo il peso proprio del solaio di fondo, richiedonouna puntellazione di tipo classico. Il cassero riproduce esattamentela geometria di ogni cassone: è il materiale nelle aree gialle a venire

disarmato dopo soli sette giorni dal getto e portato in avanzamentosul cassone successivo, mentre il materiale nelle aree nere viene la-sciato in opera fino alla conclusione dell’opera.Nel cantiere di Chioggia, invece, la soletta di fondazione poggia sulfondale della tura, con la sola interposizione di un tappeto specialeche consenta l’infiltrazione al suo interno dell’acqua in pressione du-rante la fase di watering.Mentre nel cantiere di Chioggia le pareti che delimitano le celle prin-cipali dei cassoni sono di spessore costante per tutta l’altezza, aMalamocco le pareti presentano in sommità una mensola in agget-to, che deve sostenere le lastre prefabbricate per il getto dei vari li-velli di solaio.Quindi, oltre ad aver sviluppato uno studio dettagliato delle elevazioni,che consentisse la realizzazione delle svariate forme delle celle conl’impiego di casseforme a telaio Framax Xlife e relativi angoli di disar-mo nel cantiere di Malamocco è stato ideato un cassero metallico “spe-ciale” (progettato e realizzato dalla sede centrale Doka Italia) per la par-te in aggetto. L’impiego del sistema Doka Framax Xlife con angoli di di-sarmo ha consentito una sistematicità delle operazioni e, di conse-guenza, una velocizzazione del lavoro. La cassaforma per il vano vieneinfatti “sfilata” dal calcestruzzo come un “singolo blocco” ed immedia-tamente impiegata sulla cella successiva, senza alcuna operazione in-termedia. Tutte le attrezzature sono state testate con un modulo speri-mentale presso la sede centrale Doka, provando tutte le fasi di armo,disarmo e movimentazione di macro unità.Gli spessori di parete contenuti, anche per altezze fino ad oltre 5,00m, e l’alta incidenza del ferro d’armatura, hanno richiesto l’impiegodi calcestruzzo SCC (Self Compacting Concrete: calcestruzzo auto-compattante) comportando uno studio dettagliato onde eliminareogni interferenza fra ancoraggi del sistema di casseratura e barre

Figura 31 - La realizzazione dei cassoni a Malamocco. L’impiego diFramax Xlife, con angoli di disarmo, per le elevazioni ha consentito divelocizzare il lavoro

Figura 30 - Su uno dei cassoni più avanzati di Chioggia è riconoscibilela sagoma della paratoia e la soletta inclinata, realizzata in SCC

Doka Italia SpA: know-how e “sistemi su misura” per il MOSE

Page 21: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011 105

Ingegneria Idraulica

d’armatura e richiedendo quindi un’accurata fase progettuale voltaa soddisfare gli alti standard di tolleranze costruttive richieste daiCommittenti.Anche la presenza di solette inclina-te, nella zona di alloggiamento del-le paratoie, ha richiesto soluzioni par-ticolari (Figura 31); presentando unavariazione in altezza di circa 4 m elunghezza di 60 m, da realizzare inunica fase con calcestruzzo SCC, èstata brillantemente supportata da-gli appositi moduli Framax Xlife conbocchettone di getto incorporato cheha permesso il pompaggio “dal bas-so” con evidenti vantaggi operativi.Per la puntellazione dei solai degliedifici tecnologici, con travi ribassa-te, sull’isola intermedia della boccadi San Nicolò, Grandi Lavori Fincositha utilizzato il nuovo sistema di pun-tellazione leggera Doka Staxo 40 (Figura 33). La flessibilità d’impie-go del suddetto sistema di torri ha consentito di far fronte ad ogni im-previsto presentatosi durante la fase di montaggio. Staxo 40 è im-piegato in combinazione con il sistema per solai Dokaflex.Data la complessità e variabilità delle soluzioni, nonché la grandequantità di attrezzature necessarie, Doka Italia ha dedicato al Pro-getto MOSE un Project Manager costantemente presente ed in con-

tatto con i cantieri, indispensabile per la gestione logistica ed il cor-retto utilizzo dei materiali, nonché per far fronte alle continue ri-chieste progettuali che di volta in volta venivano espresse. Scelta

che si è rivelata vincente, consentendo di af-frontare la complessità e i volumi dell’opera conuna presenza puntuale e costante.Il MOSE, con la sua imponenza, ha ulteriormenteconfermato come il Fornitore non può essere unamera fonte di approvvigionamento, ma deve inve-ce svolgere un ruolo attivo nella costante ricercae sviluppo di soluzioni specifiche in stretta siner-gia con tutti gli attori coinvolti nel “processo edi-lizio”; ciò può evidentemente essere garantito so-lo da Aziende che abbiano il necessario know-how,una struttura tale da permettere gli studi più pron-ti ed accurati e, certo non meno importante, lamassima qualità dei materiali e personale alta-mente qualificato che possa supportare in ogni fa-se e necessità la Committenza. �

RINGRAZIAMENTISi ringraziano vivamente il Magistrato alle Acque di Vene-zia e il Consorzio Venezia Nuova per il supporto e la dispo-nibilità dimostrataci nel reperimento di informazioni e im-magini e le Società Doka Italia SpA e Calcestruzzi di Italce-menti Group per la consueta professionalità ed entusiasmonel farci partecipi dei loro interventi più rappresentativi.

Figura 33 - Due persone, senza l’ausilio dei mezzidi sollevamento, allestiscono le torri Staxo 40 nelcantiere degli edifici tecnologici sull'isolaintermedia di San Nicolò

Figura 32 - Il fondo armato di uno dei cassoni a Malamocco. I pannelli neri corrispondono al reticolo dei getti in elevazione. I pannelli giallicorrispondono alla base delle celle. I primi prevedono puntellazione ad alta portata, i secondi di tipo classico

Page 22: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

30

INfrastrutture | Il sIstema mose per la dIfesa dI VeNezIa dalle acque alte

Opera di ingegneria idraulica senza precedenti al mondoI l sistema Mose (acronimo di Modulo speri-

mentale elettromeccanico) è un’infrastruttu-ra composta da una serie schiere di paratoie mobili a scomparsa posizionate alle tre boc-che di porto sul fondale marino, in grado di isolare la laguna di Venezia dal Mare Adriatico durante le acque alte. Queste opere, insieme ad altre complementari come il ripascimento dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e la riqualificazione morfologico-ambientale della laguna, provvederanno alla difesa del-la città di Venezia e della sua laguna da eventi estremi come le alluvioni e dal degra-do morfologico. L’opera si sviluppa lungo le tre bocche di porto del Lido, di Malamocco e di Chioggia, i varchi che collegano la lagu-na con il mare e attraverso i quali si svolge il flusso e il riflusso della marea.

Il sistema Mose è realizzato dal Ministero del-le Infrastrutture e dei Trasporti che opera a Venezia attraverso il Magistrato alle Acque; l’esecuzione dei lavori è affidata al Consorzio Venezia Nuova. La costruzione è iniziata nel 2003, al termine di un articolato iter proget-tuale durante il quale il Mose è stato confron-tato con soluzioni alternative diverse e scelto e approvato dagli organismi tecnici di controllo e dalle istituzioni competenti.

cos’è e come fuNzIoNaIl sistema Mose è costituito da paratoie mo-bili in grado di separare temporaneamente la laguna dal mare. In condizioni normali di marea, le paratoie stazionano sul fondale delle bocche di porto all’interno della sagoma dei cassoni di fondazione, senza modificare gli

scambi tra mare e laguna, restando comple-tamente invisibili e mantenendo inalterata la navigabilità. Quando la marea supera il livel-lo prestabilito, le paratoie vengono azionate a bloccare il flusso entrante. Complessivamente sono previste 4 schiere di paratoie: una a Malamocco (con 19 paratoie), una a Chioggia (con 18 paratoie) e due al Li-do (una sul canale di Treporti con 21 paratoie e una sul canale di San Nicolò con 20 para-toie). Con le paratoie in funzione, l’operati-vità del porto è sempre garantita dalla conca di navigazione per le grandi navi prevista e in fase di costruzione presso la bocca di Ma-lamocco; per garantire il rientro in laguna in sicurezza per i pescherecci e per i diportisti sono in corso di realizzazione dei porti rifugio alle bocche di porto di Chioggia e di Lido.

Page 23: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Bocca di porto di Lido

Venezia

Chioggia

Bocca di porto di Malamocco

Bocca di porto di Chioggia

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

31

di corrado colombo

ca

lcestr

uz

zo

una serie di schiere di paratoie mobili a scomparsa posizionate sul fondale marino per isolare la laguna di Venezia dal mare adriatico durante le acque alte. Non solo: queste opere, con altre complementari come il ripascimento dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e la riqualificazione morfologico-ambientale, provvederanno alla difesa di Venezia e della sua laguna da eventi estremi come le alluvioni e dal degrado morfologico. l’intervento è unico, dall’ideazione della soluzione, degli impianti di funzionamento, alla concezione del sistema di gestione, con opere complesse e collocate in un ambiente fragile e difficile sotto il profilo geotecnico, con tolleranze inusuali per l’ingegneria civile.

un insieme senza precedenti per funzioni e per utilizzo, ideato, sperimentato per una vita utile non inferiore ai 100 anni. l’opera, che si sviluppa lungo le tre bocche di porto del lido, di malamocco e di chioggia, ha richiesto di affrontare insieme questioni ambientali, sociali e ingegneristiche, molte delle quali del tutto innovative. I cassoni in calcestruzzo, approfonditi in questo speciale de Il Nuovo Cantiere, sono uno degli esiti di questa elaborazione sperimentale. realizzati con un materiale ad alte prestazioni messo a punto per questo progetto e in grado di resistere all’azione aggressiva dell’ambiente marino, hanno comportato speciali dinamiche di lavorazione e una logistica di cantiere del tutto sui generis.

Il cantIere

luogo: Venezia, Italia

progetto: 1986 – 2015

committente: Ministero delle Infrastrutture – Magistrato delle acque di Venezia – Consorzio Venezia Nuova

Imprese affidatarie: Società italiana Condotte d’Acqua spa (cantiere di Chioggia); impresa di Costruzioni Ing. E. Mantovani spa (cantiere di Lido Treporti e Malamocco); Grandi Lavori Fincosit spa (cantiere di Lido Treporti e Malamocco)

progetto: Technital spa

calcestruzzo: Italcementi Group

casseforme: Doka spa

Gruppi cerniera paratoie mobili: Fip Industriale spa

Il commIttenteIl magistrato alle acque di Venezia è un istituto periferico del Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti e tra le sue competenze vi è l’attuazione delle attività per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna secondo la legislazione speciale per Venezia. La realizzazione delle opere è stata affidata a un soggetto unitario in grado di operare, secondo una visione sistemica dell’ecosistema lagunare, con un’azione complessiva che integra la protezione dalle acque alte con il ripristino del patrimonio naturale lagunare. Tale soggetto è il consorzio Venezia Nuova, composto da imprese italiane a livello nazionale e locale, sulla cui azione il Magistrato svolge il ruolo dell’alta sorveglianza.

le Impresesocietà Italiana per condotte d’acqua spa, fondata ne 1880, con lo scopo di «for-nire acqua per usi civici, agricoli e industriali», oggi è in grado di realizzare grandi progetti «chiavi in mano» e si propone per operazioni di project financing per grandi opere nel mondo. La società opera in diversi settori nei quali ha realizzato dighe, impianti idroelettrici, strade e autostrade, ferrovie e metropolitane, porti e opere marittime, opere idrauliche e progetti d’irrigazione, aeroporti, opere in sotter-raneo, opere civili per centrali termiche e nucleari, interventi di edilizia residenziale, direzionale, sportiva, industriale, e ospedaliera, opere di salvaguardia ambientale e monumentale che, per qualità e impegno tecnico, hanno spesso raccolto unani-mi consensi a livello internazionale. Nel settore marittimo sono molteplici le opere di rilievo realizzate in tutto il mondo: complessi portuali civili e industriali, bacini di carenaggio e darsene, moli e dighe foranee, sistemazioni costiere di protezione. la Grandi lavori fincosit spa è una delle maggiori società italiane nel settore delle opere pubbliche, specializzata nella realizzazione di infrastrutture civili e marittimi. Nata nel 1989 dalla fusione della Fincosit spa (fondata nel 1905) con la Grandi La-vori spa (fondata nel 1965), oggi è costituita da un settore marittimo (specializzato nell’esecuzione di moli e dighe, bacini di carenaggio, banchine, pontili, terminali Lng, petroliferi e chimici, prese d’acqua, lavori costieri e riempimenti) e da un set-tore civile infrastrutturale. l’Impresa di costruzioni Ing. e. mantovani, fondata nel 1949, per lungo tempo ha operato prevalentemente nel settore delle ristrutturazioni stradali e, negli ultimi anni, opera nel dragaggio e dell’ingegneria idraulica finalizzata alla regimazione delle acque, alla conservazione ambientale e alla manutenzione delle aree umide. I suoi settori d’intervento riguardano la costruzione e la manutenzione delle infra-strutture stradali, ferroviarie, portuali e delle vie navigabili; il recupero delle terre emerse mediante colmate e rinforzi arginali; la protezione delle coste e delle spiagge dall’erosione; il mantenimento dell’efficienza idraulica dei fiumi e delle loro foci; il risanamento di ambienti umidi con rimozione, trattamento e conferimento a disca-rica dei sedimenti contaminati; la conservazione della morfologia e dell’equilibrio idrodinamico delle lagune; l’espurgo dei bacini artificiali d’invaso con trattamento del materiale di risulta; la messa in opera di condotte marine, la costruzione d’attra-versamenti di corsi d’acqua, i dragaggi di precisione per il varo di tunnel praticabili; la realizzazione e la manutenzione delle valli da pesca; la grande edilizia in genere.

la progettazIonetechnital, fondata nel 1964, spazia in settori che vanno dalle infrastrutture di trasporto, le opere portuali e aeroportuali, il recupero ambientale, la difesa del territorio e delle coste, la decontaminazione delle acque e dei suoli, le opere idrauliche, ai terminali petroliferi e l’edilizia. Technital fornisce una vasta gamma di servizi: studi di fattibilità, piani finanziari, progetti preliminari, definitivi, esecutivi, studi specialistici di supporto alla progettazione, studi di impatto ambientale, direzioni lavori, consulenze nei diversi settori di competenza, project management, project financing.

Page 24: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

32

l’ INNalzameNto del lIVello del mareRecenti studi evidenziano come nell’immedia-to futuro il fenomeno delle acque alte possa aumentare per il previsto innalzamento del li-vello medio del mare a seguito dei cambiamen-ti climatici. Rispetto a questa tematica, il Mose (insieme al rinforzo del cordone litoraneo) è stato progettato, secondo un criterio precau-zionale, per fronteggiare un eustatismo fino a 60 cm nei prossimi cento anni. Grazie alla flessibilità di gestione, il Mose può far fronte alle acque alte in modi diversi, in base alle caratteristiche e all’entità dell’evento di ma-rea. Le strategie di difesa possono prevedere sia la chiusura contemporanea di tutte e tre le bocche di porto, in caso di evento eccezio-nale, sia, in alternativa e a seconda dei venti, della pressione e dell’entità di marea prevista, anche la chiusura differenziata delle bocche di porto o, ancora, chiusure solo parziali di ciascuna bocca, essendo le paratoie indipen-denti l’una dall’altra.Il Mose rappresenta l’ultimo e più importante tassello del piano di interventi realizzato dal Magistrato alle Acque di Venezia attraverso il Consorzio Venezia Nuova per la salvaguar-dia del territorio lagunare. La sua costruzione è stata preceduta da un programma di lavori che non ha eguali al mondo per l’ampiezza del territorio interessato, per la natura del-le tematiche affrontate, per l’estensione e le caratteristiche delle opere eseguite. Alcuni esempi sono gli interventi, già ultimati, per la difesa dalle mareggiate che hanno comportato il rinforzo di 46 km di spiagge, i lavori per la tutela ambientale dell’ecosistema, con la messa in sicurezza di discariche e canali in-dustriali di Porto Marghera (45 km) e con il ripristino di habitat caratteristici quali bare-ne e bassi fondali (oltre 1500 ettari).

Il proGettoLa soluzione, proposta e elaborata da Tech-nital, risulta concettualmente molto sempli-ce: cassoni che riempiti d’aria e di acqua potessero interrompere l’afflusso di acqua dal mare aperto verso la laguna di Venezia. Complessivamente sono state progettate 78 pa-ratoie, 156 connettori e sistemi impiantistici caratterizzati da ridondanza necessaria affinché il sistema possa sempre funzionare. La sfida maggiore affrontata era che tutto, ogni com-ponente, ogni tecnologia, era da inventare in quanto non ancora presente sul mercato. L’intervento doveva avere la caratteristica di esser invisibile quando non funzionasse, non doveva prevedere l’utilizzo di pile interme-die e soprattutto funzionare attraverso un si-stema che in tempo reale avvisasse tutti gli enti e i soggetti coinvolti all’interno del ba-

cino lagunare. Le paratoie sono state proget-tate con la possibilità assecondare il moto ondoso e a tale scopo sono state studiate le varie risonanze che si verranno a generare con il moto delle stesse trasmesso sulle strut-ture dei cassoni con il rischio di mandare in crisi statiche impreviste. La progettazione ha previsto anche la fase di manutenzione: una volta completato il sistema, tutte le parato-ie saranno soggette a regolare manutenzione nell’area dell’Arsenale nord che verrà debi-tamente predisposta per accogliere una catena di montaggio in grado di lavare le paratoie, effettuare le riparazioni, sabbiarle, verniciarle e successivamente stoccarle in attesa di esser nuovamente posizionate in mare.Il sistema di gestione delle paratoie è stato studiato attraverso la previsione delle ma-ree, quelle metereologiche, le previsioni lo-

cali dell’andamento delle esigenze del porto, della pesca, aggiungendo anche una detta-gliata tabella di parametri ambientali, il tutto monitorato ventiquattrore al giorno. Il sistema di movimentazione riceve le previ-sioni di maree e le condizioni meterologiche (in particolare vento e pioggia) e dalla combi-nazione di queste informazioni viene stabilito in modo automatico la chiusura. Complessivamente sono state 150 le persone che hanno messo in campo le proprie compe-tenze, nell’arco di 25 anni, acquisendo cono-scenze e competenze uniche al mondo, spa-ziando da discipline che vanno dall’idrogeo-logia, idrodinamica, impatto paesistico, pro-gettazione ingegneristica, sino ad arrivare alla traduzione ingegneristica di tutte le normative susseguitesi nell’arco di tempo della progetta-

zione. Progettare un impianto, in quanto il Mose non rientra fra le opere civili, ha com-portato il trasferimento delle tolleranze tipiche dell’industria a quelle dell’edilizia, ripensan-do tutte le logiche di cantierizzazione. Il know how acquisito nel progettare, sta di-ventando lo stesso che le imprese stanno ac-quisendo nella realizzazione del sistema Mose. Le imprese sono state indirizzate a implemen-tare il proprio sistema di lavoro, svolgendo un vero e proprio salto di qualità.

I cassoNI dI alloGGIameNtoAssieme alle paratoie, sono l’elemento principale del sistema Mose. I cassoni di alloggiamento o di soglia, assieme a quelli di spalla (da due a quattro a seconda della grandezza della boc-ca) sono strutture multicellulari in calcestruz-zo che, una volta completati, verranno adagiati all’interno di una trincea scavata sotto il fondale marino. I cassoni sono tutti realizzati secondo una tipologia geometrica che varia a seconda della profondità del canale di bocca: si va dai più piccoli di Lido (60m x 36 m x h 8,7m) fino ai più grandi di Malamocco (60m x 48m x h 11,55m).I cassoni di alloggiamento, allineati tra di loro, costituiranno lo sbarramento della bocca vero e proprio, mentre quelli di spalla permetteranno l’interfaccia tra i cassoni di soglia e l’aggancio con la terraferma, con al proprio interno le di-scese per l’impiantistica e le maestranze. All’interno di ogni cassone è possibile trovare sostanzialmente due elementi fissi: celle sta-gne e la doppia dorsale di corridoi posti lun-go l’asse longitudinale. Le celle interne hanno dimensioni variabili da 4x5 in pianta con altez-ze prossime ai 3-4-5 metri a seconda della loro ubicazione. Le celle destinate a esser allagate o riempite attraverso calcestruzzo sono state rese stagne e per necessità, durante le fasi di ripresa dei getti, sono stati inseriti gli elementi water stop. Le armature contenute all’interno delle pareti «bagnate» sono state realizzate con acciaio inossidabile. L’allagamento delle celle, o il loro riempimen-to con calcestruzzo, servirà quando i cassoni verranno varati in mare per poter controbi-lanciare le spinte del moto ondoso e andare a migliorare il baricentro del cassone stesso, fortemente spostato lungo il lato dell’attacco delle paratoie, evitando dunque qualsiasi tipo di ribaltamento. I corridoi centrali di distri-buzione sono stati studiati doppi e paralleli, perché ogni tipologia di impianto, meccanico, elettrico e idraulico è stato realizzato in maniera ridondante in modo da poter sempre funzionare anche in caso di guasto.La chiusura delle celle cieche è realizzata attraverso l’utilizzo di lastre predalles che, vista la dimensione e la natura dell’opera, non

la gestIoneGrazie alla flessibilità di gestione, il Mose può far fronte alle acque alte in modi diversi, in base alle caratteristiche e all’entità dell’evento di marea. Le strategie di difesa possono prevedere sia la chiusura contemporanea di tutte e tre le bocche di porto, in caso di evento eccezionale, sia, in alternativa e a seconda dei venti, della pressione e dell’entità di marea prevista, anche la chiusura differenziata delle bocche di porto o, ancora, chiusure solo parziali di ciascuna bocca, essendo le paratoie indipendenti l’una dall’altra.

Page 25: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

1

2

3

4

5

Paratoia

Cerniera

Sede della paratoia

Gallerie impianti

Elementi per consolidamento fondale

laguna

lagunalaguna

mare

maremare

immissione aria

espulsione acqua

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

33

ca

lcestr

uz

zo

Il fuNzIoNameNto | I cassoNI

IN coNdIzIoNI NormalI dI marea, le paratoie stazionano nel fondale delle bocche di porto all’interno dei cassoni di fondazione, senza modificare gli scambi tra mare e laguna, restando completamente invisibili e mantenendo inalterata la navigabilità. quando la marea supera il livello prestabilito, le paratoie vengono azionate a bloccare il flusso entrante ed evitando l’allagamento del territoio.

I cassoNI dI alloGGIameNto o dI soGlIa, assieme a quelli di spalla (da due a quattro a seconda della grandezza della bocca) sono strutture multicellulari in calcestruzzo che, una volta completate, verranno adagiati all’interno di una trincea scavata sotto il fondale marino.

I cassoNI dI alloGGIameNto, allineati tra di loro nel fondale, costituiranno la sede delle paratoie mobili, mentre quelli di spalla permetteranno la connessione tra i cassoni di soglia e la terraferma, con al proprio interno le discese per l’impiantistica e le maestranze.

Page 26: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

34

potevano trovare accoglimento presso la nor-male produzione da stabilimento ma vengo-no di volta in volta realizzate all’interno del cantiere e certificate in loco. Con lievi differenze all’interno di ogni cantiere, ogni cassone viene approntato con un tempi che variano dai 9 ai 12 mesi, con un minimo di 15 sino a un massimo di 23 fasi di getto. La percentuale di armatura, sia normale che inox, presente all’interno di ogni singolo cas-sone è molto elevata, con punte di circa 500 kg a metro cubo in alcune sezioni dello stesso. Per poter gettare il calcestruzzo all’interno di tale fittitudine si è reso necessario l’utilizzo di calcestruzzi Scc dal mix design apposita-mente studiato. Il progetto ha previsto, per i getti dei setti in cor-rispondenza di locali tecnici e gallerie (presenza di ossigeno), armatura di acciaio inox 316 L.

le cerNIere Ogni paratoia verrà vincolata al cassone di alloggiamento mediante due gruppi cernie-ra – connettore. La produzione dei gruppi cerniera – connettore è iniziata nel 2005 da parte di Fip Industriale spa con la progettazione dei moduli in colla-borazione con Technital. Dopo questa fase è stata realizzata una prima serie di prototipi su cui sono stati sviluppati test che hanno svolto un ruolo fondamentale per il funzionamento e la manutenzione de-gli elementi che una volta installati sott’acqua dovranno esser garantiti per 100 anni con una manutenzione quinquennale. In totale è prevista la produzione di 156 grup-pi, due per le 78 paratoie di progetto, a cui si aggiungono 16 elementi maschio di riserva, il tutto sotto la supervisione del Magistrato alle Acque di Venezia e del Mit di Boston.Gli elementi sono realizzati da una struttura di acciaio costituita da tre componenti prin-cipali uniti tra loro: il gruppo connettore (costituito da una parte mobile -elemento maschio- e da una parte fissa -elemento fem-mina-), la cerniera e il gruppo di aggancio. L’elemento maschio, vincolato alla paratoia, è stato realizzato con una geometria tronco co-nica con la parte più larga al centro e la parte più stretta in basso. La parte superiore del maschio è la vera e pro-pria cerniera costruita mediante una forcella dotata di una boccola sferica entro cui viene inserito il perno che vincola il maschio alla paratoia. Il perno permette la rotazione della paratoia, oscillando liberamente sotto l’azio-ne del moto ondoso. Il maschio ha un’altezza di quasi 3 m e un peso pari a 10 tonnellate. L’elemento femmina, vincolato al cassone di alloggiamento della paratoia, è realizzato me-

diante struttura scatolare; al centro della fem-mina è realizzata un’apertura di forma tronco conica studiata per l’inserimento dell’elemento maschio. Complessivamente l’elemento fem-mina sviluppa un’altezza di quasi 1,15 m e un peso di circa 23 tonnellate.La solidarizzazione dell’elemento femmina alla fondazione è assicurata dalla presenza di 10 barre di ancoraggio post-tese precaricate con una forza di 3800 kN ciascuna e dispo-ste con passo variabile lungo il perimetro del-la femmina. Esse contrastano superiormente sulla piattabanda di estradosso della femmi-na, mentre inferiormente trovano riscontro sul soffitto del locale connettore. Tali barre sono alloggiate in appositi tubi di-sposti sia nella carpenteria metallica che nel-la sottostante struttura in cemento armato,

all’interno dei quali sarà possibile iniettare del grasso protettivo. Tutte le operazioni di tesatura e controllo pe-riodico del tiro potranno essere svolte agen-do dall’interno del locale posto al di sotto del connettore. Pertanto, la testata inferiore rima-ne sempre accessibile, mentre quella superiore verrà protetta dall’azione dell’acqua di mare tramite un cappello protettivo. Tutte le testa-te delle barre sono state incassate nel corpo dell’elemento scatolare; in tal modo si evita-no sporgenze dalla piattabanda superiore, in particolare nella zona posta a ridosso della parete verticale del cassone dove altrimenti ostacolerebbero il movimento rotatorio della paratoia. L’operazione di inghisaggio dell’e-lemento femmina e di tesatura delle 10 barre avverrà prima dell’affondamento del cassone. Nel corso della vita delle opere mobili, qualo-ra per motivi eccezionali si ravvisi la necessità

di sostituire l’intera femmina, tale operazione potrà essere eseguita liberando gli ancoraggi inferiori delle barre demolendo, almeno par-zialmente, lo strato di intasamento con grout e quindi sollevando la femmina.Per facilitare le operazioni di sollevamento so-no state previste 4 staffe, sporgenti lateralmen-te dal cassone, sul cui foro centrale è possibile imperniare la mensola di contrasto per una portata massima di 750 kN.L’ultimo componente è il gruppo di aggancio che è il dispositivo che realizza l’accoppiamen-to tra la parte fissa (femmina) e la parte mobile (maschio) del connettore mediante una forza di pretensione controllata. Il valore della forza di precarico è stato assunto pari a 3000 kN. Tale valore è stato identificato tenendo presen-te i valori massimi di tiro scaricati dalla parato-ia per le condizioni meteomarine più gravose, l’influenza che tale parametro ha sugli sposta-menti e le rotazioni dell’elemento maschio (e quindi gli sforzi di contatto maschio-femmina) e l’impegno del sistema di tensionamento e blocco meccanico.Il gruppo di aggancio è stato progettato per consentire le operazione di aggancio e di sgan-cio e, quindi, di rimozione di ciascuna parato-ia, senza l’intervento di sommozzatori.Il dispositivo è costituito essenzialmente dai seguenti componenti: stelo di aggancio; val-vola di segregazione; struttura di guida e con-trasto; meccanismo oleodinamico per la mo-vimentazione assiale dello stelo; meccanismo oleodinamico per l’applicazione della forza di pretensione e blocco meccanico; dispositivo di rotazione dello stelo; traversa di riscontro del cilindro di pretensione.La struttura in acciaio di guida e contrasto è fissata alla piastra di contrasto. Il gruppo comprende anche l’importante valvola di se-gregazione disposta al di sotto della piastra di contrasto e a essa fissata, necessaria per chiu-dere il passaggio all’acqua quando il maschio non è presente, o perché si è nella fase di pri-ma installazione delle paratoie oppure perché la paratoia è stata rimossa per consentire gli interventi di manutenzione. L’operazione di sgancio richiede fondamen-talmente: lo sblocco del dado di contrasto; il sollevamento di 20 mm e poi la rotazione dello stelo di 90°; abbassamento dello stelo (testa al di sotto della valvola di chiusura); blocco del-lo stelo; chiusura della valvola a ghigliottina. La corsa dello stelo è di 730 mm, di cui 20 mm sono di extracorsa. Per consentire l’azionamento del gruppo an-che nel caso di allagamento accidentale del locale connettore, tutti i comandi elettrici e oleodinamici saranno derivati verso la galleria principale tramite un pannello di interfaccia

glI InterventILe schiere di paratoie mobili a scomparsa posizionate sul fondale marino, insieme ad altre complementari come il ripascimento dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e la riqualificazione morfologico-ambientale, provvederanno alla difesa della città di Venezia e della sua laguna da eventi estremi come le alluvioni e dal degrado morfologico. L’opera ha richiesto di affrontare insieme questioni ambientali, sociali e ingegneristiche, molte delle quali del tutto innovative.

Page 27: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

1

1

2 2

33

1

2

3

Parte mobile (elemento maschio e cerniera)

Parte fissa (elemento femmina e ancoraggi)

Gruppo di aggancio-connettore

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

35

ca

lcestr

uz

zo

le cerNIere | peNsate per durare 100 aNNI

è preVIsta la produzione di 156 gruppi cerniera, due per ciascuna delle 78 paratoie di progetto, a cui si aggiungono 16 elementi maschio di riserva. Gli elementi sono realizzati da una struttura di acciaio costituita da tre componenti principali uniti tra loro: il gruppo connettore (costituito da una parte mobile -elemento maschio- e da una parte fissa -elemento femmina-), la cerniera e il gruppo di aggancio. una volta installati sott’acqua dovranno esser garantiti per almeno 100 anni con una manutenzione quinquennale.

l’elemeNto femmINa. Vincolato al cassone di alloggiamento della paratoia, è realizzato mediante struttura scatolare: con un’altezza di quasi 1,15 m e un peso di circa 23 tonnellate. la sua solidarizzazione alla fondazione è assicurata da 10 barre di ancoraggio post-tese disposte lungo il perimetro della femmina.

l’elemeNto maschIo. Vincolato alla paratoia, la sua parte superiore è la vera e propria cerniera. Il maschio ha un’altezza di quasi 3 m e un peso pari a 10 tonnellate.

Page 28: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

1

2

3

4

5

porto rifugio con conche di navigazione

spalla

schiera di paratoie

spalla

scogliera

bocca di porto di chioggia

marelaguna

la Bocca dI porto dI chIoGGIa | la tura

come saràcom’era

I laVorI. Il cantiere della bocca di chioggia è quello posto più a sud delle tre bocche. oltre alla schiera con 18 paratoie mobili, è prevista anche la realizzazione di un porto rifugio per garantire il rientro in laguna in sicurezza per i pescherecci e per i diportisti quando le paratoie saranno in funzione per un evento di acqua alta, chiudendo temporaneamente l’accesso al canale di bocca. si tratta della attuale tura, che a fine lavori verrà restituita alla navigazione.

la tura dI prefaBBrIcazIoNe. I cassoni sono costruiti in una tura realizzata con una depressione di 14 metri al disotto del livello medio del mare, strappando una superficie di 90mila metri quadrati alle acque. è stata ottenuta con una fase di dewatering successiva all’infissione di 1,8 km di palancolato metallico, spinto fino a una profondità di 35 metri. una volta completate le operazioni, si procederà con una fase di watering dell’area che durerà all’incirca un mese di tempo.

Page 29: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

i pistoni

ca

lcestr

uz

zo

oGNI cassoNe è stato dotato di quattro pistoni posizionati lungo la piastra di fondazione, che garantiranno l’orizzontalità di tutti i sei cassoni una volta che toccheranno il fondale marino. I pistoni lasceranno un’intercapedine di 50 cm tra il fondo della piastra e il fondale marino che verrà colmata con geobags riempiti con iniezioni subacque. I fondali sono stati trattati con un materassino zavorrato che si estende per circa 200 metri a monte e a valle della struttura, posato con un pontone con una struttura metallica appositamente realizzata.

tuttI GlI approVVIGIoNameNtI sono avvenuti attraverso l’utilizzo di una logistica terra-mare; i mezzi autocarrati e le tecnologie prefabbricate sono giunte in cantiere attraverso l’utilizzo di appositi pontoni. l’unica lavorazione che è stata eseguita direttamente in situ è il confezionamento del calcestruzzo, in quanto per ogni cassone era necessario l’approntamento di varie tipologie di calcestruzzo (in particolare di calcestruzzo scc) per complessivi 8mila metri cubi, materiali e quantitativi impensabili da far giungere via mare.

Page 30: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

1

2

3

4

5

spalla

schiera di paratoie

spalla

conca di navigazione

scogliera

bocca di porto di malamocco

mare

laguna

la Bocca dI porto dI malamocco | la pIarda

I laVorI. In questo cantiere vengono realizzati i cassoni di spalla e di soglia sia per la bocca di malamocco che per una delle due bocche di porto di lido- san Niccolò. lungo il lato mare è stata realizzata una scogliera curvilinea di circa 1.300 metri con la doppia funzione di smorzare la vivacità delle correnti di marea e di realizzare un bacino di acque calme a protezione della conca di navigazione per le grandi navi dirette a marghera, prevista per evitare interferenza negativa con le attività portuali con le paratoie in funzione.

la pIarda. Non potendo lavorare direttamente sul fondo del mare, causa le difficili condizioni e l’impossibilità di chiudere le bocche alla navigazione, è stato deciso di prefabbricare gli elementi di fondazione a terra e di posizionarli solo successivamente nelle trincee predisposte sui fondali. per poter procedere a ciò si è reso necessario realizzare una piarda di 140mila metri quadrati, spazio guadagnato al mare in tre anni di lavoro e sospeso a metà fra mare e terra, che comprende anche l’impianto di varo per la messa in acqua dei cassoni.

come saràcom’era

Page 31: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

ca

lcestr

uz

zo

Il Varo dei cassoni. al termine della costruzione, i cassoni saranno varati tramite una piattaforma ascensore (sistema syncrolift) e trasportati nelle loro sedi nei fondali delle bocche di porto. Il trasferimento dei cassoni è stato studiato dalla norvegese tts handlying systems, che ha ideato carrelli speciali su rotaie che s’infilano sotto i cassoni, lo sollevano e lo trasportano sulla piattaforma. le rotaie verranno posate in avanzamento durante la fase di trasferimento e poi rimosse.

I cassoNI. con un peso medio di 23mila t l’uno, sono realizzati con circa 8mila mc di calcestruzzo e hanno una soletta di fondo con base da 2mila a 3 mila mq, realizzata su 120 pilastri alti 2,30 m, per creare lo spazio utile per i carrelli di trasferimento, e pareti da 25 a 50 cm di spessore che disegnano le celle interne. le solette di fondo vanno gettate in un’unica soluzione e il cantiere è organizzato per un getto continuativo di 15/18 ore, con un impianto di betonaggio autonomo e approvvigionamenti perfettamente organizzati.

Page 32: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

1

2

3

4

5

6

7

porto rifugio e conca di navigazione

spalla

schiera di paratoie

nuova isola e spalle

schiera di paratoie

spalla

scogliera

bocca di porto di lido

mare

laguna

la Bocca dI porto dI lIdo | le due schIere dI paratoIe

Il caNtIere dI mose treportI. si sviluppa sul lato nord-est della bocca di lido e comprende le opere di spalla ovest della nuova isola artificiale formata al centro della bocca di lido, le opere di protezione fondali e formazione dei recessi di barriera in corrispondenza del canale navigabile verso treporti, la formazione dei bacini di porto rifugio lato mare e lato laguna (comunicanti attraverso una conca di navigazione) nelle aree prospicienti il lungomare dante alighieri a punta sabbioni (cavallino treporti).

I laVorI. Nella Bocca di porto di lido sono previste due schiere di paratoie: una sul canale di treporti con 21 paratoie e una sul canale di san Nicolò con 20 paratoie. al centro la nuova isola artificiale dove sono stati previsti edifici tecnici in grado di alloggiare le attrezzature e i macchinari per il funzionamento del sistema di paratoie. la prima fase di realizzazione dell’isola ha previsto la scogliera con materiale lapideo poi riempito. successivamente è iniziata la realizzazione delle opere di spalla con i cassoni cellulari.

come saràcom’era

Page 33: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

ca

lcestr

uz

zo

Il Varo deI cassoNI. In base alla spinta idraulica dell’acqua e al loro peso iniziale i cassoni assumeranno una posizione di galleggiamento e sino a che non verranno collocati in mare aperto, saranno zavorrati. poi si porterà in galleggiamento un cassone alla volta, accoppiato a uno speciale catamarano che eseguirà il trasporto dal bacino di prefabbricazione, fino alla posizione prevista. Il cassone, affondato su selle d’appoggio provvisorio e verrà unito agli altri e l’intercapedine tra cassone e sottofondazione verrà intasata.

la tura dI prefaBBrIcazIoNe. Il porto rifugio lato mare è utilizzato temporaneamente come tura di prefabbricazione dei cassoni di treporti. Il bacino ha un’impronta di circa 600 m per circa 110 m e la quota di fondo si trova a – 8,70 m sotto il livello del medio mare. la tura verrà riallagata solo quando tutte le attività previste nei cassoni verranno completate e le attività di allagamento in circa 25 giorni, molto lentamente, in modo da minimizzare eventuali squilibri idraulici.

Page 34: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

42

dotata di attacchi rapidi, predisposto a lato della porta stagna di ingresso. I gruppi affe-renti a una paratoia potranno essere azionati contemporaneamente tramite l’impiego di due centraline idrauliche carrellate.Il gruppo cerniera – connettore comprende, infine, tutte le parti impiantistiche necessarie per il funzionamento delle paratoie. Tra queste, i tubi per il flusso dell’aria neces-saria al loro movimento e le connessioni elet-triche e meccaniche degli strumenti che rile-vano l’esatta inclinazione di ciascuna paratoia in funzione. I singoli componenti del gruppo cerniera – connettore, che sono dimensionati per eventi di marea e di moto ondoso millena-ri, possono essere agevolmente ispezionati in modo da verificarne la piena efficienza.

I caNtIerII lavori, che procedono contemporaneamen-te alle tre bocche di porto di Lido, Mala-mocco e Chioggia, hanno un avanzamento di oltre il 65%. I cantieri sono organizzati per ricevere materiali, macchinari e personale quasi interamente via mare, per non interfe-rire con il territorio litoraneo. Inoltre, al fine di non interferire con le attività economiche, marittime e portuali, i lavori ven-gono svolti senza interrompere mai la tran-sitabilità dei canali, ma convergendo sempre sulla metà di ciascuna bocca.

la Bocca dI porto dI chIoGGIa Il cantiere della bocca di Chioggia è quello po-sto più a sud delle tre bocche ed è stato affidato alla società Condotte spa che esegue i lavori attraverso la propria società Clodia scarl. La metodologia impiegata ha previsto l’imme-diata realizzazione di una tura con una de-pressione di 14 metri al disotto del livello medio del mare, strappando complessiva-mente una superficie di 90mila metri qua-drati alle acque. Per realizzarla è stata ne-cessaria una fase di dewatering successiva all’infissione di 1,8 km di palancolato metal-lico, spinto fino a una profondità di 35 metri. Una volta completate le operazioni, si proce-derà con una fase di watering dell’area che durerà all’incirca un mese di tempo. Tutte queste operazioni sono di carattere «one shot» e non permettono il minimo errore o ritardo. La tura, una volta restituita alla na-vigazione, consentirà il riparo e il transito a pescherecci e imbarcazioni in laguna quando le paratoie saranno in funzione per un evento di acqua alta, chiudendo temporaneamente l’accesso al canale di bocca. Complessivamente due sono i bacini, uno la-to mare e uno lato laguna, collegati da una doppia conca di navigazione. Per gestire la spinta dell’acqua e permettere alle maestranze di lavorare in un ambiente si-curo e protetto si è reso necessario deprimere

anche la falda sottostante, quella che preme-va il terreno verso l’alto. L’aspetto maggiormente importante è stato quel-lo di riuscire a mantenere il livello di funziona-mento ridondato dei pozzi profondi che pesca-no a 35-38 metri dal medio mare, per garantire che il fondo della tura non si sollevasse, che non subendo fenomeni di sifonamento. Giornalmente è stato effettuato un emungi-mento di 2.500 metri cubi giorni, con punte di 4mila metri cubi d’acqua pompati, trattati attraverso appositi filtri e reimmessi nel mare. Grazie a sistemi di schermatura idraulica si è potuti scendere con la portata emunta. Tutti i pozzi sono stati collegati attraverso una rete di sensori e di alimentazione elettrica ridondata in modo che non si potesse verificare mai un fermo anomalo di tali apparecchiature. I cassoni vengono all’interno della tura, attra-verso una sequenza di 15 fasi esecutive. Tutte le fasi di getto sono legate a una precisa tempi-stica sull’analisi coattiva stabilita dal progettista. Tutti gli approvvigionamenti sono avvenuti attraverso l’utilizzo di una logistica terra-mare; i mezzi autocarrati, le tecnologie prefabbricate sono giunte in cantiere attraverso l’utilizzo di appositi pontoni di proprietà della Condotte spa. L’unica lavorazione che è stata eseguita direttamente in situ è il confezionamento del calcestruzzo, in quanto per ogni cassone era necessario l’approntamento di varie tipologie di calcestruzzo (in particolare di calcestruzzo Scc) per complessivi 8mila metri cubi, mate-riali e quantitativi impensabili da far giungere via mare. Tutti i cassoni sono dotati di accel-lerometri e inclinometri che monitorano l’as-setto del cassone durante tutte le fasi di spo-stamento del cassone che si interfacceranno con sistemi satellitari e attraverso dei software consentono di stabilire la corretta posizione di affondamento e monitorare tutta la fase di navigazione del cassone. Ogni cassone è stato dotato di quattro pistoni posizionati lungo la piastra di fondazione, che garantiranno l’orizzontalità di tutti i sei cassoni una volta che toccheranno il fondale marino. I pistoni lasceranno un’intercapedine di 50 cm tra il fondo della piastra e il fondale marino che verrà successivamente colmata attraverso l’utilizzo di geobags riempiti con iniezioni subacque. I fondali sono stati trattati con un materassino zavorrato che si estende per cir-ca 200 metri a monte e a valle della struttura, posato mediante un pontone con una struttura metallica appositamente realizzata.

la Bocca dI porto dI malamocco La bocca di porto di Malamocco, posizionata centralmente a confine con il lembo settentrio-nale dell’isola di Pellestrina, è stata affidata a

l’Isola artIfIcIale. sono previsti edifici tecnici per le attrezzature e i macchinari di funzionamento del sistema di paratoie: l’edificio compressori per il pompaggio dell’aria; l’edificio quadri elettrici e l’edificio gruppi elettrogeni (solo per le emergenze, perché l’alimentazione principale verrà dalla rete nazionale). sono previsti edifici minori.

Page 35: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

1

2

3

Perimetro area del Demanio Civile in concessione al Consorzio Venezia Nuova

Cantieristica per manutenzione paratoie del Mose

Cantieristica per manutenzione mezzi di Servizio

Gestione e monitoraggio del sistema (area della Novissima e dei Lamierini)

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

43

ca

lcestr

uz

zo

GrandiLavori Fincosit spa. In questo cantiere vengono realizzati i cassoni di spalla e di so-glia sia per la bocca di Malamocco che per una delle due bocche di Porto di Lido- San Nicolò. Lungo il lato mare è stata preventivamente realizzata una scogliera curvilinea con un andamento di circa 1.300 metri con la doppia funzione di smorzare la vivacità delle corren-ti di marea e di realizzare un bacino di acque calme a protezione della conca di navigazio-ne per le grandi navi dirette a Marghera, in corso di realizzazione. La presenza della conca di navigazione eviterà qualsiasi interferenza negativa con le attività portuali quando le pa-ratoie saranno in funzione.Non potendo lavorare direttamente sul fondo del mare, causa le difficili condizioni e l’impos-sibilità di chiudere le bocche alla navigazione, è stato deciso di prefabbricare gli elementi di fondazione a terra e di posizionarli solo successivamente nelle trincee predisposte sui fondali. Per poter procedere a ciò si è reso necessario realizzare una piarda di 140mila metri quadrati, spazio guadagnato al mare in tre anni di lavoro e sospeso a metà fra mare e terra, che comprende anche l’impianto di varo per la messa in acqua dei cassoni. Inizialmente è stata realizzata una contermi-nazione perimetrale con roccia, preso la sab-bia dal bacino antistante e pompata all’inter-no colmando l’area. Poi è stato realizzato uno strato poroso di breccia e di materiale arido, seguito da 30 cm di misto cementato materiale inerte con cemento per dare stabilità a tutto. I cassoni, che hanno un peso medio di 23mila t l’uno, realizzati con circa 8mila mc di calce-struzzo, sono costituiti da una soletta di fondo a base variabile da 2mila a 3 mila mq, realiz-zata su 120 pilastri alti 2,30 m, per creare lo spazio utile all’inserimento di carrelli di trasfe-rimento, e pareti da 25 a 50 cm di spessore che disegnano le celle interne. Il solai superiori sono previsti in lastre predalles. Le solette di fondo dei cassoni presentano alcune caratteristiche progettuali che hanno influenzato l’organizzazione del cantiere e la scelta delle soluzioni costruttive. Innanzitutto, devono essere gettate in un’unica soluzione. Per questo motivo il cantiere è organizzato per sostenere un getto continuativo di 15/18 ore, con un impianto di betonaggio comple-tamente autonomo e una catena di approvvi-gionamenti perfettamente organizzata. In se-condo luogo, l’elevato contenuto di acciaio dei cassoni (fino a un massimo di 500 kg di ferro per mc di calcestruzzo, vale a dire una media di 300-350 kg di ferro / mc per cassone) è stato determinante nello studio del sistema di casseratura delle solette di fondo. Al termi-ne della costruzione, i cassoni saranno varati

tramite una piattaforma ascensore (sistema syncrolift) e trasportati nelle loro sedi nei fon-dali delle bocche di porto. Su entrambe le sponde sono già avanzate le strutture di contenimento dei cassoni di «spalla» della schiera di paratoie. Nel canale di bocca sono quasi ultimati gli interventi di predisposizione della trincea dove verranno installati i cassoni di fondazione delle para-toie e il consolidamento del fondale sotto-stante, mentre è ultimata la protezione dei tratti adiacenti, per evitare fenomeni erosivi. Parte di questo cantiere è l’impianto di varo, una soluzione brevettata da Rolls Royce Naval

Marine Corporation, costituito da una piatta-forma ascensore e realizzato in parte diretta-mente in cantiere. Il trasferimento dei cassoni è stato studiato dalla norvegese Tts Handlying Systems, che ha ideato carrelli speciali su ro-taie che s’infilano sotto i cassoni, lo sollevano e lo trasportano sulla piattaforma. Le rotaie verranno posate in avanzamento durante la fase di trasferimento e poi rimosse.

l’Isola artIfIcIale Nella Bocca dI porto dI lIdoLa realizzazione dell’isola artificiale ha com-portato una fase preparatoria molto comples-

l’area dell’arseNale Nord. la progettazione ha previsto anche la fase di manutenzione: una volta completato il sistema, tutte le paratoie saranno soggette a regolare manutenzione nell’area dell’arsenale nord che verrà debitamente predisposta per accogliere una catena di montaggio in grado di lavare le paratoie, effettuare le riparazioni, sabbiarle, verniciarle e successivamente stoccarle in attesa di esser nuovamente posizionate in mare.

Page 36: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

44

sa: la boccha di porto di Lido è stata attraver-sata in teleguidata per consentire di portare sulla futura isola tutti i servizi di elettricità, telefono, e fibre ottiche che necessitano al sistema di controllo del Mose, oltre ad ali-mentazioni idriche e di gas. Sull’isola sono stati previsti edifici tecnici in grado di allog-giare le attrezzature e i macchinari per il fun-zionamento del sistema di paratoie. Si tratta di 3 edifici principali: l’edificio compressori per il pompaggio dell’aria e che serviranno sia per la bocca di Lido che per quella di Treporti

(alla bocca di Lido gli edifici tecnici servono entrambe le bocche, tant’è che sono compar-timentati e simmetrici); l’edificio quadri elet-trici; l’edificio gruppi elettrogeni (che ver-ranno impiegati in caso di emergenza, perché l’alimentazione principale verrà garantita dalla rete nazionale). Inoltre sono previsti numerosi edifici minori: magazzino, stoccaggio gasolio, raffreddamento compressori, impianti antin-cendio. Successivamente agli edifici principali avverrà il completamento del tunnel, in parte realizzato in isola dall’impresa che lavora sul

lato di Treporti. Il tunnel ha l’entrata per tutti gli edifici, oltre a essere collegato con il casso-ne di spalla. La sistemazione finale dell’isola è attualmente in fase di elaborazione da parte degli ingegneri Iuav, che prevedono innanzi-tutto un mascheramento del sistema per chi arriva dal mare. Parte dell’isola, non dedi-cata al Mose, sarà aperta al pubblico. Ana-loghi spazi pubblici sono previsti sulla parte di San Nicolò. La prima fase di realizzazione dell’isola ha previsto la scogliera con materia-le lapideo poi riempito. Entrambe le imprese

per la realizzazione dei cassoni di soglia e di spalla all’interno dell’area di cantiere della bocca di Mala-mocco e Lido San Niccolò, GrandiLavori Fincosit ha scelto calcestruzzi. Fin da subito è emerso che la for-nitura di tecnologia non dovesse limitarsi al cantiere ma dovesse esser frutto di un pensiero progettuale a scala territoriale. Il prodotto calcestruzzo doveva ri-spondere a tre requisiti: doveva essere trasportabile, sicuro e durevole. Il tema della trasportabilità all’interno della laguna veneta Calcestruzzi ha preso organizzato tutta la movimentazione delle attrezzature e tutti i gli approvvigionamenti via mare, in modo da svincolare completamente la viabilità dell’isola di Pellestrina. la sicurezza del prodotto ha comportato un’attenta ana-lisi del territorio limitrofo, con la ricerca di giacimenti degli aggregati (sabbia, ghiaia, inerti) che potessero dare oltre alla qualità richiesta dal capitolato e imple-mentata secondo il know how Calcestruzzi, anche una durata e costanza tipologica nell’approvvigionamento lungo tutto l’arco della realizzazione delle opere in cal-cestruzzo armato. Circa il terzo requisito, la durevo-lezza delle opere, storicamente Calcestruzzi ha sempre confezionato cls in grado di resistere all’azione aggres-siva dell’ambiente marino, ma per questo progetto si è deciso di mettere a punto un prodotto innovativo, frutto di 10 anni di studi e ricerche effettuate presso il Laboratorio del gruppo Italcementi di Brindisi d’intesa con l’università di Napoli. È nato così il marine concrete, un calcestruzzo in grado di resistere a diverse azioni corrosive quali quelle eserci-tate da cloruri e solfati, dall’azione meccanica esercitata dalle onde e dal conseguente azione del bagnasciuga in grado di fornire prestazioni maggiormente elevate. Una volta decisi questi primi tre ma fondamentali pun-ti, si è proceduto all’analisi del cantiere e delle varie di-namiche di confezionamento e getto del calcestruzzo. Tutti i materiali sono stati imbarcati lungo le banchine di Marghera e poi scaricati direttamente sull’area di cantie-re di Pellestrina attraverso l’utilizzo di pontoni dedicati e, anche in caso di mare grosso, si è preventivamente predisposto uno scivolo in mare in modo che potesse attraccare altre tipologie di imbarcazioni con pontile a ribalta. A lato dell’ area di costruzione, area strappata al mare tramite riempimento idraulico, è stato installato un impianto di betonaggio che apparentemente pote-va sembrare singolo ma nella realtà erano due impianti completamente autonomi affiancati, dotati di sistema ausiliario di cogenerazione per l’energia elettrica. Que-sta soluzione è stata adottata per non interrompere la produzione di calcestruzzo, soprattutto nelle fasi di getto delle platee in un’unica soluzione, in cui veniva richiesta

una quantità di calcestruzzo con un range dai 1500 ai 2000 mc. Gli impianti sono tutti dotati di stoccaggio di materiali con una capacità di garantire fino a 10 giorni di produzione in più, per eventuali avversità climatica di impedimento all’approvvigionamento di materiale.

Il calcestruzzoL’ambiente in cui vengono realizzati questi cassoni può esser considerato a tutti gli effetti marino, soprattutto una volta che verranno adagiati lungo il fondale della bocca. Fino al momento dell’inabissamento i tecnici Calcestruz-zi hanno previsto una situazione ambientale che potes-se rientrare nella tipologia della classe di esposizione xs3. Una volta completate le operazioni che porteranno all’affondamento completo dei cassoni, grazie anche al-la prevista impregnazione dei setti più interni che evita l’effetto macrocoppia, i cassoni sono inquadrabili in una esposizione ambientale xs2 (perennemente sommersi).Un altro dato che ha influenzato la realizzazione del mix design è stata la presenza di una fitta rete di armatu-re di due tipologie (acciaio normale e inox) presente all’interno degli elementi del cassone. Da qui la scelta di adottare aggregati con due diametri massimi 25 mm e 16 mm, il primo utilizzato nel calcestruzzo S5 per le strutture orizzontali con l’aggiunta di sra all’interno del Rck45 XS3, il secondo per le strutture verticali: si è de-ciso di impiegare un calcestruzzo Scc contenente filler di natura calcarea maggiormente competitivo sotto l’a-spetto qualitativo rispetto ad altri filler qualitativamente non costanti a seconda della partita di provenienza. con diciotto mesi di anticipo sull’inizio della produzione del calcestruzzo e quattro centri studi compresi i labora-tori universitari, sono state effettuate prove di caratte-rizzazione sulle miscele; prove di filling ability (slump flow, v-funnel), passing ability e resistenza alla segre-gazione dinamica (l-box). Per rispondere alle specifiche esigenze del progettista, si sono svolte prove in regime adiabatico e semiadiabatico in grado di dare risposte su due temi fondamentali: i ritiri igrometrici e la deforma-zione viscosa, a ricercando il creep puro (deformazione viscosa depurato del valore di ritiro igrometrico). L’ambiente marino è fra i più aggressivi per le opere in calcestruzzo armato. all’azione meccanica dovuta ai moti delle masse d’acqua (onde, spruzzi) si assomma l’azione degradante dei sali contenuti in forte concen-trazione nell’acqua di mare. Uno degli elementi princi-pali da tenere presente durante le fasi di realizzazione del mix design è l’effetto che il cloruro di sodio (Na-Cl) produce sulle strutture, abbreviandone la vita utile di esercizio dell’opera a mare a causa della corrosione indotta sui ferri di armatura. A dispetto di altri tipi di

cloruro, il NaCl agisce infatti sulle barre d’armatura per corrosione localizzata una volta, che è riuscito a raggiungerle attraverso meccanismi di trasporto legati alla porosità diffusa o locale del conglomerato o alle vie preferenziali di veicolazione (fessure).Per evitare che tale fenomeno potesse agire, i tecnici Calcestruzzi hanno indirizzato le ricerche sull’ imple-mentazione della resistenza al pitting dell’acciaio at-traverso epoxy coat o zincatura; sulla massimizzazione dell’impermeabilità della miscela, miglioramento della protezione apportata dal copriferro; per rendere il tem-po di percorso del cloruro (dalla superficie della struttura fino alle armature metalliche) superiore alla vita attesa di servizio, è necessario rispettare due condizioni. La prima è un basso rapporto a/c per rendere il calce-struzzo poco poroso e quindi difficilmente penetrabile dal cloruro, la seconda è di realizzare un copriferro di spessore adeguato (40 mm per le opere in ca e 50 mm per le opere in cap) per allungare il cammino che deve percorrere il cloruro per arrivare ai ferri.Inoltre si provveduto a una progettazione, esecuzione e cura dell’elemento che minimizzi il rischio di fessure attraverso l’utilizzo di un agente sra (shrinkage-redu-cing admixtures) che in fase di curing, indurimento e maturazione eliminasse il rischio di fessure cercando di dare la massima stabilità del prodotto.l’impermeabilità della struttura è stata perseguita sia ottimizzando la miscela sia attraverso la progettazione e la messa in opera. Progettare una miscela ad altissi-me prestazioni che non tenga però conto né dei ritiri di varia natura né della cura da porre nel getto (com-pattazione, altezza di caduta, pulizia dei casseri) e nella fase post-getto (tempo di riposo nei casseri, stagiona-tura umida) ha significato impiegare maggiori risorse perché i cloruri, sia per capillarità che per diffusione, potrebbero potenzialmente esser in grado di raggiun-gere e aggredire le barre d’armatura.un calcestruzzo autocompattante garantisce il riem-pimento omogeneo del cassero, anche se di forma complessa e contenente armatura con bassi valori di interferro. I conglomerati a base cementizia soffrono di due naturali conseguenze alla loro maturazione: il riscaldamento per la reazione esotermica di idratazione del cemento e la riduzione del volume nel tempo per la migrazione dell’acqua di impasto non legata chimi-camente al cemento. Queste due conseguenze pos-sono portare a dissesti notevoli nei manufatti se non governate da una sapiente gestione del mix-design e della cura dei getti. Minimizzare la quantità di legan-te, contenere il rapporto acqua/cemento, combinare gli aggregati in favore di quelli a più grande diametro

Il calcestruzzo | amBIeNte e dINamIche specIalI

Page 37: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

45

ca

lcestr

uz

zo

e scegliere leganti a basso calore di idratazione con-ducono al duplice obbiettivo di abbassare il valore di innalzamento della temperatura nel manufatto (quin-di il differenziale fra nucleo e periferia dell’opera) e di contenere il valore di ritiro idraulico.In particolare, per quanto concerne il ritiro idraulico, è stata impiegata una matrice silico-calcarea di aggre-gati in grado di occupare il maggior volume possibile nella miscela ha condotto a due vantaggi: diminuire il contenuto d’acqua efficace (cfr. regola di Lyse) e porre uno scheletro rigido, poco deformabile in opposizione alla contrazione di volume. L’aggiunta di un agente antiritiro sra ha permesso di agire sulla tensione super-ficiale dell’acqua non legata chimicamente presente nei micropori della struttura cementizia; il risultato misura-bile di tale aggiunta è la riduzione significativa del ritiro igrometrico del calcestruzzo.la disomogeneità dei valori di temperatura all’interno di un elemento in calcestruzzo di grande spessore è de-

terminata dal fatto che gli strati corticali, da una parte, dissipano una maggiore quantità di calore rispetto al nucleo e, dall’altra, proprio per la ridotta conducibilità termica del conglomerato, ostacolano la dissipazione del calore prodottosi nel nucleo della struttura. Tale gradiente termico può determinare la comparsa di in-desiderati quadri fessurativi nel calcestruzzo i quali pos-sono interessare la struttura già dopo qualche ora dalla ultimazione dei getti.le aggiunte sono ottimi coadiuvanti alla produzione di calcestruzzi impermeabili e a basso calore di idra-tazione. Le aggiunte agiscono infatti in duplice modo sulla microstruttura della pasta cementizia, da un lato si nota la chiusura meccanica dei pori per la finezza delle aggiunte, dall’altro le aggiunte reagiscono con la calce liberata dall’idratazione del cemento, combinan-dosi in idrosilicati di calcio secondari (simili ai composti che danno la resistenza meccanica ai prodotti a base cementizia) che riducono le microporosità della pasta.

Il caNtIere

Il cantiere di pellestrina è un villaggio in costruzione aperto 365 giorni l’anno, un villaggio in riva al mare. le miscele per la fornitura sono state approntate in tre versioni, con tre diversi tipi di additivi superfluidificanti da utilizzare in funzione della temperatura ambiente (registrata da apposita centralina meteo). tale soluzione permette di mantenere la lavorabilità e i tempi di presa ideali in tutte le stagioni dell’anno. Il capitolato d’appalto prevede dei tempi di mantenimento del cassero capienti, per poter garantire una maturazione umida e in condizioni termiche ottimali dei getti, a favore dell’integrità del copriferro.

I coNtrollI

I responsabili della qualità di Grandilavori fincosit e di calcestruzzi hanno messo a punto un piano di controllo della qualità che viene periodicamente verificato nell’implementazione durante meeting dedicati. l’impianto di pellestrina è certificato in conformità alla Iso 9001 per la Gestione del sistema qualità. Il pcq è esteso sia alle materie prime che ai prodotti finali, le caratteristiche allo stato fresco di ogni batch di produzione vengono monitorate con metodi diretti (slump, slump flow) e indiretti (potenza assorbita del premescolatore, pressione delle atb). Viene inoltre prelevato un campione ogni 100 mc di calcestruzzo prodotto per accertarne la conformità delle proprietà allo stato indurito (resistenza meccanica, penetrazione all’acqua in pressione ecc.).

operanti sui due lati dell’isola (Grandi Lavori Fincosit sul lato di San Nicolò e Ing. Manto-vani su quello di Treporti) sono quindi partite con la realizzazione delle opere di spalla. Si è optato per una soluzione a cassoni cellulari, in linea con il progetto originario, che sono stati prefabbricati presso gli impianti Grandi Lavori Fincosit di Taranto e Civitavecchia, ar-rivati a Venezia a rimorchio, e poi affondati in opera. Per parte dei cassoni sono state già completate le sovrastrutture. Quindi sia sui cas-soni andatori di spalla nord che di spalla sud,

la configurazione dell’opera è quella finale. In corrispondenza dei due recessi dei cassoni di spalla, le sovrastrutture sono state completate insieme agli edifici posizionati sui cassoni di spalla. Quindi si è proceduto alla posa dei pa-lancolati, perché gli edifici sono fondati a una quota inferiore rispetto al livello medio mare. All’interno dei palancolati sono stati gettati tamponi di fondo in calcestruzzo subacqueo. Terminata questa operazione si è provveduto ad aggottare l’acqua, gettare il magrone di fondo e impostare gli edifici con il solettone di base.

la Bocca dI porto dI lIdoNella Bocca di Porto di Lido sono previste due schiere di paratoie: una sul canale di Treporti con 21 paratoie e una sul canale di San Nico-lò con 20 paratoie. Il cantiere di Mose Tre-porti si sviluppa sul lato nord-est della bocca di Lido e comprende le opere di spalla ovest della nuova isola artificiale formata al cen-tro della bocca di Lido, le opere di protezione fondali e formazione dei recessi di barriera in corrispondenza del canale navigabile verso Treporti, la formazione dei bacini di porto

fIBrorINforzatoFra le miscele richieste si annovera un calcestruzzo con fibrorinforzo che possa contare su una resistenza a tra-zione residua di 2 mpa ad apertura di fessura pari a 3.5 mm (Cmod). Tale miscela, ad alta tenacità e resistenza agli urti, è impiegata per il massetto di protezione som-mitale dei cassoni di soglia. Il raggiungimento del target di resistenza residua è stato definitivo dopo una lunga serie di prove su fibre di diversa natura e geometria; la scelta finale è caduta su una fibra d’acciaio made in Italy dal rapporto d’aspetto (lunghezza/diametro) elevato.

Page 38: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

46

rifugio lato mare e lato laguna (comunican-ti attraverso una conca di navigazione) nelle aree prospicienti il lungomare Dante Alighieri a Punta Sabbioni (Cavallino Treporti).In particolare, il porto rifugio lato mare è uti-lizzato temporaneamente come tura di prefab-bricazione dei cassoni di Treporti. Il bacino ha un’impronta di circa 600 m per circa 110 m e la quota di fondi si trova a – 8,70 m sotto il livello del medio mare. Per mantenerlo all’asciutto è stato preventiva-mente cinto con diaframmi plastici costituiti

con tecnica Csm lungo il lato terra e con pa-lancole metalliche lungo il lato mare che sono spinte sino a una profondità di -25 m sul medio mare. Lungo il perimetro della tura sono stati posizionati 18 pozzi disposti in due anelli di cui 10/12 sempre funzionanti al fine di mante-nere le sottopressioni in corrispondenza del-la tura controllate entro soglie piezometriche stabilite, costantemente monitorate da sistemi automatici di rilievo. Tutto questo ha permesso di lavorare in completa sicurezza durante le fasi di costruzione dei cassoni.

La tura verrà riallagata solo quando tutte le attività previste nei cassoni verranno comple-tate, ivi comprese la parziale posa degli im-pianti meccanici ed elettrici; le cerniere, gli arredi temporanei di manovra dei cassoni, i tamponi e i torrini temporanei dei cassoni. Inoltre saranno completate alcune opere pro-pedeutiche all’attività di allagamento come la riconfigurazione dei pozzi inferiori per po-terli utilizzare durante le fasi di allagamento e la protezione in scogliera della scarpata lato terra della tura.

Le attrezzature provvisionali sia per i cantieri di malamoc-co e san Nicolò dell’impresa Grandi Lavori Fincosit, che di chioggia del consorzio Clodia del gruppo Condotte, sono fornite da doka Italia. Lo studio delle soluzioni costruttive è stato affinato con un lungo percorso che è partito dalla fase di progettazione preliminare e si è concluso con la fase di realizzazione in cantiere. Questo processo ha portato al-la scelta delle attrezzature più idonee a rispettare i requisiti progettuali e a individuare le dotazioni che consentissero una rotazione del materiale in cantiere, con l’obiettivo primario di rispettare il programma lavori. Nonostante la forte similitudine tra i due cantieri di Malamoc-co e Chioggia (dove vengono realizzati i cassoni di fonda-zione), la scelta delle singole imprese di adottare un metodo di varo differente (Malamocco mediante carrelli speciali e piattaforma ascensore mentre Chioggia per mezzo di un pro-cesso di watering in tura) ha richiesto l’adozione di soluzioni differenti, soprattutto per quanto riguarda la puntellazione delle solette di fondazione. Nel cantiere di malamocco, ogni cassone di soglia è previsto venga sorretto da pilastri all’interno dei quali si posizione-ranno i carrelloni per il trasporto alla postazione di varo del syncrolift. Per tale motivo la soletta di fondazione si presenta sopraelevata e la stessa deve sostenere, oltre al peso proprio, anche il carico derivante dal getto delle elevazioni e del primo livello di solai di tutto il cassone. Solo dopo questa fase può avvenire lo scassero della soletta. Questo ha imposto la necessità di studiare il cassero di fondo in modo tale da consentire un recupero parziale del mate-riale dopo 7 giorni dal getto, per portarlo in avanzamento sul getto successivo. Il cassero è stato diviso in aree di colore diverso, anche per facilitarne il riconoscimento ai carpentieri.

I pannelli di rivestimento neri corrispondono al reticolo dei getti in elevazione che, dovendo sostenere il peso delle pareti e del solaio di copertura delle celle, sono stati allestiti con un sistema di puntellazione ad alta portata (100 kN). I pannelli gialli, invece, corrispondono alla base delle cel-le dei cassoni e, dovendo portare solo il peso proprio del solaio di fondo, richiedono una puntellazione di tipo clas-sico. Il cassero riproduce quindi esattamente la geometria di ogni cassone, con l’obiettivo di rimuovere e recuperare il materiale nelle aree gialle e portarlo in avanzamento sul cassone successivo, lasciando in opera solo la parte nera. Nel cantiere di chioggia, invece, la soletta di fondazione poggia sul fondale della tura, con la sola interposizione di un tappeto speciale che consenta l’infiltrazione al suo interno dell’acqua in pressione.La geometrie dei cassoni di soglia del Mose è costituita da una serie di reticoli di celle stagne e di corridoi di ispezione. Mentre nel cantiere di chioggia le pareti che delimitano le celle principali sono di spessore costante per tutta l’altezza, a malamocco le pareti presentano in sommità una mensola in aggetto, che deve sostenere le lastre prefabbricate per il getto dei vari livelli di solaio. Quindi, oltre ad aver sviluppa-to uno studio dettagliato delle elevazioni che consentisse la realizzazione delle svariate forme delle celle, con l’impiego di cassero framax Xlife e angoli di disarmo, nel cantiere di Malamocco si è studiato un cassero metallico speciale per la parte in aggetto. L’impiego di Framax Xlife con angoli di disarmo ha consentito una sistematicità delle operazioni e, di conseguenza, una velocizzazione del lavoro. La cassaforma per il vano, infatti, viene sfilata dal calcestruzzo come unità di moduli parete e angoli e immediatamente impiegata sulla cella successiva, senza smontaggi intermedi. Tutto questo

processo costruttivo è stato testato con un modulo speri-mentale presso lo stabilimento doka, per il quale sono state provate tutte le fasi di armo, disarmo e movimentazione di macro unità. le dimensioni delle elevazioni di tutti i cantieri, aventi spessori contenuti per altezze anche rilevanti fino oltre 5 m, e l’alto contenuto di ferro, hanno imposto l’impiego di calcestruzzo scc (self compacting concrete: calcestruzzo au-tocompattante). Questo ha comportato, a fronte delle ele-vate pressioni esercitate dal calcestruzzo dovute alle spinte idrostatiche, un aumento della quantità delle legature e, di conseguenza, uno studio dettagliato per eliminare le inter-ferenze fra legature e ferro, che ha impegnato notevolmente la fase progettuale per soddisfare gli alti standard di tolleranze costruttive richieste dai committenti. Un altro requisito pre-stazionale di complessa soddisfazione è stato l’utilizzo di ma-nicotti che, collegando le barre di legatura passanti, fossero a tenuta idraulica per evitare che, una volta posati i cassoni in acqua, queste zone non subissero infiltrazioni. Ciò è stato pienamente rispettato e comprovato anche da un test in sca-la reale eseguito in cantiere, fino a una pressione di 2,5 bar. Anche il getto della soletta inclinata, nella zona di alloggia-mento delle paratoie, ha richiesto una soluzione particolare. La soletta inclinata in questione presenta una variazione di altezza di circa 4 m e lunghezza 60 m, da gettare in un’u-nica fase con calcestruzzo scc. In questo caso la necessità di pompare il calcestruzzo dal basso ha consentito di sfruttare il cassero Framax Xlife con bocchettone di getto inglobato.per la puntellazione dei solai degli edifici tecnologici, con travi ribassate, sull’isola intermedia della bocca di San Nicolò, Grandi Lavori Fincosit ha utilizzato il nuovo sistema di puntel-lazione leggera staxo 40. La dotazione complessiva di 1.200 mq viene impiegata per casserare i solai dell’edificio elettrico, compressori e gruppo elettrogeno a servizio del funziona-mento delle paratoie mobili. La sua flessibilità d’impiego ha consentito di assorbire gli imprevisti che si sono presentati durante la fase di montaggio dell’edificio. Staxo 40 viene impiegato in abbinata con il sistema per solai Dokaflex. Per la realizzazione delle pareti perimetrali degli edifici, nonché delle vasche, è stato impiegato il sistema per pareti framax Xlife. Nel caso specifico delle vasche, è stato abbinato con tralicci di puntellazione per getti contro terra, per altezze di getto di 5,20 m. Vista la complessità, la variabilità di soluzioni e l’elevato quantitativo di attrezzature che si sono rese ne-cessarie per i cantieri del Mose, Doka ha dedicato a questo progetto un project manager, che facesse da interfaccia con i cantieri per organizzare le consegne e le rotazioni dei ma-teriali, nonché recepire le svariate richieste progettuali che di volta in volta venivano espresse. La scelta di avere un unico referente per tutti i cantieri si è rivelata e, in quanto ha con-sentito di affrontare la complessità e i volumi dell’opera con una presenza puntuale e costante.

le casseforme | «rotazIoNe» del materIale

Page 39: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

47

ca

lcestr

uz

zo

In corrispondenza di tutti e tre i cantieri relativi alle tre bocche di porto sono installati impianti di Simem. I prerequisiti e le specifiche descritte dai capitolati hanno orientato la scelta verso gli impianti mobili e in particolare per il cantiere di Malamocco, gestito da Calcestruzzi spa, una soluzione chiamata «supermobile». Vista la straordinaria specificità dell’opera, era richiesta come assoluta-mente temporanea ogni installazione, con la specifica esigenza di minimizzare le opere propedeutiche di fondazione, prevedendo allo stesso tempo ogni tipo di accorgimento atto alla salvaguar-dia dell’ambiente. Atri fattori da considerare erano la criticità di alcuni getti (oltre 1000mc in continuo), con l’esigenza di soluzioni di back-up, con due punti di carico, rigorosamente premescolati, indipendenti in grado di far fronte ai picchi di produzione garan-tendo anche in caso di avaria di uno degli impianti la continui-tà della produzione. Le linee guida dettate dalla committenza, comuni per i tre cantieri relativi alle tre bocche di porto, hanno così prodotto soluzioni similari che nel caso del cantiere di Mala-mocco, per il quale Simem si è occupata anche della impiantistica generale, sono composte da due impianti «super mobili» per la produzione di calcestruzzo, due impianti «betonwash 10 moby» per il recupero del calcestruzzo residuo e un impianto «waterwa-sh» per la chiarificazione delle acque di processo.

l’ImpIaNto super moBIleSi compone di un modulo di stoccaggio inerti, un silos di stoc-caggio cemento e di un modulo di mescolazione. Il modulo di stoccaggio inerti integra un telaio sovradimensionato per sop-portare le sollecitazioni del trasporto su strada e per trasmettere a terra il carico statico e dinamico in condizione di lavoro senza richiedere opere di fondazione. All’interno sono disposte quat-tro distinte tramogge di stoccaggio inerti con altrettanti sistemi di estrazione. Il dosaggio degli aggregati avviene a peso grazie

a una bilancia su celle di carico ad alta precisione, con nastro estrattore per il trasferimento dei materiali al trailer di mescola-zione. Il trailer è dotato di sponde pieghevoli per supportare la spinta di una rampa, da realizzare con materiale di riporto, per l’alimentazione degli inerti con pala caricatrice. Il silos di stoc-caggio cemento è stato concepito con specifiche caratteristiche di mobilità per i tradizionali silos cilindrici di stoccaggio cemento, proprio per consentirne un’agevole trasporto e un ridottissimo tempo di installazione. La struttura dei silos è stata rinforzata per permetterne il sollevamento con un’unica grù senza rischi di de-formazione. Tutti i dispositivi accessori, a inclusione della coclea di trasporto cemento, sono stati preinstallati e cablati a bordo dello stesso silos. Le piastre di appoggio a terra sono state progettate per connettersi velocemente a piastre di fondazione. Il modulo di muscolazione è installato sul telaio che ne permette il trasporto su strada, il sollevamento in posizione di lavoro con un unico movi-mento grù e la stabilizzazione a terra senza bisogno di opere di fondazione. In esso sono installati il mescolatore, con capacità di 2,25 cubi resi, il sistema di aspirazione delle polveri per il mesco-latore, il sistema di pesatura del cemento, il sistema di pesatura dell’acqua con contenitori separati per acque pulite e riciclate, il sistema di pesatura degli additivi chimici, il nastro di alimentazione degli inerti al mescolatore, il quadro elettrico contenente anche l’hardware dell’automazione. La cabina comandi e locale additivi è strutturata per sopportare le sollecitazioni di frequenti trasporti e sollevamenti; è un locale coibentato per offrire agli operatori lo stesso comfort di un impianto stazionario. Grazie al cablaggio a bordo macchina dell’impianto che include anche il quadro poten-za e gli azionamenti hardware dell’automazione, il collegamento tra la cabina comandi e l’impianto consta di pochi cavi dati e si effettua in pochi minuti. L’automazione a bordo del’Impianto Su-per permette il controllo del processo, la reperibilità dei dati e la

possibilità di interfacciamento ai sistemi gestionali più complessi con la possibilità di connettere via Web l’impianto da remoto.

BetoNwash moByOltre alla dotazione di serie di tutti i filtri necessari a intercettare le polveri a bordo dell’impianto, Simem ha sviluppato la versio-ne mobile del sistema di recupero delle acque di lavaggio e del calcestruzzo residuo, più noto come Betonwash che permette di separare, per mezzo di una serie di spirali rotanti all’interno del tamburo inclinato, i materiali solidi con granulometria superiore a 0,15 mm estratti semiasciutti, scaricando le acque reflue, per tracimazione forzata, all’interno di vasche opportunamente predi-sposta per lo stoccaggio e il reimpiego del ciclo produttivo. Facil-mente trasportabile e sollevabile, questa unità non richiede opere di fondazione e integra la vasca in acciaio per lo stoccaggio delle acque riciclate completa di agitatore e pompe di sollevamento.

waterwash È il sistema per il trattamento delle acque sporche in esubero, provenienti da impianti BetonWash oppure da vasche di accu-mulo acque di lavaggio calcestruzzo: il WaterWash separa i solidi in sospensione, chiarifica l’acqua, disidrata i fanghi, neutralizza il pH permettendo lo scarico delle acque in esubero nell’ambiente. Il sistema è composto da una sezione di neutralizzazione e una di chiarificazione. Le acque di scarico, dopo aver subito il trattamen-to del BetonWash nel quale vengono eliminati i solidi grossolani, confluiscono in una vasca di raccolta, nella quale sono posti 3 interruttori di livello: i due inferiori abilitano il funzionamento della pompa di alimentazione mentre il più alto abilita la com-mutazione di apertura di due valvole automatiche che smistano l’acqua chiarificata allo scarico oppure nuovamente alla vasca di raccolta. L’acqua da trattare ha un pH elevato e deve essere neutralizzata mediante il dosaggio di anidride carbonica (CO2), regolato da un pH-metro. La miscelazione e l’omogeneizzazio-ne dell’acqua con la CO2 avviene per mezzo di un eiettore, con riciclo in un serbatoio di neutralizzazione. L’acqua neutralizza-ta fluisce nel sedimentatore/ispessitore tramite una tubazione nella quale viene dosato del polielettrolita. Il fango precipita e si deposita all’interno del filtro ispessitore posto sotto il fondo del sedimentatore. Delle celle di carico misurano il peso di ogni apparecchiatura, che aumenta fino al set point di saturazione. Quando il sedimentatore è saturo di fango comincia la sequen-za di scarico che avviene tramite delle valvole automatiche, con controllo delle varie fasi di apertura e chiusura mediante l’ausilio di microinterruttori fine corsa. Il processo è continuo e il grado di disidratazione del fango è influenzato dal tipo delle lavorazio-ni fonti degli scarichi e comunque sufficiente a rendere il fango «palabile» in conformità con le leggi vigenti in materia di rifiuti. Un modulo è in grado di chiarificare fino a 25 mc/giorno di acque torbide; portate superiori sono ottenibili affiancando più moduli, utilizzando la medesima pompa.

Il BetoNaGGIo | mINImIzzare l’Impatto

Le attività di allagamento verranno esegui-te con sistemi di pompe dotate di contalitri in modo da poter controllare la portata gior-naliera che dovrà essere strettamente confor-me a quanto previsto in progetto; si prevede di allagare la tura in circa 25 giorni, dunque molto lentamente, in modo da minimizzare eventuali squilibri idraulici.A tura allagata verrà rimosso il cofferdam (in-tercapedine trasversale che separa due com-partimenti stagni contigui, vuoto e mantenuto sempre asciutto e pulito) in corrispondenza

della spalla Est, attraverso cui passeranno tutti i cassoni per essere trasportati e affondati nella posizione prevista.In base alla spinta idraulica dell’acqua e al loro peso iniziale i cassoni assumeranno una posizione di galleggiamento e per questo sino a che non verranno collocati in mare aperto, saranno zavorrati per essere stabi-lizzati sul fondo. Dopodiché si procederà a portare in galleg-giamento un cassone alla volta che verrà successivamente accoppiato a uno speciale

catamarano che, tramite un sistema di cime opportunamente distribuito nell’ambito della bocca di porto, eseguirà il trasporto del casso-ne dal bacino di prefabbricazione, attraverso la spalla Est, percorrendo il recesso di barriera fino alla posizione prevista di quel cassone. Infine con adeguati argani e avendo cura di zavorrare il cassone, quest’ultimo verrà affon-dato fino a farlo poggiare temporaneamente su selle d’appoggio provvisorio precedente-mente posizionate. Poi si procederà all’unio-ne del cassone appena affondato con quello

Page 40: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

48

Ing. enrico pellegrini direttore cantiere di malamocco, Grandi lavori fincosit spa

«Le tolleranze di costruzione sono molto ristrette e ci

hanno imposto una selezione accurata delle tecniche costruttive e dei metodi di controllo. Organizzare un cantiere così vasto e complesso è stata un bella sfida che affronto ogni giorno con un team affiatato di tecnici della mia Società, per garantire la produttività e rispettare i tempi di consegna dell’opera».

Gabriele Basiledirettore generale doka Italia spa

«Il reale valore aggiunto di Doka alla costruzione del sistema Mose è rappresentato

dalla capacità ingegneristica: sia il know-how tecnico, derivato dall’esperienza nella costruzione di opere idrauliche complesse, sia il numero dei nostri ingegneri in cantiere a supporto delle imprese. Il risultato sono soluzioni costruttive studiate e verificate nei minimi dettagli per assicurare continuità dei lavori e produttività senza margini di errore».

francesco epis direttore commerciale calcestruzzi

«Il Marine Concrete è un esempio di innovazione del Gruppo Italcementi. È nato nei nostri laboratori

di Brindisi agli inizi del 2000, con un progetto di ricerca con l’Università Federico II di Napoli, sulla «Durabilità delle strutture in calcestruzzo armato esposte all’ambiente marino e lagunare a clima temperato». Numerosi test successivi hanno portato a un suo costante miglioramento fino alla messa a punto finale».

Ing. franco damianidirettore di cantiere di malamoccoImpresa mantovani

«Operare in asciutto a 17 metri sotto il livello del mare per la costruzione

degli alloggiamenti delle porte della conca di navigazione è stata la sfida più difficile. L a consapevolezza però di partecipare alla realizzazione di un’opera unica nel suo genere come il Mose è lo stimolo in più che ci porta superare le difficoltà e a raggiungere gli obiettivi prefissati».

Ing. Giulio de polliImpresa mantovanidirettore cantiere di treporti cavallino

«Tra gli aspetti più interessanti dell’opera, due sono quelli che mi hanno

stimolato maggiormente: il coinvolgimento di molte discipline, il gruppo di lavoro affronta quotidianamente problematiche che implicano aspetti di ingegneria marittima, ambientale, civile, meccanica ed elettrica, sviluppando quindi il know how personale e dell’impresa; la sfida legata alla precisione topografica nei lavori marittimi che stiamo affrontando che ci ha spinto a ripensare l’approccio delle verifiche dimensionali delle opere civili e marittime, dovendole considerare a tutti gli effetti impianti elettromeccanici».

Ing. davide palmigiano direttore cantiere di lido s. NicolòGrandi lavori fincosit spa

«La sfida di realizzazione del sistema Mose è stata

particolarmente complessa, trattandosi di opere a mare e di aree delicate. Anche nel cantiere di San Nicolò è stata necessaria una gestione logistica peculiare: tutte le forniture per l’isola vengono consegnate con trasporti sia acquei che stradali sula lato di San Nicolò, dove vengono verificate, smistate, ricaricate e trasportate su chiatta fino all’isola».

Ing. alberto scottipresidente technital

«Il progetto di Venezia è certamente la maggiore sfida della mia carriera avendo dovuto introdurre importanti novità nei

metodi e negli strumenti di lavoro e nelle competenze da coinvolgere. È stato necessario affrontare insieme questioni ambientali, sociali e ingegneristiche molte delle quali del tutto innovative. Dal piano generale degli interventi per la salvaguardia di un territorio di 500 milioni di kmq, alla concezione del sistema di difesa dagli allagamenti. Dalla progettazione degli impianti per il funzionamento del sistema, alla progettazione del sistema per gestirlo e mantenerlo efficiente nel tempo. Dalla progettazione di opere complesse in un ambiente fragile e difficile sotto il profilo geotecnico, nel rispetto di tolleranze inusuali per l’ingegneria civile, alla progettazione del gruppo cerniera connettore. Una componente vitale del sistema, senza precedenti per funzioni e per utilizzo, ideata, sperimentata e calcolata con l’obiettivo di una vita utile non inferiore ai 100 anni, come del resto l’intero progetto».

Ing. massimo paganellidirettore cantiere di chioggia, società Italiana per condotte d’acqua spa

«La soddisfazione di partecipare a opere come

questa è la nostra maggiore motivazione. Il Mose è un progetto complesso e organico, che comprende diverse zone d’intervento, ma viene gestito unitariamente. È un progetto unico nel suo genere, come unica è la laguna di Venezia, che consente di spostare il filo labilissimo di divisione fra mare e terra».

Il Valore delle competeNze | l’eccelleNza ItalIaNa

Page 41: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE D

icem

bre

2011

N. 9

49

ca

lcestr

uz

zo

precedente, quindi all’intasamento dell’inter-capedine tra cassone e sottofondazione.Il mix design del calcestruzzo è stato studia-to nell’ambito del cantiere, avendo costituito un doppio impianto di betonaggio dedicato esclusivamente alle opere di Treporti. Secon-do normativa il calcestruzzo è un xs2/3 che definisce la classe di esposizione delle opere permanentemente sommerse o sottoposte a maree. In più per garantire la durabilità, la miscela studiata determina un ritiro del calce-struzzo molto ridotto, minimizzando quindi il rischio di formazione di cavillature, prin-cipali veicoli di agenti di deterioramento del calcestruzzo e delle barre d’armatura. In can-tiere inoltre è stato particolarmente curata la fase di stagionatura dei getti avendo cura di mantenerli casserati non meno di 7 giorni o in alternativa mantenendo le superfici orizzon-tali (solette e platee) annegate in uno strato di almeno 2/5 cm di acqua dolce.

l’INserImeNto paesaGGIstIco delle NuoVe operePer le tre bocche, ridisegnate dal Mose, sono stati progettati dallo Iuav (l’Istituto universita-rio di architettura di Venezia) interventi di in-serimento architettonico e paesaggistico delle nuove strutture: aree verdi, percorsi pedonali e altre strutture andranno a valorizzare questi nuovi spazi e a renderli fruibili da veneziani e turisti. Il Mose diventa parte integrante del paesaggio di confine tra mare e laguna. Il resto dell’opera, quella che sta sott’acqua, non tur-berà né la vista né i naviganti.

la maNuteNzIoNe e GestIoNeNel 2006 con la concessione da parte del De-manio al Consorzio Venezia Nuova di parte dell’Arsenale nord, si è andato a definire uno degli insediamenti più importanti per quest’a-rea destinato alle attività di gestione, con-trollo operativo e manutenzione del sistema Mose, ma anche al monitoraggio e al man-tenimento funzionale dell’intero ecosistema lagunare. Queste attività rappresentano per Venezia e l’Arsenale un’occasione strategica di grandissimo rilievo rispetto all’attivazione e all’organizzazione di professionalità qualifi-cate, confermando e ampliando un processo di sviluppo occupazionale già attivato con le opere in corso per la realizzazione del Mose. La riconversione dell’Arsenale nord come se-de di attività di ricerca e produzione è de-stinata ad avere importantissime ricadute eco-nomiche per l’intera città storica e per il ter-ritorio nel suo complesso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

federico furlanimanaging director simem

«Simem è fiera di aver fornito tutti gli impianti per la produzione di calcestruzzo per la

realizzazione del progetto Mose. In linea con la mission aziendale, questo progetto andrà a salvaguardare il patrimonio artistico e culturale di una delle città considerate tra le più belle al mondo e tutelata, per questo, dall’ Unesco che l’ha inclusa tra i patrimoni dell’umanità. Vista la straordinaria specificità dell’opera, era richiesta come assolutamente temporanea ogni installazione, con la specifica esigenza di minimizzare le opere propedeutiche di fondazione, prevedendo allo stesso tempo ogni tipo di accorgimento atto alla salvaguardia dell’ambiente».

Ing. Gianpaolo colatoproject manager fip Industriale

«Nel 2005, quando venne chiesto a Fip Industriale se accettava la sfida di partecipare

alla costruzione dell’opera di ingegneria idraulica più grande e innovativa che fosse mai stata progettata al mondo, assieme a un sentimento di profondo orgoglio, non nascondo che provammo anche un certo timore. Infatti non esistevano precedenti del genere, nessun riferimento cui ispirarsi, ci sosteneva solo il coraggio di osare e la consapevolezza delle nostre capacità. Oggi, dopo aver preso parte alla progettazione del cuore del sistema, il connettore-cerniera, e alla sua realizzazione prima come prototipo e poi come serie, possiamo, oltre all’orgoglio, aggiungere la grande soddisfazione di aver centrato tutti gli obiettivi prefissati e aver contribuito alla scrittura di un nuovo capitolo dell’ingegneria strutturale, per un’opera unica al mondo».

GlI attorIIng. alberto scotti, presidente technitalLaureato in ingegneria al Politecnico di Milano ha matura-to la sua esperienza in Italia e all’estero nella progettazione di importanti infrastrutture per amministrazioni pubbliche, per clienti privati e per imprese di costruzione. È stato re-sponsabile della progettazione di terminali marittimi per Lng in Australia, negli Emirati Arabi e in Qatar, nella pro-gettazione di porti in Italia, in Libia, in Trinidad Tobago, in Israele, a Djibouti, in Algeria, in Egitto, in Albania. Ha progettato interventi per la difesa di quasi 100 km di dife-se dei litorali. Dal 1987 è responsabile della progettazione degli interventi per la Salvaguardia di Venezia e dal 1986 è amministratore delegato della Società Technital di cui dal 2002 ha assunto anche la carica di presidente.

Ing. franco damiani, Impresa mantovani direttore di cantiere di malamoccoLaureato nel 1986 in Ingegneria civile idraulica all’università «La Sapienza» di Roma e specializzato in costruzioni marit-time, Franco Damiani collabora con l’Impresa Mantovani dal 2004. Ha sempre svolto la propria attività nell’ambito delle costruzioni marittime: opere civili del circuito acqua di mare di raffreddamento della centrale nucleare di Montal-to di Castro; completamento del porto industriale di Por-to Torres e opere di salvaguardia della laguna di Venezia.

Ing. Giulio de polli, Impresa mantovanidirettore cantiere di treporti cavallino39 anni, ingegnere civile edile, laureato alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova, collabora con l’Im-presa Mantovani dal 2000. Ha sempre seguito lavori di costruzione di infrastrutture nell’ambito della Laguna di Venezia: formazione di banchine del Porto di Chioggia (Aspo); interconnessione dei sistemi acquedottistici di Ve-nezia e Chioggia (Vesta – Asp); lavori di dragaggio dei canali di Marghera (Autorità portuale di Venezia) fino agli studi preliminari del Mose con il successivo sviluppo dei lavori in qualità di direttore di cantiere.

Ing. massimo paganelli, società Italiana per condotte d’acqua spa, direttore cantiere di chioggiaLaureato in Costruzioni idrauliche e specializzato in co-struzioni marittime, Massimo Paganelli lavora dal 1991 in Società Italiana per Condotte d’Acqua. Lavora nell’ambito delle costruzioni marittime: dal completamento del porto industriale di Cagliari nel 90 in poi, si dedica quasi intera-mente alla salvaguardia della laguna di Venezia.

Ing. davide palmigiano, Grandi lavori fincosit spadirettore cantiere di lido s. NicolòDavide Palmigiano ha 42 anni, è laureato in Ingegneria Civile Idraulica al Politecnico di Bari e dopo alcuni an-ni alla Rilter per la realizzazione del Sistema Informativo del Demanio Marittimo (Sid), nel 1998 è approdato in Grandi Lavori Fincosit, dove prima del Mose, ha seguito in Italia cantieri per importanti infrastrutture portuali a Civitavecchia e Taranto e i lavori per il restauro statico e architettonico dell’isola del Lazzaretto Vecchio a Venezia.

Ing. enrico pellegrini, Grandi lavori fincosit spadirettore cantiere di malamoccoEnrico Pellegrini ha 48 anni, è laureato in Ingegneria Civile Idraulica all’Università di Roma «La Sapienza» ed ha segui-to in Grandi Lavori Fincosit, in Italia e all’estero, i cantieri di importanti opere: il mega porto di Ras Laffan e la banchina Qafac di Umm Said in Qatar; il porto turistico di Roma a Ostia; il recupero dell’isola di Sant’Erasmo (Venezia) e il me-ga Impianto di varo «Syncrolift» di Malamocco (Venezia).

Si ringrazia per la collaborazione il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Magistrato alle Acque di Venezia e il suo concessio-nario Consorzio Venezia Nuova

Page 42: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

cestruzzi ha installato un impianto di betonaggio sul lito-rale dell’isola di Pellestrina all’interno dell’area di cantierecomposto da 2 impianti mobili. Il Marine Concrete vieneimmesso a ciclo continuo nelle autobetoniere e dopo unbreve tragitto viene scaricato direttamente nei cassoni.Una volta stagionati, i cassoni saranno posati direttamen-te in mare per la realizzazione dell’opera. Da sottolineareche il cemento arriva a Porto Marghera e da lì raggiungedirettamente via mare l’impianto di produzione del calce-struzzo. Grazie a questa scelta sostenibile è stato comple-tamente eliminato il traffico su ferry boat e su strada.Marine Concrete è stato messo a punto nel Laboratorio diBrindisi, una struttura collegata al Centro Ricerca e Inno-vazione della sede centrale di Bergamo del Gruppo Italce-menti. È un centro dedicato allo sviluppo di tecniche emateriali per l’incremento dell’affidabilità e della durabili-tà delle grandi infrastrutture. È strutturato in termini dipersonale e attrezzature in modo da poter intraprenderela progettazione e lo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovimateriali per il mondo delle costruzioni. Tra il 1999 e il

2000 nell’area del porto di Brindisi vennero installate al-cune banchine galleggianti sulle quali furono posizionatestrutture costituite da diverse miscele di calcestruzzo, perverificarne il comportamento e la durabilità in condizionicosì particolari. I dati poi venivano rilevati in continuo, in-viati al laboratorio e analizzati. Agli studi partecipò anchel’Università Federico II di Napoli, con una ricerca sulla“Durabilità delle strutture in calcestruzzo armato esposteall’ambiente marino e lagunare a clima temperato”.n

Genova Impresa 57 Novembre/Dicembre 2011

Il MOSE è il sistema di paratoie mobili a scomparsa incostruzione alle bocche di porto lagunari per la difesa diVenezia e dell’intero ecosistema dalle acque alte. A oggi ègià stato realizzato per oltre il 60%. Rappresenta il piùgrande cantiere di ingegneria idraulica del mondo, chevede impegnati circa 3.000 addetti diretti e indiretti. Leparatoie mobili del Mose rappresentano il cuore di un va-sto sistema di opere che coniuga la difesa fisica dei centriabitati lagunari dagli allagamenti con il ripristino e la ri-qualificazione ambientale della laguna. Si tratta del piùimponente programma di difesa, recupero e riqualifica-zione dell’ambiente che lo Stato italiano abbia mai intra-preso, un impegno che viene attuato secondo un approc-cio sistemico e coordinato dal Ministero delle Infrastruttu-re e dei Trasporti - Magistrato alle Acque di Venezia at-traverso il Consorzio Venezia Nuova. La realizzazione delMOSE richiede una produzione di circa 220.000 metri cu-bi di calcestruzzo, un quantitativo certamente imponentee che ha comportato una particolare attenzione nell’im-piego di calcestruzzi a prestazioni specifiche.

Calcestruzzi è intervenuta nei lavori alla bocca del portodi Malamocco dove sono realizzati i cassoni di soglia, sucui poggeranno le paratie meccaniche che regoleranno ilflusso dell’acqua nei periodi di marea, e i cassoni di spallasui quali verranno ospitate le strutture di servizio e di ispe-zione. Per questa opera Calcestruzzi ha messo a punto uncalcestruzzo per applicazioni specifiche - il Marine Con-crete - appositamente sviluppato per l’uso in ambientimarini o esposti a condizioni ambientali soggette all’azio-ne corrosiva del mare o dell’aria. Pur immerso nell’acquadi mare il prodotto è in grado di resistere a diverse azionicorrosive quali quelle esercitate da cloruri e solfati, dall’a-zione meccanica esercitata dalle onde e dal conseguenteazione del bagnasciuga. È in grado di garantire una vita diesercizio dell’opera di oltre 200 anni. Marine Concrete è costituito da materie prime seleziona-te e appositamente sviluppate per garantire la durabilitàdi elementi strutturali posizionati direttamente nell’am-biente marino o in prossimità delle coste, come i porti.Per far fronte agli elevati volumi richiesti dall’opera, Cal-

Per il MOSE di Venezia laCalcestruzzi spa ha messo a punto un prodottoinnovativo che resistein ambiente marino oltre 200 anni.

Genova Impresa 56 Novembre/Dicembre 2011

MARINE CONCRETE IN LIGURIACalcestruzzi è impegnata in diversi cantieritra Genova e La Spezia proprio con la forni-tura di Marine Concrete, «un prodotto che siè rivelato particolarmente adatto per diverserealizzazione a contatto con l’acqua di mare- ha detto Deborah Floris responsabile tecno-logico zona Nord Ovest -. A La Spezia stiamorealizzando alcune vasche di grandi dimen-sioni per pesci, che, una volta ultimate, sa-ranno varate in acqua e trasportate fino aGenova. Qui in città stiamo utilizzando oltre1.000 metri cubi di prodotto per il ripristinodella diga foranea, lavori commissionatidall’Autorità Portuale. La spettacolaritàdell’operazione consiste nel fatto che le be-toniere e le pompe sono imbarcate su unachiatta che, dopo trenta minuti di navigazio-ne sottocosta, attracca all’estremità dellamassicciata di contenimento del porto pereffettuare le lavorazioni. Lo scorso anno ab-biamo realizzato un molo a Punta Nave perarginare le correnti. La committenza (RenzoPiano workshop) chiedeva un calcestruzzocolorato, resistente all’acqua di mare e cheriprendesse l’effetto cromatico della scoglie-ra circostante. In questo caso abbiamo ag-giunto a Marine Concrete pigmenti coloratiper ricreare la tonalità richiesta».n

Calcestruzzoda mare

Com

pet

izio

ne

& S

vilu

ppo

u01039236
Highlight
Page 43: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

cestruzzi ha installato un impianto di betonaggio sul lito-rale dell’isola di Pellestrina all’interno dell’area di cantierecomposto da 2 impianti mobili. Il Marine Concrete vieneimmesso a ciclo continuo nelle autobetoniere e dopo unbreve tragitto viene scaricato direttamente nei cassoni.Una volta stagionati, i cassoni saranno posati direttamen-te in mare per la realizzazione dell’opera. Da sottolineareche il cemento arriva a Porto Marghera e da lì raggiungedirettamente via mare l’impianto di produzione del calce-struzzo. Grazie a questa scelta sostenibile è stato comple-tamente eliminato il traffico su ferry boat e su strada.Marine Concrete è stato messo a punto nel Laboratorio diBrindisi, una struttura collegata al Centro Ricerca e Inno-vazione della sede centrale di Bergamo del Gruppo Italce-menti. È un centro dedicato allo sviluppo di tecniche emateriali per l’incremento dell’affidabilità e della durabili-tà delle grandi infrastrutture. È strutturato in termini dipersonale e attrezzature in modo da poter intraprenderela progettazione e lo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovimateriali per il mondo delle costruzioni. Tra il 1999 e il

2000 nell’area del porto di Brindisi vennero installate al-cune banchine galleggianti sulle quali furono posizionatestrutture costituite da diverse miscele di calcestruzzo, perverificarne il comportamento e la durabilità in condizionicosì particolari. I dati poi venivano rilevati in continuo, in-viati al laboratorio e analizzati. Agli studi partecipò anchel’Università Federico II di Napoli, con una ricerca sulla“Durabilità delle strutture in calcestruzzo armato esposteall’ambiente marino e lagunare a clima temperato”.n

Genova Impresa 57 Novembre/Dicembre 2011

Il MOSE è il sistema di paratoie mobili a scomparsa incostruzione alle bocche di porto lagunari per la difesa diVenezia e dell’intero ecosistema dalle acque alte. A oggi ègià stato realizzato per oltre il 60%. Rappresenta il piùgrande cantiere di ingegneria idraulica del mondo, chevede impegnati circa 3.000 addetti diretti e indiretti. Leparatoie mobili del Mose rappresentano il cuore di un va-sto sistema di opere che coniuga la difesa fisica dei centriabitati lagunari dagli allagamenti con il ripristino e la ri-qualificazione ambientale della laguna. Si tratta del piùimponente programma di difesa, recupero e riqualifica-zione dell’ambiente che lo Stato italiano abbia mai intra-preso, un impegno che viene attuato secondo un approc-cio sistemico e coordinato dal Ministero delle Infrastruttu-re e dei Trasporti - Magistrato alle Acque di Venezia at-traverso il Consorzio Venezia Nuova. La realizzazione delMOSE richiede una produzione di circa 220.000 metri cu-bi di calcestruzzo, un quantitativo certamente imponentee che ha comportato una particolare attenzione nell’im-piego di calcestruzzi a prestazioni specifiche.

Calcestruzzi è intervenuta nei lavori alla bocca del portodi Malamocco dove sono realizzati i cassoni di soglia, sucui poggeranno le paratie meccaniche che regoleranno ilflusso dell’acqua nei periodi di marea, e i cassoni di spallasui quali verranno ospitate le strutture di servizio e di ispe-zione. Per questa opera Calcestruzzi ha messo a punto uncalcestruzzo per applicazioni specifiche - il Marine Con-crete - appositamente sviluppato per l’uso in ambientimarini o esposti a condizioni ambientali soggette all’azio-ne corrosiva del mare o dell’aria. Pur immerso nell’acquadi mare il prodotto è in grado di resistere a diverse azionicorrosive quali quelle esercitate da cloruri e solfati, dall’a-zione meccanica esercitata dalle onde e dal conseguenteazione del bagnasciuga. È in grado di garantire una vita diesercizio dell’opera di oltre 200 anni. Marine Concrete è costituito da materie prime seleziona-te e appositamente sviluppate per garantire la durabilitàdi elementi strutturali posizionati direttamente nell’am-biente marino o in prossimità delle coste, come i porti.Per far fronte agli elevati volumi richiesti dall’opera, Cal-

Per il MOSE di Venezia laCalcestruzzi spa ha messo a punto un prodottoinnovativo che resistein ambiente marino oltre 200 anni.

Genova Impresa 56 Novembre/Dicembre 2011

MARINE CONCRETE IN LIGURIACalcestruzzi è impegnata in diversi cantieritra Genova e La Spezia proprio con la forni-tura di Marine Concrete, «un prodotto che siè rivelato particolarmente adatto per diverserealizzazione a contatto con l’acqua di mare- ha detto Deborah Floris responsabile tecno-logico zona Nord Ovest -. A La Spezia stiamorealizzando alcune vasche di grandi dimen-sioni per pesci, che, una volta ultimate, sa-ranno varate in acqua e trasportate fino aGenova. Qui in città stiamo utilizzando oltre1.000 metri cubi di prodotto per il ripristinodella diga foranea, lavori commissionatidall’Autorità Portuale. La spettacolaritàdell’operazione consiste nel fatto che le be-toniere e le pompe sono imbarcate su unachiatta che, dopo trenta minuti di navigazio-ne sottocosta, attracca all’estremità dellamassicciata di contenimento del porto pereffettuare le lavorazioni. Lo scorso anno ab-biamo realizzato un molo a Punta Nave perarginare le correnti. La committenza (RenzoPiano workshop) chiedeva un calcestruzzocolorato, resistente all’acqua di mare e cheriprendesse l’effetto cromatico della scoglie-ra circostante. In questo caso abbiamo ag-giunto a Marine Concrete pigmenti coloratiper ricreare la tonalità richiesta».n

Calcestruzzoda mare

Com

pet

izio

ne

& S

vilu

ppo

Page 44: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Per la tua pubblicità su questo sito

Visualizza la galleria di immagini

Ponte della Musica di Roma: Calcestruzzo batte Legno 1-0

“Doghe di legno fallate che

giungevano dall'estero”. Decisamente

telegrafico il commento di Marco

Corsini, assessore all’Urbanistica del

Comune di Roma, per spiegare il

motivo del rinvio dell’inaugurazione

del Ponte della Musica, prevista per

sabato scorso, 21 maggio, e

rimandata di una decina di giorni.

Prossimo appuntamento 31 maggio,

sperando sia la volta buona, poiché

l’inaugurazione era già stata

posticipata rispetto alla data

originaria del 21 aprile 2011. Dunque, secondo le parole di Corsini, il

“colpevole” del ritardo è da attribuirsi a doghe ammalorate che dovranno essere

sostituite.

Ma lasciamo da parte le giustificazioni e le polemiche politiche seguite alla mancata

inaugurazione (che non si sono fatte attendere). Il titolo del nostro articolo,

volutamente ironico, vuole essere solo l’introduzione per un interessante

approfondimento a firma di Andrea Zecchini, responsabile tecnologico territoriale di

Calcestruzzi per il Lazio, che è intervenuto alle Giornate AICAP 2011, dove ha

presentato il contributo della Calcestruzzi alla realizzazione del Ponte della Musica di

Roma.

Per il ponte, che speriamo venga finalmente aperto al pubblico il 31 maggio, è stato

messo a punto un calcestruzzo innovativo ad Alta Resistenza (AR) con Rck 85. I

vantaggi strutturali ed economici riscontrati ne rendono prevedibile una maggiore diffusione anche nell’edilizia civile ordinaria.

“Le potenzialità prestazionali del calcestruzzo ad Alta Resistenza hanno avuto efficace

riscontro sia riguardo alle sollecitazioni flessionali di carattere locale – schema statico

di trave continua tessuta in direzione longitudinale su traversi intermedi con luce di

3.0m – che a quelle globali, permettendo di limitare la precompressione dell’impalcato

di contrasto alla spinta”, ha detto Zecchini. “Nel caso si fosse impiegato un

calcestruzzo ordinario comunemente utilizzato per solette di ponti stradali, sarebbe

stato necessario realizzare una soletta di 28cm di spessore, con un aggravio del 56%

in termini di peso e ovvie ripercussioni sui costi. Inoltre, l’incremento dello spessore

strutturale, avrebbe comportato la necessità di innalzare la livelletta del ponte,

precludendo la possibilità di adattare una futura linea tranviaria”.

L’iter progettuale del nuovo ponte sul Tevere di Roma ha avuto inizio nel 2000,

quando l’Amministrazione comunale capitolina bandì un concorso di progettazione

internazionale per la realizzazione di un attraversamento pedonale del fiume Tevere,

per collegare l’area del Foro Italico con il comprensorio del Parco della Musica e del

museo MAXXI (leggi anche Le grandi imprese di costruzioni romane a lezione da

Nervi).

La progettazione esecutiva e costruttiva venne affidata alla studio di ingegneria Mario

Petrangeli & Associati in associazione temporanea con lo Studio Biggi-Guerrini,

entrambi di Roma. I lavori, iniziati nel 2008, dovrebbero concludersi con

l’inaugurazione dell’opera all’inizio della prossima estate.

Il calcestruzzo

Il ricorso a un calcestruzzo ad alta resistenza ha permesso di limitare l’aumento di

peso rispetto alla soluzione in acciaio, contenendo lo spessore strutturale in soli 18

cm. Complessivamente il peso del pacchetto strutturale e della pavimentazione nella

soluzione eseguita, è risultato essere addirittura inferiore a quello originario, grazie

alla realizzazione del sovraspessore, necessario per la predisposizione a linea

tranviaria, con un conglomerato alleggerito.

Le potenzialità prestazionali del calcestruzzo ad AR hanno avuto efficace riscontro sia

riguardo alle sollecitazioni flessionali di carattere locale – schema statico di trave

continua tessuta in direzione longitudinale su traversi intermedi con luce di 3.0m – che

a quelle globali, permettendo di limitare la precompressione dell’impalcato di contrasto

alla spinta. Nel caso si fosse impiegato un cls ordinario, C35/45, comunemente

utilizzato per solette di ponti stradali, sarebbe stato necessario realizzare una soletta

di 28 cm di spessore, con un aggravio del 56% in termini di peso ed ovvie

ripercussioni sui costi. Inoltre, l’ incremento dello spessore strutturale, avrebbe

comportato la necessità di innalzare la livelletta del ponte, precludendo la possibilità di

adattare una futura linea tranviaria.

Accanto a quelli di carattere strutturale, l’impiego di calcestruzzi ad AR in luogo della

p.o., garantirà numerosi vantaggi durante l’esercizio dell’opera, che si

concretizzeranno in:

Ambiente

Antisismica

Appalti

Domotica

Edilizia

Energia

Fotovoltaico

Free Time

Materiali

Normativa

Normazione

Professione

Progettazione

Sicurezza

Software

Tecnologie

14/02/2008 su www.architetti.com Maison Barak

14/02/2008 su www.architetti.com The National Aquatics Center Beijing 2008

09/02/2008 su www.architetti.com L'ampliamento Del Macro - Museo D'arte Contemporanea Di Roma

09/02/2008 su www.architetti.com Brooklyn Arts District Regains Momentum

08/02/2008 su www.architetti.com Nuova sede Loducca a San Paolo, Brasile

Questo articolo è stato inserito il 24/05/2011 nella categoria Materiali, letto 1002 volte

Tags: architettura calcestruzzo

infrastrutture ntc

Categorie di articoli

Articoli correlati dal Network dei Professionisti Tecnici

CERCA

Calcestruzzi

CDM DOLMEN e omnia IS srlScheda Top

CSPFea

Keysecurepc spa

Lilli Systems srl

Tecnologia e Sicurezza

CERCAINSERISCI

antisismicaappaltibandicalcestruzzocantierecnicompetenz

energiaculturaefficienza

energeticafonti rinnovabilifotovoltaicoimpiantiincentiviinfrastr

tecnicanormativantcprofessioneprogettazionerisanameabilitativiuniversità

Aziende

Blocchi CAD

Nodo pilastro-fondazione-acciaio

Recinzione 3D

HOME ARTICOLI E-ZINE TABLOID PROGETTI BLOCCHI CAD SOFTWARE AZIENDE NORMATIVA EVENTI

Architetti Geometri Ingegneri Imprese Edili Uffici Tecnici Appalti Avvocati Commercialisti P.A. Concorsi

Il portale per ingegneri e progettisti di

Segnala a un amico

Il tuo nome

E-mail del tuo amico

Copia la scritta che vedi nell'immagine

INVIA

Seguici anche via...

CERCA

REGISTRATI GRATIS AL SITO

Page 1 of 4Ponte della Musica di Roma: Calcestruzzo batte Legno 1-0 - Materiali

31/01/2012http://www.ingegneri.cc/articolo/6473/Ponte-della-Musica-di-Roma-Calcestruzzo-batt...

Page 45: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

14Mi piace 0

- drastica riduzione della rumorosità (fondamentale per un opera in ambito urbano,

ancor più se pedonale);

- eliminazione dei rischi di rottura per fatica tipica delle p.o.;

- un generalizzato miglioramento della durabilità (minore fessurazione);

- drastica riduzione degli oneri manutentivi;

- possibilità di attacco diretto della rotaia di una futura linea tranviaria.

Lo stesso calcestruzzo è stato utilizzato per la realizzazione dei basamenti da cui

spiccano le arcate in acciaio.

Il calcestruzzo, prodotto da Calcestruzzi, è stato oggetto di studi preliminari di pre-

qualifica della miscela, che hanno portato alla individuazione di un mix ad elevate

prestazioni, ben superiori a quelle di progetto.

Le prove di prequalifica del calcestruzzo, sono state eseguite da Calcestruzzi presso il

laboratorio centrale della zona Lazio ed hanno fornito risultati molto soddisfacenti.

I risultati relativi ai getti di cantiere sono perfettamente in linea con quelli ottenuti nel

corso delle prove di prequalifica.

Applicando il controllo di accettazione di tipo “A” sono verificate entrambe le

disequazioni indicate dalla tabella 1 del capitolo 11 delle Norme tecniche per le

costruzioni (NTC).

Le caratteristiche del calcestruzzo utilizzato

I calcestruzzi AR sono caratterizzati da basso rapporto in peso acqua/legante (a/l), da

alto dosaggio di legante, dall'impiego di aggiunte minerali reattive verso l'idrossido di

calcio (ceneri volanti, argille calcinate, pozzolane naturali, microsilice) che

intervengono sulle caratteristiche fisico-meccaniche e sulla durabilità del calcestruzzo

e di additivi chimici superfluidificanti.

Caratteristiche della miscela

Per la fornitura relativa al Ponte della Musica, Calcestruzzi ha messo a punto un

calcestruzzo Rck 85 con diametro massimo 16 mm, la classe di esposizione

ambientale scelta per l’opera XC4 e consistenza S5.

Prove di prequalifica

Presso il laboratorio centrale Calcestruzzi della zona Lazio sono state effettuate le

prime verifiche e le prime analisi di fattibilità del calcestruzzo.

I primi studi di laboratorio avevano l’obiettivo di individuare materie prime tali da

assicurare il rispetto contemporaneo dei tre requisiti fondamentali di una miscela di

calcestruzzo preconfezionato ad Alta Resistenza:

- Requisito Tecnologico – il ridotto rapporto acqua / cemento

- Requisito Reologico – Adeguata Lavorabilità e idoneo mantenimento di lavorabilità

- Requisito Meccanico – Resistenza a compressione di progetto

La scelta dei componenti e dei vari dosaggi per il calcestruzzo AR è ricaduta su:

- Aggregati di natura basaltica

- Cemento tipo 52.5 R Cem I

- Additivo superfluidificante

- Aggiunte di tipo II (Fumi di silice)

Conclusioni

L’impiego dell’Rck 85 per il Ponte della Musica, così come per tutte le opere di

eccellenza, ha richiesto un’intensa attività di laboratorio per la progettazione e la

messa a punto della miscela.

A tale fine la Calcestruzzi ha sviluppato e assecondato a pieno le richieste dei

progettisti e della direzione lavori, producendo un miscela ad elevate performance

meccaniche, ben superiori a quelle previste in progetto.

L’applicazione descritta in questa memoria costituisce un’ulteriore dimostrazione della

validità dei calcestruzzi ad Alta Resistenza per la costruzione di opere dove sono

richiesti elevati requisiti in termini di capacità prestazionali.

I vantaggi strutturali ed economici riscontrati nel Ponte della Musica, ne rendono

peraltro prevedibile una maggiore diffusione anche nell’edilizia civile “ordinaria”.

Tale auspicio è supportato dalla constatazione che oggi, grazie allo sviluppo

nell’industria degli additivi superfluidificanti, all’utilizzo di varie tipologie di aggiunte

minerali e al progresso tecnico degli impianti, risulta possibile produrre con relativa

semplicità calcestruzzi ad Alta Resistenza con rapporti acqua / cemento inferiori a

0,35.

di Andrea Zecchini

Ti potrebbe interessare anche

Risparmio energetico e innovazione nel centro di Bologna. Wienerberger per edifici

in Classe A

DIVENTA FANSu Facebook

Plug-in sociale di Facebook

Ingegneri.cc e Maggioli Editore collaborano con

CERCA

INSERISCI

CERCAINSERISCI

Software

TriDmetriX

Software Quarto Conto Energia PhotosImpianti 2011

Progetti

ECO-PARK di Studio gmp - architetti von Gerkan, Marg and Partners

AMPLIAMENTO UFFICIDELTATRE di ArchiLabs

PARIGI 1850-2003: ARCHEOLOGIA DOMESTICA IN DUPLEX di Valerio Maria Ferrari

NUOVO HEADQUARTERNOBEL BIOCARE di ArchiLabs

SCOTTS TOWER di UNStudio

LA VILLE INTELLIGENTEdi Jakob + MacFarlane Architects

Page 2 of 4Ponte della Musica di Roma: Calcestruzzo batte Legno 1-0 - Materiali

31/01/2012http://www.ingegneri.cc/articolo/6473/Ponte-della-Musica-di-Roma-Calcestruzzo-batt...

Page 46: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

26 INGEGNERI - numero 5-7 | maggio-luglio 2011

di Andrea Zecchini*

Study and evalution of techno-logical aspects regarding the planning of the mixture high resistence Rck 85 for the supply from Calcestruzzi to Ponte della Musica (Roma).They will estimate the tests carried out in phase of pre-qualification in the laboratories of the Calcestruzzi and the verifications during the phase of qualification from the customer near the plant.

Il calcestruzzo strutturale viene identificato e classificato in riferimento alle sue prestazioni allo stato indurito mediante la resistenza caratteristica Rck verificata attraverso la prova a compressione effettuata su provini cubici o cilindrici.Le normative di riferimento sia europee [1] che quelle italiane [2] suddividono il calcestruzzo attraverso la dicitura CXY/KZ in riferimento alla resistenza a compressione su provini cilindrici (CXY) e su provini cubici (KZ).

Classi di resistenzaI calcestruzzi con resistenza cubi-ca superiore a 55 MPa vengono

ulteriormente suddivisi nelle seguenti categorie [3]:- calcestruzzi con resistenza cubica inferiore a 55 MPa e con rapporto a/c minore di 0.55 (Calcestruzzo ordinario o a resi-stenza normale – NR);- calcestruzzi con resistenza cubica superiore a 55 MPa ed inferiore a 75 MPa con rapporto a/c minore di 0.45 (Calcestruzzo ad alte prestazioni – AP);- calcestruzzi caratterizzati da un rapporto a/c minore di 0.35 e una resistenza cubica superiore a 75 MPa ed inferiore a 115 MPa (Calcestruzzo ad alta resistenza – AR).

I calcestruzzi AR sono caratteriz-zati da basso rapporto in peso acqua/legante (a/l), da alto do-saggio di legante, dall’impiego di aggiunte minerali reattive verso l’idrossido di calcio (ceneri volanti, argille calcinate, pozzo-lane naturali, microsilice) che in-tervengono sulle caratteristiche fisico-meccaniche e sulla durabi-lità del calcestruzzo e di additivi chimici superfluidificanti.Il dosaggio del legante varia nell’intervallo 400 - 550 Kg/m3 e rappresenta il totale del ce-mento Portland più le aggiunte minerali attive. Il rapporto a/l

è generalmente nell’intervallo 0,25 - 0,35.

Miscela - Caratteristiche Per la fornitura relativa al Ponte della Musica è stato commissio-nato un calcestruzzo Rck 85 con diametro massimo 16 mm, la classe di esposizione ambientale scelta per l’opera XC4 e consi-stenza S5.

Esperienza CalcestruzziProve di Pre-QualificaPresso il laboratorio centrale della zona Lazio sono state effettuate le prime verifiche e le prime analisi di fattibilità del calcestruzzo.I primi studi di laboratorio ave-vano l’obiettivo di individuare materie prime tali da assicurare il rispetto contemporaneo dei tre requisiti fondamentali di una miscela di calcestruzzo preconfe-zionato ad Alta Resistenza:- requisito tecnologico – il ridot-to rapporto acqua / cemento;- requisito reologico – adeguata lavorabilità e idoneo manteni-mento di lavorabilità;- requisito meccanico – resisten-za a compressione di progetto.La scelta dei componenti e dei vari dosaggi per il calcestruzzo AR è ricaduta su:- aggregati di natura basaltica;- cemento tipo 52.5 R Cem I;- additivo superfluidificante; - aggiunte di tipo II (Fumi di silice).

Materie prime – AggregatiAggregato fineI calcestruzzi ad alta resisten-za hanno un quantitativo di legante cementizio superiore rispetto ai calcestruzzi ordinari l’apporto di particelle fini alla miscela richiesto alle sabbie, fon-damentale per le formulazioni correnti, non è determinante per questo tipo di miscele dove la distribuzione granulometrica della sabbia non ha conseguenze sul bleeding e sulla segregazione ma bensì solo ed esclusivamente sulla richiesta d’acqua.

Aggregato GrossoLa scelta dell’aggregato grosso risulta di fondamentale impor-tanza per questo tipo di miscele dove il ridotto rapporto acqua/cemento (cc 0.30) conferisce alla matrice cementizia un livello di resistenza molto simile e a volte uguale a quello dell’aggregato stesso. In questi casi ogni ulteriore riduzione del rapporto acqua/cemento non crea nessuna tipo-logia di vantaggio in termini di resistenza a compressione.L’unica possibilità, in casi ana-loghi, è quella di cambiare la tipologia di aggregato con uno avente caratteristiche meccani-

che migliori.In fase di pre-qualifica della miscela, i risultati a compres-sione hanno precluso l’utilizzo di alcuni aggregati e quindi obbligatoriamente richiesto la loro sostituzione.Di seguito sono stati riportati due tipologie di mix (A e B) e i relativi risultati in termini mec-canici nei quali i componenti sono dosati in egual misura ma la tipologia di aggregato grosso, nel caso del mix B, è di natura basaltica (tabella 1 – figura 1).

Come si può osservare (tabella e figura 1) lo sviluppo della re-sistenza nei calcestruzzi AR, con rapporti acqua/cemento inferiori a 0.35, risulta molto influen-zato dalla natura litologica e dalle caratteristiche meccaniche dell’aggregato grosso.La forma e la tessitura dell’ag-gregato grosso influenza, come l’aggregato fino, la reologia del-la miscela e la richiesta d’acqua. Viene preferita una tipologia di aggregato grosso con superfi-cie frantumate perché queste generano una sorta di effetto incastro meccanico all’interno della miscela. Al contrario si preferisce evitare, anche nel caso di calcestruzzi ordinari, tipologie di aggregati con par-ticelle aventi forme allungate, le quali potrebbero creare, in fase indurita, zone di disomogeneità con possibili piani di rottura preferenziali.

Cemento Per questo tipo di prodotto è stato indispensabile utilizzare il cemento 52.5 R tipo Cem I in

modo tale da garantire il requi-sito meccanico richiesto.

Aggiunte – Fumi di SiliceIl fumo di silice o microsilice è un sottoprodotto della fabbricazio-ne di silicio e leghe ferro-silicio. La microsilice, grazie alle sue caratteristiche, possiede svaria-te funzioni, le più riconosciute attualmente sono:- Funzione “Fillerizzante”. La mi-crosilice si presenta con particelle sferiche con dimensioni variabili tra lo 0.1 μm e 2 μm e superfi-cie specifica (Blaine) con valori compresi tra 15.000 e 25.000 m2/kg, quindi con caratteristiche dimensionali 10 volte inferiori a quelle dei cementi normalmente utilizzati per la produzione di calcestruzzo.Questo consente ai granuli di mi-crosilice di collocarsi all’interno della matrice cementizia con la creazione di una struttura molto più compatta.- Funzione “Pozzolanica”. Le caratteristiche mineralogiche e la composizione chimica della microsilice rendono il prodotto altamente reattivo e quindi valutabile, non solo come un’ag-giunta di inerte all’interno della miscela, ma bensì un contributo al dosaggio del cemento.L’impiego di fumo di silice costi-tuisce un mezzo per innalzare e per conseguire la resistenza

di progetto e la lavorabilità desiderata.

Microstruttura e zona di tran-sizioneNei calcestruzzi ordinari, quindi con rapporto a/c compreso tra 0.45 e 0.65, la microstruttura della matrice è caratterizzata da un’elevata porosità e da una zona di transizione con l’aggre-gato di circa 50 μm. La zona di transizione si presenta con una porosità, una densità ed una morfologia completamente dif-ferenti dalla matrice cementizia indisturbata (figura 2).

Le differenze morfologiche e di densità comportano una “di-fettosità” all’interno della zona di interfaccia e questa causa un difficile trasferimento delle tensioni dalla pasta di cemento all’aggregato, la conseguenza di ciò è la scarsa influenza delle caratteristiche degli aggregati sulle proprietà della matrice legante.Nei calcestruzzi AR la zona di interfaccia è praticamente nulla e le proprietà meccaniche dell’aggregato sono molto simili a quelle della pasta di cemento, questo comporta un migliore trasferimento delle tensioni tra matrice e aggregato, quindi un comportamento molto più ela-sto-lineare anche fino a tensioni

R85 Con aggregati normali R85 Con aggregati basaltici3 gg 63 70.17 gg 78.7 84.5

14 gg 81 86.328 gg 81.4 87.8

Tabella 1 – Resistenze a compressione A e B. Nota: I dati a compres-sione sono espressi in MPa

50

55

60

65

70

75

80

85

90

0 5 10 15 20 25 30

R85 Con aggregati normaliR85 Con aggregati basaltici

Figura 1 - Resistenze a compressione mix A e B

Componenti UM A B C DCemento 52.5 R Cem I kg 530 530 480 530Microsilice kg 50 40Sabbia kg 526 654 745 630Aggregato Grosso Ordinario kg 908Aggregato Grosso Basaltico kg 1140 1054 990

Add. Superfluidificante Lt 8 6.9 7.2 10.6Add. SRA Lt 4.8Add. Espansivo kg 20

MV Teorica kg/m3 2382 2411 2364 2386

Miscele

Tabella 2 – Componenti miscele

> maTERIALI

Calcestruzzo ad Alta Resistenza: aspetti tecnologici e mix designL’intervento integrale tenuto alle Giornate Aicap 2011

Figura 3 – Valutazione della consistenza (UNI EN 12350:2)

Valutazione della consistenza Miscele Rck 85 MPa

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

220

240

260

280

300

A B C D

Miscele

Abb

assa

men

to a

l con

o (m

m)

Slump a t0

Slump a t30

Slump a t60

Valutazione resistenze a compressione Miscele Rck 85

50

60

70

80

90

100

110

A B C D

Miscele

Rei

sten

za a

Com

pres

sione

(MPa

)

Resistenze a 3gg

Resistenze a 7gg

Resistenze a 28 gg

Figura 4 – Valutazione resistenze a compressione (UNI EN 12390:3)

Vista d’insieme del Ponte della Musica ultimato

Vista dell’intradosso della piattaforma del Ponte della Musica a Roma

Vista della soletta a getto completato del Ponte della Musica a Roma

Figura 2 – Schema della zona di transizione [4]

Page 47: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

27INGEGNERI - numero 5-7 | maggio-luglio 2011

molto vicine al carico di rottura.L’utilizzo della microsilice com-porta un aumento della durabili-tà dell’opera perché l’eliminazio-ne totale o parziale della zona di transizione non permette agli elementi “dannosi” per il calce-struzzo di permeare all’interno dello stesso.

Miscele di prova Qui di seguito sono elencate alcune prove effettuate nei laboratori Calcestruzzi durante la progettazione dell’Rck 85 per la fornitura presso il Ponte della Musica.Le miscele sono denominate A – B – C – D e di seguito sono elencati i costituenti (tabella 2).

Per ogni singola miscela sono state verificate le caratteristiche reologiche attraverso la misura-zione dell’abbassamento al cono di Abrams (UNI EN 12350-2) a intervalli prestabiliti (tabella 3 – figura 3).

Successivamente sono state ve-rificate le resistenze a compres-sione (UNI EN 12390-3) rispetti-vamente dopo 3, 7 e 28 giorni di maturazione alle condizioni standard (tabella 4 – figura 4).

Facendo le opportune conside-razioni nei riguardi della tipo-logia di richiesta da parte del Committente e soprattutto in considerazione della tipologia di opera, della complessità e della densità di armatura all’interno dei piedritti, la miscela più ido-nea risulta la miscela D.Un’altra considerazione da ef-fettuare è nei riguardi della resistenza a compressione in termini di resistenza di progetto.

Rmtarget = Rck + k * σ

Rmtarget = 85 + (1.64 * 5) = 93.2 MPa

Nella valutazione della resisten-za di progetto è stata presa in considerazione anche la curva

del calcestruzzo con il cemento tipo I 52.5 R. Come si può notare dalla figura 5 lo sviluppo della resistenza con rapporti acqua/cemento molto bassi risente di qualsiasi piccola variazione.Piccole variazioni sul rapporto acqua/cemento possono creare grosse variazioni sulle resisten-ze, per queste motivazioni la progettazione della miscela in oggetto è stata effettuata con valori a 28 giorni di circa 100 MPa.

Pre-qualifica presso laboratorio accreditatoNella progettazione della mi-scela risultava utile verificare anche alcune caratteristiche della miscela allo stato indurito, Calcestruzzi in collaborazione con un laboratorio riconosciuto dal Ministero del lavori pubblici ha effettuato sulla miscela le se-guenti prove: Verifica del Ritiro Idraulico e Verifica del Modulo Elastico Secante a Compressione.La valutazione del ritiro idraulico è stata effettuata a determi-nati intervalli temporali con riferimento ad un valore “zero” equivalente al tempo di fine presa del calcestruzzo.Le contrazioni che avvengono nel calcestruzzo e che danno luogo al ritiro sono distinguibili in due differenti tipologie:a) Il Ritiro AutogenoQuesto è dovuto essenzialmente a motivi interni del calcestruzzo poiché avviene anche quando non sussistono variazioni igro-metriche e termiche nell’am-biente di maturazione.Tale fenomeno è causato dall’i-dratazione del cemento, i pro-dotti derivati dalla reazione occupano un volume inferiori nei confronti di quelli che hanno prodotto la reazione.Questa contrazione dipende fondamentalmente dal tenore

di cemento utilizzato per il confezionamento della miscela.b) Il Ritiro IgrometricoLe cause che provocano il ritiro igrometrico, a differenza di quel-lo precedentemente descritto, sono imputabili a condizioni esterne al prodotto.L’evaporazione dell’acqua con-tenuta nella miscela verso l’am-biente esterno provoca l’instau-rarsi di contrazioni all’interno della massa di calcestruzzo.Tale fenomeno dipende esclusi-vamente dai fattori ambientali quali la temperatura esterna, l’umidità relativa e la velocità dell’aria nonché dal rapporto a/c poiché un eccesso di acqua libera provocherebbe un aumento del ritiro.

Normalmente quando si fa rife-rimento al ritiro ci si riferisce al ritiro idraulico considerato come deformazione totale ottenuta dalla somma del ritiro autogeno e dal ritiro idrometrico.Nella tabella 5 e figura 6 vengo-no riportati i risultati ottenuti in laboratorio sulla miscela Rck 85. Viene quindi determinato un ritiro idraulico dopo 28 giorni di maturazioni di -390 μm/m quindi valori riconducibili a calcestruzzi ordinari.Durante la pre-qualifica della miscela si è determinato speri-mentalmente il modulo elastico sia dopo 7 giorni di maturazione e sia dopo 28 giorni di maturazione.Il modulo elastico risulta essere un parametro fondamentale nella progettazione e nelle applicazioni strutturali. Tale proprietà, diffe-rentemente dall’acciaio, dipende da molti fattori comunque tutti riconducibili alla natura compo-sita del calcestruzzo.In letteratura sono presenti molte relazioni tra la resistenza a com-pressione e il modulo elastico secante.

Nella tabella 6 sono riportati i valori ottenuti dopo 7 giorni di maturazione e 28 giorni di ma-turazione e confrontati con la relazione presente nelle Norme tecniche per le costruzioni del 14 gennaio 2008.Dalla tabella 6 si può verificare come esista una buona corri-spondenza, soprattutto a 28 giorni di maturazione, tra il valore sperimentale e quello calcolato attraverso la correlazione pre-sente nelle Norme tecniche per le costruzioni.

ConclusioniLa realizzazione dell’Rck 85 per il Ponte della Musica a Roma, così come per tutte le opere di eccellenza, ha richiesto un’inten-sa attività di laboratorio per la progettazione e la messa a punto della miscela.Oggigiorno grazie allo sviluppo nell’industria degli additivi super-fluidificanti, l’utilizzo di varie ti-pologie di aggiunte minerali e del progresso tecnico degli impianti risulta possibile produrre, con relativa semplicità, calcestruzzi ad Alta Resistenza con rapporti acqua/cemento inferiori a 0.35 su tutto il territorio nazionale.Calcestruzzi, insieme al suo staff tecnico, sviluppa e asseconda

le richieste dei progettisti sia in termini di prodotti ad elevate performance meccaniche, come il prodotto oggetto della seguente memoria, sia attraverso nuovi prodotti innovativi valorizzan-do e utilizzando materie prime seconde.

RingraziamentiIl presente lavoro e lo studio del-la miscela sono stati svolti dalla direzione tecnologia e qualità della zona Lazio ed in particolare in collaborazione con i geometri Giuseppe Bottoni, Franco Fran-cucci e Domenico Sassone.

Per informazioniwww.calcestruzzi.it

Bibliografia[1] EN 206:2006.[2] UNI EN 11104:2003.[3] Linee guida su calcestruzzi strutturali Alta Resistenza. Consi-glio Superiore dei Lavori Pubblici Servizio Tecnico Centrale.[4] COLLEPARDI M., Il Nuovo Calcestruzzo, Ed. Tintoretto.

di Silvio Della Casa*

Con chiari e ben precisi obiet-tivi di efficienza energetica, sicurezza e condizioni ottimali di comfort sul lavoro, è stato re-centemente portato a termine un ampio progetto di ristruttu-razione di un edificio destinato a riunire le due precedenti sedi milanesi della società Accentu-re che, operando in oltre 120 Paesi, fornisce alle aziende con-sulenza globale per le attività direzionali, servizi tecnologici e outsourcing.

La nuova sede, in cui lavorano circa mille persone, occupa un’area di 17.000 m2 di cui 9.000 coperti, suddivisi fra un corpo di fabbrica perimetrale e una torre centrale di sette piani. Conside-rando un utilizzo degli uffici di 250 giorni/anno, per otto ore al giorno, l’edificio è in media occupato per 2.000 ore.

Le scelte dei progettisti si sono orientate verso un moderno sistema BMS (Building Mana-gement System) frutto della collaborazione tra ABB e SAET.Per tale applicazione sono stati

utilizzati dispositivi ABB i-bus, a standard internazionale KNX, connessi al sistema di supervi-sione SAET GEMSS, il quale è in grado di garantire una gestione integrata dei diversi impianti e sottosistemi presenti nell’edi-ficio: illuminazione, termore-golazione, rilevazione incendi, interruttori dei quadri elettrici, allarmi. Complessivamente vengono controllati, attraverso un’intuitiva interfaccia utente, più di 6.000 punti.

Il controllo dell’illuminazione avviene secondo due criteri ope-rativi tra loro complementari: la regolazione della luminosità artificiale in funzione della luce naturale, proveniente dalle am-pie vetrate che rivistono gran parte dell’edificio, e la rilevazio-ne della presenza di persone nei locali. La regolazione è svolta mediante sensori di luminosità montati sulle lampade e reattori in tecnologia Dali in grado di va-riare da 0 a 100% l’intensità lu-minosa. L’illuminamento in ogni settore è mantenuto costante dai sensori che intervengono sul flusso emesso dalle lampade in modo tale da variarlo in base al contributo della luce naturale.Tutti i corpi illuminanti e i sen-sori di luminosità sono collegati

al sistema ABB i-bus KNX che comprende 24 gateway Dali ABB DG/S1.1, 60 sensori di lu-minosità ABB LR/S 4.16.1 e 277 sensori di presenza.Per quanto riguarda l’impianto termico, sono state realizzate ottimizzazioni del funziona-mento delle centrali tecnologi-che mediante l’uso di inverter, sono state installate caldaie ad alto rendimento ed è stato realizzato un sistema ad aria primaria con recuperatori di calore. L’installazione di son-de di temperatura e umidità nelle diverse zone dei piani, gestite tramite il sistema ABB i-bus KNX, garantisce microcli-mi separati adatti a necessità specifiche.

Le misurazioni effettuate nei mesi già trascorsi dall’inaugu-razione documentano i risparmi ottenuti rispetto alle soluzioni impiantistiche tradizionali. Le fonti illuminotecniche a rispar-mio energetico assicurano un minore consumo annuo del 50% (300.000 kWh); la gestione ottimizzata dell’intensità lumi-nosa rende possibili riduzioni dei consumi del 20% (70.000 kWh) e la rilevazione di presen-za delle persone porta a una ri-duzione del 10% (30.000 kWh).

Inoltre, l’illuminazione secondo fasce orarie e programmi set-timanali/annuali diminuisce i consumi del 5% (100.000 kWh), mentre la gestione di riscalda-mento e condizionamento li riduce del 20% (200.000kWh). In totale, la riduzione comples-siva dei consumi su base annua è di 700.000 kWh, pari al 18% ed equivalenti a 161 Tep. L’il-luminazione, inoltre, è sempre al livello ottimale, allineata ai valori prescritti nella norma

UNI 12464-1 relativa ai luoghi di lavoro.

Si ringraziano per la collabora-zione la società GSP, committen-te dell’intervento, e lo Studio di Progettazione Elettrica Mastro-giacomo.

*Direzione Tecnologia Qualità ,Responsabile Tecnologico Terri-toriale Zona Lazio, Calcestruzzi

*Ingegnere, responsabile co-municazione tecnico scientifica ABB

A B C DSlump a t 0 180 270 180 260Slump a t 30 0 230 170 240Slump a t 60 0 180 140 210

Miscele

Tabella 3 – Consistenza delle miscele. Nota: I dati sono espressi in mm di abbassamento

Curva Calcestruzzo - Cem I 52.5 R

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1

Rapporto a/c

Res

isten

za a

com

pres

sione

(MPa

)

Figura 5 – Curva del calcestruzzo 52.5 R Cem tipo I

Stagionatura (ore/gg) 24h 48h 3gg 6gg 7gg 14gg 28gg

Ritiro μm/m-10 -110 -170 -230 -240 -330 -390

Tabella 5 – Determinazione Ritiro Idraulico

-450

-400

-350

-300

-250

-200

-150

-100

-50

00 5 10 15 20 25 30

gg di maturazione

Ritir

o Id

raul

ico

(μm

/m)

Figura 6 – Grafico del Ritiro Idraulico

> DOMOTIcA

A B C DResistenza a Compressione 3 gg 78 80.5 63 71.3Resistenza a Compressione 7 gg 80 82.3 78.7 86.8Resistenza a Compressione 28 gg 84.6 86.5 81.4 106.3

Rapporto A/C eq 0.340 0.330 0.317 0.316

Miscele

Tabella 4 – Resistenze a Compressione delle miscele. Nota: I dati sono espressi MPa.

Tabella 6 – Determinazione Modulo Elastico Secante a Compressione. Nota: I dati sono espressi in MPa

1 2 Medie

Resistenza a compressione

7gg 75.6 75.1 7528gg 92.9 92.4 93

Modulo elastico secante d.m. 14-01-2008

7gg 40363 40282 4032228gg 42937 42867 42902

Modulo elastico secante sperimentale

7gg 41346 41767 4155728gg 42269 43700 42985

Provini

Vista dei piedritti in cls di spiccato dell’arco del Ponte della Musica di Roma

Building Automation per l’efficienza energetica nel terziarioIl recente intervento di ristrutturazione delle sedi milanesi della società Accenture

Nella nuova sede milanese di Accenture, realizzata secondo speci-fici obiettivi di efficienza e comfort, è stato applicato un moderno sistema di building management frutto della collaborazione tra ABB e SAET

I dispositivi ABB i-bus KNX sono connessi al sistema di supervisione SAET GEMSS, garantendo una gestione integrata dei diversi impianti e sottosistemi presenti nell’edificio

Page 48: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

ARCHIVIO

Chip House: l'integrazione possibile tra architettura, tecnologia e sostenibilita'

Il pvc nei prodotti da costruzione: quali vantaggi?

La "ricetta" dell'Antitrust per la crescita del Paese

Appalti pubblici: la formula vincente degli ingegneri

In primo piano Un calcestruzzo innovativo per il Ponte della Musica di Roma

Un calcestruzzo innovativo per il Ponte della Musica di RomaIl ricorso a un calcestruzzo ad alta resistenza ha permesso di limitare il peso rispetto all'acciaio, in linea con la scelta estetica di leggerezza e sostenibilità

IN PRIMO PIANO - 20 giugno 2011

Inaugurato il 31 maggio scorso, il lungo arco sospeso sul Tevere è stato realizzato con un calcestruzzo innovativo ad altaresistenza Rck 85 messo a punto da Calcestruzzi proprio per il Ponte della Musica di Roma e che ha richiesto un’intensa attività di laboratorio per la progettazione e la messa a punto della miscela.

I primi studi avevano l’obiettivo di individuare materie prime tali daassicurare il rispetto contemporaneo dei tre requisiti fondamentali di una miscela di calcestruzzo preconfezionato ad alta resistenza: il ridotto rapporto acqua/cemento; adeguata lavorabilità e idoneo mantenimento di lavorabilità; resistenza a compressione di progetto. La scelta dei componenti e dei vari dosaggi è dunque ricaduta su aggregati di natura basaltica, cemento tipo 52.5 R Cem I, additivo superfluidificante e aggiunte di tipo II (Fumi di silice).

Le caratteristiche tecniche, le performance meccaniche e i vantaggi strutturali ed economici di Rck 85, utilizzato anche per larealizzazione dei basamenti sottili da cui spiccano le arcate in acciaio, sono stati illustrati da Andrea Zecchini, responsabile

Supplemento di Tecnici.it - Quotidiano di informazione scientifica e tecnica - Anno 5 n° 19 del 27/01/2012

Home News Community Concorsi Aggiornamento Normativa Free Software Blocchi CA

Ambiente Edilizia Impianti Informatica Restauro Sicurezza Strutture Telecomunicazioni Trasporti Urbanistica Varie F

22Mi piace Condividi su:

Page 1 of 3Un calcestruzzo innovativo per il Ponte della Musica di Roma - Ingegneri.info...

27/01/2012http://www.ingegneri.info/un-calcestruzzo-innovativo-per-il-ponte-della-musica-di-ro...

Page 49: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Cambi CVT a variazione continua di rapporto per autovetture: lo stato dell'arte

ARTICOLO PRECEDENTE

Social Housing Awards: premiati i vincitori

tecnologico territoriale zona Lazio di Calcestruzzi, nel corso del 26° Convegno nazionale Aicap, (Associazione italiana calcestruzzo armato e precompresso).

I calcestruzzi ad alta resistenza risultano caratterizzati dal basso rapporto in peso acqua/legante, dall’alto dosaggio di legante, dall'impiego di aggiunte minerali reattive verso l'idrossido di calcio - ceneri volanti, argille calcinate, pozzolane naturali, micro silice -, che intervengono sulle caratteristiche fisico-meccaniche e sulla durabilità del calcestruzzo, e di additivi chimici superfluidificanti.

L’impiego di Rck 85 ha permesso dunque di limitare l’aumento di peso rispetto alla soluzione in acciaiocontenendo lo spessore strutturale in soli 18 cm, in linea quindi con la scelta estetica di leggerezza e di sostenibilità dell’opera voluta dai progettisti. Complessivamente il peso del pacchetto strutturale e della pavimentazione è risultato essere addirittura inferiore a quello originario, grazie alla realizzazione del sovraspessore, necessario per la predisposizione a linea tranviaria, con un conglomerato alleggerito.

Le potenzialità prestazionali del calcestruzzo hanno avuto efficace riscontro sia riguardo alle sollecitazioni flessionali di carattere locale – schema statico di trave continua tessuta in direzione longitudinale su traversi intermedi con luce di 3 m – che a quelle globali, permettendo di limitare la precompressione dell’impalcato di contrasto alla spinta.

Nel caso si fosse impiegato un calcestruzzo ordinario, comunemente utilizzato per solette di ponti stradali, sarebbe stato necessario realizzare una soletta di 28 cm di spessore, con un aggravio del 56% in termini di peso ed ovvie ripercussioni sui costi. Inoltre, l’incremento dello spessore strutturale, avrebbe comportato la necessità di innalzare la livelletta del ponte, precludendo la possibilità di adattare una futura linea tranviaria.

Accanto a quelli di carattere strutturale, l’impiego di calcestruzzi ad alta resistenza garantisce numerosi vantaggi durante l’esercizio dell’opera, che si concretizzeranno in una drastica riduzione della rumorosità e degli oneri manutentivi; nell’eliminazione dei rischi di rottura per fatica; in un generalizzato miglioramento della durabilità; nella possibilità di attacco diretto della rotaia di una futuralinea tranviaria.

O.O.

PHOTO GALLERY

Sul Canale IN PRIMO PIANO

TAGS

22Mi piace Condividi su:

ANDREA ZECCHINI CALCESTRUZZO ROMA

Page 2 of 3Un calcestruzzo innovativo per il Ponte della Musica di Roma - Ingegneri.info...

27/01/2012http://www.ingegneri.info/un-calcestruzzo-innovativo-per-il-ponte-della-musica-di-ro...

Page 50: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Politecnico di MilanoFacoltà di Ingegneria Edile-Architettura

Contatti > Maurizio Parrimail [email protected]

arketipo

— The new Bouwkunde

Tipologia > La tesi di laurea, sviluppata da due studenti (Umberto Magni e Maurizio Parri) della facoltà di Ingegneria Edile-Architettura del Politecnico di Milano, ha riguardato la progettazione della nuova facoltà di Architettura dell’Università di Delft (Olanda).

Obiettivi > Realizzare un progetto che risponda alle tematiche di risparmio energetico e di progettazione bioclimatica e sostenibile. Attraverso l’ottimizzazione delle prestazioni dell’involucro e l’utilizzo di risorse rinnovabili si è garantito il corretto soddisfacimento delle condizioni di comfort acustico, illuminotecnico e termoigrometrico.

Fasi > L’ottimizzazione dell’involucro trasparente e di quello opaco è passata attraverso accurate analisi energetiche in regime dinamico di differenti soluzioni costruttive, in modo da combinare elementi tecnologici presenti sul mercato e investire maggiori risorse sull’innovazione di processo piuttosto che su quella di prodotto, limitando in tal modo i costi complessivi

a cura di michele sauchelli

STUDIO: MATERIAL-MENTE Gli ultimi aggiornamenti dal mondo della ricerca

— Call fOr paperS

L’obiettivo è quello di creare una maggiore interazione tra il mondo della ricerca e quello dei professionisti e delle aziende, dando la possibilità di stabilire positive connessioni relazionali al fine di introdurre maggiore innovazione nel processo edilizio e promuovere la ricerca. Per comparire in questa rubrica è necessario sottoporre un abstract della ricerca al Comitato Scientifico, che selezionerà, a suo giudizio, i lavori più interessanti. È richiesto un testo max di 2500 battute (spazi inclusi) in cui si evincono chiaramente gli obiettivi e gli sviluppi, i possibili risvolti pratici e le aziende e/o gli enti coinvolti. Dovranno, inoltre, essere indicati il nome e i contatti di un referente, nonché i finanziamenti ricevuti/necessari per lo sviluppo della ricerca stessa. Una o più immagini in alta risoluzione (300 dpi, in formato .tiff o .jpg) rappresentative dei temi trattati o dell’istituto/ente saranno motivo di maggiore apprezzamento.

Tutto il materiale dovrà essere fornito in formato digitale al seguente indirizzo mail: [email protected]

Indicare nell’oggetto della mail: “MATERIAL-MENTE per ARKETIPO”

Vista 3D d’insieme

dell’opera. Per controllare il comportamento energetico degli spazi destinati alle attività universitarie, caratterizzati da elevati carichi termici interni, si è agito, da una parte, sui sistemi esterni di schermatura, come la doppia copertura costituita dalla parte sommitale della scocca che racchiude l’intero edificio, dall’altra su soluzioni atte a smorzare e sfasare nel tempo i picchi termici. A questo proposito gli orizzontamenti, realizzati con solai alveolari di calcestruzzo armato, fungono da volano termico consentendo al contempo una maggiore rapidità di messa in opera. Lo studio energetico si è spinto fino alla valutazione dell’efficacia del “dilavamento notturno” (night flushing) che, realizzabile mediante ventilazione naturale attivata da camini contrapposti alle aperture vetrate, provvede a scaricare termicamente le superfici di calcestruzzo. Per favorire il ricambio naturale dell’aria minimizzando il discomfort acustico dovuto all’apertura delle porzioni vetrate, si è fatto ricorso a un sistema di camini (split duct) che consente di sfruttare, nelle stagioni miti, la ventilazione naturale a finestre chiuse. Il sistema di illuminazione artificiale a LED, abbinato a un controllo domotico per singolo ambiente, porta a una drastica riduzione dei consumi elettrici connessi. La scocca di rivestimento unisce funzioni estetiche a finalità tecnologiche ed energetiche: nello spazio tra solaio e rivestimento sono alloggiate le unità di trattamento aria che sfruttano il pre-riscaldamento dell’aria attraverso i solar-wall migliorando l’efficienza complessiva dell’impianto; all’esterno sono, invece, installati moduli fotovoltaici e solari termici. L’acqua piovana raccolta dall’ampia copertura viene immagazzinata in apposite cisterne poste al piano interrato e utilizzata per l’irrigazione degli spazi verdi, lo scarico dei sanitari e per la pulizia degli ambienti interni. Si conclude in questo modo il quadro completo della sostenibilità energetica e prestazionale di questo interessante e innovativo progetto.

Schema funzionamento bioclimatico invernale

26 arketipo

ARK0055_026_material-mente.indd 26 29/06/11 12.40

Page 51: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Calcestruzzi Spa

[email protected] www.calcestruzzi.it

— Calcestruzzi di ultima generazione per il Ponte della Musica

Tipologia > Ricerca sperimentale per la corretta definizione di un innovativo mix design per un calcestruzzo ad alta resistenza.

Obiettivi > La ricerca nasce dall’esigenza strutturale ed estetica di ottenere un impalcato per il Ponte della Musica (Roma) particolarmente resistente e sufficientemente sottile. Punto saliente del lavoro è stata la messa a punto di una miscela adeguata all’impiego di calcestruzzo con Rck pari a 85 MPa.

Fasi > Il progetto del nuovo ponte sul Tevere a Roma ha inizio nel 2000 con un concorso internazionale di progettazione, bandito dall’Amministrazione Comunale. L’idea era quella di realizzare un nuovo collegamento tra l’area del Foro Italico e il recente comprensorio dell’Auditorium Parco della Musica e del museo MAXXI. Il concorso è stato vinto dagli studi inglesi Powell-Williams Architects insieme a Buro Happold Engineering. La progettazione esecutiva è stata affidata allo studio di ingegneria Mario Petrangeli & Associati in associazione temporanea con lo Studio Biggi-Guerrini, entrambi di Roma. I lavori iniziati nel 2008 si sono conclusi a maggio 2011. Partendo dalla necessità estetica di ottenere un ponte che desse parvenza di leggerezza con uno spessore strutturale limitato, la Calcestruzzi ha definito e studiato un corretto mix design per il calcestruzzo dell’impalcato. I risultati ottenuti, ricorrendo a

Vista d’insieme del ponte ultimato

Vista della soletta a getto completato

Vista dell’intradosso della piattaforma

un calcestruzzo ad alta resistenza, sono andati ben oltre le aspettative, consentendo uno spessore strutturale di soli 18 cm e un peso complessivo del pacchetto strutturale e della pavimentazione inferiore a quello originario previsto. Le potenzialità prestazionali di un simile calcestruzzo hanno avuto un interessante riscontro sia in termini di sollecitazioni flessionali locali sia globali, consentendo di limitare la precompressione dell’impalcato di contrasto alla spinta degli archi. L’utilizzo di un calcestruzzo ad alte prestazioni, comparato a un calcestruzzo ordinario di classe C35/45, ha portato a un risparmio in termini di peso di oltre il 50% e a uno spessore di ben 10 cm inferiore, con dirette ricadute in termini di costo. Per la corretta definizione della miscela da adottare, la Calcestruzzi ha preventivamente definito più scenari possibili basati su differenti mix design; successivamente ha condotto nei suoi laboratori delle prove di pre-qualifica e, infine, ha effettuato ulteriori test in collaborazione con un laboratorio riconosciuto dal Ministero dei Lavori Pubblici. Le prove così eseguite sono servite per individuare le materie prime in grado di soddisfare i tre requisiti fondamentali di una miscela di calcestruzzo ad alta resistenza ovverosia il requisito tecnologico (ridotto rapporto acqua/cemento), reologico (adeguata lavorabilità) e meccanico (resistenza a compressione di progetto).Avendo fatto ricorso a un materiale ad alte prestazioni con un rapporto di acqua/cemento molto basso (inferiore a 0,35), si è potuto ottenere un calcestruzzo molto più compatto, meno poroso e quindi anche meno soggetto a difettosità con importanti ricadute in termini di durabilità. I vantaggi strutturali ed economici riscontrati rendono prevedibile una maggiore diffusione di questi calcestruzzi anche nell’edilizia civile “ordinaria”.

2727studiomaterial-mente

ARK0055_026_material-mente.indd 27 29/06/11 12.40

Page 52: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-20112

Andrea Zecchini*

Per il Ponte della Musica di Roma, la Società Calcestruzzi SpA ha messo a puntoi vantaggi strutturali ed economici dati dall’utilizzo del calcestruzzo innovativodi ultima generazione ad elevate performance meccaniche grazie anche ad

un’intensa attività di laboratorio per la progettazione e la produzione della miscela

CALCESTRUZZI INNOVATIVIDI ULTIMA GENERAZIONE

CalcestruzzoCe

ment

i&Ca

lcestr

uzzi

I vantaggi strutturali ed economici riscontrati con l’utilizzo del cal-cestruzzo innovativo di ultima generazione messo a punto per il

Ponte della Musica di Roma rendono più che plausibile una maggio-re diffusione del prodotto anche nell’edilizia civile “ordinaria”.L’impiego dell’Rck 85 ha richiesto un’intensa attività di laboratorio perla progettazione e la messa a punto della miscela. Calcestruzzi ha svi-luppato e assecondato a pieno le richieste dei Progettisti e della dire-zione lavori, producendo un miscela ad elevate performance mecca-niche, ben superiori a quelle previste in progetto.

Grazie allo sviluppo industriale degli additivi superfluidificanti, all’utiliz-zo di varie tipologie di aggiunte minerali e al progresso tecnico degli im-pianti, risulta possibile produrre, con relativa semplicità, calcestruzzi adalta resistenza con rapporti acqua/cemento inferiori a 0,35.

Figura 2 - Una vista d’insieme del Ponte della Musica ultimato

Figura 1 - Una vista dell’intradosso della piattaforma

La presente relazione è stata presentata dalla Società Cal-cestruzzi al 26° Convegno Nazionale AICAP (AssociazioneItaliana Calcestruzzo Armato e Precompresso), tenutosi aPadova nel mese di Maggio e che ha avuto come tema cen-trale il calcestruzzo innovativo di ultima generazione mes-so a punto per il Ponte della Musica di Roma.

Page 53: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

STRADE & AUTOSTRADE 5-2011 3

Calcestruzzo

Il nuovo ponte sul TevereL’iter progettuale del nuovo ponte sul Tevere a Roma ebbe inizio nel2000, quando l’Amministrazione Comunale capitolina bandiva unconcorso di progettazione internazionale per la realizzazione di unattraversamento pedonale del fiume Tevere, per collegare l’area delForo Italico con il comprensorio del Parco della Musica e del museoMaxxi, quest’ultima opera anch’essa realizzata con calcestruzzofornito dalla Calcestruzzi.La progettazione esecutiva e costruttiva veniva affidata allo Studio diIngegneria Mario Petrangeli & Associati in associazione temporaneacon lo Studio Biggi-Guerrini, entrambi di Roma (si veda “S&A” n° 88).I lavori sono iniziati nel 2008 e si sono conclusi a fine Maggio 2011con l’inaugurazione da parte del Sindaco Giovanni Alemanno.

Il calcestruzzoIl ricorso ad un calcestruzzo ad alta resistenza (ultraresistente) ha per-messo di limitare l’aumento di peso rispetto alla soluzione in acciaio,contenendo lo spessore strutturale in soli 18 cm, in linea quindi conla scelta estetica di “leggerezza” e di “sostenibilità” dell’opera con-cepita dai Progettisti. Il peso complessivo del pacchetto strutturale edella pavimentazione derivante dalle operazioni progettuali esecutive,è risultato essere addirittura inferiore a quello originario, grazie allarealizzazione del sovraspessore, necessario per la predisposizione alinea tranviaria, con un conglomerato alleggerito.Le potenzialità prestazionali del calcestruzzo ad AR hanno avuto effi-cace riscontro sia riguardo alle sollecitazioni flessionali di caratterelocale - schema statico di trave continua tessuta in direzione longitu-dinale su traversi intermedi con luce di 3,0 m - sia a quelle globali,permettendo di limitare la precompressione di contrasto alla spintadell’impalcato.Nel caso si fosse impiegato un calcestruzzo ordinario, C35/45, comu-nemente utilizzato per solette di ponti stradali, sarebbe stato neces-sario realizzare una soletta di 28 cm di spessore, con un aggravio del56% in termini di peso ed ovvie ripercussioni sui costi. Inoltre, l’in-cremento dello spessore strutturale, avrebbe comportato la necessitàdi innalzare la livelletta del ponte, precludendo la possibilità di adat-tare una futura linea tranviaria.

Oltre alle migliorie di carattere strutturale, l’impiego di calcestruzzi adAR garantisce numerosi vantaggi durante l’esercizio dell’opera, che siconcretizzeranno in:� drastica riduzione della rumorosità (fondamentale per un opera in

ambito urbano, ancor più se pedonale);� eliminazione dei rischi di rottura per fatica;

� un generalizzato miglioramento della durabilità (minore fessura-zione);

� drastica riduzione degli oneri manutentivi;� possibilità di attacco diretto della rotaia di una futura linea tran-

viaria.Lo stesso calcestruzzo è stato utilizzato per la realizzazione dei basa-menti sottili ma ultraresistenti da cui spiccano le arcate in acciaio. Il

calcestruzzo, prodottodalla Calcestruzzi, èstato oggetto di studipreliminari di pre-qua-lifica della miscela,che hanno portato al-l’individuazione di unmix ad elevate presta-zioni, ben superiori aquanto previsto nelprogetto. Le prove di

prequalifica del calcestruzzo, eseguite da Calcestruzzi presso i proprilaboratori hanno fornito risultati molto soddisfacenti. I risultati relativiai getti di cantiere sono perfettamente in linea con quelli ottenuti nelcorso delle prove di prequalifica.Applicando il controllo di accettazione di tipo “A” (Tabella), sono veri-ficate entrambe le disequazioni.

Le caratteristiche del calcestruzzo utilizzatoI calcestruzzi AR sono caratterizzati da basso rapporto in peso ac-qua/legante (a/l), da alto dosaggio di legante, dall’impiego di aggiun-te minerali reattive verso l’idrossido di calcio (ceneri volanti, argillecalcinate, pozzolane naturali, microsilice) che intervengono sulle ca-ratteristiche fisico-meccaniche e sulla durabilità del calcestruzzo e diadditivi chimici superfluidificanti.

Le caratteristiche della miscelaPer la fornitura relativa al Ponte della Musica, Calcestruzzi ha messoa punto un calcestruzzo Rck 85 con diametro massimo degli inerti di16 mm, classe di esposizione ambientale scelta per l’opera XC4 e con-sistenza S5.

Le prove di prequalificaPresso il laboratorio centrale Calcestruzzi sono state effettuate le pri-me verifiche e le prime analisi di fattibilità del calcestruzzo. I primi stu-di di laboratorio avevano l’obiettivo di individuare materie prime talida assicurare il contemporaneo rispetto dei tre requisiti fondamenta-

Figura 3 - Una vista dei piedritti in calcestruzzo di spiccato dell’arco

Un estratto delle Norme Tecniche (Capitolo 11)Dove:Rm = resistenza media dei prelievi (N/mm2);R1 = minore valore di resistenza dei prelievi (N/mm2);s = scarto quadratico medio.

Figura 4 - Una vista della soletta in fase di getto

Controllo di tipo A Controllo di tipo BR1 ³ Rck - 3,5

Rm ³ Rck + 3,5 Rm ³ Rck + 1,4 s

(tre prelievi) (³ 15 prelievi)

Page 54: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

li di una miscela di calcestruzzo preconfezionato ad alta resistenza:� requisito tecnologico - il ridotto rapporto acqua/cemento;� requisito reologico - adeguata lavorabilità e idoneo mantenimento

di lavorabilità;� requisito meccanico - resistenza a compressione di progetto.La scelta dei componenti e dei vari dosaggi per il calcestruzzo AR hapuntato su:� aggregati di natura basaltica;� cemento Italcementi tipo 52,5 R Cem I;� additivo superfluidificante;� aggiunte di tipo II (fumi di silice).

ConclusioniL’impiego dell’Rck 85 per il Ponte della Musica, così come per tutte leopere di eccellenza, ha richiesto un’intensa attività di laboratorio perla progettazione e la messa a punto della miscela.A tale fine, la Calcestruzzi ha sviluppato e assecondato a pieno le ri-chieste dei Progettisti e della direzione lavori, producendo un misce-la ad elevate performance meccaniche, ben superiori a quelle previ-ste in progetto.L’applicazione costituisce un’ulteriore dimostrazione della validità deicalcestruzzi ad alta resistenza per la costruzione di opere dove sonorichiesti elevati requisiti in termini di capacità prestazionali, di esteti-

ca e di lavorabilità.I vantaggi strutturali ed economici riscon-trati nella realizzazione del Ponte della Mu-sica, ne rendono peraltro prevedibile unamaggiore diffusione anche nell’edilizia ci-vile “ordinaria”. Tale auspicio è supporta-to dalla constatazione che oggi, grazie al-lo sviluppo nell’industria degli additivi su-perfluidificanti, all’utilizzo di varie tipolo-gie di aggiunte minerali e al progresso tec-nico degli impianti, risulta possibile pro-durre con relativa semplicità calcestruzziad alta resistenza con rapporti ac-qua/cemento inferiori a 0,35. �

* Geologo ResponsabileTecnologico Territoriale ZonaLazio di Calcestruzzi SpA

STRADE & AUTOSTRADE 5-20114

Calcestruzzo

Figura 5 - Una vista della soletta a getto completato

Page 55: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

34 www.rivistedigitali.com Anno 21 luglio 2011 n. 6

attualità lavoriattualità lavori

Sono giunti quasi alla fine i lavori per il nuo-

vo campus dell’università di Tor Vergata, un esempio di modernità che ha preso spunto dai migliori campus americani ed europei. Ver-ranno consegnate a breve le chiavi degli ultimi 550 posti letto che vanno ad aggiun-

gersi ai 950 già pronti dalla fine dello scorso anno, per arrivare a un totale com-plessivo di 1500. 78mila mq che aumentano di mol-to la recettività, oltre che dell’ateneo di Tor Vergata, dell’intera capitale e che serviranno all’università ca-pitolina per essere più appe-tibile a studenti fuori sede sempre in cerca di soluzioni comode e a basso prezzo. I 70 milioni di euro dell’in-vestimento sono stanziati dall’Indap attraverso il fon-do immobiliare Aristotele, gestito da Fabrica Immo-

biliare Sgr. Attraverso una gara è stata poi scelta la so-cietà che gestirà il campus romano, la Siram Sì spa. La struttura di concezione mo-dernissima, progettata dallo studio Ingegnum Re, ha la forma di una corte intorno alla quale si affacciano gli appartamenti degli studenti.

Una nuova concezione del costruire, distante dalle tra-dizionali che vedevano edi-fici squadrati dai corridoi lunghissimi e piccole stanze in cui ospitare gli universi-tari. Il complesso è compo-sto da 17 unità edificate e or-ganizzate intorno a un parco di sei ettari che servirà sia

per coloro che intendono fare sport ma anche come crocevia e luogo d’incontro per i residenti. Le soluzioni abitative sono di vario tipo e di metrature differenti che vanno dai 40 ai 55 metri, tutte dotate di angolo cu-cina con elettrodomestici incorporati e servizi pri-

vati. Cosa importante e ri-levante per una città come Roma dove i posti letto per gli studenti raggiungono prezzi spropositati, l’affitto medio è di 350 euro mensi-li. L’area sarà arricchita da servizi sia di utilità quoti-diana che inerenti il tempo libero: aule per lo studio, un

auditorium, un centro spor-tivo all’aperto, un piccolo supermercato, vari punti di ristorazione. L’intera area sarà resa pedonale, create piste ciclabili, e l’uso delle autovetture sarà esclusivo per coloro che compiono servizi, mentre gli altri le dovranno lasciare nei par-

cheggi limitrofi. L’univer-sità non ha sostenuto spese in quanto ha concesso il ter-reno in diritto di superficie per 90 anni e al termine di questi rientrerà in possesso di tutto sia del terreno sia di quanto edificato sopra.

inaugurato il Ponte della MusicaÈ stato inaugurato il Ponte della Musica: l’ultimo tratto del boulevard delle arti e del-lo Sport che collega lo stadio Olimpico all’Auditorium. Il ponte lungo 190 m con due archi di 160 m è un manu-

fatto in acciaio ed è costato 8 milioni di euro, si tratta di un collegamento sospeso tra le due sponde del Tevere tra Lungotevere Cadorna e piazza Gentile da Fabriano. Sotto il ponte, raggiungibile attraverso scalinate vi sono due piazze pedonali. Per la realizzazione sono occorsi

tre anni perché si è pensato di fare un tipo di varo più sicuro, a spinta, senza il pilastro al centro previsto inizialmente. Raggiunto un nuovo schema statico, so-no state eliminate le grosse spinte sui collettori in cor-rispondenza del Lungote-vere, aggiungendo dei cavi. Superato anche il problema legato a una serie di doghe e assi di legno fallate. Il ponte era concepito come passag-gio pedonale e ciclabile ma al centro è già stata predi-sposta una doppia navetta elettrica denominata «linea

dei musei» che aggancerà nel suo tratto Gnam, Valle Giulia, Auditorium, Maxxi, Museo dello Sport e Musei Vaticani.Il calcestruzzo. Il ricorso a un calcestruzzo ad alta resistenza ha permesso di limitare l’aumento di pe-so rispetto alla soluzione

in acciaio, contenendo lo spessore strutturale in soli 18 cm. Complessivamen-te il peso del pacchetto strutturale e della pavi-mentazione nella solu-zione eseguita, è risultato essere addirittura inferiore a quello originario, grazie alla realizzazione del so-vraspessore, necessario per la predisposizione a linea tranviaria, con un conglo-merato alleggerito. Le po-tenzialità prestazionali del calcestruzzo ad Ar hanno avuto efficace riscontro sia riguardo alle sollecita-zioni flessionali di caratte-re locale – schema statico di trave continua tessuta in direzione longitudinale su traversi intermedi con luce di 3m – che a quelle globali, permettendo di li-mitare la precompressione

Roma-università di Tor Vergata. 78mila mq che aumentano di molto la recettività e che serviranno all’università capi-tolina per essere più appetibile a studenti fuori sede sempre in cerca di soluzioni comode e a basso prezzo. inaugurato il Ponte della Musica, opera in acciaio costata 8 milioni di euro. il ricorso a un calcestruzzo ad alta resistenza ha per-messo di limitare l’aumento di peso rispetto alla soluzione in acciaio, contenendo lo spessore strutturale in soli 18 cm.

Campus universitario modello americano

Caratteristiche della miscela. Per la fornitura relativa al Ponte della Musica, Calcestruzzi ha messo a punto un calcestruzzo Rck 85 con diametro massimo 16 mm, la classe di esposizione ambientale scelta per l’opera Xc4 e consistenza S5.

Nuovo Campus Tor Vergata. 1500 posti letto, 78mila mq che aumentano di molto la recettività. 70 i milioni di euro dell’investimento stanziati dall’Indap attraverso il fondo immobiliare Aristotele, gestito da Fabrica Immobiliare Sgr.

Foto

di M

oir

a V

illa

[email protected] 34 22/06/11 10.48

Page 56: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.rivistedigitali.com 35Anno 21 luglio 2011 n. 6

attualità lavoriattualità lavori

dell’impalcato di contra-sto alla spinta. Nel caso si fosse impiegato un calce-struzzo ordinario, C35/45, comunemente utilizzato per solette di ponti strada-

li, sarebbe stato necessario realizzare una soletta di 28 cm di spessore, con un ag-gravio del 56% in termini di peso e ovvie ripercussio-ni sui costi. Inoltre, l’incre-

mento dello spessore strut-turale, avrebbe comportato la necessità di innalzare la livelletta del ponte, pre-cludendo la possibilità di adattare una futura linea

tranviaria. Accanto a quel-li di carattere strutturale, l’impiego di calcestruzzi ad Ar in luogo della p.o., garantirà numerosi van-taggi durante l’esercizio

dell’opera, che si concre-tizzeranno in: • drastica riduzione della rumorosità (fondamentale per un opera in ambito urba-no, ancor più se pedonale);

• eliminazione dei rischi di rottura per fatica tipica del-le p.o.;• un generalizzato migliora-mento della durabilità (mi-nore fessurazione);• drastica riduzione degli oneri manutentivi;• possibilità di attacco di-retto della rotaia di una fu-tura linea tranviaria.Lo stesso calcestruzzo è stato utilizzato per la rea-lizzazione dei basamenti da cui spiccano le arcate in acciaio. Il calcestruzzo, prodotto da Calcestruzzi, è stato oggetto di studi pre-liminari di pre-qualifica della miscela, che hanno portato all’individuazione di un mix a elevate presta-zioni, ben superiori a quel-le di progetto. Le prove di prequalifica del calcestruz-zo, sono state eseguite da Calcestruzzi presso il labo-ratorio centrale della zona Lazio ed hanno fornito ri-sultati molto soddisfacenti. I risultati relativi ai getti di cantiere sono perfettamen-te in linea con quelli otte-nuti nel corso delle prove di prequalifica. •

C. Ca.

Il calcestruzzo del Ponte della Musica I calcestruzzi Ar sono caratterizzati da basso rapporto in peso acqua/legante (a/l), da alto dosaggio di legante, dall’impiego di aggiunte minerali reattive verso l’idrossido di calcio (ceneri volanti, argille calcinate, pozzolane naturali, microsilice) che intervengono sulle caratteristiche fisico-meccaniche e sulla durabilità del calcestruzzo e di additivi chimici superfluidificanti.

Ponte della Musica. Intradosso della piattaforma, vista dei piedritti in calcestruzzo di spiccato dell’arco, vista d’insieme del ponte ultimato.

[email protected] 35 22/06/11 10.48

Page 57: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 58: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 59: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 60: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 61: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

22 • Galileo 201 • Luglio-Agosto 2011

Giornate AICAP 2011

Il NuovoPonte della Musicadi Roma

Il contributodi Calcestruzzi

Sintesi della relazionepresentata daAndrea ZecchiniResponsabile TecnologicoTerritoriale Zona Lazio

Calcestruzzi ha presentato al 26° Con-vegno Nazionale AICAP, Associazione I-taliana Calcestruzzo Armato e Precom-presso, che si è tenuto a Padova nel me-se di maggio, il calcestruzzo innovativoad Alta Resistenza messo a punto per ilPonte della Musica di Roma.I vantaggi strutturali ed economici riscon-trati ne rendono prevedibile una maggio-re diffusione anche nell’edilizia civile or-dinaria.L’impiego dell’Rck 85 ha richiesto un’in-tensa attività di laboratorio per la proget-tazione e la messa a punto della miscela.Calcestruzzi ha sviluppato e assecon-dato a pieno le richieste dei progettisti edella direzione lavori, producendo un mi-scela a elevate performance meccani-che, ben superiori a quelle previste inprogetto.Grazie allo sviluppo dell’industria degliadditivi superfluidificanti, all’utilizzo di va-rie tipologie di aggiunte minerali e al pro-gresso tecnico degli impianti risulta pos-sibile produrre, con relativa semplicità,calcestruzzi ad Alta Resistenza con rap-porti acqua/cemento inferiori a 0,35.

Info e contatti su www.calcestruzzi.it

innovazione

Il nuovo ponte sul TevereL’iter progettuale del nuovo ponte sul Tevere di Roma aveva inizio nel 2000, quando l’Ammi-nistrazione Comunale Capitolina bandiva un concorso di progettazione internazionale per larealizzazione di un attraversamento pedonale del fiume Tevere, per collegare l’area del Foro I-talico con il comprensorio del Parco della Musica e del museo MAXXI, opera anch’essa realiz-zata con calcestruzzo fornito dalla Calcestruzzi. La progettazione esecutiva e costruttiva veni-va affidata alla studio di ingegneria Mario Petrangeli & Associati in associazione temporaneacon lo Studio Biggi-Guerrini, entrambi di Roma. I lavori, iniziati nel 2008, sono terminati loscorso maggio 2011.

Il calcestruzzoIl ricorso a un calcestruzzo ad alta resistenza ha permesso di limitare l’aumento di peso rispet-to alla soluzione in acciaio, contenendo lo spessore strutturale in soli 18 cm. Complessivamen-te il peso del pacchetto strutturale e della pavimentazione nella soluzione eseguita è risultatoessere addirittura inferiore a quello originario, grazie alla realizzazione del sovraspessore, ne-cessario per la predisposizione a linea tranviaria, con un conglomerato alleggerito.Le potenzialità prestazionali del calcestruzzo ad AR hanno avuto efficace riscontro sia riguar-do alle sollecitazioni flessionali di carattere locale – schema statico di trave continua tessuta indirezione longitudinale su traversi intermedi con luce di tre metri – che a quelle globali, permet-tendo di limitare la precompressione dell’impalcato di contrasto alla spinta. Nel caso si fosseimpiegato un cls ordinario, C35/45, comunemente utilizzato per solette di ponti stradali, sareb-be stato necessario realizzare una soletta di 28 cm di spessore, con un aggravio del 56% intermini di peso e ovvie ripercussioni sui costi. Inoltre l’incremento dello spessore strutturale a-vrebbe comportato la necessità d’innalzare la livelletta del ponte, precludendo la possibilità diadattare una futura linea tranviaria.Accanto a quelli di carattere strutturale l’impiego di calcestruzzi ad AR in luogo della p.o. ga-rantirà numerosi vantaggi durante l’esercizio dell’opera che si concretizzeranno in:• drastica riduzione della rumorosità (fondamentale per un opera in ambito urbano, ancor piùse pedonale);• eliminazione dei rischi di rottura per fatica tipica delle p.o.,• un generalizzato miglioramento della durabilità (minore fessurazione),• drastica riduzione degli oneri manutentivi,• possibilità di attacco diretto della rotaia di una futura linea tranviaria.Lo stesso calcestruzzo è stato utilizzato per la realizzazione dei basamenti da cui spiccano learcate in acciaioIl calcestruzzo, prodotto da Calcestruzzi, è stato oggetto di studi preliminari di pre-qualificadella miscela che hanno portato all’individuazione di un mix a elevate prestazioni, ben superio-ri a quelle di progetto.Le prove di prequalifica del calcestruzzo, sono state eseguite da Calcestruzzi presso il labora-torio centrale della zona Lazio e hanno fornito risultati molto soddisfacenti.I risultati relativi ai getti di cantiere sono perfettamente in linea con quelli ottenuti nel corso del-le prove di prequalifica. Applicando il controllo di accettazione di tipo A (vedi tabella) sono veri-ficate entrambe le disequazioni.

Estratto Norme Tecniche Capitolo 11

Controllo di tipo A Controllo di tipo BR1≥Rck-3,5

Rm≥Rck+3,5 Rm≥Rck+1,4 s(n. prelievi: 3) (n. prelievi: ≤15)

Ove:Rm = resistenza media dei prelievi (N/mm2)R1 = minore valore di resistenza dei prelievi (N/mm2)s = scarto quadratico medio

Page 62: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

23 • Galileo 201 • Luglio-Agosto 2011

Le caratteristiche del calcestruzzo utilizzatoI calcestruzzi AR sono caratterizzati da basso rapporto inpeso acqua/legante (a/l), da alto dosaggio di legante,dall’impiego di aggiunte minerali reattive verso l’idrossidodi calcio (ceneri volanti, argille calcinate, pozzolane natu-rali, microsilice) che intervengono sulle caratteristiche fisi-co-meccaniche e sulla durabilità del calcestruzzo e di addi-tivi chimici superfluidificanti.Caratteristiche della miscelaPer la fornitura relativa al Ponte della Musica Calcestruzziha messo a punto un calcestruzzo Rck 85 con diametromassimo 16 mm, la classe di esposizione ambientale scel-ta per l’opera XC4 e consistenza S5.Prove di prequalificaPresso il laboratorio centrale Calcestruzzi della zona Laziosono state effettuate le prime verifiche e le prime analisi difattibilità del calcestruzzo.I primi studi di laboratorio avevano l’obiettivo di individuarematerie prime tali da assicurare il rispetto contemporaneodei tre requisiti fondamentali di una miscela di calcestruzzopreconfezionato ad Alta Resistenza:• requisito tecnologico il ridotto rapporto acqua-cemento• requisito reologico adeguata Lavorabilità e idoneo man-tenimento di lavorabilità• requisito meccanico resistenza a compressione di pro-getto.La scelta dei componenti e dei vari dosaggi per il calce-struzzo AR è ricaduta su:• aggregati di natura basaltica• cemento tipo 52.5 R Cem I• additivo superfluidificante• aggiunte di tipo II (Fumi di silice)

ConclusioniL’impiego dell’Rck 85 per il Ponte della Musica, così comeper tutte le opere di eccellenza, ha richiesto un’intensa atti-vità di laboratorio per la progettazione e la messa a puntodella miscela. A tale fine la Calcestruzzi ha sviluppato eassecondato a pieno le richieste dei progettisti e della dire-zione lavori, producendo un miscela a elevate performan-ce meccaniche, ben superiori a quelle previste in progetto.L’applicazione costituisce un’ulteriore dimostrazione dellavalidità dei calcestruzzi ad Alta Resistenza per la costru-zione di opere dove sono richiesti elevati requisiti in terminidi capacità prestazionali. I vantaggi strutturali ed economi-ci riscontrati nel Ponte della Musica ne rendono peraltroprevedibile una maggiore diffusione anche nell’edilizia civi-le ordinaria. Tale auspicio è supportato dalla constatazioneche oggi, grazie allo sviluppo nell’industria degli additivisuperfluidificanti, all’utilizzo di varie tipologie di aggiunteminerali e al progresso tecnico degli impianti, risulta possi-bile produrre con relativa semplicità calcestruzzi ad AltaResistenza con rapporti acqua-cemento inferiori a 0,35. •

Page 63: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

IL N

UO

VO

CA

NTIE

RE L

uglio

201

1 N

. 5

54

Materiali e sistemi

I N B R E V Edi Claudia di Sante

Messo a punto per il Ponte della Musica di Roma, l’innovativo cal-cestruzzo ad alta resistenza di Cal-cestruzzi ha caratteristiche struttu-rali ed economiche che ne rendono prevedibile un largo impiego anche nell’edilizia civile «ordinaria». L’im-piego dell’Rck 85 per il Ponte della

Musica, così come per tutte le ope-re di eccellenza, ha richiesto un’in-tensa attività di laboratorio per la progettazione e la messa a punto della miscela. Calcestruzzi ha svi-luppato e assecondato le richie-ste dei progettisti e della direzione lavori, producendo una miscela a elevate performance meccaniche, superiori a quelle previste in proget-to. Grazie allo sviluppo dell’indu-stria degli additivi superfluidificanti, all’utilizzo di varie tipologie di ag-giunte minerali e al progresso tec-nico degli impianti, risulta possibile produrre, con relativa semplicità, calcestruzzi ad alta resistenza con rapporti acqua/cemento inferiori a 0,35. Il ricorso a un calcestruzzo ad alta resistenza ha permesso di limi-tare l’aumento di peso rispetto alla soluzione in acciaio, contenendo lo spessore strutturale in soli 18 cm. Complessivamente il peso del pac-chetto strutturale e della pavimen-tazione è risultato essere inferiore a quello previsto, grazie alla realizza-zione del sovraspessore, necessario per la predisposizione a linea tran-viaria, con un conglomerato alleg-gerito. Le potenzialità prestazionali del calcestruzzo ad alta resistenza hanno avuto efficace riscontro sia riguardo alle sollecitazioni flessio-nali di carattere locale (schema statico di trave continua tessuta in direzione longitudinale su traversi

intermedi con luce di 3.0 m) che a quelle globali, permettendo di li-mitare la precompressione dell’im-palcato di contrasto alla spinta. Nel caso si fosse impiegato un cls ordi-nario, C35/45, comunemente uti-lizzato per solette di ponti stradali, sarebbe stato necessario realizzare una soletta di 28 cm di spessore, con un aggravio del 56% in termini di peso e le conseguenti ripercus-sioni sui costi. Inoltre, l’incremento dello spessore strutturale, avrebbe comportato la necessità di innalzare la livelletta del ponte, precludendo la possibilità di adattare una futura linea tranviaria. Accanto ai vantaggi di carattere strutturale, l’impiego

del calcestruzzo ad alta resisten-za garantirà numerosi vantaggi durante l’esercizio dell’opera, che si concretizzeranno in una drasti-ca riduzione della rumorosità (fon-damentale per un opera in ambi-to urbano, ancor più se pedonale); nell’eliminazione dei rischi di rottura per fatica, in un generalizzato mi-glioramento della durabilità (minore fessurazione); in una riduzione de-gli oneri manutentivi e nella possi-bilità di attacco diretto della rota-ia di una futura linea tranviaria. Lo stesso calcestruzzo è stato utilizzato per la realizzazione dei basamenti da cui spiccano le arcate in accia-io. In particolare i calcestruzzi ad

alta resistenza sono caratterizzati da basso rapporto in peso acqua/legante (a/l), alto dosaggio di le-gante, e impiego di aggiunte mine-rali reattive verso l’idrossido di cal-cio (ceneri volanti, argille calcinate, pozzolane naturali, microsilice) che intervengono sulle caratteristiche fi-sico-meccaniche e sulla durabilità del calcestruzzo e di additivi chimici superfluidificanti. Circa le caratteristiche della misce-la, per la fornitura relativa al Ponte della Musica, Calcestruzzi ha messo a punto un calcestruzzo Rck 85 con diametro massimo 16 mm, la classe di esposizione ambientale scelta per l’opera Xc4 e consistenza S5.

CALCeStRUzzO Ad ALtA ReSISteNzA | IL NUOVO PONte deLLA MUSICA dI ROMA

Sviluppato ad hoc, potrà essere largamente impiegato

Il nuovo ponte sul tevere, sospeso tra il Lungotevere Flaminio e il Lungotevere Maresciallo Cadorna, col-lega l’area del Foro Italico e il Parco di Monte Mario con il comprensorio del Par-co della Musica, Villa Glori, il teatro Olimpico e il mu-seo Maxxi. Si tratta di una struttura (inizialmente im-maginata ciclo-pedonale e successivamente modificata per consentire anche il pas-saggio di tram e veicoli) co-stituita da un impalcato sor-retto da due archi ribassati in acciaio (con 190 metri di

lunghezza e 18 metri di lar-ghezza massima nella parte centrale) poggianti su una piattaforma in cemento ar-mato, che aprirà una sorta di piazza sul fiume. Il pon-te è caratterizzato dall’in-clinazione dei due archi rispetto al piano verticale e dall’assenza di un loro collegamento orizzonta-le nella zona sovrastante l’impalcato, elementi che determinano la leggerezza dell’immagine e l’eventua-lità di separare una corsia carrabile centrale dai due percorsi pedonali. Le impo-

ste in calcestruzzo armato, che riportano alle fonda-zioni le spinte degli archi proseguendone lo sviluppo fino al suolo, sono utilizza-te anche come elementi di collegamento tra il piano di calpestio del ponte e le rive attrezzate del tevere.L’opera, costata circa 8 mi-lioni di euro, è nata sulla base del progetto vincitore di un concorso internazio-nale di progettazione, re-datto dallo studio inglese Buro Happold di Londra con Powell-Williams Architects e successivamente affianca-

to dalla Soc. Carlo Lotti & Associati di Roma, società ingegneria specializzata nel-la costruzione di ponti e di-ghe. La progettazione ese-cutiva è stata effettuata da Mario Petrangeli Associati srl in associazione tempo-ranea con lo Studio Biggi-Guerrini e la direzione dei lavori, sotto la regia di Fran-co Policicchio, è stata affi-data alla Atp Carlo Lotti & Associati e Buro Happold. L’appaltatore è il Consorzio Stabile Consta e i lavori so-no stati eseguiti dall’impre-sa Mattioli Sspa.

[email protected] 54 28/06/11 09.49

Page 64: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

CSCnovembre 201158

Da qualche anno è stato inaugurato, il Par-co della Musica di Renzo Piano, l’Audi-torium composto da grandi sale e spazi

multi-culturali. Non molto distante oggi è pre-sente il Maxxi di Zaha Hadid, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. Sono alcune delle recen-ti architetture queste che sono sorte nel quar-tiere Flaminio, che oggi si arricchisce di un’altra presenza contemporanea: il Ponte della Musica. Il corso del fiume Tevere, da qualche settimana, può essere attraversato mediante questo nuovo e particolare collegamento che unisce il quartie-re Flaminio, con gli insediamenti sportivi come il Palazzetto dello sport e quelli artistici come l’Au-ditorium e il Maxxi e il quartiere della Vittoria, caratterizzato anch’esso da elementi significativi come il complesso sportivo del foro Italico, il Mu-seo del genio e l’Auditorium della Rai.

Il progetto del ponte della MusIcaIl Ponte della Musica nasce sulla base di un pro-getto di un Concorso Internazionale di Proget-tazione bandito nel 2000 dal Comune di Roma.

Roma rimane la capitale indiscussa del Bel Paese, la città che raccoglie ed esprime al meglio la ricchezza di quella che un tempo è stata la potenza dell’Impero Romano.

Tra le memorie del tessuto storico consolidato, oggi appaiono sempre più spesso, scenografiche architetture contemporanee. Cogliere il dialogo che si instaura tra

i siti e i reperti archeologici e le avveniristiche architetture delle archistar più famose, è un valore aggiunto per chi si appresta a visitare questa città.

PROGETTO Ponte della Musica

Un ponte verso la musicaDi Federica Calò

Page 65: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

CSCnovembre 2011

PROGETTO Ponte della Musica

59

Il progetto vincitore è stato redatto dalla studio di architettura Buro Happold di Londra e suc-cessivamente affiancato dalla Soc. Carlo Lotti & Associati di Roma, una delle più antiche so-cietà italiane di ingegneria, specializzata nella costruzione di ponti e dighe. La progettazio-ne esecutiva del ponte è stata effettuata dalla

VanTaggi nell’uTilizzo del calcesTruzzo ad alTa resisTenza• drastica riduzione della rumorosità

(fondamentale per un opera in ambito urbano, ancor più se pedonale);

• eliminazione dei rischi di rottura per fatica;

• un generalizzato miglioramento della durabilità (minore fessurazione);

• drastica riduzione degli oneri manutentivi;

• possibilità di attacco diretto della rotaia di una futura linea tranviaria.

Page 66: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

CSCnovembre 201160

Ponte della MusicaPROGETTO

Come si presenta il calcestruzzo, data l’innovazione del prodotto utilizzato? Quali sono le procedure e la messa in opera di questo materiale? Il calcestruzzo ad Alta Resistenza fornito per la realizzazione del Ponte della Musica è stato progettato presso il laboratorio della Calcestruzzi Spa di Pomezia (Roma). Oltre a essere estremamente durabile, grazie al suo bassissimo rapporto acqua/cemento, il calcestruzzo si presentava con una consistenza molto fluida paragonabile a un calcestruzzo autocompattante (Self-Compacting Concrete) distribuendosi uniformemente anche in par t i d’opera, per esempio i piedritti, dove la densità di armatura era di circa 350 Kg al m³ contro valori abituali di 150 Kg al m³.

Come avviene la sua applicazione in funzione della realizzazione di un'architettura e quali sono i tempi di applicazione del calcestruzzo Rck 85?L’applicazione del calcestruzzo ad Alta Resistenza C70/85 è risultata simile a un calcestruzzo standard così come le accortezze durante la fase di getto e di maturazione. Ciò che risulta importante sottolineare é che i calcestruzzi ad Alta Resistenza permettono di raggiungere performance meccaniche di tutto rispetto alle brevi stagionature quindi con notevoli vantaggi nei tempi di

fruizione. Queste tipologie di prodotti consentono di realizzare anche opere architettonicamente complesse dove la reologia dell’impasto risulta di fondamentale importanza ai fini sia estetici sia durabili dell’opera.

L'innovazione di questo prodotto conduce anche a una riduzione dei costi a seguito della sua produzione? Costi in termini di riduzione di materiale, riduzioni dei tempi, riduzione dei costi di manutenzione futuri?Le potenzialità prestazionali del cls ad Alta Resistenza hanno permesso, in riferimento alla porzione centrale del la p iattafor ma, d i l imitare l ’aumento di peso rispetto alla soluzione originariamente costituita da una piastra ortotropa in acciaio, contenendo quindi lo spessore strutturale in soli 18 cm.Nel caso si fosse impiegato un cls ordinario, C35/45, comunemente utilizzato per solette di ponti stradali, sarebbe stato necessario realizzare una soletta di 28 cm di spessore, con un aggravio del 56% in termini di peso e ovvie ripercussioni sui costi. Il calcestruzzo C70/85 risulta essere un calcestruzzo con elevate caratteristiche di durabilità grazie al bassissimo rapporto acqua/cemento. Questo comporta una riduzione drastica della velocità d’ingresso degli agenti aggressivi.

Quanto è importante la sinergia fra il ruolo del progettista e il ruolo del ricercatore o ingegnere di un'azienda per realizzare un'architettura fatta da un prodotto realmente innovativo? È stato anche il caso di questo progetto?Le sinergie tra il ruolo del progettista e il ruolo del ricercatore o ingegnere sono fondamentali.L’innovazione nel mondo dell’edilizia viene ostacolato proprio dalla frammentazione della filiera la quale risulta essere composta da molti addetti ai lavori con formazioni diversificate e soprattutto esigenze differenti. Solo il dialogo fra tutta la filiera consente di studiare, progettare e fornire prodotti innovativi per il mondo dell’edilizia.Nelle opere di eccellenza il dialogo tra tutta la filiera ha reso possibile la produzione di miscele ad elevate performance meccaniche, come nel caso del Ponte della Musica, calcestruzzi architettonici, come nel caso del Museo Maxxi, fino ad arrivare a calcestruzzi per ambienti marini (MarinConcrete) per il Mose di Venezia.

intervista al responsabile Tecnologico zona lazio calcestruzzi andrea zecchini

ATP Mario Petrangeli Associati con lo Studio Big-gi-Guerrini, mentre la direzione dei lavori, sotto la regia di Franco Policicchio, è stata affidata alla Atp Carlo Lotti & Associati e Buro Happold.L’intervento, si inserisce nel Progetto Parco della Musica e delle Arti, posizionato lungo la direzione Est-Ovest della direttrice Villa Glori - Monte Mario,

lungo l’asse di Via Guido Reni sino all’accesso alla Porta Sud del Complesso Sportivo Monumentale del Foro Italico. Anche questa suggestiva infrastruttura sottolinea con eleganza e leggerezza il forte legame urbani-stico e sociale che si è creato negli ultimi anni tra il quartiere Flaminio e il quartiere Delle Vittorie.

ForMa ed estetIca del ponteInizialmente il ponte doveva avere una funzione ciclo-pedonale, a cui poi è stata aggiunta anche la possibilità di inserimento di una linea tran-viaria pubblica e del passaggio di veicoli priva-ti per renderlo carrabile. I progettisti afferma-no che “ la soluzione proposta è caratterizzata dall’inclinazione dei due archi rispetto al piano verticale e dall’assenza di un loro collegamento orizzontale nella zona sovrastante l’impalcato. Ciò consente una particolare leggerezza dell’im-magine architettonica e l’eventualità di separare una corsia carrabile centrale dai due percorsi pe-donali che si affacciano senza ostacoli sul fiume.Le imposte in calcestruzzo armato, che riporta-no alle fondazioni le spinte degli archi prose-guendone lo sviluppo fino al suolo, sono utiliz-zate anche come elementi di collegamento tra il piano di calpestio del ponte e le rive attrezzate del Tevere. L’accessibilità è favorita dall’assen-za di raccordi in pendenza a scale e la sezione dell’impalcato consente un’ottimale flessibilità d’uso del ponte”. Il ponte, realizzato in acciaio, cemento e legno, è costituito da un impalcato

Page 67: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

PROGETTO Ponte della Musica

CSCnovembre 201161

al piano verticale e dall’assenza di un loro col-legamento orizzontale nella zona sovrastante l’impalcato, che permette una particolare sinuo-sità e luminosità dell’immagine architettonica.Il Ponte della Musica è costituito da una parte centrale che ospita il corridoio predisposto per il trasporto pubblico protetto. La struttura è fon-data su pali mentre la spalla sinistra è posta su cuscinetti mobili in grado di assorbire le solle-citazioni termiche e sismiche. La parte centrale è asfaltata mentre quelle laterali sono costituite da doghe in legno che poggiano sulla struttura in acciaio. Si è anche provveduto a prevedere, ai lati del ponte, l'installazione degli impianti se-maforici che serviranno a facilitare la percorribi-lità del Ponte da parte dei bus elettrici.

l’InnovazIone del calcestruzzo rck 85Le qualità e le caratteristiche di Rck 85, messo a punto per il Ponte della Musica, sono state pre-sentate da Calcestruzzi durante il 26° Convegno Naziona le AICAP, l’Associazione Italiana Calce-struzzo Armato e Precompresso che si è tenuto a Padova nello scorso maggio. La ricerca alle spalle di questo nuovo materiale ha richiesto un’intensa attività di laboratorio che ha portato a soddisfare a pieno le richieste dei progettisti e della direzione lavori, producendo, infine, una miscela a elevate performance mecca-niche, ben superiori a quelle previste in progetto. Grazie allo sviluppo dell’industria degli additivi superfluidificanti, all’utilizzo di varie tipologie di

aggiunte minerali e al progresso tecnico degli im-pianti, è risultato possibile produrre, con relati-va semplicità, calcestruzzi ad alta resistenza con rapporti acqua/cemento inferiori a 0,35.I vantaggi strutturali ed economici della sua ap-plicazione prevedono quindi una sua maggio-re diffusione anche nell’edilizia civile “ordinaria”. Il ricorso a un calcestruzzo ad alta resistenza ha permesso di limitare l’aumento di peso rispetto alla soluzione in acciaio, contenendo lo spesso-re strutturale in soli 18 cm, in linea quindi con la scelta estetica di “leggerezza” e di “sostenibilità” dell’opera voluta dai progettisti. Complessivamente il peso del pacchetto strut-turale e della pavimentazione nella soluzione eseguita è risultato essere addirittura inferiore a quello originario, grazie alla realizzazione del sovraspessore, necessario per la predisposizione della linea tranviaria, con un conglomerato al-leggerito. Le potenzialità prestazionali del calce-struzzo ad AR hanno avuto efficace riscontro sia riguardo alle sollecitazioni flessionali di carattere locale - schema statico di trave continua tessuta in direzione longitudinale su traversi intermedi con luce di 3.0 m - che a quelle globali, permet-tendo di limitare la precompressione dell’impal-cato di contrasto alla spinta. Nel caso si fosse impiegato un cls ordinario, C35/45, comunemente utilizzato per solette di ponti stradali, sarebbe stato necessario realizzare una soletta di 28 cm di spessore, con un aggravio del 56% in termini di peso e ovvie ripercussio-ni sui costi. Inoltre, l’incremento dello spessore strutturale avrebbe comportato la necessità di innalzare la livelletta del ponte, precludendo la possibilità di adattare una futura linea tranviaria. Lo stesso calcestruzzo è stato utilizzato per la re-alizzazione dei basamenti sottili e ultraresistenti da cui spiccano le arcate in acciaio.

le caratterIstIche del calcestruzzo utIlIzzatoI calcestruzzi ad alta resistenza sono caratteriz-zati da basso rapporto di peso acqua/legante, da alto dosaggio di legante, dall’impiego di aggiun-te minerali reattive verso l’idrossido di calcio (ce-neri volanti, argille calcinate, pozzolane naturali, microsilice) che intervengono sulle caratteristi-che fisico-meccaniche e sulla durabilità del calce-struzzo e di additivi chimici superfluidificanti.

COMMERCIO INTERNAZIONALE RIMORCHI E SEMIRIMORCHI

26030 Gadesco Pieve Delmona (CR)Via Arti e Mestieri, 7 - Tel. 0372.838613 - Fax 0372.838047e-mail: [email protected]

Importatore per l’Italia

FELDBINDER mod. KIP 60.3

FELDBINDER mod. EUT 40.3

sorretto da due archi ribassati in acciaio - di 190 metri di lunghezza e 22 metri di larghezza mas-sima nella parte centrale - poggiati su una piat-taforma in cemento armato rivestita di legno, progettata come spazio pubblico sospeso sopra il corso del fiume. La soluzione proposta è carat-terizzata dall’inclinazione dei due archi rispetto

Page 68: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Strutture in Calcestruzzo

Laboratorio sul Tevere2

UN CALCESTRUZZO AD ALTA RESISTENZA, CON VANTAGGI INTERMINI STRUTTURALI E DI MANUTENZIONE, FA DA “SPINADORSALE” AL PONTE DELLA MUSICA, UNA DELLE OPERE RECENTIPIÙ SUGGESTIVE REALIZZATE A ROMA. ALLA BASE DELLASOLUZIONE, ADDITIVI SUPERFLUIDIFICANTI, AGGIUNTE MINERALI E IMPIANTI DI ULTIMA GENERAZIONE.

Andrea Zecchinigeologo ResponsabileTecnologicoTerritoriale LazioCalcestruzzi

Ponti&Viadotti

1

Page 69: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

12/2011 leStrade

Pont

i&Vi

adot

ti

3

Un calcestruzzo ultraresistente di ultima generazione(cosiddetto ad Alta Resistenza) al servizio di un pro-getto urbano di elevata qualità tecnica e architetto-

nica come il nuovo Ponte della Musica di Roma. Il materialeè stato presentato da Calcestruzzi (Italcementi Group) nel-l’ambito del 26° Convegno Nazionale AICAP, l’AssociazioneItaliana Calcestruzzo Armato e Precompresso, che si è tenu-to a Padova nel maggio di quest’anno, nonché riproposto an-che al recente MADEexpo di Milano, il 7 ottobre scorso. Sitratta di un calcestruzzo caratterizzato da Rck 85 che ha ri-chiesto un’intensa attività di laboratorio per la progettazionee la messa a punto della miscela. L’esito finale: quello di as-secondare a pieno le richieste dei progettisti e della direzio-ne lavori, attraverso la produzione di un formulato ad alteperformance meccaniche, persino superiori a quelle previstein progetto. Grazie allo sviluppo dell’industria degli additivisuperfluidificanti, all’utilizzo di varie tipologie di aggiunte mi-nerali e al progresso tecnico degli impianti, infatti, risultaattualmente possibile produrre, con relativa semplicità, cal-cestruzzi ad Alta Resistenza con rapporti acqua/cementoinferiori a 0,35. Di seguito, dopo una doverosa introduzionesul nuovo ponte, cercheremo di approfondire le caratteristi-che tecniche di questa recentissima produzione, realizzata sipuò dire “su misura” di un’opera infrastrutturale che ha giàfatto molto parlare di sé e insieme portatrice di vantaggi strut-turali ed economici che ne rendono prevedibile una mag-giore diffusione anche nell’edilizia civile “ordinaria”.

Il nuovo Ponte della MusicaL’iter progettuale del nuovo Ponte della Musica - opera ini-zialmente immaginata per uso ciclo-pedonale e successiva-mente modificata per consentire anche il passaggio di mez-zi pubblici - ha avuto inizio nel 2000, quando l’amministrazionecomunale della Capitale bandì un concorso di progettazioneinternazionale per la realizzazione di un attraversamento pe-donale del fiume Tevere, per collegare l’area del Foro Italico conil comprensorio del Parco della Musica e del Museo MAXXI. Ilprogetto vincitore è risultato quello predisposto dallo studio diarchitettura londinese Buro Happold, affiancato successiva-mente dalla Società Carlo Lotti & Associati di Roma. Il pro-getto esecutivo è stato invece redatto - nell’ambito della garaper la progettazione esecutiva e la realizzazione aggiudica-ta dal consorzio stabile Consta, con in prima fila, nella fatti-specie, la consorziata Mattioli - alla Mario Pietrangeli Associaticon lo Studio Biggi-Guerrini, società entrambe di Roma. Inaltre parole: due nomi di altissimo profilo in fatto di proget-tazione di ponti, a livello italiano e internazionale. I lavori dicostruzione sono iniziati nel 2008 per concludersi nella pri-mavera di quest’anno: il Ponte della Musica è stato infine inau-gurato il 31 maggio scorso. Il progetto esecutivo ha previ-sto una modifica dello schema strutturale senza alterare lageometria e le forme pensate in origine. Il ponte si presen-ta infatti, nella nuova configurazione, con uno schema a spin-ta eliminata per mezzo di stralli precompressi posti all’inter-no dell’impalcato. Al fine di ridurre gli effetti dell’azione sismica,la spalla sinistra è stata inoltre isolata alla base per mezzodi isolatori sismici. Un’ulteriore modifica ha riguardato quin-di la porzione centrale della piattaforma, originariamente co-

Foto Francesco Feliciani

1. Vista d’insieme del pontein fase di ultimazione

2.Particolare del ponteultimato

2

Page 70: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

4stituita da una piastra ortotropa in acciaio che successiva-mente è stata sostituita da una sottile soletta realizzata pro-prio in calcestruzzo ad Alta Resistenza (C70/85). Il ricorso aquesta tipologia di materiale di ultima generazione ha per-messo di limitare l’aumento di peso rispetto alla soluzionein acciaio, contenendo lo spessore strutturale in soli 18 cm.Nel caso si fosse impiegato un calcestruzzo ordinario, C35/45,comunemente utilizzato per solette di ponti stradali, sareb-be stato necessario realizzare una soletta di 28 cm di spes-sore, con un aggravio del 56% in termini di peso e ovvie ri-percussioni sui costi. Complessivamente, il peso del pacchettostrutturale e della pavimentazione nella soluzione eseguita èrisultato essere addirittura inferiore a quello originario, gra-zie alla realizzazione del sovraspessore, necessario per la pre-disposizione a linea tranviaria, con un conglomerato alleg-gerito. Grazie a questa soluzione la “leggerezza dell’immaginearchitettonica” richiesta dai progettisti è stata così soddisfat-ta.

Il calcestruzzo AR: punti di forza e identikitLe potenzialità prestazionali del calcestruzzo ad Alta Resistenzahanno avuto così un riscontro efficace sia per quanto riguar-da le sollecitazioni flessionali di carattere locale - schema sta-tico di trave continua tessuta in direzione longitudinale su tra-versi intermedi con luce di 3 m - sia quelle globali, permettendodi limitare la precompressione dell’impalcato di contrasto allaspinta. Lo stesso calcestruzzo è stato inoltre utilizzato per larealizzazione dei basamenti sottili ma ultraresistenti da cuispiccano le arcate in acciaio. Accanto alle prestazioni di ca-rattere strutturale, l’impiego di calcestruzzi ad Alta Resistenzagarantisce, durante la vita dell’opera, altri numerosi van-taggi, che si concretizzeranno in: • drastica riduzione della rumorosità (fondamentale per unopera in ambito urbano, ancora più se pedonale); • eliminazione dei rischi di rottura per fatica;• un generalizzato miglioramento della durabilità (minore fes-surazione);• drastica riduzione degli oneri manutentivi;• possibilità di attacco diretto della rotaia di una futura lineatranviaria.Il calcestruzzo fornito per la realizzazione del Ponte dellaMusica, in particolare, è stato progettato presso il laborato-rio della Calcestruzzi di Pomezia (Roma). Oltre a essere estre-mamente durabile - requisito importante per ogni manufat-to - questo calcestruzzo si presenta con una consistenza moltofluida paragonabile a quella di un calcestruzzo autocompat-tante (Self-Compacting Concrete) distribuendosi uniforme-mente anche in parti d’opera, per esempio i piedritti, dove ladensità di armatura era di circa 350 kg al m3 contro valoriabituali di 150 kg al m3. L’applicazione è risultata pratica-mente uguale a quella di un calcestruzzo standard così comele accortezze durante la fase di getto e di maturazione. Conquesto approccio i calcestruzzi ad Alta Resistenza permet-tono di raggiungere performance meccaniche di tutto rispet-to alle brevi stagionature, quindi con notevoli vantaggi neitempi di fruizione. Queste tipologie di prodotti consentono direalizzare anche opere architettonicamente complesse dove

la reologia dell’impasto risulta di fondamentale importanzaai fini estetici e durabili dell’opera. I calcestruzzi ad AltaResistenza sono inoltre caratterizzati da basso rapporto inpeso acqua/legante (a/l), da alto dosaggio di legante, dal-l’impiego di aggiunte minerali reattive verso l’idrossido di cal-cio (ceneri volanti, argille calcinate, pozzolane naturali, mi-

12/2011 leStrade

Ponti&Viadotti

TAB. 2 LA MISCELA IN OPERADopo tre giorni di maturazioneSponda Rottura (N/mm2)Sinistra 64Destra 63Dopo sette giorni di maturazioneSponda Rottura (N/mm2)Sinistra 89Destra 87Dopo 28 giorni di maturazioneSponda Rottura (N/mm2)Sinistra 96Destra 103Resistenza minima a 28 giorni: Rl=96 N/mm2

Resistenza media a 28 giorni: Rm=95,5 N/mm2

TAB. 1 CONTROLLO DI ACCETTAZIONE (ESTRATTO NORME TECNICHE CAP. 11)Controllo di tipo A Controllo di tipo B

R1 ≥Rck-3,5Rm ≥ Rck+3,5 Rm ≥ Rck+1,4 s(N° prelievi: 3) (N° prelievi ≥15)Ove:Rm = resistenza media dei prelievi (N/mm2);R1 = minore valore di resistenza dei prelievi (N/mm2);s = scarto quadratico medio

3

4

3. Vista dell’intradosso dellapiattaforma

4. Vista dei piedritti incalcestruzzo di spiccatodell’arco

Page 71: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

crosilice) che intervengono sulle caratteristiche fisico-mec-caniche e sulla durabilità del calcestruzzo e di additivi chi-mici superfluidificanti. Dal punto di vista normativo, il calce-struzzo in questione, come si accennava, è un Rck 85 condiametro massimo pari a 16 mm, in classe di esposizione am-bientale XC4 e consistenza S5.

Le proveSempre presso il laboratorio della Calcestruzzi dell’area Laziosono state effettuate le prime verifiche e le analisi di fattibi-lità del calcestruzzo ad Alta Resistenza. I primi studi aveva-no l’obiettivo di individuare materie prime tali da assicurareil rispetto contemporaneo dei tre requisiti fondamentali di unamiscela in calcestruzzo preconfezionato ad Alta Resistenza:requisito tecnologico: il ridotto rapporto acqua/cemento;

requisito reologico: adeguata Lavorabilità e idoneo mante-nimento della lavorabilità;requisito meccanico: resistenza a compressione di progetto.La scelta dei componenti e dei vari dosaggi per il calcestruz-zo AR è ricaduta su:• aggregati di natura basaltica;• cemento Italcementi tipo 52.5 R Cem I;• additivo Axim superfluidificante;• aggiunte di tipo II (fumi di silice).Il fumo di silice o microsilice è un sottoprodotto della fabbri-cazione di silicio e leghe ferro-silicio. La microsilice, grazie allesue caratteristiche, possiede svariate funzioni; le più rico-nosciute attualmente sono:• funzione “fillerizzante” (creazione di una microstruttura mol-to più compatta): la microsilice si presenta con particelle sfe-riche con dimensioni variabili tra lo 0,1 mm e 2 mm e su-perficie specifica (Blaine) con valori compresi tra 15.000 e25.000 m2/kg, quindi con caratteristiche dimensionali note-volmente inferiori a quelle dei cementi normalmente utiliz-zati per la produzione di calcestruzzo;• funzione “pozzolanica” (sostituzione/contributo al dosaggiodel cemento): le caratteristiche mineralogiche e la compo-sizione chimica della microsilice rendono il prodotto altamentereattivo e quindi valutabile, non solo come un’aggiunta diinerte all’interno della miscela, bensì anche come un contri-buto al dosaggio del cemento. I risultati relativi ai getti di cantiere (tab. 2) sono perfettamen-te in linea con quelli ottenuti nel corso delle prove di prequali-fica (tab. 1). Il prodotto realizzato praticamente “su misura” dal-la Calcestruzzi per il Ponte della Musica deriva da un dialogocontinuo tra progettisti, impresa e produttore di materiali. Questoapproccio - che può essere preso ad esempio per tutti gli atto-ri della filiera - ha permesso di trovare una soluzione innovati-va per il mondo delle costruzioni. nn

5

12/2011 leStrade

Pont

i&Vi

adot

ti

5. Vista della soletta in fase di getto

6. Vista della soletta a getto completato

5

6

Page 72: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Fonisocal Plus®

un’idea di Calcestruzzi

per la certificazione

acustica e per ridurre

il rumore nelle case

La certificazione energeti-ca è diventata ormai un re-quisito necessario a garan-tire la qualità di un immo-bile ed è una discriminantedi rilievo nella scelta dellapropria casa. Però chicompra casa dovrebbe ri-chiedere anche la classifi-cazione acustica di un edi-ficio. È una caratteristicafondamentale che, se chia-rita prima dell’acquisto,può evitare fastidiose sor-prese e una migliore vivibi-lità del proprio spazio abi-tativo. I tacchi dell'inquili-na del piano di sopra o glielettrodomestici nelle oreserali sono spesso causa dilitigi in un condominio do-ve non sono stati rispettatii giusti parametri di isola-mento acustico. Nel Vene-to come nel resto d’Italiasono ancora poche le im-prese e i costruttori che almomento della progetta-zione richiedono un con-trollo sul rumore da partedi tecnici specializzati, no-nostante viga una normati-va del 5 dicembre del1997 riguardo alla deter-minazione dei requisiti a-custici passivi degli edifici.

34 • Galileo 200 • Marzo-Aprile 2011

«CALCESTRUZZI risponde alle nuove esigenze di progettazione e all'evoluzione nor-mativa mettendo a disposizione del mercato una nuova famiglia di conglomerati legge-ri isolanti, innovativi, e ad elevato valore aggiunto, studiati per soddisfare le nuove esi-genze progettuali e il bisogno del costruttore di utilizzare materiali di alta qualità, sen-za rinunciare ai requisiti ormai indispensabili di velocità e semplicità di applicazione».Con queste parole il dott. Nicola Zuppelli, Responsabile Tecnologia e Qualità ZonaNord-Est di Calcestruzzi, ci presenta Fonisocal Plus la soluzione studiata appositamentedal centro ricerca e innovazione del Gruppo Italcementi, di cui Calcestruzzi fa parte, perl’isolamento termo-acustico.«Fonisocal Plus si usa per la realizzazione di massetti dalle proprietà fonoassorbenti, ingrado di consentire la riduzione della rumorosità ambientale.Grazie al particolare mix permette di realizzare massetti fonoisolanti adatti a riceverela posa di qualsiasi pavimentazione (ceramica, parquet, gres). È caratterizzato comeconglomerato cementizio fibrorinforzato, ideale per contenere i fenomeni di fessura-zioni e cavillature rilevanti, prevenendo eventuali danneggiamenti dei materiali sceltiper la finitura e, se utilizzato con un idoneo materassino resiliente, permette di ridurreil rumore dovuto al calpestio e di rispettare i limiti imposti dalla legge.L'elevata fluidità consente una facile messa in opera con una migliore aderenza al fon-do di posa e una notevole riduzione dei tempi di lavorazione. È particolarmente racco-mandato per realizzare massetti di sottofondo in abitazioni, scuole, uffici, palestre egrandi superfici interne sia nell'edilizia residenziale sia nel terziario.È utilizzabile anche in esterno per superfici piastrellate e le sue caratteristiche lo ren-dono particolarmente adatto come soluzione di massetto monostrato, nei casi in cui glispessori non permettono la posa di sottofondi alleggeriti. Non solo, ma la sua natura fi-brorinforzata lo rende ideale anche per le applicazioni finalizzate a coprire diretta-mente le calottature degli impianti».

leaziend

einform

ano

FONISOCAL® è un prodotto greenIl segreto di Fonisocal Plus è un aggregato polimerico proveniente da materie plasti-

che sottoposte a controllo fin dalla loro fase iniziale di lavorazione. Il processo di

riutilizzo della raccolta differenziata delle materie plastiche in aggregato avviene se-

condo un sistema di trasformazione industriale brevettato che, attraverso operazioni

meccaniche di macinazione e sanificazione trasformano gli scarti polimerici in una

materia prima certificata. L’aggregato prodotto risponde alle specifiche della norma

UNI 10667-14 «Materie plastiche di riciclo». Questo processo industrializzato ga-

rantisce la riproducibilità e la pulizia/igiene del materiale plastico senza alterare le

caratteristiche fisiche, quali il peso specifico e la pezzatura massima dell’aggregato.

Si può dire a pieno titolo che Fonisocal Plus è un prodotto tre volte sostenibile: con-

sente il recupero di materie plastiche che altrimenti andrebbero in discarica, consen-

te un risparmio energetico grazie alle sue caratteristiche di isolamento termico e

contribuisce al confort acustico delle case grazie al particolare mix.

FonisocalPlusallo

statofresco.

Page 73: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

35 • Galileo 200 • Marzo-Aprile 2011

La normativaPartiamo dall’acustica: in Italia il 5 dicembre1997 è stato emanato un DPCM sui requisiti a-custici passivi degli edifici il quale sancisce chetutte le costruzioni realizzate o ristrutturate do-po l’entrata in vigore di tale legge devono ri-spettare dei criteri, piuttosto restrittivi, di isola-mento acustico.Nell’attuale giurisprudenza le pene pecuniarieper chi non rispetti detti criteri sono alquanto a-spre, infatti s’attestano sul 20% del valore del-l’immobile (che viene restituito agli acquirenti).L’isolamento acustico delle strutture edilizie èun’operazione piuttosto complessa e delicatabasata sia su una corretta e mirata progettazio-ne sia su un’attenta messa in opera. Errori an-che piccoli, praticamente ininfluenti dal puntodi vista termico, nella realizzazione di sistemiisolanti, possono compromettere quasi total-mente la resa acustica.Per gli aspetti energetici il primo concetto dicertificazione energetica nasce con l’emana-zione della direttiva europea 2002/91/CE sul-l'efficienza energetica degli edifici. Tale diretti-va, evidenziava la necessità di porre dei limitial fabbisogno di energia degli edifici sia per vialegislativa imponendo l’obbligo appunto dellacertificazione energetica degli edifici.La prima attuazione nazionale della direttiva2002/91/CE è stata il D.Lgs 192/2005 che hafatto seguito ad una serie di documenti emanatida diversi ministeri prima dell’agosto del 2005e mai diventati ufficiali. Atteso per oltre tre annidopo la direttiva europea, è stato pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale il Dpr n. 59 del 2 aprile2009 recante l’attuazione dell’articolo 4, com-ma 1, lettere a) e b), del Dlgs 192/2005 e con-cernente attuazione della direttiva 2002/91/CEsul rendimento energetico in edilizia. Tale Re-golamento definisce le metodologie di calcoloe requisiti minimi per la prestazione energeticadegli edifici e degli impianti termici per la cli-matizzazione invernale e il riscaldamento del-l’acqua calda sanitaria. La nuova normativa re-golamentare si applica all’edilizia pubblica eprivata di nuova progettazione e alle ristruttu-razioni di edifici esistenti. In pratica sono stateadottate le metodologie di calcolo definite al-l’interno delle norme tecniche nazionali dellaserie UNI/TS 11300:UNI/TS 11300 – 1 Prestazioni energetiche de-gli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbi-sogno di energia termica dell’edificio per la cli-matizzazione estiva ed invernale;UNI/TS 11300 – 2 Prestazioni energetiche de-gli edifici – Parte 2: Determinazione del fabbi-sogno di energia primaria e dei rendimenti perla climatizzazione invernale e per la produzio-ne di acqua calda sanitaria.

Dati per la voce di capitolato

«Esecuzione di un massetto con spessoredi … cm adatto a ricevere la posa di pa-vimenti incollati, costituito da conglome-rato cementizio preconfezionato a basedi inerti selezionati e aggregati polimeri-ci conformi alle specifiche della normaUNI 10667-14 (Tipo FONISOCALPLUS® di Calcestruzzi Spa o equivalen-te) avente caratteristiche fonoisolanti».

Laposainopera.

FonisocalPlusallo

statoindurito.

Page 74: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

anno XXX . n. 3 . aprile 2011

18

MALTE E INTONACI

A misura di bioedilizia La linea Naturcalce di Ruredil, adatta per la bioedilizia e il restauro storico, comprende prodotti per rispondere a tutte le esigenze del cantiere edile, sia nel caso di interventi su edilizia di nuo-va costruzione, sia per gli interventi si risanamento e conservazione dei ma-nufatti storici e monumentali. I prodot-ti Naturcalce sono a base di materiali inorganici naturali, che associano eco-compatibilità e basso impatto ambien-tale alle elevate prestazioni meccani-che, con grande facilità di lavorazione e applicazione. La linea è composta da 18 prodotti: malte da costruzione e consolidamento a base calce NHL (Naturcalce Iniezione, Naturcalce Mu-ratura e Naturcalce Stilatura), malte da intonaco a base calce NHL (Naturcalce Rinzaffo, Naturcalce Zoccolatura, Na-turcalcio Intonaco, Naturcalce Rasa-tura e Naturcalce Rasatura F), fi niture

minerali a base calce (Naturcalce Fon-do, Naturcalce Tonachino, Naturcalce Pittura, Naturcalce Marmorino e Na-turcalce Stucco), e fi niture minerali a base silicato (Naturcalce Sil Fissativo, Naturcalce Sil Fondo, Naturcalce Sil Tonachino, Naturcalce Sil Pittura e Na-turcalce Sil Stucco). Le materie pri-me utilizzate per la produzione della linea Naturcalce, di origine minerale e inorganica, conferiscono ai prodotti permeabilità, dilatazioni e resistenze compatibili con quelle delle muratu-re tradizionali: calce idraulica natura-le NHL 3,5, sabbia silicea di origine fl uviale, grassello di calce conforme alla norma EN 459-1, e silicato, le-gante inorganico che reagisce chimi-camente con il sottofondo e assicura un’elevata impermeabilizzazione delle superfi ci mantenendone nel contem-po la traspirabilità.

Il conglomerato cementizio leggero Fo-nisocal di Calcestruzzi (Gruppo Ital-cementi) è adatto per la realizzazione dei sottofondi alleggeriti, con prestazio-ni fonoisolanti che riducono il rumore dovuto al calpestio all’interno degli edi-fi ci secondo i limiti imposti dalla legge 447/1995 e successivi decreti. Foni-socal è composto da legante idraulico e aggregati polimerici riciclati, conformi alla norma Uni 10667-14, e una volta impastato e pronto per la posa è ca-ratterizzato da una buona fl uidità che semplifi ca le operazioni di applicazione garantendo, nel contempo, la migliore aderenza al solaio portante limitando la possibile formazione di ponti acustici e termici. I principali campi di utilizzo di Fonisocal sono i sottofondi legge-ri con isolamento termoacustico per le pavimentazioni residenziali e com-merciali, i massetti leggeri per la formazione di pen-denze su coperture piane, il riempimento o il recupero di strutture leggere, il risa-namento acustico degli edi-fi ci e la posa di sottofondi di supporto per gli impianti di riscaldamento a pavimento. I vantaggi pratici dell’utiliz-zo di Fonisocal consistono

principalmente nella riduzione dei costi di manodopera, nella possibilità di ot-tenere una maggiore produzione gior-naliera, la migliore aderenza al fondo di posa senza l’impiego di tecniche o attrezzature particolari, la mancanza di una giacenza in cantiere delle materie prime. In primo piano, anche le eleva-te prestazioni del prodotto nel quadro della realizzazione di edifi ci in linea con le prescrizioni di effi cienza energetica da un lato, di comfort e benessere de-gli ambienti interni dall’altro. Integrato con i tradizionali materassini acustici contribuisce ad ampliare le proprietà di fonoisolamento, cui si uniscono le prestazioni di isolamento termico che consentono di limitare le fughe di ca-lore verso l’esterno del locale ottimiz-zando, anche, il lavoro dell’impianto di riscaldamento a pavimento.

PAVIMENTAZIONI

Sottofondo antirumore

Per il riempimento di fughe e la sigillatura di piastrel-le di ogni tipo, in esterno o in interno, Technokolla propone il sigillante cemen-tizio Powercolor, disponibile in 4 colori (bianco, cenere, beige e grigio chiaro). Po-wercolor – a base di ce-menti ad alta resistenza, cariche minerali quarzose selezionate, resine sinte-tiche e additivi specifi ci – contiene ioni d’argento che proteg-gono dalla proliferazione di funghi, batteri e muffe, ha una forte azio-ne antibatterica anche dopo la car-bonatazione dello stucco ed elevato potere fungicida, inoltre è idrorepellente, ingelivo, du-ro e resistente alle abra-sioni, e in più mantiene il colore inalterato nel tem-po. Le caratteristiche di idrorepellenza rendono Powercolor un prodotto idoneo per le sigillature di vasche e piscine. Per preparare l’impasto è suffi ciente aggiungere alla miscela di Power-color 1,3 l di acqua pulita per sacco da 5 kg fi no a ottene-re un impasto cremoso

e senza grumi, con perfetta omoge-neità di colore; una volta pronto, va steso con l’apposita spatola di gom-ma riempiendo perfettamente la fuga per tutta la sua profondità togliendo

poi l’eccesso di prodotto. Quan-do Powercolor inizia a rapprendersi scatta la fase di pulizia con una spugna pulita e inu-midita, rimuovendo le tracce di prodot-to secco sulle pia-strelle il giorno suc-cessivo con un pan-no asciutto e morbi-do. Per la stuccatura di vasche e piscine è consigliato l’utilizzo il lattice di gomma sin-tetica TK-Stuk al po-sto dell’acqua.

ADESIVI E SIGILLANTI

La fuga perfetta

I colori in argilla per la pittura delle superfi ci in edilizia di ProCrea so-no utilizzabili per lavori di rinnovo o rifi nitura, interventi di recupero edi-lizio, fi nitura di costruzioni nuove e vecchie, anche su pannelli in car-tongesso, gessofi bra o elementi in gesso e sono ideali per la fi nitura ad asciugatura rapida di solai e par-ti inclinate. I prodotti della gamma ProCrea Pittura, ecologici e a base di pigmenti naturali, privi di additivi e con struttura granulometrica otti-mizzata permanente, sono applica-bili con pennello o rullo su diversi tipi di supporto anche per la fi nitu-ra colorata di intonaci nuovi o pre-esistenti di argilla, e permettono di ottenere superfi ci traspiranti e resi-stenti all’abrasione. Elevata la facili-tà di posa, con la lavorabilità estesa su più giornate. L’argilla ha processo di lavorazione che sfrutta un impie-go minimo di energia e non utilizza processi chimici; le proprietà natu-rali comprendono il basso impatto sull’ambiente e la riciclabilità co-stante, ma soprattutto la capacità di regolare l’umidità interna degli am-bienti, di assorbire odori e sostanze tossiche, e di assorbire calore imma-gazzinandolo alleggerendone quindi il carico sul locale abitato.

PITTURE E VERNICI

Superfi ci naturali Due versioni – a base cemento e a base calce idraulica naturale – e massima versatilità di utilizzo per il nuovo Termointonaco Laterlite, l’in-tonaco termoisolante premiscelato a base di vetro espanso di produzio-ne Laterlite. Grazie alla presenza di questo aggregato leggero e ad alto potere termoisolante ottenuto da materia prima riciclata, Termoin-tonaco Laterlite consente di ottene-re un intonaco fi nito particolarmente resistente e adatto per la posa su

edifi ci con alte prestazioni di effi -cienza energetica. La versione “le-gante cemento” è adatta all’impie-go sia per gli edifi ci di nuova co-struzione che per gli interventi di ristrutturazione di quelli esistenti, mentre la versione “legante calce idraulica naturale” (NHL 3.5) abbi-na alle prestazioni ecoeffi cienti e di resistenza meccanica l’adeguatez-za al campo del restauro architetto-nico e della bioedilizia, forte anche della certifi cazione di ecocompati-bilità rilasciata da Anab-Icea. Fra le

caratteristiche vincenti del Termoin-tonaco Laterlite sono l’elevata tra-spirabilità e l’incombustibilità, pro-tezione termica, elevata resistenza meccanica, nonché la possibilità di applicazione sui diversi tipi di sup-porto (laterizio, blocchi di cemento e calcestruzzo a superfi cie scabra) senza trattamenti consolidanti su-perfi ciali o l’impiego di particolari attrezzature, macchine o manodo-pera specializzata. È pronto da im-pastare con acqua pulita sia con mi-

scelazione manuale, sia meccanica: una volta posato con uno spessore da 1 a 6 cm va staggiato accurata-mente e fatto essiccare proteggen-do le superfi ci da pioggia, vento e sole almeno nelle prime 24-48 ore. Una volta essiccato completamen-te, Termointonaco Laterlite è pronto per essere rifi nito con un prodotto rasante, con o senza rete di arma-tura, ed eventualmente protetto con una fi nitura esterna a base di pitture acriliche, silossaniche o altra tipolo-gia di prodotto.

Si chiama PRO Stretch il cordino con assorbitore di energia di Pro-tecta, marchio di Capital Safety, che arricchisce la gamma di cordi-ni con assorbitore che la casa già commercializza sul mercato euro-peo. Disponibile in un’ampia varie-tà di combinazioni di connettori CE, in acciaio e alluminio, e di lunghez-

ze, PRO Stretch utilizza un sistema di assorbimento totalmente nuovo per Capital Safety in Europa: i ma-teriali assorbenti distribuiti per tutta la lunghezza eliminano il volume di un assorbitore tradizionale, ottenen-do una superfi cie e un equilibrio mi-gliori. Nella lunghezza è stato inoltre integrato un elemento elastico, ac-corgimento che mantiene il cordino sollevato da terra, lontano da spor-cizia ed elementi contaminanti e ri-duce allo stesso tempo il pericolo di inciamparvi o rimanere impigliati.

SICUREZZA

Il cordino salvavita

INTONACI SPECIALI

Leggero e resistente

Page 75: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 76: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 77: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 78: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

604 • modulo 370Pa

vim

enta

zion

i/CA

LCES

TR

UZ

ZI

LA NUOVA BIBLIOTECA E AUDITORIUM DI BERNAREGGIO (MB) È STATA REALIZZATA DALLA COSTRUZIONI EDILI R.B. DI BERGAMO SECONDO IL PROGETTO DELLO STUDIO DI ARCHITETTURA E INGEGNERIA REDAELLI E ASSOCIATI – ARCH. IVO MARIA REDAELLI DI VIMERCATE (MB). L’ISOLAMENTO ACUSTICO È STATO GARANTITO DAL MASSETTO A BASSO IMPATTO AMBIENTALE FORNITO DA CALCESTRUZZI.

Comfort acustico, termico e risparmio energetico: un MASSETTO a basso impatto ambientale per la BIBLIOTECA-AUDITORIUM di Bernareggio

ABernareggio nel cuore della Brianza è stata ul-timata la costruzione della nuova biblioteca comunale con annesso auditorium. Calce-

struzzi ha contribuito alla realizzazione fornendo Foni-socal Plus, l’innovativo massetto a basso impatto am-bientale, in grado di garantire elevati livelli di isolamento termo-acustico. I massetti realizzati con Fonisocal Plus sono tre volte sostenibili in quanto garantiscono il ri-sparmio energetico, aumentano il comfort acustico e riducono gli sprechi di calore. L’edificio, progettato dall’architetto Ivo Maria Redaelli, è stato costruito se-condo i criteri di sostenibilità: risparmio della domanda di acqua e di energia, uso di risorse energetiche rinnova-bili, attenzione alla forma e all’orientamento dell’edificio. Particolare rilevanza è stata rivolta alla scelta di materiali eco-compatibili, all’isolamento acustico e alle tecno-logie semplici e affidabili. Il complesso è costituito da due fabbricati: la biblioteca, un parallelepipedo su due livelli fuori terra e un interrato, per i giovani della zona; l’Auditorium, a forma ellittica a un solo livello fuori terra, per eventi musicali e spettacoli in grado di far sedere

fino a 250 spettatori. L’intervento di Calcestruzzi consi-steva nel realizzare un massetto per la pavimentazione sia della biblioteca sia dell’auditorium per un totale di 1600 m2. Dopo una verifica della stratigrafia di proget-to e un opportuno sopralluogo del cantiere, accertato che lo spessore medio del massetto realizzabile sopra la pavimentazione radiante era di 3-4 cm medi, è stata proposta la soluzione Fonisocal Plus in quanto in grado di rispondere pienamente alle esigenze del progettista e dell’impresa. Fonisocal Plus, grazie alla sua elevata flui-dità, ha permesso la massima aderenza alle tubazioni, evitando la formazione di calotte d’aria e di escludere, nonostante i limitati spessori a disposizione, le classi-che fessurazioni e gli imbarcamenti in corrispondenza dei giunti di dilatazione. Tutto ciò senza dover ricorrere all’onerosa chiusura temporanea dei locali, sia durante la posa che nella successiva fase di asciugatura. Inoltre a sole 48 ore dalla posa in opera il massetto è risultato calpestabile permettendo così di passare alla fase fina-le di lavorazione, definita “carteggiatura”, propedeutica all’applicazione della pavimentazione finale (il parquet).

Page 79: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

24 - YOUGREEN24

RIUTILIZZARE

Page 80: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

YOUGREEN - 2525

RICICLARE I MATERIALIHA UNA LUNGA TRADIZIONE

E OGGI UN SEMPRE PIÙ AMPIO FUTURO

di Federico Mombarone

NON BUTTATE

QUELLA PORTA

I materiali che possono essere riutilizzati sono parecchi: dal ve-tro ai profilati degli infissi, dal metallo contenuto nel cemento armato al cemento stesso (che a seconda del livello di frantu-mazione può essere utilizzato in diversi modi, per esempio come sottofondo stradale). E nel caso in cui la demolizione riguardi edi-fici di pregio, si può arrivare al recupero di piastrelle, laterizi o conci di pietra. Tra l’altro, a parti-re dalla Finanziaria del 1996 un’e-cotassa sul deposito in discarica dei rifiuti solidi incentiva proprio il riutilizzo dei materiali. Inoltre, per gestire e controllare il ciclo dei rifiuti, a partire dal 1988 è stato introdotto un Catasto dei Rifiuti.

Uno degli esempi più smart è la completa ristrutturazione delle due famose torri della Deutsche

Bank, a Francoforte. Uno dei simboli della capitale finanziaria della Germa-nia è anche la prima grande ristruttu-razione ecocompatibile. E per di più progettata da un architetto italiano, Mario Bellini. Il piano architettonico non è cosa da poco: per rifare radical-mente il quartier generale della ban-ca sono stati stanziati 200 milioni di euro. Ma la vera notizia non è questa: la novità, rispetto a opere analoghe, è che Bellini ha scelto di riciclare il 98% dei materiali rimossi. Così, oltre a raggiungere un risparmio di ener-gia elettrica del 55%, nonché del 43% di acqua rispetto al vecchio edificio, sono stati evitati centinaia di tonnel-late di rifiuti da demolizione. Il riutilizzo dei materiali edili, insom-ma, non è più riservato agli iscritti al partito dei buoni, delle piccole ristrut-turazioni che puntano a un impatto

IZZARE GLI SCARTI

Page 81: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

26 - YOUGREEN

ambientale più sintonizzato con i tem-pi, ma è entrato a buon diritto nell’o-limpo dell’architettura. Perché i tempi sono più fair, direbbero gli inglesi.Intendiamoci: la strada da percorrere è ancora lunga. In Europa sono Olan-da, Belgio e Danimarca a distinguersi per aver introdotto politiche indiriz-zate al riciclo e al riutilizzo particolar-mente avanzate. Forse anche a causa della scarsità delle risorse naturali, nel profondo Nord le percentuali di riuti-lizzo degli edifici superano l’80%. Per esempio, in Olanda è vietato smaltire in discarica rifiuti da demolizione e costruzione che possono essere riu-tilizzati o impiegati come combustibi-le. «Così il legno delle travi dimesse serve a produrre calore o energia», spiega Jon Vaneerdest, uno studioso di processi economici ecocompatibi-li. In Paesi come la Spagna, l’Irlanda, la Grecia e l’Italia, la percentuale di rifiuti riutilizzati e riciclati non supera, invece, il 10%. Ed è un aspetto non da poco se si considera che nel 2004, l’anno d’oro (si fa per dire) dei rifiuti da D&C, l’Italia ha prodotto materiale per 46,5 milioni di tonnellate. Ma la quota di scarti riutilizzati è desti-nata a salire. E, in ogni caso, il riciclo non è più una prerogativa del Nord. Qualche volta, anche grazie agli in-centivi messi in campo dagli ammi-nistratori della cosa pubblica, anche il Sud si adegua al trend. In Sicilia, per esempio, la Regione ha adottato un bonus volumetrico del 25% per chi costruisce secondo i criteri della bioe-dilizia. L’incentivo, è stato specificato,

C’ERA UNA VOLTA

La filosofia del riutilizzo dei ma-teriali edili ha una lunga storia: come per il maiale, anche degli edifici non si butta via niente. Nonostante, per paradosso, ora l’operazione sia più difficile che nel passato: «Per millenni si sono riciclati edifici e intere città, ma perché questo avvenga occorre che i materiali e le tecniche di costruzione siano durevoli», è la considerazione del critico dell’ar-chitettura Nikos Salìngaros. «In-vece dagli anni Venti del Nove-cento in poi l’uso di materiali industriali, dal cemento armato al vetro, ha portato a realizzazio-ni di qualità così scarsa che si può pensare solo alla loro rotta-mazione». Cemento e laterizi di poco valore, difficili da impiega-re di nuovo, sono infatti alla base dell’enorme accumulo di rifiuti edili (e del conseguente spreco di energia) per gran parte delle demolizioni. Ma ora la logica del riciclaggio è entrata nella cultura industriale. Anche perché oltre a costituire un bene per l’am-biente, è anche un business che trasforma il materiale di scarto in risorsa primaria. Anche se, ap-punto, non sempre è possibile: «È il tipico problema del cemento armato: se l’umidità raggiunge i ferri questi arrugginiscono, con il tempo perdono spessore e for-za, e a lungo andare la stabilità strutturale può ridursi pericolo-samente», conclude Salìngaros.

comprende l’uso di materiali riciclati o locali. Senza contare che ci sono aziende che puntano esplicitamente all’impiego di materiali usati non solo per abbracciare una filosofia più eco-compatibile, ma anche per puntare alla qualità. È il caso, per esempio, dello spagnolo Gruppo Cosentino, multinazionale leader mondiale nella produzione, lavorazione e commer-cializzazione di superfici realizzate in pietra naturale (granito, quarzo) o con materiale di riciclo. L’azienda ha ap-pena deciso di aumentare la propria presenza commerciale in Italia, anche attraverso l’apertura di un center a Mi-lano, anche perché l’attenzione verso un argomento come l’ecocompatibili-tà nel nostro Paese è in crescita. Non a caso anche in Italia fioriscono le aziende che sul reimpiego dei ma-teriali edili fondano la propria forza. È il caso della emiliana Kerakoll. «Abbia-mo pensato la svolta verde nel 2000, quando ancora non ne parlava nessu-no, ed è diventata il nostro punto di forza competitivo», rievoca Gianluca Sghedoni, amministratore delegato della Kerakoll. L’azienda di prodotti per l’edilizia ha più di 300 milioni di euro di fatturato e 1.200 dipendenti. «Ora abbiamo in catalogo 1.700 pro-dotti classificati da uno a cinque in termini di eco compatibilità, per i quali dichiariamo il quantitativo di Co

2 per

ogni chilo, la percentuale di materiale riciclato presente e come riciclarli a fine vita», dice Sghedoni. La ricetta della Kerakoll prevede un forte inve-stimento in ricerca (il 5,4% del fattura-

to) proprio per arrivare a materiali che consumino il minimo di risorse in fase di produzione e possano essere total-mente riciclati. Tra l’altro, i materiali di scarto o già utilizzati possono perfino trasformarsi in oggetti di pregio per la casa o di complemento all’edifi-cio: «Nel 2002 – racconta l’architetto Marco Capellini, studioso di eco de-sign – ho creato il Matrec, una banca dati italiana di tutti i materiali riciclati, che viene continuamente aggiornata e può essere consultata gratuitamente da progettisti e imprese. Così anche i designer oggi hanno a disposizione molte possibilità per sviluppare nuovi progetti sostenibili».

Page 82: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

YOUGREEN - 27YOUGREEN - 27

SMALTIMENTO E RICICLO DI PANNELLI FOTOVOLTAICIPioniera dello sviluppo di processi per il riciclo di impianti fotovoltaici e il recupero della materia prima silicio è SolarWorld. «Nell’ambito di questi processi – spiega Fabrizio Limani, senior area sales manager Italia di SolarWorld – non soltanto i materiali riciclabili, come l’alluminio e il vetro, ma anche le celle solari vengono disassemblate e trattate al ;ne di ottenere un wafer riutilizzabile». Sulla base di sperimentazioni pluriennali condotte in un impianto pilota, l’azienda ha dimostrato la fattibilità del riciclo di moduli su scala industriale, «necessaria –

secondo Limani – in considerazione dell’aumento delle quantità di moduli a ;ne vita all’interno di un mercato in crescita». I metodi per riciclare in maniera ef;ciente e sostenibile sono in costante aggiornamento.

QUANDO IL RICICLOSI INSEGNAA dare un apporto alla diffusione della cultura del riciclo è il Gruppo Made. «Le rivendite che svolgono attività di riciclo – sostiene Roberto Onofri, responsabile Progetti Speciali Gruppo Made – sanno di offrire un’ulteriore opportunità ai propri clienti e di poter avere un favorevole riscontro economico. Alcuni imprenditori, inoltre, sono mossi da ragioni etiche». Le logiche del riciclo e del riuso «dovrebbero essere considerate una precisa esigenza, essenziale per il nostro pianeta – suggerisce Onofri –. Per quanto riguarda i prossimi sviluppi, credo sia

lecito attendersi una crescita importante». A conferma di questa tendenza, il Gruppo Made si sta adoperando per creare un servizio di consulenza speci!co, presto a disposizione di tutti gli aderenti.

best practice

RICICLOdi Santina Muscarà

Roberto OnofriFabrizio Limani Giuseppe Marchese

VALORIZZARELE MATERIE PRIME SECONDE

Non si tratta di semplice riciclo ;ne a se stesso, ma di «valorizzazione di materie prime seconde, attraverso la messa a punto di prodotti innovativi che senza di esse non avrebbero determinate caratteristiche prestazionali», afferma Giuseppe

Marchese, direttore tecnologie e qualità di Calcestruzzi, società ;liale del Gruppo Italcementi, tra le principali in Italia nella produzione di calcestruzzo, riferendosi alla mission aziendale. Il matrimonio tra innovazione e sostenibilità è dimostrato concretamente: «Per esempio – spiega Marchese – realizziamo il prodotto Fonisocal, un conglomerato cementizio speci;co per sottofondi, utilizzando come aggregati plastiche riciclate opportunamente trattate. In questo modo otteniamo un maggior isolamento termico dato dalla leggerezza del prodotto, caratteristica non possibile con l’utilizzo di aggregati naturali; un maggior isolamento acustico, grazie ai processi di riciclo delle plastiche che permettono

di avere aggregati con differenti densità, consentendo l’assorbimento di onde acustiche di diversi spettri, e quindi – speci;ca Marchese – un maggior comfort abitativo». Ecco come le materie prime

seconde conferiscono valore aggiunto

ai prodotti, rendendoli più competitivi

sul mercato. «Un altro esempio concreto riguarda i calcestruzzi autocompattanti

con resistenze Rck 35 e Rck 15, realizzati con inerti ;ni riciclati provenienti dalle acciaierie – informa Marchese –. Questi prodotti sono stati usati per la costruzione di i.lab, il Centro ricerca e innovazione del Gruppo Italcementi, e oltre a derivare da un processo industriale, presentano una densità e una resistenza all’abrasione molto elevata». Non è dif;cile capire come

la motivazione etica che ha spinto Calcestruzzi sulla strada della sostenibilità, fornisca anche un ritorno economico e di qualità del prodotto ;nale che rende più che mai vincente la ;loso;a dello sviluppo sostenibile.

Applicazione Fonisocal di Calcestruzzi

Page 83: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Mensile

Page 84: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Nome e Cognome

e-mail

Il tuo commento

Ricopia il codice

Leggi le altre notizie di Eco Mondo

Pubblicità IE

Home Page Eco Mondo Eco Mobilità Eco Tavola Eco Benessere Eco Turismo Eco Video Eco Consigli Eco Link Redazione

Hai un sito web o un blog e vuoi pubblicare una notizia che hai trovato su Impronta Ecologica?Se vuoi puoi farlo rispettando queste semplici regole:

1. non cambiare, modificare, alterare in alcun modo il testo e/o il titolo della notizia;

2. cita sempre la fonte di provenienza della notizia (www.improntaecologica.it);

3. inserisci sempre il link di collegamento alla nostra home page e/o alla pagina della notizia;

4. segnala alla nostra Redazione l'inserimento della notizia sul tuo sito compilando il form che trovi qui.

Vuoi saperne di più sui diritti d'autore e di riproduzione di Impronta Ecologica? Clicca sull'immagine qui sotto...

Il primo calcestruzzo tre volte sostenibile

Lo sappiamo tutti: la certificazione energetica è ormai un requisito necessario a garantire la qualità di un immobile e, proprio per questo motivo, può anche essere una discriminante nella scelta della propria abitazione. Oltre però a questa certificazione e agli altri "accessori" come gli infissi, le porte, i sanitari o le mattonelle, chi compra casa dovrebbe sempre richiedere anche la classificazione acustica dell'edificio, una caratteristica altrettanto importante che, se verificata prima dell'acquisto, permette una migliore vivibilità all'interno del propria casa ed evita fastidiose sorprese. Pensiamo ai tacchi dell'inquilina del piano di sopra o agli elettrodomestici nelle ore serali: sono solo due esempi dei fastidi che spesso sono causa di litigi in un condominio dove non sono stati rispettati i giusti parametri d'isolamento acustico. Proprio per un miglior risparmio energetico e aumentare la protezione dai rumori, l'italiana Calcestruzzi, azienda del Gruppo Italcementi, ha realizzato Fonisocal, un innovativo materiale per l'edilizia al cui interno sono presenti elementi in plastica che, invece di finire in discarica, vengono recuperati e opportunamente trattati così da conferire al prodotto notevoli capacità di isolamento sia termico sia acustico. Ecco il motivo perché Fonisocal è stato definito il primo calcestruzzo tre volte sostenibile... Vai all'area video per vedere il filmato

Tags: certificazione energetica, classificazione acustica, risparmio energetico, inquinamento acustico, Fonisocal, Calcestruzzi, Italcementi Group

Hai trovato interessante la notizia? Allora passaparola ai tuoi amici!

I commenti dei lettori

Nessun commento ancora inserito

Posta il tuo commento

Visualizza un nuovo codice

Invia il tuo commento!

Cerca

Segui Impronta Ecologica su

Le ultime notizie inserite in Eco Mondo Un sistema che produce energia sfruttando il flusso d'acqua che passa all'interno dei tubi

La piastrella intelligente che rimuove i batteri, si mantiene pulita da sola e che riduce lo smog

Acqua nei vulcani attivi per generare energia geotermica

Metti il sole in un barattolo di vetro

Gli scarichi delle auto come concausa delle grandinate e delle trombe d'aria

Sponsor e Sostenitori di Impronta Ecologica

Impronta Ecologica è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Parma (Reg. n. 14 del 27/10/2000)

Direttore Responsabile: Michelangelo Glionna

Tetto fotovoltaico 3 kW 6.441 euro IVA e trasporto inclusi moduli, inverter SMA e struttura www.asun.it/?Fotovoltaico3kW

Energia a KM Ø Diventa Produttore Di Energia Da Fonti Rinnovabili e Risparmia! www.officinaeverdi.it

"Non Pagare" i Debiti Sistemi Legali per "Non Pagare" i Debiti quando Non Riesci a Pagare! www.AgenziaDebiti.it/non-pagare

Prefabbricati - New HouseLa più ampia gamma di prodotti del settore, consegnati chiavi in manowww.newhouse.it

Pannelli Solari PrezziMetti a Confronto Più Installatori Richiedi Gratuitamente 5 Preventiviwww.fotovoltaicowebitalia.it

Mi piace

Master in FotovoltaicoDiventa esperto in fonti di energia con i master di eCampus. Info orawww.uniecampus.it/master

Incentivi Fotovoltaico?In Omaggio "Dossier Fotovoltaico". Sfrutta Subito gli Incentivi!EnergiaIn.it/IncentiviFotovoltaici

Inverter FotovoltaicoScopri la Gamma di Inverter Fotovoltaici Radius di Gefranwww.Radius-Gefran.it

Page 1 of 2Il primo calcestruzzo tre volte sostenibile

27/01/2012http://www.improntaecologica.it/news-eco_mondo.asp?Titolo=Il+primo+calcestruzzo...

Page 85: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

 

 

Page 86: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

DARIO BELLOMETTI (Foto by Archivio2)

Pavimentatori al congresso Ecco la ricetta anti-crisi

Consiglia Consiglia questo elemento prima di tutti i tuoi amici.0 0

Qualità, aggregazione tra imprese del comparto, internazionalizzazione con particolare attenzione ai mercati di riferimento più vicini, regolamentazione normativa degli interventi. «Credo che questa sia la strada che le aziende di pavimentazione industriale devono seguire, se si vuole uscire da una crisi ormai strutturale». Il bergamasco Dario Bellometti, presidente di Conpaviper (l'associazione nazionale che raggruppa le aziende del comparto pavimentisti industriali e posatori di rivestimenti e resine), oltre che titolare della Resindast Srl di Urgnano (rivestimenti di pavimenti in resina) si dice «ottimista» per natura, ma ciò non toglie che occorra guardare le cose con «sano realismo». La stessa impronta che vuole dare al 5° congresso Conpaviper, in programma oggi al parco tecnologico Kilometro Rosso. «La nostra – prosegue Bellometti – è un'organizzazione nata nel 2003 con l'intenzione di dare maggiore spessore e visibilità all'attività degli associati («da soli non si va da nessuna parte, dobbiamo affrontare insieme i problemi della categoria") e alla loro complessiva crescita qualitativa». Ma anche numerica. «Per ora le imprese iscritte all'associazione – aggiunge il presidente – sono circa 150 a livello nazionale, ma contiamo di

accrescere il numero per rendere più forte la nostra voce». Ha sede in Bergamasca circa un decimo degli associati, tra cui la Calcestruzzi del gruppo Italcementi, presente nel settore con due prodotti specifici (un calcestruzzo per pavimentazioni durevoli e un conglomerato cementizio per isolamento termo-acustico). «Un numero elevato in rapporto al numero degli iscritti – dice Bellometti – ma che non corrisponde al peso che la Bergamasca ha nella pavimentazione industriale, della quale può essere considerata la patria». Regole e concorrenza Nel congresso verranno affrontate soprattutto le problematiche che riguardano la qualificazione del comparto e l'individuazione di regole «per una concorrenza leale – rileva il presidente – perché credo che sia ora di mettere fine alla guerra dei prezzi al ribasso, che non porta da nessuna parte. Sono convinto che si debba invece puntare sulla qualificazione dell'attività e alla regolamentazione normativa tecnica nella pavimentazione, con maggior coinvolgimento degli operatori già in sede di progettazione dei lavori. Anche la scelta del Kilometro Rosso non è casuale. Piuttosto che in un'anonima struttura, abbiamo preferito ritrovarci in un contesto che va nella direzione opposta rispetto al degrado industriale in cui il nostro Paese è caduto». Il 2011 sembra destinato a confermare le criticità. «Nel 2009 abbiamo visto contrarsi del 20-30% le attività. L'anno scorso c'è stata una sostanziale tenuta e per l'immediato prevediamo un leggero calo. D'altronde il mercato degli immobili industriali si è notevolmente ridotto. A ciò si aggiungono le difficoltà per la riscossione dei crediti. Le prospettive non sono rosee, ma occorre reagire, anche cercando nuovi sbocchi in mercati vicini, come nell'Est Europa, e anche nel Nord Africa, quando la situazione si sarà normalizzata».

© riproduzione riservata

L'Eco di Bergamo Economia

31 marzo 2011 Economia

Popolare Bergamo, aperto in Tenaris il primo bancomat per non vedenti

Stipendi non pagati: la Fmi «sotto presidio»

«Rosa camuna» della Lombardia a Silvana Fedeli e Anna Cassina

Page 1 of 2Pavimentatori al congresso Ecco la ricetta anti-crisi - Economia - L'Eco di Bergamo - ...

27/01/2012http://www.ecodibergamo.it/stories/Economia/195559_pavimentatori_al_congresso_e...

Page 87: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Tecniche & Prodotti

nche se a volte considerate un’opera di in-gegneria civile d relativamente semplice re-

alizzazione, le pavimentazioni industriali in calce-struzzo – vuoi per la destinazione d’uso, vuoi per le

performance che sono chiamate a soddisfare – costitui-scono in realtà un tema progettuale, produttivo ed esecutivo

di notevole complessità. In particolare la generica definizione di pavimentazioni industriali, comunemente utilizzata per designare quelle tipologie di rivestimenti destinati ad operare in ambien-ti particolarmente impegnativi dal punto di vista meccanico o chimico, e sottoposti a carichi e condizioni di esercizio partico-larmente gravosi, deve in realtà più propriamente essere intesa come riferita ad una ampia famiglia di materiali e tecniche ap-plicative, caratterizzate ognuna da specifiche proprietà tecnolo-giche e prestazionali ma accomunate dal medesimo obiettivo: la realizzazione di pavimentazioni resistenti e durevoli. Sintesi di saperi e soluzioni qualitativamente sofisticate, questo segmento offre numerosi spunti di analisi, a partire dagli aspetti più pro-priamente progettuali per arrivare a quelli esecutivi. Di seguito ci soffermiamo su alcuni dei più significativi.

I presuppostiLe pavimentazioni in calcestruzzo sono, in linea generale, desti-nate all’applicazione in ambienti produttivi e industriali di qualsia-si genere, dalla meccanica all’industria alimentare e farmaceutica, dal settore tessile all’allevamento di animali, dai depositi di merci

Mauro Rancati

SONO QUELLI CUI SONO DESTINATE LE PAVIMENTAZIONI CONTINUE IN CALCESTRUZZO. LUNGA DURATA, ELEVATA RESISTENZA MECCANICA, ATTITUDINE A RESISTERE A VARI AGENTI AGGRESSIVI I LORO REQUISITI, DA RAGGIUNGERE INNANZITUTTO TRAMITE UNA CORRETTA PROGETTAZIONE. E UNA REALIZZAZIONE A REGOLA D’ARTE, CHE NON TRALASCI QUANDO RICHIESTO ANCHE GLI ASPETTI FORMALI.

Per impieghi heavy duty

Ae materiali agli autosili e piazzali di manovra; per questo motivo, esse devono offrire adeguate garanzie prestazionali e specifiche caratteristiche, che possiamo così sintetizzare:- resistenza meccanica; in funzione dei carichi previsti e delle condizioni di esercizio ipotizzabili, sarà necessario assicurarsi che la pavimentazione prescelta offra adeguate garanzie in termini di resistenza a compressione, agli urti e alle abrasioni;- resistenza chimica: nella scelta di una pavimentazione industria-le devono essere valutate con attenzione la natura e la concen-trazione delle sostanze chimiche con cui questa può entrare in contatto, nonché le possibili reazioni che potrebbero avvenire fra le sostanze presenti in ambiente e la loro azione sulla super-ficie della pavimentazione; - antiscivolo: al fine di ridurre il rischio di infortuni, potenzialmen-te elevato in ambienti che ospitino lavorazioni lavorazioni che producono un alto tasso di umidità oppure per la presenza di acqua, oli e grassi sulla pavimentazione, la pavimentazione dovrà essere sottoposta ad appositi trattamenti antisdrucciolo;- antistaticità e conducibilità elettrica: per l’utilizzo in particolari settori industriali (in particolare l’elettronica), e nei casi in cui sia assolutamente necessario impedire la formazione di scintille (come, ad esempio, nel caso di depositi di materiali infiammabi-li o esplosivi), la pavimentazione dovrà essere caratterizzata da buona conducibilità elettrica, in modo da impedire l'accumulo di cariche elettrostatiche;- igiene: per l’utilizzo nei settori alimentare, farmaceutico o elet-

128 Specializzata 198 ◆ Marzo 2011u na r i v i s t a d e l l a B E -MA ed i t r i c e - M i l a no

PAVIMENTAZIONI CALCESTRUZZO

pavimenti.indd 128pavimenti.indd 128 07/04/11 18.0707/04/11 18.07

Page 88: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

tronico, caratterizzati da esigenze igieniche molto severe, la pa-vimentazione dovrà risultare facilmente lavabile, disinfettabile e totalmente esente da polveri; è quindi necessario adottare una pavimentazione monolitica, facilmente pulibile, priva di angoli non accessibili, fessurazioni e discontinuità;- manutenibilità: data la possibilità di danneggiamenti della su-perficie dovuti a usura d’esercizio o aggressioni chimiche, la pavimentazione dovrà risultare facilmente e rapidamente ripri-stinabile, curando in particolare la compatibilità fra il materiale originale e quello utilizzato per la riparazione.Per rispondere a tali molteplici esigenze l’industria dei materiali da costruzione offre oggi un ampio ventaglio di soluzioni, il cui corretto utilizzo deve essere guidato da una attenta progettazio-ne della pavimentazione in funzione della destinazione d’uso e delle condizioni di esercizio cui questa sarà soggetta. Vediamone alcuni principi essenziali.

I parametri di progettoAccanto a una accurata analisi e preparazione del sottofondo, fondamentale importanza rivestono innanzitutto le caratteri-stiche della massicciata, ovvero di quella parte dello strato di supporto direttamente a contatto con la pavimentazione di cal-cestruzzo. Generalmente costituita da uno o più strati di ma-teriale lapideo selezionato e stabilizzato naturalmente (misto granulare), oppure legato artificialmente con cemento (misto cementato), ha infatti il compito di sopportare le sollecitazioni

trasmesse dalla pavimentazione per effetto dei carichi, interagen-do con la struttura di sottofondo. Gli strati che costituiscono la massicciata debbono essere in grado di reagire ai carichi applicati senza subire nè trasmettere cedimenti globali e differenziali, che comporterebbero fessurazioni della piastra di calcestruzzo della pavimentazione compromettendone la funzionalità. Le caratte-ristiche fisiche dei materiali costituenti, lo spessore, le caratteri-stiche di resistenza a taglio e la deformabilità della massicciata vanno definite in sede progettuale, in funzione del tipo e delle prestazioni richieste per la pavimentazione, dei carichi e delle

129Specializzata 198 ◆ Marzo 2011u na r i v i s t a d e l l a B E -MA ed i t r i c e - M i l a no

Principali cause di difettosità nelle pavimentazioni in calcestruzzo.

35%:

Errata esecuzione giunti

35%:

Errata esecuzione

fi nitura superfi ciale25%:

Difetti calcestruzzo

3%:

Mancanza planarità

o insuff.

compattazione

sottofondo

2%:

Errato dimensionamento

statico (carichi,

sottofondo, R, cls)

CalcestruzziPer la realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo ad uso industriale l’azienda ha creato la linea di calcestruzzi a marchio Pavimix®, prodotti a prestazione specifica, atti a fornire la soluzione ottimale alle diverse tipologie di pavimentazioni industriali su massicciata, una corretta

durabilità in rapporto alle scelte del progettista, alle esigenze delle imprese e alle aspettative del committente. I calcestruzzi a marchio Pavimix, sono prodotti in conformità alle indicazioni della norma UNI 11146-05 e al capitolato Tecnico Conpaviper e, così come tutta la produzione di calcestruzzo preconfezionato di Calcestruzzi, sono prodotti in impianti di betonaggio operanti con processo industrializzato e dotati di Certificazione del

Controllo del Processo di Produzione in Fabbrica, rilasciato da Organismi abilitati ai sensi del DPR 246/93 eD.M. 156/03, dal S.T.C. del Consiglio Superiore dei LL.PP.Bergamo

LevocellPer la realizzazione di pavimentazioni interne l’azienda propone il sistema Pieri Solacir, che consente l’esecuzione di pavimenti in calcestruzzo cerato. Composto da cinque prodotti - Pieri Deco SLC, induritore di superficie, Pieri Curing SLC, antievaporante in base solvente, Pieri Protec SLC  Stain, patina di colorazione e sfumatura, Pieri Protec SLC Fix, primer di adesione con funzione turapori,

e Pieri Protec SLC Cire, cera decorativa e protettiva il sistema conferisce ad un pavimento in calcestruzzo getto in opera una finitura liscia, brillante o satinata, con aspetto monolitico. Derivato dal pavimento industriale, Pieri Solacir si integra in modo armonioso in ogni tipo d’interno destinato ad uso pubblico o privato, con una varietà di dodici tinte sfumabili con tre patine, ottenendo una superficie di gran durabilità e di facile manutenzione. La

versione “Solacir Interiors”, invece, funge da rivestimento di finitura millimetrico per realizzare pavimenti in calcestruzzo cerato anche su pavimentazioni già esistenti.Castenedolo Bs

“(Fonte: Enco)

pavimenti.indd 129pavimenti.indd 129 07/04/11 18.0707/04/11 18.07

Page 89: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Tecniche & Prodotti

130 Specializzata 198 ◆ Marzo 2011u na r i v i s t a d e l l a B E -MA ed i t r i c e - M i l a no

sollecitazioni esterne in rapporto alle caratteristiche geotecniche del sot-tofondo. La massicciata deve in particolare essere caratterizzata da omo-geneità e planarità, assortimento granulometrico (pezzatura massima dei grani inferiore a 75 mm), assenza di frazioni argillose, spessore adeguato, definito sulla base delle caratteristiche geotecniche del sottofondo, buon grado di compattazione, saturazione e livellamento. Medesima cura deve essere posta anche in caso di supporti diversi dalla massicciata su cui realizzare la pavimentazione in calcestruzzo: ipotesi tipiche sono quelle delle pavimentazioni su soletta (ovvero su un solaio esistente, costituito

Le variazioni di temperatura e il ritiro del calcestruzzo ingenerano tensioni e deformazioni nel pavimento legate alle dimensioni della piastra; per assorbire tali tensioni, riducendo i conseguenti fenomeni di fessurazione superficiale, è quindi necessario realizzare nel pavimento alcune soluzioni di continuità, i giunti, tali da ridurre le dimensioni delle lastre. Quattro, in particolare, sono le tipologie di giunti realizzabili in una pavimentazione:- i giunti di costruzione interessano l’intera sezione della piastra e ven-gono realizzati al termine dell’esecuzione del getto di ogni porzione di pavimento per consentire gli spostamenti orizzontali relativi delle porzioni di pavimento afferenti al giunto, garantendo nel contempo una corretta trasmissione delle sollecitazioni di taglio e flessione;- I giunti di contrazione o di controllo vengono realizzati mediante taglio meccanico della piastra al fine di ridurre la sezione resistente e favorire la fessurazione del calcestruzzo, dovuta agli sforzi di trazione indotti dal ritiro igrometrico nelle zone del taglio. I giunti di contrazione, pur evitando che le fessure si manifestino casualmente sulla superficie del pavimento, non eliminano il ritiro della piastra, ma consentono di controllarne gli effetti;- i giunti di dilatazione hanno lo scopo di assorbire le variazioni dimen-sionali della piastra dovute alle escursioni termiche, e generalmente si fanno coincidere con i giunti di costruzione;- I giunti di isolamento, infine, hanno la funzione di rendere il pavimento indipendente dalle strutture ad esso adiacenti come pilastri, muri, cordoli. Al contrario dei giunti di contrazione che vengono eseguiti tagliando parzialmente la piastra di calcestruzzo, interessano l’intera sezione del pavimento e vengono realizzati predisponendo nelle sezioni di giunto uno strato di materiale deformabile.

Occhio ai giunti

RuredilRuredil X Fiber 54 (RXF 54) è una fibra sintetica strutturale ibrida, progettata per migliorare la durabilità e le proprietà meccaniche del calcestruzzo e dello sprayed concrete, costituita da un monofilamento non fibrillato a base di una miscela speciale di polimeri poliolefinici e da una fibra fibrillata di polipropilene, in grado di ridurre, e in alcuni casi eliminare totalmente, il ritiro plastico. RXF 54 incrementa la resistenza a flessione, la duttilità, la resistenza alla fatica e la durabilità del calcestruzzo. RXF 54 è resistente al 100% agli acidi, alle basi e in genere a tutti gli aggressivi, essendo chimicamente inerte. In grado di sostituire in tutte le applicazioni la rete elettrosaldata, il prodotto è utilizzabile nel confezionamento di calcestruzzi destinati alla realizzazione di pavimentazioni sottoposte a carichi pesanti ed elevati carichi dinamici, anche senza giunti.San Donato Milanese Mi

“ “

Sika ItaliaL’azienda propone una gamma completa di soluzioni per la realizzazione di pavimentazioni continue in calcestruzzo destinate ai più svariati impieghi. Con massetti in calcestruzzo additivati con Sika Betonfloor, in particolare, è possibile formare pavimentazioni resistenti e con adeguati livelli e pendenze; i prodotti premiscelati da spolvero delle linee Sikafloor e Dursiquar si applicano invece direttamente sulla superficie del calcestruzzo fresco appena posato, prima

di procedere alla sua finitura mediante frattazzo meccanico. I prodotti reagiscono con l’acqua di affioramento, idratandosi con un basso rapporto acqua/cemento e fondendosi con il massetto sottostante, creando così una finitura estremamente dura e resistente. Il ciclo può essere ultimato con l’applicazione di prodotti antievaporanti, turapori o induritori di superficie. Peschiera Borromeo Mi

“ “

MapeiUltratop Living è una malta autolivellante a base di speciali leganti idraulici, ad indurimento ultrarapido per realizzare pavimentazioni resistenti all’abrasione in uno spessore compreso tra 5 e 15 mm in ambienti interni. Il prodotto si utilizza come pavimento finito all’interno di ambienti civili, per realizzare pavimentazioni lisce e planari, su sottofondi di nuova realizzazione o preesistenti in calcestruzzo o in ceramica, allo scopo di resistere al traffico pedonale all’interno di centri commerciali, supermercati, hotel, ristoranti, uffici, negozi, show-room, appartamenti, ecc. Ultratop Living, grazie alle sue

resistenze meccaniche, all’abrasione e al suo aspetto estetico caratterizzato da una forte matericità, offre infinite soluzioni per la realizzazione di pavimentazioni destinate al settore decorativo dell’edilizia civile nei più svariati ambiti. Il prodotto è disponibile nei seguenti colori: grigio chiaro, bianco, antracite e natural (beige tendente al marrone chiaro).Milano

“ Foto Ideal Work

pavimenti.indd 130pavimenti.indd 130 07/04/11 18.0707/04/11 18.07

Page 90: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

generalmente da elementi prefabbricati), su pavimento esistente (dove la nuova pavimentazione viene realizzata in sovrapposizio-ne ad un pavimento esistente di calcestruzzo) o su coibentazio-ne (dove il calcestruzzo viene gettato su uno strato di elementi isolanti morbidi o rigidi). Per quanto riguarda il dimensionamento delle lastre di calcestruzzo per pavimentazioni ad uso industriale, le metodologie di calcolo attualmente in uso sono largamente conosciute e sperimentate. Interessante può invece risultare una analisi più approfondita di proprietà e caratteristiche dei mate-riali utilizzati, primo fra tutti il calcestruzzo.

Calcestruzzi? Solo di qualitàLe prestazioni della pavimentazione dipendono strettamente dalle caratteristiche del calcestruzzo impiegato per la sua realiz-zazione, che a questo scopo dovrà essere confezionato in base

Abbiamo incontrato a margine dell’ultimo Congresso Nazionale Conpaviper l’ing. Giuseppe Marchese, Direttore Tecnologie e Qualità Calcestruzzi. A lui abbiamo chiesto di tracciare un panorama sulle evoluzioni tecnologiche e normative nel settore delle pavimentazioni industriali in calcestruzzo.

Le pavimentazioni in calcestruzzo sono state a lungo sottovalutate dal punto di vista tecnologico, scontando un’immagine di strutture “minori”. Cosa è cambiato di questa percezione in questi ultimi anni?Direi molto. In passato troppo spesso i progettisti hanno concentrato l’at-tenzione esclusivamente su singoli aspetti, come la resistenza caratteristica del calcestruzzo e la lavorabilità, omettendo di tenere nella giusta conside-

razione le condizioni di esercizio in cui la pavimentazione è destinata ad operare e, di conseguenza, le effettive sollecitazioni, che vanno ben oltre i semplici carichi statici. Oggi grazie innanzitutto a una maggiore consapevolezza della complessità e delle funzioni che le pavimentazioni industriali sono chiamate a svolgere, questi aspetti

sono disciplinati da una norma tecnica, la UNI 11146, che definisce nel dettaglio i criteri di progettazione. Si tratta di un passo importante verso la corretta interpretazione tecnologica di queste strutture che, non va dimenticato, scontano anche modalità e tempistiche di messa in opera che vanno dettagliatamente programmate. Nella norma si tiene finalmente conto della corretta classe di esposizione in funzione della tipologia e della destinazione d’uso della pavimentazione.

Cosa può dirci a riguardo di quest’ultimo aspetto?Anche in questo caso progettisti e imprese hanno oggi a disposizione precisi riferimenti normativi e soluzioni tecnologicamente adeguate. La UNI EN

206-1 e la sua norma di recepimento nazionale, la UNI 11104, individua-no infatti una serie di classi di esposizione ambientale e il corrispondente meccanismo di degrado. Per ognuna di esse, vengono suggeriti i requisiti composizionali (in termini di rapporto a/c massimo, contenuto minimo di cemento, aria inglobata ecc.) e quelli prestazionali (resistenza caratteristica a compressione minima) da adottare per rendere le strutture durevoli alle sollecitazioni ambientali. Attenersi a tali riferimenti significa evitare numerosi problemi, in primo luogo il rapido degrado della struttura e la necessità di ripristinarla, e i relativi costi. Il rispetto di questi requisiti consente una durabilità di 50 anni senza interventi di manutenzione straordinaria.

E per quanto riguarda invece le imprese esecutrici?Le realtà più professionali stanno prendendo atto del fatto che una adeguata progettazione della pavimentazione e la selezione del giusto calcestruzzo incide favorevolmente anche sul loro lavoro; a patto, naturalmente, di dedicare la necessaria attenzione alla programmazione dell’intervento. Per limitarsi ad alcuni esempi, in primo luogo anche il migliore cls ha una precisa finestra temporale entro la quale deve essere gettato per rendere al meglio. In secondo luogo, da una accurata tempistica dipende un’ul-teriore fase critica nell’esecuzione di una pavimentazione, vale a dire la realizzazione dei giunti di contrazione, cui è necessario provvedere prima dell’innesco del naturale ritiro del calcestruzzo. In realtà, anche in questo ambito la tecnologia dei materiali offre oggi all’impresa un importante aiuto; utilizzando, ad esempio, calcestruzzi a ritiro compensato in condizioni di maturazione umida già oggi è possibile realizzare pavimentazioni a piastra continua di superficie fino a 900 mq in interni e 600 mq in esterno. E’ sempre più auspicabile direi anche necessario un dialogo e un confronto costanti fra progettista, impresa e fornitore di calcestruzzo, il presupposto migliore per interventi in grado di offrire tutte le necessarie garanzie di funzionalità e durabilità.

La strada della qualità

alle prescrizioni dettate dagli ormai numerosi riferimenti tecnici e normativi in materia. Su questo presupposto, il progettista deve fare riferimento ai disciplinari tecnici in materia (in particolare le norme UNI EN 206-1, UNI 11104 e UNI 11146, il Codice di Buona Pratica per i pavimenti in calcestruzzo ad uso industriale e, non ultimo, Pavical, il Capitolato Tecnico e di Oneri per la for-nitura e l’impiego di calcestruzzo destinato alle pavimentazioni industriali messo a punto in seno a Conpaviper), specificando parametri quali classe di resistenza e di esposizione ambientale, diametro massimo nominale dell’aggregato, classe di consistenza, tipo e classe di resistenza del cemento, rapporto acqua /cemen-to (a/c); in funzione di specifiche esigenze prestazionali, inoltre, il calcestruzzo può essere chiamato ad ottemperare ad ulteriori requisiti. Molte pavimentazioni, ad esempio, sono sottoposte a severe condizioni d’usura, e in queste situazioni il progetto do-

131Specializzata 198 ◆ Marzo 2011u na r i v i s t a d e l l a B E -MA ed i t r i c e - M i l a no

pavimenti.indd 131pavimenti.indd 131 07/04/11 18.4707/04/11 18.47

Page 91: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Tecniche & Prodotti

132 Specializzata 198 ◆ Marzo 2011u na r i v i s t a d e l l a B E -MA ed i t r i c e - M i l a no

vrà prevedere un calcestruzzo con opportune caratteristiche prestazionali ad integrazione della resistenza all’abrasione propria dello strato d’usura.; o ancora, determinate realiz-zazioni richiedono al calcestruzzo una buona resistenza a trazione per flessione (ad esempio pavimenti su soletta, su strato coibente, ecc.), o una elevata resistenza agli ur ti, con-dizioni che possono rendere necessario ricorrere ad accor-gimenti come l’inserimento di fibre d’acciaio o comunque strutturali, in dosaggio tale da incrementare la tenacità del pavimento, o il raddoppio dei tempi di stagionatura umida rispetto a quelli normali. Pavimentazioni soggette a frequente contatto di acqua, par ti-colarmente se a pressione, richiedono infine calcestruzzi ca-ratterizzati da elevata resistenza alla penetrazione dell’acqua in pressione e, in fase esecutiva, la realizzazione di pendenze non minori dell’1,5% nonché il rivestimento superficiale (im-pregnazione o trattamento impermeabilizzante) della pavi-mentazione. Anche se i pavimenti sono considerati e dimensionati come strutture non armate, infine, una idonea quantità di armatu-ra, in casi specifici, permette di fornire un margine più am-pio di sicurezza qualora vengano accidentalmente superate le condizioni di impiego previste nel progetto o in presenza di eccessiva deformabilità della massicciata di supporto, e di contenere gli effetti delle variazioni dimensionali della pavi-mentazione dovute a ritiro oppure alle escursioni termiche. In funzione delle sollecitazioni prevedibili (cedimenti della mas-sicciata, tensioni calcolate, imbarcamenti delle lastre e visco-sità) il progettista deve quindi scegliere l’armatura più idonea

Pavical è il Capitolato Tecnico e di Oneri per la fornitura e l’impiego di calcestruzzo destinato alle pavimentazioni industriali. Il documento nasce da un lavoro iniziato nel 2001 in Con.

Pav.I. per trovare una soluzione concreta ai problemi connessi alle forniture di calcestruzzo

preconfezionato. Il calcestruzzo per pavimenti è un prodotto speciale, che deve soddisfare caratteristiche e prestazioni che negli altri usi comuni non sono contemplate; Pavical consente di definire le prescrizioni del calcestruzzo e attribuire le respon-sabilità. Nella definizione del Capitolato, alla quale hanno partecipato numerosi esperti del settore, si è fatto riferimento alle norme UNI EN 206-1 e UNI 11146, nonché ai contenuti del Codice di Buona Pratica per i pavimenti in calcestruzzo ad uso industriale. La versione attuale è la numero 4, approvata dal Comitato Calcestruzzo Conpaviper il 12 dicembre 2009.

Un capitolato per le pavimentazioni

e il relativo posizionamento; le soluzioni in questo senso più frequenti sono costituite da rete elettrosaldata, fibre me-talliche o comunque strutturali, fibre sintetiche, barrotti riparti-tori e barre di rinforzo.

Lo strato di usuraIl compito dello strato d’usura è di migliorare le caratteristi-che superficiali della pavimen-tazione di calcestruzzo ovvero la durezza, la polverosità e la planarità. La resistenza all’usu-ra di un pavimento dipende soprattutto dalla tecnica ap-plicativa; due i metodi più co-munemente utilizzati, quello a pastina e quello a spolvero.

Nel primo caso il manto d’usura, di spessore variabile tra i 5 e i 10 mm e realizzato con la tecnica del fresco su fresco, è costituito da un impasto di cemento e quarzi, corindone o metallo di natura e granulometria variabile a seconda delle caratteristiche finali della pavimentazione desiderate. La superficie così ottenuta presenta una elevatissima resistenza all’usura (urti, abrasioni, trascinamenti, ecc.), e potrà essere levi-gata in modo da garantire anche una soddisfacente resa estetica.

Pavimentazioni in cls: un esempio di calcolo dei costi.

(Fonte: Ecoplan)

pavimenti.indd 132pavimenti.indd 132 07/04/11 18.0707/04/11 18.07

Page 92: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Una seconda tecnica è quella a spolvero: in questo caso, sul calcestruzzo fresco posato in opera a quota di piano viene ap-plicato a semina un quantitativo predeterminato di una miscela anidra di cemento e aggregati, normalmente quarzo, corindone o sabbie silicee. La scelta della tipologia di aggregati e la relati-va percentuale sono variabili in relazione all’entità dell’azione abrasiva cui sarà presumibilmente sottoposta la pavimentazio-ne. In entrambi i casi, naturalmente, sarà necessario prestare particolare attenzione al livello di resistenza meccanica del cal-cestruzzo costituente la pavimentazione, che dovrà essere ade-guatamente parametrato all’entità degli sforzi che questa dovrà sopportare; in particolare, è buona norma utilizzare quale arma-tura apposite reti elettrosaldate, eventualmente apprettate con finish antialcalino, su un primo strato di materiale ancora fresco e successivamente ricoperte. ■

Si è tenuto lo scorso 31 Marzo presso il Kilometro Rosso di Bergamo il V Congresso Nazionale Conpaviper, l’Associa-zione Nazionale Pavimentazioni Continue che oggi riunisce su base volontaria oltre 150 imprese di tutte le dimensioni, operanti nella realizzazione di pavimenti, nella produzione di materiali dedicati, nella fornitura di servizi. Molti, in que-sta occasione, i temi sul tappeto, accomunati da un unico leit motiv: l’importanza di un corretto rispetto delle regole – nella progettazio-ne, nell’esecuzione, nella gestione d’impresa – in tutti i passaggi che caratterizzano questa complessa filiera. Il Presidente Conpaviper, Dario Bellometti, ha in particolare sottolineato come “elemento centrale della sfida con cui oggi tutte le imprese del settore sono chiamate a confrontarsi è quello della qualificazione, che a propria volta poggia le basi su regole certe e condivise, presupposto indispensabile di una corretta competizione di mercato. Su questo fronte, che da anni vede l’Associazione fortemente impegnata, è stato di recente raggiunto un importante traguardo: la costi-tuzione di una commissione CNR incaricata di predisporre le prime Linee guida per la Progettazione, l’esecuzione e li controllo delle pavimentazioni in calcestruzzo. Un documento di fondamentale importanza, quindi, già in avanzata fase di realizzazione, che potrebbe cambiare radicalmente gli scenari tecnici ed economici del nostro settore”.

Pavimentazioni a Convegno

pavimenti.indd 133pavimenti.indd 133 07/04/11 18.0707/04/11 18.07

Page 93: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

30

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

Uno speciale dedicato al calcestruzzo

focus pavimentiin calcestruzzo

Andrea Dari

Ogni anno PSC dedica uno speciale al tema del calcestruzzo per pavi-menti. Questa volta lo fa in modo un po’ irrituale, con pochi articoli tecnici e con molte interviste.Già il numero si apre con un’intervi-sta a un grande del settore, il Prof. Mario Collepardi, che è sicuramente tra i principali protagonisti dell’evolu-zione tecnica del calcestruzzo, e non solo per pavimenti. Lo speciale pro-segue poi con molte altre interviste. Al Vice Presidente CONPAVIPER, responsabile del Comitato ©alcestruz-zi, ad alcuni dei produttori di calce-struzzo iscritti al CONPAVIPER, quin-di ad alcuni imprenditori del settore. Lo speciale ospita anche un articolo di Giuseppe Zambetti, che reduce dalla scrittura della seconda edizione del suo libro “Note sul Calcestruzzo”, finalmente torna sulle pagine di PSC. Di seguito vengono affrontati due temi particolari: i pavimenti lucidati e i pavimenti stampati: due soluzio-ni in cui il calcestruzzo diventa so-luzione architettonica.Non abbiamo voluto inserire artico-li tecnico-scientifici: questo perché per una volta abbiamo voluto dedicare tutta la nostra attenzione a chi si trova sul campo, che spesso deve affrontare problematiche che non si trovano scritte sui manuali, a cui si chiede una soluzione in tempi brevi, e che sia attuabile. Una scelta che ha avuto l’obiettivo quindi di dare voce ai soci, per una volta più protagonisti che destinatari di PSC. .

la classifica delle università

Dal 2004QSWorldUniversity Rankings® Scorecard pre-dispone una class i f ica mondiale del le migl iori università de l mondo, entrando anche ne l mer i to de l le d iverse specia l izzazioni .Nell ’ambito del l ’ ingegneria civ i le e strutturale i l MIT èin cima al la c lass i f ica. Nel le prime cinquanta i l Pol itec-nico di Mi lano (46°) , mentre la Sapienza di Roma nel leprime 100, i l Pol itecnico diTorino e l ’Università di Bo-logna nel le prime 150.

Classifiche Ingegneria Strutturale 2011

Rango Titolo Paese

1 Massachusetts Institute of Technology (MIT) Stati Uniti

2 Stanford University Stati Uniti

3 Università di Cambridge Regno Unito

4 Università della California, Berkeley (UCB) Stati Uniti

5 Imperial College di Londra Regno Unito

6 Università di Oxford Regno Unito

7 National University of Singapore (NUS) Singapore

8 Università di Tokyo Giappone

9 California Institute of Technology (Caltech) Stati Uniti

10 Politecnico federale di Zurigo (Istituto Federale di Tecnologia) Svizzera

Page 94: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

31

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

Intervistaa Riccardo Romanini

focus pavimentiin calcestruzzoStefania AlessandriniRedazione IMREADY

VICE PRESIDENTE CONPAVIPER E COORDINATORE COMITATO CALCESTRUZZO

Vice Presidente, nel 2001 su CONPAVI news si affermava che “II Direttivo ha mosso un primo passo importante: ha autorizza-to 1o studio di fattibilità di un accordo con i fornitori di calce-struzzo per promuovere I’utilizzo di impasti veramente concepiti per le pavimentazioni industriali. Che gran cosa poter ordinare fi-nalmente un calcestruzzo CON-PAVI.CAL, con la certezza che finalmente tutti noi, i progettisti, i committenti e i fornitori parlia-mo tutti lo stesso linguaggio !!!”. Successivamente, sul primo nu-mero di Pavimenti Industriali, nel 2003 si affermava “il calcestruzzo costituisce l’anima della pavimen-tazione e una scelta non corretta rappresenta spesso l’origine dei guai – e in molti casi purtroppo non l’unica – che il committente si troverà a risolvere. Per questo mo-tivo l’argomento è stato sempre al centro delle attività svolte prima dalla CONPAVI e ora dalla CON-PAVIPER, raccogliendo l’interesse sia dei produttori di pavimenti che dei fornitori di materiali e degli esperti del settore. L’obiettivo che quindi l’Ente si è posto è quello di definire un sistema, il PAVICAL per l’appunto, che potesse consentire

una corretta e completa pre-scrizione del calcestruzzo. Dopo oltre due anni di riunioni e ap-profondimenti si è giunti alla de-finizione del Sistema PAVICAL.” Sono quindi 10 anni che si parla di PAVICAL, e otto che è in vigore un primo sistema di qualificazio-ne. Eppure i risultati sono molto deludenti: pochi impianti certifi-cati, pochi cantieri realizzati con PAVICAL. Significa che non esiste un problema calcestruzzo?

Il problema esiste ancora. Sia Con-pavi che CONPAVIPER hanno sempre affrontato il tema calcestruz-zo con grande attenzione e con una visione a 360 gradi, coinvolgen-do tutte le figure: noi, i progettisti, i committenti e i fornitori. D’altron-de la maggior parte dei contenzio-si esistenti nella filiera riguardano per l’appunto problemi riscontrati sul calcestruzzo nei pavimenti. Que-sto significa che spesso si sottova-luta l’importanza di utilizzare un calcestruzzo adeguato alle caratte-ristiche a cui la pavimentazione industriali deve rispondere.Le motivazioni sono le più diverse e spesso coesistenti: dalla specula-zione economica alla non consape-volezza dell’importanza di utilizzare

un calcestruzzo idoneo, credendo che qualche chilo di quarzo al mq. possa essere la formula magica per un risultato soddisfacente. Infine, la causa più frequente si basa sulla più ingenua delle prerogative, “ho sem-pre fatto così”, e così non si tiene conto che il “sistema pavimento” si è evoluto ed è radicalmente cam-biato, dimenticandosi peraltro dell’e-sistenza di normative vigenti.Sono peraltro cambiati anche i livelli di prestazioni in cui i pavimenti devo-no essere in grado di operare, essen-dosi appesantiti i cicli e i ritmi di la-voro, i mezzi di movimentazione delle merci, in particolare i carrelli che sono stati profondamente rivisti rispet-to a quelli utilizzati negli anni scorsi, e le scaffalature hanno avuto un note-vole sviluppo verticale incrementando di conseguenza i carichi concentrati.Anche gli stessi materiali sono cam-biati: oggi abbiamo una svariata ti-pologia di cementi con caratteristi-che e qualità differenti e non pos-siamo pensare che utilizzarne uno al posto di un altro non cambi nulla all’interno dell’anima della pavimentazione, ossia il calcestruzzo.Su questo argomento sia Conpavi che CONPAVIPER hanno sempre cercato di fare formazione e infor-mazione presso le gli ordine degli

Page 95: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

32

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

.

ingegneri e geometri di tutta Italia. Organizzavamo i mitici convegni itineranti, in modo tale che il pro-gettista sapesse esattamente quali erano gli elementi determinanti da chiede all’esecutore dell’opera per ottenere un pavimento di qualità.In questo lungo processo che du-ra da 10 anni, come da te sotto-lineato, abbiamo predisposto un capitolato tecnico e un sistema di qualificazione dei fornitori, deno-minato sistema PAVICAL, ma non è vero che i risultati sono insod-disfacenti. Dobbiamo imparare dai politici o meglio ancora dagli otti-misti di chi vuole vedere il bicchie-re mezzo pieno.Negli ultimi dieci anni il quantitativo medio di cemento utilizzato per confezionare un metro cubo di calcestruzzo avente destinazione una pavimentazione è notevolmente aumentato. Se andiamo a vedere l’utilizzo di additivi specifici sono aumentati, il quantitativo dell’armatu-ra, qualunque essa sia di natura sintetica o ferrosa è aumentato. Gli stessi produttori di calcestruzzo hanno inserito nella loro produzione un calcestruzzo dedicato alle pavi-mentazioni industriali e gli stessi confermano che la richiesta e la produzione hanno valori nettamente in aumento anno dopo anno.

Credo che la principale fatica che stiamo incontrando sia quella di uniformare la produzione di un calcestruzzo dedicato con un unico capitolato PAVICAL. Credo che la ragione stia nel fatto che ognuno vuole mantenerne la paternità e il “brand” del proprio prodotto ed il risultato è quello che gli impian-ti certificati PAVICAL sono ancora pochi. L’importante, come già det-to, è che però i metri cubi pro-dotti di calcestruzzo dedicato sono in netto aumento.

Di recente CONPAVIPER ha re-alizzato uno studio con il Dott. Verdesca dal quale risulta che l’uso di un calcestruzzo speci-fico potrebbe portare all’eli-minazione quasi completa del protrarsi della lavorazione del getto nelle ore notturne. Se la soluzione è così semplice, per-chè allora si continua a soffrire di questo problema?Il progetto del Dott. Verdesca l’ho voluto fortemente e credo che sia uno dei canali fondamentali dove investire le ns. risorse economiche e non solo. Oggi il mondo del lavoro non può permettersi di non parlare di sicurezza dei lavoratori e delle condizioni degli stessi. Ar-gomenti troppo importanti per la salvaguardia dei lavoratori e delle aziende che se non ottemperano a quanto previsto in materia ri-schiano sanzioni pecuniarie pesan-ti fino alla interdizione dell’attività.Dobbiamo crederci tutti, in primis noi e impegnarci a fare informa-zione e formazione di tutte le fi-gure coinvolte dal progettista al committente al direttore dei lavo-ri al responsabile alla sicurezza, che il lavoro notturno, svolto allo stato attuale, non risponde ai requisiti minimi di sicurezza.

Un altro dei problemi che sta affliggendo il settore è quello della delaminazione. CONPA-VIPER ha creato una commis-sione di studi per individuare le cause che portano a generare un degrado così devastante delle pavimentazioni e, dalle prime riunioni, è emerso come la composizione del prodotto possa essere considerata tra le possibili cause del fenomeno.

Ritiene che se si arrivasse ad una sistematica applicazione del PAVICAL, in cui è vietato all’impresa esecutrice di mo-dificare le caratteristiche e la composizione del calcestruzzo, questo servirebbe per chiari-re le responsabilità in caso di contenzioso?

Premetto che dalle prime riunioni è emerso che potrebbero essere “29” le cause che fanno scaturire questo fenomeno e, tranne per un numero ristretto, quasi tutte sono riconducibili alla composizio-ne del prodotto. Questo è un aspetto molto importante, che va nella direzione di tutelare la sal-vaguardia delle ns. aziende, troppo spesso attaccate come uniche e inequivocabili responsabili del fe-nomeno, anche quando non for-nisce i materialiUtilizzare il PAVICAL garantirebbe alle ns. aziende e ai preconfezio-natori di rispettare determinati requisiti che garantirebbero la composizione e le caratteristiche del calcestruzzo ed essendo l’anima della pavimentazione si garantireb-be il risultato finale, il pavimento.Il PAVICAL è frutto di molti anni di lavoro, di prove, analisi, riunioni, a cui hanno collaborato non solo tecnologi e professori universitari ma anche ns. operatori che hanno contatto quotidiano con il calce-struzzo che hanno visto e vissuto la metamorfosi di questa in tutte le sue evoluzioni

Page 96: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

34

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

Calcestruzzo e pavimentisti

focus pavimentiin calcestruzzo

Stefania AlessandriniRedazione IMREADY

INTERVISTA AD ALCUNI SOCI CONPAVIPER CHE PRODUCONO CALCESTRUZZO PER PAVIMENTI

Le principali società che produco-no calcestruzzo preconfezionato hanno messo a punto dei prodotti speciali per la realizzazione delle piastre dei pavimenti industriali. Eppure vi sono ancora imprese che, senza curarsi dei problemi della frattazzatura ritardata e del degrado del prodotto in opera, continuano a ordinare calcestruz-zi ordinari. Quali sono le ragioni

Antonio Uboldi

Francesco EpisFausto Casciotta Giuseppe Marchese

Marco Sgarzerla Sergio Vivaldi

e che cosa si potrebbe fare per cambiare queste abitudini?AntonioUboldi -Dir.Comm.BetonrossiIl motivo principale è sicuramente di tipo economico. Infatti un cal-cestruzzo per pavimenti industriali costa mediamente di più di uno ordinario. Ma in realtà si tratta di un’errata valutazione economica: un calcestruzzo specifico per pavimen-tazioni industriali, infatti, consente la

realizzazione degli strati di usura a spolvero o a pastina in tempi mol-to rapidi anche con temperature relativamente basse evitando che gli stessi debbano essere realizzati nella notte successiva al getto con rilevante dispendio di risorse eco-nomiche per la inevitabile giornata di riposo che occorre concedere alle maestranze impegnate nelle operazioni di finitura in notturna.

Gabriele Ciatti

Page 97: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

35

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

una gamma di calcestruzzi specifi-catamente studiati per le pavimen-tazioni industriali, denominati PAVBE-TON. Oltre a questo abbiamo or-ganizzato numerosi seminari sul tema delle pavimentazioni, invitando sia imprese che tecnici del settore allo scopo sensibilizzare gli opera-tori ad una massima attenzione in tutte le fasi realizzative.Nonostante questi sforzi i risultati non sono stati al pari delle aspettative. Le cause sono riconducibili sostanzial-mente a due fattori. Spesso manca la progettazione di una pavimenta-zione industriale che definisca l’utiliz-zo dei materiali, la posa in opera e la maturazione. In aggiunta a questo c’è il fattore prezzo che, soprattutto in questa fase recessiva, incide sulle scelte della committenza a discapito della qualità dei materiali.La nostra azienda continua nella sua campagna di sensibilizzazione per l’utilizzo di calcestruzzi specifici per pavimentazioni, ma questo non basta, è necessario anche un inter-vento delle varie associazioni di categoria di produttori ed utilizza-tori che, congiuntamente, sottoscri-vano un protocollo d’intesa per un impegno di tutte le parti in causa.

GabrieleCiatti–Direz.Serviz.Tecn.UNICALLe ragioni per cui non ordinano i calcestruzzi speciali per pavimenta-zioni industriali possono essere:•non conoscenza delle problemati-

che legate a questo tipo di opera;•scarsa promozione tecnica da par-

te del produttore di calcestruzzo;•mancanza di una progettazione

completa di tutte le fasi di produ-zione che tenga di conto di tutte le problematiche strutturali, di mes-sa in opera, finitura superficiale e progettazione/tempistica dei giunti.

Per cambiare le abitudini occorre:•un maggior impegno da parte del

Un calcestruzzo specifico per pavi-menti industriali è caratterizzato da tempi di presa più rapidi rispetto ai normali calcestruzzi. Questo significa che, organizzando il cantiere in mo-do da realizzare i getti nelle prime ore del mattino, si possono conclu-dere le operazioni di finitura entro la sera garantendo che la “squadra di operai” possa essere impiegata, senza interruzioni, il giorno successi-vo per la prosecuzione dei lavori.

Francesco Epis -Dir.Comm.CalcestruzziPer il mondo dell’edilizia il pavimen-to non è ancora diventato un ele-mento da curare con attenzione. Mentre si controllano accuratamen-te il tetto o le struttura portanti di un capannone, il “povero” pavimen-to è considerato di serie B. Questo nonostante esiste, come è noto, una precisa normativa che parla di Du-rabilità anche delle pavimentazione e che tiene finalmente conto della corretta classe di esposizione in funzione della tipologia e della de-stinazione d’uso della pavimentazione. Tra l’altro rispettare norme assicura la durabilità dell’opera e in questo senso Calcestruzzi ha messo a punto un prodotto Pavimix, un prodotto speci-fico per le pavimentazioni, studiato ad hoc che consente da una parte di ridurre i tempi di esecuzione, i costi della manodopera e gli oneri della sicurezza e dall’altra di aumentare la durabilità dell’opera, risparmiare ener-gia e migliorare il confort abitativo”.Utilizzare invece un calcestruzzo stan-dard comporta l’allungamento dei tempi di esecuzione che nella quasi totalità dei casi implica il ricorso a cicli di lavorazione continua con lavoro notturno. Sono questo gli aspetti e i vantaggi da far percepire alle imprese.

FaustoCasciotta –Dir.Comm.ColabetonDa oltre 10 anni la nostra azienda ha inserito nel proprio catalogo prodotti

Page 98: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

36

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

produttore di calcestruzzo nell’il-lustrazione dei requisiti dei calce-struzzi speciali;

•avere finalmente un progetto con chiari requisiti prestazionali per il calcestruzzo e che tenga di con-to di tutte le problematiche strutturali, di messa in opera, fi-nitura superficiale e progettazione/tempistica dei giunti.

Capita anche che il prodotto or-dinato sia quello giusto ma poi, a seguito di manipolazioni fatte in cantiere, ciò che va in opera non sia quanto desiderato e pre-visto. Che cosa si può fare per combattere questo “vizio” ? in che modo si può prevenire?AntonioUboldi -Dir.Comm.BetonrossiTale problema può essere risolto solo con stretti e continui controlli in cantiere, preventivamente concordati tra Direzione Lavori, Impresa Esecu-trice e Fornitore di Calcestruzzo.

Francesco Epis -Dir.Comm.CalcestruzziUn buon calcestruzzo progettato ad hoc non è un buon calcestruzzo per sempre.La nostra rete commerciale ad esem-pio insiste nel dialogo continuo nella filiera tra impresa, i pavimentisti e noi produttori di calcestruzzo. L’obiettivo è coordinarsi e gestire al meglio il cantiere ispirandosi alla “catena di montaggio” tipica del settore auto-motive: ottimizzare i tempi, curare la logistica dei materiali, definire le re-sponsabilità. Quando vendiamo Pavi-mix diciamo che le betoniere devo-no arrivare “just in time”.

FaustoCasciotta –Dir.Comm.ColabetonPer combattere questo malcostume è necessario un maggiore impegno di tutte le parti in causa. I control-li di accettazione del materiale devono essere presenziati dal Di-rettore Lavori, o persona da lui preposta, allo scopo di accettare o respingere il materiale senza altera-re la miscela originaria. Da parte nostra, i produttori di calcestruzzo devono garantire le caratteristiche

qualitative della miscela di calce-struzzo in tempi definiti, senza che altri fattori possano alterarle: distan-za dal cantiere, condizioni meteo, tempi d’attesa in cantiere ecc.

GabrieleCiatti–Direz.Serviz.Tecn.UNICALDue sono le principali manipolazioni:•aggiunte di acqua per rendere il

calcestruzzo più fluido e quindi rendere la stesura più veloce e meno faticosa;

•aggiunte di vari prodotti (additivi, fibre, ecc.) che alterano spesso in maniera importante la reologia dell’impasto e di conseguenza le prestazioni finali del calcestruzzo fresco e indurito.

La prevenzione può avvenire solo attraverso due strade che debbono essere tutte e due percorse:• l’ordine di un calcestruzzo alla

consistenza corretta;• rifiuto da parte del produttore di

calcestruzzo di qualsiasi tipo di ag-giunte e manipolazione in cantiere.

Aggiungerei che la presenza al get-to del Direttore dei Lavori, così come previsto dalle Norme Tecniche delle Costruzioni, sarebbe un effica-ce e auspicato antitodo al problema.

CONPAVIPER ha messo a pun-to da tempo un capitolato per la fornitura del calcestruzzo per pavimenti in collaborazione con i migliori tecnici e commerciali del settore. Eppure, dopo diversi anni dalla sua promozione, continua ad essere praticamente ignorato. Qual’è il problema alla base di questa mancata diffusione?AntonioUboldi -Dir.Comm.BetonrossiIl problema è riconducibile alla mancanza della progettazione delle

pavimentazioni industriali, le quali non sono “viste” dalle Committen-ze come opere atte ad assolvere specifici compiti strutturali, ma come opere di corredo all’edificio.

Francesco Epis -Dir.Comm.CalcestruzziIl lavoro di CONPAVIPER è impor-tante e dovrebbe continuare proprio sul tema della formazione e della sensibilizzazione continua. I soci e le società di pavimentazioni dovrebbe-ro far scattare per primi gli “alert” in caso di pavimentazioni non cor-rette ed aver in mano tutti gli stru-menti necessari per dare le giuste indicazioni anche perché, lo ripeto, il mercato offre numerose soluzioni.

FaustoCasciotta –Dir.Comm.ColabetonAlla base di questa mancata appli-cazione del capitolato Pavical c’è, ancora una volta, la carente proget-tazione dei pavimenti industriali e in molti casi addirittura la totale assenza. Questo comporta che la fase realizzativa viene affidata alla impresa esecutrice senza alcuna specifica in merito alla scelta dei materiali, alla posa in opera e alla maturazione, basandosi esclusiva-mente sul preventivo di prezzo.Il capitolato Pavical potrebbe essere un utile strumento per la progetta-zione dei pavimenti, ma per la sua diffusione è necessario che questo tipo di opere non siano considerate alla stregua di altre strutture, ma che vi sia un obbligo specifico alla pro-gettazione di un pavimento industria-le rispetto alla progettazione dell’in-tero fabbricato che lo contiene.

GabrieleCiatti–Direz.Serviz.Tecn.UNICALLa mia società negli anni passati ha

Page 99: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

37

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

certificato diversi impianti in linea con le specifiche del capitolato Pavical nella speranza di vedere modificare la richiesta dei calcestruz-zi per pavimenti e così ottenere un miglior risultato. Purtroppo, fino ad oggi, le aspettative sono andate sostanzialmente deluse, qualche in-teresse iniziale poi si è spento tutto. Essendo Pavical uno specifico capitolato elaborato da Conpaviper, sarebbe necessario che primi fra tutti i soci dell’associazione stessa fossero i più interessati e ne faces-sero richiesta per la fornitura nei propri cantieri. Essendo un’iniziativa delle imprese di pavimenti industria-li, è difficile che la promozione e divulgazione venga sviluppata dal produttore di calcestruzzo.

Quali sono le prestazioni che un calcestruzzo speciale per pavimen-ti dovrebbe possedere a differenza da un buon prodotto ordinario?

Marco Sgarzerla –Resp.Tecn.BetonrossiUn calcestruzzo specifico per pavimen-tazioni (come il ns. Betonpav) deve conciliare le esigenze richieste dalla pavimentazione in servizio con quelle

legate alla fase esecutiva. Il calcestruzzo speciale per pavimenti deve possedere una maggiore facilità di stesa e di compattazione agevolan-do, pertanto, la posa in opera ed al-leviando la fatica degli operatori di cantiere. Inoltre, grazie alla particolare composizione, al tipo di cemento impiegato, e, soprattutto, alla natura degli additivi chimici che esso contie-ne, deve consentire di ridurre drasti-camente i tempi di inizio e fine presa del calcestruzzo rispetto a quelli di un analogo impasto di con-glomerato di pari Rck.Risulta inoltre importante confeziona-re il calcestruzzo con speciali accorgi-menti per minimizzare le contrazioni da ritiro igrometrico. Questo consen-te, unitamente ad una tempestiva e corretta disposizione dei giunti di contrazione, di realizzare pavimenta-zioni industriali praticamente prive di antiestetiche e dannose fessurazioni.

GiuseppeMarchese–Dir.Tecn.Qual.CalcestruzziTenuto conto che le pavimentazioni industriali sono la base di ogni attività perché vi si lavora, vi si depositano materiali, vi si installano macchinari e

scaffalature, i calcestruzzi devono es-sere formulati secondo i criteri di resistenza a compressione e a flessio-ne, di durabilità e di lavorabilità. L’im-piego di macchine operatrici, transpal-lets, carrelli elevatori, così come il traffico di automezzi pesanti, richiedo-no pavimentazioni ad alta resistenza all’abrasione,a fatica, ai carichi e alle azioni ambientali.Per questi motivi è necessario • lavorare con produttori di calce-

struzzo preconfezionato con ade-guate competenze tecnologiche

•sapere la destinazione d’uso finale •verificare correttamente la corret-

ta finestra temporale durante la quale andrà gettato il calcestruzzo

•verificare le condizioni esterne

SergioVivaldi–Resp.Serviz.Tecn.ColabetonI calcestruzzi destinati alle pavimenta-zioni industriali devono rispondere a dei requisiti prestazionali comuni anche ai calcestruzzi per usi ordinari.La classe di resistenza, la lavorabilità (che varia in base alle modalità di stendimento e quindi realizzazione della lastra), il diametro massimo degli aggregati e di non poco conto anche la classe dei cloruri.La pavimentazione finale deve avere delle caratteristiche legate in maniera predominante alla “giusta” scelta delle materie prime, sicuramente una buo-na resistenza all’abrasione, agli urti, alla permeabilità dell’acqua, insomma numerose sono le prestazioni attese ma tra le più significative possiamo

Page 100: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

38

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

annoverare, sicuramente, il tempo di inizio frattazzabilità. Con questo termine si intende il periodo che intercorre tra il carico del calce-struzzo in autobetoniera ed il momento in cui la squadra di po-satori è in grado di effettuare la stesura dello strato indurente e, quindi, di frattazzare.Il produttore di calcestruzzo, ope-rando in concomitanza delle varia-zioni climatiche annuali, deve predi-sporre un calcestruzzo che consen-ta questa operazione in tempistiche ben determinate, l’inizio fratazzabi-lità deve essere superiore alle 4 ore e quello di fine inferiore alle 8, con 1 ora di tolleranza per l’inizio e 2 ore per la fine fratazzabilità, inte-grando le sue informazioni con quelle fissate dal progettista e dall’impresa esecutrice che possono influenzarne il risultato, tipo lo spessore della lastra, la presenza della barriera vapore, la modalità di stendimento del calcestruzzo ed anche gli orari previsti per il getto.

GabrieleCiatti–Direz.Serviz.Tecn.UNICALDomanda a cui è impossibile dare una risposta univoca. Sappiamo tutti che ogni pavimento è una storia a sé, il risultato finale è condizionato da nu-merosi fattori di diversa origine-natura come quelli progettuali, tecnici, ambien-tali, stagionali, di messa in opera ecc..È fondamentale una corretta proget-tazione del massetto tenendo in considerazione tutti i fattori sopra detti. Con una progettazione ben elaborata, che esprima con chiarezza caratteristiche e prestazioni definite, diventa tutto più semplice per l’indi-viduazione del giusto calcestruzzo. Questa impostazione porta inoltre, aspetto non indifferente, a definire anche chiare responsabilità delle varie figure professionali.

Le indicazioni previste dalla UNI EN 206 sono sufficienti per regolamenta-re un cls per pavimenti oppure sareb-be necessario avere una norma dedi-cata ? se sì cosa dovrebbe contenere?

Marco Sgarzerla –Resp.Tecn.BetonrossiLa UNI EN 206, la UNI 11104 e la UNI 11146 devono costituire la base per una corretta progettazione del cls e delle pavimentazioni industriali, inoltre le Linee Guida del Compaviper ed il Capitolato Tecnico Pavical sono indub-biamente un valido riferimento nel mondo delle pavimentazioni industriali.

GiuseppeMarchese–Dir.Tecn.Qual.CalcestruzziLa UNI EN 206-1 regola la dura-bilità ma non le altre condizioni e caratteristiche indispensabili per una buona pavimentazione. La UNI EN 11146 rappresenta un primo ten-tativo ma va integrato con specifiche e più dettagliate note sui calcestruz-zi e sulle modalità della messa in opera. Ho avuto l’opportunità di leggere la bozza che sta redigendo il CNR e trovo il lavoro svolto di qualità eccellente e in linea con quanto Calcestruzzi auspica.

SergioVivaldi–Resp.Serviz.Tecn.ColabetonA seguito del crescente aumento del numero di contenziosi che ri-guardano le pavimentazioni in cal-cestruzzo si sente la necessità di una norma che tenga presente quanto espresso nella UNI EN 206, ma che nello stesso tempo dia delle indicazioni più specifiche per ciò che riguarda quelle grandezze (vedi domanda 1) che diventano di primaria importanza per la proget-tazione di un calcestruzzo specifico per pavimentazioni.Se si fa riferimento al prospetto F1 della UNI EN206 – si nota che le pavimentazioni interne possono es-

sere considerate delle strutture de-bolmente armate e come tali, la EN206 da la possibilità di poterle richiedere anche in classe C25, in-vece penso che ormai si renda ne-cessario una norma che preveda una volta per tutte che i calcestruzzi per pavimenti vengano richiesti con una Rck 30, nella nuova norma si potreb-be fare riferimento esplicito esclusi-vamente al prospetto 4 della 11104.Nelle classi XF si parla di contenuto minimo di aria aggiunta e non di valore massimo di aria totale. Questo a mio avviso dovrebbe essere fissato al max al 5%. questo è già previsto in Pavical). Un contenuto di aria molto elevato in una pavimentazio-ne finita a spolvero, le operazioni di fratazzatura meccanica potrebbe portare in superfici le bollicine d’aria e quindi provocare un indebolimen-to del calcestruzzo nell’estradosso.

GabrieleCiatti–Direz.Serviz.Tecn.UNICALPrendere in considerazione le indi-cazione previste dalla normativa UNI EN 206-1 è sicuramente necessario ma forse non è sufficiente.La struttura pavimentazione industria-le non si può associare alle classiche strutture in calcestruzzo armato; oltre al basso rapporto volume/superficie esposta, caratteristica delle strutture orizzontali come massetti, platee, sola, c’è da prendere in considera-zione la particolare lavorazione e finitura superficiale con lo spolvero. Studi e relazioni sull’argomento non mancano, forse quello che ancora non è stato fatto è un documento

Page 101: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

39

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

(Linee Guida, norma o altro) che chiarisca tutto il processo produtti-vo della pavimentazione dalla for-mazione del sottofondo fino alla sigillatura dei giunti. Questo docu-mento potrebbe essere un’utile ri-ferimento per il progettista.Per informazione, un documento di questo tipo e con questo scopo è all’esame di una commissione tecnica istituita presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche e incaricata di formu-lare delle “Linee Guida per la proget-tazione, l’esecuzione e il controllo delle pavimentazioni in calcestruzzo”.

Uno dei problemi più importan-ti che negli ultimi anni hanno manifestato le pavimentazioni è stato quello della delaminazione. Si tratta di un problema tutt’ora in crescita ? quali sono le cause?Marco Sgarzerla –Resp.Tecn.BetonrossiLa delaminazione è sicuramente il problema più importante che può avere una pavimentazione industriale, anche perché risultano molto onerosi i conseguenti interventi di ripristino e di rifacimento dello strato di usura. Il problema è sicuramente correlato, ed è da imputare, alle errate tempistiche di lavorazione dello strato di usura. Troppo spesso la responsabilità della delaminazione viene imputata al precon-feziontore, ed in particolar modo all’i-potetico eccesso di aria nel calcestruzzo. Riteniamo che i controlli sull’aria del calcestruzzo debbano essere fatti in

contarddittorio tra preconfezionato-re ed impresa esecutrice ogni 100 mc di fornitura, e se questi rispetta-no i limiti preventivamente concor-dati (solitamente aria totale < 3%) il preconfezionatore debba essere sollevato da ogni responsabilità.

GiuseppeMarchese–Dir.Tecn.Qual.CalcestruzziRispondo in modo schematico con un elenco:•problematiche legate alla messa in

opera (spolvero anticipato o ritardato);•calcestruzzo di scarsa qualità;•eccessivo sviluppo d’aria nel con-

glomerato;• incompatibilità tra cemento e additivi;•eccesso di particelle fini nel cal-

cestruzzo.

SergioVivaldi–Resp.Serviz.Tecn.ColabetonIl problema è ancora contingente. Le cause sono molteplici e tutte discusse in convegni o incontri specifici sul tema. Fare un elenco non credo abbia un senso, ritengo invece sottolineare l’e-voluzione, sia, delle materie prime impiegate all’interno del calcestruzzo e delle tecniche applicative.L’attenzione del settore alle caratteri-stiche di tutte le materie prime ha sicuramente portato notevoli migliorie in termini di caratteristiche prestazio-nali del conglomerato cementizio, la scelta dei cementi è sempre più spo-stata verso cementi con alti contenu-ti di clinker, gli aggregati sono scelti in base alle caratteristiche non solo granulometriche ma anche di assorbi-

mento di acqua e gli additivi svolgono una funzione sempre più determinan-te. A questa maggiore attenzione sulle materie prime nel corso degli anni si sono aggiunte migliorie legate alle fasi operative, dalla preparazione del fondo, che rientra sempre più tra le voci da tenere in considerazione nelle fasi di “dimensionamento”, alle tempistiche da osservare per l’esecuzione dei tagli ed il posizionamento delle eventuali reti, fino alle tecniche di maturazione dell’opera finita, quasi del tutto igno-rate negli anni passati.La soluzione alla problematica della delaminazione scaturirà solo da un confronto tra i vari soggetti che par-tecipano alla buona realizzazione di una pavimentazione industriale, cercando il giusto compromesso tra le caratteri-stiche prestazionali del conglomerato, le esigenze di “cantiere” e la riuscita a regola d’arte dell’opera finale.

GabrieleCiatti–Direz.Serviz.Tecn.UNICALIl tema della delaminazione o scartel-lamento è un fenomeno esploso negli ultimi anni e le cause possono essere:a) Calcestruzzi innovativi: I calcestruz-

zi di una volta destinati alle pavi-mentazioni industriali venivano prodotti senza alcuna limitazione di rappor to acqua/cemento e quindi con abbondanti quantitati-vi di acqua che facilitavano la stesura e l’incorporamento dello spolvero nel calcestruzzo ma mettevano il massetto a notevo-

Page 102: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

40

Pavimenti e Superfici Continue - N°12

un breve commento alle interviste ai preconfezionatoriL’intervista ai soci Conpaviper produttori di calcestruzzo per pavimenti, evidenzia le problematiche che collocano il mercato italiano in ritardo rispetto alle realtà internazionali. Emerge tuttavia una forza dalle risposte degli intervistati che lascia intravedere le possibili soluzioni, e la strada da percorrere per arrivarci.È opportuno però mantenere un atteggiamento di prudenza nell’affrontare i problemi del settore. Il fenomeno della delaminazione, ad esempio, non può essere semplificato con pochi giudizi sommari.L’eccesso di aria nel calcestruzzo non è “ipotetico”, è molto reale, è stato analizzato in più occasioni è certamente una delle cause. Ridurre questa causa ad un’ipotesi è fuorviante e non aiuta certo il settore. A chi sostiene che il fenomeno sia “sicuramente correlato e da imputare alle errate tempistiche di lavorazione dello strato di usura”, vorrei dire che normalmente nei casi di delaminazione accertata durante i lavori, si interviene sempre nel calcestruzzo e la sua composizione. Non su chi applica lo strato di usura. Ing. Gian Luigi Pirovano – Consigliere CONPAVIPER

li rischi di fessurazioni e imbarca-menti. Da qualche anno, con l’avvento dei nuovi calcestruzzi confezionati con i nuovi riferimen-ti normativi di durabilità (alte re-sistenze e bassi rapporti acqua/cemento), si è manifestato, in maniera preoccupante e crescen-te, il fenomeno della delaminazio-ne a causa della difficoltà a far incorporare lo spolvero in un calcestruzzo particolarmente com-patto e coeso.

b) Sviluppo anomalo di aria c) Precoce asciugatura dello strato

corticaled) Ritardo dell’inizio della lavorazione

superficialeDopo tanti pavimenti “saltati”, possiamo dire che oggi la causa del fenomeno è quindi ben conosciuta e proprio per questo credo che il fenomeno sia fortunatamente in netta diminuzione.

Quali sono le innovazioni tecni-che più importanti per il calce-struzzo per pavimenti?Marco Sgarzerla –Resp.Tecn.BetonrossiLe innovazioni più importanti per le pavimentazioni industriali sono costituite dai calcestruzzo fibrorin-forzati (sia con fibre metalliche che sintetiche), sia i calcestruzzi a ritiro controllato. Questi ultimi, confezionati con ad-ditivi iperfluidificanti, agenti espansi-vi e additivi riduttori del ritiro (SRA), permettono di realizzare pavimen-tazioni senza giunti di controllo

(come il ns. Betonpav ZeroJoint e Betonpav Expan), in cui sono limi-tate le sezioni che debbono essere sottoposte a manutenzione e per-mette di utilizzare sistemi di movi-mentazione automatici il cui fun-zionamento corretto è subordinato all’assenza di discontinuità. I calcestruzzi a ritiro controllato permettono di realizzare inoltre pavimenti in calcestruzzo di spesso-re molto ridotto, consentendo di limitare a valori ingegneristicamen-te accettabili il fenomeno del curling (imbarcamento) caratteristico dei calcestruzzi tradizionali applicati a basso spessore. Infine tali calcestruz-zi, data la loro stabilità dimensiona-le, consentono di limitare numero-sità e ampiezza delle lesioni nelle pavimentazioni realizzate su solai prefabbricati sia in aderenza (col-laboranti) che desolidarizzate.

GiuseppeMarchese–Dir.Tecn.Qual.CalcestruzziLa tecnologia dei materiali offre oggi all’impresa un impor tante aiuto; utilizzando, ad esempio, cal-cestruzzi a r itiro compensato (come ad esempio Pavimx) in condizioni di maturazione umida già oggi è possibile realizzare pavi-mentazioni a piastra continua di superficie fino a 900 mq in interni e 600 mq in esterno. Come dice-va il collega è sempre più auspica-bile direi anche necessario un dialogo e un confronto costanti fra progettista, impresa e fornitore di

calcestruzzo, il presupposto miglio-re per interventi in grado di offri-re tutte le necessarie garanzie di funzionalità e durabilità.

SergioVivaldi–Resp.Serviz.Tecn.ColabetonSicuramente fra le innovazioni tecno-logiche per i pavimenti ci sono i calcestruzzi fibrorinforzati. Il calcestruz-zo fibrorinforzato (FRC) è un mate-riale composito basato su una matri-ce di calcestruzzo alla quale sono state aggiunte delle fibre. L’impiego di tali compositi è particolarmente adat-to nelle strutture iperstatiche, tra le quali le pavimentazioni industriali su massicciata continua sono un esempio significativo, in quanto la resistenza residua a trazione in fase fessurata aumenta la capacità portante com-plessiva della struttura.

GabrieleCiatti–Direz.Serviz.Tecn.UNICALLe innovazioni si potrebbero così sintetizzare:•sviluppo di calcestruzzi durabili nel

rispetto dei valori limite previsti dalle normative di riferimento;

•sviluppo di calcestruzzi specifici per pavimenti come i fibrorinforzati, antiritiro, con tempi di presa con-trollati ecc.;

•utilizzo di additivi, riduttori d’acqua, non generici ma specifici per pa-vimenti industriali;

•utilizzo di additivi riduttori di ri-tiro (SRA) per ridurre il fenome-no del ritiro igrometrico e dell’im-barcamento. .

Page 103: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 104: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 105: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 106: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 107: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 108: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 109: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 110: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 111: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 112: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction 117Novembre 2011

cemento & calcestruzzo

L’infrastrutturazione viaria fra Marche ed Umbria

L’industria Quadrilatero

Brunella Confortini

Prendete una matita, tracciate 4 punti su un foglio di carta, uniteli con 4 linee rette ed avrete un poligono

di 4 lati, un quadrilatero. Rifate la stessa cosa su una cartina geografica dell’Italia Centrale, più precisamente dell’area fra le Marche e l’Umbria, ed avrete invece… il Quadrilatero.È questo infatti il nome del grande pro-getto di infrastrutturazione viaria attual-mente in corso nelle due regioni, un pro-getto che ha la forma dell’omonima figura piana geometrica ed è finalizzato al com-pletamento ed all’adeguamento di tre ar-

La fornitura del calcestruzzo nel cantiere

del Quadrilatero si contraddistingue per

dinamiche e ritmi tipicamente industriali.

Ce ne parla Paolo Piersantelli di Calcestruzzi

Spa, una della società che fanno parte di San

Francesco Scarl, il consorzio che si dedica a

questa attività

terie principali, le SS 318 e 76 della Val d’Esino e la SS 77 della Val di Chienti, della Pedemontana Fabriano-Muccia/Sfercia, oltre a numerosi altri interventi viari. L’obiettivo, come sempre nel caso delle infrastrutture, è quello di collegare, di rac-cordare e di migliorare l’accessibilità in-terna, accrescendo le comunicazioni e i contatti. In sintesi un volano di sviluppo. Per assolvere ad un compito così rile-vante è stata creata ad hoc la Quadrila-tero Marche Umbria Spa, società pub-blica di progetto, senza scopo di lucro,

cemento & calcestruzzo

Page 113: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction118 Novembre 2011

Paolo Piersantelli, Responsabile Tecnologico Territoriale della zona “Adriatico” di Calcestruzzi

istituita ufficialmente il 6 giugno 2003.Al fine di ottimizzare ed accelerare i la-vori il progetto è stato suddiviso in due maxi-lotti che dovrebbero essere com-pletati nel 2013-2014: il primo comprende la SS 77 Val di Chienti, tratto Foligno Collesentino (completamento di 4 cor-sie), la SS 78 Val di Fiastra tratto Sfor-zacosta-Sarnano, le intervallive di Mace-rata e Tolentino-San Severino, la SS 3 Flaminia tratto Foligno-Pontecentesimo e gli allacci SS 77 a SS 16 (Civitanova Marche) e a SS 3 (Foligno); il secondo prevede l’ampliamento della SS 76 Val d’Esino, tratti Fossato di Vico-Cancelli e Albacina-Serra S. Quirico (completa-mento di 4 corsie), della SS 318 di Val-fabbrica, tratti Pianello-Valfabbrica (com-pletamento di 4 corsie) e della Pedemon-tana delle Marche, tratto Fabriano-Muc-cia/Sfercia.

Il primo lotto è stato affidato ad un con-traente generale, la Val di Chienti Scpa, società di progetto costituita nel maggio 2006 dal raggruppamento di imprese for-mato da Strabag AG (capogruppo), CMC di Ravenna, Grandi lavori Fincosit e Con-sorzio Stabile Centritalia (Strabag, CMC, GFL, CO.CI.). La Val di Chienti, a sua volta, ha dato in appalto la produzione di inerti e la forni-tura del calcestruzzo alla società consor-

Territoriale della zona “Adriatico” di Cal-cestruzzi, una delle realtà della suddetta consortile, coinvolto personalmente nel cantiere umbro-marchigiano.«Innanzitutto – ha sottolineato Piersan-telli – vale la pena di ricordare che ognuno dei componenti della San Francesco Scarl si è dotato di almeno un impianto di be-tonaggio ad hoc, per soddisfare le esi-genze specifiche del cantiere del primo maxi-lotto.

tile San Francesco Scarl, formata da Co-labeton Spa, Calcestruzzi Spa, Edilcalce Viola Spa, Ediltevere Spa e Luigi Metelli Spa. Per avere un quadro più completo dei compiti e delle attività della San France-sco Scarl, abbiamo parlato con Paolo Piersantelli, Responsabile Tecnologico

In totale il consorzio dispone quindi di 5 impianti: 2 nostri, della Calcestruzzi, nell’a-rea ad est della tratta del Quadrilatero (a Camerino Pontelatrave e a Serravalle del Chienti), 1 di Colabeton nell’area centrale (Taverne in provincia di Macerata), 1 di Edilcalce Viola (a Casenove in provincia di Perugia) e 1 della Luigi Metelli Spa a Pale di Foligno, nell’area occidentale. Nonostante la molteplicità di imprese coin-volte, siamo perfettamente sinergici, an-che grazie alla presenza di un coordina-tore generale, Mario Simone, che svolge un’attività di gestione operativa sia degli impianti di frantumazione e selezione inerti sia delle forniture di calcestruzzo in can-tiere. Il dialogo e il raccordo tra i soggetti operanti sono continui: settimanalmente, ad esempio, i tecnici delle varie aziende si incontrano per confrontarsi, verificando lo stato degli scavi e affrontando le pro-blematiche tecnico-tecnologiche emerse durante i lavori.Non è tutto. Sono attivi sin dall’inizio dei lavori due comitati tecnologici, uno della

Page 114: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction 119Novembre 2011

cemento & calcestruzzo

San Francesco Scarl, di cui faccio parte anch’io, che raccoglie le voci di tutte le aziende produttrici di calcestruzzo ed ag-gregato e uno della Val di Chienti. Una volta al mese i due comitati si incontrano per condividere le informazioni sullo stato dei lavori e sui controlli effettuati».Il controllo di produzione del calcestruzzo avviene pressoché in real time, dato che la San Francesco Scarl ha adottato un software dedicato, già da diverso tempo in utilizzo al proprio interno, che consente di mettere in rete e di condividere tutti i

dati relativi alle performance del prodotto. A questi dati di produzione accedono non solo tutte le imprese del consorzio, ma anche i referenti di Val di Chienti: l’ag-giornamento viene fatto quotidianamente e, nel caso insorgano problematicità, si può intervenire in maniera immediata, evi-tando inconvenienti più seri e anche even-tuali contestazioni. Il risultato? Il lavoro si svolge all’insegna della condivisione delle informazioni e della massima trasparenza.L’attenzione alla qualità del prodotto è talmente elevata che ad oggi, su circa 900.000 m3 totali confezionati, sono stati

Page 115: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction120 Novembre 2011

Tre domande a Domenico Metelli, Amministratore Delegato di Luigi Metelli Spa e Presidente di San Francesco Scarl

Domenico Metelli, AD di Luigi Metelli Spa e Presidente di San Francesco Scarl

Com’è nata l’idea di creare una società consor-tile che riunisse realtà tanto differenti fra loro? Colabeton Spa, Calcestruzzi Spa, Edilcalce Viola Spa, Ediltevere Spa e Luigi Metelli Spa sono in-fatti aziende diverse sia a livello di diffusione dei prodotti sul suolo italiano che di fatturati. Credo che proprio questo sia il punto di forza del

nostro consorzio. L’idea della società consortile, che

unisce realtà imprenditoriali nazionali ad altre locali,

è nata infatti dalla necessità di coniugare al meglio la

A cosa è dovuta la scelta del nome “San Francesco” per questo consorzio?Il nome San Francesco Scarl è venuto pra-

ticamente da sé: dato che si trattava di una

grande commessa, ci trovavamo davanti a

una grande scommessa e di conseguenza

ci serviva un grande santo… Allo stesso

modo è nata, del tutto spontaneamente,

la decisione di iniziare questa nuova

esperienza riunendo il primo Consiglio di

Amministrazione presso il Sacro Convento

di Assisi, nella Sala del Capitolo. Sono lieto

di dire che da quel momento il rapporto tra

me, i miei soci e la Comunità francescana

si è andato rafforzando, fino ad arrivare al

punto di stipulare una sorta di “contratto”

che prevede il sostegno, sia finanziario che

morale, alle opere del Sacro Convento e

alla comunicazione evangelica.

Com’è organizzata operativamente la San Francesco Scarl per la frantu-mazione degli inerti e la produzione di calcestruzzo? Alla fine del 2009 il Consorzio ha acquistato

due impianti di frantumazione, mentre i

soci hanno comperato direttamente cinque

centrali di betonaggio: sia gli impianti che

le centrali sono dedicati solo ed esclu-

sivamente alla fornitura dei cantieri del

Quadrilatero. Gli impianti di betonaggio

sono stati messi dalle singole aziende

a disposizione della San Francesco

Scarl che, a sua volta, li ha ridati loro in

gestione: questo per evitare ogni tipo di

rischio di compromettere il buon esito

della fornitura.

Non si è scelto di servirsi degli impianti

e delle centrali già in possesso delle sin-

gole aziende del consorzio sul territorio

per evitare sovrapposizioni e continuare

ad assicurare un buon servizio ai clienti

storici delle stesse.

#Ultim’ora dal cantiere…

Nel corso di Novembre la San Francesco Scarl ha realizzato 76.489 m3 di cls, il

quantitativo mensile più elevato dall’inizio dell’opera. Verso la fine del mese è

stata raggiunta e superata anche la soglia di 1.000.000 di m3 complessivi prodotti

dal giorno di apertura del cantiere, 700.000 m3 dei quali solo in questo 2011. Tutto

ciò - vale davvero la pena di sottolinearlo - senza che ci siano mai state lamentele

o contestazioni da parte di Val di Chienti o dei soci di riferimento. Un dato che

testimonia l’impegno e la serietà con cui la San Francesco Scarl sta affrontando,

giorno dopo giorno, quest’opera così importante.

capacità di lavorare su grande scala alla conoscenza e alla presenza sul territorio umbro-

marchigiano. Credo che grazie a questo cantiere tutti i membri del consorzio stiano facendo

un’esperienza di notevole valore, visto il grande lavoro in team e la sinergia che si è creata.

Io personalmente posso parlare per la Luigi Metelli Spa e sono orgoglioso di dire che questo

cantiere ci sta permettendo di crescere moltissimo.

Page 116: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction 121Novembre 2011

cemento & calcestruzzo

effettuati oltre 8.000 prelievi sul calce-struzzo per le verifiche sia di autocon-trollo che di accettazione (secondo la legge 1086/71), attraverso l’analisi dei dati di rottura a compressione a 7 giorni e 28 giorni dei provini di calcestruzzo. «Ogni prelievo – ancora Piersantelli – pre-vede il confezionamento di 8 provini cu-bici, 4 dei quali vengono conservati da noi della San Francesco. Altri 2 vengono consegnati all’Anas per accettazione presso laboratori ufficiali, mentre gli ul-timi 2 restano al Direttore Lavori e sono conservati integri fino al collaudo finale dell’opera». Oltre a queste verifiche interne vengono eseguiti controlli esterni in cantiere senza preavviso dal Dipartimento Interforze. In qualsiasi momento quindi possono es-sere effettuati prelievi per verificare che le caratteristiche del calcestruzzo siano rispondenti a quelle previste dal progetto. Questo monitoraggio così puntuale e ri-goroso si traduce, ovviamente, in una ga-ranzia di solidità e durabilità nel tempo dei manufatti, che non può che riverbe-

rarsi positivamente sull’utenza finale, vale a dire la collettività.I calcestruzzi forniti dalla San Francesco Scarl per il Quadrilatero rispondono a delle necessità particolari, visto che buona parte dei lavori è in sotterraneo.«Fin ad ora – ci ha spiegato Piersantelli – abbiamo fornito due tipologie prevalenti di calcestruzzo strutturale, Rck37 XC3, necessario per le opere di galleria, quali calotte, archi rovesci, murette, e calce-struzzo proiettato posto in opera per la stabilizzazione delle volte di scavo. Naturalmente ognuno dei vari impianti di betonaggio che si trovano sul territorio necessita di molteplici miscele preventi-vamente qualificate in situ in contraddit-torio con la Direzione Lavori e rispondenti alle caratteristiche richieste dal progetto. È importante sottolineare che, per quanto possibile, la produzione del calcestruzzo viene realizzata con gli aggregati risultanti dallo smarino delle gallerie. Ciò comporta da parte del comitato tecnologico un im-pegnativo e costante lavoro di verifica e selezione del materiale presso i fronti di scavo e nei depositi previsti attraverso frequenti ed accurate analisi petrografi-che e mineralogiche. L’utilizzo degli ag-gregati derivanti dallo scavo delle galle-rie dà quindi un’apprezzabile connota-zione ecosostenibile all’opera viaria.È interessante osservare che ognuna delle imprese della Val di Chienti che la-vora sul Quadrilatero ha a disposizione

un proprio tecnico per valutare la qualità dello smarino e decidere se utilizzarlo per la produzione di calcestruzzo oppure, in caso di qualità non eccelsa, per il rilevato e stabilizzato in galleria o, infine, quando inadatto per tutti gli usi, se destinarlo a un centro di raccolta indifferenziata. Tra l’altro va sottolineato che, una volta fran-tumati e selezionati, gli aggregati prodotti vengono sottoposti settimanalmente presso il laboratorio San Francesco di Ta-verne ad un’accurata serie di verifiche chimico-fisiche come massa volumica, assortimento, prova Los Angeles… Ana-lisi queste atte ad ottenere e mantenere la necessaria marcatura CE del materiale, rendendolo utilizzabile nel processo di confezionamento del calcestruzzo.«Per il tipo di calcestruzzo che produ-ciamo – ci ha spiegato Piersantelli – ci av-valiamo di cementi pozzolanici di classe 42,5R provenienti da vari cementifici dell’I-talia centrale, alcuni legati alle realtà che fanno parte dello stesso consorzio San Francesco. L’obiettivo primario dei pro-duttori di calcestruzzi e di aggregati della San Francesco Scarl rimane quello di mo-nitorare costantemente il prodotto fornito in modo sinergico per consentire il ri-spetto delle caratteristiche e delle pre-stazioni richieste da progetto. n

Page 117: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction 117Novembre 2011

cemento & calcestruzzo

L’infrastrutturazione viaria fra Marche ed Umbria

L’industria Quadrilatero

Brunella Confortini

Prendete una matita, tracciate 4 punti su un foglio di carta, uniteli con 4 linee rette ed avrete un poligono

di 4 lati, un quadrilatero. Rifate la stessa cosa su una cartina geografica dell’Italia Centrale, più precisamente dell’area fra le Marche e l’Umbria, ed avrete invece… il Quadrilatero.È questo infatti il nome del grande pro-getto di infrastrutturazione viaria attual-mente in corso nelle due regioni, un pro-getto che ha la forma dell’omonima figura piana geometrica ed è finalizzato al com-pletamento ed all’adeguamento di tre ar-

La fornitura del calcestruzzo nel cantiere

del Quadrilatero si contraddistingue per

dinamiche e ritmi tipicamente industriali.

Ce ne parla Paolo Piersantelli di Calcestruzzi

Spa, una della società che fanno parte di San

Francesco Scarl, il consorzio che si dedica a

questa attività

terie principali, le SS 318 e 76 della Val d’Esino e la SS 77 della Val di Chienti, della Pedemontana Fabriano-Muccia/Sfercia, oltre a numerosi altri interventi viari. L’obiettivo, come sempre nel caso delle infrastrutture, è quello di collegare, di rac-cordare e di migliorare l’accessibilità in-terna, accrescendo le comunicazioni e i contatti. In sintesi un volano di sviluppo. Per assolvere ad un compito così rile-vante è stata creata ad hoc la Quadrila-tero Marche Umbria Spa, società pub-blica di progetto, senza scopo di lucro,

cemento & calcestruzzo

Page 118: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction118 Novembre 2011

Paolo Piersantelli, Responsabile Tecnologico Territoriale della zona “Adriatico” di Calcestruzzi

istituita ufficialmente il 6 giugno 2003.Al fine di ottimizzare ed accelerare i la-vori il progetto è stato suddiviso in due maxi-lotti che dovrebbero essere com-pletati nel 2013-2014: il primo comprende la SS 77 Val di Chienti, tratto Foligno Collesentino (completamento di 4 cor-sie), la SS 78 Val di Fiastra tratto Sfor-zacosta-Sarnano, le intervallive di Mace-rata e Tolentino-San Severino, la SS 3 Flaminia tratto Foligno-Pontecentesimo e gli allacci SS 77 a SS 16 (Civitanova Marche) e a SS 3 (Foligno); il secondo prevede l’ampliamento della SS 76 Val d’Esino, tratti Fossato di Vico-Cancelli e Albacina-Serra S. Quirico (completa-mento di 4 corsie), della SS 318 di Val-fabbrica, tratti Pianello-Valfabbrica (com-pletamento di 4 corsie) e della Pedemon-tana delle Marche, tratto Fabriano-Muc-cia/Sfercia.

Il primo lotto è stato affidato ad un con-traente generale, la Val di Chienti Scpa, società di progetto costituita nel maggio 2006 dal raggruppamento di imprese for-mato da Strabag AG (capogruppo), CMC di Ravenna, Grandi lavori Fincosit e Con-sorzio Stabile Centritalia (Strabag, CMC, GFL, CO.CI.). La Val di Chienti, a sua volta, ha dato in appalto la produzione di inerti e la forni-tura del calcestruzzo alla società consor-

Territoriale della zona “Adriatico” di Cal-cestruzzi, una delle realtà della suddetta consortile, coinvolto personalmente nel cantiere umbro-marchigiano.«Innanzitutto – ha sottolineato Piersan-telli – vale la pena di ricordare che ognuno dei componenti della San Francesco Scarl si è dotato di almeno un impianto di be-tonaggio ad hoc, per soddisfare le esi-genze specifiche del cantiere del primo maxi-lotto.

tile San Francesco Scarl, formata da Co-labeton Spa, Calcestruzzi Spa, Edilcalce Viola Spa, Ediltevere Spa e Luigi Metelli Spa. Per avere un quadro più completo dei compiti e delle attività della San France-sco Scarl, abbiamo parlato con Paolo Piersantelli, Responsabile Tecnologico

In totale il consorzio dispone quindi di 5 impianti: 2 nostri, della Calcestruzzi, nell’a-rea ad est della tratta del Quadrilatero (a Camerino Pontelatrave e a Serravalle del Chienti), 1 di Colabeton nell’area centrale (Taverne in provincia di Macerata), 1 di Edilcalce Viola (a Casenove in provincia di Perugia) e 1 della Luigi Metelli Spa a Pale di Foligno, nell’area occidentale. Nonostante la molteplicità di imprese coin-volte, siamo perfettamente sinergici, an-che grazie alla presenza di un coordina-tore generale, Mario Simone, che svolge un’attività di gestione operativa sia degli impianti di frantumazione e selezione inerti sia delle forniture di calcestruzzo in can-tiere. Il dialogo e il raccordo tra i soggetti operanti sono continui: settimanalmente, ad esempio, i tecnici delle varie aziende si incontrano per confrontarsi, verificando lo stato degli scavi e affrontando le pro-blematiche tecnico-tecnologiche emerse durante i lavori.Non è tutto. Sono attivi sin dall’inizio dei lavori due comitati tecnologici, uno della

Page 119: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction 119Novembre 2011

cemento & calcestruzzo

San Francesco Scarl, di cui faccio parte anch’io, che raccoglie le voci di tutte le aziende produttrici di calcestruzzo ed ag-gregato e uno della Val di Chienti. Una volta al mese i due comitati si incontrano per condividere le informazioni sullo stato dei lavori e sui controlli effettuati».Il controllo di produzione del calcestruzzo avviene pressoché in real time, dato che la San Francesco Scarl ha adottato un software dedicato, già da diverso tempo in utilizzo al proprio interno, che consente di mettere in rete e di condividere tutti i

dati relativi alle performance del prodotto. A questi dati di produzione accedono non solo tutte le imprese del consorzio, ma anche i referenti di Val di Chienti: l’ag-giornamento viene fatto quotidianamente e, nel caso insorgano problematicità, si può intervenire in maniera immediata, evi-tando inconvenienti più seri e anche even-tuali contestazioni. Il risultato? Il lavoro si svolge all’insegna della condivisione delle informazioni e della massima trasparenza.L’attenzione alla qualità del prodotto è talmente elevata che ad oggi, su circa 900.000 m3 totali confezionati, sono stati

Page 120: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction120 Novembre 2011

Tre domande a Domenico Metelli, Amministratore Delegato di Luigi Metelli Spa e Presidente di San Francesco Scarl

Domenico Metelli, AD di Luigi Metelli Spa e Presidente di San Francesco Scarl

Com’è nata l’idea di creare una società consor-tile che riunisse realtà tanto differenti fra loro? Colabeton Spa, Calcestruzzi Spa, Edilcalce Viola Spa, Ediltevere Spa e Luigi Metelli Spa sono in-fatti aziende diverse sia a livello di diffusione dei prodotti sul suolo italiano che di fatturati. Credo che proprio questo sia il punto di forza del

nostro consorzio. L’idea della società consortile, che

unisce realtà imprenditoriali nazionali ad altre locali,

è nata infatti dalla necessità di coniugare al meglio la

A cosa è dovuta la scelta del nome “San Francesco” per questo consorzio?Il nome San Francesco Scarl è venuto pra-

ticamente da sé: dato che si trattava di una

grande commessa, ci trovavamo davanti a

una grande scommessa e di conseguenza

ci serviva un grande santo… Allo stesso

modo è nata, del tutto spontaneamente,

la decisione di iniziare questa nuova

esperienza riunendo il primo Consiglio di

Amministrazione presso il Sacro Convento

di Assisi, nella Sala del Capitolo. Sono lieto

di dire che da quel momento il rapporto tra

me, i miei soci e la Comunità francescana

si è andato rafforzando, fino ad arrivare al

punto di stipulare una sorta di “contratto”

che prevede il sostegno, sia finanziario che

morale, alle opere del Sacro Convento e

alla comunicazione evangelica.

Com’è organizzata operativamente la San Francesco Scarl per la frantu-mazione degli inerti e la produzione di calcestruzzo? Alla fine del 2009 il Consorzio ha acquistato

due impianti di frantumazione, mentre i

soci hanno comperato direttamente cinque

centrali di betonaggio: sia gli impianti che

le centrali sono dedicati solo ed esclu-

sivamente alla fornitura dei cantieri del

Quadrilatero. Gli impianti di betonaggio

sono stati messi dalle singole aziende

a disposizione della San Francesco

Scarl che, a sua volta, li ha ridati loro in

gestione: questo per evitare ogni tipo di

rischio di compromettere il buon esito

della fornitura.

Non si è scelto di servirsi degli impianti

e delle centrali già in possesso delle sin-

gole aziende del consorzio sul territorio

per evitare sovrapposizioni e continuare

ad assicurare un buon servizio ai clienti

storici delle stesse.

#Ultim’ora dal cantiere…

Nel corso di Novembre la San Francesco Scarl ha realizzato 76.489 m3 di cls, il

quantitativo mensile più elevato dall’inizio dell’opera. Verso la fine del mese è

stata raggiunta e superata anche la soglia di 1.000.000 di m3 complessivi prodotti

dal giorno di apertura del cantiere, 700.000 m3 dei quali solo in questo 2011. Tutto

ciò - vale davvero la pena di sottolinearlo - senza che ci siano mai state lamentele

o contestazioni da parte di Val di Chienti o dei soci di riferimento. Un dato che

testimonia l’impegno e la serietà con cui la San Francesco Scarl sta affrontando,

giorno dopo giorno, quest’opera così importante.

capacità di lavorare su grande scala alla conoscenza e alla presenza sul territorio umbro-

marchigiano. Credo che grazie a questo cantiere tutti i membri del consorzio stiano facendo

un’esperienza di notevole valore, visto il grande lavoro in team e la sinergia che si è creata.

Io personalmente posso parlare per la Luigi Metelli Spa e sono orgoglioso di dire che questo

cantiere ci sta permettendo di crescere moltissimo.

Page 121: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

quarry & construction 121Novembre 2011

cemento & calcestruzzo

effettuati oltre 8.000 prelievi sul calce-struzzo per le verifiche sia di autocon-trollo che di accettazione (secondo la legge 1086/71), attraverso l’analisi dei dati di rottura a compressione a 7 giorni e 28 giorni dei provini di calcestruzzo. «Ogni prelievo – ancora Piersantelli – pre-vede il confezionamento di 8 provini cu-bici, 4 dei quali vengono conservati da noi della San Francesco. Altri 2 vengono consegnati all’Anas per accettazione presso laboratori ufficiali, mentre gli ul-timi 2 restano al Direttore Lavori e sono conservati integri fino al collaudo finale dell’opera». Oltre a queste verifiche interne vengono eseguiti controlli esterni in cantiere senza preavviso dal Dipartimento Interforze. In qualsiasi momento quindi possono es-sere effettuati prelievi per verificare che le caratteristiche del calcestruzzo siano rispondenti a quelle previste dal progetto. Questo monitoraggio così puntuale e ri-goroso si traduce, ovviamente, in una ga-ranzia di solidità e durabilità nel tempo dei manufatti, che non può che riverbe-

rarsi positivamente sull’utenza finale, vale a dire la collettività.I calcestruzzi forniti dalla San Francesco Scarl per il Quadrilatero rispondono a delle necessità particolari, visto che buona parte dei lavori è in sotterraneo.«Fin ad ora – ci ha spiegato Piersantelli – abbiamo fornito due tipologie prevalenti di calcestruzzo strutturale, Rck37 XC3, necessario per le opere di galleria, quali calotte, archi rovesci, murette, e calce-struzzo proiettato posto in opera per la stabilizzazione delle volte di scavo. Naturalmente ognuno dei vari impianti di betonaggio che si trovano sul territorio necessita di molteplici miscele preventi-vamente qualificate in situ in contraddit-torio con la Direzione Lavori e rispondenti alle caratteristiche richieste dal progetto. È importante sottolineare che, per quanto possibile, la produzione del calcestruzzo viene realizzata con gli aggregati risultanti dallo smarino delle gallerie. Ciò comporta da parte del comitato tecnologico un im-pegnativo e costante lavoro di verifica e selezione del materiale presso i fronti di scavo e nei depositi previsti attraverso frequenti ed accurate analisi petrografi-che e mineralogiche. L’utilizzo degli ag-gregati derivanti dallo scavo delle galle-rie dà quindi un’apprezzabile connota-zione ecosostenibile all’opera viaria.È interessante osservare che ognuna delle imprese della Val di Chienti che la-vora sul Quadrilatero ha a disposizione

un proprio tecnico per valutare la qualità dello smarino e decidere se utilizzarlo per la produzione di calcestruzzo oppure, in caso di qualità non eccelsa, per il rilevato e stabilizzato in galleria o, infine, quando inadatto per tutti gli usi, se destinarlo a un centro di raccolta indifferenziata. Tra l’altro va sottolineato che, una volta fran-tumati e selezionati, gli aggregati prodotti vengono sottoposti settimanalmente presso il laboratorio San Francesco di Ta-verne ad un’accurata serie di verifiche chimico-fisiche come massa volumica, assortimento, prova Los Angeles… Ana-lisi queste atte ad ottenere e mantenere la necessaria marcatura CE del materiale, rendendolo utilizzabile nel processo di confezionamento del calcestruzzo.«Per il tipo di calcestruzzo che produ-ciamo – ci ha spiegato Piersantelli – ci av-valiamo di cementi pozzolanici di classe 42,5R provenienti da vari cementifici dell’I-talia centrale, alcuni legati alle realtà che fanno parte dello stesso consorzio San Francesco. L’obiettivo primario dei pro-duttori di calcestruzzi e di aggregati della San Francesco Scarl rimane quello di mo-nitorare costantemente il prodotto fornito in modo sinergico per consentire il ri-spetto delle caratteristiche e delle pre-stazioni richieste da progetto. n

Page 122: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Per la tua pubblicità su questo sito

Le grandi imprese di costruzioni romane a lezione da Nervi

"Il fatto di poter creare pietre fuse di

qualunque forma, superiori alle

naturali, perché capaci di resistere a

tensioni, ha in sé qualcosa di

magico". È questo uno degli

insegnamenti che ha lasciato Pier

Luigi Nervi, architetto e ingegnere, a

cui il MAXXI di Roma rende omaggio

con una mostra dal titolo “Pier Luigi

Nervi. L’Architettura come sfida”.

Un omaggio che hanno voluto rendere anche le grandi imprese del mondo delle

costruzioni romano – tra cui Lamaro, Salini, Metro B1 – invitate per l’occasione da

Calcestruzzi a visitare la mostra sotto la guida di due ciceroni d’eccezione: Tullia Iori

e Sergio Poretti, professori alla facoltà di Ingegneria di Tor Vergata e tra i curatori

della mostra.

Pier Luigi Nervi (1891-1979) può essere considerato a pieno titolo l’inventore del

cemento armato, materiale innovativo resistente ed elastico di cui, come spiega il

catalogo della mostra, esplorò tutte le possibilità espressive e strutturali. Se da un lato,

ponti, chiese, cattedrali, edifici industriali, stadi e infrastrutture di trasporto erano per

lui progetti con una forte connotazione estetica, dall’altro rimase però sempre

fortemente convinto che la sua arte, quella di ingegnere e costruttore, dovesse prima

di tutto essere messa umilmente al servizio della comunità. Di lui si ricordano le grandi

infrastrutture realizzate in occasione delle Olimpiadi di Roma, lo stadio di Firenze, il

Palazzo delle Esposizioni di Torino, la sede dell’Unesco e l’ambasciata d’Italia a

Brasilia per citarne alcune. Ma il suo nome è indissolubilmente legato alla Sala Nervi in Vaticano a pochi passi dalla cupola di Michelangelo, completata nel 1971 Fu proprio

con il Centro Ricerche Italcementi a Bergamo che Nervi compì “le ricerche e le prove

per determinare le miscele più opportune per il calcestruzzo … un tipo di calcestruzzo

alquanto particolare, che consentisse nello stesso tempo il raggiungimento dei

requisiti estetici richiesti dall’opera e il superamento di alcune difficoltà tecniche legate

alla sua esecuzione”, come lui stesso raccontava in una bellissima cronaca delle varie

tappe della costruzione nel 1973.

Inaugurato nel giugno 2010 presso il CIVA – Centre International pour la Ville

l’Architecture et le Paysage di Bruxelles, il progetto espositivo su Nervi ha fatto

tappa in Italia con la vasta rassegna in programma al MAXXI di Roma per poi

continuare con Torino e altre capitali d’Europa e d’America. L’opera di Nervi, in

molti anni di carriera, ha ruotato intorno ad almeno sei attività fondamentali:

progettare, disegnare, calcolare, modellare, scrivere, insegnare. Lungo queste sei

tracce, diverse eppur complementari, si snoda il percorso della mostra, punteggiato da 12 progetti principali, a illustrazione esemplare di un corpus architettonico ancora ricco

di spunti e stimoli concettuali e progettuali.

Infine una curiosità che riguarda il MAXXI, il Museo nazionale delle Arti del XXI

secolo, prima opera italiana dell’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid situato nel

cuore del quartiere Flaminio di Roma. Per la realizzazione di questo importante

progetto, che ha permesso la riqualificazione di un ex area militare, Calcestruzzi ha

fornito un supporto tecnologico e di know-how che ha saputo conciliare le esigenze

estetiche richieste dall’archistar e le prestazioni strutturali dell’edificio. Le sfide che si

presentavano erano tre: la necessità di avere delle strutture architettoniche imponenti

e curvilinee prive di difetti, l’eliminazione delle tipiche giunture che caratterizzano i

blocchi di calcestruzzo, richieste espressamente da Zaha Hadid, e le problematiche

legate alla stagionatura del calcestruzzo una volta rimossi i casseri, espresse

dall’impresa. La carta vincente che ha messo d’accordo tutti è stata la messa a punto

Ambiente

Antisismica

Appalti

Domotica

Edilizia

Energia

Fotovoltaico

Free Time

Materiali

Normativa

Normazione

Professione

Progettazione

Sicurezza

Software

Tecnologie

14/02/2008 su www.architetti.com Maison Barak

14/02/2008 su www.architetti.com The National Aquatics Center Beijing 2008

09/02/2008 su www.architetti.com L'ampliamento Del Macro - Museo D'arte Contemporanea Di Roma

09/02/2008 su www.architetti.com Brooklyn Arts District Regains Momentum

08/02/2008 su www.architetti.com Nuova sede Loducca a San Paolo, Brasile

Questo articolo è stato inserito il 24/03/2011 nella categoria Edilizia, letto 1342 volte

Tags: architettura calcestruzzo cultura

curiosita pierluigi nervi

Categorie di articoli

Articoli correlati dal Network dei Professionisti Tecnici

CERCA

Calcestruzzi

CDM DOLMEN e omnia IS srlScheda Top

CSPFea

Keysecurepc spa

Lilli Systems srl

Tecnologia e Sicurezza

CERCAINSERISCI

antisismicaappaltibandicalcestruzzocantierecnicompetenz

energiaculturaefficienza

energeticafonti rinnovabilifotovoltaicoimpiantiincentiviinfrastr

tecnicanormativantcprofessioneprogettazionerisanameabilitativiuniversità

Aziende

Blocchi CAD

Massello naturale zeno

Sedia per sala d'attesa II

HOME ARTICOLI E-ZINE TABLOID PROGETTI BLOCCHI CAD SOFTWARE AZIENDE NORMATIVA EVENTI

Architetti Geometri Ingegneri Imprese Edili Uffici Tecnici Appalti Avvocati Commercialisti P.A. Concorsi

Il portale per ingegneri e progettisti di

Segnala a un amico

Il tuo nome

E-mail del tuo amico

Copia la scritta che vedi nell'immagine

INVIA

Seguici anche via...

CERCA

REGISTRATI GRATIS AL SITO

Page 1 of 3Le grandi imprese di costruzioni romane a lezione da Nervi - Edilizia

25/01/2012http://www.ingegneri.cc/articolo/5783/Le-grandi-imprese-di-costruzioni-romane-a-lez...

Page 123: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

9Mi piace 0

nei laboratori ENCO, sotto la direzione del prof. Mario Collepardi, e nel Centro Ricerca

e Innovazione del Gruppo Italcementi, di una soluzione che ha costituito una novità

nel panorama edile italiano: un calcestruzzo contenente tre additivi che garantissero

contemporaneamente capacità autocompattanti (Self-compacting), la corretta

compressione (Self-compressing) e un’adeguata autostagionatura (Self-curing).

Ti potrebbe interessare anche

Certificazione energetica degli edifici. A marzo il 2° Forum nazionale ◦

Maniglioni antipanico non marcati CE. Nuova proroga di 24 mesi ◦

Conferma della Detrazione 55%. Presentato un Dossier al Governo Monti ◦

Efficienza energetica. Le novità della settima edizione di Klimahouse 2012 ◦

Basta Condoni Edilizi. Clini dichiara guerra all’Abusivismo ◦

Regolamento 305/11/UE sui Prodotti da Costruzione. Convegno a Milano ◦

Visualizza la scheda di Calcestruzzi

DIVENTA FANSu Facebook

Plug-in sociale di Facebook

Ingegneri.cc e Maggioli Editore collaborano con

CERCA

INSERISCI

CERCAINSERISCI

Software

Sezione con

armatura doppia

TCI

Progetti

SCOTTS TOWER di UNStudio

LA VILLE INTELLIGENTEdi Jakob + MacFarlane Architects

PAVILION AND FOLLIESdi Studio AWP

APPARTAMENTO A HYDEPARK di Studio SHH

CAFÈ LIBERTY di Studio SHH

ETH SPORT CENTERdi Studio Dietrich - Untertrifaller + Stäheli Architekten

Risparmia 15000€ sul tuo mutuo casa

Annunci Immobiliari

Residenziale | Commerciale | Case Vacanza

Modulo richiesta informazioni

Seleziona la tua richiesta:

informazioni

preventivo

rivenditori

altro

Oggetto:

Le grandi imprese di costruzioni romane a lezione da Nervi

E-mail richiedente *

Nome cognome / azienda *

Regione

--- scegli ---

Provincia *

--- scegli ---

Telefono:

Professione

--- scegli ---

Messaggio

I campi contrassegnati con * sono obbligatori

Ho letto l'Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei dati

Autorizzo Maggioli Editore qualora necessario a inoltrare la mia richiesta

direttamente all'Azienda che provvederà a elaborarla in base alla pertinenza della

stessa.

iscrivimi gratis al sito ingegneri.cc

Copia la scritta che vedi nell'immagine

INVIA

Importo Euromutui on line su Mutui.it Invia query

Seleziona la provincia

Seleziona la tipologia

Scegli

Scegli

Page 2 of 3Le grandi imprese di costruzioni romane a lezione da Nervi - Edilizia

25/01/2012http://www.ingegneri.cc/articolo/5783/Le-grandi-imprese-di-costruzioni-romane-a-lez...

Page 124: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Homepage Iscriviti alla newsletter

Cerca

Gestione

Iscriviti a ClickTheBrick

L'evento

Approda a Torino il progetto espositivo su Pier Luigi Nervi

Si terrà dal 28/04 al 10/07 presso Torino Esposizioni, la più nota delle opere torinesi dell’ingegnere romano, la mostra che rientra nel più ampio progetto espositivo itinerante su Pier Luigi Nervi.

L’opera di Nervi, in molti anni di carriera, ha ruotato intorno ad almeno sei attività fondamentali: progettare, disegnare, calcolare, modellare, scrivere, insegnare. Lungo queste sei tracce, diverse eppur complementari, si snoda il percorso della mostra, punteggiato da 12 progetti principali, a illustrazione esemplare di un corpus architettonico ancora ricco di spunti e stimoli concettuali e progettuali. Si approfondiscono, poi, aspetti meno noti della figura di Nervi: da un lato il rapporto con la grande committenza industriale, FIAT in primis, e, dall’altro, quello con i grandi architetti italiani del Novecento. Tema centrale dell’allestimento torinese

sara’ ovviamente anche Italia ‘ 61 e il cantiere del Palazzo del Lavoro, realizzato a tempi di record. A rendere omaggio al grande personaggio, anche le grandi imprese del mondo delle costruzioni romane (tra cui Lamaro, Salini, Metro B1) invitate per l’occasione da Calcestruzzi a visitare la mostra sotto la guida di due ciceroni d’eccezione: Tullia Iori e Sergio Poretti, professori alla facoltà di Ingegneria di Tor Vergata e tra i curatori della mostra.

Inaugurato nel giugno 2010 presso il Civa (Centre International pour la Ville l’Architecture et le Paysage di Bruxelles), questo progetto espositivo ha già fatto tappa al Maxxi di Roma, con la mostra dal titolo “Pier Luigi Nervi. L’Architettura come sfida” e, in seguito, coinvolgerà altre capitali d’Europa e d’America.

Pier Luigi Nervi (1891-1979), architetto e ingegnere, può essere considerato a pieno titolo l’inventore del cemento armato, materiale innovativo resistente ed elastico di cui, come spiega il catalogo della mostra, esplorò tutte le possibilità espressive e strutturali. Se da un lato, ponti, chiese, cattedrali, edifici industriali, stadi e infrastrutture di trasporto erano per lui progetti con una forte connotazione estetica,

Page 1 of 2ClickTheBrick :: Approda a Torino il progetto espositivo su Pier Luigi Nervi

25/01/2012http://www.clickthebrick.it/approda-a-torino-il-progetto-espositivo-su-pier-luigi-nervi/

Page 125: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Submit Comment

dall’altro rimase però sempre fortemente convinto che la sua arte, quella di ingegnere e costruttore, dovesse prima di tutto essere messa umilmente al servizio della comunità. Di lui si ricordano le grandi infrastrutture realizzate in occasione delle Olimpiadi di Roma, lo stadio di Firenze, il Palazzo delle Esposizioni di Torino, la sede dell’Unesco e l’ambasciata d’Italia a Brasilia per citarne alcune. Ma il suo nome è indissolubilmente legato alla Sala Nervi in Vaticano a pochi passi dalla cupola di Michelangelo, completata nel 1971. Fu con il Centro Ricerche Italcementi a Bergamo che Nervi compì «le ricerche e le prove per determinare le miscele più opportune per il calcestruzzo, un tipo di calcestruzzo alquanto particolare, che consentisse nello stesso tempo il raggiungimento dei requisiti estetici richiesti dall’opera e il superamento di alcune difficoltà tecniche legate alla sua esecuzione», come lui stesso raccontava in una cronaca delle varie tappe della costruzione nel 1973.

Attraverso un’opera quantitativamente e qualitativamente eccezionale, dispersa nei cinque continenti, Pier Luigi Nervi è divenuto l’emblema di un professionista italiano davvero cosmopolita nei rapporti professionali e nelle frequentazioni intellettuali. Come pochi altri, e’ stato uno dei “veicoli” più straordinari di un’immagine scientifica e insieme creativa dell’Italia nel mondo.

Tags: calcestruzzo, eventi, materiali

Leave a Reply

Name (required)

Mail (will not be published) (required)

Website

Ritorna a 'ClickTheBrick n.20•2011' Ritorna a 'ClickTheBrick'

Condividi:

© Tecniche Nuove Spa 2012 | Via Eritrea, 21 – 20157 Milano | Codice fiscale e partita IVA 0075348015

Page 2 of 2ClickTheBrick :: Approda a Torino il progetto espositivo su Pier Luigi Nervi

25/01/2012http://www.clickthebrick.it/approda-a-torino-il-progetto-espositivo-su-pier-luigi-nervi/

Page 126: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Naviga per categorie | Dossier

L’Orvieto Aircraft Hanger di

Pier Luigi Nervi

Sei nella sezione: HOME -> INFORUBRICHE -> ARCHIVIO NEWS -> FIERE, MOSTRE, CONVEGNI, PREMI

Le grandi imprese di costruzioni romane a “lezione” da Nervi 24/03/2011

"Il fatto di poter creare pietre fuse di qualunque forma, superiori alle naturali, perché capaci

di resistere a tensioni, ha in sé qualcosa di magico". È questo uno degli insegnamenti che

ha lasciato Pier Luigi Nervi, architetto e ingegnere, a cui il MAXXI di Roma rende omaggio

con una mostra dal titolo “Pier Luigi Nervi. L’Architettura come sfida”.

Un omaggio che hanno voluto rendere anche le grandi imprese del mondo delle

costruzioni romano – tra cui Lamaro, Salini, Metro B1 – invitate per l’occasione da

Calcestruzzi a visitare la mostra sotto la guida di due ciceroni d’eccezione: Tullia Iori e

Sergio Poretti, professori alla facoltà di Ingegneria di Tor Vergata e tra i curatori della

mostra.

Pier Luigi Nervi (1891-1979) può essere considerato a pieno titolo l’inventore del cemento

armato, materiale innovativo resistente ed elastico di cui, come spiega il catalogo della

mostra, esplorò tutte le possibilità espressive e strutturali. Se da un lato, ponti, chiese,

cattedrali, edifici industriali, stadi e infrastrutture di trasporto erano per lui progetti con una

forte connotazione estetica, dall’altro rimase però sempre fortemente convinto che la sua

arte, quella di ingegnere e costruttore, dovesse prima di tutto essere messa umilmente al

servizio della comunità. Di lui si ricordano le grandi infrastrutture realizzate in occasione

delle Olimpiadi di Roma, lo stadio di Firenze, il Palazzo delle Esposizioni di Torino, la sede

dell’Unesco e l’ambasciata d’Italia a Brasilia per citarne alcune. Ma il suo nome è

indissolubilmente legato alla Sala Nervi in Vaticano a pochi passi dalla cupola di

Michelangelo, completata nel 1971 Fu proprio con il Centro Ricerche Italcementi a Bergamo che Nervi compì “le

ricerche e le prove per determinare le miscele più opportune per il calcestruzzo … un tipo di calcestruzzo alquanto

particolare, che consentisse nello stesso tempo il raggiungimento dei requisiti estetici richiesti dall’opera e il

superamento di alcune difficoltà tecniche legate alla sua esecuzione”, come lui stesso raccontava in una bellissima

cronaca delle varie tappe della costruzione nel 1973.

Inaugurato nel giugno 2010 presso il CIVA – Centre International pour la Ville l’Architecture et le Paysage di Bruxelles, il

progetto espositivo su Nervi ha fatto tappa in Italia con la vasta rassegna in programma al MAXXI di Roma per poi

continuare con Torino e altre capitali d’Europa e d’America. L’opera di Nervi, in molti anni di carriera, ha ruotato intorno

ad almeno sei attività fondamentali: progettare, disegnare, calcolare, modellare, scrivere, insegnare. Lungo queste sei

tracce, diverse eppur complementari, si snoda il percorso della mostra, punteggiato da 12 progetti principali, a

illustrazione esemplare di un corpus architettonico ancora ricco di spunti e stimoli concettuali e progettuali.

Infine una curiosità che riguarda il MAXXI, il Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, prima opera italiana

dell’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid situato nel cuore del quartiere Flaminio di Roma. Per la realizzazione di

questo importante progetto, che ha permesso la riqualificazione di un ex area militare, Calcestruzzi ha fornito un

supporto tecnologico e di know-how che ha saputo conciliare le esigenze estetiche richieste dall’archistar e le

prestazioni strutturali dell’edificio. Le sfide che si presentavano erano tre: la necessità di avere delle strutture

architettoniche imponenti e curvilinee prive di difetti, l’eliminazione delle tipiche giunture che caratterizzano i blocchi di

E-mail P

Prodotti Aziende Notizie Progetti Info dalle aziende Mercato Tecnologia Innovazione Un

Page 1 of 3Le grandi imprese di costruzioni romane a “lezione” da Nervi

25/01/2012http://www.infobuild.it/mecgi/drv?tlHome&mod=modNewsSheet&IDMENU=3&ME...

Page 127: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

calcestruzzo, richieste espressamente da Zaha Hadid, e le problematiche legate alla stagionatura del calcestruzzo una

volta rimossi i casseri, espresse dall’impresa. La carta vincente che ha messo d’accordo tutti è stata la messa a punto

nei laboratori ENCO, sotto la direzione del prof. Mario Collepardi, e nel Centro Ricerca e Innovazione del Gruppo

Italcementi, di una soluzione che ha costituito una novità nel panorama edile italiano: un calcestruzzo contenente tre

additivi che garantissero contemporaneamente capacità autocompattanti (Self-compacting), la corretta compressione

(Self-compressing) e un’adeguata autostagionatura (Self-curing).

Per ulteriori informazioni

www.calcestruzzi.it

Page 2 of 3Le grandi imprese di costruzioni romane a “lezione” da Nervi

25/01/2012http://www.infobuild.it/mecgi/drv?tlHome&mod=modNewsSheet&IDMENU=3&ME...

Page 128: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Calcestruzzipartner d’eccezione al MAXXIprotagonista la speciale formula 3SC per le pareti faccia vista

CommittenteMinistero per i Beni e le Attività Culturali, Fondazione MAXXIUbicazione Via Guido Reni 4A, Roma, Superficie: 29mila m2

Architetto Zaha Hadid Architects, 10 Bowling Green Lane,London EC1R 0BQ, UKMateriali 6mila t di acciaio per le strutture, 700 t di carpenterie in acciaio dellacopertura, 50mila mc di calcestruzzo gettato in opera.

Sistema costruttivo Intreccio e sovrapposizione di volumi e forme sinuoseper una trama spaziale e funzionale di grande complessità. Due gli elementiarchitettonici cardine del progetto: le pareti in calcestruzzo a vista, che con laloro apparenza neutra definiscono le gallerie espositive e configurano la retedi flussi modulari, e il soffitto vetrato, concepito come luogo di intercettazionee diffusione della luce naturale.

IlMAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, è prima opera italiana dell’archi-tetto anglo-iracheno Zaha Hadid vincitrice del concorso internazionale per la costruzio-ne di un nuovo Centro per le arti contemporanee bandito nel 1998 dal Ministero per iBeni e le Attività culturali. Il complesso museale sorge nell’area precedentemente occu-pata dalla Caserma Montello, al quartiere Flaminio a Roma, di cui ha inglobato i due e-difici militari pre-esistenti, che sono stati conservati e inseriti nell’attuale contesto mu-seale. Il nuovo museo è caratterizzato da una flessibilità spaziale e da un morbido in-treccio di volumi interrotto da scale metalliche nere ed esaltato dalla luce diffusa dai lu-cernai e dalle ampie vetrate. Le imponenti pareti interne e esterne, lunghe fino a oltre100 metri e caratterizzate dal colore grigio del calcestruzzo facciavista, si intersecanoperfettamente tra loro: pareti spesse, alte, curve e inclinate. L’effetto finale è quello diun rivestimento uniforme, liscio e senza difetti estetici in grado di unire i diversi ambientiin un unico corpo sinuoso, come fosse un solo blocco.

L’esperienza Calcestruzzi incontra la creatività di Zaha HadidIl completamento di questo importante progetto è stata possibile grazie anche al contri-buto tecnologico, al dialogo con l’impresa e la progettista e al di know-how apportato daCalcestruzzi, quale fornitore del nuovo calcestruzzo 3SC (self compacting, self com-pressing, self curing concrete). La realizzazione ha richiesto 12mila mc di questo inno-vativo calcestruzzo sviluppato per il cantiere del MAXXI, più fluido rispetto a quelli utiliz-zati comunemente e in grado di soddisfare le esigenze di costruzione e di design archi-tettonico richieste dall’architetto Zaha Hadid. Per la realizzazione delle strutture curve eimponenti, Calcestruzzi ha finalizzato un calcestruzzo auto-compattante e privo di se-gregazione, che impiega un additivo superfluidificante combinato con un viscosizzantee filler calcareo (SCC, Self Compacting Concrete – Reocal Scc di Calcestruzzi) ca-pace di riempire le cassaforme nonostante un congestionato sistema di armature me-talliche, garantendo così una superficie che a vista risulta priva di difetti.

Le sfide erano tre: la necessità di avere strutture architettoniche imponenti e curvilineeprive di difetti, l’eliminazione delle tipiche giunture che caratterizzano i blocchi di calce-struzzo, richiesta espressamente da Zaha Hadid, e le problematiche legate alla stagio-natura del calcestruzzo una volta rimossi i casseri, espresse dall’impresa appaltatrice(Italiana CostruzioniSspa e SAC Spa).Le prime problematiche sono state risolte grazie all’impiego nel calcestruzzo di un a-gente espansivo capace di generare una sorta di auto-compressione per il contrastodell’espansione da parte delle armature metalliche. Nel caso specifico, però, questatecnologia non avrebbe potuto essere applicata con successo a causa della terza pro-blematica che impediva la stagionatura umida delle superfici appena sformate.Si è dovuto pertanto mettere a punto un terzo additivo capace di assicurare un’adegua-ta espansione del calcestruzzo anche in assenza di stagionatura umida, che consentis-se al calcestruzzo di autostagionarsi anche in condizioni ambientali sfavorevoli per il cli-ma secco. Il conglomerato cementizio, contenente i tre additivi e l’agente espansivo èstato prodotto da Calcestruzzi e messo a punto dai laboratori di ricerca ENCO, sotto ladirezione del prof.Mario Collepardi. Presentato come un calcestruzzo contempora-neamente self-compacting, self-compressing e self-curing, viene per questo deno-minato 3SC. •

www.calcestruzzi.it

Page 129: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 130: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 131: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 132: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 133: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 134: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 135: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 136: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 137: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 138: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

@ERIEREDH,GTORNO L Venerdi 27 maggio 20ll

&fi fi w;

Da domani il Campionato Z-'onale Puglieset Domani e domenica or-ganizzata dal Circolo VelaBrindisi, si disputerà la quin-ta edizione del CampionatoZonale Pugliese, valido qualeselezione per il CampionatoItaliano Assoluto.

Le giornate del Campiona-to, saranno valide come 15t e16a tappa del diciottesimoGiro di Puglia di Vela d'Al-tura.

Il segnale di awiso dellaprima prova in programmasarà dato alle 12 di sabato,potranno essere corse treprove al giorno. Lo scorsoanno conquistarono la parte-cipazione al campionato ita-liano la barese Luduan (pri-

mo posto) dell'armatore Gio-vanni Sylos Labini del C. V.Bari, al secondo posto l'im-barcazione gallipolina Costadel Salento armatore Fiora-vante Totisco della Lni Gal-lipoli ed al terzo posto l'im-barcazione tarantina Stu-dioloO - Excellent dell'ar-matore Marco Andrisano delCV. Taranto.

<cAbbiamo scelto di soste-nere la barca Studio loo-Excellent - ha detto EvaristoRota, direttoré zona Sud diCalcestruzzi - con un'pro-dotto innovativo, il MarineConcrete, perché per inno-vare occorre avere molto co-raggro, molta determinazio-

ne e capacità nel saper co-gliere le sfide. In questo sen-so Marco Andrisano e il suoteam rappresentano moltobene tali aspetti: tra l'altroMarine Concrete, che è unc a l c e s t r u z z o r e s i s t e n t eall'acqua ed è usato per ilM o s e a V e n e z i a , n a s c edall'attività di ricerca e inno-vazione del laboratorio diBrindisi del Gruppo Italce-menti di cui Calcestruzzi faparte>.

Buon Vento è l'augurio ti-pico che coinvolge tutti gliequipaggr che parteciperan-no nel prossimo fine setti-mana nelle acque di Brindisial Campionato Zonale.

Spnnr__l SS- r,89 A 5,53 T 75,88

5a corsa (Premio Italiam. 160O 4 anni): 1. NixieGrif (2), 2. Nevada Grif (6),3. Navajo Om (3).

Quote:Y 2,7I P 1,66 - 2,OO48,26T 25AO

6a corsa @remio Olan-da m. 160O invito Gentle-men): 1. Ionia Allmar (4), 2.Icaro Caf (8), 3. LaconiaRab (5).

Quote: V 1,51 P 1,I9 - 1,8O- 3,10 A 6,97 T 145,rO

7a corsa (Premio Belgio,m . 2 O 2 O , i n v i t o ,Gent./Prof): t. Ipparco (4),2. Mauro Om (3), 3. Igea(8).

Quote: V 2,37 P 1,37 -1,86- 3,36 A 6,13T t57,t2

8a corsa (Premio Nazio-ni, m.2O2Q invito Gentl):1.Oliver Bar (6), 2. Oro DelRio (1), 3. Ottilia Mn (5).

Quote: V 1,60 P 1,53 - 2,34A5,7LT 25,67TUTTO PRONTO Parte domani il Campionato Zonale Pugliese

u01039236
Highlight
u01039236
Highlight
u01039236
Highlight
Page 139: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 140: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 141: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 142: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 143: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 144: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 145: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 146: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 147: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 148: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 149: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 150: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 151: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 152: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 153: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 154: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 155: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 156: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 157: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

ProduzioneAziende

Prodotti

ProgettazioneProgettisti

Archnetwork

CostruzioneImprese

Consulenti

DistribuzioneRivendite

Catene

FormazioneUniversità/Scuola

IstituzioniEnti/Associazioni

EventiFiere/Convegni

I FocusProgettazione/Modulo

Social Housing

Certificazione ambientale

Elementi Strutturali

Costruzione/Specializzata

Tecniche Cantiere

Geosintetici

Distribuzione/La Rivendita

Distribuzione

Progettazione/Progetto Energia

Efficienza Energetica

Progettazione/Impianto Elettrico

Impianto Elettrico

Costruzione/InBeton

Concrete Technology

Gli Archivi

Attualità

Norme e leggi

Dettagli CAD

Fiere

Prezziari

Newsletter

Immobiliare

Nuove costruzioniCase e appartamenti in costruzione direttamente dai cantieri con nuovecostruzioni.it

Immobili commercialiVendita e affitto di negozi, magazzini, uffici con immobilicommerciali.it

Referenze aziendali

Edificio residenziale - Umbertide (PG)

Un intervento di riqualificazione energetica globale che ha permesso di ridurre notevolmente i costi per la climatizzazione, abbattere le emissioni di CO2 nell’atmosfera e non ultimo, quello di ottenere una buona classificazione energetica.

MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo - Roma

Le pareti esterne sono state protette con un trattamento aggregante superficiale idrofobizzante a base fluorurata denominato Colordoc®, in

Nome

EmailTrattamento dei dati personali ai sensi della legge vigente sulla privacy (art. 4 D. Lgs. 196/03)

ModuloSpecializzataInBetonLa RivenditaProgetto EnergiaFiniture e ColoreContatto Elettrico

Archivio: da 1 a 10 tra 11444 trovati Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 > »

Archivio: da 1 a 10 tra 11444 trovati Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 > »

Home > Attualità > Archivio completo > Calcestruzzi: due anni senza infortuni in Campania

• Archivio completo• Fiere e convegni• Corsi e seminari

• Norme e leggi• Concorsi e premi• Mostre

• Recensioni• Aziende/rivendite/imprese• Nuove opere

• Ricerche

28-04-2011 - Aziende e rivendite e imprese

Calcestruzzi: due anni senza infortuni in CampaniaGli impianti Calcestruzzi della Campania hanno raggiunto due anni senza infortuni. » Forum Efficienza energetica

La società Calcestruzzi è presente in Campania con 7 impianti produttivi, di cui 3 nella provincia di Napoli e 4 nella provincia di Salerno, che danno lavoro a un centinaio di persone tra dipendenti diretti e indotto. L’azienda ha fornito calcestruzzo per tutte le più importanti opere realizzate nella Regione in questi ultimi anni tra cui: la Metropolitana di Napoli, il collettore fognario in Provincia di Napoli, l’ammodernamento dell’autostrada A3 tratto Pontecagnano – Salerno e le banchine del Porto di Pozzuoli. L’obiettivo dei due anni senza infortuni è stato raggiunto grazie all’impegno dedicato da Calcestruzzi al tema della sicurezza, soprattutto attraverso il progetto “Zero Infortuni” lanciato dalla società in tutti gli impianti produttivi in Italia e che affianca quanto già si sta facendo in tema di sicurezza in conformità alle normative vigenti. Negli impianti della Campania, come nelle altre centrali di produzione del calcestruzzo, il continuo confronto con il personale è l’elemento chiave per portare all’identificazione e alla prevenzione di condizioni e atti pericolosi, con la conseguente e tempestiva messa in atto di azioni correttive. L“animatore della sicurezza”, gli audit, la realizzazione di procedure di lavoro sicure e l’analisi degli infortuni sono, poi, alcuni tra i principali strumenti posti in essere con questo progetto. Zero Infortuni si inserisce nella politica generale di Italcementi Group – a cui Calcestruzzi appartiene - per lo “Sviluppo Sostenibile”.

>> GIFI e APER: il fotovoltaico ha bisogno di provvedimenti organiciANIE/GIFI e APER chiedono con forza di stralciare l’art. 65 dal Decreto sulle liberalizzazioni. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese » Focus Efficienza energetica

>> Padova, corsi EsseTi EsseEsse Ti Esse organizza a Padova una serie di corsi dedicati a: rischio rumore, rischio incendio e rischio vibrazioni. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese

>> Internorm per Casa StriattoTra le prime case passive in muratura della Lombardia, preso Casa Striatto sono stati installati serramenti Internorm. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese » Focus Efficienza energetica

>> Nuovi split a parete AirwellHGD è la nuova gamma di split a parete Airwell in versione monosplit, dal design estremamente compatto (profondità inferiore ai 16 cm) e dalla facile installazione. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese » Focus Efficienza energetica

>> Nuovo PLC modulare MitsubishiMitsubishi Electric introduce il nuovo PLC modulare Serie Melsec L senza backplane con funzionalità integrate. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese

>> Pilkington per il Best Western Quid Hotel Venice AirportProgettato secondo le più severe norme eco-sostenibili, il nuovo hotel a Mestre vede l’utilizzo dei vetri Pilkington. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese

>> Partnership strategica Baraclit e UNI-SolarBaraclit e United Solar Ovonic hanno siglato un accordo di partnership strategica per le attività di solarizzazione del patrimonio di edifici esistenti realizzati da Baraclit con il sistema “copertura piana”. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese

>> Riparte il CFS HesaRiprendono i corsi di formazione del CFS, Dipartimento Centro di Formazione Sicurezza di Hesa. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese

>> Nuova gamma di cavi SATV FantonFanton presenta la nuova gamma di cavi SATV e di accessori che vanno a integrare il catalogo Ambra90. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese

>> Nuova FLIR serie SC7100La prima serie di termocamere Near-Infrared (NIR) dedicata alle applicazioni laser. 25-01-2012 - Aziende e rivendite e imprese

Abrogati gli incentivi per il fotovoltaico a terra Il decreto liberalizzazioni, approvato venerdì dal Cdm, prevede che per gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, non è consentito l'accesso agli incentivi statali di cui al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28. Decreto Monti: via libera dal Senato Confermati l'accelerazione dell'iter di avvio dei Piani casa per l'housing sociale, le norme su siti inquinati e il Libro unico del lavoro. Detrazioni 55% prorogate al 31 dicembre 2012 Inserita nella Manovra approvata dal Governo l’agevolazione fiscale

Page 1 of 2Calcestruzzi: due anni senza infortuni in Campania

25/01/2012http://www.ediliziainrete.it/attualita/2011/04/Calcestruzzi-due-anni-senza-infortuni-in...

Page 158: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 159: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 160: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 161: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Pro

gett

o S

icure

zza

3-4

.201

1

6

attualità e cronache

Progetto Sicurezza. Partiamo dalla Campania. Due anni senza infortuni nei siti produttivi della Regione sono un successo importante: su quanti impianti si è raggiunto questo traguardo?Gionata Cinquanta. I due anni senza infortu-ni non hanno riguardato una parte degli stabili-menti, ma l’insieme dei complessi produttivi si-tuati nel territorio. Parliamo dunque di tutti e set-te i siti di produzione che si trovano entro i con-fini della Regione Campania.

Progetto Sicurezza. Quanti lavoratori sono coinvolti in questo risultato?GC. I dipendenti di Calcestruzzi in Campania so-no circa una trentina, ma il risultato dello “Zero infortuni” ottenuto comprende anche l’indotto, che interagisce e lavora “con” e “nei” siti di pro-duzione del territorio. Vanno quindi conteggia-ti, per esempio, anche gli operai delle imprese appaltatrici e i visitatori. Arriviamo così a consi-derare protagonisti di questo successo oltre un centinaio di persone. E quello della Campania non è che l’ultimo di una serie di performance notevoli, che Calcestruzzi ha raggiunto sul fron-te della tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro.

PS. Quali sono questi risultati?GC. Per citarle qualche esempio: il medesimo obiettivo dei due anni “Zero infortuni” era già sta-to raggiunto a febbraio 2011 nelle attività di ca-va e selezione dell’intera area del Centro-Sud. E ancora, a oggi (19 maggio 2011 ndr), nella sede Calcestruzzi di Bergamo, non accadono infortu-ni di sorta da 500 giorni consecutivi.

PS. Immaginiamo che queste prestazioni di tut-to rispetto derivino dall’applicazione del vostro progetto Zero Infortuni. Possiamo saperne qual-cosa di più?GC. Zero Infortuni nasce undici anni fa, nel 2000, e affianca quanto già messo in atto nell’ambito delle normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro dai singoli Paesi. È applica-to non solo da Calcestruzzi ma anche da tutte le aziende del Gruppo Italcementi a livello mon-diale. Si mira a fare della Sicurezza un valore di Gruppo e sviluppare una vera e propria cultura d’impresa in materia di prevenzione degli infor-tuni. In estrema sintesi, tutto questo si traduce nello sforzo di ridurre il più possibile il numero di infortuni, fino a raggiungere il risultato di “Ze-

Una nuova figura della Safety: “l’Animatore della Sicurezza”A cura di Mauro Ferrarini

Alla vigilia della Giornata mondiale della Sicurezza e del-la Salute sul luogo di lavoro (28 aprile 2011), è stata diffu-sa la notizia che negli impianti produttivi della Campania della Calcestruzzi, primo produttore di calcestruzzo pre-confezionato in Italia e parte del Gruppo Italcementi, so-no stati raggiunti i due anni senza infortuni. Al di là del risultato raggiunto, particolarmente significativo consi-derando il tipo di lavorazioni che si svolge negli impian-ti di betonaggio, si apprende che questo obiettivo è so-lo l’ultimo di una serie positiva nell’ambito della sicurez-za sul lavoro, raggiunto grazie a Zero Infortuni. Il proget-to, implementato in questi anni dal Gruppo di Bergamo in tutto il mondo, si avvale di una nuova figura: l’Anima-tore della Sicurezza. Per scoprire qualcosa di più su tutto questo, abbiamo incontrato Gionata Cinquanta, respon-sabile ambiente, salute e sicurezza di Calcestruzzi e Fran-co Bartesaghi, responsabile della direzione Compliance di Calcestruzzi.

sicurezza

S

Page 162: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

attualità e cronache

Pro

gett

o S

icure

zza

3-4

.201

1

7

S

ro infortuni”, appunto. Alla base del progetto si possono individuare tre pilastri: Sicurezza co-me valore aziendale, Cultura della Sicurezza e Comportamenti.

PS. Può esplicitare questi tre punti?GC. In Calcestruzzi consideriamo la Sicurezza sul lavoro un valore aziendale da perseguire al-la stessa stregua di altri indicatori prestaziona-li come la Produttività degli impianti, la Qualità del prodotto finito, l’Efficienza dei processi e la Tutela ambientale. Quando parliamo di “Cultu-ra della sicurezza”, il secondo pilastro, intendia-mo dire che il nostro obiettivo è creare, tra i di-pendenti e anche tra i collaboratori esterni, un sistema di valori condiviso, per il quale la tutela dell’integrità e della sicurezza dei lavoratori è un obbligo irrinunciabile e imprescindibile.

PS. Il terzo pilastro è quello dei Comportamen-ti. Che cosa significa?GC. Per definire ancora meglio il nostro modo di concepire la sicurezza, abbiamo creato un mot-to: Safety: a way of living, che potremmo tradur-re molto liberamente come: Sicurezza: uno stile di vita, dentro e fuori l’ambito lavorativo. Questo motto riprende uno dei punti cardine della no-stra Politica della Sicurezza, per il quale: “Cia-scun individuo è responsabile del proprio com-portamento, che deve essere orientato alla sicu-rezza nel lavoro quotidiano, facendo della Sicu-rezza il proprio stile di vita”.È ormai noto a tutti, infatti, che la maggior parte degli infortuni accadono non a causa di caren-ze tecniche o impiantistiche, ma per errati com-portamenti dei singoli. Zero Infortuni, quindi, mi-ra a intervenire anche sui comportamenti scor-retti, correggendoli.

PS. In che modo?GC. La sua domanda mi consente di illustrare quali siano gli strumenti operativi su cui si basa l’implementazione di Zero Infortuni. Sulla vigilan-za dei comportamenti sul campo, sicuramente lo strumento più originale è quello che noi chia-miamo “I-SAFE”. In sostanza, si tratta dell’os-servazione del comportamento della persona mentre lavora, effettuata figure aziendali appo-sitamente addestrate e formate. Al termine del-la fase di osservazione si attiva immediatamente un feedback e un confronto con la persona inte-ressata, per condividere e analizzare i compor-tamenti non sicuri e per sottolineare quelli sicuri.Tra gli altri strumenti operativi vanno poi ricor-

date le riunioni periodiche del Comitato di sicu-rezza, cui prende parte il management (Datore di lavoro e i primi riporti tra cui il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione e Ani-matore della sicurezza), le riunioni di impianto, che vengono svolte con i lavoratori e poi, anco-ra, l’analisi degli infortuni e dei quasi-infortuni e la successiva condivisione e discussione con tutti gli attori coinvolti.

PS. È stata citata una figura del tutto nuova: l’A-nimatore della Sicurezza. Di chi si tratta?Franco Bartesaghi. L’Animatore della Sicurez-za è una figura di staff, che non coincide neces-sariamente con il RSPP. Ovviamente è un ruolo che richiede una profonda conoscenza dei temi inerenti la sicurezza sul lavoro e a cui viene con-ferito il compito di mantenere costantemente vi-va l’attenzione sul progetto Zero Infortuni. L’Ani-matore è colui che, per esempio, esegue gli I-SA-FE a cui accennava il collega Gionata Cinquan-ta, gestisce le attività di analisi degli infortuni e dei quasi-infortuni, visita gli impianti e monitora costantemente gli aspetti della sicurezza e della tutela dei dipendenti e degli appaltatori.Oggi Calcestruzzi ha sette Animatori della Sicu-rezza: uno per ogni zona nella quale l’azienda ha diviso il territorio in cui opera (cinque zone di pro-duzione del calcestruzzo e due zone per le atti-vità di estrazione degli inerti dalle cave). Abbia-mo però anche attivato un programma di adde-stramento e formazione, grazie al quale circa una cinquantina di altri dipendenti (dai capi-area alle maestranze di stabilimento) potrebbero rivestire il ruolo di conduttori dell’I-SAFE.

PS. Una serie davvero impressionante di attività e investimenti. Come reagiscono a questo ap-proccio così sentito ai temi della sicurezza i vostri lavoratori e quelli delle imprese esterne?FB. Premetto che dall’Alta Direzione è sempre ar-rivato a tutti i livelli gerarchici della nostra orga-nizzazione un fortissimo commitment a conside-rare il tema della Sicurezza un elemento cardine dell’attività complessiva di Calcestruzzi. Tanto per dare un’idea: nel 2011 abbiamo in program-ma 4.500 ore di formazione tutte dedicate alla si-curezza. Quando abbiamo iniziato questo percor-so, oltre dieci anni fa, tra i responsabili e gli ope-rai delle aziende che lavoravano con noi il senti-mento principale era di “stupore” nel constatare quanto sforzo e quante risorse investissimo nel-la Sicurezza. Ma fin dal principio, e oggi sempre di più, posso affermare che è massimo il nostro

Page 163: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

Pro

gett

o S

icure

zza

3-4

.201

1

8

sicurezza

S

impegno per coinvolgere non solo i nostri dipen-denti, ma anche gli esterni, in queste iniziative e fare loro sviluppare una sensibilità personale nei riguardi della cultura della sicurezza, adottando un comportamento responsabile sul luogo di lavoro.

PS. Altre iniziative in cantiere?FB. Le iniziative che si susseguono anche a livel-lo locale sono numerose. Periodicamente ven-gono effettuate azioni di rilancio di alcuni aspetti della sicurezza. Ad esempio è partita nelle scor-se settimane un’informativa specifica dedicata all’uso del DPI, in alcune zone viene prodotto un periodico, a distribuzione interna, con tutte le informazioni e i risultati riguardanti la sicurez-

za e la tutela dell’ambiente. La stessa Giornata Mondiale della Sicurezza del 28 aprile scorso ci ha dato lo spunto per organizzare in tutte le se-di e gli impianti produttivi un momento di rifles-sione sul tema.Il nostro approccio alla sicurezza sta iniziando a diventare un modello virtuoso anche all’esterno; recentemente, per esempio, presso una delle no-stre cave nel territorio piemontese abbiamo avu-to come ospiti alcuni giovani professionisti che seguono un corso presso la Confindustria delle province di La Spezia e Massa Carrara sui temi della tutela dell’ambiente e la sicurezza del lavo-ro. Il nostro modo di “pensare” e “agire” in sicu-rezza, insomma, comincia a fare scuola.

Page 164: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.cronaca4.it

li 2011-05-19 | La Spezia | Cronaca

Gita di studio degli studenti del Cisita alle cave del cuneeseLa gita di studio promossa dal Cisita, Ente di formazione delle Associazioni Industriali della Spezia, Parma eConfindustria Ligure

Dodici studenti spezzini che stanno frequentando un corso di formazione, finanziato dalla Provincia della Spezia, perdiventare “Tecnici nel campo della sicurezza, dell’energia e dell’ambiente” hanno visitato insieme ai loro docenti la cavadi Casalgrasso in provincia di Cuneo. La gita di studio promossa dal Cisita, Ente di formazione delle AssociazioniIndustriali della Spezia, Parma e Confindustria Ligure, ha visto la collaborazione di Esa Monviso, società del gruppoCalcestruzzi, proprietaria della cava. I giovani allievi hanno potuto vedere da vicino e toccare con mano le modernetecniche di coltivazione, i piani di recupero e gli aspetti legati alla sicurezza.

La cava rimarrà attiva ancora per diversi anni dopodiché completato il ripristino ambientale, sarà ceduta gratuitamente alcomune per diventare parco naturalistico aperto al pubblico sotto il patrocinio dell’Ente Parco del Po.

Editore Responsabile di Redazione Marco Capellazzi, pubblicità Cronaca4 Communication Tel. 0187.020717 - www.cronaca4.it

Page 165: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 166: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011
Page 167: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 168: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 169: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 170: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 171: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 172: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 173: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 174: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 175: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 176: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

www.ecostampa.it

105677

Bimestrale

Page 177: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

COSTRUZIONI

Riciclodeimateriali e dell'acqua :

le buonepratiche di CalcestruzziProdurre in modopiùecologico è possibile . Eccocomel'aziendadelGruppoItalcementi si è impegnata a ridurre il proprioimpattoambientale

Perprodurre il calcestruzzonon si

utilizzanoprocessitermici :gliimpiantisonocostituitidasilosconsistema di estrazione

,

neiqualisi realizzano le ricette

,

condifferenti

dosaggi di aggregatilapidei ,

cemento e

acqua . LosabeneCalcestruzzi,

societàdelGruppoItalcementi,

attivanellaproduzione di calcestruzzo

preconfezionato.

FilippoZapparrata ,

direttoretecnicodal2003

,

si occupadellaparteimpiantistica e delprocesso di

produzione : cerchiamo di capireinsieme

a luiquanto è Greenquestaazienda

e come si comportaperabbattere

l'inquinamento ,

vistocheognianno

spendecirca 4 milioni di eurodelfatturato in migliorieimpiantistiche.

Quantisonogliimpianticheoperano in Italia?Fino al 2008avevamocirca250sitiattivisuquasitutto il territorioitaliano . Lacrisihaportatoa uncrolloevidentedelsettore e attualmente

possiamoparlare di 180impiantioperantiattivi . Abbiamodeciso di

accorpare la produzioneperglistabilimenti vicini

,

cercando di ottenere

maggiorefficienzasuicostifissi . Con

diversedifficoltà, poiché il

calcestruzzo è unprodotto?piùfrescodellatte? : dalmomento in cuiè creatodeveessereconsegnatoentrodueore

, pergarantireresistenzafinale e

lavorabilità . Proprioperquestodobbiamoavereunnetwork di impiantibendistribuitisututto il territorionazionale.

Qual è il vostrocontributoperridurrel'impattoambientale?Ci?che il settoredelcalcestruzzo

pu?fareperl'ambienteè

sicuramenteriutilizzarematerialiconsideratirifiuti di altriprocessiindustriali . Per

esempio ,

noiabbiamocreatodeimassetti isolanticostruiticonplastichericiclatemescolateconsabbia e

cemento,

checreanospessoriintermedisotto la pavimentazione e

consentonounbuonisolamento termico

e acustico .? propriograziealla

plasticariciclatache si riescono a dare

questecaratteristichepositiveal

prodotto . Unaltroesempio è il riciclodellescorie di fonderia :

si riesconoa

produrrecalcestruzzimoltoresistenti all'abrasione

e in questofrangentelavoriamosolo in impiantivicinialleindustriefondiarie.

FilippoZapparrata

Avetepensato a soluzioniadatteancheadabbassare i consumielettrici?Abbiamounfabbisognoenergeticobasso . Unimpiantotradizionale

definito a secco(

dove la mescolazione

deicomponentivienefattanelleautobetonierechetrasportano il

calcestruzzo) pu?avereunapotenza

installata di 70 / 80kW . Nonc'è,

dunque ,

unafortespintapercercaresoluzioni a minorconsumo . Negli

impiantipiùmoderni,

chehanno la

macchinamescolatriceall'interno,

raggiungiamopotenzemaggiori ,

fino ai 200kW,

masottraiamol'attivi

N° e data : 110401 - 01/04/2011Diffusione : 20000Periodicità : MensileEnergia24_110401_52_306.pdfWeb Site: http://energia24club.it

Pagina : 52Dimens. : 100 %794 cm2

Copyright (Energia24)Riproduzione vietata

1 / 2

Calcestruzzi

Page 178: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

A Rho il primoimpiantocertificatoL'impiantoCalcestruzzi di Rhohaottenuto la certificazionedelsistemadi gestioneAmbienteIso14001 e Salute e sicurezzaOhsas18001 . Conunacapacitàproduttivagiornaliera di 1.000metricubi di calcestruzzo

,

si trova in posizionestrategica ,

all'internodellagrandezonaExpo2015.

Oggil'impianto , dopoaverlavoratocomecentrale di betonaggioperla

TavNovara-Milano, produceprodottiinnovativicomegliisolanti

termoacustici e i calcestruzzimangiasmog . Unaltroimpiantocertificato è

quello di Taranto : partendodaquestidue,

Calcestruzzi si è impegnataa utilizzareunoschemaecologico e sicuro a cuidovrannoessere

assoggettatituttiglialtriimpianti italiani.

tà alleautobetoniere, quindi la buona

praticaconsistenell'averraggiuntounadiminuzionedeigas di scarico

circolanti,

oltre a vantaggidalpuntodi vistaqualitativo.

Nonsieteunarealtàparticolarmente energivora , dunque ,

mautilizzatemoltoun'altrarisorsaimportante : l'acqua . Comeagitesuquestofronte?

? vero . Perprodurre il calcestruzzo si

usaunagrandequantità di acqua :

nellaricetta si aggiungonocirca200litri di acquapermetrocubo di

prodotto(

bastipensarecheseogniim

piantorealizzacirca25milametricubi di calcestruzzoall'anno

,

180

impiantiarrivano a 4 milioni e mezzo di

metricubi)

. Eccoperchésiamomoltoattenti al consumoidrico . Sesul

frontedellaricettaabbiamolimiticoncernenti la sicurezzadellecostruzioni

,

possiamo , per? ,

intervenire

sull'acquautilizzatanellebetonierechenormalmente si attestasui400litri a

viaggio : quandovienescaricata

nell'impiantoentra in unsistema di

recuperocheseparagliinertidalla

parteliquida .Il solidoviene

riutilizzatonelciclo di produzione e l'acquariciclatanellebetoniere.

Interveniteanche in termini di

emissioni?

Perquantoriguarda le polveri

convogliateabbiamo livelliben al di sottodelleprescrizioninormative

;

stiamocercando di intervenire

,

invece,

sulle

polveridiffuse .In tutti i nuovi

impianti e nellamodernizzazionedeglialtristiamorealizzandodispositivicherisolvano il problemadella

polverecreatadalmovimento di materie

prime e mezzipesanti :la soluzione

trovata è unsistema di abbattimento

adacquachefa decadere le polveri.

IL LABORATORIOI.LAB

ChiaraScalco

Il nuovocentroricerca e innovazione

delGruppoItalcementi,

in costruzione

presso il parcoscientificoKilometro

Rossoalleporte di Bergamo , prevede

l'utilizzodi materialialternativicome

richiestodallacertificazioneLeed,

che

vuolel'impiego di prodottiprovenienti

dalriutilizzo e riciclo di materiali.

Oltreall'usodelcementomangiasmog

TxActive, per la realizzazione dei

massetti,

dellefondazioni e deimuri

perimetralidellastruttura,

sonostati

utilizzaticalcestruzziconinertiriciclati

provenientidademolizioni e scoried'alto

forno, recuperati a unadistanzanon

superiore a 800chilometridalcantiere.

Peraltrepartidell'edificio,

che si

estenderàsuunasuperficie di 11.000

metriquadri ,

sonostatiutilizzaticementi

conloppadariciclo e materiali

provenienti al 100%%dacascami

di lavorazione industriale.

53

N° e data : 110401 - 01/04/2011Diffusione : 20000Periodicità : MensileEnergia24_110401_52_306.pdfWeb Site: http://energia24club.it

Pagina : 53Dimens. : 100 %794 cm2

Copyright (Energia24)Riproduzione vietata

2 / 2

Calcestruzzi

Page 179: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

N.5 LUGLIO-AGOSTO 2011

NEWS IMPRESE 11

N.5 LUGLIO-AGOSTO 2011

MATERIALI E TECNOLOGIE10

Prima di tutto: Sicurezza nei fattiIl mondo Italcementi, di cui Calcestruzzi fa parte,

pone da sempre la massima attenzione alla si-curezza e alla salute dei suoi lavoratori e quindi non poteva mancare in questa intervista uno

spazio dedicato al tema. “Zero Accident”, il programma di Sicurezza è da sempre parte integrante e non derogabile dell’at-

tività del Gruppo Italcementi, un impegno che ha portato nel giro di 10 anni ad un significativo miglioramento dei risultati. Dal 2000 al 2010, infatti, il dato che misura il tasso di frequenza degli infortuni che hanno comportato un’assenza dal lavoro (LTI - Lost Time Injuries, indicatore sottoposto alla certifica-zione da parte di società terze) ha registrato una riduzione del 75%.Diversi impianti di produzione di calcestruzzo hanno raggiunto e superato uno o più anni senza infortuni. Il risultato premia l’impegno non solo dell’azienda, ma soprattutto dei lavoratori che con il loro comportamento virtuoso e la messa in atto di tutte le procedure previste dalla politica sulla Sicurezza hanno permesso il raggiungi-mento di traguardi importanti. Da questa condivisione di obiettivi, nasce “Safety: a way of living” che rappresenta la cultura della sicurezza intesa non come un insieme di divieti e obblighi, ma come uno stile di vita che lega senza soluzione di continuità la vita pro-fessionale a quella privata. Entrare in un impianto di produzione di cemento o di calcestruzzo significa entrare in un mondo in cui ogni elemento viene gestito e organizzato secondo i più alti stan-dard di sicurezza, ben oltre il rispetto dei requisiti minimi previsti dalle normative vigenti. Un’attenzione non solo rivolta ai propri dipendenti, ma a chiunque entri in contatto con le nostre strutture: appaltatori, subappaltatori, terze parti in genere.I migliori dispositivi di protezione personale disponibili sul mercato sono previsti per chiunque lavori - dipendenti e non - all’interno dei siti della società. Anche per quanto riguarda la formazione, ac-canto alle oltre 560.000 ore di training rivolte ai propri lavoratori, il Gruppo Italcementi ha garantito più di 190.000 ore di formazione ad appaltatori e subappaltatori perchè sono le persone che contano in questo percorso comune, in cui ognuno è protagonista ed è chiamato a fare le scelte corrette per sé e per gli altri.

CALCESTRUZZI

L’evoluzione del calcestruzzo,cosa chiede il mercatoPer molti anni il calcestruzzo era uno e unico. Qualche dato tecnico sulla sua composizione e poco altro, ma negli ultimi tempi le cose sono cambiate: progettisti attenti hanno colto le potenzialità di questo materiale. Ne abbiamo parlato con il dott. Francesco Epis, direttore commerciale Calcestruzzi

Conosco i produttori da circa 20 anni e posso affermare che certamente il mercato del calce-struzzo è caratterizzato nell’ulti-mo periodo da una forte evolu-zione. Calcestruzzi è un produt-tore che vede nel prodotto tra-dizionale il suo core business e con cui realizza la maggior parte dei volumi. Però oggi il mercato delle costruzioni è sempre più attento ai temi della sostenibi-lità e del risparmio energetico e quindi chiede al calcestruzzo (e ai prodotti per l’edilizia) presta-zioni diverse dalla sola resisten-za come ad esempio la durabi-lità innanzitutto, l’isolamento termico (con minori sprechi di energia), l’isolamento acusti-co (per le abitazioni), la legge-rezza e resistenza, la fluidità e la rapidità nella messa in ope-ra (minori costi). Alla base di questo fenomeno c’è l’innova-zione tecnologica. Calcestruzzi (e il Gruppo Italcementi di cui fa parte) si è strutturata già da tempo in questa direzione ope-rando una scelta vincente, per seguire tutta la filiera: dal com-mittente al progettista, dall’im-presa all’applicatore fino all’as-sistenza tecnica in cantiere.E oggi il mercato ci ricono-sce questo valore aggiunto. Un esempio su tutti è il nostro pro-dotto speciale Fonisocal dedica-to all’isolamento termico e acu-stico. È un prodotto che definia-mo tre volte sostenibile: recupe-ra materie plastiche altrimenti inutilizzate, consente di rispar-miare sui costi del riscaldamen-to grazie alle sue caratteristiche di isolamento termico e contri-buisce a ridurre il rumore negli appartamenti grazie al partico-lare mix. È una soluzione che abbiamo presentato al mercato e che sta dando ottimi ritorni.

Chi stimola l’innovazione tecno-logica? Nel mix dei prodotti spe-ciali e quindi ad alto contenuto tecnologico e molto risolutivi, e invece nel prodotto tradizionale?Le imprese quando trattano il prodotto richiedono il calce-struzzo classico. Negli ultimi anni i progettisti e gli architetti, oltre al prodotto base per realiz-zazioni residenziali e strutturali, hanno cambiato i criteri di va-lutazione del prodotto: sono più orientati ad una richiesta pre-stazionale e ne valutano il con-testo applicativo e il risultato fi-nale. Si sta sempre più passando

dal calcestruzzo visto come “commodity” ad un calcestruz-zo visto come “prodotto”. Più aumenta la complessità dell’o-pera più sale la prestazione del nostro prodotto. Calcestruzzi si sta trovando quasi quotidia-namente di fronte a queste ri-chieste. Un esempio recente lo abbiamo avuto a Roma ad dove abbiamo contribuito a realizza-re un’opera che sta avendo mol-ta eco a livello nazionale, il Pon-te della Musica. D’intesa con i progettisti abbiamo utilizzato un calcestruzzo innovativo ul-traresistente (RcK 85) che ha sostituito l’acciaio, ha ridotto del 56% il peso dell’opera con conseguente riduzione dei co-sti e ha contribuito ha mante-nere la leggerezza estetica del manufatto. I vantaggi struttu-rali ed economici riscontrati sono tale che rendono prevedi-bile una maggiore diffusione di questi calcestruzzi anche nell’e-dilizia civile “ordinaria”.Questa Alta Attenzione all’innovazio-ne e alle nuove esigenze della building community ci deriva dal far parte del Gruppo Italce-menti. C’è un Centro Ricerca e Innovazione con team multidi-sciplinari e rapporti con tutte le principali università italiane. È lì che nascono tutti i nostri nuovi prodotti. Il più famoso è senz’altro il TX Active il cemen-to mangiasmog utilizzato dagli architetti per numerosi manu-fatti sia in Italia che all’estero. È un prodotto innovativo e soste-nibile. I calcestruzzi contenenti TX Active sono in grado di ab-battere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell’aria e conservano nel tempo la qualità estetica dei manufatti. Un altro prodotto innovativo è il Marine Concrete il calcestruzzo studia-to appositamente per l’ambien-te marino che stiamo utilizzan-do al Mose di Venezia. È in grado di resistere all’aggressione degli agenti marini - i cloruri e i solfa-ti - per oltre 200 anni.Certamente l’innovazione si scontra con una certa abitudi-ne e tradizione del settore ma quando leggo che anche al re-cente 56° Congresso Nazione degli Ingegneri a Bari si parla di “più responsabilità, più am-biente, più innovazione” guar-do al futuro con maggior ottimi-smo sempre più convinto che la strada che la società sta percor-rendo sia quella giusta.

laboratorio in grado di effettua-re sul campo prove su cemento, additivi, aggregati e calcestruz-zi. Un’opportunità unica di as-sistenza tecnica direttamente nei cantieri, negli stabilimen-ti di prefabbricazione e nelle centrali di betonaggio. Il dialo-go e il confronto con le imprese e i progettisti è continuo anche perché le costruzioni stanno an-dando sempre di più verso una tecnologia sempre più spinta.Uno dei nostri compiti più ar-dui è proprio quello di anda-re oltre la richiesta del cliente, metterci in ascolto delle sue esigenze, comprendere il pro-getto e dove necessario mette-re a punto la soluzione ideale per lui. In questo chiediamo al-la clientela e al mercato di fare un salto culturale e di qualità dimenticando l’immagine del vecchio e grigio calcestruzzo che continua ad esistere, ma che non è più l’unica soluzio-ne utilizzabile. Al contrario co-me detto sino ad ora, la ricerca tecnologica ci ha consentito di fare passi da gigante che con

Quale criterio per misurare la bontà della ricerca?Il Gruppo Italcementi ha un pa-rametro, l’“Indice di Innovazio-ne”, che è il rapporto tra ricavi generati dai progetti di innova-zione e i ricavi totali. Dal 2,5% del 2007 è passato al 3,9% del 2010. Per un settore come il nostro è un buon passo in avanti ed è la strada che stiamo percorrendo.

Che tipo di servizi offrite in ter-mini di assistenza al cliente nel-lo specifico?Innanzitutto Calcestruzzi ha un approccio al mercato che favo-risce il dialogo con la filiera e con la building community. In termini concreti la società ha un servizio assistenza tecnica e un servizio innovazione intera-mente dedicati ai clienti. In tut-ta Italia - oltre alla “classica” re-te commerciale sul territorio - è presente una struttura di ven-dita dedicata esclusivamente ai prodotti innovativi e speciali. D’intesa con Italcementi met-tiamo a disposizione i Labora-tori Mobili un vero e proprio

grande sforzo devono essere portati a conoscenza del mer-cato e degli utilizzatori.

Stato dell’arte sul mercato del cls.Sicuramente il mercato è maturo e molto parcellizzato ma questo dà spazio a chi vuole innovare. At-tenzione però che non si fa inno-vazione solo con il prodotto o con il servizio ma con un approccio complessivo al mercato che com-prende anche la sicurezza (v. box qui a fianco) l’attenzione all’am-biente, lo sviluppo di prodotti che nella loro fase di produzione emettano meno CO2, l’attenzione ai materiali da riciclo che messi nel calcestruzzo contribuiscono a migliorarne le performance.

...il mercato gioca un ruolo fon-damentale...Per passare dalle parole ai fat-ti abbiamo da tempo attivato un efficace controllo dell’inte-ro processo produttivo. Questo consente di avere la certezza che i prodotti Calcestruzzi risponda-no in modo fedele e rigoroso a quanto dichiarato e abbiano de-terminate prestazioni a garanzia del prodotto finito e della resa fi-nale. Non a caso siamo presen-ti sulle grandi opere, che richie-dono stringenti alte prestazioni ed elevati standard di controllo.

Relativamente alla qualità...Il nostro processo di produzio-ne è certificato Gli impianti di betonaggio, certificati secon-do quanto previsto dal Decreto Ministeriale sulle Norme Tecni-che per le Costruzioni, sono au-tomatizzati e in grado di fornire un prodotto a qualità costante e con caratteristiche di prestazio-ne elevate, che consentono di re-alizzare strutture in calcestruzzo sicure e durevoli. Oltre a questo, alcuni impianti hanno una tripli-ce certificazione o certificazione integrata ambiente, sicurezza e salute. Ma la testimonianza mi-gliore della nostra qualità ce la dà il mercato. Calcestruzzi è presen-te in numerose grandi opere che rappresentano l’eccellenza delle costruzioni oggi in Italia: la Pe-demontana, il Quadrilatero Um-bria-Marche, il Mose a Venezia, la Salerno-Reggio Calabria. la metropolitana di Roma e Mila-no, i passanti di Genova e Torino.

Dott. Francesco EpisDirettore commerciale

Calcestruzzi

TREVI S.P.A.

Nuove commesse in Italiaper circa 40 milioni di euroTrevi, azienda specializzata nelle opere ingegneristiche relative al

sottosuolo, ha sottoscritto alcuni contratti di significativa importanza

sia per le tecnologie che verranno applicate nei progetti, sia per

la rilevanza delle opere nell’ambito del mercato italiano. Il primo

contratto riguarda i lavori per le fondazioni ed il consolidamento dei

terreni per il passante ferroviario Alta Velocità del nodo di Firenze

che sarà realizzato dalla società consortile Nodavia (costituita tra

Coopsette ed Ergon). Per Trevi questo rappresenta da un lato uno dei

contratti di maggiore importo acquisiti in Italia e dall’altro un motivo

di prestigio per l’importanza infrastrutturale dell’opera stessa. Trevi sta

peraltro ultimando i lavori per le opere infrastrutturali connesse alla

fluidificazione del traffico ferroviario (scavalco) dello stesso progetto,

iniziati un paio di anni fa. Questo il commento di Cesare Trevisani,

Amministratore Delegato di Trevi S.p.A.: “L’acquisizione di queste

ultime commesse è la conferma che anche in un mercato difficile e

competitivo come quello italiano il Gruppo Trevi mantiene un ruolo

di riferimento per quelle opere e quei lavori che richiedono tecnologie

ed esperienza all’avanguardia, ma soprattutto là dove sono richieste

garanzie di risultato, rispetto dell’ambiente e tempi di esecuzione certi”.

COOPSETTE

Autostrada CispadanaCoopsette partecipa alla società Au-

tostrada Regionale Cispadana, affi-

dataria della concessione per la pro-

gettazione, costruzione e gestione

dell’infrastruttura che correrà per

67,5 chilometri da Reggiolo, sulla

A22, a Ferrara Sud, sulla A13, e il

cui costo previsto è pari a circa un

miliardo e 150 milioni di euro.

Conclusa la procedura di Via, segui-

ranno le approvazioni dei progetti

definitivo ed esecutivo, e il conse-

guente avvio effettivo dei lavori, pre-

visto nel primo semestre del 2013.

ASTALDI

Nuovo terminal a San PietroburgoIl Gruppo Astaldi, in joint

venture con la società di

costruzioni turca IC Ictas,

si è aggiudicato il contratto

per la costruzione dell’am-

pliamento dell’Aeroporto

Internazionale di Pulkovo

a San Pietroburgo, il quarto in Russia per numero di passeggeri.

Il valore complessivo delle opere da realizzare è di EUR 700 milioni (50%

in quota Astaldi). L’esecuzione delle opere comporterà la realizzazione

di un edificio principale, che si estenderà su una superficie comples-

siva di 95.475 metri quadrati, con 85 check-in desk, ponti di imbarco e

collegamenti con i parcheggi e i terminal “Pulkovo 1” e “North Pier” già

esistenti, di un centro direzionale (Classe B, 11.660 metri quadrati), di

un hotel a quattro stelle (200 stanze, 13.800 metri quadrati) e di tutte le

opere connesse alla messa in esercizio della nuova struttura (airside

facilities, snow storage areas, fire station, de-icing facilities, aree commer-

ciali, ecc.), nonché la ristrutturazione dell’esistente terminal “Pulkovo

1” (per una superficie di 34.314 metri quadrati).

I lavori sono stati avviati nel mese di giugno 2011, per una durata delle

opere di 39 mesi.

PEDEMONTANA

Da Varesea Bergamo

Si avvia a conclusione la gara da

2,3 miliardi di euro per il comple-

tamento dell’Autostrada Pede-

montana Lombarda, che con 75

km di tracciato (oltre 35 di svin-

coli e 60 di nuova viabilità locale)

attraverserà e servirà 5 province e

100 comuni nel cuore del sistema

produttivo lombardo.

ZH TITOLO

Nuova sede a MilanoNel mese di luglio è stata aperta la

sede della Zh a Milano. Sotto un uni-

co tetto sono state unite la Zh Milano

con la Zh General Construction Com-

pany. Dopo essersi aggiudicata gli ap-

palti per la costruzione del “Bosco

Verticale” (il progetto dell’architetto

Stefano Boeri sarà realizzato entro il

2013 a Milano Porta Nuova; la com-

messa vale 83 milioni), quello di un

edificio in Corso Como (commessa

da 22 milioni) e quello di una parte

dell’area Milanofiori, la Zh di Campo

Tures che fa capo alle famiglie Zim-

merhofer e Reichegger intende pun-

tare su altri grandi opere a Milano.

UNIECO

Ceduto il Fidenza Shopping ParkUnieco di Reggio Emilia, impresa

multibusiness che si posiziona tra

i maggiori sviluppatori immobilia-

ri italiani, con una decina di impor-

tanti progetti in corso di realizza-

zione in ambito residenziale, direzio-

nale, commerciale e alberghiero in

Italia ha ceduto un immobile retail,

il “Fidenza Shopping Park”, a Cor-

dea Savills SGR per conto del nuovo

fondo immobiliare chiuso riservato

ad investitori qualificati “Radegon-

da”. La vendita è stata chiusa per un

importo di circa 40 milioni di euro.

FIEC

Mercato globale con le stesse regoleLuisa Todini: il mercato europeo delle costruzioni non diventi terra di conquista da parte di

imprese non soggette alle stesse regole competitive. Alla Conferenza annuale il Presidente

dei Costruttori Europei lancia un appello contro la concorrenza sleale cinese nel settore delle

infrastrutture “In Europa sono in aumento i casi di imprese di costruzioni e di logistica cinesi

che si aggiudicano appalti nei settori stradale, ferroviario, portuale, edilizio, spesso ricorrendo

a misure di dumping sociale ed economico. Inoltre queste società, essendo di proprietà statale,

godono di aiuti finanziari preclusi alle imprese europee” ha dichiarato Luisa Todini, Presidente

FIEC, alla conferenza annuale della Federazione dell’Industria Europea delle Costruzioni che quest’anno si è svolta a

Sofia, in Bulgaria. “Il caso della Polonia, dove nel 2009 il consorzio guidato da un’impresa cinese di proprietà statale

si è aggiudicato, nonostante le molte e manifeste anomalie dell’offerta presentata, la gara per la costruzione di un

tratto autostradale, e dove oggi i ritardi e i problemi nei lavori e pagamenti dei subappaltatori stanno inducendo il

governo polacco a rescindere il contratto mettendo a rischio una infrastruttura necessaria ai campionati Europei di

calcio del 2012, è solo il più evidente di un fenomeno preoccupante e in rapida diffusione” ha dichiarato Luisa Todini.

“Il Sistema-Paese Cina troppo spesso agisce ricorrendo a misure sleali, e non solo nel nostro settore” ha ricordato il

Presidente FIEC, anche nella sua veste di Presidente del Comitato Leonardo. “Ne sono un esempio lo sfruttamento

degli investimenti diretti esteri come strumento per carpire tecnologie e know how, che si traduce spesso in furto di

proprietà intellettuale e in attività di contraffazione”. Come condiviso anche con il PM bulgaro Borisov, incontrato a

margine del congresso, Todini ha ribadito: “Siamo per il libero mercato e non invochiamo misure protezionistiche, ma

le regole devono essere uguali per tutti: noi europei abbiamo creato un mercato interno senza alcuna difesa da pratiche

commerciali che, se attuate da un paese membro, sarebbero considerate sleali. Le imprese cinesi partecipano alle gare

europee con offerte che non rispettano gli standard economici, ambientali e sociali previsti dall’Unione ed è parimenti

inaccettabile il fatto che, al contrario, le imprese europee incontrino ancora molti ostacoli nell’ accesso al mercato cinese

degli appalti. A questo proposito, ha concluso Luisa Todini, ringraziamo e appoggiamo il lavoro di Pascal Lamy, direttore

generale WTO, che - nel suo messaggio letto oggi al Congresso Fiec - ha ricordato gli sforzi nei negoziati per far aderire

la Cina al GPA (la parte di accordo, all’interno del WTO, riguardante il settore costruzioni)”.

CMC

Metropolitanadi SingaporeIl primo lotto è costituito da 2.800

metri di linea a doppia canna per

una lunghezza totale di tunnel pari

a 5.600 metri.

Il secondo lotto invece prevede

la realizzazione di 1.400 metri di

linea, sempre a doppia canna, e

dunque per una lunghezza com-

plessiva di 2.800 metri. Ciascuno

dei due lotti comporta inoltre la

costruzione di una stazione a 23

metri sotto il piano di campagna.

I tunnel verranno scavati con 6

macchine di scavo (TBM Tunnel

Boring Machine), quattro delle

quali verranno messe a disposizio-

ne dal committente. I lavori verran-

no completati entro circa 5 anni.

PIZZAROTTI

Presto al via i cantieri della TemL’impresa parmigiana Pizzarotti

è impegnata in prima linea

nella realizzazione del progetto

eseguendo lavori per una quota

del 23%. L’infrastruttura ha

un’importanza strategica in una

delle zone nevralgiche del Paese

e sarà anche lo sbocco naturale

del nuovo raccordo Brescia,

Bergamo, Milano (la cosiddetta

Bre.Be.Mi) che sta realizzando

proprio l’Impresa Pizzarotti. La

Tem permetterà di assorbire

oltre 75.000 veicoli giornalieri,

di cui 35.000 dal traffico locale

e risparmiare 9 milioni di ore

annuali di viaggio. Lungo il

suo percorso prevede la collocazione di 2,2 milioni di mq di verde

e assicurerà l’abbattimento del 20% di inquinamento. L’avvio dei

lavori è previsto per l’autunno di quest’anno, immediatamente dopo

la registrazione della Corte dei Conti della delibera Cipe. La fine

lavori è prevista all’inizio del 2015, in tempo per l’Expo. L’intervento

è caratterizzato da una sezione trasversale a tre corsie per senso di

marcia con corsia di emergenza. L’autostrada è a regime di esazione

chiuso (proposto dalla Regione il sistema free flow).

CARRON

Aeroporto di Bologna:lavori per 20 milioniCarron si aggiudica i lavori per la riqualificazione del terminal passegge-

ri dell’aeroporto G. Marconi di Bologna, vincendo una gara per un im-

porto di circa 20 milioni di euro. I lavori di riqualificazione del terminal

passeggeri di Bologna inizieranno entro la fine dell’anno e dureranno

720 giorni. Gli interventi rivoluzioneranno gli attuali spazi e le loro fun-

zioni nell’ambito di una superficie complessiva di 24.000 metri quadrati.

L’aeroporto, che registra un flusso annuo di 6 milioni di passeggeri, con-

tinuerà a funzionare regolarmente grazie ad una accurata organizzazio-

ne a scacchiera degli interventi.

Saranno realizzati: un’unica area check-in al piano terra, il collegamento

delle sale ritiro bagagli, la ridistribuzione degli spazi commerciali air

side e land side, la suddivisione delle sale imbarchi Schengen e extra-

Schengen al primo piano, un volume in vetro per l’accesso al terminal

passeggeri, un edificio per gli spazi d’accomodamento e doganali, l’am-

pliamento delle sale imbarchi.

u01039236
Highlight
u01039236
Highlight
Page 180: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

20

FoCUs / CALCestrUZZo

Sicurezza e durabilità delleopere. Questi i temi al cen-tro della collaborazione tra

la Regione Piemonte e l’Atecap,Associazione tecnico economicadel calcestruzzo preconfezionato.Il Protocollo d’Intesa è stato sigla-to il 5 dicembre scorso a Torinodal Vicepresidente regionale e as-sessore all’Urbanistica, Ugo Ca-vallera e dal Presidente dell’As-sociazione Silvio Sarno. Le attività previste sono in primisquelle di divulgazione, formazio-ne e informazione sull’applicazio-ne delle norme in tema di prescri-zione, fornitura, utilizzo e relati-vi controlli del calcestruzzo e delcalcestruzzo armato, un materia-le che riveste un ruolo centrale nelmondo delle costruzioni, conside-rato che vi viene realizzata la stra-grande maggioranza delle operepubbliche e private del Paese.“Con la sottoscrizione di questoprotocollo - ha dichiarato Cavalle-ra - la Regione intende attuare, at-

traverso il supporto dell’ATECAP,azioni di informazione e formazio-ne, rivolte alle proprie strutture, al-le amministrazioni, agli enti terri-toriali locali e ai singoli professio-nisti. Ipotizziamo seminari e corsidi formazione gratuiti - ha spiega-to l’Assessore - e la predisposizio-ne di documentazione tecnica, diopuscoli e manuali nonché di ca-pitolati prestazionali. Il tutto nel-l’ottica di una sempre maggiore dif-

fusione, tra gli operatori del setto-re, della cultura della verifica e deicontrolli sui materiali”. L’Intesa mira anche a realizzare unproficuo dialogo tra gli Enti pub-blici territoriali e l’imprenditoriadel settore, attraverso il ruolo cen-trale della Regione, con l’obietti-vo di migliorare la qualità delle co-struzioni in un clima di legalità. Soddisfazione è stata espressa an-che dal presidente Sarno, secon-

do il quale con queste iniziativevirtuose è possibile “trasformarel’obbligo civico del rispetto delleleggi in una realtà praticata e ve-rificata realmente nelle costruzio-ni, anche per scoraggiare la con-correnza sleale a danno sia dei cit-tadini che delle aziende corretteche fanno della qualificazione illoro punto di forza. I rischi di in-quinamento del settore - ha ag-giunto - vanno stroncati sul nasce-

re favorendo più elevati standardqualitativi e di sicurezza delle ope-re in calcestruzzo riducendo inquesto modo anche il rischio di in-fortuni sul lavoro. La qualità del calcestruzzo - haconcluso Sarno - può essere ga-rantita solo dal rispetto di tutte lenorme alla base della produzio-ne, del trasporto e della consegnadel calcestruzzo. Attività che van-no, al pari delle altre, adeguata-

mente controllate. E attraversoquesta collaborazione,ci auguria-mo di raggiungere più efficace-mente questi obiettivi e di espor-tare il modello anche in altre re-gioni”. Cavallera e Sarno hanno altresìricordato che l’intesa si realizze-rà facendo ricorso anche all’azio-ne di Progetto Concrete, l’inizia-tiva di diffusione della cultura delcostruire in calcestruzzo e calce-struzzo armato promossa dall’Ate-cap insieme alle più importantiAssociazioni del settore (AITEC– Associazione Italiana TecnicoEconomica Cemento, ANCE –Associazione Nazionale Costrut-tori Edili, SISMIC –Associazio-ne Tecnica per la Promozione de-gli Acciai Sismici per CementoArmato, ASSIAD – AssociazioneItaliana Produttori Additivi e Pro-dotti per Calcestruzzo, ANSFER– Associazione Nazionale Presa-gomatori Acciaio per Armaturein Cemento Armato).

edilizia: intesa tra regione piemonte e Atecap

Per una corretta cultura del costruire in calcestruzzo armato

di simona De Carli

Qual è l’obiettivo principale dell’In-

tesa con la regione Piemonte?

Realizzare un raccordo istituzio-nale: la nostra Associazione haobiettivi ambiziosi non solo nellarappresentanza ma anche nel farcomprendere quanto sia impor-tante progettare le miscele di cal-cestruzzo, quindi prescrivere il cal-cestruzzo nelle opere pubbliche perarrivare al controllo e all’ applica-zione della perfetta filiera. Ed è ne-cessario stabilire in che modo, at-traverso questo raccordo, il rispet-to delle leggi avvenga non solo perlo spiccato senso civico ma ancheper esigenze opportune.

Come avviene il controllo sul calcestruz-

zo in termini pratici?

Si effettuano prelievi alle autobe-toniere che arrivano nei cantieri, sifanno dei provini che vengono por-tati in laboratori ufficiali con unaprescrizione particolare del diret-

tore dei lavori. Ma noi vogliamoandare oltre: dalla nostra Assem-blea di Milano dello scorso annoabbiamo con forza voluto mette-re fuori gli operatori scorretti. LeIntese con le regioni servono an-che per consolidare questo inter-vento e per evidenziare cosa l’As-sociazione può fare per evitare pra-tiche e persone sleali.

In che modo si può essere certi di costrui-

re opere sicure e durabili?

L’unica via è quella che l’Atecapsostiene da tempo: far sì che il ri-spetto delle normative avvengagià in fase di progettazione delleopere, quindi fare in modo chequando si arriva alla loro esecu-zione si abbia già un progetto uni-forme garantendo il rispetto del-le regole. Il controllo deve esseredavvero solo un controllo. Unesempio riguarda proprio il Pie-monte: nella Torre San Paolo si

sta applicando un tipo di calce-struzzo ad altissima resistenza perconsentire a questo grande palaz-zo, a questo vero e proprio gigan-te, di poter essere in piedi per tan-ti anni. Si tratta di un’ opera stra-tegica e durabile.

Con questo Protocollo si sta consolidan-

do un modello di dialogo con le istitu-

zioni?

È la terza regione grande coinvol-ta dopo Friuli Venezia Giulia eLombardia. Un’attività importan-te nel nord dove le attenzioni sul-

le opere pubbliche sono particola-ri in un momento in cui c’è pocolavoro. Tutto il nord del Paese haopere infrastrutturali in itinere sul-le quali devono sorvegliare le as-sociazioni di categoria e le istitu-zioni pubbliche.

Un’altra parte importante del Protocollo

riguarda la lotta alle infiltrazioni mala-

vitose. In che modo avviene?

La tutela antimafia è una priori-tà in pieno raccordo con il decre-to dello scorso luglio dell’ex mi-nistro Maroni (Piano straordina-rio contro le mafie, ndr) che ci hadato l’occasione di ragionare sul-le criticità del settore. Noi le riconosciamo e da dentrole vogliamo combattere. È chiaro che più soldi ci sono nel-le opere pubbliche più la malavi-ta ha interesse a investire a rici-clare denaro. È un problema che ha tutta la fi-liera delle costruzioni. Noi abbiamo deciso di realizzia-mo un modello tecnico-tecnolo-gico e così diamo la possibilità aglienti che approvano il Protocollodi evitare che gli operatori scor-retti possano essere in qualchemodo recuperati.

stop alle infiltrazioni criminali e agli imprenditori slealiIntervista al presidente dell’Atecap Silvio Sarno

Page 181: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

21

FoCUs / CALCestrUZZo

Mercato, sostenibilità,competitività sono leparole chiave che ani-

meranno la XVI edizione del Con-gresso internazionale dell’ ER-MCO, l’Associazione che riuniscei rappresentanti dell’industria delcalcestruzzo preconfezionato del-l’Europa, di Israele, Turchia, India,Sud America, Stati Uniti, Russia eGiappone. Il Congresso, che tor-na in Italia dopo 26 anni, punteràsull’analisi degli scenari futuri, in-fluenzati dalla perdurante situazio-ne di incertezza in Europa occiden-tale e dagli effetti della crescita eco-nomica in Europa orientale; osser-verà i diversi orientamenti del mer-cato mettendo a confronto differen-ti esperienze. L’iniziativa, in par-tnership con Ance ed Atecap, si ter-rà dal 20 al 22 giugno prossimi e sa-rà ospitata da Veronafiere. “A fronte di una realtà in cui le pre-occupazioni sembrano prevalererispetto alle speranze di un rilan-cio produttivo – spiega Andrea Bo-londi, presidente di ERMCO - l’in-dustria europea del calcestruzzopreconfezionato si ritrova a Vero-na per un’analisi oggettiva dellostato attuale delle costruzioni cosìda poter delineare un percorso diripresa basato su molteplici aspet-ti: dai processi di razionalizzazio-ne organizzativa delle imprese edi valorizzazione del prodotto al-la conoscenza delle opportunitàche il mercato attuale comunquepresenta.” Per il Presidente di An-ce Paolo Buzzetti il futuro “dipen-derà soprattutto dalla capacità del-l’Europa di rilanciare gli investi-menti infrastrutturali anche coin-volgendo le risorse private. Egual-mente il grande mercato di doma-ni non potrà che essere la riquali-ficazione soprattutto urbana, met-tendo a valore le grandi potenzia-lità dell’industria edilizia sul pia-no delle soluzioni più adatte a per-seguire gli obiettivi dell’efficienzaenergetica e della sostenibilità. Se-condo il presidente di Atecap Sil-vio Sarno “l’’industria italiana delcalcestruzzo preconfezionato stavivendo un momento molto diffi-cile, ma è consapevole che proprioin una fase critica come l’attuale èpossibile riconfigurarsi su obietti-vi di qualità e offrire prodotti e so-luzioni sempre più rispondenti al-la domanda del mercato che ver-rà. Al Congresso Ermco, che sia-mo felici di ospitare in Italia, por-teremo le nostre esperienze e so-no certo daremo un contributo im-portante al dibattito sul futuro del-le costruzioni”. Ad accogliere il Congresso sarà nona caso la città di Verona, collocatastrategicamente in un crocevia chene fa uno dei riferimenti della mo-bilità europea tra Nord e Sud e traEst e Ovest; e Veronafiere che giàorganizza la fiera triennale Samo-

ter, appuntamento internaziona-le importante per le macchine perle costruzioni e per le tematiche delcalcestruzzo in genere e preconfe-zionato in particolare. “Un ricono-scimento dell’impegno profuso daVeronafiere - ha commentato il pre-sidente Ettore Riello - al serviziodel settore e che farà di Verona, nelgiugno del prossimo anno, la ca-pitale europea della sostenibilità ecompetitività nel mercato del cal-cestruzzo, uno degli snodi fonda-mentali del settore delle modernecostruzioni”.

Il mercato del calcestruzzopreconfezionato: male iconsumi, meglio la qualitàLa produzione di calcestruzzo pre-confezionato registra una diminu-zione rilevante nel triennio2008/2010, sia nei Paesi della UEsia tra i paesi federati di ERMCO.Gli effetti della crisi economica efinanziaria sono preoccupanti: con-siderando solo il 2010 i consumisono stati ridotti del 6%. Non man-ca un dato positivo: in due anni laquantità di cemento in ogni me-tro cubo di preconfezionato è cre-sciuta mediamente del 2,6%. È unatendenza verso una sempre mag-

giore domanda di calcestruzzi diqualità. In particolare nei Paesi Ue,secondo le ultime statistiche ER-MCO, la produzione di calcestruz-zo preconfezionato nel 2008 si at-testava a 368,1 milioni di metri cu-bi. Un anno dopo, nel 2009 è sce-so a 291,7 milioni di metri cubi conuna diminuzione del 20, 8%. Il ca-lo della domanda è proseguito nel2010 quando i consumi (che perquanto riguarda il calcestruzzo pre-confezionato coincidono con laproduzione) sono ammontati a274, 5 milioni di metri cubi pro-dotti, con un ulteriore calo del 5,9%rispetto al 2009. In due anni il com-parto ha registrato una contrazio-ne produttiva di oltre un quarto(26,7%) rispetto al 2008. Tra i Pae-si con andamento peggiore si se-gnalano l’Irlanda con un calo del-la produzione del 62% tra il 2008e il 2009 e del 28, 9% tra il 2009 eil 2010; la Spagna ( –29, 1% nel2009 e –20, 1% nel 2010; la Gre-cia ( –22, 7% nel 2009 e –22, 4%

nel 2010). La netta diminuzionedella produzione si evidenzia an-che nei paesi componenti di ER-MCO, seppure con percentuali piùcontenute, dovute alla presenza diPaesi extra europei per i quali la

crisi è stata decisamente più mor-bida e per alcuni, che hanno regi-strato dinamiche positive, addirit-tura non vi è stata Per l’insiemedei Paesi ERMCO nel 2008 la pro-duzione è stata di 463 milioni dimetri cubi mentre nel 2009 era sce-sa a 382, 9, con un calo percen-tuale del 17, 4%. Nel 2010 la pro-duzione si attesta sui 380,3 milio-ni di metri cubi (–0, 6% rispettoall’anno precedente). Tra i Paesiche hanno registrato un andamen-to positivo si segnala in particola-re la Turchia che passa da 66, 4 mi-lioni di metri cubi nel 2009 ad unaproduzione di calcestruzzo precon-

fezionato di 79, 7 milioni nel 2010,con una crescita in due anni del20% rispetto al 2008. Anche Israe-le ha registrato un dato positivo: da9, 5 milioni di metri cubi nel 2008e nel 2009 ha prodotto 11 milioni

di metri cubi di calcestruzzo pre-confezionato nel 2010 (+15, 8%). In questi anni di crisi si riscontra,però, una crescita del contenutomedio di cemento. Nei Paesi del-l’Unione europea, a fronte di 288kg di cemento per metro cubo dicalcestruzzo preconfezionato regi-strato nel 2008, nel 2010 il valoremedio è aumentato a 295 Kg, inmiglioramento ulteriore rispettoanche al dato del 2009 (293 Kg).In due anni la quantità di cemen-to in ogni metro cubo di preconfe-zionato è cresciuto mediamente del2,6%.Questo dato sta ad indicareuna tendenza verso una doman-

da di calcestruzzi di maggiore re-sistenza, più fluidi e più risponden-ti alle esigenze di impatto ambien-tale. In calo costante risulta anchela produzione complessiva di cal-cestruzzo (comprendendo oltre alpreconfezionato anche gli elemen-ti prefabbricati (precast)). Nei Pae-si dell’Unione europea nel 2008 sierano prodotti 605 milioni di me-tri cubi, scesi nel 2009 a 563,9 e nel2010 a 547,6. Per quanto concer-ne i Paesi che fanno parte di ER-MCO la produzione nel 2008 è sta-ta di 699,2 milioni di metri cubi,nel 2009 653, 5 milioni e nel 2010655, 9, un calo meno rilevante peril segno positivo registrato da al-cuni Paesi extra europei e dalla Tur-chia in particolare, che passa dai78 milioni di metri cubi nel 2008ai 90 del 2010.

Il programma: come,quando, perché partecipareDue giornate di confronto e un pro-gramma “fuori congresso” per co-noscere la straordinarietà di Vero-na e la tecnica del materiale da co-struzione più utilizzato al mondo.Il Congresso ERMCO, il più im-portante e prestigioso appuntamen-to del settore, ospiterà produttori

europei di calcestruzzo preconfe-zionato di tutto il mondo. Cinquesessioni di lavoro e momenti di sva-go tra cui la partecipazione all’aper-tura della stagione lirica all’Arena. Il programma, dal 21 al 22 giugnoa Verona, si articola nelle seguen-ti sessioni: Combattere la crisi - Intendevalorizzare due strumenti di cre-scita economica e sociale: le infra-strutture e la riqualificazione urba-na mettendo a confronto esperien-ze e programmi. Il mercato del calcestruzzo

preconfezionato in Europa :

scenari 2012-2015 - Esamineràun mercato in evoluzione in con-fronto al trend del mercato dellecostruzioni Si cercherà di capirecome reagiscono i produttori ai dif-ferenti contesti di mercato alla lu-ce del rallentamento del settore, al-l’accesso di capacità produttiva,agli effetti della crisi finanziaria maanche al risveglio economico in al-cuni Paesi.

Il Calcestruzzo preconfezio-

nato, materiale sostenibile -Affronterà aspetti riferiti al produr-re e costruire sostenibili, perché “so-stenibilità” è diventata una parolaimportante nelle costruzioni. Lasostenibilità della produzione, di-stribuzione e impiego del calce-struzzo coinvolge sia l’impatto am-bientale dei componenti che la pro-duzione e l’impiego del materiale.Si valuteranno gli effetti positivi del-la disponibilità di materiali avan-zati, di impianti che riducono il con-sumo di risorse naturali,. Dell’effi-cienza del progetto e della distri-buzione del prodotto, ed esempisostenibili di impiego. La struttura operativa del-

l’impresa di produzione del

calcestruzzo - Tratterà i model-li di impresa e i fattori che un pro-duttore di calcestruzzo preconfe-zionato può ottimizzare per au-mentare la propria competitività,dalla scelta dei fornitori all’orga-nizzazione. Verranno esaminati ipunti di forza e di debolezza delmanagement delle organizzazio-ne delle piccole, medie e grandi im-prese, evidenziando i recuperi diefficienza legati ai punti di snododel processo produttivo e i temi con-

nessi alla ricerca di risorse umanequalificate.L’evoluzione del prodotto -Tratterà le novità dei materiali, at-trezzature, impianti, macchine,software, per la più efficiente pro-duzione e distribuzione del calce-struzzo preconfezionato. Per quanto concerne il program-ma sociale il congresso offrirà in-numerevoli occasioni di svago. Al-l’arrivo, il 20 giugno, i partecipan-ti saranno accolti da un informalecocktail di benvenuto; mentre la se-ra del 21 si terrà la cena di gala alpalazzo della Regione nel cuore delcentro di Verona. Infine il 22 si po-trà assistere alla Prima all’Operanella suggestiva location dell’Are-na di Verona. In programma an-che appuntamenti per eventualiaccompagnatori: una visita guida-ta nel centro storico della città eun tour al Lago di Garda e Valpo-licella. Per iscrizioni e maggiori in-formazioni: www.ermcocongress2012.com

Analisi e scenari futuri

erMCo 2012: il congresso in italia dopo 26 anniAnalisi e scenari futuri per uscire dalla crisi

I protagonisti del mercato del calcestruzzo preconfezionato di tutto il Mondo

si incontreranno a giugno a Verona

di A. M.

Page 182: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

22

FoCUs / CALCestrUZZo

Come sta evolvendo il mercato del

calcestruzzo in funzione dell’at-

tuale contesto economico?

La situazione di crisi economicache perdura da alcuni anni e le pre-visioni dei centri studi stanno in-dubbiamente condizionando e tra-sformando il mercato del calce-struzzo in Italia. C’è molta atten-zione da parte delle imprese, deiprogettisti e dei prescrittori ai te-mi della sostenibilità e del rispar-mio energetico e al calcestruzzovengono richieste prestazioni di-verse dalla sola resistenza previstadalla normativa. Faccio alcuniesempi per essere più chiaro: i mas-setti in calcestruzzo per l’isolamen-to termico e acustico offrono in-dubbi vantaggi in termini di minorcosti di applicazione e un maggiorconfort abitativo; la leggerezza uni-ta alla resistenza consente la rea-lizzazione di opere più snelle dalpunto di vista estetico e un rispar-mio di costi; la fluidità e la rapidi-tà nella messa in opera permetto-no alle imprese risparmi di tempoe di manodopera.

Quindi un calcestruzzo che cambia pelle?

Fermo restando il calcestruzzo “ba-se” per realizzazioni residenziali estrutturali, sono cambiati i criteridi valutazione del prodotto: il mer-cato è sempre più orientato versouna richiesta prestazionale con unavalutazione del contesto applica-tivo e del risultato finale. Questoporta a trasformare il calcestruz-zo da “commodity” a “soluzione”che permettere di risolvere com-

plessità progettuali graziead una serie di servizi ag-giuntivi tra cui la messaa punto del prodotto, laqualità, l’assistenza incantiere e nella posa inopera . In altre parole unmix di progettualità e im-pegni concreti che oggisono già patrimonio etratto distintivo di Calce-struzzi.

Ci può fare qualche esempio

pratico dei prodotti e soluzio-

ni proposti dalla vostra azienda per ri-

spondere alle esigenze del mercato?

Calcestruzzi è sempre di più il ter-minale sul mercato e verso i clien-ti dello sforzo di innovazione e diricerca che il Gruppo Italcementista esprimendo in questi anni. Potrei parlare del Marine Concre-te, il calcestruzzo che stiamo utiliz-zando al Mose di Venezia. È natonei laboratori Italcementi di Brin-disi ed è stato sviluppato anche gra-zie ad una ricerca condotta conl’Università di Napoli. Successiva-mente è stato messo a punto conoltre 150 prove presso i laboratoriCalcestruzzi di Limena (Pd) e ulte-riormente testato presso labora-tori esterni. Resiste all’azione cor-rosiva dell’acqua di mare e delleonde e garantisce una vita utile del-l’opera di oltre 200 anni. Un altro esempio sono i calcestruz-zi auto compattanti bianchi e gri-gi messi a punto per i.lab il centrodi ricerca e innovazione di Italce-menti che sta sorgendo nell’area

del KM Rosso di Ber-gamo. Il progettista,l’architetto RichardMeier, il voleva un cal-cestruzzo bianco liscioma morbido e setoso,che riflettesse la lucema in grado di assor-birne una parte, il tut-to per dare leggerezzaanche alla struttura piùrobusta e corposa qua-le quella dell’i.lab e Cal-cestruzzi è stata in gra-do di fornire le soluzio-ni più adeguata tra l’al-tro in linea con le pre-scrizioni previste daglistandard LEED, la più importan-te e rigorosa certificazione in ma-teria energetica e ambientale. ARoma, invece, per la realizzazio-ne del Ponte della Musica i nostritecnici hanno messo a punto con iprogettisti un calcestruzzo ultrare-sistente di ultima generazione. Hapermesso da una parte di ridurre

di circa il 56% il peso della solettacon conseguente risparmio dei co-sti e dall’altra di mantenere la qua-lità estetica del manufatto così co-me richiesto dai progettisti. L’aspet-to innovativo del prodotto è statopresentato anche al MadeExpo diMilano all’interno del Forum del-la Tecnica delle Costruzioni.

Siete impegnati anche sul

fronte della sostenibilità?

Registriamo dal mer-cato un’attenzioneparticolare per unasoluzione termoacu-stica per i massetti. Lanostra risposta si chia-ma Fonisocal Plus. Èun prodotto tre voltesostenibile: consenteinfatti il recupero dimaterie plastiche chealtrimenti andrebbe-ro in discarica, con-sente un risparmioenergetico grazie allesue caratteristiche di

isolamento termico e contribui-sce al confort acustico delle casegrazie al particolare mix-design. Eanche per questa soluzione abbia-mo un dialogo costante con gli ap-plicatori. Sempre per i.lab, Calcestruzzi hafornito materiali sostenibili e gre-en come richiesto dalla certifica-

zione LEED, che pre-vede la messa a puntodi un efficiente piano diimpiego di inerti prove-nienti dal riutilizzo dimaterie prime seconde,partendo dalla scelta dicementi di miscela con-tenenti un’elevata per-centuale di materie se-conde (loppe di altofor-no) materiale che nonrientra più nel ciclo pro-duttivo industriale. Inparticolare sono state

confezionate due classi di calce-struzzi. Per la realizzazione dei mas-setti, delle fondazioni e dei muri in-terrati a contatto con terreni nonaggressivi sono stati impiegati cal-cestruzzi con inerti fini riciclati, pro-venienti da demolizioni edili o sco-rie d’alto forno, recuperati a unadistanza non superiore a 400 chi-lometri dal cantiere. Per realizzare altre parti dell’edifi-cio sono stati utilizzati cementi conloppa da riciclo, oltre ad altri ma-teriali provenienti al 100% da ca-scami di lavorazione industriale.In altre parole Calcestruzzi cercadi fare innovazione non solo con ilprodotto o con il servizio ma conun approccio complessivo al mer-cato che comprenda anche la sicu-rezza l’attenzione all’ambiente, losviluppo di prodotti che nella lorofase di produzione emettano me-no CO2 e l’attenzione ai materia-li da riciclo che miscelati al calce-struzzo contribuiscono a miglio-rarne le performance.

Cresce l’attenzione per le specifiche esigenzedi un mercato in evoluzione

Intervista a Francesco Epis, direttore commerciale di Calcestruzzi

di patrizia ricci

Getto di calcestruzzo per il Centro Ricerca e Innovazione

del gruppo Italcementi, i.lab.

Calcestruzzo Marine Concrete, studiato per il Mose di VeneziaPosa in opera di Fonical Plus, il massetto tre volte sostenibile

36 - penetron

Page 183: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

INCHIESTAINCHIESTA

14 inbeton

Infrastrutture? Mai piùDiscesa a picco dei fondi destinati al patrimonio pubblico del Paese. Tagli ad Anas e Ferrovie. Finanziamenti al Piano Cipe ancora da approvare. E una Manovra finanziaria che incombe sul poco che resta. Mario Draghi nella sua ultima relazione da Governatore della Banca d’Italia, ha parlato chiaro: le infrastrutture costituiscono una priorità per la crescita e il recupero di competitività del Paese. Eppure, i dati elaborati da Ance (Associazione nazionale costruttori edili) nell’ultimo Rapporto congiunturale – datato 30 giugno – ci dicono che questo importante capitolo sta subendo negli ultimi anni un vero e proprio drenaggio di risorse. Considerando il triennio 2009-2011, le risorse per nuovi investimenti infrastrutturali hanno subito una contrazione di oltre il 34 per cento. Un bagno di sangue. Dall’analisi del bilancio dello Stato per il 2011, infatti, risulta che le risorse destinate a nuove infrastrutture rappresentano solo l’1,7 per cento della spesa complessiva. Non solo, perdiamo competitività rispetto all’Europa nel capitolo strade e ferrovie. Le reti nazionali necessitano non solo di manutenzione ma anche e soprattutto d’investimenti che ne aumentino la capacità riportando il Paese ai livelli degli altri partner europei: l’Italia ha 6.588 chilometri di autostrade, circa la metà di Germania e Spagna e un terzo in meno della Francia, mentre nel 1970, con 4 mila kilometri di rete, era seconda solo alla Germania. Stessa situazione per le ferrovie: 16.667 chilometri di rete con un incremento rispetto al 1970 del solo 4 per cento, mentre i passeggeri sono aumentati del 50 per cento. A fronte di tutto ciò la manovra di finanza pubblica per il 2011 non prevede alcun contributo annuale in conto capitale per l’Anas: da due anni l’Ente per le strade non riceve i fondi ordinari necessari allo svolgimento della sua regolare attività, con gravi conseguenze sia sullo sviluppo, sia sulla manutenzione di tutta la rete stradale. Stiamo assistendo a un effetto esaurimento degli

stanziamenti degli anni passati. Così avviene anche per le Ferrovie dello Stato, vittime di una riduzione delle risorse (meno 922 milioni nel triennio 2011-2013) che rischia di provocare un sostanziale congelamento della spesa per nuovi interventi ferroviari. A tutto questo va aggiunta la ciliegina sulla torta: in un quadro di continua riduzione di risorse, appare ancora più grave la lentezza con cui si procede alla spesa di quelle disponibili. Ciò vale in particolare per il programma infrastrutturale approvato dal Cipe nel giugno 2009, che prevede investimenti pubblici per 11,33 miliardi di euro e che ha di fatto assunto i connotati di Piano infrastrutturale anticrisi. Purtroppo a due anni dall’approvazione del Piano Cipe un terzo dei finanziamenti, pari a 3,7 miliardi di euro, deve ancora essere confermato. Degli altri 7,6 miliardi solo 1,3 si è trasformato in bandi di gara, mentre i restanti sono ancora tutti da sbloccare. Elemento aggravante è che sono proprio i programmi di opere mediopiccole dotati complessivamente di 3,4 miliardi di euro a registrare i tempi più lunghi per l’attivazione. Per questi programmi da più di un anno, non si registra nessuna nuova assegnazione di risorse da parte del Cipe. In sostanza il 90 per cento delle risorse (circa 3 miliardi) è rimasto sulla carta. Finito qui? No, proprio nel momento in cui scriviamo è in corso di approvazione una nuova manovra finanziaria e tra tutti gli elementi che rischiano di indebolire ulteriormente la nostra dotazione infrastrutturale (tetto all`1 per cento messo agli ammortamenti sulle concessioni, effetti generati dal Patto di Stabilità interno, riforma dell`Anas, con separazione della gestione dalla concessioni) Ance e Federcostruzioni sono particolarmente preoccupate anche per la riduzione di fondi ai ministeri: una parte sostanziale, 1,8 miliardi, riguarda i fondi Fas, destinati per il 30% alle infrastrutture.

europeiinaccessibili,debitopubblicoepattodistabilità,hanno

collaboratoinquestiultimianniadeprimereunmercatoche

solitamenterappresentaancheilpolsodellasituazionedello

statoeconomicodelpaese.

La PubbLica amministrazioneIlrapportoconlaPubblicaAmministrazioneèstoricamente

consideratounadelledifficoltàprimarienellarealizzazionedelle

infrastrutture;questoèdovutosiaaproblemiburocratici,che

rendonocomplessoefarraginosol’iterdelprogettoe,soprattut-

to,alungagginineipagamenti,chespessoespongonoifornitori

alunghitempidiattesa,oggipiùchemaidifficilidasostenere.

Unadelleproblematichepiùevidentièchelo“Stato”,aidiversi

livelli,racchiudeinsediversefiguredellafiliera:è“normatore”

promulgandolenormeeimponendoleregolespecifiche;è“pro-

scrittore”determinandolecaratteristichedell’opera;e,infine,è

“utentefinale”inquantopotràgoderedelprogettorealizzato.

Ilvaloredelleelevatecaratteristichetecnichedeiprodottie

delleprestazionideimaterialipassainsecondopianorispetto

all’iterdiprogettazioneecostruzionedominatodanorme

specificheecogenti.Sequestoconcettosipuòfacilmentege-

neralizzareperqualsiasiprocessodell’ediliziamoderna,vale

ancoradipiùquandoentriamonelcampodellarealizzazionedi

infrastrutturesulterritorioperlequalilaburocraziarappresenta

unaveraepropriagiungla.Ècomplicatofareun’analisidello

statodifattodelleinfrastruttureinItalia:crisi,fondinazionalied

Ponti, strade, gallerie e non solo…L’iter di progettazione e realizzazione delle opere infrastrutturaLi in italia è lungo e accidentato. comPlesse le dinamiche che regolano la domanda e l’offerta e molte le difficoltà Per le aziende produttrici di assicurarsi una fornitura

La Lunga strada delle opere pubbliche

Page 184: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

inbeton 15

dell’opera,considerandoinoltrecheibenefici

legatiallarealizzazionediun’operapubblicasono

numerosi,espessoriesconoainnescareunvero

eproprioprocessodicrescitaeconomica.Non

perniente,èproprioinquestomomentostorico

checisiaffidaallarealizzazionediinfrastrutture

perriuscireafarripartirel’economiadell’intero

sistema-paese.

iL cicLo costruttivoArticolatoèl’impiantonormativochegovernail

progettodiun’infrastrutturainquantospaziadagli

aspettiburocraticiaquellitecnologiciaquellidi

impattoambientaleesociale.Leaziendeprodut-

tricidiprodottietecnologieperlacostruzione

sonoquindicostretteafaricontisiaconlatra-

dizionalericercaedinnovazione,siaconillungo

iterdicommessapubblica,sevoglionoriuscire

aottenerefornitureinquest’ambito.Uniterche

modificatotalmenteicanonicimetodidivendita

edistribuzionedelprodottoinquantodevono

modificaresostanzialmentelenormalidinamiche

proceduraliedeconomichelegatealleoperecivili

oalmondoprivato,rettificandoiproprisistemi

divenditachenormalmentesiarticolanosuun

consolidatorapportoconladistribuzioneorganiz-

zataoalmassimodirettamenteconleimprese

dicostruzione.

Le risorse finanziarie Unodegliostacolimaggiorinelprocessodirea-

lizzazionedelleopererimanesenz’altrolaricerca

dellerisorsefinanziarie,semprepiùlimitatesul

versantepubblico.Unasoluzionechesiaffaccia

consempremaggioreefficaciaèilprojectfinan-

cing,l’assunzionedapartediinvestitoriprivati

dell’oneredirealizzazionediun’operapubblicaa

frontedellagestionedell’operaedeiconseguenti

introitieconomicichedaessanederiverannoper

undeterminatoperiodo.

Unasoluzioneche,inlineadiprincipio,dovrebbe

sopperireallacarenzadifondipubblici.

Abbiamo chiesto il parere di operatori del mondo della progettazione e della produzione di materiali e tecnologie, di manufatti per dare un quadro il più organico su questo settore strategico della costruzione ed in particolare sulle tecnologie del calcestruzzo che hanno rappresentato in passato un punto di forza delle nostre imprese anche in funzione dell’internazionalizzazione.

Un project financing andato beneL’intervento riguardava il completamento di un’area centrale Corso del Popolo – di Terni. La società Corso del Popolo Spa si è aggiudicata l’affidamento in concessione dell’intervento con procedura, avviata nel 2000 – con la pubblicazione dell’avviso pubblico – e conclusasi con la firma della Convenzione di concessione nel 2005. Il Project Financing è in grado di determinare, con la sua prospettica generazione di cassa, le condizioni di garanzia di restituzione del debito contratto dalla “Società di Progetto” con le Istituzioni Finanziarie. Gli interventi pubblici di corso del popolo vengono realizzati dalla “Società di Progetto” mediante risorse interamente private la cui controprestazione consiste nella gestione delle opere realizzate accompagnate da un prezzo consistente, nella fattispecie, nella cessione di un terreno con diritti edificatori a una nuova società costituita dagli stessi azionisti e che svilupperà l’operazione immobiliare di costruzione degli edifici privati. La particolarità tecnico-economica di questa operazione consiste proprio nella fusione tra la concessione per lo sfruttamento trentennale di un parcheggio pubblico e lo sviluppo immobiliare di un’area edificabile per la realizzazione di edifici privati all’interno del Piano Particolareggiato al centro della città. La garanzia di realizzazione dell’intero intervento si fonda, da un lato nell’equilibrio economico-finanziario previsto nel piano economico della Società di Progetto, nel quale i costi di realizzazione delle opere pubbliche sono coperti dalle vendite dei diritti edificatori e dalla sub-concessione di gestione del parcheggio pubblico a pagamento costituito da 1.036 posti auto e dall’altro dallo sviluppo immobiliare attuato dalla Corso del Popolo Immobiliare attraverso l’operazione di costruzione e vendita di edifici privati a destinazione mista. Il project financing che ha dato vita alla grande realizzazione del piano particolareggiato è stato uno dei progetti guida valutati come esemplari in campo nazionale nel corso dall’Anci.

Paradossalmentequestatriplicefigurarendecom-

plessol’iterdiprogettazione,appaltoecostruzione,

allungandoitempi,ancorpiùquandol’entepub-

blicoèrappresentatodadiversisoggetti(Ministeri,

Regioni,ProvincieeComuni)chesiostacolanol’un

altro.Normepiùcomprensibili,iterpiùrapidiediretti,e

unacorretta(esoprattuttolimpida)gestionedelsiste-

madiaffidamentodegliappalti,sarebberosenz’altro

strumentiutilipersemplificareilprocessoburocratico

eleprocedure.Iniziativeintalsenso,seppurmodeste,

sonostatefatteeladelocalizzazionedelpoteresta-

talepotrebbecontribuireulteriormente;bisognaperò

imporreunveroepropriostravolgimentoculturale,

cheattualmente,invece,associaalleoperepubbliche

unbassovaloretecnicoetecnologico,focalizzandosi

esclusivamentesulminimoimportoeconomico.Infatti,

seleprocedureperottenerel’appaltodeilavorisi

sonosnellitenegliultimianni,èspessoancoravalidoil

principiochelegal’affidamentodelservizioall’offerta

piùbassa:unpresuppostochesolitamenteinvalidale

finalitàdiunbuonprogetto.Ilperiododicrisiinoltre

nonmiglioradicertoquestecondizioni;sedaunlato

quindiènecessarioilperseguimentodivalutazionidi

ordinetecnologicoeprestazionale,dall’altrobisogna

scontrarsiconunarealtàcheponeimportantivincoli

legatiall’aspettoeconomico.

L’offertapiùvantaggiosadeveperciòessereunper-

fettoconnubiotragliaspettiqualitativiedeconomici

Page 185: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

16 inbeton

Ingegner Alberto Dal Lago Studio di Ingegneria DLC

Dalla parte del progettista…

Nellamialungaattivitàdiprogettista

strutturalehoassistitoallentoeineso-

rabiledeclinodellafiguradelcommit-

tentepubblico,lacuicredibilitàèoggi

arrivatapressochèallozero.Nessuna

fiduciadipoteraccedereadunacom-

messapubblicaperproprimeritiere-

ferenze,perchènonènèsulmerito,nè

sullereferenzechelacommessaviene

assegnata.Nessunapossibilitàchela

programmazionedeilavorisiaorganiz-

zabilesudatecerte,perchèlacommessa

èfinanziatasolosullacartaeilsuoavvio

finisceperessereunadecisionepolitica.

Nessunasicurezzachel’entepubblico

paghiquantoèdovutoneitempicontrat-

tualmenteprevisti,senzaneppurtrovare

unabancachescontiunafatturaintesta-

taadunentestatale.Nessunameraviglia

quindicheleimpreseseriesitengano

lontanodallecommessepubbliche,che

rimangonoadisposizionedifaccendieri,

diimprovvisatori,diimprenditorispregiu-

dicatiopeggiodimafiosiocamorristi.

una mosca biancaInvecedielencareinnumerevoliesempi

dipessimagestionediappaltipubblici,

èmeglioparlarediquellamoscabianca

cheèstatalarealizzazionedelnuovopa-

lazzodellaregioneLombardia,realizzato

atempirecordsuunottimoprogetto

chehavintounappaltoconcorso.Un

miracolo?No,sièsemplicementeatti-

vataun’organizzazionediprogettisti,di

direttorilavoriediprojectmanagerabi-

tuatialavorarepercommittentiprivati.

Perrealizzarel’obiettivodiconsegna-

re in18mesi l’edificiodellaRegione

Lombardia,sièutilizzatalaprefabbri-

cazionestrutturaledegliedificipiùbassi

edèstatoimpostatounturnodilavoro

notturnoperilnucleocentraledell’edi-

ficiopiùalto,utilizzando,perlamassima

contrazionedeitempi,innovativisistemi

dialleggerimentodeisolaieappositear-

maturepreconfezionatedirapidaposa.

Isub-appaltispecialisticisonostatipia-

nificativalutandol’effettivadisponibilità

dimanod’operaespertaperitempi

programmatid’intervento.Iltuttopo-

trebberientrarenellanormalità,senon

sitrattassediunedificiopubblicorea-

lizzatodaunentepubblico.

un’esPerienza PersonaLeLamiaattivitànelsettoredellapro-

gettazionedipontiegalleriehaavuto

terminequandodopoaverconcorso

conunasocietàdiingegneria,dicui

eropresidente,aquattroappaltiper

operepubbliche,arrivandosemprese-

condooterzo,sonostatoavvicinatoda

unsedicenterappresentantedell’ente

appaltante,chemihachiaritocome

potevorientrarenel“giro”delleasse-

gnazionipagandoinSvizzeraunatan-

gentesull’importodell’appalto.Quando

hochiestocomefosseroingradodi

pilotarel’assegnazionedell’appalto,mi

èstatorispostocheerabanale,perchè

conunpunteggioimportanteassegnato

altempodiprogettazione,conelevate

penaliperritardo,bastavainserirenella

formulailtempodi2settimaneinvece

di6mesi,evoilà,l’appaltoeravintocon

ampiomarginediutilesucuilalorotan-

genteera“pocacosa”.L’enteappaltante

avrebbeperfezionatoespeditoilcontrat-

tofirmatoperl’assegnazioneufficiale,6

mesimeno2settimanedopoaverco-

municatolavincitadell’appalto.Sempre

cheisoldiinSvizzeraarrivassero,perchè

incasocontrariol’assegnazioneufficiale

sarebbestatasubitospedita.Èstatauna

magraconsolazioneaverlettosuigiornali

alcunimesidopochetuttiimembridi

unacommissioneperassegnareappalti

pubblicieranostatiincriminati;peccato

chenoneranoi“miei”.

Page 186: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

inbeton 17

?

??

?

Livio Izzo

CSP Prefabbricati

L’opinione dei produttori …

Dalla vostra prospettiva di pro-duttori, come vede l’andamen-to del mercato dedicato alle

infrastrutture negli ultimi anni? Quali sono le differenze che hanno interes-sato il rapporto tra la vostra azienda e l’ente pubblico?Conilgrandecrollodelmercatodeifabbri-cati,perlaproduzioneecommercialiditipoprivato,leaziendediprefabbricazionestan-nodiversificandolalorooffertaorientandosiancheversonuovimercati:leinfrastruttureeleresidenze.Sitrattadisettoriinteressa-tinegliultimiannicomunquedaunfortecalo,ma,almenoperquantoriguardaleinfrastrutture,menoapiccorispettoaglialtri.Inoltrealcuneoperehannogodutodiunaseriedifinanziamenti,soprattuttonellegrandimetropoli:Romaperlemetro-politaneeMilanoinvistadell’expo2015.Sitrattapurtroppodiimpegniperoraresidualiperchénonriesconoancoraacolmarelafettadimercatovenutamenoconilcrol-lodelprivatoindustrialeecommerciale,inparticolarmododiquellocostruitoperesserepoirivenduto.L’Entepubblicoèuninterlocutoreestremamentecomplessodatrattare,danonprivilegiarequindirispettoalprivato.Lacomplessitàstanelfattocheireferentisonovarieleproceduresiadiprevenditaedancordipiùdipostvenditarisultanomoltolungheemacchinose.LaCSPprefabbricatisièattrezzatapertem-poe,sviluppandocompetenzaspecifica,èentrataingrandestileinquestomercatoconlafornituraconposainoperaditraviPREMepilastriPCMperPalazzoLombardiaaMilanoeperlastazionediRho-Perodellalineaadaltavelocità.

La realizzazione delle opere pubbliche passa attraverso un lungo iter proget-tuale e, soprattutto, burocratico. Quali sono le modalità con cui sviluppate questi progetti? Avete figure profes-sionali ad hoc che si occupano della gestione di questi tipi di rapporti?Ciclicamente,inprecedenzaancheneglianni90,siamostatigrandementeimpegnatinelleinfrastruttureelanostraesperienzaci

portaadirechelacompetenzaall’internodeglientipubblicièspessoqualificata.Lanormativaprevedeperleoperepubblichechecktecnici,cheriguardanolaprogetta-zione,ipianidiqualitàedisicurezzaoltreal-leattivitàdicontrollodurantelaproduzioneedilmontaggio,estremamentecomplessiesvoltiinmanieradettagliataemeticolosadamoltiinterlocutoridiversitraloro.Questoportaaduninevitabileallungamentodeitempieadunpiùimportanteimpegnodiri-sorseumaneconcompetenzeprofessionalidilivellomedio-alto.Manonsemprequestiallungamentisonosoloburocratici:questicontrolliportanofrequentementearendersicontoinmanieraanchepidettagliatadiesigenzeconcreteedeffettive,aumentandolaqualitàdelprodottofinale.Interfacciadiquestecommittenzeparticolarmenteattentesonolestessefigureaziendalichegradualmentesispecializzano,mentrealtrefigurepiùgiovaniprendonoilloropostooccupandosidicompetenzepiùsemplici.Tuttociòcomportaunaumentodeicostiinun’epocadisovrabbondanzadioffertasulmercatoeprezziassurdamentebassi:l’aumentodellastrutturaaziendalenatu-ralmenteèincontrotendenzaecreaun’ul-terioreriduzionedellamarginalità.Èsoloavendolespalleforti,quindi,chesipuòsperaredisuperarequestoperiodo.Manonèpossibile,comunque,andareavanticosìpermoltotempoelaricercadinuovisbocchidimercatodiventasempredipiùunobbligoperleaziende. La ripresa del mercato delle infrastrut-ture è solitamente considerato come un elemento di inversione di tenden-za nei periodi di crisi. Quali sono le prospettive degli operatori italiani? In termini di fatturato, ci sono guadagni importanti o è una fetta di mercato difficile da gestire e di poca rilevanza?Èunadiscesaconilfrenotirato,tuttoincontrazione.Èdifficilepensarechequestopossaessereunelementopropedeuticoadunainversioneditendenza,sitrat-tapiuttostodiunastradadapercorrereperconteneresituazionipeggiori:iprezzi

sonobassissimiesiregistraunafortissi-macompetizionetraidiversiproduttoriperriuscireadaggiudicarsilepochecom-messedisponibili.Parlarediinversioneditendenzamisembraquindiassolutamenteimproprio:nonpossonoesserequindiquiriposteleprospettivedeglioperatorisel’EntePubblicononricominciaadinvesti-re.Diguadagniimportantinonseneparlaneppure.Tuttavia,sitrattadiunmercatosicuramenteimportanteedisoddisfazione,perchihasviluppatolafortecompetenzanecessaria,purchèinprospettivaripartailmercato,ancheseinevitabilmentelepro-porzionifraivaricompartisarannodefiniti-vamentecambiate.Edeccoperchébisognaprepararsiconunagammadisoluzioniedunacompetenzamoltodifferenziate. Ci sono particolari tecnologie o inno-vazioni che volete proporre in un futu-ro prossimo per aumentare l’interesse del mercato? Ci sono dei cantieri che attualmente considerate un vostro “fiore all’occhiello”?Pertuttoquantodettoinprecedenza,inquestomomentocontainmanieradeter-minanteilprezzofinale,acuicomunquebisognaconvergerepernonesserefuorimercato.Ciononostante,aparitàdiprezzoespostorispettoaiconcorrenti,sicuramen-teunatecnologiamiglioreepiùappropriatafàladifferenza:leinnovazionieglisviluppidiprodottoinsensotecnologicocheleaziendehannoperseguitonegliannisicu-ramenteadessodannoiproprifrutti.CSPPrefabbricatihainvestitomoltoinricercaesviluppodinuovetecnologiecome,adesempio,quelladeltop-downedinuoviprodottiequestamaggiorecompetenzaecompletezzacipermettedigiocaredellecarteinpiùrispettoaiconcorrenti.AbbiamoinvestitomoltoanchenellamessaapuntodelletraviPREM,diversificandonemorfo-logieecategoriestrutturali,eanchequisicuramenteabbiamochanceimportanti.Attualmentestiamolavorandosuimportantilavoriinvariecittàd’Italia.Unodeipiùrilevan-tièaRoma,inunodeicantieridiinfrastruttu-repiùimportantisuscalametropolitana.Nonpossiamoancorarivelarneidettagliperra-gionidiimpegnidiriservatezzamapossiamofind’orasicuramentedirecheanchequestocantierediventeràunpuntodiriferimentoperlatecnologiaelecostruzioniinItalia.Insintesi,possiamosicuramenteconfermarecheilperiodoèdifficileeche,comeinaltrimomenti,laviad’uscitanonverràdasola,contandosugliaiutidall’esterno,macheoccorrecostruirselacondeterminazione,creatività,competenzaetantoimpegno. 

Page 187: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

18 inbeton

INCHIESTA

?

?

?

??

Alberto Parpajola Laterlite

L’opinione dei produttori …

Dalla vostra prospettiva di produttori, come vede l’an-damento del mercato dedi-

cato alle infrastrutture negli ultimi anni? Quali sono le differenze che hanno interessato il rapporto tra la vostra azienda e l’ente pubblico?Sicuramentenegliultimianniabbiamo

risentitodiuncalodelmercatodelle

infrastrutture,comedellecostruzioniin

generale,dovutoprincipalmenteallacrisi

economicadel2008chehaprovocato

forteincertezza.Questosentimentosiè

diffusorapidamenteintuttelestazioni

appaltantienelleimprese,daquestepoi

ancheaiproduttoriedunqueatuttigli

operatoridelsettoreconconseguente

bruscafrenatadell’operativitàdeicantieri.

La realizzazione delle opere pubbliche passa attraverso un lungo iter proget-tuale e, soprattutto, burocratico. Quali sono le modalità con cui sviluppate questi progetti? Avete figure profes-sionali ad hoc che si occupano della gestione di questi tipi di rapporti?Noisviluppiamoquestiprogettiavendo

personededicatecheseguonotuttol’iter

cheportaallarealizzazionedell’operae

dunquedairapporticonlecommitten-

ze(ANAS,Autostrade,ecc),allaconsu-

lenzaaglistudidiprogettazioneperla

realizzazionedelcapitolato.Inseguito

naturalmenteseguiamotuttalaparte

commercialeediassistenza/consulen-

zaalcantiereconleimpresechedevono

realizzarel’opera.

La ripresa del mercato delle infra-strutture è solitamente considerato come un elemento di inversione di tendenza nei periodi di crisi. Quali sono le prospettive degli operatori italiani? In termini di fatturato, ci sono guadagni importanti o è una fetta di mercato difficile da gestire e di poca rilevanza?Credochenoncisiaunarealeripresa

delmercatodelleinfrastrutture,penso

invecechenelbreve-medioperiodo

questosettoresoffriràancoradipiùa

causadelladiminuzionesensibiledegli

investimentistatalilegatiallacrisieco-

nomicaedallanecessitàdirisanareil

debitopubblico.Ilmercatodelleinfra-

struttureècertamenteinteressante,

coinvolgendoopereanchedigrande

importanzae rilevanza tecnica.Per

Laterliteèunsettorecomplementare

altradizionalecanaledell’edilizia,nel

qualestiamoinvestendomoltoinri-

cercaeformazioneatuttiilivellicon

obiettividicrescita.

Ci sono particolari tecnologie o in-novazioni che volete proporre in un futuro prossimo per aumentare l’in-teresse del mercato? Ci sono dei cantieri che attualmente conside-rate un vostro “fiore all’occhiello”?Inriferimentoallenuovetecnologie/

innovazionistiamosviluppandouna

nuovaapplicazioneperquantoriguar-

dal’impiegodellaargillaespansaLeca

nelloscavomeccanizzatodigallerie

profonde, progetto su cui abbiamo

dellebuoneaspettativeesulquale

stiamoinvestendomoltodalpuntodi

vistatecnicoedeconomico.Icantieri

cheinquestoultimoperiodocistanno

dandolemaggiorisoddisfazionisiaper

l’importanzadell’operasiaperivolumi

consegnatisonosicuramente:icantieri

delMoseaVenezia,nelqualefornia-

moLecastrutturaleperprodurrecal-

cestruzzileggeristrutturalichetrovano

impiegonellacostruzionedipartedei

cassoni,eicantieridellaVariantedi

ValicotraBolognaeFirenze,neiquali

ormaidatreannivieneimpiegataargilla

espansaperlaformazionedeirilevati

alleggeriti.

Page 188: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

inbeton 19

?

? ?

?

?

Nemesio Brenna M.V.B.

L’opinione dei produttori …

Dalla vostra prospettiva di produttori, come vede l’an-damento del mercato dedi-

cato alle infrastrutture negli ultimi anni? Quali sono le differenze che hanno interessato il rapporto tra la vostra azienda e l’ente pubblico?DasempreM.V.B.,proprioperilcarat-

teredellanostraproduzione(masselli

autobloccantieblocchiinclssiaavista

chedaintonacoetermoisolanti),èindi-

rizzataalsettoredelpubblico,inpartico-

larepiazze,strade,marciapiedi,operedi

arredourbanoingenere.L’andamento

delmercatoinfrastrutturaleinquestian-

nièstatomoltofluttuante,inconcomi-

tanzadeivarimomentieconomicicheha

incontratoilpaese.Ultimamentesinota

unacertaripresadiquestosegmentodi

mercato,lovediamodaunaumentodel-

larichiestadipreventivazionedapartein

particolaredeiComuni,entiprovincialie

regionali,segnodiunanuovaventatadi

ottimismonelsettoredelleinfrastrutture.

La realizzazione delle opere pubbli-che passa attraverso un lungo iter progettuale e, soprattutto, burocra-tico. Quali sono le modalità con cui sviluppate questi progetti? Avete figure professionali ad hoc che si occupano della gestione di questi tipi di rapporti?Ilnostroufficiotecnicoèadisposizione

dell’EntePubblicocomedelprivatoe

delleimpresepersvilupparepreventivi

eprogettidedicati,consopralluoghiin

cantiereeoffertadiconsulenzaspe-

cifica.Èverochel’iterdellavoropub-

blicolasciamenospazioallaflessibi-

litàeall’improvvisazionemailnostro

impegnoasoddisfareleesigenzedel

clienterimaneimmutato.Illavoropub-

blicodiventaspessounasfidaanche

perlaburocraziachecomportatempi

digestionemoltolunghima,unavolta

acquisitoillavoro,lasoddisfazioneè

comunquegrande.Purtroppoil“patto

distabilità”frenaunpo’glientusiasmi

dapartedelleaziendechedecidono

didedicarsialsettore.Civorrebbeuna

maggiorefluiditàneipagamenti,inmodo

danoncostringereleaziendeaesposi-

zionieccessivamentelunghe.

La ripresa del mercato delle infra-strutture è solitamente considerato come un elemento di inversione di tendenza nei periodi di crisi. Quali sono le prospettive degli operatori italiani? In termini di fatturato, ci

sono guadagni importanti o è una fetta di mercato difficile da gestire e di poca rilevanza?Perquantociriguarda,ilsettorepub-

blicooccupail15%delnostromercato,

nontantissimoquindi,macredochele

premessecisianopersviluppifuturi,in

previsioneanchedellatantoauspicata

ripresa.

Ci sono particolari tecnologie o in-novazioni che volete proporre in un futuro prossimo per aumentare l’in-teresse del mercato? Ci sono dei cantieri che attualmente conside-rate un vostro “fiore all’occhiello”?Unatecnologianellaqualecrediamo

moltoechespingiamoprevalentemen-

tenelsettorepubblicoèquellache

havistolosviluppodellaLineaGreen

Active,checomprendemasselli“intelli-

genti”mangiasmogbasatisulprincipio

fotocataliticochetrasformagliinqui-

nantipresentiinatmosfera,echesi

depositanosulmanufattocementizio,in

salinonnociviperlasalute.Ilprincipio

attivoèilTXActivediItalcementiche

vieneadditivatoallapastacementizia

dicuisonofattiimasselliautobloccanti

dellaLineaGreenActive.Ilmonitoraggio

surealizzazionidipiazzeestradepavi-

mentateconmassellidiquestotipoha

dimostratouneffettivoabbattimento

degliagentiinquinanti,perquestoil

prodottoèperfettoinapplicazionidi

quest’ambito.Maingenereèilmas-

selloautobloccantecheriteniamouna

sceltaparticolarmentevalidaedeco-

sostenibileinunperiodocomequesto

digrandesensibilitàperl’ambiente:è

unprodottochenonvaaintaccareil

patrimonioambientale,inquantodi

tipoindustrialeeriproducibilesenza

impattareconl’ambiente,contribuisce

allariduzionedell’effettodisurriscal-

damento inquantoènormalmente

drenante,èposatoaseccoequindi

rimovibileeriutilizzabile,edèriciclabi-

leallafinedelsuociclodivita.Inoltreè

ecosostenibileanchenelprezzorispet-

toasoluzionicomelapietra.Perquan-

toriguardainostri“fioriall’occhiello”

ritengocantierid’eccellenzatuttele

piazzeeipercorsipedonalirealizzati

finoaoggi.

Page 189: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

20 inbeton

INCHIESTA

?

??

?

Marco Sganzerla Betonrossi

L’opinione dei produttori …

Dalla vostra prospettiva di pro-duttori, come vede l’andamen-to del mercato dedicato alle

infrastrutture negli ultimi anni? Quali sono le differenze che hanno interes-sato il rapporto tra la vostra azienda e l’ente pubblico?Perquantociriguarda,negliultimidiecianni,

abbiamosviluppatosvariatiprogettilegati

alleinfrastrutture,confrontandocicondiver-

sientipubblicisututtoilterritorionazionale,

soprattuttonelnordItalia.Questograziealla

distribuzionecapillaredeinostristabilimenti

edeilaboratoridedicatiallaproduzionedi

calcestruzzo.Relazionandocidirettamente

conleimpresenostreclienti,nonabbiamo

notatoparticolarievoluzionidelmercato,

neancheduranteiperiodidicrisi;bisogna

infattitenerpresentecheilavoridedicatialle

infrastrutturesisviluppanosuunperiodo

medio-lungo,permettendociunafornitura

piùomenocostanteneltempo.

La realizzazione delle opere pubbliche passa attraverso un lungo iter proget-tuale e, soprattutto, burocratico. Quali sono le modalità con cui sviluppate questi progetti? Avete figure profes-sionali ad hoc che si occupano della gestione di questi tipi di rapporti?Comeaccennavoinprecedenza,sonole

impreseatrattareconglientipubblici;il

nostrocompito,invece,èfornireilmiglior

prodotto,omeglioquellopiùadattoalle

esigenzedell’impresa.Solitamentequesto

tipodiprogettièseguitodirettamentedalla

DirezioneAziendaledellasocietà;unascel-

tadovutasiaperivolumiingioco,sitratta

infattidicommessediqualchecentinaio

dimigliaiodimetricubidicalcestruzzo,

siapericontrollipiùstringentisulprodot-

to.Vengonoinfattimaggiormentecuratii

attualmente considerate un vostro “fiore all’occhiello”?Ilperiododal2002al2007cihavistipro-

tagonistineiprincipalicantierilegatialle

operepubblicheinItalia.Abbiamocontri-

buitoconoltre750.000m3dicalcestruzzo

allarealizzazionedellaTAVMilano-Bologna,

sullatrattaPiacenza-Fidenza,laddove

abbiamoinostristabilimentidiPiacenza,

FiorenzuolaeBorghettodedicatoanche

allafornituradelletraviprefabbricatedel

viadottoPiacenza,compresalafornituradei

calcestruzziperlarealizzazionedelponte

strallatosulfiumepodiPiacenza.Sempre

perl’AltaVelocitàFerroviaria,inostristabi-

limentidiNoale(VE)eCampodarsego(PD)

hannopartecipatoallarealizzazionedella

Padova-Mestre,mentrequellidiMedolla

(MO),Revere(MN)eNogara(VR)hanno

contribuitoallafornituradicalcestruzzoper

latrattoBologna-Verona(circa400.000m3

dicalcestruzzo).Perquantopoiriguarda

leinfrastrutturestradaliabbiamoparte-

cipatoallefornituredeicalcestruzziper

partedelPassantediMestre(VE)conpiùdi

30.000m3icalcestruzzo,edinoltrestiamo

fornendoicalcestruzzipressoilcantiere

dellaValdasticosuddell’autostradaA31

Vicenza-Rovigo,dellaCordaMolleaBrescia

(bretellatralaA4elaA21)edelponteper

latangenzialesulfiumeTrebbiaaPiacenza.

Pertuttiquestiprogettiabbiamofornito

unavastagammadiprodotti:calcestruzzi

strutturali,alleggeritiedadaltaresisten-

za.Richiestediversesempresoddisfatte

dallavarietàdicalcestruzzi“speciali”,che

riesconoasoddisfarequalsiasitipologiadi

operazione.Betonrossi,infatti,èun’azienda

chedevelasuafortunaallaproduzione

dicalcestruzzipreconfezionati,prodotti

cioèchedevonoesserlavoratiincantiere

erichiedonoquindiunsupportotecnico,

assistenzaemonitoraggiosul“campo”:

tuttepeculiaritàcheforniamoinun“pac-

chettocompleto”.

dettaglidelleprestazionieinoltresipresta

maggiorattenzioneall’aspettolegaleenor-

mativodeicontratti.Infine,bisognaconside-

rarechesololastrutturacentraleèingrado

digestirealmegliolequestionelegataalle

importantiesposizioniselasolvibilitàdiun

progetto“pubblico”ègarantita,èaltrettanto

verochesidilunganeltempo,cosìcome

l’impegnodellafornituradelprodotto,che

puòsubireunandamentopiuttostoinco-

stante,partendospessoarilento,perpoi

averedellecadenze(settimanaliomensili)

piùomenoregolari,conpicchidigestione

legatiallecaratteristichedell’opera.

La ripresa del mercato delle infrastrut-ture è solitamente considerato come un elemento di inversione di tenden-za nei periodi di crisi. Quali sono le prospettive degli operatori italiani? In termini di fatturato, ci sono guadagni importanti o è una fetta di mercato difficile da gestire e di poca rilevanza?Betonrossièunpartneraffidabileericer-

catoperquestotipodiprogetti,nonacaso

oltreil50%delnostrofatturatoèlegatoalle

operepubbliche.Lenostreprospettivefutu-

requindinonpossonocheesserepositive,

basticonsiderarechenemmenolacrisi

economicae,soprattutto,finanziaria,ha

bloccatoquestotipodiprogetti;anzi,ilso-

stanzialerallentamentodelmondodell’edi-

lizia,dovutoingranparteall’allungamento

deitempidipagamento,haintaccatosolo

minimamenteilmondodelleinfrastrutture,

cherappresentanoinveceunimportante

volanoperlaripresaeconomicadelpaese.

Ci sono particolari tecnologie o inno-vazioni che volete proporre in un futu-ro prossimo per aumentare l’interesse del mercato? Ci sono dei cantieri che

Page 190: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

inbeton 21

?

?

?

?

Attilio Berrino Holcim

L’opinione dei produttori …

Dalla vostra prospettiva di produttori, come vede l’an-damento del mercato dedi-

cato alle infrastrutture negli ultimi anni? Quali sono le differenze che hanno interessato il rapporto tra la vostra azienda e l’ente pubblico? Negliultimi3anninellanostrazona

diinfluenza,costituitadaLombardiae

Piemonte,edinparticolarenella“Grande

Milano”abbiamoriscontratounacrescita

importantenelsegmentoinfrastrutture

cheancoranonsièriflessacompleta-

mentenelmercato,maèdestinataa

farlonelprossimoquinquennio.Sonole

cosiddette“Opereessenzialieconnes-

se”all’EsposizioneUniversaledel2015

(Pedemontana Lombarda, Brebemi,

Metro 4, Metro 5, Prolungamento

Metro1,PotenziamentoFerroviaRho

Gallarate,CollegamentoMolinoDorino

A8A9, Prolungamento Rho Monza)

accompagnatedallasviluppodellare-

teAltaVelocitàFerroviarialungoledi-

rettricideiCorridoi5eX(TorinoLione,

MilanoVerona,TerzoValico)chesaranno

ilmotoredeiprossimianni.Comepro-

duttoridicalcestruzzocirelazioniamo

quasiesclusivamenteconleimprese

aggiudicatariedegliappaltipubblicienon

direttamenteconlastazioneappaltan-

te,tuttaviaultimamentecisiamodovuti

adattareasemprepiùstringentirichie-

stedicontrollorivolteatuttelesocietà

coinvoltenell’espletamentodell’opera

pubblica:leverificheriguardanolapre-

venzionedell’ingressodellacriminalità

organizzataelatracciabilitàdeiflussi

finanziari.

La realizzazione delle opere pubbli-che passa attraverso un lungo iter

progettuale e, soprattutto, burocra-tico. Quali sono le modalità con cui sviluppate questi progetti? Avete figure professionali ad hoc che si occupano della gestione di questi tipi di rapporti?L’aziendasièdotatanegliultimiannidi

figurededicateallagestionedeiGrandi

Lavorisiainfasediacquisizioneche

digestione,nonchèdistruttureadhoc

perl’elaborazionedituttelepratiche

documentaliconnesseallaqualifica

diessastessaedeiproprifornitori.In

alcuneoperesoggetteaProtocollodi

Legalità(es.PedemontanaeBrebemi)

abbiamodovutoanchestilarecontrat-

tispecificiconinostrifornitoriche

sonostatiancheessisoggettiatutti

icontrolliantimafia.-Laripresadel

mercatodelleinfrastruttureèsolita-

menteconsideratocomeunelemento

diinversioneditendenzaneiperiodi

dicrisi.

Quali sono le prospettive degli operatori italiani? In termini di fat-turato, ci sono guadagni importan-ti o è una fetta di mercato difficile da gestire e di poca rilevanza?Nellaprimametàdiquest’annoHolcim

AggregatiCalcestruzzihafatturatocirca

1/5deltotalesulavoriinfrastrutturali.

Riteniamochequestapercentualecre-

sceràgraziealportafoglioacquisitone-

gliultimimesiedallagrandeoffertadi

lavoridiquestotipoattesanellanostra

zonadiinfluenza.Ilmercatoresidenzia-

le,commercialeedelleoperepubbliche

noninfrastrutturalinonoffrepurtroppo

lestesseprospettive,fattaeccezione

peralcuniprogettilocalizzatinellacittà

diMilano.Lagestionediquesteopereè

indubbiamentedifficileevaaffrontata

conunapprocciostrutturatoeprofes-

sionalechepermettadivalutareaprio-

rituttelevariabiliingioco;infatti,per

quantovolumiefatturatisianoelevati,

l’assorbimentodirisorseaziendaliè

cospicuoedunascorrettapreventiva-

zioneocontrollodeicostipuòportare

asituazionispiacevoli.

Ci sono particolari tecnologie o innovazioni che volete proporre in un futuro prossimo per aumen-tare l’interesse del mercato? Ci sono dei cantieri che attualmen-te considerate un vostro “fiore all’occhiello”?Negliultimi3anniabbiamofornitoinesclu-

sivailcalcestruzzoperlacostruzionedella

areadiPortaNuova,situataaMilanonei

pressidellastazioneGaribaldi.Perquesto

cantiereabbiamoprogettatosiacalcestruzzi

adaltaresistenza(capacidisopportarecom-

pressionifinoa85MPa)siacalcestruzzia

bassocalorediidratazionepergettimassivi

difondazione(conresistenze37e40MPa

econfezionaticoncementopozzolanico

edaggiuntedifillerconattivitàpozzolani-

ca.)Dall’annoscorsoabbiamocominciato

afornireancheilcantieredell’Autostrada

direttaBresciaBergamoMilano.Sudiesso

abbiamoservitocalcestruzzidiresistenza55

MPaperlacostruzionediconciprefabbricati

conimportantisviluppidiresistenzanelle

primeoredivitadelprodotto.

Page 191: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

22 inbeton

?

?

?

?

Francesco Luda di Cortemiglia Calcestruzzi

L’opinione dei produttori …

Dalla vostra prospettiva di produttori, come vede l’an-damento del mercato dedi-

cato alle infrastrutture negli ultimi anni? Quali sono le differenze che hanno interessato il rapporto tra la vostra azienda e l’ente pubblico?Stiamovivendounmomentodicaloe

stagnazioneimportantidelmercatoche

nonsuggerisceprospettiverassicuran-

tiabreveperiodo.Tuttaviainquesto

momentosono infasedisviluppoe

realizzazioneunaseriediprogettiap-

provatieavviatineglianniprecedenti.

Sicuramentesiregistraunrallentamen-

toimportante,malasemplificazione

dell’iteramministrativopersostenere

leoperepubblicheeleoperedicorredo

allegrandiinfrastrutturesonoelementi

checontribuisconoallostimoloeallosvi-

luppodelsettore.Tengoaprecisareche

Calcestruzzisirelazionaconleimprese

dicostruzioneenondirettamentecon

l’EntePubblicocommittente.Abbiamo

peròunapproccioalsettoredelleco-

struzioniriconosciutodalmercatoean-

chedallaPubblicaAmministrazione,che

poggiasudiversipilastri:abbiamoadot-

tatounProtocollodilegalitàcomescelta

consapevoleeinnovativaperoperaresul

territorioinstrettorapportoconleisti-

tuzioni(recentementeabbiamofirmato

aReggioCalabriaeCatania),operiamo

affinchétuttelenostreoperazionisiano

tracciabili,lasocietàhastandarddisi-

curezzaelevatigraziealprogetto“Zero

Infortuni”epertuttelenostreattività

abbiamoimpostatountriplicecontrollo

dellaqualità.

La realizzazione delle opere pubbli-che passa attraverso un lungo iter

progettuale e, soprattutto burocra-tico. Quali sono le modalità con cui sviluppate i vostri progetti. Avete figure progettuali ad hoc che si oc-cupano della gestione di questi tipi di rapporti?DasempreesoprattuttoperleGrandi

Opereauspichiamo ildialogocon la

filieraovverocon la committenza, i

progettisti,leimpreseesecutriciegli

applicatori.Questoapprocciocihaper-

messoditrasferireilnostroknow-how

inpiùdiun’occasionecomeadesempio

nellarealizzazionenellanuovasededella

RegioneLombardia,dellarealizzazione

delMAXXIaRoma,nellerecenterealiz-

zazionedelPontedellaMusicasempre

aRomaonellapreparazionedelcalce-

struzzoperilMoseaVenezia.Spessoe

volentieriveniamochiamatinellafase

progettualeperfornireindicazionisug-

gerendotecnologieesistemiinnovativi

perlespecificheesigenze.Proprioper

questomotivoalnostrointernoabbia-

mounservizioAssistenzaTecnicaeun

ServizioInnovazionemoltoattentialle

richiestedelcliente.

La ripresa del mercato delle infra-strutture è solitamente considerato come un elemento di inversione di tendenza nei periodi di crisi. Quali le prospettive per gli operatori ita-liani? In termini di fatturato ci sono guadagni importanti o è una fetta di mercato difficile da gestire o di poca rilevanza?Gliindicatorieconomicisonosottogli

occhidituttienondireinientedinuo-

vorispettoallasituazionidicrisiinatto.

Unapartesignificativadelfatturatodi

CalcestruzziprovienedalleGrandiOpere.

Perlasocietàèun’importantecartinadi

tornasolerispettoallanostracapacitàdi

gestireprogettiimportantieparticolar-

mentecomplessiepossoaffermareche

ilmercatociriconoscequestonostro

approccio.

Ci sono particolari tecnologie o in-novazioni che volete proporre in un futuro prossimo per aumentare l’interesse del mercato? Ci sono dei cantieri che attualmente conside-rate un vostro “fiore all’occhiello”?Molticantierichestiamoseguendosono

pernoi“fioriall’occhiello”,apartiredal

Mosenelqualesiamoprotagonisticon

unafornituradicalcestruzzoinnovativo

chiamatoMarineConcretefruttodidieci

annidiricercaesviluppopressoilcentro

diricercaBrindisidelGruppoItalcementi

dicuifacciamoparte,poisiamopre-

sentinellaPedemontana,neipassanti

diTorinoeGenova,nelQuadrilatero

Umbria-Marche,nellenuovelineeme-

tropolitanediRomaeMilanosuicantieri

sullaSalerno-ReggioCalabria.ARhoalle

portediMilanoadesempioabbiamo

unimpiantodiproduzionedelcalce-

struzzo–èilnostroprimoinItalia-che

haottenutounatriplicecertificazione:

ambiente,sicurezzaesalute.Èingrado

difornirealmercatoiprodottispeciali

einnovativitracuiicalcestruzziisolanti

termo-acusticieicalcestruzzi“mangia-

smog”semprepiùrichiestidaiprogettisti

edalleimprese.

Page 192: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

N. 19 - 1 Ottobre 2011 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 15

Milano Architettura Design EdiliziaFiera Milano Rho 5/8 Ottobre 2011MADEexpo/

Tutte le novità per il futuro delle costruzioni e del progettoSaranno gli Stati Generali

delle Costruzioni a inau-gurare la quarta edizione

di MADE expo, la manifesta-zione fieristica internazionaleche si terrà a Fiera Milano,Rho, dal 5 all’8 ottobre. Untavolo di confronto di eccel-lenza che vedrà l’intera filieradelle costruzioni, le istituzioni,la politica e la società con-frontarsi su un modello di svi-luppo basato sulla qualità e lalegalità dell’impresa e del la-voro. MADE expo è il prin-cipale appuntamento fieristicointernazionale dedicato almondo dell’edilizia e si con-ferma momento ideale perconoscere le migliori soluzio-ni e le tecnologie più evolutededicate a architetti, proget-tisti, designer e costruttori,che ritrovano nei percorsi

specializzati di MADE expoun panorama completo delsettore. Non solo. Gli eventie i convegni organizzati al-l’interno di MADE expo of-frono ai visitatori e agli espo-sitori internazionali impor-tanti momenti di confrontoe di approfondimento sulledinamiche e sulle sfide che ri-guardano il futuro delle co-struzioni. Il calendario deglieventi è nutrito di importantiiniziative e attività a partiredal Forum della Tecnica delleCostruzioni, organizzato inpartnership con Federcostru-zioni. Oltre 35 i convegni inprogramma, per confrontarsisu temi quali sicurezza delleopere, salvaguardia dell’am-biente, sostenibilità, housingsociale e smart materials. Inol-tre, Federcostruzioni presenta

a MADE expo il II Rapportosul mercato delle costruzionie il I Rapporto sull’Innova-zione nelle costruzioni, duestudi che aiuteranno gli esper-

ti a fare il punto della situa-zione del mercato edilizio. MADE expo è attenta al so-stegno della ripresa del set-tore delle costruzioni e dedi-

ca ampia visibilità alle oppor-tunità di sviluppo. Dopo ilsuccesso dello scorso anno,torna Borghi & Centri Storici,in collaborazione con BorghiSrl, il progetto che guarda allariqualificazione degli oltre5.000 borghi e piccoli centriche caratterizzano il territorioitaliano. Diverse le iniziative,invece, dedicate al social hou-sing, la vera frontiera dell’edi-lizia del futuro. In un’area dioltre 1.000 mq sarà allestitaSocial Home Design “Abitareil futuro”, in collaborazionecon My Exhibition, la mostrache presenta un nuovo mododi costruire che unisce i cri-teri estetici del design e dellostile, materiali e prodotti ita-liani altamente performanti,contenendo i costi di realiz-zazione. Ampia visibilità an-

che per i risultati del bandoHousing Contest, organizza-to da FederlegnoArredo inpartnership con Comune diMilano, Ordine degli Archi-tetti della Provincia di Mila-no, Assimpredil, ANCE eIN/ARCH Sezione Lombar-dia, e per la premiazione dellaterza edizione del concorsoInstantHouse, promosso daFederlegnoArredo e Politec-nico di Milano. Spazio ancheper i temi della salvaguardiaambientale e dell’architetturaecosostenibile con AAAAgricoltura AlimentazioneArchitettura e per Compo-nents & Contract, il nuovosalone dedicato a componen-ti, materiali, tecnologie emacchine per il design, ilcontract e la decorazioned’interni.

La parola ad Andrea Negri,presidente Made Eventi

L’opinione di Paolo Buzzetti,presidente di Federcostruzioni

Le tre edizioni di MADE expohanno registrato una crescita co-stante delle presenze. Quali sonole caratteristiche di MADE expoche ne hanno determinato il suc-cesso e quali le aspettative perquesta edizione?Innovazione tecnologica, ri-cerca, prodotti di qualità, qua-lificazione degli operatori, so-no gli elementi che fin dall’ini-zio hanno caratterizzato MA-DE expo. Il nostro obiettivo èda sempre quello di presentareun’offerta completa e rappre-sentativa di tutto il settore del-le costruzioni; ciò è possibilegrazie al format espositivo chepropone diversi percorsi trasaloni specializzati, in mododa indirizzare gli operatori frale novità e gli aggiornamentidel settore. Uno dei requisitivincenti della fiera è, inoltre,la concreta opportunità di bu-siness che mettiamo a dispo-sizione dei partecipanti, oltreall’alto livello espositivo e allacultura delle costruzioni. MA-DE expo ha saputo poi coniu-gare il momento espositivocon una serie crescente dieventi a carattere tecnico e po-litico, che hanno elevato lamanifestazione a momentoculturale di riflessione su tuttoil settore. L’obiettivo che ciprefiggiamo per questa edizio-ne è di arrivare a 300.000 vi-sitatori e i riscontri ricevuti finoa ora ci fanno ben sperare.

Quali sono i principali eventi checaratterizzeranno questa edizio-ne?Quella di quest’anno saràun’edizione tutta incentratasul futuro, con un ricco ca-lendario di iniziative, a partiredagli Stati Generali delle Co-struzioni, che apriranno laquarta edizione: un momentodi incontro e di riflessionemolto importante, nel qualel’intera filiera delle costruzioni,le istituzioni, la politica insie-me rifletteranno su un nuovomodello di sviluppo. Eventoirrinunciabile sarà anche que-st’anno il Forum della Tecni-ca delle Costruzioni, con unnutrito calendario di convegnisui temi caldi dell’edilizia. Lasostenibilità sarà al centro diquesto appuntamento comedi altri, tra cui AAA Agricol-tura, Alimentazione, Archi-

tettura, spazio dedicato allapresentazione delle tendenzedel progettare e costruire gre-en e sostenibile, capace di co-niugare lo sviluppo tecnico eprofessionale con il progressourbano. Altro tema fonda-mentale sarà il social housing,oggetto di una serie di eventi:si va da Social Home Design“Abitare il Futuro”, una mo-stra espositiva che presenteràsoluzioni abitative, progettateda firme prestigiose dell’ar-chitettura, che coniugano icanoni dell’edilizia sociale e ildesign tipico del made-in-Ita-ly, al concorso Instant House,quest’anno proprio dedicatoal tema Social Club. Sarannoinoltre presentati i progetti delbando Housing Contest. Par-lando di edilizia non si puònon parlare di ristrutturazionee rivalorizzazione dell’esisten-te: da qui la seconda edizionedi Borghi & Centri Storici,

che presenterà le competenzetecniche e conoscitive dellafiliera in materia di restauro,progettazione, bioarchitetturae nuove fonti di energia. Cisarà infine un nuovo salone,Components & Contract, ilnuovo Salone dei Compo-nenti, Materiali, Tecnologiee Macchine per il Design, ilContract e la Decorazioned’Interni. Ma questi sono soloalcuni degli oltre 200 conve-gni in calendario.

Come si posizione MADE exponel calendario fieristico interna-zionale?Fin dalla prima edizione MA-DE expo si è segnalata comemanifestazione fieristica di re-spiro internazionale leader nelcampo delle costruzioni e delprogetto e oggi è la sola fierache raggruppa in un unicomomento tutto il sistema. Lospostamento di date a ottobre

per questa edizione è statauna conseguenza del deside-rio di inserirsi in modo ancorpiù organico all’interno delcalendario fieristico interna-zionale e rispondere alle ri-chieste degli espositori e delmercato. In questo modo po-tremo aprirci a un maggiornumero di visitatori da tuttoil mondo e dedicare ancoramaggiore attenzione a questoaspetto.

Alla luce della situazione attualedell’economia del Paese, qual èil ruolo di MADE expo per il set-tore dell’edilizia?Nonostante arrivino segnaliincoraggianti la ripresa è an-cora lontana e questo deter-mina la preoccupazione delleaziende. Il governo non stafacendo molto in termini disupporto e incentivi alle im-prese, e questo nonostante ilcomparto delle costruzionirappresenti il 20% del Pil ita-liano. Quello che è stato fattofino a oggi non è sufficiente,bisogna cambiare le regole esnellire le procedure e le bu-rocrazie. Serve un cambia-mento radicale nei prodotti enell’organizzazione dell’offer-ta, ma soprattutto nel concet-to del “costruire” per un verorilancio del settore. MADEexpo è la fiera di riferimentodell’intero mondo delle co-struzioni e del progetto, è illuogo in cui si trovano i trenddel futuro e i nuovi spazi delmercato dove è opportunoinvestire. Per affrontare il fu-turo in positivo occorre pun-tare soprattutto su recuperoe ristrutturazione dell’esisten-te, oltre che sulle prospettiveofferte dal social housing.Credo che, data la situazioneattuale, riusciranno a emerge-re quelle realtà che saprannoproporre prodotti di qualitàe di eccellenza, che saprannocogliere le tendenze del mo-mento e investire nelle sfidegreen, che sapranno offriremateriali e tecnologie alta-mente performanti in gradodi coniugare valore esteticoed efficienza energetica. MA-DE expo è senza dubbio illuogo di incontro ideale pertrovare le eccellenze e per di-scutere delle prospettive delcostruire.

“I l MADE costituisceoggi un progetto im-portante, anche alla lu-

ce di Milano Expo 2015, unprogetto di marketing e dipromozione delle costruzioniitaliane. Per questo Federco-struzioni ha scelto di realiz-zare una partnership conquesta grande manifestazionefieristica.”Paolo Buzzetti, presidente diFedercostruzioni, così spiegala scelta della federazione incui si riconoscono le catego-rie produttive più significativedi tutto il mercato edile e in-frastrutturale. “Con MADEabbiamo avviato un progettocomune dove Federcostru-zioni mette a disposizionedella manifestazione e delleattività promozionali studi,ricerche e contenuti ampia-mente condivisi dalla mag-gior parte delle associazionie dei diversi segmenti pro-duttivi protagonisti dell’atti-vità costruttiva. Così que-st’anno saremo noi a raccon-tare lo scenario, purtroppo,ancora assai negativo sull’an-damento del mercato. Saran-no i dati del secondo Rap-porto sul sistema delle co-struzioni di Federcostruzionia sintetizzare le dinamichedella crisi. Così come per laprima volta presenteremo unRapporto sull’innovazione ela sostenibilità delle costru-zioni, dove vengono illustrateun’ampia gamma di soluzionitecnologiche e di prodotto.”

Può sintetizzarci con alcuni datila difficile situazione del setto-re?“Il primo elemento da con-siderare riguarda i tempi dellacrisi che ha colpito il nostroPaese e che si sta prolungan-do oltre ogni previsione. I ri-schi di un collasso sono alti.E tutti ne risentiamo negati-vamente. L’industria delle co-struzioni, che nella quasi to-talità si riconosce in Feder-costruzioni, vive un momen-to per molti aspetti e per lamaggior parte dei settori chenon esitiamo a definire dram-matico. Dal 2008 ad oggi sisono persi nel nostro settoreoltre 300.000 posti di lavoro.Nel 2010 secondo le nostrestime sintetizzate nel secondo

Rapporto Federcostruzionisul sistema delle costruzioniin Italia, che presenteremo alMADE nella giornata inau-gurale, il calo della produzio-ne in termini reali (al nettodell’inflazione) dell’interocomparto produttivo è statodi circa il 2%, che si va adaggiungere al calo del 12%del 2009 e a quasi il 3% del2008. In sintesi in tre anni ab-biamo perduto il 16% del va-lore della produzione. Un va-lore che tra l’altro sarebbeben più elevato se escludes-simo dal conto l’andamentodel nostro export, che permolti settori ha significato uncontenimento delle perdite.Oltre un terzo, infatti, dei fat-turati del nostro sistema in-dustriale delle costruzioni vie-ne realizzato sui mercati este-ri. E nel 2010 la ripresa dimolti Paesi soprattutto nel-l’Estremo Oriente e in SudAmerica ha consentito acomparti come il legno, leceramiche o la produzionedi macchine di ridurre le per-dite che si andavano accu-mulando sul mercato italianoa causa della minore attività.E la situazione relativa all’an-no in corso resta molto cri-tica, con una previsione di unulteriore calo sostanzialmenteuguale a quello del 2010 al-zando al 17,5% la contrazio-ne complessiva degli ultimiquattro anni.”

Quali sono le proposte di Feder-costruzioni per superare questafase difficile e rilanciare il set-tore e l’economia?“Come Federcostruzioni ab-

biamo avanzato diverse pro-poste. Fin da quando si è ini-ziata a manifestarsi la crisi,dopo la bolla immobiliareamericana, avevamo indicatoche sarebbe stato opportunoutilizzare le costruzioni infunzione anticongiunturale,immettendo sul mercato, co-me del resto hanno fatto poitutti i maggiori Paesi indu-strializzati, europei e non, lepochi risorse disponibili perun vero e proprio piano dipiccole opere. Egualmente,abbiamo invitato il Governoa utilizzare immediatamentei fondi FAS e le risorse messea disposizione dall’UnioneEuropea, nella convinzioneche il problema principale delnostro Paese sia quello di au-mentare la nostra capacitàproduttiva. Abbiamo soste-nuto, altresì, con forza sceltedi politica fiscale in grado diselezionare, di incentivare chiha possibilità di investimento,chi può e vuole creare nuovaricchezza. Ma il tempo è pas-sato, la crisi si è inasprita e ledecisioni non sono arrivate.E quando qualcosa si è mos-so, come nel caso del Decre-to Tremonti, che per moltiaspetti ha recepito le nostreproposte soprattutto sul fron-te dello snellimento delleprocedure quasi tutto è rima-sto sulla carta. Siamo di fron-te ad una situazione moltomolto difficile. Eppure l’in-dustria delle costruzioni siconferma attiva e competitivacome stanno a dimostrare isuccessi sui mercati esteri, do-ve crescono fatturato e com-messe. Ci vuole un cambiodi passo, ci vuole soprattuttoun’assunzione di forte re-sponsabilità da parte dellapolitica e degli amministra-tori pubblici a tutti i livelli.Come Federcostruzioni noiabbiamo proposto un insie-me di iniziative che collegatefra loro possono costituire ungrande progetto di sviluppo,noi lo abbiamo chiamato“piano città”, perché deveavere al centro la riqualifica-zione urbana. In questo mo-do ancora una volta le co-struzioni potrebbero svolgerequel ruolo di volano che giàaltre volte hanno svolto inpassato.”

Giornale 19_2011_Layout 1 23/09/11 17.41 Pagina 15

Page 193: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

N. 19 - 1 Ottobre 2011 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 17

MILANO ARCHITETTURA DESIGN EDILIZIA – FIERA MILANO RHO 5/8 OTTOBRE 2011MADEexpo/Zaffaroni: La crisi trasforma anche il mercato del calcestruzzo“L a situazione di crisi

economica cheperdura da alcuni

anni sta indubbiamente con-dizionando e trasformando ilmercato del calcestruzzo. Iprogettisti e i prescrittori sonosempre più attenti ai temi del-la sostenibilità e del risparmioenergetico e richiedono alcalcestruzzo prestazioni di-verse dalla sola resistenza pre-vista dalla normativa”. Èquanto sostiene l’ing. Fortu-nato Zaffaroni, ConsigliereDelegato di Calcestruzzi Spa,in merito all’evoluzione delmercato del calcestruzzo infunzione dell’attuale contestoeconomico. “Faccio alcuni esempi – pro-segue l’ing. Zaffaroni - i cal-cestruzzi per l’isolamento ter-mico e l’isolamento acusticooffrono indubbi vantaggi intermini di minor costi di ap-plicazione e un maggior con-fort abitativo; la leggerezzaunita alla resistenza consentela realizzazione di opere piùsnelle dal punto di vista este-tico e un risparmio di costi;la fluidità e la rapidità nella

messa in opera permettonoalle imprese risparmi di tem-po e di manodopera. Negli ultimi anni, oltre al cal-cestruzzo “base” per realizza-zioni residenziali e strutturali,sono cambiati i criteri di va-lutazione del prodotto: il mer-cato è sempre più orientatoverso una richiesta prestazio-nale con una valutazione delcontesto applicativo e del ri-sultato finale. Tutto ciò fa sìche il calcestruzzo visto nonpiù come “commodity” macome “soluzione” che per-mettere di risolvere comples-sità progettuali grazie ad unaserie di servizi aggiuntivi tracui la messa a punto del pro-dotto, la qualità, l’assistenzain cantiere e nella posa inopera. In altre parole un mixdi progettualità e impegniconcreti che oggi sono giàpatrimonio e tratto distintivodi Calcestruzzi”. “Abbiamo diversi prodotti in-novativi e soluzioni “su mi-sura” per il cliente – prosegueil Consigliere Delegato, sot-tolineando l’impegno del-l’azienda nell’integrare il con-

cetto di sviluppo sostenibilenelle proprie attività e strate-gie. Nel cantiere del Mose aVenezia, Calcestruzzi è inter-venuta con la fornitura di Ma-rine Concrete, il calcestruzzoper applicazioni specifiche ap-positamente sviluppato perl’uso in ambienti marini oesposti a condizioni ambien-tali soggette all’azione corro-siva del mare o dell’aria. Im-merso nell’acqua di mare del-la laguna, il prodotto è in gra-do di resistere a diverse azionicorrosive quali quelle eserci-tate da cloruri e solfati, dal-l’azione meccanica esercitatadalle onde e dalla conseguen-

te azione del bagnasciuga.L’aspetto che vorrei sottoli-neare è che garantisce una vi-ta di esercizio dell’opera dioltre 200 anni e questo graziealle ricerche avviate oltre 10anni fa nel Laboratorio Ital-cementi di Brindisi e allo svi-luppo del mix-design fattod’intesa con l’impresa. A Ro-ma, invece, per la realizzazio-ne del Ponte della Musica ab-biamo messo a punto con iprogettisti un calcestruzzo diultima generazione (un Rck85) che ha permesso di ridur-re di circa il 56% il peso dellasoletta con conseguente ri-sparmio dei costi.Un ultimo esempio è sul fron-te della sostenibilità. Registria-mo dal mercato un’attenzioneparticolare per una soluzionetermoacustica per i massetti.La nostra risposta si chiamaFonisocal Plus. È un prodottotre volte sostenibile: consenteinfatti il recupero di materieplastiche che altrimenti an-drebbero in discarica, consen-te un risparmio energeticograzie alle sue caratteristichedi isolamento termico e con-

tribuisce al confort acusticodelle case grazie al particolaremix-design. E anche per que-sta soluzione abbiamo un dia-logo costante con gli appli-catori. Calcestruzzi si può permet-tere questo approccio allaclientela grazie anche a dueservizi dedicati: l’AssistenzaTecnica e il Servizio Innova-zione per dialogare con la fi-liera (committenza,proscrit-tore, impresa, applicatori) nelfornire sempre il prodottoe/o l’applicazione più ade-guata alle diverse esigenzeprogettuali”.Sulle ragioni della presenzaal MADEexpo, nell’ambitodel Forum della Tecnica delleCostruzioni, l’ing. Zaffaroniprecisa: “Siamo al MADEex-po nell’ambito di un percorsodi innovazione che sta attuan-do da tempo il Gruppo Ital-cementi. La casa madre è presente conuno stand in cui espone, tral’altro, il cemento trasparenteusato per il padiglione italianoall’Expo di Shanghai: è unprodotto innovativo frutto

della nostra ricerca, su cui sista concentrando l’attenzionedella building community.Calcestruzzi partecipa, invece,al Forum della Tecnica delleCostruzioni con l’obiettivo didare un contributo al rinno-vamento del mondo delle co-struzioni favorendo il dialogonella filiera tra progettisti,committenza, imprese e mer-cato. “Cerchiamo anche noi, nelnostro settore, di fare inno-vazione non solo con il pro-dotto o con il servizio ma conun approccio complessivo almercato che comprenda an-che la sicurezza l’attenzioneall’ambiente, lo sviluppo diprodotti che nella loro fase diproduzione emettano menoCO2 e l’attenzione ai materialida riciclo che miscelati al cal-cestruzzo contribuiscono amigliorarne le performance –prosegue Zaffaroni. In questosenso ci riconosciamo nelloslogan del recente CongressoNazionale degli Ingegneri chesi è tenuto a Bari: “più re-sponsabilità, più ambiente, piùinnovazione”.

Date 5-8 Ottobre 2011

Orari 9.00 - 18.00

IngressiPorta Sud, Porta Est, Porta Ovest

Accredito press e Ufficio StampaPorta Sud - Centro Servizi - Primo Piano

Entrata Fiera Milano- RhoMetro: Linea 1, fermata Rho-Fiera Milano; Autostrada: Uscita Fiera Milano Rho

Giornale 19_2011_Layout 1 23/09/11 17.41 Pagina 17

Page 194: Calcestruzzi: rassegna stampa 2011

18 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 19 - 1 Ottobre 2011

MILANO ARCHITETTURA DESIGN EDILIZIA – FIERA MILANO RHO 5/8 OTTOBRE 2011MADEexpo/

Diamo spazio ad alcune delle aziende che sponsorizzano i convegni organizzati dal Giornale dell’ingegnere al Forum della Tecnica delle Costruzioni

GIOVANNI PLIZZARI*

Dal 5 al 8 ottobre si terrà aMilano il MADEexpo 2011,una manifestazione fieristicache consente a tanti espositoridi presentare le novità nelcampo dei materiali e delletecnologie edilizie.Per il secondo anno consecu-tivo, il MADE ospiterà unospazio riservato alla culturadel costruire, chiamato “Fo-rum della Tecnica delle Co-struzioni”, nel quale sarannopresenti le università e le prin-cipali associazioni culturali ita-liane che operano nell’ambitodell’edilizia.Come si è già verificato loscorso anno, il Forum favoriràil contatto tra i numerosissimivisitatori (più di 240.000 nel-l’edizione del 2010) e gli ope-ratori culturali che lavoranoquotidianamente per promuo-vere l’innovazione per un’edi-lizia di qualità. Questo contat-to rappresenta una opportu-nità per gli operatori e leaziende italiane per acquisireknow-how ed essere più com-petitive in un mercato semprepiù difficile, dove la riduzionedei costi non rappresenta piùl’unica soluzione per acquisire

nuove fasce di clienti.Nell’ambito del Forum sonoorganizzati numerosi conve-gni culturali che, con la par-tecipazione di aziende spon-sor, entreranno nel vivo deiproblemi attuali dell’edilizia.Molti di questi convegni sonoorganizzati dalle associazioniculturali.Tra i temi trattati nel 2011 sa-rà presente anche la sosteni-bilità edilizia, in un contestonel quale il risparmio energe-tico e il riutilizzo dei materialirivestono certamente un ruolofondamentale, così come lanecessità di riqualificare le co-struzioni post-belliche, costrui-te quando la necessità di resi-stere alle azioni sismiche e dirisparmiare energia non eranosentite e nemmeno previstedalle normative dell’epoca.Nel Forum è anche riservatouno spazio per la “Mostraprodotti”, dove diverse azien-de selezionate da un Comitatoscientifico del forum presen-tano ai visitatori prodotti e si-stemi caratterizzati da un ele-vato contenuto tecnologico,che saranno fisicamente pre-senti in fiera e che potrannoessere toccati con mano dalpubblico.

Il Forum della Tecnica delleCostruzioni vuole quindi crea-re un ponte tra la ricerca nelmondo delle costruzioni e unamanifestazione fieristica comeil MADE. Infatti, negli ultimianni, la ricerca universitariaitaliana ha fattograndi progressinel settore deimateriali e delletecnologie per lecostruzioni, tantoche i risultati ot-tenuti sono rico-nosciuti a livellointernazionale. Neè una dimostra-zione la presenzadi diversi docentiitaliani nei comi-tati scientifici delleprincipali conferenze interna-zionali del settore. La ricercaha consentito di svilupparemateriali pronti a risponderealle principali esigenze dellecostruzioni, tra le quali si pos-sono citare certamente la si-curezza nei confronti di pos-sibili terremoti e l’esigenza direalizzare costruzioni sosteni-bili anche nel senso di ridurrei costi di manutenzione; ciò èpossibile garantendo una ele-vata durabilità alla struttura.

È ormai ben noto che la nuo-va normativa tecnica per lecostruzioni, il D.M. 14.1.2008,impone che le strutture abbia-no una vita utile non inferioreai 50 anni, che diventano 100per le grandi infrastrutture, du-

rante la qualenon sono am-messe manuten-zioni straordina-rie.Il coinvolgimentodelle università edelle associazioniha un significatoben preciso. Leuniversità, infatti,rappresentano unservizio pubblicoe possono vera-mente rappresen-

tare una risorsa per le aziendeche vogliono migliorare i loroprodotti. È ormai impensabilepensare a strutture di ricercad’avanguardia all’interno delleaziende di costruzione, dovele professionalità sono preva-lentemente orientate ad altriobiettivi aziendali. Su un altrofronte, le associazioni culturalihanno sempre avuto un ruolofondamentale nel divulgare leconoscenze acquisite dai cen-tri di ricerca, attraverso con-

vegni, giornate di studio e cor-si di formazione. Ciò per col-mare un “gap” dovuto al fattoche, troppo spesso, il mondodel lavoro in generale e dellecostruzioni, in particolare, harecepito solo in minima partel’innovazione proposta daicentri di ricerca, preoccupatosolo di ridurre i costi di pro-duzione, dimenticando il va-lore aggiunto rappresentatodalla qualità del prodotto; insostanza, sembra che il mon-do della ricerca e il mondodelle operatori delle costru-zioni (amministrazioni, impre-se e progettisti) abbiano per-corso negli ultimi anni stradeparallele, con pochissime in-terazioni.Il Forum di Tecnica delle Co-struzioni rappresenta per que-sto una grande opportunità diincontro tra i ricercatori e glioperatori, in modo da unirele diverse strade a vantaggiodi tutti: dell’università che habisogno di conoscere i bisognied i problemi specifici dei can-tieri e delle imprese di costru-zione che non possono rinun-ciare all’innovazione tecnolo-gica in un paese che deveguardare avanti, soprattutto inquesti anni.

Il Forum di Tecnica delle Co-struzioni si avvale dell’apportodi un Comitato scientifico alquale fanno parte diversi do-centi universitari esperti perdiversi materiali, come il cal-cestruzzo, l’acciaio, il laterizioo il legno, e per le diverse tec-nologie che caratterizzano ilmondo delle costruzioni. Tuttii membri del Comitato scien-tifico sono docenti di ricono-sciuta fama nazionale e inter-nazionale e sono consideratitra i maggiori esperti nel mon-do della ricerca nel settore del-le costruzioni.Il Comitato scientifico ha ilcompito di valutare le propo-ste fatte dalle diverse aziendeper la mostra prodotti, in mo-do da presentare ai visitatorisolo proposte caratterizzateda un elevato contenuto tec-nologico.I visitatori potranno incontraredirettamente le università e leassociazioni nel padiglioneche ospiterà il Forum dellaTecnica delle Costruzioni, perpoter parlare direttamente deiproblemi e delle grandi novitàche sono o saranno a brevedisponibili a tutti gli operatoridell’edilizia.

*presidente del CTE

Il Forum della Tecnica delle Costruzioni a MADEexpo 2011

Tekla BIMsight in anteprima per l’Italia a MADE expo Harpaceas presenta in anteprima per l’Italia Tekla BIMsight ilrivoluzionario prodotto della multinazionale finlandese Teklarappresentata in esclusiva per l’Italia dalla società milanese.Tekla BIMsight è il software Building Information Modeling peruna collaborazione efficiente in qualsiasi progetto dicostruzione. Ingegneri, architetti, disegnatori, generalcontractor, imprese di costruzione, carpentieri eprefabbricatori, possono ora condividere i loro modelli,verificare la presenza di interferenze, inserire commenti ecooperare in maniera ancora più proficua. Tekla BIMsight è in

grado di supportare l’interoprocesso di progettazione,coordinamento e revisione delflusso di lavoro. Tekla BIMsightimporta modelli in formato IFC,DWG e DGN prodotti daqualsiasi software 3D.TeklaBIMsight è scaricabilegratuitamente sul sitowww.teklabimsight.com.

Presso lo stand Harpaceas nel Padiglione 10 - il visitatore diMADE expo avrà l’opportunità di toccare con mano lepotenzialità rivoluzionarie di Tekla BIMsight utilizzandolopersonalmente grazie ad una postazione dotata di video touchscreen a sua disposizione.

www.harpaceas.it

Casseri in EPS per realizzare pareti in cemento armato ad elevato isolamento termico ICF Italia è l’innovativo sistema a pareti portanti chegarantisce la realizzazione di edifici antisismici, abasso consumo energetico e dall’elevato isolamentoacustico. È il frutto del lavoro di ricerca svolto dalConsorzio ICF Italia, composto da aziende dislocate

sul territorio italiano ecaratterizzate dagrande professionalitànella realizzazione diprodotti in EPS perl’edilizia. I pannelli ICF Italiasono disponibili conspessori di isolante

variabili da 6 a 15 cm e con spessore del setto in clsda 15, 20, 25 e 30 cm. La particolare conformazionedegli incastri impedisce la fuoriuscita delcalcestruzzo e migliora la stabilità durante le fasi digetto. Mediante semplici operazioni di assemblaggioi casseri ICF consentono dunque di ottenere paretiin calcestruzzo armato o “debolmente armato” (inconformità al DM14/01/2008) già coibentate.

www.icf-italia.it

Fassa Bortolo: qualità e affidabilità per il risparmio energeticoCon un’articolata gamma di soluzioni, un vero e proprio“Sistema Integrato” per qualsiasi tipo intervento, Fassa Bortoloè in grado di operare a 360° e rispondere ad ogni esigenza delcantiere. Sempre al passo con l'evoluzione del mercato, isistemi Fassa offrono tutela dell’ambiente, bassi costi digestione e benessere abitativo, rispettando pienamente i criteri

dell’edilizia moderna.Il Sistema Cappotto consenteuna perfetta coibentazione

esterna dell’edificio,permette diraggiungere esuperare i parametridi efficienzaenergetica stabilitidall’attuale normativa

e mette a disposizione diverse tipologie di lastre: EPS,sughero, lana di roccia apprettata e la lastra termoisolanteColorex.Il tutto completato da una ricca gamma di accessori.I Benestari Tecnici Europei ETA 07/0280e ETA 09/0280 – ottenuti per le lastre inEPS, EPS Colorex e lana di roccia – necertificano la qualità e l’affidabilità.

ww.fassabortolo.com

Ecologia, sostenibilità, economiaLa più completa gamma di Additivi liquidi ed in polvereper le più avanzate tecnologie del calcestruzzo -Prodotti e tecnologie per la protezione e la riparazionedei cls armati e murature - Inibitori di corrosione insinergie funzionali e multiple - Rinforzi strutturali perpre e post sisma - Formulati duttili ad alta energia difrattura - Prodotti e tecnologie per durabili costruzioni eriparazioni dei pavimenti in calcestruzzo - Tecnologie di impermeabilizzazione distrutture interrate ed in quota - Prodotti e tecnologie per il restauro monumentale -Finiture, protezioni e decorazioni perfacciate di edifici.

www.tecnochem.it

Da oltre 25 anni nel settore dei prefabbricati per l’edilizia, Tecnostrutture è leaderitaliana nella progettazione e nella produzione di Pilastri e Travi REP®, un sistema

costruttivo Rapido, Economico e Pratico, brevettato nel1967. I prodotti REP® si abbinano ad ogni tipo di solaio esono adatti a tutte le destinazioni d’uso: infrastrutture,ponti, metropolitane, ospedali, ma anche edifici adibiti alterziario o civili abitazioni.Uno staff di engineering altamente specializzatosupporta il professionista ed il committentedall’individuazione della migliore soluzione strutturale alsupporto post vendita.

Tecnostrutture innova costantemente i propri prodotti attraverso partnership connumerose università italiane ed internazionali ed il deposito di brevetti industriali.Attualmente Tecnostrutture è impegnata nei cantieridelle metropolitane di Milano, Brescia e Roma e delle2 torri Eurosky, le più alte di Roma.

www.tecnostrutture.eu

CSPFea c.s.Sviluppo e Distribuzione SoftwareCSPFea distribuisce rilevanti softwares dicalcolo per l’ingegneria civile, ricercando lepiù performanti soluzioni: in particolare daSeoul, isoftwares diMIDAS, la piùimportantenovità apparsanel mercatoitaliano negliultimi diecianni edall’Olanda ilsoftware di TNO-DIANA, un vero e propriopunto di riferimento mondiale per le analisi.CSPFea lavora a fianco di Enti qualiNAFEMS, Fondazione Eucentre enumerose Università italiane operando nelModeling & Simulation, nelle tre fasi:Verifica dei codici di calcolo, Verifica dellacorrettezza numerica delle modellazioni,Validazione dei modelli con esperimenti ecasi reali.L’attivitàcomprendeinoltrel’attivitàeditoriale, larivista trimestrale di modellazione numerica“Structural Modeling” www.structural-modeling.it

www.cspfea.net

La Divisione BASF ConstructionChemicals La divisione BASF Construction è fornitoreleader di sistemi chimici e formulazioninell’industria delle Costruzioni. Continua innovazione e soluzionipersonalizzate assicurano al cliente maggiorsuccesso. L’Unità di business AdmixtureSystems facilita particolarmente i propriclienti nel settore del preconfezionato,prefabbricato,calcestruzzoterra umida eindustriadellecostruzioniunderground.L’unitàConstructionSystems offreun’ampiagamma di prodotti per pavimenti di impiantisportivi ed industriali, intonaci esterni e paretidi isolamento, giunti espansivi, impregnantiper il legno, nonché speciali malte daripristino, adesivi per piastrelle e membraneimpermeabili. La divisione opera con siti produttivi e centricommerciali in più di 50 paesi e, nel 2010, haraggiunto venditeper circa 2 miliardi dieuro, con circa 7100dipendenti.

www.basf-cc.it

Giornale 19_2011_Layout 1 23/09/11 17.41 Pagina 18