Cadi Oli

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CADIOLI CAPITOLO 1 l'editore è definito per convenzione il mediatore fra chi scrive e chi legge, colui che sceglie un testo e lo porta – sotto forma di libro – al lettore. Un testo non passa mai direttamente dall'autore al lettore → tentativi di pubblicazione indipendente online (self publishing) sono fallimentari, a meno che non si avvalgano dell'apparato comunicativo dell'editore. Escarpit 1958: l'editore ha la funzione di scegliere, produrre e distribuire. Deve tener conto di un pubblico teorico di riferimento. Senza l'editore, l'opera non avrebbe accesso all'esistenza. La casa editrice è un'industria a tutti gli effetti, perciò l'editore è tenuto ad effettuare un'operazione di selezione dell'offerta (Spinazzola), producendo valore aggiunto poiché consente la comunicazione fra i due poli. Enrico Decleva sottolina il carattere vario e complicato del ruolo editoriale. La sua funzione non riguarda solo il collegamento fra lettore ed editore, ma anche fra altre figure concrete del mercato. È dunque una mediazione culturale, economica e di posizionamento sul mercato. Ogni opera ha infatti un suo luogo naturale in cui essere collocata, già esistente o da creare. Ogni posizionamento sbagliato determina il fallimento dell'opera letteraria. Gianfranco Ferretti insiste sulla neutralità del ruolo editoriale. L'editore tende infatti a sparire, accettando il suo ruolo secondario. Immettendo l'opera nel mercato, l'editore realizza una funzione sociale. Spinazzola si sofferma appunto sul ruolo sociale della scrittura e della letteratura. L'editoria è un'industria singolare, che si appropria di un prodotto finito che predetermina la sua utenza, serializzandolo ed offrendolo al pubblico. L'editore è dunque mediatore in quanto dà spazio a un qualcosa di già esistente, che però non aveva vita sociale. Questo intervento di mediazione deve tenere unite sia le necessità economiche dell'editore, che le esigenze del lettore → tenere conto dunque di un atteggiamento fruitivo, di cui non si possono conoscere i dettagli a priori. Bisogna dunque costruire l'editoria su due livelli di attività: da un lato la produzione massificata di prodotti destinati ad incontrare il gusto del pubblico indifferenziato e dall'altro lato la sperimentazione di una pluralità di offerte, per mantenere attiva la creazione di interessi librari nuovi. Sottolinea inoltre l'interdipendenza infrangibile che c'è fra il leggere e lo scrivere, poiché senza un lettore non esiste la letteratura. Produzione mondadori degli anno '30 è un esempio emblematico, poiché la creazione di collane contribuisce alla ristrutturazione complessiva del pubblico. Alla tipologia di lettore si sovrappone dunque anche quella di cliente che compie delle scelte d'acquisto. Ancora una volta, il lato economico e quello culturale si sovrappongono nell'attività editoriale. L'opera letteraria ha dunque un senso riassuntivo, poiché sintetizza queste due dimensioni grazie all'intervento editoriale. Einaudi aderisce all'idea di Spinazzola e si sofferma sulla necessità di tentare di far coincidere il successo economico dell'attività editoriale con la

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CADIOLI

CAPITOLO 1

l'editore definito per convenzione il mediatore fra chi scrive e chi legge, colui che sceglie un testo e lo porta sotto forma di libro al lettore. Un testo non passa mai direttamente dall'autore al lettore tentativi di pubblicazione indipendente online (self publishing) sono fallimentari, a meno che non si avvalgano dell'apparato comunicativo dell'editore. Escarpit 1958: l'editore ha la funzione di scegliere, produrre e distribuire. Deve tener conto di un pubblico teorico di riferimento. Senza l'editore, l'opera non avrebbe accesso all'esistenza.La casa editrice un'industria a tutti gli effetti, perci l'editore tenuto ad effettuare un'operazione di selezione dell'offerta (Spinazzola), producendo valore aggiunto poich consente la comunicazione fra i due poli. Enrico Decleva sottolina il carattere vario e complicato del ruolo editoriale. La sua funzione non riguarda solo il collegamento fra lettore ed editore, ma anche fra altre figure concrete del mercato. dunque una mediazione culturale, economica e di posizionamento sul mercato. Ogni opera ha infatti un suo luogo naturale in cui essere collocata, gi esistente o da creare. Ogni posizionamento sbagliato determina il fallimento dell'opera letteraria. Gianfranco Ferretti insiste sulla neutralit del ruolo editoriale. L'editore tende infatti a sparire, accettando il suo ruolo secondario. Immettendo l'opera nel mercato, l'editore realizza una funzione sociale.

Spinazzola si sofferma appunto sul ruolo sociale della scrittura e della letteratura. L'editoria un'industria singolare, che si appropria di un prodotto finito che predetermina la sua utenza, serializzandolo ed offrendolo al pubblico. L'editore dunque mediatore in quanto d spazio a un qualcosa di gi esistente, che per non aveva vita sociale. Questo intervento di mediazione deve tenere unite sia le necessit economiche dell'editore, che le esigenze del lettore tenere conto dunque di un atteggiamento fruitivo, di cui non si possono conoscere i dettagli a priori. Bisogna dunque costruire l'editoria su due livelli di attivit: da un lato la produzione massificata di prodotti destinati ad incontrare il gusto del pubblico indifferenziato e dall'altro lato la sperimentazione di una pluralit di offerte, per mantenere attiva la creazione di interessi librari nuovi. Sottolinea inoltre l'interdipendenza infrangibile che c' fra il leggere e lo scrivere, poich senza un lettore non esiste la letteratura. Produzione mondadori degli anno '30 un esempio emblematico, poich la creazione di collane contribuisce alla ristrutturazione complessiva del pubblico. Alla tipologia di lettore si sovrappone dunque anche quella di cliente che compie delle scelte d'acquisto. Ancora una volta, il lato economico e quello culturale si sovrappongono nell'attivit editoriale. L'opera letteraria ha dunque un senso riassuntivo, poich sintetizza queste due dimensioni grazie all'intervento editoriale. Einaudi aderisce all'idea di Spinazzola e si sofferma sulla necessit di tentare di far coincidere il successo economico dell'attivit editoriale con la pubblicazione di prodotti di qualit, pubblicati non per speculazione economica ma per rispondere alla domanda di valori culturali. Coincidenza qualit-profitto.

Brigitte Ouvry-Vial parla di atto editoriale, sottolineando con questo termine la responsabilit che l'editore ha nel trasformare il testo in libro. Approfondisce inoltre i vari aspetti di questo atto, ovvero la scrittura editoriale (ovvero l'organizzazione formale dell'opera), l'enunciazione editoriale (ovvero la molteplicit di elementi che concorrono nella realizzazione del libro stampato) e il gesto editoriale (espressione propria dell'attivit di mediazione che si manifesta nella scelta del testo e nella sua trasformazione in libro). Emmanuel Souchier si soffermato sulla definizione di enunciazione editoriale, espressione che indica l'insieme di elementi che concorrono a dare l'immagine del testo portata dall'oggetto libro elementi che fanno esistere il testo. Le tracce dell'azione editoriale entrano esse stesse a far parte dell'identit di un testo. La mediazione editoriale dunque coinvolge il testo stesso, non limitandosi a trasmettere il testo, ma trasformandolo in libro. Se il compito editoriale la trasformazione, il fine ultimo dell'editore l'edizione termine che non indica solo il libro stampato, quanto piuttosto la forma editoriale che deve assumere un testo perch diventi fruibile. dunque l'intreccio del testo con la sua presenza formale. Souchier parla di testo secondo per indicare tutti gli aspetti materiali dell'oggetto libro. L'edizione dunque mediazione ed interpretazione.

Nel momento in cui si parla di edizione e non pi di libro, non si pu pi genericamente parlare di scrittori e pubblico, n da un punto di vista culturale, n da un punto di vista economico. Walter Ong sottolinea la differenza fra pubblico e lettori. Pubblico un nome collettivo, mentre lettori un'astrazione. Il pubblico di un libro un'entit pi vasta della somma dei suoi lettori, poich ingloba delle persone che non necessariamente leggono interamente, ma partecipano alla diffusione e dunque alla ricezione del libro.

Spinazzola sottolinea lo spostamento che si attua affiancando al concetto di pubblico inteso come ceto o categoria a quello di leggente. Il lettore dello scrittore non coincide necessariamente con il lettore/lettori cui guarda l'editore. Questo infatti si riferisce a dei lettori in rapporto ai potenziali acquirenti, mentre lo scrittore vuole soddisfare il desiderio di lettura individuale del lettore. Michel de Certeau insiste sulla possibilit del lettore di usare un testo a suo piacimento. L'editore, attraverso le scelte che portano alla pubblicazione, si identifica come agente dell'istituzione che controlla la lettura. Il testo pu essere dunque manipolato, in funzione di interessi dei lettori o per condizioni politiche, sociali, ideologiche ecc. la scelta del testo da pubblicare segue una decisione presa dall'editore che pu partire dalla produzione dell'autore o dalla domanda del pubblico rimasta momentaneamente insoddisfatta. Esiste quindi un doppio movimento editore/lettore editore/scrittore che non implica la stessa condizione. Una implica la definizione/creazione di un segmento di mercato cui riferire un testo gi esistente, l'altra la ricerca di un possibile testo da portare ai lettori e l'eventuale decisione di commissionare quello stesso testo. In questo doppio movimento si pu collocare la dialettica conservazione-innovazione. Spinazzola definisce autore di successo colui che ha saputo far coincidere il suo pubblico ipotetico con un pubblico reale. Un sistema editoriale maturo obbedisce a due spinte operative: 1. tende a soddisfare ogni frazione del mercato2. potenzia ci che consente di raccogliere il maggior numero di lettoriLa necessit di cambiare prodotti riguarda dunque anche l'industria editoriale.

Roger Chartier insiste sul termine comunit di lettori, intendendo l'individuazione di gruppi che abbiano nei confronti della lettura lo stesso atteggiamento e la stessa tradizione. Ne deriva che ogni comunit di lettori ha modi propri di accostarsi ai libri e che sia riconoscibile in base al fatto che chi vi appartiene ha comportamenti analoghi nella lettura. In quest'ottica il concetto di comunit di lettori si avvicina all'attivit editoriale, che deve far riferimento a queste comunit. Alcuni editori e alcune collane hanno rappresentato delle specifiche comunit, in riferimento alle quali sono state compiute scelte produttive mirate. La comunit dei lettori diventa uno spazio commerciale, un segmento di mercato che l'editore deve identificare in relazione al proprio habitus. Prima di individuare il suo segmento di riferimento, l'editore dovr conoscerne le modalit di lettura. si pu applicare al sistema editoriale la distinzione di spinazzola in merito al sistema letterario: letteratura sperimentale, istituzionale, d'intrattenimento e marginale/residuale. A ciascuna di queste aree possono essere associate delle diverse comunit. Non infatti raro che lo stesso testo venga pubblicato contemporaneamente in edizioni diversificate, per offrire libri con caratteristiche differenti a comunit differenti. Anche se l'editore non personalmente coinvolto nella comunit di lettori cui si rivolge, deve far s che ogni progetto rappresenti quel modello di lettore cui si vuole riferire quando sceglie di pubblicare un testo. Non importante dunque ci che viene pubblicato, ma il rapporto che instaura fra editore e comunit di lettori. Un editore deve dunque rappresentare un movimento di idee e tener fede a questo orientamento.

Cadioli propone la possibilit di delineare una figura di lettore che riassuma in s tutti i caratteri dei lettori reali di una determinata comunit lettore tipo attraverso cui conoscere abitudini e comportamenti di lettura della comunit di appartenenza. Prende in considerazione Fish quando parla di comunit interpretativa (formata da quanti condividono strategie interpretative per scrivere testi, preesistenti all'atto di lettura comunit interpretative scrivono il testo perch lo interpretano) e lettore informato. il lettore che fa la letteratura, non inteso come operatore libero ma come membro di una comunit che determina l'attenzione che il lettore presta e quindi la lettura che fa. ci che viene definito come letterario dipende da un giudizio collettivo, che esister finch la determinata comunit rispetter la decisione. Editore iperlettore la figura dell'editore che incarna il lettore tipo di una comunit. Qua il prefisso iper- preso nell'accezione a nome di qualcuno, per qualcuno. Si suggerisce dunque che l'editore agisca per conto del lettore tipo. quindi il primo lettore di ogni comunit cui vuole indirizzare i suoi libri. Fonda la propria lettura su scelte che mettono in risalto alcuni elementi e ne eliminano altri, privilegiando il modello che vuole rappresentare e dando alla sua lettura valore paradigmatico. Nel successo del libro si determina la capacit dell'editore di trasformare lettori ideali in reali. Non coincide con la figura dell'imprenditore.

Ci sono case editrici che hanno un proprio pubblico tipo (adelphi, bompiani ecc), poich hanno eletto il loro pubblico, che si stente garantiti dalla prestigiosa immagine dell'azienda. Ex: lettera di Bompiani a Curzio Malaparte in cui sottolinea le due condizioni in cui si trova l'editore. 1) quando uno scrittore invia un'opera, l'editore dice quello che pensa. 2) dice di non aver mai trovato modo migliore per giudicare se pubblicare o no un'opera se non la reazione istintiva il fiuto dell'editore. All'interno della lettura editoriale avviene dunque un'interpretazione del testo, che porta ai suggerimenti sulle eventuali modifiche da apportare.

CAPITOLO 2

la comunit di lettori cui l'editore deve far riferimento importante innanzitutto nella scelta dei generi letterari e dei titoli da dare alle stampe.L'autore, nel momento della stesura, ha sempre in mente una comunit di lettori cui riferirsi, cos come l'editore ha in mente una determinata comunit quando legge il testo. Se queste comunit coincidono si ha il superamento della contraddizione interna al rapporto editore-scrittore. Ciononostante compito dell'editore scegliere il segmento di mercato adatto. Hans Robert Jauss Literaturgeschichte als Provokation der Literaturwissenschaft sostiene che la scelta del pubblico di riferimento sia reversibile, poich ci sono casi in cui l'opera letteraria propone una rottura talmente tanto radicale da non poter trovare un pubblico nell'immediato. In questi casi neccessario un assestamento sul lungo periodo.

Einaudi nel 1955 quando presentava il suo catalogo editoriale specificava il suo pubblico di riferimento in maniera esplicita. Calvino stesso riconosceva la specificit del loro pubblico. Ricorre nella storia della casa editrice l'idea di una collezione economica universale che possa rivolgersi ad un pubblico Einaudi e ad un pubblico nuovo, meno colto e meno severo.

Il Saggiatore nel primo catalogo sottolineava che la casa editrice era nata con lo scopo sia di soddisfare le richieste di un pubblico intellettuale moderno, che di proporre opere innovative nate dal fermento letterario che si andava sviluppando in Italia.

Brigitte Ouvry-Vial ha suddiviso la lettura editoriale in tre fasi: 1. cogliere le caratteristiche estetiche del testo e la maniera globale in cui viene percepito. Vedere se ha un tono, ovvero un modo della voce rispetto al discorso2. comprendere ed interpretare il progetto dell'autore che l'edizione deve attualizzare. Visione del libro che verr3. di introduce l'atto di pubblicazione. una lettura-riscrittura che agisce sul testo, eventualmente correggendolo. La prima e la seconda fase erano gi state sottolineate da Calvino (linguaggio, struttura, se fa vedere qualcosa di nuovo). La lettura editoriale non si fonda su una teoria o su una dottrina testuale.Nella scheda che d conto della lettura editoriale ci sono: presentazione dell'autore, trama, valutazione in merito al valore letterario e alla pubblicabilit. La fisionomia del lettore tipo il pi delle volte sottintesa. Dominique Cartellier l'editore colui che situa il valore, non colui che giudica. L'editore pu avvalersi di vari strumenti critici, quali la conoscenza della letteratura del proprio tempo, la fisionomia dell'editore e del suo catalogo, la tipologia di lettori cui normalmente l'editore si riferisce ecc., poich la lettura editoriale non si basa su un metodo.Al fatto di doversi riferire ad una comunit di lettori ben delineata si spiega il rifiuto di molte proposte. Vittorio Sereni, editore Mondadori deve tener conto della visione di Arnoldo Mondadori, che cercava il risultato migliore con il minor rischio e una mediazione fra successo editoriale e qualit. Il conflitto fra parere negativo sulla qualit e parere positivo sulla pubblicabilit sono all'ordine del giorno nelle schede editoriali (ex: romanzo Vengo anch'io di Cesarano). L'ultima parola spetta sempre ad Arnoldo. Nel tempo che intercorre fra la lettera valutativa e la decisione finale possono passare svariati mesi o pochi giorni. Paradossalmente, pi debole l'identit di un editore, pi possibilit ci sono di essere pubblicati. Il Gattopardo riceve prima il giudizio negativo di mondadori, per essere poi pubblicato nella Biblioteca di letteratura di Feltrinelli. Vittorini aveva intuito il potenziale del romanzo, ma non poteva non rilevare la distanza fra l'opera e le collane da lui gestite sia per Mondadori che per Einaudi. Ci sono anche casi in cui il libro viene rifiutato dopo essere gi stato stampato. Le ragioni concorrenziali sono spesso cruciali per decidere se pubblicare o no un testo rubare l'autore alla concorrenza.

Calvino definisce il ruolo dell'editore dicendo che colui che fa s che la cultura del suo tempo abbia un volto piuttosto che un altro. La decisione se pubblicare o no un testo costitutiva del carattere militante del lavoro editoriale. Spesso le discussioni fra editori per decidere se pubblicare o meno un testo si trasformano in discussioni sul sistema letterario del tempo e le sue correnti un esempio di letterato editore. possibile che una casa editrice contribuisca a determinare l'attivit letteraria di un'epoca a seconda di quanta libert di intervento lascia ai letterati che collaborano come editori.L'homme de lettres che partecipa sia internamente che esternamente all'attivit editoriale pu essere considerato un letterato editore. Questa una categoria critico-letteraria e non sociologica. Gli interventi di molti letterati editori possono essere letti per la storia letteraria come testimonianza di militanza, poich sulle loro idee sono state tracciate e sviluppate molte linee editoriali di letteratura contemporanea. Il legame fra attivit editoriale e saggistica cos forte da far s che i testi prodotti per l'uno o l'altro scopo si confondano.

Elio Vittorini vs Giorgio Bassani 1. lavora per Einaudi e Bompiani. Agisce in maniera spregiudicata e geniale, con sperimentalismo e volont di scoperta e consapevole logica editoriale. aperto ad autori italiani non istituzionali e mira ad imporre una tendenza di ricerca ossessiva del nuovo. Dirige la collana I Gettoni negli anni '50 giudicata la pi rappresentativa in quella decade. Secondo Calvino non un buon esempio editoriale perch non ha creato scrittori di best seller. 2. lavora per Feltrinelli e manifesta un atteggiamento pi riservato, tradizionale. Le sue scelte sono riconducibili alla repubblica delle lettere e rappresentano nel catalogo feltrinelli un'area nella quale il successo di pubblico acquista titolo di letterariet.

La direzione delle collane di letteratura una testimonianza pragmatica per indagare l'identit e le linee produttive dei singoli editori. La collana inoltre determinante per la decisione di pubblicare un opera o meno pu succedere che un'opera che piace all'editore non trovi spazio nella casa editrice e, viceversa, che un'opera che non sarebbe stata accettata sia invece pubblicata perch in linea con una delle collane. Le collane hanno inoltre pubblico ben definito nota di Maria Teresa Giannelli (Mondadori, anni '60) in cui dice che il pubblico di Narratori consiste di gente che interpreta il testo alla lettera, senza sottofondi ironici, con un concetto accademico della narrativa. + lettera a Vittorio Sereni da Nicol Gallo, in cui si parla dell'assorbimento della collana Medusa degli Italiani nei Narratori e si ipotizza la creazione di una collana pi sperimentale, che costi meno e leghi meno la casa editrice dal punto di vista commerciale. La proposta nasce dal fatto che Gallo venuto a sapere dell'analoga idea di garzanti e li vuole battere sul tempo e dal fatto che vuole ampliare la base dei lettori che era stata fossilizzata da Medusa. In sede editoriale, la letterariet viene affermata in quanto un testo appartiene ad una collana letteraria. intreccio fra attivit critica ed editoriale. Giulio Ferroni sostiene che la critica contemporanea soffra di una angoscia della quantit, poich vi sono troppe opere definite dall'editoria come letterarie.

I CLASSICI come vengono selezionati? Perch un libro diventa un classico? Ex: collana Corona di Bompiani si proponeva di offrire al vasto pubblico le opere che costituiscono i principali punti fermi della cultura del tempo. intenzione di contemporaneit di Vittorini e gusto avanguardista. Anche autori del passato sono presi in considerazione per la loro potenziale modernit (libro scritto da Casanova del '700).Come si selezionano gli autori appartenenti ad un canone (insieme di autori/opere prese a modello)?Non c' un'autorit, l'istituzione letteraria che li sceglie in vari momenti. Lo studio delle collane dei classici pu essere inserito in quello sul canone. Ex: Benedetto Croce nel 1909 presenta sotto Laterza la collana di letteratura Scrittori d'Italia. Il suo intento quello di distaccarsi dai criteri in base ai quali venivano definiti i classici (la lingua) e proporre una visione estetica, dando spazio alle opere che rendono pi sicura testimonianza della vita, dell'arte e del pensiero italiano dei secoli passati. Si rivolge ad un pubblico non erudito, ma colto. vuole dare un nuovo modello di tradizione letteraria alla cultura italiana. Giovanni Papini, contemporaneamente a Croce, crea la collana Scrittori Nostri, rivolgendosi per ad un pubblico completamente diverso, giovane, cui vengono destinati testi antiscolastici collocati nella campagna toscana vuole divulgare una nuova cultura filosofica e letteraria.

classici del novecento spesso vengono inseriti nelle collane anche autori contemporanei, creando cos la situazione per cui vengono definiti classici degli autori a causa dei diritti di pubblicazione posseduti dalle diverse case editrici, che dunque possono pubblicare solo alcuni autori.

CAPITOLO 3

il testo che arriva al lettore, specie tra diciannovesimo e ventesimo secolo, pu essere risultato di interventi editoriali di vario genere, messi in atto in varie fasi della creazione dell'opera.

TESTI SU COMMISSIONE: possibile che all'origine del testo ci sia una sollecitazione o uno spunto editoriale. Ex: l'editore Barbera invita Vittorio Bersezio a scrivere un romanzo popolare che ispiri amore al lavoro. D anche indicazioni sulla trama, chiedendo che parli di una famiglia popolana piemontese con le sue vitr e difetti e che le idee dominanti siano il lavoro, l'energia, la rettitudine, la fede (ma non il fanatismo). ED. STRUTTURA IL TESTO: riceve una proposta da un autore e accetta, chiedendo per che il testo abbia caratteristiche riconoscibili, dando il tema generale e le specifiche sulla struttura. Scopo comune dell'autore e dell'editore fare un'opera che incontri il favore del pubblico.Ex: sempre Barbera chiede a De Amicis (1873), dopo che lui si proposto di scrivere un volume sull'Olanda, di rispettare una determinata lunghezza del libro, struttura, contenuto.EDIZIONI POSTUME: spesso gli scritti rimasti inediti sono incompleti o non definitivi. necessario in questi casi l'intervento di un curatore entra in gioco nella costruzione dell'edizione la comunit dei lettori cui destinata, cos come l'immagine che l'autore aveva precedentemente. Se l'autore non aveva pubblicato niente quando era in vita, si assiste ad una vera e propria costruzione dell'immagine tramite l'edizione postuma. Ex: Illuminations di Rimbaud edito da Felix Feneon ha messo le poesie seguendo un ordine arbitrario. Questa scelta stata fatta presente in tutte le edizioni successive. Atti impuri di Pasolini, edito da garzanti. Il testo era incompleto, lui lo modifica secondo criterio di leggibilit e pubblica. EDITORE CONVINCE AUTORE INCERTO: ex: Mario Luzi viene convinto a fare una collezione delle sue poesie, Nel Magma, da Vanni Scheiwiller, dopo che le aveva pubblicate su delle riviste. Se non gliel'avesse chiesto, Luzi non le avrebbe pubblicate in una raccolta.

L'editore il primo partner dell'autore. Non sempre cerca di portare a termine la sua intenzione, a volte cerca di realizzare quella che secondo lui la migliore soluzione testuale non necessariamente per ragioni economiche. segue il suo gusto, ma deve incontrare il gusto degli altri.

RICHIESTE DI SUGGERIMENTO: l'autore chiede aiuto all'editoreex: Verga chiede a Treves quale prefazione dei malavoglia preferisca. RICHIESTE DI RISCRITTURA: il caso pi noto quello de La Coscienza di Zeno. Cappelli risponde alla richiesta di pubblicazione di Svevo dicendo che il romanzo un po' prolisso e suggerendo delle correzioni, che Svevo accetta.PROPOSTE DI CORREZIONE: Mondadori in una lettera a Prisco suggerisce delle correzioni che vadano a rendere pi verosimile (inteso come coerente con il suo mondo interno) il romanzo. Prisco rifiuta la correzione e passa il romanzo a Rizzoli, che lo pubblica (per rubare l'autore a mondadori). emblematico della possibilit di effettuare letture differenti di uno stesso romanzo. A volte per solo presunzione autoriale. LETTERATI EDITORI hanno un personale modello anche nei suggerimenti di correzioni. Elio Vittorini era spregiudicato nei suoi editing geniali e creativi, Vittorio Sereni era invece discreto e collaborativo. Ex: Fenoglio Calvini Vittorini. Calvino convinto della validit del romanzo, mentre Vittorini non ne convinto. Invia a Fenoglio richieste di correzione, che lui esegue. Il romanzo viene per accantonato e da esso vengono tratti due racconti. Calvino sottolinea l'importanza della coerenza stilistica e la consapevolezza che la scrittura debba essere necessaria alla storia che racconta (in una lettera di correzioni a Sciascia). INTERVENTO DELL'EDITORE SUL TESTO: a volte capita in modo arbitrario e senza l'autorizzazione dell'autore, a volte sono gli autori a chiedere l'aiuto dell'editore (correzioni per delega). Ex: Calvino corregge due racconti di Fenoglio (Nove Lune e Vai al Lavoro) su esplicita richiesta dell'autore. RISCRITTURA TOTALE DELL'OPERA: ex Pasolini con Ragazzi di Vita costretto a riscrivere tutto il libro poich Garzanti preso da scrupoli moralistici. I suggerimenti degli editori entrano direttamente nella genesi dei testi, a qualunque altezza cronologica vengano portati.

Luigi Firpo riflette sulla questione delle varianti coatte. Riconosce che di fronte alla prima stesura, libera e coraggiosa, la seconda pu presentare rielaborazioni spontanee, non imposte dalla censura, ma suggerite dalla ripresa occasionale del lavoro. Questo non implica meccanicamente un peggioramento.

GRAZIA CHERCHI in un articolo del 1987 parla in modo esplicito di collaboratori dello scrittore, che correggono romanzi e racconti in pubblicazione. Non sono ghost-writer, ma lettori competenti e fidati al servizio di chi scrive e non degli editori. Chi fa editing propone, la decisione finale spetta all'autore. L'editing un lavoro che richiede una dose di masochismo: bisogna annullarsi, tuffarsi nella personalit stilistica altrui abdicando alla propria. un lavoro inoltre che resta anonimo. Nella narrativa italiana, secondo la Cherchi, sono pochi gli autori che non hanno bisogno di editing. Rivendica dunque l'importanza di un ruolo che migliora il testo. Il mito dell'editing, nel suo significato positivo di redazione letteraria e negativo di manipolazione, nato con Maxwell Perkins, editor di Hemingway, Fitzgerald e molti altri. Ci sono correnti di pensiero differenti riguardo la funzione dell'editing c' chi propone di abbandonarlo del tutto, chi invece sostiene che sia fondamentale McInerney sostiene che Terra Desolata di Eliot abbia subito un editing radicale da parte di Ezra Pound e che Fitzgerald sottopose ad editing il romanzo di Hemingway Fiesta, cui apport parecchi tagli (tra cui quello che allora era il primo capitolo).

Esempio emblematico quello di Carver, sfruttato dall'editor Lish per diffondere una corrente minimalista. In realt i suoi romanzi erano molto pi pieni. Per volont dell'autore, verranno poi pubblicati gli originali.