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Il presente ebook è distribuito gratuitamente ma riservato

unicamente agli iscritti alla newsletter del sito www.openoikos.com.

Tutti i contenuti sono protetti dalla legislazione in materia di diritto

d'autore. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente

depositati o registrati dalle rispettive case produttrici.

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CAPITOLO 1Perchè devi leggere questo ebook

INTRODUZIONE

Questo è un ebook anomalo, ti avverto subito.

Si tratta di un breve testo che pur avendo una sua autonomia è

parte di qualcosa di più grande, come l'inizio di una storia.

Il vero protagonista della vicenda non è chi lo scrive ma sei tu che

lo leggi.

Questo testo che stai cominciando a leggere potrebbe essere per te

importante.

Acquisire una nuova abilità o migliorare le capacità che già possiedi

può cambiare in positivo la tua condizione.

Io non so di preciso chi tu sia e e quale sia la ragione per cui hai già

letto le otto o nove righe sopra. Posso fare delle ipotesi.

Innanzi tutto ci sono due possibilità in questo preciso momento:

1) tu non hai un lavoro che ha a che fare con il CAD;

2) hai un lavoro in cui è utile la conoscenza del CAD.

Nel primo caso ci sono altre due possibilità:

1a) il CAD ti interessa ma non per ragioni di lavoro: ti piace

disegnare con il computer ed il tuo è un piacevole passatempo

creativo;

1b) vuoi fare del CAD il tuo lavoro: in questo caso potresti essere

uno studente o una persona che vuole intraprendere un'attività.

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Anche nel secondo caso ci sono altre due possibilità:

2a) hai già un lavoro in cui la conoscenza del CAD potrebbe essere

utile ma non hai ancora imparato ad usarlo;

2b) conosci già il CAD ma vuoi migliorarti e/o sei incuriosito dai

nuovi software free e freeware.

In ogni caso un libro come questo può essere utile.

Se non sei un addetta/o ai lavori forse non hai mai pensato che la

gran parte degli oggetti che hai intorno, dal tuo telefonino al

quartiere dove abiti, sono stati realizzati sulla base di un progetto

che è stato redatto con creatività e precisione.

Qualcuno ha fatto dei disegni rappresentando un'idea che piano

piano ha assunto una forma sempre più definita.

Per secoli questo lavoro è stato fatto a mano su un foglio bianco

appoggiandosi su un tavolo.

Fino a non moltissimi anni fa negli studi tecnici si disegnava sui

cosiddetti lucidi, prima a matita poi con i pennini a china con punte

di vario spessore.

Quelli di noi che non sono più giovanissimi si ricordano che si

usavano le lamette da barba. Incredibile!

Servivano a raschiare l'inchiostro di china sul lucido se commettevi

un errore, servivano per cancellare.

Vi garantisco che capitava spesso ma la cosa che faceva più inc......

era che la lametta raschiando rovinava il foglio e quando ripassavi

con la china questa si estendeva non mantenendo lo spessore.

Insomma c'erano giornate furiose sui tavoli da disegno.

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Il “Computer Aided Design” (o “Drafting”) ci ha cambiato la vita,

una vera rivoluzione.

Con questo libro vorrei aiutare la conoscenza di questo tipo di

software per condividere questo piacere, questa passione con una

vasta platea di persone, anche con te.

Voglio dimostrarti che disegnare al computer è molto più facile di

quello che pensi, e non costa niente: ci sono oggi programmi

gratuiti, come quelli di cui parleremo, con cui la tua creatività e la

tua progettualità possono prendere forma.

BENEFICI PER I TECNICI PROFESSIONISTI

Se sei un professionista o stai per diventarlo i benefici che riceverai

saranno anche altri:

– Risparmierai denaro, perché userai software gratuito non

rinunciando alla qualità e all'operatività del tuo lavoro;

– Sarai in regola con la licenza del tuo software che sarà

sempre aggiornato: tra coloro che utilizzano AutoCAD o altri

software piuttosto costosi una buona parte lo fanno piratando

i programmi, contravvenendo la legge e commettendo un

vero e proprio reato. Il rischio di essere scoperti è alto e le

sanzioni che ne seguono sono molto pesanti.

Invece altri hanno acquistato regolarmente le licenze ma dopo

pochi anni si trovano a lavorare con programmi vecchi perché

non più disposti a spendere per gli aggiornamenti.

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La realtà dei piccoli studi professionali tranne rarissimi casi è

questa: irregolari o non aggiornati. C'è una terza possibilità ed

è quella che ti propongo;

– Risparmierai tempo, seguendo un metodo di apprendimento

del software che ti consentirà di padroneggiarlo in breve

tempo (ma questo te lo spiegherò più avanti).

Il tuo tempo è prezioso, ricordalo sempre se vuoi trarre

profitto dal tuo lavoro;

– Eviterai gli errori dell'autodidatta, seguendo alcuni

fondamentali consigli che ti darò fin dall'inizio.

Supererai quelli che ho chiamato “gli equivoci del tavolo da

disegno” che spesso pregiudicano una corretta comprensione

e un corretto uso del CAD.

UN METODO PER IMPARARE IN BREVE TEMPO

Perché dovresti fidarti di me?

Ti sei sicuramente già posta/o questa domanda.

La fiducia non riguarda soltanto la mia buona fede ma le mie

capacità ed è del tutto logico, oltre che legittimo, che tu ti ponga

questa domanda. Come è giusto che io ti dia una risposta.

Salire in cattedra (oddio, non mi piace questo termine) è sempre un

po' un atto di presunzione ma io lo faccio con le migliori intenzioni,

l'umiltà necessaria e tanto entusiasmo.

Proporre un testo è addirittura peggio che stare in cattedra perché è

una comunicazione unidirezionale, senza ritorno, senza feedback.

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Io non voglio fare questo e nonostante le apparenze non lo sto

facendo.

Io lavoro su internet ed il web è comunicazione, non è un caso che

tutto parta e ritorni lì. Per questo non ci sono cattedre né parole

definitive. C'è un percorso che ti invito a fare finché lo vorrai.

Ma torniamo a me. Non voglio eludere le tue domande.

Quando ho fatto l'università in nessun corso della Facoltà di

Architettura si insegnava il CAD, l'ho imparato dopo nella pratica

professionale quotidiana e l'ho praticato per un quarto di secolo, per

cui credo di conoscerlo, anzi è una delle poche cose di cui sono

certo.

Questo per dirti che il lavoro concreto secondo me in questo caso è

più importante dei titoli accademici e la preparazione di chi insegna

è difficilmente certificabile ma va valutata sul campo.

Per me il CAD, che significa progettazione al computer, è stata

sempre una passione, che è ancora viva e che vorrei trasmettere.

Come un altro mio desiderio è sempre stato quello di insegnare e

questo mi ha portato ad approfondire altre questioni.

Ho scoperto per esempio che gli adulti hanno una capacità di

apprendimento diversa da quella dei bambini o dei ragazzi e non

solo perché con l'età diminuisce il numero dei neuroni attivi ma per

una diversa psicologia.

Poi nel processo di apprendimento entrano in gioco delle differenze

tra i diversi individui che vanno considerate e che esistono varie

“intelligenze” a cui riferirsi.

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Questo per dire che mi sono posto seriamente il problema delle

metodologie da adottare per favorire l'apprendimento di persone in

età post-scolastica.

Leggere David Kolb, Howard Gardner ed altri, talvolta in lingua

inglese con un certo sforzo, mi ha fatto riflettere sul mio

apprendimento e su quello di coloro che mi stavano intorno.

Ho messo a confronto ciò che ho imparato con quelli che sono i

metodi consueti di apprendimento che vengono proposti agli adulti:

– corso in aula con comunicazione frontale (come a scuola) ed

esercitazioni (non sempre): molti si iscrivono a questi corsi,

spesso organizzati sotto l'egida degli ordini professionali,

spendendo ingenti cifre per poche decine di ore di lezione di

cui non rimane quasi niente in termini pratici;

– lettura dei manuali a corredo del software: in alcuni casi

impresa titanica. I pacchetti Autodesk per esempio sono

composti da alcune migliaia di pagine. Per alcuni CAD i

manuali sono così corposi al punto che la copia cartacea non

viene più prodotta. Poi sono illeggibili non solo per la

lunghezza.

Negli ultimi anni la scoperta del web marketing è stata poi la miccia

che ha innescato questo mix esplosivo e che mi porta oggi a

propormi come tutor delle cose che so fare meglio.

E' un'attività che è appena iniziata, una nuova sfida con me stesso.

A voi l'ardua sentenza.

Scusami, non voglio tediarti con teorie complesse o ancora peggio

con questioni personali.

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Tutto questo discorso è esattamente l'opposto di ciò che devo fare

per non annoiarti ma un minimo di presentazione era doverosa, non

per promuovere il mio “personal branding” ma per una questione di

chiarezza e di rispetto nei tuoi confronti.

DALL'INFORMAZIONE ALLA FORMAZIONE

Con la stessa chiarezza devo dirti che questo ebook è parte di un

progetto informativo e formativo totalmente online, la “mission” per

cui nasce openoikos.

Questo progetto si avvale di quattro strumenti fondamentali:

1) un blog

2) un forum

3) una newsletter

4) gli infoprodotti

I primi due probabilmente già li conosci e se non li conosci ti invito a

vederli, frequentarli attivamente ed inserirli tra i tuoi siti preferiti.

La newsletter sei destinato a conoscerla perché scaricando questo

ebook ti sei automaticamente iscritto attivando così un altro

strumento informativo per ulteriori approfondimenti.

Ogni tanto riceverai delle email, spesso corredate da links ed

allegati utili alla tua attività e spero, anzi sono convinto, che

apprezzerai.

Se non apprezzerai hai comunque la possibilità di annullare la tua

iscrizione perché in fondo a ogni email ci sarà un link che ti

consentirà facilmente di uscire dalla lista, cosa che ovviamente ti

sconsiglio ma non voglio trattenere nessuno contro la sua volontà.

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Gli infoprodotti costituiscono la parte formativa di tutta l'iniziativa.

Quello che stai leggendo (questo ebook) è il mio primo infoprodotto

ed è un po' il tramite tra l'informazione e la formazione che il

progetto openoikos propone.

In pratica si tratta di veri e propri corsi online costituiti da più

tutorial che utilizzano differenti media (testi, audio, slides, video)

per favorire un facile apprendimento di concetti e tecniche

necessarie ad un appropriato uso del software.

E' un lavoro ancora in corso per me molto impegnativo perché

piuttosto corposo e condotto con una certa accuratezza formale e

concettuale.

Si tratta di coniugare completezza didattica con metodologie che

possano ottimizzare i tempi di apprendimento al fine di creare un

prodotto veramente innovativo.

Come è facile comprendere, a differenza di questo ed altri ebooks

che seguiranno riservati agli iscritti alla newsletter, gli infoprodotti

più corposi ed impegnativi non saranno regalati.

Ciò non significa che sarai obbligato a comprarli.

Lo farai se lo riterrai utile ed io ne sarò felice.

Se non lo farai amici come prima, l'importante è non perderci di

vista.

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CAPITOLO 2I software di cui si parla

SOFTWARE FREE, OPEN SOURCE E FREEWARE

Quando nacque l'informatica (parliamo di pochi decenni fa) il

software proprietario non esisteva, non c'era copyright.

La produzione del software era opera di programmatori orientati alla

ricerca ed alla condivisione dei risultati ma ciò in questa prima fase

non ha impedito, anzi ha agevolato un rapido sviluppo dei

programmi.

Poi il software è diventato un industria in qualche caso connessa con

la produzione di hardware ed è nato il software proprietario.

Tuttavia il software libero non ha smesso di esistere.

Molti programmatori hanno continuato a lavorare al di fuori di una

dimensione commerciale e l'avvento di internet ha favorito la

comunicazione e lo scambio di esperienze dando vita a un fenomeno

di grande diffusione che si è poi organizzato nelle associazioni che

oggi costituiscono il movimento del free software.

E' una delle vicende della nostra epoca per me più cariche di

fascino. La conoscenza e la sua condivisione si sviluppano al di fuori

dei meccanismi totalizzanti dell'economia di mercato.

L'intelligenza di queste persone non si fa mercificare dandoci una

grande lezione di libertà e consentendo a tutti di accendere un

computer e di farlo funzionare senza comprare nient'altro.

Se pensate a quanto l'informatica condiziona e condizionerà le

nostre vite non mi sembra una cosetta da poco.

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Secondo Richard Stallman, l'uomo che più di tutti rappresenta

questo movimento, il free software per essere definito tale deve

avere quattro requisiti, quelle che lui chiama le quattro libertà

fondamentali:

1) libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo;

2) libertà di studiare il programma e modificarlo;

3) libertà di ridistribuire copie del programma ad altri;

4) libertà di migliorare il programma e di distribuirne

pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la

comunità ne tragga beneficio.

Secondo Stallman è la comunità a “possedere” il programma.

Tutti hanno il diritto ad usarlo, modificarlo, distribuirlo. Nessuno può

appropriarsene. Questa è la definizione canonica del free software,

che in italiano viene definito come software libero.

Esistono poi altre definizioni, altri termini che si collocano in una

posizione intermedia tra il software totalmente libero e quello

totalmente proprietario, che corrispondono ad altri modelli di

sviluppo che si sono determinati nel tempo.

Il termine open source, la cui traduzione è codice aperto,

definisce invece un modello che si rifà principalmente alla seconda

delle libertà di Stallman. Un software open source deve essere

aperto nella sua programmazione ma può essere o diventare

proprietario.

Il termine freeware invece definisce un tipo di software che è

distribuito gratuitamente ma non è né libero né open source.

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I SOFTWARE GRATUITI PER IL CAD A DUE DIMENSIONI

In questo ebook si parla di software CAD 2D per due motivi:

1) essi costituiscono comunque il livello base per

l'apprendimento e rimangono lo strumento privilegiato per la

“messa in tavola” del lavoro progettuale. Gli elaborati canonici

non posso prescindere da una rappresentazione per piante,

prospetti e sezioni;

2) è in questo ambito che negli ultimi anni sono apparsi i

programmi free e freeware migliori, tali da poter integrare e a

volte sostituire pacchetti CAD più blasonati.

Il panorama del software è sempre mutevole e ciò che è meglio o

peggio oggi non è detto che lo sia anche domani.

Le affermazioni che si fanno in materia sono sempre discutibili e

dipendono, oltre che dalla soggettività di chi scrive, da una

dinamicità dello scenario che non consente giudizi definitivi.

Comunque scrivere sul web e per il web consente più facilmente

una correzione di tiro, per cui anche questo testo è un prodotto

dinamico, soggetto a successive revisioni.

In questo momento ritengo che ci siano alcuni CAD gratuiti che

meritano la nostra attenzione e che in questo campo sia sbagliato

sceglierne soltanto uno ma mantenere uno sguardo più ampio.

Anche dal punto di vista dell'utente è consigliabile la conoscenza e

l'uso di più di un prodotto al fine di garantirsi un'operatività con la

possibilità di usare sempre il meglio tra le risorse free, open source

e freeware.

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Nella tabella che segue vengono indicati cinque software che

soddisfano alcuni requisiti fondamentali, primo tra tutti la

compatibilità con AutoCAD che comunque rappresenta uno standard

in termini di formato file, funzionalità, consuetudini di lavoro ed

interoperabilità.

Programma Sistema operativo

Lingua italiana

Formato file

Tipo software Dimensioni download

DraftSight WindowsLinuxMac

SI DWGDXF

ProprietarioGratuito

92 MB

DoubleCAD XT Windows NO DWGDXF

ProprietarioGratuito

191 MB

NanoCAD Windows NO DWGDXF

ProprietarioOpen SourceGratuito

281 MB

QCADversione 3.0

WindowsLinuxMac

SI DWGDXF

ProprietarioOpen SoucePrezzo: 32 euro

42 MB

LibreCAD WindowsLinuxMac

SI DXF Software liberoGratuito

13 MB

Al fine di rendere più agile il nostro discorso senza abbandonare

un'esigenza di “biodiversità” tra questi ne scegliamo tre:

1) DraftSight

2) NanoCAD

3) LibreCAD

DoubleCAD XT come caratteristiche è un prodotto intermedio tra

DraftSight e NanoCAD.

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Dovendo scegliere tra gli ultimi due preferiamo LibreCAD perché

software libero anche se al momento con funzionalità inferiori di

QCAD.

Diamo una descrizione un po' più esaustiva dei tre selezionati.

DRAFTSIGHT

DraftSight è un software CAD prodotto dalla Dassault Systèmes,

una grande azienda di origine francese, una software house tra le

più prestigiose in questo settore.

Dassault è molto apprezzata per aver già prodotto applicazioni CAD

3D di grande qualità come SolidWorks e Catia.

Nel campo dell'ingegneria meccanica questi pacchetti sono ciò che

AutoCAD rappresenta per la progettazione architettonica.

Le referenze del produttore sono perciò di ottimo livello e

rappresentano una garanzia sulla qualità del prodotto.

Per scelta del produttore DraftSight è gratuito e rappresenta

l'applicazione entry level, cioè il software attraverso il quale far

conoscere al grande pubblico, ad una utenza di base, i prodotti

Dassault.

Questa politica sta avendo successo in quanto già milioni di persone

hanno scaricato DraftSight.

Essendo un software proprietario e non open source il suo sviluppo

è esclusivamente opera di chi lo produce e non c'è la certezza che il

prodotto rimanga gratuito ma questa intenzione non è stata mai

manifestata e comunque fare il download adesso non obbliga a

nessun pagamento.

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La licenza gratuita attuale non proibisce comunque l'uso del

software anche a fini professionali.

Gira su Windows, Mac e tutte le distro Linux.

Gestisce di default il formato file DWG (e anche DXF come formato

di interscambio) così come AutoCAD rispetto al quale è

perfettamente compatibile.

Un lavoro fatto con DraftSight può essere tranquillamente aperto da

AutoCAD e viceversa.

Il link per il download è questo:

http://www.3ds.com/it/products/draftsight/download-draftsight/

e ci sono tutte le istruzioni per prelevare ed attivare il programma

per i vari sistemi operativi.

NANOCAD

Nanocad è un software CAD prodotto dalla NanoSoft, una

emergente azienda di origine russa, una software house tra le più

interessanti in questo settore.

Per scelta del produttore NanoCAD è gratuito e rappresenta

l'applicazione di base su cui innestare gli sviluppi successivi.

La programmazione del software è aperta, nel senso che ci si può

iscrivere liberamente tra i programmatori NanoSoft ed ottenere e

modificare il codice sorgente ma il produttore mantiene tutti i diritti

di distribuzione.

La licenza gratuita attuale garantisce l'uso del software anche a fini

professionali.

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Gira su Windows e l'interfaccia è in lingua inglese ma ciò non

pregiudica la facilità d'uso del programma avendo una modalità

d'uso molto simile ad AutoCAD.

Il software è molto stabile e veloce, forse il software più

performante e completo tra quelli indicati finora.

Gestisce di default il formato file DWG (e anche DXF come formato

di interscambio) così come AutoCAD rispetto al quale è

perfettamente compatibile.

Un lavoro fatto con NanoCAD può essere tranquillamente aperto da

AutoCAD e viceversa.

Il link per il download è questo:

http://www.nanocad.com

LIBRECAD

LibreCAD tra questi è l'unico software libero ed è la versione free di

QCAD da cui deriva.

La programmazione del software è completamente aperta e la

distribuzione è libera.

Software multipiattaforma (Windows, Linux e Mac) e multilingua in

formato nativo DXF che consente comunque la compatibilità con

AutoCAD e con altri programmi.

Non supporta ancora il formato file DWG.

Programma dalle funzioni basilari, con un'interfaccia leggermente

diversa (meno simile ad AutoCAD) ma ugualmente di facile uso.

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C'è da sperare che la comunità di sviluppatori che segue il progetto

possa far fare a questo software un ulteriore salto di qualità.

Prodotto da seguire.

Il link per il download è questo:

http://librecad.org/cms/home.html

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CAPITOLO 3Come cercheremo di non annoiarci

COMINCIAMO A PARLARNE

Scrivendo un testo come questo, che è comunque una specie di

guida, è molto facile risultare noiosi ed io mi sforzerò di esserlo il

meno possibile, anche se vista la materia non riesco a scrivere un

romanzo d'avventura.

Si può fare comunque della filosofia in quanto il CAD è comunque

un modo nuovo di vedere il mondo non meno di quanto la

prospettiva lo è stata nel Rinascimento.

E' un nuovo modo per concepire lo spazio che abbiamo intorno.

Sarebbe opportuna una riflessione teorica su come l'uso di uno

strumento così, ancora giovane, abbia già modificato la qualità

dell'architettura che in questo tempo è stata realizzata.

Pensa se Brunelleschi, Leonardo, Borromini, Wright e tanti altri geni

del passato avessero avuto una postazione CAD?

Cosa avrebbero potuto progettare?

Forse però stiamo volando un po' troppo alti.

Per capire meglio è forse sufficiente fare un passo indietro più

piccolo, di appena un quarto di secolo.

ALL'INIZIO ERA AUTOCAD

Uno spazio temporale di neanche tre decenni sembra non

giustificare un titolo di paragrafo così “biblico” ma stavamo

veramente all'inizio dell'era dell'informatica.

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Io c'ero e voglio farvi conoscere gli strumenti con cui ho cominciato.

Il mio computer IBM più o meno era così (1 Mb di RAM all'epoca

sembrava uno sproposito).

AutoCAD (non ricordo che ci fosse altra scelta) stava in un floppy

disk (veramente “floppy”) come questo:

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All'avvio comparivano queste tre schermate:

1.

2.

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3.

Quest'ultima è quella che poi si sarebbe chiamata interfaccia

grafica, cioè l'area di lavoro (con in alto l'indicazione del layer

attivo e delle coordinate cartesiane) e lo spazio per impartire i

comandi con la riga di comando sotto ed un menu sulla destra.

Qui non c'era ancora Windows ed il sistema operativo era l'MS-DOS.

La grafica è molto più povera di quelle che verranno dopo ma

l'interfaccia concettualmente non è molto diversa da quelle che

prenderanno forma dalla successiva evoluzione, anche se le

funzionalità che si aggiungeranno saranno moltissime.

Allego una schermata di 25 anni dopo per fare il confronto:

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E' un bel progresso ma ancora oggi si possono dare i comandi da

tastiera scrivendo sulla riga di comando o dal menu testuale.

Uno dei segreti del successo di AutoCAD è questa capacità di

progredire non abbandonando mai se stesso.

Questa disquisizione che può sembrare accademica e di scarsa

utilità pratica invece è molto utile a comprendere una cosa

importante: anche i software hanno un'anima, una personalità, un

modo di ragionare.

Anche i CAD free (passatemi il termine) che abbiamo scelto stanno

dentro questa storia, questo codice genetico.

Andiamo a vederli.

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COME SI PRESENTA DRAFTSIGHT

Apri DraftSight. Se è la prima volta che lo fai il tuo schermo sarà più

o meno così.

La parte che qui vedi in nero è la tua Area di Disegno.

Hai comunque la possibilità di scegliere il colore di sfondo che

preferisci partendo dal menu principale in alto e seguendo questa

sequenza di comandi:

Strumenti > Opzioni > Opzioni di sistema > Mostra > Colori

Elemento > Sfondo modello >

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L'area di disegno predefinita è quella dello spazio modello, da

distinguere dai fogli di layout, ma è una distinzione che

specificheremo meglio in seguito.

Ora ci interessa un altro concetto basilare.

Considera sempre il piano dello spazio modello come se avesse delle

dimensioni reali, come se ci camminassi sopra.

Non esiste il problema della scala del disegno, te lo porrai più avanti

nella fase di impaginazione e di stampa dei tuoi elaborati.

Adesso devi soltanto decidere un'unità di misura adeguata

all'oggetto del tuo disegno.

Per la progettazione architettonica c'è chi è abituato a disegnare in

centimetri e chi in metri. La mia unità di misura in genere è il

metro.

Tieni presente che questa apparirà quando eseguirai la quotatura

del tuo disegno nella quale sono comunque ammessi i decimali dopo

la virgola.

Se guardi la barra grigia in basso (si chiama Barra di stato)

mentre muovi il mouse vedi le coordinate X,Y dei tuoi movimenti sul

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piano cartesiano rispetto ad un punto di origine X=0 e Y=0 che è

quello rappresentato in basso a destra della tua Area di Disegno.

Ovviamente c'è corrispondenza tra i numeri che leggi e le unità del

disegno.

Nel caso esemplificato nella figura sopra nel momento in cui è stata

fissata l'immagine il mouse si trovava a circa 273 unità più a destra

e circa 108 unità più in alto del punto di origine. Sta a te decidere

se queste unità siano centimetri o metri, ma in ogni caso non porti il

problema della scala di rappresentazione. Non ha senso.

IL PRIMO EQUIVOCO DEL TAVOLO DA DISEGNO

Insisto su questo concetto che può sembrare banale perché è uno

degli equivoci in cui più spesso si imbattono i principianti,

soprattutto quelli che hanno imparato il disegno tecnico con riga,

squadra e compasso.

Il CAD è un'altra cosa rispetto al tavolo da disegno. Sei in un mondo

infinito, senza limiti, puoi correrci dentro e visualizzarlo come vuoi,

pura realtà virtuale. Non hai ancora il foglio, quello viene dopo.

Nello spazio modello porsi il problema della scala di

rappresentazione non ha senso.

Lo scrivo in grassetto, lo metto in evidenza come fosse un principio

scientifico.

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MENU, BARRE E FINESTRE DI COMANDO

Tutto intorno alla tua Area di Disegno ci sono i comandi necessari

alla realizzazione del tuo progetto.

I CAD sono stati tra i primi software a dotarsi di quella che si

chiama interfaccia grafica, ancora prima di Windows, pur avendo

sempre avuto e mantenuto la possibilità di dare i comandi da

tastiera.

Oggi c'è una ricchezza di opzioni, anche in programmi semplici

come DraftSight, che consente di fare le stesse cose in più modi.

Questa sovrabbondanza non è negativa.

Determina differenti forme d'uso ed ognuno acquisisce e consolida

le proprie abitudini ma ognuno poi alla fine decide la propria strada.

I manuali, quelli istituzionali a corredo del software, queste varie

modalità devono illustrarle tutte e non possono permettersi di

preferire l'una o l'altra.

Io nei miei tutorial non lo farò perché mi sono posto due obiettivi:

1) non annoiarti – fare in modo cioè che i miei testi siano

leggibili dall'inizio alla fine senza provocare in te

scoglionamento o depressione (considero questo l'obiettivo

più difficile da raggiungere da parte mia);

2) consertirti di diventare operativo il prima possibile –

stimolando cioè la tua parte migliore, cercando di farti capire

la logica, i concetti, l'anima del software (considero questo

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obiettivo meno difficile perché so di avere di fronte una

persona intelligente e perché i CAD che ti consiglio sono più

semplici di quanto tu pensi).

Vorrei per quanto possibile evitarti il disagio, che io stesso ho

provato, che si ha quando si cerca di imparare l'uso di un software

attraverso manuali enciclopedici.

Per questo la mia esposizione forse non sarà completa ma ti

consentirà comunque di acquisire una buona pratica il più possibile

scevra da cattive abitudini.

Vorrei che tu acquisisca un metodo, una capacità di ragionamento

che ti consenta un'evoluzione, una crescita.

Quando sarai più brava/o di me (non ci vuole molto) la mia

missione sarà compiuta e chissà che non si rimanga anche amici?

Voglio farti un esempio per farti capire.

Per aprire un disegno esistente ci sono quattro modi diversi:

1) Digitare Apri sulla linea di comando e dare Invio;

2) Premere Ctrl + O;

3) Dal menu principale: File > Apri;

4) Dalla barra degli strumenti standard: clic su

Sono tutti metodi veloci e validi. Io preferisco l'ultimo e per far

scorrere il discorso ti indicherò solo quello.

Premendo F1 puoi attivare il buon Help di DraftSight e lì

l'informazione è completa. Non ha molto senso che lo ripeta io.

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Comunque una descrizione dell'interfaccia di DraftSight è necessaria

al fine di acquisire una terminologia corretta. Questa ti consentirà di

interagire meglio con gli altri.

Frequentando i forum on line (ti invito a visitare anche quello di

openoikos) capita spesso di trovare messaggi poco comprensibili a

cui è difficile dare delle risposte. Siccome in questi luoghi si può

imparare molto la conoscenza delle parole giuste risulta importante.

Conosciamo già l'Area di Disegno ed abbiamo già accennato alla

Barra di Stato. Aiutiamoci con un'immagine.

queste le definizioni corrette in riferimento ai numeri rossi che vedi:

1) Barra dei menu

2) Barra degli strumenti Standard

3) Area di disegno

4) Barra degli strumenti Disegno

5) Barra degli strumenti Modifica

6) Barra degli strumenti Layer

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7) Barra degli strumenti Proprietà

8) Finestra di comando

9) Barra di stato

10) Palettes (o Tavolozze)

Questa è l'interfaccia di default, quella che compare dopo

l'installazione.

Può essere successivamente arricchita e personalizzata secondo i

gusti e le necessità.

Cliccando col tasto destro sugli spazi occupati dalle barre appare un

menù contestuale e scegliendo la voce MAIN si possono attivare e

disattivare tutte le barre degli strumenti (toolsbars):

Standard

Disegno

Modifica

Layer

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Proprietà

Zoom

Interrogazione

Testo

Stili

Snap entità

Quota

Strumenti layer

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Ordine di visualizzazione

Inserisci

Riferimento

Vista

Finestre dello spazio modello

Fogli

Componente

CCS

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Mesh e Orbitazione

Tutte le barre possono essere disposte in orizzontale o in verticale

in qualsiasi parte dello schermo trascinandole tenendo premuto il

tasto sinistro del mouse in corrispondenza dell'estremità evidenziata

a sinistra (toolbar orizzontale) o in alto (toolbar verticale).

C'è addirittura la possibilità attraverso la Matrice strumento di

crearsi una toolbar personalizzata andando a inserire le barre e

selezionando le icone che si ritengono più utili ma questo ti consiglio

di farlo dopo, quando avrai acquisito una maggiore esperienza.

Poi c'è la barra degli strumenti Opzioni che visualizza le diverse

opzioni che dipendono dal contesto e che possono essere

selezionate mentre si sta eseguendo un comando. La barra

visualizzerà solo quelle opzioni che sono disponibili al prompt

corrente.

Per esempio, se inserite il comando Zoom, la barra opzioni

visualizzerà Limiti, Centro, Dinamico, Adatta, Precedente, e

Oggetto.

Anche questa potete tranquillamente non attivarla perché le stesse

opzioni sono visibili dalla finestra di comando.

Per visualizzare o nascondere la barra degli strumenti Opzioni:

• Clic con tasto destro sulla barra dei menu o su una barra degli

strumenti e clic su Barra degli strumenti Opzioni.

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Di maggiore utilità sono i menu di scelta rapida (menu

contestuali) attivabili con il tasto destro del mouse cliccando

sull'area di disegno.

Se è attivo un comando il menu di scelta rapida visualizzerà:

Invio: Conferma l'opzione di default del comando corrente o

termina la selezione di oggetti

Annulla: Annulla l'esecuzione del comando

Modifiche locali Snaps: Per modificare temporaneamente le

opzioni di snap ad oggetto e le modalità di input delle

coordinate

Trasla e Zoom

Se non ci sono comandi attivi, il menu di scelta rapida visualizzerà i

comandi usati più frequentemente:

Ripeti il comando precedente

Taglia, Copia, Copia con punto di riferimento, e Incolla

Annulla e Ripeti

Trasla e Zoom

Opzioni (impostazioni generali)

Opzioni di disegno

BASTA COSI', QUESTO NON E' UN MANUALE

Ti stai annoiando vero? Lo so. La forma scritta non si addice agli

argomenti di questo ultimo paragrafo.

Se manterrai la tua iscrizione alla newsletter riceverai dei video

tutorial sull'interfaccia di NanoCAD e LibreCAD che andranno a

completare questo discorso e avrai modo di capire più velocemente

e con minore fatica.

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L'uso dei media più appropriati è essenziale per una buona

comunicazione.

Il testo scritto si presta alla descrizioni di concetti non di sequenze

di comandi.

Rimaniamo su in piano più argomentativo allora.

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CAPITOLO 4I concetti che sfuggono all'autodidatta

Abbiamo già espresso uno di questi concetti in quello che abbiamo

definito “il primo equivoco del tavolo da disegno” ma ce ne sono

altri. Andiamo a vederli.

IL SECONDO EQUIVOCO DEL TAVOLO DA DISEGNO

Mi è capitato più di una volta di lavorare su file di altri tecnici

disegnati tutti sullo stesso layer (generalmente il layer 0, il layer di

defaut) in cui l'unica differenziazione delle entità di disegno era

quella relativa al colore.

E' un altro modo di disegnare che deriva da precedenti abitudini, un

altro equivoco del tavolo da disegno.

Si disegna cioè come su un unico foglio cambiando i colori come una

volta si cambiavano pennini di diverso spessore, senza comprendere

che il disegno CAD può essere impostato su più layer come una

volta si faceva sovrapponendo i lucidi.

Cosa sono i layer (o livelli)?

Sono categorie concettuali che definiscono parti del mio progetto.

Non ha senso disegnare muri, infissi, arredi, quote o annotazioni

sullo stesso layer perché può essere utile gestire separatamente

questi tipi di informazione di disegno.

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L'attribuzione del colore alle varie entità va fatta in riferimento al

layer, non come se si cambiasse penna.

Sempre in riferimento a DraftSight (ma gli altri CAD non sono molto

diversi) cliccando sull'icona a sinistra della toolbar layer

si apre la finestra di gestione dei layer

che serve per inserire, definire e gestire altri layer oltre a quello

predefinito (0) con la possibilità di assegnare alle linee colore, stile

e spessore.

Inoltre da qui i layer possono essere attivati, mostrati o nascosti,

congelati o scongelati.

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Per far capire meglio il concetto una gestione dei layer

correttamente impostata dovrebbe essere più o meno così:

Ovviamente ognuno è libero di nominare, assegnare colori e stili ai

layer come vuole. L'importante è fare una classificazione e dare un

ordine (che è un ordine anche mentale) alle varie entità che si

vanno a disegnare.

Un consiglio che mi sento di dare è quello di lasciare gli spessori di

linea (ultima colonna) con il valore di default e di assegnarli in fase

di stampa sulla base dei colori.

Ciò presuppone che già in fase di disegno bisogna avere un'idea

degli spessori da associare ai layer (e quindi ai colori).

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IL TERZO EQUIVOCO DEL TAVOLO DA DISEGNO

Prima del CAD ogni disegno andava completamente rifatto nel senso

che c'erano parti sempre uguali che ogni volta andavano

ridisegnate.

Con il CAD il tuo lavoro di oggi può essere riutilizzato domani senza

perdere tempo a rifarlo.

E' il concetto della creazione e gestione di quelli che vengono definiti

blocchi, che possono essere parti di disegno a volte anche molto

complesse.

Avere una buona collezione di blocchi è fondamentale per l'aumento

della produttività.

Ci sono i blocchi reperibili online (insieme ad altre risorse come

campiture, texture, tipi di linea, fonts ed altro) e ci sono blocchi che

si possono creare da soli.

Non è difficile trovare sul web una buona varietà di arredi, sanitari,

simboli di vario uso e molto altro o anche disegni più complessi

come particolari costruttivi o intere parti di progetti.

Poi però bisogna dare un ordine a cose così diverse.

Ciò che ad alcuni non riesce è la creazione e la gestione di un vero e

proprio catalogo personale, ordinato in modo tale che sia di pronto

uso ed anche incrementabile nel tempo.

Si pensa che sia una perdita di tempo ed invece è esattamente il

contrario.

Ancora meno frequente è la capacità di rendere riutilizzabile il

proprio lavoro.

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Nei video tutorial che seguiranno farò vedere concretamente come

fare ma l'esercitazione pratica risulterà di scarsa utilità se non si

acquisisce una forma mentis diversa.

Per un buon disegnatore CAD la pianificazione dei propri strumenti

di lavoro è essenziale.

IL QUARTO EQUIVOCO DEL TAVOLO DA DISEGNO

Tra le cattive abitudini credo che questa sia la più frequente: i

disegnatori CAD che arrivano ad una corretta definizione del layout

finale sono una minoranza.

La maggioranza arrivano a stampare selezionando una finestra dello

spazio modello.

E' un'abitudine diffusa, ed anch'io sono stato tra questi, anche

perché la possibilità di usare i fogli di layout è stata inserita

piuttosto di recente tra le applicazioni CAD ma vi garantisco che

cambiare abitudine conviene.

Conviene soprattutto in alcuni casi: ad esempio impaginare e

stampare un disegno con elementi a diverse scale partendo dallo

spazio modello a volte può essere un vero e proprio rompicapo, così

come conviene definire cartiglio, legende e squadrature alla fine sui

fogli di layout che possono anche essere predefiniti per questo

secondo alcuni modelli che generalmente usiamo.

Un tutorial può far capire meglio questo importante argomento per

cui ritorneremo in modo più completo a parlarne e soprattutto a

farlo vedere.

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DUE CONCETTI GENERALI PER FINIRE

Ci sono in assoluto due timori da abbandonare se si vuole imparare

il CAD e progredire.

Il primo è frequente tra i principianti assoluti ma può continuare a

esistere anche dopo: il timore di sbagliare.

Senza il coraggio di sperimentare qualsiasi apprendimento è

mutilato di una parte importante.

Ancora prima di seguire ciò che vi dico o che vi viene indicato su un

manuale, provate a capire da soli disegnando linee, cerchi, poligoni

e cercando di muoverli, copiarli, modificarli e fare tutto ciò che vi

sembra possibile.

Oltre che a superare la paura che vi immobilizza vi serve a capire i

vostri limiti e a cercare di superarli poi avvalendovi del mio aiuto.

Ciò vi aiuterà a comprendere più in profondità.

Il secondo atteggiamento negativo, questo più frequente tra gli

utenti “esperti” è il timore di cambiare.

Chi non sa mettersi in discussione in un mondo in cui l'innovazione

è all'ordine del giorno è destinato a rimanere indietro.

Solo gli ignoranti sono carichi di certezze.

Questo naturalmente vale anche per me. La conoscenza è un

fenomeno sempre in evoluzione che richiede apertura mentale e

volontà di dialogo.

Queste prime quaranta pagine sono solo un piccolo contributo in

questo senso. Spero di essere stato utile.

Arrivederci.

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INDICE

CAPITOLO 1 - Perché devi leggere questo ebook

Introduzione ….................................................................. 2

Benefici per i tecnici professionisti …..................................... 4

Un metodo per imparare in breve tempo …............................ 5

Dall'informazione alla formazione …...................................... 8

CAPITOLO 2 – I software di cui si parla

Software free, open source e freeware …............................. 10

I software gratuiti per il CAD a due dimensioni ….................. 12

DraftSight ….................................................................... 14

NanoCAD …..................................................................... 15

LibreCAD …..................................................................... 16

CAPITOLO 3 – Come cercheremo di non annoiarci

Cominciamo a parlarne …................................................. 18

All'inizio era AutoCAD …................................................... 18

Come si presenta DraftSight ….......................................... 23

Il primo equivoco del tavolo da disegno ….......................... 25

Menu, barre e finestre di comando …................................. 26

Basta così, questo non è un manuale …............................. 33

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CAPITOLO 4 – I concetti che sfuggono all'autodidatta

Il secondo equivoco del tavolo da disegno …...................... 35

Il terzo equivoco del tavolo da disegno ….......................... 38

Il quarto equivoco del tavolo da disegno …........................ 39

Due concetti generali per finire …..................................... 40

AVVERTENZA:

Nel caso in cui tu sia venuto in possesso di questo file senza

l'iscrizione alla newsletter di openoikos ti consiglio comunque di farlo

per i seguenti tre motivi:

1) l'iscrizione è gratuita;

2) l'iscrizione regolarizza la tua posizione;

3) l'iscrizione ti consente di ricevere altro materiale utile ad

approfondire il discorso qui iniziato.

Questa la pagina web da cui effettuare l'iscrizione:

http://www.openoikos.com/cadgratis/index.html