Caccia Passione maggio 2014

80
ANNO III nr.05 - Maggio 2014 Veterinaria: integratori multivitaminici e nutraceutici, come scegliere? Cani da caccia: alla ricerca del setter perduto Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue Stanziale: Fagiani, grandi recinti a cielo aperto caccia di selezione allo Stambecco sulle alpi

description

Caccia Passione - Rivista di caccia specializzata dove trovi tutto su armi da caccia, cani da caccia, news venatorie, fucili, munizioni, ottiche da caccia, viaggi venatori..

Transcript of Caccia Passione maggio 2014

Page 1: Caccia Passione maggio 2014

caccia passioneANNO III nr.05 - Maggio 2014

Veterinaria:• integratorimultivitaminicienutraceutici,comescegliere?

Canidacaccia:• allaricercadelsetterperduto

Dedicatoachihalapassioneperlacaccianelsangue

Stanziale:• Fagiani,grandirecintiacieloaperto

caccia di selezione alloStambecco

sulle alpi

Page 2: Caccia Passione maggio 2014

feeling beccacciacal.12-20

feeling acciaiocal.12-20-28-.410

feeling alluminiocal.12-20-28-.410

feeling

www.franchi.com

Page 3: Caccia Passione maggio 2014

feeling beccacciacal.12-20

feeling acciaiocal.12-20-28-.410

feeling alluminiocal.12-20-28-.410

feeling

www.franchi.com

Page 4: Caccia Passione maggio 2014

sommarioAnno III Nr. 05

in copertinaCaccia di selezione allo

Stambecco

Pg 6 News ed eventi venatori a cura della redazione

Pg 12 Stanziale: Fagiani, grandi recinti a cielo aperto. Claudia Zedda

Pg 18 Migratoria: caccia silenziosa alla beccaccia

Kalaris

Pg 24 Ungulati: caccia di selezione allo stambecco sulle alpi Claudia Zedda

Pg 30 Caccia e cacciatori: Softair, quando la guerra diventa gioco

Diego Mastroberardino

Pg 36 Ungulati: primavera, tempo di caprioli Saverio Patrizi

Elegante, altero, agile e fascinoso. Parliamo dello stambecco e della sua presenza sul territorio alpino, della protezione garantita alla specie e della necessaria caccia di selezione per abbattere il rischio di malattie e di epidemie.

Caccia Passione 2

12 Stanziale: Fagiani: grandi recinti a cielo aperto.

24 Ungulati: caccia di selezione allo stambecco sulle alpi

30 Caccia e cacciatori: Softair, quando la guerra diventa gioco

caccia passioneANNO III nr.05 - Maggio 2014

Veterinaria:• integratorimultivitaminicienutraceutici,comescegliere?

Canidacaccia:• allaricercadelsetterperduto

Dedicatoachihalapassioneperlacaccianelsangue

Stanziale:• Fagiani,grandirecintiacieloaperto

caccia di selezione alloStambecco

sulle alpi

24

Page 5: Caccia Passione maggio 2014

Pg 40 Cani da caccia: Alla ricerca del setter perduto.

Claudia Zedda

Pg 44 Cinofilia: l’importanza dell’allenamento privaverile ed estivo

Giovanni Di Maio

Pg 50 Fucili da caccia: Rizzini BR550, l’express a canne affiancate, come stile comanda.

Emanuele Tabasso

Pg 52 Munizioni: la cartuccia 7x65 R di Brenneke

Emanuele Tabasso

Pg 60 Ottiche: Striner, binocoli Ranger Xtreme

Rosalba Mancuso

Pg 64 Racconti venatori: la mia Pirsh, caprioli alla cerca

Claudia Zedda

Pg 70 Veterinaria: integratori multivitaminici e nutraceutici, come scegliere?

Kalaris

Caccia Passione 3

Sommario

40 Cani da caccia: Alla ricerca del setter perduto.

50 Fucili da caccia: Rizzini BR550, l’express a canne affi-ancate, come stile comanda.

60 Veterinaria: integratori multivitaminici e nutraceutici, come scegliere?

Ungulati: caccia di selezione allo stambecco sulle alpi

Page 6: Caccia Passione maggio 2014

E S S E N Z AD I T E C N O L O G I A , P O T E N Z A E D E S I G N

www.benelli.it

POWER BORE La canna Power Bore criogenica, con foratura selezionata e diametri estremamente contenuti garantisce maggiore velocità e penetrazione del bersaglio. Power Bore Crio: la foratura ideale per un centro perfetto e un bersaglio assicurato.

DESIGNLo stile prende forma e crea la vera espressione del design.Il tempo passa, Raffaello resta.

PROGRESSIVE COMFORTIl nuovissimo sistema di assorbimento progressivo del rinculo che interviene in modo graduale in base alla grammatura delle cartucce utilizzate. Ecco la vera essenza del comfort nel legno, un sistema invisibile ma altamente sensibile.

Page 7: Caccia Passione maggio 2014

Si sentiva nell’aria che questo 2014 avrebbe regalato sorrisi alle varie Fiere dedicate alla Caccia e al Tem-po libero. Grandi padiglioni fieristici sparsi per l’Ita-lia hanno saputo raccontare il bello del Made in Italy, con Stand di aziende italiane che credono e creano lavoro dalla Caccia e dalle sue attività connesse.Finalmente il 2014 segna l’inizio della ripresa eco-nomica per il settore venatorio, pesca ed outdoor; infatti gli anni di casta fan capire che la luce è vicina e che stiamo percorrendo la strada giusta, infatti le

Editoriale

varie fiere specializzate sono state protagoniste un crescente aumento di pub-blico con una maggiore propensione agli acquisti.Ma le varie ricerche attive nelle biglietterie, non erano in grado di percepire che gli italiani sono finalmente maturi e stabili nel visitare con suscito in-teresse i padiglioni arricchiti dalle migliori novità in materia outdoor, cosa confermata dalle presenze, capaci di polverizzare letteralmente tutti i record trascorsi.Tanta la soddisfazione degli appassionati per la partecipazione nelle maggiori fiere sul territorio nazionale di stand dai marchi più noti del settore e grande la soddisfazione di questi per la presenza di un pubblico, da tutti riconosciuto, come estremamente competente e preparato.Aumentano altresì le attività connesse in fiera, ove i visitatori sono coinvolti a testare con mano nei vari poligoni allestiti le maggiori novità del comparto armiero. Ring di cani sono da contorno alle manifestazioni all’aperto, ove i migliori ausiliari sono chiamati ad esibirsi in tutta la loro maestria per la gioia di grandi e piccini. Interesse anche alla riuscita e testata oramai da anni, l’as-sociazione tra Cavallo e Caccia, il tutto piace al pubblico che accorre in fiera per una giornata completa su tutti i fronti. Grande successo ha avuto, il Game Fair 2014, la più grande Kermesse italiana dedicata al tempo libero, svolto a Tarquinia, nella favolosa Tenuta Spinicci, il meglio del comparto Armiero, Cinofilo, Equestre, Pesca, Nautica e Outdoor, che ha regalato momenti magici ai tanti visitatori che sono accorsi alla mani-festazione tenutasi dal 31 maggio al 2 giugno 2014.

Pierfilippo Meloni

La Primavera deLLe Fiere venatorie…

Page 8: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 6

Umbria, il nuovo Calendario Venatorio regionale, valido per la Stagione Venatoria 2014-2015, è stato preadottato dalla Giunta; apertura il 21 settembre e tra le novità due giornate di prea-pertura.

Umbria, preadottato Calendario Venatorio 2014-2015, due giornate di preapertura

Due “mezze” giornate di preapertura, lunedì primo e domenica sette settembre: è questa

la principale novità del calendario venatorio 2014-2015 che la Giunta regionale ha preadottato nella sua ultima seduta, su proposta dell’assessore alle politiche agricole e venatorie. In accordo con la maggioranza delle associazioni e dopo il via libera della consulta faunistico venatoria del 14 maggio scorso, il calendario ricalca le modalità ed i tempi di prelievo della scorsa stagione, anche in base ai giudizi positivi riscontrati in fase di partecipazione. Ma quest’anno, sottolinea l’assessore, si è deciso di suddividere la giornata di preapertura in due mezze giornate in cui il prelievo sarà consentito fino alle ore 13. Questa scelta è stata adottata per coniugare le esigenze espresse dal mondo venatorio di con-sentire il prelievo delle specie cosiddette estatine il primo giorno utile di settembre e contemporanea-mente favorire, con la mezza giornata della prima domenica, i cacciatori impossibilitati a prendersi un giorno di ferie per esercitare la loro passione.Resta fissata alla terza domenica di settembre, che questo anno cade nella data del 21, l’apertura gene-rale a tutte le specie con esclusione degli ungulati i

cui periodi di prelievo verranno stabiliti con pro-prio atto dalle amministrazioni provinciali. L’atto prevede la preapertura il 1 settembre, esclusivamen-te da appostamento, alle specie alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, merlo, colombaccio, cor-nacchia grigia, ghiandaia e gazza, e l’apertura gene-rale a tutte le altre specie il 21 settembre, ma non al cinghiale per il quale l’attività venatoria partirà il 5 ottobre e si chiuderà il 4 gennaio, anche se le am-ministrazioni provinciali possono posticipare tale data.E’ inoltre prevista la chiusura anticipata della caccia alla femmina del fagiano il 30 novembre, per salvaguardare la riproduzione di questa specie. Una scelta questa che è stata operata anche in altri con-testi venatori. La caccia alla lepre sarà consentita dal 21 settembre all’7 dicembre. La caccia di selezione alle specie daino, capriolo, cervo e muflone andrà dal 15 giugno al 13 luglio, dal 17 agosto al 4 ottobre e dal 5 gennaio al 28 febbraio 2015. Ora la propo-sta verrà inviata all’”Ispra”, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e poi alla terza Commissione dell’Assemblea legislativa regiona-le per il parere di competenza prima di tornare in Giunta per la definitiva adozione.

Page 9: Caccia Passione maggio 2014

News venatorie

Caccia Passione 7

Nell’ambito del Game Fair 2014 si svolgerà il convegno sul tema “La ge-stione faunistica venatoria del fagiano” organizzato da Ambiente Net-work e la Scuola di caccia - Ars Venandi.

Game Fair 2014, convegno sul tema “La gestione faunistica venatoria del fagiano”

“La gestione faunistica venatoria del fagia-no”, la crisi del fagiano e le sue possibili

soluzioni, questo il tema di un convegno orga-nizzato da Ambiente Network, il Network per la Conservazione, Tutela e Ripristino Ambien-tale e la Scuola di caccia - Ars Venandi nell’am-bito del Game Fair 2014 a Tarquinia. Il declino del fagiano sta affliggendo ormai tutta l’Italia. Quali soluzioni per invertire la rotta? La mo-derna tecnica mette a disposizione del mondo venatorio rimedi efficaci ed economici per un radicale rinnovamento della gestione faunistica e venatoria di questa specie. Il convegno si svol-

gerà presso la Sala Convegni del Game Fair nel-la mattinata di domenica 1 giugno 2014 alle ore 11,00 con la moderazione del giornalista Dott. Giorgio Salvatori. Introduce i temi del convegno Stefano De Vita della Scuola di Caccia “Ars Ve-nandi”; gli Autori (Roberto Mazzoni della Stella e Santilli Francesco) presenteranno il libro “La gestione faunistica venatoria del fagiano”. Il Prof. Francesco Maria Angelici esporrà il tema “E’ an-cora utile effettuare ripopolamenti di fagiano?” mentre il Presidente Wetland Italia, Alessandro Pani, parlerà di gestione faunistico venatoria del fagiano nella Regione Lazio. Sarà poi la volta di Stefano De Vita che esporrà il tema “Tecniche di allevamento dei Fasianidi per scopo di ripopo-lamento”. Infine il dott. Cristiano Papeschi chiu-derà la discussione con l’esposizione del tema riguardante “Le problematiche sanitarie nell’alle-vamento del fagiano”.

Sardegna, presentata la bozza di Piano Faunistico Venatorio Regionale 2013-2018 per la successiva valutazione.

Sardegna, presentata bozza Piano Faunistico Venatorio Regionale 2013-2018

Nella mattinata di ieri, 20 maggio, si è tenuta a Cagliari la prima riunione di

presentazione del Piano Faunistico regiona-le valida per il quinquennio 2013/2018. La riunione è stata fatta per illustrare il Piano ed era rivolta ai soli Enti, Assessorati, Pro-vince, Ente Foreste ecc. Nei prossimi giorni ci sarà un altro incontro dove potranno par-tecipare anche le Associazioni di categoria.Nell’apposita sezione Normativa Vena-toria del Portale o al seguente link è pos-sibile visionare il testo del Piano Fau-nistico Venatoria Regionale 2013/2018.

Page 10: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 8

ANUU, l’orientamento affettivo delle specie migratorie, prova-ta la capacità di attribuire un significato differente ai punti di riferimento su un determinato territorio.

Caccia e Migratoria: l’orientamento affettivo delle specie migratorie

Aree protette, ATC, mondo venatorio e “am-bientalismo costruttivo” insieme, energia

positiva per la valorizzazione dei territori della Campania. Questo il messaggio forte e chiaro venuto dal Convegno tenutosi a Gragnano il 21 maggio, sulla “Gestione del Cinghiale”. Una giornata di particolare importanza significativa per l’ambiente e il patrimonio faunistico campa-no e così utile anche a qualificare il mondo ve-natorio proponendolo in un ruolo protagonista per uscire dalla “crisi”. L’appuntamento tenuto a Gragnano, per “concretizzare” una produtti-va gestione faustica, voluto dal Presidente della ATC di Napoli Dr. Sergio Sorrentino, in colla-borazione con le Università di Napoli Federi-co II (Giuseppe Iovane, Adriano Santoro, Luigi Esposito), di Pisa (Claudia Russo), della Tuscia (Andrea Amici) ed il centro di Raccolta e Mo-nitoraggio dell’ATC di Napoli, ha realizzato i proponimenti che si era prefissato. Per i risultati

e la qualità delle proposte possiamo dire è andato oltre le aspettative e la vera novità è stata l’articolazione della rappresentanza dei “portatori d’inte-resse” che ha permesso di abbattere gli “steccati ideologici” di una vecchia ed anacronistica discussione che, pre-giudizialmente, disconosceva il ruolo della gestione faunistico venatoria. Le testimonianze sono venute anche da quanti hanno preso parte alla gior-nata di studio: i Presidenti dei Parchi Naturali Regionali della Campania “Monti Lattari” (Giuseppe Guida), del “Bacino idrografico del Sarno” (Mas-similiano Mercede) e il Direttore del Parco Naturale Regionale delle “Ser-

re” (Francesco Maria Pititto). I lavori del Semi-nario dedicati alla “Gestione del Cinghiale: piaga dell’agricoltura-risorsa dei territori”, si sono svol-ti in sintonia con quanto richiesto già dal 1992 nella Convenzione sulla Diversità Biologica, gra-zie al confronto che si era svolto tra agricoltori, cacciatori, ambientalisti e mondo scientifico, già allora finalizzato alla conservazione del Piane-ta. La diffusione generalmente incontrollata dei cinghiali è un problema molto sentito in Italia e riguarda l’intero territorio agro-silvo-pastorale: sia quello sottoposto alla gestione delle aree pro-tette, sia quello disciplinato dalla normativa per la caccia programmata. I Danni alle coltivazioni e all’ambiente, i pericoli per gli incidenti strada-li sono infatti riscontrabili sia dentro che fuori dalle aree protette, non hanno confini. Gli ungu-lati, inoltre, possono essere serbatoi di patologie trasmissibili all’uomo e alla fauna domestica e selvatica. Tuttavia, i suidi selvatici possono es-

Page 11: Caccia Passione maggio 2014

News venatorie

Caccia Passione 9

Benelli è sempre vicina ai cac-ciatori e li invita a recarsi in armeria, tutti gli appassionati d’armi avranno così la possibi-lità di effettuare la scelta mi-gliore.

Semiautomatici a canna liscia e rigata Benelli in promozione nelle migliori Armerie d’Italia..

La promozione è valida dal 19/5 al 31/7 e comprende tutti i semiautomatici a canna

liscia e le carabine, ad eccezion fatta delle ul-timissime novità, l’ M2 calibro 20 mancino e la gamma Compact swift. Recandosi nelle mi-gliori armerie d’Italia i cacciatori potranno ap-profittare di condizioni esclusive.

sere considerati una rilevante ed alternativa ri-sorsa economica. Le loro carni, infatti, dopo un accurato controllo igienico-sanitario, possono rappresentare una importante sorgente di pro-teine nobili da includere negli itinerari di turi-smo ambientale. La giornata si è conclusa con gli interventi del Comandante Regionale del Cor-po Forestale dello Stato (Vincenzo Stabile) e del Dirigente del UOD Pesca Caccia e Agricoltura (Antonio Carotenuto). I loro interventi hanno indicato la corretta via per trasformare il “pro-blema”, in “risorsa” della comunità regionale. E di risorse, oggi più che mai, ha bisogno la collet-tività. La proposta scaturita è stata molto chiara – così ha commentato il Dr. Sergio Sorrentino, Presidente dell’ATC di Napoli – “occorre che la

corretta gestione del cinghiale sia inserita in una filiera “breve” che coinvolga tutte le competenze tecniche, di controllo e sociali per la lavorazione. Così potremo avere da queste carni prodotti di qualità per rappresentare quella migliore “Cam-pania” da proporre al “gusto” dei cittadini del mondo, senza frontiere. Dalla discussione che ha coinvolto la plurale ed eterogenea platea – rileva ancora il Dr. Sorrentino – è emersa inoltre la ne-cessità di istituire corsi di cacciatori di selezione, formati e riconosciuti ai sensi di legge, e corsi di “formazione sanitaria” rivolti ai cacciatori e agli operatori di filiera in modo da ottenere prodot-ti e servizi garantiti da quel marchio di qualità necessario, a garanzia dei consumatori italiani e non solo.

Page 12: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 10

Sono passati ben 24 anni dalla prima edi-zione sulle sponde del lago di Bracciano, ma il Game Fair continua a crescere e a

stupire. Tarquinia è la quarta location, come detto è partito dal lago di Bracciano e dopo sette anni è stato trasferito a Colle Salvetti, per poi tornare a Bracciano nella tenuta Santa Barbara e non più sul lago, che nel frattempo è stato trasformato in Parco Regionale, proba-bilmente il parco più insensato d’Italia, guarda

caso istituito pochi giorni prima delle elezio-ni….. Da otto anni è stata scelta la tenuta Spi-nicci, splendida realtà sulle rive del Tirreno nel comune di Tarquinia, famosa per il suo museo etrusco e per una forte tradizione venatoria.Game Fair è stata la festa del vivere la natura, dove la caccia fa da elemento trainante, il Game Fair possiamo dividerlo in tre aree separate, il villaggio commerciale, le aree spettacoli e l’are dedicata al tiro. Il villaggio commerciale è co-

il primo Game Fair in diretta Streaming, la collabo-razione fra Caccia Passione e open Sky ha consenti-to a migliaia di appassionati di vivere le emozioni del Game Fair, alternando le interviste ai protagonisti con i momenti più emozionanti della manifestazione.

Page 13: Caccia Passione maggio 2014

stituito da una serie di gazebo di varie dimen-sioni, qui esponevano le maggiori case produt-trici di armi e accessori per la caccia, Beretta, con l’ampia gamma di fucili sovrapposti, semi-automatici e paralleli. Presi letteralmente d’as-salto dai visitatori gli stand di Benelli e Fran-chi, da quest’ultimo era possibile farsi fare una fotografia con la splendida testimonial Giulia Taboga. Bignami presentava tutta la gamma di prodotti dedicati alla caccia di selezione con la carabina, esponendo tutti i maggiori marchi rappresentati fra cui Zeiss e Mauser. Swarovski e Nikon avevano attrezzato due torri dalla cui sommità si godeva di un ampio panorama, l’ideale per provare le ottiche, cannocchiali, lunghi e binocoli. Importanti anche gli stand di Rizzini e Fausti, considerevoli realtà della Val Trompia, sempre rimanendo nel comparto armiero, più piccoli ma non meno interessanti quelli di VI.MA, Iron Armi e Cosmi. Molto visitati Canicom e BS Planet, due realtà che propongono prodotti dedicati ai cani, quali lo-calizzatori Gps, e tanti accessori legati al mon-do dell’elettronica, telecamere, fototrappole, radio vhf e tanto altro. Sempre nel villaggio commerciale fra li stand più gettonati ci sono quelli delle Agenzie di Caccia, Montefeltro con la sua leonessa incanta tutti e fa pensare ad un momento oramai maturo per programmare il viaggio dei sogni o confermare programmi ormai consolidati. Grande l’offerta sia in Eu-ropa che nel resto del mondo, tante le orga-nizzazioni con una vasta possibilità di scelta.Tanto spazio dedicato anche a tutto ciò che in qualche modo é collegato al mondo venatorio, allevamenti di cani, mangimi per cani e sel-

vaggina, attrattivi, accessori per armi, tiro alla fionda, abbi-gliamento venatorio e country, editoria con tutte le maggio-ri riviste di caccia e armi, le associazioni venatorie, per la pri-

Eventi venatori

Caccia Passione 11

ma volta riunite in uno stesso spazio, Feder-caccia, Anuu e Arcicaccia. Un Paese dei Baloc-chi dove si potevano esaudire tutti i desideri.L’area tiro era dedicata principalmente al tiro a volo, con pedane, Beretta, Benelli, Franchi, Browning, Fausti e Rizzini, qui era possibile provare un innumerevole quantità di fucili, con un occhio particolare ai piccoli 28 e 410, tanto in voga in questo momento. Poi, chi voleva, si poteva cimentare nel tiro con l’arco, la forma di caccia primigenia, sportiva e impegnativa.Il Game Fair è anche e soprattutto la festa della caccia, e gli spettacoli lo rendono particolare e unico nel suo genere, sul ring centrale si sono susseguite ininterrottamente esibizioni di but-teri, cani, cavalli, carrozze e, clou delle tre gior-nate, i Falconieri del Re, seguiti sempre con ammirazione e apprensione per le evoluzioni di aquile e falconi. Tutto questo e molto altro è quello che gli spettatori del Game Fair sanno di trovare alla grande kermesse, per questo mi-gliaia di persone, con famiglie e bambini al se-guito scelgono, scelgono Tarquinia per passare un fine settimana all’insegna delle passioni più pure, un momento per far avvicinare anche i più scettici al grande mondo della “Caccia”.Fondamentale l‘apporto di Caccia Passione che attraverso il proprio Portale giornalistico spe-cializzato, ha tenuto incollate decine di migliaia di utenti ai loro Pc, Tablet e Smartphone per la Diretta streaming del Game Fair di Tarquinia con oltre 18 ore Live dai vari teatri della Fiera. Possiamo affermare con orgoglio che sicura-mente molti degli appassionati che hanno segui-to da casa la manifestazione, il prossimo anno, si organizzeranno per essere presenti di persona.

Page 14: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 12

Page 15: Caccia Passione maggio 2014

Fagianigrandi recinti a cielo aperto

Stanziale

Caccia Passione 13

Page 16: Caccia Passione maggio 2014

Tutti i pregi dei grandi recinti a cielo aperto per un allevamento semi naturale. Qui ai fagiani è con-sentito imparare tutte le strategie di sopravviven-za gradualmente; se immessi in territori naturali diventerebbero prede fin troppo semplici non solo dei cac-ciatori ma di tutti gli animali che abitano il territorio

La nascita e la crescita in cattività è un brutto affare, perlomeno se si parla di fagiani. Una volta immessi nella natura,

quella vera, la loro capacità di sopravvivenza è messa a dura prova. Il cambiamento è piutto-sto intenso e brusco e molti non ce la fanno; nel

Caccia Passione 14

Fagianigrandi recinti a cielo aperto

Page 17: Caccia Passione maggio 2014

Stanzialegiro di pochi giorni muoiono di fame o a causa di qualche predatore più preparato e audace. I rischi d’altronde sono tanti e l’habitat nel quale vengono immessi e una vera e propria giungla:• cambiamentodelladieta.Sefinoaquelmomento il fagiano si è nutrito di mangimi, quando viene immesso in natura le cose cam-biano di grosso. Dovrà imparare a nutrirsi di alimenti che per lui sono un vero e proprio mi-stero. Spesso e volentieri i volatili non sono per niente preparati al cambiamento e non solo per una questione d’abitudine, ma anche per con-dizioni fisiche. E’ noto infatti che la lunghezza dei ciechi dell’intestino negli animali allevati in cattività è piuttosto ridotta, vista la quasi totale assenza di componenti fibrose nell’ali-mentazione quotidiana fin a quel momento tenuta. Questo creerà grossi problemi ai fagia-ni che vengono liberati senza alcuna cautela. Si stima che siano tantissimi i fagiani che non

riuscendo ad adattarsi alle nuove condizioni di vita siano semplicemente morti di fame;• tuttaquestionedipettorali.Lacompo-

nente fisica entra in gioco anche quando si parla di muscoli pettorali: nei fagiani da allevamen-to sono davvero poco stimolati e sviluppati (le necessità di volo in cattività non sono poi così tante). Muscoli pettorali poco sviluppati, quan-do si parla di fagiani, significa scarse capacità di volo e dunque ridotte possibilità di aggirare i predatori. Se inoltre si tiene in considerazio-ne che un fagiano allevato è comunemente più grasso dei suoi cugini selvatici si comprenderà che le possibilità di volo sono davvero ridotte;• pericolo malattie. Si tratta di un pro-blema spesso sottovalutato. Forse non tutti sanno che i fagiani cresciuti in allevamento sono soggetti alla costante somministrazione di farmaci. Immessi in natura sono sogget-ti a un’infinità di malattie ed infezioni per le quali non hanno mai potuto elaborare difese;• mancata esperienza. Sembrerà strano,ma la grande maggioranza delle strategie di-

fensiva che un fagiano adulto mette in esse-re per la sua sopravvivenza, vengono apprese durante la giovane età osservando i propri

Caccia Passione 15

Page 18: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 16

genitori. I fagiani d’allevamento, non aven-do un genitore di riferimento, difficilmen-te possono sviluppare una qualsiasi strategia diventando dunque prede piuttosto semplici. La soluzioneOvviamente l’allevamento offre sempre svan-taggi per il fagiano che in seguito viene im-messo in natura, per quanto esistano delle so-luzioni che se non risolvono tutti i problemi, ci vanno vicino. Quella di cui parliamo oggi è re-

lativa ai recinti d’ambientamento a cielo aperto. Naturalmente le dimensioni del recinto do-vranno essere ragionevoli, non inferiori ai quattro ettari, meglio se cinque. Solo in que-sto caso i benefici dei recinti possono essere considerati tali. Per quanto i costi di gestio-ne e di realizzazione non siano esigui e an-che la richiesta delle autorizzazioni possa a tutta prima demotivare, i vantaggi offerti da

questa grandiosa soluzione ripagheranno nel tempo di ogni fatica. Scopriamo i principali:• alimentazione artificiale vs dieta na-turale. Immettendo i fagiani in un recin-to all’aria aperta, che comprenda nella sua estensione terreni coltivati e piccole porzio-ni di bosco i volatili avranno la possibilità di abituarsi lentamente alla nuova alimenta-zione senza che il cambiamento si dimostri drastico e nel peggiore dei casi mortale. L’in-

testino avrà infatti modo di svilupparsi cor-rettamente senza creare successivi problemi;• strategie di sopravvivenza. Grazie allapresenza alta vegetazione e arbusti i fagia-ni saranno per istinto portati a raggiungere i rami più alti fra i quali offriranno un ottimo riparo da predatori. L’utilità di questa opera-zione è duplice: la muscolatura si svilupperà notevolmente con conseguente miglioramen-

Page 19: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 17

Stanzialeto del volo e lentamente si elaboreranno stra-tegie di sopravvivenza, in totale sicurezza;

Il recinto: ecco come Per essere funzionante e offrire tutti i van-taggi di cui abbiamo detto, è importante che il recinto rispetti alcune caratteristiche. Tanto per cominciare le dimensioni, di cui abbia già accennato, dovranno essere parti-colarmente ampie. Nel territorio nel quale si

deciderà di ricreare un recinto a cielo aperto sarà importante la presenza di una piccola area centrale boschiva, circondata da campi coltivati a cereali, foraggio ed erbe sponta-nee. In questo modo il fagiano troverà tutto quello di cui ha realmente necessità, dal fru-mento al mais, dall’erba medica agli insetti. Inoltre il recinto dovrà essere dotato di di-fese contro i predatori che in nessun caso

potranno farvi ingresso: i fagiani ancora non sarebbero pronti ad affrontarne le insidie. Non dovrà mancare l’acqua fresca e pulita, e ampie zone sabbiose, ottimo rifornimento di calcio. All’interno del recinto inoltre, con al pre-senza di una chioccia rustica, l’allevamento dei pulcini sarà un gioco da ragazzi. Questa libera di portare i più piccoli in giro per il recinto po-trà facilmente insegnare loro le strategie di so-pravvivenza e tutto in merito all’alimentazione.

In ultimo ricordiamo che perché il recinto sia realmente utile è importante consenta l’uscita del fagiano che avrà la possibilità di sondare il mondo esterno e di far ritorno, quando lo desidera, nel suo campo di addestramento.Detto questo è bene ricordare che qualora ne-cessario sarà possibile somministrare medici-nali per quanto questo potrebbe compromet-tere il futuro adattamento in ambienti selvatici.

Page 20: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 18

caccia silenziosa alla

Beccaccia

Page 21: Caccia Passione maggio 2014

Migratoria

Caccia Passione 19

Migratoria

Page 22: Caccia Passione maggio 2014

Dire no a campano e bepper e cacciare in silenzio. E’ pos-sibile farlo solo in alcune circostanze ma è uno dei se-greti per la riuscita della giornata di caccia.

E’ un modo per riappropriarsi della na-tura, e per gustare il più prezioso tesoro che il bosco ci offre: il silenzio. Oggi la

caccia per mille e un motivo non è più arte si-lenziosa, e specie quando si parla di quella alla regina dei boschi, la beccaccia, la tecnologia ha cercato di correre in aiuto del cacciatore.Esistono però dei cacciatori che hanno scel-

to di restituire all’arte venatoria la sua di-mensione taciturna, togliendo beeper e sonagli ai propri cani e gustandosi in si-lenzio la cerca del fantasma dei boschi. Ovviamente non è sempre possibile priva-re i propri cani di qualsiasi strumento acu-stico: prima di farlo, se non si vuole faticare troppo o peggio ancora trascorrere una gior-

Caccia Passione 20

Caccia silenziosa alla

Beccaccia

Page 23: Caccia Passione maggio 2014

Migratorianata alla ricerca del fidato amico a quattro zampe, è meglio tenere in considerazione alcuni elementi. La scelta della caccia silen-ziosa è infatti influenzata da numerosi fatto-ri, primi fra tutti la scaltrezza delle beccac-ce, il tipo di segugio con il quale si è scelto di cacciare e naturalmente la zona di caccia. La beccaccia smaliziata. Ce ne sono sempre di più diffuse su tutto il territorio italiano. Tut-to questo a causa della fortissima pressione venatoria cui questa specie è stata sottopo-sta. Il risultato? La beccaccia non è più solo la regina dei boschi ma pure il fantasma del-la montagna, e vederla diventa praticamente

impossibile: in alcuni casi si invola anche solo per lo sbattere di uno sportello. E come darle torto? La caccia in silenzio è spesso praticata dai cacciatori che hanno a che fare con que-sto genere di selvatico, specie durante la fine della stagione venatoria: solo in questo modo è possibile cogliere di sorpresa il volatile, e avere qualche possibilità se non di catturarla

che il cacciatore possa seguirlo molto da vi-cino senza necessariamente doverlo senti-re. La caccia silenziosa è invece totalmente sconsigliata quando si caccia in compagnia di un ausiliare con cerca ampia, che sia stato addestrato a stare fuori mano del cacciatore conduttore. In questo caso il rischio è quello di trascorrere una giornata ad inseguire non

Caccia Passione 21

almeno di avvicinarla. Il tintinnio di un cam-pano o di un beeper d’altronde sono in grado di metterla in allerta da diversi metri di di-stanza; è ovvio che cane e cacciatore non ab-biano alcuna possibilità di trovarsela davanti. Il cane e la cerca. Prima di togliere al proprio cane campano o il beeper è bene prendere in considerazione il metodo di cerca che lo ca-ratterizza, il genere di addestramento cui lo abbiamo sottoposto e la razza d’appartenen-za. In linea di massima è possibile ammette-re che una caccia silenziosa è consentita solo nel caso in cui il cane sia abituato a una cerca contenuta e poco ampia, metodica, di modo

Page 24: Caccia Passione maggio 2014

tanto la beccaccia quanto il proprio cane. Empatia fra conduttore e segugio. Si tratta di un altro elemento da prendere in consi-derazione: ci si può permettere di cacciare in silenzio solo nel caso in cui si abbia ac-canto un cane fortemente legato al cacciato-re. Il cane d’esperienza, è ovvio, si prenderà qualche libertà ampliando di tanto in tanto la cerca, andando in alcuni casi fuori mano, ma se ben addestrato sarà in grado di man-tenere il giusto collegamento con il proprio conduttore. Diversamente cacciare senza ri-chiami acustici diventa davvero problematico. La conoscenza del luogo. La sensazione d’aver

smarrito il proprio cane, o di non poterlo localizzare in ogni istante provoca in diversi cacciatori una sensazione di ansia che in linea di massima compro-mette tutta la giornata di caccia. Per dirla semplice si rischia di cercare il cane fermo in ogni angolo di bosco, spesso senza suc-cesso. Peggio ancora se il territorio mal si conosce: insidie, punti ciechi o for-temente antropizzati sono una costante sorpresa che possono mettere in peri-colo la sicurezza del cane privo di sonagli e l’intera giornata di caccia. Il con-siglio dunque è quello di scegliere la caccia silen-ziosa a patto che si cono-sca per bene il territorio che si è scelto di frequen-tare, e soprattutto se non si cede con facilità all’ansia. Se le condizioni di cui abbiamo parlato sono ri-spettate, cacciare in si-lenzio potrebbe dimo-

Caccia Passione 22

strarsi un ingrediente fondamentale per la caccia al fantasma dei boschi, che solo in que-sto modo potrà essere colto di sorpresa, spe-cie durante la fine della stagione venatoria. Praticata dai cacciatori veterani, si sceglie di togliere beeper e sonagli ai propri cani solo dopo essersi scontrati con beccacce piutto-sto sveglie e smaliziate. E’ a quel punto che scatta quell’atavico istinto predatorio, sti-molato ancor di più dalla furbizia del volati-le. Si priva il proprio cane di qualsiasi rico-noscimento acustico e ci si gioca il tutto per tutto, restituendo una romantica pace all’ar-te più antica del mondo, quella della caccia.

Page 25: Caccia Passione maggio 2014

Migratoria

Page 26: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 24

Caccia di selezione allo

Stambeccosulle alpi

Page 27: Caccia Passione maggio 2014

Ungulati

Caccia Passione 25

Page 28: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 26

Quella dello stambecco è una storia antica, antichissima. Fin da tempo immemorabile animale particolar-

mente ambito, la sua scomparsa dalla regione

alpina avvenne già dal sedicesimo – diciot-tesimo secolo. La motivazione principale fu sicuramente quella del prelievo eccessivo e incondizionato. Cacciare lo stambecco d’al-

Elegante, altero, agile e fascinoso. Parliamo dello stam-becco e della sua presenza sul territorio alpino, della pro-tezione garantita alla specie e della necessaria caccia di selezione per abbattere il rischio di malattie e di epidemie.

Caccia di selezione allo

Stambeccosulle alpi

Page 29: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 27

Ungulatitronde si dimostrava cosa davvero semplice dato che abituato a vivere su terreni aperti, si dimostrava facilmente individuabile dai cacciatori sempre più esperti e sagaci. Inoltre non solo la carne veniva utilizzata per un co-mune consumo, ma molte delle sue parti ve-nivano impiegate nella cura di diversi mali. Dunque un animale utile da molteplici punti di vista, che riuscì a sopravvivere, in gruppi isolati e sporadici, esclusivamente nelle impervie re-gioni del Gran Paradiso, meravigliosa riserva di caccia dei regnanti italiani che fin dal 1821, vi-sto la drastica situazione vissuta dallo stambec-co, imposero una forte protezione all’animale.Nelle Alpi svizzere invece la reintroduzio-ne dello stambecco, scomparso per le me-desime motivazioni, risale al 1906, anno

nel quale furono illegalmente importati 100 stambecchi d’Italia, contrabbandati dal Par-co del Gran Paradiso e trasportati nel par-co naturale di Pietro e Paolo ed in seguito

all’Harder in località Interlaken. Questi 100 stambecchi furono i genitori delle nuove popo-lazioni a tutt’oggi presenti nelle Alpi Svizzere. Ad oggi, grazie soprattutto ad una politica di protezione attenta ed intelligente, lo stam-becco sta lentamente ripopolando la zona alpina prediligendo come habitat le altezze fra i 1600 ed i 3200 metri di altitudine. Im-mancabili sono i versanti ripidi, rocciosi e ben articolati. Insomma andar alla scoperta di questo elegante ed altero animale non solo accenderà lo spirito d’avventura, ma consenti-rà al cacciatore di ammirare la meraviglia dei luoghi e la suggestione del paesaggio alpino. Solo durante la primavera lo stambecco ab-bandona le alture innevate e vive in zone a bassa quota, caratterizzate da dolci pendii

erbosi che lo accolgono per l’intera stagione. Impossibile non riconoscere uno stambecco: a caratterizzarlo principalmente è il suo cor-po massiccio sorretto da arti corti e forti. La

Page 30: Caccia Passione maggio 2014

differenza di stazza fra maschio e femmina è notevole, e per distinguere l’uno dall’altra si potrà osservare anche la conformazione delle corna. Basti pensare che se il maschio riesce a raggiungere anche i 100 kg di peso, la femmi-na difficilmente supera i 50 kg. Entrambi co-munque possiedono un fitto e irto pelo, ideale per sopportare le rigide temperature inverna-li, e quel colore chiaro che tanto li caratterizza è un dono della natura per rendere l’anima-le simbiotico con le rocce che lo circondano.

larghi e articolarti in maniera indipendente. Questo rende l’animale particolarmen-te adatto agli spostamenti su pareti roccio-se scoscese e in zone di difficile accesso. Possiede inoltre una vista e soprattutto un odo-rato davvero molto sviluppate, eppure si la-sciano avvicinare anche a brevissima distanza. Solamente nelle regioni in cui è consentita l’attività venatoria, l’animale si dimostra a ra-gione particolarmente difficile da avvicinare. Il cacciatore inoltre dovrà ben conoscere le

Caccia Passione 28

Esattamente come ac-cade con il cervo, an-che per lo stambecco l’analisi delle corna ci potrà dire qualcosa di più sulla sua età. Sono gli anelli, nel maschio ben visibili, a consentirne la de-finizione più o meno precisa dell’età. Anche i nodi frontali, dan-no indicazione sulla maturità dello stam-becco: si pensi che se ne forma uno ogni anno circa. Le corna possono raggiunge-re i 90 cm e un peso di 5 kg. Proporziona-te alla stazza, e dun-que molto più piccole sono invece le corna della femmina, che non superano i 30 cm. Quel che il cacciato-re deve tenere parti-colarmente a mente durante la caccia allo stambecco, è a parte la sua capacità mimetica davvero spiccata, an-che la sua agilità: è do-tato infatti di zoccoli

Page 31: Caccia Passione maggio 2014

Ungulati

abitudini comportamentali dell’ungulato che durante l’estate si dimostra particolarmen-te attivo fin dalla mattina, mentre in inver-no l’attività dell’animale comincia più tar-di e si conclude nel tardissimo pomeriggio. I ripari ideali sono fra le rocce, in luoghi prati-camente impossibili da trovare e raggiungere. La drastica protezione di cui sono stati og-getto ha consentito alle popolazioni de-gli stambecchi di rimpinguarsi notevol-mente durante il secolo scorso, tanto che solo in Svizzera negli anni novanta del no-vecento si sono superate le 14000 unità. Ecco perché in diverse località alpi-ne la caccia selettiva allo stambecco, con ovvie limitazioni è stata reintrodotta. Nel Canton Grigioni si parla di caccia se-lettiva fin dal 1977, nel Canton Berna fin dal 1980. Nel Ticino la caccia selettiva allo stambecco è stata riaperta dal 1995.A rendere necessaria la riapertura della caccia di selezione allo stambecco è stato principal-mente l’incremento esponenziale della spe-cie, degli animali vecchi, malandati e malati che necessitavano d’essere selezionati. E’ stato questo a rendere per lo meno auspicabile in

Caccia Passione 29

alcune località il prelievo venatori controllato ed intelligente, per la protezione della stessa specie da malattie e indebolimenti inesorabi-li. Località nelle quali la presenza dello stam-becco aumenta esponenzialmente di anno in anno sono soprattutto la Val Verzasca e la Valmaggia in Bavona dove di recente è stata consentita la caccia di selezione dell’ungulato. Tutto questo allo scopo di stabilizzare il nu-mero di capi che compongono le colonie, e con il fine ultimo di limitare i rischi di malattie e di epidemie quali la rogna sar-coptica che è stata capace di decimare la popolazione di stambecchi nel Trentino.Inoltre è bene sottolineare che le zone nel-le quali la caccia di selezione allo stam-becco sono consentite sono località mar-ginali, particolarmente distanti dagli itinerari più battuti dagli escursionisti.Insomma ad oggi la caccia allo stambec-co si dimostra altamente regolamentata, di selezione e volta in special modo a rinfor-zare la presenza dello stambecco sul ter-ritorio alpino italiano e non. Da ricor-dare inoltre che la specie è regolarmente cacciata in Svizzera, in Austria, ed in Slovenia.

Page 32: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 30

Page 33: Caccia Passione maggio 2014

Softairquando la guerra diventa gioco

Caccia e cacciatori

Caccia Passione 31

Page 34: Caccia Passione maggio 2014

Softairquando la guerra diventa giocoIl Softair è un gioco tattico apparso alla fine degli anni ’80, per partecipare al quale serve un fucile…elettrico che spara pallini di plastica, totalmente inoffensivi. Sem-pre più persone, senza distinzione di sesso, si stanno avvici-nando a questo gioco, considerato divertente ed in grado di creare spirito di gruppo.

Il softair o soft air o tiro tattico spor-tivo è un’attività ludico-ricreati-va di squadra, la quale è basata sul-

la simulazione delle tattiche militari.

Il softair si pratica utilizzando le Air Soft Gun (in inglese letteralmente arma ad aria compres-sa), da cui appunto prende il nome. Esso spazia da un approccio meramente ludico ad un ap-

Caccia Passione 32

Page 35: Caccia Passione maggio 2014

proccio sportivo, da un approccio ricreativo ad un approccio strategico-simulativo. La princi-pale caratteristica del Soft Air è quelle di essere un gioco totalmente inoffensivo, non violento e basato sul corretto confronto sportivo. Tali qualità lo hanno reso utile ed istruttivo da mol-te aziende, le quali lo promuovono all’interno delle stesse al fine sviluppare il team building, il problem solving e la formazione aziendale in sè. Il nome deriva dall’inglese, sebbene in inglese il gioco sia chiamato airsoft o air soft.Come si gioca al Softair? Occorrono innan-zitutto tanti amici, l’attrezzatura adatta ed un luogo dove poterlo praticare. Gli amici basta cercarli, oppure mettersi in contatto con i vari gruppi/associazioni che praticano il gioco.Per quanto riguarda l’attrezzatu-ra serve una maggiore spiegazione.Le armi del softair sono repliche, più o meno esatte, delle armi vere, con la differenze che le prime sparano innocui pallini di plastica.A spingere questi pallini, contenuti in un caricatore dalla capacità media di 500, è un motore elettrico installato all’interno

dell’arma giocattolo ed azionato da batterie. Il meccanismo consiste in una serie di in-granaggi che azionano una molla che com-prime l’aria e spinge il pallino all’esterno.I pallini, nella maggior parte della dimensione di 6mm di diametro, possono essere composti:• da materiali plastici;• da materiali inerti o biocompatibili;• da materiali biodegradabili.Il peso dei tre tipi di pallini più utilizza-ti è compreso tra i 0,20g ed i 0,30g. Esisto-no anche pallini con grammatura inferiore, da 0,12g e 0,15g, e grammature superiori, 0,32g 0,35g e 0,40g, anche se raramente ven-gono usati in quanto i primi troppo soggetti a deviazione del vento e i secondi in quanto si perderebbero alcuni metri di gittata utile.Oltre alle armi, occorre un vestiario ed un’at-trezzatura di tipo militare (mimetica, anfibi, fumogeni di libera vendita, un visore nottur-no solo per citarne alcuni) e soprattutto oc-chiali protettivi o maschere intere. I pallini di plastica, infatti, se “sparati” a distanza sul corpo non fanno male e non procurano danni,

Caccia e cacciatori

Caccia Passione 33

Page 36: Caccia Passione maggio 2014

ma gli occhi è bene preservarli in ogni caso.Il gioco si svolge in aree create appositamente per l’occasione e consistono nella maggior par-te dei casi in boschi, terreni e case abbandona-te, previa autorizzazione delle forze di pubblica sicurezza. Questo è un aspetto molto impor-tante, da non trascurare assolutamente, poiché potrebbero crearsi dei problemi nel caso in cui qualcuno segnalasse la presenza di persone in assetto da combattimento. Le armi giocatto-lo del softair, ricordiamo, assomigliano este-ticamente in tutto e per tutto alle armi vere!Si creano due squadre, una attacca e l’al-tra difende. Le modalità di gioco sono :• Cattura la bandiera o po-stazione avversaria che può essere: 1. Attaccanti contro Difensori: vie-ne posizionata una bandiera obiettivo, la difesa vince se l’attacco non conquista la bandiera entro un tempo limite prefissato2. Doppio Attacco/Difesa: con due Bandiere, vince chi cattura la bandie-ra nemica e la riporta al proprio campo• Deathmatch a squadre, in cui vin-

ce chi elimina tutta la squadra (sen-za “rinascita” dei giocatori) o chi eli-mina più avversari (con “rinascita”)• Liberazione di un prigioniero• Distruzione della squadra avversaria• Tutti contro tuttiMolto importante nel Softair è l’autodichia-razione nel momento in cui si viene colpiti. Infatti, è necessario tenere un comportamen-to sportivo ed onesto nel momento in cui si viene colpiti, al fine di rendere il gioco di-vertente ed esente da contestazioni, le quali potrebbero scaturire se un giocatore colpito continuasse l’azione non dichiarandosi. Colo-ro che non si auto-dichiarano “morti” devo-no, necessariamente, interrompere l’azione, gridare “morto!” e allontanarsi dal campo di gara senza parlare ai propri compagni per non dare informazioni sulla posizione del nemico.Chi non rispetta questa legge fondamen-tale viene “bandito” dal gioco e, in al-cuni casi, dai gruppi e associazioni.Il softair è stato oggetto di critiche circa il fatto che dopo una “battaglia”, vengono spar-

Caccia Passione 34

Page 37: Caccia Passione maggio 2014

si nel campo di gara mediamente 2500 a giocatore. Questi pallini non possono esse-re recuperati e quindi rimangono nell’am-biente. Molti giocatori, però, affermano che i pallini sono di plastica e quindi un mate-riale inerte. Sono in vendita anche pallini biodegradabili, ma questi vengono consi-derati pochi efficaci per gittata e precisione.In conclusione, il softair rappresenta un modo per trascorrere le giornate all’aria aperta in compagnia di amici. Il softair vede crescere sempre di più il numero degli appassionati e delle associazioni che si sfidano tra loro, ospi-tando gli avversari in “casa” propria. La cosa più bella della guerra simulata è che quando hai sparato ad un avversario, lo vedrai un se-condo dopo rialzarsi in piedi e dire “mi hai fregato, ma la prossima volta sarà io a farlo”.

Caccia e cacciatori

Caccia Passione 35

Page 38: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 36

Page 39: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 37

Primaveratempo di CaprioliCome ormai da alcuni anni, con l’avvento della caccia di selezione anche nelle regioni del Centro Italia, giugno corrisponde con l’apertura della caccia al folletto rosso.

Purtroppo come spesso accade nel nostro paese i periodi di caccia sono differenti da regione a regione e talvolta anche fra le va-rie provincie, pertanto non mi dilungherò in una serie di date che spesso vengono modifi-cate anche all’ultimo momento, ogni caccia-tore s’informerà presso il suo organo gestore.Pensiamo piuttosto alle attrezzature alle modalità di caccia, generalmente l’uni-ca forma consentita è quella da appo-stamento fisso, una forma che consente abbattimenti preci-si e ben ponderati, nonché la possibi-lità i osservare la natura da una po-sizione privilegiata,senza interferi-re sulla vita della selvaggina presente.La prima preoccupazione sarà quella di trova-re la posizione migliore per realizzare il nostro appostamento, dovremo considerare innanzi-tutto la posizione del sole, così da non averlo di fronte nelle ore di caccia, le prime dell’al-ba e le ultime del tramonto, vi assicuro che appostamenti prolungati con il sole in faccia, specialmente nei mesi estivi, possono essere particolarmente snervanti, anche i venti do-

minanti sono importanti, spesso in condizio-ni di bel tempo avremo il vento dalla stessa direzione. Poi bisognerà trovare la posizione migliore per dominare il territorio, così da avere il maggior campo visivo possibile, cer-cando d’individuare le più probabili “strade” frequentate dalla selvaggina. Molto importan-te, quando possibile, studiare bene la via di

avvicinamento all’ap-postamento, questa dovrà essere il più possibile protetta, l’ideale sarebbe ave-re la possibilità di approcciarsi in as-soluto silenzio e co-pertura, spesso ca-pita che al nostro arrivo, specialmente

la mattina prima dell’alba, che i caprioli siano già sul campo prospiciente l’appostamento.L’appostamento potrà essere a terra o costitu-ito da un’altana, in entrambi i casi dovrà es-sere ben coperto, comodo e con un appoggio stabile, consiglio di posizionare una tavola orizzontale nella parte frontale, costituirà un ottimo appoggio per la carabina e per tutte le cose che ci portiamo e che abbiamo biso-gno di avere sempre a portata di mano, bino-colo, lungo, telemetro, macchina fotografica.

Ungulati

Page 40: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 38

Quest’ultima consiglio sempre di por-tarla con se e tenerla a portata di mano, può capitare di assistere a scene diver-tenti o ad incontri con animali insoli-ti che ci farà sempre piacere immortalare.L’arma sarà una carabina bolt action o bascu-lante, in calibro piccolo o medio, ritengo che i calibri migliori siano quelli fra i 6 e i 6,5 mm, capisco che molti cacciatori avendo la pos-sibilità di acquistare un solo calibro per più cacce si orientino verso i calibri 7 mm, quali i 7x64 o il 7RM o verso il calibri .30, come il 30.06 e il .308, soluzioni ottime purché si usino palle non troppo distruttive che rovi-nerebbero le carni in maniera considerevoli.In questo tipo di caccia una funzione fon-damentale l’anno i sistemi ottici, binocoli, cannocchiali lunghi. Il cannocchiale sceglie-remo un ottica luminosa che ci permetta di sfruttare anche le condizioni di luce peggiori,

pertanto con campana da 50 o 56 mm, e un numero d’ingrandimenti che arrivi almeno ai 12 ingrandimenti, che ci permettono un tiro accurato anche oltre i 200 metri. Il binocolo varierà dai 8 ai 10 ingrandimenti con ottica da 40 fino a 50 mm, anche in questo caso, nell’ap-postamento un binocolo potente, quale un 10x50 sarà di sicuro vantaggio, ma al contem-po più pesante, mentre un 8x40 è adatto anche alla caccia alla cerca e molto più polivalente.Per ultimo il “lungo” strumento utile, anche se non indispensabile, quando ci troviamo in appostamenti con ampia visuale, spesso con il solo binocolo non sarà possibile valutare le classi di età dei caprioli e l’ausilio di que-sto strumento sarà particolarmente utile e consentirà maggiori possibilità di successo.A questo punto non mi resta di au-gurare un forte “in bocca al lupo”!

Page 41: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 35

Ungulati

Per Informazioni o Prenotazione degliSpazi Pubblicitari Contattare:

[email protected]

chiamaci al 335.6408561

Caccia Passione s.r.l. - Via Camillo Golgi n.1 - 20090 Opera (MI) - Tel 3383243383

www.cacciapassione.com

Page 42: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 40

Page 43: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 41

Cani da cacciaCani da caccia

Alla ricerca del

Setter perduto

Page 44: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 42

Setter di ieri e di oggi a confronto: come l’ideale del setter perfetto si è evoluto cambiando nel tempo.

E’ il cane più amato dagli italiani, cacciatori e non solo, una razza che nel bene e nel male è diventa-

ta famosa e che oggi vive sotto i riflettori. Eppure la razza la conoscono davvero in pochi: parlarne è un conto, sapere realmente con che cane si ha a che fare è tutto un altro paio di maniche. Per quanto alcuni professionisti del setto-re siano dell’opinione che il setter inglese così come si mostrava decenni fa non esi-ste più, è più probabile che la razza di oggi non sia per niente peggiore di quella di ieri: sbaglia dunque chi va alla ricerca del setter perduto, ad essere cambiata, in fondo è so-

lamente l’idea che noi abbiamo della razza. Questo non significa che il setter di cin-quant’anni fa non fosse diverso da quello odier-no: il tratto che maggiormente li differenzia è la fortuna. I setter di ieri erano piuttosto for-tunati visto che dalla loro avevano la selvaggi-na, quella vera, da cacciare che niente ha a che vedere con gli esemplari che oggi si immette suoi territori di caccia, rassegnati e storditi. Per il resto il segugio è rimasto grosso modo in-variato nei tratti e nei caratteri che spesso ven-gono elogiati tanto da aver reso il setter inglese una vera e propria super star che si allontana purtroppo dalla realtà. E’ infatti piuttosto dif-

Alla ricerca del

Setter perduto

Page 45: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 43

ficile trovare un animale che corrisponda per-fettamente all’ideale di razza che con gli anni si è venuto a creare. Conoscere il setter inglese si-gnifica infatti mettere in luce i suoi pregi (cosa che in tanti hanno già fatto piuttosto bene), ma anche conoscerne i lati oscuri, i difetti che ad oggi stanno diventando piuttosto comuni. I talloni d’Achille del Setter Inglese. Piuttosto spesso si sente dire, con una certa ironia che non esiste un solo setter, ma almeno quattro: uno è da esposizione, uno è da gara, uno è da caccia è l’altro è da scaccia. Di quest’ultima

splasia. Inoltre non tutti i setter presentano nel galoppo e nel movimento quello stile elegan-te che è loro richiesto e che è diventato uno standard, carenza probabilmente causata dal desiderio eccessivo di incrementare la velo-cità della razza tramite unioni poco proficue. Caccia vs gara. Alla base di questa idealizzazio-ne forzata della razza è probabile ci sia il fatto che negli ultimi anni il setter inglese è diven-tato, è triste dirlo, un cane da spettacolo. Tutta colpa dell’eccessiva importanza che si regala alle gare e alle prove cui sempre più di frequen-te i setter vengono iscritti. Il problema è che le prove sono una cosa, la caccia, quella vera è

Cani da cacciatutto un altro paio di maniche: chi ha visto un setter inglese correre per cacciare questo lo sa piuttosto bene. D’altronde la vera efficienza il setter la deve dimostrare quando attraversa e vive un terreno difficile, accidentato, natura-le. Le giornate di caccia durano molto più dei 15 minuti di prova: sul campo di caccia il set-ter più ritrovare sé stesso e dimostrare quan-to vale. Gli si potrà allora richiedere di dare il massimo in qualsiasi situazione e in qualsiasi ambiente, ma soprattutto di mantenere sempre stretto il legame con il proprio conduttore e sui

terreni di caccia sì che è difficile farlo. Si tratta di attitudini che dovrà saper mettere in mo-stra anche quando sarà stanco da una giorna-ta di caccia, affaticato ma sinceramente felice. Ecco perché se davvero si è convinti che il setter sia stato perduto e sia da ritrovare, il campo migliore per farlo è quello di cac-cia e il cane da elogiare è quello che par-tecipa per davvero alle giornate venato-rie e che a tempo viene iscritto alle gare. Quello sì che è un campione perché an-che lontano dai riflettori è stato in gra-do di superare tutte le prove che la na-tura e il selvatico gli hanno riservato.

tipologia si parla davvero poco, eppure chi ama la razza è bene ne conosca anche i difetti che di-ciamocelo, non sono pochi. Non è raro incontrare setter inglesi particolarmente paurosi: temono lo sparo, timore che può essere recuperato, ma che non di rado torna. Spesso la loro capacità ol-fattiva non va in parallelo con la loro velocità; non lo si dice spes-so ma non di rado si incontrano esemplari testardi e soggetti alla ribellione durante il dressaggio, con taglie sempre più piccole (è lontano ormai il problema del gi-gantismo). Sempre più di si incon-trano esemplari con mancanza di frangiatura o con problemi di di-

Page 46: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 40Caccia Passione 44

Page 47: Caccia Passione maggio 2014

Cinofilia

L’importanza dell’Allenamento

primaverile ed estivo

Caccia Passione 45

Page 48: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 46

Molti cacciatori, a stagione venatoria conclusa, ten-dono a far riposare il proprio cane probabilmente un po’ troppo rischiando così non solo di farlo impigrire eccessivamente ma anche di fargli perdere gli stimoli e le capacità acquisite durante l’addestramento e la pratica fatta sul campo a stagione aperta.

Dobbiamo ricordare che il nostro cane non è un semplice strumento come il nostro fucile, che possiamo pulire e met-

tere da parte a fine stagione per poi riprenderlo ugualmente efficiente alla successiva riapertura.Tenere in allenamento i nostri cani da cac-cia in modo costante è di fondamentale im-

portanza soprattutto durante il periodo di chiusura della stagione venatoria. E’ bene entrare nell’ottica che il nostro cane è para-gonabile ad un atleta e come tale ha bisogno di continui stimoli e costante allenamento per tenersi in forma e per evitare che il tem-po speso nell’addestramento venga sprecato.

L’importanza dell’Allenamento

primaverile ed estivo

Page 49: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 47

Purtroppo si tratta di un errore abbastanza co-mune tra i cacciatori che spesso, alla chiusu-ra della stagione, vuoi per disattenzione, vuoi per mancanza di tempo o per altre cause, non portano fuori il proprio cane da caccia per te-nerlo anche solo minimamente in movimen-to. Si preferisce il più delle volte, invece, farlo

uscire solo qualche giorno prima della riaper-tura della caccia tanto per rinfrescare l’allena-mento o addirittura per addestrarlo in tempi ristrettissimi; il risultato però è spesso poco soddisfacente in quanto così facendo potrem-mo ritrovarci un cane stanco, che si affatica fa-cilmente e che altrettanto facilmente si distrae perdendo interesse per la caccia. Inutile poi adirarsi con il cane se dopo poco tempo di at-tività sul campo tende a fermarsi per riposare. Vediamo invece come dovrebbe comportarsi un cacciatore che voglia tenere il proprio cane in perfetta forma ed efficienza sul campo di caccia.Innanzitutto sarebbe bene individuare le Z.A.C., Zone di Addestramento Cani più vici-ne o facilmente raggiungibili oppure dei qua-gliodromi, qualora ve ne fossero nei paraggi; in questi spazi appositamente dedicati il cane avrà la possibilità di allenarsi nella caccia senza alcun problema. Il nostro amico a quattro zam-pe potrà correre a piacimento soddisfacendo così la propria voglia di libertà ed allo stesso tempo mantenersi allenato ed in perfetta for-ma, pronto per l’apertura della caccia. In que-

Cinofilia

Page 50: Caccia Passione maggio 2014

sto modo non solo il fisico si manterrà allenato ma anche il benessere psichico del cane ne avrà beneficio; inoltre durante le giornate di allena-mento avremo la possibilità di esaminare bene il nostro compagno di caccia notando even-tuali patologie o difetti che ne potrebbero limi-tare le capacità e, qualora possibile, tentare di correggerle prima dell’apertura della stagione.Nel momento in cui decidiamo di portare il nostro cane fuori per una giornata di allena-mento nel periodo estivo o tardo primaverile sarebbe meglio evitargli una prolungata espo-sizione al sole cocente in modo da non correre il pericolo del colpo di calore. Gli orari migliori per il cane, ma anche per il proprietario, sono ovviamente quelli del primo mattino o del tar-

do pomeriggio. Nel caso di lunghi periodi di fermo per il cane, sarebbe meglio non stra-fare e riprendere l’attività fisica gradualmen-te senza far sforzare troppo il nostro amico.Non dimentichiamo infine che anche il miglio-re allenamento può essere vanificato se l’ali-mentazione del cane non è adeguata e rivelarsi con il tempo dannosa per la sua salute. Per evi-tare ciò sarebbe opportuno seguire poche sem-plici regole alimentari, prima fra tutte l’acqua: soprattutto nel periodo primaverile ed estivo al cane non dovrà mai mancare dell’acqua fresca, specialmente se sottoponiamo il cane a perio-di di attività fisica. A seguire, ovviamente, di grande importanza è il cibo che somministria-mo al nostro amico: il tipo di dieta dovrà essere

Caccia Passione 48

Page 51: Caccia Passione maggio 2014

più leggera e fresca nei periodi caldi. L’alimen-tazione del cane, come per gli esseri umani, è fondamentale per conservare una buona for-ma fisica; fare attenzione alle giuste proporzio-ni di cibo degli alimenti, può aiutare non solo la qualità di vita dell’animale, ma può al tem-po stesso aumentare la vita media dello stesso.Il cane ha bisogno di proteine, zuccheri, gras-si, vitamine e minerali. In un pasto giorna-liero è sufficiente somministrarne una dose di cibo che contenga almeno il 20% di pro-teine. Anche gli zuccheri sono importanti, ma non tutti vengono assimilati con facilità dall’animale che in genere tollera glucosio e saccarosio ma ha difficoltà nel metaboliz-zare il lattosio. L’apporto di zuccheri è im-

portante sia come fonte d’energia, sia come regolatore dell’attività della flora batterica.Per quanto riguarda i grassi, sono ammes-si nella dieta del nostro cane ma nella giusta misura; questi non devono infatti superare il 10% nel pasto giornaliero: gli eccessi porta-no ad un aumento di peso ed anche ad una maggiore predisposizione alla malattia ed alla vecchiaia precoce. Fondamentali infine sono le vitamine ed i minerali che troviamo pre-senti in diversa quantità in tutti gli alimenti.Meglio quindi non esitare, approfittate dei momenti liberi, prendete il vostro cane e portatelo fuori tenendolo in allenamen-to per farlo arrivare all’apertura di stagio-ne in perfetta forma e con lo spirito giusto!

Caccia Passione 49

Cinofilia

Page 52: Caccia Passione maggio 2014

Rizzini BR550l’express a canne affiancate

come stile comanda

Caccia Passione 50

Page 53: Caccia Passione maggio 2014

Fucili da caccia

Caccia Passione 51

Page 54: Caccia Passione maggio 2014

da quando pochi anni fa la rizzini ha inserito nell’am-pio panorama di sovrapposti anche la doppietta non poteva mancare la versione a canne rigate, quella che davvero ha il diritto storico di chiamarsi express.

Il lessico ha un suo specifico valore e serve a dar connotazione a un prodotto o a un par-ticolare: nel settore armiero molti termini

provengono dall’inglese o dal tedesco dove in-ventori e costruttori hanno dato loro le origini e poi qui da noi vengono tradotti o ripresi di sana pianta se la loro fonetica si presta a una

facile pronuncia e a un suono gradito. Express è parola magica che richiama savane africane o insidiosi percorsi indiani a dorso di elefante. Sembra sia stato Purdey a denominare così uno dei suoi primi due canne rigati, tecnicamente double barrel rifle, apparsi nella seconda metà dell’Ottocento per cacciare gli animali perico-

Caccia Passione 52

Rizzini BR550l’express a canne affiancate

come stile comanda

Page 55: Caccia Passione maggio 2014

Fucili da caccialosi, ed express era termine mutuato dagli Ex-press train, quei treni veloci dell’epoca, impe-riosi emblemi di potenza e insostituibili mezzi per i lunghi spostamenti via terra quando auto e autostrade erano ancora di là da venire.La bellezza di questi fucili derivava dalla clas-se somma delle doppiette a canna liscia, da un’ingegneria e da menti di altissimo livello, dalla raffinatezza esecutiva spinta al massimo grado. Intanto nei paesi di lingua tedesca era-no già in uso i Bockdoppelstutzen, la stessa soluzione montata però su un due canne so-vrapposte. Differivano le finalità: da un lato l’incontro ravvicinato con selvatici fieri e pe-ricolosi, dall’altro il faticoso avvicinamento a selvatici elusivi, ma il tutto su terreni montani, difficili e insidiosi. Sullo stile c’è poco da dire anche per chi, come noi, è amante delle armi

mitteleuropee: forse il parallelo fra champa-gne e birra può sembrare ingeneroso, ma ren-de una prima idea. Poi un Bockdoppelstutzen di Merkel o di Sodia ha tali e tante raffinatezze da muovere i precordi e torna sempre utile il detto di non far di tutta l’erba un fascio. Una cosa ci pare incontrovertibile: la superiori-

tà tecnica al tiro delle due canne sovrapposte deve cedere il passo alla classe delle due af-fiancate. Solletichiamo un poco questo pre-supposto tecnico mentre ci rigiriamo fra le mani una delle ultime realizzazioni della Riz-zini®, la doppietta rigata BR 550 messa a di-sposizione dal Signor Battista che ne è il papà.Perché creare il due canne parallele quando già l’azienda aveva fior di sovrapposti rigati? Per lo stesso motivo grazie a cui si va a un incon-tro importante con un abito scuro e non con uno spezzato se non si desidera passare da im-provvisati o da originali a tutti i costi: Franck Sinatra poteva arrivare in maglioncino a una festa dov’era richiesto lo smoking, tanto tutti sapevano che ne aveva una trentina nell’arma-dio, così come oggi un altro maglioncino, sca-ramantico e apotropaico, ha rubato la scena

agli abiti classici sulla ribalta automobilistica. Ma questa è un’altra storia. Anche la caccia ha le sue regole, alcune codificate e scritte, altre impresse nell’animo e sovente queste ultime valgono più delle prime; caliamoci in una re-altà viva e vivace come la caccia al cinghiale e scopriremo quanto siano diverse le situazioni

Caccia Passione 53

Page 56: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 54

in cui ci si può trovare. La braccata in mon-tagna o in certe zone della Maremma è aper-ta a molte soluzioni, la gente che le frequenta ha, in quei frangenti, uno spirito che richiama caccie ataviche dove il raggiungimento del fine fa premio su tutto, o quasi. Ben vengano allora abbigliamenti rudi e tecnici così come nei fu-cili i semiautomatici rigati o lisci, le carabine con i lesti movimenti in linea e quanto possa

sé deve possedere quel fascino proprio delle cose non soltanto funzionali, ma ugualmente di classe. Già le due canne rigate possiedono tale prerogativa, maggiorata se sono paralle-le: il cinghiale non si accorgerà della differen-za, ma voi stessi per primi dovrete percepirla, non per effimero esibizionismo, ma per inti-ma soddisfazione e compiutezza di azione.Che cosa si richiede all’express? Facilità di

consentire fuoco rapido e preciso con calibri determinanti. Altra cosa ritrovarsi invitati o primi attori in una riserva dove l’incontro fra le persone riveste un’importanza tutt’altro che secondaria, e tutto quel che il cacciatore ha con

imbracciatura, messa in mira e bilanciatura così da attuare un tiro alla corsa come se si avesse fra le mani una doppietta per un dri-ve a fagiani, equilibrio statico e dinamico con scatti netti e di medio peso per conseguire il risultato anche sul secondo colpo, senza che il primo ci abbia messo completamente fuori mira, una massa proporzionata perché non sia troppo greve reggerla sulle braccia e nemme-no troppo leggera per assorbire il rinculo di una buona cartuccia. Vediamo allora la bascu-la della misura ridotta, compatta, del tipo in-tegrale e con dorso chiuso, seni molto in risal-to, rinforzi laterali spessi e ben modellati per garantire resistenza nel punto critico dove po-trebbe originarsi una frattura, due tenoni con doppia Purdey inferiore più una terza Purdey del 2° tipo che coadiuva quella principale e funge anche da registro all’estrattore. Chiave superiore in sol pezzo con il proprio perno, aderente alla codetta superiore al cui apice è inserito il tasto della sicura. Gli scatti su bat-terie corte garantiscono celerità di intervento e lo sgancio è demandato a un monogrillo: la scelta muove all’anatema e a una conseguen-te guerra di religione, ma subito la razionalità e la bonomia del Signor Battista rimettono le cose in pari. Il costruttore ci spiega come mol-ti freschi clienti di queste armi non abbiano ancora la giusta manualità nel gestire lo scat-to a due grilletti e il rinculo può generare la partenza dei due colpi quasi in simultanea.Dagli States abbiamo importato parecchie cose, fra queste l’insano concetto che se ci si fa male è sempre colpa di un altro, mai della nostra dabbenaggine o incompetenza. Ergo meglio lasciar da parte quella bella prerogati-va di due fucili separati montati su un calcio unico, così da poter far comunque fuoco al-meno con una canna, e approdare all’idea di un banale, pratico monogrillo che certo non darà grane al cacciatore meno esperto e nem-meno al fabbricante. Le canne lunghe 60 cm sono unite con il sistema del monoblocco di culatta che, con i sistemi di saldatura attuali,

Page 57: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 55

Fucili da cacciagarantisce buon risultato a costi sostenibili: la mezza bindella superiore presenta un elegante raccordo a lancia e fresature per il montaggio di un’ottica. Le mire aperte vedono la tacca re-golabile in deriva, dotata di due riferimenti in plastica rossa ai fianchi della U centrale, e il mirino, sempre in plastica traslucida rossa, fis-sato a uno zoccolo e regolabile in elevazione. Fra i due vivi di volata è inserita una brugola per eventuali aggiustaggi della convergenza su una data munizione. Le distanze di ingaggio

della bestia nera sono solitamente limitate ed ecco che la maggior precisione delle due canne rigate sovrapposte, vere sulle ampie metratu-re, non sono qui determinanti. Il legno di noce venato presenta il calcio con appoggia guan-cia arrotondato su linee diritte molto classiche; pregevole il disegno della testa e le specchiatu-re laterali con raccordi accurati così come tutta l’incassatura realizzata con legno leggermente a crescere. Concessioni alla modernità: calcio-lo in legno riportato e asta a coda di castoro. Il calibro camerato nell’esemplare in visione è il 7x65R: scelta eccellente perché il 7 mm di

Brenneke, nato agli inizi del Novecento, rap-presenta tuttora una delle migliori cartucce in assoluto. Il collarino consente l’estrattore con la sola bisellatura, senza unghiette a molla sempre delicate, e le pressioni sono studiate proprio per i basculanti, quindi meno aggressive del-le consorelle da carabina. La sezione maestra della palla è già una bella garanzia di successo che si unisce alla densità sezionale garantita appunto da tale fattore e dal peso dei proiettili che possono raggiungere i 177 grani. Una va-

sta scelta è garantita dai maggiori fabbricanti e tuttora le palle di Brenneke, ad esempio le TIG e le TUG, consentono di affrontare cinghiali anche di peso assai elevato e di vitalità ecce-zionale. Vale poi sempre la regola di piazzare il colpo là dove si deve, ma un po’ di margine questa cartuccia lo concede favorevolmente.Un fucile quindi che riprende concetti tut-tora insuperati per l’uso specifico cui è de-stinato, abbinato a una cartuccia sempre ai vertici della propria categoria per concedere soddisfazioni impareggiabili a chi sappia sce-gliere con oculatezza i proprio mezzi di caccia.

Page 58: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 56

La misura dei 7 mm è considerata la proporzione aurea dei proiettili da caccia media e gli studi di Wilhelm Brenneke datati agli inizi del Novecento avevano indi-viduato le proporzioni per giungere a una cartuccia equilibrata e di ottima valenza su prede diverse.

La cartuccia 7x65 R di

Brenneke

Mancano solo tre anni al centena-rio di questa superba realizzazione del grande inventore tedesco e la

7x65R, così come la sorella 7x64 per carabi-

na, gode di ottima salute grazie a un impianto originario che ha coniugato nelle parole equi-librio ed efficacia le sue prerogative. Senza scomodare i magnum questo bossolo di una

Page 59: Caccia Passione maggio 2014

Munizioni

Caccia Passione 57

certa capienza, è vero, ma non debordante, si presta bene a gestire un ventaglio di proiet-tili ampio e funzionale: se nei fucili a ottura-tore il calibro aveva subito negli anni dopo la II GM una notevole flessione, ora ha ripreso quota grazie alla maggior conoscenza degli appassionati, più dediti allo studio e alla spe-rimentazione e meno preda della pubblicità.Osservando per contro la versione R adat-ta ai basculanti vedremo come insieme alla 6,5x57R sia sempre stata sulla cresta dell’onda camerando i fucili misti e i kipplauf di tradi-zione centroeuropea con piena soddisfazione degli utenti. Nei primi decenni del secolo pas-sato la 7x65R era cartuccia polivalente e narra la tradizione che, in quel periodo, siano caduti

molti più cervi sotto i suoi colpi di tutti gli altri messi insieme: oggi pare bello usare mezzi di maggior spicco e la stessa Germania con Otto Schuler aveva creato la splendida 8x68S con

quella botta più secca e decisa, garante di un maggior braccio operativo e quella solita vir-gola in più di letalità su un colpo non proprio perfetto. Sta di fatto che per molto tempo la 7 mm in esame ha espresso la maggior con-servazione di energia ai 500 metri, superando bellamente mostri sacri come il Super .30 di Holland. Purtroppo si è sovente portati a giu-dicare le cariche leggendo i valori numerici alle varie distanze, con velocità, energia cine-tica e calo di traiettoria; più difficile penetrare nei valori meno quantificabili, ma di notevole valenza, raggruppati in quelle locuzioni an-glosassoni del killing power, stopping power e via elencando. Ogni tanto ci facciamo prende-re anche noi da queste discussioni elencando

fatti oggettivi a cui tuttavia non si riesce a dare un seguito scientifico. L’idea comunque di un rapporto ottimale fra velocità, massa e area retta del proiettile quindi densità sezionale,

Page 60: Caccia Passione maggio 2014

fattore di forma, cessione di energia e quant’al-tro ci dovrà essere e, a nostro sommesso pa-rere, in questa cartuccia ci sta a meraviglia.L’adozione di un passo di rigatura stretto con-sente l’impiego di palle pesanti e quelle da 11,2 g non avranno la traiettoria piatta di un 7 Rem. Mag. ma dove arrivano fanno il loro lavoro senza troppo fracasso. Sempre per re-stare nell’ambito dello stesso progettista e scendendo ai minimi ponderali i proiettili Teil Mantel da 6,7 g, si rivelano adeguati a tiri tesi con efficacia dal camoscio al capriolo, fidando

che anche su selvatici di maggior corporatura, se ben piazzati, sono parimenti letali: magari proprio per vedere il pelo nell’uovo la mantel-latura è un po’ duretta e se non incontra masse consistenti può trapassare con poca cessione di energia. Sono casi eccezionali e non fanno certamente testo. A nostro gusto per le prede di piccola e media taglia preferiamo per que-sta cartuccia un peso medio di palla intorno ai 7,8 – 9,1g (120 – 140 grani) e diverse rica-riche rassicurano sugli esiti, favorite anche

dalla lunghezza di canna di un drilling Merkel ancora con i tradizionali e rispettabili 65 cm. Una ricetta ben riuscita del Maestro vede la palla Sierra Pro Hunter o la Game King da 140 grs filare a una V/2 intorno ai 902 - 905 m/sec con precisione eccellente dei primi due colpi, quelli che servono, e uguale effetto si raggiun-ge se la palla è una Nosler Accubond sempre da 140 grs. Molto ampia la disponibilità di ca-riche originali, specie delle Case europee con RWS, Norma, Sellier & Bellot, Geco, la stessa Brenneke che da qualche anno allestisce ec-

cellenti cartucce complete, e da poco anche la nostra Fiocchi con interessanti proposte di resa e di prezzo. Per evidenziare il potere d’ar-resto su animali coriacei e a distanze medio brevi proprio la Norma propone la sua palla Oryx da 156 o 170 grs: una botta gagliarda per dirimere le questioni in una entusiasmante braccata. Una cartuccia per molte situazioni dunque decisamente vantaggiosa anche nei fucili a due canne rigate sia alla posta al cin-ghiale come nella caccia alla cerca in bosco.

Caccia Passione 58

Page 61: Caccia Passione maggio 2014

PRECISIONE A CACCIAZ6(i) – 2a GENERAZIONE CON TORRETTA BALISTICA

Anche se l’attrezzatura da caccia diventa sempre più precisa, ciò che conta alla fi ne è la vostra abilità di cacciatori. La Torretta Balistica (BT) di SWAROVSKI OPTIK consente di

«fi ssare il punto» e di dare più sicurezza nei tiri a lungo raggio. Il nuovo meccanismo di blocco impedisce la rotazione

involontaria della Torretta Balistica. La Torretta Balistica è facile da confi gurare e si adatta in modo preciso alla vostra arma,

alle vostre munizioni e alle vostre esigenze personali. A proposito: Provate il nostro programma balistico.

Scoprite il PROGRAMMA BALISTICO SWAROVSKI OPTIK con la iPHONE App gratuita: Per saperne di più, basta effettuare la scansione del Codice QR.BALLISTICPROGRAMS.SWAROVSKIOPTIK.COM

Torretta Balistica con meccanismo di blocco: acquisizione precisa del bersaglio a lungo raggio

NUOVO

SEE THE UNSEENWWW.SWAROVSKIOPTIK.COM

SWAROVSKI OPTIK ITALIA S.R.L.Tel. +39 045 [email protected]/swaroitalia.caccia

Page 62: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 60

Nuova generazione di binocoli da caccia Steiner, sem-pre più robusti e affidabili. Con il progredire della tecnologia e del design, l’ultima generazione dell’in-novativo Steiner Ranger serie Xtreme ha raggiunto nuovi record nella sua categoria. L’ingegneria tedesca e la precisione di Steiner sono evidenti nei nuovi bino-coli Ranger Xtreme.

in quattro modelli differenti per adattarsi a qualsiasi situazione di caccia. I nuovi bi-nocoli Ranger Xtreme offrono prestazioni eccezionali in riferimento alla loro fascia

Facendo appello all’esperienza dei cac-ciatori esperti che desiderano un bi-nocolo da caccia robusto e che duri

nel tempo, il Ranger Xtreme è disponibile

Steinerbinocoli Ranger Xtreme

Page 63: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 61

Ottichedi prezzo. La trasmissione della luce è sta-te aumentata al 92 %, il che significa che i cacciatori possono sfruttare anche le ore di scarsa visibilità dell’alba e del tramon-to. Le lenti HC, con il rivestimento ad alto contrasto di colore, offrono imma-gini nitidissime con dettagli eccezionali.L’ampio campo visivo, superiore alla me-dia, consente un’estesa visione di insieme e permette un’agevole osservazione. Conchi-glie Oculari ergonomiche, questa soluzio-ne consente un comfort esclusivo nell’os-servazione, sono in silicone non deperibile e fatte per rispettare la pelle. Inoltre, sem-plicemente piegandole verso l’alto o verso il basso, possono essere utilizzate estese, per adattarsi nel modo migliore alla forma del viso e proteggere dalla fastidiosa luce late-rale, o piegate verso il basso, da chi indossa

gli occhiali. Come su tutti i binocoli Stei-ner, il corpo della serie Ranger è realizzato in Makrolon®, materiale incredibilmente resistente e leggero. Questa tipologia di co-

struzione robusta è superiore ad altri pro-dotti che utilizzano alluminio e plastica a buon mercato. Anche sotto estrema pres-sione e nelle condizioni più dure il corpo in Makrolon® non s’intacca, incrina o rompe. Combinato con il rivestimento in gomma morbida di Steiner, alla solidità e affidabili-tà si aggiunge il beneficio di un grip supe-riore anche negli ambienti più difficili fred-di e umidi. La grande ghiera centrale del nuovo Ranger Xtreme permette una messa a fuoco veloce ed accurata anche indos-sando i guanti. Questa caratteristica rende il nuovo Ranger Xtreme più funzionale e pratico all’uso. I modelli Ranger Xtreme sono impermeabili e dotate di sistema di valvola di pressione di azoto proprietaria Steiner N2 . Questo sistema garantisce il riempimento con azoto ad una pressione

di 14 psi, garantendo l’assenza di appanna-mento o condensa. La nuova serie Steiner Ranger Xtreme offre al cacciatore 4 ottimi binocoli ad un prezzo molto interessante.

Page 64: Caccia Passione maggio 2014

ranger Xtreme 8x56Per il massimo delle prestazioni in condizio-ni di luce scarsa luce, Ranger Xtreme 8x56 è la scelta del cacciatore d’appostamento, il grande diametro delle lenti, 56 millime-tri di obiettivo, e lo speciale rivestimento, raccolgono la luce disponibile garantendo

osservazioni eccezionale fino a tarda sera .

ranger Xtreme 10x42Con i suoi 10 ingrandimenti e la nitidezza dei contorni dell’ High Contrast Optics sy-stem, il Ranger Xtreme 10x42 è l’ideale per osservazioni dettagliate a lunga distanza. L’alto livello di fedeltà cromatica e la gran-de capacità di messa a fuoco sono i punti di forza di questo binocolo. Inoltre la sua com-pattezza e l’ottimo bilanciamento lo ren-dono estremamente confortevole all’uso.

ranger Xtreme 8x42Perfetto binocolo all-rounder, il Ran-ger Xtreme 8x42 offre un ampio campo visivo in combinazione con un’ottica di grande luminosità per uso crepuscola-re. Il Fast-Close-Focus assicura, come in tutti i modelli della serie Ranger Xtre-

me, una veloce messa a fuoco da di-stanza ravvicinata fino all’infinito.

ranger Xtreme 8x32 Estremamente maneggevole e legge-ro, ideale per la caccia alla cerca duran-te il giorno o come binocolo di backup, da tenere sempre a portata di mano. L’ampio campo visivo lo rende adat-to anche a osservazioni prolungate.

Caccia Passione 62

Page 65: Caccia Passione maggio 2014

Ottiche

Page 66: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 64

Page 67: Caccia Passione maggio 2014

E’ una caccia difficile da racconta-re, difficile da praticare, difficile da insegnare eppure chi la pratica

riceve in cambio sensazioni di puro appa-gamento. Sarà per i boschi all’interno dei quali vivono i caprioli, case di fate, troll e folletti, sarà per il fascino di questo selva-tico, sarà per il silenzio e per la tranquilli-tà che fa da compagnia a questa pratica. Non so nemmeno io il momento nel quale ho imparato la caccia alla cer-ca dei caprioli: in tutta la Mitteleu-ropa la chiamano Pirsch, ma per mio padre era semplicemente caccia, l’u-nica che conosceva, la più bella. Fin da ragazzino l’ho seguito e oggi mi faccio seguire da mio figlio. Ho sempre amato questo aspetto del-la caccia, regala continuità e si trat-ta di un ottimo collante fra padre e figlio. Le regole da seguire, che mio padre mi ha letteralmente inculcato da che ero bambi-no sono almeno tre: per cacciare i caprio-li alla cerca bisogna essere silenziosi come delle pantere, misurati nei movimenti e ave-re un occhio preparato, in grado di notare

qualsiasi dettaglio e qualsiasi movimento. Nessuno possiede queste tre doti innate, nei boschi bisogna viverci, bisogna conoscer-li e solo allora ci si sente come a casa, ci si muove silenziosamente e non sfugge niente; solo allora si ha qualche possibilità di dare la caccia ai caprioli alla cerca. Immediata-mente dopo si deve necessariamente lavo-rare sulla conoscenza del selvatico e sulla

padronanza di quelli che diventeranno gli strumenti di lavoro. Cerco di farlo ca-pire al mio ragaz-zo, che ancora non ha ben compreso la vera essenza di que-

sta caccia: maledetto entusiasmo giovanile. Per essere un buon cacciatore di caprioli è fondamentale la pazienza e il sangue freddo: bisogna avvistare l’animale, essere in grado di leggerlo e molto velocemente capire se si tratta di un maschio, di una femmina, a quale classe appartenga e soprattutto se è prelevabile. A quel punto bisogna prendere una buona posizione e sparare; tutto questo in pochi secondi se si vuole aver successo. Quando mio figlio mi chiede come sia pos-sibile riuscirci io gli rispondo che l’uni-ca strada percorribile è quella dell’allena-

Racconti di caccia

Caccia Passione 65

Mario racconta quel che per lui è la caccia alla cer-ca dei caprioli: avventura, emozioni, ricordi e passione che si ereditano e si lasciano in eredità.

La mia Pirsh:Caprioli alla cerca

...Per essere un buon cac-ciatore di caprioli è fon-damentale la pazienza e il sangue freddo...

Page 68: Caccia Passione maggio 2014

mento. D’altronde sbagliare in questo tipo di caccia non è una opzione contemplata.Ricordo ancora una delle mie giorna-te di caccia preferite: ero con mio pa-dre, mi aveva portato per la prima vol-ta in quel bosco e l’autunno mi era sembrato insolitamente dolce e piacevole. Prima di allora la consideravo una stagio-ne insulsa… ora è una delle mie preferi-te. Qualsiasi bosco durante quel periodo è un’esplosione di colore e arancio. Quel giorno c’erano betulle, ontani, aceri e mol-ti altri alberi che contribuivano a crea-re un’atmosfera da sogno. La presenza più importante era però quella delle castagne: piacciono ai cinghiali e un po’ a tutti gli un-gulati, ma i caprioli ne vanno letteralmen-te matti. Certo quando si parla di castagne è bene ricordare che raggiunta una certa ora, queste sono in grado di attirare non solo ungulati ma anche raccoglitori, quin-di ogni cacciatore deve prestare moltissima attenzione: insomma il bosco è da condivi-dere equamente fra tutti, cacciatori e non. Quel giorno mio padre lo aveva scelto non certo a caso: aveva piovuto davvero tanto durante le giornate precedenti e il fogliame che faceva da tappeto al bosco, normalmen-te secco, ora era morbido e silenzioso, un punto a nostro vantaggio. Eravamo arrivati in anticipo come era solito fare mio padre, ma il mio entusiasmo di entrare immedia-tamente nel vivo della giornata fu smorzato subito. Mio padre mi fece sedere ai piedi di un ontano e mi disse di aspettare che infilar-si troppo presto nel cuore del bosco non era certo un vantaggio: si rischiava di non no-tare (visto il buio) dettagli importanti. Papà diede avvio alla giornata solamente quando la visibilità a suo parere era sufficiente. Il bo-sco lo avevamo scalato in maniera trasver-sale, silenziosi come due lepri e dopo una mezzoretta di marcia, tra un bel cespuglio di lamponi la prima visione della giornata: il fondoschiena macchiato di bianco di un fa-

voloso capriolo. Quel maschio aveva almeno tre anni: papà mi disse di prepararmi. Sfilai lo zaino predisponendo la mia posizione quando da dietro il cespuglio comparve un esemplare ancora più grande, un maschio con un palco da lasciare a bocca aperta. Ov-viamente mi concentrai su di lui e il colpo, grazie a Dio, andò a buon fine: sparare sotto l’occhio attento di mio padre mi ha sempre dato un senso di ansia indescrivibile. Si era-no fatte le dieci, mio padre mi disse che do-vevamo scendere per dichiarare al centro di controllo la nostra preda: non ne ero di cer-to felice, ma con il tempo si capisce quanto sia importante un’attenta registrazione dei prelievi. Ci dissero che era fondamentale la prossima preda fosse un capriolo classe 0, per mantenere un certo equilibrio. D’altron-de la caccia dei classe zero è fondamenta-le per una giusta gestione della popolazio-ne di caprioli nella zona, ma anche questo è un dettaglio che ho capito con il tempo. Ricordo che risalimmo il bosco con una rapidità sorprendente: immaginate la mia delusione quando trovai la zona occupa-ta da uno stuolo di raccoglitori di casta-gne. Mio padre mi consigliò un’altra zona; dopo altri venti minuti di camminata ar-rivammo alla location preposta. Come al solito quando papà non conosceva bene una zona era solito seguire qualche picco-lo fiumiciattolo: in questo modo, diceva lui, il rumore dei nostri passi era coperto dall’acqua e si manteneva ancora l’elemen-to sorpresa. Ci aveva visto giusto: intorno a mezzogiorno, fra un languorino e l’altro, avvistammo una femmina, una cucciola e poco distante un cucciolo classe 0. Quella preda era chiaramente di mio padre che in pochissimi secondi aveva individuato, stu-diato e catturato quel piccolo di capriolo. Il ricordo di quella giornata continua ad ac-compagnarmi e di tanto in tanto mi chie-do se io sarò in grado d’essere per mio fi-glio l’esempio che è stato mio padre per me.

Caccia Passione 66

Page 69: Caccia Passione maggio 2014

E S S E N Z AD I T E C N O L O G I A , P O T E N Z A E D E S I G N

www.benelli.it

POWER BORE La canna Power Bore criogenica, con foratura selezionata e diametri estremamente contenuti garantisce maggiore velocità e penetrazione del bersaglio. Power Bore Crio: la foratura ideale per un centro perfetto e un bersaglio assicurato.

DESIGNLo stile prende forma e crea la vera espressione del design.Il tempo passa, Raffaello resta.

PROGRESSIVE COMFORTIl nuovissimo sistema di assorbimento progressivo del rinculo che interviene in modo graduale in base alla grammatura delle cartucce utilizzate. Ecco la vera essenza del comfort nel legno, un sistema invisibile ma altamente sensibile.

Page 70: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 68

Accessori per la caccia

Stivali da caccia Labrador LTR della AKUprotezione e comfort seguono il vostro passo Durante una battuta di caccia acqua, fango, erba alta sono “ostacoli” naturali che si posso-no incontrare. Solo con una calzatura che as-sicura prestazioni e protezione ottimali su ogni terreno può agevolare lunghe camminate. Gli stivali Labrador LTR della AKU accompagnano il cacciatore in qualunque condizione e su ogni ter-

reno. AKU è una nota realtà industriale del settore calzaturiero italiano, fondata dal Galliano Bordin, il quale fu in grado di trasformare un piccolo laboratorio artigianale in una moderna industria Montebelluna, in provincia di Treviso.

BAUSTOP, mai più notti insonniIl dispositivo BAU STOP e davvero facile da montare ed innocuo per il caneBAU STOP è un’apparecchiatura molto semplice nel funzionamento e notevolmente efficace per far capi-re al vostro cane che deve smettere di abbaiare con insistenza quando ciò può risultare inopportuno.Per fare ciò BAU STOP utilizza un moderno sen-sore capace di captare l’abbaiare del cane ed at-tivare così un dispositivo che azionerà un bre-ve spruzzo d’acqua che andrà a colpire il cane.Dopo qualche fastidioso spruzzo d’acqua, in genere ne bastano due o tre, il cane capirà che è il proprio abbaiare ad attivare lo spruzzatore e sarà portato quindi a fare in modo di evitarlo placando il proprio impulso all’abbaio.

Hardcore Hunter della Otis: il kit di pulizia tascabile e completoL’Hardcore Hunter della Otis è un kit di pu-lizia tascabile e competo, facile da utilizzare e per nulla ingombrante, per essere facilmen-te portato in tasca o nel proprio zaino. Essen-ziale e comodo, questo kit può essere utilizzato per la pulizia delle armi rigate, shogun e pistole.

Page 71: Caccia Passione maggio 2014

Affidatia chi ti è fedele

HUNTER GTX® Costruito con il miglior Nabuck ingrassato idrorepellente presente sul

mercato, Hunter è uno scarpone dalle performance altamente tecniche che trasmette al suo utilizzatore piacere e comfort nel medesimo istante.

WYOMING GTX® Un perfetto mix tra stabilità, leggerezza, tradizione e tecnologia. La speciale sovra iniezione strutturale WFW sviluppata da CRISPI®, rende Wyoming lo scarpone ideale per camminate confortevoli e senza paragoni.

WWW.CRISPI.ITCRISPI Sport s.r.l. | 31010 Maser (Tv) Italy | Ph. +39 0423 524211 | [email protected]

HUNTER GTX®

WYOMING GTX®

follow us on:

Page 72: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 70

Page 73: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 71

Veterinaria

Integratori multivitaminici e nutraceutici

come scegliere?

Page 74: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 72

Integratori multivitaminici e nutraceutici

come scegliere?E’ un argomento che fa discutere e che spesso trova i cac-ciatori in disaccordo. Integratori sì, o integratori no? E se la risposta è affermativa quali integratori scegliere.

Ti è mai capitato di osservare il tuo cane e di non riconoscerlo più? Se il problema non è di natura medica,

fisiologica o ambientale potrebbe aver biso-gno dell’aiuto di un integratore multivita-minico o di un nutraceutico. Tutte soluzioni che potrebbero essere ciliegina sulla torta se somministrate con coscienza, ma che po-trebbero dimostrarsi anche scelte piutto-sto avventate, specie se prese in autonomia.

Contattare sempre il proprio veterina-rio. E’ il modo migliore per non sbagliare. Se si sta pensando di offrire al proprio ausiliario il sostegno di un integratore è indispensabi-le parlarne prima con il proprio veterinario, meglio se specializzato in nutrizione canina. Dopo un analisi il professionista potrà infatti diagnosticare il reale problema dell’animale, valutare se è necessario un nutraceutico o un integratore multivitaminico e sarà in grado

Page 75: Caccia Passione maggio 2014

Caccia Passione 73

di prescrivere il più adatto al caso specifico. Quando c’è in ballo la salute del propri amico a quattro zampe è sempre meglio non rischiare. Alcuni consigli da seguire. Sono sem-plici ma è importante non darli mai per scontati, specie quando si par-la di salute del nostro cane da caccia. •Tanto per cominciare è assolutamen-te vietato pensare di poter sommini-strare al nostro amico gli integrato-ri che utilizziamo noi: le dosi idonee per l’uomo risultano eccessive per il cane. •Optare sempre per minerali e vitami-ne di origine naturale e stare alla lar-ga da quelli ricreati in laboratorio. •Imineralipossonopresentarsiinformedi-

verse. Se per ipotesi al cane servisse del ma-gnesio, la scelta del prodotto non sarebbe immediata come si potrebbe pensare: esiste infatti il magnesio carbonato, il magnesio ci-trato, l’ossido di magnesio e tanti altri ancora. •Optare sempre per prodotti provenien-ti da aziende specializzate nel settore.•Leggere con cura l’etichetta, con tutte leinfo relative a dosi e quantitativi di princi-pio attivo presenti nel prodotto è importante.

•Ilpassaparolaèsempreungrossorischio.Nutraceutici: la nuova tendenza. Se gli integratori multivitaminici li conosco-no si e no tutti i cacciatori, le vere super star di questi anni sono i nutraceutici. Si trat-ta di alimenti che possiedono proprietà te-rapeutiche molto simili a quelle dei farma-ci e per questo molto richiesti. Ne sono un esempio gli integratori a base di glucosam-mina, e condroitina, toccasana per i proble-mi articolari, i protobiotici comunemente usati per ottimizzare le funzionalità intesti-nali del cane e gli antiossidanti, riservati ai cani anziani. Spesso e volentieri prometto-no miracoli ma non sempre i risultati sono quelli che ci si aspetta: è infatti importante

leggere con cura le caratteristiche del pro-dotto sull’etichetta e analizzare le quantità di glucosammina e condroitina presenti: in alcuni casi sono davvero irrisorie, inutili da un punto di vista terapeutico. Per questo è essenziale affidarsi al parere di uno specia-lista che sarà in grado, dopo un’attenta dia-gnosi, di consigliare il prodotto migliore per garantire una ottimale efficienza del nostro cane, che è a tutti gli effetti l’atleta di famiglia.

Page 76: Caccia Passione maggio 2014

Le migliori immagini verranno pubblicate, a discrezione della redazione, all’in-terno del portale, della rivista o in altre pubblicazioni curate da Caccia Pas-sione. Caccia Passione avrà diritto d’uso e pubblicazione gratuita dei mate-riali inviateci spontaneamente. Ogni autore dichiara di detenere i diritti di Copyright delle foto inviate e dei manoscritti e sarà responsabile personalmente per l’oggetto ritratto nella foto presentata sollevando già da ora Caccia Passione da qualsiasi responsabilità. In ogni caso il materiale trasmesso non verrà restituito

INVIA LA TUA FOTOLa foto del mese

Caccia alle anatre con

Page 77: Caccia Passione maggio 2014

Collabora con Caccia Passione:

INVIA LE TUE STORIECaro amico cacciatore se sei amante della fotografia naturalistica e/o venatoria, oppure ami scrivere e raccontarci le tue imprese ve-natorie e vorresti vedere le tue foto o i tuoi articoli pubblicati su Caccia Passione, puoi inviare i tuoi manoscritti o i tuoi scatti ac-compagnandoli da una didascalia e dal nominativo dell’autore, all’indirizzo email: [email protected]

il nostro amico Luca De R.

Page 78: Caccia Passione maggio 2014

Sul proSSimo numeroStanziale: lezioni di volo, volatili e tecniche

Ungulati: Caccia al cinghiale, suddivi-dere il territorio fra squadre

Migratoria: Beccacce, dimorfismo sessuale

caccia passioneAnno III – N° 05 – Maggio 2014www.cacciapassione.comdirettore responsabilePierfilippo MelonivicedirettoreDomenico Mansuetodirettore marketingValerio [email protected]

CollaborazioniClaudia Zedda, Diego Mastroberardino, Giovanni Di Maio, Rosalba Mancuso, Pierfilippo Meloni, Domenico Mansueto, Kalaris, Valerio Troili, Federico Cusimano, Emanuele Tabasso.traduzioni, Grafica e impaginazioneA cura della RedazionePubblicitàIlaria Troili - Cell. [email protected] Caccia Passione, ShutterstockredazioneVia Camillo Golgi, 1 - 20090 - Opera (MI)[email protected]. 3383243383Service ProviderMade Network srlVia Macanno, 59 - Rimini (RN)

editoreCaccia Passione s.r.l.Via Camillo Golgi, 1 - 20090 – Opera (MI)Cell. 3383243383 - [email protected] in tribunale n. 17 del 21/01/2012Direttore Responsabile: Pierfilippo Meloni

®CACCIA PASSIONE E’ UN MARCHIO REGISTRATO.TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONEANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA. MA-NOSCRITTI E ILLUSTRAZIONI , ANCHE SE NON

PUBBLICATI, NON SI RESTITUISCONO.

Page 79: Caccia Passione maggio 2014

Per Informazioni o Prenotazione degliSpazi Pubblicitari Contattare:

[email protected]

chiamaci al 335.6408561

Caccia Passione s.r.l. - Via Camillo Golgi n.1 - 20090 Opera (MI) - Tel 3383243383

www.cacciapassione.com

Page 80: Caccia Passione maggio 2014

PRECISIONE A CACCIAZ6(i) – 2a GENERAZIONE CON TORRETTA BALISTICA

Anche se l’attrezzatura da caccia diventa sempre più precisa, ciò che conta alla fi ne è la vostra abilità di cacciatori. La Torretta Balistica (BT) di SWAROVSKI OPTIK consente di

«fi ssare il punto» e di dare più sicurezza nei tiri a lungo raggio. Il nuovo meccanismo di blocco impedisce la rotazione

involontaria della Torretta Balistica. La Torretta Balistica è facile da confi gurare e si adatta in modo preciso alla vostra arma,

alle vostre munizioni e alle vostre esigenze personali. A proposito: Provate il nostro programma balistico.

Scoprite il PROGRAMMA BALISTICO SWAROVSKI OPTIK con la iPHONE App gratuita: Per saperne di più, basta effettuare la scansione del Codice QR.BALLISTICPROGRAMS.SWAROVSKIOPTIK.COM

Torretta Balistica con meccanismo di blocco: acquisizione precisa del bersaglio a lungo raggio

NUOVO

SEE THE UNSEENWWW.SWAROVSKIOPTIK.COM

SWAROVSKI OPTIK ITALIA S.R.L.Tel. +39 045 [email protected]/swaroitalia.caccia