C§3VG·8010 - Giornalista IT · 62 dware e del Basic per soJ/ermarci anche sul-le periferiche a...

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di Leo Sorge PhilipsVG·8010 C§3 La strada percorsa dal/'MSX è indubbia- mente notevole, se pensiamo alla folle cre- scita del numero di costruttori che hanno aderito: dai tredici iniziali, di cui 12 giappo- nesi ed uno americano, si è passati ai quasi 50 attuali, con anche alcuni europei, tra i quali Philips, Si attende a questo punto con bramosia il software per queste macchine, in apparenzafavolose ed uguali, Ma sono dav- vero favolose? Dal punto di vista hardware certamente si, dato che raggruppano in un unico computer alcuni tra i migliori integrati che il mercato può offrire, ma anche da quello software, viste le eccellenti caratteri- stiche del Basic. M a sono davvero uguali? Di sicuro soddi- sfano tutte i requisiti minimi imposti dallo standard, e la maggioranza va molto più in là. Ad esempio, la quasi totalità dei sistemi MSX offre almeno 32 K di RAM (contro i previsti 8 K minimi) ed una interfaccia per stampante parallela, che, pur non essendo obbligatoria, è stata definita in tutti i detta- gli, compreso il connellore di uscita, dallo standard. Su quest 'ultimo punto fa eccezio- ne (anche se, in realtà, sono gli altri afarla) proprio il Philips di questa prova, che preve- de l'interfaccia stampante solo come opzio- ne; la compatibilità MSX, comunque, non ne risulta danneggiata. Comunque sia, tor- niamo a bomba, ovvero al Philips VG-8000: data la sostanziale similitudine tra i vari M SX, limiteremo la descrizione dell'har- 62 dware e del Basic per soJ/ermarci anche sul- le periferiche a nostra disposizione: due stampanti ad impallo, una 80 colonne ed una 40 colonne, ed un monitor con modulo sono- ro, il BM 7552. La Philips allualmente ha in catalogo ben tre modelli MSX: 1'8000, 1'8010 e 1'8020, che si differenziano esclusi- vamente per lo memoria Ram, rispelliva- mente di 32, 48 e 80 Kbyte. L'8020, in realtà, ha lo tastiera 'full stro- ke", ossia con i tasti a contallo meccanico e corsa lunga (insomma come quelli" classi- ci"), ed incorpora l'interfaccia parallela per stampante. Oggello di questa prova sarà 1'8010, ma le considerazioni che faremo saranno natu- ralmente valide anche per gli altri due mo- delli. L'estetica Il Philips si presenta con un sobrio acco- sta mento di colori basato su due diverse tonalità di grigio. Un coperchio in plastica trasparente, ma scura copre i due slot per le cartucce Ram- Rom; tre spie, indicanti l'ac- censione e la pressione dei tasti Caps e Code, ravvivano il frontale. La tastiera è ben composta, suddivisa nella normale parte dattilografica, con svariati tasti che consentono di accedere ai vari set grafici o di muoversi sullo schermo (tutti i computer MSX sono dotati, infatti, di un comodissimo screen editor), e com- pletata da 5 tasti funzione duplicabili con lo Shift, da 4 tasti di uso generale (Clear- Screen, INSert, DELete e STOP) e dai 4 controlli del cursore. La disposizione dei tasti dattilografici non è del tutto standard nella punteggiatura, mentre è comoda l'al- locazione degli altri elementi, I contatti sotto ai tasti sono realizzati con una membrana flessibile, simile a quel- MCmicrocomputer n. 40 - aprile 1985

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di Leo Sorge

PhilipsVG·8010C§3

La strada percorsa dal/'MSX è indubbia-mente notevole, se pensiamo alla folle cre-scita del numero di costruttori che hannoaderito: dai tredici iniziali, di cui 12 giappo-nesi ed uno americano, si è passati ai quasi50 attuali, con anche alcuni europei, tra iquali Philips, Si attende a questo punto conbramosia il software per queste macchine, inapparenzafavolose ed uguali, Ma sono dav-vero favolose? Dal punto di vista hardwarecertamente si, dato che raggruppano in ununico computer alcuni tra imigliori integratiche il mercato può offrire, ma anche daquello software, viste le eccellenti caratteri-stiche del Basic.

M a sono davvero uguali? Di sicuro soddi-sfano tutte i requisiti minimi imposti dallostandard, e la maggioranza va molto più inlà. Ad esempio, la quasi totalità dei sistemiMSX offre almeno 32 K di RAM (contro iprevisti 8 K minimi) ed una interfaccia perstampante parallela, che, pur non essendoobbligatoria, è stata definita in tutti i detta-gli, compreso il connellore di uscita, dallostandard. Su quest 'ultimo punto fa eccezio-ne (anche se, in realtà, sono gli altri afarla)proprio il Philips di questa prova, che preve-de l'interfaccia stampante solo come opzio-ne; la compatibilità MSX, comunque, nonne risulta danneggiata. Comunque sia, tor-niamo a bomba, ovvero al Philips VG-8000:data la sostanziale similitudine tra i variM SX, limiteremo la descrizione dell'har-

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dware e del Basic per soJ/ermarci anche sul-le periferiche a nostra disposizione: duestampanti ad impallo, una 80 colonne ed una40 colonne, ed un monitor con modulo sono-ro, il BM 7552. La Philips allualmente ha incatalogo ben tre modelli MSX: 1'8000,1'8010 e 1'8020, che si differenziano esclusi-vamente per lo memoria Ram, rispelliva-mente di 32, 48 e 80 Kbyte.

L'8020, in realtà, ha lo tastiera 'full stro-ke", ossia con i tasti a contallo meccanico ecorsa lunga (insomma come quelli" classi-ci"), ed incorpora l'interfaccia parallela perstampante.

Oggello di questa prova sarà 1'8010, male considerazioni che faremo saranno natu-ralmente valide anche per gli altri due mo-delli.L'estetica

Il Philips si presenta con un sobrio acco-

sta mento di colori basato su due diversetonalità di grigio. Un coperchio in plasticatrasparente, ma scura copre i due slot per lecartucce Ram- Rom; tre spie, indicanti l'ac-censione e la pressione dei tasti Caps eCode, ravvivano il frontale.

La tastiera è ben composta, suddivisanella normale parte dattilografica, consvariati tasti che consentono di accedere aivari set grafici o di muoversi sullo schermo(tutti i computer MSX sono dotati, infatti,di un comodissimo screen editor), e com-pletata da 5 tasti funzione duplicabili conlo Shift, da 4 tasti di uso generale (Clear-Screen, INSert, DELete e STOP) e dai 4controlli del cursore. La disposizione deitasti dattilografici non è del tutto standardnella punteggiatura, mentre è comoda l'al-locazione degli altri elementi,

I contatti sotto ai tasti sono realizzaticon una membrana flessibile, simile a quel-

MCmicrocomputer n. 40 - aprile 1985

lire 440.000

N.B. i prezzi si intendono IV A esclusa

lire 450.000lire 600.000lire 55.000lire 530.000lire 330.000lire 210.000lire 42.000

la utilizzata dalla Sinclair nei suoi compu-ter; nonostante ciò la qualità è più cheaccettabile, per un impiego non professio-nale del computer.

Il pannello posteriore è ricco di prese.Da sinistra verso destra troviamo infatti lapresa per l'alimentatore, quella per regi-stratore a cassetta (è fornito il cavetto a 3jack), il tasto del Reset, i due connettori peri joystick, l'uscita video per il monitor equella modulata per il televisore; l'interrut-tore d'accensione trova invece posto sul-l'ottimo alimentatore.

L'hardware

Una volta aperto, il VG 8010 rivela alsuo interno due piastre a circuito stampatoed un modulatore video dalle generose di-mensioni. Sulla piastra principale si trova-no i tre componenti fondamentali dell'hard-ware MSX: il microprocessore Z 80, il pro-cessore video TMS 9129 (compatibile conil TMS 9918A) ed il generatore sonoroAY-3-8910 della GeneraI Instrument.

Come abbiamo già detto manca l'inter-faccia per stampante e di conseguenza èassente la porta di inputjoutput 8255; laPhilips ha evidentemente scelto di non fargravare su tutti gli acquirenti la spesa diun'interfaccia che in molti casi rimane inu-tilizzata, ma si è contemporaneamentepreoccupata di renderla disponibile comeopzione, sotto forma di cartuccia da inseri-

Costruttore:Philips - OlandaDistributore per l'Italia:Philips S.p.A.Piazza IV NOI'embre, 3 - 20124 MilanoPrezzi:Computer VG 8000incluso esp. 16 K RA MVG 8010VG 8020Interfaccia stampall/eStampante VW-0020Stampall/ina VW-OOIOMonitor BM-7552Joystick (coppia)

50 REM *****************51 REM * 9rafica hires *53 REM * con MSX Basic *54 REM *****************6070 COLaR 1,15,1580 SCREEN 290 FaR 1=0 TO 499992 X=INT(RND(1)*255 +1)93 Y=INT(RND(1)*191 +1)94 C=INT(RND(l)* 15 +1)95 PSET (X, '1), C96 NEXT99 GOTO 99

Esempio di listato per grafica ad alta risoluzione. Ilprogramma "accende" 5.000 punti colorati sullo scher-mo.

re in uno dei due slot, e per giunta ad unprezzo veramente basso.

Per quanto riguarda la quantità di me-moria, questo VG 8010 dispone di 32K diRom, contenenti il Basic MSX, e di 48K diRam, 16 dei quali sono riservati al chipvideo.

Parte della Ram è ospitata su una pia-strina separata, collegata a quella princi-pale dai piedini di due zoccoletti; è questo,in pratica, l'unico particolare che distinguei tre modelli MSX finora prodotti dallaPhilips.

Il pilotaggio del motore del registratorea cassette, realizzato solitamente con unrelè, sfrutta in questo caso un transistor dimedia potenza, il BD 23I.

La grafica

Come sempre dedichiamo un paragrafoa parte a questa sezione del Basic oltre cheal suono in quanto importantissimo sia peri giochi professionali che per i programmidegli hobbisti.

La grafica degli MSX è un eccellentemezzo per applicazioni anche serie: si basasu un moderno progetto dell'hardware e suuna notevole qualità delle istruzioni Basic.Lo standard prevede quattro tipi di paginevideo abilitati dalla parola Screen: di que-sti, due sono di tipo testo e due grafici. Ilmodo Oè una pagina testo di 25 righe su 40colonne, ma l'ultima riga è usata per mo-

Dal punto eli ri.\'ta dellll./un:ù)fla/illÌ lo tastiera {~hef1 sfrullurala.

MCmicrocompuler n. 40 - aprile 1985 63

Philips VC-HO11I

Per la necessità di ul1~l{)rma,e la produ:iolle dei modelli, che l'oriano nella quantità diRaln.la Philips ha deciso di mel/ere qual/ro chip 1416, più l'opportuna decodijìca, inuna schedina a parte (foto in alto).

A sinistra, l'hardware del Philips. Si notano idue slot verdi (per espansioni e cartucce).Da osservare sia ifili che modijìcano le piste del chip centrale di quelli a 40 piedini, siala piastrina che abbiamo rimosso e che mostriamo in dellag/io altrove.

Tanto per non cambiare, anche per ilsuono le possibilità degli MSX sono dav-vero notevoli. La base è fornita dal chipspecializzato AY-3-8910 della GI: si trattadi un versatilissimo integrato, da tempousato sia negli home computer che nei vi-deogiochi da sala, secondo solo al SID delCommodore 64 nella sua categoria di prez-zo. L'891Odispone di 3 oscillatori separati,che possono generare sia suoni (ovvero on-de periodiche) che rumori (onde non perio-diche): i tre canali vengono miscelati suun'unica uscita mono; peccato che non siastata prevista anche un'uscita stereofoni-ca. La programmazione della musica vafatta con due parole riservate: Play eSound. La prima è quasi un sottolinguag-gio, per quanto è complessa, e permette divariare non solo la nota (specificando l'ot-tava di appartenenza, la nota stessa e la suadurata), ma anche il tempo musicale, cioè ilritmo, e il tipo di inviluppo del suono (tra15 diversi, ottenuti da combinazione di 3fondamentali); è possibile indicare anchecose interessantissime, come i diesis e i be-molle, il legato e cosÌ via. Il comandoSound, invece, agisce direttamente sui 16registri de1l'891O,ed è quindi utilizzabilesolo da coloro che conoscano profonda-mente la struttura del chip.

e STOP; in conseguenza all'incontro di duesprite si può diramare direttamente adun'opportuna subroutine usando la ONPRITE/GOSUB.

Prima di chiudere il paragrafo vogliamoricordarvi che da febbraio MC si sta occu-pando della grafica MSX con una serie diarticoli; quello di questo mese, pubblicatoa pagina 93, è dedicato proprio agli sprite.

n suono

- n resto del Basic

X va da Oa 3 e dà il modo grafico; della Yparleremo a proposito degli sprite; Z vale Ise ai tasti va associato un ticchettio (valoredi default) e Ose non lo si desidera; W valeI (default) per trasmissione a 1200baud, e2 per la velocità doppia, infine K vale Operuna stampante MSX (in grado, cioè, distampare direttamente l'intero set di carat-teri MSX) (default) e I per una di tipodiverso.

Veniamo agli sprite. Questi, in accordoalle possibilità del processore video Texas,possono essere di 2 tipi: piccoli, cioè in-scritti in matrici 8 x 8 e grandi, di dimen-sioni 16 x 16:in più, entrambi i tipi posso-no essere espansi, lasciandone inalterata larisoluzione (8 x 8 = 64 punti nel primocaso e 16 x 16 = 256 punti nel secondo),ma raddoppiandone le dimensioni rispetti-vamente a 16 x 16 e 32 x 32 punti. Ilparametro che tiene conto del tipo di spritein gioco è quello che abbiamo chiamato Ynel comando Screen, ed assume i seguentivalori:

64 punti in 8 x 8 = O64 punti in 16 x 16 = I

256 punti in 16 x 16 = 2256 punti in 32 x 32 = 3Si posso~o definire 256 sprite nel forma-

to 8 x 8 e 64 nel formato 16 x 16, perònon se ne possono visualizzare contempo-raneamente più di 32.

Un'altra limitazione sul numero di spri-te visibili contemporaneamente è che suuna riga non se ne possono avere più di 4 alcontempo. Per muoverli si ha a disposizio-ne il comando PUTSPRITE, mentre le col-lisioni sono controllate da Sprite ON, OFF

Nonostante molto sia già stato detto suLa grossa dota:ione di prese (da notare anche il doppio joystick): ben sei. c'è inoltre il tasto di reset. quello rosso. questi MSX, c'è ancora parecchio da tirar

strare le stringhe associate ai 5 tasti funzio-ne (questa caratteristica può essere disabi-Iitata con KEY OFF e ripristinata conKEY ON). Il modo I è una pagina testo da24 righe di 32 caratteri analoga alla prece-dente. La programmazione in pagina testoè resa allettante dall'elevatissimo numerodi caratteri grafici predefiniti, una parte deiquali mostriamo altrove nell'articolo: essipossono essere ottenuti sia chiamando isoliti codici Ascii da 96 in poi che chieden-do la stampa dei valori da 65 a 95, con ilcomando composto Print Chr$(I) + chr$«valore da 65 a 95».

I modi grafici sono due: il primo, abilita-to da Screen 2, mette a disposizione unapagina di 256 x 192punti, macon qualchelimitazione sui colori di punti vicini; inquesto caso la grafica è quindi in bassarisoluzione. Queste limitazioni sparisconocon lo schermo 3, che viene suddiviso comeil 2, ma con la differenza che ad ogni istru-zione viene acceso un quadrato di 4 punti.Con entrambi i modi grafici si possonousare parecchie istruzioni: oltre alle Draw,Line, Cirde, Paint, PSet e Preset, Point etc,abbastanza rare per un home e tipiche sol-tanto dei Basic più evoluti, ci sono svariateistruzioni di controllo degli sprite, che ve-dremo dopo.

Il comando Screen, in realtà, gestiscemoltissime cose: oltre al modo grafico sioccupa delle dimensioni degli sprite, delsuono generato ad ogni pressione dei tasti,della velocità di trasmissione della cassettae del tipo di stampante usata (l). Il formatocompleto è quindi a 5 parametri:

SCREEN X. Y. Z. W. K

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Philips VG-8010

fuori. Vediamo alcuni dei particolari piùsignificativi.

La gestione delle periferiche in generaleè di gran lunga più agevole rispetto a tuttele generazioni di home precedenti, sia per ildisco, che per le stampanti, che per il bi-strattatissimo registratore a cassette. BSA-VE permette di salvare un file in linguaggiomacchina sia su cassetta che su una delledue unità a dischi che è possibile collegare;lo stesso file può essere rimesso in memoriacon BLOAD. CLOAD, che carica da cas-setta, diventa un verify. L'uso del disco èagevolato da una serie di comandi: COPY,che copia un file da un disco ad un altro;FILES, che dà il directory o anche l'even-tuale presenza sul dischetto di un precisofile; NAME cambia nome ad un file, men-tre KILL lo cancella dal supporto; infineDiSKFree restituisce lo spazio libero suldischetto.

Svariate sono anche le funzioni di aiutoal Basic: sono presenti AUTO, RENUM-ber e DELETE, oramai d'obbligo, quicompletate dal Merge. Ci sono inoltre an-che le utilissime Tron e Troff: la prima fa sìche durante l'esecuzione del programmavengano stampati i numeri delle linee ese-guite; la seconda rimette le cose al loroposto. Ma è l'intera gestione degli errori adessere bene articolata: la variabile di siste-ma ERL tiene nota del numero della lineacontenente l'ultimo errore, mentre ERRcontiene il numero di codice dell'errore(manca purtroppo la complementareERR$ con il messaggio corrispondente);ERROR, invece, consente di definire erro-ri pcrsonalizzati. Dopo un errore si può

Il monitor monocromol;co Philips. conio sporle//ino deicontrolli aperto. Viene venduto completo di cavo.

trasferire il controllo altrove nel program-ma semplicemente usando la RESUME.

Anche l'uso di numeri, stringhe e quan-tità logiche è semplificato. Per i numeriabbiamo anche la doppia precisione, defi-nibile sia come variabile tramite la dichia-razione DEFine DouBLe che come co-stante con la ConstantDouBLe: ognuna diqueste occupa 8 byte per ogni quantità, maoffre 14 cifre significative ed è decisiva nel-le applicazioni matematiche e contabili.

Per il trattamento delle stringhe è dispo-nibile anche la comodissima INSTRING,che permette di effettuare confronti e diestrarre sottostringhe. Le quantità logichesono di facile manipolazione data la pre-senza di parecchi operatori interessanti,come IMPlicazione, EQuiValence e eXclu-sive OR che affiancano le usuali AND, ORe NOT.

Interessantissima anche la versatile ge-stione delle interruzioni, sia da programma

che da sistema, tramite la ON STOPOTO/GOSUB e la completa INTER-VAL, che direttamente esegue ogni tot mi 1-Iisecondi (tot è definibile dall'utente) un'ap-posita routine Basic: tutto è spiegato inmodo esauriente nell'ottimo manuale delBasic.

Un'ultima cosa da segnalare è che saran-no messe a disposizione eventuali espan-sioni Basic: le nuove istruzioni e i comandidisponibili saranno chiamabili con la pa-rola CALL, seguita dal nome della nuovaistruzione e dagli opportuni parametri.

La stampante VW-0020

La 20 è una stampante ad impatto, deltipo a matrice di punti, con buona risolu-zione,8 x 8, che in modo testo può scrive-re 37 caratteri al secondo su 80 colonne, ein grafica raggiunge i 640 punti per linea: laspaziatura tra le righe (Iine feed) è pro-grammabile via software, e in modo stan-dard è di 1/6 di pollice; il set di carattericomprende tutti e 254 quelli definiti dallostandard MSX. L'interfaccia è di tipo pa-rallelo, compatibile con il Centronics (li-nea I = strobe; linee 2-9 dati 0-7; linea Il= busy; linea 14: GND); il Philips si colle-ga tramite una cartuccia.

Una volta aperta, la 20 mostra unastruttura estremamente familiare sia nellameccanica che nell'elettronica: entrambe sibasano ampiamente sulla solita strutturasimile a quella delle Seikosha (in particola-re il modello 550A). La meccanica è davve-ro simile, mentre la cartuccia del nastro èproprio lei; l'elettronica mostra alcune ot-

a-I--1•...l-

-...••...•+

/"xAlcuni dei caralleri grafici ollenibili con lo sequenza: PRINT CHR$(/) + CHR$ «codice».

~"#$~:&.'()*+) -./012:3456789: ;<=>?@ABCDEFGHI~Tr~rstuvwx~z(:)0~çué~a~aç~eéliìA~€~~G~oQ~Y60_-.-- ••••• I~~:~:T.•~ ~ • -. ~'$6* 'iJ'" '-':o:.l3 r J[ E I] )i. '( ii>Z<11

Esempio di slampa. Sia lo 20 che la IO possono slampare direllamenle !"inlero seI di caralleri MSX compresiquindi IUlli i simboli grafici .

l'ista del/a stampallle ad 80 cololllle VW-O()20.

I

MCmicrocomputer n. 40 - aprile 1985 65

l'Mlil' , "(i-XIIIII

La sflImpalllinllll 4{) ('O/Ollll(, (e lo C'llrllleàll d'illlnjllcnCl;. 1/ melOdu di sllImpa è adimpaflo.

L 'illlerno del/a ,\wmpalllina. La me('Clillic'u rin:1a l'origille giappone.\e: si Iralla di unaSeikosha CI' 55.

ò"~~J' Jj *+~--j i-+ l .- n LJ :::{/' .....+ ~"**:$ ;,;i~," o:: ) :t: + .. -. .....~j123456789: ;{=)?@ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ[~)A_'abcde+ghijklmnop~r5tuvwxyz{:}0·ç~éA~àèçè~èiii~At~~S~~~~~60~~~hf~i6~~~§Q~r~!,~'i i -::<» Aa i :i:" ':; c; ,~ii:i: U i.i ~f" {o· :.:': '{f §_a.-... ..• Il:?~~~:T.~~• ••• :::~ * ,:,..... I~:i~: r Jt : 'J ,li. 'f i: ~ ~i :; ,':'!Ii ECI =: 1: ;: ~ f.J 7 :;: .~ * ..f":l I ':Q:@"'.<t--+,. D:)~J"'~J',1H·t-l-rl 1-+ 1-n w :::(./"',+ !" #

timizzazioni rispetto al progetto base, ma èsempre fondata sul classico microproces-sore 8039, nella versione H (qui di fabbri-cazione Motorola), mentre il software digestione è contenuto in una Eprom (Fair-child nel nostro esemplare) 2732. La pia-stra che ospita i circuiti elettronici è detta-gliatissima nelle serigrafie, e per il raffred-damento si appoggia su una generosissimaaletta posta sul retro e 'mascherata' con lostesso colore del resto del mobile. Aprire la20 è un po' scomodo, sia per l'opposizionefatta da alcuni cavi interni che per l'inca-strarsi del perno delline feed con l'internodel mobile.

Decisamente criticabile ci sembra l'as-senza del tasto di ON UNE e quella delUNE FEED e del FORM FEED.

Il cavo di collegamento al computer èfisso ed ostacola un po' durante gli sposta-menti della stampante; un cavo asporta bilesarebbe stato sicuramente preferibile.

Spendiamo due parole anche sul manua-le: la descrizione si limita al modo di inseri-re la carta e altre cose importanti, ma cer-tamente non esaustive. Siamo molto con-tenti della presenza, tra lO traduzioni, an-che di quella in italiano, ma avremmo pre-ferito qualcosa di più corretto: si trattainfatti di una traduzione quasi letteraledella versione inglese, per cui, oltre aglierrori di stampa, troviamo un paragrafoche spiega come 'rimediare degli inconve-nienti', e ci informa dell'esistenza nella'stampatrice', di una improbabile 'cassettadel nastro' ...

La stampante VW-OOIO

Se la 20 era più o meno camuffata daPhilips, la lO non fa mistero della sua pro-venienza: una scritta 'Seikosha GP 55 PH'posta sulla piastra ne rivela subito madre epadre. Si tratta di una GP 50 (la versione S,per lo Spectrum, è stata descritta su MC n.

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Selj:test della stampante IO.

34) cui sono state apportate pallide modifi-che alla parte elettronica, che adesso contasolo 5 degli 8 integrati DIP generici (buf-fer, TTL, etc) in complemento al micro-processore 8039, stavolta nella versione p-Il, e all'immancabile Eprom (2732 o com-patibile).

Anche in questo caso abbiamo di fronteuna stampante ad impatto, ma con sole 40colonne ed una velocità di stampa di appe-na 35 cps.

In compenso il prezzo di vendita decisa-mente contenuto e l'elevata qualità distampa rendono la IO particolarmente a-datta per i numerosissimi utenti che, utiliz-zando di rado la stampante, possono sop-portare senza problemi sia la relativa len-tezza che la carta di formato ridotto.

Un capoverso a parte lo dedichiamoall'incredibile cartuccia del nastro: le nuo-ve tecniche saranno anche belle, ma vederedecine di metri di un piccolo nastro impac-chettate all'interno di un fragile guscio diplastica nera (sentite la poesia del fatto?)dà sempre nell'occhio!

Ilmonitor

Il BM 7552 è un ottimo monitor a fosforiverdi; lo schermo è un IO", e riceve anchel'audio, che amplifica in modo pulito, an-

che se avremmo preferito un maggior livel-lo massimo. Il collegamento con il compu-ter avviene tramite un opportuno cavetto,che trasforma il DIN dell'MSX in un dop-pio pin audio compatibile con l'ingressodel monitor; il cavetto è fornito dalla casa.

Ovviamente il computer prevede ancheun'uscita per un normale televisore e, pos-sibilmente a colori, se si vogliono sfruttareal massimo i giochi!

Conclusioni

Come tutti gli MSX, anche questo Phi-Iips si presenta con delle caratteristiche

rdware e software tali da procurargli unpo o di primo piano nel settore degli ho-me mputer.

Co 'era lecito attendersi da questo gi-gante dell'elettronica consumer, si tratta diuna realizzazione curata, che in alcuni par-ticolari, primo tra tutti la tastiera a mem-brana, rivela la volontà di offrire al pubbli-co un prodotto dal costo il più possibilecontenuto senza scendere a gravi compro-messi dal punto di vista della qualità.

Considerata poi la capillare rete di di-stribuzione della Philips, in grado di rag-giungere anche i centri più piccoli, non èazzardato prevedere per la serie VG 8000una larga diffusione. •

MCmicrocomputer n. 40 - aprile 1985

• 0lYridt0 A3 J\4• Velocità 200 mm/sec.• Risoluzione 0,05 mm.• Comandi standard

Roland ed HP/Gl• Funzionamento come digitizer• Buffer-di 3K espansibile a 10K• Interfacce standard parallela

Centronics e RS232C.