C oldiretti unto il · milioni tra mucche, maiali, pe-core e capre negli ultimi dieci anni. e’ la...

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IL PUNTO COLDIRETTI 18 - 24 GENNAIO 2019 4 L INIZIATIVA Firmata l’intesa per la promozione al ristorante dei cibi 100% Made in Italy Patto Coldiretti-Cuochi per l’origine nei menu Storico accordo firmato a Roma tra Coldiretti e la Federazione Ita- liana Cuochi (Fic). L'intesa, sotto- scritta dai presidenti Ettore Prandini e Rocco Pozzulo, pre- vede una serie di iniziative con- giunte per la promozione dei prodotti alimentari e della cucina 100% Made in Italy. Tra gli impegni, la promo- zione dell’indicazione del- l’origine dei prodotti agricoli nei menù dei risto- ranti italiani e delle mense pubbliche, valorizzando il vero made in Italy agroali- mentare e combattendo in- sieme la diffusione dell’Italian sounding in Italia e all’estero. Un ulteriore obiettivo è quello di promuovere la qualifica- zione delle mense scolastiche e ospedaliere attraverso l’utilizzo di prodotti del territorio e del vero made in Italy agroalimentare. Per fare ciò occorre privilegiare negli appalti i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive lo- cali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni. Da qui l’impegno ad incentivare percorsi formativi per gli operatori dei rispettivi settori incremen- tando l’impiego, la consapevo- lezza e l’accurata conoscenza delle proprietà dei prodotti agri- coli in ambito ristorativo e più in generale nelle preparazioni ali- mentari. Ma l’accordo Coldiretti- Fic vuole anche promuovere l’educazione alimentare delle fa- miglie italiane attraverso una cam- pagna nazionale da realizzare nelle scuole dell’intero Paese, anche per rispondere alle crescenti esigenze del consumatore ed al cambiamento degli stili di vita, fornendo una più diretta e puntuale comunicazione ed informazione ad utenti e consumatori al fine di ren- derne consapevoli le scelte. Specifiche iniziative sa- ranno poi rivolte ad incenti- vare l’imprenditoria giovanile nella filiera agroa- limentare e enogastrono- mica italiana che nella convinzione comune sono diventati settori capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Un ulteriore impegno è quello di promuovere iniziative utili a dif- fondere l’informazione, l’identifi- cazione, l’origine e la conoscenza dei prodotti agroalimentari tipici. Il bilancio della Coldiretti sugli allevamenti in occasione della ricorrenza di S.Antonio Sos Fattoria Italia, addio a 1,7 mln di animali Addio alla vecchia fattoria in Italia dove sono scomparsi 1,7 milioni tra mucche, maiali, pe- core e capre negli ultimi dieci anni. E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme in occasione di Sant’Antonio Abate, il Patrono degli ani- mali, in Piazza San Pietro a Roma dove per l’occasione sono arrivate mucche, asini, pecore, capre, galline e conigli delle razze più rare e curiose salvate dal rischio di estin- zione. Una tradizione popolare che il 17 gen- naio vede in tutta Italia parrocchie di campagne e città prese d’assalto per la benedi- zione dalla variegata moltitu- dine di esemplari presenti sul territorio nazionale. Stalle, ri- coveri e ovili si sono svuotati dal 2008 con la Fattoria Italia che ha perso solo tra gli ani- mali più grandi, circa un mi- lione di pecore, agnelli e capre, oltre a 600mila maiali e più di 100mila bovini e bufale. Un addio che ha riguardato soprattutto la montagna e le aree interne più difficili dove mancano condizioni economi- che e sociali minime per ga- rantire la permanenza di pastori e allevatori. A rischio anche la straordinaria biodi- versità delle stalle italiane dove sono minacciate di estin- zione ben 130 razze allevate tra le quali ben 38 di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avi- coli e 7 di asini. Gli animali custoditi negli allevamenti ita- liani rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto anche perché a ri- schio non c’è solo la biodiver- sità delle preziose razze ita- liane, ma anche il presidio di un territorio dove la manuten- zione è garantita proprio dal- l’attività di allevamento, con il la- voro silenzioso di puli- zia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. L’allevamento italiano è poi un im- portante comparto eco- nomico che vale 17,3 miliardi di euro e rap- presenta il 35 per cento dell’intera agricoltura nazionale, con un im- patto rilevante anche dal punto di vista occupazio- nale dove sono circa 800mila le persone al lavoro. “Per que- sto quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il forag- gio, di formaggi tipici e so- prattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni”, ricorda il presi- dente della Coldiretti Ettore Prandini. IL PUNTO COLDIRETTI SETTIMANALE DI INFORMAZIONE PER LE IMPRESE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT N. 2 18 - 24 GENNAIO 2018 COLDIRETTI Prandini alle ambasciate: “Difendere il budget della Pac” ECONOMIA ECONOMIA Il fernomeno spinge la crescita dei redditi agricoli del 3,7% Crescono ancora le attività connesse Continuano a crescere le attività connesse con un andamento particolarmente positivo per l’agriturismo. E’ uno dei dati che emerge dal re- port Istat “Stima preliminare dei conti econo- mici dell’agricoltura” relativo al 2018 e pubblicato il 17 gennaio che rileva un aumento del valore aggiunto e degli occupati. Significa- tivo anche l’incremento del reddito agricolo che ha segnato +3,7%, a fronte di una flessione del 3,1% della Ue-28. Una funzione importante di traino continua dunque a essere svolta da quelle che l’Istat cataloga come “attività secondarie ”che hanno messo a segno un aumento dell’1,3% ((+1,5% il settore agrituristico). L’Istat stima anche un incremento (in volume) dell’1,5% della produzione agricola con un trend particolarmente favorevole per il vino (+14,3%), la frutta (+1,4%), i cereali (+3,5%) e gli ortaggi (2,1%). In calo di quasi il 37% l’olio e gli agrumi (-6,8%). Secondo le stime Istat sono complessivamente cresciuti i prezzi agri- coli , ma non per tutti. Il dato dell’1,4%, infatti, è il risultato di un balzo del 3,8% delle quota- zioni dei prodotti vegetali e del calo del 2,2% di quelli zootecnici. In aumento consistente (5,4%) anche i costi dei fattori produttivi. Internazionaliz- zazione, inno- vazione, ricerca di sinergie con i partner Ue per un’azione co- mune di tutela dell’agroali- mentare e di di- fesa del budget agricolo che negli ultimi 20 anni ha su- bito progressivi tagli e che se dovesse scendere sotto quota 35% del bilancio to- tale Ue condannerà l’agricoltura Ue a una mera azione di difesa, senza alcuna speranza di sviluppo e investimenti. Il presidente della Coldiretti, Ettore Pran- dini, nell’incontro con gli addetti agricoli delle ambasciate di 13 paesi (Canada, Costa Rica, Francia, Filippine, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lituania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svizzera e Ungheria) promosso da "Oscar”, gruppo informale dei Consiglieri agricoli a Roma presieduto da Kàlmàn Zoltàn, mi- nistro plenipotenziario rappresentanza dell’Ungheria presso le Nazioni Unite , ha affrontato a 360 gradi le problemati- che dell’agricoltura europea e italiana, in particolare, legate alla riforma della Po- litica agricola comune, ma anche alle cri- ticità emerse nei recenti trattati bilaterali firmati dall’Unione europea, a partire dal Ceta con il Canada. Progetto Salsa per le piccole imprese Dalla fotografia delle piccole imprese agroalimen- tari alle politiche più efficaci per supportarle: è que- sto il cuore del progetto di ricerca SALSA-Small farms, small food businesses and sustainable food and nutrition security- finanziato nell’ambito del programma H2020, a cui aderisce anche Coldiretti, con il supporto di Ager. Una ricerca sul dinamismo delle piccole imprese agricole ed agroalimentari, in una prospettiva transregionale e multidisciplinare a livello europeo, e sul ruolo rivestito dalle piccole im- prese agricole nel garantire alla collettività cibo, ser- vizi eco-sistemici come la biodiversità, opportunità di occupazione, coesione sociale e produzione di ali- menti; fattori che, tutti insieme, delineano il paesag- gio rurale nel continente europeo.I dati finora ottenuti consentono di stimare la distribuzione delle piccole imprese agricole ed il loro potenziale di pro- duzione tramite un innovativo sistema satellitare, ap- profondendo i diversi sistemi agroalimentari in 30 diverse regioni, di cui 5 africane e 25 europee. Que- st’ultime dislocate nei seguenti Paesi: Bulgaria, Re- pubblica Ceca, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Lituania, Lettonia, Norvegia, Polonia, Porto- gallo, Romania e Regno Unito. I dati hanno consen- tito di individuare diverse tipologie di aree accomunate da caratteristiche analoghe delle im- prese agricole presenti.La prima è quella delle re- gioni dove l’attività agricola è prevalente, caratte- rizzata da zone con un numero estremamente elevato di piccole imprese agricole con un basso reddito. In Italia, sono localizzate nell’area intorno a Venezia, un’enclave in Liguria, Piemonte e To- scana con Pisa e Lucca, una parte di Abruzzo e nella regione costiera delle Marche, gran parte del Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e tutta la Sicilia nonché una piccola area a sud ovest della Sardegna. La se- conda comprende quelle regioni con poche imprese agricole, relativamente piccole ma con un reddito medio, presenti, in Italia, in Emilia a confine con il Veneto, nell’ultimo tratto del Po, nel nord delle Mar- che e sul Gargano.Ci sono poi le regioni con una bassa proporzione di piccole imprese agricole, con una superficie vicina al limite superiore della soglia dimensionale che, nel progetto, identifica le piccole aziende agroalimentari (5 ettari) e un alto reddito, e che in Italia risultano presenti solo nel cuore della Lombardia e del Piemonte. Sulla base di tali dati, ancora in elaborazione, Coldiretti redigerà un docu- mento destinato ad orientare le istituzioni locali, na- zionali e comunitarie (policy makers) in merito alle politiche di sostegno per le piccole imprese agricole ed agroalimentari. SEGUE A PAG 2 In piazza San Pietro a Roma sfilano mucche, pecore e cavalli della biodiversità Il sistema dei controlli dei pro- dotti agroalimentari è efficace e anche per quanto riguarda il Si- stema rapido di allerta per ali- menti e mangimi l’Italia è il primo Paese nell’Unione europea per il numero di segnalazioni in- viate alla Commissione europea con 548 notifiche pari al 14,6% del totale. Il Piano di vigilanza e controllo alimenti e bevande (dai 2017) coordinato dal ministero della Salute e pubblicato il 14 gennaio scorso, conferma così il buon funzionamento nel nostro Paese del sistema dei controlli. Il Piano, che punta a verificare la conformità degli alimenti, effet- tua controlli ufficiali nella fase della produzione, trasformazione, distribuzione, magazzinaggio, trasporto e somministrazione dei prodotti italiani ed esteri, ma anche quelli avviati all’export. Nel corso del 2017 sono stati pre- levati n. 47.804 campioni ufficiali di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti, con le ana- lisi più numerose rilevata negli alimenti di origine animale (40%). Il Piano ricorda che i con- trolli non comprendono la ricerca di Ogm, di farmaci veterinari e prodotti fitosanitari, di additivi, conservanti e sostanze aromatiz- zanti che rientrano in specifici Piani Nazionali di controllo uffi- ciale. Dai 118.550 controlli ana- litici effettuati nel 2017 sono emerse irregolarità dello 0,88%, in calo rispetto all’anno prece- dente, con non conformità preva- lentemente di tipo microbiologico e soprattutto nelle “carni e prodotti a base di carne” e nei “prodotti lattiero caseari”. QUALITà Il Piano di vigilanza promuove i controlli

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il punto Coldiretti 18 - 24 gennaio 20194

l’iNiZiatiVa Firmata l’intesa per la promozione al ristorante dei cibi 100% Made in italy

Patto Coldiretti-Cuochi per l’origine nei menuStorico accordo firmato a Romatra Coldiretti e la Federazione ita-liana Cuochi (Fic). l'intesa, sotto-scritta dai presidenti ettorePrandini e Rocco Pozzulo, pre-vede una serie di iniziative con-giunte per la promozione deiprodotti alimentari e dellacucina 100% Made in italy.tra gli impegni, la promo-zione dell’indicazione del-l’origine dei prodottiagricoli nei menù dei risto-ranti italiani e delle mensepubbliche, valorizzando ilvero made in italy agroali-mentare e combattendo in-sieme la diffusionedell’italian sounding in italia eall’estero. un ulteriore obiettivo èquello di promuovere la qualifica-zione delle mense scolastiche eospedaliere attraverso l’utilizzo diprodotti del territorio e del veromade in italy agroalimentare. Perfare ciò occorre privilegiare negliappalti i cibi locali e a km 0 che

valorizzano le realtà produttive lo-cali e riducono i troppi passaggiintermedi dietro i quali più elevatoè il rischio di frodi e sofisticazioni.Da qui l’impegno ad incentivarepercorsi formativi per gli operatori

dei rispettivi settori incremen-tando l’impiego, la consapevo-lezza e l’accurata conoscenzadelle proprietà dei prodotti agri-coli in ambito ristorativo e più ingenerale nelle preparazioni ali-mentari. Ma l’accordo Coldiretti-Fic vuole anche promuoverel’educazione alimentare delle fa-

miglie italiane attraverso una cam-pagna nazionale da realizzarenelle scuole dell’intero Paese,anche per rispondere alle crescentiesigenze del consumatore ed alcambiamento degli stili di vita,

fornendo una più diretta epuntuale comunicazione edinformazione ad utenti econsumatori al fine di ren-derne consapevoli le scelte.Specifiche iniziative sa-ranno poi rivolte ad incenti-vare l’imprenditoriagiovanile nella filiera agroa-limentare e enogastrono-mica italiana che nellaconvinzione comune sono

diventati settori capaci di offrire ecreare opportunità occupazionalie di crescita professionale, peraltrodestinate ad aumentare nel tempo.un ulteriore impegno è quello dipromuovere iniziative utili a dif-fondere l’informazione, l’identifi-cazione, l’origine e la conoscenzadei prodotti agroalimentari tipici.

il bilancio della Coldiretti sugli allevamenti in occasione della ricorrenza di S.antonio

Sos Fattoria Italia, addio a 1,7 mln di animali

addio alla vecchia fattoria initalia dove sono scomparsi 1,7milioni tra mucche, maiali, pe-core e capre negli ultimi diecianni. e’ la Coldiretti a lanciarel’allarme in occasionedi Sant’antonio abate,il Patrono degli ani-mali, in Piazza SanPietro a Roma doveper l’occasione sonoarrivate mucche, asini,pecore, capre, galline econigli delle razze piùrare e curiose salvatedal rischio di estin-zione. una tradizionepopolare che il 17 gen-naio vede in tutta italiaparrocchie di campagne e cittàprese d’assalto per la benedi-zione dalla variegata moltitu-dine di esemplari presenti sulterritorio nazionale. Stalle, ri-coveri e ovili si sono svuotatidal 2008 con la Fattoria italiache ha perso solo tra gli ani-mali più grandi, circa un mi-lione di pecore, agnelli ecapre, oltre a 600mila maiali epiù di 100mila bovini e bufale.un addio che ha riguardato

soprattutto la montagna e learee interne più difficili dovemancano condizioni economi-che e sociali minime per ga-rantire la permanenza di

pastori e allevatori. a rischioanche la straordinaria biodi-versità delle stalle italianedove sono minacciate di estin-zione ben 130 razze allevatetra le quali ben 38 di pecore,24 di bovini, 22 di capre, 19 diequini, 10 di maiali, 10 di avi-coli e 7 di asini. gli animalicustoditi negli allevamenti ita-liani rappresentano un tesorounico al mondo che va tutelatoe protetto anche perché a ri-

schio non c’è solo la biodiver-sità delle preziose razze ita-liane, ma anche il presidio diun territorio dove la manuten-zione è garantita proprio dal-

l’attività diallevamento, con il la-voro silenzioso di puli-zia e di compattamentodei suoli svolto daglianimali. l’allevamentoitaliano è poi un im-portante comparto eco-nomico che vale 17,3miliardi di euro e rap-presenta il 35 per centodell’intera agricolturanazionale, con un im-patto rilevante anche

dal punto di vista occupazio-nale dove sono circa 800milale persone al lavoro. “Per que-sto quando una stalla chiude siperde un intero sistema fattodi animali, di prati per il forag-gio, di formaggi tipici e so-prattutto di persone impegnatea combattere lo spopolamentoe il degrado spesso da interegenerazioni”, ricorda il presi-dente della Coldiretti ettorePrandini.

il punto ColdirettiSETTIMANALE di informazione per le imprese del sistema agroalimentare

Registrato presso il tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni

TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT

n. 2

18 - 24

gennaio

2018

COLDIRETTI

Prandini alleambasciate:“Difendere

il budgetdella Pac”

eCONOMia

eCONOMia il fernomeno spinge la crescita dei redditi agricoli del 3,7%

Crescono ancora le attività connesseContinuano a crescere le attività connesse conun andamento particolarmente positivo perl’agriturismo. e’ uno dei dati che emerge dal re-port istat “Stima preliminare dei conti econo-mici dell’agricoltura” relativo al 2018 epubblicato il 17 gennaio che rileva un aumentodel valore aggiunto e degli occupati. Significa-tivo anche l’incremento del reddito agricolo cheha segnato +3,7%, a fronte di una flessione del3,1% della ue-28. una funzione importante ditraino continua dunque a essere svolta da quelleche l’istat cataloga come “attività secondarie”che hanno messo a segno un aumento

dell’1,3% ((+1,5% il settore agrituristico).l’istat stima anche un incremento (in volume)dell’1,5% della produzione agricola con untrend particolarmente favorevole per il vino(+14,3%), la frutta (+1,4%), i cereali (+3,5%) egli ortaggi (2,1%). in calo di quasi il 37% l’olioe gli agrumi (-6,8%). Secondo le stime istatsono complessivamente cresciuti i prezzi agri-coli , ma non per tutti. il dato dell’1,4%, infatti,è il risultato di un balzo del 3,8% delle quota-zioni dei prodotti vegetali e del calo del 2,2%di quelli zootecnici. in aumento consistente(5,4%) anche i costi dei fattori produttivi.

internazionaliz-zazione, inno-vazione, ricercadi sinergie con ipartner ue perun’azione co-mune di tuteladell’agroali-mentare e di di-fesa del budgetagricolo che negli ultimi 20 anni ha su-bito progressivi tagli e che se dovessescendere sotto quota 35% del bilancio to-tale ue condannerà l’agricoltura ue auna mera azione di difesa, senza alcunasperanza di sviluppo e investimenti.il presidente della Coldiretti, ettore Pran-dini, nell’incontro con gli addetti agricolidelle ambasciate di 13 paesi (Canada,Costa Rica, Francia, Filippine, Finlandia,grecia, irlanda, lituania, RepubblicaCeca, Slovacchia, Spagna, Svizzera eungheria) promosso da "Oscar”, gruppoinformale dei Consiglieri agricoli aRoma presieduto da Kàlmàn Zoltàn, mi-nistro plenipotenziario rappresentanzadell’ungheria presso le Nazioni unite ,ha affrontato a 360 gradi le problemati-che dell’agricoltura europea e italiana, inparticolare, legate alla riforma della Po-litica agricola comune, ma anche alle cri-ticità emerse nei recenti trattati bilateralifirmati dall’unione europea, a partire dalCeta con il Canada.

Progetto Salsa per le piccole impreseDalla fotografia delle piccole imprese agroalimen-tari alle politiche più efficaci per supportarle: è que-sto il cuore del progetto di ricerca SalSa-Smallfarms, small food businesses and sustainable foodand nutrition security- finanziato nell’ambito delprogramma H2020, a cui aderisce anche Coldiretti,con il supporto di ager. una ricerca sul dinamismodelle piccole imprese agricole ed agroalimentari, inuna prospettiva transregionale e multidisciplinare alivello europeo, e sul ruolo rivestito dalle piccole im-prese agricole nel garantire alla collettività cibo, ser-vizi eco-sistemici come la biodiversità, opportunitàdi occupazione, coesione sociale e produzione di ali-menti; fattori che, tutti insieme, delineano il paesag-gio rurale nel continente europeo.i dati finoraottenuti consentono di stimare la distribuzione dellepiccole imprese agricole ed il loro potenziale di pro-duzione tramite un innovativo sistema satellitare, ap-profondendo i diversi sistemi agroalimentari in 30diverse regioni, di cui 5 africane e 25 europee. que-st’ultime dislocate nei seguenti Paesi: Bulgaria, Re-pubblica Ceca, grecia, Spagna, Francia, Croazia,italia, lituania, lettonia, Norvegia, Polonia, Porto-gallo, Romania e Regno unito. i dati hanno consen-tito di individuare diverse tipologie di areeaccomunate da caratteristiche analoghe delle im-

prese agricole presenti.la prima è quella delle re-gioni dove l’attività agricola è prevalente, caratte-rizzata da zone con un numero estremamenteelevato di piccole imprese agricole con un bassoreddito. in italia, sono localizzate nell’area intornoa Venezia, un’enclave in liguria, Piemonte e to-scana con Pisa e lucca, una parte di abruzzo e nellaregione costiera delle Marche, gran parte del lazio,abruzzo, Campania, Puglia e tutta la Sicilia nonchéuna piccola area a sud ovest della Sardegna. la se-conda comprende quelle regioni con poche impreseagricole, relativamente piccole ma con un redditomedio, presenti, in italia, in emilia a confine con ilVeneto, nell’ultimo tratto del Po, nel nord delle Mar-che e sul gargano.Ci sono poi le regioni con unabassa proporzione di piccole imprese agricole, conuna superficie vicina al limite superiore della sogliadimensionale che, nel progetto, identifica le piccoleaziende agroalimentari (5 ettari) e un alto reddito, eche in italia risultano presenti solo nel cuore dellalombardia e del Piemonte. Sulla base di tali dati,ancora in elaborazione, Coldiretti redigerà un docu-mento destinato ad orientare le istituzioni locali, na-zionali e comunitarie (policy makers) in merito allepolitiche di sostegno per le piccole imprese agricoleed agroalimentari. Segue a Pag 2

In piazza San Pietro a Roma sfilano mucche, pecore e cavalli della biodiversità

il sistema dei controlli dei pro-dotti agroalimentari è efficace eanche per quanto riguarda il Si-stema rapido di allerta per ali-menti e mangimi l’italia è ilprimo Paese nell’unione europeaper il numero di segnalazioni in-viate alla Commissione europeacon 548 notifiche pari al 14,6%del totale. il Piano di vigilanza econtrollo alimenti e bevande (dai2017) coordinato dal ministerodella Salute e pubblicato il 14gennaio scorso, conferma così ilbuon funzionamento nel nostroPaese del sistema dei controlli. ilPiano, che punta a verificare laconformità degli alimenti, effet-tua controlli ufficiali nella fasedella produzione, trasformazione,distribuzione, magazzinaggio,trasporto e somministrazione deiprodotti italiani ed esteri, maanche quelli avviati all’export.Nel corso del 2017 sono stati pre-levati n. 47.804 campioni ufficialidi alimenti, bevande e materiali acontatto con alimenti, con le ana-lisi più numerose rilevata neglialimenti di origine animale(40%). il Piano ricorda che i con-trolli non comprendono la ricercadi Ogm, di farmaci veterinari eprodotti fitosanitari, di additivi,conservanti e sostanze aromatiz-zanti che rientrano in specificiPiani Nazionali di controllo uffi-ciale. Dai 118.550 controlli ana-litici effettuati nel 2017 sonoemerse irregolarità dello 0,88%,in calo rispetto all’anno prece-dente, con non conformità preva-lentemente di tipomicrobiologico e soprattutto nelle“carni e prodotti a base di carne”e nei “prodotti lattiero caseari”.

qualità

Il Piano

di vigilanza

promuove

i controlli

il punto Coldiretti18 - 24 gennaio 2019 3il punto Coldiretti 18 - 24 gennaio 20192

Corte Conti Ue, più controlli sui cibi importatitolleranza zero sui residui chi-mici (pericolosi per la salute deiconsumatori) dei prodotti agroali-mentari che la ue importa daipaesi terzi. e’ la prima azione chela Corte dei Conti europeachiede alla Commissioneue di mettere in atto entroquest’anno per assicurarelo stesso livello di garanziasia per i prodotti realizzatiall’intero della ue sia perquelli importati, in lineacon quanto richiesto dallaColdiretti. la Corte deiConti rileva “tolleranze diimportazione” per alcuniresidui di antiparassitaripoiché si tiene conto delle condi-zioni specifiche dei Paesi terzi.Nella relazione speciale sui peri-coli chimici degli alimenti chevengono consumati in europa,pubblicata il 15 gennaio, si bac-chetta la Commissione. Pur rico-noscendo, infatti, che quelloeuropeo è un modello e che normee sistemi di controllo sono ingrado di garantire i consumatorisul rispetto degli standard ue, tut-tavia vengono evidenziate “fortipressioni” e “il verdetto” dellaCorte è che Stati membri e Com-

missione non hanno la capacità diapplicare il modello in tutta la suainterezza. Da qui dunque le tre“raccomandazioni” per Commis-sioni e Stati membri. Oltre all’im-

pegno sollecitato allaCommissione per assicurare lostesso livello di garanzia dei pro-dotti interni a quelli di importa-zione, ci sono le richieste diriesaminare la normativa e miglio-rare la complementarità tra i si-stemi di controllo pubblici eprivati e di agevolare l’applica-zione uniforme della legislazionealimentare nella ue. Per questedue ultime misure la data obiettivodi applicazione è fissata dallaCorte al 2020. il sistema europeoè valido, ma ci sono sfide che

vanno perseguite per una tutela ef-ficace dei consumatori che, se-condo quanto sottolinea larelazione, considerano l’uso diantiparassitari, antibiotici e addi-

tivi nella produzione ali-mentare l’aspetto chedesta le maggiori preoccu-pazioni. e secondo unostudio commissionato dal-l’efsa in questo senso si èespresso l’86% dei citta-dini coinvolti nel sondag-gio. "e’ necessario - hacommentato il presidentedella Coldiretti, ettorePrandini - che tutti i pro-dotti che entrano nei con-

fini nazionali ed europei rispettinogli stessi criteri, garantendo chedietro gli alimenti, italiani e stra-nieri, in vendita sugli scaffali ci siaun analogo percorso di qualità cheriguarda l’ambiente, il lavoro e lasalute”. Prandini ha aggiunto che“in italia va anche tolto il segretosui flussi commerciali con l’indi-cazione delle aziende che impor-tano materie prime dall’estero perconsentire interventi mirati in si-tuazioni di emergenza sanitariache si ripetono sempre più fre-quentemente”.

euROPa l’organismo chiede alla Commissione tolleranza zero sugli alimenti extracomunitari

Prezzi agricoli, in rialzo latte spot e cerealiRipresa del latte spot e aumento dei cereali segnano l’ul-tima settimana per i prezzi agricoli. il prezzo del lattespot a Milano è tornato su terreno positivo con un au-mento del 4,3% (42,79 euro/100 litri il minimo e 44,33euro il massimo). andamento favorevole anche a Veronadove lo spot ha guadagnato l’1,8% (43,30 euro- 44,85euro).Cereali - Dalle rilevazioni sui mercati di ismea spiccanoaumenti per i cereali. a Brescia il frumento tenero buonomercantile è cresciuto dell’1,5%, il tenero fino dell’1,5%,il mais ha messo a segno +1,7%, + 1,3% l’orzo e 0,8%l’orzo estero. Bene anche a Bologna con un incrementodell’1,8% per il grano tenero fino, +1,3% il grano tenerograni di forza, +2% grano tenero varietà speciali, + 1,7%il mais, +0,9% l’orzo. trend positivo anche per il risoarborio e Volano (+2,2%), per le semole di frumentoduro (+2%) e il sorgo bianco (+1,6%). Per i semi oleosia Bologna la soia è aumentata dello 0,3%.animali vivi - Segni più anche per le carni bovine, se-condo le ultime rilevazioni sul mercato di Carmagnola.le manze Charolaise hanno segnato +4%, le manze li-

mousine +4,4%, + 2,2% i tori da macello razza Piemon-tese prima qualià e +2,6% per la seconda qualità. adarezzo in salita i listini dei suini d’allevamento tra +1,1e +1,5%. analogo andamento per i suini da macello(+0,7% per le taglie 115/130 kg e 180/185 kg). avicoliin flessione ad arezzo dove sono andate giù le anatre (-4%), le faraone (-3,9%) e la galline (-13,2%). trend ne-gativo anche per le uova da -2,9 e- 3,5% per tutte lecategorie. Male le uova nche a Palermo.in ripresa le quo-tazioni dei fiori a Roma: +16,7% per l’alstroeme-ria,+50% l’asparagus, + 8,3% crisantemi unifiori.Le Cun -Per la Cun suinetti si registra un rialzo dei lat-tonzoli da 15, 25, 30 e 40 kg. Stabili i magroni.Nessuna variazione per i suini da macello e per le scrofeda macello. Per quanto riguarda la carne suina frescasono in calo i tagli freschi da macelleria, in rialzo coppafresca refilata e spalla fresca disossata e sgrassata. Stabiligli altri tagli. giù grasso e strutti. Nessuno scostamentoper i conigli. andamento ribassista per le uova Small,Medium e large che provengono da allevamenti in gab-bia, fermi i listini per quelle da allevamenti a terra.

euROPa Scattano le misure dopo il via libera alla clausola di salvaguardia chiesta da Coldiretti

Dazi da 175 euro a tonnellata sul riso asiaticoScattano finalmente i dazi euro-pei sul riso proveniente dallaCambogia e dalla Birmania (exMyamar) che ne hanno esportatonell’unione europea ben 328milioni di chili nel 2017/18, conun aumento del 256% negli ul-timi sette anni. e’ quanto emergeda una analisi della Coldiretti di-vulgata in occasione del via li-bera al regolamento esecutivodella Commissione europea cheattiva la clausola di salvaguardia,dopo la scadenza dei termini pre-visti per l’adozione dalla proce-dura scritta.Si tratta di un deciso cambio dirotta nelle politiche europee ri-spetto agli accordi commercialipreferenziali stipulati con Paesiche spesso non rispettano le con-dizioni produttive ed i diritti deilavoratori vigenti all’interno del-

l’unione, con gravi danni per iproduttori e rischi per i consu-matori.Oltre 2/3 degli arrivi riguardanola Cambogia e circa 1/3 il Mya-

mar sotto accusa delle Nazioniunite per “genocidio intenzio-nale”, “crimini contro l’uma-nita” e “crimini di guerra” controla minoranza musulmana deiRohingya costretta anche ad ab-bandonare i propri raccolti diriso a causa della violenta re-

pressione da parte del governo.Con la pubblicazione del regola-mento in gazzetta ufficiale glioperatori commerciali che im-portano nell’ue il riso lavorato

e semilavorato prove-niente dai due Paesiasiatici è previsto il pa-gamento di un dazio perun periodo di almeno treanni, che parte da 175euro a tonnellata nel2019, a 150 euro a ton-nellata nel 2020 fino a125 euro a tonnellata nel

2021, con una possibile prorogadi applicazione del dazio ove siagiustificata da particolari circo-stanze.una misura necessaria per sal-vare la produzione nazionalecolpita da una drammatica crisiche mette a rischio il primato in

europa dove l’italiaè il primoproduttore di riso con 1,40 mi-lioni di tonnellate su un territoriocoltivato da circa 4mila aziendedi 219.300 ettari, che copre circail 50 % dell’intera produzioneue con una gamma varietale deltutto unica.Si tratta del risultato della mobi-litazione della Coldiretti nellepiazze italiane e nelle sedi istitu-zionali che ha portato Bruxellesa riconoscere il danno econo-mico dovuto ai volumi di impor-tazioni di riso, giustificandol’attivazione della clausola disalvaguardia e lo stop alle age-volazioni a dazio zero” ha affer-mato il presidente dellaColdiretti ettore Prandini nelsottolineare che “ora occorre la-vorare per estendere anche alriso non lavorato”.

Prandini si è dichiarato assolutamente favore-vole all’internazionalizzazione, ma a condi-zione che sia garantita una piena tutela a tutti iprodotti agroalimentari. l’italia – ha detto ilpresidente della Coldiretti- è particolarmentepenalizzata per effetto dell’italian sounding cheperò per certi versi è anche un valore da co-gliere. Nel mondo sono venduti prodotti falsiche evocano il nostro Paese per 100 miliardi ela grande sfida – ha sottolineato- deve esserequella di portare i consumatori di tutto il mondoad acquistare il vero made in italy. Da qui l’at-tenzione ai rapporti di libero scambio. Con ilMercosur, secondo Prandini, si rischia di affos-sare la carne europea. Per quanto riguarda ilvino gli accordi della ue con Vietnam, Singa-pore e giappone proteggono pochissime deno-minazioni e dunque il rischio è che in questimercati il consumo si indirizzi verso le imita-zione dei marchi ue. Nel Ceta la Coldirettichiede l’inserimento di tutti i prodotti con le de-nominazioni protette: quelle del Sud per esem-pio sono solo 5. ”Bisogna valorizzarel’agricoltura ue – ha spiegato Prandini – conaccordi che pongano una giusta attenzione a

queste questioni”. la linea della Coldiretti è in-dirizzata a un confronto con i partner comuni-tari, per capire le difficoltà di tutti i territori,trovare i punti di contatto per mettere in campostrategie comuni e nuove leggi. Prandini ha ri-badito il deciso orientamento della maggioreorganizzazione agricola italiana ed europeaverso lo sviluppo in termini di ricerca e soste-nibilità, ma con un faro ben preciso: la difesadi un’agricoltura distintiva e non omologata cheesclude per questo qualsiasi cedimento sugliOgm. un’altra priorità evidenziata da Prandiniè il mantenimento delle risorse destinate dallaue all’agricoltura. l’agroalimentare è un set-tore strategico su cui la ue deve investire e perquesto non deve pagare il conto della Brexit.l’unione europea – ha ribadito il numero unodi Coldiretti- deve guardare meno agli aspettifinanziari e prestare più attenzione a un settorecome l’agricoltura che può offrire un contributodeterminante per la crescita di molti paesi e del-l’europa. quanto alla riforma Pac l’obiettivo,oltre a difendere il budget, deve essere quellodi blindare le risorse a chi vive di agricoltura.Sul fronte interno l’agricoltura rappresentatadalla Coldiretti guarda ai mercati. le produ-zioni delle piccole imprese, fortemente radicatesui territori, vengono valorizzate grazie ai mer-cati di Campagna amica che negli anni sonocresciuti e hanno favorito lo sviluppo delleaziende soprattutto in termini di occupazione.Con il network Campagna amica è stato pos-

sibile consolidare un modello che si basa sulcolloquio tra agricoltore e cittadino. le grandiaziende sono sostenute nella corsa sui mercatiesteri, in particolare sui nuovi sbocchi come ilgiappone che aprono grandi prospettive o gliStati uniti che hanno ancora enormi potenzia-lità. Ma è soprattutto la politica di filiera che laColdiretti sta portando avanti da qualche annoche costituisce la grande sfida finalizzata a ga-rantire una equa distribuzione del reddito tratutti i soggetti, agricoltori, industria e distribu-zione. un tema chiave resta poi quello dell’in-dicazione dell'origine in etichetta. una vertenzastorica della Coldiretti che ha già portato a rag-giungere importanti risultati, ma che l’organiz-zazione vuole per tutti i prodotti alimentari.Prandini ha ricordato in particolare l’esperienzadel latte che due anni e mezzo fa, sull’onda diuna gravissima crisi di mercato, era arrivato auna quotazione in stalla di 29 centesimi. l’eti-chetta applicata a latte fresco, lunga conserva-zione e formaggi ha favorito una ripresa e lastabilizzazione dei prezzi e ”ora – ha aggiuntoil presidente della Coldiretti – vorremmo chefosse estesa anche ai dolci e ai gelati”. grandeattenzione infine viene riservata alla sostenibi-lità con azioni concrete. grazie al pressing dellaColdiretti sul governo nella legge di Bilancioappena varata è stata introdotto uno stanzia-mento per favorire la realizzazione di impiantia biogas da 0 a 300 kw in un quadro di svi-luppo sostenibile.

Prandini alle ambasciate:

“Difendere il budget Pac”

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Ripartono i progetti di promo-zione dei prodotti agroalimen-tari europei che prevedonoazioni nella ue e nei paesi terzicon un budget di 191,6 milioni,superiore al finanziamento di179 milioni del 2018. la Com-missione ha infatti pubblicato ibandi sulla gazzetta ufficialeue del 15 gennaio. i progettidevono essere presentati sulportale dedicato entro il 16aprile 2019. gli obiettivi speci-fici delle azioni di informa-zione e di promozione sono ilmiglioramento del grado di co-noscenza dei prodotti agricolidell’unione e degli elevatistandard applicabili ai loro me-todi di produzione; l’aumentodella competitività e del con-sumo dei prodotti agricoli e lavalorizzazione dell’immaginesia all’interno che all’esternodella ue, il rafforzamento dellaconsapevolezza e del ricono-scimento dei regimi di qualità;l’incremento della quota dimercato dei prodotti agricoli einfine il ripristino di condizioninormali di mercato in caso diturbative gravi del mercato. idue bandi riguardano i pro-grammi semplici e quelli mul-tipli. il 7 febbraio a Bruxellessaranno fornite tutte le infor-mazioni. i tetti massimi di co-finanziamento dellasovvenzione ue è per i pro-grammi semplici del 70% deicosti ammissibili nel mercatointerno e dell’80% nei paesiterzi. Per i programmi multipliè dell’80% nel mercato internoe in quello extra-ue.

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Al via i bandi

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