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Meleepeschematurealpuntogiustograzie ai controlli 4.0

T elecamere ad altissima definizione al-l’internodimeleepescheperdetermi-

narne la giusta maturazione e individuareper ciascun frutto percorsi commercialiad hoc. Il tutto con meno sprechi e menocostidi lavorazione.Quando l’innovazioneraggiunge livelli di automazione avanzati,anche il fatturato ingrana bene. Così laUnitec di Lugo, nel ravennate, azienda cheproduce tecnologie per la lavorazione, ca-libratura e selezione della qualità di oltre35 tipologie di frutta e ortaggi freschi, èpassata dai 18 milioni di fatturato del 2010agli 85 del 2016.Da oltre 90 anni (la prima calibratrice èstata prodotta nel 1924 e l’azienda si chia-mavaDalle Vacche; nel 1993 si è unita a Tnte così nasce Unitec, ndr) il gruppo è impe-gnato in oltre 65 paesi del mondo: dal-l’export proviene il 95%del fatturato. Tuttele tecnologiedell’aziendavengonoproget-tate internamente: il 5% del fatturato è in-fatti destinato alla ricerca. Non mancanole aperture. «Di recente, con l’Università diBologna abbiamo dato vita allo spin off“Uniset intelligence sensor”, che progettae sviluppa sensori intelligenti per renderei sistemidi sicurezza edi tracciabilità sem-pre più precisi e ad altissima definizione— racconta il presidente del gruppo, An-gelo Benedetti —. È strategico evitare diesportare frutta senza le caratteristicheor-ganolettiche adatte amettersi in viaggio».La ricerca sulle tecnologie non distruttiveper la rilevazione della qualità interna deifrutti in Unitec è iniziata nel 1997. L’azien-da oggi è in grado di suddividere la frutta,selezionandola e classificandola, per indi-rizzarla, dopo l’analisi deimolteplici para-metri qualitativi, ai vari canali commercia-li, consentendo così agli operatori del set-tore di dare risposte piùmirate almercato.«Individuiamo frutta con poco zuccheroper i diabetici, quella più adatta al canalepasticceria, o le primizie ideali per essereesportate dall’altra parte del mondo».

Ba. Mill.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Frutta e verdura hi-techAngelo Benedetti è presidente e direttore

generale di Unitec, 245 dipendenti

Affari globali:la scarpa delle starèmade inRomagna

U n passato da deejay in riviera roma-gnola, l’incontro con Madonna che

vuole le sue scarpe, il trionfo sullepasserel-le. Sfruttando creatività e tradizione arti-gianale di uno dei più rinomati distretticalzaturieri italiani, il brand Giuseppe Za-notti, in vent'anni, da bottega locale è di-ventato presenza fissa sui più esclusivi redcarpet. Beyoncé, Rihanna, Lady Gaga sonotra le start che più amano indossare gli sti-letti di lusso del designer romagnolo, mixdi maestria artigianale e qualità, garantiteda una produzione al 100%made in Italy.La sede dell’azienda (780 dipendenti) è aSan Mauro Pascoli, in Emilia-Romagna,dove si producono 2.500 paia di calzatureal giorno. Qui Zanotti, negli anni Novanta,acquisisce il calzaturificioVicini, che alloraaveva 15 dipendenti. In seguito, nel 2014,Vicini SpA ed L Capital, fondo di privateequity sponsorizzato dal gruppo LouisVuittonMoet Hennessy (Lvmh), hanno fir-mato un accordo vincolante per l’ingressodi L Capital nel capitale sociale di Vicini,con una quota di minoranza del 30%. Dafebbraiodiquest’annoVicini cambia ragio-ne sociale ediventaGiuseppeZanotti. «I ri-sultati di questi primi mesi del 2017 sonopositivi e prevediamo una crescita nel fat-turato (oggi 171milionidi euro)—raccontail designer— stiamo consolidando la pre-senza in Giappone, abbiamo inauguratoun flagship a Singapore e uno spazio a Ber-lino, concluso un restyling a Hong Kong».Il 93% del fatturato viene infatti dal-l’export. Il primo mercato sono gli StatiUniti (23%), seguono l’Europa Occidentale(35%), Cina e Macao. «In Asia ci sono unacinquantina di negozi monomarca gestitiin franchising, presto apriremo flagship inCina, Corea del Sud eVietnam». Il businesscomprende anche borse, accessori, sne-akers, gioielli, ready-to-wear e collezionimaschili. Dello scorso anno la collezione«Giuseppe for Jennifer», firmatacon Jenni-fer Lopez.

Barbara Millucci© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tradizione e businessGiuseppe Zanotti, presidente

dell'omonimo brand delle calzatureD ue aziende simbolo del lusso made

in Italy che conquista i mercati ditutto il mondo, tra abbigliamento

(Zamasport) e calzature (GiuseppeZanotti,che è la nuova denominazione, da febbraio2017, dell’ex Vicini spa). Altre due impreseche sanno unire l’innovazione alla preci-sione tecnica, dallemacchine per la lavora-zione di frutta a verdura (Unitec) all’edilizia(Colombo Costruzioni). Sono i campionidella terza puntata dell’indagine della so-cietà di consulenza di direzione Ceccarelli(di cui L’Economia è media partner), cheha misurato l’indice di produttività delleaziende, in questo caso riferito a un cam-pione di oltre mille aziende, riconducili aisettori intermedi della catena del valore:beni di consumo e beni strumentali e con-sumabili. Sono le aziende che acquisisco-no materie prime e componenti per tra-sformarli in prodotti fi-niti, pronti per il mer-cato finale.Dalla classifica di Cec-carelli ecco quindiemergere le impresepiù profittevoli, le piùsostenibili e che hannosaputo accrescere il lo-ro valore aggiunto; in-fine, quelle le cui pre-stazioni fanno presu-mere ulteriori miglio-ramenti nel futuro.

In salute

«In generale parliamodi un settore in salute—spiegaAndrea Ferri, amministratorede-legato di Ceccarelli —, per entrambe le ca-tegorie c’è stato unmiglioramento, a livelloaggregato, sia dei fatturati (189 miliardi dieuro nel 2015 per i beni di consumo; 103miliardi per quelli strumentali), che del va-lore aggiunto e dell’Ebitda. Da notare chetra leaziendedeibeni strumentali la cresci-tadel valoreaggiuntoèpiùaltadiquelladeifatturati. Vuole dire che c’è stata una mag-giore spinta alla differenziazione del busi-ness e alla ricerca di nuovi canali di innova-zione». Un buon segno di vitalità, dunque,per aziende che si devono misurare ognigiorni suimercati esteri.All’internodel set-tore sono infrastrutture e opere pubblichea posizionarsi al primo posto per produtti-

vità dell’organizzazione e del mercato.Sull’altro fronte, il comparto che si è di-stinto per produttività è quello medicale efarmaceutico, seguito da moda e pellette-ria; più distanziati agroalimentare e bevan-de.Ma che cosa hanno davvero in più le ec-cellenze comeZamasport (aziendamilane-se con fatturato da 53,5milioni di euro, nel2015, con oltre 130 occupati, ndr) e Zanotti(vedi articolo a sinistra, ndr), ma ancheFonti di Vinadio (secondo posto, fatturatoda 187,2milionidi euronel 2015) eAbiogen(sesto posto, giro d’affari da 133,5 milionidi euro nel 2015)? «Chi è riuscito a far cre-scere più degli altri il valore aggiunto hascalato la classifica: è stato importante, perqueste imprese, intercettare il desideriodel consumatore o la nicchia di mercato,soprattuttopermodaealimentare—,spie-gaFerri—.Per i beni strumentali, invece, la

sfida è stata l’ottimizza-zione del capitale inve-stito, a ogni livello: da-gli impianti al magaz-zino, al circolante».Le virtuose di macchi-ne industriali o l’im-piantistica sono poiaziende già votate al-l’internazionalizzazio-ne, con economie discala solide o in espan-sione.Un tallone d’Achille cel’avranno anche loro.«È la dimensione:spesso è inadeguata, ocomunque più piccolarispetto ai competitor

internazionali— riflette il manager—.Maper un tessuto ipersegmentato come quel-lo produttivo italiano, aprirsi all’estero èpiù faticoso e, elemento non da poco, co-stoso». L’altro ostacolo è la capacità diguardare alla finanza come un elemento«naturale» della crescita. «Da parte dei no-stri imprenditori c’è meno preparazione oforse meno attitudine —conclude Ferri —. Nonè che non si facciano leacquisizioni, ma si fatica aconsiderarle strategiche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Abbigliamento, farmaceutica e alimentaresi impongono all’estero e aumentano il valore aggiuntoMacchine industriali, il segreto è l’economia di scala

di Francesca Gambarini

BENIDICONSUMO:LUSSOPIGLIATUTTO

I fuoriclasseLe aziendecon i migliori risultati

s.F.

ZamasportMinottiRaselli FrancoDallara AutomobiliFontana PelletterieFabiana FilippiA&T EuropeBetamotorFlexformI. Mac

71696664646462626057

Indice diproduttività

(ICP)

53,586,976,054,386,476,778,465,563,365,1

Fatturatoin milionidi euro

Aziendecon fatturato tra 50e 100 milioni di euro

123456789

10

Vicini1

Fonti di VinadioDisano IlluminazioneManifattura M. ColomboAbiogen PharmaMirage Granito CeramicoLeteIndustrie BorlaFerrariChiesi Farmaceutici

70706662605959585856

Indice diproduttività

(ICP)

178,2187,2149,6103,8133,5148,7107,1128,2

2.636,51.483,7

Fatturatoin milionidi euro

Aziendecon fatturato maggioredi 100 milioni di euro

123456789

10

Benidi consumo

Benistrumentali econsumabili

UnitecNuova SimonelliSice PrevitMacchiSanta MargheritaFidiaVigelPalmieriCama 1Dalmec

86787773656562616160

Indice diproduttività

(ICP)

74,470,483,055,760,262,860,951,272,854,4

Fatturatoin milionidi euro

Aziendecon fatturato tra 50e 100 milioni di euro

123456789

10

Colombo CostruzioniTozzi SudToscotecCollini LavoriCopan ItaliaG.C.F.2

O.M.S. SaleriBonattiElettric 80Adige

91756967666461605656

Indice diproduttività

(ICP)

195,8103,1129,6121,8107,0191,0121,7933,6123,7112,7

Fatturatoin milionidi euro

Aziendecon fatturato maggioredi 100 milioni di euro

123456789

10

Fonte: Indice di produttività Ceccarelli, che comprende: indice di mercato (40%), di organizzazione (40%) e di capitale (20%) 1) Vicini Spa (oggi Giuseppe Zanotti Spa); 2) Generale Costruzioni Ferroviarie

● Il convegnoUn evento per premiare i campioniCeccarelli della produttività nelprimo anno della classifica realizzatacon la partnership dell’Economia:appuntamento al 27 settembre allaFondazione Corriere della Sera conSergio Dompè (DompèFarmaceutici), Andrea Ferri(Ceccarelli), Antonio Marcegaglia(Marcegaglia), Bruno Pavesi(Università Bocconi).Info: [email protected]

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LUNEDÌ 24.07.2017 CORRIERE DELLA SERA

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