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CreditAgri Italia s.c.p.a. Bilancio 2015

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CreditAgri Italia – Ente Italiano di Garanzia Fidi e Assistenza Tecnico Finanziaria in AgricolturaCreditAgri Italia s.c.p.a. | Ente Intermediario Finanziario Vigilato dalla Banca d’Italia |

Sede legale e Direzione Generale: Via XXIV Maggio n. 43 - 00187 Roma | Tel. 06.47830301 Fax 06.47830317 | www.creditagri.com |[email protected] | Iscrizione REA di Roma 1285987 | Codice fiscale e n. di iscrizione al Registro Imprese di Roma 02397650926 | P. Iva 02397650926 |

Banca d’Italia n. 19556.0 ex Art. 107 - Elenco Speciale del TUB | Albo Coop. n. A142619

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1 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

INDICE

ORGANI SOCIALI ................................................................................................................................................ 2

RELAZIONE SULLA GESTIONE ............................................................................................................................ 3

PROSPETTI DI BILANCIO .................................................................................................................................. 46

STATO PATRIMONIALE ............................................................................................................................... 47

CONTO ECONOMICO ................................................................................................................................... 48

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA ....................................................................................... 49

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO ....................................................................... 50

RENDICONTO FINANZIARIO ........................................................................................................................ 51

NOTA INTEGRATIVA ........................................................................................................................................ 53

PARTE A - POLITICHE CONTABILI ................................................................................................................ 54

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ........................................................................ 82

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO ................................................................................ 97

PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI ............................................................................................................. 109

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ......................................................................................................... 135

RELAZIONE DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE .................................................................................................. 139

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ORGANI SOCIALI

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente

Sabino Cassese

Consigliere Delegato Roberto Grassa Vice Presidente Vicario Aldo Mattia Vice Presidente Franco Angiolino Gatti Consigliere Giovanni Barbara* Consigliere Sara Landini Consigliere Vincenzo Gesmundo Consigliere Angelo Della Valentina Consigliere Francesco Visco COMITATO ESECUTIVO NAZIONALE

Presidente

Roberto Grassa

Componenti: Aldo Mattia Giovanni Barbara* Franco Angiolino Gatti Visco Francesco

COLLEGIO SINDACALE

Presidente

Donato Varani

Sindaco effettivo Luciano Calandra Sindaco effettivo Stefano Melchiorri Sindaco supplente Gennaro Auletta Sindaco supplente Francesca Volpe SOCIETA’ DI REVISIONE

Deloitte & Touche S.p.A. DIREZIONE GENERALE

Direzione Generale

Roberto Grassa

*dimissionario dal 17 marzo 2016

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RELAZIONE SULLA GESTIONE

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IL QUADRO DI RIFERIMENTO MACROECONOMICO

L’anno 2015, come si evince dalle risultanze dei Bollettini Statistici pubblicati dalla Banca d’Italia, è stato

caratterizzato da una dinamica andamentale del credito agrario alquanto preoccupante sotto il profilo

dell’incremento delle sofferenze e della residuale marginalità di crescita di nuovi impieghi.

I dati della Banca Centrale evidenziano che tra il 2014 e il 2015, con particolare riferimento ai dati pubblicati

sul BolStat Terzo 2014 e BolStat Terzo 2015, gli impieghi complessivi in Agricoltura sono cresciuti di appena

700 milioni di euro, registrando un trend di crescita dell’1.6% rispetto all’anno precedente, mentre nello

stesso arco temporale le sofferenze hanno registrato un incremento secco dell’1.5% passando da 4.9 a 5.6

miliardi di euro.

Per la prima volta nell’arco di 10 anni si assiste ad una dinamica di crescita degli impieghi totali (44.6 miliardi

di euro al terzo T. 2015) completamente assorbita dall’incremento delle sofferenze (5.6 miliardi di euro al

terzo T. 2015), con una incidenza di queste ultime pari al 12.5% (il livello più elevato mai registrato negli

ultimi 15 anni).

L’elemento di straordinaria portata è focalizzabile in particolare negli ultimi 4 anni di osservazione, arco

temporale nel quale si sono registrate masse critiche di deterioramento del credito che lasciano poco spazio

a felici interpretazioni.

Nel 2011 gli impieghi totali in Agricoltura ammontavano a 42.9 miliardi di euro (Fonte BolStat Banca d’Italia

Terzo 2011), mentre l’incidenza dei crediti a sofferenza si attestava a 3.2 miliardi di euro con una incidenza

pari al 7.4%. Nell’arco di 4 anni il trend di crescita delle sofferenze - come evidente - ha segnato un + 75%,

mentre la dinamica degli impieghi nello stesso periodo ha evidenziato un insignificante +4%.

Un andamentale che in pochissimo tempo ha segnato una drastica battuta di arresto nei processi di

finanziamento a copertura di investimenti o riposizionamenti debitori destinati ad incrementare o migliorare

gli asset e la gestione delle PMI agricole (+1.7 miliardi di euro tra il 2001 e il 2015), per contro una elevatissima

incidenza dei crediti a sofferenza (+2.4 miliardi di euro tra il 2001 e il 2015).

Anche in questo caso si evidenzia per la prima volta a distanza di circa 20 anni come il trend evolutivo dei

crediti deteriorati sia cresciuto molto più velocemente dello stock degli impieghi e, come ulteriore elemento

aggravante, la irrilevante crescita degli affidamenti è strettamente legata ad operazioni di consolidamento

e/o riposizionamento di passività.

Alla lettura degli elementi quali-quantitativi che oggi caratterizzano il credito agrario – così come lo hanno

caratterizzato nell’ultimo triennio - mal si accompagnano i dati economici afferenti all’agroalimentare

italiano, sempre più trainante sui mercati internazionali e ancor più determinante nella componente PIL

nazionale come unico settore della produzione in crescita costante.

Nell’ultimo biennio l'Italia ha esportato prodotti agroalimentari (una categoria che oltre a frutta e ortaggi

comprende molte altre categorie come carni, latticini, commodities e molto altro) per 33,333 miliardi di euro,

coprendo il 3% della quota mondiale e attestandosi al 10 posto nel ranking mondiale. Nel medesimo arco

temporale le esportazioni sono cresciute del 5% circa.

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Un settore della produzione dunque di elevatissimo standard e di forte appeal per i mercati internazionali e

con particolare afferenza ai nuovi Paesi ricchi che annoverano una potenziale clientela di oltre 300 milioni di

consumatori orientati a beni agroalimentari di eccellente qualità.

Aspetto cruciale dell’intero settore è la capacità di innovare e aggregare processi e dinamiche strategiche di

lungo termine orientate alle politiche dell'UE e relative allo sviluppo rurale nel periodo 2014-2020, ovvero:

- stimolare la competitività del settore agricolo;

- garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l'azione per il clima;

- realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la

creazione e la difesa dei posti di lavoro.

Da questi percorsi ci si attende una totale ripartenza culturale dell’economia agroalimentare anche sotto il

profilo di nuovi investimenti strutturali, coesi al fine di promuovere il trasferimento di conoscenze e

l'innovazione nel settore agricolo, destinando gli sforzi economici e finanziari a potenziare la redditività e la

competitività di tutti i tipi di agricoltura attraverso tecnologie innovative per le aziende agricole.

Il 2016 e più in generale il prossimo quinquennio saranno dunque caratterizzati dagli interventi di sostegno

agli investimenti, finalizzati a traguardare le nuove strategie economiche comunitarie, forti di una importante

dotazione finanziaria destinata a dare contribuzione alle coperture finanziarie necessarie alla realizzazione

dei progetti innovativi di sviluppo.

I PSR a caratterizzazione regionale, prossimi alla programmazione già dal primo semestre 2016, giocheranno

un ruolo determinante per l’economica agraria del Paese, centralizzando nel comparto bancario-finanziario

importanti attese in termini di accesso al credito ed erogazione di garanzie a sostegno dell’attività di impiego.

Il settore avrà così a disposizione per i prossimi sette anni un budget complessivo di 20,85 miliardi euro da

indirizzare verso le sei priorità individuate per lo sviluppo rurale dal nuovo regolamento. Oltre il 73% del

budget nazionale è stato destinato alla gestione del rischio, con una dotazione di 1.640 milioni di euro di

spesa pubblica assegnata. Seguono gli interventi per il piano irriguo con il 13% (300 mil. euro) e le misure

sulla biodiversità animale con il 9% della dotazione (200 mil. euro).

Infine, alla Rete rurale nazionale saranno destinate risorse per 100 milioni di euro, pari a una quota del 5%

sul totale delle risorse nazionali.

Nella ripartizione dei fondi per i programmi delle singole Regioni: la quota finanziaria di 18,62 miliardi di euro

è stata attribuita alle singole regioni tenendo conto sia della capacità di utilizzazione delle risorse

comunitarie, molto diversificata tra competitività e convergenza, sia del "criterio storico" per cui ciascuna

regione riceve una dotazione FEASR almeno pari a quella della programmazione 2007-2013.

Alle regioni del centro-sud (convergenza e transizione) è stata assicurata la quota aggiuntiva di risorse

pubbliche dell'1,25% in più rispetto a quanto ricevuto nel 2007-2013, per complessivi 92,2 milioni di euro.

Nel contempo, al fine di agevolare il completo utilizzo delle risorse, il tasso di cofinanziamento comunitario

di tali regioni è stato aumentato al 60,5% rispetto al 57,5% della precedente programmazione. L'aumento

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della quota a carico dell'Unione Europea ha in questo modo liberato risorse nazionali che sono state

redistribuite alle regioni competitività, in ragione della buona capacità di spesa dimostrata nell'ultima

programmazione.

Il tasso di partecipazione comunitario di conseguenza è diminuito al 43,12% (rispetto al consueta quota del

44%), sviluppando una maggiore spesa pubblica ma determinando parallelamente un onere aggiuntivo a

carico del bilancio statale e regionale.

Un terzo capitolo è rappresentato dalle regioni in fase di transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna), il cui tasso

di cofinanziamento comunitario si attesta al 48%.

In particolare, assegnazioni aggiuntive specifiche hanno riguardato l'Abruzzo, la Provincia Autonoma di

Trento e la Liguria. L'Abruzzo beneficia di una dotazione supplementare (il 4,85% in più) a compensazione del

passaggio da regione in obiettivo competitività a regione in transizione, mentre la Provincia Autonoma di

Trento e la Regione Liguria hanno ricevuto una dotazione aggiuntiva specifica per bilanciare la quota

regionale più alta pagata nell'attuale programmazione. Il PSR di Trento riceve 14,5 Mil. euro in più, mentre

quello della Liguria 13,4 mil. euro.

Per quanto riguarda il cofinanziamento delle quattro misure nazionali, il 45% delle risorse sono assicurate

dall'Unione Europea, mentre il restante 55% dallo Stato per un importo a carico del bilancio nazionale di circa

1,23 miliardi di euro.

Omogeneo è invece il riparto interno delle risorse, come previsto dall'art. 8 delle legge di stabilità che stanzia

le risorse per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall'Unione Europea nel settore

dei fondi strutturali, pesca e sviluppo rurale.

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IL RUOLO DEI CONFIDI E LE CRITICITA’

L’attuale contesto economico e finanziario, in modo particolare nell’arco temporale che va dal 2010

al 2015, ha registrato una sempre più articolata e crescente domanda di garanzie destinate a

favorire l’accesso al credito da parte delle PMI.

La stretta creditizia che nell’ultimo quinquennio ha caratterizzato sempre più una diffusa

refrattarietà del sistema bancario a concedere nuove linee di credito e spesso a revocare gli

affidamenti in essere, ha significativamente contribuito ad innescare il rischio di prociclicità, ovvero

ad inasprire ulteriormente la crisi economica e finanziaria mediante la volontaria creazione di un

corto circuito di liquidità in un particolare momento di deficitario reperimento di fonti di copertura

finanziaria.

I risultati dannosi di questa gestione falsamente strategica sono leggibili nella dinamica di crescita

del credito deteriorato, con particolare riferimento alle sofferenze bancarie e ai relativi costi di

copertura che hanno contribuito sensibilmente a pesare sui conti economici degli enti vigilati e

pertanto ad incrementare sostanzialmente il costo del rischio.

In questo contesto si sviluppa con maggiore velocità e progressione il naturale ricorso del sistema

bancario a forme di contenimento/mitigazione del rischio, rubricato come elemento necessario e

quindi determinante per poter concedere nuovi affidamenti alle PMI, ovvero mantenere in vita gli

affidamenti pre-esistenti.

In sintesi le banche hanno attivato nell’ultimo quinquennio una politica creditizia sempre più

selettiva e, in forma di prassi generale, hanno rivalutato il ricorso alle garanzie dei Confidi Vigilati ai

sensi dell’Art. 107 del TUB (attuale Art. 106 del nuovo TUB), quali enti dirimenti per assicurare una

attenta policy di affidamento imprenditoriale e garantire al contempo agli enti finanziatori di poter

mitigare il proprio rischio di credito e ridurre in certa misura i costi di accantonamento a patrimonio

di vigilanza.

Nei fatti e nella sostanza il sistema bancario e la stessa Banca d’Italia riconoscono ai Confidi Vigilati

un ruolo determinante per una equilibrata gestione del credito, non solo sotto l’aspetto di

finanziarie mutualistiche che erogano crediti di firma destinati a favorire l’affidamento di PMI

socie/clienti, ma anche come enti di pubblico interesse generatori di ponderazioni necessarie al

mercato del credito per una più razionale e meno costosa gestione del rischio.

La nuova mission dei Confidi sottoposti a vigilanza prudenziale da parte della Banca d’Italia si

concentrerà nei prossimi anni nel rappresentare una Consulting System per le PMI, un vero

collettore tra sistema bancario e tessuto imprenditoriale in grado di leggere e valutare in modo

sistemico e scientifico le dinamiche andamentali, patrimoniali ed economiche - finanziarie

dell’impresa, ponendosi come vero Personal Advisor specializzato.

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I RISULTATI OTTENUTI NELL’ANNO

Per effetto delle dinamiche sopra citate, il 2015 si chiude con un decremento dei ricavi derivanti

prevalentemente da una riduzione delle attività ordinarie di concessione di garanzia a valere su

affidamenti autoliquidanti (Anticipo contributi PAC, anticipo crediti commerciali su

conferimento/vendita di prodotti agricoli ecc.), ovvero ancora su linee di credito di medio-lungo

termine destinate a sostenere processi di investimento di natura strutturale legati all’incremento

delle dotazioni agrarie e all’ampliamento o miglioria del capitale fondiario.

Il disposto combinato derivante dalla forte riduzione delle attività di concessione di garanzia sui fidi

autoliquidanti e sui finanziamenti a M/L termine, unitamente all’incremento delle componenti

deteriorate con particolare riferimento all’incremento delle sofferenze, ha comportato una

contrazione dei ricavi di circa 1.6 milioni di euro e un aumento dell’incidenza di costi di

accantonamento per deterioramento crediti.

Nel corso del 2015 dunque si è registrato un calo dei ricavi rispetto alla gestione 2014 quale diretta

conseguenza di una riduzione dei volumi garantiti.

In termini generali i costi sono rimasti pressoché allineati rispetto alle previsioni del piano industriale

2016 -2018 recentemente depositato in Banca d’Italia a corredo dell’istanza di abilitazione e

iscrizione all’Albo unico degli Intermediari Finanziari Vigilati e, in taluni casi e per talune macro-

componenti, risultano perfino ridotti rispetto alla pianificazione prospettica.

Sono stati posti in essere nel corso del 2015 importanti investimenti di adeguamento strutturale del

Confidi, con particolare riguardo ai responsabili delle principali funzioni direttive, nell’ottica di

perfezionare l’organico rispetto alle scelte evolutive dell’Azienda e nell’ottica di dare corso agli

importanti cambiamenti derivanti dall’istituzione del nuovo Albo ex Art. 106 del TUB post D. Lgs.

141/10, nonché ai disposti normativi e regolamentari derivanti dalla Circ. 288 di Banca d’Italia e dal

Decreto MEF 53 /2015.

L’intera struttura organizzativa del Confidi è stata pertanto rafforzata in termini di expertise

attraverso l’introduzione di nuove figure professionali, armonizzando una forte coesione tra le

principali funzioni di direzione centrale: dalla direzione crediti, alla direzione amministrativa,

passando al risk manager e la rete tecnico-commerciale, per arrivare alle funzioni di controllo di

secondo e terzo livello.

Nell’ambito di una profonda razionalizzazione funzionale, anche al fine di garantire un esercizio dei

controlli di primo livello sempre più fluido e costante, gli ambiti territoriali sono stati suddivisi in

nove Macro Aree, denominate Region, dirette da un RMA (Regional Manager) che a sua volta riporta

direttamente all’Amministratore Delegato.

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Ogni Region ha un suo NVC (Nucleo Valutazione Crediti) che provvede alla valutazione del merito di

credito delle istanze di competenza territoriale, in coerenza con le policy aziendali in materia di

assunzione di rischio. Il NVC riporta direttamente al Direttore Crediti e non ha alcuna dipendenza

gerarchica e funzionale con l’apparato operativo territoriale, proprio al fine di garantire la massima

indipendenza nell’esercizio delle sue funzioni di analista creditizio.

In ciascuna Region è altresì presente un AMD (Administration Manager) che provvede alla

asseverazione formale e sostanziale dei corredi documentali che compongono il fascicolo credito e

il fascicolo cliente/socio, assicurando con apposito verbale asseverativo la completezza

documentale fisica (cartacea) e informatica (AUI) degli archivi.

L’ADM riporta direttamente al Central Manager Amministrativo presso la direzione centrale e non

ha alcuna dipendenza gerarchica e funzionale con l’apparato operativo territoriale, proprio al fine

di garantire la massima indipendenza nell’esercizio delle sue funzioni di controller.

Tutta la rete distributiva è composta da Local Advisor, figure tecnico-commerciali che rimettono al

coordinamento di macro-area, ovvero ad un Regional Manager. La rete dei Local Advisor è

sottoposta alla direzione tecnico-commerciale del Territory Manager, quale figura direttiva

espressione della direzione centrale deputata alla assegnazione e monitoraggio dei budget

commerciali e alle attività di marketing territoriale.

IL PORTAFOGLIO GARANZIE

Il mercato di riferimento di CreditAgri Italia sono le piccole e medie imprese operanti in ambito

agricolo, agroalimentare, agro meccanico e agro industriale. Al 31.12.2015 i soci di CreditAgri Italia

sono 19.532 di cui affidati 5.839. Se si tiene conto degli attuali impegni (richieste di garanzia

formalmente deliberate ma rispetto alle quali il relativo finanziamento non risulta erogato)

sottoscritti pari ad Euro 18.514.791, non rappresentati nella tabelle di stock sotto riportate, il

numero complessivo degli affidati è pari a 6.321

Nelle tabelle che seguono si descrivono le principali caratteristiche dello stock di garanzie in essere

al 31.12.2015.

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La classificazione per fasce di importo e relative incidenze sul totale in essere:

In riferimento alla suddivisione per classi di affidamento è da notare che il 41% delle garanzie rilasciate è al di sotto dei 50.000. Questo conferma la tendenza al contenimento del rischio per singolo affidato e la generale parcellizzazione del rischio.

STOCK PER REGIONE

31.12.2015 31.12.2014 31.12.2015 31.12.2014

LOMBARDIA 41.428.941 53.288.687 18,96% 24,71%

VENETO 39.614.081 39.117.836 18,13% 18,14%

SICILIA 16.598.105 17.751.305 7,60% 8,23%

FRIULI VENEZIA GIULIA 17.548.961 18.336.938 8,03% 8,50%

EMILIA ROMAGNA 32.473.913 23.741.483 14,87% 11,01%

SARDEGNA 14.005.478 12.748.331 6,41% 5,91%

PIEMONTE 12.557.569 12.473.511 5,75% 5,78%

LAZIO 17.089.157 14.709.008 7,82% 6,82%

TOSCANA 5.624.230 5.062.317 2,57% 2,35%

ABRUZZO 1.828.189 1.933.793 0,84% 0,90%

CAMPANIA 4.313.600 3.253.697 1,97% 1,51%

UMBRIA 3.420.221 3.466.334 1,57% 1,61%

LIGURIA 2.965.738 2.772.784 1,36% 1,29%

PUGLIA 2.097.798 2.010.364 0,96% 0,93%

BASILICATA 1.918.217 1.392.071 0,88% 0,65%

CALABRIA 2.046.359 1.133.322 0,94% 0,53%

TRENTINO ALTO ADIGE 1.555.524 1.290.952 0,71% 0,60%

MARCHE 1.092.319 915.147 0,50% 0,42%

MOLISE 280.236 286.404 0,13% 0,13%

TOTALE 218.458.636 215.684.283 100,00% 100,00%

GARANZIE IN ESSERE INCIDENZA %REGIONI

STOCK PER CLASSE DI AFFIDAMENTO

31.12.2015 31.12.2014 31.12.2015 31.12.2014

< = 50.000 89.590.816 90.843.798 41,01% 42,12%

DA 50.001 A 100.000 53.033.429 48.606.358 24,28% 22,54%

DA 100.001 A 150.000 30.888.090 32.038.302 14,14% 14,85%

DA 150.001 A 200.000 12.769.132 14.203.354 5,85% 6,59%

DA 200.001 A 250.000 11.086.025 9.703.139 5,07% 4,50%

DA 250.001 A 500.000 18.160.364 17.361.873 8,31% 8,05%

DA 500.001 2.930.780 2.927.458 1,34% 1,36%

TOTALE 218.458.636 215.684.283 100,00% 100,00%

GARANZIE IN ESSERE INCIDENZA %CLASSI DI AFFIDAMENTO

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Qualità del credito

La seguente tabella riporta la suddivisione dello stock di garanzie in essere al 31.12.2015 suddivise per grado

di rischio assegnato all’impresa.

Tra le sofferenze si annoverano anche i crediti di cassa derivanti da garanzie escusse che sono rappresentati nella seguente tabella:

STOCK PER FORMA TECNICA FINANZIAMENTO SOTTOSTANE LA GARANZIA

31.12.2015 31.12.2014 31.12.2015 31.12.2014

FIDI DI CONTO E FINANZIAMENTI A BREVE 23.456.733 25.608.024 10,74% 11,87%

CHIROGRAFARI 92.955.148 89.365.987 42,55% 41,43%

IPOTECARI 101.237.134 100.052.503 46,34% 46,39%

LEASING 77.831 39.174 0,04% 0,02%

CONTROGARANZIA SUSSIDIARIA 731.791 618.595 0,33% 0,29%

TOTALE 218.458.636 215.684.283 100,00% 100,00%

GARANZIE IN ESSERE INCIDENZA %FORMA TECNICA SOTTOSTANTE

STOCK PER GRADO DI RISCHIO

31.12.2015 31.12.2014 31.12.2015 31.12.2014

IN BONIS 183.922.908 185.517.072 84,19% 86,01%

SCADUTO DETERIORATO 6.479.435 5.111.905 2,97% 2,37%

INADEMPIENZA PROBABILE 10.891.140 12.231.930 4,99% 5,67%

SOFFERENZA 17.165.153 12.823.375 7,86% 5,95%

TOTALE 218.458.636 215.684.283 100,00% 100,00%

GARANZIE IN ESSERE INCIDENZA %GRADO DI RISCHIO

31.12.2015 31.12.2014 31.12.2015 31.12.2014

IN BONIS 5.006 5.775 85,68% 89,01%

SCADUTO DETERIORATO 200 155 3,42% 2,39%

INADEMPIENZA PROBABILE 265 281 4,54% 4,33%

SOFFERENZA 372 277 6,37% 4,27%

TOTALE 5.843 6.488 100,00% 100,00%

NUM. AZIENDE* INCIDENZA %GRADO DI RISCHIO

31.12.2015 31.12.2014 31.12.2015 31.12.2014

SOFFERENZA DI CASSA 2.211.059 2.210.917 53 50

TOTALE 2.211.059 2.210.917 53 50

CREDITI PER CASSA NUM. AZIENDEGRADO DI RISCHIO

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12 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Si riporta di seguito il dettaglio delle lettere di fideiussione emesse nel corso del 2015 (escluse quelle di contro

– garanzia rilasciate a favore di SGFA):

� Lettere di fideiussioni emesse: 1.605 (alla data della redazione del presente bilancio annullate n. 24

fideiussioni per rinuncia clienti/soci o altri fattori equipollenti);

� Importo nominale complessivo finanziamenti: Euro 164.706.018;

� Valore rischio assunto garanzie (al netto di quelle sinora annullate): Euro 56.772.486;

� % media di intervento di garanzia: 35,21%.

La situazione delle lettere di fideiussione suddivise per Regione, emesse per le “Operazioni ordinarie”

(escluse quelle sinora annullate, nonché PAC/Tabacco/SGFA) è la seguente:

Relativamente all’operatività per alcune specifiche tipologie di interventi abbiamo invece la seguente

situazione:

Anticipo PAC - Lettere di fideiussione emesse (al netto di quelle sinora annullate)

Divisione territoriale Numero lettere di

fideiussione emesse

Valore garanzia

(rischio assunto in

euro)

Garanzia concessa %

media

Abruzzo 15 472.850 46,46%

Bas i l i cata 15 761.000 46,12%

Calabria 16 566.679 36,62%

Campania 29 1.798.500 45,94%

Emi l ia Romagna 171 12.699.565 35,84%

Friul i Venezia Giul ia 62 1.957.000 43,61%

Lazio 118 7.458.708 44,41%

Liguria 37 1.016.000 40,13%

Lombardia 170 7.703.918 35,11%

Marche 13 640.000 36,16%

Mol is e 2 45.500 50,00%

Piemonte 71 4.072.820 41,73%

Pugl ia 13 587.102 47,11%

Sardegna 149 3.538.705 40,05%

Sici l ia 89 2.441.921 46,47%

Tos cana 45 1.379.269 42,64%

Trentino Al to Adige 10 655.500 32,82%

Umbria 12 368.050 41,07%

Veneto 146 7.677.682 38,00%

Totale 1.183 55.840.768 38,65%

Numero lettere di fideiussione emesse Posizioni garantite Valore garanzia

(rischio assunto)

Garanzia concessa

392 744 918.493 5%

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13 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Anticipo Tabacco - Lettere di fideiussione emesse

Contro-garanzia a favore di SGFA - Lettere di fideiussione emesse

Valore rischio assunto controgaranzie: Euro 90.375.

LE RISORSE PROFESSIONALI

Nel corso del 2015 è stata avviata una revisione della struttura della Direzione Generale con la nomina di tre

Central Manager ai quali è stato assegnato il compito di coordinare le diverse funzioni centrali.

Si è, altresì, proceduto alla revisione dei ruoli sulla rete territoriale, con l’introduzione della figura del

Territory Manager, che ha la responsabilità dell’attività commerciale, di budgeting e di nove Regional

Manager che sovraintendono le attività dei responsabili locali.

Le seguenti tabelle riportano la suddivisione del personale dipendente al 31.12.2015.

Numero lettere di fideiussione emesse Posizioni garantite Valore garanzia

(rischio assunto)

Garanzia concessa

6 6 13.225 5%

Divisione territoriale Numero lettere di

fideiussione emesse

Importo garanzia

rilasciata da SGFA

Controgaranzia

concessa

Piemonte 2 650.000 7,5%

Lombardia 2 525.000 7.5%

Sici l ia 1 30.000 7.5%

Totale 5 1.205.000 7,5%

CATEGORIE

Totaledi cui:

Uomini

di cui :

DonneTotale

di cui:

Uomini

di cui :

DonneAssoluta %

Di ri genti 1 1 0 2 1 0 (1) -50,0%

Quadri 25 20 5 24 19 5 1 4,2%

Quadri T.D. 1 1 0 0 0 0 1

Impi egati 57 34 23 51 29 22 6 11,8%

Impi egati T.D. 13 9 4 7 7 0 6 85,7%

Totale 97 65 32 84 56 27 13 15,5%

VARIAZIONE31.12.2015 31.12.2014

COMPOSIZIONE PER CLASSI DI ANZIANITA'

Totaledi cui:

Uomini

di cui :

DonneTotale Uomini Donne Assoluta %

Fino a 5 anni 86 58 28 76 51 24 10 13,2%

Da 6 a 10 anni 9 6 3 6 4 2 3 50,0%

Da 11 a 15 anni 1 - 1 2 1 1 (1) -50,0%

Ol tre 15 anni 1 1 - 0 0 0 1

Totale 97 65 32 84 56 27 13 15,5%

VARIAZIONE31.12.2015 31.12.2014

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14 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

LA DISLOCAZIONE TERRITORIALE: LE DINAMICHE DALLA COSTITUZIONE AD OGGI

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Sedi operative

La società dispone di 73 sedi dislocate lungo il territorio italiano.

Nella tabella seguente si riporta l’elenco delle sedi al 31.12.2015, con indicazione del personale operante

presso ogni singola unità operativa.

COMPOSIZIONE PER FASCE DI ETA'

Totaledi cui:

Uomini

di cui :

DonneTotale Uomini Donne Assoluta %

Fino a 30 anni 10 7 3 8 6 2 2 25,0%

Da 31 a 40 anni 40 25 15 36 22 13 4 11,1%

Da 41 a 50 anni 26 18 8 28 18 10 (2) -7,1%

Ol tre 50 anni 21 15 6 12 10 2 9 75,0%

Totale 97 65 32 84 56 27 13 15,5%

VARIAZIONE31.12.2015 31.12.2014

ANNO SEDI OPERATIVE DIPENDENTI DISTACCATI IN SOMM.NE

2010 45 21 13 -

2011 55 43 21 -

2012 59 51 12 -

2013 70 70 24 -

2014 74 83 19 -

2015 73 97 5 1

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15 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Diretti Distaccati In somm.

ABRUZZO CEPAGATTI (PE) Via A. del la Val le n. 11 65012 142595 - - -

ABRUZZO SAN GIOVANNI TEATINO (CH) Via Po n. 113 66020 171630 1 - -

ABRUZZO TERAMO Via Vico del Nardo n. 22-24 64100 152515 - - -

ABRUZZO SULMONA (AQ) Via Borghi n. 2 67039 131019 - - -

BASILICATA MATERA Vico Fornaci n. 8 75100 80840 - - -

BASILICATA POTENZA Via del l 'Edi l i zia s n 85100 131979 1 - -

CALABRIA CATANZARO Via G. Barrio n. 35 88100 188455 - - -

CALABRIA COSENZA Via Oberdan n. 46 87010 223933 1 1 -

CAMPANIA BENEVENTO Via Mario Vetrone s nc 82100 134074 - - -

CAMPANIA NAPOLI Via G. Porzio n. 4 Is ola F1 80142 853820 2 - -

EMILIA ROMAGNA BOLOGNA Via Rizzol i n. 9 40125 493844 5 - -

EMILIA ROMAGNA FERRARA Via Bol ogna n. 637 44124 208490 1 - -

EMILIA ROMAGNA FORLI’ Via E. Forlanini n. 11 47121 329276 - - -

EMILIA ROMAGNA MODENA Via Manfredo Fanti n. 60 41037 395455 1 - -

EMILIA ROMAGNA PARMA Pi azza Sa landra n. 19/A 43126 259606 2 - -

EMILIA ROMAGNA PIACENZA Via Cris toforo Col ombo n. 35 29122 180767 1 - -

EMILIA ROMAGNA RAVENNA Via Cura n. 63 48121 205118 - - -

EMILIA ROMAGNA REGGIO EMILIA Via N. Copernico n. 28/A 42121 295206 1 - -

EMILIA ROMAGNA RIMINI Via Pa reto n. 1 – Sa n Vi to 47922 324913 1 - -

FRIULI VENEZIA GIULIA GORIZIA Via Terza Arma ta 117/6 34170 75930 - - -

FRIULI VENEZIA GIULIA PORDENONE Via le Da nte n. 12/A 33170 96098 1 - -

FRIULI VENEZIA GIULIA SACILE (PN) Via Ga ri ba ldi n. 36/A 33077 96098 3 - -

FRIULI VENEZIA GIULIA UDINE Via Da ni el e Moro n. 22 33100 276630 1 - -

LAZIO FROSINONE Pi azza Sa ndro Perti ni s nc 3100 170817 1 - -

LAZIO LATINA Via Don Mi nzoni n. 1 4100 184767 1 - -

LAZIO RIETI Via Funda nia Torre A 2100 66173 - - -

LAZIO ROMA Via Raffa ele Pi ri a n. 6 156 1285987 3 - -

LAZIO ROMA Via XXIV Maggio n. 43 184 1285987 22 1 1

LAZIO VITERBO Via Frances co Ba ra cca n. 81 1100 147195 2 - -

LIGURIA ALBENGA (SV) Regione Mas sa retti 30/4 17031 163688 - - -

LIGURIA GENOVA Via XX Settembre n. 21/5 16121 452139 2 - -

LOMBARDIA BERGAMO Via Mangi l i n. 21 24100 401765 2 - -

LOMBARDIA BRESCIA Via Sa n Zeno n. 69 25100 520751 1 - -

LOMBARDIA CREMONA Via Gi us eppe Verdi n. 4 26100 178228 - - -

LOMBARDIA GRANDATE (CO) Via Pl inio n. 1 22070 307080 - - -

LOMBARDIA MANTOVA Via Pi etro Verri n. 33/35 46100 243007 1 1 -

LOMBARDIA MILANO Via Fi lzi Fa bi o n. 27 20124 1946679 3 - -

LOMBARDIA PAVIA Via le Bra mbi l l a n.34 27100 269416 1 - -

LOMBARDIA SONDRIO Largo Si ndelfingen n. 9 23100 70008 - 1 -

LOMBARDIA VARESE Via Pi ave n. 9 21100 331108 - - -

MARCHE ANCONA Via Matteotti n. 7 60121 193640 1 - -

MOLISE CAMPOBASSO Via Luigi d'Ama to n. 15 86100 126070 1 - -

PIEMONTE ALESSANDRIA Cors o Cri mea n. 69 15100 244749 1 - -

PIEMONTE ASTI Cors o F. Ca val l otti n. 41 14100 119976 - - -

PIEMONTE CUNEO Via Ca ragl io n. 16 12100 284419 3 - -

PIEMONTE NOVARA Via XX Settembre n. 38/40/42 28100 225446 - - -

PIEMONTE TORINO Via Pi o VI I n. 97 10135 1132404 1 - -

PIEMONTE VERCELLI Pi azza Zumagl i ni n. 14 13100 191642 1 - -

PUGLIA BARI Via Lucera n. 6 70124 540226 1 - -

SARDEGNA CAGLIARI Via del l 'Arti gianato n. 13 9122 198644 4 - -

SARDEGNA NUORO Via De Gas peri n. 24/26 8100 95982 1 - -

SARDEGNA ORISTANO Via Ca vour n. 6 9170 133409 2 - -

SARDEGNA SASSARI Via Budapest 8/10 7100 171603 1 - -

SICILIA AGRIGENTO Via Es s eneto n. 115 92100 194901 - - -

SICILIA PALERMO Via Mariano Sta bi l e n. 160 90100 288262 1 - -

SICILIA RAGUSA Via Ps aumida n. 38 97100 121529 3 - -

SICILIA TRAPANI Via Sen Simone Ga tto n. 36 91100 168500 - - -

SICILIA PIAZZA ARMERINA (EN) Via Gi aci nto Lo Gi udi ce n. 25 94015 68220 - - -

TOSCANA FIRENZE Via del la Vi l la Demidoff n. 64/D 50127 606138 2 - -

TOSCANA LUCCA Via del le Tagl ia te n. 370 55100 217081 - - -

TOSCANA PISA Via Aurel ia Nord n. 4 56122 179213 - - -

TOSCANA PISTOIA Via del l ’Annona n. 191 51100 182063 - - -

TOSCANA AREZZO Via le Mecenate n. 5/P 52100 167820 - - -

TOSCANA GROSSETO Via Rocca s tra da n. 2/4 58100 134170 1 - -

TRENTINO A. A. BOLZANO Via Werner Von Siemens n. 10 39100 204970 - 1 -

UMBRIA PERUGIA Via Setteval l i n. 131/F 6129 271951 2 - -

VENETO BELLUNO Via del Bos con n. 15 32100 95877 - - -

VENETO PADOVA Via del la Croce Ros sa n. 32 35129 396738 1 - -

VENETO PAESE (TV) Via le Sante Bia suzzi n. 20 31038 348590 2 - -

VENETO ROVIGO Via Alberto Ma ri o n. 19 45100 154553 1 - -

VENETO VENEZIA Via Tori no n. 180 30172 358141 4 - -

VENETO VERONA Via le del Lavoro n. 52 37135 382595 1 - -

VENETO VICENZA Via le Ludovico Za menhof n. 697 36100 343277 1 - -

97 5 1Totale

DipendentiRegione Unità Locale Indirizzo Cap REA CCIAA

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16 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

POLITICHE DI PRICING

La nostra Società, pienamente ispirata e conformata al principio della mutualità, adotta una politica di pricing

non finalizzata alla realizzazione di elevate marginalità, ma strettamente basata sulla corretta copertura dei

costi di rischio, dei costi di accantonamento a patrimonio di vigilanza, dei costi di sostenimento dell’apparato

aziendale essenziale e del suo adeguato funzionamento, dei costi di struttura per l’erogazione dei servizi

connessi e strumentali e/o residuali, nonché delle consistenze di riserva idonee ad assicurare una dinamica

evolutiva del Confidi in linea con le previsioni di crescita delle istanze di garanzia e dei servizi connessi,

strumentali e residuali e con attenzione anche ai principali competitors sul mercato delle garanzie.

CreditAgri Italia anche nel 2015 ha mantenuto una politica coerente con il passato “quotando” il prezzo delle

proprie garanzie e dei propri servizi valutando attentamente il merito creditizio di ciascuna impresa

richiedente, con la massima attenzione a determinare il costo della garanzia in maniera attinente al grado di

rischio dell’Impresa, utilizzando criteri oggettivi e codificati, basati anche su informazioni provenienti da

banche dati creditizie come CRIF e metodologie di calcolo e valutazione collaudate ed oggettivamente

testate. Il costo del rischio è “tarato” anche in funzione del livello di incidenza degli incagli e delle sofferenze

medie registrate dalla Banca d’Italia per il comparto agroalimentare, che rappresenta la quasi totalità del

comparto di riferimento di CreditAgri Italia.

Nel corso dell’anno 2015, e in questi primi mesi del 2016, si sono attivati studi valutativi per rivisitare i criteri

di determinazione e calcolo dei principali elementi di costo che compongono il “prezzo” della garanzia,

modulando attentamente gli aspetti legati al costo del rischio, al costo di accantonamento a PDV (Patrimonio

di vigilanza), al costo industriale e di struttura, alla componente temporale del rischio, alla durata e forma

tecnica dell’affidamento garantito, alla fascia di rating della PMI affidata e garantita e ad altre componenti

variabili il cui mix costituisce il “prezzo di carico” dell’operazione, ovvero il pricing corretto e “su misura” per

ogni operazione.

L’attuale tariffario oltre che sulla base degli elementi sopra descritti, prende in considerazione anche la

diversa tipologia della garanzia concessa, con una differente quantificazione sulla base che la garanzia

rilasciata sia a prima richiesta, ovvero sussidiaria; quest’ultima anche nell’anno 2015 ha rappresentato la

maggioranza, in termini di natura, delle coperture fideiussorie rilasciate, anche se è stata registrata una

crescita continua delle garanzie dirette (a prima richiesta).

Sotto questo aspetto, l’avvio dell’operatività, a partire dal 2016, con il Fondo Centrale di Garanzia “Medio

Credito Centrale (MCC) permetterà di ottenere un minor rischio sulle operazioni contro-garantite dal Fondo

e consentirà, allo stesso tempo, uno sviluppo dell’attività coerente con l’esigenza di crescita delle istanze di

garanzia e di adeguata copertura dei rischi e delle consistenze di riserva idonee ad assicurare una dinamica

evolutiva del Confidi.

Sulla stessa base il sistema bancario convenzionato continua l’attività di aggiornamento e rivisitazione del

pricing basato sulla condivisione anche del “rischio di settore” e di contesto socio economico di riferimento,

in modo tale che il maggior rischio ovvero minor rischio legato al contesto di riferimento rappresenti un

elemento da tenere in considerazione, uscendo così da una logica legata ad una politica di pricing di tipo

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17 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

“flat”, per entrare in una logica di politica maggiormente oggettiva e puntuale riguardo al rischio d’impresa

ed ai rischi di contesto.

Medesimi criteri valutativi vengono adottati per le attività connesse e strumentali che, sebbene seguano una

politica di pricing legata ad un tariffario standardizzato, articolano il costo dei servizi ad alcune componenti

variabili, quali per esempio la complessità del servizio di consulenza ed assistenza, il tempo necessario alla

elaborazione del dossier di valutazione patrimoniale, economica e finanziaria, la tipologia della PMI

destinataria dell’intervento, ecc..

ANALISI DELLE DINAMICHE REGISTRATE DAI PRINCIPALI AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E CONTO

ECONOMICO

DATI ECONOMICI

2015 2014 Assoluta %

Margine d'intermediazione 6.275 7.984 (1.708) -21,4%

di cui : interess i a ttivi 138 194 (56) -28,8%

interess i pass ivi (14) (19) 5 -24,8%

commis s ioni nette 6.148 7.802 (1.654) -21,2%

dividendi - uti le/perdi ta da cess ione 4 7 (3) -43,3%

Retti fi che di valore (2.123) (1.132) (991) 87,6%

Cos ti (8.721) (8.124) (597) 7,3%

Altri oneri e proventi 476 1.332 (857) -64,3%

Risul tato del la ges tione operativa (4.093) 60 (4.153)

Uti le / Perdi ta a l netto del le impos te (4.364) (149) (4.214)

€/000Esercizio Variazione

DATI PATRIMONIALI

2015 2014 Assoluta %

Attivi tà finanziarie disponibi l i per la vendita 4.792 5.448 (656) -12,0%

Crediti 30.314 31.212 (898) -2,9%

di cui : Credi ti v/banche 29.138 29.921 (783) -2,6%

Credi ti v/cl ienti 1.176 1.291 (115) -8,9%

Debiti 2.451 2.393 58 2,4%

di cui : Debiti v/banche 137 148 (11) -7,3%

Debiti v/enti finanziari 412 445 (33) -7,4%

Debiti v/cl ienti 1.903 1.801 102 5,7%

Patrimonio netto 29.667 33.653 (3.987) -11,8%

€/000Esercizio Variazione

GARANZIE RILASCIATE

2015 2014 Assoluta %

Tota le Garanzie ria ls ciate 218.138 215.684 2.453 1,1%

Esercizio Variazione€/000

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18 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

LE PARTECIPAZIONI

Di seguito si riporta l’elenco delle partecipazioni detenute da CreditAgri Italia alla data del 31 dicembre 2015.

Partecipazioni ad influenza notevole:

20% del capitale sociale della Società SIMEC Consulting S.p.A. (Ex Finanziaria Creditagri S.p.A.) pari ad Euro

200.000 su un capitale sociale interamente versato di Euro 1 milione.

Il restante 80% della partecipazione appartiene a Confederazione Nazionale Coldiretti.

Nel corso del 2015 la Società Finanziaria Creditagri S.p.A. ha mutato la denominazione della Società in SIMEC Consulting S.p.A.. La Società ha in corso il procedimento abilitativo per l’iscrizione all’albo dei Mediatori creditizi presso l’OAM. Il valore a bilancio comprende la quota parte di riserve liquide e delle altre componenti patrimoniali.

Partecipazioni detenute in società non controllate, non collegate o non soggette a controllo congiunto:

INDICATORI DI GESTIONE

2015 2014

Fondi ri s chi garanzie/Garanzie tota l i 3,2% 2,63%

Garanzie ri lasciate nel l 'anno/Garanzie tota l i 26,7% 29,67%

Es cuss ioni lorde nel l 'anno/Patrimonio netto 0,5% 1,03%

INDICATORI DI REDDITIVITA'

2015 2014

Cos ti operativi /Margine intermediazione 139,0% 101,76%

Attivi tà immobi l i zzate/Tota le attivo 8,1% 8,3%

Commis s ioni attive/Garanzie tota l i 2,8% 3,62%

Spese amminis trative/Garanzie ri lasciate nel l 'anno 14,4% 12,23%

31/12/2015

Valore

SIMEC Consulting S.p.A. 301.712

Totale 301.712

Partecipazione

31/12/2015

Valore

Federfidi Lombarda 16.500

Ga l -Va l le brembana s .r.l . 506

Ga l Va l le camonica val di s ca lve s .c.a.r.l . 500

Ga l 4 Comunita ' del le va l l i e dei laghi societa' cooperativa 25

Ga l Va l le s eriana s .c. a r.l . 600

Rete Fidi Liguria Societa ' cons orti le di garanzia col lettiva f idi s .c.p.a . 266

So.ge.v.i . s .r.l . 255

Credi tagri Coldi retti 3.500

Consorzio regiona le garanzia fidi s ocieta ' cooperativa a r.l 300

Totale 22.452

Partecipazioni

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19 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

PATRIMONIO ED ADEGUATEZZA

Nel seguente prospetto è riportato l’ammontare del Patrimonio di vigilanza al 31/12/2015.

I requisiti patrimoniali concernenti i rischi di primo pilastro ammontano a Euro 15.016.930 e sono

adeguatamente coperti dal Patrimonio di Vigilanza (29.011.450 Euro). L’indice di solvibilità complessivo

rappresentato dal Totale capital ratio (Patrimonio di Vigilanza / Totale delle attività ponderate per il rischio)

risulta pari a 11,59% contro un requisito minimo regolamentare del 6%.

La quota di Patrimonio di vigilanza non assorbita dai requisiti minimi regolamentari (Euro 13.994.520),

considerando l’attuale percentuale media di garanzia rilasciata e a parità di composizione qualitativa

dell’attuale attivo patrimoniale, consentirebbe lo sviluppo di nuovi finanziamenti per un valore nominale di

Euro 600Mln circa.

LA RETE COMMERCIALE E DISTRIBUTIVA

La Rete commerciale e distributiva rappresenta un elemento essenziale ai fini del raggiungimento degli

obiettivi economici e patrimoniali dell’azienda, essa ha il compito di promuovere, veicolare e distribuire i

prodotti e le soluzioni finanziarie presenti all’interno del catalogo dei prodotti e servizi nonché quello di

sviluppare l’attività istruttoria delle istanze di garanzia e di seguirne l’intero iter fino alla erogazione e

successivo monitoraggio.

VoceImporto

31/12/2015

Importo

31/12/2014

Patrimonio di base prima del risultato d'esercizio 30.473.597 30.116.239

Risultato d'esercizio: Utile (Perdita) (4.363.516) (149.240)

A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 26.110.081 29.966.999

B. Fi l tri prudenzial i del patrimonio bas e: - -

B.1 Fi l tri prudenzia l i IAS/IFRS pos i tivi (+) - -

B.2 Fi l tri prudenzia l i IAS/IFRS negativi (-) - -

C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) 26.110.081 29.966.999

D. Elementi da dedurre da l patrimonio di base - 150.856

E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C – D) 26.110.081 29.816.143

F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 3.279.487 3.268.032

G. Fi l tri prudenzia l i del patrimonio s upplementare: (378.118) (372.390)

G.1 Fi l tri prudenzia l i IAS/IFRS pos i tivi (+) - -

G.2 Fi l tri prudenzia l i IAS/IFRS negativi (-) 378.118 372.390

H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) 2.901.369 2.895.642

I . Elementi da dedurre da l patrimonio s upplementare - 150.856

L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) 2.901.369 2.744.786

M. Elementi da dedurre da l totale patrimonio di bas e e supplementare - -

N. Patrimonio di vigilanza (E + L – M) 29.011.450 32.560.930

O. Patrimonio di terzo l ivel lo (TIER 3) - -

P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 29.011.450 32.560.930

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20 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Nel corso dell’anno appena concluso, la rete commerciale di livello territoriale ha operato sotto il

coordinamento della Direzione Commerciale, nel primo semestre, ed a seguito di un riassetto organizzativo,

delle due Direzioni Commerciali territoriali - Territory Manager, che hanno coordinato le risorse territoriali

congiuntamente ai Responsabili di Region – Regional Manager.

Il primo presidio al quale è chiamata la rete commerciale è rappresentato dal perseguimento della politica

aziendale caratterizzata essenzialmente dai seguenti aspetti:

1. La specializzazione nell’ambito del settore dell’agricoltura e dell’agroalimentare;

2. La presenza in tutte le regioni d’Italia.

La specializzazione settoriale che CreditAgri ha voluto mantenere e sulla quale ha investito, rappresenta un

elemento distintivo anche rispetto ad altri competitors presenti sul mercato e trova la sua rappresentazione

descrittivo – numerica attraverso il master Istruttorio, con il quale vengono processate le richieste di

finanziamento.

Allo stesso modo, la presenza di CreditAgri in tutto il territorio nazionale, permette di rappresentare al meglio

le esigenze delle imprese e nel contempo di rappresentarle al meglio nei confronti del sistema bancario

convenzionato.

Insieme all’attività distribuiva di prodotti, servizi e soluzioni finanziarie, la rete commerciale ha il compito di

gestire e sviluppare le relazioni con le reti territoriali del sistema bancario convenzionato, sulla base delle

iniziative e delle indicazioni fornite e definite a livello nazionale.

Attraverso la promozione e la distribuzione dei prodotti e dei servizi la rete commerciale esprime e dà valore

alle caratteristiche uniche del Confidi esaltandone il ruolo, la specializzazione e la conoscenza del settore

agricolo e agroalimentare frutto di una nuova e diversa specializzazione, che rappresenta la primaria sfida ed

elemento distintivo del nostro progetto.

Per tale motivo, oltre al sistema bancario, l’attività della rete è orientata a 360 gradi nell’incentivare i rapporti

e le relazioni con altri soggetti quali, imprese, cooperative, consorzi ed Enti che a vario titolo operano nel

settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e della Cooperazione, proponendo soluzioni finanziarie

dedicate e su misura.

Tra le principali iniziative commerciali poste in essere nel 2015 si annovera:

- Sviluppo del portafoglio “dormiente” costituito da aziende socie che attualmente non hanno in

essere finanziamenti garantiti da CreditAgri;

- Segmentazione del portafoglio soci in base all’indirizzo produttivo ed alla costituzione di una offerta

di servizi e prodotti dedicate alle specifiche esigenze;

- Iniziativa “tutti in campo” sviluppata al fine di migliorare le capacità di promozione sul piano

commerciale dei prodotti e delle soluzioni in portafoglio;

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21 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

- “Portafoglio di sviluppo” che consiste nel definire e completare le posizioni già acquisite e in

lavorazione presso gli uffici.

Nel corso dell’anno appena concluso è continuata anche l’azione di sviluppo del Ramo Corporate in termini

di aumento delle posizioni assistite, del perfezionamento di sistemi di valutazione, dello sviluppo delle

convenzioni bancarie e delle soluzioni a disposizione e del Ramo Consulting attraverso la strutturazione di

una nuova offerta di servizi ad alto valore aggiunto.

La rete commerciale è articolata sull’intero territorio nazionale è suddivisa in:

1. Rete Diretta;

2. Rete Alleata.

La Rete Diretta

È l’ossatura portante della rete commerciale e distributiva ed è costituita da personale dipendente diretto e

da personale che opera in forza di contratto di distacco di lavoro. Questa ultima tipologia di contratto, nel

corso dell’anno, è andata via via sempre più riducendosi e parallelamente è aumentata quella del personale

dipendente.

Essa è stata direttamente coordinata dalle due Direzioni Commerciali con il compito fondamentale di

valorizzare il ruolo del Confidi attraverso la promozione dei prodotti, dei servizi e delle soluzioni finanziarie

messe a disposizione delle imprese.

La rete commerciale diretta, si occupa dell’attività istruttoria delle richieste di concessione garanzia acquisite,

sia a canale diretto, sia attraverso il canale delle Reti alleate.

Allo stesso modo, la rete diretta si fa carico delle attività necessarie al fine di permettere il completamento

dell’intero iter della richiesta, fino all’erogazione del finanziamento e/o del servizio.

E’ compito della rete diretta anche lo sviluppo delle relazioni a livello territoriale con le Banche Partner e con

le Reti alleate, al fine di promuovere le attività del Confidi e allo stesso modo valorizzarne i contenuti legati

alle politiche commerciali.

Il risultato finale rappresenta la catena del valore generata dal Confidi, che è la conseguenza dell’insieme dei

processi di strutturazione delle convenzioni, creazione e progettazione di prodotti, promozione, distribuzione

d erogazione delle prestazioni.

Nel corso dell’anno 2015 la rete diretta si è fatta carico della promozione e distribuzione del servizio di

assistenza e consulenza, svolta attraverso le soluzioni presenti nel catalogo dei prodotti, ed erogato

attraverso il ramo aziendale dell’Expertise Consulting Team (ECT).

Nell’ambito delle politiche d’incentivazione produttiva, nell’anno 2015 è stato predisposto il documento di

budget aziendale contenete le indicazione dei traguardi di produzione assegnati a livello personale, di

gruppo, di funzione e manageriale.

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22 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Il documento di Budget 2015 è stato sviluppato attraverso i seguenti contenuti:

a) Un documento che riepiloga gli elementi caratteristici del budget, le modalità redazionali e le attività

di monitoraggio e misurazione;

b) Una seconda parte numerica con declinazione degli obiettivi attesi a livello territoriale per singola

provincia;

c) Una terza parte di natura qualitativa che attraverso alcuni parametri oggettivi e certi, agisce

attraverso leve incentivanti e di orientamento delle performance individuali, di area e aziendali.

Per ogni operatore della rete commerciale e per tutte le funzioni aziendali il Budget rappresenta il benchmark

di riferimento per la misurazione ed il monitoraggio delle performance, personali, territoriali ed aziendali.

Budget 2016 e temi di sviluppo.

Il documento di Budget del 2016, nella struttura di fondo ricalca quello dell’anno 2015.

Tra i principali temi di sviluppo si annoverano:

a) Revisione del portafoglio;

b) Sviluppo del ramo corporate;

c) Sviluppo servizio di Assistenza e Consulenza “Continuativa” e “A pacchetto”, a supporto dell’analisi

finanziaria storica e prospettica in ambito agricolo ed agroindustriale

d) Sviluppo delle relazioni con il Sistema Bancario;

e) Sviluppo delle relazioni con la Rete Alleata;

f) Piani di Sviluppo Rurale;

g) La riforma della Pac;

h) Iniziative specifiche per singoli territori;

i) Attivazione Campagne Commerciali tematiche per imprese segmentate già in portafoglio e per la

nuova clientela, relative a settori agricoli produttivi di maggiore interesse in termini di sviluppo

imprenditoriale;

j) Iniziative rivolte ai vari soggetti che operano a livello di singolo territorio quali cooperative, rivenditori

di macchine e attrezzature, consorzi agrari, ecc..

Per quanto attiene la presenza territoriale e le risorse professionali impiegate si rimanda al successivo

capitolo “STRUTTURA ORGANIZZATIVA”.

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23 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

La Rete Alleata

È rappresentata da accordi di collaborazione e condivisione sulla base di elementi comuni di sviluppo delle

rispettive attività, rivolta alle imprese da entrambe le parti assistite.

Nel 2015 la principale rete alleata è stata rappresentata dal Centro di Assistenza Agricola Coldiretti (CAA

Coldiretti), ovvero una rete di servizi tecnici al 100% posseduta dall’organizzazione di rappresentanza

nazionale in ambito agricolo denominata Coldiretti.

Essa ha il compito, nella stretta osservanza delle disposizioni normative e regolamentari, di assistere le

imprese agricole associate alla Coldiretti nella predisposizione di documenti e atti necessari all’allestimento

funzionale di un fascicolo destinato alla presentazione di istanze di credito/garanzia. Ai sensi del D.Lgs. n.

141/2010, art. 12, l’attività svolta non ricade negli ambiti della mediazione creditizia.

Lo strumento attraverso il quale la rete Alleata del CAA Coldiretti s’interfaccia con la nostra rete territoriale

diretta è rappresentato dalla piattaforma Web denominata “CRM – CreditAgri”.

Si tratta di una applicazione che consente di mettere immediatamente in relazione qualsiasi referente della

rete alleata con l’omologo referente della rete diretta, competente per ambito territoriale.

Parallelamente prosegue la collaborazione con la rete della Centrale Cooperativa UE.COOP con la quale sono

stati individuati e condivisi ambiti di collaborazione e sviluppo delle rispettive attività, intese ad assistere al

meglio questa particolare categoria d’imprese a natura mutualistica che sono le cooperative.

In ogni caso, l’attività istruttoria/valutativa delle richieste che provengono dalle reti alleate così come

l’attività di consulenza ed assistenza, resta di esclusiva competenza della rete diretta del Confidi.

Nel corso del corrente anno il sistema delle Reti Alleate avrà un ulteriore sviluppo grazie all’inserimento di

una rete distributiva terza di tipo agenziale con la quale si conta, entro il 31 dicembre 2016, di inserire dieci

agenti in attività finanziaria nei territori dove la presenza del Confidi è meno capillare.

A tale proposito appare utile riepilogare brevemente i principali obiettivi che si intendono perseguire

attraverso la Rete Distributiva Agenziale:

- Assicurare capillarità territoriale nella distribuzione;

- Introdurre una rete professionale qualificata;

- Personalizzare i servizi ed i prodotti offerti rispetto alle esigenze delle imprese;

- Ottimizzare i costi connessi con la fase di distribuzione dei prodotti.

PROCESSO DI GESTIONE DELLA RETE DISTRIBUTIVA ESTERNA

La rete distributiva sarà presidiata con meccanismi di controllo adeguati al fine di garantire la conformità ai rispettivo obblighi in materia di:

- Prevenzione fenomeni di usura, riciclaggio e finanziamento al terrorismo; - Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancarie finanziari;

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24 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

- Correttezza delle relazioni con la clientela.

Normativa esterna di riferimento per l’intermediario:

La Circolare della Banca d’Italia n. 288 del 03 aprile 2015 (ed in particolare il Titolo III, Cap. 1, Sez. V

“Esternalizzazione di funzioni aziendali e distribuzione di prodotti e servizi”) rappresenta la principale fonte

normativa ai fini del presente Regolamento.

Tale disciplina rappresenta il contesto di riferimento all’interno del quale l’intermediario deve muoversi

definendo principi e regole sulla base del principio di proporzionalità, ovvero tenendo conto della propria

complessità operativa, dimensionale e organizzativa, nonché della natura dell’attività svolta, pervenendo ad

un impianto normativo sufficientemente flessibile, tale da non porre ostacoli ai processi valutativi e al

contempo di garantire la sana e prudente gestione.

Le citate Disposizioni di Vigilanza di Banca d’Italia stabiliscono, in particolare, che:

per quanto attiene la “promozione e collocamento e/o conclusione di contratti relativi alla concessione di

finanziamenti sotto qualsiasi forma tramite soggetti terzi” gli intermediari devono presidiare i rischi derivanti

dalla scelta di esternalizzazione e mantenere la capacità di controllo del processo distributivo.

Il rispetto di tali requisiti posti dalla Banca d’Italia passa attraverso la definizione del processo di selezione,

gestione e controllo della rete distributiva e di soluzioni organizzative a governo e presidio dei rischi collegati.

A tal fine, per la gestione della rete terza di tipo agenziale l’intermediario definirà:

• un Regolamento di gestione delle reti terze;

• il processo decisionale per il conferimento dei mandati;

• le modalità attraverso le quali assicurare che il personale e i soggetti terzi utilizzati per lo svolgimento

delle attività e la distribuzione dei propri prodotti siano adeguatamente formati con riferimento alle

attività prestate, agli adempimenti in materia di prevenzione dei fenomeni di usura, riciclaggio e di

finanziamento al terrorismo, alla normativa in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi

bancari e finanziari e di correttezza delle relazioni con la clientela;

• le procedure da adottare – anche informatiche – per accertare che i soggetti di cui intendono

avvalersi siano iscritti, ove previsto, nei rispettivi albi e monitorare il mantenimento nel tempo di tale

condizione;

• il contenuto minimo del mandato e gli obblighi del soggetto distributore;

• il corretto svolgimento, nel continuo, dell’attività di distribuzione adottando i presidi necessari a:

o assicurare da parte di tali soggetti il rispetto sia delle procedure di distribuzione concordate

con l’intermediario sia delle disposizioni ad essi applicabili (ad esempio, disposizioni in

materia di trasparenza, usura e antiriciclaggio) da cui possono derivare a carico degli

intermediari stessi rischi rilevanti, in particolare di natura legale e reputazionale. Gli

intermediari si dotano di procedure e strumenti informatici per il controllo a distanza

sull’operato della rete ed effettuano - con cadenza regolare - accessi presso la stessa;

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25 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

o ai fini della gestione del rischio di credito, monitorare l’andamento dei finanziamenti erogati

tramite la rete distributiva per assicurare la coerenza con le proprie politiche creditizie ed

evidenziare in maniera tempestiva eventuali anomalie o peggioramenti nelle performance

dei finanziamenti erogati in grado di incidere sul proprio profilo di rischio;

• i flussi informativi interni volti ad assicurare agli organi aziendali e alle funzioni aziendali di controllo

la piena conoscenza e governabilità dei fattori di rischio relativi al processo di distribuzione; a tal fine,

mantiene e aggiornano costantemente apposita evidenza dei distributori di cui si avvalgono e dei

loro eventuali sub-distributori;

• controllare efficacemente il processo di distribuzione e i relativi rischi; in tale ambito, individuano,

all’interno della propria organizzazione, un responsabile del controllo del processo di distribuzione;

• identificano le misure attivabili in caso di non corretto svolgimento delle attività affidate al

distributore.

Sul piano operativo il processo dei controlli sulla rete distributiva esterna, è da intendersi articolato in base

alle seguenti fasi:

- verifica dei requisiti di onorabilità, professionalità e regolamentari (ex ante e in via ispettiva su base

ricorrente)

- monitoraggio e verifica degli SLA contrattuali di performance e di rischio (nel continuo)

- monitoraggio dei contatti con la clientela, anche in termini di customer satisfaction (nel continuo)

- verifiche di compliance normativa in tema di: trasparenza, privacy, antiriciclaggio e policy interne

dell’intermediario (in via ispettiva su base ricorrente)

POLITICHE DI INCENTIVAZIONE PRODUTTIVA

Il nostro Confidi ha sempre creduto nelle dinamiche evolutive commerciali strettamente connesse al

coinvolgimento di tutto l’apparato aziendale, con particolare riferimento al posizionamento ed assegnazione

di budget personali, di gruppo, di territorio e di funzione.

In linea generale nel corso dell’anno 2015 sono stati assegnati traguardi di produzione sia in termini di valore

nominale dei finanziamenti garantiti, sia in termini di corrispettivi derivanti dall’attività dai servizi di

assistenza e consulenza alle imprese.

L’assegnazione del budget commerciale ha interessato tutte le funzioni provinciali e regionali, riscontrando

difficoltà al raggiungimento degli obiettivi attesi, in funzione del credit crunch che ha investito il nostro paese

negli ultimi anni ed anche in attesa dell’avvio dei Piani di Sviluppo Rurale che da sempre alimentano e

supportano, attraverso la contribuzione pubblica, gli investimenti nel settore agricolo.

La stretta creditizia delle banche, l’incremento delle sofferenze, la riduzione dei processi di investimento, la

crescente difficoltà (in termini di marginalità reddituale) delle imprese agricole ed una politica creditizia più

stringente, hanno determinato l’insieme delle cause che hanno portato ad un ridimensionamento dei risultati

attesi.

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26 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Il Budget 2016 vede una riformulazione degli obiettivi definiti per Region/Provincia tenendo conto delle

risorse assegnate, nonché della storicità a livello operativo del Confidi, della numerosità delle aziende e dei

volumi generati in termini di credito agrario da parte delle singole Province.

Le politiche di incentivazione produttiva che l’Intermediario intende gestire, quindi, saranno sempre più

improntate ad una valutazione non solo quantitativa dei volumi gestiti, ma anche di tipo qualitativo.

In particolare a decorrere dall’esercizio 2016 verranno attivati specifici presidi valutativi per verificare con

maggiore attenzione la qualità del portafoglio sviluppato attraverso un sistema di incentivazione modulato

in funzione della valutazione del rischio assunto (misurato in base a parametri di segmentazione dello scoring

assegnato ad ogni impresa), in rapporto ai volumi delle garanzie sviluppate.

PARTENARIATI BANCARI

Nell’ambito delle relazioni con il sistema bancario, nel corso dell’anno 2015 è proseguita l’attività di

convenzionamento con il sistema Bancario che ormai ha raggiunto una buona base di “copertura” in tutte le

Regioni.

Con alcuni Istituti gli accordi vanno oltre la fase di convenzionamento vero e proprio per sviluppare nuovi e

ulteriori elementi di collaborazione continuamente alimentati all’interno di appositi tavoli tecnici e incontri

tra le parti.

Per tali motivi queste Convenzioni vengono definite “Accordi di Partenariato”.

Gli “Accordi di Partenariato”, sviluppati nel corso del 2015 hanno riguardato alcuni Gruppi Bancari che

operano a livello nazionale.

Alla base dello sviluppo delle relazioni vi è la condivisione degli elementi di valutazione del merito di credito

delle Imprese agricole; in tale ambito il nostro modello di valutazione, condiviso con il Consorzio PattiChiari,

è diventato un elemento centrale nella relazione in grado di fornire una rappresentazione oggettiva degli

elementi economico/patrimoniali determinanti e caratterizzanti le imprese agricole.

L’attività dei tavoli tecnici con il sistema Bancario Partner si prefigge lo scopo di sviluppare prodotti e servizi

“a canale dedicato”, da gestire unicamente attraverso la nostra rete commerciale e consistenti in prodotti

esclusivi a condizioni di mercato riservate alle imprese socie, i cosiddetti “prodotti non da sportello

ordinario”.

In tal senso nell’ambito dei tavoli tecnici si sono sviluppate le seguenti aree tematiche:

a) metodologie di valutazione delle imprese agricole, agroalimentari e della Cooperazione;

b) rapporto Banca e Confidi;

c) Le garanzie pubbliche;

d) iniziative congiunte in campo formativo;

e) prodotti dedicati alle imprese assistite dal Confidi;

f) Iniziative di valorizzazione del settore agricolo e della Cooperazione.

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27 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Tra le Banche Partner ad oggi possiamo annoverare:

1. Gruppo Cariparma – Credit Agricole;

2. Unicredit Banca Spa;

3. Gruppo Intesa Sanpaolo Spa;

4. Banca Nazionale del lavoro Spa;

5. Gruppo Banco Popolare;

6. Banca della Nuova Terra Spa in collaborazione con la Banca Popolare di Sondrio;

7. Monte dei Paschi di Siena S.p.A.;

8. Albaleasing S.p.A..

PARTENARIATI PUBBLICI

Nel corso degli anni la consolidata collaborazione partecipativa di diversi enti pubblici ha permesso a

CreditAgri, in forza di specifiche leggi di carattere nazionale, di porre in essere un processo di

patrimonializzazione del Confidi, imputando a capitale sociale e ad apposita riserva una importante

componente di dotazioni di pubblica provenienza, nello specifico:

1. Fondi pubblici gestiti dai Consorzi di garanzia fidi esistenti prima della fusione in CreditAgri Italia e

patrimonializzati in virtù delle disposizioni di cui all'art. 1 comma 134 della legge 244/2007 (legge

finanziaria 2008);

2. Fondi pubblici patrimonializzati in virtù delle disposizioni di cui all'art. 13 della Legge 326/2003 (c.d.

“Legge sui Confidi”) a seguito della fusione per incorporazione in Agrifidi Sardegna (poi CreditAgri

Italia) di vari confidi presenti sul territorio nazionale con liberatoria degli enti pubblici interessati;

3. Fondi pubblici patrimonializzati a seguito del c.d. “Decreto Crescita 2.0” (Dl 179/212 convertito con

Legge 221/2012);

4. Fondi pubblici di garanzia in gestione e amministrazione.

Le consistenze patrimonializzate alla data odierna sono:

1. Fondi pubblici gestiti dai Consorzi di garanzia fidi esistenti prima della fusione in CreditAgri Italia e

patrimonializzati in virtù delle disposizioni di cui all'art. 1, comma 134 della legge 244/2007 (legge

finanziaria 2008);

L'art. 1 comma 134 della Legge 244/2007 ha consentito ai confidi di “imputare al fondo consortile, al

capitale sociale o ad apposita riserva i fondi rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali costituiti da

contributi dello Stato, delle Regioni o di altri Enti Pubblici esistenti alla data del 30 giugno 2007. Tali

risorse sono attribuite unitariamente al patrimonio a fini di vigilanza dei relativi confidi, senza vincoli

di destinazione”.

In sintesi, dei fondi patrimonializzati 1.800.000 Euro sono stati portati a capitale sociale e 1.739.066

Euro a riserve.

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28 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

2. Fondi pubblici patrimonializzati in virtù delle disposizioni di cui all'art. 13 comma 33 della Legge

326/2003 (c.d. “Legge sui Confidi”) a seguito della fusione per incorporazione in Agrifidi Sardegna

(poi CreditAgri Italia) di vari confidi presenti sul territorio nazionale con liberatoria degli enti pubblici

interessati;

L'art. 13 comma 33 della Legge 326/2003 (c.d. Legge sui Confidi) prevede che i confidi possono, anche

“in occasione delle trasformazioni e fusioni” “imputare al fondo consortile o al capitale sociale i fondi

rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali costituiti da contributi dello Stato, delle Regioni o di altri

Enti pubblici...”

In virtù di questa norma CreditAgri Italia, previa acquisizione di lettere da parte degli Enti Pubblici

erogatori di detti fondi che hanno dato al Confidi la piena disponibilità dei fondi corrisposti ha

costituito un apposita riserva di patrimonio, alimentata con detti fondi, per Euro 7.379.260.

3. Fondi pubblici patrimonializzati a seguito del c.d. “Decreto Crescita 2.0” (D.L. 179/212 convertito con

Legge 221/2012);

L'art. 36 comma 1 della Legge 221/2012 ha stabilito che “i confidi sottoposti entro il 31 dicembre

2013 a vigilanza diretta da parte della Banca d'Italia possono imputare al fondo consortile, al capitale

sociale, ad apposita riserva o accantonare per la copertura dei rischi i fondi rischi e gli altri fondi o

riserve patrimoniali o finanziamenti per la concessione delle garanzie costituiti da contributi dello

Stato, elle Regioni e di altri Enti pubblici esistenti alla data del 31 dicembre 2012.”

Con delibera di assemblea ordinaria del 26 giugno 2013 sono stati patrimonializzati fondi per Euro

12.304.139 di cui Euro 3.691.241 a capitale sociale ed Euro 8.612.898 a riserve

4. Fondi pubblici di garanzia in gestione e amministrazione.

Qui di seguito lo schema riepilogativo dei fondi pubblici in gestione e amministrazione del Confidi, il

cui ammontare al 31.12.2015 è pari ad Euro 3.047.261.

Divisione CCIAA Comune Provincia Regione Totale

Abruzzo 11.221 - - - 11.221

Ca labria 137.375 - - 26.078 163.453

Campania 305.078 - - - 305.078

Emi l ia Romagna 74.227 - - - 74.227

Lazio 131.039 - - 301.128 432.167

Liguria 35.000 - - - 35.000

Lombardia 172.093 - - - 172.093

Pescara 13.150 - - - 13.150

Piemonte 67.634 - - - 67.634

Sardegna - - 659.448 659.448

Sici l ia 2.011 2.341 19.269 - 23.621

Trentino Al to Adige - - 300.000 - 300.000

Veneto 786.665 3.504 - - 790.169

Totale 1.735.493 5.845 319.269 986.654 3.047.261

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29 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Si comunica che la CCIAA di Forlì e Cesena ci ha attribuito con determina del 13 Marzo 2015 la somma di Euro

17.913,85 e pre attribuito con determina del 31 Marzo 2015 la somma di Euro 3.733.

Infine si evidenzia che nell’anno 2014 nella provincia di Forlì e Cesena abbiamo erogato garanzie a n. 12

aziende per un totale di Euro 955.829.

Ai sensi delle Direttive per l’attuazione degli interventi dell’attività di garanzia collettiva dei fidi di cui alla L.R.

21 settembre 2005, n. 11 e successive modifiche e integrazioni si riportano le seguenti tabelle relative

all’attività del Confidi sul territorio siciliano:

Tabella 1

Importi (euro) relativi a singolo anno Anno 2014 Anno 2015 Differenza

Richies to 10.706.808,00 9.445.873,00 (1.260.935)

Finanziato 4.900.497,00 5.273.926,95 373.429,95

Garanti to 1.670.201,00 2.366.871,35 696.670,35

Controgaranti to - - -

Tabella 2

Numero pratiche relative al singolo anno Anno 2014 Anno 2015 Differenza

Del iberate 243 198 (45)

Concess e 204 106 (98)

Ri ti rate 39 37 (2)

Controgaranti te - - -

Tabella 3

Anno 2014 Anno 2015 Differenza

Garanzie ri lasciate nel s ingolo anno su finanziamenti a

medio e lungo termine (euro)

1.262.884/1.670.201

(pari a l 75,61%)

1.284.407/2.366.871

(pari a l 54,27% )-21,34%

Tabella 4

Anno 2014 Anno 2015 Differenza

Numero tota le pratiche garanti te 1.256 1.015 (241)

Numero tota le pratiche controgaranti te 7 3 (4)

Tabella 5

Anno 2014 Anno 2015 Differenza

Importo tota le garanti to 17.552.271 17.866.230 313.959

Importo tota le controgaranti to 62.455 49.213 (13.242)

Tabella 6

Importi (euro) relativi al singolo anno Anno 2014 Anno 2015 Differenza

Ammontare fondo ri s chi - - -

Ammontare fondo ri s chi quota regionale - - -

Ammontare Patrimonio di vigi lanza 32.560.930 29.011.450 (3.549.480)

Es cuss ioni 28.582 - (28.582)

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30 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Fondo di Prevenzione del Fenomeno dell’usura

In applicazione di quanto disposto dalla Legge n. 108/96, art. 15, CreditAgri Italia è gestore del Fondo di

Prevenzione del Fenomeno dell’Usura.

Al riguardo si rileva come nel corso dell’esercizio 2015 non si sono manifestate le condizioni che abbiano

permesso di garantire operazioni di finanziamento a favore delle imprese socie, attraverso l’utilizzo di tale

strumento.

RICERCA E SVILUPPO: INNOVAZIONE DI PRODOTTI E SERVIZI

Le attività che CreditAgri Italia svolge in questo ambito riguardano lo sviluppo di progetti di assistenza e

consulenza da fornire alle imprese – socie e non solo, in materia di finanza e gestione aziendale.

Tabella 7

Anno 2014 Anno 2015 Differenza

Numero imprese tota le 1.651 1.651 -

Artigianato - - -

Commercio - - -

Industria - - -

Agricol tura 1.651 1.651 -

Recuperi

(*)

- - - - - - - - -

Totale - - - - - - - - -

*somme rientrate come fondi rischi in gara nzia dai fondi in sofferenza a seguito di recuperi . I fondi di garanzia monetari trovano

corri spondenza nel la voce del pa ss ivo fondi ri schi di garanzia . Eventua l i di fferenze trovera nno corri s pondenza in a ltre poste del

pa ss ivo

Tabella 8 Movimenti fondi indisponibili C/Banche

Fondi indisponibili al

31/12/2014Movimenti

Fondi indisponibili al

31/12/2015

Per rischi

in garanzia

Per rischi

in

sofferenza

Trasferime

nti a

sofferenza

Prelievi

definitivi**Incrementi

Rischi in

garanzia

Rischi in

sofferenzaTotale

Banche

OrigineSaldo al

31/12/2014Incrementi Utilizzi (*) (**)

Saldo al

31/12/2015

Contributi dei cons orziati - - - -

Contributi di terzi (speci ficare) - - - -

Contributi del l a Regione Sici l iana - - - -

Interess i maturati - - - -

Interess i maturati sul la quota di pertinenza

regional e - - - -

Al tri - - - -

TOTALE - - - -

*la quota uti l i zzi (cos ti tui ta dal le perdite defini tive su interventi in garanzia ) s arà riparti ta pro - quota

Tabella 9 Movimenti fondi rischi di garanzia

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31 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Lo sviluppo di tali attività riguarda due filoni generici ed uno specifico per la regione Sardegna:

1. Consulenza su finanziamento;

2. Consulenza continuativa;

3. Attività connesse e strumentali – Legge Regionale n.4/2002 Regione Autonoma Sardegna.

1. Consulenza su finanziamento

E’ il servizio di consulenza fornito al socio che presenta una richiesta di rilascio garanzia per un finanziamento

bancario. Questo tipo di prestazione permette di fornire al socio/cliente un ritorno informativo delle attività

di analisi svolte nel processo di valutazione della richiesta di garanzia. Attraverso il nostro applicativo

gestionale viene elaborato un fascicolo aziendale denominato “FARM ADVISORY” che, sfruttando gli stessi

dati utilizzati in istruttoria, riproduce ed evidenzia attraverso riclassificazioni di bilancio e grafici le principali

informazioni e considerazioni economico-finanziarie sull’azienda. Tale fascicolo, associato ad una lettera di

accompagnamento, rappresenta per il cliente l’output dell’attività di consulenza e per CreditAgri Italia il

documento che consente di valorizzare il lavoro svolto. Nel caso in cui l’impresa richiedente garanzia sia una

società di capitali, la fase istruttoria sull’applicativo gestionale ha una strutturazione diversa ed il fascicolo

viene predisposto utilizzando l’applicativo Excel con inserimento manuale dei dati di bilancio. Attualmente è

in fase di implementazione sul gestionale la stampa in automatico del “FARM ADVISORY” anche per le società

di capitali, al fine di ridurre i tempi di elaborazione manuale e standardizzare il formato del dossier

documentale da consegnare alle PMI associate.

Lo sviluppo di questo servizio ha contribuito, da un lato, alla “crescita culturale” delle imprese agricole su una

materia delicata quale l’analisi economico-finanziaria, dall’altro ha consentito al Confidi di diversificare la

propria struttura dei ricavi.

Le commissioni che si incassano sono proporzionali all’importo del finanziamento richiesto dal socio, in base

alle regole di seguito spiegate.

Sono esenti dal pagamento gli affidamenti a breve termine con importo richiesto inferiore o uguale a 25.000

Euro; per quelli di importo superiore è prevista una commissione pari allo 0,5% del finanziamento oltre a una

quota fissa di 100 Euro, che diventa 200 Euro per i finanziamenti a breve termine di importo superiore a

100.000 Euro. Per tutti gli affidamenti chirografari ed ipotecari la commissione è calcolata in funzione dell’1%

dell’importo di finanziamento richiesto, oltre la quota fissa di 250 Euro che diventa 350 Euro per importi

richiesti superiori a 500.000 Euro. E’ previsto un massimale di commissione pari a 8.000 Euro.

Nelle tabelle seguenti vengono riepilogati i risultati conseguiti nel corso del 2015, in termini di numero di

pratiche deliberate e di relative commissioni ECT maturate ed incassate.

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32 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

2. Consulenza continuativa

Questo tipo di consulenza è rivolto a società o enti che necessitano di un’assistenza qualificata in materia di

gestione finanziaria. Il servizio consiste in un supporto continuativo annuo, strutturato in incontri periodici,

che consente di arrivare, attraverso una serie di analisi e valutazioni, alla produzione di business plan specifici,

contenenti tutte le informazioni sull’azienda utili alla valutazione della sua situazione e anche ad una sua

presentazione a terzi interlocutori (in particolare banche).

Tale consulenza si esplica attraverso l’assistenza nell’individuazione di operazioni di natura ordinaria o

straordinaria, nella gestione dei rapporti con i terzi interlocutori, nel monitoraggio delle azioni intraprese e

nell’eventuale individuazione di azioni correttive.

L’intervento di CreditAgri Italia può consistere anche nell’assistere l’azienda in situazioni specifiche dalla

stessa individuate. Operativamente l’intervento porta, in una prima fase, alla predisposizione di dossier

numerici e descrittivi mirati alla valutazione economico-finanziaria del cliente, all’analisi di sostenibilità

finanziaria, alla determinazione del fabbisogno finanziario dell’impresa, con identificazione di possibili

opzioni attivabili; in una seconda fase si assiste l’azienda nell’eventuale ricerca di Partner finanziari per far

fronte al fabbisogno determinato.

Tuttavia le operazioni proposte nel corso dell’erogazione del servizio di consulenza non sono

necessariamente legate a un finanziamento, ma anche a operazioni strategico- organizzative di altra natura

(es.: fusione, acquisizione o riordino di gruppo).

Gli incarichi sottoscritti nel corso del 2015 sono stati sedici ed hanno determinano i compensi di seguito

riepilogati per area geografica di competenza ed importo:

Divisione Numero praticheCommissioni da

contratto

Commissioni

pagate

Creditagri Abruzzo 18 19.501 13.171

Creditagri Bas i l i cata 19 24.107 23.314

Creditagri Calabria 21 37.759 18.459

Creditagri Campania 41 56.717 35.245

Creditagri Emi l ia Romagna 206 468.969 324.637

Creditagri Friul i Venezia Giul ia 62 51.089 38.548

Creditagri Lazio 145 278.145 220.074

Creditagri Liguria 43 39.888 31.720

Creditagri Lombardia 225 370.597 267.449

Creditagri Marche 19 33.527 22.174

Creditagri Mol is e 7 16.897 14.152

Creditagri Piemonte 95 156.165 120.838

Creditagri Pugl ia 19 26.302 15.237

Creditagri Sardegna 123 142.809 116.695

Creditagri Sici l i a 89 94.706 46.028

Creditagri Tos cana 38 42.435 40.361

Creditagri Trentino Al to Adige 16 34.941 27.462

Creditagri Umbria 10 15.079 4.343

Creditagri Veneto 178 328.553 196.092

Totale 1.374 2.238.186 1.575.997

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33 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Nel corso degli ultimi mesi del 2015 è stato istituito un terzo filone di consulenza legato alle attività connesse

e strumentali residuali, ma non è risultato operativo nel corso dell’anno. Si tratta di servizi di Consulenza “a

pacchetto”, consistenti in attività di assistenza standard orientate su due filoni, da una parte vi sono analisi

storiche e di posizionamento e dall’altra proiezioni economico-finanziarie. Si tratta di un’offerta consulenziale

standardizzata, sia con riferimento alle prestazioni fornite, che al prezzario applicato, pertanto di facile ed

immediata comprensione e utilizzazione.

3. Attivita’ connesse e strumentali – L.R. n. 4/2002 Regione Autonoma Sardegna

Le attività svolte in questo ambito da CreditAgri Italia – Divisione Sardegna - hanno riguardato la

rendicontazione alla Regione Autonoma della Sardegna (RAS) delle attività di assistenza e consulenza

prestate in favore delle imprese al fine di favorirne l'accesso al credito e migliorarne la gestione finanziaria

aziendale. Le attività sono articolate in due filoni:

• Servizi di assistenza tecnico/finanziaria legati all’emissione della garanzia;

• Servizi di assistenza e consulenza specifica.

Servizi di assistenza tecnico/finanziaria legati all’emissione della garanzia

La rendicontazione tiene conto delle garanzie rilasciate ai sensi della Legge Regionale 31 gennaio 2002 n. 4,

nonché delle prestazioni di assistenza e consulenza a favore delle imprese agricole rese ai sensi della citata

norma. Tiene conto, inoltre, della gestione globale del Confidi CreditAgri Italia S.c.p.a. – Sede Operativa

Regione Sardegna - in ordine alle attività di funzionamento, alle modalità di esecuzione delle delibere di

garanzia assunte dai competenti orfani del Confidi, alle prescrizioni di cui alla Legge Regionale n. 4/2002 - e

ad ogni altra osservazione normativa e statutaria.

Dalle risultanze delle delibere assunte e dall'esame di ogni fascicolo documentale ed istruttorio delle istanze

di garanzia e di assistenza e consulenza, risulta che i beneficiari delle prestazioni sono stati esclusivamente

quelli contemplati dalla disciplina di applicazione della citata L.R. n. 4/2002 e le prestazioni dei servizi di

assistenza e consulenza sono state dirette unicamente a favorire l'accesso al credito ed a migliorare la

gestione finanziaria aziendale attraverso l'assistenza e la consulenza tecnico-finanziaria a favore delle

imprese.

Importo Numero contratti

Credi tagri Emi l ia Romagna 195.200 2

Credi tagri Lazio 30.500 1

Credi tagri Liguria 2.440 1

Credi tagri Piemonte 1.220 1

Credi tagri Pugl ia 21.960 1

Credi tagri Sardegna 2.074 1

Credi tagri Toscana 4.270 2

Credi tagri Trentino Alto Adige 1.220 1

Totale 258.884 10

DivisioneContratti

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34 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

I lavori resi alle imprese sono riferiti esclusivamente a studi per il miglior utilizzo delle fonti di finanziamento,

a progetti di fattibilità, ad analisi dei bilanci e degli indici di valutazione finanziaria, analisi previsionali e

consulenze economiche e contrattuali in materia di finanza d'impresa, quali attività complementari per

l'accesso al credito.

Ogni attività di assunzione del rischio di garanzia è stata posta in essere con delibera del competente organo

societario che ha agito secondo la normativa interna e nel rispetto dell'indipendenza decisionale da

condizionamenti di alcun genere, senza discriminazioni e pregiudizi e secondo valutazioni di merito che

hanno caso per caso verificato la correttezza formale e sostanziale delle richieste.

La rendicontazione presentata nel corso del 2015 si riassume nei dati di seguito illustrati:

Servizi di assistenza e consulenza specifica

Nel 2015 lo scrivente Istituto ha svolto attività di assistenza e consulenza specifica destinate a una

cooperativa di allevatori di ovini, avente una funzione di supporto alle aziende socie molto importante sul

territorio in cui opera. L’erogazione dei servizi è stata perfezionata – come di consueto - in linea con i dettati

della LR n. 4/2002 Regione Sardegna.

L’attività di consulenza si è svolta con un’analisi finanziaria (check-up) della situazione rinveniente dai bilanci

consolidati, un analisi del cash-flow e la verifica dell’equilibrio finanziario. Il fascicolo elaborato (dossier

descrittivo e numerico) comprende, oltre alle informazioni di natura camerale, l’ultimo bilancio approvato,

una perizia di stima del Patrimonio Sociale, le interrogazioni delle centrali rischi pubbliche (CR - Banca d’Italia)

e private (Eurisc - CRIF) ed una riclassificazione degli ultimi bilanci approvati. Sulla base di questi elaborati è

stato attribuito un rating all’azienda.

In base a quanto osservato in dodici anni di attività gestoria della L.R. n. 4/2002 RAS, l’incasso delle spettanze

derivanti dalle attività sopra descritte seguirà probabilmente una tempistica lenta (due/tre anni).

Di seguito il riepilogo dei contratti sottoscritti nel corso del 2015:

Numero pratiche rendicontate Commissioni previste Commissioni incassate

69 128.542 -

Numero incarichi Spettanze dovute

1 483.156

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35 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

CreditAgri Italia in quanto Intermediario Finanziario vigilato, si è dotato di un complesso Sistema dei Controlli

Interni (di seguito anche “SCI”), articolato su diversi livelli e funzioni.

Il SCI è l’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative che mirano ad assicurare il

rispetto delle strategie aziendali ed il conseguimento dell’efficacia e dell’efficienza dei processi, della

salvaguardia del valore delle attività a protezione delle perdite, dell’affidabilità e integrità delle informazioni

contabili e gestionali, del corretto utilizzo delle risorse aziendali, della conformità delle operazioni alla legge,

alla normativa di vigilanza, allo Statuto ed alle disposizioni interne dell’intermediario. Il SCI contribuisce anche

al continuo miglioramento, garantendo azioni correttive per l’eliminazione delle anomalie rilevate e la

coerente evoluzione dei presidi organizzativi rispetto alle strategie aziendali ed al contesto di riferimento.

Il SCI copre tutte le tipologie di rischio significative, cercando, ove possibile, di quantificarne l’impatto. Più

precisamente, gli obiettivi che CreditAgri Italia intende perseguire attraverso l’azione delle proprie funzioni

di controllo e di governo dei rischi sono:

� Adeguatezza dell’assetto organizzativo: la struttura organizzativa deve essere adeguata

all’operatività della Società ed alla sua evoluzione, sia in termini di volumi che di complessità, nel

rispetto del principio di proporzionalità dell’organizzazione degli intermediari;

� Conformità (Compliance): le procedure aziendali (operative e di controllo) devono essere strutturate

e supportate in modo tale da minimizzare il rischio di non conformità associabile alle operazioni

aziendali rispetto al complesso delle norme applicabili nonché il rischio reputazionale, avendo

sempre riguardo ai volumi, alla complessità ed alla frequenza delle attività aziendali;

� Gestione dei rischi aziendali: la cooperazione tra le funzioni di controllo e di governo dei rischi deve

consentire la corretta e tempestiva gestione da parte del Consiglio di Amministrazione dei rischi

aziendali, attraverso flussi informativi al Management idonei ad assicurare la pronta rilevazione, il

continuo monitoraggio ed il periodico reporting dei rischi stessi;

� Gestione dei conflitti d’interesse: il sistema dei controlli interni e di governo dei rischi deve consentire

il contenimento, laddove possibile, ovvero la rilevazione e la successiva gestione delle situazioni di

potenziale conflitto d’interessi, sia a livello aziendale che personale;

� Qualità del reporting: il sistema di rilevazione e di registrazione degli eventi gestionali deve

consentire la ricostruzione e la verifica delle operazioni e delle aggregazioni dei dati aziendali, a

beneficio degli organi e delle funzioni di controllo, sia interne che esterne alla Società;

� Documentabilità delle attività di controllo: il sistema dei controlli interni deve essere strutturato in

modo da consentire in ogni momento le attività di verifica e di ricostruzione delle operazioni

necessarie ai fini della revisione sia interna, che esterna. La documentazione delle attività di controllo

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36 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

e di revisione interna, inoltre, deve contribuire a facilitare la produzione delle informazioni per le

eventuali richieste dell’Autorità di Vigilanza;

� Trasparenza: il complesso delle attività di controllo e di prevenzione dei rischi deve essere ispirato,

tra l’altro, a criteri di trasparenza nei confronti dei clienti.

Il SCI comprende diverse tipologie di controllo, articolate su tre livelli:

- Controlli di linea (I° livello);

- Controllo sulla gestione dei rischi (II° livello);

- Attività di revisione interna (III° livello).

Coerentemente con quanto previsto dalla disciplina emanata da Banca d’Italia e dalla Consob, i livelli di

controllo sono definiti come segue.

I controlli di I° livello sono diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati

dalle stesse strutture produttive (ad esempio controlli di tipo gerarchico sistematici e a campione) o

incorporati nelle procedure, anche automatizzate, ovvero eseguiti nell’ambito dell’attività di back office.

I controlli di II° livello concorrono alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio; in tal caso i

controlli di II° livello sono affidati a strutture dedicate, in particolare alle funzioni di:

- Risk Management

- Antiriciclaggio

- Compliance

Le Funzioni di controllo II° livello riportano direttamente all’Organo con funzione di gestione

(Consigliere/Amministratore Delegato) e possono avere accesso diretto all’Organo con funzione di

supervisione strategica (Consiglio di Amministrazione) ed all’Organo con funzione di controllo (Collegio

Sindacale) e comunicano con essi senza restrizioni o intermediazioni.

I controlli di III° livello hanno ad oggetto il complesso dei processi e delle procedure che caratterizzano

l’attività aziendale, sia di business che amministrativi e di back office. Essi comprendono la valutazione

periodica della completezza, della funzionalità e dell’adeguatezza del SCI.

I controlli di III° livello sono svolti dalla funzione di:

- Internal Audit

La Funzione di controllo di III° livello riporta direttamente all’Organo con funzione di supervisione strategica

ed ha accesso diretto all’organo con funzioni di controllo. Il Consiglio di Amministrazione, l’Alta Direzione ed

il Collegio Sindacale sono regolarmente informati sull’attività da questi svolta. La funzione di Internal Audit si

relaziona costantemente con le altre strutture e funzioni aziendali preposte ai controlli, ed in particolare con

le funzioni di Risk Management, Antiriciclaggio e Compliance.

Tutte le funzioni di controllo di II° e III° livello:

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37 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

� Operano secondo un piano di attività approvato direttamente dal Consiglio di Amministrazione e

comunque in relazione ad eventuali eventi di discontinuità nell’attività aziendale ovvero in presenza

di specifiche esigenze aziendali;

� Relazionano gli Organi Sociali con cadenza almeno annuale.

Sulla base delle risultanze che emergono dalle informative periodiche delle funzioni di controllo di II° e III°

livello, la Società stabilisce i correttivi in termini di interventi:

- Formazione

- Adeguamenti organizzativi

- Adeguamenti dei sistemi gestionali utilizzati

- Modifica/integrazione alla normativa interna (regolamenti, procedure, ecc.)

Il Sistema dei Controlli Interni della Società verrà completato dal Comitato di Direzione dei Controlli Interni,

che è un organo collegiale permanente con compiti consultivi e di coordinamento delle attività delle funzioni

di controllo.

Tenendo conto delle nuove disposizioni di vigilanza, di cui alla circolare Banca d’Italia n. 288 del 3 aprile 2015

il Consiglio di Amministrazione, nel corso dell’esercizio 2015, ha provveduto ad aggiornare e rivedere l’intera

regolamentazione del Sistema dei Controlli Interni.

In particolare:

- Policy Sistema dei Controlli Interni

- Regolamento della Funzione Risk Management

- Regolamento della Funzione Antiriciclaggio

- Regolamento della Funzione Compliance

- Regolamento della Funzione Internal Audit

Con riferimento alle possibilità di ricorrere all’outsourcing per lo svolgimento di funzioni aziendali di

controllo, nel rispetto delle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza, la Società ha adottato una policy aziendale

in materia di esternalizzazione finalizzata a definire, da una parte, il relativo processo decisionale, dall’altra,

atta a presidiare i rischi derivanti dalla scelta di esternalizzazione, a mantenere la capacità di controllo e la

responsabilità sulle attività esternalizzate, a preservare le competenze tecniche e gestionali necessarie a re-

internalizzare la funzione, ove necessario.

Le funzioni di Compliance e Internal Audit, anche per il 2015, sono state esternalizzate; a fronte di tale scelta,

sono stati identificati, come previsto dall’attuale normativa, i referenti “interni” di tali funzioni, per garantire

un adeguato presidio interno di competenze.

Parallelamente la Società, nel corso dell’esercizio 2015, ha ritenuto opportuno, in attuazione dei principi e

delle norme che disciplinano il Sistema dei Controlli Interni, con lo scopo di rafforzare i presidi organizzativi

in materia di corretto svolgimento delle operazioni ed attività esercitate e proseguire nel percorso di

miglioramento continuo dell’assetto aziendale, dotarsi di una funzione di Ispettorato interno. Tale funzione

è stata esternalizzata, assegnandone il coordinamento ad una specifica area organizzativa.

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38 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Con riferimento alle citate funzioni di controllo citate si riporta di seguito un ulteriore dettaglio delle

rispettive competenze e attività.

Risk Management

La funzione presidia il sistema di rilevazione, monitoraggio e gestione dei rischi della Società, secondo quanto

previsto dalle disposizioni di vigilanza e dal modello ICAAP tempo per tempo adottato da CreditAgri Italia,

verificando il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e la coerenza dell'operatività delle

singole aree produttive con gli obiettivi di rischio-rendimento assegnati.

La funzione effettua un’accurata identificazione dei rischi ai quali la società è esposta in relazione alla propria

operatività ed ai mercati di riferimento e misura la propria esposizione ai singoli rischi al fine di verificare la

propria adeguatezza patrimoniale e di garantire la sana e prudente gestione.

La normativa prudenziale di riferimento si articola sui cosiddetti tre “Pilastri”:

• Il Primo Pilastro introduce un requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dell’attività

finanziaria (di credito, di controparte, di mercato, di cambio e operativi) proponendo agli

intermediari metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali in funzione della loro

dimensione, complessità ed altre loro specifiche caratteristiche.

• Il Secondo Pilastro richiede agli intermediari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo

dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica (Internal Capital Adequacy Assessment Process

o ICAAP), rimettendo all’Autorità di vigilanza il compito di verificare l’affidabilità e la coerenza dei

relativi risultati e di adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive

(Supervisory Review and Evaluation Process o SREP).

• Il Terzo Pilastro introduce obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale,

l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo.

Tale impianto normativo consente di realizzare per gli intermediari finanziari la vigilanza equivalente a quella

bancaria. In attuazione del principio di proporzionalità, che informa tutta la nuova disciplina, la

regolamentazione tiene conto delle diversità degli intermediari – in termini di dimensioni, complessità e altre

caratteristiche – prevedendo regole differenziate e sollecitando, in via più generale, un’applicazione delle

disposizioni coerente con le specificità di ciascun intermediario.

La tabella seguente riepiloga i rischi cui l’Intermediario è esposto in relazione alle attività tipiche dallo stesso

esercitate.

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39 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Gli obiettivi e le politiche della Società in materia di assunzione dei rischi e di valutazione dell’adeguatezza

patrimoniale sono esposti in dettaglio, sia in termini qualitativi sia in termini quantitativi, nella parte “D” della

Nota integrativa.

La Società, dopo l’approvazione del bilancio di esercizio, procede attraverso il sito internet aziendale agli

adempimenti di informativa al pubblico previsti dalla normativa di vigilanza sul terzo pilastro.

Antiriciclaggio

La funzione ha il compito di prevenire e contrastare la realizzazione di operazioni di riciclaggio e di

finanziamento del terrorismo, di verificare la coerenza dei processi con l’obiettivo di prevenire la violazione

di norme interne ed esterne in materia, in un’ottica di presidio del rischio di riciclaggio e finanziamento del

terrorismo e di verificare l’adeguatezza dei processi e delle procedure al fine di assicurarne il rispetto.

Alla funzione Antiriciclaggio sono attribuite attività complesse ed eterogene che impattano trasversalmente

sul funzionigramma aziendale, qualificabili come:

- Attività di natura legale

- Attività con valenza organizzativa

- Attività di natura operativa

- Attività di controllo

- Attività formativa

I principali adempimenti che la Funzione Antiriciclaggio è chiamata a svolgere sono:

• Identificare continuativamente le norme applicabili e valutare il loro impatto sui processi e le

procedure interne.

• Collaborare nell’individuazione del sistema dei controlli interni e delle procedure finalizzate alla

prevenzione e al contrasto dei rischi di riciclaggio.

Pilasto RischiRilevanza a

fini ICAAP

Misurabile

SI/NOMetodo di misurazione a fini ICAAP

Rischio di credito Sì Si Standardizzato

Ris chio di controparte No

Ris chio di mercato No

Rischio operativo Sì Si Metodo base (Bas ic Indicator Approach o BIA)

Concentrazione Sì Si Indice di Herfindahl

Tasso Si Si Sempli ficato

Liquidità Si Si Sempli ficato

Strategico Sì No

Reputaziona le Sì No

Res iduo No

Primo

Secondo

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40 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

• Verificare l’idoneità del sistema dei controlli interni e delle procedure adottate e proporre le

modifiche organizzative e procedurali necessarie o opportune al fine di assicurare un adeguato

presidio dei rischi.

• Verificare l’affidabilità del sistema informativo di alimentazione dell’Archivio Unico Informatico

aziendale.

• Collaborare nelle attività formative del personale inerenti la conoscenza delle norme applicabili, alla

diffusione di una cultura aziendale fondata sui principi di onestà, correttezza e rispetto dello spirito

e della lettera delle norme, al fine di prevenire comportamenti illeciti e/o non conformi a normative

e regolamenti in materia di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

Nelle sue attività la funzione Antiriclaggio si avvale della collaborazione delle altre funzioni controllo ed in

particolare della funzione Compliance.

Compliance

La funzione ha la finalità di presidiare il rischio di non conformità alle norme e gli associati rischi di eventuali

sanzioni giudiziali e/o amministrative, di rilevanti perdite finanziarie e/o danni alla reputazione dell’azienda,

attraverso sia attività di consulenza, assistenza e formazione (“ex-ante”), sia attività di verifica di adeguatezza

ed efficacia delle procedure ai fini del presidio dei rischi di non conformità (“ex-post”).

In linea generale le attività svolte dalla funzione sono suddivise tra l’attività di consulenza e/o assistenza ex

ante, nella prevenzione e nella gestione dei conflitti di interesse sia tra le diverse attività svolte dalla Società

sia con riferimento ai dipendenti ed agli esponenti aziendali e l’attività di verifica delle procedure ex post ai

fini della prevenzione del rischio di non conformità normativo.

Le attività poste in essere dalla funzione sono principalmente le seguenti:

• Verificare dell’adeguatezza e dell’efficacia delle procedure adottate in termini di individuazione,

gestione e controllo del rischio di conformità normativa delle stesse.

• Formulare raccomandazioni basate sui risultati dei lavori realizzati.

• Prestare consulenza e assistenza agli organi aziendali concernente l’applicazione della normativa che

disciplina l’attività della società e le ricadute organizzative e procedurali legate all’adozione di nuove

normative.

Nel esercizio 2015, la funzione di Compliance è stata svolta da un nuovo outsourcer.

Internal Audit

La funzione presidia l’affidabilità e la funzionalità complessiva del Sistema dei Controlli Interni, l’adeguatezza

e sicurezza del sistema informativo, incluso il piano aziendale di continuità operativa, nonché il monitoraggio,

nel continuo, dei rischi aziendali, riportando al Consiglio d’Amministrazione.

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41 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

La funzione svolge un ruolo consultivo nei confronti del Consiglio di Amministrazione e dell’Alta Direzione

per le azioni di miglioramento del Sistema dei Controlli Interni e per la diffusione in ambito aziendale della

“cultura del controllo”.

Inoltre, tra le responsabilità della funzione di Internal Audit, vi è anche quella di interfacciarsi, per le materie

di competenza, con il Collegio Sindacale e la Società di Revisione.

In linea con il Sistema dei Controlli Interni adottato da CreditAgri Italia e nel rispetto della vigente normativa,

alla funzione di Internal Audit sono affidati i controlli sovraordinati rispetto a quelli spettanti alle altre funzioni

di controllo, che riguardano:

• in senso orizzontale, tutte le funzioni aziendali (anche quelle presso le quali sono allocate le funzioni

di Compliance, Risk Management e Antiriciclaggio) e le relative risorse (umane, tecniche ed

informatiche) e i soggetti in favore dei quali la Società ha esternalizzato delle funzioni aziendali;

• in senso verticale, tutti i livelli funzionali.

I principali obiettivi della funzione di Internal Audit sono:

• Valutare la completezza, l’adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficacia ed efficienza) e

l’affidabilità del sistema dei controlli interni e, in generale, della struttura organizzativa.

• Valutare l’adeguatezza, l’affidabilità complessiva e la sicurezza del sistema informativo della società

(“ICT audit”).

• Valutare l’adeguatezza del piano aziendale di continuità operativa o del piano di disaster recovery.

• Verificare la regolarità delle diverse attività aziendali, incluse quelle esternalizzate, e dell’evoluzione

dei rischi.

• Verificare la correttezza dell’operatività della rete distributiva.

• Verificare il monitoraggio della conformità alle norme dell’attività di tutti i livelli aziendali.

• Accertare il rispetto dei limiti previsti dai meccanismi di delega adottati dalla società, nonché del

pieno e corretto utilizzo delle informazioni disponibili nelle diverse attività.

• Verificare la rimozione delle anomalie riscontrate nell'operatività e nel funzionamento dei controlli

(attività di follow-up).

A tali fini, la revisione interna conduce controlli periodici, anche attraverso accertamenti di natura ispettiva,

sulla base del piano di audit. La frequenza delle ispezioni è coerente con l’attività svolta, secondo una logica

risk-based. Tuttavia sono condotti anche accertamenti casuali e non preannunciati. Sono altresì condotti

accertamenti con riguardo a specifiche irregolarità.

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42 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sulla base dei risultati delle verifiche effettuate in base al piano di audit, formula raccomandazioni agli Organi

Aziendali e ne verifica l’osservanza.

Nel corso dell’esercizio 2015 l’attività di Internal Audit si è svolta secondo metodologie consolidate da parte

dell’outsourcer e condivise con la Società, sulla base di quanto indicato nel Piano di Audit 2015 approvato

dal Consiglio di amministrazione. Gli ambiti principali sottoposti a controlli e verifiche della Funzione sono

stati:

- Processi di governance aziendale;

- Processi operativi;

- Sistema e processi dei controlli interni.

Le verifiche si sono svolte “in loco” presso le sedi territoriali (con il primario obiettivo di valutare

l’adeguatezza del sistema dei controlli interni a presidio del Processo del Credito), a livello di sede centrale e

da remoto (mediante l’acquisizione e l’analisi di documentazione).

Le conclusioni dell’attività svolta durante l’audit (report) sono state trasmesse al Consiglio di

amministrazione, al Collegio Sindacale ed al Consigliere Delegato, evidenziando i punti di forza e di

miglioramento riscontrati nel sistema di gestione aziendale ed indicando le aree ed i processi suscettibili di

miglioramento in funzione dell’adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni.

Ispettorato

L’Ispettorato rappresenta una funzione di controllo, che si affianca alle altre funzioni di controllo di II° e III°

livello. L’obiettivo che si è inteso perseguire con l’istituzione della stessa è stato quello di rafforzare

ulteriormente il sistema dei controlli interni, attraverso un’attività indipendente ed obiettiva.

L’attività è incentrata sulla verifica della regolarità delle diverse attività aziendali, il rispetto delle norme, dei

limiti previsti dai meccanismi di delega, l’adeguatezza e corretto funzionamento dei processi e delle

metodologie di valutazione delle attività aziendali e la rimozione di eventuali anomalie riscontrate nel

funzionamento dei controlli di primo livello. La stessa è risultata funzionale e sinergica rispetto alle verifiche

poste in essere dalle altre funzioni istituzionali di controllo di II° e III° livello.

Le verifiche ispettive sono svolte con sopralluoghi presso le sedi territoriali della Società adottando uno

schema risk oriented, comprendente tutti gli aspetti aziendali, fonti di possibili criticità, sulla base delle

modalità operative adottate, il contesto e gli ambiti di riferimento territoriale ed economico. L’analisi di tali

aspetti è stata effettuata distinguendo i profili di efficacia, efficienza e sicurezza dell’attività svolta, operando

una classificazione tra rischi di non conseguimento degli obiettivi di business, rischi riconducibili a

diseconomie di gestione e rischi di natura patrimoniale, legale e reputazionale.

Le attività poste in essere nel corso dell’esercizio 2015, sono risultate articolare in diverse fasi, quali:

- la preparazione: riconducibile all’analisi delle informazioni qualitative e quantitative concernenti le

strutture oggetto di verifica;

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43 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

- l’accertamento in sito: comprendente un esame a campione della documentazione riguardante

l’attività di rilascio delle garanzie, la valutazione degli aspetti riguardanti l’azione commerciale e la

verifica delle strutture logistiche e delle problematiche ad esse connesse;

- l’analisi: riconducibile all’elaborazione delle risultanze emerse durante la fase di “verifica in loco”,

adottando la metodologia sopra descritta, al fine di pervenire ad un risultato quantitativo relativo

alla struttura ispezionata;

- il report: inerente la predisposizione di una specifica relazione sintetica riguardante la sede

territoriale visitata volta a fornire i risultati complessivi, in termini di valutazione espresse e di

rilevanza quantitativa dell’attività di business esaminata.

Le risultanze dell’attività di ispettorato sono state trasmesse, con periodicità trimestrale, al Consigliere

Delegato ed all’area interna di coordinamento.

ALTRE FUNZIONI ESTERNALIZZATE

La Società ha deciso, sin dal 2011, di affidare in outsourcing la fornitura e la gestione degli applicativi, e del

relativo patrimonio informativo, a supporto dell’operatività aziendale, ad un provider ritenuto in possesso

delle competenze tecniche e professionali richieste per l’espletamento dell’attività.

In parallelo, ha provveduto alla nomina di un referente interno per la funzione, al fine di mantenere un

adeguato presidio interno di competenze tecniche.

Il Consiglio di Amministrazione, nell’esercizio 2015, ha adeguato/aggiornato le disposizioni interne inerenti

la policy in materia di esternalizzazione delle funzioni aziendali con lo scopo di adottare un sistema di regole

di riferimento finalizzato a garantire una sempre maggiore trasparenza dei processi di selezione, controllo e

mitigazione dei rischi connessi all’attività svolta dagli outsourcer.

AGGIORNAMENTO DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA

La Società pone una particolare attenzione al tema del trattamento e della protezione dei dati personali, sia

nei rapporti interni con i propri dipendenti e collaboratori, sia verso l’esterno nei rapporti con i soci-clienti e

fornitori. A tal riguardo, pur non sussistendo più l’obbligo di redazione del Documento Programmatico della

Sicurezza, come previsto ai sensi del Decreto Legge semplificazioni del 3 febbraio 2012 art. 45 comma D,

CreditAgri Italia ha deciso comunque di mantenere in vigore il suddetto Documento, in quanto rappresenta,

nell’ottica di una sana e prudente gestione, un fondamentale supporto agli adempimenti previsti dalla

normativa in materia. Alla luce di ciò, la Società prevede con cadenza annuale l’attività di revisione del DPS.

ALTRI FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI NELL’ESERCIZIO

Non si rilevano altri fatti di rilievo interventi nell’esercizio.

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44 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

CONTINUITA’ AZIENDALE

Per quanto attiene alla continuità aziendale, gli Amministratori del Confidi secondo quanto richiesto da Banca

d’Italia, Consob ed Isvap nei documenti congiunti n° 2 del 6 febbraio 2009 e n° 4 del 3 marzo 2010, hanno

svolto accurate analisi in merito alle incertezze connesse alle problematiche inerenti i rischi di credito e di

liquidità, alla redditività attuale ed attesa del Confidi, al piano di rimborso dei debiti, alla qualità delle garanzie

rilasciate, alla possibilità di accesso a risorse finanziarie, tutti fattori determinanti sulla sussistenza del

presupposto della continuità aziendale in un futuro prevedibile

Svolte accurate valutazioni sulla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, conformemente alle

previsioni di cui al principio contabile IAS 1, il Consiglio di Amministrazione assicura che il progetto di bilancio

del Confidi è stato redatto e predisposto nel presupposto della continuità aziendale, continuità aziendale che

è connessa alla capacità patrimoniale della Società di coprire in maniera più che adeguata i complessivi rischi

ai quali è esposta nonché alla sua capacità reddituale, al fine di assicurare e consentire lo sviluppo

dell’operatività a favore delle Imprese Socie e di rispettare i citati principi di sana e prudente gestione. Al

riguardo, esaminati i rischi e le incertezze connessi all’attuale contesto macroeconomico ed al peggioramento

del portafoglio, considerata la liquidità del Confidi, nonostante il perdurare della congiuntura, che

probabilmente caratterizzerà anche i prossimi mesi, la selettività, la ristrettezza ed i tempi lunghi con cui le

banche accordano il credito, è ragionevole ipotizzare un miglioramento dei livelli di operatività del Confidi

grazie al rilascio della garanzia mutualistica a prima richiesta, controgarantita dal Fondo Centrale di Garanzia

presso cui il Confidi è accreditato.

L’EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La centralità di CreditAgri Italia e la sua capacità di trasformarsi in leader della garanzia e della consulenza a

favore delle imprese operanti nel settore agro-alimentare già a partire da questo anno 2016 sarà determinata

dalla capacità di porre in essere scelte strategiche legate ai seguenti importanti asseti gestionali e funzionali:

- una rivisitazione della gestione del rischio di credito attraverso l’utilizzo sistematico delle contro-

garanzie con particolare riferimento alle attività riconducibili ai Fondi gestiti da Medio Credito

Centrale e da Ismea;

- un pricing delle garanzie rimodulato in funzione dei costi di maggior accantonamento derivante

dall’incremento delle posizioni deteriorate con particolare riferimento alle sofferenze;

- un riassetto delle funzioni commerciali territoriali attraverso un processo di formazione e

qualificazione del personale attivo nelle singole Region che possa maggiormente qualificare l’offerta

di servizi con un taglio consulenziale medio-alto in grado di soddisfare le esigenze delle PMI più

qualificate ed affermate nel mercato;

- un “cambio di passo” a livello di direzione centrale in ordine alla esigenza di strutturare in modo

adeguato una direzione commerciale e marketing in grado di apportare scientificità ad ogni processo

di pianificazione e attuazione di azioni di penetrazione commerciale verso un tessuto imprenditoriale

di elevato standing;

- una profonda ri-programmazione delle relazioni con il sistema bancario, coesa verso un modello di

partenariato tecnico-commerciale più vicino al territorio, che veda più attiva e dinamica l’attività di

aggiornamento di prodotti/servizi e relative condizioni riservate alla nostra Azienda, maggiormente

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45 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

competitive sotto il profilo della tempistica di gestione delle singole pratiche e certamente più

appetibile sotto l’aspetto del servizio consulenziale di natura “sartoriale”;

- una Rete Alleata – come quella dell’Organizzazione Coldiretti- più propositiva e in grado di

interfacciarsi con le PMI più performanti del mercato di riferimento, proattiva nel promuovere

iniziative seminariali e informative a favore della base associativa agro-alimentare, strutturata per

rappresentare al meglio un front desk per le PMI in grado di fare da collettore evoluto tra le esigenze

creditizie e finanziarie d’impresa e gli enti bancari/finanziari specializzati nel tradurre in offerta

avanzata e strutturata ogni qualsivoglia sostenibile iniziativa;

- una direzione crediti evoluta e preparata a gestire istanze di garanzia sempre più complesse e

articolate, legate non solo alle comuni esigenze di sostegno per l’accesso al credito agrario

tradizionale, ma anche e soprattutto al credito destinato a realizzare investimenti innovati sul piano

dei processi e dei prodotti, avanzati sotto l’aspetto della tecnologia, strutturati in base

all’articolazione dell’investimento (impianti innovati di biomasse, produzione di agro-energie,

tecniche di coltivazioni idroponiche, internazionalizzazione B2B di prodotti agroalimentari di

eccellenza, ecc.);

- il posizionamento di una Rete Distributiva parallela organizzata attraverso l’ingresso di Mediatori

Creditizi e Agenti in Attività Finanziaria iscritti e abilitati in apposito Albo tenuto dall’OAM. La Rete

servirà per ridurre l’impatto dei costi fissi e trasformare quanto più possibile l’attuale imputazione di

costo della distribuzione da fisso a variabile, ma avrà una valenza straordinaria anche in termini di

maggior presidio locale con particolare riguardo alle aree geografiche che in questo momento non

hanno una presenza capillare delle nostre sedi dirette (Campania, Toscana, Calabria, Sicilia e Puglia).

FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO

Non si rilevano fatti di rilievo intervenuti nel corso del primo trimestre del 2016.

PROPOSTA DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO E DESTINAZIONE DELL’UTILE

Il Risultato d’esercizio, al netto delle imposte, si chiude con una perdita pari ad Euro 4.363.516, che si propone

di rinviare a nuovo.

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46 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

PROSPETTI DI BILANCIO

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47 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31/12/2015 31/12/2014

10. Cas sa e disponi bi l i tà l iquide 939 1.261

40. Atti vi tà finanziarie disponibi l i per la vendita 4.791.573 5.447.791

60. Crediti 30.314.122 31.212.312

90. Partecipazioni 301.712 301.712

100. Atti vi tà materia l i 3.858.222 4.014.448

110. Atti vi tà immateria l i 277.010 418.301

120. Atti vi tà fi s ca l i : 180.786 149.186

a) correnti 180.786 149.186

140. Altre a ttivi tà 11.450.695 11.994.314

TOTALE ATTIVO 51.175.058 53.539.325

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2015 31/12/2014

10. Debiti 2.451.428 2.393.320

70. Pas s ivi tà fi sca l i : 270.489 209.135

a) correnti 270.489 209.135

90. Altre pass ivi tà 17.916.266 16.601.712

100. Trattamento di fine rapporto del pers onale 870.298 681.825

120. Capita le 10.138.116 9.885.541

150. Sovrapprezzi di emis s ione 1.277.212 1.167.492

160. Ris erve 19.520.371 19.669.610

170. Ris erve da va lutazione 3.094.395 3.079.930

180. Uti le (Perdi ta ) d'es ercizio (4.363.516) (149.240)

TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 51.175.058 53.539.325

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CONTO ECONOMICO

Voci 31/12/2015 31/12/2014

10. Interess i a ttivi e proventi a ss imila ti 137.815 193.618

20. Interess i pass ivi e oneri ass imi lati (14.127) (18.779)

MARGINE DI INTERESSE 123.688 174.840

30. Commis s ioni attive 6.155.367 7.818.938

40. Commis s ioni pass ive (7.432) (16.562)

COMMISSIONI NETTE 6.147.935 7.802.376

50. Dividendi e proventi s imi l i 3.788 3.761

90. Uti le/perdi ta da ces s ione o riacquisto di : (14) 2.895

a) attività finanziarie (14) 2.895

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 6.275.396 7.983.871

100. Retti fi che/riprese di va lore nette per deterioramento di : (2.122.593) (1.131.620)

a) attività finanziarie (121.270) (164.418)

b) altre operazioni finanziarie (2.001.323) (967.202)

110. Spese amminis trative (8.405.432) (7.829.324)

a) spese per il personale (6.040.754) (5.620.119)

b) altre spese amministrative (2.364.678) (2.209.205)

120. Retti fi che/riprese di va lore nette s u attivi tà materia l i (174.545) (176.646)

130. Retti fi che/riprese di va lore nette s u attivi tà immateria l i (141.387) (118.509)

160. Altri proventi e oneri di gestione 475.534 1.332.124

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA (4.093.027) 59.895

UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE (4.093.027) 59.895

190. Imposte sul reddi to del l 'esercizio del l 'operativi tà corrente (270.489) (209.135)

UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE (4.363.516) (149.240)

UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO (4.363.516) (149.240)

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49 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA

Voci 31/12/2015 31/12/2014

10. Utile (Perdita) d'esercizio (4.363.516) (149.240)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico

40. Piani a benefici defini ti 3.009 (121.851)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

100. Attivi tà finanziarie disponibi l i per la vendita 11.455 313.542

130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 14.465 191.691

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (4.349.052) 42.451

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50 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

Ris

erve

Div

iden

ti e

altre

de

stin

azio

ni

Emis

sion

i nuo

veaz

ioni

Acq

uist

o az

ioni

pr

oprie

Dis

tribu

zion

est

raor

dina

riadi

vide

ndi

Varia

zion

i st

rum

enti

di c

apita

le

Altre

var

iazi

oni

Capitale 8.961.375 - 8.961.375 - - - - - - - 924.165 - 9.885.540

Sovrapprezzo emissioni 999.492 - 999.492 - - - - - - - 168.000 - 1.167.492

Riserve: -

a) di utili 873.741 - 873.741 82.532 - - - - - - - - 956.273

b) altre 20.383.379 (1.669.874) 18.713.506 - - - - - - - (175) - 18.713.330

Riserve da valutazione 2.837.738 50.508 2.888.246 - - - - - - - - 191.691 3.079.937

Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -

Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -

Utile (Perdita) di esercizio 62.277 20.255 82.532 (82.532) - - - - - - - (149.240) (149.240)

Patrimonio netto 34.118.003 (1.599.110) 32.518.892 - - - - - - - 1.091.990 42.451 33.653.333

Operazioni sul patrimonio netto

Esis

tenz

e al

31.

12.2

013

Mod

ifica

sal

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ra

Esis

tenz

e al

01.

01.2

014

Allocazione risultato esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio

Red

ditiv

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ompl

essi

va

eser

cizi

o 20

14

Patri

mon

io n

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al

31.1

2.20

14

Varia

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Ris

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Div

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stin

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est

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dina

riadi

vide

ndi

Varia

zion

i st

rum

enti

di c

apita

le

Altre

var

iazi

oni

Capitale 9.885.540 - 9.885.540 - - - - - - - 252.576 - 10.138.116

Sovrapprezzo emissioni 1.167.492 - 1.167.492 - - - - - - - 109.720 - 1.277.212

Riserve:

a) di utili 956.273 - 956.273 (149.240) - - - - - - - - 807.041

b) altre 18.713.330 - 18.713.330 - - - - - - - - - 18.713.330

Riserve da valutazione 3.079.937 - 3.079.937 - - - - - - - - 14.464 3.094.395

Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -

Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -

Utile (Perdita) di esercizio (149.240) (149.240) 149.240 - - - - - - - (4.363.516) (4.363.516)

Patrimonio netto 33.653.333 - 33.653.333 - - - - - - - 362.296 (4.349.053) 29.666.577

Operazioni sul patrimonio netto

Esis

tenz

e al

31.

12.2

014

Mod

ifica

sal

di a

pertu

ra

Esis

tenz

e al

01.

01.2

015

Allocazione risultato esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio

Red

ditiv

ità c

ompl

essi

va

eser

cizi

o 20

15

Patri

mon

io n

etto

al

31.1

2.20

15

Varia

zion

i di

riser

ve

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51 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

RENDICONTO FINANZIARIO

31/12/2015 31/12/2014

(1.805.395) 1.863.464 - risultato d'esercizio (+/-) (4.363.516) (149.240)

- plus/minusvalenze su attività f inanziarie detenute per la negoziazione

e su attività/passività f inanziarie valutate al fair value (-/+) - -

- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - -

- rettif iche di valore nette per deterioramento (+/-) 1.886.618 1.328.420

- rettif iche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immaterali (+/-) 315.933 295.155

- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 234.170 310.327

- imposte e tasse e crediti d’imposta non liquidati (+/-) 121.303 78.801

- rettif iche di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al - -

netto dell'effetto f iscale (+/-) - -

- altri aggiustamenti (+/-) 97 -

2.187.838 (3.672.115)- attività f inanziarie detenute per la negoziazione - -

- attività f inanziarie valutate al fair value - -

- attività f inanziarie disponibili per la vendita 655.287 271.140

- crediti verso banche 783.032 (1.705.096)

- crediti verso enti f inanziari - -

- crediti verso la clientela 237.500 (305.244)

- altre attività 512.019 (1.932.915)

(727.478) 1.216.571 - debiti verso banche (10.846) (13.137)

- debiti verso enti f inanziari (32.840) (31.324)

- debiti verso la clientela 101.794 267.244

- titoli in circolazione - -

- passività f inanziarie di negoziazione - -

- passività f inanziarie valutate al fair value - -

- altre passività (785.586) 993.788

Liquidità netta generata/assorbita dal l 'attivi tà op erativa (345.038) (592.084)

3.864 - - vendite di partecipazioni - -

- dividendi incassati su partecipazioni - -

- vendite di attività f inanziarie detenute sino alla scadenza - -

- vendite di attività materiali 3.864 -

- vendite di attività immateriali - -

- vendite di rami d'azienda - -

(21.446) (501.330)- acquisti di partecipazioni - -

- acquisti di attività f inanziarie detenute sino alla scadenza - -

- acquisti di attività materiali (21.351) (335.395)

- acquisti di attività immateriali (95) (165.935)

- acquisti di rami d'azienda - -

Liquidità netta generata/assorbita dal l 'attività d' investimento (17.582) (501.330)

- emissioni/acquisti di azioni proprie 362.298 1.092.165

- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -

- distribuzione dividendi e altre f inalità - -

Liquidità netta generata/assorbIta dal l 'attivi tà di provvista 362.298 1.092.165 (322) (1.249)

2. Liquidità assorbita da

Importo

A. ATTIVITA' OPERATIVA

B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

C. ATTIVITA' DI PROVVISTA

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO

1. Gestione

2. Liquidità generate/assorbita dalle attività fina nziarie

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività fin anziarie

1. Liquidità generata da

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52 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

RICONCILIAZIONE

31/12/2015 31/12/20141.261 2.508

(322) (1.246)

939 1.261Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio

Importo

Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio

Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio

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53 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

NOTA INTEGRATIVA

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PARTE A - POLITICHE CONTABILI

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55 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

A.1. PARTE GENERALE

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai Principi contabili internazionali

Il bilancio al 31 dicembre 2015 è stato redatto secondo i Principi Contabili Internazionali e gli International

Financial Reporting Standards e relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations

Commitee, emanate dall’International Accounting Standards Board, omologate dalla Commissione Europea,

come stabilito dal Regolamento Comunitario 1606 del 19 luglio 2002 e dai successivi Regolamenti Comunitari

omologati dalla Commissione Europea, in base ai provvedimenti emanati in attuazione dell’articolo 9 del

Decreto Legislativo 28 febbraio 2005 nr. 38 ed in ottemperanza a quanto previsto dal Provvedimento della

Banca d’Italia del 15 dicembre 2015 «Istruzioni per la redazione dei bilanci e dei rendiconti degli Intermediari

finanziari ex articolo 107 del TUB, degli Istituti di pagamento, degli IMEL, delle SGR e delle SIM».

A livello interpretativo e di supporto nell’applicazione dei Principi Contabili Internazionali sono stati utilizzati

i seguenti documenti, seppure non omologati dalla Commissione Europea:

- Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements emanato dallo IASB nel 2001;

- Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti, predisposti dallo IASB

e/o dall’IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi

contabili emanati;

- documenti interpretativi sull’applicazione degli IAS/IFRS in Italia, predisposti e redatti dall’Organismo

Italiano di Contabilità (OIC) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il Bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto della redditività

complessiva, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto, dal Rendiconto Finanziario (elaborato

applicando il metodo “indiretto”), dalla Nota Integrativa ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori

sull’andamento della gestione.

Il Bilancio è redatto in Euro: lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico, il Rendiconto Finanziario, il Prospetto

della redditività complessiva, il Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto sono esposti all’unità di Euro.

Ai sensi dello IAS 1 paragrafo 18 si dichiara che non sono state effettuate deroghe agli IAS/IFRS.

Il bilancio di esercizio è stato redatto facendo riferimento ai principi generali dettati dallo IAS 1, di seguito

sintetizzati:

Continuità aziendale

Le attività, le passività e le operazioni “fuori bilancio” sono valutate secondo valori di funzionamento della

Società, in quanto destinate a durare nel tempo.

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56 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Competenza economica

I costi ed i ricavi sono rilevati in base alla maturazione economica e secondo criteri di correlazione, a

prescindere dal momento del loro regolamento monetario.

Coerenza di presentazione

Nella presentazione e nella classificazione delle voci sono adottati gli schemi predisposti dalla Banca d’Italia

per i Bilanci degli Intermediari Finanziari. Essi sono mantenuti costanti nel tempo, allo scopo di garantire la

comparabilità delle informazioni, salvo che la loro variazione sia richiesta da un Principio Contabile

Internazionale o da una interpretazione, oppure renda più appropriata, in termini di significatività e di

affidabilità, la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione e classificazione viene cambiato,

quello nuovo si applica – ove possibile – in modo retroattivo; in tal caso vengono anche indicati la natura ed

il motivo della variazione, nonché le voci interessate.

Informativa comparativa

Le informazioni comparative dell’esercizio precedente sono riportate per tutti i dati contenuti nei prospetti

di bilancio, a meno che un Principio Contabile Internazionale o una interpretazione non prescrivano o

consentano diversamente. Sono incluse anche informazioni di natura descrittiva, qualora utili per una

migliore comprensione dei dati.

Aggregazione e rilevanza

Tutti i raggruppamenti significativi di voci con natura o funzione simili sono riportati separatamente. Gli

elementi di natura o funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati in modo distinto.

Divieto di compensazione

Attività e passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro, salvo che ciò non sia richiesto o consentito

da un Principio Contabile Internazionale, o da una interpretazione, oppure dagli schemi predisposti dalla

Banca d’Italia per i bilanci degli Intermediari Finanziari.

Contenuto dei prospetti contabili

Stato Patrimoniale e Conto Economico

Gli schemi di Stato Patrimoniale e Conto Economico rispecchiano fedelmente quelli definiti dalla Banca

d’Italia. Nel Conto Economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati tra parentesi.

Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto

Il prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto è presentato secondo il prospetto previsto dalle “Istruzioni

per la redazione dei bilanci e dei rendiconti degli Intermediari finanziari ex art. 107 del TUB, degli Istituti di

pagamento, degli IMEL, delle SGR e delle SIM” emanate in data 15 dicembre 2015. Nel prospetto vengono

riportate la composizione e la movimentazione dei conti di Patrimonio Netto, intervenuta nell’esercizio di

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57 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra capitale sociale, riserve di capitale, di utili e da

valutazione di attività o passività di bilancio e risultato economico.

Rendiconto finanziario

Il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è

stato predisposto seguendo il metodo “indiretto”, in base al quale l’utile o la perdita dell’esercizio sono

rettificati dagli effetti delle operazioni di natura non monetaria (costi e ricavi non monetari), da qualsiasi

differimento o accantonamento di precedenti o futuri incassi o pagamenti operativi e da elementi di ricavi o

costi connessi con i flussi finanziari derivanti dall’attività di investimento o finanziaria. I flussi finanziari sono

suddivisi tra quelli derivanti dall’attività operativa, quelli generati dall’attività di investimento e quelli

prodotti dall’attività di provvista. Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell’esercizio sono indicati senza

segno, mentre quelli assorbiti sono indicati tra parentesi.

Prospetto della redditività complessiva

Il prospetto, predisposto in base a quanto previsto dal nuovo IAS 1, evidenzia tutti i ricavi ed i costi

dell’esercizio, inclusi quelli che sono rilevati direttamente nel Patrimonio Netto.

Contenuto della Nota integrativa

La Nota integrativa comprende le informazioni previste dai principi contabili internazionali e dal

Provvedimento della Banca d’Italia del 15 dicembre 2015 «Istruzioni per la redazione dei bilanci e dei

rendiconti degli Intermediari finanziari ex articolo 107 del TUB, degli Istituti di pagamento, degli IMEL, delle

SGR e delle SIM»., ad eccezione della Sezione 4.2 “I fondi propri e i coefficienti di vigilanza” che decorre dal

bilancio riferito all’esercizio chiuso o in corso al 31 dicembre 2016.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio

Nel periodo intercorso tra la chiusura del Bilancio e la data di approvazione, non si sono verificati eventi tali

da incidere in misura apprezzabile sui risultati economici e tali che i principi contabili richiedano di darne

menzione nella Nota Integrativa. Si rimanda, comunque, a quanto illustrato nella Relazione sulla Gestione

relativamente agli eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio ed all’evoluzione prevedibile della

gestione.

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58 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 4 – Altri aspetti

4.1 Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio di esercizio

Ai sensi del paragrafo 125 dello IAS 1, si segnala che la redazione del bilancio d’esercizio al 31.12.2015

richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare effetti sui valori iscritti nello stato

patrimoniale e nel conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali.

L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni

soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli

per la rilevazione dei fatti di gestione.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte

della direzione aziendale, anche avvalendosi del supporto di consulenti esterni, sono in particolare:

• la determinazione della cosiddetta “quota rischio” dei flussi commissionali relativi alle garanzie

rilasciate per le quali è previsto che le commissioni vengano corrisposte anticipatamente in un’unica

soluzione;

• l'utilizzo di modelli valutativi per la quantificazione delle rettifiche e delle riprese di valore delle

esposizioni di rischio ("deteriorate" ed "in bonis") rappresentate dai crediti per cassa e dalle garanzie

rilasciate nonché, più in generale, per la determinazione del valore delle altre attività finanziarie

esposte nella situazione patrimoniale ed economica;

• la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri.

Si precisa che, con riferimento alla determinazione del “Fondo rischi per garanzie prestate” a copertura del

rischio di insolvenza latente sulle complessive garanzie rilasciate e con particolare riferimento al comparto

delle garanzie deteriorate, il Confidi ha formulato le proprie stime modulando il processo di valutazione

sottostante secondo un approccio misto, basato sul rischio. In coerenza con le best practices di mercato sono

state effettuate valutazioni analitiche puntuali per tutte le posizioni classificate a sofferenza sopra una

determinata soglia di importo (c.d. soglia di significatività), mentre in tutti gli altri casi - posizioni ad

inadempienza probabile o scadute deteriorate e posizioni sotto soglia - si è proceduto con valutazioni di

portafoglio su base collettiva, seguendo una metodologia storica/statistica mutuata da quanto fatto con

riferimento alla valutazione del portafoglio in bonis, ma differenziando la probabilità di defualt (PD) per le

rispettive categorie di rischio (sofferenze, inadempienze o scadute deteriorate). La soglia di significatività,

fissata a 100 mila Euro, è stata determinata con il duplice obiettivo di evitare l’eccessiva numerosità delle

posizioni da analizzare e di coprire almeno la metà del valore del portafoglio di rischio considerato. Le

valutazioni analitiche si sostanziano in una relazione quali-quantitativa che contiene una sintesi argomentata

delle informazioni collazionate ed una valutazione puntuale dell’intensità e dei tempi delle perdite attese. Le

valutazione analitiche sono effettuate dalla Funzione Legale. La Direzione Processi e Contenzioso, con il

supporto e la supervisione del Central Manager Area Tecnico Operativa e Controlli e con il contributo del Risk

Management, le rivede. Il Risk Management valuta l’adeguatezza ex ante ed ex post del processo e relaziona

gli Organi Sociali sui risultati e sui relativi impatti economico-patrimoniali.

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59 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Si evidenzia che il processo di valutazione del portafoglio garanzie così descritto è pienamente operativo a

valere dal presente bilancio e che lo stesso rappresenta un primo punto di arrivo nel percorso di continuo

affinamento e rafforzamento delle politiche di gestione dei rischi. Si osserva inoltre che, in fase di prima

applicazione di tali criteri, considerando che le valutazioni analitiche hanno inciso su uno stock di esposizioni

deteriorate già svalutate, si è stabilito che le risultanze ottenute sull’intero portafoglio deteriorato non

potessero in ogni caso risultare migliorative rispetto alla situazione esistente e, pertanto, non dovessero

essere tali da generare riprese di valore rispetto agli accantonamenti già effettuati.

In particolare, si evidenzia che nel corso dell’esercizio si è verificato un incremento delle garanzie deteriorate,

con particolare riferimento alla categoria “sofferenze”.

Al riguardo, i parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei connessi fondi rischi per garanzie

prestate deteriorate sono significativamente influenzati dalle informazioni assunte in merito

autonomamente, nonché dalla adeguatezza e tempestività delle informazioni ottenute dagli Istituti

convenzionati.

Non si può quindi escludere che, anche nell’immediato futuro, eventi oggi non prevedibili possano produrre

rettifiche dei valori contabili delle diverse componenti esposte nel presente bilancio d’esercizio.

4.2 Aggiornamento della definizione di attività deteriorate

Lo scorso 9 gennaio 2015 la Commissione Europea ha approvato il Regolamento di esecuzione (UE) 2015/227,

di modifica/integrazione del Regolamento (UE) n. 680/2014, con il quale sono state adottate le norme

tecniche di attuazione (ITS) relative alle esposizioni deteriorate (“non-performing exposures”) e a quelle

oggetto di concessioni (“forborne exposures”) e integrato, nell’ambito delle segnalazioni statistiche

consolidate armonizzate (FINREP), il set di informazioni richieste ai gruppi di banche e SIM relativamente alle

due richiamate fattispecie.

Per esposizione non-performing si intende quella che soddisfa entrambe, od anche una sola, delle seguenti

condizioni (par. 145 ITS):

- il perdurare di uno scaduto (past-due) per oltre 90 giorni, continuativo e non cumulabile per periodi

intermedi parziali;

- si ritiene che il debitore non sia in grado di fare fronte integralmente (nei termini previsti) alle proprie

obbligazioni senza che venga realizzato un collaterale (garanzia), indipendentemente dalla presenza di

insoluti e dal numero di giorni di ritardo nel pagamento

La classificazione si applica anche agli impegni di firma per il relativo valore nominale, se, quando utilizzato,

determina un’esposizione che presenta il rischio di non essere soddisfatta nei termini previsti senza ricorrere

al realizzo di un collaterale (par. 152 ITS)

L’ITS definisce, inoltre, “esposizioni forborne” quelle derivanti da “concessioni” operate in presenza di

entrambe le seguenti due condizioni:

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60 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

� il “debitore”, per proprie difficoltà di tipo finanziario, è (o è prossimo a diventare) incapace di rispettare

i termini del contratto;

� il finanziatore effettua una concessione favorevole al “debitore” in ragione delle difficoltà evidenziate.

L’identificazione di tali esposizioni è quindi vincolata al verificarsi di specifiche condizioni relative alla

presenza di difficoltà del “debitore” (anche non in atto) nel ripagamento del debito, associate ad azioni

gestionali da parte dell’Istituto finalizzate al superamento di tali difficoltà (misure di forbearance)

Al fine di garantire un’unica nozione di attività finanziarie deteriorate, a livello individuale e consolidato,

applicabile al complesso degli intermediari vigilati, la Banca d’Italia ha esteso il campo di applicazione delle

nozioni EBA di “non-performing exposure” e di “forbearance” anche alle banche e SIM a livello individuale,

nonché agli altri intermediari finanziari, apportando le opportune modifiche alle regole prudenziali collegate.

Tra le principali modifiche apportate si evidenzia che:

- sono state abrogate le nozioni di “esposizioni incagliate” e di “esposizioni ristrutturate”;

- le attività finanziarie deteriorate risultano ora ripartite nelle categorie delle sofferenze,

inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate; l’insieme delle categorie

richiamate corrisponde all’aggregato delle “non-performing exposures” di cui all’ITS citato. In linea

di continuità con la precedente regolamentazione, le nuove classificazioni della Banca d’Italia

preservano la differenziazione di rischiosità tra le diverse classi di rischio.

A riguardo si precisa che:

- la definizione di sofferenze è rimasta invariata rispetto alla disciplina precedente;

- le inadempienze probabili (cd unlikely to pay) sono il risultato della valutazione del Confidi circa

l’improbabilità che il debitore adempia integralmente alle proprie obbligazioni per capitale e

interessi, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie. Tale valutazione prescinde dalla

presenza di eventuali importi scaduti e non pagati. La normativa precisa che non è necessario

attendere il sintomo esplicito di anomalia laddove sussistano elementi che implicano una situazione

di rischio di inadempimento del debitore (ad es. crisi del settore industriale in cui opera il debitore);

- le regole di classificazione tra gli scaduti sconfinanti sono al momento invariate (anche se a breve

potrebbero essere modificate sulla base di nuove indicazioni attese da parte dell’EBA con riferimento

alla soglia di materialità applicabile per il riconoscimento dello scaduto rilevante);

- viene introdotto il concetto di “forbearance measures” (ovvero, concessioni - attraverso modifiche

ai precedenti termini e condizioni contrattuali o il rifinanziamento totale o parziale del debito -

accordate al debitore che presenta o sta per presentare difficoltà finanziarie) trasversale alla

categoria (bonis– non performing) del credito, alla stregua di un attributo informativo da assegnare

alle singole esposizioni, indipendentemente dal loro status amministrativo.

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61 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Tale intervento, che ha portato all’aggiornamento delle circolari della Banca d’Italia attinenti l’ambito

segnaletico, è entrato in vigore dal 1° gennaio 2015, con l’eccezione delle modifiche inerenti all’introduzione

della categoria delle “esposizioni performing oggetto di misure di forbearance”, relativamente alla quale, per

gli intermediari tenuti alle segnalazioni su base solo individuale, la decorrenza è rinviata al 1° luglio 2015.

L’adeguamento alle nuove disposizioni in materia di esposizioni forborne richiede significativi interventi sulle

politiche, i processi e le procedure aziendali. In particolare:

- anche tenuto conto delle implicazioni gestionali del riconoscimento di una misura di forbearance, lo

stesso deve essere sempre volto (i) a sanare le difficoltà del cliente in via definitiva evitando la

concessione di misure molteplici; (ii) prevenire lo stato di default, intervenendo prima che la

posizione entri nel perimetro dei deteriorati. Ne consegue che le rinegoziazioni o i rifinanziamenti in

caso di clienti in difficoltà finanziaria o già forborne devono incardinarsi all’interno di una specifica

politica aziendale, articolata per tipologia di clientela, che prescriva di (e indirizzi come) valutare le

reali prospettive del debitore al fine di evitare che le concessioni si rivelino inefficaci e/o inefficienti;

- analogamente, devono essere ridefinite le autonomie deliberative/istruttorie inerenti il

riconoscimento di dette misure e disciplinata - all’interno delle attività di valutazione del merito di

credito - la gestione delle informazioni propedeutiche alle nuove classificazioni;

- devono essere definiti e implementati i processi e i sistemi di monitoraggio che (i) identifichino, in

ottica di “allarme” (early warning), i sintomi di difficoltà finanziaria che individuano la concessione

rientrante nella definizione dell’ITS; (ii) supportino il monitoraggio delle esposizioni forborne durante

l’intero periodo di osservazione cui le stesse sono soggette e l’attivazione delle iniziative per

verificare la possibilità di la tale attribuzione allo scadere del periodo di osservazione, verificate le

condizioni previste dalle disposizioni;

- devono essere implementate soluzioni applicative, integrate nei moduli interessati (anagrafe,

procedure di PEF e fidi, impairment, ..) sottostanti il motore di monitoraggio e gestione delle

esposizioni forborne;

- devono essere adeguate le modalità e i criteri di determinazione dell’impairment collettivo e

analitico.

4.3 Altro

In osservanza a quanto disposto dall’art. 2545 del Codice Civile si precisa che i criteri seguiti nella gestione

sociale per il conseguimento degli scopi statutari sono conformi ai principi mutualistici che sorreggono

l’attività della cooperativa.

In relazione a quanto stabilito dalle norme statutarie del Confidi e coerentemente con la specifica normativa

che regola l’attività delle cooperative, l’intero patrimonio sociale è vincolato agli scopi mutualistici per cui il

Confidi è stato costituito. Di conseguenza il patrimonio sociale è posto a garanzia dell’attività di prestazione

di garanzie a fronte dei fidi concessi ai propri soci dagli Istituti di credito convenzionati.

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62 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Si ribadisce, inoltre, il carattere di mutualità prevalente del confidi, in quanto:

- lo stesso, anche nell’esercizio 2015, ha operato senza fini di lucro esclusivamente nei confronti dei

soci, per favorirne l’accesso al credito. Pertanto l’ammontare dei ricavi rappresentati dai corrispettivi

delle prestazioni di garanzia è integralmente riferito ad attività svolte nei confronti dei soci;

- nel corso del 2015, come previsto dallo statuto sociale all’art. 19, la società ha operato

conformemente all’art. 2514 del codice civile, relativamente al divieto di distribuzione di avanzi e utili

di esercizio o di ogni altro corrispettivo o dividendo, sotto qualsiasi forma o modalità, divieto esteso

anche alla distribuzione di riserve o fondi.

Il Bilancio è sottoposto a revisione contabile della società Deloitte & Touche S.p.A., alla quale è stato conferito

l’incarico per gli esercizi dal 2014-2022 in esecuzione di specifica deliberazione dell’Assemblea dei Soci.

4.4 Adozione dei nuovi principi contabili e interpretazioni emessi dallo IASB

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS APPLICATI DAL 1 GENNAIO 2015

I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS sono applicabili dal dal 1° gennaio 2015:

– In data 20 maggio 2013 è stata pubblicata l’interpretazione IFRIC 21 – Levies, che fornisce chiarimenti

sul momento di rilevazione di una passività collegata a tributi (diversi dalle imposte sul reddito)

imposti da un ente governativo. Il principio affronta sia le passività per tributi che rientrano nel

campo di applicazione dello IAS 37 - Accantonamenti, passività e attività potenziali, sia quelle per i

tributi il cui timing e importo sono certi. L’interpretazione si applica retrospettivamente per gli

esercizi che decorrono al più tardi dal 17 giugno 2014 o data successiva.

– In data 12 dicembre 2013 lo IASB ha pubblicato il documento “Annual Improvements to IFRSs: 2011-

2013 Cycle” che recepisce le modifiche ad alcuni principi nell’ambito del processo annuale di

miglioramento degli stessi (tra cui: IFRS 3 Business Combinations – Scope exception for joint

ventures, IFRS 13 Fair Value Measurement – Scope of portfolio exception, IAS 40 Investment

Properties – Interrelationship between IFRS 3 and IAS 40). Le modifiche si applicano a partire dagli

esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2015 o da data successiva.

L’adozione di tali emendamenti non ha comportato effetti sul bilancio del Confidi.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS e IFRIC OMOLOGATI DALL’UNIONE

EUROPEA, NON ANCORA OBBLIGATORIAMENTE APPLICABILI E NON ADOTTATI IN VIA ANTICIPATA DALLA

SOCIETA’ AL 31 DICEMBRE 2015

– Emendamento allo IAS 19 “Defined Benefit Plans: Employee Contributions” (pubblicato in data 21

novembre 2013): relativo alla iscrizione in bilancio delle contribuzioni effettuate dai dipendenti o da

terze parti ai piani a benefici definiti. La modifica si applica al più tardi a partire dagli esercizi che

hanno inizio dal 1° febbraio 2015 o da data successiva.

– Emendamento all’IFRS 11 Joint Arrangements – “Accounting for acquisitions of interests in joint

operations” (pubblicato in data 6 maggio 2014): relativo alla contabilizzazione dell’acquisizione di

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63 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

interessenze in una joint operation la cui attività costituisca un business. Le modifiche si applicano a

partire dal 1° gennaio 2016 ma è consentita un’applicazione anticipata.

– Emendamenti allo IAS 16 Property, plant and equipment e IAS 41 Agriculture – “Bearer Plants”

(pubblicato in data 30 giugno 2014): le bearer plants, ossia gli alberi da frutto che daranno vita a

raccolti annuali (ad esempio le viti, le piante di nocciole) debbano essere contabilizzate secondo i

requisiti dello IAS 16 (piuttosto che dello IAS 41). Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio

2016 ma è consentita un’applicazione anticipata.

– Emendamenti allo IAS 16 Property, plant and Equipment e allo IAS 38 Intangibles Assets –

“Clarification of acceptable methods of depreciation and amortisation” (pubblicati in data 12

maggio 2014): secondo cui un criterio di ammortamento basato sui ricavi è considerato di norma

inappropriato, in quanto, i ricavi generati da un’attività che include l’utilizzo dell’attività oggetto di

ammortamento generalmente riflettono fattori diversi dal solo consumo dei benefici economici

dell’attività stessa, requisito che viene, invece, richiesto per l’ammortamento. Le modifiche si

applicano a partire dal 1° gennaio 2016 ma è consentita un’applicazione anticipata.

– Emendamento allo IAS 1 – “Disclosure Initiative” (pubblicato in data 18 dicembre 2014):

l’obiettivo delle modifiche è di fornire chiarimenti in merito ad elementi di informativa che

possono essere percepiti come impedimenti ad una chiara ed intellegibile redazione dei bilanci. Le

modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2016 ma è consentita un’applicazione anticipata.

– Emendamento allo IAS 27 - Equity Method in Separate Financial Statements (pubblicato in data 12

agosto 2014): introduce l’opzione di utilizzare nel bilancio separato di un’entità il metodo del

patrimonio netto per la valutazione delle partecipazioni in società controllate, in società a controllo

congiunto e in società collegate. Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2016 ma è

consentita un’applicazione anticipata.

Infine, nell’ambito del processo annuale di miglioramento dei principi, in data 12 dicembre 2013 lo IASB ha

pubblicato i documenti “Annual Improvements to IFRSs: 2010-2012 Cycle” (tra cui IFRS 2 Share Based

Payments – Definition of vesting condition, IFRS 3 Business Combination – Accounting for contingent

consideration, IFRS 8 Operating segments – Aggregation of operating segments e Reconciliation of total of

the reportable segments’ assets to the entity’s assets, IFRS 13 Fair Value Measurement – Short-term

receivables and payables) e in data 25 settembre 2014 “Annual Improvements to IFRSs: 2012-2014 Cycle”

(tra cui: IFRS 5 – Non-current Assets Held for Sale and Discontinued Operations, IFRS 7 – Financial Instruments:

Disclosure e IAS 19 – Employee Benefits) che integrano parzialmente i principi preesistenti.

Le modifiche si applicano al più tardi rispettivamente a partire dagli esercizi che hanno inizio dal 1° febbraio

2015 o da data successiva e a partire dagli esercizi che avranno inizio il 1° gennaio 2016 o da data successiva.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS NON ANCORA OMOLOGATI DALL’UNIONE

EUROPEA

Alla data di riferimento del presente bilancio, gli organi competenti dell’Unione Europea non hanno ancora

concluso il processo di omologazione necessario per l’adozione degli emendamenti e dei principi sotto

descritti.

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64 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

– Principio IFRS 15 – Revenue from Contracts with Customers (pubblicato in data 28 maggio 2014) che

è destinato a sostituire i principi IAS 18 – Revenue e IAS 11 – Construction Contracts, nonché le

interpretazioni IFRIC 13 – Customer Loyalty Programmes, IFRIC 15 – Agreements for the Construction

of Real Estate, IFRIC 18 – Transfers of Assets from Customers e SIC 31 – Revenues-Barter Transactions

Involving Advertising Services. Il principio stabilisce un nuovo modello di riconoscimento dei ricavi,

che si applicherà a tutti i contratti stipulati con i clienti ad eccezione di quelli che rientrano

nell’ambito di applicazione di altri principi IAS/IFRS come i leasing, i contratti d’assicurazione e gli

strumenti finanziari. I passaggi fondamentali per la contabilizzazione dei ricavi secondo il nuovo

modello sono:

o l’identificazione del contratto con il cliente;

o l’identificazione delle performance obligations del contratto;

o la determinazione del prezzo;

o l’allocazione del prezzo alle performance obligations del contratto;

o i criteri di iscrizione del ricavo quando l’entità soddisfa ciascuna performance obligation.

Il principio si applica a partire dal 1° gennaio 2018 ma è consentita un’applicazione anticipata.

- Versione finale dell’IFRS 9 – Strumenti finanziari (pubblicato il 24 luglio 2014). Il documento accoglie

risultati delle fasi relative a Classificazione e valutazione, Impairment, e Hedge accounting, del

progetto dello IASB volto alla sostituzione dello IAS 39:

o introduce dei nuovi criteri per la classificazione e valutazione delle attività e passività

finanziarie;

o Con riferimento al modello di impairment, il nuovo principio richiede che la stima delle

perdite su crediti venga effettuata sulla base del modello delle expected losses (e non sul

modello delle incurred losses utilizzato dallo IAS 39) utilizzando informazioni supportabili,

disponibili senza oneri o sforzi irragionevoli che includano dati storici, attuali e prospettici;

o introduce un nuovo modello di hedge accounting (incremento delle tipologie di transazioni

eleggibili per l’hedge accounting, cambiamento della modalità di contabilizzazione dei

contratti forward e delle opzioni quando inclusi in una relazione di hedge accounting,

modifiche al test di efficacia)

Il nuovo principio, che sostituisce le precedenti versioni dell’IFRS 9, deve essere applicato dai bilanci

che iniziano il 1° gennaio 2018 o successivamente.

– In data 13 gennaio 2016 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 16 – Leases che è destinato a

sostituire il principio IAS 17 – Leases, nonché le interpretazioni IFRIC 4 Determining whether an

Arrangement contains a Lease, SIC-15 Operating Leases—Incentives e SIC-27 Evaluating the

Substance of Transactions Involving the Legal Form of a Lease.

Il nuovo principio fornisce una nuova definizione di lease ed introduce un criterio basato sul

controllo (right of use) di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti per servizi,

individuando quali discriminanti: l’identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il

diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici rivenienti dall’uso del bene e il diritto

di dirigere l’uso del bene sottostante il contratto.

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65 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Il principio stabilisce un modello unico di riconoscimento e valutazione dei contratti di leasing per

il locatario (lessee) che prevede l’iscrizione del bene oggetto di lease anche operativo nell’attivo

con contropartita un debito finanziario, fornendo inoltre la possibilità di non riconoscere come

leasing i contratti che hanno ad oggetto i “low-value assets” e i leasing con una durata del contratto

pari o inferiore ai 12 mesi. Al contrario, lo Standard non comprende modifiche significative per i

locatori.

Il principio si applica a partire dal 1° gennaio 2019 ma è consentita un’applicazione anticipata, solo

per le Società che hanno applicato in via anticipata l’IFRS 15 - Revenue from Contracts with

Customers.

– Documento “Investment Entities: Applying the Consolidation Exception (Amendments to IFRS 10,

IFRS 12 and IAS 28)” (pubblicato in data 18 dicembre 2014), contenente modifiche relative a

tematiche emerse a seguito dell’applicazione della consolidation exception concesse alle entità

d’investimento. Le modifiche introdotte dal documento devono essere applicate a partire dagli

esercizi che avranno inizio il 1° gennaio 2016 o da data successiva, ne è comunque concessa

l’adozione anticipata.

- In data 11 settembre 2014 lo IASB ha pubblicato un emendamento all’IFRS 10 e IAS 28 Sales or

Contribution of Assets between an Investor and its Associate or Joint Venture. Il documento è stato

pubblicato al fine di risolvere l’attuale conflitto tra lo IAS 28 e l’IFRS 10 relativo alla valutazione

dell’utile o della perdita risultante dalla cessione o conferimento di un non-monetary asset ad una

joint venture o collegata in cambio di una quota nel capitale di quest’ultima. Al momento lo IASB ha

sospeso l’applicazione di questo emendamento.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per predisporre la presente situazione economico-

patrimoniale. L’esposizione dei principi contabili adottati è stata effettuata con riferimento alle fasi di

classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo.

1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Non sussistono attività finanziarie detenute per la negoziazione.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value

Non sussistono attività finanziarie valutate al fair value.

3 - Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che non sono classificate come Crediti, Attività

finanziarie detenute sino alla scadenza, Attività finanziarie detenute per la negoziazione o Attività valutate al

fair value. Si tratta pertanto di attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito

e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d’interesse e nei prezzi di mercato.

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66 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Possono essere classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario,

gli altri strumenti di debito e i titoli azionari. In particolare, sono incluse in questa voce le interessenze

azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e controllo

congiunto.

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale

le attività finanziarie sono contabilizzate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo

pagato per l’esecuzione della transazione, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente

attribuibili all’attività stessa.

Criteri di valutazione e rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione in bilancio, le attività finanziarie disponibili per la vendita sono valutate al

fair value, se riguardano titoli di debito quotati in mercati attivi. Nel caso in cui i titoli di debito presenti in

questa categoria siano investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi, si è fatto ricorso alle

quotazioni direttamente fornite dalle banche depositarie o, in mancanza, a quanto previsto dallo IAS 39 in

merito alla valutazione di stime. Per gli strumenti fruttiferi, gli interessi sono calcolati in base alla metodologia

del tasso effettivo di rendimento (cosiddetto “costo ammortizzato”) e sono contabilizzati per competenza.

Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Patrimonio Netto, alla voce 170

“Riserve da valutazione”, fino a quando l’attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite

cumulati sono iscritti nel conto economico.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le attività sono sottoposte a verifica dell’esistenza di

obiettive evidenze di riduzione di valore (impairment test). In tal caso la perdita cumulata, che è stata rilevata

direttamente nel patrimonio netto, viene stornata e rilevata a conto economico nella voce 100 “Rettifiche di

valore nette per deterioramento di attività finanziarie”, anche se l’attività finanziaria non è stata eliminata.

L’importo trasferito è pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione) e il fair value corrente,

dedotta qualsiasi perdita per riduzione di valore su quell’attività finanziaria rilevata precedentemente nel

conto economico.

Se, in un periodo successivo, il fair value di uno strumento di debito classificato come disponibile per la

vendita aumenta e l’incremento può essere oggettivamente correlato a un evento che si è verificato in un

periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la

perdita per riduzione di valore viene ripresa, rilevando il corrispondente importo alla medesima voce di conto

economico. Il ripristino di valore non determina in ogni caso un valore contabile superiore a quello che

risulterebbe dall’applicazione del costo ammortizzato qualora la perdita non fosse stata rilevata.

Le perdite per riduzione di valore rilevate a conto economico per un investimento in uno strumento

rappresentativo di capitale classificato come disponibile per la vendita sono stornate con effetto rilevato non

nel conto economico bensì a Patrimonio Netto.

Criteri di cancellazione

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67 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Le attività finanziarie cedute vengono cancellate dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha

comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi all’attività stessa. Per contro,

qualora siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi all’attività ceduta, questa continua ad essere iscritta

tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità dell’attività sia stata effettivamente trasferita.

4 - Attività finanziarie detenute fino a scadenza

Non sussistono attività finanziarie detenute fino a scadenza.

5 - Crediti

Criteri di classificazione

I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate e non quotate in un mercato

attivo, con pagamenti fissi o determinabili. Essi comprendono impegni con enti creditizi, enti finanziari e

crediti verso la clientela.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione, quando il creditore acquisisce un diritto,

contrattualmente previsto, al pagamento.

I crediti sono rilevati inizialmente al loro fair value, che normalmente corrisponde all’ammontare erogato

comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili al singolo credito e determinabili sin

dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio i crediti in portafoglio sono sottoposti ad impairment test, se ricorrono evidenze

dello stato di deterioramento della solvibilità dei debitori.

L’impairment test sui crediti si articola in valutazioni specifiche, finalizzate all’individuazione dei singoli crediti

deteriorati (impaired) ed alla determinazione delle relative perdite di valore.

I criteri per la determinazione del valore recuperabile dei crediti si basano sull’attualizzazione dei flussi

finanziari attesi per capitale ed interessi, al netto degli oneri di recupero e di eventuali anticipi ricevuti; ai fini

della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati

dall’individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare.

Tutti i crediti problematici sono rivisti ed analizzati ad ogni chiusura periodica di bilancio. Ogni cambiamento

successivo nell’importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa

rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico 100

a) “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie”.

Qualora la qualità del credito deteriorato risulti migliorata ed esista una ragionevole certezza di recupero

dello stesso, concordemente ai termini contrattuali originari, viene appostata alla medesima voce di conto

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68 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

economico una ripresa di valore. La svalutazione per perdite su crediti è iscritta come una riduzione del valore

contabile del credito.

Gli interessi sui crediti sono classificati alla voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati” e sono iscritti in base

al principio della competenza temporale.

Criteri di cancellazione

I crediti sono cancellati dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali, o quando tali attività finanziarie

vengono cedute e la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi

all’attività stessa. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi all’attività ceduta, questa

continua ad essere iscritta tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità dell’attività sia

stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei

rischi e benefici, l’attività viene cancellata dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo

sulla stessa. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento

delle attività in bilancio in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti

di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

6 – Derivati di copertura

Non sussistono derivati di copertura.

7 – Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le partecipazioni detenute in società controllate, collegate o soggette a controllo congiunto.

Criteri di iscrizione

All’atto della rilevazione iniziale le partecipazioni sono contabilizzate al costo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni sono mantenute al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore. Se ricorrono

evidenze dello stato di deterioramento della solvibilità di una società partecipata, la relativa partecipazione

viene assoggettata ad impairment test, per verificare la presenza di perdite di valore. Le perdite da

impairment sono pari alla differenza tra il valore contabile delle partecipazioni impaired e, se più basso, il

loro valore recuperabile: questo si ragguaglia al maggiore tra il valore d’uso (valore attuale dei flussi di cassa

attesi) e il valore di scambio (presumibile valore di cessione al netto dei costi di transazione) delle medesime

partecipazioni. Eventuali, successive riprese di valore non possono eccedere l’ammontare delle perdite da

impairment in precedenza registrate.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente

tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

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8 – Attività materiali

Criteri di classificazione

La voce include attività ad uso funzionale e precisamente:

– immobili

– mobili e arredi

– impianti, macchinari e attrezzature.

Si tratta di attività materiali utilizzate nella fornitura di servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di

utilizzare per più di un periodo.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto, comprensivo di tutti gli oneri accessori

direttamente imputabili all’acquisto ed alla messa in funzione del bene (costi di transazione, onorari

professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di

smantellamento).

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene, o rilevate come attività

separate, se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il

costo possa essere attendibilmente rilevato.

Tutte le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel

conto economico, nell’esercizio nel quale sono sostenute, alla voce 110 b) “Altre spese amministrative”.

Nelle attività materiali confluiscono inoltre le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese

incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle

sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell’attività stessa. Normalmente tali

investimenti sono sostenuti per rendere adatti all’ utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili,

le stesse sono invece incluse nella voce 150. “Altre attività”.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le immobilizzazione sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di

ammortamento il metodo a quote costanti. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile

per l’uso. La vita utile delle attività materiali soggette ad ammortamento viene periodicamente sottoposta a

verifica.

La vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono

difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi

viene rettificata.

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70 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore, si procede

alla comparazione tra il valore contabile dell’attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair

value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari

futuri che si prevede origineranno dall’attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 120

“Rettifiche di valore nette su attività materiali” di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un’attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non

può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita

per riduzione di valore dell’attività negli anni precedenti.

Criteri di cancellazione

Un’attività materiale è eliminata dallo Stato Patrimoniale all’atto della dismissione, o quando non sono

previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione e l’eventuale differenza tra il valore

di cessione ed il valore contabile viene rilevata a conto economico.

Per i beni ceduti/dismessi nel corso dell’esercizio l’ammortamento è conteggiato fino alla data di cessione o

dismissione.

9 – Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale

o indefinito, che soddisfano le seguenti caratteristiche:

- sono identificabili, se pur prive di consistenza fisica;

- l’azienda ne detiene il controllo;

- è probabile che i benefici futuri attesi attribuibili all’attività affluiscano all’azienda;

- il costo dell’attività può essere valutato in modo attendibile.

In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare la stessa è interamente

rilevata come costo nell’esercizio in cui è stata sostenuta.

La voce è composta da beni relativi a software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte in bilancio al costo d’acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto

sostenuto per predisporre l’attività all’utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di

valore.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

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71 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

La attività immateriali sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita

utile. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore, si procede

alla comparazione tra il valore contabile dell’attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair

value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari

futuri che si prevede origineranno dall’attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 130

“Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore precedentemente svalutato, il nuovo valore contabile non può eccedere

il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione

di valore dell’attività negli anni precedenti.

Criteri di cancellazione

Un’attività immateriale è eliminata dallo Stato Patrimoniale all’atto della dismissione, o quando non sono

previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione e l’eventuale differenza tra il valore

di cessione ed il valore contabile viene rilevata a conto economico.

Per i beni ceduti/dismessi nel corso dell’esercizio l’ammortamento è conteggiato fino alla data di cessione o

dismissione.

10 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione/Passività associate ad attività in via

dismissione

Non sussistono attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione.

11 – Fiscalità corrente e differita

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale, sono contabilizzate come

costo in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in

bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto il saldo della fiscalità corrente

relativa al reddito dell’esercizio.

Le Attività e Passività fiscali correnti accolgono il saldo netto delle posizioni fiscali del confidi nei confronti

dell’Amministrazione finanziaria italiana. In particolare, tali poste accolgono il saldo netto tra le passività

fiscali correnti dell’esercizio, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell’onere tributario dovuto per

l’esercizio, determinato in base alle norme tributarie in vigore, e le attività fiscali correnti rappresentate dagli

acconti versati.

12 – Debiti

Criteri di classificazione

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72 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

La voce si riferisce a debiti diversi da quelli ricondotti nelle voci “Passività finanziarie da negoziazione”,

“Passività finanziarie valutate al fair value”, nonchè dai titoli di debito indicati nella voce “Titoli in

circolazione”.

Essi comprendono impegni con enti creditizi, enti finanziari e debiti verso la clientela.

Criteri di iscrizione

I debiti sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde all’ammontare incassato, al netto dei costi

di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo l’iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio del tasso

di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulta

trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono

attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale delle passività.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono rimosse dal bilancio al momento della loro estinzione, ovvero quando tutti i rischi

e gli oneri relativi allo strumento stesso sono stati trasferiti a terzi.

13 – Titoli in circolazione

Non sussistono titoli in circolazione.

14 – Passività finanziarie di negoziazione

Non sussistono passività finanziarie di negoziazione.

15 – Passività finanziarie valutate al fair value

Non sussistono passività finanziarie valutate al fair value.

16 - Derivati di copertura

Non sussistono derivati di copertura.

17 – Trattamento di fine rapporto del personale

La passività relativa al trattamento di fine rapporto del personale è iscritta in bilancio in base al suo valore

attuariale, in quanto qualificabile quale beneficio dovuto ai dipendenti in base ad un piano a prestazioni

definite. L’iscrizione in bilancio dei piani a prestazioni definite richiede la stima con tecniche attuariali

dell’ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti in cambio dell’attività lavorativa prestata

nell’esercizio corrente e in quelli precedenti e l’attualizzazione di tali prestazioni al fine di determinare il

valore attuale degli impegni della Società.

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73 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

La determinazione del valore attuale degli impegni è effettuata da un perito esterno con il “metodo della

proiezione unitaria del credito” (IAS 19). Tale metodo, che rientra nell’ambito più generale delle tecniche

relative ai Piani a “benefici definiti”, considera ogni periodo di servizio prestato dai lavoratori presso l’azienda

come un’unità di diritto addizionale: la passività attuariale deve quindi essere quantificata sulla base delle

sole anzianità maturate alla data di valutazione; pertanto, la passività totale viene di norma riproporzionata

in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati alla data di riferimento delle valutazioni e l’anzianità

complessivamente raggiunta all’epoca prevista per la liquidazione del beneficio. Inoltre, il predetto metodo

prevede di considerare i futuri incrementi retributivi, a qualsiasi causa dovuti (inflazione, carriera, rinnovi

contrattuali etc.), fino all’epoca di cessazione del rapporto di lavoro. Il costo per il trattamento di fine

rapporto maturato nell’anno e iscritto a conto economico nell’ambito delle spese per il personale è pari alla

somma del valore attuale medio dei diritti maturati dai lavoratori presenti per l’attività prestata nell’esercizio

(“current service cost”) e dell’interesse annuo maturato sul valore attuale degli impegni della Società ad inizio

anno, calcolato utilizzando il tasso di attualizzazione degli esborsi futuri adottato per la stima della passività

al termine dell’esercizio precedente (“interest cost”).

Gli utili/perdite attuariali sono rilevati direttamente a Patrimonio Netto in apposita riserva da valutazione

classificata nella voce 170 dello Stato Patrimoniale.

18 – Fondi per rischi ed oneri

I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi a rapporti di

lavoro oppure a contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia probabile l’esborso di

risorse economiche per l’adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una

stima attendibile del relativo ammontare.

Conseguentemente, la rilevazione di un accantonamento avviene se e solo se:

– vi è un’obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;

– è probabile che per adempiere all’obbligazione si renderà necessario l’impiego di risorse atte a produrre

benefici economici; e

– può essere effettuata una stima attendibile dell’importo derivante dall’adempimento dell’obbligazione. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere

all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che

inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze.

Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi

correnti di mercato.

L’accantonamento e gli incrementi dovuti al fattore temporale sono rilevati a Conto Economico.

L’accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l’impiego di risorse atte a produrre benefici

economici per adempiere l’obbligazione oppure quando si estingue l’obbligazione.

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74 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

19 – Garanzie rilasciate

Criteri di classificazione

Nel portafoglio dei crediti di firma sono allocate tutte le garanzie rilasciate a fronte di obbligazioni di terzi.

Criteri di iscrizione di valutazione

Le garanzie rilasciate vengono iscritte tra le passività per un importo pari al loro fair value, cioè alla quota

parte delle commissioni incassate anticipatamente, di competenza degli esercizi successivi, determinata con

il metodo del pro rata temporis (IAS18).

Dopo la loro rilevazione iniziale, le “garanzie finanziarie” sono assoggettate al procedimento di valutazione

prescritto dallo IAS 39, secondo il quale occorre scegliere il maggiore fra:

- l’importo delle perdite attese, determinato secondo quanto previsto dallo IAS 37 che impone di procedere

allo stanziamento di uno specifico accantonamento a fronte di rischi derivanti da un determinato

“probabile” evento aleatorio e rischioso. La stima riguarda l’intero portafoglio, che è ripartito in crediti di

firma deteriorati (valutazione analitica) e crediti di firma in bonis (valutazione collettiva) e tiene conto anche

delle eventuali tipologie di copertura del rischio associato alle garanzie;

- l’importo rilevato inizialmente (IAS 39.43) dedotto, ove appropriato, l’ammortamento cumulativo rilevato

in conformità allo IAS 18.

Per le varie categorie di esposizioni si procede poi alla stima delle rispettive perdite attese:

─ relativamente alle "esposizioni deteriorate", in coerenza con quanto già riportato nella Sezione 4.1 –

Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio di esercizio - le perdite attese vengono

stimate sulla scorta di valutazioni specifiche relative a ciascuna di esse o in alternativa effettuando

valutazione di portafoglio sulla base di parametri storici oggettivamente riscontrabili;

─ sulle "esposizioni in bonis", sulla scorta di valutazioni di portafoglio che fanno ricorso ad appropriati

parametri di rischio; viene determinato su base storica-statistica il tasso medio di migrazione verso

posizioni deteriorate (cosiddetta proxy-PD), nonché la percentuale di perdita in casi di "default"

(cosiddetta proxy-LGD) stimata sulla base delle perdite storiche. L'ammontare complessivo della

svalutazione si ragguaglia al prodotto tra il valore delle garanzie in essere alla data, la proxy-PD e la

proxy-LGD; il valore delle relative perdite attese esprime l'eventuale maggiore valore tra il rischio

stimato sulle garanzie stesse secondo quanto previsto dallo IAS 37 e dallo IAS 39 ed accantonato con

contropartita conto economico, rispetto al valore della quota parte delle commissioni riscontate in base

al pro-rata temporis (IAS 18).

Le rettifiche di valore complessive (relative alle garanzie deteriorate e a quelle "in bonis") registrate nel

tempo e ancora in essere (fondi rettificativi delle garanzie) sono allocate nella voce "altre passività" dello

stato patrimoniale.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

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75 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Le commissioni che maturano periodicamente a fronte del rilascio delle garanzie finanziarie sono riportate

nella voce del Conto Economico “Commissioni attive” secondo quanto previsto dallo IAS 18 e nel rispetto dei

principi di competenza economica e di correlazione tra costi e ricavi.

Il Confidi procede all’addebito nei confronti della clientela di:

− commissioni di garanzia;

− spese di istruttoria e assistenza;

− quota contributiva a Fondo Garanzia;

− spese postali forfettarie.

Il diritto al compenso delle commissioni di garanzia matura nel momento in cui la Banca/Intermediario

Finanziario delibera la concessione del fido e formalizza l’erogazione del finanziamento garantito. Tale

compenso, legato alla durata del rischio, si qualifica come compenso per una prestazione di durata temporale

anche pluriennale, e come tale soggetto all’applicazione del metodo di calcolo del pro rata temporis.

I compensi relativi alle spese di istruttoria e assistenza, alla quota contributiva a Fondo Garanzia e alle spese

postali maturano nel momento in cui il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Esecutivo Nazionale o il

Consigliere Delegato assumono formale provvedimento deliberativo e sono dovuti all’atto della

contrattualizzazione.

Le perdite di valore da impairment, nonché le eventuali successive riprese di valore vengono rilevate nella

voce del conto economico “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: b) altre operazioni

finanziarie”.

20 – Contributi pubblici

La Società contabilizza i contributi pubblici in conformità a quanto previsto dallo IAS 20 e dalle leggi e/o altre

norme o regolamenti che ne disciplinano l’erogazione e il trattamento contabile.

In base alla tipologia del contributo ricevuto vengono rilevati contabilmente o in una apposita riserva (Fondi

rischi) nel passivo patrimoniale o come proventi nell’esercizio in cui sono stati deliberati dall’ente erogante.

Fanno eccezione alcuni fondi pubblici (Fondi Antiusura), che vengono contabilizzati rilevando in contropartita

un debito nel passivo patrimoniale nella voce “Debiti”.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’ FINANZIARIE

Con il Regolamento 1004 del 15 ottobre 2008 la Commissione Europea ha recepito le modifiche allo IAS 39

ed all’IFRS 7 “Riclassificazione delle attività finanziarie”, approvate dallo IASB, relativamente alla possibilità

di procedere alla riclassifica, successivamente alla rilevazione iniziale, di determinate attività finanziarie fuori

dai portafogli “detenute per la negoziazione” e “disponibili per la vendita”. In particolare, possono essere

riclassificate:

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76 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

- quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto

la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero

state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla

rilevazione iniziale) se l’entità ha l’intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a

scadenza;

- “solo in rare circostanze” quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro

iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti.

Nel corso del presente esercizio la Società non ha proceduto ad alcuna riclassifica di portafoglio.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di una attività ovvero che si pagherebbe per il

trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione,

indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando

una tecnica di valutazione.

La determinazione del fair value di attività e passività si fonda sul presupposto della continuità aziendale della

Società, ovvero sul presupposto che la Società sarà pienamente operativa e non liquiderà o ridurrà

sensibilmente la propria operatività né concluderà operazioni a condizioni sfavorevoli.

Pertanto, il fair value suppone che l’attività o passività venga scambiata in una regolare operazione tra

operatori di mercato per la vendita dell’attività o il trasferimento della passività alla data di valutazione, alle

correnti condizioni di mercato, presumendo che gli operatori di mercato agiscano per soddisfare nel modo

migliore il proprio interesse economico.

Nel determinare il fair value, il Confidi utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di

mercato ottenute da fonti indipendenti, in quanto considerate come la migliore evidenza di fair value.

In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dell’attività o passività oggetto di valutazione - ossia senza

modifiche o ricomposizioni dello strumento stesso - desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato

attivo.

Un mercato è considerato attivo qualora i prezzi di quotazione riflettono le normali operazioni di mercato,

sono regolarmente e prontamente disponibili tramite le Borse, i servizi di quotazioni, gli intermediari e se tali

prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato.

Sono di norma considerati mercati attivi:

- i mercati regolamentati dei titoli e dei derivati, ad eccezione del mercato della piazza di

“Lussemburgo”:

- i sistemi di scambi organizzati;

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77 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

- alcuni circuiti elettronici di negoziazione OTC, qualora sussistano determinate condizioni basate sulla

presenza di un certo numero di contributori con proposte eseguibili e caratterizzate da spread bid-

ask - ovvero dalla differenza tra il prezzo al quale la controparte si impegna a vendere i titoli (ask

price) e il prezzo al quale si impegna ad acquistarli (bid ask) - contenuti entro una determinata soglia

di tolleranza;

- il mercato secondario delle quote OICR, espresso dai Net Asset Value (NAV) ufficiali, in base ai quali

la SGR emittente garantisce in tempi brevi la liquidazione delle quote. Trattasi, in particolare, degli

OICR aperti armonizzati, caratterizzati per tipologia di investimento, da elevati livelli di trasparenza e

di liquidabilità.

Quando non è rilevabile un prezzo per un’attività o una passività, il fair value è determinato utilizzando

tecniche di valutazione adatte alle circostanze e per le quali siano disponibili dati sufficienti per valutare il

fair value, massimizzando l’utilizzo di input osservabili rilevanti e riducendo al minimo l’utilizzo di input non

osservabili. I dati di input dovrebbero corrispondere a quelli che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nel

determinare il prezzo dell’attività e passività.

L’approccio adottato dal Confidi promuove la ricerca del fair value dapprima in un ambito “di mercato”,

seppur non trattandosi di un mercato attivo. Solo in assenza di tali valutazioni è previsto l’utilizzo di

metodologie per la costruzione di modelli quantitativi.

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

A.4.1 – Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Titoli di debito

Relativamente ai titoli di debito, la tecnica di valutazione adottata è quella del discounted cash flow ovvero

l’attualizzazione dei flussi di cassa attesi dello strumento finanziario utilizzando strutture dei tassi di interesse

che tengono opportunamente in considerazione il rischio emittente. In presenza di titoli strutturati è

necessario valorizzare la componente opzionale.

Strumenti rappresentativi di capitale

Per i titoli azionari non quotati, inseriti in portafogli non di partecipazione i modelli di valutazione del fair

value maggiormente utilizzati nella prassi di mercato appartengono alle seguenti categorie:

- modelli di discounted cash flow;

- modelli basati sul metodo dei multipli.

Tali modelli richiedono la disponibilità di una quantità rilevante di dati per stimare i flussi di cassa futuri

prodotti dall’impresa oppure per individuare valori corretti dei multipli di mercato. Si tratta di stimare

parametri (cash flows, dividendi, beta, premio per il rischio, costo del capitale proprio, valori patrimoniali,

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78 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

ecc.) estremamente aleatori, la cui valutazione risulta soggettiva e difficilmente riscontrabile sul mercato. In

alternativa per tale tipologia di strumenti finanziari che non hanno un prezzo quotato in un mercato attivo

per uno strumento identico (ossia, un input di Livello 1) sono valutati al costo secondo quanto previsto dallo

IAS 39 poiché il loro fair value non può essere determinato attendibilmente (eventualmente rettificato per

tener conto di obiettive evidenze di riduzione di valore).

Investimenti in quote di OICR e altri fondi

I fondi comuni di investimento non quotati in un mercato attivo, per cui il fair value è espresso dal NAV, in

base al quale la SGR emittente deve procedere alla liquidazione delle quote sono di regola considerati di

Livello 2. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità del fondo,

ovvero al fine di tener conto di possibili variazioni di valore nell’intervallo di tempo intercorrente tra la data

di richiesta di rimborso e quella del rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di

uscita. I fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di

valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime sono

di regola considerati di livello 3. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV che potrà

essere opportunamente corretto per tener conto della scarsa liquidabilità dell’investimento ossia

dell’intervallo temporale intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo,

nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita.

A.4.2 – Processi e sensibilità delle valutazioni

Le attività e passività classificate nel livello 3 della gerarchia del fair value sono principalmente costituite da:

- investimenti azionari di minoranza, detenuti al fine della valorizzazione e sviluppo dell’attività del

Confidi a sostegno del sistema economico delle PMI classificati nel portafoglio “Attività finanziarie

disponibili per la vendita”.

La situazione dei portafogli appena illustrata, stante il residuale ricorso a metodologie finanziarie di stima,

rende la valorizzazione degli stessi non significativamente influenzabile dalla variazione di dati di input.

A.4.3 – Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 prevede la classificazione degli strumenti oggetto di valutazione al fair value sulla base di

una gerarchia di livelli, che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni.

Si distinguono i seguenti livelli:

– Livello 1: gli input di livello 1 sono prezzi di quotazione per attività e passività identiche (senza

aggiustamenti) osservabili su mercati attivi a cui si può accedere alla data di valutazione;

– Livello 2: gli input di livello 2 sono input diversi dai prezzi quotati inclusi nel livello 1 osservabili

direttamente (prezzi) od indirettamente (derivati dai prezzi) del mercato anche attraverso il riscorso

a tecniche di valutazione: la valutazione dell’attività o della passività non è basata sul prezzo di

mercato dello strumento oggetto di valutazione, bensì su prezzi desumibili dalle quotazioni di

mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi - tra

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i quali spread creditizi e di liquidità - sono acquisiti da dati osservabili di mercato. Tale livello implica

limitati elementi di discrezionalità nella valutazione, in quanto tutti i parametri utilizzati risultano

attinti dal mercato (per lo stesso titolo e per titoli similari) e le metodologie di calcolo consentono di

replicare quotazioni presenti su mercati attivi;

– Livello 3: metodi di valutazione basati su input di mercato non osservabili; la determinazione del fair

value fa ricorso a tecniche di valutazione che si fondano, in misura rilevante, su input significativi non

desumibili dal mercato e comporta, pertanto, stime ed assunzioni da parte del management.

La gerarchia di livelli è allineata alle modifiche dell’IFRS 13 Valutazione del fair value omologate con

Regolamento CE 1255 del 11 dicembre 2012, che richiedono di fornire disclosure sul triplice livello di fair

value.

Con riferimento alle attività e passività finanziarie e non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente si

rileva che nel corso dell’esercizio 2015 non si sono verificati i trasferimenti tra i diversi livelli di gerarchia del

fair value distintamente per le attività e passività finanziarie e le attività e passività non finanziarie.

A.4.4 – Altre informazioni

Alla data di riferimento del presente bilancio non si hanno informazioni da riportare ai sensi dell’IFRS 13

paragrafi 51, 93 lettera i) e 96, in quanto non esistono attività valutate al fair value in base al “Highest and

Best Use” e il Confidi non si è avvalso della possibilità di misurare il fair value a livello di esposizione

complessiva di portafoglio, al fine di tenere conto della compensazione del rischio di credito e del rischio di

mercato di un determinato gruppo di attività o passività finanziarie.

INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 – Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair

value

Attività/Passività misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale

1. Attivi tà finanziarie detenute per la negoziazione - - - -

2. Attivi tà finanziarie va lutate a l fair value - - - -

3. Attivi tà dis ponibi l i per la vendita 4.173.394 594.109 24.070 4.791.573

4. Deri va ti di copertura - - - -

5. Attivi tà ma teria l i - - - -

6. Attivi tà immateria l i - - - -

Totale 4.173.394 594.109 24.070 4.791.573

1. Pass ivi tà finanziarie detenute per la negozi azione - - - -

2. Pass ivi tà finanziarie va luta te a l fair value - - - -

3. Deri va ti di copertura - - - -

Totale - - - -

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80 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

A.4.5.2 – Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività

finanziarie

detenute per

la

negoziazione

Attività

finanziarie

valutate al

fair value

Attività

finanziarie

disponibili per

la vendita

Derivati di

copertura

Attività

materiali

Attività

immateriali

1. Esistenze iniziali - - 16.340 - - -

2. Aumenti - - 7.730 - - -

2.1.Acquis ti - - - - - -

2.2.Profi tti imputati a : - - - - - -

2.2.1 Conto economico - - - - - -

di cui: plusvalenze - - - - - -

2.2.2 Patrimonio netto - - - - - -

2.3.Trasferimenti da a l tri l i ve l l i - - - - - -

2.4.Al tre variazioni in aumento - - 7.730 - - -

3. Diminuzioni - - - - - -

3.1.Vendite - - - - - -

3.2.Rimbors i - - - - - -

3.3.Perdi te imputate a : - - - - - -

3.3.1 Conto economico - - - - - -

di cui: minusvalenze - - - - - -

3.3.2 Patrimonio netto - - - - - -

3.4.Trasferimenti ad a l tri l i ve l l i - - - - - -

3.5.Al tre variazioni

in diminuzione - - - - - -

4. Rimanenze finali - - 24.070 - - -

A.4.5.4 – Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente:

ripartizione per livelli di fair value

VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3

1. Attività finanzia rie detenute s i no a l la sca denza - - - - - - - -

2. Crediti 30.314.122 - - 30.314.122 31.212.312 - - 31.212.312

4. Attività materia l i detenute a scopo di i nvesti mento - - - - - - - -

5.Attività non correnti e gruppi di atti vi tà in via di

dismis s ione- - - - - - - -

Totale 30.314.122 - - 30.314.122 31.212.312 - - 31.212.312

1. Debi ti 2.451.428 - - 2.451.428 2.393.320 - - 2.393.320

2. Ti tol i in circola zione - - - - - - - -

3. Pa ss i vi tà as soci ate a d a ttivi tà i n vi a di dis mi ss ione - - - - - - - -

Totale 2.451.428 - - 2.451.428 2.393.320 - - 2.393.320

Attività/Passività misurate al fair value o misurate al fair value su

base non ricorrente

31/12/2015 31/12/2014

L3=Livel lo 3

Legenda:

VB=Valore di bi lancio

L1=Livel lo 1

L2=Livel lo 2

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81 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

A.5 Infomativa sul c.d. “day one profit/loss”

Secondo quanto disposto dal paragrafo 28 dell’IFRS 7 è necessario fornire evidenza dell’ammontare del c.d.

“day one profit or loss” ovvero delle differenze tra il fair value di uno strumento finanziario acquisito o

emesso al momento iniziale (prezzo della transazione) ed il valore determinato alla medesima data attraverso

l’utilizzo di una tecniche di valutazione che non sono rilevate immediatamente a Conto Economico, in base a

quanto previsto dai paragrafi AG76 e AG76A dello IAS 39.

La Società non ha posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione di uno

strumento finanziario, una differenza tra il prezzo della transazione ed il valore dello strumento.

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82 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

939 1.261

939 1.261 Totale

Voci/ValoreTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

a) Cas sa e va lori bol lati

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40

4.1. Composizione della voce 40 “Attività finanziarie disponibili per la vendita”

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Ti tol i di debi to 3.039.936 - - 3.166.459 551.917 -

- titoli strutturati - - - - - -

- altri titoli di debito 3.039.936 - - 3.166.459 551.917 -

2. Ti tol i di capi ta le e quote di OICR 1.133.458 594.109 24.070 1.123.818 589.256 16.340

3. Finanzia menti - - - - - -

Totale 4.173.394 594.109 24.070 4.290.277 1.141.174 16.340

Voci/Valori

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

Le attività finanziarie disponibili per la vendita detenute dal Confidi sono principalmente composte da titoli emessi da Governi e Banche Centrali (BTP e CCT), obbligazioni bancarie Fondi Comuni (O.I.C.R.). Nel bilancio al 31.12.2015 le suddette attività finanziarie disponibili per la vendita comprendono le attività finanziarie costituite da partecipazioni in enti e società diverse da quelle controllate, controllate in modo congiunto, per un totale di Euro 22.452, come da elenco di seguito riportato:

PartecipazioneValore

31/12/2014

Incrementi

(decrementi)

Valore

31/12/2015

Federfidi Lombarda 8.770 7.730 16.500

Gal - Val le Bremba na srl 506 - 506

Gal - Val le Camonica Va l di Sca lve s ca rl 500 - 500

Gal 4 Comuni tà del le va l l i e dei la ghi sc 25 - 25

Gal Val le Seriana scarl 600 - 600

Rete Fidi Liguria società cons orti le di garanzia col lettiva fidi scpa 266 - 266

So.ge.vi s rl 255 - 255

Credi ta gri Coldi retti 3.500 - 3.500

Consorzio regionale garanzia fidi società coopera ti va a rl 300 - 300

Totale 14.722 7.730 22.452

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4.2. Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori / emittenti

Attività finanziarie a) Governi e Banche Centrali 2.960.148 3.065.220

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche 629.843 1.206.126

d) Enti f inanziari 1.195.930 1.170.758

e) Altri emittenti 5.652 5.686

Totale 4.791.573 5.447.790

Voci/ValoriTotale

31/12/2015Totale

31/12/2014

Sezione 6 - Crediti – Voce 60

6.1 Crediti verso banche

La voce comprende le somme depositate nei conti correnti bancari che sono nella piena disponibilità del

Confidi (26.336.893 Euro) o vincolati (1.521.602 Euro) a favore di enti pubblici e/o banche.

L1 L2 L3 L1 L2 L3

1. Depos i ti e conti correnti 27.858.495 - - 27.858.495 28.639.529 - - 28.570.164

2. Fina nziamenti - - - - - - - -

2.1 Pronti contro termine - - - - - - - -

2.2 Leas ing finanziario - - - - - - - -

2.3 Factoring - - - - - - - -

- pro-s olvendo - - - - - - - -

- pro-s oluto - - - - - - - -

2.4 Al tri finanziamenti - - - - - - - -

3. Ti tol i di debi to - - - - - - - -

- ti tol i s trutturati - - - - - - - -

- a l tri ti tol i di debi to - - - - - - - -

4. Al tre a ttivi tà 1.279.316 - - - 1.281.314 - - 1.281.314

29.137.811 - - 27.858.495 29.920.843 - - 29.851.478 Totale

Valore di

bilancio

Valore di

bilancio

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

Fair value Fair valueComposizione

Tra le Altre attività sono ricomprese le somme versate dal Confidi a favore degli enti finanziatori sotto forma

di accantonamenti provvisori (collaterale). Tali importi restano, fintanto che la banca non chiede l’addebito

definitivo tra i crediti di firma.

L1=livello 1

L2=livello 2

L3=livello 3

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6.3 Crediti verso la clientela

Acqui

statiAltri

Acqui

statiAltri

1. Finanziamenti - - 1.176.311 - - 1.176.311 - - 1.291.470 - - 1.291.470

1.1 Leas ing fi nanzi ari o - - - - - - - - - - - - di cui: senza opzione

finale d'acquisto - - - - - - - - - - - -

1.2 Factori ng - - - - - - - - - - - -

- pro-solvendo - - - - - - - - - - - -

- pro-soluto - - - - - - - - - - - -

1.3 Credito a l consumo - - - - - - - - - - - -

1.4 Carte di credito - - - - - - - - - - - -

1.5 Pres i tti su pegno - - - - - - - - - - - - 1.6 Finanziamenti concess i

i n rel azi one ai servizi - - - - - - - - - - - -

1.7 Al tri finanziamenti - - 1.176.311 - - 1.176.311 - - 1.291.470 - - 1.291.470 di cui da escussione

di garanzie e impegni - - 1.176.311 - - 1.176.311 - - 1.291.470 - - 1.291.470

2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -

2.1 ti tol i s trutturati - - - - - - - - - - - -

2.2 a l tri ti tol i di debito - - - - - - - - - - - -

3. Altre attività - - - - - - - - - - - -

- - 1.176.311 - - 1.176.311 - - 1.291.470 - - 1.291.470

L1 L2 L3Bonis

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value

Deteriorati

Bonis

Deteriorati

Composizione

Totale

L1 L2 L3

La voce “Altri finanziamenti” comprende le escussioni operate dalle banche al netto delle relative svalutazioni analitiche. Tali crediti sono stati attualizzati in base ai tempi di recupero.

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Sezione 9 - Partecipazioni – Voce 90

9.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni imprese Sede legale Sede

operativa

Quota

partecipazion

Disponibilità

voti

Valore

bilancio

Fair value

A. Imprese controllate

in via esclusiva

B. Imprese controllate

in modo congiunto

C. Imprese sottoposte

ad influenza notevole

1. SIMEC Cons ul ting SpAVia XXIV

Maggio, 43

Roma

Via XXIV

Maggio, 43

Roma

20% 2/10 301.712 301.712

La Società detiene un partecipazione del 20% verso SIMEC Consulting S.p.A. per un totale di Euro 301.712.

9.2 Variazioni annue delle partecipazioni

A. Esistenze iniziali - 301.712 301.712

B. Aumenti - - -

B.1 Acquis ti - - -

B.2 Ripres e di valore - - -

B.3 Riva lutazioni - - -

B.4 Al tre variazioni - - -

C. Diminuzioni - - -

C.1 Vendite - - -

C.2 Retti fi che di va lore - - -

C.3 Al tre variazioni - - -

D. Rimanenze finali - 301.712 301.712

Partecipazioni di

gruppo

Partecipazioni

non di gruppoTotale

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Sezione 10 - Attività materiali – Voce 100

10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

La voce accoglie i beni, di proprietà e in leasing finanziario, aventi utilità pluriennale. Le immobilizzazioni materiali sono state iscritte al netto del fondo di ammortamento.

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

1. Attività di proprietà 3.343.025 3.479.722

a) terreni

b) fabbricati 3.277.391 3.389.907

c) mobi l i 37.616 45.731

d) impianti elettronici - -

e) a l tre 28.018 44.085

2. Attività acquisite in leasing finanziario 515.196 534.725

a) terreni

b) fabbricati 515.196 534.725

c) mobi l i - -

d) impianti elettronici - -

e) a l tre - -

3.858.222 4.014.448 Totale

Attività/Valori

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10.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

A. Esistenze iniziali lorde - 3.924.632 45.731 - 44.085 4.173.197

A.1 Riduzioni di va lore total i nette - - - - - -

A.2 Esistenze iniziali nette - 3.924.632 45.731 - 44.085 4.173.197

B. Aumenti: - 9.681 3.689 - 8.813 22.183

B.1 Acquisti - 9.681 3.689 - 8.813 22.183

B.2 Spese per migl iorie ca pita l izzate - - - - - -

B.3 Riprese di va lore - - - - - -

B.4 Variazioni posi ti ve di fair value imputate a: - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

B.5 Differenze pos i ti ve di cambio - - - - - -

B.6Tras ferimenti da immobi l i detenuti a scopo di

investimento - - - - - -

B.7 Al tre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni - 141.725 11.804 - 24.880 178.409

C.1 Vendi te - - - - 3.864 3.864

C.2 Ammorta menti - 141.725 11.804 - 21.016 174.545

C.3Retti fiche di va lore da deterioramento imputate

a: - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.4 Variazioni nega tive di fair value imputate a: - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -

C.6 Tras ferimenti a : - - - - - - a) a ttivi tà ma teria l i detenute a

s copo di investimento - - - - - -

b) a ttivi tà in via di di smiss ione - - - - - -

C.7 Al tre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette - 3.792.588 37.616 - 28.018 3.858.222

D.1 Riduzioni di va lore total i nette - - - - - -

D.2 Rimanenze finali lorde - 3.792.588 37.616 - 28.018 3.858.222

E. Valutazione a l costo - 3.792.588 37.616 - 28.018 3.858.222

TotaleTerreni Fabbricati MobiliImpianti

elettroniciAltre

Gli acquisti effettuati nel corso dell’anno si riferiscono a fabbricati, mobili e arredi.

Gli ammortamenti sulle attività materiali sono determinati in funzione della vita utile delle stesse.

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Sezione 11 - Attività immateriali - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 “Attività immateriali”

Attivi tà

va lutate al

costo

Attivi tà

va lutate a l

fair value

Attivi tà

va lutate al

costo

Attivi tà

valutate a l

fa i r va lue

1. Avviamento - - - -

2. Altre Attività immateriali:

2.1 di proprietà 277.010 - 418.301 -

- generate internamente - - - -

- a l tre 277.010 - 418.301 -

2.2 acquis i te in leas ing finanziario - - - -

Totale 2 277.010 - 418.301 -

3. Attività riferibili al leasing finanziario

3.1 beni inoptati - - - -

3.2 beni ri ti rati a segui to di ri soluzione - - - -

3.3 a l tri beni - - - -

Totale 3 - - - -

4. Attività concesse in leasing operativo - - - -

Totale (1+2+3+4) 277.010 - 418.301 -

Totale 277.010 - 418.301 -

Voci/Valutazione

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

Le immobilizzazioni immateriali sono costituite principalmente dal software contabile e gestionale.

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89 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

11.2 Attività immateriali: variazioni annue

A. Esistenze iniziali 418.301

B. Aumenti 95 B.1 Acquisti 95

B.2 Riprese di valore -

B.3 Variazioni positive di fair value : -

- a patrimonio netto -

- a conto economico -

B.4 Altre variazioni -

C. Diminuzioni 141.387 C.1 Vendite -

C.2 Ammortamenti 141.387

C.3 Rettifiche di valore -

- a patrimonio netto -

- a conto economico -

C.4 Variazioni negative di fair value -

- a patrimonio netto -

- a conto economico -

C.5 Altre variazioni -

D. Rimanenze finali 277.010

Totale

Sezione 12 – Attività fiscali e passività fiscali

12.1 Composizione della voce 120 “Attività fiscali: correnti e anticipate”

Acconti d'i mposta 180.786 149.186

Totale 180.786 149.186

Voci/ValoriTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

La voce accoglie gli acconti IRAP/IRES 2015 versati all’erario.

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90 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

12.2 Composizione della voce 70 “Passività fiscali: correnti e differite”

Debi to verso Erario c/IRES 103.462 90.091

Debi to verso Erario c/IRAP 167.027 119.043 Totale 270.489 209.135

Voci/ValoriTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

La voce accoglie i debiti IRAP e IRES dell’esercizio.

Sezione 14 - Altre attività - Voce 140

14.1 Composizione della voce 140 “Altre attività”

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

Crediti per depos i ti ca uzional i 17.009 19.256

Ratei e ri sconti atti vi 25.064 131.287

Migl iorie su beni di terzi 120.000 -

Crediti divers i 165.678 109.638

Crediti tributari 293.191 414.977

Fa tture da emettere 1.319.144 1.453.834

Crediti vs . soci 2.519.899 2.855.372

Crediti verso enti pubbl ici 6.990.710 7.009.951

Totale 11.450.695 11.994.314

La voce “Crediti verso enti pubblici” accoglie contributi concessi dalla Legge Regionale del 31 gennaio 2002

n. 4 della Regione Autonoma della Sardegna. Vengono iscritti in bilancio sulla base della determinazione o

altro documento equipollente ricevuto, con il quale viene comunicato l’importo spettate.

La voce “Crediti vs. soci” include prevalentemente le somme maturate nel momento in cui gli Organi preposti

hanno assunto formale provvedimento deliberativo a favore della PMI e non ancora incassate.

La voce “Fatture da emettere” accoglie le commissioni e compensi maturati e non ancora fatturati.

La voce “Crediti tributari” accoglie le ritenute subite in sede di liquidazione dei contributi rilasciati dagli enti

pubblici e destinati a incrementare i fondi rischi, le ritenute su interessi attivi e il credito IRES maturato negli

esercizi precedenti, oltre all’acconto IVA.

Gli importi più rilevanti della voce “Crediti diversi” si riferiscono al credito verso la compagnia di assicurazioni

Fata Spa relativo all’assicurazione collettiva per l’accantonamento del TFR e al credito maturato al

31/12/2015 per retrocessioni commissioni.

La voce “Migliorie su beni di terzi” si riferisce a migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi

diverse da quelle riconducibili alla voce “attività materiali”.

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91 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

PASSIVO

Sezione 1 - Debiti - Voce 10

1.1 Debiti

verso

banche

verso enti

finanziari

verso

clientela

verso

banche

verso enti

finanziari

verso

clientela

1. Finanziamenti - - - - - -

1.1 Pronti contro termine - - - - - -

1.2 Al tri finanzi amenti - - - - - -

2. Al tri debiti 136.765 412.037 1.902.627 147.611 444.877 1.800.833

Totale 136.765 412.037 1.902.627 147.611 444.877 1.800.833

Fair value - livello 1 - - - - - -

Fair value - livello 2 - - - - - -

Fair value - livello 3 136.765 412.037 1.902.627 147.611 444.877 1.800.833

Totale Fair value 136.765 412.037 1.902.627 147.611 444.877 1.800.833

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

Voci

La voce relativa agli altri debiti contiene:

• Debiti verso banche per operazione di mutuo acceso a seguito dell’acquisto avvenuto nel 2013 del

fabbricato che ospita la nuova sede Provinciale di Venezia e la sede Regionale del Veneto;

• Altri debiti verso enti finanziari per operazioni di leasing finanziario;

• Debiti verso la clientela, come di seguito specificato:

2015 2014

1.075.318 1.072.356

367.053 366.863

362.200 361.614

98.056 - 1.902.627 1.800.833

Voci

Fondo Ministeriale Antiusura

Regione Piemonte

CCIAA di Torino

CCIAA di Ragusa

Totale

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92 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 7 – Passività fiscali – Voce 70

Per quanto riguarda l’informazione di questa sezione, si rimanda a quanto esposto nella sezione n. 12.2

dell’attivo, della presente Nota Integrativa.

Sezione 9 - Altre passività - Voce 90

9.1 Composizione della voce 90 “Altre passività”

31/12/2015 31/12/2014

Ratei e Risconti pass ivi 3.954 2.284

Debi ti vs . Amministratori 26.146 11.407

Debi ti vs . dipendenti 175.161 182.230

Debi ti tributari 175.308 491.885

Debi ti per contributi previdenzia l i 210.655 199.367

Debi ti vs . s oci 219.979 210.209

Fondo Interbancario di garanzia 333.876 304.753

Debi ti divers i 367.499 242.314

Depos iti cauzional i 637.779 794.952

Debi ti vs . forni tori 828.816 1.715.850

Contributi pubbl ici 3.047.261 2.882.320

Risconti pass ivi s u commiss ioni attive 5.098.906 4.774.538

Fondi ri schi per garanzie prestate 6.790.925 4.789.602

Totale 17.916.266 16.601.712

La voce “Risconti passivi su commissioni attive” accoglie i risconti passivi generati dalla ripartizione pro rata

temporis delle commissioni attive su garanzie prestate. All’interno dei risconti passivi sono presenti i rischi

sul portafoglio in bonis per Euro 919.615 e una quota parte dei rischi sul portafoglio deteriorato per Euro

194.657.

I “Fondi rischi per garanzie prestate” accolgono le svalutazioni sul portafoglio delle garanzie deteriorate per

un valore complessivo al 31 dicembre 2015 pari ad Euro 6.790.925 a cui si aggiunge la quota parte di rischi

pari a Euro 194.657 contenuta nella voce risconti passivi.

La voce “Contributi pubblici” accoglie i contributi pubblici concessi dai vari Enti e che non sono nella piena

disponibilità del Confidi.

La voce “Depositi cauzionali” accoglie i depositi versati dai soci, a garanzia delle operazioni di finanziamento, che verranno rimborsati contestualmente all’estinzione del rapporto di finanziamento e della collegata garanzia.

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Sezione 10 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 100

10.1 “Trattamento di fine rapporto del personale”: variazioni annue

A. Esistenze iniziali 681.825 409.954

B. Aumenti

B1. Accantonamento del l ’esercizio 234.170 158.717

B2. Al tre variazioni in aumento - 131.355

C. Diminuzioni

C1. Liquidazioni effettuate 42.688 8.697

C2 . Al tre variazioni in diminuzione 3.009 9.504

D. Esistenze finali 870.298 681.825

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

La voce accoglie le rivalutazioni previste dal codice civile, le liquidazioni effettuate nel corso dell’anno e gli

effetti del calcolo attuariale effettuato secondo quanto disposto dal principio contabile dello IAS 19.

10.2 Altre informazioni

Il nuovo IAS19, per i piani a beneficio definito di tipo post-employment, richiede una serie di informazioni aggiuntive, che dovranno essere riportate nella Nota Integrativa di Bilancio, quali:

� analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante alla fine dell’esercizio, mostrando gli effetti che ci sarebbero stati a seguito delle variazioni delle ipotesi attuariale ragionevolmente possibili a tale data, in termini assoluti;

� indicazione del contributo per l'esercizio successivo; � indicazione della durata media finanziaria dell'obbligazione per i piani a beneficio definito; � erogazioni previste dal piano.

Di seguito si riportano tali informazioni.

Analisi di sensività dei principali parametri valutativi

DBO al 31.12.2015

Tasso di turnover +1% 865.253,75

Tasso di turnover -1% 876.452,77

Tasso di inflazione +0,25% 899.061,65

Tasso di inflazione -0,25% 842.773,20

Tasso di attua l i zzazione +0,25% 836.215,71

Tasso di attua l i zzazione -0,25% 906.414,47

Service Cost e Duration

Service Cost 01.01.2016-31.12.2016 229.979,65

Duration 22,30

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Sezione 11 - Fondi per rischi e oneri - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 “Fondi per rischi e oneri”

31/12/2015 31/12/2014

Altri fondi per rischi ed oneri - -

- - Totale

11.2 Variazioni nell’esercizio della voce 110 “Fondi per rischi e oneri”

31/12/2015 31/12/2014

A . Esistenze iniziali - 24.442

B. Aumenti

B.1 Accantonamento del l ' es ercizio - -

B.2 Altre variazioni in aumento - -

C. Diminuzioni

C.1 Liquidazioni effettuate - -

C.2 Al tre variazioni in diminuzione - 24.442

D. Esistenze finali - -

Erogazioni future stimate

Anni Erogazioni previste

1 55.131,16

2 31.099,40

3 36.503,16

4 41.920,26

5 73.385,07

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Sezione 12 – Patrimonio – Voci 120, 130, 140 e 150

12.1 Composizione della voce 120 “Capitale”

Tipologie Importo

1. Capita le 10.138.116

1.1 Azioni ordinarie 10.138.116

1.2 Al tre azioni (da speci ficare) -

La presente voce comprende:

� Capitale sociale costituito dal versamento dei soci per un totale di Euro 4.648.624;

� Capitale sociale ex art. 1 c. 134 L. 244/2007 contributi pubblici destinati a patrimonializzare i Confidi

pari a Euro 1.800.000,00. Si tratta della legge finanziaria del 2008 nella quale veniva data la possibilità

ai confidi di imputare a capitale o riserva le quote di contributi pubblici ricevuti ad incremento dei

fondi rischi;

� Capitale sociale L. 221/2012 di Euro 3.691.241 contributi pubblici destinati a patrimonializzare i

Confidi. Si tratta della legge 221/2012, articolo 36, commi 1 e 2, del decreto Sviluppo-bis, che ha

consentito ai Confidi sottoposti a vigilanza diretta da parte di Banca d’Italia di imputare a fondo

consortile, al capitale sociale o ad apposita riserva i fondi rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali

costituiti da contributi dello Stato, dalle regioni e di altri enti pubblici esistenti alla data del 31

dicembre 2012.

12.4 Composizione della voce 150 “Sovrapprezzi di emissione”

Descrizione 31/12/2015 31/12/2014

Sovraprezzi s u s oci ordinari 1.277.212 1.167.492

L’importo riguarda i contributi corrisposti al Confidi dalla regione Friuli Venezia Giulia come previsto ai sensi

dell’articolo 6, comma 46, della legge regionale 18 luglio 2005, n. 15 e del regolamento di esecuzione

approvato con DPReg e i contributi concessi dalla Regione Abruzzo ai sensi del PAR FSC 2007-13 Linea I.2.2.

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12.5 Altre informazioni

Legale

Art. 2545

quater c.c.

Legale Statutaria

Altre

Riserve di

utili

Riserva FTARiserve utili

a nuovo

Riserva

indivisibile

ex art.12

L.904/77

Riserva

straordinaria

ex L.

244/2007

Riserva

L.221/2012Altre Totale

A. Esistenze iniziali (01/01/2015) 280.396 217.275 131.586 1.534.061 (2.642.246) 1.436.606 937.217 1.739.066 8.612.897 7.422.752 19.669.610

B. Aumenti

B.1 Attribuzioni di uti l i - - - - - - - - - - -

B.2 Al tre variazioni - - - - - - - - - - -

C. Diminuzioni

C.1 Uti l i zzi

- copertura perdi te - - - - - (149.240) - - - - (149.240)

- dis tribuzione - - - - - - - - - - -

- tras ferimento a capi ta le - - - - - - - - - - -

C.2 Al tre variazioni - - - - - - - - - - -

D. Rimanenze finali (31/12/2015) 280.397 217.275 131.586 1.535.238 (2.642.246) 1.287.366 937.217 1.739.066 8.612.897 7.421.575 19.520.371

31/12/2015 Utilizzo

10.138.116 A

Riserve di capitale:

Sovra pprezzo di emis s ione 1.277.212 A

Riserve di utili:

497.672 A

131.586 A

Al tre riserve 180.358

Altre riserve:

Ri serva indivi s ibi le ex art 12 L.904/77 937.217 A

Ri serva straordinaria ex L. 244/2007 1.739.066 A

Fondi ri schi i ndis ponibi l i - A

Ri serva L.221/2012 8.612.897 A

7.421.575 A

3.094.395 B

(4.363.516) A

29.666.577

Al tre riserve

Riserva di valutazione

Utile (perdita) d'esercizio

Totale

Composizione Patrimonio Netto

Capitale

Ri serva legal e

Ri serva statutaria

(A) = per copertura perdi te

(B) = indisponi bi le a i s ens i del l 'art.6 del D.Lgs 38/05

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PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 – Interessi - Voci 10 e 20

1.1 Composizione della voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati”

Voci/Forme tecniche Titoli di debito FinanziamentiAltre

operazioni

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -

2. Attività finanziarie a l fair value - - - - -

3. Attività finanziarie di sponibi l i per la vendi ta 114.826 - - 114.826 146.695

4. Attività finanziarie detenute s ino a l la scadenza - - - - -

5. Crediti

5.1 Crediti verso banche - - 22.989 22.989 46.923

5.2 Crediti verso enti finanziari - - - - -

5.3 Crediti verso cl ientela - - - - -

6. Altre a ttivi tà - - - - -

7. Derivati di copertura - - - - -

Totale 114.826 - 22.989 137.815 193.618

La voce accoglie gli interessi maturati sulle cedole dei titoli (Euro 114.826) e gli interessi attivi maturati sui

conti correnti (Euro 22.989).

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

Voci/Forme tecnicheEmittenti

pubblici

Emittenti enti

creditiziAltri emittenti

Totale

31/12/2015

Attivi tà finanziarie di sponibi l i per la vendita 112.700 2.126 - 114.826

Totale 112.700 2.126 - 114.826

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98 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

1.3 Composizione della voce 20 “Interessi passivi e oneri assimilati”

Voci/Forme tecniche Finanziamenti Titoli AltroTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

1. Debi ti verso banche - - 720 720 1.420

2. Debi ti verso enti fina nziari - - 13.233 13.233 17.352

3. Debi ti verso cl ientela - - 174 174 7

4. Ti tol i in ci rcolazione - - - - -

5. Pass ivi tà fina nziarie di negozia zione6. Pass ivi tà fina nziarie va lutate a l

fair value - - - - -

7. Al tre pass ivi tà - - - - -

8. Derivati di copertura - - - - -

Totale - - 14.127 14.127 18.779

La voce accoglie gli interessi maturati per operazioni di leasing finanziario (Euro 13.233) e interessi maturati

per operazioni di mutuo (Euro 720).

Sezione 2 – Commissioni – Voci 30 e 40

2.1 Composizione della voce 30 “Commissioni attive”

Dettagl ioTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

1. operazioni di leas ing fi nanzi ario - -

2. operazioni di factori ng - -

3. credi to a l consumo - -

4. a ttivi tà di merchant banking - -

5. garanzie ri lascia te 6.155.367 7.818.938

6. servizi di : - -

- ges tione fondi per conto terzi - -

- i ntermedia zione i n cambi - -

- di stribuzione prodotti - -

- a l tri - -

7. servizi di incasso e pa gamento - -

8. servicing in opera zioni di cartolarizzazione - -

9. a l tre commiss i oni (da speci ficare) - -

Totale 6.155.367 7.818.938

La voce comprende le commissioni derivanti dall’attività di rilascio di garanzia prestata a favore dei soci di

competenza dell’esercizio.

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99 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

2.2 Composizione della voce 40 “Commissioni passive”

Dettaglio/Settori Totale

31/12/2015Totale

31/12/2014

1. garanzie ricevute 7.432 16.562

2. distribuzione di servizi da terzi - -

3. servizi di incasso e pagamento - -

4. altre commissioni (da specificare) - -

Totale 7.432 16.562

La voce accoglie le commissioni passive riconosciute per controgaranzie e riassicurazioni ricevute.

Sezione 3 – Dividendi e Proventi simili - Voce 50

3.1 Composizione della voce 50 “Dividendi e proventi simili”

Dividendi

Proventi da

quote di

O.I.C.R.

Dividendi

Proventi da

quote di

O.I.C.R.

1 Attivi tà finanziarie detenute per la negoziazione - - - -

2 Attivi tà finanziarie disponibi l i per la vendita 3.788 - 3.761 -

3 Attivi tà finanziarie a l fa i r value - - - -

4 Partecipazioni : - - - -

4.1 per a ttivi tà di merchant banking - - - -

4.2 per a ltre attivi tà - - - -

3.788 - 3.761 -

Voci/Proventi

31/12/2015 31/12/2014

Totale

La voce accoglie i dividendi distribuiti nell’esercizio dai titoli di capitale detenuti verso Banca Popolare di

Ragusa, Banca Intesa e Banca Popolare di Bergamo.

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100 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 7 - Utile (Perdita) da cessione o riacquisto – Voce 90

7.1 Composizione della voce 90 “Utile (perdita) da cessione o riacquisto”

Utile Perdita

Risultato

netto Utile Perdita

Risultato

netto

1. Attività finanziarie 1.338 (1.353) (14) (7.575) (4.681) (2.895)

1.1 Crediti - - - - - -

1.2 Attivi tà disponibi l i per la vendita 1.338 (1.353) (14) (7.575) (4.681) (2.895)

1.3 Attivi tà detenute s i no a scadenza - - - - - -

Totale (1) 1.338 (1.353) (14) (7.575) (4.681) (2.895)

2. Passività finanziarie - - - - - -

2.1 Debiti - - - - - -

2.2 Ti tol i in ci rcolazione - - - - - -

Totale (2) - - - - - -

Totale (1+2) 1.338 (1.353) (14) 7.575 (4.681) 2.895

Voci/Componenti reddituali

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

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101 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 100

8.1 “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”

specifichedi

portafogliospecifiche

di

portafoglio

1. Credi ti verso banche - - - - - -

- per leas ing - - - - - -

- per factoring - - - - - -

- a l tri credi ti - - - - - -

2. Credi ti verso enti finanziari - - - - - -

Credi ti deteriorati acquistati - - - - - -

- per leas ing - - - - - -

- per factoring - - - - - -

- a l tri credi ti - - - - - -

Altri credi ti - - - - - -

- per leas ing - - - - - -

- per factoring - - - - - -

- a l tri credi ti - - - - - -

3. Credi ti verso cl ientela 123.600 - 2.330 - 121.270 164.418

Credi ti deteriorati acquistati - - - - - -

- per leas ing - - - - - -

- per factoring - - - - - -

- a l tri credi ti - - - - - -

Altri credi ti - - - - - -

- per leas ing - - - - - -

- per factoring - - - - - -

- per credito a l consumo - - - - - -

- a l tri credi ti 123.600 - 2.330 - 121.270 164.418

123.600 - 2.330 - 121.270 164.418

Voci/Rettifiche

Totale

Rettifiche di valore Riprese di valoreTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

La voce comprende, tra le altre, le rettifiche di valore e le attualizzazioni effettuate analiticamente

nell’esercizio sulle garanzie escusse (Euro 117.630) e le perdite per insolvenze registrate nell’esercizio (Euro

5.970).

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102 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

8.4 Composizione della sottovoce 100.b “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre

operazioni finanziarie”

specifichedi

portafogliospecifiche

di

portafoglio

1. Garanzie ri l asciate 2.008.957 214.650 7.635 214.650 2.001.323 967.202

2. Derivati su credi ti - - - - - -

3. Impegni ad erogare fondi - - - - - -

3. Altre operazioni - - - - - -

Totale 2.008.957 214.650 7.635 214.650 2.001.323 967.202

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore Riprese di valoreTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

La voce rettifiche di valore - specifiche - accoglie gli accantonamenti effettuati nel corso dell’esercizio per i

crediti di firma deteriorati.

La voce rettifiche di valore - di portafoglio - accoglie gli accantonamenti effettuati nel corso dell’esercizio per

i crediti di firma in bonis.

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103 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 9 - Spese Amministrative - Voce 110

9.1 Composizione della voce 110.a “Spese per il personale”

1. Personale dipendente 5.437.044 4.575.655

a) sa lari e s tipendi 3.664.934 3.097.371

b) oneri s ocia l i 1.103.407 952.995

c) indennità di fine rapporto - -

d) spese previdenzia l i - -

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto 250.426 163.127

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obbl ighi s imi l i : - -

- a contribuzione defini ta - -

- a benefici defini ti - -

g) vers amenti a i fondi di previdenza complementare esterni : - -

- a contribuzione defini ta - -

- a benefici defini ti - -

h) a l tre spes e 418.278 362.162

2. Altro personale in attività - -

3. Amministratori e Sindaci 372.559 331.379

4. Personale collocato a riposo - -

5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende - -

6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società 231.150 713.085

Totale 6.040.754 5.620.119

Voci/SettoriTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

La voce “Altre spese” ricomprende i costi per viaggi e trasferte, rimborsi chilometrici, corsi di formazione e altre spese del personale.

La voce “Amministratori e Sindaci” accoglie i compensi maturati nell’esercizio pari ad Euro 314.875, oltre a

spese per viaggi, trasferte e rimborsi pari ad Euro 57.683.

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104 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria

Categoria 31/12/2015 31/12/2014

Dirigenti 1 2

Quadri 26 24

Impi egati 70 58

Totale 97 84

9.3 Composizione della voce 110.b “Altre spese amministrative”

Spes e tras porto 2.048 5.531

Spes e di cancel leria/magazzino 17.180 18.593

Spes e marketing 22.744 44.766

Spes e as s icurazioni 23.525 26.175

Spes e di rappresentanza 30.343 24.661

Spes e bancarie 32.469 31.820

Spes e lega l i 45.749 52.992

Spes e telefoniche e pos ta l i 83.574 68.369

Noleggio automezzi 114.394 112.627

Spes e s ervizi IT 183.291 234.377

IVA indetra ibi le 235.497 319.564

Al tre s pese 290.099 164.883

Compens i a consulenti 590.397 540.665

Spes e per a ffi tto loca l i 693.368 564.181 Totale 2.364.678 2.209.205

Voci/SettoreTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

La voce “spese per affitto locali” accoglie le spese di locazione sostenute per le diverse unità locali presenti

sul territorio italiano. La variazione rispetto al 2014 è da attribuire all’apertura di nuove unità locali.

La voce “altre spese” è composta dalle spese sostenute per pulizia, utenze elettriche, noleggio fotocopiatori,

spese postali e valori bollati.

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105 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 10 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 120

10.1 Composizione della voce 120 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”

Voci/Rettifiche e riprese di valoreAmmortamento

(a)

Rettifiche di

valore per

deterioramento

(b)

Riprese di valore

(c)

Risultato netto

(a) + (b) - (c)

1. Attività ad uso funzionale 174.545 - - 174.545

1.1 di proprietà 155.016 - - 155.016

a) terreni - - - -

b) fabbricati 122.196 - - 122.196

c) mobi l i 11.804 - - 11.804

d) s trumental i - - - -

e) a l tri 21.016 - - 21.016

1.2 acquis i te in leas ing finanziario 19.529 - - 19.529

a) terreni - - - -

b) fabbricati 19.529 - - 19.529

c) mobi l i - - - -

d) s trumental i - - - -

e) a l tri - - - -

2. Attività detenute a scopo di

investimento - - - -

Totale 174.545 - - 174.545

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106 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 130

11.1 Composizione della voce 130 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”

Ammortamento

(a)

Rettifiche di

valore per

deterioramento

(b)

Riprese di valore

(c)

Risultato netto

(a) + (b) - (c)

1. Avviamento - - - -

2. Altre Attività immateriali 141.387 - - 141.387

2.1 di proprietà 141.387 - - 141.387

2.2 acquis i te i n leas ing finanziario - - - -

3. Attività riferibili al leasing finanziario - - - -

4. Attività concesse in leasing operativo - - - -

Totale 141.387 - - 141.387

Voci/Rettifiche e riprese di valore

Sezione 14 –Altri proventi e oneri di gestione - Voce 160

14.1 Composizione della voce 160 “Altri proventi di gestione”

Tipologia di spese/valoriTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

Sopra vvenienze attive 13.249 101.832

Proventi divers i di ges tione 43.372 33.106

Affi tti attivi 180.524 180.571

Proventi da attivi tà res idual i 263.891 762.325

Contributi regional i 613.197 783.986

Totale 1.114.233 1.861.819

La voce “Contributi regionali” accoglie i contributi concessi dalla Legge Regionale del 31 gennaio 2002 n. 4

della Regione Autonoma della Sardegna per attività di consulenza e assistenza.

La voce “Proventi da attività residuali” accoglie i proventi maturati nel corso dell’esercizio per attività di

consulenza e assistenza.

14.2 Composizione della voce 160 “Altri oneri di gestione”

Tipologia di spese/valoriTotale

31/12/2015Totale

31/12/2014

Oneri diversi di gestione 415.781 217.719

Sopravvenienze passive 222.918 311.976

Totale 638.699 529.696

Gli “Oneri diversi di gestione” sono costituiti principalmente dai pagamenti effettuati a favore dei soci (Euro

302.237) a fronte del riconoscimento dei fondi cauzionali a suo tempo versati (pre-fusione) dalle PMI a

garanzia delle operazioni di finanziamento assistite da garanzia collettiva dei fidi. Precedentemente alla

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107 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

costituzione di CreditAgri Italia, nata per effetto della fusione per incorporazione di diversi Confidi ex Art. 155

comma 4 del TUB, era vigente in alcuni Confidi regionali (Abruzzo, Sicilia, Lombardia e Piemonte) la policy

aziendale che prevedeva la costituzione di fondi cauzionali da parte delle PMI socie beneficiarie di interventi

di garanzia collettiva sui fidi, quale componente dei fondi rischi collettivi destinati a copertura delle perdite

subite dai Confidi a fronte di escussioni delle garanzie rilasciate. I fondi cauzionali costituiti dagli incorporati

Confidi delle regioni (Abruzzo, Sicilia e Lombardia) sono stati acquisiti dal Confidi nel 2011 a seguito di

specifica volontà espressa e deliberata dall’Assemblea generale con lo scopo di mutualizzare le perdite subite

in dette regioni a seguito di escussioni per insolvenze in capo ai soci garantiti. Al fine di poter conseguire lo

scopo sociale l’Assemblea ha ritenuto necessario acquisire detti fondi cauzionali a titolo definitivo.

Sezione 17 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 190

17.1 Composizione della voce 190 “Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”

Totale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

1. Imposte correnti 270.489 209.135

2. Variazioni del le impos te correnti dei precedenti esercizi - -

3. Riduzione del le imposte correnti del l ’esercizio - -

3.bis Riduzione del le imposte correnti del l 'esercizio per credi ti d'imposta di

cui a l la legge n. 214/2011 - -

4. Variazione del le imposte anticipate - -

5. Variazione del le imposte di fferi te - -

270.489 209.135 Imposte di competenza dell’esercizio

La voce accoglie l’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) per Euro 167.027 e l’imposta sul reddito delle società (IRES) per Euro 103.462.

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108 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 19 – Conto economico: altre informazioni

19.1 - Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

BancheEnti

finanziariClientela Banche

Enti

finanziariClientela

1. Leasing finanziario - - - - - - - -

- beni immobi l i - - - - - - - -

- beni mobi l i - - - - - - - -

- beni s trumental i - - - - - - - -

- beni immateria l i - - - - - - - -

2. Factoring - - - - - - - -

- s u credi ti correnti - - - - - - - -

- s u credi ti futuri - - - - - - - - - s u credi ti acquis tati a

ti tolo defini tivo - - - - - - - - - s u credi ti acquis tati a l

di - - - - - - - -

- per a ltri finanziamenti - - - - - - - -

3. Credito al consumo - - - - - - - -

- pres ti ti personal i - - - - - - - -

- pres ti ti fina l i zzati - - - - - - - -

- cess ione del quinto - - - - - - - -

4. Garanzie e impegni - - - - - 6.155.367 6.155.367 7.818.938

- di natura commercia le - - - - - - - -

- di natura finanziaria - - - - - 6.155.367 6.155.367 7.818.938

Totale - - - - - 6.155.367 6.155.367 7.818.938

Voci/Controparte

Interessi attivi Commissioni attiveTotale

31/12/2015

Totale

31/12/2014

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109 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 – Riferimenti specifici sull’operatività svolta

D - Garanzie rilasciate e impegni

D.1 – Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni

Importo

31/12/2015

Importo

31/12/2014

1. Garanzie ri las ciate di natura finanziaria a prima richiesta

a ) Banche - -

b) Enti finanziari - -

c) Cl ientela 19.766.765 8.431.504

2. Al tre garanzie ri las ciate di natura finanziaria

a ) Banche - -

b) Enti finanziari - -

c) Cl ientela 190.786.674 201.571.188

3. Garanzie ri las ciate di natura commercia le

a ) Banche - -

b) Enti finanziari - -

c) Cl ientela - -

4. Impegni i rrevocabi l i a erogare fondi

a ) Banche

i ) a uti l i zzo certo - -

i i ) a uti l i zzo incerto - -

b) Enti finanziari

i ) a uti l i zzo certo - -

i i ) a uti l i zzo incerto - -

c) Cl ientela

i ) a uti l i zzo certo - -

i i ) a uti l i zzo incerto - -

5. Impegni s ottos tanti a i derivati su credi ti : vendite di protezione - -

6. Attivi tà costi tui te in garanzia di obbl igazioni di terzi - -

7. Al tri impegni i rrevoca bi l i

a ) a ri las cia re ga ranzie 18.517.536 26.627.133

b) a l tri - -

229.070.975 236.629.825 Totale

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110 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

D.2 - Finanziamenti iscritti in bilancio per intervenuta escussione

Valore lordoRettifiche di

valoreValore netto Valore lordo

Rettifiche di

valoreValore netto

1. Attività in bonis - - - - - -

- da garanzie - - - - - -

- di natura commercia le - - - - - -

- di natura fina nziaria - - - - - -

2. Attività deteriorate 2.211.059 1.034.747 1.176.312 2.210.917 919.447 1.291.470

- da garanzie 2.211.059 1.034.747 1.176.312 2.210.917 919.447 1.291.470

- di natura commercia le - - - - - -

- di natura fina nziaria 2.211.059 1.034.747 1.176.312 2.210.917 919.447 1.291.470

Totale 2.211.059 1.034.747 1.176.312 2.210.917 919.447 1.291.470

Voce

Totale 31/12/2015 Totale 31/12/2014

D.3 – Garanzie rilasciate: rango di rischio assunto e qualità

Valore lordo

Retti fi che di

va lore

comples s ive

Valore lordo

Retti fi che di

va lore

compless ive

Valore lordo

Rettifi che di

va lore

comples s ive

Valore lordo

Retti fiche di

va lore

compless ive

Valore lordo

Rettifi che di

va lore

comples s ive

Valore lordo

Retti fiche di

va lore

compless ive

Garanzie ri lasciate con ass unzione

di rischio di prima perdita- - - - - - - - - - - -

- garanzie finanziarie a prima ri chiesta - - - - - - - - - - - -

- a l tre garanzie finanziarie - - - - - - - - - - - -

- garanzie di natura commerciale - - - - - - - - - - - -

Garanzie ri lasciate con ass unzione

di rischio di tipo mezzanine- - - - - - - - - - - -

- garanzie finanziarie a prima ri chiesta - - - - - - - - - - - -

- a l tre garanzie finanziarie - - - - - - - - - - - -

- garanzie di natura commerciale - - - - - - - - - - - -

Garanzie ri lasciate pro quota 57.069.887 285.349 126.853.021 634.265 311.756 94.878 16.853.397 5.988.985 2.623.995 83.668 14.746.580 818.052

- garanzie finanziarie a

prima richies ta 7.430.245 37.151 12.195.719 60.979 - - - - 43.035 516 203.258 6.846

- a l tre garanzie finanziarie 49.639.641 248.198 114.657.303 573.286 311.756 94.878 16.853.397 5.988.985 2.580.960 83.152 14.543.322 811.206

- garanzie di natura commerciale

Totale 57.069.887 285.349 126.853.021 634.265 311.756 94.878 16.853.397 5.988.985 2.623.995 83.668 14.746.580 818.052

Tipologia di rischio assunto

Controgarantite Altre Controgarantite Altre Controgarantite Altre

Garanzie rilasciate non deteriorate Garanzie rilasciate deteriorate: sofferenze Altre garanzie deteriorate

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111 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

D.5 Garanzie rilasciate in corso di escussione: dati di stock

Tipo garanziaValore

nominaleValore di bilancio

- garanzie f inanziarie a prima richiesta - -

- altre garanzie f inanziarie 1.364.666 633.864

- garanzie di natura commerciale - -

Totale 1.364.666 633.864

D.6 Garanzie rilasciate in corso di escussione: dati di flusso

Tipo garanziaValore

nominaleValore di bilancio

- garanzie f inanziarie a prima richiesta - -

- altre garanzie f inanziarie 493.575 46.615

- garanzie di natura commerciale - -

Totale 493.575 46.615

D.7 Variazioni delle garanzie rilasciate deteriorate: in sofferenza

Controgara

ntiteAltre

Controgara

ntiteAltre

Controgara

ntiteAltre

(A) Valore lordo iniziale - 37.094 155.719 12.630.562 - -

(B) Variazioni in aumento: - - 172.444 4.575.147 - -

- (b1) tras ferimenti da garanzie in bonis - - - 158.225 - -

- (b2) tras ferimenti da a ltre garanzie

deteriorate - - 164.647 4.096.192 - -

- (b3) a l tre variazioni in aumento - - 7.797 320.730 - -

(C) Variazioni in diminuzione: - 37.094 16.407 352.313 - -

- (c1) usci te verso garanzie in bonis - - - - - -

- (c2) usci te verso al tre garanzie

deteriorate - - - - - -

- (c3) escuss ioni - - - 136.967 - -

- (c4) a l tre variazioni in diminuzione - 37.094 16.407 215.346 - -

(D) Valore lordo finale - - 311.756 16.853.397 - -

Ammontare delle variazioni

Garanzie di natura

finanziaria a prima

richiesta

Altre garanzie di natura

finanziaria

Garanzie di natura

commerciale

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112 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

D.8 Variazioni delle garanzie rilasciate deteriorate: altre

Controgara

ntiteAltre

Controgara

ntiteAltre

Controgara

ntiteAltre

(A) Valore lordo iniziale - 25.004 1.233.569 16.085.262 - -

(B) Variazioni in a umento: 695.167 424.773 5.889.093 11.406.622 - -

- (b1) trasferimenti da garanzie in bonis 694.911 422.758 5.839.219 11.086.886 - -

- (b2) trasferimenti da a l tre garanzie in

s offerenza- - - - - -

- (b3) a l tre variazioni in aumento 256 2.015 49.874 319.736 - -

(C) Variazioni in diminuzione: 652.132 246.519 4.541.702 12.948.562 - -

- (c1) usci te verso garanzie in bonis 620.429 187.652 3.359.347 5.859.083 - -

- (c2) usci te verso garanzie in sofferenza - - 271.090 3.989.749 - -

- (c3) escuss ioni - - - - - -

- (c4) a l tre variazioni in diminuzione 31.703 58.867 911.265 3.099.730 - -

(D) Valore lordo finale 43.035 203.258 2.580.960 14.543.322 - -

Ammontare delle variazioni

Garanzie di natura

finanziaria a prima

richiesta

Altre garanzie di natura

finanziaria

Garanzie di natura

commerciale

D.9 Variazioni delle garanzie rilasciate non deteriorate

Controgara

ntiteAltre

Controgaran

titeAltre

Controgara

ntiteAltre

(A) Valore lordo iniziale 1.958.209 6.455.963 42.088.147 135.014.753 - -

(B) Variazioni in aumento: 8.383.741 8.649.481 18.883.381 33.905.537 - -

- (b1) garanzie ri l as ciate 7.574.835 8.216.881 14.562.805 27.023.258 - -

- (b2) a l tre variazioni in aumento 808.906 432.600 4.320.576 6.882.279 - -

(C) Variazioni in diminuzione: 2.911.705 2.909.725 11.331.887 54.262.987 - -

- (c1) garanzie non escusse 2.216.794 1.608.956 5.465.956 23.140.906 - -

- (c2) tras ferimenti a garanzie deteriorate 694.911 433.850 5.865.931 11.207.307 - -

- (c3) a l tre variazioni in diminuzione - 866.919 - 19.914.774

(D) Valore lordo finale 7.430.245 12.195.719 49.639.641 114.657.303 - -

Ammontare delle variazioni

Garanzie di natura

finanziaria a prima

richiesta

Altre garanzie di natura

finanziaria

Garanzie di natura

commerciale

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113 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

D.10 – Attività costituite a garanzie di proprie passività e impegni

Importo

31/12/2015

Importo

31/12/2014

1. Attivi tà fina nziarie detenute per la negoziazione - -

2. Attivi tà fina nziarie va lutate a l fair value - -

3. Attivi tà fina nziarie dis ponibi l i per la vendita - -

4. Attivi tà fina nziarie detenute s ino a l la s cadenza - -

5. Credi ti verso banche 1.348.570 1.350.678

6. Credi ti verso enti finanziari - -

7. Credi ti verso cl ientela - -

8. Attivi tà materia l i - -

1.348.570 1.350.678

Portafogli

Totale

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114 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

H. Operatività con fondi di terzi

H.1 – Natura dei fondi e forme di impiego

di cui:

a rischio

di cui:

a rischio

1. Attività non deteriorate 54.812 3.224 98.037 5.468

- leas ing finanziario - - - -

- factoring - - - -

- a l tri finanziamenti - - - -

- di cui: per escussione di garanzie e impegni - - - -

- partecipazioni - - - -

- di cui: per merchant banking - - - -

- garanzie e impegni 54.812 3.224 98.037 5.468

2. Attività deteriorate 313.309 137.393 317.839 135.669

2.1 Sofferenze 251.819 133.737 212.422 129.835

- leas ing finanziario - - - -

- factoring - - - -

- a l tri finanziamenti 126.233 126.233 126.233 126.233

- di cui: per escussione di garanzie e impegni 126.233 126.233 126.233 126.233

- garanzie e impegni 125.586 7.504 86.189 3.602

2.2 Inadempienze probabili 50.909 2.995 91.807 5.043

- leas ing finanziario - - - -

- factoring - - - -

- a l tri finanziamenti - - - -

- di cui: per escussione di garanzie e impegni - - - -

- garanzie e impegni 50.909 2.995 91.807 5.043

2.3 Esposizioni scadute dteriorate 10.581 661 13.610 791

- leas ing finanziario - - - -

- factoring - - - -

- a l tri finanziamenti - - - -

- di cui: per escussione di garanzie e impegni - - - -

- garanzie e impegni 10.581 661 13.610 791

Totale 368.121 140.617 415.876 141.137

Voci/Fondi

Fondi

pubblici

Fondi pubblici

Totale 31/12/2015 Totale 31/12/2014

Nella presente tabella sono specificati gli impieghi a valere sui fondi terzi in amministrazione (Fondo Ministeriale Antiusura).

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115 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

H.2 – Valori lordi e netti delle attività a rischio proprio

Valore lordo Rettifiche di

valore

Valore netto

1. Attività non deteriorate 3.498 274 3.224

- leas ing finanziario - - -

- factoring - - -

- a ltri finanziamenti - - -

- di cui: per escussione di garanzie e impegni - - -

- garanzie e impegni - - -

- partecipazioni - - -

di cui: per merchant banking 3.498 274 3.224

2. Attività deteriorate 140.052 2.659 137.393

2.1 Sofferenze 136.161 2.424 133.737

- leas ing finanziario - - -

- factoring - - -

- a ltri finanziamenti 126.233 - 126.233

- di cui: per escussione di garanzie e impegni 126.233 - 126.233

- garanzie e impegni 9.928 2.424 7.504

2.2 Inadempienze probabili 3.222 228 2.995

- leas ing finanziario - - -

- factoring - - -

- a ltri finanziamenti - - -

- di cui: per escussione di garanzie e impegni - - -

- garanzie e impegni 3.222 228 2.995

2.3 Esposizioni scadute deteriorate 669 8 661

- leas ing finanziario - - -

- factoring - - -

- a ltri finanziamenti - - -

- di cui: per escussione di garanzie e impegni - - -

- garanzie e impegni 669 8 661

Totale 143.551 2.933 140.617

Voci

Fondi pubblici

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116 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

3.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il rischio di credito, coerentemente con la normativa di Banca di Italia, è definito come il rischio di incorrere

in perdite inattese in relazione all’inadempienza della controparte nel rispetto dei propri obblighi

contrattuali.

Il rischio di credito rappresenta per Creditagri la primaria fonte di rischio, essendo l’attività caratteristica,

quella di rilascio di garanzie collettive al mondo delle imprese agricole, agroalimentari, agroindustriali e delle

cooperative appartenenti a tutti i settori della produzione di beni e servizi.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Le politiche di gestione del rischio di credito adottate dalla Società sono definite dal Consiglio di

Amministrazione e trovano formalizzazione all’interno di un adeguato framework di riferimento costituito da

policy, regolamenti, procedure e circolari operative.

In particolare si ricordano i seguenti documenti interni:

• Regolamento del Credito;

• Regolamento di funzionamento degli organi delegati deliberanti in materia creditizia: Comitato

Esecutivo Nazionale e Amministratore Delegato;

• Procedura operativa per la gestione delle richieste di rilascio garanzia.

I principi e le linee guida individuate dal Consiglio di Amministrazione per un’efficace gestione del rischio di credito sono:

• strutturazione di un sistema delle deleghe in materia di valutazione e di concessione del credito;

• separazione organizzativa e funzionale tra la fase istruttoria e la fase di valutazione;

• esecuzione di istruttorie che tengono conto sia di aspetti di tipo quantitativo, andamentale e di tipo

qualitativo;

• definizione di limiti operativi alla concessione di finanziamenti e di limiti alla concentrazione del

rischio per singolo cliente o gruppo di clienti;

• definizione di un modello di rating o di scoring interno sinteticamente rappresentativo del merito

creditizio delle diverse controparti;

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117 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

• definizione di un listino commissionale differenziato in base alla rischiosità, alla tipologia e alle

caratteristiche dell’operazione sottostante la garanzia;

• attuazione di un programma formativo per le risorse coinvolte nel processo del credito.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Creditagri, ai fini regolamentari, ha deciso di procedere alla misurazione di questa categoria di rischi utilizzando l’approccio standardizzato proposto da Banca di Italia.

La ECAI scelta è Fitch Ratings per i portafogli “Amministrazioni centrali e banche centrali” e “Intermediari

vigilati”.

Il rischio di credito è valutato in modo puntuale su base trimestrale ed è oggetto di specifica ed approfondita

disamina nell’ambito del processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale dell’Intermediario

(c.d. ICAAP) su base annuale. La dimensione del rischio di credito è adeguatamente integrata all’interno dei

modelli di pianificazione strategica e viene sempre misurato e valutato nell’ambito del processo di budgeting

annuale ed in previsione dell’introduzione di nuovi prodotti o sviluppo di nuovi rami di attività.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

La Società non ricorre all’attualità a tecniche di attenuazione dei rischio di credito.

In ottica prospettica si evidenzia che il Confidi inizierà ad avvalersi della controgaranzia rilasciata dal Fondo

Centrale di Garanzia nel corso del I semestre 2016 così come previsto nel piano industriale (2016-2018)

approvato in sede di istanza di iscrizione all’albo unico del “nuovo T.U.B..

Ancorché non rientranti nell’ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito regolamentari si

evidenzia che la Società ha in essere garanzie personali ricevute a fronte delle garanzie rilasciate pari ad Euro

77.655.126.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La classificazione dei crediti nelle categorie previste dalla normativa di vigilanza avviene sulla base delle

informazioni rivenienti dai flussi informativi dalle banche partner e sulla base di quanto definito nelle

specifiche procedure interne.

In particolare sono stabilite le responsabilità della proposta di variazione del grado di rischio della

controparte e di delibera delle variazioni stesse. Inoltre è riportata l’esemplificazione delle casistiche che si

possono presentare e delle regole a cui ci si deve attenere nel effettuare la proposta di variazione. In linea

generale le proposte vengono fatte sulla base delle comunicazione delle banche e in caso di più banche per

singola controparte in base a alla quota del rischio deteriorato rispetto al rischio complessivo.

Per quanto riguarda l’attività di recupero delle posizioni deteriorate di cassa rinvenienti dall’escussione di

crediti di firma è in essere dal 2012 un’attività legale giudiziale/stragiudiziale volta a massimizzare i recuperi

dalle posizioni escusse. L’attività è affidata in outsourcing ad un unico studio legale.

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118 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia

(Valore di bilancio)

SofferenzeInadempienz

e probabili

Esposizioni

scadute

deteriorate

Esposizioni

scadute non

deteriorate

Altre

esposizioni

non

deteriorate

Totale

1. Attivi tà finanziarie disponibi l i

per la vendi ta - - - - 4.791.573 4.791.573

2. Attivi tà finanziarie detenute

s ino a l la scadenza - - - - - -

3. Credi ti verso banche - - - - 29.137.810 29.137.810

4. Credi ti verso cl ientela 1.176.311 - - - - 1.176.311

5.

Attivi tà finanziarie valutate

a l fa i r va lue - - - - - -

6.

Attivi tà finanziarie in corso

di di smiss ione - - - - - -

1.176.311 - - - 33.929.383 35.105.694

1.291.470 - - - 35.368.633 36.660.103 Totale 31/12/2014

Portafogli/qualità

Totale 31/12/2015

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119 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

2. Esposizioni creditizie

2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Fin

o a

3 m

esi

Da

olt

re 3

me

si f

ino

a 6

me

si

Da

olt

re 6

me

si f

ino

a 1

an

no

Olt

re 1

an

no

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

a) Sofferenze - - - 2.211.059 - 1.034.747 - 1.176.311

- di cui : espos izioni oggetto di concess ioni - - - - - - - -

b) Inadempienze probabi l i - - - - - - - -

- di cui : espos izioni oggetto di concess ioni - - - - - - - -

c) Espos izioni sca dute deteriora te - - - - - - - -

- di cui : espos izioni oggetto di concess ioni - - - - - - - -

d) Espos izioni scadute non deteriora te - - - - - - - -

- di cui : espos izioni oggetto di concess ioni - - - - - - - -

e) Al tre espos izioni non deteriora te - - - - - - - -

- di cui : espos izioni oggetto di concess ioni - - - - - - - -

TOTALE A - - - 2.211.059 - 1.034.747 - 1.176.311

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:

a) Deteriora te - - - 34.535.728 - 6.985.583 - 27.550.146

b) Non deteriora te - - - - 183.922.908 - 919.615 183.003.293

Totale B - - - 34.535.728 183.922.908 6.985.583 919.615 210.553.439

Totale (A + B) - - - 36.746.787 183.922.908 8.020.330 919.615 211.729.750

Tipologie esposizioni/valori

Esposizione lorda

Att

ivit

à n

on

de

teri

ora

te

Attività deteriorate

Rettifiche di

valore

specifiche

Rettifiche di

valore di

portafoglio

Esposizione

netta

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120 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Fin

o a

3 m

esi

Da

olt

re 3

me

si f

ino

a 6

me

si

Da

olt

re 6

me

si f

ino

a 1

an

no

Olt

re 1

an

no

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

a) Sofferenze - - - - - - - -

- di cui : es pos izioni oggetto di conces s ioni - - - - - - - -

b) Inadempienze proba bi l i - - - - - - - -

- di cui : es pos izioni oggetto di conces s ioni - - - - - - - -

c) Esposi zioni scadute deteriora te - - - - - - - -

- di cui : es pos izioni oggetto di conces s ioni - - - - - - - -

d) Esposi zioni sca dute non deteriorate - - - - - - - -

- di cui : es pos izioni oggetto di conces s ioni - - - - - - - -

e) Al tre esposi zioni non deteriora te - - - - 29.784.420 - - 29.784.420

- di cui : es pos izioni oggetto di conces s ioni - - - - - - - -

TOTALE A - - - - 29.784.420 - - 29.784.420

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:

a) Deteriorate - - - - - - - -

b) Non deteriorate - - - - - - - -

Totale B - - - - 29.784.420 - - 29.784.420

Totale (A + B) - - - - 29.784.420 - - 29.784.420

Att

ivit

à n

on

de

teri

ora

te

Tipologie esposizioni/valori

Esposizione lordaRettifiche di

valore

specifiche

Rettifiche di

valore di

portafoglio

Esposizione

netta

Attività deteriorate

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121 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

2.3 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

2.3.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating

esterni

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6

A. Esposizioni per cassa - - 1.608.220 - - - 34.532.223 36.140.443

B. Derivati - - - - - - - -

B.1 Derivati finanziari - - - - - - - -

B.2 Derivati su credi ti - - - - - - - -

C. Garanzie rilasciate - - - - - - 218.458.636 218.458.636

D. Impegni a erogare fondi - - - - - - - -

E. Altre - - - - - - - -

Totale - - 1.608.220 - - - 252.990.859 254.599.079

Esposizioni

Classi di rating esterni

Senza rating Totale

Nella tabella di seguito si riporta il nome della società di rating e il raccordo (mapping) utilizzato.

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122 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

3. Concentrazione del credito

3.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per settore di attività

economica della controparte

In Bonis

Esposizioni

Scadute

DeteriorateIncagli Sofferenze

Associazioni Fra Imprese

Non Finanziarie 260.656 - - 7.446 8.036

Famigl ie Produttrici 143.252.617 5.471.296 9.484.361 14.239.702 1.799.008

Imprese Private 25.677.255 910.234 607.302 1.975.440 261.622

Is ti tuzioni Senza Scopo Di Lucro

Al Servizio Del le Famigl ie 113.136 - - - -

Societa ’ Non Finanziarie Altre 14.067.399 97.906 799.476 853.090 142.393

Societa ’ Non Finanziarie Artigiane 551.845 - - 89.474 -

Totale 183.922.908 6.479.435 10.891.140 17.165.153 2.211.059

Settore attività economicaEsposizioni fuori bilancio

Esposizioni per

cassa -

Sofferenze per

escussioni

3.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per area geografica della

controparte

In Bonis

Esposizioni

Scadute

DeteriorateIncagli Sofferenze

Nord-ovest 46.975.544 1.346.026 3.260.325 5.370.352 345.200

Nord-est 80.029.630 2.423.752 3.419.000 5.320.095 359.061

Centro 24.413.085 1.239.826 1.149.830 423.187 27.050

Sud 11.190.325 426.924 455.082 412.068 19.812

Isole 21.314.323 1.042.907 2.606.903 5.639.450 1.459.935

Es tero - - - - -

Totale 183.922.908 6.479.435 10.891.140 17.165.153 2.211.059

Area geograficaEsposizioni fuori bilancio

Esposizioni per

cassa -

Sofferenze per

escussioni

3.3 Grandi esposizioni

La società ha deciso di adottare i fattori di ponderazione definiti per i “grandi rischi” di cui all’allegato J della

Circolare Banca d’Italia 216.

Al 31/12/2015 non risultano grandi rischi.

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123 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

4. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito

Il metodo adottato per la valutazione del rischio di credito è il metodo standardizzato così come definito dalla

Circolare Banca d’Italia 216, con la suddivisione delle esposizioni in portafogli regolamentari in base al tipo di

controparte o di attività sottostante.

La ECAI scelta è Fitch Ratings per i portafogli “Amministrazioni centrali e banche centrali” e “Intermediari

vigilati”.

3.2 RISCHI DI MERCATO

Il Rischio di Mercato è il rischio che si determinino delle perdite a causa dell’avverso andamento dei prezzi di

mercato.

La Società non è tenuta al rispetto dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di mercato poiché il “portafoglio

di negoziazione” a fini di vigilanza è di norma inferiore al 5% del totale dell’attivo e in ogni caso non è

superiore ai 15 milioni di euro. Gli strumenti finanziari di proprietà detenuti in portafoglio, sono interamente

riconducibili alla categoria AFS (Available for Sale), la cui funzione economica è quella di procurare un

rendimento finanziario sotto forma di interessi e cedole e non sotto forma di utile da negoziazione.

3.2.1 RISCHIO DI TASSO D’INTERESSE

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il rischio strutturale di tasso di interesse si configura come il rischio di incorrere in perdite dovute alle avverse

fluttuazioni dei tassi interesse. Il rischio di tasso viene valutato in sede di ICAAP per quanto attiene le attività

diverse da quelle per negoziazione. Esso si riferisce agli elementi dell’attivo e del passivo sensibili alle

variazioni dei tassi di interesse.

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124 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Voci/durata res idua

A v

ista

Fino

a 3

mes

i

Da

oltr

e 3

mes

i fin

o a

6 m

esi

Da

oltr

e 6

mes

i fin

o a

1 an

no

Da

oltr

e 1

anno

fin

o a

5 an

ni

Da

oltr

e 5

anni

fin

o a

10 a

nni

Olt

re 1

0

anni

Dur

ata

inde

term

in

ata

1. Attività 26.339.227 1.519.501 79.788 609.804 3.190.226 1.569.239 55.837 -

1.1 Ti tol i di debi to - - 79.788 - 1.335.071 1.569.239 55.837 -

1.2 Credi ti 26.339.227 1.519.501 - 609.804 1.855.155 - - -

1.3 Al tre a ttivi tà - - - - - - - -

2. Passività 828.172 1.222.710 397.583 - - - - -

2.1 Debi ti 828.172 1.222.710 397.583 - - - - -

2.2 Ti tol i di debi to - - - - - - - -

2.3 Al tre pass ivi tà - - - - - - - -

3. Derivati finanziari

Opzioni

3.1 Pos izioni lunghe - - - - - - - -

3.2 Pos izioni corte - - - - - - - -

Altri derivati

3.3 Pos izioni lunghe - - - - - - - -

3.4 Pos izioni corte - - - - - - - -

2. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di tasso d’interesse

In coerenza di quanto disposto nell’allegato M della Circolare Banca d’Italia 216, la misurazione del rischio di

tasso d’interesse avviene applicando la metodologia semplificata, confrontando le scadenze di attivo e

passivo ed applicando agli sbilanciamenti per fascia periodale i coefficienti previsti.

3.2.2 RISCHIO DI PREZZO

La Società non è soggetta al rischio di prezzo.

3.2.3 RISCHIO DI CAMBIO

La Società non è soggetta al rischio di cambio.

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125 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

3.3 RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Operativo

Il rischio operativo, in base alla normativa di Banca di Italia, è definito come il rischio di perdite derivanti

dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi

esogeni. Tale definizione ricomprende il rischio legale; non sono invece inclusi i rischi strategici e di

reputazione.

Al fine di rendere la propria accezione di rischio operativo il più possibile allineata a quella del Regolatore,

CreditAgri ha ritenuto opportuno adottare la seguente definizione:

“Per Rischi operativi s’intende i rischi di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza, dalla disfunzione o

dell’inefficienza di processo, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni (incluse l’attività di

fornitori di servizi). Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi (interna od esterna),

errori umani (ad esempio nell’esecuzione e gestione di processi, inadempienze, involontarie o per negligenza,

relativi ad obblighi professionali), interruzioni dell'operatività, disfunzione dei sistemi, inadempienze

contrattuali, danni a beni materiali (catastrofi naturali). Nella macro-categoria dei rischi operativi è stati

inserito anche quello legale (possibilità di essere coinvolti in cause legali ed impossibilità di far valere un

contratto).”

La società ha disciplinato l’operatività aziendale con appositi regolamenti interni e procedure operative. Tali

strumenti, unitamente all’adozione delle procedure informatiche rappresentano il presidio dei rischi

operativi.

Il requisito patrimoniale sul rischio operativo viene calcolato secondo il metodo base contemplato dalle

richiamate disposizioni della Banca d’Italia.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE - METODO BASE IMPORTO

Margine di Intermedia zione Anno 2015 6.275.396

Margine di Intermedia zione Anno 2014 7.983.871

Margine di Intermedia zione Anno 2013 6.065.639

Media Ari tmetica 6.774.969

Coefficiente 15%

ASSORBIMENTO DI CAPITALE 1.016.245

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126 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA’

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità.

Il rischio di liquidità, coerentemente con la circolare 216 emanata dalla Banca d’Italia, si manifesta nel

momento in cui l’intermediario non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro scadenza

ovvero, da un lato, che la discronia (“ristratch”) tra le e gli incassi causi un deficit di tesoreria, dall’altro, la

possibilità che la rigidità di talune poste attive dello Stato Patrimoniale non ne consenta il pronto smobilizzo

qualora si debba far fronte alle esigenze di tesoreria che si dovessero manifestare nel medio periodo. Il rischio

di liquidità si manifesta pertanto sotto forma di possibilità di puntuale inadempimento dell’Intermediario ai

propri impegni di pagamento, che può essere causata da incapacità di reperire tempestivamente fondi

(funding liquidity risk) ovvero dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk).

Nell’ambito dei rischi di liquidità si ricomprende anche il rischio di fronteggiare i propri impegni di pagamento

a costi non di mercato, ossia sostenendo un elevato costo della provvista ovvero (e talora in modo

concomitante) incorrendo in perdite in conto capitale in caso di smobilizzo di attività.

Per Creditagri, per le specificità dell’attività svolta e per l’attuale struttura patrimoniale, il rischio di liquidità

dipende principalmente dalle escussioni delle garanzie prestate e, quindi, dalla disponibilità di sufficienti

riserve di liquidità (o equivalenti) disponibili per fronteggiare le stesse.

Il rischio di liquidità è valutato in sede di ICAAP.

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127 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie

Voci/durata res idua A vi sta

Da oltre 1

giorno a 7

giorni

Da ol tre 7

giorni a

15 giorni

Da oltre

15 giorni

a 1 mes e

Da oltre 1

mese fino

a 3 mes i

Da ol tre 3

mesi fino

a 6 mes i

Da ol tre 6

mesi fino

a 1 anno

Da ol tre 1

anno fino

a 3 anni

Da ol tre 3

anni fino

a 5 anni

Oltre 5

anni

Dur

ata

inde

term

inat

a

Attività per cassa

A.1 Ti tol i di Stato - - - - 53.294 1.050 54.344 145.000 1.016.000 1.312.000 -

A.2 Altri ti tol i di debi to - - - - - 298 - 80.000 - - -

A.3 Finanziamenti - - - - - - - - - - -

A.4 Altre attivi tà 27.518.357 - - - 1.519.501 - 609.804 842.995 1.012.161 - -

Passività per cassa 1.012.161

B.1 Debi ti vers o:

- Banche 1.431 - - - 23.954 7.209 32.594 96.298 104.493 302.686 -

- Enti fina nziari - - - - - - - - - - -

- Cl ientela 827.308 - - - 1.072.356 - - - - - -

B.2 Ti tol i di debi to - - - - - - - - - - -

B.3 Altre pa ss ivi tà - - - - - - - - - - -

Operazioni "fuori bilancio"C.1 Deriva ti finanziari con s cambio di

capi ta le

- Pos izioni lunghe - - - - - - - - - - -

- Pos izioni corte - - - - - - - - - - - C.2 Derivati fina nziari senza s cambio di

capi ta le

- Differenzia l i pos i tivi - - - - - - - - - - -

- Differenzia l i negativi - - - - - - - - - - -

C.3 Finanziamenti da ri cevere

- Pos izioni lunghe - - - - - - - - - - -

- Pos izioni corte - - - - - - - - - - -

C.4 Impegni i revocabi l i a erogare fondi

- Pos izioni lunghe - - - - - - - - - - -

- Pos izioni corte - - - - - - - - - - -

C.5 Gara nzie finanziarie ri lasciate - - - - - 91.138 522.765 3.564.890 2.001.033 1.120.365 -

C.6 Gara nzie finanziarie ri cevute - - - - - 1.977 - 160.591 43.640 1.148.548 -

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128 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 4 – Informazioni sul patrimonio

4.1 Il patrimonio dell’impresa

4.1.1 Informazioni di natura qualitativa

La disciplina sul patrimonio riveste un ruolo centrale nella normativa di vigilanza; esso rappresenta infatti il

primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attività finanziaria svolta dagli Intermediari.

Il patrimonio costituisce inoltre il principale parametro di riferimento per le valutazioni dell’Autorità di

Vigilanza in merito alla solidità degli Intermediari.

Il calcolo del patrimonio di vigilanza della Società, è effettuato secondo le modalità indicate nelle Istruzioni

di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell’elenco speciale (circolare della Banca d’Italia n.

216/1996 – 7° aggiornamento del 09/07/2007 – Cap. V- Sez. II).

Al computo del patrimonio di vigilanza non concorrono i fondi, costituiti generalmente da contributi pubblici,

finalizzati alla copertura di rischi connessi a specifiche operazioni, destinati a particolari settori economici e/o

circoscritti a determinati territori.

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129 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell’impresa: composizione

Voci/valoriImporto

31/12/2015

Importo

31/12/2014

1. Capi ta le 10.138.116 9.885.541

2. Sovrapprezzi di emis s ione 1.277.212 1.167.492

3. Riserve 19.520.371 19.669.610

- di uti l i - -

a ) lega le 497.672 472.672

b) statutaria 131.586 131.586

c) azioni proprie - -

d) a l tre 180.358 328.421

- a l tre 18.710.755 18.711.932

4. (Azioni proprie) - -

5. Riserve da va lutazione 3.094.394 3.079.930

- Attivi tà fina nziarie disponibi l i per la vendita 756.236 744.781

- Attivi tà materia l i 2.523.251 2.523.251

- Attivi tà immateria l i - -

- Copertura di inves timenti esteri - -

- Copertura dei fluss i fina nziari - -

- Di fferenze di cambio - -

dis mis s ione - -

- Leggi specia l i di riva lutazione - -

- Uti l i /perdi te attuaria l i rela tivi a pia ni previdenzia l i a benefici defini ti

partecipazioni va lutate a l patrimonio netto (185.093) (188.102)

6. Strumenti di capi ta le - -

7. Uti le (perdi ta) d’es ercizio (4.363.516) (149.240)

Totale 29.666.577 33.653.334

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130 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

4.1.2.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Riserva

positiva

Riserva

negativa

Riserva

positiva

Riserva

negativa

1. Ti tol i di debito 466.668 (249) 470.884 (1.427)

2. Ti tol i di capi ta le 180.007 (1.182) 174.369 (1.665)

3. Quote di O.I.C.R. 112.640 (1.649) 103.818 (1.199)

4. Finanziamenti - - - -

Totale 759.315 (3.080) 749.071 (4.290)

Attivi tà/va lori

Importo 31/12/2015 Importo 31/12/2014

4.1.2.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni

annue

Titoli di debitoTitoli di

capitale

Quote di

O.I.C.R.Finanziamenti

1. Esistenze iniziali 469.458 172.704 102.619 -

2. Variazioni positive - 6.121 8.372 -

2.1 Incrementi di fa i r va lue - 6.121 8.372 -

2.2 Rigi ro a conto economico di ri serve negative - - - -

- da deterioramento - - - -

- da real i zzo - - - -

2.3 Al tre variazioni - - - -

3. Variazioni negative (3.038) - - -

3.1 Riduzioni di fa i r va lue (3.038) - - -

3.2 Retti fi che da deterioramento - - - - 3.3 Rigi ro a conto economico da ri serve

pos i tive: da real i zzo - - - -

3.4 Al tre variazioni - - - -

4. Rimanenze finali 466.420 178.825 110.991 -

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131 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

4.2 I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

4.2.1 Fondi propri

4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa

Il Patrimonio di Vigilanza si compone del patrimonio di base e di quello supplementare.

Tra gli elementi positivi che compongono il patrimonio ci sono il capitale e le riserve comprese le riserve da

valutazione che includono quelle derivanti da leggi speciali di rivalutazione che quelle a fronte delle attività

finanziarie disponibili per la vendita.

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

VoceImporto

31/12/2015

Importo

31/12/2014

A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 26.110.081 29.966.999

B. Fi l tri prudenzia l i del patrimonio bas e: - -

B.1 Fi l tri prudenzial i IAS/IFRS pos i tivi (+) - -

B.2 Fi l tri prudenzial i IAS/IFRS negativi (-) - -

C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) 26.110.081 29.966.999

D. Elementi da dedurre dal patrimonio di bas e - 150.856

E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C – D) 26.110.081 29.816.143

F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 3.279.487 3.268.032

G. Fi l tri prudenzia l i del patrimonio s upplementare: (378.118) (372.390)

G.1 Fi l tri prudenzia l i IAS/IFRS pos i tivi (+) - -

G.2 Fi l tri prudenzia l i IAS/IFRS negativi (-) 378.118 372.390

H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) 2.901.369 2.895.642

I . Elementi da dedurre dal patrimonio s upplementare - 150.856

L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) 2.901.369 2.744.786

M. Elementi da dedurre da l tota le patrimonio di bas e e supplementare - -

N. Patrimonio di vigilanza (E + L – M) 29.011.450 32.560.930

O. Patrimonio di terzo l ivel lo (TIER 3) - -

P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 29.011.450 32.560.930

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132 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

4.2.2 Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.1 Informazioni di natura qualitativa

A fronte di un Patrimonio di Vigilanza di complessivi Euro 29.011.450 al 31/12/2015, l’assorbimento

patrimoniale per i rischi di I Pilastro è pari a Euro 15.016.930. CreditAgri Italia dispone quindi di un’eccedenza

patrimoniale pari ad Euro 13.994.520. La percentuale di assorbimento è quindi del 11,59%.

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

Importo 31/12/2015

Importo 31/12/2014

Importo 31/12/2015

Importo 31/12/2014

A. ATTIVITÀ DI RISCHIO 269.305.843 289.281.486 233.344 .720 232.786.477

A.1 Rischio di credito e di controparte 269.305.843 2 89.281.486 233.344.720 232.786.477

1. Metodologia standardizzata 269.305.843 274.534.355 233.344.720 234.461.342

2. Metodologia basata sui rating interni - - - -

2.1 Base - - - -

2.2 Avanzata - - - -

3. Cartolarizzazioni - - - -

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte 14.000.685 14.067.681

B.4 Rischi di mercato - -

1. Metodologia standard - -

2. Modelli interni - -

3. Rischio di concentrazione - -

B.5 Rischio operativo 1.016.245 936.698

1. Metodo base - -

2. Metodo standardizzato - -

3. Metodo avanzato - -

B.6 Altri requisiti prudenziali - -

B.7 Altri elementi del calcolo - -

B.8 Totale requisiti prudenziali 15.016.930 14.903.887

250.285.524 248.335.664

250.285.524 250.076.098

10,43% 11,92%

11,59% 13,02%

C.1 Attività di rischio ponderate

C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET 1 capital ratio)

C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)

Categorie/ValoriImporti non ponderati Importi ponderati/requisiti

B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito

B.3 Rischio di regolamento

C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)

C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

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133 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 5 – Prospetto analitico della redditività complessiva

Importo lordoImposta sul

redditoImporto netto

10. Utile (Perdita) d'esercizio (4.093.027) (270.489) (4.363.516)

Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico

20. Attività materiali

30. Attività immateriali

40. Piani a benefici definiti 3.009 - 3.009

50. Attività non correnti in via di dismissione60. Quota delle riserve da valutazione delle

partecipazioni valutate a patrimonio netto

Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico

70. Copertura di investimenti esteri:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

80. Differenze di cambio:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni90. Copertura di flussi finanziari:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 11.455 - 11.455

a) variazioni di fair value 11.455 - 11.455

b) rigiro a conto economico

- rettif iche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo

c) altre variazioni

110. Attività non correnti in via di dismissione:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni120. Quota delle riserve da valutazione delle

partecipazioni valutate a patrimonio netto:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

- rettif iche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo

c) altre variazioni

130. Totale altre componenti reddituali 14.464 - 14.464

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (4.078.563 ) (270.489) (4.349.052)

Voci

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134 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Sezione 6 – Operazioni con parti correlate

6.1 Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

I compensi riconosciuti agli amministratori per l’attività prestata nell’anno 2015 ammontano a complessivi

Euro 249.184.

I Sindaci hanno maturato compensi per complessivi Euro 65.000.

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

CreditAgri Italia ha rilasciato garanzie a favore di Componenti del Consiglio di Amministrazione per

complessivi Euro 2.049.500.

Il totale dell’esposizione al 31 dicembre 2015 è pari ad Euro 2.044.000.

Non sussistono garanzie rilasciate a favore del Collegio Sindacale.

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Si evidenzia che alla chiusura del presente bilancio non risultano essere stati sottoscritti contratti di fornitura

con alcuni soggetti rientranti nella definizione di parti correlate.

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135 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

CREDITAGRI ITALIA S.C.P.A. Via XXIV Maggio, 43 – Roma

Capitale Sociale interamente versato Euro 10.138.116

Iscritto alla C.C.I.A.A. di Roma

Codice Fiscale, Partita Iva e Numero iscrizione Registro Imprese 02397650926

N. REA: RM – 1285987

Albo delle società cooperative a mutualità prevalente n.A142619

Iscritta nell’Elenco Speciale ex art. 107 del TUB al n.19556.0

* * *

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

AI SENSI DELL’ART. 2429 COMMA 2 DEL CODICE CIVILE AL

BILANCIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2015

Signori Soci,

il Collegio Sindacale ha esaminato il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, predisposto e

approvato dal Consiglio di Amministrazione il 5 aprile 2016. Il bilancio che è sottoposto al Vostro esame e alla

Vostra approvazione è composto dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal prospetto delle

variazioni di patrimonio netto, dal prospetto della redditività complessiva, dal rendiconto finanziario, dalla

Nota integrativa ed è corredato dalla Relazione sulla Gestione.

Esso è stato redatto sulla base dei principi contabili IAS/IFRS, approvati dall’International Financial Reporting

Standards, omologati dalla Commissione Europea e delle istruzioni sui bilanci e sui rendiconti degli

intermediari finanziari ex art. 107 del TUB emanate dalla Banca d’Italia con provvedimento del 15 dicembre

2015. Nelle note informative di bilancio sono illustrati i principi generali adottati nella redazione del bilancio

stesso.

Premesse

Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 17.01.2003 n.6, che ha apportato importanti modifiche alla

normativa societaria, al Collegio Sindacale è stata attribuita un’attività di vigilanza ai sensi degli articoli 2403

e 2403-bis del Codice Civile oltre che, nei casi consentiti dalla legge, una eventuale funzione di controllo

contabile ai sensi degli articoli 2409-bis e seguenti del Codice Civile.

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136 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

In data 29 aprile 2014, l’Assemblea dei Soci, scaduto il precedente mandato, ha deliberato di affidare

l’incarico per la revisione legale dei bilanci relativi agli esercizi 2014 - 2022 alla società di revisione Deloitte &

Touche SpA – con sede in Milano via Tortona 25, codice fiscale, partita IVA e numero di iscrizione al registro

imprese 030049560166, iscritta all’Albo Speciale delle Società di revisione con delibera Consob del 29 luglio

2003 al n.46.

Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, l’attività del Collegio è stata ispirata alle disposizioni di

legge, alle norme di comportamento del Collegio Sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili ed alle disposizioni emanate in materia dalla Banca d’Italia.

Funzione di vigilanza

Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, nello svolgimento della propria attività, l’Organo di

Controllo ha vigilato sull’osservanza della legge, dello Statuto e sul rispetto dei principi di corretta

amministrazione.

Il Collegio Sindacale ha seguito questo complesso e articolato insieme di attività nello svolgimento del suo

mandato attraverso la partecipazione alle riunioni consiliari ed assembleari, svoltesi nel rispetto delle norme

statutarie e legislative che ne disciplinano il funzionamento e per le quali è ragionevolmente possibile

assicurare che le deliberazioni assunte sono state conformi alla legge ed allo Statuto, nonchè coerenti e

compatibili con le dimensioni e con il patrimonio sociale.

L’Organo di Controllo ha acquisito dagli Amministratori, durante le riunioni svolte, informazioni sul generale

andamento della gestione e sulla prevedibile evoluzione della stessa. Sulla base delle informazioni acquisite,

per quanto di competenza e conoscenza del Collegio, non vi sono osservazioni particolari da riferire.

Il Collegio Sindacale ha mantenuto un costante scambio di informazioni con il soggetto incaricato della

revisione legale dei conti, nel corso del quale non sono emersi dati ed informazioni rilevanti che debbano

essere evidenziati nella presente relazione.

Il Collegio Sindacale ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di propria competenza, sull’adeguatezza

e sul funzionamento dell’assetto organizzativo della Società, nonché ha valutato e vigilato sull’adeguatezza

del sistema amministrativo e contabile.

A tale riguardo, il Collegio Sindacale ritiene adeguato il citato sistema con particolare riferimento sia alla

struttura organizzativa che all’affidabilità della struttura amministrativo/contabile ed alla sua capacità di

rappresentare correttamente i fatti di gestione, che continuano ad evolversi in relazione alla crescita della

Società.

Il Collegio ha preso cognizione del sistema di controllo interno e ha vigilato sulla sua adeguatezza e sul suo

funzionamento, in relazione alle dimensioni ed alla complessità della Società; esso risulta opportunamente

strutturato su tre livelli. Al riguardo, in relazione al tasso di sviluppo e alla correlata necessità di implementare

il sistema dei controlli, la Società ha provveduto, nel corso dell’esercizio, ad internalizzare la funzione di Risk

Management, accorpando nella stessa la funzione Antiriciclaggio e, nominandone il nuovo Responsabile nella

persona del dott. Michele Soriani. Il Collegio ha dedicato particolare attenzione ai principali processi

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137 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

aziendali, sulla base dei controlli effettuati ai vari livelli e dei rischi percepiti. Alla luce di quanto precede,

riteniamo di potere esprimere un giudizio di adeguatezza della struttura dei controlli interni, anche in

relazione alla programmata attivazione del Comitato dei Controlli Interni, quale strumento di migliore

coordinamento tra le diverse funzioni di controllo.

Non sono pervenute al Collegio Sindacale denunce ai sensi dell’art. 2408 del Codice Civile né esposti su atti

o fatti riguardanti la gestione della Società tali da richiederne la menzione nella presente relazione.

Ai sensi dell'art. 2545 del c.c., si dà atto che la Società ha svolto la propria attività prevalentemente nei

riguardi dei propri soci.

Bilancio di esercizio

Il Collegio ha esaminato il Bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2015. La responsabilità della redazione

del bilancio compete agli Amministratori della Società. Non essendo demandato al presente Organo di

Controllo la revisione legale del bilancio, si è provveduto a vigilare sull’impostazione generale data allo stesso,

sulla generale conformità alla legge e alle norme di vigilanza per quel che riguarda la sua formazione e

struttura e a tale riguardo non vi sono osservazioni particolari da riferire.

Il progetto di bilancio redatto dagli amministratori presenta fatti e informazioni coerenti con quanto siamo

venuti a conoscenza nella nostra attività di vigilanza.

Il Collegio ha verificato l’osservanza delle norme di legge inerenti alla predisposizione della relazione sulla

gestione e a tale riguardo non vi sono osservazioni particolari da riferire.

Si precisa, che con riferimento alla determinazione del “Fondo rischi per garanzie prestate” a copertura del

rischio di insolvenza latente sulle complessive garanzie rilasciate classificate sofferenze, la Società ha

formulato le proprie stime sulla base di una metodologia analitica di valutazione che ha interessato oltre il

50% del portafoglio di tale tipologia di credito con un importo minimo della posizione pari ad euro 100.000.

Le rimanenti partite deteriorate sono state valutate utilizzando dati storici con riferimento alla probabilità di

default e al tasso di perdita atteso.

Inoltre, il Collegio Sindacale dà atto che la Società rispetta i requisiti patrimoniali dettati dalla normativa di

vigilanza e che la nota integrativa contiene un’adeguata illustrazione dei principali rischi a cui il Confidi è

esposto.

Gli amministratori, nella redazione del bilancio, per quanto a conoscenza del Collegio Sindacale, non hanno

derogato alle norme di legge ai sensi del quarto comma dell’articolo 2423 del Codice Civile.

Il bilancio di esercizio 2015 si chiude con una perdita pari ad euro 4.363.516 che il Consiglio di

Amministrazione propone di rinviare a nuovo. Rispetto a questo risultato – cui hanno concorso anche fattori

esogeni di carattere straordinario legati al settore di attività della Società - gli Amministratori si sono già

attivati al fine di porre in essere le necessarie azioni finalizzate al recupero dell’equilibrio economico.

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138 Bilancio 2015 - CreditAgri Italia s.c.p.a.

Egregi Soci,

tenendo conto delle considerazioni sopra espresse, considerando anche le risultanze dell’attività svolta dal

soggetto incaricato della revisione del bilancio, alla quale si fa rimando per gli aspetti di propria competenza,

il Collegio Sindacale non ravvisa motivi ostativi all’approvazione del bilancio d’esercizio, nonché alla proposta

formulata dal Consiglio di Amministrazione riguardo alla perdita di esercizio.

Roma 13 aprile 2016

Il Collegio Sindacale

Donato Varani – Presidente

Luciano Calandra – Sindaco Effettivo

Stefano Melchiorri – Sindaco Effettivo

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RELAZIONE DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE

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