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CIRCOLO DIDATTICO DI CORCIANO SCUOLA PRIMARIA “BRUNO CIARI” CHIUGIANA

PROGETTO DI PLESSO

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ANNO SCOLASTICO 2011/2012

APPRENDERE PER TRASFORMARE

L’ESPERIENZA DEL TEMPO PIENO NELL’OTTICA DI UN’ EDUCAZIONE SOSTENIBILE

Ci troviamo tuttora nel decennio 2005-2014 dedicato dalle Nazioni Unite

e dall’UNESCO all’Educazione alla sostenibilità. Di fronte alle sfide di “un

mondo problematico, dove ogni questione è correlata a tutte le altre, per

cui non può essere compresa e affrontata in maniera isolata,” si pone il

problema del ruolo e della natura dell’educazione.

Consapevoli dell’importanza di una visione ecologica del mondo,

riconosciamo con Stephen Sterling ( Educazione Sostenibile) l’importanza

di un’Educazione sostenibile: “…un cambiamento nella cultura educativa

che al tempo stesso sviluppi e incarni la teoria e la pratica della

“Nessun problema può essere risolto

dalla stessa coscienza che lo ha creato.

Dobbiamo imparare a vedere il mondo in modo diverso.”

Albert Einstein

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sostenibilità in modo criticamente consapevole. Questo dovrebbe essere

un paradigma trasformativo che valuta, sostiene e realizza i potenziali

umani in relazione al bisogno di raggiungere e sostenere un benessere

sociale, economico ed ecologico, riconoscendone la profonda

interdipendenza.”

Anche alla scuola, quale luogo dell’educazione formale, è richiesto un

percorso di riflessione che si traduca nell’assunzione di un nuovo

paradigma educativo, umanistico, democratico (già delineato nelle

INDICAZIONI PER IL CURRICOLO - PER UN NUOVO UMANESIMO), che si ispiri a

un’ecologia dell’educazione, riconducibile a quella che viene indicata come

“Educazione sostenibile”: essa rivendica valori sia umanistici che ecologici;

sostiene la “persona nella sua totalità: spirito, cuore, mente e mani.”

L’educazione sostenibile si configura come democratica, in quanto “cerca

di attribuire la titolarità e la determinazione agli educatori, ai discenti e

alla collettività, (…) e sostiene il valore e il diritto fondamentale alla

uguaglianza di opportunità per tutti”. Ha una visione sistemica delle

componenti che entrano in gioco nell’atto educativo: docenti, discenti, stili

di insegnamento e di apprendimento, curricolo, valutazione, contesto

scolastico, comunità locale. L’idea centrale è l’integrazione.

L’apprendimento è costruttivo, partecipativo, “cioè coinvolge il discente

nella costruzione e appropriazione di significati”; è trasformativo, perché

è un “apprendimento per il cambiamento”: prende in esame “le nostre

convinzioni e i nostri valori fondamentali e accentua l’emergenza dei valori

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centrali della sostenibilità: adeguatezza, efficienza, collettività, località,

salute, democrazia, equità, giustizia e diversità”.

Pensare alla scuola in prospettiva ecologica significa “guardare oltre il

mondo dell’educazione… L’educazione sostenibile può emergere solo se può

collegarsi e attingere forza da un cambiamento culturale positivo in un

contesto sociale più ampio”; implica una relazione dinamica e di reciprocità

tra l’educazione e una società sostenibile.

“Una rivoluzione verso la sostenibilità richiede che ognuno di noi sia una guida educativa a qualsiasi livello: nella famiglia, nella comunità, nella nazione, nel mondo.”

D. H. Meadows

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Scelte culturali

Alla base delle scelte culturali del Progetto di Plesso c’è il principio della sostenibilità, che richiede a noi educatori un’attenta riflessione sul ruolo e la funzione dell’educazione, in un’epoca come la nostra, caratterizzata da gravi problemi di insostenibilità ( economica, sociale, ambientale…).

L’ Educazione sostenibile richiama alla necessità di ri-pensare la scuola in prospettiva ecologica: una scuola che promuove saperi per la vita; è attenta alla qualità della relazione; favorisce l’ inclusione; sviluppa competenza.

“Il volume dell’educazione continua ad aumentare, così come l’inquinamento, l’esaurimento delle risorse e i pericoli della catastrofe ecologica. Se sarà una maggior educazione a salvarci, sarà soltanto un’educazione di tipo diverso: un’educazione che ci conduca alla profondità delle cose.”

E. F. SCHUMACHER

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LA CARTA DELLA TERRA

Preambolo

“Abbiamo urgente bisogno di una visione condivisa dei

valori fondamentali per una fondazione etica della

comunità mondiale che sta emergendo (consapevolezza

della comunità di vita, integrità ecologica, giustizia

economica e sociale, democrazia, non violenza e pace)

…per un modo di vivere sostenibile che costituisca uno

standard di riferimento in base al quale orientare la

condotta di individui, organizzazioni, imprese economiche,

governi e istituzioni…”

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CONCETTI FONDAMENTALI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

( Sviluppo sostenibile o vitale è la traduzione dell’espressione inglese sustainable development, utilizzata in occasione del vertice della Terra svoltosi a Rio de Janeiro nel 1992. Richiama a “uno sviluppo che risponda ai bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”)

• Interdipendenza tra società, economia e ambiente naturale a tutti i livelli, dal locale al globale.

• Cittadinanza e rappresentanza – diritti e responsabilità, partecipazione e cooperazione.

• Bisogni e diritti delle generazioni future.

• Diversità culturale, sociale, economica e biologica.

• Cambiamento sostenibile, sviluppo e capacità di carico.

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• Esercizio del dubbio e principio di precauzione. (S. Sterling – Educazione Sostenibile)

EDUCAZIONE AMBIENTALE E SVILUPPO SOSTENIBILE

Nell’elaborazione del Progetto di plesso l’ambiente ha sempre avuto un ruolo determinante, a dimostrazione della sensibilità della nostra scuola nei confronti delle tematiche ambientali, che costituiscono la matrice comune dei progetti specifici dei vari team, a livello di classi parallele.

L’Educazione sostenibile offre anche una nuova prospettiva all’Educazione ambientale, ampliando “il nostro modo di pensare e la nostra pratica”, attribuendo “valore ai legami fra le varie forme di educazione al cambiamento” (educazione allo sviluppo, educazione ai diritti umani, educazione alla pace…), riconoscendone “il continuo mutamento”. Nonostante i loro limiti, tutti i movimenti al cambiamento convergono sempre di più e sono d’accordo sull’importanza di un apprendimento trasformativo, cioè di un apprendimento che “ci cambia cambiando la nostra capacità di partecipare, di appartenere, di dare un senso”.

“In questo modo l’educazione ambientale e i movimenti affini non diventano movimenti chiusi, ma gettano le basi per un più vasto cambiamento educativo e sociale.” (Sterling –Educazione sostenibile).

Nell’ottica dell’Educazione sostenibile, è necessario integrare Educazione ambientale e Sviluppo sostenibile, così come richiesto dalle recenti LINEE GUIDA PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE E ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE (2009), dove si fa riferimento ai concetti di “priorità ambientale, …insieme locale e globale” e di sviluppo sostenibile che “si richiama… alla necessità di conciliare due obiettivi fondamentali per la società contemporanea: tutelare gli ecosistemi e promuovere lo sviluppo

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socio-economico”. “Si può parlare, quindi, più genericamente, di sostenibilità…: ambientale, socio-culturale ed economica”.

L’attenzione è posta alla qualità dello sviluppo e alla progettazione di “percorsi finalizzati all’acquisizione di competenze chiave di cittadinanza”; “in particolare le competenze sociali e civiche includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, e di risolvere i conflitti ove ciò sia necessario”. (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente -18 dicembre 2006). Anche nelle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione (MPI 2007) “L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà”.

Tra gli obiettivi c’è quindi “quello di orientare l’attività educativa, … attraverso un forte coinvolgimento del mondo della scuola nell’approfondimento delle tematiche ambientali, stimolando la sensibilità di bambini e ragazzi fino a renderli protagonisti di esperienze a contatto diretto con la natura” e “sul tema dell’interdipendenza uomo-ambiente”, che richiede una “visione complessa dell’ambiente” e, sul piano metodologico- didattico, l’assunzione di una prospettiva più ampia che permetta il superamento della frammentazione delle discipline a favore di un’integrazione dei saperi: è l’ottica della progettualità o, nella logica dell’Educazione sostenibile, della progettazione ecologica, che tiene conto dei bisogni, esplora i valori, è sistemica, partecipativa, aperta e in continua evoluzione. Nelle Indicazioni per il curricolo si legge che “Le esperienze interdisciplinari sono finalizzate a trovare interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenze disciplinari e a formulare in modo adeguato i problemi complessi posti dalla condizione umana nel mondo odierno e dallo stesso sapere… La comprensione di specifici temi e problemi, infatti, non si realizza soltanto con l’introduzione ai quadri teorici e metodologici propri di ciascuna disciplina, ma anche mediante

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approcci integrati, atti a meglio focalizzare la complessità del reale e a promuovere modalità di elaborazione progressivamente più complesse” ( Indicazioni per il curricolo – L’alfabetizzazione culturale di base). Fondamentale è il tipo di “approccio, non solo conoscitivo… ma anche orientativo, che offra largo spazio ad attività che sviluppino capacità cognitive, operative e relazionali “(Linee guida, citato), che rendano bambini/e costruttori delle proprie conoscenze e consapevoli dei propri comportamenti.

Tutto ciò ci porta a riconfermare l’importanza di un approccio operativo e concreto ai problemi di sostenibilità ambientale, socio-economica e culturale. Nel nostro progetto, infatti, il territorio diventa un vero e proprio laboratorio didattico, che permette di esplorare l’ambiente, dove bambini e bambine ricercano, sperimentano, problematizzano la realtà, si attivano alla ricerca di soluzioni, in un contesto aperto al nuovo, che favorisce l’iniziativa, la collaborazione (secondo le modalità del Cooperative learning) e la condivisione di un progetto, nel rispetto dei vari punti di vista.

L’ Azione ambientale, affrontando temi-problemi motivanti, concreti, favorisce la promozione di comportamenti coerenti con l’istanza dell’ecosostenibilità, in quanto frutto di scelte consapevoli.

Nelle LINEE GUIDA vengono esplicitati “i contenuti dei percorsi formativi dell’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile, … già presenti nelle Indicazioni per il curricolo e nell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”:

• La conoscenza del proprio territorio attraverso nuovi strumenti di analisi della realtà e di confronto diretto con le esperienze locali, sia negative che positive;

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• Il recupero del senso di appartenenza attraverso una concezione solidaristica della tutela ambientale e di eredità del patrimonio naturale;

• Il bisogno di concretezza, coerenza di metodo e comportamento di operatori, famiglie e amministrazioni;

• Il bisogno di partecipazione alla soluzione delle problematiche ambientali;

• Nuove forme di comunicazione finalizzate alla valorizzazione e alla cura del patrimonio naturale.

L’educazione ambientale, anche quest’anno, è stata assunta dal Plesso come sfondo integratore per i vari progetti di classe.

La conoscenza del territorio, vicino e lontano, costituisce uno dei mezzi per favorire la visione del mondo come sistema complesso e per favorire le infinite relazioni di interdipendenza.

Nelle varie classi saranno realizzati progetti educativi che consentiranno ai bambini e alle bambine di confrontarsi con la complessità dei luoghi, delle tradizioni, della storia e dei cambiamenti naturali e antropologici in modo che, a partire dalla propria esperienza quotidiana, siano in grado di riconoscere la responsabilità di ognuno nei confronti della realtà circostante.

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Dal progetto di plesso ai progetti nelle

classi

CLASSI TITOLO DEL PROGETTO IL PROGETTO IN SINTESI

Classi I A –I B –I C

“In un bosco non lontano… sulle tracce di un lupo… a raccogliere…”

Un lupo e altri animali dalle “caratteristiche speciali” accompagneranno bambini/e nel processo di attiva costruzione ed acquisizione della letto-scrittura, del concetto di numero e dei diversi alfabeti…

Classi IIA – IIB – IIC

“PINOCCHIO IO, PINOCCHIO TU!”

I sentimenti dei bambini visti attraverso le “AVVENTURE DI PINOCCHIO” e altre storie.

Classi IIIA – IIIB - IIIC

“Quattro passi nel territorio umbro…”

… per uscire dal labirinto del tempo e orientarsi nell’ambiente di vita attuale.

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Classi IVA – IVB - IVC

“MATTONE DOPO MATTONE… COSTRUIAMO UN FUTURO INSIEME” “Ci sono alcuni che guardano le cose come sono, e si chiedono perché io sogno cose che non ci sono mai state, e mi chiedo perché no? (R. Kennedy)

Diamo forma al nostro

domani attraverso quello

che pensiamo e facciamo

oggi.

Classi VA- VB - VC

“Un vortice di esperienze, emozioni verso il nostro domani”

Un percorso interdisciplinare che tiene conto delle esperienze passate, della condizione presente nella precognizione del futuro.

BIBLIOTECA DI LAVORO

La Biblioteca è “luogo deputato alla lettura ma anche all’ascolto e alla scoperta di libri, che sostiene l’apprendimento autonomo e continuo; un luogo pubblico tra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi delle famiglie immigrate, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.” (da: Le Nuove Indicazioni)

LA BIBLIOTECA DI LAVORO (BDL) È LA SCELTA CHE ORMAI DA

MOLTI ANNI VIENE EFFETTUATA, IN ALTERNATIVA AL LIBRO DI

TESTO, PERCHÉ CONSENTE DI:

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• Creare uno spazio piacevole ed affettivamente confortevole, dove tutti si possono guardare tra loro e possono interagire (spazio estetico)

• Scegliere liberamente il libro da leggere • Curiosare tra tanti libri e accostarsi con meraviglia e piacere al libro

che diventa un oggetto da manipolare, osservare, sfogliare… • Avere molteplici strumenti di ricerca per la costruzione di

riferimenti culturali propri, ma fondati su diversi punti di vista

L’organizzazione e la gestione della BdL è condotta dal gruppo docente.

Il lavoro di catalogazione è stato portato a termine alla fine dello scorso anno scolastico, secondo i seguenti criteri:

� Classificazione di ogni singolo volume secondo le regole Dewey (21. Edizione ) e definizione della collocazione (sistema alfa-numerico)

� Soggettazione secondo il Soggettario di Firenze (catalogazione

semantica: la bibliotecaria incaricata ha scritto all’interno di ogni volume il numero Dewey, la collocazione e il soggetto)

� Applicazione delle etichette

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� Collocazione sul palchetto dei libri secondo un progetto di generale riordino topografico della sala

� Stampa e applicazione di elenchi illustrativi della classificazione:

indicazione del numero di classe e faccetta; gli elenchi sono stati elaborati per rendere più semplice la ricerca visiva dei volumi

� Elaborazione di un elenco/catalogo della classificazione decimale

Dewey per la collocazione dei libri consultabile in sala

FUNZIONALITA’ E ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO

BIBLIOTECA

La funzionalità della biblioteca risponde ai criteri di divisione del sapere in base a specifiche discipline (classi Dewey); ogni disciplina è divisa per soggetto trattato. Attraverso una combinazione di domande chiave è possibile arrivare al reperimento dell’informazione seguendo gli accorpamenti logici dei volumi distribuiti nei palchetti. I bambini intuitivamente arrivano così a trovare ciò che cercano, spostandosi da uno scaffale all’altro con libertà e curiosità. Affinché il metodo di ricerca sia valido e la biblioteca rimanga unità organica, bisogna mantenere con assoluto rigore la collocazione assegnata al volume. Questo comportamento etico di rispetto è essenziale al mantenimento dei principi di funzionalità e di accessibilità. La biblioteca deve essere un luogo

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democratico, dove rispettare i libri significa rispettare la libertà di ciascuno nello svolgimento della ricerca e nel diritto di trovare ciò che desidera leggere.

Ogni palchetto riporta sezioni numeriche individuate fisicamente da reggilibri; i libri sono divisi secondo la classe di appartenenza e contrassegnati sia da colori (che ne identificano la classe generale) sia da ulteriori suddivisioni numeriche, evidenziate da etichette illustrative apposte su ogni palchetto in relazione ad ogni gruppo di volumi.

Anche per l’anno scolastico 2011/2012 viene confermata la scelta della Biblioteca di Lavoro alternativa al libro di testo.

Di seguito si riportano alcuni stralci di documenti, inerenti l’uso di fonti diverse per l’apprendimento.

RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL

CONSIGLIO

18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento

permanente

Competenze chiave

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Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.

Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave:

1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e

tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare a imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità; e 8. consapevolezza ed espressione culturale.

1. Comunicazione nella madre lingua

…Le persone dovrebbero possedere le abilità per comunicare sia oralmente sia per iscritto in tutta una serie di situazioni comunicative e per sorvegliare e adattare la propria comunicazione a seconda di come lo richieda la situazione. Questa competenza comprende anche l’abilità di distinguere e di utilizzare diversi tipi di testi, di cercare, raccogliere ed elaborare informazioni, di usare sussidi e di formulare ed esprimere le argomentazioni in modo convincente e appropriato al contesto, sia oralmente sia per iscritto…

5. Imparare a imparare

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… Imparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo (...) Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. (…)

Dalle Nuove Indicazioni La Biblioteca è “luogo deputato alla lettura ma anche all’ascolto e alla scoperta di libri, che sostiene l’apprendimento autonomo e continuo; un luogo pubblico tra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi delle famiglie immigrate, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.”

Lo spazio che il tempo pieno può ancora dedicare alla Parola, intesa come narrazione di sé e dell’altro, come dialogo e confronto democratico di opinioni e modi di percepire la realtà, come fonte di creazione di nuovi mondi possibili, lo rende una “navicella” adatta ad affrontare il nuovo senza mai perdere di vista i riferimenti quali…*

La libertà si conquista con la conquista della parola, con la piena consapevolezza della parola, il cui senso

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si compie con una conoscenza profonda, con un processo insieme intimo e collettivo che sa percorrere tutte le fasi dell’apprendimento: raziocinio, ricerca, emozione, sentimento, rischio.

a: “Vai a te stesso” di Moni Ovadia

ediz. Feltrinelli, Milano, 2002.

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La parola decodificata: le pratiche della parola per demistificare l’apparenza e cogliere il reale

La parola* e la sua pratica per l’attraversamento positivo dei conflitti e per la costruzione di relazioni rispettose delle differenze.

*Maieutica socratica, don Lorenzo Milani, Aldo Capitini, Danilo Dolci…

La parola come diritto, come pratica agìta di democrazia diretta.

La parola come strumento per l’organizzazione del pensiero e mezzo per la comunicazione e l’incontro con gli altri.

La parola nel suo duplice aspetto della oralità e della scrittura.

La parola come metodo: oralità e narrazione.

• BdL (consuetudine narrativa e di confronto).

• Il cerchio narrativo. • Pratiche di filosofia “dolce”.

La parola recuperata: ri-prendere / ri-collocare la parola. Il recupero della parola negata-espropriata, per riposizionarla: dalla chiacchiera alla parola, nelle sue valenze e nella sua pregnanza semantica.

Dal dovere dell’ascolto al diritto di parola.

La parola riconquistata che restituisce valore al silenzio, inteso come luogo della riflessione, del colloquio interiore e della sospensione del giudizio.

La parola scritta, oltre l’acquisizione della tecnica, come strumento e mezzo espressivo- comunicativo di organizzazione del proprio pensiero.

Il linguaggio consente ad adulti e bambini di esprimersi, di essere capiti, di attendere risposte e/o sollecitazioni, di raccontarsi e di relazionarsi: è per questo che abbiamo scelto di collocare al centro della nostra riflessione “la parola” e di utilizzare la forma narrativa per la nostra programmazione.

La parola praticata: vaccino/ antidoto al pregiudizio, allo stereotipo, al luogo comune.

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METODOLOGIA SOTTESA ALLA BIBLIOTECA DI LAVORO

La Biblioteca di Lavoro della Scuola Primaria di Chiugiana nasce negli anni ’70 con il preciso intento di fornire agli alunni e alle alunne stimoli alla lettura molteplici e diversificati con il fine di sviluppare curiosità, interesse e amore per la lettura. Per questo motivo, grazie all’utilizzo dei fondi predisposti per l’acquisto di strumenti alternativi al libro di testo, nel corso del tempo è stata creata una vasta raccolta di testi di narrativa di cui i bambini possono usufruire a partire dai primi giorni della classe prima, in quanto scelti con criteri di gradualità nella difficoltà di lettura e di rispetto nei confronti delle diverse possibilità di individuazione di argomenti e tipologie letterarie (racconti, romanzi, poesie, favole, miti, storie a fumetti…).

Allo stesso tempo vengono acquisiti libri che riguardano vari argomenti della conoscenza (storia, geografia, arte, musica, storia delle religioni, scienze, intercultura, filosofia…) non solo finalizzati alla lettura, ma come ausilio alla ricerca diffusa sia dei bambini che degli insegnanti. L’obiettivo sotteso è la costruzione della conoscenza attraverso l’acquisizione di una pratica quotidiana della curiosità e lo sviluppo dello spirito critico. La documentazione di anni di attività pedagogica e di ricerche svolte in vari ambiti disciplinari oltre che di storia del territorio permette di poter trarre frutto dai materiali prodotti nel passato, per potenziare l’attiva ricerca del sapere nel presente e nel futuro.

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Il progetto nasce per favorire:

• Lo sviluppo di strutture intellettuali e procedimenti logico- conoscitivi per costruire un’idea corretta di scienza, intesa come educazione, che si articola nei tre momenti fondamentali di "esperienza-conoscenza-cambiamento";

• la comprensione dell’unitarietà dei processi operativi impiegati per risolvere un qualunque problema scientifico e l’utilizzo di tali processi anche in relazione ai problemi di natura diversa;

• la possibilità di apprendimenti non solo relativi alla sfera cognitiva, ma anche a quella affettivo-relazionale;

• il coinvolgimento della fantasia e dell'immaginazione; • la corporeità; • l'arricchimento delle proprie conoscenze e competenze.

METODOLOGIE/STRATEGIE

• Metodo della ricerca-azione. • Metodo induttivo-deduttivo. • Brain-storming. • La contemplazione come fonte di conoscenza. • Iter operativi che rispettano le tappe fondamentali dell'evoluzione

della conoscenza.

Il progetto prevede:

• Uscite di uno o più giorni. • Prolungamento dell'orario scolastico. • Uso/acquisto di apparecchiature. • Guida e supporto di esperti.

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PROGETTO DI RELIGIONE CATTOLICA

Evento straordinario, unico e irripetibile è la comunicazione diretta tra Dio e l’uomo. Dio sceglie di rivelarsi all’uomo e decide di parlargli usando il mezzo di comunicazione interpersonale caratteristico del genere umano: la Parola.

La parola orale è la conseguenza dell’intimo dialogo tra il Creatore e la sua creatura.

Sotto le tende dei patriarchi, nonni saggi per Israele, la Parola orale si diffonde, diventa il fondamento dell’identità di una discendenza scelta da Dio per realizzare il Suo progetto di Salvezza per l’umanità. Il patriarca d’Israele, come un nonno, educa il popolo per renderlo pronto ad accogliere la Salvezza.

Dalla tradizione orale trasmessa da padre in figlio si passa alla tradizione scritta, risultato del progredire della storia e della cultura di un intero popolo: Israele.

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PROGETTO DI ATTIVITÁ ALTERNATIVA

ALLA RELIGIONE CATTOLICA

Titolo del progetto: “NOI NEL MONDO”

FINALITÁ

- Educare a pensare e ad agire in modo responsabile e interdipendente, sviluppando atteggiamenti/comportamenti di ascolto, rispetto, empatia, attraverso buone pratiche di cittadinanza attiva e democratica nella quotidianità scolastica.

- Educare alla conoscenza delle diverse culture dei popoli

- Educare alla convivenza sociale nel rispetto delle differenze

CLASSI COINVOLTE, NUMERO ALUNNI E ORARIO DI

R.C.

IIC n. 2 alunni mercoledì 10.30 - 12.30

IIIB n. 1 alunno lunedì 10.30 - 12.30

IIIC n. 2 alunni giovedì 14.30 - 16.30

IVB n. 1 alunno martedì 14.30 - 16.30

IVC n. 3 alunni venerdì 8.30 – 10.30

VA n. 1 alunno venerdì 8.30 – 10.30

VC n. 1 alunno venerdì 10.30 - 12.30

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ATTIVITÁ

Lettura di storie, fiabe, miti e leggende provenienti da vari paesi

Attività di conversazione

Elaborazione e produzione di fiabe e di storie

Illustrazione grafica

METODOLOGIA

Le attività daranno spazio alla narrazione in prospettiva interculturale,

attraverso una didattica attiva e ludica (gioco-lavoro; role- play,

musica…).

TEMPI

Intero anno scolastico

SPAZI

Biblioteca - aula L.I.M