BuonNatale ConvegnoautunnaledeiCapigruppo …...esercitazione di prevenzione nell’area...

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130º anniversario delle Truppe Alpine. In primo piano la stele simboleggia la pre- senza degli alpini caduti e andati avanti. Madonna delle Grazie, 15 ottobre 2002. Il vessillo ed i gagliardetti schierati ai lati dell’altare. PERIODICO DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - SEZIONE DI PORDENONE Sezione “TENENTE ANTONIO MARCHI” PORDENONE Pordenone 15 Dicembre 2002 Anno XXXVII n° 6 - Gratis ai Soci Collected tax - Taxe perçue - Tassa riscossa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Pordenone - Cas. Post. n° 62 Pordenone Redaz. ed Amministr. in Viale Trento n° 3 tel. 0434/520841 (PN) - Reg. Trib. di Pordenone - Direttore resp. Pellissetti Daniele - stampa Ellerani Stampatori - S. Vito/PN FONDATA NEL 1925 Buon Natale e felice anno 2003 Convegno autunnale dei Capigruppo MORSANO AL TALIAMENTO - MUSSONS 20 ottobre 2002 Natale è sempre festa gioiosa, festa di speranza, festa che ritempra lo spirito. Il clima natalizio in genere serve anche ad attutire il bilancio talvolta amaro del consuntivo di un anno che si chiude e genera ottimismo per un nuovo anno che si apre. E’ un ciclo della vita che si rinnova ed è per questo che occorre mettere da parte le cose sfavorevoli passate ed esaltare e ricordare soltanto quelle positive per creare prospettive per il futuro. A tutti gli Alpini, agli Amici e alle fami- glie vada pertanto il ricordo in questa occasione e l’augurio di un buon Santo Natale e di un nuovo anno 2003 ricolmo di bene, di prospettive e di felicità. IL PRESIDENTE Giovanni Gasparet dal Gonfalone del Comune di Morsano e dal Vessillo sezionale seguito dai Gagliardetti della Sezione, si sono tra- sferiti nella moderna palestra messa a disposizione dell’Amministrazione Comunale. Nel suo saluto augurale, il Sindaco Zanet ringraziava gli Alpini per la loro presenza, dimostrando di conoscere bene lo spirito ed il loro im- pegno civile e concludeva augurando che dal convegno potessero uscire nuo- ve idee e stimoli utili al progresso delle attività della Sezione. Il nostro I Gruppi di Morsano al Tagliamento e di Mussons hanno organizzato questo convegno autunnale accogliendo il Direttivo ed i Capigruppo con ospitalità e partecipazione. In particolare, il Sindaco di Morsano al Tagliamento, Roberta Zanet, ha seguito con discre- zione ma interesse l’intero svolgimento degli argomenti in agenda. La giornata era iniziata con l’alzabandiera e con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei Caduti. Dopo questo doveroso atto, i partecipanti, preceduti Nel santuario della Madonna delle Grazie di Pordenone, gli Alpini della nostra Sezione, col Vessillo sezionale ed i Gagliardetti schierati ai lati dell’al- tare, assieme al Presidente Giovanni Gasparet si sono raccolti per la S. Messa annuale per celebrare il 130° Anniversario di fondazione delle Truppe Alpine. La presenza del Cap. A. Esposito del C.do Brigata Julia confer- mava l’unione spirituale degli Alpini in armi con quelli dell’ANA. La scelta del luogo è apparsa subito appropriata per- ché in questo tempio, inaugurato dopo la prima guerra mondiale i pordenonesi vollero collocare le lapidi con i nomi dei loro Caduti. Sul lato sinistro dell’al- tare spicca anche la stele offerta dagli Alpini della nostra Sezione nel 1946 in memoria dei loro Caduti della seconda guerra mondiale. Proprio con la deposi- zione di un cesto di fiori a questa stele è iniziato questo momento di raccogli- mento e di meditazione per ricordare e commemorare i Caduti e gli Alpini an- dati avanti. Durante la S. Messa, all’o- melia Padre Alessandro porgeva il pro- prio saluto agli Alpini e a ciò che essi rappresentano, per la loro disponibilità a rimboccarsi le maniche e a lavorare per gli altri. Concludendo, rilevava co- me il Vangelo fosse pieno delle loro azioni e dei loro valori. Dopo la pre- ghiera dell’Alpino recitata dal Vicepre- sidente U. Scarabello, prendeva la pa- rola il Presidente Gasparet per affer- mare che questa nostra festa in fami- glia, riuniti attorno all’immagine della Madonna per un momento di preghiera per tutti gli Alpini che sono andati avanti, ma anche per quelli in armi e per tutti noi dell’ANA, deve farci ram- mentare che i nostri “veci” nel 1919 determinarono la nascita della nostra associazione per avvalorare nella so- cietà lo spirito acquisito col servizio. Lo spirito di sacrificio, di società, di so- lidarietà è infatti rimasto negli Alpini. L’ANA è vista come qualcosa di straor- dinario ma, dobbiamo insistere anche per quei pochi che non hanno capito. Concludendo, Gasparet raccontava di una lettera scritta dalla figlia di un no- stro Alpino la quale avendo ricevuto la borsa di studio “Mario Candotti” ed es- sendosi laureata con 110 e lode, aveva voluto ringraziare per l’esempio avuto che le era stato di sprone nel raggiun- gimento della meta. Con questa testi- monianza di grande significato, termi- nava questo incontro che trovava nel- l’adiacente sala parrocchiale anche una breve parentesi conviviale. Alpino Daniele Pellissetti Presidente Sezionale Giovanni Gasparet ringraziava il Sindaco per le nobili espressioni di stima e di rispetto rivolte agli Alpini della nostra Sezione. Successivamente, Gasparet comunica- va che approfittando della presenza di tutti i Gruppi sarebbe seguita la pre- miazione dei vincitori del torneo di tiro a segno. Il responsabile della commis- sione sport Sergio Maranzan provvede- va assieme al Presidente Sezionale alla distribuzione dei trofei e delle meda- glie. Dopo questa prima parte del pro- gramma, si entrava nel vivo dei lavori del convegno, introdotti dal Presidente Gasparet che precisava come l’agenda del convegno avesse carattere indicati- vo allo scopo di lasciare il maggior spa- zio possibile ad eventuali interventi. Il primo argomento all’ordine del gior- no era il Centro studi su cui faceva il punto, in qualità di referente, il Direttore del nostro giornale che comu- nicava di aver ricevuto già alcuni ela- borati presentati da una decina di Gruppi. Riprendeva, poi, ampliando i concetti già espressi in precedenza che stanno alla base del centro studi. Ricordava come questa iniziativa aves- se lo scopo primario di raccogliere ed archiviare tutto ciò che riguardava la storia e la tradizione degli Alpini e dell’A.N.A. nonché la memoria e le te- stimonianze dei nostri “veci” affinchè non andassero perdute. Comunicava che, recentemente, un re- duce aveva donato la propria biblioteca ricca di oltre 300 volumi, inoltre il Centro Studi era venuto in possesso del diario di guerra (1941-45) di un Alpino. Quindi sollecitava i Capogruppi a contattare eventuali Alpini possesso- ri di biblioteche o cimeli storici per as- sicurarsi che un domani vengano dona- ti al Gruppo o alla Sezione che li cu- stodirà con cura e amore. Provocatoriamente, menzionava la pubblicità attualmente presentata alla radio nazionale per promuovere l’ar- ruolamento volontario nella quale, die- tro le frasi di richiamo, è stato inserito come sottofondo musicale il suono dei tamburi e delle cornamuse scozzesi. Icona della Madonna del Don cu- stodita a Mestre. La Sezione celebra il 130º anniversario di costituzione delle truppe alpine Gli Alpini sfileranno al suono delle cornamuse? segue a pag. 2 1

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130º anniversario delle Truppe Alpine. In primo piano la stele simboleggia la pre-senza degli alpini caduti e andati avanti.

Madonna delle Grazie, 15 ottobre 2002. Il vessillo ed i gagliardetti schierati ai latidell’altare.

PERIODICO DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - SEZIONE DI PORDENONE

Sezione“TENENTE ANTONIO MARCHI”

PORDENONE

Pordenone 15 Dicembre 2002Anno XXXVII n° 6 - Gratis ai Soci

Collected tax - Taxe perçue - Tassa riscossa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Pordenone - Cas. Post. n° 62 PordenoneRedaz. ed Amministr. in Viale Trento n° 3 tel. 0434/520841 (PN) - Reg. Trib. di Pordenone - Direttore resp. Pellissetti Daniele - stampa Ellerani Stampatori - S. Vito/PN

FONDATA NEL 1925

Buon Natalee felice anno 2003

Convegno autunnale dei CapigruppoMORSANO AL TALIAMENTO - MUSSONS

20 ottobre 2002Natale è sempre festa gioiosa, festa disperanza, festa che ritempra lo spirito.Il clima natalizio in genere serve anchead attutire il bilancio talvolta amaro delconsuntivo di un anno che si chiude egenera ottimismo per un nuovo annoche si apre.E’ un ciclo della vita che si rinnova ed èper questo che occorre mettere da partele cose sfavorevoli passate ed esaltaree ricordare soltanto quelle positive percreare prospettive per il futuro.A tutti gli Alpini, agli Amici e alle fami-glie vada pertanto il ricordo in questaoccasione e l’augurio di un buon SantoNatale e di un nuovo anno 2003 ricolmodi bene, di prospettive e di felicità.

IL PRESIDENTEGiovanni Gasparet

dal Gonfalone del Comune di Morsanoe dal Vessillo sezionale seguito daiGagliardetti della Sezione, si sono tra-sferiti nella moderna palestra messa adisposizione dell’AmministrazioneComunale. Nel suo saluto augurale, ilSindaco Zanet ringraziava gli Alpiniper la loro presenza, dimostrando diconoscere bene lo spirito ed il loro im-pegno civile e concludeva augurandoche dal convegno potessero uscire nuo-ve idee e stimoli utili al progresso delleattività della Sezione. Il nostro

I Gruppi di Morsano al Tagliamento edi Mussons hanno organizzato questoconvegno autunnale accogliendo ilDirettivo ed i Capigruppo con ospitalitàe partecipazione. In particolare, ilSindaco di Morsano al Tagliamento,Roberta Zanet, ha seguito con discre-zione ma interesse l’intero svolgimentodegli argomenti in agenda. La giornataera iniziata con l’alzabandiera e con ladeposizione di una corona d’alloro almonumento dei Caduti. Dopo questodoveroso atto, i partecipanti, preceduti

Nel santuario della Madonna delleGrazie di Pordenone, gli Alpini dellanostra Sezione, col Vessillo sezionaleed i Gagliardetti schierati ai lati dell’al-tare, assieme al Presidente GiovanniGasparet si sono raccolti per la S.Messa annuale per celebrare il 130°Anniversario di fondazione delleTruppe Alpine. La presenza del Cap. A.Esposito del C.do Brigata Julia confer-mava l’unione spirituale degli Alpini inarmi con quelli dell’ANA. La scelta delluogo è apparsa subito appropriata per-ché in questo tempio, inaugurato dopola prima guerra mondiale i pordenonesivollero collocare le lapidi con i nomidei loro Caduti. Sul lato sinistro dell’al-tare spicca anche la stele offerta dagliAlpini della nostra Sezione nel 1946 inmemoria dei loro Caduti della secondaguerra mondiale. Proprio con la deposi-zione di un cesto di fiori a questa steleè iniziato questo momento di raccogli-mento e di meditazione per ricordare ecommemorare i Caduti e gli Alpini an-dati avanti. Durante la S. Messa, all’o-melia Padre Alessandro porgeva il pro-prio saluto agli Alpini e a ciò che essirappresentano, per la loro disponibilitàa rimboccarsi le maniche e a lavorareper gli altri. Concludendo, rilevava co-me il Vangelo fosse pieno delle loro

azioni e dei loro valori. Dopo la pre-ghiera dell’Alpino recitata dal Vicepre-sidente U. Scarabello, prendeva la pa-rola il Presidente Gasparet per affer-mare che questa nostra festa in fami-glia, riuniti attorno all’immagine dellaMadonna per un momento di preghieraper tutti gli Alpini che sono andatiavanti, ma anche per quelli in armi eper tutti noi dell’ANA, deve farci ram-mentare che i nostri “veci” nel 1919determinarono la nascita della nostraassociazione per avvalorare nella so-cietà lo spirito acquisito col servizio.Lo spirito di sacrificio, di società, di so-lidarietà è infatti rimasto negli Alpini.L’ANA è vista come qualcosa di straor-dinario ma, dobbiamo insistere ancheper quei pochi che non hanno capito.Concludendo, Gasparet raccontava diuna lettera scritta dalla figlia di un no-stro Alpino la quale avendo ricevuto laborsa di studio “Mario Candotti” ed es-sendosi laureata con 110 e lode, avevavoluto ringraziare per l’esempio avutoche le era stato di sprone nel raggiun-gimento della meta. Con questa testi-monianza di grande significato, termi-nava questo incontro che trovava nel-l’adiacente sala parrocchiale ancheuna breve parentesi conviviale.

Alpino Daniele Pellissetti

Presidente Sezionale GiovanniGasparet ringraziava il Sindaco per lenobili espressioni di stima e di rispettorivolte agli Alpini della nostra Sezione.Successivamente, Gasparet comunica-va che approfittando della presenza ditutti i Gruppi sarebbe seguita la pre-miazione dei vincitori del torneo di tiroa segno. Il responsabile della commis-sione sport Sergio Maranzan provvede-va assieme al Presidente Sezionale alladistribuzione dei trofei e delle meda-glie. Dopo questa prima parte del pro-gramma, si entrava nel vivo dei lavoridel convegno, introdotti dal PresidenteGasparet che precisava come l’agendadel convegno avesse carattere indicati-vo allo scopo di lasciare il maggior spa-zio possibile ad eventuali interventi.Il primo argomento all’ordine del gior-no era il Centro studi su cui faceva ilpunto, in qualità di referente, ilDirettore del nostro giornale che comu-nicava di aver ricevuto già alcuni ela-borati presentati da una decina diGruppi. Riprendeva, poi, ampliando iconcetti già espressi in precedenza chestanno alla base del centro studi.Ricordava come questa iniziativa aves-se lo scopo primario di raccogliere edarchiviare tutto ciò che riguardava lastoria e la tradizione degli Alpini edell’A.N.A. nonché la memoria e le te-stimonianze dei nostri “veci” affinchènon andassero perdute.Comunicava che, recentemente, un re-duce aveva donato la propria bibliotecaricca di oltre 300 volumi, inoltre ilCentro Studi era venuto in possessodel diario di guerra (1941-45) di unAlpino. Quindi sollecitava i Capogruppia contattare eventuali Alpini possesso-ri di biblioteche o cimeli storici per as-sicurarsi che un domani vengano dona-ti al Gruppo o alla Sezione che li cu-stodirà con cura e amore.Provocatoriamente, menzionava lapubblicità attualmente presentata allaradio nazionale per promuovere l’ar-ruolamento volontario nella quale, die-tro le frasi di richiamo, è stato inseritocome sottofondo musicale il suono deitamburi e delle cornamuse scozzesi.

Icona della Madonna del Don cu-stodita a Mestre.

La Sezione celebra il 130º anniversariodi costituzione delle truppe alpine

Gli Alpini sfileranno al suono delle cornamuse?

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

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Quindi, non ci dovremo meravigliare setra 5 o 10 anni i nostri Alpini sfileran-no con quel ritmo anziché al suono del33. La difesa dello spirito e delle tradi-zioni alpine va fatta anche col contri-buto dei nostri Gruppi, sensibilizzandotutti i soci. Concludeva rendendosi di-sponibile a visitare i Gruppi della Se-zione per aiutarli a completare la docu-

mentazione utile non solo al centrostudi ma anche alla stesura del nuovovolume sulle attività della Sezione lacui ultima edizione risale ormai a diecianni fa. Seguivano alcuni interventiche risultavano utili ad approfondire lemodalità per la raccolta e presentazio-ne dei dati. Successivamente, ilPresidente Gasparet comunicava chela quota sociale per il 2003 non subiràmodifiche in quanto non essendo previ-sti aumenti delle tariffe postali nonsarà necessario ritoccare il costo delbollino annuale. Informava anche dellevariazioni alla normativa delle spedi-zioni postali che hanno comportatol’investimento con l’acquisto di unaimbustatrice ed una reggettatrice daparte della Sezione che permetterannoun notevole risparmio con il conteni-mento dei costi di spedizione ed ancheun considerevole risparmio di tempo.Si passava quindi alla commissione la-vori che in assenza del responsabileAldo Del Bianco veniva trattata dalPresidente Gasparet. Il quale comuni-cava che Aldo Del Bianco da due setti-mane si trovava in Romania assiemead altri quattro volontari per la posa diun pavimento in una chiesa. Ricordaval’intervento terminato presso la sededell’associazione “Il Granello” diS.Vito dove la risposta della Sezione èstata molto positiva con oltre 350Alpini che hanno partecipato a questainiziativa di cui hanno mostrato di avercapito il significato. E’ prevista una se-conda fase appena verrà definito il fi-

nanziamento da parte della regione. IlPresidente Gasparet comunicava che ilVillaggio del Fanciullo ha chiesto unintervento per rendere agibili alcuni lo-cali destinati ad allievi portatori dihandicap. Informava, poi, del comple-tamento dei lavori al Castello diSolimbergo da parte della zonaValmeduna, invitando gli Alpini della

Sezione a visitare la struttura che è di-ventata un sito archeologico di notevo-le interesse. Concludeva quindi citan-do una nuova richiesta di interventosulla zona sacra del Monte SanMichele. Il primo intervento, infatti, èriuscito bene ed è visitato dalle scola-resche. Sono in corso contatti con ilCol. Di Giugno di Onorcaduti per ilsuccessivo lotto dei lavori. IlPresidente Gasparet sollecitava iCapogruppi a verificare l’interesse e ladisponibilità degli iscritti ad ederire aquesti progetti. Cedeva, quindi, la pa-rola al Vicepresidente GianniAntoniutti che trattava le attività dellaProtezione Civile. In particolare parla-va della giornata della P.C. al Villaggiodel Fanciullo all’inizio di ottobre, orga-nizzata con il Patrocinio della Proviciae della Regione, nella quale si eranoavvicendati 52 volontari Alpini di 16Gruppi con altri 78 volontari di altre15 associazioni ed alla quale avevanopartecipato circa 350 ragazzi delle ter-ze medie di Pordenone, S. Quirino,Porcia, Roveredo e Cordenons, visitan-do con grande interesse gli stand alle-stiti dai volontari, decretando quindi ilsuccesso dell’iniziativa. Ricordava icorsi iniziati il 30 settembre relativi al-la lettura della carta topografica. Suc-cessivamente inizierà il corso peresperti operatori in logistica alimenta-re in caso di calamità tenuto da docen-ti dello I.A.L. di Pordenone.Per il 2003, Gianni Antoniutti comuni-cava che verrà organizzata una prima

esercitazione di prevenzione nell’areapedemontana, nel Comune di Avianonella zona di Marsure. Gli interventi ri-chiesti riguardano il risanamento e si-stemazione di percorsi e murature insasso. L’inizio dei lavori che coinvolge-ranno parecchi volontari è previsto perla prima settimana di marzo 2003.Anche per il Castello di Pielungo è inarrivo una richiesta di intervento.Antoniutti concludeva comunicandoche a cura della Regione e dellaProvincia nell’area di Spilimbergo e diSesto al Reghena nel mese di maggioverranno organizzate delle esercitazio-ni di P.C.. Prendeva quindi la parola ilresponsabile della commissione sportSergio Maranzan che presentava i con-suntivi dell’attività del 2002. Nella ga-ra di sci a Piancavallo ha primeggiatoClaut. Il trofeo Madonna delle Nevi èstato vinto da Brugnera anche que-st’anno.Ricordava la gara che da 10 anni vie-ne organizzata da Fanna per la qualesollecitava una maggiore partecipazio-ne da parte degli Alpini. Illustrava lapartecipazione nella gara di sci di fon-do a Forni Avoltri e la marcia di rego-larità a Bassano del Grappa. Infine, lastaffetta in Valtellina (Sondrio), la cor-sa in montagna in provincia di Lecco ela gara di tiro a Verona. Nella fase fi-nale, il Presidente Gasparet presenta-va un resoconto relativo all’itinerariodella camminata di quest’estate attra-verso le prealpi pordenonesi organiz-zata in occasione dell’anno internazio-nale delle montagne. Ringraziava iGruppi interessati dal percorso inizia-to a Caneva e terminato a Clauzettoper il loro supporto organizzativo e leloro ospitalità. Evidenziava che c’era-no state alcune richieste di ripeterequesta esperienza e pertanto se cisarà la concreta volontà si potrà orga-nizzare ancora questa iniziativa, ma-gari su un percorso diverso. Prima disciogliere l’assemblea, il Presidentericordando che il 26 gennaio 2003 alVillaggio del Fanciullo si terrà la com-memorazione della battaglia diNikolajewka di cui cadrà il 60°, solle-citava i Capigruppo a comunicare allaSezione l’elenco dei reduci di Russiaai quali verrà inviato un invito. Dopoalcune comunicazioni organizzative ilPresidente terminava l’interessanteagenda dei lavori con un arrivederci alconvegno primaverile a Vigonovo il 26aprile 2003. Un ricco rinfresco com-pletava l’accoglienza preparata daiGruppi ospitanti.

Alpino Daniele Pellissetti

Onore ai caduti.

Quadro del pittore Coassin su Nikolajewka.

Scambio dei doni tra il sindaco Roberta Zanet ed il nostro presidente Gasparet.

Ore 9.00 Raduno dei partecipantiSegue Alzabandiera

S. Messa celebrata dal Vescovo di Concordia-PordenoneS.E. Ovidio Poletto accompagnata dal Coro ANA MontecavalloAllocuzione ufficiale della MOVM prof. Paola DEL DINConsegna Borse di Studio dr. Mario CandottiOnore ai Caduti nella Cappella del Centro professionale.

I Reduci di Russia e gli Alpini sono invitati.Segue rancio alpino su prenotazione entro il 21 gennaio 2003.

Domenica 26 gennaio 2003

1943 - 200360º DI NIKOLAJEWKA

Villaggio del Fanciullo

Il Maggior Generale Bruno IOB è nato aColleferro (RM) il 30 gennaio 1945, da ge-nitori friulani, il papà di Illegio, in Carniae la mamma di Istrago in provincia diPordenone. Proveniente dai corsi regolaridell’Accademia Militare di MODENA edella scuola di Applicazione di Torino (20°corso). Nel settembre 1965 è stato nomi-nato Sottotenente degli Alpini. Dal 1968al 1979 ha prestato servizio qualeComandante di plotone e di compagniaAlpini presso il Battaglione Alpini “TOL-MEZZO” (Brigata Alpina “JULIA”) inVENZONE e MOGGIO UDINESE(UD), do-ve nel 1976 ha partecipato con la sua 12^Compagnia alle operazioni di soccorso du-rante il disastroso sisma del 6 maggio.Dal 1980 al 1982 ha ricoperto l’incarico ilVice Comandante del Battaglione Alpini“FELTRE” (Brigata Alpina “CADORE”) inFELTRE (BL). Nell’Anno Accademico1982-1983 ha frequentato il 104° CorsoSuperiore di Stato Maggiore presso lascuola di Guerra di Civitavecchia. Dal1983 al 1985 ha preso servizio, qualeUfficiale Addetto, presso l’UfficioOrdinamento dello Stato Maggioredell’Esercito. Dal 1985 al 1987 ha coman-dato il Battaglione Alpini “BASSANO” inSAN CANDIDO (BZ). Dal 1987 al 1990 haricoperto l’incarico di Capo della 3ªSezione dell’Ufficio Ordinamento delloStato Maggiore dell’Esercito. Dal 1990 al1992 ha comandato il Distretto Militare diFIRENZE. Dal 1992 al 1995 ha ricopertol’incarico di Capo Ufficio Ordinamento del-lo Stato Maggiore dell’Esercito. Promossoal grado di Generale di Brigata il 31 di-cembre 1994. Dal 29 agosto 1995 al 11giugno 1997 ha ricoperto l’incarico diComandante della Brigata Alpina “TAURI-NENSE” in TORINO. Dal 12 giugno al 31

dicembre del 1997 ha ricoperto l’incaricodi Capo del II Reparto dello StatoMaggiore dell’Esercito. Dal 1º gennaio1998 al 30 ottobre 2000 ha ricoperto l’in-carico di Vice Capo Reparto Impiego delleForze Responsabile di attività di sicurezzae Polizia Militare. Dal 31 ottobre 2000 al19 settembre 2002 ha comandato laScuola Sottoufficiali in Viterbo. Dal 26settembre 2002 è Comandante delle trup-pe Alpine.E’ stato insignito delle seguenti onorefi-cenze:Croce d’Oro per anzianità di servizio,Medaglia commemorativa per le operazio-ni di soccorso alla popolazione in FRIULI,CAMPANIA e BASILICATA. MedagliaMilitare d’Argento al merito di “lungo co-mando”, Medaglia Mauriziana al merito di10 lustri di carriera militare, Onoreficenzadell’Onore Equestre di San GregorioMagno, Commendatore all’Ordine e alMerito dalla Repubblica Italiana.Al Generale Bruno Iob vanno i sinceri au-guri di buon lavoro da parte della SezioneAlpini di Pordenone con l’auspicio di po-terlò avere ospite tra noi. Al GeneraleScaranari destinato ad altro prestigiosoincarico, porgiamo un affettuoso arrive-derci alla prossima adunata nazionale adAosta.

Alpino Daniele Pellissetti

NNUUOOVVAASSEEDDEE

SSEEZZIIOONNAALLEE

Con l’aiuto di tutti di Gruppi e di tuttii Soci anche la Sezione potrà dotarsidi una sede propria.I primi atti di acquisto del terrenocon rustico da riattare possono consi-derarsi conclusi. Ora rimane il resto,cioè la costruzione.Per finanziare l’operazione viene lan-ciato un prestito, da Soci e Gruppi, lecui modalità di restituzione verrannoconcordate caso per caso con ilPresidente sezionale. Il consiglio se-zionale conta quindi sulla sensibilitàdi ciascun Alpino di buona volontà.

Il Maggior Generale Bruno Iobè il nuovo Comandante delleTruppe Alpine

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

La Brigata Alpina “Julia” ha un nuovoVicecomandante. Il prestigioso incari-co, rimasto vacante per alcuni mesi, èstato assunto dal Col. Romeo Vicario.Il Col. Vicario, è friulano di nascita. E’nato, infatti, 49 anni fa a Remanzacco(UD). E’ coniugato con la SignoraLivia Diplotti ed ha una figlia di nomeSilvia.L’Ufficiale ha frequentato il 154° cor-so dell’Accademia Militare di Modenae la Scuola di Applicazione di Torino.

Ha iniziato la propria attività operati-va presso il Gruppo Artiglieria daMontagna “Belluno” a Pontebba, oveha prestato servizio dal 1976 al 1981,ricoprendo prima l’incarico diSottocomandante di batteria e quindidi Comandante di batteria.Dopo aver conseguito il brevetto di pi-lota di elicotteri e l’abilitazione al pilo-taggio dei velivoli AB-206 ed AB-205,è stato assegnato al 4° Rag grup -pamento AVES “ALTAIR” quale Co -man dante dello Squadrone Comando eServizi.Il Col. Vicario ha quindi proseguito lasua carriera presso i repartidell’Aviazione Leggera dell’Esercito,ora, in seguito ai recenti provvedimen-ti ordinativi, denominata Cavalleriadell’Aria, allontanandosene solo per lafrequenza del 111° Corso di StatoMaggiore.Infine, per due anni e fino a pochi gior-ni fa ha comandato il 4° ReggimentoCavalleria dell’Aria “ALTAIR” diBolzano, che ha lasciato per diventareil Vicecomandante della “Julia”.

Nuovo Vicecomandantealla “Julia”

Arriva direttamente dall’Afganistan il Ten.Col. Ignazio Gamba ove, dal 30 aprile al 12settembre 2002 nel quadro della MissioneISAF (International Security andAssistance Force), ha comandato il GruppoTattico “Italia”.Il giorno 23 settembre 2002 ha assunto lacarica di Capo di Stato Maggiore dellaBrigata Alpina “Julia” in sostituzione delTen. Col. Gaspare Giammarino che sarà tra-sferito alla Brigata d’Artiglieria diPortogruaro.Il Ten. Col. Ignazio Gamba è un Ufficiale de-

gli Alpini Paracadutisti, nato a Chieri (TO)41 anni fa.Ha frequentato l’Accademia Militare diModena, la scuola d’Applicazione d’Arma diTorino, il 121° Corso di Stato Maggiore ed il1° Corso ISSMI presso il Centro Studi dellaDifesa di Roma.Ha iniziato la sua vita operativa presso laCompagnia Alpini Paracadutisti di Bolzano,dove dal 1987 al 1994 ha ricoperto, in suc-cessione, gli incarichi di Comandante di plo-tone, Vicecomandante, Comandante di com-pagnia e in seguito alla costituzione delBattaglione Alpini Paracadutisti “MonteCervino”, di Aiutante Maggiore.Nel periodo 26 marzo-29 giugno 1993 hapartecipato, al comando della CompagniaAlpini Paracadutisti, all’operazione“Albatros” in Monzambico.Ha svolto inoltre incarichi presso ilComando del 4° Corpo d’Armata Alpino aBolzano ed al Comando del Corpo d’Armatadi Reazione Rapida della NATO inGermania.Dal 25 ottobre 2000 al 18 settembre 2002ha comandato il Battaglione AlpiniParacadutisti “Monte Cervino”.E’ sposato con la signora Sophia CatharinaLouisa Bunck ed ha tre figli.

Cambio del Capo di StatoMaggiore alla “Julia”

Olivieri era nato a Cividale e comeAlpino e come ufficiale, aveva parteci-pato anche allo Stato Maggiore, comesottocapo del Generale Bastico inLibia.Mi raccontava il Generale Olivieri,quando ero un giovanotto, degli episodidi eroismo e di virtù del Corpo Alpino.Io lo seguivo attentamente e non profe-rivo parola quando lui parlava.Chi si ricorda oggi della Divisione“Pusteria” e dei suoi artiglieri inEtiopia e della battaglia di Cheren?Cheren era un cocuzzolo presidiato dainostri. Gli inglesi dovettero combattere

le nostre truppe frontalmente per cuierano ancora indecisi e incerti del ri-sultato della battaglia dopo venti giornidi combattimento, fino allo scontro fi-nale avvenuto il 25 marzo 1941.Passando ad un altro fronte, purtropponon si sa e non si è detto che parecchibersaglieri, quasi tutti ragazzi veneti,trasferiti all’ottavo e al nonoReggimento non tornarono più dallaRussia.Sono cose che gli Alpini devono sapereperché la storia sia completa e perchéil passato sia sempre presente.

Pierleonida Cimolino

Il Generale Olivieri

Col. Romeo Vicario.

Ten. Col. Ignazio Gamba.

Giovedì 25 luglio 2002, com’è miaabitudine, ho comprato il giornale,“Il Gazzettino” per la precisione.Con mia grande sorpresa ho trovatoun’intera pagina dell’edizione loca-le, quella di Pordenone per inten-derci, dedicata al giuramento dellereclute del 7° e 8° Reggimento Al -pi ni in programma per sabato 27luglio, che si sarebbe svolto nel ve-lodromo comunale di San Giovannial Natisone.Qui sarebbe stato anche celebrato il60° anniversario della partenza peril fronte russo della Divisione Juliaavvenuta nell’agosto del 1942 pro-prio da San Giovanni al Natisone.Immediatamente ho telefonato al“sergente” Marzotto - anche lui co-me me reduce da quella campagna -per sapere se era informato dell’av-venimento. “Solo qualche accenno -mi disse - ma niente di più”.Ovviamente decidemmo di esserepresenti quel sabato 27 luglio, allabella iniziativa promossa dalBrigadier Generale Pierluigi

Giuramento aS. Giovanni al Natisone

Campregher che ha voluto così ri-cordare la Nostra Storia alle giovanireclute (che tanto poco sanno dellaStoria). Il richiamo alla memoria delGenerale Campregher è sacrosanto.Peccato che altrettanta memorianon abbiano avuto i nostri presiden-ti di Sezione A.N.A. che si sonoscordati di avvisare di una cerimo-nia così importante persone chequella Storia portano ancora addos-so, nel fisico e nel cuore; perché unaFamiglia che si dimentica dei suoifigli non è più una “bela fameja”.

Umberto Perin(classe 1921) reduce campagna delDon (agosto 1942-gennaio 1943)

* * *NB: solo per giustizia e verità:“Ad avvisare Modesto Marzotto del-la cerimonia di S. Giovanni alNatisone è stato proprio ilPresidente di Sezione pregandolo diavvisare quanti poteva, dati i tempistrettissimi, in cui anche la Sezionene era venuta a conoscenza”.

Ci è capitato tra le mani il FoglioMatricolare di Giuseppe Facchin,classe 1916, alpino dell’8° Rgt., nati-vo di Frasseneit, frazione di Tra mon tidi Sopra, da poco andato avanti.Ecco in breve la vita militare del no-stro Giuseppe: dopo la visita di Levadel giugno ‘35, viene incorporatonella 71^ Compagnia del Btg.“Gemona” dove rimane dal 20 aprile‘36 al 5 aprile ‘37. Richiamato nella270^ Compagnia il 30 agosto ‘39,passa poi al “Val Fella” e viene ri-mandato a casa in licenza illimitatanel gennaio del ‘40. Il 25 giugnodello stesso anno viene richiamatoper mobilitazione nella stessa 270^Compagnia ed il 1° novembre tornain forza al “Val Fella”. Il 30 novem-bre parte per Brindisi, destinazionefronte greco-albanese ed il 9 marzo‘41 viene ricoverato all’Ospedale diValona per una ferita riportata sulGolico, per la quale è autorizzato afregiarsi del distintivo d’onore.Pochi giorni dopo viene rimpatriatosulla nave ospedale “Gradisca” ed il9 aprile, dopo una breve degenza aNapoli, viene inviato a casa in licen-za di convalescenza di quarantagiorni.La ferita, però, deve dare luogo aqualche complicazione perché entraed esce a più riprese dall’OspedaleMilitare di Udine finchè, il 3 luglio‘41 viene aggregato al Btg. Alpini“Gemona bis”, il 1º gennaio ’42 vie-ne promosso caporale, l’8 settembre‘43 viene dichiarato “sbandato” ed il30 aprile ‘45 viene posto in congedoillimitato.A questo punto vi chiederete cosapuò avere di strano questa storia,comune a centinaia di nostri Alpinied anche meno movimentata di tan-te altre. Bene... lo strano sta nel fatto che ilnostro Giuseppe in quell’intervallo

che appare vuoto fra il 1° gennaio‘42 e l’8 settembre ‘43 si è fattasemplicemente la Campagna diRussia, ma nel Foglio Matricolareinspiegabilmente non se ne fa cennoalcuno. I suoi racconti di quand’eraancora fra di noi e le testimonianzedei suoi compaesani sono concordinel confermare la sua presenza interra di Russia. Con lui sono statiGiovanni Cattarinuzzi, Edo Vallar,Guerrino Urban, Giovanni e GioBatta Crozzoli, tutti Tramontini delBtg. “Gemona”. Giovanni Crozzoli,

classe 1922, è stato uno di quelli ar-rivati in Russia con l’ultima tradot-ta, giusto in tempo per essere coin-volti nella tragica ritirata. Gio Battaè stato fino all’ultimo con lui, ma ècaduto prigioniero ed ha finito lasua esistenza in un lager solo peraver voluto cercare un posto miglio-re per passare la notte.Tante storie, insomma, parallele maa volte divergenti, che per un non-nulla hanno cambiato, in bene o inmale la vita di tanti nostri Alpini.

Tullio Perfetti

UUNNAA SSTTRRAANNAA SSTTOORRIIAA

L’onore

Ci sono dei Corpi, nelle ForzeArmate dei vari paesi, che ri-chiamano con orgoglio il fattodi aver appartenuto ad unaspecialità o ad un’altra. Pergli inglesi, per esempio, è de-gno di lode aver appartenutoalle “BRIGATE GUARDIE”;per i tedeschi all’”AFRICAKORPS” ecc.Per gli italiani invece è unonore speciale aver apparte-nuto al “CORPO DEGLI AL-PINI”. “Alpin io mame”.L’alpinità è lo spirito di ogniAlpino e lo accompagna comeuna radice insradicabile dallanascita alla morte.Perciò le memorie, i sacrifici,la vita degli Alpini rimarran-no nelle terre delle loro origi-ni e più passeranno gli anni epiù la loro leggenda si in-grandirà.

Pierleonida Cimolino

Page 4: BuonNatale ConvegnoautunnaledeiCapigruppo …...esercitazione di prevenzione nell’area pedemontana, nel Comune di Aviano nellazonadiMarsure.Gliinterventiri-chiesti riguardano il

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

Nel centro storico di Mestre(Venezia) nella Chiesa dei FratiCappuccini è custodita la venera-ta Icona della “Madonna delDon”. Quest’antica Icona, raffigu-rante una delle prime immagini diVergine Addolorata venerata inOriente, forse arrivata pressoquelle genti dalle sponde italiche,dove il suo culto aveva da tempiremoti radici profonde, fu raccoltadal Cappellano degli Alpini dellaTridentina Padre PolicarpoNarciso Crosara, in prima linea,sul fronte del Don, fra le maceriedi un’isba abbandonata di Belo go -rje. Per questo motivo fu appuntochiamata “Madonna del Don”. Lasacra Icona, così sottratta alle ro-vine della guerra, venne custoditae amorosamente venerata dagliAlpini, e nel dicemnbre del 1942,Padre Policarpo riuscì a farlagiungere in Italia alla madre dovetrovò sicuro asilo. Al suo ritornodal fronte russo, Padre Policarpoaccompagnò la sacra Immaginepellegrina di pace per l’Italia colsuo messaggio d’amore e di per-dono a conforto di madri e parentidei dispersi in Russia.Finalmente, la sacra Icona trovòstabile dimora nel convento deiPadri Cappuccini di Mestre e, nel1974, iniziò la tradizione dell’of-

ferta annuale, da parte delleSezioni dell’A.N.A., dell’olio peralimentare le lampade perenne-mente accese ai lati dell’altare de-dicato alla Madonna del Don. Nel1988, il giorno 11 settembre, fu ilturno della Sezione di Pordenone,che colse quella straordinaria oc-casione per il debutto del propriocoro. Infatti, l’accompagnamentomusicale della cerimonia fu affi-dato al neo costituito coro “A.N.A.Montecavallo” che, superata l’e-mozione della sua prima uscita inpubblico, seppe farsi onore, ini-ziando quell’entusiasmante espe-rienza che ancora oggi tutti ap-prezziamo.Ma veniamo a domenica 13 otto-bre 2002, nella quale erano di tur-no le Sezioni di Lecco e Bassanodel Grappa. La coincidenza col60° Anniversario della “Madonnadel Don” aveva richiamato la par-tecipazione del nosro PresidenteNazionale Giuseppe Parazzini, delTen. Gen. G. Rizzo, del Brig. Gen.G. Scozzaro, Comandante della

Da 60 anni la “MADONNA DEL DON” veglia sugli Alpini1942 - 2002

Tridentina, del Col. Vicario dellaJulia e di tutte le autorità militaridei vari Corpi. Numerosi Vessillisezionali e Gagliardetti, accompa-gnati da tanti Alpini erano giuntida varie parti d’Italia. Per laSezione di Pordenone era presen-te il Direttore del nostro giornale,mentre il nostro Vessillo sezionaleera portato dal giovane alfiereAlessandro Riva. Erano anchepresenti le autorità civili, tra lequali il Presidente dlla Provinciadi Venezia prof. L. Busatto ed ilProsindaco di Mestre dott. G.

Bettin. Rendeva gli onori militariun picchetto del Btg. Feltre ac-compagnato dalla fanfara dellaBrig. “Julia”. Un concerto del coroe della fanfara della “Julia” avevapredisposto gli animi già la seradi sabato 12.Domenica mattina, quindi, nelMunicipio di Mestre si svolgeva ilricevimento di rito nel quale ilPresidente della Sezione diVenezia Nerio Burba ed ilCapogruppo di Mestre FrancoMoraimi facevano gli onori di casaassieme al Prosindaco di MestreBettin, salutando gli ospiti e pre-sentando i Presidenti delleSezioni di Lecco, Luca Ripamontie di Bassano del Grappa, BortoloBusnardo. Il Presidente Burba neldiscorso di benvenuto non perde-va l’occasione per denunciare losmantellamento dei reparti Alpini.Il Presidente Nazionale Parazzinida parte sua non poteva fare ameno di dichiarare lo stato di di-sagio per come sia stato dato l’an-nunciato impiego degli Alpini in

Afganistan. Restava comunque lasoddisfazione, concludeva Pa raz -zi ni, di rilevare che anche gli USAsi erano accorti dell’affidabilità epreparazione delle Truppe Alpine.Successivamente, davanti ai re-parti militari schierati, venivanoresi gli onori ai Caduti con la de-posizione di corone d’alloro allelapidi poste sotto la loggia delMunicipio di Mestre. Subito dopo,si formava il corteo che sfilava fi-no a Piazza Ferretto dove era sta-to allestito il palco per la S.Messa e dove erano stati predi-sposti numerosi posti a sedere. Lapiazza era gremita di pubblico chefaceva ala al passaggio degliAlpini applaudendo con curiositàe entusiasmo. Al centro dellapiazza, la autorità, i reparti milita-ri, gli Alpini e le numerose asso-ciazioni d’Arma si arrestavano,assumendo lo schieramento per lacerimonia dell’alzabandiera, ementre il Tricolore saliva verso ilcielo terso, le note dell’InnoNazionale sembravano accompa-gnare il dolce garrire al tiepidosole d’autunno.Successivamente, i partecipanti siportavano di fronte al palco dove,nel frattempo si erano preparati isacerdoti. Si notava subito l’in-confondibile fisionomia di donEnelio Franzoni, reduce dal frontee dalla prigionia in Russia,Medaglia d’Oro al Valor Militare,che proprio in questi giorni entra-va nel 90º anno ma, che avevaconservato lo spirito indomito disempre. Altri concelebranti indos-savano il cappello alpino. Si trat-tava di don Gastone Barecchia,reduce di Russia amico di PadrePolicarpo, Padre GiambattistaSilini, Frate francescano del con-vento di Monza che aveva accom-pagnato il Presidente Parazzini, eFrate Roberto Ben ve nu to, Cap -puc cino della Parrocchia diS.Antonio di Marghera. Con ce le -bra va anche Padre Roberto Ge -nuin, Superiore dei PP. Cap puc ci -ni di Mestre.All’inizio dell’omelia, don EnelioFranzoni ringrazia il Signore perla splendida giornata di sole dopomolti giorni di mal tempo e indos-sando il basco per ripararsi dalsole, ricordava di essere statocappellano della Divisione Pa su -

bio ma di essere stato nominatoAlpino “ad honorem” ricevendo ilcappello alpino da GiuseppePrisco e dal Gen. Magnani aVicenza per meriti di pace, avendocelebrato per oltre 20 anni laS.Messa sull’Adamello. DonFranzoni volgeva, poi, il ricordo aiCaduti sul fronte russo prima del-lo sfondamento del fronte del Done che composti nei cimiteri diguerra possono ora gradualmenteessere riportati in Patria. Ma ri-cordava anche i circa 80.000Caduti dopo lo sfondamento per iquali non sarà possibile trovare icorpi perché dispersi nelle fossecomuni. Tutti questi Caduti, conti-nuava don Franzoni, erano pre-senti per celebrare insieme questomomento di unione spirituale illu-

minato dalla fiamma dell’amoreper questa nostra Patria di cuiavevano dato testimonianza nelcorso delle tragiche vicende vis-sute durante la campagna diRussia. Vicende durante le quali ilsoldato italiano seppe dare esem-pio d’umanità verso la popolazio-ne russa e di rispetto per se stes-so. Continuava e rammentava chei Caduti erano presenti a ricor-darci il loro sacrificio e gradivano

che ricordassimo l’eroismo cheavevano dimostrato; in particola-re, gli Alpini che riuscirono arom pe re l’accerchiamento a Ni ko -lajewka sacrificando con genero-sità la loro vita, permettendo intal modo alla marea degli sbanda-ti di uscire dalla sacca e ritornarein Patria.Concludeva la sua appassionataomelia, invocando la protezionedella Madonna del Don sull’assem-blea nel giorno a lei dedicato.Dopo la S.Messa, gli Alpini si reca-vano al vicino Convento dei PP.Cappuccini dove, tra il raccogli-mento e l’emozione dei presenti difronte all’altare della sacra Iconasi compiva il rito dell’offerta dell’o-lio alla “Madonna del Don”. Maquest’anno si compiva anche un al-

tro evento storico: il PresidenteParazzini proclamava l’affidamen-to degli Alpini alla “Madonna delDon” che si affiancava a SanMaurizio, loro Patrono, quale pro-tettrice della nostra Associazione.E tale scelta non poteva essere piùcorretta perché gli Alpini si affida-vano così alla Madonna che lorostessi avevano salvato e alla qualea pieno titolo ora appertenevano.

Alpino Daniele Pellissetti

Davanti al Municipio di Mestre vengono resi gli onori ai caduti.

L’emozione del nostro giovane alfiere Alessandro Riva accanto al PresidenteNazionale Parazzini.

Il vessillo della nostra sezione sfila durante la cerimonia dell’offerta dell’olioper la lampada alla Madonna del Don.

Fiume Veneto, 07.10.2002“Ora che ho raggiunto il traguar-do della laurea, mi sembra dove-roso ringraziare tutti coloro chemi hanno sostenuta durante que-sto cammino. In particolare rin-grazio sentitamente l’A.N.A. e lasignora Candotti che, tramite laborsa di studio, mi hanno fornitoun aiuto non solo sotto il meroprofilo economico, ma soprattut-to dal punto di vista morale.Ricevere un riconoscimento dagliAlpini, votati all’impegno e al sa-crificio, ha costituito per me e lamia famiglia una grande ricom-pensa oltre che un incentivo peraffrontare le fatiche future.Mi auguro che altre “nuove leve”

APPREZZABILE GESTODI RICONOSCENZA

possano continuare a beneficiaredel vostro sostegno per arrivarefino in fondo”.

Silvia PegoraroFiglia di Graziano Pegoraro

Laureata in medicina veterinaria(110)

Fa veramente piacere ricevereda un giovane una simile atte-stazione di riconoscenza perquel poco che l’A.N.A. riesce afare. Di questo piacere tutti gliAlpini della Sezione devono sen-tirsi orgogliosi e continuare adessere presenti con le proprieiniziative soprattutto nel mondodei giovani.

Giovanni Gasparet

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

10ª Rassegna corale “La più bela Fameja”25-26-27 ottobre 2002

Vajont.Alle 21.00 al Teatro Don Bosco siè alzato il sipario per la 10ª Ras -se gna.Partecipano: Il Coro ANA Mon te -ca vallo, il Coro Castel di Co ne glia -no (TV), il Coro “Hrast” (quercia)

di Doberdò del Lago (GO) ed ilCoro ANA Latina. Una serata riu-scita molto bene, per i tre coriospiti gli applausi non finivano ed

un plauso anche a noi per l’orga-nizzazione della 10ª Rassegna. Poitutti ad Aviano, zona industriale,per la cena: una struttura nuovache può ospitare centinaia di per-sone. L’anno scorso a Latina, que-st’anno a Por de no ne sempre ilcambio dell’ora, così il dopo cenaè andato avanti con cante, alle-gria, specialmente col Coro ANAdi Latina col quale ci lega unaconsolidata amicizia. La domenicamattina, nel duomo di Aviano, ilcoro di Latina ha cantato la S.Messa. Il parroco durante l’omeliaha ringraziato il Coro sottolinean-do il loro grande attaccamento al-la nostra terra e alle nostre origi-ni. Il Presidente del coro MauroTo nio lo ed il Presidente del corodi La tina durante il pranzo hannospiegato il perché di questa nostraamicizia. I loro genitori dopo la 1ªGuerra Mondiale erano partiti dalFriuli e dal Veneto per bonificarel’Agro Pontino e fondare Latina.Erano circa le 15.00 quando sonoripartiti e tutte le persone del pull-man avevano un fazzolettino bian-co per salutarci.Corista Alpino Basegio Romano

Nel primo pomeriggio del 25 arri-va il Coro ANA di Latina. Dopo lasistemazione in albergo a Prata,assieme a Giuseppe ci trasferiamoa Pordenone per una visita al cen-tro della città, dove gli ospiti am-mirano il Municipio, il Duomo, laContrada Maggiore, Piazza XXSettembre e Corso Garibaldi. Inserata si è tenuto il primo concer-to a cui partecipa anche il CoroMontecavallo nella grande sededel Gruppo ANA di Fiume Venetoalla presenza del nostro Pre si -dente Gasparet, del Presidentedella Sezione di Latina NicolaCorradetti, del Capogruppo diFiume Veneto, Campanerut conmolta gente e tanti applausi. Il do-po concerto, durante la cena, offreuna simpatica appendice fatta dialtri brani cantati e suonati dalCoro di Latina cui fa eco il coroMonte ca vallo, ma la stanchezzadel lungo viaggio iniziato allequattro del mattino prende il so-

pravvento.Sabato mattina, accompagnati daLuigi e Franco, hanno visitatoBarcis, Cimolais, la diga del

““CCAANNTTAARREE EE VVIIVVEERREE””19-20 OTTOBRE 2002

Rassegna corale a Fidenza (Parma)

anni di rassegne e amicizie.Nella sala attigua, abbiamopranzato col coro S. Margherita,alcuni coristi ed il maestro delcoro Plose di Bressanone pre-senti anche al sabato sera. Tra una canta e l’altra il presi-dente del coro S. Margherita haripetuto che in tanti anni non eramai successa una così grandeamicizia come quella tra i nostritre cori. Al momento di salire inpullman, Enrico, corista tuttofa-re e trascinatore del coro S.Margherita si è commosso, comea suggellare, dopo le parole,questa grande amicizia.Corista Alpino Basegio Romano

ristico “I Cardellini del Fon ta ni -no” di Castel del Piano (GR) enoi coro ANA Montecavallo. Unaserata molto bella, pubblico ele-gante, programma seguito ed ap-plaudito. Era molto tardi quandosiamo andati in una sala vicinaper la cena. Qui è successo quel-lo che succede sempre: grandeallegria, ottima cena con prodot-ti locali e cante fino alle due. Poiin pullman fino a Tabiano per ilpernottamento. Domenica matti-na nella chiesa del paese di S.Margherita, la S. Mes sa. A fian-co la sede del coro S. Mar ghe ri -ta, accogliente, alle pareti tar-ghe, coppe, foto e ricordi di tanti

Abbiamo partecipato alla rasse-gna corale “Cantare e Vivere” or-ganizzata dal gruppo corale S.Mar gherita conosciuto in una re-cente rassegna a Bressanone.Tra i nostri cori ed il coro Plosedi Bres sa no ne è nata una grandeamicizia. In una giornata splen-dida con un tramonto da fotogra-fia siamo arrivati a Fidenza.Sabato 19 alle 21, nello splendi-do teatro “G. Ma gna ni” una co-pia del Regio di Parma in scalaridotta, 450 posti, inizia la ras-segna.Quattro cori: Coro S. Mar ghe -rita, coro Stella Traffimmese diCannobio (VB), il gruppo folclo-

Il Presidente della Sezione Ana di Latina Nicola Corradetti ed il nostroPresidente G. Gasparet.

Tre generazioni di coristi: lo spirito degli alpini, si tramanda nel coro Ana di Latina.

Sabato 21 settembre 2002 a Cimolais:Convegno sul Campanile. L’alpinistaAlessandro Gogna ha parlato della pri-ma salita e delle successive fino ai no-stri giorni. Mauro Corona, alpinista,col suo modo di parlare schietto epungente ha detto che tutte le domeni-che nei giornali dovrebbe esserci unarticolo sulle montagne e su ogni sali-ta al Campanile come la prima volta.Silvano Zucchiatti ha parlato dellacampana che si trova in cima.Collocata nel 1926 dopo la 1ª GuerraMondiale in ricordo dei Caduti.Distrutta da un fulmine e riportata incima una nuova nel 1976 daZucchiatti e Bigotto. Armando Scandellari ha parlato dellastampa del C.A.I.. dalla prima salita adoggi è stata unanime nel descrivere lostupore di tutti gli alpinisti quando ar-rivano davanti al Campanile, una me-raviglia della natura posta al centrodella valle. Spiro Dalla Porta Xydias,alpinita e scrittore, ha parlato del suolibro sul Campanile, presentato pochigiorni prima ed una sua esperienza disalita fatta molti anni prima, fine ulti-ma guerra, d’inverno e con attrezzatu-re di quel tempo. A conclusione delConvegno il C.A.I aveva invitato il coroANA Montecavallo a tenere un concer-to, infatti diversi di noi sono soci delC.A.I.. La sala era gremita di persone.Le nostre prime cante, Sul cappello eMonte Canino, in ricordo di alpinisti eAlpini andati avanti. Poi la serata conle nostre cante tutte rivolte alla mon-tagna, alla natura e alla gioia di vivere.Una cena in allegria, poi tutti in mac-

china e discesa fino a Pordenone sottoun diluvio di pioggia.Domenica 22 mattina sveglia presto,c’è un altro impegno. L’inaugurazionedel Monumento ai Difensori dellaPatria davanti al Palazzo di Giustiziadi Pordenone. Rappresentanti delleIstituzioni provinciali, il SindacoBolzonello e delegazioni dell’UnioneNazionale Invalidi per Servizio di mol-te città. In rappresentanza dei vigilidel fuoco di New York quelli della basedi Aviano con un mezzo. Nel monu-mento c’è un pezzo d’acciaio delleTwin Towers portato in Italia dalla fi-glia dello scultore Fiorenzo Bacci co-nosciuto in tutto il mondo per la suaarte e costruttore del monumento.All’inizio, mentre la gente e le delega-zioni prendono posto, il coro ANAMontecavallo, ha intonato alcune can-te prettamente alpine e militari sottola loggia del Palazzo di Giustizia. Allosquillo dell’attenti da parte del pic-chetto armato e mentre si scopriva ilmonumento noi abbiamo cantatol’Inno Nazionale “Fratelli d’Italia” aquattro voci. Forse le persone presentinon si aspettavano l’inno, ma è statauna cosa emozionante ed elogiata daipresenti sul piazzale. Il monumento inbronzo rappresenta, in sintesi, unamano da un lato ed un robot dall’altraattorniati da raggi che sono i titoli deigiornali con fatti eclatanti del Bene edel male degli ultimi anni. Un’operache penso non ci sia in alcuna partedel mondo e che rende onore alla no-stra città.

Corista Alpino Basegio Romano

ANCORA UN WEEK-ENDINPEGNATIVO

PER IL CORO ANAMONTECAVALLO

2002 - Anno della MontagnaCento anni del Campanile

di Val MontanaiaInaugurazione Monumento ai

Difensori della Patria

Le date che riguardano il fronterusso di sessant’anni fa sono preci-se per quanto concerne l’indicazio-ne dei mesi, ma c’è qualche piccoladifferenza per quanto riguarda igiorni, sia per quelle fornite dai co-mandi tedeschi che da quelli italia-ni, rumeni ed ungheresi.Le forze tedesche sono sotto il co-mando del gen. Von Manstein, cheera considerato il miglior strategadello S.M. germanico.Ma l’urto poderoso delle forze russesotto il comado dei gen. Timosenkoe Voronov contro il fronte unghere-se fu terribile, sia per le perdite su-bite da entrambe le parti, sia per irisultati ottenuti. Infatti ungheresi,rumeni e tedeschi furono ben prestotravolti, mentre le Divisioni Alpinesulla sponda del Don cercavano, sa-crificandosi, di resistere oltre ogni

Una tragediadi sangue e di ricordi

umana possibilità.Nel contempo il fronte diStalingrado, sotto il comando delgen. Von Paulus, si sfasciava lenta-mente fino alla distruzionedell’Armata nel gennaio del ‘43.Ricordo con particolare rispetto unepisodio raccontatomi da Alpini so-pravvissuti riguardante il cap.Chiaradia, M.O. di Caneva per l’e-roica resistenza su una quota chepoi prese il nome di “Quota Civile”.Gli episodi di coraggio e valore av-venuti fra i nostri Alpini devono ri-manere nel cuore di ognuno di noiperché sono tali da superare ogniimmaginazione. Ogni Alpino, cheabbia o meno partecipato a questieventi, ricordi, in un momento di in-timo silenzio, le superbe gesta delloro valore.

Pier Leonida Cimolino

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Gli atleti alpini della nostraSezione hanno partecipatoattivamente alle manifesta-

zioni sportive sia a livello localeche nazionale, dimostrando che lospirito che anima la vita associa-

tiva si sposa perfettamente anchecon l’attività agonistica.Lo hanno dimostrato ben sediciAlpini che, accompagnati dalcoordinatore sezionale dello sportSergio Maranzan, hanno gareggia-to nella competizione nazionale di

Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

Anche nello sport sempre Alpini

corsa in montagna, disputatasinella bella località di CremenoValsassina, Sezione di Lecco.Se buona è stata la prestazionedei “nostri”, due si sono distintiin maniera particolare: VielGiancarlo (Gr. di Caneva) ePeruzzo Tullio (Gr. Valvasone),giunti entrambi secondi in classi-fica nelle rispettive categorie. Unelogio ai “veci”, che sono di esem-pio alle nuove leve, senza dimen-ticare il passato, perché gli atletiRover, Zampieri, Lot, Salvadego,ecc..., restano i punti cui fare rife-rimento.Buona anche la posizione comeSezioni: Pordenone risulta quar-ta, dopo Bergamo, Sondrio eLecco. Alla premiazione svoltasialla presenza del PresidenteNazionale Beppe Parazzini, la no-stra Sezione ha ricevuto i meritaticomplimenti; segno del buon la-voro che Sergio Maranzan, con icolleghi consiglieri dellaCommissione Sport, stanno fa-cendo da diverso tempo.Appuntamento nel 2003 sulNevegal, altro tratto impegnati-vo, dove la Sezione di Pordenonepunta a far meglio, non solo perorgoglio, ma per dimostrare chenon è importante solamente par-

tecipare. L’invito è rivolto agliappassionati Alpini amanti dellespecialità tipiche della monta-

gna, alla quale quest’anno,l’ONU ha dedicato l’AnnoInternazionale delle Montagne,ricordato, a livello Sezionale, convari appuntamenti, compresa lacamminata per le nostre monta-gne pordenonesi, guidata, aLuglio, dal nostro PresidenteGasparet.

Mario Povoledo

PROTEZIONE CIVILE

Viel Giancarlo,2° classificato di categoria.

Peruzzo Tullio,2° classificato di categoria.

Sono stati tre giorni di impegno elavoro per i volontari dellaProtezione Civile A.N.A. diPordenone. L’occasione è capitataproprio durante l’inizio della seriedi quattro corsi di “lettura dellacarta topografica ed orientamento”che vedono coinvolti ben 90 volon-tari di 9 associazioni di volontaria-to della provincia di Pordenone edurante la preparazione del corsologistico-alimentare, che vedràcoinvolti ben 32 volontari del -l’A.N.A. di Pordenone, che intra-prenderanno questo impegnativocorso di 60 ore per migliorare lapreparazione in campo alimentareestesa ad impegni di grosse dimen-sioni. L’iniziativa è stata motivatadalla giornata di protezione civileaperta alle classi terze delle scuolemedie dei plessi di Pordenone.Ben 52 volontari Alpini con 71gior na te complessive, di lavoro edimpegno assiduo, hanno: - preparato la suddivisione in setto-ri del terreno per accogliere le 16associazioni presenti;- montato le strutture necessariealla presentazione;- dimostrato e spiegato ai ragazzi ilprincipale loro impegno in campologistico;- smontato il tutto e ripristinatol’area verde del villaggio.I Gruppi Alpini che hanno aderitoalla richiesta della Sezione diPordenone sono stati (tra parente-

Ottobre 2002

si il numero di volontari impegna-ti):MONTEREALE V.(5), PASIANO(8), PRATA DI P. (6), ROVEREDOIN P. (4), PORDENONE C. (4), VIL-LOTTA-BAS. (3), SAN QUIRINO(3), MANIAGO (3), GIAIS (4), AN-DREIS (2), CORDENONS (2),VAJONT (3), CASARSA (2), TIEZ-ZO-CORVA (1), FIUME VENETO(1), BUDOIA (1). Totale di 52 vo-lontari.Le associazioni presenti alla mani-festazione sono state (tra parente-si il numero dei volontari parteci-panti):A.R.I.R.E. (9), FIR.CB.CAN.27(11), GRUP.RAD.CEL (4), CI-NOF.PRATENS. (3), UN. CIN. BAS. -FR. (4), AMATORI CAN.UT. (2),GRUP.COM.PORD. (6),

C E N T . P O R D . S O M . ( 4 ) ,ASS.CAR.CONG. (5), RANGERSD’ITAL. (4), A.G.E.S.C.I. (5), CRO-CE ROSSA I. (5), CORP.FOR.REG.(12), REGIONE F.V.G. (2), PROVIN-

CIA PN (2). Totale di 78 volontari.I giorni di giovedì e venerdì sonostati dedicati ai trasporti dei mate-riali e delle strutture, alla loro si-stemazione ed alla preparazionedel campo.Il sabato mattina è stato dedicatoall’accoglimento delle scolaresche;116 i ragazzi provenienti da Por de -no ne, Roveredo, Porcia, SanQuirino, Cordenons, che, a rotazio-ne, passavano nei vari stands pre-disposti dove volontari delle varieassociazioni presentavano le loroattrezzature e spiegavano il lorocompito specifico in emergenze

reali.A turno le scolaresche passavanopoi presso l’aula magna del villag-gio dove potevano assistere ad uninteressante filmato di protezione e

prevenzione civile. Con questa suc-cessione passava la mattinata ed iragazzi, dopo aver ricevuto ancheuna merendina e dei gaggets, pren-devano i pulman che li riportavanoalle proprie sedi scolastiche.L’impressione generale è stata chela mattinata sia stata interessantee proficua per i ragazzi che hannodimostrato partecipazione formu-lando varie domande riguardanti laprotezione civile. Molti insegnantihanno elogiato l’organizzazione edil giusto modo di esporre una mate-ria così particolare come la prote-zione civile. Il sabato pomeriggio, ibravi Alpini presenti, dopo avermangiato presso la mensa del vil-laggio, hanno smontato tutto e ri-pristinato l’area verde del villaggioche ci viene messa a disposizioneormai da parecchi anni. E’ intendimento della Provinciaprogrammare delle giornate uguali,per la zona sud della provincia eper quella nord, nel maggio e otto-bre 2003. Sicuramente verrà ri-chiesto l’aiuto logistico e organiz-zativo dell’A.N.A. che in queste oc-casioni è sempre in prima linea.Un grazie va rivolto a tutti i volon-tari che hanno risposto alla chia-mata della Sezione ed hanno ope-rato in modo proficuo e valido, rac-cogliendo i complimenti dei respon-sabili della Protezione Civile pro-vinciale e regionale.

AG. 2002

Anche quest’anno il Gruppo AlpiniVillotta - Basedo ha effettuato “l’annua-le gita di Gruppo”.Il giorno 22 settembre alle 8.00 del mat-tino con il pullman partenza per Follinaper visitare l’Abbazia, che risale al XIIsecolo, un complesso pieno di storia e diCristianità.Qui l’Abbate ci ha spiegato ed illustratola storia e la peculiarità del sito.Al termine della visita, ripreso il nostromezzo, ci siamo recati a Cison diValmarino. Nostra meta ambita la visitaal “Bosco delle Penne Mozze”. Ad atten-derci due Alpini, uno dei qualiPresidente dell’ASPEM (AssociazionePenne Mozze) Claudio Trampetti il qua-le, dopo i convenevoli, ha presieduto lapiccola cerimonia in menoria di quantisono ricordati in questo Sacro Suolo.L’amico Claudio, al termine, ha tracciato

la storia di questa grande opera che an-cora una volta gli Alpini hanno saputorealizzare e di cui vorremmo consigliarela visita a tutti i Gruppi della nostraSezione. Ne vale proprio la pena.Siamo poi stati ospitati nella nuovastruttura non ancora ultimata ma giàoperante; si tratta di un capannone con iservizi dove è possibile consumare unpasto al coperto o semplicemente ripa-rarsi dal maltempo, e qui, come di con-sueto, abbiamo organizzato il pranzo altermine, visita al Bosco.Soddisfazione di tutti e devo dire anchedegli organizzatori, una giornata vera-mente positiva.Grazie all’amico Claudio Trampetti e achi contribuisce alla cura e alla crescitadel Bosco.Arrivederci alla gita del 2003, dove?...

Franco Rosset

VILLOTTA - BASEDO

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

Alcuni anni fa Padre Giovanni, frate rume-no dell’Ordine Francescano-Antoniano, ori-ginario della Transilvania, è stato presen-tato al nostro Coordinatore Lavori AldoDel Bianco. Egli si è rivolto a noi, Alpinidella Sezione di Pordenone, con una ri-chiesta specifica: aiutare la sua comunitàdi Luizi Calugara, piccola cittadina neipressi di Bacau, facente parte della regio-

ne Moldava della Romania. L’intervento in Romania, che si sarebbebasato sulla posa di piastrelle nella chiesalocale, ha avuto l’approvazione dellaCommissione Lavori e del ConsiglioDirettivo Sezionale.Il lavoro richiestoci necessitava tuttavia dispecialisti e quindi di piastrellisti. Per que-sto motivo sono stati contattati diversiSoci, appartenenti a questa categoria, maa conti fatti soltanto due di loro hanno po-tuto aderire alla richiesta.Di conseguenza, coloro che hanno presoparte all’Operazione “Luizi Calugara” sonostati Aldo Del Bianco del Gruppo di FiumeVeneto, in veste di Coordinatore dei Lavorie di specifico muratore-piastrellista,Antonio (Nino) Bergamasco del Gruppo diSequals e Mario Ferroli del GruppoValtramontina come piastrellisti eGiovanni Francescutti del Gruppo diCasarsa-San Giovanni quale autista e ope-ratore generico.Il viaggio che ci avrebbe portato nel terri-torio rumeno non era dei più facili e diquesto eravamo già consapevoli. Risultavaindispensabile portarsi dietro anche alcuneattrezzature per l’esecuzione dei lavori,pertanto, esclusa la possibilità di raggiun-gere il posto in automobile, abbiamo opta-to per il furgone Mercedes della nostraProtezione Civile Sezionale.Saputo che anche altri volontari civili (Ne -vio Colussi, Corrado Tavan, Vito Centis,assieme a Suor Damiana), sarebbero parti-ti da Casarsa alla volta di un’altra localitàdella Romania, ma percorrendo la nostrastessa strada già conosciuta dal Colussi, cisiamo accordati per compiere il viaggio as-sieme.Siamo così partiti sabato 5 ottobre, primache albeggiasse. Partito da Casarsa, il fur-gone ha raggiunto i nostri volontari primaa Praturlone e poi a Sequals, diretto aCoccau, dove era stato fissato alle ore 7.00l’appuntamento con l’altro gruppo. Ci sia-mo rimessi in marcia alle ore 7.20, attra-versando tutta l’Austria meridionale, so-stando solo per uno spuntino. Siamo pas-sati per la periferia sud di Graz e giunti al-la frontiera Austro-Magiara alle ore 10.48.Espletati rapidamente gli adempimenti re-lativi al passaggio delle due frontiere, sia-mo arrivati in breve tempo allo SzékelyTanja presso Rönök paesino appena den-tro l’Ungheria, per consumare il pranzo.Ripartiti, abbiamo attraversato tuttal’Ungheria, da ovest ad est, per strade di-

OPERAZIONE “LUIZI CALUGARA - ROMANIAscrete, fino a giungere alla località diSzèkesfehèrvàr, dove abbiamo imboccatol’autostrada diretta a Budapest. Siamoproseguiti per il “ring”, che circonda a sudla capitale, prendendo poi la M-5 e quindinuovamente per la strada normale che ciavrebbe condotti in Romania, passandoper le città di Albertirsa, Szolnok ePüspökladàny. Alle ore 18.35 siamo così

giunti a Bàràndàn, cittadina a 50 km dalconfine rumeno dove, grazie all’interessa-mento di Nevio Colussi abbiamo sostatoper la cena e per la notte.La sveglia ha suonato molto presto anchel’indomani mattina. Ci aspettava una lun-ga giornata alla guida, per strade moltopiù dissestate di quelle incontrate fino adora. Partiti alle ore 4.25, siamo passati ra-pidamente per la frontiera Magiaro-Rumena senza difficoltà. Finalmente ave-vamo raggiunto la Romania. Ricordandocidel fuso orario, abbiamo spostato avanti diun’ora gli orologi.Attraversata la città di Orodea, passandopoi per Cluj Napoca, Dej, Bistrita, siamosaliti per i monti Carpazi Orientali dellaTransilvania, e valicando il Passo Tihuta am 1200 slm, tra i Monti Rodnei a nord ed iMonti Caliman a sud, siamo scesi verso lacittà di Vatra Dornei ed in seguito risalitial Passo Mestecanis di m 1096 slm.Oramai avevamo raggiunto la Moldavia.Siamo passati per Campulung Moldo -venesc, Gura Humorului e Falticeni, giun-gendo quindi a Barticesti, dove abbiamosalutato l’altro gruppo, giunto a destina-zione. Ripreso il viaggio per Roman eBacau siamo giunti davanti alla chiesa diLuizi Calugara alle ore 18,40 di domenica6 ottobre.Siamo stati accolti dai frati Christian eGiorgio, i quali ci hanno indicato dove po-steggiare il furgone e scaricare le nostreattrezzature. Siamo poi saliti al piano su-periore della canonica, per la sistemazionedei nostri bagagli nelle due camere messea nostra disposizione. Siamo poi scesi nelrefettorio per la cena. Nel frattempo eraarrivato dall’Italia anche padre Giovanni.Stabiliti i primi contatti anche con gli altricomponenti la casa, che parlavano quasitutti l’italiano, abbiamo pianificato l’orarioper il nostro intervento nella chiesa delpaese, anche in base alle cerimonie religio-se. La sveglia apriva la giornata alle ore 6.50.Alle 7.30 c’era la colazione e alle 8.00 era-vamo pronti per iniziare il lavoro. La calda-na, posta sopra l’impianto di riscaldamentoal pavimento della chiesa, eseguita da alcu-ni rumeni, era molto sconnessa. Risultavapertanto difficoltosa la posa di piastrellecon la colla, anche per il formato assaigrande (cm 60x30). Abbiamo dovuto elimi-nare le “gobbe” con la flessibile cercando dilivellare il più possibile gli avvallamenticon uno strato di colla assai liquida, che

abbiamo livellato con la stadia per granparte della chiesa! I volontari italiani, checi avevano preceduto, avevano anche ini-ziato a posare un centinaio di mq di pia-strelle ma non calcolando gli avvallamenti,soprattutto tra i giunti di dilatazione. E’stato perciò indispensabile togliere decinee decine di piastrelle, per cercare di porvirimedio. Per di più l’allineamento orizzon-tale era gravato da una differenza di cm 2rispetto l’asse centrale, che andava a mani-festarsi agli incroci delle fughe. Soltantoquando siamo giunti all’altezza dello stratodi piastrelle già posate sulla parte sinistradella chiesa dai nostri predecessori, abbia-mo potuto recuperare la differenza, che ciaveva creato tutta una serie di problemi.Abbiamo lavorato alacremente per tutta lasettimana, posando piastrelle, livellandocon colla il pavimento e stuccando le fu-ghe. Erano giunti in nostro aiuto alcuni ru-meni ed in special modo due giovani di no-me Adrian e Gabriel.Sostavamo a mezzogiorno giusto per iltempo di mangiare e nel pomeriggio si la-vorava fino alle 18.30, ora in cui avrebbeavuto inizio la S. Messa, nonostante ci fos-se già il santo Rosario dalle ore 18.00.Il tempo era davvero uggioso: nebbia evento ci hanno accompagnati per quasitutto il tempo trascorso a Luizi Calugara.La temperatura variava dai 3 gradi delmattino fino ad un massimo di 8 nelle gior-nate migliori.Domenica 13 ottobre, dopo la S. Messadelle 8.00, in macchina con padreGiovanni siamo andati a Iasi per far visitaalle suore della Provvidenza, alle quali nel1996-97 avevamo dato supporto tecnico emateriali per la costruzione della loro CasaMadre.Al ritorno ci siamo fermati anche adAdjudeni, Roman e Bacau.

Nella seconda settimana abbiamo anticipa-to di mezz’ora l’inizio mattutino, per cerca-re di portare a termine più lavoro possibi-le, dato che, a causa di tre funerali, il mal-destro fondo trovato ed altri problemi diquadratura, avevamo già intravvisto l’im-possibilità di riuscire a portare a termine ilpavimento su tutta la chiesa. Abbiamo al-tresì allungato la nostra permanenza di un

giorno, rimanendo fino al venerdì sera edultimando il pavimento della chiesa, tuttoil presbiterio e la sagrestia.Le ore di lavoro sono state 107,45 cadau-no per un totale di 431. I mq posati e stuc-cati sono stati 581. I mq tolti e risistematisono stati circa una decina. Abbiamo ri-passato tutti i giunti di dilatazione con laflessibile, messo il battiscopa alla sagre-stia, livellato con la colla circa mq 150 erosicchiato con la flessibile una decina dimq di pavimento. Le piastrelle adiacenti lecolonne di forma circolare, sono state ta-gliate a regola d’arte, seguendo la lineadelle stesse. Sul presbiterio abbiamo dovu-to tagliare il primo scalino per l’allinea-mento della prima riga di piastrelle e avu-to non poche difficoltà attorno all’altare,per sconnessione del suolo, e anche neipressi del primo scalino a causa della nonsimmetria dello stesso con la chiesa. Dovesarà posto l’altare mobile abbiamo mutatoil disegno della posa delle piastrelle, persegnarne il posto. Le colazioni, i pranzi ecene erano preparate da suor Anna, che ciassicurava cibi e verdure locali, coltivatenell’orto dagli stessi frati. Per noi italiani,preparava anche la pastasciutta.Da quel poco che abbiamo potuto vedere ingiro, abbiamo notato una grande povertàtra la gente di Luizi Calugara. Non sapreidefinire di quanti anni si dovrebbe andareindietro, per poterla paragonare ad un pe-riodo italiano, ma comunque moltissimi.Rarissimi i trattori, pochi i cavalli, molteinvece le mucche adibite a traino dei carri,per recarsi nei campi, partendo all’alba erientrando la sera con il pianale colmo dimais e qualche zucca.L’unica strada asfaltata era quella che dal-l’incrocio della statale, portava fino alpiazzale della chiesa. In questo periodo lestradine tutt’attorno erano fangose e per-

ciò polverose d’estate. C’era tanta sporci-zia un po’ dappertutto. Non credo che l’i-giene sia molto conosciuta in questi luo-ghi. Esiste però il problema dell’alcolismo,difficile da debellare.Sabato 19 ottobre abbiamo intrapreso ilviaggio di ritorno. Siamo partiti da LuiziCa luga ra alle ore 5.25, passando perBacau, Roman ed arrivando a Barticesti

alle 6.35, dove avevamo appuntamentocon gli altri volontari. Siamo ripartiti subi-to dopo, attraversando tutta la Tran sil va -nia per la stessa strada dell’andata. Nonsenza intoppi siamo giunti alla frontierarumeno-magiara. Mentre all’andata tutto era filato liscio,questa volta gli ungheresi ci hanno datoproblemi, ordinandoci di fare dogana, inquanto consideravano il furgone della P.C.un camioncino, pur non avendo nessunamerce trasportata. Alle ore 19.00 (le 20.00se avessimo mantenuto l’ora vigente inRomania) siamo arrivati a Bàrànd, dove cisiamo fermati, come all’andata, per la ce-na e la notte a costi assai limitati.L’indomani ci siamo svegliati di buon’ora,per poter affrontare l’ultima parte del viag-gio. Infatti alle 4.50 eravamo già per stra-da per attraversare l’intera Ungheria, nelsenso da est ad ovest, potendo anche am-mirare i magnifici colori autunnali delle fo-glie sugli alberi.Alle ore 11.00 abbiamo raggiunto la fron-tiera dove abbiamo incontrato le difficoltàmaggiori. Ci hanno maldestramente re-spinto ed in modo perentorio mandati in-dietro col furgone per fare dogana! Il fattoè che gli uffici non avrebbero aperto primadelle 18.00. Con tanta rabbia e rassegna-zione, dopo aver congedato gli altri volon-tari con il loro furgone, abbiamo aspettatoimpazientemente che passassero quellesette ore. Verso le 18.30, dopo altri proble-mi con la dogana austriaca, siamo final-mente giunti nel “mondo civile” e subitodopo mezzanotte, con l’arrivo a Casarsa,l’avventuroso viaggio di ritorno si potevafinalmente concludere.Questo nostro intervento in terra rumena èstato molto importante, dal punto di vistaassociativo, perché abbiamo dato una ma-no ad una comunità cattolica che vive inuno stato di miseria più che di povertà. Lacittadina di quasi 5.000 abitanti, negli ulti-mi decenni ha formato più di 300 suore edoltre 75 tra preti e frati; tutti sono cattolicie prendono parte alle funzioni religiosenon soltanto di domenica, ma anche du-rante la settimana.Aver dato la possibilità a tutti questi pove-ri fedeli, di avere un luogo dignitoso econfortevole in cui poter pregare il nostroSignore, ci riempie di soddisfazione.Pertanto siamo noi a dover ringraziare, chici ha dato l’opportunità di raggiungereLuizi Calugara per dare una mano alla suacomunità. Tutte le difficoltà che abbiamodovuto superare non sono niente in con-fronto ai tanti bisogni, che affliggono que-sta povera gente.Auguriamo a frate Giovanni, che possa alpiù presto terminare i lavori nella chiesa.Sappiamo che è alla ricerca di volontariper completare l’opera. Se tra gli iscritti cene fossero, diano al Coordinatore Lavori,Aldo Del Bianco, la loro adesione.

Ora alcune cifre sulla nostra missione:- numero di giornate dell’operazione

(dal 5 al 20 ottobre 2002), gg:16- numero giorni di viaggio, gg: 4- numero giorni di lavoro, gg:11- ore di viaggio andata e ritorno (tolto

sosta di 6,25 ore alla dogana), ore:55,42- percorrenza andata e ritorno, km: 3042- lavoro nella chiesa ore 107,45 x 4

persone, ore: 431- piastrelle posate, mq: 581- piastrelle tolte e rimpiazzate, mq: 10- fughe di dilatazione passate con

la “flex”m: 170- battiscopa nella sagrestia, m: 22

Giovanni Francescutti

Da destra: Aldo Del Bianco, Antonio Bergamasco, Frate Giovanni, GiovanniFrancescutti, Mario Ferroli.

Mario Ferroli e Antonio Bergamasco posano le piastrelle nella Chiesa di LuiziCalugara (Romania).

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

CRONACHE SEZIONALI

Continua l’attività con gli alunni delleScuole Elementari di Sacile con l’ormaiconsolidata visita al “Bosco delle PenneMozze” di Cison di Valmarino. E’ un’e-sperienza che il nostro Gruppo ripete daquattro anni e che ogni volta raccoglieconsensi sia da parte degli insegnantiche degli alunni.Anche ques’anno, il 30 aprile, abbiamoospitato una novantina di ragazzi e inse-gnanti delle quarte e quinte delle scuole“Grazia Deledda” e “E. De Amicis” chehanno avuto modo di trascorrere a Cisonuna giornata intensa e piacevole. Ha vo-luto essere presente anche il DirettoreDidattico dott. Morotti.Hanno percorso i sentieri affiancati dal-le stele che ricordano i Caduti Alpini ac-compagnati nella visita dal PresidenteTrampetti, dall’Ispettore del CorpoForestale dello Stato di Vittorio Veneto,

dott. Spada, accompagnato da unaGuardia Forestale che hanno illustrato ilsignificato del Bosco e le particolaritàambientali della zona. Hanno fatto onorealla pastasciutta cucinata dai cuochi delGruppo, hanno cantato con gli Alpini icanti di montagna e, nel pomerigio, han-no visitato l’Abbazia di Follina.

Elisabetta Rosada

Ci hanno inviato numerosi disegni, rac-conti e poesie che, per motivi di spazio,dobbiamo necessariamente riassumerecercando di evidenziare quelli più signi-ficativi.

IL BOSCO DELLE PENNE MOZZE

Un fitto intreccio di rami e foglieper proteggere un sacro suolo.Un silenzioso rifugio

per custodire fragili vite di nidi nascosti.Un inviolabile tappeto fioritoper esaltare l’eroico sacrificio.Un bronzeo documentoper non dimenticare giovani vite spezzate.Una cinerea vergine per rievocare tante lacrime di mammedisperate.Un ligneo capitelloper far memoria di un sofferto dono allanostra libertà.Un tortuoso sentiero cosparso di fredde lapidiper ricordare perennemente le eroichegesta di generosi Alpini.Un memorabile luogo per ripensare all’ingiusta condannadelle guerre.

Classe 5ª ASc. El. “G.Deledda”

IL PREZZO DELLA LIBERTA’

Innumerevoli lapidi sparse nel pacificoBosco delle Penne Mozze.Variopinte corollecome riconoscenza ai giovani martiri.Inconsolabili lacrimedi madri derubate del sorriso filiale.Generosa offerta della propria vitaper l’altrui bene.Giovani vite spezzate consacrate sull’altare di una futura pace.Intrepidi attiper un’auspicabile fraternità di popoli.Rispettoso ed eterno silenzioquale grata memoria.Fievole speranza per un futuro di pace perpetua.

cl. 5ªBSc. El. “G. Deledda”.

SACILE

UNA GITA INDIMENTICABILECON GLI ALPINI AL BOSCODELLE “PENNE MOZZE”

Martedì 30 aprile non era una bella mat-tinata, perché il cielo era grigio e pro-metteva la pioggia; ma l’emozione el’entusiasmo di trascorrere una piacevo-le giornata con gli Alpini erano grandi.Siamo partiti alle ore 8.15 dalla nostrascuola di San Giovanni al Tempio con icompagni di classe quinta e le nostre in-segnanti; durante il tragitto alla nostracorriera si è aggiunta quella che tra-sportava gli alunni delle classi quintedella scuola Grazia Deledda e le loro in-segnati.Arrivati a Cison di Val Marino, ci siamofermati ai piedi del “BOSCO DELLEPENNE MOZZE”, lì ad attenderci c’eranogli Alpini del Gruppo A.N.A. di Sacile, edil nostro Sig. Direttore che ci ha fatto lasorpresa di essere presente anche lui al-la festa. Dopo aver gustato uno squisitopanino che ci era stato offerto, accompa-gnati dalla guardia forestale, sig. Segat,ci siamo incamminati per i sentieri delbosco. Ai lati del percorso c’erano 2.358stele che ricordano gli Alpini caduti nellecampagne di guerra (mare- terra) e nellevarie missioni all’estero. Ci siamo inol-trati nel bosco, mentre la nostra brava

guida, facendo opportune soste, ci mo-strava e ci spiegava il bosco, le partico-larità ambientali della zona, le numerosespecie di piante, animali e fiori come:l’Anemone trifoglia, l’A qui le gia, leOrchidee, la Pervinca... Ad un certo pun-to, nel bosco abbiamo visto una statuadello scultore Cagnato che rappresenta-va la Madonna con le “penne mozze” inmano, simbolo del dolore delle madri chehanno perso i loro figli. E’ stato un mo-mento molto emozionante soprattuttoquando un alunno di classe quinta haletto la “preghiera del l’Al pino”.Alla fine dell’escursione il Comandantedella Forestale, dott. Spada, ci ha illu-strato la storia del bosco delle “PenneMozze”, inaugurato nel 1972 e ci ha det-to che per completarlo mancano ancora42 stele.

Alpini e Insegnanti

Più tardi abbiamo mangiato una gustosapastasciutta (che gli Alpini sanno cuci-nare sempre bene), poi abbiamo giocatoe ci siamo divertiti molto. Infine abbia-mo cantato e fatto delle foto.E’ stata un’esperienza molto bella cheabbiamo concluso salutando e ringra-ziando gli Alpini per la loro disponibilitàe gentilezza.

Classe 4ª S.G.T.

SACILE

PIANCAVALLO 4 AGOSTO 2002A.N.A. FANNA SEMPRE PRESENTE

Anche quest’anno, come ormai succededa molti anni, al Trofeo Madonna delleNevi, svoltosi a Piancavallo il 4 agostoscorso, c’era una rappresentativa del pic-colo paese di Fanna. A quest’ultima edi-zione hanno partecipato tre squadre, dicui una di giovani Alpini e altre due ap-

partenenti ad altre associazioni.La squadra alpina, composta da BaccoAndrea, Nicolardi Alessandro e CoronaWalter, è stata premiata con una coppaper l’assiduità e la costanza dei nostricorridori, le altre due hanno ben figuratonella classifica generale. Quest’anno si èsentita la mancanza del veterano dellacorsa in montagna, il capogruppo AntonioBernardon che ha partecipato per oltre unquarto di secolo ed è motivo di orgoglioper il Gruppo. Bernardon non ha potutopartecipare per motivi di salute, ma eracomunque presente alla manifestazioneper supportare i giovani ai quali ha passa-to temporaneamente il testimone.E proprio loro, alla fine della gara, han-no affermato: “ Il prossimo anno ci alle-neremo di più e centreremo un risultatomigliore”. Questa frase ha fatto subitocentro nel Capogruppo che, pieno d’or-goglio, ha esclamato: “Forza ragazzi,forza FANNA!”.

B.I.

FANNA

LA POSA DELLA PRIMA PIETRADELLA NUOVA SEDE

La data del 20 luglio 2002, per ilGruppo Alpini di Bagnarola -Ramuscello, ha segnato l’inizio di unasfida. Infatti è stata posta la primapietra della nuova sede del Gruppo maè stato dato il via anche a un cantiereestemporaneo.Muratori qualificati e manovali im-provvisati si impegneranno nei prossi-

mi giorni di sabato per realizzare en-tro l’anno 2003 una sede più adatta epiù accogliente.Questo traguardo coinciderà con la ce-lebrazione del 50° Anniversario di fon-dazione del Gruppo.Il fabbricato sarà costituito da un salo-ne per le riunioni, una cucina, i serviziigienici e un capiente megazzino perallogiare automezzi e attrezzature.L’amministrazione comunale ha mes-so a disposizione l’area e ha finanzia-to la spesa dei materiali. La strutturasarà anche sede logistica dellaProtezione Civile del comune di Sestoal Reghena.Alla cerimonia della posa della primapietra erano presenti le autorità politi-che e religiose locali.Il vessillo sezionale con il PresidenteGiovanni Gasparet nonché i Gruppi delmedio Tagliamento con i rispettivi ga-gliardetti e, naturalmente, una nutritarappresentanza dell’ A.N.A. locale.Il coretto Mandi ha eseguito alcunicanti alpini. Infine, dopo la benedizio-ne, sono intervenuti il sindaco diSesto al Reghena, Daniele Gerolin, ilPresidente della Sezione di Pordenonecav. uff. Giovanni Gasparet, e il capo-gruppo di Bagnarola - Ramuscello,Paolo Belluzzo.

Sgruletti Silvano

BAGNAROLA - RAMUSCELLO

A mio marito Sandro.Sono già sei mesi che tu sei andatoavanti ma la tua presenza è continuain noi, nei tuoi amici e, sicuramente,in tutti quelli che ti hanno conosciu-to.Il tuo sorriso è davanti a noi per dar-ci un segno di coraggio in queste no-stre difficoltà quotidiane senza la tuapresenza effettiva.Credo che la Preghiera dell’Alpinomorto in Russia che eri riuscito a re-cuperare sia un gradito riconosci-mento per gli Alpini di Torre che, uni-

tamente ad altri Gruppi, nel momentodi estremo saluto hanno saputo es-serti ed esserci così vicini.Ritengo doveroso consegnare alGruppo degli Alpini di Torre, al qualetu appartenevi, la Preghieradell’Alpino morto in Russia nel 1942.Le sue parole in fondo sono parole disperanza, quella speranza che, insie-me al coraggio ti hanno accompagna-to in questi ultimi anni di grande sof-ferenza...Sei e sarai sempre nei nostri cuori.

Fernanda

TORRE

Egregio sig. Gai,spero di farle cosa gradita nel conse-gnarle la Preghiera dell’AlpinoPietro Torresan, morto nella batta-glia del Don in Russia nel 1942.E’ un piccolo grazie per quanto avetefatto in occasione della celebrazionedelle onoranze funebri a mio maritoAlessandro Chiarottin. Spero che an-che mio figlio Mattia riesca un gior-no a poter far parte della grande fa-miglia degli Alpini, famiglia che è nelcuore di noi tutti che abbiamo avutoun padre, un marito o un fratello ap-partenente al glorioso corpo degliAlpini.Sentitamente grazie.

Fernanda Colussi ChiarottinUnitamente ai figli Giulia e Mattia

Chiarottin

TORRE

Un altro alpino volontario in fermaannuale in tempi non facili per il cor-po degli Alpini. Samaritan Marco di stanza a Cividalenel btg. Gemona qui ripreso il giornodel giuramento. Erano presenti lo zio Eugenio Vit ecomponenti del consiglio del Gruppocon il Gagliardetto.

Belluzzo Paolo

BAGNAROLA

Il Presidente del Bosco delle Penne Mozze. Alpini e insegnanti.

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16° CAMPEGGIO STUDENTI AMICI

Anche quest’anno è andato in porto unosplendido campeggio, coronato dalla feli-cità dei partecipanti (23 Italiani e 21Tedeschi) che si sono ritrovati per diecigiorni a Neumarkt St Veit, la cittadinadella Baviera, recentemente gemellatacon Caneva.Sono stati momenti di grande gioia vis-

suti intensamente dai ragazzi, nonostan-te la solita inclemenza del tempo chesembra, ormai, segnare ogni edizione te-desca di questo che è diventato un clas-sico dell’attività del Gruppo; inclemenzache non è riuscita però a scardinare lagioia che un così numeroso insieme digiovani, riesce a generare, né, tantome-no, a limitare le attività previste dall’in-tenso programma.Questa passerà alla storia come l’edizio-ne dell’amicizia, scoppiata sin dalle pri-me ore visto che tutti sono riusciti a so-cializzare immediatamente, nonostante ilmezzo di comprensione fosse, come sem-pre, l’inglese maccheronico e la linguadei segni.

Splendidi anche gli accompagnatori, siaitaliani che tedeschi, che, con affidabilitàormai collaudata, riescono ad avere la fi-ducia dei sempre timorosi genitori.Alla fine, e per sentire anche altre opinio-ni, uno dei commenti dei ragazzi, tolto acaso tra le riflessioni scritte che ci la-sciano, a testimonianza del “loro” mododi vedere:“In questo campeggio mi sono divertito

un sacco, perché questa è un’esperienzache non avevo mai fatto; mi piacerebbetornare qui in Germania tra due anni, mapotrò soltanto andare l’anno prossimo inItalia, per l’ultima volta.Questo campeggio mi ha soddisfatto, perl’ospitalità degli animatori.Ho passato 10 bellissimi giorni e mi sonodivertito anche perché ho conosciutonuove persone tanto simpatiche, ed hofatto un sacco d’amicizie nuove, che con-tano sempre.Ringrazio per l’ospitalità degli animatoridi Neumarkt e per la pazienza degliAlpini.Aufwiedersen al prossimo anno!”.

Coan Giovanni

CANEVA

GRUPPI PORDENONE CENTRO -SAN QUIRINO - VALLENONCELLO

Anche quest’anno, il comm. DemetrioMoras, in occasione della 30° ciclotu-ristica “Pordenone pedala”, ha chiestola nostra collaborazione per sistemareil Parco Galvani in modo da poter ospi-tare la manifestazione e per effettuareil servizio d’ordine alla partenza ed al-l’arrivo dei partecipanti.Basandoci sull’esperienza dell’annoscorso, siamo riusciti ad operare conmaggior perizia e sicurezza.Si sono messi a disposizione 15 volon-tari coordinati dall’Alpino Zille Luigi(Pordenone centro):PN CENTRO- Biasetto Giuseppe, Astolfo Roberto,Coassin Guido, Lot Aldo, Lot

Alessandro, Mastrangelo Angelo,Moro Bruno, Pessa Mario, RuppoloVittorio, Stival Enore,SAN QUIRINO- Andrigo Luigino, Casara SantoVALLENONCELLO - Babuin Gianni, Babuin Vittorio,Piccin Lino.Il comitato ha voluto assegnare unacoppa in premio ai Gruppi, per il lavo-ro dagli stessi svolto con diligenza eprofessionalità.Come responsabile della zona Naonis,sono convinto sia giusto collaborare aqueste manifestazioni, anche per di-mostrare alla gente che gli Alpini sonosempre disponibili e che lavorano conumiltà.

Il delegato di zonaAlbano Turchetto

ZONA NAONIS

Domenica 22 settembre si è svoltopresso il cippo di “Cima Plans” unasemplice cerimonia con posa di coronadi alloro, S. Messa, e discorsi di saluto,alla presenza del sindaco Alzetta, delcapitano Esposito, del maresciallo deiCarabinieri, del Capogruppo Antoniutti,dei consiglieri di Sezione Bressa e DeZorzi, con i gagliardetti di 15 Gruppi(Montereale Valcellina, Andreis,Barcis, Cimolais, Aviano, Budoia, Giais,Malnisio, S. Leonardo Valcellina,Frisanco, Pordenone centro, RoraiGrande, San Quirino, Bannia,Fontanafredda), una rappresentanza(gli amici Fausto ed Ernesto) delGruppo di Frassinoro, Sezione diModena ed il Vessillo sezionale.La Santa Messa è stata celebrata daMons. Angelo Santarossa, che all’ome-lia ha ricordato il sacrificio dei Caduti esperando che in futuro non sia più ne-

cessario innalzare monumenti e lapidi aricordo dei morti per la Patria. Alla finedella S.Messa, la preghiera dell’Alpinoe poi il saluto ed il ringraziamento daparte del Capogruppo Antoniutti, chericorda l’adunata sezionale di giugno,la presenza degli amici di Frassinoro ela partecipazione di una delegazionedel Gruppo all’inaugurazione della sededel Gruppo di Cozzuolo, Sezione diVittorio Veneto.In chiusura il sindaco Alzetta, artiglie-re alpino con fascia tricolore, ringra-ziando i presenti augura a tutti di conti-nuare a ricordare i Caduti per la Patriasperando che la nostra Italia non pian-ga altri Caduti. A chiusura, un rinfrescoed una bicchierata per tutti i parteci-panti alla cerimonia, con la sicurezza diritrovarsi nel 2003 al 32 RadunoAlpino al Cippo di Plans.

AG. 2002

MONTEREALE VALCELLINA

VALS CORONA: FESTA ALPINA

Gli Alpini di San Quirino si sono ritro-vati anche quest’anno in Vals Coronaconfortati da una bella giornata il 25agosto 2002.Alla Messa al campo officiata da DonAniceto, parroco di San Quirino, il no-stro Gruppo è stato onorato dalla rap-presentanza alpina di Bannia ePaularo con Gagliardetti.Come consuetudine affermata da anni,alcuni amici con alpini in erba al se-guito, partiti il giorno precedente daCastaldia, hanno attraversato la no-stra bella fascia prealpina passandoper la Malga del Medico, Malga diGiais, Casera Ripeit, altre malghe an-

cora, oggi monticate, e si sono uniti al-la compagnia.L’allegria e la simpatia caratteristichedello spirito alpino sono state vissuteanche da chi alpino non è: dal sicilianoall’americano presenti alla festa.Genitori e nonni lasciato libero il nu-trito gruppo di pargoli, hanno potutodilettarsi in balli e rapporti cordiali:una giornata che resterà nella memo-ria.Un grazie al gruppo “Chei del Talpa”che, come ogni anno, ci mette a dispo-sizione questo bel luogo naturale sem-pre ben curato.Bravi Alpini di San Quirino: questo èfraternizzare.

Eligio Pontel

SAN QUIRINO

UN ALPINO DEI NOSTRI GIORNI

Quando pronunciamo la parola Alpini,la nostra mente tende a rievocare fat-ti ed avvenimenti accaduti in modoparticolare durante le due grandiguerre (1915-1918 e 1940-1945).Il riferimento va a quella figura dallapenna nera che al canto di “StelutisAlpinis” e “Signore delle cime” attra-versò le nostre montagne colorandocol proprio sangue la nostra libertà.Ma oltre agli avvenimenti bellici dicui è stato protagonista, questa figu-ra gentile e fiera allo stesso tempo siprodigò pure nell’aiuto umanitariopresso le popolazioni vittime della fol-lia umana. Questo suo comportamen-to fece sì che venisse eletto ad esem-pio e mito presso molte comunità ita-liane e straniere divenendo un vero eproprio simbolo di impegno e altrui-smo che conserva ancora oggi un fa-scino del tutto particolare ed inaltera-to nel tempo, tanto da sembrare quasiuna figura mitica della quale si stu-diano le gesta eroiche soltanto nei li-bri di scuola.Questa leggenda è invece tuttora vivae vegeta in mezzo a noi in quanto gliAlpini di oggi hanno conservato que-sto carattere che era proprio dei loropredecessori, poche parole ma moltadisponibilità.Un esempio ne è stato ErnestoCipolat, una figura silenziosa ma sem-pre pronta verso il prossimo. Con isuoi “gesti eroici” che erano sempli-cemente mitezza e generosità, avevasaputo colorare la comunità del suopaese troppo spesso divisa da cosefutili e di puro interesse.“Cipollino” (così era soprannominatoda tutti nel suo paese di origine), sa-peva regalare un semplice sorriso achi gli stava accanto, una dote questache raramente ancora si trova; e perchi come lui aveva partecipato comevolontario nella Protezione Civiledell’A.N.A. presso le popolazioni col-pite da calamità, questa non era certouna cosa di poco conto.Aveva delle virtù che solo chi è di ve-ra e pura “razza” alpina può avere.Noi giovani siamo veramente fieri dipoter dire di aver davvero conosciutonel nostro tempo una di quelle figuremitiche di cui avevamo solo sentitoraccontare e che ci sembravano sololeggenda.Grazie Ernesto perché ora dalle tuemontagne ci accompagni in questoviaggio nella vita di tutti i giorni fa-cendoci capire che siamo noi i prota-gonisti e i custodi di tutto ciò che dibello ci circonda.

* * *

MARSURE

MUSEO STORICO E SALA DEDI-CATA ALL’AUSTRIA

Domenica 15 settembre è statoinaugurato ufficialmente il MU-SEO STORICO DEL FRIULI OCCI-DENTALE, con sede nelle ex scuo-le di Ligugnana, alla presenza del-le autorità locali e dei graditi ospi-ti giunti dalla vicina Austria.Dopo il ricevimento ufficiale e ladeposizione di una corona alMonumento ai Caduti di tutte leguerre in San Vito, trasferimento aLigugnana per la visita al museo, idiscorsi delle rappresentanze e ladeposizione di una ulteriore coro-na in cimitero presso la bronzealapide che ricorda i Caduti austro-ungarici nel sanvitese durante laprima guerra mondiale.Ha presenziato la banda di SanVito, dando lustro alle cerimonie.Con il sindaco Gregoris e l’asses-sore Piccolo, ha partecipato unfolto gruppo dell’AssociazioneKARNTNER ABWEHRKAMP-FERNUND (KA) di Sant Veit AnDer Glan, cittadina austriaca ge-mellata con San Vito. A guidare questa delegazione ilpresidente Ferdinando Pra mer -dorfer e quello carinziano, mentreil cav. GioBattista Tesolat, presi-dente del Museo intitolato al Gen.

Umberto Romei, ha fatto da “cice-rone”.Conclusasi la parte ufficiale dellacerimonia con visita al museo, ovesono in mostra documenti e reper-ti del conflitto 1915-18 sia italianiche austro-ungarici, l’assessorePiccolo ha guidato una sessantinadi cittadini austriaci presso la se-de del gruppo A.N.A. di San Vitoper il “rancio all’alpina”.Una splendida giornata ci ha per-messo di organizzare il convivioall’esterno, all’ombra dei rigoglio-si e verdi alberi che circondano lanostra sede.Vuoi perché un’inaugurazione in-ternazionale è un avvenimento im-portante o perché l’accoglienza èstata apprezzata, durante il “ran-cio” si sono vissuti momenti di fra-terna amicizia.E’ certo che il “cappello alpino” haun’attrazione particolare in quan-to sotto questo... strano copricapoci sono dei valori morali, che allevolte sono meglio percepiti da per-sone qualsiasi o addirittura dastranieri.Questa sensazione l’abbiamo avu-ta perché gli amici austriaci sonosaliti “mal volentieri e molto in ri-tardo” nel pullman che li avrebberiportati a S. Veit An Der Glan.

Franco Cesco

SAN VITO AL TAGLIAMENTO

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

Presentiamo la bella foto degli Alpini diComolais con il loro Capogruppo BepiBressa (Canapia) abbracciato da due gio-

vani Alpini di leva.Bravo Bepi vediamo che il tuo esempioviene ben recepito.

CIMOLAIS

Domenica 22 settembre 2002 al socioAlpino Renzo Conz, componente dellaSquadra Bandierone del Gruppo, è stataconferita la medaglia d’oro del -l’Associazione A.V.I.S. - Donatori diSangue.E’ un esempio di sensibilità e solidarietànel donare qualcosa di se stesso a chi neha bisogno.A Renzo le più vive felicitazioni da partedel Consiglio, degli Alpini e da tanti ami-ci del Gruppo.

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PORDENONE CENTRO

Domenica 16 giugno 2002 si è svoltala tradizionale gita annuale organiz-zata dal Gruppo Alpini di Palse.Quest’anno la meta è stato ilMonumento Ossario del MonteCimone a circa 5 km da Tonezza delCimone (VI) in Val D’Astico. Alle6.30 di una splendida mattinata, nelpiazzale antistante la sede, soci,amici e simpatizzanti, rappresentantidei Gruppi di Porcia, Rorai Piccolo,Brugnera e dell’A.V.I.S. di Porcia, siritrovano pronti per la partenza.Dopo un’ora, la comitiva effettua unadoverosa sosta per un abbondantespuntino. Quindi dopo un’altra ora dipercorso e dopo aver attraversato la

cittadina di Tonezza, giunge alle pen-dici del Monte Cimone e dopo 10 mi-nuti di cammino all’Ossario -Sacello, a quota 1226. Fu eretto nel1929 e in questi luoghi viene ricorda-ta la contrastata disputa del MonteCimone dopo l’occupazione austriacadel 1916. La riconquista e il succes-sivo mantenimento comportò il sacri-ficio eroico di numerosi soldati neltentativo di strappare al nemico unaposizione strategica per il controllodelle valli circostanti. Si conclusecon un estremo sacrificio di più dimille soldati italiani che perirononell’esplosione di una grandiosa mi-na di 14.200 chilogrammi. Posta dalnemico sotto le posizioni italiane, l’e-splosione dilaniò la cima cambiando-ne la fisionomia. Dopo l’alzabandie-ra, il parroco di Palse, Don AntonioZanette, ha celebrato la Santa Messacon una breve ma toccante omelia. Amezzogiorno si riparte per raggiun-gere il ristorante di Tonezza dove ol-tre 130 persone sono presenti alpranzo. Sulla via del ritorno si effet-tua una sosta a Bassano con una vi-sita del famoso ponte. Quindi dopoun’ora si riparte e in serata, dopouna lunga e intensa ma significativagiornata, si arriva a Palse, probabil-mente stanchi, ma soddisfatti di es-sere stati presenti al tradizionale ap-puntamento. Il Capogruppo, a nomedel consiglio del Gruppo Alpini diPalse, ringrazia tutti coloro che han-no contribuito alla riuscita della ma-nifestazione.

PALSE

GITA DI GRUPPO

Domenica 15 settembre, di primo matti-no, la comitiva si riunisce presso la se-de del Gruppo per partire, in pullman,alla volta di Lavarone, nel Trentino.Prima tappa, per un caffè, a Bassanodel Grappa, seconda tappa, per unospuntino offerto dalle nostre gentili si-gnore, nel paesetto di Forni ValD’Astico, dove veniamo invitati dalCapogruppo locale, Luciano Lorenzi, avisitare la sede del Gruppo, ubicata apochi metri da dove ci siamo fermati.Dopo aver fatto una foto ricordo, ci la-sciamo con un bicchiere di vino e conl’augurio di incontrarci di nuovo, maga-ri a Pordenone nella nostra bella sede.Dopo un pezzetto di strada, normale perl’autista ma che, data l’altezza del pull-man, fa sudar freddo ad alcune signore(e non solo loro), arriviamo al forte au-stroungarico “Belvedere”, nei pressi diLavarone. Lì un custode ci fa da guida,accompagnandoci a visitare il vasto in-terno ed, in particolare, i locali adibiti amuseo, spiegandoci nei minimi dettaglila storia del forte, le sue caratteristichee le vicende belliche di cui fu teatro.Ci fermiamo per il pranzo a Mattarello,un paese nei dintorni di Trento, dove ci

aspetta la guida con la quale proseguia-mo per Rovereto.Mentre, in pullman, andiamo verso l’al-tura dov’è collocata la campana deiCaduti, la guida ci spiega le origini e levicende di questa campana.Giunti sul posto, dopo averla ammirata,facciamo un minuto di silenzio. Ci re-chiamo poi al castello, dove si trova ilmuseo della guerra, che, a causa deltempo limitato a disposizione, visitiamoun po’ sommariamente (per la notevolequantità di reperti, assai interessanti,meritava avergli dedicato l’intera gior-nata).

Dopo un’ultima tappa a Pedavena, do-ve, fatto lo spuntino serale, andiamo agustare della buona birra nella famosabirreria, rientriamo a Pordenone a tar-da sera.I miei collaboratori ed io siamo assaisoddisfatti di organizzare gite culturalidi questo tipo in quanto i partecipanti,Alpini e familiari, oltre ad essere inte-ressati a quanto vedono, si divertonopure!Ringrazio, infine, le nostre gentili signo-re per averci offerto due “favolosi”spuntini.

Bruno Moro

PORDENONE CENTRO

UN SANTO PER GLI ALPINI

Il giorno 10 ottobre 2002 sono iniziatea Cernusco sul Naviglio le celebrazio-ni per i 100 anni di nascita di DonCarlo Gnocchi. In questo paese DonCarlo, ha iniziato il suo apostolato.Nel 1940 si arruola come Cappellanovolontario nel Btg. Alpini “ValTagliamento” partecipa alla campagnadi Grecia e nel 1942 è sul fronte rus-so. Nel dopoguerra ha fatto nascere aMilano la Federazione pro infanziamutilata e nel 1952 la Pro Juventuteoggi Fondazione Don Carlo Gnocchiche conta 21 centri di recupero e ria-bilitazione con 2776 posti letto (1170per anziani) in varie città d’Italia. I fe-steggiamenti hanno avuto questosvolgimento: giovedì 10 ottobre pres-so il cinema Agorà il coro A.N.A. di

Giussano ed il coro C.A.I. di Cinisellohanno tenuto un applauditissimo con-certo; venerdì 11 presso la BibliotecaCivica “Lino Penati” vi è stata laproiezione del film “Don Gnocchi” alquale è seguito un dibattito tenuto dalDr. Giuseppe Alquati, direttore delCentro Don Gnocchi “Santa Maria alCastello” di Pessano e dal Sig. PioDeana, rappresentante della Casa 2Via di Natale sul volontariato, l’assi-stenza, la cura ed il conforto delle per-sone colpite da tumore. Sabato 12 nelpiazzale dell’oratorio Sacer diCernusco si è tenuto un festoso con-certo della Banda comunale con l’esi-bizione delle Majorette e degli sban-dieratori. Domenica 13 ottobre parten-do dalla Baita sul Naviglio sede delGruppo A.N.A. di Cernusco un lungocorteo ha deposto una corona di alloroal Monumento ai caduti ed un’altracorona al cippo che ricorda DonGnocchi presso l’oratorio Sacer.Alle ore 12.00 una S.Messa al campo edopo i discorsi ufficiali un lauto pranzopresso i locali dell’oratorio ha posto laparola fine a questa serie di manifesta-zioni organizzate in maniera impeccabi-le dal Gruppo di Cernusco e nelle qualigli Alpini erano una parte preponderan-te. Della Sezione di Pordenone era pre-sente il Vessillo Sezionala con i Ga -gliar det ti di Spi lim ber go e del “Val co -sa”, da Spi lim ber go era presente un nu-trito gruppo di Alpini, con il capogrup-po Mario Lodovico Guzzoni che hannousufruito del l’ospitalità di un centroDon Gnoc chi.Mi è doveroso segnalare che al termi-ne del dibattito di venerdì l’AlpinoGualberto Biffi ha consegnato a PioDeana per la Via di Natale la somma

di 3.000 euro raccolti in una lucciola-ta da lui stesso organizzata.Per spirito di emulazione anchel’Alpino Dr. Gildo Vinco Presidentedel Rotary Club Martesana ha donatoalla Via di Natale un assegno di 550euro. Esiste un particolare vincolo so-lidale fra il Gruppo di Cernusco ed ilGruppo “Valcosa”. Quest’ultimo haospitato per 13 anni consecutivi i ra-gazzi della 3ª Media in visita in Friulie gli Alpini di Cernusco hanno ospita-to per 3 anni i ragazzi della 3ª Mediadi Travesio in visita a Milano.La solidarietà dà di questi frutti e que-sti frutti gratificano tutte le ansie, leemozioni, i disagi e le fatiche che sispendono per fare del bene e per aiu-tare gli altri.

Pio Dean

TRAVESIO

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

Una limpida e bellissima giornata hafatto da cornice al 30° di fondazione delGruppo di Savorgnano svoltosi nellafrazione del comune di San Vito alTagliamento, domenica 13 ottobre2002, ricordando anche il 130° anniver-sario di fondazione delle Truppe Alpine. Molti Alpini, con la cornice del Vessillosezionale e di 25 Gagliardetti; molte as-sociazioni d’arma quali: bersaglieri, ar-tiglieri, carristi, carabinieri, fanti; ilgonfalone del comune di San Vito alTagliamento con il sindaco GregorisGino e l’assessore Piccolo Luciano; laSezione con il VicepresidenteAntoniutti Gianni ed il consigliere e de-legato di zona Sciannelli; presente an-che la Brigata Alpina Julia con il capi-tano Esposito, di stanza a Udine, ilComandante dei Carabinieri di SanVito.Tutti si sono ritrovati presso il camposportivo, ed alle 10.15 iniziava la sfila-ta per le vie del paese con la banda diSan Vito. Si giungeva a schierare tutti presso lachiesa parrocchiale per iniziare la ceri-monia con alzabandiera e deposizionedi corona di alloro presso il Monumentoai Caduti.Breve attesa sul sagrato, sistemato direcente, e poi tutti in chiesa per assi-stere alla Santa Messa celebrata dalparroco Don Luciano, con l’accompa-gnamento del coretto Mandi.All’omelia il parroco ha elogiato ilGruppo di Savorgnano, gli Alpini e il lo-ro operare sempre rivolto alle necessitàcomuni. Durante la Santa Messa sono

stati elencati tutti gli Alpini del Gruppomorti in trenta anni. A chiusura dellaSanta Messa lettura della Preghieradell’Alpino. E poi interventi di saluto:primo da parte del Capogruppo ViolinLuigi che ha ricordato la vita delGruppo dal 1972 al 2002, nominando iCapigruppo che si sono avvicendati; (daricordare che Violin guida il Gruppo daben 28 anni) con le manifestazioni e iraduni susseguitisi negli anni 92-95, epoi le attività di aiuto ai terremotati, al-la “Nostra Famiglia” di San Vito, alCentro Tumori di Udine, alla “Via diNatale”, alle persone anziane.Secondo è intervenuto il sindacoGregoris, che ha portato il saluto del-l’amministrazione ringraziando i pre-senti e ricordando gli scopi dell’incon-tro, i 130 anni di fondazione delle trup-pe alpine, i trenta anni del Gruppo diSavorgnano e l’impegno degli Alpini

chiamati ad operare in Afganistan, au-gurandosi che tutta questa attività con-tinui negli anni.A chiudere gli interventi parla il vice-presidente Antoniutti che porta il salu-to della Sezione di Pordenone che nonpoteva mancare ai 30 anni del Gruppo,pur concomitando con altra cerimonia,e ricorda che le attività del Gruppo diSavorgnano sono diventate storia delpaese e della comunità. Ricorda che gliAlpini sono sempre vicini a chi ha biso-gno ricordando l’ultimo impegno rivolto“Al Granello” di San Vito, infine auguraal Gruppo di Savorgnano di continuarecon forze giovani e valide.A chiusura della cerimonia vi è stata ladonazione di una statua in gesso di SanRocco, opera dello scultore Possamai,da parte degli eredi dello scultore origi-nario di Solighetto, ma vissuto moltianni a Savorgnano, dove ha decoratoalcuni altari in pietra e marmo dellachiesa parrocchiale.Alla fine tutti si sono spostati presso ilcapannone predisposto nel cortile delleex scuole elementari, presso la sededel Gruppo.In 300 tra Alpini e popolazione hannoapprezzato il pranzo-rancio preparatodagli Alpini-logistici di Savorgnano,soddisfatti per quanto fatto ed applau-diti dai presenti. Dopo alcuni canti delcoretto Mandi ed il caffè, tutti si sonosalutati dandosi appuntamento tra cin-que anni per il 35° del Gruppo con mol-te altre nuove attività da nominare.

AG. 2002

SAVORGNANO

COMMEMORAZIONE 2002con il coro FRIULI

Una chiesa, un campanile, sul fianco dellachiesa alcuni teli a riparare dall’umido diquesta giornata autunnale, grigia, anchese il lago aveva il classico color verde adispetto del cielo plumbeo.Visto dal parcheggio inferiore vicino al la-go, il quadretto alpestre emanava solopoesia.Le strette case, le strette vie, tutto intor-no unito a quella chiesa, dove all’internoun coro accompagnava la Messa in suffra-gio dei Caduti in guerra. E’ la commemo-razione di ogni anno, è un atto che la pic-cola comunità celebra come per un dovereverso i suoi paesani che non sono tornati,quest’anno la cornice era ancora più sug-gestiva, per quei ragazzi ed adulti con ilcaratteristico costume della vallata.Le parole di Mons. Santarossa, bene spie-gavano il significato della cerimonia edaccomunava le vittime della guerra di untempo, alle vittime delle speculazioni, edin questo caso bambini, del crollo dellascuola, a seguito del terremoto nelMolise. La castagnata post concerto,completava la giornata.C’era sì anche un duetto musicale che ri-proponeva brani degli anni ‘60, ma tuttoera racchiuso in una particolare atmosfe-ra di schiettezza tipica friulana. Non c’e-rano esagerazioni di nessun genere, c’eranell’aria il gusto dello stare assieme, delgodere di cose semplici e genuine.Una parentesi ristoratrice, nel vorticosomondo della pianura, oltre l’ultima galle-ria, verso sud.Di tutto questo, una buona fetta di meritovà al Gruppo Alpini di Barcis, in partico-lare al Capogruppo Salvador, personasemplice ed umile, la quale rispecchia fe-delmente i nostri più belli ideali.

Saverio Martin

BARCIS

Merita la pubblicazione sul nostro gior-nale, anche se lui non vuole, la foto chetestimonia la presenza del vecchio ga-gliardetto del Gruppo Alpini diMontereale Valcellina a quota m. 3320.Sulla vetta del Monte Bianco in altaValsesia, orgogliosamente distesodall’Alpino, con penna sghemba,Roveredo Enrico classe 1970, che assie-me ad alcuni componenti del C.A.I. di

Maniago e zone vicine ha scalato la vet-ta del Monte Bianco, il 24 agosto 2002.Un gesto molto significativo, fatto da ungiovane Alpino attivo del Gruppo diMontereale, che come il padre Dario, se-gretario e la mamma Loris, sempre pre-sente, tiene molto alle tradizioni alpine,quelle vecchie, ma per noi associatisempre valide e radicate nel tempo.

AG.2002

MONTEREALE VALCELLINA

130° ANNIVERSARIO DI COSTITUZIO-NE DELLE TRUPPE ALPINE

L’anniversario della fondazione del Corpodegli Alpini è stato ricordato dalla ZonaPedemontana con una celebrazione orga-nizzata dal Gruppo di Budoia, ove sonoconvenuti gli Alpini di Aviano, Giais,Malnisio, Marsure, Polcenigo, S. LeonardoValcellina e S. Martino di Campagna, conrappresentanze dei Gruppi limitrofi. Perl’occasione il Comune di Budoia ha presen-tato il Monumento ai Caduti, spostato dal-la piazza in una zona sempre centrale, cheverrà riqualificata con successivo lavoro diripristino. Il paese imbandierato ha accolto gli Alpini,le Autorità e gli ospiti e la Banda di Vivaroha reso più solenne l’evento. Su richiestadel Sindaco, la Brigata Alpina Julia avevainviato una Rappresentanza di Alpini in di-visa, composta dal 1° Maresciallo ChiricòDomenico, dal trombettiere Alpino VFANonis Alessandro che ha suonato magi-stralmente il silenzio e dai CM SantoroAntonio e Di Monaco Davide, che hannosvolto degno servizio d’onore ai lati delnuovo manufatto, al quale sono state ag-giunte le due lapidi dei Caduti della guerra15-18 e una terza della guerra 40-45.La Sezione Alpini di Pordenone era pre-sente con il Vessillo, recato dall’AlfiereNando Carlon scortato dal Presidente cav.uff. Giovanni Gasparet, con accanto ilConsigliere - Segretario Antonio LuigiBotter e il responsabile del centro elabora-zioni dati Bruno Buriola.Il Delegato di Zona Mario Povoledo, dopoaver accolto i convenuti, e parecchi com-paesani, ha rivolto un caloroso benvenu-to, mettendo in risalto lo spirito alpinodel raduno ed il valore che racchiude unMonumento ai Caduti, precisando che gliAlpini di Budoia non hanno voluto lo spo-stamento del Monumento, ma hanno avu-to il merito di spronare l’Am mi nis tra zio neComunale nell’inaugurarlo celermente,perché un luogo di memoria sacra qual èil Monumento, non poteva più rimanereinerte.

Dopo la benedizione da parte del Parrocodi Budoia e Dardago don Adel Nasr, che hapure tenuto una vibrata omelia nel corsodella Santa Messa, con il suono dell’Innodi Mameli, del Piave e del Silenzio, si èproceduto all’Alzabandiera e Onore aiCaduti, seguiti con grande commozione.Il Capogruppo di Budoia Mario Andreazza,il Sindaco Antonio Zambon, l’AssessoreProvinciale dr. Arnaldo Grandi e ilPresidente Giovanni Gasparet, hanno te-nuto i discorsi di circostanza, mettendo inrisalto il ruolo svolto dagli Alpini, sempredisponibili, sempre in prima linea per ilbene dei cittadini, sempre pronti a dareuna mano per la comunità ove vivono edoperano, con altruismo e generosità, ante-ponendo il dovere al diritto, forti di queivalori irrinunciabili per i quali i nostriCaduti hanno offerto la loro vita per il be-ne comune. Presenti pure fra le autorità il CapitanoAntonio Esposito per la Brigata AlpinaJulia, il Comandante la StazioneCarabinieri di Polcenigo Mar.a.u.p.s. cav.Franco Sciarrino e, in rappresentanza delComandante della 132ª Brigata Coraz za taAriete, il 1° Mar. Caputo Salvatore. Fra gliinvitati, i già Sindaci di Budoia AlessandroGislon e Fernando Del Maschio e la com-paesana Rosa Palma Talamini, in arteRissa, che ha dedicato un’ode ai Caduti,che pubblichiamo a margine, e disegnatola scultura posta sulla sommità del cuboprincipale.Degna di nota la presenza di una delega-zione del Gruppo di Milano Crescenzago,gemellato con gli Alpini di Budoia; unarappesentanza dei Bersaglieri in congedo eil bandierone portato dagli Alpini di PnCentro.La cerimonia si è conclusa con un rinfre-sco servito presso il cortile della scuolaelementare, durante il quale la Banda diVivaro ha continuato con il repertorio mu-sicale. Gli Alpini di Budoia ringrazianoquanti, in qualsiasi modo e forma li hannoaiutati per il buon esito della manifesta-zione.

Mario Povoledo

BUDOIA

CINQUE STELE CINQUE BRACCIA...

Ricordiamo, onoriamo i Caduti di tuttele Guerre, dei cinque continenti, dei no-stri Padri di Budoia.Rammentiamo la forza della distruzione,corpi martoriati, animi arditi, fieri, indo-mabili, piegati dal fuoco e dalle armi, de-solazione, devastazione, chiedono perl’Uomo, per il contemporaneo, Pace!Cinque stele, cinque braccia, innalzatedicono, indicandovi, ricordate, fate che inostri sacrifici non appartengano ad ungià, non distruggete l’umano e ciò cheper esso è la prim’essenza, la libertà!Già provati nella carne, nello spirito,passati nelle atrocità della sofferenza,della privazione più totale, dell’intimo,infine della vita, per difendere il più ca-ro, il diritto di popolo, di appartenenza,della nostra terra - famiglia, dellaPatria, dell’Italia! Inviamo messaggio,invocazione, tendiamo mani supplici fi-gli, ascoltateci, non disunione, non spo-

gliatevi dell’integro, di capacità d’accor-do più vero vostro e, del vostro più ac-canto.Diciamo questo, forti del già sapere, delgià patito, del sangue versato della vitaperduta.Figli, che siete, non obliate il ricordo,perché esso è presente e sarà continua-zione. Tendiamo ancora le mani verso diVoi, ricordateci, inviamo attraverso loro,l’Amore, l’ultima nostra carezza, il mes-saggio di vita perduta dalla più profondatrincea della guerra. Congiungetele conle Vostre, affinchè esse, non più già ma-teria, ma spirito, le possano trovare cal-de, di sangue vivo, sentirne il pulsare, lanostra continuità, ed esultare, nel com-prendere che l’avvenuta nostra putre-scenza s’è trasformata in linfa vitale perVoi, e che attraverso Voi, ancora vivia-mo. Intrecciamo ancora i pensieri, figli,fateci sentire la Libertà lasciatavi, acambio del Nostro tutto, della Vita!

Rosa Palma Talamini(RISSA)

BUDOIA

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70° DI COSTITUZIONE DEL “GRUP-PO ALPINI C.BATTISTI”

Giornate intense quelle passate adAviano in occasione delle cerimonie chefesteggiavano il 70° di costituzione delGruppo Alpini C. Battisti.Venerdì 19 è stato dato il via con l’aper-tura della mostra fotografica sul FronteRusso 1942-1943 presso la Casa delloStudente presentata a cura dell’Art. Alp.Pasquale Corti, Reduce di Russia dellaDivisione Tridentina.Una selezione di 120 fotografie del tenen-te Aldo Devoto, donate a Pasquale Cortie di 10 fotografie a colori, una rarità diquei tempi, del Ten. Roberto Cacchi diMilano.E’ una raccolta dedicata alla più tragicae commovente pagina di storia delleTruppe Alpine, durante la ritirata diRussia. Sono immagini nitidissime, gelo-samente conservate nonostante la gra-vità della situazione, nelle quali l’elemen-to principale sono i volti di quei ragazziche vedono la loro sorte segnata nella in-finita steppa gelata, nell’infinito livoredella neve e del cielo.Sono accompagnate da testimonianzeche riportano la sofferenza patita nel cor-po e nello spirito.Scopo della mostra era quello di mante-nere vivo il ricordo e non cancellare lamemoria della storia.Considerato il grande numero di visitato-ri e il grande interesse destato, si può di-re che lo scopo è stato raggiunto.In prosecuzione e quasi da contraltare al-la mostra, nella impossibilità dell’autoredel libro “Le mia Prigionia nei lager di

Stalin” di Don Corrado Bertoli nato nel1913 e Reduce di Russia, di essere pre-sente, il Capogruppo Della PuppaGianfranco ha letto alcuni passi del libro,per riportare la testimonianza nella sua

crudezza e nella sua tragicità di fatti esequenze strazianti, di quei lunghi annidi prigionia.Presenti e commossi gli ultimi reduci diRussia di Aviano.Il giorno 20 è stata la giornata clou dellemanifestazioni che ha visto l’aperturadella mostra sul Gruppo di Aviano nelbellissimo salone del Palazzo Menegozziin Piazza Duomo, e dopo le cerimonie uf-ficiali al Monumento ai Caduti e in chie-sa, alla sera presso la Casa delloStudente, l’avv. Alberto Cassini ha pre-sentato il libro del 70°, edito dal Gruppo

Alpini di Aviano e curato dall’AlpinoVialmin Luciano.Presente il Gonfalone del Comune diAviano, per la Brigata Alpina Julia ilCap. Esposito, per la Sezione ilPresidente con due Vicepresidenti con ilVes sil lo, per la Zona PedemontanaPovoledo Mario anche ottimo cerimonie-re, per la base Usaf il Vice ComandanteCol. Ryder con la gentile consorte, ilT.C.Green per il 31° Civ. Engineer.Presenti anche le altre associazioni com-battentistiche e d’arma: Aeronautica mi-litare, Carabinieri in congedo, Com bat -ten ti e reduci ed oltre 20 Gagliardetti deiGruppi A.N.A..Dal Capogruppo Della Puppa è stato por-tato il saluto del Presidente dellaRegione Dr. Tondo, dell’assessore regio-nale Santarossa, del PresidenteNazionale Parazzini, del Cons. RegionaleSalvador, e il ringraziamento agli spon-sor, mentre per la provincia ha portato ilsaluto l’ass. Vignando.Il Sindaco Dr. Rellini, il Presidente della

Sezione Cav. Uff. Gasparet e l’assessoreVignando hanno avuto parole di elogioper gli Alpini e di compiacimento per l’o-pera realizzata per il 70°.Il relatore Avv. Alberto Cassini è statolungamente applaudito da una platea at-tenta e numerosa. Il Suo è stato un inter-vento di veemente difesa dei valori delletruppe alpine e ha dichiarato la propriastima e la propria amicizia al Gruppo diAviano per l’edizione di un testo che re-sterà ai posteri i quali potranno dire sfo-gliandolo: Una volta c’erano gli Alpini.

Della Puppa G.

AVIANO

Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

Anche quest’anno gli Alpini del Gruppohanno partecipato, coordinati dal capo-squadra della Protezione Civile AngeloMastrangelo, ai lavori di recupero delMuseo all’aperto Freikofel - Pal Grande,a Timau.Si sono messi in viaggio, alla volta diTamau nella tarda serata di venerdì 2agosto 2002, i seguenti volontari delGruppo Pordenone Centro: AngeloMastrangelo, Luciano Piasentin, GinoPiccinin; del Gruppo Cordenons: FrancoBrunetta, Lucio De Zan; del GruppoFiume Veneto: Maurizio Bevilacqua.Sabato 3 agosto, di primo mattino, si so-no messi in cammino e, dopo due ore emezza di mulattiera, sono arrivati sulposto, dove hanno dato inizio al duro la-voro di recupero, lavoro che è continua-to fino a domenica 4. Prima di rientrarea Pordenone hanno fissato sulla rocciauna targa a ricordo del lavoro svolto da-gli Alpini del Gruppo.Valutando i lavori da farsi in quella par-te della montagna ancora da recuperare,sarebbe necessario disporre di un mag-gior numero di volontari; sarebbero daprogrammare turni di lavoro tra le 8Sezioni friulane, magari coinvolgendonealtre di fuori regione, altrimenti anche

quelli del nostro Gruppo si vedranno co-stretti a rinunciare ad un lavoro intra-preso da anni. E’ bello incontrare nuovi amici di altresezioni, per socializzare e stare assieme,portando in alto il valore di noi Alpini.

I Volontari del Gruppo

IL GRUPPO HA COMPIUTO 21 ANNI19 OTTOBRE 2002

Gli Alpini di Roraigrande hanno celebratoil 130° Anniversario di Costituzione delleTruppe Alpine ed il 21° anniversario diFondazione del Gruppo nella propria sedeassieme ai loro familiari ed a numerosiAlpini di altri Gruppi della Sezione.Il vessillo sezionale ed i gagliardetti deiGruppi di Andreis, Barcis, Cordenons, LaComina, Porcia, Pordenone centro,Roraipiccolo, Roveredo in Piano, SanQuirino, Torre, Vallenoncello, nonché ilVessillo della Federazione Provincialedell’Istituto del Nastro Azzurro e quellodell’Associazione Combattenti Alleati han-no fatto corona al gagliardetto diRoraigrande in questa ricorrenza. Il salutodelle Istituzioni cittadine è stato portato

dal Sindaco Sergio Bolzonello, dal Vice-Sindaco prof. Ezio Pasut e dal Presidentedel Consiglio Comunale Alvaro Cardin,mentre la Sezione A.N.A. di Pordenone erarappresentata dal Vice-PresidenteUmberto Scarabello e dal Delegato di ZonaAlbano Turchetto.La cerimonia, iniziata con l’alzabandiera egli onori ai Caduti, è continuata con laS.Messa officiata da don CorradoCarbogno che nel corso dell’omelia ha ri-cordato il continuo impegno degli Alpininella solidarietà. Al termine della cerimo-nia religiosa, prendeva la parola ilCapogruppo Alfredo Cipolat che, dopo averringraziato gli ospiti e le autorità ricordavai 10 giovani Alpini che l’anno scorso ave-vano rimpolpato le file del Gruppo e che sidanno da fare, dimostrando di aver capitoche gli Alpini non sono mai in congedo, ma

sempre in servizio. Ricordava anche gli 8Alpini di Roraigrande che avevano parteci-pato all’Adunata Nazionale di Catania.Concludeva con un ringraziamento agli al-fieri del Gruppo per la disponibilità ed alledonne degli Alpini per il loro incessantesostegno. Seguiva l’intervento del Vice-Presidente Scarabello che metteva in risal-to come la partecipazione alle nostre adu-nate ed incontri ci conforti e ci sproni.Ricordava il motto: “In montagna mai dasoli”. Infatti, concludeva, gli Alpini hannosviluppato il senso dello stare insieme,perché portano nella vita civile le tradizio-ni della loro vita militare. Seguiva un breveintervento del Presidente Cardin che men-zionando l’inaugurazione della sede delGruppo di Vallenoncello avvenuta lo scorsoanno ed il 40° del Gruppo di Torre, assicu-rava l’interessamento del l’Am mi nis tra zio -ne Comunale anche per altre necessitàperché, concludeva: “Finchè ci sono Alpinic’è futuro per la nostra società”. Infine,terminava gli interventi il Sindaco diPordenone Bolzonello che esordiva chia-mando gli Alpini: riferimenti. SecondoBolzonello ciò che tiene in piedi la societàsono gli Oratori, i Gruppi Alpini e leAssociazioni. Quindi, gli Alpini sono unodei pilastri, uno dei punti di riferimentoper gli Amministratori. Come Sindaco,esprimeva la propria riconoscenza agliAlpini perché, ogniqualvolta c’è bisogno diaiuto, sono sempre disponibili.Al termine, seguiva un momento convivia-le, caratterizzato dalla tradizionale pasta-sciutta preparata dalle salmerie delGruppo e condita soprattutto di amicizia eallegria.

Alpino Daniele Pellissetti

PORDENONE CENTRO

Il Gruppo A.N.A. di Prata, lunedì 4 no-vembre ha solennemente ricordato i suoiiscritti “andati avanti” e i Caduti di tuttele guerre. Come è nella tradizione, l’an-nuale appuntamento, con Santa Messa edeposizione della corona d’alloro alMonumento ai Caduti si celebra, a rota-zione, in una delle quattro parrocchieoperanti nel comune di Prata.Quest’anno la ricorrenza si è celebrata aGhirano di Prata, ed ha assunto partico-lare solennità. Questo perché mai si era-no visti tanti Alpini e abitanti del luogopartecipi alla cerimonia. Cerimonia nobi-litata dalla presenza di tutti i Ga gliar -det ti del Bassa Meduna e bandiere delleassociazioni operanti nel territorio co-munale. Dopo la Messa celebrata dalparroco don Carlo Dal Pont, che all’ome-lia ha messo in evidenza le innumerevoliattività sociali svolte dagli Alpini, il lun-go corteo preceduto da una trentina di“vecchi” musicanti che scandivano lanote del “Trentatrè” ha raggiunto il vici-no monumento ai piedi del quale, il ca-pogruppo Sergio Ceccato e il sindacoNerio Belfanti (pure lui Alpino) hannodeposto la corona d’alloro.Particolarmente commuovente l’esecu-zione dell’Inno “La leggenda del Piave”e, all’ammaina bandiera, del “Fratellid’Italia” entrambi diretti dal quasi no-

vantenne maestro Bepi Rumiato cheproprio il 4 novembre ricorda il 50° difondazione della Banda musicale diPrata.Terminata l’ufficialità, tutti nell’ampiosalone della “Casa famiglia” dove ilGruppo A.N.A. di Prata coadiuvato dallalocale Pro “Ghirano porte aperte” ha of-ferto una squisita pastasciutta.

R.Z.

RORAIGRANDE

PRATA

“PIETÀ L’È MORTA…”

destra o a sinistra del vialetto cen-trale!Ad ogni modo sfido chiunque capitia Valvasone e che non sappia dellanuova collocazione a trovare quelpovero Monumento senza chiedereinformazioni. Sembra proprio che lememorie di quei Caduti di novanta esessant’anni fa, restate per lungotempo a ricordo e monito di tantesofferenze e di tanti eroismi nellepiazze principali dei nostri paesi,siano diventate inutili ed imbaraz-zanti per molti amministratori pub-blici, che non vedono l’ora di rele-garle in angoli defilati e poco fre-quentati... proprio come la statuettadi dubbio gusto, regalo di nozze diuna vecchia zia che, volenti o nolen-ti, bisogna mettere in un angolinoperché la veda quando viene in visi-ta!Per concludere, non so come leAssociazioni d’Arma, dopo le inizia-li polemiche, abbiano accettato unatale soluzione e l’abbiano avvallatapartecipando all’inauguarzione del22 settembre.

Tullio Perfetti

Da un po’ di tempo è di moda spo-stare i Monumenti ai Caduti con di-scutibili giustificazioni di opportu-nità urbanistica ed estetica.L’ultimo di questi provvedimenti èstato preso a Valvasone e, passandodi là pochi giorni fa ho voluto ren-dermi conto della nuova sistemazio-ne. Premesso che, a mio modestoparere, la piazza del Castello dov’e-ra fin’ora non è certo un nodo ditraffico talmente intenso da richie-dere la rimozione del Mo nu mento,sono rimasto sfavorevolmente colpi-to dalla soluzione adottata.Già la collocazione in quello che, alpassante, non sembra proprio unluogo pubblico, ma piuttosto ungiardino privato, sarà anche sugge-stiva, ma non è certo l’ideale... perdi più, varcato il cancello e guar-dandosi attorno, non è che ilMonumento salti subito all’occhio,tutt’altro, poiché è stato sistematonell’angolo più remoto, nascosto dapiante che, specie d’estate lo rendo-no probabilmente del tutto invisibi-le... almeno lo avessero eretto inuna delle aiuole ampie ed aperte a

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Il 5 gennaio 2002 è statauna giornata meravigliosa peril nostro socio e consigliereGiovanni Urban, classe 1932,e la consorte Gina Facchinche, attorniati dai figli e daiparenti, hanno festeggiato iloro 50 anni di matrimonio.

Certamente i primi tempidella loro unione sono statimolto duri in quanto era ap-pena nato Giacomo, il primofiglio, quando Giovanni è sta-to chiamato alle armi, pre-stando servizio nella 12ªCompagnia del Btg. Tol mez -zo. Con l’aiuto del padreDomenico, pure lui Alpinoclasse 1909, le difficoltà sonostate superate, ma ancor oggirappresentano i ricordi piùbelli degli anni trascorsi as-

VAL TRAMONTINA

sieme. Giovanni, per esempio,ha ancora vivo il ricordo delgiorno in cui, accampato aChievolis durante il campo in-vernale, dopo aver attraversa-to la Forcella Clautana, si èvisto comparire davanti lamoglie con il figlioletto di po-chi mesi, che si è fatta unabella scarpinata sulla neve daTramonti di Sopra per averela gioia di rivederlo almenoper pochi momenti.

L’amore è continuato e con-tinua ancora, e questo rap-presenta il miglior esempioper i figli e per tutti quelli cheli conoscono. Il Gruppo, perquesta bella ricorrenza, augu-ra a Giovanni e Gina ancoratanti anni di serenità e feli-cità per rivedersi nel 75º.

La famiglia ANNIBALE FA-BRIS, consigliere del nostroGruppo, comincia ad assume-re dimensioni veramente rag-guardevoli! Infatti il 28 mag-gio scorso CINZIA, la sua ul-timogenita, coadiuvata dalmarito ALFIO BATTISTON,ha fatto crescere di colpo ilnumero dei suoi nipotini dacinque a otto, dando alla luceuna splendida tripletta di ge-melli: ALESSIA, ANNA e DA-VIDE.

Evidentemente nonnoAnnibale ha la vocazione delpatriarca di famiglia ed i suoifigli hanno tutte le buone in-tenzioni di assecondarlo;

AZZANO DECIMO

quello che accadrà in futuronon è dato sapere...

Per ora godetevi l’immagi-ne del patriarca: ovviamenteè quello al centro!

Un’ultima indiscrezione: sisussurra che il nostro eroe ra-pisca ogni notte uno dei tregemellini e lo porti a casa sua,con la scusa di alleviare il la-voro di Cinzia; invece il suovero scopo è quello di farglirespirare l’aria di casa Fabris,in modo che i nuovi arrivati,appena saranno autosufficien-ti, lo vengano a trovare il piùspesso possibile. Auguroni,“vecio” Annibale, a te ed a tut-ta la tua discendenza!

Il socio SAVIAN Rinaldo ela gentile consorte GAIARDODirce annunciano con tantis-sima gioia l’arrivo della nipo-tina Nicole, nata il19.05.2002, salutata dai fra-tellini Andrea, nato il 1 ago-sto 1999 e dalla sorellina

CASARSA - SAN GIOVANNI

Ylenia, nata il 28 febbraio2001.

Ai genitori Francesco VIO-LA e Emanuela SAVIAN, au-guriamo tanta gioia e soddi-sfazioni, ai super nonni unamontagna di felicità per lamagnifica nidiata di nipotini.

Grande festa in casa MILA-NI, il giorno 12 giugno 2002Cristina MILANI è convolata agiuste nozze con AlessandroFIERRO nella chiesa del ca-stello di Udine.

Cristina figlia di Luigino no-stro carissimo amico Alpino,sempre disposto a dare una

ORCENICO SUPERIORE

mano al Gruppo e al prossimo.Il Gruppo formula ai novelli

sposi i più fervidi auguri di unprospero matrimonio con tantifigli possibilmente Alpini.

Il Capogruppo spera che infuturo Luigino voglia anchelui far parte della nostra fami-glia Alpina.

Vi presentiamo Thomas TRE-VISIOL, con i nonni e la sorelli-na Alice nel giorno del suo

SAN LEONARDO

Battesimo, il 25 Aprile 2002.Tanti auguri al papà ed alla

mamma del nuovo “scarponcino”.

Il 6 ottobre 2002, Bruno,ultimo del terzetto alpinodei Perfetti, tutti della

SEQUALS

“Julia”, ha portato all’altareClaudia.

Felicitazioni ed auguri.

Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

BARCO

Il nostro socio PITTONTito con grande emozione, an-nuncia la nascita del suo pri-mo nipotino Samuele, nato il5.11.2002.

A mamma Silvia, papàLorenzo e nonno Tito, giunga-no le più vive felicitazioni datutti gli Alpini del Gruppo diBarco.

Un particolare ricordo pernonna Lucia, madrina delGruppo, recentemente scom-parsa.

* * *

CANEVA

... quello in braccio è MARCOPESSOT nato il 25.03.2002 perallietare la casa dei suoi, ma an-cor più quella del nonno ENOSCARLET e della nonna MARIA,che così finalmente hanno trova-to un buon motivo per stare a ca-sa in compagnia, visto che loscatenato SPIGAROLA non dàancora segni di cedimento sunessun fronte.

Certo che il cipiglio del nipoteè deciso; c’è solo da sperare chenon segua troppo la semenza...altrimenti saranno dolori!

VAJONT

Il nonno FILIPPIN Spar ta coannuncia con grande gioia lanascita di ALESSANDRO SIE-GA BATTEL di Davide e dellafiglia Filippin Doris.

Il “piccolo Alpino” è venutoalla luce a S. Vito al Ta glia men -to il giorno 12 agosto 2001 ren-dendo felicissimo il nonnoSpartaco, classe 1927 e Alpinodella 72ª Compagnia del“Gemona”, per molti anni vigilecomunale e ancora valido musi-cista, ritratto con l’immancabi-le cappello alpino.

Alla mamma Doris le più vi-ve congratulazioni, e al papàDavide l’augurio che possa cre-scere felice e sereno e che pos-sa diventare un bravo musici-sta ed un valido Alpino come ilnonno Spartaco...

Il Consiglio Direttivo, a no-me degli Alpini e degli amici diVajont, porge infinite felicita-zioni ed auguri.

ERRATA CORRIGE

Nella rubrica “Giorni lieti...”del numero di ottobre, Ro ma -no Melosso presentava il ni-potino Matteo... peccato cheper un banale errore sia statotrasferito di forza dalla suaMeduno al Gruppo di Casarsa.

(T.P.)

GIORNI LIETI E...

Con gli anni che corrono, arri-vare ad una data importante co-me dieci lustri trascorsi insieme,fra gioie e dolori, nella salute enella malattia, non è per tutti.

Tale traguardo è stato felice-mente tagliato da Bruno Buriolaclasse 1924, 3° Arti glie ria daMontagna, Gruppo Conegliano eda Amelia Zanin classe 1927. Glisposi d’oro hanno voluto ricorda-re questa data importante racco-gliendo attorno ad essi, parenti,amici ed estimatori.

Prima la celebrazione dellaSanta Messa, celebrata nellachiesa di Rorai Grande, dal par-roco don Giorgio Bortolotti, cheha elogiato gli sposi per la lorofedeltà coniugale ed auguratoanni di continuità. È giunto pure,gradito, un messaggio di congra-tulazioni di Papa Gio van ni PaoloII che impartiva a Bruno edAmelia e a tutti i presenti al sa-cro rito la benedizione apostoli-ca.

Il dopo, è proseguito in un no-to ristorante, ove gli sposi hannoringraziato tutti i convenuti conun pranzo e relativo ricordo delcinquantesimo.

Fin qui la cronaca spicciola.

RORAIGRANDE

Due note di rilievo: gli sposi nonhanno avuti doni, ma hanno chie-sto di devolvere una oblazione afavore dell’asilo parrocchiale diRorai Grande.

Bruno è ben noto in SezioneA.N.A. per essere uno degli alfie-ri del nostro Vessillo e perchè sidedica da lungo tempo all’elabo-razione dati degli iscritti di tuttala provincia, a mezzo computer;e non è cosa da poco consideran-do la mole di lavoro che tale uffi-cio comporta, sempre eseguitocon fedeltà, anche brontolando,ma ciò arricchisce e rende menomonotono il volontariato, assie-me a Gigi Botter, Mario Povoledoe Giovanni Fran ces cut ti, senzadimenticare il solerte NandoCarlon e Beppino Pravisani, que-st’ultimo passato ormai da tem-po alla Segreteria della Sezionedi Trieste.

Una squadra imbattibile, maper far volontariato c’è posto pertutti!

Attraverso il nostro giornale,la Sezione di Pordenone desideraformulare i migliori auguri aglisposi e ringraziare Bruno del suoprezioso lavoro.

Mario Povoledo

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Un anno fa si sono uniti inmatrimonio l’artigliere AlpinoBRUSUT Chiarles e la genti-lissima Adua.

Era il 25 agosto 2001.Commossi come allora i ge-

nitori Marco e Michelina vo-gliono ricordare l’importante

SAN VITO AL TAGLIAMENTO

anniversario augurando ai gio-vani sposi una lunga e serenavita familiare.

Si associa il Gruppo Alpinidi San Vito, auspicando cheun bel numero di “robusti ma-schietti” possa un giornorinfoltire il nostro Gruppo.

Il 20.09.02 nasce Alice, fi-glia di Stefano e Tiziana BIA-SIN.

Grande felicità per i nonni

BAGNAROLA

Romeo e Lisetta.A tutta la famiglia un grande

augurio di grande gioia e sere-nità da parte del Gruppo Alpini.

Il ten. Claudio MARMAI e laconsorte Giovanna BOCCOTIhanno festeggiato il loro 25°

VAL TRAMONTINA

Anniversario di matrimonio.Il Gruppo augura agli sposini

tanti anni di felicità.

VILLOTTA-BASEDO

Il giorno 12 ottobre 2002è andato avanti il socioSerafino TREVISAN “FI-NO”.

Nato il 6 novembre 1917.Re du ce di Albania. Già del3° Rgt. Art. Montagna,Gruppo Co negliano, del qua-le andava fiero. Da sempreiscritto al nostro Gruppo, cimancherà la sua figura diVecchio che la sà lunga ri-cordando le sofferenze diuna guerra subita e mai di-menticata.

Il Gruppo porge le piùsentite condoglianze ai pa-renti tutti.

* * *

AZZANO DECIMO

Il 15 settembre scorso, Ago sti -no DEL RIZZO, socio del nostroGruppo fin dalla sua costituzione,è “andato avanti”. La sua scom-parsa è stata improvvisa, e anchese da qualche tempo egli era soffe-rente, la notizia ha colto di sorpre-sa tutti coloro che lo conoscevano.

Agostino era infatti l’emblemadella vitalià: le sue fulminanti bat-tute di spirito e gli aneddoti chel’hanno visto protagonista lo man-terranno per sempre vivo nella no-stra memoria.

Numerosi Alpini con tutti i ga-gliardetti della zona hanno presen-ziato alle sue esequie; a tutti va ilringraziamento della vedova e del-le figlie.

PRATA

Nell’ormai tradizionale in-contro che si celebra la seradel IV novembre, il Gruppodi Prata ha voluto comme-morare tre suoi soci “andatiavanti”. Nel particolare, so-no stati ricordati VittorioDANELUZ che pur abitandoa San Pietro di Feletto (TV),dal 1976 era iscritto al loca-le Gruppo ed Egidio TOLOTiscritto all’A.N.A. dal 1975.Parti co lar men te significati-vo, sia Tolot che Daneluzerano nati il 1° aprile 1942,ed entrambi avevano presta-to il loro servizio militare nel3° Artiglieria da MontagnaGrup po “Conegliano”:

Daneluz come autista, Tolotda conducente.

Ai riti funebri dei due“frady” di Prata, con nume-rosi Alpini erano presentitutti i gagliardetti della zonaBassa Meduna. Con i dueAlpini il Gruppo di Prata hapure ricordato Michele GAR-RAMONE, lucano, pure luiclasse 1942 che, pur nonavendo prestato servizio mi-litare quale Alpino, stabilito-si a Prata si era iscritto alGruppo come socio aggrega-to e da simpatizzante erasempre partecipe all’attivitàdel Gruppo e alle iniziative acarattere sezionale.

VAL TRAMONTINA

Raggiungere dei traguardiè sempre motivo di gioia esoddisfazione.

Per il suo 60° compleanno,la moglie Oliva e la figliaLuciana augurano ancora tan-ti di questi giorni all’Alpinodell’11° Luciano GASPARIN.

Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

...GIORNI TRISTI

Grande festa in casa MI-LANI, il giorno 9 giugno2002, Cristina Milani è con-volata a giuste nozze conAlexsandro FIERRO nellachiesa del Castello di Udine.

Cristina è figlia di Luiginonostro carissimo amicoAlpino, sempre disposto adare una mano al Gruppo e

al prossimo.Il Gruppo formula ai novel-

li sposi i più fervidi auguri diun prospero matrimonio contanti figli possibilmenteAlpini.

Il Capogruppo spera che infuturo Alexsandro voglia an-che lui far parte della nostrafamiglia alpina.

ORCENICO SUPERIORE

Ad ogni promessa un de-bito, Danilo ti avevamo chie-sto di farne ancora di figli etu non ci hai fatto aspettaremolto ed il 9 giugno è natoAlessandro SUT, anzi l’Al pi -no Alessandro.

Cari Danilo e Mirna ora lavostra felicità è completaavete la femminuccia ed ilmaschietto e l’interoGruppo vuole essere parte-cipe della vostra gioia, matutti in coro vi invitiamo anon dormire sugli allori vi-sto che di spazio in casa ne

PASIANO

avete e visto che li fate cosìbelli!

La grande Famiglia Al -pina ha bisogno di cresceree chi più del nostroConsigliere Danilo ci puòaiutare?

Mettiamo da parte le bat-tute per concentrarci sullagrande gioia dei genitoriperché i figli sono la VeraGioia del matrimonio ed inquesti momenti gli amiciAlpini vogliono essere viciniper festeggiare assiemequesto felice evento.

GIORNI LIETI E...

MALINCONIADEI VECCHIALPINI

Giorni tristi perché gli eventi sem-brano precipitare, e gli Alpiniscompaiono giornalmente nell’in-tenzione fondata di togliere ognisorgente alla loro vita.Quando han bisogno li chiamano eaddirittura vorrebbero mandarealcuni reparti della Taurinense inAfganistan.Quante parole, quanti vuoti, quan-te promesse, quante disillusioni,quanti rimpianti si innalzano dalcuore generoso degli Alpini.Ma gli Alpini non hanno lacrimeda versare e da far vedere perchéil loro dolore è sacro nelle sua in-tima essenza.

Cimolino Pierleonida

ORCENICO SUPERIORE

Due lutti hanno colpito inpochi giorni il nostro Gruppo.

Il 24 aprile 02 ci ha lasciatola nostra Madrina BOZ NELLAnel 1937 sposa di ODORICOALDO morto nel naufragio del“GALILEA”.

Madre premurosa, personadevota e credente nei valoridella vita, gentilissima e moltoriservata. Nell’ultimo viaggiotanti Alpini del Gruppo e deiGruppo vicini, a loro va un vivoringraziamento. Alla figliaMariangela, al generoGiancarlo e ai nipoti Pier Aldoe Stefania vanno le più sincerecondoglianze da parte del

Gruppo ricordando che NELLAresterà sempre nei nostri cuo-ri.

Il 4 maggio 02 è andatoavanti il nostro Amico e socioAlpino CESCHIN Olivo detto“IVO” classe ‘48 ha svolto ilservizio militare presso ilC.A.R. dell’Aquila negli anni68-69, lascia un vuoto incolma-bile nella sua famiglia e tranoi. Marito e padre esemplare,socio attivo nel Gruppo e per-sona impegnata nello sport enel sociale. AL rito funebreerano presenti numerosiGagliardetti nonché tantiAlpini e tantissime persone vi-sto che il Nostro era molto co-nosciuto. L’ultimo saluto è sta-to dato da “Signore delle Cime”cantato dal coro parrocchiale,dalla Preghiera dell’Alpino edella tromba che ha suonato ilSilenzio. Un vivo ringraziamen-to va a tutti gli Alpini e aiGruppi presenti.

Alla Moglie, ai Figli e aiParenti tutti vanno le nostre piùsincere e sentite condoglianze ericordando Loro che “IVO” re-sterà vivo in mezzo a noi.

Mandi IVO, noi tutti ti ricor-diamo.

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

...GIORNI TRISTIPN CENTRO

Il socio aggregato FrancoKIUSSI, classe 1936, ci ha la-sciati, dopo penosa malattia, il30 agosto 2001.

Si era iscritto al Gruppo dopola morte del padre Manlio “Mag -giore degli Alpini”, perché volevafar parte della nostra famiglia.

Il Gruppo porge alla moglie, aifigli ed al fratello Mario, anchelui iscritto alla famiglia alpina, lepiù sentite conduglianze.

* * *

Il 2 settembre 2002, dopo lun-ga e sofferta malattia, il socioaggregato Alessandro MARCO-NATO è andato avanti nelParadiso di Cantore ad incontra-re gli amici Alpini e tra questiGiuseppe SIST, amico da sem-pre.

Durante la lunga infermità,protrattasi per ben sei anni, erasempre stato amorevolmente as-sistito dalla moglie Gertrude edai suoi due figli.

Il Gruppo partecipa al doloreper la perdita del loro caro e por-ge le più sentite condoglianze atutta la famiglia Marconato.

* * *

PN CENTRO PN CENTRO

Mercoledì 25 settembre2002, dopo lunghe sofferen-ze per una grave malattia, èandato avanti il socio AlpinoColonnello Antonio BRONZI.

È stato amorevolmente as-sistito dalla moglie Gabriellae dai figli Andrea edAlessandra finchè ha dovutoarrendersi al male.

Andavo, di tanto in tanto,a trovarlo a casa; in una diquelle visite mi disse cheaveva un tumore e che: “...quando verrà il giorno cheandrò nel Paradiso diCantore, voglio il mio cappel-lo di Alpino sulla bara, il co-ro A.N.A. Montecavallo chemi canti “Il Signore delle ci-me” e “Stelutis Alpinis” e lapresenza di tutti i miei amiciAlpini”. Tutto è stato fattocome da lui desiderato.

Alla mesta cerimonia, nelSantuario della BeataVergine delle Grazie, eranopresenti i Comandanti dellaBrigata Alpina “Julia”, della132^ Brigata CorazzataAriete, il Presidente del -l’U.N.C.I. con la bandiera, ilPresidente Sezionale Cav.Uff. Giovanni Gasparet con ilVessillo, i Gruppi della ZonaNaonis ed il Gruppo di RoraiPiccolo con i Gagliardetti,tanti Alpini di diversi Gruppied una moltitudine di amiciche la chiesa a stento potevacontenere tutti.

La Santa Messa è stataconcelebrata da quattro sa-cerdoti: Don Franco, DonAlessandro, Don Corrado eDon Antonio.

Don Franco Corazza, all’o-melia, lo ha ricordato conparole di stima come uomo ecome ufficiale, Don Corrado,cappellano del Gruppo edamico di famiglia, ha ricor-dato episodi vissuti durantele escursioni in montagnafatte assieme ed infine il fi-glio Andrea ha ringraziato eletto una preghiera dedicataal padre.

E’ stata poi recitata, da unAlpino del Gruppo, la“Preghiera dell’Alpino”, suo-nato con la tromba il “silen-zio” da un Alpino in armi e,per finire, il coro A.N.A.Montecavallo gli ha dedicatole cante desiderate. Mentreveniva eseguita “StelutisAlpinis”, avevamo tutti le la-crime agli occhi; la figliaAlessandra è scoppiata insinghiozzi abbracciata dalmarito, dalla madre e dalfratello.

Prima di uscire di chiesa,la salma è stata salutata daun lungo applauso, attornia-ta da tutti gli Alpini, come dalui desiderato: ciao Antonio,sarai sempre con noi!

Il Gruppo porge le più sen-tite condoglianze alla moglieGabriella, al figlio Andrea,alla figlia Alessandra ed aiparenti tutti.

Il tempo passa e passa in fret-ta, i ricordi si affievoliscono, mail nostro dolore per la tua man-canza, caro Agostino, rimane vi-vo e intenso nei nostri cuori, co-me lo è stato al momento dellatua perdita.

Tua moglie Irma, tutta la tuafamiglia, assieme ai tuoi cariamici Alpini, che in ogni momen-to dimostrano la loro disponibi-lità e generosità, ti ricordano aquanti ti hanno amato.

A nove anni dalla scomparsadel socio Agostino BORTOLUS-SI, il Gruppo, unitamente allamoglie, ricorda il suo alfiere,sempre pronto al servizio per gliAlpini.

Mercoledì 11 settembre2002, è andato avanti, nel Pa ra -diso di Cantore, il socio AlpinoElia CIVRAN, classe 1912.

Era dell’8° Alpini Btg. Tol -mez zo, ed aveva partecipatoalle campagne di Grecia-Albania ed a quella di Russia,dove veniva fatto prigioniero.

Dieci anni fa era diventatocieco. A questa sventura si eraaggiunta una malattia che l’a-veva costretto a letto, con tan-ta sofferenza, amorevolmenteassistito dalla moglie, dalle fi-glie, generi e nipoti.

Alle esequie, nella chiesa diSan Francesco, il parroco DonGiacomo l’ha ricordato comepersona umile e semplice, cari-ca però di valori.

Presenti tutti i Gagliardettidella zona Naonis, dopo laPreghiera dell’Alpino, sonoecheggiate le note del“Silenzio”, suonate con latromba.

Il Gruppo porge le più senti-te condoglianze alla moglieErmenegilda, alle figlie, generie nipoti.

MANIAGO

Il giorno 25 luglio 2002 è an-dato avanti il Socio TRAMON-TINA Pietro, nato nel 1920.

Pietro ha prestato servizionelle Truppe Alpine, sempre al-legro e cordiale, era un autenti-co “personaggio”, benvoluto estimato da tutti.

Socio da sempre, non manca-va mai di passare il sabato serapresso la Sede del Gruppo perun salutino, ed è così, allegro esorridente, che gli Alpini diManiago lo ricorderanno.

Ai Familiari gli Alpini diManiago esprimono le più senti-te condoglianze.

TAIEDO

Il giorno 9 settembre 2002, acausa di una lunga malattia ciha lasciati il nostro amico SA-LAMON Antonio classe 1946.

Per molti anni è stato assiduocollaboratore del Gruppo e par-tecipe alle adunanze nazionali edi Gruppo. Nel rinnovare ai fa-miliari le più sentite condoglian-ze, il Gruppo Alpini di Taiedo loricorda con affetto.

SEQUALS

Anche Domenico COLESAN èandato avanti. Lo abbiamo salu-tato lunedì 21 ottobre, sorpresidella sua improvvisa scomparsa.Alpino del “Gemona”, classe1922, ha conosciuto la difficileesperienza della Russia, anchese la sua odissea si è svolta, piùche al fronte, negli ospedaletti dacampo, colpito subito da quellamaledizione tanto diffusa che erail tifo petecchiale.

Il Gruppo lo saluta con tristez-za e si unisce al dolore della fa-miglia.

CLAUZETTO

Il giorno 5 novembre è anda-to avanti l’Alpino ZANNIERSeverino classe 1923, socio fon-datore del Gruppo Alpino dell’8°nelle file del BattaglioneGemona. Gli Alpini clauzettaniricordano Severino sempre pre-sente alle assemblee e pranzisociali. Ai funerali hanno parte-cipato gli Alpini di Clauzetto eVal d’Arzino con Gagliardetto.

Alla famiglia il Direttivo e gliiscritti tutti rinnovano vive con-doglianze.

CLAUT

Il Gruppo vuole ricordareGiordano PARUTTO andatoavanti quest’anno.

Nato il 13.12.1912 prestòservizio militare fra il 1932-34 presso l’8° Rgt. Alpini.Richiamato il 30 marzo 1939per la campagna di Albaniacon il Btg. Tolmezzo, 72ªCompagnia.

Il 26 maggio 1940 parte-cipò alla campagna di Greciae nel 1941 a quella di Russiasino al 21 maggio 1943.

Gli fu conferita la Croce alMerito di Guerra. Ritornato inPatria, si iscrisse all’A.N.A.,ma non amava ricordare gliepisodi vissuti durante leguerre. Il Gruppo Alpini, la fa-miglia e tutta la comunità loricorda con immutato affetto.

BUDOIA

Un altro lutto, nel giro di po-chi mesi, ha colpito il Gruppo.

Guerrino ZAMBON, classe1915 è “andato avanti”, rag-giungendo l’amata consorteSantina, morta un paio di annifa, con la quale ha condiviso inoltre 50 anni di matrimonio, illavoro di esercente sino allapensione.

Effettivo nell’8° Rgt. Alpini,Battaglioni Tolmezzo e ValTagliamento, nei periodi dal-l’8.10.36, al 25.8.37, e succes-sivamente richiamato dal24.5.40 al 30.4.45, ha parteci-pato alla campagna di Grecia eJugoslavia, con il grado di ca-porale.

Alle esequie, con il VessilloSezionale, scortato dal Pre -sidente e dai Consiglieri sezio-nali Povoledo e Turrini, e con iGagliardetti di Budoia e diMarsure, seguivano il feretro,fra gli Alpini, i suoi commilitonied il Gonfalone del Comune conil Sindaco Antonio Zambon,presente in quanto Guerrinoera stato consigliere comunale.L’omelia è stata tenuta dal ni-pote diacono Luigi Sartori,mentre durante il percorso ver-so il cimitero, il coro della chie-sa di San Martino diCampagna, con il parroco, ildardaghese Don MaurizioBusetti, ha cantato le mestenote del “miserere”.

Ai familiari rinnoviamo le piùsentite condoglianze.

PASIANO

Carissimo Roberto RIZZO, pergli amici Mario, classe 1931, iltuo funerale è avvenuto il 6 mag-gio u.s. mentre eravamo all’A du -na ta di Catania e sicuramente dalParadiso di Cantore avrai assisti-to al breve ma sentito ricordo checon il cuore gonfio abbiamo fattoal momento dall’Alza Bandiera alcampo.

Le parole non volevano usciredalla bocca perché dopo tanteadunate fatte assieme si sentivaforte la tua mancanza.

Il ricordo del tuo generoso im-pegno per il nostro Gruppo, sem-pre pronto a dare una mano, cirattrista al pensiero che noi era-vamo lontani a divertirci mentreavremmo dovuto essere presenti.

Neanche il pensiero di aver la-sciato volutamente a casa il no-stro Gagliardetto, per onorarti etestimoniare con la sua presenzache eri nei nostri cuori, era suffi-ciente per diminuire il nostrorammarico di non esserti vicino,non doveva succedere proprio ate che se potevi ci rappresentavia tutti i funerali di Alpini andatiavanti.

Siamo stati rincuorati solo alnostro ritorno dai comuni amicidel Gruppo, i quali ci hanno rac-contato che nonostante l’A du na -ta gli Alpini presenti erano tanticome meritavi e di questo ne sia-mo grati ai Gruppi presenti dellaVal Sile.

A tua moglie ed ai tuoi figli vail nostro grande cordoglio e fac-ciamo anche nostro il versetto daloro scelto per te: “Egli è uscitodalla vita, ma non dalla nostra.Potremmo noi credere morto chiè così vivo nel nostro cuore?”.

Il Consiglio e tutti gli amici Al -pini non ti dimenticheranno.

RORAIPICCOLO

Anche per l’Alpino Luigi DELBEN è suonato l’ultimo silenzio ilgiorno 10 settembre u.s.

Nato il 18 marzo 1932 era en-trato a far parte della famiglia al-pina prestando servizio militarenel Reparto Paracadutisti dellaJulia.

Il Gruppo Alpini di Ro rai pic co -lo di cui Luigi era socio, consiglie-re e alfiere, vuole rendere omag-gio alla sua figura sempre dispo-nibile fino a quando gli impegni difamiglia e di salute hanno inco-minciato ad ostacolare la sua pre-senza.

La sua generosità, la sua sem-plicità e la sua disponibilità è sta-ta sottolineata anche dal Parrocodi S. Agnese durante l’ultimo sa-luto.

Ai funerali oltre ai Gagliardettidella Bassa Meduna e di Fon ta na -fred da hanno reso onore alla sal-ma numerosi Alpini e amici.

Anche per lui i soci del Gruppohanno fatto corona alla mesta se-poltura, mentre una tromba scan-diva le note del Silenzio.

Alla moglie, alle figlie e parentitutti il Gruppo porge le più sentitecondoglianze.

Page 16: BuonNatale ConvegnoautunnaledeiCapigruppo …...esercitazione di prevenzione nell’area pedemontana, nel Comune di Aviano nellazonadiMarsure.Gliinterventiri-chiesti riguardano il

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Anno XXXVII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2002

Accadde in Sezione

A.N.A. Gruppi di Andreis e Frisanco - 30º Pala Barzana € 165,00

SOTTOSCRIZIONE POZZI ACQUA KENJA

Amelia e Bruno BURIOLA - Pordenone € 30.00Gruppi Andreis e Frisanco € 100.00Gruppo Arba € 30.00Gruppo Sesto al Reghena € 50.00PEGORARO Silvia - Fiume Veneto € 50.00CAPALOZZA Giorgio - Sacile € 50.00Fam. DEL RIZZO Agostino - Azzano X° € 50.00Gruppo Aviano € 100.00

BORSE DI STUDIO “MARIO CANDOTTI”

A.N.A. Gr. S. QUIRINO € 10.00BURIOLA Bruno & Amelia - Pordenone - 50° Anniv. matr. € 20.00A.N.A. Gr. ANDREIS - FRISANCO - 30° Pala Barzana € 65.00Fam. CHIAROTTIN-COLUSSI - Torre - in mem. marito e papà ALESSANDRO € 50.00Savian Rinaldo - Casarsa-S. Giovanni per nasc. nip. Ylenia € 10.00A.N.A. Gr. VAJONT - mem. FILIPPIN Osvaldo € 25.00BOMBEN Luigino - Bannia € 50.00Fam. STEFANI Irma - Pordenone centro - mem. Bortolussi Stefano € 20.00A.N.A. Gr. PALSE € 20.00A.N.A. Gr. RORAI PICCOLO € 25.00A.N.A. Gr. SESTO AL REGHENA € 50.00A.N.A. Gr. TAIEDO € 10.00A.N.A. Gr. VILLOTTA-BASEDO € 50.00A.N.A. Gr. VAL TRAMONTINA € 50.00CAPALOZZA Giorgio - Sacile € 50.00N.N. - PRATA DI PORDENONE € 50.00Fam. GASPARIN - Val Tramontina € 30.00Fam. DEL RIZZO Agostino - Azzano Decimo mem. Congiunto Agostino € 50.00

TOTALE OBLAZIONI € 635.00

OBLAZIONI AL GIORNALE “La più bela fameja”periodo: 11.09.2002 al 14.11.2002

Settant’anni fa1932,27 novembre: Si inaugura il Gagliardetto del Gruppo di Annone

Veneto, che faceva parte della nostra Sezione.

Sessant’anni fa1942, Dicembre: Due Alpini pordenonesi si distinguono in Russia, me-

ritandosi la Medaglia d’Argento. Sono Ovidio MAR-CUZZI di Vito d’Asio, caporale del “Tolmezzo”, eModesto MAR ZOT TO, capogruppo di Porcia, sergen-te del “Ge mo na”.

Quarant’anni fa1962, 18 novembre: Rinasce ufficialmente il Gruppo di Cordenons, già ri-

costituito in maggio. Capogruppo è Narciso CARDINe madrina Maria MARSIGLIO.

Trent’anni fa1972, 4 novembre: Nasce il Gruppo “Val Colvera”. Il Gagliardetto, dedi-

cato ai fratelli Antonio, Carlo e Giacomo ROSA DELZOTTO, è tenuto a battesimo da Emilietta LuisaCONT e Ugo MARCHI.

4 novembre: Sul Monumento della Crocera di Frisanco ricomparel’Alpino bronzeo asportato durante la guerra.

4 novembre: A Vigonovo si inaugura il cippo in ricordo del cente-nario di fondazione degli Alpini.

13 dicembre: Guido SCARAMUZZA si dimette da PresidenteSezionale e gli subentra Mario CANDOTTI.

Vent’anni fa:1982, 5 dicembre: A Giais, ai piedi del Monumento, il direttore del Col le -

gio Don Bosco celebra una Messa per Santa Bar ba ra.15 dicembre: Arriva una circolare con la quale si limitano gli inter-

venti militari alle nostre cerimonie. Già a quei tempi,che ricordiamo così felici, incominciano le difficoltà.

26 dicembre: Uno dei Premi “Stella di Natale” è conferito adAngela PARUTTO, nonna della ragazza per la qualeabbiamo aperto la stradina di Lesis.

Dieci anni fa:1992,7 novembre: Viene concessa la Medaglia di Bronzo all’A.N.A., per

gli interventi in Armenia e Valtellina.6 dicembre: Lestans festeggia il ventennale di costituzione.

Lettera al DirettoreSan Lorenzo, 12 agosto 2002Egregio Direttore,dall’ultimo numero del bollettino,con dispiacere ho appreso la notiziadella morte di Felice FilippinLazzeris. Non lo conoscevo di per-sona ma tra noi si era creato unrapporto molto particolare.Sono figlia di Luciano Castellarin(1916) di Casarsa, sergente dell’8°Rgt. della Julia btg. “Tolmezzo”, ri-masto disperso in Russia e che ionon ho mai conosciuto. Nel 1993 hofatto pubblicare la sua foto nel bol-lettino “L’Alpino” e pochi giorni do-po ho ricevuto una lettera del Sig.Felice che rimarrà sempre tra imiei ricordi.Il sig. Felice faceva parte dellasquadra esploratori della 12ª com-pagnia Tolmezzo comandata appun-to da mio papà. Si erano incontratidal rientro della Grecia ed erano ri-masti assieme fino al dicembre del‘42 per poi perdersi di vista.L’emozione nel ricevere quella let-tera è stata fortissima come quan-do ricevetti notizie anche dal Sig.Mario Previ di Borgotaro (Parma).Ho grande rimpianto di non averpotuto incontrare il signor Felicema di lui mi rimangono le sue lette-re e i suoi libri.Condoglianze al figlio ed al nipote.Con cordialità,Luciana Castellarin Fusetti

Gentile Signora,le sono profondamente grato dellasua testimonianza perché è la dimo-strazione che uomini come FeliceFilippin Lazzeris hanno lasciato unatraccia indelebile nella nostra comu-nità alpina, della quale anche lei faparte a pieno titolo. Dal contenutodella sua lettera traspare una sensibi-lità permeata di valori e principi chenoi Alpini condividiamo da sempre eche sono alla base della nostra sto-ria. La sua lettera mi ha anche offer-to l’opportunità di ricordare suo pa-dre, un Alpino che ha dimostrato finoall’estremo sacrificio il suo coraggioed il senso del dovere ma, soprattut-to, il suo senso della responsabilità egenerosità verso i suoi Alpini, moltidei quali debbono al suo eroismo laloro salvezza. Desidero ricordare ainostri lettori che suo padre si offrìvolontario di far parte della retro-guardia della 12ª compagnia del“Tolmezzo”, per formare l’ultimo ba-luardo di fronte al nemico, mentre ilresto della compagnia tentava disganciarsi verso la salvezza.Desidero riportare la motivazionedella Medaglia al Valor Militare,conferitagli:“Nel corso di un ripiegamento astretto contatto con l’avversario, alfine di dare un tempo di arresto al-l’incalzante pressione nemica, chiede-va volontariamente di far parte di

una pattuglia ardita votata a priorial sacrificio. Soltanto dopo aver va-lorosamente contrastato con accanitalotta il terreno all’avversario rimane-va disperso. Nowo Melnizza, URSS,18 gennaio 1943”.Sono le fulgide figure come suo padreche hanno contribuito a creare la leg-genda degli Alpini e che ancor oggicon il loro spirito illuminano il cam-mino della nostra società risultandosimboli credibili specialmente per igiovani che sono il nostro futuro.Ringraziandola ancora, La salutocordialmente

Alpino Daniele Pellissetti

Due cappelli alpini

Un giornale dell’Ass.ne Naz.leVolontari di guerra riportava, qual-che tempo fa,la foto di due cappelliAlpini. Perfettamente eguali, a pri-ma vista. Poi, guardando con mag-giore attenzione, si scopriva che di-versi erano gli stemmi di reparto:uno portava quello di un Battaglioneche aveva preso parte con gli alleatialla Guerra di Liberazione, il Btg.Piemonte, l’altro quello di unaDivisione Alpina che militava incampo opposto, nella RSI, la“Monte rosa”.E mi è venuto in mente un episodio,

passato forse volutamente sotto si-lenzio, ma emblematico.Mentre la Monterosa, in Garfa gna -na, le suonava ai Brasiliani ed agliAmericani (negri) della Buffalo, gliAlpini del Btg. Piemonte erano inapprontamento, nelle retrovie dellastessa zona, in attesa di esserereimpiegati, come poi di fatto avven-ne, sul fronte di Bologna.Un bel giorno alcuni dei nostri, cal-zoni corti e camicia kaki come gli in-glesi ma cappello alpino portatospavaldamente sulle ventitrè, entra-no in un bar. Alla loro vista, ungruppo di Brasiliani che stava sor-seggiando delle bibite, si alza discatto e si dà precipitosamente allafuga. I nostri si guardano interroga-tivamente in faccia. Poi viene spie-gato l’arcano: il cappello alpino,esattamente identico a quello cheportavano i ragazzi della“Monterosa”, quelli dai quali le ave-vano buscate.E tutto finisce in una risata. No, nonfinisce, perché alla sera, quando ilfatto viene riferito al Battaglione, gliUfficiali del “Piemonte” divertiti ecompiaciuti, brindano soddisfattiagli Alpini della Monterosa.Avversari sì, ma col cappello alpinoe che la penna nera, poco importada quale parte, l’hanno ancora unavolta onorata.Un cappello perfettamente eguale alnostro. Portato con orgoglio anche

nelle cerimonie commemorative.Identiche alle nostre: l’alzabandiera,la santa Messa, tutti in piedi rigoro-samente sull’attenti quando il sacer-dote eleva al cielo l’offertorio - sim-bolo di quel crocefisso che gli Alpinicontinuano ad onorare - la preghieradell’Alpino, il silenzio per ricordare iCaduti.E i cori. Gli stessi che cantavamoanche noi, sommessamente in trin-cea, o a piena voce nelle pause di ri-poso. Così diversi dai sofisticati gor-gheggi delle corali che la gente ap-plaude ma che sono sempre più lon-tani dai canti della naja, quelli che inostri nonni intonavano sul Carsonella Prima Guerra Mondiale, quelliche anche noi abbiamo cantato neimonti della Grecia e sulle rive delDon. Quelli del Btg. Piemonte aMonte Marrone, della Monterosa inGarfagnana, del Val Tagliamentosull’Isonzo.Mi ritorna spesso alla mente, la fotodi quei due cappelli alpini, perfetta-mente eguali, anche se portano di-stintivi di Battaglioni che si eranoschierati, su fronti opposti.Ma, entrambi, con fierezza e valore,perché tutte le penne nere, su qual-siasi fronte il destino le abbia porta-te a combattere, si sono sempre bat-tute a testa alta, uscendone, anchequando sono state sconfitte, con l’o-nore delle armi.

Sergio Pivetta

COMITATO DI REDAZIONE

PresidenteGASPARET GIOVANNI

Direttore ResponsabilePELLISSETTI DANIELE

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San Vito al Tagliamento (PN)

02F1528 - 12.2002

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