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la Gazzetta del Paradiso Anno V Numero 10 Buone vacanze dalla Redazione … ci vediamo a settembre! la Gazzetta del Paradiso Giugno 2015 1 REDAZIONE Giulia Innocenzi, Giuseppe Morrone, Lorenzo Rossi, Edoardo Sabatino, Mary Scanlon, Caty Scanlon, Samuel Shehaj, Stefano Simone Per leggere la Gazzetta online e per ascoltare Radio sQuola Web: scuolasantamariadelparadiso.it DIRETTORE Paolo Tassoni VICEDIRETTORE Stefano Simone

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la Gazzetta del Paradiso Anno V Numero 10

Buone vacanze dalla Redazione

… ci vediamo a settembre!

la Gazzetta del Paradiso Giugno 2015 �1

REDAZIONE

Giulia Innocenzi, Giuseppe Morrone, Lorenzo Rossi, Edoardo

Sabatino, Mary Scanlon, Caty Scanlon, Samuel Shehaj, Stefano

Simone

Per leggere la Gazzetta online e per ascoltare Radio sQuola Web: scuolasantamariadelparadiso.it

DIRETTORE

Paolo Tassoni

VICEDIRETTORE

Stefano Simone

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M.I.A.

Matanghi Maya Arulpragrasam, conosciuta con il nome d’arte, M. I. A. è una cantante, writer e r apper Britannica di origine Tamil. Il suo stile fonde hip hop, reggae, dance ha l l , e l e t t r o n i c a , r a g gaeton e funk.M. I. A. è nata il 18 luglio 1975 n e l l ’ a r e a metropolitana d i Londra . A soli sei mesi si trasferisce con la famiglia nello Sri Lanka. Alla fine degli anni ottanta Maya incomincia ad interessarsi alla lingua inglese, alla cultura occidentale e alla musica Hip Hop. Rimane affascinata dall’atteggiamento deciso dei Public Enemy.Gli Elastica la commissionano nella copertina del loro secondo album “The Menace". Visto i sui primi successi nei singoli, alla fine del 2004 inizia a suonare in locali nordamericani creando grandi aspettative per l’album di debutto che fu pubblicato nel marzo 2005: “Rolling Stone” nomina il suo album uno dei migliori nel 2005 mentre Time Magazine lo mette nella Top Ten dei migliori album.Il suo ritorno avviene il 20 agosto 2006 con l’album “Kala”. L’album riceve molte critiche positive. Il terzo album di M. I. A. si chiama “Maya” e riscuote un grande successo.

di Giulia Innocenzi

Il Colosseo

Il Colosseo, conosciuto anche come Anfiteatro Flavio, è il più grande anfiteatro del mondo e si trova a Roma. Può contenere tra i 50.000 ed i 75.000 spettatori. Inoltre è i l monumento più importante della Roma antica ed è il simbolo della città di Roma e uno dei simboli d’Italia. Nel 1980 è d iventato pat r imonio del l ’umanità del l ’UNESCO, insieme al centro storico di Roma , alle zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia e la Basilica di San Pao lo fuor i l e mura . Inoltre ,nel 2007 è entrato a far parte del le 7 meraviglie del mondo, grazie ad un concorso organizzato da New Open Word Corporation. La costruzione cominciò nel 72 d.C., sotto l’ imperatore Vespasiano del la dinastia Flavia. L’area scelta era una vallata tra la Velia, il colle Oppio, e il Celio, in cui si trovava un lago artificiale (lo stagnum), fatto costruire da Nerone per la propria Domus Aurea. Vespasiano vide i primi 2 piani dell’edificio nel 79, prima di morire. Tito aggiunse il terzo e il quarto ord ine d i post i e inaugurò l’anfiteatro in 100 giorni, nell’80. Poco dopo, il secondo figlio di Vespa s i ano , l ’ imperatore Domiziano, fece importanti modifiche, completando l’opera a d c l i p e a , a g g iungendo i l maenianum summum in ligneis e rea l i zzando i sot te r rane i dell’arena. di Samuel Shehaj

Lo sapevate che…

…Campione d’Italia è un comune italiano che però è situato in territorio svizzero?

…nell’URSS il gioco del Monopoly era vietato?

…il terremoto più forte era di magnitudo 9,5 sulla scala Richter?

…in Croazia esiste un’isola a forma di cuore?

…la statua più alta è alta 128m e rappresenta Buddha?

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Inge Lheman

Inge Lheman fu geofisica e sismologa danese. Nacque a Copenaghen nel 1888 e morì sempre a Copenaghen nel 1993.Inge Lheman nacque a Copenaghen, figlia dello psicologo sperimentale Alfred Georg Ludvik Lehman; frequentò la scuola superiore con indirizzo pedagogico progressista diretta da sua zia Hanna Adler.Lei fu la prima a scoprire che il nucleo terrestre non era uniforme e interamente liquido come si pensava all’epoca, bensì era diviso in uno strato esterno liquido ed in uno interno solido.Secondo lei suo padre e sua zia furono due figure importanti nella sua formazione intellettuale.Dopo pochi anni di lavoro nel ramo assicurativo divenne l’assistente del geodetico Niels ErikNorlund, il quale le assegnò di allestire osservatori sismologi in Danimarca e Groenlandia.L’inizio del suo interesse per i fenomeni sismologi iniziò proprio in questo periodo; nel 1928 superò l’esame di geodesia accettando la posizione di capo del dipartimento di sismologia danese.

di Giuseppe Morrone

Recensione di “Cronaca di una morte annunciata”

“Cronaca di una morte annunciata” è un romanzo breve del Premio Nobel Gabriel García Márquez. L’intero romanzo è ispirato ad una storia vera, all’omicidio di un amico dell’autore del romanzo, accaduto trent’anni prima della stesura dell’opera.La storia contenuta nel romanzo ruota intorno ad un omicidio di un giovane, Santiago Nasar, ucciso da due gemelli, Pedro e Pablo Vicario. Santiago era ritenuto colpevole di aver avuto una relazione con la loro sorella, Ángela, quando lei era promessa in sposa ad un altro uomo.La storia è ambientata in un villaggio imprecisato della Colombia e viene raccontata in prima persona da un personaggio interno alla storia, che ha dei legami con alcuni dei personaggi del romanzo, tra cui la stessa vittima, ma di cui non viene mai svelato il nome. Lo stile adoperato è molto simile a quello di altri romanzi di García Márquez, ma qui l’aspetto “magico” tipico di alcuni dei suoi romanzi più famosi viene lasciato leggermente in secondo piano, preferendo una narrazione più “reale”. Si nota un inizio in medias res: il primo capitolo, infatti, è un resoconto degli avvenimenti anteriori all’omicidio di Santiago Nasar, come farebbe un qualsiasi detective, ricostruendo i movimenti della vittima prima dell’omicidio.Nel complesso, il romanzo è una lettura breve ma piacevole, che cattura fin dalle prime pagine e, nonostante il finale sia già svelato all’inizio, è interessante scoprire tutti i rapporti del protagonista con la gente del posto e le motivazioni che abbiano portato gli assassini ad uccidere la vittima. È un

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La Virgola

del Vicedirettore

Tiriamo un po’ le somme di quest’anno appena trascorso. Abbiamo visto l’ingresso di nuovi componenti nella Redazione, ma anche qualche addio di vecchi redattori. I nuovi arrivati si sono ambientati più che bene all’interno della Redazione e lo testimonia la grande proliferazione di articoli sui videogiochi (che, purtroppo per loro, abbiamo dovuto sospendere, altrimenti la gazzetta sarebbe diventata “la Gazzetta del videogiocatore”).Dopo le prime “prove tecniche” di Radio sQuola Web dell’anno scorso siamo riusciti a creare un format ben collaudato, permettendo di registrare puntate con più scioltezza.

Purtroppo non sono riuscito nell’intento di rispolverare la mia vecchia rubrica “Mezzi di trasporto improbabili”, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’idea avuta da alcuni redattori di creare la rubrica sugli autori di invenzioni geniali ma ingiustamente non riconosciuti tali (che purtroppo in questo numero è assente).

Sperando che l’anno prossimo porti qualche altra bella novità vi lasciamo al fumetto condito con un po’ di sano nonsenso di questo numero, che speriamo vi sia piaciuto.

Auguri da parte di tutta la Redazione di una felice estate!

Stef

lettura consigliata per chiunque voglia iniziare a leggere questo autore, per comprendere il suo stile e per ambientarsi nella sua narrazione degli eventi, spesso ingarbugliata e di primo acchito di difficile comprensione.

di Stefano Simone

I l T-rex

Il T-rex è uno dei dinosauri più conosciuti ed è anche il più feroce predatore mai esistito. Questo dinosauro è vissuto nel Cretaceo superiore, cioè circa 70 milioni di anni fa.

Inoltre appartiene alla famiglia dei Saurischi. Il primo a trovare uno scheletro di T-rex fu il paleontologo Henry Fairfield Osborn nel 1905, e nel 1915 lo mostrò al Museo di Storia Naturale di New York (lo mostrò con gli

arti di un allosauro). Il t-rex era lungo 12 metri e alto 5, pesava 6 tonnellate, poteva raggiungere la velocità di 35 km/h, e con uno scatto poteva arrivare ad una velocità di 40 km/h, aveva una testa che misurava un metro e mezzo. Aveva 58 denti (30 nell’arca superiore e 28 in quella minore), aveva dei denti con una lunghezza che variava tra 10 e 30 centimetri, ed erano taglienti, aguzzi, e ricurvi all’ interno. Inoltre aveva degli occhi che misuravano tra i 7,5 ed i 10 centimetri. Il suo cervello era il più voluminoso tra tutti i dinosauri. I suoi arti anteriori erano lunghi circa un metro, piccoli rispetto al resto del corpo, e terminavano con 2 diti prensili dal robusto artiglio. Ancora oggi non si sa se avesse il corpo ricoperto di squame o di piume. Io penso che nessuno vorrebbe trovarsi faccia a faccia con un T-rex, non credete?

di Samuel Shehaj