Buone Festeartigianijesolo.it/public/doc/Comunicazione/Confartigianato_Informa/2015/... · ANNO...

16
ANNO XXVII - Nuova Serie n. 12 Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave DICEMBRE 2015 Periodico trimestrale - novembre - dicembre 2015 - DIstribuzione gratuita Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989 Buone Feste da Confartigianato IL FONDO PER IL CREDITO ALLE AZIENDE VITTIME DI MANCATI PAGAMENTI È UNA REALTÀ!

Transcript of Buone Festeartigianijesolo.it/public/doc/Comunicazione/Confartigianato_Informa/2015/... · ANNO...

ANNO XXVII - Nuova Serie n. 12

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave

DIceMbre 2015P

erio

dico

trim

estr

ale

- no

vem

bre

- di

cem

bre

2015

- D

Istr

ibuz

ione

gra

tuita

bol

lett

ino

degl

i Org

ani D

irett

ivi d

i Ass

ocia

zion

e S

inda

cale

- A

utor

izza

zion

e Tr

ibun

ale

di V

enez

ia n

. 961

del

07/

03/1

989

Buone Festeda Confartigianato

Il fondo per Il credIto alle azIende

vIttIme dI mancatI pagamentIè una realtà!

Via Perugia, 2 - San Donà di Piave - Tel. 0421.335370

• compilazione modello red inps/inpdap• compilazione dichiarazione isee• detrazione inps/ndap• calcolo e dichiarazione per le imposte sugli immobili• successioni

per tutti i servizi affidati acaaf confarTigianaTo

SoMMario

SOMMARIO

confarTigianaTo INFORMA

CONFARTIGIANATO INFORMA

Periodico trimestraledi Confartigianato Imprese San DonàAnno XXVII - Numero 03 Novembre/Dicembre 2015

Autorizzazione del Tribunale di Venezian.961 del 07/03/1989

Pubblicazione Registrata al ROCn. 13094 del 17/12/2005

Distribuzione gratuita

Bollettino degli organi direttivi di Associazionesindacale

Direttore responsabile:Aldo Trivellato

Comitato di Redazione:Nicola Beccari, Monica Carrer, Sonia Cibin,Ennio Galletti, Luisella Surian

Hanno collaborato a questo numero:Fabrizio Boato, Chiara Franchin, Roberto Mazzardis, Luca Nardin, Claudia Poles

Direzione, Redazione, Amministrazione:via Perugia, 2 - 30027 San Donà di PiaveTel 0421.3351 - [email protected]

Editore:Associazione Artigiani, Piccole e Medie Impresedel Mandamento di San Donà di Piavevia Perugia, 2 - 30027 San Donà di PiaveTel 0421.3351 - Fax 0421.335444

Stampa:Tipolitografia COLORAMA sncvia Garda, 13 - 30027 San Donà di Piave

Pubblicità:Per la pubblicità su Confartigianato InformaTel. 0421.3351

In copertina: Elaborazione Tipografia Colorama

Pubblicazione chiusa in redazione e data alla stampa il 23-12-2015.

ANNO XXVII - Nuova Serie n. 12

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave

DICEMBRE 2015

Per

iodi

co tr

imes

tral

e -

nove

mbr

e -

dice

mbr

e 20

15 -

DIs

trib

uzio

ne g

ratu

itaB

olle

ttin

o de

gli O

rgan

i Dire

ttiv

i di A

ssoc

iazi

one

Sin

daca

le -

Aut

oriz

zazi

one

Trib

unal

e di

Ven

ezia

n. 9

61 d

el 0

7/03

/198

9

Buone Festeda Confartigianato

IL FONDO PER IL CREDITO ALLE AZIENDE

VITTIME DI MANCATI PAGAMENTIÈ UNA REALTÀ!

3

5 IL PUNGIGLIONE

Regole oneste per poter lavorare

6 LE OPPORTUNITà

Nuove imprese a tasso zero

7 APPROFONDIMENTI

Le controversie civili e commerciali

8 PRIMO PIANO

Il fondo “Serenella”

9 PRIMO PIANO

Per sostenere l’onestà

10 PRIMO PIANO

L’emendamento alla finanziaria presentato in Senato

11 AMbIENTE

CAEM: Consorzio Acquisto Energia e Multiutility

12 SICUREzzA

La sicurezza nei luoghi di lavoro

13 FISCALE

La legge di stabilità 2016

14 LAVORO

Giro di vite sulla Cigo

15 CATEGORIE

La prestazione energetica degli edifici

• compilazione modello red inps/inpdap• compilazione dichiarazione isee• detrazione inps/ndap• calcolo e dichiarazione per le imposte sugli immobili• successioni

iL PUngigLionEconfarTigianaTo INFORMA

5

rEgoLE onESTEPEr PoTEr LaVorarE

Il Fondo Serenella è diventato una realtà. La Commis-sione bilancio ha approvato l’emendamento alla leg-ge di Stabilità che prevede l’istituzione, nelle concre-te casse del ministero dello Sviluppo economico, di un fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti. Avrà una dotazione di 10 milioni di euro annui per il triennio 2016-2018. Al fondo potranno accedere quelle imprese che risultano parti offese in un procedimento penale dalla data del primo gennaio 2016. Questa è una vittoria, della rabbia e dell’indi-gnazione, dell’ostinazione e della razionalità. Perchè l’inizio è rabbioso e disperato. È la storia incredibile di aziende sane che devono chiudere, fallire, soffocate nel gorgo di mancati pagamenti, subappalti, cause civili, private della necessaria liquidità per pagare i fornitori e i dipendenti, costrette a diventare insolventi nei confronti del fisco e perseguite di conseguenza. È la vicenda che abbiamo raccontato in tutti questi mesi, riassunta con stile, commozione e fermezza, nel libro “Io non voglio fallire” di Serenella Antoniaz-zi ed Elisa Cozzarini, edito da Nuova Dimensione di Portogruaro. Quella disperazione è diventata ostinata convinzione: che ci debbano essere regole giuste ed oneste per poter lavorare. Il caso “Serenella”, da cui prende nome il fondo, ha portato alla luce il proble-ma, trasformando in racconto pubblico il malessere e l’indignazione di migliaia di piccole e medie aziende ed imprese artigiane. La conclusione positiva, l’istitu-zione di un fondo, nell’attesa di una legge che sia in grado di tutelare e garantire i pagamenti delle aziende che lavorano regolarmente e con onestà, è il risultato di un percorso fondato sulla necessità di colloquiare, interagire, portare in primo piano le emergenze. Fino a formulare proposte concrete: la via seguita dalla Con-fartigianato di San Donà, raccontando e dimostrando i fatti, proponendo, quindi, le possibili soluzioni. Un percorso che vi illustriamo nelle prossime pagine, evidenziandone i particolari. L’istituzione del fondo è stato un passo fondamentale, in quanto concretizza, nella Legge di Stabilità, presso il Ministero dello Svi-luppo Economico, la disponibilità dello stanziamento. La proposta approvata, è stata ideata e realizzata a San Donà, quindi presentata direttamente al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati, e con-

tiene anche una serie di punteggi da attribuire ai di-versi casi: 10 punti per le microimprese (meno di 10 occupati; fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro o totale annuo di bilancio non superiore a 2 mi-lioni; non appartenenti a gruppi imprenditoriali), 5 per le piccole e 3 per le medie; punteggi aggiuntivi per chi opera sul mercato da più di 5 o 10 anni, ha inve-stito in attrezzatura e macchinari negli ultimi 3 anni, ha incrementato il personale negli ultimi 5 anni, non ha licenziato alcun dipendente a seguito del mancato pagamento per il quale chiede di attingere al fondo. I criteri, come l’intero impianto della proposta che ha dato origine al Fondo Serenella, si ispirano al principio di tutela di piccoli imprenditori, commercianti ed arti-giani, che costituiscono il tessuto economico e lavo-rativo del nostro paese. Il Fondo Serenella è una vitto-ria, ma è soprattutto il primo passo verso una diversa considerazione e valutazione del lavoro di un’azienda e dei suoi rapporti con debitori e creditori, credito e fisco. La sua nascita è anche il racconto di una vittoria ottenuta con la ragionevolezza e la democrazia; le vie che hanno condotto al risultato sono state quelle della comunicazione e della denuncia, del confronto e dello scambio di idee, fino all’atto conclusivo: la formula-zione di una proposta. Concreta, proprio come nello stile artigiano.

Aldo Trivellato

Aldo TrivellatoDirettore Responsabile

“Confartigianato Informa”

LE oPPorTUniTà confarTigianaTo INFORMA

6

Claudia PolesFormazione, bandi,

Finanziamenti0421.335501

[email protected]

nUoVE iMPrESE a TaSSo ZEroNuova imprenditorialità:

Mise, pronti 50 milioni per giovani e donne

Conto alla rovescia per “Nuove imprese a tasso zero”, il nuovo incentivo per giovani e donne che vogliono avviare una micro o piccola impresa. A partire dal prossimo 13 gennaio infatti, sarà possibi-le presentare domanda - esclusivamente per via elet-tronica. Le risorse finanziarie destinate all’intervento sono pari attualmente a circa 50 milioni di euro, la cui consistenza si autoalimenta grazie ai rientri dei mu-tui relativi alle agevolazioni già concesse a partire dal 2006. La consistenza del Fondo, inoltre, potrà essere incrementata da ulteriori risorse comunitarie, nazionali e regionali.

BENEFICIARIGli incentivi sono rivolti alle imprese di tutto il territorio nazionale composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne (indipendentemente dall’età) e costituite in forma di società da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda. Anche le persone fisiche possono richiedere i finanzia-menti, a condizione che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.

FINANzIAMENTOGli incentivi consistono in un finanziamento agevolato senza interessi (a tasso zero) della durata massima di

8 anni, che può coprire fino al 75% delle spese tota-li. Le imprese devono garantire la restante copertura finanziaria, cioè il 25% delle spese ammissibili com-plessive, e realizzare gli investimenti entro 24 mesi dalla firma del contratto di finanziamento.

INIzIATIvE AMMISSIBIlISono agevolabili le iniziative che prevedono program-mi d’investimento non superiori a 1,5 milioni di euro relativi a: • produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli• fornitura di servizi alle imprese e alle persone• commercio di beni e servizi• turismo

Possono essere ammessi anche i progetti nei se-guenti settori, considerati di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile:• filiera turistico-culturale, intesa come attività per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché per il migliora-mento dei servizi di ricettività e accoglienza• innovazione sociale, intesa come produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali o soddisfano nuovi bisogni sociali

PRESENTAzIONE E vAluTAzIONE DEllE DOMANDENon ci sono graduatorie, né click-day, le domande verranno esaminate in base all’ordine cronologico di presen-tazione. Dopo la verifica formale, è prevista una valutazione di merito che comprende anche un colloquio con gli esperti del Soggetto gestore il finanziamento.

Finalizzato a promuovere e sostenere i processi di integrazione tra le imprese turistiche attraverso lo strumento delle reti d’impresa, con l’obiettivo di supportare i processi di riorganizzazione della filiera turistica, migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto e incoraggiare gli investimenti per accrescere la capacità competitiva e innovativa dell’imprenditorialità turistica internazionale, in particolare sui mercati esteri.

Le aggregazioni beneficiarie (contratti di rete, A.T.I., Consorzi, Società consortili) dovranno essere costituite da un numero minimo di 10 piccole e micro imprese. Almeno l’80% di queste dovranno essere imprese turistiche. Le proposte progettuali debbono comprendere spese ammissibili complessiva-mente non inferiori a 400.000,00 euro, a fronte di un contributo a fondo perduto di 200.000,00 euro.Domande dal 14 dicembre al 15 gennaio 2016.

Spese ammissibili Limite massimo ammissibile (%)

Attività da realizzare Terreno Opere

murarie Impianti/

macchinari/ attrezzature

Brevetti/ licenze/ marchi

Servizi ICT Formazione Consulenze

Produzione di beni industria /artigianato

10%

Costruzione/ Acquisto/

Ristrutturazione 40%

Nessun limite 20% 20% 5% 5%

Trasformazione di prodotti agricoli

10%

Costruzione/ Acquisto/

Ristrutturazione 40%

Nessun limite 20% 20% 5% 5%

Servizi alle imprese -

Acquisto/ Ristrutturazione

40% Nessun limite 20% 20% 5% 5%

Servizi alle persone -

Acquisto/ Ristrutturazione

40% Nessun limite 20% 20% 5% 5%

Commercio di beni e servizi -

Acquisto/ Ristrutturazione

40% Nessun limite 20% 20% 5% 5%

Turismo – Filiera turistico culturale

- Acquisto/

Ristrutturazione 70%

Nessun limite 20% 20% 5% 5%

Presentazione e valutazione delle domande Non ci sono graduatorie, né click-day, le domande verranno esaminate in base all’ordine cronologico di presentazione. Dopo la verifica formale, è prevista una valutazione di merito che comprende anche un colloquio con gli esperti del Soggetto gestore il finanziamento. L'iter e i tempi per ottenere le agevolazioni Inserimento immagine

RETI D’IMPRESA OPERANTI NEL SETTORE DEL TURISMO: al via il Bando MIBACT per la concessione di contributi Finalizzato a promuovere e sostenere i processi di integrazione tra le imprese turistiche attraverso lo strumento delle reti d’impresa, con l’obiettivo di supportare i processi di riorganizzazione della filiera turistica, migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto e incoraggiare gli investimenti per accrescere la capacità competitiva e innovativa dell’imprenditorialità turistica internazionale, in particolare sui mercati esteri. Le aggregazioni beneficiarie (contratti di rete, A.T.I., Consorzi, Società consortili) dovranno essere costituite da un numero minimo di 10 piccole e micro imprese. Almeno l’80% di queste dovranno essere imprese turistiche. Le proposte progettuali debbono comprendere spese ammissibili complessivamente non inferiori a 400.000,00 euro, a fronte di un contributo a fondo perduto di 200.000,00 euro. Domande dal 14 dicembre al 15 gennaio 2016.

l’ITER E I TEMPI PER OTTENERE lE AGEvOlAzIONI

RETI D’IMPRESA OPERANTI NEL SETTORE DEL TURISMO: al via il Bando MIBACT per la concessione di contributi

aPProfonDiMEnTiconfarTigianaTo INFORMA

7

Ennio GallettiTesseramento

Promozione Categorie Alimentaristi / Ristorazione

Nella vita di una impresa capita sempre più spesso essere coinvolti in conflittualità tra soggetti ove diventa prioritario considerare la tempestività con la quale si possa risolvere la controversia e di contempo mantenere un buon rapporto anche dopo aver risolto il conflitto.Lo strumento principale di risoluzione delle controversie è l’intervento di un giudice (terzo, imparziale ed equidistante dalle parti). Il legislatore ha voluto recentemente introdurre una soluzione alternativa , che diversamente dalla risoluzione giudiziale , non è fondata sull’autorità dello Stato, ma sulla volontà delle parti e sulla loro autonomia privata.Si sviluppano, pertanto e sempre più, importanti strumenti di risoluzione alternativa delle controversie ove è offerto alle parti un ambiente nel quale potersi confrontare per risolvere la loro controversia senza alcuna im-posizione, valorizzando i propri interessi, senza necessariamente limitarsi a dover far valere solo i diritti.

lA MEDIAzIONELa mediazione è l’attività professionale svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella eventuale formulazione di una proposta per la riso-luzione della stessa.A decorrere dal 20.09.2013, chi intende esercitare in giudizio un’azione relativa ad una controversia in materia di diritti reali, divisione, successioni eredita-rie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, condominio, da responsabilità medica e/o sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stam-pa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicu-rativi, bancari e finanziari, e’ tenuto, preliminarmen-te, a esperire il procedimento di mediazione.Riservatezza - Tutte le fasi del procedimento si svolgono nella più assoluta riservatezza e confiden-zialità; tutti i dati riguardanti le parti ed il procedi-mento di mediazione sono e restano riservati fatta salva l’esplicita autorizzazioni di una o di entrambe le parti di rendere pubblica parte del procedimento.Rapidità - con tempi massimi di 3 mesi contro una media di 10 anni per giungere a una sentenza definitiva in un giudizio civile (fonte: Suprema Corte di Cassazione, Ufficio Statistica). Economicità -Le spese del procedimento di me-diazione sono contenute e più economiche rispetto ad un procedimento giurisdizionale ordinario.

l’ARBITRATOIl codice di procedura civile prevede un istituto al-ternativo definito arbitrato che garantisce una giu-stizia rapida, a costi contenuti e che si conclude con l’emissione di un lodo equiparato ad una sen-tenza di 1° grado.L’arbitrato è un processo a tutti gli effetti solo svolto da un “tribunale privato” che si svolge in contraddit-torio tra le parti e con una durata di soli pochi mesi, con costi certi e al termine del quale un soggetto (o un collegio) non togato emette una sentenza. E’ applicabile per prevenzione e soluzione di contro-versie in ambito civilistico.Riservatezza - In Tribunale le udienze e le sen-tenze sono pubbliche; nell’arbitrato i soggetti coin-volti sono tenuti a osservare la massima riservatez-za e pertanto le udienze sono private e la decisione saranno conosciute solo dalle parti. Si tratta di un procedimento flessibile; le udienze vengono calen-darizzate di comune accordo tra Arbitri, Parti e Di-fensori nei giorni e negli orari ritenuti più compatibili.Rapidità - Il Codice di Procedura Civile obbliga gli Arbitri a emettere la Sentenza entro 240 giorni; un termine molto breve rispetto ai tempi dei Tribunali..Economicità - I costi dell’Arbitrato sono molto più contenuti rispetto a un procedimento ordinario. L’aspetto più importante è che tali costi sono cono-sciuti dalle parti prima di iniziare la lite.

I vantaggI EconomIcI E fIscalI dElla mEdIazIonE

1. Esenzione dall’imposta di bollo, dal contributo unificato e da ogni altra tassa e/o imposta;2. Esenzione dall’imposta di registro sino a euro 50.000 (imposta poi dovuta solo per l’eccedenza);3. Riconoscimento di un credito d’imposta pari all’importo pagato per le indennità fino a un massimo di euro 500,00.

I vantaggI dElla mEdIazIonE RIspEtto ad una “causa”

a) La sentenza non elimina il conflitto mentre la mediazione “destruttura” il conflitto;b) Il mediatore non si limita a regolare le questioni passate, ma ridefinisce la relazione in prospettiva futura (rinegoziazione del complessivo rapporto contrattuale);c) La mediazione elimina le incertezze della sentenza:d) Controllo del procedimento e dei risultati;e) Con la mediazione non si rischia la condanna alle spese.

In materia di mediazione e arbitrato l’associazione ha istituito, per i propri soci, un servizio di consulenza gratuito, su appuntamento,tenuto presso i suoi uffici.

LE riSoLUZioni aLTErnaTiVEDELLE conTroVErSiEciViLi E coMMErciaLi

PriMo Piano confarTigianaTo INFORMA

8

cE L’aBBiaMo faTTa! ORA DRITTI VERSO UNA LEGGE

CHE TUTELI I PAGAMENTI ALLE AZIENDECHE LAVORANO CORRETTAMENTE

lA COMMISSIONE BIlANCIO DICE Sì Al FONDO PER lE AzIENDE vITTIME DI MANCATI PAGAMENTI: Il “FONDO SERENEllA”Il 18 Novembre è stato approvato in Commissione bilancio l’emendamento alla legge di Stabilità che prevede l’istituzione – al ministero dello Sviluppo eco-nomico – di un fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti: Il Fondo Serenella dal nome della nostra collega imprenditrice, Serenella Antoniaz-zi, artigiana di Concordia Sagittaria, di cui abbiamo ampiamente parlato nel corso dell’anno, che ha dato il via a tutto semplicemente raccontando in un libro – “Io non voglio fallire” (Nuovadimensione) – la storia della sua impresa.L’anno scorso abbiamo ascoltato la sua storia e l’ab-biamo sostenuta in questo suo difficile momento, ma abbiamo anche capito che da tale denuncia pote-va nascere una proposta: cambiare le regole per le aziende che subiscono il fallimento o il concordato di terzi, aziende sane travolte a causa dalle difficoltà (re-ali?) di altri. “Quotidianamente incontriamo numerosissime azien-de che lottano per salvare la propria azienda da spes-so insuperabili difficoltà a seguito del dilagare di uno “sport nazionale”: non onorare i pagamenti per i lavori svolti – ha più volte affermato il nostro Presidente Il-debrando Lava – Pagamenti che non vengono effet-tuati senza alcuna motivazione o contestazione, per leggine inique che anziché tutelare colpiscono in ma-niera rilevante le attività artigianali – e non – dell’intero territorio nazionale. Un malvezzo che sta distruggen-do un numero impressionante di aziende e che sta intaccando l’intero sistema sociale”.La proposta strutturata e studiata da Confartigianato San Donà e “presentata” in prima persona al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati, ha trova-to un appoggio trasversale dalla politica che ha por-tato all’istituzione di un “fondo destinato alle aziende vittime di mancati pagamenti, che hanno intrapreso la via giudiziaria con atto di denuncia – querela non archiviata e quindi ammessa dal Tribunale, per reati di truffa aggravata, insolvenza fraudolenta, estorsio-ne, false comunicazioni sociali a danno dei creditori o reati similari”.

Il RACCONTO DEl SOlE 24 OREIl Sole 24 Ore, attraverso le sue testate giornalistiche e radiofoniche, ha seguito da vicino la vicenda di Se-renella e la battaglia intrapresa per ottenere l’appro-vazione del fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti. Il 18 novembre 2015, il blog http://barbaraganz.blog.ilsole24ore.com (in cui pote-te leggere l’intero articolo) ha ricostruito la storia. Ne riportiamo un breve stralcio.(...) Serenella dal nome dell’imprenditrice veneta che ha dato il via a tutto semplicemente raccontando in un libro – “Io non voglio fallire” (Nuovadimensione) – la storia della sua impresa, la AGA (dalle iniziali dei due

fratelli che la fondarono: Arnaldo, padre di Serenella, e Giuseppe Antoniazzi), settore pulitura dei metalli, nata nel 1972 come società in nome collettivo a Concordia Sagittaria, Venezia.“Li ricordo sempre all’opera, con le loro tute blu rin-forzate sulle maniche per non bruciarsi. Negli anni, accanto a loro, hanno lavorato e sono cresciuti tanti ragazzi, che poi si sono fatti una famiglia; alcuni ormai sono anche diventati nonni. È un orgoglio pensare che, nel nostro piccolo, abbiamo dato un contributo alla crescita del Paese, creando lavoro e benessere, a beneficio del tessuto sociale”, scrive. È stata per prima la Confartigianato di San Donà di Piave a capi-re che dalla denuncia poteva nascere una proposta: cambiare le regole per le aziende che subiscono il fal-limento o il concordato di terzi, aziende sane travolte a causa dalle difficoltà (reali?) di altri.E la proposta – messa a punto condividendo su un gruppo Facebook, le brigate artigiane, idee e segna-lazioni, casi e opinioni – è stata quella di un “fondo destinato alle aziende vittime di mancati pagamen-ti, che hanno intrapreso la via giudiziaria con atto di denuncia – querela non archiviata e quindi ammessa dal Tribunale, per reati di truffa aggravata, insolvenza fraudolenta, estorsione, false comunicazioni sociali a danno dei creditori o reati similari” Una causa che ha trovato un appoggio trasversale dalla politica: Mario dalla Tor, senatore Ncd-Udc, la prima firma dell’emendamento che nel comunicato sull’istituzione del fondo spiega di essere arrivato alla proposta dopo avere conosciuto la storia dell’impren-ditrice, e propone di dargli il suo nome – fondo Se-renella, appunto; e poi Simonetta Rubinato, Giorgio zanin e Sara Moretto (Pd), Emanuele Prataviera (ex Lega Nord, ora lista Tosi), Francesco Vanin (Movimen-to 5S), con il supporto della vicepresidente del Senato Valeria Fedeli e del sottosegretario all’Economia Pier Paolo baretta. “Quotidianamente incontriamo nume-rosissime aziende che lottano per salvare la propria azienda da spesso insuperabili difficoltà a seguito del dilagare di uno “sport nazionale”: non onorare i pa-gamenti per i lavori svolti – spiega Ildebrando Lava, presidente della Confartigianato San Donà (alla qua-le l’azienda di Antoniazzi non è nemmeno associata, ndr) – Pagamenti che non vengono effettuati senza al-cuna motivazione o contestazione, per leggine inique che anziché tutelare colpiscono in maniera rilevante le attività artigianali – e non – dell’intero territorio nazio-nale. Un malvezzo che sta distruggendo un numero impressionante di aziende e che sta intaccando l’in-tero sistema sociale”. Un numero impressionante di casi, ripete Lava, che potrebbero trovare il coraggio di non perdersi in ingiunzioni di pagamento che non portano a nulla, ma dovrebbero denunciare, querela-re, portare allo scoperto le situazioni e chiedere che ci siano controlli immediati. Denunce di truffa aggravata, insolvenza fraudolenta, estorsione, false comunica-zioni sociali a danno dei creditori o reati similari. (...)

Monica CarrerSegretario

PriMo PianoconfarTigianaTo INFORMA

9

PEr SoSTEnErE L’onESTà

Riportiamo integralmente la lettera di Ildebrando Lava, indirizzata a deputati e senatori, contenente la proposta d’istituzione di un fondo destinato alle aziende vittime di mancati pagamenti, che hanno intrapreso la via giudiziaria con atto di Denuncia Querela non archiviata e quindi ammessa dal Tribunale, per reati di truffa aggravata, insolvenza fraudolenta, estorsione, false comunicazioni sociali a danno dei creditori o reati similari.Preg.mi Onorevoli, quotidianamente riscontriamo il disagio di numerosissime aziende che hanno lottato e che stanno lottando per salvare la propria azienda dalle spesso insuperabili difficoltà a seguito del dila-gare dell’attuale “sport nazionale” e cioè, il non ono-rare i pagamenti per i lavori svolti; pagamenti che non vengono effettuati senza alcuna motivazione o conte-stazione, ma semplicemente tutelati da leggine com-pletamente inique che anziché tutelare colpiscono in maniera rilevante le attività artigianali e non, dell’intero territorio nazionale. Malvezzo che sta distruggendo un numero impressionante di aziende e che sta intaccan-do l’intero sistema sociale. Riscontriamo quindi che la necessità di istituire un fondo destinato alle aziende vit-time di mancati pagamenti, che hanno intrapreso la via giudiziaria con atto di Denuncia Querela non archiviata e quindi ammessa dal Tribunale, per reati di truffa ag-gravata, insolvenza fraudolenta, estorsione, false co-municazioni sociali a danno dei creditori o reati similari. Fondo che appare sempre più necessario a fronte di un’escalation di aziende sostanzialmente sane, messe in serie difficoltà, se non in vero e proprio rischio di sopravvivenza, da altre aziende, che troppo spesso appaiono organizzate per strutturarsi un percorso che porta al famigerato concordato e/o fallimento pilotato, e quindi, in un sol colpo, eliminano i propri debiti sca-ricandoli sui fornitori che inevitabilmente non possono che trovarsi in difficoltà, spesso insormontabili. Questo stato di cose, permesso da assurde leggi concorsuali e fallimentari, sta devastando il sistema economico, soprattutto quello delle piccole e piccolissime impre-se, che a fronte di scelte imprenditoriali imposte da altri, si trovano in un batter d’occhio da una situazione economica tranquilla all’anticamera del fallimento per mancanza di liquidità dovuta ai mancati pagamenti da parte di quei “galantuomini” che si sono strutturati per non pagare il dovuto a chi onestamente ha fatto con scienza e coscienza il proprio lavoro, mai contestato, ma semplicemente non pagato, sfruttando appunto leggi assurde e inique. Soprattutto i piccoli imprendi-tori, commercianti, artigiani, che non dimentichiamolo rappresentano il tessuto economico del nostro paese, non riescono ad incassare la loro giusta prestazione, si trovano costretti a chiudere, al fallimento o al concor-dato, che genererà altri fallimenti e concordati, quindi, ci si trova davanti ad una spirale perversa che trascine-rà nel proprio vortice una miriade di imprese serie che lavorano ed hanno lavorato nel rispetto delle regole. Questa è una realtà che da un momento all’altro può trascinare chiunque nel proprio vortice, distruggendo il tessuto sociale, economico, etico, legato prevalente-

mente alla piccola impresa, che in decenni è riuscita a trasformare e creare quello che attualmente è il nostro sistema Paese. Quello dei fallimenti e dei concordati è un problema che non può più essere sottovalutato, è un problema che molti imprenditori hanno vissuto e stanno vivendo, è un problema che colpisce e va a colpire aziende che lavorano e danno lavoro, proble-ma apparentemente inarrestabile che sta distruggen-do tutto ma va fermato, ad esempio, facendo sì che esperienze come quelle denunciate nel libro “Io non voglio fallire” di Serenella Antoniazzi, siano di riferimen-to per tutte quelle aziende che si vedono sottratto il frutto del loro lavoro e che normalmente si arrendono, invece devono reagire, trovando il coraggio e la forza di denunciare i loro “committenti falliti” che a volte ri-prendono a lavorare sotto altri nomi, portandoli in tri-bunale con l’accusa di reato. Questo sistema, attual-mente molto poco utilizzato, va applicato ovviamente a quei casi in cui il reato effettivamente ci sia, e sarà il tribunale ad ammettere o meno la denuncia, dando inizio ad un iter giudiziario che al termine porterà alla condanna penale di quei committenti che utilizzando a loro uso e consumo le norme vigenti, derubano e in alcuni casi spingono fino al suicidio, quella fascia di imprenditori onesti che si trovano drammaticamente e completamente indifesi. Ovviamente, è necessario in-tervenire sull’attuale legge fallimentare con l’inserimen-to di norme tali da tutelare in futuro le aziende colpite a cascata da fallimenti e concordati e il Parlamento e il Senato della Repubblica sono sicuramente i soggetti in grado di proporre e sostenere nuove norme eque e nel contempo però, far sì che chi ha reagito come descritto nel libro, non venga neutralizzato. Il fondo che si propone di istituire, potrà ridare un orizzonte a quelle aziende che come abbiamo ribadito lavorano nel rispetto delle regole, che per scelte altrui si trova-no ora davanti al baratro, mettendogli a disposizione le somme impropriamente sottratte, da restituire in un tempo medio lungo (10/15anni), possibilmente a tasso zero e sempre possibilmente, con una parte a fondo perduto. L’istituzione di un fondo così strutturato, che vede le imprese colpite da ingiusti fallimenti e con-cordati, come destinatari privilegiati, è fondamentale per far ripartire l’economia, è un supporto importante che si può dare alle piccole e medie imprese che non hanno mai smesso di reagire, come dimostra il loro impatto sull’economia. Le nostre imprese ed i nostri imprenditori hanno bisogno di incontrare un adegua-to sostegno sul tema su esposto e il Parlamento e il Senato della Repubblica, con l’istituzione di questo fondo, può iniziare un progetto di ristrutturazione e riqualificazione anche etica delle imprese che trova ri-caduta anche nella forza lavoro quindi nei dipendenti delle aziende stesse che si troveranno in condizione di poter lavorare e dar sostentamento alle proprie fami-glie. Confidando che la nostra proposta possa trova-re un esito positivo, ringraziandovi per la sensibilità e l’interessamento che avete concretamente dimostra-to, ritenendoci a Vs. completa disposizione per ogni approfondimento, porgiamo cordiali saluti.

Ildebrando Lava

Ildebrando lavaPresidente

PriMo Piano confarTigianaTo INFORMA

10

L’EMEnDaMEnTo aLLa finanZiariaPrESEnTaTo aL SEnaTo

Per conoscere le opportunità chiamare l’associazione Tel. 0421.3351

FINANzIAMENTI CONTRIBuTI ED AGEvOlAzIONI AllE IMPRESE

ClICCA QuI

aMBiEnTEconfarTigianaTo INFORMA

11

caEM conSorZio acQUiSTo EnErgia E MULTiUTiLiTY:FORNITURE DI ENERGIA ELETTRICA E GAS

PER LE IMPRESE ARTIGIANE

Chiara FranchinReferente Ambiente

Risparmiare sui costi energetici è possibile grazie al consorzio CAEM creato dalla Confartigianato di Vicenza e promosso dalla nostra Associazione anche nel nostro territorio. In un periodo in cui i nostri uffici ricevono un numero considerevole di richieste di aiuto da parte degli associati relative alle bollette di energia elettrica e gas sul libero mercato, il Consorzio Artigiano si configura come un valido e sicuro appoggio. Poca chiarezza nell’esposizione della bollette, conguagli esorbitanti, contratti non confrontabili tra fornitori diversi e soprattutto taciti rinnovi di contratti con automatico ricalcolo del prezzo sono solo alcune delle principali difficoltà evidenziate dagli artigiani che ci hanno contattato. Il CAEM è un consorzio che opera dal 2001 a favore delle imprese associate alla Confartigianato, compito di questo consorzio è quello di negoziare annualmente le tariffe per le forniture di energia elettrica e del gas, per conto delle imprese aderenti allo stesso. Il consorzio ha acquisito competenze utili all’individuazione dei fornitori di gas ed energia elettrica, più affidabili, capaci di rispondere nel modo migliore e con le condizioni più vantaggiose ai bisogni delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese. Incontri, telefonate, trattative, corrispondenza, stipula del contratto di fornitura, tutto tempo che il consorzio fa risparmiare all’imprenditore, occupandosene direttamente. Questo è possibile visto che da anni il prezzo dell’energia elettrica e del gas non è più imposto in un regime di monopolio, ma è invece frutto di una contrattazione tra le parti. Il libero mercato dell’energia elettrica e del gas è caratterizzato un numero elevato di fornitori tra i quali la concorrenza è ovviamente molto forte, purtroppo in seguito alla contrazione dei margini di guadagno è divenuto anche un mercato poco trasparente, per le Imprese Artigiane è necessario avere un punto di riferimento certo cui affidare la trattativa per le proprie forniture. In questo senso il CAEM assicura un continuo monitoraggio del mercato elettrico/gas e delle infinte proposte tariffarie poco chiare o comunque di difficile comprensione ai non addetti ai lavori. Al mese di maggio 2015, sono circa 6.000 le imprese consorziate che già si avvalgono del CAEM e del suo servizio di assistenza per la negoziazione delle tariffe energetiche. Il CAEM

è il consorzio che opera per conto delle associazioni provinciali, con l’obiettivo di offrire tariffe vantaggiose e anche per verificare l’eventuale correttezza dei fornitori in caso di contenziosi o problemi che possono sorgere (es. conguagli improvvisi). Ad oggi i nostri uffici offrono il servizio di verifica delle bollette e un confronto tra l’offerta del fornitore in questione e l’eventuale offerta di CAEM. Per aderire al consorzio o anche solo per chiedere informazioni, è possibile rivolgersi presso l’ufficio Ambiente Sicurezza Sindacale, Dott.ssa Chiara Franchin.

SicUrEZZa confarTigianaTo INFORMA

12

lE MODIFICHE APPORTATE Al TESTO uNICOE’ stata modificata in alcune parti la “bibbia” della sicurezza nei luoghi di lavoro, ovvero l’ormai famoso D.lgs 81/2008. Con il D.lgs 151/2015, che reca di-sposizioni per la razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti a carico dei cittadini e delle impre-se, hanno introdotto degli aspetti positivi, ma anche purtroppo aggravi delle sanzioni previste.

In breve, le novità positive che interessano le imprese, sono:

lAvORO ACCESSORIO (vAuCHER): le norme di sicurezza si applicano solo nel caso in cui il committentedi prestazione di lavoro accessorio è un imprendito-re o un professionista. Negli altri casi si applicano le norme previste per il lavoratore autonomo (quindi gli obblighi si riducono notevolmente).Il lavoro domestico a carattere straordinario (compre-so insegnamento, assistenza malati-disabili) è esclusodall’applicazione del D.lgs 81/2008.

uSO ATTREzzATuRE DI lAvORO: è stato chiarito definitivamente che anche il Datore di Lavoro è considerato un “operatore” come i lavoratori, quindi anche lui soggetto a frequentare i corsi di formazione di abilitazione per il loro uso (cosa che l’Associazione aveva sempre sostenuto).

CORSI CHE PuO’ FARE Il DATORE DI lAvORO: si ritorna all’antico (era già previsto nella vecchia “legge 626”) ovvero che il Datore di Lavoro può fare direttamente anche l’addetto antincendio e primo soccorso senza nessun vincolo. Prima, se aveva più di 5 lavoratori, non poteva farlo lui in prima persona, ma doveva nominare altri lavoratori in forza all’azienda.

REGISTRO E DENuNCIE INFORTuNI: il datore di lavoro dovrà denunciare l’infortunio alla Pubblica Sicurezza solo nei casi di prognosi superiori a 30 giorni o per quelli mortali (prima era dai 3 giorni in su), sarà abrogato entro il 23/12/2015 (salvo proroghe) l’obbligo di tenuta del registro degli infortuni cartacea perché entro marzo 2016 (salvo proroghe) saràprevista la telematizzazione delle procedure di infortunio e di malattia professionale verso l’INAIL.

Gli aspetti negativi riguardano invece un notevole au-mento delle sanzioni.

MANCATA FORMAzIONE E vISITE MEDICHE: se il Datore di Lavoro, non ha sottoposto i lavoratori alla sorveglianza sanitaria (ammenda da 2000 a 4000 euro), non ha formato i lavoratori, i preposti, gli addetti antincendio e primo soccorso, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (e per ognuno di questi ammenda da 2000 a 4000 euro), nel caso abbia più di 5 lavoratori queste sanzioni vengono raddoppiate, e addirittura triplicate nel caso abbia più di 10 lavoratori.

Ricordiamo che l’Associazione offre un servizio di pri-mo check-up GRATUITO in azienda, assieme ad un tecnico esperto in materia di sicurezza, per verificare lo stato di attuazione dei tanti obblighi a carico del da-tore di lavoro, per proporre poi un piano, concordato insieme, di adeguamento\miglioramento della situa-zione. Per ulteriori informazioni o per avere il check-up gratuitotelefonare all’Ufficio Sicurezza

(rif. Mazzardis Roberto, tel. 0421/335430).

La SicUrEZZanEi LUogHi Di LaVoro

Roberto MazzardisReferente Servizio Sicurezza

Te. 0421.335430

Collegati al sito www.artigianisandona.it

uNA vETRINA DI OPPORTuNITÀ PER GlI ASSOCIATI

ClICCA QuI

fiScaLEconfarTigianaTo INFORMA

13

luisella SurianResponsabileArea Fiscale

La LEggE Di STaBiLiTa’ 2016ALCUNE NORME SONO ANCORA IN DISCUSSIONE

AL PARLAMENTO E POTREbbERO SUbIRE MODIFIChE

Fabrizio BoatoVice Responsabile

Area Fiscale

Numerose novità fiscali, e alcune conferme, contenute nel Disegno di Legge “ Stabilità 2016” e di particolare interesse per le nostre imprese.

Di seguito ne illustriamo alcune, considerate di maggior rilievo per le aziende artigiane.- Innanzitutto vengono nuovamente prorogate fino al 31/12/2016 le percentuali di detrazione del ‘bonus casa’: quindi, ancora per un anno, la detrazione sarà del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia, del 65% per le opere finalizzate al risparmio energetico, mentre termina il 31/12/2015 la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A+ (quest’ultimo era sempre legato a interventi di ristrutturazione edilizia). - Viene introdotta una disposizione definita “Super ammortamenti” finalizzata a incentivare gli investimenti in beni strumentali. Consiste in una maggiorazione (solo ai fini fiscali) del 40% del costo di acquisto del bene da ammortizzare (esempio: acquisto autocarro euro 10.000 + iva; il costo da ammortizzare sarà pari a 10.000 + 40% = 14.000). L’agevolazione vale sia per l’acquisto di beni nuovi sia per i nuovi contratti di leasing (in questo caso l’aumento del 40% viene applicato sul canone) effettuati dal 15/10/2015 al 31/12/2016. Dall’agevolazione sono esclusi gli immobili.- Prevista la possibilità di emettere la nota di credito nei confronti di clienti assoggettati a procedure concorsuali nel momento in cui viene emessa la sentenza di fallimento, concordato preventivo, amministrazione straordinaria, per recuperare l’iva addebitata precedentemente in fattura e non ancora incassata. In precedenza l’emissione della nota di variazione per recuperare l’iva poteva avvenire solo al termine della procedura (quindi anche dopo molti

anni). Questa disposizione però entrerà in vigore a partire dalle operazioni effettuate dal 01/01/2017: CONFARTIGIANATO ha proposto la modifica di tale previsione richiedendo di anticiparla al 01/01/2016!- Modifica del limite di utilizzo del contante, che passa dagli attuali 1.000 euro a 3.000 euro; il nuovo limite sarà applicato anche ai libretti di deposito bancari o postali al portatore, o di titoli al portatore sia in euro che in valuta estera.Settore Autotrasporto: nello stesso articolo è prevista l’abolizione dell’obbligo della tracciabilità dei pagamenti dei corrispettivi relativi ai contratti di trasporto su strada.- Previste modifiche al regime forfettario introdotto dalla Legge di Stabilità 2015: viene aumentata di 15.000 euro (portando il limite a 30.000 euro) per i professionisti e di 10.000 euro per le altre imprese (con nuovi limiti quindi compresi tra 25.000 e 50.000 euro in funzione del codice attività Ateco 2007 di appartenenza), la soglia dei ricavi/compensi per essere ammessi al regime forfettario. Si ricorda che tale regime dal 01/01/2016 sarà l’unico “agevolato”, al quale potranno aderire sia le nuove imprese sia le imprese già esistenti, per queste ultime anzi si tratta di un regime naturale (se sono rispettate ulteriori condizioni previste). La particolarità di questo regime consiste nella modalità di determinazione del reddito, il quale è determinato forfettariamente, applicando percentuali prestabilite (anche queste diversificate in base alla tipologia di attività svolta) ai ricavi/compensi fatturati, indipendentemente dai costi sostenuti (ininfluenti per la determinazione del reddito imponibile); sul reddito così determinato si applica l’imposta sostitutiva del 15% (per le attività iniziate dal 01/01/2016 tale percentuale è ridotta al 5% per i primi cinque anni).

LaVoro confarTigianaTo INFORMA

14

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo n. 148/2015 avvenuto in data 24/09/2015, il Governo ha ufficializzato la riforma della Cassa inte-grazione anno 2015/2016. Il provvedimento è uno dei numerosi decreti attuativi nei quali si articola il Jobs Act ed è destinato a riscrivere le regole operative che disciplinano i trattamenti di integrazione salariali in materia di Cassa integrazione Ordinaria e Straordina-ria e Contratti di Solidarietà. Va detto fin da subito che tale provvedimento si inserisce all’interno di un qua-dro di riforma più ampio avente riguardante il sistema degli ammortizzatori sociali.Invero, ciò che emerge da testo della riforma è un nuovo paradigma caratterizzato dal seguente bino-mio: integrazione salariali ordinarie e straordi-naria/fondi di solidarietà. Le ordinarie sono desti-nate alle aziende industriali, edili artigiane, estrattive e manifatturiere, le straordinarie sono invece rivolte alle aziende industriali con più di 15 dipendenti e quelle commerciali con più di 50. Per quanto riguarda i fondi di solidarietà bilaterali sono previste delle importanti novità a partire dal 1° gennaio 2016. Essi infatti diven-teranno obbligatori per le aziende con più di 5 dipendenti che non ricorrono all’istituto della cassa integrazione.Ciò premesso, passiamo ora ad esaminare quelle che sono le novità più importanti introdotte dalla Riforma. Per quanto riguarda le regole procedurali previste per la CIGO sono stati introdotti degli oneri aggiuntivi a carico delle imprese, sia di natura finanziaria (è previ-sto un aumento consistente dei contributi addizionali legato alla durata della CIGO) sia di natura burocra-tica/amministrativa (titolari dell’impresa dovranno in sostanza rendicontare ogni cosa, compreso il nomi-nativo dei dipendenti coinvolti e le ore di sospensione. La domanda va inoltre presentata trascorsi al massi-mo 15 giorni dall’effettiva entrata in vigore del nuovo regime lavorativo, che sia esso una riduzione delle ore o che si traduca invece in una totale sospensione, l’obbligo per le aziende di pagare anticipatamente la CIGO ai dipendenti ed è previsto un tetto massi-

mo di ore da utilizzare in cigo).In buona sostanza la riforma –pur presentando de-gli aspetti positivi (es. estensione della CIGO anche agli apprendisti) – sembra dare l’impressione di voler scoraggiare l’imprenditore ad utilizzare lo strumento di integrazione salariale. Infatti, in attesa che l’Inps inter-venga con circolari interpretative, la nuova normativa sembra voler in qualche modo “punire” proprio quelle imprese che fanno un uso costante e duraturo della CIGO. A conferma di ciò è sufficiente segnalare come il legislatore abbia voluto “legare” l’aumento del con-tributo addizionale previsto per la cassa integrazione non più al limite dimensionale dell’impresa (ossia al numero dei lavoratori) come avveniva in passato, ben-sì all’effettivo utilizzo della CIGO stessa. In altri termini, la logica che ispira la riforma è la seguente: più CIGO viene utilizzata più aumenta il carico contributivo nei confronti dell’impresa (in crisi), insomma una sorta di bonus malus !Non solo ! A cambiare (in chiave negativa) è anche la base imponibile sulla quale verrà calcolato il suddetto contributo. Invero, mentre prima il contributo veniva calcolato sull’ammontare dell’integrazione salariale corrisposta al lavoratore, ora invece sarà calcolato sulla retribuzione globale che sarebbe spettata al di-pendente per le ore di lavoro non prestate ! Trattasi di aumento di costi non indifferente (8-10% in più) per le aziende che non potrà non essere tenuto in debito considerazione quando l’azienda dovrà decidere se utilizzare la CIGO oppure procedere a misure più ra-dicali come ad es. i licenziamenti per crisi aziendale.In conclusione, a nostro avviso, appare fin troppo evidente, come, attraverso questo provvedimento, il legislatore abbia voluto eliminare quelle “false virtù” della CIGO che in passato hanno garantito la soprav-vivenza di un numero importante di imprese che nella realtà dei fatti non erano più competitive e che rap-presentavano un costo sociale oltre che economico ingiustificato. Solo sotto questo profilo, dunque, è possibile condividere il senso della Riforma.

giro Di ViTE SULLa cigoECCO COME CAMbIERA’ LA CASSA INTEGRAzIONE

ANNO 2015-2016

Nicola BeccariCoordinatore Area Lavoro

caTEgoriEconfarTigianaTo INFORMA

15

La PrESTaZionE EnErgETicaDEgLi EDifici

Dal 1° ottobre è entrato in vigore il nuovo attestato Dal 1° ottobre 2015 entra in vigore il nuovo Attestato di Prestazione Energetica (APE) degli edifici, a seguito dell’abrogazione del DPR 59/2009 e l’entrata in vigore dei 3 decreti attuativi del 26 giugno 2015 che aggiornano le Linee Guida, i requisiti minimi di efficienza e la relazione tecnica di progetto. Il nuovo modello ora allineato ai nuovi standard europei è obbligatorio per tutti gli edifici messi sul mercato: in caso di vendita va allegato al rogito, mentre deve essere consegnato all’inquilino quando si stipula un nuovo contratto di locazione. La validità di massima del certificato è di dieci anni a partire dalla data del suo rilascio; ad ogni attività di ristrutturazione o riqualificazione deve essere aggiornato. La nuova scala di classificazione della prestazione energetica degli immobili è formata da 10 classi: A4, A3, A2, A1, b, C, D, E, F, G (dal più efficiente al meno efficiente) e viene determinata tramite l’indice di prestazione energetica globale dell’edificio in termini di energia primaria non rinnovabile. Questo indice tiene conto del fabbisogno di energia primaria non rinnovabile non solo per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria, come era prima del 1 Ottobre 2015, ma anche di altri servizi come la climatizzazione estiva, la ventilazione, l’illuminazione artificiale e il trasporto di persone o cose (es ascensori e scale mobili - gli ultimi due fabbisogni non sono previsti negli edifici con destinazione residenziale). All’interno dell’APE, oltre alla classe energetica, è stato inserito un nuovo indicatore della prestazione energetica invernale ed estiva dell’involucro edilizio al netto degli impianti presenti, che serve a conoscere la qualità della muratura dell’edificio. Il fine è quello di contenere i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento, poiché nella grande maggioranza degli edifici esistenti le criticità si presentano soprattutto sulla base dell’involucro edilizio. Tutti gli immobili, anche quelli non residenziali, vengono

classificati secondo i KWh/mq anno, a differenza del passato dove gli immobili non residenziali avevano come unità di misura dell’indice di prestazione i KWh/mc anno. Le novità riguardano anche le indicazioni da inserire all’interno degli annunci immobiliari perché si dovrà utilizzare una targhetta precompilata da inserire direttamente all’interno dell’annuncio. Di questo aggiornamento dovranno tenere conto le agenzie immobiliari, i mediatori e i privati che devono vendere o affittare un immobile. Il nuovo decreto introduce la definizione degli edifici ad energia quasi zero che sta ad indicare tutti quegli edifici, siano essi di nuova costruzione o esistenti con fabbisogno energetico quasi nullo, coperto in misura significativa da fonti rinnovabili, prodotte all’interno del confine energetico dell’edificio La norma inoltre stabilisce che entro il 31 dicembre 2018 gli edifici pubblici ed in generale dal 1 gennaio 2021 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere edifici ad energia quasi zero. Verrà realizzato un sistema informativo comune per tutto il territorio nazionale: il SIAPE, che comprende la gestione di un catasto nazionale degli attestati di prestazione energetica, degli impianti termici e dei relativi controlli e ispezioni pubblici. Il SIAPE dovrà essere istituito dall’Enea entro la fine del 2015, ed essere incrementato entro marzo di ogni anno da parte delle Regioni e Province autonome con i dati relativi agli attestati dell’ultimo anno trascorso. Le regioni dovranno definire piani e procedure di controllo che consentano di analizzare almeno il 2% all’anno degli APE depositati territorialmente. I controlli dovranno essere prioritariamente orientati alle classi energetiche più efficienti e saranno basati anche su sopralluoghi tecnici negli edifici che hanno ottenuto la certificazione.

Sonia CibinReferente Categorie

San Donà di PiaveVia Perugia, 2

Tel. 0421 3351Fax 0421 335444

JesoloVia E.Borsanti, 11 Tel. 0421 951388Fax 0421 335522

EracleaVia Roma, 20/b

Tel. 0421 232636Fax 0421 335544

Quarto d’AltinoPiazza San Michele, 47 N/2

Tel. 0422 823105Fax 0422 826301

Torre di MostoVia Roma, 31

Tel. 0421 325655Fax 0421 326546

www.artigianisandona.it - [email protected] - www.confartigianato.it