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BRUNELLESCHI: VITA: Filippo Brunelleschi (1377-1446) è considerato come uno degli artefici del Rinascimento fiorentino. Orefice, architetto e scultore, si pone come uno dei maggiori protagonisti dell’arte italiana. Anche se non era un pittore, Brunelleschi è stato un pioniere in prospettiva (prospettiva brunelleschiana) , nel suo trattato sulla pittura Alberti descrive come Brunelleschi avesse messo a punto un metodo per rappresentare gli oggetti in profondità su una superficie piana per mezzo di utilizzare un unico punto di fuga. A Brunelleschi si deve il recupero del classicismo nelle forme, l’utilizzo delle proporzioni matematiche e l’elaborazione del metodo di rappresentazione, attraverso le sue opere molti architetti hanno cercato di cogliere l’insegnamento. Introdusse il modulo come metro dell’architettura, ovvero un sistema di regole che stabilisce rapporti proporzionali tra le parti di una costruzione. La sua carriera ebbe inizio dapprima come orafo e scultore tuttavia solo all’età di 40 anni si dedicò interamente all’arte. All’età di 24 anni partecipò al concorso per la realizzazione della seconda porta del Battistero di Firenze, insieme a Lorenzo Ghiberti e Jacopo della Quercia, vinto dal Ghibert. OPERE: -OSPEDALE degli INNOCENTI: Edificato tra il 1419 ed il1444, l’Ospedale degli Innocenti era una struttura dedicata al ricovero degli orfanelli e delle ragazze madri. Lo schema dell'Ospedale degli Innocenti riprende lo struttura architettonica tipica dei "Spedali" medievali. La facciata è ripartita in due parti mediante cornici ed è definita, in basso, al basamento, con 9 gradini. Prima opera in cui applica il modulo attraverso il quale, stabilendo una misura standard vengono costruite tutte le altre strutture adiacenti. Le arcate a tutto sesto, 9 come i gradini, è pari all’altezza delle colonne e alla profondità del portico mentre l’arco sovrastante è alto la metà di questa misura. Rappresentò certamente una grande innovazione l’utilizzo della pietra scena in contrasto con il bianco dell’intonaco, scelti soprattutto per questioni di economicità.

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BRUNELLESCHI:

VITA: Filippo Brunelleschi (1377-1446) è considerato come uno degli artefici del Rinascimento fiorentino. Orefice, architetto e scultore, si pone come uno dei maggiori protagonisti dell’arte italiana. Anche se non era un pittore, Brunelleschi è stato un pioniere in prospettiva (prospettiva brunelleschiana) , nel suo trattato sulla pittura Alberti descrive come Brunelleschi avesse messo a punto un metodo per rappresentare gli oggetti in profondità su una superficie piana per mezzo di utilizzare un unico punto di fuga. A Brunelleschi si deve il recupero del classicismo nelle forme, l’utilizzo delle proporzioni matematiche e l’elaborazione del metodo di rappresentazione, attraverso le sue opere molti architetti hanno cercato di cogliere l’insegnamento. Introdusse il modulo come metro dell’architettura, ovvero un sistema di regole che stabilisce rapporti proporzionali tra le parti di una costruzione. La sua carriera ebbe inizio dapprima come orafo e scultore tuttavia solo all’età di 40 anni si dedicò interamente all’arte. All’età di 24 anni partecipò al concorso per la realizzazione della seconda porta del Battistero di Firenze, insieme a Lorenzo Ghiberti e Jacopo della Quercia, vinto dal Ghibert.

OPERE:

-OSPEDALE degli INNOCENTI: Edificato tra il 1419 ed il1444, l’Ospedale degli Innocenti era una struttura dedicata al ricovero degli orfanelli e delle ragazze madri. Lo schema dell'Ospedale degli Innocenti riprende lo struttura architettonica tipica dei "Spedali" medievali. La facciata è ripartita in due parti mediante cornici ed è definita, in basso, al basamento, con 9 gradini. Prima opera in cui applica il modulo attraverso il quale, stabilendo una misura standard vengono costruite tutte le altre strutture adiacenti. Le arcate a tutto sesto, 9 come i gradini, è pari all’altezza delle colonne e alla profondità del portico mentre l’arco sovrastante è alto la metà di questa misura. Rappresentò certamente una grande innovazione l’utilizzo della pietra scena in contrasto con il bianco dell’intonaco, scelti soprattutto per questioni di economicità.

-CUPOLA di S.MARIA del FIORE: L'opera, iniziata nell'estate del 1420, fu completata (lanterna esclusa) nel 1436. Brunelleschi dovette ricorrere a 2 concorsi per potersi aggiudicare il ruolo di architetto ingegnere della Cupola, il primo nel 1418 vinto grazie alla presentazione di un modellino che presentava una cupola autoportante a doppia calotta e costituita da 2 calotte parallele, inoltre Brunelleschi studiò l’illuminazione della cupola, e inoltre ritenne fosse necessaria la disposizione dei mattoni a spina di pesce per lo scarico di pesi e spinte; il secondo concorso fu nel 1432 nel quale si aggiudicò la realizzazione della lanterna della cupola. Dal punto di vista architettonico la costruzione della Cupola di Santa Maria del Fiore rappresenta l'evento che segnò l'inizio del Rinascimento, cioè la riscoperta dei modelli costruttivi dell'età classica e la contemporanea mutazione dell'organizzazione del cantiere, che vide la separazione fra i ruoli del progettista e del costruttore, tuttora adottata. La cupola fu costruita senza impiego di centine (struttura in legno o ferro) per sostenere la muratura. Per la realizzazione dell'opera Brunelleschi impiegò macchine innovative che egli stesso progettò. L'organizzazione del cantiere e la disponibilità di macchine capaci di spostare e sollevare ad altezze considerevoli pesi enormi giocarono un ruolo decisivo nella costruzione della cupola. Brunelleschi non lasciò né disegni né descrizioni verbali delle diverse macchine che ideò e utilizzò. Tuttavia, il carattere eccezionalmente

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innovativo delle sue macchine attirò l'attenzione dei più famosi ingegneri del Quattrocento. Soltanto nel 1471, con il posizionamento della lanterna che vide l'impiego di macchine concepite da Brunelleschi, la cupola potè dirsi completata. Nella primavera del 1601 la lanterna fu colpita da un fulmine che ne danneggiò la struttura. Fu tuttavia prontamente restaurata.

DONATELLO:

VITA: Firenze, 1386 – Firenze, 13 dicembre 1466, è stato uno scultore, orafo e disegnatore italiano. Con la sua lunghissima carriera fu uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, oltre che uno dei più celebrati scultori di tutti i tempi. Diede un contributo fondamentale al rinnovo dei modi della scultura, facendo accantonare definitivamente le esperienze del tardo gotico e superò i modelli dell'arte romana classica, all'insegna di un espressionismo nuovo e inquieto che pervade le sue opere migliori. Inventò lo stile "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori, che non impedisce la creazione di uno spazio illusorio, e padroneggiò le più disparate tecniche e materiali. Particolare fu la sua capacità di infondere umanità e introspezione psicologica alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia e vitalità trattenute ma perfettamente visibili.

-IL DAVID: Il David (o Mercurio) è una scultura in bronzo realizzata da Donatello all'incirca nel 1440. Misura 158 cm per un diametro massimo di 51 cm, realizzato probabilmente per il cortile di palazzo Medici, è di datazione molto controversa. La statua ha gli attributi sia dell'eroe biblico (la testa di Golia ai piedi, la spada) simbolo delle virtù civiche e del trionfo della ragione sulla forza bruta e sull'irrazionalità, sia del dio Mercurio (i calzari alati), dio dei commerci (l'attività della famiglia Medici) che decapitò Argo Panoptes, il gigantesco pastore dei cento occhi. La scultura non ha un lato privilegiato per la vista, anzi ruotandoci attorno si scoprono via via nuovi dettagli e si ha sempre una visuale armoniosa dell'intero corpo. Ad esempio la veduta di profilo permette di ammirare il caratteristico elmo a punta, mentre la veduta posteriore mostra tutta la sensualità androgina del corpo di giovinetto.

MASACCIO

VITA: Castel San Giovanni, 21 dicembre 1401 – Roma, estate 1428; fu uno degli iniziatori del Rinascimento a Firenze, rinnovando la pittura secondo una nuova visione rigorosa, che rifiutava gli eccessi decorativi e l'artificiosità dello stile allora dominante, il gotico internazionale. Partendo dalla sintesi volumetrica di Giotto, riletta attraverso la costruzione prospettica brunelleschiana e la forza plastica della statuaria donatelliana, inserì le sue «figure vivissime e con bella prontezza a la similitudine del vero» (Vasari) in architetture e paesaggi credibili, modellandole attraverso l'uso del chiaroscuro. Altra caratteristica della nuova pittura di Masaccio è la visione dell’uomo come centro fisico e morale e come figura dotata di sentimenti e di passioni. Masaccio non seguì il tradizionale apprendistato in una bottega, che sarebbe dovuto iniziare a dodici anni. Forse praticò i primi rudimenti in questo campo nella bottega del nonno e a contatto con il cognato, che era più grande di lui di soli sette anni ed all'epoca era l'unico pittore accreditato a Castel San Giovanni.

-TRINITA: conservato nella terza campata della navata sinistra della basilica di Santa Maria Novella a Firenze e databile al 1426-1428. Misura 317x667 cm ed è universalmente ritenuta una delle

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opere fondamentali per la nascita del Rinascimento nella storia dell'arte. Si tratta dell'ultima opera conosciuta dell'artista, prima della morte avvenuta a soli 27 anni. Se fino ad allora Masaccio era stato l'artista del reale, che calava le sacre scene, pur nella loro inalterata solennità, nella vita di tutti i giorni, con la Trinità si fa teologo, entrando a fondo nel mistero divino. Nelle precedenti rappresentazioni della Trinità lo sfondo era sempre o fatto d'oro oppure di cielo. Per la prima volta il tutto venne collocato in una grandiosa architettura dipinta, che è quindi uno spazio terreno, frutto dell'attività umana. La potenza illusionistica della volta a botte nello sfondo, fortemente scorciata, impressionò i contemporanei, che non avevano mai visto niente di simile. Ponendosi infatti a circa quattro metri di distanza, si ha l'illusione di una cappella che si apre nella navata.

BOTTICELLI

VITA: Firenze, 1º marzo 1445 – Firenze, 17 maggio 1510. Il suo vero e proprio apprendistato si svolse nella bottega di Filippo Lippi dal 1464 al 1467. Nel 1469 Botticelli lavorava già da solo, come dimostra la portata al Catasto del 1469 in cui è segnalato come operante in casa propria. Il 9 ottobre 1469 Filippo Lippi morì a Spoleto e nel 1470 Sandro mise bottega per conto proprio, dal 18 giugno al 18 agosto di quell'anno lavorò alla sua prima commissione pubblica. Fu l’artista più legato alla cerchia laurenziana seppe dare vita agli ideali propugnati dai filosofi fiorentini. Caratteristica principale del suo stile è l’uso ritmico della linea e il sapiente accostamento di colori delicati.