Brochure Turistica Di Gaeta

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Gaeta tourist information

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Tiella

Spagnoletta

olive in salamoia

7 spiagge di Gaeta

Sant’Agostino

nautica sportivavela

Nuoto-Sub

mountain bike

free clim-bing

Monte Orlando

mausoleo

polveriere

montagna spaccata

Santuario della SantissimaTrinità

Grotta del Turco

chiesa degli Scalzi

rione “Ca-stello”

“glie Sciusce”

San Vito

ArenautaAriana

Spiaggia 40remi

Pozzo del Diavolo

Fontania

Serapo

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Le originisi perdono nella leggenda: nel mito di

Ulisse che – racconta Omero – da queste partitrascorse più di un anno, sedotto dalla magaCirce; ma anche nel mito di Enea che, secondoVirgilio, qui seppellì l’amata nutrice Caieta (dacui deriverebbe il nome della città). Certo Gaetadiventò un porto importante in eeppooccaa rroommaannaa eun luogo di villeggiatura prestigioso di impera-tori e patrizi, consoli e senatori, che vi costrui-rono ville fastose con giardini, ninfei, templi,mausolei, di cui rimangono imponenti testimo-nianze. Arroccata su una penisola alta e roc-ciosa, facilmente difendibile, all’inizio delMedioevo la città offrì rifugio dai pirati. Finché ametà del X secolo, liberata dai Saraceni, si co-stituì in un dduuccaattoo aauuttoonnoommoo, con una propriaforza militare, propri statuti ed una propria mo-neta (il follaro), che permisera alla città di svi-luppare intensi traffici marittimi nel mediterraneoed essere considerata la quinta Repubblica Ma-rinara. A partire dal 1140, con la conquista diRuggiero II, Gaeta entrò a far parte di un regnounitario per i successivi sette secoli; ed in posi-

Regno di Napoli

Regnodelle Due Sicilie

Un dipinto di F. Vervloet, del 1850, oggialla Reggia di Caserta: Gaeta. Pio IX benedice i membri della famiglia reale, popolo e truppe.

Castello

cripta

Pinacoteca Comunale

chiesa di San Francesco

chiesa diSan Domenico Museo Diocesano

Duomo S.Erasmo

Cappella d’OroBiblioteca Comunale

Museo del Centro Storico Culturale “Gaeta”

Porta di Carlo VPorta di Carlo III

via Indipendenza

porticciolodi Santa Maria chiesa diSan Giovanni a Mare

Gran Guardia

chiesa della SS. Annunziata

L’oeuvre ultime

La S

toria

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epoca romana

ducato autonomo

zione strategica trastato della Chiesa eRegno di Napoli, neisecoli rafforzò le suefortificazioni. Castel-lo, torri, bastioni, mu-raglie si fecero sem-pre più imprendibili,di assedio in asse-dio, mentre continua-vano a sorgere edi-fici religiosi e civili, lechiese, i palazzi no-biliari e reali che ospitarono Ladislao di Du-razzo, Giovanna II e Alfonso d’Aragona. Con laconquista del RReeggnnoo ddii NNaappoollii da parte degliSpagnoli, nel 1504, Gaeta ebbe fortificazioniancor più poderose euna presenza militareimponente: dal suo por-to salpò la flotta pontifi-cia che sconfisse nel1571 gli ottomani a Le-panto, in Grecia (oggilo Stendardo di quell’epica battaglia, donatoalla città dal comandante Marcantonio Colonna,è nel Museo Diocesano). 1734: a conquistareGaeta fu Carlo di Borbone, fondatore del ramonapoletano della dinastia. Qui nel 1848 si rifugiòPapa Pio IX in fuga dalla Repubblica romana. Poila spedizione dei Mille, il dissolversi del RReeggnnooddeellllee DDuuee SSiicciilliiee, la ritirata di Francesco II di Bor-bone a Gaeta con la consorte Maria Sofia, sorelladell’imperatrice Sissi… e, nel 1860-61, l’assediodella città da parte delle truppe piemontesi: dram-matico, devastante, si concluse dopo 102 giornicon la resa del sovrano. Il 13 febbraio 1861 sottole mura di Gaeta terminò la dinastia borbonica esi ebbe il compimento dell’Italia unita.

“Tu pure, nutrice di Enea,morendo donasti/ o Gaeta,eterna fama alle nostre coste...”(Eneide,VII,1-4)

In alto, l’assedio di Gaeta nel 1861.A sinistra, Francesco II di Borbone, ultimo sovrano del Regno delle Due Sicilie.

Enea in una statua romana del II secolo avanti Cristo.

Castello

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L’oeuvre ultime

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aetaGLa

Città

epoca romana

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Regno di Napoli

Regnodelle Due Sicilie

è una città di 22.000 abitanti in provincia diLatina, sul litorale laziale, in posizione chiave tra i sitipiù prestigiosi d’Italia, vicino a Roma ed a Napoli, aPompei ed Ercolano, alla Reggia di Caserta e all’Ab-bazia di Montecassino, a Capri e Ponza. Città ricca diopportunità economiche e sociali grazie all'indubbia at-trattiva turistica e alla vivacità culturale, alla qualitàdella vita ed alla storica vocazione di "vetrina" per pro-dotti ed idee. Città dai mille piaceri, per il suo clima mitee temperato durante tutto l’anno, la sua squisita gastro-nomia, le splendide passeggiate in 59 ettari di parco nelcuore della città e per gli antichi quartieri, le chiese, i pa-lazzi che fanno di Gaeta un museo a cielo aperto. Apartire dall’imponente CCaasstteelllloo, che esisteva già daqualche secolo, quando Federico II di Svevia lo ampliònel 1227 come in seguito fecero gli angioini e gli ara-gonesi, da cui oggi l’attuale nome. Proseguendo per ilquartiere medioevale, dedalo di vicoli dagli scorci straor-

cripta

Pinacoteca Comunale

chiesa di San Francesco

dinari, grappoli di case antiche, orti, colonne romane, pa-lazzi nobiliari (qui nacquero Giovanni Caboto, papa Ge-lasio II, Tommaso de Vio, Sebastiano Conca), si scendeverso il mare, costeggiando la quattrocentesca cchhiieessaa ddiiSSaann DDoommeenniiccoo, fino ad arrivare al MMuusseeoo DDiioocceessaannoo,con il celebre stendardo di Lepanto, dipinti dal XIII alXIX secolo ed altri preziosi reperti. Accanto, il DDuuoommoo SS..EErraassmmoo (patrono della città) con lo splendido campa-nile, alto 57 metri, in stile arabo normanno del XII se-colo; tra le tante opere d'arte conservate nel duomo

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L’oeuvre ultimeIl Castello

Un vicolo del quartiere Medievale

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Castello

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L’oeuvre ultime

epoca romana

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Regnodelle Due Sicilie

Castello

occorre ricordare il notissimo Candelabro del cero pa-squale con 48 rappresentazioni a bassorilievo della vitadi Cristo e del Santo, e la seicentesca ccrriippttaa o succorpo,rivestita di stucchi, rilievi e tarsie marmoree policromeed un cancello in bronzo (1692) simile all'altro dellacappella di S. Gennaro nel duomo di Napoli. Dalduomo, passando per la PPiinnaaccootteeccaa CCoommuunnaallee d’artecontemporanea “Giovanni da Gaeta” che conserva unaricca collezione di opere, si risale alla monumentalecchhiieessaa ddii SSaann FFrraanncceessccoo, che domina un’alta scalinata:

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chiesa della SS. Annunziata

Hans Hartung L’oeuvre ultime ex Caserma Cosenz

La Chiesa di San Francesco

Il campanile del Duomo

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un tempo era una chiesetta con convento fatta costruiredal santo d’Assisi che qui visse intorno al 1222, e Ferdi-nando II di Borbone la riedificò in ricordo della presenzadi Pio IX a Gaeta. Se si scende dal Castello al ppoorrttiicccciioollooddii SSaannttaa MMaarriiaa, ecco l’austera e affascinante cchhiieessaa ddiiSSaann GGiioovvaannnnii aa MMaarree, eretta nell’XI secolo, con cupolain stile arabo, facciata con portale gotico e campani-letto a vela, pavimento leggermente inclinato. Di qui,passeggiando sul lungomare, si raggiunge Piazza Tra-niello con la GGrraann GGuuaarrddiiaa, un bell’edificio neoclassicocon porticato costruito nel 1786, e di fronte, il munici-pio del 1475 restaurato nell’ottocento da Ferdinando II.Riprendendo poi il lungomare si raggiunge la bellissimacchhiieessaa ddeellllaa SSSS.. AAnnnnuunnzziiaattaa, che risale al 1321 (diquella prima costruzione rimane un portale gotico sulfianco sinistro) ed è stata rifatta nel Seicento. Ed eccol’armoniosa facciata barocca di Andrea Lazzari, a cuidà slancio un campanile a vela con orologio maiolicatod’inizio Settecento. Elegantissimo l’interno a una na-vata, in cui spiccano tele pregiate di Luca Giordano eSebastiano Conca, ma anche un maestoso coro ligneoe, sulla parete di fondo, il grande polittico cinquecente-

Il gioiello della SS. Annunziata: unacappella rinascimentale rivestita dauna boiserie d’oro zecchino, con 19 ta-vole del Criscuolo raffiguranti l’infan-zia di Gesù. Un preciso riferimento alfatto che nel Trecento la cappella ap-parteneva a un’opera sociale dedicataai bambini. Sull’altare, l’Immacolata diScipione Pulzone: è pregando qui chePapa Pio IX trovò l’ispirazione per pro-clamare il dogma dell’ImmacolataConcezione.

LA CAPPELLA D’ORO

L’oeuvre ultime

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Regnodelle Due Sicilie

Castello

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Pinacoteca Comunale

chiesa di San Francesco

chiesa diSan Domenico Museo Diocesano

Duomo S.Erasmo

sco di Giovan Filippo Criscuolo. La chiesa è parte inte-grante dell’antica opera pia istituita dai cittadini diGaeta nel 1320-21 per fini assistenziali. Attraverso unaporticina si accede alla sacrestia e alla preziosissimaCCaappppeellllaa dd’’OOrroo. Nella stessa strada si può visitare laBBiibblliiootteeccaa CCoommuunnaallee “Salvatore Mignano” con l’ArchivioStorico ed il MMuusseeoo ddeell CCeennttrroo SSttoorriiccoo CCuullttuurraallee ““GGaaeettaa””che hanno un patrimonio librario ed un archivio storicotra i più ricchi della provincia di Latina, una sezione ar-cheologica con numerosi reperti di epoca romana, eduna pinacoteca arricchita di numerose opere pittorichedell’età medievale, tardogotica, rinascimentale e ba-rocca. Più avanti, sempre percorrendo il lungomare Ca-boto, si incontrano la PPoorrttaa ddii CCaarrlloo VV, eretta nel XVIsecolo e, poco dopo, la PPoorrttaa ddii CCaarrlloo IIIIII che facevaparte delle fortificazioni volute dal re nel Settecento. Siarriva così nel cuore pulsante della città, intorno apiazza della Libertà e alla pittoresca vviiaa IInnddiippeennddeennzzaa:quasi due chilometri di strada pedonale e vicoli caratte-ristici, casette basse dai colori pastello, con finestre fio-rite, balconi di ferro battuto, il bucato ad asciugare; ebancarelle, botteghe artigiane, boutiques.

porticciolodi Santa Maria chiesa diSan Giovanni a Mare

Gran Guardia

chiesa della SS. Annunziata

L’oeuvre ultime

La Chiesa di San Giovanni a Mare

Porta Carlo III

Via Indipendenza

epoca romana

ducato autonomo

Regno di Napoli

Regnodelle Due Sicilie

Castello

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Pinacoteca Comunale

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Museo del Centro Storico Culturale “Gaeta”

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chiesa della SS. Annunziata

L’oeuvre ultime

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Le T

radiz

ioni

Il borgo

La storia, la natura ed il climahanno creato i presuppostiper un patrimonio gastrono-mico di assoluto rilievo: bastipensare che il primo docu-mento scritto nel quale è ri-portata la parola pizza ècontenuto nel Codex Diplo-maticus Caietanus dell’anno997. Tra i sapori unici diGaeta la TTiieellllaa, antica ricettache un tempo, per contadini epescatori, era un piatto unico:due sfoglie di pasta tirata amano, ripiene di verdure opesci a scelta, polpi, alici, ci-polle, scarola o altri ingre-

dienti tipici della dieta mediterranea. LaSSppaaggnnoolleettttaa, caratteristico pomodoro dalla formaa spicchi e dal gusto intenso che profuma di mare.Le oolliivvee iinn ssaallaammooiiaa, famose in tutto il mondo: leGaeta’s olives si vendono anche nei supermercatida New York a Hong Kong. Ed ancora le alici sa-late, le cozze del Golfo e tutti i prodotti dellapesca, e la grande varietà di dolci natalizi.

7 spiagge di Gaeta

Sant’Agostino

nautica sportivavela

Nuoto-Sub

mountain bike

free clim-bing

Monte Orlando

mausoleo

polveriere

montagna spaccata

Santuario della SantissimaTrinità

Grotta del Turco

SAPORI DI MARE

contadino e marinaro con-serva storia e tradizioni, comequella millenaria della cantie-ristica navale, ancora oggi ap-prezzata. Tra i siti più interes-santi la cchhiieessaa ddeeggllii SSccaallzzii,del XV secolo, dedicata allaMadonna di Porto Salvo chesi festeggia la seconda dome-nica di agosto con una pro-cessione a mare alla qualepartecipano decine di imbar-cazioni, e l’antico rriioonnee ““CCaa--sstteelllloo”” primo insediamento dipescatori e contadini fin dal-l’alto medioevo. Altra anti-chissima tradizione è quellade ““gglliiee SScciiuussccee””: orchestrineitineranti che portano i lorocanti augurali in strada e nellecase la sera di San Silvestro.

San Vito

ArenautaAriana

Spiaggia 40remi

Pozzo del Diavolo

Fontania

Serapo

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oschiB

La N

atura

Tiella

Spagnoletta

olive in salamoia

7 spiagge di Gaeta

Sant’Agostino

nautica sportivavela

Nuoto-Sub

mountain bike

free clim-bing

di leccio, sughero, pino d’aleppo, una macchiamediterranea profumata di essenze aromatiche e larara palma nana: i 59 ettari del MMoonnttee OOrrllaannddoo sonouno straordinario parco naturale a picco sul mare e nelcuore di Gaeta. Con antichi tesori: il maestoso mmaauussoolleeoodel console romano Lucio Munazio Planco, costruito in-torno al 20 a.C. e tra i meglio conservati dell’antichità,le ppoollvveerriieerree borboniche tra-sformate in aree museali. E, inuno scenario mozzafiato, lammoonnttaaggnnaa ssppaaccccaattaa: tre pro-fonde fenditure che la leg-genda attribuisce al momentodella morte del Cristo. Lungo lascalinata è possibile notare lacosiddetta “mano del turco”:l’impronta della mano di un ma-rinaio, incredulo per l’avveni-mento, al cui tocco la rocciadivenne morbida come cera. A ricordare questi eventi il SSaannttuuaarriioo ddeellllaa SSaannttiissssiimmaaTTrriinniittàà, una Via Crucis, una cappella dove pregaronoSan Francesco, San Bernardino da Siena, San FilippoNeri e vari papi. Accanto al santuario, una ripida scali-nata porta alla spettacolare GGrroottttaa ddeell TTuurrccoo.

Percorso nel Parco di Monte Orlando

La grotta del Turco

Il Santuario della SS. Trinità

chiesa degli Scalzi

rione “Ca-stello”

“glie Sciusce”

San Vito

ArenautaAriana

Spiaggia 40remi

Pozzo del Diavolo

Fontania

Serapo

Tiella

Spagnoletta

olive in salamoia

7 spiagge di Gaeta

Sant’Agostino

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Monte Orlando

mausoleo

polveriere

montagna spaccata

Santuario della SantissimaTrinità

Grotta del Turco

chiesa degli Scalzi

rione “Ca-stello”

“glie Sciusce”

San Vito

ArenautaAriana

Spiaggia 40remi

Pozzo del Diavolo

Fontania

Serapo

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abbiaIl M

are

S

Tiella

Spagnoletta

olive in salamoia

e rocce per uno dei tratti di costa più suggestivi delTirreno. Sono le famose 77 ssppiiaaggggee ddii GGaaeettaa, stazionebalneare tra le più ricercate: sabbia finissima, mare lim-pido, calette e grotte segrete da esplorare a piedi, inapnea e solo in certi casi con le bombole. Alcune dellepareti a strapiombo sull’acqua offrono straordinarie pa-lestre per il free climbing. I luoghi sono spettacolari, inomi evocativi. Come SSaanntt’’AAggoossttiinnoo, l’arenile più lungo,su cui si affacciano i rossi contrafforti del Monte Mo-neta, riservati ai rocciatori.

nautica sportivavela

Nuoto-Sub

mountain bike

free clim-bing

Monte Orlando

mausoleo

polveriere

montagna spaccata

Santuario della SantissimaTrinità

Grotta del Turco

Spiaggia di Serapo

Spiaggia dell’Ariana

Spiaggia dell’Arenauta

foto

di S

ebas

tiano

e P

aola

Min

niti

chiesa degli Scalzi

rione “Ca-stello”

“glie Sciusce”

San Vito

ArenautaAriana

Spiaggia 40remi

Pozzo del Diavolo

Fontania

Serapo

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Tiella

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olive in salamoia

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Monte Orlando

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montagna spaccata

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Grotta del Turco

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“glie Sciusce”

San Vito

ArenautaAriana

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Fontania

Serapo

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olive in salamoia

7 spiagge di Gaeta

Sant’Agostino

Luogo ideale per la nnaauuttiiccaa ssppoorrttiivvaa eda diporto. Stadio naturale della vveellaagrazie alle forti brezze del Golfo. Buonadotazione di impianti sportivi. NNuuoottoo--SSuubb attorno agli isolotti e nelle grottemarine, mmoouunnttaaiinn bbiikkee sulle pendici di unimmenso parco naturale nel cuore dellacittà. E, vera esclusiva, la possibilità discalare con chiodi, corde o in ffrreeee cclliimm--bbiinngg le rocce del Monte Moneta o delMonte Orlando, a picco sul mare.

Monte Orlando

mausoleo

polveriere

montagna spaccata

Santuario della SantissimaTrinità

Grotta del Turco

A MISURA DI SPORT

chiesa degli Scalzi

rione “Ca-stello”

“glie Sciusce”

O SSaann VViittoo, che si raggiunge dal mare e attraverso al-berghi esclusivi: una spiaggetta circondata di roccepiene di anfratti e caverne. Oppure l’AArreennaauuttaa, regnodei naturisti, isolato e selvaggio. L’AArriiaannaa, sintesi di dueparole, “aria sana”, una spiaggia circondata dallamacchia mediterranea e dominata dal cosiddetto “sco-glio dei tre cani”. La piccola e suggestiva SSppiiaaggggiiaa 4400rreemmii, dal nome di un’antica nave che qui naufragò,dove si arriva solo a nuoto o in barca. Nelle vicinanzec’è il PPoozzzzoo ddeell DDiiaavvoolloo, un foro nella roccia che pre-cipita per cinquanta metri fino al mare, accessibile dal-l’alto o dall’acqua con maschera e pinne. FFoonnttaanniiaa, dalnome del console romano Gneo Fonteo che scoprì que-sto paradiso naturale e vi costruì la sua villa estiva, dicui si vedono ancora i resti: davanti, un isolotto e fon-dali multicolori pieni di pesci, meta ambita dai subac-quei. E infine SSeerraappoo, la spiaggia dei gaetani, unchilometro e mezzo di sabbia e mare pulitissimo nelcuore della città: una spettacolare mezzaluna a ridossodel borgo medievale, del Parco Naturale di Monte Or-lando, della riserva marina Oasi blu, e dell’imponentemontagna spaccata, attorno a cui è nato il santuariodella Santissima Trinità.

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Tiella

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7 spiagge di Gaeta

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