Brianti vince a Fes - Federazione Italiana Tennis E IL TENNIS MARAT SAFIN Anno VIII ... Danilo...

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Vinci raddoppia a Barcellona Brianti vince a Fes ROGER FEDERER I NUMERI DI UN CAMPIONE AZZURRE IN FED CUP APPUNTAMENTO AL 2012 IO E IL TENNIS MARAT SAFIN Anno VIII - Numero 5 Maggio 2011 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI www.federtennis.it www.supertennis.tv 50! e...

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Vinci raddoppia a Barcellona

Brianti vince a Fes

ROGER FEDERERI NUMERI DI UN CAMPIONE

AZZURRE IN FED CUPAPPUNTAMENTO AL 2012 IO E IL TENNISMARAT SAFIN

Anno VIII - Numero 5 Maggio 2011 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI

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50!e...

Non è mai troppo tardi

3Super Tennis

DI GIANCARLO BACCINI

il fondo

AAprile, il mese del ritorno del grande circo bianco sulla terra battuta europea, ci ha portato non sol-tanto qualche spiraglio di luce che faticosamente squarciasse il fitto buio del nostro settore ma-schile ma anche la conferma che il nostro settore femminile merita la prima posizione nella classifi-ca mondiale per Nazioni stilata dalla Federazio-ne Internazionale. A dispetto della dura sconfitta subita nella semifinale di Mosca dalla nazionale di Fed Cup priva di Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, infatti, le giocatrici azzurre si sono ag-

giudicate due tornei WTA back-to-back, quello di Fez con Alberta Brianti e quello di Barcellona con Roberta Vinci.Si è trattato del 49.mo e del 50.mo successo di una donna italiana in un torneo del massimo cir-cuito internazionale nel giro di meno di 20 anni (alcuni dicono che in realtà uno di questi succes-si, ottenuto nel 1982 da Sabina Simmonds, non

vada conteggiato, ma, abbiano ragione o no, la sostanza del discorso non cambia). E’ il segno di una continuità vincente e dunque, perché no?, dell’esistenza di una vera e propria scuola italiana. Il che smentisce clamorosamente i professionisti del disfattismo, le cui mamme sono sempre in-cinte anche a dispetto del fatto che certi storici stalloni ormai non sono più fertili per via dell’età e della mancanza di allevatori che gli forniscano la biada (è infatti noto che i disfattisti si riproduco-no anche per partenogenesi o per gemmazione, essendo sostanzialmente l’uno il clone dell’altro).Se la storia d’amore di Roberta Vinci con Bar-cellona (tre finali e due vittorie…) è uno di quei singolari case history che prima o poi meritereb-bero un’indagine davvero approfondita, il fatto che Alberta Brianti abbia colto il suo primo titolo all’età di 31 anni rappresenta invece non soltanto la duplice conferma che “nothing is impossibile” e che, come tutti si sono giustamente affannati a sottolineare, “gli italiani maturano tardi”. Alber-ta ha infatti dimostrato soprattutto un’altra cosa: che, cioè, la normalità, il senso della misura e l’ap-proccio mentalmente positivo pagano assai di più della famelica e infondata autostima che talvolta spinge i giocatori italiani a reputarsi arrivati prima ancora di essere partiti, facendo commetter loro errori spesso irreparabili.Quando ha attribuito parte del merito del suo trionfo al fatto di essere stata convocata per la pri-ma volta in Nazionale alla sua età, Alberta Brian-ti ha involontariamente impartito ai più giovani colleghi una lezione di savoir vivre che potrebbe risultare davvero preziosa a chi avesse avuto la capacità e l’umiltà di ascoltarla e di capirla. Non è mai troppo tardi, davvero.

Roberta Vinci e Alberta Brianti

dal 1973

Via Pila Cipolla, 6 - 40026 IMOLA (Bo)[email protected]

Tel 0542.666381Fax 0542.665074

Maestri nel campo

Cremonini S.R.L.

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6 Primo piano Federer, il più grande ma…

10 Primo Piano Fed Cup: il ciclo vincente non è finito

12 Primo Piano FIT e Dunlop, una partnership vincente

20 Vita da circolo I vantaggi del Pro Shop

22 L’angolo tecnico La strategia della tensione

26 Io e il Tennis MARAT SAFIN Bello e impossibile…

28 Panorama Tennis al quarto posto In Italia

Dove si gioca a giugno - News - Giudici di Gara - Paddle

32 La voce delle Regioni

41 Beach Tennis Spettacolo d’estate

43 Tennis in Carrozzina Il nuovo che avanza

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SU QUESTO NUMERO

Le rubriche 15 IL PROCESSO DEL MESE Nadal sotto accusa: troppo buono

17 LARGO AI GIOVANI Marco Cecchinato

19 IL DOTTOR PARRA RISPONDE Lo sport come terapia

24 MAESTRI Racchetta gialla: insegnamento e metodologie

45 GIUGNO 2011 SU SUPERTENNIS TV

46 LA POSTA DI NICOLA Pietrangeli risponde alle vostre domande

46 PROMOSSI & BOCCIATI Le pagelle di Giancarlo Baccini

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FEDERER il più grande ma…In una classifica pubblicata dall’Atp e che valuta il rendimento nel set decisivo, Federer è solo al 23° posto tra i giocatori vincenti nel set decisivo. Staccatissimo dai vari Borg, Nadal e Connors. In passato era talmente più forte della concorrenza che non doveva lottare per imporsi. Adesso che il margine si è ridotto, diventano sempre di più quelli che possono costringerlo a lunghe e dispendiose battaglie. Per Roger è giunto il momento di mettere da parte il fioretto e tirare fuori la sciabola per giocarsela fino in fondo. O meglio, fino all’ultimo set

La parola “declino”, più volte accostata al suo nome in passato, viene trattata con mol-ta cautela dagli stessi addetti ai lavori, che avevano improvvidamente intonato il “de profundis” all’indomani della sconfitta con-tro Nadal nella finale degli Australian Open 2009, conclusasi in una valle di lacrime. Pochi mesi più tardi, grazie alla vittoria nel tanto anelato Roland Garros, gli stessi che a inizio anno lo davano per finito, erano pronti a ribattezzarlo il più grande giocatore di tutti i tempi, quando a Wimbledon superava i 14 titoli negli Slam di Pete Sampras.Condannato a vincere e a fare i conti con il suo stesso passato, lo svizzero non è libero di perdere. Se le sconfitte di Dubai e Indian

DI GIORGIO SPALLUTO

67 titoli in singolare, 16 nei tornei del Gran-de Slam (6 Wimbledon, 1 Roland Garros, 5 US Open e 4 Australian Open), 5 Masters Cup (Atp Finals) e un oro olimpico in dop-pio. Unico giocatore ad aver vinto due tor-nei dello Slam per 5 anni consecutivi, 285 settimane al vertice del ranking ATP, 22 finali slam e 23 semifinali consecutive (Wimble-don 2004 - Australian Open 2010). Detentore del record assoluto di finali con-secutive nei tornei del Grande Slam: 10 da Wimbledon del 2005 agli US Open del 2007; Roger è uno dei sette giocatori del-la storia ad essersi aggiudicato almeno una

volta tutti e quattro i tornei dello Slam.Numeri da capogiro, trionfi e record, per una vita passata a contare, ad essere pa-ragonato di continuo con i grandi del pas-sato, che adesso deve fare i conti con una realtà un po’ differente. Dopo aver domi-nato per più di un lustro, per la prima volta dal 2003, ossia dal primo successo a Wim-bledon, Roger Federer non detiene alcun titolo dello slam. Non solo. In nessuno degli ultimi quattro major è mai giunto in finale. Un vero e proprio affronto per “Sua Conti-nuità”, lui che, solo lo scorso anno, a Mel-bourne, centrava l’ottava finale consecutiva in uno slam, dopo essersi aggiudicato la 23esima semifinale di fila.

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A sinistra Roger Federer alza il trofeo conquistato lo scorso novembre al Master di Londra

Wells, contro l’inavvicinabile Djokovic di questo inizio di stagione, erano ampiamente giustificabili con lo straordinario momento di forma palesato dal suo avversario, qual-che campanellino d’allarme era cominciato a risuonare dopo la stesa inflittagli a Mia-mi da Rafael Nadal. In balia dell’avversario dall’inizio alla fine, Roger non ha mai dato l’impressione di poter rovesciare l’inerzia del match. E’ proprio questa sua scarsa capacità di reagire, evidenziata maggiormente dalla sconfitta subita da Melzer a Monte-Carlo, a destare qualche perplessità sul futuro pros-simo del campione svizzero. Si dirà, Federer ha perso “solo” 5 partite nei primi quattro mesi dell’anno, subendo peral-

tro tre sconfitte da Djokovic, una da Nadal e Melzer. Il problema è che, però, nello stesso arco di tempo Roger non ha mai battuto un top ten, lui che proprio nella percentuale di vittorie contro i primi 10 (66,2%) è secondo nell’Era open solo a Bjorn Borg, primo con il 70,5 % di successi.E’ fisiologico come, con il passare degli anni, il margine sui suoi immediati inseguitori si sia man mano assottigliato. Tale era la sua superiorità sulla concorrenza in passato, che Federer non era quasi mai chiamato a battersi eccessivamente per avere la meglio su qualsiasi avversario che non si chiamasse Rafael Nadal. Adesso che il lotto dei gioca-tori in grado di insidiarlo si è notevolmente

arricchito, Federer deve mettere in conto nuove e sempre più numerose battaglie, magari decise sul filo di lana. Il fatto che ne-gli ultimi dodici mesi, per ben 4 volte non sia riuscito a portare a casa altrettanti incontri in cui aveva avuto matchpoint a disposizione (Baghdatis a Indian Wells, Berdych a Miami, Djokovic agli US Open e Monfils a Bercy) ha corroborato il sospetto, già affiorato in altre occasioni, che nei momenti cruciali lo svizze-ro non sia mai stato cinico e spietato come altri campioni della sua levatura. Ad avvalorare questa tesi, ci pensa una classifica pubblicata dall’Atp e che valuta il rendimento nel set decisivo (il quinto negli slam, il terzo nei restanti tornei) e che com-

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prende tutti i giocatori dell’Era Open. Eb-bene, le prime tre posizioni non riservano sorprese. Al primo posto ritroviamo Bjorn Borg, con una percentuale di set decisivi vin-ti, pari al 75%. E’ giusto sottolineare come le statistiche dell’orso svedese, soprannomi-nato “Ice” non a caso, beneficino del ritiro prematuro dello scandinavo che a 26 anni preferì appendere la racchetta al chiodo evitando, così, di macchiare la sua brillante media realizzativa.Subito alle spalle di Borg, ci sono i due più grandi fighter del tennis moderno, Rafael Nadal (vincitore del 69,6% dei set decisivi) e, terzo, Jimmy Connors (69%). Un podio quin-di di tutto rispetto per tre tennisti arcinoti per la loro combattività. Scorrendo la clas-sifica troviamo al quarto posto, a un’incolla-tura di distanza da “Jimbo”, John McEnroe, seguito a ruota da Novak Djokovic, recente protagonista a Indian Wells e Miami di due vittorie tiratissime al terzo set su uno “spe-cialista” dell’ultimo parziale come Rafael Nadal.In questa speciale Top 10 non mancano campioni del calibro di Boris Becker (7°), John Newcombe (8°), Pete Sampras (9°) e un altro satanasso come Lleyton Hewitt al decimo posto. Il grande Rod Laver si piazza subito alle spalle di Ashe e Wilander. In que-sta messe di campioni che affolla la parte alta di questa classifica, stona l’assenza pro-prio di Roger Federer, uno che ha fatto della continuità dei risultati uno dei suoi marchi di fabbrica. La straordinaria percentuale di match vinti in carriera (81,1) cala decisamen-te al 65,3 se si considerano solo gli incontri conclusisi al terzo/quinto set. Nella classifica precedente Federer si piazza solo al 23° po-sto, dietro anche ai vari Andy Murray (14°), Gilles Simon (17°) ed Andy Roddick (21°). Tutti giocatori, questi ultimi, non in grado di competere con lo svizzero in fatto di talento ma che, a differenza di Roger, sono spesso riusciti a ovviare con il carattere e la grinta alle lacune di carattere tecnico. Ancora più impietosa è la classifica dei più vincenti al 5° set. Al primo posto, questa volta, non c’è Borg che tenga, di fronte alla splendido score di Rafael Nadal, vincitore 14 volte su 17 incontri. Lo svedese deve accon-tentarsi del 4° posto con il comunque ottimo bilancio di 24 vinte e 6 perse. Vi state chie-dendo come è messo Federer? Se migliora o peggiora il suo piazzamento rispetto alla precedente classifica? Con 18 vittorie e 14 sconfitte, lo svizzero precipita al 92° posto di questo particolare ranking. Una percentuale di poco superiore al 50% che sicuramente sconta un inizio di carriera un po’ letargico

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rispetto ad altri campioni del suo calibro, ma che non può non essere messa in cor-relazione con il dato relativo alle ultime tre finali perse da Federer in uno slam: Wimble-don 2008, Australian Open 2009 e US Open 2009. In tutte queste occasioni lo svizzero fu sconfitto al quinto set, per due volte da Na-dal al termine di altrettanti psicodrammi, e da Del Potro a New York. Nel mezzo ci fu sì il successo ai danni di Andy Roddick per 16-14 a Wimbledon 2009, ma quello fu un match rocambolesco in cui l’americano sciupò una marea di occasioni per chiudere la partita in precedenza. Insomma, al dato statistico più generale che evidenzia come Federer non abbia la stes-sa concretezza e lo stesso cinismo di altri grandi campioni del passato, oltre che de-gli attuali Nadal e Djokovic, si unisce il peso dell’età che comincia a palesarsi nei match più onerosi dal punto di vista fisico. A Mel-bourne come a Indian Wells, Federer ha di-mostrato in alcuni frangenti di poter reggere il confronto anche contro il miglior Djokovic, finendo però per cedere proprio dal punto di vista fisico. Adesso che il margine, anche sugli altri av-versari, si è ridotto, diventano sempre di più quelli che possono costringerlo a lunghe e dispendiose battaglie, cui Roger non è mai stato abituato. Alla soglia dei 30 anni riuscirà a trovare le giuste motivazioni per misurarsi quasi alla pari contro giocatori che, un tem-

po, al solo udire il suo nome, avrebbero al-zato bandiera bianca? Il resto del mondo è più vicino, caro Roger. Forse è il momento di mettere da parte il fioretto e tirare fuori la sciabola per giocarsela fino in fondo. O meglio, fino all’ultimo set.

I migliori nel set decisivo Giocatore % Vinte Perse1 Bjorn Borg 75,0 123-412 Rafael Nadal 69,6 94-413 Jimmy Connors 69,0 232-1044 John McEnroe 68,6 162-745 Novak Djokovic 68,5 74-346 Johan Kriek 68,1 128-607 Boris Becker 68,0 172-818 John Newcombe 67,9 95-459 Pete Sampras 67,4 188-9110 Lleyton Hewitt 67,4 163-7911 Mats Wilander 67,4 128-6212 Arthur Ashe 67,3 173-8413 Rod Laver 67,3 103-5014 Andy Murray 66,7 70-3515 Thomas Muster 66,3 173-8816 Tom Okker 66,0 136-7017 Yevgeny Kafelnikov 65,8 200-10418 Guillermo Vilas 65,8 173-9019 Eddie Dibbs 65,5 154-8120 Andy Roddick 65,4 125-6621 Paolo Bertolucci 65,4 87-4622 Ivan Lendl 65,3 188-10023 Roger Federer 65,3 147-78

I migliori al quinto set Giocatore % Vinte Perse1 Rafael Nadal 82,4 14-32 Johan Kriek 81,8 18-43 Ross Case 81,3 13-34 Bjorn Borg 80,0 24-65 Harold Solomon 76,2 16-56 Aaron Krickstein 75,7 28-97 Younes El Aynaoui 75,0 12-48 Bob Carmichael 73,3 11-49 Thierry Champion 73,3 11-410 Chris Lewis 72,2 13-5- - - -12 Novak Djokovic 70,6 12-516 Boris Becker 69,6 32-1418 Pete Sampras 68,8 33-1530 John McEnroe 67,6 25-1231 Ilie Nastase 66,7 34-1737 Thomas Muster 65,4 17-938 Lleyton Hewitt 65,2 30-1644 Yevgeny Kafelnikov 64,5 20-1149 Jimmy Connors 63,4 26-1551 Ivan Lendl 63,2 36-2180 Andre Agassi 58,7 27-1983 Stefan Edberg 57,8 26-1990 Arthur Ashe 56,7 17-1392 Roger Federer 56,3 18-14

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Il ciclo vincente non è finitoLe azzurre di Fed Cup sono state sconfitte in semifinale dalla Russia. A Mosca si è interrotta dopo oltre tre anni la serie positiva della nostra nazionale femminile che non perdeva un incontro dalla sfida contro la Spagna a Napoli nel febbraio del 2008. Da allora otto successi e due titoli mondiali (2009 e 2010, il primo era arrivato nel 2006). Capitan Barazzutti: “Abbiamo una grandissima squadra che, ne sono certo, ci regalerà altre soddisfazioni. Si ricomincia il prossimo anno”

Magasport, modernissimo palazzetto capa-ce di ospitare 14mila spettatori, costruito nel 2007 in occasione dei Campionati Mondia-li di hockey su ghiaccio, non lascia adito a dubbi. Va però dato atto alle azzurre di aver lottato contro fino all’ultima palla contro una squadra fortissima che poteva schierare la numero tre del mondo Vera Zvonareva, fina-lista lo scorso anno a Wimbledon e agli US Open, Svetlana Kuznetsova, che in bacheca

DI ANGELO MANCUSO

MOSCA - Una sconfitta dopo oltre tre anni ci può anche stare. Soprattutto se a battere in semifinale a Mosca le azzurre, per di più prive di Francesca Schiavone e Flavia Pen-netta, è la Russia. Quella Russia che con l’Ita-lia ha dominato le ultime edizioni della Fed Cup: quattro titoli per le ragazze dell’est, tre per le azzurre, gli ultimi due consecutivi.

Russia-Italia 5-0 in una Mosca ancora im-biancata dalla neve a metà aprile (pensate un po’…). Si è interrotta dopo oltre tre anni la serie positiva della nostra nazionale fem-minile che non perdeva un incontro dalla sfida contro la Spagna a Napoli nel febbraio del 2008. Da allora otto successi e due titoli mondiali (2009 e 2010, il primo era arrivato nel 2006). Il risultato della sfida giocata sul campo veloce allestito allo Sports Palace

Russia e Italia durante la cerimonia di sorteggio a Mosca

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vanta due titoli dello Slam (US Open 2004 e Roland Garros 2009), oltre alle emergenti Anastasia Pavlyuchenkova e Ekaterina Ma-karova. Capitan Barazzutti aveva invece con-vocato Alberta Brianti, Maria Elena Camerin, Sara Errani e Roberta Vinci. Per la Brianti, 31 anni, è stata la prima presenza in maglia az-zurra. La Camerin, 29 anni, rientrava in Fed Cup dopo sei anni: l’ultima volta aveva gio-cato nell’aprile del 2005 a Brindisi proprio contro la Russia. Un 5-0 che non rende i giusti meriti alle nostre ragazze. La Vinci, con il suo tennis tutto tocco e talento, ha messo paura nella prima giornata alla Kuznetsova vincendo il secondo set, e impegnato nella seconda la Zvonareva. La Errani, con la sua proverbiale grinta, ha giocato un match vero contro la Pavlyuchenkova, cedendo solo in due tie break, anche se ormai si era sul tre a zero per le russe ed il risultato ormai non contava più. “Corrado mi aveva chiesto di giocare al massimo anche se il risultato era già acquisito e se me lo chiede il nostro ca-pitano io faccio qualunque cosa…”, ha poi detto Sara. Una frase che fa capire la com-pattezza della squadra. Cosa che sottolinea proprio Barazzutti facendo un bilancio del-la semifinale giocata a Mosca: “La Russia è certamente una delle squadre più forti del mondo, le nostre avversarie hanno giocato tutte molto bene. La Zvonareva si è presen-tata in grandissima forma, la Kuznetsova ha dimostrato ancora una volta di essere una giocatrice da Fed Cup. Hanno meritato la finale. Roberta ha giocato due partite bel-lissime sia contro al Kuznetsova che con la Zvonareva. In entrambi i casi ha interpretato molto bene il match mostrando un tennis di altissimo livello contro due avversarie fortis-sime. Sara ha giocato con grandissima inten-sità contro la Pavlyuchenkova, anche se il ri-sultato era già deciso. E’ stato un match vero e questo mi soddisfa. Tutte le ragazze della squadra hanno tirato fuori quel che avevano onorando al massimo la maglia azzurra con tutta la loro energia e forza”. Si ricomincia nel 2012 e il capitano è già proiettatto al futuro. Il ciclo vincente non si chiude qui e lo sottolinea: “Da Mosca torniamo con un risultato negativo ma con una grandissima squadra che, ne sono certo, ci darà altre vit-torie e ancora grandissime soddisfazioni. Si ricomincia il prossimo anno”.Sulla sfida con la Russia si è espresso anche il Presidente della FIT Angelo Binaghi nel corso di “Tennis Club”, il talk show del mar-tedì in onda su SuperTennis. “Roberta Vinci e Sara Errani formano un’ottima squadra an-che senza Francesca Schiavone e Flavia Pen-netta e potrebbero tranquillamente restare

in serie A - ha detto il Presidente - abbiamo perso con la Russia che, con l’Italia, domi-na da diverse stagioni in Fed Cup. Resta il rammarico di non aver potuto schierare la formazione migliore. La Russia è l’unica av-versaria che in questi anni non siamo riusciti a battere sia in casa che in trasferta come abbiamo fatto con altre squadre come la Francia o gli Stati Uniti. Peccato aver inter-rotto una striscia fantastica di oltre tre anni senza sconfitte a causa dell’infortunio della Pennetta e per la richiesta della Schiavone di poter, per una volta, saltare un turno. Una scelta di programmazione che mi ha comu-nicato lei stessa chiamando me per primo e che andava rispettata perché non stiamo parlando di un ragazzino di 19 anni ma di un’atleta, una campionessa, di 31. Anche se, lo sottolineo, le ho manifestato tutti i miei dubbi. Questa squadra tuttavia ha ancora davanti due, tre anni a grandissimi livelli”. Lo stesso Binaghi ha precisato: “La storia recen-te della maglia azzurra è quella di Francesca Schiavone, una giocatrice che ha dato tan-tissimo al tennis italiano ed è stata grande protagonista in questa competizione insie-me alla Pennetta e alle altre ragazze della squadra. Il suo caso è assolutamente diverso rispetto a quelli che abbiamo vissuto negli anni scorsi nel settore maschile con alcuni ra-gazzi che hanno sbagliato. La maglia azzurra rappresenta il primo dovere di un atleta nei confronti di chi lo ha aiutato a diventare un campione, rappresenta un esempio per i più giovani e la Federazione è il sistema attorno al quale cresce un atleta. La Schiavone tutti questi valori li ha rappresentati e valorizza-ti al massimo, Francesca su questi valori ha costruito la sua carriera. Non a caso qualche tempo fa avevo definito la Schiavone e la Pennetta come i nostri Totti e Nesta”.

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A NOVEMBRE LA FINALE

RUSSIA-REP.CECA SU SUPERTENNIS

Sarà Russia-Repubblica Ceca la finale della Fed Cup 2011 in programma il 6 e 6 novem-bre (sarà trasmessa da SuperTennis, la tv della FIT). Alla Spiroudome di Charleroi (ve-loce indoor), in Belgio, la Repubblica Ceca ha battuto per 3-2 le padrone di casa prive di Kim Clijsters. Per la Repubblica Ceca si tratta della prima finale da quando è diven-tata una nazione indipendente (1993). In precedenza infatti la Cecoslovacchia ave-va messo in bacheca ben cinque trofei tra il 1975 ed il 1988. La Russia vanta quattro titoli (2004, 2005, 2007 e 2008). Prima di questi successi aveva giocato altre quattro finali: dal 1968 al 1991 come URSS, quindi nel 1992 come CSI.

Russia-Italia 5-0Vera Zvonareva (RUS) b. Sara Errani (ITA) 60 62Svetlana Kuznetsova (RUS) b. Roberta Vinci (ITA) 62 67 (4) 61Vera Zvonareva (RUS) b. Roberta Vinci (ITA) 64 62Anastasia Pavlyuchenkova (RUS) b. Sara Er-rani (ITA) 76 (5) 76 (4)Ekaterina Makarova/Anastasia Pavlyu-chenkova (RUS) b. Alberta Brianti/Maria Elena Camerin (ITA) 76 (3) 61

Belgio-Repubblica Ceca 2-3Kvitova (CZE) b. Flipkens (BEL) 62 76(4)Wickmayer (BEL) b. Zahalavova Strycova (CZE) 64 64Kvitova (CZE) b. Wickmayer (BEL) 57 62 64 Flipkens (BEL) b. Zahalavova Strycova (CZE) 62 63Benesova/Zahalavova Strycova (CZE) b. Flipkens/Wickmayer (BEL) 64 64

USA E AUSTRALIA IN SERIE BA Stoccarda nei playoff per il World Group netto successo della Germania di Andrea Petkovic e Julia Goerges che liquidano per 5-0 gli Stati Uniti di Oudin e McHale. E così gli Usa, dopo due finali consecutive, sempre sconfitti dall’Italia, retrocedono nel Gruppo II, in pratica la “serie B” della Coppa:per il team a stelle e strisce si tratta della prima retrocessione da quando esiste il gruppo mondiale (1995).Grandissima sorpresa a Melbourne dove l’Ucraina, pur senza le sorelle Bondarenko, è riuscita a battere al doppio decisivo l’Australia, che aveva dovuto fare a meno di Samantha Stosur. Sempre nei play off a Bratislava rocambolesca vittoria della Serbia sulla Slovacchia per 3-2: nel doppio decisivo Jelena Jankovic ed Aleksandra Krunic hanno annullato tre match point nel secondo set prima di imporsi per 26 75 97 su Daniela Hantuchova e Magdalena Ribarikova. Bene la Spagna, che supera in casa la Francia. Germania b. Usa 5-0Spagna b. Francia 4-1Slovacchia - Serbia 2-3Australia - Ucraina 2-3

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FIT e Dunlopuna partnership vincenteAccordo prolungato a tutto il 2016 tra la Federazione e l’azienda numero uno al mondo nella produzione di palle da tennis. Saranno utilizzate per tutte le attività nevralgiche, quali le manifestazioni organizzate dai Comitati Regionali, i campionati individuali ed i campionati a squadre e tutti gli altri eventi di ogni livello che si disputano in Italia

scendo e la sinergia di FIT e Dunlop contri-buirà allo sviluppo sia dell’una che dell’altra oltre che del tennis in generale. Per questo abbiamo deciso di rinnovare la partnership fino al 2016”.Guallar parla del suo prodotto entrando nel dettaglio: “La palla Dunlop è leader mondia-le sia a livello di qualità sia a livello di vendite e noi pensiamo che questa partnership tra FIT, Internazionali, mercato italiano e Dun-lop, sarà una formula vincente. Quest’anno presentiamo al mercato una versione della palla Dunlop 4 pensata specificamente per la terra battuta. Si chiamerà Dunlop 4 Clay Court. Inoltre questo è l’anno in cui ci pro-poniamo con una nuova tecnologia di rac-chette Dunlop. Sono le Biomimetic, rappre-sentano una vera rivoluzione, si avvalgono di materiali naturali. Le esporremo nei nostri spazi al Foro dove ognuno potrà vederle. La cosa più bella delle nostre palle Dunlop è che la palla con cui giocano i campioni è la stessa che trova l’appassionato nei negozi. La sensazione di giocare con una palla Dun-lop è fantastica a tutti i livelli, da quello pro-fessionistico a quello amatoriale”.

Alla vigilia degli Internazionali Bnl d’Italia, FIT e Dunlop International hanno annuncia-to il prolungamento della loro partnership fino al 2016. “Si tratta dell’azienda numero uno al mondo nella produzione di palle da tennis - precisa il Presidente della FIT An-gelo Binaghi - l’accordo di sponsorizzazione prevede la possibilità di utilizzare fino a tutto il 2016 le palle Dunlop per tutte le attività nevralgiche della Federazione, quali le ma-nifestazioni organizzate dai Comitati Regio-nali, i campionati individuali ed i campionati a squadre e tutte le altre manifestazioni di ogni livello che si disputano in Italia”.Anche il presidente di Dunlop International, Federico Guallar, spiega dettagli e obiettivi di questo accordo. “Noi come Dunlop sia-mo l’azienda leader mondiale del settore. In Italia siamo al 50% del mercato e questa sarà un’opportunità per rinforzare il nostro mercato e sviluppare il nostro business non

solo in Italia ma in tutto il mondo perché gli Internazionali Bnl d’Italia sono un evento se-guito a tutte le latitudini. Quest’anno al Foro Italico saremo presenti anche presso la Kids Area dedicata ai più piccoli, dove si potran-no testare i nostri prodotti, le nostre palle, il nostro materiale. In più organizzeremo gare e giochi. E’ un modo per far arrivare il ten-nis facilmente a tutti, soprattutto ai bambi-ni. Abbiamo già provato questa iniziativa a Montecarlo ed ha avuto grande successo”.Quindi Guallar parla della partnership con la FIT. “Con la Federazione Italiana Tennis abbiamo obiettivi comuni. Dobbiamo ap-profittare di questa tendenza positiva del tennis italiano. I tesserati sono in costante aumento, anche grazie ai grandi successi del settore femminile e al traino di SuperTennis, la tv monotematica della FIT. Una grande scommessa del Presidente Binaghi che si sta rivelando vincente. Anche Dunlop sta cre-

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primo piano

Il Presidente della FIT Angelo Binaghi con il Predidente di Dunlop International Federico Guallar

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Super Tennis

IIMPUTATO si alzi. Anzi non si alzi per nulla che la vediamo benissimo così, anche seduto. Il suo nome, Rafael Nadal, è conosciuto in tutto il mondo per essere stato ed essere an-cora l’antagonista principe di Roger Federer, colui che agli occhi del mondo ha rappre-sentato il contrario del grande svizzero. Questa corte non sa bene per quale motivo lei sia assiso, e per l’appunto non è il caso che si alzi, ci manche-rebbe, sul banco degli impu-tati. Di quale gesto scorretto si è reso responsabile? Quale gesto così clamorosamente di-stonico con il suo personaggio e la sua fama ha compiuto? Ascoltiamo le parti.

L’ACCUSAQuesta corte deve sapere che Nadal Rafael, nato a Maiorca 24 anni fa, è un soggetto so-cialmente pericoloso. Si vostro onore ha ben compreso: so-cialmente pericoloso. Come il suo alter ego Federer senza dubbio e anche il suo avversa-rio più recente Djokovic, ma con accenti profondamente diversi. In che senso vostro onore? Nadal Rafael è troppo buono. Lo sono anche gli altri due sopracitati, per carità. Ma con accenti differenti. Federer è un magister elegantiarum in campo, Nole un sorridente superuomo. Ma Nadal è asce-so al ruolo di buono assoluto soprattutto quando la palla è

ferma. Quando perde con Fe-derer ammette la superiorità non solo contingente ma asso-luta dell’avversario. Ammette di non essere capace a fare ciò che invece è bagaglio tecnico quotidiano di Roger. Lo con-sola quando lo batte, quasi gli asciuga le lacrime. Se vince la sua è sempre una vittoria che a sentire lui sarebbe indotta dal caso. Se Djokovic lo batte due volte lui non è ancora uscito dal campo che dichiara: può diventare numero 1 al mondo, magari molto presto. Quando lo intervistano in tv tiene lo sguardo basso, come domi-nato dalla timidezza, lui che in campo è il Re Leone. Presta la sua immagine non solo a lu-crose campagna pubblicitare ma anche a nobili cause. Ora è anche testimonial dell’an-tidoping. Nadal è un buono assoluto o almeno così viene recepito. E per questo in un mondo di squali assoluti come il nostro può diventare social-mente pericoloso: e se poi i

ragazzi, magari gli stessi che hanno adottato i suoi pantalo-ni alla zuava e le sue canottiere colorate dovessero prenderlo ad esempio anche per il resto? E magari capire che essere straordinariamente competitivi in campo non vuol dire essere gusci vuoti fuori? Se scopris-sero che il Nadal style magari è correttezza e responsabilità soprattutto fuori? Capite da voi vostro onore che il tutto diventerebbe un problema di ordine pubblico.

LA DIFESAUna tesi cosi strampalata me-rita di essere combattuta con un’antitesi ancora più provo-catoria. La verità, vostro onore, è che Nadal non è un buono. E’ cattivo, cattivissimo. Certo in campo (in assoluto sulla ter-ra, un pochino meno altrove) quando distrugge l’autostima dei suoi avversari dimostrando loro che nessuna delle frecce presenti nella loro faretra può fargli del male. Lui è un Achille

senza tallone scoperto e anzi il tallone lo mostra in gesto di sfida a chi c’è dall’altra parte del campo. E poi è cattivissimo anche fuori: esistono testimo-nianze assai attendibili di un suo gesto che dimostra in via definitiva la sua cattiveria; un gesto che risale alla sua infanzia quando sottrasse proditoria-mente il cono gelato dalle mani dell’amico Carlos scappando poi verso la spiaggia. Un fat-to che, se Rafa fosse un Papa, impedirebbe in via definitiva la sua beatificazione. Da un simile perfido, dunque perfettamente in linea con lo spirito dei tempi, non c’è dunque da attendersi che accenda alcun tumulto so-ciale: è cattivo come tutti noi.

LA SENTENZAQuesta corte ritiene valide le motivazioni dell’accusa e giu-dica Rafael Nadal colpevole di eccessiva bontà. La sua ferra determinazione in campo non fa altro che confermare la sua indole buona fuori dai court. Questa corta tuttavia non solo non commina alcuna condan-na o sanzione all’imputato ma lo incoraggia a essere sempre più impegnato in un ruolo così provocatorio. Questa corte gli intima altresì di essere tal-mente buono da permettere (quando gli capiterà nel corso della stagione sull’erba e sul veloce) di far vincere Federer, qualche volta. Questa corte è un po’ di parte, si sa.

Quando perde con Federer ammette la superiorità dell’avversario, se lo batte lo consola, quasi gli asciuga le lacrime. Se Djokovic lo mette due volte ko, Rafa non è ancora uscito dal campo che dichiara:

può diventare numero uno al mondo, magari molto presto. Eppure il più forte è proprio lui

L’accusa: troppo buono

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DI PIERO VALESIO

NADAL SUL BANCO DEGLI IMPUTATI

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Super Tennis

NNel settore maschile, una delle critiche che più di frequente viene rivolta alla nostra scuo-la è l’insufficiente attenzione dedicata all’insegnamento del servizio. E’ un problema che ha cause molteplici: a volte la scarsa lungimiranza dei mae-stri; altre volte la poca voglia degli allievi (la battuta richiede molta applicazione, richiede esercitazioni noiose e ripeti-tive per migliorare la coordi-nazione e la scioltezza della spalla); la poca frequentazione delle superfici veloci (che sti-molerebbero a lavorare meglio sul servizio) e la frittata è fatta. Il risultato è che, anche a livel-lo professionistico, i giocatori italiani dotati di un servizio davvero ineccepibile per effi-cacia e tecnica esecutiva sono pochi. Un fardello tremendo, in un circuito maschile dove inve-ce i tennisti di alto livello sono abituati a ricavare dalla battuta uno o due punti a game. Ma qualcosa sta cambiando, e fra i nostri giovani non mancano i buoni battitori. Primo fra tutti, il ragazzo che conosciamo que-sto mese, un palermitano alto, magro e loquace, classe ’92, alla sua prima stagione fra i pro: Marco Cecchinato. “Si, è vero, il servizio è sempre stato il mio colpo migliore, fin da ragazzi-no. Merito del mio primo alle-natore al Tennis Palermo, che poi è anche mio zio, Francesco Palpacelli. Mi costringeva, ogni santo giorno, finita la sessione di allenamento, a restare sul campo un’altra mezz’ora, a fare cesti e cesti di servizi. Era noio-so, ma ora lo ringrazio”. Practice makes perfect, dicono

gli inglesi, con ragione: il gesto di servizio di Marco è davvero eccellente: mulinello rapidissi-mo, fluido, e tremendamente efficace. Il ragazzo, circa 1.85 di statura, ormai impegnato nel circuito future, nonostante le spalle ancora esili riesce in ogni match a mettere a segno un buon numero di aces e di servizi vincenti. “Ora poi con Max Sartori ho anche cambia-to lievemente l’impugnatura: tiro meno botte piatte, ma ri-esco a variare di più angoli ed effetti, nascondendo meglio il colpo”. Massimo Sartori? E che ci fa un siciliano alla corte di Massimo Sartori? “Il fatto è che Max è un grande amico di mio zio Francesco, ed è sta-to proprio lui, un paio di anni fa, a presentarmi a Sartori. Io non ho più nulla da insegnar-ti, mi disse. Se vuoi diventare un professionista, devi andare con Max. Mi sono trovato subi-to benissimo”. E così ormai da due anni l’azzurro si allena con il coach veneto e con Andreas

Seppi. Marco non è particolarmente noto nell’ambiente, anche per-ché non ha al suo attivo risul-tati eclatanti a livello giovanile, e nella classifica juniores non è andato oltre la centesima posizione. “Ma ho avuto co-munque l’opportunità di gio-care Wimbledon e lo US Open, esperienze molto importanti per la crescita.” Il suo team, più che puntare alle vittorie, ha sempre dato priorità allo svi-luppo e alla crescita, lavoran-do con calma e pazienza cer-tosina, e ragionando in chiave prospettica. Adesso però i risultati iniziano a vedersi. L’az-zurro comincia a vincere match con buona continuità nei diffi-cili futures italiani, tornei in cui il livello è notoriamente alto, grazie ad un tennis molto com-pleto e convincente. Sul piano fisico, Marco mostra una mobilità piuttosto buo-na e una notevole tenuta alla distanza “quest’inverno, con Andreas, ho fatto una prepa-

razione durissima, che mi sta aiutando molto”. Dei due fondamentali, il miglio-re è il diritto, un gesto ampio e armonioso, da cui esce una palla parecchio pesante, spe-cie nella prediletta traiettoria a sventaglio. Il rovescio – classico a una mano - è meno potente, ma ricco di variazioni e ottimo in fase di manovra: il siciliano dal lato sinistro possiede tutte le soluzioni, gioca con buona disinvoltura il lungolinea e il cross stretto, e anche il back è valido. Qualche volta l’impatto è un po’ troppo arretrato, con la testa della racchetta che re-sta un po’ bassa, ma è un difet-to che potrà scomparire con il completamento dello sviluppo fisico. “Si, come muscoli devo ancora migliorare, ci sto lavo-rando, conto di irrobustirmi molto nei prossimi due anni”. Tra gli altri pregi del siciliano, va segnalata la notevole sensi-bilità di tocco, che gli consente di eseguire precise palle corte. “La smorzata mi piace, la uso molto. Devo migliorare nel gio-co al volo, devo andare a rete più spesso. I tuoi obiettivi per quest’anno? Credo che la cosa importante sia non avere fretta di arrivare, di bruciare le tappe. Bisogna fare tutto nei tempi giusti, curare tutti i dettagli, e ogni giorno aggiungere qual-cosa. Del resto, non è che ci si-ano tutti questi giovani nei pri-mi 100 del mondo, segno che i tempi di approdo nel circuito maggiore si sono allungati.” Lingua sciolta, il siciliano. Sciolta proprio come la spalla, il segreto del suo servizio. Un servizio vincente.

Classe ‘92, 1.85 di statura, riesce in ogni match a mettere a segno un buon numero di aces grazie ad una battuta molto efficace. Il siciliano comincia a vincere match con buona continuità nei difficili futures

italiani, tornei in cui il livello è notoriamente alto, grazie ad un tennis completo e molto vario

Servizio Vincente

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DI ROBERTO COMMENTUCCI

MARCO CECCHINATO

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Super Tennis

Carissimo Professore, ho un figlio che a causa di un incidente ha perso l’uso degli arti inferiori. Non ha mai manifestato negli

anni il desiderio di praticare qualche sport. Negli ultimi mesi, com-plice un suo caro amico, ha iniziato a frequentare come spettatore un circolo di tennis. Secondo la sua esperienza ci sono delle con-troindicazioni per la pratica del tennis in carrozzina?

Carissimo lettore, non esiste nessun tipo di controindicazione per la pratica del tennis in carrozzina. Anzi il mio consiglio è di incentivare suo figlio a intraprendere questa disciplina sportiva perché ritengo che la pratica di uno sport sia sicuramente un’ottima terapia sotto l’aspetto psicologico.

Caro Professore, gioco a tennis da molto tempo: ho 50 anni e lo pratico dall’età di 20 sempre a livello amatoriale. Ho notato che

da alcune settimane avverto, durante il servizio, un dolore sopra la

spalla. Al momento il dolore non è eccessivo, ma cosa potrebbe succedere se non intervengo?

Carissimo lettore, il dolore alla spalla è una costate in coloro che pra-ticano una attività sportiva quale il tennis. Non si deve però valutare tutto sulla base della intensità del dolore, la sola presenza di esso, denota una sofferenza delle strutture tendinee della spalla in parti-colare quella del tendine del sovraspinato. Consiglio una valutazione ecografica, o meglio una risonanza magnetica, per decidere la tera-pia più opportuna evitando che la patologia possa cronicizzarsi.

Caro Dott. Parra, ho 60 anni e da un mese pratico tennis per tre volte la settimana, un’ora. Non avendo mai praticato atti-

vità fisica intensa, al di là di lunghe passeggiate veloci due volte la settimana vista anche l’età e i dolori articolari leggeri di cui inizio a soffrire le chiedo come alleviare il disagio e se il tennis è adatto alla mia età.

Gentile lettore, ritengo che la pratica del tennis non sia affatto con-troindicata alla sua età. L’impegno fisico che mi descrive è compa-tibile con l’età. Qualora i dolori articolari dovessero aumentare le consiglio di ridurre i carichi di lavoro, ma non di sospenderli. Una buona attività sportiva è indicata come terapia per mantenere in ef-ficienza il proprio corpo a qualsiasi età, ove non vi siano particolari patologie che lo escludano a priori.

Caro Professore, siamo quattro sessantacinquenni e ci troviamo due volte la settimana per giocare un doppio in allegria. Le

volevo chiedere, anche a nome dei miei amici, se ci sono controin-dicazioni per questo sport e se dobbiamo sottoporci a particolari esami per giocare in totale sicurezza. Grazie e complimenti per la rubrica.

Carissimi Lettori, non vi sono particolari controindicazioni alla vo-stra attività sportiva. Data la vostra età, naturalmente con rispetto, occorre sottoporsi periodicamente ad esami di routine per accerta-re la propria integrità fisica per poter eseguire una attività sportiva amatoriale in piena sicurezza.

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scrivete a Pier Francesco Parra via mail a: [email protected] oppure per posta a: Ufficio Stampa FIT - Stadio Olimpico, Curva Nord, scala G - 00194 romail Dr Parra risponde

MEDICINA A BORDO CAMPO

Lo sport come terapia

Super Tennis

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Nei circoli che hanno risorse e spazi a sufficienza, disporre di un punto vendita di articoli sportivi interno al club è un vantaggio indiscutibile. Ma occorre saperlo rifornire, posizionare e gestire, perché si tratta di un negozio… speciale

na particolarmente fresca, che serva inaspet-tatamente un gilet o una tuta per giocare outdoor. Oppure che il caldo afoso di luglio costringa all’uso dei polsini contro il sudore. O ancora può succedere che gli amici dopo l’ora col maestro propongano nel pomerig-gio un incontro di doppio o un match di cal-cetto: servirebbe il “doppio cambio” come si dice in gergo. Che è a casa, nell’armadio…Tutte decisioni o eventi non previsti che in

di Danilo Manganaro

Nel bel mezzo di una domenica soleggiata di primavera, quando i Circoli di tennis co-minciano a risplendere e a popolarsi (decisa-mente più che nei giorni feriali), può capitare nell’ordine che: in un doppio “sociale”, con in palio la cena in terrazza, uno dei soci storici rompa le corde della sua datata e unica rac-chetta. Impensabile possa averne due in bor-sa. Dovrà farsene prestare una, che non è la

sua, con conseguente mal di gomito inevita-bile oltre che scarso feeling con il telaio altrui. Può capitare che ci si trovi in campo senza… palline.Può capitare anche che ci si dimentichi di uno qualsiasi dei capi d’abbigliamento necessari per presentarsi in campo: maglietta, panta-loncini, calze o addirittura scarpe. Che l’ul-tima volta erano state tolte dall’armadietto. Può capitare che sia una giornata settembri-

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vita di circolo

I vantaggi del Pro Shop

Super Tennis

Due esempi di Pro Shop all’interno di grandi club: nella pagina a lato quello inserito nella club house dell’Aspria Harbour Club di Milano e sopra quello a bordo campo del Tc Milano A. Bonacossa

qualche modo impediscono la pratica spor-tiva o la piena realizzazione dei desideri dei frequentatori del Circolo. Non è colpa certo della direzione, del bar o della segreteria. Ma se all’interno del club ci fosse un Pro Shop? Un mini negozio di articoli sportivi?Tutti le situazioni di cui sopra si risolverebbe-ro; e in 5 o massimo 10 minuti, il tempo della prova di una taglia o giusto quello del tragitto dal campo al Pro Shop.Il presupposto di base è la possibilità, in ter-mini di spazio e disponibilità economiche, di poter includere nella mappa del Club uno shop di attrezzatura sportiva, nello specifico tennistica. Non si tratta di trovare 100 metri quadrati di spazio: può bastare una stanza ampia, collocata in posizione cruciale e cen-trale, tra club-house e campi, non isolata o eccessivamente distante dai passaggi più fre-quenti dei Soci.

Ecco che cosa non farsi mancareTutti i Circoli hanno un negozio “conven-zionato”, dove indirizzare i propri Soci in caso di acquisto di attrezzatura (solitamen-te a prezzi favorevoli); a disposizione anche le tute sociali e i servizi più professionali di incordatura e customizzazione telai. Ma noi

stiamo parlando di una sorta di avamposto in loco di questi punti vendita, da rifornire e gestire ad hoc.Perché per questioni di spazio non si po-tranno “importare” (dal negozio centrale) tutte le taglie dei vari modelli di pantaloncini o magliette; non tutte le colorazioni disponi-bili di un modello di scarpe da terra; ma sa-rebbe utile per esempio disporre in abbon-danza delle divise sociali (tute e completi) e di accessori di ogni genere (grip, anti-vibra-zione, etc. etc.). Senza dimenticarsi di borse e zaini e, nel caso in cui il circolo disponga della piscina, anche di tutto l’occorrente per una nuotata, dai costumi agli occhialini, pas-sando per cuffie e ciabatte. Centrale il ruolo, come prevedibile, di una macchina incor-datrice e di una buona fornitura di racchet-te (anche molti telai test), corde e palline; puntando sulla varietà e meno sulla quanti-tà, per ottimizzare gli spazi e presentare al cliente/socio “al volo” tutte le possibilità del mercato, rifornendolo poi (dopo la scelta) di un secondo esemplare.

Serve un gestore che ci sa fareNon dovrebbero mancare i top seller: rac-chette, corde, scarpe e magliette più vendu-

te dovrebbero essere presenti, compatibil-mente con la geografia della popolazione del circolo. Qui subentra, ed è la chiave, il ruolo di chi dovrebbe gestire e presenzia-re nel Pro Shop: una persona che conosce bene il club e i suoi Soci, i maestri, gli allievi e il Regolamento Sociale (che magari vieta certi indumenti).Non ci si trova in un “normale” negozio: dunque ovviamente il gestore deve essere un professionista del mestiere ma essere in grado soprattutto di interagire con tutti a 360° gradi, non solo “a fini di lucro” verreb-be da dire. Dovrebbe essere parte integran-te del tessuto del circolo, in modo che i soci si possano fidare di chi li serve e conosce da anni tensione e tipo di corde montate (ma-gari schedati con cura al pc), sa a chi piace vestire completini larghi, conosce l’esigenza specifica del singolo giocatore e, prima an-cora che gli sia chiesto, arriva con l’ultimissi-ma novità anti-epicondilite o la nuovissima edizione del suo vecchio e amato telaio.Una figura elastica e pronta a ogni evenien-za, anche magari a orari di lavori e turni di ri-poso settimanali un po’ anomali, perché nel week end nei circoli l’attività ferve. Insomma un Pro che ci sa fare... con lo Shop.

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Super Tennis22

Alta o bassa? Cosa fanno i professionisti? A quanto tirare le corde? Sono tante le domande e poche le certezze che riguardano i chilogrammi da impostare sulla macchina per l’incordatura. E altrettante le variabili che possono influenzare la scelta

La strategia della tensione

l’angolo tecnico

Sul piatto corde il misuratore della tensione dinamica che indica (in kilopound) la deflessione

dell’incordatura all’impatto con la palla

Super Tennis

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con tensioni minori sarà più facile colpire la palla in modo “pulito”. E attenzione: le aziende produttrici indicano sempre un “range” di kilogrammi ideale per le incordature da montare sui loro telai (ge-neralmente 3-4 kg), incordando oltre al quale di solito decade la garanzia. E’ consigliabile stare nel mezzo o tutt’al più avvicinarsi alla tensione minima suggerita.

METEO, MONTAGNA E CITTA’ – Non bi-sogna aver timore di provare e sperimentare più soluzioni. Perché non giochiamo sempre nelle stesse condizioni: superficie, altitudine,

indoor o outdoor, tipo di palla. Le circostanze alle quali adattarsi non sono molte solo per i professionisti che attraversano il globo da una settimana all’altra e magari passano da erba outdoor a terra indoor in 24 ore! Anche i comuni mortali devono sapere per esempio che quando l’aria è pesante, c’è molta umidità (e magari giocando su terra anche le palline lo diventano), potrebbe es-sere consigliato ridurre la tensione, per otte-nere più spinta e fare meno fatica a trovare profondità. Ma se con la stessa racchetta vi spostate in villeggiatura in montagna dove l’aria leggera fa viaggiare più veloce la palla, occorre aumentare i chili, per non perdere troppo controllo.

ORIZZONTALI vs VERTICALI – Altra banale e diffusissima convinzione comune è quella della differenza di tensione tra corde verticali e orizzontali. Anche in questo caso tutto di-pende da tipi di corde e stili di gioco in que-stione.

DI MAURO SIMONCINI

La massa dei tennisti messa di fronte al tema dell’incordature si divide, salvo pochi ben informati, tra coloro che dopo l’acquisto di una racchetta si fanno montare una corda qualsiasi (a scelta del negoziante, magari la meno costosa), e coloro che, per esperienza personale (o presunta tale) portano la loro “matassona” e continuano da mesi o anni a far impostare la macchina incordatrice sugli stessi chili di tensione. Tutti dovremmo inve-ce conoscere il tipo di corde che montiamo (monofilo, multifilo, avvolgimento, budello, etc.etc.), il calibro (da 1,20 a 1,40 mm) e soprattutto la tensio-ne alla quale le facciamo “tirare” dall’incordatore.Tutto si può cambiare: se la palla parte e non scende più, e si sbaglia spesso in lunghezza, forse è il caso modificare il proprio settaggio, ma-gari aumentando la tensione; se a fatica si supera la rete o la metà campo avversaria, forse non è col-pa del pranzo sullo stomaco ma di una tensione troppo alta. Concetti semplici, alla portata di tutti, per essere in grado di perfezionare il proprio gioco e sfruttare le proprie capacità non solo con le lezioni del maestro ma anche con un’attrezza-tura su misura in base alle persona-lissime esigenze di ogni giocatore, professionista o amatore che sia.Riguardo alla tensione, è doverosa una premessa: ognuno ha i suoi gusti. Jurgen Melzer incorda spesso a tensioni vicine ai 35 kg, Filippo Volandri spesso a meno di 20. Il doppista Knowle scende addirittura a 16 kg! Tensione doppia (vicina ai 30 kg) per le sorel-lone Williams e la russa Safina. Ergo: non c’è una regola valida per tutti. La scelta varia in funzione del tipo di gioco, dalla racchetta, del tipo di corde e delle condizioni ambientali.

ALTA O BASSA – La convinzione genera-le è che una tensione maggiore migliora il controllo, mentre più bassa produce più po-tenza e profondità. Convinzione corretta ma valida soprattutto per giocatori di più espe-rienza, perché si tratta comunque (a parità di altri fattori) di millisecondi di differenza in cui la palla resta sul piatto corde. C’è qualcos’al-tro che in linea di massima fa preferire tensio-ni non eccessive, specie per giocatori amatori o comunque intermedi, “da Club”: tensioni più alte creano sweetspot (zona di impatto ideale, ndr) minori, più contenuti. Al contrario

In linea di massima il tratto di corde orizzonta-li è più corto (almeno del 20-30%) delle verti-cali, quindi l’usanza comune prevede una ten-sione maggiore per la corda più lunga, quella verticale appunto. Ma non dev’essere regola tassativa, perché c’è chi preferisce aumentare la tensione delle orizzontali perché il suo stile di gioco necessita di maggior controllo e toc-co (magari sui tagli in back); a scapito di uno sweetspot più contenuto e di minor comfort. Sono tutti accorgimenti personali.Incordare a 23/22 kg differenziando le tensio-ni o a 22.5 kg orizzontali e verticali fa poca differenza, nel senso che il giocatore perce-

pisce non la tensione di riferimento indicata sulla macchina, ma la rigidi-tà finale del piatto corde; identica se si incorda a 23-22 kg o tutto a 22.5 kg. L’unica piccolissima differenza è data dal fatto che, scendendo di tensione con le orizzontali, si ottie-ne uno sweetspot leggermente più ampio, come detto prima. Partico-lare non trascurabile visto che può aiutare il giocatore nei colpi fuori centro non impattati alla perfezione. E non siamo tutti Federer.... PARTICOLARITA’ – C’è poi una se-rie infinita di varianti, che arrivano a differenziare non solo la tensione delle corde verticali e orizzontali, ma anche quella di alcune singole cor-de, per esempio le prime ai lati (ver-ticali). L’incordatura proporzionale prevede di modificare la tensione delle corde verso l’esterno del tela-

io in modo proporzionale alla loro lunghezza; a parità di tensione infatti la corda più corta risulta più rigida rispetto a quella più lunga. Abbassando la tensione in modo - appunto - proporzionale, si bilancia la tensione su tut-te le corde, cercando di uniformare il piatto. Il vantaggio di questo sistema è ancora una volta quello di aumentare lo sweetspot. Non solo: si riduce la perdita di tensione delle cor-de e si ottiene un piatto corde meglio bilan-ciato, oltre che un minor shock da impatto nei colpi fuori centro.

LA SALUTE – Ecco appunto, lo shock dell’im-patto. Per ultima ma non certo in ordine di importanza c’è da considerare la salute dei vostri gomiti, dei vostri polsi, delle braccia e delle spalle. Oltre che un’attenta scelta del tipo di corda (attenzione ai monofilamenti), per chi ha o ha avuto problemi di infiamma-zione tendinea sono consigliabili tensioni più basse che generano un piatto corde più soffi-ce con meno vibrazioni trasmesse al braccio.

Il controllo elettronico del piattoC’è anche la possibilità di monitorare il lavoro degli incordatori ai quali ci affidiamo o di scoprire se ormai le nostre corde hanno perso troppa tensione. La offre un pratico Tennis Computer che si chiama Ert 300. Se applicato correttamente al centro del piat-to corde è in grado di simulare elettronicamente l’impatto della palla e rilevare la deflessione, espressa in DT (Dynamic Tension). Che non è la tensione impostata sulla macchina incordatrice ma la “forza della palla in kilopond necessaria per deflettere il piatto corde di 1 cm al centro dello sweetspot”. Il valore espresso in DT può anche essere convertito approssivamente in kg di tensione, in base a racchetta e tipo di corde. Ma non è quest’ultimo l’utilizzo principale dell’Ert: i professionisti lo usano per controllare che le loro dieci racchette appena incordate abbiano la stessa flessibilità del piatto corde e dunque la stessa resa (a noi possono bastare due racchette davvero uguali). Con questo strumento si può valu-tare anche la graduale perdita di tensione delle corde: quando i valori calano oltre il 20% vanno sostituite immediatamente.

Super Tennis

IIl Settore Tecnico Nazionale uni-tamente al Settore Formazione della Federazione Italiana Ten-nis, attraverso il Progetto dei Piani Integrati d’Area, e non solo, è impegnato ad affermare con il minitennis un’unica me-todologia d’insegnamento in più di 300 scuole sul territorio nazionale. Questo approccio didattico, che è sempre migliorabile nel tempo con le esperienze di tut-ti i professionisti che operano nel settore e con il confronto a livello internazionale potrà final-mente farci parlare di un “me-todo d’insegnamento italiano”.Al minitennis si è giunti valoriz-zando quei principi pedagogici che sanciscono come i bambini possano comunicare, non solo attraverso la parola e la scrittu-ra, ma anche e soprattutto attra-verso il movimento ed il gioco.Il minitennis, infatti, fa parte della grande famiglia del gioco-sport, dove spazi, regole ed at-trezzi si adeguano a dimensione del bambino, rispettandone la crescita psico-fisica. Si è passati, in questi anni, da un insegnamento del tennis in for-ma analitica e per modelli pre-costituiti, dove da subito si dava assoluta priorità alla tecnica ed allo stile limitando l’espressivi-tà, l’arricchimento motorio e lo sviluppo coordinativo del bam-bino, ad un approccio che con-sente di conoscere dapprima il gioco e le sue regole semplifica-te, e tramite ciò, apprendere e successivamente perfezionare la conoscenza della tecnica.Con questa nuova filosofia d’in-

segnamento, si è realizzato ciò che negli anni precedenti era impossibile praticare, e cioè giocare una partita fin dai pri-mi giorni di scuola tennis ac-quisendo dunque conoscenze tattiche e tecniche. Per poter realizzare tutto ciò, gli attrezzi, ovvero racchette e palle, e gli spazi, ovvero il campo e la rete, sono stati ade-guati all’ età ed alle capacità di gioco dei bambini, affinché tali strumenti diventino mezzi propedeutici per una corretta espressione di gioco.Ad un approccio didattico faci-litante, divertente e motivante, tutto ciò si racchiude nell’e-spressione di metodo globale, si aggiungono successivamen-te contenuti tecnico-tattici più specifici, e ciò appartiene alle caratteristiche del metodo ana-litico, aspetti strettamente col-legati al tennis vero e proprio. E’ questo il motivo per cui non bisogna confondere il miniten-nis come metodologia facilitan-te di approccio con il concetto più evoluto del pre-perfeziona-mento, a cui non tutti riescono ad accedere.Guardando le dimensione dei campi, appare subito evidente come nel minitennis questi sia-no lunghi e stretti per favorire lo scambio e facilitare la ricerca di palla.Le categorie del minitennis di base sono suddivise in racchet-ta azzurra di cui abbiamo par-lato nel numero di marzo, rac-chetta gialla , racchetta verde e racchetta rossa.Nella parte più evoluta del mi-

nitennis, e dunque nel pre-per-fezionamento (racchetta gialla), la larghezza delle superfici di gioco è identica ai campi tradi-zionali, poiché è essenziale che il bambino impari ad indirizzare la palla e a ricercarla con spo-stamenti più ampi.Le categorie del minitennis ri-ferito al pre-perfezionamento sono dunque suddivise in rac-chetta gialla e nella fase prelimi-nare della racchetta verde.Una caratteristica comune agli spazi di gioco, sia nel minitennis di base che nella parte del pre-perfezionamento, è che tutte le metà campo corrispondono ad una figura geometrica più vi-cina ad un quadrato che ad un rettangolo. Ciò affinché sin dal primo giorno di scuola venga privilegiato il concetto tattico, inteso come azione di gioco e non di colpo fine a se stesso.Nel passato, per spiegare ulte-riormente quanto detto, la pro-gressione didattica veniva appli-cata studiando analiticamente tutti i colpi: e cioè prima i colpi a rimbalzo e poi i colpi al volo e cosi via. Oggi, invece, si analiz-zano da subito combinazioni di colpi poiché gli spazi e le regole del gioco lo consentono.Ad un bambino sin dal primo giorno, ad esempio, e’ possi-bile proporre un colpo a rim-balzo associato ad un colpo al volo. Oltre a ciò, si ha il vantag-gio che è necessario lo stesso numero di passi sia per colpire un diritto che per giocare una volèe.Tali presupposti, possono es-sere utilizzati non solo nella

didattica, ma anche durante le partite di minitennis, incremen-tando in tal modo sia le capaci-tà tecniche che quelle tattiche.A tutto ciò si aggiunge il fatto che negli spazi del minitennis, i bambini imparano a muoversi non solo lateralmente, ma an-che in avanti, verso la rete, e dunque con azioni di gioco più offensive: in definitiva si realiz-za una soluzione proattiva di gioco.Inoltre, diventa ancora più semplice imparare a servire e rispondere in modo simile al tennis di vertice, interpretando i due colpi suddetti in modo of-fensivo e corretto e non come una rimessa in gioco.Questi e tantissimi altri benefici derivano dalla metodologia del minitennis e dal sistema di gare applicato con il FIT RANKING PROGRAM.

Qui di seguito gli spazi di gioco, le regole e gli attrezzi consigliati con la racchetta gialla del FRP con le esercitazioni che il bambino deve imparare insieme al suo maestro e le regole di gioco per potersi confrontare con i propri compagni di gioco

Il minitennis fa parte della grande famiglia del gioco-sport, dove spazi, regole ed attrezzi si adeguano a dimensione del bambino, rispettandone la crescita psico-fisica. Con questa nuova filosofia è possibile

giocare una partita fin dai primi giorni di pratica acquisendo conoscenze tecniche e tattiche

RACCHETTA GIALLA

Insegnamento e metodologie

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maestri

ARTICOLO A CURA DELL’ISF “ROBERTO LOMBARDI” E DEL SETTORE TECNICO NAZIONALE

Super Tennis

FASE PRELIMINARELa racchetta - Nella fase preliminare utilizzerai racchette con lun-ghezza complessiva compresa fra 50 e 60 centimetriLa palla - Nella fase preliminare utilizzerai palle depressurizzate (“mid” per le sole esercitazioni n° 19 e 20) Il campo (altezza rete: 60 cm.)

FASE INTERMEDIALa racchetta - Nella fase inter-media utilizzerai racchette con lunghezza complessiva com-presa fra 50 e 64 centimetriLa palla - Nella fase intermedia utilizzerai prima palle depressu-rizzate (“mid” per le sole eserci-tazioni n° 19 e 20), poi ripeterai ogni esercitazione con palle mid. Il campo (altezza rete: 70 cm.)

FASE FINALELa racchetta - Nella fase finale utilizzerai racchette con lun-ghezza complessiva compresa fra quella da 50 centimetri e quella “junior”La palla - Nella fase finale utilizzerai palle midIl campo (altezza rete: 80 cm.)

Le partiteFASE PRELIMINARELe regole di giocola palla può essere colpita dopo un rimbalzo o al volo; la palla deve superare la rete di metà campo prima di rimbalzare a ter-ra; la palla può rimbalzare a terra solo all’interno del perimetro di gioco; per vincere bisogna conquistare 2 set su 3, in cui ogni punto equivale ad un game (sul 6 pari vince chi arriva per primo a 7); il ser-vizio si effettua dall’alto con i piedi dietro la riga di fondo campo; nel servizio la palla dovrà essere indirizzata all’interno del rettango-lo di battuta del campo avversario; si hanno due palle a disposizio-ne per ogni servizio; il cambio servizio si effettua al termine di ogni game; per le altre regole si fa riferimento alle Carte Federali;Il campo (mt. 15,77 x 5,485 altezza rete 60 cm.)

FASE INTERMEDIALe regole di giocola palla può essere colpita dopo un rimbalzo o al volo; la palla deve superare la rete di metà campo prima di rimbalzare a ter-ra; la palla può rimbalzare a terra solo all’interno del perimetro di gioco; si disputa un solo set a 6; per vincere bisogna conquistare 6 game, con il vantaggio minimo di due game sull’avversario; sul 6 pari si gioca il tie – break; in ogni game si assegna il punteggio 15 – 30 – 40 – vittoria; sul 40 pari si gioca il punto decisivo; il servizio si effettua dall’alto con i piedi dietro la riga di fondo campo; nel servizio la palla dovrà essere in-dirizzata all’interno del rettangolo di battuta del campo avversario;si hanno due palle a disposizione per ogni servizio;il cambio servizio si effettua al termine di ogni game;per le altre regole si fa riferimento alle Carte Federali. Il campo (mt.

17,77 x 8,23 altezza rete 70 cm..)

FASE FINALE Le regole di gioco la palla può essere colpita dopo un rimbalzo o al volo;la palla deve su-perare la rete di metà campo pri-ma di rimbalzare a terra;la palla può rimbalzare a terra solo all’interno del pe-rimetro di gioco; si disputa un solo set a 6; per vin-cere bisogna conquistare 6 game, con il vantaggio minimo di due game sull’avversario; sul 6 pari si gio-ca il tie – break; in ogni game si assegna il punteggio 15 – 30 – 40 – vittoria; sul 40 pari si gioca il punto decisivo; il servizio si effettua dall’alto con i piedi dietro la riga di fondo campo; nel servizio la palla dovrà essere indirizzata all’interno del rettangolo di battuta del campo avversario; si hanno due palle a disposizione per ogni servizio; il cambio servizio si effettua al termine di ogni game; per le altre regole si fa riferimento alle Carte Federali. Il campo (mt. 19,77 x 8,23 altezza rete 80 cm..)

“RACCHETTA GIALLA” Impara con il tuo Maestro queste esercitazioni

ESERCITAZIONI Supera questi limitiColpisci di diritto dopo uno spostamento laterale 6 palle su 10 tentativiColpisci di rovescio dopo uno spostamento laterale 6 palle su 10 tentativiColpisci di diritto dopo uno spostamento obliquo 6 palle su 10 tentativiColpisci di rovescio dopo uno spostamento obliquo 6 palle su 10 tentativiPalleggi alternando diritto e rovescio dopo uno spostamento 6 palleggi consecutivi. 5 tentativiPalleggi di diritto lungo linea 6 palleggi consecutivi. 5 tentativiPalleggi di diritto diagonale 6 palleggi consecutivi. 5 tentativiPalleggi di rovescio lungo linea 6 palleggi consecutivi. 5 tentativiPalleggi di rovescio diagonale 6 palleggi consecutivi. 5 tentativiPalleggi di diritto alternando diagonale e lungolinea 10 palleggi consecutivi. 5 tentativiPalleggi di rovescio alternando diagonale e lungo linea 10 palleggi consecutivi. 5 tentativiCombinazione di diritto al rimbalzo, volée di rovescio e smash al volo

4 volte su 8 tentativi

Combinazione di rovescio al rimbalzo, volée di diritto e smash al volo

4 volte su 8 tentativi

Palleggi alternando volée di diritto e rovescio 8 palleggi consecutivi. 5 tentativiServizio settore destro 6 palle su 10 tentativiServizio settore sinistro 6 palle su 10 tentativiCombinazione di servizio e volée di diritto 6 volte su 10 tentativiCombinazione di servizio e volée di rovescio 6 volte su 10 tentativiSmash al rimbalzo 6 palle su 10 tentativiCombinazione di volée di diritto, smash al volo, volée di rovescio e smash al rimbalzo

3 volte su 6 tentativi

Risposta al servizio 6 palle su 10 tentativi. 2 seriePalleggi con un compagno 20 palleggi ciascuno consecutivi tentativi

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Super Tennis26

io e il tennis

Numero uno del mondo nel 2000, si è ritirato lo

scorso anno a soli 30 anni dopo aver conquistato due prove del grande Slam (Us Open 2000 e Australian Open 2005),

5 Masters Series e due edizioni di Coppa

Davis (2002 e 2006). Vulcanico, incorreggibile,

ricercatissimo dal gentil sesso, tanto simpatico

quanto talentuoso, forse non ha vinto quanto il suo talento avrebbe meritato.

Oggi ricopre il ruolo di vicepresidente della

Federazione russa ed ha un sogno, la costruzione

di un centro tecnico a Mosca. “In Russia non ne

abbiamo, vogliamo una cosa grandiosa, tipo il

Roland Garros…”

Mosca. In Russia non ne abbiamo, vogliamo una

cosa grandiosa, tipo il Roland Garros…” Bello e

impossibile…

Marat Safin

Super Tennis

VDI FRANCESCA PAOLETTI

Vulcanico, incorreggibile, tanto simpa-tico quanto talentuoso. Marat Safin è un personaggio che il mondo del ten-nis terrà sempre nel cuore. Un perso-naggio che non ha vinto forse quanto il suo talento avrebbe meritato, ma che ha contribuito a rendere appassionante e divertente un periodo storico in cui Pete Sampras invecchiava e Roger Fe-derer faticava ad esplodere. La classe, le follie, le donne (tante.... chi non ricor-da la sfilata di ‘Safinette’ ad applaudirlo in tribuna??), i monologhi, le racchette rotte, gli infortuni... Safin è stato tutto questo e molto, molto di più.Classe 1980, numero 1 del mondo nel 2000, ha vinto due prove del grande Slam (Us Open 2000 e Australian Open 2005), 5 Masters Series e due edizioni di Coppa Davis (nel 2002 e 2006). Ha giocato alcuni dei match più appassio-nanti della storia del tennis moderno, difficile dimenticare quel gioiello di tattica e saggezza messo in mostra nel-la finale di New York, nel 2000 contro Sampras, o la semifinale-spettacolo contro Federer agli Australian Open 2005, l’ultimo grande titolo conquista-to in carriera. Oggi, con lo stesso sorri-so beffardo ma in elegante giacca scu-ra, ricopre un ruolo di grande prestigio all’interno della Federtennis russa. Un ruolo che non spaventa il geniale Marat...

Raccontaci la tua nuova vita... L’agonismo è lontano, ma il tennis c’è sem-pre. Sono vicepresidente della Federazione russa e lavoro duramente per cercare di mi-gliorare la nostra situazione attuale. Abbia-mo tanti problemi da risolvere, sempre gli stessi: la mancanza di soldi e quindi di fondi per aiutare i più giovani. In queste condizio-ni è impossibile sviluppare un programma a lungo termine e migliorare le strutture necessarie per far crescere bene i giovani talenti. Il mio lavoro consiste proprio in que-sto, trovare un modo per superare questi ostacoli.

Quali sono i progetti su cui stai lavorando? Il primo punto del mio programma è la co-struzione di un centro tecnico a Mosca. In Russia non ne abbiamo... Vogliamo una cosa grandiosa, tipo il Roland Garros, nel quale sposteremo anche la Kremlin Cup. Il proget-to è molto ambizioso, ci saranno tanti campi ma anche tutte le facilities necessarie, un hotel, palestre e molto altro. Nel progetto

si e a lavorare con sacrificio diventano vulnerabili e prendono sempre le de-cisioni sbagliate. Non ascoltano più i consigli di famiglia e allenatori e que-sto naturalmente li blocca e impedisce loro di migliorare. Dobbiamo lavorare su questo.

Non hai mai pensato ad un ritorno? No, assolutamente. Mi piace quello che faccio, mi sento a mio agio in que-sto ruolo e ho tanti progetti. Ho fatto il mio tempo, ho dato quello che ho po-tuto, ora tocca ai giovani. Quello che è stato è stato, ora voglio creare nuovi top 10 e questo mi da’ tanti stimoli.

La tua carriera, però, è di quelle diffi-cili da dimenticare.... Quello è il passato, e il passato è finito. Ora guardo al futuro. Certo, ho avuto bei momenti, match indimenticabili e vittorie indimenticabili. Ora però guar-do avanti. Se tutto quello che ho in mente si avvererà i successi futuri del tennis russo cancelleranno in un attimo tutto quello che ho fatto io.

Nel corso della tua carriera sei sem-pre stato visto accanto a tante belle donne... ma ora cosa è accaduto, ve-diamo una fede alla mano? No, no tranquille, è l’altra mano! Non

sono sposato e neanche ci penso.... no-no-no-no..... (sorridendo).

Ti capita mai di visitare l’Italia? Non spesso, ma presto avrò bisogno di una vacanza.... Lo scorso anno ad agosto sono stato a Forte dei Marmi. Lì ho un po’ di ami-ci e sono stato benissimo: bel posto, cibo fantastico... forse troppe russe, a dire il vero preferisco le italiane. I miei amici hanno una casa lì e di sicuro tornerò presto.

Qualche anno fa a Roma abbiamo applau-dito il successo di Dinara, tua sorella. Cosa le sta accadendo? Pensi possa tornare a lottare presto per uno Slam? E’ ancora troppo presto per poter parlare di questo. Ha avuto un anno un anno e mezzo davvero difficili, sia fisicamente sia mental-mente. L’ìinfortunio alla schiena, la vita priva-ta... Ha bisogno di tempo ma la cosa più im-portante è che torni a godere di quello che fa. Deve tornare ad amare il tennis e quando questo accadrà sicuramente i risultati torne-ranno. Deve avere pazienza e diventare un po’ più saggia... Presto ritroverà fiducia e successi.

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iniziale c’è solo il centro di Mosca, ma poi puntiamo a svilupparlo con ancora un paio di centri tecnici nelle maggiori città russe.

Ti piace il tuo lavoro? Si molto. Certo è un po’ complicato, ci sono tanti fattori umani da tenere in considerazio-ne ma ci tengo a far bene. Voglio lasciare qualcosa di concreto dopo di me. Voglio scovare e far crescere nel modo migliore dei bambini promettenti. Voglio aiutarli il più possibile e spero di poterli far esplodere in tempi brevi.

Il tennis femminile in Russia sta vivendo un momento d’oro. Tra i ragazzi invece man-cano ricambi e il futuro non sembra altret-tanto roseo. Qual è il problema? Beh, intanto perché, con tutto il rispetto per il tennis femminile, stiamo parlando di un altro sport. Sono due cose differenti, bel-lissime entrambe con le loro caratteristiche e con le loro differenze. Per un uomo però è più complicato riuscire ad emergere, rag-giungere i top 10. I ragazzi devono fronteg-giare tanti risvolti psicologici, tanti pericoli. Appena cominciano a vincere hanno facili guadagni e invece di continuare ad allenar-

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Marat Safin ex numero uno del mondo e attuale vicepresidente

della Federazione russa

Super Tennis

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RICERCA CONI-ISTAT

panorama

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Per numero di tesserati, dunque di praticanti, il nostro sport diventa il primo se si prendono in considerazione soltanto le discipline individuali invece di quelle a squadre: ai primi tre posti ci sono infatti

calcio, pallavolo e basket. Per la prima volta negli ultimi 10 anni i sedentari in Italia sono sotto al 39%

Tennis al quarto posto

Per numero di tesserati, dun-que di praticanti, il tennis è il quarto sport d’Italia, ma di-venta il primo se si prendono in considerazione soltanto le discipline individuali invece di quelle a squadre: ai primi tre posti ci sono infatti calcio, pallavolo e basket. Per nume-

ro di società affiliate, invece, il tennis è sesto. E’ quanto emerge dalla ricerca “I nu-meri dello Sport-La pratica sportiva in Italia attraverso i dati Coni e Istat”, presentata nel Salone d’onore del Coni dal Presidente Gianni Petruc-ci, insieme al Segretario Ge-

nerale Raffaele Pagnozzi, alla presenza del Sottosegretario con delega allo Sport Rocco Crimi e del Presidente del Comitato italiano Paralimpico Luca Pancalli. I dati, elaborati con cadenza annuale da Coni ed Istat, rappresentano il ri-scontro oggettivo del lavoro

svolto e delle iniziative mes-se in atto per promuovere l’attività fisica e sportiva nel Paese.Per la prima volta negli ultimi dieci anni, il numero dei se-dentari in Italia è sceso sotto al 39%, con un decremento nell’ultimo anno del 2,3%

Super Tennis

MILANO CHALLENGER (13 GIUGNO) – Sui campi in terra battuta dell’Harbour Club di Milano si gioca un challenger da 30mila euro di montepremi. Il campione in carica è il portoghese Frederico Gil, che nel 2010 ha sconfitto in finale l’argentino Maximo Gonzalez.

TORINO CHALLENGER (27 GIUGNO) - Il Circolo della Stampa Spor-ting di Torino ospita uno dei challenger più ricchi che si disputano in Italia (85mila euro di montepremi; terra battuta). Il campione in carica è Simone Bolelli che dodici mesi fa in una finale tutta italia-na ha battuto Potito Starace.

ITF MASCHILI ITALIA F13 - Parma (6 GIUGNO) - Al Tennis Club Parma si disputa il tredicesimo future italiano stagionale: il torneo, dotato di un mon-

tepremi di 15mila dollari, è stato vinto lo scorso anno dall’azzurro Daniele Giorgini.

ITALIA F14 - Padova (13 GIUGNO) - Sui campi in terra della Canottieri Padova si disputa una prova dotata di un montepremi di 15mila dollari. Il campione uscente è il serbo Nikola Ciric, lo scorso anno vincitore in finale su Matteo Marrai.

ITALIA F15 - Viterbo (20 GIUGNO) - I campi del Tennis Club Viterbo ospitano un torneo da 10mila dollari di montepremi (terra). Il cam-pione in carica è il cileno Guillermo Hormazabal.

ITALIA F16 - Bologna (27 GIUGNO) - La Virtus Bologna è il palcosceni-co dell’ultimo futures italiano di giugno (15mila dollari; terra bat-tuta). Lo scorso anno finale tutta italiana con il successo di Andrea Stoppini su Andrea Arnaboldi.

ITF FEMMINILIITF CAMPOBASSO (6 GIUGNO) - I campi in tera rossa dell’Associa-zione Tennis Campobasso ospitano un torneo da 25mila dollari di montepremi. Lo scorso anno il trofeo se lo aggiudicò l’argentina Maria Irigoyen.

ITF PADOVA (13 GIUGNO) - Alla Canottieri Padova si disputa un tor-neo dotato di un montepremi di 25mila dollari (combined event con un 15mila dollari maschile). Campionessa in carica la rumena Liana Gabriela Ungur.

ITF ROMA - Tevere Remo (20 GIUGNO) – Secondo appuntamento stagionale in terra romana con il circuito Itf femminile: i campi del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo ospitano un torneo da 25mila dollari di montepremi. Lo scorso anno si impose l’austriaca Patricia Mayr.

ITF CUNEO (27 GIUGNO) - Ric-co appuntamento sui campi dell’International Country Club della città piemontese, dotato di un montepremi di 100mila dollari. La campionessa uscen-te è l’azzurra Romina Oprandi, che dodici mesi fa ha sconfitto in finale la francese Pauline Par-mentier.

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DOVE SI GIOCA A GIUGNO

VARIE

(dal 40,6 al 38,3): un dato che testimonia come nel 2010 ci sia stato oltre 1 milione e 200 mila sedentari in meno ri-spetto al 2009. Parallelamen-te continua a crescere sia il numero di chi pratica attività sportiva in modo continuati-vo (22,8%), sia di chi svolge

qualche attività fisica (28,2), mentre resta stabile il dato sulla pratica sportiva saltuaria (10,2). E’ stata espressa sod-disfazione per l’inversione della storica tendenza.Tra gli aspetti più significa-tivi anche la distribuzione degli sport praticati. Il calcio

si riconferma al vertice con 1.125.440 tesserati (il 26,9% del totale atleti); seguono la Pallavolo con 327.000 atleti e la Pallacanestro con 322.000. Più in generale il 53,6% rap-presenta l’incidenza dei tes-serati dei primi cinque sport per maggiore diffusione (gli

altri due sono il Tennis con il 5,8% e la Pesca Sportiva e le Attività Subacquee con il 5,5%). Nel 2009 il Tennis ave-va 240.999 tesserati, diventa-ti 265.937 nel 2010 (con un incremento dell’8,38%) e in ulteriore crescita percentuale anche quest’anno.

Super Tennis

panorama

ROCCO CRIMI SUGLI INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA“EVENTO IMPORTANTE NON SOLO IN ITALIA”

C’era anche l’Onorevole Rocco Crimi, Sottosegretario con dele-ga allo Sport Rocco, alla presen-tazione degli Internazionali BNL d’Italia tenuta lo scorso 28 aprile presso la Sala Stampa dello Sta-dio Olimpico.

“Gli Internazionali BNL d’Italia sono uno degli eventi più im-portanti in Italia e nel mondo” - ha detto Crimi - come negli anni scorsi il pubblico sarà grande protagonista. Una crescita com-plessiva resa possibile anche dal nuovo Centrale inaugurato nel 2010. Faccio i miei complimenti al presidente Angelo Binaghi, da quando è alla guida della Federazione Italiana Tennis il numero dei tesserati è passato da 130mila ad oltre 265mila”.

TROFEO BONFIGLIO DAL 14 MAGGIOC’E’ ANCHE SUPERTENNIS

Dal 14 al 22 maggio vanno in scena i migliori junior del mon-do sui campi del Tc Milano Al-berto Bonacossa per la 52esima edizione del Trofeo Bonfiglio, presentata oggi nel capoluogo

lombardo. Il primo numero 1 ad annunciarsi nel torneo me-neghino fu Ivan Lendl, vincitore dell’edizione del 1978. Solo Jim Courier e Yevgeny Kafelnikov riusciranno nella stessa impresa: vincere il Bonfiglio (rispettiva-mente nel 1987 e nel 1992) e salire in vetta al ranking mon-diale. Oltre a Tacchini e Michele Fioroni (1983), l’albo d’oro del torneo milanese include i suc-cessi azzurri di Luciano “Pips” Borghi (1961), dei grandi Adria-no Panatta e Corrado Barazzutti, trionfatori rispettivamente nel ’71 e ’72, Gianni Ocleppo (‘77), Antonio Padovani (‘85), Stefano Pescosolido (‘89), Florian All-gauer (‘97) e Matteo Trevisan quattro anni or sono. Tra le don-ne sono riuscite a imporsi le sole Silvia Farina, vittoriosa nel 1990 in finale su Nathalie Baudone, e Antonella Serra Zanetti nel 1998. Quest’anno c’è grande curiosità

per vedere all’opera uno dei ta-lenti emergenti del tennis italia-no, Gianluigi Quinzi, campione europeo Under 14 in carica, alle prime esperienze in un conte-sto di livello mondiale, quale è quello degli Internazionali d’Italia Juniores. La copertura televisiva sarà affidata a “SuperTennis”, la tv della Fit che garantirà la diret-ta dei match nelle giornate di sa-bato 21 e domenica 22 maggio.

DIVORZIO PISTOLESI - SODERLINGLA COLLABORAZIONE SI È CHIUSA DOPO CINQUE MESI

Claudio Pistolesi non è più l’al-lenatore di Robin Soderling. La decisione dopo la sconfitta del-lo svedese contro Juan Martin Del Potro all’Estoril. La collabo-razione fra il coatch romano e Soderling si è interrotta dopo meno di cinque mesi.

VARIE

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Rocco Crimi

ROMA 2011 : FUCINA DI ADEPTI ARBITRI?PER IL CCUG SABINO SANTAMATO

GIUDICI DI GARA

In un periodo di vacche magre per il settore arbitrale, mi riferisco al numero di arbitri di sedia che si assottiglia sempre più, sicura-mente l’importantissima manifestazione tennistica italiana e cioè la 68^ edizione degli Internazionali d’Italia mai come questa volta cade a proposito. Con tutto il suo carrozzone il mondo tennistico per circa dieci giorni si trasferisce armi e bagagli nella splendida cornice del Foro Italico in Roma con la novità del “ combined event “ vale a dire che, nei giorni previsti, sui campi in terra rossa romani si ritorna all’antico e potremo assistere in contemporanea, ad incontri maschili e femminili e per qual cosa, sicuramente ne trarrà giovamento lo spettacolo che la Federazione potrà offrire al pubblico, che consapevole, ha risposto esaurendo in prevendi-ta la quasi totalità dei posti. Fatto questo breve preambolo, entro nel vivo del mio scrivere: il torneo romano che sarà certamente un momento vibrante di tennis giocato, potrà fungere da mes-saggio pubblicitario e speriamo da forza trainante per affascinare e poi reclutare, tra i giovani che assisteranno agli incontri, i futuri arbitri di sedia. Nell’articolo del mese scorso era stata denunciata la grave lacuna e, che non approfittare del momento favorevole e dell’ occasione propizia, per continuare a battere sul tasto do-lente, sembrava al CCUG quantomeno delittuoso. Se ai virtuo-sismi degli atleti sui campi, i giovani ponessero attenzione anche

alle tecniche di arbitraggio di UdG di alto livello, quali quelli che vedremo sui seggioloni del Foro, i nostri Internazionali avranno centrato tutti gli obiettivi e avranno dato una grossa mano al no-stro settore. A questo proposito corre l’obbligo allo scrivente di porre all’attenzione dei nostri lettori che, nella formazione degli Ufficiali di Gara che dirigeranno questo Slam dal 7 al 15 maggio prossimi, figurano i nostri Referee Carmelo Di Dio (ATP), Roberto Ranieri (WTA), Pierluigi Grana ( Ass. Ref.) ed i nostri Arbitri Gian-luca Moscarella, Raffaella Seri, Anna Durante, Daniela Congia, Ni-cholas Stellabotte , Cecilia Alberti e Gabriela Macolino,ecc. senza dubbio un gruppo corposo e di tutto rispetto che continua a dare lustro e credibilità all’intero movimento arbitrale italiano. Certo costruire un importante manipolo di Official, mentre ha compor-tato sacrifici enormi agli stessi interessati , ha nel contempo im-pegnato dirigenti ed istruttori che hanno profuso abnegazione e tanto tempo nella loro formazione, ma spesso noi del CCUG ci chiediamo se è normale che i nostri circoli dai quali dovremmo attingere, nello svolgersi della stagione agonistica sono sempre pronti a criticare questo o quell’arbitro e non si facciano, invece, proponenti per un più ampio reclutamento e quindi darci la pos-sibilità di una scelta più vasta e mirata. Per ora non ci resta che sperare nel nostro Torneo, e che ROMA 2011 ci sia amica.

Super Tennis31

PProsegue a passo svelto una stagione ricca di appuntamenti importanti, di novità e di in-gressi rappresentativi, e carica soprattutto di grandi aspetta-tive. Dopo il prestigioso ap-puntamento del “Trofeo Foro Italico”, Roma sarà nuovamente protagonista il 21 maggio con la seconda giornata de Il paddle è donna . Sulla scia del grande successo della prima giorna-ta che si è svolta a Bologna il 26 febbraio al “Circolo Tennis Aereoporto”, le ragazze della squadra nazionale, con Marti-na Camorani e Laura Pollacci prime tra tutte, scenderanno in campo nel circolo capitolino de “Le Molette”: l’occasione per tutti quelli che volessero parte-cipare, con un’attenzione par-ticolare alle donne, sarà quella di giocare con le nostre azzurre, provare anche solo per la prima volta il gioco del paddle, entrare più da vicino a contatto con una

disciplina in espansione anche nel circuito femminile. Accanto alle attività del Circui-to nazionale, con i Tornei che a partire da questo 2011 vedran-no la possibile partecipazione anche dei campioni di scenario mondiale, cresce l’attesa per i due appuntamenti internaziona-li di questa stagione: il Campio-nato Assoluto a squadre, che si giocherà dal 10 al 16 settembre presso le strutture dell’Univer-sità di Warwick, a Coventry, in Gran Bretagna, ed il Campio-nato Mondiale Giovanile (per le categorie Under 14, Under 16 e Under 18), che avrà la sua sede a Melilla, in Spagna, dal 17 al 23

ottobre. Occhi puntati dunque sulle nostre nazionali, che in pre-visione di due tornei così presti-giosi hanno già iniziato la loro preparazione, con i due paddle meeting, uno organizzato a giu-gno contro il Portogallo, ed uno previsto per Luglio in casa con-tro la Svizzera, finalizzati a perfe-zionare gli schemi di gioco e ad individuare le squadre che ve-stiranno la maglia azzurra. Alla volta dell’Inghilterra voleranno infatti, sia per la squadra fem-minile che per quella maschile, 8 giocatori, tre coppie titolari ed una che invece che siederà in panchina, mentre per i Mondiali giovanili, nell’ambito di ciascuna categoria, i convocati saranno 4, che andranno a formare, ri-spettivamente per la nazionale femminile e per quella maschile, due coppie. E a paradigma di uno sport che è sempre più in espansione, non si può prescindere dal citare

l’ennesimo ingresso registrato nell’ambito della Federazione. Dopo i due circoli apripista vi-centini, il Circolo Tennis Thiene e il Circolo Tennis Costabissa-ra, già in prima linea nel corso della scorsa stagione del Circu-ito Nazionale, ancora il Veneto protagonista grazie al Centro Sportivo Plebiscito, il circolo pa-dovano che ad aprile è entrato a far parte della grande fami-glia del paddle. Dal 18 aprile, per tutta la settimana fino al 24 aprile, è stato infatti inaugurato il nuovo campo costruito presso la struttura, grazie soprattutto alla forza e alla spinta dei due promotori, David e Gianfranco Barbiero. Il progetto imminen-te dei due fratelli è quello di realizzare a breve un secondo campo all’interno del centro, con l’obiettivo di ottenere per il circolo padovano un ingresso da protagonista nell’ambito del Circuito Nazionale 2011.

DI MARTINA CIPRIANI

PADDLE

Stagione da non perdereDopo il “Trofeo Foro Italico”, decolla una stagione ricca di tornei importanti, con i due appuntamenti

internazionali del Campionato Assoluto a squadre e dei Campionati Mondiali giovanili. E Roma sarà ancora protagonista con le ragazze della nazionale al circolo Le Molette

la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

ABRUZZO Terzo Memorial Paolo Tomassetti

di Ferdinando De Fenza

Si è svolto il III° Memorial “Paolo Tomassetti”, torneo nazionale riser-vato alle categorie giovanili organizzato dall’Avezzano Tennis Team

in onore del suo compianto Maestro. Protagonisti di ben tre finali i gio-vani atleti di casa. Nell’Under 10 maschile vittoria di Riccardo Tomas-setti dell’Avezzano sul lancianese Samuel Berardi. Un’altra speranza di casa Tennis Team, Gianmarco Cerasari, è uscito in semifinale dopo una dura battaglia contro il suo amico e rivale Tomassetti. Nell’Under 14 la spuntava Andrea Orlandi del CT Avezzano su Alessio Amadei del CT Lanciano. Nell’Under 16 maschile Alfredo Tomassetti, dell’Avezzano, si arrendeva solo al terzo set a Cristian Suriani del CT Lanciano. Gran-de qualità anche nella finale Under 12 maschile dove ha prevalso Andrea Del Federico del CT Pescara sul quotato atleta marchigiano

Riccardo Rinaldelli del CT Porto San Giorgio. Nell’Under 16 femmi-nile vittoria della campionessa di casa Laura Seritti sulla esordiente Corinne Cerasari, entrambe dell’Avezzano, mentre nell’Under 12 la più esperta Paola Ciabattoni (CT Maggioni di San Benedetto del Tronto) ha prevalso sull’atleta di casa Caterina Scimia. Soddisfatto il direttore tecnico dell’Avezzano Tennis Team, Giancarlo Bonasia: “Il lavoro svolto durante i mesi invernali sta dando i suoi frutti. I ragazzi della nostra Scuola hanno onorato degnamente la memoria del Ma-estro Paolo in questo primo appuntamento della stagione. Hanno guadagnato punti in classifica federale anche i nostri Bellisario, Del Fosco, Di Martino, Gismondi, Grimaldi, Rauccio e Stornelli”. Raffa-ele Tomassetti, Presidente dell’Avezzano Tennis Team: “E’ stato un successo del lavoro del nostro staff. Bravi i nostri ragazzi. Grazie ai Maestri Giancarlo Bonasia, Domenico Piperni, Francesca Tancredi, Paolo Casale, Lorenzo Stornelli ed al preparatore atletico Andrea Venditti”. Particolarmente sentita la premiazione con la consegna al-la Coordinatrice UNICEF, Maria Paola Giorgi, dell’assegno del valore di mille Euro frutto della raccolta fondi per il Progetto “Vaccinazioni” con il quale l’Avezzano Tennis Team ha voluto onorare il patrocinio UNICEF. Felici ed emozionati i finalisti premiati dal Consigliere della Provincia dell’Aquila Armando Floris e dal Presidente del Comitato Regionale FIT Abruzzo-Molise Luciano Ginestra.

CALABRIAA Reggio la Coppa delle Province

di Rosaria Ionà

Si è conclusa la Coppa delle Province Calabria-Basilicata under 10-11, anno 2011, giocata al Tc Diamante. Una festa dello sport con

tanti giovanissimi partecipanti che, in campo e fuori, hanno dato le-zioni di correttezza e di lealtà. Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Basilicata le squadre in gara. Le semifinali disputate, quella della parte alta, tra Cosenza e Basilicata e, quella della parte bassa, tra Catanzaro e Reggio hanno decretato i finalisti: Cosenza e Reggio Calabria. E’ stata la Città dello Stretto ad aggiudicarsi, con non poca sofferenza, la vittoria finale con il risultato di 5-4.Giuseppe Siclari, Noemi Orlando, Giuseppe D’Urso, Ludovica Macrì, Ivan Mostoles, Alessia Ocello, Antonio Dagostino sono i nomi dei pic-coli campioni reggini capitanati da Angelo Tripodi (primo capitano) e Daniela Oppedisano (secondo capitano). Mentre sul secondo gradino del podioi i cosentini Giannicola Misasi, Ninì Summaria, Marco Pizzi-no, Amedeo Jorio, Giorgia Caruso e Lamberto Martinelli, capitanati da Massimiliano Zinga (primo capitano) e Andrea Romagno (secondo capitano). Soddisfatto il presidente del Comitato regionale Giuseppe Lappa-no: ““Un clima assolutamente sereno ha fatto da cornice all’evento di Diamante - ha detto -. Nessuna scorrettezza fra i partecipanti, ve-ramente apprezzabili per il loro comportamento. Chi ha assistito agli incontri avrà sicuramente avuto modo di apprezzare l’ottimo livello tecnico espresso dagli sportivi. “La finale è stata molto equilibrata. Reggio e Cosenza, ora, accederanno alla fase successiva che si ter-rà al Club Med di Pizzo. Voglio ringraziare il circolo ospitante per la perfetta accoglienza riservata ai giocatori e al pubblico presente”. Al terzo posto si è classificata la squadra catanzarese (Luca Di Costanzo, Sofia Serra, Enrico Citrato, Laura Moraca, Giuseppe Lodori, Audina Madia, Luca Bigotta) capitanata da Salvatore Simonetta assistito da Rino Citrato, che ha battuto la Basilicata (Gabriele Galeazzo, Ginevra Caricati, Francesco Di Caro, Alfredo Di Caro, Sofia Pepe, Piero Laviola, Simone Elefante, Antonio Martinelli) guidata da Vincenzo Fiore e da Giovanni Ostuni.

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� La premiazione del III Memorial Paolo Tomassetti

� I giovani tennisti calabresi alla Coppa delle Province

Super Tennis

CAMPANIANapoli protagonista

di Maria Grazia Ciotola

Il team di Napoli vince la fase campana e continua la sua cavalcata in Coppa delle Province (under 10 e 11) , proseguendo l’imbattibilità in

questa manifestazione che dura dal 2010, stagione in cui la squadra partenopea ha vinto il titolo nazionale. La fase regionale si è svolta al circolo New Age di Alife (provincia di Caserta), con l’assegnazione del trofeo Gianluca Di Simone e con l’organizzazione coordinata dal consi-

gliere regionale Paolo Provitera, e dal delegato provinciale di Caserta, Gioacchino Coppola, e dal presidente del New Age, Pasquale Muto. Avellino (capitano Picardi) chiudeva al terzo posto battendo nella pic-cola finale il Caserta (capitano Pietro Martellotta), mentre quinto era Benevento (capitano Antonio Leone). Dominio del team di Napoli, guidato da Luigi Pratese e Luigi Turco, con la presenza del direttore del Centro tecnico campano Massimo Cierro, che superava in finale per 8-1 la rappresentativa di Salerno (capitano Sergio Alfinito). I premi “Fair Play” del trofeo Gianluca Di Simone sono andati alle giocatrici Miccio e Ielmi.Intanto, una bella notizia arriva anche dal settore under 12. Tre ragazzi campani hanno partecipato al raduno nazionale del Centro Tecnico Federale di Tirrenia. In campo maschile sono stati convocati Liucci e De Giorgio; in quello femminile la Maffei. Presenti al raduno come ac-compagnatori i maestri napoletani Gianni Cierro, Aldo Russo e Aniel-lo Ruocco. Una notizia incoraggiante in vista della Coppa Belardinelli giovanile che rappresenta l’appuntamento più atteso della stagione.

EMILIA ROMAGNAMemorial Lucenti, un successo

di Michael John Lazzari

La 32esima edizione del Memorial Stefano Lucenti che si è disputata al Circolo Tennis Albinea ha scritto l’ennesima importante pagina

del tennis giovanile regionale, con 310 partecipanti in rappresentanza

di tutte le provincie dell’Emilia Romagna. Alla cerimonia di premiazio-ne erano presenti tutti i giocatori finalisti dei vari tabelloni ed a conse-gnare loro i trofei sono accorsi i vertici del Comitato Regionale Emilia Romagna, Fernando Margini, presidente del Circolo Tennis Albinea, Giorgio Benevelli e Giancarlo Borghi, consiglieri dello stesso circolo, nonché la famiglia di Stefano Lucenti cui è intitolato il Memorial. Il Memorial Lucenti è coinciso con la tappa reggiana del SuperTour Au-stralian durante la quale si sono messi in luce diversi giocatori locali. La finale Under 12 maschile è stata tutta albinetana fra Alessandro Stradi vincitore su ed Alessandro Micagni, mentre quella Under 14 maschile ha visto Andrea Guerrieri di Correggio superare in finale il giovanissi-mo Jacopo Mangiafico del Tennis Modena. Nell’under 10 Alessia Son-cini del CT San Biagio si è confermata la migliore della categoria an-che in ambito regionale dopo essersi aggiudicata i recenti campionati provinciali. Il Circolo Tennis Albinea si è aggiudicato il Trofeo Stefano Lucenti per il miglior risultato di squadra. Intanto al Discovery Sport Planet Giulia Gabba ha prevalso nel 5° Trofeo Fanton Montecchi e Secondo Memorial Stefano Antichi sulla rivale Elena Bertoia per 6-0 6-4. Giuseppe Montenet ha vinto il Terzo Trofeo Fanton, Montecchi ed officina BZB battendo il rivale Jacopo Marchigiani per 4-6 7-6 6-4. Al Tennis Frescobaldi si è invece conclu-sa la seconda tappa del Circuito Veterani “Natale Fontana Gioielli”. Nell’over 45 vittoria del beniamino di casa Pierpaolo Veroni (3.1 Ten-nis Frescobaldi) mentre nell’over 55 successo di Corrado Storti (3.5 Montecchio-Vicenza).Infine Matteo Mingori si è aggiudicato il Torneo under 14 singolare maschile organizzato dal Tennis Club Massese di Massa Fiscaglia, in finale ha regolato in due set 6-1 6-2 Francesco Mari.

FRIULI VENEZIA GIULIABrillano le stelle regionali

di Fausto Serafini

Alberto Tirelli, tecnico federale e responsabile della Macroarea Nord-Est, aggiornava con cura da certosino il profilo dei gioca-

tori capaci di emergere nelle prime quattro tappe del suo giardino. Con soddisfazione riscontrava che i piani di penetrazione, messi in atto attraverso i Centri Periferici, i numerosi raduni ed i monito-raggi incrociati con i tecnici dei ragazzi, incominciavano a produrre frutti copiosi. In questo show di valori s’inserivano alcuni prodotti tennistici del Friuli Venezia Giulia, giovanissimi capaci di emergere nelle prime prove del Circuito Nazionale Giovanile Fit by Lotto. Un

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�La squadra di Napoli vinvitrice alla Coppa delle Province

�A sinistra Alessamdro Stradi e Matteo Piani, a destra Veroni e Storti premiati al Tennis Frescobaldi

la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

posto di assoluta preminenza se l’era ritagliato Aurora Dal Col, ap-partenente al circolo pordenonese di Fiume Veneto, dieci anni di grinta e concentrazione. Nella bacheca di casa Dal Col trovavano residenza le quattro coppe più grandi del circuito, testimonianza diretta di un poker sfavillante di successi. Eccezionale exploit di vit-torie quasi eguagliato dal 14enne Gianluca Grison (Tc Triestino), autore di tre trionfi e di una semifinale. Il tennis di sostanza del semi-mancino Gianluca (serve con la sinistra e palleggia con la de-stra), dopo il rodaggio altoatesino, sbancava Padova, Trieste e Vi-cenza. Il motore entrava a pieno regime giusto in tempo per i primi appuntamenti internazionali e lo portava fino alla semifinale Tennis Europe di Lecce, gara under 14, smarrita proprio per un soffio. Tra le ragazze da primato assoluto da evidenziare la corsa vittoriosa dell’under 16, la friulana Marianna Petrei, neo acquisto del Tc Trie-stino, e la coetanea portacolori della Società Gaja, Nicoletta Furlan, incoronata nella tappa del Triestino e finalista sulla terra rossa di Vicenza. La messe dei buoni risultati proseguiva con un doppietta di seconde posizioni, conquistate da Nicola Vidal e Guido Marson, due tenaci under 12 alternativamente schierati di fronte al “boss” di categoria, il veronese Rebecchini. Ma il festival dei regionali si arricchiva di altri tre lodevoli guizzi che schiudevano la passerella finale. Tre scalate rosa da numero due per le racchette manovra-te dalla giuliana under 16, Anna Pampanin, dalla goriziana 14enne Eleonora Cecchinato e dalla triestina under 12, Lara Betocchi.

LAZIOPomezia protagonista

di Marcello Giordani

La cittadina laziale ha ospitato consecutivamente due ITf da $ 10.000 nel mese di Aprile portando il grande tennis a portata di

mano di tutti gli appassionati. Dopo aver solamente sfiorato l’impresa nel Torneo ITF Pomezia 1 svol-tosi nell’omonimo Tennis Club, risultando battuta solo in semifinale, Giulia Remondina, classe 1989 e numero 242 Wta, si è imposta in 3 set, sulla giovanissima romena Cristina Dinu, che ha da poco compiuto 18 anni, nel successivo ITF di Monte Migliore (Pomezia 2). Per la cro-naca il primo torneo svoltosi al sui campi dell’ ASD Tennis Club Pome-zia è stato vinto dalla georgiana Margalita Chakhnashvili sull’italiana Annalisa Bona con il punteggio di 16 62 62 dopo un match intenso e appassionante.La Remondina ha disputato, dai quarti di finale in poi, un torneo su-blime, mettendo in mostra tutte le proprie qualità: rovescio naturale che, come si dice, parla da solo, diritto in netto miglioramento rispetto alle stagioni passate, tanta grinta e una velocità di piedi invidiabile. Nonostante abbia fatto dei passi da gigante sulla battuta, è proprio il servizio il colpo sui lavorare ancora, oltre ad un allenamento specifico nei colpi verso la rete, apparsi ancora insicuri. Nel complesso Giulia Remondina ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per scalare la classifica Wta.Cristina Dinu non è stata da meno. Grande visione di gioco, è in grado di disegnare il campo ottimamente, non lasciando nulla al caso. Ha nel diritto il colpo naturale, ma si difende benissimo anche con il rovescio. Ha appena compiuto 18 anni e il futuro, per lei, sembra essere roseo.

LIGURIATC Finale: la serie C è rosa

di Marco Preti

Tennis Club Finale Ligure ancora al vertice nelle finali regionali della C femminile. Le ragazze del borgo ponentino hanno infatti messo

in riga le altre tre protagoniste nelle finali di Toirano. In semifinale la squadra capitanata da Dionisio Poggi ha superato senza grandi dif-ficoltà l’ostacolo Andrea Doria. Finale ha ceduto, come previsto, il punto della Costa (sconfitta dalla Bini), ma ha vinto nettamente con la Rovere sulla Moncagatto e un po’ più a fatica con la Gamba sulla Giulietti, completando il 3-1 con il doppio Gamba/Rovere (64 64 a Bini/Giulietti). Nell’altra semifinale si qualificava il Golf Rapallo, spinto dai successi di Chiara Quattrone, che in singolo dava 60 63 alla Tas-sara e poi vinceva anche il doppio in coppia con Cristiana Ferrando. Le avversarie del TC Pegli ottenevano solo il punto della Picasso (su Carola Ferrando) e cedevano di misura il match della loro numero 3, la Gavoglio, superata 76 26 64 dalla Zinga.Nel match conclusivo, Clementina Rovere e Federica Gamba deci-devano il ri-sultato. Infatti v i n c e v a n o entrambe in singolo (con Cristiana Fer-rando la prima e con Carola la seconda, sem-pre in due set), poi in doppio battevano la forte formazio-ne di Rapallo, composta dal-la Quattrone e dalla Ferran-do, per 67 64 75. Al Golf re-stava così soltanto il punto di Alessia Zinga (60 60 alla Costa), mentre Finale poteva festeggiare.Nei quarti ricordiamo che si erano fermate Palme, Cus, TC Genova e Park.

RISULTATIGIRONE A - Prima giornata: Rapallo-Park 4-0, Doria-Bogliasco 3-1. Seconda giornata: Bogliasco-Rapallo 1-3, Park-Doria 3-1. Terza giornata: Rapallo-Doria 4-0, Park- Bogliasco 3-1.GIRONE B - Prima giornata: Savona-Finale 0-4, Palme-Pegli 2-2. Seconda giornata: Fi-nale- Palme 4-0, Pegli-Savona 4-0 pr. Terza giornata: Finale-Pegli 2-2, Palme-Savona 2-2.GIRONE C – Prima giornata: Cus-TC Genova 0-4, Lavagna-Recco 2-2. Seconda gior-nata: Recco- Cus 1-3, TC Genova-Lavagna 3-1. Terza giornata: Cus-Lavagna 4-0, TC Genova- Recco 3-1.SECONDA FASE - Quarti: Pegli-Park 3-1, Golf Rapallo-Le Palme 3-0, Cus Genova-Finale 2-3, Andrea Doria-TC Genova 3-1. Semifinali: Golf- Pegli 3-1, Finale-Doria 3-1. Finale: TC Finale-Golf 3-1.

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��Clementina Rovere e Federica Gamba

Super Tennis

LOMBARDIACampionati a squadre nel vivo

di Cristian Sonzogni

Domenica 8 maggio scatta la D1 maschile e femminile, con rispet-tivamente 51 e 12 squadre impegnate. Tra le formazioni maschi-

li, divise in 9 gironi, spicca la presenza di una quindicina di seconda categoria, guidati dal ventenne Fabrizio Ornago (2.4), il quale difen-derà i colori dell’Asd GTennis di Pozzuolo Martesana. Nel femminile difficile indicare una formazione favorita, anche se le ragazze del Dds Dimensione dello sport, potendo contare sulla 2.6 Anna Sabrina Fer-rari (miglior giocatrice, per classifica, dell’intero campionato), sembre-rebbero un gradino sopra le altre. Al via il 15 maggio la serie D2, con 14 gironi maschili e 6 femminili. Nel maschile, la situazione è piuttosto equilibrata, con parecchie formazioni allo stesso livello, mentre fra le donne i favori del pronostico sono tutti per le bergamasche del Tennis Brusaporto, ovvero la 2.8 Pagani (unica ‘seconda’ del torneo) e le 3.2 Bestetti e Lapis. Ben 19 i gironi della D3 femminile, che scatterà dome-nica 22 maggio. Anche qui sarà favoritissima una squadra bergamasca, il Tc Stezzano, forte di Francesca Agazzi (3.1) e Paola Capella (3.2). Un’importante novità è rappresentata dal torneo riservato ai giocatori classificati 4.6, la nuova categoria lanciata dalla Fit. Nella competizione maschile, scattata ad aprile, stanno battagliando 33 formazioni (divise in sei gironi), mentre le squadre in gara nei tre raggruppamenti fem-minili sono 15. Al Tc Bergamo è andato in scena il torneo riservato ai quarta categoria con il pieno di iscritti: 176 tra gli uomini, 100 tra le donne. Tutto secondo copione in campo maschile, con il numero 1 del seeding Alessandro Lavelli (classificato 4.1) che in finale ha piegato il secondo favorito Luca Falardi (6-4 6-0). In campo femminile, trionfo per Dafne Merelli, che ha rimontato un set in finale a Veronica Pansa, chiudendo per 6-7 6-2 6-2. Nel doppio maschile, titolo alla coppia Fer-mi/Pesenti: tra le donne, invece, successo per il duo Palmieri/Rossi.Infine, con la prima tappa in corso a Bagnatica, torna la manifestazio-ne giovanile più importante e frequentata in Bergamasca. Il Circuito orobico Mauro Sport va in scena ancora una volta puntuale come ogni primavera. Lo fa con dieci tappe in giro per la provincia: la conclusione nel circolo da dove si è partiti, ossia quello di Bagnatica, con il Master conclusivo di fine agosto.

MARCHEUna Pasqua di successi

di Roberto Senigalliesi

Una Pasqua piena di successi per il tennis marchigiano. Soprattut-to quello giovanile. Mentre, a livello professionistico, l’ascolano

Simone Vagnozzi approdava agli ottavi del torneo da 1.995.000 dol-lari di Barcellona, Daniele Giorgini vinceva il futures dell’Eur, Stefano Travaglia firmava il suo best-ranking (384), Alice Balducci centrava le semifinali dell’Itf di Torrent (Spagna) e Federico Torresi i quarti del fu-tures di Padova, i giovanissimi talenti marchigiani spadroneggiavano in Italia ed all’estero. Nel torneo Eta under 12 di Maglie, sembrava quasi di assistere ad un campionato regionale. In campo maschile bottino

pieno. Con l’ormai con-sueta finale, ripetizione di quella di Pesaro, fra Samuele Ramazzotti e Lorenzo Battista, entrambi tesserati per il CT Moie (Ancona): 6-2 6-2 il punteggio per Ramazzotti, dopo che assieme si erano aggiudicati anche il doppio su Ianaccone/Taraborrelli. In campo femminile Camilla Rizza del CT Porto San Giorgio batteva Turconi nei quarti e Camilla Ceppellini in semifinale guadagnandosi la finale, persa poi con la ro-mana Arianna Capogrosso, e nuovo lustro per il tennis giovanile mar-chigiano. Ma non è finita qui. Sempre nella settimana pre-pasquale c’e stato un nuovo atto della “saga”della famiglia Quinzi. Al quindicenne Gianluigi, la più grande speranza del tennis italiano, che ha colto la semifinale nel prestigioso torneo under 18 del CT Le Cascine di Firen-ze, battuto dal fortissimo ceko Stanek, che poi avrebbe vinto il titolo, ha risposto a distanza il fratellino minore Gianluca, 10 anni, ma anche lui considerata più che una promessa e deciso a rinverdire i successi ottenuti dal suo più celebre fratellone. Gianluca, ovviamente anche lui mancino bimane, grinta e colpi da vendere, anche se con un percorso diverso da quello del fratello (niente America e preparazione autarchi-ca nel circolo di casa, il CT Porto san Giorgio, con Sebastian Vasquez e Antonio Di Paolo) ha disputato un torneo di categoria in Francia, “Le petit Marcassins”, a Charleville, organizzato dalla Federazione transal-pina. Ebbene è arrivato in finale, battuto solo da Arthur Bernabe. Nei turni precedenti aveva messo sotto diversi altri coetanei francesi, met-tendo in mostra tutto il suo talento.

MOLISE

Perrella torna alla vittoriadi Ida Santilli

Le competizioni “fuori porta” sono spesso un buon banco di prova per i nostri atleti che hanno la possibilità di misurarsi, sulle diverse

superfici, con giocatori quotati senza sentire il peso della performan-ce davanti al pubblico di casa. Complice il fascino del prestigio del torneo, succede che i nostri giocatori diano il meglio di sé proprio sui rettangoli da gioco di tennis club blasonati o quando hanno di fronte avversari non proprio alla loro portata. E così, Fabrizio Perrella (classificato 3.1) è tornato in campo dopo una lunga assenza e non ha de-luso. L’ultima volta che si era impegnato in un torneo di singolare (a Vasto l’anno scorso) le cose non erano andate bene. Il 2011, invece, sembra essere iniziato nel migliore dei modi perché, oltre a trascinare i suoi compagni verso la promozione in serie B, ha dimostrato di esser tornato piuttosto competitivo anche nei tornei di singolare. A San Severo (FG), do-ve erano entrati in azione anche altri giocatori molisani, il maestro Perrella ha vinto il torneo riservato ai “terza” e “quarta” rilanciandosi così anche in vista di un ritorno tra i semi-professionisti. Non si è aggiudicato il torneo ma è approdato in semifinale nel main-draw

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�Fabrizio Perrella

�Da sinistra a destra: Samuele Ramazzotti, Camilla Rizza e Lorenzo Battista

la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

del trofeo Ediltermica di Maglie riservato ai più promettenti under 12 d’Italia, il campobassano Federico Iannacone, attualmente tesserato per un club delle Marche. Nel primo round del tabellone, il molisano ha superato il campano Navarra al termine di un derby tutt’altro che emozionante (60 61 lo score). Nell’ordine il campobassano ha battuto giocatori validi: Finaltea (75 75) e Gotti (60 61), prima di cedere soltan-to al terzo set (61 26 63) al romano Battista. E’ dunque sfumata per lui l’occasione di prendersi la rivincita sul marchigiano Ramazzotti, che lo aveva battuto nel precedente torneo di Tirrenia (PI) dove sono stati convocati i migliori dici under 12 d’Italia.

PIEMONTETempo di campionati a squadre

di Ugo Veglia

Nel periodo in cui si disputano i campionati a squadre di tennis, all’interno del Circolo c’è grande fermento, provocato da chi è

coinvolto nell’attività sportiva e sociale del sodalizio: dirigente, atleta, socio sostenitore che sia. La passione generata dall’attività di squa-dra, fortifica le amicizie, aumenta la partecipazione, induce alla pratica sportiva, accresce lo stimolo al miglioramento tecnico. Tanta è questa passione che c’è chi ritiene – addirittura - che esistano regole federali intese a porre i campionati a squadre al di sopra dei tornei individuali mentre - è bene ricordarlo di tanto in tanto - esiste solo un obbligo di “precedenza” riservata ai giocatori convocati nelle rappresentative nazionali. Oltre alla grande partecipazione nei campionati regionali, giovanili, veterani e nazionali di A1, quest’anno il Piemonte parteci-pa al campionato nazionale di serie A2 femminile con 2 formazioni: l’U.S.T. Beinasco che dispone di Elena Pioppo, Elena Burrone, Eva Fi-slova e Martina Biollo, e la Canottieri Casale con Irina Smirnova, Vivien Vierin, Martina Demichelis e Giulia Mecca. Nel campionato di serie B maschile sono presenti il TC Pino Torinese che schiera Nicolò Vercel-lino, Omar El Laban, Alessandro Vittone, Andrea Camoletto e Nicola Caielli, il Tennis Rivoli 2000 che dispone di Antonio Gramaglia, Davide Casale, Simone Licciardi, Fabio Dalmasso, Matteo Ruffin, Vincenzo Grande ed Edoardo Racca, ed il Circolo della Stampa Sporting di To-rino che ha a disposizione Andrea Alviano, Alessio Giannuzzi, Alberto Sibona, Fabio Cerone, Fabio Pulega e Daniele Aleo. Il Circolo della Stampa Sporting partecipa anche al campionato di serie B femminile con Cristina Celani, Francesca Campigotto Kildine Chevalier e Giorgia Carnovale. Infine, sempre nella B femminile c’è il Country Club Cuneo che schiera Laura Thorpe, Stefania Fabadini, Geraldine Roma, Camilla Rosatello, Carlotta Ripa, Anna Agamennone e Francesca Gariglio.

PUGLIALecce U14: trionfa Pellegrino

di Marianna La Forgia

Lecce e Maglie: a fine aprile il tennis giovanile si è concentrato tutto in queste due città, a pochi chilometri di distanza, con molte sfac-

cettature positive da raccontare ed un’ottima stima di partecipazioni

di atleti di livello, anche stranieri. Il filo conduttore, intanto, è stato il ti-po di impegno agonistico che ha accomunato le giovani racchette pu-gliesi, cioè il torneo under 12 (maschile e femminile) di Maglie e quello under 14 (maschile e femminile) di Lecce. Partendo dalla categoria più alta, la Puglia festeggia la vittoria, nel singolare maschile, di Andrea Pellegrino del C.t. Bisceglie, vincente in finale su Sasha Merzetti che è sempre stato la bestia nera del pugliese, e che per la prima volta è stato battuto da Pellegrino, dopo aver fatto piazza pulita di Giovanni Calvano, Little Daniel, Gian Luca Grison, facendo ricorso ad una gran-de forza tecnica, fisica, tattica e soprattutto caratteriale. A Maglie sono andate in scena la preparazione e la buona volontà ma non ancora il tasso tecnico che precede la vittoria, così gli incontri - sia maschili che femminili - sono stati un buon test prima di prestazioni di alto livello in tornei così prestigiosi. Il torneo è stato vinto nel maschile da Samuele Ramazzotti su Lorenzo Battista, il femminile da Arianna Capogrosso su Camilla Rizza. Nei doppi a segno Ramazzotti/Battista su Iannaccone/Taraborrelli nel maschile, Bilardo/Capogrosso su Di Vetta/Maffei nel femminile. Le due punte di diamante della Puglia tennistica nell’under 14, Martina Zerulo e Alessia Perrone, stupiscono quando non arriva-no al massimo raggiungibile, ma ovviamente le loro prestazioni e la qualità tecnica non si mettono in discussione anche quando la Zerulo si ferma in semifinale sconfitta dalla vincitrice del torneo la rumena Madalina Grigoriu, e la Perrone falciata ai quarti dalla quotata Dali-la Spiteri, una nuova promessa del tennis giovanile. Ma tanta Puglia è arrivata in finale nel doppio ad un passo dalla perdendo contro le rumene Grigoriu/Riabtseva per 76 64. A questi atleti pugliesi se ne aggiungono tanti altri che hanno ben figurato e su cui c’è molta aspet-tativa: Matteo Giangrande, Marco Micunco, Adriana Trione, Gianni e Luca Narcisi, Alberto Giannini, Gabriele Frisullo, Marta Forte. E sono solo alcuni della corazzata giovanile pugliese.

SARDEGNAFIT Ranking Program: un successo

di Lazzaro Cadelano

Una cavalcata di cinque tappe conclusa con uno spettacolare Ma-ster finale: concluso il circuito Fit Ranking Program. Un evento tra-

vestito da prototipo, un esperimento che alla fine è riuscito nonostante tutte le difficoltà che le novità possono portare. A descrivere i successi

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�La premiazione del FIT Ranking Program ad Alghero

Super Tennis

sono i numeri. Cinque tappe che hanno abbracciato la Sardegna: ha aperto il circuito Sassari, con la Torres che ha tenuto a battesimo la manifestazione under 12, maschile e femminile, suddivisa nelle cate-gorie Rossa, Azzurra, Verde e Gialla. Poi è toccato a Porto Torres con la partnership con i circoli Ipertennis e Cus Sassari, e poi ancora nel Nord dell’Isola ad Arzachena. Il circuito è poi sbarcato a Sud con le due tap-pe al Tc Cagliari e a Le Saline. Fino al trionfale epilogo di Alghero con il Master finale che ha sancito il successo della manifestazione. Ecco i numeri: 164 partecipanti alla prima tappa, 173 alla seconda, 111 alla terza. Poi il boom del Sud, con un’invasione di 255 racchette a Monte Urpinu e infine i quasi 300 a Le Saline. Migliaia di partite e un’infinità di coppe, anche se a vincere sono stati tutti, perché quel che importava era davvero partecipare a una manifestazione che ha assunto i conno-tati di una vera e propria festa del tennis. La festa finale di Alghero è stato come un giro d’onore, sebbene in palio alla fine ci fossero i titoli. È stata il giusto riconoscimento per un›organizzazione che ha giostrato dietro le quinte garantendo uno standard elevato. Puntuali e precisi: con Carlo Sciarra (vicepresidente Fit Sardegna), capitano di un vascello sempre a favore di vento, abile a dribblare gli scogli, anche quelli più insidiosi. E poi un equipaggio che ha tenuto su con nodi solidissimi le cinque tappe e quindi il Master finale, a cominciare dai giudici Tore Belfiori e Gabriele Faggiani, i tecnici Bubu Melis e Marcello Ciafardini e Paolo Pani, sottotenente con il doppio merito di aver contribuito anche il Fit Ranking Program under 12 e 14. Sull›imbarcazione sono saliti di volta in volta i circoli che hanno ospitato le tappe, direttori tecnici, dirigenti e tecnici travestiti da ammiraglio, che hanno recitato il loro compito fino all›arrivo in porto. In questo viaggio alla fine c›è chi ha vinto. Il successo è di chi c›era, perché lo spirito è quello della promozione e della partecipazione. Ma è anche il trionfo del Tennis Club Cagliari, che ha conquistato il Trofeo dei Circoli. Ha quasi lo stes-so peso il premio speciale del Tc Sassari F. Ciafardini, un primato che incarna lo spirito del Fit Ranking Program: quello di partecipazione con i suoi portacolori tra tutte le tappe disputate. L›oscar del lavoro svolto da tutto il movimento del tennis sardo è arrivato dagli spettatori del canale Supertennis Tv: la puntata sulla tappa al Tc Cagliari ha registrato record di telespettatori certificato dai dati Auditel. Missione compiuta da tutto l›equipaggio: il modello Fit Ranking Program è pronto per essere esportato, perché l›esperimento è riuscito.

SICILIAConfermato il trend positivo

di Fabio Tedesco

Hanno ormai preso il via tutti i maggiori, fatta eccezione per la A1, campionati a squadre ma come spesso accade negli ultimi anni le

maggiori soddisfazioni per la Sicilia continuano ad arrivare dalle giova-ni promesse che rappresentano la nostra regione sia nelle competizio-ni a squadre che a livello individuale. Un trend positivo che non fa che confermare come il gap esistente sino a qualche anno fa con le regioni d’Italia “più evolute” sia stato ormai quasi del tutto colmato e come anzi proprio dalla nostra regione arrivino spesso grandi soddisfazioni per l’intero movimento.Per quel che riguarda i campionati a squadre a rappresentare la Sicilia nel campionato di A2 maschile sono ben tre le formazioni che hanno

iniziato questa avventura: il Circolo Tennis Trapani, il Match Ball Sira-cusa e il Tennis Club Palermo Due. In B maschile il Vela Messina e il Montekatira. Per tutte l’obiettivo principale è quello prima di tutto di una tranquilla salvezza.Tornando ai giovani, bilancio trionfale nel torneo di Macroarea di Brin-disi. Tra tabelloni di singolare e tabelloni di doppio i portacolori siciliani hanno infatti prevalso praticamente in tutte le categorie. Nell’under 10 maschile il successo è andato a Fabrizio Andaloro mentre tra le ragazzine ha vinto Alessia Truden che si è ripetuta in doppio in cop-pia con Linda Cagnazzo, cosa che invece non è riuscita ad Andaloro che con Cardinale si è dovuto arrendere in finale al duo Macca-De Camelis. Nell’under 12 maschile Andrea Trapani in finale ha avuto la meglio su Alessandro Ingarao e i due in coppia si sono aggiudicati il doppio sul duo Carollo-Magazzù. Nel femminile Ludovica Infantino ha avuto la meglio su Alice Di Matteo mentre nel doppio la palermitana Buonaccorso e la Pannarale hanno superato le concittadine La Rocca e Di Matteo.Nell’under 14 maschile in doppio il duo trapanese Sanci-Salvo ha battuto la coppia Famà-Licitra. Nell’under 14 femminile Maria Luisa Zirilli ha superato in finale la seconda favorita del torneo, Alessia Pirrone, non riuscendo a ripetersi nella finale di doppio giocata con la Spiteri.Nell’under 16 maschile, infine, Marco Gulisano è arrivato in finale nel doppio in coppia con Di Prima.A giugno a Palermo l’ultima tappa prima del master finaleSi è conclusa con un bilancio più che positivo anche la spedizione si-ciliana al Torneo-Raduno Under 10 riservato alle macroaree che si è svolto a Ferrara e cui hanno preso parte i migliori atleti e atlete italia-ne. A rappresentare la nostra isola, accompagnati dal maestro Daniele Mancia, il messinese Fabrizio Andaloro, la catanese Beatrice Vitale e i palermitani Francesco Cardinale e Alessia Truden.E proprio quest’ultima si è confermata tra le migliori, se non la miglio-re, nella sua categoria. La Truden ha infatti vinto il suo torneo lasciando pochissimi games alle avversarie sia nel girone iniziale che nella fase ad eliminazione diretta. Buone le prestazione sia di Fabrizio Andaloro che di Beatrice Vitale mentre un pizzico di sfortuna ha caratterizzato la prova di Francesco Cardinale finito nel girone più forte ed equilibrato.

TOSCANA Trofeo Rossomandi: la carica dei 400

di Enrico Roscitano

Ha riscosso uno straordinario successo di partecipazione il primo torneo osservato della Macroarea Centro Nord, Trofeo Rosso-

mandi, inserito nel circuito nazionale giovanile by Lotto organizzato da Tc Prato e Ct Etruria Prato con la collaborazione di altri club prate-si. All’importante manifestazione, aperta alle categorie under 10-12-14-16 maschile e femminile, hanno partecipato 400 atleti provenienti dalle quattro regioni della Macroarea Centro Nord, ovvero Toscana, Emilia-Romagna, Umbria e Marche. Il torneo, seguito dal responsabile federale della Macroarea Centro Nord Giovanni Paolisso, è stato diret-to dai giudici arbitri Alessandro Bartoletti ed Alfredo Manetti. L’orga-nizzazione dell’evento pratese è stata curata dal delegato provinciale Antonio Bambagioni. Alla cerimonia di premiazione ha presenziato, tra gli altri, il Presidente del Comitato Regionale Toscano Guido Turi. Nell’ambito della manifestazione è stato assegnato anche il premio

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

fair play che, per il settore maschile, è andato al massese Marco Furla-netto, vincitore della prova under 10, mentre al femminile, il premio è stato assegnato all’emiliana Linda Alessi che, dopo grande battaglia, si è arresa nella finale della categoria under 10 alla toscana di Pianca-stagnaio Sofia Benanchi. Tra gli under 12 ancora una vittoria toscana per merito di Carlo Donato, portacolori del Tc Prato che in finale ha superato il pesarese Giacomo Giunta. Al femminile la vittoria ha ar-riso alla ferrarese Emma Gennari sulla massese Giulia Peoni. Vittorio Dell’Ospedale de Tc Riva Azzurra ha fatto sua la categoria under 14 superando in finale il livornese Gregorio Lulli, mentre tra le ragazze ha vinto la favorita bolognese Camilla Abbate sulla maremmana Martina Pratesi. Nella categoria dei più grandicelli ha avuto la meglio Simone Codovini (Villa Candida), nei confronti del fiorentino Andrea Torsoli. Tra le under 16 podio più alto per la pratese Giulia Cascapera che ha superato Elena Pavolucci del Riva Azzurra. I doppi sono andati al-le coppie formate da Mattia Spoto e Iacopo Mangiafico (under 12), tesserati per il Country Club Modena, Rebecca Fedele e Giulia Peoni (under 12), portacolori del Tc Marina di Massa, Samuele Galli (Tc Bagni di Lucca) e Gregorio Lulli (Ct Livorno) tra gli under 14, Elisa Cordovani e Martina Pratesi, entrambe del Ct Grosseto, tra le under 14, Matteo Donnini e Alessandro Spaziani, tesserati per il Ct Arezzo, tra gli under 16 e Giulia Cascapera (Tc Bisenzio) e Costanza Magazzini (Sc Monte-catini) tra le under 16.

TRENTINO Prader e Verardia segno

di Luca Avancini

Si è chiuso con i successi dell’altoatesino Patrick Prader e di Verdiana Verardi l’Open del Ct Trento, uno dei due appunta-

menti pasquali, l’altro si giocava all’Ata. Finale dimezzata quella sul rosso di piazza Venezia, dopo che per più di un’ora era sem-brata saldamente nelle mani del 2.2 bulgaro Todor Enev, il n.1 del tabellone. Dominato il primo set per 61 il tennista bulgaro del Ct Borgo ha dovuto fronteggiare il ritorno del potente bol-zanino che agguantato il tiebreak è salito sul 5a0 ritrovandosi im-provvisamente la strada libera per il ritiro dello sfortunato rivale, alle prese con il riacutizzarsi di un vecchio malanno. Pronostico pienamente rispettato nel femminile, dove il titolo è stato autore-volmente incamerato dalla giocatrice più forte, la ligure Verdiana

Verardi, 2.2 con una notevole esperienza internazionale alle spalle e un best ranking di carriera da n° 358 nel giugno del 2009. La genovese, classe 1987, e attualmente n° 647 in singolare, si è rivelata un’avversa-ria troppo solida per le giovani rivali, com-presa la brava 2.5 Silvia Grassi, giunta sino in finale. La Verardi ha concesso appena nove games in tre partite, segno inequivo-cabile della sua superiorità. L’uovo pasquale si è rivelato decisamen-te indigesto per il piccolo bulgaro Todor Enev, che dopo il ritiro all’Open del Ct Trento non è riuscito a portare a termine nemmeno la sfida decisiva all’Open dell’A-ta con il tennista di casa Matteo Gotti. Le incerte condizioni fisiche del giocatore del Ct Borgo hanno condizionato lo spettacolo ma non hanno ridimensionato i meriti di Gotti bravo in semifinale a sfruttare la sua grande attitudine alle superfici veloci per stoppare in due set il grande favorito della vigilia, il toscano Claudio Grassi, 2.1 e n.385 delle classifiche Atp, testa di serie n.1 del tabellone, giocatore ambidestro che aveva già positivamente debuttato in A2 a Vicenza con la maglia del Borgo di Fabrizio Cristofoletti. Enev era giunto in finale dopo aver dominato la sfida nella parte bassa del tabellone con il 2.4 Alessandro Arginelli, protagonista nei quarti di un intenso braccio di ferro con il 2.3 serbo Filip Tomanovic. La finale come detto durava un set appena, ben controllato da Gotti che se lo aggiudicava per 64 prima del ritiro dello sfinito avversario.

UMBRIA Tornei Macroarea: baby protagonisti

di Sergio Pioppi

Anche l’Umbria ha i suoi baby terribili. Almeno è quanto si può dedurre dopo la disputa dei tornei nazionali di MacroArea

organizzati dalla Fit il cui scopo è quello di incrociare tra varie re-gioni (Nord-Centro-Sud) le migliori racchette dei settori giovanili. Una particolare menzione per gli under 10 che si sono fatti valere in vari tornei. Contrariamente a quanto è accaduto negli ultimi anni è il settore femminile quello sul quale si può contare, visti gli attuali risultati, per un futuro, a medio-lungo termine, che promet-te soddisfazioni. Linda Alessi (Villa Candida Foligno) si è imposta a Fano ed è stata finalista a Parma, Arezzo e Prato, terza assoluta a Ferrara nel maxi raduno dove erano presenti le migliori under 10 d’Italia. Matilde Paoletti (Tennis Club Perugia) a Ferrara si è classificata al quarto posto ed è stata finalista nel torneo di Fano. Risultati importanti ma che diventano eclatanti se si considera che la Paoletti ha solo 8 anni, in pratica due in meno della Alessi. Sem-pre nel settore femminile in grande crescita anche Chiara Girelli (Tennis Club Perugia) nel quarti a Parma ed Arezzo, semifinalista a Fano. Nel Master di Ferrara 12esima. E veniamo al settore maschi-le umbro sempre a livello under 10. Ottimi risultati sono stati con-seguiti da Francesco Passaro (Junior Perugia) che nei MacroArea si è imposto a Parma, finale a Pesaro, quarti ad Arezzo e ottavo

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�Patrick Prader

�A sinistra i finalisti di Macroarea centro nord; a destra Mario Furlanetto

Super Tennis

nel mega master di Ferrara. Con Passaro da segnalare Luca Peri-colini (Pattol Club) sesto a Ferrara, Gilberto Casucci (Junior Pe-rugia) che si è aggiudicato tre tappe del Circuito Vallate Aretine, Giovanni Pascolini (Villa Candida Foligno) semifinale MacroArea di Arezzo, Lorenzo Paiella (Narni Sport Center) che ha ottenuto buoni piazzamenti in vari tornei nazionali e regionali. “I risultati degli under 10 - ha detto Roberto Carraresi presidente del Co-mitato regionale Fit - sono la testimonianza che il tennis umbro è in crescita anche sotto il profilo qualitativo. Cercheremo di non disperdere per strada il talento di questi ragazzi. Del resto è il nostro obiettivo futuro dopo quello, già centrato, di aver portato la partecipazione ai tornei a livelli mai registrati prima”.

VALLE D’AOSTA Paonessa responsabile giovanile

di Demetrio De Gaetano

Dal mese di ottobre la Valle d’Aosta ha un nuovo responsabile per l’attività giovanile: dopo 10 anni al Maestro Gianluca Ric-

cardi succede il Maestro Fabio Paonessa. Dopo i primi sei mesi di lavoro tracciamo insieme al nuovo responsabile un primo bilancio. “Ho cominciato con l’organizzare una serie di riunioni - dice Pa-onessa - prima con i responsabili delle Scuole Tennis della Valle, poi con tutti i tecnici che operano sul territorio regionale e con i presidenti dei circoli affiliati, per illustrare il mio programma e valutare la collaborazione che i vari soggetti potevano dare. La risposta è stata eccellente sia da parte dei tecnici che da parte dei presidenti. Sarà mia cura organizzare gli eventi a rotazione in modo da distribuire in parti uguali gli inevitabili disagi e spe-ro anche qualche soddisfazione”. Ecco programmi ed obiettivi. “L’obiettivo iniziale è, attraverso l’attività promozionale (campio-nati per Under 9-10-12-14 e 16), avvicinare quanti più bambini possibile al tennis, e dare a tutti la possibilità di partecipare a tornei adeguati al proprio livello nei quali l’aspetto agonistico non è preponderante. Per gli Under 12 e 14 più esperti il campionato ha invece un carattere prettamente agonistico. L’obiettivo finale è quello di poter “travasare” un buon numero di tennisti dall’at-tività promozionale a quella agonistica con particolare attenzione ai nati negli anni 2002-2003-2004, tra i quali si spera di trovare un gruppo di ragazzi da far crescere e portare a un livello superiore. Parallelamente all’attività agonistico-promozionale - aggiunge Pa-onessa - sto portando avanti un programma di raduni, alcuni dei quali alla presenza di osservatori F.I.T., durante i quali gli elementi migliori di ogni scuola svolgono test tecnici e atletici. Per poter operare al meglio ho costituito un gruppo di lavoro che mi affian-ca durante i raduni: Erik Montegrandi, Tecnico Nazionale, Marco Edifizi, Istruttore Fit, e Nathalie Vierin, giocatrice professionista nonché Istruttrice Fit. L’aspetto atletico è curato da Maurizio Ca-polupo, Preparatore Atletico Fit. Il bilancio di questi primi sei mesi è senz’altro positivo. I tornei promozionali sin qui disputati hanno registrato dai 20 ai 35 iscritti per ogni categoria e abbiamo già svolto sei raduni. La prima grossa soddisfazione è stata che alcuni ragazzi osservati sono stati invitati a partecipare ai raduni tecnici organizzati dal Piemonte”.

VENETOTutta l’attivita’ internazionale 2011

di Roberto Bonigolo

Sulla scia del rilevante exploit in questi ultimi anni del movi-mento tennistico regionale in termini numerici, è arrivato il mo-

mento di guardare al futuro e ad un palcoscenico più prestigioso puntando l’attenzione sul prossimo programma di manifestazioni internazionali in regione. Di fatto vengono globalmente confer-mati i numeri già lusinghieri della passata stagione sia per quan-to riguarda il settore maschile (quattro) che per quello femminile (tre) e anche per quello giovanile (tre): con l’unico forfait del Gre-en Garden Sporting Club di Mestre.In campo maschile si comincia con una serie di tornei Futures (quattro in totale, tutti da 15.000 $), con il C.S. Plebiscito Padova (in luogo del T.C. Padova) a fungere come di consueto da apri-pista a metà aprile seguito dall’AS 98 di Vicenza nella settimana successiva, mentre nel mese di giugno la kermesse ritorna in terra

patavina alla Società Canottieri Padova (che va così ad affiancare nella stessa settimana il consueto torneo femminile) per conclude-re questa rassegna a metà agosto presso il T.C. Este con l’ultimo 15.000 $. Nel settore femminile invece, l’apertura è confermata a metà giugno alla Società Canottieri Padova per il “Tennis Challen-ge Padova” (ITF Women’s Tour $ 25.000) con l’intermezzo della Società Tennis Bassano a fine agosto con una manifestazione da 10.000 $ e l’epilogo come di consueto per la “Venice Challenge Cup”,un torneo internazionale che conferma anche quest’anno i 50.000 $ di prize-money grazie al nuovo sponsor Gruppo SAVE che ha voluto così premiare nel migliore dei modi la perfetta mac-china organizzativa del T.C. Mestre.Dulcis in fundo ben tre manifestazioni a livello giovanile (due in-dividuali e una a squadre): dal 18 al 26 giugno un torneo interna-zionale Tennis Europe Junior Team Under 12 presso il 2001 Team Plebiscito di Padova: Poi nell’entroterra veneziano, la new entry del T.C. Sporting Mestre con l’ospitalità a metà luglio di un presti-gioso T.E. Under 16 maschile e femminile. Infine, a livello di cam-pionati a squadre, è da annotare lo spostamento della Valerio-Galea Cup (campionato a squadre europeo giovanile) a fine luglio dal Green Garden Sporting Club di Mestre al T.C. Venezia.

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�La premiazione del TRofeo Casinò di Venezia

Super Tennis

DDopo il periodo invernale che ha visto protagonista i paesi esteri, il beach tennis a livel-lo internazionale, trova nel territorio nazionale un calen-dario pieno di eventi come forse mai in precedenza. Partendo dalla Sardegna a fine aprile con Cagliari, saranno in-teressate molte regioni italiane

e quindi molti circoli, che per la prima volta o per tradizione hanno preso l’impegno verso la Federazione Internazionale di organizzare una tappa ITF. Senigallia, Marina di Grosseto, Marina Romea, Rovigo, Ugen-to, Fregene, Torre del Lago, Bibione, Lido degli Estensi, Cervia, Fiumicino, Leporano, Ostia, sono ad oggi le località che ospiteranno un evento ITF, all’insegna degli standard quali-tativi organizzativi e della massi-ma visibilità per il Beach Tennis. Proprio quello degli standard organizzativi è un tema che all’interno della Federazione Italiana Tennis e quindi del Comitato del Beach Tennis trova una forte attenzione, al

fien di offrire un servizio sem-pre di qualità crescente non solo ai giocatori ma anche agli appassionati che aspettano con interesse l’arrivo rpesso le loro località balneari i più forti giocatori e giocatrici.

Cocktail di benvenuto, se-rate in discoteca o feste in spiaggia, oltre naturalmente l’ospitalità, la televisione, la stampa, i servizi per i giocatori, i villaggi sportivi con intratte-nimento e stand degli sponsor

e tanto altro, saranno questi i contenuti di molti tornei ITF Anche la presenza di atleti stra-nieri sta diventando non più una eccezione. Rispetto al pas-sato i tornei ITF in Italia vedo-no la partecipazione di coppie che provengono sia da paesi europei che fuori continente. Non a caso la terza edizione dei Campionati Mondiali al Foro Italico, ha visto una forte rappresentanza internazionale sia in campo maschile che in campo femminile, nella misura di circa il 50% per ogni tabel-lone, sintomo che la forte col-laborazione e sinergia tra la FIT e l’ITF ha permesso che que-sto sport, in cui l’Italia è senza dubbio il paese tecnicamente più forte,riscuotesse grande interesse e gradualmente sem-pre maggiore popolarità an-che in tanti altri paesi stranieri. Incerti i pronostici da fare in merito a quale sarà la cop-pia che parte favorita per la stagione estiva, oltre ai soliti Mingozzi-Marighella, Tazzari-Garavini, Calbucci-Meliconi, i giovani Avvantaggiato-Crama-rossa e Carli-Cappelletti dove una stagione indoor super saranno delle mine vaganti per le coppie storiche, oltre al riformato duo Maldini-Gambi. Per il resto il beach tennis ci ha abituato a scoprire ogni anno nuovi talenti e ad assistere sui campi a spettacolari sfide...... Buon beach tennis a tutti per l’estate che sta arrivando, sem-pre più internazionale.

In calendario tornei in molte regioni d’Italia: Cagliari, Senigallia, Marina di Grosseto, Marina Romea, Rovigo, Ugento, Fregene, Torre del Lago, Bibione, Lido degli Estensi, Cervia, Fiumicino,

Leporano, Ostia, sono ad oggi le località che ospiteranno gli eventi ITF. Al via tutti i più forti

UNA STAGIONE DI GRANDI APPUNTAMENTI

Spettacolo d’estate

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beach tennis

DI LUCA BIDOLLI

DDal campo numero 9 del bellis-simo impianto sportivo Universi-tario di Pretoria, dove si è svolta la 27° edizione della World Team Cup, arrivano dei gemiti e dei “vamos” in perfetto dialetto ar-gentino che ricordano epiche battaglie alla Coria o alla Vilas anni ‘80. Anche se non è sicura-mente di uno di loro che parliamo visto che siamo ospiti della mas-sima competizione mondiale di tennis in carrozzina.Incuriosito da tanto ardore e da-gli scroscianti applausi che arriva-no mi affaccio e rimango stupito nel vedere che il match che si sta disputando è tra uno dei più lon-gevi e forti giocatori del circuito, l’austriaco Martin Legner nume-ro 8 del mondo, e dall’argentino Gustavo Fernandez.Lo stupore di vedere Gustavo così cresciuto, rispetto allo scorso anno, è pari allo stupore di vede-re quanti nuovi giovani si sono affacciati e stanno ridisegnando le gerarchie del tennis in carroz-zina di questi ultimi anni. Accanto alla crescita tecnica indiscutibile a cui abbiamo assistito c’è un altro

aspetto che sta prendendo sem-pre più importanza ed è appunto l’abbassamento dell’età media dei giocatori del circuito.Fernandez, nato nel 1994, ed è solo uno degli ultimi prodotti che sono usciti dal sempre più impellente desiderio delle varie nazioni di ringiovanire un set-tore, quello dello sport disabili, che fino a qualche anno fa era di pertinenza di atleti già maturi e formati. Quest’anno l’argentino si è messo in mostra negli ultimi mesi fornendo prestazioni di al-tissimo livello e in breve tempo, dopo aver conquistato il titolo di

campione del mondo Junior, ha raggiunto la 28esima posizione del ranking mondiale.Accanto a Gustavo in campo ma-schile ritroviamo l’olandese Edbe-rink 19 anni appena compiuti che oramai è un veterano del circuito maggiore e che oggi è stabilmen-te tra i primi 15 giocatori della classifica mondiale.Di un anno più grandi dell’o-landese ritroviamo i britannici Phillipson, numero 15, e Reid numero13 del ranking due talenti di altissimo livello che hanno ri-portato la gran Bretagna ai fasti del passato quando con Jayant Mystry e Simon Hatt era nell’elite del tennis mondiale.Questa è solo la punta di un ice-berg che coinvolge anche molti altri giocatori che sono legger-mente più grandi ma che al con-tempo hanno abbassato l’età media della categoria maschile in maniera decisa.Anche In campo femminile questa tendenza è evidente e contagia la categoria in maniera determinan-te. L’olanda, che domina incon-trastata da decenni, sta cercando

da tempo una nuova Vergeer e se anche sembra impossibile re-plicare la “Golden Girl” Mariolen Buis, numero 8 del ranking nata nel 1988, sembra una delle possi-bili candidate, senza dimenticare Aniek Van Koot che anche lei gio-vanissima, ma oramai veterana del circuito, la precede con il suo quinto posto in classifica. Jordan-ne Whiley, Gran Bretagna, rap-presenta la risposta anglosassone all’olanda mentre le americane Emmy Kaiser e Dana Mathewson al momento sono le alternative più valide intorno ai futuri vertici femminili. Tutto ciò che abbiamo appena riportato sembra ancora più evidente se si assiste ad un match della categoria Junior.Spagna, Australia, Gran Breta-gna, Olanda sono nazioni all’a-vanguardia in questo settore che sforna giocatori ogni anno sem-pre più interessanti e pronti per il circuito maggiore.In Italia il torinese Ivan Lion, 21 anni, sembra pronto per aggiun-gersi a questa schiera di giovani promesse e infatti i vertici del ten-nis nazionale seguono da vicino e

Accanto alla crescita tecnica, c’è un altro aspetto che si sta imponendo ed è il notevole abbassamento dell’età media dei giocatori del circuito internazionale. L’argentino Gustavo Fernandez, nato nel 1994, è solo uno degli ultimi esempi insieme al ventunenne torinese Ivan Lion, erede designato di Ivan Mazzei

UN SETTORE IN EVOLUZIONE

Il nuovo che avanza

tennis in carrozzina

DI FEDERICO ROSSI

Iva Lion, 21 anni

di Torino

Super Tennis43

Super Tennis

Dal rosso all’erbaLa stagione sull’erba sarà una stagione firmata SuperTen-nis. Smaltite le fatiche del Roland Garros e della terra, ecco che i grandi campioni avranno poche settimane per preparare la campagna di Wimbledon. Il canale della FIT sarà lì, a raccontare l’evoluzione e le performance dei big del circuito, trasmettendo in diretta i principali tornei che precedono lo Slam londinese. Si partirà il 7 giugno con il torneo di Halle, l’appuntamento più prestigioso, il più sentito. Una parata di campioni, con Roger Federer che ha già confermato la sua partecipazione al torneo tedesco. Lo svizzero punterà a riprendersi il titolo, che lo scorso anno gli è sfuggito in finale contro Hewitt. Sei giorni di match in diretta, con le telecronache che accom-pagneranno i telespettatori a partire dagli ottavi di finale. Mentre Federer e compagni si affronteranno per il titolo

di Halle, ecco che le donne daranno vita al torneo di di Copenaghen. Il primo ap-pun tamento sull’erba, infat-ti, si giocherà in Danimarca, terra natia della numero 1 del mondo Caroli-ne Wozniacki. E anche in questo

caso SuperTennis ci sarà. Semifinali e finali, in program-ma l’11 e il 12 giugno, saranno vissute live. Godremo in tempo reale delle emozioni del torneo, per capire quale giocatrice sarà tra le favorite di Wimbledon. Da Germania e Danimarca, si volerà subito dopo in Olanda, senza pause. L’ultima rifinitura alle racchette e alle tattiche sull’erba sarà infatti completata a ‘s-Herto-genbosch, torneo combined. Uomini e donne insieme, alla vigilia di Wimbledon. Un torneo imperdibile per gli amanti dei tornei sul “verde”, vista la tradizione e il li-vello di partecipanti che ogni anno rendono interessante l’appuntamento olandese. Le dirette in questo caso par-tiranno il 16 giugno con il torneo Atp e una volta che i ta-belloni saranno allineati alle semifinali, ecco che le dirette saranno arricchite dal torneo Wta. E Wimbledon? C’è anche Wimbledon nella programma-zione di SuperTennis. Non con i match, ma con servizi esclusivi che andranno a comporre gli speciali quotidiani sul torneo londinese. Immagini, interviste, curiosità. La magia e la storia di Wimbledon sarà raccontata ogni gior-no direttamente dall’Inghilterra. Una grande occasione per capire cosa si sviluppa attorno ad un evento così importante. Sarà un mese di giugno di grandi eventi, sarà un mese di giugno griffato SuperTennis.

di Giovanni Di Natale

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Mercoledi 1� 23:00 Colpo da campione� 23:30 Wimbledon Classics Match 2004 Sharapova vs Williams

Giovedi 2� 23.00 Sottorete

Lunedi 6� 23:00 Focus

Martedi 7� LIVE ATP 250 Halle� 23:00 Tennis Club

Mercoledi 8� LIVE ATP 250 Halle� 23:00 Circolando� 23:30 Wimbledon Classics Match

Giovedi 9� LIVE ATP 250 Halle� 23:00 Sottorete

Venerdi 10� LIVE ATP 250 Halle� 23:00 World of tennis

Sabato 11� LIVE ATP 250 Halle� LIVE WTA Copenhagen

Domenica 12� LIVE ATP 250 Halle� LIVE WTA Copenhagen

Lunedi 13� 23:00 Focus

Mercoledi 15� 23:00 Colpo da campione� 23:30 Wimbledon Classics Match

Giovedi 16

� LIVE ATP 250 S-Hertogenbosch� 23:00 Sottorete

Venerdi 17

� LIVE ATP 250 S-Hertogenbosch

Sabato 18

� LIVE ATP 250 + WTA S-Hertogenbosch

Domenica 19

� LIVE ATP 250 + WTA S-Hertogenbosch

Lunedi 20

� 23:00 Focus

Martedi 21

� 23:00 Reloaded ATP Madrid

Mercoledi 22

� 23:00 Circolando� 23:30 Wimbledon Classics Match

Giovedi 23

� 23:00 Sottorete

Lunedi 27

� 23:00 Focus

Mercoledi 29

� 23:00 Colpo da campione� 23:30 Wimbledon Classics Match

Giovedi 30

� 23:00 Sottorete

in tv

GIUGNO SU

Note: * gli orari possono subire variazioni

Roger Federer

46Super Tennis

la posta di Nicola

Caro Nicola,ti ritengo un grande conosci-tore di tennis, quindi nessuno meglio di te può risponde-re ad una domanda su Juan Martin Del Potro. Il giovane argentino, trionfatore agli US Open 2009, è tornato pre-potentemente protagonista dopo un anno di stop per un serio infortunio al polso. Era sprofondato oltre la centesima posizione mondiale, è rien-trato ad inizio anno e ha già vinto due tornei, seppur non di prima fascia, come Delray Beach e l’Estoril. Tutti parlano

di una stagione caratterizza-ta dal duello Nadal-Djokovic, con Federer forse per la prima volta un passo dietro. Ma non potrebbe essere l’anno di Del Potro, un giocatore che a me piace tantissimo?

GIULIO VERTOVA (VERONA)

Caro Giulio, ti ringrazio per la fiducia nelle mie qualità di conoscitore di tennis, ma ti avviso che non azzecco mai un pronostico… Scherzi a parte, penso che Del Potro possa inserirsi nella lotta al vertice del tennis mondiale,

anche se, forse, ha ancora bi-sogno di un po’ di tempo per ritrovare tutti i meccanismi del suo tennis. La dimostrazione di quanto dico si è avuta a Indian Wells nel marzo scorso: nella semifinale persa contro Nadal ha pagato soprattutto la lunga assenza dai campi di gioco, la disabitudine a giocare ad altissimi livelli con continuità. Sta però riacquistando fiducia settimana dopo settimana: non a caso ha vinto all’Estoril dominando contro due top ten come Soderling e Verdasco.Del Potro è secondo me il mi-

glior prodotto del tennis ar-gentino dai tempi di Guillermo Vilas. Intanto ha una qualità che in pochi possono vantare nel circuito: dispone di un fisi-co e di un tennis molto poten-ti, tanto da non aver nulla da invidiare neppure a Nadal, che pure fa del tennis atletico uno dei suoi punti di forza. Ha un gran servizio e colpi che fanno male sia sulla terra rossa che sul veloce. Inoltre rispetto a Nadal e Djokovic è più giovane ed ha più ampi margini di mi-glioramento. Insomma il futuro è suo. Anche da numero uno.

Del Potro, un futuro da numero uno

10 A SKY SPORT che non ha avuto remore nel copiare a Super-Tennis la rubrica “Colpo da Campione”. Niente lode perché non ha ringraziato il canale della FIT per l’ispirazione.

9 A ROBIN SODERLING Senza parole

8 ALL’AVV. STEFANIA LOMBARDI che è riuscita a mettere il sale sulla coda all’irreperibile e nullatenente Adriano Panatta per con-segnargli il decreto esecutivo che gli ingiunge di restituire un pre-

stito ricevuto vent’anni fa. Alla FIT, anche alla quale Panatta deve molti soldi, ciò non è ancora riuscito.

7 AD ALBERTA BRIANTI e ROBERTA VINCI Senza parole.

6 A RAI SPORT che in occasione di Russia-Italia ha finalmente tra-smesso anche i match a risultato acquisito, rinunciando a una cat-tiva abitudine vecchia di anni e anni.

5 A DAVID FERRER Per l’amor del cielo: bravissimo! Ma possibile che dopo averci giocato tutte quelle volte non abbia ancora capi-to come si fa a battere – non dico sempre, ma almeno di quando

in quando – Rafa Nadal?

4 AL TG1 Nel servizio con il quale dava conto dei risultati dell’inda-gine CONI-Istat “I numeri dello Sport”, l’ammiraglia dei TG RAI ha ignorato il tennis – che quei numeri certificavano quarto in Italia

fra tutte le discipline sportive per numero di tesserati nonché come disci-plina in maggior espansione – per incensare nuoto e golf, i quali invece non figurano neppure nella Top 10 dei praticanti.

3 A KIM CLIJSTERS Benedetta figliola, ma che te li sei messi a fare, i tacchi da 15, se poi non ci sai camminare? Capisco la voglia di es-sere à la page, ma questo non può costarti l’assalto alla poltrona

di numero 1 del mondo!...

2 A NOVAK DJOKOVIC per la furbata di saltare Montecarlo al fine di allungare le settimane senza sconfitta evitando di dare a Nadal una precoce rivincita sulla terra battuta.

1 A ENZO ANDERLONI Per la grottesca intempestività del suo fondo pro-coach spompati su “Il Tennis Italiano”, apparso alla vi-gilia del licenziamento di Pistolesi da parte di Soderling.

0 A RAFA NADAL per la spietatezza con la quale, almeno sulla ter-ra, non lascia agli avversari neppure le briciole.

&PROMOSSI

BOCCIATIDI GIANCARLO BACCINI

in Campania, in Emilia Romagna,in Friuli Venezia Giulia, nel Lazio,

in Lombardia, in Piemonte,in Sardegna, in Trentino Alto

Adige, in Valle d’Aosta e nel Veneto

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