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FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZ. ALPINI DI ALESSANDRIA “GEN. CAMILLO ROSSO” VIA LANZA 2 - Tel. 0131 442202 Fax 0131 442202 www.alpinialessandria.it [email protected] [email protected] Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art.1, comma 1, DCB/AL Ottobre ANNO XL N. 3 - 2008 Tiratura 2.630 copie - Costo per copia 0,60 Briançon 2008 Dobbiamo riconoscere che gli Alpini di Valenza non mancano certo di iniziativa individuale; gli altri Gruppi ai raduni ci vanno in comitiva con l'autobus, i valenzani no; ci vanno in ordine sparso, chi con altri Gruppi o addirittura con altre Sezioni, chi con il Coro, chi con i colleghi di naja, chi da solo e, guarda un pò, persino uno sparuto gruppetto di 10 unità con tanto di Capogruppo e gagliardetto a testimoniarne la presenza è partito alla volta di Briançon lo scorso settembre in occasione dell'11° Raduno del 1° Raggruppamento (ma, si badi bene, con tre auto, un pul- mino sarebbe stato eccessivamente aggregante !). La bella (e cara) auto- strada porta velocemente a risalire la Valle di Susa, il regno dei Cozi, testimone di molteplici vicende storiche, posta com'è alla confluenza di due valli già conosciute sin dall'antichità, i valichi del Moncenisio e del Monginevro che nei secoli videro il passaggio di potenti eserciti, erran- ti pellegrini, avventurosi viaggiatori ed abili mercanti. L'intenzione sarebbe di visitare il forte di Exilles le cui ciclopiche mura e le case- matte con feritoie aperte ai quattro lati evocano secoli di conflitti ed il nome di un Battaglione Alpino, ma il diluvio che si sta abbattendo sco- raggia dal proposito. Quasi all'improvviso si apre un vasto anfiteatro circondato dalle rocce calcaree del Colomion, dello Jafferau, del Fréjus, della Punta Nera, dei Tre Re Magi e della Guglia del Mezzodì, rocce chiare di pareti verticali che contrastano con scure pinete e verdi prati fanno da quinta a Bardonecchia "Seigneur de soi même" come ama definirsi e comune più occidentale d'Italia. In un suggestivo quadro alpestre, oltre la Dora, sulle pendici dello Jafferau, si presentano le rusti- che case sparse della frazione Millaures dove, grazie all'amico Giacometti, i nostri radunisti trovano ottima accoglienza alberghiera. L'improvviso cessare della pioggia permette di andare alla scoperta del- l'antica Bardisca o Bardonisca o Bardonnèche nella vulgata francese, Hourra les Alpini (segue a pg 1)

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FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZ. ALPINI DI ALESSANDRIA“GEN. CAMILLO ROSSO”VIA LANZA 2 - Tel. 0131 442202 Fax 0131 442202

www.alpinialessandria.it [email protected] [email protected]

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art.1, comma 1, DCB/ALOttobre ANNO XL N. 3 - 2008 Tiratura 2.630 copie - Costo per copia 0,60

B r i a n ç o n 2 0 0 8

Dobbiamo riconoscere che gli Alpini di Valenza non mancano certo diiniziativa individuale; gli altri Gruppi ai raduni ci vanno in comitiva conl'autobus, i valenzani no; ci vanno in ordine sparso, chi con altri Gruppio addirittura con altre Sezioni, chi con il Coro, chi con i colleghi di naja,chi da solo e, guarda un pò, persino uno sparuto gruppetto di 10 unitàcon tanto di Capogruppo e gagliardetto a testimoniarne la presenza èpartito alla volta di Briançon lo scorso settembre in occasione dell'11°Raduno del 1° Raggruppamento (ma, si badi bene, con tre auto, un pul-mino sarebbe stato eccessivamente aggregante !). La bella (e cara) auto-strada porta velocemente a risalire la Valle di Susa, il regno dei Cozi,testimone di molteplici vicende storiche, posta com'è alla confluenza didue valli già conosciute sin dall'antichità, i valichi del Moncenisio e delMonginevro che nei secoli videro il passaggio di potenti eserciti, erran-ti pellegrini, avventurosi viaggiatori ed abili mercanti. L'intenzionesarebbe di visitare il forte di Exilles le cui ciclopiche mura e le case-matte con feritoie aperte ai quattro lati evocano secoli di conflitti ed ilnome di un Battaglione Alpino, ma il diluvio che si sta abbattendo sco-raggia dal proposito. Quasi all'improvviso si apre un vasto anfiteatrocircondato dalle rocce calcaree del Colomion, dello Jafferau, del Fréjus,della Punta Nera, dei Tre Re Magi e della Guglia del Mezzodì, roccechiare di pareti verticali che contrastano con scure pinete e verdi pratifanno da quinta a Bardonecchia "Seigneur de soi même" come amadefinirsi e comune più occidentale d'Italia. In un suggestivo quadroalpestre, oltre la Dora, sulle pendici dello Jafferau, si presentano le rusti-che case sparse della frazione Millaures dove, grazie all'amicoGiacometti, i nostri radunisti trovano ottima accoglienza alberghiera.L'improvviso cessare della pioggia permette di andare alla scoperta del-l'antica Bardisca o Bardonisca oBardonnèche nella vulgata francese,

Hourra les Alpini

(segue a pg 1)

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Ci raccomandiamo espressamente a tutti coloro che hanno la possibi-lità di inviarci testi e foto a colori in formato digitalizzato (usando ilcomputer per capirci) di farlo utilizzando questo formato, in quantomolte volte ci arrivano in redazione fogli di articoli evidentementestampati da un pc. Per cortesia se avete composto il vostro “pezzo”con un computer fateci avere il file (o per posta elettronica o su discofloppy o su cd) per noi molto più comodo! Vi chiediamo questa corte-sia per non ripetere il lavoro di battitura da Voi già effettuato e chequindi ci comporterebbe un’ulteriore perdita di tempo e ritardi nellaspedizione del nostro periodico! Segnaliamo le caselle di posta elet-tronica (e.mail) della Sez. di Alessandria: [email protected] da usar-si per l'invio di comunicazioni generiche. Per qualsiasi testo, articoloo foto da pubblicare sul nostro giornale, Il Portaordini, o sul nostro sitointernet www.alpinialessandria.it usare l'indirizzo [email protected] Si rammenta a tutti coloro che vogliono inviare materiale per la pub-blicazione sul nostro periodico sezionale che le date improrogabilientro cui detto materiale deve pervenire alla redazione sono: n° 1 - 15marzo; n° 2 - 10 giugno; n° 3 - 10 settembre; n° 4 - 10 novembre. Gliarticoli o le foto pervenute oltre le date qua sopra riportate verrannopubblicati sul numero successivo de "Il Portaordini".

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«IL P O RTAORDINI»Fondatore: Autor. trib. di AlessandriaDomenico Arnoldi n 176 del 14-2-1967Direttore: Bruno PaveseTipografia: Litografia Viscardi Via Santi 5 - Zona D 4 - ALDirettore responsabile: Giorgio BarlettaAutor. Dir Prov. P.T. AL

HANNO COLLABORATOG. Ceva, L.Visconti, N. Barolo, G. Barletta,

M. Fiorini, P. Sciorati, G. Lamborizio, D. Zoboli, A. ReF. Damasio, C. Carnevale, A. Pedrolli, O. CanesiF.M. Delfino, V. Doglioli, M. Malvicino, R. Bonini

I m p o r t a n t e

Cari Alpini Alessandrini,con il n° 1/2008 de " IL PORTAORDINI ", come avrete modo diconstatare " de visu ", troverete un giornale sezionale decisa-mente cambiato sia nella veste tipografica che nel formato.Innanzi tutto, aderendo al desiderio espresso da molti di Voi , siè deciso di tornare alle quattro edizioni annuali e cioè alle uscitetrimestrali e soprattutto, però , si è deciso di modificare sia il for-mato, riducendolo ad un foglio " A4 ", nonché di fare il grande "balzo " verso il " colore ". Mi rendo conto e ci rendiamo conto tuttiquanti che l'abbandono della vecchia e gloriosa veste tipograficapotrà creare in molti di Voi, in particolare ai più " Veci ", una qual-che nostalgia e rimpianto, ma credo che i tempi d'oggi richieda-no una veste tipografica più aggiornata e, anche dal lato esteti-co, più accattivante. Naturalmente il n° 1/2008, come primo ten-tativo , presenterà sicuramente margini di miglioramento e laRedazione è pronta ed anzi spera di ricevere da Voi suggeri-menti e consigli atti a migliorare sempre più il nostro amato " gior-nalino " che è e rimane sempre la " voce " della Sezione ales-sandrina. Noi speriamo, comunque , che la nuova veste tipogra-fica del rinnovato " PORTAORDINI "incontri il favore della mag-gior parte di Voi tutti e nell'invitarvi ad una sempre maggiore col-laborazione, Vi inviamo i più sinceri e cordiali saluti alpini. Si avvisa che agli articoli non firmati non si dà corso

La Redazione

UN NUOVO PORTAORDINI

le cui origini si perdono nella leggenda eche solo vaghi documenti farebbero risa-lire al 1000 a. C. La bella via principale dedicata a Giuseppe Francesco Medailideatore della galleria del Frejus offre eleganti negozi e prestigiosi alberghiche sin dall'epoca rinascimentale ospitarono teste coronate, illustri uominipolitici ed esponenti della cultura e dell'arte. Purtroppo anche questo angolo di

vecchio Piemonte nonha resistito al rullocompressore del turi-smo di massa subendoun notevole incremen-to edilizio, cionono-stante ha saputo con-servare in parte lecaratteristiche delpaese di montagna,particolarmente inBorgo Vecchio dove legrange intelligente-mente restaurate ravvi-sano le testimonianze

dell'antico passato, particolarmente evocato da quattro meridiane che fannobella mostra di se sulle facciate sud di chiese, edifici pubblici ed abitazioni. Unrilevante esempio di architettura d'epoca è il campanile romanico che affiancala chiesa parrocchiale di S. Ippolito al cui interno si trovano pregevoli manu-fatti in pietra e lignei,affreschi e retables.Interessante risultaanche il Museo Civico,ospitato nell'ottocente-sco edificio che fu sedecomunale, dove sonoconservate testimo-nianze della culturalocale legata all'econo-mia agricola prima che,ad inizio Novecento,Bardonecchia diven-tasse uno dei primicentri che tennero a battesimo il nuovo sport chiamato Sky, importato daiPaesi Nordici. Nel pomeriggio si risale la Valle Stretta, triste mutilazione ter-

ritoriale retaggio della 2ª guerra mondiale che a seguito del Trattato di Parigidel 1947 la vide diventare francese con il Colle di Tenda e La Brigue. Unastretta strada a ripidi tornanti porta allo splendido Col de l'Échelle, si scendelungo la suggestiva Val Clarée, si imbocca la "Route des Grandes Alpes" ed

Hourra les Alpini(segue da pg 1)

(segue a pg 3)

Forte Bramafam - vista dall’esterno

Forte Bramafam - sala espositiva

Forte Bramafam - “difesa vicina al pezzo”

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ecco apparire le possenti fortifi-cazioni di Briançon, classicoesempio dell'opera di Vauban che oltre alle tradizionali mura di cinta cheracchiudevano l'abitato ebbe l'intuizione di erigere una doppia cortinaesterna su piani degradanti verso il basso e separati da fossati, ma la par-ticolarità maggiore risiede nell'inclinazione dei parapetti che permetteva aidifensori di costituire una linea unica di fuoco pur essendo posizionati sualtezze diverse. L'antica piazzaforte è già invasa di Alpini, il sito inadattoad accogliere una così massiccia presenza (riemergono i fantasmi diAsiago) ed una regia poco oculata rendono difficile il parcheggio, chi chie-de lumi al servizio d'ordine riceve la più classica delle risposte in stileAlpino: "Arrangiatevi". All'interno della città alta ci si trova in un intricodi pittoresche viuzze medievali che immettono alla Grand Rue solcatadalla "Gargouille", un caratteristico rigagnolo canalato realizzato per laraccolta delle acque delle numerose fontane e, d'inverno, per la puliziadalla neve. Belle case antiche dai tetti spioventi e colorate a tinte vivacicreano piacevoli effetti cromatici impreziositi da notevoli "cadrans solai-res" di cui Briançon vanta lunga tradizione. Al fondo della via principalesi arriva al cammino di ronda dove si gode di un vasto colpo d'occhio sullaprofonda forra, al cui fondo scorre la Durance e sul settecentesco Forte desTêtes che dall'alto domina la vallata. L'ora è ormai tarda e, soprattutto,dopo la sperimentazione del mezzogiorno non fatichiamo poi molto adimmaginare cosa ci attende a tavola, sicché via veloci e le aspettative nonandranno deluse. Un'inattesa nevicata notturna saluta il risveglio ma lagiornata si preannuncia non male dissipando i timori di una sfilata sotto lapioggia, rivalicato il Col de l'Échelle e giunti in prossimità di Briançon unasorta di transumanza di auto e autobus consiglia di lasciare le macchine inun provvidenziale spiazzo, sarà una camminata ma, così facendo, il par-cheggio è assicurato come pure la via di fuga per il ritorno. Risalito illungo serpentone motorizzato raggiungiamo il Champ de Mars, luogod'ammassamento, ben prima di quanto non avremmo potuto in auto e lodimostra il fatto che abbiamo tutto il tempo di prenderci un caffèe......lavarci le mani prima di veder sopraggiungere l'autobus di una fanfa-ra che ci precedeva prima della saggia decisione di parcheggiare. La sfila-ta parte superando la duplice cortina bastionata attraverso la Porte dePignerol, in testa le fanfare degli Chasseurs des Alpes e Alpini, autorità,gonfaloni, labari e gagliardetti, la compagnia di formazione dellaTaurinense, il gruppo con le divise storiche e l'imponente blocco giallo-bludella Protezione Civile. Ecco poi avanzare il grosso degli Alpini con leSezioni liguri, la rappresentanza dei Fagnon-Eclaireurs Skieurs e laSezione valdostana seguita dalle Sezioni piemontesi. Infine, in chiusura, lasezione di Francia, lo striscione che annuncia il prossimo appuntamento aMondovì ed i volontari del Servizio d'Ordine. Attraversato il centro anti-co, con un lungo percorso in ripida discesa si arriva sino a quartiere diSainte Catherine, parte moderna della città. Durante il tragitto ci coglie ildubbio che la nostra fanfara sia composta esclusivamente da ArtiglieriAlpini, abituati ad un buon passo in salita ma con poca propensione allediscese dov'era necessaria la "trattenuta" ai muli. Allo scioglimento, nonpotendo risalire la linea retta del corso della sfilata, presumiamo di doverpercorrere un lungo tragitto, cerchiamo un mezzo che ci possa riportareverso le macchine ma la ricerca risulterà del tutto vana e ci dobbiamo così

avviare a piedi lungo la statale che compie un assai lungo giro. Ancor piùche per il problema parcheggi ci sconcerta il fatto di come in occasione diAdunate e Raduni, per la scelta del luogo e dell'organizzazione, chi didovere non tenga nella dovuta considerazione il fatto che la nostraAssociazione sia composta per la maggior parte di persone anziane chesicuramente presentano qualche problema di mobilità e mica tutti possonocontare sulle "auto blu". La prendiamo con calma, anche per evitare crisiepatiche da incazzatura, ma dopo una mezz'ora di strada uno di noi si vedecostretto ad usare quale bastone la parte inferiore dell'asta del gagliardettoe fortuna vuole che di lì passi il pullman del Coro Montenero che imbarca

i sudaticci "pellegrini" riportandoli a monte. L'oculata scelta di lasciare lemacchine lontano dal centro abitato permette un rapido ritorno in quel diBardonecchia dove, perfette reincarnazioni degli assaggiatori dell'impera-tore Nerone, non ci tiriamo indietro di fronte a nessuna delle esperienzeculinarie proposte, incuranti di colesterolo e trigliceridi con i quali riman-diamo i conti all'indomani. Soddisfatti i bisogni più primitivi dedichiamouno spazio anche alla conoscenza salendo al Forte Bramafam, eretto sulcostone omonimo alla metà degli anni settanta del XIX° secolo a difesa deltraforo ferroviario del Fréjus e della linea ferroviaria Torino-Modane. Puressendo uno dei meno conosciuti della Valle di Susa può essere conside-rato la più grande opera fortificata dell'epoca nelle Alpi Cozie. Un'ulterioreparticolarità deriva dall'essere stato uno dei primi forti italiani ad installa-re innovative artiglierie a pozzo, quindi non più su ruote ma su specialiaffusti sotto una cupola corazzata girevole a 360° gradi, rimaste operativefino alla fine della seconda guerra mondiale. All'ultimo conflitto seguiro-no l'abbandono e la devastazione conseguente al sistematico saccheggio daparte dei valligiani ed a volte anche di pubblici amministratori. Dopodecenni di atti vandalici ed asportazioni il Bramafam è rinato a nuova vitagrazie all'opera dei volontari dell'Associazione per gli Studi di Storia eArchitettura Militare. Dell'eccezionale vastità della struttura non ci sirende conto finché non si entra all'interno del complesso fortificato inquanto i locali sono in maggior parte interrati. Su un'area sinora recupera-

ta di circa 2000 mq. è stato realizzato un percorso museale chericostruisce momenti e scene di vita che si vivevano all'internodel forte ed una ricca raccolta di uniformi, armi, oggetti perso-nali dei militari, documenti e giornali d'epoca che illustranouna storia ancora recente ma spesso dimenticata o sconosciuta.E' così che anche questo raduno alpino si è trasformato in occa-sione di conoscere una parte della nostra bella Italia che nep-pure gli italiani riescono a rovinare completamente, i panora-mi, le opere d'arte, la luce, la varietà dei cibi, un immenso ser-batoio di bellezze che non finirà mai di stupirci.

Gigi Ceva

Hourra les Alpini(segue da pg 2)

Briançon - parte del complesso fortificato dell’abitato

AlessandriaArquata ScriviaBorghetto B.raCastellazzo B.daFelizzanoFubineGarbagnaNovi LigurePontecuronePredosa

QuattordioRocchetta L.San CristoforoSezzadioSoleroTerzo TortonaVal CuroneValenzaVignole B.ra

Gagliardetti presenti a Briançon

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Caro Michele,ho letto sul " Il Portaordini" il tuo articolo daltitolo "E'questa l'A.N.A. che vogliamo?" edebbo confessarti che mi ha provocato unaserie di reazioni diverse: dal sorriso, alla rab-bia. Tuttavia quella che maggiormente mi hainvestito è stata una sensazione di infinito stu-pore. Ma come proprio tu? Proprio tu che hairicoperto incarichi importanti e che, per taleragione, dovresti avere una visione più ampiadella vita associativa e una maggiore dimesti-chezza a trattare determinati argomenti, pro-prio tu, dicevo, non sei riuscito a comprende-re lo spirito della proposta di riorganizzazionee ti sei lasciato andare ad una intollerabile,quanto infondata, dietrologia, accreditando ilConsiglio Direttivo Nazionale di intenzioniinespresse che non stanno, nè in cielo, nè interra? Proprio tu che fecevi parte di quelConsiglio Direttivo Nazionale che nel marzodel 1994, all'unanimità (dunque anche con iltuo voto), ha deliberato "... di individuare tuttii provvedimenti che consentano ai nostri valo-ri, al nostro stile di vita associativo, di conti-nuare a vivere e tramandarsi", oggi muti opi-nione e parli di tentativo di allungare artifi-cialmente la vita dell'ANA? Da principio, ticonfesso, stupore e rabbia mi avevano con-vinto a evitare persino di rispondere, tuttaviapensandoci bene, credo di doverti ringraziareperché mi offri la possibilità di spiegare esat-tamente ciò che a me pare chiarissimo, ma chese ha tratto in inganno te potrebbe trarre ininganno molti altri alpini. Ecco perchè questalettera la indirizzo in copia anche alla Sezione(con preghiera di darne lettura in occasionedell'Assemblea straordinaria del 31 agostop.v. ) ed al periodico sezionale con preghieradi pubblicazione. Deve essere chiaro che laproposta di riordino della categoria dei sociaggregati non c'entra proprio nulla con il futu-ro associativo. E che sia così è reso ben chia-ro laaddove si dice, senza possibilità di equi-voci, che non verrà modificato lo StatutoNazionale (quanto a dire che i soci ANAsaranno sempre e solo quelli con i requisiti dicui all'art. 4: gli alpini! Al contrario! Propriopartendo dall'esame di que1la delibera delmarzo del 2004 (quella che anche tu hai con-diviso) e preso atto che, allo stato, qualunque

decisione in merito al futuro associativosarebbe prematura e lacerante (deve ancoramaturare in Associazione la necessaria sereni-tà per affrontare e risolvere un simile proble-ma); constatato che, in ogni caso, il discorsonon è urgentissimo vista la nostra forza e con-sistenza, ci è parso opportuno sospendereogni decisione in merito. Ciò non toglie che sirenda necessario riportare un po' di ordine echiarezza proprio sulla figura degli Amicidegli Alpini, non foss'altro che per il flussocostante di iscrizioni che ogni anno perviene.Ecco perché ci siamo posti il problema se siacorretto o meno continuare senza modifichesu questa strada (che porta incrementi di circa3000 unità ogni anno) oppure se sia necessa-rio dettare regole più precise ed aggiornaterispetto al 1975. Analizzando a fondo il pro-blema, infatti, ci siamo accorti che ogniSezione si comporta in modo del tutto auto-nomo sugli Amici: c'è chi li iscrive senza farsialcun problema, chi addirittura riconosce lorola partecipazione alle Assemblee, chi, inve-ce, non li iscrive assolutamente (salvo poi uti-lizzarli comunque nella vita associativa - cor-rendo rischi gravissimi in termini di responsa-bilità); chi, per evitare di iscriverli comeAmici, costituisce Associazioni parallele con iproblemi associativi che ne derivano (taliassociazioni sono completamente estranee alnostro controllo); etc. etc. Questo, converrai,crea un grosso problema di armonia: il CDNdeve fare tutto quello che è nelle sue possibi-lità per favorire lo sviluppo armonicodell'Associazione in modo che tutte le Sezioniseguano le medesime regole e crescano e pro-sperino allo stesso modo. Per ragioni addirit-tura ovvie nel 1975 l'allora CDN ritenne didettare regole assai blande che col tempohanno dato origine a differenti interpretazionied ai fenomeni di cui ho appena accennatoOra, sia per una questione di unità associativache per ragioni connesse alle evoluzioni legis-lative che in questi 30 anni si sono verificate(ad esempio in termini di sicurezza, di respon-sabilità, fiscali etc.) è venuto il momento ditornare a fare il punto della situazione ricor-dando a tutte le Sezioni che vi è una regolaprecisa per l'iscrizione degli Amici, ossia cheil soggetto deve aver dimostrato fattivamente

l'attaccamento all'Associazione ed ai valoriche essa custodisce e tramanda. Stando allenorme dettate da Bertagnolli, dunque, non èsufficiente la semplice condivisione dei valo-ri (il rapporto di amicizia, per intenderci), maoccorre che il soggetto abbia dimostrato tuttociò lavorando e collaborando con i nostriGruppi e Sezioni. Mentre l'Alpino ha un veroe proprio diritto ad essere associato, l'Amico,in buona sostanza, se lo deve guadagnare.Queste regole sono tutt'ora vincolanti e opera-tive, come sai. Tuttavia il nostro Regolamentole ha sintetizzate in modo eccessivamentevago, consentendo, nel tempo, letture diverse.A queste regole, però, occorre tornare conforza per evitare che l' iscrizione degli Amicinon sia un semplice metodo per sostituire ibollini che con il tempo vengono a mancare aiGruppi, e per fare in modo che l'Amico corri-sponda effettivamente alle aspettative e allecaratteristiche che oltre 30 anni fa i nostri pre-decessori avevano pensato. Certo oggi rimanedifficile, se non impossibile, iscrivere chi hadimostrato fattivamente l'attaccamentoall'ANA se non abbiamo la possibilità di farlolavorare e collaborare con noi. Sai bene, infat-ti, che i nostri sono considerati circoli privatinei quali possono accedere solo gli iscritti (ilche equivale a dire che un non iscritto nonpuò certo lavorare con noi visto che nemme-no può entrare nelle nostre attività e che, se lofacesse e malauguratamente si facesse male, ilcapogruppo finirebbe in galera e sarebbecostretto a risarcire il danno con il suo patri-monio personale). Dunque, proprio in virtùdell'evoluzione legislativa, si rende necessa-rio, oggi, un aggiornamento di quelle regoleche ci consenta di valutare il soggetto senzacorrere rischi. Ecco perché abbiamo pensatodi creare due differenti categorie: la prima piùsemplice (in pratica il semplice abbonamentoal giornale che consenta, tuttavia, l'accessoalle nostre sedi e la possibilità di lavorare connoi - -il che rende possibile anche la valuta-zione) e la seconda, invece, riservata ai veri epropri "Amici degli Alpini" quelli, cioè, cheoltre a condividere i nostri valori collaborano

Risposta del Presidente Nazionale a Michele Tibaldeschi

(segue a pg 5)

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con noi e partecipano attivamente alla nostra vita associativaQuesto, naturalmente, farà diminuirc il numero degli "Amici"perchè non tutti i 70.000 soci aggregati con noi collaborano epartecipano. Tutti gli altri potranno rimanere nella prima cate-goria senza problemi di sorta. Questa operazione, in pocheparole, consentirà di mettere ordine nella categoria individuan-do gli amici veri dai semplici simpatizzanti. Qualcuno ha obiet-tato che per ottenere questo risultato, sarebbe stato sufficienteiscrivere prima come "abbonati a L'Alpino" e, solo dopo lenecessarie valutazioni, passare all'iscrizione come "Amico"degli Alpini". In effetti è esattamente questo il senso della pro-posta di riordino, con la sola precisazione che sarà necessariomodificare la categoria degli "abbonati" (che oggi risultano sociaggregati della Sede Nazionale - e che dunque non avrebberodiritto ad entrare nelle Sedi di Gruppi e Sezioni) assegnandolialle Singole Sezioni. Naturalmente il nome assegnato alle duecategorie, "soci aggregati" i primi "soci collaboratori i secondiè stato dettato dalla necessità di non urtare la sensibilità di nes-suno e di facilitare, dunque, il compito ai nostri Capigruppo .Ma si tratta di semplici denominazioni che, se non gradite, pos-sono essere certamente cambiate o corrette. Quello che conta èla filosofia che sta alla base della proposta: tornare con forzaalle regole a suo tempo dettate per l'ingresso degli "Amici", purcon i necessari adeguamenti resisi necessari per l'evoluzionelegislativa di questi 30 anni. In questo modo potremo esserecerti della qualità degli "Amici" (la quantità proprio non ci inte-ressa) dalla Sicilia al Brennero. Con regole semplici e chiaretutti si adegueranno e l'Associazione continuerà armonicamen-te a crescere e prosperare evitando tensioni interne che, altri-menti, certamente sorgerebbero. Inoltre potremo avere contezzadell'entità del fenomeno e tutto ciò ci aiuterà quando, fra alcunianni, dovremo effettivamente decidere sul futuro associativo.Questo e solo questo è il senso della proposta di riordino ed è suquesto che le Sezioni si devono esprimere. Tutto il resto è bassadietrologia che distoglie l'attenzione dal problema vero attri-buendo al CDN falsi obiettivi occulti che non intendo nemme-no commentare. In conclusione permettimi duo osservazioni: tudici che dare impulso alla diffusione dei nostri valori, far circo-lare maggiormente il nostro giornale L'Alpino (che ovviamentecontribuisce a far circolare il 'pensiero alpino') e dare anche ungiusto riconoscimento a chi maggiormente si impegna ti sem-brano motivazioni un po' deboli. Questa è un'affermazione chemi lascia davvero esterrefatto e che mi obbliga a ricordarti chelo scopo principale della nostra Associazione è proprio quellodella custodia e diffusione dei nostri valori. E' la regola piùsacra che i nostri Padri ci hanno consegnato scritta nel marmodella Colonna Mozza in Ortigara:che altro senso avrebbe,sennò, quel "per non dimenticare"? Che senso avrebbe tuttoquello che facciamo se togliessimo quest'obiettivo che nobilitae giustifica ogni nostro sforzo? Cosa saremmo senza tutto ciò:un circolo ricreativo per ex najoni? Suvvia! Quando poi affermiche l'Associazione starebbe celebrando il 90° anniversario dellaGrande Guerra un po' in sordina, mi chiedo quanto attiva sia latua partecipazione in questi ultimi anni. Nove pellegrinaggisolenni, una pubblicazione dedicata all'imponente lavoro direcupero dei luoghi della memoria, la cerimonia conclusiva aTrento ed in contemporanea in tutti i comuni sedi di un nostroGruppo (e questo solo per parlare delle iniziative nazionali!);tutte attività che hanno ottenuto ben due riconoscimenti dallaPresidenza della Repubblica , ...se questa è attività "in sordina"sinceramente non so che dire. L’unica cosa che, sinceramente,mi viene da pensare è che tu non sia adeguatamente informato.Con viva cordialità.

Corrado Perona

Risposta del Presidente Nazionale a Michele Tibaldeschi

(segue da pg 4)Carissimo Michele ,ho letto su Il Portaordini di Luglio, il tuo articolo "E' questa l'ANAche vogliamo" e intendo ringraziarti per aver espresso un pensieroche condivido in pieno. E lo hai espresso nel modo migliore: senzafronzoli e retorica, anche se l'argomento facilitava il caderci den-tro. So che sono in tanti a condividere quello che hai scritto, e soche ci sono sezioni, come la mia, dove il CDS (del quale faccioparte) ha ufficializzato tale posizione. Io spero che quelli che hannoa cuore le sorti vere della nostra associazione si ricordino dei nostriPadri e abbiano il coraggio di esprimere anche dove é magari sco-modo, il loro pensiero di alpini. Grazie ancora !

Geniere AlpinoFranco Ramella

Sez. Imperia

Un giudizio favorevole

In vacanza a Moena ho partecipato con la mia famiglia almagnifico raduno del Contrin. E' stato veramente bello edè proprio la numerosa partecipazione delle famiglie alpineche rende questo raduno unico, ambiente maestoso aparte. Una vera festa alpina. Appena giunto al Contrin hoincontrato la delegazione sezionale di cui allego la foto.Saluti alpini

Piero Lenti Gruppo di Valenza

I l Vess i l lo Sez ionale a l R i fug io Contr in

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Partenza dalla sede di Alessandria alle 5 di domenica 31 agosto.Il gruppetto è composto dal nostro Presidente Bruno Pavese, dal

vice Martino Borra, dal consigliere Pier Matteo Malvicino, da duealpini di Alessandria e uno di Felizzano. Dopo un viaggio di quat-tro ore si arriva a tre chilometri dal luogo dove dobbiamo lascia-

re il nostro pullmino perché la strada era intasata da auto e alpi-ni, i prati erano cosparsi di tendopoli dei Gruppi del Triveneto.Preso uno dei pulmini della Protezione Civile abbiamo ultimato iltratto di strada alle 10,30. Inizia la manifestazione; a me l'onoredi portare il nostro vessillo con i vessilli di Biella e del Cividale neipressi delle targhe delle rispettive Sezioni che verranno scoper-te alla presenza del Presidente Nazionale Corrado Perona. Alle11 viene celebrata la S.Messa dal Vescovo di Treviso; arriva sulpiazzale antistante l'altare il Labaro Nazionale scortato dalPresidente Perona e da tutto il Consiglio Nazionale. La S.Messaè accompagnata dal Coro di Vittorio Veneto e dalla BandaMusicale; al termine della lettura della preghiera dell'alpino sonostati suonati dieci rintocchi da un'enorme campana che sovrastal'altare. Ha preso la parola Corrado Perona con il groppo in golaa ricordare tutte le "penne mozze" di tutte le guerre, Erano pre-senti circa 200 gagliardetti e 40 vessilli. Al termine della manife-stazione abbiamo fatto due passi nel bosco; questo è tuttocosparso di lapidi che ricordano gli alpini caduti nelle guerre.Anche la Sezione di Alessandria, con altre sezioni, in quel bosco

ricorda le sue "penne mozze". Per me è stata una giornata indi-menticabile e piena di emozioni (come quella di stringere la

mano a Corrado Perona e sentirmi chiamare "ciau mandrogne"

Il ConsiglierePier Matteo Malvicino

AL BOSCO "PENNE MOZZE" DI CISON VAL MARINO (TV)

I Vessilli di Alessandria, Biella e Cividale rendono gli onori

Il nostro Presidente, rigido sull’attenti, in mezzo ai...“Grandi”

Il gruppetto di Alessandria posa orgoglioso

Le targhe appena poste, di Alessandria, Biella e Cividale

Il 19-20 luglio 2008 il Gr. Alp. diFoza ha festeggiato il suo 80°di fondazione. In quattro Alpinidi Castellazzo e Sezzadiosiamo ritornati dove già erava-mo stati ospitati per l'AdunataNazionale di Bassano delGrappa. Stessa ospitalità edallegria, , con interventi dellaBanda e la presenza diAutorità, Gagliardetti e foltapartecipazione popolare. Conl'alzabandiera e la celebrazio-ne della S. Messa al campo, lacerimonia si è conclusa con la

distribuzione di pergamenericordo a tutti i numerosi Gr.Alpini presenti. E' stata unabella manifestazione che ci haconsentito, inoltre, di rivederetanti Alpini conosciuti nel corsodella 81^ Adunata Nazionale diBassano.

AlpiniPaolo Sciorati

Giacomo LamborizioDino ZoboliAngelo Re

A Foza per 80° costituzione Gr. Alpini

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Anche quest'anno la prima domenica di agosto si è tenu-ta la ormai consueta Festa del Redentoire sulla cima delMonte Giarolo, dove è collocata la statua. Come al solitoconcorso di numerosa popolazione, proveniente da variedirezioni, ha assistito alla celebrazione della S. Messa,assente perché in pellegrinaggio a Lourdes suaEccellenza il Vescovo di Tortona, accompagnata dai cantidel Coro Alpini Valtanaro. La giornata si è conclusa permolti presso il Rifugio Domus Alpinorum della nostraSezione con un gustoso rancio alpino accompagnatodalle allegre note di Roberto Bonini.

3 agosto 2008 - M.te Giarolo

Festa del Redentore

90° Anniversario della Vittoria della Prima Guerra Mondiale

Il Vessillo sul Giarolo

La statua del Redentore stretta dalla folla devota Si mangia in allegria

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AGENZIA ALESSANDRIA CENTROVIA MILANO 174 ALESSANDRIA

GRAZIE ALL'ACCORDO TRA LA NOSTRA AGENZIA E LA SEZIONE A.N.A. DI ALESSANDRIASIAMO LIETI DI COMUNICARTI CHE DA OGGI POTRAI AVERE

CONDIZIONI DI PARTICOLARE FAVORE ALLA STIPULA DI COPERTURE ASSICURATIVE RISERVATO AD ALPINI, AMICI DEGLI ALPINI E FAMIGLIARI

I NOSTRI UFFICI:

· ALESSANDRIA VIA MILANO 174 0131 227088· TORTONA CORSO ROMITA 8/A 0131 866262 0131 811140· NOVI LIGURE VIA GARIBALDI 0143 323182 · ACQUI TERME 0144 323250· SERRAVALLE V.LE MART. D. BENEDICTA 46 0143 62469· VOLPEDO PIAZZA LIBERTA' 0131 806607 347 2600050· CASSINE VIA ALESSANDRIA 6 0144 714164 347 9772086· BASALUZZO VIA MARCONI 31 0143 489649 348 2883508

"LA CROCE SUI GIRASOLI"

Proseguiamo con la pubblicazione iniziatasul numero scorso degli stralci del librodi Mons. Aldo Del Monte "LA CROCE

SUI GIRASOLI".

- STRALCI - [continua]

La Mia ChiesaEcco, è sera. È l'ora n cui dal monte scendeval'ultimo tocco di campana e si sperdeva nellavalle con 1'annuncio dell'Ave Maria. Ma, mioDio, quale fu sinora, la mia Chiesa? Mi haimesso un'ansia nel cuore che ha tormentatotutta la mia giovinezza e mi hai spinto a cercar-ti dove non ce n'erano, di chiese. Dove non c'eranessuno con le mani giunte, e nessun cero acce-so. La mia Chiesa doveva essere dunque unideale appuntamento con il mondo: non un edi-ficio di mattoni e di colonne e di marmi, ma dibrandelli di spirito che testimoniavano la tuaurgenza nel mondo. Sul motivo del silenzio, imiei soldati stanno cantando la ninna nanna ingngioverde. Nessuno parla. Si va in Russia.Potevo benissimo fermarmi a casa: nella tran-quillità di una canonica o di un convento; inve-ce, ecco: tutto è superato. Sono qui, confuso trai soldati: senza casa, senza nome, senza nulla;senza diritti e senza difesa, perché ogni uomo inguerra, deve vivere così. Sono uno qualsiasi.Stasera dormirò, gomito contro gomito, con iltenente di,amministrazione. Durante il viaggionon potrò nemmeno dire la messa: e allora,insensibilmente mi immergerò ancor più nella

vita di tutti. Domani mattina il medesimo atten-dente ci porterà un'identica tazza di latte con-densato; e a me verrà la stessa voglia di scara-ventarla lontano. Come mi pesa questa sperso-nalizzazione! Quando dirò la messa nella step-pa, col vento che mi farà l'accompagnamento eil cannone che mi suonerà (magari) IL Sanctus?Costruirò allora la mia Chiesa; come prima,sulle ansie brucianti degli spiriti oppressi e conle pietre rosse dei cuori feriti. È notte: è tempodi dormire e noi ci siamo fatti una cuccia dis-creta riempiendo il vuoto tra i sedili dello scom-partimento con alcuni colli imballati. Quindicigiorni di treno non sono una bazzecola; un giroattraverso tutta l'Europa, proprio là dove si agitapiù turbinosa la tragedia. Austria, Germania,Polonia e Russia. Che cosa si potrà ottenere conle armi? La giustizia è, nella sua essenza, unfondamentale equilibrio dello spirito; ma l'ac-ciaio non tocca lo spirito, quindi non servirà anulla. Molta gente si ammazzerà invano perquesto falso ideale di giustizia. Una nostra vit-toria sarebbe illusione. Ma tanto più lo sarebbeuna nostra sconfitta; perché glio altri potrebbe-ro credere di aver vinto l'Europa, mentre la veraEuropa non si è ancora destata. Dov'è lo spiri-to? Ho spavento di questo vuoto che scorgoattorno a me.Diario di viaggioAl Brennero ultimo saluto alla bandiera italia-na. Il Tirolo è bellissimo. La gente al nostropassaggio saluta con cordialità. (In Italia chisaluta si sbraccia; qui muovono allena le puntedelle dita.) Intanto B. sulla cartolina che riesce

a consegnare a una tradotta per l'Italia scrive:"La guerra è scomoda: ci hanno imballato suquesto treno come colli chiusi. La destinazione?È ignota: il Signore ce la mandi buona". Il furie-re fa il diario. I sergenti fanno il diario. Il tenen-te B. fa il diario. Il furiere stasera scrive chevale più un pezzo d'Italia che mille Germanie. Isergenti invece: "Il morale è sempre alto. Ilterzo giorno di viaggio il coro è ancora compat-to". Il tenente B. dice: "Dunque, andiamo inRussia! Poi, arrivati là, ci chiuderanno in unospedale e ci diranno_ facciamo una gara, voiad aggiustare gambe e noi a farle rompere. Finoa quando le romperanno magari anche a noi eallora sul giornale scriveranno: Ha trovato glo-riosa fine sulle sponde del Don, per esempio, iltenente N.N., volontario eccetera; il che noncorrisponde proprio alla verità". Halle, prima dioggi, per noi non esisteva affatto. Adesso inve-ce ci è familiarissima. "ecco Halle: quanto ci siferma?" Chi dice venti minuti, chi un'ora, chimezza giornata. Qui si apre un varco incustodi-to: due passi dal centro della città. C'è un tramin partenza. È fatto apposta per noi. Appenadiscesi, prima preoccupazione è quella di anda-re in una banca. Seconda: visitare i negozi. C'èuna birreria: entriamo; come si può venire inGermania senza bere birra? Io incomincio anotare che siamo fuori posto, ma mi limito afare osservare che la gita avrebbe una conclu-sione sbalorditiva se il treno partisse insalutato

(segue a pg 9)

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hospite. Il capitano B, crede, di sentire, ascol-tando bene, dei fischi di treno. Intanto il passo simuta in corsa. Nulla di esagerato: a 500 metrisentiamo proprio il solito squillo di tromba chechiama, Ecco, il treno parte; non c'è più nulla dafare. Corriamo ancora per il risveglio tardivo diun elementare senso del dovere. Continuiamo ilnostro inseguimento fino a raggiungere, spol-monati e trafelati, l'ultimo vagone del treno, chenel frattempo ha sensibilmente rallentato. Cilasciamo andare a peso morto sul pianale delvagone di controllo: siamo quasi sve-nuti. Ognuno di noi giura in cuor suoche di gite simili non ne farà mai più.Il primo a riprendersi è il tenente B.,che sbircia il direttore e gli dice: "M.,per cancellare l'onta, qui ci vorrà unsolenne invito a pranzo. Il capitanonon risponde; ma tutti noi abbiamo laconvinzione che l'invito a pranzo cisarà.Passione di PopoloD'ora in avanti anche l'umorismo deltenente B. sembrerà venir meno. Lavisione dei primi prigionieri di guer-ra che lavorano nelle stazionidell'Alta Slesia ci richiama ad unarealtà che l'euforia dei primi giorni diviaggio ci aveva fatto dimenticare.Quinto giorno di treno, entriamo inPolonia. È impressionante, la matti-na, svegliarsi in qualcuna di questestazioni deserte, circondati da nugolidi ragazzi mal vestiti che, con vocemonotona, lamentosa e insistente cichiedono da mangiare. PoveraPolonia! Terra di grandi passioni e disublimi eroismi, periodicamentedestinata a spaventosi lavacri di san-gue. La Polonia non muore. Viveancora sotto le macerie dei suoi edifi-ci distrutti, nell'anima della sua gentesenza volto, all'ombra delle sue chie-se abbandonate. Ci fermiamo quattroore sotto l'immensa tettoia di ferrodella stazione e contempliamo la cittàtra alcune sbarre di ferro sconnesseche reggono i ponti. Di qui assistia-mo al tramonto. Triste tramonto sullaVistola! Da Varsavia in poi ogni sostaè una stazione di via crucis su cui l'umanità tra-scina la sua croce. Eccoci al mistero paurosodegli ebrei. Gente ormai senza casa, perché itedeschi li hanno sfrattati. Senza nome, perchésono distinti soltanto con un numero di matrico-la. Senz'anima, perché sono trattati come bestieda soma. Senza volto, perché la loro faccia èsostituita dalla famigerata stella gialla che porta-no sul petto. Non sanno niente. Sanno però chela loro vita di uomini è finita. Qualcuno cade:ecco, è un ragazzo di dodici anni. Nessuno se necura; lo vede, mentre è investito dal treno, unaragazza più grandicella. Forse è la sorella; simette le mani nei capelli per la disperazione,tenta di buttarsi, ma gli altri la trattengono e la

ricacciano nell'interno del vagone. La tragedia èfinita! Anche stamattina, fin dalle prime ore,intorno ai treni, ragazzi e ragazze ebrei ripren-dono il solito lavoro. Qualcuno si avvicina a noi:si sono accorti che li seguiamo con sentimenti dipietà. "Quanti pfennige prendete?" "Quantoserve per comprare una manciata di patate." C'èuna giovane di nobile portamento che ricerca lebucce d'arancia tra le immondizie e poi, le man-gia con avidità. B. l'ha vista e le si avvicina; mala ragazza è reticente. Poi acconsente a rispon-dere ad alcune domande: "Ha fratelli? Ha geni-tori?" "Si" "Dove sono?" "Morti." E fissa gli

occhi per terra turgidi di lacrime. Io penso che ilmale del mondo è un po' come lo scandalo: ènecessario che ci sia. Però guai a coloro chesono colpevoli di tanto male! Aria di RussiaNon so perché il passaggio dei confini tra unanazione e l'altra debba sempre produrre un'inge-nua, intima commozione, come se si toccasseroi termini di qualche cosa di sacro. Forse è unatraccia viva dell'antico dio Termine, una emana-zione sensibile della grande idea di Patria, istin-tivamente sentita e voluta dallo spirito umano.Brest Litòvsk sembra che parli ancora a vivavoce, del primo spaventoso urto di alcuni mesifa tra le armate corazzate tedesche e quelle

russe. Al fianco della città c'è un cimitero dicarri armati. È la prima volta che vediamo uncampo di battaglia. Il terreno, sconvolto daiproiettili e dalle macchine, è tutto un bubbone.Qui le forze opposte si sono terribilmente scon-trate in uno sforzo spasmodico come Ursus e iltoro nel Colosseo. Vince l'uomo o la bestia? Equale dei due è veramente bestia? E quale total-mente uomo? Questi tedeschi incominciano adarci fastidio. La stazione è stata sfigurata daibombardamenti. I binari sono stati prontamenteriportati dai tedeschi all'uso nostro. I primicampi di guerra, le scene frequenti di ebrei al

lavoro, l'atmosfera pesante e silenziosainducono alla malinconia. I canti sultreno sono cessati. Ognuno è immersonella meditazione. Aria fredda, albe pre-coci e rugiadose, cieli neutri con oriz-zonti monotoni, silenziosi, sconfinati.Anche la pianura è come il cielo: tintaneutra, confini invisibili, silenzio ditomba. Sono solo al finestrino: dopoaver tentato invano il canto della ninnananna del soldato, come una preghieradella sera, si sono tutti addormentati.Dico anch'io le mie preghiere della sera:"O mio Dio, tu sei il Signore della nottee del giorno, della guerra e della pace,dei buoni e dei cattivi. Io non sono uncombattente; ma seguo loro come unviatico di pace nella guerra, di gioia neldolore, di vita nella morte". Fra Stolbcee Negoreloe attraversiamo i vecchi con-fini russo - polacchi. Dovremo passareattraverso una vastissima foresta, che siestende per oltre cento chilometri.Nessuna attrattiva e molto pericolo, per-ché è infestata anche da truppe irregola-ri e da partigiani. Sui volti si leggonosentimenti d'inquietudine. Siamo entratinel bosco. I tedeschi sono ricorsi ad unmetodo difensivo molto originale.Lungo la linea ferroviaria, hanno dispo-sto una catena di guardie con elementicivili e vengono scaglionati alla distan-za di circa duecento metri l'uno dall'al-tro. Durante le lunghe soste possiamoprenderci il lusso di qualche passeggia-ta. Il tenente B., va in cerca di provviste:alcune uova, vasetti di fragole, mazzettidi cipolle e poco altro. In cambiodomandano pane, sapone, vestiario e

qualsiasi altra cosa. È terrificante lo spettacolodi miseria di questa popolazione. A Bobrùjsk c'èla prima celebrazione del Santo Sacrificio interra di Russia per gli uomini della tradotta. Èuna sosta spirituale che tutti desideravano."Dominus vobiscum." Il Signore sia con voi, omiei carissimi ragazzi, che in questo momentogustate la bellezza e la grandezza della vostrafede e ve ne sentite orgogliosi. Quando la messaè finita tutti hanno gli occhi rossi per la commo-zione. Ma specialmente le donne e i vecchirussi: ci guardano ancora trasognati e, quandonoi passiamo, si fanno il segno della croce.

[continua]

(segue da pg 8)

"LA CROCE SUI GIRASOLI"

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Attività

CORO MONTENERO

5 LUGLIO: CASTELLETTO D'ORBA12 LUGLIO: NOVI LIGURE

Il Coro Montenero ha chiuso la prima parte del 2008 con due appuntamenti inzona: il primo a Castelletto d'Orba ed il secondo a Novi Ligure. Nel primo caso

il Coro è stato invitato per l'inaugurazione di un locale in piazza Marconi, chefunzionerà da "Centro Incontri" per Anziani, per allestimento di Mostre e peraltre manifestazioni artistiche e sarà anche la sede della locale ProtezioneCivile. Ha poi fatto seguito il concerto nella stessa piazza Marconi con unabuona partecipazione di pubblico nonostante il clima non fosse propriamenteestivo. Al termine della esibizione canora, un "gustoso" rinfresco con l'impe-gno, da parte del sindaco Federico Fornaro, di invitare il Coro per il 2009. Moltosignificativo e particolarmente "sentito" il successivo impegno a Novi L. checoncludeva le celebrazioni per il 70° anniversario di fondazione del localeGruppo Alpini. Benché anche in questo caso la manifestazione si sia svoltaall'aperto, la piazza Dellepiane - che per le sue caratteristiche architettonicheben si presta ad accogliere questo tipo di concerti - ha offerto un'ottima resaarmonica delle esecuzioni. In questa occasione il Montenero si è esibito insie-me al Coro Soreghina della Sezione A.N.A. di Genova e la serata è stata unindubbio successo, tenuto conto della grande partecipazione della cittadinanzache ha voluto così stringersi intorno al Gruppo Alpini, ringraziandolo per quel-le iniziative che caratterizzano le Penne nere novesi. Vogliamo qui ricordare laormai celeberrima "Festa della Birra", che quest'anno ha raggiunto la XV^ edi-zione, ma soprattutto i grandi risultati in termini di solidarietà e di aiuto chequesto appuntamento annuale ha saputo realizzare nel corso di questi lunghianni. Una vera manifestazione "corale" che ha visto quale protagonista il gran-de Arturo Pedrolli, guida indiscussa degli Alpini novesi, che ha vissuto con par-ticolare emozione la degna conclusione di questo importante anniversario. Unappuntamento per lui particolarmente significativo in quanto, nel lontano 1974,fu tra i fondatori del "Montenero" nel quale militò per parecchi anni e nel quale,almeno idealmente, continua a cantare: grazie Arturo! Altri Alpini novesihanno cantato nel nostro Coro nel corso di questi quasi 35 anni di attività e perl'ultimo brano della serata li abbiamo voluti tutti sul palco per sancire quel

legame di passione e amicizia che, probabilmente, è il vero segreto del coroMontenero. I loro nomi: Arturo Pedrolli, Mauro Rolando, Benito Bertossa,Gelmino Remersaro e Paolo Bettinzoli.

6 SETTEMBRE: MORNESE

Dal 31 agosto al 7 settembre si è svolta a Mornese una rassegna concertisticadenominata "VERDI NOTE 2008" giunta ormai alla XIII edizione, nell'ambi-to di Piemonte in Musica, una iniziativa dell'Assessorato alla cultura dellaRegione Piemonte nata per promuovere un organico circuito regionale delleattività musicali. Con la collaborazione dell'Unione Musicale di Torino, delTeatro Regio, dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e di altre strutturemusicali piemontesi, Piemonte in Musica contribuisce organizzativamente efinanziariamente alla realizzazione di manifestazioni concertistiche d'intesacon i Comuni interessati. Dall'esordio, avvenuto il 12 dicembre 1984, al 30marzo 2008 ha realizzato oltre 11.000 concerti. La serata che ha visto l'esibi-zione del Coro Montenero, è stata dedicata allo scenografo Carlo Leva, nelricordo dello scrittore Marcello Venturi - che fu uno dei padri del neorealismoletterario - la cui figura è stata illustrata dalla Prof. Fiorenza Bucciarelli (diret-tore artistico della rassegna "Verdi Note", insegnante al Conservatorio diAlessandria ed affermata pianista) e dal giornalista Efisio Loi i cui interventisono sempre stati sottolineati da calorosi applausi. Particolarmente gradita lapresenza di Bruno Pavese e di Martino Borra, Presidente e V. Presidente dellaSezione Alpini di Alessandria.

13 - 14 SETTEMBRE: BRIANÇ ON

Briançon, città d'arte e di storia classificata dall'UNESCO patrimonio mondialedell'umanità, ha vissuto, nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 settembre,momenti di grandi emozioni avendo ospitato l' 11° Raduno del 1°Raggruppamento cui hanno partecipato le "penne nere" di Piemonte, Liguria,Valle d'Aosta e Francia. Al Coro Montenero è stato affidato il ruolo di "colonnasonora"di questo importante appuntamento, unico Coro a rappresentare tutti gli

Alpini in terra francese. Il Montenero ha cantato nella Cattedrale di Saint-Nicolas, conosciuta con il nome "La Collegiale" il pomeriggio di sabato 13 inoccasione della S. Messa, celebrata in lingua italiana da parte del Cappellanodel 3° Reggimento Alpini, Maggiore Don Mauro Capello ed in lingua france-se. Presente il Labaro Nazionale, il Presidente Nazionale Corrado Perona, ilConsigliere Nazionale Alfredo Nebiolo e moltissimi Presidenti di Sezione tracui, oltre al nostro Bruno Pavese, il Presidente della Sezione ANA Francia.Tantissimi i Vessilli Sezionali ed i Gagliardetti a fare da solenne cornice ad unacerimonia religiosa che ha toccato il cuore di tutti i presenti. La sera, concertosempre nella stessa bellissima Cattedrale, alla presenza di un folto pubblico diitaliani e francesi. Domenica 14, sfilata lungo il centro storico della città tradue ali di folla che, con calorosi applausi, ha accompagnato il Montenero chesfilava intonando i più conosciuti canti della tradizione alpina. Abbiamo chiu-so questa trasferta in terra francese con la consapevolezza di aver onorato que-sto importante momento che rappresenta un tassello significativo per la storiadegli Alpini e per il Coro Montenero.

Mauro FioriniIl Coro Soreghina a Novi L.

Il Coro Montenero a Briancon.

Il Coro Montenero a Novi Ligure

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CORO ALPINI VALTANARO

IL CORO A PARENZO3-4-5 0ttobre 2008Non era ancora spuntata l'alba di venerdì 30ottobre che gia il Pullman del Coro Valtanaro,con i suoi 44 passeggeri, di cui 30 coristi, simuove da Piazza Garibaldi verso Parenzo. Ilritardo di mezz'ora è dovuto alla fragile memo-ria di alcuni coristi costretti a ritornare di corsaa casa per recuperare qualche oggetto dimenti-cato. Il viaggio è lungo e quindi una sosta peruna colazione all'alpina (pane, salame, grana,vino e pivo = birra in croato) è indi-spensabile. Vivandiere inappuntabileil Generale particolarmente versatonel tagliare il salame in fette sottili.Più. avanti, lungo la strada, ancorauna sosta per inderogabili problemiidrofisiologici. Attraversiamo i confi-ni di Slovenia e Croazia, con qualchepiccolo intoppo poi risolto, ed eccocilungo l'ultimo tratto di strada perParenzo. Intanto si affaccia la vista delmare lungo la costa istriana, su cui sistagliano verdeggianti pendii. Lacosta dell'Istria rappresenta la penetra-zione più profonda nel Mediterraneodella terraferma europea e "perdersiqui, tra le impronte recanti il respirodella preistoria, della storia e deinostri tempi, della cultura latina e ger-manica, e allo stesso tempo sapere che nulla piùo meno manca all'appello, non e forse il segna-le di un viaggio insolito nei secoli?" Cosi scri-ve Daniel Dacivonic su un libro pubblicitario.La fondazione di Pola, la più grande cittàdell'Istria, risale al 1230 a.C.. Nonostante lepessimistiche previsioni meteo, nessuna piog-gia o temporale, ma il sole che gioca con lenuvole. Dopo Mezzogiorno arrivo e sistema-zione in albergo. Alle 17.00 ricevimento inComune con discorsi e saluti di circostanza,scambi di omaggi, libri, targhe e Logo. Ci acco-glie il Vice Sindaco con il Presidentedell'Unione Italiana in Istria, dott. GrazianoMusizza. II nostro gruppo è rappresentato dal-

l'avv. Aldo Rovito, a nome del Sindaco, dalladott.a Mara Scagni per l'AmministrazioneProvinciale dal Sig Renato Kovacic .in rappre-sentanza della comunità istriana in Alessandria,il Vice Presidente della Circoscrizione Sud(dove vivono molti nativi dell'Istria) VincenzoCostantino ed il Presidente del Coro Gen.Giorgio Barletta. Due canti offerti dal Corosono il saluto più appropriato e gradito. Dopo leconsuete prove, alle 19.30, il Concerto nel

Teatrino della Comunità degli italiani diParenzo; accoglienza cordialissima e richiestainsistente di "bis" con calorosi applausi. Segueil rinfresco nella stessa sede, ricco, generoso eprelibato. Il sabato mattina è destinato al turi-smo. Si parte dal porticciolo appena sotto l'al-bergo su di un battello, per un giro sul mare. Ilmare pulito, trasparenza di azzurro - verde, lespiaggette a portata di mano e la linea marcatadel grande mare all'orizzonte lontano cherichiama l'infinito. Estese aree con abbondanzadi sport, svaghi sotto i gioiosi versi ed il voloarmonioso di gabbiani e cormorani. Sul battel-lo il Coro canta ed i passeggeri applaudonodivertiti. Sbarco a Parenzo e visita della cittadi-

na. Il sig. Musizza indossa la veste del ciceroneed illustra con bravura l'intreccio fra storia edarte dei monumenti che si susseguono lungo lestradine. Si trova la via del Cardo romano sottola quale, a circa un metro, si trova l'antica lastri-cata. Marcello è talmente concentrato nelseguire le notizie che, arretrando per meglioammirare un monumento, "prende la misura" diun cupolotto di cemento spartitraffico e finiscea gambe all'aria. Ma è subito assistito e rincuo-

rato dagli amici. Il giro turistico siconclude alla stupenda BasilicaEufrasiana, costruita da Sant'Eufrasionel 553 in stile paleobizantino, a trenavate, che fa bella mostra di splendi-di mosaici alle pareti e alle volte delpresbiterio ed al pavimento. Il com-plesso monumentale fa parte delPatrimonio Culturale dell'Unesco. Ilpranzo è costituito da una grigliatasuper preparata e servita nella sededell'Associazione. Il pomeriggio erra-te informazioni sugli orari delle fun-zioni religiose hanno impedito di com-memorare la Messa com'era nelleintenzioni di Ludo, ed allora il Coro siè prodotto in una sentita "Ave Maria"cantata sulla piazza antistante laChiesa della Madonna degli Angeli,

seguita da altri pezzi del repertorio richiesti emolto graditi dalla gent,e che aveva fatto cer-chio per ascoltare. Immancabili i generosi bat-timani. Ad un bimbo di passaggio ed alla suamamma viene dedicato un "intorno a la tòcuna" accolto con visibile commozione. Alle19,30 secondo concerto nella Sala della DietaIstriana. Si tratta di una chiesa un tempo dedi-cata a S. Francesco, requisita da Napoleone e,nel 1861, divisa orizzontalmente da una volta,adattata al primo piano a sala per cerimonie edutilizzata per le sedute dell'AssembleaRegionale. Bellissimo il soffitto ornato constucchi e dipinti. Eccezionale l'acustica. Non èesagerato dire che l'accoglienza è straordinaria-mente calorosa, sia per l'esecuzione del Coroassolutamente dignitosa sia per l'acustica favo-rita dall'ambiente. Un finale, insomma, davverosoddisfacente. Come di consueto il "Signoredelle Cime" chiude in bellezza la serata. Lacena è in un ristorante tipico dove è servito unmenù tutto a base di pesce con un fritto misto dialta cucina con pesci provenienti dal mare ilgiorno stesso. Un avvenimento culinario daricordare. Il giorno successivo veloce visita adun centro commerciale, pranzo in albergo e par-tenza per il ritorno. Sul pullman Ludo prende laparola per salutare e ringraziare "Bravi! Bravi!Bravi!" sono le uniche parole che è riuscito apronunciare, velate di malcelata commozione.

Luigi Visconti

Ritornato da pochi giorni dalla trasfertadi Parendo il Valtanaro partecipa allaFesta del Rione Cristo venerdì 10 otto-bre con il Concerto in programma nellaParrocchiale di S. GiovanniEvangelista, invitato da Don ClaudioMeschini. Presentati da Guido Astori haaperto il Coro Valtanaro seguito dabravi giovani musicisti. Si sono infattiavvicendati: Stefano Abrigo, CarlaLupo, e Guido Astori, Luca Sturla, SaraMussio, Marta Guassardo. Ha chiuso il

Valtanaro con altri pezzi e l'immancabi-le "Signore delle cime". Come ormaitradizione l'accoglienza è stata moltocordiale. Oltre ai responsabili dellaCircoscrizione Sud è stato particolar-mente gradito l'intervento del VescovoEmerito Mons. Charrier che ha avutoparole di apprezzamento ed amicizia.Una generosa cena offerta da DonClaudio ha concluso la serata che hacoronato un gratificante incontro, entra-to ormai nella tradizione del Coro.

Festa al Rione Cristo

Sede dell’Unione Italiani in Istria, Concerto del 03/10/08

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A t t i v i t à d e l C o r oLa sera di sabato 28 giugno il Coro è a Carpeneto invitato dal Gruppodi Madonna della Villa per commemorare il 40° Anniversario diFondazione. Il Concerto si svolge nella bella Chiesa barocca di S.Giorgio alla presenza del Sindaco, del Capogruppo, del DiaconoRettore della Parrocchia ed altre personalità. I pezzi eseguiti sono 16fra cui "Il Testamento del Capitano" presentato dal “Cap.” Puppo nelricordo del Capitano Giuseppe Grandi morto in Russia nel 1943. IlCoro ha fatto molto dignitosamente la sua parte che è stata calorosa-

mente apprezzata dal numeroso pubblico intervenuto. Con l'ormai tra-dizionale scambio di omaggi simbolici si è chiusa la serata. Domenica13 luglio importante appuntamento a Novi Ligure in occasione delRaduno Sezionale per commemorare il 70° anno di Fondazione delGruppo locale. Nutrita la partecipazione di pubblico e Autorità allaCerimonia nella Chiesa di S. Pietro dove il Coro ha "commentato" laMessa. Momento molto toccante l'ingresso della Reliquia di Don Pollo(di cui è in corso la Causa di Beatificazione), Cappellano degli Alpinimorto in Russia mentre assisteva un ferito. Molto apprezzato l'inter-

vento del Valtanaro. Mercoledì 16 luglio alle ore 18,30 il Coro ha ani-mato la Messa celebrata dal Vescovo Mons. Versaldi per la Festa dellaMadonna del Carmine cui è intitolata la bella Chiesa di Via Guasco inAlessandria. L'occasione ha consentito di offrire ad Alfredo Canobbio,Capogruppo di Alessandria, una pergamena come segno di doverosoringraziamento per la concreta collaborazione data in occasione dellavenuta in Alessandria del Coro Dalibor dalla Repubblica Ceka, il 19-21 giugno scorso. La Chiesa era colma di gente e gli apprezzamentipositivi non sono mancati. Domenica 21 settembre il "Valtanaro" è aCastelferro di Predosa invitato dal Sindacato Territoriale Pensionati,per commemorare la S. Messa celebrata nella Parrocchiale.L'intervento del Coro è molto dignitoso e la gente numerosa e parteci-

pe, ha applaudito calorosamente anche il mini Concerto che ne è segui-to. L'esibizione ha offerto pezzi del repertorio "alpino" molto apprez-zati anche dalle Autorità presenti. La circostanza vuole significare

anche la ripresa dell'attività del Coro dopo le ferie estive. Le ferieperaltro, sostanzialmente brevi, non interrompono il legame di amici-zia e allegria. Le ultime settimane sono state infatti contrassegnate danumerose festicciole di compleanni di diversi coristi caratterizzate daabbondanti e succulente libagioni, che di solito concludono la seradelle prove. Auguri dunque a tutti, dagli ottantenni in giù! Numerose

le cartoline giunte dai coristi e da amici in ferie al mare, ai monti, inItalia e in varie parti del mondo! Segno che lo spirito di amicizia e col-leganza è ormai ben radicato. Sabato 27 settembre Concerto adAltavilla. È già buio quando i coristi si inerpicano verso la zona altadel paese. Imponenti mura fiancheggiano la stradina che conduce allaChiesetta sconsacrata sede dell'appuntamento. La sensazione è quelladi ritrovarsi in un ambiente medioevale. La Chiesa apparteneva allaConfraternita dei "batû" cioè di coloro che durante le processioni siflagellavano con delle cordicelle. Entrati nella Chiesa si prova unacerta suggestione, quasi a presagire un'accoglienza fredda. Succedeinvece il contrario: più il Coro procede nei canti e più aumentano gliapplausi; insomma si avverte forte il calore della partecipazione. Forsel'entusiasmo è favorito dallo "svolazzo" poetico - culturale che Giorgioinserisce nel commento al "Mazzolin di fiori"! Al termine graditissimol'omaggio di bottiglie di vino pregiato a ciascun corista. Il Coro ricam-bia con il nostro Logo ormai tradizionale, che il Vice Sindaco,Alessandro Traverso, assicura verrà inquadrato ed affisso nella SalaConsigliare.

L.V.

Carpeneto - Scambio di doni

Carmine - L’omelia di sua eccellenza il Vescovo diAlessandria

Altavilla - Quasi in cielo, canta il Coro

Alesandria - Festa del Gr. Alp. di Alessandria

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PROTEZIONE CIVILE

Ha avuto luogo nei giorni 3, 4, 5 ottobre c. anno l'esercitazione diRaggruppamento regionale di Protezione Civile Alpina denominata "Redi pietra". Organizzata egregiamente dalla Sezione di Saluzzo (si ricordaa proposito la capacità, l'esperienza e la simpatia del locale Presidente

Col. Greco) presenta quest'announ'importante novità della quale noiAlpini alessandrini dobbiamo essereorgogliosi: il Coordinatore diProtezione Civile del 1°Raggruppamento è il nostroPresidente di Sezione BrunoPavese, che succede al dimissiona-rio Giancarlo Giai Arcota. LA CRO-NACA: il Gruppo di Protezione Civile"Agostino Calissano" capitanato dalCoordinatore Luca Perdoni, coi col-laboratori Alp. Natalino Barolo(coord. di P.C. del gruppo di Solero),Alp. Fabrizio Bianchi (Coord. diP.C.del gruppo di Felizzano),Alp.Cesare Carnevale (Coord. delgruppo purtroppo ancora provviso-rio di Fubine) e con il mitico Tenente

Gianpaolo Carrega, responsabile della Rete Radio Piemontese, suppor-tati da dodici Alpini mandrogni, parte dalla sede di Alessandria nel pome-riggio di venerdì a bordo dei propri mezzi di trasporto (va nominato a pro-posito il C M militare, in pensione pure lui) e con al seguito gli arnesi attialla missione: motoseghe, decespugliatori, falcetti... e tanta buona volon-tà. Giunto al Campo Base (l'enorme piazzale delle fiere di Saluzzo) siunisce agli altri gruppi già giunti in loco, e in men che non si dica, montale tre tende al seguito,disposte ad ospitarlo le due notti successive. Ilmattino seguente, cioè sabato, seguendo i piani della Commissioneorganizzatrice la sveglia suona per tutti alle cinque. Nonostante che l'etàmedia dei presenti superi di alcuni lustri l'età della leva obbligatoria, nonserve l'intervento dell'Ufficiale di Picchetto,e già alle 6.30 gli oltre 300partecipanti sono pronti a partire per i campi di lavoro. Si tratta di argina-re torrenti, rafforzare strutture cadenti ed altro (è presente anche unasquadra di provetti rocciatori idonei ad operare nelle zone più impervie.Ad ogni gruppo è affidata una zona già in precedenza delimitata che siraggiunge accompagnati da una guida del posto. Al Gruppo diAlessandria è toccata un'impervia zona del Monviso (qui non è peccatoinsinuare che ci sia lo zampino del nostro buon Bruno, che come ognibuon Comandante che conosce il proprio personale, riserva ai propriuomini i compiti più onerosi). Si devono ripulire gli argini di un torrentedagli arbusti e dalle piante che, in caso di piena potrebbero franare, e tra-sportati dalle acque impetuose potrebbero ostruire i ponti a valle e pro-vocare inondazioni. I mezzi meccanici a disposizione rombano ininter-rottamente per tutto il giorno, con una pausa di trenta minuti circa per il

pranzo al saccodi mezzogiorno.Il patrimonio diesperienza ,divolontà, di entu-siasmo del grup-po fa si che ilcompito sia ulti-mato con un'oradi anticipo. IlC o m a n d a n t edella Base nonha difficoltà aconcedere ilrientro. La gior-nata si conclude

con un'ottima ed abbondante cena organizzata dalla Sezione di Saluzzoe consumata in allegria alpina. La mattinata del giorno successivo(domenica) è caratterizzata dalla partecipazione dei componenti l'eserci-tazione, alla Santa Messa celebrata nel Duomo, dalla commemorazioneal Monumento ai Caduti (da evidenziare che la corona è stata posta dapadre e figlia,entrambi Alpini) e dai discorsi ufficiali da parte delle AutoritàCivili locali, del Presidente sezionale di Saluzzo e del nostro Presidente

di Sezione non-chè Coordinatoredi ProtezioneCivile del 1°RaggruppamentoBruno Pavese.L'esercitazione,seguendo l'ottimatradizione alpina,si conclude conun encomiabilepranzo degno delmigliore risto-rante piemonte-se. In evidenzala soddisfazione per l'esito della "tre giorni" da parte del ComitatoOrganizzatore e soprattutto da parte del nostro Bruno Pavese, anche se,come lui stesso ha sottolineato i progressi da fare sono ancora molti.Daparte dello scrivente l'augurio che le esercitazioni come l'attuale sianopiù considerate dalle popolazioni non partecipanti, e che le Autorità Civilisi rendano conto (quelle di Saluzzo lo hanno già fatto) e prendanocoscienza di avere a portata di mano un patrimonio (la Protezione Civile)a bassissimo costo (i volontari chiedono solo i mezzi per poter operare,il lavoro è gratis) e che rende moltissimo.

Alp. Franco Damasio

Anche quest'anno ha mostrato i muscoli ...e non solo

Si allestisce il campo

Teatro dell’intervento

I volontari della nostra Sezione all’opera

Poco più di sei mesi sono tra-scorsi dal momento dellacostituzione di un nucleo diProtezione Civile A.N.A. inseno alG r u p p oAlpini diF u b i n e .Q u e s t obreve lassodi tempo èservito aivolontari perl a v o r a r einsieme edintegrarsi inq u e s t anuova realtà. Sempre seguitiattentamente dal nostroPresidente sezionale, che rin-grazio, Alpino Bruno Paveseche, con i suoi validi consigli,ci indirizza a svolgere nelmigliore dei modi il nostro utilelavoro. Grazie anche al nostrocoordinatore sezionale AlpinoLuca Perdoni che, lavorando astretto contatto con noi, cisprona a far sempre meglio. Ivolontari del nostro Grupposono 34 e fino ad ora hannopartecipato ai vari impegni acui siamo stati chiamati; 16 diloro, che ringrazio, con ben278 ore lavorate e così suddi-

vise fra loro:Bolognesi Bruno Ore 13Bacigalupo Adriano Ore 68Capra Gianni Ore 12

Carnevale Cesare Ore 79D'oro Emanuele Ore 5Dagna Alessandro Ore 4Ferrari Gianni Ore 14Franzoso Ecidio Ore 25Ferrando Gino Ore 8Longo Rosella Ore 4Percivalle Marco Ore 20Pettazzi Lino Ore 2Scarafone Mario Ore 4Villanova Franco Ore 3Valleriani Pierà Ore 5Zoia Pietro Ore 12

UN SALUTO ALPINOW L'ITALIA E W GLI ALPINI

IL CAPOGRUPPOCarnevale Cesare

Nucleo P.C. FUBINE

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ATTIVITA’ DEI GRUPPIGRUPPO ALPINI DI SOLERO

45° d i fondazioneNei giorni del 7-8 giugno 2008 si è svolta a Solero la festa peri 45 anni di fondazione del Gruppo ; la manifestazione si è arti-colata su due giornate ; sabato sera nel parco dell'Asilo C.Guasco il Coro Alpino "Montenero" ha allietato il numerosopubblico di Solerini e di amici dei paesi limitrofi con un simpa-tico concerto tratto dal loro copioso repertorio; numerosi sonostati i bis richiesti esauditi di buon grado dai coristi. La giorna-ta di domenica è stata il clou della manifestazione: l'ammas-samento in piazza della Libertà è iniziato alle 8.30 ha subitovisto una graditissima affluenza di Alpini; abbiamo avuto il pia-cere di avere rappresentanti della Sezione di ALESSANDRIAe di CASALE e dei gruppi di SEZZADIO, FELIZZANO,BAREGGIO, MADONNA DELLA VILLA, CANELLI, CARMA-GNOLA, MONTECHIARO d'ACQUI, SERRAVALLE d'ASTI,TORTONA, MIRABELLO, NOVI LIGURE, CASTELLAZZOBORMIDA, VALENZA, FUBINE, VIGNOLE BORBERA,QUATTORDIO, e SAN GRISTOFORO: abbiamo avuto unarappresentanza dei Bersaglieri della Sezione di ALESSAN-DRIA ; questo ci ha fatto veramente piacere e ringraziamo ilPresidente Pietro Bologna per la disponibilità sua e dei suoiBersaglieri. Dopo le formalità di rito, iscrizione dei gagliardetti,consegna dei ricordi della giornata a tutti i Gruppi, si è fattauna rapida colazione e poi tutti ad inquadrarsi perl'Alzabandiera; sulle note della "Canzone del Piave" si è depo-sta una corona di alloro al monumento dei Caduti posto inpiazza. Formato il corteo si è iniziata la sfilata per le vie imban-dierate del paese accompagnati dalla Fanfara Alpina "VALLEBORMIBA" . Un tocco veramente bello e simpatico è statodato dall' unità cinofila del nucleo di Protezione Civile Alpina diAlessandria. Tra gli amici che ci sono venuti a trovare anno-veriamo con molto piacere Paolo Gobello Presidente Onorariodella Sezione Alessandrina, Bruno Pavese Presidente dellaSezione Alessandrina, Gianni Ravera Presidente dellaSezione Casalese , Bruno Dalchecco Consigliere sezionale, laSignora Guasco, vedova di Giuseppe, colui al quale è statointitolato il Gruppo solerino, il nostro Sindaco accompagnatoda rappresentanti del consiglio comunale. La sfilata ha fattodue doverose fermate; una al locale cimitero dove, al cospet-to delle Autorità, è stata deposta una corona di alloro alla lapi-de che ricorda tutti gli Alpini "ANDATI AVANTI" nel paradiso diCantore e la seconda alla Residenza per Anziani "IL CASTEL-LO" dove la fanfara Valle Bormida ha allietato gli ospiti conalcune esecuzioni. La sfilata è terminata in piazza dove ilnostro Parroco ha celebrato la S. Messa e durante l'omelia haricordato il costante impegno degli Alpini valorosi in guerra efondamentali in tempo di pace per la loro disponibilità nell'aiu-tare sempre chi ha bisogno. La mattinata si è conclusa conl'applauditissimo carosello della Fanfara Valle Bormida inpiazza della Libertà. Alle ore 13.00 è stato servito, nelle strut-ture degli Amici di Solero, il rancio Alpino; un doveroso graziea Nicola, per la maestria con la quale ha confezionato il pran-zo, e a tutti coloro che hanno collaborato nel servire, nel pre-parare, nel riassettare, nel dare una mano. Nel pomeriggio unacquazzone ci ha impedito di seguire il concerto della FanfaraValle Bormida nel parco del Castello di Solero; si è ripiegatonella struttura del Parco Asilo C. Guasco; la bravura dei com-ponenti della Fanfara è stata sottolineata dai numerosi e calo-rosi applausi del pubblico presente. Alle ore 18.00 si è prov-veduto all'ammaina bandiera e si è conclusa la celebrazione.

Il Capo Gruppo Natalino Barolo

GRUPPO ALPINI DI CASTELLAZZO BORMIDA

E’ andato avant iIl 13giugno scorso è "andato avanti"a soli 49 anni l'Alpino GiovanniMuda del Gruppo Alpini diCastellazzo B.da.Giovanni era buono, dicarattere semplice e unpoco chiuso, semprepresente alle nostremanifestazioni indos-sando la divisa delGruppo, con la qualeha raggiunto ilParadiso di Cantore.Gli Alpini del Gruppo,assieme a tutta laSezione diAlessandria, hannoespresso tutto il lorodolore in una toccantecerimonia funebre allaquale ha partecipatonumerosa la popolazioneCastellazzese. A nome dei familiaridi Giovanni e del Gruppo Alpini

"Carlo Mussa" di Castellazzo B.davoglio ringraziare il PresidenteSezionale Bruno Pavese, il

Presidente OnorarioPaolo Gobello, iConsiglieri seziona-li Angelo Capozzi eMatteo Malvicino,il PresidenteGiorgio Barletta edil maestro LudovicoBaratto e tutti i cori-sti del "Valtanaro"per l'accompagna-mento corale allaSanta Messa, iGruppi Alpini pre-senti con il lorogagliardetto, iltrombettiere Giulioche con l'esecuzio-

ne del Silenzio ha fatto brillare più diuna lacrima negli occhi dei presenti.Grazie a tutti, Giovanni lo meritava.

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Non dimenticherò facilmente il Luglio dell'anno2008. Quando l'attuale Consiglio si insediò afebbraio del 2005 sapevamo che avremmo

avuto il compito di preparare degnamente lecelebrazioni per il 70° anniversario di fondazio-ne del gruppo. Lo scorso annoabbiamo cominciato ad entrarenel dettaglio: tutte le settimaneuna riunione con i Consiglieri,e poi: contatti con il Comune,con l'Associazione commer-cianti di Novi, con il ComandoTruppe Alpine, con laProtezione civile alpina e delComune e naturalmente con laSezione di Alessandria con unentusiasta Bruno Pavese sem-pre disponibile a darci unamano. Grazie Presidente!Devo dire che tutti hannorisposto alla grande e gli ottimirisultati sono stati sotto gliocchi di tutti nella settimanadal 5 al 13 Luglio, culminatanel Raduno sezionale. Senza paura di esagerare,Novi è diventata, in quella settimana, una cittàalpina: la mostra fotograficaaperta tutti i giorni, le fanfare,i cori, la palestra di roccia, lamostra dei mezzi militari, gliAlpini in divisa storica di varieepoche, le vetrine del centroaddobbate con motivi alpini esoprattutto Alpini, tanti Alpini,con il loro cappello orgoglio-samente indossato, in giro perle vie della città. Non possodimenticare, inoltre, la bellacerimonia al santuario diMonte Spineto con la benedi-zione del nuovo gagliardettodel gruppo, portato poi conuna staffetta fino al nostromonumento alle penne mozze.Venerdì 11, il presidente nazio-nale Corrado Perona ha nobili-

tato con la sua presenza le celebrazioni in corso.Durante la cena c'è stato il commovente incon-tro con i reduci della II guerra mondiale. Devo

dire che ho visto tantiocchi lucidi. Domenica13, infine, si è svolto ilraduno sezionale conuna grande partecipa-zione di Alpini sia nove-si che degli altri gruppiche hanno sfilato, per-fettamente inquadrati,per le vie di Novi. Ungrazie particolare aglialpini di Gardolo (TN)che non hanno volutomancare. Il rancio alpi-no che si è tenuto sottoil grande tendone dellaFesta Europea dellaBirra è stato ottimo edabbondante a degno

coronamento della giornata. Tanto per fare unpo' di statistica, abbiamo contato tre gonfaloni

comunali, il gonfalone della provincia diAlessandria, nove vessilli sezionali, 22 gagliar-

detti dei gruppi alessandrini, 16 gagliardetti digruppi di altre sezioni, cinque vessilli di asso-ciazioni d'arma e il vessillo del sottocomitato diNovi della Croce Rossa italiana. Devo rivolgereun grazie particolare al Generale Barletta che ha

GRUPPO ALPINI DI NOVI LIGURE

UN LUGLIO MEMORABILE A NOVI

Gonfalone Pr. AlessandriaGonfalone Com. BasaluzzoGonfalone Com. Novi LigureGonfalone Com. Vignole BerberaVessillo Sez. ANA di AlessandriaVessillo Sez. A.N.A di Acqui TermeVessillo Sez. A.N.A di AstiVessillo Sez. A.N.A di Casale Monf.Vessillo Sez. A.N.A di GenovaVessillo Sez. A.N.A di PaviaVessillo Sez. A.N.A di PiacenzaVessillo Sez. A.N.A di TorinoVessillo Sez. A.N.A di VercelliGagliardetto Gruppo AlessandriaGagliardetto Gruppo Arquata SalviaGagliardetto Gruppo BasaluzzoGagliardetto Gruppo BelforteGagliardetto Gruppo Castellazzo BormidaGagliardetto Gruppo FelizzanoGagliardetto Gruppo FubineGagliardetto Gruppo Gavi LigureGagliardetto Gruppo Madonna della VillaGagliardetto Gruppo Novi LigureGagliardetto Gruppo OvadaGagliardetto Gruppo PredosaGagliardetto Gruppo QuattordioGagliardetto Gruppo Rocchetta LigureGagliardetto Gruppo San CristoforoGagliardetto Gruppo SezzadioGagliardetto Gruppo SoleròGagliardetto Gruppo Terzo AcquiGagliardetto Gruppo TortonaGagliardetto Gruppo Val Grue - GarbagnaGagliardetto Gruppo ValenzaGagliardetto Gruppo Vignole BerberaGagliardetto Gruppo Acqui - AcquiGagliardetto Gruppo Borgata Parella - TorinoGagliardetto Gruppo Broni - PaviaGagliardetto Gruppo Campo Ligure - GenovaGagliardetto Gruppo Don Secondo Pollo - VcGagliardetto Gruppo Gardolo- TrentoGagliardetto Gruppo Masene- GenovaGagliardetto Gruppo Montaldo Bormida - AcquiGagliardetto Gruppo Montaldo Pavese- PaviaGagliardetto Gruppo Montichiaro d'AcquiGagliardetto Gruppo Nervi - GenovaGagliardetto Gruppo Orsara Morsasco - AcquiGagliardetto Gruppo Spigno Monferrato - AcquiGagliardetto Gruppo Terno d'Isola - BergamoGagliardetto Gruppo Valverde - GenovaGagliardetto Gruppo Vesime - AstiVessillo ASS. "DIV. ACQUI" C/o ANSALDI G.Vessillo ASSOC. NAZ. BERS. C/o BOTTO R.Vessillo ASSOC. NAZ. ARMA AERONAUTICAVessillo ASSOC. NAZ. ARMA CARABINIERIVessillo ASSOC. NAZ. MARINAI D'ITALIAVessillo C.R.I. - SOTTOCOM. NOVI L.

Gonfaloni, Vessilli,Gagliardetti

presenti al raduno Sezionale

(segue a pg 16)

Sfilano le divise storiche

Sfilano i reduci

Anche questi, ormai, sono reduci

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GRUPPO ALPINI DI FUBINE1111°° RRAADDUUNNOO 11°° RRAAGGGGRRUUPPPPAAMMEENNTTOO

Mercoledì 10 settembre 2008 ho partecipato come volontario dellaProtezione Civile A.N.A. Sez. di Alessandria al trasporto, daS.Michele, della strutture per l'allestimento del ristorante catering aBriançon. Nell'occasione con molto piacere ho potuto conoscerel'Alpino Renato Zuliani, Presidente della Sezione Francia; personamolto gentile e squisita, durante le operazioni di scarico del mate-riale ci ha invitato a fare una pausa e a tutti ha offerto il pranzo in un

ristorante poco distante. Domenica 14 settembre il Gruppo si è pre-sentato a Briançon con un pullman quasi completo (42 gli occupan-ti, che ringrazio). La giornata molto bella con il sole, ma abbastanzafredda, visto la neve sulle cime che facevano corona a Briançon. Lasfilata quasi tutta in discesa mi è piaciuta molto e comunque abbia-mo vissuto umbella festa Alpina in terra straniera. Grazie a tutti.W gli Alpini. W l'Italia.

Cesare Carnevale

GRUPPO ALPINI DI CARREGA

Sabato 14/6/08 a Paluzza (Carnia) una rappresentanza del Gruppo Alpini diCarrega Ligure era presente col proprio gagliardetto alla celebrazione del100° anniversario del battaglione Tolmezzo. Questa manifestazione è statail prologo di quella tenutasidomenica 15/6 sul PalPiccolo e sul Pal Grande,dove si è celebrata la SantaMessa per la ricorrenza del90° anniversario dellaVittoria, dinanzi alPresidente Nazionale, alConsiglio Direttivo e ad unafolta partecipazione diAlpini, che hanno resoomaggio ai vari cippi aricordo dei Caduti dellaprima guerra mondiale1915/18. Questo nostromini-drappello portava consè, per onorarne la memo-ria, il Cappello di un Alpino2° Regg., Btg."Val Maira", 217a Compagnia, che nel 1915 combatté su queiMonti Carnici. Questo viaggio è stato un vero pellegrinaggio, iniziato aGargnacco con la visita al Tempio/Ossario della ritirata di Russia, prose-guito con la visita al Sacrario di Timau, concluso il Lunedì passando perLongarone, Belluno e Vittorio Veneto, dove si è visitato il Museo dellaVittoria.

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curato e coordinato con grande efficacia e professionalità, lo svolgi-mento delle varie fasi delle cerimonie e delle manifestazioni inaccordo a quanto previsto dal cerimoniale ANA. La mia gratitudineva poi ai due Cori Sezionali "Montenero" e "Valtanaro" che con laloro consueta maestria ci hanno regalato momenti di viva emozione.Grazie anche al servizio d'ordine curato dalla Protezione Civile con

la consueta efficacia, gentilezza e professionalità. Li ho tenuti perultimi, ma non sono stati certamente da meno di tutti gli altri: sono

gli Alpini e gli Aggregati del Gruppo di Novi. In primo piano i con-siglieri: hanno lavorato tanto e bene, e poi gli altri volontari chehanno risposto al mio appello e che si sono generosamente prodiga-ti per il successo finale. Sono solito dire che gli alpini non vanno rin-graziati perché non fanno che il loro dovere ma, in questa occasionepenso che siano andati oltre e quindi rivolgo a loro un sentito grazie.Bisogna doverosamente aggiungere che mentre lavoravamo perorganizzare il 70° non abbiamo mai smesso di preparare la FestaEuropea della Birra che si è tenuta una settimana dopo le manifesta-zioni del 70°. Doppio lavoro quest'anno per il gruppo di Novi ma,grazie a Dio e ai miei Alpini è andato tutto bene. Forse l'hanno fattoper mandarmi contento in pensione. Non posso e non voglio farenomi, ma tutti hanno contribuito con entusiasmo e senza risparmiar-si a far fare un bella figura al gruppo di Novi e in definitivaall'Associazione Nazionale Alpini. Grazie! Grazie di cuore a tutti!

Arturo Pedrolli

UN LUGLIO MEMORABILE A NOVI

(segue da pg 15)

Festeggiati100 anni del Btg. Tolmezzo

Cannone controcarro senza rinculo da 106 mm

La palestra di roccia con 2 giovani scalatori all’opera

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GRUPPO ALPINI DI VALENZALa musicoterapia nelle Case di RiposoCronaca de l l a m ia espe r i enza umana

Quando anni fa ho iniziato questo percorso di musicoterapianon mi rendevo conto di dove andavo a parare,oggi a distanzadi quasi tre anni, sono in grado di tirare i primi risultati di unapproccio quanto mai significativo per il contatto umano nonsempre facile dovendo affrontare persone anziane con proble-mi fisici e psichici non sempre in buona forma. L'aiuto deglioperatori in servizio mi ha certamente dato una grossa mano ela loro collaborazione risulta determinante per una riuscitaottimale di questo tipo di volontariato: di certo una volta datala disponibilità diventa importante dare una continuità di pre-senze ed allora incomincia il vero impegno,che attualmente èdiventato mensile nelle Case di Riposo di San SalvatoreM.to(Santa Croce), Ticineto e Pontestura,più occasionale inve-ce a Bassignana, Pecetto e Lu M.to. Non è raro trovare anchedei validi ballerini,come l'arzillo 99enne di Bassignana,le can-zoni di epoca molto datata devono essere brevi per non stanca-re più del dovuto persone con problematiche diverse dovuteall'età,il volume dell'amplificazione deve essere adeguato enon certo sguaiato, sono gradite le canzoni degli anni dal1904 (il grande valzer lento "Fascination") agli anni favolosi'60 e '70 (Paul Anka, Lucio Battisti, e tanti altri). Tutti glianziani con problemi di Alzheimer non sanno dove sono e cosafanno nel momento,ma la musica fa il miracolo,tutti si ricorda-no le parole e cantano con un fil di voce ,ma vedi che accen-nano a seguire con attenzione,che dura finchè dura la musica.Non manca anche chi si ricorda di essere stato un "sunadùr" edallora ecco apparire una vecchia chitarra scordata,un clarino ocome accaduto giorni fa a Pontestura,un anziano ospite si èpresentato con il suo vecchio mandolino: fatti i primi approccicon l'accordatura non metto in funzione l'automatismo dellatastiera elettronica,ma scimmiottando un po' il MaestroPregadio alla "Corrida" con la fisarmonica accompagno ilnostro simpaticissimo nonnino in canzoni che tutti conosconoe cantano, Rosamunda, Piemontesina Bella, Amapola, 'O solemio, ed altre ancora. Tanti applausi per l'impegno,alla fine micongedo dagli ospiti dopo due ore di quella musica che piaceancora ,saluto il mio collaboratore e le sorprese non finisconomai; quell'omino minuto che aveva collaborato con me adicembre compirà 95 anni. Auguri,che il Signore ti mantengain salute e ci vediamo alla prossima. Ad oggi,in accordo con iresponsabili delle citate Case di Riposo ho in cantiere la regi-strazione di un CD con le canzoni di una volta,accompagnatedal testo che loro provvederanno ad insegnare agli Ospiti eduna volta al mese potranno cantare insieme a me. Come nonimporta,la cosa importante che la mente sia impegnata edanche il ricordo che fruga nel passato è un buon segno,perchénon è raro che poi ti raccontino una parte della loro vita,dellaguerra,della famiglia,dei sacrifici fatti per i figli,sono raccontidi vita vissuta che io ascolto con interesse ed affetto. Tutto ciònon sarebbe possibile se non avessi il supporto del Gruppo dicui sono anche segretario, un lavoro sottile ed in ombra, mache risulta determinante per la buona riuscita, come si convie-ne in ogni nostra manifestazione,sia essa di natura alpina oppu-re per il solo scopo di essere vicini ai nostri anziani, visto chepersonalmente li considero un patrimonio di saggezza a cuiattingere. Invito tutti coloro che hanno dimestichezza con unostrumento a rendersi disponibili per questo servizio di volonta-riato;sarebbe un modo diverso di sentirsi partecipi e compariresul nostro Libro Verde della Solidarietà. Per ogni contattorivolgetevi al fax 0131-955259 indirizzo e-mail : [email protected] Salutissimi alpini a tutti

Roberto Bonini

FESTA DELLA TAGLIATELLA

Che l'edizione dell' 11ª Festa della Tagliatella sia nata sotto una delle stelle più per-fide del firmamento non ci sono dubbi. Si era partiti con notevoli ritardi burocraticiper la concessione delle diverse autorizzazioni, ASL e Comune sembravano fare agara nell'inventarsi intoppi. Pochi giorni prima dell'inaugurazione il "gran visir" dellacucina ci ha piantati in braghe di tela e sostituirlo in così poco tempo non è risultatodi facile soluzione. La concomitanza con le partite del campionato mondiale di cal-cio ha pure essa interferito. Infine ci si è messo il clima, una sola sera su nove non

ha visto la pioggia indesi-derata ospite, pur se noninvitata. Ora, in tempo dibilanci dobbiamo comun-que riconoscere che, non-ostante le non favorevolipremesse l'afflusso èstato soddisfacente,anche se i numeri dellascorsa edizione sonorimasti ben lontani. LaFesta della Tagliatella èormai una ben consolidatarealtà nel panorama esti-vo cittadino, i valenzanil'aspettano come appunta-

mento irrinunciabile e la conferma, oltre alla partecipazione, si è avuta dai commentipositivi registrati. Quest'anno si è tentato l'esperimento della serata di musica per igiovani al venerdi ed il riscontro davvero positivo è stato dovuto innanzitutto alla bra-vura degli esecutori musicali ma anche all'onda lunga delle due precedenti serateorganizzate nel mese diaprile in collaborazionecon l'Ufficio PoliticheGiovanili del Comune. Altranovità 2008 è stata la par-tecipazione all'ormai con-solidata Giornata delDisabile di un nutrito grup-po di ospiti dell'IstitutoMichel di Alessandria chesi sono uniti al GruppoVivere Insieme di Valenzaper assistere alla Messasolennizzata dai canti delCoro Montenero ed allaseguente riunione convi-viale che ha visto, ovvia-mente, indiscusse regine lenostre tagliatelle. Dopo i bilanci è anche ora dei doverosi ringraziamenti a tutti colo-ro che, compatti contro le avversità meteorologiche, si sono prodigati per la buonariuscita della festa. Dal Capogruppo onnipresente, alle pastaie che hanno lavorato

consistenti quantitativi difarina e uova trasforman-dole in chilometri di taglia-telle, ai baristi ed ai birraisolerti e gentili, ai "nipotinidi Vulcano" emergenti daifumi delle griglie, al per-sonale di sala che più diogni altro sopporta le esi-genze a volte "sopra lerighe" degli avventori, alresponsabile dell'intratte-nimento musicale, ai cas-sieri attenti e precisi edinfine last but not least atutto il competente perso-nale di cucina e qui ver-

rebbe da parafrasare un vecchio slogan in voga quando la TV era in bianconero ela pubblicità si faceva solo su Carosello. - "Or che bravo sono stato posso fare ancheil brasato? - Oh no, in cucina c'è chi lo fa meglio di te e a lei dico "grazie Stella"

Gigi Ceva

Si prepara il rancio

Scolate le tagliatelle, sono pronte per esse-re condite e servite intavola

La famiglia Canepari in pieno assetto culina-rio

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GRUPPO ALPINI DI MADONNA DELLA VILLA

40° FONDAZIONE GRUPPO MADONNA DELLA VILLANei giorni 28-29 giugno 2008 il gruppoalpini di Madonna della Villa ha celebrato il

40° anniversario diFondazione.Sabato 28 giugno, nellaparrocchia San Giorgio di Carpeneto,il Coro "Alpini Valtanaro" ha allietatola popolazione, intervenuta numero-sa, con canti della tradizione alpina, ilcui ascolto ha dato vita a momentiemotivamente coinvolgenti e moltograditi da parte del pubblico presen-te. Domenica 29 giugno, nellaFrazione di Madonna della Villa,sede del gruppo, si sono svolti tutti icerimoniali commemorativi di rito,con la partecipazione della FanfaraAlpina "Valle Bormida". La comme-

morazione ha preso avvio conl'Alzabandiera, momento accompagnato

dalle note dell'Inno Nazionale, onora-to dagli Alpini schierati sull'"Attenti" eseguito con partecipazione e rispettoda tutte le persone presenti. A segui-re, la Santa Messa al Campo, officia-ta da Don Paolo Parodi insieme aEnrico Visconti, diacono diCarpeneto. L'ondata di penne nere insfilamento, preceduta dalla Fanfara,ha attraversato la piccola frazione edè stata accolta con affetto e applaudi-ta da tutta la popolazione. Non sonomancati gli attimi di commozione daparte dei familiari di tutti quegli alpini"andati avanti"; tra questi soprattuttoSilvio Bobbio, socio fondatore e

Capogruppo di Madonna della Villasino al 1993, che più volte è statoricordato con affetto e stima.Momento intenso è stato ladeposizione della Corona aiCaduti, quando il capitanoArmando Puppo ha onorato ilricordo di tutti gli alpini chehanno sacrificato la loro vitaper difendere i valori dellaPatria, della Fede e dellaFamiglia, sia durante i conflit-ti mondiali, sia in missione dipace e solidarietà, nei piùrecenti avvenimenti bellici.Hanno onorato la celebrazio-ne con la loro presenza afianco del relativo Gonfaloneil Sindaco di Carpeneto CarloMassimiliano Olivieri, il ViceSindaco di Ovada FrancescoAlessandro Piana e l'Assessore diNovi Ligure Giovanni Malfettani.Erano presenti: il PresidenteSezionale Bruno Pavese con ilVessillo di Alessandria; iVicepresidenti Bruno Cassino,Bruno Dalchecco e Martino Borra,

accompagnati da membri delConsiglio Direttivo Sezionale; il

Vicepresidente Raffaele Traversa con ilVessillo di Acqui Terme; il Presidente C.reEff. Iapichello con il Vessillodell'Associazione dei Carabinieri diCarpeneto. Presenti, in ordine alfabetico, iseguenti Gagliardetti dei Gruppi di:

1) Acqui terme2) Alessandria3) Arquata Scrivia4) Basaluzzo5) Belforte M.to6) Bistagno7) Borghetto di Borbera8) Campo Ligure9) Cavatore10) Felizzano11) Montaldo B.da12) Morsasco-Orsara B.da13) Novi Ligure14) Ovada15) Predosa16) Rivalta B.da17) Rocchetta Ligure18) San Cristoforo19) Sezzadio20) Solero21) Spigno M.to22) Terzo23) Val Grue-Garbagna

Ha preso parte alla manifestazione ilPresidente onorario Paolo Gobello, legatoda particolari sentimenti a questo piccolopaese. La Fanfara Alpina "Valle Bormida",al termine delle allocuzioni e delle conse-gne delle targhe commemorative alle

Autorità ed alle Associazioni, si è esibitacon il suo celebre Carosello, raccogliendomolti consensi. A conclusione della manife-stazione il Capogruppo di Madonna dellaVilla Luigi Pastorino ha ringraziato tutti gliintervenuti e coloro che hanno collaboratoper la buona riuscita.Il tutto si è concluso aCarpeneto, dove la Proloco ha preparato eservito un ottimo rancio alpino.

Amica degli AlpiniFranca M. Delfino

Concerto del Coro "Alpini Valtanaro".Chiesa San Giorgio (Carpeneto)

Autorità schierate durante la Messa al Campo

Sfilamento della Fanfara Alpina "Valle Bormida"

Deposizione della Corona ai Caduti

Foto di gruppo

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Gruppo di Novi Ligure

Il Gruppo Alpini di Novi Ligure formula le più sentite condo-glianze ai seguenti soci:

" Alpino Fagliano Pierfrancesco per il padre Rinaldo." Alpino Zedda Augusto per il suocero Carletto." Alpino Fossati Giovanni Giacomo per il padre." Alpino Pollini Luigi per la suocera.

Gruppo di Solero

E' mancato SEVERINO IVALDI papà dell'alpino PINUCCIO.Il gruppo porge le più sentite condoglianze .

Gruppo Alpini di Felizzano

Il giorno 24-Settembre è mancato il sig. Antonio Dalchecco,papà del nostro Capogruppo Bruno. A Lui ed a tutti i suoifamigliari porgono le più sentite condoglianze i Soci ANA diFelizzano.

Il giorno 2 - Ottobre è mancata la sig.ra Maria AntoniettaAccornero, moglie dell'Alpino Franco Accornero. Tutti gliassociati del Gruppo porgono le più sentite condoglianze aLui e famigliari.

Il giorno 1- Ottobre è mancato il sig. Mauro Ercole. Alla figliaLina ed al genero Alpino Giovanni Trevisan, le più sentitecondoglianze da parte dei Soci del Gruppo Alpini diFelizzano.

Gruppo di Terzo

II 14/07/08 è andato avanti il socioe consigliere Alpino Franco AVI-GNOLO di anni 81 in carica daparecchi anni. Il Direttivo lo ricor-da per la sua disponibilità e deter-minazione in tutte le iniziativesempre presente. Un caro amicocon spirito Alpino. Il gruppo si uni-sce al dolore della moglie MariaRosa, alle figlie Laura e Luciana,ai nipoti e parenti, porge sentitecondoglianze

Gruppo di Protezione Civile.

E' mancato il padre dell'Alpino Marco Carrega. I volontari delGr. Di P.C. della Sezione porgono sentite condoglianze alSocio Marco

Gruppo Alpini di Castellazzo B.da

Il 13giugno scorso è "andato avanti" a soli 49 anni l'AlpinoGiovanni Muda del Gruppo Alpini di Castellazzo B.da. I Socidel Gruppo esprimo sentite condoglianze ai familiari

Gruppo Val Grue Garbagna

E' mancato il socio Cornara Giuseppe Mario. Il Gruppo siassocia al dolore della moglie e dei figli. Ciao Mario

Gruppo di Alessandria

Sentite condoglianze al Socio Bacchiarello Giampiero per lascomparsa della cara mamma

Gruppo Fubine

Il socio Alpino GinoFerrando e la moglieSilvana annunciano ilmatrimonio della figliaAlessandra con il Sig.Stefano Venneri. Ainovelli sposi i più sincerie fervidi auguri dalGruppo di Fubine.Fubine, 29 giugno 2008 -Chiesa Parrocchiale

Gruppo di Novi Ligure

Felicitazioni del Gruppo Alpini di Novi Ligure all'AlpinoBonissone Fabrizio e alla gentile Sig.ra Russo Alessandra,che si sono uniti in matrimonio.

Gruppo di Novi Ligure

I migliori auguri alla famiglia del socio aggregato MastellaroLuigi per la nascita della nipotina Carola.

Gruppo Fubine

Il giorno 24 luglio 2008 è nata Vanessa. Lo annunciano lasorellina Valentina, la mamma Rita e il papà socio AlpinoMaurilio Fracchia. Le più sentite congratulazioni e tanti augu-ri dal Gruppo Alpini di Fubine.

IN FAMIGLIASono andati avanti

Anagrafe alpina

Fiori d’arancio

Borracc ia perI l Portaord in i

Alp. Quaglia € 100Gr. Felizzano € 14

Cartolina

Navigando in internet èstata trovata questaimmagine di una cartoli-na spedita nel 1918 daun Alpino della 201^Compagnia di dettoreparto che reclutavagiovani sul nostro territo-rio.

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