Brescia Diritti universali Numero 1 per il lavoro · Una indagine, a gennaio 2014, di , stimava,...

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Brescia Numero 1 Febbraio 2016 Registrazione Tribunale di Milano n. 75 del 27/01/1999. Spedizione in abb post. 45% comma 2 art. 20b legge 662/96 Filiale di Milano - Euro 2,00 Direttore responsabile Erica Ardenti www.spicgillombardia.it Contrastare l’evasione fiscale A pagina 2 Ivan Pedretti nuovo segretario nazionale Spi A pagina 3 Fondo non autosufficienza: erogate le risorse A pagina 4 Le pensioni nel 2016 A pagina 9 Giochi di Liberetà: lavori in corso A pagina 10 Mafia, un problema dell’Italia intera A pagina 11 Torna l’operetta A pagina 11 Ci puoi trovare A pagina 12 Lavoro e pensione: diritti che camminano insieme Un nuovo Statuto per tutte le lavoratrici e lavoratori: è que- sta la proposta della Cgil, che la segretaria generale Susanna Camusso ha pre- sentato nella sala della Ca- mera di Commercio di Bre- scia lo scorso 22 gennaio al- l’attivo di delegati, delegate, pensionati e pensionate. Per tutte e tutti: è questo l’elemento chiave perché oggi i diritti, anche i più basilari, non sono garantiti a una gran parte di lavoratori, giovani e non solo. Il proliferare delle forme con- trattuali – collaborazioni con- tinuative, occasionali, partite Iva, tirocini… – ha fatto dive- nire strutturale il precariato, ha reso difficile anche per un sindacato radicato e di gran- di dimensioni come la Cgil dare rappresentanza e tenere unito il mondo del lavoro. Per questo la Cgil lancia una proposta di legge volta a ga- può contribuire, con la pro- pria esperienza, a fornire strumenti per leggere quello che sta accadendo nella so- cietà e ragionare sulle azioni da sostenere. Grande è, poi, l’interesse di tutti i pensionati per ciò che accade nel mondo del lavoro. A determinarlo, certamente, la preoccupazione per la con- dizione di figli e nipoti, ma anche la profonda consape- volezza che il diritto al lavo- ro e quello alla pensione camminano insieme, sono inscindibilmente connessi. Per queste stesse ragioni lo Spi ritiene importante l’intesa sul modello contrattuale rag- giunta da Cgil, Cisl e Uil, al fine di individuare un quadro di re- gole condiviso sulla materia. Continua anche il lavoro del- le tre confederazioni finaliz- zato a chiedere di intervenire sulle pensioni, quelle future e quelle già in essere. Doman- diamo di rivedere la riforma Fornero, favorendo l’uscita flessibile, garantendo pensio- ni dignitose a chi oggi ha car- riere discontinue e poco re- tribuite, rivendichiamo un si- stema di rivalutazione più tu- telante per le pensioni in es- sere che preveda realmente aumenti in grado di evitare l’impoverimento nel tempo. Obiettivi che rimangono, an- che nel 2016, sul tavolo di confronto con il Ministro del lavoro che per ora ha portato ad un primo risultato apprez- zabile per quanto riguarda la no tax area. Ma non basta. rantire diritti a tutti: una pro- posta articolata che tocca ciascuno degli aspetti più ri- levanti della vita professio- nale da sostenere con tutte le azioni necessarie. Presente, in questa sfida, an- che lo Spi. In queste settimane, siamo impegnati a fare conoscere la proposta della Cgil in tut- to il territorio bresciano, di- scuterne con pensionate e pensionati. Tante le ragioni per cui, an- che chi non lavora più, si deve sentire coinvolto dalla discussione. Gli aderenti allo Spi, fanno parte della Cgil a pieno titolo, con- tribuiscono in ma- niera determinante al suo funzionamen- to in tutti i territori. Chi è nello Spi oggi arriva da una lunga storia sindacale e La Cgil ha dato il via a una consultazione straordinaria degli iscritti per presentare il progetto di legge di iniziativa popolare Carta dei diritti universali del lavoro, a cui sono dedicate le quattro pagine centrali del giornale. Lo scorso 29 gennaio a Bergamo si è tenuto l’attivo delle leghe dello Spi Lombardia a cui hanno partecipato i segretari generali di Spi e Cgil Lombardia – Stefano Landini ed Elena Lattuada – e il segretario nazionale Spi, Ivan Pedretti. A pagina 3 Diritti universali per il lavoro

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Brescia

Numero 1 Febbraio 2016

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Spedizione in abb post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96

Filiale di Milano - Euro 2,00

Direttore responsabile Erica Ardenti

www.spicgillombardia.it

Contrastarel’evasione fiscale

A pagina 2

Ivan Pedrettinuovo segretarionazionale Spi

A pagina 3

Fondo non autosufficienza:erogate le risorse

A pagina 4

Le pensioninel 2016

A pagina 9

Giochi di Liberetà:lavori in corso

A pagina 10

Mafia, un problemadell’Italia intera

A pagina 11

Torna l’operettaA pagina 11

Ci puoi trovare A pagina 12

Lavoro e pensione: diritti che camminano insieme

Un nuovo Statuto per tutte lelavoratrici e lavoratori: è que-sta la proposta della Cgil,che la segretaria generaleSusanna Camusso ha pre-sentato nella sala della Ca-mera di Commercio di Bre-scia lo scorso 22 gennaio al-l’attivo di delegati, delegate,pensionati e pensionate.Per tutte e tutti: è questol’elemento chiave perché oggii diritti, anche i più basilari,non sono garantiti a una granparte di lavoratori, giovani enon solo.Il proliferare delle forme con-trattuali – collaborazioni con-tinuative, occasionali, partiteIva, tirocini… – ha fatto dive-nire strutturale il precariato,ha reso difficile anche per unsindacato radicato e di gran-di dimensioni come la Cgildare rappresentanza e tenereunito il mondo del lavoro.Per questo la Cgil lancia unaproposta di legge volta a ga-

può contribuire, con la pro-pria esperienza, a fornirestrumenti per leggere quelloche sta accadendo nella so-cietà e ragionare sulle azionida sostenere.Grande è, poi, l’interesse ditutti i pensionati per ciò cheaccade nel mondo del lavoro.A determinarlo, certamente,la preoccupazione per la con-dizione di figli e nipoti, maanche la profonda consape-volezza che il diritto al lavo-ro e quello alla pensionecamminano insieme, sonoinscindibilmente connessi.Per queste stesse ragioni lo Spi

ritiene importante l’intesa sulmodello contrattuale rag-giunta da Cgil, Cisl e Uil, al finedi individuare un quadro di re-gole condiviso sulla materia.Continua anche il lavoro del-le tre confederazioni finaliz-zato a chiedere di interveniresulle pensioni, quelle future equelle già in essere. Doman-diamo di rivedere la riformaFornero, favorendo l’uscitaflessibile, garantendo pensio-ni dignitose a chi oggi ha car-riere discontinue e poco re-tribuite, rivendichiamo un si-stema di rivalutazione più tu-telante per le pensioni in es-sere che preveda realmenteaumenti in grado di evitarel’impoverimento nel tempo.Obiettivi che rimangono, an-che nel 2016, sul tavolo diconfronto con il Ministro dellavoro che per ora ha portatoad un primo risultato apprez-zabile per quanto riguarda lano tax area. Ma non basta. ■

rantire diritti a tutti: una pro-posta articolata che toccaciascuno degli aspetti più ri-levanti della vita professio-nale da sostenere con tutte leazioni necessarie.Presente, in questa sfida, an-che lo Spi.In queste settimane, siamoimpegnati a fare conoscerela proposta della Cgil in tut-to il territorio bresciano, di-scuterne con pensionate epensionati.Tante le ragioni per cui, an-che chi non lavora più, sideve sentire coinvolto dalladiscussione.Gli aderenti allo Spi,fanno parte della Cgila pieno titolo, con-tribuiscono in ma-niera determinanteal suo funzionamen-to in tutti i territori.Chi è nello Spi oggiarriva da una lungastoria sindacale e

La Cgil ha dato il via a una consultazione straordinaria degli iscritti per presentare il progettodi legge di iniziativa popolare Carta dei diritti universali del lavoro, a cui sono dedicate le

quattro pagine centrali del giornale. Lo scorso 29 gennaio a Bergamo si è tenuto l’attivo delleleghe dello Spi Lombardia a cui hanno partecipato i segretari generali di Spi e Cgil Lombardia

– Stefano Landini ed Elena Lattuada – e il segretario nazionale Spi, Ivan Pedretti.A pagina 3

Diritti universaliper il lavoro

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2Brescia

Effetti positivi del nuovo IseeArrivano risultati positivi,sul fronte del contrasto al-l’evasione, dall’applica-zione delle modalità dicalcolo del nuovo Isee,in vigore dal gennaio 2015.Abbiamo più volte segna-lato come l’Isee, fino al2014, sia stato, pur con lemigliori intenzioni, un si-stema che in gran parteaveva l’effetto di amplificareuna delle più ingiuste dise-guaglianze del nostro pae-se: quella che deriva dal-l’evasione fiscale.Una indagine, a gennaio 2014,di www.fiscoequo.it, stimava,per difetto, che oltre il 20 percento degli Isee non trovas-se corrispondenza nelle con-dizioni reali di ricchezza delnucleo familiare e pertantocirca due miliardi di euro(sui dieci complessivi), tra-sferiti in denaro o prestazio-ni alle famiglie attraversol’indicatore, andavano a nu-clei che probabilmente nonne avrebbero avuto diritto.Spiccava un dato fornito dalministero: fino allo scorsoanno, il 73,7 per cento di chipresentava la Dsu (Dichia-razione sostitutiva unica) af-fermava di non possedereun conto corrente.Una delle novità più rilevan-ti della nuova modalità at-

tiene proprio a questo aspet-to: nel 2015, per i patrimonimobiliari, si è provveduto adincrociare i dati dichiaraticon quelli riscontrabili nel-l’anagrafe dei conti correnti.La Direzione generale perl’inclusione e le politiche so-ciali del ministero del Lavo-ro e delle politiche sociali faun bilancio degli effetti dellemisure nel documento Il

nuovo Isee – Monitoraggio

del primo semestre, pubbli-cato il 28 ottobre scorso.Quello che più stupisce inquanto illustrato è l’efficaciadelle nuove modalità di con-trollo che probabilmente hamodificato una buona partedella platea dei dichiarantiIsee e stravolto la composi-zione reddituale, con sicureconseguenze redistributiveper i beneficiari.Anzitutto è diminuito il nu-mero delle dichiarazioni pre-sentate per richiedere presta-

zioni agevolate per situa-zione economica: nel pri-mo semestre sono statepresentate il 76 per centodelle dichiarazioni rispettoall’anno precedente.Si è poi ridotto notevol-mente il numero di di-chiaranti che nega di pos-sedere un conto corrente(dal 73,7 al 18,9 per cen-

to), e il valore medio del pa-trimonio mobiliare è passatoda circa quattromila a oltrenovemila euro.Questi dati lasciano inten-dere quanto, in passato, pre-stazioni agevolate venisserodestinate anche a contri-buenti disonesti, sottraendoaiuti e servizi alle famiglie piùbisognose.In generale, il patrimonio,nelle dichiarazioni 2015, haaumentato il suo peso in rap-porto al reddito.Man mano che i controlli au-tomatici si affineranno, inparticolare con la valorizza-zione delle giacenze mediedei conti correnti, la foto-grafia della ricchezza della fa-miglia si avvicinerà sempre dipiù alla realtà. Un passo avan-ti, certamente favorito dalletecnologie della gestione dati,per contrastare l’evasione eper una più corretta gestionedelle risorse. ■

CONTRASTARE L’EVASIONE FISCALE

Comune Contributo in EuroBedizzole (Bs) 50,00 Breno (Bs) 280,00Brescia (Bs) 201.163,67Calcinato (Bs) 580,00Capriolo (Bs) 2.355,00Carpenedolo (Bs) 350,00Castegnato (Bs) 300,00Castenedolo (Bs) 350,00Casto (Bs) 5.134,99Cazzago San Martino (Bs) 430,00Cedegolo (Bs) 25.601,61Cellatica (Bs) 82.866,31Chiari (Bs) 100,00Collebeato (Bs) 54.084,27Concesio (Bs) 350,00Darfo Boario Terme (Bs) 1.840,00Desenzano Del Garda (Bs) 315.584,92Edolo (Bs) 365,00Flero (Bs) 133.291,66Gardone Val Trompia (Bs) 7.516,44Gargnano (Bs) 100,00Gavardo (Bs) 165,00Ghedi (Bs) 159.249,54Gottolengo (Bs) 95.810,11Gussago (Bs) 9.676,25Lumezzane (Bs) 2.784,82Montichiari (Bs) 12.488,49Nave (Bs) 1.350,00Ome (Bs) 365,00Ospitaletto (Bs) 315,00Padenghe Sul Garda (Bs) 47.796,42Palazzolo Sull’Oglio (Bs) 73.786,70Pontevico (Bs) 865,00Pontoglio (Bs) 365,00Prevalle (Bs) 100,00Remedello (Bs) 115,00Rodengo Saiano (Bs) 965,00Rovato (Bs) 9.436,86Rudiano (Bs) 79.370,15San Gervasio Bresciano (Bs ) 91.839,06Torbole Casaglia (Bs) 1.515,94Toscolano Maderno (Bs) 4.643,13Trenzano (Bs) 1.628,34

I numeri dell’evasione italianasono di dimensioni spaventose. IlMef valuta l’evasione complessi-va annua in 91 miliardi (igno-rando però alcune fattispecie), al-tre fonti indicano che le manca-te entrate arrivino a 130 miliardi.È evidente come questi numeripongano l’Italia in una situazione estremamente critica, an-che nel paragone con altri grandi paesi.Un problema strutturale, radicato da decenni, al punto che ten-de a serpeggiare nell’opinione pubblica l’idea che nulla possacambiare, che in assenza di risorse l’unica strada sia tagliare ser-vizi e tutele, essendo irrealistico pensare di scalfire privilegi egravi illegalità diffuse. Così non può essere. Lo Spi è impegnato,a ogni livello, per chiedere misure che contrastino evasione edelusione. Da anni domandiamo, attraverso la negoziazione so-ciale sostenuta dallo Spi insieme a Fnp e Uilp, l’adesione dei Co-muni al protocollo dell’Agenzia delle entrate per il contrasto al-l’evasione, anche al fine di recuperare risorse da indirizzare aiservizi sociali. Siamo impegnati a livello nazionale per chiede-re equità e trasparenza, interventi legislativi e non che recuperinorisorse dall’evasione per destinarle a ridurre la pressione fiscaleper lavoratori e pensionati. Alcuni segnali positivi, cui diamospazio, emergono tra le molte difficoltà e resistenze persistenti:segnali che non invertono certo la tendenza, che hanno carat-tere marginale ma che indicano che intervenire è possibile. ■

Il contributo dei comuni

Un milione 427.324,68 euro:è questo l’ammontare deicontributi 2015 da erogare aicomuni bresciani per la loropartecipazione all’attività diaccertamento fiscale relativaall’anno precedente, comu-nicato dal ministero degliInterni. Risorse derivanti dalfatto che, da alcuni anni, percontrastare il fenomeno, vie-ne riconosciuta ai comuniuna quota delle maggiorisomme accertate e riscossedall’Agenzia delle entrate, aseguito di segnalazioni, daparte dei comuni stessi, dicomportamenti evasivi o elu-sivi. Si tratta di un meccani-smo che vale per le realtà lo-cali che abbiano attivato unapposito protocollo conl’Agenzia. Lo Spi, insieme aFnp e Uilp, nell’ambito dellanegoziazione sociale, chiedel’adesione delle amministra-zioni a tale protocollo e l’im-

pegno diretto nella lotta al-l’evasione. Una richiesta mo-tivata sia da ragioni di giu-stizia ed equità, che dallaconsapevolezza che, in tem-pi di crisi e tagli, recuperarerisorse significa potere con-tinuare a garantire servizi.I dati ci mostrano che questastrada va proseguita: ad es-sere interessati sono, nelBresciano, 43 comuni e leerogazioni complessive sonopiù del doppio di quelle del-lo scorso anno. Il comunecapoluogo riceve oltre 201mila euro e sono vari, in pro-vincia, i risultati significati-vi, spicca Desenzano del Gar-da cui spettano oltre 315mila euro.

I comuni interessati per l’at-tività 2014 sono stati 569, dicui 169 lombardi, per com-plessivi euro 21.163.025,71corrisposti.Certo, l’impegno dei comuni,seppur rilevante, non ha unimpatto determinante nelcontrasto strutturale del fe-nomeno evasione che, nelnostro Paese, continua adavere dimensioni enormi. LoSpi ritiene prioritarie misureper la legalità e il contrastoall'evasione: una battaglia diciviltà, resa irrimandabiledalla carenza di risorse eco-nomiche, ribadita da ogni li-vello di governo, che originatagli e riduzione delle ga-ranzie sociali. ■

Intervenire è possibile

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3Lombardia

Il futuro ci riguarda

“Uscire dalle leghe,essere agitatore sociale”

Pubblichiamo degli stralci della relazione cheStefano Landini, segretario generale SpiLombardia, ha tenuto a Bergamo lo scorso 29gennaio in occasione dell’assemblea generale del-le leghe Spi della Lombardia.

C’è ora la necessità di guardare al nostro Paese, l’esigenza dimettere a fattore comune un progetto per il Paese che par-ta dal lavoro come dice l’articolo 1 della Costituzione nata dal-la Resistenza.Già il lavoro, senza il quale non c’è dignità, quel lavoro chechiedono i giovani, i lavoratori dell’Ilva, e allora il senso diun Paese può essere racchiuso in una diapositiva: quella conuna donna, il vicequestore Maria Teresa Canessa, che sta inmezzo agli operai e i poliziotti, che compie il gesto di levar-si il casco e stringe la mano ai lavoratori. Lavoratori come lei!Utilizziamo, dunque, bene questa consultazione straordina-ria sulla Carta dei diritti universali del lavoro, andando dainostri iscritti, rinsaldando il loro legame, la loro appartenenzacon il sindacato. Dopo il 19 di marzo, conclusa la consultazione, occorrerà pro-mulgare una grande campagna di raccolta di firme con i la-voratori e i cittadini e presumibilmente anche le firme per in-dire il referendum. Serviranno milioni di firme a sostegno del-la proposta, così come credo servirà una disponibilità a nonformulare una proposta blindata, recuperando prima di tut-to un rapporto su questi temi con Cisl e Uil, non disperden-do il positivo risultato recentemente acquisito nell’essere riu-sciti finalmente a concordare una proposta sulla riforma del-la contrattazione e sul modello di relazioni sindacali, i cui con-tenuti permetteranno al sindacato unitariamente di misurarsisu temi determinanti per il proprio ruolo.Una buona intesa, che assegna al Ccnl un ruolo di regolato-re salariale, chiedendo la esigibilità universale dei minimi sa-lariali definiti dai contratti, con l’obiettivo, anche di battereil veto delle imprese rispetto alla contrattazione territoriale.Inoltre il documento costruisce un buon testo sul modello direlazioni sindacali, recuperando forme partecipative che raf-forzano il ruolo del sindacato nell’ottica della partecipazio-ne dei lavoratori al governo delle imprese.Rimane il nodo dolente delle scarse risorse destinate al-l’innovazione. Il nostro paese dovrebbe innovare per neces-sità. Il ministero dello Sviluppo economico è nei fatti “il mi-nistero della gestione delle crisi aziendali”. Nel 2015 ci sonostate 150 tavoli di crisi. Una ogni due giorni.L’innovazione funziona come un grande network tra il pae-se e la sua economia reale. Chi è leader e arriva primo si pren-de i benefici. Chi segue resta a guardare!Esiste una correlazione tra tasso di crescita e Pil. In questaclassifica il nostro paese condivide la zona retrocessione as-sieme al Portogallo.Il caos della crisi è stato il terreno fertile per nuovi sogget-ti, movimenti che mischiano ribellione e disperazione ob-bligandoci a una riflessione generale sulla democrazia e sulsuo stato di salute.Questi movimenti nascono per soppiantare un sistema e nonper concorrere a una politica, dunque hanno la necessità dimettere tutti nel mucchio, tutti da buttare, per tenere alta l’in-dignazione. Da lotta continua a indignazione continua!Politica cercasi sarebbe il sintetico cartello da esporre. Noi, che siamo di parte, continuiamo a pensare che la rispostapuò essere ritrovata solo nella efficacia della politica. Biso-gna dire la verità al Paese. Solo così si può contendere ai po-pulisti il popolo e si può passare dal popolo ai cittadini.Credo di non anticipare nulla di eclatante nel dire che la mi-glior cosa che può fare lo Spi è continuare a fare lo Spi. Confermezza, senza esagitazioni giovanili o senili fuori luogo.Lo Spi sarà a fianco della Cgil come sempre, il nostro con-tributo anche organizzativo non sarà ininfluente per gliobiettivi che ci stiamo dando.Molte delle proposte che mettiamo in campo riguardano il fu-turo. Il futuro ci riguarda. Abbiamo commesso anche deglierrori, ma non siamo stati una generazione di egoisti; lotta-re per i nostri figli e per i nostri nipoti, sono sicuro, sarà unosprone a superare tutte le titubanze. Lo abbiamo fatto altre volte. Proviamoci anche adesso! ■

Ivan Pedretti, segretario Spinazionale, concludendo i la-vori dell’Assemblea della le-ghe Spi lombarde ha invitatogli attivisti a uscire dalle sedi,a partecipare e indire as-semblee sul territorio in piùluoghi, lo Spi dovrà “essereun agitatore sociale”.Una grossa sfida quella che at-tende tutta la Cgil nella con-sultazione dei suoi iscritti perpresentare la Carta dei diritti

universali del lavoro (nel-l’inserto i contenuti principa-li, ndr). Una sfida che preoc-cupa non poco stando a quan-to emerso dal dibattito, sia per-ché bisogna coniugare questoforte impegno col lavoro quo-tidiano, con l’esserci come

sempre nelle sedi; sia perchéil dibattito sicuramente nonsarà solo sui temi posti dallaCarta ma sulla politica dellaCgil, sui bisogni e problemi piùimmediati dei nostri iscritti. LaCarta, che dovrebbe tradursiin una proposta di legge di ini-ziativa popolare, rappresentacome ha detto la segretaria ge-nerale della Cgil lombarda,Elena Lattuada: “una grandesfida, perché parlare di dirit-ti universali in un mondo dovela crisi ha cambiato idee e va-lori delle persone non sarà fa-cile”. Importanti le alleanzeche si tesseranno non solo conCisl e Uil ma con interi pezzidella società recuperando ilrapporto coi lavoratori e i cit-tadini. Pedretti ha, invece,sottolineato come la Carta

vada ‘incardinata’ all’internodei grandi mutamenti avvenutiin quest’epoca dove pochemultinazionali dettano leggepersino ai governi di grandi na-zioni. Non solo, in Italia non cisono più le grandi aziende, i la-voratori sono ‘nascosti e dif-fusi’ sul territorio e la Cgil, hadetto Pedretti non è più la

grande organizzazione dei la-vorati, più della metà dei suoiiscritti è rappresentata deipensionati, per questo: “dob-biamo capire quali sono i bi-sogni di nuovi lavoratori, dob-biamo costruire tutele indivi-duali, rapporti diretti con lepersone”. Anche il mutamen-to della società prodotto dal-l’invecchiamento della popo-lazione impone un cambio diregistro. “Quale welfare co-struisco? Noi accettiamo la sfi-da dell’innovazione. Parlaredelle case della salute – ha det-to Pedretti – è parlare di nuo-vi modi di lavorare, significaavere maggiore professiona-lità, rimodulare l’organizza-zione del lavoro, h24 significafare i turni e tutto ciò com-porta il dover andare a discu-tere coi lavoratori come ancheil cambiamento del mio esse-re sindacato e del mio mododi stare sul territorio. Cosìcome nelle grandi aree urba-ne la nostra battaglia deveessere all’insegna sia della si-curezza che dell’inclusione,altrimenti vincono i muri”. ■

Augusta Passera

Elena LattuadaSergio Pomari

Pedretti nuovo segretarioIl saluto di Carla Cantone

Con ben 278 voti a favore su 289 votanti Ivan Pe-dretti è stato eletto, lo scorso 3 febbraio dai com-ponenti dell’assemblea nazionale, segretario ge-nerale dello Spi. Alla riunione era presente ancheil segretario generale Cgil, Susanna Camusso.Le contraddizioni e le sfide che i cambiamenti lega-ti a invecchiamento, migrazioni, nuove forme di po-vertà, crescente uso della tecnologia, il ruolo del-l’Europa, uno Spi innovatore ma legato al territorioe ai bisogni che da questo emergono, l’unità con Cisle Uil e il rapporto con la Cgil sono stati alcuni dei temicentrali della dichiarazione programmatica su cui Pe-dretti ha chiesto la fiducia all’assemblea. Assemblea che ha risposto con un ampio consenso.A Ivan vanno i più calorosi auguri di buon lavoro da parte dello Spi lombardo.Il testimone a Pedretti è stato passato da Carla Cantone che aveva salutato i compagni e lecompagne dello Spi lo scorso 12 dicembre. Un saluto carico di emozione in cui Cantone hasottolineato sia l’importanza dei rapporti costruiti nei suoi anni di guida: sia l’importanza del-lo Spi nella sua azione di sindacato confederale, di pilastro della Cgil, “un sindacato che pro-pone, contratta, media, organizza mobilitazioni”. Un sindacato dei pensionati che fatto delrapporto intergenerazionale un fulcro del suo impegno anche per trasmettere ai più giova-ni i valori della libertà, solidarietà, democrazia e giustizia. A Carla Cantone ancora una vol-ta da tutto lo Spi lombardo un grande augurio per il lavoro che è stata chiamata a svolgerecon l’elezione, nel settembre scorso, a segretaria generale della Ferpa. ■

Ivan Pedretti con Carla Cantone e Susanna Camusso

Stefano Landini e Ivan Pedretti al termine dell’assemblea

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4Lombardia

Sono state assegnate alleAsl territoriali le risorse perl’attuazione del programmaoperativo del Fondo nazio-nale per la non autosuffi-cienza 2015. Ciò è stato pos-sibile anche grazie all’ope-rato svolto unitariamentedai sindacati pensionati diCgil, Cisl e Uil, che hannosvolto un importante ruolo dinegoziazione con l’assesso-rato al Reddito di autonomiae inclusione sociale (ex as-sessorato alle Politiche so-ciali e alla Famiglia).Per il 2015 sono state con-fermate le modalità di utiliz-zo dello scorso anno attra-verso la misura B1 destinataalla dipendenza vitale che

vede le risorse passare da23.271.300 del 2014 a30.322.500 del 2015 e la mi-sura B2 passare 28.442.700del 2014 a 30.322.500 del2015.In Lombardia è stata ricono-sciuta la condizione di gra-vissima disabilità e dipen-denza vitale a circa 2700 per-sone che rappresentano laquasi totalità degli aventi di-ritto, mentre è stato moltopiù complesso stabilire il nu-mero delle persone con di-sabilità gravi concentrate so-prattutto fra i minori e gli ul-tra settantenni.Elemento importante emer-so dal confronto è il manca-to utilizzo di tutti i fondi di-

sponibili; come Spi intendia-mo intraprendere a livelloterritoriale iniziative in ac-cordo con Cgil e le altre or-ganizzazioni sindacali deipensionati di Cisl e Uil ini-ziative per ridurre il più pos-sibile il fenomeno.

Questi i fondi erogati per lamisura B2:Asl Totale

Bergamo 3.106.626Brescia 3.335.283Como 1.812.125Cremona 1.170.100Lecco 1.039.013Lodi 688.537Mantova 1.345.546Milano 5.392.817Milano 1 2.740.623Milano 2 1.701.839Monza e Brianza 2.537.634Pavia 1.828.476Sondrio 1.828.476Sondrio 573.843Varese 2.745.707Valle Camonica-Sebino 304.331

Fondo non autosufficienza:erogate le risorse

Accesso alla pensione nel 2016

Come si accedeIl riferimento per questotipo di interventi è il Co-

mune di residenza o ilservizio di Ambito del

Piano di zona, che deve re-digere il Progetto indivi-duale di assistenza che deveessere sottoscritto dallapersona o dalla famiglia, darappresentanti del Co-mune/Ambito e dal respon-sabile del caso. La valutazione tiene contodell’Isee.

Per le altre misure e permaggiori informazioni vi po-tete rivolgere alle sedi delleleghe Spi e agli Sportelli so-ciali dello Spi. ■

L’opzione donna, sperimentale fino al 31.12.2015, potrà essere usufruita dalle lavoratrici che perfezionano i requi-siti di accesso entro il 31.12.2015, 35 anni di contributi e 57 e tre mesi di età per le dipendenti e 58 e tre mesi per leautonome, anche se la decorrenzadella pensione si colloca neglianni successivi. Infatti, la prima decorrenza utile èposticipata alla maturazione del-l’anno per la finestra per le di-pendenti e dei diciotto mesi per leautonome.Lo ha deciso la Legge di stabilità2016 (legge 208/2015) che ha eli-minato il requisito della matura-zione della decorrenza entro il31.12.2015. Ora, alla stessa data, èrichiesta la sola maturazione delrequisito di età e contribuzione. ■

Nel 2016, per le donne dipendenti del set-tore privato diventa più complicato l’ac-cesso alla pensione. Sul requisito di età,infatti si scaricano ben due aumenti: il pri-mo, introdotto dalla riforma Fornero, èl’incremento di 18 mesi dell’età pen-sionabile, il secondo è l’incremento delrequisito di età di ulteriori 4 mesi perl’adeguamento all’incremento delle spe-ranze di vita (è una legge del 2009).Perciò per la pensione di vecchiaia del-le donne dipendenti del settore privato,nel 2016, sono richiesti 65 anni e 7 mesi(nel 2015 erano 63 anni e 9 mesi). ■

Requisiti di età e di contribuzione

Tipologia Contributi richiesti Uomini Donne Finestra decorrenza

Pensione (Anni e mesi) (Età anni e mesi) (Età anni e mesi) Dai requisiti

Dipendenti Dipendenti Autonome

Pubblico I. private

Vecchiaia 20 anni 66 e 7 66 e 7 65 e 7 66 e 1 Mese successivoAnticipata Uomini Donne ------------- ------------- ------------- ------------- Mese successivo

42 e 10 41 e 10 ------------- ------------- ------------- -------------Assegno sociale ------------- 65 e 7 65 e 7 65 e 7 65 e 7 Mese successivo

Opzione donna

(Decorrenza pensione entro 31.12.2015)

35 ------------- 57 e 3 57 e 3 58 e 3Dipendenti 12 mesiAutonome 18 mesi

Totalizzazione

D.Lgs. 42/2006

Vecchiaia 20 Età (anni e mesi)(periodi non coincidenti)

65 e 7 65 e 7 65 e 7 65 e 7 18 mesiAnzianità 40 e 7 mesi ------------- ------------- ------------- ------------- 21 mesi

(periodi non coincidenti

e con esclusione di periodi

di disoccupazione e malattia)

Opzione donna Pensione di vecchiaia

Gli articoli relativi agli accessi alla pensione e le tabelle di pagina 9 sono a cura di Enzo Mologni, Spi Lombardia

SpiInsieme01.2016 Lombardia 02-04-16:Layout 1 4-02-2016 17:34 Pagina 2

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La Carta dei diritti universali del lavoro, ovvero nuovo statutodei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici è una proposta organica

di riscrittura del diritto del lavoro, una risposta ai legislato-

ri che negli ultimi quindici anni sono intervenuti nel mercato

del lavoro. Per dirla con Susanna Camusso “interveniamo per

ristabilire una relazione tra il lavoro e i diritti ad esso con-

nessi, sancendo l’universalità dei diritti stessi”.

Nei prossimi giorni sarete inviati a partecipare alle assem-

blee che si terranno nelle vostre leghe per esprimere il vostro

parere su questa proposta su cui la Cgil intende raccogliere le

firme necessarie a presentare una formale proposta di legge

di iniziativa popolare.

La Carta è un progetto complessivo, che esce dal singolo prov-

vedimento, che mira a riappropriarsi di una visione di in-

sieme, ricostruendo un punto di discussione con tutti i nostri

iscritti. Non si tratta di un qualcosa fatto “per noi”, piuttosto

guardiamo a tutti i lavoratori e le lavoratrici, superando an-

che quel confine labile racchiuso solo nel lavoro dipendente, an-

dando oltre e conferendo l’universalità dei diritti, appunto in

capo alle persone e non più suddivisi per tipologie contrattuali.

Lo statuto del 1970 aveva come asse portante il lavoro dipen-

dente subordinato e a tempo indeterminato, oggi questa lettura

diventa parziale e inadeguata per raffigurare il variegato “mon-

do dei lavori”.

Per questo definiamo la proposta, contenuta nella Carta, di ran-

go costituzionale, proprio per collegare la carta costituziona-

le al lavoro, ricomponendo principi costituzionali minati dai

provvedimenti che hanno destrutturato i diritti del lavoro.

La nostra proposta si articola in tre filoni principali:

• la prima parte definisce i principi: diritto a un lavoro di-

gnitoso, con condizioni chiare e trasparenti, a un compenso

equo, a condizioni lavorative e ambientali sicure, alla conci-

liazione tra vita privata e professionale, al divieto dei controlli

a distanza, al diritto all’informazione;

• la seconda parte attiene ai temi della democrazia e della

rappresentanza, della partecipazione e della contratta-

NUOVO STATUTO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORIPresentazione del progetto di legge di iniziativa popolare

Consultazione straordinaria degli iscritti alla Cgil per presentare una pro-getto di legge di iniziativa popolare: “Carta dei Diritti Universali del La-voro ovvero nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“Nuovo” in ragione dell’idea che, più che un ritorno al passato, questa pro-posta di una legge di rango costituzionale, si misura con il cambiamen-to intervenuto nel mondo del lavoro, che oggi vede molte disuguaglianze,discriminazioni e divisioni.

Lo Statuto è fatto di tre parti: • Princìpi universali; • Norme di legge che danno efficacia generale alla contrattazione

e codificano democrazia e rappresentanza per tutti; • Riscrittura dei contratti di lavoro.

Lo Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e la contrattazioneinclusiva sono due gambe di una strategia che affronta il precipitare del-le disuguaglianze nel mondo del lavoro con lo strumento proprio di unsindacato. Il primo si fa carico di riscrivere il diritto del lavoro rico-struendone i princìpi di derivazione costituzionale sui quali fondare unacarta dei diritti per tutti i lavoratori, la seconda, cioè la contrattazione,ne dà effettività.

La contrattazione inclusiva è una scelta precisa: vuol dire affidare alla con-trattazione il compito di includere i soggetti che oggi ne sono esclusi, chesiano i precari o i lavoratori degli appalti, che siano i lavoratori di diver-se aziende di uno stesso sito o di una filiera, il principio è sempre lo stes-so: avvicinare attraverso la contrattazione i trattamenti e le condizioni dilavoro, cancellando disuguaglianze e divisioni tra lavoratori. Diverse leggi in questi anni hanno colpito pesantemente l’equilibrio tra lalegge e la contrattazione, tra poteri unilaterali e diritti collettivi: dal bloc-co della contrattazione nel pubblico impiego all’art.8 che ha esteso la de-rogabilità a leggi e contrattti, alle leggi che hanno moltiplicato il precariatoculminate nel jobs act, leggi che hanno cancellato le norme sul contrastoal lavoro sommerso e minato il diritto a lavorare in sicurezza. Ma c’è unmondo che neanche la contrattazione è riuscita a tutelare in pieno e al me-glio, quello della differenziazione delle forme di lavoro: subordinato, pa-rasubordinato, autonomo, nelle loro tante moltiplicazioni. Spesso sono sta-ti definiti atipici, flessibili, precari, discontinui, finti o veri autonomi, pro-fessionisti. Oggi la separazione tra garantiti e non garantiti assume tante sfumatu-re. La contrattazione inclusiva può avvicinare condizioni diverse e trovarerisposte ai bisogni di chi lavora, ma ci sono diritti soggettivi che vanno resiuniversali ed indisponibili alle deroghe e soprattutto estesi a tutti.

5Speciale CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

Un grande progetto di democrazia economicadi Stefano Landini – Segretario generale Spi Lombardia

(continua a pag. 6)

zione. A questo pro-

posito vengono ri-

presi accordi stipu-

lati tra le parti so-

ciali che noi propo-

niamo di essere ri-

conosciuti all’interno

di una legge;

• la terza parte che

si occupa di tutela

contro i licenzia-

menti illegittimi,

ridando forza alla

tutela reintegrato-

ria e ritorna, in

caso di opzione per

il risarcimento, l’ob-

bligo di garantire

una quota di risar-

cimento che abbia un più cogente effetto di deterrenza. Inol-

tre presentiamo una proposta di riforma dei contratti e dei

rapporti di lavoro.

La Cgil intende opportunamente ispirarsi a un senso di pro-

fonda giustizia sociale che si può leggere come filo condutto-

re dell'insieme della Carta, mirando a un grande progetto di

democrazia economica, che la Cgil intende promuovere nei pros-

simi mesi con la formale proposta di una legge di iniziativa

popolare, una piattaforma di diritti sul piano individuale e

collettivo, idonea a rafforzare e consolidare, nonché a garan-

tire il rispetto soprattutto di quanto previsto, dalla Carta co-

stituzionale.

Un nuovo statuto dei lavoratori che lasci integro quanto an-

cora oggi egregiamente sancito dalla legge 300 del 1970, ma

anche che si muova su un piano più ampio, per fronteggiare

le esigenze regolative in un’epoca di grandi e complessi cam-

biamenti. ■

SpiInsieme01.2016 SpecialeCartaDirittiLavoro 02-01-16:Layout 1 4-02-2016 18:07 Pagina 1

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Ci vuole quindi una “Carta” fatta di princìpi di rango costituzionale affinché,come fu per la legge 300/70, la “Costituzione entri nei luoghi di lavoro, ri-conoscendo diritti a chi ne è escluso”. Ma occorre anche una legge, un Nuovo Statuto dei Diritti delle Lavora-trici e dei Lavoratori che riscriva il Diritto del lavoro, rovesciando l’ideache sia l’impresa, che rappresenta il soggetto più forte, a determinare lecondizioni di chi lavora, cioè del soggetto più debole.

Estendere diritti a chi non ne ha, riscriverne di nuovi per tutti, per ga-rantire i diritti nel lavoro in un mondo che cambia velocemente e ha bi-sogno di innovazione.

Dare garanzia a tutti i lavoratori di una partecipazione attiva nella defi-nizione dei contratti collettivi ad efficacia generale, sottoscritti attraversoregole universali sulla rappresentanza e sulla democrazia nei luoghi di la-voro. Fare i conti con la precarietà e ricostruire il valore dei contratti dilavoro rendendoli appropriati al loro utilizzo. Che sia a tempo indeter-minato, determinato, autonomo o occasionale, ogni contratto deve ri-spondere ad una effettiva esigenza e non essere lo strumento con il qua-le si sacrificano i diritti dei lavoratori per ridurre i costi all’impresa.

Il lavoro va tutelato, ma anche valorizzato nella sua funzione sociale ol-tre che economica. Oggi parlare di innovazione vuol dire parlare di com-

petenze, abilità, valorizzazione professionale, perché i lavoratori non sonomeramente una parte del processo, ma i loro saperi e creatività ne de-terminano la qualità.

La Cgil vuole ridare Diritti, Democrazia e Dignità al Lavoro, guardando inavanti, con una proposta che sia capace di leggere il cambiamento, in-novando gli strumenti contrattuali, preservando quei diritti fondamenta-li riconosciuti senza distinzione a tutti i lavoratori perché inderogabili equindi universali. ■

6 Speciale CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

CARTA DEI DIRITTIUNIVERSALI DEL LAVORO

Ci sono diritti fondati su princìpi di derivazione co-stituzionale che devono essere garantiti a tutti i la-voratori. Un lavoro senza diritti rende il lavoro unamerce, diritti universali rendono il lavoro un fat-tore di benessere e di crescita. Qualunque lavo-ro si faccia, in qualunque modo si svolga la propriaattività, qualsiasi contratto si abbia, questi dirittisaranno sempre riconosciuti ed accessibili.

Diritto al lavoro. Ogni persona ha diritto di svol-gere un lavoro o una professione liberamente scel-ti o accettati. Lo Statuto disciplinerà il diritto al-l’accesso, all’orientamento e al reinserimento lavo-rativo, tramite i servizi pubblici con carattere gratuito.

Diritto ad un lavoro decente e dignitoso.Ogni persona ha diritto ad un lavoro decente e di-gnitoso che si svolga nel rispetto della professio-nalità e con condizioni di lavoro eque.

Diritto a condizioni di lavoro chiare e tra-sparenti. Tutti i lavoratori hanno diritto a con-dizioni contrattuali chiare e trasparenti, formula-te per iscritto, e di ricevere ogni informazione uti-le per la tutela dei loro interessi e dei loro diritti.

Diritto ad un compenso equo e proporzio-nato. Ogni prestazione di lavoro deve esserecompensata in modo equo, in proporzione allaquantità e qualità del lavoro svolto e riferito a quan-to previsto dai contratti collettivi, o dagli accordicollettivi stipulati dalle associazioni di lavoratoriautonomi.

Libertà di espressione. Tutti i lavoratori, sen-za discriminazioni, hanno diritto di manifestare li-beramente il proprio pensiero, nel rispetto dei prin-cìpi della Costituzione, dello Statuto, anche nei luo-ghi dove prestano la loro opera.

Diritto alla conciliazione tra vita familia-re e vita professionale. Le lavoratrici e i la-voratori hanno diritto di scegliere i tempi e i modidella propria genitorialità, senza subire pregiudi-zio alcuno sul piano del rapporto di lavoro. I con-gedi devono essere realmente universali, anche at-traverso l’esercizio della contrattazione collettiva.

Diritto alle pari opportunità tra donna euomo in materia di lavoro e professione. LoStatuto riprende l’art. 3 della Costituzione, attua-lizzando il tema della parità come diritto in formaantidiscriminatoria.

Diritto a non essere discriminato nell’ac-cesso al lavoro e nel corso del rapporto dilavoro. Tutti i lavoratori vanno tutelati nei con-fronti della discriminazione, anche quella indiret-ta, e da tutte le forme di molestia.

Diritto di riservatezza e divieto di control-li a distanza. La tutela della privacy nei confrontidei controlli a distanza e il diritto alla riservatez-za sono riaffermati dallo Statuto, che ribadirà, raf-forzandole, le competenze delle RSA/RSU.

Divieto del trattamento dei dati ed esten-sione di tutele relative alla libertà e dignitàdei lavoratori. Tutti i lavoratori hanno diritto adessere tutelati nel trattamento dei dati personaliper ragioni che non corrispondano a finalità pro-duttive e organizzative e comunque in virtù di ac-cordi sindacali.

Diritto all’informazione. Tutti i lavoratori han-no diritto, anche attraverso le organizzazioni col-lettive alle quali aderiscano, ad essere informati sututte le vicende dell’impresa che possano riper-cuotersi sul loro rapporto di lavoro.

Diritto a condizioni ambientali e lavorati-ve sicure. Tutti i lavoratori hanno diritto a lavo-rare in condizioni ambientali e lavorative sicure,tali da garantire la protezione della propria salu-te fisica e psichica e della propria personalità.

Diritto al riposo. Tutti i lavoratori, anche auto-nomi, hanno diritto ad un riposo come periodo nelquale sia resa inesigibile la prestazione lavorativa.

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7Speciale CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

DEMOCRAZIA, RAPPRESENTANZA,PARTECIPAZIONE, CONTRATTAZIONE

Diritto a soluzioni ragionevoli in caso di di-sabilità oppure di malattia di lunga dura-ta. Tutti i lavoratori che, a causa di una disabilitào di una malattia di lunga durata subiscano una li-mitazione, hanno diritto a soluzioni ragionevoli, ma-teriali e organizzative.

Diritto di ripensamento e diritto al congruopreavviso in caso di modifiche contrattualiunilaterali. Il lavoratore ha diritto ad essere tu-telato in caso di denuncia del patto che attribuiscepoteri unilaterali alla controparte.

Diritto ai saperi. Tutti i lavoratori hanno dirit-to all’apprendimento permanente, ad un sistemaefficace di politiche attive, all’accesso alle nuovetecnologie e all’acquisizione delle competenzenecessarie per evitare forme di esclusione socia-le dei lavoratori poco qualificati.

Diritto alla tutela delle invenzioni e delleopere dell’ingegno. Ciò che è frutto dell’inge-gno del lavoratore nello svolgimento del propriolavoro e che non sia già ricompreso nel contrattova riconosciuto al lavoratore.

Tutela dei lavoratori in caso di recesso edi mancato rinnovo di contratti successi-vi. Tutti i lavoratori hanno diritto ad essere tute-lati in caso di mancanza di giustificazione del re-cesso o mancato rinnovo, per contrastare abusi ediscriminazioni.

tività produttiva, ad avere un sistema assicurativoche garantisca un’esistenza libera e dignitosa.

Diritto ad una adeguata tutela pensioni-stica. Tutti i lavoratori hanno diritto ad un trat-tamento pensionistico che garantisca loro i mezziadeguati alle proprie esigenze di vita.

Tutela processuale dei diritti del lavora-tore e tutela del lavoratore nei confrontidei licenziamenti illegittimi. Tutti i lavoratorihanno diritto ad accesso, gratuità e durata ragio-nevole dei processi e alla congruità dei risarci-menti in caso di controversie relative ai rapportidi lavoro.

Diritto alla libertà di organizzazione sin-dacale, di negoziazione e di azione col-lettiva e alla rappresentanza degli inte-ressi del lavoro. Tutti i lavoratori hanno lapossibilità di organizzarsi liberamente, di nego-ziare e di ricorrere ad azioni collettive per la tu-tela dei propri interessi sindacali e professionali.

Contrasto al lavoro nero, all’organizza-zione dell’attività mediante violenza, mi-naccia, intimidazione e sfruttamento. Tuttii lavoratori hanno diritto ad essere tutelati controil ricorso al lavoro nero come reato penale e dachiunque organizzi e utilizzi l’attività lavorativamediante violenza, minaccia, intimidazione osfruttamento. ■

Diritto al sostegno dei redditi da lavoro.Tutti i lavoratori hanno diritto, in caso di disoc-cupazione involontaria o di sospensione dell’at-

Gli articoli 39 e 46 della Costituzione sono rimasti in parte inapplicati. Inquesti anni molti sono stati gli accordi che sono intervenuti per rafforza-re sia l’efficacia della contrattazione (da ultimo il testo unico su democraziae rappresentanza del 10 gennaio 2014 e i successivi accordi che discipli-nano regole per la rappresentanza), sia gli accordi sul tema della democraziaeconomica. Al contrario vi è stata una sottrazione di competenze alla con-trattazione e una pesante legificazione dei rapporti di lavoro e delle pre-rogative sindacali, in particolare nel lavoro pubblico. Ciò ha determinatoche nei luoghi di lavoro c’è meno partecipazione e alle imprese vengonodati sempre più poteri decisionali, spesso esplicitando che l’assenza o vio-lazioni di accordi sindacali non comporta conseguenze sanzionatorie.

Le leggi che hanno regolato il lavoro nel pubblico, come nel privato, han-no scaricato tutti i conflitti sul sacrificio dei diritti e sulla pratica dero-gatoria dei contratti e delle stesse normative. La contrattazione colletti-va in tutti i suoi aspetti, ambiti e livelli riveste una sua importanza pro-prio perché consente di regolare il rapporto tra impresa e lavoro, conci-liando i diritti dei lavoratori, i bisogni delle imprese attraverso processicollettivi che aumentano partecipazione e democrazia.

Per questa ragione il nuovo Statuto prevede l’estensione di modelli di par-tecipazione a tutti i lavoratori, regole per la rappresentanza che unifica-no pubblico/privato, aziende di grandi/piccole dimensioni, lavoratoristandard/atipici, introduce norme specifiche per i lavoratori autonomi.

Partecipare alla discussione sugli accordi ed eleggere i propri rappre-sentanti liberamente rendono i lavoratori soggetti attivi e consapevoli edanno alla contrattazione strumenti e regole che possono dare sostanzaal principio costituzionale dell’efficacia generale. Quando la maggioran-za delle organizzazioni rappresentative, in virtù di una certificazione tra-

sparente e generalizzata, sottoscrive un contratto, avendo consultato inmodo certificato i lavoratori, esso ha efficacia per tutti i lavoratori affe-renti a quell’ambito contrattuale.

Non sono i datori di lavoro a poter stabilire le regole, né possono sottrarsialla contrattazione, ma sono i lavoratori, la cui organizzazione è libera eha finalmente regole che valgono per tutti, a decidere. Le regole attual-mente contenute in accordi pattizi in materia di rappresentanza, demo-crazia e contrattazione hanno, con la proposta di nuovo Statuto, una lorotraduzione in legge.Partecipare vuol dire cooperare, collaborare al benessere delle imprese manel rispetto dei diritti dei lavoratori: per questa ragione non ci può essere al-cuna forma di partecipazione che non sia realmente democratica. La de-mocrazia economica, come strumento di informazione, verifica, controllo,sorveglianza e partecipazione diretta alle scelte sulla vita economica del-l’impresa è uno strumento utile al benessere del lavoro nella sua componentedatoriale e dei lavoratori. Per questa ragione si traducono in strumenti a di-sposizione dei rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro le normesulla partecipazione economica prevista dall’art. 46 della Costituzione.

Le organizzazioni dei lavoratori ma anche quelle dei datori di lavoro do-vranno certificarsi, beneficiando così di una rappresentatività reale e diun sistema di regole democratiche che restituiscano all’autonomia delleparti quel valore costituzionale che era contenuto nella legge 300/70 e cheil legislatore nel corso del tempo ha indebolito.

Questi princìpi, estesi a tutte le imprese e a tutti i lavoratori, possono real-mente rappresentare un cambiamento profondo delle relazioni tra orga-nizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e imprimere al sistema pro-duttivo uno scatto di qualità attraverso una partecipazione diffusa. ■

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LICENZIAMENTITorna il princìpio fondamentale di giustizia nel lavoro: se un licenziamento è illegittimo, la sanzione per l’impresa deve avere un effetto“deterrente” e cioè scoraggiare comportamenti scorretti a danno dei lavoratori. Si prevede l’estensione del sistema sanzionatorio a tuttii datori di lavoro, indipendentemente dal numero di dipendenti; a differenza della precedente norma che differenziava il diritto al reinte-gro sopra e sotto i 15 dipendenti.Il reintegro avviene in tutti i casi di nullità (discriminazione, violazione normativa di tutela della parità e della maternità, motivi illeciti),in caso di invalidità del licenziamento individuale comminato per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, con previsione di un si-stema risarcitorio commisurato alla retribuzione; come forma sanzionatoria generale nei casi di licenziamento individuale per giustificatomotivo oggettivo, per violazioni procedurali e sostanziali, con previsione di un sistema risarcitorio commisurato alla retribuzione; nei casidi violazione della disciplina procedurale e sostanziale (effettiva sussistenza della causale economica e criteri di scelta) in materia di li-cenziamento collettivo. In tutti i casi di reintegro, al lavoratore viene lasciata l’alternativa di scegliere tra il risarcimento congruo o il rein-tegro. Anche quando il licenziamento individuale o collettivo per giustificato motivo oggettivo è riconoscibile come legittimo, si introduceuna forte responsabilizzazione dell’impresa nei confronti dei lavoratori licenziati prevedendo una misura di politica attiva.

Per le imprese sotto i 5 dipendenti, laddove non vi sia volontà del lavoratore o condizione per l’impresa di reintegro, il giudice dispone unasoluzione equa e ragionevole. Viene rafforzata la tutela processuale, cancellato il contributo unificato e resa accessibile la giustizia del la-voro a tutti i lavoratori, ripristinato il ruolo del giudice nella valutazione della proporzionalità della sanzione. ■

A differenza dello Statuto del 1970, la nuova Carta si applica a tutti i lavoratori: subordinati, atipici e autonomi, pubblici e privati, di qual-siasi impresa. Il mercato del lavoro è iperstressato da leggi che hanno introdotto la precarietà e modificato profondamente i contratti dilavoro. C’è bisogno di ricostruire la funzione delle tipologie contrattuali: vanno cancellate tante forme di precarietà e ricondotte alcunetipologie alle modalità di svolgimento di lavoro. Occorre contrastare l’utilizzo della flessibilità fatta in questi anni dalle aziende per sva-lutare il lavoro, penalizzando vita e carriera di milioni di lavoratori e depauperando competenze e professionalità diffuse in virtù della di-scontinuità del lavoro. Per questa ragione oltre al contratto di lavoro a tempo indeterminato, si riscrivono le regole di quelle poche tipo-logie contrattuali in grado di soddisfare l’esigenze delle imprese: dai contratti a termine (ripristinando la causale e i limiti all’utilizzo), allasomministrazione (che ridiventa a termine), al part-time e all’apprendistato, si definiscono i parametri che qualificano le collaborazioni esi dà dignità al lavoro autonomo. Tutti i lavoratori avranno gli stessi diritti, la contrattazione sarà lo strumento che determinerà per tuttile condizioni di lavoro e la sua valorizzazione, tutti i lavoratori parteciperanno alle scelte con la generalizzazione delle regole su De-mocrazia e Rappresentanza.

LA PROPOSTA DELLA CGIL, QUINDI, RIUNIFICA IL MONDO DEL LAVORO OGGI PROFONDAMENTE DIVISO DA LEGGI CHE SEPARANO IL PUB-BLICO DAL PRIVATO, GLI AUTONOMI DAI SUBORDINATI, SUPERANDO TUTTE LE DISUGUAGLIANZE. ■

RIFORMA DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI

8 Speciale CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

Le iscritte e gli iscritti alla Cgil sono chiamati

a esprimere, con il voto, la propria opinione

sulla Carta dei diritti universali del lavoro

RICEVERAI A CASA L’INVITO A PARTECIPARE ALL’ASSEMBLEA

DELLA TUA LEGA SPIConquistando nuovi diritti per chi lavora

il sindacato difende i diritti di tutti,anche dei pensionati

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9Lombardia

La pensione minima

LE PENSIONI NEL 2016

Mensile Anno

Importo Euro 501,89 Euro 6.524,57

Maggiorazione della pensione minimaPensione minima con diritto alla maggiorazioneEtà Mensile Anno

60 Euro 527,72 Euro 6.860,3665 Euro 584,53 Euro 7.598,8970* Euro 626,33 Euro 8.142,2970 Euro 638,33 Euro 8.298,29*per titolari 14a mensilità

Limiti di reddito ed età per il dirittoEtà Limiti ind. Lim. Coniug. Imp. Magg.

60 Euro 6.860,36 Euro 12.685,27 Euro 25,8365 Euro 7.598,89 Euro 13.423,80 Euro 82,6470 Euro 8.298,29 Euro 14.123,20 Euro 136,44-124,44**per titolari 14a mensilità

Importo aggiuntivo 2016. Le pensioni al mi-nimo, che non hanno diritto alla maggiora-zione, possono beneficiare di un importo ag-giuntivo di 154,94 euro sulla 13a mensilità, adeterminate condizioni di reddito.

Chi ha diritto all’intero importo della pensione minimaEntro cui l’integrazione spetta in misura intera Oltre i quali non spetta l’integrazione

Limite individuale Limite coniugale Limite individuale Limite coniugale(in aggiunta al limite individuale) (in aggiunta al limite individuale)

Pensioni nate prima del 1994 Euro 6.524,57 - Euro 13.049,14 -Pensioni nate nel 1994 Euro 6.524,57 Euro 26.098,28 Euro 13.049,14 Euro 32.622,85Pensioni nate dopo il 1994 Euro 6.524,57 Euro 19.573,71 Euro 13.049,14 Euro 26.098,28

Assegno sociale

Pensioni Sociali

ImportoEtà Mensile Annuo

65 anni e 7 mesi Euro 448,07 Euro 5.824,91Con maggiorazioni

65 anni Euro 460,99 Euro 5.992,8770 anni Euro 638,33 Euro 8.298,29

Limiti di reddito per il dirittoLimite individuale Limite individualeper i non coniugati per i coniugatioltre il quale l’assegno oltre il quale l’assegnonon spetta non spetta

Euro 5.824,91 Euro 11.649,82

ImportoEtà Mensile Annuo

Da 65 anni Euro 369,26 Euro 4.800,38Pensione sociale con maggiorazione

70 anni Euro 638,33 Euro 8.298,29

Limiti di reddito per il dirittoentro il quale spetta la pensione intera non spetta superando anche un solo limiteLim. Individuale Lim. Coniug. Lim. Individuale Lim. Coniug.

In aggiunta a Lim. Ind.- Euro 11.751,19 Euro 4.800,38 Euro 16.539,86

Chi ha diritto alla 14a mensilitàChi ha diritto alla 14a mensilitàChi ha diritto alla 14a mensilitàAnni di contribuzione anno 2016

(soggetti nati prima del 1° gennaio 1953)Lavoratori Lavoratori Limite imponibile Somma Limite redditi totali Aumentodipendenti autonomi pensioni aggiuntiva (max) del pensionato spettante

≤ 15 anni ≤ 18 anni Euro 9.786,86 Euro 336,00 Euro 10.122,86 Limite massimo(≤780 ctr.) (≤936 ctr.) - Totale redditi pensionato>15 ≤25 anni >18 ≤28 anni Euro 9.786,86 Euro 420,00 Euro 10.206,86 Limite massimo(≤781 ≤ 1.300 ctr.) (≤937 ≤1.456 ctr.) - Totale redditi pensionato>25 anni >28 anni Euro 9.786,86 Euro 504,00 Euro 10.290,86 Limite massimo(≤ 1.301 ctr.) (≤ 1.457 ctr.) - Totale redditi pensionato

Assegni vitalizi

Assegno di Invalidità

Pensione di reversibilità

ImportoFino a anni 70 Euro 286,09con maggiorazione

oltre 70 anni Euro 638,33

Importo intero:

con reddito annuo fino a Euro 26.098,28Importo reddito compreso tra Euro 26.098,29 e 32.622,85 avrà una riduzione del 25%Importo reddito superiore a Euro 32.622,85la riduzione è del 50%Gli assegni in godimento precedentemente alla legge 335/95sono fatti salvi con riassorbimento sui futuri aumenti.

Reddito annuo % riduzione

Fino a Euro 19.573,71 nessunaDa Euro 19.573,72 a Euro 26.098,28 25%Da Euro 26.098,29 a Euro 32.622,85 40%Oltre Euro 32.622,85 50%Le riduzioni non si applicano ai beneficiari nei casi di presenzanel nucleo familiare di figli minori e inabili. I trattamentiesistenti prima della legge 335/95 sono fatti salvi conriassorbimenti sui futuri aumenti.

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10Lombardia

Redazioni locali:Romano Bonifacci, Silvia Cerri,Fausta Clerici, Simona Cremonini,Alessandra Del Barba,Lilia Domenighini, Gianfranco Dragoni,Lorenzo Gaini, Marina Marzoli, Ernesto Messere, Angela Zanardi,Pierluigi Zenoni.

Direttore responsabile

Erica Ardenti

Editore:Mimosa srl uninominalePresidente Italo FormigoniVia Palmanova, 24 - 20132 Milano

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Sped. in abb. post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96Filiale di Milano

Euro 2,00Abbonamento annuale euro 10,32Abbonamenti tel. 022885831

Progetto grafico e impaginazione:

A&B - Besana in Brianza (MB)

Prestampa digitale, stampa, confezione:

RDS WEBPRINTING S.r.l.Via Belvedere, 42 - 20862 Arcore (MB)

*Le quote indicate sono individuali e in camera doppia.

Una XXII edizione dei Giochidi Liberetà ancora più ricca.Se a chiusura della scorsaedizione era una promessa,oggi è una realtà che si staconcretizzando ogni giornosempre di più. Tante le novi-tà che aspettano chi verrà aCattolica dal 12 al 16 set-tembre prossimi.La grande affluenza dell’annoscorso, circa novecento pen-sionati, testimonia il gradi-mento della scelta fatta di tra-sferirsi al mare. Quest’anno ilsoggiorno è prolungato diun giorno, infatti l’arrivo è

Giochi di Liberetà: lavori in corsoper la XXII edizione

previsto nella giornata di lu-nedì con la Festa di benve-

nuto che si terrà nel pome-riggio mentre le gare inizie-ranno martedì mattina perpoi concludersi nella gior-nata di giovedì. Chi lo desi-dera potrà poi prolungare ilsoggiorno fino a domenica 18settembre.L’obiettivo è quello di favori-re momenti di socialità, didivertimento ma anche di ar-ricchimento culturale e dalpunto di visto dell’esperienzaumana, obiettivo reso possi-bile dalla realizzazione dei

progetti di coesione socialeche hanno nei Giochi regio-nali un loro punto di arrivo.Ospiteremo in appositi spazile opere dei poeti, dei foto-grafi, dei pittori e degli scultoriche arriveranno alle finali re-gionali dopo aver superato lafase provinciale; così come lospazio ricavato con la tenso-struttura ci permetterà di ave-re una gran bella pista per legare di ballo con la musica dalvivo, e non solo per quelle vi-sto la passione che questaattività suscita in tutti.Come sempre ci saranno an-che le finali delle bocce, car-te, dama, tennis, pesca … Ma

ISCHIA PortoHotel Terme San Valentino****Dal 10 al 24 aprile 2016

Euro 680*

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Tour Spagna: MADRID e CASTIGLIADal 26 aprileal 2 maggio 2016

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Filiale di LegnanoVia Venegoni, 13 - Legnano

Filiale di ComoVia Italia Libera 15 - Como

Filiale di BresciaVia F.lli Folonari, 18 - Brescia

Per informazioni: Tel. 02 5456148 - www.etlisind.it

come ben sapete, non di solegare son fatte queste giorna-te! A Cattolica ci sarà, infat-ti, l’opportunità di fare inte-ressanti gite, di partecipare ailaboratori di pittura e scrit-tura, momenti di svago inspiaggia, a diversi eventi cul-turali come la mostra dedi-cata a 100 donne al lavoro

nel mondo, lo spettacolo tea-trale oltre che all’iniziativa dicarattere più politico orga-nizzata dallo Spi Lombardia. Vi invitiamo a leggerci anchenei prossimi numeri, l’appun-tamento è sempre su questepagine… voi intanto comin-ciate a preparare la valigia! ■

COSTA PACIFICA(Francia - Italia - Malta)Dal 10 al 17 aprile 2016

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Giochi diLiberetàCattolica

12-16 settembre 2016

Quota di partecipazione in camera doppia

300 euro, viaggio escluso

Sede di Lecco - Via Besonda, 11Tel. 0341 365341 - Fax 0341 286109

Filiale di Bormio - Via Roma, 135Tel. 0342 911689 - Fax 0342 919700

Filiale di Sondrio - Via Petrini, 14Tel. 0342 210091 - Fax 0342 519996

Filiale di Varese - Via Nino Bixio, 37Tel. 0332 813172 - Fax 0362 817147

Filiale di Gallarate - Via Palestro, 1Tel. 0331 784472 - Fax 0331 608404

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11Brescia

“Il mafioso con la coppolastorta e con la lupara appar-tiene a un mondo lontano.Molti uomini di ‘ndranghetache sono nostri contempo-ranei non portano addossofucili o pistole, ma armi piùpotenti e insidiose – le chia-vi d’accesso alle loro finanze– che ripongono in elegantivaligette 24 ore, debitamen-te firmate. Hanno rapporti so-lidi e stabili con professioni-sti, uomini della finanza, po-litici, imprenditori.È questa la vera mutazioneche sta avvenendo in Lom-bardia e in altre aree del Nord.È la più straordinaria e sub-dola attività di penetrazione dicapitali e di uomini mafiosiche sia stata compiuta negli ul-timi decenni perché sta con-taminando il sistema econo-mico nelle sue parti vitali.Ormai le mafie non sono piùsolo un problema del Mezzo-giorno d’Italia, ma dell’Italiaintera, delle zone più pro-duttive del nostro paese”.Sono queste le considerazionicentrali della riflessione svi-luppata da Enzo Ciconte, do-cente di storia della criminali-tà organizzata all’UniversitàRoma 3 e tra i massimi esper-ti italiani di storia della ‘ndran-gheta, intervenuto alla Came-ra di Commercio di Brescia, loscorso 9 dicembre al conve-gno promosso dallo Spi Lega-

Dopo il successo dello scorso anno, lo Spi di Brescia con Au-ser e l’agenzia di viaggio Etlisind ripropone la settimana del-

l’iscritto. La meta, per il 2016, è la Sardegna. Il viaggio è pre-visto tra il 2 e il 9 giugno e si alloggerà al Baia Aranzos Be-ach Club Resort, nell’incantevole baia di Sos Aranzos, non lon-tano dalla spiaggia di Cala Sassari, in un tratto di costa tra ipiù belli dell’isola, affacciato sul mare dal quale dista 400 me-tri e ottimo punto di partenza per andare alla scoperta di splen-dide località come Porto Rotondo e la Costa Smeralda.Le quota di partecipazione (per 8 giorni e 7 notti) sono van-taggiose e con un risparmio non indifferente per gli ade-

renti al nostro sindacato; è bene prenotare contattando Etli-sind entro fine febbraio.C’è, poi, un’altra interessante proposta per i nostri aderenti:dal 28 agosto al 10 settembre lo Spi di Brescia, in collabora-zione con Etlisind, propone viaggio e soggiorno a Riccione –zona Terme, nel confortevole Hotel Vela d’oro (vedi box p.12).Per prenotazioni e informazioni contattate Etlisind Viaggi

(Via Folonari, 18 Brescia – Tel: 030/3729258). ■

lità, il nostro viaggio tra sto-

rie di oppressione ed espe-

rienze di contrasto alle mafie.Mafie che, come ha sottoli-neato Ciconte, sono perme-anti nella società e cercano dicontrastare ogni forma di or-ganizzazione democratica epartecipativa.Centrale, dunque, anche ilruolo del sindacato, come haevidenziato, nella sua relazio-ne introduttiva, il segretariogenerale dello Spi di BresciaPierluigi Cetti: “In un mo-mento di forte crisi economi-ca e sociale, ma anche etica,la sfida per la legalità, la lottacontro le mafie e l’impegnoper il rispetto delle regole e deidiritti, diventano importanti, senon decisivi, per tentare diuscire dalla crisi, contribuen-do al risanamento economicoed alla coesione sociale. ComeSpi e come Cgil non possiamonon sentirci coinvolti,la natu-ra stessa di un sindacato sanoè incompatibile con l’illegali-tà e la mentalità mafiosa. Con-trastare il lavoro nero, il ca-poralato, agire per la traspa-renza degli appalti pubblici eprivati, impedire la penetra-zione nel loro ciclo della cri-minalità organizzata, sono bat-taglie ineludibili per afferma-re la legalità”. Molte le inizia-tive concrete citate da Cettiche hanno coinvolto la Ca-mera del lavoro di Brescia,

Agnese ci mancherà

rappresentata, al convegno,dal segretario generale Da-miano Galletti e lo Spi. Traqueste, l’esperienza dei cam-pi antimafia a cui ha parteci-pato, la scorsa estate, una de-legazione dello Spi di Brescia,in Calabria a Polistena. I pen-sionati hanno lavorato insie-me ai giovani arrivati da va-rie parti d’Italia nel contri-buire alla cura dei terreniconfiscati alle mafie e gesti-ti dalla Cooperativa Valle delMarro, Libera Terra.Un’esperienza profonda, cheincontra il lavoro coraggiosodi chi opera sui beni confiscatiraccontata, nel corso del con-vegno, da Antonio Napoli, re-ferente della Cooperativa Val-le del Marro. Un intervento sulvalore dell’impegno quotidia-no, sulla “forza di dire no alcaffè offerto dal boss”, di per-seguire con costanza un la-voro, ostacolato da alcuni e te-muto da molti, che ha il valo-re di mostrare concretamen-te la prospettiva di un’econo-mia libera dalle mafie.Nelle conclusioni, StefanoLandini, segretario generaledello Spi Lombardia, ha evi-denziato l'impegno dello Spi,ad ogni livello, nella sensibi-lizzazione dei pensionati e del-la cittadinanza in genere sullatematica, profondamente con-nessa alle sorti della società ci-vile lombarda e italiana. ■

Al termine del convegno èstato assegnato il PremioGiovanni Foppoli 2015.Un riconoscimento, inti-tolato al mai dimenticatosegretario della Cameradel Lavoro di Brescia de-gli anni ’50 e ’60 che, daanni, lo Spi assegna a per-sone e realtà associative chesi siano particolarmente di-stinte nell’impegno socialee sindacale.Un momento sentito nellavita della nostra organizza-zione, dove si riconosce chela forza del sindacato risiedeanche nella generosità, nellapassione e nella tenacia ditante e tanti.I destinatari del Premio Gio-vanni Foppoli 2015 per l’im-pegno sociale e sindacalesono Angelo Mauro Frittolidetto Minguel di Orzinuovi eBernardo Gozzi, conosciutoda tutti come Marcellino.Entrambi attivisti sindacali inprima linea “per una vita”nella Cgil, oggi danno il loro

generoso contributo al sin-dacato pensionati, conun’enorme disponibilità datutti riconosciuta.Minguel è stato protagonistadi importanti vicende sin-dacali nel settore metal-meccanico, alla Bellometti diOrzinuovi e alla Regina Ex-tra e, poi, nel settore terzia-rio. Persona di grande cuo-re e di grande coraggio nonesitò, l’8 novembre ’81, alanciarsi in un canale gelidoper salvare gli occupanti diuna vettura che vi era pre-cipitata. Ne salvò quattro,nulla potè fare per il quintoe fu insignito, per questogesto, di medagli d’oro dalcomune di Orzinuovi.

Marcellino, oltre all’im-pegno sindacale per lun-ghi anni nella Fiom e aquello nello Spi, ha con-tribuito in modo preziosoal lavoro dell’Anpi Valsa-viore. Tante le iniziative acui ha collaborato, in que-sti anni, nella sua Cevo

per ricordare il valore dellaResistenza. Su di lui, TullioClementi ha scritto il libroMarcellino. Giorgio Cordini,musicista e collaboratore diFabrizio De André, dopo aversentito il suo racconto del-l’incendio di Cevo ha scrittola canzone intitolata 3 luglio1944.Lo Spi ha premiato ancheuna realtà associativa: per il2015, il riconoscimento èstato assegnato alla Coope-rativa Sociale Valle del Mar-ro – Libera Terra per il co-raggioso impegno nel con-trasto alle mafie e per l’ope-ra di sensibilizzazione cul-turale a favore di legalità edemocrazia. ■

Premio Foppoli 2015

Ci ha lasciati Agnese Venturini. Una lunga storia, la sua, di donna impegnata nella Cgil. La-voratrice della Baumann di Nave, rappresentante sindacalenella Fiom Cgil, si è di-stinta per il suo instan-cabile impegno a favo-re di lavoratrici e lavo-ratori, in fabbrica, nellasocietà civile e politica.Poi, per anni, presenzapreziosa, costante e di-screta nello Spi Cgil,fondamentale il suocontributo nel radica-mento della nostra or-ganizzazione a Nave. Cimancherà. ■

Torna l’operettaIl Coordinamento donne Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uilconferma anche quest’anno la bella tradizione di unpomeriggio ed una serata insieme in occasione dellaGiornata internazionale della Donna, proponendo alTeatro Sociale cittadino un’operetta dedicata a 1.300donne pensionate, fra cui ospiti delle Rsa e dei centridiurni. Appuntamento lunedì 7 marzo con l’operettaAl Cavallino Bianco. Insieme ci divertiremo con unospettacolo coinvolgente e brillante che ci trascineràsimpaticamente con un “trotto” moderno, ironico edeuforico. L’iniziativa è collegata a una sottoscrizionea premi, il cui ricavato finanzierà progetti di solida-rietà a favore di donne e bambini che vivono disagi invarie parti del mondo. ■

Mafia, un problemadell’Italia intera

In viaggio con lo Spi

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12Brescia

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