Breguet al Louvre e dai personaggi in vista della Corte di Versailles. Nel 1783 Breguet riceve...

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Dossier stampa Esposizione Museo del Louvre Ala Sully, sala della Chapelle dal 25 giugno al 7 settembre 2009 Breguet al Louvre Un vertice dell’orologeria europea

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Dossier stampa Esposizione Museo del Louvre Ala Sully, sala della Chapelle dal 25 giugno al 7 settembre 2009

Breguet al Louvre Un vertice dell’orologeria europea

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Indice

Comunicato stampa pag. 3 Introduzione di Henri Loyrette pag. 5 Lettera del mecenate pag. 6 La mente e il cuore di un genio di Marc Bascou pag. 7 I rapporti di Breguet con il potere politico di Emmanuel Breguet pag. 9 Cronologia e Glossario pag. 11 Un capolavoro visto da vicino: il «Maria Antonietta» pag. 14

Percorso dell’esposizione pag. 16 Pubblicazione pag. 20 Elenco delle opere esposte pag. 21 Materiale video per la stampa pag. 25 Informazioni pratiche pag. 32

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Breguet al Louvre

Un vertice dell’orologeria europea Con questa retrospettiva dell'opera di A.-L. Breguet (1747-1823) il museo del Louvre permette di scoprire un'arte nel momento in cui tocca il vertice. La mostra presenta l'orologeria di precisione attraverso esemplari unici in cui la genialità si fonde con la maestria tecnica e con un'estetica precorritrice dei tempi. Si tratta di un insieme di prestiti eccezionali – orologi, pendole e strumenti di misura – accompagnati da ritratti, documenti di archivio e brevetti d'invenzione che abbracciano tutta la produzione di A.-L. Breguet. Un inventore durante il regno di Luigi XVI

Nato in Svizzera, a Neuchâtel, Breguet compie il suo apprendistato e completa gli studi in Francia dal 1762 in poi. Nel 1775, all'età di ventotto anni, si sposa e avvia un'attività in proprio in quai de l’Horloge a Parigi. In quegli anni la capitale francese gareggia con Ginevra e con Londra, moltiplicando le invenzioni scientifiche e artistiche in tema di orologeria. Breguet studia tutte queste innovazioni e «complicazioni», che nel corso degli anni porterà al massimo livello di perfezione. La qualifica di maestro orologiaio gli viene riconosciuta soltanto nel 1784. In quegli anni si assiste al progressivo perfezionamento dell'orologio detto «perpetuo» (per ricaricarlo bastano i movimenti spontanei del corpo) e dell'orologio «a ripetizione» (dotato cioè di una suoneria). I primi orologi perpetui sono acquistati da Luigi XVI, da Maria Antonietta e dai personaggi in vista della Corte di Versailles. Nel 1783 Breguet riceve l'incarico di fabbricare un orologio straordinario, che deve contenere tutte le complicazioni e tutti i perfezionamenti allora conosciuti. Nasce così uno dei più famosi orologi Breguet, il n° 160, chiamato «Maria Antonietta», che dopo lunghe interruzioni sarà completato solo nel 1827, vale a dire quattro anni dopo la morte di A.-L. Breguet. Gli orologi che recano la firma di Breguet rivelano al primo sguardo l'originalità del loro artefice. Le sue creazioni sono caratterizzate da una grande semplicità funzionale, da un elevatissimo livello tecnico e da una fabbricazione impeccabile. Le casse piatte, le cifre chiare e leggibili, le lancette diritte e la lavorazione a guillochage fanno di un orologio Breguet un'opera d'arte decisamente unica, e al tempo stesso uno strumento sobrio e armonioso d'uso quotidiano: l'esatto opposto degli orologi preziosi e vistosi in voga dell'ultimo quarto del XVIII secolo. Una parentesi drammatica: la Rivoluzione

Breguet durante gli anni della Rivoluzione risiede stabilmente in Inghilterra, dove compie studi e ricerche in collaborazione con il celebre orologiaio John Arnold e amplia al tempo stesso la propria clientela, fra cui spicca il Principe di Galles. Nel 1793, sentendosi minacciato a causa dei suoi passati legami con la Corte e delle sue idee moderate, rientra in Svizzera, dove prosegue le sue ricerche e si sforza di gestire a distanza ciò che rimane dei suoi laboratori parigini.

Direzione della comunicazione Contatto stampa Aggy Lerolle Charlotte Lacombe [email protected] [email protected] Tel. : + 33 (0)1 40 20 53 14 / Fax : 84 52

Comunicato stampa

Esposizione

25 giugno –

7 settembre 2009

Ala Sully, sala della Chapelle

Breguet n° 5 Orologio perpetuo a ripetizione. Venduto al conte Journiac Saint-Méard nel marzo 1794. Parigi, museo Breguet © Montres Breguet SA

Questa esposizione nasce grazie all'appoggio di Montres Breguet S.A.

Commissario dell'esposizione

Marc Bascou, capo conservatore del reparto Objets d’art del museo del Louvre e Emmanuel Breguet, storico e specialista dell'opera di Breguet presso Montres Breguet S.A.

In associazione media con Le Monde.

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Nel maggio 1795 ritorna a Parigi e rilancia la sua azienda con nuovi modelli, tra i quali spicca un orologio semplice, con una sola lancetta, chiamato «orologio da sottoscrizione» (pagamento di un quarto del prezzo al momento dell'ordinazione), che viene presentato attraverso uno stampato pubblicitario. Questa iniziativa mostra lo spirito imprenditoriale del geniale orologiaio, che continua a fabbricare esemplari unici sempre nuovi e orologi di tipo corrente. Nel 1796 Breguet realizza un nuovo tipo di orologio da viaggio, che funziona in continuazione anche quando lo si trasporta. Il primo acquirente è il generale Bonaparte, alla vigilia della sua campagna d'Egitto. La fama in tutta Europa durante il Consolato e l'Impero

Iniziano ora anni di grandi successi per la Maison Breguet. Successi che si misurano sul piano delle vendite come nel settore delle invenzioni, che sembrano inseguirsi a vicenda. Le creazioni di Breguet sono caratterizzate da una perfetta fusione tra ricerca pura e arte applicata. Il primo brevetto depositato, nel 1798, è quello dello scappamento a forza costante (il movimento d'orologeria è mosso da una forza rigorosamente costante). Presentato alla prima Esposizione nazionale dei prodotti industriali, insieme a una pendola simpatica e a un metronomo, quel brevetto conquista una medaglia d'oro. L'anno successivo Breguet commercializza l'«orologio a tatto», che permette di leggere l'ora mediante il tatto. L’Esposizione del 1802 conquista a Breguet una clientela di militari grazie alla presentazione di un «segnatempo» e di un orologio «à longitude». All'Esposizione del 1806 Breguet presenta al pubblico per la prima volta il «regolatore a tourbillon» (quest'ultimo è un dispositivo che annulla gli effetti della gravitazione terrestre grazie alla sua rotazione costante). Benché tenuto in disparte da Napoleone I, Breguet riceve ordinativi dalla Corte imperiale e dalla sua cerchia. Sempre in anticipo sui tempi, il geniale inventore esporta anche i suoi prodotti, grazie a una fitta rete di relazioni in tutta Europa e oltre l'Europa: ha intuito per tempo che l'internazionalizzazione è decisiva per sopravvivere. I principali mercati stranieri sono in quegli anni l'Inghilterra, la Spagna e la Russia. Ma le difficoltà politiche che accompagnano il tramonto dell'Impero napoleonico rallentano sensibilmente l’attività di Breguet. Per compensare il calo sui grandi mercati, la Maison sviluppa le vendite con l'Impero ottomano, e non esita ad adattare il suo stile al gusto dei turchi. La consacrazione sotto la Restaurazione

Il ritorno dei Borboni sul trono di Francia coincide per Breguet con un rilancio straordinario delle vendite. Torna ora a prevalere la clientela europea, che conta fra gli altri lo zar Alessandro I e il re Giorgio V d'Inghilterra, che sono rimasti fedeli al loro orologiaio di fiducia. La mostra attualmente in corso al Louvre espone orologi eccezionali che sono appartenuti a questi regnanti. In Francia Luigi XVIII manifesta pubblicamente la sua stima a Breguet offrendogli nel 1815 l'ambito titolo di Orologiaio della Marina Reale e, l'anno seguente, un seggio all'Accademia delle Scienze. Durante l’Esposizione del 1819 Breguet, membro della giuria, presenta una retrospettiva della sua produzione di orologi, con la quale egli ha innalzato questo artigianato di precisione a un livello fino allora sconosciuto grazie all'affidabilità e al rigore estetico delle sue creazioni, che si lasciano alle spalle la tecnica e il gusto contemporanei per proiettarsi nel futuro e nella modernità. Questa tradizione di modernità continua tuttora. Breguet innova anno dopo anno, confermando così la sua statura di precursore e di testimone della cultura e della storia d'Europa.

Breguet n° 611 visto di fronte Piccolo orologio medaglione a tatto. Già appartenente a Giuseppina Bonaparte. Parigi, museo Breguet © Montres Breguet SA

Informazioni pratiche

Orari: tutti i giorni tranne il martedì dalle 9h alle 18h, al mercoledì e al venerdì fino alle 22h.

Prezzo dei biglietti: ingresso all'esposizione con il biglietto d'ingresso al museo: 9 €; 6 € dopo le 18h al mercoledì e al venerdì. Ingresso gratuito per i cittadini dell'Unione Europea con meno di 26 anni, e per tutti la prima domenica di ogni mese. Ingresso libero ai minori di anni 18, ai disoccupati, ai possessori delle carte Louvre giovani, Louvre professionisti, Louvre insegnanti, Louvre studenti, partner e Amici del Louvre.

Informazioni: + 33 (0) 1 40 20 53 17 - www.louvre.fr

Breguet n°4009 Cronografo d'osservazione a doppio secondo, antenato dei moderni cronografi. Venduto nel 1825 a M. Whaley. Parigi, museo Breguet © Montres Breguet SA

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Introduzione di Henri Loyrette

Il Louvre – lo si dimentica spesso – deve alla generosità di grandi appassionati e collezionisti il privilegio

di custodire una delle più belle collezioni di orologi artistici, ideati e perfezionati in Europa dal XVI secolo

in poi. Abraham-Louis Breguet occupa un posto eminente in questa schiera, e a giusto titolo, perché proprio

lui ha avuto l’onore di presentare qui le sue migliori creazioni a partire dal 1802, in occasione della seconda

Esposizione dei prodotti industriali.

Perciò è naturale che il Louvre renda quest’estate un sentito omaggio a una personalità così eccezionale,

che rappresenta il culmine toccato dall’orologeria europea nel passaggio cruciale dal XVIII al XIX secolo.

Muovendosi sempre in anticipo sui tempi, Breguet ha innalzato quest'arte di grande precisione a un

livello ineguagliato di maestria e di raffinatezza estetica. Ricercatore infaticabile e audace imprenditore, ha

suscitato l’ammirazione e conquistato la fiducia di tutti i sovrani e di tutta l’élite europea. Gli orologi

europei, che prima di lui erano semplici curiosità, gioielli alla moda, oggetti di attaccamento sentimentale,

diventano grazie alla straordinaria fecondità inventiva e al rigore costruttivo di Breguet strumenti dotati di

una precisione esemplare e di una rara semplicità.

Questa retrospettiva, che riunisce un numero senza precedenti di esemplari unici, non sarebbe stata

possibile senza la diretta partecipazione e la generosa collaborazione della società Montres Breguet SA, che

perpetua a tutt'oggi quest’arte eminente. I miei calorosi ringraziamenti vanno soprattutto al suo presidente,

Nicolas G. Hayek, il cui fervente sostegno ci ha permesso di realizzare congiuntamente questo importante

progetto.

Henri Loyrette,

presidente e direttore del museo del Louvre

Questo testo è estratto del catalogo dell’Esposizione.

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Orologi Breguet, cultura e storia d'Europa Il nome Breguet è oggi sinonimo di eccellenza per chi ama l'orologeria e per il pubblico più informato. Questa marca prestigiosa afferma la sua identità e la sua filosofia attraverso la ricerca di costanti innovazioni, la bellezza dei suoi orologi e un forte messaggio culturale che si sostanzia attraverso varie iniziative di mecenatismo. L'associazione con il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, il Domaine national del Castello di Versailles, il Festival di Lucerna, diverse orchestre filarmoniche in tutto il mondo e numerose altre istituzioni illustrano chiaramente la volontà di Nicolas G. Hayek, Presidente e Direttore generale di Montres Breguet, di promuovere l’arte e la cultura. Questo intendimento ha spinto oggi Nicolas G. Hayek a prodigarsi in vista dell’esposizione di orologi Breguet al Louvre. Riunendo una straordinaria varietà di orologi antichi, tra i quali spiccano la collezione del Louvre e quella del Musée Breguet, questa mostra espone capolavori appartenenti a collezioni private e a istituzioni prestigiose quali le British Royal Collections, il Musée des Arts et Métiers di Parigi, il Museo del Cremlino e il Museo nazionale svizzero. Teso a proteggere il ricco patrimonio storico e culturale dell’Europa, Nicolas G. Hayek ha deciso di sostenere il museo del Louvre finanziando i lavori di restauro dell’ala Luigi XIV – le sale del Consiglio di Stato e il salone Beauvais. In tal modo Breguet prosegue la sua azione in favore della cultura europea, fedele al messaggio lanciato dalla marca e dal suo Presidente e Direttore generale: «La conservazione del patrimonio culturale mondiale è un investimento per noi, per i nostri figli e i nostri nipoti. Tutelarlo è un dovere di noi tutti, perché questa storia non riguarda soltanto il passato ma anche l’avvenire. È nostro compito curare e conservare la bellezza dell’Europa.» Breguet, una marca radicata nella storia

Poco dopo la sua fondazione, nel 1775, la marca di orologi Breguet è diventata il punto di riferimento per l’alta orologeria. Nel corso della sua storia ha saputo conservare i valori essenziali enunciati dal suo fondatore: bellezza, eleganza e padronanza delle grandi complicazioni. Con la sua storia e la sua vitalità attuale, la marca Breguet costituisce un’eccezione nel mondo dell’orologeria. Essa possiede senza dubbio il patrimonio più ricco oggi esistente, e soprattutto una storia unica, che nessun'altra marca può vantare. Da quando è entrato a far parte dello Swatch Group, Breguet è impegnato a ricostituire il suo eccezionale patrimonio storico, riunendone le testimonianze nel suo museo di Parigi e in Svizzera. Vetrina vivente di questo tesoro culturale, il museo Breguet possiede oggi alcune delle più belle creazioni realizzate in tempi diversi dalla marca. Tutti i momenti fondamentali della sua storia vi sono rappresentati, dai preziosi segnatempo appartenuti a Napoleone, all’imperatrice Giuseppina, allo zar Alessandro I e ad altri celebri clienti fino a strumenti importantissimi per la storia dell’orologeria, fra i quali spiccano uno dei primi regolatori a tourbillon, un orologio «perpetuo», orologi da sottoscrizione e orologi a tatto. Breguet all’interno dello Swatch Group

Dopo l'acquisto di Breguet effettuato nel settembre 1999 da Nicolas G. Hayek, fondatore dello Swatch Group e Presidente del Consiglio d'amministrazione, grazie al suo impulso la marca può contare, oltre che sullo spirito innovatore e imprenditoriale di chi la dirige, sulla solidità industriale del Gruppo, custode della tradizione artigianale dell'alta orologeria. Nel 2000 Nicolas G. Hayek ha assunto la Direzione generale della marca, ben deciso a proseguire e intensificare la vocazione di Breguet, a cui ha dato una dimensione emozionale e culturale, migliorando l’estetica e la qualità dei prodotti. Importanti investimenti sono stati e sono tuttora effettuati nella Vallée de Joux, la culla dell’alta orologeria, dove nascono gli orologi Breguet. La Manifattura Breguet è stata ammodernata nel 2003, e in seguito ingrandita a più riprese. La massima cura è rivolta allo sviluppo delle risorse produttive e alla conservazione dell'esperienza artigianale accumulata, come dimostra la creazione di un grande laboratorio di guillochage (l’arte di incidere i quadranti per migliorarne la leggibilità), dove si formano in continuazione giovani apprendisti. Sempre più innovativi e più tecnologici, gli orologi Breguet devono oggi la loro affermazione e il loro successo a ingegneri qualificati, a maestri orologiai, ad artigiani e creativi impegnati a fondo nel dare vita a nuovi canoni di bellezza applicati all'orologeria. Così sono nati i modelli Double Tourbillon, Reine de Naples Cammea, Marine Tourbillon con scappamento di silicio e molte altre novità assolute. Contatto stampa: Noémie Wüger Montres Breguet SA CH - 1344 L’Abbaye

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La mente e il cuore di un genio

Svizzero di nascita, francese di cuore, europeo per fama, clientela e legami professionali, Abraham-Louis Breguet è stato un protagonista e un testimone eccezionale di un’epoca in pieno fermento. La sua gioventù, la sua formazione e i suoi inizi promettenti facevano di lui un figlio dell'Illuminismo. La sua opera segna l’incontro di un’arte giunta al suo apogeo con una maestria tecnica in continuo progresso, all’alba dell’era industriale, in un settore privilegiato quale l’orologeria di precisione, dove Parigi, Londra e Ginevra gareggiavano nel produrre innovazioni scientifiche e artistiche.

L’immagine modesta e riflessiva che ci trasmettono i rari ritratti di A.-L. Breguet non ci permettono di penetrare nella mente di questo personaggio fuori del comune. Ricercatore insaziabile, realizzatore esigente, esteta raffinato, audace imprenditore, maestro volitivo e generoso – e tutto questo in un uomo solo! Non era né uno scienziato né un intellettuale imbevuto di cultura classica. Che importa? Ciò non gli impedì di imporsi con le sole sue forze come il più brillante creatore dell’orologeria europea, l'unico capace di coniugare – a un livello ineguagliabile – inventiva, mestria tecnica e arte applicata […] L’inventore A Parigi, grazie ai progressi scientifici compiuti specialmente negli strumenti destinati alla marina, e al talento multiforme degli orafi gioiellieri, l’orologeria di lusso tocca il suo culmine. Lépine lancia l’idea di produrre orologi «classici», piatti e lineari. A Londra, dove l’orologeria di precisione è la prima d'Europa, Breguet si fa conoscere e riesce a procurarsi dei componenti meccanici introvabili in Francia. Egli sa anche che Perrelet, a Ginevra, ha già inventato un prototipo di orologio automatico. Toccherà a Breguet perfezionare quelle invenzioni ancora fragili e precarie. L’orologio «perpetuo», l’orologio «a ripetizione», lanciati a partire dagli anni 1780, rivelano di colpo l’originalità del suo stile. Le sue originali creazioni seducono la clientela altolocata sia alla Corte di Versailles che alla Corte d’Inghilterra.

Quando scoppia la Rivoluzione, Breguet ha quarantadue anni. Questa parentesi rivoluzionaria è un periodo emozionante, pieno di incertezze ma straordinariamente fecondo. Parecchie sue invezioni nascono e si sviluppano nel decennio 1790-1800, quando Breguet raggiunge la piena maturità. La sua forza inventiva si manifesta inizialmente nella ricerca di elaborati perfezionamenti, che fanno di ogni orologio da tasca o da tavolo un pezzo unico. Ma forse la sua modernità consiste soprattutto nell'aver perfezionato e diffuso orologi di qualità che si distinguono per la loro semplicità. E nell'audace idea di creare, grazie alla bravura di un incisore suo compatriota, Jean-Pierre Droz, una firma incisa in maniera appena percettibile che identifica il carattere esclusivo delle sue creazioni. L’imprenditore Dal 1787 in poi Breguet cerca di sviluppare la sua azienda entrando in società per sei anni con Xavier Gide, negoziante di orologeria. Nel turbine della rivoluzione, questa esperienza dura poco. Ciò malgrado Breguet riesce a tenere in vita la sua attività in quai de l’Horloge fino all’agosto del 1793 quando, sentendosi minacciato, è costretto a fuggire da Parigi e a rifugiarsi in Svizzera. Quanta energia deve dispiegare, quanta costanza in quegli anni tumultuosi nei quali deve gestire a distanza il laboratorio parigino, smorzare le angosce e i conflitti, riuscendo comunque a mantenere una precaria attività e a continuare le sue ricerche a Le Locle, dove si è provvisoriamente ritirato!

Nel maggio 1795, di ritorno a Parigi, deve ancora lottare per rioccupare la sede di quai de l’Horloge, riavviare i laboratori, subire due processi… Ma questa volta il successo è a portata di mano. Perché alle sue doti di ricercatore si aggiungono quelle dell’uomo pragmatico, che sa come sfruttare e rendere redditizie le sue invenzioni. La fabbricazione di orologi unici procede di pari passo con la realizzazione di orologi standardizzati, prodotti in piccole serie e venduti per sottoscrizione. E senza tralasciare altri generi più pittoreschi, quando si tratta di conquistare i ricchi clienti orientali!

A partire dal 1798, anno in cui ottiene uno schietto successo all’Esposizione nazionale dei prodotti industriali, la sua fama continua a crescere. Risale a quegli anni fortunati il deposito di brevetti per lo scappamento a forza costante e il regolatore a tourbillon, e così pure il lancio dei primi orologi a tatto. Durante l’Impero Breguet riesce a progredire ulteriormente, malgrado le guerre e i blocchi delle frontiere, conservando la sua indipendenza e tenendo fede ai suoi impegni.

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Il maestro L’ingegno creativo, l’intelligenza imprenditoriale di Breguet suscitano ammirazione. Ma c'è una qualità in lui che seduce prima di ogni altra: la sua umanità, che si manifesta nel bisogno di condividere la sua passione, di far fruttare ciò che crea e di trasmettere le sue conoscenze. Chi ha avuto la fortuna di lavorare nell’atelier di quai de l’Horloge ha certamente vissuto un’esperienza indimenticabile. Difficile immaginare di ritrovare altrove un'analoga fusione tra ricerca pura e arte applicata. Si può immaginare senza difficoltà l’attenzione costante e il rigore che imponeva una produzione così minuziosa e perfezionista, considerando il fatto che ci voleva non meno di una quindicina di artigiani specializzati per finire un solo orologio! E nei primi anni dell’Impero la catena di lavoro giunse a impegnare un centinaio di operai specializzati.

Tutta l’arte di Breguet consiste in un sottile equilibrio tra l’elaborazione costantemente rinnovata di pezzi unici e un modo di fabbricazione preindustriale che implica il ricorso a subfornitori per i componenti sgrossati. A questo scopo Breguet riesce a creare nel settore dell'orologeria una fitta rete di relazioni che abbracciava Londra, Parigi e Ginevra. In un primo tempo si tratta di rapporti stretti con i colleghi inglesi, grazie in particolare alla sua amicizia con John Arnold, che si approfondisce durante il suo soggiorno londinese, negli anni cruciali dal 1789 al 1791, e che continua poi con il figlio di Arnold, John Roger. Poi ci sono i legami mantenuti con i suoi genitori, gli amici e i collaboratori svizzeri, a riprova di un sincero attaccamento alle sue radici. «L’armonia del lavoro e la certezza dei risultati» L’orologio Breguet diventa un oggetto perfettamente pensato, affidabile, leggero, gradevole al tatto. Non un oggetto da ostentare ma un oggetto personale, che quindi non ha più bisogno di esibire una cassa fantasiosa. La forma spoglia assomiglia a una pelle protettiva che avvolge il meccanismo. Dall'assoluta coerenza tra il calibro del movimento e il suo «abito» esteriore nasce una sapiente armonia, invece della preziosità ostentata ch'era di rigore in precedenza.

Questa semplicità funzionale dipende in primo luogo da una geometria elementare, in cui il cerchio e la linea curva si prestano a variazioni infinite. Il volume della cassa, il tracciato dei filetti e dei profili arrotondati, il disegno del quadrante, la bellezza del meccanismo visibile: nulla è lasciato al caso. Gli stessi quadranti sono ridisegnati continuamente, variando la disposizione – decentrata e asimmetrica – delle funzioni, modificando il disegno delle cifre e delle lancette. La gamma dei metalli impiegati, alternando tonalità calde e fredde, si restringe fino a comprendere unicamente l’oro e l’ottone, l’argento e l’acciaio. La grafica elegante espressa dalle cifre e dalle lancette risalta in nero o in blu sul bianco opaco o sul metallo rabescato del quadrante. Questa attenzione all’estetica si spinge fino alle viti di montaggio del meccanismo, che sono d'acciaio azzurrato.

Staccandosi nettamente dalla tradizione ginevrina degli orologi di fantasia, Breguet rinuncia presto agli smalti vistosi. Sugli orologi semplici lo smalto ha un valore puramente funzionale, limitato sostanzialmente al cerchio bianco del quadrante. Le rare concessioni fatte allo smalto da gioielliere nascono per soddisfare le richieste di qualche cliente altolocato o i gusti di una clientela straniera. Ciò che l’orologio perde in preziosità lo guadagna diventando un oggetto intimo e familiare.

Per ottenere questo risultato Breguet ricorre sistematicamente a un guillochage piuttosto discreto per animare la superficie metallica. Partendo da una tecnica usata dagli orafi-gioiellieri dal decennio 1740-50 in poi, Breguet dà vita a una nuova estetica rinunciando ai tracciati troppo accentuati e utilizzando solo le trame più fini: tessiture fitte a «chicchi d’orzo», tralicci, scacchiere o linee rette. Questo tipo di decorazione presenta anche altri vantaggi pratici: niente più timore di lasciare impronte delle dita sulla superficie o di danneggiare lo smalto! […]

Marc Bascou, Conservatore generale del dipartimento degli Oggetti d’Arte del museo del Louvre

Questo e i seguenti testi sono estratti del catalogo dell’Esposizione, salvo indicazione contraria.

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[..] Grazie al suo protettore, l’abate Joseph-François Marie (1738-1801) – l'uomo che gli ha insegnato le scienze matematiche al collegio Mazarin, che ha scoperto la genialità del suo allievo e che nel 1782 diventa il precettore in seconda dei figli del conte d’Artois, fratello del re – Breguet stabilisce i primi contatti con il potere. Nel 1782 realizza per la regina Maria Antonietta l’orologio perpetuo a ripetizione e con calendario n° 2 10/82 (dove 10/82 significa che l’orologio è stato terminato nell’ottobre 1782). Probabilmente Breguet fu presentato al re e alla regina in quel periodo. Sappiamo che Luigi XVI amava gli oggetti artistici in ferro battuto, l’orologeria e in generale la meccanica di piccole dimensioni. Nel dicembre 1784 il re acquista un orologio Breguet pagandolo 1680 livres. Anche la regina apprezza molto gli orologi eccezionali, e lo dimostra restando fedele finché vive a Breguet. La sovrana acquista in seguito altri orologi Breguet, tra cui l'orologio perpetuo n° 46, e vuole che anche Axel de Fersen ne possegga uno. L’orologio n° 46, uno dei primissimi dotati di un quadrante rabescato, viene consegnato all’inizio del 1787. [..]

Chi meglio della regina può creare una reputazione, negli anni 1780, lanciando un nome ancora poco conosciuto? Non passa molto tempo e a Corte Mme Élisabeth, sorella del re, e la contessa di Provenza, cognata del re, esibiscono il loro orologio Breguet, imitate ben presto dall’ambasciatore di Spagna. A Parigi il duca d’Orléans, cugino del re, ordina un Breguet fin dal 1780. Gli archivi sono eloquenti: il nostro orologiaio conta rapidamente tra i suoi clienti i grandi casati francesi: La Rochefoucauld, Noailles, Montesquiou… […]

Nei primi giorni del settembre 1792, quando la Rivoluzione ha completamente scardinato l’ordine stabilito, Breguet registra una vendita stupefacente – e commovente. Maria Antonietta gli commissiona un orologio, ma gli splendori di Versailles e la spensieratezza del Petit Trianon sono ormai lontani. Dalla prigione del Tempio, dove è rinchiusa dal 13 agosto, la regina chiede a Breguet un orologio a ripetizione molto più modesto di quelli che possedeva prima, e che sono stati rubati o confiscati durante il saccheggio del palazzo delle Tuileries del 10 agosto. Il nuovo orologio, che ha il numero 179, viene consegnato il 4 settembre. Sarà lui a scandire le ore del calvario della famiglia reale.

In quei tempi turbolenti Breguet non può restare né neutrale né inattivo. Ha accolto con favore gli inizi della Rivoluzione, partecipando alla vita della nazione. Membro del club dei Giacobini dal 1790, ha stretti rapporti con l'ambiente girondino, che professa idee repubblicane ma moderate, se paragonate a quelle dei Sanculotti e dei Montagnardi. Vicino a Jacques-Pierre Brissot, che ha condotto per lui un'indagine relativa agli Stati Uniti nascenti, Breguet mantiene stretti legami anche con Étienne Clavière, ma si trova compromesso quando i suoi amici politici vengono proscritti nel giugno 1793. La Gironda infatti non è stata in grado di resistere alle insurrezioni del 31 maggio e del 2 giugno 1793, guidate dai Montagnardi e da Maximilien de Robespierre, che rappresentano l’ala sinistra della Convenzione. I precedenti contatti di Breguet con la Corte rafforzano i sospetti che gravano su di lui. Ma i servizi che ha reso negli anni passati al suo compatriota Jean-Paul Marat, famoso montagnardo, lo salvano da una situazione pericolosa e gli permettono di ottenere un passaporto ufficiale. Breguet organizza perciò il suo rientro in Svizzera, dove rimane per quasi due anni, dall’agosto 1793 al maggio 1795. Così si salva la vita e può continuare la sua attività. In quegli anni riceve continue notizie, e riesce faticosamente a dirigere a distanza ciò che resta dei suoi laboratori parigini. […]

Alla fine della Rivoluzione Breguet rilancia la sua impresa e si impegna a creare con tutta l'Europa, e oltre, una rete di relazioni che aveva già abbozzato alla fine dell’Ancien Régime. Immerso nella vita parigina, constata quali enormi cambamenti hanno scosso la Francia e assiste alla rapida ascesa di Napoleone Bonaparte fino al potere supremo. Gli archivi Breguet ci permettono di conoscere con grande precisione la cronologia e la natura delle relazioni che la Maison Breguet stabilisce prima e durante l’Impero con la numerosa e invadente famiglia Bonaparte, e con il regime napoleonico in generale.

Il primo personaggio della famiglia Bonaparte che si procura un orologio Breguet è il generale Charles-Victor-Emmanuel Leclerc. Promosso generale di brigata il 6 maggio 1797, acquista un orologio a ripetizione qualche giorno dopo, prima di sposare Paolina Bonaparte il 14 giugno. Molto probabilmente è da lui che il generale Bonaparte, comandante in capo dell’Armata d'Italia, sente parlare del laboratorio d'orologeria in quai de l’Horloge, a meno che siano stati i suoi compagni d'arme Louis-Alexandre Berthier e Jean-Joseph Dessolle, che in quel 1797 diventano anch'essi clienti di Breguet.

I rapporti di Breguet con il potere politico

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L’anno dopo, nell’aprile del 1798, un mese prima di imbarcarsi per la campagna d’Egitto, il generale Bonaparte acquista dal nostro maestro orologiaio tre oggetti particolarmente rappresentativi della sua produzione: un orologio a ripetizione n° 38 definito «segnatempo con scappamento isolato», una pendola portatile con almanacco e ripetizione n° 178, primo esemplare di questo genere, e un orologio perpetuo a ripetizione n° 216. L'acquisto, dell'importo complessivo di circa 7000 franchi, persegue un duplice scopo: anzitutto Bonaparte, nel pieno della sua ascesa sociale e politica, cerca di possedere oggetti raffinati, simboli di potere e della sua nuova posizione sociale. Poi c'è un motivo pratico: il generale ha bisogno di portare con sé, nella prossima spedizione, orologi solidi e affidabili, e rivolgendosi a Breguet pensa di avere fatto la scelta giusta. Ma sarà stato davvero soddisfatto? Difficile affermarlo, sapendo che i tre acquisti del 1798 non furono seguiti da altri. Peggio ancora, l’orologio perpetuo fu restituito nel giugno 1801; stando a una tradizione orale, si sarebbe comportato malissimo a contatto con le sabbie dell’Egitto, cosa che avrebbe irritato non poco Bonaparte. Quanto all’orologio a ripetizione e al modello da viaggio, avranno funzionato perfettamente? Se sì, come spiegare il fatto nell'arco di diciotto anni il loro proprietario non provò mai il bisogno di farsi vivo con qualche nuovo acquisto o dando un segno di riconoscenza?

Il fatto è che il Primo Console, e più tardi l'Imperatore, tratta con singolare indifferenza il più celebre orologiaio d’Europa, che pure risiede e lavora a Parigi, nell’île de la Cité, a poche centinaia di metri dal Louvre. Napoleone, è evidente, nutre delle riserve nei confronti di Breguet. Non fa nulla per facilitare la sua elezione all’Accademia delle Scienze, quando basterebbe una sua parola. Non gli fa conferire la Legion d’onore, malgrado i successi riscossi da Breguet alle esposizioni, mentre numerosi industriali ne sono decorati o sono stati addirittura nobilitati. Non gli conferisce il brevetto di fornitore ufficiale della Corte imperiale: preferisce attribuirlo a Mugnier, un orologiaio che sì è messo in proprio dopo avere compiuto il suo tirocinio in quai de l’Horloge. Nega a Breguet nel 1802 il titolo di Orologiaio della Marina, preferendogli Louis Berthoud.

Anche se è poco verosimile che Napoleone potesse non gradire l’origine straniera di Breguet, o il suo passato di fornitore della Corte di Luigi XVI, è possibile invece che gli rimproverasse ipotetici legami con gli ambienti filomonarchici, o le sue relazioni privilegiate con l’Inghilterra, o semplicemente il desiderio di commerciare a tutti i costi con l’Europa intera. Breguet avrebbe potuto far perorare la sua causa presso l’Imperatore a Talleyrand, che fino al 1807 fu un consigliere molto ascoltato da Napoleone. Ma chi avanza questa ipotesi dimostra di non conoscere il carattere di Breguet, che preferiva di certo conservare la sua libertà di iniziativa anziché sacrificarla alla nomina di orologiaio ufficiale della Corte napoleonica.

Comunque sia, fino al 1801, ossia fino all'anno in cui il Primo Console riconsegna il suo orologio perpetuo e comincia a «boicottare» Breguet, la famiglia Bonaparte moltiplica i suoi acquisti. A Napoleone, che è stato il primo nel 1798, fanno seguito Giuseppina nel 1798 e nel 1800, Luigi e Luciano Bonaparte nel 1800 e nel 1801, Giuseppe Bonaparte nel 1800 e Leclerc, il marito di Paolina, nel 1798 e nel 1801. Tutti acquistano orologi Breguet per un numero complessivo tutt'altro che modesto: ben diciannove esemplari.

Poi cala il silenzio. Nessun acquisto nel 1802, nessun acquisto nel 1803 e, soprattutto, nel 1804, l'anno della consacrazione dell’Imperatore: un fatto sintomatico! Neanche una vendita a un qualche membro della famiglia, nessuna ordinazione da parte dello Stato, in quell’anno in cui il denaro scorre a fiumi e tutti i talenti che la Francia vanta nelle arti propriamente dette, nelle arti decorative, nella gioielleria e nell’industria sono letteralmente sommersi dagli ordini e lavorano giorno e notte in vista delle grandiose festività previste per il 2 dicembre. Breguet non è un uomo del regime e il regime glielo fa pesare. Sicuramente deluso, il maestro si consola però constatando i progressi delle sue vendite soprattutto all’estero. E poi la sua fama sta toccando il culmine, i suoi prodotti non hanno rivali. Breguet pensa che i potenti del momento non potranno continuare a ignorarlo a lungo.

A partire dall’anno seguente, infatti, la grande famiglia Bonaparte ricompare nei registri della Casa. Due membri della famiglia acquistano il loro primo Breguet. Si tratta di Gerolamo Bonaparte, re di Vestfalia nel 1807, che tra il 1805 e il 1809 acquista dodici orologi, e di sua sorella Carolina Murat, regina di Napoli nel 1808, che fra quell'anno e il 1814 compra dal maestro trentaquattro esemplari, e gli commissiona tra l'altro il famoso primo orologio da polso della storia. Con i suoi trentaquattro orologi e pendole, la regina di Napoli si classifica al primo posto fra i migliori clienti di Breguet. […]

Emmanuel Breguet, storico, specialista dell’opera di Breguet presso Montres Breguet S.A.

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1747-1774. Giovinezza e anni di formazione 1747, 10 gennaio. Abraham-Louis Breguet nasce a Neuchâtel (oggi in Svizzera). Viene iniziato all’orologeria nella regione di Neuchâtel. 1762. Arrivo in Francia. Apprendistato a Versailles e a Pargi. 1775-1788. Inizio della carriera a Parigi sotto il regno di Luigi XVI 1775. Matrimonio con Cécile L’Huillier, appartenente a una famiglia della borghesia parigina. Avvia un'attività indipendente in quai de l’Horloge (île de la Cité). 1780. Vendita dei primi orologi automatici detti «perpetui». Innovazioni tecniche (molla sonora, scappamenti) ed estetiche (lancette, cifre, rabescatura). 1787. Breguet forma con Xavier Gide, negoziante di orologi, la Société Breguet et Compagnie. 1789-1797. L'azienda sopravvive al periodo rivoluzionario 1789, 1790 e 1791. Soggiorni in Inghilterra per sviluppare gli affari e farsi pagare da numerosi debitori. Ipotesi di trasferire la Maison a Londra. Invenzione del paracadute (dispositivo antiurto). Studi sulla forma dei calibri. 1791. Rottura della società con Gide. 1793. Fuggendo i tumulti rivoluzionari, Breguet abbandona Parigi con la sua famiglia. A Neuchâtel, e poi a Le Locle, prosegue le sue attività e le sue ricerche. 1794. Sfratto dell’atelier dal quai de l’Horloge e suo trasferimento provvisorio nello stesso quai, oltre la rue du Harlay. 1795. Breguet rientra a Parigi. Preparativi per una esposizione delle sue invenzioni. 1796. Fabbricazione della prima pendulette (orologio da viaggio). Vendita del primo orologio da sottoscrizione. 1798-1813. La fama europea sotto il Consolato e l’Impero 1798. Brevetto dello scappamento a forza costante. Presentazione della prima pendola simpatica, che regola l'ora e la marcia di un orologio contenuto in un'apposita nicchia. Medaglia d’oro alla prima Esposizione nazionale dei prodotti industriali. 1799. Vendita del primo orologio a lettura tattile detto «orologio a tatto». 1801. Brevetto del regolatore a tourbillon. 1802. Medaglia d’oro all’Esposizione nazionale dei prodotti industriali. Impetuosa crescita commerciale della Casa e delle esportazioni in vari paesi. 1808. Breguet apre una sede a San Pietroburgo, la Maison de Russie. 1810. Creazione del primo orologio da polso, ordinato da Carolina Murat, regina di Napoli.

Cronologia e Glossario

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1814-1823. Riconoscimento ufficiale con l'avvento della Restaurazione 1814, 1815 e 1816. Breguet è nominato da Luigi XVIII, in successione: membro del Bureau des longitudes, Orologiaio della Marina Reale, membro dell’Accademia delle Scienze. 1819. Membro della giuria dell’Esposizione nazionale dei prodotti industriali, Breguet è promosso cavaliere della Legion d’onore. Nuova serie di invenzioni: orologio e pendola a doppio movimento, podometro, contatore a 1/10 di secondo, cronografo a doppi secondi. 1823. Breguet muore il 17 settembre. 1824-1850 I successori Antoine-Louis Breguet, nato nel 1776, assume la direzione della Casa. 1827. Medaglia d’oro all’Esposizione nazionale dei prodotti industriali. 1830. Invenzione della ricarica senza chiave. 1833. Louis-Clément Breguet, nato nel 1804, subentra nella direzione della Casa. 1834. Brevetto della pendola simpatica dotata di un sistema che assicura la ricarica dell’orologio. 1836. Commercializzazione degli orologi da polso. 1840. Parallelamente all’orologeria, Breguet si lancia nelle applicazioni dell’elettricità. 1843. Louis-Clément è nominato membro del Bureau des longitudes. La Maison Breguet, ceduta dalla famiglia fondatrice nel 1870, sopravvive al passaggio dei secoli. Acquistata dallo Swatch Group nel 1999, e presieduta da quel momento da Nicolas G. Hayek, si distingue tuttora per la sua capacità di innovare, di padroneggiare l'evoluzione tecnica dell'orologeria e di ampliare continuamente la sua presenza internazionale.

GLOSSARIO

Calendario. Indicazione della data. Gli orologi e le pendole possono indicare una data più o meno completa: giorno della settimana, data, mese, anno. Un calendario è detto «perpetuo» quando tiene conto degli anni bisestili. Calibro. Indica la forma di un movimento. Complicazione. Termine che indica svariate funzioni: fasi lunari, età della luna, calendario semplice o perpetuo, ripetizione, riserva di carica, equazione del tempo, cronografo ecc. Contatore militare o podometro. Metronomo in forma di orologio: può essere usato anche per regolare il passo delle truppe. Cronografo. Orologio che permette di evidenziare la durata di un periodo di tempo trascorso mediante una lancetta dei secondi che può essere messa in moto e bloccata a richiesta. Cronometro da marina. Orologio di precisione progettato per la Marina. Collocato al centro della nave, serve in particolare per calcolare la longitudine in mare.

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Equazione del tempo. Differenza che corre tra il tempo solare medio - ossia il nostro tempo civile, della durata convenzionale di 24 ore - e il tempo solare reale, che varia a causa del moto irregolare della Terra intorno al Sole. Guillochage. Tecnica d'incisione meccanica usata per decorare casse e quadranti. Vari tipi di guillochage eseguiti sullo stesso quadrante migliorano la leggibilità delle diverse indicazioni. Molla sonora. Molla avvolta intorno al movimento che viene percossa dal martelletto di un orologio a ripetizione. Questa invenzione, che ha sostituito il tradizionale «campanello», permette di ridurre lo spessore degli orologi con suoneria. Orologio a carica senza chiave. Orologio munito di un bottone «zigrinato» che svolge una duplice funzione: messa all'ora delle lancette e ricarica dell'orologio. Orologio a ripetizione. Orologio dotato di una suoneria che, attivabile a volontà mediante un pulsante o un cursore, può suonare le ore e le frazioni d'ora: quarti, semiquarti, minuti. Orologio a tatto. Sistema che permette di conoscere l'ora toccando l'orologio. Una freccia all'esterno della cassa riproduce la posizione della lancetta delle ore. Dopo aver «palpato» la posizione della freccia, l'utente si orienta grazie alle sporgenze disposte intorno all'orologio in corrispondenza con le ore. Orologio da sottoscrizione. Orologio di grande diametro (61 mm) munito di una sola lancetta e di un movimento semplice. La sua commercializzazione si basava sul principio della sottoscrizione, e prevedeva il pagamento di un quarto del prezzo al momento dell'ordinazione. Orologio perpetuo. Nome con cui Breguet indicava i suoi orologi a carica automatica dotati di una massa oscillante. Orologio semplice. Indica qualsiasi orologio sprovvisto di un meccanismo di suoneria. Paracadute. Sistema di protezione contro gli urti: è una delle invenzioni più famose di Breguet. Regolatore a tourbillon. Sistema che compensa gli errori e le fluttuazioni di funzionamento dovuti al cambio di posizione degli orologi. Con la sua rotazione costante il tourbillon annulla gli effetti della gravitazione terrestre. Riserva di carica. Lancetta accessoria che percorre un settore graduato del quadrante e permette di conoscere l'autonomia di marcia di un orologio. Scappamento. Meccanismo che regola la velocità di rotazione degli ingranaggi e quindi delle lancette di una pendola o di un orologio. Segnatempo. Termine con cui Breguet indicava i suoi orologi di alta precisione.

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Un capolavoro visto da vicino

Breguet n° B1160 copia dell’orologio Maria Antonietta Nel 1783 Breguet riceve un'ordinazione eccezionale. Un ufficiale delle Guardie della Regina gli commissiona un orologio che dovrà possedere tutte le complicazioni e tutti i perfezionamenti conosciuti a quell’epoca, insomma tutte le complicazioni possibili. Non ci sono limiti di prezzo e neanche per la data di consegna. Dovunque è possible, l’oro deve sostituire qualsiasi altro metallo… Chi sarà il vero committente di un simile oggetto? Il re? Non è impossible. O forse un ammiratore, un amante? Se n'è parlato molto. Potrebbe anche trattarsi di un gruppo di persone che mira a tendere una trappola alla regina per mettere in evidenza le sue spese folli, come accadrà di lì a poco con la celebre storia della collana... Un'ipotesi anche questa, che non si può escludere completamente. Perché è stato scelto proprio Breguet? Qui la risposta è più facile. Sebbene sia ancora agli inizi della sua carriera – si è messo in proprio da meno di dieci anni –, Breguet vanta già qualche bella invenzione, in particolare l’orologio perpetuo, ed è anche lo specialista degli orologi a ripetizione… Uomo di gusti moderni, sta rinnovando l’orologeria senza farsi complessi, e poi è un uomo discreto… L’orologio sarò quindi automatico, una tecnica che solo Breguet padroneggia a fondo a quell’epoca. […] Quanto alla richiesta di dotarlo di tutte le complicazioni possibili, ciò significa in primo luogo che dovrà possedere tutte le indicazioni astronomiche e un calendario completo: giorno, data, mese, ciclo degli anni bisestili, equazione del tempo… Insomma, si chiede a Breguet di fare un orologio da cattedrale ma contenendolo in pochi centimetri quadrati! Il maestro si mette al lavoro e il risultato sarà il favoloso orologio n° 160, chiamato Maria Antonietta. La regina non lo vedrà mai perché l'orologio, dopo lunghe interruzioni, sarà terminato solo nel 1827, sotto la supervisione del figlio di Breguet. Infatti, quando scoppia la Rivoluzione l’orologio non è finito e Breguet ha ben altre urgenze. Ma con l’orologio n° 160 ha dato il via a un capolavoro che lo supera e che tuttavia non può essere lasciato a metà, un oggetto destinato

a scandire la sua intera esistenza e ad attraversare la storia dell'azienda che egli ha fondato, fino ai nostri giorni. L’orologio che i registri della Maison definiscono la «montre d'or» o anche la «Perpétuelle répétition-minutes équation du temps perpétuelle secondes d’un coup» sopravvisse alla Rivoluzione: e fu un vero colpo di fortuna, perché i laboratori di Breguet furono saccheggiati e il nostro orologiaio fu costretto a cercare rifugio nella sua terra natale, la Svizzera. Nel 1809 Breguet decide di riprendere in mano il lavoro incompiuto, che però procede soprattutto fra il 1812 e il 1814 […] Occorre precisare una circostanza: negli ultimi anni di vita dell’Impero napoleonico la Maison Breguet non può esportare nulla. La Francia è in guerra con tutti i suoi vicini e i suoi orologiai non sono certo oberati di lavoro. Che c'è di meglio allora, nell'attesa della caduta dell’Imperatore, che tornare ad affrontare quella sfida temeraria, che richiede una suprema perizia tecnica e a cui sono legati tanti ricordi? Dopo il 1814 c'è una nuova interruzione, quando l’orologio è quasi finito. Poi il lavoro riprende nell’agosto 1823: Breguet vuole portare a termine il suo capolavoro. Il suo ultimo mese di vita lo vede impegnato proprio in quel lavoro: in settembre muore. Quattro

anni dopo, nel 1827, l’orologio è finalmente portato a termine dagli orologiai Breguet, sotto la direzione di Antoine-Louis Breguet. […]

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Si tratta di un orologio perpetuo, ossia a carica automatica, con la massa oscillante di platino, dotato delle seguenti funzioni e complicazioni: ripetizione dei minuti; calendario perpetuo completo che indica il giorno, la data e il mese, l’equazione del tempo, la riserva di carica; termometro metallico; grande lancetta dei secondi indipendente che può essere attivata a volontà (ciò che fa dell’orologio il primo cronografo della storia); piccola lancetta trotteuse dei secondi; scappamento ad àncora; spirale d’oro; doppio paracadute (antiurto). Tutti i punti d'attrito, i fori e i rulli sono di zaffiro, senza eccezioni. La cassa dell'orologio è d’oro, e i quadranti sono due: uno in smalto bianco, l'altro in cristallo di rocca. La sovrapposizione e la sincronizzazione di queste molteplici complicazioni, con tutti i calcoli che ciò comporta, costituiscono una prodezza incredibile. Il contratto iniziale è stato largamente onorato. Si tratta del più complicato orologio che sia mai stato fabbricato, ed è destinato a restare per oltre un secolo l’orologio più complicato esistente al mondo. Nel 1827 il prezioso oggetto finito esce dai laboratori Breguet. Il costo complessivo della mano d’opera ha raggiunto una cifra astronomica: 17.000 franchi oro. Il seguito di questa storia potrebbe essere semplice e invece non lo è. Nessuna indicazione circa la vendita figura negli archivi. L’orologio lascia i laboratori Breguet per rientrarvi nel 1838, quando il marchese di La Groye lo consegna per una revisione. Si direbbe che sia lui il proprietario. Quando e a che prezzo avrà acquistato l’orologio? L’avrà veramente comprato? O forse è stato un dono di Breguet? Mistero. Si sa per certo che il marchese di La Groye, che nel 1838 è ormai molto anziano, da giovane è stato paggio della regina e ha conosciuto Breguet durante l’Ancien Régime. Ma c'è un altro mistero: il marchese non si presenterà mai a ritirare l’orologio e morirà senza eredi. Siccome nessuno reclama «l'orologio d’oro», questo rientra nello stock della Maison Breguet che lo conserva fino al 1887, quando lo cede a un collezionista britannico, sir Spencer Brunton, dal quale passerà al fratello. Poi diventa proprietà di M. Murray Mark, e all’inizio del Novecento entra a far parte della prestigiosa collezione di sir David Salomons. […] Nel 1925, alla morte di Salomons, l’orologio Maria Antonietta passa a sua figlia, Vera Salomons, e l’avventura continua. […] Gli anni scorrono, Vera Salomons decide di fondare un museo di arte islamica in segno di omaggio al suo mentore e amico Leo Mayer. Mette al servizio del suo progetto tutte le collezioni di arte islamica che possiede, e decide di includere anche le collezioni di orologi occidentali ereditate dal padre.[…] Nove anni dopo una triste notizia scuote il mondo degli appassionati d’arte e di alta orologeria: il sabato 16 aprile 1983 il museo, chiamato ufficialmente L. A. Mayer Museum for Islamic Art, è deserto e sorvegliato in maniera inadeguata, e viene derubato delle sue collezioni di orologeria. Naturalmente il Maria Antonietta è sparito. Gli anni passano e malgrado gli sforzi dell’Interpol il bottino resta introvabile. […] Nel 2005 Nicolas G. Hayek, che dal 1999 è il proprietario della marca Breguet, entra in scena e decide di ricostruire il capolavoro. L’arte dell’orologeria, orfana dell’orologio n° 160, non può non accettare la sfida. La Maison Breguet sta rinascendo e scende in campo. Si forma una solida squadra tecnica e si raccoglie tutta la documentazone esistente. Il progetto avanza a ritmo sostenuto. Nella primavera del 2008 l'orologio ricostruito viene presentato alla stampa. Il cofanetto intarsiato, anzi il vero e proprio scrigno che lo contiene, è anch'esso carico di simboli e di ricordi: è stato intagliato nel legno della quercia preferita da Maria Antonietta, che sorgeva nei giardini del Petit Trianon. Nel frattempo, il 14 novembre 2007, una notizia d’agenzia viene rilanciata da tutti i media del modo: il bottino del 16 aprile 1983 è stato ritrovato. Fra tutti i gioielli sottratti spicca l'orologio Maria Antonietta, che torna alla luce ventiquattro anni dopo essere stato rubato, e duecentoventiquattro anni dopo la sua ordinazione.

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SEZIONE I 1775 Breguet compie il suo apprendistato e completa gli studi in Francia dal 1762 in poi. Nel 1775, a ventotto anni di età, si sposa e inizia a lavorare in proprio in quai de l’Horloge a Parigi. Non è però riconosciuto come maestro orologiaio fino al 1784. Sicuro di sé e deciso a farsi un nome, il giovane orologiaio impone il suo stile, caratterizzato da un’estetica semplice, una perfetta funzionalità e una qualità irreprensibile delle finiture. Al posto degli orologi panciuti e riccamente decorati che vanno di moda nell'ultimo quarto del XVIII secolo, Breguet propone casse piatte, cifre più leggibili e lancette rettilinee. Dal 1783 dota i suoi orologi a suoneria di una «molla sonora». Migliora lo scappamento ad àncora e perfeziona lo scappamento a cilindro introducendo l’uso del rubino. Nel 1786 il governo lo invita a elaborare un progetto per creare una manifattura reale d’orologeria a Parigi. L’orologio Breguet n° 92 Negli anni 1771-1780 si susseguono le prove e le ricerche che portano al progressivo perfezionamento dell’orologio cosiddetto «perpetuo»: i movimenti spontanei di chi porta l’orologio bastano a ricaricarlo, senza bisogno di una chiave. I primi orologi perpetui sono acquistati da Luigi XVI e da Maria Antonietta, dal duca d’Orléans e da molti alti personaggi della Corte di Versailles. Breguet crea per il duca di Praslin, nel triennio 1783-1785, un capolavoro che contiene il massimo numero possibile di complicazioni: l’orologio n° 92 possiede infatti un calendario perpetuo con fasi lunari, età della luna, equazione del tempo e secondi indipendenti. L’orologio «Maria Antonietta» Nel 1783 Breguet riceve una commissione straordinaria: deve costruire un orologio che contenga tutte le complicazioni e i perfezionamenti conosciuti a quell’epoca. Nessuna limitazione è prevista. L’oro deve sostituire gli altri metalli dovunque sia possible. Il risultato sarà il più celebre orologio costruito da Breguet, il n° 160, chiamato «Maria Antonietta», che la regina però non vedrà mai perché, dopo lunghe interruzioni, quel prodigio senza eguali sarà terminato soltanto nel 1827. I costi della mano d’opera raggiungeranno la somma di 17.000 franchi oro: quel capolavoro di rara complessità ha coinvolto infatti una ventina di tecnici orologiai. Il prezioso orologio ritorna nei laboratori di quai de l’Horloge nel 1838, quando il marchese di La Groye – che in gioventù era stato paggio della regina – l’affida a Breguet per una revisione, senza mai tornare a ritirarlo. La Maison Breguet lo tiene in custodia fino al 1887, quando l'orologio viene ceduto a dei collezionisti inglesi – sir Spencer Brunton, Murray Mark – per poi entrare a far parte della prestigiosa collezione di sir David Salomons all’inizio del Novecento. La figlia del collezionista, Vera Salomons, lo eredita nel 1925. L’orologio «Maria Antonietta» è conservato attualmente nel L.A. Mayer Memorial Institute for Islamic Art di Gerusalemme, al quale Vera Salomons ha donato la collezione di orologeria occidentale che ha ereditato dal padre. SEZIONE II 1789 Per sviluppare la sua impresa Breguet si associa nel 1787 con Xavier Gide, negoziante di orologi. In seguito a disaccordi la società viene sciolta dopo pochi anni. A tre riprese – nel 1789, nel 1790 e nel 1791 – Breguet soggiorna in Inghilterra, dove ritrova l’orologiaio John Arnold, diventato suo amico e con cui divide i frutti delle sue ricerche. Parallelamente indaga su nuovi possibili sbocchi commerciali e cerca di farsi pagare da numerosi clienti, tra i quali c'è il Principe di Galles. Informato della situazione politica incerta che regna a Parigi, Breguet pensa di stabilirsi a Londra.

Percorso dell’esposizione

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Nel 1793 Breguet sa di essere minacciato. Gli si rimproverano i suoi vecchi legami con la Corte e con l’aristocrazia, e le sue idee moderate. Pensa allora di contattare Marat, un amico di gioventù, a cui chiede un favore: un passaporto che gli permetta di abbandonare il territorio francese e di ritornare in Svizzera in maniera legale. Parte nell'agosto del 1793 e soggiorna successivamente a Ginevra, a Neuchâtel e a Le Locle. Qui prosegue le sue ricerche, e intanto cerca di amministrare a distanza ciò che resta dei suoi laboratori parigini. Il suo collaboratore Boulanger, che è rimasto a Parigi, gli spedisce ogni settimana un resoconto della situazione. Il 10 ottobre 1793 Boulanger annuncia a Breguet una notizia che sta creando un’intensa emozione nel mondo dell'orologeria: l’adozione ufficiale di un nuovo calendario che rimpiazza il calendario gregoriano. In Francia il nuovo calendario repubblicano avrà però un’esistenza legale piuttosto breve: dodici anni appena. Gli orologiai si adattano alla situazione dotando i loro orologi di un calendario (giorno, data, mese). Soltanto pochi orologi e poche pendole saranno effettivamente provvisti di un quadrante decimale (una giornata è divisa in 10 ore di cento minuti ciascuna). SEZIONE III 1795 Dopo la caduta di Robespierre, nel maggio 1795 Breguet rientra a Parigi. Riorganizza la sua azienda e mette a punto la produzione di nuovi modelli, fra cui l’orologio semplice con un'unica lancetta chiamato «orologio da sottoscrizione». Questo orologio è reclamizzato con un annuncio pubblicitario che prevede il pagamento di un quarto del prezzo totale al momento dell’ordinazione. Nel giugno 1796 Breguet presenta la sua candidatura all’Accademia delle Scienze, sezione arti meccaniche, ma non viene eletto: gli si preferisce un rivale, Lazare Carnot. Nel 1798 Breguet partecipa alla prima Esposizione nazionale dei prodotti industriali, dove ottiene una medaglia d’oro. Pendole Nel 1796 Breguet crea un nuovo tipo di orologio da viaggio (il cui nome corrente è pendulette). Ha la forma di una piccola gabbia di bronzo dorato, con vetri sui quattro lati. Contiene un movimento con bilanciere-spirale e funziona per «otto giorni» (così si chiama) senza essere ricaricato. A differenza delle vecchie pendulette con bilanciere ad albero, il nuovo modello può funzionare ininterrottamente anche durante un trasporto. Nella primavera del 1798 il generale Bonaparte, in partenza per l’Egitto, è uno dei primi acquirenti di questa pendulette perfezionata. Negli anni seguenti anche Giuseppina e tutta la famiglia Bonaparte – Luigi, Luciano, Giuseppe, Carolina ed Elisa – moltiplicano i loro acquisti presso Breguet. SEZIONE IV 1802 Grazie alla ripresa economica che si registra durante il Consolato, il volume annuo delle vendite di Breguet continua a crescere fino al 1803, quando raggiunge il record di 196 orologi venduti. Le vendite mantengono un ritmo elevato fino al 1810. Durante i floridi anni dell’Impero Breguet esporta una parte cospicua della sua produzione. Benché privo di un titolo ufficiale, riceve ordinazioni dalla Corte imperiale e da numerosi dignitari del regime. Nel 1802 Breguet ottiene una medaglia d’oro all’Esposizione nazionale dei prodotti industriali. Grazie a quel premio è invitato da Bonaparte al grande pranzo dato al Palazzo delle Tuileries in onore di tutti gli industriali premiati. L’Esposizione del 1806 segna l'apogeo dell’Impero: sono ben 1422 gli espositori provenienti da tutte le regioni d’Europa sulle quali Napoleone ha imposto la sua autorità. La Cour carrée del Louvre non basta più, la manifestazione si tiene sull’Esplanade des Invalides. In base al regolamento Breguet ha diritto semplicemente a un «rappel de médaille d'or». Lo stand di Breguet presenta alcuni pezzi stupefacenti come il «tourbillon», esposto per la prima volta in pubblico, e un metronomo musicale, fabbricato in base ai consigli del compositore italiano Giovanni Paisiello.

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SEZIONE V 1807 Nei primi anni del XIX secolo i principali mercati esteri per Breguet sono l’Inghilterra, la Spagna e la Russia. L’imperatore russo, Alessandro I, diventa un suo assiduo cliente e conferisce a Breguet il titolo ufficiale di Orologiaio di Sua Maestà e della Marina imperiale. Visto l’entusiasmo della clientela russa, nel 1808 Breguet apre una sede a San Pietroburgo e la chiama Maison de Russie. Le difficoltà politiche che accompagnano gli ultimi anni di vita dell’Impero napoleonico ostacolano gravemente le esportazioni di Breguet, che dal 1811 in poi se ne lamenta direttamente con l'Imperatore. Per compensare i mercati persi deve incrementare le sue vendite con l’Impero ottomano. SEZIONE VI 1814 Il ritorno dei Borboni sul trono di Francia coincide per Breguet con una spettacolosa ripresa degli affari. La clientela inglese è numerosa e di grande prestigio: comprende infatti il principe reggente, il futuro re Giorgio IV, due dei suoi fratelli, il duca di York e il duca di Cambridge, e il generale duca Wellington. La clientela russa torna a essere preponderante, sull’esempio dello zar Alessandro I, che nel 1814 visita personalmente i laboratori Breguet. Per il mercato turco Breguet adatta il suo stile ai gusti particolari della nuova clientela: cassa e doppia cassa riccamente smaltate con prevalenza dei colori rosso e oro, cifre turche. A partire dal 1811 la Maison ha un agente ufficiale a Istanbul. Durante l’Esposizione parigina del 1819 Breguet, membro della giuria, presenta una retrospettiva della sua produzione. SEZIONE VII 1820 Luigi XVIII manifesta pubblicamente la sua stima a Breguet, che riceve il titolo prestigioso di Orologiaio della Marina Reale. Dal 1815 al 1823 la Casa vende 78 esemplari qualificati come orologi da marina. Alcuni esemplari sono forniti a rivenditori che Breguet ha selezionato nelle città portuali: Bordeaux, Le Havre e Brest. Nel 1817 Breguet pubblica a Brest un libretto intitolato Istruzioni per l’uso degli orologi marini fabbricati da M. Breguet. Si tratta di un sapiente manuale didattico, pieno di consigli per l’uso dei segnatempo per la navigazione in mare e per verificare il loro corretto funzionamento. Nel 1816 Breguet entra finalmente far parte dell’Accademia delle Scienze. SEZIONE VIII 1824 Dopo la morte del suo fondatore, nel 1823, la direzione della Maison Breguet passa per una decina d’anni a Antoine-Louis Breguet. In quel periodo si stanno diffondendo orologi molto piatti, esemplari dotati di grandi complicazioni, di quadranti decentrati, e si sta affermando l'uso della ricarica senza chiave. Nel 1833 Antoine-Louis cede le redini della Maison al figlio Louis-Clément. Pur mantenendo in funzione un laboratorio tradizionale per la produzione di pezzi unici, il nuovo direttore decide, a partire dagli anni 1835-1840, di standardizzare la maggior parte della sua produzione di orologi. Alla fine del Secondo Impero le vendite superano i 350 pezzi all'anno. Breguet può sempre vantare tra i suoi clienti l’élite europea. Intanto la Maison si è diversificata, dedicandosi alla produzione di strumenti di fisica e alle applicazioni dell’elettricità.

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VETRINA CENTRALE Il regolatore a tourbillon Breguet deposita un brevetto per l’invenzione del regolatore a tourbillon il 26 giugno 1801. La durata prevista del brevetto è di dieci anni. Grazie alla sua rotazione costante, il nuovo dispositivo annulla gli effetti della gravitazione terrestre e compensa gli errori e le fluttuazioni di funzionamento dovuti ai cambi di posizione dell'orologio. Semplice nel suo concetto ma assai complesso da realizzare, il primo tourbillon viene commercializzato solo a partire dal 1805. L’anno seguente Breguet lo presenta all’Esposizione nazionale dei prodotti industriali e ottiene un «rappel de médaille d'or». Il tourbillon, ormai inseparabile dal nome del suo inventore, sarà venduto in soli 35 esemplari fra il 1805 e il 1823. Lo scappamento a forza costante Il primo brevetto d’invenzione è ottenuto da Breguet il 9 marzo 1798 ed è relativo allo scappamento a forza costante. Il pricipio si cui si basa questa invenzione consiste nel sostituire la forza motrice che anima il movimento di un orologio, e che può essere irregolare, con una forza rigorosamente costante. Questa soluzione permette di utilizzare la forza variabile degli ingranaggi per caricare una molla o un peso, che darà un impulso costante direttamente all’organo in vibrazione. Notevole sul piano concettuale, ma molto difficile da realizzare, lo scappamento a forza costante è stato utilizzato da Breguet solo per rari orologi di prestigio. Le pendole Breguet si è interessato anche alla creazione di pendole di vari tipi. Tra il 1791 e il 1823 la Maison ne vende circa 230. Sono pendole di mogano semplici o con suoneria, pendole piramidali, pendole ornamentali arricchite con bronzi dorati o satinati, pendole da laboratorio, pendole sperimentali, pendolette da viaggio e pendole simpatiche. Gli acquisti di Giorgio IV, re d’Inghilterra Negli anni successivi al 1780 Breguet si fa conoscere in Inghilterra, dove conta tra i suoi primi clienti e ammiratori il Principe di Galles. Il nostro orologiaio si reca a Londra molte volte nel triennio 1789-1791 per reclamare il pagamento degli acquisti fatti dal principe e per sollecitare nuove ordinazioni. Con il passare degli anni il principe, divenuto reggente, si conferma uno dei più fedeli clienti dell’orologiaio. Nell’agosto 1814 acquista due esemplari estremamente emblematici: il regolatore a tourbillon n° 1252 e la pendola simpatica n° 666 accoppiata a un orologio Breguet n° 721, dotati di una meccanica estremamente sofisticata. Nel 1818 Giorgio IV acquista inoltre uno speciale «orologio con due movimenti». Gli orologi a ricarica senza chiave Nel 1830 la Maison Breguet, diretta da Antoine-Louis, è all'origine di un'invenzione che anche un neofita può apprezzare e usare facilmente: la ricarica senza chiave. Basta far ruotare con due dita un bottone «zigrinato», collocato nel cosiddetto «pendant» dell'orologio, per ricaricare il movimento e regolare l'ora. Questo dispositivo rivoluzionario non è stato brevettato. Dovrà trascorrere una decina d’anni prima che altri fabbricanti di orologi lo adottino a loro volta. Breguet e Thomire La pendola da caminetto con scappamento a forza costante, dove le figure del Genio e dell’Esperienza sorreggono il bilanciere, è un bell’esempio della collaborazione – che risale al 1806 – tra Breguet e Pierre-Philippe Thomire, un fabbricante parigino di bronzi per arredamento di fama internazionale.

Questi stessi testi figurano sui pannelli didattici che commentano l'esposizione.

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Coedizione: musée du Louvre Éditions /Somogy

Formato: 264 pagine, 360 illustrazioni, colori, 27 °— 28 cm, rilegatura in cartone, carta riciclata al 100%.

EAN versione francese: 9-782757-202678 EAN versione inglese: 9-782757-202685

Prezzo: 39 €

Diffusione: UD

Data di pubblicazione della versione francese: 10 giugno 2009

Data di pubblicazione della versione inglese: luglio 2009

Publication

Breguet Un vertice dell’orologeria europea Direzione: Nicolas G. Hayek, Arlette-Elsa Emch, Marc Bascou, Emmanuel Breguet, Rodolphe De Pierri. Indice Introduzione Henri Loyrette, presidente e direttore del museo del Louvre Un visionario innamorato della bellezza Arlette-Elsa Emch e Emmanuel Breguet La mente e il cuore di un genio Marc Bascou L’opera di Breguet, saggio di tipologia Emmanuel Breguet A.-L. Breguet alle Esposizioni dei prodotti industriali Anne Dion Tenenbaum La necessità di esportare: la rete internazionale di Breguet Emmanuel Breguet Alcuni orologi degli amici della Maison Breguet Emmanuel Breguet I rapporti di Breguet con il potere politico Emmanuel Breguet Breguet nella letteratura: i riflessi della fama Emmanuel Breguet e Rodolphe De Pierri I brevetti Gérard Winter Le principali invenzioni e innovazioni di Montres Breguet SA nel periodo 1998-2008 Cronologia Glossario Elenco degli orologi e documenti presentati nell'Esposizione Fonti e bibliografia selettiva Indice

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1775 1. Ferdinand Berthoud Orologio rotondo con ripetizione delle ore e dei quarti à toc (ossia con suoneria sorda) Parigi, 1769-1770 Parigi, museo del Louvre, dipartimento degli Oggetti d'Arte 2. Edward Ellicott Orologio rotondo con ripetizione su campanello Londra, 1775 ca. Parigi, museo del Louvre, dipartimento degli Oggetti d'Arte 3. Jean-Louis Argand Orologio rotondo Ginevra, 1770 ca. Parigi, museo del Louvre, dipartimento degli Oggetti d'Arte 4. Disegno a penna dell'orologio a ripetizione Breguet n° 92 Parigi, 1800 ca. Parigi, musée des Arts et Métiers – CNAM 5. Orologio Breguet n° 92 Orologio con ripetizione dei minuti Venduto al duca di Praslin il 30 luglio 1805 Parigi, musée des Arts et Métiers – CNAM 6. Orologio Breguet n° 1- 8/82 Orologio perpetuo con ripetizione dei quarti à toc Finito di fabbricare nell'agosto 1782 Collezione Montres Breguet S.A. 7. Orologio Breguet n° 15 Orologio perpetuo con ripetizione dei quarti à toc Apparteneva al marchese di Coigny nel dicembre 1791 Collezione Montres Breguet S.A. 8. Registro delle fabbricazioni Pagina che descrive la fabbricazione dell'orologio Breguet n° 160 detto «Maria Antonietta» Archivi Montres Breguet S.A. 9. Incisione dell'orologio Breguet n° 160 detto «Maria Antonietta» Prima metà del XX secolo Archivi Montres Breguet S.A. 10. Orologio Breguet n° 1160 Orologio perpetuo con ripetizione dei minuti Replica eseguita da Montres Breguet S.A. 2005-2008 Collezione Montres Breguet S.A. 11. François Dumont (1751-1831) Luigi XVI, re di Francia Miniatura su avorio Parigi, museo del Louvre, dipartimento delle Arti grafiche 12. François Dumont (1751-1831) Maria Antonietta, regina di Francia Miniatura su avorio Parigi, museo del Louvre, dipartimento delle Arti grafiche

1789 13. Registro delle riparazioni Rh n° III 3 dicembre 1791 - 24 settembre 1794 Pagina che descrive l'orologio Breguet n° 46 ordinato dalla regina Maria Antonietta nel 1791 Archivi Montres Breguet S.A. 14. Lettera di convocazione indirizzata a Abraham-Louis Breguet con l'invito a presentarsi alla Guardia Nazionale mercoledì 29 maggio 1793 Archivi Montres Breguet S.A. 15. Passaporto di Abraham-Louis Breguet, 24 giugno 1793 Archivi Montres Breguet S.A. 16. Casa di Abraham-Louis Breguet Quai de l’Horloge n° 79, Parigi, île de la Cité Incisione Parigi, inizio del XIX secolo Archivi Montres Breguet S.A. 17. Orologio Breguet n° 28 Orologio perpetuo con ripetizione à toc delle ore, dei quarti e dei minuti Finito di fabbricare nel marzo 1792 La Chaux-de-Fonds (Svizzera), museo internazionale di Orologeria 18. Orologio Breguet n° 5 Orologio perpetuo con ripetizione dei quarti à toc Venduto al conte Journiac Saint Méard il 14 marzo 1794 Collezione Montres Breguet S.A. 19. Registro delle fabbricazioni Iniziato nel 1787 Pagina che descrive l'ordinazione dell'orologio perpetuo Breguet n° 5 Archivi Montres Breguet S.A. 20. Orologio Breguet n° 112 Orologio a ripetizione secondo le divisioni del calendario repubblicano: ripete i cinque minuti Venduto intorno al 1792, apparteneva al cittadino Quinel nel marzo 1794 Collezione Montres Breguet S.A. 21. Orologio Breguet n° 312 Orologio con ripetizione dei quarti, grande e piccola suoneria al passaggio Finito di fabbricare intorno al 1795 Collezione Montres Breguet S.A. 22. Orologio Breguet n° 17 Orologio con ripetizione dei 5 e 10 minuti à toc, fabbricato secondo il principio dei segnatempo Venduto a M. Gray di Amburgo il 21 febbraio 1795 Mosca, musei del Cremlino 23. Pendola Breguet n° 3583 Pendola «squelette» a tre ruote Base di marmo nero e accessori di Pierre-Philippe Thomire Finita di fabbricare nel 1828 La Chaux-de-Fonds (Svizzera), museo internazionale di Orologeria

1795 24. Orologio Breguet n° 84 Orologio con ripetizione dei quarti à toc Consegnato a M. Talma per M. Recordon il 5 dicembre 1800 Collezione Montres Breguet S.A. 25. Orologio Breguet n° 125, 5/85 Orologio con ripetizione dei minuti Finito di fabbricare nel maggio 1785 Venduto a M. Bailly il 14 aprile 1797 Collezione Montres Breguet S.A. 26. Orologio Breguet n° 867 Orologio con ripetizione dei quarti à toc Venduto al generale Belliard il 10 dicembre 1801 Collezione Montres Breguet S.A. 27. Orologio Breguet n° 246 Orologio da sottoscrizione, calibro sperimentale Venduto a M. Durbach il 9 gennaio 1798 Collezione Montres Breguet S.A. 28. Orologio Breguet n° 255 Orologio da sottoscrizione Venduto a M. Maleszewski il 18 maggio 1798 Collezione Montres Breguet S.A. 29. Orologio Breguet n° 324 Orologio da sottoscrizione, calibro sperimentale Venduto a M. Pernodes il 12 luglio 1798 Collezione Montres Breguet S.A. 30. Orologio Breguet n° 383 Orologio da sottoscrizione Venduto a M. Bergeront il 26 novembre 1798 Collezione Montres Breguet S.A. 31. Orologio Breguet n° 542 Orologio da sottoscrizione Consegnato all'ambasciatore Candot il 16 agosto 1800 Collezione Montres Breguet S.A. 32. Disegno originale del calibro dell'orologio da sottoscrizione Parigi, 1800 ca. Archivi Montres Breguet S.A. 33. Antoine-Louis Breguet da bambino Incisione effettuata con il procedimento detto «Physionotrace» Parigi, 1790 ca. Collezione privata 34. Pendola metronomo Breguet Fabbricata su richiesta e secondo le istruzionu del compositore italiano Giovanni Paisiello Parigi, 1790-1806 ca. Parigi, musée des Arts et Métiers – CNAM 35. Registro delle vendite n° 1 Pagina che descrive l'orologio da viaggio Breguet n° 178 Venduto al generale Bonaparte il 24 aprile 1798 Archivi Montres Breguet S.A.

Elenco delle opere esposte

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36. Orologio da viaggio Breguet n° 178 Orologio da viaggio con ripetizione dei quarti e con almanacco Venduto al generale Bonaparte il 24 aprile 1798 Zurigo, Museo nazionale svizzero 37. Antoine-Jean Baron Gros (1771-1835) Bonaparte, generalissimo dell'Armata d’Italia Disegno a pennello, inchiostro grigio, lavis grigio, penna Parigi, museo del Louvre, dipartimento delle Arti grafiche 38. Anonimo L'imperatrice Giuseppina Miniatura su avorio Francia, 1810 Rueil-Malmaison, museo nazionale dei castelli di Malmaison e di Bois-Préau 39. Orologio Breguet n° 611 Piccolo orologio medaglione a tatto Venduto a Giuseppina Bonaparte il 18 febbraio 1800 Collezione Montres Breguet S.A. 40. Orologio Breguet n° 617 Piccolo orologio medaglione a tatto Spedito a M. Recordon nel settembre 1799 - settembre 1800 Collezione Montres Breguet S.A. 41. Orologio Breguet n° 602 Orologio a tatto Venduto al socio del cittadino Perregaux per Mme Marmond il 31 dicembre 1799 La Chaux-de-Fonds (Svizzera), museo internazionale di Orologeria 1802 42. Orologio Breguet n° 1009 Piccolo orologio medaglione a tatto Venduto all'ambasciatore di Napoli nell'agosto/settembre 1802 Collezione Montres Breguet S.A. 43. Orologio Breguet n° 295 Orologio con ripetizione dei minuti Venduto al Sig. Sommariva il 3 ottobre 1801 Collezione Montres Breguet S.A. 44. Orologio Breguet n° 1369 Orologio con ripetizione dei quarti à toc Venduto a M. Chaudoir (agente di Breguet a Varsavia) il 28 novembre 1803 Collezione Montres Breguet S.A. 45. Orologio Breguet n° 1407 Orologio con ripetizione dei quarti à toc Venduto a M. Delaroquette il 5 marzo 1804 Collezione Montres Breguet S.A. 46. Orologio Breguet n° 1391 Orologio da sottoscrizione di media grandezza Venduto a MM. Meyer e Tues il 21 agosto 1805 Museo del Louvre, dipartimento degli Oggetti d'Arte 47. Orologio Breguet n° 960 Grande orologio a tatto Spedito a M. de Bétancourt il 2 ottobre 1802 Collezione Montres Breguet S.A. 48. Orologio Breguet n° 947 Orologio da sottoscrizione Venduto al conte Gevowsky nel luglio-agosto 1802 Parigi, museo del Louvre, dipartimento degli Oggetti d'Arte

49. Orologio Breguet n° 1235 Orologio semplice, nuovo calibro Venduto a James Watt, spedito tramite Lady Elgin il 4 maggio 1804 Collezione Montres Breguet S.A. 50. Orologio Breguet n° 1287 Orologio da sottoscrizione Venduto a «un giovanotto di San Pietroburgo» il 5 agosto 1803 Collezione Montres Breguet S.A. 51. Orologio Breguet n° 942 Orologio semplice, nuovo calibro Venduto a James Watt all'inizio del 1805 Collezione Montres Breguet S.A. 52. Orologio Breguet n° 1790 Orologio con ripetizione dei minuti, grande e piccola suoneria Venduto a M. Castaneda il 23 ottobre 1805 Collezione Montres Breguet S.A. 53. Orologio da viaggio Breguet n° 1805 Pendulette a quattro parti, grande e piccola suoneria al passaggio, ripetizione dei quarti e sveglia Venduta a M. André Becker il 15 giugno 1805 Collezione Montres Breguet S.A. 54. Orologio Breguet n° 1587 Orologio con ripetizione dei quarti à toc Venduto a Gerolamo Bonaparte il 14 gennaio 1806 Collezione Montres Breguet S.A. 55. Orologio Breguet n° 1320 Orologio con ripetizione dei quarti à toc destinato al mercato turco Venduto a M. Esseid Ali Effendi per Beykan Sultan il 31 agosto 1804 Collezione Montres Breguet S.A. 56. Orologio Breguet n° 1794 Orologio semplice à seconde d’un coup destinato al mercaro turco Venduto a M. Mehamet, ambasciatore ottomano in Francia, il 25 gennaio 1806 Collezione Montres Breguet S.A. 57. Orologio Breguet n° 45 Orologio semplice segnatempo a due stili Venduto al duca di Praslin il 7 febbraio 1806 Mosca, musei del Cremlino 58. Orologio Breguet n° 2008 Orologio da sottoscrizione detto medaglione Venduto al principe Grassalkowics il 12 novembre 1806 Collezione Montres Breguet S.A. 59. Orologio Breguet n° 418/1811 Orologio medaglione a tatto Venduto a Carolina Murat il 5 febbraio 1806 Granges, Manufacture horlogère suisse, collezione ETA S.A. 60. Napoleone I e Abraham-Louis Breguet visitano l’Esposizione dei prodotti industriali del 1806 Incisione tratta dall'opera di Camille Desfontaines, Les Grands Ouvriers français, 1880 ca. Collezione private 1807 61. Orologio Breguet n° 1717 Orologio con ripetizione dei quarti à toc Venduto a Luigi Bonaparte, re d'Olanda, il 7 giugno 1808 Collezione Montres Breguet S.A.

62. Orologio Breguet n° 2603 Orologio medaglione con ripetizione dei quarti con quadrante tipo regolatore Venduto a Elisa Bonaparte, granduchessa di Toscana e sorella di Napoleone, il 20 novembre 1813 Zurigo, Museo nazionale svizzero 63. Orologio Breguet n° 2173 Orologio con ripetizione dei quarti à toc Venduto a Luigi Bonaparte Rueil-Malmaison, museo nazionale dei castelli di Malmaison e di Bois-Préau 64. Orologio Breguet n° 2585 Orologio con ripetizione dei semiquarti e con complicazioni Venduto al principe Camillo Borghese il 28 giugno 1811 Fontainebleau, museo nazionale del Castello di Fontainebleau 65. Lettera indirizzata a Abraham-Louis Breguet dal tesoriere della Corona d'Italia, Milano, il 4 dicembre 1812 Archivi Montres Breguet S.A. 66. Libro delle commissioni (ordinazioni spe-ciali) 10 aprile 1808 - 11 ottobre 1817 Pagina che descrive l'ordinazione del 1810 del primo orologio da polso destinato a Caroline Murat, regina di Napoli Archivi Montres Breguet S.A.. 67. Orologio Breguet n° 2727 Orologio semplice detto medaglione Venduto all'Imperatrice Maria Luisa il 27 dicembre 1813 Collezione Montres Breguet S.A. 68. Orologio Breguet n° 2784 Orologio semplice detto medaglione Venduto all'Imperatrice Maria Luisa il 27 settembre 1813 Collezione Montres Breguet S.A. 69. Orologio Breguet n° 1702/407 Orologio con ripetizione dei quarti à toc Venduto al generale Lauriston il 21 marzo 1811 Collezione Montres Breguet S.A. 70. Cronometro Breguet n° 224 Orologio semplice costruito secondo i principi dei segnatempo. Venduto a M. Varuhelle il 28 luglio 1809, poi a Alexandre de Humboldt il 31 luglio 1819 Zurigo, museo d'Orologeria Beyer 71. Orologio Breguet n° 2053 Orologio da sottoscrizione detto medaglione Venduto a M. Aufresne il 25 agosto 1807 Collezione Montres Breguet S.A. 72. Orologio Breguet n° 2292 Orologio medaglione a tatto Venduto a M. Labouchère di Amsterdam il 28 ottobre 1809 Collezione Montres Breguet S.A. 73. Orologio Breguet n° 2627 Orologio medaglione a tatto Venduto a M. Titon il 22 ottobre 1810 Collezione Montres Breguet S.A. 74. Orologio Breguet n° 2114 Orologio con ripetizione dei quarti Venduto a M. Recordon il 29 giugno 1808 Collezione Montres Breguet S.A.

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75. Orologio Breguet n° 2248 Orologio con ripetizione dei quarti Venduto a M. Davin Leleu il 10 dicembre 1807 Collezione Montres Breguet S.A. 76. Orologio Breguet n° 2434 Orologio con ripetizione dei semiquarti Venduto a M. Galin l'8 ottobre 1810 Collezione Montres Breguet S.A. 77. Orologio Breguet n° 2121 Orologio con ripetizione dei semiquarti costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto al maresciallo Ney il 10 febbraio 1813 Collezione Montres Breguet S.A. 78. Orologio Breguet n° 153/4570 Orologio semplice costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto a M. Barillon il 29 novembre 1810, poi al conte Pozzo di Borgo il 25 luglio 1826 Collezione Montres Breguet S.A. 79. Orologio Breguet n° 2336 Orologio savonnette con ripetizione dei quarti Spedito nel 1811 a M. de Bétancourt per Alessandro I, Imperatore di Russia Collezione privata 80. Contatore Breguet n° 3825 Contatore militare per regolare il passo delle truppe Consegnato al generale Brosin per Alessandro I, Imperatore di Russia, il 15 maggio 1822 Collezione Montres Breguet S.A. 81. Pendola Breguet n° 423/5 Pendola da marina Venduta a Alessandro I, Imperatore di Russia, nel 1808 o 1809 Collezione Montres Breguet S.A. 82. Orologio Breguet n° 2173 Orologio con ripetizione dei quarti à toc Venduto a Luigi Bonaparte il 7 giugno 1808 Rueil-Malmaison, Museo nazionale dei castelli di Malmaison e di Bois-Préau 1814-1819 83 (a). Alessandro I, Imperatore di Russia Anonimo Miniatura a olio Parigi, museo del Louvre, dipartimento delle Arti grafiche (b) Registro delle riparazioni Rh n° 19 18 settembre 1813 - 29 agosto 1814 Visita di Alessandro I, Imperatore di Russia, a Abraham-Louis Breguet il 3 aprile 1814 Archivi Montres Breguet S.A. 84. Orologio Breguet n° 168/4718 Orologio con ripetizione dei quarti La dedica in francese dice: «Donato a M. le baron Albert de Pichon-Longueville da Sua Altezza Reale Monsignore il Duca di Angoulême, 1814» Collezione Montres Breguet S.A. 85. Orologio Breguet n° 2200 Orologio con ripetizione dei semiquarti, calibro turco, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto al conte Flahaut il 21 agosto 1814 Collezione Montres Breguet S.A.

86. Orologio Breguet n° 2686 Orologio semplice, extrapiatto, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto a M. de Mondrond il 14 ottobre 1815 Zurigo, museo dell'Orologeria Beyer 87. Orologio Breguet n° 2901 Orologio con ripetizione dei semiquarti costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto al duca di Frias il 12 gennaio (1815?) Collezione Montres Breguet S.A. 88. Orologio Breguet n° 3066 Orologio con ripetizione dei semiquarti Spedito al duca di Frias il 18 giugno 1818 Collezione Montres Breguet S.A. 89. Jean-Baptiste Jacques Augustin (1759-1832) Luigi XVIII, re di Francia Miniatura su avorio Parigi, museo del Louvre, dipartimento delle Arti grafiche 90. Orologio Breguet n° 2919 Piccolo orologio semplice fabbricato per il mercato turco. Spedito a M. Leroy (agente di Breguet a Istanbul) il 2 settembre 1816 Collezione Montres Breguet S.A. 91. Orologio Breguet n° 2952 Orologio con ripetizione dei quarti, fabbricato per il mercato turco Spedito a M. Leroy (agente di Breguet a Istanbul) il 4 marzo 1817 Collezione Montres Breguet S.A. 92. Orologio Breguet n° 3001 Orologio a ripetizione fabbricato per il mercato turco Venduto a M. Codja Djami il 1° ottobre 1817 Collezione Montres Breguet S.A. 93. Orologio Breguet n° 2890 Orologio con ripetizione dei semiquarti, calibro turco, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto a M. Doazan l'11 aprile 1817 Collezione Montres Breguet S.A. 94. Orologio Breguet n° 3206 Orologio con ripetizione dei quarti, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto a M. Rich il 14 aprile 1819 Collezione Montres Breguet S.A. 95. Orologio Breguet n° 2826 Orologio savonnette a tatto Venduto al colonnello Harvey il 28 agosto 1816 Collezione Montres Breguet S.A. 96. Orologio Breguet n° 3322 Orologio semplice Venduto a Lord John Campbell il 30 settembre 1819 Collezione Montres Breguet S.A. 97. Orologio Breguet n° 3369 Orologio savonnette con ripetizione dei quarti Venduto a M. Henry Philip Hope (tramite James Fatton, rappresentante di Breguet a Londra) l'11 ottobre 1819 Collezione Montres Breguet S.A. 98. Orologio Breguet n° 3023 Piccolo orologio con ripetizione dei quarti Venduto alla duchessa di Wellington il 1° agosto 1817 Parigi, museo del Louvre, dipartimento degli Oggetti d'Arte

99. Orologio Breguet n° 3306 Orologio con ripetizione dei quarti Venduto a Lady Maitland il 16 agosto 1819 Parigi, museo del Louvre, dipartimento degli Oggetti d'Arte 100. Orologio Breguet n° 2910 Orologio semplice Spedito a M. Wenham il 12 giugno 1816 Collezione Montres Breguet S.A. 101. Orologio Breguet n° 3048/680 Orologio con ripetizione dei quarti Venduto al conte Apraxin il 1° aprile 1818 Collezione Montres Breguet S.A. 102. Orologio Breguet n° 3106 Orologio con secondi, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto al conte Léon Rasumovsky il 30 aprile 1818 Granges, Manufacture horlogère suisse, collezione ETA S.A. 103. Pendola Breguet n° 3344 Piccola pendola a quattro parti, grande e piccola suoneria al passaggio, ripetizione dei quarti e sveglia par tirage Venduta al principe Scherbatoff il 20 agosto 1819 Collezione Montres Breguet S.A. 104. (a) Documento che descrive il contatore astronomico a 1/10 di secondo Parigi, 1819 (b) Rendiconto di Abraham-Louis Breguet, membro della giuria all'Esposizione nazionale dei prodotti industriali Parigi, 1819 Archivi Montres Breguet S.A. (a e b) 1820 105. Orologio Breguet n° 3424 Orologio da sottoscrizione Venduto a M. Withingham l'8 geennaio 1820 Collezione Montres Breguet S.A. 106. Orologio Breguet n° 3455 Oeologio con ripetizione dei semiquarti Venduto a M. Fouché, duca d’Otranto, il 1° luglio 1820 Collezione Montres Breguet S.A. 107. Orologio Breguet n° 3535 Piccolo orologio medaglione semplice decentrato Venduto al conte Malicheff l'11 aprile 1820 Collezione Montres Breguet S.A. 108. Orologio Breguet n° 2995/1085 Orologio con ripetizione dei quarti Venduto a M. Rowse il 18 agosto 1821 Collezione Montres Breguet S.A. 109. Orologio Breguet n° 3643 Orologio con ripetizione dei quarti Venduto a M. Coriolis il 23 novembre 1821 Collezione Montres Breguet S.A. 110. Orologio Breguet n° 3537 Orologio semplice Venduto alla contessa di Laval il 17 luglio 1821 Collezione Montres Breguet S.A. 111. Lettera che ordina cronometri da marina, 18 settembre 1820 Archivi Montres Breguet S.A.

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112. Cronometro Breguet n° 3196 Cronometro da marina con due bariletti Venduto al ministro della Marina il 14 gennaio 1822 Collezione Montres Breguet S.A. 113. Cronometro Breguet n° 4806 Cronometro da marina con due bariletti, modello piccolo Venduto a M. Quesnel il 27 maggio 1830 Collezione Montres Breguet S.A. 114. Cronometro Breguet n° 5107 Cronometro da marina con due bariletti, modello piccolo Venduto al ministero della Marina il 9 gennaio 1841 Collezione Montres Breguet S.A. 115. Segnatempo Breguet n° 3787 Segnatempo tipo cronometro da tasca da marina con due bariletti Venduto al conte di Schouvaloff il 27 dicembre 1823 Collezione Montres Breguet S.A. 116. Segnatempo Breguet n° 1328 Segnatempo sperimentale Questo strumento di precisione, fabbricato fra il 1804 e il 1817, era l'orologio personale di Antoine-Louis Breguet (1776-1858) Collezione Montres Breguet S.A. 117. Orologio Breguet n° 3519 Orologio con secondi e con ripetizione dei semiquarti à toc Venduto al generale Davidoff l'8 marzo 1822 Collezione Montres Breguet S.A. 118. Orologio Breguet n° 3724 Orologio semplice Venduto a M. Lanskoy il 5 settembre 1822 Collezione Montres Breguet S.A. 119. Orologio Breguet n° 3893 Orologio medaglione a tatto Venduto al colonnello Cooke il 22 marzo 1822 Collezione Montres Breguet S.A. 120. Orologio Breguet n° 4270 Orologio con ripetizione dei quarti, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto a M. Suzanne de Bréauté padre il 9 luglio 1825 Collezione Montres Breguet S.A. 121. Orologio Breguet n° 3984 Orologio piatto con due bariletti, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto al principe Scherbatoff il 16 novembre 1823 Collezione Montres Breguet S.A. 122. Orologio Breguet n° 3833 Orologio extrapiatto con secondi e con ripetizione dei semiquarti, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto a M. Thomas Hawley il 12 maggio 1823 Collezione Montres Breguet S.A. 123. Marie-Louise Lassieur, nata Breguet (1759- ?) Abraham-Louis Breguet Miniatura su avorio 1820 ca. Archivi Montres Breguet S.A.

124. Quaderno di laboratorio redatto da Abraham-Louis Breguet: descrive l’installazione di un cronometro da marina a bordo di una nave 1820 ca. Archivi Montres Breguet S.A. Vetrina centrale 125. Disegno acquerellato della pendola piramidale Breguet n° 449 1830 ca. Archivi Montres Breguet S.A. 126. Pendola Breguet n° 449 Pendola piramidale, bronzi con patina marrone di Pierre-Philippe Thomire e Nicolas Delafontaine, abbelliti da applicazioni di motivi decorativi in bronzo dorato Venduta a M. Follope il 10 marzo 1827 Collezione Montres Breguet S.A. 127. Pendola Breguet n° 666 Pendola simpatica Venduta al principe-reggente d'Inghilterra (il futuro re Giorgio IV) nell'agosto 1814 Lent by Her Majesty the Queen 128. Henry Bone (1755-1834) Giorgio IV, re d’Inghilterra Miniatura su smalto Parigi, museo del Louvre, dipartimento delle Arti grafiche 129. Orologio Breguet n° 686 Orologio semplice Venduto al generale conte P. de Diakoff il 19 agosto 1852 Collezione Montres Breguet S.A. 130. Orologio Breguet n° 4288 Orologio con ripetizione dei semiquarti, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto a Théodore de Yermoloff il 31 ottobre 1836 Collezione Montres Breguet S.A. 131. Orologio Breguet n° 5008 Orologio con ripetizione dei semiquarti Venduto al conte Léopold Le Hon il 19 settembre 1856 Collezione Montres Breguet S.A. 132. Orologio Breguet n° 5038 Orologio semplice per bracciale, costruito secondo i principi dei segnatempo Venduto al conte A. Demidoff il 13 ottobre 1832 Collezione Montres Breguet S.A. 133. Orologio Breguet n° 180 Orologio-anello d'oro, carica e regolazione dell'ora mediante una corona (a destra), regolazione della funzione sveglia - che spinge nel dito una piccolo ago - mediante una corona più piccola (a sinistra) Venduto al principe Alexandre Demidoff il 18 ottobre 1836 Collezione Montres Breguet S.A. 134. Tavola che illustra il brevetto dello scappamento a forza costante Disegno acquerellato, 1798 Parigi, Istituto nazionale della Proprietà industriale 135. Tavola che illustra il brevetto del regolatore a tourbillon Disegno acquerellato, 1801 Parigi, Istituto nazionale della Proprietà industriale

136. Segnatempo Breguet n° 1252 Segnatempo 8 gorni, regolatore a tourbillon Venduto al principe-reggente d'Inghilterra (il futuro re Giorgio IV) nell'agosto 1814 Collezione privata 137. Orologio Breguet n° 2567 Orologio semplice segnatempo a tourbillon Venduto a M. Bigot il 21 marzo 1812 Collezione Montres Breguet S.A. 138. Orologio Breguet n° 1188 Orologio segnatempo a tourbillon Venduto a don Antonio di Spagna il 1° agosto 1808 Collezione Montres Breguet S.A. 139. Orologio Breguet n° 4009 Orologio d'osservazione con doppi secondi Cassa d'oro, quadrante d'argento rabescato, scappamento ad àncora Venduto a M. Whaley il 6 gennaio 1825 Collezione Montres Breguet S.A. 140. Pendola Breguet no 453 Pendola decorativa e di precisione Bronzi con patina marrone di Pierre-Philippe Thomire che rappresentano il Genio e l'Esperi-enza Venduta a M. de Pourtalès il 22 ottobre 1806 Collezione Montres Breguet S.A. 141. Quaderno di disegni acquerellati che illustrano l'orologio Breguet n° 1978 Collezione Montres Breguet S.A. Opere su cimase 142. Pendola Breguet n° 2150 Pendola decorativa con suoneria delle ore e delle mezze ore. Bronzi con patina marrone che rappresentano Mario sulle rovine di Cartagine Venduta a Mlle de Walckiers il 10 luglio 1827 Collezione privata 143. Anonimo Abraham-Louis Breguet Olio su tela Prima del 1800 Collezione privata 144. Registro delle vendite n° II Pagina che descrive il doppio regolatore Breguet n° 3177, venduto a Luigi XVIII l'11 maggio 1821 Collezione Montres Breguet S.A. 145. Regolatore Breguet n° 3144 Collezione Montres Breguet S.A. 146. Breguet n° 3778 Orologio da viaggio 24 x 15,5 x 9,5 cm Cassa di bronzo, quadrante d'argento rabescato, indicazione del giorno e della data Venduto nel 1842 alla principessa Demidoff Parigi, museo delle Arti Decorative

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Materiale video per la stampa

Le immagini sono un prestito del museo del Louvre e sono destinate esclusivamente alla promozione dell'esposizione. Sono disponibili prima e dopo l'esposizione (25 giugno - 7 settembre 2009). Il copyright dev'essere citato in maniera visibile. Si prega di trasmettere una copia dell'articolo dopo la sua pubblicazione al: Musée du Louvre. Direction de la Communication. 75058 Paris cedex 01.

Breguet n° 5 Visto di fronte Orologio perpetuo con ripetizione dei quarti à toc. D. 0,54 cm. Cassa d'oro guillochée, quadrante d'argento guilloché con numeri romani e piccola lancetta dei secondi all'altezza delle ore VI, lancette Breguet d'acciaio azzurrato, finestrella per le fasi lunari, indicatore della riserva di carica di 60 ore, scappamento ad àncora. Venduto al conte Journiac Saint Méard il 14 marzo 1794. Collezione Montres Breguet S.A. © Montres Breguet SA

Orologi perpetui

Breguet n° B1160 Orologio perpetuo con ripetizione dei minuti.

Replica dell'orologio Breguet n° 160 detto «Maria Antonietta», eseguita da Montres Breguet S.A. 2005-2008

D. 0,62 cm. Cassa d'oro, quadrante in cristallo di rocca, lancette d'oro e acciaio, calendario perpetuo completo, equazione del tempo, indicatore della

riserva di carica, termometro metallico, grande lancetta indipendente dei secondi e piccola lancetta dei secondi

Collezione Montres Breguet S.A. © Montres Breguet S.A.

Fronte

Meccanismo

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Orologio a ripetizione

Breguet n° 3066 Orologio con ripetizione dei semiquarti di prima classe. D. 4,8 cm. Cassa d'oro guillochée, quadrante d'argento guilloché, larga finestrella per le fasi lunari, scappamento a cilindro di rubino. Spedito al duca di Frias il 18 giugno 1818. Collezione Montres Breguet S.A. © Montres Breguet S.A.

Fronte Dorso

Orologio da sottoscrizione

Breguet n° 947 Orologio da sottoscrizione

D. 6 cm. Cassa d'argento guilloché a filetti d'oro, telaio scanalato, quadrante smaltato con lettura a doppio senso, scappamento a cilindro di

rubino. Venduto al conte Gevowsky nel luglio-agosto 1802 Parigi, museo del Louvre, dipartimento degli Oggetti d'Arte, inv. OA 10092

© Montres Breguet S.A.

Fronte

Dorso

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Breguet n° 611 Piccolo orologio medaglione a tatto

D. 5,2 cm. Cassa d'oro smaltato blu, freccia tempestata di diamanti, elementi da tastare costituiti da grandi

diamanti rotondi, quadrante d'argento, scappamento a cilindro di rubino.

Venduto a Giuseppina Bonaparte il 18 febbraio 1800. Collezione Montres Breguet S.A.

© Montres Breguet S.A.

Orologio a tatto

Dorso

Fronte

Aperta

Breguet n° 666 e n° 721 Pendola simpatica con il suo orologio Cassa: H. 25,4 cm; orologio: D. 6 cm.

Cassa di mogano vetrata sui quattro lati, quadrante d'argento, con il suo orologio semplice Breguet n° 721, cassa d'oro, quadrante di smalto.

Venduta al principe reggente d’Inghilterra (il futuro re Giorgio IV) nell'agosto 1814

Lent by Her Majesty the Queen Londra, The Royal Collection Trust

© 2009 Her Majesty Queen Elizabeth II

Pendole

Breguet n° 3778 Orologio da viaggio con indicazioni astronomiche Abraham-Louis Breguet Oro. 24 x 15,5 x 9,5 cm 1824-1860. Venduto nel 1842 alla principessa Demidov Parigi, museo delle Arti Decorative © Les Arts Décoratifs / Jean Tholance

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Breguet n°4009 Orologio con doppi secondi, detto anche orologio d'osservazione.

Antenato dei moderni cronografi. Cassa d'oro, quadrante d'argento guilloché, scappamento ad àncora.

Venduto a M. Whaley il 6 gennaio 1825 Collezione Montres Breguet S.A.

© Montres Breguet S.A.

Breguet n° 45 Orologio semplice, segnatempo a due stili, calendari perpetui gregoriano e repubblicano D. 6,5 cm. Cassa d'oro, corpo d'argento, cache-poussière di metallo dorato con incisa la corrispondenza tra i mesi del calendario gregoriano e quelli del calendario repubblicano, quadrante anulare per le ore decimali del tempo rivoluzionario, scappamento a scatto. Venduto al duca di Praslin il 7 febbraio 1806. Mosca, musei del Cremlino © Kremlin Museums, Mosca

Horlogerie militaire

Fronte

Meccanismo

Fronte

Meccanismo

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Breguet n° 2585 Orologio con ripetizione dei semiquarti e con complicazioni. Sul dorso è incisa la carta del Piemonte e del Milanese. Maison Breguet e P.B. Tavernier D. 5 x 5 x 0,5 cm. Carica: L. 7 cm. Cassa savonnette d'oro, fondocassa argentato con incisa una carta geografica che raffigura nove dipartimenti italiani, quadrante d'argento guilloché, tre quadranti decentrati che indicano i secondi, i giorni della settimana e la data, scappamento a cilindro di rubino. Venduto al principe Camillo Borghese il 28 giugno 1811. Fontainebleau, museo nazionale del Castello © RMN / Gérard Blot

Dorso

Movimento

Aperta

Breguet N°3196 Cronometro da marina a due bariletti, 17,5 x 22 x 19 cm.

Cofanetto di mogano a cerniera con impugnature di ottone, cassa e sospensione cardanica d'ottone, quadrante di metallo

argentato con piccoli quadranti delle ore e dei minuti sovrapposti a quello dei secondi, scappamento a scatto

del tipo Earnshaw. Venduto al ministro della Marina il 14 gennaio 1822.

Collezione Montres Breguet S.A. © Montres Breguet S.A.

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Breguet n° 1320 Orologio con ripetizione dei quarti à toc fabbricato per il mercato turco. D. 5,2 cm. Doppia cassa d'oro smaltato, quadrante di smalto con cifre turche, lancette Breguet d'acciaio azzurrato, scappamento a cilindro di rubino. Venduto a M. Esseid Ali Effendi per Beykan Sultan il 31 agosto 1804. Collezione Montres Breguet S.A. © Montres Breguet S.A.

Breguet n° 180 Orologio-anello d'oro, carica e regolazione dell'ora mediante una corona (a destra), regolazione della funzione sveglia - che spinge nel dito una piccolo ago - mediante una corona più piccola (a sinistra). D. 2,5 cm. Quadrante d'oro con giro eccentrico delle ore, numeri romani e piccola lancetta dei secondi alle ore XII, lancette Breguet azzurrate, scappamento a cilindro. Venduto al principe Alexandre Demidoff il 18 ottobre 1836 Collection Montres Breguet S.A. © Montres Breguet S.A.

Orologio turco

Cassa Dorso Cassa Fronte Dorso

Orologio gioiello

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Archivi

Brevetto d’invenzione di Abraham-Louis Breguet depositato il 9 marzo 1798 Meccanismo d'orologeria chiamato scappamento a forza costante Carta. Piegato: 0,365 x 0,555 x 0,01 cm Parigi, Institut National de la Propriété Industrielle, inv. 1BA146 © Institut National de la Propriété Industrielle

Quaderno di laboratorio di mano di Abraham-Louis Breguet Collezione Montres Breguet S.A.

© Montres Breguet S.A.

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Località: museo del Louvre - ala Sully, sala della Chapelle Ingressi consigliati per il museo: - dalla Piramide: ingresso principale dalle 9 h alle 22 h, accesso alla hall Napoléon, ai locali d'accoglienza, all'auditorium. Ingressi consigliati per le mostre temporanee: - dal Passage Richelieu: ingresso dalle 9 h alle 18 h per i visitatori già provvisti di un titolo di accesso, i gruppi, gli Amici del Louvre, i titolari delle carte Louvre giovani, Louvre professionisti, Louvre insegnanti, Louvre studenti partner e gli spettatori dell'auditorium muniti dei loro biglietti. - dalla Galerie du Carrousel: ingresso attraverso il giardino del Carrousel dalle 9 h alle 22 h o attraverso il 99, rue de Rivoli.

Orari: aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9 h alle 18 h, e al mercoledì e al venerdì fino alle 22 h.

Prezzi: ingresso libero con il biglietto d'entrata al museo. Altrimenti: 9 €, tranne il mercoledì e il venerdì dalle ore 18 h in poi: 6 €. Ingresso libero per i minori di anni 18, i disoccupati, i possessori delle carte Louvre giovani, Louvre professionisti, Louvre insegnanti, Louvre studenti, partner e Amici del Louvre. Ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese e, per i minori di 26 anni, il venerdì dalle 18 h in poi.

Acquistare il biglietto in anticipo evita le attese: - biglietto singolo e meno di 20 biglietti: Fnac (0,34 E TTC / min): 0 892 684 694 TicketNet (0,34 E TTC / min): 0 892 390 100 www.louvre.fr Nei negozi Fnac, Carrefour, Leclerc, Continent, Auchan, Extrapole, Hyper-média, Le Bon Marché, Le Printemps, Galeries Lafayette, BHV, Virgin Megastore. Nelle stazioni Transilien / SNCF in Ile-de-France. - 20 biglietti e più: Boutique Musée & Compagnie, Tel. 01.40.13.49.13 I biglietti acquistati in anticipo hanno una validità illimitata e permettono l'accesso diretto attraverso il Passage Richelieu o la Galerie du Carrousel.

Informazioni: Tel. 01.40.20.53.17 (banca d'informazioni sotto la Piramide) oppure www.louvre.fr Auditorium del Louvre: Informazioni: 01.40.20.55.55 / Prenotazioni: 01.40.20.55.00

Informazioni pratiche