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BRASILE ORIGINALE Compra quest’attitudine Studio sulla lotta alla contraffazione in Brasile realizzato dal Consiglio Nazionale della Lotta alla Contraffazione (CNCP). Traduzione e revisione in italiano curata dall’IPR Desk di San Paolo

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ORIGINALE Compra quest’attitudine

Studio sulla lotta alla contraffazione in Brasile realizzato dal Consiglio Nazionale della Lotta alla Contraffazione (CNCP).

Traduzione e revisione in italiano curata dall’IPR Desk di San Paolo

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Prefazione Il presente testo costituisce un interessante studio sui risultati conseguiti nella lotta alla contraffazione ad opera del CNCP, il Conselho Nacional de Combate á Pirataria, organismo legato al Ministero della Giustizia del Governo Federale brasiliano. Lo studio è stato realizzato dal medesimo CNCP, di cui questa versione è la traduzione in italiano dei principali capitoli che trattano sulle strategie messe in campo per un’efficace e mirata lotta alla contraffazione. Seguono le iniziative per la promozione e l’osservanza dei diritti di proprietà intellettuale, oltre a quelle intraprese dagli stessi Stati della Federazione e dai Municipi (le amministrazioni comunali). Si evidenzia il ruolo collaborativo del paese nel contesto internazionale, con un proficuo dialogo con gli altri paesi circa i delicati aspetti della proprietà intellettuale e le sue violazioni. A fronte delle politiche attuate, il GIPE (Gruppo Interministeriale di Proprietà Intellettuale) si è mostrato decisivo nell’interazione settoriale e nelle relazioni con gli altri paesi. Rilevante, inoltre, anche l’impegno delle organizzazioni della società civile nell’attuazione e nella difesa degli interessi dei vari settori coinvolti. A prescindere dai dati presentati dallo studio, in questi ultimi anni, appare ormai innegabile la volontà e determinazione del paese nell’affrontare le problematiche derivanti dall’infrazione dei diritti di proprietà intellettuale con perseverante e decisivo impegno, ottenendo dei riconosciuti successi che, certamente, unitamente ad una lungimirante perseveranza già in atto, potranno determinare un pieno controllo delle attività e dei reati connessi al campo della proprietà intellettuale in questo periodo di crescente successo del Brasile nell’economia mondiale. IPR Desk San Paolo

Ottobre 2010

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Indice dei principali capitoli come da testo “Brasil Original” tradotti in italiano.

Capitolo 1 - Parole del Presidente del CNCP pag.4 Capitolo 2 – Presentazione pag.6 Capitolo 4 - Il CNCP e il nuovo piano strategico pag.8 Capitolo 5 - La promozione dell’osservanza (enforcement) di diritti di proprietà intellettuale pag.20 Capitolo 6 - Iniziative Statali e Municipali pag.40 Capitolo 7 - Relazioni Internazionali pag.56 Capitolo 8 - Gruppo Interministeriale di Proprietà Intellettuale pag.59 Capitolo 9 - Esperienze del settore privato pag.67

Capitolo 11 - Marchio Brasile pag.114

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Capitolo 1 Parole del Presidente del CNCP “La società brasiliana sta cominciando ad accettare l’idea che la pirateria è illegale e che la sua pratica provoca danni ed un elevato costo sociale per il Brasile” Il Brasile comincia a vincere la battaglia contro la pirateria Il Brasile non è più lo stesso per quanto riguarda la lotta alla pirateria. Sin da ottobre del 2004, il paese possiede un’istanza propria per trattare l’argomento. Si tratta del Conselho Nacional de Combate à Pirataria (CNCP – Consiglio Nazionale per la Lotta alla Pirateria), un’istituzione responsabile per l’applicazione degli approcci e delle metodologie inedite per il trattamento della questione. La prima pianificazione strategica dell’ente è stata concepita nel 2005. Da questo lavoro è emerso un insieme di 99 azioni concrete di lotta alla pirateria in Brasile. Le iniziative programmate avevano l’obiettivo di contemplare tre pendenze prioritarie di attuazione: la repressiva, quella educativa e quella economica. Questa forma di lavoro si è mostrata completamente efficace, svegliando tra l’altro l’interesse di vari paesi verso l’esperienza brasiliana. I risultati si stanno mostrando più che evidenti. Negli ultimi tre anni, grazie alla sinergia tra i vari enti federali di lotta alla pirateria, l’Agenzia delle Entrate, la Polizia Federale e la Polizia Stradale Federale hanno battuto tutti i record di sequestro di prodotti falsi, di carceri e di instaurazione di interrogatori e processi contro falsari. Riconosciuto a livello internazionale, il lavoro brasiliano di lotta alla pirateria è stato analizzato da vari paesi come un esempio da seguire. Ma la grande vera vittoria raggiunta, sta nel cambiamento graduale della percezione da parte della società per quanto riguarda i malefici del consumo di prodotti pirata. Nel 2005, le ricerche di opinione registravano ancora il fatto che, nonostante le irregolarità associate alla pirateria, il pubblico vedeva l’attività in modo condiscendente, visto che la affrontava come un beneficio e una maniera alternativa e poco costosa per soddisfare le loro necessità di consumo. Per fortuna oggi questa percezione sta cambiando. È un dato di fatto che molti brasiliani continuano ancora a comprare articoli pirata. Ma ora comincia a prevalere la consapevolezza del fatto che, dietro alla pirateria sono camuffati un elevato costo sociale e malefici in larga scala. Ma persiste come giustificativa per questo tipo di consumo il fatto che i prodotti pirata hanno prezzi più bassi rispetto agli articoli legalizzati. Questa linea di argomentazione deve essere demistificata in funzione dei pregiudizi che la pirateria genera al paese.

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Il prossimo passo del CNCP verrà quindi fatto nella direzione del consumatore. Più che mai, desideriamo coinvolgere la società nel dibattito sul tema. Quindi pretendiamo anche attirare verso la discussione i venditori di prodotti formali, segmento che soffre immensamente con la competizione sleale dei prodotti pirata. L’idea centrale è quella di dare piena visibilità al tema. Pretendiamo creare campagne, disseminare informazione, generare conoscenza e portare avanti lavori di sensibilizzazione voltati esclusivamente ai consumatori. L’intenzione è quella di raggiungere il pubblico in luoghi associati all’universo del consumo, come cinema, centri commerciali, negozi. Oltre a ciò, utilizzeremo gli stessi imballaggi dei prodotti originali per trasmettere messaggi di consapevolezza. Vogliamo di più. Cercheremo anche di sensibilizzare l’industria ed il commercio. Questi saranno i nostri alleati nel compito di mostrare al consumatore brasiliano gli effetti nocivi provocati nel paese ogni volta che qualcuno acquisisce un prodotto illegale. Faremo vedere che, oltre ad essere un’attività criminale, il commercio pirata contribuisce alla diminuzione della raccolta delle tasse, all’indebolimento dell’attività economica formale e a una diminuzione dell’offerta di posti di lavoro. Metteremo in evidenza ancora che il prodotto pirata è sinonimo di bassa qualità e di mancanza di garanzia. Alla fine del 2008, il CNCP ha elaborato un nuovo piano strategico. Ci siamo fatti aiutare dallo strumento di gestione Balanced Scorecard (BSC), la cui metodologia è di ampio riconoscimento e valorizzazione internazionale. Tramite il BSC, il consiglio ha costruito un mappa strategico da cui deriveranno le azioni ed i metodi necessari al lavoro nei nuovi fronti di attuazione che si presentano al paese. Con queste iniziative, si spera di consolidare un movimento nazionale intorno alla lotta alla pirateria e ai delitti contro la proprietà intellettuale. Ovviamente le sfide continuano ad essere di alta complessità – qualcuno ha già detto, con ragione, che la pirateria è il delitto del secolo. Il CNCP cerca di essere all’altezza dei compiti di cui è responsabile, cercando di impiantare adeguatamente per affrontare efficacemente il problema. Secondo l’esperienza accumulata, il Brasile ha un contributo importante da offrire al mondo. Forse il maggiore di tutti sarebbe quello di riuscire a far in modo che il settore pubblico ed quello privato lavorino in sintonia. Una volta pienamente consolidata, questa unione potrà diventare la grande innovazione brasiliana nella lotta a questo tipo di crimine. Sicuramente camminiamo verso questa direzione. Ma la lotta contro la pirateria sarà vinta se la società aderisse. È con questa speranza che continuiamo il nostro lavoro.

Luiz Paulo Teles Ferreira Barreto Presidente del CNCP

Segretario-Esecutivo del Ministero di Giustizia

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Capitolo 2 Presentazione “La lotta anti-pirateria esige uno sforzo permanente del potere pubblico e della popolazione nella ricerca di soluzioni che aiutino a risolvere il problema” I percorsi per affrontare e vincere le sfide Il presente documento è un ritratto del momento attuale vissuto dal Brasile per quanto riguarda la lotta alla pirateria e alla contraffazione. Le sue pagine riflettono l’ampia articolazione di forze in vigore oggi nel paese, coinvolgendo enti pubblici e privati e la cui base è cominciata ad essere costruita a partire dalla creazione del Consiglio Nazionale della Lotta alla Pirateria e Delitti contro la Proprietà Intellettuale (CNCP). Inoltre, tenendo in considerazione il carattere dinamico del fenomeno della pirateria, presenta nuove direttrici e priorità definite per il suo affronto in Brasile, con distacco per la sfida dell’implementazione di azioni destinate a mitigare la domanda di prodotti pirata e contraffatti, che devono sommarsi ad azioni repressive dello Stato. Tra i suoi principali obiettivi, si mettono in evidenza i seguenti:

• Consolidare le principali informazioni sulla lotta alla pirateria in Brasile realizzata nel 2007 e 2008, allegando ai rapporti sulle attività scritti precedentemente dal CNCP, riguardanti il 2005 e 2006.

• Dar pubblicità alle direttrici della lotta alla pirateria in Brasile delineate nel nuovo Piano Nazionale di Lotta alla Pirateria, documento che presenta gli obiettivi strategici del CNCP per il periodo 2009 – 2012.

• Mantenere uno spazio per i rapporti degli enti della società civile che integrano il CNCP, mettendo in evidenza, in questo modo, l’unione degli sforzi crescenti tra il settore pubblico e quello privato nella lotta alla pirateria e alla contraffazione.

• Mettere in evidenza la disposizione del paese per il dialogo internazionale riferente al tema, tramite informazioni sullo scambio di esperienze con alcuni paesi e sulle prospettive future di avvicinamento con altri partner commerciali importanti.

• Presentare il Gruppo Interministeriale di Proprietà Intellettuale, ente responsabile per la definizione della politica di governo per la proprietà intellettuale (in sintonia con gli attributi del CNCP nella promozione dell’esercizio e nell’osservanza dei diritti di proprietà intellettuale) e per il supporto alle trattative del Brasile nello scenario internazionale.

La lotta alla pirateria e alla contraffazione esige uno sforzo permanente del potere pubblico e della società civile voltato allo stabilimento di collaborazioni e alla ricerca di soluzioni.

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Le sfide si rinnovano in ogni momento. Le realizzazioni presentate in questo documento illustrano i grandi avanzi ottenuti dal Brasile e sono una fonte di ispirazione per lo sviluppo di nuove iniziative e per l’ottenimento di conquiste ancora più espressive e durature.

André Luiz Alves Barcellos Segretario-Esecutivo del CNCP

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Capitolo 4 Il CNCP e il nuovo piano strategico “Considerato uno dei metodi de gestione più innovatori in uso in tutto il mondo, il Balanced Scorecard aiuta a migliorare le attività del consiglio” Una nuova visione strategica a servizio del CNCP “Le strategie – l’unica maniera sostenibile per cui le organizzazioni creano valore – stanno cambiando, ma gli strumenti di misurazione della strategia restano indietro” (Kaplan & Norton) Il piano strategico è uno strumento di gestione utilizzato con successo da organizzazioni pubbliche e private in tutto il mondo. Si adatta naturalmente alle distinte caratteristiche di tutti i tipi di organizzazione umana, infatti contempla concetti comuni, in un’architettura destinata a creare condizioni per rendere fattibili gli obiettivi ed adattare la direzione strategica agli ambienti di cambiamento. Il metodo utilizzato nell’elaborazione del piano strategico del Consiglio Nazionale della Lotta alla Pirateria è stato adattato alle condizioni specifiche dell’organizzazione. Balanced Scoreboard Il metodo Balanced Scoreboard (BSC) ha la sua origine negli autori Kaplan & Norton. Subito utilizzato dalle istituzioni private, il metodo viene oggi utilizzato con grande esito presso le organizzazioni pubbliche, infatti parte dalla premessa che, per raggiungere la missione e la visione di futuro, l’organizzazione deve comunicare con chiarezza la sua strategia agli stakeholders (parti interessate), oltre a monitorare continuamente le azioni ed i progetti volti alla concretizzazione del suo piano strategico. Questo controllo è reso possibile dall’uso di indicatori e mete. I maggiori differenziali presentati dal BSC rispetto ad altri metodi di gestione sono la strutturazione di obiettivi strategici e suoi rispettivi indicatori in diverse prospettive o dimensioni e la costruzione del rapporto tra questi obiettivi tramite i rapporti di causa ed effetto. Questa logica viene spiegata dallo strumento denominato mappa strategica, in cui ogni obiettivo viene collegato a un altro (o a altri) da una catena di causa ed effetto, a cui sono associati indicatori che rapportano i risultati pianificati nella strategia ai mezzi che devono portare a questo risultato, formando, in questo modo, un’ipotesi strategica. L’osservanza di alcuni principi è importante per il successo dell’implementazione del Piano Strategico:

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• Sviluppare e garantire un preventivo per azioni critiche per la buona

performance strategica. • Stabilire politiche e procedimenti adeguati alle strategie. • Istituire il miglioramento continuo nei processi. • Istituire un modello di ricompense ed incentivi alle persone. • Combinare la struttura dell’organizzazione con la strategia.

Non esiste un unico modo di implementare e utilizzare il BSC. In realtà, le organizzazioni lo applicano in modi distinti e con propositi diversi, solo se come un semplice sistema di misurazione di performance che includa misure finanziarie e non finanziarie, persino come parte di un sistema di gestione rivolto alla strategia, centrato nell’allineamento dell’organizzazione per l’effettiva esecuzione della strategia. Le organizzazioni di successo nel processo di implementazione della strategia rivelano uno standard consistente nel conseguimento dell’obiettivo e dell’allineamento strategico. Queste organizzazioni hanno adottato i seguenti principi di gestione per diventare “organizzazioni rivolte alla strategia”.

a) Mobilizzare verso il cambiamento, tramite la leadership esecutiva; b) Tradurre la strategia in termini operativi; c) Allineare l’organizzazione con la strategia; d) Trasformare la strategia in un compito di tutti; e e) Convertire la strategia in processo continuo.

I Cinque Principi dell’organizzazione orientata verso la strategia Adattato da Peter M. Dostler per il CNCP * Mappa Strategica * Mobilizzazione per cambiamento * Indicatori * Visione e strategia * Mete e progetti * Sinergia tra i consiglieri * Gestione strategica e gli enti e organizzazioni * Gestione di progetti e di classe rappresentati processi del Consiglio Nazionale * Sinergia tra gli interessi di Lotta alla Pirateria del governo e delle aziende private

* Coscienza strategica * Comunicazione

ORGANIZZAZIONE

ORIENTATA VERSO

LA STRATEGIA

TRADUZIONE MOBILIZZAZIONE

DELLE LEADERSHIP

ALLINEAMENTO

Compito di

Tutti

PROCESSO CONTINUO

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Metodologia utilizzata nella riformulazione del Piano Strategico L’introduzione di un nuovo metodo di gestione è sempre una grande sfida, sia per l’organizzazione che l’ha scelto, sia per i consulenti assunti per trasferire conoscenza ed orientare il processo di cambiamento organizzativo. In una organizzazione come il CNCP – un ente governativo integrato anche da rappresentanti dell’iniziativa privata – questa sfida è ancora maggiore. Tanto importante quanto equilibrare le diverse prospettive della Mappa Strategica è equilibrare la partecipazione di ognuno degli integranti del consiglio: persone con formazioni diverse, che rappresentano organizzazioni di natura distinta. Non si tratta qui di un’organizzazione tipica, ma di un insieme di organizzazioni. Stabilire un’agenda comune, minimizzare divergenze naturali e centrare l’interesse comune: tutto ciò è stato ottenuto grazie all’approccio partecipativo che il metodo sviluppato da Kaplan e Norton proporziona. È stata una responsabilità di Consulenza & Sviluppo Imprenditoriale di coordinare il modello della struttura di coordinamento che dovrà essere costruita a partire dal forum del CNCP, con la partecipazione dei diversi attori sociali colpiti dal nocivo fenomeno della pirateria. Un grande insegnamento, che ha rivelato aspetti nuovi e significativi nell’implementazione del Balanced Scorecard. Il lavoro di revisione documentale ed interviste strutturate è iniziato con la realizzazione di formazione del team di sviluppo formata da membri rappresentanti di alcune aree del CNCP e Ministero della Giustizia, i quali sono stati allo stesso modo responsabili, insieme alla Consulenza GD, dalla realizzazione delle interviste con le principali leadership del CNCP. In maniera generale, la formazione dei collaboratori ha reso possibile l’insegnamento di concetti-chiave per implementare il piano strategico con il metodo proposto, il BSC. In questo senso, le interviste realizzate dal team, con il supporto fornito dalla consulenza, hanno avuto come obiettivo la raccolta di informazioni per sussidiare la costruzione del piano strategico del CNCP tramite il pannello di performance, o Balanced Scorecard. Per la realizzazione delle interviste strutturate, il team di sviluppo è stato dimensionato in conformità con l’agenda previamente stipulata. Il metodo per la realizzazione delle interviste è avvenuto nel seguente modo:

1. Revisione della documentazione del Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria.

2. Elaborazione del questionario in conformità con le informazioni analizzate e revisionate.

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3. Creazione dell’agenda di interviste con i rispettivi consiglieri. 4. Divisione del team di sviluppo e della consulenza per realizzare le

interviste organizzate. 5. Realizzazione delle interviste con i consiglieri. 6. Compilazione delle interviste realizzate. 7. Analisi delle interviste strutturate e compilate.

È stata realizzata un’officina per la disseminazione del contenuto appartenente al processo del piano strategico, con enfasi nel consolidamento e riaffermazione della missione istituzionale, della visione organizzativa e dei valori che permeeranno le azioni svolte dall’organizzazione. In consonanza con le necessità identificate durante il processo di costruzione della mappa strategica, sono stati effettuati degli aggiustamenti nel processo, dando priorità alla costruzione della visione di futuro del CNCP e alla stessa mappa strategica, in cui sono presentati, in prospettiva, gli obiettivi strategici dell’organizzazione, in un rapporto causa ed effetto. Il metodo adottato durante tutto il processo ha tenuto in considerazione il lavoro realizzato in gruppo, ottenendo come risultato la costruzione della conoscenza da parte dei diversi attori nel processo. Con ciò, abbiamo un lavoro di costruzione collettiva, che convalida i risultati presentati. Modello di Gestione Strategica

MISSIONE

Perché esistiamo?

VALORI

Cosa è importante per noi?

VISIONE

Cosa vogliamo essere?

STRATEGIA

Il nostro piano di lavoro

MAPPA STRATEGICA, INDICATORI E METE

Obiettivo, Comunicazione ed Allineamento

ALLINEAMENTO DEI PROGETTI E PROCESSI CON LA STRATEGIA

Cosa dobbiamo migliorare?

ALLINEAMENTO E IMPEGNO DELLE PERSONE CON LA STRATEGIA

Cosa devo fare?

OBIETTIVO SUI RISULTATI

GESTIONE

Rappresentatività

e Leadership

PROCESSI INTERNI

Riferimento

e Sinergia

RISULTATI ISTITUZIONALI

Sviluppo economico e

sociale del paese

e Leadership

Riferimenti Strategici

Del CNCP

Pannello

Strategico

Azioni

Strategiche

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* Modello di Gestione della Strategia adeguato da Peter M. Dostler per il CNCP La Missione del CNCP La missione è la ragione di essere dell’organizzazione. A questo punto, si cerca di determinare quale è l’affare dell’organizzazione, perché esiste o ancora, in quali tipi di attività l’organizzazione dovrà concentrarsi in futuro. La missione del Consiglio Nazionale della Lotta alla Pirateria è la forma di tradurre il suo sistema di valori in termini di convinzioni e linee di attuazione, considerando le sue tradizioni e filosofie. L’importanza che si da alla missione si riferisce al fatto che quest’ultima è una direttrice da cui derivano vari obiettivi strategici voltati al raggiungimento di esistenza. La missione del CNCP deriva dal suo segno legale e definisce con chiarezza la direzione che l’organizzazione deve seguire: “Proporre e coordinare azioni pubbliche e private per prevenire e combattere la pirateria ed i delitti contro la proprietà intellettuale.” La Visione del CNCP La visione è l’idealizzazione di un futuro desiderato per l’organizzazione. Questa deve essere chiara ed in permanente dimostrazione alla comunità. Il suo enunciato deve essere chiaro, coinvolgente, facile da memorizzare, compatibile con i valori dell’organizzazione, collegato alle necessità dei clienti, non impossibile da raggiungere, sfidante delle regole e dei paradigmi dominanti e rappresentativo di un impatto per l’eccellenza. Tenendo in considerazione tutto ciò, è stata definita la visione del Consiglio Nazionale della Lotta alla Pirateria: “Tutti i brasiliani contro la pirateria”. I Valori del CNCP Per raggiungere la nostra missione, affermiamo i nostri valori, che riflettono il carattere duraturo del CNCP e dei suoi collaboratori e sono ancorati nel suo progetto istituzionale. I valori del CNCP:

• Compromesso • Collaborazione • Etica • Intelligence Strategica • Potere di Decisione • Inclusione

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La Mappa Strategica del CNCP L’implementazione della strategia esige che le unità ed i collaboratori si trovino allineati e compromessi con il riferimento strategico organizzativo. Per garantire tale connessione, l’organizzazione deve disporre di un processo di comunicazione efficace che dimostri la forma per cui le azioni dell’organizzazione si convertono in risultati che massimizzano la lunghezza della missione. Perciò, si costruisce una mappa strategica – strumento che presenta, in maniera logica e strutturata, la strategia dell’organizzazione. Le Prospettive della Mappa Il BSC traduce la missione e la strategia in obiettivi ed iniziative, organizzati in conformità con diverse prospettive. Sono “punti di vista” riferenti alla gestione e che rappresentano i fattori-chiave per una visione allargata dell’organizzazione. Ogni prospettiva include un insieme di obiettivi strategici che rispecchiano ciò che l’organizzazione pretende raggiungere nella prospettiva della creazione di valore in differenti dimensioni di gestione, come anche le principali sfide da affrontare per il raggiungimento della visione e l’esecuzione della missione istituzionale. Le prospettive, quando viste insieme, permettono di avere una visione completa della strategia di organizzazione e raccontano la storia della strategia in maniera chiara e di facile comprensione. I rapporti di causa ed effetto rappresentano la correlazione casuale esistente tra gli oggetti elencati sulla mappa strategica dell’organizzazione e dimostrano l’impatto di un obiettivo sull’altro. In questo contesto, abbiamo proceduto con la costruzione della mappa strategica del CNCP. Il riferimento teorico e gli workshop con casi di successo sono stati la base utilizzata affinché i consiglieri disponessero di sussidi, con l’obiettivo di elaborare suggerimenti e finalizzare la costruzione della mappa strategica del CNCP, nel suo primo momento. La realizzazione dei dibattiti in gruppo e di discussioni in plenaria, ha generato come prodotto una mappa strategica consistente e contestualizzata con le sfide che il CNCP dovrà vincere nei prossimi anni. Il prodotto finale è stato validato dal gruppo in plenaria. Segue qui la mappa consolidata con gli obiettivi strategici del Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria.

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Mappa Strategica del CNCP

Con riferimento alla lotta alla pirateria

Descrizione degli obiettivi Tramite discussioni approfondite, il gruppo di sviluppo, con il supporto della consulenza, ha raggiunto un consenso nelle descrizioni degli obiettivi strategici. Validate dai consiglieri, le descrizioni sono importanti per la comprensione dell’ampiezza di ogni obiettivo strategico e facilitano l’elaborazione degli indicatori quantitativi. Indicatori Gli indicatori servono per testare il progresso dell’organizzazione verso gli obiettivi strategici. Il principio è semplice: se non c’è misurazione, non c’è controllo. E, se non c’è controllo, non c’è gestione. Ciò significa che gli indicatori strategici mostrano il rapporto tra gli obiettivi strategici e rappresentano un test permanente della validità della strategia. La grande sfida di tutta l’organizzazione che implementa un sistema di misurazione possiede un numero limitato di indicatori che comunichi adeguatamente la performance organizzativa. Ogni indicatore è stato specificato con attributi per garantire la sua comprensione ed operatività.

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Obiettivi Strategici Per garantire la gestione dell’indicatore ed il raggiungimento dell’obiettivo, vengono definiti gli obiettivi che comunicano il livello di performance (valore) per un determinato periodo di tempo. Ossia, gli obiettivi strategici non possono limitarsi a rappresentare in futuro una proiezione incrementale della performance storica. Durante il processo di definizione, si consiglia di iniziare l’identificazione degli obiettivi a lunga durata per, in seguito, progettare i valori degli anni precedenti. L’importante è garantire un bilanciamento ed una coerenza tra l’insieme degli obiettivi definiti per la mappa strategica. Ossia, obiettivi sfidanti nella dimensione “processi interni” e, così, successivamente. Il pannello di misurazione della performance è il principale riferimento di accompagnamento dell’effettività nell’implementazione delle iniziative strategiche. Mentre la mappa è essenzialmente uno strumento di comunicazione, infatti proporziona visibilità agli obiettivi stabiliti nella formulazione della strategia, il pannello riunisce un numero maggiore di informazioni, esibendo le metriche essenziali per l’accompagnamento delle azioni gestionali: descrizione e finalità degli obiettivi, indicatori, formula di verificazione, oltre agli obiettivi strategici. Così come la mappa strategica, il pannello di misurazione della performance (il cosiddetto scorecard) è stato elaborato in maniera partecipativa e debitamente convalidata dalle leadership. Progetti Strategici La gestione dei progetti e dei processi si inserisce come una delle attività critiche in tutto il ciclo dinamico che caratterizza la gestione strategica. Con effetto, l’operabilità della strategia è resa possibile grazie a progetti come quelli di processi. La seguente tabella mostra l’elenco dei progetti strategici del Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria. Progetti Strategici del CNCP Nome del Progetto Azioni e Risultati Sperati Città Libera di Pirateria Municipalizzare la lotta alla pirateria tramite incentivi a prefetture per la

creazione di meccanismi locali di prevenzione e repressione alla pirateria. Risultati sperati: coinvolgimento delle prefetture nella lotta al commercio illegale (o, direttamente, “lotta, a livello municipale, del commercio illegale”).

Fiera Legale Contrattare con gli amministratori delle principali fiere popolari ed autorità municipali per la regolarizzazione del commercio e cercare alternative alla commercializzazione di prodotti illegali. Risultati sperati: riduzione o eliminazione del commercio di prodotti illegali in fiere e bancarelle di venditori ambulanti.

Commercio contro la Mobilizzare, a livello nazionale, commercianti contro la pirateria.

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Pirateria Risultati sperati: consapevolezza dei malefici della pirateria. Portale di Lotta alla Pirateria

Sviluppare un portale di comunicazione interattivo, tra l’altro con campagne educative e promozionali. Risultati sperati: offerta di canali di interazione con la società e presentazione dello scenario nazionale di lotta alla pirateria.

Partnership e Cooperazione con Providers di Internet

Creare meccanismi insieme ai providers di Internet per la prevenzione della distribuzione di prodotti pirata. Risultati sperati: diminuzione dell’offerta di prodotti pirata su internet.

Distretti Specializzati/Stati Contrattare, con governi di stati, la creazione dei distretti specializzati nella repressione alla pirateria o perfezionare quelli già esistenti. Risultati sperati: intensificazione delle azioni repressive nell’ambito degli stati, affinché vengano ingaggiati permanentemente.

Pirateria fuori dalla Scuola o Educazione contro la Pirateria

Produrre contenuto educativo per bambini, adolescenti, docenti e universitari. Diffondere il contenuto educativo formulato o approvato dal consiglio. Risultati sperati: aumento della consapevolezza dei malefici della pirateria, con l’obiettivo di diminuire il consumo di prodotti pirata.

Consiglio Mercosul di Lotta alla Pirateria (CMCP)

Proporre ed appoggiare la creazione del CMCP, pubblico e privato, per il Mercosul. Risultati sperati: istituzione di un Collegio regionale per la lotta alla pirateria.

Formazione di Agenti Pubblici

Fare corsi di formazione per la polizia e uffici dell’agenzia delle entrate (federale, statale e municipale) e Ministero Pubblico e Giudiziale. Evitare l’acquisto di prodotti illegali nello Stato. Risultati sperati: miglioramento dell’esecuzione repressiva degli agenti dello Stato. Non realizzazione della compra di prodotti illegali nello Stato.

Premio Nazionale di Lotta alla Pirateria

Premiare, in categorie, enti pubblici e privati con azioni distaccate nella lotta alla pirateria. Risultati sperati: intensificazione della lotta alla pirateria da parte di organismi e enti, pubblici e privati.

Banca Dati Sviluppare una banca dati basata nell’intelligence, mappatura di fiere e bancarelle di venditori ambulanti, risultati operativi (confische, condanne, tra altri). Elaborare la mappatura dei punti di ingressi di prodotti illegali in Brasile. Risultati sperati: ottenimento di informazioni che aiutino nella pianificazione di strategie di lotta alla pirateria.

Radiografia della Pirateria Compilare le informazioni esistenti sugli effetti nocivi della pirateria ed identificare la necessità di realizzare nuovi studi (profilo e comportamento del consumatore, percezione del consumatore rispetto alla pirateria). Risultati sperati: ottenimento di informazioni che aiutino nella pianificazione di strategie di lotta alla pirateria.

Gestione Amministrativa Strutturare e mappare processi interni e competenze del CNCP. Risultati sperati: rinforzo della rappresentatività del CNCP.

Pannello dei Collaboratori Ampliare e rinforzare il pannello di collaboratori tramite l’identificazione e lo sviluppo di meccanismi di maggiore integrazione ed azione dei collaboratori. Risultati sperati: Ampliamento e rinforzo dell’azione del CNCP.

Partnership Internazionali per la Lotta alla Pirateria

Sviluppare meccanismi integrati di lotta alla pirateria, dando priorità alle partnership internazionali con la Cina ed il Paraguai. Risultati sperati: promozione della sinergia ed esecuzione di azioni integrate con l’obiettivo di ridurre il commercio globale di prodotti pirata.

Perfezionamento Legislativo

Migliorare i meccanismi legali per la lotta alla pirateria, soprattutto per quanto riguarda le seguenti vertenti: a) internet; b) perizia e destinazione di prodotti confiscati; c) carica fiscale; d) diminuzione dell’abuso dei diritti di PI e di pratiche anti-concorrenziali. Risultati sperati: miglioramento dell’ordinamento giuridico di lotta alla pirateria.

Soluzioni Innovatrici nella Lotta alla Pirateria

Migliorare e sviluppare meccanismi di supporto alla fiscalizzazione, prevenzione e repressione della pirateria (ex.: sistema di monitoraggio di medicinali, SISCOMEX Marchi). Risultati sperati: maggiore effettività nella lotta alla pirateria.

0800 – Pirateria Strutturare il processo di ricezione, analisi e inoltro delle denunce. Risultati sperati: rendere possibile un sistema efficace di raccolta e trattamento delle denunce.

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Concetto Pubblicitario Creare un modello di materiale pubblicitario che permetta a tutti i settori colpiti ed interessati a combattere la pirateria, l’utilizzo del marchio nei suoi propri canali di comunicazione. Risultati sperati: creazione di un’identità di comunicazione del CNCP.

Campagne Pubblicitarie Creare e dare supporto a campagne di prevenzione alla lotta alla pirateria. Risultati sperati: presa di coscienza dei malefici della pirateria.

Concorso di Monografie Istituire un concorso di monografie sul tema pirateria. Risultati sperati: diffusione del tema di lotta alla pirateria nella società.

Integrazione del tema pirateria ad altri programmi di Governo

Inserire il tema pirateria in programmi di governo come ad esempio il Programma Nazionale di Educazione Fisica per la Cittadinanza (PNEF) ed il Programma Nazionale di Inclusione Digitale (PNID). Risultati sperati: diffusione del tema di lotta alla pirateria nella società.

Iniziative Economiche Identificare e replicare pratiche nazionali ed internazionali di successo nella riduzione differenziale di prezzi tra il prodotto legale e quello illegale. Risultati sperati: promozione dell’accesso ai prodotti legali.

Processi Critici Per raggiungere gli obiettivi strategici e portare a termine la missione, è imprescindibile eseguire le iniziative strategiche, che includono progetti e processi. L’ottenimento dell’efficienza organizzativa è vincolata alla gestione di processi, che include l’esecuzione di azioni quotidiane nella routine dell’organizzazione. Non tutti i processi dell’organizzazione hanno un impatto rilevante nel raggiungimento degli obiettivi strategici e trattano della gestione strategica. Secondo Kaplan e Norton, “l’arte della strategia consiste nell’identificare e cercare l’eccellenza nei pochi processi chimici che rafforzano la creazione del valore per i clienti.” È imprescindibile, in questo modo, identificare i processi critici che contemplano azioni strutturanti che aiuteranno nel raggiungimento degli obiettivi strategici. Tra questi, si sottolineano soprattutto due macroprocessi: i processi di interlocuzione istituzionale con gli stakeholders (enti rappresentati nel consiglio ed altri enti della società civile rilevanti per l’esecuzione della missione) ed i processi vincolati alle azioni di comunicazione e marketing istituzionale. Questi macroprocessi sono contemplati in un piano di marketing istituzionale che include una serie di iniziative strategiche che aiutano, in minore o maggiore grado, a raggiungere dai 9 ai 15 obiettivi strategici presentati nella mappa. La progettazione prevede due assi d’azione: azione di comunicazione offline ed azioni online. Questi assi interagiscono tra di loro in un rapporto di complementarietà, rafforzandosi tra loro. Iniziando dalla creazione di un portale collaborativo, l’interattività acquisisce rilevanza come uno dei pilastri della strategia proposta, in cui le reti sociali virali hanno un ruolo rilevante. La maggiore visibilità istituzionale del CNCP è imprescindibile affinché si materializzi il salto di qualità con l’implementazione della gestione strategica.

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Considerazioni Finali La visione di futuro stabilita dai consiglieri rappresentati nel CNCP è osata, ambiziosa. Mobilizzare tutti i brasiliani contro la pirateria non sarà di certo un compito facile. È ispiratrice e sembra una dichiarazione virtuale di principi, che dovrà direzionare e mirare nella strategia formulata nell’ambito del consiglio. Allo stesso modo che è vitale per il raggiungimento degli obiettivi strategici, la partnership tra le diverse sfere federative del Potere Esecutivo – federale, statale e municipale -, è anche fondamentale la sinergia e l’allineamento degli sforzi tra i poteri Esecutivo, Giudiziario e Legislativo. Di uguale importanza è la partnership tra gli enti dei tre poteri e la società civile, qui rappresentata dalle diverse istituzioni che hanno una sede nel CNCP e che mantiene un vincolo istituzionale con questo. Aziende ed enti corporativi, agendo insieme al CNCP ed allineate nella stessa strategia, hanno un ruolo estremamente rilevante nell’esecuzione della missione stabilita nell’ambito dei dibattiti intrapresi nel consiglio. La parola d’ordine, in sintesi, è unione. Unione di sforzi, di risorse, di intenzioni strategiche. Una vera “concertazione” sociale. Una grande sfida è affrontata con successo solamente quando esiste una sicurezza di propositi e convinzione assoluta della direzione scelta. Il notabile avanzo conquistato dal CNCP nel biennio 2007-2008 è stato possibile solamente perché, dietro agli strumenti gestionali, esiste una leadership esecutiva che è cosciente della sua responsabilità e assolutamente impegnata nella necessità di ampliare la lotta alla pirateria, portando allo scenario uno sforzo coordinato e collettivo di tutti gli attori sociali colpiti da questa. La segreteria esecutiva del CNCP è sempre stata all’altezza delle sfide imposte dall’implementazione della gestione strategica, proporzionando al presidente del consiglio il supporto imprescindibile per ottenere il salto di qualità tante e ripetute volte richiesto nelle innumerevoli riunioni di lavoro. Il salto di qualità che deve essere eseguito nel 2009 è il risultato diretto della ferma leadership di Luiz Paulo Teles Ferreira Barreto.

Peter M. Dostler Consulente-Socio Direttore

Gestão e Desenvolvimento Empresarial Ltda. Riferimenti CAMPOS, Fernando de Araújo & Ribeiro, Orlando Campelo. Planejamento e gestão estratégica: conceitos e ferramentas (Progettazione e gestione strategica: concetti e strumenti) – Brasilia: ENAP, 1999.

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HAMEL, Gary. Prahalad, C.K. Competindo pelo futuro (Competendo per il futuro). Editrice Campos. Rio de Janeiro: 1995. OLIVEIRA, Djalma Rebouças de. Planejamento estratégico: conceitos, metodologias e práticas (Progettazione strategica: concetti, metodologia e pratiche). San Paolo: Atlas, 1991. PORTER, Michael. Estratégia competitiva, técnicas para análise de indústrias e da concorrência (Strategia competitiva, tecniche per l’analisi di industrie e della concorrenza). Rio de Janeiro: Campus, 1986. DINSMORE, Paul Campbell. Gerência de projetos: Qualitymark (Direzione di progetti: Qualitymark). Rio de Janeiro, 2003. KALLÁS, David: COUTINHO, André Ribeiro (organizzatori). Gestão da estratégia: experiências e lições brasileiras (Gestione della strategia: esperienze e lezioni brasiliane). Rio de Janeiro; Elsevier, 2005. KAPLAN, Robert S.; NORTON, David P. A estratégia em ação: balanced scorecard (La strategia in azione: balanced scorecard). Rio de Janeiro: Campus, 1997. Organização orientada para a estratégia (Organizzazione orientata verso la strategia). Rio de Janeiro: Campus, 2000. Mapas estratégicos (Mappe strategiche). Rio de Janeiro; Elsevier, 2004. LAMEGO, Frederico; DOSTLER, Peter M. G.; Planejamento e Gestão Estratégica: aplicação para organizações públicas e sem fins lucrativos (Progettazione e Gestione Strategica: applicazione per organizzazioni pubbliche e no profit). Brasília, Artigo de Estudo, 2007.

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Capitolo 5 La promozione dell’osservanza (enforcement) di diritti di proprietà intellettuale “Avanzi raggiunti negli ultimi anni dagli organi di repressione e controllo dello Stato ci sottolineano l’importanza dello sforzo congiunto per la diminuzione degli indici di occorrenza nel paese. ” L’ordinamento giuridico brasiliano contempla tutti gli impegni presi dal paese nella firma dell’Accordo sugli Aspetti relazionati al Commercio di Diritti di Proprietà Intellettuale (Trips). Questi impegni sono riflessi soprattutto nella Legge dei Diritti d’Autore e Annessi (no. 9610/98). Per far valere i diritti previsti in queste legislazioni, il paese conta con l’azione effettiva di varie istituzioni, riparate a livello federale, statale e municipale. Per quanto riguarda invece il governo federale, lo sforzo integrato realizzato negli ultimi anni dall’Agenzia delle Entrate del Brasile, dalla Polizia Federale e dalla Polizia Stradale Federale, sta diventando decisivo per l’ottenimento dei risultati espressivi raccolti sin dalla creazione del Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria (CNCP). Vedi di seguito le relazioni dei consiglieri del CNCP rappresentanti di queste istituzioni. 5.1 Risultati in alta scala L’azione dell’Agenzia delle Entrate in Brasile “L’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate (Receita Federal) del Brasile è un organo specifico, singolare, subordinato al Ministero dell’Economia, ed ha un ruolo essenziale affinché lo Stato possa completare i suoi obiettivi. È responsabile per l’amministrazione dei tributi di competenza dello Stato, includendo quelli previdenziali, e quelli incidenti sul commercio estero, abbracciando una parte significativa dei contributi sociali del paese. Aiuta anche il potere esecutivo federale nella formulazione della politica tributaria brasiliana, oltre a lavorare per prevenire e combattere l’evasione fiscale, il contrabbando, lo svio, la pirateria, la frode commerciale, il traffico di droghe e di animali in estinzione ed altri atti illeciti riferenti al commercio internazionale.” 1. Missione, Valori e Visione di Futuro 1.1 Missione

• Esercitare l’amministrazione tributaria ed il controllo doganale, con giustizia fiscale e rispetto verso il cittadino, in beneficio della società.

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1.2 Valori • Rispetto verso il cittadino • Integrità • Lealtà con l’istituzione • Legalità • Professionalità

1.3 Visione di Futuro Essere un’istituzione di eccellenza nell’amministrazione tributaria e doganale, riferimento nazionale ed internazionale. 2. Vigilanza e repressione doganale – Lotta al contrabbando, allo svio, alla pirateria e alla contraffazione 2.1 Vigilanza doganale

• Zona primaria di porti, aeroporti e punti di confine • Aree legalmente segnalate come vigilanza doganale

2.2 Repressione doganale

• Lotta agli illeciti in tutto il territorio doganale 2.3 Confini brasiliani

• Argentina – 1.263 km • Colombia – 3.126 km • Paraguai – 1.339 km • Uruguay – 1.003 km • Totale di confine secco – 15.735 km • Oceano Atlantico – 7.367 km

2.4 Contrabbando, svio, pirateria e contraffazione

• Forme di azione: - Intenso movimento di persone sui confini di paesi del sudest

brasiliano. - Azione di strutture di carattere imprenditoriale, con elevato grado di

organizzazione (criminalità organizzata). • Destinazione delle merci irregolari:

- Fornitura di attività informali, fiere e shopping center popolari. - Fornitura della rete formale di commercio, concorrendo slealmente

con i prodotti legalizzati. 2.5 Strategie dell’Agenzia delle Entrate del Brasile (RFB) per combattere il contrabbando, lo svio, la pirateria e la contraffazione

• Controlli doganali prima, durante e dopo la liberazione doganale. • Intervento ostensivo nella lotta agli illeciti nel commercio estero. • Utilizzo di tecnologie di ispezione non intrusiva e di vigilanza remota. • Integrazione doganale con paesi del Mercosul. • Cooperazione internazionale. • Cooperazione internazionale – lotta integrata.

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• Professionalità dei server. • Rimodellamento e strutturazione dell’attività di repressione:

- Attività professionale esclusiva e permanente. - Presenza fiscale costante. - Autonomia nella progettazione e nell’azione. - Mira sul risultato. - Acquisizione di attrezzature speciali:

• Due elicotteri adattati. • 13 barche per la vigilanza doganale marittima e fluviale. • Motor-homes e uffici mobili.

3. Risultati e confische da parte dell’Agenzia delle Entrate del Brasile nel 2007 L’Agenzia delle Entrate ha realizzato 2.269 operazioni di repressione durante il 2007, presentando un’evoluzione di 72% rispetto all’anno precedente. Sono stati generati 76 mila processi di confisca di merci, risultando in R$ 1 miliardo e 57 milioni, importo 22% superiore al 2006. Sono anche state formalizzate 6.881 rappresentanze fiscali con fini penali al Pubblico Ministero Federale. Il grafico che segue dimostra le principali merci confiscate nel 2007. Merci confiscate nel 2007 Principali generi

Media registrati - 0,72%

Bibite - 0.98%

Media non registrati - 1.64%

Orologi - 1.90%

Giocattoli - 1.90%

Informatica - 5.48%

Scarpe - 6.22%

Occhiali da Sole - 6.94%

Automobili - 7.15%

Sigarette - 7.34%

Elettroelettronici - 7.41%

Macchine per gioco d'azzardo - 7.53%

Altri - 44.79%

Il 2007 è stato segnato dalla realizzazione di operazioni nazionali sincronizzate, in cui segmenti precedentemente analizzati sono stati obiettivo di operazioni di repressione in tutto il territorio nazionale, per trattenere il traffico di merci irregolari tramite invii postali (Operazione Leone Espresso II), trasporto di carichi terrestri (Operazione Conoscenza), trasporto di carichi aerei (Operazione Carico Aereo) ed orologi con irregolarità fiscali commercializzati in negozi e gioiellerie di lusso (Operazione Polso Forte). Sono anche state realizzate operazioni su strade, coinvolgendo unità della RFB di vari stati, come le operazioni Pentagono e Confine Blindato. Queste ultime hanno contato anche

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con la partecipazione di altri organi, come la Polizia Federale, Polizia Stradale Federale, Polizia Militare, Esercito e Ministero Pubblico Federale, ed hanno contribuito affinché il numero di veicoli (moto, automobili, autobus e camion) confiscati nel 2007 mentre trasportavano merci clandestine raggiungesse le 8.467 unità. La RFB ha anche intensificato le sue operazioni in case di giochi elettronici d’azzardo, con 26.430 macchine caccia-nicchie confiscate, aumento di 1.344%, e lotta alla pirateria e alla contraffazione, con un aumento di 252% nelle confische di media registrati (CD e DVD), scarpe, orologi ed occhiali da sole. 28,16% delle merci confiscate sono elencate tra le merci passibili di contenere pirateria e contraffazione, in conformità con la seguente tabella. Confische realizzate nel 2007 Descrizione Quantità Unità di

misura Importo (R$)

Totali parziali (R$)

% Totale merci

confiscate 1.399.469 Bottiglia 6.607.119,83 4.818 Kg 80.235,22 26.469 1 200.332,63 306.254 Unità 2.991.831,90 620 Bottiglia 744,58 1.508 Kg 8.922,43

Alcoliche

2.628 1 2.156,84

9.879.519,58

0,94%

Bibite

Altre 93.270 Unità 452.395,06 464.218,91 0,04% 5.756.377 Unità 11.812.366,57 Giocattoli 717.745 Kg 8.171.856,12

19.984.222,69 1,90%

1.638 Kg 26.340,06 533.056 Unità 59.009.619,18

Sportive

1.134 Kg 6.639,70

59.035.959,24

5,62%

Scarpe

Altre 268.927 Unità 6.342.280,71 6.348.920,41 0,60% 460 Kg 3.059,44 98.973.682 Pacchetto 77.202.172,31

Sigarette e Simili

3.289 Kg 77.098,47

77.205.231,75

7,34%

Medicine 407.642 Unità 4.577.893,61 5.334.736,46 0,51% 13 1 5.315,56 2.414 Kg 751.527,29

4.182.785 Unità 7.423.657,04 7.527.946,00 0,72% 12.690 Kg 103.049,71

Registrati

242 Pacchetto 1.239,25 191.808 Kg 2.662.457,66 17.249.909,19 1,64% 81 Pacchetto 1.762,93

Media per registrazione (CD, DVD) Non

registrati 16.168.109 Unità 14.585.688,60

Occhiali da sole 17.060 Kg 3.612.065,30 72.908.740,71 6,94% 8.110.508 Unità 14.585.688,60 Orologi 2.222.118 Unità 19.764.742,97 20.013.643,05 1,90% 6.181 Kg 248.900,08 Totale dei principali generi passibili di pirateria e contraffazione 295.953.047,99 28,16% Totale delle merci confiscate 1.051.141.004,78 100,00%

La Repubblica Popolare della Cina è stata il principale paese di origine delle merci confiscate nel 2007, seguita da Stati Uniti, India e Paraguai. Le confische con origine in Brasile si riferiscono a veicoli che trasportavano merci sviate e contrabbandate e macchine caccia-nicchie. Il seguente grafico rappresenta le principali origini dei prodotti confiscati. Merci confiscate nel 2007 Provenienza

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Giappone - 0,69%

Formosa (Taiwan) - 0,67%

Repubblica della Corea - 0,67%

Messico - 0,73%

Germania - 0,77%

Francia - 0,77%

Italia - 0,97%

Paraguai - 1,91%

India - 2,06%

Stati Unit i - 3,28%

Brasile - 4,17%

Repubblica della Cina - 25,41%

Altri paesi (includendo origine

sconosciuta) - 57,90%

Nel 2007 c’è anche stato un record nella destinazione delle merci confiscate, per un totale di R$ 713 miliardi e 584 mila, con elevazione di 34,12% rispetto all’anno precedente. 4. Risultati di confische dell’Agenzia delle Entrate del Brasile nel 2008 L’Agenzia delle Entrate ha realizzato 2.070 operazioni di repressione durante il 2008, con una diminuzione di 8,77% rispetto all’anno precedente. Sono stati generati 72.523 processi di confische di merci, risultando in R$ 1.043.064.322,68. Due fattori hanno influenzato il risultato: la maggiore complessità delle operazioni scatenate e lo sciopero dei servitori pubblici federali nel primo semestre dell’anno. Il seguente grafico dimostra le principali merci confiscate nel 2008: Merci Confiscate nel 2008 Principali Generi

Media registrati - 0,50%

Media non registrati - 0,54%

Bibite - 0,70%

Giocattoli - 1,90%

Orologi - 1,93%

Occhiali da Sole - 3,58%

Informatica - 4,57%

Elettro-elettronici - 5,03%

Scarpe - 6,22%

Sigarette - 6,35%

Macchine di giochi d'azzardo - 6,76%

Veicoli - 8,18%

Altri - 47,47%

Nel 2008 sono state realizzate operazioni nazionali sincronizzate per trattenere il traffico di merci irregolari tramite invii postali (Operazione Leone Espresso III),

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trasporto di carichi terrestri (Operazione Conoscenza II), entrata irregolare di merci dal confine a sud e sudest brasiliano (Operazione Confini), orologi con irregolarità fiscali commercializzati in negozi e gioiellerie di lusso (Operazione Polso Forte II), shopping center popolari e deposito clandestino di merci a San Paolo (Anúbis), shopping center popolari a Manaus, Recife, Salvador, Piracicaba e Foz do Iguaçu (Operazione Baracche) e nel commercio popolare e shopping center di Fortaleza (Operazione Nota Legale). Sono anche state realizzate operazioni su strade, coinvolgendo unità della RFB di vari stati, come l’operazione nella regione di Foz do Iguaçu (Operazione Confine Blindato), contribuendo affinché il numero di veicoli (moto, automobili, autobus e camion) confiscati nel 2008 mentre trasportavano merci clandestine raggiungesse le 4.021 unità. La RFB ha confiscato 22.084 slot machines. 26% della merce confiscata è elencata tra i generi passibili di contenere pirateria e contraffazione, in conformità con la seguente tabella: Confische realizzate nel 2008 Descrizione Quantità Unità di

misura Importo (R$)

Totali (R$) % Totale merci

confiscate 427.521 Bottiglia 2.712.973,12 76 Kg 135,7 18.864 1 148.794,04

Bibite

Alcoliche

814.658 Unità 4.072.946,52

6.934.849,38

0,66%

2.784.028 Unità 11.706.175,48 Giocattoli 945.645 Kg 8.117.776,98

19.823.952,46 1,90%

2.290.508 Unità 15.858.996,99 Borse e Accessori 13.121 Kg 169.411,09

16.028.408,08 1,54%

18.029.509 Unità 3.565.166,92 Penne stilografiche e matite

33.378 Kg 3.175.519,66

6.740.686,58 0,65%

167 Kg 3.401,30 Scarpe Sportive 264.136 Unità 19.065.741,35

19.069.142,65 1,83%

399 Kg 11.865,08 Sigarette e Simili 112.107.983 Pacchetto 66.170.719,65

66.182.584,73 6,35%

411.539 Unità 3.066.559,94 20 1 1.274,45

Medicine

19.615 Kg 1.735.128,74

4.802.963,13

0,46%

1.118.785 Unità 5.062.844,98 Registrati 3.410 Kg 119.415,30

5.182.260,28 0,50%

134.739 Kg 3.974.963,21

Media per registrazione (CD, DVD)

Non Registrati 8.232.268 Unità 1.668.092,89

5.643.056,10 0,54%

Occhiali da sole 4.648.568 Unità 37.322.338,58 37.322.338,58 3,58% 70 Kg 2.065,85 Profumi 299.990 Unità 7.682.507,69

7.684.573,54 0,74%

2.224.275 Unità 19.138.785,03 Orologi 30.934 Kg 982.047,42

20.120.832,45 1,93%

596.571 Kg 9.197.699,00 10.562.443 Unità 46.257.855,11 30.169 Unità 537.841,52

Vestiti

138.920 M 282.651,62

55.455.554,11

5,32%

Totale dei principali generi passibili di pirateria e contraffazione 270.991.202,07 25,98% Totale delle merci confiscate 1.043.064.322,68 100,00%

La Repubblica Popolare della Cina è stata il principale paese di origine delle merci confiscate nel 2008, seguita da Stati Uniti, Paraguai e Italia. Le confische con origine in Brasile si riferiscono a veicoli che trasportavano merci sviate e contrabbandate e slot machines. Il seguente grafico rappresenta le principali origini dei prodotti confiscati.

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Merci Confiscate nel 2008 Principali origini

Afganistan - 1,15%

Italia - 1,85%

Paraguai - 1,90%

Stati Uniti - 4,02%

Brasile - 13,24%

Cina, Repubblica Popolare -

20,85%

Altri paesi (includendo origine

sconosciuta) - 56,99%

Nel 2008 c’è anche stato un record nella destinazione di merci confiscate, per un totale di R$ 830.054.245,15, con un aumento del 16,32% rispetto all’anno precedente.

Osmar Expedito Madeira Junior Coordinatore del Coordinamento di Repressione e Vigilanza – RFB

Consigliere Titolare dell’Agenzia delle Entrate del Brasile

Jorge Luiz Alves Caetano Coordinatore-Generale Sostituto del Coordinamento Generale di Ricerca e

Ispezione – RFB Consigliere Supplente dell’Agenzia delle Entrate del Brasile

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5.2 Il servizio di intelligence per risultato L’azione del Dipartimento di Polizia Federale L’organo con attribuzioni costituzionali, la Polizia Federale (DPF) integra il sistema di sicurezza pubblica del Brasile, agendo in sintonia con gli altri agenti settoriali: Polizia Stradale Federale, Polizia Ferroviaria Federale, Polizia Civile, Polizia Militare e Corpo Pompieri. La Polizia Federale ha le sue attribuzioni definite dalla Costituzione Federale. Secondo l’articolo 144, l’istituzione deve: “Art. 144. La sicurezza pubblica, dovere dello Stato, diritto e responsabilità di tutti, è esercitata per la preservazione dell’Ordine Pubblico e dell’incolumità delle persone e del patrimonio, tramite i seguenti organi: § 1º. La Polizia Federale, istituita da una legge come organo permanente, organizzato e mantenuto dallo Stato e strutturato in carriera, si destina a: I – verificare le infrazioni penali contro l’ordine politico e sociale o in detrimento di beni, servizi e interessi dello Stato o dei suoi enti autarchici ed aziende pubbliche, così come altre infrazioni la cui pratica possa avere una ripercussione uniforme, in conformità con le disposizioni della legge; II – prevenire e reprimere il traffico illecito di stupefacenti e droghe simili, il contrabbando e lo svio, senza pregiudizio dell’azione governativa di altri organi pubblici nelle rispettive aree di competenza; III – eseguire le funzioni di polizia marittima, aeroportuale e di confini; IV – eseguire, con esclusività, le funzioni di polizia giudiziaria dello Stato.” La distribuzione di competenze tra i vari organi di sicurezza pubblica del paese è una decorrenza del sistema di check and balances, tramite cui si evita la concentrazione del potere in un unico ente della Repubblica. Questa decentralizzazione di responsabilità ed attribuzioni configura rispetto ai valori democratici, visto che, oltre ad assicurare indipendenza affinché ogni organo svolga attività nelle loro rispettive aree di competenza, permette anche una fiscalizzazione reciproca. Il rispetto verso la Costituzione è il filo conduttore dell’azione di ognuno di questi organi dello Stato. Il rispetto verso le norme costituzionali è, quindi, il principio di base che direziona il lavoro della Polizia Federale. Risorse Umane e Organizzazione Il DPF è presente in tutto il territorio nazionale. Conta con una Superintendenza Regionale in ogni Stato della Federazione e con diversi distretti localizzati nelle

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principali città. Per portare avanti la sua missione, l’istituzione possiede attualmente un team dipendenti formato da 12 mila poliziotti. Il grafico che segue permette di visualizzare l’organizzazione della Polizia Federale in tutto il Brasile, oltre a sottolineare la sua azione nelle aree di confine, una sfida di grandi proporzioni, a causa dell’enorme estensione territoriale del paese. [grafico con foto del Brasile] [Sede del DPF, Distretti 95, Distretti Speciali 15, Superintendenze 27, Punti temporanei 16, Punti permanenti 1] La Polizia Federale centralizza e coordina le operazioni nel territorio nazionale a partire dalla sua sede, a Brasilia (DF). Il comando di repressione al contrabbando, allo svio e alla pirateria, ad esempio, è sotto la responsabilità del Coordinamento-Generale della Polizia Governativa (CGPFAZ), organo vincolato alla Direzione-Esecutiva, che a sua volta, è direttamente collegato alla Direzione-Generale. Direzione-Esecutiva DIREX

Nell’ambito delle Unità La gestione delle attività della Polizia Federale è di responsabilità dei suoi organi centrali, che garantiscono l’adattamento delle risorse umane e materiali disponibili alle necessità operative e alla ricerca di risultati effettivi per il lavoro. L’azione repressiva, propriamente detta, resta a carico delle unità decentralizzate del DPF. Con base in questo equilibrio di responsabilità ed attribuzioni, la Polizia Federale studia la creazione di un’unità esclusiva per la lotta al contrabbando, allo svio e

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alla pirateria. Si tratta della Divisione di Repressione al Contrabbando, Svio e Pirateria (DCOP), i cui servizi saranno subordinati direttamente alla CGPFAZ. La creazione di una nuova istanza serve per perfezionare l’attività del DPF in questo segmento, come anche per centralizzare e standardizzare i rapporti istituzionali con altri enti pubblici. Lotta alla Criminalità La Polizia Federale ha, negli ultimi anni, intensificato la lotta alla criminalità organizzata. Tramite azioni di intelligence, smantella un significativo numero di bande, organizzazioni che se ne approfittano delle debolezze del sistema, soprattutto della macchina pubblica. Il DPF, ad esempio, realizza operazioni puntuali di inibizione all’occorrenza di crimini contro gli interessi dello Stato, in modo da minimizzare i pregiudizi provocati. Uno dei meccanismi utilizzati è quello dell’aumento dell’evoluzione patrimoniale illecita, per un futuro risarcimento. Con una serie di risultati positivi già raggiunti, questa modalità di lavoro è il risultato della stessa essenza dell’attività poliziesca, che è quella di combattere la criminalità nella sua origine e non prendersi solo cura degli effetti. Per fare ciò, la Polizia Federale sta effettuando un’attività in collaborazione con vari organi pubblici, scambiando informazioni di intelligence e promuovendo operazioni più ampie con l’obiettivo di sradicare le organizzazioni criminali. Nell’area di protezione della proprietà intellettuale, il comportamento della polizia è identico. La Polizia Federale partecipa attivamente, ad esempio, del Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria e Delitti contro la Proprietà Intellettuale (CNCP), contribuendo all’elaborazione, lo sviluppo e l’esecuzione dei progetti. Contrabbando, Svio e Pirateria La lotta alla produzione e commercializzazione di articoli pirata richiede un lavoro intenso da parte della Polizia Federale. La rilevanza del tema per il Brasile ed il conosciuto vincolo della pirateria con il contrabbando, visto che molte merci hanno origine all’estero, fanno in modo che il DPF dedichi un’attenzione speciale all’affronto del problema, combattendo le bande che portano questi prodotti per la commercializzazione nel paese. Un’altra priorità è la ricerca della conoscenza dell’estensione del problema nella vita brasiliana. Nel 2008, il Coordinamento-Generale della Polizia Governativa (CGPFAZ) ha realizzato vari studi di georiferimento a partire da informazioni archiviate nei database della Polizia Federale. L’impegno del DPF è stato tradotto nell’aumento del numero di casi polizieschi instaurati, come si può vedere nella seguente tabella:

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Casi Instaurati Anno Numero di casi sul contrabbando, svio e pirateria 2005 6.186 2006 6.930 2007 8.698 2008 10.864 Analisi di livello nazionale rivelano che la regione sudest è quella di maggiore concentrazione di casi di contrabbando. Dei sei stati con maggiore incidenza di casi su crimini di questa natura, due sono della regione sudest, tre sono della regione sud e uno della regione centro-ovest, come si può verificare nella seguente tabella: Distribuzione per Stato

Stato 2005 2006 2007 2008 PR 1251 1482 2924 4786 SP 2191 1799 2271 2769 RS 491 606 1091 835 MG 621 839 704 597 MS 344 283 353 568 SC 225 326 373 400 Queste informazioni si sono rivelate di grande importanza per la progettazione delle azioni della CGPFAZ. L’intenso lavoro della Polizia Federale nella lotta ai prodotti pirata ha causato lo sviluppo di varie operazioni repressive. La seguente tabella presenta i nomi delle operazioni realizzate, le regioni colpite ed i prodotti che hanno dato origine alle iniziative. Principali operazioni realizzate Nome dell’operazione Regione Oggetto Boas Vindas III Roraima Medicinali falsi Placebo II Minas Gerais Medicinali falsi Fronteira Sul Paraná Prodotti pirata Miami Paraná Prodotti pirata E-Commerce II Vari Stati Prodotti pirata su internet Play Back Santa Catarina Prodotti pirata Mercador I San Paolo Prodotti pirata Trânsito livre Regione sud Sigarette di contrabbando Fronteira Oeste Paraná Contrabbando Rei Arthur Rio Grande do Sul Contrabbando A titolo illustrativo, presentiamo di seguito alcune foto risultanti dall’operazione E-Commerce II, realizzata nel 2008, simultaneamente in vari Stati brasiliani. Tramite queste, si possono vedere prodotti che sono stati confiscati durante l’azione poliziesca. L’obiettivo dell’operazione è stato di disarticolare

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organizzazioni che commercializzavano tramite internet una serie di prodotti pirata, soprattutto media elettronici. I prodotti esibiti nelle foto che seguono, erano pronti per essere inviati ai clienti dei criminali tramite il servizio postale. [Foto] Vale la pena sottolineare un’altra operazione piuttosto importante realizzata dalla Polizia Federale nel 2008, in collaborazione con l’Interpol. Si tratta dell’Operazione Júpiter IV, centralizzata nella lotta alla pirateria. I principali risultati di questa azione poliziesca sono descritti di seguito: Performance della Polizia Federale Casi Instaurati Luglio a Settembre 2008 (totale) 2316 Arresti Luglio a Settembre 2008 (totale) 144 Operazioni Deflagrate Luglio a Settembre 2008 (totale) 40 Merci Confiscate

Tipo Totale Sigarette R$ 9.086.200,00 Camion / Autobus R$ 2.000.000,00 Automobili R$ 825.000,00 Elettronici R$ 500.000,00 CD / DVD R$ 400.000,00 Pneumatici R$ 377.600,00 Agrotossici R$ 50.000,00 Totale R$ 13.239.000,00 Prospettive Cercando di migliorare l’analisi dei dati per la progettazione strategica, come la mappatura di rotte di contrabbando, svio e pirateria, la CGPFAZ sta lavorando nell’elaborazione di un database intelligente. Questo sistema dovrà essere alimentato da tutte le unità della Polizia Federale coinvolte nella lotta a questi illeciti criminali. Tramite queste informazioni e tramite l’incrocio dei dati con altri enti di sicurezza, l’istituzione avrà, ad esempio, migliori condizioni per mappare, in una maniera dinamica ed agile, le rotte di contrabbando esistenti nel paese.

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Il risultato di questo lavoro sarà essenziale per una efficace lotta alle organizzazioni criminali. La seguente rappresentazione mette in evidenza un quadro del futuro sistema: [Le azioni realizzate nel primo semestre del 2008] Considerazioni Finali I risultati raggiunti finora da parte della Polizia Federale nella lotta alla pirateria sono stati piuttosto positivi. Lo stesso può essere detto per quanto riguarda la partecipazione dell’organo nelle discussioni promosse dal CNCP. È intenzione del DPF continuare il suo lavoro ed incentivare la formazione di nuove collaborazioni con istituzioni vincolate al consiglio. L’obiettivo finale è quello di avanzare nello sforzo di sradicamento di un’attività criminale che causa così tanto male al Brasile.

William Marcel Murad Delegato della Polizia Federale del Coordinamento Generale della Polizia

Governativa – DPF Consigliere Titolare del Dipartimento della Polizia Federale

Josemauro Pinto Nunes

Delegato della Polizia Federale del Coordinamento Generale della Polizia Governativa – DPF

Consigliere Supplente del Dipartimento della Polizia Federale

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5.3 Accerchiamento capillare della criminalità L’azione della Polizia Stradale Federale Creata nel 1928, ente responsabile per il controllo ostensivo delle strade federali con azione in tutto il territorio nazionale, la PRF, la cui competenza originale si riferiva prioritariamente alla sicurezza nel traffico, ha avuto i suoi compiti espansi a partire dalla sua inclusione nel capitolo di Sicurezza Pubblica nel testo costituzionale del 1988, passando a lavorare direttamente nelle azioni di lotta contro la criminalità nell’ambito della sua circoscrizione (strade federali), culminando nel 2003 con la creazione della Divisione di Lotta al Crimine (DCC). L’ente promuove azioni di pubblica sicurezza basati su tre pilastri principali: la fiscalizzazione, il controllo da parte della polizia e le assistenze. Di fronte all’attuale congiuntura della pubblica sicurezza e della sollecitazione di vari enti del governo federale, la Polizia Stradale Federale sta agendo in maniera integrata in attività che vanno oltre ai limiti della sua competenza, a sostegno delle sollecitazioni di varie nature, componendo forze-scopi, consigli, comitati, GT’s ed effettuando accordi. Caratteristiche marcanti dell’istituzione sono la sua capillarità ed il suo inserimento sociale. La PRF è distribuita in tutto il paese, in 576 punti fissi, essendo uno di questi l’Organo Centrale (DPRF); 26 Sovrintendenze Regionali (SRPRF), 151 Distretti di Polizia Stradale Federale (subordinati alle SRPRF’s); e 398 rispettivi posti mobili e, integrati, coprono intorno a 68 mila chilometri di strade statali e federali. L’effettivo attuale dell’ente è di circa 9.600 poliziotti, considerando che il quadro completo della PRF è stato di recente allargato a 13.098 poliziotti. Nonostante ostenti la divisa, la Polizia Stradale Federale non è un’istituzione militare e, come vantaggi strategici che potenziano la sua azione sottolineiamo: - Azione in tutto il territorio nazionale: l’ente è presente in tutti gli stati e nel

distretto federale, controllando più di 68 mila chilometri di strade, coprendo 3.502 municipi, promuovendo la presenza capillare nei principali corridoi di traffico del paese;

- Catena gerarchica orizzontale: nonostante abbia un organigramma basato sul modello tradizionale, ossia, verticalizzato, in pratica, la gestione dell’ente presenta attributi più moderni, dove i tre livelli di gerarchia (superiore, intermedia ed inferiore) sono coinvolti in concomitanza alle tre istanze di presa di decisione (strategica, tattica ed operativa), trasformando in benefici affinché gli obiettivi vengano raggiunti;

- Livelli gerarchici ridotti: la catena di comando della Polizia Stradale Federale è piuttosto ridotta, riassumendosi a soltanto tre livelli, ossia: la Direzione-Generale, a livello federale; o Sovrintendenti a livello statale; e i Capi dei Distretti, a livello locale, promuovendo l’avvicinamento tra il “pavimento” ed il “soffitto” della struttura di gestione organizzativa, dando agilità e flessibilità all’ente, cosa che favorisce l’esecuzione delle più svariate missioni;

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- Azione standard: la Polizia Stradale Federale possiede uno standard d’azione per l’esecuzione delle sue funzioni. Per promuovere questa condizione, l’ente dispone di cinque Centri di Formazione, situati negli Stati di Rio de Janeiro, San Paolo, Rio Grande do Sul, Mato Grosso do Sul e Ceará, con capacità per formare o abilitare 600 poliziotti simultaneamente.

- Capacità di mobilizzazione: dispone di una buona capacità di mobilizzare l’effettivo per lavorare in operazioni nelle più svariate parti del paese, decorrente anche dalla “leggerezza” della sua struttura operativa.

- Protezione legale per lavorare ostensivamente in qualunque parte del territorio nazionale (nell’ambito della sua circoscrizione): essendo un organo formato da una struttura del governo federale, la Polizia Stradale può agire sulle strade della sua circoscrizione, utilizzando il personale di qualunque unità federativa, indipendentemente dal numero originale del poliziotto, senza causare dubbi sulla legalità delle azioni;

- Organo integrante del SISBIN: il Decreto nr. 4.376/02 ha riconosciuto il Dipartimento della Polizia Stradale Federale come istituzione integrante del Sistema Brasiliano dell’Intelligence. Questa disposizione legale ha permesso che l’organo strutturasse la sua propria area di intelligence, fatto che ha promosso un miglioramento accentuato dei risultati operazionali;

- Immagine positiva dell’organo in ragione della sua missione: nel soccorrere una vittima di incidente stradale, nell’assistere una famiglia in difficoltà in una strada vulnerabile, nell’evitare un incidente imminente, nell’educare il cittadino al traffico, il poliziotto si rapporta con la società, portando avanti la sua missione di “proteggere vite”. In questo modo, si promuove un’immagine positiva della corporazione, poiché questo rapporto crea un vincolo che identifica l’organo come un’istituzione che cerca di rispondere queste necessità. In questo senso, le azioni di lotta alla criminalità realizzate dall’organo soffrono anche un riflesso di quest’immagine, guadagnandosi la credibilità ed il supporto delle comunità.

Mettiamo ancora in evidenza la logistica operazionale differenziata della PRF, che, per portare avanti i suoi vari compiti, conta con una struttura diversificata, ossia: - Operazioni Aeree – dispone di 11 elicotteri e un aereo, che vengono utilizzati

a supporto del controllo ostensivo, in azioni di lotta alla criminalità e nella disciplina del traffico, come anche in soccorsi aero-medici, agendo con il supporto del SAMU, per forza dell’accordo.

- Sistemi di Comunicazioni ed Informazioni – le unità che compongono l’organo possiedono sistemi di telecomunicazioni che rendono possibile la trasmissione di informazioni via radio tra i punti di fiscalizzazione e le auto di controllo con copertura in quasi tutto il territorio nazionale. Dispongono ancora di un accesso a vari sistemi informatizzati che funzionano su rete, che proporzionano agilità e qualità al servizio. Come esempio, citiamo: BR-Brasile, progettato per gestire tutte le informazioni decorrenti dalle attività finali della corporazione (attualmente funziona solamente nel modulo di incidenti stradali); il SISTEMA ALERTA che gestisce le informazioni relative al furto di veicoli in tutto il territorio nazionale; oltre ai sistemi Renavam, Infoseg, Renach Serpro, tra altri.

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- Rapporti operativi online – La PRF, tramite le sue Centrali di Informazioni Operative (CIOP’s), stabilite in tutte le sovrintendenze, producono documentazione in diretta di tutte le occorrenze e fenomeni d’interesse dell’istituzione, essendo tutti i dati compilati elettronicamente dal Nucleo di Informazioni Operative (Niunfo), a Brasilia, essendo possibile verificare tutti i casi in corso, la quantità di confische, incidenti, vittime, insomma, qualunque indicatore di interesse di chi le consulta.

- Attrezzature specifiche di fiscalizzazione (test alcolimetro, etilometro, radar, coni, segnaletica, ecc.) e veicoli speciali (confisca di animali, soccorso di vittime di incidenti stradali, carro-attrezzi e punti mobili), oltre alle macchine che fanno i controlli ostensivamente sulle strade.

- Attività cinotecnica – per la lotta al traffico di droghe, la Polizia Federale Stradale ha ancora tre cani poliziotti e canili localizzati in regioni strategiche, dove la necessità di questo tipo di servizio è maggiore.

- Raggruppamenti di interventi in Disordini Civili – poliziotti con formazione ed attrezzature specifiche per agire in manifestazioni e blocchi, per garantire l’ordine e la fluidità del traffico.

L’aumento del volume di confische da parte dell’organo negli ultimi anni è dovuto a vari fattori, tra i quali sottolineiamo: - L’entrata in servizio nell’istituzione di 3 mila poliziotti del concorso del 2004; - Creazione della Divisione di Lotta al Crimine nell’ambito del Coordinamento

Generale di Operazioni (CGO); - Trasformazione dell’Assistenza dell’Intelligence in Coordinamento

dell’Intelligence (COINT), con Nuclei di Intelligence replicati in tutte le SRPRF’s;

- Formazione continua degli agenti; - Integrazione con altri organi d’affronto; - Azione dell’attività correttiva; - Ristrutturazione dei Nuclei di Operazioni Speciali (NOE’s) nelle regionali. Attualmente, il numero di attività sviluppate dalla Polizia Stradale Federale nell’affronto della criminalità si sta allargando sempre di più. L’organo sta effettuando azioni di interesse del governo federale che includono, ad esempio, il problema dello sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti, del traffico di esseri umani, del lavoro in condizioni analoghe alla schiavitù, dei crimini ambientali, della pirateria, delle attività in riserve indigene, dell’espropriazione e reintegrazione di aree rurali, tra altri. Oltre a ciò, è anche stato richiesto all’organo, da parte del Potere Giudiziario e del Pubblico Ministero, di realizzare azioni repressive a vari crimini, coinvolgendo tra l’altro l’esecuzione dei mandati giudiziali. Le sue competenze sono definite dalla Costituzione del Cittadino, sull’articolo 144, legge no. 9503/97 (Codice del Traffico Brasiliano), dal Decreto no. 1655, del 3 ottobre 1995, e dal suo regime interno, approvato dal Decreto Ministeriale no. 1.375, del 2 agosto 2007. Fino alla pubblicazione della legge no. 8.028, del 12 aprile 1990, inserita l’istituzione nella struttura del Ministero della Giustizia,

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la PRF era subordinata all’antico Dipartimento Nazionale di Strade Maestre, oggi DNIT. Essendo il modale stradale il principale strumento nel trasporto di merci e passeggeri, la PRF si è specializzata in numerose attività di repressione e prevenzione al crimine, molte volte in conformità con la peculiarità di ogni regione. Ad esempio, nelle regioni di confine, viene evidenziata la lotta al contrabbando, svio e traffico di droghe, con l’aiuto di tecniche avanzate di controllo. Nella regione nord, il lavoro dell’istituzione nell’affronto della criminalità si caratterizza dalla preservazione dell’ambiente, controllando il trasporto di risorse naturali illegali, e dal recupero di lavoratori nella condizione analoga a quella della schiavitù. Già nel nordest, oltre al fatto che il traffico è di esseri umani e di lavoro schiavo, le attività dei poliziotti stradali federali si evidenziano nella lotta alla piantagione di marijuana e allo sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti. E, in tutte le regioni, vi è un intenso lavoro contro i furti ai trasporti interstatali di passeggeri, furti e adulterazione di veicoli. Seguendo questa vocazione di affronto del crimine, la vecchia “Polizia delle Strade” non si restringe più soltanto alle strade federali. Recentemente, una serie di operazioni con altri organi come Ibama, Agenzia delle Entrate, Polizia Federale, Ministeri Pubblici, Ministero del Lavoro e Occupazione, tra tanti altri, rafforzano la nuova posizione della corporazione di agire come Polizia Ostensiva dello Stato. All’interno della corporazione, resta a carico della Divisione di Lotta al Crimine (DCC), situata a Brasilia, e dei Nuclei di Operazioni Speciali (NOE), uno in ogni regionale, il coordinamento ed esecuzione di tali operazioni. Vediamo di seguito i risultati degli ultimi anni: Risultati 2008

Azione 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Hascisc (un.) 1 88 52.553 66.603 114.495 157.674 Cocaina (kg) 503,27 973,04 2.210,44 3.105,40 4.241,89 3.584,91 Crack (kg) 0,00 0,00 46,30 182,20 295,45 511,05 Marijuana (ton.) 33,04 36,26 232,70 46,63 43,92 72,56 Piede di marijuana (un.) 0 0 0 263.459 252.300 1.749.767 CD/DVD (un.) 568.614 451.429 2.055.231 7.526.548 5.812.365 7.267.284 Sigarette (pct.) 872.780 773.149 1.371.999 2.752.599 3.370.815 1.718.310 Combustibili (l.) 0 0 93.399 181.402 264.185 128.295 Informatica (un.) 37.712 48.304 93.399 129.163 122.904 85.585 Elettronici (un.) 71.532 57.165 160.718 273.335 334.149 228.571 Medicinali (un.) 0 0 120.212 310.320 322.601 496.663 Bibite (l.) 26.984 12.711 32.843 168.618 169.398 100.715 Munizioni (un.) 80.387 80.335 94.576 117.204 90.317 66.216 Arme (un.) 1.591 967 1.128 1.476 1.534 1.469 Carbone (m3) 0 0 7.424 21.731 26.467 16.367 Legno (m3) 0 0 508.016 295.083 99.167 78.389 Animali Silvestri (un.) 0 0 7.910 14.051 11.124 9.789 Lav. Liberato (un.) 0 0 309 662 533 906 Veic. Recuperati (un.) 3.295 3.289 3.368 3.591 3.644 3.451

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Infrazioni minori (un.) 0 0 432 929 1237 1.411 Confiscati (un.) 0 3 14.463 19.440 23.716 26.579 Carica recuperata (accad.) 215 148 336 132 138 114

Quindi, il lavoro dell’istituzione non si limita soltanto all’affronto dei crimini. La PRF è l’unica istituzione poliziesca che possiede l’attributo esclusivo per l’applicazione del Codice di Traffico Brasiliano (Legge 9.503/97). Il controllo del traffico nella Polizia Stradale Federale è moderno e civile. Tramite un nuovo sistema di fiscalizzazione, intitolato Cedola Elettronica, i poliziotti dispongono di un database online con informazioni aggiornate in diretta su qualunque persona, infrazioni commesse, storico del conducente e del veicolo. Oltre a queste attrezzature, la corporazione possiede moderni radar di velocità, etilometri (vecchi test alcolimetro) e altri meccanismi. L’obiettivo principale di tutto questo sforzo è la prevenzione degli incidenti, salvando migliaia di vite ogni anno. Recentemente, tramite la Legge 11.705/2008, la PRF è rimasta incaricata di fiscalizzare anche gli stabilimenti commerciali che danno accesso alle vie rurali federali, in modo da limitare la vendita di bibite alcoliche, e diminuire quindi gli incidenti di traffico causati da tale consumo imprudente. La Polizia Stradale Federale possiede ancora in alcuni Stati un accordo con il SAMU e mette a disposizione alcune auto ed aeronavi per soccorrere vittime di incidenti. Poliziotti formati in soccorso di urgenza ed emergenza lavorano con medici ed infermieri. In altri Stati, la PRF ha un accordo con il Corpo dei Pompieri e con questo fa un servizio di assistenza. Per il futuro, la PRF cerca di ampliare l’integrazione con altri settori. L’obiettivo è quello di ottimizzare la prevenzione e l’affronto della criminalità, aumentare progressivamente le risorse umane e materiali, investire in nuove tecnologie per migliorare l’assistenza all’utente dei servizi (soprattutto nella riduzione di incidenti) e promuovere la formazione continuata degli agenti, professionalizzando, sempre di più, i suoi quadri nel controllo-cittadino.

Hélio Cardoso Derenne Direttore-Generale del Dipartimento di Polizia Stradale Federale

Consigliere Titolare del DPRF

José Altair Gomes Benites Coordinatore-Generale di Operazioni del Dipartimento di Polizia Stradale

Federale Consigliere Supplente presso il DPRF

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Risultati Operativi (Pirateria):

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

2003 2004 2005 2006 2007 2008

Confiscati

Uni

0

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400000

2003 2004 2005 2006 2007 2008

Elettronici

Uni

0

50000

100000

150000

2003 2004 2005 2006 2007 2008

Informatica

Uni

0

500

1000

1500

2000

2003 2004 2005 2006 2007 2008

Armi

Uni

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0

50000

100000

150000

200000

2003 2004 2005 2006 2007 2008

Bibite

Uni

0

1000000

2000000

3000000

4000000

2003 2004 2005 2006 2007 2008

Sigarette

Uni

Nota : la leggera caduta delle confische nel 2008 rispetto al 2007 è dovuta all’aumento delle azioni congiunte con l’Agenzia delle Entrate, in cui i veicoli che conducono il contrabbando/svio sono sigillati e inviati all’Agenzia, restando pregiudicato il conteggio ed il rispettivo lancio.

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Capitolo 6 Iniziative Statali e Municipali La lotta alla pirateria in Brasile è diventata sempre più una politica di Stato piuttosto che di governo. Nei tre livelli statali – federale, statale e municipale – vengono portate avanti iniziative legislative, creazione di consigli, implementazione di distretti specializzati nella proprietà intellettuale, realizzazione di forze-compiti, ecc. Queste sono alcune delle molte azioni che proliferano nel paese, dedicate alla lotta alla pirateria. In questo senso, questa sezione apre uno spazio alla descrizione di due di queste esperienze, una in ambito statale e un’altra in ambito municipale. 6.1 A Rio, pionieri nella repressione alla criminalità Distretto di Repressione alla Criminalità contro la Proprietà Immateriale (DRCPIM) La pirateria è, senza ombra di dubbio, una questione di sicurezza pubblica e l’Interpol la considera già il crimine del secolo, essendo il suo collegamento con altre pratiche delittuose come crimine organizzato, evasione fiscale, lavaggio di denaro, corruzione, estorsione e evasione di denaro. Nominata dagli specialisti come un problema sociale e culturale del paese, la pirateria è vista come una delle principali strozzature dell’economia brasiliana. La vendita di prodotti falsificati è diventata una forma di sussistenza per molti brasiliani, ma i guadagni di questo commercio illegale sono per pochi. I pregiudizi invece sono di tutto il paese. Nello Stato di Rio de Janeiro, la creazione del Distretto di Repressione ai Crimini contro la Proprietà Immateriale, tramite il Decreto n. 33.535, del 07/07/03, si è costituita in un’iniziativa pioniera in questa questione in Brasile ed un punto fisso storico nella condotta delle politiche pubbliche in questo campo, essendo risultato del riconoscimento della necessità di dinamizzare le attività di polizia giudiziaria nella condotta di azioni repressive della lotta alla pirateria. In quell’opportunità, la costatazione della crescita esponenziale dell’offerta di prodotti falsificati, l’espansione opportunista dei mercati popolari e fiere libere, oltre alla pressione esercitata dai settori pregiudicati, hanno rappresentato l’indicazione politica della necessità di creazione di un’unità specializzata. Questo distretto specializzato possiede l’attributo privato per l’investigazione e repressione della falsificazione, distribuzione e commercializzazione di beni prodotti o riprodotti con la violazione del diritto d’autore, come anche per l’investigazione dei crimini descritti nelle leggi 9279/96 (Legge della Proprietà Industriale) e 9609/98 (Legge di Proprietà Intellettuale di Programma per il Computer).

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Nella sua attuale struttura, la DRCPIM conta con l’impegno di due delegati della polizia, il titolare ed il suo assistente, direttori dell’effettivo della polizia sotto la loro autorità e delle diversificate investigazioni scatenate. I 45 agenti che si trovano lì, sono distribuiti tra i seguenti settori: Settore di Amministrazione (SA) – Responsabile per la ricezione e protocollo di petizioni; dal Chiama-Denunce, con le denunce inviate dal MOV-RIO & SSP/RJ; e dal personale proveniente da altri distretti, come anche dal supporto amministrativo dell’unità e gestione del personale che si trova lì. Settore di Investigazione e Operazioni di Polizia (SIOP) – Formato da agenti che si occupano delle investigazioni preliminari e da gruppi che realizzano diligenze in tutta l’area di circoscrizione dello Stato, molto spesso accompagnati dai responsabili per l’esposizione e commercializzazione di prodotti contraffatti. Settore di Lavoro Notarile (SEC) – Responsabile per l’andamento dei casi polizieschi instaurati e della confisca e cautela di valori; Sezione di Intelligence Poliziesca (SIP), incaricata dell’operazione delle intercettazioni telefoniche autorizzate dal Potere Giudiziario, come anche di controllo di luoghi e persone fisiche e giuridiche investigate e del confronto di informazioni ottenute nei database disponibili. A cause delle varie attività amministrative coinvolte nel funzionamento di questo distretto, solamente un terzo del totale di agenti può essere destinato alle diligenze e operazioni esterne, contando pure questi con 11 macchine, ostensive e non caratterizzate, visibilmente diminuite a causa delle dimensioni dello Stato di Rio de Janeiro. Nonostante abbia ridotto il numero del personale, sin dalla sua creazione e, soprattutto, a partire dal 2007, la DRCPIM sta effettuando confische quasi giornaliere di articoli falsificati commercializzati nei centro popolari di commercio – bancarelle – e stabilimenti commerciali in tutto lo Stato. Essendo un’unità

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d’intelligence specializzata, dalle piccole proporzioni se comparata al problema da affrontare, cerchiamo sempre di più di concentrare i nostri sforzi e dirigere la il focus delle investigazioni per l’identificazione e la neutralizzazione di quelli che desiderano grandi profitti con l’attività criminale, e non soltanto per la qualifica degli elementi che appaiono sulle punte della catena diabolica della contraffazione. Effetto di questa mentalità è l’elevato numero di prigioni di proprietari di stabilimenti e box stabiliti e di manipolatori di autentici laboratori di prodotti pirata resi effettivi nel 2007, con il conseguente recupero di tutta l’attrezzatura destinata alla produzione e al condizionamento, come registratori, placche di controllo e stampanti. Nel 2007, sono stati instaurati 1.529 procedimenti di verifica e, nel 2008, sono state 1.629 investigazioni deflagrate. In termini di confisca di articoli contraffatti, i numeri sono spaventosi e denotano l’assurda quantità e diversità di prodotti falsificati disponibili nel commercio, sia quello stabilizzato che quello irregolare, come può essere osservato nei grafici che seguono. Nel periodo indicato, l’eventuale caduta del numero di prodotti recuperati riflette il fenomeno della diminuzione dell’attività criminale sulla tela, essendo stati i suoi mentori invitati a indietreggiare di fronte al lavoro di repressione sviluppato dalla DRCPIM. Totale di unità confiscate dalla DRCPIM

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

2007 2008

0 - Vestiti e

Accessori

20000 -

Scarpe

40000 -

Giocattoli e

Articoli per

Feste

Giochi e Software

320000

330000

340000

350000

360000

370000

380000

2007 2008

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Musiche e Film

1800000

1900000

2000000

2100000

2200000

2300000

2400000

2007 2008

Sono state anche realizzate operazioni di grande ripercussione sulla stampa locale e nazionale, come l’Operazione Coccodrillo, resa effettiva all’inizio del 2007 nel Mercato Popolare del Municipio di Campos e preceduta da diligenze investigative nel luogo. Praticamente tutti i poliziotti della DRCPIM sono stati messi in campo per tale operazione, accompagnata alla stessa maniera dai funzionari della APDIF, oggi sostituita dalla APCM, dando il risultato della maggiore confisca di media registrati nel paese: più di mezzo milione di copie contraffatte, tra CD e DVD di musiche, film e concerti. Durante l’azione della polizia, sono anche stati interdetti 14 laboratori, recuperando terminali di computer, matrici e materiali utilizzati nella produzione di copie pirata. L’operazione “Bico Seco” è iniziata nel 2007, ed ha portato alla prigione di elementi che agivano nella produzione, manipolazione e distribuzione di bibite alcoliche di qualità inferiore per simulare che si trattasse di bibite di qualità superiore, falsificando tra l’altro anche i bolli dell’Imposta su Prodotti Industrializzati (IPI). Gli stabilimenti commerciali che commercializzavano queste bibite, spesso situati in quartieri nobili e frequentati dall’alta società fluminense, sono ancora stati identificati ed investigati, cercando di verificare il coinvolgimento dei suoi rappresentanti nella sua acquisizione e posteriore vendita al consumatore finale. Alla fine delle investigazioni, è stato confermato l’indizio e la prigione di sette coinvolti e la confisca di materiale diversificato negli Stati di Paraná, San Paolo e Rio de Janeiro, per forza del rispetto di mandati di prigione e di ricerca e confisca emessi dall’autorità giudiziaria di fronte alla rappresentanza dell’autorità poliziesca. Un’altra investigazione poliziesca portata avanti nel 2007 in tale Distretto Specializzato che ha avuto grande ripercussione nella stampa nazionale è stata quella che ha portato alla raccolta di 30 mila DVD pirata del film Squadra d’Elite [Tropa de Elite] e all’identificazione delle persone coinvolte nella riproduzione clandestina dell’opera, quindi funzionari dell’azienda Drei Marc, che hanno avuto accesso all’opera durante il processo di sottotitolazione, nella fase di post-produzione. L’episodio ha colpito molto, essendo questo il primo caso di film brasiliano divenuto pirata prima della sua proiezione nelle sale cinematografiche del paese, essendo stata, una versione non finalizzata del primo lungometraggio fiction del regista José Padilha (autore del documentario Bus 174 [Ônibus 174])

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commercializzata nella forma di DVD pirata in vari punti di Rio de Janeiro più di due mesi prima del lancio commerciale del film, previsto per novembre del 2007. Nello stesso senso, all’inizio del 2008, è stato identificato l’autore della prima copia pirata dell’opera “Il mio nome non è Johnny” [Meu nome não è Johnny], regia di Mauro Lima, dopo sei giorni di investigazioni, in cui sono state deflagrate operazioni in vari mercati popolari dello Stato e agenti della polizia si sono infiltrati tra i commercianti e quelli ambulanti. Una volta identificato ed indiziato per la pratica del crimine di violazione del diritto d’autore e per l’apologia alla pratica di questo crimine, l’autore – commerciante del Mercato Popolare di São João dei Meriti – ha ammesso, nel distretto, che aveva copiato in una sala di cinema di uno shopping del Litorale fluminense il 12/01/08, e che aveva registrato la sua immagine alla fine, come incentivo alla pratica della pirateria. Il lavoro di repressione realizzato dal distretto di polizia ha provocato la diminuzione dell’attività criminale. Nel 2008, è iniziata l’Operazione Guarani, il cui scopo all’inizio era quello di identificare lo schema responsabile per l’ingresso e la fornitura di merci contraffatte nei principali mercati popolari e stabilimenti commerciali dello Stato di Rio de Janeiro. Siccome la mappatura dell’intelligence elaborato dalla SIP indicava che gran parte dei prodotti falsificati disponibili nel nostro Stato ha origine dalla Ciudad del Este, lì si sono diretti i nostri agenti, muniti di tutta l’attrezzatura tecnologica disponibile, in quattro opportunità, organizzando ancora nella vicina Foz do Iguaçu. Alla fine delle investigazioni, iniziate ancora nel 2007, è rimasta delineata la struttura dell’organizzazione criminale responsabile per l’acquisizione, trasporto e traffico di merci illegali di prodotti falsificati provenienti dal Paraguai, identificandosi sin dal fornitore degli stessi nella Ciudad del Este fino ai responsabili per il trasporto e la vendita in diversi stabilimenti commerciali e mercati popolari di questo Stato di Rio de Janeiro. Si è altrettanto verificato che alla pari della figura del “venditore ambulante” che si sposta regolarmente in Paraguai su un autobus turistico per prendere gli ordini dei clienti cariocas, oggi si contrattano aziende trasportatrici che si mettono a disposizione per fare il lungo percorso tramite il pagamento di una percentuale sulla merce trasportata, essendo l’ordine fatto tramite telefono o tramite MSN (Messenger – Microsoft) direttamente allo stabilimento paraguaio. Il giorno dell’inizio della suddetta operazione, sono stati arrestati 12 indiziati e confiscati materiali, prodotti da contraffazione e svio in 28 indirizzi residenziali e commerciali negli Stati di Paraná (nella città di Foz do Iguaçu), San Paolo e Rio de Janeiro. Nel 2008, è stata poi deflagrata l’Operazione Crimine.com, investigazione voltata al commercio illegale di programmi per il computer e giochi per il PC,

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Playstation II e X-Box 360 in supporto fisico di Digital Video Disc (DVD) o Compact Disc (CD), contraffatto tramite la rete mondiale di computer (internet), utilizzando i “venditori virtuali” dei loro indirizzi elettronici e tramite la creazione di profili di utenti (nicknames) in siti elettronici (websites) come il Mercado Livre (www.mercadolivre.com.br), Toda Oferta (www.todaoferta.com.br) e Que Barato (www.quebarato.com.br/classificados/need-fos-speed-pro-street). Nell’ipotesi in questione, si intravede la pirateria virtuale, che può essere intesa come la contraffazione di prodotti intellettuali (di software applicativi e giochi), utilizzando il mezzo DVD-ROM e CD-ROM, ignorando la necessaria autorizzazione dei titolari dei diritti d’autore e di quelli patrimoniali, essendo il mondo virtuale, la rete mondiale di computer, il canale con il quale si perfeziona la transazione commerciale, con chiaro obiettivo di guadagno. I pregiudizi decorrenti da questa attività criminale sono stupefacenti, poiché attingono, in maniera diretta, non soltanto l’autore dell’opera intellettuale, il suo produttore ed il distributore, ma anche il consumatore finale – visto che acquisisce un prodotto in un supporto che certamente non possiede neppure le condizioni tecniche imprescindibili per il consumo – e l’ente della Federazione competente per il pagamento dell’imposta che dovrebbe essere pagata, non essendo neppure a conoscenza delle attività sviluppate dai contraffattori. Senza dubbio, l’attività illecita sotto commento risulta soppressione di pagamento tributario, ossia, evasione fiscale. I contraffattori di programmi per il computer e di giochi (games) appartenenti a terzi afferiscono reddito con le loro attività illecite e, chiaramente, non le dichiarano. Intorno a questa attività si crea una vera “industria” informale, visto che, a dispetto del piccolo movimento finanziario alle estremità o “punte” di questa gigantesca nicchia o “mercato” illecito, in termini di economia della scala, il movimento di denaro è dantesco. Alla fine di questa investigazione, e dopo informazioni riunite con il decreto della rottura del sigillo bancario e di dati telefonici degli investigati, allora sollecitata dall’autorità della polizia al giudizio competente, sono stati identificati e presi elementi ancora confiscati in nove indirizzi residenziali e commerciali, un notevole volume di materiale falsificato che sarebbe stato commercializzato tramite internet. Le azioni messe in evidenza hanno rappresentato la materia-prima di qualità per titoli di giornali e si sono scatenate grazie soprattutto al silenzioso lavoro svolto dalla già menzionata Sezione dell’Intelligence. Difatti, è importante osservare che esistono quelle azioni di quelli dietro le quinte, che non ripercuotono nei media, ma che sono ugualmente importanti nel lavoro di repressione dei delitti coinvolti con la pirateria. Esempio di ciò è stato lo stabilimento, nel 2007, di un canale diretto di comunicazione con l’amministrazione comunale della città di Rio de Janeiro. D’altronde, molto spesso gli organi competenti delle prefetture locali concedevano autorizzazioni di commercio o di uso dello spazio pubblico (nel

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caso dei venditori ambulanti) per piccoli commercianti senza preoccuparsi con il tipo di prodotto che sarebbe stato venduto, e questa tendenza ha cominciato a invertirsi. In questo modo, di fronte alla confisca di merci contraffatte o con la violazione di diritto d’autore esposta in commercio ambulante su strada pubblica in cui l’espositore è identificato presso la prefettura della città di Rio de Janeiro, cosa che si verifica nei grandi centri di venditori ambulanti distribuiti in città, un rapporto è iniziato ad essere inviato al Coordinamento di Controllo Urbano, sollecitando i dati d’iscrizione dei responsabili del box indicato e suggerendo l’annullamento dell’autorizzazione all’uso di quello spazio. Per quanto riguarda invece il fatto che la confisca dell’articolo falsificato avvenga in stabilimenti commerciali, viene inviato un rapporto al Coordinamento di Licenze e Fiscalizzazione, cogitando la cassazione del permesso concesso in precedenza. In questo stesso senso, nella DRCPIM, cerchiamo di svolgere le nostre attività sempre in collaborazione con le associazioni e altri rappresentanti dei settori interessati, così come con gli organi pubblici vincolati, cercando di stringere i canali dei rapporti con tutti gli attori coinvolti nel processo repressivo. Cerchiamo inoltre di incentivare sempre la partecipazione della società, tra l’altro anche tramite il discorso informativo dei nostri agenti durante le operazioni della polizia e fomentando la denuncia direttamente presso il distretto o tramite i canali competenti, come il Chiama-Denuncia. L’intensificazione costante del lavoro del distretto di polizia sembra essere cresciuto nel volume di confische e quantità di arresti, riducendo statisticamente il commercio di prodotti contraffatti in aree critiche, come il Camelodromo di Uruguaiana, il Camelódromo di Campos dos Goytacazes e in molte fiere libere. Nonostante il crescente risultato ottenuto sin dalla creazione del DRCPIM, quasi integralmente decorrenti dalla dedicazione e dall’impegno degli instancabili servitori polizieschi impegnati, la sua struttura fisica e tecnologica non ha accompagnato la sua abissale evoluzione, e oggi figurano come veri ostacoli alla maggiore effettività, sottolineando, tra questi, la mancanza di spazio adeguato per le sue installazioni, visto comunque l’alto numero di materiale confiscato ogni giorno, la mancanza di periti ed il numero insufficiente di agenti che si trovano lì. La partnership con organi pubblici, associazioni ed enti settoriali sta dando un impulso alle attività sviluppate dalla DRCPIM. A luglio del 2003, la specializzata ha iniziato le sue attività nel quartiere di São Cristóvão, in uno spazio fisico provvisorio e condiviso con altre due unità specializzate e, ad agosto dello stesso anno, è stato installato un settore di criminalità nelle sue dipendenze, vincolato all’Istituto di Criminalità Carlos Éboli (ICCE).

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Lì, lavorano regolarmente soltanto due periti criminali, dove uno di loro svolge cumulativamente le sue attività in un altro distretto specializzato, situato nello stesso indirizzo, essendo responsabili per la realizzazione di esami di perizie negli articoli confiscati in operazioni poliziesche effettuate in tutto lo Stato di Rio de Janeiro, come anche la realizzazione di esami di luoghi in diligenze esterne, accompagnamento dei gruppi di strada in operazioni, confezione dei rispettivi rapporti e organizzazione di seminari e formazione del personale. Purtroppo, non c’è stata una pianificazione adeguata, non essendo stata prevista nella concezione del distretto la (vasta) quantità di materiale confiscato – che si accumula negli stretti corridoi dell’edificio – ed il frastorno che si sarebbe generato per la mancanza di un luogo adeguato per il suo immagazzinamento e posteriore sottomissione all’esame di perizia, fatto aggravato dalla mancanza di personale. Recentemente, la APCM si è degnata di coprire i costi della costruzione di un deposito di 50 m2 per la cautela dei vari beni confiscati, nell’area di parcheggio delle auto ufficiali, spazio oggi utilizzato da articoli falsificati confiscati. Difatti, di fronte all’urgente necessità di implementare un nuovo modello di trattamento repressivo alla pirateria a Rio de Janeiro, il distretto è stato istituito senza un aumento di spese nel preventivo dello Stato, con una struttura ristretta per quanto riguardano le risorse e molto precaria nelle installazioni, contando in quel momento con soltanto 15 agenti. Attrezzature, mobili, e la maggior parte dei beni colpiti presso la DRCPIM provengono da donazioni di aziende e rappresentanti di settore pertinenti, tempestivi alla sua creazione. L’unità è cresciuta ed è maturata con il successo delle azioni svolte la progressiva intensificazione della lotta alla falsificazione, contando attualmente con il triplo del personale dedicato rispetto alla sua creazione, cosa che è ancora lontana dal ragionevole ed è troppo poco rispetto al lavoro da fare, considerando che gli agenti devono coprire tutti i settori di turno dell’unità e lavorare in tutto lo Stato. Si sottolinea che fino alla presente data, il settore di criminalità non dispone ancora di terminali di computer propri, essendo utilizzati per la confezione degli innumerevoli rapporti, computer e periferiche confiscati dallo stesso distretto, in luoghi di contraffazione di CD e DVD. E questa non è un’esclusività del settore a cui si fa riferimento. Alla pari di tali questioni operative, attinenti alla stessa strutturazione della specializzata in questione, abbondano ancora le difficoltà che soppiantano la logistica del distretto e che compromettono l’effettiva lotta alla pirateria:

- La mancanza di supporto da parte del potere pubblico municipale, con l’insufficiente applicazione del potere della polizia amministrativa, che dovrebbe essere la prima linea di difesa della società, essendo (ancora) concesso l’uso dello spazio pubblico a commercianti di prodotti pirata.

- La mancanza di coinvolgimento del Potere Giudiziario nel tema, essendo ancora poche le condanne per la pratica dei delitti contro la proprietà intellettuale ed immateriale.

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- La sensazione di impunità, che porta alla banalizzazione del crimine, essendo Rio de Janeiro il terzo Stato in Brasile per numero di ripetizione di casistiche.

- L’accettabilità / compiacenza / tolleranza della comunità rispetto alla pirateria, essendoci stata addirittura all’inizio una resistenza da parte della società al dibattito sul tema.

- La mancanza di chiarezza della popolazione sui danni causati dalla pirateria.

- L’esistenza di poche iniziative educative per il consumo sostenibile. Le difficoltà evidenziate richiedono il miglioramento degli altri punti di lotta alla pirateria, ossia: quello educativo, che serve per informare alla società i rischi inerenti al consumo di prodotti pirata, essendo essenziale per il consolidamento di una politica consistente nell’affronto della pirateria; quello economico, il cui scopo è quello di rendere il prezzo dei prodotti originali più competitivi; e quello istituzionale, che cerca il dibattito sulla legislazione brasiliana sul tema della pirateria. Le politiche di sicurezza pubblica iniziate contro la pirateria stanno portando risultati positivi, dovendo essere oggetto di attento esame, ma la lotta è difficile e deve riunire sia gli organi pubblici incaricati della repressione e dell’elaborazione della legislazione punitiva, che l’iniziativa privata e la comunità. Di fatto, è necessario pensare che si ha solo da perdere con la pirateria. L’azione dei distretti sta chiamando l’attenzione di organi nazionali ed internazionali di lotta alla violazione della proprietà intellettuale. La direttrice amministrativa che viene implementata presso la DRCPIM, sta portando risultati piuttosto positivi, attirando la curiosità di organi nazionali ed internazionali dedicati alla lotta alla violazione della proprietà intellettuale, essendo stata l’unità inclusa in alcuni percorsi di visite. E non ci si potrebbe aspettare meno, soprattutto se consideriamo le precarie condizioni con cui viene svolto il lavoro. Credendo che i cambiamenti avverranno solamente con il coinvolgimento collettivo, progettiamo di mantenere e rafforzare i canali di rapporto con le diverse sfere del potere pubblico e stabilire delle partnership pubblico-private, in modo da ottimizzare gli sforzi svolti da tutti i settori coinvolti, cercando una soluzione per i problemi già citati. Nella evoluzione dei fatti, il grande progetto è quello di cercare l’inclusione dell’unità specializzata nel Programma Distretto Legale (PDL). Senza parametri di comparazione con il modello convenzionale di distretto, e l’esperienza più audace che si è già vista nell’area della sicurezza pubblica e rappresenta una vera rivoluzione nella struttura, che coinvolge sin dalla divisione di spazio fisico fino alle diverse routine amministrative.

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Il Programma Distretto Legale, elogiato dal Rapporto della ONU/2001 e meritante il certificato ISO 9000, ha l’obiettivo di aumentare la produttività e la qualità dei servizi polizieschi, tramite l’uso della tecnologia, della formazione permanente di agenti e della ristrutturazione dei processi di lavoro, rappresentando un salto di qualità per il lavoro effettuato. La difficoltà sta nel costo dell’implementazione del progetto, che coinvolge l’adattamento dello spazio fisico e l’acquisizione di attrezzature di punta.

Andrea Nunes da Costa Menezes Angelo Ribeiro de Almeida

Valéria de Aragão Sadio Delegati della Polizia Civile di Rio de Janeiro

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6.2 L’unione di una città alla ricerca di soluzioni Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria di Blumenau Il presente testo ha l’obiettivo di riassumere le attività realizzate dal municipio di Blumenau come un tutto, sin dal 2005, in modo da promuovere la lotta alla pirateria. Così, questo rapporto presenta le diverse azioni svolte sia dalla società organizzata nella forma di entità, che dai poteri pubblici municipale, statale e federale, parti del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria (CMCP). Il lavoro della società organizzata Discussioni preliminari La preoccupazione di Blumenau con il commercio di prodotti falsificati è diventata più evidente negli ultimi anni, con le diverse discussioni sul tema, realizzate dagli enti, associazioni ed organi pubblici del municipio, nel senso di affrontare i pregiudizi causati dalla pirateria. Il tema, quindi, ha iniziato a prendere forma a giugno del 2007, a partire dallo stimolo lanciato da un ex delegato della Polizia Federale della regione. Durante i colloqui con l’Associazione Imprenditoriale di Blumenau (Acib) nel 2007, è stata suggerita la creazione di un movimento nel municipio affinché Blumenau diventare una città libera di pirateria. La proposta ha sensibilizzato gli enti di classe, che hanno deciso di unirsi per cercare soluzioni capaci di combattere il commercio di prodotti falsificati in città. Tra le varie azioni intraprese dal gruppo, c’era la realizzazione di un corso di formazione di professionisti ed educatori a giugno del 2007, in modo da capacitarli nel riconoscimento di prodotti pirata. Campagna Blumenau Senza Pirateria La movimentazione della classe imprenditoriale nella lotta al commercio di prodotti falsificati si è evoluta, ha conquistato dei partner ed infine ha portato al lancio della campagna Blumenau Senza Pirateria, il 20 settembre 2007. Ingaggiando 19 enti di classe, organi pubblici e ONGs, la campagna ha intrapreso azioni con l’ideale di rendere Blumenau la prima città del paese libera di pirateria. Inizialmente, la campagna ha agito nel commercio di CD, DVD, occhiali, prodotti di confezione e software. Coordinatori della Campagna:

- Associazione Antipirateria Cinema e Musica (APCM) - Associazione Brasiliana delle Imprese di Software (Abes) - Associazione Imprenditoriale di Blumenau (Acib) - Camera Dirigenti Negozianti di Blumenau (CDL) - Istituto di Blumenau di Insegnamento Superiore (Ibes) - Istituto Meirelles di Protezione alla Proprietà Intellettuale (Imeppi)

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- Intersindacale Patronale di Blumenau e Regione - Polizia Civile - Polizia Militare - Polizia Stradale Federale - Prefettura Municipale di Blumenau - Procon - Agenzia delle Entrate - Segreteria dello Stato dell’Economia - Segreteria dello Stato di Sviluppo Regionale di Blumenau - Sindacato delle Imprese di Servizi Contabili e di Assistenza, Perizie,

Informazioni e Ricerche di Blumenau (Sescon) - Sindacato delle Industrie di Filatura, Tessitura e Vestiti di Blumenau

(Sintex) - Sindacato del Commercio al Dettaglio di Blumenau (Sindilojas) - Università Regionale di Blumenau (Furb)

L’Elaborazione della Lettera di Impegno Durante il lancio della Blumenau Senza Pirateria, gli enti coinvolti nella campagna hanno presentato una lettera di impegno al sindaco João Paulo Kleinubing, suggerendogli la creazione del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria a Blumenau. Il lavoro realizzato dalla formattazione della Campagna Blumenau Senza Pirateria è stato riconosciuto da vari rappresentanti del settore privato colpito dalla pirateria. Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria La principale conquista della campagna è stata la creazione del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria (CMCP), il 12 dicembre 2007. La proposta era che il consiglio desse continuità, in carattere permanente, alle azioni stabilite già iniziate e sviluppate dalla campagna. Con la garanzia del supporto del sindaco di Blumenau, João Paulo Kleinubing, la proposta di creazione del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria è stata inviata il 2 ottobre 2007 al sindaco ed infine promulgata dalla Legge Complementare no. 666, del 12 dicembre 2007. Il Decreto Amministrativo no. 11.718, del 12 febbraio 2008, ha nominato i membri per comporre il CMCP. La prima riunione del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria è avvenuta a febbraio del 2008. Ad aprile del 2008, l’organo è stato diviso in cinque commissioni speciali e, da lì in avanti, sono iniziate le sue attività, centrate sia su azioni educative che repressive al commercio dei falsificati. Il 3 giugno 2008, il suo reggimento è stato approvato da un decreto.

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Tappe per la creazione del Consiglio Data Evento

02/10/2007 Invio della proposta di creazione del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria 12/12/2007 Creazione del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria (Legge Complementare no.

666) 12/02/2008 Nomina dei membri del consiglio (Decreto Amministrativo no. 11718) 19/02/2008 Prima riunione del CMCP 19/03/2008 Approvazione del Reggimento Interno del Consiglio 23/04/2008 Creazione delle Commissioni Speciali 03/06/2008 Approvazione del Reggimento Interno del CMCP tramite il Decreto no. 8697

Il Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria di Blumenau (CMCP) è un organo consultivo di carattere permanente, vincolato alla Segreteria Municipale di Sviluppo Economico (Sedec). Realizza riunioni ordinarie trimestrali e straordinarie, quando convocato, a cui partecipano 20 membri, che sono organizzati in cinque commissioni speciali: educativa, istituzionale e di comunicazione, di repressione, economica e legislativa. La Commissione Educativa ha l’obiettivo di realizzare campagne educative di lotta alla pirateria. Sotto il coordinamento di un rappresentante della Segreteria Municipale dell’Economia, la sua funzione è quella di chiarire al pubblico generale gli effetti dannosi della falsificazione e di realizzare un lavoro di presa di coscienza. Già la Commissione Istituzionale e di Comunicazione ha l’obiettivo di stabilire un dialogo permanente con istituzioni ed enti che possano contribuire alla lotta al commercio di prodotti falsificati e divulga le azioni del CMCP. Il consiglio conta con una Commissione di Repressione, formata da rappresentanti della Polizia Militare, Polizia Civile, Polizia Stradale Federale, Segreteria dell’Agenzia delle Entrate del Brasile, Segreteria dello Stato dell’Economia e Segreteria Municipale dell’Economia. Sotto la sua responsabilità vi è il lavoro di incentivo e progettazione di operazioni di prevenzione e repressione di crimini contro la proprietà intellettuale. La Commissione Economica è responsabile per la ricerca, in organi pubblici e privati, di risorse economiche e finanziarie per il rispetto delle azioni del consiglio. Infine, la Commissione Legislativa propone alterazioni alla legislazione in vigore per il perfezionamento. Commissioni del Consiglio

Commissioni Speciali Integranti Commissione Istituzionale e di Comunicazione

Acib, CDL, INMETRO, SDR, Sedec, Sescon, Sindilojas e Sintex

Commissione Educativa Abes, APCM, Furb, Ibes, IMEPPI, INMETRO, RFB e Sefaz Commissione Legislativa Furb, Ibes, RFB, Procon, Sedec, Sefaz e Sintex Commissione di Repressione PM, Polizia Civile, PRF, RFB, SEF/SC e Sefaz Commissione Economica Relatori delle Commissioni Speciali

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Membri:

- Associazione Antipirateria Cinema e Musica (APCM) - Associazione Brasiliana delle Imprese di Software (Abes) - Associazione Imprenditoriale di Blumenau (Acib) - Camera dei Dirigenti Negozianti di Blumenau (CDL) - Istituto di Metrologia dello Stato di Santa Catarina (INMETRO/SC) - Istituto di Blumenau di Insegnamento Superiore (Ibes) - Istituto Meirelles di Protezione alla Proprietà Intellettuale (Imeppi) - Polizia Civile (PC) - Polizia Militare (PM) di Blumenau - Polizia Stradale Federale (PRF) di Blumenau - Programma di Orientamento e Protezione del Consumatore (Procon) di

Blumenau - Agenzia delle Entrate del Brasile (RFB) - Segreteria di Sviluppo Regionale (SDR) - Segreteria dello Stato dell’Economia di Santa Catarina (SEF/SC) - Segreteria Municipale di Sviluppo Economico (Sedec) - Segreteria Municipale dell’Economia (Sefaz) - Sindacato delle Imprese di Servizi Contabili e di Assistenza, Perizie,

Informazioni e Ricerche di Blumenau (Sescon) - Sindacato delle Industrie di Filatura, Tessitura e Vestiti di Blumenau

(Sintex) - Sindacato del Commercio al Dettaglio di Blumenau (Sindilojas) - Università Regionale di Blumenau (Furb)

Azioni: Istituzionali

- Analisi, con gli enti di classe e i loro associati, della possibilità di acquisire programmi per il computer (sistema operativo, scrittura di testi, tabella di calcolo, tra altri) legali per sostituire l’uso di versioni pirata nel suo ambiente di lavoro.

- Invio di documenti a enti di classe collegati al commercio, orientando i suoi associati a non commercializzare i prodotti pirata.

- Invio di comunicati alle istituzioni di insegnamento superiore e alla biblioteca pubblica del municipio, allertando della riproduzione non autorizzata di opere letterarie, prevista dalla legge no. 9610/98.

- Presentazione del panorama della pirateria in Brasile e di azioni del CMCP per gli associati del Blumenau Polo Tecnologico di Informatica (Blusoft)

Economiche

- Invio della previsione di risorse pubbliche municipali per il progetto della Legge di Direttrici Preventive (LDO), con approvazione della Camera Municipale, con l’obiettivo di implementare le azioni del consiglio.

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Educative e di sensibilizzazione

- Formazione antipirateria per poliziotti, agenti pubblici ed autorità. Nell’abilitazione sono stati affrontati aspetti legali, identificazione tecnica della pirateria di software, musica e film (CD e DVD).

- Discussione sulla pirateria in lezione presenziale del corso Spargitori di Educazione Fiscale, tenuto a 60 professori del municipio tramite il Programma Municipale di Educazione Fiscale (PMEF) di Blumenau, l’8 ottobre 2008. Autorità statali e municipali portate dal CMCP hanno parlato dei malefici della pirateria per la società. In questa prima fase di implementazione, sono stati preparati professori di quattro scuole-pilota della rete municipale che, a sua volta, hanno portato le conoscenze alle loro unità di insegnamento. Queste sono state: Scuola basica Municipale Leoberto Leal (Scuola dell’Obbligo e Educazione di Giovani ed Adulti), Scuola Basica Municipale Lauro Muller (Scuola dell’Obbligo), Scuola Basica Municipale Olga Rutzen (Scuola dell’Obbligo ed Educazione di Giovani ed Adulti), Scuola Basica Municipale Zulma Souza da Silva (Scuola dell’Obbligo). In una seconda fase, è stato realizzato un lavoro di confezione di pannelli sul tema della pirateria, nelle scuole sopra citate, che ha contato con la partecipazione di professori ed alunni.

- Sviluppo del progetto Tabella Virtuale di Lotta alla Pirateria, a settembre del 2008, da parte dell’Istituto di Blumenau di Insegnamento Superiore (Ibes), strumento con il quale si pretende riunire, alimentare ed immagazzinare informazioni su cos’è la pirateria, quali sono i prodotti pirata, i crimini associati e le conseguenze della violazione del diritto d’autore per la popolazione e per lo Stato.

Repressive

- Mettere a disposizione due numeri di telefono affinché la popolazione di Blumenau denunci il commercio di prodotti pirata: 151 (Procon) e 181 (Polizia Civile). Sono state realizzate diverse operazioni congiunte degli organi pubblici repressivi, culminando in un gran numero di confische in città.

Riconoscenza L’iniziativa di Blumenau di creare il primo Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria del paese ha chiamato l’attenzione delle autorità nazionali ed internazionali ed ha svegliato il loro interesse per il lavoro del municipio. A ottobre del 2008, Blumenau ha ricevuto la visita del console per gli argomenti di diritti di proprietà intellettuale degli Stati Uniti, che è venuto a conoscere le azioni del CMCP. Lui si è messo a disposizione di Blumenau e di Santa Catarina, soprattutto per quanto riguarda la presa di coscienza dei malefici della pirateria per il convivio sociale. Ha considerato l’azione molto positiva ed ha detto che pretendeva intensificare le partnership del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America di Rio de Janeiro con la città e lo Stato.

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Prospettive per il 2009 Tenendo in considerazione gli obiettivi del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria, che ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione perché non compri prodotti pirata e denunciare il commercio illegale e la violazione dei diritti d’autore presso le autorità, il consiglio, per il 2009, ha l’intenzione di intensificare le azioni educative nel mezzo accademico, spiegando meglio agli alunni i malefici causati dalla pirateria, visto che questa:

- Ruba le idee e le invenzioni; - Inganna il consumatore; - Non rispetta il codice di difesa del consumatore; - Colpisce la salute; - Pratica la concorrenza sleale; - Evade le imposte; - Pregiudica l’economia; - Inibisce nuovi investimenti; - Genera disoccupazione ed alimenta il crimine organizzato.

José Eduardo Bahls de Almeida

Presidente del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria di Blumenau/SC

Edson Kestering Segretario esecutivo del Consiglio Municipale di Lotta alla Pirateria di

Blumenau/SC “L’esito delle nostre azioni è dovuto all’effettiva partecipazione della società organizzata, tramite i suoi rappresentanti nel consiglio. La lotta alla pirateria è un compito arduo e dipende dall’impegno di tutti.” José Eduardo Bahls de Almeida – Presidente del CMCP

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Capitolo 7 Relazioni Internazionali Dialogo e Partnership per rafforzare l’intercambio La lotta alla contraffazione e alla pirateria, flagelli che attaccano sia paesi sviluppati che paesi in via di sviluppo, non può prescindere da una sempre più stretta collaborazione con i nostri principali partner commerciali. Gli anni 2007 e 2008 sono stati segnati dall’intensificazione del dialogo con importanti partner commerciali, aumentando lo scambio di informazioni strategiche ed esperienze per la lotta alla contraffazione e pirateria. Negli ultimi due anni, si sono distaccati la consolidazione del meccanismo di consulte con gli Stati Uniti e lo stabilimento di un dialogo con la Comunità Europea e il Giappone. Nel biennio 2009 e 2010, il Brasile invidierà gli sforzi per permettere l’avvicinamento ad altri paesi in via di sviluppo, soprattutto Cina e Paraguai. Stati Uniti Nel biennio 2007-2008, il Brasile ha mantenuto un dialogo fluido con gli Stati Uniti sul tema della lotta alla pirateria, con la realizzazione di riunioni bilaterali per trattare la protezione della proprietà intellettuale. Nel 2007, è avvenuta la riclassificazione del paese nel contesto dell’applicazione della Special 301, Legge di Commercio degli Stati Uniti, che ha creato liste di osservazioni in un meccanismo di valutazione. In conformità con l’Ufficio del Rappresentante di Commercio degli USA, la riclassificazione riflette un “miglioramento significativo” nella protezione dei diritti d’autore in Brasile. Sin dal 2002, il Brasile veniva incluso “nell’elenco dei paesi in osservazione prioritaria” (priority watch list), categoria in cui vengono inseriti i paesi con maggior grado di deficienza nella protezione dei diritti di proprietà intellettuale, secondo l’interpretazione del governo nord-americano. Riclassificazione del Brasile nelle Liste della “Special 301” degli USA Nota no. 205 – 01/05/2007 In una telefonata al Ministro Celso Amorim il 30 aprile, il Rappresentante del Commercio degli Stati Uniti, Susan Schwab, ha anticipato la decisione del governo nordamericano di riclassificare il Brasile “nell’elenco dei paesi sotto osservazione” (watch list) della sessione “Special 301” della legislazione di commercio degli USA. Sin dal 2002, il Brasile veniva incluso “nell’elenco dei paesi in osservazione prioritaria” (priority watch list), categoria in cui vengono inseriti i paesi con maggior grado di deficienza nella protezione dei diritti di proprietà intellettuale, secondo l’interpretazione del governo nord-americano. In conformità con

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l’Ufficio della Rappresentante di Commercio degli USA, il cambiamento riflette “un miglioramento significativo” nella protezione dei diritti d’autore in Brasile. Il Governo Brasiliano considera favorevole la riclassificazione nella “lista di paesi sotto osservazione”. Ma capisce che il mantenimento del paese in qualunque lista della “Special 301” non corrisponde agli standard di protezione della proprietà intellettuale consacrati nella legislazione nazionale, completamente compatibili con gli impegni assunti dal Brasile in fori multilaterali come l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) e l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Il 15 gennaio del 2008, il Brasile è stato visitato dal lato nord-americano, tenendo in considerazione la revisione fuori dal ciclo promossa dal governo degli USA nell’ambito di quel meccanismo. Unione Europea Le negoziazioni con l’Unione Europea per lo stabilimento di meccanismi di consulta sono state parecchio pregiudicate dall’atteggiamento europeo assunto nel documento Strategy for the Enforcement of Intellectual Property Rights in Third Countries, pubblicato nel 2006. In questo documento, il Brasile si trova nella lista 3, formata da paesi con un alto indice di produzione, traffico o consumo di beni pirata o contraffatti. Ciononostante, il Brasile si è mostrato aperto al dialogo e, il 13 novembre 2008, ha ricevuto la delegazione europea per l’incontro di scambio di esperienze sui temi della proprietà intellettuale. Per quanto riguardano i temi afferenti l’osservanza dei diritti di proprietà intellettuale, la delegazione europea, ha assistito le presentazioni del Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria, dell’Agenzia delle Entrate del Brasile, della Polizia Stradale Federale e della Polizia Federale. La delegazione brasiliana ha approfittato dell’opportunità per segnalare la preoccupazione del governo con ripetuti casi di violazione dei diritti d’autore di artisti brasiliani in paesi dell’UE. Giappone Nel 2008, Brasile e Giappone hanno deciso di unire gli sforzi per intensificare la lotta alla pirateria e contraffazione. Sono state organizzate riunioni di lavoro tra il Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria, l’Ambasciata del Giappone e rappresentanti di aziende giapponesi interessate. Si mettono in evidenza i seguenti incontri realizzati a luglio di quell’anno: riunione straordinaria dei Consiglieri del CNCP a Brasilia, e, a San Paolo la riunione congiunta con rappresentanti del CNCP, la Camera di Commercio e Industria Giapponese e l’Ambasciata del Giappone. Cina Il Brasile ha messo, tra le sue priorità a medio termine nei rapporti bilaterali con la Cina, la creazione del meccanismo di cooperazione nella lotta alla

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contraffazione e pirateria. Oltre ad aiutare attività di repressione ai delitti contro la proprietà intellettuale, la creazione di questo meccanismo potrà aumentare l’intercambio di informazioni su altri temi, come la registrazione di brevetti. Paraguay Il Memorandum d’Intendimento firmato tra il Brasile e il Paraguay, sulla creazione di un gruppo bilaterale di intelligence nella sfera della lotta alla falsificazione, alla pirateria e al contrabbando di prodotti pirata e contrabbandati, sta passando nel Congresso in regime di urgenza. Lo strumento normativo prevede la creazione di un meccanismo di cooperazione in azioni di repressione con la partecipazione della Polizia Federale, della Polizia Stradale Federale, dell’Agenzia delle Entrate, dell’Agenzia Brasiliana di Intelligence, del Ministero di Giustizia, del Ministero degli Affari Esteri e delle sue controparti paraguaiane.

Carlos Márcio Bicalho Cozendey Direttore del Dipartimento Economico del Ministero degli Affari Esteri (MRE)

Consigliere Titolare del MRE

Kenneth Félix H. da Nóbrega Capo della Divisione di Proprietà Intellettuale del Ministero degli Affari Esteri

(MRE) Consigliere Supplente del MRE

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Capitolo 8 Gruppo Interministeriale di Proprietà Intellettuale Strumento di Articolazione e Risultati per il Paese Gli ultimi anni del secolo XX rappresentano un punto estremamente importante nei rapporti commerciali tra i paesi, tenendo in considerazione i risultati dell’Incontro Uruguay di Negoziazioni Commerciali Multilaterali dell’Accordo Generale di Compiti e Commercio (GATT), approvati internamente dal Decreto Legislativo no. 30 del 15 dicembre 1994, e promulgati dal Decreto no. 1.355 del 30 dicembre 1994. In questo contesto, l’Allegato 1C dell’Accordo Costitutivo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), concluso a Marrakech il 15 aprile 1994, e in vigore sin dal 1º gennaio 1995, nel portare le disposizioni dell’Accordo sugli Aspetti dei Diritti della Proprietà Intellettuale Relativi al Commercio – l’Accordo TRIPS -, rappresenta una nuova situazione economica vincolata alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Cioè, si definisce un insieme di obblighi minimi che, se non rispettati, possono portare a contenziosi, nell’Ambito dell’Organo di Soluzione di Controversie della OMC, con possibilità di sanzioni commerciali. La fine di quel secolo, di fatto, ha avuto un significato speciale per quelli che lavorano con la proprietà intellettuale, ammesso che si è concluso il periodo di transizione a cui i paesi in via di sviluppo, membri della OMC, si sono fatti valere per far rispettare gli obblighi minimi previsti dall’Accordo TRIPS. È in questo scenario mondiale, senza dimenticarsi di altri importanti strumenti internazionali, come ad esempio la Convention di Parigi per la Protezione della Proprietà Industriale o la Convention di Berna per la Protezione di Opere Letterarie ed Artistiche, ancora del secolo XIX, che il Brasile sta eseguendo i suoi obblighi internazionali, grazie sostanzialmente al Gruppo Interministeriale di Proprietà Intellettuale (GIPI). Il GIPI cerca di lavorare nei campi della proprietà intellettuale tramite i suoi sottogruppi tematici, coprendo le aree della proprietà industriale, diritti d’autore e diritti connessi (includendo la protezione di programmi per il computer), coltivazioni (o risultati vegetali o ancora varietà vegetali), topografia di circuiti integrati, informazioni non divulgate (o informazioni confidenziali), osservanza dei diritti di proprietà intellettuale con l’accesso a risorse genetiche e conoscenze tradizionali. La sua azione copre sin dalla definizione di politica di governo per la proprietà intellettuale, fino al supporto alle negoziazioni internazionali che coinvolgono diretta o indirettamente il tema. A proposito, le negoziazioni multinazionali di commercio sono sempre più complesse, richiedendo, quindi, quadri preparati e posizioni solide del governo. Per raggiungere, in questo contesto, il miglior risultato possibile per il paese,

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non è sufficiente tener conto delle conoscenze individualizzate, sono necessarie coesione tecnica e missione di gruppo ben definiti, tenendo in considerazione le difficili decisioni che devono essere prese. Nel campo della proprietà intellettuale, i compiti sono stati piuttosto numerosi, in modo che il GIPI ha dovuto adeguare le sue priorità e definire le responsabilità, gruppi di forza-lavoro e scadenze, in modo che il governo possa esercire la politica pubblica della proprietà intellettuale di modo efficace. Storico Riassunto Le origini del gruppo Interministeriale di Proprietà Intellettuale risalgono agli inizi del 1980, quando è sorta la necessità di coordinare le posizioni del governo per portare avanti le negoziazioni relative alla proprietà intellettuale nell’Incontro Uruguay del GATT. L’azione del gruppo era allora eminentemente informale. Tramite il Decreto Amministrativo Interministeriale no. 346, di luglio del 1990, è stata creata la commissione per elaborare il progetto di legge del governo con sguardi sull’alterazione dell’antico Codice della Proprietà Industriale, Legge no. 5.772, del 21 dicembre 1971. A questa commissione, formata da varie sottocommissioni, già partecipavano vari ministeri come quello della Salute, dell’Economia e delle Relazioni Internazionali. L’invio, nel 1991, del progetto di legge che è poi risultato nella legge no. 9.279, del 14 maggio 1996, al Congresso Nazionale, è frutto del lavoro di questa commissione. Con la continuità della necessità di coordinamento della posizione del governo per l’azione nelle negoziazioni dell’Incontro Uruguay del GATT, le riunioni di coordinamento interministeriale sono continuate e, nel 1995, il GIPI ha visto il suo funzionamento consolidato nella III Riunione della Camera di Commercio Estera (CAMEX). Sin dalla sua creazione, il GIPI sta ottenendo, alla luce degli obblighi internazionali vis-a-vis gli interessi nazionali, risultati importanti, ad esempio, per quello che riguarda l’adeguamento della legislazione nazionale, tramite normative come: L’attuazione del GIPI nell’area della Proprietà Intellettuale include politiche di governo e negoziazioni internazionali.

- Legge no. 9.279 del 14 maggio 1996, che “regola i diritti e gli obblighi referenti alla proprietà industriale” (Legge della Proprietà Industriale) (alterato dalla Legge no. 10.196 del 14 febbraio 2001, che “altera ed aggiunge dispositivi alla Legge no. 9.279 del 14 maggio 1996, che regola i diritti e gli obblighi relativi alla proprietà industriale e da altro provvedimenti”).

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- Decreto no. 2.553 del 16 aprile 1998, che “regola gli articoli 75 e 88 a 93 della Legge no. 9.279 del 14 maggio 1996, che regola i diritti e gli obblighi relativi alla proprietà industriale”.

- Decreto no. 3.201 del 6 ottobre 1999, che “dispone sulla concessione di documenti, di licenza obbligatoria nei casi di emergenza nazionale e di interesse pubblico di cui tratta l’art. 71 della legge no. 9.279 del 14 maggio 1996” (con alterazioni del Decreto no. 4.830 del 4 settembre 2003, che “da una nuova redazione agli art. 1º, 2º, 5º, 9º e 10º del Decreto no.3.201 del 6 ottobre 1999, che dispone sulla concessione, di documenti, di licenza obbligatoria nei casi di emergenza nazionale e di interesse pubblico di cui tratta l’art. 71 della legge no. 9.279 del 14 maggio 1996”).

- Legge no. 9.456 del 25 aprile 1997, che istituisce la Legge di Protezione di Coltivazioni e da altri provvedimenti” (Legge delle Coltivazioni).

- Decreto no. 2.366 del 5 novembre 1997, che regola la Leggeno. 9.456 del 25 aprile 1997, che istituisce la Protezione delle Coltivazioni, dispone sul Servizio Nazionale di Protezione delle Coltivazioni – SNPC, e da altri provvedimenti”.

- Legge no. 9.609 del 19 febbraio 1998, che “dispone sulla protezione della proprietà intellettuale di programmi per il computer, la sua commercializzazione nel paese, e da altri provvedimenti” (Legge di Programmi per il computer).

- Decreto no. 2.556 del 20 aprile 1998, che “regola il registro previsto sull’art. 3º della legge no. 9.609, del 19 febbraio 1998, che dispone sulla protezione della proprietà intellettuale di programmi per il computer, sua commercializzazione nel paese, e da altri provvedimenti”.

- Legge no. 9.610 del 19 febbraio 1998, che “altera, aggiorna e consolida la legislazione sui diritti d’autore e da altri provvedimenti” (Legge dei Diritti d’Autore).

- Decreto no. 2.894 del 22 dicembre 1998, che “regola l’emissione e la fornitura del bollo o segnale di identificazione dei fonogrammi e delle opere audiovisive, previsti sull’art. 113 della legge no. 9.610 del 19 febbraio 1998, che altera, aggiorna e consolida la legislazione sui diritti d’autore, e da altri provvedimenti” (revocato dal Decreto no. 4.533 del 19 dicembre 2002, che “regola l’art. 113 della legge no. 9.610 del 19 febbraio 1998 per quanto riguarda i fonogrammi, e da altri provvedimenti”).

- Decreto no. 4.062 del 21 dicembre 2001, che “definisce le espressioni “cachaça”, “Brasil” e “cachaça do Brasil” come indicazioni geografiche e da altri provvedimenti.

- Legge no. 10.603 del 17 dicembre 2002, che “dispone sulla protezione di informazione non divulgata sottoposta all’approvazione della commercializzazione di prodotti e da altri provvedimenti” (Legge di Informazioni non Divulgate).

- Legge no. 10.695 del 1 luglio 2003, che “altera e aggiunge un paragrafo all’art. 184 e da una nuova redazione all’art. 186 del Decreto-Legge no. 2.848 del 7 dicembre 1940 – Codice Penale, alterato dalle leggi no. 6.895 del 17 dicembre 1980 e 8.635 del 16 marzo 1993, revoca l’art. 185 del

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Decreto-Legge no. 2.848 del 1940, ed aggiunge dispositivi al Decreto-Legge no. 3.689 del 3 ottobre 1941 – Codice del Processo Penale”.

- Capitolo III della Legge no. 11.484 del 31 maggio 2007, che “dispone sugli incentivi alle industrie ed attrezzature per la TV Digitale e componenti elettronici semiconduttori e sulla protezione alla proprietà intellettuale delle topografie di circuiti integrati, istituendo il Programma di Supporto allo Sviluppo Tecnologico dell’Industria di Semiconduttori – PADIS – ed il Programma di Supporto allo Sviluppo Tecnologico dell’Industria di Attrezzature per la TV Digitale – PATVD; altera la legge no. 8.666 del 21 giugno 1993; e revoca l’art.26 della legge no. 11.196 del 21 novembre 2005”.

I cambiamenti istituzionali relativi alle trasformazioni del vecchio Ministero dell’Industria, Commercio e Turismo nell’attuale Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero (CAMEX), che è un organo del consiglio del governo, che, a sua volta è l’organo di consulenza diretta alla Presidenza della Repubblica. La CAMEX riunisce vari ministri ed ha il compito di formulare e coordinare le politiche di commercio estero. Così, il 22 agosto 2001, è stato pubblicato il Decreto del 21 agosto 2001 che “crea, nell’ambito della CAMEX – Camera di Commercio Estero – il Gruppo Interministeriale di Proprietà Intellettuale, disciplina la sua composizione e funzionamento, e da altri provvedimenti”. Questo decreto ha sofferto due aggiornamenti tramite il Decreto senza numero del 28 luglio 2008. Il Lavoro di Gruppo si basa sull’equilibrio tra gli interessi dei titolari e utenti del bene intellettuale e nella difesa degli interessi nazionali. Struttura Sin dalla pubblicazione del Decreto del 21 agosto 2001, il GIPI è presieduto dal Presidente della CAMEX ed il Segretario-Esecutivo del Gruppo è il Segretario di Tecnologia Industriale del Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero. Per quanto riguarda la sua composizione, oltre ai ministeri previsti dall’art. 2º del Decreto del 21 agosto 2001, il GIPI conta con un importante supporto di altri ministeri ed altri enti, in conformità con il tema. Il decreto prevede la costituzione di sottogruppi tematici di lavoro, in modo da coprire i campi della proprietà intellettuale o relativi a questa – proprietà industriale, diritti d’autore e diritti connessi (includendo la protezione di programmi per il computer), coltivazioni (o ottenimenti vegetali o ancora varietà vegetali), topografia di circuiti integrati, informazioni non divulgate (o informazioni confidenziali), osservanza dei diritti di proprietà intellettuale, concorrenza sleale e rapporto della proprietà intellettuale con l’accesso a risorse genetiche e conoscenze tradizionali.

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Per quanto riguarda l’osservanza dei diritti di proprietà intellettuale e il rapporto della proprietà intellettuale con l’accesso a risorse genetiche e conoscenze tradizionali, la creazione del Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria e Delitti contro la Proprietà Intellettuale (CNCP), dal decreto no. 5.244 del 14 ottobre 2004, e quella del Consiglio di Gestione del Patrimonio Genetico (CGEN), dalla Misura Provvisoria no. 2.186-16 del 23 agosto 2001, hanno iniziato a stabilire un’azione differenziata dal GIPI, in modo da avere le loro attività coordinate, nell’ambito del governo, e completate sempre che necessario. Linee d’Azione Tutto il lavoro del GIPI si basa nell’equilibrio tra gli interessi di titolari ed utenti del bene intellettuale e nella difesa degli interessi nazionali. Per fare ciò, deve realizzare l’accompagnamento dell’evoluzione del diritto interno ed internazionale, operare il miglioramento del quadro normativo, quando necessario, e provvedere al supporto per l’inserimento brasiliano con accordi bilaterali e multilaterali, oltre ad accordi di integrazione regionali, in materia di diritti di proprietà intellettuale, senza tralasciare l’adeguata promozione dell’esercizio e dell’osservanza dei diritti di proprietà intellettuale e diffusione della cultura della proprietà intellettuale. In questo modo, il GIPI agisce su sei grandi linee di azione, descritte di seguito:

- Adattamento della legislazione nazionale della proprietà intellettuale. Il GIPI è il principale attore del Potere Esecutivo nel processo di miglioramento della legislazione nazionale della proprietà intellettuale, dotando il paese di un contesto giuridico moderno che tiene in considerazione gli avanzi tecnologici e cerca di generare opportunità per le creazioni intellettuali brasiliane in campi prima non protetti dalla legislazione nazionale, preservando e difendendo il necessario equilibrio tra gli interessi dei titolari e gli utenti della proprietà intellettuale.

- Accompagnamento dell’evoluzione del Diritto Internazionale sulla proprietà intellettuale. La legislazione nazionale riflette la necessità di compattare gli obblighi internazionali e gli interessi nazionali della politica pubblica. In questo senso, il GIPI sta cercando di essere sempre attento all’evoluzione della legislazione internazionale, in modo da cogliere i dovuti sussidi per la proposizione di eventuali miglioramenti della legislazione o della loro applicazione.

- Supporto all’inserimento brasiliano in accordi internazionali del fatto che il Brasile fa parte o pretende far parte, per quanto riguarda l’agenda delle negoziazioni in materia di proprietà intellettuale. Il GIPI supporta direttamente e permanentemente le negoziazioni nei fori multilaterali che coinvolgono i diritti di proprietà intellettuale. In questo senso, è servito di base per il posizionamento brasiliano nelle negoziazioni per la formazione dell’Area di Commercio Libero delle Americhe (ALCA) e dell’Associazione Mercosul – Unione Europea. Attualmente, continua a dare supporto ai lavori presso i fori come, ad esempio, la Commissione della Proprietà Intellettuale del

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Sottogruppo di Lavoro no.7 “Industria” del Mercosul, l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) ed il Consiglio di TRIPS dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).

- Promozione dell’esercizio e osservanza (enforcement) dei diritti di proprietà intellettuale. Una delle preoccupazioni del GIPI, parallela all’adattamento della legislazione nazionale, è la questione dell’osservanza della legislazione della proprietà intellettuale, con l’obiettivo di dare le condizioni di miglior lotta alla contraffazione, alla pirateria e sue sequele, come l’evasione fiscale. Nel trattamento dato dal GIPI al tema osservanza, si è capito il termine nel suo senso più ampio: l’adesione sociale alla legislazione della proprietà intellettuale nel suo insieme, coinvolgendo sia i diritti conferiti ai titolari che i limiti ed eccezioni presenti e necessari in qualunque legislazione. In questo contesto, il Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria e Delitti contro la Proprietà Intellettuale (CNCP), organo specifico, vincolato al Ministero della Giustizia, a causa della rilevanza dell’argomento, tratta anche di questi argomenti.

- Diffusione della cultura di proprietà intellettuale. Tema complesso e di importanza crescente, la proprietà intellettuale necessita di abilità dei settori imprenditoriali ed accademici, e di maggior presa di coscienza della società in generale, sul significato, dai vari punti di vista, soprattutto da quello economico, dei diritti della proprietà intellettuale. Per fare ciò, possono essere identificate iniziative di organi del governo che contribuiscono con i lavori del GIPI che stanno svolgendo, nella misura del possibile, con il proposito di disseminare la cultura della proprietà intellettuale.

- Rinforzo istituzionale del GIPI e degli organi di registro e aggiudicatori di diritti di proprietà intellettuale. L’importanza economica della proprietà intellettuale richiede continuamente un miglior controllo e una migliore capacità del GIPI, tramite i gruppi delle cartelle che lo compongono, così come degli organi aggiudicatori di diritti di proprietà intellettuale.

Márcio Heidi Suguieda

Coordinatore Generale della Segreteria Esecutiva del Gruppo Interministeriale della Proprietà Intellettuale (GIPI)

Consigliere Titolare del Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero

Sancia Regina M. Ferrari Coordinatrice Generale Sostituta della Segreteria Esecutiva del Gruppo

Interministeriale della Proprietà Intellettuale (GIPI) Consigliere Supplente del Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio

Estero

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Base Legale Decreto del 21 agosto 2001 Crea, nell’ambito della CAMEX – Camera di Commercio Estero, il Gruppo Interministeriale della Proprietà Intellettuale, disciplina la sua composizione e funzionamento e da altri provvedimenti. Il Presidente della Repubblica, nell’uso dei suoi attributi che gli conferisce l’art. 84, incisi IV e VI, della Costituzione, Decreta: Art. 1º Viene creato, nell’ambito della CAMEX – Camera di Commercio Estero, il Gruppo Interministeriale di Proprietà Intellettuale – GIPI, con l’attributo di proporre l’azione governativa nel senso di conciliare le politiche interna ed esterna, con l’obiettivo del commercio estero di beni e servizi riferenti alla proprietà intellettuale e specificatamente: I – apportare sussidi per la definizione delle direttrici della politica di proprietà intellettuale; II – proporre la pianificazione dell’azioni coordinata degli organi responsabili per l’implementazione di questa politica; III – manifestarsi preventivamente sulle normative e la legislazione della proprietà intellettuale e temi correlati; IV – stabilire i parametri tecnici per le negoziazioni bilaterali e multilaterali in materia di proprietà intellettuale; V – apportare sussidi in materia di proprietà intellettuale per la formulazione e l’implementazione di altre politiche governative; VI – promuovere il coordinamento interministeriale negli argomenti che saranno discussi dal GIPI; VII – realizzare consulenze con il settore privato in materia di proprietà intellettuale; VIII – istruire e rapportare gli argomenti relativi alla proprietà intellettuale. (1) Art. 2º Il GIPI sarà presieduto dal Presidente della CAMEX ed integrato da rappresentanti dei seguenti organi dell’Amministrazione Pubblica Federale: I – Ministero dell’Agricoltura; II – Ministero della Scienza e Tecnologia; III – Ministero della Cultura; IV – Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero; V – Ministero della Giustizia; VI – Ministero degli Esteri; VII – Ministero della Salute; (2) VIII – Casa Civile della Presidenza della Repubblica; (3) IX – Ministero dell’Ambiente; (4) X – Ministero del Tesoro; (5) XI – Segreteria degli argomenti strategici della Presidenza della Repubblica. § 1º L’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale – INPI sarà ascoltato ogni volta che l’argomento sarà della sua sfera di competenza. § 2º Potranno essere invitati a partecipare alle riunioni del GIPI rappresentanti di altri organi dell’Amministrazione Pubblica e persone di molta conoscenza.

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Art. 3º Il GIPI delibererà durante le riunioni plenarie, essendo possibile, sempre che necessario, costituire sottogruppi tematici. Art. 4º Il GIPI avrà come Segreteria Esecutiva e Segreteria della Tecnologia Industriale del Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero, che designerà il Segretario Esecutivo. Art. 5º La formulazione ed implementazione, da parte degli organi della Pubblica Amministrazione, di normative legali o impegni internazionali referenti alla proprietà intellettuale dovranno essere valutati preventivamente dal GIPI, che informerà le conclusioni nella riunione della CAMEX. Art. 6º Questo Decreto entra in vigore nella data della sua pubblicazione. (Pubblicato sul Diario Ufficiale no.161-E del 22 agosto 2001. Alterazioni pubblicate sul Diario Ufficiale no. 69 del 12 aprile 2005, e sul Diario Ufficiale no. 144 del 29 luglio 2008.) (1) Il caput dell’art. 2º è stato alterato dal Decreto dell’11 aprile 2005. (2) L’inciso VIII dell’art. 2º è stato aggiunto dal Decreto dell’11 aprile 2005. (3) L’inciso IX dell’art. 2º è stato aggiunto dal Decreto dell’11 aprile 2005. (4) L’inciso X dell’art. 2º è stato aggiunto dal Decreto del 28 luglio 2008. (5) L’inciso XI dell’art. 2º è stato aggiunto dal Decreto del 28 luglio 2008.

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Capitolo 9 Esperienze del settore privato Organizzazioni della società civile danno esempi di attuazione strutturata ed effettiva nella difesa degli interessi e dei diritti dei suoi segmenti di rappresentanza. 9.1 Articolazione efficace in vari campi L’attuazione dell’Associazione Brasiliana delle Imprese di Software (ABES) Sin dalla sua fondazione, il 9 settembre 1986, l’Associazione Brasiliana delle Imprese di Software (ABES) ha come obiettivi principali riunire le imprese produttrici, distributori e rivendite di programmi per il computer ed i prestatori di servizi; inviare alle autorità governative e agli altri enti competenti studi, suggerimenti e richieste di interesse del mercato nazionale di software ed agire nel miglioramento della legislazione nazionale relativa alle attività di informatica e alla protezione giuridica del software. Con associati in tutti gli stati della Federazione, le oltre 800 imprese associate rappresentano circa l’85% del mercato brasiliano. L’industria di software funziona come agente induttore per il settore della Tecnologia dell’Informazione (IT) e, negli ultimi anni, quest’industria sta presentando una crescita annuale molto superiore a quella del PIL nazionale. Secondo la ricerca Mercato Brasiliano di Software – Panorama e Tendenze, edizione 2008, divulgata dalla ABES, il mercato nazionale di software e servizi è salito di una posizione nello scenario mondiale, passando alla 12ª posizione. L’analisi è stata condotta dall’International Data Corporation (IDC) e realizzata con fornitori, sviluppatori ed esportatori di software. Nel 2007, il segmento ha movimentato circa US$ 11,12 miliardi, un aumento del 22,3% rispetto all’anno precedente. Di questo totale, US$ 4,19 miliardi si riferiscono a software, che rappresenta il 1,6% del mercato mondiale, e US$ 6,93 miliardi si riferiscono ai servizi. Secondo il rapporto, quasi 50% della domanda proviene dai settori finanziario ed industriale, seguiti dai settori di servizi, commercio, governo, agroindustria ed altri, una tendenza che si sta ripetendo negli ultimi anni. Studi dimostrano una crescita media annuale superiore al 10% fino al 2010. Questo mercato è alimentato da 7.937 imprese, dedicate allo sviluppo, produzione e distribuzione di software e alla prestazione di servizi. Tra quelle che lavorano con lo sviluppo e produzione di software, 94% sono classificate come micro e piccole imprese. Un altro dato importante si riferisce allo sviluppo nazionale di programmi per il computer.

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Solo nel 2007 quest’attività ha rappresentato il 33,6% del mercato, cosa che conferma la tendenza di crescita iniziata nel 2004, quando questa partecipazione era del 27%. Secondo lo studio, entro la fine del 2010 i programmi per il computer sviluppati nel paese potranno superare il 40% del mercato nazionale. I grafici che seguono riflettono i dati informati sopra:

Principali indicatori del Mercato Brasiliano di Software – 2007 (U$ miliardi) Standard

US$ 324 milioni – 24,3% Su ordinazione

U$ 995 milioni – 70,6%

Software

Esportazione U$ 71 milioni – 5,1%

Sviluppato nel

Paese U$ 1,403 miliardi –

33,6%

Sviluppato all’estero U$ 2,779 miliardi – 66,40%

Totale Software U$ 4,19 miliardi –

37,7%

Nazionale U$ 6,689 – 96,5%

Servizi

Esportazione U$ 242 milioni – 3,5%

Totale Servizi U$ 6,669 miliardi

62,3%

Mercato Totale Software e Servizi U$ 11,12 miliardi

Fonte: ABES. Mercato Brasiliano di Software: panorama e tendenze 2008. San Paolo, 2008, p.05.

Indicatori di Mercato e Evoluzione

0

2

4

6

8

10

12

2004 2005 2006 2007

Software

Servizi

Totale 2004: U$5,98 Totale 2005: U$7,41 Totale 2006: U$9,09 Totale 2007: U$11,12 Variazione Mercato Totale: 2006/2007: +22,3% Servizi: 2006/2007: +18,8% Software: 2006/2007: +19,8% Fonte: ABES. Mercato Brasiliano di Software: panorama e tendenze 2008. San Paolo, 2008, p.05.

Il Mercato Brasiliano di Software e Servizi 2007 Software

- Mercato Totale di US$ 4,19 miliardi - Rappresenta l’1,6% del mercato mondiale - È rappresentato per il 33,6% da programmi sviluppati nel paese - Esportazione di US$ 71 milioni in licenze

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- Annovera 6.154 imprese dedicate allo sfruttamento economica Servizi

- Mercato Totale di US$ 6,93 miliardi - Rappresenta l’1,4% del mercato mondiale - Esportazione di US$ 242 milioni i - Conta con 1.782 imprese dedicate allo sfruttamento economico

Indicatori Generali di IT

- Mercato Totale di US$ 20,7 miliardi - Rappresenta il 1,6% del mercato mondiale e 43,4 del mercato

dell’America Latina - Vendita di 8,9 milioni di PC - Base installata formata da 27,1 milioni di PCs - 42 milioni di utenti via internet

Fonte: ABES. Mercato Brasiliano di Software: panorama e tendenze 2008. San Paolo, 2008, p.07.

Pirateria nel settore del software Le copie irregolari sono sempre state un problema serio per l’industria del software, per i governi e la società. Si calcola che per ogni copia legittima in uso nel mondo, almeno un’altra non ha l’autorizzazione del titolare dei rispettivi diritti d’autore, costando miliardi di dollari all’anno all’industria dei software, alle casse pubbliche e migliaia di posti di lavoro. Gli studi realizzati dalla IDC dimostrano anche che la pirateria di software agisce in contromano rispetto alla crescita economica e della prosperità del paese, contribuendo al crimine organizzato e impedendo la crescita di mercati, la generazione di posti di lavoro e l’aumento dell’afflusso delle imposte. I pregiudizi causati dalla pratica illegale sono molto rilevanti per l’insieme dell’economia nel paese. In Brasile, l’indice della pirateria di software, considerato allarmante, ha presentato una diminuzione nell’ultimo decennio, passando da circa 90% nel 1989, a 60% nel 2006, anno che si è evidenziato per aver registrato la maggiore diminuzione nella percentuale di pirateria del mondo, ma, d’altra parte, che ha registrato i maggiori pregiudizi in America Latina, calcolati intorno a US$ 1,148 miliardi. L’ultima ricerca pubblicata dal 5º Studio Annuale Mondiale di Pirateria di Software ha rivelato che il 59% dei software installati nel 2007 su personal computer, in Brasile, sono stati ottenuti illegalmente. Ma è necessario specificare che, anche avendo la diminuzione di un punto percentuale nell’indice di pirateria, le sue perdite hanno raggiunto gli US$1.617, ossia, il 40,8%, cosa che dimostra che il mercato di software cresce significativamente ogni anno, così come la necessità di espansione di una campagna congiunta ed unica tra i diversi settori, che risulti in politiche pubbliche e private, capaci di raggiungere l’industria, il governo e la società come un tutt’uno – sempre la maggior vittima della pirateria.

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Questa riduzione significativa della pirateria di software in Brasile e nel mondo è fondamentalmente il risultato di sforzi di successo originati dall’iniziativa privata tramite azioni coordinate dagli enti rappresentativi del settore, insieme al settore pubblico. La seguente tabella ci mostra gli indici di pirateria e le perdite finanziarie che rappresentano i paesi dell’America Latina:

America Latina 2007 2006 2005 2004 2003 2007 ($M) 2006 ($M) 2005 ($M) 2004 ($M) 2003 ($M)

Argentina 74% 75% 77% 75% 71% $370 $303 $182 $108 $99 Bolivia 82% 82% 83% 80% 78% $19 $15 $10 $9 $11 Brasile 59% 60% 64% 64% 61% $1.617 $1.148 $766 $659 $519 Cile 66% 68% 66% 64% 63% $187 $163 $109 $87 $68 Colombia 58% 59% 57% 55% 53% $127 $111 $90 $81 $61 Costa Rica 61% 64% 66% 67% 68% $22 $27 $19 $16 $17 Repubblica Dominicana 79% 79% 77% 77% 76% $39 $19 $8 $4 $5 Ecuador 66% 67% 69% 70% 68% $33 $30 $17 $13 $11 El Salvador 81% 82% 81% 80% 79% $28 $18 $8 $5 $4 Guatemala 80% 81% 81% 78% 77% $41 $26 $14 $10 $9 Honduras 74% 75% 75% 75% 73% $8 $7 $4 $3 $3 Messico 61% 63% 65% 65% 63% $836 $748 $525 $407 $369 Nicaragua 80% 80% 80% 80% 79% $4 $4 $2 $1 $1 Panama 74% 74% 71% 70% 69% $22 $18 $8 $4 $4 Paraguay 82% 82% 83% 83% 83% $13 $10 $10 $11 $9 Peru 71% 71% 73% 73% 68% $75 $59 $40 $39 $31 Uruguay 69% 70% 70% 71% 67% $23 $16 $9 $12 $10 Venezuela 74% 74% 74% 74% 74% $464 $307 $173 $71 $55 Altri America Latina 74% 74% 74% 74% 74% $195 $96 $32 $6 $7 Totale America Latina 65% 66% 68% 66% 63% $5.123 $3.125 $2.026 $1.546 $1.263

Fonte: BSA. Fifth Annual BSA and IDC Global Software Piracy Study. Washington, 2008. P. 10.

Cause specifiche della pirateria nel settore dei software La proliferazione della pirateria nel settore dei software si è beneficiata dell’evoluzione tecnologica dei media ottici. Specificamente, i registratori di CD-ROM sono stati gli strumenti che la pirateria ha utilizzato di più in assoluto per barcollare la copia illecita dei software in tutto il mondo. Con effetto, la domanda di software cresceva esponenzialmente con l’impressionante espansione delle vendite di PC, includendo tra l’altro per l’uso domestico, stabilendo un grande mercato da sfruttare. La pirateria ha contaminato anche questo canale, tramite i cosiddetti integratori di hardware, alcuni dei quali assemblano computer con componenti di origine dubbiosa ed offrendo software irregolari come argomento di vendita: come regalo o vantaggio finanziario. Oltre a pregiudicare il consumatore, questo tipo di pirateria causa ancora un altro grave danno all’economia: diventa concorrenza sleale con gli integratori e fabbricanti leciti, che pagano i diritti d’autore sui software contenuti nelle macchine vendute. L’uso dei software pirata nei computer del paese è diminuito dal 90% al 60% nello spazio di due decenni. L’espansione di internet, oltre ad aumentare la necessità dei software, è stata molto utilizzata dalla pirateria, sia come canale di vendite (su siti specifici o su aste), sia direttamente tramite downloads illegali (sempre più utilizzati con la disseminazione dei collegamenti ad alta velocità). Nel caso del Brasile, a questo scenario si aggiunge anche la grande quantità di venditori ambulanti, i cosiddetti camelôs, che avvicinano l’offerta del software

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pirata del pubblico e rendono difficili le azioni correttive da parte delle autorità. Inoltre, in paesi come il Brasile, la cui discrepanza sociale ed economica è latente, la pirateria diventa un’attrazione sia per il consumo, a causa del basso prezzo del prodotto pirata quando comparato a quello dell’originale, sia per la stessa proliferazione del canale informale di vendita, illudendo alcuni come opportunità finanziaria. Iniziative Anti-pirateria Le iniziative anti-pirateria di software in Brasile sono cominciate nel 1989 grazie alla partnership tra la ABES e la Business Software Alliance (BSA). Sin da allora, questi enti uniscono gli sforzi per educare e rendere coscienti i consumatori sull’uso corretto di software e sua gestione, in conformità con la legislazione in vigore. Inoltre, nel 2002, la ABES ha firmato un accordo con la Entertainment Software Association (ESA), che è la principale organizzazione mondiale voltata alla protezione giuridica di software d’intrattenimento (giochi) per l’uso nelle console di videogame, dispositivi portatili, personal computer e internet, per attuare insieme in Brasile, in difesa di questo segmento. Fondamentalmente, la ABES, in partnership con le altre associazioni, attua nei tre principali punti messi in evidenza dal Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria.

- Repressiva – Misure che hanno l’obiettivo di ritirare dal mercato i prodotti pirata, o anche impedirne l’entrata. In questo principio, la ABES offre un tipo di supporto logistico e tutto il materiale necessario affinché le autorità poliziesche realizzino le operazioni.

- Educativa – Presa di coscienza ed educazione sull’uso corretto di software ed i malefici della pirateria, tramite inserimenti pubblicitari su giornali, radio e televisione; distribuzione di newsletter, manuali e brochure; formazione di agenti pubblici; partecipazione a fiere, congressi e seminari; seminari nelle scuole ed nelle università.

- Economica – Miglioramento della legislazione (presentando progetti di legge e proposte emende legislative) e riduzione dell’importo tributario, visto che l’alto tributo del settore ha come origine un tentativo frustrato di offrire una protezione del mercato.

Campagne di Chiarimento Negli ultimi anni, gli enti hanno realizzato varie campagne di presa di coscienza, con l’obiettivo di educare ed informare gli utenti sul corretto utilizzo del software, dei rischi tecnici della copia pirata, dei rischi pecuniari a cui vanno incontro le aziende, oltre a, soprattutto, esplicitare che il consumo del prodotto pirata alimenta e finanzia il crimine organizzato. Queste campagne hanno sempre avuto l’obiettivo dell’impegno e la regolarizzazione di tutta la società.

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La ABES ha guadagnato un certo distacco durante gli ultimi tre anni, nel realizzare altre tre azioni completamente differenziate. E queste sono:

1. Il lancio della campagna pubblicitaria con il tema: “Non essere tonto. Richiedi il software originale”, veicolata dalle emittenti SBT e Rede Globo.

2. Formazione di Agenti Pubblici in partnership con il Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria e Delitti contro la Proprietà Intellettuale (CNCP) – organo collegato al Ministero della Giustizia – e con l’Associazione Anti-Pirateria Cinema e Musica (APCM).

3. Distacco anche per l’azione di merchandising nella telenovela “Páginas da Vida”, della Rede Globo, in cui uno dei personaggi principali dell’intreccio sente direttamente i pregiudizi del software illegale.

Oltre a queste campagne, sono stati costantemente realizzati seminari e workshop su questo tema, presso le università, associazioni, enti governativi ed aziende, per chiarire ed istruire gli utenti sull’uso legale del software. Fattore prezzo Una delle possibili cause della pirateria è il prezzo, ragione per cui il punto economico è di estrema importanza per i consumatori. Alcune iniziative recenti del governo federale, come ad esempio il successo del Programma del governo federale intitolato Computer per Tutti, istituito dalla legge no. 11.196, ha esentato il pagamento di PIS/PASEP e COFINS nei micro-computer con prezzi al consumatore inferiore a R$ 1,5 mila, riducendo il prezzo finale del 9,25%. La reazione del mercato è stata immediata. In questa stessa linea, le aziende del settore si stanno muovendo per offrire prodotti con prezzi più accessibili, anche se in maniera differenziata, come è ad esempio il caso dell’antivirus che più essere comperato mensilmente direttamente su internet, evitando di dover acquistare la scatola del prodotto. Un altro esempio sono i software per gli studenti, ai quali i produttori arrivano a dare il 90% di sconto sul prodotto. Nonostante il settore si sforzi parecchio, non potrà mai competere con il mercato illegale, e, per questo motivo, i nostri sforzi devono concentrarsi nelle azioni istruttive, poiché siamo convinti che solo con il supporto della società sarà possibile cambiare questo scenario. Purtroppo, quello che osserviamo nel nostro paese è che la pirateria è ancora socialmente accettata. Per questo motivo, è difficile combatterla, e questo richiede anche parecchio tempo. Abbiamo grandi sfide di fronte a noi, ma senza ombra di dubbio, dobbiamo festeggiare i risultati già conquistati. Risultati ottenuti Con l’obiettivo di proteggere ed incentivare il mercato, la ABES ha realizzato innumerevoli azioni. La lotta alla pirateria si è intensificata, ed iniziative educative sono state ampliate. Soltanto negli ultimi due anni, sono state

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realizzate 1.482 azioni in tutto il paese, che hanno portato al sequestro di 3.853.546 CD contenenti programmi pirata. Sono anche stati ritirati dalla rete 603 siti che commercializzavano software pirata, oltre a 41 mila annunci destinati alla divulgazione del commercio di prodotti illegali. Oltre a ciò, nel biennio 2007/2008, gli enti hanno registrato più di 28,2 mila contatti, con denunce e richieste di informazioni contro il commercio o uso di programmi pirata. Per quanto riguarda l’istruzione, considerata oggigiorno la principale parte di attuazione, la ABES si è distaccata in diverse azioni in questo segmento. A marzo del 2007, l’associazione ha lanciato un progetto per rendere coscienti le aziende sul rischio dell’uso dei software illegali e promuovere la legalizzazione della base installata di prodotti per il computer. A luglio dello stesso anno, la ABES si è unita al Progetto Scuola (che è guidato dalla Camera Brasiliana di Commercio – AmCham), con l’obiettivo di avvisare gli educatori riguardo ai problemi della pirateria e sviluppare un piano di attività di presa di coscienza per genitori ed alunni. Nel 2008, il programma ha visitato le città di Campinas, Goiânia, Porto Alegre e San Paolo ed ha raggiunto 62 scuole. Secondo la Amcham, più di 12 mila alunni e 302 professori hanno partecipato a questa azione. L’ente ha anche firmato una partnership con l’Associazione Anti-Pirateria Cinema e Musica (APCM), per raddoppiare la fiscalizzazione nelle regioni Centro-Est, Sud e Nordest del paese e, per completare, l’associazione ha dato continuità alla Formazione in Anti-Pirateria, iniziativa realizzata con il supporto del Ministero della Giustizia, tramite il Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria (CNCP), che è passato in 34 città, formando circa 3,3 mila agenti e 1,3 mila universitari ed imprenditori. I quadri che seguono sintetizzano le azioni anti-pirateria promosse negli ultimi anni. Attività nel Segmento Consumo (fino a dicembre/2008) Azioni di repressione SP RJ Altri Totale Mese Accumulato Anno Strade – Ambulanti 18 27 0 45 2.370 Negozi 2 0 23 25 384 Laboratori 0 0 0 0 18 Porto e Confini 0 0 7 7 70 Totale 20 27 30 77 2.849 Materiale Confiscato SP RJ Altri Totale Mese Accumulato Anno Applicativi 19 180 0 199 35.493 PC Game 2 60 5.629 5.691 204.828 Videogame (CD) 2.167 3.620 27.875 33.662 847.334 Videogame (Cartridge) 0 0 1.020 1.020 13.970 Altri 0 0 80.000 80.000 143.460 Non separati 0 0 0 0 407.943 Totale 2.188 3.860 114.524 120.572 1.648.616 Monitoraggio Internet Individuati Rimossi Individuati

Anno Rimossi Anno

Siti 21 20 446 375 Annunci su siti di aste: “Ebay” e “Toda Oferta”

1.389 1.389 16.082 16.082

Annuncianti rimossi 263 263 2.934 2.934 Totale 1.673 1.672 19.462 19.361

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Risultati accumulati durante la Campagna Anno 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

No. di Azioni 44 134 274 253 528 654 655 576 673 CD confiscati 22.838 212.304 353.587 355.156 1.315.182 1.260.174 1.717.337 872.849 2.254.658 Accumulato 22.838 235.142 588.729 943.885 2.259.067 3.529.067 5.236.578 6.109.427 8.364.085 Negozi controllati 18 17 133 86 495 428 625 310 488 Laboratori chiusi 7 7 1 2 9 18 19 9 13 Carceri in flagrante 0 0 0 0 2 18 57 34 46 Annunci rimossi n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 15.474 16.529 28.841 29.456 Siti rimossi n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 258 540 264 239

Attività nel Segmento Corporativo (dicembre/2008)

Telepirata Ricevute Confermate Ricevute Anno Confermate Anno Telefonate 0800 239 69 4.763 722 E-mail 293 4.029 Altri Totale 532 69 8.792 722 Notifiche Inviate Ubbidite Inviate Anno Ubbidite Anno Totale 456 3.328 Azioni Giudiziali Iniziate Concluse Iniziate Anno Concluse Anno Totale 24 128

Risultati accumulati durante la Campagna

Anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Telefonate al hotline 23.624 30.938 39.844 34.273 7.731 6.020 10.976 3.712 Denunce 1.337 1.761 3.025 1.423 1.235 1.122 989 557 E-mail al telepirata n.a. n.a. n.a. 4.348 11.599 14.142 12.834 18.378 Denunce n.a. n.a. n.a. 1.212 652 403 1.767 500 Notifiche utenti 117 1.244 1.334 1.400 2.063 3.004 2.773 2.479 Azioni giudiziali 30 58 85 89 105 99 66 72

Evoluzione dell’Indice di Pirateria in Brasile (%) Anno 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994

Indice 91% 88% 88% 86% 85% 83% 77% Anno 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001

Indice 74% 68% 62% 61% 58% 58% 56% Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Indice 55% 61% 64% 64% 60% 59% Importanza del CNCP I risultati estremamente positivi sopra elencati sono stati possibili solamente grazie all’indispensabile contributo di vari organi integranti del Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria e Delitti contro la Proprietà Intellettuale (CNCP), tra cui si distaccano l’Agenzia delle Entrate, la Polizia Federale e la Polizia Stradale Federale. Illustrano le azioni recenti di questi tre organi, l’inaugurazione delle nuove installazioni di dogana a Foz do Iguaçu, la scomparsa di quelli che fino ad allora erano considerati convogli tradizionali degli autobus di venditori per le strade del nord del Paraná, così come la realizzazione dell’Operazione I – Commerce 2, da parte della Polizia Federale, il 01 luglio 2008, in cui 200 poliziotti federali hanno eseguito 49 mandati di ricerca e sequestro negli Stati di San Paolo, Minas Gerais, Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul, Bahia, Pará, Piauí, Rondônia e nel Distretto Federale, risultato di investigazioni poliziesche a partire da

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rappresentazioni inoltrate da associazioni protettrici di copyright, al CNCP, operazione che ha portato all’arresto di sette persone. Nella qualità di Organo Collegiale che possiede rappresentanti dell’iniziativa privata e di diversi ministeri ed altri organi integranti dell’Esecutivo Federale, il CNCP ha permesso il dialogo permanente e diretto tra gli enti più direttamente interessati nella lotta alla pirateria in Brasile, permettendo il perfezionamento di questo compito, tramite l’esecuzione di nuovi progetti e del miglioramento dei progetti che venivano già realizzati in questa direzione. Nell’ultimo esercizio, le riunioni di pianificazione basate nella metodologia BSC (Balanced Scorecard) – internazionalmente consacrata – hanno permesso che venissero idealizzati 23 progetti innovatori (che devono risultare in centinaia di azioni) da eseguire nel prossimo quinquennio. Con riflesso delle azioni del CNCP, vari stati hanno creato distretti specializzati nella lotta alla pirateria, sono state registrate diverse azioni di ricerca e sequestro promosse dalla Polizia Militare Statale, oltre al fatto che innumerevoli municipi hanno creato forze-lavoro in questa stessa direzione e hanno persino alterato la legislazione che regge le Guardie Municipali, in modo da permettere che questi agenti pubblici si impegnassero in questa missione. È indubbio, inoltre, che la preoccupazione degli agenti pubblici con il tema sia stata molto sostenuta dai media che, generosamente, ha aperto uno spazio prezioso nei notiziari per divulgare le azioni di lotta alla pirateria, ed ha anche permesso che il tema venisse ampiamente dibattuto a livello locale e nazionale tramite i principali mezzi di comunicazione. In questo senso, vengono riprodotti di seguito i dati sugli spazi aperti nei media patria durante il 2008, per quanto riguarda la pirateria di software. Risultato di esposizione nei media Durante il 2008, sono stati pubblicati 246 articoli, tutti positivi, e divulgati in veicoli preferenziali. I suggerimenti di argomento sono stati, in tutto, 246. Tra le molte conquiste nella lotta alla pirateria durante il 2008, vale la pena di risaltare la vittoria nel processo contro lo shopping popolare Stand Center, iniziato su richiesta della ABES, della Barsa Planeta Internacional e di altri associati, che ha portato alla condanna giudiziale civile brasiliana del più alto importo registrato fino al momento, che sorpassi i R$ 7 miliardi.

Emilio Munaro Coordinatore del Gruppo di Lavoro

Anti-Pirateria dell’Associazione Brasiliana Delle Aziende di Software (ABES)

Consigliere Titolare della ABES

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Manoel Antonio dos Santos Direttore Giuridico dell’Associazione Brasiliana

Delle Aziende di Software (ABES) Consigliere Supplente della ABES

Azioni Realizzate nel 1º Semestre del 2008 (per Stati) [cartina del Brasile] Intervista al Punto Critico, Record, considerato il miglior articolo. Impatto dei veicoli di mass media: 28% radio 27% giornale 26% internet 19% TV Sono state circa due ore di esposizione sui media elettronici durante il 1º semestre del 2008. La copertura nello Stato del Paraná ha registrato 49 articoli. A San Paolo, per l’intervista su SPTV e Bom dia SP. Azioni Realizzate nel 2º Semestre del 2008 (per Stati) [cartina del Brasile] Impatto dei veicoli di mass media: 28% internet 25% giornale 25% radio 21% TV Solo a RS, PR e SP sono stati pubblicati 57 articoli. Distacco a RJ per l’articolo pubblicato dal Bom dia RJ. [articolo di giornale]

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9.2 Un settore pronto per vincere le sfide L’attuazione dell’Associazione Brasiliana dei Produttori di Dischi (ABPD) L’industria fonografica brasiliana ha avuto il suo apogeo nella seconda metà del decennio 1990, spinta soprattutto dalla stabilità dell’economia e dal cambio di formato fisico predominante, dagli antichi dischi di vinile e cassette ai Compact Discs, o CD’s, come sono conosciuti popolarmente, la cui introduzione in Brasile è avvenuta all’inizio di quel decennio. Il nuovo formato di allora, oltre a rendere possibili nuovi mixaggi, masterizzazioni o semplicemente rilanci in digitale di registrazioni analogiche preesistenti, è anche stato ben accolto dal pubblico consumatore di musica e, insieme alla veloce, crescente e sempre più economica offerta di CD players nel commercio, si è stabilito, dal 1997 in avanti, come formato fisico unico, contenente registrazioni sonore per la commercializzazione in Brasile. Nel 1997, il mercato brasiliano di musica registrata scoppiava. Sia i nuovi artisti come anche quelli già noti raggiungevano, con frequenza, livelli di vendita superiori al milione di unità, una cosa piuttosto rara sulla scena musicale “pre-CD”. In quell’anno, secondo le statistiche raccolte e compilate dall’Associazione Brasiliana di Produttori di Dischi (ABPD), sono stati commercializzati nel paese, all’ingrosso e al dettaglio, più di cento milioni di unità di CD’s musicali, con un fatturato di un miliardo e cento milioni di reais, cosa che ha posizionato il Brasile come sesto mercato musicale in valori al mondo. E con più dell’ 80% delle vendite rappresentate da repertorio nazionale, un esempio raro di mercato musicale consumatore della sua propria musica nazionale. Artisti, autori, musicisti accompagnanti, arrangiatori, editori, case di registrazione, studi di registrazione e produzione grafica, produttori di media ottiche, distributori all’ingrosso, al dettaglio specializzati in musica, negozi di dipartimento, supermercati ecc. hanno beneficiato di quei tempi di prosperità che hanno stabilito il Brasile come uno dei principali mercati di musica al mondo. La cosiddetta MPB si è rinforzata, la generazione “BRock” è continuata forte e rinnovata, e generi musicali prima considerati quasi regionali, dal punto di vista commerciale, si sono guadagnati popolarità in tutto il paese, come sono stati i casi della musica prodotta in Bahia, l’axé music, e del forró, ad esempio. Pirateria Nei tempi del vinile, la pirateria musicale esisteva quasi esclusivamente nella forma delle cassette di bassa qualità, riproducendo album di artisti diversi e vendite a basso costo, soprattutto all’interno del paese e nelle regioni periferiche dei grandi centri urbani. Era normale trovarli in viaggi per le strade brasiliane, soprattutto dai benzinai, edicole che offrivano cassette pirata, senza nessun tipo di repressione, con eccezione di poche e rare operazioni poliziesche realizzate a partire di denunce dell’industria formale. Con la graduale riduzione

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dell’interesse per le cassette, questo mercato illegale è iniziato a scomparire simultaneamente alla popolarizzazione del CD. I primi casi di pirateria musicale in CD sono iniziati ad essere individuati nel 1993, in un primo momento tramite CD contraffatti prodotti nel sudest asiatico e portati in Brasile tramite importazione o contrabbando/svio, soprattutto dal confine con il Paraguay. Nella misura in cui i media ottici vergini e le attrezzature di registrazione casereccia di CD (soprattutto quelli accoppiati ai PC) diventavano meno costosi ed abbondanti sul mercato (formale ed informale), l’asse ed il formato della pirateria musicale di CD si è trasferita dalla cosiddetta “pirateria industriale”, in cui le contraffazioni erano difficili da essere identificate, alla “pirateria in CDR”, senza nessun tipo di preoccupazione con la produzione di CD simili al prodotto originale, anzi, i dischi pirata sono diventati una semplice riproduzione in CDR, commercializzati in imballaggi di bassa qualità nel commercio informale in tutto il paese. A questo proposito, il quadro socio-economico del Brasile e la mancanza di osservanza delle regole esistenti rispetto al commercio informale delle strade, alleati ad un certo grado di tolleranza e permissività da parte delle autorità pubbliche, hanno favorito l’espansione del problema della pirateria di CD musicali in Brasile e, a partire dal 2004, con la popolarizzazione dei DVD (di musica o film), anche il mercato della pirateria di opere audiovisive musicali e cinematografiche è cresciuto. Come se non bastasse il fenomeno crescente della pirateria di CD e DVD, l’industria fonografica mondiale sta affrontando, sin dal 1998, quando è stato creato il Napster, il problema della condivisione illegale di file su internet, forma di pirateria online con impatti quasi incalcolabili nel business musicale, persino maggiori di quelli causati dalla cosiddetta pirateria tradizionale. Il Napster, primo software peer-to-peer o P2P, come è più conosciuto, è stato chiuso negli USA su ordine giudiziale nel 2000, per aver una partecipazione diretta dei suoi server centrali nel processo di ricerca di contenuto (soprattutto di musica), nonostante che, come ci suggerisce l’espressione peer-to-peer, sia la disponibilità illegale di contenuto protetto (upload) che la riproduzione non autorizzata (download) sono realizzate dagli utenti di quel software individualmente. Al Napster sono seguite la seconda e la terza generazione di software P2P, già senza intermediazione nelle ricerche di qualunque server centrale, cosa che è ha reso piuttosto complessa la lotta alle violazioni dei diritti d’autore tramite la condivisione di file sulle reti P2P. In Brasile e nel mondo, l’aumento negli ultimi anni dell’uso e del possesso da parte della popolazione dei computer, di connessioni a banda larga e di cellulari della 3ª generazione hanno aiutato ad aggravare il problema. Il grafico che segue ci aiuta a capire l’impatto della pirateria fisica di CD e DVD, combinato con la condivisione di file in reti P2P, negli ultimi dieci anni, nel mercato brasiliano di musica registrata:

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Fatturato (R$ milioni)

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1997 1999 2001 2003 2005 2007

Il CNCP A giugno del 2003, è stata iniziata, presso la Camera dei Deputati, la CPI [Commissione Parlamentare d’Inchiesta] della Pirateria, dopo una serie di udienze pubbliche in cui i principali settori colpiti hanno avuto la possibilità di avvertire i parlamentari sulla gravità del problema per le industrie del paese. La CPI, nel suo rapporto finale, raccomandava al Potere Esecutivo di creare un ente statale che riunisse sia gli organi del governo con le capacità per affrontare la pirateria in varie forme, sia i principali settori industriali colpiti. Non ci si può dimenticare dell’instancabile lavoro di vari parlamentari che hanno condotto i lavori della CPI della Pirateria, tra cui mettiamo in evidenza il suo presidente, deputato Luiz Antônio de Medeiros, ed i deputati Júlio Lopes, Júlio Semeghini, Vanessa Grazziotin, Leonardo Picciani e Josias Quintal. A novembre del 2004, la ABPD ha avuto la grata soddisfazione di essere invitata a partecipare al Consiglio Nazionale della Lotta alla Pirateria (CNCP), rappresentando il settore della musica, posizione che viene sin da allora occupata con entusiasmo ed impegno. Il CNCP è stato creato da un decreto presidenziale, sotto il coordinamento del Ministero della Giustizia, presieduto dal suo segretario esecutivo, dott. Luiz Paulo Telles Ferreira Barreto. Il consiglio ha iniziato i suoi lavori a gennaio del 2005 e già a marzo di quell’anno è stato elaborato un piano d’azione globale, approvato e messo in esecuzione. Il piano includeva non solo e semplicemente azioni repressive, ma anche quelle di natura educativa, economica ed istituzionale. I primi cinque anni di attività del CNCP hanno causato un nitido miglioramento nell’articolazione tra gli organi dello Stato incaricati di trattenere la pirateria, con un certo distacco alla Polizia Stradale Federale. C’è stata una vera rottura del paradigma e della cultura nell’amministrazione pubblica federale, visto che è rimasta evidente la partecipazione del crimine organizzato nel commercio di prodotti pirata ed i gravi pregiudizi che la pratica causava alle industrie colpite ed al paese. L’esempio dato dal governo federale e la ripercussione delle prime grandi operazioni contro il contrabbando, la distribuzione ed il commercio di prodotti

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pirata, hanno fatto in modo che vari altri Stati si strutturassero internamente per affrontare il fenomeno della pirateria, tramite la creazione di distretti specializzati, forze-lavoro, nuclei speciali, ecc. Un distacco va dato agli Stati di San Paolo e Rio de Janeiro che, prima ancora della CPI della Pirateria, già avevano distretti specializzati nell’anti-pirateria. Il settore privato rappresentato nel CNCP ha realizzato, insieme o isolatamente, innumere campagne educative dirette alla popolazione e seminari per la formazione di agenti pubblici all’interno delle particolarità del problema della pirateria di ogni settore, sempre in collaborazione con lo stesso CNCP e/o con le autorità amministrative delle varie sfere del potere pubblico (federale, statale e municipale). In questo stesso periodo, l’industria fonografica ha cercato di adattarsi alla nuova realtà del suo mercato, riducendo gli investimenti, infrastruttura e costi operativi, cosa che ha reso possibile l’offerta al pubblico consumatore di contenuto musicale a prezzi più accessibili. Il 2008 è stato dedicato al nuovo Piano Strategico del CNCP, con la realizzazione di officine, seminari ecc., senza che tutto questo causasse una riduzione nelle attività contro la pirateria. Al contrario, si può osservare, nel Brasile degli ultimi anni, un crescente aumento delle attività di repressione, alleate alla continua formazione di servitori pubblici e alle misure di presa di coscienza ed educazione della popolazione per quanto riguarda i malefici della pirateria. Soprattutto per quanto riguarda il settore della musica, abbiamo iniziato, nel 2008, sotto il coordinamento del Ministero della Cultura, un’agenda di cooperazione con i provider di accesso a internet, con l’intuito di cercare meccanismi che possano permettere la riduzione degli attuali livelli di pirateria di musica e film su internet, tramite reti P2P, e la promozione del mercato e dell’accesso legittimo a questi contenuti. È un progetto pioniere, innovatore e complesso, che mette il Brasile in un livello di uguaglianza con i principali mercati mondiali dove il problema della condivisione illegale di file protetti dal diritto d’autore è oggetto di discussione tra il governo ed i settori privati coinvolti, o anche dove la nuova legislazione per quanto riguarda la materia viene discussa. Questo progetto fa parte del nuovo Piano Strategico del CNCP ed è vitale per il futuro dell’industria musicale in Brasile, che, sempre di più, conta con i mezzi digitali per la distribuzione legittima del suo contenuto. Divisore di Acque Il mercato fonografico continua a convivere con serie difficoltà decorrenti dalla pirateria musicale in Brasile, che segue come principale sfida affrontata dal settore. Ma la creazione del CNCP, si costituisce in un divisore di acque per quanto riguarda il trattamento del problema nel nostro paese. L’attuazione dell’organo collegiale, fino ad allora, è stata decisiva per una migliore comprensione del mercato pirata, delle sue ramificazioni e peculiarità e per la determinazione di mete e politiche pubbliche per affrontare questa sfida.

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La ABPD ha avuto la soddisfazione di partecipare ai lavori del CNCP eseguiti finora, e spera di poter continuare a dare il suo contributo per i lavori del consiglio nei prossimi anni.

Paulo Rosa Presidente dell’Associazione Brasiliana dei Produttori di Dischi (ABPD)

Consigliere Titolare

Eduardo Rajo Direttore Finanziario e Nuovi Progetti dell’Associazione Brasiliana dei Produttori

di Dischi (ABPD) Consigliere Supplente della ABPD

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9.3 Protezione di un diritto che deve essere sacro L’attuazione dell’Associazione Brasiliana della Proprietà Intellettuale (ABPI) L’Associazione Brasiliana della Proprietà Intellettuale (ABPI) ha la soddisfazione e l’onore di partecipare al Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria e Delitti contro la Proprietà Intellettuale (CNCP) sin dalla sua creazione, a ottobre del 2004, dopo la fine dei lavori della CPI della Pirateria. Anche prima di entrare come uno degli enti dell’iniziativa privata rappresentati nel CNCP, la ABPI ha sempre guidato la sua attuazione nel senso di contribuire con tutte le sfere governative nel proposito di proteggere la proprietà intellettuale. Di fatto, la sua partnership informale, ma reale e d’attuazione, con l’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI) ha reso un dialogo proficuo sin dagli anni 1970. Alcune altre partnership si sono rivestite di più formalità; ad esempio, il 20 maggio 2004, è stato siglato un Protocollo di Intenzioni, in cui sono state definite le partnership di cooperazione mutua tra il Ministero della Cultura, la ABPI ed altri enti congeneri con l’intuito di implementare studi e ricerche in materia di diritti d’autore e diritti connessi, come anche intraprendere la diffusione della protezione d’autore tramite la realizzazione di seminari e corsi, in ambito nazionale. Gli enti dell’iniziativa privata rappresentate nel CNCP hanno, ognuno, caratteristiche, propositi ed attuazioni molto distinte, cosa che propizia la necessaria diversità e ricchezza di punti di vista e possibilità di contributi, necessarie per la lotta a uno dei crimini più complessi al giorno d’oggi. La ABPI, organizzata nel 1963 come Gruppo Brasiliano dell’Associazione Internazionale per la Protezione della Proprietà Intellettuale (AIPPI), è un’associazione no profit, che ha l’obiettivo di studiare e divulgare la proprietà intellettuale in tutti i suoi aspetti, soprattutto il diritto della proprietà industriale, la protezione d’autore, l’analisi degli aspetti di concorrenza coinvolti nella proprietà intellettuale, nei contratti di licenza e nel trasferimento di tecnologia. Una delle funzioni più importanti della ABPI è la promozione della cultura e dell’uso della proprietà intellettuale e la lotta per il perfezionamento della legislazione, dottrina e giurisprudenza di questo ramo del diritto. Per fare ciò, la ABPI promuove conferenze, congressi, seminari, simposi e concorsi, tra l’altro anche mettendo in bando pubblicazione sull’argomento, come la Rivista della ABPI, con pubblicazione ogni due mesi, con articoli di carattere dottrinari, che sono già diventati un riferimento nazionale in materia di proprietà intellettuale. Oltre alla rivista, la ABPI pubblica un bollettino mensile, un bollettino express, inviato elettronicamente ogni quindici giorni, ed un clipping quotidiano di articoli pubblicati in tutti i giornali del paese sulla lotta alla pirateria e sulla protezione alla proprietà intellettuale.

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La lotta per il perfezionamento della legislazione e della dottrina della proprietà intellettuale in Brasile è svolta in maniera democratica, tramite le discussioni promosse nell’ambito di varie Commissioni di Studio2, alle quali tutti gli associati possono comparire senza necessità d’iscrizione preventiva o pagamento di qualunque tassa, e in cui la discussione è incentivata e la partecipazione attiva di tutti viene stimolata. In questo modo, le raccomandazioni emesse dalle Commissioni di Studio della ABPI rappresentano, di fatto, il risultato di discussioni ampie e globali, in cui tutti i punti di vista hanno l’opportunità di essere ascoltati e tenuti in considerazione. Le Commissioni di Studio sono coordinate da due associati della ABPI: uno localizzato a San Paolo e l’altro a Rio de Janeiro, città dove è concentrata la maggioranza degli associati, affinché le riunioni possano essere realizzate simultaneamente in questi due punti, permettendo così una maggiore partecipazione degli interessati. Tra gli attributi delle Commissioni di Studio, vi è la necessità di rispondere a domande formulate, annualmente, da parte della AIPPI. Di fatto, la AIPPI invia almeno quattro domande all’anno ai vari gruppi nazionali che rappresentano la AIPPI (e che esistono nella maggior parte dei paesi), affinché questi gruppi nazionali possano risponderle con base nelle legislazioni locali e facciano i suggerimenti considerati pertinenti per il loro perfezionamento. Tutta questa ricchezza di informazioni è consolidata dalla AIPPI, rappresentando un archivio straordinariamente ricco di legislazione comparata, e genera risoluzioni che rappresentano la sintesi di questo lavoro di ambito internazionale. Oltre alle Commissioni di Studio della ABPI, Gruppi di Lavoro specifici sono altresì creati, periodicamente, per studi di aspetti puntuali della legislazione esistente, di progetti di legge in andamento nel Congresso, di giurisprudenza, e per iniziative come l’elenco di nomi comuni di elementi della flora brasiliana che non dovrebbero essere utilizzati come marchi, sia in Brasile che all’estero, per identificare prodotti derivati da loro. La divulgazione della cultura della proprietà intellettuale in Brasile è effettuata dalla ABPI tramite congressi e seminari, dei quali il tradizionale Seminario Nazionale delle Proprietà Intellettuale ha già realizzato 28 edizioni, sempre seguite da annali completi ed informativi. Altri eventi, come seminari regionali, forum di discussioni referenti alla proprietà intellettuale alle varie regioni del Brasile. Tutta questa attività è possibile grazie all’attuazione di un gruppo di volontari e di un piccolo numero di funzionari contrattati. L’amministrazione dell’ente è responsabile per un Comitato Esecutivo, formato da dieci membri, e per un

2 Attualmente, la ABPI ha dodici Commissioni di Studio: di Marchi; di Brevetti; di Trasferimento di

Tecnologia e Franchigia; di Repressione alle Infrazioni; di Biotecnologia; di Disegni Industriali; di Diritto

Internazionale della Proprietà Intellettuale; di Diritto Sportivo; di Software, Informatica e Internet; di

Diritti d’Autore e di Personalità; di Diritto di Concorrenza e di Indicazioni Geografiche.

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Consiglio Direttore, formato da 35 membri e dai membri nati, che sono gli ex-presidenti dell’associazione, tutti quanti volontari e non remunerati. Allo stesso modo che è avvenuto con il CNCP durante il 2008, e tenendo in considerazione il fatto che la ABPI completava, quell’anno, 45 anni di esistenza, è diventata evidente la necessità di rinnovare l’associazione, la sua forma di attuazione, i suoi servizi agli associati e la sua guida interna. Per fare ciò, ha intrapreso l’iniziativa di iniziare un ampio processo di pianificazione strategica. Era assolutamente necessaria una modernizzazione dell’associazione, per dare una maggiore trasparenza alla sua gestione, per rispondere meglio alle necessità dei suoi associati, e per attrarre verso dentro della ABPI un numero maggiore e più variato di associati, ampliando così la diversità dei punti di vista rappresentati nelle discussioni e nelle Commissioni di Studio. In dettaglio, la maggiore preoccupazione dei dirigenti della ABPI è quella di attrarre come membri (i) le aziende in possesso di patrimonio di proprietà intellettuale, affinché questi interessi vengano rappresentati e affinché trovino una voce attiva ed un canale di divulgazione; (ii) i membri della comunità accademica, che, dopo la promulgazione della Legge di Innovazione, si è interessato di più per gli aspetti legali della protezione della ricerca e sviluppo tecnologico e (iii) i membri del Potere Giudiziario, che hanno, alla fine, l’incombenza di far valere i diritti della proprietà intellettuale nella pratica. Tra maggio e agosto del 2008, un gruppo di membri del Consiglio Direttore ha dedicato molte ore, molta riflessione e creatività per, tramite una faticosa pianificazione strategica, ripensare alla ABPI come un tutt’uno, sin dalla sua struttura interna fino alle sue future attività e servizi alla comunità. Come risultato dello sforzo, sono stati definiti la missione, la visione, gli importi e le mete della ABPI. La missione della ABPI è stata definita nei seguenti termini: Essere un’organizzazione permanente e plurale di studi e sviluppo della Proprietà Intellettuale in Brasile, promovendo la sua cultura e suo uso dai più svariati settori, mantenendo accordi e collaborando con associazioni simili, fissando presenza nelle più rilevanti attività svolte in Brasile e all’estero. In conformità con le migliori tecniche di pianificazione strategica, si è arrivati a una visione di cosa dovrà essere la ABPI tra alcuni anni: La ABPI dovrà essere, nel 2015, un’istituzione strutturata e professionale, finanziariamente auto-sufficiente, presente in tutto il territorio nazionale e in tutti i forum di discussione di proprietà intellettuale, con un quadro di associati ampio e diversificato, ai quali verrà offerta una gamma completa di servizi.

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Per fare ciò, i seguenti valori vengono considerati essenziali nell’attuazione della ABPI:

• Indipendenza • Imparzialità • Avanguardia • Trasparenza • Equità • Utilità • Efficacia

Alcuni dei principali obiettivi strategici dell’associazione hanno avuto la priorità, come ad esempio:

• Aumentare la prestazione di servizi che facciano gli interessi degli associati, generando un reddito netto crescente che finanzi l’esecuzione della missione.

• Sviluppare una struttura amministrativa interna e professionale che faccia, in maniera autonoma, la gestione dei servizi.

• Mantenere un dialogo permanente con i poteri della repubblica, affinché l’evoluzione di leggi e regolamenti incorpori i miglioramenti nel campo della PI.

• Promuovere la discussione e fornire sussidi per orientare la formulazione della politica – esterna e interna – brasiliana nell’area della proprietà intellettuale.

• Accompagnare in maniera proattiva lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche ed i suoi riflessi nella proprietà intellettuale.

• Adottare le migliori pratiche di comunicazione esterna affinché la ABPI sia riconosciuta come un’istituzione imparziale, trasparente e all’avanguardia.

• Attrarre tutti i settori nel quadro associativo, facendo vedere a loro i vantaggi che la discussione della proprietà intellettuale può portare a loro, dal rigore tecnico che ha sempre guidato i lavori della ABPI.

• Assicurare che i vari settori interessati nella proprietà intellettuale abbiano una voce nei dibattiti e decisioni dell’associazione.

• Sviluppare un rapporto proficuo con enti nazionali e stranieri coinvolti in tutti gli aspetti della proprietà intellettuale.

• Promuovere la rappresentazione e l’attuazione regionale della ABPI, in modo da aumentare i servizi prestati e portare la cultura della proprietà intellettuale a tutte le regioni del paese.

Per fare tutto ciò, sono state definite alcune mete di direttrici di attuazione interna:

• Rendere la prestazione di servizi agli associati la meta cruciale dell’attuazione della ABPI.

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• Professionalizzare la gestione della ABPI, soprattutto per quanto riguarda i settori di eventi/progetti, ricerca di nuovi associati, editoria e website, relazioni pubbliche e controlli amministrativi e finanziari.

• Valutare periodicamente i desideri degli associati e risponderli velocemente.

• Aumentare la griglia annuale di eventi e servizi prestati agli associati. • Cercare nuove fonti di entrate, senza onerare gli associati, per rendere

possibili i piani di espansione della ABPI. • Attuare in modo tale che la ABPI venga vista dagli associati come un

investimento e non come una spesa. Alcune delle mete sono già state compiute, come, ad esempio, la ristrutturazione dell’amministrazione interna dell’ente. Allo stesso modo, sono stati firmati accordi di cooperazione con enti internazionali come l’Asociación Interamericana de la Propiedad Intelectual (ASIPI), la ItechLaw, e con programmi di protezione alla proprietà intellettuale (PI) e di lotta alla pirateria, come la Scuola Legale della AmCham. La ABPI mantiene buoni rapporti con le sue consorelle nazionali, l’Associazione Brasiliana degli Agenti di Proprietà Industriale (ABAPI) e l’Associazione Paulista di Proprietà Intellettuale (ASPI). Mantiene anche rapporti rilevanti con le consorelle latino-americane, come l’Asociación Argentina de los Agentes de Propiedad Industrial (AAAPI) ed altre. Tenendo in considerazione la natura di attuazione della ABPI, questa associazione ha la vocazione di contribuire con i lavori del CNCP, soprattutto nell’elaborazione e nel perfezionamento della legislazione di protezione alla proprietà intellettuale e di lotta alla pirateria, nella divulgazione dei malefici causati dalla contraffazione e dai crimini contro la proprietà intellettuale e nella concretizzazione di alcuni dei progetti prioritari identificati nel processo di pianificazione strategica del CNCP. In questo aspetto, la ABPI considera necessarie e rilevanti alcune misure di carattere legislativo, come ad esempio: 1. Riforma del procedimento amministrativo di ritenzione di prodotti da parte dell’Agenzia delle Entrate. È chiara la necessità e l’urgenza di promuovere una riforma totale del regolamento doganale per quanto riguarda in specifico le confische amministrative di prodotti falsificati o di quelli che violano gli istituti presenti nella proprietà intellettuale. 2. Aumento della pena minima a 2 anni e mantenimento della pena massima in 4 anni. L’aumento nella quantità di pena per i crimini contro la proprietà industriale È giustificata dall’equiparazione alle pene applicate ai crimini di violazione del diritto d’autore, che, allo stesso modo della proprietà industriale, è una specie del genere proprietà intellettuale.

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3. Realizzazione della perizia solo da parte di un perito e con base in campioni. L’esigenza di due periti è un capriccio della legge processuale penale e non deve essere mantenuta. Si capisce che vi è una chiara tendenza nelle nuove proposte legislative di dispensare la presenza di due periti. Nello stesso senso, è l’esigenza di realizzare una perizia in tutti gli esemplari di prodotti illeciti. Anche in caso vi sia una diversità di prodotti, sarebbe estremamente burocratica e trascinata la perizia che richiedesse l’analisi di ogni obiettivo confiscato, soprattutto quando questi seguono gli stessi standard. 4. Distruzione dei prodotti dopo le perizie conclusive dell’infrazione. È con la perizia finale che il giudice conferma l’infrazione nel campo della proprietà intellettuale (esclusi alcuni casi di crimini di concorrenza sleale che non lasciano tracce). Essendo così, essendo confermata l’infrazione, non esisterebbe una giustificazione per mantenere intatti i prodotti falsificati. In caso vi sia una protezione da parte delle autorità nel permettere che avanzino dei campioni dei prodotti falsificati da utilizzare come base per un’eventuale sfida sulla legalità della misura, o anche per fondare una futura richiesta preparatoria, non vi è ragione per impedire la distruzione di tutto il resto dei prodotti subito dopo l’omologazione della perizia che conferma l’infrazione. 5. Regolamentazione definitiva sul termine per la proposta di azione penale privata (denuncia penale) da parte del titolare del diritto violato. Sarebbe fondamentale ridefinire questo termine, in modo che non ci fosse nessun tipo di divergenza capace di impossibilitare il deposito della denuncia o di pregiudicare il titolare dei diritti industriali. Oltre a ciò, sarebbe importante anche definire il mantenimento del termine di 30 giorni contati dalla scienza dell’omologazione della perizia o, in alternativa, il suo ampliamento a 60 giorni (come suggerito nella bozza del Senato). Per completare questo punto, mancherebbe ancora definire il termine generale dell’articolo 38 del Codice di Processo Penale in detrimento del termine specifico. 6. Depositanti di prodotti confiscati. Nella remota ipotesi che venga rifiutata la regola della distruzione anticipata dei prodotti falsificati (subito dopo la perizia conclusiva dell’infrazione), è necessario regolamentare la questione del depositante fedele delle merci confiscate. La ragione per tale preoccupazione sta nel fatto che i titolari dei diritti, oltre ad essere pregiudicati per l’infrazione in se ed essere obbligati a finanziare un ampio programma di lotta alla pirateria in Brasile, non può anche quest’onere del depositante fedele ricadere su di loro. Essendo estremamente temeraria la consegna della merce allo stesso violatore, si ha che la soluzione sarebbe quella di andare alla ricerca di un’alternativa capace di trasferire l’onere finanziario al falsario, mantenendo la possibilità di verifica periodica della merce, in modo da evitarne la perdita o deterioramento. 7. Riunione di tutte le leggi di proprietà intellettuale in un Codice di Proprietà Intellettuale. Ci sono in passaggio centinaia di progetti di legge per alterazioni nelle legislazioni di diritto d’autore, marchi e brevetti, l’ideale sarebbe approfittare l’opportunità per riunire tutte le leggi in una codificazione,

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includendo anche tutta la parte civile. Ciò, poiché molti degli operatori di diritto e molte autorità ancora non conoscono le differenze tra i diversi istituti del diritto di proprietà intellettuale e, cosa ancora peggiore, confondono le particolarità di ogni istituto, causando, a volte, immensi e irreversibili tumulti processuali capaci di generare irreparabili pregiudizi alle parti in possesso dei diritti. Qualcuno ancora confonde il marchio con il brevetto e applica la legislazione di marchi nei casi di diritto d’autore. 8. Responsabilità Penale di Persone Giuridiche. Nella linea delle proposte più profonde, sarebbe necessario promuovere una lieve modifica nella Costituzione della Repubblica per estendere la possibilità di responsabilizzazione penale di persone giuridiche verso oltre l’universo oggi possibile (crimini ambientali). Questa alterazione potrebbe significare una rivoluzione nella forma di combattere la pirateria, pertanto, con pene compatibili con la persona giuridica, sia il Pubblico Ministero che il tribunale potrebbero ottenere risposte più efficaci in casi di condanna, senza la frustrazione di non poter incriminare gli individui responsabili per il crimine. Nonostante siano piuttosto importanti le alterazioni legislative sopra informate, tutti gli sforzi devono essere voltati al momento per l’approvazione del Progetto di Legge no. 333/99 (PLC 11/2001), che certamente contribuirà a rafforzare l’insieme di strumenti disponibili per combattere la pirateria. La ABPI ha fiducia nella partnership con il CNCP affinché entrambi possano, insieme a tutti gli altri enti rappresentativi di titolari di diritti di proprietà intellettuale, camminare nel senso di approvare gradualmente le alterazioni elencate sopra, così come le altre alterazioni che fossero necessarie durante il tempo. L’unione delle forze da parte delle aziende, l’intensificazione del dialogo tra i settori pubblico e privato, i maggiori investimenti in formazione ed equipaggiamento di agenti pubblici, l’intercambio di informazioni con altri paesi, l’implementazione di un programma educativo e, finalmente, la partecipazione della società sono alcuni dei principali elementi per la riduzione della pirateria presente nel territorio nazionale e, affinché si evitino nuovi interrogatori, minacce di sanzioni internazionali e fuga precipitosa di investimenti stranieri.

Juliana L. B. Viegas Presidente dell’Associazione Brasiliana di Proprietà Intellettuale (ABPI)

Consigliere Titolare del CNCP

José Henrique Vasi Werner Avvocato – Agente della Proprietà Intellettuale

- Dannemann Siemsen Adgovados Consigliere Supplente della ABPI

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9.4 Leadership con Rappresentatività L’attuazione della Confederazione Nazionale del Commercio di Beni, Servizi e Turismo

• Missione: garantire alle aziende del settore terziario le migliori condizioni per generare risultati positivi e sviluppare la società.

• Visione: guidare la comunità imprenditoriale del commercio di beni,

servizi e turismo, con riconosciuta influenza nello sviluppo del paese.

• Attributi: rappresentare, nel piano nazionale, i diritti e gli interessi del commercio brasiliano: organizzare e disciplinare il Sistema Confederativo della Rappresentanza Sindacale del Commercio (Sicomércio), di cui ne è l’ente massimo; eleggere o designare rappresentanti del commercio presso gli organi di giurisdizione nazionale; conciliare divergenze e conflitti tra federazioni affiliate; celebrare accordi o contratti collettivi di lavoro e fornire assistenza in accordi collettivi nelle località dove non ci sono sindacati e/o federazioni rappresentative di categoria economica; amministrare il Servizio Sociale del Commercio (Sesc) ed il Servizio Nazionale di Apprendimento Commerciale (Senac).

• Idee: la difesa del diritto di proprietà, della libera iniziativa,

dell’economia di mercato e dello Stato Democratico di Diritto; la difesa dei principi di libertà per esercitare il commercio; la lealtà nella concorrenza e l’etica nella performance dell’attività professionale; la preservazione ed il consolidamento dell’unità nazionale con lo sviluppo armonico del commercio in tutte le regioni del paese; la conquista ed il prestigio dei valori relativi alla fiducia nelle istituzioni, con enfasi nella moneta e nel credito; il Brasile aperto al commercio internazionale ed integrato all’economia mondiale; l’armonia e la solidarietà delle categorie economiche e l’ampia comprensione con le categorie professionali, con l’obiettivo della pace sociale.

Copertura Storica del Suo Profilo Creata e fondata il 4 settembre 1945, e riconosciuta dal Decreto-Legge n. 20.068/1945, il 30 novembre di quello stesso anno, alla fine della Seconda Guerra Mondiale e alla fine dello Stato Nuovo, la Confederazione Nazionale del Commercio (CNC) è nata come ente sindacale di grado superiore, rappresentante massimo dell’imprenditore commerciale brasiliano, tenendo come meta una politica sociale ed economica per il Brasile. Da maggio del 2008, e per delimitare meglio la sua copertura di rappresentazione, il Ministero del Lavoro ha autorizzato l’alterazione della sua ragione sociale, passando ad essere riconosciuta quindi come Confederazione Nazionale del Commercio di Beni, Servizi e Turismo.

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I suoi obiettivi, sin dalla sua creazione (durati fino ad oggi), erano rivolti non solo ai meccanismi che garantissero una società democratica, come, allo stesso modo, legittimassero la rappresentatività delle classi lavoratrici ed imprenditoriali. Questo perché solo un patto tra datori di lavoro ed impiegati avrebbe potuto generare un ambiente di pace sociale come risultato dell’incontro delle due forze produttive. Così, un anno dopo la sua creazione, la CNC, nel 1946, ha stabilito il suo sistema di sviluppo sociale, formando il Servizio Nazionale di Apprendimento Commerciale (Senac), e, subito dopo, il Servizio Sociale del Commercio (Sesc): sistemi che aggiungono valore ai lavoratori del commercio e alle loro famiglie, generando sviluppo sociale per più di 20 milioni di brasiliani all’anno, con benefici in educazione, alimentazione, salute, cultura, sport e tempo libero. Sin da allora, e attualmente integrata da 34 federazioni (27 statali e 7 nazionali), che raggruppano 925 sindacati affiliati in tutto il territorio brasiliano, la CNC – come ente sindacale – rappresenta diritti ed interessi di quasi 5 milioni di imprenditori del commercio di beni, di servizi e di turismo di tutto il Brasile, orientando, coordinando e difendendo, in questo modo, tutte le attività del commercio. Immaginandola come una grande piramide, questa congrega – nella sua base – grandi, medie e piccole imprese e microimprese dei segmenti del commercio. Ossia: circa 5 milioni di imprese, che impiegano direttamente circa 25 milioni di brasiliani. Queste imprese si organizzano attorno ai sindacati rappresentativi del settore e sommano oggi circa 870 in tutto il paese, strutturati ed occupando spazi importanti negli oltre 5 mila municipi brasiliani. Al centro di questa piramide immaginaria, ci sono (riunendo più di 900 sindacati) le federazioni statali e nazionali, per un totale di, come abbiamo già accennato, 34 federazioni – essendo 27 di ambito regionale e sette di ambito nazionale. E infine, in cima a questa immensa piramide di forze economiche, che movimentano circa 40% del Prodotto Interno Lordo del Brasile (PIL), c’è la Confederazione Nazionale del Commercio di Beni, Servizi e Turismo. Questo è, in linea generale, il profilo della CNC, non solo rappresentando, da 60 anni, un’importante parte economica brasiliana presso i poteri Esecutivo, Legislativo e Giudiziario, nel piano istituzionale, giuridico ed economico, come anche, allo stesso modo, amministrando uno dei maggiori programmi di sviluppo sociale del mondo: il Sistema CNC/Sesc/Senac, responsabile per circa 20 milioni di brasiliani beneficiati all’anno. Rappresentando il commercio in organi di giurisdizione nazionale Per forza legale e statutaria, come menzionato sopra, è responsabilità della CNC eleggere e/o designare rappresentanti del commercio presso gli organi di

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giurisdizione nazionale: pubblici, privati ed organismi internazionali, quando così vengono chiamati. Questa attuazione è realizzata tramite dibattiti per la formulazione di direttrici, tra le altre, di politica economica, amministrativa, sociale ed ambientale. Così, la CNC si trova rappresentata, tra vari altri organi, anche nel Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria e Altri Delitti (CNCP), sin dal 2007, quando è stata nominata dal Decreto Amministrativo n. 1218, del 6 luglio di quell’anno, del Ministero della Giustizia, per collaborare nella lotta al commercio illegale in generale. Siccome intende che la lotta al commercio illegale non dipende soltanto dall’attuazione dello Stato (molte volte non all’altezza per esercitare il suo potere di polizia), la CNC intende come condizione sine qua non, per l’obbiettivo che si propone il CNCP, un’integrazione tra gli enti privati, lo Stato e la stessa società, in ripudio a questo tipo di pratica. Solo così il Brasile si riguadagnerà credibilità nello scenario mondiale. E, a proposito della sua effettiva attuazione, come rappresentante degli imprenditori del commercio brasiliano, nel CNCP, la CNC mette in evidenza la sua presenza in riunioni (ordinarie e straordinarie) di questo consiglio; in fiere ed udienze pubbliche promosse dal Congresso Nazionale (Camera e Senato); e nella presentazione di studi e pareri a favore di progetti di legge a rispetto, presentati da alcuni parlamentari o contro tali progetti, come enumerati di seguito per campione:

• Subito dopo nominato, questo ente ha pensato che sarebbe stato opportuno presentare alla Direzione informazioni sulla solennità di possesso rispettivo, ed alcune informazioni sul CNCP.

• In un atto continuo, ha presentato alla sua Direzione anche uno studio sul commercio illegale che caratterizza la pirateria, attraverso brevi informazioni.

• A ottobre del 2007, ha esaminato ed elaborato uno studio sul Progetto di Legge no.0333/1991, dando il suo parere favorevole all’approvazione.

• Nonostante non abbia partecipato effettivamente all’udienza pubblica realizzatasi il 31 ottobre 2007 a Brasilia, che ha trattato della Bozza di Legge del Codice contro la Pirateria, facendo delle ricerche a questo proposito, ha esposto il suo punto di vista alla Direzione.

• È stata presente nell’udienza pubblica del 09 luglio 2008, nel plenario no.12, dell’Allegato II, della Camera dei Deputati, quando ha parlato delle ricerche realizzate dalla sua Federazione del Commercio di Rio de Janeiro, distribuendola in copia, alla fine del suo discorso, ai parlamentari e agli altri che erano lì presenti.

• Ha formalizzato e presentato alla Direzione informazioni su come la pirateria viene vista dal Superiore Tribunale di Giustizia (STJ).

• Ha partecipato al Congresso Internazionale di Lotta alla Pirateria, realizzatosi a Rio de Janeiro nel 2007.

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• È stata presente anche nella commemorazione della Giornata Nazionale di Lotta alla Pirateria, avvenuta a Brasilia il 03 dicembre 2008, quando e dove sono stati lanciati vari e nuovi progetti per il 2009, tra cui quello della Fiera Legale, con cui si pretende trasformare zone di commercio di importati (come la Saara e la Fiera del Paraguay, ad esempio) in centri commerciali popolari, con vendita di prodotti legali. In questa stessa giornata, il CNCP, che centralizza le azioni del governo in quest’area, ha formalizzato la sua aspirazione per inaugurare, nel 2009, i primi Distretti Specializzati in Pirateria, iniziando dagli Stati di San Paolo, Rio de Janeiro e Paraná, epicentri del problema in Brasile. Un altro fronte ricordato come meta, in questo incontro, è stato il lancio di Città libera dalla Pirateria – progetto che pretende coinvolgere i Comuni di tutto il paese nella lotta a questo crimine. Il consiglio ha anche parlato della creazione di un francobollo che verrà fornito ai municipi che collaboreranno di più. Il CNCP ha anche proposto la celebrazione di accordi con provider di internet, in modo tale che questi possano collaborare nella guerra contro la pirateria. Allo stesso modo, un altro progetto è rivolto alla lotta al contrabbando e alla falsificazione, nel commercio, con proposte di presa di coscienza dei commercianti e dei consumatori, con banner pubblicitari, oltre alla preoccupazione con la falsificazione di medicine. E la CNC presta attenzione a tutto, collaborando con tutto ciò che le possa competere.

• Ha comunicato alla sua Direzione gli studi che circolano nel CNCP per la creazione di Uffici Progetti.

• Un altro evento – a cui la CNC purtroppo non ha partecipato, ma a cui ha prestato molta attenzione – è stato quello del Fronte Parlamentare di Lotta alla Pirateria (che conta con il supporto del Forum Nazionale Contro la Pirateria e l’Illegalità – FNCP), il cui incontro è stato realizzato ad agosto del 2008. La CNC è consapevole che l’intenzione di questo fronte è quella di mobilizzare i parlamentari per attuare a favore di argomenti legati allo sviluppo di politiche ed azioni per la lotta alla pirateria e all’evasione fiscale, e che farà di tutto per contribuire e collaborare, se e quando sarà chiamata.

• La CNC è a conoscenza anche di Scuola Legale (il cui principale obiettivo è quello di portare alle scuole tematiche come la etica, valori, pensiero collettivo ed impatti che la pirateria può avere sulla società), sa che si tratta di un progetto per cui gli alunni di alcune scuole della rete statale riceveranno seminari educativi sulle questioni di proprietà intellettuale e sui problemi causati dalla pirateria. Nonostante questo progetto parli solamente del governo (più specificamente delle segreterie statali dell’educazione), questa confederazione è comunque aperta alla collaborazione che fosse necessaria.

• Sappiamo anche che il Ministero della Giustizia sta incentivando la creazione di distretti specializzati nella lotta alla pirateria, e che la creazione di questi distretti fa parte del Piano Nazionale di Lotta alla Pirateria, elaborato dal CNCP, del Ministero della Giustizia. A proposito, vale la pena ricordare che gli Stati di Rio Grande do Sul, San Paolo, Rio de Janeiro e Pernambuco ed il Distretto Federale contano già con i servizi

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di repressione al commercio di prodotti pirata – che vanno dalle medicine e vestiti ai CD, DVD ed orologi. In conformità con il segretario esecutivo del CNCP, sig. André Barcellos, i poliziotti che lavoreranno in questi distretti specializzati, stanno già facendo un corso di formazione speciale per attuare nella prevenzione e repressione del commercio di prodotti falsificati. I corsi sono aperti a tutti gli agenti pubblici che, in un modo o nell’altro, possono contribuire in questa lotta alla pirateria. Secondo il sig. André Barcellos, la creazione di questi distretti specializzati renderà la lotta alla pirateria più efficiente.

• Parallelamente a tutto ciò che è stato menzionato sopra, vale la pena sottolineare e distaccare le ricerche che vengono fatte da questo rappresentante, annualmente, tramite la sua Federazione del Commercio di Rio de Janeiro, tema, tra l’altro, analizzato e portato all’udienza pubblica del 9 luglio 2008 – come già declinato prima. A proposito, e ancora su queste ricerche, e come prova che questa casa sta accompagnando tutto ciò che succede sulla pirateria, bisogna ancora aggiungere che il Forum Nazionale contro la Pirateria e l’Illegalità ha realizzato, nel 2006, una ricerca in cui è stato rilevato che 91,3% delle persone intervistate hanno acquisito un prodotto pirata quell’anno. e ancora: a) che solo il 13% di quelle persone sapevano che i pirata evadono le tasse – risultando, per quelli che pagano, un’aliquota più alta; b) che il 95,7% degli intervistati erano convinti che, se ci fosse una riduzione del valore del prodotto originale, loro non avrebbero acquistato prodotti pirata.

Per tutto ciò che è stato esposto, non restano dubbi sul fatto che la lotta contro la pirateria è una battaglia che resterà così ancora per molto tempo. Ma la CNC non smetterà di combattere questo tipo di crimine – di combattere il delitto in questione; di combattere questo tipo di frode. Per quanto riguarda i prezzi dei prodotti presentati dal commercio illegale, rispetto ai prezzi più bassi dei prodotti pirata, è necessario ricordare che la questione non sta nei prezzi in se, ma nella necessità, urgente, di educare il pubblico e chiarire i collegamenti che esistono tra la pirateria ed il crimine organizzato. Per vincere questa guerra, è necessario quindi rendere coscienti le persone non solo del crimine legato a questa pratica, come anche, allo stesso tempo, dei pericoli che questi prodotti pirata offrono, soprattutto per quanto riguarda la salute, visto che ormai si possono trovare persino le medicine in questo “mercato libero”. Sappiamo che alcuni settori privati, insieme alla dogana e alla polizia, stanno già facendo un lavoro insieme e condividendo informazioni – cosa che è già un avanzo positivo nella lotta contro la pirateria in maniera generale. È ancora di nostra conoscenza che gli Stati Uniti stanno facendo uso di varie strategie. Una di queste è la strategia civile, che cerca di processare, nell’area civile, le persone coinvolte con la violazione della proprietà intellettuale; l’altra è del settore privato – che agisce con investigatori privati ed aziende, cercando di

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scoprire fabbriche e centri di distribuzione di prodotti pirata. Ed il settore privato, a sua volta, divide informazioni con la Interpol sui paesi dove i prodotti pirata vengono prodotti o distribuiti. Per avere un buon risultato, fanno di solito campagne di marketing come forma di educare il pubblico, lasciando chiaro che la pirateria non è un crimine senza vittime. La grande verità, e non è possibile non vederla, è che la pirateria, essendo un’attività illegale, colpisce la generazione di posti di lavoro e reddito. Ed il Brasile, in particolare, ha sempre sofferto con la pirateria (che, qui deve essere intesa in maniera più esaustiva, includendo il contrabbando, svio e bassa fatturazione), soprattutto nei tempi di porti chiusi per l’importazione, quando era comune trovare fornitori di scotch whisky e sigari cubani, e quando un viaggio verso l’estero significava un’opportunità di accesso a beni inaccessibili nel nostro mercato. Con l’apertura dell’economia e il permesso di entrata di prodotti importati, la prima percezione era che il commercio illegale avrebbe sofferto un forte disincentivo, perché l’importazione non era più proibita. Ci sbagliavamo. Si può osservare che, dal 1990 ad oggi, le pratiche illegali e sleali sono cresciute. La lista di prodotti che soffrivano con il contrabbando, svio, falsificazione e basso prezzo è aumentata significativamente. Elettronici, giochi e bibite hanno iniziato ad avere la compagnia di prodotti e servizi come software, CD, DVD, lampade, prodotti chimici per l’industrializzazione di vernici, commercio di combustibili e gas, parti di computer (placche, lettori ottici), strumenti medico-chirurgici, medicinali, cosmetici, pezzi di ricambio, attrezzi per la ginnastica, collegamenti clandestini di TV a cavo, ecc. Si è stabilita, così, una concorrenza sleale e predatoria con i prodotti e servizi legali, colpendo la competitività e inibendo la generazione di posti di lavoro, reddito ed investimenti. La sproporzionale carica tributaria ha anche stimolato una serie di svii, rafforzando una struttura criminale altamente organizzata che non aveva nessuna specializzazione – distribuiva placche per i computer, tessuti, macchinari e medicine. Quello che importava era il business. Per affrontare questo male, lo Stato brasiliano, gli imprenditori e la società civile hanno iniziato un processo raggruppando gli sforzi e cercando una maggiore efficienza nelle azioni. La CPI della Pirateria, nel 2003, ed il CNCP, nel 2004, hanno rappresentato chiari avanzi. Come conseguenza di tutto ciò, il 2005 è stato un anno di risultati record nelle confische di prodotti. Di fianco alla repressione, un’altra iniziativa che è stata necessaria è stata la detrazione fiscale. In una dimostrazione dei risultati, è stata emessa la cosiddetta MP del Bene, proposta dal Governo Federale, in seguito all’azione continua della società civile, e finalmente approvata dal Legislativo. Tra altre disposizioni, i personal computer hanno avuto una riduzione di imposte per il 9,25%, riferente al PIS e COFINS. E la reazione del mercato è stata immediata: crescita del 40% dei prodotti legali, e riduzione del 10% a 15% dei prezzi al consumatore. In contropartita, il “mercato grigio” (costituito da prodotti pirata), stimato all’80% nel 2005, si è ridotto, per la prima volta al 61%. Per questo

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motivo, le aziende hanno iniziato ad aumentare i loro investimenti e a lanciare nuovi prodotti. Questi avanzi, constatati per davvero, devono essere permanenti, in modo da rafforzare azioni correttive nel conturbato regime tributario, mantenendo l’intelligence e l’articolazione nelle azioni repressive, per diminuire lo spazio del mercato illegale. Questo tipo di attuazione, da queste due parti, deve essere accompagnato da costanti campagne di presa di coscienza del consumatore. Subito, e come già detto, tutto dipende dall’educazione di un popolo; tutto dipende dalla sua presa di coscienza. Misure parallele ed importanti devono essere implementate in una chiara azione di difesa commerciale e perfezionamento degli imprescindibili meccanismi di controllo, tra cui: l’installazione di scanner per container in tutti i porti ed aeroporti – e che può essere realizzata con una gara d’appalto per i servizi; l’accesso alla Nomenclatura Comune del Mercosul (NCM), proteggendo tutto ciò che è considerato sigillo fiscale; la valutazione del rispetto delle normative in prodotti importati; il miglioramento dell’accompagnamento del processo produttivo basico nella fabbricazione dei prodotti; lo sviluppo della Nomenclatura di Valore Doganale e Statistico (NVE), che definisce i prezzi di base dei prodotti, trattenendo il prezzo basso; e l’incentivo alla fiscalizzazione di prodotti che non rispettano le normative tecniche e la certificazione. Il settore del commercio raggruppa circa 5 milioni di aziende e 25 milioni di posti di lavoro in tutto il territorio nazionale. Nonostante non possiamo farci trascinare dal fatto che c’è stata una notevole evoluzione nella lotta alla pirateria, la cosa giusta è che non possiamo dimenticare anche che è nostra responsabilità perseverare per la formazione di un mercato competitivo e leale, difendendo l’occupazione, gli investimenti, la tecnologia e lo sviluppo. Noi tutti, infatti, siamo vittime della pirateria. Da lì, e insieme al governo, è necessario pensare a progetti ed altre azioni per orientare un’attuazione obiettiva, permanente e continua in tutto il territorio nazionale. Da tutto quanto già esposto, si vede che finire completamente con la pirateria è praticamente impossibile; ma è possibile ridurla, in caso ci sia una vera interazione di sforzi tra la società, la polizia civile, la polizia militare ed il Giudiziario. Questo, applicando a quelli che agiscono senza rispetto verso le leggi, alle penalità previste da queste. È quindi necessario che le autorità facciano un serio studio, con l’obiettivo di fare una lotta rigorosa a questa pratica criminale. Per quanto riguarda la pirateria su internet, non abbiamo ancora una legislazione penale specifica per combatterla. Ma nulla impedisce alle autorità di andare avanti con un adattamento alla legislazione in vigore. In questo senso, la Microsoft ha creato la Giornata Mondiale della Presa di Coscienza Anti-pirateria, con azioni simultanee di iniziative educative e di

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confisca in 49 paesi, per combattere la commercializzazione di software pirata e falsificati. I programmi allora presentati includono campagne di presa di coscienza sulla proprietà intellettuale, alleanze con partner, forum educativi e corsi di formazione regionali, focalizzati nel rispetto delle leggi – oltre ad azioni legali contro falsificatori di software. Si tratta quindi di una pratica commerciale sofisticata e globale, che causa pregiudizi non solo ai consumatori e alle aziende, ma anche a tutta l’economia. Per questo motivo, in particolare, la Microsoft ha dichiarato di essere impegnata a lavorare con terzi, in tutto il mondo, in modo da fare un passo in avanti in questo segmento illegale. Ad argumentandum…, più di un terzo dei computer – di tutto il mondo – o non è licenziato, o contiene software pirata o falsificato. I pregiudizi per le aziende lecite, causati da questa pirateria generalizzata, sono immensi. Nel 2007, secondo le ricerche, il pregiudizio economico globale ha raggiunto circa US$ 50 miliardi. Nella misura in cui gli avanzi tecnologici hanno creato maggiori opportunità affinché gruppi criminali producessero e distribuissero prodotti falsificati, resta chiaro che la pirateria e la falsificazione rappresentano una minaccia reale e crescente per la proprietà intellettuale e per l’innovazione. A proposito, e a titolo di registri, la Commissione Europea, organo esecutivo dell’Unione Europea, ha già presentato una strategia di lotta alla pirateria e alla falsificazione nel mondo, includendo il Brasile nell’elenco delle sue principali mete. Secondo il Commissario di Commercio dell’Unione Europea, il sig. Pascal Lamy, “la strategia prevede diverse tappe di lotta contro la falsificazione, ma, in ultimo caso, se non otteniamo risultati con queste, inizieremo delle azioni presso la OMC contro i paesi in questione”. E i principali settori della pirateria in Brasile, secondo Lamy, sono la musica (CD e DVD) ed i software. Da questo punto in avanti, e in conformità con una ricerca richiesta dalla Commissione Europea, i prodotti pirata rappresentano la metà delle vendite di questi settori in Brasile. Potremmo continuare a parlare della pirateria, in Brasile e nel mondo, senza un giorno o un’ora per finire… Ma, in conclusione, ci permettiamo di finalizzare questo nostro lavoro, dicendo che il problema della pirateria in Brasile sta vivendo queste questioni culturali, cosa che esige dallo Stato e da tutti noi cittadini, maggiori utilizzi di strumenti preventivi, come le campagne educative, ad esempio, come forma di trasmettere più coscienza alla nostra popolazione. Inoltre, e secondo ancora ricercato, ogni quattro prodotti falsificati venduti nel mercato brasiliano, tre sono fabbricati in Asia, soprattutto in Cina. La valutazione è del Ministero della Giustizia, che è convinta che il CNCP potrà sviluppare una strategia per aprire un dialogo con i paesi asiatici da dove escono i prodotti falsificati che entrano nel paese. Secondo il CNCP, l’Agenzia delle Entrate ha aumentato le confische di prodotti falsificati, in modo da impedire la vendita di prodotti valutati attorno i US$ 300

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milioni. Ma il numero è piccolo rispetto ai US$ 30 miliardi che il Governo non raccoglie ogni anno, di tasse, a causa della pirateria, secondo una ricerca della Fondazione Istituto di Amministrazione. Ma il nostro governo ammette che, intanto che ci sarà la differenza di prezzo tra i prodotti falsificati e quelli originali, lo spazio affinché gruppi criminali entrino in azione, sarà garantito, deplorevolmente.

Natan Schiper Primo Segretario della Federazione del Commercio di Rio de Janeiro Consigliere Titolare della Confederazione Nazionale del Commercio

Dagmar Maria di Sant’Anna

Avvocato della Confederazione Nazionale del Commercio Consigliere Supplente della Confederazione Nazionale del Commercio

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9.5 In prima linea contro la concorrenza sleale L’attuazione della Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) La Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) rappresenta, promuove e guida l’azione di difesa di interessi del settore industriale, con obiettivo sulla produttività, innovazione tecnologica e integrazione all’economia mondiale. Per quanto riguarda la lotta alla pirateria, la Confederazione Nazionale dell’Industria identifica un punto di attenzione nella sua attuazione. Gli impatti negativi che la pratica della pirateria provoca nella concorrenza tra le imprese, nella disorganizzazione di alcuni settori, nell’espansione dell’informalità, così come l’espressione economica dei valori coinvolti ed il fatto che sempre di più questa pratica si espande a nuovi settori, rafforzano la necessità di mobilizzazione degli sforzi per la sua lotta. Presentiamo di seguito le azioni realizzate nel 2008:

• Con l’obiettivo di identificare opportunità di allineamento e convergenza delle azioni del settore privato orientate all’affronto della pirateria, la CNI ha realizzato, a maggio, uno workshop per identificare progetti ed azioni strategiche proposte dal settore produttivo. L’incontro voleva anche promuovere l’allineamento tra la Pianificazione Strategica del CNCP e le opportunità di attuazione identificate dal settore privato. Ben 14 associazioni, enti e federazioni di industrie con obiettivo in azioni per la lotta alla pirateria hanno partecipato all’evento.

• Dando continuità alla prima riunione, la CNI ha realizzato, ad agosto, il 2º workshop, con i seguenti obiettivi: primo, elencare i principali temi che guidano la lotta alla pirateria; e, secondo, identificare azioni del settore produttivo destinate alla lotta alla pirateria, nelle sfere federale, statale e municipale. Sono state identificate, ancora, azioni che saranno sviluppate dal settore pubblico, come la qualificazione di server, e dal settore privato, come la promozione di campagne educative insieme a bambini e giovani. Queste proposte sono state inoltrate al CNCP per essere incluse nella sua Pianificazione Strategica. Hanno partecipato all’evento 27 enti, associazioni e federazioni di industrie che sviluppano azioni per la lotta alla pirateria.

• Oltre a queste iniziative di mobilizzazione ed allineamento del settore privato, il Sistema CNI ha direttamente partecipato ad azioni rivolte soprattutto alla disseminazione di idee e valori. È stata elaborata la rivista educativa SESINHO sul tema “lotta alla pirateria”, che ha integrato le attività dell’Azione Globale – un’azione del SESI e della TV Globo – con 1 milione di esemplari, distribuiti in tutto il Brasile.

• Un’altra azione realizzata dalla CNI è stato il supporto per l’elaborazione della brochure Adu e Ana – Affrontando la pirateria ed il contrabbando, del Forum Nazionale Contro la Pirateria e l’Illegalità (FNCP). Questa brochure è stata fatta in 1 milione e 800 mila esemplari ed è destinata all’utilizzo come strumento di supporto a educatori in azioni di

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chiarimento sulla pirateria per un pubblico di 7 a 12 anni. Per il 2009, la CNI vuole svolgere delle azioni di mobilizzazione e divulgazione del tema in collaborazione con le Federazioni dell’Industria e continuare a dare supporto e sviluppare azioni educative.

• La CNI e la Sezione Brasiliana del Consiglio Imprenditoriale Brasile-Stati Uniti (CEBEU) hanno realizzato, ancora nel 2008, un’azione con le autorità nordamericane per dimostrare gli avanzi del Brasile nell’area della proprietà intellettuale. L’obiettivo era di contribuire per impedire che il paese fosse ribassato all’elenco di paesi considerati dagli Stati Uniti come quelli che offrono un’inadeguata protezione alla proprietà intellettuale. Nel mantenersi nella categoria di paesi “sotto osservazione” (Watch List), di fianco all’Italia, Canada, Messico, Colombia, Bolivia, Ungheria ed altri, gli Stati Uniti riconoscono che la politica brasiliana di protezione alla proprietà intellettuale sta evoluendo.

• A settembre, la CNI ha realizzato riunioni con rappresentanti del Dipartimento di Stato e Ufficio del Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti sulla proprietà intellettuale.

• In seguito all’invio di sussidi alla revisione annuale della Sezione 182 della Legge del Commercio Estero del 1974, conosciuta come Special 301, il settore privato si aspetta che, nel 2009, il governo nordamericano possa riconoscere gli avanzi raggiunti nel 2008 per quanto riguarda la protezione della proprietà intellettuale, alla repressione a crimini e ad azioni educative.

Ricardo Figueiredo Caldas

Primo Vice-Presidente della Federazione dell’Industria del Distretto Federale Consigliere Titolare della Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI)

Marco Antônio Reis Guarita

Direttore di Relazioni Istituzionali della Confederazione Nazionale dell’Industria Consigliere Supplente della Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI)

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9.6 Guardiano dei diritti e del rispetto delle regole L’attuazione dell’Istituto Brasiliano di Etica Concorrenziale (ETCO) Il processo di sviluppo economico in un’economia di mercato esige che esistano buone regole e che le stesse vengano rispettate. Un buon ambiente di business, in cui i diritti individuali e sociali siano stabili, conosciuti ed applicati, costituisce il sottostrato istituzionale necessario per la creazione della ricchezza e la sua giusta distribuzione in un’economia moderna. Ambienti in cui proliferi la violazione delle regole, in cui una parte significativa delle attività commerciali venga fatta senza registri fiscali e di lavoro, con espressiva evasione, informalità, contrabbando, pirateria ed altri svii di condotta sono destinati a provocare risultati economici soffribili e a generare gravi problemi sociali. Il motivo di questo è che questo cattivo ambiente di business pregiudica ed allontana investitori e produttori etici e seri, che sono quelli preoccupati ad aumentare la sua efficienza produttiva, ed attrae e favorisce avventurieri e speculatori, specializzati nel trovare meccanismi per evitare gli obblighi legali e le etiche. La costruzione di un buon ambiente di business, in una democrazia, è il compito sia del settore pubblico che, oltre ad elaborare leggi, ha il monopolio del potere della polizia e della fiscalizzazione, come della popolazione e di enti del settore privato, che ha l’obbligo morale di, oltre a rispettare le regole legittimamente emanate dalle autorità costituite, collaborare attivamente affinché queste normative vengano ubbidite da tutti i cittadini. In questa direzione, dobbiamo ammettere che in un ottimo momento è stato creato il Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria ed Altri Delitti contro la Proprietà Intellettuale (CNCP), che si costituisce in un forum istituzionalizzato di partnership e collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. Congregando diverse aree della pubblica amministrazione, le più colpite nella lotta alle trasgressioni commerciali, con i settori produttivi più colpiti da queste trasgressioni, il consiglio sta stimolando, coordinando e iniziando una sere di attività con l’obiettivo di migliorare il nostro ambiente di business e sta ottenendo un certo esito nella maggioranza delle sue azioni. L’Istituto Brasiliano di Etica Concorrenziale (ETCO) è un’organizzazione della società civile di interesse pubblico (OSCIP), fondata ad aprile del 2003, da aziende ed enti imprenditoriali preoccupati con le perverse conseguenze sociali ed economiche dei disequilibri di concorrenza generati da svii etici di condotta concorrenziale, come l’evasione, l’informalità, la pirateria ed altri. La linea di attuazione del ETCO si basa su tre pilastri. Il primo è costituito da studi richiesti a professori, specialisti o istituzioni di insegnamento e ricerca con l’obiettivo di conoscere la dinamica dei fattori che stimolano le trasgressioni e

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gli sviamenti di condotta. Conoscere e discutere pubblicamente ciò che porta o induce a questo comportamento è il primo passo per elaborare politiche pubbliche o promuovere attività private con l’obiettivo di sradicare o almeno ridurre questi svii di condotta. La seconda meta dell’ETCO è, con base negli studi realizzati, di cercare di dare coscienza, o meglio, educare la popolazione in generale, o gruppi specifici, sui malefici sociali e economici causati dagli svii di condotta o, mettendola in maniera positiva, mostrare i grandi vantaggi ed i benefici del comportamento etico di rispetto delle normative in vigore e delle buone pratiche concorrenziali. Siamo convinti che in Brasile molti non hanno una conoscenza adeguata delle conseguenze e delle ramificazioni di questi svii di condotta che, molte volte, sono persino visti con una certa clemenza o persino con una benevolenza dissimulata. La terza area di attuazione dell’istituto è quella di proporre e appoggiare le iniziative del settore pubblico o di enti privati che hanno l’obiettivo sia di facilitare e semplificare il rispetto degli obblighi legali, che perfezionare o anche istituire nuovi meccanismi e metodi che prevengano e, se necessario, puniscano il non rispetto delle normative stabilite. In questa direzione, l’ETCO partecipa attivamente agli sforzi per migliorare gli strumenti di fiscalizzazione e controllo di diversi enti amministrativi, per velocizzare i procedimenti di ricerca e confisca di merci commercializzate in maniera illegale e per stimolare la celere punizione dei responsabili. Molte di queste sponsorizzate dal CNCP. Tra le diverse iniziative dell’Istituto Brasiliano di Etica Concorrenziale (ETCO), possiamo mettere in evidenza: Studi e Ricerche

1. Lo studio degli svii di condotta e l’analisi dell’aspetto culturale della trasgressione (alla legge e all’etica) è un tema che l’ETCO sta mantenendo in evidenza sin dal 2007, quando ha firmato una partnership con l’Istituto Fernando Henrique Cardoso (iFHC), per realizzare il seminario intitolato Cultura delle Trasgressioni in Brasile, in cui i rinomati intellettuali brasiliani Bolivar Lamounier (scienziato politico), Joaquim Falcão (giurista), José Murilo de Carvalho (studioso di storia) e Roberto DaMatta (antropologo) hanno presentato e hanno dibattuto istiganti studi su questa questione. Iniziando dai testi e dalle discussioni presentate, è stato lanciato il libro Cultura delle Trasgressioni: Lezioni di Storia, avendo una ripercussione nazionale. La prima edizione di 3 mila esemplari si è esaurita velocemente, e una seconda edizione è andata alle librerie all’inizio del secondo trimestre. Questione fondamentale per combattere gli svii di condotta, questo tema continuerà nell’agenda dell’istituto.

2. Studio, valutazione e pubblicazione di un indice sull’Economia Sotterranea in Brasile, realizzato dall’Istituto Brasiliano di Economia (IBRE), della Fondazione Getúlio Vargas. Questo studio è stato oggetto

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di un seminario internazionale realizzatosi a marzo del 2008, a Rio de Janeiro, che ha visto la partecipazione degli specialisti Vito Tanzi, ex-Banca Mondiale, e dell’economista austriaco professore Friedrich Schneider, autore di un profondo studio sul tema. Ad aprile è stato lanciato l’indice dell’economia sotterranea FGV/ETCO, che misura, semestralmente, l’evoluzione dell’informalità del paese. L’indice è passato dal suo primo aggiornamento a novembre. Come forma di contribuire ancora di più per la discussione di questo tema, sarà in breve pubblicato un libro con il metodo sviluppato dal IBGE/FGV e con articoli di specialisti internazionali.

3. La difesa della Proprietà Intellettuale e i suoi impatti nello sviluppo del paese si sono meritati un certo distacco nell’attuazione dell’ETCO nel 2008, quando è stato realizzato, a Brasilia, uno workshop sul tema. L’evento ha riunito leadership importanti che hanno discusso i benefici che il rispetto della proprietà intellettuale porta all’economia. Questo argomento sarà il punto centrale anche di una pubblicazione che sarà lanciata in collaborazione con la casa editrice Campus Elsevier, nel primo semestre del 2009.

Attributi dell’ETCO includono lo sviluppo di azioni di presa di coscienza, studi e ricerche e iniziative di controllo. Azioni di presa di coscienza

1. Una delle armi più visibili delle azioni di presa di coscienza sviluppate dall’ETCO è il patrocinio del Bollettino Etica negli Affari, trasmesso nazionalmente, da lunedì a venerdì, sul Giornale del Mattino della radio CBN, raggiungendo circa 130 mila ascoltatori al giorno. L’obiettivo del bollettino è di divulgare notizie sulla lotta al commercio illegale e sugli impatti negativi causati dalla concorrenza sleale alla società. Oltre a ciò, tramite degli spot, l’istituto cerca di risaltare l’importanza del comportamento etico e del rispetto degli obblighi legali.

2. Rivista ETCO – pubblicazione quadrimestrale elaborata dall’istituto per divulgare studi, ricerche e tesi difese dall’ETCO, con l’obiettivo di dare sussidi e contribuire con il dibattito intorno all’etica concorrenziale. Indirizzata al pubblico formatore di opinioni, è distribuita a migliaia di lettori, tra cui i membri dei poteri Esecutivo, Giudiziario, Legislativo e del Pubblico Ministero, professori, ricercatori, professionali liberali, imprenditori e molte altre leadership.

3. Organizzazione e aggiornamento permanente del sito www.etco.org.br, dove sono veicolati studi e notizie sulle azioni dell’istituto e su tutti i temi riferenti agli obiettivi dell’ETCO. Nel 2008, le visite sono aumentate, raggiungendo il record di 180 mila accessi.

4. Nell’area educativa, l’ETCO sponsorizza il Progetto Scuola Legale – A Scuola si impara a Combattere la Pirateria, della Camera di Commercio Americana, che direziona i suoi sforzi nella formazione di professori delle scuole pubbliche e private, sull’importanza del concetto di proprietà intellettuale, mettendo in evidenza i malefici della pirateria e risaltando il

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comportamento etico, in modo da trasformare questi professori in importanti agenti nella disseminazione di questi concetti con i bambini e adolescenti della scuola dell’obbligo.

Meccanismi di controllo e fiscalizzazione

1. Supporto permanente all’ENCAT, organo collegato al Confaz, responsabile per l’implementazione della Fattura Elettronica (NFe), per la massificazione del suo utilizzo in tutti gli Stati del Brasile. Con l’obiettivo di contribuire con l’operatività del sistema in carattere nazionale, l’ETCO ha firmato un accordo con il Dipartimento di Finanze del Rio Grande do Sul per permettere la creazione della SEFAZ Virtuale, che da supporto alle segreterie di 12 Stati nell’autorizzazione per emettere le NFes. Sin dall’inizio dell’obbligo di utilizzo di questo sistema, sono già state emesse più di 96 milioni di fatture.

2. L’ETCO ha firmato un protocollo di cooperazione tecnica con l’Agenzia Nazionale di Vigilanza Sanitaria (ANVISA), per lo sviluppo e l’implementazione in Brasile del Sistema di Tracciamento e Autenticità di Medicine, che ha l’obiettivo di combattere le pratiche illegali nel settore farmaceutico. Come forma di collaborazione, l’ETCO ha proposto la realizzazione di un progetto-pilota che testerà tutto il modello da utilizzare nel paese.

Di tutto ciò che è stato esposto, resta evidente la grande affinità di obiettivi tra il Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria e Delitti contro la Proprietà Intellettuale (CNCP) e l’Istituto Brasiliano di Etica Concorrenziale (ETCO). Questa è stata la ragione primordiale per l’entusiastico supporto che l’ETCO ha concesso per la costituzione, a ottobre del 2004, del CNCP, e per, sin dalla sua fondazione, partecipare come membro effettivo di questo Consiglio. In questo ancora breve periodo della storia del CNCP e, modestamente dell’ETCO, molti risultati sono già stati visti nella lotta alla pirateria e altri delitti. Mettiamo in evidenza in primo posto il fatto di essere riusciti a mettere il problema nell’agenda dei grandi problemi nazionali e la sua lotta come uno dei principali obiettivi nazionali. La presa di coscienza della popolazione e delle autorità governative sulla gravità del problema è stato il primo passo che ha permesso la struttura ed organizzazione di un gran numero di operazioni di lotta al commercio illegale, dando luogo a un espressivo aumento nel numero e nel volume di merci confiscate dalle autorità federali. Il lavoro ed il supporto del CNCP sono stati di vitale importanza per l’esito di queste operazioni e per il riconoscimento pubblico dell’importanza e dell’urgenza di combattere la pirateria e i delitti contro la proprietà intellettuale. Ma l’azione del CNCP non si esaurisce in attività di repressione al commercio illegale. Esclusivamente per questo obiettivo, nonostante si desideri sempre la collaborazione, non sarebbe necessaria una partnership istituzionalizzata di organi governativi con enti del settore privato. Questa partnership presuppone una gamma maggiore di attività in cui sia possibile approfittarne, in maniera

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efficiente, delle potenzialità e specificità di tutti i partner, siano questi del settore privato o del settore pubblico. Ed è questo che tutti noi, membri del consiglio, abbiamo cercato di realizzare. E possiamo già constatare importanti avanzi in questa sfida di un lavoro comune pubblico-privato. Tramite produttive riunioni mensili, è stato possibile articolare iniziative, prima disperse, sotto una direttrice comune, e così evitare gli sprechi di azioni duplicate. Importante è anche stata la stretta collaborazione e lo scambio di informazioni tra i consiglieri, che hanno fornito elementi essenziali sia per il miglioramento della formulazione che per l’esecuzione più efficace di iniziative dei diversi enti coinvolti. Ora stiamo iniziando una nuova grande sfida: la formulazione e l’implementazione congiunta di una serie di attività che, è importante sottolineare, sono già frutto di uno sforzo comune, infatti sono state definite collettivamente nel processo di elaborazione della pianificazione strategica del Consiglio. Si tratta di un’esperienza pioniera, che cercherà di distruggere vecchi tabu e preconcetti e rendere possibile un’effettiva collaborazione tra organi governativi ed enti della società civile uniti intorno a un interesse comune che è la lotta alla pirateria e ai delitti contro la proprietà intellettuale. Questa nuova fase di attuazione del CNCP esigerà che tutti i consiglieri abbiano un certo distacco, perché è sempre difficile innovare e percorrere strade sconosciute o non tradizionali. La novità, il non solito o non tradizionale, di solito spaventa. E lo spavento paralizza l’azione. Ci dobbiamo preparare per affrontare bene queste nuove sfide con cautela, con moderazione, ma con fermezza e determinazione. Anche riconoscendo i rischi e le difficoltà di questa nuova missione, siamo sicuri che la capacità e lo spirito pubblico di tutti i consiglieri ci porteranno al successo.

André Franco Montoro Filho Presidente Esecutivo dell’Istituto Brasiliano di Etica Concorrenziale ETCO

Consigliere Titolare dell’Istituto Brasiliano di Etica Concorrenziale

Patrícia Blanco Direttrice Esecutiva dell’ETCO

Consigliere Supplente dell’Istituto Brasiliano di Etica Concorrenziale

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9.7 Protettore del Mercato audiovisivo L’attuazione della Motion Picture Association La Motion Picture Association (MPA) ha l’obiettivo di proteggere e difendere gli interessi dei suoi affiliati – i sei maggiori studi cinematografici degli Stati Uniti, nei settori della distribuzione di contenuto audiovisivo, cinema, home entertainment, televisione a pagamento, televisione aperta e nuove tecnologie. Fondata intorno al 1930, la MPA è presente in Brasile sin dal 1950. L’ente ha la priorità attuale di combattere la pirateria nel mercato audiovisivo. Questa preoccupazione è più che giustificata. Il Brasile è il 9º maggiore mercato cinematografico del mondo, presentando un grande potenziale di crescita. Questo resta evidente quando si osserva, ad esempio, che le 2.300 sale di cinema del Brasile corrispondono a poco più della metà del totale esistente in Messico. Un altro dato rivelatore dell’enorme spazio per lo sviluppo del settore è l’esistenza di sale di cinema in soltanto 8% dei municipi brasiliani. Il grafico che segue ci mostra il numero di film lanciati in DVD e nelle sale di cinema nel periodo 2004-2007. Lancio di Film in DVD (tra il 2004 e il 2007)

0

500

1000

1500

2000

2500

2004 2005 2006 2007

Video Domestico

Sala di proiezione

Fonte: ANCINE

Il mercato della TV a pagamento ha anche buone possibilità di crescita, visto che la sua penetrazione è ancora inferiore a quella registrata in paesi come Argentina e Cile. Il settore della TV aperta in Brasile, a sua volta, è uno dei più sviluppati al mondo, con uno storico di grandi produzioni locali, come documentari, telenovele e cortometraggi. Dati del Mercato Cinematografico in America Latina

Paese Argentina Brasile Cile Colombia Messico Peru Uruguay Venezuela Theatrical (cinema) Prezzo medio 3,07 4,08 4,52 3,52 3,51 2,39 3,26 3,85 Numero di ingressi venduti

33,71 89,31 11,45 20,65 175,07 16,31 2,44 23,81

Numero di schermi 1.017 2.355 290 459 4.068 274 97 380 Home Entertainment

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(DVD) No. di videonoleggi 3.500 9.000 140 139 3.500 46 200 48 Prezzo medio per noleggio

1,91 2,04 2,30 3,53 2,41 2,24 1,76 4,40

Domicili con DVD player

5,00 20,00 2,20 2,00 13,70 3,00 0,70 3,92

Penetrazione TV a pagamento

49,50% 53,33% 56,41% 20,20% 68,50% 81,08% 77,78% 80,00%

TV aperta e TV a pagamento

Domicili con TV 10,10 37,50 3,90 9,90 20,00 3,70 0,90 4,90 Domicili con TV a pagamento

6,13 5,30 1,30 2,58 6,44 0,88 0,50 1,69

Penetrazione TV a pagamento

60,69% 14,13% 33,33% 26,06% 32,20% 23,78% 55,56% 34,49%

Infrastruttura digitale No. utenti di internet (Milioni)

16,00 42,60 7,00 10,00 23,70 6,10 1,10 5,70

Domicili con banda larga

2,10 7,70 1,00 1,20 3,90 0,732 0,135 0,858

Pirateria Perdite del settore (Milioni US$)

100 198 26 111 1.114 32 17 81

Percentuale di mercato

55% 59% 59% 89% 62% 82% 88% 82%

Home Entertainment (Brasile 2008 in unità)

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

1,2

Rental

(videonoleggi)

Sell Thru

(dettaglio)

Totale

2007

2008

[non essendoci i valori scritti, non li ho riportati sul grafico] È il settore dei DVD (home entertainment), comunque, quello più importante come fonte di guadagno per i film. In Brasile, si parla di più di 8 mila videonoleggi e 2 mila negozi al dettaglio. In media, circa il 40% dei guadagni di un film sono generati dalla vendita dei DVD per questo mercato. Le risorse sono vitali per l’aumento della produzione di film nazionali che, a partire dalla creazione dell’Agenzia Nazionale di Cinema (Ancine) e di incentivi fiscali come l’articolo 3 della Legge dell’Audiovisivo, hanno reso possibile un espressivo aumento della produzione di film nazionali. Di seguito, troviamo i dati di vendita per il mercato dei DVD negli ultimi due anni. Nel grafico è possibile vedere una piccola riduzione nelle vendite, soprattutto a causa della pirateria. Film Nazionali con Più di 1 Milione di Spettatori (1970-2007) per pubblico Ranking Titolo Data di Lancio Spettatori

1º Dona Flor e seus dois Maridos Nov/76 10.735.524 2º A dama do lotação Apr/78 6.509.134 3º O trapalhão nas minas do Rei Salomão Ago/77 5.786.226 4º Lúcio Flavio, passageiro da agonia No/77 5.401.325 5º Os dois filhos de Francisco Ago/05 5.319.677 6º Os saltimbancos Trapalhões Dic/81 5.218.478 7º Os Trapalhões na guerra dos planetas Dic/78 5.089.970 8º Os Trapalhões na Serra Pelada Dic/82 5.043.350

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9º O Cinderelo Trapalhão Giu/79 5.028.893 10º O Casamento dos Trapalhões Dic/88 4.779.027 11º Coisas eróticas Lug/82 4.631.914 12º Carandiru Apr/03 4.693.853 13º Os vagabundos Trapalhões Giu/82 4.631.914 14º O Trapalhão no Planalto dos Macacos Dic/76 4.565.267 15º Simbad, o marujo Trapalhão Giu/76 4.406.200 16º O rei e os Trapalhões Gen/80 4.240.757 17º Os três mosqueteiros Trapalhões Giu/80 4.221.062 18º O incrível mostro Trapalhão Gen/81 4.212.244 19º Lua de Cristal Giu/90 4.178.165 20º A princesa Xuxa e os Trapalhões Giu/89 4.018.764

Fonte: Ancine

La produzione di un film è un’attività ad alto rischio e di alti investimenti. In conformità con i dati della MPA, si stima che negli Stati Uniti il costo medio per la produzione ed il marketing di un film raggiungono i US$ 100 milioni. Quattro su dieci film non riescono a recuperare l’investimento, anche dopo che sono stati “esplorati” nelle quattro “finestre” di distribuzione esistenti – cinema, DVD, TV a pagamento e TV aperta. Oltre a queste sfide, l’industria ha di fronte a se la minaccia della pirateria digitale, che colpisce non solo i grandi lanci internazionali, ma soprattutto i film nazionali. Di seguito possiamo osservare un ranking dei film di maggiore biglietteria nel paese, in tutti i tempi. Sin dalla ripresa del cinema nazionale, le dieci maggiori biglietterie sono segnate sulla tabella che segue. Top 10 – Film dopo la ripresa (1995) Ranking Titolo Data di Lancio Spettatori

1º Os dois filhos de Francisco Ago/05 5.319.677 2º Carandiru Apr/03 4.693.853 3º Se eu fosse você Apr/03 3.644.956 4º Cidade de Deus Ago/02 3.307.746 5º Lisbela e o Prisoneiro Ago/03 3.169.860 6º Cazuza – o tempo não para Giu/04 3.082.522 7º Olga Ago/04 3.076.297 8º Os Normais Ott/03 2.977.641 9º Xuxa e os duendes Dic/01 2.621.793 10º Tropa de Elite Ott/07 2.417.193

Fonte: Ancine

La pirateria nel settore audiovisivo La pirateria non è un fenomeno recente, neppure esclusivo del settore audiovisivo o del Brasile. La pirateria, falsificazione o semplicemente furto di proprietà intellettuale (tecnicamente conosciuto come contraffazione) è un crimine globale che, secondo i dati dell’Interpol, movimenta più che il traffico internazionale di droghe (US$ 500 miliardi all’anno) e colpisce sia CD che DVD, pile, medicine, pezzi di aeronave, e altri ancora.

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I gruppi che attuano nella falsificazione di questi beni, spesso, utilizzano parte delle risorse ottenute con questo crimine di minore potenza offensiva per perpetrare crimini più gravi, come il traffico di droghe, contrabbando di armi e munizioni, corruzione, evasione fiscale e evasione di valute. Fino a meno di cinque anni fa, la pirateria audiovisiva era ristretta a piccoli negozi o videonoleggi dell’interno del paese, che producevano le loro copie falsificate di VHS per ingannare il consumatore che, nella maggior parte dei casi, non sapeva neanche che stava noleggiando una cassetta pirata. Oggi, la stessa tecnologia che beneficia il consumatore ed è utilizzata dall’industria legalmente costituita per la produzione dei suoi prodotti, è anche impiegata dai falsari con ancora più velocità ed efficacia, visto che non devono rispettare regole, contratti, obblighi legali ecc. Unendo a tutto questo un computer con una torre di cinque masterizzatori di DVD (oggi praticamente tutti i PC possiedono un masterizzatore di DVD) abbiamo un laboratorio di circa 30 mila DVD al mese. Questo processo di produzione mette in difficoltà soprattutto il lavoro delle associazioni e delle autorità coinvolte nella lotta alla pirateria, infatti, per ogni fabbrica chiusa, nuovi laboratori vengono aperti per sostituirla. Anche il processo di distribuzione ha sofferto grandi cambiamenti. A partire dalla popolarizzazione degli apparecchi di DVD, all’inizio del 2000, e della crescita del mercato di home entertainment (DVD) in Brasile, i venditori ambulanti che vendevano CD musicali falsificati, li hanno cambiati rapidamente, con DVD di film. Questo è avvenuto anche come decorrenza del fatto che questi venditori illegali hanno iniziato anch’essi a soffrire con la concorrenza della pirateria di musica su internet. Oltre a ciò, i guadagni con le vendite di DVD sono maggiori. Il grafico che segue mostra i tipi di denuncia di pirateria ricevuti dalla APCM e dalla MPA nel 2008. Tipi di Denunce

Laboratorio

Chiosco

Venditori Ambulanti

Stabilimento commerciale

Videonoleggi

Macchina

Internet Caffé

In questo contesto, si presenta un’altra grande sfida per l’industria cinematografica – la distribuzione di contenuto tramite internet. Attualmente, anche con l’esistenza di alcuni servizi legittimi di noleggio, vendita e download

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di film originali, vi è una concorrenza sleale di siti, comunità e gruppi di lancio, che distribuiscono i film prima ancora del lancio sul mercato di cinema brasiliano. Alcuni siti sono specializzati nella produzione di sottotitoli, doppiaggi e copertine di film per la distribuzione illegale su internet o anche per vendere DVD sui siti di aste. Azioni della MPA Le associate della MPA, così come l’Unione Brasiliana di Video (UBV) e l’Associazione di Difesa della Proprietà Intellettuale (ADEPI) stanno avendo un ruolo attivo nella lotta alla pirateria in Brasile. Sin dall’inizio del 1980, quando il mercato di VHS è comparso nel paese, le aziende del settore cercano un atteggiamento energetico nella lotta al delitto. Questo ha significato non solo fiscalizzare videonoleggi dove vi erano prodotti pirata, ma anche inserire nelle vecchie cassette di VHS messaggi educativi ed esplicative sulla pirateria. Nel 2007, già visualizzando le nuove sfide che la pirateria digitale avrebbe portato, sia con i DVD che tramite internet, la MPA ha fatto un cambiamento nella sua strategia di lotta e si è unita all’industria fonografica, creando l’Associazione Anti-Pirateria Cinema e Musica (APCM). Si è trattata della prima fusione tra i due settori in tutto il mondo, con l’obiettivo di combattere la pirateria. Il modello di successo è già stato esportato verso altri paesi della regione, come il Messico e ha l’obiettivo di non solo riunire gli sforzi e le risorse dei due settori, ma anche di scambiare esperienze ed opportunità, visto che la pirateria dei due prodotti (film e musica) ha molte somiglianze nella produzione e distribuzione. L’Ibope ha realizzato, su richiesta dell’Istituto Angardi e della US Chamber of Commerce, a settembre del 2008, una ricerca sul consumo di prodotti pirata tra i cittadini con più di 16 anni delle regioni di San Paolo, Rio de Janeiro e Belo Horizonte. La ricerca ha rivelato un aumento nella presa di coscienza della popolazione brasiliana per quanto riguarda il consumo di prodotti pirata. Tra il 2007 e il 2008, il contingente di persone che hanno detto di non comprare mai prodotti pirata è aumentato dal 22% al 33% del totale intervistato. Questa crescita può essere dovuta all’importante lavoro delle autorità, insieme alle azioni e iniziative promosse dalla MPA e APCM durante gli ultimi anni.

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Consumo di prodotti pirata

0

20

40

60

80

100

120

2006 2006 2006 2006 2007

Non sa/non ha risposto

Mai

Raramente

A volte

Sempre

Oltre a ciò, in collaborazione con la UBV e il Forum dell’Audiovisivo e Cinema (FAC), la MPA ha partecipato a diverse campagne educative, con l’inserimento di trailers anti-pirateria nei DVD e nelle sale di cinema di tutto il paese. L’ente ha ancora attuato in altre iniziative, come il Progetto Scuola Legale, guidato dalla Camera di Commercio Americana (AmCham) e che ha reso possibile la diffusione di messaggi sulla protezione della proprietà intellettuale tra i circa 12 mila alunni delle reti pubbliche e private. Si distaccano, infine, le oltre 3.700 operazioni poliziesche realizzate nel 2008 in tutto il paese, che hanno culminato con la confisca di 41 milioni di unità di prodotti utilizzati dal mercato illegale. Il numero di condanne, a sua volta, è aumentato esponenzialmente, mostrando anche che il Potere Giudiziario ha compreso l’importanza del tema per lo sviluppo del paese. Risultati della MPA Negli ultimi due anni, nonostante i grandi pregiudizi causati dalla pirateria, sono avvenute anche molte vittorie, grazie all’unione degli sforzi della MPA e dei suoi partner. Durante questo periodo, sono stati realizzati, ad esempio, circa 40 corsi di formazione e qualifica, la maggior parte di questi promossi in collaborazione con l’Associazione Brasiliana di Imprese di Software (ABES), e altri con la Federazione delle Industrie dello Stato di San Paolo (Fiesp). Con l’obiettivo di trasmettere informazioni e cercare supporto per le azioni di lotta alla pirateria, queste azioni hanno raggiunto circa 3 mila agenti pubblici. Risultati Operativi per regioni nel 2008

Confische 2007 2008 Crescita CD pirata (musica) 5.706.830 4.089.079 -28,35% CD vergini 11.299.501 8.444.800 -25,26% DVD pirata (concerti) 2.804.562 2.040.673 -27,24% DVD pirata (film) 4.793.093 8.808.936 83,78% DVD vergini 7.084.843 17.769.474 150,81% Totale Confiscato 31.688.829 41.152.962 29,87% Operazioni anti-pirateria 2007 2008 Crescita Vendita ambulante/chioschi 1.606 2.635 64,07% Laboratori 134 195 45,52% Depositi 70 126 80,00% Videonoleggi 149 110 -26,17%

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Internet Caffè 31 97 212,90% Stabilimenti commerciali 389 428 10,03% Totale di operazioni 2.379 3.591 50,95% Fonte: APCM

Un’altra grande sfida a breve termine è internet. In quest’area, l’identificazione e la rimozione di siti, blogs e comunità con contenuti illegali è cresciuta nella stessa proporzione della crescita di questo mercato. Sappiamo che solo con misure educative efficaci saremo capaci di frenare questa crescita, affinché possa fiorire in questo ambiente digitale un mercato formale possibile, dinamico ed accessibile da un numero sempre maggiore di persone. Links rimossi da Internet La tabella che segue mostrano non solo la maggiore efficienza delle azioni, ma anche la crescita della sfida della lotta alla pirateria su internet. Operazioni Anti-pirateria 2008

La bor a t or i

D e posi t i

Ve ndi t a Ambula nt e

S t a bi l i me nt oc omme r c i a l e

Vi de ono le ggi

I nt e r ne t Ca f f é

Risultati Operativi nel 2008

Confische Centro-ovest Nord Nordest Sud Sudest Totale CD pirata (musica) 196.013 89.277 357.401 579.904 2.866.484 4.089.079 CD vergini 105.760 5.525 216.834 6.328.355 1.788.326 8.444.800 DVD pirata (concerti)

64.719 27.603 123.856 214.139 1.610.356 2.040.673

DVD pirata (film) 349.347 132.789 818.193 1.172.928 6.335.679 8.808.936 DVD vergini 220.994 90.150 178.885 13.009.485 4.269.960 17.769.474 Totale Confiscato 936.833 345.344 1.695.169 21.304.811 16.870.805 41.152.962 Operazioni anti-pirateria

Centro-ovest Nord Nordest Sud Sudest Totale

Vendita ambulante/chioschi

72 35 242 441 1.845 2.635

Laboratori 11 4 36 16 128 195 Depositi 2 0 18 6 100 126 Videonoleggi 0 1 18 5 86 110 Internet Caffè 0 0 2 0 95 97 Stabilimenti commerciali

6 0 32 50 340 428

Totale di operazioni

91 40 348 518 2.594 3.591

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Confische nel 2008

D VD v e r gi ni

D VD pi r a t a ( f i l m)

D VD pi r a t a( c onc e r t i )

C D v e r g in i

C D pi r a t a ( musi c a )

I nt e r ne t Ca f f é

Azioni Anti-Pirateria su Internet Notifiche inviate

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lul Ago Set Ott Nov Dic

2008 312 520 675 494 230 284 297 257 405 434 389 404 2007 3.218 3.184 49 65 25 103 96 213 244 258 206 55 2006 123 45 2 54 450 1.124 1.292 718 1.300 1.400 1.286 3.008 Webpages/url Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lul Ago Set Ott Nov Dic

2008 30 49 56 8.798 1.764 11.417 10.599 8.751 3.668 6.113 6.142 5.116 2007 194 1.199 39 322 161 111 16 15 344 17 197 29 2006 123 45 2 1 83 898 455 109 261 38 251 150 Lanci Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lul Ago Set Ott Nov Dic

2008 6.464 2.429 8.806 5.305 5.122 4.317 6.118 4.192 5.386 3.265 5.858 4.640 2007 6 9 23 34 140 501 653 1.823 1.271 7.847 856 1.584 2006 - - - - - - 56 50 58 49 12 14 Siti di Aste Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lul Ago Set Ott Nov Dic

2008 70 151 - 130 77 112 - - - 11 23 21 2007 76 79 75 - 578 84 53 139 193 137 198 70 2006 113 534 1.102 718 548 660 317 610 397 112 890 250 Link in Cyberlockers

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lul Ago Set Ott Nov Dic

2008 16.544 5.130 4.563 38.632 2.126 8.362 7.113 24.911 20.230 40.283 44.083 34.703 2007 3.018 1.906 2.841 2.175 1.320 1.648 3.275 8.727 12.094 10.732 7.162 4.004 2006 - - - 53 367 226 781 559 981 1.313 1.023 2.844 Links P2P Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lul Ago Set Ott Nov Dic

2008 4.632 1.956 4.243 3.756 2.996 2.128 2.857 1.584 2.868 1.806 2.874 2.258 2007 - - - - - 692 660 2.346 3.954 8.359 2.182 2.295 2006 - - - - - - - - - - - - Link Rimossi 2007 2008 Crescita Webpage/url 2.644 62.503 2264% Lanci 14.747 61.902 320% Cyberlocker links

58.905 246.680 319%

P2P 20.488 33.958 66% Totale 96.784 405.043 319%

L’esperienza del CNCP Per molti anni, la pirateria è stata affrontata come un problema esclusivo del settore privato, senza effetti sulla società. Le principali industrie di proprietà intellettuale hanno contrattato avvocati e hanno creato associazioni per cercare di fermare questo delitto e minimizzare i pregiudizi causati dalla pirateria. Possiamo dire che negli ultimi 15 anni sono stati fatti molti passi in avanti nel paese. Il Brasile possiede una legislazione moderna, che contempla la protezione dei titolari di diritti d’autore e connessi, con la definizione di penalità ai trasgressori nelle sfere civili e penali. È evidente che la tecnologia ha cambiato alcuni paradigmi e il modo in cui la società osserva la proprietà intellettuale. Non è difficile far capire ad un giovane che rubare un cd, un dvd, etc, in un negozio è un delitto, ma è un compito ben

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più complesso convincerlo che vi è anche una violazione dei diritti d’autore quando si “scarica” un film, una musica o un software via internet. Per questo motivo, alcune considerazioni sono di estrema importanza. La prima di queste è quella che lo Stato brasiliano, da vari anni, e più incisivamente a partire dalla creazione del Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria, nel 2004, è convinto che la lotta alla pirateria deve essere fatta insieme al settore privato e alla società. Il modello del CNCP, formato da diversi organi dello Stato che direttamente o indirettamente attuano nella prevenzione o repressione della pirateria, oltre ai rappresentanti di vari segmenti del settore, è un’iniziativa pioniera che si è mostrata estremamente positiva. I risultati ottenuti durante questi anni sono concreti, non solo nell’articolazione degli organi di repressione, ma anche nello stimolo allo scambio di informazioni, ai corsi di formazione tra il settore pubblico e quello privato, e allo sviluppo di iniziative educative di medio e lungo termine. Con il CNCP, il settore privato ha trovato, per la prima volta, una fonte permanente di interlocuzione. Questo ha permesso al segmento di presentare informazioni, preoccupazioni e suggerimenti per affrontare in maniera creativa la pirateria in Brasile. Il problema non è facile e la soluzione richiede iniziative a riguardo della repressione, prevenzione ed educazione, oltre all’implementazione di misure economiche e commerciali. Il 2008 è stato un anno dedicato alla pianificazione. Il CNCP ha sviluppato una pianificazione strategica e professionale che ha permesso al settore pubblico e privato di identificare, discutere e riflettere sulle priorità di tutti e di ognuno in questa lotta. Con ciò, è stata creata la base fondamentale per la promozione di azioni preventive, educative, repressive e di accesso al mercato che permeeranno le azioni del Consiglio nei prossimi anni. E tutto ciò indipendentemente da cambiamenti politici o di governo, poiché la lotta alla pirateria è diventata una politica di Stato. È con orgoglio e soddisfazione che la MPA partecipa al CNCP. L’ente riconosce che vi è ancora molto da fare, e che, nei prossimi anni, questa lotta avrà esiti positivi e negativi. Ma siamo sicuri che l’impegno permanente di tutti quelli coinvolti, ci rende un gruppo solido per portare avanti un compito che prima sembrava impossibile, ma che, con questa pianificazione strategica, ha ottime possibilità di raggiungere grandi risultati e mettere il Brasile all’avanguardia della lotta alla pirateria e della protezione della proprietà intellettuale.

Márcio Cunha Guimarães Gonçalves Direttore Regionale Anti-Pirateria della Motion Picture Association (MPA)

Consigliere Titolare della MPA

Antonio Borges Filho Direttore Esecutivo dell’Associazione Anti-Pirateria di Cinema e Musica

Consigliere Supplente della MPA

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Capitolo 11 Marchio Brasile [marchio – Brasil Original – Compra questo atteggiamento] Brasile Originale Quante volte sentiamo parlare dell’originalità del popolo brasiliano? È a partire da questa caratteristica che faremo in modo che la popolazione faccia uso del consumo in maniera cosciente e responsabile. Il Brasil Original è un Brasile unico, reale, costruito con il lavoro di milioni di cittadini che fanno i loro doveri e rispettano le leggi. Un paese che non apre spazio al commercio illegale, alla pirateria e alle sue conseguenze disastrose. Un Brasile che ha orgoglio della sua onestà e vuole assolutamente essere veritiero. E, per illustrare questo Brasile vero, il Consiglio Nazionale di Lotta alla Pirateria presenta il marchio che stamperà in tutto il paese in un grande movimento contro la pirateria. Il marchio Brasil Original porta un’icona che ricorda automaticamente l’acquisto e la vendita di prodotti: il codice a barre. Alleato al concetto di un paese originale, il marchio ha il ruolo di far riflettere sui vantaggi di scegliere un prodotto autentico, fabbricato e commercializzato legalmente. Benefici come il periodo di garanzia e assistenza tecnica devono essere considerati al momento dell’acquisto, come anche i diritti previsti dal Codice di Difesa del Consumatore. In questo modo, ogni volta che il marchio Brasil Original apparirà in una vetrina, pacchetto o pubblicazione, staremo rinforzando l’importanza di consumare un prodotto di qualità, che genera posti di lavoro formali e non finanzia la criminalità. Brasile Originale. Un atteggiamento che deve essere acquistato da tutti i brasiliani. Luiz Paulo Teles Ferreira Barreto Presidente del CNCP Segretario-Esecutivo del Ministero di Giustizia