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ESTERO PATRIA INDIPENDENTE 22 FEBBRAIO 2004 8 « L a musica è la mia vita da quarant’anni, ma ho deciso di entrare in politica pro- prio perché sono un artista e la gente mi conosce. Sono un uomo del popolo come lo è il Presidente Lula, e coinvolto, come lui, nel so- gno generazionale di riuscire a tra- sformare il Paese. Sono un “negro- meticcio” che non ha mai rinun- ciato all’avventura, al fascino e al- la sfida del nuovo, impegnato nei movimenti della sua gente, nato dall’humus più generoso della cul- tura popolare brasiliana». Gilberto Passos Gil Moreira ha pronunciato queste parole nel gen- naio 2003, quando ha accettato l’incarico di guidare il Ministero della Cultura in Brasile offertogli dal Presidente Lula. Nel suo Paese Gil riveste un ruolo importante sulla scena musicale, sociale e politica ed è uno dei per- sonaggi più amati di tutti i tempi. Musicista e cantautore, poeta e filo- sofo, una laurea in Economia, espo- nente politico Verde, fondatore di una organizzazione non governati- va, ambasciatore della Fao, ha rice- vuto molti riconoscimenti per il suo impegno sociale e artistico. È nato il 26 giugno 1942 a Salva- dor de Bahia in una famiglia bene- stante, padre medico e madre inse- gnante, discendenti di schiavi e simbolo di riscatto razziale. Ben presto la passione per la musica lo induce a studiare i ritmi del Nord-est brasiliano che si riveleranno fondamen- tali per la sua formazione mu- sicale tanto quanto il samba e la bossa-nova. A partire da queste basi Gil- berto Gil sviluppa un proprio stile in cui fonde funk, rock, reggae e ritmi tipici baiani co- me l’afoxè creando composi- zioni che faranno storia nella musica brasiliana e coinvolge- ranno intere generazioni. Negli anni ’60 insieme ad artisti come Caetano Veloso, Tom Zè, Gal Costa crea il Tropicalismo, un movimento di rinnovamento musi- cale che fonde le melodie tipica- mente brasiliane con il pop inter- nazionale. Gil e Veloso, grandi esponenti della MPB (Musica Po- pular Brasileira), sono anche impe- gnati politicamente: nei loro testi criticano apertamente la dittatura militare vigente e denunciano il clima di terrore in cui si vive in Brasile. Subiscono per questo un’a- spra censura e il regime autoritario ne stritola la libertà intellettuale e artistica a tal punto che il 27 di- cembre 1968 i due vengono incar- cerati. Rimarranno in carcere un mese. Seguirà l’esilio in Europa e il rien- tro in Brasile avverrà solamente nel 1972 grazie all’aiuto e alla mobili- tazione di alcuni musicisti. Gilberto Gil, come del resto Caeta- no Veloso, continua ancora oggi ad utilizzare l’arte musicale anche per sensibilizzare l’opinione pub- blica su temi sociali come il razzi- smo, le disuguaglianze sociali e l’ecologia. La fusione tra tema musicale e te- ma sociale è costante nella sua opera artistica come costante nel tempo è il suo impegno socio- politico. Nel 1987, in qualità di as- sessore culturale, si batte per la conservazione e il recupero del Pe- lourinho, il centro storico della città di Salvador, capitale dello Sta- to di Bahia. Nel 1988 è eletto nel Partito Verde come consigliere mu- nicipale. L’anno successivo viene eletto alla Camera dei Deputati di Salvador e lavora nella commissione per la di- fesa ambientale. Nel 1990 rappresenta ufficialmen- te la Camera Municipale di Salva- dor nel Congresso Mondiale dei Governi Locali per un Futuro So- stenibile, promosso dall’UNEP (ONU) a New York. Nel 1991 è in- signito del titolo di Cavaliere del- l’Ordine delle Arti e della Lettera- tura dal Ministro francese della cultura Jack Lang. Nel 1989 crea OndAzul, un’orga- nizzazione non governativa il cui scopo è quello di promuovere pro- getti di ecologia urbana e azioni che ottimizzino l’uso delle acque brasiliane. L’Ong ha partecipato a diverse lotte e mobilitazioni per il Rio São Francisco e il tracciato del- la “Linha Verde” (il progetto che prevedeva la costruzione di una strada nella fascia costiera dello Stato di Bahia con conseguenti danni ambientali). Tra le iniziative create da OndAzul ricordiamo quella realizzata a Rio de Janeiro dalla favela Vigario Geral dove è nato un partico- lare riciclaggio delle bottiglie di plastica: infatti la plastica viene recuperata, lavorata e modellata con l’aiuto di spu- gne, tessuto e colla fino a tra- sformarsi in poltrone e mobili. Un progetto geniale che con- cilia educazione ambientale, arte e lavoro, dal momento che chi vi contribuisce viene retribuito giornalmente. Fedele a questa linea, il mini- stro Gilberto Gil sostiene che «il ruolo del Ministero della BRASILE: GILBERTO GIL MINISTRO DELLA CULTURA di ANTONELLA RITA ROSCILLI Il ministro della cultura Gilberto Gil.

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PATRIA INDIPENDENTE 22 FEBBRAIO 20048

«La musica è la mia vita daquarant’anni, ma ho decisodi entrare in politica pro-

prio perché sono un artista e lagente mi conosce. Sono un uomodel popolo come lo è il PresidenteLula, e coinvolto, come lui, nel so-gno generazionale di riuscire a tra-sformare il Paese. Sono un “negro-meticcio” che non ha mai rinun-ciato all’avventura, al fascino e al-la sfida del nuovo, impegnato neimovimenti della sua gente, natodall’humus più generoso della cul-tura popolare brasiliana».Gilberto Passos Gil Moreira hapronunciato queste parole nel gen-naio 2003, quando ha accettatol’incarico di guidare il Ministerodella Cultura in Brasile offertoglidal Presidente Lula.Nel suo Paese Gil riveste un ruoloimportante sulla scena musicale,sociale e politica ed è uno dei per-sonaggi più amati di tutti i tempi.Musicista e cantautore, poeta e filo-sofo, una laurea in Economia, espo-nente politico Verde, fondatore diuna organizzazione non governati-va, ambasciatore della Fao, ha rice-vuto molti riconoscimenti per il suoimpegno sociale e artistico. È nato il 26 giugno 1942 a Salva-dor de Bahia in una famiglia bene-stante, padre medico e madre inse-gnante, discendenti di schiavi esimbolo di riscatto razziale.Ben presto la passione per lamusica lo induce a studiare iritmi del Nord-est brasilianoche si riveleranno fondamen-tali per la sua formazione mu-sicale tanto quanto il samba ela bossa-nova.A partire da queste basi Gil-berto Gil sviluppa un propriostile in cui fonde funk, rock,reggae e ritmi tipici baiani co-me l’afoxè creando composi-zioni che faranno storia nellamusica brasiliana e coinvolge-ranno intere generazioni.

Negli anni ’60 insieme ad artisticome Caetano Veloso, Tom Zè,Gal Costa crea il Tropicalismo, unmovimento di rinnovamento musi-cale che fonde le melodie tipica-mente brasiliane con il pop inter-nazionale. Gil e Veloso, grandiesponenti della MPB (Musica Po-pular Brasileira), sono anche impe-gnati politicamente: nei loro testicriticano apertamente la dittaturamilitare vigente e denunciano ilclima di terrore in cui si vive inBrasile. Subiscono per questo un’a-spra censura e il regime autoritarione stritola la libertà intellettuale eartistica a tal punto che il 27 di-cembre 1968 i due vengono incar-cerati. Rimarranno in carcere un mese.Seguirà l’esilio in Europa e il rien-tro in Brasile avverrà solamente nel1972 grazie all’aiuto e alla mobili-tazione di alcuni musicisti.Gilberto Gil, come del resto Caeta-no Veloso, continua ancora oggiad utilizzare l’arte musicale ancheper sensibilizzare l’opinione pub-blica su temi sociali come il razzi-smo, le disuguaglianze sociali el’ecologia.La fusione tra tema musicale e te-ma sociale è costante nella suaopera artistica come costante neltempo è il suo impegno socio-politico. Nel 1987, in qualità di as-

sessore culturale, si batte per laconservazione e il recupero del Pe-lourinho, il centro storico dellacittà di Salvador, capitale dello Sta-to di Bahia. Nel 1988 è eletto nelPartito Verde come consigliere mu-nicipale.L’anno successivo viene eletto allaCamera dei Deputati di Salvador elavora nella commissione per la di-fesa ambientale.Nel 1990 rappresenta ufficialmen-te la Camera Municipale di Salva-dor nel Congresso Mondiale deiGoverni Locali per un Futuro So-stenibile, promosso dall’UNEP(ONU) a New York. Nel 1991 è in-signito del titolo di Cavaliere del-l’Ordine delle Arti e della Lettera-tura dal Ministro francese dellacultura Jack Lang.Nel 1989 crea OndAzul, un’orga-nizzazione non governativa il cuiscopo è quello di promuovere pro-getti di ecologia urbana e azioniche ottimizzino l’uso delle acquebrasiliane. L’Ong ha partecipato adiverse lotte e mobilitazioni per ilRio São Francisco e il tracciato del-la “Linha Verde” (il progetto cheprevedeva la costruzione di unastrada nella fascia costiera delloStato di Bahia con conseguentidanni ambientali).Tra le iniziative create da OndAzulricordiamo quella realizzata a Rio

de Janeiro dalla favela VigarioGeral dove è nato un partico-lare riciclaggio delle bottigliedi plastica: infatti la plasticaviene recuperata, lavorata emodellata con l’aiuto di spu-gne, tessuto e colla fino a tra-sformarsi in poltrone e mobili.Un progetto geniale che con-cilia educazione ambientale,arte e lavoro, dal momentoche chi vi contribuisce vieneretribuito giornalmente.Fedele a questa linea, il mini-stro Gilberto Gil sostiene che«il ruolo del Ministero della

BRASILE: GILBERTO GIL MINISTRO DELLA CULTURAdi ANTONELLA RITA ROSCILLI

Il ministro della cultura Gilberto Gil.

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Cultura non è tanto quello di pro-durre cultura, quanto di creare lecondizioni per sviluppare e miglio-rare il discorso culturale. Il Mini-stero della Cultura deve funzionarecome un ponte tra chi crea culturae chi ne usufruisce, promuovendolo sviluppo culturale generale dellasocietà perché l’accesso alla cultu-ra costituisce un diritto basilaredella cittadinanza così come lo so-no i diritti all’educazione e alla sa-lute». Il suo gruppo di lavoro portaavanti una politica di riscopertadell’identità locale; infatti si investenella cultura popolare partendo dalprincipio che qualsiasi tipo di ma-nifestazione artistica entra a farparte del patrimonio culturale diun Paese. Tutto costituisce cultura,il folclore non esiste, è solamenteun modo riduttivo per esprimereun’azione artistica, come afferma-va la studiosa italo-brasiliana LinaBo Bardi.Un progetto che sta avendo succes-so prevede la costruzione delle Ca-se della Cultura nelle zone più po-vere del Paese. Si tratta di centri co-struiti nelle favele e nelle comunitàa rischio dove oggi si trovano bi-blioteche, studi per registrazionimusicali e cinematografici oltre adun piccolo museo sulle specificheradici di ogni comunità. L’idea èquella di portare stimoli culturali al-

la gente e non aspettare che accadail contrario. Finora sono state realiz-zate dieci Case della Cultura e unadelle prime è stata costruita a Rio deJaneiro nella famigerata favela dellaRocinha, la più popolosa e perico-losa dell’intero Sudamerica.Inoltre Gilberto Gil sta sostenendo“Fome Zero”, l’ambizioso pro-gramma del Presidente Lula che sipropone di sconfiggere la fame,una piaga che interessa tra i 30 e i50 milioni di brasiliani.Lo stesso Lula nel suo discorso diinsediamento aveva affermato che

se alla fine del mandato presiden-ziale tutti i brasiliani potranno faretre pasti al giorno, potrà dire diaver compiuto la sua missione. Ilprogetto, partito nel 2003, consistenella distribuzione di tessere ali-mentari da 50 reais (circa 50 euro)alle famiglie bisognose. Per questoGilberto Gil incentiva gli shows diartisti nazionali e internazionali in-teressati a finanziare il programmasociale.Gil tiene fede alla linea che caratte-rizza il suo ideale politico e socialeper il recupero dell’identità del Bra-sile e nelle sue interviste riaffioranocostantemente i princìpi che costi-tuiscono il motore del suo mandatogovernativo: «L’ideale della coesi-stenza degli esseri e dei linguaggimolteplici e diversi, la convivenzacon la differenza e con il contrad-dittorio: questo è il Brasile. Ma lanostra molteplicità culturale rap-presenta anche la nostra profondaunità di cultura. So che non è faci-le parlare di cultura a gente che hafame, eppure credo che la vita siaanche voglia di cantare, di sogna-re… la vita stessa è cultura. Dob-biamo quindi continuare la costru-zione della nazione incorporandogli esclusi, riducendo le disugua-glianze che ci tormentano per riu-scire a recuperare la nostra pienadignità di popolo». ■

Il riciclaggio di bottiglie di plastica nella favela Vigario Geral.

Rio de Janeiro. Una veduta della favela La Rocinha, la più popolosa e pericolosa delSudamerica.