BORDIGHERA BORGHETTO D’ARROSCIA PRO NOTIZIARIO · 2016. 7. 13. · 18100 IMPERIA Fax 0183275992...

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Anno XXXVIII - nr. 118 - Poste Italiane S.p.A. -Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB IMPERIA - DICEMBRE 2009 Come è ormai tristemente noto, alle ore 3.32 del 6 aprile, una scossa di magnituto 5.8 della scala Richter ha pesantemente colpito L’Aquila e parecchi paesi dell’Aquilano. Il bilancio è stato disastroso sia in termini di vittime che in termini di danni materiali. In quell’occasione, la Protezione Civile è intervenuta presto e bene; migliaia di volontari provenienti da tutta l’Italia sono confluiti in Abruzzo prodigandosi per alleviare le sofferenze degli Abruzzesi. La nostra Unità di Protezione Civile è stata all’altezza della situazione. Allertrata nelle prime ore del mattino ed attenendosi alle disposizioni della Protezione Civile Regionale, una prima squadra, inquadrata nella “Colonna Mobile Ligure”, partiva nel pomeriggio dello stesso 6 aprile, con destinazione Tione degli Abruzzi, dove collaborava attivamente all’allestimento di tendopoli sia del capoluogo che nella borgata frazionale di S. Maria. Il giorno seguente una seconda squadra partiva al seguito di una seconda aliquota della Colonna Mobile della Regione Liguria a supporto logistico di una cucina da campo da istallare nella Borgata di Goriano Valle, sempre nel Comune di Tione degli Abruzzi. I nostri nove volontari presenti nei primi giorni del terremoto hanno trascorso la giornata di Pasqua ultimando l’allestimento della tendopoli di Goriano, gestendo con maestria l’organizzazione della cucina, del magazzino viveri e, soprattutto, vivendo a diretto contatto con la popolazione e condividendo con loro i disagi dell’ accampamento con temperature che, nella notte, scendevano fino a 3 gradi sottozero. Successivamente, sulla base del calendario di avvicendamento dei turni settimanali, altri nostri volontari si recavano ancora a Tione degli Abruzzi con il turno dal 22 al 31 maggio e con il turno dal 29 maggio all’ 8 giugno svolgendo incarichi logistici di gestione dei campi e della cucina e coprendo anche incarichi di responsabilità come Capo Campo. Conclusasi la fase di emergenza‘e riducendosi la richiesta di personale da parte della Colonna Mobile Regionale,‘la‘ nostra Unità partecipava attivamente all’attività organizzata dalla Sede Nazionale dell’A.N.A., che in Abruzzo aveva assunto il coordinamento di quattro importanti campi totalmente gestiti dagli Alpini. Così dal 18 al 27 giugno sei nostri volontari erano presenti presso il Campo Cari Alpini e cari amici, anche quest’anno, attraverso il nostro notiziario, desidero inviare a voi tutti e alle vostre famiglie gli auguri più cordiali e sinceri per le prossime Festività. Certamente l’anno che sta per concludersi avrà procurato a ciascuno di noi problemi, preoccupazioni, dispiaceri e dolori, ma sicuramente ci ha regalato anche momenti di gioia, di allegria,di serenità e di soddisfazione, momenti, quest’ultimi che facciamo presto a dimenticare. Invece è proprio di questi che dobbiamo ricordarci, per affrontare con l’animo più leggero, con più fiducia in noi stessi e nei nostri collaboratori, con rinnovata buona volontà e ottimismo gli importanti impegni del prossimo futuro, sicuri che tutto procederà nel migliore dei modi. Ed è proprio con questo spirito che mi accingo ha fare alcune precisazioni. Innanzi tutto posso affermare, con soddisfazione, che nel 2009 abbiamo realizzato, con notevole successo,quanto avevamo programmato. Grazie veramente a tutti coloro che hanno permesso di raggiungere i nostri obbiettivi siano essi Consiglieri, Capigruppo, Alpini o Amici. E non voglio dimenticarmi delle nostre gentili signore. Il 2010 sarà un anno di paziente e intenso lavoro di preparazione di quel grande avvenimento che si svolgerà nella nostra Sezione l’anno successivo: il Raduno del I° Raggruppamento. Avrei voluto guidare questa meravigliosa Sezione fino al termine naturale del mio terzo e ultimo mandato e cioè fino al marzo del 2011 ma mi è sembrato più giusto e corretto passare il testimone un anno prima in modo che il nuovo Presidente Sezionale abbia più tempo per seguire l’organizzazione di questa grossa manifestazione e non di subentrarmi a pochi mesi dall’appuntamento e quindi a giochi fatti, sia nel bene che nel male. Ci tengo a precisare che questa mia decisione non è dovuta ne a paura di questi futuri eventi e quanto ad essi ne consegue ne, tanto meno, a incomprensioni, ma solo al buon senso. Non mancherò, statene certi, di impegnarmi GLI AUGURI DEL PRESIDENTE SEZIONALE Le ragioni di una decisione sofferta LA NOSTRA PROTEZIONE CIVILE IN ABRUZZO ALPI MARITTIME N. 118 Notiziario della Associazione Nazionale Alpini Redaz. via Carlo Botta, 49 18100 IMPERIA Fax 0183275992 email: [email protected] [email protected] Direttore Responsabile Enzo Daprelà Condirettore Alberto Ghiglione Redattore Leonardo Dulbecco Collaboratori Marco Castagna - Roberto Criscuolo Fiorenzo Finocciaro - Silvano Grandazzi Gian Paolo Nichele - Franco Ramella Chiuso in tipografia il 5/12/2009 Aut.Trib. Imperia 15-11-71 Tipolito OREGGIA via Garessio, 2 - Imperia - 12 - BORDIGHERA Ha raggiunto il Paradiso di Cantore l’alpino Franco Nesetti, Consigliere del gruppo. Il Capogruppo e tutti i soci sinceramente colpiti per la grave perdita porgono sentite condoglianze. E’ andato avanti il socio Elio Biancheri, amico degli alpini. Il Capogruppo a nome di tutti gli alpini e i i soci aggregati si unisce al dolore dei familiari porgendo sincere condoglianze. BORGHETTO D’ARROSCIA Il Capogruppo e gli Alpini tutti porgono sentite condoglianze all’Alpino Eraldo Farcheri per la perdita della suocera. CONIO E’ mancato il Signor Bernardo Gandolfo, papà dell’Alpino Giovanni. E’ mancata la Signora Agnese, moglie dell’Alpino Bruno Maglio. Si è spento Adolfo, papà dell’Alpino Felice Tabbo’ Alle famiglie le più sentite condoglianze da parte del Gruppo. Per i soliti inconvenienti che possono capitare in una redazione (un virus nel mio PC) non pubblicammo a tempo debito il ricordo della Zia Marcuccia che l’alpino Giovanni Gandolfo mi invio lo scorso nei giorni successivi alla scomparsa della cara congiunta. Lo facciamo ora nell’anniversario sperando di essere, in qualche modo, giustificati per l’imperdonabile disservizio Le donne degli alpini Ritengo che troppo spesso, a torto, si ritenga che la storia e la guerra l’ abbiano scritta i “grandi personaggi” descritti nei libri di storia quali protagonisti di “grandi eventi”. Sono personalmente convinto che invece la storia sia la risultante di una miriade di piccole storie, di fatiche, di speranze, di grandi sacrifici e non infrequentemente anche di “eroismi nascosti” di cui i libri raccontano raramente salvo rare eccezioni: fra queste “il Sergente nella neve” di Rigoni Stern o “Centomila gavette di ghiaccio” di Tedeschi o ancora “La storia dei vinti” di Nuto Revelli . Mi sembra anche che sulle nostre riviste la storia delle nostre donne le “spose degli alpini”sia un po’ sottotraccia. Viceversa loro, le spose degli alpini, nella prima e seconda guerra mondiale e negli anni successivi, sono state le grandi protagoniste che in silenzio, con tenacia, hanno allevato i figli, curato le campagne, combattuto la miseria e la fame, coltivato i Valori Civili e Religiosi: in una parola hanno tenuto “il focolare acceso”. Mi permetto di segnalarvi, uno di questi casi, uno fra i tanti, che ho conosciuto da vicino: quello di “zia Marcuccia” moglie di alpino disperso in Russia, lo faccio attraverso il ricordo che noi nipoti le abbiamo dedicato durante le sue esequie lunedì 8 settembre 2008 nella Chiesa di S. Giuseppe ad Imperia prima e poi in quella di S. Maurizio a Conio il suo paese di origine con il gruppo ANA presente a rendere omaggio. Grati se riterrete di pubblicarlo vi saluto cordialmente. giovanni gandolfo del gruppo ANA di Conio SANREMO E’ andato avanti Piero Trosso già componente del Coro Monte Saccarello. Una rappresentanza del Coro ha partecipato alle esequie che si sono svolte nella Cattedrale di San Siro a Sanremo salutando l’amico Piero intonando “Signore delle cime”. Alla moglie e alla famiglia vanno sincere condoglianze. SEBORGA In Vallebona è andato avanti l’alpino Adolfo Guglielmi classe 1917, reduce del Btg “Pieve di Teco”. Il Capogruppo a nome dei soci porge al figlio, l’alpino Gianfranco, e a tutti i familiari le più sentite condoglianze. Un altro pezzo di memoria storica che ci lascia. VEREZZO E’ mancato all’affetto dei suoi cari il suocero del nostro Socio Fiorenzo Modena. Alla famiglia ed a lui il Gruppo rinnova le condoglianze. VERREZZO Il nostro socio Alessandro Modena si è sposato con Rossella Di Franco il 12 settembre 2009 Il gruppo rinnova gli auguri di ogni felicità. Il 28 giugno Vice Presidente Sezionale Massimino Filippi ha festeggiato con Gabriella il 40° anniversario di matrimonio. Agli “sposini” vanno congratulazioni e le felicitazioni del Gruppo e del CDS. Arrivederci alle nozze d’oro. AVVISO IMPORTANTE!! A tutti i soci della Sezione di Imperia! Il Gruppo di Verezzo, per il prossimo anno 2010, organizzerà i seguenti eventi; 10 Gennaio 2010 viaggio a Saluzzo, dove nel Duomo verrà celebrata una Santa Messa per la commemorazione dei Caduti della Cuneense. 7 Febbraio 2010 a Verezzo commemorazione dei Caduti di Nowo Postojalowka e Nikolajewka. 83° Adunata Nazionale a Bergamo: viaggio nei giorni 7 - 8 - 9 -10 Maggio 2010 con due pullman gran turismo e soggiorno per tre notti nello stesso albergo. - Acconto all’iscrizione Euro 100,00 (cento). Per informazioni e prenotazioni contattare Il Capo Gruppo Massimino Filippi tel: 0184-542138 cell. 3396133752 BORGHETTO D’ARROSCIA L’Alpino Bruno dell’Erba e gentile consorte, Signora Rosella, sono diventati nonni per la seconda volta, con l’arrivo dello scarponcino Mattia. Felicitazioni a tutta la famiglia! PRO NOTIZIARIO Riceviamo, come ogni anno, e lo ringraziamo il contributo di 10 euro dell’alpino Giuliano Gianardi di La Spezia. La Signora Giuliana vedova del compianto Pierangelo Petronio ha offerto 20 euro pro notiziario in memoria dello zio Giuseppe Petronio Vice Brigadiere dei Carabinieri alla cui memoria è stata conferita dal Ministero dell’Interno, lo scorso 4 marzo, la M.O. al valor civile con la seguente motivazione: “Vice Brigadiere in servizio presso il 13° Btg Carabinieri Reali mobilitato, veniva catturato l’8.9.1943 in Albania dalle truppe naziste e internato in campo di concentramento tedesco. Benché sottoposto a inumani trattamenti, si opponeva all’offerta di collaborare col regime nazi-fascista, riuscendo al contempo, con generoso slancio ed eccezionale altruismo, ad alleviare le sofferenze dei compagni di prigionia, privandosi dei propri viveri e facendosi carico degli sforzi fisici più gravosi. Liberato dalle truppe alleate riusciva a tornare al paese natio dove si spegnesa poco tempo dopo a causa delle sofferenze patite in 19 mesi di internamento”. Generosità dal Gruppo di Verezzo e benzina per il nostro notiziario: Il capogruppo Massimino Filippi e l’alpino Luciano Pastorelli hanno offerto 10 euro; l’alpino G.B. ha versato 5 euro. Grazie da parte della Redazione. Il nostro reduce Alessio Pastor del Gruppo di Buggio ha inviato 50 euro pro notiziario ricordando Rina.

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Anno XXXVIII - nr. 118 - Poste Italiane S.p.A. -Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB IMPERIA - DICEMBRE 2009

Come è ormai tristemente noto, alle ore 3.32 del 6 aprile, una scossa di magnituto 5.8 della scala Richter ha pesantemente colpito L’Aquila e parecchi paesi dell’Aquilano.Il bilancio è stato disastroso sia in termini di vittime che in termini di danni materiali.In quell’occasione, la Protezione Civile è intervenuta presto e bene; migliaia di volontari provenienti da tutta l’Italia sono confluiti in Abruzzo prodigandosi per alleviare le sofferenze degli Abruzzesi. La nostra Unità di Protezione Civile è stata all’altezza della situazione.Allertrata nelle prime ore del mattino ed attenendosi alle disposizioni della Protezione Civile Regionale, una prima squadra, inquadrata nella “Colonna Mobile Ligure”, partiva nel pomeriggio dello stesso 6 aprile, con destinazione Tione degli Abruzzi, dove collaborava attivamente all’allestimento di tendopoli sia del capoluogo che nella borgata frazionale di S. Maria.Il giorno seguente una seconda squadra partiva al seguito di una seconda aliquota della Colonna Mobile della Regione Liguria a supporto logistico di una cucina da campo da istallare nella Borgata di Goriano Valle, sempre nel Comune di Tione

degli Abruzzi.I nostri nove volontari presenti nei primi giorni del terremoto hanno trascorso la giornata di Pasqua ultimando l’allestimento della tendopoli di Goriano, gestendo con maestria l’organizzazione della cucina, del magazzino viveri e, soprattutto, vivendo a diretto contatto con la popolazione e condividendo con loro i disagi dell’ accampamento con temperature che, nella notte, scendevano fino a 3 gradi sottozero.Successivamente, sulla base del calendario di avvicendamento dei turni settimanali, altri nostri volontari si recavano ancora a Tione degli Abruzzi con il turno dal 22 al 31 maggio e con il turno dal 29 maggio all’ 8 giugno svolgendo incarichi logistici di gestione dei campi e della cucina e coprendo anche incarichi di responsabilità come Capo Campo.Conclusasi la fase di emergenza‘e riducendosi la richiesta di personale da parte della Colonna Mobile Regionale,‘la‘ nostra Unità partecipava attivamente all’attività organizzata dalla Sede Nazionale dell’A.N.A., che in Abruzzo aveva assunto il coordinamento di quattro importanti campi totalmente gestiti dagli Alpini.Così dal 18 al 27 giugno sei nostri volontari erano presenti presso il Campo

Cari Alpini e cari amici,anche quest’anno, attraverso il nostro notiziario, desidero inviare a voi tutti e alle vostre famiglie gli auguri più cordiali e sinceri per le prossime Festività.Certamente l’anno che sta per concludersi avrà procurato a ciascuno di noi problemi, preoccupazioni, dispiaceri e dolori, ma sicuramente ci ha regalato anche momenti di gioia, di allegria,di serenità e di soddisfazione, momenti, quest’ultimi che facciamo presto a dimenticare.Invece è proprio di questi che dobbiamo ricordarci, per affrontare con l’animo più leggero, con più fiducia in noi stessi e nei nostri collaboratori, con rinnovata buona volontà e ottimismo gli importanti impegni del prossimo futuro, sicuri che tutto procederà nel migliore dei modi.Ed è proprio con questo spirito che mi accingo ha fare alcune precisazioni.Innanzi tut to posso affermare, con soddisfazione, che nel 2009 abbiamo realizzato, con notevole successo,quanto avevamo programmato. Grazie veramente a tutti coloro che hanno permesso di raggiungere i nostri obbiettivi siano essi Consiglieri, Capigruppo, Alpini o Amici. E non voglio dimenticarmi delle nostre gentili signore.Il 2010 sarà un anno di paziente e intenso lavoro di preparazione di quel grande avvenimento che si svolgerà nella nostra Sezione l’anno successivo: il Raduno del I° Raggruppamento.Avrei voluto guidare questa meravigliosa Sezione fino al termine naturale del mio terzo e ultimo mandato e cioè fino al marzo del 2011 ma mi è sembrato più giusto e corretto passare il testimone un anno prima in modo che il nuovo Presidente Sezionale abbia più tempo per seguire l’organizzazione di questa grossa manifestazione e non di subentrarmi a pochi mesi dall’appuntamento e quindi a giochi fatti, sia nel bene che nel male.Ci tengo a precisare che questa mia decisione non è dovuta ne a paura di questi futuri eventi e quanto ad essi ne consegue ne, tanto meno, a incomprensioni, ma solo al buon senso.Non mancherò, statene certi, di impegnarmi

GLI AUGURI DEL PRESIDENTE SEZIONALE

Le ragioni di una decisione sofferta

LA NOSTRA PROTEZIONE CIVILE IN ABRUZZO

ALPI MARITTIMEN. 118

Notiziario dellaAssociazione Nazionale Alpini

Redaz. via Carlo Botta, 4918100 IMPERIAFax 0183275992

email: [email protected]@uno.it

Direttore ResponsabileEnzo Daprelà

CondirettoreAlberto Ghiglione

RedattoreLeonardo Dulbecco

CollaboratoriMarco Castagna - Roberto Criscuolo

Fiorenzo Finocciaro - Silvano Grandazzi Gian Paolo Nichele - Franco Ramella

Chiuso in tipografia il 5/12/2009Aut.Trib. Imperia 15-11-71

Tipolito OREGGIAvia Garessio, 2 - Imperia

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BORDIGHERAHa raggiunto il Paradiso di Cantore l’alpino Franco Nesetti, Consigliere del gruppo. Il Capogruppo e tutti i soci sinceramente colpiti per la grave perdita porgono sentite condoglianze.

E’ andato avanti il socio Elio Biancheri, amico degli alpini. Il Capogruppo a nome di tutti gli alpini e i i soci aggregati si unisce al dolore dei familiari porgendo sincere condoglianze.

BORGHETTO D’ARROSCIAIl Capogruppo e gli Alpini tutti porgono sentite condoglianze all’Alpino Eraldo Farcheri per la perdita della suocera.

CONIOE’ mancato il Signor Bernardo Gandolfo, papà dell’Alpino Giovanni.E’ mancata la Signora Agnese, moglie dell’Alpino Bruno Maglio.Si è spento Adolfo, papà dell’Alpino Felice Tabbo’Alle famiglie le più sentite condoglianze da parte del Gruppo.

Per i soliti inconvenienti che possono capitare in una redazione (un virus nel mio PC) non pubblicammo a tempo debito il ricordo della Zia Marcuccia che l’alpino Giovanni Gandolfo mi invio lo scorso nei giorni successivi alla scomparsa della cara congiunta.Lo facciamo ora nell’anniversario sperando di essere, in qualche modo, giustificati per l’imperdonabile disservizio

Le donne degli alpiniRitengo che troppo spesso, a torto, si ritenga che la storia e la guerra l’ abbiano scritta i “grandi personaggi” descritti nei libri di storia quali protagonisti di “grandi eventi”. Sono personalmente convinto che invece la storia sia la risultante di una miriade di piccole storie, di fatiche, di speranze, di grandi sacrifici e non infrequentemente anche di “eroismi nascosti” di cui i libri raccontano raramente salvo rare eccezioni: fra queste “il Sergente nella neve” di Rigoni Stern o “Centomila gavette di ghiaccio” di Tedeschi o ancora “La storia dei vinti” di Nuto Revelli .Mi sembra anche che sulle nostre riviste la storia delle nostre donne le “spose degli alpini”sia un po’ sottotraccia. Viceversa loro, le spose degli alpini, nella prima e seconda guerra mondiale e negli anni

successivi, sono state le grandi protagoniste che in silenzio, con tenacia, hanno allevato i figli, curato le campagne, combattuto la miseria e la fame, coltivato i Valori Civili e Religiosi: in una parola hanno tenuto “il focolare acceso”.Mi permetto di segnalarvi, uno di questi casi, uno fra i tanti, che ho conosciuto da vicino: quello di “zia Marcuccia” moglie di alpino disperso in Russia, lo faccio attraverso il ricordo che noi nipoti le abbiamo dedicato durante le sue esequie lunedì 8 settembre 2008 nella Chiesa di S. Giuseppe ad Imperia prima e poi in quella di S. Maurizio a Conio il suo paese di origine con il gruppo ANA presente a rendere omaggio.Grati se riterrete di pubblicarlo vi saluto cordialmente.giovanni gandolfo del gruppo ANA di Conio

SANREMOE’ andato avant i Piero Trosso già componente del Coro Monte Saccarello. Una rappresentanza del Coro ha partecipato alle esequie che si sono svolte nella Cattedrale di San Siro a Sanremo salutando l’amico Piero intonando “Signore delle cime”. Alla moglie e alla famiglia vanno sincere condoglianze.

SEBORGAIn Vallebona è andato avanti l’alpino Adolfo Guglielmi classe 1917, reduce del Btg “Pieve di Teco”. Il Capogruppo a nome dei soci porge al figlio, l’alpino Gianfranco, e a tutti i familiari le più sentite condoglianze. Un altro pezzo di memoria storica che ci lascia.

VEREZZOE’ mancato all’affetto dei suoi cari il suocero del nostro Socio Fiorenzo Modena.Alla famiglia ed a lui il Gruppo rinnova le condoglianze.

VERREZZOIl nostro socio Alessandro Modena si è sposato con Rossella Di Franco il 12 settembre 2009Il gruppo rinnova gli auguri di ogni felicità.

Il 28 giugno Vice Presidente Sezionale Massimino Filippi ha festeggiato con Gabriella il 40° anniversario di matrimonio. Agli “sposini” vanno congratulazioni e le felicitazioni del Gruppo e del CDS. Arrivederci alle nozze d’oro.

AVVISO IMPORTANTE!!A tutti i soci della Sezione di Imperia!

Il Gruppo di Verezzo, per il prossimo anno 2010, organizzerà i seguenti eventi;

10 Gennaio 2010 viaggio a Saluzzo, dove nel Duomo verrà celebrata una Santa Messa per la commemorazione dei Caduti della Cuneense.7 Febbraio 2010 a Verezzo commemorazione dei Caduti di Nowo Postojalowka e Nikolajewka.83° Adunata Nazionale a Bergamo: viaggio nei giorni 7 - 8 - 9 -10 Maggio 2010 con due pullman gran turismo e soggiorno per tre notti nello stesso albergo. - Acconto all’iscrizione Euro 100,00 (cento).

Per informazioni e prenotazioni contattare Il Capo Gruppo Massimino Filippi tel: 0184-542138 cell. 3396133752

BORGHETTO D’ARROSCIAL’Alpino Bruno dell’Erba e gentile consorte, Signora Rosella, sono diventati

nonni per la seconda volta, con l’arrivo dello scarponcino Mattia. Felicitazioni a tutta la famiglia!

PRO NOTIZIARIORiceviamo, come ogni anno, e lo ringraziamo il contributo di 10 euro dell’alpino Giuliano Gianardi di La Spezia.

La Signora Giuliana vedova del compianto Pierangelo Petronio ha offerto 20 euro pro notiziario in memoria dello zio Giuseppe Petronio Vice Brigadiere dei Carabinieri alla cui memoria è stata conferita dal Ministero dell’Interno, lo scorso 4 marzo, la M.O. al valor civile con la seguente motivazione: “Vice Brigadiere in servizio presso il 13° Btg Carabinieri Reali mobilitato, veniva catturato l’8.9.1943 in Albania dalle truppe naziste e internato in campo di concentramento tedesco. Benché sottoposto a inumani trattamenti, si opponeva all’offerta di collaborare col regime nazi-fascista, riuscendo al contempo, con generoso slancio ed eccezionale altruismo, ad alleviare le sofferenze dei compagni di prigionia, privandosi dei propri viveri e facendosi carico degli sforzi fisici più gravosi. Liberato dalle truppe alleate riusciva a tornare al paese natio dove si spegnesa poco tempo dopo a causa delle sofferenze patite in 19 mesi di internamento”.Generosità dal Gruppo di Verezzo e benzina per il nostro notiziario: Il capogruppo Massimino Filippi e l’alpino Luciano Pastorelli hanno offerto 10 euro; l’alpino G.B. ha versato 5 euro. Grazie da parte della Redazione.

Il nostro reduce Alessio Pastor del Gruppo di Buggio ha inviato 50 euro pro notiziario ricordando Rina.

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Anticipate di un anno le votazioni per l’elezione Presidente e del Consiglio Direttivo SezionaleSi terranno presumibilmente il 28 febbraio 2010 ,anticipandole di un anno, le elezioni per il rinnovo delle cariche sezionali, previste per naturale scadenza a Febbraio 2011.La motivazione di tale variazione, votata e approvata, su proposta del Presidente Sezionale Gianfranco Marini, dal Consiglio Direttivo Sezionale si collega all’avvenimento principe che attende prossimamente la nostra Sezione: l’organizzazione del 14° Raduno del 1° Raggruppamento ,previsto a Imperia nel mese di Settembre 2011.Un avvenimento importante ; secondo solo all’Adunata Nazionale , che necessita di un impegno al massimo livello da parte di tutti gli Alpini della Sezione , sia sul piano organizzativo che su quello della realizzazione pratica .Il Presidente Marini ha fatto presente che riteneva giusto e produttivo che a Capo della Sezione si dovesse trovare, fin da ora, chi avra’ l’onore e l’onere di accompagnarla fino al Raduno di Raggruppamento.Una questione non solo morale , ma anche e soprattutto di natura pratica :

a mani del Presidente o del segretario Sezionale ( che rilasceranno copia per ricevuta ), oppure con una e mail alla casella di posta Sezionale: [email protected] sara’ precisare la carica alla quale si pone la propria candidatura : Presidente o Consigliere.Oltre tale data , non sara’ piu’ possibile accettare candidature.Il Presidente Marini nel confermare che la sua proposta è stata sofferta e meditata , ma portata avanti nell’interesse della Sezione e degli Alpini, si augura che dalle votazioni venga fuori un gruppo di Alpini attivo e pieno delle motivazioni necessarie per affrontare sia la normale attivita’ Sezionale ( che , non dimentichiamo, continua normalmente ) che l’impegno importante costituito dalla organizzazione del 14° Raduno del 1° Raggruppamento.Con tale auspicio, un ringraziamento a chi fino ad ora ha contribuito alla attivita’ sezionale e un augurio che nuovi e piu’ importanti impegni, siano da sprone e non da freno a una partecipazione sempre maggiore degli Alpini alla vita della Sezione . A.N.A. di Imperia.

LA SEZIONE DI IMPERIA AL VOTO A FEBBRAIO 2010

e di collaborare come ho sempre fatto in questi otto anni di presidenza.Ringrazio, inoltre, il Consiglio Direttivo in carica che ha compreso le mie ragioni e ha voluto seguirmi in questa mia decisione comportandosi allo stesso modo.Termino con una raccomandazione e una preghiera a tutti gli Alpini e agli Amici: non mancate di dare il vostro appoggio e la vostra collaborazione al nuovo Direttivo e al Comitato per organizzazione del Raduno del I° Raggruppamento che si svolgerà ad Imperia nel settembre 2011, perché saranno coinvolti tutti i Gruppi e ci sarà bisogno del vostro prezioso aiuto. Ricordiamoci che gli eserciti efficienti sono guidati, sì, da buoni generali ma soprattutto sono formati da ottimi soldati.BUON NATALE E BUON ANNO A TUTTI! Viva gli Alpini! Il Presidente Sezionale

Gianfranco Marini

la preparazione del Raduno deve essere impostata al piu’ presto e proseguire fino a settembre 2011 senza interruzioni e seguendo una linea ben precisa con una guida motivata e conscia che il risultato che si acquisira’, sara’ la conseguenza dell’impegno e della partecipazione di tutti, dal Presidente Sezionale , al Consiglio Direttivo e tutti gli Alpini.La realizzazione “tecnica” proposta da Gianfranco Marini comporta , come gia’ avvenuto , le dimissioni dell’intero Consiglio Direttivo Sezionale e nuove elezioni previste per fine febbraio 2010.Il nuovo organismo di governo della Sezione sara’ quindi in carica fino al 31/12/2013 e si auspica che chi si candidera’ alle cariche , sia ben conscio che l’Organizzazione del Raduno di Raggruppamento comporta un impegno fermo e costante a partire da subito, con assunzioni di ben precise responsabilita’ da parte dei singoli, con una partecipazione senza deroghe fino almeno a settembre 2011.La data ultima per la presentazione delle candidature alle cariche , sia di Presidente che di Consigliere, è stata fissata al 31/01/2010 e tale candidatura dovra’ essere espressa in forma scritta

“Il Globo” di Coppito, che accoglieva circa mille sfollati, ricoprendo, anche, gli impegnativi incarichi di “Capo Campo” e di “Capo Turno”.Con il trascorrere del tempo e con l’assegnazione delle case agli abitanti, i vari campi dell’Aquilano dovevano essere smantellati. Anche in questa impegnativa e faticosa fase finale, totalmente ignorata delle televisioni e dai midia, gli Alpini della Sezione di Imperia erano presenti partecipando al turno settimanale dal 26 settembre al 3 ottobre e dal 16 al 24 ottobre .Un giusto riconoscimento va a Barbera Lorenzo, Biamonti Romano, Bregliano Giovanni, Canavese Dario, Capriolo Mauro, Cicerone Salvatore, Dalmasso Mario, Ferrari Riccardo, Filippi Massimino, Gabbi Graziano, Ghersi Ezio, Maccario Sergio, Pastor Corrado, Sanzo’ Andrea, Semeria Giobatta Miraldo, Valdiserra Natale, Vassallo Giacomo, Zunino Francesco e Badano Giovanni; Volontari Alpini della nostra Unità di Protezione Civile, che sono intervenuti nell’attività di soccorso alle popolazioni Abruzzesi partecipando a 7 missioni, prestando complessivamente 203 giornate di lavoro; ottenendo apprezzamenti sia dai Funzionari della P.C. Regionale che dalle altre organizzazioni di volontariato con cui hanno collaborato.E’ doveroso evidenziare che l’Unità di

Protezione Civile della nostra Sezione A.N.A., seppur numericamente piccola, ha saputo rispondere con slancio ed impegno all’attività di emergenza senza in alcun modo essere, percentualmente, seconda a Sezioni dell’A.N.A. numericamente molto più grandi della nostra.Grazie Ragazzi!

OFFERTE PER I TERREMOTATI DELL’ABRUZZO

Di seguito riportiamo i contributi raccolti fino ad oggi dalla Sezione, dai Gruppi e dai singoli a favore dei terremotati dell’ Abruzzo.A tutti quanti si sono così generosamente prodigati, il ringraziamento del Consiglio Sezionale.

Gruppo di Coldirodi euro 1.370,00Sig.ra Grazia Assaretto euro 1.200,00Gruppo di Castelvittorio euro 650,00Gruppo di Buggio euro 400,00Gruppo di Apricale euro 170,00Gruppo di Riva Ligure euro 500,00Sezione di Imperia euro 870,00Gruppo di Verezzo euro 700,00Gruppo di Pontedassio euro 200,00Gruppo di Borghetto d’A. euro 250,00

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Sabato 5 settembre 2009 è stata deposta una corona all’Ossario a Colle Bellavista.Il giorno successivo in una giornata di sole sul Monte Pasubio un migliaio di alpini con i loro vessilli e gagliardetti presso la Chiesetta di S.Maria hanno partecipato alla S. Messa celebrata

dal Vescovo di Vicenza.Presente anche il Vessillo della nostra Sezione ed il Gagliardetto del Gruppo di Verezzo.

ORTIGARASabato 11 e domenica 12 luglio 2009 si sono svolte le cerimonie dell’’annuale pellegrinaggio nazionale all’Ortigara. Sabato pomeriggio dopo l’ammassamento davanti al municipio di Asiago il Labaro Nazionale e il seguito del corteo dei partecipanti, si sono recati al Sacrario del Laiten, dove è stata officiata la Santa Messa.Domenica mattina alle otto presso la Colonna Mozza dell’Ortigara, una moltitudine di alpini con i loro vessilli, e gagliardetti, gente amante della montagna si sono riuniti, arroccati in cima alla Montagna, dove è stata celebrata la Santa Messa e deposta una corona al Cippo Italiano ed a quello Austriaco.La bella giornata ha permesso poi la discesa dall’altro versante della montagna, dove un interminabile colonna di persone, camminando per sentieri che gli Alpini della “Grande Guerra” avevano tracciato, ha avuto modo di vedere i ricoveri scavati nella roccia, i camminamenti, le trincee ancora oggi tenute in buono stato, e in lontananza i paesi e le città del fondovalle.Dopo la discesa la cerimonia finale al Piazzale Lozze, con alzabandiera, Onori al Labaro Nazionale ed ai Caduti, orazioni ufficiali e la Santa Messa. Un breve ristoro e poi nuovamente tutti in cammino per tornare alla proprie auto, con l’augurio di potere ritornare il prossimo anno.Il Presidente Vicario Massimino Filippi e Silvio Grandazzi hanno rappresentato la nostra Sezione ed il loro Gruppo.

Silvio Grandazzi

DIANO MARINAIl Gen. Brig. Marcello Bellacicco ha assunto l’incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine, subentrando al Gen. Div. Claudio Mora, che continua a ricoprire quello di Vice Comandante delle Truppe Alpine. Bellacicco, nativo di Diano Marina, è da poco rientrato dalla Germania dove, dal 2006, ha ricoperto l’incarico di addetto militare per l’Esercito presso l’Ambasciata d’Italia nella sede di Berlino, con accreditamenti secondari per l’ Olanda e la Danimarca. Al Generale Bellacicco, socio del Gruppo di Diano, vanno le congratulazioni di tutti gli alpini del Gruppo e della Sezione.

CONIODomenica 14 giugno, alla presenza del Sindaco del comune di Borgomaro e di un folto gruppo di partecipanti, è stato inaugurato il “Pilone dell’Aioa”, colonna votiva ritornata all’antico decoro grazie all’iniziativa e alla dedizione di alcuni Alpini del

Gruppo. Dopo la benedizione impartita da Don Giancarlo la festa si è conclusa con un rinfresco in mezzo agli ulivi.

Maurizio

APRICALEA S a l u z z o , d u r a n t e i festeggiamenti per i 50 anni dal congedo, si sono ritrovati gl i Artigl ieri del Gruppo Aosta: Elio Boero, Michele Monge, Franco Mongemadro, Giuseppe Spertino e Aldo Giletta.

BORGHETTO D’ARROSICADomenica 13 settembre il Gruppo si è riunito a Gavenola per festeggiare il 5° Raduno, dopo un anno di riflessione e con

tante novità.Ha celebranto la Santa Messa Padre Benedetto, un giovane sacerdote da poco ordinato che vive in un eremo sulle nostre montagne. Nell’omelia ha sottolineato in modo esplicito come l’attività dell’ANA sia coerente con l’insegnamento del Vangelo; lo ha fatto in modo corretto ed aggiornato, ed ha commosso anche il nostro Presidente Sezionale Marini, il quale nel suo discorso non ha mancato di ringraziarlo.Terminata la cerimonia in onore ai Caduti, i partecipanti si sono ritrovati in una casa del Comune appena ristrutturata che, come ha spiegato il Sindaco presente alla Cerimonia, resterà a disposizione delle associazioni del paese. Come ringraziamento, gli Alpini di Borghetto si sono assunti l’impegno di collaborare al mantenimento dello stabile, sicuri di avere così un posto sicuro dove ritrovarsi.Il Capogruppo e gli Alpini ringraziano per la loro presenza il Presidente Marini i numerosi Gagliardetti intervenuti, anche dalla vicina Sezione di Savona, il Signor Sindaco, i Carabinieri e l’amico Roberto di Leverone, che ha organizzato una piccola mostra di reperti della I° Guerra Mondiale, tra cui quadro raffigurante tutti i combattenti del Comune di Borghetto.Un particolare ringraziamento alla Signora Wilma che in mancanza di coro e tromba ha accompagnato con la pianola i canti della Santa Messa e gli inni dal monumento.Come non ringraziare tutte le nostre gentili consorti ed i giovani amici che hanno generosamente collaborato.Le offerte della Messa, 250 euro, sono state consegnate alla nostra Associazione, in favore dei terremotati dell’Abruzzo.Arrivederci al 2010!

Luigi Rovere

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Mondovì, 20 settembre 2009 – Il nostro Gruppo ha partecipato numeroso alla manifestazione, accompagnato da molti amici ed amiche degli alpini, che hanno condiviso con noi l’intera giornata.Il viaggio in pullman è stato gradevole e nessuno ha avuto modo di lamentarsi, anzi, al termine tutti abbiamo salutato il nostro bravo autista con un caloroso applauso.Come detto prima, siamo arrivati a Mondovì intorno alle 9 ed in pochi minuti abbiamo raggiunto la zona dell’ammassamento. Durante l’attesa della partenza della nostra Sezione, ahimè, un alpino di Diano Marina si è sentito poco bene, e tra il dispiacere di tutti ha dovuto abbandonare il gruppone dell’estremo ponente ligure. Gli auguriamo di rimettersi presto in salute per partecipare tutt’insieme al prossimo appuntamento alpino.Il percorso dello sfilamento e la cornice di pubblico che lo fa risaltare sono una gradita scoperta, per chi come me, non conosce Mondovì e tutto il Monregalese.Descrivere a pieno la sfilata è come cercare di descrivere un’emozioneÖ tutto è andato bene e ognuno dei partecipanti ha sentito quel qualcosa che solo un alpino quando marcia ad un raduno può percepireÖA mezzogiorno, facendo il percorso a ritroso, siamo in avvicinamento al nostro pullman (n°31). Saliti tutti a bordo e fatto appello e contrappello, risultano 39 partecipanti e nessun disperso. Con l’autista già pronto, partiamo

con passo lento (anche il pullman ha acquisito il passo alpino) e dopo una buona mezz’ora arriviamo a Castellino Tanaro dove si trova l’agriturismo “La Muntà”, adagiato su una collina, dove, nonostante la giornata grigia, si scorge un bel pezzo della Val Tanaro. Dopo la breve vista dei panorami limitrofi, ci dedichiamo a panorami ben più invitanti vista l’oraÖ e i nostri sguardi si dirigono sui piatti con i prodotti tipici e le specialità longarole, che ci vengono serviti, manco a dirlo, accompagnati ad un buon vino.Si aggiungono a noi i nostri cinque amici del Gruppo di Trinità, con giustificato ritardo visto che hanno sfilato tra gli ultimi, in quanto appartenenti alla sezione di Mondovì.Intorno alle 17 riprendiamo il viaggio e facciamo una breve sosta a Ceva dove era in programma la “Fiera del fungo” e così ci siamo presi qualche scroscio d’acqua, finora evitato. Dopo non aver né visto nè sentito il profumo di un fungo, siamo risaliti sul “torpedone alpino” per far ritorno alle coste del nostro ridente paesino. E tra i ricordi di questa giornata abbiamo riposato il piede su suolo rivasco alle 20:30 circa.I l nostro gagl iardetto ha sf i lato accompagnato dal Capogruppo, da sedici alpini e dal Vice Sindaco di Riva Ligure con fascia tricolore, anch’egli alpino.Vista la buona e condivisa riuscita di questa nostra partecipazione, restiamo ottimisti sulle future manifestazioni che la nostra Associazione metterà in

RADUNO 1° RAGGRUPPAMENTOLa cronaca della giornata vista da un alpino del Gruppo di Riva Ligure

Un libro per Natale: L’Alpino disperso

La prima impressione è che si tratti di un altro libro sulla ritirata di Russia, perché il titolo ne ha tutta l’aria e perché sulla copertina, di un bel colore arancione spicca il distintivo del Battaglione Pieve di Teco. Salvo poi accorgersi che è da collocare nel genere “noir”.Lo abbiamo scoperto a giugno alla Fiera del Libro e lo abbiamo rivisto al Colle di Nava in occasione del 60° Raduno.In quell’occasione abbiamo conosciuto anche l’autore che è un imperiese che di nome fa Ugo Moriano, è impiegato amministrativo dei Vigili del Fuoco con la passione per il romanzo.Ci permettiamo di suggerire la lettura di questa sua ultima opera perché ci è piaciuta l’ambientazione tra Imperia e il Colle di Nava e perché la trama è ben costruita e incalzante con un finale a sorpresa godibile e di sicuro effetto.

calendario e l’augurio è quello di esserci tutti ancora un’altra voltaÖ anzi, di più!

Alpino Armando ChaGruppo di Riva Ligure

Il Gruppo di Imperia dopo la sfilata a Mondovì

ferro. (rettorica o retorica?)Ora, per passione della tradizione Alpina e montanara sono socio dell’ANA attraverso un coro alpino della locale sezione ( Coro Monte Saccarello, in onore non solo alla montagna locale quanto piuttosto al noto battaglione Alpini composto da ragazzi liguridell’entroterra imperiese, martiri sull’Ortigara 15-18) e non perdo occasione per “ostentare” e sottolineare la presenza in associazione di noi amici non solo Marinai.Nella foto infatti mi sono fatto riprendere in tenuta “montagnina” nell’incomparabile spettacolo dolomitico del rifugio Contrin, di non troppo facile accesso anche per alpini di provata fede e carattere (l’eta incalza per tutti, Marò e Veci).Il tutto non è da parte mia per spavalderia gogliardica, quanto piuttosto per un maturato e convinto spirito Alpino che l’ambiente ANA sa trasmettere anche a noi fedeli ed assidui “Aiutanti” ( così sembra l’associazione abbia ultimamente ttolato gli amici o soci non effettivi con discreta anzianità associativa).Che l’associazione,quindi ci conceda qualche riconoscimento che vada un tantino al di là del titolo onorifico magari con un piccolo privilegio in più per noi AMICI cootitolari dello stesso spirito e dello stesso impegno nel tempo di coloro che meritatamente portano con orgoglio il loro storico Cappello.

Fiorenzo Finocchiaro

PONTEDASSIO Il Gruppo Alpini di Pontedassio ha celebrato la ricorrenza della fine della Grande Guerra con diversi momenti.Il primo si è svolto domenica 1 novembre presso il monumento ai caduti di Bestagno con l’alzabandiera, gli onori e la benedizione impartita da don Giorgio Marchesini.Mercoledì 4 novembre il Gruppo ha partecipato alla Messa in suffragio di tutti i Caduti celebrata nella chiesa parrocchiale da

don Giuseppe. Di seguito, con un piccolo corteo fino a piazza Vittorio Emanuele, sono stati resi gli onori dinanzi alla lapide che ricorda i Cittadini di Pontedassio morti per la Patria, presenti il Sindaco ed alcuni assessori.L’evento culminante si è infine svolto presso il monumento all’alpino in via IV novembre con l’alzabandiera, gli onori ai Caduti, la benedizione impartita da don Giuseppe e la recita della preghiera dell’Alpino.Il Capo Gruppo Piero Bonsignorio ringrazia gli alpini e soprattutto la cittadinanza di Pontedassio che ha voluto essere presente e partecipe a questo evento così importante per la memoria degli alpini e dell’Italia.

VASIARicordata la ricorrenza del 4 NovembreUn ambiente quasi invernale accompagnato da una fastidiosa pioggerellina non ha scoraggiato i partecipanti alle Celebrazioni della Vittoria organizzate con passione e diligenza dal capogruppo Miraldo Semeria e dai suoi alpini, domenica 8 novembre.Molte le penne nere che si sono date appuntamento sulla piazza della Parrocchia di Pantasina cui si sono aggiunte le rappresentanze delle associazioni d’arma dell’Aeronautica Militare con il Presidente Gen. Sciorella, della Guardia di Finanza

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Sez. di Imperia, dei Bersaglieri, qualcuno di questi addirittura in uniforme e dell’Associazione Nazionale Mutilati per Servizio.Alle 10,45, in un composto silenzio sono risuonate le note de “La canzone del Piave” ed è iniziata la cerimonia in onore dei Caduti con la deposizione della corona d’alloro, benedetta dal Parroco Don Stefano Caironi, ai piedi della lapide commemorativa. Un alpino del gruppo ha quindi chiamato all’appello i Caduti delle due guerre mondiali; ad ogni nome è stato risposto “presente”.Al termine Gianfranco Marini, Presidente della Sezione di Imperia, ha portato il saluto degli alpini della Provincia ringraziando le Associazioni d’Arma che non mancano mai alle iniziative promosse dai nostri gruppi. Ha esposto le terribili conseguenze della prima guerra moderna in fatto di armamenti, affidata a strateghi con concetti obsoleti e l’enorme tributo di sangue pagato dalle forze italiane (650.000 morti, 947.000 feriti e 600.000 tra prigionieri e dispersi).Il capogruppo Semeria nel suo intervento ha ricordato i ragazzi di Vasia che non sono più ritornati e quanto ha fatto l’A.N.A. in ricordo degli alpini caduti dal Vajont all’Abruzzo, e ha concluso con una bella frase: “Lo zaino che i nostri vecchi ci hanno lasciato ha mutato la sua forma ma ha lasciato intatto il contenuto”.La cerimonia si è, poi, spostata al Santuario dove Don Stefano ha celebrato la Messa in suffragio.

VERREZZOCONTRINIn una giornata dal tempo incerto ma con un scenario di impagabile bellezza il 28 giugno si è svolto l’annuale Pellegrinaggio al Rifugio Contrin, quest’anno “Solenne”. Una moltitudine di alpini con 25 vessilli e 150 gagliardetti, ed altri amanti della montagna, non hanno voluto mancare a questo appuntamento.La cerimonia, organizzata dalla Sezione di Trento presenti il Labaro Nazionale,‘Vessilli Sezionali e moltissimi Gagliardetti, si è svolta sullo spiazzo della Chiesetta della Vergine dove è posta

anche una statua bronzea del nostro Santo Patrono S. Maurizio: sullo sfondo la “Marmolada” ed altre montagne Dolomitiche.Al termine, dopo le rituali foto di gruppo, il Rancio Alpino accompagnato dalle note della Fanfara “Lizzana” del Gruppo di Zugno (Tn).La nostra Sezione era rappresentata con il vessillo, dal Presidente Vicario Massimino Filippi,Silvio Grandazzi e Franco Pallanca con il Gagliardetto del Gruppo di Verezzo.

PASUBIO

Nel 90° anniversario della fondazione dell’ A.N.A. la Sede Nazionale ha voluto ricordare in forma solenne i Caduti del Pasubio.

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L’invito era di quelli che non si possono rifiutare: arrivava attraverso una telefonata di Armando Corso – Maestro e anima del Coro Monte Cauriol di Genova – che ci proponeva di partecipare al Concorso Nazionale di Ivrea. La stima e l’amicizia che legano il “Monte Saccarello” ad Armando non potevano trovare una risposta di circostanza e così decidemmo di accettare l’invito, anzi, la sfida e di tuffarci in questa nuova avventura.I l Concorso Nazionale di Ivrea si svolge da 21 edizioni sotto l’egida del Coro padrone di casa, il Coro Alpino Eporediese. Scorrendo l’albo d’oro della manifestazione si incontrano i nomi più blasonati del panorama corale maschile italiano a testimonianza dell’alta qualità che il Concorso ha saputo mantenere nel tempo. La giuria di questa edizione era formata da 5 membri fra i quali lo stesso Corso ed un certo Bepi De Marzi. La competizione prevede la presentazione di 8 brani, di cui almeno 2 legati alla lingua ed alla storia della regione di provenienza. Per l’audizione ogni Coro presenta due brani e, dopo averli ascoltati, la giuria ne sceglie un terzo. Per i sei cori che superano la selezione del pomeriggio si stila la classifica e partecipano alla serata assieme al Coro Alpino Eporediese. Tutti gli altri si classificano settimi ex aequo.Il primo esame da superare era la scelta degli 8 brani: non troppo facili né troppo difficili, non tutti tradizionali e non tutti d’autore, non solo alpini e non solo popolari. Dopo un po’ di analisi la scelta cadde su “Ma se ghe pensu”, “Monte Saccarello”, “La Tradotta”, “Montagnes Valdotaines”, “Sui monti Scarpazi”, “Monte Canino”, “La bomba imbriaga” e “Monte Pasubio”.La telefonata di Corso arrivò a giugno, il concorso si svolgeva ad ottobre: in mezzo c’erano gli impegni del coro, il Cantamontagna e le vacanze ma il percorso era tracciato. Occorreva consolidare lo spirito di corpo ed instillare lo voglia di competizione per lavorare con impegno e consapevolezza sempre crescenti. La risposta dei coristi è stata straordinaria. I mugugni, le assenze, la difficoltà nell’apprendimento delle parti, la stanchezza della prova dopo una giornata di lavoro: tutto concorreva all’obiettivo, ogni sforzo era teso ad Ivrea. Avevamo comprato un biglietto della lotteria, ben consci che le probabilità di vincita erano pressoché nulle anche se non pari a zero. Se non avessimo avuto quel lumicino – pur piccolo - di speranza non avremmo neppure partecipato.Ad ogni modo, fra prove, prove e ancora prove arriva il giorno dell’evento. Organizziamo il pullman, molti familiari ci accompagnano, partenza alle sei del mattino e a me non suona la sveglia. Se non fosse stato per lo scrollone – piuttosto brusco in verità - di mia moglie

che mi lancia giù dalla branda in perfetto stile naione, ad Ivrea il coro sarebbe stato diretto da altri ma il destino non ha voluto così. Sarò costretto a radermi al ristorante ma pazienza: noblesse oblige.Giunti ad Ivrea ci esibiamo nella piazza del Comune, ciascun coro con un brano. Lì si incontrano vecchi amici, si prende confidenza con la città (bellissima, linda ed accogliente) e si fanno i primi confronti con i cori con i quali ci misureremo nel pomeriggio. Questi bravi, questi della nostra forza, questi così così, questi inarrivabili. Inizia a maturare qui uno dei frutti più preziosi della competizione: la comparazione con i colleghi, con chi condivide la tua stessa passione per il canto, fatica della preparazione, gioia dell’amicizia, gusto delle cose buone e fatte bene. Si scopre che non bastano gli applausi ed il calore ricevuti ai concerti nei nostri Gruppi o nelle manifestazioni di paese. Non sempre i giudizi di chi ti vuole bene riescono ad essere obiettivi fino in fondo. Il cuore non basta. Per crescere e diventare adulti (sempre che lo si voglia fare) occorre sottoporsi al giudizio di chi non ti conosce, di chi è oggettivamente più bravo di te e sa scavare nei tuoi limiti e leggere parole talvolta per te sconosciute. Se a tutto questo si aggiunge tanta umiltà per accogliere le critiche e lavorare per migliorarle allora la strada è quella giusta.Dopo le esibizioni di tutti i cori in piazza, è la volta dei saluti del sindaco, consegna di targhe, benvenuto eccetera. Dopo il pranzo liberi tutti fino alle prove che precedono l’audizione. Non è mio costume magnificare le esibizioni del coro ma devo dire che – complice il meraviglioso riverbero – l’ultima prova che ha preceduto di neanche mezz’ora l’esibizione è stata superlativa. Tutti scattanti, reattivi, pieni di entusiasmo e di voglia di fare: bene ricordo poche volte il coro in questa condizione ideale e a tutti va reso merito.Arriva il momento dell’audizione. Il teatro è una bomboniera. L’acustica

non perdona nulla. L’emozione neppure. Armando Corso chiede la tonalità con la quale eseguiamo i due brani di nostra scelta: fa maggiore e do maggiore e via. Si parte. Subito con “La bomba imbriaga” e poi “Sui monti Scarpazi”. Avverto la tensione, io stesso temo di comunicarla, e gli errori storici nei brani affiorano impietosamente. Ma via, oramai si balla. La commissione sceglie “Monte Saccarello”, ce lo aspettavamo, così come le nostre imprecisioni dovute anche alla difficoltà oggettiva di alcuni passaggi dello spartito. Alla fine della prova sono esausto ma contento.Riceviamo un po’ da tutti parole di affetto e di sprone a continuare. Chiedo consigli ad alcuni maestri e chi raccomanda di lavorare su questo e chi su quello: tutti con l’incoraggiamento a continuare il lavoro a non arrendersi e ad insistere. Miele per le mie orecchie un po’ basse per la consapevolezza di una prova non alla nostra altezza e men che meno all’altezza dei concorrenti. Ad ogni modo, il diploma del 7° posto è molto bello e, incorniciato, fa la sua bella figura nella sede.Ora c’è tanta voglia di ricominciare il lavoro. Il concorso è stato soprattutto una prova di coesione per la squadra, che si è ritrovata unita e compatta per un obiettivo ambizioso e difficile. Il vincitore assoluto è senz’altro lo spirito di corpo del Coro. Sta a tutti noi ora non disperderlo.Tra i progetti futuri – finanze permettendo - c’è l’incisione di un album, magari pensando al Raduno di Raggruppamento alle porte. Vedremo.Desidero chiudere ringraziando tutti i coristi per il lavoro svolto ed in modo speciale – ciascuno sa di chi parlo – coloro che hanno dimostrato disponibilità e umiltà nell’accettare le mie decisioni talvolta non gradevoli e condivisibili ma sempre compiute per il bene del Coro.

IL CORO MONTE SACCARELLO AL CONCORSO NAZIONALE DI IVREA IMPERIA

SAN MAURIZIOMartedì 22 settembre ricorreva la festività di San Maurizio, Santo Patrono degli Alpini, nonché di Porto Maurizio e Conio.Come ogni anno gli alpini di Imperia si sono fatti carico di “portantini” e hanno reso così onore al loro Santo Patrono portandolo devotamente in processione per le vie del centro storico portorino. Un ringraziamento a don Ivo, parroco della Basilica di San Maurizio per l’onore corrisposto e la fiducia dimostrata agli alpini.FESTA DEL GRUPPOSabato 17 e domenica 18 ottobre, gli alpini del Gruppo di Imperia hanno festeggiato il loro terzo compleanno, organizzato come da tradizione nella terza domenica di ottobre, in modo da ricordare i “natali” di Imperia, sorta per Regio Decreto nel 1923. Dopo l’unificazione nel gennaio 2006 tra i Gruppi di Oneglia e Porto Maurizio, che ricorda l’unione di diversi comuni in uno unico, Imperia, il Gruppo ha celebrato il proprio anniversario in sedi sempre differenti: nel 2007 sempre in Imperia, con una cospicua rappresentanza del Gruppo “gemello” di Rivoli, accompagnato dal Primo Cittadino, nel 2008 è invece iniziata la “Festa Itinerante” nelle varie frazioni del Capoluogo. Ci si è trovati dunque a Montegrazie e quindi quest’anno a Costa d’Oneglia, in collaborazione col Circolo Anspi Madonna del Carmine. Sabato sera si è esibito il Coro Monte Saccarello, sempre presente alle feste del Gruppo di Imperia, che non si è fatto scoraggiare dalla scarsa presenza di alpini (nove) , ma grazie alla felice acustica dell’Oratorio e alla presenza di locali, è riuscito a creare un clima di serenità e fratellanza ed ha espresso il meglio di se stesso.Domenica mattina la via principale di Costa è stata percorsa da un corteo festante e allegro, grazie anche alle musiche della Banda Città di Imperia che ridondavano tra le facciate della abitazioni. Nel Parco delle Rimembranze l’Alzabandiera, seguita dalla deposizione di Corona ai Caduti e dai discorsi ufficiali; dopo il saluto di Lanteri, presidente dell’Anspi, il saluto del Vicesindaco Marco Scajola, quindi del capogruppo Gabbi e del nostro Presidente Marini, che tra le altre cose ha ricordato a tutti gli alpini che nel 2011 la Sezione organizzerà il Raduno del I° Raggruppamento e ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti. Tra i convenuti ricordiamo anche Giovanni Rainisio, presidente del Circolo Manuel Belgrano di Costa, già Parlamentare, collega e amico personale di Gianfranco Marini. Al termine delle orazioni si è riformato il corteo per giungere in Chiesa, dove si è celebrata la Santa Messa. Infine i partecipanti si sono recati a pranzo, organizzato con maestria dal Circolo Anspi. Alla fine soddisfatto il Capogruppo Graziano e i suoi collaboratori, rammaricati però dal fatto che al sabato sera in occasione del concerto del Coro, gli alpini presenti fossero solo nove. Speriamo bene per le prossime occasioni.

Alberto Ghiglione

Celebrazione del 4 NovembreAlla presenza delle più alte autorità civili e militari della Provincia si è celebrata, mercoledì mattina in Piazza della Vittoria ad Imperia, la Festa della Vittoria, delle forze Armate e dell’Unità d’Italia. Totale è stata la partecipazione delle Associazioni d’Arma. L’A.N.A. era ben rappresentata da un folto drappello di penne nere imperiesi in divisa sociale guidate dal capogruppo Graziano Gabbi.Lieta sorpresa ha destato la numerosa presenza di scolaresche tra le quali ci piace citare quella della Scuola Media parificata “N.S. della Misericordia” accompagnata dal Prof. Davide Rosso, corista del Monte Saccarello.La presenza dei ragazzi alla commemorazione del 4 novembre non può che rallegrarci, non solo per il fatto di avere portato una ventata di freschezza ma perché vogliamo credere che rappresenti un segnale di apertura delle autorità scolastiche cittadine. Il fatto poi, che la lettura del Bollettino della Vittoria del Gen. Diaz sia stata affidata a uno studente – il giovane Davide Re – è sicuramente di buon auspicio.

Non ci dispiacerebbe, infatti, ripetere la positiva e stimolante esperienza di portare la storia del nostro Corpo e della nostra Associazione nelle classi delle scuole statali come abbiamo già fatto, quest’anno, proprio con la III^ Media della “N.S. della Misericordia” sopra citata.Le celebrazioni sono iniziate alle 10 con l’ingresso del Gonfalone della Provincia di Imperia decorato di M.O. al valor militare e del Comune di Imperia cui è seguito l’Alzabandiera. E seguita, quindi, la benedizione da parte di Don Ivo, parroco della Basilica di San Maurizio, della corona d’alloro posta ai piedi del monumento ai Caduti presidiato dal picchetto della Marina Militare.Il Presidente della Provincia Gianni Giuliano ha tenuto l’orazione ufficiale.Il Sindaco Paolo Strescino, nel suo intervento, ha voluto ricordare l’enorme sacrificio dei soldati italiani caduti sui grandi teatri di guerra delle Alpi Orientali dove nelle trincee, uomini di tutte le regioni d’Italia si sono trovati, per la prima volta insieme, a difendere una Patria comune.

UN MARINAIO (Amico degli Alpini) al Rifugio Contrin.…Piemontese di nascita, cresciuto (si fa per dire, sono rimasto a quota 1,56) in riva al mare, sono stato , ragazzino, rapito dal colore dei pescherecci e dall’odore salmastro delle scogliere nel litorale e nel porto di Imperia Oneglia (ci tuffavamo dalle banchine di attracco dei moli del porto quando la balneazione in loco non era ancora proibita! Abbiamo imparato a nuotare, noi coetanei nati nel fine guerra, in acque non troppo limpide, dalle scalette in pietra del porto commerciale dove quotidianamente galleggiava di tutto, liquami e…altro; nonostante tutto siamo ancora vivi!!) Ho camminato’ zaino in spalla,” le nostre alpi marittime e liguri godendo della fatica e della vista del mare che da così in alto era un invito per noi giovani lanciati alla vita, alla voglia di fare, di crescere a prendere il largo, di andare avanti… diventare grandi.. L’indirizzo scolastico, prettamente marinaresco, mi ha introdotto alla leva di mare per la quale sono partito deciso, ma con una piccola parte del cuore ancora protesa verso la montagna… 24 mesi a bordo di un grande incrociatore, soffrendo spesso il mare ma tenendo duro, mentre alcuni coetanei destinati negli Alpini ne facevano 14, non erano per me forse un grande rimpianto. Se cosi potrebbe essere è stata la parte mancata di un ulteriore formazione del carattere che avrebbe potuto aggiungermi la Montagna nel desiderarne la conquista, con la fatica dello zaino, il freddo, la tempesta, la neve, gli indumenti bagnati, la gioia del rifugio, il calore di una stufetta improvvisata la compagnia, la grappa… lo spirito Alpino, insomma! Però il cosidetto ”destino” ha pur sempre qualcosa di positivo e per quanto mi riguarda ne sono ora soddisfatto, infatti l’esperienza in mare non è senz’altro da meno di quella in montagna, in ogni senso.Il poeta recita che l’alpino ha come tomba la montagna ognuna col proprio nome e la stella alpina come fiore privilegiato in memoria; il marinaio ha una tomba unica, con un solo nome: il mare, e come fiore non ha una sola stella….. i ghiacciai restituiscono sciogliendosi ancora dei resti integri nella loro tragicità, il mare no,solo,talvolta, e non spontaneamente, relitti di ferro degli scafi che forse hanno nella loro struttura più forte l’ anima e lo spirito stesso di noi marinai che da sempre, ancor oggi, ci sentiamo parte di quel

VITA SEZIONALE

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supporto degli operai italiani e successivamente svolge la sua attività caritatevole nell’esercito, come cappellano militare, preoccupandosi non solo della salute spirituale, ma anche di quella fisico-psichica dei soldati operanti al fronte. Un importante punto di svolta del suo apostolato e un valido contributo all’attività di Padre Semeria è rappresentato dall’incontro con Padre Giovanni Minozzi, che avviene proprio durante la Prima guerra mondiale, allorquando nel 1915 viene mandato ad Udine e dove assisterà impotente e addolorato alla sorte di tanti giovani caduti per la difesa e l’amore verso il proprio Paese.Per quei soldati Padre Semeria e l’altro grande evangelizzatore, Padre Minozzi, creano due Istituzioni: le bibliotechine e le case dei soldati. Le prime offrono ai soldati la possibilità di tenere la mente impegnata in sane letture, dimenticando gli orrori della guerra; nelle seconde essi siritrovano insieme per dialogare, per distrarsi, per dimenticare l’odio per il nemico e alimentare l’amore e l’amicizia con i fratelli. In guerra i due Padri lavorano sinergicamente per alleviare il dolore dei feriti, per soccorrerli spiritualmente, per pregare con i soldati superstiti, per assistere i moribondi, per seppellire i morti. Accettano l’idea che i soldati moribondi lanciano loro, quella cioè di prendersi cura, alla fine della guerra, degli orfani dei soldati morti per il bene supremo della Patria. Lavorando al progetto di offrire una casa agli orfani di guerra, un’educazione e una famiglia a quanti ne erano rimasti privi, Padre Semeria ha l’opportunità di confrontarsi con numerose storie di miseria e povertà, d’ignoranza e d’abbandono.Alla predilezione di Padre Semeria per gli orfani non fu estranea la sua stessa condizione di orfano di guerra. Suo padre, infatti, era morto in seguito al contagio del colera, la cui epidemia si era diffusa a seguito della guerra del 1866, mentre era soldato al servizio dell’esercito piemontese, lasciandolo privo del sostegno della figura paterna. Per portare a compimento il suo disegno alla fine della guerra Padre Semeria effettua un viaggio in America per trovare fondi tra i nostri connazionali; torna in Italia dopo otto mesi con un milione di lire e costituisce l’O.N.M.I. E’ sempre Padre Giovanni Minozzi che collabora con lui nella fondazione dell’O.N.M.I. e istituisce la congregazione della Famiglia dei Discepoli, entrambe sorte in Abruzzo. Quest’ultima ha una sua Regola che prevede il servizio ai poveri delle regioni materialmente e spiritualmente povere e abbandonate del Meridione d’Italia. Con l’aiuto di padre Minozzi l’impegno di Padre Semeria si intensifica, diventa quasi febbrile, convinto com’è che “la luce c’è, ma non è luce se non a patto di essere calore” e l’insegnamento si riconosce dai frutti, i frutti di bontà.L’O.N.M.I. viene fondata da Padre Semeria nel 1919, l’anno successivo alla fine della seconda guerra mondiale, con lo scopo di portare aiuto agli orfani di guerra del Mezzogiorno, i quali, per la povertà dell’ambiente in cui vivevano, avevano minori possibilità di sostegno di quelli che abitavano in altre regioni italiane del nord, più fortunate. L’Opera, infatti, oltre ad offrire assistenza agli orfani mirava alla promozione civile, morale e religiosa delle regioni meridionali.Ci sono due Italie, ossia fra l’Italia del Nord e quella del Sud c’è troppo dislivello: sono due sorelle, ma l’una, a paragone della prima, è molto più misera.Tra il 1919 e il 1981, cinquantenario della morte, vengono aperti più di 70 Asili infantili con annessi ricreatori, di 16 Orfanotrofi femminili e 14 maschili, con Scuole e Laboratori affollati di ragazzi, di due Scuole magistrali, di 5 colonie marine e montane e di tre Case di riposo. Un’Operache, a tutt’oggi, conta 28 istituti di educazione, 42 scuole materne, 5 case per anziani, 2 centri giovanili, una casa di soggiorno e di spiritualità, 2 scuole magistrali, 10 scuole elementari, 3 pensionati universitari, 4 scuole di ricamo e persino

RICORDO DI PADRE SEMERIA

Il 19 ottobre 2009 a Sanremo presso il Teatro del Casinò Municipale, si è svolta una cerimonia commemorativa in ricordo di Padre Semeria, culminata con l’emissione di un francobollo commemorativo in onore di Padre Giovanni Semeria e Padre Minozzi, con l’annullo speciale di Poste Italiane. Ci è parso doveroso ricordare la sua figura, trascrivendo un articolo scritto da Francesco Giannini, dal quotidiano “Il Giornale di Rieti”, che racconta la vita e l’opera di questo sanremasco, che ha dedicato la sua vita per gli orfani della guerra del 1915 e 1918. Oratore di chiara fama e precursore del femminismo e del ruolo delle donne nella società,è stato uno dei fondatori della Democrazia Cristiana.Padre Semeria, ai suoi amici più cari, lasciava questo messaggio: Vivete la carità. A fare del bene non si sbaglia mai.

Giovanni Semeria nasce nel Comune di Colla, che diventerà una frazione di Sanremo con il nome di Coldiroli, il 26 settembre 1867. La sua famiglia era conosciuta con il soprannome di “Semeria buon Gesù”.Il padre di Giovanni, anche lui di nome Giovanni, muore qualche mese prima della sua nascita. Prima di morire prega la moglie, Carolina, di far nascere il figlio nel paese natale, richiesta che la moglie esaudisce.A 15 anni entra, come novizio, tra i Padri Barnabiti del Carrobiolo a Monza. Viene ordinato sacerdote il 5 aprile 1890, a meno di ventitré anni. I primi impegni del suo apostolato riguardano: la questione dei rapporti tra Stato-Chiesa, il confronto-scontro tra Scienza e Fede, il rinnovamentodel Pensiero Cristiano, l’attenzione alla popolazione povera del Mezzogiorno d’Italia, territorio reso ancor più povero e sottosviluppato a causa dei disastri causati dalla prima guerra mondiale.Esponente di primo piano del nuovo pensiero cristiano, diviene uno degli oratori sacri più popolari e più seguiti a Roma. Nei suoi discorsi ritroviamo un richiamo costante alla speranza coniugato con l’esigenza di un rinnovamento della società e dei cristiani, posizioni che paradossalmente incontrano ostacoli proprio all’interno della Chiesa del suo tempo, ma che in seguito diventeranno un punto di riferimento per molti giovani ed intellettuali.Precorrendo i tempi Padre Semeria nel 1897 realizza a Genova la Scuola Superiore di Religione, che oltre a fornire un’ampia e profonda conoscenza delle Sacre Scritture e dei testi della Chiesa, permettesse ai cristiani di spaziare anche verso gli studi storici, filosofici e letterari contemporanei. La Scuola nasce quindi coin l’obiettivo di dimostrare che Cristo è sempre su tutte le grandi vie del progresso umano, come amico di ogni verità scientifica, di ogni bellezza estetica, di ogni libertà e diogni equa rivendicazione sociale.Padre Semeria si dimostra sempre un uomo di grande onestà spirituale, di coerenza in tutte le sue scelte, convinto professante com’è del cristianesimo evangelico. Per il suo modernismo mal compreso, per il suo precorrere i tempi, pur rimanendo fedele al messaggio cristiano e alla carità evangelica, egli è messo al bando. I suoi Superiori per smorzare ogni polemica e per ridurlo all’ obbedienza nel 1912 lo trasferiscono in Belgio. Padre Semeria accetta con evangelica obbiedienza tale decisione, poiché ripone una grande fiducia in Dio ed è certo che la verità e la giustizia alla fine trionferanno. Anche in Belgio prosegue la sua missione apostolica, di oratore e di uomo di fede, dedito alla carità e al servizio per i poveri. Sia l’esilio a Bruxelles che la vita che trascorre in trincea, durante la prima guerra mondiale, provano il fisico e il morale di Padre Semeria; una crisi depressiva mette a dura prova le sue condizioni di salute. Non se ne dà cura, ma prosegue in modo instancabile nel suo impegno, dapprima nel Canton Ticino, a

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La Santa Messa, curata nel suo cerimoniale dal Consigliere Oreste Pastor, è stata animata dal Coro Monte Saccarello che ha intervallato canti religiosi ai brani degli alpini tra i più conosciuti e apprezzati per l’impatto emotivo e la grande sacralità.Al termine, sul sagrato della chiesa si è formato un lungo corteo che da Via Corradi è proseguito fino a Largo Mombello presso il monumento ai Caduti dove il capogruppo Roberto Criscuolo ha diretto l’Alzabandiera mentre la Fanfara Colle di

Nava eseguiva l’Inno di Mameli cantato spontaneamente anche da tutti i presenti.Sempre la Fanfara ha intonato, subito dopo, “La canzone del Piave” brano che, tradizionalmente, fa parte del cerimoniale degli “Onori ai Caduti”, mentre due alpini hanno deposto la corona d’alloro prendendo posto ai piedi del Monumento, seguiti dalle autorità più in vista guidate dal Presidente Gianfranco Marini.Le note del “Silenzio” sono risuonate tra i palazzi liberty della disincantata città dei fiori. Dopo Il corteo ha ripreso il suo percorso sfilando per una via Roma imbandierata al suono del “trentatré” per raggiungere Piazza Colombo dove è stato allestito un palco estemporaneo ma molto alpino per le allocuzioni (un motocarro “Ape” ben mascherato dal tricolore. Fantasie della premiata ditta Zunino Valdisserra che ha pure imbandierato le vie cittadine).Hanno, quindi, preso la parola il Dott. Angelo Granieri in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale ponendo l’accento sul senso di gruppo e la simpatia che caratterizza le penne nere e come lo spirito di sacrificio sia stato in passato

un esempio trasformandosi oggi in grande spirito di servizio, il Col. Figliolo, Vice Comandante della Brigata “Taurinense” che ha parlato a nome degli alpini in armi, mentre il rappresentante del Prefetto di Imperia ha portato il saluto del Governo.Il Gen. Meano ha brevemente esposto gli interventi e le missioni all’estero che vedono impegnati i nostri soldati, circa 8000 tra uomini e donne che ogni giorno rischiano la vita per

salvaguardare la pace e gli interessi della nostra Nazione.Il Presidente Sezionale, infine, ha ringraziato le autorità e le Associazioni d’Arma intervenute complimentandosi con il capogruppo Criscuolo e con i suoi collaboratori per l’ottima

organizzazione della manifestazione.Il gruppo di Sanremo ha voluto, con l’occasione, consegnare un riconoscimento alla Sig.ra Germana Pajola, maestra elementare, che dal 1955 al 1963 ha insegnato a tante reclute alpine presso la Scuola Reggimentale del 12° C.A.R. di Verona.Alle varie rappresentanze e ai gruppi è stata consegnata una bellissima riproduzione di una zona montana con statuine di alpini in miniatura, paziente opera di Marco Castagna. Infine al Col. Figliolo è stato offerto l’abito talare di un cappellano che partecipò alla Campagna di Grecia e Albania col Gruppo “Susa”, da destinare al museo della Brigata.L’intensa mattinata si è conclusa con un breve concerto della Fanfara Sezionale.Al termine tutti al Ristorante Marinella per il “rancio alpino” (o qualcosa di più).

Vessilli e gagliardetti presenti:

A.N.P.I. (Ass.ne Naz.le Partigiani d’Italia), A.N.M.I. Sanremo, Ass.ne Aeronautica Sanremo, Ass.ne Guardia di Finanza Sanremo.Vessillo A.N.A. Sezione di Imperia. Gagliardetti gruppi A.N.A. di Apricale, Bordighera, Buggio, Castelvittorio, Ceriana, Coldirodi, Imperia, Pontedassio, Riva Ligure, Sanremo, Seborga, Vallecrosia, Ventimiglia, Verezzo. Ha sfilato, in occasione dell’85° del Gruppo di Sanremo, il gagliardetto storico del Btg Alpi Marittime – Gruppo di Sanremo.

NUOVA SEDE DI GRUPPO E DELLA FANFARA

Finalmente anche il gruppo matuziano e la Fanfara Sezionale hanno una nuova sede. E’ di questi giorni la notizia che l’Ufficio Patrimonio del Comune di Sanremo ha concesso parte dei magazzini dell’ex Stazione ferroviaria. Per rendere agibili i locali occorreranno la volontà e le braccia degli alpini che si spera non manchino in un momento tanto significativo per loro.L’accesso alla nuova sede è situato in Piazza C. Battisti (non male come personaggio). Il capogruppo Roberto Criscuolo non cela la sua soddisfazione e spera di poter traslocare al più presto da Piazza Nota.

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una missione a Haquaquecetuba, in una delle terre pù povere dell’immenso Brasile.Il nome di Padre Semeria è noto a Gioia per la presenza di un Istituto, costruito per suo volere nel 1920, che fa parte dei numerosi complessi ideati dall’O.N.M.I ( Opera Nazionale del Mezzogiorno d’Italia ).Nei documenti viene riportato come anno di fondazione il 1921 e come nome Istituto “ Padre G. Semeria “ Centro Giovanile di Formazione e di Ricreazione, Doposcuola, diretto dalla Famiglia dei Discepoli.Gioia è tra le prime sedi in cui l’O.N.M.I. opera, come riferisce lo stesso Padre Semeria: Per la Puglia dall’ottobre 1919 abbiamo inaugurato il primo Orfanotrofio maschile a Gioia del Colle. Dopo un anno di vita iniziale in un locale provvisorio, con una ventina di fanciulli, abbiamo nel settembre 1920 posto la prima pietra di un nuovo edifizio capace di 70 alunni con un vasto terreno adiacente da servire per Scuola Agraria Modello. I confratelli avevano accanto ad una bella Chiesetta nuova, una modestissima residenza.Nel 1924 dice: A Gioia del Colle i nostri progetti furono pronti, come ho ricordato, e l’esecuzione loro rapida. I miei confratelli, i P.P. Barnabiti, con a capo il Superiore locale R. P. Salvato, accolsero l’idea d’un Orfanotrofio Agricolo. Per fortuna la nostra casetta sorge al confine del paese, dando sulla campagna, la fertile campagna direttamente. Per fortuna lì uno di quei fratelli conversi che valgono, in speciali circostanze, quanto un Padre da berretta, fratello Michele Lomurno, un pugliese innamorato della sua terra e del suo Dio, iniziatosi praticamente nei dintorni di Roma ai segreti dell’agricoltura razionale moderna senza perdere l’uso della zappa e della vanga.ci aiutò. I primi Orfanelli li ricevettero i Padri, temporaneamente a casa loro, e frattanto sorgeva solido, pulito,ampio, se non maestoso, il nuovo locale. oggimai stretto ai cresciuti. Gli orfanelli sono 85 e saliranno a 100. L’azienda agricola che già sotto P. Salviato aveva dato visibili frutti è ora quasi completa, colla sua stalla dove non manca il toro, ma con il porcile modello dove si potrà fare ingrande l’allevamento dei suini inglesi, con i pollai portatili, con l’apiariuo in costruzione, col caseificio che produce le famose mozzarelle mentre in casa i nostri ragazzi fanno di tutto, pane compreso. Un bellissimo album fotografico dirà, speriamo, alla prossima esposizione di Roma tuttaquesta bella attività della colonia di Gioia nel triennio della sua vita. Ma non potrà dire quale servizio ci abbiano reso e ci stiano rendendo giorno per giorno le modeste Suore del Sacro Costato preposte alla cucina, al guardaroba, al vestiario. Sono le mamme silenziosamente laboriose dei nostri cari orfanelli.. L’orfanotrofio agricolo non attira punto o certo, non attira quanto dovrebbe. “ Del nostro figlio è vero che ne volete fare uno zappatore?” ci chiedevano e chiedono tra accorate e ironiche molte mamme di orfani a Gioia del Colle. Zappatore, ecco la definizione corrente delcontadino. altro che agricoltore! Adagio adagio di fronte allo svilupparsi dell’azienda agricola nei vari suoi rami, specie zootecnici, il pregiudizio cede.Nel 1921 l’O.N.M.I. diviene Ente Morale.Nel suo giro per il Sud Italia il 7 maggio 1929 Padre Semeria si ferma a Gioia e annota sul suo diario: Cresciuto il numero degli orfani: consolante la frequenza nell’umile Chiesetta dove il quadro di S. Antonio Zaccaria ricorda ancora i Barnabiti sempre santamente rimpianti. L’Arcivescovo funostro ospite graditissimo nella sua stanza rimessa anche lei a nuovo. Abbiamo avuto il locale delle Suore. Rincresce sempre il dividersi dopo aver lavorato insieme. Ma nella Chiesa il fatto non è raro. Dio ci mandi altre buone sorelle, madri amorose dei poveri orfanelli.Un ruolo importante ha avuto in Gioia anche l’istituzione di

una scuola musicale, voluta dall’Istituto Padre Semeria, che negli anni Quaranta ha formato tanti giovani, consentendo loro di svolgere l’attività di bandista anche nel famoso Premiato Concerto Musicale del nostro paese. Attualmente l’Istituto Padre Semeria è utilizzato come Casa di riposo per Anziani. E’ dotato di un centro sportivo polivalente, con campo di calcetto, da tennis e palestra coperta.Oltre ad essere stato un infaticabile “ operaio “ nella vigna del Signore, Padre Semeria è stato un grande studioso, pensatore, scrittore, che ha lasciato il frutto del suo pensiero in numerose opere ancora oggi attualissime. Queste spaziano dalla teologia ai problemi più quotidiani,come la carità, il ruolo delle donne nella società. In quest’ultimo caso può essere definito un precursore del femminismo. Contrario alla nota del Vaticano del 1904, nella quale si invitano i Vescovi a far tacere le donne nelle adunanze cristiane e a non investirle di cariche che potessero comportare reali responsabilità, Padre Semeria si rivolge alle donne con le parole: Uscite, uscite.. dalle mura domestiche, come il prete di sagrestia, anticipa la posizione della Chiesa in merito. Per lui il femminismo è una fatto serio: più che un problema di riscatto, si tratta di un problema di dignità; e se la donna ha tutto il diritto di farsi sentire, egli la stimola all’impegno, civile e sociale, allo studio, all’esercizio della carità.E’ stato uno dei fondatori della Democrazia Cristiana e ha collaborato con Padre Gemelli alla fondazione dell’Università del Sacro Cuore.Padre Semeria muore il 15 marzo 1931 nell’Istituto di Sparanise ( Caserta ) che lui stesso aveva fatto aprire per accogliere le orfane di guerra e dove si era recato per assisterli; assistono al suo trapasso terreno il suo amico e collaboratore Padre Minozzi, i suoi orfanelli, le suore, i suoi ammiratori e gli amici più cari, ai quali rivolge l’esortazione a continuare la sua missione con queste parole: Vi raccomando la carità a tutti. Vivete la carità. A fare il bene non si sbaglia mai.E’ sepolto a Monterosso al Mare, nella sua terra ligure, in una zona a lui molto cara.Ha lasciato una traccia profonda nella vita culturale, spirituale e sociale dell’Italia, sia per la sua dottrina, che aperse vie nuove all’apologetica e alla cultura cattolica sia per il suo talento di eloquenza, che lo fece oratore seguito da vasti consensi e da pochi tuttora superato, sia per ilsuo esempio di amor patrio, a cui fu dovuto in gran parte il contegno eroico e fedele del Clero italiano nell’apostolato fra le truppe al fronte, nella guerra del 1915-18, sia per le coraggiose e precorritrici istanze sociali, alle quali si dedicò interamente, dopo la parentesi bellica, con la suaprovvida Opera, tuttora viva e operante in numerose case e istituzioni a favore della gioventù, e soprattutto degli Orfani del Mezzogiorno d’Italia ( Cardinale Cicognani, 1967 ).Una vita tutta spesa per il risveglio e per l’affermazione del pensiero cristiano, tutta impegnata nel servizio della Chiesa e della causa cattolica nella moderna società, e finalmente tutta concentrata all’assistenza e all’elevazione degli uomini ( Papa Paolo VI, 1968 ). Nel giugno 1984, Padre Semeria, noto anche come “Fra’ Galdino”, viene nominato Servo di Dio, primo passo per la successiva beatificazione.La strada che collega Coldirodi alla Via Aurelia, a Sanremo, è dedicata a Padre Semeria.Anche il Comune di Gioia, in segno di riconoscenza per l’opera svolta dal barnabita a favore del nostro paese e per ricordare ai posteri la sua benemerita azione a favore degli orfani e dei più deboli, ha intitolato una strada cittadina a Padre Giovanni Semeria.

Francesco Giannini

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GLI ALPINI TORNANO A SCUOLA...Proprio così!È quel che è accaduto un lunedì mattina, quando una delegazione degli alpini sanremesi ha incontrato le classi IV e V elementare dell’Istituto Mater Misericordiæ.I ragazzini con le loro insegnanti sono stati particolarmente entusiasti e curiosi nel vedere questi uomini di diverse età accomunati da uno strano cappello con una penna nera.Dopo il benvenuto iniziale si è proceduto a spiegare chi sono gli alpini, e partendo dall’amico capitano Mescola, Medaglia di Bronzo al Valor Militare e reduce di guerra, passando dai soccorsi ai terremotati dell’Irpinia fino ai più recenti fatti d’Abruzzi, si è voluto delineare chi è questa strana bestia detta “Alpino”: un soldato che offre in silenzio la propria vita per il bene comune del suo Paese, del suo popolo, del mondo intero.Al termine dell’incontro c’è stato l’invito a partecipare alla festa del 4 ottobre e infine il regalo più bello a ricordo dello splendido evento è stata la Bandiera Tricolore consegnata alla classe con questa spiegazione: questa bandiera è il lembo per il quale si presta giuramento di fedeltà alla Patria e il sudario dell’estremo saluto che accoglie chi torna dopo aver donato tutto se stesso nell’estremo sacrificio del dovere compiuto.Grazie ragazzi che avete saputo accogliere il Valore del dono espresso anche nella vita di quei meravigliosi soldati che sono gli Alpini!

INCONTRO CALCISTICO PRETI DIOCESANI VS. CAPITANERIA DI PORTO DI SANREMOUn incontro calcistico che si è trasformato in un’occasione di amicizia e fraternità.È quello che si è vissuto lo scorso venerdì nel Seminario diocesano: a confrontarsi sul campo la squadra dei Preti diocesani e i militari della Capitaneria di Porto di Sanremo.

Netta vittoria della squadra dei sacerdoti della Diocesi insieme ai ragazzi che stanno compiendo il cammino di formazione al Sacerdozio: il risultato finale è stato di 12 a 6. Correttezza e fair play hanno scandito ogni attimo della gara. Non contenti della prestazione, i militari hanno già chiesto una rivincita “Sicuramente i Preti diocesani potevano contare su un aiutino dall’Alto” (n.d.r. )

Marco Castagna

ALPINI A TORINOVenerdì u.s. gli Alpini di Sanremo si sono recati in trasferta a Torino presso il Comando Brigata Alpina “Taurinense” in occasione dell’inaugurazione del Salone della Montagna – Alpi 365.Dopo l’accoglienza del Magg. Castelli, è seguito il saluto del Comandante: Gen. Berto, al quale è stata donata una cassetta militare risalente agli anni ’30 per il museo della Brigata.Giornata conviviale e ricca che ha visto protagonista l’immutato spirito alpino che di generazione in generazione anima tanto i “veci najoni” che i nuovi e giovani volontari accomunati da quella penna nera testimone di tante gioie e tanti dolori.

ALPINI SOLDATI DI PACE PER TRADIZIONE!“Chi in guerra dà la sua vita per la pace, non può in tempo di pace volere la guerra”

Questo articolo si riferisce all’incontro avvenuto in Palazzo Bellevue tra il sindaco Zoccarato e il Capogruppo Roberto Criscuolo degli Alpini sanremesi, a seguito dei recenti articoli su ipotetici scontri tra Comune e Alpini.

Nessuna guerra tra le Associazioni d’Arma e il sindaco Zoccarato, solo un pacifico confronto terminato con una stretta di mano e la promessa di trovare in breve tempo una soluzione decorosa per le sedi delle Associazioni d’Arma di Sanremo finora ospiti in palazzo Nota.Questo quanto concordato lunedì tra il Sindaco e il CapoGruppo degli Alpini Criscuolo.L’incomprensione creatasi in un primo momento è stata subito risolta dall’intelligenza dei due Capi che, proprio in questi giorni, hanno concordato un prossima soluzione perché le Associazioni d’Arma di Sanremo possano avere una Sede più adeguata e dignitosa in rispetto a cosa e chi rappresentano.“Un popolo senza radici è un popolo di facile conquista”, e in questo momento storico così particolare non si può fare a meno di ricercare e chiarire le proprie radici, la propria cultura, la propria identità per poter meglio inserirsi in un contesto internazionale e interculturale che si va via via sempre più espandendo.Proprio su questa linea si sta ricostruendo quel meraviglioso edificio che si chiama Sanremo, anche gli Alpini vogliono portare la loro pietra al cantiere,

Marco Castagna

SANREMO85° anniversario di fondazione del Gruppo

Organizzati in modo perfetto dai tenaci alpini matuziani si sono tenuti a Sanremo, domenica 4 ottobre, i festeggiamenti per il 137° anniversario delle Truppe Alpine, per l’85° di fondazione del Gruppo e il 7° di costituzione della Fanfara “Colle di Nava”.Piazza Cassini, nel cuore della città vecchia, è stata invasa, già molto prima dell’ora prevista per l’ammassamento, da molte penne nere arrivate da ogni angolo del Ponente che hanno portato tra le antiche mura la loro spontanea allegria e la vivacità delle loro camicie che distinguono i vari gruppi d’appartenenza tra il divertito stupore dei passanti domenicali.Alle 10,30 nella chiesa di Santo Stefano hanno fatto ingresso i gonfaloni del Comune di Sanremo, della Provincia di Imperia e della Regione Liguria decorato di M.O. A.M. che sono andati a completare lo schieramento dei vessilli e labari delle Associazioni d’Arma e dei gagliardetti dei gruppi alpini che hanno fatto da contorno al Vessillo Sezionale, seguiti dalle autorità civili e militari.

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