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Streghe, demoni e… violinisti Musiche di Tartini, Paganini e Locatelli Luca Fanfoni violino Luca Ballerini pianoforte CD DOWNLOAD CD DOWNLOAD Amadeus REGISTRAZIONE INEDITA NON IN VENDITA SEPARATAMENTE DA AMADEUS Amadeus T. T.: 51'19 AMD 001/289 Streghe, demoni e… violinisti GIUSEPPE TARTINI (Pirano, 8/4/1692 - Padova, 26/2/1770) Sonata in sol minore per violino e basso “Il trillo del diavolo” (15'28) (rev. Fritz Kreisler) 1 Larghetto 3'47 2 Allegro energico 4'01 3 Grave - Allegro - Cadenza - Adagio 7'40 NICOLÒ PAGANINI (Genova, 27/10/1782 - Nizza, 27/5/1840) 4 “Nel cor più non mi sento”, Introduzione e variazioni in sol maggiore per violino, op. 38 11'38 5 Adagio dal Concerto n. 3 in mi maggiore per violino e orchestra 5'21 6 Variazioni di bravura, sulla quarta corda, sopra temi del Mosè di Rossini 6'18 PIETRO ANTONIO LOCATELLI (Bergamo, 3/9/1695 - Amsterdam, 30/3/1764) 7 Capriccio per violino solo (“Il Labirinto armonico”) dall'Arte del Violino op. 3 3'10 NICOLÒ PAGANINI 8 “Le streghe”, Variazioni su un tema di Franz Süssmayr, op. 8 9'24 Luca Fanfoni, violino Luca Ballerini, pianoforte

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Streghe, demoni e… violinistiMusiche di Tartini, Paganini e Locatelli

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T. T.: 51'19

AMD 001/289

Streghe, demoni e… violinistiGIUSEPPE TARTINI (Pirano, 8/4/1692 - Padova, 26/2/1770)

Sonata in sol minore per violino e basso “Il trillo del diavolo” (15'28) (rev. Fritz Kreisler)1 Larghetto 3'472 Allegro energico 4'013 Grave - Allegro - Cadenza - Adagio 7'40

NICOLÒ PAGANINI (Genova, 27/10/1782 - Nizza, 27/5/1840)

4 “Nel cor più non mi sento”, Introduzione e variazioni in sol maggiore per violino, op. 38 11'38

5 Adagio dal Concerto n. 3 in mi maggiore per violino e orchestra 5'216 Variazioni di bravura, sulla quarta corda, sopra temi del Mosè di Rossini 6'18 PIETRO ANTONIO LOCATELLI (Bergamo, 3/9/1695 - Amsterdam, 30/3/1764)

7 Capriccio per violino solo (“Il Labirinto armonico”) dall'Arte del Violino op. 3 3'10

NICOLÒ PAGANINI 8 “Le streghe”, Variazioni su un tema di Franz Süssmayr, op. 8 9'24

Luca Fanfoni, violinoLuca Ballerini, pianoforte

Streghe, demoni e… violinistiGIUSEPPE TARTINI

(Pirano, 8/4/1692 - Padova, 26/2/1770)

Sonata in sol minore per violino e basso “Il trillo del diavolo” (15'28) (rev. Fritz Kreisler)

1 Larghetto 3'47 • 2 Allegro energico 4'01 3 Grave - Allegro - Cadenza - Adagio 7'40

NICOLÒ PAGANINI (Genova, 27/10/1782 - Nizza, 27/5/1840)

4 “Nel cor più non mi sento”, Introduzione e variazioni in sol maggiore per violino, op. 38 11'38

5 Adagio dal Concerto n. 3 in mi maggiore per violino e orchestra 5'21

6 Variazioni di bravura, sulla quarta corda, sopra temi del Mosè di Rossini 6'18

PIETRO ANTONIO LOCATELLI

(Bergamo, 3/9/1695 - Amsterdam, 30/3/1764)

7 Capriccio per violino solo (“Il Labirinto armonico”) dall'Arte del Violino op. 3 3'10

NICOLÒ PAGANINI 8 “Le streghe”, Variazioni su un tema di Franz Süssmayr, op. 8 9'24

Luca Fanfoni, violinoLuca Ballerini, pianoforte

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Streghe, demoni e… violinisti

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Streghe, demoni e… violinisti

STReghe e DeMoNIsatana, Mefistofele, i sabba: sin dal Medioevo

il tema del diabolico ha ispirato il mondo dei suoni, il violino in particolare

di massimo rolando Zegna

È l’800 il secolo musicale maggior-mente abitato da streghe e demoni: nella mente, si fanno avanti alcuni

degli esempi più celebri: i Sabba di Süs-smayr, Berlioz, Verdi e Mussorgskij; i vari Mefistofele di Gounod, Boito, Lutz, Spohr e Liszt: infernali traghettatori a quelli, a noi più prossimi, di Busoni, Prokof ’ev, Stra-vinskij e Schnittke.Eppure, con altre modalità, il diavolo si è sempre confrontato con il mondo dei suo-ni, quanto meno a partire dal Medioevo, quando fu identificato il cosiddetto Diabo-lus in musica: ovvero il tritono, un partico-lare intervallo musicale di difficile intona-zione. Fu vietato nella musica sacra per la

contemporanea e inaccettabile presenza del numero tre, quello della Trinità, e del particolare suono prodotto: ricco di ten-sione ed estremamente dissonante. Inoltre, se ripetuto in maniera ciclica, il tritono ha il potere d’ingannare anche l’ascoltatore più esperto: incapace di riconoscere se la sequenza che sta ascoltando è ascendente o discendente.Negli ambienti dotti del Medioevo, a lungo la musica fu intesa essenzialmente come l’incontro tra filosofia e teologia, come uno strumento di conoscenza scientifica e filo-sofica del cosmo. Non è quindi un caso se il diavolo, che al tempo già appariva realistico e terribile nelle arti figurative, iniziò a scon-finare dal mondo dei simboli e delle idee per assumere una più concreta identità so-nora in quelle situazioni musicali che, sep-pur nutrite da tematiche sacre, guardavano alla cultura popolare: le Cantigas de Santa Maria (XIII secolo), ne sono un esempio.Per la riflessione teorica del Rinascimento il demonio continuò a essere incompati-bile con la musica che, secondo Tinctoris, ha il potere di «mettere in fuga il diavolo». Eppure, già nel 1589, alla corte medicea di Firenze, per quanto in un contesto ancora

spiccatamente mitologico, la raffigurazio-ne di Lucifero troneggia in mezzo al palco-scenico nel Quarto Intermedio della com-media La pellegrina, musicato da Giulio Caccini, Cristofano Malvezzi e Giovanni Bardi. Siamo ormai prossimi alle numerose presenze luciferine nelle Cantate e negli Oratori di età barocca (Händel, Stradella, Alessandro Scarlatti, Giovanni Bononcini), senza dimenticare il convegno di streghe che ha luogo nel secondo atto dell’opera Dido and Æneas di Purcell (1689).Ci si deve però inoltrare a fondo nel ’700 per assistere a una presenza demoniaca nella musica ormai del tutto affrancata sia dal mondo del sacro come da quello della mitologia classica. Una visione nuova, già pre-romantica, a cui contribuisce in ma-niera determinante l’affermarsi di una più moderna accezione – maledetta e piro-tecnica – del virtuoso di violino e della sua musica, il cui massimo esponente ottocen-tesco sarebbe stato Nicolò Paganini e di cui Giuseppe Tartini (1692-1770) si dimostrò precursore.Tra il 1765 e il 1766, l’astronomo francese Jérôme Lalande compì un viaggio in Ita-lia, durante il quale incontrò il musicista

istriano. Nel 1769 pubblicò un resoconto della sua esperienza nella nostra penisola (Voyage d’un Français en Italie, fait dans les années 1765 et 1766). Nel libro, Lalande ri-conosce alla musica di Tartini una peculia-re fusione di «esprit et de feu» e riporta un aneddoto che collega l’ideazione dell’im-pervia Sonata per violino e basso continuo “Il trillo del diavolo” a un sogno che il com-positore avrebbe avuto una notte del 1713 e che lui stesso avrebbe così descritto al visitatore francese: «Una notte sognai che avevo fatto un patto e che il diavolo era al mio servizio. Tutto mi riusciva secondo i miei desideri e le mie volontà erano sempre esaudite dal mio nuovo domestico. Imma-ginai di dargli il mio violino per vedere se fosse arrivato a suonarmi qualche bella aria, ma quale fu il mio stupore quando ascoltai una sonata così singolare e bella, eseguita con tanta superiorità e intelligenza che non potevo concepire nulla che le stesse al paragone. Provai tanta sorpresa, rapi-mento e piacere, che mi si mozzò il respiro. Fui svegliato da questa violenta sensazione e presi all’istante il mio violino, nella spe-ranza di ritrovare una parte della musica che avevo appena ascoltato, ma invano. Il

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brano che composi è, in verità, il migliore che abbia mai scritto ma è talmente al di sotto di quello che m’aveva così emozionato che avrei spaccato in due il mio violino e abbandonato per sempre la musica se mi fosse stato possibile privarmi delle gioie che mi procurava».Nell’aneddoto si fondono due temi: quello del mito di Faust (ben prima della stesura dell’Urfaust di Goethe, 1773-1775), e quel-lo del sogno premonitore che suggerisce una composizione. Più avanti, con curiose assonanze, quest’ultimo lo farà suo anche Stravinskij nei colloqui tenuti con Robert Craft, a proposito dell’ideazione dell’Ot-tetto per strumenti a fiato e dell’Histoire du Soldat, in cui, ricordiamo, incontriamo il soggetto del patto col demonio e la figura del diavolo violinista. Ma nel racconto di Lalande c’è di più.

Così Tartini scrisse all’amico Francesco Algarotti: «Io sto di casa più che posso con la natura, e men che posso con l’arte, non avendo io altra arte se non la imitazione della natura». L’attività compositiva, teo-rica ed esecutiva di Tartini può essere in-tesa come un unico grande tentativo, non privo di inflessioni mistiche, di ricondurre la musica ai suoi fondamenti naturali, al grembo stesso della natura, di cui vuole cogliere l’essenza stessa. Quanto scrive La-lande è la prova che i contemporanei ave-vano compreso bene che la natura di Tar-tini, la fonte d’ispirazione del musicista, non aveva però più nulla di leziosamente arcadico o di rigidamente razionalistico e che ormai era vicina alla dimensione pos-sente e inquietante che avrebbe fatto da sfondo alla stagione del Classicismo e del Romanticismo.

Niccolò Paganini, di Richard James Lane (National Portrait Gallery, London)

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Luca FanfoniDiplomato in violino presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano con il massimo dei voti sotto la guida di Gigino Maestri ,giovanissimo vince i primi premi al Concorso Internazionale di Stresa, al Concorso Nazionale di Pescara e alla Rassegna Nazionale Violinistica di Vittorio Veneto. Si è perfezionato con Leonid Kogan e Franco Gulli all’Accademia Chigiana di Siena ottenendo sia il Diploma di Merito che il Diploma d’onore. Nel 1988 ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Romano Ro-manini - Premio Città di Brescia, laureato al Concorso Internazionale G. B. Viotti di Vercelli e premiato al Concorso Internazionale Niccolò Paganini di Genova nel 1989. Si è esibito nelle sale da concerto più prestigiose del mondo riscuotendo unanimi consensi di pubblico e di critica, tali da poter essere oggi considerato uno tra i migliori violinisti Italiani. Ha inciso per Dynamic l’integrale dei 12 Concerti “l’Arte del Violino” con i 24 Capricci di Pietro Antonio Locatelli, l’integrale dei dieci Concerti per violino e orchestra e le Sonate per violino e basso continuo di Antonio Lolli. La rivista musicale italiana Amadeus ha pubblicato nel 2004 le sei Sonate per violino solo di Eugène Ysaÿe e nel 2012 le due Sonate per violino e pianoforte di Ferruccio Busoni in collaborazione con il pianista Luca Ballerini. È docente della cattedra di violino al Conservatorio di Musica “A.Boito” di Parma. www.lucafanfoni.it - https://www.facebook.com/www.lucafanfoni.it

Luca BalleriniDiplomato al Conservatorio di Bologna con Gino Brandi, ha studiato poi a Ginevra con Maria Tipo dove ha frequentato i corsi di “Perfectionnement et Virtuosité” otte-nendo il “Premier Prix de Virtuosité avec distinction”. Finalista al “F. Busoni” nel 1992, si è aggiudicato, fra gli altri, il 1° premio al XVI Concorso Pianistico Internazionale “Città di Senigallia” nel 1987, quando gli è stato assegnato anche il Premio per la Mu-sica da Camera; il 2° premio al Concorso “G.B.Viotti” di Vercelli nel 1991; il 3° premio al “Concours Géza Anda” nel 1994. Ha inciso un cd per la Naxos dedicato a Casella e,

Luca Fanfoni e Luca Ballerini, durante la registrazione

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n. 001/289Periodico registrato al Tribunale di Milano 186/19-03-1990

e 2013 s.r.l.

Direttore responsabile Gaetano Santangelo Redazione Andrea Milanesi

Grafica Dario Codognato Impaginazione Riccardo Santangelo

Registrazione 18 e 19 novembre 2012, BartokStudio, Bernareggio (MB)Direzione artistica e ingegnere del suono Raffaele Cacciola

Tecnico del suono Federico CaldaraEditing e mastering BartokStudio, Bernareggio (MB)

In copertina Francisco Goya: Sabba (Madrid, Museo Lázaro Galdíano )

per il bicentenario chopiniano, un cd per l’etichetta “Tau Records” dedicato a Chopin in collaborazione con le Università di Varsavia e di Catania. Per la rivista Amadeus ha già inciso le due Sonate di Ferruccio Busoni col violinista Luca Fanfoni, con il quale collabora stabilmente. Ha collaborato anche col Quartetto di Fiesole e col violoncel-lista Vadim Pavlov. Ha suonato con orchestre quali l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Filarmonica Marchigiana, l’Orchestra da Camera di Bologna, la Suisse Romande Orchestra, la Tonhalle Orchestra di Zurigo, l’Orchestra da Camera di Zuri-go, l’Orchestra del Conservatorio di Ginevra, l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania. Insegna presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “V. Bellini” di Catania, dove è titolare di una cattedra di pianoforte principale.