BOLOGNA MINERAL SOW 10-11-12 · MINERALI - FOssILI - PIETRE PREzIOsE - gEMME - gIOIELLERIA -...

Comune diCasalecchio di Reno

48aexhibition of

mostra mercato dimineralogia - entomologiamalacologia - gemmologiageologia - paleontologiaminerals - entomology - shellsgems - geology - paleontology

48a

10-11-12marzo march2017

BOLOGNAMINERALSHOW

Via Gino Cervi, 2Casalecchio di Reno

BOLOGNA - Italy

ore 9 - 19hours 9 am - 7 pm

Stilbite. Poona, India.Coll. R. Marsetti. Photo R. Appiani.

w w w . b o l o g n a m i n e r a l s h o w . c o mi n f o @ b o l o g n a m i n e r a l s h o w . c o mCell. +39 334 5409922 Fax +39 051 6148006CATALOGO MOSTRA

EUROMINERALEXPO è al Pala Alpitour - Prestigiosa location, punto di rife-rimento in Torino, sede di eventi di risonanza internazionale sia nel campo dello spettacolo che della cultura. Un ambiente ampio e luminoso, dotato di tutti i confort e servizi per espositori e pubblico

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Visitate il prossimo EUROMINERALEXPO

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Corso Sebastopoli 123 10137 Torino

MINERALI - FOSSILI - PIETRE PREZIOSE - GEMME - GIOIELLERIA - ACCESSORIMINERALS - FOSSILS - PRECIOUS STONES - GEMS - JEWELLERY - ACCESSORIES

Mostra Mercato Internazionale di International exhibition of

29-30 SETTEMBRE1 OTTOBRE

2017

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a, fo

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EUROMINERALEXPOTORINO46°

[email protected]

Cell. +39 334 5409922 Fax +39 051 6148006

con il Patrocinio del Comune di Torino

METEORITI - MEssAggERI dALLO sPAzIORomano Serra

pag. 6

METEORITI cAdUTE IN ITALIA Gli esemplari del cataloGo museo BomBicci al museo di BoloGna

Giuseppe Bargossipag. 14

METEORITI cAdUTE IN ITALIA nelle collezioni di musei e privati

Bologna Mineral Servicepag. 23

LA LIgURIA E I sUOI MINERALIRoberto Appiani, Stefano Camarda

pag. 24

I FOssILI dELLE ARgILLE PLIOcENIcHE AsTIgIANE

Piero Damarcopag. 38

sOMMARIO

47° Bologna Mineral show Catalogo Mostre tematiche

Comune diCasalecchio di Reno

Patrocinio di

Bologna Mineral ServiceVia Nasica, 69 - 40055 Castenaso (BO)Tel. +39.334.5409922 - Fax +39.051.6148006www.bolognamineralshow.cominfo@bolognamineralshow.com

Imago Photo Graphic di Bensaia StefanaVia Botticelli 20 - Lissone (MB)[email protected]

Impaginazione:

Roberto Appiani [email protected]

Grafica e iconografia:

© 2017 Bologna Mineral Service - Tutti i diritti riservati

6 48° Bologna Mineral Show 10-11-12 Marzo 2017 7

cosa è un meteorite?Una meteora o stella cadente è il fenomeno che evidenzia l’entrata in atmosfera di un frammento di corpo cosmico (cometa oppure asteroide).Per effetto della velocità (cosmica e relativa al moto stesso della Terra), che può varia-re da circa 11 a 73 km/sec, il corpo si può riscaldare fino a raggiungere anche tempe-rature di oltre 2500°C. La materia a questo punto inizia a sublimare producendo poi un processo di ablazione in cui il meteoroide perde massa sotto forma di goccioline di materia fusa. A quella temperatura, anche i vari gas contenuti nel materiale si espan-dono ionizzandosi, producendo una coda luminosa che persiste, generalmente per qualche frazione di secondo (Figure 1 e 2). A volte questo processo lascia un residuo solido che cade al suolo e che chiamiamo meteorite.Le condriti ordinarie sono meteoriti rocciose indifferenziate con la stessa composizio-ne chimica dei planetesimi ed età di 4,6 miliardi di anni. Da queste, negli asteroidi, per successivi fenomeni di differenziazione gravitazionale, si originano i tre gruppi princi-pali di meteoriti: sideriti, sideroliti, ed aeroliti (figura 3).Le sideriti sono composte praticamente dal 100% di metallo. Le sideroliti sono com-poste dal 50% di metallo e dal 50% di roccia, mentre le aeroliti sono composte so-stanzialmente da roccia. Gli elementi chimici di cui sono composte le meteoriti, sono identici a quelli terrestri, cambiano solo le percentuali. In tabella 1 e 2 sono riportate rispettivamente la classificazione attuale delle meteoriti e la loro composizione.

METEORITI MEssAggERI dALLO sPAzIO

collezione del Museo del cielo e della Terra san giovanni in Persiceto (BO)Referente scientifico: Romano Serra

Un percorso didattico allestito all’interno delle aree tematiche del 48° Bologna Mine-ral Show, a cura del Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto e del Gruppo Astrofili Persicetani, ci aiuterà a conoscere meglio quelli affascinanti corpi celesti che giungono sulla terra attraversando lo spazio e che chiamiamo meteoriti.

Nelle figure 1 e 2 sono evidenti le code luminose lasciate dalle meteoriti.

Figura 3. Alcuni esempi di meteoriti, denominate secondo l’attuale sistema di classificazione


Schema claSSificativo delle meteoriti Gruppoaeroliti – Pietre meteoriche - StoNeS Tipo

FamigliaCondriti Ordinarie H, L, LL

CarBOnaCee Ci, CM, CO, Cr (renazzo), CV (Vigarano)

a enSTaTiTe eH, eLrUMUrUTiKaKanGari

Acondriti HED Vesta (Howarditi, Eucriti, Diogeniti)SnCMeTeOriTi LUnariAUBRITI (brecciate a enstatite)aCaPULCOiTi - LOdraniTiBraCHiniTiUreLiTi

GruppoSideroliti – ferro Pietre meteoriche – StoNY-iroNS TipoMESOSIDERITI (lega Fe-Ni con pirosseno e plagioclasio)PaLLaSiTi (lega Fe-ni ed olivina)

GruppoSideriTi – Ferri MeTeOriCi - irOnS TipoOTTAEDRITI (Camacite Ni max 7,5 %, Taenite Ni 20-25%ESAEDRITI (Camacite)aTaSSiTi (Taenite)

i miNerali PriNciPali coStitueNti le meteoriti

Silicati Olivina (Mg,Fe)2SiO4

Pirosseni (Mg,Fe,Ca)2Si2O6

Plagioclasi (Ca,na)(Si,al)4O8

Leghe di Fe-Ni ed elemeNti Kamacite Ni (0-7%)

Taenite Ni (7-30%)

Grafite e/o diamante C

Solfuri Troilite FeS

oSSidi Spinello Mgal2O4

Corindone al2O3

Perovskite CaTiO3

Cromite FeCr2O4

Magnetite Fe2O3

carburi, foSfuri, azoturi ed altri

Tabella 1. La classificazione delle meteoriti

Tabella 2. I principali componenti minerali delle meteoriti


Riconoscere le meteoritiRiconoscere ad occhio nudo le meteoriti è un esercizio, forse un arte che si acquisisce solo dopo una notevole e continua pratica sulle meteoriti. Spesso, per capire se una roccia sia extraterrestre o meno servono particolari e complesse misure. Bisogna ricordare anche che non vi è una grande differenza tra una roccia basaltica, terrestre, marziana o lunare. Un semplice metodo preliminare per distinguere un frammento roccioso terrestre da una

meteorite, è quello di strisciare la roccia sulla superficie ruvida di una mattonella di porcellana bianca grezza, la meteorite non lascerà tracce colorate, mentre la roccia terrestre, contenente ossidi di ferro come ematite, depositerà una evidente riga di colore bruno rossastro (figura 4).Durante lo svolgimento del 48° Bologna Mineral Show, a cura del Museo del Cielo e delle Terra, verrà svolta un’attività didattica che permetterà ai visitatori di scoprire le caratteristiche fisiche e composizionali di questi incredibili reperti provenienti dallo spazio.

cratere da impatto Quando cade una meteorite di grandi dimensioni si può formare un cratere da impatto costituito da una depressione circolare che modifica la struttura delle rocce terrestri bersaglio del corpo cosmico. Nei crateri di impatto, oltre a frammenti e residui della meteorite, si possono trovare vetri prodotti dalla fusione delle rocce terrestri, rocce frammentate come brecce e sistemi di frattura delle rocce con particolati strutture simili a coni, chiamati appunto coni di frattura o “shattercone”. Circa otto anni orsono, ricercatori italiani scoprirono il Kamil crater (figura 5), un bellissimo e completo crate-re da impatto nel sudovest dell’Egitto che fu individuato per la prima volta su Google Earth dal geologo milanese Vincenzo De Michele.Associate a grandi crateri da impatto si possono trovare le tectiti (figura 6) cioè vetri naturali che evidenziano strutture particolari di aspetto fusiforme, prodotte dalla loro traiettoria balistica in atmosfera.

Figura 5.

Figura 6.


Figura 7.

Figura 8.

Questa esposizione didattica e sperimentale, permetterà al visitatore di meglio com-prendere l’importanza dei reperti esposti, provenienti da Musei universitari e Collezio-ni private e descritti nelle pagine seguenti.

Dai graffiti della preistoria ci arrivano varie testimonianze dell’apparizione di comete (figura 7) o di caduta di meteoriti (figura 8). Inoltre l’uomo preistorico, a volte, usò rocce extraterrestri per ricavarne manufatti, specialmente di ferro. In tempi storici e recenti si sono verificati due eventi che hanno prodotto forti danni materiali: Tunguska ( Siberia 1908) e Chelyabinsk ( Siberia occidentale, 2013).


Le esposizioni tematiche sulle meteoriti proseguo-no con un’eccezionale serie di reperti facenti parte delle collezioni del Museo Luigi Bombicci dell’Uni-versità di Bologna.

Le fotografie delle meteoriti sono tutte a cura di F. Bargossi, su gentile concessione di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna - Sistema Muse-ale di Ateneo

Vengono esposti tredici esemplari di meteoriti cadu-te in Italia; 10 di queste sono riportate nel Catalogo stampato nel 1888 da Luigi Bombicci, tre sono fuori catalogo in quanto cadute e/o acquisite successiva-mente al 1888.Si tratta di aeroliti classificate prevalentemente come condriti ordinarie; la meteorite di Renazzo è una condrite carboniosa di tipo CR2 e la meteorite di Vigarano è una condrite carboniosa di tipo CV3.3.

Si tratta di esemplari unici, per i quali, al valore scientifico dei reperti, si aggiunge il valore storico legato alla preziosa documentazione lasciata da Luigi Bombicci. L’esemplare di meteorite di Renazzo qui esposto è il frammento di maggiori dimensioni esistente.

METEORITI cAdUTE IN ITALIA

Sistema Museale di Ateneo Alma Mater Studiorum Università di Bologna Museo di Mineralogia “Luigi Bombicci” Referente scientifico: Giuseppe Maria Bargossi

collezione del Museo di Mineralogia “Luigi Bombicci”, Bologna

Bologne (Italie) Janvier 1888

MÉTÉORITES

DU CABINET DE MINÉRALOGIE DE LA ROYALE UNIVERSITÉ

(Directeur Prof. LOUIS BOMBICCI) ________________

N° de NOMS ET INDICATION DES LOCALITÉS DATE DE LA CHUTE POIDS EN GRAMMES. Foto Febbraio 2017 Cat. ET MILLIGR

PIERRES MÉTÉORIQUES

2 Albareto (Modena; Italie) - Juillet 1766 56, - 1 Albareto 5 Lucignano d’Asso (Sienne; Italie) 16 Juin 1796 985,100 12 Siena 12 Cusignano (Parme; Italie) 19 Avril 1808 164,250 5 Borgo S. Donino 20 Renazzo (Ferrare; Italie) 15 Janvier 1824 441, - 11 Renazzo 23 Cereseto (Casale; Italie) 17 Juillet 1840 12,950 6 Cereseto 28 Monte Milone (Macerata; Italie) 10 Mai 1846 97,220 8 Monte Milone 37 S.a Giulietta (Alessandrie; Italie) 2 Février 1860 12,400 2 Alessandria 46 Motta de’ Conti (Casale; Piemonte) 29 Février 1868 15,- 9 Motta de’ Conti 50 Orvinio (Rieti; Italie) 31 Aout 1872 32,- 10 Orvinio 60 Alfianello (Brescia; Italie) 16 Février 1883 1057,- 3 Alfianello FUORI CATALOGO 1888 S.N.1 Assisi (Assisi; Italia) 24 Maggio 1886 92,74 4 Assisi S.N.2 Collescipoli (Terni; Italia) 3 Febbraio 1890 28,41 7 Collescipoli S.N.3 Vigarano (Ferrara; Italia) 22 Gennaio 1910 86,88 13 Vigarano

sMASistema Museale di Ateneo

Alma Mater StudiorumUniversità di Bologna

BigeADipartimento di

Scienze Biologiche, Geologiche e AmbientaliAlma Mater Studiorum Università di Bologna

1) Albareto - Condriti ordinarie LL6 - mm 36x36x28 - g 53,40 - SMA - Foto F. Bargossi

Sono al seguito riportale le immagini delle meteoriti, nell’ordine descritto nella tabella illustrata in alto.


3) Alfianello - Condriti ordinarie L6 - mm 108x100x65 - g 928,00 - SMA - Foto F. Bargossi

4) Assisi - Condriti ordinarie H5- mm 56x46x29 - g 92,74 - SMA - Foto F. Bargossi

2) Alessandria - Condriti ordinarie H4 - mm 21x21x16 - g 12,50 - SMA - Foto F. Bargossi


6) cereseto - Condriti ordinarie H5 - mm 37x30x21 - g 42,11 - SMA - Foto F. Bargossi

5) Borgo s. donino - Condriti ordinarie LL6 - mm 59x49x35 - g 162,82 - SMA - Foto F. Bargossi

8) Monte Milone - Condriti ordinarie L5 - mm 49x46x28 - g 95,07 - SMA - Foto F. Bargossi

7) collescipoli - Condriti ordinarie H5 - mm 32x24x24 - g 28,41 - SMA - Foto F. Bargossi


9) Motta de’ conti - Condriti ordinarie H4 - mm 30x27x19 - g 15,05 - SMA - Foto F. Bargossi

10) Orvinio - Condriti ordinarie H6 - mm 39x36x27 - g 32,16 - SMA - Foto F. Bargossi

11) Renazzo Condriti carboniose CR2 mm 68x62x47 g 307,00 - SMA Foto F. Bargossi


13) Vigarano - Condriti carboniose CV3.3 - mm 67x35x24 - g 86,88 - SMA - Foto F. Bargossi

12) siena - Condriti ordinarie LL5 - mm 105x82x59 - g 917,23 - SMA - Foto F. Bargossi

La rassegna sulle meteoriti italiane esposte al Bologna Mineral Show prosegue con un’importante selezione di reperti esposti dal Museo di Mineralogia “Sapienza” dell’Università di Roma, dal Museo di Storia naturale di Milano e dal collezionista privato Matteo Chinellato (M come Meteorite).

Con questa rassegna di meteoriti, esposta in 5 vetrine, viene rappresentata la quasi totalità delle cadute italiane con i più rappresentativi esemplari disponibili ad oggi.Si tratta di campioni di grande valenza storica, caduti in Italia nei secoli scorsi e corre-dati di ampia dicumentazione sugli studi e sulle pubblicazioni effettuate, affiancati da esemplari relativi ai più recenti ritrovamenti, alcuni dei quali ancora in fase di studio.Un’occasione unica offerta dal Bologna Mineral Show per ammirare quella che è pro-babilmente la più importante rassegna di esemplari italiani provenienti da diverse col-lezioni e per la prima volta esposti insieme.Questa rassegna si è resa possibile per il lavoro di coordinamento di Matteo Chinellato che si è occupato della documentazione relativa all’esposizione e del reperimento degli esemplari esposti, e alla collaborazione degli enti che li hanno resi disponibili.

Riassumendo, le meteoriti esposte nelle varie sezioni, comprendendo quella didattica fino alle varie vetrine con la rassegna di cadute italiane, sono delle collezioni di:

◆ Sistema Museale di Ateneo Alma Mater Studiorum Università di Bologna Museo di Mineralogia “Luigi Bombicci”◆ Museo del Cielo e della terra di San Giovanni in Persiceto◆ Museo di Mineralogia “Sapienza” - Università di Roma◆ Museo di Storia Naturale di Milano◆ M come Meteorite di Matteo Chinellato

A loro va il più sentito ringraziamento da parte dell’Organizzazione per la preziosa collaborazione fornita.

METEORITI cAdUTE IN ITALIA

Museo di Mineralogia “sapienza” - Università di RomaMuseo di storia Naturale di Milano

M come Meteorite


LA LIgURIA E I sUOI MINERALI

La storia mineraria ligure risale a tempi antichi: le miniere di manganese come Cer-chiara (risalente circa al 1600) e Gambatesa (attiva dal 1876), o ancora Libiola, la più grande miniera in Italia per l’estrazione del rame, nota fin dalla preistoria e già intensamente sfruttata in epoca romana, ne sono testimonianza. Queste miniere negli anni di attività hanno svolto un ruolo importante nell’economia della regione, creando mercato e occupazione, con un indotto di lavoro che ha dato occupazione a migliaia di persone.La 48° edizione del Bologna Mineral Show è l’occasione per rendere omaggio a que-sta splendida regione e alla sua mineralogia, con un’estesa mostra tematica sviluppa-ta per metterne in risalto molte tra le più importanti bellezze e peculiarità. Seguirà da qui un percorso di 13 vetrine così suddivise:- Minerali località tipo (2 vetrine)- Il quarzo a tramoggia (1 vetrina)- Il “Ponente” - i minerali delle provincie di Savona e Imperia (1 vetrina)- I minerali delle rodingiti (3 vetrine)- Cerchiara e Monte Nero (2 vetrine)- I minerali delle ofioliti (4 vetrine)La realizzazione dell’esposizione si è resa possibile grazie al prestito di campioni da parte dei collezionisti locali e al loro lavoro, e grazie alla collaborazione tra l’Organizza-zione dell’evento e AMI, attraverso il supporto fornito a tutti i Soci che, in vario modo, hanno dato il loro contributo.

Roberto Appiani - stefano camarda

La mineralogia ligure è presente al Bologna Mineral Show con una rassega di esem-plari che ben si prestano ad evidenziarne le principali caratteristiche, passando dai bellissimi cristalli si granato e vesuvianite delle rodingiti, agli splendidi minerali di manganese provenienti dalle miniere della Val Graveglia, da Monte Nero e da Cerchia-ra, per arrivare alle specie mineralogiche più rare, di cui le località tipo sono situate in Liguria, e di cui, per molte di esse, è ancora l’unico posto al mondo dove poterle ri-trovare. Il ritrovamento di molte di queste nuove specie di grande interesse scientifico, è stato spesso frutto della collaborazione tra il lavoro di ricerca sul campo operato da collezionisti, e la competenza offerta dalle istituzioni, quali Università e Musei, che con il loro mezzi ne hanno riconosciuto l’interesse e completato lo studio.Questa breve nota vuole essere solo esplicativa di quanto si vedrà al Bologna Mineral Show, con un’esposizione molto più completa e con possibilità di futuri sviluppi.

Immagini storiche riguardanti il lavoro nella miniera di Gambatesa.Cortesia G. Passarino.


Minerali con località tipo in LiguriaLa Liguria è tra le regioni italiane che hanno maggiormente contribuito all’arricchimen-to del patrimonio mineralogico nazionale. Con la sua superficie di 5140 km2, è tra le più piccole regioni in Italia, seconda solo al Molise, ma vanta un’insospettabile ricchez-za mineralogica che conta oggi più di 500 specie.Di grande importanza anche il numero di specie con località tipo presenti sul territorio: ben 28, a testimonianza della proficua attività di ricerca e della collaborazione tra col-lezionisti e istituzioni, con cui si colloca al 5° posto (insieme al Lazio), davanti a regioni ben più grandi quali Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Mappa delle aree con Località Tipo (TL) in Liguria. Cortesia R. Bracco - rielaborata.

Saneroite naMn2+5[Si5O14(OH)](VO3)(OH) 1979 Molinello

Tiragalloite Mn2+4as5+Si3O12(OH) 1979 Molinello

Medaite Mn2+6V

5+Si5O18(OH) 1979 MolinelloPalenzonaite (naCa2)Mn2+

2(VO4)3 1986 MolinelloPiemontite-(Sr) CaSr(al2Mn3+)[Si2O7][SiO4]O(OH) 1989 CassagnaGravegliaite Mn2+(S4+O3)·3H2O 1990 GambatesaReppiaite Mn2+

5(VO4)2(OH)4 1991 GambatesaMozartite CaMn3+(SiO4)(OH) 1991 CerchiaraVanadomalayaite CaVO(SiO4) 1992 GambatesaCaoxite Ca(C2O4)·3H2O 1996 CerchiaraHeulandite-Sr (Sr,Ca,na)5(Si27al9)O72·24H2O 1997 CampegliBrewsterite-Ba Ba(al2Si6)O16·5H2O 1997 CerchiaraCerchiaraite-(Mn) Ba4Mn4(Si4O12)O2(OH)4Cl2[Si2O3(OH)4] 1999 CerchiaraCavoite CaV3O7 2001 Gambatesa

Vanadiocarpholite Mn2+V3+alSi2O6(OH)4 2003 Molinello (Tronco sil.)Poppiite Ca2(V

3+,Fe3+,Mg)V3+2(Si,al)3(O,OH)14 2005 Gambatesa

Cassagnaite Ca4Fe3+4V

3+2(OH)6O2(Si3O10)(SiO4)2 2006 Cassagna

Coralloite Mn2+Mn3+2(asO4)2(OH)2·4H2O 2010 M. Nero

Bassoite SrV4+3O7·4H2O 2011 Molinello

Paseroite Pb(Mn2+,□)(Fe3+,□)2(V5+,Ti4+,□)18O38 2011 Molinello (Tronco sil.)

Cerchiaraite-(Fe) Ba4Fe3+4(Si4O12)O2(OH)4Cl2[Si2O3(OH)4] 2012 Cerchiara

Balestraite KLi2V5+Si4O12 2013 Cerchiara

Cortesognoite CaV2Si2O7(OH)2·H2O 2014 Molinello (Tronco sil.)Manganiceladonite KMgMn3+Si4O10(OH)2 2014 CerchiaraFluorcarmoite-(BaNa) Ba□na2na2□CaMg13al(PO4)11(PO3OH)F2 2015 C.B.R.Castellaroite Mn2+

3(asO4)2·4.5H2O 2015 M. NeroMolinelloite Cu(H2O)(OH)V4+O(V5+O4) 2016 Molinello (Tronco sil.)Alpeite Ca4Mn3+

2al2(Mn3+Mg)(SiO4)2(Si3O10)(VO4)(OH)6 2016 Monte Alpe

Nelle tabelle sopra, l’elenco delle specie mineralogiche con località tipo in Liguria, con formula chimica, anno e località di scoperta. Con la località “Molinello (tronco sil.)” si intente la straordinaria paragenesi legata all’arricchimento in vanadio, limitata al tronco silicizzato rinvenuto nella miniera di Molinello.Cortesia R. Bracco - rielaborata.

Tiragalloite (1979) - Miniera di Molinello - Foto R. Bracco.

1 321 - Costa Balzi Rossi

2 - Campegli (GE)- Cassagna (GE)- Gambatesa (GE)- Molinello (GE)- M.Alpe (GE-SP)

3 - Cerchiara- Monte Nero


Saneroite (a sinistra)e medaite (sotto); due specie scoperte nel1979 e di cui la miniera di Molinello è località tipo.Foto R. Bracco.

Palenzonaite.Molinello, 1986.Foto R. Bracco.

Roberto Bracco accanto al tronco silicizzato

della miniera di Molinello. In un così ridotto volume

di roccia si sono rinvenute ben 4 TL.


Il quarzo a tramoggia in Liguria

Val NerviaLa Val Nervia, in provincia di Imperia, è da tempo nota per i bei ritrovamenti di quarzo a tramoggia che si rinvengono nelle fessure associate ai flysch arenacei. La zona di ricerca si estende in realtà su una superficie ben più ampia della Val Nervia; ottimi campioni si sono rinvenuti per esempio anche a Pantasina (Vasia) e le possibilità di ottimi ritrovamenti si estendono fino in Francia. In passato furono rinvenuti campioni di dimensioni eccezionali per la giacitura, ma anche in tempi recenti non sono mancati eccellenti ritrovamenti.È qui esposto il più grande cristallo mai rinvenuto in queste valli ormai molti anni orso-no, unitamente a campioni trovati recentemente (2010-2012) da un gruppo di giovani ricercatori.

Val d’AvetoCristalli di quarzo a tramoggia, simili a quelli dell’imperiese sia nell’aspetto che nella giacitura, si rinvengono anche in alcune località della Val d’Aveto, come ad esempio a Rezzoaglio (GE).In queste località si sono rinvenuti anche ottimi cristalli a scettro su matrice.

I minerali delle rodingitiSono certamente tra i più bei minerali che si possono ritrovare in Liguria.I ritrovamenti di grossularia, titanite e vesuvianite effettuati nelle fessure delle rodingiti liguri, hanno certamente fornito alcuni tra i migliori esemplari cristallizzati che si possano avere di queste specie minerali. Nomi come Valle della Gava, Passo del Faiallo, Bric Camulà, Bric Mundù e Rocca della Biscia, situati tra le provincie di Genova e Savona, sono ormai considerati località classiche per la ricerca di questi splendidi minerali.Quarzo: cristallo con le tipiche facce a tramogia. Val Nervia. Coll. I. Seifarth.

Grossularia va. hessonite: cristalli rossi su clinocloro. Passo del Faiallo. Coll. S. Camarda e G. Sanguineti.


La miniera di cerchiaraLa zona della miniera, situata nei comuni di Borghetto Vara e Pignone, è certamente nota a partire dal 1600 per l’estrazione del ferro, mentre l’attività mineraria per l’estra-zione del manganese iniziò solo alla fine del 1700.Nonostante le modeste dimensioni, la miniera ha un grande interesse dal punto di vista mineralogico: ad oggi conta da sola ben 73 specie mineralogiche, di cui 7 nuove per la scienza e di cui è località tipo.

La miniera di Monte NeroLa miniera, situata in comune di Rocchetta Vara è conosciuta fin dal 1700Frequentata per la ricerca di bei campioni estetici, soprattutto di inesite, sta ora aven-do una seconda vita per via del ritrovamento di minerali ben più rari. Ad oggi conta da sola ben 63 specie mineralogiche, 2 nuove per la scienza (coralloite e castellaroite) e di cui è località tipo.

Cerchiaraite-(Fe) - miniera di Cerchiara - foto R. Bracco.

Namansilite: miniera di Cerchiara. Foto R. Bracco.

Panoramica sulla miniera di Monte Nero - foto R. Bracco.

Coralloite: miniera di Monte Nero.

Foto R. Bracco.


Le mineralizzazioni legate alle ofiolitiLe ultime tre vetrine sono dedicate alla descrizione delle numerose mineralizzazioni legate alle formazioni ofiolitiche del levante ligure.Le più caratteristiche sono certamente legate al manganese, che, soprattutto in Val Graveglia Gambatesa, Cassagna, Molinello, ecc...), offrono il massimo in termini di qualità e varietà di specie mineralogiche, oltre 200, alcune delle quali sono qui presen-ti in campioni che possono ritenersi assolutamente al top mondiale. Situazioni genetiche cosi caratteristiche e uniche, hanno fatto sì che anche queste miniere siano Località Tipo per ben 16 specie mineralogiche. Anche i famosi ritrovamenti di brookite e anatasio rinvenuti con quarzo al Monte Bre-gaceto (Borzonasca), di cui sono esposti alcuni esemplari tra i migliori in assoluto per la località, sono legati a queste formazioni.

Panoramica su alcuni inpianti minerari della Val Graveglia - foto R. Bracco.

Tinzenite: caratteristici cristalli su quarzo - Cassagna - foto R. Bracco.

Il centro visite al posto dell’antica tramoggia del minerale.Gambatesa.Foto R. Bracco

Cavoite.Gambatesa.

Foto R. Bracco.


I campioni esposti nelle varie vetrine tematiche sono parte delle collezioni private di, in ordine alfabetico: Fabio Barbero, Roberto Bracco, Stefano Camarda, Fabrizio Castel-laro, Sebastiano Di Lisi, Renato Marsetti, Andrea Morino, Christian Muzio, Giuseppe Passarino, Mauro Promio, Giovanni Sanguineti e Igor Seifarth.L’eccezionale esemplare di titanite della Valle della Gava esposto in una delle vetrine dedicate alle rodingiti, è invece del Museo di Storia Naturale di Milano.

Gravegliaite.Gambatesa.

Foto R. Bracco

Cassagnaite.Cassagna.Foto R. Bracco.

Vanadomalayaite - Gambatesa - foto R. Bracco.

Poppiite - Gambatesa - foto R. Bracco.


ti argillosi del Pliocene inferiore, le “Argille Azzurre”, perché meno evidenti proprio per la natura dell’ambiente di deposizione. Al contrario dei fossili delle sabbie, che gene-ralmente sono concentrati in livelli ben estesi arealmente e formati dall’accumulo da parte delle correnti marine, i sedimenti argillosi testimoniano ambienti più profondi e tranquilli, contenendo nella quasi totalità elementi organici autoctoni, cioè che sono vissuti e morti nel loro ambiente, senza subire praticamente nessun trasporto. Inoltre nel caso dei molluschi di mare profondo, essi presentano conchiglie più sottili e fragili rispetto a quelli delle sabbie e sono dispersi nel sedimento in modo del tutto casuale. Per questi motivi sono più difficili da ritrovare e questo accresce la rarità soprattutto di alcune specie.Tra queste si possono citare la Charonia lampas e la Ranella olearia tra i più grandi gasteropodi del Pliocene italiano o la Xenophora testigera, curioso gasteropode carat-teristico per agglomerare sul bordo del guscio altre conchiglie.Ma l’eccezionalità è rappresentata dagli ossi di seppia. Questi fossili sono vere e proprie rarità sia per la casualità dei ritrovamenti, sia per la difficoltà della conservazione della struttura dell’osso di seppia. Le seppie appartengono alla Classe dei cefalopodi che comprende anche i polpi, i ca-lamari, i nautili e gruppi ormai estinti come le ammoniti e le belemniti. Proprio questi ultimi gruppi erano dotati di guscio calcareo come testimoniato dai numerosissimi fossili presenti nelle rocce dal Paleozoico medio-superiore al Mesozoico. Ancora più estesa la diffusione cronologica delle conchiglie dei nautili che dal Paleozoico giungo-no fino ai nostri giorni, anche se con un solo genere vivente.

Il territorio circostante la città di Asti è caratterizzato per essere formato quasi total-mente da sedimenti pliocenici, cioè quelli deposti in quel mare che si estendeva da 5 ai 2 milioni di anni fa circa su tutta la Pianura Padana, dall’Adriatico al Piemonte. Le testimonianze fossili di questo territorio costituiscono un patrimonio paleontologico ricchissimo e importante per la paleontologia italiana. Un esempio considerevole sono i diversi ritrovamenti di resti fossili di cetacei pliocenici che sono alla base per lo studio evolutivo di questo gruppo di animali vissuti negli ultimi 5 milioni di anni.Ma i fossili astigiani sono celebri soprattutto per le conchiglie di molluschi provenienti dalle Sabbie di Asti, che con esemplari spettacolari, anche di grandi dimensioni, sono da sempre la gioia degli appassionati di ricerche paleontologiche locali.Sicuramente uno degli aspetti forse meno conosciuti sono invece i fossili dei sedimen-

I FOssILI dELLE ARgILLE PLIOcENIcHE AsTIgIANE

Piero damarcoPaleontologo Ente Parco Paleontologico Astigiano

Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano

Recupero di un esemplare Conus antidiluvianus dai sedimenti argillosi pliocenici.

Ranella olearia, uno dei gasteropodi di maggiori dimensioni

delle argille plioceniche.


bassa ossigenazione del fondo e con tassi di sedimentazione abbastanza alti, in modo da essere seppelliti velocemente da depositi finissimi, isolandoli così dalle acque per-meanti per milioni di anni. Queste sono le condizioni di fossilizzazione presenti proprio nelle Argille Azzurre, infatti talvolta oltre a conservare le strutture più delicate dell’osso di seppia, questi sono in parte anche piritizzati.Per completare il quadro dei principali fossili che si possono ritrovare nelle argille si ricordano, coralli individuali, echinoidi irregolari, conservanti il fragile guscio, granchi e rarissimi resti di vertebrati marini (resti di balene e delfini).Presso Il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, gestito dall’Ente del Parco Paleontologico dell’Astigiano, è possibile osservare questi esemplari recuperati in anni di attività di ricerca sul territorio.

Per informazioni:

Ente Parco Paleontologico AstigianoMuseo Paleontologico Territoriale dell’AstigianoTel. 0141 592091 – [email protected] - www.museodeifossili.org

Le seppie hanno una particolare conchiglia interna, il cosiddetto “osso di seppia”, che si presenta porosa e leggera, concamerata in setti molto fitti. Questa particolare struttura ha un significato funzionale preciso, permette al gas azotato ivi contenuto di passare tranquillamente attraverso le porosità favorendo il galleggiamento dell’anima-le, tramite opportune regolazioni di pressione.Si può facilmente comprendere la difficoltà della fossilizzazione di strutture così delica-te e fragili come gli ossi di seppia. Infatti, per conservarsi questi resti dovevano trovarsi in condizioni particolari, cioè in ambienti sedimentari profondi, molto tranquilli, con

Stellaria testigera, gasteropode che cementa alla sua conchiglia altri gusci che trova sul fondo.

In alto a sinistra - Coralli individuali piritizzati del genere Trochocyathus. In alto a destra - Echinoidi irregolari Schizaster cf. scillae conservanti l’esoscheletro.sopra a sinistra - Osso di seppia parzialmente piritizzato (Sepia gastaldi).sopra a destra - Osso di seppia della specie Sepia granosa.


cristian grimaldi

Rappresentanze collanti per l’ediliziaTel 335.5994512

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della campagna dei Colli Bolognesi, arricchito dalla possibilità di effettuare passeggiate con percorsi segnalati, trekking e percorsi in mountain bike.

48 48° Bologna Mineral Show 10-11-12 Marzo 2017 49 Comune diCasalecchio di Reno

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49a

9-10-11ma r z o 2018

Via Gino Cervi, 2Casalecchio di Reno BOLOGNA - Italy

Apertura ore 9 - 19

Inclusione fossilein ambra.Foce del Simeto, Sicilia.

[email protected]. +39 334 5409922 - Fax +39 051 6148006

Aree tematicheSicilia◆ Miniera “La Grasta”◆ SIMETITELa preziosa ambra siciliana

Celestina su stalattiti di zolfo.Miniera La Grasta, Sommatino (CL), Sicilia.Coll. Corrado Ferrito, foto Roberto Appiani.

Esposizioni TEmaTichE

LA SICILIA AL CENTRO dELL’ATTENZIONE Le esposizioni tematiche della 49a edizione del Bologna Mineral Show, vedono ancora una volta protagonista la Sicilia, e questa volta non solo dal punto di vista mineralogico. La Sicilia vanta infatti una grande tradizione mineraria che nei secoli ha contribuito non poco a costruirne il tessuto socia-le ed economico. Uno dei modi per capire quanto questo sia vero, è approfondire quanto, attraverso il lavoro, tutto ciò sia costato e quanto abbia dato alla gente di Sicilia, andando oltre la bellezza dei cristalli rinvenuti durante le operazioni di miniera. Cristalli che ancora oggi possiamo ammirare e che sono me-moria di un grande passato.La miniera “La Grasta” (solfara Grasta) ne è un classico esempio. Si tratta di una solfara di modeste dimensioni situata presso Sommatino (Caltanisset-ta); nota fin dalla metà dell’800, la sua attività ha vis-suto il cambiamento dei metodi di estrazione dello zolfo e delle condizioni di lavoro, dal trasporto a spalla del minerale durato fino agli anni ’30 del 900 per arrivare alla storia recente con la ristrutturazio-ne avvenuta negli anni ’60, fino al definitivo abban-dono negli anni ’80. In questo lasso di tempo, attra-verso il lavoro e i sacrifici dei minatori e la memoria di tragedie passate la solfara racconta una storia ricca di umanità. Oggi La Grasta ci lascia straordinari cristalli, soprattutto di celestina, sia bianca che di un bellissimo colore azzurro, che l’hanno resa celebre ai collezionisti e arricchito le vetrine di grandi musei in tutto il mondo. Un’importante selezione di questi eccezionali campioni sarà esposta al 49° Bologna

Mineral Show, unitamente a reperti minerari, a rac-contarci un po’ di storia di questa meravigliosa terra che è la Sicilia.

SIMETITELA PREZIOSA AMBRA dI SICILIALa simetite è uno dei tesori più preziosi della Sicilia, ma forse anche uno dei meno noti. È una rara varietà di ambra che si rinviene prevalentemente in pros-simità della foce del fiume Simeto, da cui prende il nome, ma è nota anche in altri luoghi della Sicilia; per esempio, tra le provincie di Siracusa e Ragusa, sul litorale Ibleo, un tratto di costa è da alcuni denomi-nato come “Costa dell’ambra” per via dei ritrovamenti di un tempo.Il colore intenso con tonalità vicine al rosso e la gem-mosità dei campioni più belli, la rendono una varietà di ambra tra le più preziose e ricercate al mondo, uti-lizzata come ornamento e in gioielleria fin da tempi antichi. La simetite ha anche una storia meno nota che lega la Sicilia a Bologna, e più precisamente al Museo Bombicci, ancora una volta importante pre-senza al Bologna Mineral Show. Al Museo Bombic-ci, è infatti conservata quella che è considerata una tra le più importanti collezioni di reperti in simetite, comprendente sia manufatti che campioni naturali, di cui molti con inclusioni di insetti. Tra questi cam-pioni, acquisiti e catalogati da Luigi Bombicci, parti-colare attenzione era stata posta allo studio degli in-setti fossili, soprattutto formiche, mosche, zanzare e api, alcuni dei quali si sono rivelati nuovi alla scienza e pertanto di grandissimo interesse. Grazie alla col-laborazione con il Museo Bombicci di Bologna, sarà esposta un’ampia varietà di questi eccezionali re-perti, selezionando tra campioni di maggior pregio estetico ed esemplari di grande rilevanza scientifica.

Celestina azzurra su zolfoMiniera “La Grasta”, Sommatino (CL)Coll. Corrado Ferrito,Foto Roberto Appiani.

BOLOGNA MINERAL SOW 10-11-12 · MINERALI - FOssILI - PIETRE PREzIOsE - gEMME - gIOIELLERIA -...

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