BOLLETTINO UFFICIALE. 31 del 30-07...C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Serie Ordinaria n. 31 -...

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BOLLETTINO UFFICIALE REPUBBLICA ITALIANA 31 Serie Ordinaria - Martedì 30 luglio 2013 SOMMARIO C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Seduta di Giunta regionale n. 22 del 25 luglio 2013 Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n. 467 al n. 497) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Ordine del giorno integrativo - Deliberazioni approvate (dal n. 498 al n. 512) . . . . . . . . . . . . . . . 3 Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n. 513 al n. 518) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Deliberazione Giunta regionale 25 luglio 2013 - n. X/489 Iniziative per l’internazionalizzazione delle manifestazioni fieristiche delle filiere dell’acciaio, delle costruzioni e del comparto alimentare e promozione del calendario fieristico lombardo 2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Deliberazione Giunta regionale 25 luglio 2013 - n. X/497 Indirizzi provvisori inerenti i procedimenti relativi al rilascio delle autorizzazioni regionali e provinciali all’installazione ed eser- cizio di impianti di recupero e/o smaltimento di rifiuti urbani indifferenziati . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Deliberazione Giunta regionale 25 luglio 2013 - n. X/499 Determinazioni in ordine alle sperimentazioni realizzate ai sensi della d.g.r. 4 aprile 2012, n. 3239 “Linee guida per l’attivazio- ne di sperimentazioni nell’ambito delle politiche di welfare”: indicazioni a conclusione del periodo sperimentale . . . . . 11 D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale D.G. Salute Decreto dirigente struttura 26 luglio 2013 - n. 7112 Bonifica sanitaria: controlli ufficiali in occasione della movimentazioni di animali della specie bovina - Modifica dell’allegato 1 punto 1-D.1 del d.d.u.o. 97/2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 D.G. Commercio, turismo e terziario Decreto dirigente unità organizzativa 23 luglio 2013 - n. 6990 Approvazione del bando “InnovaFiere” in attuazione della d.g.r. 395 del 12 luglio 2013 . . . . . . . . . . . . . 24 D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile Decreto direttore generale 26 luglio 2013 - n. 7134 Quinto aggiornamento 2013 dell’elenco degli enti locali idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche (l.r 12/2005, art. 80) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 Decreto dirigente unità organizzativa 22 luglio 2013 - n. 6935 Progetto di una piccola derivazione d’acqua a scopo idroelettrico sul torrente Pioverna in località Bindo e carreggiata nei comuni di Cortenova e Taceno (LC). Proponente: Idra s.r.l. - Verifica di assoggettabilità alla valutazione d’impatto ambien- tale, ai sensi del d.lgs. 152/2006 e della l.r. 5/2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 D.G. Casa, housing sociale e pari opportunità Decreto dirigente unità organizzativa 26 luglio 2013 - n. 7138 Approvazione del “Bando per interventi di recupero alloggi sfitti” in cattivo stato di manutenzione da riqualificare e rimettere nel circuito abitativo a vantaggio delle fasce sociali più deboli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 Anno XLIII – N. 182 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Redazione: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: [email protected]

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BOLLETTINO UFFICIALE

REPUBBLICA ITALIANA

31Serie Ordinaria - Martedì 30 luglio 2013

SOMMARIO

C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORISeduta di Giunta regionale n. 22 del 25 luglio 2013Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n. 467 al n. 497) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2Ordine del giorno integrativo - Deliberazioni approvate (dal n. 498 al n. 512) . . . . . . . . . . . . . . . 3Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n. 513 al n. 518) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

Deliberazione Giunta regionale 25 luglio 2013 - n. X/489Iniziative per l’internazionalizzazione delle manifestazioni fieristiche delle filiere dell’acciaio, delle costruzioni e del comparto alimentare e promozione del calendario fieristico lombardo 2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Deliberazione Giunta regionale 25 luglio 2013 - n. X/497Indirizzi provvisori inerenti i procedimenti relativi al rilascio delle autorizzazioni regionali e provinciali all’installazione ed eser-cizio di impianti di recupero e/o smaltimento di rifiuti urbani indifferenziati . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Deliberazione Giunta regionale 25 luglio 2013 - n. X/499Determinazioni in ordine alle sperimentazioni realizzate ai sensi della d.g.r. 4 aprile 2012, n. 3239 “Linee guida per l’attivazio-ne di sperimentazioni nell’ambito delle politiche di welfare”: indicazioni a conclusione del periodo sperimentale . . . . . 11

D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale

D.G. SaluteDecreto dirigente struttura 26 luglio 2013 - n. 7112Bonifica sanitaria: controlli ufficiali in occasione della movimentazioni di animali della specie bovina - Modifica dell’allegato 1 punto 1-D.1 del d.d.u.o. 97/2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

D.G. Commercio, turismo e terziarioDecreto dirigente unità organizzativa 23 luglio 2013 - n. 6990Approvazione del bando “InnovaFiere” in attuazione della d.g.r. 395 del 12 luglio 2013 . . . . . . . . . . . . . 24

D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibileDecreto direttore generale 26 luglio 2013 - n. 7134Quinto aggiornamento 2013 dell’elenco degli enti locali idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche (l.r 12/2005, art. 80) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

Decreto dirigente unità organizzativa 22 luglio 2013 - n. 6935Progetto di una piccola derivazione d’acqua a scopo idroelettrico sul torrente Pioverna in località Bindo e carreggiata nei comuni di Cortenova e Taceno (LC). Proponente: Idra s.r.l. - Verifica di assoggettabilità alla valutazione d’impatto ambien-tale, ai sensi del d.lgs. 152/2006 e della l.r. 5/2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

D.G. Casa, housing sociale e pari opportunitàDecreto dirigente unità organizzativa 26 luglio 2013 - n. 7138Approvazione del “Bando per interventi di recupero alloggi sfitti” in cattivo stato di manutenzione da riqualificare e rimettere nel circuito abitativo a vantaggio delle fasce sociali più deboli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

Anno XLIII – N. 182 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Redazione: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: [email protected]

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C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 2 – Bollettino Ufficiale

Seduta di Giunta regionale n. 22 del 25 luglio 2013Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n.  467 al n. 497)

A) PROPOSTE DI ALTA AMMINISTRAZIONEDIREZIONE GENERALE N SPORT E POLITICHE PER I GIOVANI(Relatore l’assessore Rossi)467 - REGOLAMENTO REGIONALE - MODIFICHE AL REGOLAMEN-TO REGIONALE 6 DICEMBRE 2004, N. 10 PROMOZIONE E TUTELA DELLE DISCIPLINE SPORTIVE DELLA MONTAGNA, IN ATTUAZIONE DELLA L.R. 8 OTTOBRE 2002, N. 26 «NORME PER LO SVILUPPO DELLO SPORT E DELLE PROFESSIONI SPORTIVE IN LOMBARDIA»

B) PROPOSTE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONEDIREZIONE CENTRALE AA LEGALE, LEGISLATIVO, ISTITUZIONALE E CONTROLLIAA01 - AVVOCATURA(Relatore il Presidente Maroni)468 - COSTITUZIONE NEL GIUDIZIO PROMOSSO AVANTI IL CONSI-GLIO DI STATO PER LA RIFORMA DELLA SENTENZA N. 9363/2012 CON LA QUALE IL TAR DEL LAZIO HA RESPINTO IL RICORSO RG N.  12956/1998 VOLTO AD OTTENERE L’ANNULLAMENTO DELLA COMUNICAZIONE AGEA (EX AIMA) DI ASSEGNAZIONE RETROAT-TIVA DEI QRI PER I PERIODI 1995/96 - 1996/97 - 1997/98 - 1998/99. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. MARINELLA ORLANDI DELL’AVVOCATURA REGIONALE (RIF. 427/13)

469 - PROPOSIZIONE DI CONTRORICORSO NEI GIUDIZI PROMOSSI AVANTI LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE, AVVERSO LE SENTEN-ZE NN 152/2013 E 303/2013, RESE DALLA CORTE DI APPELLO DI MILANO IN MATERIA DI CANONE PER L’OCCUPAZIONE E USO DI BENI DEL PATRIMONIO INDISPONIBILE DELLO STATO. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. VIVIANA FIDANI DELL’AVVOCATURA REGIONALE (NS. RIF. NN. 538 E 537 /2013)

470 - PROPOSIZIONE DI CONTRORICORSO NEL GIUDIZIO PRO-MOSSO AVANTI LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE, AVVERSO LA SENTENZA N. 306/2013 RESA DALLA CORTE DI APPELLO DI MILANO NEL GIUDIZIO RG N. 2952/2011 IN MATERIA DI CANONE PER L’OC-CUPAZIONE E USO DI BENI DEL PATRIMONIO INDISPONIBILE DELLO STATO. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. RAFFAELA SCHIE-NA DELL’AVVOCATURA REGIONALE (NS. RIF. N. 536/2013)

471 - IMPUGNATIVA AVANTI LA COMMISSIONE TRIBUTARIA RE-GIONALE DI MILANO DELLA SENTENZA N. 97/16/13 RESA DALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI MILANO, IN MATERIA DI TASSE AUTOMOBILISTICHE ANNO 2008. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV.TO MARINELLA ORLANDI DELL’AVVOCATURA RE-GIONALE (NS. RIF. N. 555/13)

472 - COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE NEL PROC. PEN. N. 28673/13 PROMOSSO DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBU-NALE DI MILANO PER REATI CONNESSI A PROCEDURE D’APPALTO PRESSO AZIENDE OSPEDALIERE LOMBARDE. NOMINA DEL DIFEN-SORE REGIONALE AVV. ANTONELLA FORLONI DELL’AVVOCATURA REGIONALE

473 - PROPOSIZIONE DI RECLAMO AVVERSO ORDINANZA DEL TRI-BUNALE DI CREMA NEL RICORSO N. RG 739/2013 IN MATERIA DI ACCERTAMENTO DEL DIRITTO DI RIMBORSO PER SPESE MEDICHE SOSTENUTE ALL’ESTERO. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV.TO MARINELLA ORLANDI DELL’AVVOCATURA REGIONALE (N. RIF. 2013/0472)

DIREZIONE CENTRALE AC ORGANIZZAZIONE, PERSONALE E SISTEMA INFORMATIVOAC - DIREZIONE CENTRALE AC ORGANIZZAZIONE, PERSONALE E SI-STEMA INFORMATIVO(Relatore il Presidente Maroni)474 - VI PROVVEDIMENTO ORGANIZZATIVO 2013

475 - APPROVAZIONE SCHEMA DI PROTOCOLLO D’INTESA CON REGIONE SARDEGNA PER L’UTILIZZO DEL SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO DEL BILANCIO

AC31 - SISTEMI INFORMATIVI E ICT(Relatore il Presidente Maroni)476 - APPROVAZIONE SCHEMA DI CONTRATTO DI ADESIONE ALL’E-COSISTEMA DI SERVIZI INTEROPERABILI

DIREZIONE GENERALE E ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO(Relatore l’assessore Aprea)E131 - MERCATO DEL LAVORO477 - APPROVAZIONE DEGLI SCHEMI DI ACCORDO TRA MINI-STERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI - DIREZIONE GE-NERALE POLITICHE ATTIVE E PASSIVE DEL LAVORO - E REGIONE LOMBARDIA IN QUALITÀ DI ORGANISMO INTERMEDIO IN MERITO ALLE DOMANDE DI ACCESSO AL FEG «EGF/2011/016 IT/AGILE» E «EGF/2011/025 IT /LOMBARDIA ELETRONIC EQUIPMENT»

E132 - SISTEMA EDUCATIVO E DIRITTO ALLO STUDIO478 - APPROVAZIONE DEI CRITERI PER LA REALIZZAZIONE DELL’INI-ZIATIVA «LOMBARDIA PLUS» A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO DELLE POLITICHE INTEGRATE DI ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO PER IL BIENNIO 2014-2015 – (POR FSE 2007/2013)

479 - INDICAZIONI PER IL COMPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ CON-NESSE ALL’ORGANIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA ED ALLA DEFINIZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA E TERMINI PER LA PRESEN-TAZIONE DEI PIANI PROVINCIALI A.S. 2014/2015 ED ULTERIORI DE-TERMINAZIONI IN MERITO ALL’OFFERTA FORMATIVA PER L’ANNUA-LITÀ 2013/479

DIREZIONE GENERALE L CULTURE, IDENTITÀ E AUTONOMIE(Relatore l’assessore Cappellini)L131 - VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO E DEGLI ISTITUTI CULTURALI480 - DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLO SCHEMA DI ACCOR-DO DI COLLABORAZIONE CON IL POLITECNICO DI MILANO PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ DI INTERESSE COMUNE PER LA RE-ALIZZAZIONE DEL PROGETTO EUROPEO - ART NOUVEAU AND ECOLOGY - NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO CUL-TURA 2007/2013 (AI SENSI DELL’ART. 15 DELLA L. 241 DEL 7 AGO-STO 1990 E S.M.I.)

481 - DETERMINAZIONE IN MERITO ALLO SCHEMA DI CONVEN-ZIONE DA SOTTOSCRIVERE CON IL COMUNE DI GALLARATE E LA FONDAZIONE GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA SILVIO ZANELLA PER LA BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA DEL MU-SEO MA*GA DI GALLARATE (L.R. 35/95)

DIREZIONE GENERALE M AGRICOLTURA(Relatore l’assessore Fava)M132 - SVILUPPO DI SISTEMI FORESTALI, AGRICOLTURA DI MONTA-GNA, USO E TUTELA DEL SUOLO AGRICOLO482 - PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA ALLA FASE DI NEGOZIAZIONE E CONTRATTUALIZZAZIONE CON LA COMMIS-SIONE EUROPEA NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO LIFE + IN FAVORE DEL PROGETTO «LIFE12 ENV/IT/578 HELPSOIL: HELPING ENHANCED SOIL FUNCTIONS AND ADAPTATION TO CLI-MATE CHANGE BY SUSTAINABLE CONSERVATION AGRICULTURE TECHNIQUES»

M133 - SVILUPPO DI INNOVAZIONE, COOPERAZIONE E VALORE DELLE PRODUZIONI483 - DELIMITAZIONE DEI TERRITORI DANNEGGIATI E SPECIFICAZIO-NE DELLE PROVVIDENZE DA APPLICARSI A SEGUITO DELLE «PIOG-GE INTENSE E PERSISTENTI DAL 2 GENNAIO AL 3 GIUGNO 2013» NELLA PROVINCIA DI MANTOVA. PROPOSTA AL MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI DI DECLARATORIA DELL’ECCEZIONALITÀ DELL’EVENTO AI SENSI DEL DECRETO LEGI-SLATIVO 29 MARZO 2004 N. 102 E SUCCESSIVE MODIFICHE

484 - DELIMITAZIONE DEI TERRITORI DANNEGGIATI E SPECIFICAZIO-NE DELLE PROVVIDENZE DA APPLICARSI A SEGUITO DELLE «PIOG-GE INTENSE E PERSISTENTI DAL 1° MARZO AL 31 MAGGIO 2013» NELLA PROVINCIA DI SONDRIO. PROPOSTA AL MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI DI DECLARATORIA DELL’ECCEZIONALITÀ DELL’EVENTO AI SENSI DEL DECRETO LEGI-SLATIVO 29 MARZO 2004 N. 102 E SUCCESSIVE MODIFICHE

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 3 –

485 - DELIMITAZIONE DEI TERRITORI DANNEGGIATI E SPECIFICAZIO-NE DELLE PROVVIDENZE DA APPLICARSI A SEGUITO DELLE «PIOGGE INTENSE E PERSISTENTI DAL 1° MARZO AL 3 GIUGNO 2013» NEL-LA PROVINCIA DI CREMONA. PROPOSTA AL MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI DI DECLARATORIA DELL’ECCEZIONALITÀ DELL’EVENTO AI SENSI DEL DECRETO LEGI-SLATIVO 29 MARZO 2004 N. 102 E SUCCESSIVE MODIFICHE

486 - DELIMITAZIONE DEI TERRITORI DANNEGGIATI E SPECIFICAZIO-NE DELLE PROVVIDENZE DA APPLICARSI A SEGUITO DELLE «PIOGGE INTENSE E PERSISTENTI DAL 1° GENNAIO AL 3 GIUGNO 2013» NELLA PROVINCIA DI PAVIA. PROPOSTA AL MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI DI DECLARATORIA DELL’EC-CEZIONALITÀ DELL’EVENTO AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 29 MARZO 2004 N. 102 E SUCCESSIVE MODIFICHE

487 - DELIMITAZIONE DEI TERRITORI DANNEGGIATI E SPECIFICAZIO-NE DELLE PROVVIDENZE DA APPLICARSI A SEGUITO DELLE «PIOGGE INTENSE E PERSISTENTI DAL 1° MARZO AL 15 GIUGNO 2013» NELLA PROVINCIA DI LODI. PROPOSTA AL MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI DI DECLARATORIA DELL’EC-CEZIONALITÀ DELL’EVENTO AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 29 MARZO 2004 N. 102 E SUCCESSIVE MODIFICHE

DIREZIONE GENERALE O COMMERCIO, TURISMO E TERZIARIO(Relatore l’assessore Cavalli)O130 - COMMERCIO, RETI DISTRIBUTIVE, TUTELA DEI CONSUMATORI E ATTRATTIVITÀ TERRITORIALE488 - DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI PRESENZA E DI SVILUPPO DEL-LE AREE MERCATALI E DEL COMMERCIO IN FORMA ITINERANTE NEL TRIENNIO 2013-2015 AI SENSI DELL’ARTICOLO 17, COMMA 1, DEL-LA LEGGE REGIONALE 2 FEBBRAIO 2010, N. 6

O132 - TERZIARIO489 - INIZIATIVE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE MANIFESTA-ZIONI FIERISTICHE DELLE FILIERE DELL’ACCIAIO, DELLE COSTRUZIO-NI E DEL COMPARTO ALIMENTARE E PROMOZIONE DEL CALENDA-RIO FIERISTICO LOMBARDO 2014

DIREZIONE GENERALE R ATTIVITÀ PRODUTTIVE RICERCA E INNOVAZIONE(Relatore l’assessore Melazzini)R131 - COMPETITIVITÀ, IMPRENDITORIALITÀ E ACCESSO AL CREDITO490 - DETERMINAZIONI IN ORDINE AL TAVOLO REGIONALE PER L’E-DILIZIA DI CUI ALLA D.G.R. N. 378/2013

DIREZIONE GENERALE S INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ(Relatore l’assessore Del Tenno)S131 - SERVIZI PER LA MOBILITÀ491 - PROPOSTA DI STATUTO DELL’AGENZIA DEL BACINO DI COMO, LECCO, SONDRIO E VARESE IN ATTUAZIONE DELL’ART. 7, C. 7 DELLA L.R. N. 6/2012 «DISCIPLINA DEL SETTORE DEI TRASPORTI»

492 - VERIFICA DELLA PROPOSTA DI STATUTO DELL’AGENZIA DI TRA-SPORTO PUBBLICO LOCALE DEL BACINO DI BERGAMO AI SENSI DELL’ART. 7 DELLA L.R. N. 6/2012

DIREZIONE GENERALE T AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE(Relatore l’assessore Terzi)T130 - RISORSE IDRICHE E PROGRAMMAZIONE AMBIENTALE493 - APPROVAZIONE ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA LA RE-GIONE LOMBARDIA E L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA (DIPAR-TIMENTO DI BIOSCIENZE)

T133 - VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E SVILUPPO SOSTENIBILE494 - ESPRESSIONE DEL PARERE AL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DEL-LA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE IN MERITO AL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELLA SP 46 RHO-MONZA, DALLA TANGENZIA-LE NORD DI MILANO ALLA FERROVIA MILANO-SARONNO [LOTTI 1 E 2 DEL PROGETTO PRELIMINARE DELLA VIABILITÀ DI ADDUZIONE AL SISTEMA AUTOSTRADALE A8/A52], NEI COMUNI DI BOLLATE, CORMANO, NOVATE MILANESE, PADERNO DUGNANO (MI). PRO-PONENTE: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI -

PROVVEDITORATO INTERREGIONALE ALLE OPERE PUBBLICHE LOM-BARDIA E LIGURIA

T134 - PARCHI, TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E PAESAGGIO495 - LINEE GUIDA PER IL RECUPERO DELLE CAVE NEI PAESAGGI LOMBARDI IN AGGIORNAMENTO DEI PIANI DI SISTEMA DEL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE

496 - REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE RICORRENTI A SOSTEGNO DI ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE NELLE AREE PROTETTE (L.R. 86/1983, ARTT. 9 E 10)

T135 - ATTIVITÀ ESTRATTIVE, RIFIUTI E BONIFICHE497 - INDIRIZZI PROVVISORI INERENTI I PROCEDIMENTI RELATIVI AL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI REGIONALI E PROVINCIALI ALL’IN-STALLAZIONE ED ESERCIZIO DI IMPIANTI DI RECUPERO E/O SMALTI-MENTO DI RIFIUTI URBANI INDIFFERENZIATI

Ordine del giorno integrativo - Deliberazioni approvate (dal n. 498 al n. 512)

B) PROPOSTE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONEDIREZIONE CENTRALE AD PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZAAD30 - PROGRAMMAZIONE STRATEGICA E ATTUAZIONE PRS(Relatore il Presidente Maroni)498 - IPOTESI DI ACCORDO DI PROGRAMMA FINALIZZATO ALLA REALIZZAZIONE DELLA CITTÀ DELLA SALUTE E DELLA RICERCA NEL COMUNE DI SESTO SAN GIOVANNI

DIREZIONE GENERALE G FAMIGLIA, SOLIDARIETÀ SOCIALE E VOLONTARIATO(Relatore l’assessore Cantu’)G132 - PREVENZIONE, ANALISI E TUTELA DELLA DOMANDA499 - DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE SPERIMENTAZIONI REALIZ-ZATE AI SENSI DELLA D.G.R. 4 APRILE 2012, N. 3239 «LINEE GUIDA PER L’ATTIVAZIONE DI SPERIMENTAZIONI NELL’AMBITO DELLE POLI-TICHE DI WELFARE»: INDICAZIONI A CONCLUSIONE DEL PERIODO SPERIMENTALE

DIREZIONE GENERALE L CULTURE, IDENTITÀ E AUTONOMIE(Relatore l’assessore Cappellini)L130 - EVENTI CULTURALI, SPETTACOLO E IMPRESE CULTURALI E CREATIVE500 - INTEGRAZIONE AL DOCUMENTO «PROGETTI DI PROMOZIO-NE EDUCATIVA E CULTURALE DI PREMINENTE INTERESSE REGIONA-LE PROMOSSI DA SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI - L.R. 9/93» DI CUI ALLA SEZIONE 1 DELL’ALLEGATO A, APPROVATO CON D.G.R. 12 LU-GLIO 2013, N. X/393

DIREZIONE GENERALE U CASA, HOUSING SOCIALE E PARI OPPORTUNITÀ(Relatore l’assessore Bulbarelli)U130 - PROGRAMMAZIONE POLITICHE ABITATIVE501 - MODIFICHE ALLO SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTESA PER LA LOCAZIONE CON PATTO DI FUTURA VENDITA DI ALLOGGI A DI-PENDENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CHE OPERANO NEL COMPARTO DELLA SICUREZZA (ARTT. 29 L.R. 27/2009, 6 BIS E 23 DEL R.R. 1/2004, MODIFICATO DAL R.R. 3/2011) APPROVATO CON D.G.R. 4267 DEL 25 OTTOBRE 2012

Z1 PROVVEDIMENTI DI CONTROLLO(Relatore il Vice Presidente Mantovani)502 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BERGAMO (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

503 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

504 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI COMO (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

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Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 4 – Bollettino Ufficiale

505 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

506 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI LECCO (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

507 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI LODI (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

508 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

509 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MILA-NO (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

510 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DEL-LA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)511 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI SONDRIO (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

512 - APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2013 ADOTTATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DI VALLE-CAMONICA - SEBINO (L.R. 33/09, ART. 18, SESTO COMMA)

Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n. 513 al n. 518)

513 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE MA-RONI AVENTE OGGETTO: «INTERVENTI PER LA RIPRESA DEL TERRITO-RIO COLPITO DAGLI EVENTI SISMICI DEL 20 E 29 MAGGIO 2012 - AVANZAMENTI»

514 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE MA-RONI DI CONCERTO CON L’ASSESSORE BULBARELLI AVENTE OG-GETTO: «PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATE-GIE PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE SUL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI MANTOVA - ADESIONE DI REGIONE LOMBARDIA»

515 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DELL’ASSESSORE BULBARELLI AVENTE OGGETTO: «PATTO TERRITORIALE PER LA CASA DI MANTOVA»

516 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DELL’ASSESSORE DEL TENNO AVENTE OGGETTO: «INTERVENTI SUL PONTE SUL FIUME PO TRA I COMUNI DI SAN BENEDETTO PO E BAGNOLO SAN VITO SULLA S.P. EX S.S. 413 «ROMANA». STUDIO DI PREFATTIBILITÀ E ITER PROCEDURALE»

517 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE MA-RONI AVENTE OGGETTO: «RELAZIONE SUGLI INTERVENTI ATTUATI DA REGIONE LOMBARDIA NEL 2012 AI SENSI DELL’ART. 3 DELLA LEGGE REGIONALE N. 1/2007 (STRUMENTI DI COMPETITIVITÀ PER LE IM-PRESE E PER IL TERRITORIO DELLA LOMBARDIA)»

518 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE MA-RONI DI CONCERTO CON L’ASSESSORE MELAZZINI AVENTE OG-GETTO: «ESITI DELLA MISSIONE ECONOMICO-ISTITUZIONALE DEI QUATTRO MOTORI PER L’EUROPA A NOVI SAD»

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

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D.g.r. 25 luglio 2013 - n. X/489Iniziative per l’internazionalizzazione delle manifestazioni fieristiche delle filiere dell’acciaio, delle costruzioni e del comparto alimentare e promozione del calendario fieristico lombardo 2014

LA GIUNTA REGIONALERichiamati i seguenti atti:

•la l.r. 2 febbraio 2010 n. 6 «Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere», articoli 126, comma 1 e 147, comma 3, lettera f) che prevede la pubblicazione, entro il 30 novembre di ogni anno, del calendario delle manifesta-zioni dell’anno successivo e che consente alla Giunta re-gionale di stipulare convenzioni e svolgere azioni dirette per lo sviluppo, la promozione e la competitività del sistema fie-ristico lombardo e per l’organizzazione delle manifestazioni fieristiche, in Italia e all’estero, anche con Enti e organismi specializzati;

•la d.g.r. n. VIII/8966 dell’11 febbraio 2009 di presa d’atto del-la comunicazione avente ad oggetto il «Piano d’azione per l’internazionalizzazione del sistema fieristico lombardo», ed in particolare il paragrafo 3.2.1 «Promozione e Comunica-zione Integrata - Obiettivi», nel quale si afferma la necessità di «comunicare con maggior efficacia sui mercati interna-zionali le peculiarità del sistema fieristico lombardo; per questo occorre un concreto impegno unitario per diffonde-re in modo più capillare le informazioni dell’attività fieristica regionale, anche con l’integrazione e la valorizzazione delle molteplici eccellenze agro-alimentari, turistiche, ambientali, culturali, economiche e produttive espresse dai diversi ter-ritori lombardi, in collegamento con le altre Direzioni Regio-nali interessate e il Sistema Camerale»;

•la d.g.r. n. X/106 del 3 maggio 2013 «Presa d'atto della comunicazione del Presidente Maroni avente ad oggetto: «Presentazione del programma regionale di sviluppo per la X legislatura - avvio delle consultazioni« dove, riconosciuto che «la partecipazione alle manifestazioni fieristiche storica-mente ha rappresentato e continua a rappresentare una delle principali modalità di approccio ai mercati esteri da parte delle nostre imprese…», si indica tra le priorità per la politica regionale del settore fieristico, il sostegno al ruolo delle fiere quali partner per l’internazionalizzazione delle imprese;

Visti:

•l’accordo di programma (AdP) per lo Sviluppo Econo-mico e la Competitività del Sistema Lombardo fra Regio-ne Lombardia e Sistema Camerale, approvato con d.g.r. n. VIII/2210 del 29 marzo 2006;

•il rilancio dell’Accordo di Programma, approvato con d.g.r. n. VIII/10935 del 30 dicembre 2009, che prevede il sostegno alla competitività delle imprese anche attraverso il suppor-to all’internazionalizzazione della loro attività economica;

•la comunicazione del Presidente alla Giunta a tema Ac-cordo di Programma per lo sviluppo e la competitività del sistema lombardo 2010-2015. Programma d’azione 2013 di cui alla d.g.r. n. IX/4863 del 13 febbraio 2013, che tra l’altro, prevede la possibilità di aggiungere alle iniziative già defini-te e approvate nel Programma d’azione 2013 «anche in re-lazione al Programma di Sviluppo Regionale della X legisla-tura - ulteriori misure ad integrazione e completamento del programma, che saranno istruite congiuntamente nell’am-bito degli organismi tecnici dell’AdP (Comitati Tecnici di Gestione e Segreteria Tecnica) e, se condivise, troveranno realizzazione nel corso dell’anno»;

Considerato che:

•le fiere rappresentano il principale strumento di marketing e promozione tra quelli cui un’azienda può accedere, tanto più nel caso di imprese di medie o piccole dimensioni, che notoriamente caratterizzano in prevalenza il tessuto produt-tivo italiano e lombardo;

•il ruolo delle manifestazioni di livello internazionale è di estrema rilevanza per promuovere e sostenere l’internazio-nalizzazione delle PMI e di conseguenza l’export delle pro-duzioni italiane e lombarde;

•come testimonia l’impegno crescente degli operatori in tale direzione, l’internazionalizzazione, intesa sia come au-mento del tasso di presenza di operatori economici esteri (espositori, visitatori e buyer) nelle fiere lombarde che come presidio operativo diretto delle imprese fieristiche lombar-de oltreconfine, è una priorità per il settore, cui le imprese

chiedono di qualificarsi e specializzarsi sempre più come piattaforma di approccio ai mercati esteri vecchi e nuovi;

•risultano particolarmente efficaci le iniziative di promozione congiunte di singoli comparti produttivi per il tramite del-le manifestazioni fieristiche di riferimento, tanto nell’ambito delle edizioni realizzate sul territorio lombardo quanto nel contesto di eventi e azioni condotte sui mercati esteri di ele-zione per le diverse tipologie merceologiche;

Ritenuto di:

•ricercare l’attivazione di collaborazioni più estese tra i sog-getti attivi nell’ambito dell’internazionalizzazione, per adot-tare politiche più coordinate e mettere a fattor comune le risorse strategiche e i punti di forza di ciascun attore;

•sostenere l’internazionalizzazione del sistema fieristico lom-bardo attraverso la realizzazione di azioni pilota integrate di valorizzazione di manifestazioni fieristiche di livello inter-nazionale, leader nei rispettivi settori merceologici e delle sottostanti filiere produttive nei mercati di elezione, la pro-mozione del calendario delle manifestazioni fieristiche in-ternazionali lombarde presso le istituzioni di promozione commerciale estere e lo sviluppo editoriale del sito internet Lombardiafiere;

Atteso che nell’ottica dell’attivazione di collaborazioni più estese, Unioncamere Lombardia condivide le considerazioni e gli obiettivi sopra richiamati e si è resa disponibile a realizzare, in partenariato con Regione Lombardia le iniziative di promozione dell’attività fieristica lombarda descritte nell’allegato A) parte in-tegrante e sostanziale della delibera che prevede oneri a carico di Regione Lombardia per l’ammontare di € 150.000,00;

Richiamati i contenuti e le caratteristiche degli interventi pre-disposti in collaborazione dalla Direzione Commercio, Turismo e Terziario e da Unioncamere Lombardia, finalizzati alla promozio-ne e valorizzazione del sistema fieristico lombardo quale piatta-forma per l’internazionalizzazione delle PMI e delle filiere produt-tive lombarde ed in particolare:

•promozione delle manifestazioni fieristiche lombarde di li-vello internazionale rappresentative delle filiere dell’acciaio e delle costruzioni nell’area del Medio Oriente e del Golfo Persico;

•promozione delle manifestazioni fieristiche internazionali lombarde afferenti ai settori agro-alimentare ed agro-indu-stria in India, nell’ambito di un programma interregionale di internazionalizzazione cofinanziato dall'Agenzia ICE;

•promozione e presentazione del calendario fieristico regio-nale per il 2014 alle rappresentanze diplomatiche e com-merciali estere in Italia;

•aggiornamento e sviluppo del sito internet Lombardiafiere; Dato atto che la Segreteria Tecnica dell’AdP, come previsto

nell’accordo stesso, è l’organo deputato a predisporre, sen-titi i Comitati Tecnici di Gestione, previsti e disciplinati all’art. 7 dell’AdP, il programma annuale, da sottoporre per l’approvazio-ne al Collegio di Indirizzo e Sorveglianza, e le sue singole azioni;

Ritenuto di dare successivamente informativa dell’azione ap-provata col presente atto, concordata con Unioncamere Lom-bardia e coerente con il Programma d’Azione 2013, alla Segrete-ria Tecnica dell’AdP, non appena questa avrà riacquisito la sua piena funzionalità;

Ritenuto pertanto, sulla base di quanto sopra esposto:

•di approvare le iniziative di promozione dell’attività fieristica lombarda di cui all’allegato A) parte integrante e sostanzia-le del presente atto;

•di prevedere, per l’attuazione del suddetto program-ma, uno stanziamento a carico di Regione Lombardia di € 150.000,00 IVA inclusa;

•di individuare Unioncamere Lombardia come soggetto at-tuatore delle iniziative e di prevedere che le risorse a carico di Regione Lombardia, pari a € 150.000,00 siano ad essa trasferite per la realizzazione delle attività, nelle modalità previste all’allegato A) parte integrante e sostanziale del presente atto;

Valutato che la proposta in parola corrisponde agli obiettivi di promozione del sistema fieristico lombardo delineati dalla pro-grammazione regionale, interpretando adeguatamente la co-mune volontà di Regione Lombardia e del Sistema Camerale di sostenere la competitività del comparto fieristico regionale attra-verso azioni condivise, e di favorire l’approccio ai mercati esteri;

Dato atto che agli oneri finanziari a carico di Regione Lombar-dia si farà fronte da parte della Direzione Commercio, Turismo

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Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 6 – Bollettino Ufficiale

e Terziario con le risorse previste sui capitoli del bilancio 2013 14.01.104.8241 (Missione 14 «Sviluppo economico e competiti-vità», Programma 1 «Industria, PMI e artigianato», Titolo I «Spese Correnti») per € 135.000,00 e 14.01.103.8242 (Missione 14 «Svi-luppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI e artigianato», Titolo I «Spese Correnti») per € 15.000,00, capitoli che presentano la necessaria disponibilità di competenza e di cassa;

Ritenuto di demandare al competente Dirigente pro tempore della Direzione Commercio, Turismo e Terziario l’assunzione di tut-ti gli ulteriori atti conseguenti;

Vista la l.r. n.  34/1978 e successive modifiche e integrazioni, nonché il regolamento di contabilità r.r. 2 aprile 2001 n. 1 e la leg-ge di approvazione del bilancio di previsione dell’anno in corso;

Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedi-menti organizzativi della X legislatura;

A voti unanimi resi nelle forme di legge;DELIBERA

1. di approvare le iniziative di promozione del sistema fieristico lombardo descritte nel progetto predisposto in collaborazione dalla Direzione Commercio, Turismo e Terziario e da Unioncame-re Lombardia ed allegato quale parte integrante e sostanziale del presente atto (allegato A);

2. di dare atto che gli oneri derivanti dalla presente conven-zione, che ammontano a € 150.000,00 IVA inclusa, trovano co-pertura sui capitoli del bilancio 2013 14.01.104.8241 (Missione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Indu-stria, PMI e artigianato», Titolo I «Spese Correnti») per € 135.000,00 e 14.01.103.8242 (Missione 14 «Sviluppo economico e competi-tività», Programma 1 «Industria, PMI e artigianato», Titolo I «Spese Correnti») per € 15.000,00, capitoli che presentano la necessa-ria disponibilità di competenza e di cassa;

3. di individuare Unioncamere Lombardia come soggetto at-tuatore del programma e di prevedere che le risorse a carico di Regione Lombardia, pari a complessivi € 150.000,00, siano ad essa trasferite per la realizzazione delle attività, nelle modalità previste all’allegato A) del presente atto;

4. di demandare al competente Dirigente l’assunzione di tutti gli ulteriori atti conseguenti ivi compresi gli obblighi di pubbli-cazione, anche della presente deliberazione, ai sensi dell’art. 26 del d.lgs. 33/2013;

5. di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale di Regio-ne Lombardia.

Il segretario: Marco Pilloni

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Bollettino Ufficiale

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ALLEGATO A

LE FIERE PER LA COMPETITIVITÀ E LO SVILUPPO DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE LOMBARDO. INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI FIERISTICHE DELLE FILIERE DELL’ACCIAIO,

DELLE COSTRUZIONI E DEL COMPARTO ALIMENTARE E PROMOZIONE DEL CALENDARIO FIERISTICO LOMBARDO 2014

OBIETTIVISostenere l’internazionalizzazione del sistema fieristico lombardo attraverso la realizzazione di azioni pilota integrate di valorizzazione di manifestazioni fieristiche di livello internazionale, leader nei rispettivi settori merceologici nei mercati di elezione.

Promuovere il Calendario Fieristico Lombardo per il 2014 attraverso l’organizzazione di eventi dedicati e lo sviluppo del sito internet Lombardiafiere.

PARTNER − Regione Lombardia − Unioncamere Lombardia

SOGGETTO ATTUATOREIl soggetto attuatore dell’azione, nell’ambito dell’Accordo di Programma, è Unioncamere Lombardia che provvederà all’attuazione degli interventi in proprio e/o mediante l’acquisizione dei servizi necessari.Unioncamere Lombardia, nel realizzare l’azione, è tenuta:

•ad agire nel rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali in materia di gestione amministrativa e finanziaria delle risorse assegnate da Regione Lombardia;

•a realizzare il progetto secondo gli obiettivi e le modalità di cui al presente atto, garantendo il rispetto della qualità progettuale richiesta e del suo valore istituzionale ed economico;

•a comunicare immediatamente al Responsabile del Procedimento eventuali criticità nella realizzazione dell’azione;

•a valorizzare il cofinanziamento regionale concordando con il Responsabile del Procedimento la modalità di apposizione del logo di Regione Lombardia.

A seguito dell’approvazione del progetto da parte della Giunta regionale, le risorse regionali saranno trasferite ad Unioncamere Lom-bardia in un’unica tranche a fronte della presentazione di un progetto esecutivo di dettaglio.Nel caso in cui a seguito della presentazione a consuntivo di:

•rendiconto dei costi di progetto;

•relazione finale sulle attività svolte;

•copia dei documenti/report/analisi prodotti come output di progetto e dei materiali di comunicazione;i costi di progetto siano risultati inferiori allo stanziamento previsto per l’azione, la partecipazione finanziaria della Regione sarà ridotta proporzionalmente.

RISORSE € 150.000,00 complessivi a carico di Regione Lombardia.

ATTIVITÀ

1. Internazionalizzazione della filiera costruzioni, acciaio, infrastruttureL’azione si propone di dare seguito al percorso avviato a sostegno di Made in Steel 2013 ma offre l’opportunità di coinvolgere altri soggetti fieristici lombardi, organizzatori di manifestazioni di livello internazionale afferenti i settori merceologici in oggetto, nella realiz-zazione di azioni di incoming e outgoing dedicate ai Paesi dell’area Medio Oriente - Golfo Persico.Nel dettaglio le attività che si prevede di realizzare sono:

•supporto strategico agli organizzatori delle manifestazioni fieristiche lombarde del settore e promozione eventi sui mercati esteri dell’area;

•azione di business intelligence per le filiere coinvolte, finalizzata a comprendere i meccanismi di inserimento degli operatori sui mercati dell’area;

•effettuazione di sondaggi tra gli operatori/espositori lombardi della filiera per verifica esigenze ed analisi servizi richiesti (creazione di una community di filiera e proposta nuovi servizi a valore aggiunto);

•realizzazione evento pubblico/workshop per la presentazione dei dati raccolti dalla business intelligence;•realizzazione di una missione istituzionale con accompagnamento di imprese dei settori merceologici coinvolti;

L’adesione delle imprese avverrà in sinergia, con le modalità e le risorse dei programmi voucher per l’internazionalizzazione congiunta-mente promossi da Regione e Sistema camerale nell’ambito dell’Accordo di Programma competitività.

Budget di spesa: € 50.000,00.

2. Promozione dei settori agro-alimentare ed agro-industria sul mercato indiano nel contesto della manifestazione fieristica Food Hospitality World di Fiera Milano

Azioni di marketing e di immagine per valorizzare le eccellenze lombarde dei settori coinvolti con interventi di impatto non solo su buyer-distributori-importatori ma anche sul consumatore locale per una opportuna informazione della qualità e dei prodotti offerti dal Made in Lombardy, nel quadro di una collaborazione interregionale e con l’Agenzia ICE:

•realizzazione di un’analisi di mercato specifica per i sotto-settori identificati, in collaborazione con ICE locale (India);•organizzazione di una partecipazione collettiva di imprese italiane del settore food, integratori, food ingredients alla fiera Food

Hospitality World; •organizzazione di un seminario tecnico per il segmento tecnologie per il comparto agroalimentare e food processing, per la

presentazione delle eccellenze italiane e di incontri B2B con controparti locali;

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– 8 – Bollettino Ufficiale

L’adesione delle imprese alle iniziative proposte avverrà con procedura di pubblica evidenza secondo i criteri e le modalità che verranno stabiliti congiuntamente dall’Agenzia ICE e dalla Conferenza delle Regioni per l’attuazione dei programmi interregionali di internazionalizzazione.

Budget di spesa: € 40.000,00.

3. Promozione delle fiere internazionali lombardeCon l’obiettivo di presentare il calendario delle fiere internazionali lombarde del 2014, si prevede la realizzazione di un evento pubblico nel corso dell’autunno 2013, al quale invitare le rappresentanze istituzionali/commerciali estere in Italia. L’evento intende presentare gli appuntamenti fieristici e contestualmente stimolare gli uffici commerciali esteri a promuovere le fiere lombarde quali adeguate piattaforme commerciali per gli operatori economici dei rispettivi Paesi, favorendo in tal modo l’organizza-zione di collettive di espositori e/o visitatori esteri.

Budget di spesa: € 15.000,00.

4. Gestione, aggiornamento, sviluppo e promozione del sito Lombardiafiere Il sito Lombardiafiere è dedicato alla promozione del sistema fieristico lombardo e degli eventi espositivi ad esso collegato, all’informa-zione sugli interventi ed attività a favore del settore, nonché all’informazione ed aggiornamento sul quadro normativo di riferimento:

•gestione. Il mantenimento del sito comprende gestione editoriale, aggiornamento e pubblicazione dei contenuti, normalizzazio-ne dei dati del calendario fiere locali, canone annuo, assistenza tecnologica per gli aggiornamenti dei data base, traduzioni dei testi ed attività di coordinamento e reportistica;

•sviluppo. L’evoluzione del sito prevede interventi tecnologici su home page e pagine interne del sito, censimento dei siti web delle fiere locali e inserimento nel relativo calendario, realizzazione di una nuova sezione editoriale «News dalle fiere» e di una nuova unità applicativa per la sezione sagre e mercati, integrazione con LinkedIn, facebook, twitter e google + e creazione dei profili FB, LKDN, Twittee e G+. Le informazioni provenienti da Lombardiefiere potranno essere automaticamente pubblicate attraverso RSS nei principali social network;

•web marketing. Un’ulteriore evoluzione nasce dalla indicizzazione del sito che permette agli utenti di trovare più facilmente infor-mazioni su quanto pubblicato. Attraverso gli strumenti Search Engine Optimizer (SEO) è possibile ottimizzare la posizione del sito Lombardiafiere, tramite una scelta delle parole chiave ed il monitoraggio costante del loro posizionamento. Al SEO è abbinabile il Search Engine Marketing (SEM), ossia un servizio che permette di acquistare i primi posti nei risultati dei motori di ricerca per rendere così molto visibile la propria iniziativa.

Budget di spesa: euro 45.000,00.

Eventuali modifiche al piano di attività e/o di ripartizione delle risorse dovranno essere concordate in forma scritta dai responsabili d’asse per parte regionale e camerale.

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D.g.r. 25 luglio 2013 - n. X/497Indirizzi provvisori inerenti i procedimenti relativi al rilascio delle autorizzazioni regionali e provinciali all’installazione ed esercizio di impianti di recupero e/o smaltimento di rifiuti urbani indifferenziati

LA GIUNTA REGIONALEDato atto che è in corso la procedura per l’approvazione e la

relativa valutazione ambientale strategica del nuovo program-ma regionale di gestione rifiuti (di seguito P.R.G.R.), avviato con delibera della Giunta regionale del 20 aprile 2011, n. 1587;

Considerato che l’attuale quadro relativo alla produzione e alla gestione dei rifiuti urbani fa emergere una evoluzione non più allineata alle previsioni del piano vigente, in particolare di-sattende la previsione di crescita lineare della produzione di tali rifiuti sul territorio regionale, smentita da una sostanziale stabiliz-zazione, tendente negli ultimi anni alla diminuzione;

Vista la deliberazione del Consiglio regionale n. IX/280 dell’8  novembre 2011 «Atto di indirizzi ai sensi del comma 3 dell’art. 19 della l.r. 26/2006 in materia di programmazione della gestione dei rifiuti» che prevede valutazioni qualitative e quan-titative del sistema di gestione dei rifiuti operante allo scopo di razionalizzare la programmazione del ciclo dei rifiuti a livello re-gionale e di evitare inopportuni e diseconomici sovradimensio-namenti della dotazione impiantistica esistente e in progetto;

Richiamati il Programma regionale di sviluppo della X le-gislatura approvato dal Consiglio regionale nella seduta del

9 luglio 2013 con deliberazione n. 78 - sezione Area Territoriale, capitolo Rifiuti - laddove si prevede che i significativi risultati con-seguiti nella riduzione della produzione di rifiuti urbani, in parti-colare attraverso il recupero e riuso, saranno di riferimento nell’a-deguamento del parco impiantistico e nei processi autorizzativi da allineare ai reali fabbisogni attuali;

Considerata la necessità di garantire ai procedimenti autoriz-zatori inerenti gli impianti di recupero e/o smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati da rilasciarsi precedentemente all’appro-vazione della nuova pianificazione regionale, la massima coe-renza con gli indirizzi emergenti dall’analisi dei dati elaborati per la predisposizione del nuovo P.R.G.R.;

Ritenuto che dall’analisi di tali dati conoscitivi relativi al terri-torio lombardo, riferiti agli anni 1998-2011 e concernenti i quan-titativi di rifiuti urbani prodotti, l’andamento della raccolta diffe-renziata, la disponibilità impiantistica per il trattamento del rifiuto urbano indifferenziato emergono le seguenti indicazioni:

− in merito alla raccolta differenziata la Lombardia detiene una media pari al 50.6% (anno 2011) e, di conseguenza, raggiunge un ottimo livello di intercettazione delle varie fra-zioni di rifiuti urbani, a fronte della media nazionale che si attesta poco sopra il 30%;

− in merito ai rifiuti urbani prodotti ed intercettati dalla rac-colta differenziata si riconosce un’evoluzione incrementale tra gli anni 1998-2011 desumibile dalla seguente tabella riassuntiva:

Anno Totale RU (t)

Differenziati(t)

Indifferenziati(t)

Totale RU(kg/abitante)

Differenziati(kg/abitante)

Indifferenziati (kg/abitante) % RD

1998 4.071.787 1.271.324 2.800.463 449 140 309 31,2%1999 4.289.561 1.451.556 2.838.004 471 159 312 33,8%2000 4.447.889 1.560.623 2.887.266 484 170 314 35,1%2001 4.615.028 1.667.887 2.947.140 499 180 319 36,1%2002 4.682.553 1.824.147 2.858.406 508 198 310 39,0%2003 4.615.534 1.881.404 2.734.130 497 202 294 40,8%2004 4.735.103 1.975.939 2.759.164 504 210 294 41,7%2005 4.773.468 2.040.450 2.733.018 504 216 289 42,7%2006 4.944.926 2.169.710 2.775.217 518 227 291 43,9%2007 4.932.316 2.232.218 2.700.098 512 232 280 45,3%2008 5.029.428 2.365.272 2.664.156 516 243 273 47,0%2009 4.929.885 2.373.313 2.556.572 502 242 260 48,1%2010 4.960.369 2.434.776 2.525.593 501 246 255 49,1%2011 4.827.508 2.440.650 2.386.857 485 244 241 50.6%

Tabella 1: Andamento della raccolta differenziata in Lombardia dal 1998 al 2011 (fonte ARPA - dati anno 2011)

− a livello provinciale permangono significative differenze in merito al rispetto degli obbiettivi di raccolta differenziata fis-sati dal d.lgs. 152/06:

•le province di Cremona, Lecco, Lodi e Varese hanno già raggiunto l’obiettivo del 55% per l’anno 2010;

•la provincia di Pavia permane al di sotto dell’obiettivo del 35% fissato per l’anno 2006;

•le rimanenti province, pur avendo ottenuto notevoli in-crementi di raccolta differenziata, arrivano solo a sfiorare l’obiettivo del 55% per l’anno 2010;

− in merito alla produzione totale di rifiuti urbani per il 2010, la Lombardia risulta la regione d’Italia che produce in as-soluto il maggior quantitativo di rifiuti urbani, vista la sua dimensione demografica, a fronte di una produzione pro-capite abitante sensibilmente inferiore al dato nazionale

(500 kg/anno/abitante contro i 536 kg/anno/abitante di media italiana) - dati ISPRA;

− a partire dall’anno 2010 si è registrata una stabilizzazione della produzione di rifiuti urbani pro-capite con una ten-denza alla diminuzione, stimabile intorno al -2%;

− la Lombardia, con 11 termovalorizzatori specificatamente dedicati allo smaltimento/recupero energetico dei rifiuti urbani indifferenziati, risulta la regione con la più ampia dotazione impiantistica per questa tipologia di rifiuti (Rap-porto ISPRA 2010). In particolare, la tabella seguente illustra le potenzialità massime trattabili (espresse in tonnellate di rifiuti totali afferenti all’inceneritore) degli 11 inceneritori, dedotte dalle relazioni di monitoraggio ex d.lgs. 133/05, e la potenzialità massima annuale in termini di capacità ter-mica riportata nelle autorizzazioni A.I.A. Vigenti;

IMPIANTO Comune Prov.PCI medio

(kcal/kg) rifiuti trattati (2011)

MW autorizzati (carico termico)

Rifiuti trattati t/a (2011)

RSU % sul totale (2011)

REA Dalmine BG 2520 55,8 144.680,73 93,55APRICA (A2A) Brescia BS 2450 304,4 795.631,00 49,03ACSM-AGAM Como CO 2409 39,01 83.647,00 89,70AEM Cremona CR 3000 35,55 66.040,00 76,47SILEA Valmadrera LC 2500 45,28 86.446,00 84,04BEA -Brianza Energia Ambiente Desio MB 3375 30 56.645,00 71,65

CORE Sesto San Giovanni MI 2600 31,4 69.493,00 95,91

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Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

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IMPIANTO Comune Prov.PCI medio

(kcal/kg) rifiuti trattati (2011)

MW autorizzati (carico termico)

Rifiuti trattati t/a (2011)

RSU % sul totale (2011)

PRIMA Trezzo S/A MI 3113 83,2 166.604,00 56,75A2A SILLA 2 Milano MI 2312 184,6 547.064,30 90,57Lomellina Energia Parona PV 3500 147,5 288.265,87 43,39ACCAM Busto Arsizio VA 3685 61 104.214,70 68,81TOTALE 2.408.731,60

Tabella 2: Potenzialità di trattamento degli impianti di incenerimento lombardi

− A fronte di un quantitativo totale di rifiuti urbani indifferen-ziati prodotto nel 2011 e pari a 2.386.857 tonnellate di cui alla tabella 1, si registra un totale annuale di 2.408.731 tonnellate di rifiuti trattati presso gli inceneritori nel 2011, e un quantitativo potenzialmente trattabile degli impianti attualmente esistenti stimabile in circa 2.521.600 tonnella-te, calcolato sulla base dei carichi termici autorizzati e di un valore medio lombardo del Potere calorifico Inferiore (PCI) del rifiuto;

Valutato che l’esistente capacità impiantistica lombarda ben si adatta a coprire gli attuali fabbisogni annuali di gestione di rifiuti urbani indifferenziati prodotti sul territorio regionale;

Considerato comunque opportuno continuare a perseguire lo sviluppo della innovazione tecnologia e impiantistica del set-tore attraverso progetti di impianti sperimentali e innovativi;

Ritenuto pertanto necessario fornire i seguenti indirizzi in tema di autorizzazioni, valutazioni di impatto ambientale e verifiche di assoggettabilità a VIA di nuovi impianti o ampliamenti della ca-pacità di trattamento per lo smaltimento e/o recupero di rifiuti urbani indifferenziati, di competenza regionale e provinciale, da rilasciarsi nel periodo transitorio intercorrente tra la pubblicazio-ne del presente atto sul BURL e l’approvazione del nuovo P.R.G.R. e comunque non oltre il 30 giugno 2014;

A voti unanimi espressi nelle forme di legge;DELIBERA

1. di approvare i seguenti indirizzi in tema di autorizzazioni, va-lutazioni di impatto ambientale e verifiche di assoggettabilità a

VIA di nuovi impianti o ampliamenti della capacità di trattamen-to per lo smaltimento e/o recupero di rifiuti urbani indifferenziati, di competenza regionale e provinciale:

a) In sede di istruttoria tecnico-amministrativa dovranno es-sere considerati i dati più aggiornati relativi a produzione totale rifiuti urbani, andamento della raccolta differenzia-ta, livello impiantistico per lo smaltimento/recupero ener-getico della frazione indifferenziata dei rifiuti urbani, ripor-tati nelle premesse che costituiscono parte integrante del presente atto;

b) Gli indirizzi di cui al punto a) si applicano ai provvedimen-ti da rilasciarsi nel periodo transitorio intercorrente tra la pubblicazione del presente atto sul BURL e l’approvazione del nuovo P.R.G.R. e comunque non oltre il 30 giugno 2014;

c) Le disposizioni di cui ai punti a) e b) non si applicano agli impianti sperimentali ex art. 211 d.lgs. 152/06 e agli im-pianti innovativi, come definiti dalla l.r. 26/03, art. 17, c. 1, lett. c bis) e dal d.d.g. 13866/2009;

2. di pubblicare il presente atto sul BURL e sul portale web del-la Direzione generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile;

3. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale amministra-tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto dall’art. 9 del d.p.r. 24 novembre 1971, n. 1199.

Il segretario: Marco Pilloni

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Bollettino Ufficiale

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D.g.r. 25 luglio 2013 - n. X/499Determinazioni in ordine alle sperimentazioni realizzate ai sensi della d.g.r. 4 aprile 2012, n.  3239 “Linee guida per l’attivazione di sperimentazioni nell’ambito delle politiche di welfare”: indicazioni a conclusione del periodo sperimentale

LA GIUNTA REGIONALEVista la l.r. statutaria 30 agosto 2008, n.  1 ed in particolare

l’art.  2, comma 4, lett. b) dello Statuto d’autonomia della Re-gione Lombardia in base al quale la Regione tutela la famiglia, come riconosciuta dalla Costituzione, con adeguate politiche sociali, economiche e fiscali, avendo particolare riguardo ai figli, alla funzione educativa e alla cura delle persone anziane;

Viste: − la l.r. 12 marzo 2008, n. 3 «Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanita-rio» ed in particolare l’art. 11 comma 1 che stabilisce alla lettera w) che Regione Lombardia promuove e sostiene la sperimentazione di unità d’offerta innovative, e alla lettera x) che la Regione promuove e sostiene studi e ricerche fi-nalizzate ed indagini conoscitive sugli interventi e sui servizi socio sanitari;

− la l.r. 30 dicembre 2009, n. 33 «Testo unico delle leggi regio-nali in materia di sanità»;

− la l.r. 6 dicembre 1999, n. 23 «Politiche regionali per la fa-miglia» che dispone il perseguimento, da parte della Re-gione, della tutela della salute dell’individuo nell’ambito familiare ed il benessere di tutti i componenti della fami-glia, con particolare riguardo alle situazioni che possono incidere negativamente sull’equilibrio fisico e psichico di ciascun soggetto; − la l.r. 14 dicembre 2004, n. 34 «Politiche regionali per i mi-nori» ed in particolare:

− l’art. 2 c. 1, lettera c) che prevede di tutelare il minore e il suo benessere globale, garantendone fin dove possibile la permanenza in famiglia, favorendo sinergie tra famiglia, istituzioni pubbliche e private educative, sanitarie, sociali e mondo del lavoro;

− l’art. 6 che definisce la rete d’offerta socio sanitaria rivolta al minore;

Richiamati i seguenti atti di programmazione regionale: − la d.c.r. 9 luglio 2013, n. 78 «Programma regionale di svilup-po della X legislatura» (PRS) che richiama la necessità di una rinnovata attenzione alle modalità di sostegno della famiglia, del suo ruolo sociale e ai diversi bisogni dei suoi componenti, soprattutto in presenza di particolari situazio-ni di disabilità che impegnano le famiglie in modo con-siderevole sia dal punto di vista delle cure sia da quello economico;

− la d.g.r. 14 maggio 2013, n. 116 «Determinazioni in ordine all’istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili: atto d’indirizzo» che prevede di tutelare il benessere di tutti i componenti della famiglia, agevolando e sostenendo armoniose relazioni familiari, pur in presenza di problematiche complesse derivan-ti da fragilità, ed individua tra i destinatari prioritari degli interventi:

- persone con gravi disabilità, ed in particolare i mino-ri con gravi e gravissime disabilità o con patologie in fase terminale ed ai minori con disturbi pervasivi dello sviluppo;

- Persone anziane fragili e non autosufficienti, con par-ticolare riferimento alle persone la cui condizione di fragilità è determinata o dall’età avanzata e dalla cro-nicizzazione delle malattie e alle modificazioni della struttura sociale;

- Persone affette da ludopatia, disturbo compulsivo che ha grande attinenza con la tossicodipendenza tanto da rientrare nell’area delle cosiddette dipendenze sen-za sostanze;

− la d.g.r. 17 maggio 2013, n. 144 «Determinazioni per l’attua-zione di interventi e misure a favore dei genitori separati con figli minori, con particolare riferimento alle situazioni di fragilità» che prevede azioni volte a sostenere la genitoria-lità durante e dopo la separazione e ad accompagnare i coniugi nel progetto di ricostruzione del loro ruolo genito-riale, nonché misure che contribuiscono economicamen-te nelle situazioni che possono creare condizioni di pover-tà e di esclusione sociale;

− la d.g.r. 12 luglio 2013, n. 392 «Attivazione di interventi a so-stegno delle famiglie con la presenza di persone con di-sabilità con particolare riguardo ai disturbi pervasivi dello sviluppo e dello spettro autistico» che, nella cornice stra-tegica delineata dalla succitata d.g.r. 116/2013, prevede l’attivazione da parte delle ASL anche con il contributo di realtà significative operanti sul territorio della funzione di case management per sostenere le persone con disabilità nell’accesso ai servizi;

− la d.g.r. 26 ottobre 2012, n. 4334 «Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’e-sercizio 2013» che ha disposto la prosecuzione delle spe-rimentazioni avviate ai sensi della d.g.r. 3239/2012 fino al 31 luglio 2013;

− la d.c.r. 7 novembre 2010, n. 88 che ha approvato il «Piano Socio Sanitario Regionale 2010/2014» (PSSR) che, tra l’al-tro, al capitolo «Rete dei servizi socio sanitari e territoriali» prevede di:

- favorire l’accesso e l’accompagnamento delle perso-ne e delle famiglie nella rete dei servizi ed interventi sa-nitari, socio sanitari e sociali;

- sviluppare interventi assistenziali che si collochino nella fase intermedia tra ospedale e territorio a tutela della continuità dell’assistenza

- sviluppare interventi di risposta sia ai bisogni socio sa-nitari ad elevata complessità clinico assistenziale sia ai bisogni correlati ad una fragilità prevalentemente so-ciale (residenzialità leggera);

Richiamata in particolare la d.g.r. 4 aprile 2012, n. 3239 «Linee guida per l’attivazione di sperimentazioni nell’ambito delle poli-tiche di welfare» che:

− ha definito le linee di indirizzo per la sperimentazione di nuovi modelli gestionali di miglioramento, lo sviluppo ed innovazione della rete complessiva delle unità d’offerta per accompagnare la persona nell’accesso, e la sosteni-bilità finanziaria del sistema

− ha individuato i seguenti ambiti di sperimentazione:- riabilitazione ambulatoriale e diurna territoriale extra

ospedaliera per minori disabili- dipendenze- fragilità e non autosufficienza- consultori

− ha previsto che al termine della sperimentazione la D.g. competente avrebbe predisposto un report generale fina-le dando contezza degli esiti e delle ricadute delle speri-mentazioni sulle politiche regionali;

− ha definito le risorse di importo complessivo pari a € 38.000.000 per il sostegno delle sperimentazioni valutate positivamente;

Richiamata, da ultimo, la d.g.r. 19 dicembre 2012, n. 4525 con cui si è disposto che la fase di presentazione delle richieste di sperimentazione era da ritenersi conclusa al 31 dicembre 2012;

Precisato che, con i successivi decreti attuativi della Direzione generale competente, sono stati:

− approvati i progetti sperimentali (d.d.g. n.  6622/2012, 6964/2012,7034/2012, 9742/2012, 10316/2012 e 1026/2013)a

− assegnate le risorse alle ASL per la remunerazione del-le prestazioni/progetti (7285/2012, n.  12659/2012 e n. 3743/2013)

− definite le modalità di rendicontazione, monitoraggio e controllo da attuarsi a cura delle ASL (d.d.g. n. 8281/2012);

Considerato che la Direzione generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato ha analizzato e valutato i dati di monito-raggio e rendicontazione pervenuti dalle ASL, e agli atti della Direzione Generale, che ha consentito l’elaborazione del report finale, previsto dalla d.g.r. 3239/2012, comprensivo della spesa complessiva per area d’intervento, così come riportato nell’alle-gato A «Report di valutazione finale delle sperimentazioni attiva-te ai sensi della d.g.r. n. 3239/2012 con termine il 31 luglio 2013», parte integrante e sostanziale del presente atto;

Confermato che, come previsto dalla d.g.r. n. 3239/2012, la fase di sperimentazione si conclude il 31 luglio 2013;

Considerato, come emerge dal report di cui all’allegato A «Re-port di valutazione finale delle sperimentazioni attivate ai sensi della d.g.r. n. 3239/2012 e con termine il 31 luglio 2013», sopra ci-

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Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 12 – Bollettino Ufficiale

tato, che per tutte le aree oggetto di sperimentazione, pur nella complessiva valutazione positiva, occorre:

− intraprendere azioni di correzione migliorativa; − rafforzare le buone prassi realizzate; − sistematizzare le nuove unità d’offerta nella rete dei servizi; − effettuare ulteriori e più stringenti azioni di monitoraggio e controllo anche sull' appropriatezza delle prestazioni;

Considerato altresì che: − tutte le sperimentazioni sostenute con d.g.r. 3239/2012 o al-tre approvate dalla Direzione generale Famiglia, Solidarie-tà sociale e Volontariato ed allineate alla stessa d.g.r., tenu-to anche conto di quanto disposto dalla d.g.r. 4334/2012 ad ogni conseguente effetto, stanno garantendo risposte a persone non accolte o accolte solo parzialmente dall’at-tuale rete d’offerta sociosanitaria;

− gli esiti di alcune aree di sperimentazione dovranno essere oggetto di valutazione ed approfondimenti complessivi ed integrati con la Direzione generale Salute;

Valutato, in ragione di quanto espresso nei precedenti punti: − di avviare la fase di realizzazione delle correzioni miglio-rative e delle azioni di rafforzamento delle buone prassi, funzionali alla eventuale sistematizzazione di nuove unità d’offerta;

− che la fase di cui sopra sarà attuata con i 180 Enti che alla data del 31 maggio 2013 risultano in attività;

− che la nuova fase avrà inizio dal 1 agosto 2013 e si conclu-derà entro il 31 gennaio 2014;

Ritenuto di definire le azioni di correzione migliorativa, in as-soluta armonia con quanto disposto dai provvedimenti deli-berativi assunti dalla Giunta regionale nella X legislatura: d.g.r. n. 116/2013, e d.g.r. n. 392/2013, per ogni area d’intervento co-me specificato nell’allegato B, «Indicazioni per azioni migliorati-ve a conclusione del periodo di sperimentazione ai sensi della d.g.r., n. 3239/2012» parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

Dato atto che, anche nella fase di correzione migliorativa, si demanda alle ASL la regolazione dei rapporti giuridici ed eco-nomici, la gestione degli aspetti amministrativi, ivi compresa l’erogazione delle risorse, nonché le attività di monitoraggio e controllo;

Ritenuto altresì che questa fase dovrà essere caratterizza-ta dall’applicazione di precisi e specifici indicatori di controllo e monitoraggio, comprendenti anche le verifiche del grado di soddisfazione dell’utenza, così come definiti all’allegato C «At-tività di controllo e monitoraggio» parte integrante e sostanziale del presente provvedimento che le ASL applicheranno in sede di controllo;

Ritenuto di definire lo schema tipo di convenzione quale stru-mento negoziale di regolazione dei rapporti giuridici ed econo-mici disciplinanti il prosieguo delle attività dedotte da ciascun progetto discendente dalla sperimentazione conclusa il 31  lu-glio 2013 tra le ASL e gli enti gestori dei progetti così come ripor-tato analiticamente nell’allegato D «Schema di convenzione», parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

Dato atto di demandare a successivo provvedimento, da assumersi, entro il 30 ottobre 2013, la definizione dei criteri ne-cessari a determinare la prevalenza sanitaria, sociosanitaria o sociale, delle attività per ogni area progettuale definita ai sen-si della d.g.r. 3239/2012 al fine di acquisire i necessari elementi per l’eventuale definizione delle nuove unità d’offerta da siste-matizzare o per il riadeguamento di unità d’offerta già facenti parte della attuale rete dei servizi in ottica di multiservizio;

Dato atto che con decreto n. 3743 del 30 aprile 2013, in at-tuazione della d.g.r. n. 3239/2012, sono stati assegnati alle ASL i budget di risorse definitivi, pari a euro 37.724.366,00, per remu-nerare i progetti approvati da Regione Lombardia, a carico delle risorse del Fondo sanitario regionale per le attività sociosanitarie integrate anno 2012;

Dato atto che, a seguito della rinuncia alla sperimentazione da parte di alcuni Enti, o a seguito di produzione di volumi di at-tività inferiori alle previsioni, si sono prodotte economie di spesa;

Ritenuto che le risorse derivanti dalle economie di spesa di cui sopra siano utilizzabili per sostenere la gestione della fase di correzione migliorativa senza la previsione di maggiori risorse rispetto a quelle già stanziate ed assegnate;

Dato atto, pertanto che il presente atto non comporta ulteriori oneri di spesa a carico del bilancio regionale;

Ritenuto di rinviare a successivi provvedimenti della Direzione generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato:

− la definizione di budget, a disposizione di ogni singolo pro-getto, congrui all’attuazione della fase migliorativa ed alla garanzia della continuità assistenziale delle persone già in carico, provvedimento da assumere entro il 31 luglio 2013 secondo i seguenti criteri:

- per l’area A, B e C si assume il valore mensile di pro-duzione relativo all’ultimo bimestre di rendicontazione (aprile - maggio 2013);

- per l’area D - Consultori, nonché per tutti gli altri pro-getti approvati con d.d.g. 12 febbraio 2013, n. 1026, il criterio è il valore mensile del budget assegnato per la fase di sperimentazione conclusasi il 31 luglio 2013;

- per tutte le aree potranno essere individuati ulteriori in-dicatori gestionali, in relazione alle azioni correttive in-trodotte, che potranno determinare una rimodulazione dei progetti e conseguentemente delle risorse in termi-ni di razionalizzazione e riduzione;

- la determinazione degli atti attuativi del presente provvedimento;

Ritenuto di pubblicare il presente provvedimento sul BURL e sul sito internet della Direzione generale Famiglia, Solidarietà socia-le e Volontariato, nonché di darne comunicazione alle Aziende Sanitarie Locali e attraverso le ASL, agli Enti interessati;

Vista la l.r. 20/2008 nonché i provvedimenti organizzativi della X legislatura;

All’unanimità dei voti espressi nelle forme di legge;DELIBERA

Per quanto in premessa motivato:1. di disporre che la fase di sperimentazione si conclude il

31 luglio 2013, come previsto dalla d.g.r. n. 3239/2012 e si avvia la fase di realizzazione delle correzioni migliorative e delle azioni di rafforzamento delle buone prassi, funzionali alla eventuale siste-matizzazione di nuove unità d’offerta, precisando che tale fase:

− sarà attuata con i medesimi Enti che alla data del 31 mag-gio 2013 risultano in attività;

− avrà inizio dall’1  agosto 2013 e si concluderà entro il 31 gennaio 2014;

2. di approvare i seguenti allegati: − Allegato A) «Report di valutazione finale delle sperimenta-zioni attivate ai sensi della d.g.r. n. 3239/2012 e con termi-ne il 31 luglio 2013», parte integrante e sostanziale del pre-sente provvedimento, che fornisce indicazioni per:

- intraprendere azioni di correzione migliorativa;- rafforzare le buone prassi realizzate;- sistematizzare le nuove unità d’offerta nella rete dei

servizi;- effettuare ulteriori e più stringenti azioni di monito-

raggio e controllo anche sull'appropriatezza delle prestazioni;

− allegato B) «Indicazioni per azioni migliorative a conclu-sione del periodo di sperimentazione ai sensi della d.g.r. 3239/2012», parte integrante e sostanziale del presente provvedimento che definisce le azioni di correzione mi-gliorativa per ogni area d’intervento, azioni in assoluta ar-monia con quanto disposto dai provvedimenti deliberati-vi assunti dalla Giunta regionale nella X legislatura: d.g.r. n. 116/2013, e d.g.r. n. 392/2013;

− allegato C) «Attività di controllo e monitoraggio», parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, che definisce precisi e specifici indicatori di controllo e monito-raggio da applicarsi a cura delle ASL in sede di controllo;

− allegato D) «Schema di convenzione», parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, quale strumento negoziale di regolazione dei rapporti giuridici ed econo-mici disciplinanti il prosieguo delle attività dedotte da cia-scun progetto discendente dalla sperimentazione conclu-sa il 31 luglio 2013 tra le ASL e gli enti gestori dei progetti;

3. di demandare a successivo provvedimento, da assumersi, entro il 30 ottobre 2013, la definizione dei criteri utili a determi-nare la prevalenza sanitaria, sociosanitaria o sociale, delle atti-vità di per ogni area progettuale al fine di acquisire i necessari elementi per l’eventuale definizione delle nuove unità d’offerta da sistematizzare o per il riadeguamento di unità d’offerta già facenti parte della attuale rete dei servizi;

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

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4. di dare atto che il presente provvedimento non comporta ulteriori oneri di spesa a carico del bilancio regionale;

5. di rinviare, altresì, a successivi provvedimenti della Direzione generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato:

•la definizione, entro il 31 luglio 2013, di budget di progetto congrui all’attuazione della fase migliorativa, assumendo quale criterio per le aree sperimentali ex d.g.r. 3239/2012 A, B e C il valore mensile di produzione relativo all’ultimo bi-mestre di rendicontazione; per l’area D, nonché per tutti gli altri progetti approvati con d.d.g. 12 febbraio 2013, n. 1026, il valore mensile del budget assegnato per la fase di speri-mentazione conclusasi il 31 luglio 2013, tenendo conto che per tutte le aree potranno essere individuati ulteriori indi-catori gestionali, in relazione alle azioni correttive introdotte, che potranno determinare una rimodulazione dei progetti e conseguentemente delle risorse in termini di razionalizza-zione e riduzione;

•la determinazione degli ulteriori atti attuativi del presente provvedimento anche con riguardo al necessario allinea-mento di tutte le altre sperimentazioni debitamente autoriz-zate in coerenza a quanto già avviato ai sensi della d.g.r. 3239/2012 secondo i principi di cui all'allegato 3 della d.g.r. 4334/2012 ad ogni conseguente effetto modificativo ed in-tegrativo;

6. di disporre che il presente provvedimento sia pubblicato sul BURL e sul sito internet della Direzione generale Famiglia, Solida-rietà sociale e Volontariato, dandone comunicazione alle Azien-de Sanitarie Locali e, attraverso le ASL, agli Enti interessati.

Il segretario: Marco Pilloni

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ALLEGATO A

REPORT DI VALUTAZIONE FINALE DELLE SPERIMENTAZIONI ATTIVATE AI SENSI DELLA D.G.R. N. 3239/2012 CON TERMINE 31 LUGLIO 2013

Il presente report intende dare contezza delle attività sperimentali realizzate ai sensi della d.g.r. n. 3239/2012 che sono state prodromi-che alla d.g.r. 14 maggio 2013, n. 116 «Determinazioni in ordine all’istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili: atto d’indirizzo» che, infatti, agisce sia riadeguando l’attuale sistema di offerta sia costruendo progressivamente risposte innovative ai bisogni emergenti, andando progressivamente a costituire il secondo pilastro del welfare lombardo. L’analisi è stata effettuata sulla base dei dati derivanti dalle schede di monitoraggio e rendicontazione pervenute tramite le ASL, delle relazioni di valutazione prodotte dalle stesse ASL, nonché delle valutazioni effettuate nell’ambito dell’attività delle cabine di regia locali e regionali.

A) Riabilitazione per minori con disabilità

Il contesto di riferimento e gli obiettivi della sperimentazioneLa domanda di servizi riabilitativi ambulatoriali per minori è molto forte su tutto il territorio lombardo, con maggiore prevalenza in alcu-ne ASL e crea lunghe liste d’attesa. In tali liste sono presenti anche numerosi minori con problematiche ad alto impatto sociale come i disturbi pervasivi dello sviluppo e del comportamento (esempio autismo) per i quali il ricorso alla riabilitazione non pare il percorso più efficace. Sarebbero invece più idonei, in questi casi, percorsi di tipo abilitativo/educativo, mirati a facilitare l’inserimento/mantenimen-to del minore nei diversi contesti di vita (familiare, educativo, ricreativo etc..) all’interno di un quadro di forte raccordo ed integrazione tra i diversi attori che operano intorno al bambino (ASL, UONPIA, Comune, scuola, reti informali).

I principali obiettivi delle sperimentazioni, pertanto, sono stati in questo ambito i seguenti: − ridurre le liste di attesa dei servizi di riabilitazione sociosanitaria territoriale; − promuovere interventi di tipo educativo/abilitativo, superando l’approccio riabilitativo di tipo tradizionale; − promuovere l’empowerment delle famiglie; − promuovere la costituzione di rete tra i diversi attori.

I criteri di valutazione dei progetti Ai fini della valutazione delle sperimentazioni, sono state considerate positive quelle che hanno risposto ai seguenti requisiti:

− valutazione positiva da parte della ASL di ubicazione della sperimentazione; − target coerente con gli indirizzi della d.g.r. 3239/2012 e con le previsioni ed i contenuti del progetto presentato; − innovatività rispetto ai servizi di riabilitazione tradizionale promuovendo il coinvolgimento e formazione delle famiglie per renderle risorse attive nel processo evolutivo del bambino;

− presenza prevalente di figure professionali di tipo educativo/abilitativo non centrali nei servizi di riabilitazione esistenti; − coinvolgimento delle reti formali ed informali; − risorse coerenti con il budget assegnato.

Esiti della valutazioneIn linea generale, i progetti sperimentali hanno rispettato i criteri sopra esposti, ma hanno anche intercettato bisogni più specifici del proprio territorio che non avevano trovato risposte, come ad esempio un’area di riabilitazione tradizionale che ha anche preso in cari-co bambini con disabilità fisico - motoria oppure attività diurne rivolte esclusivamente a bambini. Le sperimentazioni attivate e introdotte in quest’area hanno sviluppato un importante lavoro di empowerment delle famiglie e nel contesto di vita del minore (scuola, circuiti di aggregazione e socializzazione etc.).Gli elementi emersi dalle sperimentazioni sono allineati con quanto previsto con in provvedimenti assunti ad inizio della X legislatura ed in particolare:

− D.g.r. 116/2013, per quanto attiene il potenziamento della rete di riabilitazione anche mediante l’attivazione di unità d’offerta dedicate ai minori con disabilità grave e gravissima, con particolare attenzione ai minori con disturbi pervasivi dello sviluppo e disturbi comportamentali gravi;

− D.g.r. 392/2013 con riferimento alle attività di case management da organizzarsi a cura delle ASL e di realtà particolarmente significative sul territorio al fine di fornire un concreto supporto ed accompagnamento alle famiglie con minori affetti da disturbi dello spettro autistico.

Le sperimentazioni hanno altresì evidenziato che esiste, per i bambini, un forte bisogno di riabilitazione oltre che d’interventi di natu-ra educativo abilitativa che impone una riflessione congiunta delle due Direzioni generali competenti, Famiglia e Salute.

B) Dipendenze

Il contesto di riferimento e gli obiettivi della sperimentazioneIl fenomeno delle dipendenze è di crescente complessità: il consumo e abuso di sostanze presenta oggi elementi di novità che si col-locano all’interno del continuo e rapido mutamento dello scenario socio culturale e delle condizioni di vita. In generale, è in aumento la diffusione del poli consumo di sostanze (legali e illegali tra cui anche le sostanze dopanti) e dei comportamenti di abuso «senza sostanze» (gioco d’azzardo patologico, video giochi etc..) con conseguenti problemi tra loro correlati. Il consumo di sostanze in giova-ne età è in forte crescita, si rende pertanto necessario affrontare il disagio sociale dell’adolescenza rinforzando le competenze della famiglia, degli adulti di riferimento e della comunità.Il sistema dei servizi (pubblici e privati, ambulatoriali e residenziali) per le dipendenze necessita di un intervento manutentivo, come previsto dalla d.g.r. 116/2013 che in quest’area focalizza l’attenzione sulle dipendenze cosiddette «senza sostanze» con particolare riguardo alle ludopatie, per fornire risposte appropriate ed efficaci alle persone. La rete dei servizi dovrebbe prevedere:

− una residenzialità per le persone con una lunga storia di riabilitazione comunitaria, accompagnata da attività di tipo occupazio-nale, relazionale e d’inclusione sociale;

− contesti specifici per l’accoglienza di adolescenti con problemi di consumo/abuso/dipendenza; − modalità innovative d’intervento a favore di persone con comportamenti compulsivi che determinano anche nuove forme di abuso;

− interventi socio sanitari per una prevenzione selettiva e per la riduzione dei rischi con particolare riferimento alla popolazione giovanile.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

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I principali obiettivi delle sperimentazioni, pertanto, sono stati in questo ambito i seguenti: − evitare il ricorso improprio, alla rete delle comunità terapeutiche per dipendenti attivi, di persone in situazione di cronicità da sostanze;

− realizzare interventi socio sanitari che aggancino precocemente gli adolescenti e i giovani nelle situazioni e nei contesti a rischio; − coinvolgere le famiglie e la rete formale e informale; − promuovere l’integrazione sociale e socio sanitaria.

I criteri di valutazione dei progetti Ai fini della valutazione delle sperimentazioni, sono state considerate positive quelle che hanno risposto ai seguenti requisiti:

− valutazione positiva da parte della ASL di ubicazione della sperimentazione; − target coerente con gli indirizzi della DGR e con le previsioni ed i contenuti del progetto presentato; − tasso di saturazione significativo (in relazione alla tipologia dell’intervento); − creazione di una rete collaborativa con gli altri soggetti istituzionali e non; − presenza di servizi e figure professionali orientate alla prevenzione del fenomeno e alla presa in carico complessiva della famiglia; − risorse coerenti con il budget assegnato.

Esiti della valutazioneIn linea generale, i progetti sperimentali hanno avuto esiti diversi a seconda dell’ambito specifico di intervento. Se per le aree della cro-nicità e delle nuove forme di abuso/dipendenza si può valutare un esito complessivamente positivo, seppure con margini di correzioni migliorative, per le altre due aree, quelle degli adolescenti e della prevenzione selettiva e riduzione del rischio, si rilevano discordanze significative con gli obiettivi sopra esposti dovute al fatto che la realizzazione concreta delle sperimentazioni ha incontrato bisogni differenti da quelli ipotizzati in sede di progettazione, confermando in tal modo la difficoltà di lettura del complesso fenomeno delle dipendenze, soprattutto tra gli adolescenti e i giovani.

In conclusione, pur se tutte le sperimentazioni attuate in quest’area possono considerarsi positive, avendo comunque fornito risposte ai bisogni del territorio, si osserva in particolare che:

− nell’ambito della cronicità sono presenti situazioni di persone croniche anche con diagnosi psichiatrica. Per tale tipologia è ne-cessario un raccordo con la D.g. Salute volto ad approfondire gli aspetti sanitari legati anche alla presa in carico integrata della persona ed ai relativi costi che ne conseguono ;

− negli ambiti degli adolescenti e della prevenzione selettiva, occorrono forti azioni correttive, il raccordo con il Dipartimento Dipen-denze delle ASL ed un attento controllo e monitoraggio dei singoli progetti da parte delle ASL stesse.

C) Fragilità e non autosufficienza

Il contesto di riferimento e gli obiettivi della sperimentazione

Assistenza post acuta e residenzialità leggera per persone anzianeIl miglioramento della qualità della vita delle persone anziane e la diminuzione della mortalità, dovuta anche alla progressione delle malattie e ad una diminuzione della letalità, comporta necessariamente l’attivazione di risposte di sostegno nei compiti di assistenza. La Residenza Sanitario Assistenziale per anziani non è la risposta appropriata né per situazioni di fragilità sociale, né per situazioni di temporanea criticità post dimissioni ospedaliere. Occorre pertanto che la rete d’offerta per anziani sia arricchita e resa flessibile per meglio rispondere a questi bisogni, così come dispone la d.g.r. 116/2013 che prevede la definizione di un nuovo modello per l’assi-stenza residenziale, flessibile ed in funzione dei bisogni mutevoli della popolazione.

Residenzialità per minori con gravissime disabilitàL’attuale rete di servizi per la disabilità non prevede unità d’offerta residenziale esclusivamente dedicate all’accoglienza di minori con gravissime disabilità, spesso anche con breve speranza di vita o con patologia in fase terminale. La pressante richiesta delle famiglie di poter essere sostenute nell’assistenza complessa ai loro figli impone un ripensamento della rete dei servizi, creando una nuova tipolo-gia di offerta residenziale in grado di rispondere sia ai bisogni socio sanitari dei piccoli, sia alla necessità di coinvolgimento delle fami-glie nel percorso assistenziale, come stabilito anche dalla d.g.r. 116/2013 che prevede l’attivazione di risposte residenziali, temporanee o di lungo termine, coerenti con il percorso di presa in carico.

I principali obiettivi delle sperimentazioni in ambito di post acuta e di residenzialità leggera, pertanto, sono stati i seguenti: − ridurre la degenza ospedaliera delle persone fragili che hanno concluso il percorso acuto e sono clinicamente stabili; − promuovere il mantenimento ed il massimo recupero psico-fisico della persona creando le condizioni per il suo rientro al domicilio;

− prevenire i ricoveri (e le riammissioni post-dimissione ospedaliera) non necessari e/o impropri; − favorire la riorganizzazione del nucleo familiare a seguito dell’evento acuto (ed eventuale successivo ricorso a strutture sub-acute) ed il recupero funzionale della persona;

− promuovere i legami tra i diversi attori istituzionali e le risorse locali formali e informali.

I principali obiettivi delle sperimentazioni in ambito di residenzialità per minori con disabilità gravissime, pertanto, sono stati i seguenti:

− garantire in una struttura residenziale la presa in carico individualizzata del minore con gravi disabilità non assistibile al domicilio; − sostenere la famiglia attraverso attività di empowerment ed il raccordo con i servizi territoriali; − promuovere le reti sociali ed i legami tra i diversi attori istituzionali e le risorse locali per una continuità della cura e dell’assistenza del minore disabile all’interno del proprio contesto abituale di vita.

I criteri di valutazione dei progetti nei tre ambiti sopra descrittiAi fini della valutazione delle sperimentazioni, sono state considerate positive quelle che hanno risposto ai seguenti requisiti:

− valutazione positiva da parte della ASL di ubicazione della sperimentazione; − target coerente con gli indirizzi della d.g.r. e con le previsioni ed i contenuti del progetto presentato; − tasso di saturazione significativo dei posti letto in relazione alla tipologia d’intervento; − creazione di una rete collaborativa con i soggetti istituzionali e non;

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− innovatività delle soluzioni (tecnologiche, organizzative o nei profili professionali); − risorse coerenti con il budget assegnato.

Esiti della valutazioneIn linea generale, i progetti sperimentali hanno rispettato i criteri sopra esposti, pur con margini di miglioramento. Si evidenzia in particolare che per quanto riguarda l’assistenza post acuta, le ASL hanno segnalato ricoveri inappropriati per talune persone in condizioni di instabilità clinica.Emerge inoltre una complessità nel costituire il raccordo con le Aziende Ospedaliere e con i Medici di Medicina Generale, cionono-stante le sperimentazioni hanno fornito risposte ai bisogni del territorio. Degno di nota il lavoro di accompagnamento al domicilio della persona e la presa in carico dei famigliari.Si riscontra inoltre la positività delle esperienze progettuali della post acuta domiciliare.Si evidenzia che la sperimentazione necessita di una tracciabilità dello stato di salute della persona, a partire dalla dimissione dalla fase acuta fino alla dimissione dalla fase di post acuta, indispensabile per una riflessione generale sulle cure intermedie tra ospedale e territorio, da sviluppare in stretto raccordo con la D.g. Salute.Relativamente alla residenzialità leggera, le esperienze più positive sono state quelle che hanno proposto una risposta alla fragilità sociale con periodi di sollievo alle famiglie garantendo anche la funzione di case/care management.Infine, nell’ambito della residenzialità per minori con gravissime disabilità, pur nella limitatezza del numero delle sperimentazioni (solo n. 3), si evidenzia complessivamente la loro positività che ha indubbiamente ha fornito ai bimbi ed alle loro famiglie una concreta risposta in termini sia di assistenza dedicata, sia di coinvolgimento delle famiglie. In tutte le tre sperimentazioni è stata realizzata la fun-zione di care management.

D) Consultori

Il contesto di riferimento e gli obiettivi della sperimentazioneL’evoluzione della struttura delle famiglie determina sempre più la presenza di nuclei familiari impegnati contemporaneamente nell’assistenza di genitori anziani e nel sostegno ai figli minori, dovendo necessariamente conciliare queste attività con gli impegni professionali.L’aumento delle conflittualità e delle separazioni determina la necessità di sostenere anche psicologicamente e pedagogicamente la famiglia.In questo scenario, la famiglia ha bisogno di un punto di riferimento in cui trovare risposte anche di sostegno in tutte le fasi del ciclo di vita (nascita, maternità/paternità, educazione dei figli, adolescenza, situazioni di fragilità con particolare riguardo agli anziani e alle persone con disabilità, separazioni).I consultori sono i luoghi che, evolvendo in centri per la famiglia, possono assolvere a questa funzione.Le sperimentazioni attivate in quest’area si inseriscono pienamente nel quadro strategico delineato da:

− Programma regionale di sviluppo per la X legislatura che individua nei consultori, in ottica di evoluzione in Centri per la famiglia, il presidio centrale per la presa in carico della famiglia in modo complessivo soprattutto nelle situazioni di criticità come ad esem-pio separazioni, disabilità, non autosufficienza, povertà etc..;

− D.g.r. 116/2013 che prevede di potenziare le funzioni consultoriali con l’apertura di uno spazio dedicato, ad esempio alle famiglie con minori con gravi disabilità, in cui siano coinvolte anche le associazioni già presenti sul territorio per interventi finalizzati all’au-to mutuo aiuto;

− D.g.r. 144/2013 che attribuisce ai consultori un ruolo di sostegno concreto per affrontare le difficoltà e per contenere il disagio conseguente alla ridefinizione dei rapporti familiari e sostenere i genitori nel mantenere il diritto ad esercitare la propria funzione genitoriale ed il loro ruolo educativo.

I principali obiettivi delle sperimentazioni in quest’ambito sono stati: − sviluppare il ruolo di accompagnamento della famiglia; − estendere le funzioni consultoriali a tipologie di destinatari oggi residuali (vedi disabili ed anziani); − introdurre nuove funzioni di supporto psico-socio-educativo della famiglia nelle fasi di difficoltà che essa può incontrare nel ciclo di vita anche mediante l’attivazione di reti di mutuo aiuto.

I criteri di valutazione delle progettualità in ambito consultoriale si rifanno al percorso evolutivo del ruolo dei consultori stessi delineato nella X legislatura. Ai fini della valutazione delle sperimentazioni sono considerate positive e, pertanto, da proseguire quelle che rispondono ai seguenti requisiti:

− hanno ricevuto una valutazione positiva da parte della ASL; − prevedono target innovativi rispetto alla tradizionale funzione del consultorio; − hanno raggiunto un target numerico coerente con le previsioni; − prevedono figure professionali adeguate alle nuove funzioni.

Esiti della valutazioneLe sperimentazioni, pur nei differenti target di utenza e nella diversificazione delle nuove funzioni introdotte, hanno posto le basi per l’evoluzione del consultorio in Centro per la Famiglia, delineando gli elementi significativi per potenziare le funzioni del consultorio, al fine della presa in carico integrata della famiglia nell’arco del ciclo di vita. Le azioni di miglioramento sono volte essenzialmente all’ampliamento della tipologia d’utenza e/o all’introduzione delle figure profes-sionali adeguate alle nuove funzioni.

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ALLEGATO B

INDICAZIONI PER AZIONI MIGLIORATIVE A CONCLUSIONE DEL PERIODO DI SPERIMENTAZIONE AI SENSI DELLA DGR N. 3239/2012

Per ogni ambito di attività in cui sono state attivate le sperimentazioni ai sensi della d.g.r. n. 3239/2013, si definiscono qui di seguito le azioni migliorative, pur nelle diversificazioni dei progetti e dei risultati ottenuti nella fase sperimentale, che dovranno essere realiz-zate dagli Enti a partire dal 1° agosto 2013 fino al 31 gennaio 2014. Su queste azioni le ASL dovranno effettuare un attento controllo e monitoraggio.

AREA A - RIABILITAZIONE AMBULATORIALE DIURNA TERRITORIALE EXTRAOSPEDALIERA PER MINORI DISABILI1. Superamento dell’approccio riabilitativo tradizionale, con interventi di tipo educativo/abilitativo: gli interventi sul minore devono

mirare alla costruzione di percorsi evolutivi, al fine di facilitare il suo inserimento/mantenimento nei diversi contesti di vita (familia-re, educativo, ricreativo, ecc) nelle migliori condizioni possibili;

2. Lavoro in collaborazione con le famiglie, le scuole e l’Unità Operativa di Neuropsichiatria per l’Infanzia e l’Adolescenza di riferi-mento per definire e realizzare un modello di presa in carico integrata del bambino disabile: le prestazioni non devono essere rivolte solo al minore disabile, ma anche alla famiglia e agli attori coinvolti nel percorso di crescita del minore;

3. Introduzione delle funzioni educative, pedagogiche, psicologiche con le idonee figure professionali;4. Garantire la funzione di case management;5. Attivare strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti del servizio e dei loro familiari, assicurando la salvaguardia

della privacy.

AREA B - DIPENDENZE

➢ Cronicità1. Offerta a carattere residenziale: la presenza dell’alloggio offre risposta al bisogno di collocazione abitativa e permette la vicinan-

za con la famiglia, che può interagire con i propri congiunti;2. Definizione di un progetto personalizzato di autonomia: l’offerta di residenzialità deve essere accompagnata da attività di tipo

occupazionale, relazionale, ricreativo, culturale;3. Coinvolgimento della rete territoriale, in particolare dei SerT e/o di associazioni private locali; 4. Presenza della figura dell’educatore, al fine di aiutare la persona in situazione di cronicità ad intraprendere percorsi di autonomia;5. Target di utenza: persone tossicodipendenti/alcool dipendenti in fase di cronicità. Non sono quindi appropriati per tale tipologia

di servizi persone con dipendenza attiva e persone che vivono in condizioni di marginalità (senza fissa dimora, ex carcerati, ecc);6. Attivare strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti del servizio assicurando la salvaguardia della privacy.

➢ Adolescenti1. Promuovere gli interventi in collaborazione con le famiglie;2. Favorire momenti di aggregazione tra gli adolescenti, al fine di sviluppare comportamenti positivi, quali ad esempio il senso di

responsabilità, di rispetto delle regole, ecc.;3. Erogare pacchetti di prestazioni flessibili per rispondere adeguatamente ai bisogni delle famiglie e dei ragazzi adolescenti (atti-

vando dove necessario i servizi sociosanitari accreditati);4. Attivare strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti del servizio /dei loro familiari, assicurando la salvaguardia

della privacy.

➢ Nuove forme di abuso/dipendenza1. Presa in carico integrata della famiglia e della persona attraverso la definizione di un piano di trattamento familiare e

personalizzato;2. Attivazione di specifiche funzioni di ascolto e supporto per la famiglia, raccordandosi con i consultori;3. Predisposizione di pacchetti di prestazioni individuali o di gruppo (incontri terapeutici e incontri motivazionali) per la persona e

la famiglia;4. Integrazione con la rete del territorio: in particolare con SerT, SMI ed altri servizi territoriali esistenti;5. Impostazione di sistemi di presa in carico socio-sanitaria e socio-assistenziale: integrazione di pacchetti di prima/pronta acco-

glienza/valutazione con quelli di trattamento (ambulatoriale o semiresidenziale) e di accompagnamento (tutoring/counseling, gruppi di familiari) della persona e del famigliare;

6. Garantire la funzione di consulenza legale, di mediazione familiare, ecc. attraverso idonee figure professionali;7. Attivare strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti del servizio e dei loro familiari, assicurando la salvaguardia

della privacy.

➢ Prevenzione selettiva e riduzione del rischio1. Ogni contatto effettuato con la persona deve avere una durata significativa, si prevedono almeno 15 minuti e deve prevedere

interventi di tipo sociosanitario;2. Raccolta di un set di informazioni per ogni contatto, che permettano di effettuare l’analisi di correlazione rischio-bisogno-presta-

zione adeguata;3. Dislocazione degli interventi in aree sensibili, definite in raccordo con il Dipartimento Dipendenze;4. Presenza di un vero raccordo con i servizi ambulatoriali o di comunità, misurabile attraverso la valutazione del numero di invii;5. Attivare strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti del servizio e dei loro familiari, assicurando la salvaguardia

della privacy.

AREA C - FRAGILITÀ E NON AUTOSUFFICIENZA

➢ Assistenza post acuta1. Valutazione multidimensionale effettuata dalla ASL: al fine di valutare l’appropriatezza del ricovero;

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2. Differenziazione dei servizi offerti rispetto a quelli delle RSA: definizione chiara della tipologia di servizi, di assistenza e di personale offerti per il nucleo post acuti;

3. Consolidamento delle relazioni con la rete territoriale, in particolare con le Aziende Ospedaliere, responsabili della segnalazione dei casi di pazienti dimessi, con i Medici di medicina generale, con gli erogatori di servizi territoriali sociosanitari, per la successiva presa in carico, garantendo un percorso di continuità assistenziale. Si sottolinea che le persone che sono accolte in assistenza post acuta possono anche provenire dal domicilio;

4. Presa in carico della famiglia, non solo della persona: i servizi offerti non devono mirare solo al recupero funzionale della persona, ma anche ad aiutare e preparare la famiglia a riaccogliere il proprio congiunto, eventualmente orientandola all’interno della rete dei servizi;

5. Definizione e condivisione del progetto di dimissione per l’accompagnamento della persona a domicilio (es. modello di assi-stenza a carattere modulare, che prevede l’alternanza di intervento residenziale e domiciliare), empowerment familiare e forma-zione del caregiver;

6. Attivare strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti del servizio e dei loro familiari, assicurando la salvaguardia della privacy.

➢ Residenzialità per minori con gravissime disabilità1. Offerta di servizi di residenzialità di tipo continuativo e di sollievo;2. Presa in carico integrata: prestazioni rivolte anche alla famiglia, fornendo prestazioni di supporto psicologico per permettere alla

famiglia di meglio affrontare la situazione del proprio minore. Il piano individualizzato deve prevedere interventi che pongano attenzione anche agli aspetti affettivi e alla relazione con i genitori;

3. Attivare strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti del servizio e dei loro familiari, assicurando la salvaguardia della privacy.

➢ Residenzialità leggera con protezione sociale/socio sanitaria con caratteristiche alberghiere1. I servizi in ambito residenzialità leggera devono costituire un primo passo di evoluzione verso la logica multiservizio delle Residen-

ze Sanitario Assistenziali per anziani, offrendo servizi in modo flessibile agli anziani ed alle loro famiglie, per favorire la permanenza a domicilio della persona fragile;

2. Offerta di un periodo di sollievo alla famiglia e/o al caregiver della persona anziana: periodi di sollievo adattabili alle esigenze delle famiglie (es. brevi periodi residenza ripetuti periodicamente);

3. Offerta di residenzialità per persone anziane che con l’attuale sistema di classificazione SOSIA sono posizionate nelle classi SO-SIA 7 e 8, pertanto a basso livello di assistenza sociosanitaria: ulteriore opportunità di offerta di servizi da valutare nella prospettiva di riclassificazione dell’utenza RSA;

4. Associazione ai servizi di assistenza sociosanitaria di interventi finalizzati al mantenimento della cognitività e al contenimento della depressione da solitudine, attività motoria, creazione di un ambiente familiare;

5. Attivare strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti del servizio e dei loro familiari, assicurando la salvaguardia della privacy.

AREA D - CONSULTORI1. Ampliamento del target di utenza al fine di offrire aiuto e supporto in tutte le fasi della vita che generano fragilità: separazioni,

problematiche relazionali, presenza di componenti familiari fragili come ad esempio disabili e anziani;2. Ampliamento delle funzioni del consultorio: definizione di spazi specifici per il potenziamento delle funzioni di ascolto e orienta-

mento della famiglia verso l’unità di offerta più adeguata;3. Introduzione di figure professionali innovative (rispetto a quelle tradizionali previste da requisito di accreditamento) come l’edu-

catore, il mediatore familiare, il consulente legale che permettano di ampliare la tipologia di prestazioni erogate e di dare una risposta sempre più completa ai bisogni delle famiglie;

4. Valutazione di forme innovative di relazione con l’utenza quali: a. definizione di uno spazio all’interno dell’ospedale;b. «home visiting»: interventi a domicilio;c. facilitazione delle reti di auto mutuo aiuto;

5. Attivare strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti del servizio e dei loro familiari, assicurando la salvaguardia della privacy.

——— • ———ALLEGATO C

ATTIVITÀ DI CONTROLLO E MONITORAGGIO

La d.g.r. n. 3239/2012 demanda alle ASL in cui vengono realizzate le sperimentazioni, oltre alla gestione degli aspetti amministrativi e alle attività di monitoraggio, anche le attività di controllo riguardanti le sperimentazioni stesse.

Per la gestione degli aspetti amministrativi e le attività di monitoraggio la Direzione generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontaria-to fornirà, con gli atti attuativi del presente provvedimento, le necessarie indicazioni.

In questa fase di correzione migliorativa delle attività previste dai progetti, occorre implementare anche le attività di controllo da parte delle ASL.

Si forniscono pertanto le indicazioni a cui attenersi per le attività di controllo, già richiamate in precedenti e diversi atti regionali (DGR n. 3239 del 4 aprile 2012, d.d.g. n. 8281 del 26 settembre 2012, FAQ e nota esplicative), già presenti in disposizioni nazionali oppure derivanti da elementi emersi in sede di valutazione delle sperimentazioni.

Verifica del possesso dei requisiti soggettivi riferiti all’Ente Gestore 1. Inesistenza di situazioni di insolvenza attestabili dalla Centrale dei Rischi di Banca d’Italia2. Autocertificazione, redatta ai sensi del d.p.r. n. 445 del 28 dicembre 2000, relativa al possesso dei seguenti requisiti:

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a) Assenza di stato di fallimento;b) Assenza di liquidazione coatta;c) Assenza di concordato preventivo;d) Assenza di procedimenti per la dichiarazione di una di tali situazioni;e) Rispetto degli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse, secondo la legislazione nazionale;f) Rispetto degli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e di tutti gli obblighi derivanti;g) Rispetto delle norme che disciplinano il diritto del lavoro dei disabili (Legge n. 68 del 12 marzo 1999 art. 17).

Gli interessati hanno già presentato le autocertificazioni in allegato alla domanda di ammissione alla sperimentazione, risulta quindi un inutile aggravio richiedere per la seconda volta la stessa documentazione.

Il controllo dell’ autocertificazione, da espletarsi ai sensi e per gli effetti della legge 241/90, si effettua a campione e il campione deve essere pari almeno al 10% delle autocertificazioni presentate.

Fermo restando che non esistono direttive specifiche, nello scegliere il campione di autocertificazione da controllare, è opportuno da-re priorità ad un criterio riferito all’entità delle risorse assegnate al progetto ed ai soggetti che non risultano accreditati con il sistema socio-sanitario.

Verifica del possesso dei requisiti strutturali e tecnologici.Per quanto riguarda i requisiti strutturali e tecnologici specifici per l’attività svolta, ci si deve attenere esclusivamente alla verifica della coerenza tra quanto previsto dal progetto e quanto verificato in sede di controllo (come precisato con nota regionale 16 ottobre 2012).

A garanzia della sicurezza degli utenti e degli operatori e nel rispetto delle normative nazionali e regionali vigenti, le sedi di svolgimento delle attività previste dal progetto, indipendentemente dagli eventuali requisiti specifici individuati dal progetto stesso, devono comun-que sempre garantire:

1. Il rispetto dei criteri di agibilità previsti dai vigenti regolamenti di Igiene ed Edilizio2. Il possesso dei requisiti strutturali e tecnologici generali definiti dal d.p.r. 14  gennaio  1997 e ribaditi all’allegato C della

d.g.r. n. 3540/12 per tutte le Unità d’offerta socio sanitarie.Si rammenta che per la verifica del possesso dei suddetti requisiti, occorre fare riferimento alle indicazioni fornite dallo specifico allega-to alla nota regionale Protocollo G1.2013.0006152 del 9 maggio 2013.

Sono ovviamente escluse dall’applicazione dei sopraelencati requisiti le unità mobili per le attività di prevenzione selettiva e di riduzio-ne del rischio nell’area delle dipendenze (ad es. camper, etc.).

Verifica del possesso dei requisiti organizzativi e dell’appropriatezza gestionale.Per quanto riguarda i requisiti organizzativi specifici per l’attività svolta, ci si deve attenere esclusivamente alla verifica della coerenza tra quanto previsto dal progetto e quanto verificato in sede di controllo (come precisato con nota regionale 16 ottobre 2012).A garanzia della sicurezza degli utenti, del corretto svolgimento delle attività previste dal progetto ed in conformità alle normative na-zionali e regionali, devono comunque essere garantiti i seguenti requisiti per l’appropriatezza gestionale della sperimentazione:

1. Effettiva erogazione dei servizi/prestazioni/attività identificate dal progetto2. Coerenza tra i soggetti effettivamente in carico alla sperimentazione e la tipologia di destinatari prevista dal progetto3. Presenza delle figure professionali previste dal progetto4. Verifica che il personale previsto sia abilitato a svolgere le mansioni richieste in quanto in possesso di adeguato titolo professio-

nale e sia regolarmente iscritto nell’annualità in corso all’albo/ordine (per i profili tenuti)5. Rispetto del minutaggio previsto dal progetto per persona per singola figura professionale6. Avvenuto adeguamento dell’attività secondo quanto definito dalle azioni migliorative per la fase di continuità degli interventi,

così come individuate nell’allegato B «Indicazioni per azioni migliorative a conclusione del periodo di sperimentazione ai sensi della d.g.r. n. 3239/2012»

7. Adozione ed utilizzo di strumenti di rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti dei servizi e dei loro familiari, assicurando la salvaguardia della privacy.

Verifica dell’appropriatezza assistenzialeIl controllo di appropriatezza assistenziale, così come definito dal d.d.g. n. 8281 del 26 settembre 2012, verifica il livello di adeguatezza e di qualità delle prestazioni erogate, rispetto al bisogno della persona, attraverso un giusto mix di risorse professionali coinvolte, coeren-temente con quanto definito nel progetto sperimentale approvato.

Si forniscono alcuni indicatori formulati sulle norme vigenti:1. Tutta la documentazione riferita ad ogni singolo utente, comprensiva degli interventi effettuati sul/con lo stesso a cura degli ope-

ratori della struttura, deve essere correttamente conservata2. La documentazione sociosanitaria deve essere compilata, conservata ed archiviata secondo le norme di legge3. Le prestazioni effettivamente erogate devono essere effettuate da operatori in possesso delle qualifiche professionali idonee 4. La procedura per la gestione dei farmaci deve risultare idonea a garantire l’eliminazione dei farmaci scaduti e a documentare

la regolare effettuazione dei controlli da parte del personale preposto5. La procedura di somministrazione dei farmaci deve essere idonea a garantirne la tracciabilità.

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ALLEGATO D

SCHEMA DI CONVENZIONE

TRAL’Azienda Sanitaria Locale di ………........………………… nella persona del Direttore generale ………………………………………………….

EL’Ente …………………………………………………................................................................................................................…………………………

Nella persona del legale Rappresentante/Amministratore per il servizio denominato …................…….................................…. con sede nel comune di …………in via………n….., afferente all’Area…………………………………… (indicare una delle seguenti Aree: A - Riabili-tazione ambulatoriale e diurna territoriale extraospedaliera per minori disabili; B - Dipendeze Cronicità; B - Dipendenze Adolescenti; B - Dipendenze Nuove forme di abuso/dipendenze; B - Dipendenze Prevenzione selettiva e riduzione del rischio; C - Fragilità e non autosufficienza Assistenza post acuta; C - Fragilità e non autosufficienza Residenzialità per minori con gravissime disabilità; C - Fragilità e non autosufficienza Residenzialità leggera con protezione sociale/socio sanitaria con caratteristiche alberghiere; D - Consultori)

PREMESSO CHE − con d.g.r. n. IX/3239 del 4 aprile 2012 sono state approvate le «Linee guida per l’attivazione delle sperimentazioni nell’ambito delle politiche del welfare» e definito le aree di intervento sperimentale sulle quali intervenire in ogni singolo territorio, nonché le modalità per la presentazione delle proposte di sperimentazione;

− con decreto regionale n…….. del ..../… /….. è stato approvato il progetto sperimentale denominato…………………………………………proposto da……………….....................................................................................................................................................………………..;

− il progetto sperimentale suddetto ha avuto riconosciuto un budget effettivo di risorse di € …………....…… con il decreto regionale n. 3743 del 30 aprile 2013;

− la ASL ha formalmente comunicato al soggetto interessato di proseguire le attività; − con d.g.r. n. X/ ……… del…………….»Determinazioni in ordine alle sperimentazioni realizzate ai sensi della d.g.r. 4 aprile 2012, n. 3239 Linee guida per l’attivazione di sperimentazioni nell’ambito delle politiche di welfare: indicazioni volte a garantire la con-tinuità delle attività» è stata approvata la fase di realizzazione di azioni di correzione migliorativa per ogni area d’intervento, così come specificato nell’all. B «Indicazioni per azioni migliorative a conclusione del periodo di sperimentazione ai sensi della d.g.r. n. 3239/2012», parte integrante della citata deliberazione;

CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE

Art. 1 Oggetto

L’Ente …………..............……….., di seguito Ente Titolare, si impegna, nel prosieguo delle attività, ad attuare le azioni correttive e miglio-rative del progetto «……………………….…» (di seguito progetto) indicate dalla ASL competente, nell’ambito di quelle declinate nell’all. B «Indicazioni per azioni migliorative a conclusione del periodo di sperimentazione» della d.g.r. n. X/ ……… del……………. «Determina-zioni in ordine alle sperimentazioni realizzate ai sensi della d.g.r. 4 aprile 2012, n. 3239 Linee guida per l’attivazione di sperimentazioni nell’ambito delle politiche di welfare: indicazioni volte a garantire la continuità delle attività» e precisamente:

− ……………………………………… − ……………………………………… − ……………………………………… − ……………………………………… − ………………………………………

Il Budget teorico assegnato con decreto regionale n. ……………… del ……………… è pari a € ….........…

Art. 2 Obblighi dell’Ente Titolare

Dichiarare di essere in attività alla data del 31 maggio 2013 e che la nuova fase avrà inizio il 1 di agosto e si concluderà entro il 31 gennaio 2014;

Rimodulare il progetto coerentemente con le azioni correttive migliorative declinate al precedente art. 1;

Indicare posti/posti letto (in relazione alla tipologia di unità d’offerta) - in accreditamento ed eventualmente sospesi dal contratto -: n. ……………….. ;

Sottoscrivere le modifiche ai contratti vigenti relativi ad unità d’offerta che in tutto o in parte sono coinvolte nel prosieguo delle attività e remunerate, con rinuncia alla contrattualizzazione dei posti/posti letto messi a disposizione;Indicare la retta giornaliera, (in relazione alla tipologia di unità d’offerta) se prevista, praticata agli ospiti al momento della presente convenzione pari a € ….........……

Comunicare alla ASL e alla D.g. Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato l’eventuale cessazione dell’attività, con preavviso di alme-no n……… giorni, garantendo comunque la continuità delle prestazioni per tale periodo;

Adempiere al debito informativo come meglio specificato al successivo art. 4 ;

Art. 3 Obblighi dell’ASL

Concorrere, se ed in quanto previsto dal Progetto, alla valutazione del bisogno.

Attribuire, se ed in quanto previsto dal progetto, il voucher socio sanitario per la fruizione del servizio sperimentale.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 21 –

Fornire all’Ente Titolare, secondo le indicazioni regionali, gli strumenti per la rendicontazione economica e quanti-qualitativa delle attività erogate.

Controllare e monitorare l’andamento delle attività di progetto secondo indirizzi e strumenti indicati dalla D.g. Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato, applicando precisi e specifici indicatori di controllo e monitoraggio, così come definiti all’allegato C «Attività di controllo e monitoraggio» della deliberazione regionale più sopra citata e successivi provvedimenti regionali, che le ASL appliche-ranno in sede di controllo e monitoraggio con eventuali ulteriori metodi ritenuti efficaci ad una completa valutazione degli esiti della sperimentazione sul piano qualitativo e in relazione alla specificità progettuale.

Comunicare tempestivamente a Regione Lombardia - Direzione generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato eventuali ano-malie riscontrate nelle rendicontazioni.

Erogare all’Ente Titolare la remunerazione prevista per l’attività svolta, entro ……… gg. dal ricevimento della documentazione contabi-le…………………………… (secondo la tipologia dell’unità d’offerta), previa verifica positiva delle prestazioni erogate.

Predisporre e proporre alle persone destinatarie delle attività promosse dall’Ente Titolare idoneo strumento di rilevazione della soddisfa-zione utenza/famigliari, calibrato sulla tipologia di unità d’offerta.

Art. 4 Debito informativo

L’Ente Titolare è tenuto alla rendicontazione quantitativa, economica e qualitativa dell’attività effettuata con cadenze, modalità ed evidenze documentali stabiliti dalla Direzione generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato per la rendicontazione dei progetti.

Art. 5 Referente del progetto

L’Ente Titolare individua quale responsabile dell’attuazione delle attività di progetto il/la Sig/a …………………………………………………..

Art. 6 Tempistica

Le attività dovranno svolgersi dall’1 agosto 2013 al 31 gennaio 2014.

Art. 7 Risoluzione

L’ASL, d’intesa con la D.g. Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato si riserva la facoltà di risolvere anticipatamente tale convenzione in caso di inattività dell’Ente Titolare ovvero in caso di gravi inadempienze e violazione degli obblighi contrattuali non risolti a seguito di diffida formale.

Art. 8 Controversie

Per ogni controversia che dovesse insorgere sulla interpretazione e sulla applicazione del presente contratto è competente il Foro di …………………………............................................................................................................................................................................................

Art. 9 Trattamento dei dati personali e consenso informato

L’Ente Titolare applica le misure previste dal d.l.vo n. 196 del 30 giugno 03 e s.m.i. per il trattamento dei dati personali e idonee proce-dure per l’informazione agli assistiti e per l’acquisizione del loro consenso alle prestazioni.

Art. 10 Recepimento di disposizioni regionali e norme di rinvio

Le parti danno atto che la presente convenzione si intende automaticamente modificata o integrata per effetto di sopravvenute di-sposizioni regionali il cui contenuto comunque deve essere formalmente reso noto dall’ASL all’Ente Titolare, con indicazione dei termini relativi alle diverse obbligazioni.

Per quanto non espressamente disciplinato dalla presente convenzione, si rinvia alle disposizioni del C.C.

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D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale

D.G. Salute

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 22 – Bollettino Ufficiale

D.d.s. 26 luglio 2013 - n. 7112Bonifica sanitaria: controlli ufficiali in occasione della movimentazioni di animali della specie bovina - Modifica dell’allegato 1 punto 1-D.1 del d.d.u.o. 97/2011

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA PREVENZIONE SANITÀ VETERINARIA E TUTELA DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE

Visti:

•la decisione dell’8 luglio 2010, n. 2010/391/CE, che ha rico-nosciuto l’intero territorio della Regione Lombardia ufficial-mente indenne da tubercolosi bovina e ha confermato la medesima qualifica sanitaria anche nei confronti della leu-cosi bovina enzootica (ex Decisione n. 2005/28/CE) e della brucellosi bovina (ex Decisione n. 2006/169/CE);

•il decreto legislativo 22 maggio 1999, n.  196 «attuazione della direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la diret-tiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina»;

•il regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 «relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di igiene di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali»;

Richiamati:

•il d.d.u.o. n. 97 del 12 gennaio 2011 «Bonifica sanitaria: pia-no di controllo e sorveglianza nei confronti della tubercolo-si bovina, brucellosi bovina e leucosi enzootica bovina, in Regione Lombardia; revoca del d.d.s. n. 2825 del 15 mar-zo 2006 «piano di controllo e sorveglianza nei confronti del-la tubercolosi bovina, brucellosi bovina e leucosi enzootica bovina»;

•il d.d.u.o. n. 12274 del 18 dicembre 2012 «Controlli ufficiali nei confronti nei confronti della brucellosi bovina e leucosi bovina enzootica - Modifica dell’Allegato 1 punto 1.C.1.1 del d.d.u.o. 97/2011»;

•la d.g.r. del 15 febbraio 2012, n. IX/3015 «Piano regionale della prevenzione veterinaria»;

Preso atto che:

•il citato regolamento comunitario stabilisce che i controlli ufficiali siano effettuati in misura proporzionata al rischio e con frequenza adeguata;

•il d.lvo n.  196/99 stabilisce che, qualora gli animali della specie bovina provengano da Regioni riconosciute ufficial-mente indenni da tubercolosi, brucellosi e leucosi bovina enzootica, non devono essere sottoposti a controlli sanitari prima di essere movimentati verso altri allevamenti (control-li pre-moving);

Constatato che:

•dal 2006 la Regione Lombardia è ufficialmente indenne da brucellosi e da leucosi bovina enzootica,

•l’incidenza di tali malattie, mantenutasi al di sotto dei valori soglia previsti dalla norma comunitaria per il mantenimen-to della qualifica, è andata progressivamente calando, e dal 2011 non si sono registrati focolai,

•il rischio di insorgenza di nuovi casi di brucellosi e leucosi bovina enzootica è molto basso;

Preso atto che annualmente, ai fini della movimentazione, vengono effettuati circa 30.000 esami da laboratorio nei con-fronti della brucellosi e leucosi bovina enzootica, che non sono più giustificati dall’attuale situazione epidemiologica;

Considerato altresì che:

•dal 2010 la Regione Lombardia è ufficialmente indenne da tubercolosi bovina,

•l’incidenza di tale malattia, benché mantenutasi al di sotto dei valori soglia previsti dalla norma comunitaria per il man-tenimento della qualifica, ha avuto un andamento altale-nante con il verificarsi ogni anno di un numero contenuto di focolai (n. 6 nel 2010; n. 1 nel 2011; n. 5 nel 2012; n. 2 nel 2013)

•persiste il rischio di insorgenza di nuovi casi di tubercolosi bovina;

•va mantenuto elevato il livello di attenzione nei confronti della tubercolosi bovina, anche in considerazione del suo carattere zoonosico;

Valutato che, alla luce delle considerazioni sopra esposte, è opportuno:

•revocare l’obbligo di effettuare i controlli pre-moving nei confronti della brucellosi e leucosi bovina enzootica

•mantenere l’obbligo di effettuare i controlli pre-moving nei confronti della tubercolosi bovina;

Verificato che la modifica dell’Allegato 1 punto 1-D.1 del d.d.u.o. 97/2011 di cui all’allegato A del presente provvedimen-to risponde alle predette esigenze;

Ritenuto di:

•approvare il documento di cui all’allegato A «Bonifica Sani-taria: controlli ufficiali In occasione della movimentazioni di animali della specie bovina - Modifica dell’allegato 1 Punto 1-D.1 del d.d.u.o. n. 97/2011, parte integrante e sostanziale del presente atto;

•pubblicare il presente provvedimento sul BURL e sul portale istituzionale della D.g. Salute;

Viste:

•la l.r. n. 20/2008 e s.m.i., nonché i provvedimenti organizza-tivi della X legislatura;

•la l.r. n. 33/2009 «Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità» e s.m.i.;

DECRETA1. di approvare il documento di cui all’allegato A «Bonifica

Sanitaria: controlli ufficiali in occasione della movimentazioni di animali della specie bovina - Modifica dell’allegato 1 Pun-to 1-D.1 del d.d.u.o. n. 97/2011», parte integrante e sostanziale del presente atto;

2. di precisare che il presente atto non comporta registrazioni contabili;

3. di pubblicare il presente provvedimento sul BURL e sul Porta-le istituzionale della D.g. Salute

Il dirigente della struttura Laura Gemma Brenzoni

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 23 –

ALLEGATO A

BONIFICA SANITARIA: CONTROLLI UFFICIALI IN OCCASIONE DELLA MOVIMENTAZIONI DI ANIMALI DELLA SPECIE BOVINA – MODIFICA DELL’ALLEGATO 1 PUNTO 1-D.1 DEL D.D.U.O. 97/2011

1-D.1. Test pre-moving tra allevamenti da riproduzioneI bovini (di età superiore alle 6 settimane) provenienti da allevamenti da riproduzione e destinati ad altri allevamenti da riproduzione situati in Regione Lombardia, devono essere stati sottoposti ad accertamento diagnostico con esito favorevole nei confronti della Tubercolosi.

Tali accertamenti devono essere eseguiti nei trenta giorni precedenti l’introduzione in allevamento.

In deroga a quanto sopra:

− qualora i bovini provengano da allevamenti fuori Regione, le prove nei confronti della TBC possono essere effettuate anche nei trenta giorni successivi alla data d’introduzione dell’animale nell’allevamento.

In questo caso, i capi introdotti devono essere isolati fisicamente dagli altri animali, in modo da evitare qualsiasi contatto diretto o indiretto, fino all’esito favorevole della prova;

− in caso di movimentazioni di animali tra allevamenti da latte dello stesso proprietario, in ciascuno dei quali si svolge una determinata fase produttiva, i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari, valutata la situazione epidemiologica provinciale, possono, su istanza dell’allevatore, derogare all’obbligo di tale accertamento diagnostico di cui sopra, a condizione che:

• gli allevamenti siano situati in Lombardia,

• gli animali degli allevamenti siano stati sottoposti ai controlli di bonifica sanitaria nel medesimo anno,

• il trasporto avvenga con automezzi di proprietà o comunque adibiti esclusivamente al trasporto di animali dei propri allevamenti oggetto di tali movimentazioni, oppure con automezzi lavati e disinfettati dopo l’ultimo scarico o comunque prima di tale trasporto e sui quali non vi sia la contemporanea presenza di animali destinati ad altri allevamenti e/o provenienti da allevamenti diversi da quelli per i quali sia stata concessa tale deroga,

• la deroga sia preventivamente concordata tra i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari territorialmente competenti, qualora gli allevamenti siano ubicati in ASL diverse.

Gli animali che si movimentano, in virtù di tale deroga, devono essere accompagnati dal Mod 4 riportante la qualifica sanitaria dell’allevamento e la dicitura “animale/i non sottoposto/i agli accertamenti diagnostici: allevamento in deroga ai sensi del d.d.u.o. …… (presente provvedimento)”.

La deroga deve essere comunicata alla Regione e viene revocata dai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL al venir meno dei requisiti sopra riportati o a seguito di una variazione della situazione epidemiologica che evidenzi un rischio sanitario.

Tale accertamento (test pre-moving) non è richiesto qualora gli animali:

• siano destinati ad allevamenti situati sul territorio nazionale o comunitario, al di fuori della Regione Lombardia,

• provengano da uno Stato Membro o da una parte di esso riconosciuto ufficialmente indenne oppure da uno Stato Membro o da una parte di esso che faccia parte di un sistema di sorveglianza riconosciuto, approvato dalla Commissione Europea.

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D.G. Commercio, turismo e terziario

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 24 – Bollettino Ufficiale

D.d.u.o. 23 luglio 2013 - n. 6990Approvazione del bando “InnovaFiere” in attuazione della d.g.r. 395 del 12 luglio 2013

IL DIRIGENTE DELLA U.O. TERZIARIOVista la l.r. n. 1 del 2 febbraio 2007 «Strumenti di competitività

per le imprese e per il territorio della Lombardia», con la quale la Regione persegue la crescita competitiva del sistema pro-duttivo della Lombardia e del contesto territoriale e sociale che lo accoglie e che lo alimenta, supportando, tra l’altro, il conso-lidamento e l’innovazione del sistema produttivo e prevedendo azioni a favore della capacità delle imprese di sviluppare e am-pliare le proprie prospettive di mercato;

Richiamate la d.g.r. n. X/113 del 14 maggio 2013 e la d.c.r. n.  78 del 9 luglio 2013 con la quale il Consiglio regionale ha approvato il Programma Regionale di Sviluppo che prevede, tra l’altro, interventi a sostegno del miglioramento della compe-titività del sistema fieristico lombardo con attenzione prioritaria all’innovazione degli eventi ed ai fattori di accessibilità delle fiere e attrattività del contesto territoriale;

Visto l’«Accordo di Programma (A.d.P.) per lo sviluppo eco-nomico e la competitività del sistema lombardo 2010-2015 fra Regione Lombardia e Sistema Camerale. Relazione attività 2012 e Programma di azione 2013», approvato con d.g.r. 13  febbra-io 2013 n. IX/4683;

Richiamata la delibera di Giunta camerale n.  185 dell’8  lu-glio 2013 con la quale Camera di Commercio di Milano ha ap-provato l’intervento «InnovaFiere»;

Richiamata la d.g.r. n.  395 del 12 luglio 2013 con la quale sono state approvate le misure attuative dell’intervento per l’in-novazione e la qualificazione del sistema fieristico lombardo, nell’ambito dell’accordo di programma col Sistema Camerale lombardo e in collaborazione con Camera di Commercio di Mi-lano e Fondazione Fiera Milano;

Visto l’allegato 1, parte integrante della d.g.r. sopra richiama-ta, che definisce i criteri di dettaglio per l’attuazione dell’inter-vento per l’innovazione e la qualificazione del sistema fieristico lombardo;

Ritenuto pertanto di dare concreta attuazione al predetto atto con l’approvazione del bando «InnovaFiere» per l’innovazione e la qualificazione del sistema fieristico lombardo, di cui all’allega-to 1 parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, nel testo elaborato di concerto con Camera di Commercio di Milano e Fondazione Fiera Milano, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto;

Dato atto che la d.g.r. sopra richiamata prevede:

•una dotazione finanziaria complessiva per la realizzazione dell’azione pari a € 300.000,00 di cui € 150.000,00 a carico di Camera di Commercio di Milano e € 150.000 a carico di Regione Lombardia;

•la copertura pari ad € 150.000,00 a carico di Regione Lom-bardia, a valere sul capitolo  1.2.0.2.403.8643 del bilancio 2013 che presenta la necessaria capienza e disponibilità di spesa (Titolo I «Spese Correnti»; Missione 14 "Sviluppo economico e competitività", Programma 1 "Industria, PMI, Artigianato e Terziario") di competenza della Direzione ge-nerale Commercio, Turismo e Terziario;

•che la realizzazione dell’azione sia affidata a Camera di Commercio di Milano, in qualità di soggetto attuatore;

•che Regione Lombardia provvederà a trasferire a Camera di Commercio di Milano la quota a proprio carico;

Visto il regolamento (CE) n. 1998/2006 del 15 dicembre 2006 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato degli aiuti di importanza minore (de minimis);

Dato atto che:

•le imprese beneficiarie dovranno sottoscrivere una dichia-razione, ai sensi del d.p.r. 445/2000, che informi su eventuali aiuti «de minimis», e su qualunque altro aiuto di importo limi-tato, ricevuti nell’arco degli ultimi tre esercizi finanziari, non-ché che attesti di non rientrare nelle specifiche esclusioni di cui all’art. 1 del suddetto regolamento (CE);

•gli aiuti non saranno concessi ad imprese che non abbiano ricevuto e successivamente non rimborsato o non deposi-tato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recu-perare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione Europea ai sensi del regolamento(CE) 659/1999;

Vista la l.r. 31 marzo 1978, n. 34 e successive modifiche ed inte-grazioni, nonché il regolamento di contabilità e la legge regiona-le di approvazione del bilancio di previsione dell’anno in corso;

Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 e i provvedimenti organizzativi della X legislatura;

DECRETA1. Di approvare il bando «InnovaFiere» per l’innovazione e la

qualificazione del sistema fieristico lombardo di cui all’allegato 1 parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

2. Di prevedere che il presente bando ed il relativo finan-ziamento siano attuati nel rispetto del regolamento  (CE) n. 1998/2006 del 15 dicembre 2006 relativo all’applicazione de-gli articoli 87 e 88 del trattato degli aiuti di importanza minore (de minimis).

3. Di dare atto che la dotazione finanziaria complessiva per la realizzazione dell’azione è pari a €  300.000,00 di cui €  150.000,00 a carico di Camera di Commercio di Milano e € 150.000,00 a carico di Regione Lombardia;

4. Di dare atto che la quota di €  150.000,00 a carico di Regione Lombardia trova copertura a valere sul capitolo 1.2.0.2.403.8643 del bilancio 2013 che presenta la necessaria capienza e disponibilità di spesa (Titolo I «Spese Correnti»; Mis-sione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI, Artigianato e Terziario») di competenza della Dire-zione generale Commercio, Turismo e Terziario.

5. Di provvedere a trasferire alla Camera di Commercio di Mi-lano la quota a proprio carico con successivo provvedimento.

6. Di pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombar-dia e sul sito www.commercio.regione.lombardia.it il presente provvedimento e il Bando allegato.

Il dirigente della u.o. terziarioAntonella Prete

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

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ALLEGATO 1

BANDO

INNOVAFIERE

SOMMARIO1. FINALITÀ2. AMBITI DI INTERVENTO3. SOGGETTI BENEFICIARI4. DOTAZIONE FINANZIARIA5. MISURE DI INTERVENTO6. TERMINI DI APERTURA E CHIUSURA DEI PROGETTI7. SPESE AMMISSIBILI8. IMPORTO DEL CONTRIBUTO E REGIME DI AIUTO9. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE10. ISTRUTTORIA E VALUTAZIONE DELLE DOMANDE11. ASSEGNAZIONE DEL CONTRIBUTO12. RENDICONTAZIONE13. OBBLIGHI DELLE IMPRESE BENEFICIARIE14. LIQUIDAZIONE ED EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO15. COMUNICAZIONI16. TIMELINE17. RINUNCIA E REVOCA/DECADENZA18. ISPEZIONI E CONTROLLI19. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO20. INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI21. CONTATTI

____________________

1. FINALITÀRegione Lombardia e Camera di Commercio di Milano, nell’ambito degli impegni assunti con l’Accordo di programma per lo svilup-po economico e la competitività del sistema lombardo (Asse 2 - Attrattività e competitività dei territori), insieme al partner istituzionale Fondazione Fiera Milano e ai partner tecnici Fiera Milano s.p.a. e ISFCERT intendono favorire i processi di innovazione del sistema fieri-stico milanese.

2. AMBITI DI INTERVENTOIl presente bando finanzia, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto e servizi reali, gli investimenti in innovazione del sistema fieristico.Gli interventi ammissibili sono suddivisi in due Misure:

•Misura A: «Sostegno all’organizzazione e alla realizzazione di nuove manifestazioni fieristiche che innovino il calendario(1) fieristico ufficiale di Regione Lombardia in termini di contenuti e/o in termini di modalità espositive, organizzative e comunicative»;

•Misura B: «Sostegno allo sviluppo di soluzioni innovative che incrementino il livello di internazionalizzazione di manifestazioni fie-ristiche B2B o miste con qualifica internazionale, già inserite nell’edizione del 2008 o almeno in una delle edizioni successive del

(1) Cfr. delibere di Regione Lombardia n. 5112 del 18 luglio 2007, n. 7623 dell’11 luglio 2008, n. 9892 del 22 luglio 2009, n. 282 del 14 luglio 2010, n. 2066 del 28 luglio 2011, n. 3832 del 25 luglio 2012

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Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 26 – Bollettino Ufficiale

calendario fieristico ufficiale della Regione Lombardia(2) e che si tengono in provincia di Milano».

3. SOGGETTI BENEFICIARII beneficiari sono le imprese con sede legale e/o operativa nella provincia di Milano - organizzatrici della manifestazione fieristica og-getto della domanda - che, al momento della presentazione della stessa, sono in possesso dei seguenti requisiti:

a) essere micro, piccola o media impresa con riferimento alla Raccomandazione 2003/361/CE del 6 maggio 2003 (GUUE L 124 del 20 maggio 2003) recepita con decreto ministeriale del 18 maggio 2005 (GURI n. 238 del 18 ottobre 2005)(3);

b) essere iscritte e attive al Registro Imprese della Camera di Commercio di Milano; c) avere sede legale e/o operativa nella Provincia di Milano;d) essere in regola con il pagamento del diritto camerale annuale(4);e) non trovarsi in difficoltà ai sensi degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in

difficoltà (GUUE C 244 del 1° ottobre 2004) e, in particolare, non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;

f) avere assolto gli obblighi contributivi ed essere in regola con le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro di cui al d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni;

g) non trovarsi in nessuna delle situazioni ostative relative agli aiuti di Stato dichiarati incompatibili dalla Commissione europea;h) avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divie-

to, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 10 l. 575/1965 (c.d. Disposizioni contro la mafia).Le imprese che presentano domanda sulla Misura A possono partecipare in aggregazione con partner allestitori sottoscrivendo l’apposito accordo di partnership. L’accordo di partnership deve essere sottoscritto dai legali rappresentanti di tutti i partecipanti all’aggregazione. In caso di aggregazione, sarà beneficiaria esclusivamente l‘impresa organizzatrice della manifestazione fieristica, capofila della part-nership e firmataria della domanda. In particolare, le imprese partner:

− non sono beneficiarie di contributo e dei servizi previsti; − devono essere in possesso dei requisiti previsti alle lettere e), f), g) e h) del presente articolo; − devono sottoscrivere, nell’accordo di partnership, l’impegno a costituirsi in aggregazione, a pena di decadenza dal diritto al contributo in capo al capofila dell’aggregazione, entro 120 giorni dalla data di assegnazione del contributo all’impresa capofila organizzatrice della manifestazione fieristica.

Il capofila dell’aggregazione è l’interlocutore unico nei confronti di Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano e Fondazio-ne Fiera Milano nonché destinatario delle eventuali comunicazioni.In particolare, è compito del capofila:

− presentare la domanda di partecipazione in nome e per conto dell’aggregazione; − presentare la rendicontazione e la relativa documentazione richiesta.

Saranno escluse le domande relative a progetti di investimento che abbiano già ricevuto contributi pubblici per le stesse spese espo-ste a valere sul presente bando.

4. DOTAZIONE FINANZIARIALe risorse complessivamente stanziate ammontano a euro 300.000,00 di cui:

•€ 150.000,00 a carico di Regione Lombardia;

•€ 150.000,00 a carico di Camera di Commercio di Milano.Inoltre Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano e Fondazione Fiera Milano e i partner Fiera Milano S.p.A. e ISFCERT metto-no a disposizione dei beneficiari servizi di natura materiale e immateriale quali:

− MISURA A: plateatico gratuito e servizi di tutoraggio/accelerazione(5) in ambito fieristico utili alla realizzazione di una nuova mani-festazione, corso di formazione «8 steps to Sustainability» a cura di UFI, servizi base per l’organizzazione della manifestazione, cer-tificazione gratuita dei dati della manifestazione fieristica per la prima edizione realizzata (espositori, visitatori e metri quadrati);

− MISURA B: eventuale tutoraggio/accelerazione su richiesta dei beneficiari, 20% di sconto sulla certificazione dei dati della manife-stazione fieristica per l’edizione della manifestazione fieristica oggetto di contributo ai sensi del presente Bando.

Le risorse e i servizi disponibili sono ripartiti sulle due Misure così come di seguito specificato:

PARTNER Misura A Misura B Totale

REGIONE LOMBARDIA 100.000 50.000 150.000

CAMERA COMMERCIO MILANO 100.000 50.000 150.000

FONDAZIONE FIERA MILANO

− Tutoraggio/accelerazione − Corso di formazione «8 steps to Sustai-nability» a cura di UFI - The Global As-sociation of the Exhibition Industry

Eventuale tutoraggio/accelera-zione su richiesta dei beneficiari

(2) Cfr. nota a piè pagina n.1.(3) Si veda la guida “La nuova definizione di PMI” della Direzione generale per le imprese e l’industria della Commissione Europea, p.14; sono comunque escluse le società

semplici che non svolgono attività commerciale.(4) Si considerano non in regola con il versamento del diritto annuale le imprese che, alla data di presentazione della domanda di partecipazione al bando, sono in stato

di omesso e/o di incompleto pagamento del diritto annuale dovuto per la sede legale per una delle annualità dal 2007 al 2010 (comprese).Per le annualità 2011-2012 le imprese dovranno risultare in regola, sempre con riferimento al diritto annuale relativo alla sede legale, entro 15 giorni solari e consecutivi dalla data di chiusura del bando.

(5) Servizi di diagnosi, consulenza, accompagnamento e monitoraggio della proiezione commerciale, nazionale e internazionale, delle nuove imprese innovative. Sono svolti da manager e imprenditori di lunga esperienza o da società specializzate. Restituiscono analisi dettagliate della situazione commerciale, piani commerciali.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

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PARTNER Misura A Misura B Totale

FONDAZIONE FIERA MILANO (per il tramite del soggetto gestore Fiera Milano s.p.a.)

Plateatico gratuito

FIERA MILANO S.P.A.

Servizi base per organizzazione di mani-festazione (ovvero: reception, tesoreria, predisposizione e messa a disposizione della piattaforma per i sistemi di paga-mento)

ISFCERT

Certificazione gratuita dei dati della fiera (espositori, visitatori e metri quadrati) per la prima edizione della manifestazione fieristica

20% di sconto sulla certificazione dei dati della fiera (espositori, visi-tatori e metri quadrati) per l’edi-zione della manifestazione fieristi-ca oggetto di contributo ai sensi del presente Bando

Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano e Fondazione Fiera Milano, laddove di competenza con atti approvati da cia-scun ente e per tutte le misure previste dal bando, si riservano la facoltà di:

− riaprire i termini di scadenza in caso di non esaurimento delle risorse disponibili; − rifinanziare il bando con ulteriori stanziamenti; − effettuare eventuali compensazioni tra le misure del bando, sulla base degli esiti della valutazione, nel rispetto delle risorse com-plessivamente disponibili.

−5. MISURE DI INTERVENTO

Misura A. Sostegno all’organizzazione e alla realizzazione di nuove manifestazioni fieristiche I progetti devono riguardare l’ideazione e realizzazione di manifestazioni fieristiche nuove che innovino il calendario(6) fieristico ufficiale di Regione Lombardia in termini di contenuti e/o in termini di modalità espositive, organizzative e comunicative.La manifestazione fieristica dovrà essere organizzata e realizzata negli spazi che Fondazione Fiera Milano, per il tramite del soggetto gestore Fiera Milano s.p.a., renderà disponibili ai sensi dell’articolo 4 (Dotazione finanziaria).

Misura B. Sostegno all’innovazione di manifestazioni fieristiche già esistentiI progetti devono prevedere soluzioni innovative che incrementino il livello di internazionalizzazione, in termini di nuovi espositori e/o nuovi visitatori esteri, per manifestazioni fieristiche B2B o miste con qualifica internazionale, già inserite nell’edizione del 2008 o almeno in una delle edizioni successive del calendario fieristico ufficiale della Regione Lombardia(7) e che si tengono in provincia di Milano».

6. TERMINI DI APERTURA E CHIUSURA DEI PROGETTII termini di realizzazione della manifestazione fieristica e di apertura, chiusura e rendicontazione del progetto sono di seguito definiti:

MISURA A✓ Realizzazione della manifestazione fieristicaLa manifestazione dovrà essere realizzata entro il 31 dicembre 2015: farà fede la data inaugurale della manifestazione.L’impresa richiedente dovrà indicare nell’apposito modulo di domanda una data ideale per lo svolgimento della manifestazione, che sarà soggetta a verifica rispetto al calendario fieristico di Fiera Milano. Fondazione Fiera Milano per il tramite del soggetto gestore Fiera Milano s.p.a. si riserva la facoltà di concordare con l’impresa beneficiaria una data diversa.✓ Apertura e Chiusura del progettoIl progetto, pena la revoca del contributo, deve essere avviato entro e non oltre 120 giorni dalla data di assegnazione del contributo.L’avvio del progetto dovrà essere comunicato entro ulteriori 10 giorni (entro 130 giorni dalla data di assegnazione del contributo) con una apposita dichiarazione, corredata dalla prima fattura.Il progetto, infine, dovrà essere ultimato entro 90 giorni dalla chiusura della manifestazione fieristica.Per data di avvio del progetto si intende la data della prima fattura ammissibile mentre per data di chiusura del progetto si intende la data dell’ultima fattura quietanzata ammissibile.Le imprese beneficiarie che realizzano il progetto in partnership devono, pena la revoca del contributo, formalizzare entro 120 giorni dalla data di assegnazione del contributo la costituzione dell’aggregazione secondo le modalità previste dalla normativa vigente (ATI, contratto di rete, consorzio, gruppo cooperativo paritetico).In questo caso, l’avvio del progetto dovrà essere comunicato entro ulteriori 10 giorni (entro 130 giorni dalla data di assegnazione del contributo) con una apposita dichiarazione, corredata dalla prima fattura e dall’atto, redatto in forma scritta, che sancisce la costitu-zione formale dell’aggregazione secondo le modalità previste dalla normativa vigente.

MISURA B✓ Realizzazione della manifestazione fieristicaLa manifestazione dovrà essere realizzata entro il 31 dicembre 2015: farà fede la data inaugurale della manifestazione.✓ Apertura e Chiusura del progettoIl progetto, pena la revoca del contributo, deve essere avviato entro e non oltre 120 giorni dalla data di assegnazione del contributo.L’avvio del progetto dovrà essere comunicato entro ulteriori 10 giorni (entro 130 giorni dalla data di assegnazione del contributo) con una apposita dichiarazione, corredata dalla prima fattura.Il progetto, infine, dovrà essere ultimato entro 90 giorni dalla chiusura della manifestazione fieristica.Per data di avvio del progetto si intende la data della prima fattura ammissibile mentre per data di chiusura del progetto si intende la data dell’ultima fattura quietanzata ammissibile.

(6) Cfr. nota a piè pagina n. 1.(7) Cfr. nota a piè pagina n. 1.

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7. SPESE AMMISSIBILI

PREMESSANella fase di presentazione del progetto devono essere compilate, nel modulo di presentazione della domanda, le diverse voci di spe-sa, indicando i contenuti e la destinazione delle stesse e allegando i relativi preventivi di spesa.Ogni progetto presentato può prevedere più voci di spesa che saranno ammesse se sostenute a partire dalla data di pubblicazione del presente bando (30 luglio 2013).Per essere ammessi al bando i progetti devono rispettare i livelli minimi di investimento specificati all’art. 8 del presente bando. Non è previsto, invece, un tetto massimo di investimento.Le imprese assegnatarie dei contributi dovranno dimostrare il pagamento delle spese presentando le fatture quietanzate relativamen-te all’investimento ammesso.Tutte le spese si intendono al netto dell’IVA, il cui computo non rientra nelle spese ammesse ad eccezione del caso in cui il soggetto beneficiario sostenga realmente ed effettivamente il costo dell’IVA senza possibilità di recupero.Le spese ammissibili non possono essere state oggetto di altre agevolazioni pubbliche.Segue una lista delle spese ammissibili, distinte per misura.

MISURA A

A.1. Area di spesa: Marketing e promozioneAcquisto di servizi e consulenze per:

1. Analisi di mercato2. Realizzazione di banche dati3. Realizzazione del piano media (comunicazione, promozione e pubblicità) incluso il sito internet e il web marketing.

A titolo esemplificativo: − brochure − cataloghi cartacei, online … − affitto spazi per eventi speciali − individuazione dei contenuti e dei relatori per il programma di eventi e convegni − …

A.2 Area di spesa: ICT e piattaforme digitali1. Acquisto di servizi e consulenze per la realizzazione di software gestionali della manifestazione, applicazioni specifiche per espo-

sitori e visitatori (es. app per la gestione del traffico o ticketing, …)2. Acquisto e/o leasing(8) di attrezzature informatiche e per le telecomunicazioni necessarie alla realizzazione del progetto (es. mo-

nitor, pc, server, …). A.3. Area di spesa: Personale

Spese del personale impiegato nel progetto (nel limite del 50% della somma delle voci di spesa da A.1. a A.2.). Sono ammissibili i costi riferiti al personale dipendente dell’azienda anche per altre categorie contrattuali previste dalla legge, differenti dal lavoro subordina-to, solo se il personale è dedicato al progetto.Solo per le imprese iscritte al Registro delle imprese da non più di 18 mesi dalla data di presentazione della domanda:

A.4. Area di spesa: Oneri di costituzione, incluse le spese notarili(9)

A.5. Area di spesa: Servizi di incubazione(10)

MISURA B

B.1. Area di spesa: Marketing e promozione internazionaleAcquisto di servizi e consulenze per:

1. Analisi di mercato2. Realizzazione di banche dati3. Realizzazione del piano media all’estero (comunicazione, promozione e pubblicità) incluso il sito internet e il web marketing

A titolo esemplificativo: − brochure − cataloghi cartacei, online … − affitto spazi per eventi speciali − individuazione dei contenuti e dei relatori per il programma di eventi e convegni − …

(8) Le spese sono ammissibili limitatamente alla sola quota capitale e alle rate del leasing che risultano quietanzate al momento della rendicontazione, con esclusione dell’IVA e di tutti gli altri oneri accessori.

(9) Per oneri di costituzione si intendono i costi sostenuti per l’avvio della nuova impresa, relativi a consulenze rese da studi notarili e/o da commercialisti. Sono perciò esclusi i costi amministrativi obbligatori (iscrizione al registro delle imprese, tasse di registro, bolli, vidimazione libri, iscrizione INAIL, …). Le spese saranno ritenute ammis-sibili in fase di rendicontazione soltanto se sostenute direttamente dall’impresa e pagate attraverso il conto corrente ad essa intestato.

(10) Tali servizi sono finalizzati al supporto dell’innovazione e della fase di avvio di impresa mediante utilizzo di spazi attrezzati e infrastrutturali (ad esempio con laboratori scientifici e con servizi amministrativi), in strutture immobiliari dedicate (c.d. incubatori).

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

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B.2. Area di spesa: ICT e piattaforme digitali1. Acquisto di servizi e consulenze per la realizzazione applicazioni specifiche per espositori e visitatori (es. app per la gestione del

traffico o ticketing, …)

Requisiti rispetto alle spese ammissibili

Requisiti rispetto alla sola Misura AInvestimenti

•L’acquisto e/o il leasing di attrezzature informatiche e per le telecomunicazioni (es. monitor, pc, server, …), pertinenti alla realiz-zazione del progetto, è ammissibile a condizione che le stesse siano state consegnate e installate presso la sede per la quale è stato richiesto il contributo ovvero in altre aree, purché indispensabili e funzionali alla realizzazione e alle finalità del progetto. I beni acquistati per la realizzazione del progetto devono essere di nuova fabbricazione.

•Nel caso di locazione finanziaria le spese sono ammissibili limitatamente alla sola quota capitale e alle rate del leasing che risul-tano quietanzate al momento della rendicontazione(11), con esclusione dell’IVA e di tutti gli altri oneri accessori.

Requisiti trasversali rispetto a entrambe le Misure:Servizi

•Le spese per l’acquisizione dei servizi devono essere effettuate sulla base di contratti redatti in forma scritta.

Non sono ammesse a contributo le spese relative a:

•adeguamenti ad obblighi di legge: gli interventi del progetto devono essere aggiuntivi e di ulteriore miglioramento rispetto ai limiti di legge e alle norme vigenti;

•materiale di consumo e minuterie;

•acquisto e locazione di fabbricati;

•servizi continuativi, periodici, o connessi alle normali spese di funzionamento dell’impresa (come la consulenza fiscale ordinaria e i servizi regolari);

•realizzazione di opere tramite commesse interne;

•consulenza per la stesura e la presentazione della domanda;

•consulenze fornite da soci, che non possono fatturare come consulenti esterni;

•spese notarili ed oneri accessori(12);

•beni e servizi forniti da società controllate o collegate e/o con assetti proprietari sostanzialmente coincidenti(13).

8. IMPORTO DEL CONTRIBUTO E REGIME DI AIUTO

MISURA AMassimo

Contributo Concedibile Minimo Investimento Massimo Contributo

50% € 200.000 € 100.000(14)

MISURA AMassimo

Contributo Concedibile Minimo Investimento Massimo Contributo

50% € 100.000 € 50.000(15)

(14)(15)

Il contributo per entrambe le misure sarà erogato a fondo perduto in due parti secondo le seguenti modalità: − La prima parte del contributo sarà erogata in misura pari all’80% del contributo calcolato in base alle spese effettivamente soste-nute, rendicontate e ammesse.

− La seconda parte del contributo sarà erogata in misura pari al 20% del contributo calcolato in base alle spese effettivamente sostenute, rendicontate e ammesse, solo alle imprese beneficiarie che - in sede di rendicontazione - dimostreranno di aver rag-giunto il 100% dei risultati attesi della manifestazione fieristica indicati in sede di domanda. Il raggiungimento di tali risultati dovrà essere comprovato tramite la certificazione dei dati della manifestazione fieristica fornita da ISFCERT ai sensi dell’articolo 4.

Inoltre, il contributo in tutte le sue parti: − è da considerarsi al lordo della ritenuta d’acconto del 4%; − verrà erogato a conclusione del progetto, per la prima parte sulla base delle spese effettivamente sostenute mentre per la se-conda parte sulla base delle spese effettivamente sostenute e sulla base del raggiungimento del 100% dei risultati attesi della

(11) Qualora non venga riportato il piano d’ammortamento del bene, si procederà d’ufficio, applicando il metodo seguente: verrà sottratto il canone anticipato o maxica-none dal costo del bene (riportato al netto nel contratto di locazione finanziaria) ed il risultato lo si dividerà per il numero totale delle mensilità previste dal contratto. Il risultato sarà pari alla quota capitale della singola rata, che verrà moltiplicato per il numero di rate ricadenti nel periodo di ammissibilità del bando (dalla data di pubblicazione del bando fino alla conclusione del progetto).

(12) Come specificato all’art. 7 del bando e relativa nota, queste tipologie di spese sono ammesse soltanto per le imprese iscritte al Registro Imprese da non più di 18 mesi dalla data di presentazione della domanda di contributo)

(13) Si vedano per definizioni e criteri: l’art. 2359 del codice civile e la Guida alla nuova definizione di PMI della Commissione europea http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/files/sme_definition/sme_user_guide_it.pdf

(14) ll contributo (pari al 50% dell’investimento ammesso e comunque fino a un importo massimo di 100.000 €) sarà calcolato ed erogato in due parti:- La prima parte del contributo sarà erogata in misura pari all’80% del contributo calcolato in base alle spese effettivamente sostenute, rendicontate e ammesse. - La seconda parte del contributo sarà erogata in misura pari al 20% del contributo calcolato in base alle spese effettivamente sostenute, rendicontate e ammesse,

solo alle imprese beneficiarie che - in sede di rendicontazione - dimostreranno di aver raggiunto il 100% dei risultati attesi della manifestazione fieristica indicati in sede di domanda. Il raggiungimento di tali risultati dovrà essere comprovato tramite la certificazione dei dati della manifestazione fieristica fornita da ISFCERT ai sensi dell’articolo 4.

Ai fini dell’erogazione della seconda parte del contributo, pari al 20% del totale complessivo del contributo stesso, il progetto deve aver raggiunto il 100% dei risultati attesi a tal fine indicati in sede di domanda e certificati da ISFCERT

(15) V. nota a piè di pagina n. 15.

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manifestazione fieristica indicati in sede di domanda, una volta valutata la congruità con le spese di progetto presentate e rite-nute ammissibili;

− l’iniziativa è attuata in applicazione delle disposizioni previste dal Regolamento CE n. 1998/2006 della Commissione del 15 di-cembre 2006 relativo all’applicazione degli artt. 87 e 88 del trattato agli aiuti di importanza minore (de minimis) con particolare riferimento anche al campo di applicazione di cui all’art. 1 dello stesso Regolamento. Le agevolazioni previste dal presente bando non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche, concesse per le medesime spese ivi incluse quelle concesse a titolo «de minimis», secondo quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 1998/2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 28 dicembre 2006 L379. Il cumulo è inoltre vietato anche in presenza di agevola-zioni di natura fiscale qualora le medesime siano configurabili come aiuto di stato. Tali massimali si applicano a prescindere dalla forma dell’aiuto «de minimis» o dall’obiettivo perseguito ed a prescindere dal fatto che l’aiuto concesso dallo Stato membro sia finanziato interamente o parzialmente con risorse di origine comunitaria. Il pe-riodo viene determinato facendo riferimento agli esercizi finanziari utilizzati dall’impresa nello Stato membro interessato.Qualora l’importo complessivo dell’aiuto concesso nel quadro di una misura d’aiuto superi il suddetto massimale, tale importo d’aiuto non può beneficiare dell’esenzione prevista dal presente regolamento, neppure per una parte che non superi detto massimale.In tal caso, il beneficio del presente regolamento non può essere invocato per questa misura d’aiuto né al momento della con-cessione dell’aiuto né in un momento successivo.Il contributo previsto è concesso in conformità al regime comunitario degli aiuti di Stato (de minimis), ai sensi del Regolamen-to (CE) n. 1998/2006; a questo proposito l’impresa, in sede di presentazione della domanda di finanziamento, dovrà autocer-tificare ai sensi e per gli effetti del d.p.r. 445/2000 i contributi già ottenuti nell’ultimo triennio che incidano sul massimale di cui al suddetto regolamento comunitario nonché gli eventuali aiuti illegali ricevuti. Tali dichiarazioni potranno essere oggetto di controllo.

9. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE Ogni impresa può inoltrare una sola domanda di contributo, indicando chiaramente a quale misura intende accedere.Le domande potranno essere presentate:

a partire dalle ore 9.00 del 9 settembre 2013fino alle ore 12.00 del 22 ottobre 2013

Le domande dovranno essere inviate via e-mail, da un indirizzo di posta elettronica certificata, all’indirizzo di posta elettronica certifi-cata [email protected] con il seguente oggetto: «Bando InnovaFiere».(16)

Alla mail dovrà essere allegato, scansionato in formato pdf, l’apposito modulo di domanda con la descrizione dettagliata del progetto (disponibile sul sito internet della Camera di Commercio di Milano e di Regione Lombardia) contenente l’indicazione dei risultati attesi in base ai quali potrà essere erogata la seconda parte del contributo ai sensi dell’articolo 8, compilato e firmato dal legale rappre-sentante ed accompagnato dalla copia del documento di identità, in corso di validità, del legale rappresentante firmatario e dagli allegati di seguito specificati:

− preventivi di spesa; − per la sola Misura A: eventuale accordo di partnership; − per entrambe le Misure A e B: analisi di mercato e piano di comunicazione.

Le imprese che presentano domanda sulla Misura A avvalendosi di partnership per la realizzazione del progetto devono compilare, a tale scopo, l’allegato A.1 sottoscritto dal legale rappresentante dell’impresa beneficiaria e dai legali rappresentanti delle imprese partner non beneficiarie.Le imprese devono in ogni caso indicare nell’apposito modulo di domanda i risultati attesi in base ai quali potrà essere erogata la seconda parte del contributo, qualunque sia la misura prescelta (A o B).

In particolare:MISURA AL’impresa dovrà scegliere uno dei parametri certificati da ISFCERT, in base al quale saranno valutati i risultati attesi indicati in doman-da: visitatori o espositori o superfici espositiveMISURA BL’impresa dovrà scegliere uno dei parametri certificati da ISFCERT, in base al quale saranno valutati i risultati attesi indicati in domanda:- per le manifestazioni fieristiche pluriennali: visitatori o espositori o superfici espositive in confronto al dato certificato o autocertificato

relativo all’ultima edizione della manifestazione;- per le manifestazioni fieristiche annuali e semestrali: visitatori o espositori o superfici espositive in confronto al dato certificato o auto-

certificato relativo alla media delle ultime due edizioni della manifestazione.Le domande incomplete in una qualsiasi parte nonché quelle prive della documentazione richiesta saranno dichiarate inammissibili.La Camera di Commercio di Milano si riserva la facoltà di richiedere all’impresa ulteriore documentazione e/o chiarimenti a integra-zione della domanda. Il mancato invio dei documenti integrativi, entro e non oltre il termine perentorio di dieci giorni lavorativi dalla data di ricevimento della richiesta, comporterà l’automatica inammissibilità della domanda.

10. ISTRUTTORIA E VALUTAZIONE DELLE DOMANDEL’istruttoria di ammissibilità formale delle domande sarà effettuata dalla Camera di Commercio di Milano e sarà finalizzata alla verifica dei seguenti aspetti e requisiti:

- rispetto dei termini per l’inoltro della domanda;- regolarità formale della documentazione prodotta e sua conformità rispetto a quanto richiesto dal Bando;- sussistenza dei requisiti soggettivi previsti dal Bando.

L’istruttoria e valutazione di merito delle proposte progettuali ritenute formalmente ammissibili sarà condotta da un Nucleo di Valuta-zione composto da un rappresentate regionale, un rappresentante camerale, un rappresentante di Fondazione Fiera Milano e da due esperti in materia fieristica e in settori specifici da nominare con apposito provvedimento di Regione Lombardia a cura del Dirigente della U.O. Terziario senza costi aggiuntivi a carico dei rispettivi enti.La valutazione sarà effettuata sulla base dei criteri sotto indicati:

(16) Per stabilire la data e l’ora di presentazione della domanda farà fede l’orario e la data di ricezione della mail sul server di posta certificata della Camera di Commercio di Milano.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

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CRITERI VALUTAZIONE MISURA A PUNTEGGIO MASSIMO

1. Grado di innovatività dell’iniziativa 40

2. Congruità e pertinenza dei costi, fattibilità e sostenibilità del pro-getto sotto il profilo economico-finanziario, in riferimento agli obiet-tivi e agli investimenti previsti

30

3. Qualità, completezza e fattibilità tecnica del progetto 30

Punteggio massimo 100

Punteggio minimo per essere ammessi alla graduatoria 70

CRITERI VALUTAZIONE MISURA B PUNTEGGIO MASSIMO

1. Imprese che presentano il progetto insieme a partner tecnici allestitori 5

2. Imprese a prevalente titolarità giovanile in cui almeno i 2/3 dei so-ci dell’impresa abbia un’ età compresa tra i 18 anni e i 35 anni (compiuti alla data di presentazione della domanda)

5

3. Tipologia di fiera riservata agli operatori (B2B) 3

Le premialità possono essere cumulate fino ad un massimo di 10 punti. In caso presenza di tutte le premialità previste si procederà all’attribuzione automatica di 10 punti

CRITERI VALUTAZIONE MISURA B PUNTEGGIO MASSIMO

Grado di innovatività della strategia di incremento dell’internaziona-lizzazione

40

Qualità, completezza e fattibilità tecnica del progetto 25

Incidenza del progetto sulla crescita della competitività e sullo svilup-po della manifestazione fieristica

25

Congruità e pertinenza dei costi, fattibilità e sostenibilità del progetto sotto il profilo economico-finanziario, in riferimento agli obiettivi e agli investimenti previsti

10

Punteggio massimo 100Punteggio minimo per essere ammessi alla graduatoria 70

Il punteggio per ognuno dei criteri sarà determinato dalla valutazione attribuita a parametri e indicatori richiesti all’impresa in sede di presentazione della domanda. Il Nucleo di Valutazione, prima di effettuare la valutazione dei progetti presentati, potrà stabilire, nel rispetto dei criteri sopra indicati, ulteriori subcriteri di valutazione che consentano di esprimere un giudizio di maggior pertinenza sul Progetto presentato.Saranno ritenuti ammissibili al contributo solamente i progetti che avranno totalizzato un punteggio minimo di 70 punti.

11. ASSEGNAZIONE DEL CONTRIBUTO Al termine della fase di valutazione di merito, il Nucleo di Valutazione redigerà la proposta di graduatoria finale. La graduatoria, sulla base degli esiti istruttori e della proposta formulata dal Nucleo di Valutazione, sarà approvata con provvedimento del Dirigente della U.O. Terziario di Regione Lombardia.L’approvazione della graduatoria delle proposte progettuali finanziabili avverrà entro 60 (sessanta) giorni solari consecutivi dalla sca-denza del termine per la presentazione delle domande.Il provvedimento di approvazione sarà di seguito pubblicato sul BURL e sui siti internet istituzionali di Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano e i suoi esiti saranno comunicati ai soggetti interessati.

12. RENDICONTAZIONE La rendicontazione deve essere inviata entro e non oltre 90 giorni dalla data di chiusura del progetto con la stessa modalità utilizzata per la presentazione della domanda di partecipazione (articolo 9).La rendicontazione dovrà essere inviata via e-mail, da un indirizzo di posta elettronica certificata, all’indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] con il seguente oggetto: «Bando InnovaFiere».La mail dovrà avere i seguenti allegati:

- l’apposito modulo di richiesta di liquidazione del contributo, (che sarà reso disponibile sul sito internet della camera di Commer-cio di Milano) compilato e firmato dal legale rappresentante e scansionato in formato pdf(17);

- copia del documento di identità, in corso di validità, del legale rappresentante firmatario;- la relazione tecnica della realizzazione del progetto;- le fatture quietanzate;

(17) Nel modulo sarà prevista l’autocertificazione del legale rappresentante o di altro soggetto con potere di firma attestante la validità dei costi sostenuti e la loro coeren-za con il progetto/intervento presentato.

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– 32 – Bollettino Ufficiale

- la certificazione ISFCERT attestante il raggiungimento dei risultati attesi e dichiarati in domanda.Dalle fatture quietanzate dovrà risultare chiaramente:

- l’oggetto della prestazione o fornitura;- l’importo;- i termini di consegna;- le modalità di pagamento; - la coerenza delle spese con i requisiti dell’iniziativa elencati all’art. 5 del presente bando.

Nel caso in cui non si possa provare il pagamento con le fatture quietanzate potranno essere presentati, unitamente alle fatture, docu-menti contabili comprovanti con certezza l’avvenuto pagamento(18).

13. OBBLIGHI DELLE IMPRESE BENEFICIARIELe imprese beneficiarie delle Misure A e B sono obbligate, a pena di revoca del contributo:

1. al rispetto di tutte le condizioni previste dal Bando;2. ad assicurare che gli interventi realizzati non siano difformi da quelli individuati nella domanda presentata ed ammessa a benefi-

cio, salvo eventuali variazioni. Sono ammissibili variazioni all’interno della stessa area di spesa o tra aree di spesa diverse (escluse le aree di spesa A.4. e A.5. per la Misura A) fino ad un massimo del 10% fermo restando che l’area di spesa A.3. «Personale» della misura A non può superare il limite del 50% della somma delle voci di spesa da A.1. a A.2. Variazioni all’interno della stessa area di spesa o tra aree di spesa diverse superiori al 10% dovranno essere segnalate tempestivamente e comunque prima della pre-sentazione della rendicontazione delle spese sostenute poiché saranno oggetto di valutazione e soggette ad autorizzazione o diniego da parte del Nucleo di Valutazione;

3. a fornire, nei tempi e nei modi previsti dal Bando e dagli atti a questo conseguenti, tutta la documentazione e le informazioni eventualmente richieste;

4. ad assicurare che le attività previste inizino e si concludano entro i termini stabiliti dal Bando specificati all’articolo 6 (Termini di apertura e chiusura dei progetti);

5. a conservare per un periodo di almeno 5 (cinque) anni dalla data del provvedimento di erogazione del contributo la documen-tazione attestante le spese sostenute e rendicontate;

6. a non cumulare i contributi previsti dal Bando con altre agevolazioni ottenute per le medesime spese;7. ad assicurare la copertura finanziaria per la parte di spese non coperte dal contributo.Le aziende beneficiarie della Misura A sono inoltre obbligate, a pena di revoca del contributo:8. a realizzare le successive edizioni della manifestazioni fieristica, fino a un massimo di 5 anni, presso un quartiere fieristico della

provincia milanese in possesso di qualifica nazionale o internazionale attribuita ai sensi del Regolamento Regionale n. 5/2003 e successive modifiche.

Infine, le imprese beneficiarie delle Misure A e B si obbligano, aderendo(19) gratuitamente all’ecosistema digitale E015(20), a rende-re disponibili come servizi E015 le informazioni costantemente aggiornate relative alla manifestazione fieristica (descrizione genera-le, palinsesto di dettaglio, …) secondo le linee guida pubblicamente accessibili all’indirizzo web http://www.expo2015.org/e015/download.I partner istituzionali e tecnici si impegnano nei confronti delle imprese partecipanti alle Misure A e B a non diffondere, divulgare e plagiare l’idea progettuale presentata.

14. LIQUIDAZIONE ED EROGAZIONE DEL CONTRIBUTOVerificata la correttezza della documentazione presentata e sulla base delle spese effettivamente sostenute, la Camera di Commercio di Milano eroga i contributi entro 60 giorni dalla data di rendicontazione. Ai fini dell’erogazione del contributo in tutte le sue parti(21) il progetto deve essere realizzato raggiungendo gli obiettivi dichiarati e con spese effettive (IVA esclusa) pari almeno al 70% delle spese dichiarate in fase di domanda. In caso di spese rendicontate tra il 70% e il 99,99% di quanto dichiarato in fase di domanda, il contributo sarà rideterminato proporzionalmente.Qualora il costo rendicontato risultasse inferiore al 70% del totale delle spese dichiarate, il contributo sarà revocato.Ai fini dell’erogazione della seconda parte del contributo, pari al 20% del totale complessivo del contributo stesso, il progetto dovrà aver raggiunto il 100% dei risultati attesi a tal fine indicati in sede di domanda e certificati da ISFCERT.

15. COMUNICAZIONITutte le comunicazioni ufficiali relative al Bando saranno inviate all’indirizzo di posta certificata specificato nella domanda.Tutte le comunicazioni di carattere ordinario e interlocutorio saranno inviate all’indirizzo di posta semplice specificato nella domanda.

16. TIMELINE

30 luglio 2013 Pubblicazione online del regolamento del bando

9 settembre 2013Ore 9.00 Apertura presentazione delle domande

22 ottobre 2013Ore 12.00 Chiusura presentazione delle domande

(18) A titolo esemplificativo: estratti conto, attestazioni dei bonifici…(19) Il contratto di adesione consente la partecipazione gratuita all’iniziativa Ecosistema Digitale. Per aderire all’ecosistema digitale è possibile contattare e015-tmb@

expo2015.org.(20) Cfr. http://www.expo2015.org/e015.. L’E015 - digital ecosystem è un ambiente digitale di cooperazione aperto, competitivo, non discriminatorio e concorrenziale per

lo sviluppo di servizi integrati offerti ai cittadini tramite la rete Internet e rappresenta un’importante opportunità per lo sviluppo del territorio.L’iniziativa nasce da una collaborazione tra la società Expo 2015 s.p.a. e Confindustria, CCIAA Milano, Confcommercio, Assolombarda e Unione del Commercio con l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta di beni e servizi da parte del sistema delle imprese a favore dei cittadini, non solo nel quadriennio di preparazione e di svolgimento dell’esposizione universale, ma anche per gli anni successivi. L’E015 - digital ecosystem mette a disposizione di tutti gli operatori economici che inten-dono partecipare all’iniziativa gli standard tecnologici, le linee guida, i processi, le regole e gli elementi infrastrutturali abilitanti per favorire l’interoperabilità dei servici ICT e la realizzazione di applicazioni informatiche [multicanale/multidispositivo/siti web] che offrono funzionalità integrate agli utenti finali.

(21) Cfr. articolo 8 del presente Bando.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 33 –

Entro 60 giorni dalla chiusura della presentazione delle

domande

Approvazione delle graduatorie e pubblicazione del decreto regionale di assegnazione dei contributi

Entro 120 giorni dalla pubbli-cazione del decreto di asse-

gnazione dei contributi

Avvio del progetto (primo titolo di spesa) e costitu-zione formale dell’eventuale aggregazione

Entro 130 giorni dalla pubbli-cazione del decreto di asse-gnazione dei contributi (10

giorni dall’avvio del progetto)

Comunicazione di avvio del progetto (apposita di-chiarazione + primo titolo di spesa + documentazio-ne dell’eventuale aggregazione - solo misura A)

Entro il 31 dicembre 2015 Realizzazione della manifestazione fieristicaEntro 90 giorni dalla data di

chiusura della manifestazione fieristica

Chiusura del progetto (ultimo titolo di spesa)

Entro 90 giorni dalla data di chiusura del progetto Presentazione della rendicontazione

Entro 60 giorni dalla rendicontazione

Verifica della documentazione ed erogazione del contributo sulla base delle spese effettivamente so-stenute

17. RINUNCIA E REVOCA/DECADENZALa rinuncia deve essere motivata da cause di forza maggiore sopraggiunte successivamente alla richiesta del contributo.

Dovrà essere comunicata tramite PEC, inviando una mail da un indirizzo di posta certificata dell’impresa all’indirizzo di posta certi-ficata [email protected] con il seguente oggetto: «Bando InnovaFiere - Rinuncia». Alla mail dovrà essere alle-gata una comunicazione di rinuncia al contributo firmata dal legale rappresentante dell’impresa e accompagnata dalla copia del documento di identità del medesimo, in corso di validità.Il contributo sarà soggetto a decadenza e verrà revocato in caso di:

•mancato rispetto di tutti gli obblighi e vincoli contenuti nel presente bando, o degli impegni assunti con la presentazione della domanda, in particolare qualora non sia stata rispettata la puntuale e completa esecuzione del progetto approvato;

•apertura di procedure concorsuali nei confronti dell’impresa o cancellazione della stessa dal Registro Imprese in data anteriore alla liquidazione del contributo;

•realizzazione del progetto in misura inferiore al 70% delle spese dichiarate in fase di domanda;

•cessione, alienazione o distrazione dei beni agevolati, nei due anni successivi alla data di realizzazione della manifestazione fieristica.

18. ISPEZIONI E CONTROLLILa Camera di Commercio di Milano e Regione Lombardia possono disporre in qualsiasi momento ispezioni e controlli presso la sede del beneficiario sui programmi e sulle spese oggetto di intervento. Tali controlli, svolti da funzionari della Camera di Commercio e di Regione Lombardia, sono finalizzati a verificare:

•l’effettiva fruizione dei servizi oggetto di contributo;

•il rispetto degli obblighi previsti dal bando;

•la veridicità delle dichiarazioni e delle informazioni prodotte dal soggetto beneficiario;

•i documenti dichiarati (fatture, contratti,...).

19. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTOI responsabili del procedimento sono:

•per Regione Lombardia: Dirigente della U.O. Terziario;

•per la Camera di Commercio di Milano: Roberto Calugi, Dirigente Area Competitività delle imprese.

20. INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALIAi sensi dell’art. 13 del d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196, titolari del trattamento dei dati sono:

•la Camera di Commercio di Milano nella persona del Segretario Generale –via Meravigli, 9/b – 20123 Milano

•la Giunta regionale della Lombardia, nella persona del Presidente pro-tempore – Piazza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano.Responsabili del trattamento dei dati sono:

•per la Camera di Commercio di Milano: il Dirigente Area Competitività delle imprese;

•per la Regione Lombardia: il Direttore generale della Direzione Commercio, Turismo e Terziario. Ai fini dell’erogazione dei contributi previsti dal presente bando, i dati devono essere forniti obbligatoriamente. Il mancato conferimen-to comporta la decadenza/perdita del diritto al beneficio.I dati acquisiti saranno trattati con modalità manuale e informatica e saranno utilizzati esclusivamente per le finalità relative al proce-dimento amministrativo per il quale gli stessi sono stati comunicati, secondo le modalità previste dalle leggi e dai regolamenti vigenti.Si informa, inoltre, che gli interessati possono esercitare i diritti previsti dai commi 1, 3 e 4 dell’art. 7 del D.lgs. n. 196/2003, tra i quali figurano:

•il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano;

•l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione dei dati;

•la cancellazione, la trasformazione in forma anonima dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessa-ria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti e successivamente trattati;

•il diritto all’attestazione che le operazioni suddette sono state portate a conoscenza di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi nonché il diritto di opporsi per motivi legittimi al trattamento di dati personali, ancorché pertinenti allo scopo della raccol-ta e di opporsi al trattamento di dati personali ai fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta, etc.

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Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 34 – Bollettino Ufficiale

21. CONTATTIPer informazioni relative al contenuto del bando:

ENTI Email Telefono

REGIONE LOMBARDIA [email protected][email protected]

02.6765.879802.6765.1818

CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO [email protected] 02.8515.4513

02.8515.5072(22)

FONDAZIONE FIERA MILANO [email protected] 02.4997.7492(22)

(22) E’ possibile parlare con gli operatori:- dal lunedì al giovedì, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00;- il venerdì, dalle 9.00 alle 13.00

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D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 35 –

D.d.g. 26 luglio 2013 - n. 7134Quinto aggiornamento 2013 dell’elenco degli enti locali idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche (l.r 12/2005, art. 80)

IL DIRETTORE GENERALE ALL’AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

Visto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) e, in particolare, l’art. 146, com-ma 6, ai sensi del quale gli enti cui la Regione abbia attribuito la funzione autorizzatoria in materia di paesaggio devono disporre di strutture in grado di assicurare un adeguato livello di com-petenze tecnico-scientifiche e di garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni ammi-nistrative in materia urbanistico-edilizia», nonché l’articolo 159, comma 1, che attribuisce alle Regioni il compito di verificare che i suddetti enti siano in possesso dei requisiti sopra specificati;

Vista la legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 «Legge per il go-verno del Territorio», come successivamente integrata e modifi-cata e, in particolare, l’art. 80, comma 6 bis, ai sensi del quale le funzioni amministrative inerenti e conseguenti al rilascio dell’au-torizzazione paesaggistica possono essere esercitate solamente dagli enti, ivi specificati, per i quali la Regione abbia verificato la sussistenza dei requisiti di organizzazione e di competenza tecnico-scientifica ai sensi del citato art. 159, comma 1, del d.lgs. 42/2004;

Viste le deliberazioni 6 agosto 2008, n. Vlll/7977, 1 ottobre 2008, n. Vlll/8139 e 11 febbraio 2009, n. Vlll/8952, concernenti approva-zione dei criteri per l’istituzione, disciplina e nomina della Com-missione per il paesaggio, nonché per l’assunzione delle misure organizzative atte a garantire l’istruttoria degli aspetti paesaggi-stici, distinta da quelli edilizio-urbanistici;

Visto il decreto 6 giugno 2013, n. 4842 del Direttore genera-le all’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile, pubblicato sul BURL n. 24 del 10 giugno 2013, che ha disposto, in applicazio-ne del punto 4 della richiamata deliberazione 6 agosto 2008, n.  Vlll/7977 e ad integrazione del decreto 9 maggio 2013, n. 3885, pubblicato sul BURL n. n. 20 del 17 maggio 2013, il quar-to aggiornamento 2013 dell’elenco degli enti locali idonei all’e-sercizio delle funzioni paesaggistiche;

Considerato che, successivamente alla pubblicazione di tale provvedimento:

•il Comune di San Zenone al Po (PV), non incluso nell’elenco degli enti locali idonei all'esercizio delle funzioni paesaggi-stiche ha fatto pervenire, con note agli atti regionali, la do-cumentazione utile ai fini della verifica della sussistenza dei requisiti stabiliti dall’art. 146, comma 6 del d.lgs. 42/2004 per il conseguimento della «idoneità» all’esercizio delle funzioni paesaggistiche;

•la Provincia di Como ha comunicato, con nota acquisita agli atti regionali, che sono intervenute variazioni, rispetto a quanto precedentemente dichiarato, relativamente agli atti di nomina della Commissione Paesaggio;

•i Comuni di Azzone (BG), Colere (BG), Gandino (BG), Schil-pario  (BG), Vilminore di Scalve  (BG), Laino  (CO), Lanzo d’Intelvi (CO), Brivio (LC), Lecco (LC), Perledo (LC), Curtato-ne (MN), Ostiglia (MN), Casorate Primo (PV), Gambolò (PV) e Saronno (VA) hanno comunicato, con note agli atti regio-nali, le variazioni intervenute, rispetto a quanto preceden-temente dichiarato, relativamente agli atti di convenzione, istituzione, disciplina e nomina della Commissione Paesag-gio ed alla attribuzione della responsabilità dell’istruttoria paesaggistica;

Visto l’esito dell’attività istruttoria svolta, secondo i criteri approvati dalle citate deliberazioni 7977/2008, 8139/2008 e 8952/2009, dalla competente Struttura regionale in ordine alla documentazione inviata dagli Enti locali sopra specificati, per effetto della quale:

•il Comune di San Zenone al Po (PV) risulta possedere i re-quisiti stabiliti dall’art. 146, comma 6 del d.lgs. 42/2004 e pertanto è idoneo all’esercizio delle funzioni paesaggisti-che;

•la Provincia di Como, verificato che le variazioni interve-nute relativamente agli atti di nomina della Commissione Paesaggio, risulta coerente con i criteri stabiliti dalla d.g.r. 7977/2008 e successive modifiche ed integrazioni, mantie-ne l’idoneità all’esercizio delle funzioni paesaggistiche;

•i Comuni di Azzone (BG), Colere (BG), Gandino (BG), Schil-

pario  (BG), Vilminore di Scalve  (BG), Laino  (CO), Lanzo d’Intelvi (CO), Brivio (LC), Lecco (LC), Perledo (LC), Curtato-ne (MN), Ostiglia (MN), Casorate Primo (PV), Gambolò (PV) e Saronno (VA), verificato che le variazioni intervenute, re-lativamente agli atti di convenzione, istituzione, disciplina e nomina della Commissione Paesaggio ed alla responsa-bilità dell’istruttoria paesaggistica, risultano coerenti con i criteri stabiliti dalla d.g.r. 7977/2008 e successive modifiche ed integrazioni, mantengono l’idoneità all’esercizio delle funzioni paesaggistiche;

Considerata la doverosità dei suddetti enti a comunicare tem-pestivamente alla Struttura Paesaggio della Giunta regionale della Lombardia, per l’adozione dei conseguenti atti, le variazio-ni che dovessero eventualmente intervenire in ordine agli atti di istituzione, disciplina e nomina della Commissione Paesaggio ed alla responsabilità dell’istruttoria paesaggistica;

Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale» non-ché i provvedimenti organizzativi della X^ legislatura;

Visto il Programma Regionale di Sviluppo della X legislatura approvato con delibera di Consiglio regionale 9 luglio 2013, n. 78;

DECRETArichiamate e confermate le premesse al presente decreto:1. di stabilire che:

a) il Comune di San Zenone al Po (PV) risulta in possesso dei requisiti stabiliti dall’art. 146, comma 6 del d.lgs. 42/2004 e, pertanto, è idoneo all’esercizio delle funzioni paesaggi-stiche attribuite dall’art. 80 della l.r. 12/2005;

b) la Provincia di Como in relazione alle variazioni intervenu-te in ordine alla Commissione Paesaggio, mantiene l’ido-neità all’esercizio delle funzioni paesaggistiche attribuite dall’art. 80 della l.r. 12/2005;

c) i Comuni di Azzone  (BG), Colere  (BG), Gandino  (BG), Schilpario  (BG), Vilminore di Scalve  (BG), Laino  (CO), Lanzo d’Intelvi (CO), Brivio (LC), Lecco (LC), Perledo (LC), Curtatone  (MN), Ostiglia  (MN), Casorate Primo  (PV), Gambolò (PV) e Saronno (VA), in relazione alle variazioni intervenute in ordine agli atti di convenzione, istituzione, disciplina e nomina della Commissione Paesaggio ed alla responsabilità dell’istruttoria paesaggistica, manten-gono l’idoneità all’esercizio delle funzioni paesaggistiche loro attribuite dall’art. 80 della l.r. 12/2005;

2. di dare atto che le disposizioni del presente decreto integra-no e modificano quelle contenute nei decreti del Direttore gene-rale all’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile 9 maggio 2013, n. 3885, pubblicato sul BURL n. n. 20 del 17 maggio 2013, e 6 giu-gno 2013, n. 4842, pubblicato sul BURL n.  24 del 10 giugno 2013;

3. di disporre che gli enti di cui ai punti precedenti comuni-chino tempestivamente alla Struttura Paesaggio della Giunta Regionale della Lombardia, per l’adozione dei conseguenti atti, le variazioni che dovessero eventualmente intervenire in ordine agli atti di convenzione, istituzione, disciplina e nomina della Commissione Paesaggio ed alla responsabilità dell’istruttoria paesaggistica;

4. di demandare al Dirigente della Struttura Paesaggio gli adempimenti relativi alla comunicazione del presente provvedi-mento agli Enti interessati;

5. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul Bollet-tino Ufficiale della Regione Lombardia. 

Il direttore generaleMario Nova

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Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 36 – Bollettino Ufficiale

D.d.u.o. 22 luglio 2013 - n. 6935Progetto di una piccola derivazione d’acqua a scopo idroelettrico sul torrente Pioverna in località Bindo e carreggiata nei comuni di Cortenova e Taceno  (LC). Proponente: Idra s.r.l. - Verifica di assoggettabilità alla valutazione d’impatto ambientale, ai sensi del d.lgs. 152/2006 e della l.r. 5/2010

IL DIRIGENTE DELLA U.O. SVILUPPO SOSTENIBILE E VALUTAZIONI AMBIENTALI

OMISSISDECRETA

1. di escludere dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale, ai sensi dell’art. 20, del d.lgs. 152/2006, il progetto di una piccola derivazione d’acqua a scopo idroelettrico sul torrente Pioverna in località Bindo e Carreggiata, nei comuni di Cortenova e Taceno (LC), presentato da Idra s.r.l., a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni, che dovranno essere espressamente recepite nei successivi provvedimenti di autorizzazione e approvazione del progetto in parola;

a. il proponente in accordo con la società che gestisce il campo gara e con la Provincia di Lecco, Ufficio caccia e pesca dovrà prevedere prima del rilascio della concessio-ne, opportune soluzioni al fine di garantire l’utilizzo fruitivo del tratto in questione [campo di gara];

b. il proponente dovrà individuare ed eseguire, in accordo con la Provincia di Lecco e ARPA [in termini di frequenza, durata, sezioni di indagine, tipologia di analisi], le attività di monitoraggio delle portate idriche, dello stato termico [temperatura del tratto sotteso e gradiente], chimico e bio-logico [macrodescrittori di cui al d.lgs. 152/2006, IBE, fauna ittica], al fine di valutare gli effetti delle nuove opere sulle specie presenti, in particolare quelle di maggiore pregio [fauna ittica];

c. in seguito all’attività di monitoraggio, in caso di riscontro di consistenti peggioramenti ai parametri chimici e biologici sopracitati, dovranno essere adottate idonee azioni corret-tive quali ulteriore incremento del DMV;

d. più nello specifico si demanda alla Provincia di Lecco, autorità competente al rilascio della concessione, la de-terminazione del DMV, fermo restando quanto sopra e nel seguito esposto:

− i fini di una maggiore tutela del torrente Pioverna, dovrà essere esplicitamente prevista la possibilità di adeguare il valore del DMV a seguito dei risultati dei monitoraggi di cui alla precedente lettera c);

− andrà valutata - tenendo conto anche delle particolari condizioni ambientali [gelo delle acque nel periodo in-vernale con conseguente riduzione dell’habitat dispo-nibile, ecc.] - l’opportunità di prevedere una modula-zione del DMV;

− verificare la possibilità di prevedere ulteriori prescrizioni a salvaguardia del DMV, del mantenimento dell’equilibrio ecosistemico acquatico e ripariale e del paesaggio;

e. la tipologia e i progetti delle opere per il passaggio dei pe-sci andranno concordati con l’autorità competente, come definita dalla l.r. 31/2008 e dalla d.g.r. 16065/2003, valutan-do in particolare se le condizioni morfologiche e topografi-che rendano possibile la realizzazione di un passaggio per pesci tipologicamente definito nella letteratura di settore come «paesaggio naturalistico» o «close to nature» [d.g.r. 20557/2005 e d.g.r. 48740/2000], in modo da costituire in-tervento di riqualificazione paesistico - ambientale; in tal caso il progetto di passaggio per pesci in parola dovrà essere compreso, come parte integrante, nel progetto in esame;

f. in sede di autorizzazione paesaggistica, dovrà essere pro-dotta apposita relazione che analizzi le possibili interferen-ze tra il progetto ed il contesto paesaggistico, facendo ri-ferimento ai criteri approvati dalla Giunta regionale [d.g.r. 2121/2006]: in particolare la predetta relazione dovrà forni-re indicazioni in merito alle opere di mitigazione e/o com-pensazione da adottare [con particolare riferimento alla messa a dimora di essenze forestali autoctone];

g. i materiali provenienti dalle operazioni di scavo, non utiliz-zati in sito per i vari interventi previsti, dovranno essere smal-titi nel rispetto della vigente normativa in materia di rifiuti;

h. dovrà essere privilegiato l’impiego di materiali costituiti con pietra locale per il rivestimento esterno dei manufatti, nonché l’uso di vernici ecologiche di tonalità idonea per

la colorazione e comunque da rappresentare la migliore soluzione possibile dal punto di vista cromatico;

i. valutare la possibilità di provvedere al mascheramento delle strutture più evidenti con specie arboree autoctone;

j. i tagli di alberature previsti per la realizzazione delle opere, dovranno essere compensate in relazione ai disposti della d.g.r. n. 8/675 del 21 settembre 2005 e successive modifi-che e integrazioni;

k. individuare i siti di localizzazione delle aree di cantiere pos-sibilmente in modo tale da non interferire con la panorami-cità dei luoghi, e comunque in accordo con il Comune di Coternova e Taceno;

l. adottare, durante le fasi di cantiere e di esecuzione dei la-vori, tutte le soluzioni tecniche più idonee atte a minimizza-re gli impatti generati ed a garantire la massima tutela del suolo e sottosuolo, atmosfera, vegetazione ed ambiente idrico [acque superficiali e sotterranee], nonché le condi-zioni di sicurezza degli addetti ai lavori; in particolare dovrà essere prevista:

− l’adozione di tutte le migliori soluzioni tecniche possibi-li per evitare il rischio di una eventuale interruzione del continuum ecologico del corso d’acqua e di intorbidi-mento delle acque, che ostacolerebbe la sopravviven-za della popolazione ittica autoctona;

− la localizzazione dei depositi di carburanti e lubrifican-ti in luoghi idonei, con fondo impermeabilizzato, e co-munque tali da non comportare condizioni di rischio per la rete idrica superficiale e per le acque sotterranee a seguito di sversamenti accidentali [peggioramento della qualità di suolo e sottosuolo];

m. al termine dei lavori, al fine di assicurare un corretto recu-pero delle aree e l’inserimento delle stesse nell’ambiente circostante, si dovrà provvedere:

− al ripristino della vegetazione preesistente lungo il trac-ciato della condotta ed al mascheramento della cen-trale mediante la messa a dimora di essenze forestali autoctone, nonché al rivestimento in pietrame delle pa-reti esterne dell’edificio della centrale;

− al recupero ambientale delle aree di cantiere;n. siano individuate ed eseguite in accordo con la Provincia

di Lecco ed ARPA le attività di monitoraggio necessarie per valutare gli effetti delle nuove opere sul corpo idrico d’in-teresse, al fine di garantire il mantenimento dello stato di qualità buono al 2015;

o. in fase di progettazione esecutiva dovranno essere intro-dotte opportune variazioni al tracciato della condotta, al fine di ridurre al minimo le interferenza con la pista ciclope-donale esistente;

p. l’edificio della centrale idroelettrica dovrà essere realizzato con tecniche e materiali in grado di garantire l’isolamento acustico;

2. di trasmettere copia del presente decreto alla ditta Idra s.r.l., con sede in via Risorgimento, 5 - Premana (LC);

3. di informare contestualmente i seguenti soggetti dell’av-venuta decisione finale e delle modalità di reperimento della stessa:

- Comune di Cortenova;- Comune di Taceno;- Provincia di Lecco;- ARPA Lombardia - sede centrale di Milano;

4. di provvedere alla pubblicazione sul BURL della sola parte dispositiva del presente decreto;

5. di provvedere altresì alla pubblicazione integrale del pre-sente provvedimento sul sito web www.cartografia.regione.lom-bardia.it/silvia/;

6. di rendere noto che contro il presente decreto è proponi-bile ricorso giurisdizionale presso il TAR della Lombardia secon-do le modalità di cui al d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104, ovvero è am-messo ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente entro 60 o 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto.

Il dirigente Mauro Mussin

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D.G. Casa, housing sociale e pari opportunità

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

– 37 –

D.d.u.o. 26 luglio 2013 - n. 7138Approvazione del “Bando per interventi di recupero alloggi sfitti” in cattivo stato di manutenzione da riqualificare e rimettere nel circuito abitativo a vantaggio delle fasce sociali più deboli

IL DIRIGENTE DELL’UNITÀ ORGANIZZATIVA PROGRAMMAZIONE POLITICHE ABITATIVE

Visti il testo unico dell’Edilizia Residenziale Pubblica, legge re-gionale 4 dicembre 2009, n. 27 e s.m.i. e il regolamento regio-nale n. 1/2004 e s.m.i. «Criteri generali per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica»;

Visto il Programma Regionale di Sviluppo della X legislatura regionale, approvato con deliberazione di Consiglio regionale 9 luglio 2013 - n. X/78;

Considerato che il PRS sopracitato, con riferimento all’edilizia abitativa, promuove, tra l’altro, politiche volte a riqualificare e ac-crescere l’offerta pubblica di alloggi, con interventi orientati alla sostenibilità ambientale ed energetica, per una sempre più effi-cace risposta al fabbisogno abitativo;

Vista la deliberazione di Giunta regionale 12 luglio 2013 - n.  X/401 «Approvazione dei criteri per la predisposizione del bando per interventi di recupero alloggi sfitti» che:

•stabilisce i criteri per la predisposizione del bando per in-terventi di recupero di alloggi sfitti in cattivo stato di manu-tenzione, da riqualificare e rimettere nel circuito abitativo a vantaggio delle fasce sociali più deboli, agevolando nel contempo la ripresa delle attività imprenditoriali del settore edilizio;

•individua in Euro 20.000.000,00 le risorse per l’attuazione del suddetto Programma, che trovano copertura sul capitolo 20.01.205.2797 «Fondo per la copertura finanziaria degli oneri per obbligazioni pregresse derivanti da contributi sta-tali in annualità», da assegnare in gestione su appositi capi-toli di bilancio della D.g. Casa, Housing sociale e Pari oppor-tunità, a seguito dell’approvazione degli interventi ammessi;

Ritenuto di dare corso alle previsioni della deliberazione citata;Visto il «Bando per interventi di recupero alloggi sfitti» elabora-

to in attuazione dei suddetti criteri e che costituisce quale alle-gato A parte integrante e sostanziale del presente decreto;

Dato atto che si provvederà agli adempimenti previsti dal de-creto legislativo n. 33/2013 artt. 26 e 27 in materia di pubblicità e trasparenza;

Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20, nonché i provve-dimenti organizzativi della X legislatura regionale ed in partico-lare la d.g.r. 29 aprile 2013 - n. X/87 con la quale, tra l’altro, è stato affidato al dott. Francesco Maria Foti l’incarico di Dirigente dell’Unità Organizzativa Programmazione Politiche abitative del-la Direzione generale Casa, Housing sociale e pari Opportunità;

per le ragioni indicate in premessa che qui si intendono inte-gralmente riportate

DECRETA

•di approvare il «Bando per interventi di recupero alloggi sfit-ti» elaborato in attuazione dei criteri fissati dalla d.g.r. 12 lu-glio 2013 - n. X/401 e che costituisce, quale allegato A parte integrante e sostanziale del presente decreto;

•di dare atto che gli oneri finanziari derivanti dal presente decreto, pari Euro 20.000.000,00, come da deliberazione di Giunta regionale 12 luglio 2013 - n. X/401, trovano coper-tura sul capitolo 20.01.205.2797 «Fondo per la copertura finanziaria degli oneri per obbligazioni pregresse derivanti da contributi statali in annualità», da assegnare in gestione su appositi capitoli di bilancio della D.g. Casa, Housing so-ciale e Pari opportunità, a seguito dell’approvazione degli interventi ammessi;

•di dare atto che si provvederà agli adempimenti previsti dal decreto legislativo n. 33/2013 artt. 26 e 27 in materia di pub-blicità e trasparenza;

•di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL della Regione Lombardia e sul sito internet della Direzione generale Casa, Housing sociale e Pari opportunità.

Il dirigente dell’u.o. programmazione politiche abitativeFrancesco Maria Foti

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Serie Ordinaria n. 31 - Martedì 30 luglio 2013

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ALLEGATO A

BANDO PER INTERVENTI DI RECUPERO ALLOGGI SFITTI ai sensi della d.g.r. 12 luglio 2013 - n. x/401

1. FINALITÀ DELL’INIZIATIVA REGIONALE Il Programma Regionale di Sviluppo della X^ legislatura regionale, approvato con deliberazione di Consiglio regionale 9 luglio 2013 - n. X/78, con riferimento all’edilizia abitativa, promuove, tra l’altro, politiche volte a riqualificare e accrescere l’offerta pubblica di alloggi, per una sempre più efficace risposta al fabbisogno abitativo.

In coerenza con quanto previsto dal P.R.S., Regione Lombardia con il presente bando prevede il recupero di alloggi sfitti in cattivo stato di manutenzione da riqualificare e rimettere nel circuito abitativo a vantaggio delle fasce sociali più deboli, agevolando nel contem-po la ripresa delle attività imprenditoriali del settore edilizio.

2. RISORSE FINANZIARIEGli oneri finanziari derivanti dal presente bando, ammontanti a Euro 20.000.000,00, come previsto dalla d.g.r. 12 luglio 2013 - n. X/401 «Approvazione dei criteri per la predisposizione del bando per interventi di recupero alloggi sfitti», trovano copertura sul capitolo 20.01.205.2797.

3. SOGGETTI ABILITATI A PRESENTARE PROPOSTEPossono presentare proposte, per il recupero di alloggi di edilizia residenziale pubblica sfitti in proprietà, le ALER ed i Comuni di seguito indicati (*):(1)

ALER e Comuni localizzati in area classificata a FABBISOGNO ACUTO: Comune di Milano

ALER e Comuni localizzati in area classificata a FABBISOGNO CRITICO: Comuni di Bresso, Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Corsico, Cusano Milanino, Sesto San Giovanni

ALER e Comuni localizzati in area classificata a FABBISOGNO CAPOLUOGO (ELEVATO): Comuni di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Monza, Mantova, Pavia, Sondrio e Varese

4. INTERVENTI E COSTI AMMISSIBILI Il finanziamento regionale è destinato alla copertura dei costi relativi al recupero di alloggi di edilizia residenziale pubblica sfitti in proprietà in cattivo stato di manutenzione da riqualificare e rimettere nel circuito abitativo a vantaggio delle fasce sociali più deboli.

Classificazione degli interventi ammessi al finanziamento regionale, ai sensi dell’art. 27 (Definizioni degli interventi edilizi) della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 e s.m.i. (Legge per il governo del territorio):

a) interventi di manutenzione ordinaria, gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelli necessari ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, anche con l’impiego di materiali diversi, purché i predetti materiali risultino compatibili con le norme e i regolamenti comunali vigenti;

b) interventi di manutenzione straordinaria, le opere e le modifiche riguardanti il consolidamento, il rinnovamento e la sostituzione di parti anche strutturali degli edifici, la realizzazione ed integrazione dei servizi igienico-sanitari e tecnologici, nonché le modifica-zioni dell’assetto distributivo di singole unità immobiliari. Sono di manutenzione straordinaria anche gli interventi che comportino la trasformazione di una singola unità immobiliare in due o più unità immobiliari, o l’aggregazione di due o più unità immobiliari in una unità immobiliare.

Sono da considerarsi ammissibili le sole spese relative alle opere civili e impiantistiche riferite al singolo alloggio. Non sono finanziabili le spese per allacciamenti e quelle riferite alle parti comuni dei fabbricati. Sono inoltre escluse dal finanziamento regionale le relative spese tecniche e gli oneri vari.

Gli alloggi oggetto di recupero non devono essere alienati a qualunque titolo per almeno otto anni successivi alla data di ultimazione dei lavori, pena la revoca del beneficio concesso.

Gli alloggi non devono avere già ottenuto precedenti finanziamenti pubblici sulle medesime opere.

5. MODALITÀ DI DETERMINAZIONE DELL’AMMONTARE DEL FINANZIAMENTO RICHIEDIBILEIl finanziamento è concesso a copertura dei costi ammissibili dell’intervento, come definiti al paragrafo precedente, nella misura del 100%, fino ad un massimo di Euro 15.000,00 (quindicimila/00), iva inclusa, per alloggio.

Gli interventi con costi ammissibili di importo superiore ad Euro 15.000,00 (quindicimila/00), iva inclusa, devono obbligatoriamente trovare copertura finanziaria con risorse a carico del soggetto attuatore dell’intervento.

Nel caso di interventi che comportino la trasformazione di una singola unità immobiliare in due o più unità immobiliari, o l’aggrega-zione di due o più unità immobiliari in una unità immobiliare il finanziamento verrà determinato in base al numero finale degli alloggi realizzati.

Importo complessivo del bando: Euro 20.000.000,00 (ventimilioni/00).

Il 50% delle risorse complessive, pari a Euro 10.000.000,00 (diecimilioni/00), è destinato agli interventi localizzati nel Comune di Milano, all’ALER Milano ed al Comune di Milano, secondo il seguente riparto: 60% all’ALER Milano; 40% al Comune di Milano.

(*) Classificazione ai sensi del Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica PRERP 2007-2009 – Secondo programma annuale (D.g.r. n. VIII/9203 del 30 marzo 2009).

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Il restante 50%, pari a Euro 10.000.000,00 (diecimilioni/00), è destinato agli interventi localizzati nei Comuni a fabbisogno critico e fab-bisogno capoluogo (elevato), individuati ai sensi del precedente paragrafo 2, secondo il seguente riparto: 60% alle ALER; 40% ai Comuni interessati.

Relativamente a questi ultimi, Comuni a fabbisogno critico e fabbisogno capoluogo (elevato), è facoltà delle ALER e dei Comuni inte-ressati presentare una o più domande di finanziamento, purché complessivamente la somma richiesta non sia superiore al 20% delle risorse individuate, e quindi pari a 1,2 Ml Euro per le ALER e 0,8 Ml Euro per i Comuni, limiti massimi di finanziamento.

Le eventuali risorse non assegnate sono a disposizione dell’altro/altri soggetti attuatori nel rispetto dei criteri di suddivisione territoriale sopra riportati e secondo quanto stabilito dal successivo paragrafo 7.

L’entità del finanziamento concesso potrà essere rideterminata esclusivamente in diminuzione sulla base delle spese effettivamente rendicontate e ritenute ammissibili, secondo quanto stabilito dal successivo paragrafo 8.

6. PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE: CONTENUTI, MODALITÀ E TERMINILa domanda deve essere presentata utilizzando lo specifico modello in allegato al presente bando (Allegato 1) debitamente compi-lato e sottoscritto.

Ogni singola proposta di intervento deve essere sottoscritta dal legale rappresentante, o suo delegato, e corredata di:a) dichiarazione ai sensi del d.p.r. n. 445/2000 e s.m.i. attestante la proprietà degli alloggi e la relativa individuazione catastale per i

quali viene richiesto il finanziamento regionale; b) progetto definitivo dell’intervento, ai sensi dell’art. 93 del d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e s.m.i. (Codice dei contratti) e dagli artt. 24 e

105 del d.p.r. 5 ottobre 2010, n. 207 e s.m.i. (Regolamento di esecuzione), compreso relativa delibera di approvazione;

Del progetto definitivo vanno inviati in formato cartaceo esclusivamente la relazione generale con la descrizione delle opere e l’individuazione degli interventi e gli elaborati grafici della parte architettonica (localizzazione degli interventi, planimetria gene-rale, piante e quanto necessario per identificare graficamente gli alloggi e le rispettive opere), nonché relativa delibera di ap-provazione del progetto, mentre tutti gli ulteriori elaborati vanno riportati e trasmessi in formato elettronico (su apposito CD-rom). Gli elaborati trasmessi devono essere debitamente sottoscritti.

c) cronoprogramma che dimostri l’effettiva cantierabilità dell’intervento entro il 31 maggio 2014;d) quadro tecnico economico dell’intervento con l’indicazione delle spese complessive e di quelle riferite ai singoli alloggi oggetto

di finanziamento regionale.La domanda deve essere accompagnata da idonea documentazione attestante la legale rappresentanza ed il possesso dei poteri di firma, unitamente a fotocopia leggibile del documento d’identità del sottoscrittore.

La mancanza anche di uno solo tra i documenti sopra indicati comporterà l’esclusione dal bando per irricevibilità della proposta.

La documentazione completa deve essere inserita in un plico chiuso recante la scritta «Proposta di partecipazione al bando inter-venti di recupero alloggi sfitti» e consegnata al protocollo della Giunta Regionale, a mano o con raccomandata a.r., a partire dal 23 settembre 2013 e non oltre il 23 ottobre 2013. Non sono ammesse domande di partecipazione trasmesse per telegramma, fax, telefono, telex, posta elettronica ovvero espresse in modo indeterminato.

Il mancato rispetto dei termini e delle modalità di produzione e di consegna della documentazione sopradescritta determina l’esclusione della proposta stessa.

Si elencano di seguito le sedi del protocollo della Giunta regionale: MILANO viale Francesco Restelli, 2 (Protocollo Generale) BERGAMO via XX Settembre, 18/a (Sede Territoriale di Bergamo) BRESCIA via Dalmazia, 92/94 c (Sede Territoriale di Brescia) COMO via Luigi Einaudi, 1 (Sede Territoriale di Como) CREMONA via Dante, 136 (Sede Territoriale di Cremona) LECCO corso Promessi Sposi, 132 (Sede Territoriale di Lecco) LEGNANO via Felice Cavallotti, 11/13 (Spazio Regione Legnano) LODI via Hausmann, 7 (Sede Territoriale di Lodi) MANTOVA corso Vittorio Emanuele, 57 (Sede Territoriale di Mantova) MONZA piazza Cambiaghi, 3 (Sede Territoriale di Monza) PAVIA via Cesare Battisti, 150 (Sede Territoriale di Pavia) SONDRIO via del Gesù, 17 (Sede Territoriale di Sondrio) VARESE viale Belforte, 22 (Sede Territoriale di Varese)

Gli orari di apertura al pubblico sono: dalle ore 9.00 alle ore 12.00 da lunedì a venerdì; dalle ore 14.30 alle ore 16.30 da lunedì a giovedì.

7. VALUTAZIONE DELLE PROPOSTELa valutazione di ogni proposta sarà svolta seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse, con le modalità «a sportello», ai sensi del comma 3, art. 5 del d.lgs. n. 123/1998, e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Ogni proposta pervenuta nel periodo individuato dal paragrafo 6 verrà valutata, a cura del responsabile del procedimento, come compatibile in relazione alla conformità con quanto espresso nei paragrafi 3, 4, 5 e 6.

Le proposte per essere ammesse a finanziamento dovranno essere corredate di tutta la documentazione richiesta al paragrafo 6.

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È facoltà di Regione Lombardia richiedere chiarimenti che si rendessero necessari per la corretta valutazione delle proposte. Gli stessi dovranno essere forniti entro il termine stabilito nella richiesta.

L’ammissione al finanziamento regionale è comunque subordinata all’acquisizione di tutti i pareri, i permessi, anche edilizi, le autorizza-zioni, le approvazioni, i nullaosta, previsti da leggi statali e regionali.

Entro sessanta giorni dal termine di chiusura del bando verrà emanato decreto dirigenziale di ricognizione definitiva delle proposte ammesse a finanziamento e delle risorse finanziarie da erogare.

8. MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTOL’erogazione del finanziamento sarà effettuata secondo le seguenti modalità:

a) il 70% dell’importo entro 60 giorni dalla trasmissione, da parte del responsabile del procedimento, del verbale di inizio lavori; b) il restante 30% entro 60 giorni dalla trasmissione, da parte del responsabile del procedimento, del certificato di fine lavori, del

collaudo/certificato di regolare esecuzione emesso con esito favorevole, del quadro tecnico economico finale in cui sono chia-ramente indicati i costi sostenuti, ammissibili ai fini del finanziamento, complessivi e per ogni singolo alloggio.

9. TEMPI PER L’ESECUZIONE DELLE OPERE Per ogni intervento, l’inizio dei lavori dovrà avvenire entro e non oltre il 31 maggio 2014 e terminare entro il 31 dicembre 2014.Il mancato avvio e termine dei lavori nei tempi sopraindicati comporta l’automatica decadenza del finanziamento.

10. RINUNCE, REVOCHE E SANZIONIGli alloggi oggetto di recupero non devono essere alienati a qualunque titolo per almeno otto anni successivi alla data di ultimazione dei lavori, pena la revoca e la restituzione del finanziamento, incrementato da un interesse pari al tasso ufficiale di riferimento della Banca Centrale Europea (BCE) alla data dell’ordinativo di pagamento.

L’agevolazione viene revocata parzialmente o totalmente qualora il soggetto attuatore non rispetti le prescrizioni ed i vincoli definiti dal bando, nonché nel caso in cui la realizzazione sia difforme, nel contenuto e nei risultati, alla proposta presentata ed alle dichiarazioni rese.

Il soggetto attuatore, qualora intenda rinunciare al finanziamento concesso e/o alla realizzazione della proposta, deve dare immedia-ta comunicazione di rinuncia a Regione Lombardia - Direzione generale Casa, Housing sociale e Pari opportunità che provvederà ad adottare il relativo provvedimento di revoca. Qualora il finanziamento sia già stato erogato, il soggetto attuatore dovrà restituire, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento di revoca, l’intera somma ricevuta incrementata da un interesse pari al tasso ufficia-le di riferimento della Banca Centrale Europea (BCE) alla data dell’ordinativo di pagamento.

11. CONTROLLI Regione Lombardia e/o suoi incaricati potranno effettuare ispezioni presso le ALER ed i Comuni, soggetti beneficiari dei finanziamenti, allo scopo di verificare lo stato d’attuazione dei progetti, il rispetto degli obblighi previsti dal procedimento di concessione dei finanzia-menti, la veridicità delle dichiarazioni e delle informazioni prodotte.

L’attività di controllo ha lo scopo di verificare la corretta applicazione delle disposizioni dettate per l’ammissibilità delle domande e accertare la coerenza delle azioni e determinazioni assunte dai beneficiari con le disposizioni del presente bando, il rispetto degli obblighi previsti dal procedimento di concessione del finanziamento e la normativa di riferimento, oltre alla correttezza formale ed alla completezza della documentazione.

A tal fine i soggetti beneficiari, con la domanda si impegnano a tenere a disposizione ed esibire per verifiche e controlli, in originale, tutta la documentazione contabile, tecnica e amministrativa relativa alle attività sviluppate per tutti gli alloggi per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del provvedimento di assegnazione.

Inoltre, qualora la situazione lo richieda, potranno essere effettuate ispezioni in loco allo scopo di verificare lo stato d’attuazione dei progetti, la veridicità delle dichiarazioni e delle informazioni prodotte.

12. OBBLIGHI DI SERVIZIO DI INTERESSE ECONOMICO GENERALE (S.I.E.G.) - DECISIONE 28/11/2005/842/CENel caso in cui il soggetto attuatore sia una ALER, trattandosi d’intervento di edilizia residenziale sociale, qualificato come servizio di in-teresse economico generale (S.I.E.G.), il soggetto attuatore dichiara di accettare incondizionatamente gli obblighi relativi e le modali-tà di calcolo della compensazione, previsti a tal fine per non incorrere in situazione di aiuti di stato vietati dalla disciplina comunitaria.

13. INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATII dati e le informazioni acquisiti in esecuzione del presente bando verranno utilizzati ai sensi del d.lgs. n. 196/2003 e s.m.i. esclusiva-mente per le finalità relative allo specifico procedimento secondo le modalità previste dalle leggi e dai regolamento vigenti. Le dichia-razioni mendaci, le falsità negli atti e l’uso di atti falsi sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi vigenti in materia.

Il titolare del trattamento dei dati rilevati è la Giunta regionale della Lombardia nella persona del Presidente pro-tempore, con sede in Piazza Città di Lombardia, 1, 20124 Milano.

Il responsabile del trattamento dei dati è il Direttore generale pro-tempore della Direzione generale Casa, Housing Sociale e Pari Op-portunità, con sede in Piazza Città di Lombardia, 1, 20124 Milano.

La mancata produzione dei dati richiesti per la presentazione della domanda comporta l’impossibilità a procedere alla valutazione della proposta presentata.

Ogni partecipante che presenterà proposte potrà rivolgersi al responsabile del trattamento sopra indicato per far valere i suoi diritti come previsto dall’art. 7 del d.lgs. n. 196/2003 e s.m.i..

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14. INFORMAZIONI SUL BANDOResponsabile del procedimento di cui al presente bando e delle procedure ad esso conseguenti è il dirigente pro-tempore dell’Unità Organizzativa Programmazione Politiche abitative della Direzione generale Casa, Housing sociale e Pari opportunità - Regione Lom-bardia, con sede in piazza Città di Lombardia 1, 20124 Milano.

Qualsiasi informazione relativa al bando ed agli adempimenti ad esso collegati potrà essere richiesta presso le sedi di Spazio Re-gione di: Bergamo - Via XX Settembre, 18/A

fax: 035.273213 e-mail: [email protected] Brescia - Via Dalmazia, 92-94

fax: 030.347199 email: [email protected] Como - Via Luigi Einaudi, 1

fax: 031.265896 e-mail: [email protected] Cremona - Via Dante, 136

fax: 0372.35180 e-mail: [email protected] Lecco - Corso Promessi Sposi e Piazza Garibaldi, 4

fax: 0341.251443 e-mail: [email protected] Legnano - Via Felice Cavallotti, 11-13§

fax: 0331.441066 e-mail: [email protected] Lodi - Via Haussmann, 7

fax: 0371.30971 e-mail: [email protected] Mantova - Corso Vittorio Emanuele, 57

fax: 0376.223019 e-mail: [email protected] Milano - Piazza Città di Lombardia, 1 - Via Melchiorre Gioia, 39 (c/o Palazzo Lombardia)

fax: 02.67655503 e-mail: [email protected] Monza - Piazza Cambiaghi, 3

fax: 039.321266 e-mail: [email protected] Pavia -Viale Cesare Battisti, 150

fax: 0382.32233 e-mail: [email protected] Sondrio - Via del Gesù, 17

fax: 0342.512427 e-mail: [email protected] Varese - Viale Belforte, 22

fax: 0332.331038 e-mail: [email protected]

o presso la Direzione Generale Casa, Housing sociale e Pari opportunità:Gianluca GenoniP.O. Supporto tecnico programmazione e controllo delle politiche abitativeTel. [email protected]

nonché sul sito internet della Direzione generale Casa, Housing sociale e Pari opportunità: www. casa.regione.lombardia.it

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ALLEGATO 1

MODELLO DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Alla Regione LombardiaDirezione generale Casa,

Housing sociale e Pari opportunitàU.O. Programmazione Politiche abitative

BANDO INTERVENTI DI RECUPERO ALLOGGI SFITTIDOMANDA DI AMMISSIONE AL FINANZIAMENTO

resa sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi del d.p.r. n. 445/2000 e s.m.i.

Dati identificativiIl/la sottoscritto/a ___________________________________ nato/a a ________________________ provincia (___) stato di nascita _______________________ il ___/___/_______ residente a _____________________________ località/frazione ______________________________ in via __________________________ C.A.P. ____________ provincia (___) stato di residenza ______________________ codice fiscale _______________________________ tipo documento di identità _________________________ numero documento ________________________ rilasciato da _____________________________ data di rilascio ___/___/_________ data di scadenza ___/___/_________ (allegare fotocopia del documento)in qualità di legale rappresentante, o suo delegato, dell’ALER/COMUNE di ______________________________, codice fiscale: ________________________________________con sede legale nel Comune di _____________________________ località/frazione _________________________ in via _____________________________ C.A.P. ___________ provincia (___) telefono ______________________ fax ____________________ e-mail ____________________________ posta elettronica certificata _________________________________________________________________________

CHIEDE

L’AMMISSIONE AL FINANZIAMENTO PER IL SEGUENTE PROGETTO:

Informazioni relative all’intervento (*)

_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

(*) Indicare in sintesi: descrizione dell’intervento oggetto della domanda e relativa classificazione per ogni alloggio: manutenzione ordinaria/manutenzione straordinaria, numero degli alloggi interessati, localizzazione e identificativi catastali per ogni alloggio, costi ammissibili per alloggio e totali, costi complessivi per alloggio e totali, finanziamento richiesto per alloggio e totali

Numero alloggi complessivi oggetto di finanziamento: n. _______________Costo complessivo (IVA inclusa): € ________________Totale finanziamento richiesto (IVA inclusa): € ________________

ALLEGA

fotocopia leggibile del documento d’identità del sottoscrittore;

dichiarazione ai sensi del d.p.r. n. 445/2000 e s.m.i. attestante la proprietà degli alloggi e la relativa individuazione catastale per i quali viene richiesto il finanziamento regionale;

progetto definitivo dell’intervento, ai sensi dell’art. 93 del d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e s.m.i. (Codice dei contratti) e dagli artt. 24 e 105 del d.p.r. 5 ottobre 2010, n. 207 e s.m.i. (Regolamento di esecuzione), compreso relativa delibera di approvazione, in copia cartacea e in CD-rom, come previsto dal paragrafo 6 del bando;

cronoprogramma con la dimostrazione dell’effettiva cantierabilità dell’intervento entro il 31 maggio 2014;

quadro tecnico economico dell’intervento con l’indicazione delle spese complessive e di quelle riferite ai singoli alloggi oggetto di richiesta di finanziamento regionale.

Luogo e data (gg/mm/aa):_________________________________

Il legale rappresentante o suo delegato____________________________________________

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DICHIARA ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 38, 46, 47, 48, 75 e 76

del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 e s.m.i:

•che per l’intervento per cui si chiede il finanziamento regionale non sono stati ottenuti precedenti finanziamenti pubblici sulle medesime opere;

•che gli alloggi oggetto di recupero non verranno alienati a qualunque titolo per almeno otto anni successivi alla data di ultima-zione dei lavori, pena la revoca del finanziamento concesso;

•di prendere atto che Regione Lombardia si riserva di attuare le forme di controllo che riterrà opportune sul processo di attuazione dell’intervento proposto;

•di accettare tutte le condizioni poste dal presente bando e negli atti conseguenti;

•di fornire, nei tempi e modi previsti, le informazioni che saranno eventualmente richieste da parte di Regione Lombardia.

Luogo e data (gg/mm/aa):_________________________________

Il legale rappresentante o suo delegato____________________________________________

DICHIARA INOLTRE

Referente del progetto per eventuali comunicazioni:Cognome _____________________________ nome _____________________________ nato/a a _____________________________________ lo-calità/frazione _____________________________ in via __________________________________ C.A.P. ___________ provincia (___) telefono ______________________ fax ______________________ e-mail _______________________ posta elettronica certificata ________________________________________ in qualità di _________________________________________________________________________________________________

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DATI (ex art. 13, d.lgs. n. 196/2003 e s.m.i.)

Ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 recante il Codice in materia di Protezione dei Dati Personali (di seguito denominato semplicemente quale «Codice») ed in relazione ai dati personali che conferirete con riferimento al «Bando interventi di recupero alloggi sfitti» vi informiamo di quanto segue:

FINALITÀ DEL TRATTAMENTO DEI DATIIl trattamento dei dati da Voi conferiti avverrà solo per le finalità strettamente connesse e funzionali alle procedure di valutazione della Vostra domanda e di eventuale erogazione dei fondi oggetto del bando.

MODALITÀ DEL TRATTAMENTO DEI DATIIl trattamento dei Vostri dati sarà svolto con l’ausilio di strumenti, anche elettronici, idonei a garantirne la sicurezza e la riservatezza.

CONFERIMENTO DEI DATI:Il conferimento dei dati personali è facoltativo, ma l’eventuale rifiuto comporterà l’impossibilità di provvedere allo svolgimento delle operazioni sopra indicate.

COMUNICAZIONE DEI DATII vostri dati potranno essere comunicati e/o diffusi, nei limiti stabiliti dagli obblighi di legge e regolamentari e per le finalità sopra indi-cate, oltre che al personale di Regione Lombardia incaricato del trattamento, anche ad altre Pubbliche Amministrazioni per lo svolgi-mento delle relative funzioni istituzionali, in forma anonima, per finalità di ricerca scientifica o di statistica.

DIRITTI DELL’INTERESSATOIn relazione al trattamento dei dati Voi potrete esercitare i diritti di cui all’art. 7 del d. lgs. 196/03, tra cui il diritto ad ottenere in qualunque momento la conferma dell’esistenza o meno di dati che possono riguardarVi, di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esat-tezza, chiederne ed ottenerne l’aggiornamento, la rettifica o l’integrazione; potrete, altresì, chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima od il blocco dei dati trattati in violazione della legge, nonché l’aggiornamento, la rettifica o l’integrazione dei dati, nonché quello di opporsi, per motivi legittimi, al trattamento dei dati.

TITOLARE E RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO:Il titolare del trattamento dei dati rilevati è la Giunta regionale della Lombardia nella persona del Presidente pro-tempore, con sede in Piazza Città di Lombardia, 1, 20124 Milano.Il responsabile del trattamento dei dati è il Direttore generale pro-tempore della Direzione generale Casa, Housing Sociale e Pari Op-portunità, con sede in Piazza Città di Lombardia, 1, 20124 Milano.

MANIFESTAZIONE DEL CONSENSO (ex art. 23, d.lgs. n. 196/2003 e s.m.i.)

Preso atto della sopra riportata informativa, resa ai sensi dell’art. 13 del d.lgs. 196/2003, esprimiamo il consenso a che Regione Lom-bardia proceda al trattamento, anche automatizzato, dei nostri dati personali e sensibili, ivi inclusa la loro eventuale comunicazione/diffusione ai soggetti indicati nella predetta informativa, limitatamente ai fini ivi richiamati.

Luogo e data (gg/mm/aa):_________________________________

Il legale rappresentante o suo delegato____________________________________________