Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e...

16
ANNOIX . N .7 . Esceunavolta almese . LUGLIO 1885 BOLLETTINO SALESIANO Direzionenell'Oratorio Salesiano . - ViaCottolengo,N .32.TORINO SOMMARIO - MariaSantissimaAusiliatrice - Lavi- giliadellafesta - LafestadiMariaAusiliatrice - IlDucadiNorfolkinTorino -GraziadiMariaSS . Ausiliatrice - Esercizispiritualiperlesignore - LetteraParigina -IlCardinaleLavigerieinTorino - Letteradall'Uruguay -IlCollegioconvittoValsalice - LaparoladelPapa -LaDivinaGiustizia- Le festealSantuariodellaConsolatainTorino - LaPro- cessionedel Corpus Domini aS .Pierd'Arena - La medagliadelSacroCuore - EroismodelClero - LefestereligiosetraiCuoridiLesina - Lafestadel SacroCuorediGesù - AdunanzadelleSignoreTori- nesiperl'operadellabuonastampa - Bibliografia . MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE . FinitelesolennissimefestediMariaSan- tissimaAusiliatrice , manoncessatoilcon- corsodeifedeliallachiesadiTorino,ècol cuoreprofondamentecommossochepren- diamolapennaperiscriverequestapagina . Nonècosatantofacilepoterenumerarele meravigliechelaMadonnasidegnòdiope- rareinquestigiorni .Fuvistaunapovera signorachedapiùannigiacevaimmobile inunlettodidolore,trasportataaipiedi dell'immaginediMaria, usciredallachiesa senzachealcunolasorreggesse .Un'altra personadinazionefrancese,laqualedasette anni,controsuavolontà,andavapermiste- riosamalattiainfuriosoeblasfemodelirio tuttelevoltecheudivapronunciareilnome diDio,ricevutalabenedizionenellachiesa diMariaSS .Ausiliatrice , fuperfettamente guaritadaquell'incubo,finoalloraostinata- menteribelleadognirimediospiritualee materiale .Unbuonsacerdoteinfermoper uncancroalnasodabenquindicianni , chenonostantemolteefortirimediiandava dilatandosi,guarivaperfettamenteperl'in- tercessionedellagranMadrediDio . Quantialtrifattisimili,chenoiperbre- vitàommettiamo,cihannofattoesclamare LaVergineSS .èveramentepotente .Euna potenzadibontà,dimisericordia,diper- dono .MariaharicevutadaDioquestapo- tenzaperchèhainsètuttalaperfezione, cioèadiretuttalabontà,cheèlaperfe- zionepereccellenza,poichèDiostessoèla bontàpereccellenza. Deuscharitasest .' Essaèlafigliadell'eternoPadre,lasposa delloSpiritoSanto , lamadredell'unigenito FigliuoldiDioGesùCristo .Qualepotenza adunquenondeveaverecoleicheperquesti tretitolihaunatriplicecoronadireginain cieloesullaterra!PerciòsettevolteChiesa Santalaproclamareginanellelitanieetre voltelagridareginanelleprincipaliantifone dell'uffiziodivinoinsuoonore :«Tisaluto, oReginadeicieli . AveReginacoelorum . O Reginadeicieli,rallégrati . Reginacoeli laetare.Salve,oRegina,Madredimiseri- cordia . SalveReginamatermisericordiae Mariacollasuapotenzaspandenelmondo lavita,ladolcezza ,lasperanza :vita,dul- cedoetspesnostra ; eilsuotitoloelasua potenzadiReginavieneespressodalnome cosìsignificativoecosìconsolantediavvo- cata : advocatanostra . SeDioèonnipotente

Transcript of Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e...

Page 1: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

ANNO IX . N. 7 .

Esce una volta al mese .

LUGLIO 1885

BOLLETTINO SALESIANO

Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N. 32. TORINO

SOMMARIO - Maria Santissima Ausiliatrice - La vi-gilia della festa - La festa di Maria Ausiliatrice -

IlDuca di Norfolk in Torino-Grazia di Maria SS.Ausiliatrice - Esercizi spirituali per le signore -Lettera Parigina - Il Cardinale Lavigerie in Torino- Lettera dall'Uruguay - Il Collegio convitto Valsalice- La parola del Papa - La Divina Giustizia - Lefeste al Santuario della Consolata in Torino - La Pro-cessione del Corpus Domini a S. Pier d'Arena - Lamedaglia del Sacro Cuore - Eroismo del Clero -Le feste religiose tra i Cuori di Lesina - La festa delSacro Cuore di Gesù - Adunanza delle Signore Tori-nesi per l'opera della buona stampa - Bibliografia .

MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE .

Finite le solennissime feste di Maria San-tissima Ausiliatrice , ma non cessato il con-corso dei fedeli alla chiesa di Torino, è colcuore profondamente commosso che pren-diamo la penna per iscrivere questa pagina .Non è cosa tanto facile poter enumerare lemeraviglie che la Madonna si degnò di ope-rare in questi giorni . Fu vista una poverasignora che da più anni giaceva immobilein un letto di dolore, trasportata ai piedidell'immagine di Maria , uscire dalla chiesasenza che alcuno la sorreggesse . Un'altrapersona di nazione francese, la quale da setteanni, contro sua volontà, andava per miste-riosa malattia in furioso e blasfemo deliriotutte le volte che udiva pronunciare il nomedi Dio, ricevuta la benedizione nella chiesadi Maria SS . Ausiliatrice , fu perfettamenteguarita da quell'incubo, fino allora ostinata-

mente ribelle ad ogni rimedio spirituale emateriale . Un buon sacerdote infermo perun cancro al naso da ben quindici anni ,che non ostante molte e forti rimedii andavadilatandosi, guariva perfettamente per l'in-tercessione della gran Madre di Dio .

Quanti altri fatti simili, che noi per bre-vità ommettiamo, ci hanno fatto esclamareLa Vergine SS. è veramente potente . E unapotenza di bontà, di misericordia, di per-dono. Maria ha ricevuta da Dio questa po-tenza perchè ha in sè tutta la perfezione,cioè a dire tutta la bontà, che è la perfe-zione per eccellenza, poichè Dio stesso è labontà per eccellenza. Deus charitas est.'Essa è la figlia dell'eterno Padre, la sposadello Spirito Santo , la madre dell'unigenitoFigliuol di Dio Gesù Cristo . Quale potenzaadunque non deve avere colei che per questitre titoli ha una triplice corona di regina incielo e sulla terra ! Perciò sette volte ChiesaSanta la proclama regina nelle litanie e trevolte la grida regina nelle principali antifonedell'uffizio divino in suo onore : « Ti saluto,o Regina dei cieli . Ave Regina coelorum.O Regina dei cieli, rallégrati . Regina coeli

laetare.Salve, o Regina, Madre di miseri-cordia . Salve Regina mater misericordiae . »Maria colla sua potenza spande nel mondo

lavita, la dolcezza,la speranza:vita, dul-cedo et spes nostra ; e il suo titolo e la suapotenza di Regina viene espresso dal nomecosì significativo e così consolante di avvo-cata : advocata nostra . Se Dio è onnipotente

Page 2: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

per natura, Maria è onnipotente per grazia .Se Dio è l'onnipotenza seduta sul trono del-l'universo, Maria è un'onnipotenza in ginoc-chio che a Lui porge continuamente suppli-che in nostro favore e ottiene quanto do-manda : Omnipotentia supplex .Ecco adunque la ragione della nostra

fiducia illimitata in Maria e del suo gloriosotitolo di Aiuto dei Cristiani, ecco il motivodel moltiplicarsi di tante sue grazie e bene-dizioni in ogni parte del mondo e nella suachiesa di Torino .

Noi intanto, seguendo la consuetudine de-gli anni scorsi, daremo relazione della festae della Conferenza tenuta da D . Bosco aiCooperatori ed alle Cooperatrici salesiane .

LA VIGILIA DELLA FESTA.

Il giorno 1 di giugno, alle ore 3 e 1/2pomeridiane, nella chiesa di Maria SS . Au-siliatrice, il canto di un mottetto eseguitodai giovanetti dell'Oratorio e la lettura diun capitolo della vita di san Francesco diSales dava principio alla conferenza. Lachiesa era stipata di signori e di signorevenute per ascoltare le parole di D . Bosco .D. Bosco compariva in pulpito ; il suo aspettoera d'uomo molto stanco e la sua voce al-quanto fioca . Così parlò .

« Mi presento a voi, rispettabili signori Coo-peratori e signore Cooperatrici, non per farviun lungo ragionamento, al che non varreb-bero le mie deboli forze, ma per esporrebrevemente alcune cose che mi sembranonecessarie a sapersi da voi . E prima di tuttoche cosa vuol dire essere Cooperatore sale-siano ? Essere Cooperatore salesiano vuoldire concorrere insieme con altri in sostegnodi un'opera fondata sotto gli auspizi di SanFrancesco di Sales, la quale ha per iscopod'aiutare la S. Chiesa ne' suoi più urgentibisogni ; vuol dire concorrere a promuovereun'opera tanto raccomandata dal Santo Pa-dre, perchè educa i giovanetti alla virtù ,alla via del Santuario, perchè ha per fineprincipale d'istruire la gioventù che oggidìè divenuta il bersaglio dei cattivi, perchèpromuove in mezzo al mondo , nei collegi ,negli ospizi, negli oratorii festivi, nelle fami-glie, promuove dico, l' amore alla religione,il buon costume, le preghiere, la frequenzaai Sacramenti, e via dicendo .

« Molte cose si domanderanno da voi : Sidomanderà, per esempio, se le opere a cui

prendete parte colla vostra beneficenza sienoin aumento o in diminuzione . - Oh! con-soliamoci nel Signore , o benemeriti Coope-ratori, perchè le. opere nostre prendono ognigiorno proporzioni maggiori . Le case , lechiese, i giovani ricoverati vanno ogni dìmoltiplicandosi . Da tutte parti poi ci chia-mano a nuove fondazioni, a fine di ricove-rare giovani che vagano per le vie e per lepiazze in pericolo di perdere la religione ela moralità, e incamminati sulla via del dis-onore e della prigione. Di questo consolanteaumento e progresso di buone opere sianeanzitutto lode a Dio, poscia a voi, o carita-tevoli signori e signore. Sì, da voi pure di-pende la salute del corpo e dell'anima ditanti giovani e di tante fanciulle. Nelle vo-stre mani sta la loro sorte temporale edeterna .

» 1° La istituzione nostra prende poi pro-porzioni gigantesche nella Patagonia, dovetestè si diresse monsignor Giovanni Cagliero .Ovunque lavoro , ovunque scuole, ovunquechiese e ricoveri, e dopoché si è fatto, si èlavorato, si è provveduto, eccoci nuovamenteda capo, perchè le domande, perchè il dafarsi aumenta ogni giorno. Vi basti il sa-pere che se avessimo 2000 missionari a no-stra disposizione, tutti potremmo occuparli ;se avessimo 2000 chiese, potremmo empirletutte di popoli fedeli, e aumentare così ilnumero degli eletti. Mons. Cagliero, attor-niato da tanta messe, di colà scrive ed e-sclama : Oh Europei ! voi che siete nel fioredel cattolicismo , venite qui e vedrete. Ve-drete, una immensa moltitudine di personeche vi segue, che vi chiede la carità, nonla carità in denaro od in pane, ma la caritàspirituale; vi chiede istruzione, religione, in-

civilimento, vi chiede la salute dell'anima .« 2° Ma quali sono le opere alle quali siete

particolarmente invitati di prender parte perriuscire buoni Cooperatori e buone Coope-ratrici ? Vi dirò che molte son le case chesi dovrebbero aprire e che nostro malgradonon possiamo per mancanza di mezzi . Pre-sentemente assorbono gran parte delle nostrecure la chiesa del Sacro Cuore di Gesù aRoma, e l'ospizio che le sorgerà accanto ,capace di ricevere più centinaia di giovanipoveri della città . Quest'opera abbisogna ap-punto della vostra carità, o benemeriti Coo-peratori e Cooperatrici, e il Santo PadreLeone XIII per mezzo mio ve la raccomandacaldamente. Oltre di questa, che vi dirò delletante case che abbiamo nella Liguria , nelVeneto , nelle Romagne, nella Sicilia e inquesti nostri paesi ? Che dirò dei lavori d'in-

Page 3: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

grandimento di cui ogni casa ha bisogno ?Che delle case della Francia, della Spagnae dell'America ? Di là ricevo notizie conso-lanti, e tra queste che nel Brasile si sta peraprire una nuova casa nella città di S . Paolo,per ricevervi tanta povera gioventù abban-donata. E tutte queste opere e vicine e lon-tane per sostenersi reclamano il soccorsodella carità vostra .

« 3° Altra opera attira ancor presentementela nostra attenzione, ed è la casa di Parigi .In quella vasta capitale della Francia , checonta quasi 2 milioni di abitanti, stragrandeè la moltitudine dei giovani che scorrono va-gabondi per le vie e per le piazze in pericolodi perdersi ; immenso è quindi il campo incui può esercitarsi la carità . Coll'aiuto di Dioquella casa salverà migliaia di giovani dalmal costume, dalla prigione, dalla perdizione,ed asciugherà le lagrime a tanti genitori chenon sanno più a qual mezzo appigliarsi perallontanare la loro figliuolanza dalla via delvizio e rimetterla per quella della virtù .

In tutte le nostre case poi, vi fu in que-st'anno uno straordinario aumento di do-mande d'accettazione. In una sola, fattosi ilcalcolo delle domande, sapete a quante am-montarono ? A ben 5000, a ciascuna dellequali con grande nostro rammarico si do-vette rispondere : Non vi è più posto . Oh !quanto. maggior bene noi potremmo fare, sepotessimo fondare nuove case, se potessimoavere i mezzi onde provvedere vitto e ve-stito a tanti giovani derelitti ! Quanti buonifigliuoli , quanti padri cristiani ed onesti,quanti migliori cittadini di più non potremmodare alle famiglie, alla Chiesa, alla società !

« Sento che non posso più parlarvi a lungo,e quindi conchiudo dicendo : Persuadetevi,la messe a raccogliersi è molta , e l'operavostra, la vostra carità, il vostro obolo nonsolo è utile, ma necessario . Adunque aiuta-teci secondo il vostro potere . Oltre la ricom-pensa del Cielo, voi avrete anche su questaterra la consolazione di cooperare al van-taggio della religione, delle famiglie , dellasocietà ; la consolazione di sapere che tantigiovani e tante fanciulle in grazia vostra lo-dano ora e benedicono Iddio, mentre invecelo maledirebbero nel tempo, per odiarlo nel-l'eternità insieme coi demoni . In questi tempii malvagi cercano di spargere l'empietà e ilmal costume, cercano di rovinare special-mente l'incauta gioventù con società , conpubbliche stampe, con riunioni, che hannoper iscopo più o meno aperto di allonta-narla dalla religione, dalla Chiesa, dalla sanamorale. Or bene, i Cooperatori salesiani e le

Cooperatrici si studiino di opporsi a questiattentati. E come ? Propaghino massimebuone, libri, stampe, società cattoliche, cate-chismi e simili .

« Un'altra cosa ancora vi raccomando : Pre-gate gli uni per gli altri . Per parte miaogni giorno vi ricordo nella santa Messa, eper voi pregano altresì i nostri giovanetti .Voi date loro un po' di pane materiale persostenerne la vita, ed essi danno a voi ilpane spirituale delle loro orazioni. Forse voinon potete pregare molto. Ebbene , questigiovani, i Salesiani e le Suore di Maria Au-siliatrice, pregheranno per voi, e vi otterrannodal cielo le grazie di cui abbisognate . Moltipoi dei Cooperatori e Cooperatrici sono ognianno chiamati all'eternità, e noi uniamo lenostre alle vostre preghiere in suffragio delleloro anime. Quello che ora facciamo per glialtri, forse un altro anno avremo bisognoche sia fatto per noi .

« Finalmente, miei buoni Cooperatori eCooperatrici, adoperiamoci a fare tutto il benepossibile a noi ed agli altri, affinchè MariaAusiliatrice possa compiacersi nel vedere permezzo nostro volare molte anime al cielo .Oh ! quando sarete in paradiso, con quantoentusiasmo esclamerete ciascuno : - Bene-detto quel giorno in cui entrai fra i Coope-ratori e le Cooperatrici di S. Francesco diSales, poichè ogni atto di carità, che io hopraticato in favore di quell'opera, fu qualeanello di una catena di grazie, per mezzodella quale ho potuto salire in questo luogo

di consolazione e di gaudio. »

LA FESTA DI MARIA AUSILIATRICE .

Estratto dall'Unità Cattolica, 4 giugno :

« Sempre bella e cara la festa di MariaAusiliatrice all'Oratorio salesiano di Valdocco!Ci è tutto il profumo della primavera, tuttoil brio della gioventù, lo slancio dei cuori'amanti della santa Vergine. E i Salesiani lagioventù la educano ai santi entusiasmi della';religione, sanno trarre dai fanciulli e dai gio-vinetti le doti particolari del loro animo, le.coltivano e si trovano avere, negli stessi fan-ciulli, musici , cantori, accoliti in gran nu-,mero , i quali, uniti insieme nell'ora dellafesta grande, dànno di sè tanto bella prova :e fanno innamorare i cuori di Maria SS .

» Martedì la gioconda solennità, benchétrasportata e compiuta in giorno feriale, riu

-

scì splendida, più solenne ancora degli anni

Page 4: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

passati . Numeroso fu il concorso dei divotialla novena, nella quale predicò con molta.unzione e maestria il rev.mo canonico Or-landi di Orte. Numerosissime le comunioninel giorno della festa . Alle 3 ant. cominciòil concorso dei fedeli e continuò tutta lagiornata. I rev.mi Vescovi di Cuneo e diCafarnao furono a celebrare la santa Messae distribuirono il pane degli angeli a migliaiadi anime. Il venerando D. Bosco, benchémalfermo di salute, volle scendere dalle suestanze e celebrare la santa Messa all'altaredella Madonna. I buoni Salesiani volevanorisparmiare al loro Padre il grave disagio,ma D. Giovanni, che ama tanto Maria Au- .siliatrice e spera tutto dal suo patrocinio ,volle anch'egli festeggiarla. E la sua pre-senza fu un accrescimento di festa . I Tori-nesi si affollarono in sacristia e ne' corridoiper baciar la mano a D . Bosco. Era un te-nero spettacolo .

» La Messa solenne delle 11 fu pontifi-cata dall'eccellentissimo monsignor Pampi-rìo, vescovo di Alba. L'eminentissimo signorCardinale Arcivescovo assisteva dalla cattedrain cappa magna. La Messa dell'Haydn , ca-polavoro dell'arte sacra, fu eseguita ammi-rabilmente dai giovani dell'Oratorio, coadiu-vati da altri cantori, con accompagnamentodi scelta orchestra ; non sì poteva suonarenè cantar meglio. Ai Vespri si esegui ilLaudate pueri del Capocci, e con tantamaestria, da rivaleggiare coi più valenti can-tori . Bello il Sancta Maria del Cagliero, can-tato in parte dall'alto della cupola . Quellevoci fanciullesche, che inneggiavano da quel-l'altezza alla celeste Vergine, rapirono e com-mossero tutti i cuori . (1) »

(1) . La Messa parte dell'Haydn e parte del Cheru-bini coll'organo ed orchestra riusci di tale effetto dasuperare l'aspettazione di tutti . I lunghi intermezzidel Pontificale furono eseguiti dall'illustre e valenteMaestro Cav. Giuseppe Capitani fu Antonio, nostroantico e zelante Cooperatore Salesiano . La parte diaccompagnamento spettante all'organo fu egregia-mente eseguita dall'esimio Maestro Giovanni Pelazzaantico allievo di questo istituto . Tra i Professori d'or-chestra primeggiavano altresì il valente Maestro dellaMetropolitana Antonio Bersano ed il Maestro GiuseppeBollarini ; il primo antico allievo dell'Oratorio ed ilsecondo maestro di banda nel nostro Ospizio di arti-gianelli in S . Benigno Canavese. Con eguale valentiae disinteresse si segnalarono pure il Maestro Cantone,il Cav . Giuseppe Bertone, il sig . Succio, il sig . Chiesa,il sig . Brangini, il sig. Fumero e parecchi altri pro-fessori di canto che ci onorarono della loro coopera-zione . La funzione della sera non fu meno solenne diquella del mattino e coll'imponenza del Domine adadiuvandum del Maestro Galli e del Dixit dell'Aldegaspiccò grandemente il celebre Laudate pueri del Ca-pocci eseguito a perfezione dalla sempre cara e sim-

Degno della festa fu il panegirico recitatocon mirabile chiarezza di pensieri e di pa-rola dal molto reverendo canonico Orlandi .L'oratore, dopo avere esordito che l'uomo,conscio della propria debolezza, sente quag-giù il bisogno di un appoggio a guisa dellavite che per sostenersi va in cerca dell'olmo,prese a dimostrare che Iddio nella sua bontàgli diede in Maria un aiuto conforme allesue necessità perché aiuto potente, sapiente,amante . Svolgendo il suo assunto l'eloquentepanegirista si diede a divedere non solo pioe divoto , ma ricco la mente delle più su-blimi idee intorno alle grandezze di Mariae seppe infondere in ogni cuore la più grandefiducia nel suo celeste patrocinio .

La benedizione col Santissimo Sacramentoimpartita da Monsignor Vescovo di Alba, ilquale pontificò anche ai vespri, chiusero lafestività religiosa.

Presero parte alla solennità molti nobilisignori stranieri, specialmente francesi, ve-nuti appositamente in Torino per rendereomaggio alla Vergine Benedetta, Aiuto deiCristiani

IL DUCA DI NORFOLK IN TORINO .

(Estratto dall'Unità Cattolica, 27 maggio 1885)

La mattina dei 25 di maggio, col treno direttoverso Milano , e coll'intenzione di recarsi -in Au-stria, partiva da Torino S . A. il Duca di Norfolkcon tutta la sua famiglia e seguito .

Noi, che abbiamo avuto la fortuna di avvici-narlo più d'una volta, dobbiamo dire che la suavita qui fu veramente di edificazione . Alcuni gior-nali, e specialmente la Nazione di Firenze, parlarono della sua gita in quella città, e poi dellaandata a Roma , per presentare i suoi umili ecordiali ossequii al gran Pontefice, che , secondola felice espressione del P. Mauro Ricci, viveesule, e non solo prigioniero, nella sua Roma . Manessuno dei giornali, che noi sappiamo , disse ilvero della sua venuta e fermata nella nostra cittàdi Torino . Argomento solo ed espresso fu di ve-nire a prostrarsi ai piedi di N . S . Maria Ausilia-trice, nel suo santuario di Valdocco, per otteneredal Signore la grazia della guarigione del suo u-nico e ben infelice figliuolo dell'età di cinque anni,travagliato da malattia incurabile. Con nostra

patica voce di D. Lazzero accompagnata dal coro deigiovani . Il 2° coro poi del grandioso componimentodi Mons . Cagliero : Sancta Maria fu egregiamenteeseguito dalla scuola corale di S . Gioachino direttadall'esimio Maestro sig Thermignon . I nostri più viviringraziamenti al Rev .mo sig . Curato ed all'infatica-bile maestro .

Page 5: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

ammirazione ed altrui, il Duca e la Duchessa contutto il seguito di 18 persone s'accostarono piùvolte ai SS . Sacramenti in quel Santuario, pren-dendo parte a tutte le varie altre funzioni pelmese di Maria , che colà avevano luogo sia almattino, sia alla sera. Ieri poi, primo dì dellanovena di Maria Ausiliatrice , si può dire che ilDuca lo passò tutto in quella chiesa e nella casaannessa dell'Oratorio di S . Francesco di Sales,ove abita il venerando D . Bosco . Dire della suavenerazione verso l'uomo di Dio è impossibilepareva non potesse allontanarsene ; come anchedell'affetto che egli ed i suoi sentirono per le sva-riate opere di beneficenza, a cui pose mano il no-stro carissimo D . Bosco .

Generoso e uomo pratico sopra tutto, il Duca,quando visitò l'Oratorio , non dimenticò nullavolle recarsi nel refettorio , cucina , laboratorii ,panatteria, ecc . Gradì tutto ciò che D . Bosco edi suoi figli cercarono di fare per rendere lieta lasua visita . Commosse il suo cuore di suddito fe-dele dell'Inghilterra quando sentì da quei giova-netti suonare con la banda l'inno nazionale Diosalvi la Regina . Visibilmente commosso , plaudìe ringraziò D . Bosco pel gentile pensiero, e disseche mai aveva in sua vita sentito quell'inno conmaggior soddisfazione .

Nel partire, il Duca lasciò una egregia elemo-sina al Santuario , con raccomandazione di rinno-vare le preghiere per la guarigione dell'unico suofiglio . Anche noi lo raccomandiamo alle preghieredei nostri lettori, certi che il buon Duca non sidimenticherà più della nostra città e della suareligione .

GRAZIA DI MARIA SS . AUSILIATRICE .

Viva Maria Ausiliatrice .

Barcellona-Sarrià, 24 maggio 1885.

M. R . SIGNOR DIRETTORE,

Alle tante meraviglie operate per intercessionedi Maria Ausiliatrice , di cui adorna V . S. bensovente il nostro Bollettino , potrà aggiungerequesta, che le trascrivo, se la crederà degna dellapubblicazione .

Si tratta della guarigione repentina di un a-lunno e a un tempo della liberazione di questaCasa da un grave pericolo di epidemia .

Il giovanetto Sebastiano Bellavista , orfano dipadre e madre, nativo di San Ginez de Vilasar ,provincia di Barcellona, sui 10 anni d'età, venneraccolto in questa casa non solo col fine di prov-vederlo di tutto, ma specialmente per conservar-gli quell'innocenza che è propria dei paesi di mon-tagna ed instruirlo nella religione e nelle lettere,giacché ignorava perfino il segno della santa croce .La buona indole del giovanetto, la sua costanteapplicazione rese fruttose le fatiche de' suoi mae

-

stri tanto, che dall'ottobre p. p . al principioquesto mese fece tanto progresso da meritarsi ilprimo premio in scuola e nel laboratorio di sar-toria. Per la buona, condotta e per la pietà giu-dicato idoneo della prima Comunione, dovea essereammesso alla Sacra Mensa il giorno di Maria SS .Ausiliatrice . Quand'ecco un luttuoso avvenimentointerrompere i nostri disegni. Il giorno 3 di mag-gio, prima domenica del mese , fu scelto per ladistribuzione dei premi bimensili, marzo e aprile,ai nostri giovanetti . Il piccolo Sebastiano in quelgiorno non istava bene , ma , pel timore di per-dere il premio che sapea essergli aggiudicato ,tacque il suo malessere e si sforzò di stare inpiedi sino alla sera . Non mangiò a cena e andòa dormire poco prima dell'ora solita . Nelle primeore della notte non presentando caso di gravità ,non ci risolvemmo a condurlo all'infermeria . Maalla mattina seguente, giorno 4, si manifestò nelpiccolo infermo un parossismo tale di febbre, chedovemmo immediatamente chiamare il medico .

Il signor Raimondo Batlle, nostro cooperatoree medico della casa, corse subito al letto del-l'infermo, e sapendolo povero ed orfano, aggiunsealla sua solita bontà una cura straordinaria nelfare la diagnosi . Quindi ci disse con vivo rincre-scimento che si trattava d'una polmonia seria,complicata con infiammazione gastrica e che dispe-rava di salvarlo. Prescriveva però quanto l'artee l'esperienza gli suggerivano .

Il polso fin dal primo giorno saliva a 160 pul-sazioni al minuto e non si poté farlo discendered'un sol battito in tutta la settimana . L'infermovaneggiava quasi del continuo e si dovette appro-fittare dei pochi intervalli per amministrargli iSS. Sacramenti, che egli non cessava di doman-dare anche vaneggiando . Il sabbato giorno 9 esesto della sua infermità ci pose tutti in gravis-sima apprensione , non solo per la sua vita , maperché si dichiarò in lui il tifo ; sicché per or-dine del medico si dovette isolare il piano dell'in-fermeria .

Cessarono intanto le frequenti visite dei bene-fattori e tutti temevano con fondamento gravesciagura per questa Casa , perché quasi tutti igiovanetti aveano voluto peco prima vedere ilcompagno infermo, nessuno avendo neppur sospet-tato che si trattasse di tifo . Ma il venerdì , a-vendo il medico per la seconda volta affermatoche l'arte più nulla poteva, pensammo di metteretutta la nostra fiducia in Maria Ausiliatrice . Ri-cordando che D. Bosco ci aveva raccomandate lemedaglie di Maria Ausiliatrice in occasione delcholera , ne misi una al collo dell'infermo , glidiedi la benedizione di Mara Ausiliatrice e feciincominciare un triduo lo stesso venerdì sera . Ladomenica mattina l'infermo entrò quasi in agonia ;non riceveva medicine di sorta e solo con qualchegoccia di limonata gli si bagnavano le labbra . In-tanto gli si amministrò l'estrema unzione e gli siimpartì la benedizione papale .

Per la casa si usavano disinfettanti e tutte leprecauzioni necessarie , ma non si poteva nascon-dere il timore di qualche disgrazia vicina . Ah !ma la Madonna non permise che durassimo a

Page 6: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

lungo in quello stato di tante angustie . Il triduoa Maria Ausiliatrice, incominciato il venerdì sera,doveva finire colla giornata del lunedì . 11 e lanostra buona Madre si era riservata quel giornoper dare una prova di più a' suoi divoti dellamaterna sua bontà e dell'efficacia della sua pro-tezione .

Parecchi dei nostri amici , informati delle no-stre afflizioni , ci vennero a visitare e proposerodi pagarci le spese di una consulta di medici dellacapitale vicina ; ciò era per accertarsi se la ma-lattia di Sebastiano fosse vero tifo . L'insistenzache mi facevano era tanta , che mi era determi-nato di dimandarla al medico curante lo stessolunedì sera nell'ultima visita, se mai non si fossenotato mutamento di sorta. La Madonna peròpreveniva i medici e le medicine . Venne il me-dico, e visitò l'infermo che credeva morente, sic-come lo aveva lasciato al mattino ; ma qual nonfu la sua meraviglia il trovarlo come assopito ecol polso mutato ! Disse che vi notava variazione,ma che tuttavia non era scongiurato il pericolod'una morte vicina. A noi bastò sapere che eradiminuita la gravità del male , fosse o no appa-rente il miglioramento; la nostra fede in Mariaci diceva di più ; e non ci siamo illusi. Dopoun'ora che era partito il medico , l'infermo sisveglia e domanda che gli si porti la minestra .Ci volle non poca fatica a persuaderlo di conten-tarsi del solo brodo .Noi non sapevamo se quello fosse vaneggia-

mento o miracolo ; ma nel vederlo, dopo preso ilbrodo consumé abbandonarsi al sonno ed il suopolso retrocedere di 100 battiti al minuto ,cioèda 160 a soli 60 , ognuno può immaginarsi conquale gioia noi aspettavamo il ritorno del medico .

Infatti, venuto il dottore, gli fummo subito at-torno , ed esso, visitato l'infermo, con viva com-

mossione ci disse:Dategli quello che domanda;si trova in piena convalescenza . Allora sì cheesclamammo : Miracolo della Madonna ! Era scon-giurato il pericolo di una epidemia e l'agonizzanteera guarito . Il nostro medico non finiva di dire :Io non so spiegarmi questo fatto . È un mortorisuscitato .

In quello stesso giorno il piccolo Sebastianovolle discendere in cortile per vedere e salutarei suoi compagni ; ma ignorava la debolezza d'unasettimana di digiuno e la estenuazione prodotta daicataplasmi e dalle medicine . Tuttavia, per non di-sgustarlo, vi fu portato sulle braccia e posto soprauna sedia, dove passò tutto il dopo pranzo tra sedutoe nel far pochi passi, tenendosi agli oggetti che loattorniavano . Da quel giorno in poi non volle piùessere tenuto per infermo, e se ne tornò al re-fettorio comune con meraviglia di quanti lo videroinfermo e sanato repentinamente . Non sono pochele visite che riceve da Barcellona di persone chevogliono vedere coi proprii occhi ciò che odonoraccontare intorno a questo fatto : Tutti ammi-rano Sebastiano come ritratto di sanità .

Ne siano lodi a Maria che tanto protegge que-sta Casa e i suoi divoti : ne sia benedetto millevolte Iddio che ci ha dato una Madre così buonae così potente .

Eccole, caro signor Direttore, quanto mi pro-posi di scriverle, coll'intento di dar onore a MariaSantissima e propagare sempre più la divozionealla sua medaglia e la pia pratica di portarla alcollo .

Baci la mano al nostro caro P. D. Bosco e miraccomandi al Signore. Quei di casa la riveri-scono insieme con me . Mi abbia in Domino

Della S. V. M. R .

Dev.mo servo e confratelloSac. G . B . BRANDA .

ESERCIZI SPIRITUALI PER LE SIGNORE

in Nizza Monferrato .

Per secondare il desiderio di molte zitellee maestre di scuola, nonchè di pie signore,le quali amerebbero passare alcuni giorni disacro ritiro per attendere al bene dell'animaloro, avranno luogo anche quest'anno gliesercizi spirituali nel Conservatorio della Ma-donna delle Grazie, diretto dalle Figlie diMaria Santissima Ausiliatrice in Nizza Mon-ferrato .

Incominciano la sera del 3 di agosto eterminano la mattìna del 13

La pensione è fissata in L. 20. Si fa unaeccezione per le Maestre, la cui quota saràdi L. 15 .

L'aria salubre e di campagna, il sito ame-nissimo e solitario, sono allo stesso tempoun sollievo per lo spirito affaticato e biso-gnevole di riposo.

Pertanto chi volesse prendervi parte, èpregata a farne pervenire la domanda nonpiù tardi del 31 luglio alla Superiora dell'I-stituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice inNizza Monferrato.

NB. Nizza Monferrato è stazione dellaferrovia Alessandria-Cavallermaggiore .

LETTERA PARIGINA .

I nostri Cooperatori e le nostre Cooperatricisapranno che l'anno scorso D . Bosco apriva a Pa-rigi una nuova Casa salesiana a Menilmontant,rue Boyer . Speriamo che loro torneranno graditelo notizie che ci manda il Direttore , poichè daqueste si viene a conoscere come la Madonna San-tissima si compiaccia di benedire le nostre povereimprese.

Page 7: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

REVERENDO E CARISSIMO SIGNORE,

Ella desidera conoscere minutamente ciò che noifacciamo nella nuova Casa di Parigi . Le dirò inprimo luogo che vi è evidente la protezione dellaMadonna , sicchè - dobbiamo esclamare : EvvivaMaria Ausiliatrice ! E vero che non mancano ledifficoltà, ma per queste benediciamo il Signore .Sarebbe per noi grande disgrazia se questa nostracasa incominciasse in maniera diversa da quellacolla quale incominciarono le sue sorelle d'Italia,cioè senza quelle prove che distinguono le opere diDio dalle opere degli uomini .

Tuttavia in quanto all'ordinamento interno sipuò dire che ogni cosa va abbastanza bene. Icarigiovani confratelli delle Conferenze di S . Vincenzode' Paoli continuano a venirci ad aiutare con unozelo tale da superare ogni elogio , tanto essi cisecondano, con semplicità, con ardore e son per direeziandio con obbedienza . Sono di una virtù vera-mente rara . Senza di essi non si potrebbero sostenerele opere della Casa, e la loro cooperazione è un se-gno evidente della bontà della Vergine Ausilia-trice per noi . Uno di essi è andato a farsi mo-naco Benedettino , un altro si accasò , e questaunione sembra essere una vera ricompensa dellasua abnegazione ; ma partendo si fecero rimpiaz-zare da altri giovani confratelli non meno zelantidi essi .

I nostri giovani del patronato ci danno eziandiogrande consolazione. Abbiamo potuto continuaretutte le pie pratiche già intraprese, eccetto quelladell'adorazione notturna che abbiamo creduto pru-dente cosa di sospendere per evitare alcui disor-dini che minacciavano d'introdursi ; ma lo spiritodi questi giovani è tanto buono , che si è potutaeseguire questa sospensione senza nessuna contra-rietà. Cio è prova dell'ascendente che abbiamoacquistato sui loro cuori , poichè sul principio ,per non so quale ragione, aveano dimostrato unpo' di diffidenza verso i Salesiani . Adesso però lediffidenze sono svanite e la confidenza , l'amore,l'attaccamento per noi incominciano a nascere e afar progressi fra di loro .

L'opera del giovedì per gli scolari va sempreavanti, e di questa ci occupiamo in una manieraspeciale, sia perchè è il fondamento di quella delladomenica, sia perchè noi possiamo a questo modopiù facilmente guidare i giovani secondo il nostrometodo . Alcuni giorni fa abbiamo celebrata unabella festa e fu la prima dopochè siamo a Parigi .Furono invitati alcuni nostri benefattori, e ognicosa andò molto bene .

L'opera della domenica per gli artigiani pro-cede pure in modo da potercene dichiarare con-tenti e ci prendiamo grande cura per isvilupparlamaggiormente. Quasi tutti coloro che frequentanol'oratorio domenicale fecero la loro Pasqua .

La Congregazione della B . Vergine si consolidaessa pure ogni dì più . Domenica scorsa siamo an-dati in pellegrinaggio a N . S . . delle Vittorie etutti i confratelli si accostarono alla Sacra Mensa .Il parroco fu amorevolissimo per noi e ci pro-mise di venirci a visitare. Lo inviteremo per la

festa di Maria Ausiliatrice che noi celebreremo ilgiorno 31 di maggio .

Si tengono sempre con grande frutto le cosìdette piccole conferenze di S . Vincenzo de' Paoli .Quest'anno fummo testimoni di alcune conversioniveramente consolanti . Due poveri , fra quelli danoi visitati, si indussero a fare la Pasqua . L'unonon l'avea più fatta da 10 anni, l' altro da 20, equest'ultimo, per dare prova del suo buon volere,venne colla Congregazione al pellegrinaggio diN. S. delle Vittorie e fece la seconda Comunionein rendimento di grazie .

Continuiamo pure le scuole serali quotidiane peinostri giovani operai, e si insegna un po' di dise-gno, di contabilità, ecc ., ecc .

Ma l'opera che andò sempre più crescendo alnostro arrivo è quella del catechismo alla seraper gli adulti . Bisogna sapere che qui non di radosi trovano giovani adulti i quali non furono an-cora battezzati o almeno furono privi di qualun-que istruzione cristiana , e per conseguenza nonricevettero mai la S . Comunione . Perciò noi orali raccogliamo, li catechizziamo, li battezziamo sefa d'uopo, li comunichiamo e procuriamo che lorosia conferito il sacramento della Cresima. Cosìtre mesi or sono quindici adulti furono fatti cri-stiani . In questo momento ne abbiamo già trenta-quattro nuovi iscritti e nel giorno di Maria Au-siliatrice, 31 maggio, si darà la prima Comunionea quindici adulti or ora catechizzati. I parroci vi-cini ci mandano con premura le loro pecorelle cosìerranti, e forse si dovranno prendere misure spe-ciali per questa opera , la quale richiede assiduee intelligenti cure , avendo qui una grandissimaimportanza . Infatti nella nostra vastissima parroc-chia di circa 57,000 anime non vi è una scuolacristiana .

Frattanto , per contentare i nostri giovani , sidà mano di tempo in tempo a straordinarii di-vertimenti. Giovedì venturo , giorno dell'Ascen-sione, daremo una grande festa serale della qualele spedisco il programma . Tutti gli introiti sa-ranno a benefizio dei poveri visitati dai membridelle nostre due piccole conferenze . Nel giornopoi della festa di . Maria SS. Ausiliatrice, per con-ferire la Cresima ad alcuni giovani, si è pensatodi invitare S . E. il cardinale Lavigerie , tantoammiratore e tanto amante del nostro caro DonBosco. Se potremo ottenere da S. E. questo se-gnalato favore, gli si farebbe eziandio benedireuna bella statua di S . Francesco di Sales, donatada una insigne benefattrice . Se questo progettoriuscirà, gliene manderò una particolareggiata de-scrizione .

Mi rimarrebbe ancora a parlare dell'Orfano-trofio , del quale siamo incaricati , e dove si la-vora con grande nostra consolazione , ma di ciòmi riserbo a scrivere altra volta.

Concludo col pregarla a volerci spedire una col-lezione intera delle Letture Cattoliche, tanto piùche questa potrebbe servire per dar principio aduna biblioteca ad uso dei giovanetti italiani , chevengono a farci visita nel nostro Oratorio . I po-veretti sono molto abbandonati in mezzo a questaimmensa metropoli, così piena di pericoli per l'a-

Page 8: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

nima. In questo momento faccio il catechismo aquattro di questi piccolini e li preparo alla Co-munione.

Da tutto ciò che io le ho detto può la S. V .M . , R. giudicare qual fardello gravissimo pesisulle nostre povere spalle. E siamo così pochi !Supplichi D . Bosco da parte nostra a volerci man-dare novelli operai, ché il lavoro è preparato an-che per cinquanta .

Voglia far menzione di noi al carissimo padreD. Bosco , ai veneratissimi nostri superiori e atutti i confratelli .

Preghi per noi che preghiamo tanto volentieriper lei, di cui sono

Parigi, 12 maggio 1885.

Umil.mo ed aff.mo figlioP . CH. BELLAMY .

IL CARD. LAVIGERIE IN TORINO .

Martedì, 9 giugno, giungeva in Torino l'emi-nentissimo cardinale Carlo Marziale Allemand La

-

vigerie, arcivescovo di Algeri e Cartagine , unadelle glorie del Sacro Collegio e della Francia.L'illustre Porporato abbandonava la sua diocesi,or son circa due mesi, benché appena ristabilitoda grave malattia, per venire nella Francia adomandare l'elemosina in favore delle istituzionireligiose da lui erette e degli stabilimenti catto-lici di Africa , spogliati dal Governo e dalla Ca-mera nell'approvazione dell'ultimo bilancio . Nellanostra città volle intrattenersi col venerando D .Bosco, per interessarlo in favore degli Italiani diTunisi, pregandolo a mandarvi alcuni religiosi dellasua Congregazione salesiana .

Visitate le scuole e le officine dell'Oratorio, sirecò nella cappella interna, ove ai giovani artigianiindirizzò alcune parole, per eccitarli ad essere sem-pre franchi e generosi cristiani in qualunque cir-costanza della loro vita .

Egli partiva quindi alla volta di Roma .

LETTERA DALL'URUGUAY.

AMATISSIMO PADRE,

L'arrivo di monsignor Cagliero ,la SettimanaSanta , la visita fatta a Paysandù e poi un cu-mulo di affari che mi piombarono sopra m'hannoimpedito di scriverle prima. D'altronde io speravache ampie notizie di noi e delle cose nostre leavrebbe avute più autorevolmente dalle mani stessedi mons. Cagliero .

Ora a questa lettera non saprei proprio che tonodare, se allegro o triste .

Si parla di malcontenti e di fazioni che si pre-parano ad una ribellione a mano armata . Questo

ci tiene in grande ansietà e ci affligge profonda-mente .

Per altra parte abbiamo di che consolarci, ve-dendo l' ingrandimento e sviluppo straordinariodelle nostre Missioni . Il Collegio Pio è pieno af-fatto di allievi, il cui numero ascende a 115 con-vittori e molti esterni .

A Las Piedras non v'è più locale pei tanti chedimandano di entrare, essendo i raccolti omai unasessantina di convittori e cento esteri . A Nictheroyle cose vanno a vapore . Hanno già 70 allievi e daogni parte fanno ressa per entrare altri ed altriancora. A Paysandù le scuole di esterni rigurgi-tano e vanno entrando ogni dì nuovi convittori .

Tanta affluenza di allievi ha fatto sì che ci lan-ciassimo a fare spese straordinarie , e queste cicaricarono di enormi debiti . Che vuole ? La fiducianegli aiuti della Vergine ci ha spinti a fare ognisforzo al fine di preparare il locale sufficiente atanti poveri giovanetti che venivano a battere allenostre porte per chiedere il pane dell'intelletto ,la vita dall'anima .

Ma questo non è il solo inconveniente . Il mag-giore si è che, dopo aver ammesso tanti allievi,senza lasciare le altre grandi fatiche delle Mis-sioni, noi ci contamino e con nostro sgomento citrovammo in numero ed in forze molto inferioriagli impegni contratti .

Mons. Cagliero si è ben spogliato di metà delsuo personale per soccorrerci, ma gli otto soggettiavuti, distribuiti immantinente fra tante Case del-l'Ispettoria, scomparvero come fumo .

Furono come una rugiada caduta dal cielo sopraun terreno già troppo lungamente riarso dallasiccità . Tutti i confratelli quindi di questa nostraIspettoria supplicano il suo paterno cuore a volercontinuare i soccorsi indispensabili per sosteneretante opere buone ed estenderle secondo la ne-cessità .

Intanto La ringraziano tanto per averci mandatomons. Cagliero ; fu una vera Provvidenza pertutti noi . Io specialmente m i sentii alleggeritocome d'un peso enorme . Aveva proprio bisognodi consigli, di confortoe di aiuto. In monsignorCagliero mi parve di vedere D . Bosco stesso , ene sentii immenso giubilo ed ineffabile commozione .

Grazie, veneratissimo Padre , mille grazie peldono preziosissimo fattoci !

Pel 14 di maggio m'imbarcherò pel Brasile, dovevisiterò le Case di Santa Rosa , e come le avràgià scritto mons . Cagliero , prenderò possessodella chiesa del Sacro Cuore di Gesù in S . Paolo,lasciandovi un sacerdote ed un chierico per soste-nervi il culto ed aprirvi l'Oratorio festivo . Quindivi si aggiungeranno i laboratorii e le scuole nel-l'amplissimo locale nuovo preparato .E necessario che la Casa di Santa Rosa abbia

vicino alcun appoggio, perché i confratelli si aiu-tino mutuamente nelle difficoltà che abbondano sem-pre e nell'osservanza delle regole mediante i santiesercizi e l'esempio vicendevole .

Fra poco ne scriverò con più minute particola-rità o viste più generali. Oh ! caro Padre ! sonotanto , tanto occupato che non mi basta più iltempo a nulla !

Page 9: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

Tutto faccio in fretta e forse male! Mi scusi,preghi per me, e colla sua benedizione ed affettosostenga e rinfranchi questo

Villa Colon, 23 aprile 1885.

Suo dev .mo ed obbl.mo figlio in G. C.Sac . LUIGI LASAGNA .

IL COLLEGIO CONVITTO VAL SALICE .

Altamente persuasi dell'importanza della buonaeducazione della gioventù, e che da questa in granparte dipende l'avvenire o lieto o tristo della fa-miglia, della religione e della civil società, racco-mandiamo di tratto in tratto ai nostri Cooperatorie Cooperatrici quei Collegi ed Istituti che ci paionopiù adatti per conseguire lo scopo . Nella modernasocietà il bisogno per la maggior parte dei pa-renti di attendere ai temporali loro negozi hafatto sorgere un numero grandissimo d'istitutieducativi, nei quali gli educatori si addossino ilcarico gravissimo che ai genitori incombe dellacristiana e civile educazione della lor prole ;edil Collegio ora più che mai è diventato un verobisogno del tempo . Raccomandiamo per tanto aquei Cooperatori e Cooperatrici che avessero dadare qualche consiglio sulla scelta di una casa dieducazione per giovanetti di nobile e civile con-dizione il Collegio Convitto Val Salice pressoTorino. L'amenità del sito, la vicinanza di unagrande città, la cura che in ogni tempo si ha del-l'igiene dei giovani affidati, e specialmente l'istru-zione impartita a norma dei programmi governa-tivi da professori che coll'istruzione si studiano diaccoppiare la cristiana educazione di tutte le mo-rali facoltà , rendono questo Collegio degno diessere indicato come uno dei migliori istituti edu-cativi . Esso è diretto presentemente dal moltoRev. D. Cesare Cagliero Dottore in lettere efilosofia : ed a lui potranno indirizzarsi tutti coloroche desiderassero ivi collocare i loro figliuoli peril prossimo anno scolastico affine di averne quellepiù precise notizie di cui potessero abbisognare . Inaltro numero del Bollettino pubblicheremo il pro-gramma di detto Collegio : frattanto raccomandiamocaldamente ai nostri Cooperatori e Cooperatriciche vogliano aiutarci con ogni mezzo che la lorocarità saprà suggerire, affine di strappare la gio-ventù troppe spesso tradita dagli artigli dei maestridell'empietà e della immoralità per avviarli aquei Collegi ed istituti in cui colla soda istruzionepossa ricevere la conveniente educazione della mentee del cuore .

LA PAROLA DEL PAPA .

Splendida oltre ogni dire e imponente riuscil'udienza accordata dal S . Padre, la solennità delCorpus Domini, all'Opera dei Congressi e Comi-tati cattolici italiani . Può dirsi senza tema di esa-

gerare, che tutta la cattolica Italia trovavasi inquel giorno, per mezzo dei suoi rappresentanti,ai piedi del degno successore dell'immortale esuledi Salerno .

Il S. Padre circondato dalla sua nobile cortee seguito da molti Em . Cardinali e distinti per-sonaggi, un quarto dopo il mezzodì appariva nellasala del Concistoro ove ebbe luogo l'udienza .

Accolto da vivissimi applausi e dai più spiccatisegni di devozione e di attaccamento e di fedeltà,si assise in trono e si compiacque ascoltare unnobilissimo indirizzo, letto dal Com . Venturoli ,Presidente dell' Opera dei Congressi Cattolici , alquale indirizzo Sua Santità, levatasi in piedi, de-gnavasi rispondere col seguente importante di-scorso :« La circostanza solenne, che vi conduce que-

st'anno ai piedi del Vicario di Gesù Cristo perconfermargli a nome di tutta la società dei Con-gressi Cattolici i sentimenti della vostra devozioneed inviolabile fedeltà , ci rende in singolar modogradita , figli dilettissimi , la vostra presenza edaccette le vostre parole . Esse vi furono ispiratedalla memoria del grande Pontefice che dopo ottosecoli vive ancora ammirato e benedetto : e questamanifestazione di ossequio è frutto anch' essa diquel devoto entusiasmo con cui si onora dapertuttoil Pontefice santo, il vindice fortissimo dell'eccle-siastica disciplina, l'invitto propugnatore dell'in-dipendenza e della libertà della Chiesa, il padreprovvidentissimo dei popoli .» L' opera di l ui, per lungo tempo fieramente

osteggiata, anche a questo segno convien ricono-scerla come opera di un genio mirabilmente grande .Le sue lotte furono per la libertà della chiesa,cui la prepotenza delle terrene potestà e la ser-vilità di uomini corrotti facevano correre i piùgravi pericoli .» La sposa di Cristo non deve esser schiava »

diceva Gregorio ; e quest'idea sublime, che tro-vasi in fondo di tutte lo resistenze opposte daiPontefici , fin dai primi secoli , alle ingiuste esi-genze dei potenti, è come l' anima e la vita delPontificato di Gregorio : essa gli fa incontrarecon imperturbata costanza un immenso cumulo difatiche, di persecuzioni, di violenze : per essa eglimuore in esilio ; ma finalmente la Chiesa potècogliere il frutto - delle sue eroiche virtù e deisuoi magnanimi ardimenti .

» Identica nello scopo finale, varia nella formae nei mezzi, a seconda della età e dei luoghi, .continua la guerra contro la Chiesa . Nei tempi anoi più vicini e nei nostri, con ogni maniera d'insidie,si tentò di abbattere il Principato civile dellaSanta Sede ; il mezzo cioè che fu dalla Provvi-denza divina ordinato a difesa e tutela della libertàdel suo supremo potere : ed è per questa libertà,e non già per ambizione di regno o cupidigia digrandezza terrena , che dai Pontefici Nostri Pre-decessori si è combattuto e pur da noi si combatte .

» L'impertanza suprema di questa libertà ispiraal Vicario di Gesù Cristo quella costanza che ilmondo non sa comprendere, ed anche in mezzo adifficoltà di ogni genere è pegno sicuro dellavittoria .

Page 10: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

» Ma come ai tempi di San Gregorio non potèl'Italia rimanere estranea o indifferente alle sortidel Romano Pontificato, cosi non lo può neppureai dì nostri . - Resistendo a chi voleva schiavala Chiesa, San Gregorio impedì , come voi puretestè rammentaste, il predominio di estraneo po-tere in Italia ; ed iniziò per essa quell'era di pro-sperità e di gloria, che per le cure dei Ponteficisuccessori progredì poi fino a toccare sotto Ales-sandro III il suo colmo . L'eroìna dì Canossa sischierò coraggiosa a sostegno di Gregorio, ed ilsuo nome come quello di lui , suona pur oggi im-mortale e glorioso. Così è certo che se anche inquell' epoca difficilissima, potè l' Italia trovarescampo e salvezza, fu in grazia del Romano Pon-tificato : e tutta la storia di quella età confermaluminosamente che il benessere e la grandezzad'Italia dipende principalmente dal rimanere essaunita col pontefice di Roma, ed alla sua supremaautorità sinceramente divota .

» Osteggiare pertanto, come si pretende oggi,il Pontefice, conculcare le ragioni della Santa Sede,col pretesto del bene d'Italia, è empia stoltezza ; enon può essere se non l'aspirazione delle sétte, che,sulle orme dei nemici di San Gregorio , miranoinnanzi tutto a mettere in schiavitù la Chiesa ead incepparne il potere. Ma la verità, che nonteme smentita, si è : che l' Italia col Pontefice èrispettata e grande ; senza il Pontefice , è privadel suo miglior decoro e del suo più bello splen-dore; contro il Pontefice è esposta a tutte le scia-gure che sogliono essere il retaggio di chi faguerra al Vicario di Cristo .

» Oh se gl'Italiani, riandando questi irrefraga-bili insegnamenti della storia, sapessero separarel' amore del loro paese e il desiderio della suaprosperità dagli intendimenti tenebrosi delle sétte ;ed ispirandosi a quello che è bene vero e supremoloro interesse, si recassero a dovere e ad onoredi sostenere la causa del Pontefice e difenderel'indipendenza e la libertà dell'Apostolico seggio!

» Voi, figli carissimi,, e quanti sono in Italiacattolici sinceri, adoperatevi a questo scopo : l'e-sempio di chi vi precedette e i frutti che se necolsero vi siano di sprone : la protezione del santoPontefice Gregorio avvalori e sostenga il vostrocoraggio. E vi conforti altresì l'Apostolica bene-dizione, che di tutto cuore impartiamo a voi quipresenti, ai vostri Comitati, a tutta l'opera deiCongressi, e a tutti i cattolici d'Italia . »

LA DIVINA GIUSTIZIA .Un amico della Settimana Cattolica di Tolosa

le partecipa il fatto seguente , attestandone l'au-tenticità

« Pia è un grosso villaggio distante otto o diecichilometri da Perpignan . Un giorno nel caffè po-sto sulla piazza del villaggio recaronsi otto ro-busti giovanotti, di mestiere contadini vignaiuoli .

» Il caffè era stivato di gente . - Come vedete,non v'ha un buco disoccupato , disse loro la pa-

drona ; ma trattandosi di nostri amici quali voisiete, potete salire nella mìa camera, ove io re-cherò quello che comanderete . -

» Si fecero adunque portare una grossa misura divino caldo, e intanto presero a parlare delle fac-cende della giornata . Quand'ecco l'un d'essi, pernome Estyrach, scorse un gran crocifisso in capodi un letto .» - Conviene che gli diamo da bere almenoun bicchierino, disse bestemmiando . - E, distac-cando dal muro l'immagine del Salvatore, la im-merge col capo nel recipiente , tra le risa sgan-gherate dei compagni .» - Osserviamo che mai contenga nel petto- a sua volta dice un altro di nome Marc ; e,spezzando il petto del crocifisso, parodia, coi suoiamici, un'autopsia .» - Non basta , soggiunge Aymard , conviene

fargli un'amputazione, onde vedere se ha del san-gue nelle membra ; - e rompe d' un colpo lacoscia destra della santa immagine .

Or ecco le conseguenze di questo sacrilegioEstyrach, che aveva voluto far bere il cro-

cifisso, qualche giorno appresso essendosi andatoa bagnare, restò annegato .

» Marc, che ne aveva pestato il petto , morid'una etisia fulminante ; e cinque altri de' suoicompagni soccombettero un dopo l'altro per l'istessomalore e senza poter ricevere gli ultimi sacra-menti .

» Come a perpetuare la memoria del delitto edella sua punizione, sopravvive un solo, Aymard,colui che spezzò la coscia del crocifisso .» Colto all'improvviso da spaventevoli dolorialla coscia destra, i medici giudicarono necessarial'amputazione del membro, e il dott . De Lamer,che l'eseguì, restò meravigliato in vedere che ildetto membro non aveva una sola goccia disangue .

» Dopo tale amputazione l'Aymard , pentito espaventato, mena una vita penitente , sforzandosid'ottenere perdono dal Divin Crocitisso .

» Andate a Pia, ognuno vi confermerà la ve-rità di questi avvenimenti : voi potrete udirne ilracconto per bocca dell'istesso Aymard , l'ultimosopravissuto a sì terribile dramma . »

LE FESTE AL SANTUARIO DELLA CONSOLATA

IN TORINO.

L' annuale festa di Maria SS. Consolata (la verafesta patronale di Torino) quest'anno assumeva uncarattere di eccezionale solennità imperocchè ri-correva il primo Cinquantenario del celebre votofatto a Maria SS . dal Corpo Decurionale a nomedella città di Torino, per impetrare la cessazionedel cholera che in quell'anno (1835) infieriva ter-ribilmente in Piemonte . Maria gradì la figlialedimostrazione de' nostri padri e ne esaudì le pre-ghiere . Torino fu salvo dal funesto morbo .

Il superbo monumento marmoreo che si erge

Page 11: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

maestoso sul piazzale del Santuario ricorda questofatto, che è senza dubbio una tra le più belleillustrazioni della storia di Torino, non meno cheuna perenne manifestazione della predilezione ebontà di Maria per i Torinesi e della viva fedede' nostri maggiori .

Venerdì, 19 giugno .

Le feste che ricordavano le misericordie diMaria cominciarono venerdì con grande pompa ; allamattina, alle 7 1/2, Sua Eminenza il CardinaleArcivescovo celebrò la santa messa e benedissele corone, che erano state preparate per essereposte sulla statua marmorea di Maria SS . che sieleva sulla piazza del Santuario ; in seguito, colcanto delle Litanie e del Tedeum, lo stesso Emm°Porporato diede la benedizione del SS. Sacra-mento . Al pomeriggio, dopo i vespri pontificali,vi fu il discorso di S . E . Rev . ma monsignorRiccardi, vescovo d'Ivrea ; indi la benedizione delSantissimo Sacramento . - Il concorso, è inutileil dirlo, fu per tutto il giorno straordinario .

Alla sera una vaghissima illuminazione adornavail Santuario della Consolata, e parecchie case invia Giulio, Orfane e Consolata, in fondo alla qualesplendeva di molti lumi la Piccola Casa della DivinaProvvidenza . I pressi del Santuario erano riboc-canti di una folla quieta, che godevasi la bellaluminaria ; senonchè, poco dopo le 9, giunse ungruppo di giovani, studenti ed operai , movendoda piazza Savoia coll' intento di turbare la festae provocare : trovato un buon nerbo di guardie,retrocessero , poi ritornarono un po' rinforzati epresero a gridare i soliti viva, morte e abbasso ;l' immensa calca accolse in silenzio quelle provo-cazioni, finche i disturbatori, vedendo che nullav'era a fare per loro in quel luogo, ritornaronoindietro fischiando e urlando, passando per le vieCorte d' Appello e Milano ; qui però , mentre le-vavano alte grida sotto alcune finestre illuminate,vennero dall' alto rinfrescati di due o tre secchid' acqua , c he li persuasero a recarsi altrove ; alSeminario poi , viste le guardie di pubblica sicu-rezza, finirono per isbandarsi : potevano essere unaquarantina .

Sabbato, 20 giugno.

Alle 2 1/2 di mattina cominciarono le messenel Santuario, e con esse cominciò la distribuzionedella SS. Comunione, chi durò non mai interrottatutta la mattina . Era uno spettacolo di fede su-blime! Alle ore 10 pontificò S . E . mons. Arci-vescovo di Vercelli, ed infra Missam salì sulpergamo il nostro veneratissimo arcivescovo, card .Alimonda, che leggeva un'omelia , la quale è unvero gioiello di sacra eloquenza, e in essa, dandolibero sfogo agliaffettidel suo cuore verso laVergine, ragionava di Lei, che consola « i suoidivoti, liberandoli dal dolore e dalla morte, erendendoli operarii di Cristo . » Narrava le originie le vicende della venerata Immagine e del San-tuario, e, seguendo la storia dei secoli cristiani,dimostrava come in tutti Maria si fosse manifestata

la Consolatrice de' figli suoi . E quanto ha bisognol'età nostra delle consolazioni di Maria !

Il nostro Cardinale ce ne additava le grandimiserie, i numerosi traviamenti, le profonde lan-guidezze. Ma la Vergine Consolatrice, che di tantemisericordie divine fu dispensiera ai padri nostri,non abbandonerà i figli, e già spunta l' alba dinuove grazie, di nuove benedizioni, di un risorgi-mento novello. Daremo nel prossimo Bollettinouna parte di questa omelia, che è uno splendidainno di lodi che l'Eminentissimo nostro Cardinalescioglie a Maria Consolatrice colla fede del cre-dente e colla sapienza del cristiano Dottore .

Il divieto del prefetto Casalis impedì che a-vesse luogo la processione, ma la pietà dei Tori-nesi ha compensato il difetto di questa magnificamanifestazione di fede con un concorso incessantee grandissimo per tutto il giorno al Santuario .Alle funzioni della giornata presero parte, oltrel'Eminentissimo Cardinale Arcivescovo, le LL .EE . monsignor Fissore, Arcivescovo di Vercelli ;monsignor Bertagna, Vescovo di Cafarnao ; mon-signor Pozzi, vescovo di Mondovì ; monsignorRiccardi, Vescovo d' Ivrea ; e monsignor Mana-corda, Vescovo di Fossano .

Domenica, 21 giugno.

Oggi, per cura della Società operaia cattolicadi Torino, ebbero luogo solenni funzioni al San-tuario della Consolata. Alla mattina, ore 7, vi fula messa della Comunione generale, detta da Mon-signor Arcivescovo di Vercelli . Il Santuario ri-serbato ai soli socii era stipato d'uomini . Primadella Messa venne offerto un gran quadro concornice dorata, entro cui, su velluto cremisi econtornato da un fregio di metallo cesellato, spic-cava un gran cuore con attorno un'iscrizione . Labandiera dell'Unione Operaia Cattolica pendevada una delle tribune . - Ore 10, si celebrò messasolenne con assistenza pontificale . - Alla sera, ore5 1/2, dopo il SS . Rosario, proferì il discorso S.E. R ma monsignor Riccardi, Vescovo d'Ivrea, efu impartita la benedizione del SS . Sacramento .

Le funzioni non poterono riuscire più splendide,per l'intervento di tanti sacri Pastori, pel decorodelle cerimonie, la musica e gli apparati . Tuttocontribuì a rendere più solenni e devote questefeste cinquantenarie .

LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI

A S. PIER D'ARENA .

(Estratto dall'Eco d'Italia 11 giugno 1885) .

Viva Dio nei suoi trionfi ! Ecco il grido delnostro cuore commosso allorchè domenica scorsaassistevamo alla processione del SS . Sacramentonella parrocchia di S . Gaetano in Sampierdarena,appartenente ai Salesiani . L'ordine bellissimo, ladivozione con cui procedeva, gli svariati cantici di

Page 12: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

un migliaio di persone che la componevano, gliinalberati stendardi, la soave musica, i fiori chesi spargevano era uno spettacolo che scendevaprofondamente nell' animo .

S' avanzavano in prima fila le ragazzette dellaprima comunione, adorne di bianchi veli ed in-ghirlandate il capo di fiori . A queste tenevanodietro in belle e numerose schiere le Figlie dellaProvvidenza, quelle di S . Anna, le Figlie di Mariae molte signore della parrocchia. Venivano posciai giovanetti della comunione ed altri ancora chefrequentano ogni domenica l'oratorio festivo ; du-cento cinquanta giovanetti dell'ospizio di S . Vin-cenzo de' Paoli, annesso alla parrocchia medesima,e quindi un coro di sessanta voci argentine, chebellamente accompagnate dalla banda musicale fa-cevano risuonare l'aria di un Pange lingua cosìdolce e soave, che traeva le lagrime . Ciò che intutti fece gratissima impressione fu il vedere unaschiera di ragazzetti, che a tre a tre incatenaticon ghirlande di svariati fiori precedevano il clero,come angioletti che preparassero con soavi pro-fumi la via del Signore .

Sotto del bellissimo baldacchino, circondato damolti signori colle loro torcie accese, tra le viecosparse di fori, adorne di drappi e di sventolantibandiere , s' avanzava il Re della gloria benedi-cendo un immenso popolo prostrato sul suo pas-saggio e vivamente commosso da tenerissima di-vozione, a cui era ispirato dall'ordine e dai gravie melodiosi cantici della processione . Noi frammi-schiati in vari punti di essa alla numerosa follaspettatrice ne udimmo le espressioni di religiosoentusiasmo e ne notammo pieni di ammirazionele lagrime di gioia cristiana .

LA MEDAGLIA DEL SACRO CUORE .

(Dall'Eco d'Italia 7 giugno 1855).

Troviamo nel Temps, giornale volterriano, benchèaccuratamente inguantato, il racconto che segue .Dalla sua bocca la confessione acquista valore .

Si tratta di un certo Pouvarel, impiegato allasocietà Fucine e Cantieri a Marsiglia, il qualesposata certa Sebastiana Aquarone , ebbe con leie coi suoi genitori violentissimo litigio . La madreAquarone colla figlia, per consiglio del padre, sierano chiuse in casa . Pouvarel giunge ; trovandochiuso, abbatte furibondo la porta, e vedendo lamoglie colla suocera, estrae una rivoltella, sparatre colpi contro la prima e uno contro la seconda .Le grida ed i colpi di rivoltella attirano gente,e si forma in istrada un'assembramento . Pouvarelcomparve sul terrazzo, si sporge in fuori ,e ti-randosi un colpo di rivoltella nelle tempia, giùprecipita dal quarto piano sulla pubblica via . Siaccorre, ma è trovato morto.Il Temps raccontando il fatto molto a lungo ,

continua, e qui traduciamo alla lettera .« Nessuna delle ferite inferte alla moglie fu

mortale. Tocca leggermente al braccio ed al petto,

avea pure ricevuto una palla nel lato sinistro,che avrebbe cagionato grave ferita, se non fossestata ammortita dalla medaglia del Sacro Cuore,che la giovane donna portava sul petto . Singolarecoincidenza (!!!) . La palla che doveva ferire lasignora Aquarone madre, fu pure sviata da unamedaglia identica a quella che portava la figli-uola » .

Davvero che la coincidenza è tanto singolare,che ai non credenti deve dare non poco pensiero .Quanto ai credenti, i quali la chiamano non coin-cidenza, ma provvide nza, il fatto riesce di moltoconforto e di consolazione .

EROISMO DEL CLERO.

Il Rev . Robert parroco di Panonze, nell'invernoscorso , fu ricercato da un infermo che chiedevada lui i soccorsi della religione . Il venerando Sa-cerdote avea settantacinque anni ; la neve attornoera molto alta ; l'ammalato abitava lontano. Pareasopra le sue forze il rendersi all'invito, ma lo zeloe la vera carità non conoscono ostacoli . Egli andò .

Siccome non si vedeva ritornare, i parrocchianisi posero sulle sue tracce per rinvenirlo. Lo ri-trovarono di fatto, ma ventiquattro ore dopo, inmezzo alla neve, reso inerte dal freddo . Respiravaperò ancora il zelante ministro del Signore e contutta la cura dei parrocchiani, i quali lagrimavanoper la commozione , fu trasportato al presbiterio .Ma nulla valse a salvarlo, ed il santo vegliardo siaddormentò dolcemente nel Signore , contento diaver data la vita sua, per sovvenire ad una dellesue pecorelle .

LE FESTE RELIGIOSE TRA I CUORI DI LESINA,

Nell' ultimo fascicolo del valoroso periodico LaCiviltà Cattolica sono descritte le fiorenti mis-sioni delle Montagne Rocciose. Noi abbiamo estrattoil seguente capitolo, perchè i nostri lettori veg-gano qual influenza esercita la N . S. Religionesull' animo dei popoli poco prima selvaggi .

« Già gli Indiani alla missione erano in buon nu-mero, e aumentavano ogni giorno più , perchè siavvicinava la festa di Taapskeligu (degli spari),cioè di Natale ; e si vedrà in seguito perchè inloro favella si chiami la festa degli spari . Al co-minciar della novena , la chiesa , sia la mattinaper la Messa ed il Rosario ,sia la sera per lapredica e benedizione, era gremita di gente .- Sono già tutti qui i Cuori di Lesina ? do-

mandai al missionario .- Non tutti, se ne aspettano ancora .- E quando verranno , dove si metteranno ,

dacchè in chiesa non v'è più posto ?- Il selvaggio sa sempre trovar luogo ; e se

veramente non ve n'avrà, allora porteremo via ii pochi banchi ,ed anche metteremo i più giovani

Page 13: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

dentro al presbiterio. Del resto, state certo cheuna chiesa piena zeppa al modo nostro europeo,può in queste parti contenere almeno altrettantepersone di più .- Quanti sono tutti i Cuori di Lesina?- Coi loro amici spokani cattolici sono circa

mille .- Verranno tutti?- Certissimo, ancorchè la neve fosse alta pa-

recchi piedi . Vi mostrerò io una vecchia venutaa piedi da 30 miglia lontano ; e che ha dovutoguadare alcuni fiumicelli coll'acqua fino alla cin-tura .

- Possibile ! esclamai stupefatto .- Così è in verità .» Intanto i Cuori di Lesina arrivavano ogni giorno

alla missione ; e quando furono giunti tutti , ra-gunaronsi i capi a consiglio e tennero pubblicaragione, discutendo tra loro le varie cause civilie criminali che vi erano da risolvere . Poscia ilgran capo presidente di questo Consiglio, uditi ipareri di tutti i capi, pronunziò la sentenza, con-dannando alcuni ad essere ammoniti, uno a diecie un altro a cinquanta legnate, e un terzo a duegiorni di prigionia e di digiuno .

Il settimo dì della novena il missionario con-fessò da mane a sera le donne ; e l'ottavo giornogli uomini . Intanto dai giovani si preparava nellapiazza un'immensa catasta di legna, in gran parteresinose, pel gran fuoco da farsi la notte di Na-tale . Il nono giorno passò anch'esso in ascoltarconfessioni sino a sera . E quando il povero mis-sionario credeva di aver già finito , e ritiravasiper riposare un poco prima della Messa di mez-zanotte , eccoti una folla di gente che viene conmille dubbii e difficoltà . Un capo voleva saperequante volte si dovevano sparare i fucili : un altroche cosa dovesse dire al popolo prima di entrarein chiesa ; un terzo a che ora dovesse accendersiil fuoco ; e poscia un vecchio che dimandava quantifossero stati i pastori accorsi ad adorare il Bam-bino Gesù. Un giovane cantante voleva gli fos-sero ricordate due o tre parole dell'inno del Na-tale, che gli eran fuggite dalla memoria . Il capodei cantori richiedeva nuovamente l'ordine dellasacra funzione e dei cantici . Un buon vecchio, a-vendo fumato poc'anzi la sua pipa , dubitava sepotesse comunicarsi a mezzanotte : e tant'altrecose di questa fatta. Ciò riusciva un vero tormentoal povero missionario dopo le fatiche della novenae i tre giorni di un continuo confessare : ma eraun vero gaudio per me il vedere tanta fede, sem-plicità e fiducia nel missionario . Finalmente alle

11della notte si accese il fuoco nella piazza, esembrava davvero che fosse giorno . Gli Indiani visi raccolsero intorno ed i capi si fecero ciascunoa parlare sopra la ricorrente solennità . La notte

era freddissima, e non ostante che il suolo fossericoperto da più di due piedi di neve, nessuno vibadava, e tutti sembravano goder molto dellafesta, e sentivano con gusto i discorsi dei capi . Iovedeva tutto ciò dalla porta della chiesa , e ditanto in tanto andava al fuoco a riscaldarmi . Fi-nito che quelli ebbero di parlare, suonò la cam-pana, ed il popolo rientrò con bell'ordine in

chiesa . Indi a un nuovo segnale si salutò la nascitadel Redentore con una salva di archibusi ; ed ilGloria in excelsis Deo, alternato con alcune strofein lingua indiana, risuonò armoniosamente in quellachiesetta, tramutata in vero paradiso in terra .Terminato il Gloria che già era vicina la mezzanotte, ad un nuovo segno della campana ricomin-ciò la lieta gazzarra, e si diè principio alla Messacantata. Vi presi parte anche io quale maestro dicerimonie, e dirigevo sei chierichetti selvaggi . Daicantori s'intuonò un solennissimo Kyrie, ch'ionon aveva mai sentito, e a cui tutto il popolo ri-spondeva. La musica era tale che sarebbe piaciutain qualunque città d'Italia . La Comunione generalefu cosa commoventissima : basta dirvi che il cele-brante, benchè già avvezzo a tali affettuose scene,era così intenerito nel vedere la divozione dipintasui volti di que' semplici Indiani, e la loro mode-stia e compostezza nel ricevere Gesù Sacramen-tato, che anche egli, commosso nell'animo, man-dava giù dagli occhi caldissime lacrime . Dopo laMessa della Comunione, se ne disse una secondadì ringraziamento , a cui tutti assistettero , e siconchiuse la divota funzione con un fervorino fattodal missionario in lingua selvaggia, e un bel can-tico . Erano già le tre ore dopo mezzanotte . Allesei vi fu un'altra Messa, in cui s'accostarono allasacra Mensa i vecchi , i ciechi , gl'infermicci , equalche altro che avea avuta cura di loro durantela solennità di mezzanotte, e più tardi celebrossiuna nuova Messa cantata. Finite queste funzioni,apparecchiossi un pranzo solenne per tutta la tribùin mezzo alla piazza. E impossibile che ve lo de-scriva ; se volete averne un'idea, bisogna che ve-niate a vederlo coi vostri occhi .

Pregate il Signore che conservi questi Cuori diLesina sempre buoni . Non voglio tacere della lorodevozione alla Madre nostra Santissima : crede-temi, è veramente tenera ed affettuosa, ed ancheforte e costante . Mi si dice che per la Madonnafanno dei grandi sacrifizi e poco meno che eroicie se il missionario non può ottenere da un di loroqualche cosa, perchè troppo gravosa all'amor pro-prio, gli dice così : - Ebbene, fatelo per la Ma-donna . - Allora il no gli muore sulle labbraegli arrossa in viso, curva la fronte, china gliocchi, ed una lacrima furtiva gli scorre sulle gote .Non si può dir di no alla Madonna ; e la natura,ad onta delle sue ripugnanze, è costretta a dirleun bel sì. Si va in chiesa a visitare la Vergine,si prega con vera divozione, e la Madre Santis-sima infonde forza nell'animo, e tosto svanisce ognidiffìcoltà : la riconciliazione è fatta ; l'occasione èallontanata . »

FESTAdel Sacro Cuore di Gesù.

Il giorno 12 giugno ebbe luogo, nella nostraChiesa in Roma la festa del Sacro Cuore . Sua E-minenza il Cardinale Ignazio Mazzotti celebrò lamessa della comunione . Mons. Gandolfi Vescovo

Page 14: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

di Doliche pontificò . Sua Em. il Cardinale Gori-Merosi impartì la benedizione col SS. Sacramento .Varie grazie spirituali e temporali ottenute inquello stesso giorno , e specialmente alcune con-versioni straordinarie , dimostrarono quanto siastata gradita al Cuore Sacratissimo di Gesù questa .festa .

ADUNANZA DELLE SIGNORE TORINESI

per l'opera della buona stampa .

Il giorno 15 maggio le Signore Torinesi, chehanno a cuore la diffusione della buona stampa,invitate ad intervenire alla seconda Adunanza ge-nerale dell' Associazione, che sotto la protezionedi S. Carlo Borromeo intende a tale santissimo fine,accorrevano numerosissime all' invito . - Si puòcalcolare che oltre a 300 Signore, rappresentantila parte più eletta della Società torinese, si tro-varono raccolte in un vasto locale annesso allaChiesa di S. Giovanni Evangelista, gentilmenteconcessa come nello scorso anno, dal Rev . Rettoredi quella Chiesa .

L' Eminentissimo Cardinale Alimonda, benchéaffaticato da assidui lavori ed incessanti occupa-zioni, volle intervenire alla radunanza per dareuna prova della protezione valida da lui concessaa quest'opera che gli sta molto a cuore, come unadelle più importanti ai nostri tempi ; e per inco-raggiare le Signore torinesi con la sua presenza,ma più con la sua eloquente parola a proteggere,sorreggere, aiutare l'opera, che bambina ancora(come fu detto) fra mille impacci muove esitantei primi passi . L' Eminentissimo principe , accoltonello scendere di carrozza, da parecchi membridell' Associazione, veniva accompagnato nel vastolocale addobbato assai graziosamente ; e dopo l'in-vocazione di Dio sedette sul trono a presiederel'Adunanza. Ai suoi fianchi erano il M. R. P .Enrico Vasco, e il M . R . Teol . Leonardo Murialdo,presidente dell' Associazione, mentre gli facevanocorona molti egregi Signori , sacerdoti e laici ,promotori indefessi e benemeriti della Buona Stampa .

Il Corriere di Torino, nel dare una minuziosarelazione della Radunanza, che appellò importan-tissima, così si espresse

« Un dotto, elegante e forbito discorso del M .» R . D Marenco, della Congregazione Salesiana,

Rettore di San Giovanni Evangelista, esposeanzitutto all' eletta Adunanza lo scopo e il ca-rattere dell' Associazione per la buona stampa ;a vivi colori dipinse il danno immenso prodottodalla stampa rea , e la necessità, l'urgenza diadoperarsi per porvi un qualche riparo; delineòcon tocchi magistrali il gran bene che le Si-gnore possono compiere a tale riguardo, e con-chiuse augurando frutti copiosi ed efficaci dallapresente riunione .» Bellissimo per vivacità di stile, opportunitàdi immagini, sodezza di ragionamento e abbon-danza di prove, fatti ed esempi, fu pure il se-

condo discorso, pronundato dal molto reverendoDon Giovanni Grossi per dar relazione di quanto

la Società ha operato ne l'anno ora scorso, e diquanto si propone ancora di fare . »Qui il giornale cita fra gli altri il fatto delle

40 biblioteche, già stabilite in varie città d'Italiacon 5000 volumi, a dare una prova di quello chegià s'è compiuto in breve tempo . - Il giornaleprosegue

« Prima di chiudere colla pastorale benedizionela bella adunanza, l'Eminentissimo Cardinale Ar-civescovo , appagando coll' usata sua benevolenzapaterna il comune vivissimo desiderio, pronunziòuno di quei discorsi, di cui ha il segreto, ed in cuitrasfonde, con famigliare semplicità e naturalezza,la fiamma del suo gran cuore, la luce della suaaltissima intelligenza, il profumo soave della suavirtù .

» Prendendo le mosse dalla potenza della parola,accennata fin dalla prima pagina della Sacra Scrit-tura, che con essa ci descrive l'atto di Dio Crea-tore, l'Oratore venne a parlare dellaparolatragli uomini e notò come ai dì nostri la potenzadella medesima sia a mille doppi centuplicata dallastampa. Dal che trasse argomento a svolgerequesti tre punti essenziali : 1° Che la stampa èla prima potenza umana ai dì nostri . 2° Che questapotenza è diventata la più micidiale e rovinosaper la società . 3 ° Che è la più degna di reden-zione, affinché la sta forza si faccia servire a sa-lute anziché a rovina dell'uman genere .

» Tutti i volti pendevano dalle labbra dell'augustoed ispirato Oratore, tutte le anime erano conquiseda quella soave forza di persuasione, che limpida-mente ne sgorgava, tutti i cuori commossi. Equando l'Eminentissimo toccò dell'apostolato delladonna in questo nobile campo, quando ricordatele parole di Gesù Cristo alle pie donne di Geru-salemme, disse che non sulla Chiesa, combattutasì e perseguitata, ma vincitrice sempre, bensìsulla rovina eterna dei proprii figli dovrebberopiangere le madri cristiane, se un qualche arginenon si pone al torrente devastatore della stampamalvagia promovendo la buona, allora si videbrillare una lagrima sulle ciglia delle pietose udi-trici, e siamo certi che tutti formarono in cuorela nobile, operosa e feconda risoluzione di favorirea tutto potere il diffondersi della buona stampa . »

L'Adunanza si chiudeva con la pastorale bene-dizione dell'Eminentissimo Cardinale, e noi puresiamo certi che sulle cortesi ascoltatrici, le qualipendevano dal labbro eloquente del carissimo Pa-store, è scesa copiosa la sua benedizione a ravva-lorare la risoluzione di favorire in qualunque modoil diffondersi della buona stampa . Noi speriamoquindi , che assai presto si potranno aprire le trenuove sezioni di Biblioteche circolanti nella cittànostra, oltre a quella che è già stabilita pressola Casa di N. S . del Cenacolo (Corso V . E. n . 1) .

Nella radunanza fu spiegato e nei fogli distri-buiti si legge quello che l'Associazione intende difare in avvenire, e quale sia l'opera efficace chele Signore possono prestare a diffondere il bene,che si opponga al male che d' ogni parte allagacon li malvagi scritti . - Si abbisogna di denaro

Page 15: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

e di opera ; quindi la classe delle Signore Zelatricideve contribuirvi in modo particolare : non a tuttecertamente è dato il farlo, ma chi lo può, lofaccia per amor di Dio . - Mandi perciò la schedadi adesione alla Sede Centrale (Via Stampatori,n. 4); e quando si avrà un certo numero di ade-sioni, si raccoglierà le aderenti ad una Adunanzaparticolare, in cui si possa concretare e stabilireil da farsi nel modo, che sembrerà migliore .

Rammentino le Signore, che tutti abbiamo ildovere, potendolo, di fare un po' di bene non soloper noi, ma anche per gli altri ; ed il bene ainostri dì non si può fare stando seduti ; bisognacombinare, come disse Leone XIII, l'azione conl'unione in tale misura, che ne provenga una forzairresistibile . Le Signore, quando si mettono conimpegno ad un' opera , sanno in certo senso darvalore al detto : «Ce que femme veut, Dieu le veut . »L' irreligione profitta della sua libertà per span-dere ingiurie, bestemmie, calunnie contro ciò chenoi abbiamo di più santo e sacro : di tutto si serve,penna, matita, pennello sono nelle mani di lei

armi perfide ed ignobili, di cui ritroviamo ad ognipiè sospinto la punta ed il taglio . - Bisogna op-porsi al male energicamente .

Deh ! possa l'opera della buona stampa ottenereun qualche frutto per la cooperazione efficace delleSignore, le quali vi contribuiscano col denaro,colla parola, collo zelo e colla buona volontà! -E la benedizione, dall' Eminentissimo Cardinaleinvocata, scenda su di loro ed apporti copiosifrutti di prosperità e di pace .

Noi, per contribuire a così prezioso frutto, rac-comandiamo alle benemerite Signore Zelatrici del-l' opera della buona stampa di voler leggere ilModo Pratico per compiere così nobile uffizio ,stampato nel Bollettino di Marzo di quest'anno .

Molti rev .di Signori Parroci già l'attuarono equi intendiamo di porgere loro i più sentiti rin-graziamenti . Resta ora alle Signore di cooperareloro efficacemente .

Questo Modo Pratico consiste nel chiedere allaLibreria Salesiana di Torino quel numero di Ap-pello e di Elenchi Bibliografici, che nel loro zelosi sentono di diffondere , raccogliere le commis-sioni ed il denaro presso quelle persone aderentiall' invito d' acquistare libri , ed inviare il tuttoalla Libreria Salesiana, la quale si darà premuradi spedire con grande sollecitudine i libri chiesti .

BIBLIOGRAFIA

Suor Maria Giuseppa Rossello .

Un libro, che merita tutta l'attenzione e la curadelle Zelatrici della buona stampa, si è certamenteil recentissimo scritto dal Martinengo e pubbli .cato di questi giorni dalla Tipografia Salesiana diTorino. Esso contiene la vita, le opere e le virtùdi una Signora, la quale, dalla fabbrica di sto-

viglie dei suoi parenti passò a fondatrice dell'I-stituto delle Figlie della Misericordia .

Ecco i fini dell'Autore nello scrivere questalibro : 1° perchè mi parve degna quella santaDonna, che la memoria di lei, delle sue virtù, delbene operato, non andasse perduta ; 2° perchè ilsecolo diffidente o maligno conosca una volta dipiù a che servono quelle persone religiose, cheegli va continuamente tacciando d'oziose ed inu-tili alla società ; 3° perchè il suo ritratto, ch' iocondussi il meglio che seppi in queste carte, fossedi conforto e di eccitamento a vivere sempre con-formi allo spirito e alla santità della vocazione . . .Di che io nel presentarvi questo scritto posso ri-petervi quel che già diceva il Signore al suo servoMosè, a proposito dell'arca santa : - Inspice etfac secundum exemplar . - Ecco l'esemplare ;imitatelo, chè beate voi se il farete .

Non occorre parlare della maniera con cui èscritto . Lo scrittore della Ginetta e del Maggioin campagna non ha più bisogno di raccoman-dazioni .

Vendesi alla Libreria Salesiana di Torino, Romae S. Pier d'Arena a L . 0,80 edizione ordinaria eL . 1,40 edizione elegante .

Togliamo dal Giornale L' Osservatore RomanoN. 101 del 3 Maggio

« La Gerarchia cattolica illustrata - Ab-biamo sott'occhio un primo saggio di stampa, cioèla prima dispensa della Gerarchia Cattolica illustra-ta, pubblicazione edita a cura e spese del sig . France-sco De Federicis fotografo di Sua Santità Leone XIII,della quale altre volte abbiamo parlato per dimo-strarne ai nostri lettori l'importanza storico-mo-rale-religiosa . E di vero tutto quanto abbiamodette, oggi dobbiamo riconfermare esaminandoil lavoro che è indovinato, è bene ordinato, èriuscito .» Oggidì si specula sulla sensualità e sul mal-costume quasi che l'intelligenza del nostro popolofosse incapace di nobili aspirazioni, e mercè la stampauna società corrotta corrompe le menti ed i cuori .Onde la necessità di contrapporre il buono al cat-tivo , il bene al male. E la Gerarchia Cattolicaillustrata esordisce bene accolta appunto perchè,oltre il merito intrinseco, racchiude in sè quantoera desiderato a riempire una lacuna nel campogiornalistico illustrate .» La pubblicazione è bene ideata, ed il S . Pa-dre stesso a cui l' editore si è fatto un dovere di

far pervenire il primo fascicolo, ha mostrato il suosovrano gradimento .

« Il signor De Federicis può andare ben lieto dellaimpresa sua, la quale, se gli è costata sacrifici efatiche, non andrà guari che acquisterà uno svi-luppo favorevole, e sarà benevolmente accolta daquanti sapranno apprezzarne il merito e l'importanza .» E noi terminiamo col fare al Sig . De Federicisi nostri rallegramenti . »

Page 16: Bollettino Salesiano - Luglio 1885biesseonline.sdb.org/1885/188507.pdf · 2003. 6. 24. · onore e della prigione. Di questo consolante aumento e progresso di buone opere siane anzitutto

Gesù Cristo Dio-Uomo, Signore nostro eSalvatore, per monsignore Antonio Maria Be-lasio. - Libreria Salesiana di Torino e S . Pierd'Arena . Prezzo del libro : lire 2,50.

Ecco un nuovo stupendo lavoro uscito dallapenna, o, per meglio dire, dal gran cuore di mon-signor Antonio Maria Belasio, missionario aposto-lico e prelato di Sua Santità , già meritamentenoto ai nostri Cooperatori .

L'opera sopra annunzi-:te si può chiamare uninno che il ch . Autore canta alla divinità di GesùCristo ; un inno sì bello e soave , che è degnodi essere conosciuto ed imparato da tutti , ondesia ripetuto in ogni città, paese, famiglia cattolica,oggi specialmente che i nemici di Dio assordano laterra con orrende bestemmie .

Noi potremmo qui tessere il dovuto elogio aquesto importante lavoro, ma giudichiamo invecedi pubblicare la lettera seguente inviata all'Au-tore da un dotto parroco di Sicilia

« REV.MO MONSIGNORE,

» Il suo libro sopra Gesù Cristo Dio-Uomo èuna grande opera sopra tutti i riguardi ; esso lefu inspirato certamente da Dio, quel Dio che nonnega le ispirazioni alle sue care anime quandolo cercano , e altresì perché nessun altro libro,tranne il Vangelo , prova la Divinità di GesùCristo come questo suo nuovo lavoro . Esso ha ilmerito non solo della dottrina sparsa in ogni pa-gina, ma quello altresì di farci sentire , leggen-dolo, il grido della coscienza che in fondo since-ramente ci avvisa che Gesù Cristo è veramenteDio , sicchè , percorrendolo , andavo io dicendo :Digitus Dei est hic ! Monsignore, si prepari oraa nuovi lavori, e lascierà del suo passaggio suquesta terra un gran monumento di scienza e unarsenale onde i teologi possano spuntare le armidi tutti gl'increduli. Continuando a svolgere ilCredo, suppongo che la Signoria V . Reverendis-sima consacrerà un trattato sull'articolo Credo inSpiritum Sanctum ed un altro sulla Chiesa, e cosìci avremo quattro grandi lavori : La Creazione,la Divinità di Gesù Cristo, lo Spirito Santo, laChiesa . Questi trattati scritti con quel suo me-todo tutto nuovo, partendo da una verità ad un'al-tra, e dettati con quella grande unzione che ci favivamente palpitare , cosa che manca in molteopere, specie in quelle che difendono la Divinitàdi Gesù Cristo, dove non si scorge che un freddoragionamento, e si fa desiderare lo sfogo degli af-fetti, le acquisteranno un merito grande presso Dio .

Mi benedica nel Signore .

Ustica, 13 giugno 1885 .

Suo aff.moSac. GIUSEPPE FRANCHINO .

STORIA DEI SANTUARI PIU' CELEBRI DI MARIA SS

in continuazione all'opera di Antonio Riccardi .

É ben nota la Storia dei Santuari più celebrinel mondo dedicati a Maria SS ., ed è la Storiaveridica delle meraviglie della Regina del Cielo,che si compiacque or qua, or là dare prove delmaterno suo amore per noi .

Il can. Giuseppe Del Corno, di Milano, aggiunseuna appendice ai quattro volumi del Riccardi, incui fa passare a rassegna ventiquattro Santuaridedicati a Maria, di cui non si parla dal Riccardi .Si descrivono i Santuari di Belmonte, del Sassosopra Locarno, di Montallegro sopra Rapallo, dellaSanità di Savigliano, di Maria Ausiliatrice di To-rino, di N . S. di Lourdes, ecc . Sono storie suc-cinte ed edificanti , in cui l'amenità si lega col-l'ascetica , e mentre si vede tutta la bontà diMaria , il cuore sentesi rapito in amore verso dilei e tratto a confidare pienamente in sì buona ecara Madre celeste. - Tipografia Arcivescovile ,Ditta Giacomo Agnelli, nell'Orfanotrofio maschile,con negozio di libri di pietà e d'istruzione in viaSanta Margherita, 2, Milano .

Con permesso dell'Aut. Eccl . - FERRARI GIUSEPPE gerente respons .

Tip . San Vincenzo de' Paoli, Sampierdarena 1335 .

TIPOGRAFIA SALESIANA - TORINO

In corso di stampa

I PANEGIRICIDEL CARDINALE

GAETANO ALIMONDA

Due eleg. volumi in-16' grande.

DON TEOTIMOOSSIA

IL VERO SPIRITO DAL CRISTIANESIMO

esposto in 15 Serate ai suoi Parrocchiani

PER MONS.

ANTONIO BRIGANTI

Arciv. Titolare di Apamea .