QUANDO MUORE UNAPERSONAAMATAdalla “pace di Dio che sorpassa ogni pensiero” (Fi-lippesi 4:6, 7)....

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34567 N. 3 2016 QUANDO MUORE UNA PERSONA AMATA

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QUANDOMUOREUNA PERSONA AMATA

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Per l’ITALIA:Testimoni di GeovaVia della Bufalotta 1281I-00138 Roma RM

Per la GERMANIA:Jehovas Zeugen65617 Selters

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La Torre di Guardia e un periodico mensilecon supplemento nei mesi di gennaio, marzo,maggio, luglio, settembre e novembre, edito inItalia dalla Congregazione Cristiana dei Testimonidi Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma.Direttore responsabile: Romolo Dell’Elice.Stampata in Germania da: Wachtturm Bibel-und Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V.Selters/Taunus. Supplemento: Reg. Trib. Roman.212 - 2/12/2015.� Druck und Verlag: Wachtturm Bibel-und Traktat-Gesellschaft, Selters/Ts.,V. i. S. d. P. Manfred Steffensdorfer, Selters/Ts.� 2016 Watch Tower Bible and Tract Societyof Pennsylvania. Printed in Germany.

34567Vol. 137, No. 7 ITALIAN

Copie prodotte di ciascun numero: 58.987.000Disponibile in 254 LINGUE N. 3 2016���������������������������������������������������������������������������������������������������������������

QUESTA RIVISTA, LaTorre di Guardia,rende onore a Geova Dio, il Sovranodell’universo. Reca conforto con labuona notizia che presto il celesteRegno di Dio eliminera tutta lamalvagita e trasformera la terra inun paradiso. Incoraggia a riporre fedein Gesu Cristo, che morı affinchepotessimo ottenere la vita eternae che ora governa come Re del Regnodi Dio. Questa rivista si pubblicaininterrottamente dal 1879 e nonha carattere politico. Si attienestrettamente alla Bibbia.

Questa pubblicazione non e in ven-dita. Viene distribuita nell’ambitodi un’opera mondiale di istruzionebiblica sostenuta mediantecontribuzioni volontarie.Per fare una donazione visitateil nostro sito www.jw.org.

Salvo diversa indicazione, le citazioni dellaBibbia sono tratte dalla Traduzione del NuovoMondo delle Sacre Scritture con riferimenti.

Vorreste saperne di piuo studiare la Bibbiagratuitamente a casa vostra?Visitate il sito www.jw.orgoppure scrivete a unodei seguenti indirizzi.

CHE NE PENSATE?Si avvereranno mai queste parole?Dio “asciughera ogni lacrima dai loroocchi, e la morte non ci sara piu”(Rivelazione [Apocalisse] 21:3, 4).Questo numero della Torre di Guardiamostra in che modo Dio adempira questapromessa e cosa puo significare per voi.

Lo sapevate? 9La Bibbia ha cambiato la loro vitaHo imparato a rispettare me stesso e le donne 10Imitiamo la loro fede“Sono disposta ad andare” 12Cosa dice la Bibbia? 16

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IN QUESTO NUMERO

Quando muore una persona amata`E sbagliato essere addolorati? 4Affrontare il dolore 5Confortare chi ha subıto un lutto 6I morti torneranno a vivere! 8

s E IN PI`U ONLINE

RISPOSTA AD ALTREDOMANDE BIBLICHE

Perche si muore?(Nella sezione COSA DICE LA BIBBIA ˛

BIBBIA: DOMANDE E RISPOSTE)

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Bebe era molto legata a suo padre. Quelle parole le era-no state dette in buona fede da un’amica di famiglia, maBebe nonne fu confortata; piuttosto si sentı ferita. Con-tinuava a ripetere a se stessa: “La sua morte non erala ‘cosa migliore’”. Anni dopo, quando Bebe raccontoquell’episodio in un libro, era chiaro che soffriva an-cora.

Puo volerci molto tempo per superare un lutto, spe-cialmente se eravamo molto legati alla persona che evenuta a mancare. Bebe lo provo sulla sua pelle. Nel-la Bibbia la morte e descritta appropriatamente comel’“ultimo nemico” (1 Corinti 15:26). Irrompe nelle no-stre vite con un impeto travolgente, cogliendoci spessocompletamente impreparati, e porta via le persone a noicare. Nessuno puo sottrarsi ai suoi effetti. Non sorpren-de, dunque, che sentiamo un vuoto quando ci troviamoad affrontare la morte e tutto cio che essa comporta.

Forse ci siamo chiesti: “Quanto tempo ci vuole persuperare il dolore? Come lo possiamo affrontare? Cosapossiamo fare per confortare chi ha subıto un lutto? C’equalche speranza per le persone che sono morte?”

IN COPERTINA

Quando muore una persona amata

“Dio sa qual e la cosamigliore, tesoro.Non piangere”.Queste parole furono sussurrateall’orecchio di una donna di nomeBebe al funerale del padre, che eramorto in seguito a un incidenteautomobilistico.

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Vi e mai capitato di avere un attacco di malattia dibreve durata? Probabilmente il recupero e stato cosırapido che avete praticamente dimenticato quantoera accaduto. Con il dolore emotivo, pero, non e cosı.In un suo libro, il dottor Alan Wolfelt scrive: “Non cisi ‘riprende’ dal dolore emotivo”. Ma aggiunge: “Conil tempo e con l’aiuto di chi vi sta intorno il dolore siattenuera” (Healing a Spouse’s Grieving Heart).

Consideriamo, ad esempio, come reagı il patriarcaAbraamo alla morte di sua moglie. La Bibbia dice che“entro a fare lamento per Sara e a piangerla” o, comedice la versione Parola del Signore, “si mise in lutto”.Quindi gli ci volle del tempo per elaborare il dolore diquella perdita.� Un altro esempio e Giacobbe, a cuivenne fatto credere che suo figlio Giuseppe era statoucciso da una bestia selvaggia. Giacobbe “fece luttosu suo figlio per molti giorni” e i suoi familiari nonriuscirono a confortarlo. Anche dopo molti anni, lamorte del figlio pesava su di lui come un macigno(Genesi 23:2; 37:34, 35; 42:36; 45:28).

� Anche Isacco, figlio di Abraamo, fu addolorato per molto tempo. L’arti-colo della serie “Imitiamo la loro fede” riportato in questo numero mettein risalto che, a distanza di tre anni dalla morte di sua madre Sara, Isaccostava ancora soffrendo (Genesi 24:67).

Lo stesso accade oggi a tante persone che piango-no la morte di qualcuno a loro molto caro. Conside-riamo i seguenti due esempi.

“Mio marito Robert morı il 9 luglio 2008. Il giornodel fatale incidente era iniziato come tutti gli altri:dopo colazione, quando lui stava per andare al lavo-ro, ci siamo dati un bacio, ci siamo abbracciati affet-tuosamente e ci siamo detti: ‘Ti amo’. Sono passatisei anni, ma il dolore che ho nel cuore e sempre lı.Non credo che superero mai la morte di Rob” (Gail,60 anni).

“Sono passati 18 anni da quando la mia adoratamoglie non c’e piu, ma ne sento ancora la mancanzae piango pensando a lei. Ogni volta che vedo qualco-sa di bello nella natura, il mio pensiero va a lei e aquanto le sarebbe piaciuto vedere quello che sto ve-dendo io” (Etienne, 84 anni).

Provare simili sentimenti ed essere addolorati, an-che per molto tempo, e solo naturale. Ognuno soffrea modo suo, e sarebbe sciocco giudicare il modo incui un’altra persona reagisce a una tragedia. Nondobbiamo neanche essere troppo severi con noi stes-si se sembra che la nostra reazione alla morte sia esa-gerata. Come possiamo affrontare il dolore?

`E sbagliato essere addolorati?

Abraamo piansela perdita dellasua amata Sara

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I consigli sull’argomento non mancano di certo.Non tutti, pero, sono validi. Alcuni, per esempio,potrebbero suggerire di non piangere e di non ester-nare i propri sentimenti. Altri potrebbero indurread andare all’altro estremo e a dare libero sfogo alleproprie emozioni. La Bibbia presenta una visionepiu equilibrata, sostenuta anche dalla ricerca mo-derna.

In alcune culture e considerato poco virile che unuomopianga. Ma ci si dovrebbe vergognare di cede-re alle lacrime, anche se si e in pubblico? Esperti diigiene mentale riconoscono che piangere e una nor-male manifestazione del dolore e che, con il tempo,questo puo aiutare a colmare l’enorme vuoto lascia-to dalla persona amata. Reprimere il dolore, d’altrocanto, puo fare piu male che bene. La Bibbia nonsostiene in alcun modo che sia sbagliato o poco vi-rile piangere di dolore. Peresempio, pensate aGesu:pianse apertamente la morte del suo caro amicoLazzaro nonostante avesse il potere di riportarlo invita (Giovanni 11:33-35).

Anche gli scatti d’ira sono una manifestazione didolore, specialmente in caso di morte improvvisa.Quando affrontiamo un lutto potremmo provarerabbia per molte ragioni, ad esempio se una perso-na stimata dice qualcosa di sconsiderato o infonda-to. “Avevo solo 14 anni quando mio padre morı”,racconta un sudafricano di nome Mike. “Al funera-le, il ministro anglicano disse che Dio ha bisognodelle persone buone e che per questo le prende pre-cocemente con se.�Questo mi fece arrabbiare, per-che avevamo un disperato bisogno di nostro padre.A distanza di 63 anni, pensare a quelle parole mi faancora male”.

E che dire dei sensi di colpa? Specialmente quan-do la morte sopraggiunge inaspettata, chi resta po-trebbe tormentarsi con pensieri del tipo: “Se solo

�Questo non e un insegnamento biblico. La Bibbia evidenzia tre moti-vi per cui si muore (Ecclesiaste 9:11; Giovanni 8:44; Romani 5:12).

avessi fatto questo o quello, probabilmente non sa-rebbe successo”. O forse l’ultima volta che avevateincontrato quella persona, c’era stato un litigio fravoi. Questo potrebbe farvi sentire piu in colpa.

Se anche voi siete tormentati da rabbia e sensi dicolpa, e importante che non reprimiate tali emozio-ni. Parlatene con un amico, che vi ascoltera e vi ras-sicurera del fatto che non c’e motivo di provare talisentimenti e che molti che hanno subıto un lutto sisentono cosı. La Bibbia ci ricorda che “il vero com-pagno ama in ogni tempo, ed e un fratello nato perquando c’e angustia” (Proverbi 17:17).

Il miglior Amico che possa avere chi sta soffren-do per un lutto e il Creatore, Geova Dio. Poteteaprirgli il cuore in preghiera, perche “egli ha cura divoi” (1 Pietro 5:7). Promette che i pensieri e i senti-menti di tutti quelli che lo pregano saranno alleviatidalla “pace di Dio che sorpassa ogni pensiero” (Fi-lippesi 4:6, 7). Permettete a Dio di starvi vicino an-che per mezzo della sua consolante Parola, la Bib-bia. Fate un elenco di versetti che danno conforto.(Vedi il riquadro.) Potreste impararne qualcuno a

Affrontare il dolore

˙ Dio prova compassione per noi quandosoffriamo (Salmo 55:22; 1 Pietro 5:7).

˙ Dio e sempre pronto ad ascoltare lepreghiere dei suoi servitori (Salmo 86:5;1 Tessalonicesi 5:17).

˙ Dio sente la mancanza delle personeche sono morte (Giobbe 14:13-15).

˙ Dio promette di risuscitare i morti(Isaia 26:19; Giovanni 5:28, 29).

VERSETTI BIBLICI CHE DANNO CONFORTO

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6 LA TORRE DI GUARDIA

Vi siete mai sentiti impotenti quando qualcuno avoi vicino stava soffrendo per la morte di una per-sona amata? Forse a volte, non sapendo cosa dire ocosa fare, si finisce per non dire e non fare nulla.Eppure ci sono alcune cose pratiche e utili che po-tete fare.

Spesso tutto quello che serve e la vostra presen-za e un semplice “mi dispiace tanto”. In molte cul-ture si puo mostrare interesse con un abbraccioamichevole o un altro gesto affettuoso. Se la perso-na vuole parlare, ascoltate con empatia. Soprattut-to, se loro lo desiderano, fate qualcosa per i fami-liari del defunto, qualcosa che forse non sono incondizione di fare da soli, come preparare un pasto,badare ai bambini o dare una mano a organizzare ilfunerale. Simili gesti possono essere piu eloquentidi tante parole.

Col tempo potreste sentirvi spinti a parlare deldefunto, magari di alcune sue belle qualita o diqualche momento felice passato insieme. Conversa-zioni di questo tipo potrebbero perfino far nascereun sorriso sul volto di chi ha perso una personaamata. Pam, per esempio, che sei anni fa ha persosuo marito Ian, dice: “A volte mi raccontano cose

Confortare chi ha subıto un lutto

memoria. Riflettere su pensieri di questo tipo saradi aiuto specialmente di notte, quando si e soli e sifa fatica ad addormentarsi (Isaia 57:15).

Recentemente un uomo di 40 anni, che chiamere-mo Jack, ha perso la sua adorata moglie, affetta daun tumore. Jackdice che avolte si sentemolto solo.Ha trovato sollievo nella preghiera. “Quando pregoGeova”, spiega, “non mi sento mai solo. Spesso misveglio nel cuore della notte e non riesco a riaddor-mentarmi. Leggere nelle Scritture pensieri conso-lanti, meditare su di essi e poi esprimere i miei sen-timenti in preghiera mi fa provare tranquillita eprofonda pace. Questo da serenita alla mia mente eal mio cuore, e mi permette di dormire”.

Vanessa, una giovane che ha perso la madre acausa di una malattia, ha provato in prima personail potere della preghiera. “Neimomenti piu difficili”,dice, “riuscivo appena a invocare il nome di Dio escoppiavo a piangere. Geova mi ascoltava e mi davasempre la forza di cui avevo bisogno”.

Alcuni consulenti esortano chi sta affrontando ildolore di un lutto a spendersi per aiutare gli altri o aimpegnarsi in servizi di volontariato per la comuni-ta. Questo puo far provare gioia e alleviare il dolore(Atti 20:35). Molti cristiani che hanno perso unapersona amata hanno riscontrato che darsi da fareper gli altri e stato di grande conforto (2 Corinti 1:3, 4).

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belle di Ian che non conoscevo, e questo mi fa starebene”.

Alcuni studi evidenziano che coloro che hannosubıto un lutto spesso ricevono molto aiuto i primigiorni, ma che i loro bisogni vengono presto trascu-rati non appena gli amici riprendono le loro attivitaquotidiane. Pertanto proponetevi di contattare re-golarmente gli amici che stanno affrontando questasituazione, anche quando e passato del tempo.� Ap-prezzeranno tanto l’opportunita di vedere alleviatoil loro dolore.

Consideriamo l’esempio di Kaori, una giovanegiapponese. Soffriva terribilmente per la perdita disua madre, seguita dopo appena 15 mesi dalla mor-te della sorella maggiore. Kaori continuo a riceveresostegno da amici leali. Ritsuko, una donna moltopiu grande di lei, cerco di starle vicino. “A dire ilvero”, racconta Kaori, “nonmi fece piacere: nonvo-levo che qualcuno prendesse il posto di mia madre,e pensavo che nessuno avrebbe potuto farlo. Ma ilmodo in cui mamma Ritsuko mi tratto mi fece affe-zionare tanto a lei. Ogni settimana uscivamo in pre-dicazione e andavamo insieme alle adunanze. Mi in-vitava a prendere un te, mi portava da mangiare espesso mi scriveva lettere e bigliettini. Il suo atteg-giamento positivo ha avuto un buon effetto su dime”.

Sono passati 12 anni dalla morte della madre diKaori, che oggi si dedica a tempo pieno con suo ma-rito a un’opera di evangelizzazione. “Mamma Ritsu-ko”, dice Kaori, “continua a essere piena di premure.Quando torno nella mia citta, vado sempre a trovar-la e passiamo insieme bei momenti edificanti”.

Poli, una testimone di Geova di Cipro, e un’altrapersona che ha tratto beneficio dal continuo soste-gno degli altri. Aveva un bravo marito, Sozos, chedava il buon esempio come pastore cristiano, invi-tando spesso orfani e vedove a casa sua per sta-re insieme e consumare un pasto (Giacomo 1:27).Purtroppo Sozos morı a 53 anni per un tumore ce-rebrale. Poli dice: “Avevo perso il mio leale marito,la persona con cui ero stata sposata per 33 anni”.

� Alcuni hanno anche segnato la data della morte sul calendario per ri-cordarsi di dare conforto ai familiari del defunto quando forse ne han-no piu bisogno, il giorno dell’anniversario o in prossimita di tale data.

Dopo il funerale, Poli si trasferı in Canada conDaniel, il suo figlio piu piccolo, che aveva 15 anni.Lı i due iniziarono ad associarsi con i Testimoni diGeova del posto. “I fratelli della nuova congregazio-ne”, ricorda Poli, “non sapevano nulla del nostropassato e della nostra difficile situazione. Ma que-sto non impedı loro di avvicinarsi a noi, confortarcicon parole gentili e aiutarci in modo pratico. Quan-to fu prezioso quell’aiuto, specialmente in quel pe-riodo in cui mio figlio aveva piu bisogno del padre!I fratelli che avevano incarichi di responsabilita nel-la congregazione mostrarono grande interessamen-to per Daniel. Uno in particolare si assicuro che ve-nisse incluso quando i fratelli passavano del tempoinsieme o andavano a giocare a pallone”. Oggi, siaPoli che suo figlio stanno bene.

Ci sono davvero tanti modi per dare aiuto prati-co e conforto a chi ha subıto un lutto. Anche la Bib-bia ci conforta, dandoci una meravigliosa speranzaper il futuro.

Cercate modi pratici per aiutare chi ha subıto un lutto

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8 LA TORRE DI GUARDIA

Forse ricorderete che Gail, gia menzionata in questaserie di articoli, non crede che riuscira mai a supera-re la morte di suo marito Rob. Comunque, questadonna aspetta con ansia di rivederlo nel nuovo mon-do promesso da Dio. “Il mio passo biblico preferito”,dice, “e Rivelazione 21:3, 4”. In questi versetti si leg-ge: “Dio stesso sara con loro. Ed egli asciughera ognilacrima dai loro occhi, e la morte non ci sara piu, neci sara piu cordoglio ne grido ne dolore. Le cose pre-cedenti sono passate”.

“Questa promessa parla da se”, continua Gail. “Misento davvero vicina a chi ha perso una persona ama-ta ma non e a conoscenza della speranza di rivederla”.Gail e coerente con quanto afferma e si impegna a

tempo pieno come volontaria in un’opera di evange-lizzazione, parlando alle persone della promessa diDio riguardo al futuro, un futuro in cui “la morte nonci sara piu”.

Forse pensate: “E impossibile!” Ma considerate l’e-sempio di un uomo di nome Giobbe. Era gravementemalato (Giobbe 2:7). E vero che desiderava mori-re, ma aveva comunque fede che Dio avrebbe potu-to riportarlo in vita sulla terra. Disse con fiducia:“Oh mi nascondessi tu nello Sceol! [...] Tu chiamerai,e io stesso ti rispondero. Bramerai l’opera delle tuemani” (Giobbe 14:13, 15). Giobbe era convinto cheDio avrebbe sentito la sua mancanza e che avrebbedesiderato ardentemente riportarlo in vita.

PrestoDio fara proprio questo: quando la terra saratrasformata in un paradiso, riportera in vita Giobbe emoltissimi altri (Luca 23:42, 43). “Ci sara una risurre-zione”, conferma la Bibbia in Atti 24:15. Gesu disse:“Non vi meravigliate di questo, perche l’ora viene incui tutti quelli che sono nelle tombe commemorativeudranno la sua voce e ne verranno fuori” (Giovanni 5:28, 29). Giobbe vedra l’adempimento di questa pro-messa. Avra la possibilita di ritrovare il “suo vigoregiovanile”, e la sua carne rimarra per sempre “piu fre-sca che nella giovinezza” (Giobbe 33:24, 25). Lo stes-so accadra a tutti coloro che mostreranno gratitudineper cio che Dio ha misericordiosamente disposto, ri-suscitare le persone sulla terra.

Se avete perso una persona a voi cara, forse le in-formazioni trattate non elimineranno del tutto il vo-stro dolore. Tuttavia, meditare sulle promesse di Dioriportate nella Bibbia puo darvi una vera speranza efarvi trovare la forza di andare avanti (1 Tessalonicesi4:13).

Vorreste saperne di piu su come affrontare il dolo-re? Forse avete domande collegate a questo argomen-to, ad esempio vi chiedete: “Perche Dio permette ilmale e le sofferenze?” Visitate il nostro sito jw.org e virenderete conto che la Bibbia da conforto e forniscevalide risposte. ˇ

I morti torneranno a vivere!

Giobbe era convinto che sarebbe tornato in vita

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Giuseppe, il falegname di Nazaret, era il padre adottivo di Gesu.Ma chi era il padre di Giuseppe? La genealogia di Gesu riporta-ta nel Vangelo di Matteo menziona un certo Giacobbe, mentre quel-la nel Vangelo di Luca dice che Giuseppe era “figlio di Eli”. Come sispiega questa apparente discrepanza? (Luca 3:23; Matteo 1:16).

Nel racconto di Matteo si legge che “Giacobbe genero Giusep-pe”. Il verbo greco utilizzato indica chiaramente che Giacobbe era ilpadre naturale di Giuseppe. Quindi Matteo stava tracciando la ge-nealogia naturale di Giuseppe, la discendenza regale di Davide at-traverso la quale il diritto legale al trono fu trasmesso da Giuseppeal figlio adottivo, Gesu.

Nel racconto di Luca, d’altro canto, si legge: “Giuseppe, figlio diEli”. Il termine “figlio” puo essere qui inteso come “figlio acquisito”o “genero”. Un caso simile si trova in Luca 3:27, dove si dice cheSealtiel era “figlio di Neri”, nonostante il vero padre fosse Ieconia(1 Cronache 3:17; Matteo 1:12). Forse Sealtiel aveva sposato un’in-nominata figlia di Neri, diventandone il genero. Similmente Giusep-pe era “figlio” di Eli perche aveva sposato sua figlia Maria. Luca pre-senta dunque la discendenza naturale di Gesu “secondo la carne”,attraverso la madre biologica, Maria (Romani 1:3). Pertanto la Bib-bia ci fornisce due diverse e preziose genealogie di Gesu. ˇ

LO SAPEVATE?

Chi era il padre di Giuseppe?

Lana di pecora e pelo di capra e di cammello erano ampiamente uti-lizzati nell’antico Medio Oriente. I tessuti piu comuni erano di lana, ela Bibbia parla spesso di pecore, tosatura e indumenti di lana (1 Sa-muele 25:2; 2 Re 3:4; Giobbe 31:20). Il lino, da cui si ottiene l’omo-nima fibra tessile, veniva coltivato in Egitto e Israele (Genesi 41:42;Giosue 2:6). Per quanto riguarda il cotone, nei tempi biblici proba-bilmente gli israeliti non lo coltivavano, ma le Scritture ne menziona-no l’uso in riferimento alla Persia (Ester 1:6). La seta era un tessutopregiato e costoso, probabilmente importato solo da mercanti pro-venienti dall’Estremo Oriente (Rivelazione [Apocalisse] 18:11, 12).

Secondo un’opera di consultazione “la lana si poteva trovare innatura in vari colori, dal bianco al marrone scuro con diverse sfuma-ture intermedie” (Jesus and His World). Inoltre la lana veniva spessotinta. Da alcuni molluschi si ricavava la pregiata porpora. Tinte di al-tri colori, come rosso, giallo, blu e nero, venivano ricavate da piante,foglie, radici e insetti. ˇ

Quali tessuti e tinte si usavanonei tempi biblici?

LANATINTATROVATA IN UNAGROTTA VICINO AL MAR MORTO

RISALENTE A PRIMA DEL 135Fotografa: Clara Amit, COURTESY OF THE ISRAEL

ANTIQUITIES AUTHORITY

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10 LA TORRE DI GUARDIA

IL MIO PASSATO: Sono nato a Mulhouse, nella Francia nord-orien-tale, in un quartiere operaio tristemente noto per la sua violenza.Dellamia infanzia ricordo i violenti conflitti tra le famiglie della zona.Nella nostra famiglia le donne erano disprezzate e raramente tenutein considerazione dagli uomini. Mi era stato insegnato che il posto diuna donna era in cucina, al servizio degli uomini e dei figli.

Non ho avuto un’infanzia facile. Quando avevo 10 anni mio padremorı a causa dell’alcolismo.Cinque anni piu tardi uno deimiei fratel-limaggiori si suicido. Lo stesso anno fui testimone di unomicidio du-rante unaviolenta lite all’interno dellamia famiglia; quell’episodiomisconvolse profondamente. I miei familiari mi insegnarono a maneg-giare coltelli e pistole, e a battermi ogni volta che se ne presentaval’occasione. Ero un giovane inquieto e cominciai a ricoprirmi di ta-tuaggi e a bere.

All’eta di 16 anni bevevo tra le 10 e le 15 bottiglie di birra al gior-no, e presto cominciai a fare uso di droga. Per pagare i miei vizi ven-devo rottami metallici e ricorrevo al furto. A 17 anni ero gia stato inprigione. In totale ho ricevuto 18 condanne per furto e violenza.

Quando ero poco piu che ventenne lamia situazione peggioro. Fu-mavo fino a 20 spinelli dimarijuana al giorno e assumevo eroina e al-tre sostanze illegali. Rischiai diverse volte dimorireperoverdose.Co-minciai a spacciare, per cui ero costantemente armato di coltelli epistole. Una volta sparai a un uomo, ma fortunatamente il proiettilerimbalzo sulla fibbia della sua cintura.Quandoavevo24 annimiama-dre morı, e la mia rabbia aumento. Vedendomi, le persone eranospesso terrorizzate e attraversavano la strada per evitarmi. A motivodelle liti spesso passavo i fine settimana alla stazione di polizia o all’o-spedale per farmi curare le ferite.

A 28 anni mi sposai. Come potete intuire, non rispettavo mia mo-glie: la insultavo e la picchiavo. Non facevamo nulla insieme comecoppia. Pensavo che ricoprirla di gioielli rubati fosse gia abbastanza.Poi successe qualcosa di inaspettato. Mia moglie comincio a studiarela Bibbia con i Testimoni di Geova e gia dopo il primo incontro smisedi fumare, comincio a rifiutare i soldi rubati e mi restituı i gioielli. Erofuribondo. Non volevo che studiasse la Bibbia, le soffiavo in faccia ilfumo di sigaretta e la mettevo in ridicolo davanti a tutto il vicinato.

LA BIBBIA HA CAMBIATO LA LORO VITA

Ho imparato a rispettareme stesso e le donne

NARRATO DAJOSEPH EHRENBOGEN

ANNO DI NASCITA1960

PAESE DI ORIGINEFRANCIA

TRASCORSIVIOLENTO TOSSICODIPENDENTE,SENZA RISPETTO PER LE DONNE

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Una sera, intorpidito dall’alcol, diedi fuoco alla casa.Miamoglie salvo siame chenostra figlia di cinque anni.Quando tornai a essere lucido fui assalito dai sensi dicolpa. Eroprofondamente convinto cheDionon avreb-be mai potuto perdonarmi. Mi ricordai di quello cheuna volta aveva detto un prete, che i cattivi vanno al-l’inferno. Persino ilmiopsichiatrami aveva detto: “Nonc’e niente da fare. Sei proprio irrecuperabile!”

LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIAVITA: Dopo l’incen-dio ci trasferimmo dai miei suoceri. Quando i Testimo-ni vennero a visitare mia moglie chiesi loro: “Dio puoperdonarmi per tutti i miei peccati?” Mi fecero leggeredalla Bibbia 1 Corinti 6:9-11. Quel passo elenca alcu-ni comportamenti che Dio condanna, ma aggiunge:“Questo eravate alcuni di voi”. Quelle parole mi fece-ro capire che era possibile cambiare. Inoltre, mostran-domi 1 Giovanni 4:8, i Testimoni mi rassicurarono delfatto che Dio mi amava. Rincuorato chiesi loro di stu-diare la Bibbia con me due volte a settimana, e comin-ciai a frequentare le adunanze cristiane. Pregavo Geo-va in continuazione.

Nell’arco di un mese, decisi di smetterla con la dro-ga e con l’alcol. Ben presto cominciai ad avere orribi-li incubi, mal di testa, crampi e altri sintomi di asti-nenza: era come se dentro di me fosse scoppiata unaguerra! Eppure nello stesso tempo sentivo che Geovami teneva per mano e mi dava forza. Quello che pro-vavo era simile a quanto descritto dall’apostolo Pao-lo, che riguardo all’aiuto ricevuto da Dio disse: “Perogni cosa ho forza in virtu di colui che mi impartiscepotenza” (Filippesi 4:13). Con il passare del temporiuscii anche a smettere di fumare le sigarette (2 Co-rinti 7:1).

Oltre ad aiutarmi a riprendere il controllo della miavita, la Bibbia ha avuto un effetto positivo sulla nostrafamiglia. Ho cambiato atteggiamento nei confronti dimia moglie. Ho cominciato a mostrarle piu rispetto e ausare espressioni come “per favore” e “grazie”. Ho an-che iniziato a essere un vero padre per nostra figlia.Dopo aver studiato la Bibbia per un anno, seguendo l’e-sempio di mia moglie ho dedicato la mia vita a Geovae mi sono battezzato.

I BENEF`ICI: Sono sicuro che i princıpi biblici mi abbia-

no salvato la vita. Anche i miei parenti non Testimonipensano che a quest’ora probabilmente sarei gia mor-to per l’abuso di droga o che sarei rimasto ucciso inqualche lite.

La mia vita familiare e stata completamente trasfor-mata dagli insegnamenti biblici che mi hanno indicatole mie responsabilita di marito e padre (Efesini 5:25;6:4). Abbiamo iniziato a fare le cose insieme come fa-miglia. Adesso, invece di relegaremia moglie in cucina,sono felice di sostenerla nella sua attivita di evangeliz-zatrice a tempo pieno. Lei, da parte sua, e felice di so-stenermi mentre svolgo il mio incarico di anziano dicongregazione.

L’amore e lamisericordia di Dio hanno avuto unpro-fondo impatto sulla mia vita. Provo il forte desiderio difar conoscere le qualita di Geova a chi e considerato uncaso disperato, perche e cosı che molti vedevano me.So che la Bibbia ha il potere di aiutare chiunque ad ave-re una vita pulita e significativa. La Bibbia non solo miha insegnato ad amare e rispettare gli altri, sia uominiche donne, ma mi ha anche aiutato ad avere rispetto dime stesso. ˇProvo gioia nell’aiutare altri

a trovare uno scopo nella vita

N. 3 2016 11

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12 LA TORRE DI GUARDIA

REBECCA osserva la sua ombra allungarsi sull’aspropaesaggio. Dopo settimane di viaggio si e ormai

abituata all’incedere oscillante del cammello che laporta sull’alto dorso. La sua casa ad Haran, quella incui e semprevissuta, e ormai lontanissima, centinaia dichilometri a nord-est. Rebecca potrebbe non rivederepiu la sua famiglia. Cosa le riserva il futuro? Forse que-sta e altre domande le affollano la mente, specialmen-te ora che il suo viaggio volge al termine.

La carovana ha gia attraversato gran parte dellaterra di Canaan e ora si imbatte in territori ancorapiu inospitali, quelli del Negheb (Genesi 24:62). For-se Rebecca vede delle pecore. Sebbene questo terri-torio sia troppo selvaggio e arido per estese coltiva-zioni, e provvisto di grandi pascoli. L’anziano uomoche guida la compagnia conosce bene questa terra.Sara sicuramente ansioso di dare al suo signore labella notizia che ha trovato una moglie per Isacco!Rebecca, invece, si stara chiedendo che tipo di vita laattende in questa terra. Chissa com’e Isacco, il suosposo. Non si sono mai incontrati. Lui sara felice divederla? E lei, cosa provera per lui?

Oggi in molte parti del mondo i matrimoni combi-nati possono sembrare strani. In altri paesi, invece,sono comuni. Indipendentemente dalle consuetudi-ni del vostro paese, sarete comunque d’accordo cheRebecca stava viaggiando verso l’ignoto. Era unadonna dotata di una fede e un coraggio straordinari.Queste due qualita sono essenziali quando si affron-tano cambiamenti nella vita. Alla fede di Rebeccasono associate altre preziose e rare qualita.

“ATTINGER`O ACQUA ANCHE PER I TUOI CAMMELLI”

Lo straordinario cambiamento nella vita di Rebec-ca ebbe inizio in un modo alquanto ordinario ai suoi

occhi. Era cresciuta ad Haran o comunque nei pres-si di questa citta della Mesopotamia. I suoi genitorierano diversi dalla maggioranza degli abitanti di Ha-ran. Non adoravano il dio-luna Sin; il loro Dio eraGeova (Genesi 24:50).

Crescendo, Rebecca era diventata una giovane bel-lissima, ma la sua non era una bellezza vana e fine a sestessa. Rebecca era una donna dinamica. E rimasemo-ralmente pura. Sebbene la sua famiglia fosse abbastan-za benestante da avere dei servitori, Rebecca non erastataviziata o trattata come una principessa; le era sta-to insegnato a lavorare sodo. Come tante altre donnedel tempo, Rebecca doveva sbrigare diverse faccendepesanti, come ad esempio andare a prendere l’acquaper la famiglia. Nelle prime ore della sera si caricava lagiara sulle spalle e si incamminava verso la fonte d’ac-qua (Genesi 24:11, 15, 16).

Una sera, dopo che Rebecca ebbe riempito la gia-ra, un anziano uomo le corse incontro e le disse:“Dammi, ti prego, un piccolo sorso d’acqua della tuagiara”. Era una richiesta semplice, fatta con garbo.Rebecca si rese conto che l’uomo veniva da moltolontano. Abbasso prontamente la giara e gli offrıquell’acqua fresca; e non gliene diede solo un sorso,ma tutta quella necessaria a soddisfare la sua sete. Laragazza si accorse che lı vicino c’era una carovana di10 cammelli inginocchiati ma che l’abbeveratoio eravuoto. Rebecca vide che l’uomo la osservava consguardo attento e benevolo e cerco di mostrare tuttala sua generosita. Disse: “Attingero acqua anche peri tuoi cammelli finche abbiano bevuto abbastanza”(Genesi 24:17-19).

Avrete notato che Rebecca non si offrı semplice-mente di dare da bere ai 10 cammelli, ma di soddi-

IMITIAMO LA LORO FEDE � REBECCA

“Sono dispostaad andare”

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sfarne completamente la sete. Considerato che uncammellomolto assetato puo bere piu di 95 litri d’ac-qua, abbeverare 10 cammelli avrebbe richiesto molteore di lavoro. Per come andarono le cose, comun-que, sembra improbabile che quei cammelli avesserocosı tanta sete.�Quando si offrı di abbeverarli, pero,Rebecca non lo sapeva. Desiderava mostrare ospita-lita a quell’anziano straniero ed era disposta a faretutto il necessario. L’uomo accetto il suo aiuto. Ini-zio poi a osservarla mentre faceva avanti e indietroriempiendo e svuotando la giara piu e piu volte (Ge-nesi 24:20, 21).

L’esempio di Rebecca e eloquente per noi oggi. Vi-viamo in un’epoca in cui regna l’egoismo. Come pre-detto, gli esseri umani sono “amanti di se stessi” enon sono disposti a fare sacrifici gli uni per gli altri(2 Timoteo 3:1-5). I cristiani che vogliono combatte-re questa tendenza dovrebbero soffermarsi sull’im-magine fornita dalla Bibbia di questa giovane dell’an-

� Era gia sera. Il racconto non dice che Rebecca si sia trattenuta al pozzoper ore, ne lascia intendere che la sua famiglia stesse dormendo quandolei finı il suo lavoro o che qualcuno fosse andato a vedere come mai nonera ancora rientrata.

tichita che fa avanti e indietro piu volte per attingereacqua dal pozzo.

Sicuramente Rebecca si accorse che l’anzianouomo continuava a osservarla. Non c’era niente diinappropriato in quello sguardo: trasmetteva sorpre-sa, meraviglia e gioia. Quando Rebecca ebbe termi-nato il suo lavoro, l’uomo le diede in dono preziosigioielli. Poi le disse: “Di chi sei figlia? Dichiaramelo,ti prego. C’e posto nella casa di tuo padre perche vipassiamo la notte?” Quando Rebecca gli parlo dellasua famiglia, l’uomo fu ancora piu felice. Forse pre-sa dall’entusiasmo, la giovane aggiunse: “Da noi c’esia paglia che molto foraggio, anche un luogo perpassarvi la notte”. La sua era un’offerta notevole,visto che c’erano altri ad accompagnare l’anzianouomo. La ragazza corse poi dalla madre per raccon-tarle quello che era successo (Genesi 24:22-28, 32).

E chiaro che a Rebecca era stato insegnato a esse-re ospitale. Ecco un altro valore che oggi e semprepiu raro, e un altro motivo per cui dovremmo imita-re la fede di questa giovane dal cuore buono. La fedein Dio dovrebbe spingerci a essere ospitali. Geo-va mostra ospitalita essendo generoso verso tutti e

Rebecca era operosa e ospitale

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desidera che i suoi adoratori facciano altrettanto.Quando mostriamo ospitalita anche a chi forse nonpotra mai ricambiarla, rendiamo felice il nostro Pa-dre celeste (Matteo 5:44-46; 1 Pietro 4:9).

“DOVRAI PRENDERE UNA MOGLIE PER MIO FIGLIO”Chi era l’anziano uomo presso il pozzo? Era servi-

tore di Abraamo, fratello del nonno di Rebecca. Eradunque il benvenuto nella casa di Betuel, padre diRebecca. Probabilmente questo servitore si chiama-va Eliezer.� Quando gli fu offerto un pasto, si rifiutodi mangiare finche non avesse rivelato il motivo del-la sua visita (Genesi 24:31-33). Possiamo immaginar-celo mentre parlava concitato, avendo visto chiara-mente che il suo Dio, Geova, stava benedicendo lasua importante missione. In che modo?

Pensiamo a Betuel e Labano, il padre e il fratello diRebecca, che ascoltavano rapiti mentre Eliezer rac-contava la sua storia. Il servitore spiego che Geovaaveva grandemente benedettoAbraamonella terra diCanaan e che Abraamo e Sara avevano avuto un fi-glio, Isacco, a cui spettava tutta l’eredita. Abraamoaveva affidato al suo servitore un compito importan-tissimo: cercare una moglie per Isacco ad Haran, trai suoi parenti (Genesi 24:34-38).

Abraamo fece giurare a Eliezer che non avrebbescelto per Isacco una moglie cananea. Per qualemotivo? I cananei non rispettavano e non adorava-no Geova Dio. Abraamo sapeva che a tempo debitoGeova avrebbe punito quelle persone per le loro pra-tiche empie. Abraamo non voleva che il suo amatoIsacco avesse a che fare con quelle persone e con laloro condotta immorale. Era anche consapevole delfatto che suo figlio aveva un ruolo essenziale nell’a-dempimento delle promesse di Dio (Genesi 15:16;17:19; 24:2-4).

Inoltre Eliezer racconto che quando era arrivatovicino ad Haran, presso il pozzo, aveva pregato chefosse Geova Dio a scegliere una moglie per Isacco.Come? Eliezer aveva chiesto a Dio di fargli incon-

�Anche se in questo racconto Eliezer non e menzionato per nome, e pro-babile che sia lui il servitore in questione. Abraamo una volta aveva dettoche avrebbe lasciato i suoi beni a Eliezer, che evidentemente era il piu an-ziano e fidato dei suoi servitori. Queste caratteristiche coincidono con ladescrizione del servitore inviato da Abraamo a scegliere una moglie perIsacco (Genesi 15:2; 24:2-4).

trare presso il pozzo la ragazza che voleva dare inmoglie a Isacco. A seguito della richiesta del servi-tore, la giovane avrebbe dovuto dare da bere a Elie-zer e avrebbe anche dovuto offrirsi di abbeverare isuoi cammelli (Genesi 24:12-14). Rebecca aveva fat-to esattamente tutto questo. Chissa come si sara sen-tita se riuscı ad ascoltare il racconto che Eliezer sta-va facendo ai suoi familiari!

Betuel e Labano furono toccati dal racconto diEliezer. Dissero: “Questa cosa e emanata da Geova”.Com’era consuetudine, stipularono un patto matri-moniale promettendo Rebecca in moglie a Isacco(Genesi 24:50-54). Significa questo che Rebecca nonaveva voce in capitolo?

Qualche settimana prima Eliezer aveva sollevato laquestione chiedendo ad Abraamo: “E se la donnanon verra con me?” La risposta era stata: “Diverraiesente dall’obbligo derivante dal giuramentoverso dime” (Genesi 24:39, 41). Anche nella casa di Betuel siteneva conto dell’opinione della giovane. Eliezer eracosı entusiasta del successo della sua missione che lamattina successiva chiese di partire subito per Ca-naan con Rebecca, ma i parenti di lei volevano chela giovane si trattenesse almeno altri 10 giorni. Allafine dissero: “Chiamiamo la giovane e informiamocidalla sua bocca” (Genesi 24:57).

A questo punto Rebecca si trovo davanti a un bi-vio. Cosa avrebbe deciso? Avrebbe fatto leva sui sen-timenti del padre e del fratello implorandoli di rispar-miarle quel viaggio verso l’ignoto? Oppure avrebbeconsiderato un privilegio avere una parte in quegliavvenimenti chiaramente guidati da Geova? Disse:“Sono disposta ad andare”. Con una semplice rispo-sta rivelo la sua decisione di fronte a un cambiamen-to cosı grande e improvviso (Genesi 24:58).

Che atteggiamento straordinario! Anche se oggile nostre usanze sul matrimonio potrebbero esserepiuttosto diverse, possiamo imparare molto da Re-becca. Quello che piu contava per lei non era la suaopinione, ma quella del suo Dio, Geova. Anche oggila Parola di Dio offre la guida migliore riguardo almatrimonio; contiene consigli su chi scegliere comeconiuge o su come diventare un buon marito o unabuona moglie (2 Corinti 6:14, 15; Efesini 5:28-33).

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Seguiamo dunque l’esempio di Rebecca e sforziamo-ci di fare le cose come vuole Geova.

“CHI`E QUELL’UOMO?”

Betuel e la sua famiglia benedissero la loro amataRebecca, che partı conEliezer e i suoi uomini accom-pagnata da alcune serve e dalla sua nutrice Debora(Genesi 24:59-61; 35:8). In breve tempo furono lon-tani da Haran. Il loro fu un viaggio lungo, di circa800 chilometri, e duro forse tre settimane. Probabil-mente non fu un viaggio facile. Anche se Rebeccaaveva visto spesso dei cammelli nella sua vita, nonabbiamomotivo di pensare che fosse abituata a viag-giare a dorso di questi animali. Nella Bibbia la sua epresentata come una famiglia di pastori, non di com-mercianti con carovane di cammelli (Genesi 29:10).In genere chi non e abituato a cavalcare un cammel-lo si lamenta per il disagio anche dopo un breve tra-gitto.

In ogni caso Rebecca era concentrata sulla suameta, e senza dubbio attraverso Eliezer cercava disapere il piu possibile su Isacco e la sua famiglia. Pos-siamo immaginarceli di sera attorno al fuoco mentrel’anziano uomo le racconta della promessa che Geo-va aveva fatto al Suo amico Abraamo: avrebbe su-scitato dalla linea di discendenza di Abraamo unaprogenie che avrebbe portato benedizioni a tutta l’u-manita. Rebecca sara rimasta sbalordita scoprendoche la promessa di Geova si sarebbe adempiuta pro-prio attraverso il suo futuro marito Isacco, e quindianche attraverso lei! (Genesi 22:15-18).

Finalmente giunse il momento descritto all’iniziodi questo articolo. Mentre la carovana attraversava ilNegheb sul far della sera, Rebecca vide un uomocamminare nei campi. Sembrava pensieroso e con-templativo. Nel racconto si legge che la giovane “silascio scivolare dal cammello”, forse senza nemme-no aspettare che l’animale si inginocchiasse, e chieseal servitore: “Chi e quell’uomo che ci cammina in-contro nel campo?” Quando le fu detto che era Isac-co, si coprı il capo con un velo (Genesi 24:62-65).Perche lo fece? Evidentemente era un segno di ri-spetto nei confronti del futuromarito. Una sottomis-sione di questo tipo oggi potrebbe sembrare fuorimoda. Eppure l’umilta di Rebecca puo insegnare una

grande lezione a tutti, uomini e donne. In fondo, chinon ha bisogno di coltivare questa splendida qualita?

Isacco, un uomo di circa 40 anni, era ancora addo-lorato per la morte di sua madre Sara, avvenuta treanni prima. Si puo quindi dedurre che fosse un uomoaffettuoso e dai teneri sentimenti. Che benedizionefu per lui sposare una donna cosı operosa, ospitale eumile! La loro fu una storia a lieto fine? La Bibbiadice che Isacco “si innamoro di lei” (Genesi 24:67;26:8).

Ancora oggi, a distanza di 39 secoli, e difficile nonamare il personaggio di Rebecca. Non possiamo farea meno di ammirarne il coraggio, l’operosita, l’ospi-talita e l’umilta. Tutti noi — giovani e anziani, uomi-ni e donne, single e sposati — abbiamo buoni motiviper imitare la fede di Rebecca. ˇ

Rebecca mostro una rara e preziosa umilta

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COSA INSEGNA

realmente

LA BIBBIA?

Dio ha un nome?ALCUNI CREDONO che non abbia un nome,altri che il suo nome sia Dio o Signore, altriancora che abbia svariati nomi. E voi?

COSA DICE LA BIBBIA“Tu, il cui nome e Geova, tu solo sei l’Altissimosu tutta la terra” (Salmo 83:18).

COS’ALTRO POSSIAMO IMPARARE DALLA BIBBIA?˙ Sebbene abbia molti titoli, Dio si e dato un solo

nome (Esodo 3:15).˙ Dio non e un mistero; vuole che lo conosciamo

(Atti 17:27).˙ Conoscere il nome di Dio puo essere il primo pas-

so per stringere un’amicizia con lui(Giacomo 4:8).

`E sbagliato pronunciareil nome di Dio?COME RISPONDERESTE?˙ Sı ˙ No ˙ Dipende

COSA DICE LA BIBBIA“Non ti devi servire del nome di Geova tuo Dioin modo indegno” (Esodo 20:7).

`E sbagliato

usare il nome di Dio solo quando lo si fain modo irrispettoso (Geremia 29:9).

COS’ALTRO POSSIAMO IMPARARE DALLA BIBBIA?˙ Gesu conosceva e usava il nome di Dio

(Giovanni 17:25, 26).˙ Dio ci invita a chiamarlo per nome (Salmo 105:1).˙ I nemici di Dio vorrebbero far dimenticare

alle persone il suo nome (Geremia 23:27).

COSA DICE LA BIBBIA?

Il nome di Dio (in evidenza) in unantico manoscritto della Bibbia

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Vorrei ricevere una copia del libroCosa insegna realmente la Bibbia?Per maggiori informazioni,vedi il capitolo 1 di questo libro,edito dai Testimoni di GeovaDisponibile anche su jw.org

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