Bollettino Salesiano - 1 giugno 1951biesseonline.sdb.org/1951/195111.pdf · PIO X Proclamato B eato...

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  • PIO X Proclamato B eato(3 giugno 1951)

    Il 3 giugno prossimo, Pio X sarà solenne-mente proclamato Beato e, cosi, GiuseppeSarto, l'umile figlio di un umile paese : Riese(Treviso), col nome di Pio X, riceverà igrandi onori della Beatificazione . La sua im-magine, adorna di raggi luminosi, sarà espo-sta nella gloria del Bernini, in S. Pietro, inquella stessa maestosa Basilica, che, il 9 ago-sto 1903, lo vide, Pontefice Sommo, per lasolenne incoronazione . Oggi, a distanza diquasi 48 anni, Pio XII decreta gli onori diBeato al suo santo predecessore .

    Quasi in preparazione alla grande circo-stanza, farà piacere ai Cooperatori e alle

    Cooperatrici conoscere alcuni particolari dicontatto fra il Papa Pio X e l'Opera Salesiana .

    S. Giovanni Bosco e il futuro Pio X sividero, personalmente, una volta sola, a To-rino, il 15 agosto 1875 . D. Giuseppe Sarto eraancora Parroco a Salzano : aveva predicato,

    insieme con Mons . Andrea Scotton, Arcipretedi Breganze, gli Esercizi al clero di CasaleMonferrato e il Vescovo Mons . Pietro Terréaveva consigliato i predicatori di passare perTorino e vedere l'opera di D . Bosco. Arri-varono il mattino della solennità dell'As-sunta e l'Oratorio era doppiamente in festa,perchè celebrava anche il compleanno diD. Bosco, con l'anticipo di un giorno. I dueSacerdoti furono invitati a mensa, ma essadovette essere sì modesta, nonostante laduplice festa, che, dopo il commiato, D . Giu-seppe Sarto disse a Mons. Scotton : « An-diamo a mangiare! » .

    Cinque anni dopo, il Can. Giuseppe Sartosi trovò a dare l'assenso per la fondazionedel secondo istituto salesiano nel Veneto eprecisamente in Mogliano Veneto, provin-cia di Treviso . La pia vedova ElisabettaBellavite-Astori aveva invitato D . Bosco adaprire una casa di educazione in un suo ter-reno, del quale essa gli faceva generosa of-ferta. Quando si venne a concretare la pro-posta, l'autorizzazione ecclesiastica, con de-creto della Curia del 24 marzo 188o, fu datadal Vicario Capitolare di Treviso, essendosede vacante, e questi, allora, era il Can . Giu-seppe Sarto . Il decreto parla della nuovacasa, come : uno di quegli Oratori Salesiani,dei quali è istitutore l'illustre e benemerito sa-cerdote torinese Don Giovanni Bosco - edaccorda la chiesta autorizzazione - consi-derato il fine santissimo . . . qual è quello di edu-care i figli del popolo alla religione e al cri-stiano lavoro .

    E furono proprio i Salesiani e gli alunnidi Mogliano Veneto, i quali, allietati dallabanda, il 24 novembre 1894, salutarono, conliete grida ed applausi frenetici, il Card . Giu-seppe Sarto, alla fermata del treno, che, daTreviso, trasportava il Patriarca alla Sere-nissima sull'incantevole laguna .

    Nel settembre 1886, Brescia preparava so-lenni festeggiamenti per l'incoronazione dellastatua di Maria venerata nel Santuario delleGrazie . I cantori di D . Bosco vi furono in-vitati per la parte musicale . Erano presenti

  • il Card. Luigi di Canossa, Vescovo di Ve-rona e Mons . Giuseppe Sarto, Vescovo diMantova . Quest'ultimo, oltre la bella vocetenorile, possedeva una buona conoscenzateorica e pratica della musica e, in quell'oc-casione, ammirò e lodò le esecuzioni deicantori di D. Bosco, che, in parte almeno,si accostavano già alla riforma musicale vo-luta, poi, dal Motu proprio di Papa Pio X,il 22 novembre 1903 .Con S. Giovanni Bosco ebbe ancora, di-

    ciamo così, tre punti di contatto : il 24 lu-glio 1907 firmò il decreto di introduzione delProcesso Apostolico, col quale, in base al-l'antica procedura canonica, fu conferito aD. Bosco il titolo di Venerabile ; approvòl'inizio della causa di beatificazione di Do-menico Savio ed elevò a Basilica il San-tuario di Maria Ausiliatrice in Torino .Pio X ebbe poi più frequenti relazioni col

    Servo di Dio D. Michele Rua, verso il qualenutriva una stima altissima, confinante conla venerazione . Da pochi giorni era statoinnalzato al Soglio Pontificio e, con un trattodi bontà paterna, faceva pervenire a D . Ruaun suo prezioso autografo, in cui diceva :Ai dilettissimi figli di Don Bosco e a tutti izelanti Cooperatori Salesiani impartiamo conparticolare affetto l'Apostolica Benedizione .Pio PP. X, Vaticano, 16 agosto 1903 .

    L'8 settembre 1905 un violento terremotoscosse la Calabria, producendo gravissimidanni, mietendo migliaia di vittime e la-sciando sessantamila persone nella più or-ribile miseria . Il cuore di tutti i buoni sicommosse per sì tremenda sventura ed al-cuni Salesiani, per ordine di D. Michele Rua,

    si recarono sul posto del disastro a raccogliereorfani, ai quali il successore di D . Boscoapriva i propri istituti . Furono riuniti 85piccoli Calabresi, che, condotti a Roma, fu-rono ospitati nel Vaticano, a S . Marta, e lasera del 27 settembre furono ricevuti dalPapa Pio X, che, rinnovando l'indimentica-bile scena evangelica, passò carezzando ebenedicendo i piccoli terremotati, ai qualidistribuì anche una medaglietta d'argento ;quindi il Vicario di Gesù Cristo posò perun gruppo fotografico fra i figli della sven-tura, i quali nel Papa avevano ritrovato uncuore paterno . Gli orfanelli ricevettero, in se-guito, pane ed educazione in diversi istitutiSalesiani .

    Il 17 gennaio 19o6, in Genova, levava l'an-cora il bastimento, sul quale Don Luigi Ver-siglia guidava il primo drappello di Sale-siani alla volta del favoloso Impero Celeste,dove più tardi, da Vescovo, si sarebbe av-volto nella porpora del suo sangue, martireper la carità e la difesa della purezza . Iltransatlantico si era fermato nelle acque diNapoli ed ecco salire a bordo l'IspettoreD . Arturo Conelli, che ai partenti recava undono, espressione del tenero amore del Papa .Era un grande ritratto del Pontefice con sottoqueste righe vergate con mano più che pa-terna : All'amato figlio D. L . Versiglia e agli

    egualmente amati suoi compagni della Pia So-cietà Salesiana con voto ardentissimo che illoro apostolato nella Cina sia coronato daimigliori successi, concediamo di cuore l'Apo-stolica Benedizione . Dal Vaticano, 17 di gen-naio 19o6, Pio PP. X .

    Leone XIII aveva, in Roma, affidato a

  • D . Bosco il proseguimento dei lavori dellaBasilica del S . Cuore al Castro Pretorio evenne fuori la splendida chiesa veramentedegna della capitale del mondo cattolico ;l'immediato suo successore Pio X, visto chele mura della Chiesa di S . Maria Liberatriceal Testaccio da anni spuntavano appena dalsuolo, e non si riusciva a dare una casa delSignore ad un quartiere assai popoloso etanto lontano da Dio che il Card . Vìves yTuto, scherzosamente, lo definiva la Cinadi Roma, devolse a D . Rua l'oneroso compito .Pochi anni dopo, D. Rua poteva offrire aPio X, come omaggio per il suo Giubileosacerdotale, l'imponente tempio di S. Ma-ria Liberatrice, del quale il Pontefice erastato generoso benefattore .

    Del paterno interesse di Pio X per quellaparrocchia sorta come per incanto a trasfor-mare il deserto in giardino, sono prova al-cuni particolari .

    Ai primi quattro salesiani residenti al T e-staccio, personalmente, il Pontefice suggerì :Dividete la parrocchia in quattro settori quantisiete voi e visitate tutte le famiglie, una peruna, perché quando il prete entra dalla porta,il diavolo scappa dalla finestra . Nelle case sisemina e nella chiesa si raccoglie . Se ne vi-

    dero ben presto i frutti. Infatti, la primavolta che il Card. Pietro Restighi, Vicarioper la città di Roma, andò a far visita, inchiesa c'erano due soli fedeli adulti . Dopoil lavoro deì Salesiani, compiuto secondo ledirettive pontificie, il Card . Vicario restòstupefatto per le moltissime comunioni . Egline parlò a Pio X, il quale ad un Vescovostraniero chiedente come si potesse rialzarele sorti di una parrocchia scaduta, dissesemplicemente : Andate al Testaccio e osser-vate come fanno i Salesiani .

    Un'altra opera salesiana è legata al cuoregenerosamente magnanimo di Pio X . L'Ispet-tore Salesiano del Lazio D . Arturo Conellidesiderava aprire a Frascati, presso l'Istitutodi Villa Sora, una scuola, allora, Normale,legalmente riconosciuta, per la formazione dimaestri cristiani da contrapporre alla scuolalaica imperversante in Italia . Il disegno eraardito, ma D . Conelli non era uomo d'arre-starsi innanzi alle difficoltà . Ne parlò colPapa e Pio X ne fu tanto contento che disse :Voi pareggiate la scuola ed io pareggerò lespese. E quando, sulla collina, fra i lauri egli olivi, il bell'edificio fu pronto, l'anno 1912,Pio X donava all'Ispettore la sua offerta di100.000 lire .

    Ed ora due ricordi, chefanno ancor meglio cono-scere l'animo mite di Pio X,sempre pronto a lodare edincoraggiare le iniziative dibene, anche se l'orizzontenon era sereno ed era ne-cessario superare qualcheostacolo d'indole diversa .L'anno 1910 i Salesiani diRoma, via Marsala 42, ave-vano allestito una mostra diartigianato con lavori ese-guiti dagli alunni, che susci-tò l'ammirazione dell'eternacittà. Sua Maestà Marghe-rita di Savoia, Regina Madre,desiderava vederla. L'attualeProcuratore dei Salesianipresso la S. Sede, il rev .moD . Francesco Tomasetti, al-lora Direttore dell'Ospizio«Sacro Cuore», ne fu infor-mato. Attraverso la paroladel Cardinal Vicario, il

  • Sommo Pontefice Pio X fu reso consape-vole del desiderio della augusta Donnaregale e ne diede il suo pieno assenso . IlCardinale riferì al Direttore Don Toma-setti : « Sa? Il Papa è contentone che laregina Margherita visiti i Salesiani. M'inca-ricò anzi, di dirle queste precise parole :Ricevetela bene ed educate i vostri giovania rispettare l'una e l'altra autorità, per di-minuire il dissidio, che fu ed è cosi dan-noso alla Chiesa e all'Italia».

    Il secondo gesto si riferisce al tempo dellaguerra di Tripoli . Moltissimi Italiani furonocostretti a lasciare le terre lungo il Mediter-raneo orientale dominate dalla Turchia . Aigiovanetti studenti esiliati Don Paolo Al-bera, Rettor Maggiore dei Salesiani, fece su-bito aprire le porte in vari istituti . Il gestoera paterno, umanissimo, proprio come avrebbefatto D . Bosco . Sembrando che vi entrasse lapolitica, si sparse la voce che ciò non erapiaciuto in Vaticano, sempre per il dolorosodissidio di tempi non ancora maturi . L'Ispet-tore D . Conelli espose al Papa i timori e leeventuali scuse del Rettor Maggiore . Ed ecco,subito, la parola mite e rasserenatrice diPio X : Scuse? Di che cosa? Scusarsi di av erefatto una cosa tanto umana e tanto cristiana?Vi lodo e v i esorto a continuare così, sulle ormedel vostro Fondatore, che io conobbi di per-sona il 15 agosto 1875 .Ancora una benemerenza è da ricordare .

    Fu Pio X, che elevò Mons . Giovanni Ca-gliero ad arcivescovo di Sebaste, nominan-dolo, poi, internunzio presso le Repubblichedell'America Centrale. Il Papa trasformò ilvecchio ed intrepido missionario in un di-plomatico, onde meritò, otto anni dopo, cioèil 1915, l'onore della Porpora romana da Be-nedetto XV posata sulle spalle di quell'in-stancabile figlio di D . Bosco, che, come erastato il primo Vescovo salesiano, così nedivenne, anche, il primo Cardinale .

    Ed ora tutti i figli, le figlie e gli amicidell'opera di D . Bosco attendono la dome-nica 3 giugno prossimo, lontano giorno an-niversario del battesimo di Giuseppe Sarto,per venerarlo «Beato Pio X » nella Basilica diS. Pietro .

    IN FAMIGLIA

    Il nuovo Consigliere del Capitole .

    Il 28 aprile giungeva all'Oratorio il Rev.moSac. Dott. Secondo Manione, nominato Di-rettore Generale degli Studi della Congrega-zione Salesiana . Attualmente copriva la caricadi Ispettore nella Sicilia ; è molto noto per es-sere stato Direttore e Preside del Liceo pareg-giato di Valsalice .

    Cordiali auguri per la nuova importante ca-rica a lui affidata dal Rev .mo Rettor Maggiore .

    Pellegrinaggi al Santuario di Maria Ausilia-trice .

    Continuano i pellegrinaggi, dei quali diamol'elenco .1° aprile: Giubileo di alcune migliaia di Uo-mini Cattolici della città .

    Pellegrinaggio di Seregno (6o) guidato dall'exallievo Trezzi .

    2 aprile : Pellegrinaggio da Cavagnolo Brusascodei PP. Maristi (25) .

    Pellegrinaggio da Casale Monferrato guidatodai Salesiani (80) .

    Pellegrinaggio da Genova (51) .

  • 6 aprile : Pellegrinaggio da Tourquoin dellaScuola professionale (35), da Marano Ticino (55)Scuola Valperga-Caluso (500), Studentesse dellaIV Magistrale Superiore di Montecatini con leFiglie di Maria Ausiliatrice (26) .

    8 aprile: Pellegrinaggio di Valmadrera (18o) ;Presidenti Unioni ex allievi Piemonte (40) .10 aprile: Allievi delle elementari del Semi-nario di Carpi (21) ; pellegrinaggio da Cara-vaggio (50) .11 aprile: Scuola di S . Vincenzo dei PP . Ma-risti di Piacenza .

    13 aprile : È di passaggio S. E . Mons. Gerardode Proenea Sigaud del Brasile ; pellegrinaggio diBrianzone di Francia .

    14 aprile: Scuola Sommeiller di Torino perla Comunione Pasquale (500 allievi). Pellegri-naggio di Borgonovo e Pianello (60) ; allieviIstituto Tecnico di Lodi (55) ; allievi ScuolaMedia di Borgo Nago (65) .

    17 aprile: Pellegrinaggio di Dosso (50) .18 aprile: Pellegrinaggio di Strasburgo (650) .

    19 aprile: Pellegrinaggio di Mantova (40)-21 aprile : Operai della Fiat-Ferriere ; Zelatrici

    Missionarie di Carpi (50) .22 aprile : Operai Fiat-Grandi Motori . Pelle-

    grinaggio Parrocchia di S . Tommaso (Torino) ;pellegrinaggio Parrocchia del SS. Salvatore diBergamo (44) .

    23 aprile Allievi Istituto Salesiano di Livorno(150). Suore di S. Paolo da Genova .

    24 aprile: Pellegrinaggio da Montechiarugolodiretto dai Salesiani ; di Cabella (5o) ; Scuoleelementari di Gagliate (150) .

    25 aprile: Pellegrini del Rione Abbadesse diMilano (60), di S. Giuliano-Piacenza (60) ; diMornico al Serio (87), da Bergamo e da Albino,da Novara (50), dalla Brianza (40), da Lodi(110), da Monza (80), da Rovellasca (53), daArolo (90), da Istria Varese (45) ; SegretariatoBuona Stampa di Novara ; Giovani del Ca-techismo di Vercelli, Oratorio Maschile « Con-corezzo » di Milano (110) ; Oratorio D. Boscodi Milano ; Parrocchia SS .ma Trinità di Mila-no (200) .

    27 aprile: Pellegrinaggio da Chiedina Uzza-nese (27) ; da Milano (200) .

    28 aprile : Seminario M aggiore di Parma ;da Roma Scuola Magistrale Principessa di Pie-monte, da Savona (40) ; da Reggio Emilia (49) .

    29 aprile: Pellegrinaggio Parrocchia S . Giu-seppe di Vicenza (5o) ; Dame Patronesse del-l'Agnelli (150) ; un gruppo di Russi ; da Cre-mona (30) .

    30 aprile: Pellegrinaggio da Pratocentenaro (30) ;Studentesse di Monza (8o) con le Suore delPreziosissimo Sangue .

    Compagnia di Maria Ausiliatricein Cento (Ferrara) .

    Scrive il Sac. Prof . Antonio Cojazzi, .Salesiano :

    Tenendo un triduo di predicazione a Cento,diocesi di Bologna, vidi una compagnia di con-fratelli vestiti di bianco con cappa rossa e unovale sul petto, recante le iniziali M . A. Vennipoi a sapre che quella Confraternita era stataeretta dal Cardinale Carlo Oppizzoni, Arcive-scovo di Bologna, con un decreto, di cui diamoil frontespizio fotografato .

    Questo degnissimo Cardinale era uno di queisedici, che furono tenuti prigionieri da Napo-leone in Francia, perchè fedeli a Pio VII, anchelui prigioniero in Savona . Di nobile famigliamilanese, nato il 1769, Arciprete del Duomo,dovette soffrire molto nelle vicende, che pre-cedettero e seguirono la Rivoluzione Francese .Suo fratello, Gaetano, ne prese il posto a Milano,quando Pio VII creò Carlo cardinale e lo no-minò Arcivescovo di Bologna .

    Allorché Napoleone dovette abdicare, i Car-dinali rientrarono nelle loro sedi . Il ritorno delCard. Oppizzoni in Bologna fu accompagnato dasolenni festeggiamenti e anche da scritti, che

  • portano il titolo : Applausi poetici a S . Em . ilSig . Card . Carlo Oppizzoni, Arcivescovo di Bo-logna, in occasione del suo ritorno dalla Francia,l'anno 181 4 .

    Questi particolari spiegano il decreto sopra ri-cordato. Imitando il Santo Pontefice Pio VII,che istituiva la festa di Maria Ausiliatrice il 24di maggio, giorno del suo ritorno trionfale inRoma, il Card . Oppizzoni con il decreto ricor-dato accondiscese al desiderio di alcuni giovanicattolici di Cento. Essi solevano radunarsi inuna piccola cappella per cantare le lodi di Maria .Cresciuti di numero, ottennero un più ampiolocale dal benefattore nominato nel frontespiziodel decreto, cambiando il nome vecchio in quellodi Maria Ausiliatrice . Oltre allo scopo pio dicantar le lodi a Maria, la nuova Confraternitadoveva anche occuparsi di opere varie in aiutodel clero specialmente nel fare il catechismo aifigli del popolo .

    Si deve allo stesso Card . Oppizzoni lo stemma .Esso reca una croce e una spada incrociate,quasi per dire: Maria Ausiliatrice, come guidòalla vittoria i Cattolici nei memorabili avveni-menti di Lepanto e di Vienna, così ora è invocataquale condottiera delle nuove milizie, che com-battono le sante battaglie per la fede e la civiltàromana sotto la guida di un altro Pio, ben de-gno successore dell'intrepido prigioniero di Sa-vona .

    Celebrazioni del Pontificio Ateneo

    Salesiano.

    Due speciali celebrazioni allietarono la primaparte del corrente anno accademico del nostroPontificio Ateneo : il primo decennale dell'Ate-neo stesso e la Messa d'Oro del suo MagnificoRettore, Sac. Prof. Don Andrea Gennaro .

    La prima ricorrenza venne solennemente com-memorata nella inaugurazione ufficiale del nuovoanno di studi, durante la quale, i sentimenti diriconoscenza a Maria SS . per il superamentodelle difficoltà frapposte dalla guerra durante ilprimo decennio dell'Ateneo, furono fusi con lafiliale esultanza per la proclamazione del dogmadell'Assunta. Il Prof. Don Giuseppe Quadrio neofferse una limpida ed attraente trattazione nelsuo discorso di prolusione .

    Sullo spirare poi dell'Anno Santo, il nostroAteneo umiliava al Santo Padre un devoto in-dirizzo per ringraziare Sua Santità della mera-vigliosa serie di favori spirituali con cui avevaimpreziosito l'anno di grazia, ricevendone inrisposta la lettera di S . E. Rev.ma Mons. Mon-tini, Sostituto della Segreteria di Stato, che ri-portiamo per intero :

    SEGRETERIA DI STATODI SUA SANTITA'

    N . 245001

    Dal Vaticano, li 17 gennaio 1951 .

    Rev.mo Signore,Motivo di viva soddisfazione per il Santo Pa-

    dre sono stati i nobili sentimenti che la S. V. Rev.ma,a nome del Pontificio Ateneo Salesiano, ha desi-derato umiliarGli in occasione della chiusura del-l'Anno Santo .

    La profonda gratitudine dei Professori ed alunniper le speciali grazie di cui la Chiesa è stata nelpassato anno generosa dispensiera, come pure laloro pronta ed assoluta adesione alle recenti diret-tive pontificie, sono una chiara prova dei buonifrutti che codesto Ateneo ha saputo produrre trale giovani speranze della Famiglia Salesiana .Tali lodevoli disposizioni di mente e di cuoreverso le supreme esigenze della Fede, non man-cheranno senza dubbio di imprimere nell'animodegli allievi quell'orientamento dottrinale che è ne-cessario per non smarrire il cammino dello spiritonel dèdalo di opinioni ed errori del tempo presente .

    Sua Santità esprime, pertanto, alla S. V. Rev.mai sensi della Sua benevolenza e della Sua stima,con cui, inoltre, intende confermare nei buoni pro-positi testè formulati, Lei, i Suoi solerti Collabo-ratori e tutti gli alunni di codesto Ateneo .

    Formulando infine i migliori auguri, ben volen-

  • tieri imparte a tutti il conforto della BenedizioneA postolica .

    Profitto dell'incontro per confermarmi con di-stinto ossequio

    della Signoria Vostra Rev .madev.mo nel signore

    G. B . MONTINI, Sostituto .

    Rev.mo SignoreSac. Don ANDREA GENNARO

    Rettore Magnifico del Pontificio Ateneo Sale-siano - T ORINO .

    In perfetta armonia con la celebrazione delprimo decennale, venivano quindi solennizzati icnquant'anni di Sacerdozio del Magnifico Ret-tore, Don Andrea Gennaro, in gran parte con-sacrati all'insegnamento della Teologia Moralenell'Istituto Internazionale « Don Bosco » (chedoveva preparare l'attuale Centro Pontificio distudi), nonchè alla organizzazione e al governodell'Ateneo . Alle riconoscenti manifestazioni di af-fatto del personale docente e discente, in riconosci-mento dei meriti acquistati dal nostro Confratellonel campo degli studi ecclesiastici, specialmentedella Teologia Morale, si associarono le massimeautorità ecclesiastiche e vari esponenti del mondoculturale . La serie degli scritti augurali si iniziavainfatti con i telegrammi del Santo Padre e del-l'Em .mo Card. Pizzardo, prefetto della SacraCongregazione dei Seminari e delle Universitàdegli Studi, con le affettuose lettere di Sua Em .zail Card. Arcivescovo di Torino e del nostro

    Rev.mo Rettor Maggiore, col saluto del Prof. Ma-rio Allara, Magnifico Rettore dell'Università diTorino, ecc., per proseguire nelle numerosis-sime adesioni, nelle quali domina la voce ricono-scente degli ex allievi e l'ammirazione per il si-curo consolidamento del centro di studi salesiano .S. E. il Card . Maurilio Fossati, per l'occasione,

    si compiaceva di assistere alla rappresentazioneteatrale, in cui con fedele aderenza alla realtàveniva presentato il sublime eroismo del Card .M indszenty, Primate di Ungheria .

    Era presente anche il Rev .mo sig . Don RenatoZiggiotti, Prefetto Generale dei Salesiani .

    Macerata - Convegno regionale DirettoriDiocesani e Decurioni dei Cooperatoridella Pia Unione Cooperatori Salesiani .

    Le Ispettorie Salesiane d'Italia stanno orga-nizzando il coordinamento della Cooperazionesalesiana, sconcertato dalla guerra, con crescentefervore ; prima fra tutte l'Ispettoria Adriatica,che il 4 aprile u. s. ha curato un riuscitissimoC onvegno regionale nella Casa ispettoriale di Ma-cerata.Vi intervennero personalmente le LL. EE .

    Rev .me Mons. Norberto Perini, Arcivescovo-Principe di Fermo), Mons. Giuseppe D'Avack,Arcivescovo di Camerino, Mons . FerdinandoLonginotti, Vescovo di San Severino e Mons . Sil-vio Cassùlo, Vescovo di Macerata . Inviaronocalde adesioni le LL . EE . Rev.me Mons. CarloFalcinelli, Vescovo di Iesi, Mons. Domenico

  • Brizzi, Vescovo di Osimo e Cingoli, Mons . Aloi-sio Cossio, Vescovo di Recanati .

    Rappresentate tutte le diocesi vicine da unasessantina di sacerdoti, Direttori diocesani, De-curioni, Parroci ed amici dell'Opera Salesiana .

    Diede il benevenuto il Direttore del fiorenteIstituto Salesiano locale, Don Arturo Carìa, che,ricordando il 60° di fondazione dell'Opera Sale-siana in Macerata, rese devoto omaggio ai piùinsigni promotori e benefattori, particolarmenteal Can. Raniero Sarnari, poi Vescovo diocesano,e sig. Benedetto Pianesi, i quali ne ottennerol'impegno da Don Bosco e l'apertura da Don Rua .

    Seguì il Direttore Diocesano di MacerataRev.mo Mons . Formiconi, che ringraziò gliEcc.mi Vescovi e tutti i sacerdoti della cordialepartecipazione, auspicando frutti copiosi dallagenerosa prestazione della collaborazione di tuttii Direttori Diocesani e Decurioni allo sviluppodell'Opera di Don Bosco, specialmente a favoredella gioventù povera ed abbandonata .Prese quindi la parola l'Ecc.mo Arcivescovo

    di Fermo, Mons . Norberto Perini, ex allievo sa-lesiano e fondatore, col compianto Mons . Mon-talbetti ed il nostro Don Cojazzi, della rivistaCatechesi. Con la competenza che gli è propria,

  • S . E. svolse il primo tema Catechismo ed istru-zione religiosa, prospettando l'urgenza di adeguarel'istruzione religiosa alle diverse categorie difedeli, dai bambini agli adulti, indicando criteripratici di aggiornamento, sussidi didattici e tattopedagogico per giungere alla formazione di co-scienze veramente cristiane .

    S . E. il Vescovo diocesano Mons . Silvio Cas-sùlo svolse il secondo tema Vocazioni ecclesia-stiche, esponendo in chiara sintesi le basi diimpostazione del grave problema sulle esigenzedivine e canoniche, e sollecitando l'intelligente edappassionata cooperazione delle famiglie e delclero per la diligente cultura, la necessaria sele-zione e la degna formazione dei candidati al sa-cerdozio .

    Le due magistrali relazioni suscitarono ani-mate discussioni, in cui si vagliarono special-mente le difficoltà dell'istruzione religiosa agliadulti e la cura delle vocazioni tardive .

    L'Arcivescovo di Camerino, S . E. Mons. Giu-seppe D'Avack, propose la soluzione più im-mediata coll'orientare tutta la predicazione infunzione catechistica e col dispensare la divinaparola ad ogni funzione, compresi i battesimi,matrimoni e funerali .

    L'Ispettore Salesiano Don Giulio Parazzini in-sistette sull'organizzazione degli Oratori, a tiposalesiano, con sezioni per giovani e per adulti,corsi di cultura appropriati ed attrattive mo-derne. Portò l'esempio degli Oratori della Ispet-toria, che dànno consolanti risultati . Per la curadelle vocazioni tardive annunciò l'apertura, nellaCasa Salesiana di Lugo, di una sezione di «Fi-gli di Maria», illustrando la provvidenzialitàdell'Opera suscitata da Don Bosco . Tutti con-vennero poi sulla necessità di parlar di più divocazione anche dal pulpito e nelle scuole perridare al popolo ed ai giovani il giusto concettodella vocazione .

    Chiuse il convegno Don Favini, presentandoagli Ecc.mi Presuli ed a tutti i sacerdoti gli os-sequi ed i ringraziamenti del nostro veneratoRettor Maggiore ed illustrando l'intensa attivitàcatechistica, pedagogica ed ascetica del IV Suc-cessore di Don Bosco, che sfidò gli stessi annipiù cruciali della guerra, creando la « Libreriadella Dottrina Cristiana» per prestare all'Episco-pato ed al Clero validi sussidi alla soluzionedei problemi trattati . Ricordata, infine, la datadel 75° del Pontificio riconoscimento della PiaUnione dei Cooperatori, raccomandò ai Diret-tori Diocesani e Decurioni la cura del soda-lizio, che, mentre offre ai Salesiani ed alleFiglie di Maria Ausiliatrice gli aiuti necessari,prepara ferventi apostoli per le opere parroc-chiali .

    Suggellò i buoni propositi la benedizione degliEcc.mi Vescovi . L'assemblea acclamò l'invio di

    devoti telegrammi al Santo Padre Pio XII edal Rettor Maggiore .

    Riportiamo la risposta del Santo Padre :Città del Vaticano, 5 aprile 1951 .

    Augusto Pontefice ringrazia per filiale pensieroDirettori Decurioni Cooperatori Salesiani costìraccolti convegno aggiornamento catechistico voca-zioni sacerdotali, cui auspica ogni desiderato suc-cesso e di tutto cuore benedice sacri Pastori presentinonché singoli partecipanti.

    MONTINI,Sostituto.

    Macerata - Festa cittadina di S . Giov. Bosco .L'Ecc.mo Vescovo di :Macerata Mons . Silvio

    Cassùlo ha voluto il concorso di Don Boscoall'apostolato pasquale pel richiamo delle animea Dio. Ha fissato la festa annuale cittadina.,in onore del Santo, la Domenica in albis, inau-gurandone personalmente la celebrazione il 1 °aprile u. s. nella chiesa più centrale, l'artisticaparrocchia di San Giovanni, messa ben volen-tieri a disposizione dal rev .mo Prevosto, nostroex allievo, Dott. Don Linfozzi, e splendidamenteadornata ed illuminata . La festa venne preparatacon un triduo di funzioni e di predicazione,mattina e sera, servite da altoparlanti, che dif-fondevano la voce del predicatore sulla piazzafino al corso. Con la massa del popolo parteci-parono gli alunni del nostro Istituto e le alunnedell'Orfanotrofio diretto dalle Figlie di MariaAusiliatrice .

    Celebrò la Messa dei giovani il Direttore Dioce-sano dei Cooperatori Mons . Formiconi . Tennequindi solenne Pontificale S . E . Mons . Cassulo,assistito dai Capitoli della Cattedrale e di San Gio-vanni. Nell'omelia presentò S. Giovanni Boscoeducatore della gioventù col programma di unapostolato positivo, fecondo del più fervido entu-siasmo e del più ampio sviluppo .

    Castellammare di Stabia - II VescovoSalesiano Mons. Federico Emanuel destaun continuo movimento di bene, secondolo spirito di S . Giovanni Bosco.

    Dell'operato del venerando ed attivo Vescovosegnaliamo: l'ardita impresa di erigere un ora-torio dedicato a S. Giovanni Bosco, l'unica operacittadina, la quale si interessa dei ragazzi dellastrada ; l'Associazione dei Maestri Cattolici, an-ch'essi sotto l'ègida di S . Giovanni Bosco, iquali celebrarono già il triduo e la festa del Santoe presero parte alla conferenza « Sul sistema pre-ventivo» tenuta dal Cav . Dott. Michele Palumbo ;da ultimo un Convegno Pedagogico con l'inter-vento dell'Ill .mo e Rev .mo Mons. Umberto Ca-meli della Pontificia Congregazione dei Seminaried Università .

  • Roma - 14 aprile 1951 . Augusta visita alBorgo Ragazzi di D . Bosco .

    La Principessa Elisabetta di Inghilterra, ac-compagnata dal Visconte Osborne, ex Ambascia-tore inglese presso la S . Sede, la mattina del14 aprile u . s ., si recò a visitare il Borgo Ra-gazzi D. Bosco al Forte Prenestino . La bandadei ragazzi intonò l'inno inglese e l'inno diMameli, mentre S. A. R., accompagnata daldirettore D . Biavati, prendeva posto nel piccolopodio per lei preparato .

    Il profugo fiumano, Marcello Nicolich, in in-glese, rivolse un saluto alla Principessa e lo stessofece, in italiano, Luigi Palmegiani, piccolo allievodi soli sei anni . Nelle loro parole c'era la ricono-scenza di tutti i fanciulli ricoverati, per l'illustrevisitatrice e l'invocazione delle benedizioni ce-lesti per i figliuoli di S . A. e per tutti i bambinid'Inghilterra .

    La principessa Elisabetta ricambiò gli auguried espresse la sua ammirazione per l'opera deglieducatori. Dopo il canto corale Serenata a Roma,l'augusta ospite visitò il refettorio, la cucina,i dormitori, si interessò delle abitudini di vitadei ragazzi, che volle vedere intenti ai loro la-vori di meccanica, falegnameria e tipografia . Lefurono offerti mazzi di fiori e un album di foto-grafie e fra gli evviva dei fanciulli lasciava l'isti-tuto .

    Crema - Convegno Diocesano Cooperatori .

    Il 18 aprile u . s. il nuovo Direttore DiocesanoMons. Gropelli, Prevosto di Montodine, pro-mosse una prima ripresa di contatto coi Coope-ratori e le Cooperatrici della Diocesi. L'Ecc.moVescovo Diocesano invitò Don Favini a parlaredi Don Bosco al clero raccolto per la giornata diritiro nella cappella del Seminario ; poi mise adisposizione il salone dell'Episcopio per la con-ferenza ai Cooperatori ed alle Cooperatrici .

    Purtroppo, uno dei tanti scioperi impedì unapartecipazione numerosa. Ma l'eletto uditorio,dopo le cordiali parole di presentazione del nuovoDirettore Diocesano, seguì con interesse la rie-vocazione del 75° della Pia Unione e la rassegnadell'Opera Salesiana nel mondo nell'ora pre-sente, valutandone i successi e deplorando gliorrori della persecuzione scatenata dagli empinel nostro e nell'estremo oriente .

    L'Episcopato marchigiano in visita all'Isti-tuto Salesiano di Loreto .

    Gli Ecc.mi Vescovi delle Marche hanno te-nuto una tre-giorni di convegno-ritiro a Loretosotto la protezione della Vergine . Ha predicatoall'eletto consesso S . Ecc. Rev.ma Mons. G. B .Bosio, Arcivescovo di Chieti . Gli Arcivescovi e

    Vescovi, prima di chiudere il loro convegno,hanno onorato di una loro gradita visita il localeIstituto Salesiano, ove 130 giovani si preparanoalla vita salesiana e sacerdotale .

    Guidati da S. Ecc. Mons. Gaetano Mal-chiodi, Vicario dell'Amministrazione Pontificiadella santa Casa, gli Ecc .mi Presuli hanno so-stato nell'aula magna dell'Istituto, dove un gio-vane, a nome del sig . Ispettore, dei Superiori edei compagni, ha letto alle LL . EE . un devotoomaggio. L'Ecc.mo Mons. Antonio Tani, Arci-vescovo di Urbino, rispondendo, si disse lietodi visitare la casa di D . Bosco e additò ai gio-vani Aspiranti la figura e l'esempio del BeatoDomenico Savio .Le LL. EE. si degnarono infine di posare per

    un gruppo fotografico, facendo Loro corona igiovani dell'Istituto . (Dall'Avvenire d'Italia) .

    Torre Annunziata - Pasqua dell'artebianca .

    Un'iniziativa, che ha avuto felice accoglienzaed ha incontrato molto favore da parte dellemaestranze, è stata presa dai Salesiani con acapo il Direttore Sac . Cesare Aracri, di av-vicinare, cioè, e preparare al precetto pasqualegli operai nei pastifici Gallo, Gentile, Voiello,Fabbrocini e Racconti .

    E questi, in abito di lavoro e impolverati difarina, per tre giorni, tra un turno e l'altro dilavoro, mentre il complesso delle macchine ta-ceva, hanno ascoltato con attenzione e rispettola parola di Dio, e, convenientemente disposti,

  • si sono accostati ai SS . Sacramenti nella cappellaimprovvisata con fervore e con cura negli stessistabilimenti .

    Il giorno del precetto fu caratterizzato da vi-sibile commozione e profonda gioia interiore,

    che traluceva dagli occhi e traboccava dalle pa-role, e, in alcuni casi, veniva manifestata conofferte spontanee di fiori o con brevi ringrazia-menti .

    La partecipazione è stata ovunque generale egrande la corrispondenza degli operai, la maggiorparte dei quali sono ritornati ai Sacramenti ealla vita della Grazia, dopo molti anni di trascu-ratezza e di abbandono .

    Gli industriali hanno gentilmente e generosa-mente favorito e aiutato l'opera dei Salesiani,permettendo loro di penetrare negli stabilimentied offrendo infine agli operai lieti, ricevimenti,distribuzione o gratifiche . Non è mancato ilgruppo fotografico a fissare sulla lastra mae-stranze, datori di lavoro e dirigenti intorno alSacerdote, araldo di pace e di comprensionefra le classi sociali e le membra del corpo misticodi Cristo .

    Verolengo - Prima festa in onore di SanGiovanni Bosco .

    Anche a Verolengo, il 15 aprile 1951, gliex allievi hanno voluto che si celebrasse la

    festa di S . Giovanni Bosco in occasionedel sorgere della loro associazione di ex al-lievi .D . Emilio Fogliasso dell'Ateneo Sale-

    siano predicò il triduo e alla santa Messadelle 7,30 per la Comunione dei fedeliaccorsi ad onorare il Santo dei giovani .Il Prevosto D. Giuseppe Bretto mise sula Messa 1a Pontificale del Perosi, che fueseguita alla Messa solenne cantata dal Sa-lesiano D . Francesco Comoglio, verolen-ghese .

    Seguì la processione, il discorso, mentreil popolo all'unisono cantava : Don Boscoritorna .

    URUGUAY- Pa y sandù - Nuova Basi-lica Minore .

    La chiesa parrocchiale di Nostra Signora delRosario fu elevata, con decreto pontificio dell'11novembre 1950, al titolo di Basilica Minore .

    La chiesa parrocchiale fu edificata nel 1855.Nel 1873 poi, per la maggiore affluenza di fedeli,fu ampliata e restaurata, secondo lo stile clas-sico, da illustri artisti italiani .

    Nel 1881 fu offerta a Don Bosco, perché man-dasse i suoi figli a officiarla ; egli l'accettò e mandòi Salesiani, i quali promossero con attività in-stancabile la pietà eucaristica e la devozionemariana, e la chiesa parrocchiale divenne cosìun centro frequentatissimo di vita cristiana. Que-st'anno ha avuto il grande onore di essere ele-vata al titolo di Basilica Minore, con grandissimagioia dei parrocchiani e della popolazione cittadina .

  • Solenne Canonizzazione della B. Maria Domenica Mazzarello

    confondatrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice

    24 giugno 1951

    Il 14 maggio 1881a Nizza di Monferrato,chiudeva la sua brevevita, Madre Maria Do-menica Mazzarello, laquale, insieme con DonBosco, era stata la fon-datrice delle Suore, chesono il ramo femminiledell'Opera di S. Gio-vanni Bosco, conosciutecol nome di Figlie diMaria Ausiliatrice .

    Nacque a Mornese il9 maggio 1837, da unafamiglia di modesti agri-coltori . La grazia diDio circondò quella fan-ciulla, che sentì subitoil gusto di tutto ciò cheè santo e visse la suaprima giovinezza inmezzo alla natura dellesue natie colline, fre-quentando la chiesa e prodigandosi nell'as-sistenza agli ammalati . Colpita, più tardi,anch'essa dal male, lascerà i lavori cam-pestri ; le piccole, agili dita maneggerannol'ago ed aprirà un laboratorio di sarta perragazze del paese. Spunta, così, il primogerme di una grande opera, che Maria Maz-zarello ignora, ma alla quale la Provvi-denza la destina.

    Sotto la guida di D . Domenico Pestarinofonderà un'associazione di Figlie di Maria;le sembrerà di vedere un ampio caseggiato,un cortile e tante fanciulle, che la seguono ela chiamano madre e, pur giudicando unsogno, le pare che, sotto il velame, si de-linei un avvenire diverso da quello che, sulmomento, le si presentava .

    Ed ecco D. Bosco, cheva a Mornese e colpiccolo gruppo raccoltointorno a Maria Maz-zarello getta le fonda-menta di una Congrega-zione di Suore, le quali,oggi, sono migliaia e incentinaia di istituti edu-cano falangi di giova-nette. Il seme diventaalbero gigantesco ; daM ornese le api scia-mano in Italia e al-l'estero, la casa madresi trasferisce a NizzaMonferrato e MadreMaria Mazzarello è acapo di una congrega-zione di Suore .Anche Don Bosco resta

    ammirato dello sviluppodell'opera, del governoe della santità di Maria

    Mazzarello, la cui vita, talvolta, s'ingemmadel soprannaturale .

    A soli 44 anni Maria Mazzarello lasciala terra per il Cielo .

    Dio ha glorificato la fedele serva con losplendore dei miracoli; e gli onori dellaBeatificazione, il 20 novembre 1938, necinsero la cara immagine esposta alla vene-razione dei fedeli in S . Pietro, a Roma .La salma riposa nella Basilica di MariaAusiliatrice in Torino, non lontano da quella diS. G. Bosco ; e il prossimo 24 giugno Pio XIIproclamerà Santa l'umile figlia di Mornese .È Dio, che innalza i semplici nello spiritoe li colloca in alto, in premio delle loro virtù,ad esempio dei fedeli, sicchè, anche nel mondo,i Santi godono la più grande gloria .

  • Ad onore del Beato Domenico Savio

    Caltanissetta rende fervide onoranze a SanGiovanni Bosco e al Beato Domenico Savio .

    Le feste svoltesi dal 31 gennaio al 4 febbraiodimostrarono quanto diffuso e intenso sia il cultoa S. Giovanni Bosco e al novello Beato, in Calta-nissetta, che attende con vivissimo desiderio lavenuta dei figli di D Bosco .

    Di questo desiderio si rese più volte interpretenel corso delle manifestazioni l'Ecc.mo Vescovo-Conte Giovanni Iacono, additando alla ricono-scenza della città due benemerite, compiantepersone, le quali hanno lasciato beni per la fonda-zione dell'attesa opera Salesiana in Caltanis-setta .

    Ad assecondare il fervore venne il noto orga-nizzatore prof. don Antonio Fasulo .

    Il comitato di onore era composto da S . E . ilVescovo, S . E . il Prefetto dott . Federico Lo Mo-naco e tutte le più alte Autorità cittadine ; l'ef-fettivo dai dirigenti e rappresentanze di Coope-ratori salesiani e di Cooperatrici .

    Le feste ebbero felice inizio con due riuscitiraduni tenuti il 31 gennaio, festa liturgica diD. Bosco: un convegno salesiano e una confe-renza sul sistema educativo di D . Bosco .

    Nel salone dell'Episcopio affollato di insegnanti,presenti S . E . il Vescovo e il provveditore aglistudi Comm. dott. Vincenzo Lala ; la dott.ssaSig.na Filomena Vella illustrò con competenzadi dottrina e di forma la figura di Don Bosco,geniale educatore e provvidenziale Apostolo dellagioventù .

    Le cerimonie religiose celebratesi in cattedralepresero proporzioni sempre più larghe .

    Dinanzi al gruppo artistico collocato sull'altarmaggiore: S. Giovanni Bosco con a fianco Do-menico Savio e un altro figlio del popolo, pas-sarono folle di fedeli, il Seminario, gli Istitutireligiosi e gli alunni delle scuole primarie e se-condarie .

    Imponente il pontificale celebrato, coll'assi-stenza del Capitolo della Cattedrale, del Semina-rio e con intervento di Autorità, dall'Ecc .moM ons. Iacono, il quale in una ispirata omeliaesaltò la figura e la missione di S . GiovanniBosco di cui additò, mirabile frutto, il BeatoDomenico Savio .

    La figura di Don Bosco fu illustrata, il po-meriggio, da una conferenza con belle proie-zioni nel vasto cinema Trieste .

    L'Istituto Internazionale "D . Bosco" inonore del Beato Domenico Savio .

    A chiusura dell'anno di Beatificazione l'IstitutoInternazionale «D . Bosco» di Torino ha volutoonorare Domenico Savio nella intimità familiarecon un solenne triduo celebrato nei giorni 2,3, 4, marzo .Il Rev.mo Rettor Maggiore si compiacque dibenedire il nuovo quadro . Ai soci della Compa-gnia dell'Immacolata, che glielo presentavano inValdocco, disse: « Dopo la devozione a SanG . Bosco -- sempre innanzi a tutte quelladi Maria Ausiliatrice la devozione più impor-tante per le nostre Case dev'essere quella versoDomenico Savio, che è il modello concreto dellacorrispondenza dei giovani alla Grazia di Dioe alle cure degli Educatori» .

    Nelle sere del triduo la figura di DomenicoSavio, che raggiava dal presbitero in un alonedi luce e di fiori, fu animata per la parola vivae profonda dei valenti conferenzieri . Don Leoncioinquadrò il Novello Beato - tutto pietà,purezza e apostolato - nella storia della educa-zione e della santità, celebrandolo come gloria etrionfo della pedagogia cristiana . La seconda seraDon Fiora colse le fasi-chiave dell'azione edu-cativa salesiana dalla osservazione diretta dell'abileMaestro e del « Felicissimo Discepolo» all'operaper la produzione del capolavoro da offrire alSignore. Il Direttore Don Eugenio Valentini,l'ultima sera, presentò aspetti inediti della sin-golare santità del Savio, documentando con de-posizioni del processo informativo .

    Per illustrare e propagandare la simpatica figuradel Piccolo Santo le Compagnie Religiose alle-stirono una « Sala Dom . Savio», che polarizzòl'attenzione nel giorno della festa . Lungo lasuperficie cubica della sala - artisticamenteadornata di addobbi, figure, scritte, schemi, gra-fici, foto - venne dispensata la prismatica per-sonalità del « Piccolo Gigante » . In una parete, lebalze di una radiosa montagna segnavano le tappedella sua vita terrena e della sua ascesa alla vettadella santità . Dall'alto della parete opposta, sor-rideva l'immagine di D . Savio, fra i motti fe-lici della sua gloria celeste : « Ragione, religione,amorevolezza . La morte ma non peccati!» .Sotto di lui figuravano gli artefici principali dellasua Beatificazione: S. Giovanni Bosco, (il « Sa-piente Educatore ») ; Don Pietro Ricaldone (il

  • « Solerte Promotore »), Pio XI (« l' Augusto Can-tore), Pio XII (« l'Angelico Incoronatore »). Nellealtre pareti una ricca documentazione fotogra-fica - gentilmente concessa dall'Ufficio Propa-ganda del Bollettino Salesiano -- riportava leistantanee più salienti dei grandiosi festeggia-menti di Roma, di Torino e di molte parti delmondo in onore del novello Beato . Sui tavoliera disposta una nutrita raccolta di libri, giornalie riviste di ogni paese, che dava una idea dellavasta eco suscitata nel mondo della stampa dallaBeatificazione di D . Savio .

    La sala fu visitata da cospicue personalitàe da numeroso pubblico, durante l'afflusso delquale furono diffuse le svariate pubblicazionidella L.D .C. e della S.E.I. su D. Savio .

    Altra originale attività, destinata a destare unsempre maggiore interesse intorno alla figura delSavio, fu il « Concorso D . Savio » indetto dallaCompagnia dell'immacolata fra tutti i Chierici eCoadiutori salesiani delle Case di Formazione edel Tirocinio .

    Il contatto familiare, intimo avuto con Dome-nico Savio attraverso queste multiformi espres-sioni di devozione sentita e feconda, ha sensi-bilizzato, potenziato ed orientato le energie deigiovani teologi verso la realizzazione di quelleprofetiche e programmatiche parole di Don Ri-naldi : a Onesto vero modello di tutta la gioventùdelle nostre case . . . Gli saranno eretti tanti altariquanti sono i cuori giovanili» .

    Domenica 4 marzo si conclusero solennementea Cagliari, nella chiesa di S . Anna, le celebra-zioni in onore del novello Beato DomenicoSavio .

    Vi parteciparono le più alte Autorità Ecclesia-stiche e Civili della città e della regione .

    Tra i numeri più interessanti del programmavi fu lo scoprimento di una statua del novelloBeato nel cortile dell'Oratorio e una solenneaccademia, in cui l'On . Prof. Agostino Cerionitenne, applauditissimo, il discorso di circostanzasul tema : I mirabili frutti del Sistema Educativodi Don Bosco . Nella stessa accademia, S . E . l'Ar-civescovo Mons . Paolo Botto rivolse al distintouditorio la sua alta e vibrante parola di Padre edi Pastore .

    Il Rev.mo Mons. Elvio Sitzia tenne a RadioSardegna una bella ed efficace commemorazionedel Beato, presentandolo quale incomparabile mo-dello della gioventù di ogni tempo .

    Un imponente spettacolo di folla giovanile sivide alla santa Messa della Comunione Generale,alla quale parteciparono anche moltissimi ex al-lievi e cooperatori salesiani e un foltissimo gruppodi divoti e ammiratori del e piccolo anzi grandealunno di Don Bosco » .

    Anche alla Messa solenne, cantata dal Rev .moMons. Mario Piu, pubblico numerosissimo .

    1 canti eseguiti dalle masse corali dei giovanidell'Istituto e dell'Oratorio Salesiano, accom-pagnati da un'ottima orchestra, conferirono alle

  • celebrazioni un tono gioioso di fervore e diesultanza giovanile .

    Dopo il magistrale panegirico del novello Beato,tessuto da S. E . l'Arcivescovo, le solenni fun-zioni si chiusero con la trina Benedizione Eu-caristica .

    Este (Padova) -Grandioso omaggio al BeatoDomenico Savio .

    Domenica 8 aprile Este visse, con fede ed en-tusiasmo, una indimenticabile giornata, chiusada una grandiosa manifestazione pubblica inonore del Beato Domenico Savio . In sessanta-quattro parrocchie della vasta zona eugànea, lafesta era stata preparata spiritualmente dallapredicazione di tridui a tutte le categorie di fe-deli, tridui, in dette parrocchie, seguiti da unom aggio eucaristico da parte di migliaia di gio-vani di A. C .

    Nel pomeriggio, tutte le Associazioni giova-nili, con bandiere e stendardi, guidate dagliAssistenti Ecclesiastici, si radunarono a Este .Dopo i Vespri nella Basilica della Madonnadelle Grazie, l'imponente e devoto corteodi migliaia di giovani di A . C . seguito daS. E . il Vescovo e da tutte le Autorità di Este,al canto dell'Inno di Domenico Savio, accom-pagnato dalla banda cittadina, sfilò per le viedella città, raccogliendosi, alla fine, in PiazzaMaggiore, dove, davanti allo storico palazzo mu-nicipale, era stato eretto un altare sormontatoda un grande quadro del Beato, opera del prof .

    D. Clementel . Dinanzi alla folla giovanile, chegremiva la piazza, il senatore On . Galletto, exallievo del «Manfredini », pronunciò, interrotto dafrequenti applausi, il suo discorso di commemo-razione, tracciando con felice sintesi e formabrillante le caratteristiche specifiche della san-tità del Savio .

    Rivolgendosi, particolarmente, alla gioventù,che attentamente lo seguiva, l'oratore la invitò,con persuasivo calore di convinzione, a mante-nere fede alla promessa fatta, nel mattino, alBeato, per ridare, cioè, alla società, attraversol'apostolato di preghiera e di azione, più gioiae più ampio respiro spirituale .

    Chiudendo l'imponente manifestazione, S . E .il Vescovo di Padova prese la parola per rievo-care, brevemente, gli episodi, che accompagna-rono la venuta di D . Bosco ad Este, per la fon-dazione di una sua opera educativa, che si sa-rebbe svolta secondo quel metodo, che, nellabeatificazione di Domenico Savio, ha avuto ilmiglior titolo di garanzia e di riconoscimento .Ai giovani di A. C., S . E. disse calde parole diesortazione paterna a voler seguire il piccoloBeato nella pratica di quel messaggio, che eglilanciò a tutti i giovani di tutti i tempi : « Lamorte ma non peccati!» .

    Dopo la Benedizione colla Reliquia del Beato,impartita da S . E . il Vescovo alla folla, primadi sciogliersi, l'imponente raduno volle tribu-tare al grande Protettore dei giovani ancora unomaggio di affetto e di ammirazione, col cantodell'Inno e con entusiastiche acclamazioni .

  • Domenico Savio conquista il cuore dellagioventù mugellana .

    Borgo S. Lorenzo (Firenze) . Alla terra diToscana, un tempo tanto fiorente di vitacristiana da essere paragonata a una Vandea,ora dolorosamente intristita,è venuto a por-tare un'onda di speranza gioiosa e una fio-rita di primavera il Beato Domenico Savio, che,domenica 4 marzo, raccolse, attorno a sé, fe-stanti ed entusiaste centinaia e centinaia di gio-vani convenuti da molte parrocchie del Mugello .

    Già alla santa Messa della Comunione, ilSantuario del Crocifisso fu incapace di contenerele schiere giovanili, che in esultante coro si as-sieparono alla Mensa Eucaristica per essere,almeno cori questo atto completamente vicine esomiglianti al Santo giovanetto, serafino di Gesùin Sacramento .

    La manifestazione esterna di fede e di giovi-nezza cristiana, che riempì il cuore di ognunodi santa fierezza, la dette la gioventù più bellae più sana, col portare in trionfo la figura del-l'angelico Domenico Savio .

    Oltre duecento giovani grandi, centinaia ecentinaia di giovanetti e ragazzi seguivano l'im-magine del Beato portata a spalla dai giovanistessi e preceduta dalle bandiere delle Associa-zioni intervenute, e affiancata dalle squadrigliedei nostri Eploratori Cattolici .Un trionfo senza pari per questa terra! La

    prima grande manifestazione di gioventù, sologioventù, cristiana!

    E mentre nella possanza dei canti della gioventùcristiana, che fasciava di gioia e di fierezza l'in-tero paese, sfilava il lungo corteo, ai lati la po-polazione sostava ammirata e commossa! Quantivisi ridenti, quanti volti, che, nella lacrima con-tenuta negli occhi, rivelavano il conforto e labenedizione di tanti cuori per questa speranza,che s'accendeva radiosa e sicura .

    Il corteo percorse le vie principali, ordinatis-simo. Poi, la Messa solenne, celebrata dal Pa-dre Massimo da Porretta, cappuccino .

    La funzione pomeridiana ed il teatro, terminatoa tarda sera, chiusero la memoranda giornata,che lascerà nel cuore di quanti vi parteciparonoil più caro ricordo e sarà certamente un grandeincoraggiamento a vivere secondo gli esempidel piccolo Santo .

    Il Beato Domenico Savio fu solennemente ono-rato a Poirino (Torino) dall'unanime concorso dellapopolazione, la domenica 15 aprile . L'iniziativapartì dall'unione ex allievi della cittadina com-patti e numerosi . Una perfetta organizzazionetra loro e la cordiale intesa con il Rev .mo sig .Vicario garantirono il frutto spirituale, che siraccolse dalla grandiosa manifestazione . La casasalesiana di Chieri andò incontro a tanta buonavolontà dei nostri ex allievi, recandosi tuttaverso Poirino, tanto devota di D . Bosco e tantoaffezionata alla sua opera . Quella domenica fuscelta per la Pasqua dei giovani, i quali vi pre-sero parte col più devoto entusiasmo . La pre-senza di S . E . Mons. Candido Rada, Vescovo

  • Salesiano, accrebbe la solennità della giornata .Nel pomeriggio sfilò per le vie una grandeprocessione di fedeli, tutti inquadrati nel cor-teo imponente, con la reliquia del Beato . A sera,nel salone «Italia», tenne una breve commemora-zione civile del Beato, il sindaco di Chieri, rag .Franco .

    Mazzarino (Caltanissetta) -Ex allievi ed ex al-lieve Salesiani, che in questa cittadina sono un nu-mero non indifferente, vollero quest'anno farsi pro-motori della festa a S . G. Bosco ed al nuovo BeatoDomenico Savio . Tutto fu preparato con slanciogiovanile e vero spirito salesiano . Nella chiesaannessa all'Istituto delle Figlie di Maria Ausi-liatrice fu, prima, predicato un triduo, che con gliex allievi ed ex allieve raccolse tutte le animeaffezionate a S . Giov . Bosco ed alle opere delleFiglie di Maria Ausiliatrice.

    Il giorno della festa poi fu un vero trionfo .Numerosissime le sante Comunioni alla primaMessa, e, poi, il bel regalo fattoci da S . E. ilVescovo Diocesano Mons . Catarella, il quale,mettendo da parte ogni altro impegno, volleappositamente venire dal centro diocesano percelebrare la Messa Pontificale e dire la bellissimaomelia lumeggiante la figura del Santo e delprimo frutto del suo apostolato, Domenico Savio .

    Gremito era il vasto tempio a tre navate dellachiesa del collegio. Il Provveditore agli Studi diCaltanissetta, con alto spirito di squisita genti-lezza e comprensione, pregato tempestivamentedagli ex allievi, consentì che nell'ora del Ponti-ficale tutte le Scuole : elementari, avviamento,medie, sospendessero le lezioni per far affluiretutti gli alunni accompagnati dai propri inse-gnanti e professori alla sacra funzione .

    Siano (Salerno) è un paese privilegiato dallabontà del Signore, perchè uno dei due miracoliper i quali Domenico Savio venne dichiaratoBeato, fu compiuto proprio qui, quando il 1927Sabatino Albano fu Giuseppe, agonizzante, anzigià creduto morto, per l'intercessione dell'ange-lico giovanetto, improvvisamente si riaveva invita, perfettamente guarito da bronco polmonitebilaterale basilare, nefrite acuta emorragica . Lasua festa, quindi, doveva assumere un caratteretutto particolare con una celebrazione degnadella specifica circostanza .

    La festa fu preceduta dalla novena e il Rev .Sac. D. Vincenzo Leo raccontò vari tratti sa-lienti della vita del Beato ; nella Messa solenne,poi, si ricordarono ben 10 fatti miracolosi egrazie ottenute, a Siano, per intercessione delBeato. Anche la mensa eucaristica fu moltofrequentata dal popolo e specialmente dai gio-vani . Nel pomeriggio vi fu solenne accademia,n ella quale l'oratore sopra citato tenue un ap-

    propriato discorso. Parlò pure il giovane De Fi-lippis sulla purezza del nostro Beato . Al RettoreMaggiore poi dei Salesiani fu inviato il seguentetelegramma :

    Siano esultante occasione festeggiamenti BeatoDomenico Savio invia commosso devoto omaggiosuccessore Don Bosco .

    Nel BELGIO fu festeggiato solennemente l'an-niversario della Beatificazione di Domenico Savio .

    A Verviers il Can . Maggiore Thimister misea disposizione dei Salesiani la chiesa primaziale,dove, dal 23 al 25 febbraio, si svolsero cerimonieimponenti per il grande concorso di popolo e,specialmente, di gioventù delle scuole . Si suc-cedettero a dire le lodi del Beato il salesianoD . Pietro Vivier e l'ispettore Rev.mo D. Fran-cesco Lehaen. Pontificò Mons . Catri, VescovoMissionario . I fratelli delle Scuole Cristiane in-tervennero con la loro Schola Cantorum .

    A Liegi, culla dell'opera salesiana nel Belgio,la celebrazione durò quattro giorni : dal 1° al4 marzo. La mattina del primo giorno inneggia-rono al Beato 2300 alunni delle scuole di Liegiriuniti nella Cattedrale . Il Vescovo Mons. Ker-thofs assistette pontificalmente alla Messa cele-brata dall'Ispettore salesiano. Il P. Sonet, ge-suita, pronunciò un devoto discorso . La partemusicale fu eseguita dai cantori del collegio sa-lesiano «S . Giovanni Berchmans» . Le altre fun-zioni, poi, furono compiute nella chiesa di SanFrancesco di Sales, con la partecipazione di il-lustri personalità del clero e del laicato . Il sale-siano D . Marcello Gibon predicò negli ultimigiorni . Musica scelta in tutte le funzioni, nèmancarono trattenimenti di vario genere. Lacasa di Liegi svolse i festeggiamenti molto bene,lasciando in tutti una bella impressione .

    A Bòne in Algeria, il Beato Domenico Savioebbe grandi onori nella Cattedrale il 4 marzoper cura delle Figlie di Maria Ausiliatrice . Folladi fedeli prese parte a tutte le cerimonie . L'ar-ciprete Houche nulla trascurò, perchè la dimo-strazione di fede e di pietà riuscisse col mas-simo splendore .

    EQUATORE : - Festa del Beato DomenicoSavio in Cuenca .

    Nel primo anniversario della sua Beatificazionefu solennemente festeggiato Domenico Savio nellacasa centrale delle Missioni di Cuenca da uncomplesso di più di 2000 suoi piccoli imitatoried ammiratori .

    Si preparò la festa con una solenne novena nel

  • Santuario della nostra cara Madonna Ausilia-trice, recentemente coronata .

    La Federazione di Educatori Cattolici dellaprovincia, della quale il nostro dinamico di-rettore Don Giovanni Migliasso è Vicepresi-dente, in sessione plenaria dichiarò il nostroBeato Protettore speciale di tutta la gioventù ma-schile, che si educa nella regione dell'Azuay : sidistribuì quindi ai direttori delle scuole il quadrodi Domenico Savio, la cui figura campeggerànelle aule e si incaricherà di riportare, nellescuole della Repubblica, l'insegnamento religiosoe Gesù Crocifisso, maestro di tutti i pedagoghi .

    Ai primi vespri tessè il panegirico del Beatoil nostro Don Antonio Guerriero e S . E. Rev.maMons. Domenico Comin, Vicario Apostolico diMendez e Gualaquiza, impartì la trina Benedi-zione Eucaristica .

    Le funzioni religiose del giorno della festafurono compiute digli studenti della casa di for-m azione, la cui Schola cantorum interpretò laseconda Messa Pontificale del maestro Perosi .

    Alla funzione teatrale della sera assistetteropiù di 1500 alunni del sesto grado di tutte lescuole della città . Per mezzo della filmina a coloriDomenico Savio resa artisticamente sonoro-par-lata, i ragazzi vennero a conoscere la vita delloro protettore ed ebbero pure modo di diver-tirsi allegramente con l'operetta Cina gara inmontagna interpretata brillantemente dalla filo-drammatica salesiana, composta di aspiranti efilosofi . A tutti i ragazzi venne distribuito il li-bretto con la biografia del Beato, traduzionedella Biografia di Don Favini .

    I bambini, che uscivano dal teatro, tenevanoin mano Domenico Savio, lo rispecchiavano colloro sorriso e ne scolpiranno le virtù nel lorocuore .

    OLANDA - Arnhem - Per iniziativa deiCooperatori di questa città, rinata dopo le tre-mende devastazioni della guerra, si tenne l'un-dici aprile una serata in onore del beato Do-menico Savio . Si può dire che tutto l'aspirantatodi Ugchelen vi prese parte col suo coro, la banda,il gruppo decorativo e i cantori, inoltre il Diret-tore vi aveva inviato una statua del Beato (dalui modellata) colto nel momento in cui inter-rompe il gioco e chiede al compagno : « Vuoi chesabato andiamo insieme a confessarci ? ».

    Nell'intervallo, dopo la scena allegorica Giocodi grazia, l'oratore descrisse il Beato quale unsecondo piccolo Don Bosco. Nell'episodio rie-vocato dalla statua intravvide egli le tre forze,che pervadono insieme e il sistema e l'ascetica diD. Bosco. Quella domanda: « Vuoi che sabatoandiamo a confessarci ?», contiene in sè camera-tismo, amicizia ; suppone pure una pietà, che

    nella sua forma. più semplice è sacramentale ;infine esprime l'apostolato salesiano, che è apo-stolato di simpatia e di bontà . Guadagnar animeper la gloria di Dio ; guadagnarle per mezzo d'unaamorevole e santificante assistenza ; guadagnarle

    anche per soddisfare il proprio impeto verso lasantità ; ecco le tre caratteristiche salesiane, cheSavio apprese dal suo grande maestro Don Bo-sco, nei suoi tre celebri incontri, per cui divenneun piccolo Don Bosco dal cuore sensibile, pio eanelante alla conquista, cuore d'autentico adole-scente. Così divenne il primo Salesiano, anziuno dei migliori .

    Anche il giornale di Arnhem ebbe encomi perla bella serata .

    SVIZZERA - Il Canton Ticino al BeatoDomenico Savio.

    « Festa di primavera spirituale» ha definitoil Giornale del Popolo la festa del Beato Dome-nico Savio. E « Primavera in Cattedrale » haintitolato il Corriere del Ticino la cronaca dellagrande giornata, che ha coronato il triduo pre-dicato dal nostro Don Favini. Fin dalla primasera del 12 aprile, infatti, il vetusto tempiovide centinaia di giovani contendere i primiposti alla folla dei fedeli : eran gli alunni dellenostre scuole ed il fiore della gioventù cattolica

  • della città e dei dintorni accorsi, nonostante l'oratarda, attorno al quadro dell'angelico giovinetto,che sorrideva, dalla tela del Cocquio di Varese,in tutto il fascino della sua gloria .

    La mattina del 15 aprile ci volle mezza Catte-drale per loro, perchè all'Azione Giovanile Cat-tolica della città, ai giovani dell'Oratorio, aglialunni del nostro Istituto Elvetico si associaronofolte rappresentanze delle sezioni Aspiranti ditutto il Luganese, coi loro Assistenti e Delegati,e gli alunni del nostro Istituto di Maroggia . Lostesso Ecc.mo Vescovo Mons. Angelo Jelminivolle scendere a distribuire la Comunione durante

    la Messa celebrata dal Rev .moArciprete Mons. Poretti, Di-rettore Diocesano dei Coope-ratori salesiani . Quando poiritornò pel solenne Pontificale,il maestoso tempio, che sfog-giava la magnificenza dei suoiaddobbi, delle sue luci e deisuoi fiori, era letteralmentegremito: i giovani, pigiati finsulle tribune, fra la selva delleloro bandiere e dei loro sten-dardi .

    Col venerando Capitolo eratutto il Seminario ed i chie-richetti del nostro Istituto EI-vetico, i cui cantori si uni-rono ai cantori del Duomoper le esecuzioni corali . Trai dirigenti dell'Azione Catto-lica erano l'Assistente Eccle-siastico Generale Mons . Leber,il presidente della Gioventù

    Cattolica Ticinese Studenti ed il Delegato Dio-cesano Aspiranti .

    Nel pomeriggio i giovani si raccolsero all'Ora-torio e di là, dopo un allegro trattenimento, mos-sero in corteo alla Cattedrale, agitando i lorovessilli, cantando gli Mini del Reato e dell'AzioneCattolica . E Monsignor Vescovo, impartita laBenedizione Eucaristica, conchiuse la festa conla sua paterna parola di compiacimento e diplauso, indicando ai giovani il loro modello edesortandoli ad imitarlo con quella energia divolontà, che in Savio Domenico decise l'arditaascesa ai fulgori della santità .

  • DALLE

    NOSTRE

    MISSIONI

    BRASILE

    Campo-Grande (Mato Grosso) .Echi della festa, in occasione delladefinizione Dogmatica dell'Assunta .

    Il lontano Mato Grosso si unì pur esso allememorabili ed indimenticabili commemorazioniromane, con una solennissima. processione, or-ganizzata nella Parrocchia Salesiana di S . Gio-vanni Bosco, annessa al Collegio Don Bosco . Unnumero straordinario di fedeli (10 mila) accom-pagnò l'immagine della Vergine Ausiliatrice, che,sopra un carro trionfale, tra fiori, luci e bambinivestiti da angeli, fu trasportata nella piazza prin-cipale della città, ove il Vescovo Diocesano,S. Ecc. Mons. Orlando Chaves, procedette allasolennissima coronazione, fra il tripudio di canti,suoni ed evviva, accompagnati da razzi luminosi .

    Un particolare interessante. Uno stormo dibianchi colombi, lanciati a volo, si unirono an-ch'essi alla gioia dei fedeli : due di essi, comegià avvenne in Fatima, rimasero ai piedi dellaVergine, fino al termine della processione, nonvolendo abbandonare quel posto, finchè furonoritirati a forza e consegnati ad una innocentebambina, che, piangendo, li aveva chiesti .

    Missioni agli Italiani nella Svizzera .

    Per la santa Pasqua si tenne un corso di predi-cazione agli Italiani in Aesch (Basilea) e a Coira,nel Canton dei Grigioni .

    Il Parroco di Aesch inviò ad ogni famiglia unalettera circolare, invitando tutti alla santa Pasqua,ricordando l'ardente desiderio di Gesù: « Hodesiderato, ardentemente desiderato di mangiare

    questa Pasqua con voi » . L'invito fu poi ripe-tuto a voce, andando a trovare gli Italiani, nelleloro baracche. Predicò D. Bartolomeo Tedeschisui doveri del cristiano, la vita ornata di operebuone, di virtù ; sull'amore alla Madonna e l'at-taccamento al Papa. Alla Comunione pasqualedel Giovedì santo erano presenti quasi tutti gliItaliani .

    Pure con gran frutto tenne un corso di predi-cazione in Coira dei Grigioni il Direttore del-l'istituto salesiano di Maroggia D . Giovanni DeMaria .

    Dalla Cina nella tormenta .

    Le ultime lettere provenienti dalla Cina par-lano delle condizioni attuali, che vanno diven-tando più gravi e preoccupanti, specie per laridotta Comunità di Shanghai, maggiormenteesposta nella lotta, sempre più insidiosa, controla Chiesa Cattolica.. Tuttavia le poche e corag-giose Suore rimaste sono serene e fidenti, e nel-l'impossibilità di continuare le primitive opere,purtroppo paralizzate, si prodigano, da mattinoa sera, nell'apostolato parrocchiale e sociale, lietedi dare ai perseguitati cristiani tutto l'aiuto chepossono .

    Una lettera del 30 marzo u. s. dà appuntorelazione di questa intensa azione di bene soste-nuta dalle Missionarie, che devono pure cercaree attendere a lavori materiali, per avere i mezzi,e più il diritto, secondo le presenti disposizioni,di rimanere in città .

    Oltre alle visite ai poveri rifugiati, con tuttele prestazioni di carità richieste, continuano levisite alle famiglie cristiane : nelle sole due set-timane precedenti la Pasqua riuscirono a visi-

  • tarne 220 . Attendono all'oratorio per le fan-ciulle e, in ore distinte, anche pei bambini . At-tendono all'opera dei catechismi alle più svariatecategorie di persone, e seguono con particolarecura le Associazioni femminili parrocchiali diAzione Cattolica .

    Il 14 gennaio, celebrandosi la festa di S . Ma-ria Goretti, riuscirono a promuovere e organiz-zare, tra le giovani cattoliche della parrocchiasalesiana di S . G. Bosco - loro oratoriane -un riuscitissimo Congressino sulla Purezza, a cuiparteciparono le rappresentanze di tutte le 18parrocchie di Shanghai .

    Alla trattazione dei temi, fatta dalle stessegiovani, presiedette S . Ecc. Mons. Ten S. J .,che se ne compiacque assai, e concluse con lasua pastorale parola i propositi presi, fissati inquesto cosiddetto «Decalogo della giovane» :

    1 . Conoscere e amare Dio, sia nostro vanto .2 . Difendere la Santa Chiesa, sia nostra re-

    sponsabilità .3. Obbedire il Papa, sia nostra gloria .4 . Salvare le anime, sia il nostro più ardente

    desiderio .5 . La nostra buona condotta sia la consola-

    zione delle nostre famiglie .6. « La morte, ma non peccati » sia il nostro

    motto .7. La preghiera, i sacrifici, l'amore ai nemici

    siano le nostre armi .8. Gesù Sacramentato sia la nostra forza .

    9 . Il nostro cuore si mantenga puro come ungiglio .10 . La Vergine Maria Santissima sia semprela nostra Madre amorosa .

    Il foglietto portava, in fondo, la sapienza diun proverbio cinese: « Aggiungendo goccia agoccia, si può riempire un mare ; togliendo goc-cia a goccia, si può anche asciugarlo » . E la nota :« Care compagne, aiutiamoci a praticare questosanto decalogo! ».

    Fu poi firmato da tutte le presenti un indi-rizzo d'omaggio al Papa, inviato a S . Santitàdal Rev. Parroco Salesiano, insieme con la re-lazione del Congressino, i temi e gli inni BiancoPadre e a S. Maria Goretti, tradotti in carattericinesi .Non mancò, nel pomeriggio, la recita del

    dramma Gigli e rose, che piacque molto e, a ri-chiesta, venne poi ripetuto in altra parrocchia .Ora stanno preparando la « Giornata delle

    Mamme» ; gruppi di battesimi e prime Comu-nioni di fanciulli e di adulti nel tempo pasquale ;e per il mese di maggio la Peregrinatio di Ma-ria Ausiliatrice nelle famiglie ; l'inizio dell'Asso-ciazione delle nostre Figlie di Maria nella par-rocchia e tutto un programma di iniziative ma-riane, predisposto da larga distribuzione della

    medaglia benedetta di Maria Ausiliatrice, qualearma invincibile di protezione e difesa .

    E a Lei - la Vergine SS.ma terribile comeesercito ordinato a battaglia - le Missionariedella Cina guardano ora con rinnovata fiducia,mettendo sotto il suo manto i cristiani e special-mente le giovani, più in pericolo, sotto l'adden-sarsi della bufera .

    ARGENTINA

    (Misión de Chos Malal Diocesi di Mendoza) .

    Anche quest'anno mi è rato inviare qualchenotizia riguardo al lavoro — effettuato fuori delCentro Parrocchiale di Chos Malal, in una esten-sione, che occupa la terza parte del Territorio delNeuquen, circa trenta mila kmq .

    La posizione geografica, ai piedi della Cordi-gliera delle Ande, oppone molti ostacoli allo svi-luppo dei piani di missione . Se è vero che aicentri più importanti si può accedere con mezzimeccanici, è pur vero che di tali mezzi non disponela Casa, e che si contano a decine le località, chesi possono visitare solo a cavallo . E questo mezzo,sicuro ma lento, richiede una maggiore quantitàdi tempo .

    Ciò nonostante, si poterono visitare diciottostazioni, dedicando a ciascuna non meno di diecigiorni di permanenza. Sei di queste stazionisono abitate da genti puramente indigene arau-cane, presso le quali è più laboriosa l'introdu-zione della morale evangelica e più ancora l'usodei Sacramenti . Questo stento è un male, che,però, va sempre più diminuendo . Nel decorsodell'anno si dovette dedicare un tempo conve-niente al compimento di lavori in coro ed indiversi luoghi distanti, come pure alla provvi-gione e trasporto del materiale . Durante questoAnno Santo si terminarono la chiesetta e leadiacenze nella località di Andacollo ; si è datoun decisivo impulso alla chiesa di Las Lajas edi Loncopué ed alla Cappella di Taquimilàn,che potremo inaugurare l'anno venturo, in oc-casione della visita del Vescovo, se Iddio vuole .Ed ora alcune cifre serviranno di sintetico com-mento :

    Battesimi amministrati n . 1011 dei quali 4oodi indi .

    Matrimoni benedetti

    » 124Prime Comunioni

    » 381Comunioni annuali

    » 1734Cresime

    » 184Kilometri percorsi» 3085.

    Mettiamo tutto ai piedi di Maria Ausiliatriceper il bene delle anime .

    Sac . MARCELLO GARDIN.

  • Vicarìa foranea di Neuquén (Argentina) .

    Il Vescovo di Mendoza e Neuquen, Mons . Al

    -

    fonso Maria Buteler, esprime il suo compiacimentodi pastore e padre per il lavoro svolto dai figlidi D. Bosco in quel lembo della sua diocesi.

    È giunta al nostro Ufficio, la relazione annualedella Vicaria foranea di Neuquén . Non possiamonascondere la grande soddisfazione che abbiamprovato nel leggere attentamente detto docu-mento .

    Si tratta di nove Sacerdoti, che lavorano nellequattro parrocchie in cui si divide un territoriodi 94.000 chilometri quadrati con 85 .000 abi-tanti disseminati in piccoli paesi, su montagnescoscese o in pianure desolate.

    In questo vasto e vario campo, nel 1950 siottenne il seguente frutto spirituale : 74.705 co-munioni, 4.664 battesimi, 674 matrimoni, 290cresime amministrate dai missionari e 76 estremeunzioni .

    Il nostro cuore di Pastore non può rimaner,insensibile ad un'azione sacerdotale così pode-rosa e meritoria. Conosciamo molto bene le dif-ficoltà in cui inciampa il ministero nel territorio .

    Distanze enormi, strade non ancora tracciate,

    clima forte, scarsezza di mezzi e di aiuti : tuttociò abbiamo constatato personalmente, percor-rendo tre volte l'immenso territorio, passo apasso. In questi giorni riprendiamo il viaggioverso quelle terre per la quarta volta.I cari Figli di Don Bosco, che hanno realiz-zato il lavoro riferito nelle cifre menzionate,meritano il più vivo plauso del loro Vescovo,e glielo inviamo di tutto cuore, inviando loroanche una paterna benedizione, colma dellanostra gratitudine .

    Speriamo fra non molto, forse fra qualchesettimana, di creare la nuova parrocchia di Za

    -

    pala, la cui bella chiesa è già terminata ed arre-data, e che ora ha pure la sua casa parrocchiale .Questo significherà un aiuto in più di tre sacerdotialmeno, nel territorio, con un notevole sollievoper la parrocchia della Vicaria.

    Rendiamo grazie a Dio di tutto e supplichiamoper il nostro Clero di Neuquén, copiose benedi-zioni divine, che facciano ognor più fruttuosoed efficace il suo zelo apostolico .

    Mendoza, gennaio 1951.

    ALFONSO M. BUTELERV escovo di Mendoza e Neuquén .

  • Grazie attribuite all'intercessione diMARIA AUSILIATRICE e di S . GIOV . BOSCO

    Raccomandiamo vivamente ai graziati, nei casi di guari-gione, di specificare sempre bene la malattia e le circostanzepiù importanti, e di segnare chiaramente la propria firma .Sarà bene, potendolo, aggiungere un certificato medico .

    Non si pubblicano integralmente le relazioni di grazie ano-nime o firmate colle semplici iniziali .

    Guarita da febbre lunga e grave .

    Nel mese di maggio u. sc . mi ammalai di febbre,che tutte le sere saliva dai 38 ai 39 gradi .Tutti i medici e i professori, che mi visitavano,non sapevano trovare la diagnosi giusta . Tutte le curefurono tentate, ma senza nessun risultato .

    Culto e Graziedi Maria AusiliatriceGli organizzatori dei pellegrinaggi sono vivamentepregati di scrivere per tempo e prendere gli op-portuni accordi col Rettore del Santuario di MariaAusiliatrice - via Cottolengo, 32 - Torino (709)

    La febbre continuò per tre mesi .Io disperata e vedendo che con professori e medicine

    nulla ottenevo, mi rivolsi con tutta la mia fede a SanG. Bosco. Cominciata la novena da lui consigliata,in breve cominciai a migliorare e la febbre nel mesedi agosto scomparve senza più medicine, solo collepreghiere .

    Riconoscente per la grazia ricevuta, mantengo lapromessa di farla pubblicare .

    Genova.ANTONIETTA ROSI ved . DELFINI.

    Guarisce senza operazione .

    Dovevo essere sottoposto ad una operazione allaprostata .

    Ricoverato all'ospedale di Rivarolo Genova, fuisottoposto ai raggi, in attesa di essere operato . Tantomi raccomandai a Maria Ausiliatrice che, la terzavolta che mi passarono i raggi, con sua meraviglia, ilprofessore radiologo mi disse : « Lei può andare a casa,

    questo è un miracolo! » .Villa Bosco Bellodi S. Remo.

    LUIGI GAMBARO .

    Madre felice .

    Nelle angustie in cui mi trova-vo, perchè minacciava il pericolodi un improvviso aborto, mi ri-volsi con grande fiducia al caroS. Giovanni Bosco, che benigna-mente mi ottenne a suo tempo

    la grazia, che ha del miracolo,della nascita di una bella gra-ziosa bambina. Confido che il glo-rioso Santo l'abbia sempre a pro-teggere nella salute e la difendada tutti i pericoli .

    Milano.

    Prof.ssa INNOCENTINA GIDINOin SCARANI .

  • Ringraziano ancora della loro intercessioneMaria SS. Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco :

    Gastini Giuseppina(Torino) ringrazia M. Ausiliatrice eS . G . Bosco per la guarigione del figlio, che era in condi-zioni gravissime .

    Stefanino Ravasengo (Trino Vercellese), nato colle gambedifettose ed incrociate, fu sottoposto in ritardo alla ingessa-tura con poca speranza dello specialista, ma raccomandatoa S . Giovanni Bosco guarì perfettamente . I genitori ringra-ziano riconoscenti-

    La famiglia La Manna ringrazia S. Giovanni Bosco peruna grande grazia ottenuta .Ninfa Rollendoz (Introd) è grata a Maria Aus. e a S. Giov.Bosco per la guarigione della sorella da grave caduta .N . G . (Padova) ha ottenuta la guarigione del figliuolettoda grave ascesso .C . V . G . (Canicatti) per intercessione di M . Ausiliatricefu esente dal pericolo di una grave polmonite .

    Teresa Scovero (Bagnasco d'Asti) ringrazia per la scampatamorte delle sue bestie da stalla .

    Giuseppina Perrone (Torino) ringrazia per grazie concessea lei e famiglia .Baldassare Migliore (S . Giuseppe Jato - Palermo) fu daS. Giov . Bosco aiutato nel pericolo di uno strozzamentod'ernia.Nicolina Sunto (Fratte) ringrazia S. Giov. Bosco per laprodigiosa assistenza avuta verso i suoi figli, durante il ser-vizio militare .

    Salvatore Piccione (Torino) guarisce con stupore dei me-dici da grave infezione all'osso parietale destro .

    Rita frano (Cuneo) annuncia la guarigione di un fratelloda forti dolori addominali ; l'esito felice dell'operazione perperitonite gravissima dl un altro fratello e la guarigioneper frattura al braccio di una sua amica, nonostante l'etàdi 83 anni .

    L a Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolodi Maria Ausiliatrice ; i tempi corrono così

    tristi che abbiamo proprio bisogno che la Vergine

    Santissima ci aiuti a conservare e diffondere la

    fede cristiana .SAN GIOVANNI BOSCO.

    Grazie attribuite all'intercessione dellaBEATA MARIA D. MAZZARELLO

    Da morte a vita .

    Nella settimana santa mio marito di anni 68 fu col-pito da una specie di paralisi con strappo di un'arteriadella testa .Il giorno di Pasqua peggiorò e, verso sera, privo deisensi pareva stesse per addormentarsi per sempre . Ildottore asseriva che non poteva far nulla ; altro nonrimaneva che rassegnarsi alla volontà di Dio . L'infermopassò la notte senza dar segni di vita . Al mattino, unaSuora venuta a fargli visita, incoraggiò la famiglia anon disperare, e ad incominciare una novena allaBeata Mazzarello, per ottenere la guarigione del caroinfermo, se ciò era volontà di Dio e per il bene del-l'animasua. S'iniziò subito la novena accanto al lettodel malato, promettendo la pubblicazione della grazia .Nella giornata ogni due ore si ripeteva la preghiera .Con sorpresa di tutti, dopo venti ore di agonia, apersegli occhi, diede segni visibili di conoscenza e pro-seguì con noi la preghiera . Verso sera, il medico tor-nato a visitarlo, disse che l'arteria si era chiusa ed erasalto, cosa secondo lui straordinaria . Un miracolo!Ora si è rimesso bene, non ha più nessun disturbo efa qualunque lavoro di campagna. Riconoscente,adempio la mia promessa, pregando la Beata di con-tinuare la sua assistenza su mio marito e su tutta lamia famiglia .

    Rosignano.LINDA MERENDA.

    Riconoscenza filiale .

    Era il 2 aprile dello scorso anno, nell'ospedaleN . Senhora Auxiliadora della cittadina di Tres Lagòas

    (Mato Grosso) avvenne un fatto assai pe-noso. Un povero pazzo, fuggito dall'infer-meria, incontratosi con un famiglio addettoai servizi della Casa, lo colpì brutalmentecon un'accetta, che teneva in mano, e sinascose poi in un luogo di passaggio .

    Mentre si trasportava il ferito nell'in-fermeria pei soccorsi del caso, io, igno-

    rando l'accaduto, mi avviai in cerca delfamiglio per dargli una medicina di cui ab-bisognava ; ma ecco sbucar fuori quel po-vero pazzo e, senza che lo prevedessi, micolpì con la sua accetta . Caddi a terrapriva di sensi, in un lago di sangue .

    Malgrado le più sollecite cure, rimasiun mese in istato comatoso . Gli ottimidottori Pietro Banhara e Jary tentaronoun'operazione ed estrassero dalla ferita dellatesta, che nella parte sinistra era molto pro-fonda, vari frammenti di ossicini . L'oc-

    chio sinistro risultò perduto per sempre.Verso la fine di maggio, per determi-

    nazione della mia Ispettrice, mi traspor-tarono a S . Paulo nel Collegio SantaInez » per sottopormi all'esame di altri

  • specialisti . L e mie condizioni e rano preoccupanti :non capivo nulla assolutamente, non riconoscevo piùle Suore, ero indifferente a tutto ciò che succedeva ame d'intorno . Però - cosa straordinaria - quandofacevo la santa Comunione, comprendevo che ricevevoGesù, ma dopo pochi minuti ritornavo al primitivo epietoso stato .

    Le buone Superiore, pur circondandomi di cure edella più squisita carità, ponevano tutta la loro fiducianell'intercessione della nostra Beata Madre . Tenevosulla ferita la reliquia della Beata, e sebbene non com-prendessi di che si trattasse, quando me la toglievanoper qualche istante, pregavo che me la rimettessero .Un giorno la Direttrice, dovendo uscire, collocòvicino a me un campanello, perchè potessi chiamarequalcuno in caso di bisogno. A un tratto mi sentiiscossa da un fremito e mi parve che una mano invi-sibile mi strappasse un velo dalla testa . Mi svegliaicome da un sonno profondo . Conobbi dov'ero e nonriuscivo a raccapezzarmi del perchè mi trovassi inquella casa . Ritornata la Direttrice, mi chiese se erosveglia . « Sì, sì, sono sveglia -- risposi --- ma comemai sono qui nel Collegio Santa Inez? Cosa mi èsuc-cesso?Dica, dica... ». La memoria ritornava... Infattimi ricordai persino di 5000 cruz eiros (moneta brasiliana)che la mia Direttrice mi aveva dato prima dell'acca-duto, per fare dei pagamenti .

    Desidero vivamente sia ovunque conosciuta la bontàdella nostra Madre Mazzarello e sempre sia lodato ilSignore, fonte primi di tutte le grazie

    Campo Grande (Mato Grosso).

    Sr. MARIA NAZAR, F. M . A .

    Guarito da ulcera alla pupilla .

    Da oltre vent'anni la Beata Maria Mazzarello è lamia protettrice, e mai l'invocai invano .

    Nel giugno del 1949, mentre mio figlio s'occupavadella raccolta del fieno, una pagliuzza, entrata violen-temente nell'occhio, gli produsse un'ulcera alla pu-pilla . Si temeva la perdita della vista ed eravamo ingran pensiero .

    Con viva fede invocai la cara Madre e le mie pre-ghiere furono esaudite . Con meraviglia del dottore cu-rante, mio figlio andò migliorando e in pochi giorniguarì bene ; ora la vista è come prima .

    Grazie, o Beata! Ora attendo fiduciosa un'altra gra-zia, sicura di essere esaudita .

    Borutta (Sassari) .

    ANTONIE TTA PISANO .

    Guarita da un tumore al ginocchio .

    Da quattro anni mia figlia soffriva molto a cagioned'un tumore al ginocchio . I due professori consultatidicevano che non vi era rimedio . Mi decisi a chiamareuno specialista ; questi mi diede speranza di guarirla,la gamba però non si sarebbe potuta piegare per in-ginocchiarsi .

    Passarono quattro anni di continue cure e medicinesenza ottenere alcun miglioramento .Un giorno venne a farci visita la rev .da Direttricedel Collegio di Maria Ausiliatrice di questa città eportò il regalo d'una bella reliquia della Beata MariaM azzarello con una preghiera da recitare .

    Applicammo la reliquia al ginocchio malato e congran fervore recitammo la preghiera . La buona Madreascoltò la nostra supplica . In meno di un mese sivide un miglioramento notevole ed ora la figliuolacammina perfettamente come se sempre fosse statasana,

    La Direttrice e noi genitori siamo persuasi di averottenuto un miracolo da sì buona Madre e riconoscentiinviamo una tenue offerta per la sua Canonizzazione .

    Messico.FORTUNATO e ANGELINA DE LA GARZA .

    Non la invocai invano .

    Frequento la scuola di lavoro delle Figlie di MariaAusiliatrice e sono assidua oratoriana . Nel dicembre1949 fui colta da improvvisa febbre accompagnata daforti dolori alle spalle . Chiamato il medico, questidisse trattarsi di polmonite e diede i relativi rimedi .Il male non cessava e dopo circa un mese di febbri edolori si venne alla decisione di fare un esame radio-scopico .

    Saputo il caso così preoccupante, le Suore mi man-darono una reliquia della Beata Maria Mazzarello e miconsigliarono di mettere molta fede nella sua efficaceintercessione .Era sera, la febbre era alta: misi indosso la reliquiae invocai con viva fede la cara Beata insieme alla mamma .Dormii tranquilla tutta la notte e al mattino mi sentiiproprio bene . Venne il medico e, con grande suo stu-pore, dopo avermi visitata, mi trovò perfettamenteguarita.In pochi giorni di convalescenza ricuperai le forzeed ora, a distanza di parecchi mesi, non risento nulladella grave malattia .

    Grazie, buona Madre Mazzarello, della tua validaprotezione!

    Resìna (Napoli) .M ARIA NOVIELLO .

    Grazie attribuite all'intercessione del

    Servo di Dio Don FILIPPO RINALDI

    Scampato da pericolo mortale .

    La mattina del 20 gennaio 1948 il sacerdote dellapiccola residenza missionaria di Bangtan, VicariatoApostolico di Rabajuri in Siam, celebrata la S . Messa,stava facendone il ringraziamento, quando accaddequesto fatto impressionante .

    Due ragazzi eran saliti sul soffitto della bella chie-sina alta 10 metri, Vi erano saliti tante volte senzaincidenti : questa volta ad uno di essi scivolò un piedee cadde sul fragile eternit, che si spezzò ed il poveroragazzo precipitò da quell'altezza . Fu un attimo diterrore pel povero missionario, che ebbe appena iltempo d'implorare l'aiuto di Gesù: « O Dio, salvalo!»

    Il ragazzo cadde, particolare interessante, sul ta-bernacolo sormontato da un tronetto, che ne attutìil fiero colpo e cambiò il moto da verticale ad orizzon-tale . Il corpo del giovinetto rotolò sui gradini dell'al-

  • tare, infilzando un polpaccio suun candeliere ; ruppe due vasi difiori, rotolò sulla mensa, da lì cad-de sulla predella e, rotolando an-cora sui gradini di essa, andò a fi-nire, inerte, in mezzo al presbi-tero, in una pozza di sangue .

    Mentre il missionario si alzavaper correre in aiuto, si ricordò del-l'affetto del Sig . Don Rinaldi e in-vocò il suo aiuto così: « Oh, caroPadre, pel vostro amore a GesùEucaristico, non permettete chequesto ragazzo muoia ! » .

    Era un buon giovinetto, quat-tordicenne, Antonio Vichieni, mem-bro del piccolo clero e della Com-pagnia del SS . Sacramento e gliaveva servito lui stesso la S . Mes-sa, quella mattina. Aiutato da unsuo compagno, lo portò in casa conogni precauzione . Un rapido esa-me rivelò la gravità del caso edappena dette segno di vita, gli siamministrò l'Estrema Unzione . Dipoi perdette ancora i sensi . Il me-dico, venuto, gli riscontrò le se-guenti ferite : frattura del collo,dell'omero destro : rottura dell'ossodella scatola cranica sopra la tem-pia destra, lacerazioni del mento ;ferite, abrasioni multiple in tuttala persona, ed una profonda feritaal polpaccio destro .

    Sulla faccia apparvero ecchimosie tumefazioni alle orbite degli oc-chi . Trasportato in treno all'ospe-dale di Bangkok, vi fu accolto conprognosi riservata a cagione dellaferita alla testa . Il missionario siricordò allora di possedere varielettere del caro D . Rinaldi e ri-pose la sua ferma fiducia in lui .Correndo a prenderne una, la posesotto il capo dei ferito e la lasciòtutta la notte . Al mattino seguen-te, 30 gennaio, il ragazzo rinven-ne, riconobbe la mamma e il mis-sionario, sorridendo loro . . . La fe-rita al cranio si cicatrizzò benpresto : il mento, messo a postocon quattro punti, in breve pureguarì, mentre la cura del braccioseguì il suo corso e fu ingessato .Anche la faccia tornò normale,scomparendo ogni segno d'ecchi-mosi e tumefazione agli occhi .

    Il missionario attribuisce que-sta grazia, proprio straordinaria,all'intervento del nostro caro evenerato D . Rinaldi, conosciutoed invocato .

    Bangtan (Siam) .

    Sac . GIUSEPPE PINAFFO.

  • Guarito da attacchi epilettici .Mio fratello, da tempo considerevole, era affetto da

    epilessia, quando una Suora dell'Orfanotrofio di MariaAusiliatrice di Caluso caldamente mi esortò a ricorrereall'intercessione del Servo di Dio Don Filippo Rinaldi,dandomi una sua effige, con a tergo la preghiera, cherecitai per qualche tempo, facendo portare detta effige,sul petto, a mio fratello . Col cuore traboccante di gioiaposso attestare che, da quando mio fratello si è rivoltoa Don Rinaldi, non è più andato soggetto all'epilessia .

    Caluso .TERESA VIGLIOCCO .

    Bella grazia spirituale .Mio fratello maggiore, da circa ventisette anni, nonfrequentava i Santi Sacramenti e, trovandosi gravementeinfermo, si vide obbligato a partire alla volta di unospedale degli Stati Uniti per sottomettersi ad un de-licato interveno chirurgico .Per questo motivo la sposa, la sorella religiosa, ifamiliari tutti l'esortavano ad aggiustare le partitedella sua coscienza, prima di esporsi ai pericoli dellungo viaggio e dell'operazione .

    Col fine di ottenere questa grazia, incominciai unanovena a Don Filippo Rinaldi, chiedendo se era vo-lontà di Dio, per sua intercessione, anche il buon esitodell'operazione . Il giorno seguente seppi, con verasorpresa, che, precisamente alla stessa ora che avevoincominciato la novena, il mio caro fratello, spontanea-mente, si era confessato con sentimenti di vera fedee sincera contrizione e che aveva anche ricevuto laSanta Comunione .

    Ora si trova già ristabilito in salute e nel disimpegnodei suoi doveri e delle sue occup .uioni .

    Medelin.Una Figlia di Maria Ausiliatrice.

    Amparore Vittoria ved. Morero . Nel mese di di-cembre 1949, in seguito ad un'operazione, che pare -,ariuscita benino, ebbi molte crisi al cuore da ridurmiagli estremi . Il dottore curante non mi dava più spe-ranza . . . Nel frattempo venne a trovarmi una cugina,che, vedendomi in tali condizioni, mi incoraggiò, di-cendomi di invocare Don Filippo Rinaldi, ed ella pureincominciò una fervorosa nov ena di preghiere, promet-tendo di farne pubblicare la grazia . Ora sono quasiristabilita e ringrazio di cuore il caro Servo di Dio .

    ANIME RICONOSCENTICi hanno segnalato grazie ottenute per intercessione di Maria

    Ausiliatrice e di S . Giovanni Bosco, della Beata Mazzarelloe degli altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviatoofferte per la celebrazione di sante Messe di ringraziamento,per le Missioni salesiane o per altre opere di D. Bosco - iseguenti :

    Accastelli P ., Adobati M., Alciati C ., Allievi R ., AlloniF., Alonzo R ., A . M ., Angelina E ., Arcolao E .Baldini R ., Barale, 13ardelli F ., Barivicra N ., Battaglia

    1) . S ., Becchi C ., Belmondo 'l' ., Belluni F., Benedetti E .,

    Berardi M . R ., 13crri I' ., 13ertola A ., I3ertulani G ., BcrtoldiG., IErtolone I' ., Bestuna AI ., Bianchi I ., Itibolini F . . I3iettoG„ Bisi,, O ., Bodrito R ., Bor AI ., Bordes G ., 13orcani J .,Borrati C ., Rosi l ., 13osticco P ., Bonasier L. e 'I' ., BrancheG ., Brcro G ., I3retto A ., Bruno A., Bruno M .Caglià C ., C'allero G ., C'allognoli Don F., Caminati M .,

    Campagnoli G ., Cane AI ., Cantone S ., Capasso I) ., Cappel-lani O ., Carizzoni V ., Casella A ., Chasseur N ., Chirasalli1,