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BOLLETTINO SALESIANO AnnoLXXVII 1°DICEMBRE1953 Numero23

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BOLLETTINO SALESIANOAnno LXXVII

1° DICEMBRE 1953

Numero 23

UN SOGNO PROFETICO DI DON BOSCOSiamo appena tornati dal trionfale Congresso Eucaristico Na-

zionale di Torino coll'animo tutto inondato di santa gioia a quellospettacolo di Fede, ed ecco che dal Vaticano tuona all'orbe unavoce di suprema autorità : è quella dell'augusto Vicario di GesùCristo che promulga l'anno centenario mariano dall'8 dicembre 1953alla stessa data dell'anno successivo .

Ci è subito ritornato alla mente il sogno profetico di San Gio-vanni Bosco, il quale nel 1862 contemplò il secondo successore diPio IX nell'atto di assicurare con ancore a due forti catene la mi-stica nave della Chiesa a due solide colonne emerse dal mare, men-tre più infieriva la tempesta. Sopra una delle colonne erano i sim-boli eucaristici, e sull'altra quelli della Vergine Ausiliatrice .

Mezzo secolo fa il Beato Pio X diede compimento alla primaparte della profezia col suo intenso apostolato così eucaristico,che mariano .

Resta tuttavia la seconda parte dei sogno, nel quale Don Boscoprevide le sorti delle varie nazioni in conseguenza della guerra inter-nazionale che sarebbe seguita . Quante e quante navi colate a picco!

Quel periodo, iniziato nel 1914, ancora dura ; onde assai oppor-tunamente il Pontefice della Madonna di Fatima e consacrato ilgiorno medesimo della sua apparizione, indìce l'anno mariano diespiazione e di riforma dei costumi, nello spirito del Santo Vangelo .

È soprattutto questo rinnovamento spirituale che più mancaai cristiani dei nostri giorni . Centenari e coreografie religiose ec-citano facilmente il plauso delle folle ; ma in larghi strati del popolomanca quello che già lamentava il Profeta : " NON EST SCIENTIADEI IN TERRA" . Manca cioè lo spirito del santo Vangelo, dal mo-mento che la catechesi della Chiesa dai più è negletta e deserta .In chi, dunque, credono, essi, quando ignorano l'oggetto stessoed i motivi per cui si crede? CREDERE, ma a chi? Codesti cristianifanno, purtroppo, pensare a quel grano della parabola del Semi-natore, il quale presto disseccò all'azione del cocente sole d'oriente,perchè non aveva approfondite le sue radici nell'HUMUS!

Milano, 29-IX-1953 .+ ILDEFONSO Card. SCHUSTER.

L' anno marianoL'8 dicembre 1854 l'immortale Pontefice Pio IX,

accogliendo i voti di tutta la Cristianità, definìcome domma di fede il singolare privilegio del-l'Immacolata Concezione di Maria .

Alla presenza di 53 Cardinali, 43 Arcivescovi,99 Vescovi e di una folla sterminata di fedeliche gremivano ogni partedella Basilica Vaticana,Pio IX, nella pienezzadel suo ufficio di maestroinfallibile di tutti i cre-denti, pronunziò il de-creto dommatico, con cuidichiarava infallibilmenteessere rivelato da Diostesso e contenuto nellefonti della Rivelazione ilprivilegio dell'esenzionedi Maria dalla macchiadella colpa originale .Ecco il punto culmi-

nante della definizione :

Con l'autorità delN. S. Gesù Cristo, deibeati Apostoli Pietroe Paolo e Nostra, di-chiariamo, pronuncia-mo e definiamo che ladottrina, la quale ri-tiene che la Beatissi-ma Vergine Maria, nelprimo istante della suaconcezione, per singo-lare grazia e privilegiodi Dio onnipotente ein vista dei meriti diGesù Cristo, Salvatoredel genere umano, siastata preservata im-mune da ogni mac-chia della colpa origi-nale, è dottrina rive-lata da Dio e perciò dacredersi fermamentee costantemente datutti i fedeli .

Il Papa concludeva quindi esprimendo la suagioia per tale atto e invitando tutti a ravvivarela fiducia nell'Ausiliatrice della Chiesa .

Nel Diario della Basilica Vaticana, in data8 dicembre 1854, si legge : «Durò la promulga-

zione del domma per lo spazio di otto minuti;ed il S . Padre, altamente commosso dal grande attoche compieva, si ebbe di tanto in tanto dal sin-ghiozzo e dalle lagrime fatta fioca la voce ed in-terrotta la parola ; singhiozzo e lacrime, che mi-rabilmente si comunicavano pure nei divoti astanti.

« Non é da omettersi che nel punto in cui SuaSantità era per definire il domma, un raggio disole, proveniente dal finestrone esistente sopra l'al-tare di Maria SS. della Colonna, la cui tenda,già dispiegata a schermo del sole stesso, erasi inquell'istante sollevata pel vento che spirava, vennead investire colla viva sua luce la persona delS. Padre ed il trono pontificale ; la qual cosa recòveramente in più di uno non piccola meravigliapel tempo in cui era avvenuta ; e non fu straordi-naria e soprannaturale, come taluno per soverchiacredulità pensò, ma considerevole per la circo-stanza ».

Così il Diario Vaticano.

La luce radiosa dell'Immacolata doveva scen-dere dal cielo quattro anni più tardi, nella grottadi Lourdes, ove il 25 marzo 1858, la Verginestessa confermava la definizione pontificia, pro-clamando a S. Bernardetta Soubirous, che l'avevainterrogata circa il suo nome :

«Io sono l'Immacolata Concezione!» .

La definizione dell'8 dicembre 1854 fu larivincita della Chiesa di Gesù Cristo contro ilnaturalismo, il razionalismo e gli altri errori,che minacciavano di travolgere ogni valore so-prannaturale insieme con l'autorità stessa delsacro Magistero e della divina Rivelazione .

Per salvare da questi capitali nemici della ci-viltà cristiana il mistico gregge a lui affidato,l'angelico Pio IX addita ai fedeli la candida vi-sione dell'Immacolata, Ausiliatrice vittoriosa dellaChiesa, e proclama il Domma dell'ImmacolataConcezione, che è insieme efficacissimo richiamoai valori soprannaturali e segno vitale dell'inde-

fettibile e infallibile magistero, conferito da Gesùalla- sua Chiesa .

La grande data dell'8 dicembre 1854 suscitòin tutto il mondo quel rinnovato fervore di pietàmariana che è una delle più belle caratteristichedel nostro secolo .

Ci è caro soprattutto ricordare l'entusiasmocon cui l'Oratorio di Valdocco visse quello sto-rico avvenimento . S. Giovanni Bosco che avevaardentemente desiderato il sorgere di quel giorno,che per lui segnava pure il tredicesimo anniver-sario dell'inizio della sua Opera, seppe così ef-ficacemente comunicare ai giovani il suo amoreper l'Immacolata, che essi emularono davverogli Angeli nell'onorare la loro celeste Madre, edil loro fervore trovò la sua più sublime ed effi-cace espressione nel Beato Domenico Savio,che si trovava già a fianco di Don Bosco, tra lepareti dell'Oratorio.

Per commemorare degnamente il Centenariodella Definizione, Sua Santità Pio XII, in data8 settembre 1953, ha diretto al mondo cattolicola mirabile Enciclica Fulgens Corona .

Dopo aver chiaramente proposto a tutti i fe-deli la dottrina dell'Immacolata Concezione perravvivare la fede nell'augusto privilegio di Maria,il Pastore Angelico indìce un anno mariano, daldicembre 1953 al dicembre 1954, e propone ilsapiente programma di vita cristiana che lo devecontraddistinguere, mediante l'efficace impegno eapporto di ogni devoto di Maria .Immacolatezza di vita, mediante la fuga del

peccato ; fervore di preghiera per tutte le ne-cessità spirituali e materiali della famiglia umana ;spirito e opere di penitenza, onde placare lagiustizia divina, offesa da tante umane infedeltà .Ecco i validi contributi, indicati dal Papa, perchè

ognuno cooperi efficacemente al ritorno dellavera pace nel mondo, per l'intercessione di Colei,che donò all'umanità il Principe della pace .

LA PIÙ AUTOREVOLE DELLE VOCICI PREPARA AL

SA NTO N AT ALEIn questi giorni di Avvento la sacra Li-

turgia - fonte preziosa e perenne di lucee di letizia - mette la nostra anima inuna fervida disposizione di attesa per ilSanto Natale. È tutta una misteriosa ef-fusione di preghiera piena di ansia e insiemedi dolcezza. Ci volgiamo a Dio e Lo pre-ghiamo di mandare Colui che deve venire :Mitte quem missurus es (Ex. 4, 13) ; gri-diamo ai cieli, alle nubi, e attendiamo chescenda come rugiada, come benefica pioggia,il Giusto : Rorate coeli desuper, et nubespluant iustum (Is . 45, 8) . Anche la terraascolta la nostra invocazione, e noi le chie-diamo di aprirsi e di germinare la più de-siderata delle piante, il più profumato deifiori, Gesù : Aperiatur terra, et germinetsalvatorem ; Flos de radice lesse (Is . 45,8 ; 11, 1) . Talvolta la preghiera è rivoltadirettamente a Gesù e allora assume un tonodi particolare ardore : Veni, Domine, etnoli tardare : Vieni, Signore, e non indugiare .

A questa preghiera risponde nella stessaLiturgia una dolcissima voce di pace, diconforto e di promessa . Parla Dio e dice :Consolatevi : presto verrà la vostra salvezza :Cito veniet salus tua .

E ancora : I monti stilleranno dolcezza ei colli daranno latte e miele : Stillabuntmontes dulcedinem, et colles fluent lacte(Ioel . 3, 18) . Nei giorni di lui vi sarà giu-stizia e abbondanza di pace : Orietur indiebus eius iustitia et abundantia pacis(Ps. 71, 7), e la terra produrrà il suo frutto :Terra nostra dabit fructum suum (Ps .84, 1 3)-Ma Ci pare che fra quell'accorata pre-

ghiera e questa deliziosa promessa stia,forte e risoluta, una voce : la voce di Colui

che grida ammonendo : Preparate la via delSignore : Vox clamantis . . . Parate viam Do-mini (Luc. 3, 4) . Quasi per dire : sarebbeinutile il vostro desiderio di salvezza, e nongioverebbe nemmeno la volontà salvifica diLui, se mancasse la vostra opera generosanel preparargli la strada, rimovendo gli osta-coli e adornando il cammino per il qualeEgli deve passare .

Oggi quella preghiera della terra e larisposta del cielo, e anche più l'invito delPrecursore, si fanno sempre più impellenti .Chi non sente l'invocazione ansiosa degliuomini, i quali hanno cercato di risolverei loro problemi senza Dio, o addiritturalottando contro Dio, ed ora hanno toccatocon mano la sconfitta che li disanima, perla fragilità delle strutture in cui abitano ela precarietà delle istituzioni, alle quali siappoggiano ? Basta quindi saper compren-dere le voci che vengono al nostro orecchio,basta intuirne il significato ancora nascostoe profondo, per accorgersi che molti già siaccingono a tornare alla casa del Padre,anche se l'avevano dimenticata .

D'altra parte, non è men certo che atanta attesa - sia pure non sempre co-sciente - corrisponde in Gesù la volontà sa-lutifera, quella che si rivela in ogni paginadel Vangelo; il Pastore, che corse dietro allapecorella smarrita, non vi è dubbio che ac-coglierà con amore il figliuolo che torna,specialmente se Gli dirà : Padre, sono an-dato lontano ; ho provato tanti sistemi; misono affidato a tanti uomini e a tante cose .Gesù, ora sono nuovamente da te; adessomi accorgo che tu solo hai parole di vitaeterna .

S. S . Pio XII .

La persecuzione contro la Chiesa

e un'iniziativa

del Cardinale di Milano

N ella storia della Chiesa, non ho mai trovato una persecu-zione così vasta, così scientificamente perfida, così sangui-

nosa e crudele, come quella che da parte dei Marxisti oggiinfierisce contro la Famiglia Cattolica e la sua Gerarchia.

Tre Cardinali prigionieri, varie migliaia di Vescovi, di Sa-cerdoti, di sacre Vergini seviziati, massacrati, carcerati, condan-nati ai lavori forzati, o nei campi di concentramento : questonon lo si riscontra punto nelle storie delle antiche persecuzioni,perchè era riservato agli odierni Titani, avversari di Dio e

della sua Chiesa, di superare dimolto i vecchi Erodi, Neroni,Diocleziani e Giuliani .

Scrivendo ciò, non vogliamoparlar male degli uomini .

Più che da parte dei satellitidi Satana, l'odio e la guerra pro-vengono dall'antico Dragone, ilquale, giusta l'Apocalissi, osteggia :« il resto della semenza delladonna », ossia i figli della Ver-gine Immacolata e della Chiesa .

Di qui la urgente necessità diriformare anzitutto la nostra vita,conformandola allo spirito delSanto Vangelo ; quindi il bisognodi ricorrere all'aiuto di Colei che,debellatrice perpetua di Satana,viene salutata dalla tradizione ec-clesiastica siccome Ausiliatricedei Cristiani .

Mentre da ogni parte dell'Orbeinsorgono nobili proteste control'odierna persecuzione, abbiamorisolto di dedicare a Maria Ausi-liatrice uno dei futuri nuovi templiparrocchiali nella periferia di Mi-lano, non troppo lungi dalla FieraCampionaria .

È il proposito concepito testèa Torino nel nostro pellegrinaggioalla Basilica costruita da DonBosco a Valdocco . Quand'egli neiniziò la fabbrica, consegnò alcapomastro la somma di quarantacentesimi. Sarei troppo presun-tuoso, se volessi sorpassarlo ingenerosità . Consegnerò quindi alfuturo nuovo Preposto i cent . 40,pregando l'Ausiliatrice ad aggiun-gervi il resto .

Milano, nella festa della Mater-nità di Maria, 11 ottobre 1953 .

+ ILDEFONSO Card. Arc.

Siamo lieti di poter comunicareche Domenica 25 ottobre, festa diCristo Re, il Rev.mo Don Dome-nico Pollastro cominciava in formaufficiale e solenne la sua missionepastorale di Prevosto della nuovaParrocchia di Maria Ausiliatrice .

Nel pomeriggio del giorno 11 si reca all'Isti-tuto professionale di W aldwinkel, a 80 km .da Monaco. L'Istituto è isolato da boschi di pinie forma un villaggio composto di una trentinadi edifici col solo pianterreno e di una bellachiesa, che il Cardinale di Monaco aveva bene-detto tre giorni prima. Il 70% degli alunni sonoprofughi dalle regioni occupate dai Russi . L'Opera,fiorentissima, gode la simpatia delle autorità edanche di molte personalità di idee non conformialle nostre .

Dopo un breve pellegrinaggio al Santuario diAltoetting, il più celebre della Baviera, giungeall'Istituto di Burghausen, che ha per iscopoprincipale la cura delle vocazioni ecclesiastichee religiose. Di là passa alla casa di Benedikt-beuern, sede grandiosa di un complesso diopere salesiane, tra le quali primeggiano glistudentati teologico e filosofico e l'asilo per gio-vani girovaghi, che arrivano fino a 400 al giornoe che diventano spesso buoni propagandisti delnome salesiano . Tra di essi sono già sorte pa-recchie vocazioni . A Benediktbeuern si sta rac-cogliendo materiale documentario del culto diMaria Ausiliatrice . Tra l'altro, il Rettor Maggiorepotè ammirare una raccolta di incunaboli origi-

Partì da Torino il 9 agosto in compagnia diDon Guadagnini, al quale volle procurare la gioiadi rivedere tanti confratelli, già suoi compagnidi lavoro nei tempi eroici della fondazione delleprime case salesiane in Germania . Al Brenneros'incontrò con l'Ispettore salesiano della Ger-mania, Rev .mo Don Greiner. Con lui visitò aInsbruck le due case delle Fighe di MariaAusiliatrice . Il giorno 10 arrivò a Monaco diBaviera, accolto dai confratelli, dai giovani eda buon numero di cooperatori . Quella casaispettoriale consta di un complesso di edificimoderni, nei quali s'accordano praticità e ar-monia di linee . Don Guadagnini, invitato a par-lare, nota il contrasto tra lo sviluppo odiernoe l'estrema umiltà degl'inizi, rilevando il mani

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festo intervento di Maria Ausiliatrice nella fon-dazione e consolidamento dell'Opera salesianain Germania . Dei 400 artigiani 1000 sono interni,mentre 300 sono apprendisti presso le industriecittadine . Fiorente l'Oratorio festivo . Nella par-rocchia, che conta 15 .000 anime, oltre 7000 fe-deli - quasi il 50% - adempie il precetto fe-stivo . Segue visita alla casa ispettoriale delleFiglie di Maria Ausiliatrice .

Il Rettor Maggiore

in Germaniaein Austria

nali, che si riferiscono all'Associazione di MariaAusiliatrice fondata nel 1600, portanti le firmedi imperatori, re, principi e altri dignitari .

Di là si diresse al Noviziato delle Figlie diMaria Ausiliatrice di Rottenbuch, dove trovòradunate per gli Esercizi spirituali quasi tuttele Figlie di Maria Ausiliatrice tedesche . Proseguìpoi per Buxheim, in visita a quel fiorenteIstituto per aspiranti salesiani .

Il giorno 13 ebbe un cordiale ricevimentoda S. Em . il Card . Wendel, Arcivescovo di Mo-naco, che si mostrò assai contento del lavorodei nostri confratelli . Alle 16 dello stesso giornoarrivò alla casa di Regensburg, che può con-tenere un centinaio di giovani apprendisti . Lacasa è del Comune, ma si è già acquistata un'areadi 15 .000 metri quadrati per edificare un isti-tuto nostro. Passò l'Assunta e il giorno nataliziodi Don Bosco a Ensdorf . accolto con gioiaincontenibile dai novizi, ai quali non parve verodi poter emettere la professione religiosa nellemani del Successore di Don Bosco . Cinquantanovizi! una benedizione e una garanzia perl'avvenire. Lo rilevò il signor Don Ziggiotti nelvisitare l'altra bella casa di Wurzburg, comple-tamente distrutta dalle bombe e oggi ricostruita .Lo stesso giorno il Rettor Maggiore è a Mannheim,città industriale sulle rive del Reno, dove trovaun altro bel gruppo di giovanotti apprendistialloggiati in locali nuovi e modernamente at-trezzati .

Visitata l'opera salesiana di Wiesbaden, dovesi è inaugurato il nuovo edificio, il Rettor Mag-giore prosegue per Marienhausen . Il suo sguardoamorevole e il paterno sorriso gli conquistanotosto la simpatia e la confidenza dei numerosifanciulli ivi raccolti . Ammira pure l'aziendaagricola, che procura lavoro anche agli alunnipiù grandi . Osservato il grandioso monumentoeretto alla Germania dal 1877 al 1883, parte perBendorf, presso Coblenza, per visitare la nuova

casa che ospita 150 orfani . Nel pome-riggio del 17 si dirige verso Treviri egiunge a Helenenberg. Anche qui fe-stosa accoglienza da parte dei 250 alunni .Il Vicario Generale della Diocesi di Tre-viri benedice i nuovi laboratori, pre-sente il Ministro del Culto . Entrambihanno i più ampi elogi per il lavorodei Salesiani .

Alle 14 del giorno 18 è accolto daiconfratelli della casa di Treviri, cheospita giovani in maggioranza appren-disti in città . Nella stessa sera è aSaarbrucken, nella Saar, ove con imezzi forniti dal Governo è sorto unedificio a quattro piani che misura75 m . di facciata e 56 di ala . Fu vo-luto dalle autorità per l'assistenza alla

gioventù operaia in quelle miniere . Il Presi-dente della Saar offre al Rettor Maggiore unfamiliare ricevimento nella sua villeggiatura estiva .Il 19 va a Junkerath, dove in mezzo a un boscodi pini, abeti e querce, si sta costruendo il fu-turo noviziato per l'Ispettoria del Nord-Est suterreno di sei ettari donato dal comune . Nelpomeriggio giunge alla casa di Velbert, nuovis-sima costruzione per apprendisti . È pure in pro-getto la costruzione della parrocchia . Prosegueper la città di Essen, nella quale fioriscono opereche tanto stavano a cuore a Don Bosco: le vo-cazioni, l'educazione dei giovani artigiani, l'ora-torio festivo e la cura d'anime . La sera del 20visita la nuova opera di H annover-Ricklingen,destinata a giovani apprendisti . Vi è anche unaquasi-parrocchia con parecchie filiali sparse fraun popolo per nove decimi protestante .

Il 21 parte in aereo coi sig . Ispettore per vi-sitare le quattro case di Berlino, popolate in pre-valenza da operai apprendisti, che accolgono congioia il Successore di Don Bosco . Dopo le primeparole, l'amicizia è fatta e lo seguono a frottenella visita ai locali . Una di queste case sorgenella zona orientale, governata dai Russi . I Sa-lesiani sono ridotti al minimo, perchè a manoa mano che per stanchezza o malattia debbonoritirarsi, l'autorità occupante non permette cheentrino altri . Restano solo due sacerdoti, piùun coadiutore, al quale è vietato pernottare incasa. Perciò la sera tardi deve uscire dalla zonasovietica e al mattino rientrare per tempissimoa preparare la colazione ai giovani operai .

Il 22 il Rettor Maggiore è a Kassel, diocesidi Fulda . La parrocchia, oltre il vasto territoriodella città, comprende quaranta paesi in pre-valenza protestanti . Vi lavorano nove sacerdotiche di domenica trinano e nei giorni feriali vannodove non possono arrivare la domenica. Hannogià edificato sei nuove chiese e due sono in co-struzione. Il Rettor Maggiore benedice le con-

quiste fatte e si rallegra del fervore suscitato .Nel pomeriggio prosegue per F ulda, dove siferma a venerare le Reliquie dell'Apostolo dellaGermania, S . Bonifacio . Più tardi è accolto convivo giubilo dai confratelli e giovani delle duecase di San Giuseppe e di S. Pietro Canisio, aBamberg.

Il mattino del 23 cantò una Messa solenne,presente gran numero di cooperatori, per rin-graziare il Signore delle grandi consolazioniprovate nella visita alle case della Germania .Nel pomeriggio partì per Monaco, dove rice-vette e diede l'addio in una familiare serata .

AUSTRIA

Il 24 agosto, commemorazione di Maria Ausi-liatrice, cominciava la visita alle case dell'Austria .

I primi ad avere la gioia di vedere il RettorMaggiore furono i confratelli e i 30 novizi diOberthalheim, ai quali tra l'altro disse: "Sieteuna famiglia piccola, ma parte di una famigliaassai grande, e Dio vi riserva un avvenire gran-dioso. Lo può dire il Rettor Maggiore che trattacon tutti gl'Ispettori del mondo e sa quantedomande di fondazioni ci pervengono . Il Si-gnore ci benedice perchè moltiplica per noi lepossibilità di lavoro . Ma grande è la vostra re-sponsabilità nel prepararvi ad essere nelle manidi Dio strumenti atti per il compimento deidisegni che ha sugli umili figli di Don Bosco" .

Accompagnato dai due Ispettori salesiani dellaGermania e dell'Austria, proseguì per Linz .La prima visita fu al nuovo Istituto per appren-disti, grande edificio capace di accogliere 300 arti-giani . Passò quindi alla Parrocchia di S . Severino,dove rimase edificato dal contrasto tra la bel-lezza della chiesa e la povertà dei confratelli,che hanno l'Oratorio e il proprio alloggio inbaracche di legno . Passò poi alla terza casa, laParrocchia e Oratorio Don Bosco, accoltovi so-lennemente da tutte le sezioni parrocchiali . Anchele Figlie di Maria Ausiliatrice ebbero la gioiadi averlo nelle loro case . Alle 10,30 fu a osse-quiare le LL . EE. il Vescovo diocesano e il suoAusiliare . Entrambi lo ringraziarono per lo zelode salesiani e l'Ausiliare aggiunse che moltevolte esortò i parroci a seguirne l'esempio .Tornato nella " Casa Don Bosco", trovò tutti iDirettori dell'Ispettoria convenuti per ascoltarela parola del Venerato Superiore .

Il 26 agosto fu accolto dai salesiani, oratorianie cooperatori di Amstetten. Di là partì allavolta di Vienna, passando a Iudenau per visitareil grande istituto che il Governo ci ha offertoesigendo il solo rimborso delle spese di ripa-razione per i danni bellici . Alle 18,40 arriva aVienna-Stadlau,festeggiatodaoratoriani eparrocchiani . Di là passa a Vienna III, dove as-

siste a un ricevimento solenne con partecipa-zione di molto popolo. Anche qui S. E . il Ve-scovo Ausiliare loda il lavoro dei salesiani . Nelpomeriggio accoglienza più che cordiale nellealtre due case di Vienna-Jnzersdorf e Vien-na-St. Veitgasse .

Il 28 si trova a Unter Wattersdorf,tra i"Figlidi Maria " (aspiranti adulti allo stato ecclesiastico) .Nel pomeriggio parte per Graz, soffermandosia Frohsdorf per visitare il castello di Chambord,sperando di ammirarvi le memorie della visitafattavi da S . Giovanni Bosco nel 1883, ma nonvi trovò più nulla, perchè i Russi vi fecero manbassa. A Kraniksberg fece visita al Card . Innitzer,che fu con lui di un'amabilità straordinaria .Giunto a Graz, prima di entrare in casa, andòal cimitero a pregare sulla tomba del confratellocui spetta in massima parte il merito della fon-dazione e la costruzione della casa . Il giorno 29,in una solenne funzione illustrò ai fedeli le at-tività della vita parrocchiale moderna. La prati-cità del suo dire impressionò e piacque

Subito dopo partiva per Klagenfurt, doveabbiamo due parrocchie con tre chiese e unconvitto per studenti . Ai ricevimenti parteci-parono gli oratoriani e buon numero di fedeli .Trovò anche il tempo per far visita alle Suore .Vennero a ossequiarlo una decina di confratellisacerdoti sloveni, che hanno la parrocchia diStein e aiutano i parroci nelle altre parrocchieslovene .

Il giorno 30 partì per Tarvisio con i due Ispet-tori . In 20 giorni aveva percorso 5000 km ., vi-sitate 48 case senza contare quelle delle Figliedi Maria Ausiliatrice, e tenuti innumerevoli di-scorsi ai salesiani, ai cooperatori, ai giovanidegli istituti e oratori, e ai fedeli delle nostreparrocchie .

Il signor Don Ziggiotti, appena tornato a Val-docco, si affrettò a ringraziare Maria Ausiliatriceper la tangibile protezione accordata ai suoiFigli e Figlie che lavorano nelle terre visitate .Si compiacque pure di comunicare le sue im-pressioni ai confratelli nella raccolta intimitàdella " Buona Notte'' .

Definì meraviglioso " lo sviluppo che vaprendendo l'Opera nostra in Germania e inAustria e dichiarò di nutrire le più rosee spe-ranze per l'apporto preziosissimo che quei po-poli col loro carattere e con la loro tenacia con-tinueranno a dare all'Opera di Don Bosco .

La benedizione di Dio su quelle opere è mani-festa . Sono stati tribolati per tanti anni ; le vit-time della sola Ispettoria tedesca, durante l'ul-tima guerra, furono 140 ; ma il buon Dio comericompensa bene il loro sacrificio! Gl'istituti

che erano stati distrutti o dan-neggiati sono risorti più bellie più grandi ; ne sono sortiotto nuovi in Germania, trein Austria, e tutti in città moltopopolate e in prevalenza pergioventù artigiana ; le autoritàstatali e provinciali accordanonon solo l'appoggio morale,ma anche quello finanziario,e in larga misura, perchè ap-prezzano l'opera sociale deisalesiani, specie quella a van-taggio della gioventù operaia .Consolantissime informazioni

sul lavoro dei confratelli ebbepure dagli Em .mi Cardinali diMonaco e di Vienna e dagliEcc.mi Vescovi . Grande è labenevolenza dei Cooperatori,ai quali si deve in gran partela costruzione delle nuovechiese . Tra di essi ve ne sonoparecchi che occupano caricheimportanti e mettono a dispo-sizione dei salesiani la loro in-fluenza. Ammirevole lo spiritodi sacrificio dei confratelli, con-solante lo zelo con cui lavo-rano, specialmente negli am-bienti protestanti .

Quanto alle Scuole profes-sionali, il Rettor Maggiore fecenotare che in Germania e inAustria non è facile ottenereil permesso di fondarne delleprivate. Lo Stato ha le suescuole . Il giovane, mentre siesercita nel mestiere, in alcunigiorni della settimana deve fre-

quentare le scuole statali . I Sa-lesiani, dopo lunghe trattative,riuscirono a ottenere il per-messo di fondarne qualcuna .Particolare importanza hannoquelle di Monaco, Waldwinkeled Helenenberg . Quella diWaldwinkel gode grande stimapresso le competenti autoritàgovernative. Si spiega così ilgran numero di case e ospiziper giovani apprendisti, chelavorano in città; ma anchequesti sono una provvidenza,come lo furono nei primitempi dell'Oratorio di DonBosco, per preservare dall'ir-religione e dal vizio l'incautagioventù .

La voce del Rettor Maggioreparve vibrare di più viva com-mozione quando concluse di-cendo : " La nostra Ausiliatrice,la cui venerazione sotto questotitolo ebbe origine a Monaco,ha operato in quelle terre econtinua a operare meraviglie .Forse noi stessi non abbiamoun'idea adeguata delle mirabilitrasformazioni che si compiononel mondo per opera di MariaAusiliatrice, nel nome e nellospirito del nostro santo PadreDon Bosco " .

GIRO D'ORIZZONTE

SALESIANOBENEVOLENZA PATERNA - Nell'udienza generale concessa aCastel Gandolfo nel pomeriggio del 4 novembre u . s . ai giovani pre-miati nelle gare di cultura religiosa e a numerosi altri gruppi dipellegrini, il Santo Padre rivolgeva la sua confortatrice e anima-trice parola anche ai chierici salesiani di S . Callisto, studenti difilosofia, augurando loro di crescere in virtù e sapere per il benedella Chiesa e della Congregazione Salesiana, « tanto stimata -disse - tanto benemerita, a Noi sì cara » .

Nuovo Vescovo salesiano .

L'Osservatore Romano del 4 ot-tobre portava - la lieta notizia che ilSanto Padre si è degnato di nomi-nare alla Chiesa Cattedrale diViedma il Rev .mo salesiano Mons .Giuseppe Borgatti, già Vicario Ca-pitolare della medesima Diocesi .S. E. Mons. Borgatti è nato a

Buenos Aires il 15-IX-1891 . Entratonella nostra casa di Bernal all'etàdi undici anni, vi compì il ginnasioe il noviziato, che coronò con laprofessione religiosa nel 1908, emet-tendo i santi voti davanti al semprericordato e venerato Don GiuseppeVespignani. Fu ordinato sacerdotenel 1916 a Buenos Aires ed elettodirettore nel 1929 . Durante il Con-gresso Eucaristico Internazionale aBuenos Aires nel 1934, a Don Bor-gatti fu affidata la grande organiz-zazione della Giornata della Co-munione dei Ragazzi, che ebbe unesito tale da destare ammirazioneed entusiasmo . Fu quindi VicarioGenerale del compianto Mons. E-sandi, Vescovo di Viedma ; e dal1941 ad oggi Vicario Capitolare dellamedesima Diocesi. Oggi con lanomina a Vescovo riceve un giustoriconoscimento delle sue esimiedoti pastorali. La famiglia salesianase ne compiace e gli augura l'ab-bondanza degli aiuti divini, neces-sari per la continuazione del lavoroapostolico dei predecessori, primodei quali il Card. Cagliero .

ITALIAEsercizi spirituali per gli Ex

allievi salesiani d'Italia. - UnEm.mo Cardinale, Ecc .mi Vescovi,Superiori Maggiori, Ispettori, Di-rettori e Presidenti regionali ono-rarono con la loro presenza i tredicicorsi di Esercizi spirituali che sitennero quest'anno per i nostriEx allievi in luoghi suggestivi perbellezza e celebrità . I partecipanti;superarono i 500, distribuiti nellelocalità seguenti :Genzano di Roma (27-29 giugno) ;

Messina (30 luglio - 2 agosto) ; To-rino - S. Mauro (12-15 agosto) ; Bo-logna (presso il Santuario dellaMadonna di S . Luca) . Furono pre-dicati da Sua Em. il Card. Ler-caro, Arcivescovo di Bologna, indue turni dal 2 al 6, dal 6 al 10settembre. Caravate (1-5 ; 14-18agosto) ; Varese (8-12 settembre) ;Loreto, Villa Pio XII (24-27 agosto) ;Castellammare di Stabia (5-9 agosto) ;Selva di Cadore (seconda metà di set-tembre) ; Strada Casentino (8-11 ago-sto) ; Napoli-Tarsia (20-23 agosto) .

Quanti vi parteciparono si con-vinsero della verità dell'afferma-zione di Don Bosco : « Gli Esercizispirituali sono opera di somma im-portanza e di un'utilità immensa »(Mem. Biogr ., XI, 234) ; e partironocol proposito deciso di compierequalunque sacrificio per ritornarviun altr'anno.

SALSOMAGGIORE (Parma) -Festa di S . Giovanni Bosco . - Sa-gra dei ragazzi . - Il nostro in-dimenticabile compianto Don Cojazzi, pochi giorni prima della suamorte improvvisa, ci scriveva: «Unsaluto da Salso, dove predicai iltriduo di Don Bosco, che si celebraogni anno perchè due sorelle vi-venti - Anna e Maria Zancarini -lasciarono un peculio a questo fine .Tutto andò bene. Il popolo e iclienti delle cure seguirono la pre-dicazione e le conferenze specializ-zate ». E noi possiamo aggiungereche queste furono molte, diretteagli studenti medi, alle mamme,agl'insegnanti ed educatori, alle si-gnore, a tutti i cattolici . Così ilnotissimo apostolo salesiano coro-nava la sua lunga carriera con un'ul-tima opera di zelo in onore delPadre amatissimo e per il rinnova-mento della vita cristiana nel nostropopolo .

TIRIOLO (Catanzaro) - Monu-mento a Maria Ausiliatrice . -L'arciprete Domenico M . Gervasi,ex allievo e Decurione salesiano,nella ricorrenza del Giubileo d'Orodell'Incoronazione di Maria Au-siliatrice, chiese e ottenne dalS. Padre il Breve Pontificio perincoronare « suo Nomine et Aucto-ritate », la Madonna della Neve, ti-tolare della collegiata locale .

Lo stesso Arciprete eresse a suespese, sulla piazza principale dellacittà, un monumento a Maria Au-siliatrice su alta base in marmo,sormontata da statua bronzea altadue metri e venti, monumentoinaugurato e benedetto il 5 agostoda S . E. Mons. Armando Fares,Arcivescovo-Vescovo di Squillate,alla presenza del Metropolita delleCalabrie Mons. Giovanni Ferro,Arcivescovo di Reggio Calabria, diMons. Giovanni Fiorentini, Arci-vescovo di Catanzaro, di Mons .Eugenio Giambro, Vescovo Dioce-sano, di tutte le Autorità dellaProvincia e di personalità ecclesia-stiche, civili e militari .

ARGENTINACORDOBA - Festa del Colono .

- Domenica 13 settembre si ce-lebrò nel Collegio Pio X la 15afesta del Colono che radunò oltre2000 persone, accorse anche da terre

lontane centinaia di chilometri, de-siderose di rendere omaggio a MariaAusiliatrice, dichiarata dal governonazionale Patrona dell'Agro Argen-tino .Tutti ebbero la massima como-

dità di ascoltare più Messe e diaccostarsi ai santi sacramenti . Alle10 vi fu Messa solenne cantata dainostri allievi . Diresse la sua pa-rola agli astanti che affollavano lachiesa il Rev.mo sig . IspettoreDon Luigi Vaula, che alla fine im-partì la benedizione ai campi .

Quindi si svolse la parte prin-cipale del programma, cioè l'in-tronizzazione di una statua di MariaAusiliatrice nell'Ufficio della De-legazione del Ministero di Agri-coltura . La sacra immagine, bene-detta dal sig . Ispettore nell'atriodella chiesa, fu trasportata allasua sede in elegante carrozza, pre-ceduta dai nostri giovani artigianicon banda e seguita da alcune mac-chine, da un trattore di fabbrica-zione nazionale e da una folla stra-grande di coloni .

Nella sede della Delegazione, dauna tribuna aspettavano l'arrivodel corteo le autorità nazionali eprovinciali con a capo S . E. ilMinistro delle Finanze, dott . Carlo

Berardo. Eseguito l'inno agrario,buona composizione musicale delnostro ex allievo Emilio Giannan-tonio, un agricoltore, il sig . ElioNobile, lesse un discorso offrendola statua a nome dei coloni dellaprovincia . Rispose con nobili pa-role il capo della Delegazione,ing. agr . Torquato Tessi . Dopo ilcanto dell'inno nazionale, la statuadella Patrona dell'agro fu trasferitaalla sua sede definitiva e introniz-zata in elegante nicchia, tra le ac-clamazioni della moltitudine .

Alle 13 i 2000 coloni sedetteroa banchetto presieduto dal Rev.mosig . Ispettore e da tutto il personaledella Delegazione .

CANADAPOINTE VERTE - La prima

fondazione delle Figlie di MariaAusiliatrice nel Canadà. - Sicompie il 24 settembre u . s. Lequattro suore prescelte furono ri-cevute dal parroco, P . Casey, chela domenica seguente le presentòalla popolazione facendo risaltareil grande onore di avere le Figliedi Maria Ausiliatrice. Iniziato quellastessa domenica l'Oratorio festivo,vi accorsero subito 125 fanciulle .Pochi giorni dopo, lo stesso Ecc .moVescovo Diocesano Mons. Le Blanc,si degnò di visitarle, compiacendosidi avere nella sua Diocesi le Figliedi Maria Ausiliatrice e « del grandeDon Bosco », come si espresse . Recen-temente il Rev . Parroco scrivevaalla Rev.ma Madre Generale : « IlCanadà non potrà mai esprimervisufficientemente la sua riconoscenzaper il dono che gli avete fatto . . . Hoil presentimento che molte altrecase si apriranno in seguito ; e ilCanadà, voglio sperarlo, sarà unpaese di solide vocazioni per ilvostro così meritevole Istituto cheammiro e amo assai più di quantopossa dire ».

GERMANIAJUNKERATH - Posa della primapietra della casa Domenico Sa-vio . - Alla cerimonia furono pre-senti, con i numerosi cittadini,anche il clero locale e le autorità,

tra cui il rappresentante del Go-verno, dott . Giessen. Egli si con-gratulò con la Congregazione sale-siana per l'opera che svolge avantaggio della gioventù tedesca . Ag-giunse che il Governo aiuta l'operadei figli di Don Bosco perchè con-scio dell'urgenza di moltiplicare lecase di formazione e istruzionedella gioventù operaia . Lo Stato- disse - ha bisogno di potercontare su di una gioventù ben for-mata: A questo fine non bastano ivalori materiali; è necessaria laGrazia divina. La Congregazione Sa-lesiana si assume appunto l'impegnodi basare l'educazione dei cittadinidi domani sul solido fondamento dellareligione, unica sicura garanzia del-l'avvenire .

INGHILTERRASHRIGLEY - Funzione tras-

messa per radio. - Domenica5 luglio, alle 19,45, nella chiesa diS. Giovanni Bosco, annessa all'Aspi-rantato salesiano missionario, sisvolse una interessante funzione re-

ligiosa trasmessa dalla BBC (BritishBroadcasting Corporation) . Venneaperta dal direttore, il quale tenneun discorso sul sistema preventivodel nostro santo Fondatore . Parte-ciparono pure altri confratelli sa-cerdoti . Furono cantati vari inni dalcoro del collegio e dagli aspiranti .La funzione terminò con la Bene-

dizione del SS . Sacramento . Latrasmissione fu accolta con entu-siasmo dai parenti dei giovani aspi-ranti e dai nostri cooperatori, intutte le parti dell'Inghilterra edella Scozia, contribuendo ovunquea estendere la conoscenza del pen-siero educativo di Don Bosco inquelle isole .

LIBANOBEYRUTH - Don Bosco pre-

cede di vent'anni i suoi figli. -S . E. Rev.ma Mons. Efrem Hi-kary, Arcivescovo dei Siri cattolicie Vicario Patriarcale al Libano,rispondendo a una lettera del si-gnor Don Ziggiotti, manifestava ipropri sentimenti verso S . GiovanniBosco e l'Opera sua in questi ter-mini :

Colgo ben volentieri l'occasione peresprimere i sensi della mia stima evenerazione verso il degno Succes-sore di S. Giovanni Bosco e versola Società Salesiana, che è tra lepiù belle e più attive creazioni dellaChiesa Cattolica .Godo di poter affermare che la

Cattedrale dei Siri Cattolici di Bey-ruth fu la prima che nel Libanorese pubblico culto al di lei santoFondatore immediatamente dopo labeatificazione . L'altarino erettoglipresso l'entrata della cattedrale èdivenuto centro di attrazione per idivoti del gran Santo, il cui nome èconosciuto, venerato e invocato dap-pertutto in queste parti .

D'ordinario sono soliti i Salesiania introdurre il loro santo Padre eFondatore nei luoghi di loro resi-denza; a Beyruth invece accadde ilcontrario, giacchè il buon Padre pre-cedette i figli nel porre il suo trono .nella città, preparando ad essi lastrada alla capitale del Libano ventianni prima della loro venuta .

Quanto mi compiaccio di vedere ibravi figli della P. V. Rev.ma,gl'instancabiliSalesiani,dedicarsisenza riserva all'educazione dellagioventù in Beyruth! Tutto mi fasperare che, con l'aiuto di Dio e grazieall'efficace patrocinio di S . GiovanniBosco, i Salesiani faranno semprenuovi progressi fino a formare inBeyruth un gran centro di espan-sione generale della loro beneficaattività .

VENEZUELACARACAS - La Consacrazione

Episcopale di S . E. Mons. Se-condo Garcia, Vescovo titolare diOlimpo e Vicario Apostolico diPuerto Ayacucho. - Si svolse il20 settembre scorso nel santuariodi Maria Ausiliatrice . Volle compiereil sacro rito l'Ecc .mo Nunzio Apo-stolico Mons. Armando Lombardi .Vescovi Conconsacranti furono leLL. EE. i Monsignori GuglielmoCastillo, Arcivescovo di Caracas ePrimate del Venezuela, e FrancescoIturriza, Vescovo di Coro .

Padrini del. Consacrando furonoil colonnello Perez Jimenez, Pre-sidente della Repubblica, il dott .Laureano Valenilla Lanz, Ministrodegli Interni, il col . Oscar Mazzei,Ministro dei Lavori pubblici, ildott . Silvio Gutierrez, Ministrodell'Agricoltura, il dott . FilippoUrbaneja, Ministro di Giustizia eCulti, e molte altre personalità diprimo piano . In presbitero assi-stevano le LL . EE. i MonsignoriRaffaele Arias Bianco, Nicola Na-varro, e Giuseppe Bernal, il Rev .moIspettore Don Tantardini, vari Su-periori di Ordini Religiosi e i Mis-sionari dell'Alto Orinoco .

In posto d'onore, la mamma delnovello Vescovo, signora Ruffina,venuta da Buenos Aires .Terminato il sacro rito, Mons .

Garcia in abiti pontificali, con afianco i due Vescovi assistenti,scende per percorrere la navatacentrale e benedire la folla ; edeccolo davanti alla mamma che,emozionatissima, si china a ba-ciare l'anello del figlio ; ma questilascia per un istante il pastorale,la solleva, l'abbraccia e la baciaaffettuosamente. . . Fu una scena te-nerissima che destò un fremito dicommozione in tutta la chiesa .Seguirono le manifestazioni di

affetto e di giubilo del numerosis-simo pubblico che non era riuscitoad entrare nel tempio . Segno tan-gibile della stima affettuosa di cuiè circondato il nuovo Vicario Apo-stolico sono anche i preziosi doni :sacri paramenti, calici d'oro, sup-pellettili varie per altare e bencinque croci pettorali con pietrepreziose .

La giornata si chiuse con la be-nedizione dei nuovi locali e deimoderni gabinetti di fisica e di chi-mica del nostro Studentato filoso-fico di Altamira.Al banchetto d'onore partecipò

anche S. E. Mons . Nunzio. Mons.Garcia colse l'occasione per rin-graziare il Santo Padre della bene-volenza dimostrata alla Missioneelevandola a Vicariato Apostolico eper professare riconoscenza perennealla Società Salesiana e a San Gio-vanni Bosco .

IN BREVE* Focolari cristiani . - I signori coniugi Menestrinahanno celebrato quest'anno a Bahia Blanca (Argen-tina), le loro Nozze d'oro, circondati da sei figli re-ligiosi, due sacerdoti salesiani e quattro Figlie di MariaAusiliatrice . - Il 5 luglio, a Cuenca (Equatore) nelSantuario di Maria Ausiliatrice fu cantata una Messasolenne ufficiata da tre fratelli : erano i tre missionarisalesiani figli degli esemplari coniugi Pietro e AgneseGambirasio di Terno d'Isola (Bergamo) . - Al Con-gresso della Famiglia Cristiana in Santa Rosa (Argen-tina), nel settembre u . s. leggeva la Consacrazionedei padri e madri di famiglia, il cooperatore MicheleCastellaro, padre di sei sacerdoti salesiani e di unaFiglia di Maria Ausiliatrice . - La signora Angela Del

Un giudizio sui Salesiani . - Mons. Fulton Sheen, il notoapostolo della radio americana, in occasione della CatholicStudent Mission Cruzade ha dato sui Salesiani questo originalegiudizio :« I Salesiani mi ricordano la moltiplicazione dei pani e dei pesci .Lo sviluppo della vostra famiglia religiosa ha evidentemente delmiracolo e voi siete particolarmente benedetti da Dio . Ciò èdovuto, io penso, alla felice soluzione che voi portate al pro-blema dell'educazione moderna. Voi vi occupate della classepovera, voi le offrite la possibilità di imparare un mestiere e,di più, avete il segreto di far vivere i giovani in un clima digioia. Continuate su questa linea e il miracolo si prolungherà » .

Col è la fortunata mamma di sei figli missionari, dicui quattro sacerdoti salesiani . - Nel marzo u . s .morivano due ,cooperatori : il sig . G. B . Colussi di Ca-sarza (Udine), che dei dodici figli ne aveva dati seialla famiglia di Don Bosco ; e il sig. Domenico Brog-giato di Lozzo Atesino (Padova), che aveva visto fio-rire nella sua famiglia ben sei vocazioni alla vita reli-giosa, quattro dei quali nella famiglia salesiana .

* Cuzco (Perù) . - Apostolato nelle prigioni . - Ilsalesiano Don Nuñez consacra parte del suo ministeroai prigionieri del carcere giudiziario del Cuzco . Nonsolo vi celebra la santa Messa e fa l'istruzione reli-giosa, ma vi ha pure organizzato l'Azione Cattolica ela recita quotidiana del santo Rosario . Ed è edificantela frequenza ai santi sacramenti e lo spirito cristianocol quale i colpevoli espiano i loro delitti e gl'inno-centi (e quanti ve ne sono!) imparano da Gesù Croci-fisso la scienza del saper soffrire .

* STATI UNITI . - Medaglia d'oro . - La Figlia diMaria Ausiliatrice Suor Giuseppina Carini della Casadi Port Chester ha concluso i suoi studi all'UniversitàFordham di New York con la medaglia d'oro, conferi-tale per la più alta classifica ottenuta nella lingua in-glese . Questa prima medaglia d'oro può dirsi ancheun riconoscimento delle fatiche scolastiche delle Figliedi Maria Ausiliatrice, fatiche amate nella luce del « dam ihi animas », e tanto da trattenere la premiata nellapropria classe, anche nell'ora della solenne consegna,quando, nell'Aula Magna dell'Università, avrebbe do-vuto ricevere la medaglia d'oro dalle mani stesse diSua Em. il Card. Spellman .

* ASSAM . - Apostolato Missionario di chierici stu-denti di Teologia . - Durante le vacanze gruppi allegridi chierici salesiani di Shillong, armati di strumentimusicali e di quanto altro può servire per attirarei giovani, dànno l'assalto alla gioventù dei villaggipiù vicini . I ragazzi rispondono con entusiasmo e gli

S. E. Mons. ANTONIO BARANIAK,Vescovo Salesiano, Ausiliare del Car-dinale Primate di Polonia, arrestatorecentemente dal governo comunista .

stessi parenti, in maggioranza pagani e protestanti,hanno deposto gli antichi pregiudizi e guardano consimpatia il lavoro dei giovani missionari . I frutti sonoconsolanti . Molti si istruiscono nella religione catto-lica; molti ragazzi e anche adulti recitano preghierecattoliche ; alcuni sono già stati battezzati e altri visi preparano . A Laitkynsew quest'anno venne cele-brata la festa di Don Bosco, a cui parteciparono anchemolti pagani . La nota più caratteristica della proces-sione fu la presenza di 400 giovani, la maggior partepagani . E ancor sempre Don Bosco che conquistala gioventù .

* BRASILE . - Nuovo riconoscimento delle benemerenzedi un Missionario . - Abbiamo già annunziato che alnostro veterano delle Missioni del Mato Grosso DonAntonio Colbacchini aveva reso solenne omaggio laCamera dei Deputati di Rio de Janeiro . Oggi possiamoaggiungere che lo stesso Presidente della Repubblicadel Brasile, in data 26 febbr . 1953, firmava il decretocon cui si concede a Don Colbacchini la cittadinanzabrasiliana, in vista dei 5o anni di servizio reso al Bra-sile nelle inospiti e selvagge regioni orientali del MatoGrosso .

* BOMBAY (India) . - Un vecchio pagano supplica inginocchio. - La Scuola « Auxilium » delle Figlie diMaria Ausiliatrice di Bombay s'è andata affermando inmodo sorprendente. Nel febbraio scorso venne rico-nosciuta la Scuola Media Superiore, iniziata solo nel1951 ; le alunne hanno raggiunto il numero di 800fino alla classe 9a : con l'aggiunta delle altre due classi,che completeranno il corso, si supererà il migliaio .Nel periodo delle iscrizioni si è sempre nella penosanecessità di dover rifiutare un gran numero di do-mande. Le famiglie - in maggioranza pagane - sup-plicano e offrono aiuti di denaro, perchè siano accoltele loro figliuole . Un vecchio - pure pagano - giunsea inginocchiarsi davanti alla direttrice, offrendole unasomma non indifferente, perchè volesse usargli la ca-rità di accogliere la sua nipotina di cinque anni!

* MAR DEL PLATA (Argentina) . - Per la primavolta nella storia della città di Mar del Plata si ebberodue decorazioni pontificie . L'onore toccò a due bene-meriti Cooperatori salesiani, la Signora Vincenza Mas-sone de Pappolla e il Signor Paolo Tavelli . Nella carafesta che si svolse in loro onore, il Superiore Salesianoconsegnando la Medaglia Pontificia, disse tra l'altro :« La portino sempre con legittimo orgoglio, poichèviene dal trono più alto della terra, dalle mani di Coluiche, Vicario di Gesù Cristo, è posto al di sopra di tuttele dignità del mondo » .

* BAMBERGA (Germania) . - Felici incontri . - Igiovani apprendisti del nostro Istituto di Bamberga,trovandosi in gita ebbero l'onore d'incontrare il Can-celliere Adenauer e di rendergli omaggio eseguendola marcia militare Deutschmeister . Il Cancelliere, scesodalla sua automobile, salutò cordialmente i giovani,li ringraziò per la lieta sorpresa procuratagli e lodòla perfetta esecuzione . Appena risalito in macchina,la banda intonò un'altra briosa marcia . Il cancellierescese di nuovo in mezzo ai giovani e disse sorridendo :Se suonate ancora un altro pezzo, finirò per tratte-

nermi con voi! ». I giovani ne furono orgogliosi. Giunti

Confessori della fede oltre cortina

* Novi LIGURE (Alessandria) . - In occasione dellafesta di Don Bosco la quarta domenica di settembre -l'Associazione maschile San Giovanni Bosco (sodaliziodella Parrocchia di S . Pietro che conta 204 soci) inunione con i Cooperatori salesiani, curò l'organizza-zione dei festeggiamenti e donò alla chiesa di DonBosco la Via Crucis, un quadro d'arte, il portale in-terno e 3o nuove divise per i portatori della statua delSanto .

* MUSOSKI (Congo Belga) . - Nuova Congregazionedi Suore indigene . - Nella festa della Natività di Ma-ria SS . il Vicario Apostolico, S . E. Mons . Van Heusden,salesiano, benedisse e diede l'abito religioso alle primedue negrette, preparate allo scopo, e che dovranno -essere le primizie di una nuova famiglia religiosa in-digena, che lavorerà nella Missione del Congo Belga .

poi ad Einsiedeln nella Svizzera, ebbero la soddisfazionedi tenere concerto in onore del Nunzio Apostolicodi Berna e dell'abate della celebre abbazia benedet-tina. Il Nunzio si compiacque paternamente con igiovani suonatori e l'Abate fece loro servire un'abbon-dante e saporita merenda .

• MEDELLIN (Colombia) . - Borgo San GiovanniBosco . - Con decreto del Sindaco della città, al borgochiamato El Caribe è stato dato il nome di « Borgo SanGiovanni Bosco ». La decisione fu accolta con entu-siasmo dalla popolazione che ha già costruito unabella chiesetta al Padre della gioventù e che per l'oc-casione volle sostituire il quadro con un'artistica statua,benedetta dal Rev.mo Ispettore Don Manachino eportata in trionfo per le vie del Borgo .

• SANTA ROSA (Argentina) . - Il I ° Congresso dellaFamiglia Cristiana nella Pampa, svoltosi dal 17 al 20settembre s ., acquistò proporzioni straordinarie. Fuorganizzato dell'Azione Cattolica e dai Salesiani perfar fronte al grave pericolo del mondo di oggi : la dis-gregazione della famiglia cristiana . Il concorso fu taleche è voce popolare non essersi mai visto un avveni-mento così grandioso in Santa Rosa. Intervenneroanche il Governatore della Provincia, un Ministro ealtre Autorità . Fu adottato il motto-programma:«Le nostre famiglie per Nostro Signore» .

• TARACUA (Rio Negro) . - Fiori viventi delle selveAmazzoniche a Gesù Sacramentato . - In occasionedel VI Congresso Nazionale Brasiliano furono sceltesette indiette (quattro tucanas, una tariana, una mi- riti e una arapaço)a fare scorta d'onore al SS. Sa-

cramento da Manaos a Belém, sede del Congresso .Furono ricevute dal Governatore dello Stato, cheaveva provveduto alle spese di viaggio, e dall'Ecc .moArcivescovo . Indescrivibile la loro meraviglia quando,il 2 agosto, s'imbarcarono sulla « Nave Eucaristica »,splendidamente addobbata e illuminata e recante,sull'artistico altare, il SS . Sacramento . Vi avevanopreso posto S . E. l'Arcivescovo con alcuni altri Ve-scovi, il Governatore e varie personalità . Le indiettene rimasero strabiliate e, stringendosi alla suora, chie-devano ansiosamente: « Ma tutta questa casa viaggeràcon noi?. . . ». Furono poi a tutti di edificazione per ladivozione con cui pregavano e cantavano lodi sacrenella loro lingua nativa.

SAN GIOVANNI BOSCONELLA VITA E NEI RICORDI DI EX ALLIEVI

RIFLESSI DELLO SPIRITO DI DON BOSCO NEL MONDO .

È la raccolta degli episodi più belli pubblicati nel-l'ultimo decennio su Voci Fraterne . Ricordi ancorapalpitanti dello spirito di Don Bosco, aneddoti cu-riosi e originali, fatti accaduti nelle parti più disparatedella terra, fanno delle 470 pagine del volume, arric-chito di numerose illustrazioni, una lettura altamenteinteressante .

Lo additiamo a tutta la Famiglia salesiana : confra-telli, cooperatori, ex allievi, amici, nella certezza dioffrire ai sacerdoti utili spunti per prediche, tridui,esercizi spirituali, buone notti, ecc . ; alle famiglie unalettura salesiana amena e riposante, che al dilettounisce l'edificazione .

Il volume viene ceduto a sole L. 700 - compresa la spe-dizione in pacco raccomandato . - Inviare l'importo (pos-sibilmente attraverso il conto corrente postale N 2-29939)alla Federazione Ex allievi Don Bosco, via Cottolengo 32,Torino .

CIVILTÀ E VANGELO IN CAMMINO

DON COLBACCHINI narracome venne acontatto con la più feroce trib ù dei Xavantes

Rev.mo sig. Don Ziggiotti,

Sapendo quanto care siano al suo cuore diPadre le notizie che provengono dai suoi figli

messi da Dio nei posti più avanzati del mondoselvaggio, in questa parte del Brasile Centraleche ancora porta l'impronta precolombiana, m iè sommamente caro narrarle come il Signore cidiede la nuova grande consolazione d'aver po-tuto avvicinare felicemente un gruppo di sel-vaggi Xavantes, che si erano finora mantenutirefrattari a qualsiasi contatto .

Per intendere meglio l'importanza di questoavvicinamento, avvenuto nel giorno dell'Ascen-sione di Nostro Signore, è necessario premet

-

tere un po' di storia .Il territorio dei Xavantes si estende per mi-

gliaia di chilometri ed è bagnato dal Rio dasMortes, fiume triste nel nome, ma magnificonelle sue acque cristalline e nello splendore dellasua vegetazione tropicale.

Su queste terre, più o meno distanti dalla spondasinistra del fiume, in una vasta regione ancorasepolta nel mistero dei secoli, si nascondonovarie aldee o villaggi di selvaggi Xavantes .Sia per la lontananza dal fiume, come per

l'asperità della natura e soprattutto per l'acerrimaostilità dei selvaggi, nessuno poteva tentare di

avvicinarsi : avrebbe pagato col sangue la suaaudacia .

Solo ultimamente, per merito dell'aviazione,che in voli successivi perlustrò quelle regioni,si potè scoprire e localizzare le varie aldee .

Ma, pur conoscendo il numero dei villaggie la loro posizione, rimaneva sempre insupe-rabile la difficoltà di poterli raggiungere .

Ultimamente, però sorsero fattori nuovi chegrandemente influirono sulla pacifica soluzionedel tremendo problema . Tra questi pri-meggia l'opera della Fondazione Brasile Cen-trale (F. B. C .) che, istituita dal GovernoFederale, ha per sua principale finalità lapenetrazione e l'esplorazione dell'immensa re-gione centrale del Brasile, ancor quasi deltutto sconosciuta .La Fondazione Brasile Centrale, fondata

nel 1943, pose la sua prima sede sulla con-fluenza del Rio Araguaia col Garça, ad oltre1000 chilometri da Rio de Janeiro, direzione Nord .Avanzando 150 chilometri per la stessa direzione,raggiunse, nel 1945, la sponda del Rio das Mortesed in una magnifica curva di questo poeticofiume, fondò la città che prese il nome di Xa-vantina .

Al-di la del-fiume si apriva il misterioso regnodei Xavantes . Spingendo gli occhi su quellespiagge e sui tronchi secolari di quelle rive, visi poteva leggere: « Pericolo di morte!» .

Ma anche di fronte a questo pericolo, il de-siderio di tutti, e le finalità della Fondazionestessa esigevano un ardimentoso passo avanti:entrare in quelle terre, romperne l'incanto e iltabù .

Si affacciava però un problema che ponevaun interrogativo a cui nessuno sapeva rispon-dere. L'incontro con i selvaggi, in un giornopiù o meno prossimo, doveva sicuramente av-venire. Ma in qual modo? Quale la reazione ?

L'avanzare , per quelle terre interdette eraun'avventura che poteva condurre alle più graviconseguenze. Da una parte spingeva il desiderio,dall'altra sorgeva il timore di essere costretti ausare la forza per vincere l'infausta caparbietàdell'indigeno .

Quand'ecco sopravvenire un fatto impensato e

meno ancora sperato, che risolse il difficile pro-blema .

Il giorno 29 gennaio 1951, d'improvviso ap-parve sulla riva del fiume, in faccia a Xavantina,un gruppo di Xavantes, che alzando le mani inalto, gridavano e facevano segno che si andassea loro. Non impugnavano armi, e il fatto di es-sersi così presentati faceva supporre che paci-fiche fossero le loro intenzioni .

I primi contatti con i terribili selvaggi .

All'udire quelle grida e al vedere quegli uo-mini ignudi, tinti di rosso, che si profilavanosull'alta riva del fiume, la sorpresa e l'impres-sione fu per tutti enorme .Per noi Salesiani, che da tanto sognavamo

un'incontro con i terribili selvaggi, che il 1° no-vembre 1934 avevano versato il sangue di duenostri cari confratelli, fu non solo una sorpresa,ma un'immensa allegria. Si ripeteva davanti anoi, dopo 5o anni, la commovente scena cheaveva fatto piangere di contentezza il grande

missionario Don Giovanni Balzola, quando eranoapparsi, dopo lunghi mesi di ansiosa aspettativa,i primi Bororos .Di questo primo incontro con i Xavantes

mandai relazione al Rev.mo Don Pietro Ri-caldone, di s. m., in data 24 marzo 1951 .Dopo oltre un anno da questo incontro, e

precisamente il 3 maggio 1952, i selvaggi com-parvero nuovamente ; ma questa volta venneroin maggior numero e condussero, sebbene te-nuti a distanza, le loro donne e i loro bambini .

Furono così buone, amichevoli e cordiali lerelazioni in questa nuova visita, che sparve l'in-nata diffidenza dei selvaggi e si formò in lorotanta fiducia e simpatia, che decisero distabi-lirsi in queste vicinanze e costruirvi il loro vil-laggio.

Questi fatti toglievano ogni apprensione e ti-more di spingersi per le terre oltre il Rio dasMortes . La- rigida opposizione dei selvaggi eracessata, la via era aperta .

Davanti a questa propizia situazione, la F.B.C .pensò subito di mettere in opera il suo progettodi avanzare con una strada carrozzabile dal Mortesal Rio Coluene, tributario del Xingù.

I lavori furono incominciati nel maggio 1952,sulla sponda del fiume di fronte a Xavantina.Alla fine del maggio 1953, per il lavoro assiduoe la saggia direzione dell'ingegnere-capo Dr . OlivioSouza, la strada, con un percorso di 200 chilo-metri, raggiungeva le acque del Rio Coluene .

A circa 300 chilometri da Xavantina, pressoun limpido ruscello al margine della strada, iXavantes costrussero il loro villaggio . Le nostrerelazioni con questo gruppo di Xavantes sonoamichevoli ; andiamo spesso a visitarli e ci trat-teniamo cordialmente con loro .

nel loro sangue, difendevano strenuamente ebarbaramente il dominio assoluto delle loro fo-reste.

Nemici del bianco, erano ancor più implaca-bili contro i Bororos . Tra queste tribù limitrofe,che il Rio das Mortes separa ma non difendedall'avito odio, lo stato di guerra era permanente .L'insaziabile sete di vendetta spingeva spessevolte i Xavantes a invadere le terre dei Bororos .Con astuzia e temerità ordivano imboscate sul-l'orlo dei sentieri, nel guado dei torrenti o nelfolto della boscaglia . L'ignaro Bororo, intentounicamente alla sua caccia, cadeva col craniospaccato .

Quante volte, dopo giorni di attesa, andandoin cerca di chi non aveva fatto ritorno, lo sitrovava cadavere ; e sopra il corpo le tremendemazze con cui il nemico aveva abbattuto la vit-tima! Furono vari i Bororos che io stesso pieto-samente raccolsi nel luogo ove erano stati bar-baramente trucidati .In un'escursione sulle sponde del Rio das Mortes,

i Xavantes sorpresero e massacrarono due gio-vani Bororos che mi accompagnavano, a pocadistanza dal luogo ove mi trovavo . Udii legrida angosciose, corsi in aiuto pensando a unatigre feroce ; invece mi trovai davanti ai duegiovani, immersi nel loro sangue, con la testaspaccata, le cervella sparse . . . e al fianco le mazzefatali!Non solo ai Bororos i Xavantes portarono la

desolazione e la morte ; ma anche ai civilizzatinon perdonarono l'audacia di stabilirsi nelle vi-cinanze del Rio das Mortes . Il selvaggio vuoleil dominio assoluto delle sue terre e non tolleradiminuzione alcuna della sua libertà. Con inau-dita violenza, l'irato selvaggio si gettò con furia,odio e sete di vendetta sopra povere e inermifamiglie venute in quei luoghi deserti a cercarla pace e il benessere, lasciandole immerse nellutto e nelle lagrime .

L'inesorabile clava dell'indomito figlio dellaselva mieteva vittime e gettava ovunque il ter-rore ; le famiglie fuggivano, abbandonando casee averi .

Questo non è solo un triste ricordo del passato,ma la realtà del presente. Pochi mesi or sono,i selvaggi della Lagoa attaccarono improvvisa-mente due uomini di una comitiva . Uno caddemorto per una mazzata alla testa e l'altro, sebbeneferito, ebbe ancora la buona sorte di mettersiin salvo tra i compagni .

La comitiva, sospeso il lavoro, fece ritorno aXavantina e con essa il poveretto con la testaferita per la tremenda bastonata. Dalla sua boccaudimmo la triste storia .

Questa era la vera situazione e la impressio-nante realtà . Vane le speranze di poter giungerea una pacifica intesa.

Come scrissi a V. S . Rev.ma, il 7 marzo 1 953,ebbi la consolazione di ricevere da questi sel-vaggi tutte le dimostrazioni dell'amicizia e dellastima .

L' « Aldeia da Lagoa ».

Ma questa era una delle varie aldee sparseper la vasta zona di dominio dei Xavantes. Lericognizioni ne avevano segnalata una grandeal Nord di Xavantina, a circa 100 chilometri .

Le notizie che recavano i piloti degli aereiche sorvolavano questo importante nucleo in-digeno, parlavano della violenta ostilità che di-mostravano i suoi abitanti . All'apparire del veli-volo, gli uomini uscivano furibondi dalle lorocapanne impugnando arco, frecce e randelli .Frecciavano disperatamente lo strano uccellaccioche volava sopra di loro e lanciavano con tuttaforza i randelli per colpirlo .

Anch'io ebbi un'avventura del genere, che po-teva aver fatali conseguenze . Volando in un pic-colo aeroplano a bassa quota sull'aldea, i sel-vaggi, curvando l'arco all'estremo, tentarono diraggiungerlo e colpirlo con le loro frecce. In ungiro a volo radente, quando l'apparecchio erain curva e perciò in un angolo di circa 40 gradie lasciava allo scoperto il pilota e il compagnoche ero io, una freccia sibilò davanti a noi sfio-randoci e un'altra si confisse nell'aereo spez-zandosi .

Il pericolo era grave, la furia dei selvaggifaceva volare i randelli e un fatale disastrosarebbe avvenuto se avessero colpito l'elica . Siprese immediatamente quota, l'apparecchio sialzò rapido e demmo l'addio a quei terribiliselvaggi.

A pochi chilometri da questa famosa aldea,sita in una bella spianata dell'altipiano che di-vide le sorgenti che si versano nel Rio das Mortesda una parte, da quelle del Rio Coluene dall'altra,si specchia nell'azzurro del cielo un piccolo mastrano lago .

Vedendolo dall'alto, appare in forma quadrata ;le sponde sono alte e cadono nell'acqua a picco ;il colore verde-scuro delle acque denota chesono ben profonde . Non si vede nessun emis-sario ; finora non si potè esaminarlo se non daifinestrini dell'aereo .

A chi vide questo laghetto destò meravigliala sua posizione e configurazione bizzarra e allavicina aldea fu dato il nome di Aldeia da Lagoa .Questa, per l'ostinata caparbietà e la violenta osti-lità dei suoi abitanti, aveva una fama terribile .Da essa i Xavantes irradiavano le loro scorrerienei paraggi del Rio das Mortes, seminando ovunqueil terrore .

Questi figli della selva, con tutta l'alterigia el'arrogante orgoglio che i secoli hanno impresso

« I selvaggi sono tornati . . . Venga subito, percarità! » .

A circa 5o chilometri da Xavantina, risalendoil Rio das Mortes, si trova la semplice e rozzaabitazione di un povero agricoltore, che da pocovi si è stabilito. Viveva con la sua famigliuolanel lavoro quotidiano, sopportando, per un fu-turo migliore, le privazioni, l'isolamento e ilpericolo dei selvaggi .

In un giorno del passato aprile, il pover'uomogiunse trafelato e sconvolto qui a Xavantina conla notizia che i selvaggi della Lagoa erano apparsial di là del fiume e poi venuti fino al cortiledella sua casa . Temendo per sè e per la famiglia,aveva loro dato il poco che aveva di vestiti, ac-cette, coltelli e altro, per farli contenti e perchèse ne andassero in pace, come fecero subitodopo. Ma . . . « Ritorneremo! » avevano detto .

Non gli si diede molto credito e si pensavache fosse più che altro immaginazione o paura .Ma l'uomo insisteva, diceva che era vero e te-meva che; al ritorno dei selvaggi, non avendoegli più nulla da dare, gli facessero del male .- Bene - gli dissi - se i selvaggi ritornano,

venga portando un cavallo anche per me, andròa farle compagnia e a portare qualche cosa aiXavantes .

Con questa promessa l'uomo partì consolato .Si pensò che fossero realmente i selvaggi dellaLagoa, ma dopo l'attacco fatto pochi giorni in-nanzi, non sembrava possibile che avessero avutoil coraggio di presentarsi in casa di civilizzatie in tono amichevole. E non se ne parlò più .Era il giorno dell'Ascensione del Signore,

14 maggio c . a .Finita la santa Messa e preso un po' di caffè,

vediamo arrivare un individuo a cavallo . Si fermaalla porta della nostra residenza e, ancor primadi scendere, dice agitato :- I selvaggi sono ritornati . . . sono in maggior

numero . .. sono in casa . . . vogliono tutto . .. nonabbiamo più nulla per accontentarli . . . Ecco ilcavallo per il Padre . . . Venga subito, per carità!

Il comandante della base fu informato immedia-tamente. Fu deciso di partire subito, non a ca-vallo, ma per via fluviale, per viaggiare meglioe in comitiva . Desiderio del comandante dellabase era di andare anche lui a dar il benvenutoa quei selvaggi ; ma non potè in quel momentoassentarsi ; perciò fece allestire l'imbarcazionecon il necessario per il viaggio, e con varie coseda regalare ai Xavantes. Mi assegnò due uominipratici del fiume e io presi con me il confratelloFernandez Francesco, che da tanti anni con-divide con me le fatiche missionarie .

Il signor comandante ci accompagnò al porto,mi raccomandò di osservare bene tutto, di met-termi in buone relazioni di amicizia con que-

gl'indigeni e di ottenere che due o tre venisserocon me al ritorno in Xavantina .- Don Bosco e Madre Mazzarello guidino i

nostri passi! -- e, preso posto nella ubà, si fecegirare il piccolo motore fuoribordo e si partì .Era già passato il mezzogiorno.

Bisognava salire il fiume per una cinquantinadi chilometri, superare tratti difficili, acque cor-renti tra grandi pietre, ove era necessaria tuttala forza del motorino e la destrezza del timo-niere. Grazie a Dio, la navigazione fu buona ;ma i calcoli di arrivare di giorno fallirono. Ilsole si nascose dietro gli alberi della foresta, ilcrepuscolo svanì rapido, come avviene in questelatitudini, e scesero le ombre della notte .

Così, all'oscuro, si navigò ancora per circaun'ora, prima di giungere alla capanna dove lafamiglia ci aspettava ansiosa . Il vecchio lavora-tore ci venne incontro, ci salutò e disse :- Ben venuti! ero troppo solo qui con tutti

questi selvaggi, che . . .- Dove sono? - interruppi .- Siete arrivati troppo tardi ; sono là nella

boscaglia - rispose indicando la riva opposta ;- essi hanno il loro accampamento nel bosco,e non permettono che si vada là ; quando sitenta, ci respingono. Domani si faranno vedere,li chiameremo . . . - e così parlando salimmo lariva .

In pochi passi giungemmo nel cortile, dinanzia una povera casa, dalla cui porta si vedeva laluce del fuoco che ardeva dentro . Il buon Ber-nardino ci fece entrare, ci presentò la signora eil figlio, e indicò una panca per sederci . Labuona donna, risposto al saluto, si affrettò adallestirci un po' di cena : riso cotto e radici dimandioca abbrustolita .

Mentre mangiavamo con buon appetito, par-lavamo dei selvaggi e delle loro disposizioni .Non c'è dubbio - si diceva - sono i terribiliabitanti della Lagoa! Ma quale la vera finalitàdi questa comparsa, rompendo il rigido isola-mento in cui si erano chiusi? Sarà veramente ildesiderio di pace che li spinge a entrare in re-lazioni amichevoli con i civilizzati ? O sarà unafinzione per trarre in inganno, simulare amicizia,e poi, in data ora, piombare furibondi come tigrisopra la preda inerme? Così discorrendo, sifece tardi . Stendemmo le nostre amache e, in-vocata la benedizione di Dio e la protezione diMaria Ausiliatrice, ci demmo al riposo .

Primo incontro con i feroci selvaggi dellaLagoa.

La notte fu interminabile, ma calma . Al mat-tino il sole si leva radioso e illumina la forestaapparendoci in novità di colori e di sfumature .Il giorno è magnifico . Giunti alla riva del fiume,

la nostra vista si spinge alle sponde opposte eguarda ansiosa, vuol vedere, vuol scoprire ; matutto è silenzio e quiete .

Allora il signor Bernardino dà un grìdo, forseconvenzionale : « Auèn! Auèn! (così si chiamanoi Xavantes) . Suaìdi! Suaìdi! (Amici! Amici!) » .Pochi istanti appena ed ecco comparire, tra ar-busti e foglie, illuminati dai primi raggi delsole, un gruppo di uomini in forte contrastocol verde scuro del bosco .

Che commozione e gioia in quel momento,al vedermi innanzi quei famosi selvaggi - iXavantes della Lagoa - che nessuno fino al-lora aveva potuto avvicinare impunemente . Sichiamarono di nuovo, ed essi risposero facendosegno che si andasse a prenderli .

Il figlio del signor Bernardino, giovanotto ro-busto e pratico, a un cenno del padre, saltòsulla piroga e a tutto remo si diresse verso diloro .Noi si accompagnava quel traghetto più col

cuore che con gli occhi, ansiosi di dare a queifigli della selva il primo abbraccio fraterno . Ma,con triste sorpresa, vediamo che, al giungeredella canoa, i selvaggi girano le spalle e scom-paiono nel folto della boscaglia . Chissà perchè!Non si faranno più vedere? Nuovamente si gridae chiama ; il giovanotto dalla barca ripete ad altavoce : - Auèn! Auèn! Suaìdi! Suaìdi!Dopo qualche tempo ne appaiono due, si av-

vicinano alla canoa, ma si oppongono all'invitodi entrarvi . Subito dopo giungono altri due,stringendo arco e freccia, parlano tra di loro eall'insistente invito si decidono di- mettersi inbarca. Appena entrati, la canoa prende il largoe rapida attraversa il fiume .

Toccata la sponda, i quattro selvaggi saltanoin terra . Subito mi avvicino per dimostrare tuttala mia soddisfazione per la loro venuta e dar loroun abbraccio . Ma il primo si ritrasse, facendomila faccia brutta e guardandomi fieramente . Itre altri si avviarono alla casa del lavoratore epassandomi vicino non mi degnarono di unosguardo. Il loro sembiante era realmente il ri-flesso della loro alterigia e di tutto il disprezzoe odio che nutrono per la nostra razza.

Questo principio non mi arrise molto ; non persiperò la speranza e invocai con più cuore l'aiutodella nostra Madre celeste Maria Ausiliatrice .Appena giunto nel piccolo cortile, mi feci pressoa quello dei quattro selvaggi che mi faceva piùbuon viso e con tutta dolcezza gli dissi : - Suaìdi!Suaìdi! - e lo abbracciai con affetto . Il sel-vaggio mi guardò meravigliato, fece un sorriso, ac-cettò l'abbraccio e ripetendo - Suaìdi! Suaìdi! -anche lui mi abbracciò . Allora gli altri, dissipatala diffidenza, divennero anch'essi sereni e af-fabili .

Cambiata così favorevolmente la situazione,feci intendere loro che desideravo vedere e sa-lutare gli altri che ancora stavano al di là delfiume, che perciò li chiamassero . II più anzianodei quattro, dopo una breve intesa coi compagni,gridò stranamente dall'alto della riva, e dall'altraparte risposero con altri gridi e parole . Avuta larisposta, venne da me e fece segno che man-dassi la canoa a prenderli .

L'imbarcazione partì subito e, in due o tretraghetti, condusse una ventina di magnifici tipidi selvaggi genuini in tutta la bellezza e fierezzadella loro razza. Li aspettavamo sull'alto dellariva. I nuovi arrivati salgono uno dietro l'altrosenza dir parola: alcuni impugnano arco e freccia.Fra gli altri spicca uno per l'alta statura, ilfiero e nobile portamento e il corpo dipinto dirosso e nero . Appena vicino a me, si ferma,mi guarda fisso e, senza dir una parola, mi con-segna l'arco ed il mazzo di frecce . Tremavatutto, fino a battere i denti, tanta era la com-mozione e apprensione che provava al trovarsia tu per tu per la prima volta, con persone cheper lui rappresentavano il nemico secolare dellasua tribù. Come questo, osservai che anche glialtri tremavano da capo a piedi al primo avvi-cinarsi a noi .

L'atto altamente significativo di questo sel-vaggio mi impressionò profondamente . Per esserio vecchio, con la barba bianca e vestito diversa-mente dagli altri, fece a me l'offerta delle sue

armi, in segno di amicizia, distinzione e rispetto .Mostrai tutta la mia contentezza e riconoscenza,contraccambiando con una camicia e un paiodi calzoni, che gli feci vestire subito . Poi glidiedi un coltello, uno specchietto, un pettine euna scatola di fiammiferi . Il selvaggio prese inmano quest'ultima, la guardò e riguardò e poi,sospettando non so che, me la restituì. Alloraestrassi un fiammifero e lo accesi . Il selvaggio,alla vista dell'improvvisa fiamma, fece un balzoindietro, si fece serio e volle che facessi di nuovo .Questa voltà però non si intimorì, sorrise guar-dando meravigliato me e la scatola, e poi : - Durè!(di nuovo!) - disse, mentre il suo volto s'il-luminava di gioia.

Per lui, accostumato a procacciarsi il fuococon due legni non senza lavoro e fatica, l'averlocosì facilmente e rapidamente era cosa mera-vigliosa . Anche lui volle accenderne uno e poi,tenendolo acceso in mano, scoppiò in una so-nora risata. Tutti gli altri corsero a vedere, aprovare, con loro immenso giubilo .Fu un successo. Grazie a Dio, la partita era

felicemente vinta: oramai eravamo amici. Nedistribuii a tutti . Poi facemmo la distribuzionedegli altri piccoli regalucci portati . Tutti rima-sero contenti . Tanta fu la loro allegria che, pren-dendosi per mano l'un l'altro, si misero a dan-zare . Danza significativa, danza dell'amicizia. Sonogiri concentrici, al ritmo di un canto tutto loroproprio.

Stavo osservando con la maggior compiacenza,quando tutt'a un tratto si fermano, uno di lorosi stacca dal circolo - credo fosse uno dei ca-cichi - si avvicina, mi prende per mano e miconduce in mezzo ai compagni che, fatta nuova-mente la catena, riprendono la danza . E io puredovetti girare con loro alla cadenza del loro canto.Era un'alta distinzione, un segno di sincera ami-cizia . Bisognava quindi saltellare per dimostrareil nostro gradimento .

Singolare e goffa figura, la mia! Vecchio dioltre 70 anni, trovarmi a mano data con integriselvaggi, ignudi e dipinti di rosso, fare salti inmezzo a loro, farmi addirittura uno di loro!Era mio dovere di salesiano e missionario farmitutto a tutti, tanto più con quei poveri selvaggi .Sembrerebbe a prima vista uno scherzo, ungiuoco di cattivo gusto ; ma in realtà era un fattodi massima importanza, di alto significato . Percapirlo bisogna conoscere la psicologia selvaggiae penetrare nella loro mentalità .

(continua)

CINA

La "Casa della Madonna."Profezia e realtà.

Amatissimo Padre,spero avrà ricevuto la mia lunga relazione

sulla nostra vita a Pechino e avrà potuto consta-tare quanto a ragione quest'opera porti il titolodi Casa della Madonna . Mentre infatti le altreopere cattoliche hanno dovuto cessare ogni loroattività, qui Maria Ausiliatrice continua a farcisentire la sua assistenza materna in forma taleche vien fatto di pensare alle parole profetichedi Don Bosco : « A suo tempo si porteranno lenostre Missioni nella Cina e precisamente a Pe-chino. Ma non si dimentichi che noi andiamo peri fanciulli poveri e abbandonati. Là, tra popolisconosciuti e ignoranti del vero Dio, si vedrannomeraviglie finora non credute, ma che Iddio po-tente farà palesi al mondo » (Memorie Biografiche,vol. XVII, pag. 273) .

La «Casa della Madonna » nei sette anni diesistenza ha visto compiersi molte di questemeraviglie, l'ultima delle quali è l'indescrivibilefesta del 24 maggio di quest'anno, giorno diPentecoste e di Maria Ausiliatrice .

In questo clima sociale, a tutti ben noto, fu-rono oltre 5000 i fedeli che accorsero alla Val-docco pechinese per onorare lo Spirito Santoe Maria Santissìma, Ausiliatrice dei Cristiani .Dodici confessori lavorarono per tre ore conse-cutive. Più di 2000 furono le sante Comunioni .

Alle ore sei del mattino, nel vasto cortile trala casa nuova e la chiesa, S . E. Mons. Ostepontificava solennemente alla presenza della mol-titudine entusiasta di poter assistere, dopo pa-recchi anni, ad un pontificale cattolico nellosfarzo della pompa romana . Quanto era bellovedere il Vescovo in paramenti rossi, assiso in

trono, col voltò illuminato dai primi raggi delsole nascente!Durante la sequenza dello Spirito Santo si

produsse un inatteso quanto significativo con-trasto tra quest'oasi di pace mariana e l'ambienteoperaio che ci circonda . Mentre da una fab-brica vicina un potente amplificatore portavafino a noi i canti con i quali gli operai comincianoil lavoro inneggiando ai loro uomini-dei, dallelabbra dei nostri giovani si alzava dolce e so-lenne il Veni, Sancte Spiritus ; e le parole dellaSequenza intrecciandosi con quelle del disco,sembravano prendere il significato di una gran-diosa sfida :

Il disco: All'Est rosseggiante il sole spunta e inCina è sorto il Gran Capo!

I nostri : Vieni, padre dei poveri; vieni, fonte deibeni; vieni, luce dei cuori!

Il disco : Tu nostra guida, tu nostro Condot-tiero, ecc.

I nostri : Tu ottimo Consolatore, dolce ospite del-l'anima, dolce conforto.

Il disco: Lui del popolo è la stella di salvezza,lui governa tutti noi con merito, luì del popoloè la felicità!

I nostri: Senza di te, nulla è nell'uomo, nulla èsenza colpa .

Il disco: Noi spezzeremo gli scagnozzi degli im-perialisti . . .

I nostri : Lava ciò che è impuro, irriga ciò che èarido, risana ciò che è ferito .

Il disco: Spezzeremo tutto ciò che ostacola inostri piani. . .

I nostri : Piega ciò che è duro, scalda ciò che èfreddo, dirigi ciò che è deviato .

Il disco : Dieci mila anni di vita a questo, diecimila anni di vita a quello . . .

I nostri: Ai tuoi fedeli che in te confidano . . . dàil gaudio eterno . Amen, Alleluia.

Sì, pensavamo commossi, lo Spirito Santoverrà un giorno per far trionfare i giusti mo-strando ai loro persecutori che la Chiesa di Cristosa soffrire, ma non morire!

Nella sola mattinata vi furono un pontificalee quattro Messe cantate in terza nel cortile,mentre le Messe lette furono una ventina, laprima alle 3,30, l'ultima alle 12,15 .

Tra i pellegrini si distinse per serietà e fedeil folto gruppo della parrocchia di Kuang-an-men, il cui parroco venne con tutti i suoi par-rocchiani all'Ausiliatrice, evitando l'inconvenienteverificatosi in alcune altre parrocchie, nelle quali,pur essendo festa di Pentecoste, le funzionifurono disertate dalla maggior parte dei fedeliaccorsi alla «Casa della Madonna» . Un lorogrande camion fece la spola, attraverso le viedella città, ben otto volte, con questa grandescritta : LIBERTA DI RELIGIONE: ONO-RIAMO LA MADONNA .

Con tanta gente in casa non si verificò il mi-nimo incidente : tutto si svolse col massimo or-dine e, ciò che più importa, nel più granderaccoglimento. Quest'anno abbiamo potuto con-statare la maturità dei cristiani : non più notestonate come negli anni precedenti, ma fervore,decenza di vestiario e rosario in mano .E i nostri . . . amici? Benchè più numerosi

del solito, dopo qualche giro per i cortili, ve-dendo che quel giorno per loro non l'andavabene, si rintanarono nella loro camera. Venneropure numerosi dirigenti della «Riforma » e pa-recchi poliziotti in borghese: circa una quaran-tina in tutto, ma non ci disturbarono .

Sia benedetto il Signore che esaudì i nostriardenti voti che fosse glorificata la Madre sua a

Pechino. Egli l'ha davvero glorificata con questasplendida finale del mese dell'Ausiliatrice. Mail bello si è che molti cristiani tennero contoche c'erano ancora otto giorni di tempo peronorare la loro Madre e perciò continuaronofino al termine del mese i loro pellegrinaggicon Messe lette e cantate, con prediche e con-sacrazioni e con crescente divozione .

Quale edificazione in vedere intere parrocchiegià qui alle 5,30 per poter poi giungere in tempoal lavoro ! e con che franchezza s'inginocchianoa terra incuranti della polvere o del fango odella stessa pioggia! E tutti pregano e cantano e sicomunicano, senza preoccuparsi minimamentedegli " amici " a due passi .

Il 7 giugno gli studenti universitari cattolici diPechino vennero a coronare le feste deponendoai piedi della Vergine i fioretti del mese di maggio.

Fiducia per l'avvenire.

Termino riportando alcune testimonianze rac-colte dopo l'apoteosi del 24 maggio :« È un vero miracolo, un grande miracolo,

non si può dire di più : un miracolo incredibile,uno dei più grandi che la storia ricordi . Senz'altrosi deve riconoscere che Digitus Dei est hic » .« Unica scuola cattolica in tutta la Cina che

va avanti come su delle ruote. Unica scuolacattolica che, nonostante la coabitazione degli" amici " da cinque mesi, va avanti spedita,anzi meglio di prima . Da qui si vede che Dioludit in orbe terrarum ».Queste le affermazioni che abbiamo potuto

raccogliere sulle labbra di pellegrini illustri. Erealmente, mentre tanti altri sono stati espulsio incarcerati, noi siamo ancora qui a fare delnostro meglio per non intralciare l'opera dellaMadonna .Oh, buona Mamma, continua a proteggere

questa casa che è tua e fa di noi quello che vuoi,purchè di quì continui a irradiarsi la tua gloria .

Se l'avvenire sarà ancora per noi un susseguirsidi eletti favori e potremo superare incolumiquesti duri anni, benediremo il Signore ; se in-vece Lui ci renderà degni di soffrire qualcosaper la santa Causa, ne sia ancor più benedettoe ringraziato. Se dobbiamo credere a certe voci,nei prossimi mesi avremo delle prove ben dureda superare ; ma, fiduciosi nelle preghiere ditutta la Congregazione e dei nostri Cooperatori,siamo pronti ad accettare tutto, a soffrire tuttoper il trionfo della nostra santa Religione e perla difesa del « dolce Cristo in terra » in questagrande, martoriata, ma tanto cara Nazione .

Dalla « Casa della Madonna » di Pechino, 24-VI- 1953.

Sac. SAVERIO FELS

Missionario salesiano .

L'Ausiliatriceai suoi divoti

Male misterioso che scompare invocando MariaAusiliatrice . - La mia bambina Marinella, a unmese dalla nascita, presentava al lato destro uno stranogonfiore con segni evidenti di pus . Sottoposta ad esamemedico, fu decisa un'incisione . Ma dopo otto giorni,il male riapparve e si dimostrò refrattario ad ognicura. Dopo una seconda e una terza incisione, i dot-tori si dichiararono incompetenti per quel male miste-rioso e c'invitarono a portare la bimba da specialistidi Catania .

Mia moglie, mentre si preparava al doloroso viaggio,ebbe una ispirazione : chiedere la grazia a Maria Au-siliatrice e a S . G. Bosco. Applicata un'immaginettadella Vergine sulla parte malata, dopo un giorno siconstatò un indizio di guarigione e al nono giornodella novena la nostra Marinella era del tutto guarita .Rendo pubblica la grazia e compio la mia promessa .

Pachino (Siracusa) .

EMANUELE ROTTA .

Tutti si misero a gridare : " Ferma! ferma! ". -Il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice, mi trovavoalla stazione di Mestre per prendere il treno di Venezia .Pur avendo 69 anni di età, vistolo già in moto, corsi emi afferrai alla maniglia di una porta di terza classe,ma perdetti l'equilibrio e caddi sulle rotaie sotto il

treno . Non mi accorsi più di altro ; il resto lo seppidai presenti alla terrificante scena . Tutti si misero agridare : « Ferma, ferma! », ma il treno proseguivainesorabile . Frattanto una signora si fa largo tra ipresenti e con uno slancio ammirabile e virile coraggiocorre e mi tira con forza per un braccio traendomifuori dalle rotaie e stendendomi sul marciapiede . Ilsalvataggio fu così pronto, agile e meraviglioso che tuttiriconobbero che io dovevo avere qualche santo dallamia. Appena rinvenni, ricordai che era la festa diMaria Ausiliatrice e piansi di commozione pensandoche la Madonna aveva voluto salvare da sicura mortequesto affezionato ex allievo di Don Bosco .

Mirano (Venezia), via Belvedere, 16 .CARLO ZANE .

Guarisce da ulcera gastrica senza operazione . -Il giorno 3 maggio 1952, a causa di continui dolori allostomaco, mi sottoposi ad un controllo radiografico .

Risultò che ero affetto da un'ulcera gastrica grave,che preoccupò anche i medici .

Mi venne subito proposta l'operazione . Il pensierodella mia famiglia e del lavoro che avrei dovuto la-sciare proprio nel tempo di maggiore necessità, mi dis-suase . Mi rivolsi invece con fede viva a Maria Ausi-

liatrice, a S. Giovanni Bosco e a Don Rinaldi . Allemie preghiere si unirono le preghiere della mia fa-miglia . La mia fiducia non fu delusa . In settembremi sentii migliorato ed ora sono perfettamente guarito.

Ringrazio davvero Maria Ansiliatrice, S. GiovanniBosco e Don Rinaldi ed invio la mia offerta .

Mirabello .

PIETRO FALAGUERRA .

Don Bosco la salva mandandole la febbre . -Da un anno soffrivo dolori allo stomaco e al ventre,che mi straziavano . Una radiografia diede come causal'appendice e la cistifele gonfia . Sperimentate vane lecure mediche, mi rassegnai all'operazione di appendi-cite . Questa avrebbe avuto luogo il 3o gennaio, vigiliadella festa di S . G . Bosco . In famiglia si pregava mol-tissimo il Santo che assistesse i chirurghi . Ed eccoche la notte precedente l'operazione una febbre im-provvisa la fece rimandare . Il 31, festa di Don Bosco,ebbi una violenta crisi che finalmente rivelò ai dottorila vera causa del mio male : calcoli al fegato e cistifeletutta guasta . Un mese dopo mi venivano estratti 33calcoli, più la cistifele . S. G . Bosco mi aveva salvata,perchè, a detta del professore, se fossi stata sottopostaalla prima operazione, il cuore già stremato per lelunghe sofferenze, non avrebbe resistito alla seconda,assai grave . Ora sto bene e posso attendere a tutti imiei lavori di casa .

Torino .

SEVERINA CAUSTICO.

Don Bosco salva la vista ad una mamma . -L'8 febbraio u . s ., disgraziatamente mi rovesciai del-l'acido corrosivo negli occhi . Subito perdetti la vistae compresi che il mio stato era da affidare più ad unmedico celeste che umano . In quel momento terribile,sola, e col terrore di diventare cieca, gridai con tuttala mia voce : « S . Giovanni Bosco, fa che non diventicieca ; non togliere ai miei bambini, già orfani, l'unicosostegno; non di me, ma di loro che sono innocenti,abbi pietà ! » .

Venni ricoverata d'urgenza all'ospedale . Il dottoresentenziò: « Uno perduto e l'altro in condizioni gravi ».Alle mie preghiere si unirono quelle dei miei cari edi persone pie. Dopo dieci giorni, facevo ritorno acasa, senza neppur bisogno di occhiali . S. GiovanniBosco, ti ringrazio di cuore e ti prego di proteggermisempre .

Agazzano (Piacenza) .MARIA LUISA GRANDI ved . VENTURA .

Salvato in un triplice intervento chirurgico. -Affetto dal 1948 da t .b.c . al polmone destro e risultato,dopo un anno, inutile il pneumatorace, questo fuabbandonato .

Seguirono due pleuriti, bronchite e grande prostra-zione fisica .

Provati tutti i rimedi possibili, non rimaneva chel'intervento chirurgico .

Perciò nel mese di ottobre del 1952, mi decisi peruna toracoplastica in tre tempi, con la promessa allaMadonna di rendere pubblica la grazia se fossi soprav-vissuto alle tre operazioni .

Malgrado varie e serie complicazioni, superai feli-cemente i tre interventi ; anzi il terzo che piú si temeva,

ebbe un esito inaspettatamente felice e senza gravicomplicazioni . Perciò con l'animo riconoscente mantengola promessa fatta alla Madonna, ringraziandola per ildono della rassegnazione_ in questi anni di dolore edinvitando tutti, nelle difficoltà spirituali e materiali,ad avere una illimitata fiducia nella sua materna in-tercessione .

Piossasco (Torino) .Ch . FRANCESCO CELÉ .

ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sedein TORINO, eretto in Ente Morale con Decreto 1 3 gen-

naio 1924, n . 22, può legalmente ricevere Legati ed Eredità .Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le seguentiformule:

Se trattasi d'un Legato : « . . . lascio all'istituto Salesianoper le Missioni con sede in Torino a titolo di legato la sommadi Lire . . . (oppure) l'immobile sito in . . . ,

Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni sostanzal'Istituto, la formula potrebbe esser questa : „ . . . Annulloogni mia precedente disposizione testamentaria . Nomino mioerede universale l'Istituto Salesiano per le Missioni con sedein Torino, lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasititolo ».

(Luogo e data). ( Firma per esteso) .

ALTRI CUORI RICONOSCENTI

Agostina Boccassino (Valfenera d'Asti) ringrazia il glo-rioso S . G. B . per il miglioramento della vecchia mamma, sup-plicandolo di conservarla a lungo all'amore dei suoi cari .

Il comm. Amedeo Serpi, cooperatore salesiano (Roma)è grato alla possente Ausiliatrice e a S. G. B . per averloassistito durante un difficile atto operatorio.Resa eh . Cesare, salesiano (Torino), rende nota la tan-

gibile protezione avuta nel superare un esame di Stato .Giannina Perona (Savigliano) dovendo subire una grave

operazione, si raccomandò a, Don Bosco e fu esaudita .Maria Rita Rolle e famiglia (S. Gillio Torinese) ringrazia

vivamente M . A . e S . G . B . per la guarigione della propriabimba Luisella .

Teresa Vaccaro (Gaeta) da sette mesi era tribolata da for-tissimi dolori di capo . Chiesta la grazia a Don Bosco, guarisenza cure speciali ed ora sta bene e ha potuto riprendereanche il suo lavoro di fervida zelatrice delle Opere salesiane .

Rosina Borghino in Bassi (Alessandria) ringrazia vivamenteM. A . e S . G. B . per il felice esito di un'operazione e compieil promesso pellegrinaggio a Torino .Ch . Briccoli Antonio, salesiano (Bari) affidò gli esami di

maturità a M . A . e ne constatò in forma evidente la potenteassistenza e protezione .

Pietro Barbero fu Carlo (Coppi di Cellamonte Monferrato)è riconoscente a M. A. e a S . G . B . per tre grazie .Secondo Simón (Bejar-Spagna) aveva un figlio malato di

meningite . Fece celebrare una Messa a Maria Ausiliatricee il ragazzo guarì contro ogni previsione . I genitori gridanoal mondo intero la loro riconoscenza .Alma Benni (Porretta Terme) pregando S . G. B . ottenne

che il figlio potesse riunirsi alla famiglia dopo un anno diattesa penosa .

Teresa Rubino fu Antonio (San Severo) è riconoscentea M. A . e a S . G . B . per grazia ricevuta e chiede preghiereper i suoi cari defunti .

Varie grazie ottenute per intercessione del BeatoDomenico Savio . - Trovandomi in Missione, variecause mi avevano ostacolata la via al raggiungimentodel mio ideale: il Sacerdozio . Nello sconforto mi ri-volsi al B. Domenico Savio perchè mi ottenesse dalSignore questa grazia, promettendo di pubblicarla .L'ottenni, ma trascurai la mia promessa, pur colti-vando la mia divozione al piccolo Santo. Ci volevaun richiamo e questo venne nel settembre 1939 .Per un anno intiero, fui tormentato da dolori visceralie di stomaco, da nausee e superacidità . Il medico dia-gnosticò la presenza di un'ulcera duodenale. Passai airaggi e fu accertata la diagnosi. Mi sottoposi a variecure con poco giovamento . Ricorsi nuovamente al Beato,ma la grazia non veniva . Allora ricordai la mia infe-deltà nel non aver pubblicata come avevo promessola prima e specialissima grazia . Rinnovai la promessache se fossi guarito in modo da poter attendere allemie mansioni avrei pubblicato l'una e l'altra grazia .Da quel momento mi sentii completamente guarito .

Sac . FRANCESCO CONGIU, salesiano .

Sparisce un ascesso. - Da oltre un mese soffrivodi atroci dolori e avevo febbre alta per un ascessograve e profondo. Le cure mediche, varie e prolungate,erano rimaste inefficaci ; perciò si era deciso di operarmi.

Allora pensai di affidarmi al B . Domenico Savio,promettendogli che se mi avesse concessa la grazia dievitare l'operazione, l'avrei fatta pubblicare . Il giornoappresso, la mattina, quando mi svegliai, era cessatala febbre e del tutto sparito l'ascesso .

Grata al mio caro Santino per sì evidente aiuto,adempio la mia promessa .

Borgo San Lorenzo (Firenze).

PALMIRA MATERASSI .

Cessa prontamente il dolore invocando il Beato .- Nel mese di gennaio cominciai a soffrire per un fortedolore nella schiena . In principio non vi detti pesosperando che se ne sarebbe andato come era venuto ;ma poi mi accorsi che il dolore aumentava ogni giornoimpedendomi di attendere ai miei lavori nella vigna .

Impensierito di dover ricorrere al dottore, un mat-tino, mentre andavo alla vigna e recitavo per istradale mie preghiere come al solito, mi venne improvvisa-mente davanti al pensiero il Beato Domenico Savio ea lui rivolsi una fervente preghiera perchè mi liberassedal dolore senza opera del medico e mi rimettesse incondizione di poter lavorare nella mia vigna. Promisi .

Grazieper intercessione del

B. Domenico Savio

tra l'altro, che avrei inviato il doppio dell'offerta chetutti gli anni mando alle opere di Don Bosco .Con mia sorpresa, appena mi misi al lavoro, non

sentii più dolore e potei lavorare fino a tarda nottesenza nessun disturbo. Ringrazio il Signore e sono me-ravigliato che un Beato così piccolo abbia tanto potere .

Lanuvio (Roma) .

ANTONIO GALIETI .

Guarito da osteomielite . - La cosa ha già la provadel tempo. Il giovanetto Spozio Martino di Valdomino(Luino), di ritorno da Roma, ove con un gruppo dicompagni aveva preso parte alla Beatificazione di Do-menico Savio, accusò dolori al ginocchio con febbrepersistente ; onde fu ricoverato all'ospedale di Luino .Noi pregavamo Domenico Savio che lo guarisse .

Dopo quattro o cinque mesi di ospedale, l'ammalatochiese di partecipare ad una gita in bicicletta con ungruppo di compagni . Ottanta chilometri di strada!Non era nemmeno da parlarne! Eppure l'ammalatopartì, pedalando come poteva con la gamba sana etornò a casa perfettamente guarito .Da tre anni egli non ha avuto più niente ed ora

spiega la sua attività nell'Oratorio festivo locale . Sianorese infinite grazie all'angelico Beato Domenico Savio .

Varese .

Sac. MARCO BAGGIOLINI .

Decisivo intervento del B . Domenico Savio . -Da quasi tre anni ero ammalato e da ventisette mesiimmobilizzato su di un letto . Fui sottoposto a visite divalenti professori, ad esami di vario genere, in diversiospedali. Poco mi giovarono tante cure e premure .In così dolorose condizioni, la mia fiducia nell'inter-cessione di San Giovanni Bosco e del Beato Dome-nico Savio presso il Signore a fine di ottenere la guari-gione, anzichè raffreddarsi, si irrobustì .

Quando il professore pensava di intervenire con unaoperazione difficile e delicata nella colonna vertebrale,su invito di un mio fratello Salesiano ed in unionecon lui, iniziai una novena al Beato Domenico Saviocon la promessa di recarmi in pellegrinaggio a Val-docco, qualora fossi guarito senza intervento chirur-gico . Appena terminata la novena, i professori, chiamatia consulto, dopo avermi a lungo visitato, dichiararonoche l'operazione non era più necessaria . In questa de-cisione e nel modo con cui mi sono rimesso in salute,fu tangibile l'intervento del Beato Domenico Savio .

Riconoscente per tanto favore, compii il pellegrinaggioa Valdocco con l'offerta promessa .

Cismon del Grappa (Vicenza) . DOMENICO ZANELLA .

Per intercessione del Venerabile

Don Michele Rua

Dal Battesimo al Viatico . - La notizia che Don Ruaè Venerabile mi spinge a riferire quanto segue .

Mio padre era Israelita . Trovandosi all'estero tramissionari salesiani, fu da essi convertito alla nostraS. Religione . Tornato in Italia, in un giorno memorando,fu battezzato da Don Rua, dal quale ricevette anchela prima Comunione a ventotto anni . Sposatosi cristia-namente con mia mamma, non fu fervente cattolico .Compagnie anticlericali lo raggirarono in modo chefinì per abbandonare la pratica religiosa, nonostanteche mia mamma e io pregassimo ardentemente .

All'età di 78 anni si ammalò a morte. Sapendo dalmedico che la morte avrebbe potuto ghermirlo all'im-provviso, pregai, feci novene, posi l'immagine dellaMadonna sotto il cuscino dell'ammalato : tutto sembravainutile perchè l'infermo non tollerava neppure le mieallusioni velate alla venuta di un sacerdote . Piansi equasi mi disperai, ma un giorno ebbi un pensiero im-provviso. Don Rua nel congedarlo gli aveva detto :

«Se hai bisogno, vieni liberamente da me ».Ed io in-vocai lui . Un pomeriggio, al mio ritorno, il babbo midice : « Sarai contenta ora, vero?» . Non capii . Alloraegli mi raccontò che un prete era venuto a confessarlo .Si trattava evidentemente di un sogno, ma fu quelsogno a predisporlo alla realtà . Il mattino dopo infatti,riceveva in forma edificante gli ultimi Sacramenti daun missionario della Consolata. Per me fu un miracolodi Don Rua, perchè prima d'invocare lui, non eroriuscita neppure a nominare a mio padre il Signoree la Madonna . La sera stessa cadeva in coma e morivaquattro giorni dopo senza riacquistare la conoscenza .Don Rua, che gli aveva dato la prima Grazia, colBattesimo, gli ottenne l'ultima, quella del Viatico .Gliene serbo tanta riconoscenza .

Torino, Via Cialdini, 39.GIUSEPPINA GODIO COLOMBO .

Dopo dieci anni di angosce. - Per dolorose cir-co stanze di famiglia vivevo in tristi angosce . Da bendieci anni pregavo con fervore il Signore che mi con-cedesse una grazia tanto necessaria per il bene dellamia famiglia e non fa potevo ottenere . Un giornomi venne il desiderio di rivolgermi al Venerabile DonRua: lo attuai con fede affidandomi completamentealla sua generosa bontà . Una notte fui ispirata a ri-volgermi a certe persone e così feci . Fu il principiodella soluzione del grave problema . La cosa non fusemplice, anzi dovetti sostenere una lotta aspra e dura,vincendo mille difficoltà e ostacoli con la fede di un'a-

nima che tutto spera da Dio e pregando incessante-mente Don Rua. In fine, grazie al suo intervento,

ottenni la grazia che avevo sospirato per dieci armi !Gli sarò sempre riconoscente .

Milano, via Paolo Bassi, 22 .

MARIA Ricci ved . CARETTA .

Guarisce da pleurite. -- Alla fine di marzo miammalai di pleurite . Dopo quindici giorni, il liquidonon accennava a riassorbirsi, anzi il dottore disseche sarebbe aumentato e che credeva opportuno difare una puntura per estrarlo . Il fatto della punturaera una vera ossessione per me che ero caduta in graveabbattimento . A mezzogiorno, la posta mi portò ilBollettino Salesiano . In prima pagina una grandefotografia di Don Michele Rua. A lui mi rivolsi confede, perchè mi evitasse la puntura e mi facesse gua-rire . Posi il giornaletto sotto il cuscino e tutta la nottequando mi svegliavo, chiedevo a Don Michele Ruala grazia promettendo che se mi avesse esaudita, l'avreifatta pubblicare . E la grazia venne. La mattina dopoil dottore mi trovò meglio, la puntura non fu fatta egiorno per giorno migliorai fino a completa guari-gione . Rendo grazie a Don Rua e gli serbo infinitariconoscenza .

Crucoli (Catanzaro) .

SMINA D'AFFLITTO PISANI .

Rosanna De- Ambrosis (S . Maurizio) per intercessionedel Ven . Don Michele Rua ottenne un buon impiego . Adem-pie la sua promessa e invoca nuove grazie .

Isa Berno (Stellanello - San Damiano) con viva ricono-scenza ringrazia il Venerabile per la meravigliosa graziaconcessale e per segni manifesti di continua protezione .Matilde Mina (Barge) ringrazia Don Rua per migliora-

mento da mal d'occhi e spera di guarire completamente .Carolina Righetti ved . Righetti adempie la sua promessa

in ringraziamento a Don Rua per una grazia ricevuta .Alina Torlasco ringrazia infinitamente il primo Successore

di Don Bosco per il suo pronto intervento .Teresa Sclaverano (S . Stefano Roero) fa un'offerta alle

Opere salesiane in virtù di una grande grazia ricevuta perintercessione del Ven . Don Rua .Caterina Buffa (Cavour), tormentata da gravi disturbi

intestinali, con fede si raccomandò al Ven . Don Rua edebbe subito un miglioramento, a cui seguì la guarigione .

Della Giacomone e famiglia (Montrigone di Borgosesia) sonoriconoscenti a Don Rua che mandò lavoro alla loro azienda .

Umbertina Bonciani (Figline Valdarno), oppressa da forteesaurimento nervoso, ebbe l'ispirazione di rivolgersi a DonRua. Oggi può dire con gioia che è ritornata quasi normalee disimpegna molte cose che prima non poteva. Perciò af-fretta col desiderio la Beatificazione del Venerabile

Non ho pregato invano . - Da diversi mesi mi sen-tivo male e a stento riuscivo a disimpegnare il mioufficio di cuciniera . La nostra buona Madre Ispettricevolle farmi visitare a Pisa, e i professori dichiararonotrattarsi di un fibroma da asportare . Non mi sentiidi sottopormi a un'operazione ; incominciai invece unanovena a Don Rinaldi . Ma questo nostro caro Padrevolle mettermi alla prova . Stetti subito peggio, ancheper una tosse che mi squassava il petto . Mi si mandòa Carrara per un'altra visita ; ma i professori disseroche il mio cuore non era in condizione di sopportareun atto operatorio, e, alludendo alla mia enfiagione,affermarono di non aver mai visto un fibroma cosìgrosso! Intanto continuavo a pregare Don Rinaldi .Passarono i mesi, guarii della tosse e del male al cuore,ma l'altro male peggiorò tanto che non potei più nu-trirmi e dovetti rimanere a letto .

A Pisa dove fui ricondotta, il professore dichiaròalla Superiora che il caso era gravissimo e che non sisentiva di operarmi . Anche a Livorno il prof . Anzi-lotti non dissimulò la gravità del caso, avvertì chel'operazione sarebbe stata un rischio, ma rilevò chenon farla avrebbe costituito il peggio per me .

Mi preparai ricevendo i Ss . Sacramenti, e serenami sottoposi a quello che il Signore avrebbe voluto .Mi svegliai tranquilla nel mio letto : non soffrii nulla,e sono stata subito bene, come chi entra in convale-scenza dopo una malattia . E tra il fibroma e il liquido,mi avevano liberata da dieci chili di roba!Sento di dovere tutto a Don Rinaldi, e come avevopromesso, pubblico la grazia, pregandolo di concedermidi impiegare per il Signore la vita che, per lui, ho riot-tenuta .

Livorno

Suor CATERINA CAVIGLIA, F. M. A.

Salva la vita a un operaio della Fiat . -- Al prin-cipio dell'inverno seppi che un inquilino delle casedove abito io era stato portato all'ospedale delle Mo-linette in gravi condizioni per cancrena ad un piede.La notizia mi fece molta pena perchè si tratta di unoperaio della Fiat, padre di tre bambine, di cui unabisognosa di tante cure ; lo raccomandai perciò dicuore al Signore. Una sera venne da me sua mogliedisperata, perchè il professore della clinica in cui eradegente il marito le aveva detto di prepararsi, perchèormai non si sarebbe più salvato . Egli soffriva orri-bilmente e domandava che gli venisse amputata la

Per intercessione del Servo di Dio

Don Filippo Rinaldi

gamba, ma il professore non voleva, perchè era unabbreviargli la vita, essendo egli ammalato di diabete .

In quei giorni mi era stata regalata una reliquia diDon Rinaldi ; la diedi alla moglie perchè gliela met-tesse sotto il guanciale e promisi di far pubblicare lagrazia. Passati alcuni giorni, la signora ritornò a dirmiche si era riusciti a salvarlo amputandogli la gambae che era anche guarito dal diabete . Ora ha ripreso ilsuo lavoro . La riteniamo una grazia ottenuta per in-tercessione di Don Filippo Rinaldi contro ogni umanaprevisione e prego pubblicarla perchè altri ricorra alui con fiducia .

Torino .

CECILIA MALETTO UGHETTO .

Grazia quasi istantanea . - Mio marito di 80 annisi ammalò di grave ascesso polmonare . Data l'età,non era possibile l'operazione e le condizioni del ma-lato erano disperate . Ad aggravare la situazione si ag-giunse il tifo .Io, allora, mi rivolsi con fiducia al Servo di DioDon Rinaldi e lo pregai, facendone ingerire al malatola reliquia . La grazia venne quasi istantanea . L'ascessosi risolse da solo, il tifo fu vinto e mio marito guarìperfettamente contro ogni previsione dei medici . Ora,con 81 anni, sta bene e si associa a me nel ringraziareil Servo di Dio .

Casale Monferrato (Alessandria) . Coniugi CAVALLI .

Si decide a fare Pasqua . - Mio cognato, dopoaver passato diciassette anni in America, era ritor-nato in Italia portandovi, con una modesta fortuna,una forte avversione ai sacramenti e a tutte le pratichereligiose . Non c'era nessuno capace a fargli cambiareidea. L'unica sua risposta era sempre la seguente :Io vado d'accordo con i preti, scherzo e rido con

loro, sono amico del signor Parroco, e ho per lui unavera venerazione perchè vedo che è un uomo checerca solo di fare del bene » .

Incominciavo già ad arrossire di me stesso, perchèdopo più di vent'anni di vita religiosa salesiana, e dopoaver chiesto di partire per le Missioni, non ero ancorariuscito a ottenere questa grazia .Il mattino di Pasqua di quest'anno, dopo aver scrittouna lettera pregando il cognato di volermi fare unpiacere, mi accostai alla S . Comunione e pregai Gesùa voler toccare il cuore del mio parente, interponendol'intercessione di Don Rinaldi

Oggi, a meno di venti giorni di distanza, ricevo unalettera dell'amatissimo mio Parroco, il quale mi co-munica che tutti quelli della mia famiglia hanno giàsoddisfatto al precetto Pasquale, compreso il cognato .Compio subito la promessa pubblicando la graziaottenuta, a maggior gloria di Dio, e per divulgaresempre più la fiducia nel Servo di Dio .

B . S., Coadiutore salesiano .

La bontà di Don Rinaldi. - Rendo nota una seriedi favori dovuti alla bontà del Servo di Dio Don Fi-lippo Rinaldi .

1° La giovane di servizio addetta all'ospedale si eraammalata di febbre tifoidea con grave complicazionedi encefalite . Dopo due mesi di vana speranza di guari-gione, risolvemmo di fare una novena . Al terzo giorno,con meraviglia di tutti essa si alzò, assistette alla santaMessa in cappella e fece la santa Comunione .

2° II giovane meccanico Fridolino Wienhage vennefulminato sul lavoro per il contatto di un filo di altatensione ; rimase vivo solo per un miracolo, ripor-tando però in conseguenza una cateratta in ambeduegli occhi . Ora è stato operato con felice esito e ringrazia .3° La signora Rosa Mengarda, per quattro mesi,tenne il letto per una flebite. Ricorse al Servo di Diocon una fervorosa novena, alla fine della quale si sentìcosì sollevata da poter riprendere il suo lavoro di oste-trica, tra le ammalate del reparto a lei affidato .

4° La nostra infermiera Caterina Boing, affetta datumore con febbre continua, guarì senza operazionein seguito a una novena al Servo di Dio .

Rio do Sul (Brasile) .La Direttrice dell'Ospedale « Cruzeiro » .

Ci hanno segnalato grazieottenute per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di S. Gio-vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, del Beato DomenicoSavio e degli altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviatoofferte ed elemosine per sante :Messe di ringraziamento - iseguenti :

Acuto N ., Ajazza G ., Albezzano A ., Alessandria C ., An-druetto C ., Anima riconoscente, Artini G ., Badola P ., Bal-dassare Sagnato, Balduzzi T., Ballarlo A . M ., BaragiolaM., Barbero M ., Barbieri C ., Baruffaldi R ., Bauchiero R .,Belotti R ., Beltritti C ., Berchialla G ., Bergondo D . e M .,Bertero F ., Berto B ., Bertoldi N ., Bertolino N ., BertonBellin E ., Bicotti E ., Biglione P ., Bilardo R ., Binda M .,Boasso G ., Boasso M., Boasso V ., Bodone E ., Boffa G .,Moggio E., Boglino F ., Bona P., Bondino O ., Bonelli N .,Bonino F ., Bordone A ., Borgetti F ., Borgiattino T ., BosioR., Bosio T ., Bussano D ., Bragotti M ., Bruno A ., BrunoLovera G ., Brusasco A . e M., Brusco L ., Buscaglia E .,Bussetto A ., Calzone L ., Calzone M ., Camerano N., Can-tarella L ., Canuto M ., Capella sorelle, Cappello A ., CapraM., Caprioglio G ., Carando M., Carosso O., Caruso A .e M., Casella M ., Castagneri M ., Castagnetto G ., Cavallo C.,Cavarero M ., Cazzoli R ., Cazzolo Ad .e, Cazzolo Ann .a,Celoria A ., Cerulli A ., Chasseur B ., Cherat M ., ChiabottoG ., Chiarle N ., Ciabra A., Ciardonei L ., Colombo G .,Colombo M ., Comino A., Comoglio L., Comoretto E .,Congiu A ., Consorelle A ., Cordero D ., Cornaglia L ., Cor-nero, Corsano C ., Corti A ., Cortini F ., Cossara Parise A .,Costa C., Costa D ., Crivelli E ., Daffara A ., Dall'AcquaC., Dall'Orto Bergamo C ., Danusso I ., Dassetto P ., De-maria, De Nava F . e R ., Dezzani C ., Dibello C ., Dosio M .,Drocco J ., Ducato P., Emanuel Abrate A ., Faccioli Mons .E ., Falcetti r ., Falzoni L., Famiglie : Arnaldi, Cerruti,Crosetto, Ghiberti, Lovera, Carnaghi, Isabello e Vaccarino ;Fascinella M ., Fassio I., Favre M ., Ferla A ., Ferrari D .,Ferrari E ., Ferrero coniugi, Ferrero F ., Fissore C ., For-nari M., Forni F ., Fracchia L ., Franzi C . . Franzoni G .

Contessa MARIA GRAZIA BALSAMO† a Brindisi il 23 settembre u . s .

La sua vita fu tutta e sempre vissuta nelle opere dicarità e beneficenza . Prima ancora che sorgesse la Casasalesiana, il suo palazzo era sempre aperto ai Figlidi Don Bosco che arrivavano o partivano per le Mis-sioni . Destinò gran parte del suo patrimonio per eri-gere un tempio al S . Cuore di Gesù, un Istituto e unOratorio salesiano per la gioventù brindisina . Quandoil tempio e la casa furono terminati e arredati con ge-nerosità e finezze materne, la buona Benefattrice lioffrì, nel 1934, alla Congregazione salesiana .

L'Economo Generale, presente alla solenne inau-gurazione, potè additare all'ammirazione e alla rico-noscenza delle Autorità religiose e civili, e della folladei cittadini, radunati nell'Istituto, l'esempio tanto piùmeritorio perchè raro, della contessa Balsamo, che nonattese la morte per distaccarsi dalle sue ricchezze, maancora in vita volle privarsene per anticipare il beneche desiderava fare .

E la chiesa e l'Istituto diventarono allora la suacasa. Tutte le mattine era tra le prime a giungere allachiesa del S . Cuore per ascoltarvi la santa Messa enon disdegnava di prestarsi essa stessa a preparare ifiori per gli altari e a curare la pulizia della chiesa . Siinteressava, come una mamma, della salute dei con-fratelli, aveva sempre qualche dono per la loro mensa,e sorvegliava premurosamente gli apprestamenti ditavola .

La sua più grande gioia fu il vedere il suo bel tempiofrequentatissimo di fedeli e l'Istituto e l'Oratorio af-follati e allietati di gioventù rumorosa, ma serena,sottratta a tanti pericoli e avviata per le vie del bene .Il titolo a lei più gradito era sentirsi chiamare : « Lamamma dei Salesiani di Brindisi » .

Il Signore le conceda il premio che riserba ai nostripiù cari Benefattori .

S . E . Rev .ma Mons. UMBERTO UGLIENGO, Vescovodi Susa, † a Valdengo, il 2-X-1943 a 7o anni .

Resse per ventun'anni la Diocesi di Susa, modello alClero e ai fedeli di eccelse virtù pastorali. Mite e umiledi cuore, impersonò la figura del buon Pastore, prodigan-dosi per lee anime con uno zelo fatto di amore e di sacri-ficio . Fin da quando era Segretario del compianto Mons .Pella, Vescovo di Casale, ebbe per Don Bosco ammirazionee divozione, e per l'Opera nostra le più cordiali, paternesollecitudini .Mons . PIETRO ZOLIN, Arciprete, Vicario Foraneo di

Arsiero (Vicenza), † ad Arsiero il 29-VIII-1933 a 52 anni .Anima profondamente salesiana, diede grande impulso

alla divozione a Don Bosco e a Domenico Savio . Iniziò ilPatronato « Don Bosco » e il Focolare per la giovane; rior-ganizzò il gruppo locale della Pia Unione dei Cooperatori .OLGA TORCHIO in SANITÀ, † improvvisamente a

Milano il 23-VIII-1953 .Spirito pieno di vita, animato dall'irresistibile soddisfa-

zione di fare del bene, non conobbe ostacoli nè misure nelprendere parte alle pene e ai dolori altrui . Modello di sposae di madre, dirigente e propagandista di A. C ., presidentedella Sezione Ex allieve delle Figlie di M . A., da più di

E NOSTRI MORTI

50 anni terziaria francescana, appartenente a molte altre or-ganizzazioni di apostolato, raccolse la massima delle soddi-sfazioni nel donare tutti i suoi tre figli - Don Guido, DonMario e Don Gabriele - alla Società Salesiana .VINCENZO ZANELLA, † a Cismòn del Grappa (Vi-

cenza) il 7-VI u . s . a 66 anni .Dedito completamente al bene della famiglia, buono e

generoso con tutti, indefesso lavoratore, stimolò, più conl 'esempio che con la parola, quanti lo conobbero al bene .Fu benedetto dal Signore con la vocazione di uno dei seifigli alla Società Salesiana .LORENZA GERMANO, † a Favria il 25-IX u . s . a

76 anni .Affezionata cooperatrice, divotissima di Maria Ausilia-

trice e di S. Giovanni Bosco, sostenne cristianamente leprove della vita, offrendo anche le ultime sofferenze perla Chiesa perseguitata, per il Papa, per le nostre Missioni .BERARDO TORCHIO, † a Badia Pol . il 25 -1 X - 53-Onesto, laborioso, sempre gioviale e generoso, padre af-

fettuoso . Fu maestro d'arte nell'Istituto Salesiano di Sira-cusa .

ALTRI COOPERATORI DEFUNTI :

Benetti Menin Antonia . - Bruno Rosa . - Buzzi Rachele. -Carizzoni Pietro. - Colombo Paola . - Di Lovere Antonia . -Germani Cornelia . - Giacomini Elisa . - Luciani Matilde . -Moretti Don Enrico . - Pertusi Maria ved . Zelaschi . - PortaSecondina . - Rolando Francesco . - Sideli Polizzi Rosa Maria .- Zarri Francesca .

SALESIANI DEFUNTI :

Don ANTONIO CODAZZI, † a Salsomaggiore il 27-x-1953a 73 anni .

Scompare con Don Cojazzi una caratteristica e luminosafigura di Salesiano .

Quarto di sette figli, di cui tre salesiani, nacque a Rove-redo in Piano (Udine) il 30 ottobre 188o . Compì gli studinei collegi di Mogliano Veneto e di Este, si formò alla vitasalesiana a Foglizzo Canavese, si laureò brillantemente inlettere e in filosofia all'Università di Torino e, dopo un breveperiodo d'insegnamento ad Alassio e a Mogliano, si stabilinel 19o8 a Torino-Valsalice, dove rimase fino alla morte,svolgendo molteplici attività di studioso, filosofo, storico,esegeta, agiografo, giornalista, alternate con un intenso apo-stolato tra i giovani e una fervida carità tra i poveri .

Apostolo zelante, ebbe un'efficacia tutta sua nel parlarealle masse giovanili, alle quali seppe presentare il cristiane-simo nella sua interezza, ma in forma amabile, senz'ombradi musoneria . Fare conferenze, infiammare i giovani di amoreper la virtù, esaltandone la bellezza, si sarebbe detto un suoistintivo bisogno ; e i giovani lo ascoltavano con interesse,avvinti dalla suasiva eloquenza, dal brio giovanile e spessoanche dalla chiassosa allegria dell'originale parlatore .

Educatore impareggiabile, tenne per quarant'anni la cat-tedra di filosofia nel Liceo di Valsalice curando con l'istru-zione la formazione morale degli allievi, trasfondendo inessi le sue convinzioni con una immediatezza di comuni-cativa tutta sua . Mirò anche a estendere la sua opera educa-tiva ai giovani di tutta Italia con la creazione della « Ri-vista dei Giovani », e caldeggiando ovunque la fondazionedei Gruppi del Vangelo e delle Conferenze di S . Vincenzotra gli studenti medi e universitari .

Scrittore originale e brillante, compose molte opere agio-grafiche, apologetiche e di formazione per la gioventù . Nericordiamo una sola : la Vita di Pier Giorgio Frassati, editain numero straordinario di edizioni, tradotta in otto lingue,nella quale seppe dare ai nostri giovani il più amabile mo-dello di giovane cristiano moderno .

Salesiano genuino, ebbe, se pure con caratteristiche spic-catamente personali, alcune tra le qualità che furono tipichein Don Bosco, come il buon umore : chi non ricorda la chi-tarra di Don Cojazzi, e l'umorismo delle sue conversazioni ?- l'ottimismo, che lo induceva a sperare sempre e molto dalgiovane, e che non gli permetteva di parlar male di nessunone di perdersi in vane geremiadi sulla tristizia dei tempie sulla cattiveria degli uomini ; - l'amore ai giovani : signifi-cativa la definizione colta sulle labbra di uno di essi : «unachitarra, una penna e i giovani : ecco Don Cojazzi! » -unasanta audacia : « Per fare il bene, diceva Don Bosco, ci vuole

un po' di coraggio », e Don Cojazzi ne ebbe molto, ma tem-perato da una carità bonaria e gaia che non urtava nessuno .Alla sua morte, radio e stampa celebrarono le lodi del

degno figlio di Don Bosco . Il Capo del Governo e nume-rose personalità inviarono messaggi di condoglianze . Ma piùdi ogni altra, confortevole per la famiglia salesiana la pa-terna partecipazione del Santo Padre, espressa dal Segre-tario di Stato col seguente telegramma :

« La notizia dell'improvvisa scomparsa di Don Cojazzi ad-dolora vivamente l'augusto Pontefice che, ricordandone lelarghe benemerenze nel campo dell'educazione e della forma-zione cristiana della gioventù, invoca il premio eterno per ilservo buono e fedele, mentre conforta per il grave lutto la fa-miglia salesiana e i congiunti con particolare benedizione apo-stolica ».

Ai funerali, svoltisi a Parma, volle intervenire anche S . E .Mons. Colli, che diede all'Estinto un commosso saluto, in-terpretando il pensiero e la riconoscenza di tutti gli altriVescovi : « È stata una grande grazia del Cielo - disse -che Don Cojazzi sia venuto per l'ultima sua visita proprioin questa nostra terra e che noi, figli prediletti, abbiamopotuto udirlo ancora una volta, nella sua bontà, nella suasuasiva dolcezza » .

Ora i comuni suffragi gli affrettino, se fosse necessario,la visione beatifica di quel Dio, al cui amore consacrò tuttala sua vita .

Sac. AMBROGIO TURRICCIA, † a Santiago (Cile)a 88 anni di età .Don Turriccia a Santiago era una istituzione . Fu rian-

dato in America da S . G . Bosco nel lontano 1885 . Lavorònell'Uruguay e nel Paraguay e all'alba del secolo giunsenel Cile, dove si rivelò tempra di lottatore instancabile perla causa del bene, apostolo gigante dell'educazione cristianadella gioventù . Fu per oltre 40 anni direttore, rivelandosiinfaticabile nel lavoro, inesauribile nelle iniziative, meravi-glioso nel ricopiare le virtù del Santo Fondatore . La suamorte è un lutto per tutta la Congregazione, ma in modoparticolare per la famiglia salesiana dei Cile .

Sac. CARLO FIGUEIREDO DA SILVA, da Santanna(Brasile), † ad Aracajù (Brasile) il 17-IV-1953 a 53 anni .

Sac. GIOV. FRANCESCO SCHETTINI, da Merce-des (Uruguay), † a Villa Colòn il 24-VI-1953 a 43 anni .

Sac. ROMANO MARCON, da S . Vito al Tagliamento,† a Tolmezzo il 27-II-1953 a 42 anni .Coad. NATALE FERRERO da Murazzano (Cuneo),

† a Lima (Perù) il 17-v-1953 a 68 anni .Soc . PIETRO FERRINO . da Trezzo Tinella, † a Moròn

il 18-IV-1953 a 83 anni .Sac. PIETRO PIFFARI, da Rubano (Bologna), † a Ra-

venna il 5-VIII-1953 a 77 anni .Sac. PAOLO ALLAMANDI, da Roccabruna (Cuneo),† a Castel de' Britti il 3-VII-1953 a 76 anni .Sac. ANDREA FINCO, da Gallio (Vicenza), † a Varese

il 6-VII-1953 a 65 anni .Sac. PIETRO SARA, da Bressana Argine (Pavia), † a

Vercelli il 2-VIII-1953 .Sac. GIGLIO MARCONI, da Caprino, † a Verona il

15-IX-1953 a 6o anni .Sac. GIGLIO SCHELLER, da Ischia di Castro, † ivi

il 22-VIII-1953 a 55 anni .Sac. GIULIO PIFERI, da Ronciglione (Viterbo), † a

Portorecanati il 25-V-1953 a 46 anni .Coad. GIOVANNI BERTOLA, da Roccacigliè, † a

Valparaiso (Cile) il 25-1-1953 a 84 anni .Coad. ANTONIO HUWYLER, da Schupfeim, † a New

Rochelle il 26-v-1953 a 75 anni .Coad. GIOACHINO PINTO, da Vilar (Portogallo), † a

Dili l'8-II-1953 a 39 anni .Coad. GEROLAMO DROWELL, da Laitkynsew, † a

Shillong (India) il 31-V-1952 a 32 anni .

- INDICE DELL'ANNATA 1953 -

AGNELLI EDOARDO (Istituto) : Inaugurazione nuovo padiglione, 261 .ALBERT FEDERICO (Venerabile) : sue relazioni con Don Bosco, 123 .ALCEDO OTTONIELE (Mons .) : eletto Vescovo, 131 - Consacrato, 297 .ANCONA: 50° Opera salesiana, 49 .ARDUINO MICHELE (Mons .) : Parroco di Maria A ., 128 .ARGENTINA : 25° della morte di D . E . Vespignani, 16 - Incorona-

zione di M . A . in S . Juan, 5o - Idem alla chiesa italiana, 335Riapertura chiesa S . Giov. Ev ., 300 - Scuola agropecuaria diRio Grande, 335 - Titolo «Basilica di M. A. e di S. Carlo-371-Festa del colono a Cordoba, 434 .

AUSTRALIA : la « città dei Ragazzi » di Engadine, 50.BELTRAMI ANDREA (Servo di Dio): Grazie, 28.

BENEDIZIONE DI M ARIA AUSILIATRICE: Facoltà di darla estesa aisacerdoti cooperatori, 12 .

BOLIVIA : Seminario di La Paz, 371 .BORGATTI GIUSEPPE (Mons .): eletto Vescovo, 433 .

BORGO RAGAZZI DON BOSCO : 15, 201 .Bosco GIOVANNI (S.) : festa a Valdocco, 86 - A Genova, 91 -

a Roma, 92 - Altrove, 131 .BRASILE: Un salesiano lo rappresenta all'UNESCO, 17 - Un sogno

che diventa realtà, 50 - Congresso eucaristico-mariano, 335CINA: Visita di S . E . Brusasca, 51 - Un giudizio dell'Autorità sco-

lastica, 186 - Statistiche opere salesiane, 372 - V . Missioni .COADIUTORI SALESIANI : La giornata dei, 332 .COMPAGNIE GIOVENTÙ SALESIANA: 1° centenario, 367 - Congresso

di Madrid, 403 .CONGRESSO EUCARISTICO NAZ . : 243-245, 288, 317, 321, 325, 3 6 3 .COOPERATORI SALESIANI: Conferenze mensili, 33 - Orientare i gio-

vani verso la Pia Unione, 73 - Organizzazione, 75-77 ; in Olan-da, 314 - Suffragi, 417 - Conferenze e convegni, 113 . 153, 158,194, 277, 316, 356 . 397 - Comitati, 115, 130, 157, 356 - Con-vegni direttori e decurioni, 179, 26o - Convegno di Valdocco,193, 233, 247 - Esercizi spirituali, 273, 421 - Compiti dei de-curioni, 353 - Acqui, 354 - Virtù dei, 394 .

CROCIATA CATECHISTIC.A: Relazioni varie, 78, 108 .CROCIATA MISSIONARIA : 31, 71, 111, 151, 191, 231, 271, 311, 351,

391, 455 .CURA: 1a pietra aspirantato salesiano all'Avana, 51 .DALLA COSTA ELLA (Card .) : Problemi educativi, 155,DE AGOSTINI A. M . (D.) : Scoperte, 54 .DE AQUINO CORREA FRANCESCO (Mons .) : 50° vestizione, 300 .DE GASPERI ALGIDE : sua religiosità, 252 .EGITTO : Scuola profess. al Cairo, 51 - Mostra profess . al Cairo,

373 - L'opera salesiana in Egitto, 326 .ELENA DI SAVOIA: Messa di suffragio, 11 .EIEZIONI POLITICHE: I cooperatori di fronte alle, 209-11 .EQUATORE: 25° di Rocafuerte, 52 .EUCARISTIA : Valdocco, terra di meraviglie eucaristiche, 321 .EX ALLIEVI : Aldo Romei, 133 - Gli ex allievi di Torino al Rettor

Maggiore, 134 - Il Consiglio nazionale, 366 - Es . Spir ., 433 .FIGLIE Di MARIA AUSILIATRICE: 75° delle loro Missioni, 20 - Cate-

chismo sul mercato, 55 - Espansione opera di Pamplona, 95- 5o° entrata C . A ., 179 - Rielezione Superiore, 324 - Esem-plari attività catechistiche, 332 - Mostra professionale, 405 -Prima fondazione nel Canadà, 434 .

FIGLIE DI MARIA : Convegno internazionale, 369 .FORLÌ: Inaugurazione nuovo oratorio e congresso catechistico

diocesano, 13 - Chiesa di S . Biagio ricostruita, 49.FRASCATI : Distribuzione premi, 133 .GARCIA SECONDO (Mons .) : eletto Vescovo, 260 - Consacrato, 436 .GENOVA-SAMPIERDARENA : posa 1a pietra tempio D . Bosco, 14 .GIAPPONE: 1a mostra professionale a Tokyo, 17 - Incendio Scuola

Tokyo, 373 - Lettera alunno giapponese, 411 - V. Missioni.GIORDANIA: Esposizione governativa organizzata dai Salesiani,

226 - L'opera salesiana in G. 326 .GIOVENTÙ : Salviamola!, 361 - Problemi educativi, 155 - Corru-

zione organizzata, 204-208 .GIRAUDI FEDELE (D .), Economo Gen . : Messa d'Oro, 225 .IMMACOLATA: Festa a Valdocco, 44 - Anno mariano, 425 .INDIA : Sviluppi scuola Bombay, 94 - L'Oratorio D. Bosco di

Madras, 237 - Peregrinatio Mariae a Madras, 406 - V. Missioni.INGHILTERRA : Mostra delle vocazioni a Londra, 374 .LA SPEZIA: Incoronazione N . S . della Neve, 14 .

« LETTURE CATTOLICHE »: Centenario, 88.LIBANO : L'opera salesiana, 327 - Culto a Don Bosco, 435 .MAMMA MARGHERITA : Morte e apparizione a Don Bosco, 401 .MARIA AUSILIATRICE : Ausiliatrice della Chiesa, 161 - Giubileo

Incoronazione, 165 - Feste giubilari a Valdocco, 246 ; a Bologna,262 ; in Sicilia, 295 ; altrove, 296, 404 - Nuova piazza M . A .,179 - Culto a M . A . nell'Uruguay, 18o - Feste nel Paraguay,337 - Pellegrinaggi a Valdocco, 368 - Proclamata Regina dellaPolizia Azuaya (Equatore), 406 - Grazie : 25-7, 65-8, 105-6,1 45 - 7. 187-90, 228-9, 268, 308, 345-7, 3 8 5 -8 . 412-3, 448- 9 -Corona di stelle viventi, 93, 188, 293, copertina di novembre .

MARIASELVAM PAOLO (Mons .) : Eletto, 131 - Consacrato, 297.MATHIAS LUDOVICO (Mons .) : Nuova carica, 94.MAZZARELLO MARIA (S.) : Feste, 46 - Festa a Genova, 90 - A

Valdocco, 246 - Grazie, 229 . ,

Messico: 6o° Opera salesiana, 95 .MISSIONI : Africa : Relazione Visitatore straordinario, 136 - Bir-

mania : Relazione di D. Balocco, 102 - Supplica di D . DelDuca, 144 - Centenario scuole professionali, 300 - La LafonMemorial School, 5o - Capo Verde ( Africa), 336 - Cina : pri-gionia D . Cuomo, 182 - D . Suppo, 212 - Pechino, 445 - A For-mosa, 336 - Goa : L'opera salesiana, 62 - Guatemala (C . Am .):Relazione di D . Villalobos, 410 - Assam-Shillong : relazioni diMons . Ferrando, 22, 100, 138, 266, 341, 408 ; Relazione diD. Tognocchi, 376 - Assam-Dibrugarh : Relazioni di Mons .Marengo, 62 - di D . Ravalico, 307, 380 - di D . Del Nevo,410 - Bengala : Visita del Governatore a Sonada, 374 ; Sacri-ficio pagano, 342 - Bandel, 142, 379 (D . Del Nevo) - Giappone :Lettera dell'on . Brusasca, 20 - Editrice di Tokyo, 336 - Apo-stolato musica, 336 - Il Battesimo di due pittori, 339 - Sporte apostolato, 342 - Krishnagar- relazione D. Gobetti, 104 ;Mons . Morrow membro Consiglio municipale, 409 - Vellore :relazione Mons . Mariaselvam, 340 - Mato Grosso : Pacificicontatti coi Xavantes, 264, 440 - Porto Velho, Relazione visita-tore straordinario, 303 - Rio Negro : Relazione D. Giacone,56 - Visitatore straordinario, 97, 301 - D. Lagorio, 265 -Siam : Consolanti sviluppi (Mors . Carretto), 98 - Il DelegatoApost. a Ratburi, 140 - Venezuela : Visita all'Alto Orinoco, 382 .

MORTI 30, 70, 110, 150, 192, 270, 350, 392, copertina nov ., 453 .MOSTRA MISSIONARIA : a Torino, 363 .NAMUNCURA ZEFIRINO (Servo di Dio) : Grazie, 29, 100.OLANDA: Durante le inondazioni, 179 .PAPA : Un appello che va al cuore, 41 - Discorso ai ragazzi Borgo

Don Bosco, 201 - La sua parola nel 50° Incor . M . A ., 241 -Salviamo la gioventù!, 361 - Altre citazioni, 331, 384, 427 .

PASQUA : Comunicarsi almeno a P., 121, 144 .PERÙ : Il collegio di Lina riceve il « Sol Radiante », 18.Pio X (B .) : II suo pensiero sui Cooperatori salesiani, 47 .PELLA GIUSEPPE : Al Collegio S. Giov. Ev., 261 - A Valdocco, 370 .PORTOGALLO : Celebra 1° centenario Scuole profess ., 338 .RETTOR MAGGIORE : Lettera ai Coop ., 1 - Vestizione 210 novizi,

7 - Viaggi attraverso l'Italia, 87, 172, 289, 220, 253 - In Francia,328 - Tra gli orfani di Sassi, 91 - Festa onomastica, 10 - Cit-tadino onorario di Castelnuovo, 26o - Visita le case della Ger-mania e dell'Austria, 429.

RESENDE COSTA Giov . (Mores .) : eletto, 131 - Consacrato, 297 .RICALDONE PIETRO (D .) : anniversario morte, 11.RICCERI LUIGI (D .) : Consigliere Cap ., 313 - Appello ai Coop . 393 .RINALDI FILIPPO (Servo di Dio) : Grazie, 28, 69, 108, 148, 269,

310, 348, 390, 414 . 452 .ROMA-CINECITTA: 298.RONCALLI ANGELO (Card .) : A Valdocco, 368.ROSTAGNO PAOLO (Mons.) : meditazione ai Dir. e Dec. Coop . 274 .RUA MICHELE (Venerabile) : Rappacifica la ditta Ponta, 126 - Ve-

nerabile, 223, 281-4 - Grazie, 148, 309 . 451 .RUFFIN[ ERNESTO (Card .) : A Valdocco, 361) .SAVIO DOMENICO (B.): Sua santità e imitatori, 81 - Club B. D .

Savio negli Stati U ., 95 - Culto in Sicilia, 335 - Grazie, 27,106-7, 347, 389 . 450 .

SCHUSTER ILDEFONSO (Card.): A Valdocco, 366 - Fonda la Parroc-chia « Maria Ausiliatrice », 428 - Sogno due colonne, 425 .

SCUOLE PROFESSIONALI SALESIANE : Lodate al Senato, 55 .SESTO S . GIOVANNI : 1a pietra Centro professionale, 299 .SICILIA : Statua M. A . sul Monte La Stella, 49 - Trionfo RettorM., 220, 253 .

SPAGNA : Pamplona: nuova scuola artigiana, 52 - 25° Scuole pro-fessionali, 134 - Madrid : la « Buona Notte » di D. B ., 135 -Ambasciatore di Spagna a Valdocco, 261 - 5o° del Tibidabo,

286 - Le vittime della rivoluz ., 330 - Collegio di Utrera, 338 .STATI UNITI : Scuola agraria a Huttonsville, 18 - Celebre giure-

consulto cinese a Newton, 263 - Nuovo aspirantato, 375 .SVIZZERA: Zurigo: consacrazione chiesa S. G . B ., 18 .TOLENTINO : 25° opera salesiana, 15 .TOMASEPTI FRANCESCO (D .) : morte, 259 .URUGUAY : 6o° opera salesiana di Mercedes, 5z .VACANZE : pericoli, 285 .VALOTTI GIULIO : Morte, 96 .VENEZUELA: Pro emigrati italiani, 52 - Pro emigrati lituani, 338 .VARIE : Notizie brevi : 19, 53, 96 . 135, 181, 227, 339 - Il Prefetto

di Torino a Valdocco, 45 - Il Sindaco di Torino a Valdocco,225 - Nuova testimonianza sul « Grigio »,48-Pane della bontànella parrocchia sales . di Milano, 91 - Giornata missionariaa Monteortone, 134 - Mostra giapponese a Saluzzo, 134 - Af-fermazione musicale a Bruxelles, 226 - Il - servizio Don Bosco -,226 - Mostra arredi sacri Patronesse centrali, 262 - Il Card .Gratias alla festa del 13 . D . Savio, 262 - 1° premio Congressonazionale per educatori, 298 - Sciagura Santiago Cile, 323 -Ordinazione sacerd . a Valdocco, 332 - Inaugurazione casa par-rocchiale a Biella, 335 - Cerignola : altare a Don Bosco, 334- Rivalta Tor .: Giubileo d'oro, 405 - Piccolo Seminario diLoury (Francia), 406 - Militari a Maria A., 1 1, 179 - L'OperaSalesiana nel Medio Oriente, 326 .