Bollettino Giugno 2005

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- Anno 91 - n. 4 - 5 - 6 - UN PAPA MISSIONARIO Pag. 2 OBLO' Pag. 2 A VISO APERTO DAVANTI AL MISTERO DELLA MORTE L'AMORE RESTITUITO Pagg. 2-3 GIOVANNI PAOLO II LA SCOMPARSA DI UN PADRE Pagg. 3-4-5 ROSARIO: QUASI UN ANNO LITURGICO IN MINIATURA Pagg. 5-6 UNA GIORNATA PARTICOLARE Pag. 6 MERCATINO BENEFICO AD ALZANO SCRIVIA Pag. 7 RIAPRE LA CHIESA DI GUAZZORA Pag. 7 FESTA ALLA CAPPELLETTA DELLA CERIOGGIA Pag. 7 IN RICORDO DI ENRICO BONA Pagg. 7-8 LA PESCA DELLO STORIONE PER IL PRANZO DI MAGRO DEL VENERDÍ DI PASQUA Pagg. 8-9 GIORNATA DEL MALATO Pagg. 9-10 QUEL SIMPATICO ZIO PARROCO Pag. 10 SUL CONSIGLIO PARROCCHIALE PER GLI AFFARI ECONOMICI Pagg. 10-11 LE VOSTRE OFFERTE Pagg. 11-12 - Aprile - Maggio - Giugno - 2005 - PERIODICO MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA - Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL - - Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan - Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) - BOLLETTINO Giornale dell’Unità Pastorale S.Luigi Orione PARROCCHIALE GIOVANNI PAOLO II UN PAPA MISSIONARIO 19 Aprile 2005 - Habemus Papam S.S. BENEDETTO XVI

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QUEL SIMPATICO ZIO PARROCO Pag. 10 FESTA ALLA CAPPELLETTA DELLA CERIOGGIA RIAPRE LA CHIESA DI GUAZZORA Pag. 7 UNA GIORNATA PARTICOLARE Pag. 6 MERCATINO BENEFICO AD ALZANO SCRIVIA Pag. 7 GIOVANNI PAOLO II LA SCOMPARSA DI UN PADRE LA PESCA DELLO STORIONE PER IL PRANZO DI MAGRO DEL VENERDÍ DI PASQUA SUL CONSIGLIO PARROCCHIALE PER GLI AFFARI ECONOMICI PERIODICO MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA ROSARIO: QUASI UN ANNO LITURGICO IN MINIATURA Pagg. 10-11 Pag. 7

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- Anno 91 - n. 4 - 5 - 6 -

UN PAPAMISSIONARIO

Pag. 2

OBLO' Pag. 2A VISO APERTO DAVANTI AL MISTERO DELLA MORTEL'AMORE RESTITUITO

Pagg. 2-3

GIOVANNI PAOLO II LA SCOMPARSA DI UN PADRE

Pagg. 3-4-5

ROSARIO: QUASI UN ANNO LITURGICO IN MINIATURA

Pagg. 5-6

UNA GIORNATA PARTICOLARE

Pag. 6

MERCATINO BENEFICO AD ALZANO SCRIVIA

Pag. 7

RIAPRE LA CHIESA DI GUAZZORA

Pag. 7

FESTA ALLA CAPPELLETTA DELLA CERIOGGIA

Pag. 7

IN RICORDO DI ENRICO BONA

Pagg. 7-8

LA PESCA DELLO STORIONE PER IL PRANZO DI MAGRO DEL VENERDÍ DI PASQUA

Pagg. 8-9

GIORNATA DEL MALATO

Pagg. 9-10

QUEL SIMPATICO ZIO PARROCO

Pag. 10

SUL CONSIGLIO PARROCCHIALE PER GLI AFFARI ECONOMICI

Pagg. 10-11

LE VOSTRE OFFERTE Pagg. 11-12

- Aprile - Maggio - Giugno - 2005 -

PERIODICO MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA- Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL -

- Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan - Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) -

BOLLETTINO

Giornale dell’Unità Pastorale S.Luigi Orione

PARROCCHIALE

G I O V A N N I P A O L O I IU N P A P A

M I S S I O N A R I O

19 Apri le 2005 - Habemus PapamS.S. BENEDETTO XVI

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Di Giovanni Paolo II si è detto molto, ma forse si ètrascurata la chiave di lettura del suo pontificato:è stato un Papa "missionario", ha dato unavigorosa spinta missionaria alla Chiesa.Nella Lettera Enciclica "RedemptorisMissio" del 1990 al n° 2 scrive: "diffi-coltà interne ed esterne hannoindebolito lo slancio missionariodella Chiesa verso i non cristia-ni ed è un fatto questo chedeve preoccupare tutti i cri-stiani. Nella storia dellaChiesa, infatti, la spinta mis-sionaria è sempre statasegno di vitalità, come lasua diminuzione è segno diuna sua crisi di fede"; einvita "la Chiesa ad un rin-novato impegno missiona-rio".Oggi si tende a pensare chein questo periodo di crisidella fede dobbiamo anzituttorievangelizzare il nostro popo-lo, per cui le Chiese tendono achiudersi. Portare Cristo fino agliestremi confini della terra ci pare,nella nostra povertà spirituale, un'i-potesi azzardata, sconsiderata e sicu-ramente non prioritaria. Quante volte sisente dire:"Stiamo perdendo noi la fede inGesù Cristo, come possiamo annunciarla etestimoniarla ad altri?".Ebbene, anche qui Giovanni Paolo II va contro cor-rente. Scrive, sempre al n° 2, che la missione diCristo redentore, affidata alla Chiesa, "ha una finalità interna: il rinnovamento della fede e della vita cristiana.La missione infatti rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede e l'identità cristiana, dà nuovo entusiasmo e nuovemotivazioni. La fede si rafforza donandola! La nuova evangelizzazione dei popoli cristiani troverà ispirazione esostegno nell'impegno per la missione universale".Giovanni Paolo II diceva a tutte le Chiese incontrate nei suoi numerosi viaggi con la parola e con l'esempio:uscite da voi stesse, appassionatevi ai popoli che non hanno ricevuto la fede, così la vostra stessa fede si rin-vigorisce e sarete missionari presso il vostro stesso popolo.Credo pertanto che una delle sfide che Benedetto XVI dovrà affrontare sarà proprio quella di far capire alleantiche comunità cristiane (che si chiamino diocesi o parrocchie poco importa) che la rinascita cristiana localenon può assolutamente prescindere da un nuovo spirito missionario (purtroppo attualmente ridotto alla sola,anche se lodevole, raccolta di offerte).

don Costantino

BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 2

"(Don Giussani) ha capi-to in questo modo che i l

Cristianesimo non è un sistema intellet-tuale, un pacchetto di dogmi, un moralismo,

ma che il Cristianesimo è un incontro, una storiad'amore" (Card. Joseph Ratzinger).

***Come ha ricordato il cardinale Ratzinger, durante la celebrazio-

ne delle esequie in Duomo a Milano, per tutta la vita don LuigiGiussani è stato lontano da ogni entusiasmo leggero, da ogni roman-

ticismo vago. Egli ha veramente rispettato nella sua vita la centralità diCristo, ed ogni sua azione o pensiero erano finalizzati a servire Cristo:

unico modo per incontrarlo e donarlo ai fratelli.In questo modo riuscì anche a superare periodi difficili. Pensiamo, adesempio, al ‘68, in cui vi era la grande tentazione di dire: "prima dobbiamomigliorare la terra poi possiamo ritrovare anche il cielo". Come ricordavaancora il cardinale Ratzinger "la tentazione grande di quel momento (eraquella) di trasformare il Cristianesimo in un moralismo, il moralismo in unapolitica, di sostituire il credere con il fare. Tuttavia di questo passo, sostituen-do la fede con il moralismo, il credere con il fare, si cade nei particolarismi,si perdono soprattutto i criteri e gli orientamenti e alla fine non si costruiscema si divide".La fede si esprime così nel servire e amare Cristo nei fratelli, in quell'(unico) abbraccio di carità (orizzontale e verticale) dove amare Dio eamare il prossimo diventano (a livello pratico) la stessa cosa. In

questo senso "amare" è condizione indispensabile sia per "cre-dere" che per "fare". San Paolo ha detto: "Tu hai la fede ed io

ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed iocon le mie opere ti mostrerò la mia fede" (Lett.

Giacomo, 2,18). Tuttavia, "se anche distribuissitutte le mie sostanze... ma non avessi la

carità, niente mi giova" (San Paolo,1° Lett. ai Corinzi, 13,3). Oblò

di R.C.D.

Quante volte Giovanni Paolo IIavrà ripetuto l'invocazione checonclude l 'Ave Maria: "SantaMaria, madre di Dio, prega pernoi… adesso e nell 'ora dellanostra morte"? Un Rosario intero(per sua confessione, Wojtyla loha recitato ogni giorno fin dallaprima giovinezza) è composto di150 Ave Maria, che adesso sono200 con l'aggiunta recente, da lui

voluta, dei cinque misteri "lumino-si". Provate voi a tirare le somme.Respiro dell'anima, acqua cheplaca ogni sete: comunque la sichiami, l'Ave Maria ha ritmato tuttala sua vita. A buon diritto, il Papaporta dunque con sé nella tomba illibro dei Vangeli e il Rosario, chelo hanno spiritualmente nutrito intutta la sua esistenza e hannosegnato in profondità la sua mis-

A viso aperto davanti al mistero della morteL'AMORE RESTITUITO

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 3 sione.C'è un'altra preghiera però, menonota e più tipica dei sacerdoti, dasempre carissima a GiovanniPaolo II. È l'Anima Christi, attribui-ta da alcuni a San TommasoD'Aquino, anch'essa con un'invo-cazione che fa esplicito riferimentoall'ora della morte. Nel 1999, scri-vendo agli anziani una letteramolto tenera e appassionata, ilPapa l'ha ricordata con questeparole: "Trovo una grande pacenel pensare a quando il Signoremi chiamerà. Mi sale spesso allelabbra, senza alcuna vena di tri-stezza, una preghiera che il sacer-dote recita dopo la celebrazioneeucaristica: "Nell'ora della morte,chiamami". È la preghiera dellasperanza cristiana che nulla togliealla letizia dell'ora presente, men-tre consegna il futuro alla custodiadella divina bontà".Nessuna vena di tristezza gli haprovocato il pensiero della fine;nessun velo alla "letizia del pre-sente" ha oscurato la consapevo-lezza della sua precarietà: sintesiperfetta di una fede vissuta in pie-nezza. "Ecco come muore il giu-sto", dice la Bibbia nel libro dellaSapienza: amando e vivendointensamente la vita presente, pursapendo che un giorno finirà perrisorgere a vita nuova. Mentre ilcorpo del Papa è calato nellatomba e, integro e indiviso, si è

ricongiunto alla madre terra, sonoquesti umili pensieri che dovreb-bero occupare la mente di chipiange la sua perdita e tributa allasua salma manifestazioni d'affettoe gratitudine di inimmaginabilegrandiosità.Parole come grande, santo, e altrepiù magniloquenti, vanno usatecon misura. Grande, secondo ilVangelo, è colui che serve; santoè un titolo che in assoluto competesolo a Dio. Lasciamo perciò allastoria il compito di sancire la gran-dezza e santità secondo i suoicanoni. Mettere troppo prestoGiovanni Paolo II sul candelabropuò anche essere un alibi per giu-stificare un uso improprio del suomagistero o per accontentarsi dichiederne l'intercessione, invecedi sforzarsi di imitarne l'esempio.Ci basti per ora il pensiero chePapa Wojtyla - "uno di noi" - hacreduto, sperato, e amato senzatentennamenti e senza risparmio,iniettando in tutti, anziani e giova-ni, ricchi e poveri, sani e malati,credenti e non, dosi massicce dicoraggio per dare senso e pro-spettiva alla fatica di vivere.I milioni di persone, corse a Romaper rendergli l'estremo omaggio,gli hanno "restituito", anche anome di chi è rimasto a casa, unapiccola parte dell'amore che egliha riversato su di loro. "Avendoamato i suoi, li amò sino alla fine",

dice di Gesù che s'appresta avivere le ultime ore della sua vita,l 'apostolo prediletto Giovanni.Come ha fatto, sull'esempio delsuo Maestro e Signore, ancheGiovanni Paolo II. Molti adesso si affanneranno edecrittare il segreto del lungo pon-tificato di Papa Wojtyla, a cercarenell'enorme quantità di parole egesti quelli degni di passare allastoria. Ma in fondo il suo lascitopiù prezioso è averci insegnatoche il cristiano autentico vive emuore "ricordandosi" di Dio e "pre-gando la Bibbia", come oggi sidice. Che significa parlare a Diocon la Parola di Dio. Il resto è cro-naca, e un giorno sarà forse sto-ria: struggente e coinvolgentequanto si vuole, ma sempre biso-gnoso del soffio dello Spirito perdiventare vita. Helenio Pasquali

Giovanni Paolo IIl a s c o m p a r s a d i u n P a d r e

La droga, l'alcolismo, il fumo e la dipendenza daivideogiochi sono solo alcuni degli aspetti agghiac-cianti e negativi che, inquinano e distruggono il pulitoed originale mondo che i giovani sono riusciti a crea-re. Al giorno d'oggi un ragazzo afflitto da delicatequestioni personali preferisce una sigaretta o un alco-lico, anziché un confronto con l'esperienza dei genito-ri, per scaricare la tensione; oppure dà la precedenzaai giochi elettronici e al computer, rifiutando una pas-seggiata con gli amici. Tutti questi problemi, che siinsinuano pericolosamente nella vita giovanile, sipossono riunire in un unico dilemma : i ragazzi di

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 4 La seconda domanda che ho posto loro è laseguente: CHI E' STATO PER VOI GIOVANNIPAOLO II?A) per me e per noi giovani è stato un punto di riferi-mento, una guida speciale che, attraverso la fede, hasegnato profondamente la nostra vita. Mi sento di rin-graziarlo per tutte le iniziative intraprese per i ragazziper l'interresse mostrato nei nostri confronti. B) a mio parere è stato molto più di un Papa perchéha saputo condurre la Chiesa in modo esemplare.C) per me Giovanni Paolo II è stato un grande comu-nicatore che ha saputo usare lo strumento mediaticodei nostri giorni (la televisione) nei migliori deimodi.Un grande uomo dei nostri tempi che è riuscitoa dialogare con tutte le genti, anche con quelli piùlontani dalla fede cristiana, andando a trovarli neiSuoi innumerevoli viaggi.La terza domanda personale è stata : COME CRE-DETE CHE LA FIGURA DI QUESTO PAPA SIA RIU-SCITA AD INFLUIRE COSì TANTO SUI GIOVANI?A) le Sue parole, i Suoi consigli e le Sue riflessioni cihanno fatto capire l'importanza che noi ragazzi rive-stiamo nella complessa società di oggi.B) Credo sia riuscito a trasformare la fede e la religio-ne da una semplice norma imposta dai genitori e dalparroco ad un elemento di curiosità, di scoperta pro-gressiva di se stessi e di riflessione con Dio.C) Egli ha saputo avvicinare tutte le persone, dai gio-vani ai potenti della terra, dagli uomini di altre fedireligiose, a quelli della sua stessa fede. Un grandePapa fermo, deciso e determinato ma anche un gran-de papà comprensibile, affettuoso e disponibile a divi-dere le sofferenze di tutti .Alle domande che seguono, i ragazzi hannorisposto unitamente. IN COSA PENSATE CHE IL NUOVO PONTEFICEDEBBA IMITARE GIOVANNI PAOLO II NEL RAP-PORTO FEDE-GIOVANI?Pensiamo che il futuro Papa debba mantenere il valo-re della Fede trasmesso ai giovani e sviluppare edestendere il progetto ideato da Karol Wojtyla nel rap-porto con i giovani. Per noi la XV giornata mondialedella gioventù che si terrà in agosto a Colonia saràun occasione per scoprire la personalità del nuovoPontefice.SE DOVRESTE DEFINIRE CON UNA PAROLAKAROL WOJTYLA CHE AGGETTIVO LE ATTRI-BUIRESTE?Sono molti gli aggettivi che gli si potrebbero attribuiree tra questi spicca la determinazione e il coraggioavuti nelle numerose opere di bene che il Ponteficeha intrapreso.PENSATE CHE IL SUO ESEMPIO POSSA ESSER-VI UTILE NEL COMPLICATO COMPITO DI AIUTA-RE I GIOVANI PIU' PICCOLI DELL'ORATORIO?Giovanni Paolo II è stato Lui stesso un animatore, hacercato di coinvolgere e rendere partecipe ogni fede-le alle esperienze e alle iniziative della Chiesa. Hasempre svolto la funzione di mediatore tra noi ragazzi

oggi hanno bisogno di un punto di riferimento, di unaguida. Necessitano di persone che li sappiano sot-trarre dalla monotonia e dalla tristezza della vita checonducono. Solo in questo modo è possibile elimina-re le difficili realtà quotidiane che annientano tutto ciòdi positivo che i giovani producono, rendendo la con-dizione fisica e mentale di molti ragazzi un vero eproprio dramma. La soluzione a questo problemaappare sempre più difficile e complicata da trovare. Igenitori sono ormai diventati inadeguati per dare unconforto; anzi, confidare loro i propri problemi stadiventando gradatamente un tabù.Gli amici veri sono sempre di meno e sono proprio lebrutte compagnie a coinvolgere i più deboli.I giovani d'oggi hanno quindi bisogno di una figuraparticolare, speciale, che li sappia coinvolgere inesperienze nuove e positive, sane e produttive. Unimportante funzione in questo senso l'ha rivestita unpersonaggio eccezionale che, dal 1978 ai giorninostri si è impegnato, grazie all'aiuto venutoGli daDio, a ricostruire le basi del difficile mondo dei giova-ni: Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II.Durante tutta la storia del pontificato, è forse il Papache si è avvicinato concretamente al mondo deiragazzi: ha sempre cercato, mediante la fede e laparola di Dio, di trasmettere loro le bellezze e i segre-ti che la vita nasconde, facendo capire come la reli-gione rivesta un ruolo essenziale nella vita di tutti noi,adulti e non. La Sua recente scomparsa ha certa-mente scosso l'umanità intera e rattristato tutti noigiovani, così affezionati a Lui. Nell'animo di ognuno dinoi, un grande vuoto ha sovrastato, almeno per unattimo, la spensieratezza che ci caratterizza. Mancagià la Sua voce rassicurante, la sua estrema sensibi-lità e l'inimitabile modo di fare con noi ragazzi.Per dimostrare la tristezza dei giovani d'oggi , inseguito alla scomparsa di Karol Wojtyla, ho volutoconoscere il pensiero di alcuni ragazzi che frequenta-no abitualmente l'oratorio e fanno della fede unaspetto essenziale della vita. Ho rivolto loro una seriedi domande, tre personali e quattro alle quali hannorisposto unitamente.La prima domanda soggettiva è stata: COMEAVETE REAGITO ALLA NOTIZIA DELLA MORTEDEL SANTO PADRE?I ragazzi hanno risposto: A) Ho meditato da solo, cercando di stare più vicino aLui. Ho pensato a tutto quello che quest'uomo spe-ciale ha fatto per questi giovani e mi sono reso contodella Sua grande umanità e della sensibilità nei nostriconfronti.B) ho sentito il desiderio di riflettere; perciò sonoandato in Chiesa a recitare il Rosario con gli altrifedeli accorsi. Ho provato grande tristezza e commo-zione.C) ho smesso di guardare la televisione e mi sonomessa in un angolo a pregare. Non ho pianto perchého pensato il Papa stesse meglio adesso che ha rag-giunto la felicità eterna e ha smesso di soffrire.

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 5e Dio, cercando di farci capire come il Signore costi-tuisca il principale punto di riferimento nella nostraesistenza. Ha cercato di estendere la parola di Dio e iprogetti della comunità ecclesiastica ai credenti ditutto il mondo, compiendo anche lunghi e stressantiviaggi.COME SI DOVREBBE COMPORTARE IL NUOVOPONTEFICE NEI CONFRONTI DEI RAGAZZI ECOSA VORRESTE CHE FACESSE DI DIVERSODA GIOVANNI PAOLO II?Giovanni Paolo II ha già dato tanto per i giovani pun-tando a fare della preghiera e della fede un'occasionedi riflessione e dialogo con Dio. Pertanto ci sentiamodi consigliare, nel nostro piccolo, al futuro Pontefice

di proseguire il cammino iniziato da Giovanni Paolo IIcercando di non essere in tutto e per tutto il suo suc-cessore.Dopo questa interessante chiacchierata con alcuniragazzi dell'oratorio mi sembra doveroso ringraziarepersonalmente, ma credo anche a nome di tutti i gio-vani, Giovanni Paolo II. Con i suoi viaggi, le sueriflessioni e le sue iniziative ha restituito al mondogiovanile la giusta e fondamentale fede nel Signoreche si stava pian piano smarrendo. Grazie Karol, gra-zie per sempre.

Marcello Spinetta

Sembra che l'origine e la diffusio-ne del Rosario, nella struttura di150 Ave Maria pregate nella con-templazione dei misteri della vitadi Gesù e della Madre sua, risal-gano alla pratica dei monaci illet-

terati che erano incapaci di prega-re con i 150 salmi usati nella pre-ghiera liturgica. Ma proprio per-ché preghiera degli umil i , i lRosario deve considerarsi pre-ghiera di tutti, perché tutti dobbia-mo dirci "servi Inutili" (cfr Lc 17,10) e tutti siamo chiamati a ripete-re la preghiera insistente dellavedova che supplicava per ottene-re giustizia (cfr Lc 18, 1-8).Rimandando a quanto i SommiPontefici hanno detto sul valore esulle modalità di pregare i lRosario, ci piace fare alcune con-siderazioni. Il Rosario è una spe-cie di anno liturgico in miniatura: imisteri gaudiosi r ichiamano i ltempo di Avvento e di Natale;quelli della luce possono identifi-carsi con il Tempo Ordinario; imisteri dolorosi ci riportano allaQuaresima e alla Settimana santa;quelli gloriosi sono i misteri delTempo di Pasqua. Pertanto prega-re il Rosario ogni giorno è come

sintetizzare in una settimana tuttol'anno liturgico. Ma oltre ad aiutarcia ripercorrere l'anno liturgico, ilRosario è lo specchio del cammi-no della nostra vita. Nel susseguir-si dei nostri anni, che sono cometanti grani della Corona, possiamodire che la nostra stessa vita è unRosario, perché i misteri di Cristoe di Maria diventano, nel viverequotidiano, i nostri misteri.I misteri gaudiosi, oltre a ricordarciil tempo dell'infanzia e dell'adole-scenza di Gesù e di ognuno di noi,ci aiutano a rendere grazie per inostri momenti di gioia.I misteri della luce, che si riferisco-no al ministero della vita pubblicadi Gesù, ci richiamano il tempodella nostra maturità e ci fannocapire il valore del nostro impegnoripetuto giorno dopo giorno. I misteri dolorosi ci aiutano adunire le nostre sofferenze allacroce di Gesù e al dolore dellaMadre sua, come nostro contribu-to a beneficio della Chiesa e cipreparano all 'ora della nostramorte. I misteri gloriosi ci proiettano versoil futuro di gloria che ci attende, aconclusione della nostra esisten-za, nell'incontro con Dio. Dopo laLettera apostolica di GiovanniPaolo II e i tanti sussidi pubblicatidurante l'anno del Rosario, cele-brato dall'ottobre 2002 all'ottobre2003 è capitato spesso di sentirsidire: "Ho riscoperto il Rosario". Èuna scoperta che deve continuare,

come continuano ad essere attualile intenzioni di pregare per la pacee per la famiglia, come ci ha rac-comandato il Santo Padre.

Frutto del silenzioè la preghiera,frutto della preghieraè una profonda vita di fede,frutto della fede è l'amore,frutto dell'amore è il servizio,frutto del servizio è la pace.

Madre Teresa di Calcutta

SEMPRE A PROPOSITO DELROSARIO: UN MESSAGGIO AIGIOVANI.In genere, i giovani dai tredici anniin su, nella loro legittima ricerca diaffermazione come nuove personeche devono trovare una colloca-zione equilibrata nella vita, sonospinti ad adottare dei modelli pre-confezionati e già praticati dai coe-tanei. Purtroppo spesso la sceltacade su modelli semplicemente"alla moda" o appariscenti ma prividi valori positivi e concreti. Giàessere cristiani e praticare diventascomodo e a volte si preferisce il"branco" alla messa domenicale.Figuriamoci recitare il rosario!Eppure negli anni '60 era di granmoda l'oriente e qualunque cosaarrivasse dall'India era accolto

R O S A R I O :QUASI UN ANNO LITURGICO IN MINIATURA

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come miracoloso e trasgressivo.Anche oggi molti si avvicinano e siinteressano a religioni orientali tro-vandovi innumerevoli spunti di vitaed esaltandone la grande propen-sione alla meditazione.Peccato che nessuno di costoro siferma ad esaminare la nostra reli-gione: quanti esempi di meditazio-ne, di misticismo, di concentrazio-ne ascetica illuminano la nostratradizione cristiana!E poi, proprio adesso che non vadi moda, che bello sarebbelasciarsi andare alla meditazione,

stando in silenzio e chiudendo lacomunicazione col mondo peraprire i canali dello spirito e trovar-si in meravigliosa contemplazionedel Sacro, commettendo così una"trasgressione" all'ultima moda,simile ad una pratica orientale eda iniziati. Sareste veramente ori-ginali.Un mezzo semplice per pregare estare a tu per tu con lo Spirito è larecita del rosario.Si tratta di una preghiera apparen-temente ripetitiva e popolare. Maproprio il ritmo e la compendiosità

dei suoi contenuti ne fanno un pic-colo miracolo di sintesi teologicache andrebbe provata.Inoltre, i gesti dello sgranare lacorona, e la musicalità silenziosadelle preghiere, portano alla libe-razione dai pesi quotidiani e solle-vano i l nostro spirito ad unadimensione superiore.Potrei anche affermare che il rosa-rio è una forma di terapia psicolo-gica. Dopo ci si sente meglio.Provare per credere.

Una chiesa gremita di gente, fiori colorati che ravvivavano l'ambiente, un grande ritratto di Don Bosco sullabalaustra: ecco come si presentava la parrocchia di Castelnuovo Scrivia la mattina del 3 aprile in occasione dellaSanta cresima.La figura di Don Bosco, punto di riferimento dell'anno catechistico è stata utile per la nostra preparazione allaConfermazione; egli è stato vicino ai giovani, aiutando in particolare i più bisognosi ed i più poveri e ha ridato lorodignità e speranza per un futuro migliore.Grazie a lui abbiamo capito l'importanza del dono della vita e abbiamo imparato che fare del bene è produttivo.La cerimonia è stata presieduta dal vescovo della nostra diocesi, monsignor Martino Canessa, con donCostantino ed diacono don Francesco La Rocca.Le prime file di panche sono state riservate a noi cresimandi e ai rispettivi padrini e madrine. La celebrazione,suggestiva e ricca di significato è stata accompagnata dalle nostre preghiere, dal saluto al vescovo e dal ricordodel Santo Padre, deceduto la notte precedente.Noi, ormai cresimati, cogliamo l'occasione per ringraziare i nostri catechisti Helenio Pasquali, Silvia Balduzzi,Silvia Dondi e Francesca Arona, perché ci hanno pazientemente accompagnato durante questi tre anni.A cerimonia conclusa, dopo l'affettuoso saluto, ciascuno di noi ha continuato la particolare giornata in una "riunio-ne" familiare, con genitori e parenti che ci hanno dedicato qualche ora e anche un bel po' di attenzione.È stata una giornata veramente indimenticabile, e il ricordo rimarrà vivo nella nostra memoria, anche perché hacoinciso con lo storico evento della morte del Papa.

U n a g i o r n a t a p a r t i c o l a r e

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 7

Mercat ino benef ico ad Alzano ScriviaNei mesi di gennaio e febbraio, noi ragazzi di Alzano Scrivia ci siamo ritrovati nel salone parrocchiale insiemeai bambini del catechismo per realizzare lavoretti di "stampo" pasquale, venduti poi sabato 19 e domenica 20marzo in un mercatino allestito per l'occasione. Molte sono state le persone che hanno acquistato i nostrimanufatti: segnaposti di cartoncino e colorati a mano, campanelle di pasta di sale, quadretti dipinti a piombo,soprammobili di gesso, oggetti in legno colorati con la tecnica del decoupage…….Il ricavato è stato donato ad una associazione di medici di Milano che offre il suo aiuto ai bambini cardiopaticidell'Africa. Siamo stati felici dell'esito positivo di questo mercatino benefico perché, oltre ad averci dato l'op-portunità di lavorare insieme, ci ha offerto l'occasione di aiutare dei bimbi meno fortunati.

I ragazzi di Alzano Scrivia

RIAPRE LA CHIESADI GUAZZORA

Dopo la conclusione dei lavori direstauro del tetto ed il rifacimento del-l'impianto elettrico della Chiesa parroc-chiale di Guazzora, chiusa al culto dal-l'ottobre 2004, il 2 giugno alle ore21,00 si è svolta la programmata ria-pertura con una solenne celebrazionepresieduta dal nostro Vescovo Mons.Martino Canessa con il Parroco DonCostantino ed il Diacono Ernesto.Tutta la popolazione ha partecipatocon gioia all'attesa circostanza, unita-mente alle Autorità e ai fedeli giuntidalle comunità parrocchiali limitrofe.

L'antica cappelletta dellaMadonna della Ceroggia che il 25marzo viene ricordata in occasionedella festa dell'Annunciazione,quest'anno essendo concomitantecon il Venerdì santo ha accolto ifedeli sabato 9 aprile, per la cele-brazione della Liturgia dellaParola. Si tratta di una ricorrenza moltocara agli abitanti della frazione,delle vicine cascine e diGuazzora., che conta una tradizio-ne ultracentenaria e che ha sem-pre contrassegnato l'arrivo dellaprimavera e l'inizio dell'attività agri-cola.Una memoria che negli anni lediverse famiglie, titolari dell'edicoladedicata alla Vergine, hanno volu-to conservare e che ha sempreavuto una notevole rispondenzapopolare. Da circa una decina

d'anni Don Opilio, su richiestadella famiglia Basiglio, ha mante-nuto viva la tradizione e dallo scor-so anno il diacono Ernesto ha rap-presentato i l Parroco, DonCostantino, nel rito religioso. Sotto un cielo di sole e nuvole,diventato poi assai minaccioso,mentre i canti mariani si disperde-vano nel vento, la celebrazione èstata semplice e toccante: il diaco-no, oltre a ricordare i defunti dellafamiglia Basiglio, ha sottolineatol'importanza della devozione allaMadonna, rivolgendo un pensieroanche al Papa, che da pochi giornici ha lasciato. Il commiato ed il rin-graziamento ai presenti è statovelocizzato per il timore della piog-gia, da un lato temuta, ma accoltacome manna dal cielo, in questastagione di particolare siccità.

T.B.

IN RICORDO DI ENRICO BONA

La comunità parrocchiale diGuazzora, anche dalle colonne delbollettino vuole esprimere un ricor-do dell'indimenticabile Enrico Bonache il giorno 11 marzo si è spentoa Buenos Aires all'età di 98 anni. Guazzorese d'origine, ha vissutonel nostro paese fino al 1951,quando con la moglie PriminaCorti, nativa di Guazzora, si è tra-sferito in Argentina. Con la suabella famiglia composta da duefigli -che con il matrimonio glihanno donato nove amati nipoti-a Buenos Aires ha vissuto la sualunga esistenza, conservandosempre un ricordo vivo della suaterra, in particolare di Guazzora.Infatti, pur essendosi inserito posi-tivamente in Argentina, ha sempremantenuto il desiderio di tornare,dove sono vissuti -oltre ai suoigenitori- la sorella Rosina e il fra-tello Teresio, entrambi longevi, che

FESTA ALLA CAPPELLETTA DELLAC E R O G G I A

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ci hanno lasciato alcuni anni fa. Da sempre cattolico profondamen-te praticante, unitamente allamoglie, ha testimoniato la suafede anche nel suo paese d'ado-zione, attraverso una partecipazio-ne attiva alla vita parrocchiale eun'educazione religiosa ai figli eai nipoti, concretizzata in impegnoautentico di tutta la famiglia allavita della Chiesa locale. Di Enrico Bona (amabilmentechiamato Richino) e di sua mogliePrimina, fin da bambina, ho sentitoparlare molto spesso in casa mia:erano cari amici dei miei genitori ea Guazzora, erano amici di tutti.Quando nel 1951 epoca delle ulti-me emigrazioni , sono partiti perl'Argentina fu una decisione diffici-le, sofferta, ma carica di legittimasperanza, la speranza di potercogliere un'opportunità positiva,unita -come loro stessi mi hannosuccessivamente raccontato- allasperanza di tornare… Ho avuto modo di conoscere iconiugi Bona durante i loro sog-giorni in Italia, ma soprattutto nel-l'ultimo durato dal mese di luglio1985 al mese di aprile 1986: hoavuto occasione di chiacchierarepiacevolmente con loro, li ho inter-vistati per conto del quindicinalelocale dell'epoca "Il Gazzettino",ho avuto modo di approfondire laconoscenza soprattutto di Enrico,che a casa mia ha trascorso diver-se serate e ne conservo un ricordo

particolare.Dotato di spiccata intelligenza erara sensibilità era in grado dicanalizzare queste doti nel lavoro,nella poesia, nella drammatizza-zione, con un umorismo sottile,una simpatica satira e con versati-lità. Con il gruppo della filodram-matica guazzorese animata daPietro De Giovanni, da TinoBettaglio e da altri amici, ha orga-nizzato recite a scopo benefico afavore della Chiesa e dell'asiloinfantile "Tagliacarne", in anni incui questo tipo di genuini intratte-nimenti rappresentavano le formedi svago più gradite e partecipate.Il suo peculiare talento per la tec-

nologia, oggi avrebbe avuto unassicurato successo nel settoredell'informatica e della telematica.Ma ciò che maggiormente mi hacolpito di Enrico Bona è stata lasua generosità d'animo unita aduna ricchezza interiore che emer-ge nei suoi numerosi scritti e nellepoesie da lui composte, ove tra-spare inequivocabilmente il suoforte legame con il paese d'origi-ne, con sua madre (che ricordanella struggente poesia l'emigran-te), con i suoi familiari, con la suachiesa di Guazzora. Negli anni, ilsuo costante contatto con DonOpilio, a cui era particolarmentelegato, gl i consentiva -pur adistanza- di essere unito allacomunità parrocchiale e ogni annotrasmetteva gli auguri di Natale,

che puntualmente venivano condi-visi durante la Messa di mezzanot-te.Sono sicura che anche in questomomento in cui la Chiesa diGuazzora necessita di un signifi-cativo sostegno per il restauro deltetto, non avrebbe esitato -insiemea De Giovanni e amici- ad organiz-zare l'ennesima recita a scopobenefico…ma sono altrettantosicura che dall'11 marzo, nella suanuova dimensione, sta interceden-do in altro modo, forse più effica-ce, nei confronti di quellaProvvidenza in cui in vita haprofondamente creduto.

Tea BaraldiLA PESCA DELLO

STORIONE PER IL PRANZO DI

MAGRO DEL VENERDÍ DI PASQUA

di Lelio SottotettiLo storione, chiamato in volgo"porcellina", a fine inverno, dalmare Adriatico risaliva il Po perdeporre le uova nella nostra zonadove l 'acqua era l impida e laghiaia del fondale pulita.Qualche esemplare raggiungeva itre, quattro metri e poteva supera-re i duecento chilogrammi.La pesca dello storione era una evera propria competizione cheportava vanto al gruppo che riusci-va a pescare l'esemplare più bello.Il nostro tratto di Po diventava ilcampo della gara.Ci voleva grande abilità, non soloper fiocinarlo, ma anche per tirarloin barca.A cimentarsi erano i proprietari deirivieraschi del Po.A Castelnuovo erano in diversipoiché il nostro borgo, allora, siestendeva fino al Po di Rotta deTorti, nostra frazione inghiottitadalle acque nella seconda metàdel 1800.C'era chi pescava per donarlo alprevosto, chi al sindaco, chi aicanonici, chi agli abati dei conventiper il pranzo di magro del venerdìsanto.Il nostro tratto di pesca andava da

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 9Gerola a Montemerlo.I l tratto più a monte, daMontemerlo a Valenza, spettava aquelli di Cambiò che destinavano ilpescato alla mensa del Vescovo diTortona ed a quella dei regnanti aTorino dopo che il Vescovo erastato insignito dai Savoia con iltitolo di Principe di Cambiò.Chi deteneva il privilegio di questapesca pasquale si dava da fareper tempo onde organizzare lasua squadra ed onorevolmenteaffrontare la gara.La gente si portava sulle sponde esugli argini del grande fiume perseguire le fasi della pesca e siappassionava alla lotta dei pesca-tori per afferrare la preda che avolte, con la fiocina nelle carni, sidimenava paurosamente fra l'ac-qua arrossata di sangue mettendoin pericolo barcé e pescatori.Verso il mezzogiorno del giovedì, ilpescato veniva portato sul sagra-to, posto in cestoni di vimini frarami fioriti di prunus selvatico dalfiore bianco candido che nella set-timana di Pasqua incominciava aricoprire i rami contorti e spinosiancora senza foglie.Le spine di quei rami stavano adindicare le sofferenze della doloro-sa coronazione di Cristo ed i fioricandidi la gloria della resurrezio-ne.La gente accorreva sulla piazza, ilparroco benediceva il pesce e gliesemplari più belli andavano aidestinatari, secondo la tradizione,la parte restante veniva distribuita

ai presenti.In quel venerdì solamente agliuomini era lecito consumare unfrugale pranzo, l'unico della gior-nata.Le donne si imponevano lo strettodigiuno e raccolte in casa in pre-ghiera attendevano le tre delpomeriggio per recarsi in chiesaad adorare la Santa Croce.Gli uomini consumavano il pescein riverente silenzio, quasi un rito,mentre il capo famiglia, ad altavoce, leggeva la passione diCristo secondo San Giovanni.Poiché in quel giorno le campanedelle chiese non suonavano insegno di lutto, la gente venivachiamata alle funzioni dai colpisecchi dei martelli di legno dellasbattarola che, manovrata dairagazzi, passava di strada in stra-da.Alle tre esatte, ora della morte dinostro Signore, la sbattarola face-va sentire i suoi colpi penetranti,direi lugubri, mentre una voceforte e chiara proclamava: "Cristomuore in Croce", creando un climadi commozione e tristezza. A quell'annuncio tutti si scoprivanoil capo, facevano il segno di croce,quindi s'inginocchiavano ed il capofamiglia esclamava a gran voce"Cristo è morto per la nostra sal-vezza, con il sacrificio della Croceha vinto la morte e ci ha dato lavita, sia benedetta la SantaCroce!". Tutti si facevano nuova-mente il segno della croce, escla-mavano: "Amen!" e si dirigevano

verso la chiesa parrocchiale segui-ti dalle donne per l'adorazione checontemplava i l bacio di Gesùsteso sul legno della Santa Croce.A rito concluso si portavano tutti inSan Rocco dove convenivano imembri delle confraternite per par-tecipare alla processione che,sopraggiungendo la sera, si sno-dava attraverso le vie del paeseilluminate dalle torce.Dietro al catafalco seguiva la sta-tua della Madonna Addolorata (tut-tora conservata in San Rocco),portata da un gruppo di donne ingramaglie che cantavano le voca-zioni della passione e morte delSignore.Solenne e folcloristica manifesta-zione che si svolse fino a pochidecenni fa.Mi sembra ancora di sentire lestrofe dello straziante "StabatMater Dolorosa" che le donnediffondevano nella triste atmosferaed altre lamentazioni che si alter-navano al coro dei Sanrocchini edal rullo dei tamburi.Ritornando alla pesca dello storio-ne si sa che a Castelnuovo questatradizione ebbe fine con la rivolu-zione francese.A Cambiò, per rispetto al Vescovodi Tortona che portava il titolo diPrincipe del borgo, venne ripresacon la restaurazione ed ancora ametà del 1800, le "porcelline" delPo arrivavano al Venerdì Santosulla mensa vescovile e su quelladei Savoia a Torino.

GIORNATA DEL MALATOIl gruppo OFTAL, organizzando la tradizionale Giornata del malato, erain difficoltà perché non riusciva a trovare un “segno" da offrire ai parteci-panti alla celebrazione. Il nostro parroco don Costantino, dotato di unaprofonda spiritualità mariana e di un animo decisamente missionario, ciha consigliato una bella e significativa immaginetta che poi, con l'aiuto dìdon Fulvio. siamo riusciti a recuperare e a distribuire. Essa contiene unapreghiera che ci aiuta a meditare sul valore salvifico della sofferenzache unisce intimamente a Cristo e sulla possibilità di offrirla per il benedegli altri, soprattutto, dei missionari. Nel frontespizio è raffigurata unafiammella ardente e luminosa: è la luce della fede che mantiene viva lasperanza e rende operosa la carità, è la luce che è uno dei segni diLourdes che ci aiuta a rivivere, con Maria nostra madre, i bellissimimomenti vissuti nella chiesa di San Rocco quando abbiamo celebrato lanostra giornata del malato. È stato un momento di preghiera intensa, di

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 10meditazione e di commozione profonda, soprattutto, quando il celebrante si è soffermato davanti a ciascuno dìnoi portando Gesù Eucarestia. La corale Beato Stefano Bandello cantava Lauda Jerusalem, creando un'atmo-sfera tipicamente Lourdiana fatta di un rapporto interpersonale con Gesù, vera luce, al quale abbiamo chiesto,attraverso l'intercessione della Madonna, di illuminare ogni momento della nostra vita, anche quando saremotoccati dalla prova e dalle malattie.

Il gruppo OFTAL

P.S. Il gruppo OFTAL ringrazia sentitamente il maestro Albertini e la Corale Beato Stefano Bandello che, dasempre, si rendono disponibili per animare le nostre funzioni Lourdiane. La Madonna saprà ricompensarlidegnamente con una particolare benedizione.

Grande successo di pubblico Sabato12 Marzo nel salone dell'oratorio in

occasione della rappresentazione teatrale della com-pagnia parrocchiale "Recitiamo Insieme".Le persone presenti in sala erano circa 150, e sepensiamo che la stessa commedia era gia stata pro-posta alcuni anni fa sempre a Castelnuovo per bendue volte, credo che non ci possano essere motiva-zioni discordanti sul fatto che lo spettacolo abbiariscosso un buon risultato. Lo si era capito comunqueanche dalle numerose risate che di tanto in tanto sfo-ciavano dal pubblico e motivate da vari fattori tra cuisicuramente il fare un po' "rozzo" del sagrestanoGiustino (evidentemente non abituato alla grandecittà ed a tutto quello che è il vivere nell'alta società)e i frequenti diverbi tra i due fratelli Ravello (il com-

mendatore e il parroco) , diverbi nati dalla diversaconcezione di crescere ed educare le due figlie.Archiviata questa serata la compagnia teatrale è giàal lavoro per la preparazione di nuovi spettacoli chesicuramente andranno in scena nel prossimo autun-no. Naturalmente tutti voi siete invitati fin d'ora aquelle serate in cui ci si divertirà sempre e natural-mente tanto ma che avranno sempre sullo sfondo unmessaggio da lanciare al pubblico; e chissà chemagari in una di quelle serate non ci sia la possibilitàdi incontrare nuovamente Don Augusto Ravello incompagnia di suo fratello Carlo, del sagrestanoGiustino, delle due nipoti Patrizia e Renata e deldomestico Giorgio , tutti pronti per farci trascorrere unpaio d'ore in allegria ed in serenità come è tradizionee fondamento della nostra compagnia teatrale.

In questi ultimi tempi sono emerse voci discordanti edisinformate circa la gestione economica della nostraParrocchia chiamando in causa, tra altro, l'ipotesi diuna mancata, o trascurata, attività del Consiglio pergli Affari Economici. In proposito è doveroso rammen-tare, al fine di evitare ingannevoli allarmismi, qualisiano i compiti del Consiglio per ricondurre le rifles-sioni dei parrocchiani entro i limiti di una civile epacata convivenza.Come giustamente recita l 'art icolo sette delDecreto/Regolamento emanato dal VescovoBongianino in data 1° giugno 1985, il ConsiglioParrocchiale per gli Affari Economici è organo consul-tivo: esso deve pertanto esprimere pareri circa l'am-ministrazione della Parrocchia nelmomento in cui ne viene richiesto dal Parroco, cuispetta assoluta autonomia sulla conduzione spirituale

ed economico-amministrativa della parrocchia mede-sima.A parte quanto così sancito dal citato decreto vesco-vile, che sia tale l'incombenza del Consiglio, si evincechiaramente e definitivamente dallo spirito dellenorme del Codice di Diritto Canonico vigente relativealla partecipazione dei fedeli laici alla missione dellaChiesa.Nè tale incombenza viene a mutare allorché, even-tualmente e casualmente, si dia il caso che anche unsolo membro del Consiglio abbia a svolgere, nel con-tempo, mansioni inerenti la gestione delle attività par-rocchiali; il carattere collegiale del Consiglio nonviene ovviamente ad esserne intaccato. .Spetta, verificandosene il caso, a chi ne nomina imembri di preoccuparsi di evitare tali coinvolgimentiche non è detto però che possano portare particolari

SUL CONSIGLIO PARROCCHIALE PER GLI AFFARI ECONOMICI

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turbamenti.Deriva da quanto sopra che al Consiglio per gli AffariEconomici non competono atti di gestione ammini-strativa.Dopo quanto esposto resta questa amara considera-zione: alcuni membri del Consiglio, in carica ininter-rottamente da almeno una dozzina di anni, possonocontare sulle dita di una sola mano le volte in cuisono stati chi-amati ad esprimere il loro preventivoparere circa la effettuazione di atti gestionali parroc-chiali. Diversamente essi sono stati esclusivamentechiamati a sottoscrivere, per l'Ordinario diocesano,l'annuale rendiconto economico parrocchiale predi-sposto ed esibito dal Parroco in carica.Comunque i membri del Consiglio, qui sottoscritti,

esprimono la loro massima ed incondizionata fiduciaverso tutte le volonterose persone che, sia in passatoche presentemente, si sono occupati e si occupanodella cura e della gestione economica dell'attività par-rocchiale ed invitano i parrocchiani tutti a collaborareconcordemente con esse con spirito di abnegazionee con larga munificenza affinchè questa comunitàparrocchiale abbia vita serena e possa tendere,com'è suo costante costume, mediante azione comu-ne, all'incremento di una vita sempre più perfetta, allapromozione del culto pubblico e ad opere di apostola-to e di carità: solo vero ed auspicabile scopo di unacristiana convivenza.

P.L. Zeme, Giuliano Bassi, CarluccioTorti

Diamo qui di seguito l'elencodelle offerte pervenute inParrocchia, dall'ultimoBollettino Parrocchiale all’11Aprile 2005.Ci scusiamo per eventuali erroried omissioni.Fam. Ditto euro 10 in suff. defunti -fam. Scaffino euro 15 in suff.defunti - fam. Versuraro euro 20 insuff. defunti - Pezzuolo Elsa euro100 in suff. defunti - Luigina D.euro 15 in suff. defunti - fam.Pranzo-Zaccaria euro 100 in suff.defunti - Coniugi Fanni euro 30 insuff. defunti - frat. Mattioli euro100 in occ. del funerale dellamamma - Giuffrè Palma euro 20 insuff. defunti - fam. Melis-Usai euro45 - Rondanelli Rosanna euro 30in suff. di Gianfranco - N.N. euro20 in suff. defunti - MandirolaAnna euro 50 in suff. MandirolaCarlo - Gazzaniga Piera euro 30 insuff. defunti - N.N. euro 100 insuff. defunti - Titolari ed amici delBar Posta euro 120 in mem. diZerbinati Ermanno - Setti Robertoeuro 50 in suff. defunti - Cairo eQuattrocchio euro 50 in suff.defunti - Violato Germano euro100 in occ. del Battesimo del nipo-te Giacomo - i genitori euro 50 inocc. del Battesimo di MassimilianoDenti - il padrino e la madrina euro50 in occ. del Battesimo diMassimiliano Denti - fam. Usaieuro 50 in occ. del funerale diFrancesco - la famiglia euro 150 inocc. del funerale di FrancescoAntonio Fasanaro - ScabiniPrimina euro 15 in suff. defunti -N.N. euro 20 - Ferrari-Scaffino

euro 25 in suff. defunti - La GrecaRosina euro 50 - N.N. euro 250 insuff. defunti - la famiglia euro 50 insuff. di Nobile M. Alice - i nipotiMariuccia e Massimo euro 100 insuff. di Secondina - Bramato Annae Agnese euro 50 - Sacco Annaeuro 60 - Cairo Sergio euro 15 -Dirito Teresa euro 20 - LavezzariAldo euro 30 - Gonella Laura euro50 - fam. Rolandi euro 100 in suff.Gavio Giuseppe - fam. Rolandieuro 50 - N.N. euro 40 in suff. TortiEttore - Chichino Paola euro 100 -N.N. euro 500 in suff. fam. defunti- D'Amato Anna euro 25 - BragattoPiergiorgio euro 25 - Gavio euro30 - la moglie e i figli euro 120 inocc. del funerale di CasonatoSilvio - N.N. euro 20 - N.N. euro50 in suff. Iorio Maddalena - fam.Frattini-Vaccari euro 30 in suff.defunti - Benedetto Maria euro 20- Stringa Rita euro 100 in suff. diPietro ed Emilio Ghibaudi - StringaRita euro 50 per il riscaldamento -Crivelli Luigi euro 50 in suff. defun-ti - Cassinelli Carla euro 80 in suff.defunti - Rossi Anna euro 50 insuff. defunti - Cotroneo Carmelaeuro 20 in suff. di Domenico,Grazia e Margherita - un'amicaeuro 25 in suff. di Pisa Maria - lamoglie euro 25 in suff. di SalvadeoGiuseppe - Sacco Luigi euro 30 insuff. defunti - Fugazza Maria euro30 in suff. defunti - De MatteiRenata euro 30 in suff. del marito -i vicini di casa euro 75 in mem. diMaria Pisa Scaglia - i famigliarieuro 200 in occ. del funerale diMaria Pisa Scaglia - ArdizzoneAntida euro 50 in suff. defunti -

fam. Curone-Chiapedi euro 40 insuff. defunti - fam. Pelizzari euro20 in suff. di Ugo ed Egidio - Biceeuro 50 in suff. della carissimaamica Maria - fam. Barbara DeLuca euro 20 in ricordo di mammae sorella - Stramesi G. Paolo euro30 in suff. defunti - N.N. euro 100in suff. defunti - N.N. euro 50 insuff. defunti - fam. Poddighe eMassafra euro 25 in suff. defunti -Giancarlo Bassi euro 50 - Gattieuro 20 in suff. QuattrocchioArmida - fam. Pastore euro 50 insuff. defunti - i familiari euro 100 inocc. del funerale Vercesi Luigina -Stella Pina e Carla euro 500 inmem. del caro Giuseppe - CairoEde euro 20 in suff. dei genitori -fam. Setti euro 50 in suff. del caroCarlo - Usai euro 40 - N.N. euro15 in suff. defunti - Doretta ePietro euro 100 in suff. della carazia Maria - N.N. euro 20 - fam.Pisa-Scaglia euro 15 in suff. PisaMaria - Taverna Carla euro 50 insuff. dei genitori - fam. Beccariaeuro 50 in suff. defunti - gruppoteatrale parrocchiale "RecitiamoInsieme" euro 408 (rappresenta-zione 12 marzo) - ScaffiniVincenzo euro 250 in suff. dellamoglie - fam. Tollentino euro 270in occ. del funerale di Novell iAngiolina - N.N. euro 50 per ilriscaldamento - i genitori euro 50in occ. del Battesimo di Mirco eSara Bagnasco - Imazio-Gavioeuro 30 - fam. Besuzzi-Palazzoloeuro 25 in suff. defunti - Padrino,Madrina e i genitori euro 150 inocc. del Battesimo di RebeccaCallegher - fam. Fasanaro euro 50

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in suff. di Antonio FrancescoFasanaro - Lanfranchi Andreaeuro 40 in suff. defunti - N.N. euro50 in suff. di Pavanello Maria -Angelini Clementina euro 20 - fam.Bensi euro 20 in suff. defunti -fam. Trovamala Mario euro 20 insuff. defunti - Taverna Marcellinaeuro 20 in suff. defunti - N.N. euro50 in suff. defunti della famiglia -N.N. euro 25 in ricordo diAnnamaria - i vicini di casa distada Viguzzolo euro 120 in suff.di Malaspina Teresio - SeminoGiuseppina euro 10 in suff. diEnrica e Fedele - MedaglianiGabriella e Marcello euro 100 -Rossi Anna Maria euro 40 - RossiAnna euro 50 - Garberi Albinaeuro 30 - Stella Paola euro 50 -Torti Rapetti Rita euro 40 in suff.defunti - Luigi, Bruna e Robertoeuro 25 in suff. Incutti Gabriella -fam. Bassi Luigi euro 25 in suff.defunti - gli zii e Roberto euro 50in mem. di Chiara C. - i familiarieuro 150 in occ. del funerale diMarco Baiardi - i familiari euro 500per i restauri della chiesa inmemoria di Marco Baiardi -Dellacasa Graziano euro 50 - fam.Isetta Gianfranco e Caterina euro100 per la parrocchia in occasionedella scomparsa della mammaPasqulina - Oliva Marilena euro 50in suff. del papà - Baratella Brunoeuro 30 - Luca Scarcella euro 150in occ. della Cresima - GiaccariMaria euro 30 - Pisa Ubaldo eMaria euro 40 in suff. defunti dellafamiglia - Lea, Claudio eRosangela euro 40 in suff. defuntiTodeschini - Orsini euro 15 - Ifamiliari euro 50 in occ. del funera-le di Cardinale Rosa - I familiarieuro 100 in occ. del funerale diQuaglia Armando - le sorelle euro100 in occ. del funerale di QuagliaArmando - Bettetto Italia euro 50in suff. defunti - Torti Natale eCoppa Leonilde euro 40 alla par-rocchia per 60° di matrimonio -Grammatico Vittorio euro 30 insuff. defunti - le cognate euro 120in suff. di Contardi Giovanni -Mogni Cesare euro 20 per il riscal-damento - Torti Lina euro 250 inocc. del funerale di ContardiGiovanni - Ferrari Giuseppina euro5 - Rolandi Giovannina euro 50 -Curone Rosetta euro 50 - DeMattei Renata euro 30 - I familiaridi Beltrame Angela euro 200 inocc. del funerale - N.N. euro 120 -

O R A T O R I OTorti Emilio euro 10 - Patricolaeuro 20 - Curone Francesca euro5 - Curone Ferdinando euro 20 -Sottotetti Federica euro 60 Chiara,Lorenzo e Paolo per il loro com-pleanno - Rizzi Torti Antoniettaeuro 5 - Andrea e Laura euro 30 -Marcone Giulia ed Andrea euro 40in ricordo di Maria Pisa Scaglia -Cialotti Michela euro 15 in occ. delcompleanno - I cresimandi e leloro famiglie euro 100 - Federicoeuro 25 -

S A N R O C C OPina e Carla Stella euro 300 inmem. del caro Giuseppe - BrolloEnrica euro 50 - Orietta Pengoeuro 50 - N.N. euro 10 - Classe1927 euro 100 in mem. dei defuntidella classe - Corale B. S.Bandello euro 40 in memoria deidefunti della Corale - N.N. 50 euroin onore di s. Lucia - Medagliani50 euro - Megardi euro 50 -Chichino Franca euro 25 - IncuttiFederica euro 50 - RagniGiovanna euro 250 - CoraleB.S.Bandello (concerto di S.Stefano) euro 180 - N.N. euro 40MADONNA DELLE GRAZIEFam. Pranzo-Zaccaria euro 300per i l Santuario - Chizzonit iFrancesco euro 10 -C H I E S A D E L L A C R O C EI familiari di Beltrame Angela euro100 in occ. del funerale - fam.Mussini euro 150 in suff. diMussini Pietro - Massa Maria ved.Curone euro 50 - N.N. euro 25 -fam. Occhi Alberto euro 50 -

CORO LITURGICAL SONGEMMANUEL

Manuela e Mauro Callegher euro50 per il Battesimo di Rebecca -N.N. euro 50 -

C A R I T A 'Fam. Pranzo-Zaccaria euro 100per i poveri della parrocchia -Simaz Maria euro 10 per i poveri -Gavio euro 20 - N.N. euro 50 perla missione di p. Cesare Pesce inBangladesh - N.N. euro 50 per ibisognosi della parrocchia - A L C E N T R O D I U R N O

" S A N C A R L O "In memoria di Giuseppe Stella,socio fondatore del "Centro disabi-li San Carlo", sono state fatte leseguenti offerte a favore del cen-tro.La moglie Pina e la figlia Carla1.000 euro; il fratello Giovanni, la

cognata Rosetta e i nipoti 600euro; Liliana e Giorgio Bertagnolli500 euro; Giuseppe Bassi e fami-glia 250 euro; Rita Bassi e figliacon famiglia 250 euro; i vicini divia Roma 120 euro.

TORNATI AL PADRE

9/01/05: Omar MaieriDavide16/01/05: ScottonMarta20/02/05: FracassiGiacomoDenti Massimiliano

20/03/05: Bagnasco MircoBagnasco SaraCallegher Rebecca

17/04/05:Samuele Giovanni Marra24/04/05: Fallo Marco

Marcone TommasoCresta Andrea

15/05/05: Barbieri GabrieleBassi LindaMorgavi Alice

6/02/05: Oliva Antonio -Bellantonio Maria;2/04/05: Zaletely Giovanni -

Concaro Giuseppina;4/06/05: Buonora Fernando -Alfarano Loredana.

Giglio Luigi 29/06/193405/01 - Melis Maria

09/08/1920 10/01 -Besussi Giovanna14/04/1926 12/01-

Pranzo Zaccaria Gino 10/09/190614/01- Santini Andrea

02/10/1973 6/01 - GavioGiuseppe 30/05/1921 18/01 -Ferrari Maria Carolina 25/08/1908

23/01 - Torlasco Secondina06/10/1915 24/01 - RossiAgostino 29/06/1911 27/01 -Lazzaro Rita 02/07/1938 26/01 -Volpara Elena 24/06/1910 31/01- Quattrocchio Emilio 17/03/1910

01/02 - Boveri Maria Amelia24/05/1915 11/02 - VercesiLuigina 30/09/1913 12/02 -Fasanaro Francesco 20/09/1916

15/02 - Usai Francesco19/01/1920 16/02 - CasonatoSilvio 21/07/1930 01/03 -Malaspina Teresio 26702/1917

02/03 -